Date post: | 25-Jun-2015 |
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Eppure continuando la nostra vita normale si potrebbe capire quello che ci serve, che ci è davvero essenziale, si potrebbe guardare con un certo distacco, quasi sorridendo, tutto quello che accade nel delirio del mondo; si potrebbe sognare un luogo immaginario e un po' inconsueto, un angolo inventato o forse vero. Il luogo del pensiero, un rifugio dove mettersi al riparo dall'affanno del presente e del futuro, uno spazio abitato dalle cose più vere, come un piccolo mondo che io possa contenere.Un luogo per trovare un barlume di coscienza dai problemi del sociale, alla sopravvivenza dove il gusto della vita pur concreto che sia, non diventa mai volgare perché ha dentro l'utopia che è il vero luogo del pensiero dove l'uomo del futuro sta crescendo con l'idea di sé, ma con l’idea del mondo, dove l'uomo più solo non è mai in un deserto se non chiude il proprio cuore ma ogni giorno sa tenere il cuore aperto. Coltivando quel tesoro che è racchiuso dentro il luogo del pensiero.
G.Gaber “Il luogo del pensiero”
Abbiamo bisogno di un nuovo modo di pensare per risolvere i problemi causati dal vecchio modo di pensare Albert Einstein
Alcuni uomini vedono le cose come sono e si chiedono: Perchè Io sogno le cose come non sono mai state e dico: Perchè no? Robert Kennedy
“Non è perché le cose sono difficili che non osiamo ma è perché non osiamo che sono difficili” Seneca
“Siate affamati, siate folli"
"Non è possibile unire i puntini guardando avanti, potete unirli solo girandovi e
guardando indietro. Quindi dovete avere fiducia nel fatto che in futuro i puntini in
qualche modo si uniranno. Dovete credere in qualcosa, il vostro intuito, il destino, la
vita, il karma, qualunque cosa. Questo tipo di approccio non mi ha mai lasciato a piedi e ha sempre fatto la differenza nella mia vita."
Steve Jobs
Morpheus: immagino che in questo momento ti sentirai come un po’ come Alice che ruzzola nella tana del Bianconiglio.Neo: l’esempio calzaMorpheus: lo leggo nei tuoi occhi: hai lo sguardo di un uomo che accetta quello che vede solo perché aspetta di risvegliarsi. E curiosamente non sei lontano dalla verità. Tu credi nel destino Neo?N: noM: perché no?!N: perché non piace l’idea di non poter gestire la vitaM capisco perfettamente ciò che intendi. Adesso ti dico perché sei qui. Si qui perché intuisci qualcosa che non riesci a spiegarti. Senti solo che c’è. È tutta una vita che hai la sensazione che ci sia qualcosa che non quadra nel mondo. Non sai bene di che cosa si tratta, ma l’avverti. È’ un chiodo fisso nel cervello, da diventarci matto. È questa sensazione che ti ha portato da me. Tu sai di che cosa sto parlando …N di MatrixM ti interessa sapere di che cosa si tratta, che cosa è? Matrix è ovunque, è intorno a noi, anche adesso nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra o quando accendi il televisore. L’avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondi che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la veritàN quale verità?M tu sei uno schiavo. Come tutti gli altri sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore, una prigione per la tua mente. Nessuno di noi è in grado di descrivere Matrix agli altri. Dovrai scoprire con i tuoi occhi cosa è. È la tua ultima occasione: se rinunci, non ne avrai altre. Pillola azzurra fine della storia. Domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa. Resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del Bianconiglio.
L'allucinazione della modernità 2013 Pier Paolo Dal Monte,La prima parte del libro consiste di una disamina critica dell’ideologia che sottostà al nostro modello di sviluppo dove si pone in evidenza l’insostenibilità dal punto
di vista energetico e ambientale del modello della crescita produttiva del nostro modello di sviluppo, con esempi che trattano della produzione di cibo, del
consumo di idrocarburi (picco del petrolio) e del riscaldamento globale. La seconda parte consiste in una disamina storico-filosofica della genesi del
pensiero moderno, ovvero del percorso che ha portato ai dogmi della crescita e del dominio del mondo, nonchè di un’analisi storica della civiltà industriale. La terza parte analizza la «mitologia della modernità », ovvero il complesso di
«idee guida» che informano il pensiero moderno e, nella fattispecie il mito economico e quello dello «scientismo».
Nella quarta e ultima parte viene analizzata, dal punto di vista sociologico-filosofico, l’alienazione dell’uomo nella moderna società dei consumi e
l’evoluzione del capitalismo fino alle ultime fasi di grave crisi del nostro modello economico. L’ultimo capitolo tratta di come l’immaginazione sia importante nel plasmare la nostra concezione del mondo e nel dare forma a questo mondo. In quest’ultima parte si tratta del concetto di Decrescita e si analizza il concetto di
immaginazione dal punto di vista storico-filosofico e cerca di fornire qualche suggestione su come potrebbe essere una diversa immaginazione per costruire un
mondo diverso da quello attuale.
EPISTEMOLOGIA DEL CAMBIAMENTO
1) MMT_EPIC2) transition town 3) decrescita felice4) blue economy5) Pop economy 6) gas, res, des
7) monete complementari (scec, sardex, wir)8) scollocamento9) salutogenesi
…. triarticolazione ….
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BLUE ECONOMY: OLTRE LA GREEN ECONOMY PER CREARE NUOVI POSTI DI LAVORO
Il nostro tempo è caratterizzato, almeno in occidente, dalla condivisa esigenza di contenere l’inquinamento, in un ambito di sostenibilità. Alcuni hanno creato, con un’azione lobbystica di ampio eco mediatico, un nuovo
barbarismo denominato “green economy” che ha chiesto alle imprese maggiori investimenti ed ai consumatori di spendere in più per ottenere lo
stesso prodotto. Alcuni spregiudicati imprenditori e finanzieri stanno utilizzando il “GREEN” per devastare l’ambiente, incuneandosi tra le “pieghe ed i buchi ” della legislazione. Tre esempi fra i tanti che si possono fare: l’olio vegetale e il CDM (clean devolement mechanism; meccanismo di sviluppo
pulito) previsto dal Protocollo di Kyoto. Cosi facendo l’energia “pulita” dell’Occidente è responsabile della distruzione della foresta pluviale
indonesiana che, assorbe fortemente le emissioni carboniche e in più pregiudica la sopravvivenza dei primati. Le foreste pluviali sono abbattute e
sul terreno disboscato si piantano le palme da olio. L’olio ricavato è inviato in Occidente e bruciato in qualche centrale a biomassa per ricavare energia elettrica incentivata con tariffe promozionali nate per sostituire petrolio,
metano o carbone.
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Parco fotovoltaico di Cori (Latina)
La maggiore produzione di pannelli fotovoltaici richiede una grande quantità di energia,
considerando altresì che questa energia, nel caso della Cina proviene per i quattro quinti da carbone e che i pannelli poi bisogna trasportarli
in Europa, si produce più CO2 di quella che si riesce poi ad evitare usando i pannelli per
produrre energia!
