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BLOGROMEO23marzo_ore_8_00

Date post: 30-Mar-2016
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Il processo mediatico è già concluso. E' Tangentopoli 2.0 : user generated crimes 19 dicembre 2008 . Catanzaro : Why not la situazione è definita dallo stesso procuratore Nelle carte che avviano il processo De Magistris lamenta il silenzio di Napolitano dopo finiscono dove sappiamo , ma i bit restano. Jannelli
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Questa è la vita di un blog, messa per iscritto con una premessa politico affettiva Una massa di pensieri , link e rinvii, occasionale , approssimativa e forse confusa che nasce però da una vicenda fortissima . Il caso Romeo , anzi il sistema Romeo che apariva fin dall'iniziao più un teorema mediatico gidiziariuo che una caso di cattiva amminstrazione Ho voluto trascrivere testi e riferimenti con la immediatezza con cui l'ho tenuto. Il caso Romeo , così come presentato dai media su indicazione delal magistratura inquirente è statop un caso di scuola per molti aspetti. Uno dei casi più clamorosi di giustizia mediatico-politica degli utlimi anni. Il blog ha un titolo interrogativo : sistema Romeo o Teorema Romeo ? Quando l'ho avviato infatti, non sapevo come sarebbe finita, e tuti mi consigliavano di star zitto, di non espormi. Ma io conoscevo già Romeo, avevo lavorato con lui, sapevo quasi tutto (pensavo) della sua attività e mi piaceva. Mi incuriosiva la potenza nascosta dietro alla idea della gestione dei patrimoni immobiliari, del Facility magement , come aveva imparato a definirlo Alfredo . Cioè l'idea che "governare" reltà coplesse come petrimoni spesso sconsiuti della pubbliche amminstrazioni , fosse possibile solo mettendo "insieme" pubblco eprivato . La complessità crescente dei sistemi amministrativi, la difficoltà di far funzionare criteri di contabilità pubblica ormai analoghi a quelli privatistici, il livello europeo delle evidenze pubbliche in termini di concorrenza e di standard da un lato e la necessità di rispondere al cittadino non più come ad un suddito ma come ad un cliente e la necessità di misurare , confrontare i risultati, non avevano begli anni 80 (quando la Rmeo comincia la sua attività, e non hanno know how sufficiente . E Non avevano risorse se non quelle inutilizzate e disperse del patrimonio immobiliare pubblico . un patrimonio accumulato enorme , tento grande quanto immobile e costoso. metterlo a valore, farlo funzionare , farne parte della riecchezza di una comunità viva ancorchè complicatissima, farlo con una pubblica amiinstrazione in debito d'aria costante mi apparverpo nel 1990 un affascinate curiosità Ero ancora stupito che un avvocato di origini umili, un immobiliarista , di sinistra avesse realizzato il miracolo di portare per questa impensabile via nelle casse del promettente governo cittadino di Bassolino a Napoli tanti soldi. Era l'epoca dei
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Questa è la vita di un blog, messa per iscritto con una premessa politico affettivaUna massa di pensieri , link e rinvii, occasionale , approssimativa e forse confusa che nasce però da una vicenda fortissima . Il caso Romeo , anzi il sistema Romeo che apariva fin dall'iniziao più un teorema mediatico gidiziariuo che una caso di cattiva amminstrazione Ho voluto trascrivere testi e riferimenti con la immediatezza con cui l'ho tenuto.Il caso Romeo , così come presentato dai media su indicazione delal magistratura inquirente è statop un caso di scuola per molti aspetti.  Uno dei casi più clamorosi di giustizia mediatico-politica degli utlimi anni.  Il blog ha un titolo interrogativo : sistema Romeo o Teorema Romeo ? Quando l'ho avviato infatti, non sapevo come sarebbe finita,  e tuti mi consigliavano di star zitto, di non espormi. Ma io conoscevo già Romeo, avevo lavorato con lui, sapevo quasi tutto (pensavo) della sua attività  e mi piaceva.Mi incuriosiva la potenza nascosta dietro alla idea della gestione dei patrimoni immobiliari, del Facility magement , come aveva imparato a definirlo Alfredo . Cioè l'idea  che "governare" reltà coplesse come petrimoni spesso sconsiuti della pubbliche amminstrazioni , fosse possibile solo mettendo "insieme" pubblco eprivato . La complessità crescente dei sistemi amministrativi, la difficoltà di far funzionare criteri di contabilità pubblica ormai analoghi a quelli privatistici, il livello europeo delle evidenze pubbliche in termini di concorrenza e di standard da un lato e la necessità di rispondere al cittadino non più come ad un suddito ma come ad un cliente e la necessità di misurare , confrontare i risultati, non avevano begli anni 80 (quando la Rmeo comincia la sua attività, e non hanno know how sufficiente . E Non avevano risorse se non quelle inutilizzate e disperse del patrimonio immobiliare pubblico . un patrimonio accumulato enorme , tento grande quanto immobile e costoso. metterlo a valore, farlo funzionare , farne parte della riecchezza di una comunità viva ancorchè complicatissima, farlo con una pubblica amiinstrazione in debito d'aria costante mi apparverpo nel 1990 un affascinate curiosità   Ero ancora stupito  che un avvocato di origini umili, un immobiliarista   , di sinistra avesse realizzato il miracolo di portare per questa impensabile via  nelle casse del promettente governo cittadino di Bassolino a Napoli tanti soldi. Era l'epoca dei Sindaci : far pagare i fitti, le bollette, conoscere ed accrescere il valore del patrimonio immobiliare , organizzare i servizi inerenti, far diventare "le carte" il sistema burocratico elefentiaco e dispersivo un buon sistema il governo delle macchina amministrativa , colaborando con  le burocrazie, e e con i decisori politici. Mettere un umero in quella posta di bliancio ha significato per Npaoli e per Rome e per Firenze e per Milano sopravvivere . Come investire quella risprsa poi era un ' altra cosa . Perme che me lo guardavo e studiavo era  passare dalla grande politica del consenso , a quella del funzionamento. Certo Napoli e la sua amminstrazione versano in condizioni pietose , la classe dirigente di questi 15 anni non è stata all'altezza , ma sarebbe stata meglio senza quelle risorse ? A giudicare da come sono state amminstrate si può anche pensare di si. Ma in vertiità ormai le risorse che vengon dal vero "sistema romeo" quello della valorizzazione di asset immobiliari fanno campare tutte le grandi città ,che le aminstrono direttamente o con qualche privato . A me piace capire come funzionano i meccanismi , le cose e perchè non funzionano, adoro scaricare i software, e provarli, consocere le  aziende, e vistarle , come conoscere i paesi , le persone diverse da me, le idee la cultura : nelle diverse epoche della mia vita aiutato dalla politica ho cercato sempre di capire come funziona e come può funzionare meglio :.E' stato quel che mi ha spinto  ad avviare la attività di lobbying e public affairs di comunicazione istituzionale . Avevo già chiaro , dalla mia personalissima esperienza che la società , come la decisione politica (dentro la quale ho vissuto al ungo) è una serie di network

, di responsabilità, di intelligenze, di problemi aggrovigliati . Illudersi che un pezo consti o possa decidere separato dagli altri è una falsità paericolosa. Uno dei primi clienti , che non consocevo, è stato Alfredo Romeo. Ricordo quando con i miei soci abbiamo dato vita a questa società , io avevo già qualche cliente che apportai all'impresa e un altro socio portò Romeo . E che voleva Romeo ?  Romeo sedeva in qual suo ufficio tutto sommato modesto  al secondo piano di un palazzetto di piazzale Flaminio. Al piano terra un via vai di inquilini  degli enti più svariati che  vanno e vengono a porre milioni di problemi quotidiani , smistati con perizia dal personale...Le telecoamere di Anno zaro non potevano riprendere questa normalità e allora sono andate nelle aree più degradate, nelel aree dove non si può o non si vuole ( il confine è spesso labile) ed hannor ipreso buche crepe. Colpa di omeo ? ma Romeo non poteva e non doveva riparare se non dopo avere rispattato le procedure di legge , anzi ricshiava la galaera se lo faceva. "L'Avvocato è al secondo piano , sa dove ? " Così ti ricevono a Via .....nè badge, nè identificazione . Ero curioso :che voleva da noi Romeo ? Innanzitutto capire : chi governava a Roma , dove sarebbe finita la situazione a Napoli in continua ebollizione , poi  dove andavano i governi nazionali rispetto allla sua esperienza, come poteva  estenderla oltre Napoli, se qualcuno avrebbe gradito conoscerla , discuterne e farlo partecipare.Mai una richiesta di conoscere chi era in commissione in una gara (rischio da cui ci siamo premuniti sempre restando sotto ri riflettori)Temeva e sapeva di essere guardato come uno scugnizzo napoletano , presuntuoso che aveva avuto fortuna e in verità quasi mai nonstante la sua passione politica mi chiese di conoscere dei politici , anzi quando lo invitavamo a cene, iniziative dove cìerano decisori importanti non venne mai, dico mai . Tranne ad una cena elettorale : con Francesco Rutelli e Massimo D'alema : quando già si sapeva che sarebbero stati sconfitti,: Lo mettemmo a l tavolo d'onore , e nnon parlò quasic non nessuno. Romeo faceva tanto, aveva una conoscenza maniacale non delle persone nella pubblica amminstrazione, ma delle procedure, del funzionamento della macchina amministrativa . Così ,quando non veniva scelto per definire un progetto di valorizzazione perchè non aveva quarti di nobiltà come Pirelli RE , o Caltagirone, perchè nemmeno aveva il pelo sullo stomaco dei proprietari di imprese di pulizie , o dei "riscaldatori" (i primi a dargli l'idea del "global Service" ).Quando veniva scartato aveva spesso la soddisfazione di venire richiamato dai soggetti affidatari per progettare e  far funzionare i progetti. Romeo ha riconsciuto per primo Conosceva l a forza dei database, delle anagrafi, del "governo" di un progetto ,attraverso l'uso della inormatica legata alal amminsitrazione, senza il quale valori, efficienza ed efficacia si perdono inevitabilmente.Il sitema Romeo , quello vero, descritto come tale sul portale della ER,alal fine   ha reso  effcienti e quasi indipendenti le amministrazioni sulla gestione del patrimonio immobiliare ; ha fatto e fatto fare il massimo su quel livello di servizio, ha avuto l'onore e l'onere di far funzionare davvero le leggi sulle dismissioni del patrimonio immobiliare, accanto a nomi più intermazionali altisonanti  , con le Cartolarizzazioni, dopo aver ideato il global service di ministeri ,tribunali , enti previdenziali con risparmi certficati dalla Consip pari al 20% di tutte le spese , dopo aver avuto una fetta di quel mercato pari a circa il 25% Romeo si è guardato attorno e come ogni imprenditore con voglia di continuare e inventare ha visto due cose : dove era arrivato e dove vuole andareDove si trovava Romeo quando comincia la sua odissea  ? In un sistema paese sempre più debole, incapace di utilzzare la innovazione , di cui aveva sperimentato l'aspetto predatorio nel 1993 : quando il re delle preferenze Vito , dopo che la giustizia amminstrativa gli aveva dato ragione , per ottenere il dovuto : l'assegnazione di una gara già vinta gli chiede una tangente per finanziare tutti i partiti. Romeo viene processato...... il processo va alle lunghe ma il reato cade in prescrizione Questo episodio viene spesso ricordato a Travaglio e da Di

Pietro per dire e perchè gli si affidavano gare ? Non solo perchè lo prevede la legge , ma se si scava nel caso scopriamo che in realtà Romeo è un concusso , ma siccome è stata introdotto da poco il "patteggiamento"  che consente per la prima volta  a manager altolocati di cavarsela dalle grinfie dei pool anticorruzione , confessando .Un criterio di collaborazione tuttora vigente che ha visto di recente la stessa telecom di Tronchetti uscire dal processo delle intercettazioni , siccome aveva cominciato a fuinzionare , questo aveva consentito poi a Vito di confessare e patteggiare . La descrizion del reato non lascia dubbi : ma se fosse stata concussione , come fu ,avrebbe dovuto pagare solo il concussore, cioè il datore di lavoro di Romeo. Invece bisognava far tenere il sistema e "piegare" la "descrizione del reato" tipica concussione in danno del Romeo, si rovescia in corruzione ambientale . Romeo va comunque aventi e dopo i passi di cui sopra si trova nell'Italia dei furbatti, dagli immobiliaristi, cosa che lui on è mai stato. Quelli che con la complicità delle banche comprano aprestito e rivendono speculando, qualcuno più oculatamente, qualcun altro pensando di scalre potere e massonerie, le banche . Nella parte "protetta " del salotto bene che va da Caltagirone a Tronchetti Provera , questo "valorizzatore" napoletano senza patrimonio relazionale e senza banche allee spalle è visto come un utile ma imbarazzante compagno di viaggio che on deve montarsi la testa. E' vicepresidente con Puri Negri (Pirelli Real Estate) di Assoimmobiliare, ma quando si affaccia su patrimonio di Fininvest viene irriso, quello deve farlo Pirelli !  Quando va a parlare con gli uomini che gestisono il patrimonio immobiliare di Telecom per ottimizzarlo come quello di grandi banche , viene accolto con supponenza e stupore . Non sa ancora che quello sarà il tesoretto dell'Immsi post Colaninno e pure resta fuori. Romeo deve stare al suo posto, sa fare il property management dei comuni, cava soldi da una rapa, non ci credono fino a prova del contrario. E lui ci resta e lì si trova , nessuno ne eguaglia risultati quando si tratta di valorizzare e gestire , ma lui non deve pensare di impicciarsi d'altro.La riprova è nel fatto che il giornale che più duramente attacca il suo business è il Sole 24 ore di Confindustria , dove i "signori" del salotto buono sono ottimamente rappresentati. L'attacco è tanto chiaro quanto paradossale : come fa Romeo a fare utili così alti con il pubblico ? Si è mai visto il quotidiano dei cpaitalisti italiani che atacca il profitto , gli tuili di una azienda ? Nel blog questo c'è ognuno tragga le conclusioni. Quello che non c'è nel Blog è che il cornista incaricato di seguire la giudiziaria è quallo che si inventa più colore lasciando intendere che nel nuovo Hotel Romeo si possono incontrare potenti locali e belel ragazze....ma questo aspetto è oggetto di una Richiesta di risarcimento di 30 milioni di euro....Dove vuole andare Romeo ? Quali sono i sogni di Romeo ?  Uno si è perzialmente avviato: Fare con la gestione delel strade di Roma e Napoli lo stesso operazione fatta con il patrimonio immobliare ....metterlo a valore : calcolare costi e ricavi, fornteggiare buche e contenziosi per chiuderli entrambi al meglio. Il Global service dellle strade : una gara contesa poi agguidcata, ricorsa e poi rivinta . Qui Romeo è alleato di Caltagirone, e la amminstrazione di sinstra capisce la novità, ma spuntano le malignità, i manifesti in capagna elettorale dell migliai di riparatori , manifesti anonimi che dicono : Roma si Romeo No , con il smbolo di una ruspa.I numeri di questa nuova sfida sono clamorosi : ...........Appena scoppia il caso Alemanno dichiara che vuole risolvere il contratto e Mantovano castigatore castiogato ad Anno Zero si vanta della risoluzione del contratto. Rinforzino da sinsitra : al contratto di Romeo il giornalista Statera dedica cloonne di fuoco a novenbre quando il tevere sfra gli argini e i tmobini si intasano  (molto meno di prima) il fustigatore di Repubblica  attribuisce a Romeo la piena del tevere...Prima il comune chiederà i danni, poi c'è una composizione bonaria , Romeo rinuncia a proseguire e il Comune senza alcuna recriminazione pagherà i 20 ilioni di euro dovuti, per

ripiombare nel caos che tutti i cittadini stanno sperimentando. Paragonnando i numeri dei mesi di gestione romeo con la gestione successiva i cittadini potranno spaere davvero che cosa ha fatto Alemanno e magari chiedere i danni se del casoA Napoli al gara salta , ma poichè Romeo se ne è occupato , ha messo in guardia dal fare  le cose in danno della amminstrazione quelle telfonate sono la pietra dello scandalo.. di cui tutti sanno.Vengono i giorni di dicembre intanto Alfredo Romeo porta a compmento il suo unico vero sogno : dare a Napoli un Hotel a Cinque stelle gran lusso..il Romeo Hotel, là dove era l'Hotel Lauro e il quartier generale del Comandante Lauro , vicinissimo al centr , ma su un area degradata della Marina nasce un albergo senza pari disegnato dallo tstudio di kenzo tange ....E' bellissimo, sembra una sfida. Romeo non ha comprato derivati, nnon ha coprato comlessi immobiliari a debito, ha una bella villa a Posillipo che lo fa soffire (condannato per broccoletti nel Blog) ha messo tutti i suoi soldi nell'Hotel. I giudici checheranno alungo conti o altro : i soldi sono sul conto dell'azienda . Lui si da uno stipendio di 300.000 euro l'anno. Come mai ? gli chiedono poi i giudci ..Perchè l'azienda è tutto e gliela levano per oltre un anno !Su quella inaugurazione sento di avere una responsabilità, allora già girava voce di una inchiesta , c'era stato il suicidio di Nugnes, i cronisti del Correre del mezzogiorno , son già largamente informati e scrivono sotto dettatura. Si parlava di altre fughe di notizie , ma le uniche voci scritte sono quelle . Romeo è incerto non sa se inaugurare l'Hotel della sua vita , ha paura dela Ubris dello scugnizzo, di esser castigato per fare nella città del non fare  . fa slitatre la data, all'ultimo vuole annullare tutto , il concerto di biondi le tre serate di presentazione . Io Insisto e gli dico "Alfredo  se ti voglion colpire ti colpiranno, questa è la cosa che fai per te, per Napoli e per i tuoi figli....e poi per me sei l'imprenditore più onest oche c'è". "Grazie Massimo andiamo avanti" mi risponde pochi giorni dopo- Nella notte del 17 di dicembre viene arrestato alle 4 del Mattino all'Hotel de Russie, perdo il contatto con lui dopo i giorni della inaugurazione : i suoi amici sono sotto botta, la giunta anche , tutti i politici che hanno scambiato due chiacchiere vanno in carcere o sono inquisiti. I collaboratori i consulenti incarcerati e i giudici buttano la chiave e  tutti fanno natale in galera  . E qui parte il blog...e

Parte  l'assalto soprattutto mediatico che ha messo al centro Alfredo Romeo,in carcere dal 17 dicembre, e Napoli..ma riguarda una intera classe dirigente locale e nazionale...Vogliamo entrare nel merito del "processo" mediatico , quello che ha già condannato....che resterà, senza possibilità di riabilitazione .....Del tutto a prescindere dagli esiti giudiziari, dalle cifre,da realtà e sostanzaNon risco a stare zitto a anscondere quel che penso e l'amicizia parte il mio blog soprattutto perchè resti traccia dell'unico processo che conterà comunque quello mediatico

Il processo mediatico è già concluso. E' Tangentopoli 2.0 : user generated crimes

Sull'esito dell'indagine deciderà la magistratura. Comincio così anche io. Ma non è vero. C'è un processo , anzi tanti processi, mediatici già celebrati e conclusi con la condanna e altri ogni giorno vengono innescati. E' la Tangentopoli 2.0 : non ci sono tangenti , dazioni, partiti, non ci sono percentuali e tesori, ma telefonate, discussioni su come proporre e mandare avanti progetti di servizi. I crimini li stabiliscono i lettori. E' sotto inchiesta un rapporto tra pubblico e privato , che immagina servizi che razionalizzano e migliorano funzioni svolte dalle amministrazioni. La questione viene discussa in convegni, esibita in premi ufficiali , il business riguarda anche concorrenti del gruppo Romeo come Pirelli, manutencoop, manital. Lì la si

chiama networking, benchmarking, best practices. Tutta cultura d'impresa.Ma se è trattata in pranzi o telefonate, soprattutto ellittiche e tronche per ragioni dialettali o per la preoccupazione che qualcuno fraintenda....è criminale.Se è intercettata qesta attività si trasforma prima del processo. La forza virale delle intercettazioni , spezzzettate e montate, dilaga a prescindere dalla sostanza ; la capacità in particolare del centro sinistra di autoaccusarsi in scontri fratricidi , rafforza la convinzione ,presente nei comunicati, delle procure , come di scrittori e intellettuali , ma soprattutto dei politici che la politica è Casta ( e lo è, suicida ) e perciò sporca...Sotto accusa è un intero sistema , ma soprattutto l'idea che le pubbliche amministrazioni siano in modo trasparente in rapporto con il privato... Sul Mattino si prende un indagato : si pubblicano tutte le sue telefonate , si mette tra parentesi vicino ai nomi (non indagato) ma il titolo dice "Un network di ....illegalità, favori scambi..." Il gioco è fatto : Posti di lavoro, informazioni tecniche legittime, richieste di informazioni sulle pratiche ferme,qualche giudizio su qualche politico, insieme ai biglietti di teatro o per lo stadio : e' il crimine generato dai lettori , o dagli spettatori : ragnatele web.Chi risarcirà i "non indagati" , e gli indagati che ne uscissero a testa alta

I dati del processo mediatico . Romeo su google "pesa" quanto Totò Riina 

Una foto fedele dell'impatto mediatico : mettiamo Alfredo Romeo e Totò Riina su Google. Il numero di link si distacca di ppoco 184.000 per Romeo e 237000 per totò Riina  ....Ma uno è stato arrestato e condannato in regime di 46 bis per almeno 12 omicidi tra cui Falcone e molti altri, l'altro è indagato per turbativa d'asta e corruzione...Due rilievi : uno già condannato e l'altro ? Pure in verità dai media. Per la stampa sembra che l'odore del sangue della politica sia maggiore di quello delle vittime della Mafia....Parliamo di un signore innocente fino al terzo grado di giudizio e del peggiore criminale della storia italiana recente...Eh i giornali il giorno

dopo finiscono dove sappiamo , ma i bit restano.

Dicembre 2008 . Giustizialismo Fisiognomico

Ricordate mai considerazioni  sui blazer Tronchetti Provera (patteggiamento per le intercettazioni e assoluzione per molte altre cose) , sui tallieur dela Moratti sulle consulenze d'oro (inchiaste aarchiviata) etc. Mai fatte o scritte considerazioni anaolghe a quelle  sui foulard, sul kitsch, sul fatto di essere ricco e napoletano....che compaiono un pò ovunque Lo ha notato il Riformista dopo una settimana in cui  l'imprenditore è stato definito il centro di una enorme ragnatela di interessi....di un sistema delinquanziale senza precedenti

19 dicembre 2008 . Catanzaro : Why not la situazione è definita dallo stesso procuratore

Jannelli

Nelle carte che avviano il processo De Magistris lamenta il silenzio di Napolitano

"Sentite cosa dichiara il procuratore generale di Catanzaro Jannelli, lo stesso che ha firmato i 106 avvisi di chiusura delle indagini di Why not:"Il processo Why not nasce malato, nasce malato perchè si iscrivono un sacco di persone con vari titoli di reato che IO NON RIESCO ANCORA A CAPIRE QUAL E'L'ELEMENTO

CONCRETO CHE POSSA IPOTIZZARE LA STESSA IPOTESI DELITTOSA"A proposito di fiducia nella magistratura e serenità di giudizio!"

Il comunicato stampa numero 1 della Procura della repubblica

Da leggere e rileggere il comunicato stampa della Procura di Napoli....si capisce già l'impianto basato su giudizi politici, di sistema, segnali mediatici....tutto impastato con i  termini tecnici.... ad uso dei media e dei vari copioni televisivi del network giustizialista

2004 Alfredo Romeo presidente del premio epic

Romeo Viene premiato insieme ad altri protagonisti del mercato delle valorizzazioni immobiliari

Cos'è il gruppo Romeo, oltre all' oggetto di questo gigantesco processo mediatico ..?

Che cos'è il gruppo Romeo di cui parlano i giornali , i tg la stampa nazionale ?

Non ho letto ad esempio che Romeo è il primo contribuente del capoluogo partenopeo . Cioè che  paga le tasse, a Napoli, in Italia.

E' un gigante ? Non proprio : l'insieme della attività del gruppo ha un valore di 161 milioni di euro , con un profitto di 25 milioni. Impiega circa 400 persone, ma  la sua attività coinvolge

aziende che nel impiegano 18.000Che cosa fa questa impresa ? Servizi di valorizzazione e di gestione dei patrimoni immobiliari. Per enti pubblici (comuni e ministeri ad esempio) e operatori privati (banche fondi etc) Quando qualcuno di questi soggetti lo ritiene vantaggioso affida all'esterno tali servizi.

