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ollettinoSalesiano SOMMARIO DI SETTEMBRI1897 SCUOLA,RELIGIONEEPATRIA . . pag . 217 I LIBRIDITESTOperleScuoleElementari, Normali,GinnasialieLiceali 219 ILNuovoARCIVESCOVODITORINO 220 D . LUIGICALCAGNOELEPRIMIZIEDELL'AR- GENTINAaipiedidel S . Padre . . . . 222 L'EDUCAZIONENEGLI ISTITUTI SALESIANI 223 NOTIZIEDELLE MISSIONI :- BRASILE : I Sale- sianidesideratinelParàedunaMissione nell'AltoParaguayenell'AltipianodeiPa- recis . - URUGUAY :UnanuovaCappella aMariaAusiliatrice 225 ORATORII FESTIVI 232 AI GIOVANETTI 235 GRAZIEDI MARIAAUSILIATRICE 236 NOTIZIE VARIE 238 NECROLOGIA 242 B IBLIOGRAFIA ivi COOPERATORIDEFUNTI 243
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Bollettino SalesianoSOMMARIO

DISETTEMBRI 1897

SCUOLA, RELIGIONE E PATRIA

. . pag . 217I LIBRI DI TESTO per le Scuole Elementari,

Normali, Ginnasiali e Liceali219IL Nuovo ARCIVESCOVO DI TORINO 220D. LUIGI CALCAGNO E LE PRIMIZIE DELL'AR-

GENTINA ai piedi del S . Padre . . . . 222L'EDUCAZIONE NEGLI ISTITUTI SALESIANI 223NOTIZIE DELLE MISSIONI: - BRASILE : I Sale-

siani desiderati nel Parà ed una Missionenell'Alto Paraguay e nell'Altipiano dei Pa-recis . - URUGUAY : Una nuova Cappellaa Maria Ausiliatrice 225

ORATORII FESTIVI 232AI GIOVANETTI 235GRAZIE DI MARIA AUSILIATRICE236NOTIZIE VARIE 238NECROLOGIA 242BIBLIOGRAFIA iviCOOPERATORI DEFUNTI 243

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SCUOLA, RELIGIONE E PATRIA

PENSIERI

È notissima la frase diun celebre economi-

sta francese (non ne ricordoil nome) : « Datemi in manola scuola, e vi riformo lasocietà ». Non poteva dire

cosa più giusta, e al tempo stesso piùgrave : la influenza grande della scuola sui destini della società umana è indiscuti-bile. Essa, nell'ordine naturale delle cose,è il fattore primo e più potente della civiltà

di un popolo ; è la causa precipua del pro-gresso e del regresso ; è l'arbitra della pro-sperità e della decadenza morale e civile diuna nazione. Si consideri nell'insieme enelle sue parti la storia di tutti i popoli, esi vedrà che questa ebbe la ragione primadel suo svolgimento su le cattedre e su ibanchi della scuola, siccome da forza mo-trice delle intelligenze e della volontà .

Questo fu sempre in tutti i secoli, maoggi è ancor più, date le circostanze mol-

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teplici dei tempi nuovi, che risentono davicino l'efficacia possente di un alito bene-fico rigeneratore, se sano ; malefico e cor-ruttore, se guasto . Le generazioni umane,fu detto, si formano sulle ginocchia dellamadre : e in gran parte è vero ; ma è daconsiderare che oggi specialmente il bam-bino si toglie troppo presto e per troppotempo alla virtù educatrice della madre,e chi lo forma uomo e cittadino non è, ingenerale, la famiglia, ma la scuola . Se tuttii figli, educati in sinu indulgentiaque matris,secondo la bella espressione di Tacito,potessero mantenere intatti e sani i germidel bene gettati in essi dall'educazionematerna, religione e patria avrebbero moltoda rallegrarsene, perchè le nostre madrisono fino ad ora, per la maggior parte,cristiane nei sentimenti, e vorrebbero cri-stiani i figliuoli . Ma sopravviene l'operadella scuola, che molte volte distruggel'opera della famiglia, se questa, vegliandosollecita all'educazione dei figli, non tienepronto nelle sue mani un contravveleno .Non sono cose che ci leviamo di testa ;

è il triste risultato dell'esperienza quoti-diana che lo conferma . La scuola laica!Ecco il nemico della famiglia e della pa-tria! Non intendiamo combattere nè isti-tuti, nè persone : intendiamo, in tesi ge-nerale, la fonte del male che ha ammorbatola società presente, e non temiamo di essercontraddetti. La scuola ha un compito altoe solenne : ma quando ella dimentica cheSignore della scienza è Dio, Deus scien-tiarum Dominus, tradisce il suo dovere, enon educa più per la vita, ma per l'immora-lità, per l'incredulità, per la ribellione, perl'ergastolo, per il suicidio . Prima ed es-senziale necessità della vita è la religione ;ne abbiamo bisogno più dell'aria che respi-riamo, perchè l'anima nostra è per naturasua religiosa, o, come diceva sapientementeTertulliano, essa è naturalmente cristiana .Primo dovere perciò della scuola è di pro-muovere e di educare il sentimento reli-gioso . Separare l'istruzione dalla religioneè lo stesso che convertire in micidiale ve-leno un farmaco salutare, è distruggerein cambio di educare, è travolgere al maleciò che è fatto per il bene .

Alziamo quindi pur francamente la voce,e gridiamo senza paura : La scuola laica!ecco il nemico ! I fatti ci dànno ragione .Come s'educa oggi, in gran parte, la gio-ventù? Senza religione, senza Dio, senzail più elementare principio del soprana-turale. Ma che sentimento religioso! si

va gridando : son cose da medio evo, ela scienza deve spogliarsi di tutto questovecchiume, che rimpicciolisce l'idee, e in

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tisichisce l'intelligenza : la nuova civiltàha dischiuso ai giovani un altro campopiù vasto e più libero, senza i legami ei freni di credenze superstiziose, che arre-stano i voli dell'ingegno e spengono i sensigenerosi dell'animo : altri ideali più nobili,altri affetti più fervidi e più consentaneia natura debbono spingere l'umanità versoun progresso indefinito, che la religioneha contrariato sempre, e ha tutto l'inte-resse di contrariare.

Così, in sostanza, si ragiona da corifeidel movimento intellettuale laico, dai se-dicenti rivendicatori dei diritti dell'uomo,dai bugiardi emancipatori della ragione,dagli apostoli dell'ateismo . E come si ra-giona, così si opera. Cominciando dai primianni, quando l'intelligenza si apre ingenuafanciulla ai primi albori della vita, e con-tinuando sino agli anni più floridi e ar-denti, quando su i banchi dell'universitàsi compie l'opera della depravazione in-tellettuale e morale della gioventù, è tuttoun lavoro di educazione puramente laica,è una guerra atroce e giurata al sentimentoreligioso, parlando solo dell'Italia, di unanazione, che ha pure uno statuto, il cuiprimo articolo dice : « La Religione Catto-lica, Apostolica, Romana è la sola Reli-gione dello Stato . »

E i frutti rispondono al seme e allapianta. Noi l'abbiamo dinanzi agli occhilo spettacolo compassionevole di questapovera gioventù tradita, che esce dallescuole, pervertita d'idee, guasta di senti-menti ; di questa povera gioventù che haimparato a disprezzare Dio, a insultare lafede dei padri suoi, a ricoprire delle piùabbiette villanie il sacerdozio, a spargereil dileggio più sfacciato e il sarcasmo piùironico sulle cose sante . Noi li vediamoquesti poveri giovani, che, imparato a nonriconoscere una suprema autorità che tuttogoverna, a non rispettare una sovranalegge morale, che fu battezzata per unachimera, per una illusione, non intendono,per logica conseguenza, rispettare nep-pure una autorità umana, che non ha piùragione d'esistere, mancando la prima, car-dine fondamentale d'ogni reggimento so-ciale. E allora, fatti forti dell'età, dellacondizione e del numero, leveranno, su-perbi e riottosi ad ogni freno, la bandieradella rivolta, s'imporranno agli insegnanticostringendoli a scendere dalle cattedre .

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e impegneranno lotte indecorose e cruentecon la pubblica forza .

E questa è la generazione che deve darei padri della generazione futura, i magi-strati, i reggitori dei pubblici uffizi, i rap-presentanti del popolo! Quel che sia dasperare per la povera patria nostra si vedechiaro e si tocca con mano . Qual mera-viglia perciò se le cose vanno a rovescio,se le più importanti amministrazioni siricoprono di dìscredito e si sfasciano condanno immenso della nazione, se ogni or-dine morale, civile e politico si scompa-gina e si dissolve, mentre si affaccia, foscoe terribile fantasma, il socialismo e l'anar-chia? Dati i principii, bisogna prenderele conseguenze ; atterrate le dighe, le acquetorrenziali dilagano : chi semina vento -dice un antico proverbio - raccoglie tem-pesta.Che è quindi da fare? Tornare al pas-sato . Dove è religione, scrisse il Macchiavelli,non sospetto di clericalismo, si presumeogni bene ; dove manca si presuppone ognimale. Si torni a fondare sulla religione lascuola. La storia, maestra della vita, diceche la istruzione dette frutti rigogliosi ebenefici, quando fu irradiata dalla lucedel cristianesimo e vivificata da quel pos-sente alito rigeneratore, che francò l'uma-nità dalla schiavitù e dalla barbarie . Lastoria c'insegna che allora soltanto si eb-bero i nobili esempi delle domestiche ecivili virtù, quando gli animi delle giovanigenerazioni s'informarono allo spirito cri-stiano, che è luce e forza, ispirazione evita, fiamma che scalda, amore che su-blima. All'ombra del cristianesimo creb-bero le lettere, le arti, le scienze, si arric-chirono di monumenti gloriosi le repubbli-che e i principati ; sentirono i popoli piùgagliardo e più generoso l'amore dellapatria, e registrarono negli annali, che nonmuoiono, vittorie e trionfi, non vergognee sconfitte .

Si torni alla religione e la patria nonavrà più da temere di un avvenire tene-broso che le sovrasta, se a tempo non siripara. Si educhino cristianamente finodai primi anni gli animi dei giovanetti,s'informino all'amore del bene ; non sidisgiunga l'istruzione della mente dall'e-ducazione del cuore, e le passioni perde-ranno mano a mano la loro forza natura-le, si. formeranno senza tanta faticai buoniabiti morali, che costano troppo sacrificionell'età adulta, e si avrà a poco a pocoquel carattere franco ed integro, saldo ed

incrollabile, che manca da gran tempo inmolti, e che non potrà aversi mai senzalo spirito vivificatore del sentimento cri-stiano.Il lavoro non sarà facile nè breve : a

riedificare ci vuol più che a distruggere ;ma a chi fortemente vuole, le difficoltànon sono freno, ma stimolo . RicondurreIddio nella scuola, ecco uno dei compitipiù laboriosi, ma più nobili e consolantiche a noi cattolici ha nell'ora presenteaffidato la Provvidenza divina che fecesan abili le nazioni. Lavoriamo senza riposoper noi, senza dar tregua agli avversariiche ci contendono il campo . Si tratta dirivendicare il diritto più sacrosanto chela rivoluzione ha strappato al nostro po-polo. Rivendichiamolo questo diritto conprudenza, ma senza paura, con l'arme dellacarità, ma impugnando anche quella dellagiustizia : combattiamo la più bella dellebattaglie con la sicurezza della vittoria,che non può mancare a chi pugna per laverità e per Iddio. Alziamo la voce cheprega per impetrare la forza, leviamo lavoce che guida alla riscossa per la causadella religione e della patria .

E religione e patria ci ringrazierannoun giorno, quando la scuola sarà tornataun'altra volta cristiana .

Prato (Toscana), 16 Giugno 1897 .CAN. ORESTE MORGANTI.

NB . Quest'articolo, tolto per intiero dal numerostraordinario del periodico „Fede e Scuola" organodella Pia Opera per la conservazione della Fedenelle Scuole d'Italia, varrà meglio, crediamo, diqualunque recensione per indicare e raccomandareai nostri lettori una sì importante pubblicazione.Per abbonarsi (L. 2 annue) rivolgersi alla Dire-zione del - Fede e Scuola - Brescia .

I LIBRI DI TESTOper le Scuole Elementari, Normali, Ginnasiali e liceali .

(Importantissimo)

LA scelta dei libri di testo per lescuole è indubitatamente unadelle cose che maggiormente pre-occupano gli educatori in genere,

i padri di famiglia in ispecie . Trovar un li-bro ben fatto, il quale risponda pienamente

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alle esigenze de' programmi e delle dispo-sizioni governative , e nello stesso temponulla contenga che disdica sotto l' aspettomorale e religioso, sicchè il giovane allievopossa adoperarlo senza pericolo alcuno, è cosaad un tempo delicata, difficile ed importante .Nell'intento di provveder a questo bisognouniversalmente sentito, il Congresso Salesianodi Bologna fece voti che i figli di D . Boscodessero in tempo la maggior pubblicità pos-sibile all'elenco de' libri di testo, che unita-mente al programma scolastico sogliono di-ramare ogni anno per le loro Scuole Liceali,Ginnasiali, Normali ed Elementari .

In ossequio a questi voti, calorosamente e-spressi da Ecc .mi Vescovi e da altri illustripersonaggi del Clero e del Laicato, noi tenendoinnanzi le norme sopra indicate, abbiamo com-pilato anche peI p . v. 1897-98 un elencodi libri di testo, sufficientemente abbondante,sì di edizione nostra come di edizione altrui,per le Scuole Liceali, Ginnasiali, Normali edElementari . Ed ora questo elenco mandiamogratuitamente ai nostri buoni Cooperatori .Essi avranno la bontà di esaminarlo, e di

sceglierne quei libri che loro paressero in-teressare, scrivendo per le relative commis-sioni di acquisto alla Libreria Salesianadi Torino che si pone a loro disposizione,oppure senz'altro alle rispettive Librerie E-ditrici. E anche a notare che in siffattacompilazione si ebbe pur riguardo alla spesa.Volere o no, la questione finanziaria s'im-pone potentemente, sicchè abbiam credutocosa conforme a carità, porre i libri che, oltrealle qualità sopra accennate, abbiano purquella di costare il meno possibile .

Viviamo fiduciosi che l'opera nostra, in-trapresa coll'unico scopo di provvedere albene della gioventù e di venir in aiuto allefamiglie, sarà convenientemente apprezzata eche questo terzo elenco incontrerà il gradi-mento, di cui furono largamente onorati i dueantecedenti . Noi poi ci dichiariamo fin d'orariconoscenti alle osservazioni, che a scopo dibene ci saranno indirizzate nell'intendimentodi migliorare di volta in volta un'opera cosìdifficile ed importante, qual' è la scelta ac-curata de' libri di testo .

IL NUOVO ARCIVESCOVO DI TORINOSULLA fine dello scorso luglio,una voce, rapida come il lampo,si sparse da un punto all'altrodella città di Torino, dall'uno al-l'altro estremo della vasta Archi-

diocesi, in tutti apportando conforto, conso-lazione, giubilo indicibile .

Era l'eco della voce di popolo già uditasiqualche mese addietro, allorquando la morteci rapiva quel grande, indimenticabile Arci-vescovo che fu Mons . Davide dei Conti Ric

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cardi .Era la voce di Dio che, per mezzo del

Vicario di Gesù Cristo, ci annunziava chea succedere sulla cattedra di S . Massimo a-vremo l'attuale Vescovo di Ivrea, l'Ecc . moMons. Agostino Richelmy .

La fausta notizia, partita dal Vaticano,fu da tutti accolta con gioia vivissima ; im-

perocchè l'eletto è gloria torinese, e poi l'etàancor fresca e fiorente, l'insigne pietà, la vi-gile sapienza, la mite fermezza, la profondadottrina, l'attività mirabile e l'apostolico suozelo promettono un lungo episcopato, fecondodi nobilissimi trionfi per la Chiesa e per laFede .

Mors . Agostino Richelmy nacque a To-rino il 29 novembre 1850. In seno alla suafamiglia ebbe preclari esempi di virtù, di ca-rattere, d'amore alla scienza. Suo padre, unaillustrazione scientifica, tenne per parecchianni la direzione della Scuola d'applicazionedegli Ingegneri al Valentino ; sua madre, unagentildonna piissima, tuttora vivente, figuradovunque vi ha un'opera buona da compiere .

Mons. Richelmy fece i suoi studi nel Se-minario di Torino, dove si distinse sovra tuttinelle dottrine teologiche, raggiungendo la

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fama di dottissimo . Per parecchi anni vi tennepur cattedra, svolgendo con somma lode lasublime dottrina dell'Angelico S. Tommaso .

Largo di cuore come di intelligenza, eglifu tra i primi zelanti promotori dell'educa-zione religiosa della gioventù, e favorì l'im-pianto e lo sviluppo di quegli Oratorii festiviche sono l'ottima scuola della gioventù ope-raia .Il 7 giugno 1886 veniva preconizzato Ve-scovo d'Ivrea, in surrogazione al compiantoMons . Riccardi, allora trasferito a Novara .Mente eletta, pio, dotto, instancabile, negliundici suoi anni di episcopato manifestòun'attitudine ed una attività speciale nel go-verno della Diocesi, cattivandosi venerazione,amore, confidenza da parte del clero e delpopolo .

Ed ora, mentre Ivrea piange per la tras-lazione del suo veneratissimo Pastore, To

-rino esulta e dal profondo del cuore innalzacaldi ringraziamenti a Dio ed al Sommo Pon-tefice, facendo voti che presto sorga il giornofaustissimo del suo ingresso in quest'augustaArchidiocesi .

