Quotidiano on line - Registrato al Tribunale di Campobasso Direttore Responsabile: giuseppe SaluppoVimarFa ediZioni sede legale via Garibaldi, 21 86100 campobassoredazione tel: 0865.915466email: [email protected]
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anno ii - n° 0 Sabato 2 dicembre 2017
L’Oscar del giorno lo asse-gniamo a Roberto Ruta. E’ statoil suo capogruppo al Senato,Zanda, a riconoscergli i pienimeriti per la definitiva approva-zione del Parco del Matese. Unriconoscimento dovuto per il la-voro svolto al quale noi affian-chiamo l’Oscar.
IL N
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Il Tapiro del giorno lo diamo a Bi-biana Chierchia. L’assessore co-munale all’Urbanistica non èriuscita a dare una svolta al suo as-sessorato e la città ne sta conti-nuando a pagare le conseguenze intermini negativi. Visti i risultati,non sarebbe più giusto lasciarel’assessorato?
Bibiana Chierchia
La pioggia
dei curriculum
L’Ardire
di Giuseppe Saluppo
Si pensa già alle prossime ele-zioni nazionali o regionali chesiano. Cominciano i curriculuma circolare sulle scrivanie della
politica. Senza rendersi conto che nes-suno può fare nulla per il deserto eco-nomico e sociale che ci circonda. Madietro a quei curriculum c’è un mondoreale di persone e di famiglie con le lorostorie di disagio e sofferenza; un mondopoco esplorato, volutamente miscono-sciuto e sottaciuto. Persone e famiglieche, abbandonate a loro stesse dalle Isti-tuzioni e, spesso, prive del supporto diparenti e amici, vivono una drammaticaprecarietà esistenziale dalla quale puònon esserci ritorno. Mentre la crisi con-tinua a ‘mordere’ con forza il sistemaproduttivo regionale, la classe politicaavrebbe dovuto pensare a un vero eproprio Piano regionale di sviluppo eco-nomico. Ovvero ad uno strumento con ilquale la Regione avesse pianificato l’at-tuazione delle politiche economiche peri prossimi anni in materia di industria,artigianato, commercio, cooperazione,turismo e settore secondario e terziario.Un documento agile, fondato su quattropunti strategici capace di dare delle di-rettive e fornire linee d’azione tanto perquanti già operano sul territorio, tantoper quanti potrebbero mettere un pen-sierino sul Molise. Un passo necessarioper l’elaborazione di un Piano con alsuo interno concetti chiave per lo svi-luppo dei settori produttivi da fare emer-gere dagli ambiti di intervento e relativiobiettivi operativi fissati dallo stessostrumento di programmazione. UnPiano capace di assicurare, anche, quel-l’articolata rete di azioni e progetti perrilanciare la produzione e assicurare alleimprese che operano sul territorio i ne-cessari punti d’appoggio. La naviga-zione a vista, però, non ha garantito ladefinizione di un Piano. Ma non deter-mina amarezza raccogliere quei silenzi,quei turbamenti, quelle angosce di padrie madri di famiglia che si trovano,quando va bene, a dovere ricominciarecon un co.co.co?
IL N
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Roberto Ruta
Bloccata dal Tar un’altra costruzionein zona agricola, mentre nuovi edifici
vengono realizzati in spazi angustie relitti di terreno
Servizi a pagina 3
22 dicembre 2017
TAagliolto
Chi ne parla, e da quando,
con quale densità di notizie
e informazioni, della con-
cessione di coltivazione di
idrocarburi liquidi e gassosi
nel Molise, denominata
“Colle di Lauro”, prodotta
dalla Società Edison Spa? A
proposito di trasparenza e
cultura della legalità, di cui
si vogliono fare promotrici
la Regione, l’Università, il
Comune di Campobasso e
l’Azienda sanitaria (la
Nuova Gazzetta Molisana di
ieri l’altro), questa è la di-
mostrazione che alle inten-
zioni non seguono i fatti.