A Napoli Romeo ha vinto una sola gara in questi anni quella della gestione del patrimonio immobiliareQualche numero : Prima della gestione Romeo il Comune Partenopeo  raccoglieva 1,5 milioni di euro di affitti , adesso il reddito del comune è di 44 milioni ogni anno ! Dopo l'inventario svolto dalla azienda , il comune ,che contava su 1330 unità , immobiliari, ha scoperto di averne 56.000. Il valore patrimoniale per il comune è passato da 1,5 miliardi di "lire" a 3 miliardi di "euro". Queste attività hanno consentito di "salvare" dall'usucapione  (cioè la perdita del patrimonio a vantaggio degli occupanti di un bene non rivendicato)   e di garantire il "recupero di una perdita di 100 miliardi di euro". Questo numero veniva dato ad esempio a Porta a Porta ....come "patrimonio amministrato" altri media parlano di quello , gestito, altri del volume di affari, o il Business di Romeo.....in verità il Gruppo Romeo Raccoglie circa 44 milioni di euro di affitti per il comune di napoli e si fa pagare 4 milioni di euro....Non è noto l'utile su commessa , ma se assomiglia all'utile aziendale è sugli  800.000 euro il 20% di 4 milioni . Cifre importanti , ma che al quotidiano del Sole 24 ore della Confindustria sembrano eccessive....Chissà se ci sono raffronti con altri risulati , sul quotidiano non lo chiamano "benchmarking"

Le telefonate con Rutelli

Il Foglio . Claudio Cerasa 19/12/08

Le intercettazioni vanno lette e ci si deve domandare dove è il reato, , la percentuale richiesta, quella offerta etc ?Ecco tutte le telefonate con gli amici onorevoli «Ho riferito a Francesco del festival. Se ne occupa Barbara, la moglie». Palombelli: «Mai conosciuto»  Diffidare delle ordinanze, delle carte e delle sentenze con troppi aggettivi (vedi il caso Romeo)Dicono che la differenza tra un bravo giornalista e un cattivo giornalista sta nell’avere così tanto materiale da avere la possibilità di raccontare un fatto senza aver bisogno di descrivere nient’altro che quello che si è raccolto, o quello che si è visto. Quando si racconta qualcosa – almeno così insegnano – meno aggettivi ci sono, meno commenti ci sono, meno avverbi ci sono, meno parole che lasciano intendere opinioni ci sono, e meglio è. Punto. La stessa cosa, dovrebbe valere per le sentenze, per le ordinanze e per tutto ciò che magistrati e gip scrivono per informare di un reato commesso e per provare a inchiodare un indagato. Quando un articolo di cronaca è pieno di aggettivi c’è qualcosa di strano: sembra quasi che ci sia qualcuno che ti voglia convincere di qualcosa senza avere argomenti sufficienti per farlo. Con “le carte” spesso funziona allo stesso modo, e allora dopo aver letto la nota che la procura di Napoli ha scritto sul gran casino napoletano c’è un aspetto che va notato, perché sempre più spesso capita che ci siano gip che scrivono sentenze o ordinanze dando l’impressione di non riuscire a essere totalmente distaccati. Quasi come volessero convincerci di un fatto non solo offrendoci le notizie di reato ma provando a persuaderci con l’uso di aggettivi e avverbi giusti.Leggete qui. “Da quelle parole, ascoltate nel corso di una telefonate che egli, amabilmente,

intratteneva con Giorgio Nugnes…”. Romeo, “padre-padrone di uno dei maggiori gruppi imprenditoriali romani”. “Si affrettava a replicare il pubblico funzionario infedele”. “Esclusivo ed egoistico interesse di Alfredo Romeo e delle sue imprese”. “Una commistione impressionante…”. “Dirà un esaltato consigliere comunale nel parlare con Romeo…”. Ecco, naturalmente questo non basta per dire che c’è puzza di bruciato. E’ vero, ci sono alcune cose che non tornano, il reato contestato agli indagati di Napoli non sembra essere ancora del tutto verificato. Si parla di appalti e si parla di tangenti, ma dalle carte non solo non risulta esserci nulla che riesca a dimostrare in modo chiaro che i politici indagati hanno ricevuto chissà quale beneficio dalla società Romeo (per capire: non si parla di mazzette, non si parla di favori fatti ai politici, etc etc), ma in più due di quei famosi appalti per cui sono finiti sotto indagine anche gli assessori della giunta di Napoli non risulta proprio che siano mai andati in porto, dato che l’appalto che doveva finire in mano alla Global Service dei Romeo (quello sulle strade del napoletano bandito dalla provincia di Napoli) è stato bloccato, e quello che invece era stato bandito dal comune di Napoli è stato stoppato da un ricorso al tar del 28 febbraio. Pubblicato da Claudio Cerasa a venerdì, dicembre 19, 2008

Per il sole 24 ore il reato di Romeo è il 20 % di utili !! E 16 milioni di tasse pagate allo stato !

Così il Sole 24 ore "Appalti su misura

A cominciare dalla commesse record: come il maxi-appalto per la manutenzione delle strade della Capitale: 580 milioni per 9 anni, quando a Bologna o a Firenze si paga per lo stesso servizio quindici volte meno. Un abisso. O la gestione che dura da molti anni del patrimonio immobiliare del Comune di Napoli. Un servizio che ha reso alla collettività la miseria di soli 13 milioni di euro su un "pacchettone "di case e uffici che di milioni ne valgono oltre 2.000. Chiunque ,viste le cifre, avrebbe saputo far rendere quelle case assai di più. E allora l'equazione è quasi scontata. Appalto ricco, Romeo ci si ingrassa e i Comuni ci perdono." Così il quotidiano ci Confindustria...Ma le cose stanno così ? Chi è che quel chiunque che fa guadagnere di più ai comuni nel settore ? Quale è il benchmark non lo dice il giornalista ...Per il quotidiano è un reato arrivare ad un utile del 20% e pagare la differenza dovuta in tasse sulla attività di impresa ? E davvero tutti i bilanci della società di servizi che denunciano meno utili sono a posto con la coscienza...già non esiste l'elusione nè l'evasione, a dunque se si guadagna e si pagano le tasse deve essere perchè si ottengono i risultati in modo scorretto.

I concorrenti di Romeo lo aspettano al varco , e i pezzi del Sole.24 ore...un feeling casuale ?

Pirelli Re amministra un patrimonio di 1 milardo e 800 mila euro, fa ricavi complessivi (incluse compravendite evidentemente ) : ha un volume di affari per servizi pari a 350 mila euro compresi servizi di agenzia con un ROS del 18 % ; e fa anche servizi di Property e Facility Management con ricavi minori . Adesso sappiamo da dove viene la tesi del Sole , certo Pirelli guadagna meno di Romeo e nel pubblico non è riuscita a pasare; ma guadagna meno anche su patrimoni propri... dunque non sa fare efficienza , forse . Il pubblico onn c'entra. Notoriamente gli immobiliaristi guadagnano in altri modi, almeno fino a qualche anno fa. Romeo agli immobiliaristi e ai concorrenti (anche le piccole aziende che godevano dei finanziamenti a pioggia prima del global service, con costi sommati più alti) non è mai piaciuto troppo . Se giornalisti politici fiutano il sangue del potere, quelli economici fiutano le opportunità di qualche altro concorrente per un business su cui si possono finalmente mettere le mani...una volta eliminato Romeo.Del resto c'è un altro concorrente che parla proprio del maxi appalto di Roma, Manital che in sè non lo considera folle, ma ha fatto un ricorso al TAR che ha bocciato l'aggiudicazione della

gara a Romeo e poi si è vista dar torto in Consiglio di Stato.....Persino il legale del concorrente... , pur dicendosi garantista teme che alla fine "non" ci siano prove e la montagna "partorisca il topolino"...e aggiunge che il contratto con Romeo è talmente ben fatto , che il comune rischia di dovergli pagare i danni per rescinderlo....Troppo legittimo per liquidarlo , questo famoso maxiappalto, parlando di inadempienze....Oggi il tema di contratti e convenzioni di Romeo viene sollevato anche a Milano, dai leghisti, ma il Comune allo stato dice che funziona. Il comune di Firenze lo ha usato, poi ribassato e una volta imparato , ha portato dentro il servizio...dunque la Pubblica amministrazione ha imparato da Romeo e riesce a far da sola

Barbara Palombelli il tritacarne ed il rapporto pubblco privato

Le notizie di oggi : la talpa e la fidanzata ?

Oggi ci sono due temi all' attenzione del tritacarne :l'interrogatorio della presunta talpa Mazzucco che nega e racconta :

....come risulta alla stampa afferma di aver chiesto aiuto, non ottenuto, per un parente dell'autista del giudice e per il padre di Annalisa Durante la ragazzina assassinata a ForcellaL'altra notizia è un tentativo di mettere sotto indagine tutto ciò che l'azienda ha fatto con la pubblica amministrazione.. a Roma c'è una frase che denuncia la colpevolezza di Romeo e che tutti i giornali e TG riprendono :"Roma , mi sono fidanzato con Roma....." Dopo avere accertato che Barbara non era Barbara e Francesco non era francesco, che Nino non era Antonio Polito...vediamo chi "non era" la Roma "fidanzata" , magari non era neanche  Roma !

Sistema o teorema ? Destra, Sinistra e stampa.

Il volume di fuoco sui casi giudiziari che coinvolgono decine di amministrazioni è enorme, ma a dominare è il"sistema Romeo"

Lo abbiamo detto se si immette Alfredo Romeo su Google risultano 180.000 links, per Totò Riina è quasi lo stesso. Chi come me conosce questo imprenditore napoletano, chi gli è amico, resta basito per la distanza tra quel che ne sa e quel ne dicono. Si fatica a dire soltanto che alla magistratura spetta l'ultima parola ,come è vero, quando il processo mediatico è già finito con una condanna definitiva. L'indignazione della stampa tornata felicemente giustizialista è unanime : la destra sottolinea il "contrappasso" dantesco sulla questione morale , la sinistra invoca un lavacro su sè stessa , cerca la linea in una purga generalizzata...invocando il giudizio popolare (ma i sindaci sono gli unici sottoposti alla scelta popolare ! ). La rigenerazione a sinistra si chiama primarie e regole dipietriste . I parlamentari eletti dalle segreterie denuciano per la prima volta l'esistenza di "capibastone" e l'intenzione di farne a meno.Il principio dell'innocenza fino a giudizio definitivo è richiamato da pochi e messo tra parentesi da molti, in cambio del principio di "opportunita' "

Tutto si basa sulla lettura di centinaia di pagine di ordinanze, tagliate e cucite dai media, i titoli e i numeri vengono composti seguendo un format rigoroso e squillane. Un quadratino appena per lo stupore e l'orgoglio dei dipendenti in cronaca locale e centinaia di colonne di piombo per tutto il resto. La foto con la camicia rosa aperta sul collo è ormai l' icona di "magnanapoli" . Sembra di sentire le note del pazzariello. Intanto si ripetono ossessivamente brani di intercettazioni e il fatto che non contengano esplicite notizie di reato , non fa mai sorgere il dubbio della innocenza , ma fa riflettere sulla sfrontatezza della intimità tra i componenti della associazione criminale.

Lo scrittore Roberto Saviano per spiegare questa stranezza ricorre alla categoria della illegalità inconsapevole...Riferendosi al fatto che imprenditori, politici e cittadini assumono tutti liberamente comportamenti di scambio , di vantaggio relazionale come naturali , sostiene (in parte ha ragione) che affondano e bloccano il paese. Quali comportamenti però? Non è detto che siano illegali, sono comunque criminali ! Non basta , esaurita la prima sbornia di arresti , i cronisti di tutta Italia, i manovali delle cronache locali ....costretti finora a parlare di fiumi che non esondano e di infrastrutture pericolose e inquinanti ma che non decollano mai.....Possono domandarsi dove altro si annida la "rete" ? Dove ha vinto le gare Romeo ? In tutta italia come si ricava dal suo sito del gruppo Romeo : a Roma , durante la amministrazione di Veltroni ...."aveva visto giusto Alemanno..." . Romeo dice che a Napoli dove la gara non si è fatta , gli avevano chiesto "come ha fatto " a Roma e lui gli lo ha detto" ...Cioè deve aver spiegato cosa è il Global Service (che non è una società). Ma allora è chiaramente un discorso criminoso !

L'odore del sangue ormai scatena cacce alle streghe anche all'interno del centro destra : la destra di Alemanno  non è così dispiaciuta dell'inciampo di Bocchino; la Lega a Milano chiede al comune chiarezza sugli appalti a Romeo. L'assessore competente, risponde perchè mai, se il servizio funziona.... ? Come può funzionare se la magistratura indaga qualcosa ci sarà. E poi tocca a Bari, vinta grazie ad un sistema finora criticato perchè eccessivamente rigoroso , quello della Consip...e allora tocca pure alla Consip. User generated crime. Non c'è alcun complotto dei media e magistrati.

Ma non c'è neppure il caso e basta : avanza nei fatti un Teorema per la tangentopoli 2.0 , quella senza tangenti,senza dazioni,senza buste , senza percentuali e buste , fatta , si presume , di relazioni favori, di scambi, posti di lavoro : il reato nell' epoca della società a rete sta nelle relazioni e nel marketing relazionale, nel rapporto tra....e...

La pubblica amministrazione e la politica sono "Casta" , Napoli è male amministrata e dunque corrotta.Chi ha interessi privati con tutti costoro non può che intrettenere rapporti criminosi. Ma il teorema ha solide basi ideologiche : non ci sono più i meravigliosi ideali di un tempo, della Dc e del PCI ; il PD è fallito e sono rimaste solo le retroguardie locali che senza quelle ideologie sono prive di temperie morale. Dunque queste interazioni ,così vaste , così esplicite con imprenditori non possono che essere una stabile organizzazione , quasi certamente un reato o almeno un malcostume. Tra l'altro , e qui i media imitano Kafka, se  nelle intercettazioni si sostiene di voler rispettare la legge : "è per depistare". Pubblico e privato non possono parlarsi e collaborare , possono essere solo collusi , a meno che non si parlino per lettera raccomandata . Deve per forza trattarsi di un illecito condizionamento del potere . L'imprenditore, soprattutto se è meridionale , veste in modo ricercato, elide spudoratamente l'ultima sillaba e ascolta un politico che gli dice "Tieni 'nu grande assessore" è come quello

che diceva "abbiamo una banca" .  Colpevoli ! Eppure il Sindaco di Firenze lo ha spiegato bene : il suo comune ha usato i servizi di property management, poi li ha ridiscussi abbassando i costi, infine l'amministrazione ha imparato e ha preso a fare da sola. Magari sarà stata una discussione solo di carte , ma se si fossero parlati, come nel caso dello Stadio, dove sta il reato ?

Negli old come nei new media insomma è una "tangentopoli 2.0" : il crimine generato dagli ascoltatori, dai lettori, dagli utenti e dai metamediatori dei media, che stanno sullo steso palco dei politici cercando di buttarli giù

L'imprenditore indossa camicie rosa , portava foulard quando era in FGCI, (chiaro segno di devizionismo)  ama il lusso kitsch (il buon gusto è appannaggio della gauche caviar) , fa manicure dal barbiere...(il che evoca immagini di criminalità , gangster italoamericani) . Come può offrire know how, capacità di progettazione comune, una soluzione al problema dei mille contratti e appalti incontrollabili ? Se un imprenditore parla con un decisore politico lo controlla, se i tecnici si scambiano opinioni , ritagliano le gare.. se si chiede un parere tecnico ...si vuole favorire. Non contano i diversi gradi di analisi , il giudizio tecnico e di controllo, anzi se qualcuno spiega qualcosa in questa fase : è l' illecita pressione di un criminale .Se un amministratore parla di equilibrio è spartizione, cartello.

I consigli di amministrazione della società, pubbliche e private, sono pieni di persone che stanno in un gran numero di altri consigli di altre società e che dialogano. Certo anche questo può limitare il ricambio, ma nel mondo del business ci si parla direttamente , ci si scambiano idee , proposte, si elaborano progetti, si fa benchmarking (al nord) si fanno alleanze , joint ventures e si realizzano i convegni e istituzioni . E vengono chiamati i Romeo (di meno) , la Pirelli RE ( premiata da Romeo ) , la Manital ,la Manutencoop a parlare con gli assessori,i ministri ad imparare gli uni dagli altri. Basta cercare on line. Tutto questo nei casi di specie si chiama cultura d'impresa, efficienza , project financing , concorso di idee , networking, outsourcing di funzioni, economia relazionale . E può essere buona o cattiva.

Le ricerche di lavoro ormai avvengono su internet, su Linkedin , lì le recommendations sono accanto ai curricula. Invece le telefonate fatte a per un autista , o per il padre di una vittima della camorra sono un crimine. La sottoscrizione per un opera di carità equivale ad un atto di corruzione.

Il tipo di business , il raffronto con altri paesi ed altri attori del mercato scompare dal panorama. Anzi il quotidiano di Confindustria, che in genere premia le imprese che fanno profitti, dice che il 20% degli utili nelle attività di servizio di Romeo sono troppi , troppi 25 milioni di utili dopo le tasse ( e i 16 milioni pagati al fisco) su 161 milioni di fatturato . Forse il Sole 24 ore ha in mente Pirelli RE , un concorrente di Romeo , che riesce a spuntare molti più utili sui servizi di agenzia e di compravendita (che il gruppo Romeo non fa perchè non ha patrimoni immobilari propri) che sul property e facility management e vorrebbe fare di più e meglio e con il Gruppo ha collaborato... Il contributo dato dagli immobiliaristi alla crescita economica è evidente . Ed è chiaro come gli immobiliaristi (come a suo tempo Edilnord prima di Berlusconi poi acquisita da Pirelli) considerino il gruppo Romeo ...che troppo spesso sta sulla loro strada : a volte ci costruiscono alleanze , come sulla gara per le strade di Roma, con Caltagirone (le cui quotazioni, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, prendono il volo) a

volte competono duramente . Oggi il sistema Romeo è attaccato anche dai concorrenti ,che lo hanno battuto in alcune gare e ne hanno perse altre.. che forse vedono una buona opportunità proprio nella bufera in corso.Ma il rischio è che retroceda un intero ambito di collaborazione tra imprese di servizi e di opere e la pubblica amministrazione a svantaggio di entrambi

Il gruppo Romeo insomma è stato utile per ideare e proporre il business dei servizi agli immobili, e viene chiamato con aziende multinazionali , anche come advisor delle cessioni del Tesoro . Tutti : enti , istituzioni , clienti privati (BNL) grazie al suo know how, fanno miliardi di valorizzazioni, e lui è il primo contribuente napoletano, la sua azienda oltre a consentire a molti comuni di sopravvivere, paga anch' essa le tasse. A lui ci si rivolge anche per un posto di lavoro, per venire a sapere se e quando c'è l'opportunità di una cessione...forse è sbagliato e anche improprio...Alla giornalista di un quotidiano che l'ha attaccato per la gestione della cessione delle case della Regione Lazio voluta dalla giunta Storace, sembra abbia detto polemicamente , "che vuole una casa anche lei.... ? "e quella ritira fuori adesso la sprezzante , e improvvida battuta di chi è tormentato dalle richieste e indispettito dalle polemiche, come la "prova" di una offerta e di un costume. Di certo non ci son mai stati colleghi ,o persone che abbiamo fatto tali richieste. E poi pranzi con magistrati, incontri tra collaboratori tecnici, sono segnali di potere di scambio di condizionamento, davvero cose che solo Romeo fa ! E deve essere per forza per motivi illegittimi, deve rispecchiare la casta ! Poi pian piano viene fuori che Barbara (Palombelli) non è Barbara Palombelli , ma un'altra persona , Nino non è Polito..e Romeo chi sei tu Romeo?

Martedi 23 dicembre 2008

I dipendenti del gruppo Romeo su apcom

Global Service/ Romeo, lettera aperta dipendenti:Siamo orgogliosi "Comune Napoli ha guadagnato con noi 40 milioni di euro" Roma, 23 dic. (Apcom) - Le aziende del gruppo Romeo sono serie, affidabili e attraverso la gestione del patrimonio immobiliare hanno fatto guadagnare milioni di euro ai comuni di Napoli, Roma e Milano e a diversi enti statali. Napoli, in particolare, ne incassa una quarantina in più all'anno. Sono gli stessi dipendenti a difendere, con una lettera aperta, il gruppo "per difendere la nostra dignità di lavoratori e per rappresentare con orgoglio il buon nome che in questi anni la aziende del gruppo, a suon di risultati positivi, si sono conquistate. Sentiamo prima di tutto il bisogno - spiegano - di esprimere la nostra solidarietà umana al dottor Romeo, con la speranza di un esito sollecito e positivo della vicenda giudiziaria in corso". Rispetto poi all'attenzione dei media, che "sta travolgendo, spesso in maniera poco chiara e chiarificatrice, anche le aziende

che operano sotto il nome Romeo", i lavoratori puntualizzano che "abbiamo sempre lavorato duro nel gruppo, non ci è stato mai chiesto, né abbiamo avuto mai la sensazione di lavorare in un contesto illecito, o anche solo scarsamente professionale. Anzi per molti di noi - aggiungono - nelle situazioni più diverse, l'appartenenza al gruppo è nata da una selezione severa ed è stata motivo di orgoglio e soddisfazione". Romeo attualmente conta 360 addetti e un fatturato di 161 milioni di euro, generando un indotto di circa 18mila impiegati. Ha sedi a Napoli, Roma, Milano e Bari. Tra i dipendenti annovera legali, contabili, progettisti, architetti, ingegneri, informatici e personale tecnico. "Per il Comune di Napoli - proseguono i lavoratori - operiamo nella gestione dell'inventario degli immobili di proprietà comunale, nella riscossione degli affitti abitativi e commerciali, nella loro manutenzione. Il censimento degli immobili, prima dell'intervento del gruppo Romeo, era di 1.300 unità. Oggi ammontano a 56mila grazie ad un capillare lavoro di emersione di tutte le proprietà. Gli incassi del Comune sono passati da 1,5 milioni di euro della passata gestione a 44 milioni di euro l'anno. Il valore patrimoniale del Comune è passato da circa 750 milioni di euro a 3 miliardi di euro. Il costo per l'amministrazione è di 4 milioni di euro". "Lo stesso sistema - proseguono - è stato adottato anche a Roma: se prima della gestione del gruppo Romeo il Campidoglio incassava 18 milioni di euro l'anno, dopo ha raggiunto i 90 milioni di euro. Il costo del servizio è stato di 3 milioni di euro. A Milano le proporzioni tra costi e ricavi sono uguali a quelle di Napoli e Roma, ma su un patrimonio amministrato di 12mila unità. Le attività di global service del gruppo riguardano immobili e sedi nazionali e territoriali di alcuni dei più importanti e prestigiosi enti ministeriali e statali. Secondo i dati del ministero dell'Economia - sottolineano - in 4 anni di gestione da parte del gruppo Romeo questa parte della spesa pubblica si è ridotta del 22 per cento". "Sarebbe lunghissimo - continuano - l'elenco delle attività svolte in questi anni con tante amministrazioni, ma ovunque i parametri di efficienza e risparmio, conseguiti da questo team in collaborazione con la committenza pubblica risultano ottimi. E questo ci rende orgogliosi e profondamente consci di fornire un servizio altamente specializzato e innovativo. Sul dottor Romeo sappiamo quello che vediamo ogni giorno venendo a lavorare: un impegno diretto, quotidiano, sferzante e appassionato". Dall'attuale "accanimento mediatico - concludono - ci sentiamo umiliati e disorientati, ma andiamo avanti con orgoglio e con la professionalità di sempre per onorare gli impegni assunti con i nostri committenti, gli utenti e i nostri partner".

mercoledì 24 dicembre 2008

La stampa censura la lettera dei dipendenti del Gruppo Romeo

Per dimostrare il teorema qualcosa bisogna occultareLe agenzie hanno riportato ieri una lettera aperta dei dipendenti della Romeo, dove ci sono ben altre notizie e giudizi rispetto a quelli diffusi e a diciotto ore dalla pubblicazione , nessun segnale dai media.. almeno io da odve sono ho visto solo che è riportato da liberonews on line...certamente non accanto alle notizie che rilanciano il "sistema" . E questo che sistema è?

Se l'Inquisizione Togata prende fischi per fiaschi (Lehner su Libero)

Vado controcorrente e, da poco-tenente, me lo posso permettere, essendo diverso anche rispetto agli «onesti» come Di Pietro, che di proprietà ne hanno pur acquisite; sicuramente in maniera pulita, avendo restituito i prestiti richiesti ed ottenuti da due futuri inquisiti.

