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Bloccata dal Tar un’altra costruzione in zona agricola ...€¦ · 2 2 dicembre 2017 TA aglio lto...

Date post: 02-Nov-2019
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Quotidiano on line - Registrato al Tribunale di Campobasso Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo VimarFa ediZioni sede legale via Garibaldi, 21 86100 campobasso redazione tel: 0865.915466 email: [email protected] www.gazzettamolisana.com E-mail: [email protected] anno ii - n° 0 Sabato 2 dicembre 2017 L’Oscar del giorno lo asse- gniamo a Roberto Ruta. E’ stato il suo capogruppo al Senato, Zanda, a riconoscergli i pieni meriti per la definitiva approva- zione del Parco del Matese. Un riconoscimento dovuto per il la- voro svolto al quale noi affian- chiamo l’Oscar. IL NOSTRO TAPIRO Il Tapiro del giorno lo diamo a Bi- biana Chierchia. L’assessore co- munale all’Urbanistica non è riuscita a dare una svolta al suo as- sessorato e la città ne sta conti- nuando a pagare le conseguenze in termini negativi. Visti i risultati, non sarebbe più giusto lasciare l’assessorato? Bibiana Chierchia La pioggia dei curriculum L’Ardire di Giuseppe Saluppo S i pensa già alle prossime ele- zioni nazionali o regionali che siano. Cominciano i curriculum a circolare sulle scrivanie della politica. Senza rendersi conto che nes- suno può fare nulla per il deserto eco- nomico e sociale che ci circonda. Ma dietro a quei curriculum c’è un mondo reale di persone e di famiglie con le loro storie di disagio e sofferenza; un mondo poco esplorato, volutamente miscono- sciuto e sottaciuto. Persone e famiglie che, abbandonate a loro stesse dalle Isti- tuzioni e, spesso, prive del supporto di parenti e amici, vivono una drammatica precarietà esistenziale dalla quale può non esserci ritorno. Mentre la crisi con- tinua a ‘mordere’ con forza il sistema produttivo regionale, la classe politica avrebbe dovuto pensare a un vero e proprio Piano regionale di sviluppo eco- nomico. Ovvero ad uno strumento con il quale la Regione avesse pianificato l’at- tuazione delle politiche economiche per i prossimi anni in materia di industria, artigianato, commercio, cooperazione, turismo e settore secondario e terziario. Un documento agile, fondato su quattro punti strategici capace di dare delle di- rettive e fornire linee d’azione tanto per quanti già operano sul territorio, tanto per quanti potrebbero mettere un pen- sierino sul Molise. Un passo necessario per l’elaborazione di un Piano con al suo interno concetti chiave per lo svi- luppo dei settori produttivi da fare emer- gere dagli ambiti di intervento e relativi obiettivi operativi fissati dallo stesso strumento di programmazione. Un Piano capace di assicurare, anche, quel- l’articolata rete di azioni e progetti per rilanciare la produzione e assicurare alle imprese che operano sul territorio i ne- cessari punti d’appoggio. La naviga- zione a vista, però, non ha garantito la definizione di un Piano. Ma non deter- mina amarezza raccogliere quei silenzi, quei turbamenti, quelle angosce di padri e madri di famiglia che si trovano, quando va bene, a dovere ricominciare con un co.co.co? IL NOSTRO OSCAR Seguici anche Su Facebook e twitter www.gazzettamolisana.com Roberto Ruta Bloccata dal Tar un’altra costruzione in zona agricola, mentre nuovi edifici vengono realizzati in spazi angusti e relitti di terreno Servizi a pagina 3
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Quotidiano on line - Registrato al Tribunale di Campobasso Direttore Responsabile: giuseppe SaluppoVimarFa ediZioni sede legale via Garibaldi, 21 86100 campobassoredazione tel: 0865.915466email: [email protected]

www.gazzettamolisana.com

E-mail: [email protected]

anno ii - n° 0 Sabato 2 dicembre 2017

L’Oscar del giorno lo asse-gniamo a Roberto Ruta. E’ statoil suo capogruppo al Senato,Zanda, a riconoscergli i pienimeriti per la definitiva approva-zione del Parco del Matese. Unriconoscimento dovuto per il la-voro svolto al quale noi affian-chiamo l’Oscar.

