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Bollettino Salesiano SOMMARIObiesseonline.sdb.org/1899/189912.pdf · gli atti costitutivi del culto...

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SOMMARIO DI DICEMBRE1899 AUGURIDIFELICITA'.pag.305 Lo SPIRITORELIGIOSONELLEFAMIGLIECRISTIANE . . »306 LAPARTENZADEINOSTRIMISSIONARI . . »311 Lo STATODELLENOSTREMISSIONIDIPATAGONIADU- RANTEL'INONDAZIONE »314 GRAZIEDiMARIAAUSILIATRICE . . »327 NECROLOGIA : Don Cesare Cagliero-Mons .Giacinto Monti - GeronimaBassoved .Biga - LuigiAl- fieridiMilano 330 COOPERATORIDEFUNTI . . »332 ILLUSTRAZIONI : VistadiPatagonesinondato,pag . 307 - LaViaRocaaPatagones, 311--ScuoleSalesiane d'ArtieMestieriaMontevideo, 314 - Viedmainon- data, 315 - LaPiazzaWinteraVìedma, 319 - Le rovinediViedma,323 .-D .CesareCagliero, 331 . INDICEGENERALEDELL'ANNO1899 »333
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Bollettino SalesianoSOMMARIO

DI

DICEMBRE 1899

AUGURI DI FELICITA'...pag. 305Lo SPIRITO RELIGIOSO NELLE FAMIGLIE CRISTIANE . . » 306LA PARTENZA DEI NOSTRI MISSIONARI . . » 311Lo STATO DELLE NOSTRE MISSIONI DI PATAGONIA DU-RANTE L'INONDAZIONE » 314

GRAZIE Di MARIA AUSILIATRICE .

. » 327NECROLOGIA : Don Cesare Cagliero - Mons . GiacintoMonti - Geronima Basso ved . Biga - Luigi Al-

fieri di Milano330COOPERATORI DEFUNTI .

. » 332ILLUSTRAZIONI: Vista di Patagones inondato, pag . 307 -La Via Roca a Patagones, 311--Scuole Salesianed'Arti e Mestieri a Montevideo, 314 - Viedma inon-data, 315 - La Piazza Winter a Vìedma, 319 - Lerovine di Viedma, 323 .- D . Cesare Cagliero, 331 .

INDICE GENERALE DELL'ANNO 1899» 333

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Auguri di felicitàPer le imminenti Feste Natalizie e prossimo Capo d'Anno, il Sacerdote MICHELE RUA,

Superiore della Pia Società di S. Francesco di Sales, anche a nome dei Salesiani, delleSuore di Maria Ausiliatrice, con i giovanetti e le giovanette alle loro cure affidati,dispersi nelle varie Case d'Europa, America, Asia ed Africa, augura ai Benemeriti

Cooperatori e zelanti Cooperatrici dal Bambinello Gesù le più elette benedizioni spirituali e tem-porali con lunghissima, florida vita, ripiena di opere buone e coronata da una santa morte .

Attorno alla Culla del Celeste Infante, che viene misericordiosamente a redimere tutti gliuomini, nasce eziandio l'ANNO SANTO, l'anno della ricchezza dei tesori celesti implorati pelministero della Chiesa .

Degnisi Gesù buono esaudire le umili preghiere, che, durante tutto questo faustissimo avve-nimento del GIUBILEO MAGGIORE, il Successore del Venerando Padre D . Bosco farà in-nalzare da tutta la Famiglia Salesiana a favore dei suoi numerosi Cooperatori e Cooperatrici,e mostri a tutti la sua benignità e il suo amore, diffondendo copiosamente sopra di loro e soprale loro famiglie l'abbondanza delle sue misericordie .

Questi voti ardenti i Salesiani ed i loro giovanetti indirizzeranno in particolar modo a GesùBambino nella Comunione, che per privilegio pontificio faranno in tutte le loro Chiese nellamezzanotte del S . Natale .

Buone Feste Natalizie !Buon Fine e Mi glior Principio d'Anno!

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DIMOSTRATA la necessità dellospirito religioso nelle famigliecristiane (1), ci rimane ora a direin qual modo si possa ristati-rare nelle nostre famiglie que-sto spirito, o meglio quali sianogli atti costitutivi del cultodomestico ossia della religione

praticata in famiglia .Per quanto è possibile, il culto dome-

stico deve essere una riproduzione fedeledi quello pubblico, perché ne è la sor-gente, la continuazione, l'ausiliare, e s'in-spira ai medesimi sentimenti riguardo aDio ed agli stessi bisogni dell'anima . Oranel culto pubblico si può considerare illuogo, dove si esplica, le preghiere, chene sono la parte essenziale, l'istruzioneche l'accompagna, i cantici che lo fannoamare, e i giorni che gli appartengono .Cerchiamo di vedere, in giuste propor-zioni, quello che la religione praticatain famiglia può prendere ad imprestitoda ciascuna di queste circostanze .

In quanto al luogo non diremo vi sianecessario una parte riservata della casa,perché non tutti possono avere la sod-disfazione di possedere, sotto il propriotetto, un piccolo oratorio, preziosa soli-tudine, dove di quando in quando si vaa prostrarsi ed intenerirsi della presenzadi Dio. Quindi in generale è preferibileche il santuario di famiglia non si dis-tingua per nulla da quanto costituisceil domestico focolare, cioè dal luogo or-dinario di abitazione, di lavoro, di con-versazione, di riposo, di tutti insommagli atti della giornata, perché è alloraveramente che l'abitazione dell'uomo di-venta la dimora di Dio . Posto ciò, a qualsegno, entrando in una casa, conosceremoche Dio vi abita e che vi riceve i dovutiomaggi ? Quando entriamo in una chiesa,a colpo d'occhio, scorgendo l'altare, sap-piamo dove ci troviamo . Nella famigliaqual è il simbolo che deve tenere il postodell'altare? Il nostro cuore ci rispondesubito : un Crocifisso! Ecco il centro deltempio di famiglia, ecco l'altare ! Sì, nelsito più onorifico, meglio lumeggiato e

(1) V. Bollettino di Ottobre scorso pag. 250 .

LO SPIRITO RELIGIOSO NELLE FA MIGLIE CRISTIANE

pili in vista di tutti ; nel sito, in cui piùspesso si riuniscono i membri della fa-miglia, deve esservi il Crocifisso, l'im-magine del Salvatore, che dall'alto dellasua croce, copie da un trono, stendendole braccia e mostrando le sue piaghed'amore, presiede a quanto vi succede.È a questo segno che tosto presentiremouna famiglia veramente cristiana. Dalmodo con cui il Crocifisso è collocato,dagli oggetti che lo circondano, dai qua-dretti, dalle immagini che gli fanno cor-teggio, potremo subito esclamare : Qui siè in mezzo a credenti, qui si vive sottol'influenza dei dolci misteri della fede,qui, quando vi sono lagrime, si sa doveversarle, qui si porta la speranza d'unceleste destino, qui infine non sarà troppodura la morte! Quando uno di questi piidiscepoli di Gesù Cristo, arriva all'ultimogiorno ed all'ora suprema di sua mortalcarriera, il ministro di Dio non sarà im-barazzato nel cercare un Crocifisso dapresentargli a baciare, nè un ramo d'olivobenedetto, con cui aspergere l'acqua pu-rificatrice sulla sua agonia! E quando ilmoribondo per l'ultima volta aprirà gliocchi e li fisserà su quelle pareti, testi-moni delle sue lotte e dei suoi meriti,si riposerà dolcemente nel ricordo del-l'onnipotente ed amabilissimo Redentore,della Vergine Madre e dei Santi Patroni,in cui confidava. Questi cari e veneratioggetti servirono ad alimentare il suoculto quotidiano, consolarono e santifi-carono la sua vita, ed ora consolano esantificano la sua morte! Tale deve es-sere la dimora dei cristiani, per rasso-migliare ad un santuario . La ricchezza,il lusso, i capolavori bene spesso frivoli escandalosi dell'arte profana, possono benfare un bel salone pagano ; ma due bas-toni in croce, ma un miserabile stracciodi carta, su cui siavi grossamente im-pressa la divota effigie di Santi Protet-tori, sono in una famiglia cristiana em-blemi mille volte più favoriti e sopratuttoun rifugio mille volte più sicuro, perchéè il cristianesimo incessantemente pre-sente davanti agli occhi e per gli occhipresente al nostro pensiero ed al cuornostro.

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Ora in questo santuario domestico cosìdisposto sì può ogni giorno contemplareuno dei più commoventi spettacoli . Èl'atto per eccellenza del culto domesticoe si compie nell'ora

. . . . che volge il desioai naviganti e intenerisco il cuorelo dì ch'han detto a' dolci amici : addio!

nell'ora della tranquillità e del silenzio

che precede la tenebrosa notte . Il finedella giornata ha fatto interrompere aimembri della famiglia i lavori, ed il ri-poso sta per scendere sulle stanche loropupille, onde prepararli ai lavori ed alleagitazioni del domani . Ma prima eccolitutti riuniti ed inginocchiati appìè deldomestico altare. Sì, il padre e la madre,i fratelli e le sorelle, i servi e le serve,l'operaio e l'apprendista, l'avo dal biancocrine ed il bimbo dagli occhi angelicisono tutti raccolti in supplice atteggia-mento là nel luogo stesso, ove lavorano,ove soffrono, ove alle volte hanno gu-stato come in sogno la felicità ; là oveforse son nati, ove furon cullati e doveun giorno (ohimè!) saranno stesi sullafunerea bara . . . Ascoltiamo, se è possibile,adesso le voci, che s'innalzano al cielo

dal centro di questa riunione . Ora èquella grave del padre, ora la soave etenera della madre, oppur della figliamaggiore, che pronunzia religiosamentesante preghiere, e poi a brevi intervallitutte le altre voci rispondono in corocome per dare un unico volo a tutte leloro anime. Quanto armoniosi ed olez-zanti il più grato profumo sono gli ac-centi che escono da tutti quei cuori ! È

l'adorazione, che si prostra dinanzi al-l'Altissimo ; è il ringraziamento che scattain inni di riconoscenza ; è l'universaleindigenza che domanda il pane del corpoe dell'anima ; è la fede, che volando ol-tre la frontiera di questo mondo, cercale luminose rive della vita futura ; è l'ob-bedienza che proclama i divini coman-damenti per sottomettersi ; è il pentimentoche confessa le colpe, implora il perdono,e promette fedeltà più attenta ; è l'amoreprigioniero che impaziente si spiega nel-l'entusiasmo dei sacrifizi ; è la sofferenzache piange e si rassegna ; è l'inquietudineche sospira e si tranquillizza . .. Ma chi puòenumerare tutte le voci che salgono daquesta preghiera, in cui tutta la famigliaconcentra gioie e pene, timori e speranze,desideri e suppliche ? Chi può distinguere

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tutti gli infocati sospiri che escono daquelle labbra ognor più frementi e chedolcemente vanno a terminare nel cuoredi Dio? O Gesù Redentore, e sarà pos-sibile che il vostro tenerissimo Cuore atal vista non si commova d'una tene-rezza infinitamente paterna? Non è forsequivi che si realizzano in tutta la lorpienezza quelle vostre parole si ricchedi promesse: Là ove due o tre personesaranno riunite in mio nome, io sarò inmezzo a loro?

Orbene, quanti desiderano in simil modoinvocare sulle proprie famiglie il Padrenostro che è nei cieli, quanti bramanoesser benedetti del suo amore, privile-giati della sua grazia, siano fedeli a fareogni giorno la preghiera in famiglia . Essaè il mezzo per far sì, che nessuno tralascio disimpari di pregare . Padri e madri, cheleggete queste linee, siate fedeli a fareogni giorno la preghiera in famiglia :essa è il mezzo per pregare con fervore,poichè l'esempio è una forza che trascina ;e voi diverrete ferventi, quando ai vostriorecchi risuonerà una fervente preghiera .Siate fedeli a fare ogni giorno la pre-ghiera in famiglia : essa è il mezzo perdare alla vostra preghiera l'efficacia chele manca, poichè essa avrà l'efficacia di.tutte le altre, con le quali per la caritàforma un' unica supplica. Siate fedeli afare ogni giorno la preghiera in fami-glia! Dessa renderti più inviolabili isacri legami che vi uniscono, perchèi cuori, che pregano insieme, sono cer-tamente più teneri e più forti in amarsi ;e quando vi rialzerete dalla preghiera cheprecede il riposo, sarà con aumento dimutua affezione che vi scambierete ilbacio e l'addio della buona notte . Siate,o genitori, fedeli a fare ogni giorno lapreghiera in famiglia! Dessa eserciteràsu voi e sopra i vostri un apostolato dizelo, cui non potranno resistere neanchei cuori più indifferenti ed insensibiliLa preghiera in famiglia è la pratica piùeccellente e più facile di tutte nel cultodomestico : spetta quindi ai genitori edai padroni di officina darle tutta la per-fezione possibile .Alla preghiera in famiglia si consa-

crino non solo gli ultimi istanti del giornoche muore, ma se possibile, anche leprimizie della giornata che incomincia .Ed avendo l'ottima abitudine di pregareinsieme uniti mattino e sera, il suonodell'Ave Maria sarà il segnale legittimo

che unisce i membri della famiglia persalutare la Vergine Madre di Dio e no-stra. E quando tutti i membri si raccolgonoa pranzo intorno alla medesima tavola,perchè la benedizione del cibo ed il rin-graziamento non saranno pronunziati adalta voce dal padre o dalla madre ? Equando è tempo di rimettersi tutti al la-voro, perchè non si reciterà insieme unPater per offrire a Dio i propri sudori efatiche ? E poi vi sono anche nella fa-miglia certe circostanze atte a dare allapreghiera in comune un carattere piùpenetrante di emozione e solennità . Cosìchi ha un qualche figlio lontano, o allievoin collegio od oltremare, operaio o for-s'anche mercenario presso persone stra-niere, non amerà richiamarlo alla me-moria di tutti, rendendolo partecipe diquesta preghiera, da cui egli solo è esi-liato, col presentar quotidianamente aDio una fervida supplica in suo favore?E se è la malattia che visita qualchepersona cara rendendo tutti crudelmenteinquieti, come dal cuore di tutti, ripienodi pietose lagrime, con gli occhi fissi inDio, uscirà calorosa la prece ! È per ilpovero padre mio (ohimè) gravementeinfermo ; è per la sorellina ammalata ; èper la buona nonna moribonda, che viprego, Gesù buono! E se è la morte chevisita la famiglia, gettandola in lungo edoloroso lutto, non si proverà forse conso-lazione grande, nel richiamare, pregandoinsieme, la memoria della persona dilettadefunta e così provarle con l'unanimitàdei suffragi, che non è dimenticata?Membri di tutte le famiglie cristiane, voiamate certamente tutto questo, e benvedete che è cosa. buona, salutare e santapregare per quelli che si amano! Ebbene,per vostra propria esperienza, ma perun'esperienza piena ed ininterrotta, pro-curate di gustare tutte le dolcezze e diappropriarvi tutti i vantaggi della pre-ghiera in famiglia.

La terza cosa che abbraccia il cultodomestìco è l'istruzione, poichè, quan-tunque in famiglia non vi sia cattedra,pure la predicazione non deve esserneesente. Come abbiam già detto nell'arti-colo precedente, per dare al secolo ven-turo una generazione veramente cristiana,bisogna occuparsi prima di tutto dell'e-ducazione della gioventù . Ma per educarecristianamente i figliuoli basterà forse la

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predicazione del sacerdote, senza che levenga in aiuto quella della famiglia ? Lemadri e quanti ricevono sì teneramentei figliuoli alla loro entrata nel mondo,non debbono forse illuminare i primiraggi della loro intelligenza, guidare iprimi balbettamenti della loro lingua, esenza mai stancarsi far progredire in loro,man mano che crescono e si sviluppano,la loro piccola scienza religiosa?

Indi tien dietro il catechismo, e leprime lezioni generalmente debbono esserdate in famiglia . Ed anche dopo la primaComunione, dopo gli anni di scuola, dicollegio, nelle famiglie veramente cri-stiane non si tralascia d'inculcare ai figlilo studio del catechismo, procurando chesia ben compreso e fedelmente conser-vato nella memoria. Oh! com'è bello inuna famiglia vedere il padre che fa diquando in quando il catechismo ai figlied ai servi, per assicurarsi che nessunose n'è dimenticato! Oh! come se ne par-lerà a lungo tra i suoi ! Qual stima e qualamore si acquisterà anche dopo morte,nel cuore dei suoi figli! « Che buon pa-dre Dio ci aveva donato, diranno sovente :egli stesso ci insegnava e ci spiegava ilcatechismo ! »Ma non sta solo in questo la predica-

zione possibile in famiglia . V'ha ancorala lettura dei buoni libri ; e qui accen-niamo ad un punto dei più importantie facili . In famiglia non si ha forse datutti qualche ora di libertà, di riposo, diconversazione, alla fine dei pasti e for-s'anche durante le veglie? È allora chebisogna prendere dal suo scaffale il piolibro e leggerne, pieni di religioso inte-resse, qualche pagina istruttiva. E qualilibri scegliere? Senza dubbio ne possonoesser consigliati molti ; ma ve n'ha unoche è più bello di tutti, che non stancamai, che parla come un secondo Vangeloed un Vangelo tutto in azione, che noi,bamboli ancora, abbiamo imparato adapprezzare e a leggere sotto la guidapaterna : è il libro popolare e sublimedelle Vite dei Santi .Le Vite dei Santi sono una meravigliosa

epopea, che contiene tanti poemi com-moventi quanti sono i nomi gloriosi, edaltrettanti fatti veritieri quanti sono ipoemi . Sono una galleria ricca di innu-merevoli quadri, che trasportano il cuoree l'immaginazione a spaziare nelle in-cantevoli regioni della virtù, della santità

e dell'eroismo. Sono un'immensa e volu-

minosa teologia, in cui tutte le veritàdella religione ci appaiono in esempisulla persona di un qualche nostro simile .Oh! felice la famiglia che possedendol'inestimabile tesoro di qualche grandee genuina storia della vita dei Santi, eseguendo l'esempio dei propri antenati,non tralascia mai dal leggerne quotidia-namente qualche pagina e di ascoltarnel'eloquente parola! La madre del vene-rando nostro fondatore, la buona mammaMargherita deve alle Vite dei Santi, sen-tite leggere in famiglia durante la suafanciullezza a Capriglio, quel tesoro diesempi e di riflessioni morali, con cuiseppe allevare religiosamente i proprifigli non solo, ma ancora dare alla chiesaed alla società un'impareggiabile apos-tolo ed eroe. Fortunate adunque le fami-

glie, che si deliziano nella lettura delleVite de santi, perchè avranno l'ineffabileconsolazione di veder germogliare nelloro seno numerose vocazioni all'aposto-lato ed alla santità!

In questa piccola biblioteca di famigliasi possono avere pure altre ricchezze, comei Vangeli e la loro spiegazione (1) ; il libret-tino tutt'oro dell'Imitazione di Cristo ; leLetture Cattoliche (2) e qualche opera diS. Francesco di Sales o d'altri autori

(1) La nostra Libreria Editrice di Torino ha datoultimamente alle stampe il Nuovo Testamento se-condo la volgata - traduzione di Mons. AntonioMartini con note. - L'edizione - in formato dia-mante - è comodissima e porta l'approvazionedel Card. Richelmv, Arcivescovo di Torino . È unvolumetto nitido di IV-412 pagine, che costa soloL. 0,70 (E)-Legato in tela taglio rosso L . 0,85 (D) .In questa nota cogliamo pure l'occasione per rac-comandare al venerando Clero, specie ai novelliSacerdoti e Seminaristi, la nostra edizione delN ovum Jesu Christi Testamentum . la 1a, se nonerriamo, pubblicata in Italia conforme al nuovometodo tanto encomiato dai più recenti esposi-tori agiografi, metodo consistente nel dividerei capi non più in versicoli con a linea ad ogniversicolo, ma in tanti punti, i quali abbiano cias-cuno il titolo dell'argomento che in essi vienesvolto. Questa divisione facilita assai lo studiodel Nuovo Testamento, anzi lo rende più piace-vole anche come semplice lettura . I candidati alsacerdozio si troveranno così agevolato non pocoanche lo studio di tutta la Sacra Scrittura . Il vo-lume di pagine VIII-708 con parecchie illustra-zioni si vende presso le nostre librerie al prezzodi L . 1,50 (D) .