E con Torino di questa promozione go-dono ed esultano pure i Figli di D . Bosco,che in Mons . Richelmy hanno sempre trovatoun amico carissimo, un benefattore insigne,un verace protettore .

Fanciulletto ancora egli nutriva una spe-ciale predilezione per l'Opera nostra, comequella che si occupa della porzione predi-letta al Cuore di Dio, la povera e tenera gio-ventù. Ancor si ricorda in Valdocco le volteche egli scendeva col babbo al nostro Orato-rio di S . Francesco di Sales per lasciarvi lesue generose elemosine ; nè si potrà dimen

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ticare la premura e lo zelo, con cui più tardi,Chierico e Sacerdote, portavasi all'Oratoriodi S . Luigi per ispiegare il Catechismo aquei cari fanciulli .

Divenuto Vescovo della Diocesi Epore-diese, non è a dire quanto si prendesse acuore gli interessi della Pia Società di SanFrancesco di Sales. Godette oltremodo quando,nel primo anno del suo ingresso in quellaDiocesi, seppe che D . Bosco desiderava met-tere una seconda Casa di Chierici a Foglizzo .E allorchè il numero di questi crebbe talmenteda non poter più essere tutti contenuti nellaristretta Casa di Foglìzzo, egli stesso fu che,a nome della pia genitrice, si presentò a D .Rua per offrirgli la Casa della Natività diMaria Vergine, coll'attiguo vasto terreno,nel Borgo S . Antonio di Ivrea, generosa ere-dità venuta di fresco a quella santa donna .

Ai Salesiani Mons . Richelmy affidò la cura

del Santuario di N . S . delle Grazie di Piova,nella Diocesi d'Ivrea, proprio quando si avevabisogno di un luogo opportuno per le vacanzedei nostri giovani Chierici, i quali, dopo illungo ed incessante studio di dieci mesi circa,trovano quivi un vero sollievo, mentre respi-rano un poco d'aria pura .

D'accordo con altri egregi personaggi, chenon è ora il caso di nominare, ma pei qualipure nutriamo profonda riconoscenza,, egliprocurò che i Salesiani prendessero ad offi-ciare il Santuario della Madonna dei Laghidi Avigliana nella Diocesi di Torino ; apris-

sero l'Oratorio festivo, che in suo omaggioprese il nome di S . Agostino, nel locale delleScuole Apostoliche in Torino, di cui egli eracomproprietario ; e finalmente assumessero ladirezione dello stesso Istituto delle ScuoleApostoliche, che in tre soli anni ha aumen-tato di quasi un centinaio i suoi allievi .

Tante prove di stima e di affetto datecida Mons . Richelmy, per tacere di altre molte,in questa faustissima circostanza ci strappanodal più profondo del cuore un caldo inno dilode e di ringraziamento al Signore ed unafervida prece che il novello Arcivescovo, chela sapienza del Sommo Leone ci vuol donare,venga presto in mezzo di noi amico carissimo,saggio consigliere, padre amoroso, e che lun-ghissimi anni duri il suo archiepiscopato .

Sì, Monsignor Richelmy, ad multos annos!ad multos annos!

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DON LUIGI CALCAGNO E LE PRIMIZIE DELL'ARGENTINA

AI PIEDI DEL S. PADRE.

Ai primi dello scorso luglio, il nostroMìssionario D . Luigi Calcagno, esi-gliato dall'Equatore, recavasi a Romaper informare minutamente il SantoPadre delle sofferenze patite dai figli

di D . Bosco della Repubblìca Equatoriana, a ca-gione dì quella rivoluzione, e dell'eroismo che di-mostrano tutti i buoni e specìalmente il Clero edi Venerandi Pastori in questa critica circostanza .D . Calcagno, il giorno 11 luglio, ebbe l'onore di

poter assistere alla Messa celebrata dal Papa ed'aver poscia una particolare udìenza con lui .

Era accompagnato da due Salesiani, prìmiziedella Repubblica Argentina, il Sac . Stefano Pa-gliere, Direttore della Casa di Almagro (Buenos-Aires), ed il Ch . Luigi G. Pedemonte, appartenentepure a quel Collegio, ìl qual ultimo così ce ne fail racconto :

« Commovente spettacolo mi fu dato di vederestamane. Ho visto il miracolo vivente di Leone XIII!Ho assìstìto alla sua Messa . Oh! quanta pìetàdesta in cuore quel venerando Vegliardo all'altare !Oh! con quanta precisione compie le sacre ceri-monie all'età di 87 anni! Fino alle lagrime miha commosso ogni volta che piegava il gìnocchioe si affaticava per portarlo fino a terra .

» Le parole non bastano per dire con quantabenevolenza abbìa dipoi accolti questi poveri Sa-lesiani . Padre sempre affettuoso e sollecito, li ac-carezzò e li strinse al suo seno come teneri figliuoli .

» Si mostrò interessatissimo nell'udire dalle lab-bra stesse di D . Calcagno la relazione dei patimentisofferti dai nostri cari Confratelli dell'Equatore nelladolorosa via dell'esiglio, ripetendo a loro incorag-giamento quello belle parole dell'Apostolo PaoloVirtus in infirmitate perficitur ;e grandementesi è consolato nel sentire che tutti i Salesiani esi-gliati dall'Equatore furono con giubilo accolti nelPerù, dove aprirono d'un tratto ben quattro nuoveCase .

» D . Calcagno presentò poscia al Santo Padrei due Salesiani dell'Argentina - D . Pagliere e loscrivente - venuti per conoscere di persona ed os-sequiare i primari Superìori della nostra Pia Societàed impratichirsi meglio dello spirito di D . Bosco;ed ìl Santo Padre, rallegrandosi vivamente con noi,ci volle stringere al suo seno e benedirci con tuttal'effusione del suo cuore . Anche di noi si presegrande interesse, facendocì varie domande ; e la suaammirazione fu al colmo quando seppe che ambedueavevamo compiuto il noviziato salesiano nella patrianostra, ed intese da D . Calcagno come in quasitutte le Repubbliche d'America, ove sono CaseSalesìane, esiste pure un noviziato, e come era assaifiorente quello dell'Equatore, che ora si è traslocatocon tutti i suoi ascritti nella vicina Repubblicadel Perù .

» Commosso allora fino alle lagrime, il Vicariodi Gesù Cristo rendette di cuore grazie al Signore,ed una volta ancora, colla soddisfazione di un Padreche si stima fortunato, benedisse in noi tuttì i no-stri amati Superiorì, il Sig . D. Rua, il CapitoloSuperiore, i nostri due Vescovi Mons . Cagliero eMons . Costamagna, i nostri cari Confratelli e tuttii benemeriti nostri Cooperatori e Cooperatrici, in-vocando dal Signore prosperità ed incremento al-l'Opera Salesiana, per la maggìor dilatazione delRegno di Gesù Cristo e la salvezza di maggiornumero di anìme .

» L'impressione lasciata nei nostri cuori daquesta udìenza non si scancellerà giammai in eterno ;e, ritornando all'Argentina, andrem predicando atuttì i nostri compatrioti, e, se Dio vorrà, ancheagli infelici figli del campo ed a quelli più ìnfelicidella foresta, le glorie del Sommo Pontefice, intutti inspirando obbedienza, amore e venerazioneverso di Coluì che in terra tiene il primo posto,tiene cioè le veci di N . S . Gesù Cristo! »

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DIbuongrado riproduciamo dal-l' ottimo giornale La Difesa diVenezia, N° 166, del 27-28 luglioscorso, il seguente bellissimo ar-ticolo intorno al Collegio Sale-

siano Manfredini di Este (Veneto), scritto daun egregio Avvocato, già alunno di quelCollegio . Lo facciamo tanto più volentieri,in quanto che, mentre per una parte tornaad onore di chi lo scrisse, serve dall' altraa far conoscere sempre meglio lo spirito e-ducativo dei Figli di Don Bosco, che, comein quel Collegio, così dovunque diede tantibei frutti alla civile società .

È generale il lamento, (così scrive l' egregioAvvocato), è generale il lamento che l' odiernasocietà mal si regga in piedi, che siano traviatii principii, sconvolte le idee, corrotti i costumi,scosse le stesse basi del vivere sociale . Ma pocosi riflette alle cause di tanti mali che pur tuttideplorano ; nè è raro vedere come i buoni stessi,impensieriti del dilagare delle piaghe sociali,non sappiano abbastanza persuadersi come tuttodipende dalla mala educazione della gioventù .Molti genitori, unicamente premurosi di procac-ciare ai loro figli un impiego, una posizione pur-chessia nella società, li mandano alla spensierataalle scuole siano pubbliche, siano private, senzamolto pensare alla scelta, purchè vi s' impartiscaquell' istruzione ch' essi considerano qual mezzodi futuro benessere. Gli è, che la società non ri-tornerà, nè si terrà ferma sul retto sentiero, fin-che i genitori, sopratutto delle classi dirigenti,non vorranno risolutamente nei loro figli, a paried innanzi all'istruzione, una vera e soda edu-cazione, la quale non si può avere se non è ba-sata sulla religione, e non sceglieranno quindiunicamente quegli Istituti che offrono seria ga-ranzia di una soda istruzione scevra da ogni pe-ricolo, ed insieme d'una educazione schiettamentecattolica, impartita da educatori sperti, e che a talemissione abbiano espressamente consacrato l'in-gegno e la vita .

Questi erano i pensieri e i sentimenti che miriempivano l'animo quando, or son poche setti-mane, spinto da un memore e grato affetto versoi miei antichi educatori, tornava con varii altriex-allievi al Collegio Manfredini pressoEste, dove da ben 19 anni quei campioni dell'edu-cazione giovanile che sono i Salesiani di D . Bosco,tengono uno dei più splendidi loro Collegi espressa-mente eretto pei giovanetti di civile condizione . Inquella circostanza gli alunni celebravano la solen-nità di S . Pietro, ed insieme con tutta quella profu-sione di mezzi, che è propria degli Istituti salesiani,festeggiavano l' onomastico di quel degnissimoDirettore. A quelle feste incantevoli dell' amore,in mezzo a quel concorso di quanto ha di più e-letto la società estense, avrei bramato fossero pre-senti molti di quei padri di famiglia, cui sta se-riamente a cuore la scelta d' un Istituto educativo

L'EDUCAZ1QNE NEGLI ISTITUTI SA LESIANI

pei loro figliuoli . Là avrebbero ammirato lo splen-dido palazzo già Pesaro dalle linee grandiose edartistiche, coi molti locali ampi e signorilmentetenuti, vivificati dall' aria purissima dei vicini colliEuganei, ed i vasti cortili ombreggiati e circon-dati da ridenti vigneti, sicchè vi si trovan con-giunte le comodità dei migliori fabbricati citta-dini e l'amenità delle villeggiature ; avrebber altresìriscontrato, non l' aspetto di claustro disciplinaree severo, ma quello spirito tutto paterno, soave,amorevole e dignitoso ad un tempo che trasformaquel ritrovo in una vera seconda famiglia . Làun' istruzione vasta e soda, impartita a norma deiprogrammi governativi da un manipolo di valentiprofessori, regolarmente patentati alle Universitàdel Regno, che vedono ogni anno rimunerate leloro fatiche da splendide promozioni nelle pub-bliche prove ; là un'educazione profonda e benintesa, che prendendo le mosse dallo svolgimentoampio dei principii del dogma cattolico nei ca-techismi e nelle spiegazioni domenicali, e raffor-zandosi con una schietta e sentita pietà, comprende,tutto un sistema di precetti e pratiche morali ecivili ; là ancora l' insegnamento della musica vo-cale ed istrumentale, della declamazione, dellaginnastica, le accademie, e tutti quei mezzi ge-niali ed artistici che devono ornare l' istituzionedi un giovanetto di civil condizione ; là infinequel saggio avvicendamento di passeggiate, feste,teatrini, di ricreazioni e d'ogni fatta divertimento,che valgono ad alleviare le menti dallo studio edalla scuola . - V' ha dei genitori che temono dicollocare in Collegio i figli in tenera età, ed ob-biettano il pericolo per la sanità, la difficoltà dellapulizia personale e un certo oblio della famiglia .Ebbene al Manfredini essi ammirerebbero la ma-gnifica infermeria costantemente vuota, per lasomma cura che si ha di ogni benchè minima sof-ferenza, una sorveglianza la più solerte ed affet-tuosa prestata dai medesimi Superiori e Maestri,che si trovano a tutte l' ore in mezzo ai loro pic-cini e l'affetto della famiglia nobilitano ed ac-crescono, ed infine constaterebbero le cure piùscrupolose che varie persone a ciò espressamentededicate hanno della pulizia dei giovanetti . Sicchèè uno spettacolo il vedere colà entro uno stuoloassai numeroso di fanciulli dai 7 ai 10 anni tra-stullarsi, vispi e prosperosi, con inappuntabileproprietà nella persona e nei vestiti, e presentarsieziandio con una correttezza e garbo da recarmeraviglia .Insomma nel Collegio Manfredini si trova pie-

namente incarnato quel tipo di Istituto educativo,quale una famiglia cattolica può desiderare e doveprocurare alla sua figliuolanza, se brama esser si-cura della buona sua riuscita. Onde mi parve intutto opportuno farne cenno nelle colonne di co-testo ottimo giornale, col che sento anche di sod-disfare ad un vivo impulso di gratitudine e diaffetto verso dei miei educatori .

Montagnana, 23 Luglio 1897.

Avv. B. B .

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Anche nella Lega Lombarda di Milano tro-viamo uno splendido elogio del nostro si-stema di educazione, scritto in occasione dellasolenne distribuzione dei premi ai convìttoridel nostro Collegio di Treviglio . Eccocome si esprimeNessuno avrebbe pensato qualche anno fa che

Treviglio sarebbe stato tanto fortunato da avereun Collegio, che, nuovo di pianta, è una perfezionedel genere, e raccoglie centotrenta convittori, oltrea qualche centinaio di esterni che vi ricevono in-

sieme all' istruzione anche l' educazione cristiana .

Lo ricordino bene i genitori, che non è propriopossibile ottenere buoni risultati in Collegi, incui si forma dell'educazione un traffico, dove èmesso a frutto e la fiducia dei genitori e la buonafede .Oramai tutti sanno che non si dà vera morale

senza religione, come anche tutti son costretti adammettere che la religione dev' essere impartitada chi ne ha speciale missione.

Numerosissime e frequentate assai più che lescuole comunali sono le classi elementari ; ordi-nate e corrispondenti in tutto e per tutto all'e-sigenza dei programmi governativi sono le ginna-siali, che hanno supplito alla mancanza che sisentiva di esse nella nostra città .

Le famiglie, che vogliono assicurata l'educazioneintellettuale e morale dei loro figli, li affidino alleCongregazioni religiose, che, senza scopo d' inte-resse, coll' unico ideale di far del bene alla gio-ventù, lavorano giorno e notte e non vi chiedononeppur la mercede che è strettamente necessariaper mantenere i vostri figli .

Essi aspettano a più lunga scadenza la soddis-

fazione delle loro fatiche dalle mani di Colui, chepuò compensare con un premio eterno l' eroismodi chi ha lasciato tutto per lavorare nella vignadel Signore .

L'uomo che ha fatto stupire di sè il mondo, ilcaro e santo D . Bosco, che conosceva il segretodi guadagnare la gioventù, ha lasciata larga ere-dità di sè ne' suoi figli che ne continuano l' operarisanatrice nella società .Treviglio, centro importantissimo di industria

e commercio, era sede adatta, campo vasto al la-voro dei Salesiani ; i frutti che si toccano sonogià consolantissimi : ne approfittino coloro che nohanno bisogno . Qui mentre la salubrità dell'aria,proveniente dalle vicine Prealpi bergamasche, labellezza dei locali, gioveranno allo sviluppo fi-sico, l'insegnamento elementare e classico, con-giunto alle massime religiose, alimenteranno lamente e formeranno il cuore dei giovani .

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NOTIZIE delle MISSIONI BRASILE

I Salesiani desiderati nello Stato del Parà .(Lettera di D. Giordano)

REV.m° ED AMATISSIMO PADRE,

Belem (Para), 1 Giugno 1897 .

