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BOLLETTINO SALESIANO ORGANO DELLA FAMIGLIA …biesseonline.sdb.org/1972/197221.pdf · ... l'Abbé...

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BOLLETTINOSALESIANO ORGANODELLAFAMIGLIASALESIANA ANNOXCV1 N .21 10 NOVEMBRE1972 Spediz.inabbon .post.-Gruppo2°(70) -la quindicina
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BOLLETTINO SALESIANO ORGANO DELLA FAMIGLIA SALESIANAANNO XCV1 • N. 21 • 10 NOVEMBRE 1972Spediz. in abbon . post. -Gruppo 2° (70) -la quindicina

IN QUESTO NUMERO

2 . I poveri alla porta di casa

3 . L'ultimo posto per Don Rua

7 . La Cina nel cuore

11 . Quanti ragazzi in 90 anni?

13 . Un calvario per il vescovo

18 . Tutto fu fatto per mezzo di Lei

22. Congresso Cooperatori e In-contro nazionale Giovani

Rubriche

15. Pubblicazioni Salesiane

24. Grazie per intercessione diM. Ausiliatrice e dei nostriSanti

28. Nel mondo salesiano

30. Salesiani e Cooperatori de-funti

31 . Crociata Missionaria

Speciale

In questo numero è inserito ilCalendario Salesiano 1973 . Perappenderlo togliere i punti me-tallici .

In copertina

I poveri alla porta di casa(articolo a pag. 2)

BOLLETTINO SALESIANOAnno XCVI - N . 21 - Novembre 1972

Direttore Responsabile

DON TERESIO BOSCO

Redazione

DON PIETRO AMBROSIODON CARLO DE AMBROGIO

Impaginazione

Luigi Zonta - Ufficio Tecnico SEI

Direzione e Amministrazione

Via Maria Ausiliatrice, 3210100 Torino

Officine Grafiche SEI

i poveri allaàortà~i casaLFO

Nel dicembre del 1954, a Parigi, lacolonnina del mercurio nei termometripiombò improvvisamente a molti gradisotto zero. Il freddo divenne feroce .Tornando di notte dal cantiere dovestava costruendo una casa per dei ba-raccati, l'Abbé Pierre vide uno spetta-colo terribile . Sui marciapiedi, che i faridel camion illuminavano passando, men-dicanti e vecchi si raggomitolavano,cercando un fiato di caldo agli sbocchidel metrò o avviluppandosi in carta dagiornale . I freddo li aveva stanati dallecantine, dalle soffitte, gelide . Prima dimorire erano scesi sulla via a vederese qualcuno aveva ancora un'ombradi pietà .

In rue Sebastopole vide come unmucchio di spazzature che si muoveva .Accostò col camion . Non era spazza-tura . Erano due vecchi, due ciechi .Stretti fianco a fianco, si erano ricopertidi carta e di stracci . Rantolavano nel-l'agonia . Nel buio brillavano i loro ba-stoni bianchi e i loro occhi spalancati,bianchi e inservibili, ma pieni di terrore .

Durante la Messa che celebrò al-l'alba, l'Abbé pianse come un bambino .Era Cristo che moriva ogni giorno suimarciapiedi di Parigi, e nessuno gliapriva la porta del suo alloggio caldo .Durante quella Messa decise di farequalcosa . Riuscì a lanciare un appelloalla radio, e iniziò quel grande movi-mento per i poveri che scosse Parigi esi trapiantò rapidamente in ogni partedel mondo .

« È ora di svegliarci»

È alle porte l'inverno, la stagione chei poveri guardano rabbrividendo . A loronon porterà sciate sulla neve e alberidi Natale, ma fame, freddo e malattie .

Ed è alle porte l'Avvento : quattro set-timane in cui la Chiesa ci chiama afare una seria revisione di vita e di men-talità per far rinascere in noi Cristo .« Fratelli, è ora di svegliarci dal sonno . . .»ci dirà San Paolo nella prima domenicadell'Avvento . Svegliarci da una menta-lità pagana che ogni giorno s'insinuanel nostro modo di pensare e di vivere .Prendere coscienza del nostro egoismo,della nostra indifferenza per gli altri,del nostro fastidio per chi soffre .I poveri saranno la verifica vivente diquesta nostra conversione: se consi-sterà solo in «belle» parole, in «pii»propositi, o se penetrerà fino in fondo

alla nostra vita . «Questo è il digiunoche Dio vuole da te : sciogliere le cateneinique, rimandare liberi gli oppressi,spezzare ogni giogo e dividere il panecon l'affamato» (Isaia, 58) .

Non occorre andare a cercarli lon-tano, i poveri . Accanto a noi, a pochimetri da casa nostra, esiste una miserianascosta, che ha vergogna di manife-starsi, che non osa domandare nulla .Pensionati con 18 mila lire al mese,che stentano a comprare mezzo litro dilatte . Vecchi soli e ammalati, bisognosidi tutto, anche solo di un po' di com-pagnia . Famiglie con grappoli di bam-bini piccoli, che tirano la lira per farquadrare un bilancio impossibile . ÈCristo che soffre in silenzio e muoreaccanto a noi . Bisogna aiutarli, presto,senza umiliare la loro povertà .

Un bombardiere o 75 ospedali?

Ma il triste fenomeno della povertànon è soltanto una questione individuale,tra me e il povero. È un fenomeno piùvasto, più profondo . Un fenomeno distrutture. L'Avvento che coinvolge tuttala Chiesa, deve porre a tutti, special-mente ai responsabili, le domande in-quietanti di Follereau : «Col prezzo diun aerosilurante si potrebbero offrire1600 giorni di vacanza a tutti i ragazzidelle catapecchie di una grande cittàbrasiliana. Il prezzo di un carro armatocorrisponde a quello di 84 trattori agri-coli. Con ciò che costa un bombar-diere moderno, si costruirebbero 30scuole di 30 classi ciascuna . Allora,che cosa scegliamo? Che cosa prefe-riamo? Un nuovo prototipo di bombar-diere o 75 ospedali di 1000 letti cia-scuno? o 50 mila trattori? o 15 milamietitrici? La nostra generazione, i no-stri governanti, hanno scelto le armi . Ela nostra cosidetta civiltà è sull'orlodella catastrofe . Occorre far marcia in-dietro in tutta fretta . Occorre, secondole parole dell'antico profeta, trasformarele spade in falci da mietitura, convertirele armi di morte in opere di vita» .

Sono parole che fanno eco a quelledi Paolo VI : «Quando tanti popolihanno fame, quando tante famiglie sononella miseria, quando restano da co-struire tante scuole, tanti ospedali, ognisperpero pubblico e privato, ogni este-nuante corsa agli armamenti diventa unoscandalo intollerabile» .

Beatificando Don Rua, il Papaha esaltato le sue virtù e le ha pro-poste all'attenzione del popolo cri-stiano. Ce n'è una che sarà diffi-cile dimenticare dopo aver contem-plato quel viso allungato e scavatoda due occhi tormentati dalla ma-lattia. Don Rua fu un umile . L'u-miltà dei poveri e dei piccoli ci vienedirettamente dal Vangelo . Essa rendecapaci di prendere l'ultimo postoil giorno in cui si avrebbe vogliadi scegliere il primo. Suo modello èil fanciullo senza pretese. Don Ruanon si e mai messo in primo piano,

l'ultimo Posto oerdon BUI

nemmeno quando gli sarebbe statofacile farlo. Basta pensare : il capodi una Congregazione mondiale, unaltro Don Bosco, un «santo » prete . . .Certa gente muore dalla paura di

passare inosservata . Lui si è nascosto .Ha voluto costantemente rimanerenell'ombra di quel grande uomo che,nella sua infanzia di piccolo torinese,l'aveva affascinato . Diventato suo suc-cessore nel 1888, si è guardato benedal soppiantarlo . Un altro, e pereccellenti ragioni d'altronde, avrebbeprobabilmente cercato di mettere inrilievo sul suo biglietto da visita

di FRANCIS DESRAMAUT

Mentre questonumero delBollettino Salesianova in macchina, aRoma il Papa proclamaDon Rua «beato» .Crediamo perciò di farcosa gradita allaFamiglia Salesianaaprendo il numerocon un articolodello storico salesianoFrancis Desramautche mette in lucela semplicità umile eumanissima deiprimo Successore diDon Bosco

il nuovo titolo di « superiore gene-rale della Società di San Francescodi Sales ». Lui, che non era soltantoumile ma anche economo, notò chei biglietti del suo predecessore, in-testati : Sac. Giovanni Bosco . . ., nonerano ancora esauriti . Li completòdi sua mano : « Il sac. Michele Ruasuccessore del Sac. Giovanni Bosco » .Poi, quando dovette far stampare isuoi, vi indicò semplicemente il suoessere prete e il suo indirizzo : « Sac .Michele Rua, via Cottolengo 32,Torino* .

Nei suoi viaggi, in Italia e all'e- 3

stero, capitava che la folla degliammiratori si stringesse attorno alui per baciargli la mano, e alcuniperfino per tagliuzzare la sua veste .Lui manifestava subito il suo rin-crescimento : « Questa gente non sach'io sia! Se mi conoscessero, nonavrebbero fatto così» . E aggiungeva :« Ben sovente per le opere più grandiIddio si serve dei mezzi più deboli,affinché più facilmente si riconoscail suo intervento » .

Una convinzioneincollata alla pelle

Don Bosco non ha mai giocato afare il grande personaggio . Famigliefrancesi che noi conosciamo hannoconservato il ricordo di un pretemolto semplice, che non manifestavanulla di particolare nei ricevimenti .Dopo di lui, Michele Rua volle es-sere « il povero Don Rua » . « Nonebbi la felicità - diceva una Figliadi Maria Ausiliatrice - di cono-scere personalmente il veneratissimoDon Rua; ma gli scrissi molte volte ;e siccome egli mi rispondeva sempreper mezzo del suo segretario, lopregai di mandarmi almeno unavolta due paroline scritte di suamano . Egli, tanto buono e compia-cente, mi mandò subito un bigliettocon queste precise parole : "Voleteuno scritto da me ; eccolo : Siate

4 molto osservante della Santa Re-

gola . . . Siete contenta adesso ? Bene ;ogni volta che leggerete questo bi-glietto, direte un'Ave Maria per ilpovero Don Rua . .. Siamo intesi" ».

Questa convinzione, che aveva in-collata alla pelle, aveva, per direcosì, « francescanizzato » la sua animae il suo corpo. Nella sua vita ordi-naria di Rettore era aiutato da uncoadiutore, di nome Balestra, chetra i ricordi del suo maestro ha la-sciato questo : « In Don Rua ho scortemolte somiglianze con San France-sco d'Assisi : nella statura, magro esottile ; pativa male agli occhi ; sa-peva la lingua francese ; e la stessamodestia e compostezza, l'amore allapovertà, l'umiltà, la mortificazione ela penitenza . . . » . La trasparenza diquesto santo piemontese si sarebbeaccordata assai bene con la lumino-sità del cielo umbro .

Don Rua estendeva alla sua societàreligiosa i sentimenti che lo anima-vano: ringraziava Dio dei suoi grandiprogressi, ma rifiutava accuratamentedi lasciarsi inorgoglire da essi. Tut-tavia il pendio era scivoloso . Lo fecenotare qualche anno dopo la mortedi Don Bosco, il 5 settembre 1892,al termine di una seduta del Capi-tolo Generale : « Il Sig. Don Rua- scrisse il segretario dell'assem-blea - chiuse con queste raccoman-dazioni . Dover noi ringraziare il Si-gnore che continuò a benedire lanostra Congregazione da non la-

Don Rua in pellegrinaggio a Betlemme .Fece voto di pellegrinare in Terra Santanei giorni in cui si cercò di infangare laCongregazione con squallide calunnie .

sciarla mai incagliata ; tanto da po-tersi dire che nihil habentes non cimanca nulla . Con tutto ciò im-porta di tenerci umili e bassi, e ri-spetto alle altre Congregazioni te-nerci ultimi . Non si censurino mai .Anzi, siamo riconoscenti loro chetutte in qualche modo concorsero adarci aiuto da per tutto e in Europae in America . . . » .

Ci teneva all'ultimo posto. DonRua ebbe l'occasione di disputarsil'onore di occuparlo, onore così pocoricercato d'ordinario . Un giorno ebbel'occasione di parlare con il padregesuita Riccardo Friedl, che era ilsuperiore della Provincia di Torinoe Rettore della casa di Avigliana,presso Torino. Questo padre par-lava con umiltà impressionante della«infima» Compagnia di Gesù . DonRua, come riferisce il suo biografomeglio informato, Angelo Amadei,disse che « la Chiesa è come un eser-cito che ha i suoi soldati divisi intante categorie, e che il compitodei Salesiani era quello di semplicitamburini ».

Si osservò che rinunciava alla pic-cola vanità, così frequente e del re-sto così comprensibile, di essere ri-conosciuto come autore di un libro

pubblicato . Nel igoi Don FilippoRinaldi fu chiamato a .prendere lasuccessione di Don Domenico Bel-monte nella carica di prefetto gene-rale della Congregazione, la stessacarica che Don Rua aveva occupatodurante gli ultimi anni della vita diDon Bosco. Don Rinaldi trovò trai fascicoli un piccolo trattato a usodei prefetti delle case salesiane cheesponeva le principali norme di con-tabilità . Persuaso che fosse stato com-posto dal suo predecessore, nel farlostampare vi premise una lettera nellaquale ricordava le virtù e l'amabilitàdel defunto, e presentava il lavoroche questi «compose con grandeamore e diligenza, terminandolo conla sua vita » . « Prima feci vedere que-sta lettera al Servo di Dio - di-chiarò un giorno Don Rinaldi - epoi la diedi alle stampe* . Qualcheanno dopo, nel igos, approfittò dellaseconda edizione per «ravvivare lamemoria dell'indimenticabile DonBelmonte » . Ora, questi aveva forseriletto il manoscritto, 'ma non l'avevacomposto. « Solo molto tempo dopotrovai il manoscritto, disse poi DonRinaldi, di calligrafia di Don Rua,e conobbi che egli nella sua umiltàne lasciava ad altri la paternità» .

Un uomo mai ingombranteUn mondo che riuniva tante sante

persone: Don Rua, Don Rinaldi, ilpadre Friedl, doveva essere piacevole .

Don Rua fu un uomo calmo, sem-plice, mai ingombrante, di una specieche talvolta siamo tentati di pensarein via di estinzione . Angelo Amadei,testimone diretto della sua vita, scrissedi lui: « Chi non ricorda la sua grandemortificazione, la venerazione per lecose del divin culto, la schiettezzadi linguaggio, la calma inalterabile,la bonarietà e la squisita bontà contutti, la semplicità con cui sedevaa mensa in casa e fuori di casa, ladiscrezione in ogni circostanza, l'a-more alla povertà e il fiducioso ab-bandono nelle braccia della Provvi-denza; in breve, la pienezza d'ognivirtù e l'intima sua convinzione d'es-sere nient'altro che il povero DonRua ? ». Quest'ultima caratteristica da-va al suo tratto un fascino che sa-rebbe mancato a un orgoglioso .