(2) Accenniamo qui in modo speciale alle Let-ture Cattoliche fondate da Don Bosco nel 1853 econtinuato ora dai Salesiani per il bene delleanime. Contano queste Letture 47 anni di vita,durante i quali si arricchirono di ben 564 fasci-coli da 100 a 120 pagine caduno . Gli ultimi trefascicoli intitolati : I nostri Missionari dell'Equa-

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sacri. È questa la bella e frequente pre-dicazione, che si può fare in famiglia edoh! con quanto interesse ed utilità siascolteranno sì buoni predicatori!

L'ultimo elemento del culto domesticosono i giorni che gli debbono in modoparticolare appartenere . Tra questi biso-gna contare prima di tutto la domenica,che, quantunque sia per eccellenza ilgiorno del Signore, pure merita di essereeziandio il giorno proprio di famiglia . Enella domenica infatti che ogni famigliaraduna i suoi membri, per compiere glistessi doveri, per partecipare al medesimoriposo ed agli stessi onesti divertimenti,per poter meglio gustarne le dolcezze eraffermarne sempre più i vincoli dellasua vita intima. Dunque la domenica ce-lebrata in famiglia, passata interamentein famiglia produce l'indispensabile con-nubio degli altari e dei focolari . Tuttaviala religione praticata in famiglia deveconoscere altri giorni cari e degni diesser in modo speciale solennizzati . Oraè la festa onomastica del padre, ora quelladella madre, oppure di un qualche figlioo figlia, e quel dì per tutti è un raggiodi gioia nuova e un raddoppiamento dimutua affezìone. E Dio può esser lon-tano da queste feste? Non sarà forse in-vocata da tutti con incessanti preghierela divina bontà sopra la persona, checon voti ed auguri unanimi si festeggia?Altra volta è una data funebre . Che do-loroso contrasto! Tanti anni fa in quelgiorno si apriva una fossa . . . Mio Dio !quante lagrime ancor oggidì! E chi daràalla desolata famiglia consolazione, con-forto e speranza, se non la religione, chesull'ali della fede le additerà non lontanala riunione con la persona diletta? . . . Oraè un giorno di prima Comunione ; e sela famiglia è cristiana, vi sarà nel suoseno una felicità, che si diffonderà su

tore del Sac. Prof. G. B. Francesia sono un verogioiello e commuovono profondamente . È il ge-nuino racconto delle persecuzioni crudeli, che queinostri confratelli sostennero generosamente perla maggior gloria di Dio . Quivi l'apostolato cat-tolico rifulge in tutta la sua bellezza, e finitanela lettura, di cui l'argomento non ammette inter-ruzione, le anime gentili si sentono naturalmentedisposto a coadiuvare con la preghiera e con lelimosine i nostri Missionari .Questi tre fascicoli si possono avere al prezzo

di L. 1,00 . - L'abbonamento alle Letture Catto-liche di Torino costa L . 2,25 all'anno .

tutti i suoi membri e nessuno si rifiuteràdi accompagnare il giovinetto o la don-zella fortunata alla sacra mensa . . .

Infine senza designare le altre festereligiose del culto domestico, diremo soloche si deve saper cogliere tutte le cir-costanze un po' straordinarie che acca-dono in famiglia, per farle servire allagloria dell'Altissimo, alla pietà delle no-stre anime ed alla gioia dei nostri cuori .Poichè chi potrebbe esprimere tutte ledelizie reali, tutte le soddisfazioni mera-vigliose che si riscontrano nella famigliacristiana ? La famiglia da una parte, lareligione dall'altra sono per certo le duesorgenti più abbondanti e più pure dellafelicità umana ; ed oh! quanta maggiorcopia di essa si diffonderà nei nostricuori, se queste due sorgenti sarannounite continuamente per attirarci a Dio!Come armonizzano bellamente tra lorola religione e la famiglia, l'amor sinceroa Dio e l'affetto soave a quelle persone,cui dolci catene ci legano ! Vivere d'unasola e medesima vita, soffrire le stessepene, portare il peso delle stesse fatiche,dividere i medesimi piaceri, camminareinsieme, insieme vegliare, sentirsi mu-tuamente attorniati di devozione a tuttaprova è la felicità e bellezza incompa-rabile di una famiglia dove si ama.Quanto però questa bellezza diventa an-cor più incantevole e sopratutto più sta-bile, se Dio è il centro di quest'intimità,se i membri di essa insieme lo pregano,se vicendevolmente si animano a cono-scerlo, amarlo e glorificarlo con le loroopere, se insieme vanno a riceverlo neiloro cuori alla Mensa Eucaristica, seinsieme sperano di riunirsi un giorno incielo. Lassù sì che sarà bello trovarsi inmezzo alle persone amate, senza timored'esser mai più separati !

Questi sono i frutti della religione pra-ticata in famiglia : e noi ci auguriamosinceramente che, nel prossimo secolo,conformemente ai vivi desideri del Som-mo Pontefice, questi frutti abbiano inrealtà ad abbellire tutte le famiglie for-manti l'unico ovile di Gesù Cristo sottola guida e la custodia dell'unico Pastore .

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LA PARTENZA DEI NOSTRI MISSIONARI

ARGOMENTO antico per il BollettinoSalesiano, ma sempre nuovo diallegrezza, perche fecondo di ge-nerosi pensieri e teneri affetti, èla partenza dei nostri Missionari .

Al vedere un drappello di giovani leviti e dicandide vergini di G . C. che se ne partonolasciando con tanto sacrifizio il padre e lamadre, cui forse non dovranno rivedere piùmai, perchè hanno udito la parola del Salva-tore : Qui amat patrem aut matrem plus quamme, non est me dignus (1) ; che abbandonanoanche i fratelli e le sorelle ; che dicono addio aquella prospettiva di speranze, che umana-mente avrebbero forse potuto avere rimanen-dosi nella patria dìletta, ogni cuore gentiles'intenerisco profondamente e tocca con manola divinità della Cattolica Chiesa, fulgida dinovella aureola nella perenne sua apostolicità .

Anche quest'anno, la vigìlia d'Ognisanti,nel glorioso santuario di Maria Ausiliatrice

abbiamo avuto l'invidiabile fortuna di assi-stere a questo caro avvenimento. All'ora sta-bilita, mentre le navate del santuario andavanoanimandosi di numerosi Cooperatori e Coope-ratrici torinesi, dei nostri giovanetti e di moltopopolo ; mentre attorno all'amata effigie dellaMadonna di D. Bosco si disponevano i fortu-nati nuovi Missionari e Missionarie ; mentrecol canto unisono del Veni Creator si invo-

cava sui profetturi la pienezza dei doni deldivin Paracleto, noi meditavamo commossiquella magnifica creazione della Chiesa Cat-tolica, per cui essa si perpetua, cioè l'apo-stolo. E cogli occhi fissi pur sull'eletto drap-pello dei nuovi apostoli, dimentichi del canto,dei mottetti e delle meste armonie che nel frat-tempo si sprigionavano dall'organo, la nostraanima si beava in quella magnifica pagina,con cui uno dei più illustri oratori modernidelineò stupendamente la vita dell'apostolo .Sacrificarsi e sacrificarsi ancora per le anime,ecco la divisa che l'amore ha scolpito sulcuore magnanimo dell'apostolo: Impendam, etsuperimpendar ipse pro animabus vestris (1) . Do-vunque pertanto vi sono popoli che ignoranoil mistero del Figlio di Dio, l'apostolo vi sireca, malgrado gli evidenti pericoli che l'aspet-tano . Periculis ex genere; pericoli dal lato dellasua famiglia, che si scioglie in lagrime, cherompe in singhiozzi, che lacera il suo povero

cuore e vorrebbe rattenerlofra i suoi amplessi desolati :pericoli dal lato del suo po-polo, che disconosce il suo

s acrifizio e lo reputa unafollia. Periculis in mari, peri-coli sul mare : via battutadalle procelle, abisso fecondodi tempeste e di naufragi,sul quale deve navigarelunghi mesi per approdarea mille, duemila, tremila le-ghe lontano dalla sua patria .Periculis fluminum, pericolidi fiumi , che straripandoarrestano di repente i passidei viaggiatori e coi loromiasmi ingenerano malattiefuneste allo straniero . Peri-culis ex gentibus, pericoli daparte dei gentili popoli bar-bari o selvaggi, con tutte leradici della natura scaduta,abbarbicati alle vecchie su-perstizioni, le quali copronodella sacra loro ombra gli

istinti depravati e gli infami costumi ; po-poli barbari o selvaggi, pronti a ribel-larsi contro la verità che li condanna ea soffocarla colla morte di colui che l'an-nuncia . Periculis latronum, pericoli di ladroni :briganti coronati, gelosi del loro potere, mi-nacciati nella loro corruzione, prontamentetrasformati in persecutori implacabili : vol-gari saccheggiatori, imboscati per sorpren-

(1) Matth . X, 37 . (1) Il Corinth . XII, 15.

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dere, assassinare, spogliare, colla speranza difare ricco bottino. Periculis in civitate, pericolinella città, dove è necessario nascondere lasua presenza, occultarsi come un cospiratoreper non cadere nelle mani di una giustizia,dinanzi alla quale il nome di cristiano è ilmassimo dei delitti . Periculis in falsis fratribus,pericoli nei falsi fratelli : negozianti di reli-gione, venuti da lontano per fare fortuna eper iscreditare il ministero disinteressato delvero apostolo : neofiti atterriti, apostati ven-duti, che danno in balìa ai nemici del nomecristiano chi contava sulla fraterna loro pro-tezione . Periculis in solitudine, pericoli nellasolitudine, dove le bestie feroci addentano,dove rumoreggiano gli uragani, dove preci-pitano i torrenti, dove la terra selvaggia edevastata ricusa di dare la vita, dove bisognasoffrire la fame, la sete, la paura ; pericolidell'isolamento : non un cuore, a cui narrarele proprie pene, in cui deporre le proprie spe-ranze, a cui domandare un conforto e qualchevolta una morte abbandonata e sconsolata !Predicatore dell'Uomo-Dio, è egli vero chel'anima tua generosa non vuole conservareper se sola lo stupendo mistero, nel qualeella crede di vedere la verità? Prudenza !non camminare alla ventura : bada a ciò cheti sta dinanzi. A che vai tu sfidando tantipericoli? E tu non tremi? - No, no, no. La-sciatemi partire . Fa mestieri che le ultimespiagge della terra mi odano e rispondano aquesto grido della mia fede : Credo in JesumChristum, Filium Dei unicum! - L'uomo chefavella in questa guisa non è una di quellecose rare, che si veggono comparire a lunghiintervalli nel corso dei secoli. È un fatto con-temporaneo dì tutte le generazioni, che si suc-cessero dall'origine del Cristianesimo . Que-st'uomo noi lo vediamo partire ciascun annodalle nostre rive, patria della civiltà, allavolta dei paesi barbari ; quest'uomo lanciossidietro i passi dei conquistatori del nuovomondo: nel medio evo percorse tutto le viedell'Antico Continente, e bussò alle portedella Cina : alcuni anni dopo la morte diCristo l'India udiva la sua voce : e dovunquee sempre la sua vita generosa fu spesa e pro-digata, come quella del gran Paolo, per lasalute delle anime : impendam et superimpendaripse pro animabus . Confessiamo, sì, che l'apo-stolo è ben più d'un uomo che si sacrificaegli è un eroe (1) .

Questo magnifico quadro era vivo vivo di-nanzi alla nostra mente, quando apparve sulpergamo il Missionario D . Lorenzo Giordano,Direttore del nostro Collegio di Pernambuco,il quale per circa un'ora tenne attentissimoil numeroso uditorio ad ascoltare dalla suabocca le meraviglie operate da Dio per DonBosco nelle Missioni . Fu patetico quandodescrisse gli Indii del Parà da lui visitati,

(I) Ved . MONSABRÉ . Esposizione del dogma cattolico,Conf. 32a, traduzione di Mons. Bonomelli .

quei popoli, com'egli disse, reietti dall'u-manità, la razza quasi dei paria, senza tro-vare pietà nè nelle leggi, nè nella civiltà,nè in niuna cosa : popoli posti al bando dal-l'umano consorzio : ma la voce di quei popolimorenti giunse attraverso il mare all'orecchiodi D. Bosco, che per opera dei suoi figli volleesserne apostolo .

Terminato il bellissimo discorso, a cui as-sisteva in gran cappa nel Sancta Sanctoruml'E.m° Card. Richelmy, cantate le litanie lau-retane in musica, l'E .m° impartì solennementel'Eucaristica benedizione. Riposto il SS. Sa-cramento, e recitate le preci commoventi del-l'itinerario, il Cardinale benedisse tutti i Mis-sionari e Missionarie, e dall'altare diede loroi suoi ricordi di Padre e di Pastore .

Ci è impossibile riassumere l'affettuosissimasua allocuzione : pur tuttavia tentiamo didarne un pallido schema. « Non andrò lon-tano, egli disse, a cercare il ricordo da la

-

sciare a voi, fratelli e sorelle in G . C., per-chè già l'avete con voi ed a me torna assaidolce e soave lasciarvelo. La corona del Ro-sario, ecco il ricordo che vo' lasciarvi inquest'ultimo giorno di ottobre , consecratoappunto dal vivente Sommo Pontefice allaVergine del Rosario.

» Voi, fratelli e sorelle, andate in lontanipaesi lungi dalla patria diletta, per portarela luce della fede a tanti, che ancor siedononelle tenebre e nell'ombra di morte, per farconoscere Dio a tanti che ancora non cono-scono altro che i loro idoli ed i demoni, perestendere il regno di G. C., per chiamaremolti alla libertà dei figli di Dio ed aprireloro la via che conduce al cielo . Certamenteè impossibile immaginare una missione piùbella, più grande, più sublime . Ma per questoappunto il ricordo che vi lascio è il più op-portuno e salutare. Nel Rosario si trova tuttoquanto è necessario a voi Missionari e Mis-sionarie laggiù in quelle remote contrade .Voi laggiù, in mezzo a mille pericolì, avetebisogno urgente di mantenervi nella vocazione,a cui il Signore nella sua misericordia de-gnossi chiamarvi , e di lavorare in essa contutta energia per fare il maggior bene alleanime. Ma non potete ottenere questo senzapreghiera e meditazione. Nel Rosario trovatel'una e l'altra.

» Nel Rosario avete la preghiera per ec-cellenza, il Pater Noster, insegnato dall'UomoDio agli Apostoli, e l'Ave Maria . Recitandoil Rosario adunque innalzate a Dio la vostravoce e con santa fiducia lo chiamate col dolcenome di Padre e gli domandate quelle grazieche riguardano la vostra felicità presente efutura : recitando il Rosario innalzate ripetutevolte la vostra voce a Maria, ed in questodolce nome avete la certezza di esser esau-diti. Il Rosario è la preghiera più sublime apiù cara al cuore dei figli di Maria : amatelodunque, fratelli e sorelle in G. C., recitatelo,e voi sarete sicuri della perseveranza nella

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vostra vocazione, sarete certi della vittoriasulle potenze infernali, voi forti della fortezzadi Dio salverete l'anima vostra guadagnandomolte anime a Dio .» Ma non basta . Nei luoghi delle vostre

missioni non avrete sempre la comodità dipossedere dei libri per fare la meditazione,cibo prediletto di tutte le anime religiose,fonte di santità e perfezione . Prendete inmano il Rosario, in esso troverete un vastocampo, in cui pascolare l'anima vostra, ri-temprandola così ogni giorno nelle virtùproprie del Missionarìo. Imperocchè il Ro-sario è un serto di rose multicolori : rosebianche, simboleggianti la purezza ed il can-dore dell'anima religiosa : rose purpuree, tintenel Sangue preziosissimo dell'Uomo Dio, sim-bolo della virtù del sacrifizio : rose aureesplendenti nelle vampe dell'amor divino. Lacorruzione allaga dovunque e nei paesi ovesiete incamminati è forse maggiore che al-trove, e voi, fratelli e sorelle, per compierela vostra missione avete bisogno di una granpurezza di cuore. Ora, meditando il Rosario,troverete nei misteri gaudiosi delle rose can-didissime, capaci di farvi ognor più amarela purità di cuore . Quivi la purezza rifulge,candida rosa, sulla fronte immacolata dellaNazarena, e l'anima meditativa si sente dol-cemente invitata a muovere il passo dietrol'olezzo dei suoi profumi ; qui, meditando ilmistero dell'Annunciazione e dell'Incarna-zione, nell'umìltà della Casa di Nazaret e dellagrotta di Betlemme, si ama viemmaggior-mente la purità tanto cara al diletto che sipasce tra i gigli . Vedendo Maria che al tempiosi conduce e presenta il suo Divin Figliuolo,imparerete la virtù della mortificazione, senzacui non puossi custodire puro il cuore. È lamortificazione che produce la virtù del sa-crifizio, bellamente simboleggiata nelle pur-puree rose dei misteri dolorosi . Medìtandola preghiera che nel Getsemani Gesù innalzaal Padre, la flagellazione che rassegnato sop-porta nel pretorio, la corona di spine, i chiodi,la croce, il Calvario, sentirete l'anima vostranaturalmente disposta ad esercitare in attola virtù del sacrifizio, virtù regina del Mis-sionario, con cui egli annega la propria vo-lontà, rinunzia alle gioie dell'amicizia ed ab-braccia ogni sorta di sofferenze . Nei misterigloriosi troverete auree rose, che vi trarrannoalla perfetta cognizione e fruizione dell'amordi Dio. Nel Rosario meditando la risurrezionedi G. C., fortificherete sempre più la vostrafede ; la sua salita al cielo rianimerà la vo-stra speranza ; e la discesa in terra dello Spi-rito Santo alimenterà e perfezionerà la vostracarità. Così pure la meditazione dell'Assun-zione ed esaltazione di Maria sopra i coridegli Angeli nel regno della gloria e dellabeatitudine, rattemprerà la vostra volontàcolla vista del premio ineffabile che Dio tienpreparato nel cielo ai perseveranti nella pro-pria vocazione e nell'assiduo lavoro della sal-

vezza delle anime . Il Rosario, fratelli e so-relle, ecco il vostro libro, ecco il vostro con-forto,, ecco il vostro aiuto, lo scudo delladebolezza, la cagion dello zelo e della setedelle anime, il maestro di ogni virtù. Il Ro-sario vi accompagni nel vostro lungo viaggio,il Rosario vi segua nelle vostre apostolicheperegrinazioni, e voi col Rosario in manomanterrete sempre aperta l'anima vostra allecare speranze del cielo » .E qui l'Eminentissimo Cardinale, con voce

commossa, invocò sui profetturi le celesti be-nedizioni dell'Ausiliatrice di Don Bosco, liassicurò che egli qual Padre non li avrebbemai scordati nelle sue preghiere, pregandolia non voler dal canto loro scordarsi di lui,dell'Archidiocesi affidata alle sue cure e dellaPia Società Salesiana, a cui appartengono .Fu un'allocuzione sublime e piena di unzionea noi rimane solo il dispiacere di non averlapotuto riassumere, almeno in modo atto adarne una gìusta idea. .La pia funzione terminò con lo scambio

degli abbracci e del bacio estremo così de-scritto dall'Italia Reale-Corriere Nazionale (1) .« I l momento è solenne, converrebbe esserpoeta, non cronista, per tradurlo in parolecommoventi. D. Rua ed i Superiori ad unoad uno abbracciano i Missionari, tutti robusti,aitanti della persona, atti a soffrire le avver-sità degli elementi e degli uomini .» D. Rua è il primo . Tutti gli occhi si ri-

volgono specialmente su di lui. Pare trasfigu-rato D. Rua. Accoglie ad uno ad uno i suoifigliuoli a mani spante, prende loro la testae la colloca sul seno, intanto che a ciascunoparla a lungo nell'orecchio e trova paroledi sommo conforto.» Essi ascoltano riverenti, poi gli bacianola mano con affetto e si ritirano .» Lì presso sono ufficiali, superiori dell'eser-cito e magistrati, ma la patetica scena havirtù di commuoverli tutti. D . Rua si trovabagnata la mano dalle lagrime furtive deisuoi Missionari. Piangiamo noi pure di gioia,ma di quella gioia così profonda, che trovala vena del pianto e si confonde con quella .

» Oh faccia Maria Ausiliatrice, ai cui piedisi svolgono ogni anno scene che fan rive-renti gli Angeli, sia dato a quegli eroi cheseminano nel pianto, abbandonando la patriaterrena, di raccogliere nella gioia eterna deiSanti » .