PERsoddisfare ai desiderii vivissi-mi dell' Ecc .mo Vescovo e delSig. Governatore dello Stato delParà, che desiderano ardentemen-te di avere i Salesiani in questo

Stato, mi imbarcai, ancora convalescente damalattia, il 1° maggio a Pernambuco per re-carmi a questa capitale . Qui giunsi, con pro-spero viaggio di sette giorni, molto rimessoin salute e ricevetti la più cordiale ospitalitàpresso Sua Eccellenza Rev.ma Mons . AntonioDe-Castilho Brandao, Vescovo Diocesano .La capitale Floridezza materiale -Miseriaspirituale - Opere che si vogliono affidareai figli di D. Bosco .Situata sulle foci delle Amazzoni, Belem

è il centro di tutto il movimento commercialedelle immense e ricchissime valli del Re deifiumi e de'suoi tributarii. Il calore equato-riale è mitigato dalla brezza del mare e dauna pioggia quasi quotidiana, di poca durata,ma abbondantissima . Gli abitanti sono diottima indole ed eminentemente ospitalieri .Ricevetti gradevolissime impressioni con-templando la grandiosa entrata delle Amaz-zoni, il bellissimo panorama del porto, levaste piazze ed i bei viali, i monumenti diarte e la vita animatissima della città . Giu-stamente i Paraensi accarezzano le più bellesperanze di poter annoverare, in un futuronon remoto, la loro capitale tra le primedelle due Americhe . Ma le impressioni piùprofonde furono quelle che mi si destaronoalla vista della miseria spirituale di tanteanime, principalmente nell'interiore del paese .Ah! Padre amatissimo, è veramente volontàdi Dio che i Salesiani, assecondando i desi-

derii delle due Autorità ecclesiastica e civilevengano quanto prima a lavorare in questocampo immenso : tutte le opere del nostroD. Bosco troveranno qui terreno fecondis-simo per germogliare, crescere e dare frutticopiosissimi di benessere temporale ed eterno.Sua Eccellenza Rev .ma desidera affidare ai

Salesiani la, direzione dell'Opera della Prov-videnza, fondata da quell'illustre Vescovo chefa Mons. Antonio Macedo Costa, di così caramemoria a quanti lo conobbero . È una grandecampagna di circa 2 Km . quadrati, con fo-resta vergine e terreni per piantagioni e perorti. Vi sono diversi edifizi capaci di conte-nere centocinquanta giovani ; è grandioso illaboratorio col suo motore e con grandi mac-chine per lavori di segheria, di falegname,di fabbro e di fonditore. Il posto è sano : laferrovia passa a lato, e per utilità dell'Operamise di rimpetto alla porta di entrata unapiccola stazione. Dista dal centro della città15 Km. Per correggere il difetto di questadistanza, si potrebbe aprire una Casa nellacittà stessa , per l' Esternato e l' Oratoriofestivo . A tal fine non ci manca l' appoggiodei buoni, avendo trovato in tutti quelli chevisitai il più vivo interesse per l'Opera .

Il Sig. Governatore Dott. Paes De-Carvalho,uomo compitissimo ed animato dallo spiritodi vero progresso per la sua patria, mi fecele migliori proposte per l' Opera grandiosadella Missione degli Indii e degli Emigranti .Per assicurarmi della salubrità del climadelle zone, ove si trovano iniziate o da ini-ziarsi queste opere, mise a mia disposizionequanto io giudicai opportuno, ed io non seppirifiutarmi a vedere co' miei occhi il bene im-menso da farsi .

I Coloni di Jambuassù e loro principale ne-cessità - Nella foresta vergine - Sullesponde del Maracanan -Gli Indii Miranhas .In compagnia del Sig. Dott. Giovanni Ho-

sannah de Oliveira, Procuratore Generaledello Stato e amicissimo dei Salesiani, il 12p . p . maggio presi il treno della ferrovia diBragança. Pernottammo in Castanhal, luogopittoresco e salubre ed antica Colonia Spa-

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viaggio, tardandoci l'ora di arrivare allameta. Attraversammo non senza alcuna diffi-coltà diversi fiumicelli, che dànno alla fo-resta una nota più ridente, ed arrivammoa mezzo giorno al Prata, affluente del Ma-racanan, dove smontammo da cavallo . Aqualche grido del nostro conduttore risposerole grida lontane degli Indii, che apparveropoco dopo in canoa e ci trasportarono all'op-posta sponda . Eravamo giunti .Pochi selvaggi e solo uomini si avvicina-

rono. Le donne ed i ragazzi ci spiavanodi lontano. Era la prima volta che vedeva-no un Sacerdote ; s'immagini come mi squa-drarono dalla testa ai piedi! Il Sig . Inge-gnere Ottaviano Pinto aveva avuto il buonpensiero di portare con sè molte monete dinikel e distribuendole fece scomparir la diffi-denza. Io poi me la son fatta buona coi ra-gazzi (gurumi), dicendo loro qualche parolain lingua tupy o geral ed in lingua portogheseche i più grandicelli capivano, avendo ditempo in tempo qualche istruzione dal Sig .Saturnino. L'apparire dei cavalli, che attra-versando il Prata entrarono nell' accampa-mento dopo di noi, fu un colpo di scena .Le donne ed i ragazzi, che mai avevanovisto questo compagno dell'uomo, fuggironospaventati ; ma, quando videro saltare insella due cavalieri e metterli al trotto ed algaloppo, ne mostrarono grande maravigliae soddisfazione e fu per una mezz'ora unnascondersi, apparire e spingersi l'un l'altroa misura che i cavalli apparivano, correvanoe si avvicinavano .

Dimenticando la stanchezza del viaggio epensando alla preziosità del tempo, che pote-vamo disporre per conoscere questi Indii, ciintrattenemmo famigliarmente con loro, os-servandoli, interrogando i più intelligenti eprendendo nota di tutto . La tribù Miranhaè originaria del Cearà, e perseguitati ed inparte distrutti da altri selvaggi, si rifugia

-

rono in questo luogo in numero di trecento .Essi vivono di pesca e di caccia e comincianoa piantare bananeiras e mandioca . Seguitanoancora il rito del Dio buono e Dio cattivo,prestando certo culto ai loro defunti : desi-derano per altro essere istruiti ed abbrac-ciare la vera Religione. Il loro Capo (tuchaua}gode ancora del triste privilegio della poli-gamia. Eccetto i bambini, gli altri vestonocon certa decenza, s'intende alla carnevalescacapigliatura un po' lunga, nera e folta, frontepiccola, occhi ovali, colore bruno caricato,piccoli di statura, svelti, con petto largo, eccoil loro ritratto : al postutto sono simpatici emostrano di aver buon cuore .

Altre tribù d'Indii -3000 figli della foresta- Saggio di loro lingua - Una cara sor-presa - Due battesimi - Dolorosa separa-zione e commovente addio - Importanzadi una parola .A poca distanza dal loro accampamento vi

sono altre tribù, dei Gurupis, Urubus, Game_

gnuola in istato fiorente . Di buon mattinoseguimmo il viaggio fino al termine dellaferrovia, e di là continuammo a cavallo finoalla Colonia di Jambuassù, che visitammo convivo interesse per conoscere de visu lo stato igie-nico, agricolo, economico e morale di quei buonicoloni . Da un anno appena essi avevano ab-bandonato la loro patria per emigrare in cercadi miglior sorte, e si mostrarono soddisfattidel loro stato per la salute e pei raccolti difagiuoli , meliga ed altri cereali e di moltafrutta . Solo si lagnarono e con buona ragionedella mancanza di un Sacerdote per l'educa-zione dei figli e per l'istruzione di tutti . Ioli animai a domandare questa grazia a Diocolla preghiera quotidiana, ed agli uominidirigendo suppliche alle Autorità .

Ma la nostra meta principale era l'accam-pamento degli Indii Miranhas sulle rive delMaracanan . Il Sig . Saturnino, che dallaColonia, dove vive, li visita e la fa da in-terprete e da protettore presso il Governo ,si offre ad accompagnarci . L' Ingegnere deltronco di ferrovia Dott . Ottaviano Pinto ma-nifestò il desiderio di unirsi con noi . Insull' albeggiare eravamo già in groppa dibuoni cavalli e partivamo di galoppo allavolta della foresta vergine, che dovevamoattraversare in sei ore consecutive . Gli Indiiprocurano inoltrarsi in mezzo delle foreste,servendosi di esse come di barriere naturalidi difesa contro i civilizzati, che sovente purtroppo danno loro la caccia, come a esseridannosi od a vili animali . Tra le bellezzedella natura poche superano quella di unaforesta vergine . Gli alberi in generale sonodi una grossezza straordinaria, a due, tre epiù metri distanti l'un dall'altro, e tutti cer-cando la luce ed il calore vivificante del solecrescono su diritti a 50, 60 e fin oltre i 100metri : i rami s'intrecciano fra loro fino adimpedire sovente che penetri il minimo raggiodel sole ; i sipò o liane vanno e vengono dallacima al piede dell' albero per rimontare eridiscendere come le corde degli alberi dellenavi . Vi sono legni durissimi, di ogni forma,di frutta saporitissima, dei più vivi coloridal legno di brasa (di color rosso come bragiadonde venne il nome di Brasil) al pan ama-retto, o angelimzeiro o acapuceiro, o pau d'arcoo piquiazeiro o castanheiro e cento e centoaltri . L'uomo si senta piccolo davanti ed inmezzo a tanta grandezza che lo entusiasmae lo schiaccia : cammina in un luogo miste-rioso con una luce fioca, in una temperaturabassa, udendo svolazzare tra gli alberi uc-cellacci con voce di nuovo genere e fuggireanimali mai più visti sul suo passaggio . Èun'immagine della selva selvaggia ed asprae forte Dantesca , e certamente senza unVirgilio che serva di guida, non sarebbe pru-denza mettersi là dentro .Alle ore 9 facemmo colazione alla caccia-

tora sul margine d'un igarapé o ruscello dalleacque fresche e limpide, e ci rimettemmo in

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Di buon mattino all'indomani gl'Indii ci sta-vano di nuovo assediando, offerendoci moltiregalucci di freccie, archi, uova, frutta ecacciagione .Fu generale e profonda la commozione nel

momento della separazione . Io non potei fre-nar le lagrime, quando vidi le medaglie alcollo dei bambini e diverse madri, che, mo-strandomele, mi ringraziavano in loro lin-guaggio e me ne chiamavano per sè . . . e tuttimi pregavano di ritornar presto . Promisi diritornare . .. Uomini, donne, ragazzi ci accom-pagnarono fino alla barca ; alcuni si gettarononel fiume e ci seguirono un buon tratto . Dilontano ancora udivamo le grida dell'addio . . .che ci risuonavano in fondo al cuore .Montati a cavallo, riprendemmo la via del

ritorno, silenziosi e meditabondi per moltotempo sotto l'impressione delle scene com-moventissime allora allora passate . Ci rifo-cillammo, al margine dello stesso igarapé delgiorno innanzi, colla cacciagione cucinatadagli Indii di una cotìa e di un caítitú, avendoper condimento sale ed appetito, e spegnendola sete nell'acqua fresca bevuta a larghi sorsiin grandi foglie .Poco dopo mezzogiorno eravamo alla Co-

lonia di Jambuassú ; alle due prendevamo iltreno per la Capitale, ove giungemmo a notteinoltrata. In meno di 14 ore eravamo passatidalle tenebre delle selve alle vie illuminatea gaz e ad elettricità, dalle capanne in statoprimitivo al luogo dei monumenti, quali sonola Cattedrale ed il teatro di Belem, dallacompagnia dei figli della foresta a quelladegli uomini della civilizzazione e del pro-gresso. In così poco tempo ed in così brevespazio!!! E fino a quando rimarranno essidiseredati e proscrittialle porte della Ci-viltà e della Religione, lamentandosi di nontrovare chi loro apra queste porte « hominemnon habeo »

Oh! Rev m° ed Amatis .° Padre, sia Lei que-st' uomo . Vinca ogni difficoltà ed ogni in-dugio, e pronunci presto quella consolanteparola, che segni il principio di una eranovella, era di pace, di civiltà, di progressotemporale e spirituale per questi poveri In-dii pur redenti dal Sangue preziosissimo diN . S. Gesù Cristo . Ed ora, baciandole rive-rente e grato la mano, imploro la sua pa-terna benedizione su questi suoi futuri fi-gliuoli e su chi se Le professa

Af.mo ed Ubb .mo in G. C.D. L. GIORDANO

las, Tembergis, Gavioes, tutti trattabili e dibuona indole, eccetto questi ultimi, i quali,irritati, covano odio contro i civilizzati peimaltrattamenti ricevuti, ma, presi alle buone,si raddolcirebbero facilmente . Sono oltre a3000 questi poveri figli della foresta, distanti150 km. o poco più dalla Capitale del Parà .La lingua che parlano è la tupy o la géral ; èun poco difficilina per le aspirazioni e per legutturali, avvicinandosi alla lingua spagnolaper la dolcezza della pronunzia della r e dellae. Solo s'impara colla pratica, formando un .corredo di vocaboli ricevuti dalla loro bocca ;credo che in due mesi si potrebbe balbettaresufficientemente da farne il necessario uso .Ecco, tanto per divertimento, qualche parolapresa sul luogo :

Verso sera ebbi un'amabile sorpresa . I ra-gazzi, in numero di circa quaranta, riunironsinella choupana che serve di scuola, si feceroil segno di Croce e ripeterono l'Ave Maria,che veniva recitata dal Sig . Saturnino . Ioallora, detta qualche parola di animazione,distribuii a ciascuno una medaglia del SacroCuore e di Maria SS . Ausiliatrice, che diedeloro maggior confidenza verso di noi ed au-mentò la loro allegria .A richiesta dello stesso Capo della tribù,

battezzai un bimbo di nove mesi ed una bam-bina di tre, dando a questa il nome di Mariaed all'altro il nome di Giovanni, affinchèMaria SS . Ausiliatrice e D. Giovanni Boscofossero costituiti Protettori di queste careanime e di tutta la Missione . Fecero da pa-drini il Sig. Giovanni Hosannah de Oliveiraed il Sig. Ottaviano Pinto .Passammo la maggior parte del tempo in

mezzo ai nostri ospiti, fatti amici di confi-denza, fino ad alta notte, ritirandoci posciaa prender riposo nelle nostre reti in unadelle capanne aperta a tutti i venti .

Io sono - i hetu sei - néegli è cattivo - nai catuía

buono - catúno - nahanìcorpo - herataquerapiede - hependente - herahinaso - petibocca - hezurúorecchia - henanifaccia - hernagamba - heratinanbraccio - hedindbuon a notte -jampi-

tunabuon giorno - jam-

cuemabuona sèra - jane-

carucacane - janara

casa - tapuhipiangere - azaheoridere - pucapucàcielo - hiuacainferno - hinatédemonio - juruparyanima - azanbue - tapirapesce - ipiracaccia - miarapioggia - amanapioggia fina - amana

iripioggia rumorosa o

tuono - amana-anongne .

acqua - hifuggire - zauanacorrere - harivisitare - titaggarhauccidere - tizucandormire - aluri

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MISSIONE

nell'Alto Paraguay e nell'Altipiano dei Pareeis .

(Relazione di D. Nicolò Badariotti)-

(Seguito *')

Si viaggia verso il nord - Smarrimento nelbosco - Le fiere delle foreste brasiliane - Iljaguar - Utilità dei cani - Sul monte Tayri- Spaventosa burrasca - Nell'abitazione delCacico generale dei Parecis - Suo potere -Danza singolare - musica ed istrumenti dinuovo conio - Occupazioni del Cacico .

Lentamente continuammo il viaggio versoil Nord : le nostre mule si mostravano più do-cili e tutto camminava col miglior ordine . Lanostra comitiva prendeva diversi aspetti ; orapareva una carovana nelle immense prate-rie, ora una sfilata in strette gole come nelleande, ora pareva un'enorme striscia che ser-peggiava nella foresta. Un giorno cammi-nando io colla guida , questi mi condussealquanto nell'interno del bosco, mi mostròalcune ossa sparse ed un teschio di jaguar(onça pintada dei Brasiliani) . Mi raccontòtutto un dramma poco tempo prima accaduto .Il jaguar aveva sorpreso due Indii e ne avevaucciso uno ; ma sopravvenuto il padre delgran Cacico attuale, questi uccise la fiera .

Accampammo all'uscire della foresta pressoun ruscello ; e quivi ci fermammo per salarele carni di un bue . Frattanto io feci un'escur-sione ad un monte vicino . Nel ritorno mismarrii, e solo per protezione di Dio ritrovaiverso sera l'accampamento, dovendo aprirmicol coltello la strada in un bosco foltissimo .Durante il mio difficile viaggio, un jaguarfece udire il suo urlo minaccioso, e poi tennedietro alle mie pedate, giungendo poco tempodopo di me all'accampamento, di dove si ri-tirò dispettoso per il forte abbaiare dei no-stri cani .

Il Brasile, sebbene sia una regione inter-tropicale con ricchissima vegetazione, è inproporzione infestata da fiere come l'Indiae le corrispondenti regioni africane . La fa-miglia però dei felini è qui numerosa, tra iquali può essere pericoloso il jaguar, di cuiesistono quattro o cinque specie differenti . Ilpiù grande, l'onça pintada dei Brasiliani, ètemuto perchè è dotato di astuzia, forza edagilità pari all'audacia. Quando è spinto dallafame od irritato, non la cede di molto allatigre di Bengala. È un vero flagello pei be-stiami, anche per le mule ed i cavalli ; sepoi una volta gusta la carne dell'uomo, di-viene pericolosissimo. Più volte il nostroaccampamento avrebbe ricevuto la visita diquesto carnivoro, se i nostri cani glielo aves-sero concesso. Io poi tenni con lui un pri-vato colloquio, come dirò in appresso .

(") V. Bollettino di Agosto a . s.