Il Vangelo di Gesù Cristo fa ger-mogliare nella Chiesa degli umili .Molti rimangono sepolti nel nascon-dimento dal quale non hanno maivoluto uscire. È bene che alcunitra di loro siano esaltati dal Diodel Magnificat. Essi costituiscono peri vivi un richiamo di salvezza : l'or-goglio inaridisce la terra, l'umiltà lafa rifiorire .

Nel mese di giugnoIl RETTOR MAGGIOREe il CONSIGLIO SUPERIOREdella Congregazione Salesianacon i relativi ufficisi sono trasferiti definitivamentenella NUOVA CASA GENERALIZIADI ROMA

Indirizzo della Casa GeneraliziaVia della Pisana llllCasella Postale 9092

oo163 - ROMATelefono : ( o6) 64.70.241

C.C. Postale : 1-51115

intestato a : Direz. Gener. Opere D. Bosco -Roma

o Il CENTRO SALESIANO DI TORINOcon la Basilica di Maria SS . Ausiliatrice•

i luoghi consacrati dalla presenzadi Don Bosco, di Don Rua, di Domenico Savio•

dei primi Salesiani,continua ad essere il Centro della Spiritualità•

delle Devozioni salesiane .A VALDOCCO, quindi,i devoti di Maria Ausiliatrice, di Don Bosco,•

gli amici delle Opere Salesiane,troveranno sempre il centro idealedi incontro e di preghiera .I Salesiani sono lietidi accoglierli fraternamente•

di mettersi a loro disposizione .Anche la direzione delBOLLETTINO SALESIANOè rimasta a Valdocco

Indirizzo del Centro Salesiano di TorinoVia Maria Ausiliatrice 32

lobo - TORINOTelefono :

(011) 47.16.16; 48 .41.17C.C. Postale : 2-1355intestato a : Direzione Generale Opere Don Bosco

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CUORE

Il 2 dicembre 1951, scortato da otto guardie,il vescovo giunse al ponte di Lo Wu. Il capodella scorta gli disse solennemente : «Vai, enon tornare mai più . Tu sei espulso dalla Cinaper l'eternità» . I l vescovo mormorò : «Speroche questa eternità finisca presto». La sof-ferta figura di mons. Arduino, il vescovo sa-lesiano che si spense nella speranza .

29 novembre 195r . Qualcunoentra nella stanzetta dove il ve-scovo ha trascorso, senza potermai uscire, r9r giorni di prigio-nia . E un poliziotto che ha rice-vuto ordini da Canton . MonsignorArduino, vescovo cattolico di Shu-chow, deve venir condotto allasede centrale della polizia, ma nondeve portare con sé le insegne epi-scopali . Esse dovranno servire alnuovo vescovo nominato dal go-verno. Il nuovo vescovo prenderàil posto dello straniero che nonha voluto giurare obbedienza alla«Chiesa nazionale cinese » .

La sera del i° dicembre, alleore 22, Michele Arduino attra-versa per l'ultima volta le stradedella sua città . Qualche famigliacristiana è stata avvertita dellapartenza, e si trova « per caso »lungo il percorso . Salutano conun inchino, e il vescovo, per labenevola indifferenza delle dueguardie che gli sono al fianco,può alzare la mano come saluto ebenedizione .Alla sede centrale di Canton

gli leggono la sentenza . Poiché haistigato sacerdoti e cristiani adopporsi alla « chiesa nazionale in-dipendente da Roma», è statocondannato a sei mesi di prigione,già trascorsi a Shuchow, e al-l'espulsione perenne dalla Cina .

Pomeriggio del 2 dicembre .Monsignor Arduino, scortato daotto guardie, giunge al ponte diLo Wu . E un ponte rudimentalee scalcinato: cinquanta metri diferraglia che sostengono due bi-nari sopra un fiumiciattolo giallodi fango. Quei due binari con-giungono due mondi lontanissimi :di qua la capitalistica, tumultuosa,inglese Hong Kong, città a ventipiani come un mostruoso formi-caio . Di là la Cina di Mao che siannuncia con una baracchetta so-vrastata dalla bandiera rossa .

Lasciandolo a metà del ponte,il capo della scorta dice solenne-mente al vescovo : « Tu sei espulsodalla Cina per l'eternità . Vai enon tornarci mai più» .

Il marchio del nazionalismo

Michele Arduino era stato unodei primi allievi dell'istituto mis-sionario « Cardinal Cagliero » di 7(continua a pag . 9)

Un missionario : padre Luigi Di Stefano, morto tragicamente a 40 anni, tra gli indi

Ivrea. Vi era arrivato giovanissimodal suo paese nativo, Foglizzo, eancora giovanissimo era partito daIvrea per la Cina . Studiò filosofianella casa salesiana di Macao, eritornò in Italia per compiere glistudi di teologia nello studentatointernazionale di Torino .

Ordinato sacerdote e conseguitoil dottorato in teologia a Roma,nel 1933 tornò in Cina, per ini-ziare l'insegnamento teologico aHong Kong-Saukiwan .

Durante la seconda guerra mon-diale fu direttore dell'ospizio « SanGiuseppe » a Shanghai, e subitodopo raggiunse la missione diShuchow .

29 giugno 1948 . Mentre la Cinaè dilaniata dalla guerra civile, ele milizie rosse di Mao stannoper calare dal nord, Michele Ar-duino è consacrato vescovo diShuchow. È il terzo vescovo sale-siano in territorio cinese, dopomons. Versiglia e mons . Canazei .

Nel pomeriggio del 1° ottobre1949, Mao Tze-tung appare sullapiazza Tien-An-men di Pekino, edavanti a 300 .000 cinesi alza lemani e grida : « Per la prima volta,dopo tanti anni in cui gli stra-nieri hanno calpestato la nostraterra, la Cina è dei cinesi » .

L'era comunista, in Cina, co-mincia sotto il marchio di un de-ciso nazionalismo . Negli ultimiseicento anni, questa immensa na-zione è stata cento volte invasa,divisa, oppressa, saccheggiata .

Ora, purtroppo, l'ira dei Ci-nesi si abbatterà contro tutti glistranieri, anche su quelli che inCina non sono andati per far de-naro, ma per servire i poveri,curare gli ammalati, nutrire gliorfani. Contro i missionari e lesuore .

Le sigaretteche accompagnano la Messa

La violenta persecuzione chesta per scatenarsi, e che farà ri-vivere alla Chiesa cinese i tempisanguinosi delle catacombe, hacome motivo di partenza la volontàdel governo di Pekino di formarein Cina una « chiesa nazionale »,indipendente dal Papa di Roma,che prenda ordini solo dalle au-torità governative .

Il 195o è passato senza incidenti .I cristiani e i catecumeni frequen-tano le chiese più che in passato .Le scuole religiose di Shuchowrigurgitano di allievi .

Il z8 marzo 195i questo climapacifico cessa all'improvviso . Undrappello di guardie invade lacasa del vescovo e inizia una se-vera perquisizione. Vogliono guar-dare anche nel tabernacolo . Poiinizia l'interrogatorio . Mons. Ar-duino è accusato di collusionecon gli stranieri capitalisti, dicomplotto contro il governo ci-nese, di aver proibito ai sacerdotidi aderire alla «chiesa nazionale».22 maggio. Seconda perquisi-

zione alla casa del vescovo. Que-sta volta si vuole arrivare all'in-criminazione. Vengono radunati iragazzi della scuola, e mons . Ar-duino è presentato come spia, con-trorivoluzionario, delinquente . Manessuno degli alunni e dei mae-stri, pesantemente esortati, si alzaper confermare le accuse. I ra-gazzi vengono bruscamente licen-ziati. Il vescovo e due sacerdotisono rinchiusi in una stanzetta :vi rimarranno per sei mesi . Il ve-scovo dorme su una brandina, glialtri due per terra . Sono giornitormentosi, per il caldo, l'immo-bilità, la grossolanità dei soldatimessi di guardia . Il vescovo puòdire la Messa ogni giorno, ma du-rante la celebrazione i soldati can-

I SALESIANI IN CINA1906 Un piccolo drappello di Sa-lesiani, guidati da don Luigi Versiglia,arriva a Macao e dà inizio a un pic-colo orfanotrofio .

1918 Il Papa affida ai Salesiani lamissione di Shuchow, un territoriopiù grande del Piemonte, con 3 mi-lioni di abitanti . La Missione è suc-cessivamente eretta a Vicariato Apo-stolico e a Diocesi . Primo vescovo èmons. Versiglia .

1924 Si apre un orfanotrofio aShanghai .

1927 1 Salesiani si stabiliscono aHong Kong. Da questo momentotutte le grandi città cinesi chiedonol'opera dei figli di Don Bosco .

1930 Mentre l'armata rossa di Maoconquista la Cina, nella vasta nazionelavorano circa 300 salesiani, di cui un

tano, fischiano, accendono le si-garette alle candele .

Intanto precipita il dramma dellesuore salesiane della missione . Sonoaccusate di avere ucciso i bambinidell'orfanotrofio, e vengono e-spulse dalla Cina .

Il 29 novembre 1951, dopo 191giorni di prigionia, anche monsi-gnor Arduino è accompagnato alponte di Lo Wu . Appena rien-trato in Italia, dice : «Mi hannoscacciato per l'eternità. Ma speroche questa eternità finisca presto » .

Purtroppo non fu così .A Torino, alla CasamadrP dei

Salesiani, fu nominato parrocodella grande parrocchia che siestende attorno al santuario diMaria Ausiliatrice . Famiglie po-vere, immigrate dal sud, abitantiin case decrepite e squallide . Fuuna seconda missione, umana ecristiana insieme .

Il 30 ottobre 1962, mentre sitrovava a Roma per il ConcilioEcumenico, venne nominato ve-scovo di Gerace, una diocesi suf-fraganea di Reggio Calabria . Al-tre famiglie povere, paesi svuotatiogni anno dall'emigrazione . Ancorauna volta monsignor Arduino iniziòuna missione umana e cristiana .Morì nel giugno scorso, dopo

aver penato per una lunga ma-lattia. Aveva offerto ogni soffe-renza per i suoi cari cinesi, cheportava nel cuore insieme allasperanza .

centinaio cinesi. Nel noviziato sono20 novizi cinesi, nei tre aspirantati(Shanghai, Pekino, Macao) oltre200 aspiranti si preparano alla vitasalesiana .

1951 Durante la vasta e radicale«riforma agraria», e la lotta contro«tutti gli stranieri che hanno finorasfruttato la Cina», inizia la persecu-zione sistematica contro le opere cat-toliche . Si vuole staccare il clero ci-nese da Roma e formare una « Chiesanazionale » che non riconosca il Papacome suprema autorità . Suore e mis-sionari stranieri vengono espulsi comedelinquenti comuni . Il salesiano donPietro Yé, in una riunione del clero aShanghai, afferma : « Non possiamoaderire alla Chiesa nazionale . Firmandosiamo già Chiesa scismatica» . Nellanotte viene prelevato dall'istituto . Mo-rirà in carcere.Le chiese e gli istituti salesiani ven-gono requisiti . Tutto il lavoro dellaCongregazione è paralizzato .

9

Onde azzurre, risate squillanti . Acque del mare, benedite il Signore .

QUANTI RAGAZZI INNel 1882, Don Bosco portava a termine il

1847 . II viale, che oggi si chiama«corso Vittorio», era allora costeggiatoda povere casupole abitate da lavandaie .Festoni di biancheria stesa al sole e alvento davano un tono di vivacità pae-sana a quella periferia di Torino . I citta-dini «bene» vi venivano a passeggiarenel pomeriggio della domenica, e turbedi ragazzi sfaccendati vi giocavano allaguerra tutti i giorni .

I Valdesi avevano costruito tra quellecasupole una chiesa e una scuola . Tracattolici e protestanti, quelli non eranotempi di dialogo, ma di invettive e di pi-stolettate . La gente povera, però, era po-vera anche allora, e siccome le scuoleerano molto rare in periferia, nonostantele intemerate che i parroci facevano daipulpiti, i ragazzi poveri andavano a scuoladai protestanti . È chiaro che, imparandoa leggere e a scrivere, correvano rischiodi perdere la fede cattolica .

Don Bosco, che aveva 32 anni, e chestava dedicando la vita ai ragazzi poveridi Torino, in dicembre prese in affitto unarimessa, adattò alla meglio un ambientetrasformandolo in cappella, e aprì unOratorio. Dopo un paio di domeniche,l'Oratorio battezzato col nome di San

Luigi, era frequentato da 500 ragazzi .Appena poté, Don Bosco fece un

passo avanti : fondò una scuola .

Una scuola troncata in due

Ma il comune di Torino gli fece unosgarbo. Quando si trattò di prolungare lavia S. Pio V, la strada fu fatta passareproprio nel bel mezzo della scuola, chefu troncata in due .

Che fare? Qualcuno suggerì a DonBosco di reagire chiudendo tutto . Nonera il comune che doveva pensare allescuole per i poveri? Se quindi il comune,invece di aiutare, metteva i bastoni trale ruote, si arrangiasse .

Don Bosco non la pensava così . Seavesse chiuso, chi l'avrebbe pagata sa-rebbero stati i ragazzi poveri . E lui sapevaquanto fosse preziosa una scuola per queiragazzi . Aveva fatto chilometri e chilo-metri a piedi ogni giorno, lui, da ragazzo,per frequentare una scuola e potersi tirarfuori dai campi e dall'ignoranza . E ap-pena ordinato prete, folle di ragazzi, po-veri come lui, li aveva incontrati in ognipiazza e in ogni strada di Torino . Ragazzi

che arrivavano dalle valli di Lanzo ed'Aosta, dal Monferrato e dalla pianavercellese, in cerca di fortuna . Li vedevaarrampicarsi sui palchi dei muratori, cer-care un posto di garzone nelle botteghe,aggirarsi lanciando il richiamo dello spaz-zacamino. Li vedeva giocare ai soldi conla faccia dura e decisa di chi è dispostoa tentare ogni mezzo per farsi largo nellavita . Ne incontrò qualcuno anche in pri-gione .

No, non avrebbe abbandonato quei ra-gazzi . Bussò a molte porte, domandòl'elemosina, e iniziò la costruzione di unedificio molto più grande del primo : sa-rebbe servito da oratorio, da scuola, eaccanto avrebbe avuto una splendidachiesa . La prima grossa offerta per quellacostruzione la fece il papa, Pio IX, eDon Bosco volle che la chiesa fosse de-dicata al santo di cui il Papa portava ilnome, Giovanni Evangelista .