Reso ancor più saldo dall'aver studiato Benedetto Croce, mi consento alcuni cinici ossimori, salutari, tuttavia, per diradare il conformismo del circo mediatico-giudiziario.

Quando, oggi, certuni innocenti escono di galera dopo trent'anni o altri, più fortunati, dopo quindici, perché Santa Inquisizione Togata s'è finalmente accorta d'aver preso fischi per fiaschi in tutti e tre i gradi di giudizio, mi riesce difficile sottoscrivere il malloppo consegnato

alla stampa dai pm napoletani, con il consueto corollario di intercettazioni sui giornali e su Internet.

Quando il collega Giancarlo Pittelli è costretto a chiedere le dimissioni da parlamentare, lui che è stato da tempo archiviato, per potersi difendere dai rumori mediatici di Santoro e De Magistris; quando cotesto pm, di contro ai normali cittadini, può disporre dell'attenzione quotidiana dei colleghi, tirando in ballo l'universo mondo, financo il presidente Napolitano; quando il valente on. Mario Landolfi deve rinunciare al posto di ministro o di presidente di commissione, perché da tempo impiccato ad un'accusa che non sta in piedi e neppure seduta; quando il sottosegretario Nicola Cosentino, incensurato e neppure indagato, si vede massacrare a mezzo stampa con verbali inconsistenti e datati 1995, chissà perché, adesso, rinverditi; quando, infine, tutti vedono che, senza «pentiti» e intercettazioni, questa magistratura non si raccapezza mai o fa scempio dell'Habeas Corpus come nel caso del babbo dei fratellini di Gravina; ebbene, allora vien da borbottare che, nell'inchiesta a carico di Alfredo Romeo, non esiste congruità alcuna tra lo stridente boato mediatico e la tessitura probatoria, visto che, al momento, non v'è traccia di passaggi di denaro, bensì soltanto di chiacchierate di stampo lobbistico.

Negli Usa è cosa normale e legale, da noi perché dovrebbe ascendere addirittura a diabolico «sistema Romeo»? Alla fin fine, viene da porsi un dilemma strano e sconvolgente: per chiudere la questione meridionale sarebbero meglio uno, dieci, cento Romeo, imprenditori che creano, senza corruzione ma lobbisticamente, posti di lavoro, ricchezza e tecnologie di primo livello; oppure uno, dieci, cento di quei pm, i quali spendono e spandono i soldi di Pantalone, sparando inchieste roboanti e demonizzanti, con l'unico risultato di vedersele archiviate, dopo aver seminato panico, perché carenti, infondate, inconsistenti, poco o nulla riscontrate? Chi ripagherà il male fatto a Barbara Palombelli esposta al fango schizzatole addosso da intercettazioni subito date in pasto alla morbosa ferocia mediatica, ma che i magistrati emeriti non s'erano affatti curati di riscontrare, evitando, così, devastanti scambi di persona? Siamo ancora a si scrive «Tortona», ma si può leggere «Tortora»?

Se un indagato dichiara che il procuratore Lepore raccomandò qualcuno a Romeo, certo può mentire pro domo sua, ma perché mai il magistrato non si limita a negare, aggiungendo, invece, scene a colori di complotti e delegittimazioni?

Io, deputato della Campania, meridionalista e fautore della nuova regione che amo chiamare «Lucania Magna» (Basilicata più la provincia di Salerno affrancata in tutti i sensi da Napoli), tra Romeo e i pm che non riscontrano, mi schiero a favore dell'opzione più paradossale e, come avrebbe suggerito Croce, dico alto e forte: meglio uno, dieci, cento Alfredo Romeo. La religione della libertà impone di chiedersi se la vera questione politico-morale non riguardi gli eversori che, mascherati da «onesti», sfruttano i boati giudiziari ancora tutti da verificare, al solo scopo di ridurre a bivacco di manipoli o a caserme di polizia le aule di Montecitorio e Palazzo Madama.

Giancarlo Lehner

23/12/2008

Lobbying o corruzione ? Panorama : In occasione della discussione sul caso Romeo Ne parlano su Panorama : Velardi,Zanetto,Gasparri, e anche il presidente dell'Ance, Buzzetti che fa lobbying a favore dei costruttori e contro gli appalti di Global Service. E penso che sia legittimo.Non sono mai stato dell'idea che la regolamentazione della attività di Lobbying risolva tutto. Ma poichè in Italia ,ciò che non è esplicitamente previsto da una legge è illegale, o può esserlo, meglio avere una legge sulla trasparenza dei rapporti tra politica e interessi , che rischiare che un attività legittima di lobbying, di networking , magari perchè fatta in modo confuso o approssimativo, o sulla base di rapporti presunti, deisderati, o esibiti impropriamente diventi un reatoAllora abbiamo due vie : quella europea che si può agilmente copiare : un registro volontario, o quella statunitense un registro obbligatorio epiena disclosure di ogni singolo euro....In entrambi i casi il tema è la trasparenza....In italia siamo pieni di proposte così , tutte morte in breve tempo. E' il caso di cogliere al volo questa possibilità e di fare presto.Ma al tempo stesso la politica e il decision making devono essere resi trasparenti e comprensibili altrimenti nei numeri volati in questi giorni nessuno capirà più nullaAd esempio certificare i bilanci degli enti locali e renderi accessibili anche dal punto di vista della trasparenza :Una iniziativa che la fondazione Civicum vuole estendere in tutto il paese (15 gennaio a Roma) per rendere trasperenti i bilanci dei comuni istituendo un bollino di qualità indiscutibile. Pubblicato da Massimo alle 10.35 24 dicembre

Finalmente qualche giornale da conto della posizione dei dipendenti..nelle cronache locali !

2 commenti:

teresa  ha detto...

Tra le colpe di Romeo, secondo un articolo a firma di Gerardo Ausiello sul Mattino del 24 dicembre, c'è anche quella di aver arredato l'hotel Romeo con costose opere d'arte."quel che conta è il lusso per il lusso"..."l'arte è un lusso e come tale non ha prezzo"..."Romeo e il lusso. Un rapporto viscerale intimo, come tra due amanti" e via discorrendo, sottolineando continuamente l'aspetto dei costi, piuttosto che la presenza di opere firmate dai più noti e importanti artisti contemporanei. Viene da chiedersi se questo signor Ausiello sia a conoscenza di una tendenza diffusa da anni, in Europa e nel mondo, che vede gli alberghi protagonisti, come sedi espositive e come finanziatori, dell'arte e degli artisti contemporanei e non solo. E forse nemmeno sa che non è necesario prenotare una camera per poter ammirare queste opere: chiunque può entrare e osservare quanto vi è esposto, adeguatamente informato e acompagnato dal personale in servizio. Ciò accade non solo al Romeo di Napoli, ma anche al The Merrion di Dublino, al Semiramis di Atene, all'hotel Navigli di Milano, per citare solo alcuni dei numerosi hotel che arrichiscono le città, dove hanno sede, di importanti opere d'arte. Ma ciò che altrove è un vanto, a Napoli è una colpa. Evidentemente la città, e il signor Ausiello, preferiscono le palme di plastica scolorite che pochi metri più avanti abbelliscono l'ingresso di un ristorante di via Marina.

 

Massimo ha detto...

niente pure quella è un aggravante...fino a prova di innocenza.

La lobby al tempo di Romeo e Il sistema Giulietta

Il sistema Romeo : secondo i giudici si tratta di una associazione criminale rivolta a condizionare la politica su scala nazionale ; un "network" , ha scritto un giornale in cui c’erano politici tecnici e funzionari, cui veniva promessa carriera,vantaggi. Il reato contestato è aver predisposto i termini di una gara mai realizzata a napoli e poi aver commesso una serie ci altre possibili illegalità analoghe.Secondo quel che è noto finora dalla difesa degli imputati : il network c'era ,ma era un sistema di relazioni (alcune utili altre meno) richiesto e ben visto dalle autorità , necessario per garantire il funzionamento e la ideazione di servizi che sul proprio patrimonio immobiliare quasi nessun comune o ente era capace di gestire in proprio.Quale che sia l’esito delle indagini ed il lavoro dei giudici il processo mediatico è già concluso, poiché è noto le regole della stampa impongono un giudizio e senza possibilità di ricorsi o ulteriori istanze dal taglio e la posizione degli articoli e dei titoli dei primi giorni. Archiviazioni , assoluzioni e prescrizioni : non ci sono nel circuito mediatico , né corti d’appello né cassazioni.Ci sono le smentite di legge. Tanto meno valgono nel tempo di internet : dove i bit si allineano in database eterni.. Per questo Giulio Andreotti resta per molti, giovani e non, intellettuali e tassisti, il capo della mafia o quello che ha baciato Riina. Intendiamoci la stampa non ha fatto indagini , sulla base delle intercettazioni e dei comunicati della Procura : ha emesso un verdetto A prescindere. Direbbe Totò.Il network integrato dei Santoro, Grillo e i Travaglio, conosce il meccanismo perfettamente Blog,spettacoli satirici, vendita di DVD ed instant book, processi in diretta, indagini a sensazione , inseguimenti di qualche parlamentare.., rilanci su You tube . La stampa confindustriale "deplora" il benchmark di Romeo rispetto ai rispettabili concorrenti : “troppi profitti”, aggravante per eccesso di profitto in gestione di impresa !Nessun complotto ,intendiamoci, ma tutto si tiene e si mantiene…del resto la consegna del

primo degli agit-prop : il "ripeti ripeti qualcosa resterà" viene amplificato dall’ epoca delle reti, ma deve essere ottimizzato da esperti di Search Engine Optimization. Il bravissimo consulente di Grillo , Casaleggio e Associati, sa di che si tratta.

In tutte i casi al centro del processo c’è l’insieme dei public affairs : i rapporti con le istituzioni delle imprese, le attività di lobbying . Secondo alcuni (la maggioranza dell'establishment mediatico politico) sono dirty affairs, corrutela, contiguità e commistione di poteri usurpati o comprati, il lezzo del malaffare non può che albergare qui , tra politica e realtà.Secondo altri si tratta di relazioni istituzionali perfettamente legittime anche se svolte in un contesto difficile, anche di “acquisizione di crediti” di rivendicazioni improprie di paternità , ma nessuna corruzione , nessun controllo del potere anzi un ruolo di advisoring elevato e specialistico.Di natura parzialmente diversa le indagini che hanno riguardato centinaia di funzionari, attori, imprenditori e che hanno portato al rinvio a giudizio di 106 persone in Basilicata.. qui nelle carte del giudice c'è addirittura la descrizione del profilo di personalità coinvolte a diverso titolo come una trama relazionale coesa e controllata dell’imprenditore meridionale Saladino se non sbaglio. Si menziona addirittura l’attuale Presidente delle Repubblica per dire che in gioventù uno dei dirigenti della Compagnia delle Opere “aveva fatto parte dell’ala riformista del PCI il cui leader era Giorgio Napolitano” .Sulle relazioni tra amministrazione e appaltatori , imprenditori locali testimoni di matrimonio e dunque erogatori di donazioni era basata anche la misura domiciliare che ha messo fuori causa il sindaco di Pescara poi liberato dagli inquirenti,dopo il commisariamento e tra le polemiche. Non ci sono dazioni, né scambi diretti, vengono chiamati in causa da intercettazioni e stampa : network politici, antiche affinità di corrente (old boyz networks) , affinità storiche (alumni). Tutte accuse a carico per il tribunale on the air della stampa mainstream di tutti gli orientamenti (tranne rare eccezioni) nella parte della accusa contro il sistema delle relazioni tra imprese e potere. Chiamatela lobbying, networking, relazioni istituzionali sembra che gli interessi (soprattutto in certe condizioni politiche e geografiche ) siano di per sé sospetti, colpevoli fino a prova del contrario.

Naturalmente il sistema della stampa analogica vive e si alimenta dello stesso sistema che combatte, ci sono politici che pensano utilizzare stampa e decisioni della magistratura per affermare la loro linea oggi all’offensiva e poi finiscono sulla graticola ( e correnti nei partiti che si combattono ) . Ci sono editori che sono imprenditori , a volte parte a volte vittime del sistema. (Chissà che un giorno un giudice non veda anche qui un intrigo bipartisan per avere soldi pubblici ?) ed imprenditori-editori che sono stati alleati di altri imprenditori , ma oggi possono sperare di prendere il posto di chi è sotto botta. Anche questa è una lobby bellezza ,si, ma quella che balla sguaiata al suono dell’orchestra giustizialista. E non averla mai regolata,la lobby vera , quella che in tutta europa e nel mondo organizza e fa emergere i rapporti , non aver mai avuto una legge in un paese in cui ciò che non è previsto per legge è reato è funzionale sia ai corrotti che ai moralisti a giorni alterni. Nel rapporto tra pubblico e privato si è colpevoli sino a prova del contrario.Curiosamente non attrae più di tanto l’attenzione che su un tema di lobbying si sia consumato i divorzio tra il DG di Confindustria e la attuale presidenza : tema gli aiuti all’industria automobilistica.Proviamo a immaginare una piccola fiction che chiameremo “il sistema Giulietta” Facciamo finta che il Direttore Generale di Confidustria sia stato anche a capo delle Relazioni Istituzionali della più grande industria di auto Italiana e invece che Romeo si chiami Giulietta;

si tratta di un’azienda che ha avuto a lungo anche il monopolio di tante forniture pubbliche d’auto e mezzi con gare pubbliche, che  si giova di un sistema autostradale di prima grandezza e che è riuscita a risollevarsi con uno sforzo enorme ed una management universalmente stimato.Facciamo finta (questo è altamente improbabile) che il dott. Giulietta abbia un marcato accento napoletano (poco credibile), che nel corso di diverse fleggi inanziarie si sia occupato di ipotesi interessanti il suo mercato , come la rottamazione ed altro..Per diversi anni e ad oggi nell’ambito della manovra anticrisi il supposto dott. Giulietta  ha parlato con ministri , parlamentari e funzionari , con altre parti dei rappresentati dicendo : “quella cosa quella degli incentivi , per me dovrebbe essere specificato un ruolo del comparto nostro e non solo genericamente per l’industria” ,  ne ha parlato a pranzo con qualche parlamentare , o con qualche esponente della Presidenza del consiglio . Facciamo finta che il dott. Giulietta anche nel nuovo incarico ha mandato delle slides a supporto, …che so ad un Direttore generale del ministero dell’industria o del Tesoro , per dimostrare che so che rispetto alle misure avviate da Bush negli States o in Europa a sostegno di imprese concorrenti la mancanza di un supporto alla nostra unica industria multinazionale manifatturiera . Se le stesse cose le avesse dette ad uno o più esponenti della opposizione che avrebbero commentato “ verimm che potimme fa’…” e qualcuno lo avesse addirittura chiamato , magari un sindaco uno più assessori, rassicurando che “con Letta ci ho parlato anche io a Roma e ho un buon rapporto anche con Scaiola” per l’iter della proposta ,; Immaginiamo che Giulietta abbia detto al Sindaco : “ ma siamo sicuri, guarda che a me risulta che i tuoi stanno criticando il provvedimento” magari criticando qualche altro esponente del governo e dicendo “no , ma quello è scemo” perchè qualcuna di queste imprese risulta e importante per il destino di un comune, di una regione Io penso che avrebbe fatto una buona parte del proprio dovere.. , . Questo suo ruolo avrebbe dovuto essere riconosciuto dal sistema come un ruolo importante di educazione reciproca (anche se in dialetto partenopeo) tra istituzioni e interessi indipendentemente dai risultati .Quanto all’impresa si sarebbero valutate le performance in borsa proprio sui profitti e non solo sul vantaggio competitivo dato dal sistema relazionale..E l’autore di questa azione una persona competente di politica e di industria avrebbe avuto come riconoscimento , proprio un incarico nella associazione diventando il dirigente più importante della lobby delle industrie italiane. Fino al cambio di dirigenza e linea almeno.Ma immaginiamo anche che due anni fa all’avvio di questo percorso un giudice che ad Avellino indagava sul caso “Yes we can”.. sottolinei una frase pronunciata da uno degli indagati durante la stessa campagna elettorale per ingraziarsi in un colloquio uno qualunque di parlamentari o personaggi citati , tipo “con Te ( Giulietta) il rapporto lo tengo io per tutto il gruppo in particolare per la cosa che ti sta a cuore , degli sgravi fiscali a Torino. Siamo una cosa sola ”.Da quel momento il telefono di Giulietta viene messo sotto controllo : e tutte le telefonate e i contatti di cui sopra , e quelli che portano alle riunioni, quelle della sua segretaria, dei suoi collaboratori di tutti gli altri contatti con decisori o influenti di qualunque tipo vengono intercettati. Per due anni.Immaginiamo poi che qualcuno di costoro dalla impresa o da altri abbia sollecitato o ricevuto donazioni per un orfanatrofio, sponsorizzazioni ad un congresso , ad un maxi concerto di un grande comune ad una festa nazionale, biglietti della scala , o della Formula 1.Facciamo finta che si sta parlando di soldi pubblici, di sgravi fiscali, di allocazioni importantissime di denari pubblici ….il giudice della giurisdizione di competenza potrebbe trarre la conclusione che si tratti di “distrazione di fondi pubblici” ! Poi se l’impresa ha partecipato a gare ad esempio presso la Consip magari per il renting d’auto , (sarebbe certo

toccato in una grande azienda al responsabile marketing settore PAC con cui a volte Giulietta può avere interagito). Tutto questo potrebbe aver creato ripetute turbative d’asta soprattutto se avesse partecipato a gruppi di lavoro della Consip stessa sugli stessi temi. Insieme una associazione a delinquere , un network.Tutto questo potrebbe emergere da due anni in migliaia di intercettazioni, durante un paio di mesi di titoloni di giornale , poi arresti,richieste di indagare i parlamentari etc.Santoro e Travaglio con foto nostalgiche si interrogherebbero sulla dinastia dei fondatori dell’ impresa "conniventi o no " ? Colpa loro o dei loro manager ? Perché a sinistra non ci si è accorti ? E così via Ecco, per sempre ,instaurato presso la pubblica opinione il “sistema Giulietta” . Tutto per finta , ma non per scherzo !

Iervolino e Mishima : Ci deve essere un errore

"Il suicidio di Nugnes?Un atto di dignità che è mancato ad altri" Rosa Russo Iervolinonel momento in cui il mondo si scambiava gli auguri ....Nelle intercettazioni al massimo a lei hanno dato della scemaMa considerare il suicidio un atto di dignità, è dai tempi di Mishimache non lo sentivo dire. La vita non era un valore assoluto ?

Romeo Lusetti e gli Imprenditori che influenzano la politica

APPALTI ROMEO:LUSETTI, EQUIVOCO CHE CHIARIRO' A MAGISTRATI (ANSA) - ROMA, 7 GEN - ''C'e' un equivoco molto grosso e avro' modo di chiarire la mia posizione ai magistrati''. Il deputato del Pd Renzo Lusetti, a Porta a porta, ribadisce la sua estraneita' dalle accuse che gli sono state rivolte dalla magistratura di Napoli per la vicenda Global Service, sulla base di alcune intercettazioni telefoniche tra lui e l'imprenditore Alfredo Romeo. ''Escludo categoricamente di essermi attivato presso chicchessia, anche verso alti magistrati del Consiglio di Stato, per poter influenzare in qualche modo una decisione'', ''Romeo e' un imprenditore di valenza nazionale - sottolinea Lusetti - ed era vicino alla Margherita come ad altri partiti, aveva rapporti buoni con noi ed anche con altri''. ''Nelle nostre conversazioni - osserva Lusetti - c'e' un tono molto discorsivo, scherzoso, sul piano di un rapporto ironico tra noi due''. Lusetti sostiene, inoltre, che ''non e' possibile che un imprenditore influisca sugli equilibri interni di un partito'' e sostiene che in genere ''gli imprenditori sono interessati a capire gli equilibri all'interno di un partito e si informano''.

In verità è curioso assai che si definiscano "influenze nella politica" circa 50.000 euro di partecipazione ad un giornale, quattro chiacchiere poco comprensibili con Lusetti (che non è poi il capo della Margherita) sugli equilibri interni .....Questo quando abbiamo tre canali nazionali , il maggior settimanale e diversi giornali di proprietà del presidente del consiglio ed il giornale più influente del centro sinistra, che da anni orienta il suo gruppo dirigente dello stesso schieramento , che  svolge campagne pro e contro parti dei suoi gruppi dirigenti che appartiene ad un importante gruppo con divesri interessi che su temi diversi dalle telecmunicazioni ad alro ha fatto sentire la sua vice sino a promuovere un partito oggi in difficoltà, poi abbiamo un costruttore con interessi legati ai piani di sviluppo edilizio residenziale e di infrastrutture che controlla alcuni dei più influenti quotidiani proporio a Napoli e a Roma ! Altro che sistema Romeo : le influenze sulla politica , semmai sono bene equilibrate in un sistema in cui francamente Romeo appare "periferico" e "residuale" ....per questo ,(senza discutere dei metodi che verranno accertati) fastidioso e problematico.

MAUTONE , ma era uomo di fiducia di Di Pietro o no ? E se anche lui fosse solo un uomo dello Stato in un posto che richiede molte relazioni ?

APPALTI ROMEO:MAUTONE A PANORAMA,ECCO RICHIESTE DI PIETRO JR (ANSA) - NAPOLI, 8 GEN - ''Non so se per lui fosse poco o molto, ma queste sono le richieste che mi ha fatto''. Parole di Mario Mautone, riferite a Cristiano Di Pietro, figlio dell'ex ministro e leader dell'Idv. L'ex provveditore ai lavori pubblici della Campania e del Molise racconta al settimanale il presunto sistema di favori. ''Erano impegni istituzionali - dice - quali la realizzazione della nuova prefettura di Isernia, altre caserme dei carabinieri e della polizia di Stato, il restauro della Torre di Montebello''. Mautone passa in rassegna gli interrogatori avuti con i magistrati e dice a Panorama: ''Non mi e' stata fatta alcuna domanda su Antonio Di Pietro''. Mario Mautone e' tra i tredici destinatari di ordinanza di custodia cautelare nell'ambito dell'inchiesta della procura partenopea sugli appalti al Comune di Napoli per la quale e' detenuto in carcere l'immobiliarista Alfredo Romeo.

L'8 Gennaio i PM ottengono di mettere in galera anche Gambale !

NAPOLI, 8 GEN - Il fermo agli arresti domiciliari disposto dalla Procura della Repubblica di Napoli nei confronti dell'ex assessore comunale Giuseppe Gambale era stato emesso sabato scorso subito dopo l'annullamento dell'ordinanza da parte del Tribunale del Riesame. Ieri il gip, pur rinnovando la misura cautelare, non ha convalidato il fermo non ravvisando il pericolo di fuga che e' la mativazione alla base del provvedimento dei pm. E oggi i legali di Gambale, gli avvocati Domenico Ciruzzi e Marco Campora criticano l'iniziativa della procura sottolineando che il fermo e' stato 'un incondivisibile atto di arroganza inquisitoria, risultando evidente, anche al comune cittadino, la totale insussistenza del pericolo di fuga, quale necessario ed inderogabile presupposto applicativo''. La non convalida del fermo da parte dell'autorita' giudiziaria ''impone l'obbligo - affermano Ciruzzi e Campora - di informare correttamente l'opinione pubblica''. Per i penalisti ''il fermo disposto dalla procura della Repubblica di Napoli rischia di diventare un' intollerabile e capziosa prassi applicativa in grado di aggirare norme procedurali volute dal legislatore a garanzia del cittadino inquisito''. ''Sul punto, e sul prosieguo del processo - dicono gli avvocati -, l'auspicio e' che ogli organi di informazione continuino ad esercitare quella funzione di controllo di rilevanza costituzionale che attribuisce ad essi la funzione di attenti interpreti e fedeli guardiani della cronaca processuale, deludendo chi li vorrebbe 'cagnolini da salotto' delle Procure della Repubblica. Sussiste infatti il rischio di diffondere estrapolazioni accusatorie, selezionate da suggeritori occulti''. Invece ''i rilevanti e documentati assunti difensivi, pur presenti negli atti e negli interrogatori di garanzia, non vengono propalati, sol perche' i difensori, sino ad ora, hanno inteso rispettare le regole del riserbo processuale, evitando di anticipare la celebrazione del contraddittorio sui media''. I difensori infine segnalano che ''in ragione di una inefficienza organizzativa della stessa Procura'' (i mancati avvisi ai difensori che determinarono l'annullamento da parte del Riesame, ndr) ''la posizione dell'on.Gambale, innocente sino al giudicato definitivo, a tutt'oggi, non e' stata neanche sottoposta al vaglio critico del Tribunale del Riesame'

Il sistema finanziario un network "condonato" dalla crisi

La notizia di oggi è l'analisi della Authority per la concorrenza e il mercato sulla situazione di potenziale conflitto dovuta alle partecipazioni incrociate tra aziende (banche e assicuerazioni) concorrenti e il grande numero di manager che pure partecipano agli organi di governance di imprese concorrenti.....L'analisi è una buona cosa, peccato che la stampa nazionale invece che gridare allo scandalo contro questo "network" ,davvero spurio per le responsabilità che comporta...tutto sommato "rinvia la pena" per via della grave crisi finanziaria..."il rischio è -dice qualcuno- che si parli di filosofia"Curioso nel caso di teleofnate e contatti tra politici e imprenditori, a proposito di appalti, parte subito il dubbio dei giudici e dei media che "l'interesse privato sia l'unico vero beneficio" , mentre per gli istituti, privati ma regolati, che hanno contribuito a diffondere gravissimi comportamenti lesivi dei diritti dei risparmiatori, non si toccano : proprio laddove non solo le stesse regole della concorrenza se non rispettate , creano una disparità gravissima nella tutela "istituzonale" dei cittadini clienti.Ancora : la stesse Banche hanno enormi responsabilità e fanno affari con le pubbliche amministrazioni, partecipano a processi di evidenza pubblica, hanno venduto prodotti finanziari e collaborato a cartolarizzazioni...ne avranno parlato i responsabili commerciali e amministratori con amministratori pubblici , ad esempio per proporre prodotti "derivati" per la gestione....Questo intreccio di responsabilità per essere migliorato o discusso avrà bisogno di indagini giudiziarie o no ? Non sarebbe meglio dedicarsi subito a nuove regole per migliorare la fiducia, per garantire i destinatari ultimi (cittadini e clienti) ? Non sarebbe meglio occuparsene mentre ingenti risorse pubbliche vengono destinate a garantire un "sistema" fatto di relazioni assai più intime, anzi interne alla "governance delle stesse aziende di quanto non fossero gli episodi fin qui discussi nelel varie indagini ?