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Il Tapiro del giorno lo diamo a Bi-biana Chierchia. L’assessore co-munale all’Urbanistica non èriuscita a dare una svolta al suo as-sessorato e la città ne sta conti-nuando a pagare le conseguenze intermini negativi. Visti i risultati,non sarebbe più giusto lasciarel’assessorato?

Bibiana Chierchia

La pioggia

dei curriculum

L’Ardire

di Giuseppe Saluppo

Si pensa già alle prossime ele-zioni nazionali o regionali chesiano. Cominciano i curriculuma circolare sulle scrivanie della

politica. Senza rendersi conto che nes-suno può fare nulla per il deserto eco-nomico e sociale che ci circonda. Madietro a quei curriculum c’è un mondoreale di persone e di famiglie con le lorostorie di disagio e sofferenza; un mondopoco esplorato, volutamente miscono-sciuto e sottaciuto. Persone e famiglieche, abbandonate a loro stesse dalle Isti-tuzioni e, spesso, prive del supporto diparenti e amici, vivono una drammaticaprecarietà esistenziale dalla quale puònon esserci ritorno. Mentre la crisi con-tinua a ‘mordere’ con forza il sistemaproduttivo regionale, la classe politicaavrebbe dovuto pensare a un vero eproprio Piano regionale di sviluppo eco-nomico. Ovvero ad uno strumento con ilquale la Regione avesse pianificato l’at-tuazione delle politiche economiche peri prossimi anni in materia di industria,artigianato, commercio, cooperazione,turismo e settore secondario e terziario.Un documento agile, fondato su quattropunti strategici capace di dare delle di-rettive e fornire linee d’azione tanto perquanti già operano sul territorio, tantoper quanti potrebbero mettere un pen-sierino sul Molise. Un passo necessarioper l’elaborazione di un Piano con alsuo interno concetti chiave per lo svi-luppo dei settori produttivi da fare emer-gere dagli ambiti di intervento e relativiobiettivi operativi fissati dallo stessostrumento di programmazione. UnPiano capace di assicurare, anche, quel-l’articolata rete di azioni e progetti perrilanciare la produzione e assicurare alleimprese che operano sul territorio i ne-cessari punti d’appoggio. La naviga-zione a vista, però, non ha garantito ladefinizione di un Piano. Ma non deter-mina amarezza raccogliere quei silenzi,quei turbamenti, quelle angosce di padrie madri di famiglia che si trovano,quando va bene, a dovere ricominciarecon un co.co.co?

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Roberto Ruta

Bloccata dal Tar un’altra costruzionein zona agricola, mentre nuovi edifici

vengono realizzati in spazi angustie relitti di terreno

Servizi a pagina 3

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22 dicembre 2017

TAagliolto

Chi ne parla, e da quando,

con quale densità di notizie

e informazioni, della con-

cessione di coltivazione di

idrocarburi liquidi e gassosi

nel Molise, denominata

“Colle di Lauro”, prodotta

dalla Società Edison Spa? A

proposito di trasparenza e

cultura della legalità, di cui

si vogliono fare promotrici

la Regione, l’Università, il

Comune di Campobasso e

l’Azienda sanitaria (la

Nuova Gazzetta Molisana di

ieri l’altro), questa è la di-

mostrazione che alle inten-

zioni non seguono i fatti.