Andando alla ricerca del filo
logico per cui la giunta re-
gionale, con il conforto del
direttore del Servizio pro-
grammazione e politiche
energetiche, Sandra Scarla-
telli, ha preso atto della nota
del ministero dello Sviluppo
Economico con la quale, è
stata chiesta l’emanazione
dell’atto d’intesa per
l’istanza di proroga quin-
quennale della concessione
di coltivazione di idrocar-
buri liquidi e gassosi “Colle
di Lauro” dell’estensione di
33,62 chilometri quadrati ri-
cadente nella provincia di
Campobasso; ha preso atto
che l’istanza di proroga
della concessione non at-
tiene alla esecuzione di ulte-
riori lavori di sviluppo, ma
unicamente alla gestione
delle attività finalizzate al
mantenimento della produ-
zione e all’incremento del
fattore di recupero finale del
giacimento attraverso atti-
vità di manutenzione ed otti-
mizzazione; ha preso atto,
altresì, che il ministero dello
Sviluppo Economico, anche
in relazione al parere favore-
vole della direzione generale
per la Sicurezza ambientale
delle attività minerarie ed
energetiche, ritiene che sus-
sistano le condizioni per la
prosecuzione del normale
esercizio della coltivazione
senza variazione del pro-
gramma dei lavori a suo
tempo approvato; ha preso
atto, infine, degli esiti della
conferenza di servizi sempli-
ficata indetta dal Servizio
Programmazione politiche
energetiche e pertanto
esprimere assenso ai fini
dell’intesa Stato-Regione
dell’accordo Stato-Regioni
del 24 aprile 2001, in rela-
zione all’istanza di proroga
quinquennale decorrente dal
13 settembre 2014 della con-
cessione di coltivazione di
idrocarburi liquidi e gassosi
denominata “Colle di
Lauro”, bene, a conclusione
di tutte queste prese d’atto,
ci troviamo di fronte a que-
sto capolavoro della buro-
crazia, complicato,
labirintico, intricato, con cui
si rende ardua la verità: una
nuova proroga di cinque
anni della concessione con
cui la Edison Spa sta suc-
chiando gas e petrolio dal
sottosuolo molisano. E ce ne
deve essere di gas e di petro-
lio, se da circa un decennio
si trivella e si estrae dal sot-
tosuolo, e s’intende ancora
trivellare ed estrarre per altri
anni ancora, una ricchezza
che sarebbe nostra (moli-
sana) ma che va da altra
parte, senza che i molisani
sappiano dove, con quale
destinazione, a quali costi e
con quali benefici! “Colle di
Lauro” altro non è che
l’unificazione di tre preesi-
stenti concessioni denomi-
nate “Piane di Larino”
(1972), “Masseria Gizzi”
(1985) e “Colle Gessari”
(2012) che a scartabellare
l’emeroteca regionale a ma-
lapena vi si trova qualche ti-
tolo. Quasi che la ricchezza
del sottosuolo debba essere
un affare fuori dalla portata
dei molisani, un affare in-
timo, per pochi esperti e per
pochi amministratori. Né
con l’ultima proroga data
all’Edison dalla giunta re-
gionale nei giorni scorsi (il
20 novembre 2017) è possi-
bile ricavare un quadro
della situazione dove siano
indicati i termini e le quan-
tità estrattive delle conces-
sioni confluite in quella di
“Colle Lauro”, e di que-
st’ultima; chi controlla chi;
cosa ne sta venendo al Mo-
lise in vantaggi economici
ed occupazionali. La buro-
crazia, il ricorso al linguag-
gio criptico quando serve e
torna utile, com’è lo è stato
per gli anni passati per i
pozzi petroliferi di Cerce-
maggiore che, una volta
esauriti, si sono risolti in di-
scarica di rifiuti speciali e
pericolosi, oggi non dovreb-
bero essere consentiti se
davvero venissero applicate
le direttive della legge sulla
trasparenza di cui ci si riem-
pie la bocca. Leggendo gli
atti amministrativi non c’è
alcuna indicazione circa la
collocazione delle trivelle e
dell’area interessata alla col-
tivazione di idrocarburi li-
quidi e gassosi nel Molise,
né la denominazione dei luo-
ghi, meno che mai le quan-
tità estratte e le quantità
(presuntive) ancora estraibili
e, soprattutto, se dall’estra-
zione si ricavano vantaggi
per il Molise e la loro entità.