Messici di nuovo in marcia, arrivammoverso sera alla serra de' Parecis, salendo l'ertadel monte Tayri, alto più di 900 metri sullivello del mare. Qui ci sorprese una bur-rasca così violenta, che mai l'eguale avevavisto in vita mia . Da Nord a Est un ventorigidissimo ci scagliava contro un vero dilu-vio con tal violenza, che i grossi gocciolonici maltrattavano come se fossero grandine .Le mule ed i cavalli barcollavano e mal po-tevano reggere in piedi ; pareva che il ventoci volesse precipitare in un orribile abisso .Non pareva quella una burrasca, piuttostouna legione infernale che tentasse impedirciil passo. Ciò malgrado e stimolati dal freddointenso avanzammo e giunti sulla cima inco-minciammo a discendere al Nord, mentre leacque già correvano verso il lontano fiumedelle Amazzoni, passando prima pel torrentedos Kagados, pel Sumidauro, per l'Arinos epel Tapaioz .Tre giorni dopo, camminando all'Ovest

giungemmo all'abitazione del Cacico gene-rale dei Parecis Zozoauariri, detto Franché.Colà il freddo era assai intenso, tanto checagionò la morte ad alcuni nostri cavalli emule. Il Cacico ci accolse nella sua casa eci regalò con biju. È un uomo tarchiato erobusto. Il suo sguardo, il suo fare rivelanoun uomo circospetto ed astuto . Appena co-nobbe la mia qualità di sacerdote, mi trattòcon particolare benevolenza . Parla porto-ghese appena intelligibile. Egli è il legittimodiscendente di Uazare, padre dei Parecis ; ep-perciò è come sovrano assoluto della razza,sebbene un signore brasiliano sia nominatodal Governo come capitano dei Parecis . Egliconvoca tutti gli altri capi per celebrare lefeste nazionali, specialmente colla danza reli-giosa che la donna non vede . Questa danza sieseguisce da soli uomini, in una casetta dettajararaca, sita di fronte all'abitazione di ognicapo. Rinchiuse le donne nella maloca, gliuomini si riuniscono nella jararaca, e, messiin circolo, suonano clarini ben adornati e ditoni differenti . La musica melodiosa e mestanon oltrepassa di sei note . I bassi son rap-presentati da clarini, che sboccano in unaenorme zucca vuota, producendo un muggitosordo e profondo . Accompagnati da musicasì fatta, si muovono in giro, battendo perterra il piede destro nello stesso tempo ; edil Cacico, tenendo in mano una clava (orain mio potere), accompagna la danza girandosu se stesso e maneggiando l'arma .

Il Cacico ha altre occupazioni più serie .Egli è il tutore nato ed il protettore degliorfani della tribù. Fa la giustizia a suo modo,ed esercita l'alta direzione della tribù . Con-viene però notare che questo Cacico non èriconosciuto e rispettato se non dai Parecispropriamente detti, vale a dire dai Parecisconsiderati come pacifici .

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Diverse tribù di Parecis - Incomincia lastoria delle avventure - L'indio Zozoiaça,ossia la guida che mi abbandona - Senzabussola - Perduto in mezzo alla foresta -Alle prese col jaguar - L'arma del fuoco- La protezione del Cielo - Eco traditore- In direzione opposta -Le forze vengonomeno - Era tempo: -La comitiva m'avevatrovato.

Occorre sapere che la grande nazione deiParecis si divide in tre tribù : i Parecis pro-priamente detti, di cui ho trattato finora, iCabaçaes ed iCabexins. I Cabaçaessono ne-mici dei Parecis, ma per lo più rispettanolo straniero, sebbene non sia bene fidarsidi loro . I Cabexins, che abitano sulla spondadel Juruena, sono feroci, guerrieri, impla-cabili contro i loro fratelli Parecis ed an-che pericolosi per lo straniero. Non bisognaperò confonderli cogli Apiacàs, Tapanhunase Nhambiguaras, selvaggi più abbrutiti edantropofaghi, secondo alcuni autori .Ci fermammo alcuni giorni in casa del

Cacico, ed io ne approfittai per parlargli direligione e per cambiare con lui diversi og-getti di ornamento e di armi .Fin, qui ho taciuto avventure strane oc-

corse durante il viaggio, perchè non sonoemulo di Robinson Crosoè ; voglio però nar-rare un fatto che rivela l'evidente protezionedel Cielo, quando lo si invoca con fede .Un mattino, dopo leggiera refezione, uscii

a passeggio coll'indio Zozoiaça per istruirmicon lui sulla lingua e tradizioni dei Parecis .Dopo mezz'ora di cammino entrammo in unaforesta. Quivi l'indio, udendo cantare un uc-cello, mi disse d'aspettarlo, che egli andrebbea dargli la caccia . Aspettai più d'un'ora el'indio non ritornava ; m' inoltrai alquantonel bosco e nulla di nuovo ; chiamai, ma inu-tilmente. Mi accorsi allora di aver dimenti-cato la bussola . Il sole non si vedeva, perchèil cielo era nuvoloso . Cercai di ritornare in-dietro, ma non avendo fatto segnali sul miopassaggio, non potei orientarmi . Camminaitutto il giorno, ed invece di uscire dalla fo-resta mi imbattei in un torrente che correvaverso il fiume S. Antonio. Mi fu assoluta-mente impossibile orientarmi, ed intanto sifaceva sera tarda e la foresta già era buiatanto che era inutile, anzi pericoloso tornareindietro. Pensai al modo di passar colà lanotte ; scelsi perciò un tratto di prato conerba secca e ciò per precauzione ; tutto in-torno però era foresta buia. Mi posi con lenaa rompere legna secca, non avendo coltello .Mentre stava così occupato, sulla riva deltorrente rimbombava l'urlo del grande ja-guar . Mi affrettai allora ad accendere il fuoco,sebben questo mezzo non sia sempre efficacecontro quella fiera. Acceso il fuoco, mi oc-cupai indefessamente e circospetto a fare unbuon mucchio di legna per mantenerlo tuttala notte ; feci pure un mucchio d'erba seccaper accenderla in caso di bisogno od illumi-

nare la scena . Per allora dimenticai d' averfame, riflettendo al pericolo imminente . Se-duto vicino al fuoco, per qualche tempo os-servai intorno a me e nulla di nuovo . Alfinenon potendo vincere la stanchezza, adagiai ilcapo sull'erba, e subito udii un lieve sussurrocome se qualche cosa mi si avvicinasse fru-sciando leggermente per l'erba secca . Comespinto da una molla, balzai in piedi bran-dendo un tizzone, ma nulla di nuovo ; la stessamanovra si ripetè per tre volte, parendominella terza volta di vedere un corpo stranoche subito scomparve, perchè io, brandendoin giro il tizzone, mi feci avanti risolutamentee vociferando fortemente . Aveva un eccel-lente Winchester, ma in quell'oscurità mi erapiù pericoloso che utile . Dopo un minuto,il jaguar urlava a mezzo chilometro lontanoda me. Mi trovai più o meno sicuro . Intantomi sentii poco a poco mancarmi le forze, ilcapo mi cadde sull'erba, ebbi appena tempodi raccomandare a Dio la mia anima, invo-care gli Angeli custodi, e, rassegnato anchealla morte, caddi in profondo letargo .

Verso le due del mattino mi svegliai comed'improvviso, e fu per me una terribile scossalo svegliarmi in quel sito, riflettendo ai gravipericoli a cui era stato esposto, tanto più cheil mio fuoco era affatto spento . Il Cielo erastellato e mi invitava a pregare e ringraziareIddio. Sulla riva del fiume si trastullavanoalcuni tapiri e ciò m'assicurava dell'assenzadel jaguar . Intanto mi posi a riflettere sulcammino da seguire, e a forza di pensarerisolvetti di camminare verso Ovest appenaavessi luce sufficiente . Era questa la veradirezione, ma per disgrazia udii allora uncolpo di fucile nella direzione opposta . Maipiù avrei immaginato che l'eco mi tradissecosì crudelmente. Perciò venuto il mattinomi posi in cammino verso Est, e spinto dallafame, mi apriva la strada a peso di corpotra liane e radici, mancando di coltello . Dopotre ore mi trovai in luogo selvaggio e sini-stro, e mi considerai affatto perduto ; m'in-ginocchiai ed invocai con grande fiducia laPotente Madre Celeste . Allora pensai all'in-ganno dell'eco e risolvetti tornare indietro,sebbene mi sentissi molto debole ed affranto .

Ripassai nel luogo dove aveva dormito, edi buona lena mi accinsi a traversare la fo-resta. Non era però sicuro della direzione ele forze mi mancavano . Mi raccomandai dinuovo a Maria SS. Ausiliatrice e proseguiiil mio difficile cammino . Frattanto quel rom-pere liane, quell'inciampare in ogni parte,quel torcere il corpo in tutti i sensi perpassare, finì per consumare le mie forze ecaddi in terra . Mi riposai alquanto, e pocodopo mi rialzai e diedi un colpo di carabinache avevo meco, ma nessuno rispose . Caddiper tre volte, l'ultima per non rialzarmi piùtotalmente affranto e disanimato . Afferrataperò la carabina diedi un colpo all'aria, edun colpo mi rispose non molto lontano ; un

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altro colpo ancora ed a questo ancora furisposto ; una voce mi chiamò per nome edio raccolte tutte le forze del mio petto ri-sposi . Immediatamente fu un succedersi digrida. Erano gli uomini della comitiva colSig. Roche, amministratore della spedizione,che venivano cercando non me, ma le mieossa. Raggiunta la comitiva, a mala penapotei salire in sella di un cavallo e barcol-lando ritornar dopo mezzogiorno all'accam-pamento, più morto che vivo per la fame eper la stanchezza .

Sulle rive del Rio Verde - La festa della Ma-ternità di Maria SS. - Battesimo della fa-miglia della nostra guida Zozoiaça - Diritorno a Cuyabà - Patimenti - Arrivo aDiamantino.Il giorno seguente prendevamo di nuovo le

mosse ed accampavamo sulle rive del RioVerde per preparare carne salata. Il giornodopo, essendo festa della Maternità dellaMadonna, celebrai la S . Messa con grandegiubilo e riconoscenza . Zozoiaça c'imbandìla mensa sopra un cuoio, con abbondantecaccia, e tutto insieme fu una bella festa .

Continuando il viaggio, in pochi giornipassammo le sorgenti del Rio Alegre ed arri-vammo quasi presso la confluenza dei fiumiche riuniti formano il Xacuruhina . Trovammocolà una turma di indii Cabaçaes, coi qualitrattammo famigliarmente comprando da loromolto miele . Essendoci fermati in quel luogoalcuni giorni, finii di istruire Zozoiaçaecompiiil suo vivo desiderio, battezzandolo colla suafamiglia composta della moglie e due ra-gazzi, Zèzèiare di 13 anni e Zahuléhoré di10 . Questa famiglia ci seguì per molto tempoe mi diede agio a studiare accuratamente icostumi dei Parecis .Intanto avvenne qui un inconveniente : la

nostra guida Zozoiaça voleva condurci alNord, dal qual lato s'innalzava al cielo ilfumo degli incendi di foreste accese da sel-vaggi, che forse si erano già accorti di noi,mentre l'ammìnistratore della spedizione diri-geva la comitiva all'Ovest in cerca di gommaelastica ; ciò disgustò Zozoiaça, il quale perquesto ed altri motivi si ritirò colla famigliae tornò a sua casa .Ci fermammo presso un fiume 14 giorni,

dei quali passai 8 con febbre, mentre si pre-parava il passaggio della foresta . Passatoquesto fiume, ne trovammo un altro più largoe più profondo in direzione Nord . Quivi pureci fermammo altri 15 giorni per lo stessofine. Frattanto erano già trascorsi 4 mesi diviaggio, mentre non si erano fissati che tremesi compreso il ritorno .Fatte alcune escursioni verso l'Ovest, non

si vedeva che deserto per più di dieci leghe .Nessun motivo m'interessava più a prose-guire in quella direzione, tanto più che l'am-ministratore propendeva a dissuadermi dicontinuare il viaggio, dicendomi che egli

aveva obbligo di avanzare ancora, ma chedopo tre o quattro giorni darebbe per finitala spedizione . Io allora ritornai verso i con-fluenti del Xacuruhina, con mezza speranzadi ritrovarvi i Cabaçaes, il che non avvenne.Feci altre parziali escursioni verso il Nord ;ma non potei proseguire, poichè l'umiditàdella foresta mi cagionò geloni di un pruritoinsopportabile . Mi alloggiai allora nella ca-panna di alcuni seringueiros, vale a dire uo-mini che lavorano nell'estrazione della gommaelastica. Essi dopo alcuni giorni partivanoper Cuyaba, e mi offrirono aiuto e compa-gnia, se io pure volessi ritornare . Vedendoche nulla più v'era da fare coi mezzi che cirestavano ; essere assolutamente impossibiletentare una campagna coi selvaggi, il che ri-chiedeva almeno un mese di tempo e i viverigià scarseggiavano ; essendo già più che tras-corso il tempo concessomi e per altri mo-tivi che non occorre dichiarare, di perfettaintelligenza coll'amministratore della spedi-zione risolvetti far ritorno a Cuyabà .Dopo alcuni giorni di rapido cammino a

piedi, poichè rimasti quasi completamentesenza animali, giungemmo di nuovo alla casadel Cacico. Questi mi aveva mandato a direche mi aspettava per battezzare suo figlio ;egli intanto era partito con otto uomini perandare a riscuotere non so che derrate daiCabaçaes. Non giunse nel giorno seguente,come lo si aspettava. Intanto regnava nellamaloca molta attività per preparare per mevarii regali di cestellaria, in cui i Parecissono inimitabili ; altri si occupavano nellacaccia, e le donne preparavano la chicha .Doveva essere una bella e memorabile festail giorno del battesimo del ragazzo . Ma ilnemico del genere umano volle, come altrevolte, mettere lo zampino . Si aspettò indarnoil Cacico per 5 giorni ; finalmente corse voceche i Cabaçaes per vendicare non so cheingiuria l'avevano maltrattato e fors'ancheucciso cogli uomini del seguito . Intanto lemie vettovaglie erano già scarse . Pochi fa-giuoli dovevano servirci di cibo per 8 giornifino a Diamantino. Col rincrescimento che sipuò immaginare prendemmo le mosse versoEst. Solo Dio sa quanto soffersi! Non po-tendo più camminare coi piedi feriti nellescarpe, dovetti camminare scalzo su quellesabbie cocenti ed a grandi giornate per nondover soffrir la fame .Come piacque a Dio, giungemmo in tempo

a Diamantino, avendo finito le provvigioniall'ultimo accampamento fuori del popolato .In questa città, già ricca per l'abbondanzadei diamanti, ma ora alquanto decaduta fuigenerosamente ospitato dall' eccellente Sig .Colonnello Francesco Ferreira Mendes, per-sona più influente del luogo .Essendomi riposato colà tre giorni, com-

prai un mulo da sella e mi posi in marciaper Cuyabà, distante circa 40 leghe . Percorsiquella distanza in 6 giorni, attraversando re-

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gioni amene e pittoresche, ora montagnose,ora piane, bagnate da molti fiumi, special-mente dall'Alto Paraguay e Cuyaba. Final-mente col favore di Dio a mezzanotte del23 dicembre, antivigilia di Natale, io entravain casa nostra, con sorpresa di molti, che giàmi credevano morto per le sinistre notizieche erano corse a mio riguardo . Ben possodire sinceramente : Misericordia Domini, quianon sumus consumpti!Mi perdoni, amatissimo Padre, la mia pro-

lissità, ed accolga benignamente l'espressionedi stima ed affetto con cui le bacio le manie godo professarmi

Della S . V. Rev.maObb.mo ed Aff.mo Figlio in G. C .SAC. NICOLò BADARIOTTI .

URUGUAYUna nuova Cappella a Maria Ausiliatrice .

(Lettera del Ch . Pittini)

AMATISSIMO PADRE,

Las Piedras, 21 Giugno 1897.ILtempo non scancellerà così presto dalnostro cuore il ricordo della magnificafesta, con cui il dì 15 del corrente mesedi giugno si inaugurò la nuova Cap-

pella nel nostro Collegio di Las Piedras . L' edi-fizio di stile gotico, svelto, gentile, ideato dalnostro bravo Ingegnere Signor Del Piano, vennecrescendo e sviluppandosi come per incanto inquesti due ultimi anni, grazie alla protezione dellaMadonna che voleva per sè un'abitazione un po'più bella dell'anteriore, incomoda e direi quasiindecente, grazie al concorso manuale prestatoda tutti i nostri cari aspiranti e ascritti ed al-l' instancabile operosità dell'amato Direttore DonFelice Guerra .

Il dì 14, vigilia della festa, tutto era pronto perla dimane : le bandiere sventolavano orgogliosesulla punta dei pali destinati per l' illuminazione,i palloni aspettavano con ansia l' ora di slanciarsiper i campi del cielo, e per le finestre della nuovaCappella sfuggivano le armonie dell'ultima provadella Messa in do di Cherubini, che dovea can-tarsi il dì seguente : una cosa sola mancava, ela sua mancanza ci stringeva il cuore : « il beltempo » : per la volta del cielo andavano scorraz-zando minacciosi negri nuvoloni, o per dir me-glio deformi spiriti d'inferno dalle negre ali,che parevano beffarsi di noi e della nostra festa,e già cominciavano a spargerci sopra un' asper-sione più fredda di quella che si versa sulla tombadi uno scomunicato. « Ma, per Bacco! questo nonva: ai piedi della Madonna », grida una voce :« Ai piedi della Madonna » tutti rispondono in

coro ; ed eccoti una serie non interrotta di visiteai piedi di Maria per implorare il bel tempo .Venne la notte e sperando andammo a dormire .

Allo svegliarmi il dì seguente, tendo l' orecchio ;il vento mugge tra gli eucaliptus della piazza vi-cina. Cospettone ! Balzo di letto, corro alla finestrae caccio fuori il muso guardando all' insù ; negrocome la sponda di un abisso ! E nel vicino cor-tile così ben dipinto il dì prima, tutto disordinee sconquasso! qua e là alcuni pali piegati dalvento, s'inclinavano al suolo come accasciati daldolore, e le povere bandiere stracciate e penzo-lanti lasciavano colar giù dalla parte inferiorecerti grossi lagrimoni, residuo della pioggia ca-duta lungo la notte . « Questa volta sì che la Ma-donna vi ha gabbato ! » mi mormorò dentro unavociaccia cupa e stizzosa. « No, mi replicò un' altrapiù energica e più soave, la Madonna non ha maigabbato nessuno, » e mi fe' ripetere con Borghi

Spera, Israele, oh spera,Che il sole apparirà .