Solo Dio li ha contati

Il disegno della chiesa fu tracciato dalconte Edoardo Arborio Mella. II 14 ago-sto 1878, quando i muri erano ormai al-l'altezza di sei metri, con una funzionemolto solenne, l'arcivescovo di Torinomons. Gastaldi pose la pietra angolare .Don Bosco lesse la pergamena che fucollocata nella pietra stessa . Nella so-nante lingua del tempo, essa diceva : «Amezzodì della città di Torino, nel centro

ANNI?San Giovanni

di numerose e popolatissime abitazioni,fu messa in costruzione una chiesa edun ospizio, affinché si possano istruirenella scienza e nella religione i fanciulli,e di questi ricoverare coloro, cui nonsi potesse altrimenti provvedere. . .

Una moltitudine di fedeli di ogni con-dizione, e gli allievi dell'Oratorio Sale-siano, l'accompagnarono con particolarereverenza » .

La chiesa fu compiuta ed inauguratanel 1882. Un fascicolo, stampato in queigiorni, annunciava a tutti : « Ed ora sipuò affermare che il più vago edificio cheattualmente fronteggia e adorna il gran-dioso corso Vittorio Emanuele, il qualecorre per tre chilometri in linea retta dalPo alla cinta daziaria, è senza dubbio lanuova chiesa di S. Giov. Evangelista» .

90 anni. Quanti ragazzi sono passatinella chiesa, nell'oratorio, nell'istituto?Solo Dio li ha potuti contare . Quello cheè certo è che il San Giovanni ha corri-sposto fedelmente alla missione cheDon Bosco gli affidò e che fu sigillatanella pietra angolare : «Fu messa in co-struzione una chiesa ed un ospizio, af-finché si possano istruire i fanciulli nellascienza e nella religione» . 11

C'è un mese dedicato alla Mamma del Cielo e a tutte le mamme della Terra .

Lo volevano nellacarriera diplomatica,ma lui scelsedi essere educatoredi ragazzi poveri .Per sette annifu vescovo, e si battéper le chiese,le scuole e le strade .Poi la crocepesantissimae per vent'annisilenzio e preghiera .La splendida figuradi mons . Cognata.

Il 22 luglio scorso si è spento aquasi 87 anni di età mons . GiuseppeCognata, vescovo salesiano e fonda-tore della congregazione delle « Sale-siane Oblate del Sacro Cuore » . Scom-pare con lui una figura non comunedi sacerdote fedele e pastore intra-prendente, che, sottoposto alle provepiù sconfortanti, seppe uscirne graziea una fede senza limiti nella Provvi-denza e nei suoi disegni misteriosi,e grazie a un'umiltà disposta alle piùdure rinunce .

Nato a Girgenti (Agrigento) il14 ottobre 1885 da famiglia bene-stante e influente (il padre era avvo-cato, il nonno senatore), a 12 anni fre-quentò il collegio salesiano di Ran-dazzo e vi maturò la sua futura vo-cazione . Una vocazione che vennemessa alla prova dalla famiglia, noncontraria alla sua scelta del sacerdozio,ma che preferiva vederlo - anzichéeducatore di ragazzi poveri - avviatoalla carriera diplomatica a serviziodella Santa Sede . Su insistenza deigenitori, frequentò il qualificato col-legio Capranica, ma ne uscì decisopiù di prima a farsi salesiano .

Una diocesi in terra di missioneEntrò nel noviziato nel 1904, e du-

rante i primi quattro anni di vita sa-lesiana dette una misura delle sue noncomuni capacità affrontando contem-poraneamente il tirocinio pratico sa-lesiano, gli studi universitari (conclusinel 19o8 con la laurea), e gran partedegli studi teologici . L'anno succes-sivo era sacerdote, e cominciava il suolavoro tra i giovani . Durante la primaguerra mondiale fu cappellano mili-tare, e nel ' 19 venne mandato a Tra-pani a fondare e dirigere una nuovacasa salesiana . Fu successivamente di-rettore a Randazzo, a Gualdo Tadinoe a Roma Sacro Cuore, dove nel 1933

(continua a pag . 15)

U11 calvarioper

VESCOVOd i ENZO BIANCO

13

Cristo è risorto per liberarci dalla morte, dal peccato, e dall'egoismo che ci ha divisi in poveri e ricchi, sfruttati e sfruttatori .

lo raggiunse la proposta per la dio-cesi di Bova in Calabria .

Da tre anni quella diocesi era senzapastore, e la sua posizione in zonamontagnosa, in regioni estremamentepovere, con scarse vie di comunica-zione e mancanza di ogni genere diinfrastrutture, la rendevano tutt'altroche desiderabile . Ma a Bova era fun-zionante dal 1898 un collegio sale-siano, e la scelta di un vescovo sale-siano, per quella che allora era auten-tica terra di missione, parve naturale .Mons. Cognata venne consacrato

vescovo a Roma nella chiesa del SacroCuore dal cardinale salesiano Hlond,il 23 aprile 1933 . L'i1 giugno fece ilsuo ingresso a Bova . Un ingresso sen-titissimo dalla popolazione, che avevasofferto del lungo abbandono . Il gio-vane figlio di Don Bosco, accolto consimpatia, si mise al lavoro con ine-sauribile dedizione .

I 20 chilometri della strada chedalla stazione ferroviaria conducevaa Bova, erano solo in parte asfaltati,e in parte ancora mulattiera . E mu-lattiere e sentieri erano per lo più lealtre strade che collegavano fra loroi piccoli centri montani della diocesi .Mons. Cognata percorse in lungo ein largo quelle strade a piedi e a ca-vallo .

Nei sette anni in cui esercitò le fun-zioni di vescovo dovette impegnarsianche sul piano semplicemente umanoe sociale, per colmare le lacune piùgravi, perché - come annotò ancorail cronista della stampa locale - « acausa delle lotte interne e di inope-rose amministrazioni si erano trascu-rate le opere indispensabili per lavita ». Egli si prodigò per ottenere,nei tanti paesi dove mancavano an-cora, l'acqua potabile, le strade, lescuole, un po' di terra per il campo-santo .Ma soprattutto lavorò sul piano

spirituale . Sopperì alla scarsità diclero ottenendo sacerdoti da altre dio-cesi. Nelle sue visite alle parrocchiesi faceva accompagnare da sacerdotispecializzati che predicavano le « mis-sioni » alla popolazione, ridestando lafede, la coscienza cristiana e la soli-darietà civica .

La croce pesantissima

E con stile salesiano, puntò decisa-mente sull'educazione dei giovani .Volle in ogni parrocchia l'oratorio peri grandicelli, e per i piccoli l'asilo in-fantile tenuto dalle suore . E poichéquesti asili dovevano sorgere in « paesidove nessun Ordine esistente sarebbepotuto entrare », fondò egli stessoun'apposita Congregazione di suore .

Tanto lavoro pesò enormementesu di lui, che - come aveva annotatogià il suo maestro di noviziato -aveva « salute buona ma gracile » . Delresto anche il suo vecchio episcopio« era inabitabile, malsano, tanto cherecò seri malanni al povero vescovo » .A questi disagi si aggiunsero altre« difficoltà e incomprensioni », e il ma-lanimo di alcuni che non condivide-vano il suo operato . All'opposizionesi aggiunsero presto anche le accuse,e la denuncia contro di lui . Cosìmons. Cognata, che «reggeva la dio-cesi tra tanti disagi e con grandi sa-crifici », e che « da alcuni mesi erasofferente, tanto che dovette passarequalche tempo in cura a Roma e inriposo presso il suo luogo nativo »,nel febbraio 1940 finì per rinunciarealle sue funzioni di vescovo e ritirarsi .

Cominciò allora per lui un ven-tennio di vita ritirata e oscura, di si-lenzio e di preghiera, di sempliceprete consacrato al ministero piùumile, soprattutto come confessoredei ragazzi nei collegi salesiani diTrento, Rovereto e Castello di Go-dego. Chi lo stimava prima, ebbe mo-tivo di stimarlo ancor più in questotempo di prova, che egli affrontò conun coraggio che può venire solo dauna fede incrollabile .

Intanto le opere a cui aveva datovita conservavano il loro impulso vi-goroso e continuavano a progredire .In particolare le suore salesianeOblate, che oggi sono di «diritto pon-tificio », e hanno raggiunto il numerodi 300 in 76 case e in 31 diocesi .

Attorno al 196o le ombre e i dubbiche pesavano sul passato di mons. Co-gnata vennero finalmente dissipati .La sua figura - rimasta sempre aldi sopra di ogni sospetto per chi loaveva conosciuto da vicino - fu deltutto riabilitata .

In questi ultimi anni mons. Co-gnata aveva ripreso contatto con laCongregazione delle suore, che rico-noscono con venerazione in lui il fon-datore e il maestro di spirito .

Nel luglio scorso era sceso in Ca-labria per porgere un estremo addioa mons. Arduino, deceduto a Locri,e per rivedere la sua diocesi e le suesuore. Ma la fatica del viaggio, e piùancora le forti emozioni provate hannoavuto il sopravvento sulla sua fibraormai logora . Un infarto lo piegò pro-prio mentre era in quelle terre dovepiù intensamente aveva vissuto, lavo-rato e sofferto, e dove certamenteaveva desiderato morire .

Di sicuro si tornerà a scrivere dilui per studiare la forte spiritualitàcon cui seppe lavorare e pregare pervent'anni nelle circostanze più diffi-cili della sua vita .

a

PUBBLICAZIONISALESIANENOVITÀ SEI

A. Stihlé, II confronto . Pag . 258 .L . 1600In un campo di concentramento delVietnam, un commissario politico ten-ta il « lavaggio del cervello» di un sa-cerdote francese . Il confronto tra dueconcezioni di vita .

V. Ochetto, No, signor referente .Pag . 208. L. 2500Il giornalista della Rai-Tv, arrestato edetenuto per 43 giorni nelle carceridi Praga, racconta la sua drammaticaavventura .

NOVITÀ LDC

M. Mandras, Il tuo volto io cerco .Pag . 128 . L . 800Salmi per adolescenti e giovani . Il vo-lume si propone di iniziare i giovania pregare con i Salmi .

A. Fanuli, 11 Cristo che mi piace .Pag . 160 . L. 950Testo-base di una ricerca su Cristofatta in un gruppo giovanile, libro dimeditazione personale per i giovani,sussidio per educatori .Agenda catechistica 1972-73 .Pag . 150 . L. 400E il classico vademecum per ogni ca-techista . Oltre alle pagine normali diogni agenda offre un bagaglio di sus-sidi e materiale .

ALTRE NOVITÀ

Repertorio alfabetico delle Me-morie Biografiche di S. GiovanniBosco curato da don Pietro Cicca-relli sarà pronto per la festa dell'Im-macolata. Oltre 2000 voci selezionate,più di 6000 riferimenti . Circa 250 pa-gine. Partendo da una parola-chiaveche si ricordi, si può rintracciare lafrase in cui è inserita, pagina e volumein cui si trova . Si può richiedere al-l'Ufficio Stampa Salesiana (via dellaPisana 1111, Roma) o alla Direzionedel Bollettino Salesiano .Indice degli Atti del CapitoloGenerale Speciale .L'ha curato don Giuseppe Aubry .Consta di sole 8 pagine . Verrà distri-buito a tutti i Salesiani d'Italia .

Eugenio Valentini, Don Bosco eSant'Alfonso. Pagani (Salerno) .L. 2000Questo studio mette in luce la po-tenza e l'irradiamento degli scritti diSant'Alfonso nella formazione e nellapastorale di Don Bosco .

15

La neve : un'amica dei ragazzi . Il freddo : un nemico per i vecchi e gli ammalati . L'inverno : una stagione per ridestare la carità .

GENNAIO 1973 FEBBRAIO123

+ 456789

10•

11121314151617

18192021222324

25262728

G s . Severo v .•

Present . di Gesù•

s . Biagio v. m .•

(5) s. GilbertoLMMGVSDLMMGVS•

(7) s. CostanzaL s. CorradoM s. Eleuterio v .M s. Fortunato m.G' Catt. di s . . Pietro•

s. Policarpo v. m .•

s. Edilberto•

(8) s. Gerlando v .• s. Nestore v . m .M s. Leandro v .M s. Macario m .

«I beni creati debbono con un equo criterio es-sere partecipati a tutti, secondo giustizia e ca-sta » .

(Concilio Vaticano I l - G . et S . n . 69)

1° venerdì

1° sabato

.

comm. Maria A .

comm. Don Bosco

s .s .s .s .s .s .

Agata m.Gastone v .Partenio v .Onorato v .Apollonia m .Scolastica

comm. S . D . Savio

(6) Mad. Lourdess .s .s .s .s .s .

Eulalia m .Benigno m .Valentino m .Faustino m .Giuliana m .Alessio

comm. S . M . Mazzarello

~. 1 L Matern. di M.2 M s. Narciso m .3 M s. Genoveffa4 G s. Aquilino m .5 V s. Edoardo 1° venerdì

6 S EPIFANIA 1° sabato

.~ 7 D Batt. di Gesù8 L s. Erald o v.9 M s. Marcellino v .

10 M s. Aldo11 G s. Salvio m .12 V s. Arcadio m . i13 S s. Remigio v .14 D (2) s . Malachia p . comm. S . M . Mazzarello

15 L s. Macario16 M s. Tiziano v .17 M s. Antonio ab .18 G s. Prisca m .19 V s. Mario m .20 S s. Fab. e Sebast .m .21 D (3) s. Agnese m .22 L s . Gaudenzio v .23 M s . Ildefonso v.24 M s. Franc. di Sales v . festa salesiana

25 G Conv. di s. Paolo26 V s. Timoteo v.27 S s. Angela

~. 28 D (4) s.Tomm. d'A .29 L s. Costanzo v .30 M s. Giacinta31 M s. Giov. Bosco solennità salesiana

Siamo veramente felicidi ricevervi

Nel luminoso mattino del 15 lugliol'Aula delle Benedizioni in Vaticano,offriva un panorama inconsueto : laoccupavano in composta e gioiosa at-tesa del Papa, duemilatrecento Figliedi Maria Ausiliatrice . Accolto festo-samente da calde e rinnovate ovazioni,S. S. Paolo VI manifestò il suo com-piacimento interrompendo più volteil discorso con espressioni di paternabenevolenza .

« Questo incontro - disse - ri-chiama alla nostra mente la grande ebenemerita schiera delle vostre con-sorelle, che in ogni continente, umilie generose, spendono la loro vita lie-tamente - anche questa è una notache abbiamo osservata sui visi dellesuore di Maria Ausiliatrice, soffusi dicomposta ma di sincera letizia - lie-tamente e alacremente per gli inte-ressi del Regno di Dio, per l'aiutodella Chiesa, per il bene delle anime » .