Judicial networking ? Romeo's ubiquity ?

Luxury Hotel Low cost Corruption ? ?

APPALTI ROMEO: INCHIESTA ROMA,IMPRENDITORE SARA' INTERROGATO(ANSA) - ROMA, 14 GEN - Sara’ interrogato a breve dallaprocura di Roma Alfredo Romeo, l’imprenditore gia’ al centrodell’inchiesta sulla gestione degli appalti del comune di Napolie indagato anche nella capitale per corruzione nell’ambito di unfilone di indagine arrivato dalla procura di Potenza nel quadrodell’inchiesta su una serie di scambi illeciti di favori in cui sarebbe stato coinvolto l’ex ministro dell’Ambiente AlfonsoPecoraro Scanio. (?) La procura di Roma indaga su un episodio relativo alpagamento a Angelo Canale, ex assessore al Patrimonio del Campidoglio durante la prima giunta di Francesco Rutelli, di due pernottamenti a Napoli nel lussuoso hotel Continental.(sic) Al vaglio dei pm Sergio Colaiocco e Roberto Felici c’e’ un’intercettazionedalla quale emerge la circostanza oggetto di indagine. Gli inquirenti dovranno accertare in cosa e’ consistita la presunta corruzione nei confronti di Angelo Canale. Lo stesso Canale, che tra l’altro e’ stato magistrato della Corte dei Conti e che attualmente ricopre il ruolo di responsabile del Dipartimento Sviluppo del Turismo, e’ a sua volta indagato per corruzione.Il magistrati stanno monitorando, a partire dal 1997, l tipologia dei rapporti tra Canale, all’epoca assessore al patrimonio del comune di Roma, e l’imprenditore Romeo, il qualesi aggiudico’ in quel periodo l’appalto per la gestione delpatrimonio immobiliare del Campidoglio

Processo mediatico a Romeo : c'entro anch Anno zero ha visto il blog !

Oggi sono stato contattato da una brava collaboratrice del programma Anno Zero di RAI2, Dina Lauricella. Ho accettato subito la sua intervista..Tema: il mio blog sul caso Romeo e le mie critiche alla stampa. Un punto a suo favore perchè ha cercato notizie su internet e mi ha trovato.

Vi anticipo il colloquio, per curiosità ed anche perchè possiate verificarne il ritorno mediatico sulla prossima puntata della trasmissione. Sono certo che sarà impeccabile almeno da parte sua.Perchè sono stato critico con la stampa?

Perchè ritengo che i media stiano dentro un format che in parte subiscono e in parte alimentano, dando solo la versione delle Procure e non della difesa, descrivendo il lavoro del Gruppo Romeo e la sua entità in modo spropositato e sbagliato (il fatturato è 161 milioni di euro, quando i concorrenti hanno numeri assai più grandi), e pur avendo un ruolo delicato con la Pubblica Amministrazione lo si descrive come Gruppo più potente d’Italia e non è così. Quindi un processo di fatto, già concluso.Ho poi anche detto che la presa di posizione dei dipendenti sui numeri e le attività è stata censurata e lo confermo perchè pubblicata in modo marginale, solo da qualche cronaca locale. Di fronte ad uno tsunami di titoloni!

Alla mia domanda se Anno Zero ne abbia parlato, se abbia dato notizia di questa lettera dei dipendenti, la giornalista ha risposto che era stato molto complicato contattare l’azienda.L’autocritica: uno dei compiti non riusciti del consulente di comunicazione era proprio quello di far comunicare di più il Gruppo. Romeo ha sempre difeso un atteggiamento comunicativo di low profile, considerando il suo ruolo solo tecnico.

Comunque quella lettera dei dipendenti c'è e possono darne notizia. Vedremo.Quanto al nostro lavoro fatto con Romeo: abbiamo svolto monitoraggio quotidiano sulle attività parlamentari, come facciamo per altre 70 aziende, consulenza politica generale (stabilità e orientamenti dei governi etc) che a Romeo interessava moltissimo , per cui aveva una vera passione e poi anche indicazioni sugli orientamenti del governo o dei decision makers verso servizi di esternalizzazione, o outsourcing.Infine attività, poche ahimè, di comunicazione. (Non ha partecipato molto a tutti gli appuntamenti propri di Reti, dando sempre l'impressione di essere persona che ragiona solo su fatti tecnici).Noi facciamo da 9 anni attività di lobbying, cioè di comunicazione tra interessi e decisori pubblici come in tutta Europa e nel mondo si fa in modo ordinato e trasparente.L'attività più recente è stata la comunicazione dell’inaugurazione del Romeo Hotel. Ho insistito personalmente perché, nonostante le voci di indagini, quell'investimento venisse presentato.

La giornalista ha sottolineato che trovava strano che alla inaugurazione ci fosse l'assessore al turismo Claudio Velardi, socio fondatore di Reti, e che la cerimonia fosse curata da Reti lo trovava al limite del conflitto d’interesse. Non vedo perchè:

a) Velardi è fuori dalla governance di Reti da quando è assessore; b) abbiamo ritenuto opportuno di non operare in quanto attività di relazioni istituzionali e lobbying , cioè di rapporto con qualsiasi decisore pubblico: non assumiamo e non abbiamo commesse che mettano in rapporto privati con le Amministrazioni Pubbliche a Napoli e in Campania .

Ma di certo non abbiamo fatto pulizia etnica o geografica di clienti, di cui curiamo la comunicazione con la stampa, gli eventi e così via in tutta Italia.Sempre che non ci siano di mezzo le Amministrazioni Pubbliche della Campania e si tratti solo di rapporti tra privati. Così è stato per l’inaugurazione dell'hotel. Sarebbe anzi conflitto di interessi, civilmente perseguibile dall'azienda, se avessi escluso, senza validi motivi e autorizzazioni, un rapporto tra privati (ripeto, senza relazioni con le Amministrazioni Pubbliche ) solo per favorire un socio che ha deciso di fare un altro mestiere

Piantagione illegale di Broccoli per Romeo !

E' proprio il padrone d'Italia ! Piantare broccoli illegalmente a Napoli davvero deve aver indignato e impegnato le procure. Non si riscontrano intercettazioni, ma i mezzi investigativi moderni consentiranno di chiarire se i broccoli sono stati piantati o sono spuntati spontaneamente, Dopo di Pietro , anche le simpatiche piantine verranno presto ascoltate in procura

Cristiano di Pietro su Facebook

NAPOLI: IERVOLINO SU APPALTI ROMEO, C'E' REGIME CONTRATTUALE, NO A PASSI FALSI Napoli, 19 gen. - (Adnkronos) - ''Non possiamo dimenticare che siamo in regime contrattuale e che occorre non fare passi falsi per non esporsi ad azioni di risarcimento danni''. Lo ha detto il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino leggendo la relazione di apertura del Consiglio comunale in merito ai rapporti del Comune con la societa' Romeo. ''La Giunta -ha spiegato il primo cittadino- ha deciso di compiere una puntuale e accurata rivisitazione del contratto in essere per la manutenzione degli immobili comunali, al fine di verificare ogni eventuale ipotesi migliorativa giuridicamente possibile. Occorre poi realizzare un salto di qualita' nei controlli che non dovranno essere piu' soltanto sporadici e cartacei, ma continui, ispettivi e puntuali''. Quanto alla contrattazione in corso per la riscossione delle contravvenzioni, la Iervolino ha aggiunto che ''occorre ricordare che la Romeo e' vincitrice

della gara, ma al fine di dare un chiaro segnale di discontinuita' verranno esaminate tutte le ipotesi possibili: dall'interruzione delle trattative alla ulteriore revisione della bozza di accordo gia' frutto di lunghi e forti contrasti per tutelare al massimo gli interessi del Comune

Giulietta chi ? Santoro Wolwerine contro Romeo Magneto

Oggi Annozero sui rapporti tra Romeo e Politica a Napoli ...con in studio Di Pietro, Tonini, Mantovani ed altri . Sembra che si discuterà soprattutto della manutenzione degli stabili affidati al gruppo Romeo , vedremo probabilmente buchi e lamentele da Pianura , inquilini arrabbiati e degradazione dalle case popolari ( in passato stupendamente servite dalla amministrazione?) . Forse si approfondiiranno le implicazioni politiche dei "broccoli abusivi" in villa e certamente dell' "scandaloso" lusso dell ' Hotel (indagato per abusivismo)...ma certamente verrà anche letto integralmente il comunicato dei dipendenti del Gruppo e si darà notizia del comunicato della Consip . (o no ?)Si parlerà immagino anche di Napoli e del PD delle sue divisioni naturalmente a ridosso della presenza di Veltroni e D'alema nella Capitale Partenopea....e giù un altro pò di mazzate al centro sinistra alla politica in generale....tutt'indignati ed uniti dietro le bandiere del giustizialismo doc..Niente analisi, numeri raffronti, confronti con i concorrenti saranno certamente al centro....Gran Sartù. Forse si citerà anche questo blog che ha avuto l'onore di una visita.. ed una intervista (vedi sotto) quale è la Tesi del "teorema Giulietta" (da noi anticipato) ? : se c'è un Romeo (certamente colpevole) , nella classe politica c'è sicuramente una Giulietta (ancor più sporca) da ammanettare . Ricetta: vedi il saggio di De Magistris sulla funzione dei giudici su Micromega riportato oggi dal Riformista.A Proposito : oggi un altro "Magneto" mostro processato a lungo dagli X-men di stampa e procure assieme ai ds , Consorte , ha avuta annullata la condanna in Cassazione senza rinvio , ha avuto ragione almeno su una parte del caso che lo vide imputato e condannato dai giornali.Aspettiamo X-men

http://www.blogger.com/Oggi%20sui%20rapporti%20tra%20Romeo%20e%20politica%20con%20in%20studio%20Di%20Pietro,%20Tonini,%20Mantovani%20ed%20altri%20%20si%20discuter%C3%83%C2%A0%20soprattutto%20della%20manutenzione%20degli%20stabili%20affidati%20al%20gruppo%20Romeo%20,%20vedremo%20probabilmente%20buchi%20e%20lamentele%20da%20Pianura%20,%20inquilini%20arrabbiati%20e%20degradazione%20dalel%20case%20popolari%20(%20in%20passato%20stupendamente%20servite%20dalla%20amministrazione?)%20.%20Forse%20dei%20broccoli%20abusivi%20in%20villa%20e%20certamente%20dell'%20%22scandaloso%22%20lusso%20dell%20'%20Hotel%20(indegato%20per%20abusivismo)...ma%20certemente%20vera%20anche%20letto%20integralmente%20il%20comunicato%20dei%20dipendenti%20%20e%20si%20dar%C3%83%C2%A0%20notizia%20del%20cmunicato%20della%20Consip%20Si%20parler%C3%83%C2%A0%20immagino%20anche%20di%20Napoli%20e%20del%20PD%20delle%20sua%20divisioni%20a%20ridosso%20della%20presenza%20dio%20Veltroni%20e%20D'alema%20nella%20Capitale....e%20gi%C3%83%C2%B9%20un%20altro%20p%C3%83%C2%B2%20di%20mazzate%20al%20centro%20sinistra%20alla%20politica%20in%20generale....tutt'indignati%20e%20numeri%20raffronti,%20confronti%20con%20i%20concorrenti%20saranno%20certamente%20al%20centro....Forse%20si%20sfruculier%C3%83%C2%A0%20un%20p%C3%83%C2%B2%20anche%20questo%20blog%20che%20ha%20avuto%20l'onore%20di%20una%20visita..certamente%20verr%C3%83%C2%A0%20letta%20anche%20la%20lettera%20dei%20dipandenti%20della%20romeo%20con%20i%20numeri.%20Obbiettivi%20centrale%20se%20c'%C3%83%C2%A8%20un%20Romeo%20(certamente%20colpevole)%20nella%20classe%20politica%20c'%C3%83%C2%A8%20una%20Giulietta%20(ancor%20pi%C3%83%C2%B9%20sporca)%20:%20ricetta%20leggi%20il%20saggio%20sulla%20funzione%20dei%20giudici%20di%20Micromega%20%20di%20De%20Magistris%20riportato%20dal%20Riformista%20A%20Proposito%20:%20oggi%20un%20altro%20mostro%20processato%20a%20lungo%20dalla%20stampa%20%20assieme%20ai%20ds%20Consorte%20%20ha%20avuta%20annullata%20la%20condanna%20senza%20rinvio%20in%20Cassazione%20,%20ha%20avuto%20ragione%20almeno%20su%20una%20parte%20del%20caso%20che%20lo%20vide%20imputato%20e%20condannato%20dai%20giornali.

Povero santoro

"Il povero Santoro" dice Santoro si se stesso...comincia Cosi' ...Legge poi una lettera di una magistrato...in solidarieta' con i magistrati.Contro l'ANM

Un ora di trasmissione e...solo i Kassam dell'accusa

Ore 22 Un'ora di trasmissione ad Anno Zero , solo i Kassam dell'accusa. nemmeno una parola alle tesi della difesa....

Solo a Di pietro è consentita la difesa su Anno Zero ... e solo il figlio parla di percentuali

Annozero.... mi ha "immodestamente censurato"...non poteva strumentalizzare la intervista della sua collaboratrice....

Forse sarà , per le ragioni che mi ha anticipato la gentile intervistatrice..."no non si preoccupi non potremo tagliarla lei parla a mitraglia..." Non hanno mandato in onda la intervista, come non mandarono quella di Claudio Velardi all'inaugurazione dell'Hotel Romeo. Non c'era ciccia.Doveveno esserci solo interviste aggressive, interventi e notizie di parte, politici in imbarazzo, fiction e intercettazioni taglia e cuci .Travaglio accusatore del Romeo del 96, si è trasformato in difensore solo del figlio di Di Pietro che è stato il solo che ha parlato di percentuali di una gara (l'unico nelle intercettazioni). L'unica difesa ascoltata anche dal papà finto severo.Adesso attaccano ANM e CSM perchè hanno punito qualche magistrato...non una parola alle ragioni della difesa. E' l'unico tipo di processo così costruito nel mondo (eccetto forse la Cina e la Corea del Nord) Sul merito confusione di cifre e quant'altro chi ha voglia si senta la mia modestissima intervista...su questo Blog che insiste sul fatto che su tutte queste cose la stampa tradizionale fa solo una parte in commedia

Il velino se n'è accortoIl velino fa giustizia e da conto del nostro blog....e della mancata intervistavi diamo la notizia della agenzia stampa...Romeo, il blog del socio di Velardi: Santoro mi censura Napoli, 23 GEN (Velino/Velino Campania) - "Annozero mi ha censurato perche' non poteva strumentalizzare quello che avevo detto su Romeo". È l'accusa lanciata dal braccio destro di Claudio Velardi, Massimo Micucci, tra i fondatori di Reti, societa' di lobbying che ha lavorato tra gli altri per le aziende di Romeo. "Forse sara' per le ragioni che mi ha anticipato la gentile intervistatrice: no non si preoccupi non potremo tagliarla lei parla a mitraglia - spiega Micucci dal suo blog intitolato significativamente romeomediatico.blogspot.com -. Non hanno mandato in onda la intervista, come non mandarono quella di Velardi all'inaugurazione dell'Hotel Romeo. Non c'era ciccia. Dovevano esserci solo interviste aggressive, interventi e notizie di parte, politici in imbarazzo, fiction e intercettazioni taglia e cuci .Travaglio accusatore del Romeo del 96, si e' trasformato in difensore solo del figlio di Di Pietro che e' stato il solo che ha parlato di percentuali di una gara (l'unico nelle intercettazioni)". Qual e' la tesi difensiva di Micucci? "Non c'e' un sistema Romeo ma un teorema Romeo: i media stanno dentro un format che in parte subiscono e in parte alimentano, dando solo la versione delle Procure e non della difesa, descrivendo il lavoro del gruppo Romeo e la sua entita' in modo spropositato e sbagliato (il fatturato e' 161 milioni di euro, quando i concorrenti hanno numeri assai piu' grandi), e pur avendo un ruolo delicato con la Pubblica Amministrazione lo si descrive come gruppo piu' potente d'Italia e non e' cosi'. Quindi un processo di fatto, gia' concluso

Laboccetta....

Ma adesso che c'entra l'on.Laboccetta....?Mai saputo di intercettazioni....Boh ? Dal " network globale " delle intercettazioni deve essere saltato fuori qualche altra sorpresa ? Potevano farlo ieri mattina almeno si "rimpolpava" Anno Zero.APPALTI ROMEO: LABOCCETTA, CHIARIRO' MIA POSIZIONE (ANSA) - NAPOLI, 23 GEN - '' Non mi aspettavo certo di essere convocato in Procura a Napoli per lunedi' prossimo in qualita' di indagato. Pensavo che al limite i PM partenopei mi avrebbero ascoltato quale persona informata sui fatti rispetto alla vicenda Global Service''. Lo afferma Amedeo Laboccetta, deputato napoletano del Pdl componente della Commissione Antimafia, commentando la convocazione in procura nell'ambito dell'inchiesta Global Service. ''Sono pronto, comunque, a rispondere a qualsivoglia domanda inerente l'inchiesta in corso, e sono convinto di poter chiarire la mia posizione ed ottenere un'immediata archiviazione'', prosegue Laboccetta. L'esponente di An chiarisce, infine, di non essere ''compagno di merende di alcun soggetto coinvolto nell'inchiesta. Non mi occupo di appalti o di clientele''. ''E chi mi conosce lo sa. Respingo con fermezza le accuse che mi vengono mosse'', conclude il parlamentareAnche Amedeo Laboccetta è stato assolto...

22 Gennaio : viene chiamato in causa pure De Mita che Risponde ai magistrati su Romeo....MAI INTERVENUTO IN SUOI AFFARI

APPALTI ROMEO: DE MITA, MAI INTERVENUTO IN SUOI AFFARI (ANSA) - NAPOLI, 22 GEN - ''Ero e resto amico di Romeo ma non mi e' mai stato da lui richiesto di intervenire nei suoi affari''. Questa la risposta data da Ciriaco De Mita ai pm della Procura di Napoli che gli hanno chiesto dei suoi rapporti con l' imprenditore Romeo. De Mita, conversando all'uscita con i giornalisti, ha precisato che le questioni della sua conoscenza con Romeo e del filone d' inchiesta sulla scuola nell'ambito degli appalti dell' imprenditore ''sono due cose distinte''. ''Io sono amico di Romeo - spiega de Mita - e la nostra conoscenza e' legata al fatto che lui ha sposato una marchesa di Nusco e anche alla circostanza che lui gestisce la vendita di alcuni immobili dove io ho locato un appartamento. Questa e' l' origine della nostra amicizia che rimane. I rapporti tra me e lui sono sempre stati di grande correttezza, abbiamo scambiato opinioni ma non ho mai ricevuto richieste di intervenire in procedure di affari''

Romeo è ancora in carcere mentre lo stupratore di Roma è rimesso in libertà

ROMA, STUPRO DI CAPODANNO: DOMICILIARI A AGGRESSORE ROMA

E' stato posto agli arresti domiciliari Davide Franceschini, 22 anni, il giovane che la sera di Capodanno ha stuprato una ragazza di 23 anni durante la festa organizzata alla Fiera di Roma. Lo ha deciso il Gip Marina Finiti che ha convalidato oggi il fermo del giovane ed emessa la contestuale ordinanza di custodia cautelare presso il domicilio così come sollecitato dal Pm Vicenzo Barba.

Alla base della decisione di scarcerare il giovane di Fiumicino, la sua buona condotta giudiziaria e il contributo dato dopo il suo fermo. Durante l'interrogatorio di oggi a Regina Coeli, Franceschini accusato di violenza sessuale aggravata ha ribadito di avere agito sotto

l'effetto di alcol e droga. Rifacendosi alla confessione di ieri il giovane si è detto ancora dispiaciuto per quanto accaduto e di non sapersi spiegare come possa aver avuto un comportamento così violento.

"Come può esserci tanta disparità con le inchieste di Napoli ? Non lo capisco. I media come lo spiegano ?""Mi rallegro se uno non è in carcere, purchè venga rapidamente giudicato......ma come può esserci una disparità così grave con un reato meno tragico come la turbativa d'asta, su un'asta che non c'è stata"

Il nuovo pool dio Di Pietro

Ha tribune nell'editoria. Gode dell'appoggio di numerose procure. E ha trovato il suo organo ufficiale nell'“Annozero” di Santoro. Attraverso cui ha voluto uscire dalla clandestinità per sfidare a viso aperto il sistema politico. E sabotare la riforma dell'apparato giudiziario, vera gallina dalle uova d'oro.

Nella foto Antonio Di Pietro

Si racconta che un noto giornalista tv, per sorprendere i propri ospiti, durante una cena abbia fatto ascoltare, al momento del dessert, la registrazione di una intercettazione telefonica del “caso Del Turco”. Le solite fonti anonime raccontano che spesso, ben prima che le inchieste più clamorose delle procure giungano alle conclusioni, alcuni cronisti di giudiziaria vengano preavvertiti sul menu elaborato dai Palazzi di Giustizia. In Transatlantico si sussurrava che sarebbe scoppiata uno scandalo con al centro alcuni ministri del governo Prodi circa un anno prima che De Magistris fosse noto al grande pubblico.

La differenza fra oggi e gli anni ’92-’94 è tutta qui. Alla fine del secolo la magistratura milanese metteva sulla graticola la classe politica con l’appoggio dei giornali che, provvidenzialmente, venivano a sapere in anticipo notizie di reato e rei. Ma si trattava sempre di mondi distinti. Di questi tempi si ha l’impressione che il circuito mediatico-giudiziario si sia, invece, stabilizzato dando vita a un Nuovo Pool che trae la sua forza più fuori che dentro i palazzi di Giustizia. Il Nuovo Pool è più di un accordo di collaborazione trasversale fra politica-giornalismo-magistratura, è una sorta di Politburo in cui politici, giornalisti e magistrati decidono tempi e modalità dell’assalto al comune nemico (un partito, un potere economico, un editore).

Il Nuovo Pool ha inaugurato il “giustizialismo a partito unico” radunando le forze attorno al movimento di Di Pietro e giovedì sera ad Annozero, come vedremo in seguito, ha fatto il suo esordio trionfale. Annozero è l’organo ufficiale del Nuovo Pool, più precisamente è la voce ufficiale del suo Politburo.

Questa volta Michele Santoro ha lavorato in grande radunando attorno a sé non solo la vecchia redazione, che ha al centro il fedele assistente Sandro Ruotolo, ma richiamando altri validissimi giornalisti di area che si erano rifugiati altrove negli anni passati, alcuni su Sky, come Corrado Formigli, e altri a la 7, come Giommaria Monti. Nelle retrovie redazionali un contratto da redattore capo è stato assicurato a Gianni Barbacetto, antico sodale di Marco Travaglio a simboleggiare l’allargamento dell’assetto proprietario dell’organo ufficiale del Nuovo Pool non più monocraticamente diretto da Michele Santoro. Infatti al duo Santoro-Travaglio è ormai il compito di tenere la prima linea.