PECHINO
PECHINO
Inquinamento da polveri sottili: il record negativo della Cina26 MARZO 2013
La Cina e Pechino soffocate dallo smog con un primato per niente invidiabile: secondo gli ultimi rilevamenti, la
concentrazione di polveri sottili ha raggiunto i 993 microgrammi per metro cubo d’aria. Un livello tale da causare seri rischi per la
salute (in Italia i limiti di legge impongono che non si possa sforare per più di 35 giorni il limite di 50 microgrammi). Il
governo cinese ha annunciato una serie di azioni da qui al 2015 per tentare di migliorare la qualità dell’aria con un piano di
investimenti stimato in 380 miliardi di dollari. Il tentativo sarà quello di tagliare le emissioni di gas serra nell’aria e di
aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili
Diversamente dalla green economy, la blue economy non richiede alle aziende di investire di più per salvare l’ambiente.
Anzi, con minore impiego di capitali è in grado di creare maggiori flussi di reddito e di costruire al tempo stesso capitale sociale.
La blue economy usa le tecnologie ispirate dalla natura e opera materialmente attraverso le strategie della biomimesi
(bioimitazione): coltivare i funghi sui fondi di caffè, sfruttare il calore del corpo e le vibrazioni della voce umana, imitare i sistemi di raccolta dell’acqua di un coleottero per ridurre il
riscaldamento globale. Ma anche elettrificare quartieri usando le acque nere, far ricrescere la foresta pluviale su terreni distrutti e
ipersfruttati, usare la forza di gravità per dare energia alle nostre case, costruire cellulari senza batterie che usano il
calore del nostro corpo o l’energia della voce.
Queste non sono il frutto di un delirio e di un desiderio infantile ma la conseguenza di uno studio lungo e approfondito di Gunter Pauli (imprenditore ed economista belga) e del suo team attraverso il quale hanno scoperto 340 innovazioni che potrebbero salvare il nostro
pianeta e creare nuova occupazione. L’economia verde ha bisogno di troppi sussidi
per essere realizzata e invece di limitarsi a proteggere la biodiversità l’economia del
futuro dovrebbe riprodurla.
Cambiando l’ottica nel vedere le cose (si passa da un ottica consumistica, ad una rigenerazionistica) si
tutela l’ambiente senza inquinarlo, non si producono rifiuti e, quindi, non si occupa il suolo con discariche che potrebbe essere utilizzato in
altro modo; non si avvelena l’ambiente durante il loro utilizzo, a differenza dei prodotti chimici attuali che vengono poi dispersi nell’ambiente circostante inquinandolo (terra o mare); non vengono utilizzate
sostanze nocive per la produzione e smog per il trasporto, in quanto tutto il processo è fatto in
loco, ed in più si creano posti di lavori, perché per ogni operazione vi sono tanti e diversi compiti da
svolgere.
L’economia del nostro bellissimo pianeta è legata all’ambiente: se riusciremo ad utilizzare al meglio ciò che ci offre potremo godere dei suoi
abbondanti frutti tutti quanti.Negli Stati Uniti già milioni di posti di lavoro ed una parte importante del PIL derivano già dalla
Blue Economy.
Anni fa alcune piccole aziende innovatrici iniziarono a sostituire i tensioattivi
petrolchimici con ingredienti biodegradabili, gli acidi grassi dell’olio di palma. Ben presto
tutti i maggiori produttori cavalcarono la biodegradabilità con il risultato che enormi
aree di foresta pluviale sono state convertite a colture intensive di palma da olio, facendo
fuori l’habitat dell’orango, dello scimpanzé e di moltissime altre specie, che in pochi anni sono diventate a serio rischio di estinzione.
Il Rapporto denominato “Lo scandalo Oil for Ape” evidenzia come la produzione dell’olio di palma stia minacciando la
sopravvivenza degli Orango Tango primati che, vivono nella foresta indonesiana e sono costretti a spostarsi o a morire,
perché le foreste pluviali sono abbattute e sul terreno disboscato, si piantano le palme da olio. La palma produce frutti che hanno un nocciolo duro ed una polpa morbida
composta per il 40-65% di olio. L’olio ricavato è inviato in Occidente e bruciato in qualche centrale a biomassa per
ricavare energia elettrica incentivata con tariffe promozionali nate per sostituire petrolio, metano o
carbone. Insomma alla fine, l’energia “pulita” dell’Occidente è responsabile della distruzione della foresta pluviale
indonesiana che, assorbe fortemente le emissioni carboniche e in più pregiudica la sopravvivenza dei primati.
L’uso perverso dei CDM (meccanismo di sviluppo pulito) previsto dal Protocollo di Kyoto segue un percorso, ancora
più inquietante. Il CDM consiste nell’applicazione di tecnologie a basso impatto nei paesi in via di sviluppo, con la
finalità di ridurne le emissioni. La riduzione conseguita è riconosciuta a chi realizza il progetto e ne ricava un attestato
che certifica il risparmio di emissione e che può essere negoziato sul mercato. Questo certificato è chiamato CER
(riduzione certificata delle emissioni) e vale una tonnellata di biossido di carbonio. In questo periodo i “cacciatori del verde “ stanno intercettando discariche esaurite dell’Africa, per la captazione del biogas generato. Si procede elaborando un
progetto, magari parzialmente finanziato con fondi internazionali e si invia il progetto agli organismi competenti internazionali, che s’interessano per cambiamenti climatici,
per farlo approvare.
I certificati CER ottenuti sono venduti a qualche proprietario di acciaieria, centrale termoelettrica, impianto chimico,
cartiera insomma tutte quelle lavorazioni che sono per legge costrette a ridurre le emissioni. Acquistando il CER
“prodotto” in Africa l’imprenditore può continuare a emettere una pari quantità di biossido di carbonio, avente
come limite solo quello fissato dal cosiddetto Piano Nazionale delle Autorizzazioni. Il CER potrebbe anche essere
trattato per una speculazione finanziaria: un Fondo speculativo concentra gli acquisti di CER per immobilizzarli e
decidere di farne crescere il prezzo , stabilendo quando metterli in vendita per massimizzarne il guadagno.Questi CER sono assistiti da contratti di garanzia,
esattamente omologhi ai CDS (credit default swap) dei titoli pubblici.
Oggi poi assistiamo alla corsa verso l’auto elettrica, che localmente produce zero emissioni. Ma se poi produciamo
l’elettricità necessaria bruciando carbone da qualche altra parte, abbiamo spostato altrove il problema, senza risolverlo. La Relazione Annuale di Banca Italia evidenzia un dato che va
valutato proprio in chiave ecologica: fino al 2006 le importazioni italiane di “ dispositivi fotosensibili a semiconduttore, incluse le
"celle fotovoltaiche“, registravano un valore di 300 milioni di euro, quattro anni dopo, nel 2010, sono passati a 8,3 miliardi! I paesi da cui importiamo le celle fotovoltaiche: 3,4 md di euro dalla Cina, 1,9 mld dalla Germania, 577 milioni dalla Spagna, 380 mld dall’Olanda e 274 da Taiwan. La produzione di pannelli fotovoltaici richiede una grande quantità di energia, considerando altresì che questa
energia, nel caso della Cina proviene per i quattro quinti da carbone e che i pannelli poi bisogna trasportarli in Europa. Con la
produzione e distribuzione dei pannelli produciamo più Co2 di quella che evitiamo di immettere nell'atmosfera utilizzando gli
stessi pannelli!