Alle 7 del mattino Mons . Cagliero benedisse lanuova Cappella e distribuì poscia durante la Messadella comunità una numerosa ed edificantissimaComunione agli interni ed ai giovani dell' Orato-rio festivo, tra cui vari ricevettero per la primavolta Gesù nel loro cuore . - Alle 10 ant. vi fuMessa solenne cantata dal Vicario generale dellaDiocesi, Mons . Santiago Haretche, con assistenzapontificale di Mons . Cagliero. Il rinomato oratoreMons. Eusebio De León ci trattenne per una mez-z' ora pendenti dal suo labbro con uno splendidodiscorso rigurgitante di concetti profondi, espressicon parola fervida e vigorosa ; e le armonie, orasemplici e tranquille, ora complicate e grandiosedella musica di Cherubini, scossero le intime fi-bre del cuore nel pubblico, che per la prima voltale gustava in questa Repubblica, dove non si e-rano finora organizzate potenti masse corali : equi , se per una parte dobbiamo congratularcicon i valenti ed applicati cantori del nostro Col-legio, per l' altra non possiamo non dar le do-vute grazie al caro D. Pietro Rota, Direttore del.Collegio Pio IX di Villa Colon, che col suo con-corso ed intelligente direzione fece sì che la mu-sica in tutto quel dì ottenesse un felicissimo ri-sultato .Una circostanza importantissima : durante la

Messa delle 10, verso la consacrazione, il solesquarciò d'un tratto le nubi, ed il suo raggio,sfavillante a traverso dei vetri istoriati che formanoil principal ornamento della Cappella, venne adinnondarla di luce, e confinò negli estremi oriz-zonti quelle nuvolaccie che fino allora erano statelà dandoci la baia e mantenendoci sulle spine .Oh cara mamma Maria ! tu non volesti in un dìcosì bello contristare il cuore dei tuoi figli, edesaudisti la loro preghiera !

Alle 15 ebbe luogo una breve, ma sugosa acca-demia, che cominciò con un Inno all' Immacolatadel sullodato D . Rota e conchiuse coll' Inno Sa-lesiano. Vi si eseguirono inoltre con universalesoddisfazione di C. Gomes l'Ave Maria (Guarany),

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di Dogliani la Salve Regina, di 3leyerbeer la santaMaria (Dinorah). Le composizioni letterarie fu-rono pure applauditissimo e quasi tutte concer-nenti la Madonna ; di modo che quella fu vera-mente una splendida dimostrazione e tributo diafetto a Maria .

Più tardi si diede la benedizione col Santissimo,preceduta dal Te .Deum solenne in canto fermocon voci alternate, ed il bel Tan-tum Ergo a quattro voci di DouMatteo Ottonello produsse unaeccellente impressione.La serata fini tra le molte-

plici diversioni preparate ante-riormente, con un tempo che nonavremmo desiderato migliore,sotto un cielo tempestato distelle .

Ed ora di tanta festa ci restanodue cose : un aumento di amor everso Maria e la leggiadra Cap-pella che le abbiamo eretto, collasua cara effigie cho dal nicclw,sormontante l' altar maggioresorride come una di quelle vi-sioni che rallegrano la morte deisanti. Oh ! che questa buonaMamma abbia sempre a coprii e icol suo manto, ed a fecondar :col suo materno soffio in quasi-Collegio molte piante atte a pro-durre frutti copiosi di santità ~di opere buone.

Mentre la prego, amatissiniQ :Padre, di volermi benedire ,professo di Lei

Af.mO FiglioCh . RICCARDO PITTINI .

Arrivi e partenze . - Sulla fi-ne dello scorso luglio è venuto inItalia il Missionario D . Carlo Pe-retto, Ispettore delle nostre Casedel Brasile, per chiedere al Sig. D. Ruaaumento di personale . Egli ripartirà neiprossimi mesi, appena sarà stato appagatone' suoi desiderii .

ORATORII FESTIVIBALERNA (CANTON TICINO) .

In data 5 luglio scrivono da Balerna al PopoloCattolico di Lugano quanto segue

« La festa di S . Luigi ha lasciato nei cuori deigiovanetti e di molti già adulti un'imperitura me-moria, Dico il vero ; io che fui sempre piuttosto pes-simista, ho dovuto convincermi che tutto si può

quando si vuole e molto più quando si intraprendein nome del Signore .» Erano biricchini i nostri ragazzi, indisciplinati,scorretti, alieni dal Sacerdote, che pure sempre cer-cava di loro avvicinarsi ; ed ora, mercè l'Oratorio di-retto dai non mai abbastanza amati ed apprezzatiSalesiani, qual cambiamento !

» Lo dicono i frutti raccolti dalla festa di ieri .Erano ben ottanta giovanetti che, purificati prima collavacro della Penitenza, con grande raccoglimentosi accostavano cogli alunni del benemerito CollegioDon Bosco a ricevere il Pane degli Angeli dalle manidi Mons. Severino Pisoni, che li invitava con bellis-simo ed appropriate parole dettate dalla sua vastamente e cuor grande . Lascio da parte la Messa can-tata egregiamente dagli alunni del Collegio, direttidal Don Dini, per portarmi al pomeriggio in cui fe-cero le prime prove i nostri ragazzi dell'Oratorio diS. Luigi .» Dopo il Vespro ed il bellissimo panegirico delSanto, recitato dal sullodato Monsignore, si diede laBenedizione col Santissimo, previo il canto del Tan-tum Ergo in musica da parte di un coro di ragazzi

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dell'Oratorio . A detta di tutti coloro che sanno gu-stare la musica, fu cantato bene .

» Ma i nostri giovanetti non erano soddisfatti diaverci chiamati spettatori ed ammiratori alla Chiesaparrocchiale (giacchè quella dell'Oratorio è troppoangusta per soddisfare alle esigenze) : vollero altresìchiamarci nel gran salone della Nunziatura, dove cifecero passare due bellissime ore colla rappresenta-zione « San Luigi » .

» Erano piccoli attori, ma fecero così bene la loroparte, che nell'arte drammatica ti parevano già pro-vetti .

» Dal teatrino ci fecero passare a notte fatta all'O-ratorio. Numerose bandiere e festoni che sventola-vano, palloncini artisticamente disposti che nell'in-sieme formavano le parole « Evviva S. Luigi » eche rompevano l'oscurità della notte ti preparavanoun incantevole aspetto . Nel frattempo tra i canti ela gioia dei cari giovanetti che non finiscono di fe-steggiare e ringraziare i loro ottimi Direttori, s'in-nalzano al cielo palloni e razzi, quasi latori a Dioed al loro augusto Patrono dei sentimenti che li ani-mavano .

» Così ebbe termine la bella festa . Un grazie avoi, o cari giovanetti, che ce l'avete offerta, e vivie sinceri ringraziamenti ai buoni Salesiani che tantacura si prendono dei nostri figli . Il Signore li con-servi a lungo, e voglia, nell'ardente desiderio e nellanecessità in cui si trovano di avere una spaziosacappella, allietarli ed animarli sempre più col soc-corso delle anime generose » .

BOLOGNA.

Riuscitissima fu la festa di S . Luigi celebrata il 18scorso luglio all'Oratorio S. Carlino . Alla Messa dellaComunione una moltitudine di giovanetti si accosta-rono alla Mensa Eucaristica con contegno edificantee commovente . Il Rev .mo Sig . D. Pedrelli, Parrocodei SS. Vitale ed Agricola, cantò la Messa solenne,durante la quale, con la cappella gremita di ben 600giovani, la piccola scuola dei cantori si riscosso l'am-mirazione di tutti pei suoi rapidi progressi . All'altarefaceva puro bella mostra il piccolo clero elegante-mente e generosamente vestito dalla zelante SignoraIrene Masetti .

Le funzioni continuarono ed ebbero termine nelpomeriggio coi Vespri, col Panegirico del Santo e daultimo colla benedizione del SS . Sacramento impar-tita dal Rev.mo D . Luigi Rocca, Economo generaledella nostra Pia Società .

Dopo la festa religiosa, sull'imbrunire, in vastoprato attiguo all'Oratorio, ebbe luogo la festa popo-lare, pur essa riuscitissima per lo stragrande concorsodi fanciulli con i loro parenti e numerosi invitati .Tutta quella folla, a stento contenuta nel recinto, bel-lamente rischiarato da una vaghissima illuminazionea bicchierini multicolori con iscrizioni, venne ralle-

grata dai concenti della banda di Castel Maggiore edallietata dai fuochi artificiali, dall'innalzamento di pal-loni et similia . I fanciulli erano felici per un sì beldivertimento, che, grazie alla sullodata Sig .ra Masetti,sostenitrice delle spese, fu proprio splendido .

BUSTO ARSIZIO .

Il corrispondente Bustese della Lega Lombardadi Milano, l' egregio Sig . Carlo Cornelli, SegretarioContabile di quella Congregazione di Carità, nei nu-meri 211 e 214 scrive lunghe corrispondenze intornoalle feste di S . Luigi e distribuzione dei premii ce-lebrate dai Salesiani di Busto. Eccone alcuni branidi semplice relazione, spogli di tutti gli elogi che labontà d'animo dello scrivente volle fare ai figli diD. Bosco

« Al mattino le funzioni furono allietate da sceltamusica

» Nel pomeriggio incominciarono i più svariati giuo-chi, ai quali presero parte tutta la scolaresca salesianae la tumultuosa folla dei frequentatori dell'Oratorio .

» Protrattasi così la giornata sino alle 17, ungrazioso discorso su San Luigi veniva fatto dal M .R. Don Giuseppe Panini, con intonazione gentile ebene adatta alla intelligenza ed alle aspirazioni delgiovane uditorio .» Ed eccoti in un momento quattro baldi giova-notti, presa a spalle la statua del Santo, precedutidall'allegra turba fanciullesca e seguiti dai Superiorie dai Chierici, al suono dell'eccellente banda salesiana,uscire dall'Istituto salmodiando con mirabile racco-glimento. Così in un attimo si forma una ben ordi-nata processione, la quale fa echeggiare le allegre edargentine voci dei seguaci di San Luigi sulle pubblichevie con generale edificazione .

» Frattanto una variopinta folla di signorine e disignore, parenti dei fanciulli, nonchè molti giovanie molti genitori e numerosi visitatori irrompono nelvastissimo cortile, empiono la capace Chiesa e le at-tigue sale e così si dà la benedizione col Santissimo,mentre la musica della Cappella Salesiana, tutta com-posta di allievi Bustesi, fa sentire le sue simpatichee toccanti note .

» Più di una lagrima ho visto luccicare sugli occhidegli spettatori in quel misterioso e dolce momento .

» Ma senza ritardo altri giuochi sapientemente idea-ti chiamarono la folla in molte parti . Una vera espo-sizione di ginnastica sana e nazionale sta nel grancortile, e la gara dura animata in fino a quando letrombe danno l'adunata pel teatrino .

» Il teatrino! Immaginatevi la vastissìma aula, pienazeppa in ogni angolo, per ogni dove, ed il siparioalzarsi su ed eleganti attori apparire in ricche vestida un sontuoso scenario !

» L'allegra marcia della banda salesiana ha datol'ultima nota ed il dramma sacro San Saturnino èincominciato .

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» Sono cinque atti, una tragedia in versi, classicaper la lingua, per la sostanza e per l'interesse dellaazione terribile : il martirio cristiano ! ma che dicoterribile?! Quegli attori, specialmente Valente e Sa-turnino ed i suoi due fratellini, sono talmente inve-stiti della loro parte, è così gentile la loro voce, cosìspontanea, corretta e passionale la loro azione, cosìgraziosa la loro figura e le loro movenze, che l'udi-torio si sente entusiasmato, trasportato nell'ambientestorico religioso .

» Vorrei dire che molti dall'anima sensibile e dalcuore ardente desiderano, mi pare, di correre essi pureal martirio con Valente e Saturnino, e quando in unaluce rosea appare irridescente sulla scena una vi-sione angelica che conforta i giovani a morire per lafede, tutti si sentono qualche cosa di più che un sem-plice spettatore .

» Certamente ebbe ragione l'illustre Don Francesia,che presiedeva alla festa, nel dire che quel dramma,dato in quel modo, valeva più di una predica .

» Così in mezzo alle più care e più forti emozioniè passata una giornata che non sapremo dimenticaregiammai, perche in essa abbiamo vissuto in una vitareligiosa ed ideale che innonda il cuore e conforta lospirito ...

» Per la domenica seguente 8 agosto, era statapreparata una ben riuscita accademia per la distri-buzione dei premi . La presiedeva il Rev .mo Mons .Proposto . Dapprima fuvvi un discorso del DirettoreD . Fumagalli, col quale egli venne a dimostrare inmodo evidente e toccante l'obbligo grave e solenne che iparenti hanno di bene indirizzare la educazione deiloro figli, e come a tale intento magnificamente sipresti l'Istituto salesiano . Fu quindi pregato Monsignoredi distribuire i premii annuali ai convittori ed ai gìo-vani dell'Oratorio festivo . Ed in fine una pesca dibeneficenza abbastanza vivace chiuse la serie dei fe-steggiamenti . »

GUALDO TADINO .

La Gazzetta di Foligno del 31 luglio scorso cidà una breve relazione della bellissima festa celebra-tasi nel nostro Oratorio festivo di quella città . Lariproduciamo integralmente per la sua brevità

« Domenica 25 c . m. i giovanetti dell' OratorioSalesiano di S . Roberto di questa città festeggiaronoil loro Patrono celeste . Alle 7 della mattina nellachiesa di S . Benedetto, da Mons . Vescovo fu cele-brata la s . Messa e distribuita la santa Comunione,prima della quale rivolse ai presenti calde e affet-tuose parole . Anche un buon numero dei soci delCircolo Cattolico prese parte alla solenne funzione .

» La sera all'Oratorio stesso fu rappresentato il Bu-giardo del Goldoni, seguito dalla brillante farsaDue caratteri opposti . Tutti gli attori indistinta-mente disimpegnarono la lor parte con bel garbo ,riscuotendo meritati elogi dal numeroso uditorio . »

SAVONA.

Il Letimbro, giornale cattolico di Savona, dopo unbell'articolo, in cui dimostra ad evidenza il bene im-menso che produce quell'Oratorio Festivo diretto daiSalesiani, ci dà i seguenti particelari intorno alla festadi S. Luigi e chiusura dell'anno catechistico fattasila 1a domenica d'agosto in quell'Oratorio :

« Al mattino, come al solito delle feste che si ce-lebrano all'Oratorio, Messa della Comunione, in cuinumerosissimi studenti ed operai si accostarono allasacra mensa . Poi Messa solenne in musica, eseguitadai ragazzi dell'Oratorio . Alla sera Vespri solenni inmusica eseguiti pure da quei giovanetti .

» Dopo i Vespri un bel discorsetto del Can. Cer-ruti, che deve aver fatto melto del bene a quei braviragazzi . Egli parlò di S . Luigi e lo presentò comemodello di castità, di umiltà, di carità e di penitenza . . .» Ci fu anche una breve accademia per la chiusuradell'anno catechistico . Si cominciò con l' inno sale-siano . . . Lesse poi un affettuoso discorso il DirettoreD . Descalzi, discorso improntato di tutto quell'affettopaterno che nutre in cuore per i giovani .» Dimostrò molto bene che non può darsi educa-zione senza l'insegnamento del catechismo . Il pub-blico numeroso e scelto applaudì lungamente .» Fu declamata ancora una bella poesia da ungiovane chierico, che fu ripetutamente applaudito .Poi fu cantato un duetto di Mendelssohn, a cui feceseguito un bel discorsetto del Presidente del CircoloS. Luigi, Gustavo Cuneo .» È

questi un giovane che promette molto bene,

e che dovrà essere certo la consolazione dei suoi bravigenitori, i quali gli sanno procurare una educazionetanto cristiana, che gli fa professare così aperta-mente e francamente la sua fede .» Noi abbiamo stretta con piacere la mano ad ungiovane di così nobile sentire, che speriamo, in untempo non lontano, di avere a compagno nell'Operadei Comitati .

» Si proclamarono quindi i premiati, e si chiusecolla ripetizione dell'inno salesiano .

» Usciti nel cortile, ci aspettava una stupenda lu-minaria, disposta con gusto ed arte dai giovani delCircolo S . Luigi. Faceva gli onori della serata labrava banda della Società Cattolica Operaia, che haeseguiti scelti pezzi di musica . Ad ora tarda ce nesiamo tornati a casa, accompagnati da una squadradi giovanotti operai e dal ricordo di un giorno felice .» Di tutto questo sia data lode, dopo Dio, all'in-faticabile D . Descalzi, al suo bravo aiutante di campo,D. Guala, a tutti i bravi Salesiani e giovani del-l'Oratorio ed a tutti coloro che vi cooperarono allabuona riuscita della festa. »

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Ai GiovanettìOH! QUANTE SCIMIE !

Miei cari amici,

NON so se voi già conosciate il vezzo prin-c ipale delle scimie. Comunque, leggete ilseguente fatterello che ci contano le storie .

Un merciaiuolo traversava un giorno una fo-resta delle Indie popolata da legioni di scimie,e dalle loro smorfie veniva in modo singolarericreato. Ma, mentre egli passava il tempo avederle balzare da un albero di cocco ad un al-tro e contemplava tutti i varii giuocherelli, dicui era capace quello stuolo di mammiferi, so-praggiunse la notte, ed il povero mercantuzzodovette, per non smarrirsi del tutto, decidersia passare ivi la notte coricato a pie' d' un al-bero .