L’unica cosa certa resa nota
è, come diciamo, una nuova
proroga quinquennale della
concessione per la coltiva-
zione di idrocarburi liquidi e
gassosi denominata “Colle
di Lauro” da parte della Edi-
son Spa, proroga priva di
qualsivoglia valutazione di
opportunità da parte del con-
cedente, puerilmente giusti-
ficata facendo ricorso e
riferimento ad analoghe mo-
dalità decisionali assunte da
altre Regioni, in identici
procedimenti, quali ex pluri-
mis: la deliberazione di
giunta regionale n.45-4009
del 8/05/2017 della Regione
Piemonte relativa all’istanza
di proroga decennale della
concessione di coltivazione
di idrocarburi liquidi e gas-
sosi “Villafortuna-Trecate”
dell’ENI S.p.a.”; la delibera-
zione della giunta regionale
n. 494 del 13 maggio 2016
della Regione Basilicata
circa la “Concessione di col-
tivazione idrocarburi “Gara-
guso” in provincia di Matera
– Società Edison S.p.a.. Lo
fanno gli altri? Bene, faccia-
molo anche noi!
Dardo
Estrazione di idrocarburi liquidie gassosi nel Molise: una faccendatutta da conoscere e da chiarire
Quasi che la ricchezza del sottosuolo debba essere un affare fuori dalla portata dei
molisani, un affare intimo, per pochi esperti e per pochi amministratori
La giunta regionale ha prorogato di altri 5 anni la concessione di “Colle di Lauro”
alla Edison Spa su un’area di 33,62 chilometri quadrati in provincia di Campobasso
32 dicembre 2017
TAagliolto
Oramai, è venuto meno anche
il senso istituzionale. Vicenda
Parco del Matese. Il comuni-
cato ufficiale del presidente
della Giunta regionale, Paolo
Frattura, plaude all’approva-
zione in Senato dell’iniziativa
ringraziando il “Governo che
con il ministro Galletti ha scelto
di scommettere sulla bellezza
della nostra montagna. Per la
nascita del Parco del Matese,
fondamentale in questo gioco
di squadra l’apporto dato dal
nostro segretario regionale del
Pd, Micaela Fanelli, dal re-
sponsabile ambiente Antonio
Tomassone e da tutta la segre-
teria regionale del Pd: da loro
nasce l’idea”. Omettendo il
nome del senatore, Roberto
Ruta, che ha presentato l’emen-
damento approvato in Finan-
ziaria che ha consentito il via
libera, reale, del Parco. E, nella
foga dei ringraziamenti politici,
ha dato risalto alla segretaria e
alla segreteria del Pd per l’idea
del progetto che, al contrario,
cominciò a materializzarsi nel
1986 con una bellissima, anti-
cipatrice, moderna esperienza
per il nostro Molise. Legam-
biente, L’Altritalia Ambiente,
la CISL e la UIL regionale ela-
borarono una proposta, come
prevede lo statuto della Re-
gione Molise, con assemblee in
tutti i comuni interessati con la
raccolta di oltre 15mila firme.
Dibattiti animati da Mauro Di
Muzio, Segretario regionale di
Legambiente e Augusto Ber-
nardi, Segretario Cisl Molise,
così come di Corradino Guacci
e tanti altri cittadini che colsero
il valore che il Parco poteva
avere per preservare i beni na-
turali per un altro sviluppo. Un
Molise, quello, che si animava
e discuteva. Un Molise, oggi,
che dimentica ed è silente. La
storia, però, non può essere
fatta dagli ultimi arrivati con
omissioni di nomi e di fatti.