L’economia della sostenibilità necessità ancora di percorrere molta strada se vuole contrastare efficacemente il riscaldamento globale, evitando di usare solo anglicismi fumosi che concorrono non poco a creare ulteriori “prodotti” a quella “ ingegneria finanziaria”, responsabile dei problemi
ambientali, sociali ed economici che stanno interessando il pianeta negli ultimi 30 anni.
La blue economyPauli stesso descrive con parole chiare la differenza fra
(la sua) economia blu e quella verde: «Il modello di green economy ha richiesto alle imprese di investire di più e ai consumatori di spendere di più per ottenere la
stessa cosa preservando nel contempo l’ambiente. Sebbene ciò fosse già arduo durante il periodo d’oro
della crescita economica, è una soluzione che ha poche speranze in un periodo di congiuntura economica
[negativa]. La blue economy affronta le problematiche della sostenibilità al di là della semplice conservazione,
lo scopo non è investire di più nella tutela dell’ambiente ma di spingersi verso la rigenerazione
affinché tutti possano beneficiare dell’eterno flusso di creatività, adattamento e abbondanza della natura».
I principi della Blue Economy Le soluzioni si basano principalmente sulle leggi della fisica. I fattori chiave sono la
pressione e la temperatura, come sono conosciuti a livello locale.Qualcosa viene sostituito con niente se è davvero necessario produrlo.
I nutrienti, materia ed energia, nei sistemi naturali sarà sempre continuerà ad essere utilizzato - non c'è spreco. Ogni sottoprodotto è una materia prima per un nuovo prodotto.
La natura ha poche specie, ad una ricca varietà di specie sviluppati. La ricchezza è la diversità. Standardizzazione industriale è l'opposto.
La natura offre spazio per gli imprenditori che producono di più con meno. La natura è in contrasto con il monopolio.
La gravità è la fonte principale di energia, la seconda risorsa rinnovabile è l'energia solare.L'acqua è il solvente primario (non complesse, catalizzatori chimici, tossici).
La natura è in continua evoluzione. Ci sono sempre novità.La natura funziona solo con ciò che è localmente disponibile. La cultura economica sostenibile
rispettato non solo le risorse locali, ma anche e tradizione.La natura si basa su esigenze di base e si sviluppa poi da sufficienza in eccesso. L'attuale modello
economico è basato sulla scarsità come base per la produzione e il consumo.I sistemi naturali sono non è semplice.
In natura, tutto è biodegradabile - è solo una questione di tempo.In natura tutto è sempre in collegamento e sviluppare simbioticamente.
In natura, acqua, aria e suolo sono un bene comune, libera e abbondante.In natura, un processo crea molti benefici.
Sistemi naturali pongono rischi. Ogni rischio è una motivazione per l'innovazione.La natura è efficiente. Pertanto, la massima sostenibile economico utilizza materia esistente e di energia,
in modo che scende il prezzo per i consumatori.La natura cerca la migliore possibile per tutti gli interessati.
In natura gli svantaggi sono vantaggi. I problemi sono un'opportunità.La natura si sforza di benefici della diversificazione. Un'innovazione naturale offre numerosi vantaggi per
tutti.Produrre con quello che abbiamo, sviluppare innovazioni ispirate dalla natura, ottenere una sostenibilità
mai immaginata, quali creare posti di lavoro e capitale sociale, offrendo di più con meno
FILOSOFIA DELLA BLUE ECONOMYLe limitate risorse dei limiti di carico della terra di regolazione per la popolazione delle
specie, cioè il numero di individui di una specie che sono compatibili per la regione. Tuttavia, un ecosistema spostare tali limiti di carico per alcune specie da risorse e di energia utilizza in modo efficiente e messi a punto meccanismi intelligenti per adattarsi
alle caratteristiche e difficoltà a livello locale adattarsi e superare. natura stessa diventa più efficiente e ha dimostrato di essere il più economico attore sul pianeta.
La prima rivoluzione industriale ha portato l'inquinamento attuale, la seconda rivoluzione industriale ha portato agli uomini la misura della minaccia in mente, il che significa che la
distruzione della nostra vita: la razza umana ha superato la capacità di carico di gran lunga. Il pubblico si sente impotente mondo in cerca di una via d'uscita. della produzione
umana e di consumo non sono più tollerati.
Numerosi esempi di tutto il mondo per dimostrare che siamo in grado di imitare i concetti sviluppati nel corso di milioni di anni di natura nella nostra produzione - sfruttando la
caduta di un prodotto come materia prima per un altro. Queste innovazioni rivoluzionerà le industrie per le quali sono applicate, e il consumo di questi prodotti è la buona azione. In questo modo è possibile vivere in modo sostenibile, garantendo nel contempo le esigenze
di base per l'acqua, il cibo, la salute e l'alloggio. Pensando in sistemi e cicli, ci sarà Metabolisti - e testimoniare l'inizio della terza rivoluzione industriale!
La Blue Economy nell'ipotesi moderata può essere considerata un’evoluzione della green Economy.
Tutto quello che è buono per l’ambiente e per la nostra salute è anche costoso. Come si può costruire un sistema
economico in cui solo i ricchi possono permettersi di spendere e rispettare l’ambiente mentre per gli altri,
sostanzialmente, resta l’economia “sporca”?!Uno dei beni per i quali non abbiano limiti è la nostra creatività ed è su questa che ci dobbiamo basare per
introdurre innovazioni che non portino solo nuove tecnologie, ma anche nuovi modelli economici. La Blue
Economy è un sistema che non si basa solo sull’innovazione, ma anche su nuovi modelli produttivi che cambiano il nostro
modo di guardare alla produzione, alla distribuzione e ai consumi. I prodotti migliori devono essere anche i più
economici.
Ciò che acquistiamo deve contribuire alle esigenze fondamentali di tutti, i prodotti e i servizi che
acquistiamo regolarmente devono contribuire alla costruzione di un capitale umano e creare nuovi posti di lavoro. E’ un approccio completamente nuovo, fresco, di cui abbiamo urgente bisogno. Oggi tutto quello che i
governi e le dirigenze riescono ad immaginare sono austerità e tagli dei costi. Ma questo non è possibile.
Dovremmo evolvere, come fa la natura, dalla penuria alla sufficienza e all’abbondanza. La natura evolve
sempre verso l’abbondanza. E noi in un momento di crisi riusciamo solo a pensare a fare meno, mentre
dovremmo trasmettere alla gente il messaggio di fare di più con quello che abbiamo.