Andando alla ricerca del filo

logico per cui la giunta re-

gionale, con il conforto del

direttore del Servizio pro-

grammazione e politiche

energetiche, Sandra Scarla-

telli, ha preso atto della nota

del ministero dello Sviluppo

Economico con la quale, è

stata chiesta l’emanazione

dell’atto d’intesa per

l’istanza di proroga quin-

quennale della concessione

di coltivazione di idrocar-

buri liquidi e gassosi “Colle

di Lauro” dell’estensione di

33,62 chilometri quadrati ri-

cadente nella provincia di

Campobasso; ha preso atto

che l’istanza di proroga

della concessione non at-

tiene alla esecuzione di ulte-

riori lavori di sviluppo, ma

unicamente alla gestione

delle attività finalizzate al

mantenimento della produ-

zione e all’incremento del

fattore di recupero finale del

giacimento attraverso atti-

vità di manutenzione ed otti-

mizzazione; ha preso atto,

altresì, che il ministero dello

Sviluppo Economico, anche

in relazione al parere favore-

vole della direzione generale

per la Sicurezza ambientale

delle attività minerarie ed

energetiche, ritiene che sus-

sistano le condizioni per la

prosecuzione del normale

esercizio della coltivazione

senza variazione del pro-

gramma dei lavori a suo

tempo approvato; ha preso

atto, infine, degli esiti della

conferenza di servizi sempli-

ficata indetta dal Servizio

Programmazione politiche

energetiche e pertanto

esprimere assenso ai fini

dell’intesa Stato-Regione

dell’accordo Stato-Regioni

del 24 aprile 2001, in rela-

zione all’istanza di proroga

quinquennale decorrente dal

13 settembre 2014 della con-

cessione di coltivazione di

idrocarburi liquidi e gassosi

denominata “Colle di

Lauro”, bene, a conclusione

di tutte queste prese d’atto,

ci troviamo di fronte a que-

sto capolavoro della buro-

crazia, complicato,

labirintico, intricato, con cui

si rende ardua la verità: una

nuova proroga di cinque

anni della concessione con

cui la Edison Spa sta suc-

chiando gas e petrolio dal

sottosuolo molisano. E ce ne

deve essere di gas e di petro-

lio, se da circa un decennio

si trivella e si estrae dal sot-

tosuolo, e s’intende ancora

trivellare ed estrarre per altri

anni ancora, una ricchezza

che sarebbe nostra (moli-

sana) ma che va da altra

parte, senza che i molisani

sappiano dove, con quale

destinazione, a quali costi e

con quali benefici! “Colle di

Lauro” altro non è che

l’unificazione di tre preesi-

stenti concessioni denomi-

nate “Piane di Larino”

(1972), “Masseria Gizzi”

(1985) e “Colle Gessari”

(2012) che a scartabellare

l’emeroteca regionale a ma-

lapena vi si trova qualche ti-

tolo. Quasi che la ricchezza

del sottosuolo debba essere

un affare fuori dalla portata

dei molisani, un affare in-

timo, per pochi esperti e per

pochi amministratori. Né

con l’ultima proroga data

all’Edison dalla giunta re-

gionale nei giorni scorsi (il

20 novembre 2017) è possi-

bile ricavare un quadro

della situazione dove siano

indicati i termini e le quan-

tità estrattive delle conces-

sioni confluite in quella di

“Colle Lauro”, e di que-

st’ultima; chi controlla chi;

cosa ne sta venendo al Mo-

lise in vantaggi economici

ed occupazionali. La buro-

crazia, il ricorso al linguag-

gio criptico quando serve e

torna utile, com’è lo è stato

per gli anni passati per i

pozzi petroliferi di Cerce-

maggiore che, una volta

esauriti, si sono risolti in di-

scarica di rifiuti speciali e

pericolosi, oggi non dovreb-

bero essere consentiti se

davvero venissero applicate

le direttive della legge sulla

trasparenza di cui ci si riem-

pie la bocca. Leggendo gli

atti amministrativi non c’è

alcuna indicazione circa la

collocazione delle trivelle e

dell’area interessata alla col-

tivazione di idrocarburi li-

quidi e gassosi nel Molise,

né la denominazione dei luo-

ghi, meno che mai le quan-

tità estratte e le quantità

(presuntive) ancora estraibili

e, soprattutto, se dall’estra-

zione si ricavano vantaggi

per il Molise e la loro entità.