La prospettiva era poco consolante . Le forestedell'India non sono guari popolate da uominicivilizzati, ma sono il ricovero di molti ladri,tigri e serpenti. Contro i primi il povero mer-cantuzzo, solo come era, non aveva altro a fareche raccomandarsi a Dio : per mettersi al ri-paro degli ultimi, attaccò il fuoco alle erbe vi-cine di un superbo cocco ; e quando per tal modosi fu assicurato che non avrebbe calcato la codadi qualche serpente a sonagli o d'altro rettiledi simil specie, seduto filosoficamente a' piedidell'albero, cavò dal suo fardello un berretto danotte fra i cento che componevano il suo carico,sel mise in testa e si addormentò .Pare che il buon uomo avesse molto sonno ;

poichè, malgrado il timore delle tigri, dei ser-penti e de' ladri, non si svegliò che a sole giàalto. Egli era interamente assorto in contem-plare la bella scena che lo circondava, quandoin un subito si avvede trasecolato che è apertala valigia, e lo stupore si fa spavento quandola riconosce vuota .

Egli avrebbe voluto di tutto cuore gridare alladro, ma non trovavansi colà nè guardie ru-rali, nè carabinieri, nè questurini . . E poi que-sto di rubargli appena i berretti, senza torcergliun capello, gli sembrava un procedere con troppiriguardi per parte dei ladri . . . . In quest'incer-tezza alza gli occhi al cielo in atto di di-sperazione; ed oh! prodigio! mentre fregasi gliocchi per assicurarsi se è desto, le scimie deldì innanzi gli compaiono tutte innanzi incap-pellate de' suoi berretti e quasi in atto di schernosedute sui rami degli alberi .

Il caso era nuovo e curioso, ed il povero mer-ciaiuolo non potè trattenere le risa . Ma la mer-canzia sparita e la sua conseguente rovina loimpensierisce alquanto. Cerca allora di riaverei berretti, e, disperando di raggiungere le sci-mie alla corsa, tenta di prenderle alle buone edi attirarle coll'offrir loro de' cocchi . - Inu-tile ritrovato ! le scimie lo adocchiano maligned'alto in basso e pare pensino a tutt'altro chead una restituzione . Ad un tratto il povero ga-lantuomo non sa più contenersi, infuria e congesto comunissimo agli arrovellati getta perterra il suo berretto da notte . Allora, prodigionuovo! le scimie di sedute che erano si alzano,dan di piglio al loro berretto, lo gettano perterra, ed il merciaiuolo pien di giubilo non hache la fatica di chinarsi, raccoglierli e chiu-derli ben bene nella valigia .Amici cari, quanto sono ridicole le scimie!

Eppure tra gli uomini e specialmente tra i gio-vanetti vi sono molti che imitano questo lorobrutto vezzo . Quante cose invero non si fannoper imitazione! Si ride perchè altri ride, sigiuoca perchè altri giuoca, si disubbidisce per-chè altri è disubbidiente, si parla sboccatamentee si bestemmia perchè non si osa fare diversamentedagli altri, in una parola si tralasciano i pro-prii doveri, si opera il male, e si diventa ir-religiosi e malvagi, perchè tali sono coloro chene circondano .

Oh! quanti giovani per tal modo si rendonopiù ridicoli delle scimie! Io li compiango nelprofondo dell'animo mio e prego il buon Dio avoler preservare da un sì brullo vezzo tuttiquanti i miei cari amici . Il bene e la virtù èda imitarsi in chiunque si veda praticata, mail vizio va sempre e dovunque detestato ed ab-borrito!

Vostro Aff m° AmicoDON GIULIVO .

- Anche il giovinetto Leone Rigo da Milanomandò della sua cassettina L . 7,30 per i poveriMissionari della Candelara nella Terra del Fuoco .Egli prega la Vergine, cui è dedicata quella Mis-sione, che voglia ottenere dal buon Dio a lui ed allasorellina la salute spirituale e corporale; ed io ag-giungo sicchè ambedue possano formare la deliziadegli amati loro genitori .- Quell' angioletto di Reggio Emilia poi, che già

inviò il suo obolino per la Missione della Candelara,ora, per mezzo dello stesso D . Andrea Melloni, mispedisce L. 3 a favore dei poveri bambini Armeniricoverati nella Casa della S. Famiglia in Betlemme.Augurando che il suo esempio trovi molti imita-tori tra i miei cari amici, prego Gesù Bambinoche lo faccia crescere ognora in sanità e sapienza -appo Dio ed appo gli uomini!

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Padre consolato.Il 16 marzo del corrente anno, due miei

figliuolini, di cui il maggiore ha otto anni edil minore sei, introdottisi senza essere vedutidai parenti in un magazzino ove si trovavaun fucile carico, non presentendo il pericolo,cominciarono a divertirsi con esso, tenendoloil maggiore pel calcio ed il minore per lacanna. In questo mentre l'arma scatta, col-pendo a bruciapelo il minore nella guanciasinistra e stramazzandolo al suolo. Si im-magini qual fu il nostro dolore . Fu tostoportato all'ospedale di Vercelli, ove la feritafu giudicata gravissima ed i medici non da-vano speranza di guarigione . In tale fran-gente misi il mio bambino sotto l'alta pro-tezione di Maria SS . Ausiliatrice e scrissial Sig . D. Rua, affinchè facesse pregare, e neottenni subito risposta . In sulle prime parevache la ferita non volesse rimarginarsi e comin-ciasse incancrenirsi, minacciando di morteil mio bambino . Questa cosa non ci dis-animò, ma fece aumentare le nostre preghieree la nostra fiducia in Maria SS . ; e non fummodisingannati. Dopo quarantanove giorni dicura, mio figlio uscì dall'ospedale guarito inmodo che nessuno avrebbe osato sperare . Ri-conoscente sono venuto oggi, 24 maggio, aringraziare questa potentissima Signora in-sieme col mio figliuoletto, ed a presentarleuna tenue offerta che le avevo promesso incaso di guarigione . Voglia Maria Ausiliatriceaccettare la riconoscenza mia e di tutta lamia famiglia, unita alla promessa della piùfigliale divozione .

Torino, 24 Maggio 1897 .ANDREA BINELLI .

L'invocammo e ci esaudì .La Signora Agata Cerri di Lenta Vercel-

lese fu colpita improvvisamente da una ma-lattia che la ridusse in fin di vita . I medicinon sapevano spiegare la natura del male ; edi rimedi tentati non le recavano alcun sol-lievo. Disperata di ogni soccorso umano, non

le rimaneva più che prepararsi al gran passo,quando venne consigliata a ricorrere a Ma-ria SS. Ausiliatrice, salute degli infermi . Ac-cettò il consiglio come un' ispirazione ve-nuta dal cielo, e si raccomandò a questa buonaMadre celeste con grande fervore, promet-tendo un'offerta al suo santuario. La grazianon tardò a farsi aspettare. Da quel mo-mento cominciò, con meraviglia dei medici,a migliorare , finchè, passato ogni pericolo,potè alzarsi da letto; ed oggi è venuta aTorino per ringraziare la sua celeste Bene-fattrice ed a portare la limosina promessa .-- Oggi pure fu a render grazie alla Ver-gine Ausiliatrice la Signora Maria Mezzo ve-dova Bognolo del medesimo paese, per in-signe favore ricevuto . Fu presa dall'influenza,la quale degenerò ben presto in polmonite,ponendo in pericolo la sua vita . L'arte me-dica non trovava alcuna speranza di guari-gione. Già sull'orlo della tomba , l'infermaalzò le sue suppliche a Maria, Consolatricedegli afflitti, e cominciò una novena, facendovoto di un'offerta e di andare per tre anniin pellegrinaggio al suo santuario, in occa-sione della festa . Domandò anche l'aiuto dellepreghiere di altre persone ; e la sua fiduciavenne esaudita . Il male diede indietro , sicalmò la febbre e, con stupore di quanti lacircondavano, fu vista abbandonare la camera,recarsi in Chiesa e prostrarsi all'altare dellaMadonna. Piena di riconoscenza verso la ce-leste Patrona, dopo aver sciolto il voto, Lerende pubblici ringraziamenti, invitando tuttiquelli che si trovano in qualche necessitàspirituale o temporale a ricorrere al suo po-tente patrocinio, con piena fiducia di essereconsolati .

Torino-Valsalice, 30 Maggio 1897 .Sac. ANDREA BELTRAMI .

Auxilium Cristianorum, ora pro nobis .Pregato, ben volentieri m' accingo a dar

relazione di un fatto che torna tutto a gloriadi Maria Ausiliatrice. - Una mia Parroc-chiana trovavasi oppressa da angustie terri-bili, perchè ingiustamente calunniata, vili-

GRAZIEdì Maria Ausiliatrice

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pesa, e perfin minacciata di morte . Ricorseai tribunali per liberarsi da tant'onta, masiccome il suo persecutore era uomo dana-roso, questi tentò tutte le vie per corromperee giudici e testimoni ; di qui prolungati rin-vii, nuovi esami, viaggi, noie, fastidii senzafine . In mezzo a queste titubanze dolorosela suddetta non si perdè d'animo, e divotacom'era di Maria Ausiliatrice , si rivolse aquesta cara Madre per aiuto e conforto . Lesue preghiere furono accette e sentissi unadolce speranza scenderle in cuore, che tuttala consolò . E mentre sembrava che tuttodovesse finire a trionfo del suo ingiusto per-secutore, inaspettatamente fu data sentenzainappellabile in suo favore, ed oltre di averpubblica e piena riparazione per l'intaccatasua onorabilità , fu compensata esuberante-mente nelle spese ; per cui compresa dallapiù sentita gratitudine , ringrazia di tuttocuore Maria Ausiliatrice, e a sciogliere unasua promessa prega a voler inserire nel Bol-lettino Salesiano questa grazia speciale , of-frendo ad onor di Maria SS . AusiliatriceL. 10 .

Gualtieri (Emilia), 19 Giugno 1897.ARC. ATTILIO PAGLIARI .

Abbiategrasso (MILANO) . - Il ch. GiuseppeLattuada, desideroso di ottenere da Dio unasingolarissima grazia per sè e per la sua fami-glia, fece ricorso alla Madonna di D . Bosco conuna novena di preghiere, promettendole di farpubblicare nel Bollettino Salesiano la grazia edi mandare una tenue offerta alla Pia Societàdi S . Francesco di Sales . Esaudito ne' suoi voticon vera soddisfazione adempie alle fatte pro-messe .

Alcamo (TRAPaNI) . - Pietro M . a Rocca invia unvaglia di L. 90 in adempimento di promessafatta a Maria SS . Ausiliatrice per ottenere laguarigione del suo figliuoletto Ignazio . Questiora è del tutto ristabilito, e l'ottimo genitoreripone tutta la sua fiducia nella Vergine, chevorrà preservarglielo in avvenire da ogni altropericolo e disgrazia .

Bellinzago (NOVARA) . - Marietta Gavinelli ,spedita dai medici e perduta ogni umana spe-ranza, invocò fiduciosa l'aiuto di Maria SS . Au-siliatrice, promettendole nel tempo stesso unatenue offerta a grazia ricevuta . Potenza dellaVergine ! Di subito l'inferma incominciò a mi-gliorare ed in breve tempo si trovò guarita .Ora, piena di riconoscenza, adempie la fattapromessa, gridando dal fondo del cuore : VivaMaria SS. Ausiliatrice !

Braga (PORTOGALLO) . - Il Direttore della Casasalesiana di questa città, D. Luigi Sutera, ciscriveva nello scorso luglio quanto segue, scu-sandone il ritardo : « Nello scorso febbraio mirecai a visitare una pia signora afflitta al sommo,perciò la sua vecchia madre, che giaceva gra-vemente inferma, ricusava di confessarsi, di-cendo di non averne bisogno. Io le diedi unamedaglia di Maria Ausiliatrice e l' esortai cal-damente a fare una novena alla nostra Celeste

Protettrice, che avrebbe certamente esaudito isuoi voti . Ed i suoi voti furono difatti piena-mente esauditi . Ricevetti ben presto la lietanuova che la moribonda erari confessata e spi-rata nel bacio del Signore. Ed ecco come av-venne il miracolo : « Principiai, così mi dicevala già mentovata signora, principiai la novenache ella m' aveva consigliato ed esperimentaitosto il valido patrocinio della Madonna di DonBosco. Quasi repentinamente l'ammalata vollecorreggere il testamento, cominciò a parlare dipietà, e , caduto il discorso sulla Confessione,ella stessa chiese di confessarsi . La grazia erafatta, l'Ausiliatrice dei Cristiani aveva trion-fato : si confessò e rese a Dio l' anima sua . »La pia signora, come perpetuo segno di grati-tudine verso l'eccelsa Benefattrice, mi regalòuna vistosa somma per l' apertura della Casadegli ascritti alla nostra Pia Società . - Oh !quanto è mai buona e potente Maria Ausilia-trice. A Lei ricorrano gli afflitti, che troverannoin Lei pace e conforto nelle loro pene ! »

Brendola Vicentina . - Antonio Fillon, rico-noscente a Maria SS . Ausiliatrice per una se-gnalatissima grazia ottenuta per sua interces-sione nella persona della propria moglie ingrave pericolo di vita, manda la tenue offertadi L . 10 .

Carsi di Valbrevenna (GENOVA). - Il Coo-peratore Andrea Rossi rende vive grazie a Ma-ria SS. Ausiliatrice per essere stato esauditonella guarigione della propria figlia, di dueanni e mezzo, ammalata di angina . Promettendoimperitura riconoscenza a questa Vergine po-tentissima, invia l'offerta di L . 15 .

Mellea (RAVENNA) . - Lucia Petitti , Coopera-trice salesiana, avendo pregata Maria SS . Au-siliatrice per ottenere la guarigione di due suebambine infette di morbillo, ed essendone stataesaudita, invia L . 2 per la celebrazione di unas. Messa di ringraziamento all'altare dell'Au-siliatrice dei Cristiani, e prega sia resa pubblicala grazia a comune edificazione ed a gloria dellaMadonna di D . Bosco .

Nadur di Gozo(MALTA).-Il Rev.mo Can.Martino Camilleri, facendoci pervenire, a nomedi un suo amico, un piccolo cuore d'argento daappendersi innanzi al prodigioso simulacro diMaria SS . Ausiliatrice, ci fa tener pure la se-guente relazione di grazia pubblicata già nellaGazzetta di Malta. - La persona che ha atti-rato sopra di sè i pietosi sguardi della B . Ver-gine abita nel Casale Nadur di Gozo (Malta) .« L' inferma, donna ottantenne, soffriva dimalattia di cuore complicata, e la sua guari-gione era disperata, come assicura il Dott . G .Vassallo, medico condotto di quel Casale ; tantoche le furono amministrati gli ultimi Sacra-menti. Un devoto di Maria però ebbe la buonainspirazione di ricorrere alla Vergine AuxiliumChristianorum . Le fece voto di offrirle un cuored'argento, qualora Ella ottenesse la guarigionedella vecchia inferma ; e senza por tempo inmezzo si mise a fare una novena . Cosa ammi-rabile ! Il secondo giorno della novena l' am-malata diè segni certi di miglioramento, ed inpochi giorni ricuperò la salute, come certificail prelodato Dott . Vassallo . Sia lode a Maria,che è veramente Aiuto dei Cristiani, i qualiricorrono alla sua intercessione ! »

Oristano (CAGLIARI) . - La signora GiovannaSigna Boy Carta, inviando l'offerta per la ce-lebrazione di una s. Messa all'altare della Ver-

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gine, scrive : « Il 18 maggio la cara mia madrefu colpita da grave influenza, che in breve sicambiò in una terribile bronco-polmonite . Tuttofaceva presagire un esito funesto : la poverainferma si trovava talmente esausta di forze,che la sua esistenza pareva dovesse spegnersida un momento all' altro. Quale desolazionenella nostra famiglia ! È appena un anno chela sventura ci privò dell'adorato genitore . Ac-casciata dal dolore e non avendo quasi più spe-ranza nei mezzi umani, mi son rivolta a Coleiche a ragione si chiama salute degli infermi,promettendo di fare una novena con la s. Co-munione e di inviare l' offerta per una Messada celebrare al suo altare, se mamma fosse gua-rita. Sperava tanto, e non fui delusa . Il giorno24 mamma cominciò a migliorare e proseguesempre bene. Evviva dunque Maria SS . ! »

Postioma (Treviso) . - La sig .ra Angela Grossiringrazia Maria SS . Ausiliatrice per essere statapreservata, mercè la sua protezione, dalla gran-dine e per aver avuto in tempo opportuno unapioggia benefica sui proprii fondi .