Tracciato quindi un programmaspirituale in cui la vita interiore e ladevozione mariana erano particolar-mente evidenziati, concluse : « Noi cifacciamo adesso interpreti anche dichi non vi ringrazia mai ; cioè noi viringraziamo proprio del bene cheavete fatto alle anime, alla Chiesa,alla gloria del Regno di Dio e anchealla società e, in nome di tutte questeanime, da voi beneficate, vi diciamoFigliuole, grazie ! Siate felici ! Siatebenedette, e ricordate che niente èperduto, niente è perduto ! La storiapassa, il tempo cancella, ma l'operafatta per il Regno di Dio è scritta sulsuo Cuore e resta, e un giorno la tro-verete come premio della vostra de-dizione alla gloria del Signore . E convoi è infine la nostra benedizione apo-stolica ; pensate alla apertura del no-

18 stro cuore che vuole arrivare, con que-

TUTfO

1872FU FATO 1972

sta benedizione, ovunque si trova unaFiglia di Maria Ausiliatrice . In tuttigli angoli della terra arrivi, per virtùdel Signore, per sua bontà, questanostra benedizione » .

Dal clima cordiale dell'incontro sca-turi per le presenti : conforto, fiduciae nuovo slancio di fedeltà.

È tornata alle sue colline

Nel pomeriggio del 4 agosto Mor-nese si vestì a festa per ricevere la«sua » Santa : già da tre sere valentioratori avevano preparato la popola-zione e la gente accorse devota lungole vie. L'urna con Santa Maria Maz-zarello, partita il 3 agosto dalla Basi-lica di Maria Ausiliatrice di Torino,sostò a Nizza Monferrato e il 4 agostoarrivò a Mornese .

Nel cortile del collegio, alcuni gio-vani mornesini si riservarono l'onoredi portarla a braccia sino allo storicopozzo : lì si svolse un primo affettuososaluto delle suore « a Lei che tornavanella "sua" casa » ; poi l'urna fu tra-sportata in cappella ed ebbe inizio ilsolenne rituale per la rinnovazionedei voti di un bel gruppo di giovanisuore . In cappella, fino a notte inol-trata, folti gruppi di suore e di mor-nesini si alternarono accanto allaSanta in una fervida veglia di pre-ghiere e d'amore .

Il nuovo tempio dedicatoa Santa Maria Mazzarello

Con una funzione suggestiva e so-lenne S . E. rev.ma mons. GiuseppeDell'Omo, già vescovo di Acqui, almattino del 4 agosto consacrò il tem-pio che, in occasione del Centenario,l'Istituto ha dedicato alla Confonda-trice. Sorge un po' fuori Mornese, inquella contrada Mazzarelli ove nacque

PER MUlOPILE!Le celebrazioni cente-narié dell'istituto delleFiglie di Maria Ausilia-trice raggiunsero unlivello di particolaresolennità nelle mani-festazioni che si svol-sero a Roma, a Mor-nese, a Torino fra lu-glio e agosto. Ne trac-ciamo una veloce ras-segna.

la Santa . La facciata esterna è spez-zata a un terzo dell'altezza da un'am,pia pensilina di protezione al pronao :al centro su di un pilastro si erge lastatua di Santa Maria Mazzarello,modellata in bronzo .

L'impressione comune di quantivisitano il tempio è che la sintoniadelle linee e dei colori produce un'at-mosfera distensiva e raccolta che fa-vorisce la preghiera . L'architetto,ing. Corte, l'ing . Stura, il pittoreprof. Caffaro-Rore vi hanno portatoil contributo della loro competenza .

5 agosto: la grande data

Nella cappella del collegio, il 5 ago-sto del 1872, alla presenza di DonBosco e di S . E. mons . Sciandra ve-scovo di Acqui, Maria Mazzarello edieci sue compagne si consacraronoal Signore : sorgeva l'Istituto delleFiglie di Maria Ausiliatrice .

A rievocare l'avvenimento, riviven-dolo in pienezza, un bel gruppo disuore emise i voti perpetui . Presie-dette la concelebrazione del rito il Ve-(continua a pag. 20)

MARZO 1973 APRILE «L'uomo deve considerare le cose che legitti-mamente possiede, non solo come proprie, maanche come comuni ».

(concilio Vaticano II - G . et S . n . 69)

1 G s . Albino v . + 1 D IV di Quares.

2 V s . Prospero v . 1 ° venerdì 2 L s . Teodosia m.3 S s . Marino m . 1° sabato 3 M s . Riccardo v .4 D (9) s. Lucio p . u 4 M s . Isidoro v .5 L s. Adriano m. 5 G s, Didimo m .

6 M s. Marziano comm. S . D . Savio 6 V s . Celestino I p . 1 ° venerdì - comm. S . D . Savio

7 M delle Ceneri digiuno e astinenza 7 S s . Ermanno 1 ° sabato

8 G s . Giov. di Dio + 8 D V di Quares.9 V s . Franc. Romana 9 L s . Maria Cleofe

10 S s. Dionisio m . 10 M s . Terenzio m .+ 11 D I di Quares . 11 M s . Gemma Galg .

12 L s. Innocenzo I p .~ 12 G s . Zeno v .

13 M s . Rodrigo m . 13 V s . Ermenegildo m .

14 M s . Matilde comm. S . M . Mazzarello 14 S s . Lamberto v . comm. S . M . Mazzarello

15 G s . Longino m . + 15 D delle Palme16 V s . 16 L s . BernardettaEriberto v .17 S s . Patrizio v . 17 M s . Leonida m .

+ 18 D 1111 di Quares . 18 M s . Galdino v .19 L S. GIUSEPPE 19 G Giov. Santo20 M s . Leonzio v . 20 V Ven . Santo dig . e ast .

21 M s . Giustiniano v . 21 S Sab. Santo22 G s . Benvenuto v . + 22 D PASQUA di R .

23 V s . Ottone 23 L s. Giorgio m .24 S s . Romolo v. m . comm. Maria A. 24 M s. Fedele m . comm. Maria A .

+ 25 D III di Quares. 25 M s. Marco ev .26 L s. Emanuele m . 26 G s. Cleto p .27 M s . Lidia m . 27 V s. Zita28 M s. Castore m . 28 S s. Teodora m .29 G s . Eustasio + 29 D Il di Pasqua

30 V b . Amedeo 30 L s. Pio V comm. Don Bosco

31 S s. Cornelia m . comm. Don Bosco

20

scovo coadiutore di Acqui, il quale,ricordando come cento anni fa mons .Sciandra aveva ceduto la parola aDon Bosco, volle «cederla a MadreMazzarello » . Ne citò infatti alcuneespressioni e le commentò magistral-mente .

L'urna venne quindi trasportata altempio da suore e fedeli in una atmo-sfera semplice, affettuosa e raccolta .Alle dieci la manifestazione fu parti-colarmente solenne . Il Rettor Mag-giore dei Salesiani don Luigi Ricceri,che presiedette la concelebrazione,subito dopo il Vangelo rievocando icento anni di storia dell'Istituto misea fuoco l'eredità preziosa che le primeFiglie di Maria Ausiliatrice hanno la-sciato ed evidenziò il significato pro-fondo dei simboli di questo cente-nario : lo slogan « Rinascere » e la lam-pada ardente nella Basilica di MariaAusiliatrice a Torino .

Fra i doni portati all'altare alcunisi distinsero per l'alto valore spiri-tuale : Sr. Maria Mazzarello, proni-pote della Santa, offrì le prime Regoledelle Figlie di Maria Ausiliatrice e laMadre Generale le attuali Costitu-zioni .

Nel pomeriggio i Mornesini ebberola gioia di portare la Santa in parroc-chia per una solenne funzione seralee per la veglia. Questa processioneebbe un percorso particolarmentelungo, perché gli abitanti dei varirioni desideravano la presenza bene-dicente di Madre Mazzarello .

Ora quella parrocchia tanto amatal'ospitava da Santa e da Santa le ren-

deva onore : lei rispondeva a tanta de-vozione suggerendo slanci interiori espingendo ancora le anime a Cristo .I confessionali furono assiepati permolte ore e gente, che da vari anninon si confessava, si accostò ai sacra-menti fra la commozione dei fami-liari. Fu questo il più bel trionfo diMadre Mazzarello .

L'urna da Mornese fu trasportatanella cattedrale di Acqui, e il 7 serarientrò a Torino .

La bontà paterna del Cardinale

Il Cardinale padre Michele Pelle-grino concelebrò nella Basilica di Ma-ria Ausiliatrice a conclusione del so-lenne ciclo religioso delle feste cen-tenarie. Erano presenti la Madre Ge-nerale e il suo Consiglio, le Ispettricie un migliaio di suore provenientida molte case .

All'omelia, il Cardinale illustrò lospirito della Santa e, come fattori fon-damentali, ne evidenziò la preghiera,il lavoro e il sacrificio . Sviluppò questiconcetti con ricchezza di riflessioni,di episodi, di testimonianze e con unacostante attenzione ai brani liturgici .Il coro aggiunse maestà alla celebra-zione con brani scelti e stupendamenteeseguiti .

Nel contesto dellemanifestazioni centenarie

Si svolse a Torino dal i ° al 3 agostoil Congresso mondiale Dirigenti exal-

lieve a cui parteciparono le rappre-sentanti delle cinquantasette nazioniove lavorano le Figlie di Maria Ausi-liatrice. Si realizzò un utile scambiod'esperienze, preludio di rinnovamen-to spirituale per una testimonianzasempre più autentica nella società .

Le celebrazioni del centenario nonavrebbero avuto un pieno significatosenza l'intervento della gioventù .L'Istituto delle Figlie di Maria Au-siliatrice fu suscitato infatti da Dioper la salvezza delle anime giovanili .Il 6 agosto ragazze di numerosi ora-tori portarono al tempio di Morneseuna nota d'entusiasmo e di gioia .Nella Basilica di Maria Ausiliatrice, aTorino, il giorno 9 seicentocinquantaatlete provenienti da tutte le Ispet-torie d'Italia, cantarono, pregarono,realizzarono, intorno all'altare, unasincera fraternità .

Il rev.mo Superiore don LuigiFiora presiedette la concelebrazionee rivolse alla magnifica assemblea fer-vide parole . La distribuzione dell'Eu-caristia toccò il vertice spirituale dellamanifestazione : le particole eranocomposte con grano proveniente dallevarie parti del mondo .

Nel pomeriggio la cerimonia d'aper-tura delle gare sportive al campo« Laura Vicufia » di Rivalta (Torino)fu simpatica e vivace. Giovinezza, co-lori, entusiasmo s'intrecciarono du-

(continua a pag . 22)

L'inconsueto panorama dell'Aula delle Be-nedizioni in Vaticano : 2300 F.M.A . accla-mano Paolo Vi .

MAGGIO 19731 M s. Giuseppe art .2 M b. Cesare m . 91j

3 G ss . Fil . e Giac. app .4 V s. Silvano v. m .5 S s. Angelo m .

4 6 D s. Dom . Savio7 L s. Flavio m.8 M s. Vittore m .9 M s. Geronzio v .10 G s. Alfio m .11 V s. Susanna m .12 S ss. Ner. e Achille

ji 13 D I V di Pasqua14 L s. M . Mazzarello15 M s. Cassio m .16 M s. Ubaldo v .17 G s. Pasquale18 V s. Felice19 S s. Teofilo

20 D V di Pasqua21 L s. Vittorio m .22 M s. Giulia m .23 M s. Desiderio v .24 G M. Ausiliat .25 V s. Sofia26 S s. Filippo Neri

27 D VI di Pasqua28 L s. Germano v .29 M s. Massimino v .30 M s. Ferdinando

31 G ASCENSIONE

1 ° venerdì

1 ° sabato

III di Pasqua - festa salesiana

festa salesiana

solennità salesiana

comm. Don Bosco

GIUGNO «Nessuno può riservare a suo uso esclusivo ciòche supera il suo bisogno, quando gli altri man-cano del necessario» .

(Paolo VI - Populorum Progressio - n . 23)

1 ° venerdì

5 M s. Bonifacio v . m .6 M s. Norberto v .7 G s. Sabiniano m .

17 D SS . Trinità18 L s. Marcelliano m .19 M s. Romualdo20 M s. Adalberto v .

21 G CORPUS DOM .22 V s. Paolino v .23 S s. Lanfranco v .

24 D Giov. Battista comm . Maria A .

25 L s. Guglielmo26 M s . Rodolfo v .27 M s. Cirillo v .28 G s. Marcella m .

29 V ss. PitE PAOLB

30 S s. Teobaldo

1 ° sabato

comm. S. D . Savio

comm. Don Bosco

8 V s. Medardo v .9 S s. Primo m .

10 D PENTECOSTE11 L s. Barnaba ap.12 M s. Basilide m .13 M s. Antonio da P .14 G s. Eliseo prof . comm . S. M . Mazzarello

15 V s. Vito16 S s . Aureliano v .

1 V s. Giustino m .2 S s . Blandiva m .

+ 3 D VII di Pasqua4 L s. Ascanio

Consacrazione del tempio di S .M.D. Mazzarello.

rante la bella e lunga sfilata : a conclu-sione furono issate le bandiere del-l'Istituto e quella olimpica . La tedo-fora comunicò quindi al tripode ilfuoco già attinto in Basilica al cerodel centenario .

Il giorno dopo, le competizioni dipallavolo, pallacanestro, nuoto, patti-naggio e atletica leggera si svolsero inun clima di gioia . Le atlete furonodecorate di medaglia d'oro . Nel po-meriggio del giorno seguente la sfi-lata della fraternità : le bandiere delleNazioni, in cui si erano svolte com-

petizioni centenarie, furono insignitedi medaglia d'oro .

Una vivace danza monferrina e unadelicata danza spagnola crearono pau-se divertenti . Uno spettacolo piro-tecnico accese, nella penombra dellasera, il monogramma di Maria Ausi-liatrice e lo slogan : « Tutto fu fattoper mezzo di Lei! » .

Le Figlie di Maria Ausiliatricesanno infatti, per esperienza, che laVergine è sempre accanto a loro,Madre, Maestra, Aiuto .

A cura de/l'Ufficio stampa F.M.A .

L'urna di S . M . D. Mazzarello presso il pozzo del primo collegio, a Mornese .

CONGRESSO

COOPERATORI

E INCONTRO

NAZIONALE

GIOVANI

Il Congresso Nazionale dei Coo-peratori d'Italia è stato fissato peri giorni 8-10 dicembre e si svol-gerà nelle vicinanze di Roma .

I lavori ruoteranno attorno ad unargomento centrale : Il Coopera-tore nella Chiesa locale che saràpresentato nell'aspetto teologicoe in quello operativo e che costi-tuirà il tema di studio per l'anno1973-74 .

Naturalmente saranno i gruppi distudio ad approfondirlo e, assaiinteressante, il contributo di que-sti gruppi orienterà e arricchirà ilsussidio-guida che sarà preparatoper tutti i centri .

Chi parteciperà al Congresso?Tutti i Consigli ispettoriali che,all'epoca, saranno già stati rinno-vati per elezione .

Saprà di nuovo e farà un po' distoria - nell'Associazione Coope-ratori - L'Incontro nazionale Gio-vani che si terrà nello stessoperiodo (7-10 dicembre) .