(1) Abbonamento annuo L. 20, semestre L . 11 . Di-rezione : Via Principe Amedeo, N. 26, Torino .

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LO STATO DELLE NOSTRE MISSIONI DI PATAGONIADURANTE L'INONDAZIONE .

Relazione del Missionario Don Bernardo Vacchina (1)

R mo SIG. D . RuA,Viedma, 5 Settembre 1899 .

SEBBENE durino ancora i trambustidell'inondazione, pure sono ingrado di dare alla S . V. R.ma no-tizie più precise e se vuole anchepiù consolanti di quelle inviatele,

in tutta fretta, nel momento del maggior pe-ricolo e sconforto. Non mi prometto tuttaviadi poter nella presento relazione narrarletutte le cose riguardanti a Viedma con or-dine, perchè in quei giorni di trepidazioneera tanto il da pensare e da fare, che nonmi fu possibile prendere i necessari appunti ;degli altri paesi inondati dirò solo quantomi venne scritto o raccontato da chi si trovòsul luogo e de visu potè constatare ogni cosa .

Cause dell'inondazione - La valle del RioNegro - Sua fertilità - Desolante trasfor-mazione - Durata della piena - Senza te-legrafo - Trepidazione e gioie .L'inondazione fu prodotta da pioggie tor-

renziali e dal prematuro squagliamento dinevi nella Cordigliera delle Ande in ques-t'inverno tanto mite da parere un prolungatoautunno. Le acque serpeggiando tra i fianchidelle Cordigliere, divise in grandissimo nu-mero di affluenti, con impetuosa velocità fe-cero straripare il Rio Neuquen, il quale allasua volta alimentato dal Limay e formato colRio Negro una sol cosa, continuò il rumoroso(1) Questa relazione giunse al R.mo Sig. D. Rua

quasi contemporaneamente all'autore stesso, il qualevenne in Europa a confermare pur troppo la veridi-cità dell'immane disastro toccato alle Missioni diPatagonia, o a fare appello alla carità cristiana . DalR.mo D. Bernardo Vacchina, ci furono pure favoritebellissime fotografie riferentesi all'inondazione e cheben volentieri riproduciamo .

suo cammino verso il mare, abbattendo, rovi-nando quanto incontrava sul suo passaggio .Il Rio Negro trascorre tutta la parte setten-trionale della Patagonia e misura 1200 Km .di lunghezza, formando una valle, vasta quasicome l'Italia, tutta seminata di paeselli inembrione e di stabilimenti pastorili ed agri-coli . Qua e là dalle acque del fiume emergonobelle, fertilissime isole coperte di esuberantevegetazione, mentre le sue sponde sono ricchedi fresche erbe, di salici e di arbusti pata-gonici. L'esimio Ingegnere romano il Sig .Cipoletti, che nell'estate passato visitò perordine del Governo questa valle, la chiamòuna magnifica futura Mesopotamia ed unnuovo Egitto . . .

Ma ora (oh! desolazione) questa bellissimavalle, per causa dell'inondazione, è presso-

ché ridotta ad un vero deserto ! Tutta semi-nata di rovine per un estensione di 500 leghequadrate, essa in pochi mesi è ritornata in-dietro più di cent'anni nella via della colo-nizzazione e civilizzazione

La piena delle acque fu veramente feno-menale e non mai vista. Pareva che il mare,rompendo le naturali barriere, si fosse estesosino alle superbe montagne per sfidarle ingigantesca battaglia, strascinando ed avvol-gendo nelle sue irate onde città, paesi, sta-bilimenti, case, campi e pascoli con tutti gliarmenti e quanto fu dalla mano dell'uomo ivifabbricato o coltivato . I più anziani del paesesi ricordano ancora di una precedente inon-dazione, un quid simile di questa, avvenutaun cent'anni fa nei primordi di Viedma, laquale distrutta, gli abitanti si trasferironosulla sponda sinistra del fiume, dando cosìorigine a Carmen di Patagones, ma pochianni dopo varie famiglie ritornarono sullasponda destra a riedificare Viedma.

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I giorni della disgrazia furono molti . In-cominciò l'inondazione negli ultimi giorni dimaggio nel territorio del Neuquen, quindi diRoca e successivamente di paese in paesesino a Viedma e Patagones, durando fino aiprimi di agosto, due eterni mesi di perdite,pianti, pericoli ed angoscie!I primi danni e di maggior conseguenza

toccarono alle vie di comunicazione : la stradaferrata recentemente costrutta e che dovevainaugurarsi ai primi di giugno fu inondatae resa impraticabile fino a Chil-forò a 30leghe da Roca, nonostante che il Presidentedella Repubblica fosse già partito espressa-mente dalla capitale per assistere a dettainaugurazione. Colla strada ferrata restò pureinabilitato il telegrafo, la qual cosa ci tolsela possibilità di avere notizie certe dei nostriConfratelli e delle Suore di Maria Ausilia-trice residenti a Roca, Junin de los Andes,Chos-Malal, Conesa, Pringles e Chubut.Quanto trepidi e desolanti furono per noi queigiorni, in cui vedendo sempre crescere lapiena delle acque, raccoglievamo dalla vocepubblica le più disparate notizie, ma tutteallarmanti sui nostrì Confratelli ! Lascio pen-sare a lei, amato Padre, l'ansietà del nostrocuore in tanta incertezza. Da Buenos-Aires,Montevideo e Bahia-Blanca ci tempestavanocon affannosi telegrammi sitìbondi di notizie ;ma che si poteva da noi rispondere, al paridi loro all'oscuro di ogni cosa? Fu un verogaudio per tutti quando D . Borghino ci fecesapere che i nostri Confratelli con tutti i loroalunni s'erano salvati sulle colline di frontea Roca, che s'era inviato loro pronto soccorsoe che già si trovavano in viaggio per Bahia,dove con fraterno affetto si stava preparando

loro generosa ospitalità . Questa notizia alle-viò alquanto il grave incubo che premeva inostri cuori ; il nostro orizzonte parve ris-chiarato, ed, aumentando la nostra fiducia inDio, ci mettemmo a lavorare con più lenaper prevenire i pericoli .

Ma per tenere un po' d'ordine, prima diparlar d'altro è bene che le trascriva, Signor

D. Rua, tutta la dolorosa storia dei nostriConfratelli di Roca che fu tra le popolazionidistrutte quella che ebbe la peggior sorte. Ionon faccio che ricopiare quanto uno dei no-stri Confratelli mi scrisse e lascio la parolaa lui .La missione di Roca- I primi regali dell'ac-qua - Bisogna fermarsi a Chil-forò - In-nalzamento di dighe - Triste vaticinio -Si fugge alla Sierra - Il paese inondato -

In chiesa.La nostra Missione di Roca, che era tanto

ben avvìata e prometteva così bene, è inlutto. Come la S. V. ben sa, Roca perché piùvicina alla confluenza del Limay e Neuquene con meno tempo per porsi al sicuro, fu laprima a provare il diluvio delle acque . Gliabitanti stavano tranquilli e sicuri per glispessi terrapieni costrutti dove maggiore erail pericolo, ma questi furono distrutti dall'im-peto della piena e in men che non si dicafurono allagate le vie, non dando tempo disalvar mobili, mercanzia, ecc . e fu grazia, setutti gli abitanti nel generale spavento po-terono salvarsi alla collina . Questo il fattogenerale; ma m'incombe il dovere di darle iparticolari delle cose nostre, ed eccoli inbreve .

La fiumana del 31 maggio, di cui il tele-grafo ebbe appena tempo di far consapevole

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la S. V . R.ma, arrecò gran danno alla novellanostra Colonia agricola. La piena ha rovinatola bellissima tettoia ed il magazzeno costruttiultimamente per la scuola agronomica, comepure ci sotterrò sotto un cumulo di maceriedue molini col rispettivo motore. Un po' piùin là, circondata da fertili terreni coperti dibella ortaglia, s'alzava la casa del mezzadro :la casa cadde e la buona famiglia lombardadel Soda, appena poti, salvarsi . Questo terrenoera tutto circondato da forti e bei terrapieni,ma l'acqua li sfondò in più parti portandonel coltivato uno spessissimo strato di arena,che soffocherà per più anni ogni vegetazione .Me ne piange il cuore per la, nostra comu-nità e specialmente per il povero mezzadro,che ora con la famiglia si trova proprio sullastrico . Questi i primi regali che ci ha fattol'acqua impetuosa, la quale altri maggiori neandava preparando .Il 1" giugno doveva aver luogo l'inaugura-

zione della nuova ferrovia Buenos Aires-Roca.Il paese era tutto in festa e numerose bandieresventolavano in alto nunzie della comune leti-zia. A presiedere la festa del progresso si aspet

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tavano tutto le autorità locali e lo stesso Pre-sidente della Repubblica, l' E cc.m° GeneralRoca, con un nobile seguito delle più rispet-tabili personalità della Nazione . Ma la festanon ebbe luogo e la pubblica gioia fu repen-tinamente convertita in lutto per il subitostraripamento del fiume, le cui acque allaga-rono non solo tutte le adiacenze del paese,ma le vie e le piazze del medesimo, senza .però distruggerle, rendendo così impossibilel'inaugurazione della strada ferrata tutta co-perta di acqua fino a Chil-forò a 150 Krn . daRoca. Colà ebbe luogo la cerimonia dell'inau-gurazione, mentre quei di Roca tutti, con allatesta l'autorità municipale ed il comandomilitare, affine di prevenire un'altra proba-bile piena, si diedero ad alzare tutt'intornoal paese una diga . E fu provvidenziale questolavoro, perchè salvò il paese dalla terzainondazione avvenuta il 14 luglio .Ai 16 di luglio però incominciarono a cir-

colare voci spaventose . Si diceva che al Pasode los Indios, (nel territorio del Neuquen), a120 miglia da Roca, il fiume era cresciutoben sette metri sopra il livello ordinario . Perappurare la spaventosa notizia, si volle faruso del telegrafo, ma era interrotta la comu-nicazione. Allora l'incertezza accrebbe lapaura, e tutti , uniti ai soldati del contandomilitare, s'accinsero a rinforzare le dighe .In questa paurosa aspettativa passarono ditelunghissimi giorni . Tutti andavano dicendo :la piena s'app essa a grandi passi, ma nessunosi moveva. Verso le ore due pom. del 19 ebbioccasione di parlare coll'Ingegnere della di-visione militare e lo richiesi della sua opi-n ione :- Padre, mi disse, omai tutto è perduto :è inevitabile una catastrofe . Di Roca nonresterà pietra sopra pietra e la catastrofe èimminente . - A sì esplicita dichiarazione si

prese subito la risoluzione di fuggire, ed unaora dopo la, nostra comunità abbandonava ilsuo pacifico asilo per rifugiarsi alla Sierra,catena di colline elevantesi al nord di Rocaa due Km. di distanza. Due carri trasporta-rono i materassi ed alcune altre cose chenella fretta si erano potute riunire . Questecose succedevano alle tre pom . ed alle quattrol'acqua aveva rotto gli argini e si riversavarovinosa nelle vie, invadendo case, negozi,ogni cosa. Il nostro caro Direttore D . Ste-fanelli, trovato un cavallo, partì alla voltadella collina per preparare i nuovi allog-giamenti, dando ordine a me e ad un altroConfratello Sacerdote di fermarci a consu-mare il SS. Sacramento, se mai l'acqua mi-nacciasse anche la Chiesa . Intanto l'acquaingrossava sensibilmente ad ogni istante : inpochi minuti aveva raggiunta l'altezza di 60centimetri . Cercammo di salvare la, maggiorquantità possibile di provvigioni, ma fu benpoco. Vedendo inutile ogni nostro sforzo,corremmo alla Chiesa : non era ancora inon-data. L'aprimmo, quindi, vestiti di cotta, es-ponemmo il Santissimo ed incominciammo arecitare le Litanie dei Santi, della Madonnaed i Salmi penitenziali . Le nostre vocierano di tratto in tratto interrotte dal pau-roso fragore delle acque, che già incomincia-vano ad invadere la Chiesa e dagli urlidella gente spaventata che andava cercandoscampo .

Allora io col mio compagno, confessaticiscambievolmente, dopo breve e fervida ora-zione, principiammo a consumare le SanteSpecie Eucaristiche . Nel frattempo l'acquaera cresciuta, ad un metro e trenta centimetri,ma non temevamo di nulla, perche Dio eracon noi ed Ei ci portò fuori a salvamento .

La catastrofe - Lagrime - Non più paese-Nella Sierra - Attr averso la travesta -Gli stimolidellafame- Ilmartirio dellasete - In famiglia - Il nostro AngeloCon-solatore - Speranza di risorgimento.

Alle ore nove di sera incominciarono arovinare le case . Dal nostro asilo udivamoil rimbombo che l'eco ripeteva in lontananzae noi lo sentivamo profondamente nel nostrocuore. Fu una scena dolorosa, che durò pa-recchio tempo. Credevamo che la Chiesaparrocchiale avrebbe resistito all'impeto, mac'ingannammo, perchè verso la mezzanottecadde il campanile ed il dì seguente di buonaora anche la Chiesa . Era spaziosa, bella enuova! . .. Poco dopo vedemmo sollevarsi in-torno una bianca nube di polvere accompa-gnata da un profondo tonfo : erano scomparsianche i due Collegi, il nostro e quello delloSuore di Maria Ausiliatrice ... Una mano digelo strinse i nostri cuori, già tanto affranti,al vedere nel breve spazio di un'ora, dispersii frutti dei penosi sacrifizi e de' tanti sudoridi 14 anni, coi quali erasi edificata la santaCasa di Gesù ed il pacifico e salutare asilo

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dei nostri poveri indietti ed orfanelli! Che farci?Dominus dedit, Dominus abstulit! Sit nomen Do-mini benedictum ! Ma dai nostri occhi piovevanolacrime di sangue . È vero che ci resta ancorauna parte del Collegio nuovo, ma assai dete-riorato, e poi che ne faremo d'un edilizio cherimarrà certo isolato dalla nuova Roca cos-truenda in sito meno esposto alle alluvioni ...?Nei giorni 20, 21 luglio l'acqua raggiunse

l'altezza di 1 metro e 50 cent. ; nei giorni 21,22, 23 arrivò a 3 metri, distruggendo ezian-dio quelle poche case che avevano resistitofino allora . Roca non esiste più : dai bagnatiruderi di questo, giorni sono, ridente paese,emergono ancora cinque case tutte scosse epressochè inabitabili, e cinque case similinon possono certamente formare un paese . . .E noi nella Sierra che cosa abbiamo fatto?

Le dirò prima di tutto che la nostra vita colàdurò solo 15 giorni, ma parvero mesi . . . Spe-ravamo di non aver molto a soffrire, perchègià abituati alle penalità inerenti alle Mis-sioni, ma fummo delusi. Non si aveva tendeneppur per le Suore : dovevasi pensare alnutrimento per 70 persone e si aveva solo20 km. di carne per giorno, senza sale, nèaltri condimenti : del resto nulla!... Più tardivenne a mancare anche questa misera ra-zione . . . e la carestia fu assoluta .Allora il nostro buon Direttore, mal sof-

frendo di vederci ridotti a questi estremi,cercò quattro carri, pagandoli 100 scudi l'uno,affinchè ci portassero, attraversando per 200Km. un vasto altipiano detto travesia, finoa Choele-Choel, dove si sarebbe preso il trenoper Bahia Bianca.

Divisi i carri tra noi e le Suore, si partìnel nome del Signore. Il viaggio durò settegiorni e fu dolorosissimo. Si viaggiava perstrade impraticabili, fra monti senza vegeta-zione e vestigio alcuno d'abitazione umana,a sbalzi e per di più sprovvisti di cibo epersino d'acqua. Ho dovuto vedere i nostripoveri orfanelli rodere ossa aride come caniaffamati, ne ho visto altri colle labbra gonfieper la sete. I carrettieri mandarono bensìuomini con mule per cercarne, ma questi nontornarono più. Noi ci sforzavamo di distrarlicol racconto di varie amenità, ma inutilmente,perchè mentre i poveretti si sforzavano distare attenti, noi vedevamo le loro pupillespingersi avidamente attraverso il deserto incerca dell'acqua sospirata! . . . Come vanno maile cose! Poco prima avevamo l'acqua alta finoalla cintura ed ora si sospirai Non sapendopiù a che mezzo appigliarci, incominciammoa pregare S. Giuseppe . Anche Lui, si diceva,avrà dovuto soffrir la sete durante il suoviaggio in Egitto e ci assisterà . . .. Avevamoappena finita la recita della coroncina inonore dei suoi dolori e delle sue allegrezze,quando vedemmo in lontananza una dellemule col barile dell'acqua . Fu salutata conun grido di gioia e finalmente potemmo dis-setarci tutti .

Così come Dio volle, si continuò fino aChoele-Choel dove arrivammo il 7 agosto . Quivisi ebbe la comodità di rifocillarci bene, e po-scia per l'ardente desiderio di trovarci inmezzo ai Confratelli, partimmo tosto col trenoed il giorno otto ci trovavamo già in fami-glia. Quei nostri Confratelli ci accolsero intrionfo, nè cessano dal colmarci di gentilezze .Le Suore si trovano colle loro sorelle e noinel nuovo Collegio de la Piedad. Qui abbiamoavuto la fortuna di poter baciare il sacroanello all' amato nostro Monsignore di ri-torno da Buenos Aires e versare nel suo cuoretutte le nostre pene. Egli fu veramente ilnostro Angelo Consolatore, perchè ci diedesperanza per Roca, dove noi in mezzo allerovine della distrutta Missione abbiamo la-sciato il nostro cuore. Perciò noi speriamo,ma si dovrà incominciare da capo ed in altrosito, poichè pare molto improbabile si abbiaa riedificare Roca nel medesimo infaustoluogo, e quando pure ciò succedesse, solo perriabilitare una parte del Collegio nuovo ne-cessiteranno più di 30,000 franchi, senza tenerconto della Casa delle Suore, della Chiesa,della Colonia agricola ecc . La cosa è seriaassai, ma i nostri Superiori o meglio la Di-vina Provvidenza, indicandoci il nuovo lavoro,ci misureranno i mezzi necessari all'uopo .

Quorum magna pars fui !-Una domanda-Conesa inondata, - La nostra Casa tras-formata in asilo pubblico - Le acque de-crescono - Tutto procede a meraviglia .

Queste, Sg . D . Rua, le notizie veritiere sul-l'infelice sorte di Roca, già paese di circa 900anime, ed ora un mucchio di rovine ; notiziescrittemi da chi può esclamare : quorum ma-gna pars fui, perchè egli, lavoratore solertedi quella poco fa sì fiorente nostra Missione,nell'ora della sventura, di notte e di giorno,fu sollecito di porgere aiuto ai pericolanti,ed ora, desolato piange la bella Chiesa, laCasa e la Colonia agricola, che più solo sussis-tono impresse nel suo cuore . . . Forse la S. V .R.ma nel leggere le notizie di Roca doman-derà : Ma nessuna autorità si fece viva peraiutare i primi inondati? Sì, le autorità fe-cero assai ; però era impossibile a quelle lon-tane far pervenire gli aiuti, essendo interrottetutte le vie : del resto si prestò assai effica-cemente il Comando militare, cui si deve senon si ebbero a lamentare disgrazie umane .

Ed ora, amato Padre, ascolti la secondapagina della nostra iliade : non è tanto neracome la prima, ma pure v'è abbastanza dadire. Essa parla di Conesa, Pringles e Viedma .E prima di Conesa. Questo paesello di circa

300 abitanti si trova sulla sponda destra delRio Negro a 80 miglia da Viedma e 160 daRoca. Colà mi recai, poco dopo l'inondazione,per visitare la nostra Casa e Missione, mapreferisco valermi anche qui delle notizie diun nostro Confratello, il quale, trovandosi

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sul luogo durante i tristi giorni, mi scrissedati e circostanze precise .