Travaglio ormai è una ditta giustizialista ben affermata, con Barbacetto e Gomez pubblica libri che sono annuari del malcostume italiano raccontato attraverso le sentenze, ha rubriche su L’Espresso, del gruppo De Benedetti, e A del gruppo Rizzoli, è penna di punta dell’Unità, mantiene una rubrica sul blog di Beppe Grillo, tiene in piedi una rete personale di sostenitori sia attraverso il proprio blog sia utilizzando quello di Di Pietro, gira i teatri con uno spettacolino forcaiolo. Il mondo di Travaglio è ormai una impresa giornalistico-giudiziaria con un fatturato di alcune centinaia di migliaia di euro l’anno che ha bisogno di essere continuamente alimentato.

Ma il Nuovo Pool non sarebbe quell’aggregato aggressivo che è senza l’appoggio di una distesa rete di fiancheggiatori che talvolta si inabissa ma nei momenti topici viene alla superficie. Pensiamo a tutto quel mondo dello spettacolo e delle Università che attorno a Micromega di Flores e alle iniziative del gruppo fiorentino di Pardi e Ginsborg si è radunato durante l’esplosione dei girotondi e che continua a tenere in piedi un tessuto associativo robusto. Nello stesso mondo televisivo, dalla Dandini a Fabio Fazio, numerose sono state le testimonianze di collateralismo con il Nuovo Pool

Peppino Caldarola Il Riformista

APPALTI ROMEO:INDAGINI SU PATRIMONIO, SPUNTA CONTO DA 30 MLN (ANSA) - NAPOLI, 26 GEN

Spunta un maxiconto corrente nell'inchiesta a Napoli sull'imprenditore Alfredo Romeo, in carcere dallo scorso 17 dicembre nell'ambito dell'indagine sugli appalti: conto riconducibile alla sua famiglia dove vi sono depositati trenta milioni di euro. Secondo quanto riferiscono oggi organi di stampa, le ultime mosse della Procura riguardano proprio gli aspetti patrimoniali.

Domanda ai media : Un conto da 30 milioni di euro è un maxiconto ? per me e per quasi tutti gli italiani si ! Ma per un imprenditore il cui gruppo paga 18 milioni di Tasse e che è il principale controbuente napoletano ?

Quote societarie, immobili, conti correnti, sequestrati al termine di indagini della Dia e riconducibili al patrimonio dell'immobiliarista: venerdi' scorso gli inquirenti hanno scritto alla Dia - l'organo di Pg che ha condotto l'inchiesta - e agli amministratori giudiziari nominati dal Tribunale per gestire l'impero Romeo.La Procura vuole conoscere l'esatto ammontare dei beni sequestrati all'imprenditore, quanti soldi ci sono sui conti correnti, lo spessore delle quote societarie; verificare, inoltre, se attraverso i canali bancari sono stati investiti proventi di attivita' illecite. Una prima stima effettuata dagli inquirenti all'indomani degli arresti indicava in 'svariate centinaia di milioni di euro' il valore complessivo delle quote societarie e delle altre somme bloccate su disposizione dei magistrati.

Di nuovo se questa è l'entità del patrimonio oggi amministrato dagli amministratori giudiziari , 30 milioni sono un maxiconto ? E questo conto era occulto o sconosciuto fino ad ora ?

2 febbraio 2009

Gruppo Romeo : 315 milioni di liquidità nei bilanci. E' un bene o un male ?

APPALTI ROMEO: 315 MLN LIQUIDITA' IN BILANCI CINQUE SOCIETA' INDAGINI ESTESE A PRESUNTO  - Trecentoquindici milioni di euro di liquidita' nel bilancio consolidato riferito alle cinque societa' sequestrate al gruppo Romeo. E' la cifra che emerge, secondo indiscrezioni, dalla relazione trasmessa ai pm dagli amministratori straordinari nominati dalla procura della Repubblica dopo l'arresto dell'imprenditore Alfredo Romeo, coinvolto nell'inchiesta sugli appalti a Napoli. Gli amministratori hanno concluso la prima parte del lavoro, individuando le somme di denaro depositate sui conti delle cinque societa' che dal 17 dicembre scorso, giorno dell'arresto dell'imprenditore, sono sotto sequestro: Romeo Gestioni, Romeo Alberghi, Romeo Immobiliare, Romeo Legale e Isvasim. Nei prossimi giorni ai magistrati perverranno le quantificazioni relative al valore degli immobili appartenenti alle societa' e indicati nei bilanci. Secondo quanto trapela, si tratterebbe di una cifra assai ingente, nell'ordine di diverse centinaia di milioni di euro. Due curiosità :1) Una società che operava outsourcing (riscossioni, contratti etc) per miliardi , poteva avere scarsa liquidità ?2) Se avesse avuto 315 milioni di debiti : oggi sarebbe destinatario di aiuti ?

Ah ecco erano 315 milioni di fatturato ! Come si poteva ricavare dai bilanci pubblici del gruppo ! O No ?

MANCATO RISPETTO APPALTO A NAPOLI ?  Intanto le ultime indagini coordinate dai pm della Dda di Napoli - i sostituti Vincenzo D'Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli - secondo indiscrezioni punterebbero ad accertare anche un presunto mancato rispetto, da parte della societa' del gruppo Romeo che gestisce il patrimonio comunale di Napoli, di quanto previsto dall'appalto in materia di ''monitoraggio'' sugli immobili. Secondo questa pista, che nel caso venisse verificata potrebbe far configurare una ipotesi di truffa ai danni del Comune, la societa' si sarebbe attivata per eseguire gli interventi di manutenzione degli immobili solo in seguito alle segnalazioni provenienti dal Comune senza effettuare in proprio le verifiche che erano previste a suo carico dall'appalto. Un altro buco nell'acqua...

Rutelli e De Magistris

la stampa sulla ordinanza de magistris e rutelli: vediamo domani

APPALTI ROMEO: MANTINI (PD), ORDINANZA DE MAGISTRIS GRAVE (ANSA) - ROMA, 29 GEN - Pierluigi Mantini, del Pd, definisce ''grave ed anomala'' l'ordinanza del giudice del tribunale del riesame di Napoli, Luigi De Magistris, sul caso Romeo, affermando che ''ha ragione Fassino a dubitare su certi pubblici ministeri, e non su Rutelli''. Per Mantini, l'ordinanza di De Magistris ''conferma la linea della rinuncia ad indagare su eventuali

corruzioni o turbative delle gare e si ferma alla dimostrazione del presunto sodalizio politico affaristico. E' accaduto anche per il deputato Margiotta, poi assolto''. Ma ''se manca l'accertamento (e persino l'indagine) dell'illecito ogni relazione tra politici e imprenditori sarebbe in se' criminale'', osserva Mantini. ''Nell'ordinanza si sostiene testualmente - secondo Mantini - che le relazioni amicali sono finalizzate a condizionare l'indirizzo politico. Ma questo non e' reato anzi - afferma Mantini - per certi versi, e' parte ineliminabile nelle attivita' politiche''. ''I partiti hanno molti difetti ma ad essi non si applicano i reati associativi come alla mafia'', afferma Mantini, che chiede ''un serio confronto giuridico e culturale su questo punto perche' la situazione e' grave ed anomala'' APPALTI ROMEO: FINOCCHIARO, PIENA SOLIDARIETA' A RUTELLI (ANSA) - ''Esprimo la mia piena solidarieta' a Francesco Rutelli. Gettare fango senza prove e senza dimostrare nulla contro personalita' politiche che, tra l'altro, ora ricoprono cariche delicate, mi sembra un costume davvero fuorviante e sbagliato''. Lo afferma Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd a Palazzo Madama. TENAGLIA (PD), A RUTELLI MIA STIMA E FIDUCIA  ''Francesco Rutelli sta subendo una serie continua di attacchi basati su presupposti inconsistenti, proprio nel momento in cui e' chiamato a svolgere una delicata ed importante funzione istituzionale di controllo. Siamo in presenza di azioni che muovono da premesse sbagliate. A Francesco Rutelli, che e' persona di specchiata moralita', esprimo tutta la mia stima e fiducia''. Lo afferma il ministro ombra del Pd, Lanfranco Tenaglia. PARLAMENTARI PDL, SI VUOLE INTIMIDIRE RUTELLI (ANSA) - ROMA, 29 GEN - ''Apprendiamo dai quotidiani che con straordinario tempismo il Tribunale del Riesame di Napoli, estensore dottor Luigi De Magistris, ha inteso depositare le motivazioni dell'ordinanza che ha negato la scarcerazione ad Alfredo Romeo proprio all'antivigilia dell'audizione dello stesso De Magistris presso il Copasir in merito al cosiddetto 'archivio Genchi'. La circostanza non puo' passare inosservata, dal momento che l'atto firmato dal dottor De Magistris, ripreso oggi con ampio risalto dagli organi di stampa, si sofferma diffusamente e arbitrariamente sul senatore Francesco Rutelli, che del Copasir e' presidente. Di fronte a quello che ha tutte le sembianze di un tentativo di intimidazione, al presidente Rutelli va tutta la nostra solidarieta' personale e istituzionale''. Lo dichiarano in una nota congiunta Giuseppe Esposito, vicepresidente del Copasir, Fabrizio Cicchitto e Gaetano Quagliariello, componenti del Copasir. ZANDA, ALLUSIONI PER GETTARE FANGO SU RUTELLI (ANSA) - ROMA, 29 GEN - Il vicepresidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, ha criticato in una nota un passo di un'ordinanza del Tribunale di Napoli, riferita sui quotidiani di stamane, in cui vengono definiti ''francamente poco chiari'' i rapporti tra Alfredo Romeo e Francesco Rutelli. ''Mi sembra - ha detto Zanda - un perfetto esempio di un linguaggio allusivo e indeterminato, capace di gettare fango ma non in grado di dimostrare assolutamente nulla. Un linguaggio che dovrebbe sempre essere estraneo ai documenti giudiziari soprattutto quando viene riferito a persone perbene e per di piu' a parlamentari che rivestono delicatissime responsabilita' istituzionali''. ''Accade troppo spesso di leggere sui giornali estratti di atti giudiziari scritti e diffusi con la stessa disinvoltura con cui si costruiscono i gossip. Questo stile - ha aggiunto Zanda - fa molto male ai cittadini coinvolti senza alcun riscontro con la realta' dei fatti. E fa ancor piu' male alla giustizia che, oltre a perseguire i colpevoli, dovrebbe sempre preoccuparsi di proteggere le persone perbene''. LEGALE RUTELLI,RIFERIMENTI DEL TUTTO INFONDATI (ANSA) - NAPOLI, 29 GEN - Sono ''del tutto infondati'' i riferimenti a Francesco Rutelli contenuti nelle motivazioni dell'ordinanza del Tribunale del Riesame di Napoli che ha confermato gli arresti in carcere per

l'imprenditore Alfredo Romeo. E' quanto afferma in una dichiarazione l'avv. Paola Severino, legale di Rutelli. ''Ho ricevuto incarico dal presidente Rutelli - afferma l'avvocato - di tutelare nelle sedi competenti la sua onorabilita' rispetto ad alcune frasi enucleate dalla voluminosa ordinanza del Tribunale del Riesame di Napoli e riprese da alcuni giornali. In particolare il senatore Rutelli, pur non indagato in tale procedimento, viene evocato con riferimenti del tutto infondati a suoi asseriti 'consolidati' e 'francamente poco chiari' rapporti con il dott. Romeo''. ''Come lo stesso senatore Rutelli ha dichiarato in qualita' di persona informata sui fatti ai pm di Napoli, egli - ha concluso il legale - non ha mai avuto alcun colloquio, alcuna telefonata con il dott. Romeo, ne' qualsivoglia rapporto con le attivita' dello stesso''. (ANSA). COM-LN 29-GEN-09 17:54 NNN APPALTI ROMEO: VELTRONI, SOLIDARIETA' E VICINANZA A RUTELLI (ANSA) - ROMA, 29 GEN - ''Da qualche tempo Francesco Rutelli e' oggetto di campagne e attacchi dei quali non si vede il fondamento. Conosco Rutelli da tanto tempo e conosco da sempre il rispetto delle regole e della legalita' che hanno contraddistinto la sua azione politica e la sua attivita' amministrativa e di governo'': cosi' Walter Veltroni, segretario del Pd, che esprime a Rutelli ''vicinanza e solidarieta', tanto piu' alla vigilia di importanti appuntamenti del comitato parlamentare che presiede con autorevolezza ed equilibrio''. NAPOLI: RUTELLI, NESSUN COLLOQUIO E TELEFONATA CON ROMEO TUTELERO' MIA ONORABILITA' Roma, 29 gen. (Adnkronos) - ''Ho ricevuto incarico dal presidente Rutelli di tutelare nelle sedi competenti la sua onorabilita' rispetto ad alcune frasi enucleate dalla voluminosa ordinanza del Tribunale del Riesame di Napoli e riprese da alcuni giornali. In particolare il senatore Rutelli, pur non indagato in tale procedimento, viene evocato con riferimenti del tutto infondati a suoi asseriti 'consolidati' e 'francamente poco chiari' rapporti con il dott. Romeo. Come lo stesso senatore Rutelli ha dichiarato in qualita' di persona informata sui fatti ai pm di Napoli, egli non ha mai avuto alcun colloquio, alcuna telefonata con il dott. Romeo, ne' qualsivoglia rapporto con le attivita' dello stesso''. E' quanto si legge in una nota dell'avvocato Paola Severino. La parola alla difesa !!! Anche fuori delle aule. Un appello agli avvocati

Ormai c'è un continuum tra denunce, indagini,rinvii a giudizio, per politici,network relazionali; ci sono milioni di utenze schedate e intercettazioni da un lato, e processi mediatici, cronache, libri, film , mobilitazioni pro e contro la riforma della giustizia, scontro tra procure , anm, csm dall’altro .Un campo quello dell'accusa con altissime perfomance mediatiche L'ex magistrato

di Pietro , a capo di questo partito, prima attacca il Presidente della Repubblica accusandolo di non essere terzo e poi fa appello perchè si opponga al voto del Parlamento sulle intercettazioni e prenda parte per le tesi del suo movimento...Insomma siamo alla "giustizializzazione" della intera realtà italiana. In questo quadro gli imputati (sul piano politico, giudiziario, etico) e il mondo di relazioni a loro connesso cosa fanno ? Come riescono a difendersi ed essere tutelati nel processo mediatico sociale cui sono sottoposti. ?In quell'aula sconfinata che è la società dell'informazione quali sono i diritti della difesa ? Come vengono esercitati ? Nell'epoca in cui qualunque attività dalla ricerca, alla produzione alla vendita di beni e servizi deve grande parte dei risultati a quantità e qualità delle informazioni , ricevute, erogate, diffuse; nell’epoca della reputation, come si configura la responsabilità di chi indirizza tale flusso. ? Non soltanto rispetto ai media ma allo sconfinato mondo degli utenti ormai autori.Certo vanno precisate le responsabilità di chi scrive pubblica diffonde, ma non si può risolvere tutto a giudizio concluso con cause per diffamazione o restringendo (fino a dove ) il diritto di cronaca o aspettando che prevalga la sobrietà o il senso di responsabilità istituzionale.Il problema è come dare la parola alla difesa prima e fuori dal giudizio d’aula nel percorso mediatico e informativo.Ci vuole una cultura , una preparazione , una predisposizione a comunicare in modo professionale chiaro e consapevole anche della difesa . Occorre saper fronteggiare attacchi , imprecisioni, distorsioni . E’ necessario sostenere le ragioni di chi è accusato , anche in sede extragiudiziaria e tutelare, in modo coerente con la tutela giuridica, gli interessi dei clienti e di eventuali attori e soggetti coinvolti. In generale gli atteggiamenti comunicativi della difesa sono assai più prudenti di quelli dell'accusa ,per non dire remissivi e subalterni. Nessuno da quel lato adotta le tecniche necessarie in situazioni di crisi.Le procure invece , nel loro diritto e nei termini di legge, mediatizzano fin dall'inizio non solo con comunicazioni all'imputato , con dettagliate comunicazioni alla stampa; selezionano "i pezzi" più forti a sostegno della tesi accusatoria- Si può obbiettare quanto si vuole sui termini e sulle speculazioni delle stampa d’assalto...Dall'altra parte non c’è quasi nulla. I PM invece occupano la scena mediatica, vanno in tv, scrivono saggi , le ordinanze contengono giudizi politici, etici e di altro tipo . Ora è del tutto evidente che media,politica e giustizia si fondano in Italia sulla logica del nemico e dell'accusa . E' il format del sistema italiano...L'accusa di qualcuno in invece della assunzione di responsabilità, tanto di moda a parole. Ma gli interessi individuali, economici,coinvolti direttemente e indirettamente, vanno protetti anche in questa fase con analoga forza e strumenti corrispondenti. Anche sui media vanno riequilibrati i pesi tra accusa e difesa. Non basta invocare codici giuridici o deontologici.Credo che gli avvocati dovrebbero pensare ai cambiamenti che questo comporta nel loro profilo e formazione , ai supporti e mezzi necessari per meglio tutelare e assistere i clienti ; in una aula che ha ormai le dimensioni del mondo e in un dibattimento ,quello mediatico e on line ,cui partecipano milioni di persone....Con conseguenze allo stato inevitabili Commenti forti dalla difesa di Romeo...la difesa costretta a uscire dal riserbo

APPALTI ROMEO: LEGALE, GIUDICI NAPOLI INCAPACI A GIUDICARE (ANSA) - NAPOLI, 6 FEB - Un giudizio fortemente critico alle motivazioni con cui il gip ha confermato oggi la custodia in carcere per l'imprenditore Alfredo Romeo, e' stato espresso dall'avvocato Bruno Von Arx, uno dei legali dell'imprenditore detenuto dal dicembre scorso. Un provvedimento che viene definito dal penalista ''assurdo, paradossale, abnorme''. Tra i punti oggetto delle

critiche, l'aver ritenuto il giudice una condanna in primo grado inflitta a Romeo per violazione di sigilli tra gli elementi alla base del rigetto dell'istanza di revoca della misura cautelare. Un altro passaggio delle motivazioni contestate e' quello in cui il gip afferma che ''il mero decorso del tempo in regime cautelare non e' un elemento rilevante'' per revocare la misura, e cio' ''in assenza di una proporzionalita' - scrive il giudice - tra il presofferto (il periodo trascorso finora agli arresti, ndr) rispetto alla sanzione che si prevede possa applicarsi''. ''Nell'ordinanza del gip - ha spiegato Von Arx - vi sono considerazioni fuori dal codice penale''. ''Stiamo valutando se questo sia il sintomo di una incapacita' della magistratura napoletana di giudicare Romeo''. Che secondo l'avvocato da presunto protagonista di un ''sistema'' che porta il suo nome diventa ''vittima del sistema giustizia''E' veramente troppo !!

I cinquantacinque giorni di Romeo in carcere

Global service, per Romeo verra' chiesto il rinvio a giudizio Napoli, 16 FEB (Velino/Velino Campania) - Global service: e' pronta la richiesta di rinvio a giudizio per Alfredo Romeo, l'imprenditore napoletano in carcere a Poggioreale dallo scorso dicembre per presunti affari con diversi esponenti politici locali. Le accuse che la Procura di Napoli continua a sostenere sono, per Romeo e gli altri indagati tra cui gli ex assessori Enrico Cardillo, Ferdinando Di Mezza e Giuseppe Gambale, l'ex ufficiale della Guardia di Finanza Vincenzo Mazzucco e l'ex provveditore alle Opere pubbliche, Mario Mautone: associazione per delinquere, turbativa d'asta, rivelazione di atti coperti da segreto. Il prossimo 17 marzo scadranno i tre mesi dal giorno in cui Romeo fu rinchiuso in carcere, mentre gli altri soggetti coinvolti sono tutti ai domiciliari. Ora gli atti sono nelle mani dell'ufficio Gup: a breve il giudice Bruno D'Urso dovrebbe fissare la prima udienza preliminare. I tempi sono molto stretti ed e' evidente l'esigenza di fare chiarezza su questa vicenda che ha sconvolto la politica napoletana (cambi nella giunta Iervolino e polemiche conseguenti).

Romeo in carcere, pedofilo libero. Che giustizia è a Napoli ?

di Massimiliano Gallo

Giustizie. L'uomo arrestato a Napoli per aver seviziato un bambino era già stato indagato.Si chiama Pasquale Modestino l'uomo arrestato ieri a Napoli con l'accusa di aver violentato in un vicolo a ridosso della stazione un ragazzino di dodici anni.

Martedì l'uomo ha attirato l'adolescente in una stradina, ha abusato di lui, dopodiché lo ha seviziato con un bastone, picchiato e infine gli ha urinato addosso. Insomma, una storia schifosa. La polizia ha fermato l'uomo neanche ventiquattro ore dopo. Anche perché la povera vittima, come ha spiegato il questore di Napoli Antonio Puglisi, «è stato bravo e chiaro sin dal primo momento. La sua descrizione è stata precisa e ci ha permesso di arrivare

all'individuazione di Pasquale Modestino».

Del resto - e qui sta il secondo risvolto assurdo della vicenda, per non dire raccapricciante - le perversioni sessuali dell'uomo erano note alla giustizia. Modestino era già stato denunciato nel 2005 per violenza sessuale nei confronti di una sua nipote acquisita, una bambina di sei anni, che fu ricoverata per lesioni alla zona vaginale. Ma all'epoca - come ha spiegato il capo della squadra mobile Vittorio Pisani - il Gip del Tribunale di Napoli rifiutò la richiesta di incidente probatorio in merito alle violenze sessuali.

Una decisione che ha consentito all'uomo di restare in libertà e di continuare ad agire indisturbato. È curioso che in Italia, dove troppo spesso la carcerazione preventiva viene usata a proposito e a sproposito, un uomo che realmente può reiterare il reato, e che reato, continui a girare indisturbato. In una città come Napoli, tanto per dire, da due mesi e mezzo è in custodia cautelare Alfredo Romeo, l'unico della Tangentopoli vesuviana a essere rimasto in carcere. A lui non sono stati concessi nemmeno i domiciliari. Pasquale Modestino, invece, per la giustizia italiana era un uomo libero.

Piero SansonettiA me la legge sulle intercettazioni, nelle sue grandi linee, piace.

Non mi sembra affatto una legge illiberale, né una legge bavaglio che uccide l’informazione. Mi sembra una legge con alcuni difetti, da correggere, ma che si ispira a principi garantisti e di difesa del cittadino, della sua innocenza, della sua vita privata, del diritto a non esser linciato. Il diritto di chiunque - super manager o mendicante - a non essere linciato, credo che sia uno dei pilastri della civiltà. Da qualche anno questo pilastro scricchiola. Se lo si irrobustisce un po’ non è male, perché se quel pilastro cede si sgretola tutta la costruzione.Naturalmente questo non vuol dire che la legge sulle intercettazioni sia perfetta. Penso che vada modificata sia nella parte che riguarda la magistratura sia in quella che tocca noi operatori della informazione, giornalisti ed editori. Nella prima parte della legge, che regola le modalità delle intercettazioni, vedo due cose che non mi sembrano ragionevoli. La prima è la necessità di «gravi indizi di colpevolezza» per ottenere l’autorizzazione a intercettare. È eccessiva la formulazione «gravi indizi di colpevolezza». Mette i bastoni tra le ruote ad alcune indagini importanti.

«La Dc mi tolse il Corriere» Angelo Rizzoli Scagionato dopo 26 anni

«Sono sereno ma ho il rimpianto per la vita che non ho potuto vivere: io ero stato programmato per fare l'editore». Angelo Rizzoli (nella foto, e da giovane con il padre Andrea e il nonno Angelo) parla al Riformista dopo che la Cassazione ha cancellato la sua condanna per bancarotta: «Ventisei anni fa i poteri forti mi sbatterono in galera e si presero il Corriere della sera. La Dc ordinò alle banche di chiudermi i rubinetti e Calvi e la P2 mi finanziarono con tassi da usurai». Dopo lo scandalo degli elenchi a casa di Gelli, Rizzoli andò dall'allora presidente del Consiglio Spadolini: «C'erano anche Andreatta e Manzella e dissi che volevo cacciare la P2 dal giornale. Ma per aiutarmi mi posero una condizione che Calvi ostacolò: cacciare Tassan Din». Oggi fa il produttore tv e cinematografico e la politica la vede da lontano: «A Berlusconi uomo e non politico sarò grato per tutta la vita: è l'unico che mi ha aiutato».