L’unica cosa certa resa nota

è, come diciamo, una nuova

proroga quinquennale della

concessione per la coltiva-

zione di idrocarburi liquidi e

gassosi denominata “Colle

di Lauro” da parte della Edi-

son Spa, proroga priva di

qualsivoglia valutazione di

opportunità da parte del con-

cedente, puerilmente giusti-

ficata facendo ricorso e

riferimento ad analoghe mo-

dalità decisionali assunte da

altre Regioni, in identici

procedimenti, quali ex pluri-

mis: la deliberazione di

giunta regionale n.45-4009

del 8/05/2017 della Regione

Piemonte relativa all’istanza

di proroga decennale della

concessione di coltivazione

di idrocarburi liquidi e gas-

sosi “Villafortuna-Trecate”

dell’ENI S.p.a.”; la delibera-

zione della giunta regionale

n. 494 del 13 maggio 2016

della Regione Basilicata

circa la “Concessione di col-

tivazione idrocarburi “Gara-

guso” in provincia di Matera

– Società Edison S.p.a.. Lo

fanno gli altri? Bene, faccia-

molo anche noi!

Dardo

Estrazione di idrocarburi liquidie gassosi nel Molise: una faccendatutta da conoscere e da chiarire

Quasi che la ricchezza del sottosuolo debba essere un affare fuori dalla portata dei

molisani, un affare intimo, per pochi esperti e per pochi amministratori

La giunta regionale ha prorogato di altri 5 anni la concessione di “Colle di Lauro”

alla Edison Spa su un’area di 33,62 chilometri quadrati in provincia di Campobasso

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32 dicembre 2017

TAagliolto

Oramai, è venuto meno anche

il senso istituzionale. Vicenda

Parco del Matese. Il comuni-

cato ufficiale del presidente

della Giunta regionale, Paolo

Frattura, plaude all’approva-

zione in Senato dell’iniziativa

ringraziando il “Governo che

con il ministro Galletti ha scelto

di scommettere sulla bellezza

della nostra montagna. Per la

nascita del Parco del Matese,

fondamentale in questo gioco

di squadra l’apporto dato dal

nostro segretario regionale del

Pd, Micaela Fanelli, dal re-

sponsabile ambiente Antonio

Tomassone e da tutta la segre-

teria regionale del Pd: da loro

nasce l’idea”. Omettendo il

nome del senatore, Roberto

Ruta, che ha presentato l’emen-

damento approvato in Finan-

ziaria che ha consentito il via

libera, reale, del Parco. E, nella

foga dei ringraziamenti politici,

ha dato risalto alla segretaria e

alla segreteria del Pd per l’idea

del progetto che, al contrario,

cominciò a materializzarsi nel

1986 con una bellissima, anti-

cipatrice, moderna esperienza

per il nostro Molise. Legam-

biente, L’Altritalia Ambiente,

la CISL e la UIL regionale ela-

borarono una proposta, come

prevede lo statuto della Re-

gione Molise, con assemblee in

tutti i comuni interessati con la

raccolta di oltre 15mila firme.

Dibattiti animati da Mauro Di

Muzio, Segretario regionale di

Legambiente e Augusto Ber-

nardi, Segretario Cisl Molise,

così come di Corradino Guacci

e tanti altri cittadini che colsero

il valore che il Parco poteva

avere per preservare i beni na-

turali per un altro sviluppo. Un

Molise, quello, che si animava

e discuteva. Un Molise, oggi,

che dimentica ed è silente. La

storia, però, non può essere

fatta dagli ultimi arrivati con

omissioni di nomi e di fatti.

“Tenacia, capacità di persua-

sione e lungimiranza di visione

per il futuro della sua regione,

sono stati gli efficaci strumenti

messi in campo dal collega Ro-

berto Ruta per raggiungere

l’importante traguardo della

istituzione del Parco Nazionale

del Matese. Obiettivo che ho

condiviso nel merito, soste-

nendo la proposta del senatore

Roberto Ruta e del senatore

Massimo Caleo, quest’ultimo

relatore della proposta di legge

sui parchi. La legge di bilancio,

approvata dal Senato della Re-

pubblica, contiene una grande

nuova opportunità per il Mo-

lise, per la Campania e per tutto

il Paese”. E’ quanto afferma in

una nota il presidente dei sena-

tori Pd Luigi Zanda.