E’ il messaggio che viene dalla Natura. La natura è un incredibile fonte di ispirazione, perché ci mostra che col
tempo usando soluzioni creative è sempre possibile evolvere verso il meglio. Pensiamo per esempio al problema
dell’occupazione. In Natura non esiste disoccupazione, tutti contribuiscono al meglio delle loro possibilità. E se parliamo
di materie prime, non esistono scarti o inquinamento. O meglio, ciò che è scarto per qualcuno è sempre materia
prima fonte di energia per qualcun altro.In questo modo, ci rendiamo conto che possiamo sfruttare a cascata nutrienti, energia e materiali. La natura continua a
semplificare il modo in cui produciamo e consumiamo. Pensiamo a quanti apparecchi oggi abbiamo che non
servono. La Natura ci insegna come farne a meno. Questo è un approccio nuovo e interessante.
Pensiamo per esempio alle pile: in Natura tutto è basato sull’elettricità ma non esistono pile, non esistono reti o generatori a metano o petrolio. Ma in natura tutto è alimentato con energia
elettrica. Interessante, no? Come è possibile? Noi abbiamo bisogno di batterie inquinanti, di estrarre litio dalle miniere per produrle, di estrarre il rame necessario per le reti, di produrre
energia nucleare che pone il problema delle scorie.La natura è basata prima di tutto su un sistema a cascata
interconnesso, e ci insegna a fare molto di più con meno, ad eliminare anche quello che ci sembra indispensabile come le pile,
filtri, sistemi osmotici e tutte quelle apparecchiature che continuiamo a utilizzare e gettare via.
Il concetto stesso di rifiuto è un invenzione umana. Nei sistemi naturali nessuno produce qualcosa che non serve a nessuno. Ci
chiamiamo homo sapiens… sapiens… avrebbe più senso definirci homo non sapiens.
Esempi concreti di blue economyPROPOSTE
PROGETTI
Esempi concreti di blue economyIl primo esempio è sull’utilizzo degli scarti di caffé. Quando beviamo una tazza di caffé utilizziamo, ingeriamo solo lo 0,2% della biomassa raccolta da un agricoltore in Kenia o Colombia. Il resto, il 99,8% è gettato via. Ma
non è materiale di scarto. Adesso ci sono più di 20 città in tutto il mondo in cui questi scarti vengono utilizzati per coltivare funghi
shitake, un alimento di alta qualità privo di colesterolo e di acidi grassi saturi. Funghi che vengono prodotti direttamente in città; in questo
modo possiamo metterli sul mercato ad un prezzo che è la metà rispetto a quello dei funghi che arrivano dalla Cina. In questo modo in città si
creano posti di lavoro producendo cibo sano a prezzo contenuto. Questa è la Blue Economy: fare di più con quello che abbiamo. Una volta creato
questo sistema, dopo aver raccolto i funghi coltivati sugli scarti, resta comunque del materiale di scarto. Ma non si tratta di uno scarto, bensì di un prodotto ricco di aminoacidi che può essere utilizzato come alimento
per cani e gatti, o per gli animali da cortile. Concrete examples of blue economy
Facciamo un secondo esempio. Le bucce di arancia: questi scarti sono ricchi in d-limonene, un ottimo detergente che
può essere usato per lavare biancheria o per lavarci le mani e che non rimane attivo a lungo. Così quando bevo la
spremuta posso anche lavare i panni: tutto quello che devo fare è spremere il d-limonene dalle bucce. Ma oggi in Brasile ci sono otto stabilimenti che fanno proprio questo, un altro
stabilimento è stato appena aperto in Messico. In questo modo, invece di utilizzare per detergenti quell’orribile olio di
palma, un materiale che è stato presentato come biodegradabile ma che ha distrutto le foreste tropicali,
possiamo utilizzare questo prodotto estratto dagli scarti degli agrumi, produrre detersivi meno dannosi per
l’ambiente e produrre molti più posti di lavoro
Pensiamo poi agli scarti di macellazione. Perché noi siamo ancora carnivori, ci piace uccidere gli animali e mangiare la carne. Un chilo di carne corrisponde un chilo di scarti. Cosa ne facciamo in Europa? A causa della malattia della mucca
pazza li bruciamo tutti!Mentre in Africa, nel Songhai Center di Porto Novo in Benin,
e a Città del Capo, in Sudafrica, si coltivano larve. Ossia mosche che trovano in questi scarti un terreno ideale per
deporre uova da cui poi si sviluppano le larve. Queste larve mangiano tutto, in tre giorni consumano un bovino e hanno un sistema digestivo così efficiente che producono proteine pulite prive di virus o batteri che possono essere utilizzate a nutrire le quaglie, le cui uova servono poi a nutrire galline.
Quindi abbiamo un alimento per quaglie e pollame creato da rifiuti animali trasformati in un prodotto composto per l’80%
da proteine di buona qualità.
Ma queste larve hanno anche una saliva che può essere usata come disinfettante ed è più efficace di tintura di iodio
o disinfettanti: se la si mette su una ferita aperta la fa guarire più rapidamente. Non dimentichiamo che se in
Africa abbiamo problemi di Aids e malaria, le persone che muoiono a causa di piccole ferite non curate sono molte di più. Noi sappiamo che - in Africa - l’assistenza sanitaria non
arriva nei piccoli villaggi ma in questi posti ci sono dei macelli che producono, su piccola scala, moltissimi scarti. L'equipe di
studio e di ricerca di Pauli Gunter hanno calcolato che se convertissimo in proteine per alimentazione animale e
disinfettante tutti gli scarti di macellazione proveniente dai macelli ufficiali in Africa produrrebbero tra 500.000 e un
milione di posti di lavoro.
Diciamo sempre che i bambini sono il futuro, ma è sbagliato: i bambini sono il presente. Quel ragazzino che
non capisce perché il papà debba consumare così tante pile, quando la balena può percorrere gli oceani dall’artico
all’equatore, generando energia dal cibo per far circolare mille litri di sangue a ogni battito del cuore, e questo per
ottanta anni. Quando un bambino capisce questo, non capisce perché discutiamo sull’energia nucleare, non capisce
la nostra dipendenza dal petrolio, perchè questa vecchia balena si sposta per gli oceani senza bisogno di pile o energia
nucleare. Ma per superare la crisi che viviamo oggi in Europa
dobbiamo imparare di nuovo a navigare tra realtà, visione e fantasia.
Possiamo superare la crisi economica facendoci domande di cui non abbiamo le risposte. La scienza è lì per darci le
risposte, se siamo capaci di fare le domande giuste.
Blue economy e saluteUn intervento al cuore e un pacemaker con
relativa batteria di costa mediamente $50,000. Vista la conducibilità della pelle se
noi inseriamo un filo di carbonio che arriva al cuore la conducibilità del corpo crea elettricità che può fare funzionare il
pacemaker. Questo piccolo filo di carbonio può essere inserito attraverso un catetere,
senza nessun intervento chirurgico e costando circa $500.
La blue economy in europa e nel meditterraneola Sicilia ha costruito, in questi ultimi anni nel settore della pesca,
un modello di sviluppo economico e sociale ispirato ai principi della Blue Economy
10 Principi per la Blue Economy nel meditterranneo· Pensare alle risorse ittiche e marine sulla base dell’effettiva
capacità produttiva del mare.· Protezione e preservazione dell’ambiente marino.