Il rumore dell'inondazione arrivò qui suiprimi di luglio . Il giorno della Madonna delCarmine il Rio Negro cominciò a straripare .L'autorità e la popolazione si diedero subitoa scongiurare il pericolo con innalzare quae là argini di terra. Ella sa che il paese diConesa è bagnato dal Rio Negro al nord edal Sanjon al sud : fino al 23 luglio ambeduecorsero pienissimi, senza però pregiudicare .Ma sul pomeriggio di quel giorno l'acquacominciò ad innondare le campagne dallaparte del Sanjon. Vana fu l'opera del Sig .Pietro Lopez, Direttore generale dei telegrafidell'Argentina, che si prestò con molta intel-ligenza con tutto il personale del telegrafo ;vana l'opera della popolazione e dei nostriper impedire il corso dell'acqua : in tre oretutta la parte bassa del paese era inondata ele case vecchie, fabbricate con mattoni crudie per conseguenza poco solide, incomincia-rono a rovinare. Taccio dello spavento gene-rale, perchè più presto s'è immaginato chedescritto : le dirò solo che noi, avendo lenostre Case in posizione relativamente assaielevata e perciò sperando di esser risparmiatidal terribile elemento, ci demmo premura dioffrire asilo ed aiuto agli inondati e perico-lanti. La nostra offerta fu tosto accettata, edin breve il Collegio delle Suore e la nostraresidenza si riempì di uomini, donne, fan-ciulli, bambini e persin di cani e gattí . In-tanto l'acqua si faceva ognor più minacciosa :molti che non avevano potuto esser rifugiatipresso di noi, erano fuggiti sulle colline pros-sime a Conesa: ora temevano per noi . Fraquesti l'ottimo Sig . Lopez, il quale offersel'opera sua, le sue tende ed il suo personaleper noi e sopratutto per le povere Suore, cheinspiravano compassione a tutti . Ma io lo rin-graziai dicendogli : Ho fiducia che Maria Au-siliatrice non lascierà rovinare queste Caseche ci costano tanti sacrifizi : ad ogni mododi gran cuore accetto la generosa profferta :se ci sarà pericolo, suoneremo la campana astormo ed allora compirà la sua caritatevoleopera .Poco dopo vennero pure le Suore tutte in

lagrìme, a pregarmi che pensassi in tempoalla comune salvezza . Esse erano impressio-natissime del fuggi fuggi generale e temevanospecialmente per le loro bambine . Feci lorocoraggio e per meglio confermarle nella fermafiducia della divina protezione, recitai in pub-blico il Santo Rosario dinanzi al SS . Sacra-mento esposto, poscia si cantarono le Litaniedei Santi ed il Miserere .

S'immagini lei se nella notte abbiamo po-tuto prender riposo . Al mattino, 25 giugno,l'acqua, invaso il cortile, il giardino, la la-vanderia e la cucina, era già pervenuta allasoglia della nostra Cappella, senza però osareentrarvi. Allora risolvemmo di consumare ilSS. Sacramento, per poter convertire la Can-

pella in dormitorio e prestare aiuto ad unmaggior numero di inondati. Celebrò la S .Messa il Direttore D . Beraldi e poscia io . Oh!come pregai di cuore il buon Gesù a nonmandare disperso il pusillus grex di Conesa !E pare che Gesù ci abbia proprio esauditi,poichè il 26 l'acqua cominciò a diminuirefino a lasciarci completamente liberi . Il paesedi Conesa fu il meno danneggiato, essendorovinate poche case e le più vecchie .Parecchi però nei dintorni subirono la per-

dita di molto bestiame ; ma le praterie pro-mettono bene e gli armenti si conserverannoed aumenteranno . Alle necessità presentiprovvede sufficientemente il Governo e lacarità pubblica sollecitata con molto zelo,efficacia ed opportunità dal nostro Governa-tore il Sig . Tello. Noi dobbiamo ringraziarein modo particolare Maria Ausiliatrice, per-chè la nostra Casa, unica fra tutte le altre,non fu inondata, e perciò i rifugiati poteronostare tranquilli con noi, che non abbiamorisparmiato nulla per rendere loro meno do-loroso il loro stato . Di tutto sia lode e gra-titudine perenne a Dio ed a Maria SS . Au-siliatrice .Fin qui il caro Confratello ; io poi, amato

Sig. D . Rua, l'assicuro che nella mia visitacolà fatta, poteì toccare con mano come tuttofunzioni regolarmente anche in paese, doveil nostro caro D . Beraldi formando parte dellaCommissione di aiuto attende coi suoi Con-fratelli a soccorrere le miserie dei poveridanneggiati della campagna .

Pringles perduto - La terza piena - Fatteprigioniere dall'acqua - Salvataggio -« L'HO SALVATO ! L'HO SALVATO ! » - Quanto e buonoGesù - Guanaco - Impazzita - Il futuroPringles.Dopo Conesa, Guardia Pringles che ancor

si trova tutto allagato . Dista 18 leghe daViedma e Patagones sulla sponda sinistra delR io Negro, in una piccola valle fertile e stra-tegica ; ma questo paese, che contava già1500 abitanti, non sarà più abitabile sia perla sua posizione troppo bassa, come per i nu-merosi torrenti formati dalle acque nelle suevie e dintorni . Sig. D. Rua, lei sa come noiavevamo colà Collegi per ambi i sessi, unabella Chiesetta e una fiorente Missione : tuttoci fu rapito dalle acque desolatrici! Dallelettere pervenutemi di là raccolgo i partico-lari di questo disastro . La piena investì bentre volte l'infelice Pringles . Nelle prime duei nostri fabbricati, per essere in posizionerelativamente più elevata, rimasero illesi ma-terialmente ; ma alla terza piena furono pureinondati, con tanto maggior spavento degliabitatori, in quanto chè il Direttore era as-sente, essendo venuto a Viedma per trattarecol Governatore i mezzi opportuni, onde pre-venire ulteriori disgrazie in caso di una terzainondazione da lui preveduta come certissima.Si figuri, amato Padre, che tutti gli abitanti

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di Pringles erano fuggiti alla collina, mentrele Suore di Maria Ausiliatrice con le loroorfanelle non fecero a tempo e si trovaronocircondate da tutte parti dall'acqua minac-ciosa. Però confidavano nella solidità dell'e-difizio ed in certi improvvisati tavolati che,fissi con mucchi di mattoni, permettevano ilpassaggio alle acque senza lasciarsi asportare .Due nostri Confratelli sì fermarono pure percustodire la Casa, la Chiesa e sovvenire incaso estremo alle Suore . Esse ebbero il co-raggio di passare ben due giorni e due nottisu quel pericolante tavolato, finchè il Diret-tore, che si trovava a Viedma, noleggiati duecarri con sopravi un barca e provvigioni ot-tenute dal Governo per tutti gli abitanti, nongiunse a liberarle.Mentre però si compiva questo salvataggio

e tutte le Suore erano intente a raggiungerela collina, portando fra le mani quanto ave-vano potuto salvare dalle acque, avvenneuna scena degna di essere ricordata . Un'in-dietta di circa dieci anni, che andava a scuoladalle Suore, vista la Direttrice, si pose achiamarla per nome e a gridare : L'ho salvato,l'ho salvato ! La Direttrice curiosa di cono-scere l'oggetto tanto prezioso, la cui salvezzarendeva così contenta quella bambina, sivolse e vide che teneva ed agitava fra lemani un librettino . Era il suo catechismo!Questo fatto, che pure sarebbe bastato per

Antonio Patriarca, visto tanto pericolo e nonessendogli possibile far avvertito il Direttore,- l'unico prete che eravi - coraggiosamente,guadando l'acqua ognor crescente, si portasull'altare, e divotamente aperto il Sacro Ci-borio, prende le Sacre Pissidi e seco le tras-porta sulla collìna, dove le depone sotto duelastre di zinco, che, combaciandosi nella partesuperiore, formavano una specie di capanna .Questa divenne in quel deserto la Casa delSignore, dove il Direttore celebrava la santaMessa ed amministrava i Santi Sacramenti ;ed io pure un mese dopo, visitando le Caseinondate, ebbi ad offrire l'incruento Sacri-fizio dell' Altare in sì miserabile ara ... Maquanto è buono Gesù, che per abitare con gliuomini si lascia maneggiare da chiunque eporre in ogni luogo!

Un altro episodio raccontatomi a Pringlesfarà comprendere meglio i terribili giorniche passarono gli abitanti durante l'ultimapiena. Un uomo sopranominato Guanaco stettecon la sua moglie sopra il tetto della propriacapanna, sempre in pericolo di esser asportatodalla corrente, ben tre giorni, al termine deiquali venne salvato ; ma la moglie il dì se-guente impazzita per lo spavento provato, sitolse miseramente la vita. Del resto non siebbero a lamentare vittime umane, e di ciòva data meritata lode al Consiglio Munici-pale. I nostri Collegi e la Chiesa rovinarono

far manifesti i pii sentimenti di una personaadulta, è assai più degno di ammirazione inuna bambina figlia del deserto .

Frattanto il Direttore, Preside del ConsiglioMunicipale, mentre attendeva che tutto pro-cedesse con ordine, non s'accorse che l'acquaentrata in Chiesa, già minacciava di ruinarla,seppellendo sotto le ruine anche il SS . Sacra-mento. Ma il caro nostro Confratello coadiutore

o furono resi pressochè inservibili allo scopo,e più non serviranno, perchè Pringles essendoancor attualmente, come già dissi, circondatada due correnti e la popolazione stentandola vita sulle colline sotto le tende, il Governoha già deciso di trasportare il paese, incari-cando il nostro D. Giovanni Aceto di sten-derne il piano .

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Una parentesi-Salve, o sventurata Viedma :-Le prime minaccie -La borgata San Ja-vier - Lotta per la vita - Sforzi inutili : -Dalla torre - La piazza della GovernazioneLa domenica - IlPomona-Salvataggio- La nostra Casa trasformata in PalazzoGovernativo.L'ordine geografico e quello stabilitomi in

questa qualsiasi relazione mi porta ora aparlare di Viedma durante quei tristissimigiorni. Ma che le dirò, Sig . D. Rua, se ancoral solo ricordare i tanti pericoli, le ansietà,i timori sofferti, l'animo mio perde la suacalma e la mente quella lucidità che le ab-bisogna per procedere con un po' d'ordine ?Tanto più che, essendo membro della Com-missione Centrale di Presidenza ed Aiuto,non ebbi la comodità di prendere appunti enote in proposito? - Tuttavia, coll'aiuto dellanostra cara Madonna, tenterò di ricostruirealla meglio il desolante quadro di Viedmainondata e distrutta .Diletta Capitale del Rio Negro, amato cen-

tro delle nostre Missioni Patagoniche, a temando il mio mesto saluto prima di assidermisulle tue stesse rovine a scrivere la tua immanesciagura. Dalla torre del nostro OsservatorioMetercologico io, appena un mese e mezzo fati contemplava ancor fiorente di 1400 abitanti,piena di vitalità nelle tue belle vie longitu-dinali e trasversali, ricca di nuovi edifizi,con le più liete speranze di sempre miglioravvenire ; mentre oggi dalla stessa torre ilmio occhio ricerca invano la tua antica bel-lezza e fioridità : non più vita, ma silenzioferale; non più vie, non più piazze ed edifizima solo macerie e fango ! Qual esploratorepotrebbe ancor rìtrovare vestigio dell'anticotuo splendore? Oh, quanto sei mutata, dilettaViedma! Eppure io t'amo, benchè così sfron-data d'ogni bella cosa : io t'amo quanto neigiorni di tua prosperità e guardo l'avvenire,fidente in quel Dio che atterra e suscita, cheaffanna e che consola, perché dopo i giornidella prova Egli dona a' suoi fedeli le con-solazioni della vittoria . Salve, o sventurataViedma, salve! Ma mentre tu attendi l'oradella risurrezione, io scriverò le tue sventure,al pio Successore di Colui, che ti donavai suoi figli, i quali in men di quattro lustriti avevan già messa all'onor del mondo ci-vile, affinche il cuor paterno di D . Rua ri-trovi per te nuove finezze d'amore .

L'inondazione comincia a minacciare seria-mente Viedma il 18 luglio . Allora le autoritàdispongono che il popolo lavori in far digheattorno al paese ed anche parte del nostropersonale vi presta valida mano. Però i piùnon credono imminente il pericolo, perchenello spazio di pochi giorni avevano già vistodue piene lambire il margine di Viedmasenza però recarle danno . I terrapieni proce-dono tuttavia alacremente al Nord Ovestdel paese, specialmente quando comincianoad arrivare alcune famiglie dalle più lontane

isole rionegrine già inondate, essendo ciòindizio certo che la piena s'avanza minac-ciosa ed inesorabile.

Il giorno 20 ci si annunzia che le acquehanno già distrutta la borgata di San Javiera 25 Km. dalla Capitale e che gli abitanti sisono rifugiati sulle colline Nord e Sud. LaCommissione manda tosto soccorsi, ma perl'impetuosità della corrente non possono ar-rivare che tardi. I ripari continuano da pertutto con l'energia di chi lotta per la vita,pur cullandoci nella dolce speranza di esserrisparmiati! Oh! è proprio vero che la spe-ranza è sempre l'ultima a morire! . . . In sul-l'imbrunire del 21 l'acqua riesce a romperele dighe al Nord Ovest, ma vi entra in pocaquantità . . . Tuttavia vedendo più imminenteil pericolo, si raddoppiano gli sforzi, e tuttele autorità civili ed ecclesiastiche col rispet-tivo personale si trovano sul lavoro giornoe notte per consolidare gli argini all'intornodel paese .. Sforzi inutili! La mattina del 22essendomi recato sull'Osservatorio a spiare lostato della piena in lontananza, vedo l'acquarompere di nuovo le dighe ed in men di mez-z'ora le vie sono allagate e le carceri misuranodue metri d'acqua : però i prigionieri possonoessere scortati in tempo dai soldati fino aCarmen di Patagones .

Intanto le autorità, i nostri Confratelli equanti sono ancora in sè, cercano di far ar-gini per le vie non ancora inondate, ma l'acquacresce, si estende inesorabile dappertutto enella piazza della Governazione raggiungein breve l'altezza di 5 metri . Allora la Com-missione comincia a ordinare la partenza dellagente : noi cominciamo a inviare le sezionidei piccoli a Carmen, dove si chiudono lescuole pubbliche per aver i locali necessari .Faceva pietà al vedere quei poveri picciniporre le mani sotto le ginocchia (come avevanvisto fare da molti) e in quella dolorosa po-sizione supplicare il Signore ed i Santi tuttia voler risparmiar la loro Casa, perche, dice-vano essi candidamente, di fuori fa troppofreddo

Al 23, quantunque domenica, aumentandol'invasione delle acque, non è certo osservatoil riposo festivo, ma lavoranti, Confratelli,giovani, tutti insomma, con febbrile attivitàcontinuano chi ad innalzare ripari, chi a por-tare in salvo le mobilie e gli oggetti dellecase pericolanti . Essendo il nostro Collegioil più elevato, diviene il ricettacolo di tutto :pieno è il cortile di mercanzia, pieno il se-condo piano, piene tutte le sale che presen-tano maggior sicurezza .Il giorno 24 arriva il vapore Pomona con

24 barchette per il salvataggio . Io offro per-sonalmente la nostra Casa alle autorità perrifugiarsi : le autorità vi stabiliscono la lororesidenza, ed in breve il nostro Collegio ètrasformato in sede del Governatore, del Ques-tore (con relative prigioni e parte dei pri-gionieri), in uffizio telegrafico, delle Poste

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ecc. Moltìssime persone vengono pure a rifu-giarsi tra noi, in attesa di esser trasportatea Carmen. Durante il salvataggio vari nostriConfratelli pericolano la lor vita, ma la nostraMadonna Ausiliatrice li ha sempre protetti .

La Piazza Winter - Partenza obbligatoria- Pietoso episodio - Atto eroico - Ilnostrosacrifizio-A Carmen- Rogazioni-Latormenta - Via Roca - Carità fiorita -Do-lorosa scoperta - Appeso ad un ramo -Principio della fine .

Al mattino del 25 noi siamo in una veraisola : l'acqua copre tutta la piazza Winterrimpetto alla Chiesa ed ai nostri Col-legi. Questa piazza è il punto più elevatodi Viedma e dove si sviluppava l'alto com-mercio ; perciò, inondata questa, rimangonofuor d'acqua più sola la Chiesa e la Casanostra. Durante questo penosissimo giornocontinua affannoso il lavoro per mettere insicuro le nostre masserizie e quelle affidatealla nostra Casa . . . Verso l'una del 26 vedendocrescere sensibilmente l'acqua, mi decido acelebrare la S. Messa al fine di consumarele Sacre Particole : gli altrì preti per la stret-tezza del tempo fanno appena la S . Comu-nione. . . Non mi è però possibile consumaretutte le Particole consacrate, perchè ve ne sonoben tre pissidi, state consecrate, secondo ilsolito, alcuni giorni avanti, senza poter pre-vedere che le acque avrebbero fatto fuggiregli amici della S. Comunione.Intanto nella piazza Winter l'acqua misura

già 3 metri : le autorità armate obbliganotutti gli abitanti, che vi erano ancora, ad ab-bandonare il paese, lasciando solo l'ingegnerSchieroni con due suoi dipendenti. Perciò supericolanti zattere vengono trasportate aCarmen anche le Suore di Maria Ausiliatricee tutti i Confratelli, meno cinque che ritennimeco per i necessari provvedimenti . Il nostromedico D. Garrone, aiutato dagli infermieri,compie pure il salvataggio degli infermi de-genti nel nostro Ospedale. La sua immagina-zione, amato Padre, più che la mia pennapotrà darle un'idea di questa dolorosa ope-razìone : gli ammalati che, pieni di spavento,con pianti ed alti lai riluttano a lasciarsicalare nelle barchette ; il medico e gli infer-mieri che facendo violenza al loro cuore, sitrovano nella dura necessità di mostrarsi in-sensibili alle alte preghiere dei sofferenti . . ;è una scena che strappa il cuore : eppure tuttosi compie senza gravi inconvenienti .Mentre avvengono queste cose sotto la di-

rezione del Sig . Governatore, che in mezzoalla piazza Winter, completamente inondata,dava gli ordini opportuni per gli ultimi sal-vataggi, io dalla torre dell'Osservatorio (doveera salito verso le ore 9 per osservare se vifossero persone del paese e dei dintorni inpericolo) veggo un uomo lottare affannosa-mente colle onde ed in evidente pericolo diannegare. Avviso tosto il Governatore Tello,

il quale mandò a ricercarlo e condurlo inCasa nostra. Il meschinello stralunati avevagli occhi, gelide le membra, contorta e pienadi spuma la bocca. Non poteva articolar pa-rola alcuna, ma solo emetteva gemiti dal-l'ansante petto . Condotto vicino al fuoco efattogli trangugiare alcuni sorsi di acqua-vite, cominciò a risentire la vita nelle suemembra intirizzite, e dando in uno scoppiodi pianto, disse con voce soffocata : - Laggiù,laggiù, la moglie e due figlie - sforzandosidi sollevar la mano quasi per indicar il luogoverso il Sud . Poscia riacquistate intieramentele forze e la parola, manifestò che venivamolto da lontano dentro l'acqua, nuotando elottando contro la corrente, a cercar soccorsiper salvare la sua moglie e le due sue figlie,che si trovavano ritte sopra cavalli, i qualierano riusciti a salire sopra il tetto di unacapanna già allagata.

Il luogo indicato da quest'infelice essendomolto distante, nessuno dei marinai presentisi sentiva in forze, causa la stanchezza dellefatiche diurne e notturne dei giorni antece-denti, di arrischiarsi a quest'impresa d'assaiproblematico risultato e molto arrischiata.Il povero naufrago piangendo supplicavache si accorresse tosto in aiuto de' suoi cari .Che fare? il Sig . Governatore ed altri si stu-diano di far capire ai barcaiuoli la necessitàche v'è di compiere quest'atto eroico ; ma perquanto si dicesse, nessuno vuol arrischiarsi .In quel mentre ecco passar lì vicino unabarchetta del Pomona occupata nel salvataggioal comando del sotto capitano della nave condue marinai . Questi, sentito che ebbero diche si trattava, si offrirono senz'altro ad an-dare sul luogo del pericolo, ed imbarcato l'in-felice sposo se ne partirono . È indescrivibilel'ardito e pericoloso viaggio di quei corag-giosi. Basti il dire che, dopo un faticoso la-voro per sette ore di remi, in cui bisognavasostenere una lotta disperata con la corrente,avendo cura di evitare sia i fili che impedi-vano il passo, sia i tronchi ed i rottami cheseco conducevano le acque, giunsero al luogoindicato, dove trovarono appunto sposa e fi-glie con le ansie della morte dipinte sulvolto e in pericolo più che imminente di ri-maner vittime delle acque. Dopo pochi minutiinfatti da che erano poste in salvo, la casa,sul cui tetto si trovavano, venne asportatadalla fiumana . Iddio rimeriti i valorosi, chea costo della lor vita, salvarono tre poverecreature da certa morte!