“Tenacia, capacità di persua-
sione e lungimiranza di visione
per il futuro della sua regione,
sono stati gli efficaci strumenti
messi in campo dal collega Ro-
berto Ruta per raggiungere
l’importante traguardo della
istituzione del Parco Nazionale
del Matese. Obiettivo che ho
condiviso nel merito, soste-
nendo la proposta del senatore
Roberto Ruta e del senatore
Massimo Caleo, quest’ultimo
relatore della proposta di legge
sui parchi. La legge di bilancio,
approvata dal Senato della Re-
pubblica, contiene una grande
nuova opportunità per il Mo-
lise, per la Campania e per tutto
il Paese”. E’ quanto afferma in
una nota il presidente dei sena-
tori Pd Luigi Zanda.
Parco del Matese,verità a galla
Il capogruppo al Senato del Pd, Zanda, corregge Frattura. “Tutto grazie a Ruta”
Gentile direttore,
Ho appreso che l'enne-
sima riunione tra gli ex
dipendenti dello Zucche-
rificio del Molise ed al-
cuni esponenti della
regione -tra i quali man-
cavano inaspettatamente
il governatore ed il suo
vice- si è ridotta ad un
nulla di fatto: un altro da
aggiungere ai tanti già
presenti nel palmares.
Questa vicenda mi crea
disagio e rabbia, perché
rappresenta non solo il
fallimento della politica
in materia occupazio-
nale, ma anche la super-
ficialità con cui si pensa
di gestire questioni di
estrema delicatezza, che
richiedono nient'altro
che competenza, capar-
bietà e sfrontatezza nei
confronti del Governo
centrale perché stanzi
fondi ed approvi progetti
di riconversione.
Già, ma questi progetti ci
sono? Gli impianti di-
smessi che si ergono nel-
l'area industriale di
Termoli in tutta la loro
maestà e desolazione,
come verranno riutiliz-
zati? Si sta pensando di
creare un mini-polo sac-
carifero che collabori
con strutture simili si-
tuate sul territorio nazio-
nale? Insomma, si sta
pensando a qualcosa, o si
intende prendere in giro
persone che sono sul la-
strico a causa del pres-
sappochismo della classe
politica, di qualunque
colore essa sia, ed in
qualunque periodo essa
abbia governato?
A ormai un tiro di
schioppo dalle prossime
elezioni regionali, che
cosa deve pensare un ex
lavoratore dello zucche-
rificio? Ma aggiungo,
che cosa devono pensare
le persone come me che
un lavoro ce l'hanno, ma
si rendono conto di non
essere in buone mani per
ciò che riguarda la tutela
occupazionale e lo spi-
rito programmatico di
chi siede sulla plancia di
comando?
"La Repubblica ricono-
sce a tutti i cittadini il di-
ritto al lavoro e
promuove le condizioni
che rendano effettivo
questo diritto", recita
l'articolo 4 della nostra
Costituzione: in che
modo questo diritto
viene riconosciuto in
Molise, in che modo le
condizioni che lo ren-
dono effettivo vengono
promosse dalle nostre
parti?
Neanche se usassimo il
microscopio più potente
riusciremmo ad intravve-
dere le risposte a tali
quesiti.
Distinti saluti
Ettore Camposarcuno
Zucherificio, una triste storiadel Molise di oggi
Campobasso,città nel caosurbanistico
Altra brutta tegola sul Co-
mune di Campobasso per
la sentenza del Tar Mo-
lise che ha accolto il ri-
corso proposto da Laura
Potito stabilendo che il
parco commerciale che la
società Potito avrebbe vo-
luto realizzare in Colle
delle Api e per il quale
aveva già ottenuto un
piano di recupero a ciò
dedicato non potrà essere
realizzato. L’area, infatti,
stante il Piano regolatore,
risulta come zona agricola
e dunque non idonea alla
costruzione del megastore
che avrebbe dovuto ospi-
tare Lidl, Trony e Rispar-
mio Casa. Soddisfatti i
difensori, gli avvocati
Salvatore Di Pardo, An-
drea Latessa e Gianni
Spina.