Parco del Matese,verità a galla

Il capogruppo al Senato del Pd, Zanda, corregge Frattura. “Tutto grazie a Ruta”

Gentile direttore,

Ho appreso che l'enne-

sima riunione tra gli ex

dipendenti dello Zucche-

rificio del Molise ed al-

cuni esponenti della

regione -tra i quali man-

cavano inaspettatamente

il governatore ed il suo

vice- si è ridotta ad un

nulla di fatto: un altro da

aggiungere ai tanti già

presenti nel palmares.

Questa vicenda mi crea

disagio e rabbia, perché

rappresenta non solo il

fallimento della politica

in materia occupazio-

nale, ma anche la super-

ficialità con cui si pensa

di gestire questioni di

estrema delicatezza, che

richiedono nient'altro

che competenza, capar-

bietà e sfrontatezza nei

confronti del Governo

centrale perché stanzi

fondi ed approvi progetti

di riconversione.

Già, ma questi progetti ci

sono? Gli impianti di-

smessi che si ergono nel-

l'area industriale di

Termoli in tutta la loro

maestà e desolazione,

come verranno riutiliz-

zati? Si sta pensando di

creare un mini-polo sac-

carifero che collabori

con strutture simili si-

tuate sul territorio nazio-

nale? Insomma, si sta

pensando a qualcosa, o si

intende prendere in giro

persone che sono sul la-

strico a causa del pres-

sappochismo della classe

politica, di qualunque

colore essa sia, ed in

qualunque periodo essa

abbia governato?

A ormai un tiro di

schioppo dalle prossime

elezioni regionali, che

cosa deve pensare un ex

lavoratore dello zucche-

rificio? Ma aggiungo,

che cosa devono pensare

le persone come me che

un lavoro ce l'hanno, ma

si rendono conto di non

essere in buone mani per

ciò che riguarda la tutela

occupazionale e lo spi-

rito programmatico di

chi siede sulla plancia di

comando?

"La Repubblica ricono-

sce a tutti i cittadini il di-

ritto al lavoro e

promuove le condizioni

che rendano effettivo

questo diritto", recita

l'articolo 4 della nostra

Costituzione: in che

modo questo diritto

viene riconosciuto in

Molise, in che modo le

condizioni che lo ren-

dono effettivo vengono

promosse dalle nostre

parti?

Neanche se usassimo il

microscopio più potente

riusciremmo ad intravve-

dere le risposte a tali

quesiti.

Distinti saluti

Ettore Camposarcuno

Zucherificio, una triste storiadel Molise di oggi

Campobasso,città nel caosurbanistico

Altra brutta tegola sul Co-

mune di Campobasso per

la sentenza del Tar Mo-

lise che ha accolto il ri-

corso proposto da Laura

Potito stabilendo che il

parco commerciale che la

società Potito avrebbe vo-

luto realizzare in Colle

delle Api e per il quale

aveva già ottenuto un

piano di recupero a ciò

dedicato non potrà essere

realizzato. L’area, infatti,

stante il Piano regolatore,

risulta come zona agricola

e dunque non idonea alla

costruzione del megastore

che avrebbe dovuto ospi-

tare Lidl, Trony e Rispar-

mio Casa. Soddisfatti i

difensori, gli avvocati

Salvatore Di Pardo, An-

drea Latessa e Gianni

Spina.