Romeo In Libertà

Alfredo Romeo è finalmente con la sua famiglia. Dice di sentirsi meglio di come lo hanno descritto sulla stampa. E' lucido e determinato.Me ne rallegro.Il mio ultimo post sui tre gradi di giudizio rovesciati nel processo mediatico, può essere apparso disperato, ma le conseguenze del giudizio meidatico sono radicali.In verità se scrivo su questo Blog è perchè penso che qualcosa si può fare. Che cosa ? Primo non avere paura : nella società dell informazione non bisogna avere paura delle proprie ragioni, ma imparare a sostenerle anche in questo luogo vastissimo. Secondo cercare di farsi ascoltare : e questo è meno facile , ed è un lungo e complesso cammino. Terzo : imparare da altri casi, dal mondo della rete , che ormai le conversazioni contano di più delle notizie sparate. Questo è difficile da credere e ancora più difficle da praticare , ma ha una forza notevole. Stiamo tutti imparando e così forse raddrizzeremo le cose

Romeo sta bene avere sue notizie mi ha aiutato a pensare

Dunque vediamo un pò il caso del Secolo in Italia IL SISTEMA ROMEO va così.I reati per cui Romeo allo stato si è fatto 72 giorni di carcere sono: turbativa d'asta , quanto ad una gara per il global service che non si è mai tenuta e associazione a delinquere per la turbativa e corruzione come crimine per ottenere il risultato dell'asta : su questa base oltre alla detenzione di Romeo , e ci sono stati diversi assessori (poi scarcerati) agli arresti domiciliari e rinviati a giudizio ,. Gli inquirenti hanno sentito anche deputati e la Sindaco che si è defilata dal giudizio : liquidati gli assessori e fatto un rimpasto la Iervolino è rimasta lì. Dopo questa bufera , nella quale tuttora lampeggiano minacciose quanto remote accuse per casi diversi su cui eventulmente si occuparanno altre procure in altri porcedimenti ...Alla base della scarcerazione dell’imprenditore c’è una ordinanza firmata dal giudice per l’udienza preliminare Enrico Campoli che sancisce che Alfredo Romeo non può più inquinare le prove e non è più in grado di commettere ulteriori reati. Con Romeo tornano liberi anche Paola Grittani, Guido Russo, Giuseppe Gambale, Mario Mautone, Vincenzo Mazzucco. Dopo dieci ore di interrogatori di garanzia , a fronte del continuo scetticismo degli inquirenti Romeo ha rifiutato di continuare la tortura , ha respinto l'dea che alle sue risposte si rispondesse sempre che non era convincente e ha chiesto il rito abbreviato . A chi gli a chiesto "ma è sicuro, lei vuole tornare da dove è venuto " sembra abbia detto piuttosto che non essere creduto , anche se può sembrare un ricatto, torno dentro !  E' vero che una delle conseguenze del rito abbreviato è che se colpevoli si ottiene uno sconto di pena, ma in verità chi pensa di essere colpevole patteggia...l'altra conseguenza è che le carte si fermano e la difesa sostiene oggi che sia già tutto chiaro . Non vuol prendere tempo. Vuole giustizia. Per intenderci l'imputato che ha respinto le accuse ritiene che tutto sia ormai detto e non vuole più rinvii o altro. Subito dopo un gip ha scarcerato lui e tutti gli altri rinviati a giudizio.Che se ne sa fino ad ora della inchiesta basata su migliaia di intercettazioni?1) Sul primo reato la Cassazione ha chiarito in via definitiva (esaminando per prima la posizione di un altro imputato , Mautone ) che se non c'è stata gara non può esserci stata turbativa . Difficile riaprire il tema.2) L'associazione a delinquere inerente a tale turbativa. IdemCi sono altri due reati : Corruzione e abuso d'ufficioGli episodi di corruzione sono :1) Una sottoscrizione per una associazione benefica religiosa di 8.000 euro, regolarmente registrata.... fatta per compiacere uno degli assessori coinvolti nella gara...e risulta dagli interrogatori che sarebbero stati molti gli imprenditori che hanno sottoscritto con regolari ricevute e Romeo per ultimo.2) L'assunzione, su sollecitazione di autorità varie, in una sua ditta del marito di una vittima di camorra.3) L'assunzione di due lavoratori disoccupati che manifestavano per disperazione davanti al consiglio regionale .....!!Non ci sono sottrazioni o fuoriuscite di soldi, dazioni improprie,nulla. Per evocare la centralità dei rapporti con la Margherita e Rutelli che Romeo ha incontrato due volte si evocano telefonate di Franceschini che avrebbe informato Romeo di aver "perso" della gare...presso il mininstero di Rutelli. Romeo "controllava Napoli, gli assessori rispondevano a lui " : e ha vinto una sola gara in tutti questi anni ? Era piuttosto un imprenditore nazionale . La Consip su richiesta della Regione Puglia per bocca del suo amministratore ha dichiarato che finora gli appalti vinti dalla Romeo sono corretti e ben gestiti. Lo stesso confermano gli amministratori giudiziari nominati dalla procura , che addiruttura sono costretti per legge a chiedere

l'attuazione delle gare aggiudicate !!Il tesoro di romeo : un gruppo di 4 società , che gli attuali amministratori giudiziari considerano gestite in modo impeccabile . Il fatturato risulta corrispondente a quello dichiarato al fisco e gli utili dichiarati sono sui conti delle società ! Intanto i conti di Romeo, di sua moglie della famiglia e del figlio sono bloccati, è sequestrato anche il motorino del figlio. A richiesta degli avvocati gli inquirenti rispondano stiamo indagando . E che ci può aver fatto il figliolo col motorino, distribuire tangenti ? dare ordini a Rutelli ?L'esperienza in carcere non sembra affatto che abbia provato l'imprenditore : considera ragazzi sfortunati i giovani con cui ha condiviso la cella.Pare che quando ha cercato di spiegare il suo crimine, gli abbiano risposto "abbeh zi?' n'avimmo capito nu cazzo, ma si nnucente (come quasi tutti in carcere dicono) " Poi hanno scoperto che era avvocato che sapeva scrivere, e giù lettere e consigli, aiuti a quelli che considera ragazzi sfortunati. Il "creso" pertenopeo , accusato anche di essere un parvenu.amante del lusso smodato...educato in verità da genitori modesti e rigorosi , non ha sofferto nè per il vitto nè per l'alloggio, ma per chi era "fuori" famiglia e dipendenti..."Lei è troppo intelligente gli avrebbero detto gli inquirenti ..all'obiezione che non è un reato : dipende può essere un crimine." Il processo non c'è stato , ma ci sarà presto , ma tutto quel che vi dico sulla stampa non c'è e i giornalisti che lo cercano non lo troveranno ancora probabilmente..basta aspettare il 30 marzo...se non sono in ferie o in sciopero gli operatori della giustizia.Romeo è sicuro delle sue ragioni, ma della giustzia chi può dire ? La pericolosità in base alla quale è stato tenuto in carcere deriva da una condanna (in primo grado) per abuso edlizio : ha piantato un orto di broccoletti in luogo di oleandri...nel giardino sottoposto a sigilli virtuali....(sic)Ma sui rapporti tra pubblico e privato, tra impresa e politica oggetto delle inchieste che hanno portato alla fama e alla Candidatura europea il giudice-indagato De Magistris ,tornermo perchè è un tema troppo serio.

Romeo il processo "vero" si apre lunedì 6 aprile... , eroi e indagini anche su Facebook ?

Intanto continuo a raccogliere dettagli, novità o notizie che mi erano sfuggite, che nel processo mediatico non sono stata ammesse o che sono interventute dopo la "condanna".1) L'istanza di scarcerazione di Alfredo Romeo, considera l'imputato "incensurato", mentre il neo-candidato De magistris quando era giudice del riesame , ne aveva negato la scarcerazione adducendo le ragioni di pericolistà sociale la condanna in primo grado per abuso edilizio....Ugualmente "colpevole per prescirzione /e derubricazione "l'aveva giudicato il "giudice" Travaglio per le tangenti del 1992 .2) La pericolosità sociale dovuta alla condanna per abusivismo edilizio , come è noto riguarda un orto di broccoletti (3metri quadrati) piantato in luogo di una siepe di oleandri ...mi era sfugggito che in quel caso il PM aveva chiesto una semplice anmenda e il giudice ha invece dettato tre anni...3) Le aziende del male, quelle di Romeo ,sono amministrate da tre mesi da amministratori giudiziari. Per intenderci amministratori delle aziende sono affiancati da tecnici di fiducia dei giudici che debbono vigilare e consentire le indagini . Nè un euro può essere speso, nè un atto puà essere compiuto , senza la loro firma e quella dei giudici in calce. Se in queste condizioni non si trovasse una carta fuori posto nella parte dei servizi resi alle amministrazioni su quei "48 miliardi di patrimonio amministrati" , se incassi spese ed utili fossero tutti sui conti delle aziende.Se fosse vero tutto ciò.. lascerebbe sconcertati gli inquirenti perchè Romeo : "si pagava poco" e lasciava gli utili in azienda....Eroi di questi mesi sono certamente quei dipendenti che hanno continuato ad assicurare non solo il funzionamento delle aziende ,ma anche di quei servizi che vengono resi a centinaia di migliaia di utilizzatori ..

By the way : non solo nessuna amministrazione ha potuto constatare irregolarità e sospendere gli appalti assegnati alle ditte del gruppo Romeo. Anzi gli amministratori hanno dovuto sollecitare i termini di legge a quelle in ritardo negli adempimenti e qualche amministrazione rischia penali salate.Il Comune di Roma ha scelto di recedere dal contratto e sta discutendo con gli stessi amministratori come fare per tornare ad esercitare in proprio la manutenzione stradale visto che in parte è stata affidata ed eseguita..4) Per sicurezza oltre ai conti personali e di tutta la famiglia figli e suocera compresa, sono stati sequestrati il motorino e anche i computer dei tre figli; poichè sembra che alcuni siano attivi sui social networks in inglese e francese sono stati assunti degli interpreti per passare in rassegna hard disk e chat e ...l'immancabile facebook !! Laddove come è noto continuano a celarsi messaggi e status trasversali "in lingue diverse dall'Italiano", che dunque richiedono apposita decifrazione da personale specializzato (traduttori nda) .

Processi giudiziari, processi politici, processi mediatici e...Processi alle intenzioni ?

Critiche alla presenza del procuratore alla prima dell´inceneritore

di Dario Del Porto

L´inaugurazione del termovalorizzatore di Acerra finisce al centro di un´assemblea urgente della Procura. Nelle intenzioni dei promotori, la riunione servirà per replicare al presidente del Consiglio, che aveva definito «eroi» i manager di Impregilo coinvolti nelle indagini sul ciclo dei rifiuti condotte dai pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo. Ma anche (forse soprattutto) per affrontare un altro nodo, quello della partecipazione alla kermesse di Acerra, da alcuni sostituti ritenuta «inopportuna», del procuratore Lepore, che aveva incontrato in quella circostanza l´attuale presidente di Impregilo (peraltro non coinvolto nelle indagini) Massimo Ponzellini. Circostanze che hanno fatto rapidamente serpeggiare malumore fra i sostituti.

Lepore non ci sta e risponde: «Sono amareggiato per quanto sta accadendo. Ho sempre difeso i miei pm e continuerò a farlo. Credevo di aver già spiegato tutto in una lettera indirizzata ai colleghi. Sono andato a quella manifestazione per dovere istituzionale e per evitare che la mia assenza potesse essere strumentalizzata. Certo, quello del presidente del Consiglio è stato un attacco. Ma non potevo certo alzarmi quando ha iniziato a parlare e poi non ha mai pronunciato la parola Procura. Con Ponzellini non ho in alcun modo parlato di attività giudiziarie, c´è stata solo una stretta di mano».

Il processo in piazza ? Davanti a casa di Romeo...a prescindere

Plastici della casa, riprese dettagliate , piantine: domani gli attivisti degli scontri di Chiaiano, dei vari no-global...cercano visibilità.

Si danno appuntamento davanti a casa di Romeo ...quale è l'obbiettivo di questa.manifestazione..influenzare il processo ? Improbabile. Creare un clima insostenibile in città già tormentata ? Possibile . Rilanciare il processo mediatico ? A prescindere dalla verità.

Prima udienza del processo quello vero....

Oggi si è aperto il processo con rito abbreviato.Alfredo Romeo era presente, come sempre affrontando le sue responsabilità. L'imprenditore è convinto delle sue ragioni e dopo oltre due mesi di carcere appare comunque fiducioso nella magistratura giudicante. Anzi pensa che il rapporto tra privati e amministrazione può e deve salire di livello..una volta chiarite le responsabilità .Il processo si svolge a porte chiuse L'accusa ha ripresentato i contenuti dell'atto d'accusa già largamente noti e diffusi per mesi , fin dal primo comunicato della procura. Nessun mistero, nessuna novità Le intercettazioni già ampiamente sceneggiate in sede televisiva, sono state fatte ascoltare "live" .Il pm ha poi rivolto una dura critica contro il "pivot" di tutta l'inchiesta. Romeo ? No la

sentenza della Corte di Cassazione che ha stabilito che il reato di turbativa d'asta non può darsi se l'asta non c'è stata, come è già avvenuto per l'imputato Mautone ... Curioso da un pò di tempo, e non solo a Napoli, i percorsi della giustizia passano attraverso "aspri dibattiti" , "tra" istanze della magistratura. Commenti sulle inchieste per il termo valorizzatore sono oggetto di discussione , e le partecipazione a iniziative istituzionali vengono dibattute in assemblea.Lo scontro tra procure su cui interviene il CSM , produce la messa sotto accusa politico mediatica dello stesso Consiglio e l'avvio di campagne politiche. Magistrati che dispongono della libertà di imputati si trovano pochi giorni dopo candidati..Non si può dire che questo clima renda più facile il lavoro , e la serenità di tantissimi magistrati che fanno il loro dovere, sgobbano sulle carte ,amano il loro lavoro e non amano il palcoscenico. Grazie a loro non c'è motivo , anche secondo Romeo, di perdere la fiducia

La parola all'accusa : "cavallette d'allevamento" e "miracolo Romeo" ?

I giornali , per ora locali , hanno "fotografato" l'avvio del processo..I pm hanno ripetuto le tesi

dell'accusa giocando su una citazione aggiornata. Romeo nel processo che lo coinvolse nel 92 aveva giustificato i suoi rapporti con i politici con la frase "erano come le cavallette." Dunque potenti, aggressivi ed esigenti perchè spogliavano gli imprenditori. Condanna prescritta e reato derubricato. Oggi dice il Pm in uno sforzo di "refresh" che chiama i titoli : le cavallette erano d'allevamento...Concetto contradditorio in sè : o Romeo alleva chi lo spoglia e divora le sue risorse , ma allora perchè si fa spogliare ? Oppure le addomestica per i suoi fini , ma allora come gli dà da mangiare ?Allo stato sembra infatti che gli amministratori giudiziari abbiano trovato aziende ben amministrate, da bravi amministratori ...tra poco dovrebbero essere pubblicati i bilanci. Pur nella bufera che ha coinvolto il titolare, il gruppo ha continuato (col controllo e consenso dei giudici) a vincere gare e a mantenere servizi efficienti...Mentre Il titolare era in galera il direttore del tesoro si è complimentato con la Romeo Gestioni per i servizi garantiti durante lo svolgimento del G8 delle finanze !!! Nessuna amministrazione ha disdetto i contratti della Romeo...Al comune di Roma è in discussione un accordo per tornare alla amministrazione diretta della manutenzione stradale. Insomma allo stato da lì non venivano regalie , soldi o altro che possa influenzare la rete nazionale descritta dai giudici. la domanda che si fa chi segue è Dove sta il potere del sistema ? Quali risorse influenzavano tanti contatti politici tanto da configurare un sistema ? Where is the beef ? Il Pm secondo ha dovuto parlare di "Miracolo Romeo" E mi è venuto in mente Troisi : "c'è o'miracolo e O' Miracolooo" . Di che si tratta ? Il seguito darà una risposta e Romeo , in aula è apparso fiducioso

Panorama Oggi sull'andamento del gruppo Romeo. Parlano i custodi giudiziari.

Romeo il giudizio dei miracoli... e degli scongiuri !

Leggiamo il Mattino , quotidiano di proprietà del costruttore e immobiliarista Caltagirone, sulla requisitoria de PM dedicata agli 11 imputati nel caso Romeo. Il processo è a porte chiuse , ma i bravi cronisti hanno raccolto informazioni puntuali sulle tesi dell'accusa. In stile prettamente partenopeo e nello sforzo di aiutare la notiziabilità di un processo che ormai troviamo solo nelle cronache locali ,essendosi già concluso per i media nazionali .L'accusa ha parlato dei tre miracoli del Sistema Romeo.Si definisce miracolo (dal latino «miraculum», cosa meravigliosa) un evento paranormale ed attribuito ad un intervento soprannaturale o divino, durante il quale le leggi naturali appaiono sospese. Nel linguaggio comune, per estensione, il termine miracolo indica anche un evento che ha dell'incredibile, che desta meraviglia. Quali sarebbero questi eventi paranormali ? Il primo essere uscito indenne da tangentopoli (l'ente soprannaturale "miracolante" qui è una legge che prevede la prescrizione). Il secondo miracolo : "garantire alle sue aziende una alta redditività essendo gli enti locali pessimi pagatori. Quello che definirei il miracolo Sole 24 ore , perchè la redditività è proprio la critica che viene fatta dal quotidiano di Confindustria al GRUPPO ROMEO. E questo miracolo forse possono spiegarlo gli amministratori giudiziari che controllano tutte le attività del gruppo e vigilano sulla prossima approvazione dei blianci. Il terzo sarebbe la capacità corruttiva ...E qui il miracolo ci sta , evidentemente non è facile trasformare le erogazioni e i finanziamenti tutti nel rispetto della legge (sempre secondo gli amministratori nominati dai giudici) in corruzione ! Miracolo anch'esso prodotto dal rispetto delle leggi . Miracolo grandissimo soprattutto perchè furono fatte a Roma (candidati provinciali, partiti nazionali etc ) e a Milano , e per tutti i partiti, anche quelli che si sono opposti a Romeo. Azz'. Ma quando mai gli amministratori dei partiti al governo a Napoli e in Regione hanno risposto a Roma ? Quando mai quelli ingenerosamente definiti "sfrantummati" dalla Sindaco che li governava, sono stati "subordinati" , a Rutelli, a Veltroni e per l'opposizione o a Bocchino ? E' vero invece che il

PD nazionale ha chiesto più volte a Bassolino e alla Iervolino di andarsene e sono ancora lì , mentre alla fine se n'è andato il segretario nazionale del PD ! E' una realtà che sta sotto gli occhi di tutti . Sarebbe un miracolo (neanche tutto negativo) poter provare che quegli eletti in questi anni abbiano mai preso, non dico un ordine , ma anche solo una indicazione o accettato un consiglio dai loro "referenti" nazionali . Napoli che obbedisce o si coordina con Roma , sarebbe O' Miraaacolo con la maiuscola di Massimo Troisi.L'accusa ha evocato anche un quarto miracolo , augurandosi che non avvenga : che Romeo venga assolto. Non so sul piano tecnico giuridico come questa "invocazione" si possa configurare. Se stiamo alla tradizione napoletana , notoriamente ottimista con le forze del destino , assomiglia più ad uno "scongiuro" tipo "agli'fravaglio.." , o a seconda dei punti di vista, una "fattura" ; ai "dietrologi" incalliti potrebbe sembrare un "segnale". Ma è da escludere che in un'aula di giustizia entrino intenzioni del genere.

Gli Amministratori nominati dal Giudice denunciano al Tar il Comune di Napoli ;persi 48 milioni di multe !!!

Come volevasi dimostrare, diceva il mio professore di Matematica..le gare vinte da Romeo a Napoli sono del tutto legittime .Illegittima o almeno dannosa secondo gli amministratori giudiziari la scelta della amministrazione e del sindaco di soprassedere alla assegnazione.

Il Giornale (Facci) : la carriera di De magistris

Luigi De Magistris è candidato alle elezioni europee ma anche alla poltrona di peggior magistrato italiano della storiarecente. Sin dal 1996, appena insediato alla Procura di Catanzaro, si occupò di reati contro la pubblica amministrazione, però nessuno dei suoi indagati è stato mai condannato per reati, appunto, contro la pubblica amministrazione. Neanche uno. Mai. Luigi De Magistris ha perso tutti i processi da lui istruiti tra i pochissimi che non si sono arenati prima ancora di giungere in dibattimento: cancellati, polverizzati, distrutti da gip, organi del riesame, Corti d’Appello, di Cassazione, Tribunali, chiunque abbia avuto modo di verificare l’incredibile imperizia di questo magistrato che con le sue inchieste totalmente fallimentari, ma ben orchestrate sui giornali prima di scoppiare poi come bolle, ha distrutto vite, persone, famiglie, imprese, posti di lavoro e reputazioni. Il tutto facendo anche spendere milioni di euro per consulenze allucinanti (vedi caso Genchi) e così pure per rifondere tutti gli innocenti ingiustamente incarcerati in anni di disinvoltura scandalosamente impunita, o meglio: premiata, ora, con una candidatura che rappresenta la fuga finale da una corporazione che lo stava progressivamente espellendo.

Luigi De Magistris è stato candidato da Antonio Di Pietro nonostante persino Massimo Di Noia, avvocato storico proprio di Di Pietro, come vedremo, ebbe a invocare dei provvedimenti disciplinari contro De Magistris solo due anni fa. A dimostrare tutto questo non è soltanto l’inchiesta con cui il Giornale ripercorrerà la storia del neo candidato dell’Italia dei Valori: è stata la stessa Magistratura nelle sedi opportune, come si dice. Basti leggere, per esempio, il parere con cui il Consiglio Giudiziario si espresse sulla nomina di De Magistris a magistrato di Corte d’Appello: doveva essere un passaggio scontato, solo un timbro per consacrare una progressione in carriera che i Consigli Giudiziari tendono quasi sempre a rilasciare in positivo: imagistrati giudicati negativamente, di norma, non superano l’uno per mille del totale.

Ma nel caso di DeMagistris, il 18 giugno 2008, il relatore Bruno Arcuri fece suonare una musica che raramente si era sentita in una sede come quella: «Prendendo possesso del mio ufficio di Procuratore generale, iniziavo la mia esperienza in Calabria con vivo interesse per il dr. De Magistris dopo aver letto di lui sulla stampae averlo visto in televisione. Fui subito colpito dalle notizie che andavo apprendendo presso i colleghi tutti: i procedimenti da lui istruiti, di grande impatto sociale perché istruiti contro i cosiddetti colletti bianchi,eranoquasi

tutti abortiti con provvedimenti di archiviazione, consentenze dinondoversi procedere e con sentenze ampiamente assolutorie.

Voci che mi stupirono perché in contrasto con la rappresentazione che ne davano i media». Seguiva un’analisi che denotava «una serie numerosissima di insuccessi », la «anomalia dei provvedimenti adottati »,«procedimentiinfausti », «omessa indicazione dei reati e delle fonti di prova», questo mentre De Magistris, ogni volta, «perseverava nell’adozione di provvedimenti immotivati malgrado i continui insuccessi».

giovedì 14 maggio 2009

Roma, Morassut: Rinuncia a appalto Romeo è onerosissima

"Campidoglio sta trattando fuoriuscita e trascura le strade"

Roma, 14 mag. (Apcom) - Per mettere fine al rapporto con la Romeo il Campidoglio "sta trattando una onerosissima fuoriuscita del Comune dall'appalto delle manutenzioni stradali". Lo afferma in una nota il segretario regionale del Partito Democratico del Lazio, Roberto Morassut. "Ancora una volta - sottolinea - come per il Pincio, si buttano soldi dalle finestre e si riempiono le tasche delle imprese per sanare assurdi contenziosi generati dalla furia ideologica di una giunta che, anziché governare, continua a fare opposizione a Veltroni e al centrosinistra in una logica perversa. Le strade di Roma sono ammalorate, piene di buche, i rari cantieri procedono lentamente, gli appalti comunali si contano con il contagocce. La sicurezza degli automobilisti e dei cittadini che usano le due ruote è a rischio. Il Comune ha ritenuto di superare l'appaltone ma non ha messo in campo alcuna iniziativa alternativa e concreta per gestire la manutenzione stradale. Risultato: si daranno soldi a palate alle imprese del vecchio consorzio che incasserà senza colpo ferire un sostanzioso indennizzo, ma intanto le buche continuano a moltiplicarsi".