La difesa si è basata sul
fatto che la ricorrente ha
più volte segnalato al Co-
mune, nella sua corri-
spondenza, che la
convenzione urbanistica,
stipulata nel 2004, era da
tempo decaduta, non po-
tendo avere durata supe-
riore a dieci anni; che la
convenzione urbanistica
era venuta meno, unita-
mente al piano di recu-
pero, a seguito della
mancata approvazione da
parte della Regione della
variante di Piano Regola-
tore che prevedeva e le-
gittimava il piano di
recupero. Ora, il pronun-
ciamento definitivo del
Tribunale Amministrativo
Regionale per il Molise,
che ha annullato l’impu-
gnato atto aggiuntivo di
proroga della conven-
zione urbanistica, stipu-
lato nel 2017 tra il
Comune di Campobasso e
la S.p.A. “Potito e ha con-
dannato il Comune resi-
stente alle spese del
giudizio sostenute dalla
ricorrente.
Una storia che riapre, di
fatto, la questione della
mancata revisione del
Piano regolatore della
città di Campobasso an-
cora fermo agli anni Set-
tanta e che nemmeno
l’attuale assessorato al-
l’Urbanistica ha ritenuto
di dovervi porre mano
con la previsione di un
nuovo strumento di piani-
ficazione per le diverse
esigenze della città in
pieno caos urbanistico.
LetteraAperta
42 dicembre 2017
TAagliolto
“Una breccia nella
Legge Fornero. Il no-
stro impegno conti-
nua”. Slogan non
poteva essere più effi-
cace per sintetizzare
la posizione della Uil
che, giovedì, al Pa-
lazzo dei Congressi di
Roma all’Eur, ha riu-
nito oltre 2.500 dele-
gati provenienti da
tutta Italia.
Folta delegazione
anche quella della
UIL Molise: quattro
pullman di dirigenti,
delegati, militanti,
partiti alle prime luci
dell’alba e tornati a
notte fonda. Alla loro
testa Tecla Boccardo,
che così commenta.
“Una grande manife-
stazione su pensioni,
lavoro e contratti. Il
nostro Sindacato ha
rivendicato i risultati
ottenuti, in questi due
anni, nei confronti
con il Governo sulla
previdenza, ma con-
sapevole che c’è an-
cora molto da fare su
questo fronte. Vo-
gliamo partire dagli
obiettivi raggiunti per
aprire la terza fase
della previdenza, qua-
lunque sia il prossimo
Governo con cui ci
confronteremo. Biso-
gna avviare subito le
due Commissioni, una
per la separazione
della previdenza dal-
l’assistenza e l’altra
per la definizione
degli altri lavori gra-
vosi e delle rispettive
effettive e specifiche
aspettative di vita. Il
leader nazionale della
Uil, Carmelo Barba-
gallo, incalzato dalle
domande dei giornali-
sti, ha replicato che:
“Il cane da guardia
della Monti-Fornero,
e parlo di Boeri, si è
subito messo in al-
larme: ebbene, il
prossimo anno do-
vremo riconquistare
la gestione della pre-
videnza nel nostro
Paese, visto che si
tratta di risorse dei la-
voratori e delle im-
prese e non dei pro-
fessori della Bocconi.
Noi chiediamo una
nuova governance
dell’Inps”.
Altri temi della matti-
nata, il lavoro, il fisco
e i contratti: “Do-
vremo salvaguardare
l’occupazione e per
questo abbiamo anche
rivendicato il rinnovo
degli ammortizzatori
sociali, oltre a inve-
stimenti pubblici e
privati per poter ga-
rantire la ripresa eco-
nomica. Il prossimo
anno, poi, sarà quello
di una vertenza fi-
scale nel nostro Paese
per salari e pensioni
più pesanti e per un
fisco più leggero. Il
Pil, infine, deve au-
mentare per redistri-
buire la ricchezza
attraverso i contratti,
a partire da quelli del
pubblico impiego che
vogliamo rinnovare
entro la fine del
2017”.