Nello stesso giorno, in sulla sera il Sig .Governatore ritirossi a Carmen per alcuneore, costituendo in autorità lo scrivente el'Ing. Schieroni. L'acqua allagò i sotterranei,il nostro cortile e il pian terreno, ed io dal-l'alto della torre vidi cadere in pochi minutiben 27 edifizi, fra cui quelli del GovernoTerritoriale, del Municipio Dipartimentale,della Pretura, delle Carceri, ecc.

Verso notte il Sig. Governatore da Carmen

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mi fa avvertito che una staffetta aveva por-tato la notizia di una nuova piena di altri 6metri d'acqua alla confluenza del Limay e del .Neuquen, ordinandomi in pari tempo di ab-bandonare la Casa tutti, meno l'Ing . Schie-roni coi suoi due aiutanti, i quali dovevanopernottare in una barca lasciatagli di riservain mezzo al cortile. Allora chiamato D. Gar-rone e gli altri quattro Confratelli, comunicopure ad essi il perentorio comando dell'auto-rità, e non le dico, Sig. D. Rua, con qualanimo vien ricevuto . . . Dover proprio abban-donare questi edifizi della nostra cara Mis-sione, che ci costarono tanti sudori e sacrifiziimmensi, che possiam dire, erano vita dellanostra vita, centro del nostro cuore, è per tuttiuno schianto inesprìmibile. . . Non si vuol cre-dere neppur dinanzi all'evidenza del pericolo, edal labbro di tutti esce spontaneamente il grido:non possiamo ubbidire! mentre le nostre pu-pille emettono copiose lagrime . Quelle lagrimevengono dal fondo del cuore e segnano lagrandezza del sacrifizio, che dobbiamo com-piere per ubbidire all'autorità. Risoluto salgosulla torre ad issare la bandiera a mezz'astae poco dopo appare il Sign. Comandante Al-barracin con alcuni marinai per trasportarcia bordo del Vapore Rio Negro, che operavain quei giorni il salvataggio. Io però nelfrattempo corro alla Chiesa già in parte al-lagata, e vestitomi di cotta e stola con unvelo del calice assicuro ben bene la Pissidecontenente le Sacre Particole e meco consomma divozione la trasporto a Carmen .Lungo il tragitto, il nostro dolore è mitigatodalla presenza di Gesù buono ; ma gli occhifissi in Lui a quando a quando ricercavanolagrimosi in lontananza la Chiesa, i Collegi,l'Ospedale, l'Asilo e la torre alta 33 metriquasi per dire : fiat voluntas tua!

Taccio del nostro arrivo a Carmen : ci ven-gono incontro i Confratelli di quella Casa che,piangendo con noi la comune disgrazia, ciprodigano le più fratellevoli premure. Carmendi Patagones, così denominata per esser statadedicata alla Vergine del Carmine, è situatosulla sponda sinistra del Rio Negro a 35 Km .dalla sua bocca, dirimpetto a Viedma, ma piùsicura dalle acque, perchè sopra colli arenosiall'altezza di 35 metri dal livello del fiume .

La sua popolazione, compresi anche gli abi-tanti dei dintorni, ascende a 6000 ed è lapiù antica della Patagonia, il centro ed em-porio del Commercio patagonico . Quivi du-rante tutti questi giorni vengono fatte pub-bliche rogazioni, cui prende parte tutto ilpopolo, pregando Iddio a perdonare le nostrecolpe ed a ricordarsi nell'ira sua della suamisericordia . Deo gratias ! tutte le personesono in salvo!Nei giorni 27 e 28 l'acqua invade di nuovo

i nostri cortili, irrompe nei saloni e rag-giunge l'altezza di due metri . Per di più sisolleva un vento furioso, una vera tormenta,che dura ben 48 ore e finisce per abbattere

quelle pochissime case che erano rimaste inpìedi. Questa tormenta è pure fatale a Pata-gones, poichè spingendo le acque in veri ca-valloni come in alto mare, le rovescia confragore spaventoso sulla Via Roca di Carmen(la più vicina al fiume), le cui case, quan-tunque solidissime, sono in brev'ora distrutte .In detta via noi avevamo anche una Casache, per la sua posizione centrale, ci tornavaassai proficua! Pazienza! ora anche questanon c'è più . . . Tanta è la forza del vento, che,sollevato un vaporino del salvataggio, loscaglia, frantumandolo sulle arene di Pata-

gones ! Noi dall'alto della collina dominiamolo spaventoso panorama, e il tonfo delle casecadenti si ripercuote ogni volta dentro deinostri cuori, con crescente desolazione. . . Oh!quanto è triste lo spettacolo di un'inondazione,tanto più quando, diseredati da essa dellecose necessarie, si stenta la vita .I nostri giorni a Carmen furon pieni di

penuria : noi eravam in 300 persone ed abbiamvissuto con 80 Kg. di carne e 50 Kg . di gal-letta somministratici ogni giorno molto cari-tatevolmente dalla locale Società delle Damedi S . Vincenzo de' Paoli. Queste zelantissimeDame si abbiano qui le nostre sincere graziee l'assicurazione di nostra profonda gratitu-dine. Anche per dormire non si disponevache di due miseri saloni, dove, agglomeratigli uni agli altri, mancanti di aria, si correvavisibile pericolo di qualche perniciosa ma-lattia . Ma grazie a Dio non ne fu nulla .

Al 29 le acque cominciano a scemare . DonGarrone e Massini discendono a Viedma percercare medicine per gli ammalati e disinfet-tanti per le case. Essi fanno la dolorosa sco-perta che la nostra Casa, durante la notte,era stata visitata dai ladri e privata di granquantità di biancheria e di tutte le scarpenuove che si conservavano nel nostro labo-ratorio .Al ritorno D. Garrone e Massini, fidan-

dosi di poter ripassare il fiume con unasemplice barchetta, sono strascinati dalleonde in una fitta selva di salici e pioppi .La barchetta nell'urto si capovolge, affonda,e D. Garrone ha appena tempo di affer-rarsi ad un piccolo ramo di un salice chesporgeva dalle acque, mentre Massini, giàtrascinato sott'acqua, ritorna a galla e si af-ferra al piede che D . Garrone tiene appostapiegato a mo' di ramo. Il barcaiuolo, piùfurbo, salta sulle spalle di Don Garrone ; cosìD. Garrone appeso ad un semplice ramo ha ilcoraggio di sostenere per non poco tempofra le acque due persone ! Il vapore Pomona,visto il pericolo, manda tosto una barca,ma la corrente la spinge lontana lontana dalluogo . . . Fortuna che un'altra barca venne purelanciata dal vapore Rio Negro, la quale ar-rivò in tempo a salvarli e a trasportarli aCarmen, dove D. Garrone si ebbe generalicongratulazioni per il suo coraggio .

Nei giorni 30 e 31 l'acqua si ritira sempre

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già scritto in proposito da Mons . Cagliero,aggiungo solo che io in tutta questa luttuosacircostanza ebbi più volte a ringraziare il Si-gnore di avermi chiamato ad esser Salesiano,per i tanti esempi di abnegazione e sacrifizieroici ricevuti da tutti i miei Confratelli, iquali altamente commendo e ringrazio inquesta mia relazione. Prima però di riferireanche i danni del Neuquen e del Chubut,debbo pure dirle una parola intorno all'attivitàdell'amatissimo nostro Mons . Cagliero. Egli èvero, che non si trovò a Viedma nei giorni del-l'inondazione, perchè le sue occupazioni loavevano chiamato altrove. Come al solitonella stagione invernale suol visitare le no-stre Case dell'Argentina, del Brasile, Paraguay,Uruguay, ecc. e quindi era partito da Viedmafin dai 13 di giugno, quantunque il fiumeavesse già affacciato le sue pretensioni e fattesuonare le sue minaccie. Perciò Monsignorepartì non del tutto tranquillo, anzi si mo-strava assai impensierito . . . Ci lasciò la suabenedizione e l'ordine speciale di tenerlo beninformato di tutto . Pareva presagisse il fu-turo . . . fu puntualmente ubbidito. La cor-rispondenza telegrafica fu attivissima durantetutta l'inondazione, ed i fili telegrafici ripetutevolte al giorno comunicavano a Monsignorel'avanzarsi della piena e ci riportavano gliordini di lui. Se non si recò tra noi ne' mo-menti di maggior pericolo, fu perché la suapresenza più che utìle era necessaria nellaCapitale per chiamare l'attenzione del Go-

verno Federale e svegliare la carità pubblicasulle deplorevoli condizioni di queste vallate .Quindi non scarseggiò di visite ai ministried allo stesso Presidente della Repubblica ;diramò circolari tra le famiglie civili e re-ligiose ; sollecitò l'aiuto delle istituzioni dibeneficenza, meritando tanta confidenza, che

i primi aiuti in quelle strettezze ci piovveroda ogni parte con generosa carità non soloper noi, ma per tutti gli inondati . Ogni cosaveniva consegnata a Monsignore, il qualealla sua volta la passava al Sig . Governa-tore Tello, Presidente della CommissioneCentrale di Previdenza e Soccorso, e questi,aiutato dai membri di detta Commissione,soccorreva le famiglie danneggiate .Sul Neuquen - Chos-Malal - In Missione -Huyngamo - A Fortin Guanaco - Salvi permiracolo - Junin de los Andes - Nel Chu-but .Compiuto questo mio dovere, per non

uscir fuori troppo di carreggiata, riprendo lanarrazione dei danni che le acque recaronoalle nostre Missioni . Roca, Conesa, GuardiaPringles, Viedma e Patagones sulle spondedel Rio Negro già le contarono, Sig . D. Rua,le loro sventure : ora è la volta di Chos-Malale Junín de los Andes nel territorio del Neu-quen, e di Rawson e Gaiman in quello delChubut.

Chos-Malal, Capitale del territorio del Neu-quen, giace ad 80 leghe dalla confluenza delLimay e Neuquen, sulla sponda sinistra diquest'ultimo : conta 550 abitanti e la nostraMissione colà aveva fatto in pochi anni beiprogressi. Questo paese ebbe pure a soffrirenon indifferenti danni per lo straripamentodelle acque . Anche la nostra Chiesetta e gliedifizi della Missione non furono risparmiati .Però non vi sono particolari d'importanza

più, lasciando liberi i saloni del nostro Col-legio. Perciò il nostro carissimo Prefetto DonVeneroni con vari altri Confratelli ritornanoal Collegio per i primi lavori di ristaurazione .E qui, amato D . Rua, dovrei descriverle

le impressioni provate al primo entrar nelladistrutta Viedma, ma siccome so che le fu

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È bene tuttavia che qui le accenni, come ilConfratello D. Gavotto fu sempre in missioneanche nei giorni di maggior piena. Come ri-levo da una sua lettera, egli partì da Chos-Malal il 12 maggio in direzione Ovest . Diedeuna missione di 6 giorni a Huyngamo, dovedistribuì oltre 50 S . Comunioni. Poscia non po-tendo guadare il Neuquen per esser troppogonfio di acque, lo costeggiò per ben 4 mi-glia, dando varie missioni in altri piccolicentri. Il 24 maggio, festa della nostra Ausi-liatrice, guadò il Neuquen, molto rapido etorbido, nel luogo stesso dove il dì innanziera annegato un valente nuotatore . Sullasponda destra del Neuquen diede varie mis-sioni, frutto delle quali furono circa 300 S .Comunioni . A Fortin Guañaco si fermò, causale continue pioggie, 35 giorni e poco mancònon perdesse la vita lui ed il suo catechista .Ecco come racconta egli stesso il pericoloincorso : « Il giorno 16 luglio, festa della Ma-donna del Carmine, circa le 11 antimeridianeincominciò la piena del fiume e andò cre-scendo tutto il giorno, fino a minacciareFortin Guañaco. Noi prima di andare a dor-mire osservammo ben bene se vi fosse peri-colo, e tutti credemmo non esservene . Ave-vamo sbagliato, o meglio, l'acqua non avevatenuto conto dei nostri calcoli! Verso le tredel mattino, mi sveglio, e sento un mormorioche pareva gocciola d'acqua cadente sul tetto :faccio per accendere un fiammifero, ma fuimpossibile perchè tutti bagnati . Allora, sve-gliai in fretta il mio compagno, e coi solipantaloni e camicia, prendendo la chiavedella Chiesuola, trascinando ciò che poteiabbracciare nell'oscurità della notte, scappaiin tutta furia, come pure il catechista, dandol'allarme a tre altri uomini che dormivanosodo. Poscia volai alla Chiesa e all'oscuropresi il calice e gli altri ornamenti portan-doli al sicuro; quindi tornai a prendere lapietra dell'altare, scappando frettoloso con l'ac-qua fino allo stomaco. Alcuni istanti dopo lacasa era caduta e noi eravamo su d'una col-lina, tutti inzuppati d'acqua ad aspettarel'alba . »A Junin de los Andes l'acqua allagò la

nostra Casa per circa mezzo metro, ma pro-dusse pochi danni, e perciò passo subito alterritorio del Chubut sotto certi aspetti piùdesolato di quello del Rio Negro . Il territoriodel Chubut non ha altre popolazioni chequelle di Rawson con le vicine Colonie Gai-man, Trelew, Madryn e 16 de Octubre. E quilascio la parola al carissimo D . GiuseppeVespignani, che, dopo aver ospìtati nella Casadi Buenos Aires i nostri Confratelli salvatidall'inondazione, così descrive nella Voz dela Iglesia dì Buenos Aires le peripezie sos-tenute da loro come le raccolse dalla boccastessa degli inondati .

Primi timori - Fatale fiducia - Impetuosainondazione - Terribile sorpresa - Di-strutta la Missione - Lodevole condotta esalutari disposizioni del Governatore -Carità di due buone famiglie italiane .

Il 23 luglio quei di Rawson furono avvi-sati che era imminente un'inondazione ; però,siccome i più vecchi abitanti di questa Ca-pitale ricordavano un'inondazione di 14 annifa, che fu piuttosto soltanto una piena e ar-rivò a pochi centimetri di altezza, così la po-polazione non si preoccupò di disporsi a par-tire, ma solo cercò di assicurarsi nell'internodelle proprie case, chiudendo bene le portee levando da terra gli oggetti . Fu quindiben terribile sorpresa per quella povera gentequando la mattina del 27, verso le ore 9, videentrare da tutte le parti l'impetuosa corrente,che in otto ore giunse all'altezza di un metronell'interno delle case e crebbe in seguitofino ad un metro e mezzo, altezza che con-servò per otto giorni . Quando cominciò adiminuire, tutte le case erano diroccate,solo la Chiesa restò in piedi, ma in pessimostato. Il nostro Collegio quasi intieramentedistrutto e quello delle Suore intieramente .Il salvataggio si operò nel modo seguente .I giovani guidati dal Chierico Giacomuzzi,presa in tutta fretta una coperta ciascuno,se ne andarono ad un rialzo vicino, doveuna famiglia di Veneti, nostri amici, of-ferse loro asilo all'aria aperta sopra il fieno .Le Suore andarono metà di là del fiume, nellacasa di un buon Genovese, l'altra metà vennericoverata in una stanza presso la sullodatafamiglia veneta. Il signore Genovese, che os-pitò le Suore di Maria Ausiliatrice, è il Ca-pitano Manuele Del Piano, e la famiglia Ve-neta è composta di Magagna Santos, padre,Luigi e Lorenzo, figli, operai attivi e di grancuore. Il buon Dio li rìmeriti il cento peruno di quanto hanno fatto per noi !Il Direttore della Missione D . Giovanni

Franchini in sul far della sera, dopo averposto in sicuro i Confratelli e le Suore diMaria Ausiliatrice coi loro orfanelli, andòalla Chiesa per portar via il SS . Sacramento,mentre gli altri Confratelli si incaricaronodi portar via gli oggetti sacri .

L'Eccll .m° Governatore del Chubut il Sig .Colonnello O' Donel diè prova di attività eprudenza somma, poichè non contento di dargli ordini affinché si soccorressero tutte lefamiglie, trasportandole tosto con carri e conbarche fuor dell'acqua, egli stesso con la suacarrozza andò visitando tutte le case, traspor-tando seco quanti non potevano da per sèsottrarsi all'inondazione . Grazie a questaprontezza e generosità nelle disposizioni datedall'autorità, si salvarono tutte le persone ele cose più necessarie. Infatti, sulla collinavennero tosto improvvisate tettoie con lastredi zinco ; si somministrò il cibo e le cosenecessarie a quelli che ne abbisognavano o

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per la loro povertà, o per mancanza di tempoa portarsele seco. Così quei poveri abitatitisi trovano ancora sopra la collina, aspettandoche la carità venga loro in aiuto a riedificarele misere capanne, poichè non hanno alcunasperanza di potersi rifugiare in altri paesi .come quei di Viedma che, per quanto inco-modamente, furono ospitati a Patagones .

Gli orfanelli della Missione - Penoso viaggio- Tre giorni a Trelew ed il buon cuoredei protestanti - Generositàa e cure delleautorità di Madryn - Sul vapore SantaCr uz - Gaiman distrutta - Compassione-vole stato di quegli abitanti - La vocedella carità .

Per questo motivo il Superiore della Mis-sione del Chubut, lasciati due Salesiani conalcuni giovani ricoverati a custodire dallacollina la Chiesa e gli avanzi della distruttaCasa, venne a bussare alla porta dei suoiConfratelli di Almagro (Buenes Aires) perconsegnar loro il suo più prezioso deposito,11 orfanelli. Certo le persone benefiche diBuenos Aires non mancheranno di prestareil soccorso della loro carità . Lo stesso fecerole Suore di Maria Ausiliatrice, rifugiandosicon alcune indigene nel loro Collegio di Al-magro. Dal miserabile stato, in cui si trovanoquesto disgraziate creature, si può formareun'idea di ciò che soffriranno i poveri inon-dati del Chubut. Tutti, uomini e donne, sonosfiniti che fanno pietà, e due giovani appenagiunti in Almagro presero albergo nell'infer-meria del Collegio. (Uno di essi anzi, certoCornelio Imais, se ne morì santamente il 3settembre) .

Il viaggio di questi 20 individui sottrattida quest'inondazione fu lungo e penoso, poi-chè poterono trovar carri che li menas-sero a Trelew soltanto quattro giorni dopoche si erano rifugiati sulla collina . InoltreTrelew dista è vero solo tre leghe da Rawson,ma essi per l'estensione delle acque dovet-tero fare più di otto leghe. Quivi furonoospitati per ben tre giorni da un signoreprotestante, il quale coi suoi correligionariusò loro ogni riguardo . Certo che i nostriConfratelli ed orfani si ricorderanno sempredi tanto buon cuore, ed il Signore rimune-rerà degnamente quei generosi . Dopo tregiorni, per treno fecero 55 Km . di strada finoal porto Madryn del Golfo Nuovo . Nei quattrogiorni che dovettero attendere colà prima diimbarcarsi sul vapore Santa Cruz, furonocircondati da ogni sorta di gentilezze ed at-tenzioni dalle autorità ed impiegati dellaSotto - Prefettura marittima . Questi poveriinondati porgono lo più vive grazie a quantiusarono finezze e generosità con loro, special-mente agli officiali del Santa Cruz, i qualiloro prodigarono tutte le cure ed aiuti finoa cedere le loro camerette e tenere alla loromensa i poveri indietti, accarezzandoli e re-galandoli con somma tenerezza .

L'inondazione piombò sopra il popolo diGaiman più violentemente che su quel diRawson. Gaiman è a 12 leghe da quella Ca-pitale nella valle superiore ; è centro dellaColonia Gallense. Tutta la valle fu inondataper una larghezza di tre leghe, distruggendol'acqua in men di tre ore tutte le case .

La Cappella di Gaiman, recentemente edi-ficata, cadde insieme con le altre abitazioni,e la popolazione si riparò sulle alture checircondano la valle, senza aver tempo di sal-vare neppure le cose più necessarie alla vita .

La maggior parte di quei coloni attualmentepossiede solo quanto portarono addosso : l'im-peto della corrente non permise loro neppuredi ritirarsi quel poco denaro, frutto dei lorosudori, che tenevano in serbo. Si calcolanocirca a tre mila le persone che si trovanosu quelle colline, senza tetto, senza ricoveroe senza alimento. Degnisi il Signore com-muovere i cuori dei generosi figli di BuenosAires, affinchè una volta più soccorrano glisventurati abitanti del Sud, i quali, per mezzodei poveri orfani ed orfanelle or ora arrivatidal Chubut, vengono a domandare la caritàper i loro fratelli!