· Internazionalizzazione, intesa non come conquista di nuovi mercati ma in termini di cooperazione fra mercati.
· Gestione attraverso l’approccio scientifico, privilegiando ricerca e formazione.
· Disponibilità pubblica delle informazioni.· Procedimenti decisionali trasparenti ed aperti.
· Approccio cautelativo.· Approccio sistemico.
· Utilizzo sostenibile ed equo delle risorse.· Responsabilità degli Stati quali controllori dell’ambiente marino
globale e dei singoli individui.
Alcuni Esempi di Progetti:
• Discard e By-catch• Refrigerazione Passiva• Nanotecnologie applicate agli Scafi• L’archeologia Subacquea innovativa• Centro di certificazione e prova
( Genomica, Naso elettronico ecc.)• Dialogo fra Finanza islamica ed
occidentaleCopyright: Distretto Produttivo della Pesca
- COSVAP 45
Gli studiosi indicano nove grandi problemi planetari e sottolineano che per tre di questi
(cambiamento climatico, ciclo dell’azoto e perdita della biodiversità) le ricerche sin qui
svolte dimostrano che abbiamo già sorpassato il “confine” che non avremmo
dovuto oltrepassare. Queste nove problematiche sono: il cambiamento climatico,
l’acidificazione degli oceani, la riduzione della fascia di ozono nella stratosfera, la
modificazione del ciclo biogeochimico dell’azoto e del fosforo, l’utilizzo globale di acqua, i
cambiamenti nell’utilizzo del suolo, la perdita di biodiversità, la diffusione di aerosol atmosferici,
l’inquinamento dovuto ai prodotti chimici antropogenici…
Gran parte delle nostre industrie generano enormi quantitativi di rifiuti. A ogni
tonnellata di rifiuti solidi urbani corrispondono 71 tonnellate di rifiuti provocati dall’estrazione, produzione e distribuzione dei
prodotti…
Il professor Janis Gravitis del Wood Chemistry Research Institute di Riga,
Lettonia, ha studiato processi alternativi per la produzione della
carta, compresa la creazione di una bioraffineria per estrarre, a scopi commerciali, tutti i componenti
dell’albero, dalla cellulosa, emicellulosa, alla lignina e lipidi…
Quando Paolo Lugari propose di riforestare la savana del Vichada in Colombia ricreando il
suo originale stato di foresta pluviale, nessuno lo credeva possibile, sulla base dei dati
scientifici disponibili all’epoca. Un tratto di savana sulla sponda occidentale del fiume Orinocò non aveva alcun valore poiché il pH del terreno era basso, l’acqua non era potabile ed era diffìcilmente
accessibile via aria, acqua e terra…
…I residui dei cereali usati nella lavorazione della birra vengono spediti al forno locale, Eskelunds Hembageri
AB, dove si trasformano in pane…
UNA STRISCIA DI COLORE DIVERSO: Le zebre offrono un altro esempio di tecnologia che potrebbe ridurre, e in alcuni casi persino eliminare, il bisogno d’isolamento in molte parti del mondo… Le zebre riescono a ridurre la temperatura di superfìcie
di circa 9 °C sfruttando le correnti d’aria generate dall’alternanza delle loro strisce bianche e nere…E’ noto che il colore bianco
riflette il sole e quindi riduce il calore. Il colore nero assorbe invece i raggi solari aumentando così la temperatura di superficie…si può notare come il semplice effetto fisico di superfici bianche e nere riduca le temperature interne con un risparmio
energetico previsto pari a circa il 20%…
VORTICI, EFFICACI BATTERICIDI: Non vi siete mai chiesti come facciano i fiumi a ripulirsi? Usano la fisica… L’incessante corrente del fiume favorisce la creazione continua di vortici nell’acqua. Il vortice fa
aumentare la pressione al centro del suo mulinello a livello di nanopressione e l’attrito rompe la membrana dei batteri…I potenziali
risparmi energetici forniti dalla tecnologia dei vortici e una miglior comprensione della geometria dei vortici permettono di sviluppare buone
opportunità sia per le aziende sia per le società. Combinando queste conoscenze con i tetti a scacchi idrofili e idrorepellenti presi a prestito dal coleottero tenebrionide del deserto del Namib, si può ridurre il consumo energetico e di materiali e produrre acqua dal tetto di un edificio. Grazie alla tecnologia dei vortici, la stessa acqua grigia utilizzata per fare il bucato al decimo piano può essere riutilizzata uno o due piani più
sotto, riducendo così lo spreco idrico di dieci volte…
PREVENIRE GLI INCENDI IN MODO NATURALE: Mats Nilsson, uno scienziato e ricercatore presso la ditta svedese Trulstech Innovation, ha sviluppato una gamma di gel e polveri ottenuti con sostanze alimentari facilmente reperibili e li ha chiamati “Fagocitatori molecolari di calore”.
Sembra logico. I nostri corpi hanno la straordinaria capacità di gestire il calore e l’ossigeno. Se il calore viene allontanato dalla fonte di materiale
combustibile e si converte l’ossigeno in anidride carbonica, non può esserci rischio d’incendio. Molti studenti di chimica lo imparano con il ciclo
di Krebs. Le sostanze biochimiche necessarie per le invenzioni di Nilsson potrebbero
essere ottenute dai residui della vinificazione e dagli scarti della produzione di succo di agrumi, trasformando così gli scarti in denaro…
La stessa tecnologia può essere impiegata per eliminare il rischio di esplosione nelle miniere. Concentrazioni eccessive di metano naturale
riempiono i tunnel e possono causare disastri se scoccano delle scintille mentre i macchinari scavano la roccia. Attualmente i macchinari sono fatti
con costose leghe di nickel e cobalto per ridurre il rischio di scintille. Usando i già esistenti tunnel di aereazione per irrorare l’area di estrazione con ritardanti a base di sostanze alimentari si potrebbero inibire le scintille
e prevenire le esplosioni…
PENSARE FUORI DAL CORO:…Prendiamo in considerazione il pacemaker. Per 50 anni le irregolarità del ritmo cardiaco sono state
risolte con questo strumento impiantato chirurgicamente. Il pacemaker è alimentato da una batteria collocata vicino alla
clavicola. A causa dei nostri attuali stili di vita molto stressanti, negli anni a venire, saranno necessari milioni di pacemaker,
ognuno al costo minimo di 50.000 dollari. Mentre tutti si stanno concentrando a sviluppare batterie più efficienti, la soluzione di
nuova generazione per regolare il ritmo cardiaco non avrà bisogno né di interventi chirurgici né di batterie. Il costo di questa nuova
tecnologia potrebbe essere di soli 500 dollari; il costo dei nanotubi è appena di qualche dollaro. L’introduzione di un