Ultima questione, il
difficile momento nei
rapporti tra Cgil, Cisl,
Uil. Sempre Boc-
cardo: “Speriamo di
ricompattare il fronte,
a Roma ma anche in
Molise, perché noi
siamo profondamente
unitari. I problemi
che abbiamo di fronte
richiedono un Sinda-
cato protagonista e
portatore di idee e di
proposte, con al cen-
tro il lavoro. Di qua-
lità, sicuro e ben
pagato, per chi un
posto di lavoro ce
l’ha. Stabile per i
tanti precari della
pubblica amministra-
zione e del settore
privato. Finalmente
offerto come opportu-
nità ai tanti disoccu-
pati e, soprattutto, ai
troppi giovani co-
stretti ad emigrare.”
Boccardo: “Rilanciamo le azioni
del sindacato anche in Molise”
52 dicembre 2017
TAagliolto
Ancora un no alla possibilità
del Centro migranti a San Giu-
liano di Puglia. Lo hanno riba-
dito i sindaci dell’area del
Cratere al prefetto di Campo-
basso. I Sindaci di Rotello, Bo-
nefro, Colletorto e i consiglieri
comunali Rosati, Gianfelice e
Lalli hanno incontrato il Pre-
fetto per provare a valorizzare
il villaggio di San Giuliano con
delle politiche culturali e/o so-
ciali.
Al Prefetto è stata ribadita la
netta contrarietà alla realizza-
zione di questo centro, di cui
non si conoscono ancora nel
dettaglio l’organizzazione e le
finalità, proponendo al con-
tempo il potenziamento del si-
stema di accoglienza SPRAR,
certamente più umano e meno
impattante. I presenti hanno
rappresentato anche il mancato
coinvolgimento attivo dei Sin-
daci e delle comunità nei pas-
saggi istituzionali che hanno
portato alla decisione di desti-
nare il villaggio di san Giuliano
a centro per il Rimpatrio, in
considerazione dell’impatto so-
ciale che tale struttura inevita-
bilmente creerebbe sull’intera
area.
Il Prefetto si è mostrato aperto
al dialogo, ribadendo tuttavia
che non è compito della strut-
tura che dirige prendere deci-
sioni in merito. In particolare è
stato chiesto al Prefetto di farsi
portavoce presso il ministro
Minniti delle seguenti richieste:
1) Bloccare i lavori di ristruttu-
razione dell’ex Villaggio di
S.Giuliano , a tre mesi dalle ele-
zioni nazionali, il prossimo go-
verno potrebbe annullare tutto;
2) Valorizzare il sistema
SPRAR con accoglienza dif-
fusa del numero di rifugiati ivi
previsto, sui 136 comuni moli-
sani;
3) Utilizzo alternativo dell’ex
Villaggio, sempre per scopi so-
ciali e umanitari, con progetti di
inclusione e recupero rivolti ai
bambini, sul modello del pro-
getto Rondine e Dinamo Camp;
Gli amministratori unanime-
mente hanno chiesto un incon-
tro urgente con il Presidente
della regione Di Laura Frattura,
nel quale ribadiranno l’ascolto
del territorio e la netta contra-
rietà al centro RVA nell’ex Vil-
laggio e al suo utilizzo
alternativo. “Noi non ci ferme-
remo è soltanto l'inizio. La no-
stra contrapposta è IL
PROGETTO RONDINE, uno
Studentato Internazionale dove
convivono studenti provenienti
da paesi in conflitto dei Bal-
cani, del Caucaso, del Medio
Oriente e dell’Africa e speri-
mentano una vita di convi-
venza, di formazione e di
studio. I giovani del progetto,
una volta completato il ciclo di
studi (corso di laurea o master),
rientrano nel paese di origine
per testimoniare, nei luoghi del
proprio impegno professionale
e civile, la concreta possibilità
del dialogo e della pacifica con-
vivenza”.