Le consolazioni della carità . - Doveroso tri-buto - Gli alunni del nostro Collegio diBahia Blanca- Commovente indirizzo -L'offerta del fanciullo cristiano - Degnodi imitazione - Ringraziamenti - Conclu-sione .

Amatissimo Sig. D. Rua, qui termina questarelazione tutta cospersa delle lagrime dei suoifigli Missionari in Patagonia ; ma non è an-cor terminato il compito mio . Se finora ebbisolo a raccontarle sventure, almeno mi siaconcesso conchiudere con le consolazioni dellacarità .

In mezzo a tanti disastri e pene non mancòmai l'astro della carità dal piovere su noi lasua benefica luce, e dovunque potei toccarecon mano che la carità regna ancora in mezzoa noi. Vorrei qui poter in lunga litania no-minarle tutti i generosi che soccorsero gli .inondati; ma non potendolo, mi limito ad ac-cennarle alcuni di quegli angeli della benefi-cenza cristiana, che ebbero particolar premuradi venir in aiuto a' suoi figli, amato Padre,ed ai loro orfanelli. Tra questi debbo nove-rare per primo gli esimii Governatori deivari territori allagati con tutti i loro dipen-denti e le diverse autorità locali, perchè tutte,con vero spirito di sacrifizio, furono sempredove maggiore era il pericolo, dando provadi ammirabile fermezza e lucidità di mente .E qui ricordo coli dolce emozione i nomidell'impareggiabile Sig. Eugenio Tello, e deiSig. Nicolao Cuneo, Console Italiano, EliaRomero, Giacomo Albarracin, MarcellinoCrespo, Antonio Poinsot, e delle Signore An-tonia Molina, Melitona Crespo e tante altre,i cui nomi ora non ricordo .

Sopratutto però mi pare ammirabile e de-

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gno di sommo encomio quanto fecero glialunni delle Scuole Salesiane di Bahia Bianca .Questi, all'udire il racconto della spaventosainondazione in mezzo agli abitanti del Sud,ebbero il nobilissimo pensiero di aiutare inqualche modo i fanciulli, che erano raccoltinelle nostre Case distrutte dall'acqua . Feceroperciò spontaneamente una sottoscrizione,frutto della quale fu la bella somma di 200pesos, inviata a Mons. Cagliero con questocommovente indirizzo, che mi piace trascri-vere nella sua integrità :

Ill.mo Monsignore,

Le terribili notizie annunzianti le inonda-zioni del Rio Negro ci commossero profon-damente. Noi fummo al sommo afflitti per ledisgrazie toccate agli abitanti del Sud : peròciò che strappò le lagrime dai nostri occhiè lo stato dei fanciulli orfani ed abbando-nati. Oh! quanto sono sventurati i poveriorfanelli di Viedma, Pringles, Conesa, Choele-Choel, Cubanea e Roca, che hanno visto leonde devastatrici demolire i Collegi, in cuierano raccolti ed ebbero appena tempo diporsi in salvo con i loro Superiori i Missio-nari Salesiani ! Noi attorno al nostro focolaregodiamo i sorrisi del papà e della mamma ;mangiamo allegramente in loro compagnia ;possiamo divertirci a nostro talento e dormiretranquillamente i nostri sonni ; ma nostri amicidel Rio Negro, che hanno perduto la casa,mancano di vestiti e soffrono privazione di ali-menti! Poveretti! essi colle lagrime agli occhiricevono il pane dai loro benefattori o gemonoal letto di un compagno infermo, e passanole notti pieni di spavento, alzando le maniper supplicare con inenarrabili gridi pane,tetto e ricovero !Noi abbiamo riunito le nostre elemosine,

ed oggi mandiamo alla S . V. R.ma la sommadi 200 pesos. È l'offerta del fanciullo cristiano .I nostri Superiori ci dicono che abbiamofatto quel che dovevamo, ma però noi nonsiamo contenti del fatto, e cercheremo di fardi più .

Ill.m° Monsignore; supplichiamo l'E. V. Rmaa volere, visitando quei poveri fanciulli, dirloro da parte nostra che offriamo questo de-naro, non per obbligarli ad esserci ricono-scenti, ma solo per compiere un sacro doveredi amicizia . Sì, dica loro che li amiamo af-fettuosamente e prendiamo viva parte allaloro afflizione ; che piangiamo la loro sven-tura e che non trascureremo di versare nelloro cuore il balsamo della nostra carità ;finchè non sapremo che più nulla loro man-chi per renderli contenti .Possano le nostre meschine, ma sincere

espressioni di affetto alleviare alquanto lepene indicibili che opprimono il cuore di V . E .Noi, che da Lei abbiamo ricevuto tante provedi Materno affetto, comprendiamo quanto sof-

fre in questo luttuose circostanze . Innalziamola nostra prece alla Stella del mare, alla dolceMadre di tutti gli orfani ed esclamiamo : OVergine Santa, Aiuto dei Cristiani, Conso-latrice ddegli afflitti, volgi i tuoi occhi a queipoveri fanciulli abbandonati e concedi a colui .che tu donasti loro per padre, quanto ti chiedeper farli felici !Rinnoviamo alla E. V. R.ma le espressioni

della nostra gratitudine, e la preghiamo avolerci benedire . Baciandole umilmente quellasacra mano, che deve spandere i benefizidella carità a vantaggio dell'orfano e disere-dato, ci professiamo con i sentimenti dellapiù profonda venerazioneDella E. V. R.ma ed Ill.maBahia, 1 Agosto 1899 .

Umilissimi ServiGLi ALUNNI del COLLEGIo D. Bosco .

Bravi ! a voi mando il mio plauso, o for-tunati giovanetti di Bahia Bianca, perchèquest'indirizzo è lo specchio del vostro belcuore. Quando Monsignore me lo consegnò,piangeva di consolazione, ed io vi assicuroche ho visto coi miei propri occhi quantelagrime asciugò la vostra generosa azione .Continuate sempre così, e sarete benedettidagli uomini e da quel Dio, che vi tien pre-parato un premio ch'ogni desiderio avanza!

Però la prego, Sig . D. Rua, che faccia co-noscere a tutti i giovanetti dei nostri Collegied Ospizi questo edificante esempio, perciòson sicuro molti gareggeranno con quelli diBahia in raccogliere offerte per queste nostredisgraziato Missioni.Monsignor Cagliero a nome dei Missionari

tutti della Patagonia, unitamente alla molti-tudine degli indii ed orfanelli beneficati dallacarità dei nostri Cooperatori di tutto il mondo,m'ha incaricato di ringraziare quanti ci ven-gono in aiuto nella presente circostanza, edio mi raccomando a Lei, amato Padre, affin-che mi renda possibile il compimento diquest'incarico per mezzo del caro nostroBollettino .

Benedica queste agonizzanti Missioni contutti i suoi figli, ed in modo speciale lo scri-vente, che baciandole la mano si professaDella S. V. R.ma

Ubbm° Figlio in G . C.Sac . BERNARDO VACCHINA .

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Sieno rese graziea Maria SS . Ausiliatrice .

Da qualche anno in qua gli affari di miafamiglia volgevano molto male : dissesti fi-nanziari e ripetute malattie mi davano moltoa pensare; io non sapeva più come raccappez-zarmi. Mi balenava alla mente di lasciare ilpaese, andare altrove, anche all'estero, pur diguadagnare di che rimettermi, onde non ve-nisse a mancare il pane ai miei cari figliuoli .Pregai per questo, feci pregare in famiglia,ma invano. Finalmente ricordo le moltis-sime e svariate grazie ottenute dalla caraMadonna di D. Bosco Maria Ausiliatrice .Risolvo quindi di ricorrere a Lei con fidu-cia, promettendo, se otteneva la tanto sospi-rata grazia, di farla pubblicare nel Bollettino,farmi ascrivere fra i Cooperatori Salesiani emandare la tenue offerta di lire dieci, perchèvenisse celebrata una Messa al suo altare inringraziamento . E proprio il 24 maggio,giorno a Lei consecrato, Maria venne in miosoccorso: la grazia è ottenuta e la mia fami-gliuola ne è pienamente consolata . Prego avolerla pubblicare sul Bollettino ad onore egloria di Maria SS. Ausiliatrice, ed ascrivermifra i detti Cooperatori . Riconoscente, inviolire dieci per la celebrazione d'una Messa alsuo caro altare .Crescentino, 4 Agosto 1899 .

DOMENICO GRAZIANO .

Evviva Maria SS . Ausiliatrice!La sottoscritta rende a tutti palese che

sul principio del passato ottobre un suo co-gnato fu colpito da una ematemesi da met-tere spavento . A questa, poco dopo, causalacura lattea non tollerata dall'inferno, tennedietro una gastrite con vomito e violenti do-lori di stomaco, che senza posa, per tre dìconsecutivi, lo tormentarono e lo ridessero a

GRAZIE

di Maria Ausiliatrice

tale stato da farne temere, anche a giudiziodei medici, vicina la catastrofe . Immersa lasottoscritta nel più profondo dolore, non sa-pendo in quell'istante a qual partito appi-gliarsi, fortunatamente le balenò al pensierodi rivolgersi a Maria Ausiliatrice . E tosto ilfece : avverte l'infermo di questa sua deci-sione, il quale annuisce ; ne impetra la gua-rigione e fa voto di pubblicarne la grazia,qualora l'ottenesse.

Mirabile a dirsi! . . . Dopo pochi istanti, ilpaziente quasi destandosi da profondo letargo,dice : « La grazia è fatta. .. ho bisogno didormire sei ore, e poi son guarito . » Dettofatto . . . da quel momento si addormentò . Isorveglianti s'impauriscono, ritenendo questaasserzione un deliquio per debolezza, e quindiun imminente pericolo . Ma, la Dio mercè, fututt'altra cosa. Destatosi infatti dal sonno,il malato, quantunque fortemente abbattutodi forze, cerca un qualche ristoro, da tre dìnon richiesto. Apprestatoglielo, si sente piùsollevato, e da momento in momento scompareil pericolo, e poco dopo entra in convale-scenza. Questa fa lunghissima, in causa delleforze perdute ; ma ora però si trova in ab-bastanza florida salute .Piena di riconoscenza per tanta grazia, a

maggior gloria di Maria e conforto dei suoidevoti, prega che questa sua relazione vengapubblicata nel Bollettino Salesiano ; ed intantoinvia la tenue offerta di lire cinque per unaMessa all'altar di Maria . Evviva per sempreMaria Ausiliatrice!

Careggine, 6 Agosto 1899 .ELISABETTA PROSPERI in ZERBINI .

Bologna . - Il mio nipotino era già speditodal medico, e umanamente parlando non si facetipiù conto sulla sua esistenza . Furon chieste pre-ghiere dai fanciulli dell'Istituto Salesiano, fu datada un Sacerdote la benedizione di Maria Ausilia-trice al bambino, ed ora egli è sano e salvo congioia e felicità dei parenti e con gran meravigliadei medici .

6 Settembre 1899 .BIANCA BONORA CERTACCI .

Castellinaldo (ALBA). - Ho invocato MariaSS . per una grazia grande, disperata da tutti, eMaria me la concesse . Riconoscente e commosso,

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pubblico tal favore della buona Mamma celeste,a maggior gloria di Maria stessa e a nostro inco-raggiamento a ricorrere a Lei con sempre mag-giore confidenza. Viva Maria SS!25 Settembre 1899 .

Arciprete LUIGI SIBONA .

Chioggia (VENEZIA) . - Negli ultimi del giu-gno scorso, ammalavasi con forte febbre il miofiglio Vincenzo quattordicenne, che nel volger dipochi giorni lo riduceva in fine di vita . A questoinaspettato, precipitoso aggravamento del male,immaginar si può meglio che descrivere le ansie,il dolore dell'intera famiglia, che presentivasiimminente la catastrofe, ad onta delle affettuoseed intelligenti care del medico curante, tantaera la forza del male ribelle . Nel massimo sco-raggiamento, e coll'animo anelante, mi rivolsifiducioso alla B . V. Maria Ausiliatrice, salutedegli infermi, pregandola con fervore della graziadi ridonare la salute al figlio, e Maria Ausilia-trice esaudì la mia preghiera, mio figlio è gua-rito . Sieno rese infinite grazie con la mia famigliaa questa nostra buona Madre, che sempre esau-disce chi a Lei fiducioso ricorre . Adempio allapromessa di una santa Messa all'altare di MariaAusiliatrice in Torino, pregando che venga pub-blicata intieramente nel Bollettino Salesiano questasegnalata grazia .11 Ottobre 1899 .

FELIcE BAFFO fu ANGELO .

Pontirole . - Appena ebbi ricevuta la graditalettera del Rev .mo Sig. Don Michele Rua, collaquale mi annunziava che si facevano speciali pre-ghiere e s'incominciava una novena a Maria Ausi-liatrice in favore di mia moglie in grave pericolodi vita per tifo, subito si notò in essa un leggierm iglioramento, che andò lentamente aumentando,finche la povera inferma si riebbe, superò la crisigravissima e si avviò alla guarigione . Ed ora, giàda parecchi giorni pel complesso delle suo con-dizioni assai migliorate, si può dire perfettamenteguarita, non restandole altro che la conseguentedebolezza di forze. E però colla più viva ricono-scenza, adempiendo la mia consorte la promessafatta quando s'avvide d'aggravarsi ed io il miodovere di gratitudine, rendiamo pubblici ringra-ziamenti a Maria SS . Ausiliatrice, che sì palese-mente venne in nostro soccorso, nonchè al Rev.moSig. D. Rua ed a tutta la caritatevole ComunitàSalesiana, che colle loro preghiere hanno così ef-ficacemente contribuito ad ottenerci questa segna-latissima guarigione . Voglia la Vergine SS . pro-teggerci sempre colla sua valida protezione, ed ilSig. D . Rua e la pia Comunità sua continuino atenerci raccomandati nelle loro orazioni e special-mente nella celebrazione del S . Sacrificio dellaMessa .

2 Agosto 1899 .GIOVANNI ZOJA .

S. Vittoria (Gualtieri) . - Se altri mai hatoccato con mano questa verità, che cioè chi siaffida e ricorre all'aiuto potente di Maria nei bi-sogni più urgenti, non resterà giammai delusonelle sue speranze, questi certamente sono statoio che l'ho sperimentato nel fatto seguente . Erogià stato nominato Parroco di una piccola villadetta la Tagliata (Diocesi di Guastalla), quandoalcuni confratelli di sacerdozio (compresivi ancheSuperiori Ecclesiastici) mi consigliavano di rinun-ciare a detta nomina per la impossibilità (dicevano

essi) di ottenere il R.° Exequatur dal Governo, inseguito ad un piccolo ed imprevisto incidente av-venuto coll'Autorità civile . Agitato, perplesso,indeciso, più di un mese sono stato fluttuante nel-l'incertezza di seguire o meno detto consiglio,quando mi balenò alla mente la felice idea di ri-porre la causa nelle mani di Maria SS. Ausilia-trice, facendole formale promessa, ove ottenessila grazia, di renderla di pubblica ragione in questoottimo periodico, più di fare acquisto della suaimmagine ed esporla alla venerazione de' mieicari e novelli parrocchiani, cercando di propagarnela divozione col distribuire la venerata di Lei ef-figie . Il credereste? Dopo tre mesi circa di esserestate presentate le mie informazioni, ho la conso-lazione ora di dire che il mio E xequatur è giàstato firmato, e di più che lo tengo in mano . Atutta ragione quindi e pieno di riconoscenza mi èdolce ripetere quanto dissi di sopra, che cioè ch iripone nelle mani di Maria la soluzione delle causeanche le più difficili e umanamente disperate .finisce per essere consolato coll'esaudimento de'proprii voti . E con ciò si avvera sempre meglioquanto di Lei lasciò scritto un di voto suo servo,che cioè : Ha più desiderio Essa di farci del bene,che non ne abbiamo noi di riceverlo . Plus vultIlla benefacere, quam tu accipere concupiscas . VivaMaria SS . Ausiliatrice !

3 Settembre 1899.Sac . SECONDO TASCHINO

Rettore-Parroco .

Ottennero pure grazie da Maria SS. Ausilia-trice, e pieni di riconoscenza inviarono offerteal santuario di Torino o per la celebrazione diS. Messe di ringraziamento, o per le MissioniSalesiane, o per le altre Opere di D . Bosco, iseguenti :A*) - Acqui : I Coniugi Caligaris, L. 2 per Messa

in ringraziamento per la guarigione dell'unico figlino-letto ; Giambattista Assandri, 10 ; Bartolo Sabelli, 10 .- Agliano d'Asti : Rosa Appiani . - Alessandria d'E-gitto: Una pia Signora a mezzo del Sacerdote SalesianoD. P . Cardano, 3 sterline . - Alzo Novarese : TeresinaBuccrotti, 10 . - Aosta : Giuseppe Berguet, 10.-Arco(Trentino) : Maria Giuliani, 10. - Assolo (Cagliari):Giovanni Saba Orrù, Seg . Coni ., per l'istantanea gua-rigione della sua piccola Antonietta dopo aver fattoricorso a Maria Ausiliatrice . - Asti : Clara Capra, 10per essere stata preservata dalla grandine ; Rosa Gallocon offerta per Messa ; Leonilde Balla, 5 .13) - Belforte : Angela Modella, 5. - Biadene : Pietro

Armasi, 10 . - Borazzo : Emilio Rollone, 10 . - Borgo-noro (Piacenza) : Caterina Civetta, 50 per Messa diringraziamento . - Bores : Bartolomeo Martini, 20 perdite Messe . - Buriasco: Margherita Strumia, 20 ; Giu-seppe Ramaudi, 7. - Busto Arsizio : Giuseppina Mar-tignoli, 5 .C) - Caltanisetta : Cataldo Giunta, 1 . - Canale :

Francesca Solerlo, 15. - Canelli : Franchina Capelli,15 . - Caraniagna : Filippo Porlo, 25 . - Carmagnola :Sorelle Lupo ; Antonio Chiaraviglio, 0,75 ; ElisabettaSola, 5 ; Lucia Cagliero, 5 ; Catterina Teopini, 2 ;Maria Rostagno, 10 ; Marianna Ghirardi, 7. - CasaleMonf. : Elvira Piccaluga, 3 per Messa ; FrancescoCalliano, 5 ; Maria Monteverde, 2 per Messa ; C . E .,2 per Messa . - Casanova s . Lorenzo : Rosa Faveto, 30 .- Cascina Sassa : Andrea Righini, 5 . - Casella (Riccòdel Goffo-Spezia) : Gerolamo Luciardi, 10 per Messa so-leune di ringraziamento . - Castagnole : Sorelle Cano-hio, 5 . - Castellinaldo : Arciprete Luigi Sibona, 1,85

(*) L'ordine alfabetico qui segnato è quello delle città e paesi,cui appartengono i graziati da Maria Ausiliatrice .

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per Messa ; Catterina Cerato, 1 . - Castelnuovo d'Asti:Rosina Bertolo, 5 ; Lucia Malino, orecchini d'oro . -Castelrosso : Marianna Bogetto, 10 ; Maria Abluto, 7,50 ;Maria Carreggio, 7 . - Castelvecchio d'Oneglia (PortoMaurizio): Fr. Luigi V . Rossi, Minimo, 2 per Messa .- Cavallerleone : Bartolomeo Panza, 18 . - Cavaller-maggiore : Angela Genoglio, 5 . - Chieri : Emilio Mar-tino, 5 . - Chisogno : Delfina Maccari, offerta per Messa .- Chiusa di Pesio : L. D . per due segnalatissimo grazie .- Chiusa S . Michele : Suor Rosalia Boretto - Chivasso:Alessandro Cena, 12 . - Cigliano : Giuseppe Vercellone,un ex-voto. - Cisterna d'Asti : Giuseppe Rossotti, 5 .- Como-Provincia : E. F. L. offre in ringraziamentoi suoi gioielli . - Cornegliano d'Alba : Ermanno Tor-reri, 5 ; Annibale Sibone, 5 . - Costigliole d'Asti : Giu-seppina Campo, 2 ; Giusto Genta, 2 . - Costigliole Sa-luzzo : Costanzo Marchetti per la miracolosa guari-gione della figlinola Catterina . - Crescentino : Dome-nico Graziano, 8 . - Cuorgnè : Annetta Perardi, 1 .D) - Dawson (Isola) : Beniamino Motter . - Diano

Marina : Rosa Craviotto, 5 ; D. S ., 5 . - Domodossola :Giovanni Gatti, 10.E) - Envie : Luigi Fassini, 10 ; Clementina Cla-

vina, 5 .F) - Faenza : Una Cooperatrice Salesiana per aver

ottenuto un posto da maestra in città all'amatissimasua sorella . - Fasano : Can. Abele Cofano, 5,70 . -Faule : Domenico Monticone, 15 . - Felino : Aldobran-dino Cavatorta Cotti. - Firenze : Cesira Romanelli, 5 .- Foglizzo Canavese : Domenico Zanolo, offerta perMessa; Un Cooperatore Salesiano C . G . - b'rasoara :D. Pietro Ricotti, 2. - Fusignano : Giulia ErcolaniMorandi, 4, e Serafna l'lacci 5 per grazie ricevute,desiderando d'essere ascritte tra le Cooperatrici Sale-siane.G) - Garessio : Don Francesco Pellerino , 2 . -

Ghemme : Don Giulio Zerbone, offerta per Messa . -Giais d'Aviario : D . Vincenzo Norio, 10 .L) - Lavagna : Teresa Castagnola, 2.- Lecco : Ch .