"Forse qualcuno - prosegue Morassut - dovrebbe spiegare ai cittadini cosa sta succedendo, cosa si sta trattando, la dimensione finanziaria dei costi derivanti dal cosiddetto appaltone e, soprattutto, cosa si intende fare di serio per manutenere i 5mila chilometri di strade comunali, la cui cura spetta per 800 chilometri al Campidoglio e per 4.200 ai municipi, ai quali però si sono ridotti i trasferimenti finanziari. Questa vicenda - conclude Morassut - è un'altra prova di una giunta incapace e di una città senza guida".

Come previsto : la rinuncia unilaterale del comune di Roma all'appalto di Global Service , può essere un costosissimo boomerang per Alemanno

Fuoru processo : Multe . Danni chiesti al Comune di Napoli

Avevamo fatto una facile previsione sui rischi dovuti agli atteggiementi delle Amminstrazioni di destra e sinistra sulla sostanza delle attività econmiche-Domanda ai media economci nazionali e ai cittadini più attenti : questa è buona e prudente amminstrazione ? Vedremo

Italia Oggi rileva l'andamento del gruppo Romeo e chi ci rimette finora dal processo mediatico :

i comuni paralizzati (+debiti-servizi)

Non c'è la turbativa d'asta (solo il tentativo di concepirla) non ci sono dazioni, soldi a nessuno..ma vengono chiesti 10 anni come per un omicida..

Mi sa che non ci sono commenti da fare....solo confidare, come fa Romeo nella magistratura giudicante e che i media diano altrettanto rilievo a quello che diranno le parti a loro difesa....

La Iervolino no. Dopo aver giudicato cristianamente il suicido di Nugnes "un atto di dignità che altri non hanno avuto" ha definito la posizione di uno degli imputati (Gambale) suo ex assessore come "reo confesso" ?!? Senza neppure aver ascoltato la sua difesa !

 Comincia ad emergere la insostenibilità

(di Dario Del Porto da la Repubblica Napoli)

Tutti assolti con la formula più ampia: il Tribunale di Roma ha escluso responsabilità a carico del giudice napoletano Bruno Schisano, dell´imprenditore Alfredo Romeo e della moglie di questi, Maria Vittoria Parisio Perrotti, imputati di tentato abuso d´ufficio per le presunte interferenze che secondo l´accusa erano state esercitate dal magistrato durante un processo per violazione dei sigilli relativo alla villa di Posillipo dei coniugi Romeo. Il verdetto è stato emesso «perché il fatto non sussiste» come chiesto dalla difesa, rappresentata dagli avvocati Giovambattista Vignola, per Parisio Perrotti, Domenico Ducci, per Schisano, e Francesco Carotenuto per Romeo. Il pm Sergio Colacioccio aveva chiesto la condanna dell´imprenditore e del giudice a 10 mesi di reclusione e l´assoluzione per la Parisio Perrotti. L´indagine era partita dalle intercettazioni disposte sull´utenza di Romeo nell´ambito dell´inchiesta poi sfociata nel caso Global Service per il quale l´imprenditore sta celebrando il giudizio abbreviato.Dalle conversazioni fra Romeo e Schisano era emerso il sospetto che il giudice potesse aver cercato di contattare quattro colleghi per influenzare il procedimento sulla violazione dei sigilli. Tesi sempre esclusa dagli imputati e ridimensionata dai magistrati sentiti come testimoni al

processo: uno dei giudici ha detto di non essere stato contattato, altri due di non aver interpretato i colloqui come pressioni, un altro di aver considerato le parole del collega al più come «una specie di raccomandazione». All´udienza del 24 maggio il Tribunale di Roma ha ritenuto inutilizzabili le telefonate perché il reato di tentato abuso d´ufficio non consente le intercettazioni. Commenta Schisano: «In ossequio al principio di riservatezza cui ho sempre informato il mio comportamento, non intendo rilasciare dichiarazioni sul merito della vicenda. Naturalmente non posso non manifestare il mio più vivo compiacimento per un´assoluzione che giunge a conclusione di un tormentato iter processuale nel corso del quale ho sempre con forza ribadito la mia estraneità rispetto all´addebito che mi è stato mosso»

Si noti che anche in base a questo procedimento e all'abuso edilizio rappresentato dalla piantagione di broccoletti in luogo di un oleandro : il magistrato de Magistris aveva negato la libertà a Romeo per la sua pericolosità sociale.

Intanto un'altro politico eccellente è in galera da mesi e nono si trovano le prove schiaccianti contro Del TurcoIl Partito di Veltroni lo ha abbandonato e ha perso le elezioni in Abbruzzo

Giustizia: niente prove su Del Turco? Quel pm dovrebbe pagare

di Vittorio Sgarbi

Scandalo cliniche in Abruzzo, per il procuratore di Pescara c’era "una valanga" di elementi, ma in 18 mesi non si è trovato nulla. Sarà difficile risarcire chi è stato arrestato

Dopo le ultime sconcertanti rivelazioni relative alla inchiesta sulla malasanità in Abruzzo, capisco la soddisfazione di Ottaviano Del Turco che, mentre ricorda l’assoluta latitanza dei suoi compagni del Pd e sottolinea la meschinità di Veltroni, ci tiene a ricordare «le parole di solidarietà di Berlusconi», e una bellissima telefonata che gli fece Cossiga. Non pretendo la riconoscenza e neppure l’amicizia, ma Del Turco dimentica che, all’indomani dell’arresto, il primo a manifestare l’assoluta convinzione sulla sua onestà, per prova ontologica, e a rilevare la grossolana infondatezza delle accuse, fui io, su questo giornale. Nonostante questa distrazione, ho goduto con lui alla prima avvisaglia della eccezionale bufala della magistratura

di Pescara, riportata dal Giornale. In sostanza, non le tesi della difesa del malcapitato presidente, ma quattro rapporti, uno dei carabinieri, uno della Guardia di finanza, e due della Banca d’Italia scagionano Del Turco e la sua giunta, accrescendo il turbamento di un uomo che ha sempre avuto fiducia nella giustizia, l’ex assessore di Pescara, Marco Alessandrini, figlio del procuratore Emilio, ucciso da Prima Linea. Con stupore Alessandrini conclude: «Il rapporto dei carabinieri offre un punto di vista diametralmente opposto a quello cristallizzato negli arresti». Sostanzialmente il 16 giugno 2008, solo un mese prima degli arresti di Del Turco, i carabinieri del Nas documentavano di aver riscontrato una serie di truffe ai danni della Regione nei conti delle cliniche convenzionate di Vincenzo Angelini, l’accusatore. Reati tanto gravi da consigliare l’arresto di Angelini. La causa del «pentimento» del quale, con la messinscena, non documentata, delle mazzette a Del Turco, sarebbe stata nella determinazione della giunta abruzzese di tagliare i fondi destinati alle cliniche di Angelini, per la loro gestione troppo «allegra», con una riduzione di circa 43 milioni di euro, quattro volte di più dei tagli disposti dalla precedente giunta di centrodestra. Come io sospettavo, dunque, conoscendo Angelini: una ritorsione, una vendetta. E una mossa d’anticipo per evitare gli arresti. Naturalmente, la morale della vicenda non è nella sventura toccata a Del Turco, e neppure nella pesante ingerenza della magistratura nella politica, con la conseguenza di determinare nuove elezioni e di ribaltare, attraverso la diffamazione, il risultato politico; ma nella straordinaria leggerezza della procura di Pescara. Al di là di tutto, ed essendo tutto giusto e vero, ciò che sconcerta e che dovrebbe far riflettere anche gli esponenti latitanti del Pd (non pretendo i Travaglio e i Di Pietro che aggrediscono Violante per il suo revisionismo) è la stolida sicurezza del procuratore capo Nicola Trifuoggi, persona all’apparenza gentile, misurata ed educata, quindi credibile che, in una non necessaria conferenza stampa, dichiarò: «Vi assicuro: tutti gli indagati sono schiacciati da una valanga di prove» e ancora: «Credetemi: stavano letteralmente distruggendo la sanità abruzzese». Affermazioni precise, forti, e decisive con in due verbi intensivi: «Vi assicuro», «credetemi».

A distanza di 18 mesi non è emersa una prova, della valanga annunciata, e i carabinieri documentano l’opposto di quanto ha affermato il procuratore Trifuoggi. Risulta che la Procura, nonostante la sicumera, abbia chiesto, per due volte, la proroga delle indagini e abbia disposto oltre 100 rogatorie internazionali alla ricerca di conti esteri, senza nessun risultato. In compenso, la Guardia di finanza ha riscontrato movimentazioni sospette di danaro, estero su estero, da parte di Angelini. Ci si chiede: perché Trifuoggi ha chiesto l’arresto di Del Turco e non di Angelini? Come si può distruggere un uomo, trattarlo da ladro, macchiarne, con l’infamia, tutta la carriera, di sindacalista, di ministro, di presidente della Commissione Antimafia, sulla base delle dichiarazioni di un imprenditore interessato, e senza una sola prova certa? Da anni, io combatto non la magistratura, ma la forza dirompente della diffamazione in nome del popolo italiano, non per un astratto errore della giustizia, ma per la vanità, la presunzione, l’insufficienza di rigore, la leggerezza di uomini che hanno un potere senza paragone. E che sbagliano per i loro limiti. Un medico che sbaglia - lo vediamo nelle recenti inchieste sulla sanità - paga per la sua incapacità. Nel mio stesso campo molti professori non vedono, non capiscono i quadri e i loro errori vengono prontamente smascherati. Nel sacro recinto della Giustizia non si contempla l’errore per incapacità, per pregiudizio, per arroganza. Se le presunzioni di Trifuoggi dovessero rivelarsi totalmente infondate, non pagherà Trifuoggi. Pagherà lo Stato, cioè noi, a Del Turco, un risarcimento comunque inadeguato a restituirgli dignità, ruolo, onore. Una anomalia. Una grave anomalia. Perché l’errore non è colpa della magistratura, ma del solo Trifuoggi..

Assolto Loiero, ma la campagna elettorale è già partita .... chi gli restituisce i voti De Magistris

?

L'accusa aveva chiesto la condanna per abuso d'ufficio02 marzo

Why Not: assolto Loiero (ANSA) - CATANZARO, 2 MAR - Agazio Loiero, e' stato assolto dal giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Catanzaro nell'ambito del procedimento Why Not. Per il presidente della Regione Calabria, l'accusa aveva chiesto la condanna ad un anno e sei mesi per abuso d'ufficio. I magistrati avevano chiesto, invece, l'assoluzione di Loiero dall'accusa di corruzione, per non avere commesso il fatto.

Caso Romeo : una Raffica di Assoluzioni

Il sistema Romeo non esiste !

Esiste solo il Teorema Romeo. Sconfitta la tesi dell'accusa

Pubblica post

Alfredo Romeo è un uomo libero. Questo Blog è stato aperto per tenere un diario della sua e di altre vicende mediatico giudiziarie. Analoghe a quelle che stanno paralizzando l'Italia da anni. -Romeo è stato assolto da quasi tutti i reati ascriyti per cui avevano chiesto 10 anni . E' stato condannato a due anni, per un episodio di corruzione con Mautone, e cioè per aver cercato di assumere due operai: la pena è sospesa...Assolti i suoi collaboratori che vevano fatto il carcere, assolti i politici , che erano subito liquidati dalla Sindaco iervolino come sfessati , dando prova una ipocrisia clamorosa.. Possiamo rispondere anche con la sentenza alla domanda da cui ha preso spunto questo Blog : Non esiste alcun sistema Romeo, non c'è l'associazione a delinquere, non ci sono stati scambi di denaro,nè turbativa d'asta, nè soldi ai partiti, nè consulenze improprie , nè amministratori corrotti , non ci sono appalti aggiudicati impropriamente, non esistono le cavallette , come aveva affermato l'accusa...chiedendo 10 anni ! L'impero del male che ha campeggiato sui giornali per oltre due mesi dalla inaugurazione dell'Hotel Romeo , che ha fatto scrivere articoli in cui si lasciava intendere di tutto ...non c'è.. Non c'è quel protagonista descritto nel termitaio da Statera. E' vero una cosa si trova sempre... Romeo era già stato condannato per violazione dei sigilli del suo giardino , per avere sostituito un oleandro con dei broccoletti : Abuso edilizio . Su questa base aveva respinto la richiesta di scarcerazione il famoso De Magistris . Oggi per aver cercato di assumere due operai si rtitrova una condanna per corruzione . Cionostante all'imprenditore Romeo è stato restituito l'onore ed anche le aziende : , i conti in banca a sua moglie a lui , i motorini e i computer sequestrati ai suoi figli ; la condanna è comunque amara perchè alla fine la Romeo srl è risultata una azienda bene amministrata, e sul suo operato non ci sono stati rilievi se non positivi anche da parte degli amministratori giudiziari e ci auguriamo che venga corretta nei gradi successivi.Alfredo Romeo aveva già subito 70 giorni di carcere e una gogna mediatica pesante milioni di righe di piombo, in cui era trattato come l'imperatore del male. Il capo di un impero da miliardi di euro ! il più grande corruttore della storia, per voler assumere due operai ? ....Siamo davvero il paese di Pulcinella...chiedendo scusa a Pulcinella.

Un pensiero va anche all' assessore Nugnes che non era stato chiamato in ballo in questa inchiesta se non da qualche articolo, e dalle improvvide dichiarazioni della Iervolino che giustificava il suo suicidio con la dignità, nelle giornate in cui prendeva le distanze dai suoi amministratori indagati definendoli "sfessati". Nugnes si è suicidato non per un processo o per digintà . è schiantato mentre stava conoscendo i rischi della gogna mediatica . Romeo invece ce l'ha fatta : grazie alla sua famiglia, alla sua coerenza, alla forza con cui gli hanno confermato fiducia i dipendenti .Un'altra impresa così a Napoli non c'è. Ricordo ora che alla vglila della inagurazione dell'Hotel Romeo : mi domandava : ma la facciamo questa inaugurazione ? Non ci attiriamo invidie con le voci che circolano ? "Alfredo non conosco nessuno onesto dentro come te- gli risposi- e questa scelta di mettere tutto quel che hai in una impresa quasi impossibile un Hotel a 5 stelle a Napoli in una zona semidegradata fa di te il più coraggioso che conosco". E'nuna onore eserti amico e poter colaborare. Se vogliono colpirti lo faranno comunque vai avanti. La felicità per quella inaugurazione fu l'ultima prima della galera e credo fino ad oggi . Non è una vittoria definitiva , ma è definitiva la sconfitta di quelli che ti hanno avversato . Sabato a Napoli ero in taxi e il giovane tassista mi diceva . "Ma io lo conosco a Romeo, prima di fare il tassista ho pure lavorato per delle ditte che facevano lavori... è l'unico cha a Napoli ha provato a fare qualcosa e guarda come lo hanno trattato" . Dopo questa sentenza c'è tanto da fare ma lasciate che lo dica alla romana : "se po fa', se po fa".

LEGALE ROMEO,ASSOLTO DA 11 IMPUTAZIONI SU 12 'L'IMPRENDITORE HA SVOLTO SOLO ATTIVITA' LECITA DI LOBBYNG'

LEGALE ROMEO,ASSOLTO DA 11 IMPUTAZIONI SU 12 'L'IMPRENDITORE HA SVOLTO SOLO ATTIVITA' LECITA DI LOBBYNG'''Piu' di un anno fa, quando l'avvocato Alfredo Romeo era in carcere, affermavo che non aveva compiuto altro che un'attivita' lecita di lobbying per promuovere e difendere i propri interessi imprenditoriali''. Lo ha dichiarato il legale di Alfredo Romeo, Bruno Von Arx commentando la sentenza emessa oggi al termine del processo con rito abbreviato.. ''Oggi, la sentenza del giudice Campoli ci da' pienamente ragione assolvendolo con formula piena da undici dei dodici reati contestati ed assolvendo, in particolare - ha proseguito Von Arx - anche gli amministratori pubblici che erano stati coinvolti nelle indagini'. L'unica condanna pronunciata nei confronti di Romeo - ha aggiunto Von Arx - riguarda una ipotesi di corruzione che, fra l'altro, e' costruita dall'accusa sulla base della raccomandazione ad assumere due operai, caso nel quale non esiste alcun passaggio di dazione di denaro, come in tutti gli altri''. ''Sono quindi particolarmente felice sotto il profilo umano, perche' la sentenza restituisce a Romeo la sua dignita' di imprenditore. Tutte le imprese gia' sequestrate sono state restituite nella piena disponibilita'

Romeo : non è mai esistito un sistema Romeo !

Questa vicenda mi ha creato momenti di sofferenza indicibili, ho trovato la forza di reagire nel convincimento che prima o poi la mia innocenza sarebbe stata riconosciuta''. Cosi' in una nota l'imprenditore Alfredo romeo ha commentato la sentenza emessa al termine del processo sugli appalti a Napoli. ''Mi attendevo - ha aggiunto - la sentenza di assoluzione nei miei confronti, ma questo non diminuisce la mia gioia e la mia soddisfazione, anzitutto per le imprese del mio gruppo, che mi sono state restituite, ma anche perche' si e' riconosciuto che la mia condotta e' sempre stata lecita e portata avanti secondo i criteri che animano e determinano lo sviluppo e la produttivita' nazionali''. ''Vorrei anche sottolineare che questo risultato non sento essere scalfito dalla condanna per uno soltanto dei dodici capi di imputazione che mi venivano contestati, che si esaurisce nella raccomandazione ricevuta per l'assunzione di due operai, perche' questa sentenza - ha concluso - mi restituisce dignita' come imprenditore e sancisce fermamente che non e' mai esistito un sistema Romeo. Ora ha concluso torno al lavoro''

Gambale sulla Iervolino che dopo avere scaricato gli imputati, fa la vittima

La faccia con cui Rosa Russo Iervolino ha cercato di sfruttare a proprio vantaggio la sentenza di assoluzione per tutti i politici assolti nelel vicenda Global Service è monumentale.Ieri li ha chiamati sfrantummati da Cardillo a Gambale e oggi se ne fa scudo verso chi la criticò non per l'indagine ma per la sua insipienza politica , per lo sfascio di Napoli....Si deve a lei e non solo a Bassolino se il centro sinistra ha raggiunto certi livelli di incapacità politica nella città di Napoli. A gran parte del PD che non volle ascoltare due anni di critiche da parte del sindaco di Salerno , oggi candidato "contro la volontà" di Bassolino, e della Iervolino

Altri Blog e il Mercato della Gogna. Houston abbiamo un problema

Pubblichiamo anche le reazioni all'editoriale di Claudio Velardi su The Front Pageper mostrare come ormai il "mercato" del giustizialismo sia fortissimo. E neppure la lunga serie di assoluzioni , di nulla di fatto,di indagini scandalose e scandali basati sul rilascio di intercettazioni, da "abbiamo una banca" alla D'addario, da Naomi a Vittorio Emanuele, fino ai Monopoli di Stato con richieste di archiviazioni degli stessi PM che i giudici in aspettativa non

implementano per arrivare alla prescrizione .....sono rimeste senza esito  ma hanno rovinato con le persone coinvolte  , che sono servite solo a ricchi conduttori di sinistra a gettare fango su destra e sinistra , e in definitiva sulle istituzioni, senza mai dico mai svolgere opera educativa sulla sostanza del problema giustizia. Hanno corrotto loro la speranza , hanno tirato dalla parte di un moralismo "falso e doppio " vedi Di Pietro: Hanno insegnato a tanti italiani givani , solo la sfiducia , la supoerficialità. Hanno consegnato il tema della giustizia a chi la teme e non a chi la vuole giusta e funzionate, hanno umiliato i magistrati per bene con la supponenza di quelli mesiatizzati e ambiziosi.Hanno sbarrato il passo a chi vuole tra loro rompere con l'ultracasta intoccabile e parassitaria , hanno fatto danno alle centinaia di giudici per bene .Ma hanno fatto un danno peggiore, hanno convinto giovani e meno giovani che bisogna odiare per vincere, spiare per perseguitare (un esponente dei verdi lo ha teorizzato), hanno scambiato lo scontro politico per un universo concentrazionario di indagini, persecuzioni, corrutele  malaffare, la politica un mondo buio dove tutti i gatti son bigiIl travaglismo vende, basta entrare in Libreria : e guardare i titoli che descrivono l'Italia di oggi peggio dei territori della Mafia , l'ossessione compulsiva a "vedere in galera" qualcuno, a cercare un colpevole e non un responsabile. Hanno  trasformato la politica in un desiderio perennemente insoddisfatto e autoalimentato di guerra , manette , pene, crimini, delitti....dove le responsabilità di chi governa male si confondono e spariscono dietro a quelle di chi ruba . Dove il giudizio morale dei media vecchi e nuovi sulle frasi smozzicate delle intercettazioni , prevarica quello sui risultati sia della politica che delle indagini. E'un danno gravissimo, una rinuncia a pensare in modo coerente, che non si può combattere con altre proibizioni, ma rompendo  che tutte le ipocrisie e presunzioni di colpevolezza. E c'è una resposnabilità particolare dei disastrati partiti italiani tutti : quelli vecchi come i radicali ,  che un tempo erano garantisti e oggi sono al massimo "cartabollari" vittimisti e autoriferiti e scioperano per Saddam Hussein, ma non per Nugnes perchè temono di spiacere agli alleati che al disastro gli danno da mangiare e , gli danno candidati perchè sono senza fiducia in loro stessiE' colpevole Berlusconi e  Forza Italia che prima ha alimentato la speranza di una riforma della giustizia cui sono interessate almeno 8 milioni di famiglie con processi incagliati e poi è riuscita a fare quasi nulla , stretta tra le rivalità di Lega che dice ( ed è contenta di dimostrare ) che l'Italia è ladrona...e Fini che spera in un magistrato che lo liberi di Berlusconi.E così dalla speranza siamo alla sopravvivenza di lodi, liberi impedimenti, uno squallore giustamente ridotto alla resistenza in vita del premier. Che ormai ha "abboffato le palle" anche degli elettori di centrodestra che non ci credono più. Ma più di tutti è colpevole una forza che doveva essere erede del socialismo garantista , nato in terra di operai e di avvocati e non di giudici, e del popolarismo progressista  che sa della sofferenza di tutti quanti non hanno giustizia in tempi certi e hanno aperto le porte ai magistrati, minoranza spesso corporativa e sempre lottizzata, come liberatori invece che guardare alle vittime della ingiustizia e cioè i cittadini.Il danno è grave perchè un tempo con le politiche e le parole queste forze educavano, spiegavano, rafforzavano la democrazia con la ragione , oggi indottrinano sulla falsità , innalzano a simbolo il network giustizialista miliardario e non responsabile, liquidando i magistrati non "mediatizzati" coe traditori....dalla storia della prima parte di questo processo forse c'è da imparare qualcosa. Ma non è finita e molti si augurano di trovare una diversa interpretazione , che l'odore del sangue venga spento da una vittima. Considerano che un processo non è finito fino all'ultimo ricorso dei giudici

The front page   di CV  e guardate la discussione di quelli che "un cittadino indagato è colpevole fino al terzo grado !!"

In frantumi il teorema di giudici e giornali

L’inchiesta con al centro Alfredo Romeo, imprenditore napoletano, viene chiamata “Magnanapoli”, simpatica espressione inventata – “un po’ per gioco”, dicono i giornali – dai magistrati della procura. Il processo è breve ed esemplare, e le condanne subito comminate: le gazzette decretano l’esistenza del “sistema Romeo”, pensosi editorialisti si stracciano le vesti sulle sorti della povera Napoli.

Bilancio operativo dell’autunno 2008: un morto suicida, imprenditori, funzionari e politici incarcerati, assessori dimissionari. Con vivi complimenti ai magistrati, che passano carte che non devono passare, dichiarano, si esibiscono. E ai giornalisti, che riempiono senza fatica e senza morale intere paginate.

Concluso brillantemente il processo mediatico, comincia per i magistrati il lavoro meno divertente: bisogna dimostrare che effettivamente Romeo è a capo di un’associazione a delinquere. Così lo sbattono in galera per 79 giorni.  Ma non trovano uno straccio di prova per le accuse mosse. Che erano pesantissime: associazione a delinquere, corruzione, turbativa d’asta. In tutto, dodici capi d’accusa, che coinvolgevano lui e diversi politici partenopei.

Stamattina la sentenza. Agenzie e giornali titolano: Romeo condannato a due anni. Tutti gli altri (politici, funzionari, consulenti) sono stati assolti. Condivide il destino di Romeo soltanto l’ex provveditore alle opere pubbliche Mario Mautone. Un po’ poco per un corruttore matricolato, per l’inventore del famigerato “sistema Romeo”, per il capo di una cupola politico-affaristica che ha rischiato di travolgere la giunta Iervolino.