“Centro migranti, abbiamoribadito il nostro No”
I Sindaci del Cratere, hanno incontrato il prefetto di Campobasso
di Mons. Gabriele Teti
Avvento, in latino adventus ,
significa venuta, arrivo. E' una
parola profana che designava
la venuta annuale della divinità
pagana al tempio, per fare vi-
sita ai suoi adoratori. Si cre-
deva che il dio, la cui statua era
lì oggetto di culto, rimanesse
in mezzo a loro durante la so-
lennità. Nel linguaggio cor-
rente, denominava anche la
prima visita ufficiale di un per-
sonaggio importante, una volta
assunto un alto incarico. Così,
alcune monete di Corinto per-
petuano il ricordo dell'adven-
tus augusti, ed un cronista
dell'epoca qualifica con
l'espressione adventus divi il
giorno dell'arrivo dell'impera-
tore Costantino. Nelle opere
cristiane dei primi tempi della
Chiesa, specialmente nella
Vulgata , adventus si trasformò
nel termine classico per desi-
gnare la venuta di Cristo sulla
terra, ossia l' Incarnazione,
inaugurando l'era messianica
e, dopo, la sua venuta gloriosa
alla fine dei tempi. Le prime
tracce dell'esistenza di un pe-
riodo di preparazione al Natale
appaiono nel V secolo, quanto
San Perpetuo, Vescovo di
Tours, stabilì un digiuno di tre
giorni, prima della nascita del
Signore. E' sempre della fine di
questo secolo la “Quaresima di
San Martino”, che consisteva
in un digiuno di 40 giorni, a
partire dal giorno dopo la festa
di San Martino. San Gregorio
Magno (590-604) fu il primo
Papa a redigere un ufficio per
l'Avvento ed il Sacramento
gregoriano è il più antico nel
predisporre messe specifiche
per le domeniche di questo
tempo liturgico. Nel secolo IX,
la durata dell'Avvento si ri-
dusse a quattro settimane,
come si legge in una lettera del
Papa San Nicola I (858-867)
ai bulgari. Nel XII secolo il di-
giuno era stato sostituito da
una semplice astinenza. Mal-
grado il carattere penitenziale
del digiuno o astinenza, l'in-
tenzione dei papi, nell'alto Me-
dioevo, era quella di provocare
nei fedeli una grande aspetta-
tiva per la ve-
nuta del Salvatore,
orientandoli in vista del suo ri-
torno glorioso alla fine dei
tempi. Da qui il fatto che tanti
mosaici rappresentavano vuoto
il trono del Cristo Pantocrator.
Il vecchio vocabolo pagano
adventus si intende anche nel
senso biblico ed escatologico
di “parusia”. Nei diversi riti
orientali, il ciclo di prepara-
zione per il grande giorno della
nascita di Gesù si è formato
con caratteristiche accentuata-
mente ascetiche, non abbraccia
tutta l'ampiezza dell'attesa
messianica che caratterizza
l'Avvento nella liturgia ro-
mana. Nella liturgia bizantina
si distingue, nella Domenica
precedente al Natale, la com-
memorazione di tutti i patriar-
chi, da Adamo a Giuseppe,
sposo della Santissima Ver-
gine Maria. Nel rito siriaco, le
settimane che precedono il Na-
tale si chiamano “settimane
delle annunciazioni”. Esse
evocano l'annuncio fatto a
Zaccaria, l'Annunciazione del-
l'Angelo a Maria, seguita dalla
Visitazione, la nascita di Gio-
vanni Battista e l'annuncio a
Giuseppe. E' nella liturgia ro-
mana che l'Avvento assume il
suo significato più ampio.
Maria, la stella del mattino, an-
nuncia l'arrivo del vero Sole di
Giustizia, per illuminare tutti
gli uomini. Chi, meglio di Lei,
per condurci a Gesù? La San-
tissima Vergine, nostra avvo-
cata, riconcilia i peccatori con
Dio, addolcisce i nostri dolori
e santifica le nostre gioie. E'
Maria la più sublime prepara-
zione al Natale. Con questo
breve tempo di preparazione,
la Chiesa vuole insegnarci che
la vita in questa valle di la-
crime è un immenso avvento e,
se viviamo bene, in accordo
con la Legge di Dio, Gesù Cri-
sto sarà la nostra ricompensa.
La liturgia dell’Avvento