Carlo Figini, 5 . - Licata : Orlando Marsangela fuAntonio, 3 . - Londra : Roberto Bernacebi, Coopera-tore Salesiano. - Lunata : D . Dionisio Davini, Parroco . 70.M) - Magenta : M. F ., 5 . - Magliano : Catterina

Zucchi, 5 . - Marzano Pavese : La Famiglia Ricotti,5 a mezzo del Prevosto . - Milano : Maria Gandini, 5 ;Annunciata Pan zeri, 5 per Messa ; P . Carlo Galli, Bar-nabita, a nome di pia persona graziata, 10 per Messa .- Minuzzo : Margherita Cavallo . - Mogliano Veneto :Eurichetta Busolli Bragadin, 2. - Monasterolo:Fran-cesca Milanesio, 5 . - Moncrivello : Mario Arisi, 2 . -Mondovì : Maria Rosso per l'ottenuta guarigione disuo marito Pasquale, offerta per Messa ; Carlo Bocca,5. - Montalto : Elisa Allioni, 4 per Messa . - Monta-naro : A. G . B ., 2 . -- Montecrestese : Adelaide Molini,10 per Messa a nome del Cooperatore Limone Savojagraziato da Maria ; Maddalena Giovaninetti in Ceschi,10 per Messa di ringraziamento . - Morello Vercellese :Battista Olivero, 15 .N) - None : Margherita Colombara 3 per Messe .Noto : Un giovane liceista . - Negrar : N. N ., anello

d'oro .o0)- Oleggio : Zeffirina Giani. - Ovada : Fortu-

nata C ., 1 ; le Sorelle F. L. M., 5 a mezzo della Coo-peratrice Maddalena Ferrando .

I?) - Pavia : Antonietta Fattori, 10 ; certo F. F .- Pavone : Catterina Cubetto, 10. - Pedona : SalvatoreRapisarda, 5 . - Pellestrina : Giovanni e VincenzinaZennaro-Necca per la guarigione del figliuoletto Ar-turo, 5 per Messa ; Antonia Busetto Fissolo . - Peve-ragno : Antonio Bettoglio, 10 . - Piacenza : Anna Corvi,20 . - Pieve di Teco : Giuseppe Levreri, 10 per Messae triduo di ringraziamento . - Pinerolo : Angela Bo-nanzé, 10 . - Potenza : Giulio Navarra, 2 . - PozzanoVercellese : Francesca Miglietta, 5. - Provezza : AnnaMorellini, 2 per Messa .R) - Racconigi : Serafino Bertola, 0,50 ; Catterina

Ajassa, 5 . - Riva di Chieri : Catterina Benedicenda, 5 ;

Margherita Pennazio . - Rivalta Torinese : Ch. GiuseppeStrumia, 5. - Rivera Tor.: Lorenzo Montabone, 3 . -Rosario di S . FF (America) : Clorinda Corrado, 2.S) - Salerno : Leonardo Gargano, 1,50 per Messa .

- Saluggia : Giovanni Bagnasacco, 2 ; Orsola Bar-beris, 40 . - Saluzzo : Luigi Rettatore, 5 ; GiuseppeZanda, 3 . - S. Benedetto (Spezia): Francesco Bonatti,10 per Messa . - S. Damiano d'Asti : Lorenzo Canta, 15e Canta Carlo, 4 . - S. Germano Vercellese : GiovannaVietti, 5 . - S . Lorenzo di Valvasone : Giovanna Flo-rit, 0,80 a nome di certa Maria Bertia marit . Pasquindi S. Giorgio della Richiuvelda . - S. Pier d'Arena :Maria Testori, 20 . - S . Pietro Querciola : D. PellegrinoPigozzi, 10 a nome di un giovane guarito (la malattiadichiarata disperata dai medici . - Santena : Giovanni'l'usto, 10 ; Lucia Villa, 1 . - Santhià : Teresa Casa-nova e Serafina Bianchi, 1 . - Sartirana : BattistaFoglia ed Angiolina Borganzini, un anello d'oro cia-scheduno . - Savignogne : Giambattista Cicardi, 5 . -Scalenghe : Lorenzo Vanzetti, 5 . - Serra Riccó : UnCooperatore Salesiano, 6 . - Sesto Calende : Maria In-gagnoli, 3 . - Sestri Levante : V. S., 5 per Messa diringraziamento . - Sestri Ponente : La Famiglia Car-lavino, 6 per Messa di ringraziamento per la guari-gione della mamma . - Sinio : Francesco Coda, 5. -Solbiate Olona : Carlo Bollini ; Fruttuoso Lomazzi . -Soria-no : Angelo Franchi, 10 . - Spezia : Angela GlendiVed. Simonelli, 30 per Messa e Missioni : CarolinaAroldi, 2 per Messa . - Stradella : Maria Dacco Ved .Sabbia, 5 per Messa ; Carmelita Trinchieri, 4 perMessa .T) - Terranova Sicula : Due giovanetti del Con-

vitto Salesiano, 5; Pasquale Fontana, 5 . - TerruggiaMonferrato: Luigi Musso scampato dalla morte perintercessione di Maria Ausiliatrice . - Torino : TeresaBarasso, 10 ; Angela Contini, 50 ; Paola Gianti, 25 ;Egidio Braida, 5 ; Carlo Ponzio, 1 ; La Famiglia Fer-rero, 100 ; Gabriella Chiesa, 5 ; P. G. Croce, con of-ferta ; il giovanetto I . P., Luisa M . e Maria G . ; unapersona divota di Maria Ausiliatrice per essere statapreservata dalla grandine nelle sue vigne, 20 . -Tre-v-iso : Un giovane studente Cooperatore Salesiano . -Tropea : Prof. Antonio Raponsoli, 5 .V) - Valenza : Giuseppe Cattaneo, 2 . - Valfenera :

Orsola Lanfranco, 10 ; Lucia Demarchi, 2 a mezzo diDomenica Arduino per esser stata preservata dalla,caudine . - Valgoglio : Teresa Lanza, 5 . - Valle Gio-litti : Carmine Gennaro, 5 per la miracolosa guarigionedella cognata . - Varengo : Angelino Battaglino, 8 .- Vero lengo-Casabianca : Ambrogio Frola e consorteFlorina Fassio, 2,50 ; Aurelia Albano, 2 per una graziaricevuta da sua figlia Teresa . -- Pezza d'Alba : Se-condo Pastore, 2 . - Vigo (Spagna) : D . Bernardo M .Corri . - Villadeati : Corinna Boria, 2 ; Felicita Oli-vazzo. - Villa di Salò : Una pia persona graziata, 20a mezzo del Sacerdote Antonio Cipani . - Villafrancad'Asti : Francesca Marocco, 5 . - Villanova d'AstiDmneuico Navone, 4 . - Villarbasse : Filomena Cap-pello, 3 . - Villaverguno : Teresa Nicca, 4 . - Vinovo :Giovanni Artero, con offerta per la guarigione delfiglio Giuseppino ; Maria Benso, 5 ; N. Stardero, 10 .- Vodo (Belluno) : Agostino Talamini, 25 . - Vornera :Giuseppe Arduino, 12 .X) - Teresa Geroni, 15 . - Roberto Agosti, 1 . -

Corto N. N . 127 . - Certo N. N., 60. - Clotilde CasaliVed. Giudici, 15 per essere stata preservata dallagrandine nei suoi poderi . - Giuseppina Celoria, 2per Messa . - Paolina Cortesi, offerta per due Messe .- Una Cooperatrice Salesiana . - Signora Cravero,a mezzo del Rev. D . Rissone . - Celeste Paliso .

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NECROLOGIAD. Cesare Cagliero

Ispettore e Procuratore della Pia Società Salesiana in Roma .

E gramaglie del lutto si sono disteseun'altra volta e quasi improvvisa-mente sulla nostra Pia Società . DonCesare Cagliero, nostro Ispettore eProcuratore Generale in Roma, èmancato ai vivi nelle prime ore dellasolennità d'Ognissanti, contando solo45 anni di vita . È doloroso per noidover così di frequente commemo-rare l'attività e lo zelo di Confra-

telli che in ancor verde età cadono sul campodel lavoro, lasciandoci in retaggio il ricordo dellaloro simpatica figura illuminata dal vivo splen-dore delle indefesse loro apostoliche opere .D. Cesare Cagliero fu davvero una grande e

simpatica figura salesiana dalla vita modellatasul prototipo e fondatore nostro, dall'ingegno ele-vato ed operoso, dalla dottrina profonda e sicura,dalla prudenza rara e dal tatto finissimo nel di-sbrigo dei più delicati affari. La sua perdita èuna sciagura, ed una sciagura inattesa, non ostanteche la sua salute fu sempre malferma .

Nato a Castelnuovo d'Asti nel 1854, fu uno diquei numerosi e fragranti fiori che la mano pro-digiosa di Don Bosco seppe rapire al suo paesenatio per abbellire la nascente sua Congregazione .Alla scuola di Don Bosco il giovane Cesare Ca-gliero - cugino pure del primo Vescovo Salesiano,l'infaticabile Apostolo delle terre patagoniche -si arricchì di robusto volere e d'ingegno, indirizzò,alla voce del Signore, i suoi passi alla carrieraecclesiastica, in cui doveva operare del gran benea pro della gioventù abbandonata .

Ordinato sacerdote nel 1877, dispiegò ad Alassionel Collegio Municipale affidato ai Salesiani tuttoquello zelo, di cui semplice chierico aveva giàdato bellissima prova nel Collegio di Cherasco(trasportato poscia a Varazze), finche alcuni annidopo D. Bosco stesso lo chiamò a dirigere il Col-legio Convitto di Valsalice, dove s'accaparrò benpresto la stima e la ammirazione non solo deinobili giovanetti colà educati, ma anche di tuttele più distinte famiglie torinesi . Pochi mesi primadella sua morte D . Bosco, stabilito in Valsaliceil Seminario per le Missioni Estere Salesiane, in-viava D. Cesare Cagliero a Roma in qualità diProcuratore Generale della nostra Pia Società eRettore dell'Ospizio annesso alla Parrocchia delSacro Cuore di Gesù al Castro Pretorio .

In questo sì delicato uffizio D . Cesare Caglieroebbe campo d'esercitare tutta la sua attività, im-piegando i tesori dell'eletto suo ingegno e le pre-clare doti del suo cuore in tutto le opere che alui venivano affidate dal successore di D . Bosco .Di lui, Procuratore Generale dei Salesiani, nonè cosa facile dire degnamente, tanto fu svariatae molteplice la sua azione, così che difficile riescedelinearne il carattere che fu unico piuttosto cheraro. Diremo solamente che colà divenne benpresto in alta estimazione presso tutti, acquistan-dosi la, simpatia, la fiducia e la stima degli E .mi

Cardinali di Santa Romana Chiesa e di tutte lepiù spiccate notabilità religiose e politiche resi-denti a Roma. E questa universale estimazionedevesi ascrivere tutta alla lunga e vasta espe-rienza, che delle cose umane seppe farsi nellevarie vicende della sua vita. Lo stesso SommoPontefice apprezzava le belle qualità del Procu-ratore Generale dei Salesiani e più volte ebbeper lui parole di sommo encomio : che anzi, co-nosciuto il grave stato in cui versava il nostroProcuratore, gli inviò spontanea benedizione econforti .La prematura sua morte è una perdita sensibi-

lissima per la nostra Pia Società, la quale a luiva debitrice di molte opere esimie e di grandevantaggio .

I suoi funerali furono una dimostrazione vera-mente grandiosa e commovente alla memoria delcaro estinto : una nuova, splendida prova dellesimpatie, della venerazione ch'egli godeva pressotutti, del rimpianto profondo universale cagionatodalla sua dipartita .I giornali romani ce ne danno la seguente rela-

zione : « Solennissima e vera dimostrazione di meri-tata stima fu l'accompagno della salma di questodegno figlio di D . Bosco, dall'Ospizio del S . Cuorealla Chiesa omonima al Castro Pretorio, fattosinel pomeriggio del 2 novembre . Precedevano glialunni esterni dell'Ospizio stesso, due squadre digiovanetti della Congregazione del Caravita, leparecchie centinaia di alunni interni dell'Ospiziocol loro concerto ; seguiva numerosissimo clero,veniva poi la salma portata a spalla da quattroSacerdoti Salesiani . Seguivano il feretro il R.moD. Giovanni Marenco Salesiano, rappresentanteil Superiore Generale, i Superiori e Confratellidell'Ospizio, e molti amici del defunto, fra cuiMons. Agostino Bartolini, Mons . De Pauw, ilcoram. Rossi De Gasperis, il comm . Rolla, il cav.Grazioli, il cav . Cucco, ecc. ed i componenti ilComitato Parrocchiale del S . Cuore. Procedevano,quindi una rappresentanza del Seminario-Con-vitto di Frascati, del Convitto S . Leone Magnodiretto dai Fratelli Maristi, le Suore di MariaAusiliatrice, fondate da Don Bosco, colle nume-rose alunne, le Suore Dorotee colle educande, leSuore Marcelline e altri Istituti, le Figlie diMaria e le Madri cristiane della Parrocchia, for-mando così un bellissimo corteo che si estendevaper oltre mezzo chilometro .

» Portata la salma alla Chiesa, e fatte le as-soluzioni, il feretro venne accompagnato al cimi-tero da un lunghissimo corteo di confratelli, alunni .amici, suore, ecc . che destava l'ammirazione ditutti coloro che si erano recati in quel giornoalla visita di Campo Verano .

» Al mattino poi fu cantata la Messa di requiedal predetto signor D. Giovanni Marenco. Mon-signor Antonio Sabatucci, Arcivescovo di Antinoe .diede le assoluzioni al tumulo . Oltre gli alunnidell'Ospizio, assistevano numerosi personaggi, tracui, oltre il lodato Mons. Antonio Sabatucci, Mons .Nicola Camilli Vescovo di Gàdara, il R .mo P .Abate Santini, Generale dei Canonici Lateranensi,Mons. Edmond De Pauw, Monsignor Zonghi, il

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conte Agostino Antonelli, il comm . Enrico Ange-lini, il comm . Giuliano Bersani, il comm. AlbertoZuma, il cav . Giacomo Cucco, il cav . Luigi Ca-lata, il cav. Giuseppe Mazzucco, ecc .

» Erano pure presenti moltissimi ProcuratoriGenerali di Ordini Religiosi, i rappresentanti de-gli Istituti Salesiani dipendenti dal defunto e iSuperiori, Confratelli ed alunni dell'Ospizio . Lafunzione, accompagnata da scelta musica dellaScuola di Canto dell'Ospizio del S . Cuore, riuscì

oltre ogni dire commovente e degna in tutto delcompianto estinto, così benemerito di Roma edelle Opere Cattoliche . »Noi, deponendo sulla lagrimata tomba dell'e-

gregio nostro Confratello questi mesti, ma cariattestati di tanti amici ed ammiratori delle suobelle doti, porgiamo a tutti i nostri cordiali rin-graziamenti , pregandoli di voler continuare consanta gara a suffragarne con preci, elemosine ebuone opere l'anima di lui per affrettare il suoricevimento nel regno della gloria eterna, se mainon vi fosse ancora .

Mons. Gaetano MontìArcidiacono del Cadore e Parroco di Lozzo .

L A morte ci ha pure rapito questo zelanteDecurione dei nostri cari Cooperatori diLozzo a soli 54 anni di età . Spirò nelbacio del Signore il 23 ottobre scorso,

dopo breve, ma complicata malattia, sopportatacon cristiana rassegnazione, munito di tutti i con-forti della Chiesa, nel vigor della vita, lasciandonella costernazione la madre ottantenne, i fratelli,l'infaticabile e fedele suo coadiutore Don Vin-

cenzo Da Rin, gli amici e l'intero popolo di Lozzo,che per 32 anni lo ebbe a suo venerato Pastore .Per avere una qualche idea del bene grande

operato da questo santo sacerdote, basti il direche la Giunta Municipale di Lozzo Cadore, con-siderando la sua perdita un vero lutto cittadino,volle ella stessa compiere il doloroso uffizio diporgere alle Autorità cadorine, agli amici edammiratori di lui il doloroso annunzio con que-st'elogio : « Sacerdote intemerato, dotto e zelante,strenuo campione della fede, seppe colla parolaalta, erudita e facile portare eccellenti frutti nellavigna del Signore . Cortese e buono, di una ca-rità senza limiti, lascia grande eredità di affetti,di gratitudine e di compianto. » Quest'elogiomentre delinea a grandi tratti la figura del BuonPastore, che tutto sacrifica per le sue pecorelle,ha il merito sommo di essere stato dettato nongià da privata persona, ma dall'intiero Corpo Mu-nicipale, cosa questa degna di nota in questitempi, in cui ordinariamente le autorità civilimenano piuttosto vanto di astenersi da ogni ma-nifestazione religiosa .

Anzi la sullodata Giunta volle pure dettarel'epigrafe mortuaria, da cui stralciamo questi pen-sieri : Missionario Apostolico - insignito della croce« Pro Ecclesia et Pontifice » - Gemma del clerocadorino - Sacerdote zelante e pio - Dotto, valenteoratore - Fu vero Padre dei poveri - Il Municipio,la Fabbriceria - Lozzo tutto -Sulla lagrimata tomba-Fiori e preci - Desolati depongono .

Si abbia fl Municipio di Lozzo le nostre sincerecongratulazioni per il nobilissimo esempio datoin simile luttuosa circostanza e l'assicurazionedella nostra sincera partecipazione a questo luttocadorino . I Salesiani ed i loro Cooperatori tuttidepongono sulla tomba di questo loro attivissimoconfratello il mesto fiore delle loro preci espiatorie .

Geronìma Masso Ved . Bìga .

QUESTA piissima signora, nostra benemeritaCooperatrice, spirava l'anima sua nel baciodel Signore la sera del 27 ottobre adAlassio in età di anni 55 . La sua vita fuun continuo tessuto di opere caritatevoli,

e, provata al crogiuolo delle tribolazioni, le seppesopportare con animo forte e sereno . Per DonBosco e le sue Opere ebbe sempre uno specialeaffetto, coadiuvandone l'incremento con tutti imezzi, di cui poteva disporre . Anzi si stimò for-tunata che il suo figlio Domenico si ascrivessealla nostra Pia Società rendendosi ottimo Sale-siano, e quando questi, non ancor quadrilustre,morì nel nostro Collegio di Alassio, il suo amormaterno seppe trovare consolazioni grandi all'im-menso suo dolore nella morte stessa di lui che fusanta in tutta l'estensione della parola .

Quest'ottima signora nel 1887 scampata mira-colosamente dal terremoto, che desolò tutta laLiguria (poiche mentre era in chiesa per la SantaMessa crollò la sua abitazione), stabilì di ritirarsipresso le Suore di Maria Ausiliatrice in Alassio,dove passò il rimanente dei suoi giorni deditaad opere di pietà e di carità con edificazionedi quanti l'avvicinarono . Sopportò pure con esem-plare rassegnazione la lunga e penosa malattiache da tempo la travagliava, e rallegrata di tuttii conforti di nostra santa Religione che ricevettecon singolare pietà e fervore, la sua morte fudegno compimento della santa sua vita. Implo-riamo tuttavia dai nostri Cooperatori e dallepie Cooperatrici una prece per l'anima sua .

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Luìgì Alfierì dì Milano .