E infatti la verità è che anche Romeo è stato assolto, da 11 capi d’accusa su 12, e il teorema della procura, subito fatto proprio dalle gazzette, è andato miseramente in frantumi. L’unico reato di cui si è macchiato il terribile Romeo, e per il quale è stato condannato, è aver raccomandato due operai. Giudici e giornali farebbero bene a riflettere

31 commenti a “In frantumi il teorema di giudici e giornali”

AMSICORA scrive:

19 marzo 2010 alle 18:28

finiranno così anche i casi “protezione civile” e “fastweb-telecom”, vedrete…

mi pare che, con frequenza sempre crescente e preoccupante, accada quel che segue:visto che i pm nel processo “vero”, col contraddittorio, non riescono a provare la colpevolezza degli indagati, allora nella fase delle indagini preliminari incarcerano a mo’ di tortura fino alla confessione (della qualunque,direbbe il procuratore di reggio calabria) o gli sputtanano (sempre ai fini della confessione) passando le intercettazioni ai giornali amici.

simonetta scrive:

19 marzo 2010 alle 18:43

con lo spirito dell’articolo sono perfettamente d’accordo, ma due anni per aver raccomandato due operai non è un po’ troppo?

Cesare Luigi scrive:

19 marzo 2010 alle 18:55

Caro CV, sono molto dispiaciuto per il tono leggero che lei ha usato. Non si può banalizzare, en passant, il suicidio di una persona. Ma ci rendiamo conto della mostruosità e della barbarie di questa macelleria giudiziaria e mediatica!? (con tutto il rispetto per i barbari che, forse, hanno dimostrato molto più umanità dei cialtroni di oggi). E i nostri “prodi”, come al solito, si defilano. Perchè non hanno la schiena dritta o per paura?

Claudio Velardi scrive:

19 marzo 2010 alle 19:10

@ Cesare Luigi. Chiedo scusa, ma l’intento era altro. Io sono sdegnato, imbestialito per l’accaduto. La mia descrizione della vicenda è pesantemente sarcastica, non leggera. E trovo molto appropriata l’espressione “macelleria giudiziaria e mediatica”

John Doe scrive:

19 marzo 2010 alle 19:26

Condivido tutto, e sulla macelleria giudiziaria e mediatica pensavo che, se non mi sfugge qualche categoria ben nascosta (sospetto ad esempio dei notai, ma non ho prove) non esiste in italia un livello di impunità maggiore di quello accordato a queste due benemerite professioni.

Dopo l’intimidazione agli ispettori smascherata da Napolitano, ad esempio, non ci dovrebbero essere dimissioni non dico dei firmatari, ma almeno dei promotori? Se fosse venuta da altra casta si sarebbe parlato di aggressione squadristica, qui invece tutto tace.

Ho sempre davanti la faccia del povero Galloni quando Cossiga (sempre benedetto per questo) gli tolse le deleghe. Quando sono triste penso alla faccia di Galloni e mi tiro un po’ su

dr duke scrive:

19 marzo 2010 alle 20:57

Sono ad Abu Dhabi e non so per quale autoflagellazione ho sintonizzato su tg1…@Claudio Velardi dico: fai bene ad usare il tono sarcastico, chè se ci mettiamo dentro la testa davvero

ci viene da scappare dell’italia. Questa ennesima (e nemmeno ultima) pagina di macelleria giudiziaria ha un chiaro e definito papà: la politica. O meglio, la mancanza della politica. Dopo 15 anni di sputtanamento di intere prime linee politiche, c’è ormai una titubanza imbarazzante della politica a fare (e a dire) i fondamentali che le competono. Senza il primato della politica, ce ne possiamo andare tutti via dall’italia. Segnalo che se il politico mi fotte, normalmente non lo voto, se il dentista mi toglie il dente sbagliato, gli faccio causa, e viste le lungaggini nei gradi di giudizio, nel dubbio…lo meno; ma se il giudice mi manda in galera, cosa faccio? Si dice sempre del politico che perde la sua immagine, giusto. E l’imprenditore che vede le sue banche scappare…O il professionista a cui chiudono le carte di credito…Tutto questo lo mettiamo in conto alla leggerezza di qualche giudice rampante. E poi, leggerezza dite…? Ma se ho sentito motivazioni morali di richiesta d’arresto “perchè l’inquisito conduceva vita dissennata ed altamente spettacolare”. Quando la politica cavalca questa bestia, alla fine ne viene travolta. E se i giudici incominciano a fare politica, il risultato è uguale a quello religioso: komeinismo puro. Solo che se adesso io scendo per strada ed entro nella prima aula giudiziaria qui ad Abu Dhabi, nessuno ma proprio nessuno si sognerebbe di accusare qualcuno per avere fatto azioni di lobbying. Come invece ho sentito accusare il povero Romeo. Come vedete è sempre meglio vivere in un Paese Emergente che in paese immergente..

antonella borzillo scrive:

19 marzo 2010 alle 23:35

Sono stanca e disorientata da questo modo nuovo di far politica:a colpi di carte bollate e inchieste giuridiche!BASTA!!!Non si può giocare così con le vite degli esseri umani.

Paolo Pantani scrive:

20 marzo 2010 alle 00:03

Garantista sugno, ma non a senso unico, mica “son todos caballeros”, non scherziamo! In Italia ci sono tre gradi di giudizio e i pm hanno richiesto il secondo, aspettiamo. Del resto Romeo aveva già una condanna, ma acquisiva pure altre cosucce a Venezia e a Napoli, chissà come faceva, del resto la prima sede della società era a Roma, via del “Vascello Fantasma”.Sistemico o non sistemico, questa è la seconda, di condanna, ma mica lo hanno nominato commendatore! Ma la giustizia faccia il suo corso, comunque me fotto, casi loro, non commento e prendo atto.Una cosa mi preme ricordare, come dire, “ad instrumentum regni”.E’ stata approvata dal governo a Luglio la legge sulla certificazione energetica, finalmente! Tutti gli edifici devono avere entro quest’anno il certificato energetico e provvedere al risparmio usando nuove tecnologie, nuovi infissi e doppi vetri. Pensavo che il Comune Di Napoli, dopo averci istruito per bene tempestivamente a Settembre, essendo uno dei più grandi proprietari di edifici, chiese, plessi scolastici, potesse ottemperare facendo lavorare i suoi numerosissimi tecnici interni:Ingegneri, Periti, Architetti, Geometri. La cosa è pressocchè impossibile, oltre al Patrimonio dismesso alla Romeo, anche le carte e le planimetrie sono stati consegnati alla medesima ditta. Ricordo quello che mi diceva la nonna: ” MAI

DISMETTERE IL PROPRIO PATRIMONIO,CHI NON HA PROPRIETA’,O RINUNCIA AD AMMINISTRARLA,NON HA STORIA!”Per ottemperare alle leggi dovremo chiedere per forza un “global service”, povero Giorgio Nugnes!  fraba scrive:

20 marzo 2010 alle 00:52

Chiedo umilmente venia, ma semplificare una sentenza non è mai cosa buona e giusta. Certo è che il giudizio, con rito abbreviato, non dimentichiamolo, non ha sancito attraverso una sentenza, l’esistenza di un “sistema Romeo”. Rimane il fatto tuttavia che lo stesso Romeo è stato condannato a due anni per corruzione (e scusate s’è poco). Inoltre lo stesso Romeo, nonchè Mautone, ex provveditore alle opere pubbliche di Campania e Molise, sono stati condannati all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Cosa facciamo, guardiamo alla “luna”, o continuiamo a denigrare il dito che la punta?!?

Claudio Velardi scrive:

@ fraba. E no, fraba, qui la luna era “Magnanapoli”, il “sistema Romeo”, la morte di Nugnes, la Napoli sconvolta di quel livido dicembre, i commenti indignati di tanti, il giustizialismo tracimante di quei giorni. Il problema non è la sentenza di oggi, lo scandalo è quello che successe allora. Così come succede ormai a giorni alterni in questo paese, con le inchieste e le condanne sparate sui giornali. Secondo te per scoprire un episodio di corruzione bisogna combinare quest’ira di Dio? Non potevano lavorare in silenzio, essere più discreti e scrupolosi, per usare parole lievi?Secondo punto (qui c’è la mia interpretazione). I magistrati e i giornali che hanno creato questi casini se ne possono uscire totalmente a mani vuote? Devono giustificare l’accaduto, i morti, gli arrestati, i titoli, i soldi della comunità buttati. Così la vicenda diventa tutta politica. E magistrati e avvocati si mettono d’accordo. Lo condanniamo per una cosa minore, noi magistrati salviamo la faccia, il vostro cliente stremato ricomincia a vivere, i giornali possono comunque titolare “condannato”, e anche l’opinione pubblica può dire, guardando il dito, “beh, rimane il fatto che tuttavia Romeo…” Max C. scrive:

20 marzo 2010 alle 08:07

Non capisco bene lo spirito ed il tono dell’articolo e di alcuni commenti.

Cosa si vuol dire che il problema in Italia sono le inchieste della magistratura e non la corruzione diffusa. Il benaltrismo italiano è arrivato a coniare l’ipotesi “suggestiva” che -il problema- di Palermo sia il traffico ! Paolo scrive:

20 marzo 2010 alle 10:05

quando cronaca giudiziaria, politica e imprenditoria si intrecciano così spesso … qualcosa credo non vada bene … e non so per colpa di chi … nel merito è difficile entrare lascerei il compito ai tecnici indipendenti … ci sono?  fraba scrive:

20 marzo 2010 alle 10:22

@claudioInfatti, claudio. Rimane la questione “politica”. (fermo restando che prima di giudicare una sentenza, è sempre opportuno leggerne le motivazioni).

Le intecettazioni venute fuori in quel “livido dicembre”, non mi pare che fossero chiacchiere fra amici. Ora, e fermo restando il fatto che il rito abbreviato consente e presuppone certi “accordi”, rimane il fatto che queste persone operavano in una condizione ai limiti della legalità escludendo altre imprese dagli appalti e regolando la faccenda attraverso rapporti che, e su questo spero converrai, di limpido avevano ben poco.

Il dimostrare giuridicamente tutto questo, non è stato fatto. Rimangono in piedi però, a mio parere, le responsabilità di chi, invece di controllare, “dialogava” amenemente con il controllato accettando “serenamente” quelli che, alla luce della sentenza di ieri, possiamo definire “consigli”.

Io un modus operandi del genere, non lo ritengo ne opportuno ne tantomeno corretto.

MA rimane la mia opinione.  fraba scrive:

20 marzo 2010 alle 10:23

PS: e lasciamo fuori Nugnes fuori da tutta questa faccenda, per piacere…..

Claudio Velardi scrive:

20 marzo 2010 alle 10:47

Io il modus operandi lo considero pessimo, degradato, corrivo, non limpido… mettici gli aggettivi che vuoi. Ma la magistratura deve occuparsi dei reati, non dei comportamenti. Quelli degli amministratori pubblici vengono giudicati con il voto. L’assenza di civiltà democratica è questa, in Italia: i magistrati si sostituiscono arbitrariamente al processo democratico, e una parte del popolo esulta, perché spera per via giudiziaria di ottenere il risultato che non raggiunge per via democratica. (Qui, come è evidente, non sto parlando solo di Romeo, ma di tutto il resto)

Sergio scrive:

20 marzo 2010 alle 13:35

@ Paolo Pantanilei se ne “fotte”…bene, bravo, bis! …augurandole sinceramente che né lei né alcuno a lei vicino finisca nelle mire di qualche magistrato “chiassoso”… altrimenti vedrà che cambierà idea!…e sì che lei porta il cognome di una illustre vittima del tritacarne mediatico-giudiziario, che per quanto possa aver commesso degli errori è stata letteralmente massacrata e spinta alla deriva. Poi, nel caso Romeo, varie persone sono state triturate, cosa già di per sé vergognosa, poi si scopre che le prove schiaccianti non ci sono e arriva solo una minima condannuccia secondaria… beh, questi magistrati dovrebbero essere essi stessi indagati per primi: o per incapacità (se le prove erano così tante e schiaccianti com’è che non hanno ottenuto nulla??) o per malafede (tutto quel casino con in mano solo 4 prove minori e un teorema tutto da dimostrare???)

@Max C.Nessuno qui, credo, sostenga che il problema siano le inchieste o neghi che corruzione e malaffare vadano contrastati… ma se la giustizia si mette sullo stesso piano di coloro che dovrebbe perseguire, infangando, maltrattando e “violentando” gli indagati, forse fanno più danni che non benefici. Questa non è giustizia (né con la g minuscola né con la G maiuscola), ma regime del terrore!

P.S. “Cento delinquenti fanno meno male di un giudice cattivo” (Francisco de Quevedo y Villegas)

Beppe Gambino scrive:

20 marzo 2010 alle 13:40

Velardi ne ha detta prima una sbagliata: i magistrati si sostituiscono arbitrariamente al processo democratico. Non è vero. Pare che sia così solo perché sono gli unici che fanno il proprio dovere. E prima di identificare la malafede solo ed esclusivamente nel comportamento della magistratura, io ci penserei due volte, anzi tre, perché si rischia di “vittimizzare” i politici, che per antonomasia sono la “malafede in sembianze umane”, l’unità di misura della malafede.E poi, però, ne ha detta una giusta: il popolo esulta perché spera per via giudiziaria di ottenere il risultato che non raggiunge per via democratica.E certo che è così: la politica in Italia è morta, stagnante, putrefatta. Posto che questa classe politica è composta vuoi da delinquenti, vuoi da incapaci, è così anormale che, in fondo ai nostri cuori, speriamo che se ne vadano fuori dalle scatole una buona volta (e non parlo solo dei Berluscones. Io vorrei che uscisse dalla vita politica anche D’Alema, persona che conoscete molto meglio di me)? E in questa pia (perché pia è e pia rimane) speranza, in chi confidare, se non nelle uniche due categorie che ne possono smascherare le magagne (ossia: informazione e magistratura)?

Attenzione: si rischia di dire che “gli Italiani sono messi male, sono alla frutta” solo perché ripongono altrove (ossia NON nella classe politica italiana) tutte le loro speranze di miglioramento. Ma non è così. E’ la politica ad essere messa male. Molto male. E noi tutti ne siamo vittime, ne stiamo pagando le conseguenze. C’è un tizio che oggi a Roma sparerà balle sesquipedali in un microfono di fronte a migliaia di persone che lo osanneranno. Balle.

Cazzate inumane. Ed è il padrone d’Italia. Come si fa a non desiderare di vederlo a San Vittore col pigiama a righe che segna sul muro i giorni che gli restano da scontare? Non accadrà mai, lo so. Ma è così bello riuscire ancora a sognare.

Paolo Pantani scrive:

20 marzo 2010 alle 14:03

Comunque, indipendentemente dai comportamenti, dai giudizi temporanei di primo grado, dai media e dai magistrati, Alfredo Romeo è stato interdetto dai pubblici uffici per cinque anni, che facciamo, riprendiamo la delibera di affidamento dei servizi di manuntenzione stradale, ripristino funzionale di tutto e di più di global service? E alla scadenza dei contratti vecchi, che facciamo, li procrastiniamo ,con la scusa che gli dobbiamo dei soldi? Visto che è alla seconda condanna, i contratti in esecuzione non li verifichiamo, controlliamo e revisioniamo? A proposito,visto che siamo in clima di campagna elettorale, ricordo che Bassolino disse in campagna elettorale la prima volta che avrebbe annullato tutti i contratti dove risultarono tangenti conclamate e confessate: il famoso parco mazzette, ricordate? Ditermi voi, non per qualcosa, da come parlate sembra che TUTTI i fatti non susssistano, i sistemi non esistino, Mautone era “sulo isso”, ma fateci il piacere!

orione scrive:

20 marzo 2010 alle 14:41

“Come si fa a non desiderare di vederlo a San Vittore col pigiama a righe che segna sul muro i giorni che gli restano da scontare? Non accadrà mai, lo so. Ma è così bello riuscire ancora a sognare.”

Raramente ho letto una frase così triste. Se lo spazio dei tuoi sogni è la galera altrui (di qualunque altrui), non vorrei mai sapere dei tuoi incubi…

Paolo Pantani scrive:

E’ vero, me ne strafotto altamente dei casi giudiziari, i magistrati, come dice giustamente il politologo Sartori, CI VOGLIONO e SI RISPETTANO.E visto che non si possono abolire, si accettano serenamente i giudizi, TUTTI I GIUDIZI, soprattuto quelli già passati in giudicato e mi pare che ci siano GIA’ STATI PRIMA.MA mi interessano molto, ma molto di più, le continue proteste per le manutenzioni che non si eseguono degli inquilini degli alloggi pubblici Napoli, spesso sono i politici che intervengono in loro tutela e il call center Romeo non funziona, ho verificato, mi interessa una Pubblica Amministrazione che non dismetta il proprio patrimonio ad un privato, mi interessa controllare le fonti di spesa, monitorare i contratti, verificarne la efficienza, impedire la crescita di un monopolio interno ai servizi pubblici, il quale, con il tempo, diventa l’unico possessore di capacità di intervento e gestione, attraverso il presidio del mercato interno e la simmetria informativa.Ad esempio, si voleva fare il PIANO DI RISPARMIO ENERGETICO DEGLI EDIFICI

COMUNALI,MA E’ IMPOSSIBILE PERCHE’ LE CARTE E LE PLANIMETRIE SONO STATE TRASFERITE ALLA ROMEO.

alessandro cascone scrive:

20 marzo 2010 alle 14:46

si consoli Velardi, nessuna carriera sarà distrutta. Romeo versione 1996 docet.Ma dove vogliamo andare…

andrea lucangeli scrive:

questo “andazzo” dei processi mediatici con carcerazione preventiva, sputtanamento totale e – al dibattimento – assoluzioni ha un inizio ben preciso: 1992, “rito ambrosiano”, cioè è iniziato con il famigerato pool di mani pulite. Ricordo – tra i vari suicidi – l’On.Moroni, Gabriele Cagliari e Raul Gardini….Quando Gabriele Cagliari si suicidò in carcere – dopo due mesi di galera preventiva a S.Vittore in estate e senza essere mai stato ascotato dal magistrato – proprio quel Pm (che era in ferie….) ebbe il buon gusto di dire: “se si è suicidato evidentemente si sentiva responsabile….”.Con una magistratura così spietata di cosa ci stupiamo ancora? Questi Pm sono dei macellai del Diritto e pure delle vite delle persone. E non pagano mai….

AMSICORA scrive:

@ Beppe Gambino

1-in realtà, a ben vedere, i primi a violare le leggi sono proprio i magistrati, tra abuso delle intercettazioni, violazione del segreto d’ufficio, abuso della carcerazione preventiva…

2-”Come si fa a non desiderare di vederlo a San Vittore col pigiama a righe che segna sul muro i giorni che gli restano da scontare? Non accadrà mai, lo so. Ma è così bello riuscire ancora a sognare.”

è agghiacciante.conferma l’esistenza del partito dell’odio, di cui lei ha la tessera n1

@ andrea lucangeli“proprio quel Pm (che era in ferie….) ebbe il buon gusto di dire: “se si è suicidato evidentemente si sentiva responsabile….”.quel pm era fabio de pasquale, il csm non l’ha cacciato, fa ancora il sostituto alla procura di milano e ha sostenuto l’accusa nel processo mills

Sergio scrive:

“E’ vero, me ne strafotto altamente dei casi giudiziari, i magistrati, come dice giustamente il politologo Sartori, CI VOGLIONO e SI RISPETTANO.”

…si rende conto di quello che dice?? Quindi -estremizzando- per lei, se Hitler o Stalin fossero stati dei magistrati democraticamente nominati lei avrebbe rispettato a priori, senza se e senza ma, qualunque loro decisione? Che tristezza…

Bravi Orione e Lucangeli

Marialuigia scrive:

20 marzo 2010 alle 20:50

1) Perchè il magistrato che disse: “se si è suicidato evidentemente si sentiva responsabile…” ha continuato tranquillamente la sua carriera?E quello che ha indotto il povero Giorgio Nugnes a togliersi la vita?

2) Quando noi Italiani ci decideremo a considerare i PM parte in un processo come gli Avvocati difensori?

3) Quando la Politica si deciderà a votare la separazione delle carriere che è il solo modo per far funzionare la GIUSTIZIA e far capire all’opinione pubblica che le carte pubblicate dai giornali sono le tesi dell’Accusa e non il verdetto del Processo?

nunzio scrive:

20 marzo 2010 alle 20:53

I pm che hanno svolte le indagini percepiscono ancoro lo stipendio?

Paolo Pantani scrive:

Ma quanti “paraustielli” inutili!Il “para usted” spagnolesco prevede il diritto di precedenza e di ossequio a tutte le autorità, a tutti “los hidalgos” ” hijos de algo “, i figli di qualcuno.La Fonte del Diritto è LA lEGGE, non la dittatura autoritaria, il ” paraustiello ” non REGGE. E le leggi le fa il parlamento, punto. Il potere giudiziario è quel potere che in quanto organo costituzionale permette in via definitiva e autonoma di risolvere una controversia di natura civile,penale e amministrativa, (secondo le diverse giurisdizioni), applicando la legge; nel rispetto del contraddittorio delle parti, trasparenza del procedimento e motivazione della decisione, da parte di un giudice terzo.Questo procedimento si svolge in diversi uffici a seconda il grado di giudizio, dove il cittadino viene giudicato dai relativi giudici con la possibilità di impugnare le eventuali sentenze.In Italia fanno il concorso pubblico gli aspiranti giudici, non vengono eletti, non siamo in America o in Inghilterra, non c’è qui il giudice della contea, lo sceriffo di Nottingham, la foresta di Sherwood, eccetera.Si vedono troppi film-luce in Italia, “Vostro Onore”, diceva l’avvocato Perry Mason e i Giudici venivano così interpellati, fra la ilarità degli avvocati “paglietta”, potere della tv in bianco e nero! Il potere giudiziario applica LE LEGGI, se volete non rispettarlo e conseguentemente

abolire l’ordinamento, DITELO! DOVETE DIRLO! Il parlamento ha il compito di legiferare, se non ci fosse il parlamento, non acceterei e non rispetterei nessuna autorità,neanche se rappresentasse i miei personali interessi, sono una persona libera e, in quanto tale, responsabile.Per il feudalesimo,la teocrazia e la dittatura, abbiamo già dato in questo arretratissimo e disgraziato paese.

Paolo Pantani scrive:

Comincio a credere che la politica, la economia, la amministrazione della cosa pubblica si debba insegnare di nuovo, ci vogliono i centri studi e le scuole politiche, c’è troppa regressione umana e culturale in giro.Infatti così stiamo operando, ritorno a Camelot, ritorno alla tavola rotonda, caduto l’impero, la legione perduta nella isola Grande nell’Atlantico si riorganizza intorno al centurione Artorius, re Artù, ma è orizzonale la tavola, si discute. Extra “cultura” nulla salus.Bisogna ritornare alla formazione politica, c’è tanta ignoranza in giro, è la nostra pricipale nemica, si propaga atraverso i media, è la mala educazione è la moneta cattiva che scaccia quella buona.Su questo nascono pretese improprie che tutti hanno diritto a fare come gli pare e i magistrati e i giornalisti sono bacchettoni invidiosi e propagatori di odio.

alessandro cascone scrive:

quoto (e molto) quanto scrive Paolo Pantani e faccio osservare, a Velardi in primis, che la sentenza di cui su discute è una sentenza di 1° grado. Mi permetto di ricordare che in Italia un imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva così come stabilito dalla Costituzione. Così come è giusto considerarli al momento, eccezion fatta per Romeo, non colpevoli, si aspetti il terzo grado per urlare DEFINITIVAMENTE “alla vergogna” o invitare a riflettere. Questo dovrebbe essere l’atteggiamento auspicabile da parte di tutti, giustizialisti e non.

Claudio Velardi scrive:

21 marzo 2010 alle 15:57

@ alessandro cascone. No, innocenza e colpevolezza, naturalmente nella visione liberale, non stanno sullo stesso piano. Un cittadino è innocente fino a quando lo Stato non dimostri in via definitiva la sua colpevolezza. Nelle Stati totalitari accade il contrario: deve essere il cittadino a dimostrare di essere innocente

l'esule scrive:

Non capisco Pantani.I giudici non applicano le leggi, le interpretano a loro vantaggio, o a svantaggio dei loro nemici(chiaro che non sto parlando di rapine in banca).E quando non possono perseguitare qualcuno ricorrono alla corte costituzionale…