La difesa si è basata sul

fatto che la ricorrente ha

più volte segnalato al Co-

mune, nella sua corri-

spondenza, che la

convenzione urbanistica,

stipulata nel 2004, era da

tempo decaduta, non po-

tendo avere durata supe-

riore a dieci anni; che la

convenzione urbanistica

era venuta meno, unita-

mente al piano di recu-

pero, a seguito della

mancata approvazione da

parte della Regione della

variante di Piano Regola-

tore che prevedeva e le-

gittimava il piano di

recupero. Ora, il pronun-

ciamento definitivo del

Tribunale Amministrativo

Regionale per il Molise,

che ha annullato l’impu-

gnato atto aggiuntivo di

proroga della conven-

zione urbanistica, stipu-

lato nel 2017 tra il

Comune di Campobasso e

la S.p.A. “Potito e ha con-

dannato il Comune resi-

stente alle spese del

giudizio sostenute dalla

ricorrente.

Una storia che riapre, di

fatto, la questione della

mancata revisione del

Piano regolatore della

città di Campobasso an-

cora fermo agli anni Set-

tanta e che nemmeno

l’attuale assessorato al-

l’Urbanistica ha ritenuto

di dovervi porre mano

con la previsione di un

nuovo strumento di piani-

ficazione per le diverse

esigenze della città in

pieno caos urbanistico.

LetteraAperta

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42 dicembre 2017

TAagliolto

“Una breccia nella

Legge Fornero. Il no-

stro impegno conti-

nua”. Slogan non

poteva essere più effi-

cace per sintetizzare

la posizione della Uil

che, giovedì, al Pa-

lazzo dei Congressi di

Roma all’Eur, ha riu-

nito oltre 2.500 dele-

gati provenienti da

tutta Italia.

Folta delegazione

anche quella della

UIL Molise: quattro

pullman di dirigenti,

delegati, militanti,

partiti alle prime luci

dell’alba e tornati a

notte fonda. Alla loro

testa Tecla Boccardo,

che così commenta.

“Una grande manife-

stazione su pensioni,

lavoro e contratti. Il

nostro Sindacato ha

rivendicato i risultati

ottenuti, in questi due

anni, nei confronti

con il Governo sulla

previdenza, ma con-

sapevole che c’è an-

cora molto da fare su

questo fronte. Vo-

gliamo partire dagli

obiettivi raggiunti per

aprire la terza fase

della previdenza, qua-

lunque sia il prossimo

Governo con cui ci

confronteremo. Biso-

gna avviare subito le

due Commissioni, una

per la separazione

della previdenza dal-

l’assistenza e l’altra

per la definizione

degli altri lavori gra-

vosi e delle rispettive

effettive e specifiche

aspettative di vita. Il

leader nazionale della

Uil, Carmelo Barba-

gallo, incalzato dalle

domande dei giornali-

sti, ha replicato che:

“Il cane da guardia

della Monti-Fornero,

e parlo di Boeri, si è

subito messo in al-

larme: ebbene, il

prossimo anno do-

vremo riconquistare

la gestione della pre-

videnza nel nostro

Paese, visto che si

tratta di risorse dei la-

voratori e delle im-

prese e non dei pro-

fessori della Bocconi.

Noi chiediamo una

nuova governance

dell’Inps”.

Altri temi della matti-

nata, il lavoro, il fisco

e i contratti: “Do-

vremo salvaguardare

l’occupazione e per

questo abbiamo anche

rivendicato il rinnovo

degli ammortizzatori

sociali, oltre a inve-

stimenti pubblici e

privati per poter ga-

rantire la ripresa eco-

nomica. Il prossimo

anno, poi, sarà quello

di una vertenza fi-

scale nel nostro Paese

per salari e pensioni

più pesanti e per un

fisco più leggero. Il

Pil, infine, deve au-

mentare per redistri-

buire la ricchezza

attraverso i contratti,

a partire da quelli del

pubblico impiego che

vogliamo rinnovare

entro la fine del

2017”.