conduttore con nanotubi che trasmettono la corrente dai tessuti sani alle zone colpite del cuore prende ispirazione dallo studio dei canali delle cellule che garantiscono la conduttività nel cuore delle
balene. Un concetto non noto ai produttori di pacemaker…
Mats Nilsson ha sviluppato agenti ritardanti di fiamma prodotti con ingredienti alimentari e ha integrato con successo la catena di distribuzione nel settore
della produzione di pannelli truciolati (usati per mobili e nell’edilizia), di poliuretano (molto usato nelle auto e nelle abitazioni) e di fibre per la moquette (per uffici, abitazioni e aerei). Bisogna però sviluppare centinaia di nuove applicazioni. Benché sia in grado di fornire queste sostanze chimiche non tossiche in gel o in
polvere, il processo di fissaggio con i materiali da trattare richiede piccole modifiche per ogni applicazione. Ma per arrivare a ciò, la ricerca ha bisogno di tempo e
denaro. Il trattamento di materiali eterogenei come lattice, nylon e cellulosa richiede una conoscenza dettagliata di come integrare questa nuova tecnologia con gli
attuali processi di produzione. La mancanza di fondi di finanziamento consistenti comprometterà la capacità di Nilsson di completare le ricerche necessarie e
produrre le istruzioni di fissaggio che ogni materiale e procedimento richiedono. Dovremo aspettare decenni prima che le tossine degli alogeni e del bromo vengano sostituite da molecole ispirate al ciclo di Krebs? Forse un chiaro
messaggio da parte dei consumatori potrebbe incoraggiare i maggiori costruttori edili a livello globale a testare, approvare e impiegare questo prodotto. Forse c’è qualche speranza che aziende come la Albemarle, la Chematur o la Basf siano
pronte ad adottare queste innovazioni…
FUNGHI ALIMENTARI:…La crescente domanda globale di funghi a scopi medicinali e commestibili illustra al
meglio il potenziale di sviluppo del mercato…Qingyuan è più piccola della regione della Baia di San Francisco, eppure
questa regione dà lavoro a oltre 120.000 persone che coltivano funghi shiitake con un valore di mercato in
Occidente di oltre un miliardo di dollari. Secondo il professor Shuting Chang, un micologo della Chinese University di Hong Kong che ha contribuito enormemente al successo
internazionale della funghicoltura, nel 2007 il valore dell’esportazione totale della coltivazione cinese di funghi ha superato i 17 miliardi di dollari, dando lavoro a 10 milioni di
persone…i funghi sono tradizionalmente coltivati su scarti agricoli, comunemente considerati un fastidio e
spesso inceneriti.
La seta naturale contiene almeno il 30% di carbonio. Sostituire la seta con fibre di origine petrolchimica comporta
l’interruzione della fissazione del carbonio da parte della seta e dei gelsi. Inoltre, cessa la rigenerazione del terreno a essa
correlata… SLIDEUNA RASATURA PERFETTA: Il rasoio da barba è un esempio onnipresente del consumo insostenibile… Si stima che, ogni anno, insieme ai 10 miliardi di rasoi monouso vengano gettate in discarica 250.000 tonnellate di costoso metallo… Un rasoio
fatto con la seta fende grazie alla cheratina i peli senza tagliare la pelle, facendo roteare sulla superfìcie cutanea
centinaia di sottilissimi fili, di fatto una versione in miniatura di un tosaerba a mano. Abbiamo a disposizione la tecnologia
per farlo. Sarà solo questione di tempo e denaro per la sua messa a punto e produzione…
APPLICAZIONI BIOCOMPATIBILI IN MEDICINA: la seta si presta ad una serie infinita di applicazioni, dal filo di sutura a
bende, protesi, arti e cartilagini artificiali, il tutto con il vantaggio appunto di essere biocompatibile e non richiedere
quindi l’uso degli immunosopressori…
sulla scoperta che le balene, tutti gli altri mammiferi e persino le mosche sono in grado di generare e distribuire energia elettrica senza batterie né fili. Le diverse specie viventi del nostro pianeta hanno imparato a generare l’energia elettrica di cui necessitano usando una vasta gamma di fonti energetiche: gravità, differenziale di
temperatura, differenziale di pH, energia cinetica del movi mento muscolare, energia piezoelettrica dal movimento cardiaco e dalla circolazione sanguigna, energia derivata
dalla CO2 e dai metalli presenti nel corpo……Se paragoniamo il costo per kilowattora di una pila al costo della stessa quantità di energia erogata dalla presa di casa, molti di noi rimarrebbero esterrefatti nello scoprire che si
paga dalle 100 alle 500 volte di più per l’elettricità delle batterie rispetto a quella di casa. Gli analisti industriali che si
sono resi conto di questo sono ora alla disperata ricerca di dispositivi più efficienti…
Gas Propellenti: oggi questi gas sono usati in moltissime applicazioni civili ed industriali, ma hanno un
forte impatto ambientale negativo. Il loro impiego potrebbe essere sostituito replicando il meccanismo di
nebulizzazione e spruzzo di un coleottero, il c.d. “Brachino crepitans”, in grado di spruzzare un liquido
irritante alla temperatura di 100 °C a una distanza di 10 volte la sua lunghezza.
…vernici, inchiostro, stoffa, plastica, cosmetici e gli alimenti si servono del colore per farsi notare. La domanda di colore è enorme e in continua crescita. Nel 2008, il consumo globale di pigmenti ha raggiunto quasi 8 milioni di tonnellate, generando un giro d’affari di oltre 17 miliardi di dollari… La moderna pigmentazione si crea con il cadmio, il cromo, il cobalto,
il piombo, il mercurio, il titanio e lo zinco, insomma dipende da pratiche estrattive e da lavorazioni di minerali molto lontane dal modello di sostenibilità. Inoltre, l’impiego dei pigmenti è regolamentato in quanto è stato provato che molti presentano rischi per la salute. Cio nonostante, nessuno degli standard industriali moderni richiede pigmenti
biodegradabili. E non ci sono nemmeno normative che regolino lo smaltimento dei prodotti di scarto e dei loro componenti contenenti colori a base di ossido di metallo. Assieme alle
batterie, i pigmenti colorati sono responsabili probabilmente della maggior parte dell’inquinamento da metalli pesanti nelle discariche. Poiché i pigmenti sono stati progettati per resistere e non sbiadire, non si degradano e concentrandosi possono raggiungere livelli pericolosi di contaminazione. Se dispersi in modo incontrollato
nell’ambiente, inquinano interi ecosistemi. I colori sono meravigliosi ma sono uno “sporco affare”...