Il traguardo che si prefigge èduplice : definire meglio la fisio-nomia del giovane cooperatore estudiare il tipo di presenza chedeve avere oggi nel suo ambiente(come attuare cioè quel «servizioagli altri giovani» che è la suafinalità) .

II tema centrale sarà : « Comedovrebbe vivere ed operare, oggi,il G. C., con particolare riguardoalle situazioni emergenti nellaChiesa locale e nel mondo gio-vanile in genere e in quello dellavoro in particolare».

L'incontro nazionale sarà prece-duto da quello regionale nellevarie ispettorie .

LUGLIO 1973 AGOSTOM s . Alfonso v .G s . Eusebio v.•

s . Aspreno v .•

s . Curato d'Ars•

(18) s . OsvaldoL TrasfigurazioneM s . GaetanoM s. Domenico di G .•

s. Romano m .•

s. Lorenzo m .•

s. Clara•

(19) s. Ercol. v .L s. Ippolito m .M b . Massimiliano

«È necessario togliere alla radice le situazioniche sono frutto di ingiustizia» .

(Paolo VI - Octogesima adveniens - n. 15)

1° venerdì

1° sabato

comm . S . D . Savio

comm. S . M . Mazzarello

o

+ 1 D S . Cuore di G . 12 L s. Martiniano m . 23 M s. Tommaso ap . 34 M s. Ulderico v. 45 G b. Arcangelo + 5

1 ° venerdì - comm . S . D . Savio6 V s. M . Goretti 61° sabato7 S s . Apollonio 7

4i 8 D (14) s . Guido v . ~) 89 L s. Veronica 9

10 M s. Seconda m . 1011 M s. Benedetto 1112 G s. Giov. Gualberto 1213 V s. Enrico 1314 S s. Camillo

comm. S . M . Mazzarello 1415 D (15) s . Bonav . v . + 1516 L B.V. del Carmelo 1617 M s. Marina 1718 M s. Federico v. m . 1819 G s. Macedonio m . q. 1920 V s. Elia prof. 2021 S s. Daniele prof . 2122 D (16) s. M. Madd . 2223 L s. Brigida 2324 M s. Cristina m .

comm. Maria A. 2425 M s . Giacomo ap . 2526 G ss. Gioac. e Anna 2627 V s. Aurelio 2728 S ss. Naz. e Celso 28

+ 29 D (17) s. Marta 2930 L s. Abele m . 3031 M s. Ignazio di L .

comm. Don Bosco 31

M ASSUNZIONEG s . RoccoV s . AlipioSDL

s . Agapito m .(20) s. Marianos . Bernardo

M s . Pio XMG

Maria Reginas . Rosa da Lima

V s . Bartolomeo ap . comm . Maria A.

S s . LudovicoD (21) s. Zefirino p .L s . Cesario v .M s . Agostino v .M s . SabinaG s . Gaudenzia m.V s . Abbondio v .

comm. Don Bosco

PER INTERCESSIONEDI MARIAAUSILIATRICE

LA VITA DI UN FRATELLOMio fratello, vent'anni, nell'ottobre del '71 in seguito a in-

cidente stradale rimase gravemente ferito . All'ospedale gli ri-scontrarono fratture multiple : tre costole, clavicola, perone,tibia ; grave emorragia interna causata dallo spappolamentodella milza, che dovette essere asportata ; e ancora, ciò chedestava maggiori preoccupazioni, trauma cranico .

Due giorni dopo si aggiunse anche la broncopolmonite bi-laterale, per cui gli si dovette praticare la tracheotomia . I pro-fessori si prodigarono nelle cure, ma la loro prognosi erasempre grave .

La mia famiglia, le novizie della comunità di cui facevoparte, le F .M.A. di Montebelluna e quanti vennero a cono-scenza del caso, pregarono con fervore e profonda fedeMaria Ausiliatrice, fiduciosi nella potenza della sua maternaintercessione .

Ebbene, dopo essere rimasto cinque giorni in coma, miofratello cominciò a riprendersi, e poi a migliorare così rapi-damente che i medici ne furono sorpresi . Un bel giorno potélasciare l'ospedale : era guarito .

Nei mesi successivi fu sottoposto a regolari controlli me-dici e radiografici : tutto risultò positivo, con meraviglia deidottori . Oggi mio fratello sta benissimo, lavora con la stessaresistenza di prima, anzi, dice : « Mi sento più forte di primaperché ho fatto amicizia con Maria Ausiliatrice».

Desideriamo rendere pubblica questa grazia perché la fi-ducia in Lei diventi sempre più profonda .Battaglia Terme (Padova)

SR. GIOVANNINA MALAMOCCO FMA

LA GIOIA DI SENTIRE

Proprio in quest'anno centenario, la Madonna mi ha otte-nuto una grande grazia . Soffrivo di disturbi all'udito fin dallagiovinezza, ma lo specialista da cui mi ero fatta visitare nonaveva dato alcuna importanza al male . Fui accettata in Con-gregazione, ma il male si aggravò al punto che, nonostantetutte le cure, persi a poco a poco l'udito . Vi lascio immagi-nare il disagio e le sofferenze che provavo . Fui visitata daaltri specialisti, che non seppero trovare alcun rimedio . E lecose peggiorarono, ero afflitta da continui malesseri . Final-mente un bravo dottore mi diede la speranza di riacquistarel'udito sottoponendomi a un intervento operatorio . Gli inter-venti furono tre, abbastanza dolorosi . Ma il risultato fu con-solante : poco alla volta cominciai a udire, e ora sono com-pletamente guarita . Ringrazio di tutto cuore la Madonna, allaquale mi ero affidata, perché per mezzo di quel bravissimomedico mi ha ottenuto una grazia così necessaria e desiderata .India Sud

Una F.M .A . missionaria (lettera firmata)

«NON C'ERA PIÙ SPERANZA,EPPURE HO PREGATO»

Anni fa dovetti subire un intervento chirurgico, in seguitoal quale fu scoperta la gravità del mio male : tumore ma-ligno, più nessuna speranza di guarigione .

Mi sentivo molto abbattuta. Ma un giorno, mentre assi-stevo alla benedizione impartita con la reliquia di S . Gio-vanni Bosco, mi rivolsi a lui con fede, lo pregai di aiutarmi .

Lentamente i disturbi andarono scomparendo, e potei24 con gioia riprendere le mie occupazioni .

Sono passati cinque anni da quel giorno, e continuo tran-quilla il mio lavoro, confidando nel Signore . Sento il bi-

i sogno di rendere grazie a Don Bosco che mi ha ascoltata .Torino

SUOR ELENA APPENDINO F.M.A .

E DISAN GIOVANNI BOSCO

Maria Angelico (Grammichele - Catania) esprime la sua riconoscenzaa Maria Ausiliatrice per aver aiutato il figlio a superare un difficile mo-mento nella vita scolastica.

Famiglia Fassio ringrazia Maria Ausiliatrice per singolari grazie ricevute.

Secondiana Fancello (S. Vito al Tagliamento - Pordenone) ringrazia pub-blicamente Maria SS. Ausiliatrice e San Giovanni Bosco per ripetute grazieottenute a favore di due sorelle anziane, afflitte da mali diversi ; e anchea favore di una nipote, che ha potuto superare felicemente una difficileoperazione nonostante il grave stato di deperimento in cui si trovava .

CI HANNO PURE SEGNALATO GRAZIEAlciati Pierina - Armanni Maria - Ascheri Lucia - Arzeni Giovanni - Au-disio famiglia - Azzarone Maria - Balanino Fulvia - Ballini Aida - Bar-bera Viola Rita - Barbiero Emilia - Bascella Virginia - Bassan Maria - Bel-lini Elsa - Benzi Giuseppina - Bertoluzzi Luigina - Bestagno Angela -Bianchi Margherita - Boari Alma - Bogliacino Maria - Bonino Onorina -Bonsolo Lucilla - Bonura Rosa - Borietti Gaspare - Bosia Luciana - Bot-tero Pina - Brigeda Paolina - Brunello Antonio - Buffa Maria - BurgayIolanda - Burini Carla - Bussi Giuseppina - Campanella Maria - CaneSilvana - Cangrasso Francesca - Cantoreggi Anna - Capani Angiolina -Cappellaro Maria - Caprioli Elsa - Caputo Teresa - Carcano Ossola En-richetta - Carpani Maria - Casanova Borea Luigi - Casarsa Brunetta-Casazza Basilio - Casazza Rosa - Castagno Maria Orsola - Catalano Vita -Celsi Cataldo - Cerchi Giovanna - Chiavetta Grazia - Chiminello Antonioe Maria - Cino Agata - Coda Rita - Colongo Alessio - Corbella Carolina -Costanzo Grazia - Cuomo Assunta e Carmela - Dalle Ceste Marianna -Damiani Eledia - D'Aniello Maddalena - Da Ronco Fiocco Alba - De Fe-lice Eugenia - De Giorgi Giuseppina - Deiana Maria - Del Mestre Antonio -Del Monte Valentina - De Maria Ernesto - De Monte Placido - Di Gia-como Maria - Dinalfo Giuseppe - Fabris Maria - Fambrini Italia - Fa-nara Angelo - Felloni Ida - Ferrarese Maria - Filippi Pier Davide - Finoc-chiaro Gian Carlo - Frau Damiana - Gagliardi Tita - Gamerro Giovanni -Gazzola Clelia - Ghiga Maria - Giacobina Francesca - Giargia Davide -Gidano Virginia - Giovannini Caterina - Girimondi Dina - Gori Elia -Gorini Fortunata - Greghi Elena - Grieco Michele - Grillo famiglia - GrungoRosa - Guetta Giuseppina - Guggino Giuseppe - Guseri Maria - KellerNoemi - Laganà Evoli Maria - Latuada Paola - Leorato Anna - LombardoEmilia - Longo Carmela - Lopez Concettina - Lupo Giuseppa - MagginiGiovanna - Maggioni Emilio - Maiocchi Evelina - Managlio Bernardo -Manca Mariangela - Marinone Erasma - Mariotti Paolina - Marletta Bar-dini Laura - Mazzone Camilla - Merazzi Giulia - Migliaccio Serafina -Miliani Marisa - Mola Leonora - Montana Antonio - Munisteri Venera -Mura Efisiella - Naso Francesco - Navone Luisa - Negro Irma - NempiAngiolina - Novaro Giovanna - Oliveri Vita - Pacchiotti Antonio - Pace Ines -Palumbo Francesco - Panier Torello - Paolino Carmela - Parnisari ReggioriRita - Parri Ruggero - Patriti Teresa - Pedretti Giovanni - Peno Teresa -Perucon Ada - Pettinaroli Lidia - Piotti Antonietta - Pirrello Armida -Poli Alice - Porcellana Angioletta - Portas Francesco - Predaval Maria -Provera Teresa - Pureddu Emilio - Quaini Rosa - Radaelli Ester - Ran-zani Casterno Paola - Ravera Pierina - Re Rosangela - Renoldo PuricelliElisa - Roccaro Aurora - Rollandin Giulia - Rossetti Maria - Rossotto Francoe Luciano - Ruffini Candido e Eligio - Sacco Egidio - Salvo Giacomo -Savio Anna - Scacco Giuseppe - Sisi Anna Maria - Soldo Amelia - Spilin-ga Massimo - Stefani Celestina - Tamburrino Francesco - Tarasco Rosa -Tarditi Maddalena - Tentori Ester - Terzaghi Giulio - Tomas Franca -Tribocco Giuseppe - Trivoli Rosina - Vecchietti Franco - Venetico Rosa -Verace Grazia - Villa Maria - Viola Rosa - Vittoni Anna - Volpe Carlo -Zanghi ittef;uio - Zannino Nicola - Zappanico Maria - Zavitto Salvatore -Zimbarolo Antonia .

Non si pubblicheranno in avvenire relazionidi grazie non firmate. Le iniziali del nomenon sono sufficienti . A garanzia della serietàdella relazione occorrono cognome e nomeper disteso, e possibilmente certificato me-dico dell'avvenuta guarigione .

SETTEMBRE 1973

1 S s . Egidio•

2 D (22) s . Elpidio v .3 L4 M5 M6 G7 V8 S

9 D10 L11 M12 M13 G14 V15 S

4 16 D17 L s. Roberto v.18 M s. Eustorgio v.19 M S . Gennaro v.m .20 G s. Fausta m .21 V s. Matteo ap. ev .22 S s. Maurizio m .

23 D (25) s. Lino m .24 L s. Pacifico25 M s. Firmino v .26 M ss. Cosma e Dam .27 G s. Vinc . de' Paoli28 V s . Silvino v .29 S Santi Arcangeli

30 D (26) s. Gerolamo

comm . Maria A.

comm . Don Bosco

OTTOBRE

mf~ 21222324252627

+ 28293031

L s. Teresa di G . B .M ss. Angeli CustodiM s. Candida m.•

s . Franc . d'Assisi•

ss. Mauro e Plac .•

s. Bruno•

(27) Mad. d . Ros .L s. SimeoneM s. Abramo patr.M s. Fiorenzo m .•

s. Firmino v .•

s. Serafino•

s. Fausto m .

L s. Teresa d'A .M s. Gerardo M .M s. Ignazio v. m .•

s. Luca ev.•

s. Renato m .•

s. Bertillal_a

s. Celina• s. Eraclio m .M s. Severino v .M s. Claudiano m .•

s. Crispino m .•

s. Demetrio m .•

s. Fiore•

(30) s . SimoneL s. ErmelindaM s. Marcello m .M s. Quintino m .

«Beata la comunità che, mentre pensa alle ric-chezze eterne, cerca di allontanare dai fratelli lapovertà temporale».

(S. Massimo - Serm . XVII, 1)

1° venerdì

1° sabato - comm. S . D . Savio

comm . S . M . Mazzarello

comm. Maria A.

comm. Don Bosco

1° sabato 12345

comm. S . D . Savio 61 ° venerdì ~ 7

89

10111213

comm. S . M . Mazzarello + 14151617181920

s .s .s .

GregorioRosaliaUrbano

l

m .

p .

s. Umberto v .s. Grato v .Nativ. di Maria(23) s. Osannas. Salvio m .s. Giacinto m .s. Giuliano m . ts. Maurilio v .Esalt. S. CroceAddolorata(24) s . Cornelio

PER INTERCESSIONEDI DON RUAE ALTRI SERVI DI DIO

NON FARA UNA GRAZIA SOLO A METÀRicoverata in ospedale per infezione all'alluce, dopo pa-

recchie settimane di degenza, visto che nonostante le cureassidue il male aumentava anziché scomparire, il medico di-chiarò necessaria l'amputazione del piede .

Non mi volli rassegnare, e mi raccomandai con tanta fedea Don Rua, promettendo un'offerta e la pubblicazione dellagrazia .

Il male è andato gradatamente scomparendo, e spero in unacompleta guarigione, certa che Don Rua non farà la graziasolo a metà. Sciolgo perciò il mio voto .