Ultima questione, il

difficile momento nei

rapporti tra Cgil, Cisl,

Uil. Sempre Boc-

cardo: “Speriamo di

ricompattare il fronte,

a Roma ma anche in

Molise, perché noi

siamo profondamente

unitari. I problemi

che abbiamo di fronte

richiedono un Sinda-

cato protagonista e

portatore di idee e di

proposte, con al cen-

tro il lavoro. Di qua-

lità, sicuro e ben

pagato, per chi un

posto di lavoro ce

l’ha. Stabile per i

tanti precari della

pubblica amministra-

zione e del settore

privato. Finalmente

offerto come opportu-

nità ai tanti disoccu-

pati e, soprattutto, ai

troppi giovani co-

stretti ad emigrare.”

Boccardo: “Rilanciamo le azioni

del sindacato anche in Molise”

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52 dicembre 2017

TAagliolto

Ancora un no alla possibilità

del Centro migranti a San Giu-

liano di Puglia. Lo hanno riba-

dito i sindaci dell’area del

Cratere al prefetto di Campo-

basso. I Sindaci di Rotello, Bo-

nefro, Colletorto e i consiglieri

comunali Rosati, Gianfelice e

Lalli hanno incontrato il Pre-

fetto per provare a valorizzare

il villaggio di San Giuliano con

delle politiche culturali e/o so-

ciali.

Al Prefetto è stata ribadita la

netta contrarietà alla realizza-

zione di questo centro, di cui

non si conoscono ancora nel

dettaglio l’organizzazione e le

finalità, proponendo al con-

tempo il potenziamento del si-

stema di accoglienza SPRAR,

certamente più umano e meno

impattante. I presenti hanno

rappresentato anche il mancato

coinvolgimento attivo dei Sin-

daci e delle comunità nei pas-

saggi istituzionali che hanno

portato alla decisione di desti-

nare il villaggio di san Giuliano

a centro per il Rimpatrio, in

considerazione dell’impatto so-

ciale che tale struttura inevita-

bilmente creerebbe sull’intera

area.

Il Prefetto si è mostrato aperto

al dialogo, ribadendo tuttavia

che non è compito della strut-

tura che dirige prendere deci-

sioni in merito. In particolare è

stato chiesto al Prefetto di farsi

portavoce presso il ministro

Minniti delle seguenti richieste:

1) Bloccare i lavori di ristruttu-

razione dell’ex Villaggio di

S.Giuliano , a tre mesi dalle ele-

zioni nazionali, il prossimo go-

verno potrebbe annullare tutto;

2) Valorizzare il sistema

SPRAR con accoglienza dif-

fusa del numero di rifugiati ivi

previsto, sui 136 comuni moli-

sani;

3) Utilizzo alternativo dell’ex

Villaggio, sempre per scopi so-

ciali e umanitari, con progetti di

inclusione e recupero rivolti ai

bambini, sul modello del pro-

getto Rondine e Dinamo Camp;

Gli amministratori unanime-

mente hanno chiesto un incon-

tro urgente con il Presidente

della regione Di Laura Frattura,

nel quale ribadiranno l’ascolto

del territorio e la netta contra-

rietà al centro RVA nell’ex Vil-

laggio e al suo utilizzo

alternativo. “Noi non ci ferme-

remo è soltanto l'inizio. La no-

stra contrapposta è IL

PROGETTO RONDINE, uno

Studentato Internazionale dove

convivono studenti provenienti

da paesi in conflitto dei Bal-

cani, del Caucaso, del Medio

Oriente e dell’Africa e speri-

mentano una vita di convi-

venza, di formazione e di

studio. I giovani del progetto,

una volta completato il ciclo di

studi (corso di laurea o master),

rientrano nel paese di origine

per testimoniare, nei luoghi del

proprio impegno professionale

e civile, la concreta possibilità

del dialogo e della pacifica con-

vivenza”.