…Le pelli dei pomodori ammontano a ben 30.000 tonnellate l’anno. Se gli stabilimenti della Unilever affiancassero un’attività supplementare che producesse solari a base di licopene
proveniente dagli scarti dei pomodori, gli attuali agenti per la protezione da raggi UV a base di titanio sarebbero immediatamente superati e non più economicamente concorrenziali…
…La natura ricava elettricità da sei fonti principali: calore, luce, frizione, pressione, magnetismo e reazioni
biochimiche… Peter Spies è sicuro che un giorno, quando i nuovi sistemi saranno migliorati, sarà sufficiente una
differenza termica di 0,3 gradi per generare abbastanza energia da far funzionare un telefono cellulare… La
pressione (o, in gergo tecnico, la “piezoelettricità”*) è un’altra fonte di elettricità naturale molto abbondante. “Piezo” deriva
dal greco “premere, comprimere”, e la più grande fonte di compressione che abbiamo a disposizione è, ovviamente, la
forza di gravità. Il peso di un albero riesce a generare elettricità esercitando pressione sulle pietre presenti nel
sottosuolo… Se lo studio della piezoelettricità farà progressi, potremo iniziare a pensare di progettare edifici che
producano elettricità sfruttando il calpestio del pavimento…
… Gli edifìci in cui passiamo almeno due terzi delle nostre vite dovrebbero giustamente essere progettati per garantirci salute e sicurezza… Se controllate il pH dell’aria nelle vostre case, vi
accorgerete subito che nelle aree urbane è acido……Architetti e medici sono le due categorie che potrebbero essere coinvolte di più. Ma, a causa della
rigida separazione dei saperi, tendono a pensare che la questione dell’acidità e alcalinità sia riservata ai chimici. Persino i più moderni architetti ambientalisti, quelli che possono aver costruito un edificio
meritevole della certificazione Leed Platinum, spesso non sanno quanto sia importante mantenere un certo pH…
…Ci sono sette flussi importanti che dovrebbero essere integrati in ogni progetto: aria, luce, acqua, energia, suono, materia e persone. Ciascuno di questi flussi influenza l’equilibrio dinamico che crea le
condizioni vitali in cui ognuno di noi può sopravvivere e stare bene, e ha come principio-motore il miglioramento della vita…
…Immaginate un bambino piccolo che dorme, per buona parte del giorno, in una stanza dove la colla del truciolato rilascia formaldeide, il pavimento e la vernice sui muri contengono battericidi e fungicidi carichi di sostanze chimiche, i giocattoli e i vestitini colorati mostrano tracce di metalli pesanti e il
materasso, le lenzuola, le tende e i tappeti sono stati trattati con derivati del bromo per resistere alle fiamme. I doppi vetri sono stratificati con filtri anti UV e coperti da pesanti tende che impediscono alla luce di entrare, mentre un tappeto attutisce i rumori che potreb bero disturbare il sonno. Uno strato
isolante e il ricircolo efficiente dell’aria calda e fredda chiudono l’ambiente ermeticamente e lo isolano ancora di più dai suoni. I pannolini usa e getta e i prodotti per l’igiene del neonato sono pieni di
fragranze sintetiche, parabeni, coloranti chimici e sbiancanti ottici, e i filtri dell’aria condizionata contengono sostanze battericide…
…Gli scienziati coreani hanno creato un sottile film di nanofìbre di carbonio da posizionare sotto il parquet o un tappeto, che potrebbe portare l’ambiente circostante fino a 36,5 CC con il solo ausilio di un
congegno a energia solare da 12 volt. Inizialmente questo sistema era stato testato in Giappone e in Corea per tenere al caldo le radici delle piante all’interno delle serre, permettendo un risparmio di
energia pari al 70%; ora inizia a essere applicato anche per il riscaldamento delle case…
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VALLE DEL BIDENTE 1371 (2011) imprese attive
sfalci e potature: possono essere stoccati fino a 1000 tonnellate in campo aperto .... cooperative forestali
pannolini e pannolonisostanze plastiche
filiera del Pellet da legno di rifiuto come Pini, Pioppiciclo dei rifiuti
vinacciagassificatore 250 kw elettrici a pellet
serie di case sostenibili con paglia ed argillia con la filiera dei materiali del territorio
FontiPauli Gunter, The Blue economy – 10 Years, 100 Innovation, 100
Mlion jobs Report to the Club of Rome, Paradigm Publication, 2010
http://www.blueeconomy.de/http://www.zeri.org/ZERI/Home.html
http://www.edizioniambiente.it/http://www.distrettopesca.it/Home.aspx
http://www.ilcambiamento.it/culture_cambiamento/opportunita_blue_economy.html
Le opportunità della blue economy, ecomondo 2012
BLUE ECONOMY alla base del Memorandum on National Policy for the Oceans, Our Coasts, and the Great Lakes - 12 giugno, 2009
GRAZIE PER L'ATTENZIONEBUONA PROGETTAZIONE
BUONA VITA
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Oltre la “green economy” : la “blue economy”
Il concetto di sviluppo sostenibile è ampiamente utilizzato nei dibattiti sul tema ambientale. Ma focalizzare soltanto la salvaguardia dell’ambiente non è sufficiente. Abbiamo bisogno di uno sviluppo sostenibile onnicomprensivo.Perché la sostenibilità non è concepibile senza un profondo ripensamento del modello di sviluppo occidentale che ha confuso l’obiettivo del benessere con l’accumulo dei beni, perdendo di vista altre modalità di evoluzione tese a perseguire realmente il fine di un “buon vivere”, fatto di equilibri tra gli uomini e tra uomini e natura.
Passare alla strategia blue significa:
• concepire lo sviluppo sostenibile guidato da quattro direttrici: economica, sociale, ambientale e culturale.•impegnarsi in prima persona per rendere il mondo migliore affinché sorga la responsabilità globale, co-operativa e condivisa
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Pensiero e Strategia “Blue”
Pensare blue significa ispirare le persone a fare le scelte migliori per se stesse e per il pianeta. Pensare e fare blue significa compiere un cambiamento, un cambiamento che parte dalla considerazione che 3/4 del pianeta è costituito da risorse acquatiche. La strategia blue, quella della fiducia e della partecipazione, ha già dimostrato di essere vincente.
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10 anni100 innovazioni
100 milioni di posti di lavoro
10 years100 innovation
100 milion of jobs
politica industriale, che non si limita a discutere-decidere “come” e “dove” produrre (l'organizzazione del lavoro e la localizzazione dell'investimento), ma anche (e soprattutto)
“cosa” e “per chi” produrre".
Le principali tipologie di mercato sono:mercato delle materie prime
mercato agricolomercato dei beni di consumo
mercato immobiliaremercato dei capitalimercato finanziariomercato azionariomercato del lavoro
PERDITA DELLA SOVRANITàeconomica (per la mancanza della moneta sovrana ma anche per la globalizzazione e da ultimo per il ruolo che
assumerà la BCE rispetto alle banche nazionali)alimentare (i prodotti prima di arrivare sulla nostra
tavola percorrono centinaia e migliaia di km)salute (spesso le malattie vengono cocreate dal sistema
di cura …)territoriale
politica (perdita di credibilità dei partiti e dei politici che continuano a difendere i loro privilegi)
Pseudo-economia verdeProcedure come la fabbricazione di bioetanolo partendo dalla fermentazione
dell'amido di mais o la soia (in USA) e di biodiesel dai semi di altre piante come la colza o il girasole (inEuropa) e la palma da olio (nel Borneo) sono state
denunciate da molti ricercatori ed organismi come "false procedure verdi". In effetti, negli USA la produzione di bioetanolo da mais ha un EROEI attorno
all'unità (viene prodotta un'unità di energia sotto forma di bioetanolo partendo da fonti fossili come il gasolio per trattori), con infine l'immissione complessiva in atmosfera (rapporto tra assorbimento da parte delle piante ed emissioni quando
i motori bruciano il biocarburante) di una quantità di CO2 soltanto lievemente diversa da quella prodotta dai combustibili fossili.