26 Bagnolo (Cuneo)

ROSA MINETTO IN SIMONETTO

UN MISSIONARIO REGALATO ALLE MISSIONIMi stavo preparando a partire missionario per il Brasile, e

mi preoccupavo di salutare e ringraziare tanti amici e bene-fattori che avevano aiutato il nostro Istituto missionario e me,suo umile membro. Mi preoccupai anche di saldare gli ultimidebitucci, e credevo proprio d'aver soddisfatto tutti quando,parlando con il Direttore di una scuola salesiana, mi ricordaidi dover ancora assolvere un debito verso il beato Don Rua .Ed eccomi a farlo .

Era una notte di luglio 1966, dormivo nel mio stanzino diportinaio, quando fui svegliato da un'improvvisa telefonata .Un nostro sacerdote, mentre tornava dalla funzione della pro-fessione religiosa di sua sorella, aveva subito un gravissimoincidente stradale, ed era stato portato all'ospedale moribondo .Avvertii immediatamente il padre Rettore ; poi mi recai davantialla statua di Maria Immacolata, e la supplicai che volessesalvare la vita di quel bravissimo sacerdote, anche per inter-cessione di Don Rua . Avevo un'immagine dell'allora Venera-bile, che mi era stata regalata da una suora di Maria Ausilia-trice . Vi scrissi sopra : Vergine Immacolata, Don Rua, guariteil nostro caro padre Lorenzo! e la feci mettere sotto il cuscinodell'infortunato, continuando a pregare per lui .

La grazia è stata ottenuta : padre Lorenzo è guarito, ha riac-quistato la vigoria delle forze, e da anni lavora come missio-nario nello Zaire .

Al carissimo Don Rua, ora beato, giunga dalle sponde amaz-zoniche il mio grazie sincero .Belem (Brasile)

IVO CONSIGLI, missionario sa variano

UNA MAMMA GRIDO AIUTOMio figlio maggiore un giorno ebbe la malaugurata idea di

fare il bagno poco dopo mangiato . lo stavo riposando, quandoall'improvviso fui risvegliata come da un richiamo, da unbrutto presentimento . Corsi al bagno, ma era chiuso, e perquanto chiamassi non mi rispondeva che un rantolo . Gridaiaiuto, telefonai al Soccorso pubblico di emergenza . Sfondatala porta, mio figlio fu trovato steso sul pavimento quasi privodi vita . Fu portato immediatamente al Centro di rianimazioneall'ospedale di Mantova . Dopo più di un'ora, finalmente si ri-prese ; rimase degente tre giorni, poi è tornato a casa deltutto guarito .

Sono povera, non posso offrire molto, ma lo faccio contanta riconoscenza a Don Rua e con la speranza che pro-tegga sempre la mia famiglia .Mantova

ARPALICE BARDINI

Santa M . D . Mazzarello

Don Filippo inaldi

Laura Vicuna

GLI OCCHI DI UN RAGAZZINOMio figlio Giancarlo di dieci anni, mentre giocava, fu col-

pito all'occhio sinistro, e la lente degli occhiali, frantumandosi,penetrò con schegge varie nella cavità oculare . Preoccupatis-sima, temevo gravi conseguenze, nonostante il pronto inter-vento dell'oculista . Internamente mi sentii spinta a invocareil servo di Dio Don Rua . Non tardò a esaudirmi : nel girodi otto giorni il ragazzo fu dimesso dall'ospedale . L'occhio ela vista sono normali .

lo stessa poi fui guarita da grave intossicazione gastro-enterica .Gattico (Novara)

ERMINIA RICCA

UNA VECCHIA FOTOGRAFIA AL POSTO D'ONORESono un salesiano, e ho sempre nutrito grande venerazione

per Don Rua. Ero ancora chierico quando un coadiutore miregalò una fotografia che lo stesso Don Rua gli aveva donato :l'ho sempre tenuta al posto d'onore, e ho diffuso tra confra-telli e cooperatori la devozione a questo santo sacerdote .

Alcuni mesi fa mi trovavo in cattive condizioni per unagrave disfunzione ai reni . Le cure ordinarie riuscirono vane,e dovetti essere ricoverato in osservazione nell'ospedale«Santa Maria» di Colonia . Le radiografie confermarono cheun rene non funzionava. Allora fui sottoposto a un esameper il quale fu necessaria la narcosi . Quando ripresi coscienza,il primario mi disse : « L'operazione non è necessaria : i suoireni sono in ordine. Mi congratulo con lei, padrel» . Rimasiancora due giorni in osservazione, e poi potei tornare a casaguarito . Per intercessione di Don Rua : perché io mi ero con-tinuamente raccomandato a lui .Colonia (Germania)

SAC. ALFONSO MARTIN

IL DOLORE DI UNA SORELLAMio fratello di 25 anni veniva ricoverato d'urgenza all'ospe-

dale in seguito a crisi stenocardiche . Al mattino del terzogiorno (andavo ogni giorno a trovarlo) ebbi la sensazione chefosse in fin di vita . Sopraggiunse il professore che, dopo averlovisitato, non nascose la gravità della situazione, e aggiunseche rimanevano ben poche possibilità umane di salvarlo .Tornai nella mia comunità molto in pena, ma le mie conso-relle mi fecero coraggio assicurando la loro fervida preghiera .Una di esse mi diede una reliquia di Don Rinaldi e mi disse :«Inviti suo fratello a dire : "Don Rinaldi, col vostro sorrisoguardate anche me e guaritemi! - ». Altre consorelle si uni-rono alla nostra preghiera, mentre mio fratello ripeteva confede la breve invocazione.

Ed ecco che a poco a poco tutta la sintomatologia regredì,e ritornò la speranza e la gioia di vivere . Il professore, che loseguì paternamente, ne constatò la rapida e completa guari-gione, senza postumi, da pericardite virale acuta con versa-mento. Pieni di riconoscenza, adempiamo la promessa di farpubblicare la grazia .Alessandria

LILIANA BARBERIS FMA, E FAMIGLIA

Nice Ferroni (Senigallia - Ancona) ringrazia Don Rua, invocato mentresuo marito era attanagliato da un improvviso attacco di cistite. Appena fi-nita l'invocazione, il marito, meravigliatissimo, esclamò : « Non sento piùalcun male, sono guarito» .

NOVEMBRE 1973•

123

456789

10•

11121314151617

18192021222324

252627282930

OGNISSANTI•

Comm. Defunti•

s . Silvia•

(31) s . Carlo v.L s. Zaccaria prof .M s. Attico m .M s. Ernesto•

s. Claudio m .•

s. Teodoro m .•

s. Tiberio m .•

(32) s. Mart .L s. DiegoM s. Brizio v .M s. Demetrio m .•

s. Alberto v .•

s. Edmondo v .•

s. Elisabetta•

(33) s . OddoneL s. Fausto m .M s. Ottavio m .M s. Gelasio I p.•

s. Cecilia•

s. Clemente I•

s. Flora m .•

Cristo ReL s. LeonardoM s. Virgilio v .M s. Teodora

v .

p. m .

comm . S . M . Mazzarello

DICEMBREs . Eligio v .1 di Avventos. Franc. Zaverios. Barbara m .s. Dalmazzo v. m .s. Nicola v .s. Ambrogio v .

4 8 S IMM . CONCEZ.•

9 D Il di Avvento10 L s. Eulalia m .11 M s. Savino v .12 M s. Donato m .13 G s. Lucia m .14 V s. Venanzio F. v .15 S s. Bacco m .

16 D III di Avvento17 L s. Olimpia18 M s. Quinto m .19 M s. Anastasio l p .20 G s. Liberato m .21 V s. Temistocle m .22 S s. Flaviano m .

23 D I V di Avvento24 L s. Irma

25 M NATALE26 M s. Stefano m.27 G s. Giovanni ap . ev .28 V ss. Innocenti

«Il Vangelo ci inculca il rispetto privilegiato deipoveri e della loro particolare situazione nellasocietà ».

(Paolo VI - Octogesima adveniens - n . 23)

1' sabato

comm . S . D . Savio

1° venerdì

comm . S . M . Mazzarello

comm . Maria A .

G s. Saturnino m . 29 S s. Davide prof .

V s. Andrea ap. comm . Don Bosco Z• 30 D s. Famiglia31 L s. Silvestro l p . comm . Don Bosco

1 S1 ° venerdì j. 2 Dl' sabato 3 L

4 M5 M

comm. S . D . Savio 6 G7 V

comm. Maria A.

PROCLAMATO VENERABILEIL FIGLIO DEL CACICO

Zeffirino Namuncurà, giovane arau-cano nato a Chimpay (Patagonia setten-trionale) e morto a Roma non ancoraventenne, è stato proclamato venerabile .Il 22 giugno scorso la Sacra Congrega-zione per le Cause dei Santi ha dichia-rato : « E accertata l'esistenza delle virtùteologali Fede, Speranza e Carità versoDio e verso il prossimo, nonché dellevirtù cardinali Prudenza, Giustizia, For-tezza e Temperanza, e delle virtù loro an-nesse, in grado eroico, del Servo di DioZeffirino Namuncurà » .

Di lui parleremo più ampiamente nelnumero di dicembre .

MESSA D'ORO E DI DIAMANTEA VALDOCCO

,Nel settembre scorso, nella Basilica diMaria Ausiliatrice, si è celebrata unadoppia solennità .

Don Guido Borra, che fu per tantianni del Consiglio Superiore e Ispet-tore del Brasile, ha celebrato il 50° diMessa, e ha avuto la gioia di riabbracciarealcuni anziani confratelli del Brasile .

Don Emilio Garro, che ha avuto legionidi lettori tra i ragazzi, e ha diretto permolti anni le Letture Cattoliche, ha ce-lebrato il 60° di Messa, circondato dauna corona di confratelli, che furono

28 anche suoi appassionati lettori .

NEL MONDO SALESIANOESORDÌ IN UN TEATRINOSALESIANO L'ATTORETURI FERRO

« A sei anni ebbi la mia prima particina :tre battute in tutto. Appena entrato inscena per la prima battuta, mi impaperaie tornai di corsa dietro le quinte, rosso divergogna. Al secondo atto non volevopiù entrare . Fu papà a spingermi da dietrole quinte e a catapultarmi in palcoscenico :• dovette suggerirmi due o tre volte labattuta, perché avevo dimenticato tutto .Poi, superato lo choc, arrivai alla fine . . .• da quel giorno le mie parti si allunga-rono. A diciotto anni ero già il "numerouno" al teatrino dei Salesiani a Catania,la saletta del "'San Genesio", e don VascoTassinari, direttore dell'oratorio e registadei nostri spettacoli, mi passava sotto-banco un pacchetto di sigarette alla set-timana al posto delle cinque che davaagli altri» .

Così Turi Ferro, attore comico e dram-matico, del teatro, della radio, del cinema• della televisione, ha raccontato il suoesordio sul palcoscenico (l'episodio èstato raccolto dal settimanale Gente) .

La televisione lo ha presentato come ilfreddo e metodico ispettore Cameron nelgiallo Melissa, come protagonista nellacommedia L'aria del continente, e recen-temente ne ha fatto lo stempiato pa-triarca nel clan dei Nicotera .

Dice di sé : « Il segreto del mio suc-cesso? Penso che sia l'umiltà . La genteè stanca di divi e di divismo. Vuole attoricoscienziosi, onesti, dei buoni artigiani .lo mi considero un buon artigiano delpalcoscenico, che anzitutto ha un granderispetto per il suo pubblico» .

Turi Ferro, giunto meritatamente allacelebrità, è l'ennesimo personaggio dellospettacolo - accanto ai vari Panelli eBuazzelli - che ha mosso i primi passisul palcoscenico di un teatrino salesiano .

25 ANNI DEL MOVIMENTOKIRO-ZAIRE

I ragazzi e le ragazze del movimentogiovanile cristiano Kiro-Zaire (già Kiro-Congo) hanno festeggiato a Lubum-bashi il 25° di fondazione del loro movi-mento. Al suono dei tamburi e svento-lando le loro bandiere, hanno preso postonel grande stadio della capitale, hannoassistito alla Messa concelebrata presie-duta dall'arcivescovo, hanno compiutole loro pittoresche sfilate, hanno dato vitaa giochi, canti, danze ed esercizi ritmicisecondo il tipico stile della « gioia-kiro » .

Nella sua breve esistenza questo mo-vimento giovanile africano ha già for-mato alla vita di fede decine di migliaiadi ragazzi e ragazze, annovera al mo-mento più di 70 .000 giovani aderenti, edè in continua espansione .

Il kiro come movimento era sorto inBelgio, ma nel 1947 è stato trapiantatodal salesiano don Giuseppe Sterck nelloZaire (ex Congo Belga), e adattato allagioventù del paese .

E un movimento fortemente incentratosulla figura del Cristo risorto (la stessaparola Kiro, è composta dalle due letteregreche con cui comincia appunto ilnome « Cristo ») . È perciò un movimentoesigente, che chiede ai suoi membri unforte impegno di fede .

Nella festa per il 25° di fondazione,l'arcivescovo di Lubumbashi mons . Ka-banga ha richiamato ai giovani Kiro il«messaggio», molto attuale e addiritturaurgente, del loro movimento . « È essen-ziale - ha detto loro - che i ragazzi e leragazze del Kiro evitino di rinchiudersi inse stessi : la formazione e le ricchezze cheapporta loro il movimento, essi devonotrasmetterli ai giovani delle nostre cittàche sono abbandonati, vittime del loroozio forzato, e soggetti alle sollecitazionipiù pericolose» .

MISSIONARIO IN UNA JUNGLADI BAMBÙ

II missionario salesiano don José Ar-minana qualche tempo fa rinunciò allaparrocchia di Raliang (archidiocesi diShillong - India) per andar a vivere' trala tribù Nongpylut, che egli aveva sco-perto durante un viaggio apostolico .

Questa località si trova a quattro gior-nate di cammino da Raliang . Non ci sonostrade né altre comunicazioni . La genteè primitiva, senza nozioni di agricoltura .Non conosce le medicine . La presenzadel missionario in quella jungla di bambù,fu una benedizione per la povera gente .

Don Arminana cominciò con unascuoletta, fece un piano per tracciareuna strada di circa 50 chilometri, preparòcampi per la coltura del riso . Poi ottennele medicine più urgenti e ne fece la di-stribuzione ai malati . Per la tribù fu larinascita .

Ma le conseguenze non furono tuttebuone. Una tribù confinante, che fin'al-lora era vissuta in pace, all'improvviso at-taccò i Nongpylut con colpi di mano eaggressioni . Il missionario, nel visitare ivari villaggi doveva stare alla larga dallatribù attaccante, perché venne a sapereche lo cercavano a morte . In un'occa-sione dovette attraversare per tutta lanotte, col fucile in mano, una zona in-festata da elefanti e da tigri per evitare ilterritorio della tribù nemica .