“Centro migranti, abbiamoribadito il nostro No”

I Sindaci del Cratere, hanno incontrato il prefetto di Campobasso

di Mons. Gabriele Teti

Avvento, in latino adventus ,

significa venuta, arrivo. E' una

parola profana che designava

la venuta annuale della divinità

pagana al tempio, per fare vi-

sita ai suoi adoratori. Si cre-

deva che il dio, la cui statua era

lì oggetto di culto, rimanesse

in mezzo a loro durante la so-

lennità. Nel linguaggio cor-

rente, denominava anche la

prima visita ufficiale di un per-

sonaggio importante, una volta

assunto un alto incarico. Così,

alcune monete di Corinto per-

petuano il ricordo dell'adven-

tus augusti, ed un cronista

dell'epoca qualifica con

l'espressione adventus divi il

giorno dell'arrivo dell'impera-

tore Costantino. Nelle opere

cristiane dei primi tempi della

Chiesa, specialmente nella

Vulgata , adventus si trasformò

nel termine classico per desi-

gnare la venuta di Cristo sulla

terra, ossia l' Incarnazione,

inaugurando l'era messianica

e, dopo, la sua venuta gloriosa

alla fine dei tempi. Le prime

tracce dell'esistenza di un pe-

riodo di preparazione al Natale

appaiono nel V secolo, quanto

San Perpetuo, Vescovo di

Tours, stabilì un digiuno di tre

giorni, prima della nascita del

Signore. E' sempre della fine di

questo secolo la “Quaresima di

San Martino”, che consisteva

in un digiuno di 40 giorni, a

partire dal giorno dopo la festa

di San Martino. San Gregorio

Magno (590-604) fu il primo

Papa a redigere un ufficio per

l'Avvento ed il Sacramento

gregoriano è il più antico nel

predisporre messe specifiche

per le domeniche di questo

tempo liturgico. Nel secolo IX,

la durata dell'Avvento si ri-

dusse a quattro settimane,

come si legge in una lettera del

Papa San Nicola I (858-867)

ai bulgari. Nel XII secolo il di-

giuno era stato sostituito da

una semplice astinenza. Mal-

grado il carattere penitenziale

del digiuno o astinenza, l'in-

tenzione dei papi, nell'alto Me-

dioevo, era quella di provocare

nei fedeli una grande aspetta-

tiva per la ve-

nuta del Salvatore,

orientandoli in vista del suo ri-

torno glorioso alla fine dei

tempi. Da qui il fatto che tanti

mosaici rappresentavano vuoto

il trono del Cristo Pantocrator.

Il vecchio vocabolo pagano

adventus si intende anche nel

senso biblico ed escatologico

di “parusia”. Nei diversi riti

orientali, il ciclo di prepara-

zione per il grande giorno della

nascita di Gesù si è formato

con caratteristiche accentuata-

mente ascetiche, non abbraccia

tutta l'ampiezza dell'attesa

messianica che caratterizza

l'Avvento nella liturgia ro-

mana. Nella liturgia bizantina

si distingue, nella Domenica

precedente al Natale, la com-

memorazione di tutti i patriar-

chi, da Adamo a Giuseppe,

sposo della Santissima Ver-

gine Maria. Nel rito siriaco, le

settimane che precedono il Na-

tale si chiamano “settimane

delle annunciazioni”. Esse

evocano l'annuncio fatto a

Zaccaria, l'Annunciazione del-

l'Angelo a Maria, seguita dalla

Visitazione, la nascita di Gio-

vanni Battista e l'annuncio a

Giuseppe. E' nella liturgia ro-

mana che l'Avvento assume il

suo significato più ampio.

Maria, la stella del mattino, an-

nuncia l'arrivo del vero Sole di

Giustizia, per illuminare tutti

gli uomini. Chi, meglio di Lei,

per condurci a Gesù? La San-

tissima Vergine, nostra avvo-

cata, riconcilia i peccatori con

Dio, addolcisce i nostri dolori

e santifica le nostre gioie. E'

Maria la più sublime prepara-

zione al Natale. Con questo

breve tempo di preparazione,

la Chiesa vuole insegnarci che

la vita in questa valle di la-

crime è un immenso avvento e,

se viviamo bene, in accordo

con la Legge di Dio, Gesù Cri-

sto sarà la nostra ricompensa.

La liturgia dell’Avvento


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