Ottennero pure grazie segnalatissime da Ma-ria SS. Ausiliatrice , e pieni di riconoscenzainviarono offerte al suo santuario di Torino oper la celebrazione di s . Messe di ringrazia-mento , o per le Missioni Salesiane , o per lealtre Opere di D . Bosco, i seguenti

Il M. R. Sig . Vicario della Madonna della Pioggia,Bologna . - La Sig. Caprotti, Bologna. - F. D ., Che-rasco . - Ildegonda Gambirasio ved . Moscheni, Fon-tanella del Monte . - G . G., S. Michele Extra (Verona) .- Suor Maria Fortunata, Abbadessa delle P . V. Ere-mite, S. Eremo (Padova) . - Ch . Augusto Pagani,Pizzano (Bologna) . - Ch. Carlo Barbero, Mombercelli(Alessandria) . - Sac. Giuseppe Scalese, San MauroForte (Potenza) . - G . Morici, San Stefano d'Arcevia(Ancona) . - D. Paolo Vecchi, Spilamberto (Modena) .- Giovanni Valcado, Lavina (Porto Maurizio) .Clara Devalle, Belvedere-Lunga . - Ch. Giovanni Bo-nada, Torino . - Emma Galizia, Monterotondo (Roma) .- Can. Prep . Francesco Onorato, Isola d' Ischia. -Ch. Confortino Confortini, Gavi (Livorno) . - AgostinoLuciardi di Spezia ed Egidio Tamiotti, Torino. -Can. Damiano Alliana, Alba (Cuneo) . - Sac. Gio-vanni de Jennis, Francavilla (Chieti) . - CarolinaCotto, Asti . - Maria Fiducia, Catania . - D. PietroGiordano, Direttore del Collegio Salesiano di Loreto,coll'offerta di L . 5, a nome di uno studente di medi-cina graziato da Maria . - M. Monte-Verde, CasaleMonferrato . - Teresa Nicola, Milano . - Teresa Cana-vesio, con offerta di L . 5, Carmagnola . - N. N. O .,Cavagnolo . - Maria Calleri, Carrù (Mondovì) . - F.T., Torino, con offerta di L . 20 . - Ernesta Motta,Castano I. - Cristina Peronetti ved. Bonino, Riva-rete Canavese. - Carolina Beaufre, Venezia. - Il sac.Angelo Cattaneo, Parroco di S. Stefano ed Oggiona (Mi-lano), guarito da mal di cuore ed altri gravi malanniper le fervido preghiere ed offerte fatte a Maria Au-siliatrice dalle nipoti Angela e Maria . - FilomenaCapobianco, Verona, con offerta di L . 5 . - Sac. A.Fantone a nome di una persona di Pajano di Verona

'con offerta di L . 5 per la celebrazione di una Messa .

Notizie varieANCORA DELLE SOLENNI FESTE

di Sampierdarena .

Le solennissime feste giubilari di Sampierda-rena, di cui parlammo nel numero precedente,ebbero la loro chiusura definitiva colla festa ti-tolare della Parrocchia, vale a dire con S . Gaetano .

Visita di Sua Eminenza il Card . Cretoni . -Il primo giorno della novena fu contraddistinto

dalla visita di un illustre personaggio, l' E .moCard. Cretoni. Così ne parla il Cittadino di Genovadel 31 luglio« Solenne e degna accoglienza si ebbe ieri l'E-minentissimo Cardin . Cretoni a Sampierdarena,nella Parrocchia di S . Gaetano, affidata ai Sale-siani . Attendevalo sulla piazzetta della chiesa l'e-gregia banda dell' Ospizio Salesiano, i Parrochidella città e numeroso clero .

» Furono due ore di paradiso . L'Eminentissimocelebrò la S . Messa e distribuì la S . Comunionea tutti i giovanetti dell' Istituto, tre de' quali siaccostavano per la prima volta al Cibo Eucari-stico .

» Fu profondamente commosso al vedere l'im-mensa folla di popolo, che accompagnò quei buonigiovanetti al grande atto , poichè la Comunionedurò circa un'ora . Dopo la Messa, la stessa Emi-nenza solennemente impartiva col Venerabile laBenedizione .

» Presero parte alla commovente cerimoniamolte e scelte signore, gl'Istituti delle Figlie diS. Anna e dell'Immacolata Concezione , le Orfa-nelle della Provvidenza, le Suore della Presen-tazione, come pure il Comitato Parrocchiale, laSocietà O. C. di S. Maurizio e quella delle Con-ferenze di S. Vincenzo de' Paoli, che dopo la fun-zione ossequiarono con gentil pensiero l'Eminen-tissimo. Il quale, tra le note armoniose della bandadell'Istituto e gli augurii schiettamente cattolicie le più vive acclamazioni dei giovani convittori,ripartiva contento, anzi commosso, benedicendo atutti . »Presentazione del dono . - Il 3 agosto radu-

navasi per l'ultima volta il Comitato degli An-tichi Allievi per fare la consegna del dono aiSalesiani quale ricordo del 25° sì bellamente ce-lebrato .Le offerte degli Antichi Allievi toccarono quasi

le mille lire, concorrendovi gli alunni di 6 Diocesi .I l bellissimo dono, presentato al Rettore dell'Isti-

tuto Dott. Sac. Giovanni Tamietti, consiste in unsuperbo e magnifico ostensorio, tutto in argentomassiccio, eseguito dall'orefice Gio . Battista Gis-mondi. Misura 80 centimetri in altezza ed il dia-metro della raggiera è di centimetri 40 . Il troncoposa su di una base ovale, attorno alla quale giraall'esterno incisa la seguente iscrizione : « AnnoXXV ex quo - heic recipi coepti sunt - ob adeptamdignitatem -qua sacra operantur 1897 .

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Questa semplice ed espressiva iscrizione ful'ultimo lavoro che il compianto Can . Grondonadettò pochi giorni innanzi della sua morte, dalletto dei suoi dolori .

Il tronco poi a sua volta sorregge un bellis-simo angelo recante dalla destra in alto un cor-nucopia, dal quale escono i mistici simboli, mistia fiori . Tutto attorno alla raggiera gira un gruppodi nuvole argentee, tra le quali spiccano pattini

e due angeli ai lati in atto di adorazione ; in altola maestosa figura del Padre Eterno, in basso ilsimbolico pellicano. Insomma è nel complesso unlavoro ricco di sostanza e che appaga l'occhio, ementre fa onore all'orefice Gismondi, è un donoeho ben esprime l' affetto santo e bello che gliAntichi Alunni di Sampierdarena nutrono verso gliantichi loro ansati Superiori e alla Casa che li ri-cettò adolescenti, nella quale resterà perenne se-gno di gratitudine e di affettuosa riconoscenza .

Tutti gli Allievi, che colle loro offerte parte-ciparono a questo dono, possono andar superbi dellavoro assiduo e solerte del loro Comitato, colquale nuovamente ci congratuliamo di cuore, siapel dono ben pensato, come anche per l'azione in-defessa spiegata nelle feste passate .

Deliberazioni. - In quest'adunanza si è deli-berato all'unanimità : 1°. La convocazione annualedel Comitato degli Antichi Allievi per la cele-

brazione della festa di MariaA usiliatrice in San Siro di Ge-nova, intervenendovi colle in-segue del loro grado ed inca-ricandosi essi della raccoltadell'elemosina ; 2° . La convo-cazione quinquennale di tuttigli Antichi Allievi in giornoda stabilirsi dal Comitato d'ac-cordo coi Superiori dell'Ospi-zio ; 3° . di cantare ogni anno,nella Vigilia di S. Gaetano onel giorno precedente, se im-pedita dal rito, una Messa daRegaiem in suffragio di tuttigli Allievi defunti. Cosa cheaià si è cominciato a fare diquesto anno stesso, eseguen-dovisi la musica di Mons . Ca-gliero .

Solennità, di S . Gaetano .- Questa solennità titolaredella Parrocchia, tramandataalla Domenica 8 agosto, nonpoteva riuscire più splendida .« Sabato sera, così il Cittadinodi Genova, l'illuminazione furicca e generale : dalle Pie-trine fino a via Polcevera,dall'Oratorio dei Morti fino aPiazza d'asmi e per tutta lacollina di Belvedere era unacopiosa gara di lumi , cheuniti a quei numerosissimi delCampanile e della piazza dellaParrocchia, furono una veraprova della pietà profondaed entusiastica dei parroc-chiani di S. Gaetano .» Al mattino fu assai note-

vole la frequenza ai SantiSacramenti . Celebrò la Mes-sa della Comunione generaleS. E. R.ma Mons. Fedele Ab-bati, Vescovo di Diocleziano-poli, il quale alle 11 assistettepontificalmente alla Messa so-lenne, celebrata dal Prevostodi N . S. delle Grazie . Il pa-negirico del Rev . Zorollo, pie-no di unzione e ricco di sodadottrina, scolpì assai benenegli affollati uditori la scru-

polosa figura di S. Gaetano, l'Angelo della Prov-videnza .

» Alle ore 6 vi furono i Vespri solennementepontificati dallo stesso Mons. Abbati, dopo i qualiil Rev.- Don Francesco Olcese, Arciprete e Vi-cario Foraneo della città, con brevi ma affettuoseparole invitò lo scelto uditorio a benedire il Si-gnore per il gran bene qui operato dai Salesianinei venticinque anni decorsi . Cantatosi il Te Deum,l'Ostia Divina, chiusa nell'argenteo ricco Osten-

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sorio offerto dagli Antichi Allievi, si alzava bene-dicendo sul capo della moltitudine divota cheassiepava il sacro tempio .

» Coll'accademia per la solenne distribuzione deipremi tenuta all'indomani nel vasto cortile del-l'Istituto ed onorata dalla presenza dell'Assessoreall'Istruzione pubblica Prof. Carlo Orgero, dalmaestro sig . Edoardo Testori e molti altri spet-tabili cittadini, ebbe termine la serie di questecare solennità giubilari e l'anno 96-97 cotantoricco di belle e buone cose, che lascierà in tuttie antichi e recenti Allievi una memoria incan-cellabile » .

GLI ANTICHI ALLIEVIdel nostro Collegio di Faenza .

Il giorno 18 luglio scorso, così scrive l'avveniredi Bologna , gli Antichi Allievi del Collegio Sa-lesiano di Faenza, riuniti in Associazione, colà siraccolsero da ogni parte di Romagna, per festeg-giare il loro Direttore e per passare insieme unaallegra giornata .Al mattino, dopo la Messa funebre in suffragio

dei soci defunti, fu inaugurato un monumentocommemorativo : in esso campeggia il busto del-l'immortale Don Bosco, attorniato da una coronadi foglie in alto rilievo : sotto, una lapide dimarmo Carrara e bardiglio con borchie metalli-che. Il momento dell'inaugurazione fu commoven-tissimo .

Brillante il pranzo sociale, innumeri i brindisi .Al pomeriggio in una simpatica riunione parla-rono applauditissimi il prof. D. Spada, il conteCarlo Zucchini, il Rev .mo Direttore, nonchè di-versi giovani : Giordani , Gottardi, il presidenteBertoni, Pambieri ed altri, esprimendo sentimentireciproci di amicizia, di fratellanza e di vero at-taccamento a quell'Istituto, che li crebbe sul sen-tiero della Religione e che li coltivò con tantoaffetto e con tante cure .

Regnò sempre e dovunque la più schietta alle-gria. La banda interna eseguì scelti pezzi di mu-sica. A ricordo di sì bella festa si fece pure unriuscitissimo gruppo fotografico .

La festa ha lasciato in tutti il più gradito ri-cordo, ed il desiderio vivissimo che l'Associazionesi mantenga sempre concorde e fiorente .

I SALESIANI DI BOLOGNAall'Em.° Card. Svampa .

Il 3 dello scorso agosto, alle ore 20, una largarappresentanza di giovinetti dell' Oratorio Sale-siano di Bologna, accompagnati dai loro Superiori,D. Carlo Maria Viglietti e D . Giuseppe Tacca,dal sig . Pietro Bettini e dall' Ing . Reggiani , iquali due ultimi prestano la loro opera intelli-gente e disinteressata alla costruzione dell' Ora-torio fuori Porta Galliera, portaronsi in Episcopio,onde porgere gli auguri all' Em .rno Arcivescovopel suo giorno onomastico, e dimostrargli in paritempo la loro vivissima riconoscenza per 1' auto-revolissima protezione che l'Eminentissimo si de-gna ognora accordare all'Opera Salesiana .

Quei buoni giovanetti ricevuti con affetto tuttopaterno dall'amato Pastore, dopo avergli espressoi loro sentiti auguri, gli presentarono una coronadi Sante Comunioni fatte secondo le intenzioni diS. Em. ed un bellissimo quadro eseguito a chiaro-scuro da un giovane barbiere frequentante l'Ora-

torio, il sig. Bentivoglio, e rappresentante al vivo-l'effigie del nostro Superiore Don Rua .

Infine gli presentarono l' offerta del loro con-corso personale alla costruzione dell'Oratorio fuoriPorta Galliera , affinchè tutti i loro fratelli pos-sano partecipare agli stessi immensi e salutari van-taggi .Vi fu chi per consegnare un soldo o due rimase

senza colazione, chi si privò della mancia rice-vuta a bottega, chi sacrificò i dolci e chi lavoròla notte per guadagnare qualche soldo di più .

Un fanciullo aveva 19 lire alla Cassa di Rispar-mio e le andò a ritirare, portandole al Direttoredell'Oratorio, il quale fatta chiamare la madre, lerestituì, aumentando il piccolo peculio .

A queste comunicazioni nobilissime , l'Em.moArcivescovo non seppe trattenere le lagrime , efortemente commosso rivolse soavi ed affettuosis-sime parole a D . Viglietti, encomiandone la ca-rità cristiana pei figli del popolo, improntata diquella tinta di amabilità che vi impresso DonBosco ; accennò che s . Domenico preluse all'OperaSalesiana, raccogliendo fra i giovani dell'Univer-sità le sue prime conquiste, e dopo di essersi trat-tenuto affabilmente quasi un'ora, li accommiatò,impartendo a tutti la sua benedizione e regalando -i presenti di una graziosa immagine .Inutile dire che quei cari giovani ed i loro Su-

periori uscirono dall' udienza entusiasmati del-l'accoglienza ricevuta e della soavissima emozioneprovata .

I CONVITTORIDEL COLLEGIO PONTIFICIO D'ASCONA

al Santuario di Re in Val Vigezzo .

I giovani del Collegio Pontificio d'Ascona , fer-matisi a passar le vacanze nell'Istituto, il 6 dello ,scorso agosto fecero coi loro Superiori un pelle-grinaggio al santuario di Re in Val Vigezzo . Colàin quel giorno si celebrava la festa della Madonnadel Preziosissimo Sangue, ed il Rettore del San-tuario, appena si accorse di quei bravi giovani,tanto fece e disse che essi, quantunque imprepa-rati, non poterono rifiutarsi dal cantare qualche,cosettina. Così a Re, dove le circostanze forsenon permettevano avere un po' di musica, MariaSantissima volle procurare Essa stessa e musica ecantori . . . i quali, tutti pieni di gioventù e di a-mòre verso questa buona Madre, trasformarono lasolennità in un vero giorno di paradiso . Furonocantati bellissimi mottetti durante la Messa dellaComunione generale, celebrata da Mons. Pulciano,e le parti della Messa solenne, tolte da varii au-tori, ebbero un'interpretazione artistica e supe-riore ad ogni elogio .

« Ogni elogio (così si scrisse da Re alla Vocedel Popolo, valoroso giornale ticinese) ci par me-schino a petto della realtà delle cose. Essi merita-rono la lode di quanti intelligenti colà trovavansi,e specialmente da Monsignore . Ci piace inoltre no-tare il contegno edificante tenuto da quei bravi gio-vanetti. Al mattino li vedemmo ricevere la S . Co-munione dalle mani del Vescovo, ed in diversi tempidella giornata inginocchiati ai piedi della Madonnaringraziarla e pregarla dei celesti favori. Oh ! l'hosempre detto io che i Salesiani sono eccellenti edu-catori ! Quel giorno passò, ma non passerà da noila memoria di sì dolce visita . Sien rese grazie alR.mo Sig. Rettore D . Giovanni Mellano, che ebbe unsì felice pensiero . Oh ! certo grandi cose ha daaspettarsi il Canton Ticino da un Collegio così fio-rente e così ben diretto! . . . »

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Fin qui il corrispondente della Voce del Popolodi Locarno, e noi nutriamo ferma fiducia che queinostri buoni Confratelli, mercè la protezione diMaria SS., corrisponderanno sempre degnamenteall'aspettazione di tutti ed all'alta loro missione .

IL NOSTRO COLLEGIO S . CARLOin Ferrara .

Questo Collegio, (così scrivono all'Avvenire diBologna) nel primo anno che fu affidato alle curedei Salesiani, diede consolantissimi risultati tantoper le classi elementari, quanto per le ginnasiali,che, per quest'anno, cono state le inferiori .

Il giorno 19 scorso luglio, alla presenza di S . E .R.ma Mons. Arcivescovo, di molti Sacerdoti e dinumerosi invitati, ebbe luogo la solenne premia-zione .

I convittori recitarono versi d'occasione, esegui-rono inappuntabilmente alcuni cori e diedero unpiccolo saggio di ginnastica. Quindi Mons. Ca-manzi lesse un suo discorso, nel quale dimostròcome la religione sia necessariamente guida e so-stegno della vera educazione .

Alla fine della festa Sua Eccellenza rivolse pa-role di encomio e di incoraggiamento agli alunnied agli insegnanti. E così terminò questa festa,della quale questi figli di D . Dosco debbono es-sere contenti , perchè essa mostrò loro quantasimpatia godano già in Ferrara, dove la loro operasarà ognor più conosciuta ed apprezzata pel mag-gior bene della gioventù .

NUOVE CASE SALESIANE IN SICILIA.

Nel prossimo ottobre i Salesiani apriranno puredue altre Case in Sicilia .

La prima in Pedara (Catania), pei figli di MariaAusiliatrice, vale a dire per i giovani adulti (dai16 ai 30 anni) che abbiano decisa volontà di faregli studii letterarii, mercè corsi appropriati, perabbracciare lo stato ecclesiastico ; e questa in osse-quio al desiderio del Rev .mo Sig . D. Rua, che vo-leva in quest'anno destinata la carità e lo zelodei Cooperatori e dello Cooperatrici Salesiane infavore dell'Opera di Maria Ausiliatrice .La seconda a Terranova, luogo ameno, salubre

e di clima temperatissimo della spiaggia meridio-nale sicula, nell'antico Convitto della PrincipessaPignatelli Raviano, notevolmente ampliato e mi-gliorato da apposita Commissione, con scuole ele-mentari, ginnasiali e liceali, per giovani di ci-vil condizione .