Questa ha già attaccato, saccheggiatoe bruciato qualche villaggio dei Nong-pylut. Circa un migliaio di essi han do-vuto lasciare i poveri villaggi minacciatiper raccogliersi in un campo organizzatodal missionario . Don Arminana, per que-sto, ha dovuto dare fondo a tutte le suerisorse . « Ora, per completare il tragicoquadro della situazione, - scrive il mis-sionario, - una mandria di elefanti, circauna quarantina, ha distrutto tutto : lascuola, la chiesetta, il dispensario, la miacapanna» .

Attualmente don Arminana è stato ri-coverato in un ospedale, sfinito e amma-lato . Ma appena avrà ricuperato le forze,vuole ricominciare da capo il lavoro diapostolato e di promozione sociale inmezzo a quella povera gente, con gliaiuti che ha chiesto ai fratelli della Spa-gna, sua patria .

I SALESIANI POTRANNO ESSERE"DIACONI PERMANENTI -

« Lo stato di ""diacono permanente"",rivalutato dalla Chiesa post-conciliare, ècompatibile con la natura, il fine e lo spi-rito della Congregazione Salesiana» . Loha dichiarato, dopo attento studio, il Ca-pitolo Generale Speciale . Infatti, i Sale-siani esercitano tra la gioventù povera enegli ambienti popolari i servizi che sonopropri del diacono : evangelizzazione, ca-techesi, vita liturgico-sacramentale, as-sociazionismo . Attualmente gestiscono665 parrocchie con un totale di 7 milioni• mezzo di abitanti, e sono presenti in318 Centri di Missione tra 15 milioni dipersone .

La richiesta di istituire il diaconato per-manente tra i Salesiani presentata dalRettor Maggiore al card . Antoniutti, pre-fetto della Sacra Congregazione dei Re-ligiosi, è stata accettata .

UN DELEGATO SPECIALEDEL RETTOR MAGGIOREPER LA POLONIA

I salesiani polacchi hanno chiesto alRettor Maggiore di nominare un delegatospeciale che unisca meglio la loro Na-zione al Centro e si renda interprete delleloro necessità e dei loro problemi .

II Rettor Maggiore ha accolto la ri-chiesta nominando per tale ufficio donStanislao Rokita .

L'opera salesiana in Polonia è fio-rente . Attualmente, le due ispettorie incui è suddivisa contano più di trenta no-vizi . Qualche mese fa 14 sacerdoti hannocelebrato 25 anni di messa nella par-rocchia di San Giorgio a Lodz. Nellastessa chiesa si sono svolte solenni fun-zioni in onore del martire polacco Massi-miliano Kolbe .

PER I POVERI,COME MAMMA MARGHERITA

I laboratori « Mamma Margherita » sisono moltiplicati ovunque . Moltissimecooperatrici hanno scoperto che è bellooccupare un po' di tempo libero (a voltese ne trova tanto da morire di noia) la-vorando insieme per i poveri .

A Bolzano il « Laboratorio missionario• assistenziale Mamma Margherita » fun-ziona da dieci anni . « Un modello», lodefinisce il relatore . Per il lavoro com-piuto (lo possono testimoniare le missionidella Corea, Himalaia, Ande, EcuadorParaguay), e per lo spirito di gioia e diamicizia con cui viene compiuto .

A Catania il gruppo dei giovani coo-peratori ha realizzato un'esposizione dioltre 150 capi di vestiario confezionatinel Laboratorio per le missioni : vestiti perbimbe e giovanette, dai colori vivaci edal taglio grazioso, offerti con amore .

Rovereto ha inviato la documenta-zione fotografica del lavoro compiuto edegli indumenti raccolti : dalle fasce perlebbrosi alle piccole coperte per neonati,dalla lana per confezioni ai più svariatiabiti maschili e femminili .

Sono alcuni esempi di una quantitàgrande di lavoro eseguito con silenziosa•

umile attività in tutta Italia .

TRE ONORIFICENZEA Saigon (Sud Vietnam) don Andrea

Majcen (sloveno) è stato decorato dalMinistro degli Affari Sociali con medagliad'oro di prima classe per i meriti socialiacquistati in vent'anni di lavoro in quellatormentata nazione . Don Mario Acqui-stapace, delegato ispettoriale per il Viet-nam, lo ha pubblicamente proclamato«fondatore dell'opera salesiana nel Viet-nam » .

A Quito (Ecuador) don Carlos M . Izu-rieta è stato insignito della « Condeco-racion Nacional de Caballero en el gradode Oficial » decretata dal Presidente dellaRepubblica, e di una onorificenza ponti-ficia decretata dal Santo Padre, per i suoilunghi anni di attività pastorale ed edu-cativa .Don Giovanni Schoutens, salesiano

olandese che da 30 anni svolge la suamissione di educatore in Perù, è statonominato dalla regina d'Olanda « Cava-liere dell'Ordine di Orange Nassau » .L'onorificenza gli è stata conferita nel-l'ambasciata olandese di Lima .

CELEBRAZIONI ANNIVERSARIECooperatori e amici dell'Opera Sale-

siana ad Aversa (Caserta), ove le Figliedi Maria Ausiliatrice si prodigano nella« Piccola Casa della Carità », hanno cele-brato il centenario delle Suore Salesianeistituendo una Borsa di Studio per unseminarista . Celebrazioni impegnate purea Malta, dove le Suore lavorano consuccesso da dieci anni, anche nel campodelle vocazioni . Ultimamente cinque ra-gazzi maltesi, alunni salesiani, furonoclassificati vincitori nella Seconda Mo-stra Internazionale di Arte, organizzata aBologna dall'Antoniano .

12∎ SETTIMANA DI STUDIMARIANI

Ha avuto luogo a Torino-Valdocco dal28 agosto al 1° settembre . Tema : « Rap-porti fra la missione materna di Maria el'opera dello Spirito Santo nell'edifica-zione del Corpo Mistico» . Prolusione delcard. Pellegrino . Specialisti del CentroCatechistico Salesiano hanno affrontatogli aspetti catechistici del tema . La Set-timana è stata organizzata dal Collega-mento Mariano Nazionale (Santuario Ma-donna del Divino Amore - 00314 Roma) . 29

-ACSALESIANI DEFUNTI

PREGHIAMO PER I NOSTRI MORTI

Mons. Giuseppe Cognata t a Bova Marina(Reggio Calabria) a 87 anni .Nato a Girgenti (Agrigento), fu salesiano,poi vescovo e fondatore delle e SalesianeOblate del Sacro Cuore + .Di lui parliamo in un articolo di questo nu-mero .

Sac. Ambrogio Zappa t a Bagnolo (Cuneo) .Fu dapprima a fianco di don Berruti in deli-cate mansioni, e poi maestro dei novizi a VillaMoglia, indimenticabile per la sua bontà de-licata e umanissima . Una difficile ubbidienza,da lui accettata con spirito di fede, lo fecepartire come maestro dei novizi per l'Ame-rica del Sud . Il clima e le difficoltà di am-bientamento scossero profondamente e pre-cocemente la sua salute . Tornato in Italianon riuscì mai più a ristabilirsi . I confratelliammiravano in lui l'affettuosa paternità unitaa delicatezza, e l'attaccamento a Don Boscoe allo spirito salesiano . Lascia a tutti un mes-saggio di lavoro, di ubbidienza sacrificata, diraccoglimento nella preghiera e nel silenzio .

Sac. Giovanni Buchta t a Bagnolo (Cuneo)a 66 anni .Svolse un fecondo apostolato come missionarioin Cina e poi nelle Filippine. Parlava corren-temente otto lingue, era dotato di vasta e sodacultura, e di virtù religiose e sacerdotali, percui godette di grande prestigio non solo trai confratelli e i giovani, ma anche presso leautorità.

Coad . Alessandro Facchini t a Cuneo a65 anni .Laborioso, umile, animato da vero spirito dipreghiera, era un elemento di unione nellacomunità . Povero con sé, largo con gli altri,amato dai giovani, seppe suscitare con il suoesempio altre vocazioni per la vita religiosa .

Sac. Enrico Bonicellí t a Bagnolo (Cuneo)a 63 anni .Fu abile insegnante ed esperto economo,tanto che gli fu affidata l'amministrazionepresso le tipografie della Poliglotta Vaticanae dell'Osservatore Romano . Era assiduo allavoro e alla pietà . Lunghi anni di sofferenzepurificarono una vita tutta dedita all'apostolatoumile e nascosto .

Coad. Nicola Arezzo t a Roma a 56 anni .Accolto come orfanello dai Salesiani di Bari,volle seguire il Padre degli orfani, e fu sale-siano . Gli affidarono delicati incarichi ammi-nistrativi, posti di responsabilità e di fiducia ;ma questo non gli impedì di avvicinare tantigiovani, specie i più poveri . Dal 1968 eraa Roma come collaboratore della SegreteriaNazionale Exallievi . Si guadagnò subito lastima e l'affetto dei confratelli che apprezza-vano la sua preziosa attività e la schietta ami-cizia . La sua gioia era recarsi la domenicain piazza S . Pietro a ricevere la parola e labenedizione del Papa.

Sac. Carlo Simona t a Bagnolo (Cuneo) a93 anni .Laureato in filosofia presso l'Università Gre-goriana, insegnò tale disciplina nei nostri Isti-tuti di formazione, in Italia e all'estero . Tor-nato in patria, fu per molti anni direttorespirituale nelle comunità della Figlie di M.A .,che lo ricordano con viva riconoscenza . Fu

attivo apostolo della devozione al S . Cuoredi Gesù, ed ebbe la rara gioia di celebrare7o anni di sacerdozio .

Sac. Mario Bostícco t a Torino a 53 anni .a Passò la maggior parte della sua vita salesiana- scrive il suo Direttore - in funzioni pre-valentemente amministrative, che compì condiligenza, con amore alla povertà, e con spiritodi dedizione e di sacrificio» . Fu in parecchieCase dell'Ispettoria Centrale, e gli ultimitre anni li passò all'Ateneo nella sua sederomana. A lui si deve un valido contributonella ricostruzione della casa della Crocetta .Anni duri di disagio e di sacrificio . Mancòquasi improvvisamente, ma nella consape-volezza vigile di essere chiamato da Dio .

Sac. Francesco Fossati t a Bombay (India)a 75 anni .Nato a Monza, a 27 anni partì missionarioper l'India, e vi rimase per 48 anni . In Italiaera stato in trincea durante la grande guerra .In India fu parroco, direttore di scuole tec-niche, e poi addetto alle confessioni . La suafu una morte improvvisa ma non inattesa .Aveva appena finito di recitare i vespri incappella, salì in camera, lì il Signore lo chiamò,al riposo e al premio .

COOPERATORI DEFUNTI

S. E. Mons. Augusto Bertazzoni t a Po-tenza a o6 anni .Da ragazzo studiò a Valdocco e conobbeDon Bosco. La sua figura verrà rievocata inun prossimo articolo .

Mons. Antonio Palmíottí t a Molfetta(Bari) a 95 anni .Si laureò giovanissimo, e fu professore a Barie a Molfetta . Ma fu soprattutto sacerdote,per ben 72 anni . Nella sua lunga carriera diinsegnante fu larghissimo di aiuti morali emateriali verso i salesiani e l'opera di Molfetta .La sua figura vivrà nel ricordo dei molfettesi .

Domenica Peracchino t a San Gillio (To-rino) a 88 anni .Umile e buona, passò senza far rumore . Permolti anni ottima infermiera, trascorse gliultimi mesi a letto, santificando le sue soffe-renze con la santa Comunione e la devozionealla Madonna .

Giuseppina Borgonovo ved. Galímbertit a Lurago d'Erba (Como) a 79 anni .Non avendo la gioia di figli suoi, si dedicavaa opere di beneficenza, ospitando religiosidi passaggio, aiutando gli aspiranti alla vitareligiosa e missionaria, e soccorrendo in modoparticolare i poveri.

Cardina Caon in Andrigo t a S. Giustinain Colle (Padova) a 84 anni .L volata al cielo alla presenza dei suoi quattor-dici figli . Una di essi, Bice, è Figlia di MariaAusiliatrice . Fu una donna di grande fede,di lavoro e di preghiera, buona e delicatacon tutti .

Olga Visciola Albore t a Napoli .Fu cooperatrice assidua alla Messa quotidiana,alla Comunione e agli Esercizi spirituali . Sidedicò in modo particolare _all'opera dellevocazioni e all'assistenza dei poveri .

Giovanna Nicolò t a Bova Marina (ReggioCalabria) .

Exallieva delle F.M.A., fu pure cooperatricegenerosa e illuminata, specialmente nellascuola .

Luigi Drudi t a Terni .Cavaliere di Vittorio Veneto, per molti annipresidente diocesano della Unione Uominidi A. C., lascia in quanti lo conobberoun esempio di attaccamento alla famiglia,alla Chiesa e all'opera di Don Bosco .

Giovanna Rovasio ved. Savio t a Mon-calieri (Torino) a roo anni .Ha lavorato fino all'ultima ora per i missio-nari, confezionando vestiti e garze medicheper i lebbrosi . Amava tanto Don Bosco e laMadonna Ausiliatrice, che onorava ogni giornocon la recita del rosario .

Giovanni Marocco t a Cintegabelle (Francia)a 93 anni .Padre di otto figli, donò a Don Bosco il pri-mogenito, don Giovanni, e gli permise dipartire giovanissimo per la Patagonia . La sualunga vita di agricoltore, onesta e serena, fuun tessuto di pietà, lavoro, sacrificio, e amorea Don Bosco, di cui era affezionato coopera-tore .

Luigi Frassy t a Hone (Aosta) a 88 anni .Era un carattere forte, un cuore buono e ge-neroso, un cristiano convinto e coerente . Seppedare ai figli un'educazione completa, ad altolivello religioso e morale . Due di essi sonodiventati sacerdoti : uno è missionario salesianoin India da oltre trent'anni, l'altro è parrocoa Hone (Aosta) .

Giuseppina Villani ved. Giudici t a To-rino a 88 anni .Donna di intensa pietà e di profondo spiritodi fede, è vissuta per Dio e per la famiglia,a cui ha dedicato tutte le ricchezze dei suogrande cuore . Donò l'unica figlia Ada all'Isti-tuto delle Figlie di M . Ausiliatrice . Seguival'opera salesiana con l'assidua lettura delBollettino.

Virginia Bonfanti t a Monza (Milano) a87 anni .Donna di profondissimo senso cristiano, diedeconcreto appoggio al fratello Gaetano nelsuo apostolato giovanile e nella promozionedi vocazioni adulte, diventate in massimaparte missionari salesiani .

Antonio Pettenuzzo t a San Giorgio inBosco (Padova) a 59 anni .Cooperatore da molti anni, padre di cinquefigli, fu lieto di donare una figlia all'Istitutodelle Suore salesiane .