Se si impiegassero trattori elettrici, in qualche modo connessi (anche indirettamente, tramite batterie) con una fonte di alimentazione rinnovabile (eolico, idroelettrico, solare), il modesto EROEI potrebbe divenire accettabile, anche come sussidio agli agricoltori. In pratica sarebbe come far marciare i
motori a combustione interna delle auto con l'elettricità.Altri analisti sottolineano come l'aumento delle rese agricole necessario (ad es. in Brasile le rese per ettaro delle coltivazioni della canna da zucchero, impiegate nella produzione di bioetanolo sono triplicate, portando l'EROEI al vantaggioso 6-8 circa) comporti l'esaurimento dei terreni, che diventerebbero così una risorsa
non-rinnovabile, e dunque non-sostenibile a lungo termine.
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LA STORIAGunter Pauli fondata nel 1994 con il sostegno del governo giapponese, la
Zero Emissions Research Initiative delle Nazioni Unite University di Tokyo. Su questa organizzazione, la Fondazione Zeri è stato stabilito. Sulla creazione di una rete globale per lo scambio di idee scientifiche tra le persone creative fuori lo scopo di questa fondazione è quello di trovare sostenibile, ispirato alle
soluzioni naturali per la società.
In questo contesto, il progetto ha sviluppato "Natura 100 Best" . Per sostenere il progetto, un team di scienziati ha intrapreso un'analisi completa di tecnologie naturali che erano state pubblicate in articoli
peer-reviewed. La squadra degli Stati Uniti era 2.131 tecnologia e filtrati quelli che aveva il potenziale per trasformare i modelli di business esistenti in linea di principio. 340 di loro sono stati selezionati
che possono essere combinati in sistemi che sono come ecosistemi.
Queste tecnologie sono state poi valutate da un team di strateghi aziendali, gli analisti finanziari e dipendenti governativi. I criteri utilizzati incluso lo stato di sviluppo del progetto, gli importi dei beni è stato utilizzato e la possibilità di contribuire, alla realizzazione degli obiettivi di sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite. Viene inoltre preso in considerazione è stato il numero di potenziali nuovi posti di lavoro da creare e il periodo di tempo entro il quale i mercati di massa potrebbero essere affrontati.
I cento migliori idee nel libro "The Blue Economy ®" sono presentati, hanno elementi sistemici, vale a dire a risolvere più di un problema alla volta, invece di concentrarsi su un solo aspetto. Tutte le
innovazioni sono basate su progetti, iniziative funzionali o società e sono quindi già stato testato in pratica. La loro attuazione in centinaia di industrie e la distribuzione in paesi di tutto il mondo cambierà
l'industria come la conosciamo, in fondo - verso una maggiore sostenibilità mediante un maggiore valore aggiunto.
La Blue Economy ® permette di soddisfare le esigenze di base di tutte le persone con quello che abbiamo. Rappresenta un nuovo modo di progettare attività : Attraverso l'uso delle risorse disponibili in sistemi a cascata dei rifiuti di un prodotto è la materia prima per nuovo contante. In questo modo, posti
di lavoro, il capitale sociale accumulato e il reddito è aumentato - è l'ambiente che è il nostro sostentamento, non ulteriormente sfruttata e inquinata. Quindi possiamo sviluppare noi stessi, da un'economia in cui il bene e il male costosa è a buon mercato, ad un sistema in cui il bene a prezzi
accessibili e innovative.
Per contribuire a rendere questa visione una realtà, migliaia sono stati esaminati centinaia di innovazioni e ha scoperto che imitano gli ecosistemi naturali e la loro efficienza. 100 di queste innovazioni sono state presentate 2009 come un rapporto al Club di Roma. Circa un terzo delle 100 innovazioni sono già state
attuate nelle aziende di tutto il mondo, sono al terzo posto come prototipi e l'ultimo terzo è scientificamente provato, ma ha ancora bisogno di ulteriori ricerche per essere trasformato in un
prodotto commerciabile.
Dal 22 Febbraio 2010, verrà presentata una novità settimanale con i dati di mercato e informazioni sui flussi finanziari in entrata potenziali e reali. Questi casi di imprese che vengono diffusi tramite newsletter
e si può accedere anche tramite la registrazione su pagine della nostra comunità.
Il nostro obiettivo è quello di ispirare centinaia, migliaia o addirittura milioni di imprenditori. Questa comunità funziona come una piattaforma per informazioni e contatti.
La nostra visione: la creazione di 100 milioni di posti di lavoro sostenibili entro il 2020. Non aspettare: Agire ora!
Gunter Pauli (n. 1956)
è soprattutto come scrittore e noto imprenditore.Come presidente della associazione studentesca AIESEC 1978 ha incontrato Aurelio Peccei, conoscere il
fondatore ed ex presidente del Club di Roma. Nel 1979, gli successe il suo invito alla riunione annuale del club di Salisburgo. Aurelio Peccei divenne il suo mentore e ha dato Paolo lo sviluppo del programma
giovanile del club, conosciuto come il Humanum Forum.
1984 Gunter Pauli di Bruno Kreisky è diventato un membro della Commissione Kreisky ha invitato per il lavoro in Europa.
1991 Pauli organizzato con grande successo l'anno di Mozart in Belgio e in Giappone e questo è stato assegnato il "Medaglia d'Oro della Provincia di Salisburgo."
Gunter Pauli in seguito fondò più aziende, vissuto in Francia, Svezia, Stati Uniti e Giappone, ed è stato attivo in tutto il mondo. Nel 1994 ha iniziato con il sostegno del governo giapponese e l'Università delle
Nazioni Unite a Tokyo, Zero Emissions Research Initiative.Ha sviluppato un modello di business con meno rifiuti e delle emissioni potrebbe essere prodotto come lo standard giapponese prevede già. Le
considerazioni teoriche, che erano stati confermati da quasi cento professori potrebbero essere aggiunti in seguito attraverso progetti pilota che ha dimostrato i benefici di ogni proposta.
Nel corso degli ultimi quattro anni, Gunter Pauli concentrata sull'identificazione innovazioni che potrebbero cambiare i modelli prevalenti di attività economica. Attraverso una vasta gamma di iniziative
di business potrebbe un modello macroeconomico per i prossimi dieci anni per essere sviluppato, che crea posti di lavoro, il capitale, e imposta l'economia e porta la società in direzione della sostenibilità.
Il Rapporto di Living Planet 2010 ci dice che la biocapacità dell’ecosistema mondiale è di 1,8 ettari produttivi pro capite, mentre l’impronta ecologica
è di 2,2. L’impronta ecologica è un indicatore sintetico di sostenibilità ambientale che utilizza
come unità di misura l’ettaro di territorio produttivo: sintetico perché integra informazioni
diverse. Banalmente nell’impronta ecologica sono sommate 6 voci diverse : terra idonea alla
produzione di cibo, aree per il pascolo, foreste per la produzione di legname e carta, aree marine
sfruttate, foreste per l’assorbimento del biossido di carbonio e infine, territorio utilizzato per le
infrastrutture.