Per avere i relativi programmi e per le do-mande di accettazione, rivolgersi al Sac . GiuseppeBertello, Ispettore delle Case Salesiane di Sicilia,Via Cibali, 7, Catania - e per Terranova ancheall'Ill .mo Sig. Gaetano Regand, Presidente del-l'Amministrazione di quel Collegio, Terranova .

Il CONGRESSO EUCARISTICO DI VENEZIA .

Questo Congresso si svolse nei giorni 9, 10, 11di agosto in modo veramente splendido. L'entu-siasmo a Venezia fu tale, che penna non puòdescriverlo . Furono presenti quattro Cardinali,cinque Arcivescovi, venti Vescovi, e tre Abatimitrati. Presero pur parte ufficialmente il Sindacoe la Giunta, ed il Consiglio Provinciale sospesele proprie sedute in omaggio a questo imponen-tissimo Consesso.

Ci dispiace di non poter presentare ai nostrilettori una benchè breve relazione di sì grande av-venimento, al quale ebbero la fortuna di prenderepure parte due Oratori Salesiani, D . Albino Car-magnola e D. Tommaso Pentore, svolgendo l'unoil tema I l Viatico e la Donna e l'altro degli Attisolenni di culto all'Eucarestia. Notiamo però consomma letizia come nelle masse popolari si apresempre più la via all'amore verso Gesù Sacra-mentato, e come ogni Congresso segna un nuovotrionfo, presagio d'un lieto avvenire per la nostraS. Fede e per la civile società .

Epilogo riuscitissimo di tutti quegli indimenti-cabili giorni furono la solenne processione di GesùSacramentato per le piazze di San Marco e diS. Giorgio, e l'agape offerta a ben 500 poveridella città .

GIUBILEO SACERDOTALE .

Con l'animo pieno di gratitudine verso la Prov-videnza Divina, che miris et variis modis conti-nuamente sostiene le tante opere alle nostre cureaffidate, ci piace registrare nei nostri annali ilfatto seguenteUn buon Sacerdote , che vuole serbar l' inco-

gnito, in occasione delle sue nozze d'oro, per com-m emorare nel modo più utile all' anima sua lafaustissima circostanza, inviò al R .mo nostro Su-periore L. 100 per le Opere Salesiane. Spiacenteche la sua povertà non gli permetta fare di più,prega il buon Dio, affinchè voglia suscitare altripiù agiati a fare, in simili circostanze, lo stesso,e, risparmiando in pranzi ed allegrie alle voltesoverchie, concorrere a fare del bene alla gio-ventù abbandonata .I Salesiani tutti ringraziano di cuore quest'ot-

timo Sacerdote, ed augurandogli ogni bene uni-scono le loro preci alle sue .

IL NUOVO VESCOVO DI SAVONA.

Con piacere apprendemmo la notizia che a succe-dere al compianto Mons . Boraggini, nella Diocesidi Savona e Noli, il Santo Padre ha scelto Monsi-gnor GIUSEPPE SCATTI, Arciprete Mitrato dellaB asilica di S. Giovanni in Monza, Condirettoredei Cooperatori Salesiani della vasta Diocesi Mila-nese e Presidente del locale Comitato Salesiano .Giubilanti per così indovinata scelta, presen-

tiamo al novello Vescovo le nostre sincere con-gratulazioni per l'alta dignità a cui viene elevato,ed i più caldi voti di prosperità e lunga vita, men-tre lo preghiamo pure a volerci continuare il suoaffetto e la sua benevolenza nel vasto campoaffidatogli dalla sapienza del Sommo PonteficeLeone XIII .

MORTE APPARENTE.

La scienza medica ha in questi ultimi tempipercorso un lungo e glorioso cammino, ha stu-diato e risolto un grande numero di importantiproblemi ; però alcuni , anche gravi , sfuggironoin tutto od in parte all' attenzione dei dotti, diguisa che su di essi non venne portato finora quelserio e lungo esame che tanto dal lato scientifico,come dal lato sociale avrebbero meritato.Uno fra questi problemi è senza dubbio quello .

essenzialissimo del criterio certo, infallibile per-,distinguere la Morte vera dallaapparente;

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problema che interessa non solo i cultori dellescienze mediche, ma tutti indistintamente gli uo-mini, a qualunque condizione sociale apparten-gano .È infatti con raccapriccio che non raramentesi leggono sui giornali le narrazioni di casi ter-ribili di persone sepolte vive, stantechè la loromorte non era reale , ma apparente ; senza con-tare altri fatti forse ancora più numerosi di si-mile natura che rimarranno in eterno ignorati .Informi l'opera celebre del Moddiniori : Sul peri-colo di seppellire i vivi creduti morti .

Ora alcuni valenti medici, alla considerazionedi questo grave argomento, che ha un interessegenerale per l'umanità, già fin dall' anno scorsosi sono costituiti in Comitato, sotto la presidenzaonoraria del Sig . Cav . Uff . OSCAR GIACCHI , di-rettore del Manicomio Provinciale di Cuneo, au-tore di pubblicazioni in proposito, con lo scopo

1° Di bandire un concorso mondiale a premiper i migliori lavori intorno alla soluzione delproblema della morte apparente ; 2 , Di promuo-vere intanto la fondazione e l'ordinamento di talipremi ; 3° Di porre in luce un periodico specialeportante appunto il titolo : Morte apparente .Per la sua importanza somma , noi ben volen-

tieri raccomandiamo caldamente questo studiosingolare, perchè siamo sicuri che, apporterà fruttiimportantissimi . Per maggiori informazioni pre-ghiamo i nostri lettori di rivolgersi al Sig . DottorBonelli Francesco, Corso Regina Margherita, nu-mero 127, Torino .

NECROLOGIAIL COMM. MAURIZIO DUFOUR .

Raccomandiamo alle preci dei nostri Coo-peratori l'anima bella del Sig . CommendatoreMaurizio Dufour di Genova, volata al cieloda Torino il giorno 17 agosto u . s . Ferventecattolico artista ammiratissimo, egli lasciainnumerevoli documenti della sua virtù evalentia, che specialmente rifulse nei capo-lavori di arte cristiana da lui compiuti nelleChiese. La sua vita intemerata fu intera-mente dedicata a servizio della Chiesa,del Papa, delle opere cattoliche della suacittà, all'arte cui professò nobilissimo culto,alle soavi espansioni della carità verso ilprossimo, in cui trasfuse la sua bell'animadi cattolico esemplare, di cittadino inte-gerrimo, di artista esimio .

Al lutto generale dei cattolici d'Italia par-tecipano in modo speciale i Salesiani, chedel Comm. Maurizio Dufour hanno ricordicarissimi, specialmente nella Chiesa di SanGaetano in Sampierdarena . R. I. P .

BIBLIOGRAFIAVita di S . Ambrogio, Vescovo di Milano,narrata al popolo dal Sac. Salesiano DottorGIOVANNI BATT . FRANCEsIA . - Elegan-tissima edizione illustrata in-8°, di pag .276. Prezzo L . 4 . - Torino, Libreria Sa-lesiana .

Il soggetto di questa storia è sì conto ed illu-stre, che torna superfluo il darne ragguaglio ailettori Diremo invece che il Ch. Autore, avendovoluto in queste pagine darci, non propriamenteun lavoro critico , ma un racconto popolare, èpienamente riuscito nel suo intento ; perchè lanarrazione corre fluida, piena, interessante e, chepiù monta, fecondissima d'utili ammonimenti . No-bile poi l'edizione e fregiata di molte e belle fo-totipie ; opportunissima nel corrente centenariosantambrosiano . - Ma in un'altra ristampa esor-tiamo l'A. a mettere a piè di pagina la citazioneprecisa dei libri di s . Ambrogio, donde sono ca-vati i tanti bei tratti, de' quali ha infiorato questasua storia .E un'altra cosa noi brameremmo da lui o da

qualche altro de' suoi benemeriti confratelli : unabuona traduzione dei Libri delle Vergini e delleprincipali lettere di questo santo Dottore. Vi sonotesori inestimabili anche pei secolari ; ma chi diquesti va a cercarli in quei ponderosi volumi la-tini, in cui sono, per loro, come sepolti ? (DallaCiviltà Cattolica, n. 1129, vol . XI, serie XVI) .

Praelectiones Cosmologiae, Pneu-matologiae et Theologiae natura-lis, auctore FRANCISCO VARVELLO philos .prof. in Seminario Sales . apud Taurinenses .In-16, pag . 396- Prezzo L. 2,70 (E) .

Di quest'opera, importantissima per le Scuole,già da noi annunziata in copertina, diamo alcunidei molti giudizi pervenuti all'autore da personecompetentissime in materia :

L'illustre e dotto Mons. Ballerini di Pavia scrisseall'autore queste veramente incoraggianti parole :« Bene, benissimo! Ella ha saputo dir molto inpoco, e dirlo chiaramente ed in modo che possagiovare a quelli. del secolo XIX . . Così va fatto .Avanti dunque, non solo con coraggio, ma trion-falmente . Son certo che incontrerà l'aggradimentodi molti . »Da Genova l'illustre Teol . Lorenzo Paolo Fer-

rari, Prof. di filosofia in quel Seminario, scrisse,anch'egli, tra l'altro, quel che segue : « Quantoalla forma (non dico letteraria, ma scientifica)con cui è condotto il libro, mi pare breve, preciso,chiaro, ordinato . Secondo me i libri di scuola de-vono essere fatti, così . Soprattutto poi mi piacquela limpidezza del suo pensiero, che va dritto aipunti fondamentali delle cose . - Quanto alla so-

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Cooperatori e Cooperatrici defunti nei mesi di luglio ed Agosto .

stanza, mi è parso che il libro mostri grande co-noscenza delle dottrine scolastiche , anzi le note ecerti punti speciali del libro hanno anche ricchezzadi cognizioni moderne . »Da Roma il R.mo P. Alessio M. Lépicier, va-

lente scrittore e Prof. di teologia dommatica nelCollegio Urbano di Propaganda Fide , inviò al-l'autore questa lettera : « Sono lieto di testificarlela mia sincera stima per il lavoro cosìfelicementecondotto a buon porto, ed il mio convincimentoche debba riuscire di non lieve utilità agli affa-mati della sana dottrina . Ispirandosi agli inse-gnamenti dei grandi Maestri nella filosofia, e mas-sime a quelli dell'Angelico s . Tommaso, Ella,sig. Professore, ha saputo esporre, con chiarezzae brevità, quelle sublimi verità , nè ha tralasciatodi far vedere, cosa che ai giorni nostri tanto im-porta, l'armonia perfetta che regna tra i dati veridella scienza e i principii della Scolastica, anziquanto giovi questa a promuovere gli interessi diquella. La sodezza della dottrina e la perspicaciadel metodo sono pegno della diffusione che auguroall'opera da V. S . così felicemente compiuta, e laquale, oso sperarlo, annunzia altre simili opere agloria dell'eterna verità che è Iddio benedetto .»Da Novara il distintissimo Prof. Sac. G. Rossi-

gasoli, la cui competenza in fatto di testi di filo-sofia non può essere dubbia a nessuno , riferisceche le impressioni da lui ricevute alla lettura dellePraelectiones Cosmologiae ecc., sono ottime, e chiudela sua lusinghiera relazione con queste parole« L'opera . . ., per l'insegnamento della filosofia, devecertamente annoverarsi tra le migliori . »

Il R.mo Canonico Professor Carlo Fedele Sa-vio, Direttore del Sale e Luce, giornale di Sa-luzzo, accerta l'autore che « l'opera sua è com-mendevole sotto ogni riguardo , come quella cheaccoppia alla brevità, alla chiarezza, all'ordine lapiù sana dottrina . . .» Ed aggiunge : « Il meritoprincipale del suo lavoro consiste, a parer mio,nell'aver Ella trattato con satura sobrietà tutte lequistioni, sopra le quali si dilungano di soverchiai soliti trattatisti , senza ometterne neppure una .È un vero compendio, una sintesi ben fatta dellafilosofia tomistica . »Il M. R. e Ch.mo Prof. D. Simonetti, ben noto

per le conferenze da lui tenute a Biella e a To-rino, così espresse il suo giudizio all'autore : « Mipare che il suo compendio debba riuscire utilis-simo, non agli alunni soltanto, ma agli stessi in-segnanti della filosofia scolastica; perchè Ella, si-gnor Professore , espone con brevità le pile graviquestioni trattate da s. Tommaso, e sa chiara-mente ordinarne la dottrina, distinguendo con di-ligenza concetto da concetto, argomento da argo-mento. A me paiono questi accorgimenti e pregidi grandissimo valore didattico, perchè ho piùvolte esperimentato come i giovani sì confondano,si affatichino dannosamente, e si sgomentino fino'ad abborrire la materia filosofica, quando devonocamminare nel prunaio intricato di certi testi,ove le idee sono molte e poderose di sicuro, maaffastellate e mal connesse . - Le faccio adunquele mie rallegranze per l'esecuzione di questi bei ,quadri, che gettano sott'occhio, senza stancare, ipunti fondamentali della filosofia cristiana . »

1. Andreis Cagliari Maria - S. PietroIncariano (Verona).

2. Angheben Padre Antonio - Rove-reto (Trento) .

3 . Antonucci Mons . Gregorio VescovoVic. Apost.-Wan-Kio-Wan(ChinaSien-Si).

4 . Bagnara Marina - Mirandola (Mo-dena .

5 . Barbero Carlo - Bellinzago (No-vara) .

6 . Bassano Caterina fu Gio. - S . Da-miano d'Asti (Alessandria) .

7 . Bellinato Clotilde - Trevignano diZelarino (Venezia).

8 . Bellorio D . Antonio Capp . S . MariaS. Vittore ai Colli . (Verona).

9 . Benzoni Valentina di Gio . Maria -Songavazzo (Bergamo).

10. Bertola Ing. Giovanni - Chieri(Torino) .

11. Boccardo Giuseppe Gaspare fu Gio .- Pancaglieri (Torino).

12. Brutto Serafino di Gioachino - Car-lopoli. (Catanzaro) .

13. Cambialo March. Comm. Gaetano- Genova .

14 . Camera D . Tomaso Arcip . Vic. For .Montemagno (Alessandria)

15 . Campi Serafina - Bosco Marengo(Alessandria) .

16 . Cassano Concetta - Ancona .17. Cavalla D. Gio.- Batt . Parroco -

Transella (Torino).18. Colandrino Marianna - Alcamo (Tra-

pani) .

19. Dal Cielo Don Domenico - Rigoso(Parma) .

20 . Enrico Giovanni -Caselle (Torino) .21 . Faroppa D. Ottavio Econ. Par . -

Marmorito (Alessandria) .22 . Fenocchio Carlo - Prelà (Porto

Maurizio) .23- Franciamore Baldassare - Musso-

meli (Caltanisetta) .24. Frattini Francesco - Bellinzago (,va-

vara).26. Gardetto Luigia fu Giuseppe - Bo-

sconero (Torino) .26. Gazano Angela fu Francesco - San

Remo (Porto Maurizio) .27 . Giardini Candida - Sesto Calende

(Milano) .28 . Gilardi Francesco - Magordino

(Svizzera C. T.).29 . Grilli D . Vincenzo - Ancona .30 . Guerra Virginia -S. Pietro Morubio

(Verona).31 . Loglio Maria Ved. Piccinali - Gan-

dino (Bergamo) .32. Lonardi D . Luigi - Marano (Ve-

rona).33 . Marchiori D. Luigi Arciprete -

Angiari (Verona) .34 . Masa Pellicari Teresa - S . Michele

Extra (V erona) .35 . Moneghelli Luigia - Lavis (Trento).36 . Minghetti Nobili Teresa - Bologna37 . Monticone Antonio fu Carlo -- San

Damiano d'Asti (Alessandria) .38. Montù Giovanni fu Amedeo -Torino .

39 . Mora Marietta - S . Polo Piacentino .40 . Morelli Catterina Maestra - Ghedi .

(Brescia) .41 . Mosca Maria -Casa Bianca (Torino,. .42 . Panero Giuseppe - Cavallerleone

(Cuneo) .43 . Peroni Bassani Teresa - Longare

( Vicenza) .44. Pietropoli Cav . Uff . Dott . Paolo

Padova .45. Plevani D . Andrea . Parr . Vic. For-

Ghedi (Brescia) .46. Rambaldi D . Pasquale - (Molini

Prelà (Porto Maurizio) .47. Rapuzzi Catterina - Casa nova di

Rovegna (Pavia) .48 . Rocchi Andrea - Castignano (A-

scoli Piceno) .49. Rizzi Luigi - Cirimido (Como) .50. Rossini Prof. D . Alessandro - An-

cena.51 . Rua Annetta - Torino .52 . Scarrone Pietro - Torino .53 . Silvestri D . Pietro, Curato - Dreva,

(Trento) .54 . Sottanis D . Francesco - Valgiun-cato (Genova) .

55 . Turino Matteo - Frosolóne (Carn-pobasso)

56. Valle D . Luigi - Ivrea (Torino) .57 . Varia Mario -Sestri Lev . (Genova).58 . Zenaro Angelo fu Valentino detto-Necca - Pellestrina (Venezia).

59. Zina Teresa - Torino .


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