Claudína Bordino t a Castellinaldo d'Alba(Cuneo) .Fu zelantissima per le opere salesiane e assaidevota all'Ausiliatrice e di Don Bosco . Mite epaziente, chiuse con una morte serena unavita esemplare .

ALTRI COOPERATORI DEFUNTI

Berti Panetti Domenica - Bertolini PanettiLetizia - Bono Carolina v. Barbero - Castel-lana Natalina v . Simondi - Cologna Gemma -Farris Usai Rosina - Ferrero Rumualdo -Quaglia Caterina - Opezzo D. Giacomo -Reano Gallenga Emilia - Rossi Maria - SavioGiovanna - Tallone Eugenia - TarsitanoAnna Teresa .

L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI con sede in TORINO, eretto in Ente Morale con Decreto 12 gennaio 1924, n . 22, può legalmente ricevereLegati ed Eredità. Ad evitare possibili contestazioni si consigliano le seguenti formule :

Se trattasi d'un legato : « . . . lascio all'istituto Salesiano per le Missioni con sede in Torino a titolo di legato la somma di Lire . . . (oppure) l'immobile sito in . .. »

Se trattasi, invece, di nominare erede di ogni sostanza l'Istituto, la formula potrebbe essere questa :« .. . Annullo ogni mia precedente disposizione testamentaria . Nomino mio erede universale l'istituto Salesiano per le Missioni con sede in Torino, lasciandoad esso quanto mi appartiene a qualsiasi titolo» .

30 (luogo e data)

(firma per esteso)

BORSE COMPLETEBorsa : Maria SS. Ausiliatrice, pergrazia ottenuta, a cura di Gina Adami(Rovereto - Trento), L. 5o .00o .Borsa: Ven. Don Michele Rua,a cura dell'Apostolato della preghiera,Parrocchia S. Giovanni Bosco-A-gnelli (Torino), L. 50 .000 .Borsa : Giovanni Avenatti ed Eli-sabetta Ferro, a cura degli exal-lievi dell'Istituto Salesiano di Fe-letto (Torino), L . 70.000 .Borsa: Maria SS. Ausiliatrice eSanti Salesiani, in ringraziamentoper grazia ricevuta ed invocando con-tinua protezione, a cura di Pier LuigiBellomo (Caluso - Torino), L. 50 .000 .Borsa: Maria SS. Ausiliatrice eS. Giovanni Bosco, in ringrazia-mento per grazia ricevuta ed invo-cando protezione per il figlio, a curadi Luigi e Aida Bernasconi (Milano),L. 5o .ooo.Borsa: Maria SS. Ausiliatrice eS . Giovanni Bosco, in adempimentopromessa e chiedendo preghiere, a curadi Linda Bisiaco (Nimis - Udine),L. 50 .000 .Borsa : S . Cuore di Gesù, MariaSS. Ausiliatrice e S . GiovanniBosco, aiutatemi, a cura di LetiziaBolla (S . Bonifacio - Verona), lire50 .000 .Borsa: Maria SS . Ausiliatrice, insuffragio di Giuseppina Borgonovo, acura dei familiari (Merone - Como),L . 100 .000 .Borsa : idem come sopra.Borsa : S . Giovanni Bosco, idem comesopra.Borsa : S. Domenico Savio, idemcome sopra.Borsa: Don Michele Rua, idemcome sopra .Borsa : S. Giovanni Bosco, in me-moria e suffragio di Mamma e Papàe invocando protezione e preghiereper la mia famiglia, a cura di Lo-renzo Bottino (Santena - Torino),L . 50.000 .Borsa : Maria SS . Ausiliatrice,S. Giovanni Bosco e S. DomenicoSavio, implorando protezione, a curadi Enrico Carioli (Lugo - Ravenna),L . 100 .000.Borsa: Maria SS. Ausiliatrice eSanti Salesiani, in suffragio dei co-niugi Giuseppe e Virginia Caser-telli, a cura di Cristina Casertelli(Albiolo - Como), L . 50.000 .Borsa: Maria SS. Ausiliatrice eS. Giovanni Bosco, chiedendo pre-ghiere, a cura di Costantina Cosi(S . Eufemia della Fonte - Brescia),L . 50.000 .Borsa : Maria SS . Ausiliatrice,S. Cuore di Gesù, S . GiovanniBosco e S . Domenico Savio, acura di Giuseppina Di Vasta (Cham-bridge - USA), L . 54 .000.

Borsa : Maria SS. Ausiliatrice,S. Giovanni Bosco, S . DomenicoSavio e Santi Salesiani e PapaGiovanni XXIII, per ottenere grazieparticolari, a cura di E.M.G . - (Bre-scia), L . 50 .000.Borsa: D. Michele Rua, invocan-done l'intercessione per una grazia,a cura di Fornasier cav . Giuseppe(Mestre - Venezia), L . 50 .000 .Borsa : Gesù Sacramentato, MariaSS. Ausiliatrice e S . GiovanniBosco, per grazia ricevuta, a curadi Nerina Franco (Verona), L . 50.000 .Borsa : In memoria di Franca Ge-netti, a cura dei familiari, L . 50.000 .

Borsa : Maria SS . Ausiliatrice,S. Giovanni Bosco, Don MicheleRua e anime del Purgatorio, inringraziamento e in suffragio di miomarito Giovanni, a cura di MariaGiotto, L . 50 .000 .Borsa : S . Cuore di Gesù e MariaSS. Ausiliatrice, a cura di Carla

Iannaco (Compiobbi - Firenze),L . 50 .000 .

Borsa : Maria SS. Ausiliatrice,S. Cuore di Gesù e S . GiovanniBosco, in ringraziamento dell'ottenutaprotezione su persona cara, a curadi N .N. (Mede Lomellina - Pavia),L. 6o .ooo.

Borsa: Don Bosco e Papa Gio-vanni XXIII, invocando protezionesulla mia famiglia, a cura di MariaMariani (Solarolo - Ravenna), lire50.000 .Borsa : In onore di Maria SS . Ausi-liatrice, a cura di N.N., L. soo .ooo .Borsa: In memoria di Don Erco-lini, a cura di N. N. (Grammichele -Catania), L . 50.000 .

Borsa: Don Bosco aiutaci!, a curadi Giuseppina Muzzani Ugazio (SanGiorgio Lomellina - Pavia), L . 50 .000 .Borsa : Maria SS. Ausiliatrice,S. Giovanni, Bosco e S. DomenicoSavio, a cura di Carmen Pianta(Uznach - Svizzera), L . 75 .000.Borsa : In onore di Maria SS . Au-siliatrice e di S . Giovanni Bosco,

suffragio di Gugliemo Rinaldi, a curadi Pierina Rinaldi (Biella - Ver-celli), L . 50.000 .Borsa : S . Cuore di Gesù, MariaSS . Ausiliatrice e Papa GiovanniXXIII, per grazia ricevuta, a cura.di Mario Rondolini (Pallanzeno -Novara), L. 50 .000 .Borsa: Don Bosco e Don PietroFarina, a cura di Michele Rosso(Marentino - Torino), L. 50 .000.Borsa: Don Bosco, proteggi il mioGiacinto e tutti i miei cari, a curadi N .N . (Piacenza), L . 50 .000 .Borsa : Maria SS . Addolorata,S. Cuore di Gesù e S. GiovanniBosco, in suffragio dei miei cari edinvocando protezione per le famigliedelle mie due figlie, a cura di CeciliaSolaro (S . Leucio - Caserta), L. 50 .000 .Borsa : S . Giovanni Bosco, invo-cando santità e grazie su don AlfonsoAntonini S .D .B . nel 25° di sacer-dozio, a cura delle rev . Suore Ancelledel S. Cuore (Cosenza), L. 50 .000 .Borsa : Maria SS . Ausiliatrice,S. Giovanni Bosco e Santi Sale-siani, perché intercedano presso Dio

CROCIATA MISSIONARIATOTALE MINIMO PER BORSA L. 50 .000 • Avvertiamo che la pub-blicazione di una Borsa incompleta si effettua quando il versamentoiniziale raggiunge la somma di L. 25.000, ovvero quando tale sommaviene raggiunta con offerte successive . Non potendo fondare una Borsa,si può contribuire con qualsiasi somma a completare Borse già fondate

a cura di Filippina Pluviani ved .Belletti, L. roo.ooo .Borsa : Maria SS. Ausiliatrice,S . Giovanni Bosco, S . DomenicoSavio e Beato Don Michele Rua,continuate ad aiutarci, a cura diN.N. (Acqui Terme - Alessandria),L . 50 .000.Borsa : Maria SS. Ausiliatrice eS . Giovanni Bosco, aiutateci, acura di P .S . (Genova), L. 50 .000.Borsa : Maria SS. Ausiliatrice e S .Giovanni Bosco, in suffragio di Tar-cisio Quaroni, a cura di Rosalia Qua-roni (Legnano - Milano), L . 50 .000.Borsa : Maria SS . Ausiliatrice eDon Filippo Rinaldi in memoria e

per avere la guarigione degli occhisenza intervento chirurgico, a curadi V.G.L. (La Spezia), L . 50 .000 .Borsa: Don Filippo Rinaldi, perringraziamento e per implorare altregrazie, a cura di N.N ., L. 50.000 .

Borsa : Maria SS. Ausiliatrice, acura di N.N ., L. 100.000 .Borsa : Maria SS . Ausiliatrice, pro-teggimi, a cura di N.N ., L . 50.000 .Borsa: Maria SS. Ausiliatrice eSanti Salesiani, aiutatemi, a curadi N.N., L . 50.000 .Borsa : Alla Vergine Santissima,con riconoscenza, a cura di N.N .,L. 50 .000 .

Borsa : In suffragio dei miei de-funti e per ottenere la protezionedella Madonna, a cura di N.N .,L. 50 .000.Borsa: Maria SS. Ausiliatrice eS . Giovanni Bosco, guidateci a Gesù,a cura di N.N., L . 50.000 .Borsa: Maria SS. Ausiliatrice eS . Giovanni Bosco, a cura di AmaliaBorio (Asti), L. 100 .000 .Borsa: Don Luigi Pace, a curadella Parrocchia S. Giovanni Bosco(Roma), L . 50 .000 .Borsa: Maria SS. Ausiliatrice eS . Giovanni Bosco, in suffragio dimio marito e di tutti gli altri mieiparenti defunti, a cura di Chiara Ci-rielli De Florio (Acquaviva delleFonti - Bari), L . 50 .000 .

Borsa : Maria SS. Ausiliatrice, SanGiovanni Bosco e Beato Don Rua,a cura di De Naro-Papa dott . Giu-seppe (Pozzallo - Ragusa), L . 50 .000 .Borsa: Maria SS. Ausiliatrice eS . Giovanni Bosco, affinché mi aiu-tino ad educare bene i miei figli e midiano pace in famiglia, a cura diM. Pia Domenichelli (Lodi - Milano),L. 50 .000 .Borsa: Maria SS. Ausiliatrice eS . Giovanni Bosco, a cura di Al-berto Faraboschi (Finale Ligure -Savona), L . 50.000 .Borsa : Maria SS . Ausiliatrice, pergrazia ricevuta, a cura di Nia Gem-billo Paterniti (Gioiosa Marea - Mes-sina), L . 163 .000.Borsa : S . Giovanni Bosco, pergrazia ricevuta, a cura di Nia Gem-billo Paterniti (Gioiosa Marea -Messina), L . 163 .000 .Borsa : Maria SS. Ausiliatrice,S . Giovanni Bosco e S. DomenicoSavio, per ringraziare ed invocareaiuto per noi e le nostre figlie, inparticolare Norma, a cura di An-gelo ed Elisa Lanfranchi (Leffe -Bergamo), L . 50 .000.

Borsa: Maria SS. Ausiliatrice eS . Giovanni Bosco, in suffragio dimio fratello Don Giovanni, sac . sale-siano e degli altri miei defunti, a curadi N.N. (Folgaria - Trento), lire50 .000 .Borsa: Don Bosco e Don Rua,per grazia ricevuta, a cura di Ro-setta e Luciana Merlo (Collegno -Torino), L . 50.000 .

Borsa: Maria SS . Ausiliatrice eS . Giovanni Bosco, a cura di Montiarchit . Alfredo (Tramelan - Sviz-zera), L. 5o .ooo .Borsa: Maria SS. Ausiliatrice, acura di Natta prof . Emma (Roma),L. 50 .000 .Borsa : In onore del Beato DonMichele Rua, perché ci mantengala sua protezione, a cura di Enricae Sandra Nogara (Bellano - Como),L. 50 .000 .Borsa : In onore di S. DomenicoSavio, per grazia ricevuta, a cura diAngela Ponte in Massone (CampoLigure - Genova), L . 120 .000.Borsa : Maria SS. Ausiliatrice,per grazia ricevuta . A cura di InesPugno (Torino), L . 50.000 .Borsa : S . Giovanni Bosco, inmemoria di mio marito Guido Avezzùed invocando la fede per me e per tuttii miei cari, specie il mio Giorgio . Acura di Gina Raimondi ved. Avezzù(Rovigo) . L . 50 .000 .Borsa: Maria SS. Ausiliatrice eS . Giovanni Bosco, a cura di Au-silia Roma (Pozzuoli - Napoli),L . 100 .000 .Borsa : Maria SS . Ausiliatrice, SanGiovanni Bosco e Papa GiovanniXXIII, a cura di Ghita Sosio (Val-didentro - Sondrio*, L . 50.000 .

Borsa : Maria SS. Ausiliatrice eS. Giovanni Bosco, per preghieresecondo le mie intenzioni, a cura diCarolina Teruzzi (Milano), L . 50.000 .

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Spediz. in abbon . postale - Gruppo 2° (70) - la quindicina

Il ~ íI#~1[i1~Ii

Un libro-strenna che presenta quattordici profili rapidi,scintillanti, «visivi» di altrettanti giganti della santità .

Da Paolo, testimone di Cristo, a Don Boscoda Caterina da Siena a Maria Mazzarello

e a Bernadette Soubirous, da Francesco d'Assisia Massimiliano Kolbe, il Santo di Auschwitz .

Un esame dei vari «stili» che il Cristianesimo haadottato per vivere nelle diversissime

epoche della storia, e i decisivi contributi cheha portato alla civiltà umana .

BOLLETTINO SALESIANOSi pubblica i/ 1' del mese per la Famiglia Salesiana; il 15del mese per i Dirigenti dei CooperatoriS'invia gratuitamente ai Cooperatori, Bene-meriti e amici delle Opere di Don BoscoDirezione e amministrazione : via Maria Au-siliatrice, 32 - 10100 Torino - Tel. 48.29.24Direttore responsabile : Teresio BoscoAutorizz . del Trib. di Torino n . 403 del 16 febbraio 1949Per inviare offerte servirsi del C . C . Postale n. 2-1355intestato a : Direz. Generale Opere Don Bosco - Torinoe C .C.P.1-5115 intest. a Dir. Gen. Opere D. Bosco - RomaPer cambio d'indirizzo inviare anche l'indirizzo precedente

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