B ENCHÈ un po' in ritardo, deponiamo pureun umile fiore sulla tomba di questo no-stro zelante Cooperatore e membro bene-meritissimo del Comitato Salesiano Mila-

nese, volato all'eternità fin dai 15 del passatoagosto. L'ottimo periodico il "D . Bosco" ci for-nisce questi particolari . Amico e compagno nelleopere di carità al nostro compianto Cav . LorenzoRocca, come lui passò tutta la sua vita nel fareil bene secondo lo spirito del Vangelo . Verso gliIstituti di beneficenza fu prodigo ognora di quantola sua industre attività e lavoro riusciva rispar-miare, lieto sempre di poter aiutare col frutto

dei suoi risparmi tanti poverelli raccolti dallacarità di Gesù Cristo . Amò ed aiutò efficacementele opere di D . Bosco, in particolar modo l'IstitutoSalesiano di Milano e le Missioni d'America, ado-perandosi insieme a cercarne, presso i suoi amicie conoscenti, nuovi benefattori e cooperatori be-nemeriti. Era d'animo umile, pio, modesto : lasua vita fu ricca di meriti e la sua morte vera-mente preziosa al cospetto del Signore . R. I. P .

Mentre sta per andare in macchina il Bollettinoriceviamo l'annunzio della morte dell'Ab . Comm .Carlo Morozzo della Rocca, Canonico della Metropo-litana torinese e nostro grande benefattore . Neparleremo : intanto suffraghiamone l'anima .

Cooperatori defunti in Settembre e Ottobre 1899.

1 Actis-Grosso Giuseppe - Rodano(Torino) .

2 Andreatta D . Carlo - Trento .3 Audisio Ch . Leone - Orbassano

(Torino) .4 Auxilia-Minuto Rosa - Torino .5 Balbo Cont.a Clementina n. Vachetta

- Torino .6 Bariggi Prof. D. Michele, Prevosto

- Casteggio Cervino (Pavia).7 Bernabè Voti. Anna - Trento .8 Bertoncin-Romanin Maria - Corde-

n ons (Udine) .9 Bonomo D. Antonio - Bertipaglia

(Padova) .10 Bontempi Avv. Felice - Darfo (Bre-

scia)11 Borghesio Margherita - Chivasso

(Torino) .12 Borsarelli di Rifreddo Bar . Luigia

n. Gabutti di Bestagno - Torino .13 Bozzoli Antonio - Muro (Brescia) .14 Bues D. Antonio, Prevosto - Ca-

stagnole (Torino).15 Cagnoni Leonetta - Frata Polesine

(Rovigo) .16 Cena Giovanna - Chivasso (Torino) .17 Delai D . Bernardo - Monte l\1alo

(Vicenza) .18 Della Valle Carolina - Crescentino

(Novara) .19 Delugan Francesco - Panchià (Tren-

tino) .20 De Mari Marchesa Artomisia n. De

Mari - Savona (Genova) .21 Dicorrado D . Sebastiano - Buccheri

(Siracusa) .22 Dominici D. Giorgio, Teologo - (To-

rino) .

23 Fanti Giuseppina - Montecchio(Reggio Emilia) .

24 Faraudi Prof. D . Ignazio - Rocca-pietra (Novara) .

25 Festa Vola Teodorina - Torino .26 Tramiti Francesco fu Bortolo- Vo-

barno (Brescia) .27 Fusat Giov. Battista - Porto (To-

rino) .28 Gautier di Confiengo Co. Edoardo-

(Torino).29 Giacobino Maria- Cocconito (Ales-

sandria) .30 Gritti Giacomo - Somardenna (Ber-

gamo) .31 Gustavi Teresa - Desio (Milano) .32 Jannicola Tommaso -Piperno (Ro-

ma) .33 Lavetti Luigi - Vobarno (Brescia) .34 Macchi Giuseppina .- Villa Dosia

(Milano)35 Maggi Mons. Vincenzo, Canonico -

(Creonona) .36 Malfatti Anna -Spormaggiore (Tren-

tino)37 Manenti Margherita - Cremona.38 Maspes Ambrogio - Torino .39 Milia D . Giuseppe - Caltanisetta.40 Mocco D . Giovanni - Pobbia (To-

rino) .41 Monguzzi Suor Michelina, Sup . al

Buon Pastore - Milano42 Naula Anna - Cariguano (Torino) .43 Novo Maria - l'orino .44 Ottone D. Achille, Can. Cattedrale

- Vigovano (Pavia) .45 Pagliero Maria - Fossano (Cuneo) .46 Palma-Manozzi Barbara - Toffia(Perugia) .

47 Panna D . Giovanni, Prevosto - Ro-diallo (Torino)

48 Parenti D . Giovanni - Pitoglio (Fi-renze)

49 Pasqualis Ved . Maria in Kutin -Vittorio (Treviso) .

50 Pizzorno Suor Maria - Ceva (Cuneo) .51 Redaelli Giuseppe - Lesmo (Mi-

lano) .52 Ronaldo Giovanni - Entraque (Cu-

neo) .53 Renzini Pietro - Pian di Castello

(Pesaro) .54 Ronco Margherita - Isolabella (To-

rino) .55 Rondani Avv. Giov . Achille -Car-

magnola (Torino) .56 Rossi Comm. Mons. Giovanni, Dott .

in Filos . - Schio ( Vicenza) .57 Rovereto-Grossallo Marchesa Cate-

rina - Genova .58 Rovetti Elisa - Cuorgnè (Torino) .59 Ruggeri Scolastica - Manerbio (Bre-

scia) .60 Sertori Caterina - Caldosasso (Son-

drio).61 Sisto Don Francesco - Mirabello

(Alessandria) .62 Suor Maria Veronica della Congre-

gaz. di S. Anna- Torino.63 Talice-Blesi Vittorio - Ricaldone

(Alessandria) .64 Tarditi Margherita - Torino .65 Toffanetti Ing. Cav. Salvatore -

Torino .66 Vauni Florindo - Filettole (Pisa) .67 Vicari Maria - Invorio Inf. (No-

vara) .68 Viero Francesca - Lavis (Trentino).

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errori più popolari in materia storica compilatada tre amici della verità . - 1° traduzione ita-liana autorizzata sulla 13° edizione tedesca, dellaContessa E . d. P. - Elegante volume in-16° di400 pag. Prezzo L . 2,25. Scuola Tip . Salesianadi Milano, 1899 .La nostra libreria editrice di S . Ambrogio in

Milano ha fatto opera veramente egregia pubbli-

cando quest'opera, che in pochi mesi ha già avutotanto successo . In questi tempi, in cui tutto sipuò dire una congiura contro la verità, e la gio-ventù è costretta ad assorbirsi i fatti storici fal-sificati o per lo meno mistificati per secondi fini,non poteva pubblicarsi libro più opportuno e piùvantaggioso_ La maggior parte dei fatti, più im-portanti travisati e degli uomini mostratici ben al-trimenti da quelli che veramente furono ; son quiviraccolti e mostratici nella loro verità storica . Perfar da se soli questo studio sì richiede tempo,comodità e pazienza grande, condizioni a cui glistudiosi ordinarii non possono sottostare . Sonoperciò benemeriti i tre amici della verità e l'e-simia traduttrice di quest'opera, che noi rac-comandiamo ben di cuore, perchè sicuri che essafarà del gran bene in mezzo alla gioventù . I1prezzo è modicissimo ed ogni utile è a benefiziodei giovani ricoverati nell'Istituto di S . Ambrogioin Milano.

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INDICE GENERALE DELL'ANNO 1899GENNAIO - La Festa di S. Francesco diSales e la prescritta Conferenza . . pag. 1

Per l'anniversario di Don Bosco . . . . 2L'Immacolata e Leone XIII . iviLettera del Rev.mo D. Michele Rua ai Coo-

peratori Salesiani

.

.

3Missioni : - Paraguay : Nuova Missione nelChaco e gli Indii Chaniacocos . - Vene-zuela : Dai Lazzaretti dei vajuolosi . - Infascio 12

A proposito dei lebbrosi della Norvegia 22Grazie di Maria Ausiliatrice . . . 23Ai giovanetti : L'amico dei fanciulli . 25Illustrazioni : - Villaggio della Missione Sa-

lesiana nell'Isola Dawson, pag . 5 . - Fac-ciata (anteriore e posteriore) dell'Orfano-trofio S . Gabriele in S . Denis (Fraucia), 9e 13 - Indii Onas della Terra del Fuoco,18 e 19 - La Sacra Famiglia (riproduzioned'un quadro ad olio), 26 .

FEBBRAIO - Consolazioni di famiglia . 29Maria SS. Ausiliatrice e D. Bosco (Discorsopronunciato dall'Avo. Rondolino al terzoCongresso Mariano)

.

32Missioni : - Equatore : Nelle foreste orientalidell'Azuay . - Paraguay : Nuovi motivi diconforto e speranza . - Venezuela : Finedel vajuolo e trionfo dei Missionari di Va-lencia 34

Grazie di Maria Ausiliatrice

44Ai giovanetti : - Un pensiero ai piccoli leb-

brosi

.

47Notizie varie : - i Salesiani a Lannsei in

Sardegna - La solenne benedizione dellaChiesa Salesiana di Caserta - Un nuovoOratorio festivo a Messina - L'Arcivescovodi Montevideo e l'Omaggio interuazionale- La Pianeta Artistica delle Suore di M.A. premiata all'Esposizione d'Arte Sacra- Congratulazioni - Una Cappella a M. A .in Genola - Giubileo dell'Oratorio di SanLuigi in Torino 48

Rivista Bibliografica52Cooperatori defunti

. .

56Illustrazioni :- Valle del Rio Negro (pano-rama), pag . 37 - Casa della Missione Sa-lesiana di Viedma (Patagonia), 40 - Casadelle Suore di M. A. in Viedma (Pata-gonia), 49 - Pianeta delle Suore di M . A .premiata all'Esposizione d'Arte Sacra inTorino, 51 .

MARZO - Notizie sempre care . . . . 57L'Omaggio a Gesù Redentore

. . . 58I Cooperatori nelle Missioni Salesiane . 59L'Opera più cara al cuore di Don Bosco 65Il futuro Istituto Salesiano di Malta . 66Per l'Omaggio Internazionale al Celeste Pa-

trono della Stampa Cattolica e dell'Operadi D, Bosco 69

Grazie di Maria Ausiliatrice . . . 81Notizie varie : - Oratorio festivo a Trieste .- Arrivo e partenza d'un Missionario . -D. Nicola Daste

83Illustrazioni : -- S . Giuseppe pag . 60 e 68 .- Gesù alla colonna, 63 (sculture dellaScuola Salesiana di Sarrià-Spagna) .

APRILE - Ai devoti della Madonna diD. Bosco

.

.

. .

85Vasto campo d'azione salesiana, ossia l'Opera

di Maria Ausiliatrice per le vocazioni de-gli adulti allo stato ecclesiastico

. . .

87Missioni : - Brasile : Una Missione pastoralenel Matto Grosso. Il Collegio Convitto diCachoeira do Campo (Minas Geraes) . -Colombia : Nel Lazzaretto di Contratacion- Perù : Il Delegato Apostolico al Col-legio D. Bosco del Callao93

Grazie di Maria Ausiliatrice

. 101Notizie varie - Benedizione della 1a pietra

dell'Oratorio di Savona - I Salesiani aLegnago - Per l'Omaggio internazionale . 106

Rivista Bibliografica109Cooperatori defunti

.

. 111Illustrazioni : - Gesù risorto, pag. 89 . -

S. Giovanni Evangelista, 91, e S . MatteoEvangelista, 92 (opere dei laboratorii diSarrià-Barcellona) - Il Collegio D . Boscodi Cachoeira do Campo, 99 - Nell'attodella benedizione della prima pietra delnuovo edifizio salesiano di Savona, 107 .

MAGGIO - La Madonna di Don Bosco . 113Novena, Conferenza e Festa di Maria Ausilia-

trice 117Per la moralità pubblica .

. 119Il viaggio del ven. nostro Superiore D . Rua 120Missioni : - Una dolorosa notizia da S . Sal-vador . -- Brasile : Missione pastorale nelMatto Grosso (seguito)123

Grazie di Maria Ausiliatrice

. . . 127Notizie varie : Il Giubileo del Card . Svampa. 131Rivista Bibliografica134Cooperatori defuuti

.

136Illustrazioni : - Veduta di Rmuans (Francia)pag. 115 -- Il Sig. I. Chopin, Fondatoredella Casa di Romans, 119 - Prospetto ge-nerale della Casa Salesiana di Sarrià (Spa-gna), 121 -- Riparto della stessa Casa de-stinato per gli studenti, 124 - Riparto pergli artigiani, 128 -- Il dono dei giovanettidell'Istituto Salesiano di Bologna all'Em .moCard. Svampa, 132 .

GIUGNO - Al veneratissimo Arcivescovo diTorino nella sua elevazione al Cardinalato . 137

Il S. Cuore di Gesù all'alba del Novecento 138Il fondamento della ristorazione sociale . . 141Le nostre solennità a Maria Ausiliatrice . 143Il viaggio del R .m° nostro Superiore D . Rna 145Missioni : - Brasile : Missione pastorale nel

Matto Grosso (seguito e fine) . - In favoredei nostri emigrati148

Grazie di Maria Ausiliatrice .

. 156Notizie varie : - Inaugurazione dell'Ora-

torio festivo presso l'Istituto S . Ambrogioin Milano - La grandiosa fiera di bene-ficenza promossa dalle Signore PatronesseTorinesi - L'Istituto Salesiano d'Alessan-dria e l'Omaggio all'Opera di Don Bosco- Nuova Cappella all'Oratorio festivo S .Agostino in Torino - I Cooperatori diCasal Monferrato159

Rivista Bibliografica .

. . 168Illustrazioni : - D. Giovanni Bosco (da unafotografia di Spagna), pag . 139 - D. Ali-chele Rua (pure da una fotografia di Spa-gna), 147 - Gruppo di Antichi Allievi delCollegio di Sarrià (Spagna), 151 - Istitutodi M. A. in Sarrià (Spagna), 154 - Inci-sioni del dramma In Israele, 161, 163 .

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LUGLIO - Promulgazione del GiubileoUniversale dell'Anno Santo 1900

. . 165Enciclica del S . Padre Leone XIII sulla con-

secrazione al SS . Cuore di Gesù . . . . 169Le feste di Ronia per la consacrazione al

SS. Cuore di Gesù172Il 24 Giugno a Valdocco . . 175La Madonna Ausiliatrice ed i Cooperatori

SalesianiElenco dei relatori di 'grazie ottenute da

Maria Ausiliatrice

. . 185Necrologia: -D. Luigi Calcagno, Missionario

Salesiano - Il Cav . Lorenzo Rocca - IlCan. D. Domenico Tinetti

. 186Notizie varie : - Esercizi Spirituali per Mae-stre ed altre pie Signore Cooperatrici -L'inaugarazìone solenne dell'Istituto Sale-siano di Bologna - Il 50° anno di laureadel Cav. Albertotti187

Rivista Bibliografica189Cooperatori defunti

.

. 191Illustrazioni : - La Chiesa Monumentale del

SS. Cuore di Gesù in Ronua, pag . 173 -Quadro del S. Cuore che si venera nellaChiesa Salesiana in Roma, 175 - CollegioConvitto Giusto Morg,uido in Cuorgnì+ (To-rino), 180 - Il Cav. Lorenzo Bocca, 186 -« Figurine per Album » La risoluzione, 188 ;il delirio e la villetta del Professor Vin-cenzo, 190 .

AGOSTO-Ai padri ed alle madri di famiglia 193A Leone XIII nel suo giorno onomastico . 194Il regno di Gesù Cristo .

. . . 195Il Sacro Volto di N . S. Gesù Cristo . . . 198La Madonna Ausiliatrice ed i Cooperatori

Salesiani

201Collegi Salesiani ed Educatorii diretti dalle

Figlie di Maria Ausiliatrice

.

202Missioni : - Colombia : La grande impresa

dei Lazzaretti pei lebbrosi . - PatagoniaMeridionale: I due Presidenti pel Chilì edArgentina alle nostre Missioni . - In fascio 204

Gli Antichi Allievi dell'Oratorio di Torino 210Grazie di Maria Ausiliatrice

. . 211Notizie varie : -L'Em .m°,Card. Richelmy -

I Vescovi Americani al nostro Oratorio diTorino - Sincere congratulazioni - IlXII Congresso Eucaristico internazionalea Lourdes - Ad onor del Sacro Cuore diGesù - Un vero avvenimento ad Intra , 217

Cooperatori defunti .

219Illustrazioni : - L'immagine d .i Maria Ausi-

liatrice che si venera nell'Istituto Salesianodi Barcellona, pag. 203 - Nella PampaCentrale : benedizione d'una casa di Indii 207

SETTEMBRE - L'inondazione del RioNegro e le nostre Missioni della Patagonia 221

Un altro prezioso documento sulla divozioneal Sacro Cuore di Gesù

. 223La posa della prima pietra dell'Istituto Sa-

lesiano di Ancona

. . 225Missioni : - Colombia : La grande impresa

dei lazzaretti pci lebbrosi . - Terra delFuoco : Le vere notizie intorno a Mons.Fagnano, - Patagonia Settentrionale : LaMissione delle Ande e dello Pampas Pa-tagoniche . - Africa : Due Battesimi a LaMarsa (Tunisi) e la Parrocchia di Manouba 230

Grazie di Maria Ausiliatrice .

. 242Necrologia : - Il Dott. Gio. Batt. Carattini 244

Notizie varie : - L'Istituto S . Benedetto ela Scuola di Religione a Parma - Unanuova Cappella a Maria Ausiliatrice -Esempio da imitare .

.

244Illustrazioni : -- D. Giuseppe Cafasso, p . 226- Prospetto parziale dell'erigenda Chiesadella S. Famiglia e dell'annesso IstitutoSalesiano di Ancona, 229 - La moltipli-cazione dei pani (quadro ad olio), 235 .

OTTOBRE - I libri di testo per le ScuoleElementari, Normali, Ginnasiali e Liceali 248

Lo spirito religioso nelle famiglie -cristiane 250La spaventosa inondazione del Rio Negro e

le nostre Missioni .

. 254S. E. il Card. Richelmy all'Oratorio di To-

rino . . 256Missioni : - Colombia : La grande impresa

dei lazzaretti pei lebbrosi . - Africa : L'O-pera Salesiana in Orano - Asia: Il Go-veruatore della Palestina all'Orfanotrofiodi Betleuune . - Colombia : Benedizionedella prima pietra d'una nuova Casa . . 259

Grazie di Maria Ausiliatrice271Notizie varie : Antico Allievo eletto vescovo. 273Cooperatori defunti

. 275Illustrazioni:-L'Angelo Custode (quadro

ad olio), pag . 267 - Gruppo d'lndii Ai-marù. '63 - Portatrici d'acqua di Pale-stina, 270.

NOVEMBBE - Preghiamo per i nostridefunti 277

La spaventosa inondazione della Patagoniae le nostre Missioni280

Per D. Michele Unia

.

284Missioni : - Colombia : Al lazzaretto dei

lebbrosi di Contratacion . - Africa: L'OperaSalesiana in Orano - In fascio . . . . 285

Grazie di Maria Ausiliatrice

. 271Necrologia : - Mons. Luigi di Giovanni eD. Antonio Grella .

300Notizie varie : - Due nuovi Oratorii festiviSalesiani (Carmagnola e Ferrara). - IlCollegio Convitto Civico di Fossano ed iSalesiani . - Conferenze per la Chiesa diValsalice 301

Rivista Bibliografica

302Illustrazioni : - Giovanetti del Collegio di

Utrera (Spagna), pag . 287 - Collegio Sa-lesiano di Utrera, 289 - Una processionenel Brasile, 291 - Alunni del Collegio diArequipa, 295 - L'edifizio dell'Istitutodelle Suore di M. A. di Guaratinguetà . 296

DICEMBRE - Auguri di felicità

305Lo spirito religioso nelle famiglie cristiane 306La partenza dei nostri Missionari

. 311Lo stato delle nostre Missioni di Pata-

gonia durante l'inondazione314Grazie di Maria Ausiliatrice .

. 327Necrologia : D. Cesare Cagliero . - Mons. Gia-

ciuto Monti . - Geronima Basso ved . Biga.- Luigi Alfieri di Milano330

Cooperatori defunti .

. 332Illustrazioni : - Vista dí Patagones inondato,pag. 307 - La Via Roca a Pata gones, 311- Scuole Salesiane d'Arti e Mestieri aMontevideo, 314 - Viedma inondata, 315- La Piazza Winter a Víedma, 319 - Lerovine di Viedma, 323- D . C . Cagliero, 331 .

Indice generale dell'anno 1899339


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