Date post: | 02-May-2015 |
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Boschi pubblici
Prescrizioni di massima e polizia
forestale
Legge forestale del 1923 Riconosce il ruolo protettivo del bosco
contro l’erosione del suolo e i pericoli naturali
Stabilisce il vincolo idrogeologico
Boschi privati
Demani nazionale, comunali e collettivi
Moltissime piccole proprietà
Piani di assestamento
R.D. 30 dicembre 1923 n. 3267Art. 130
I boschi appartenenti ai comuni e ad altri Enti, escluse le società anonime, debbono essere utilizzati in conformità di un piano economico approvato … I piani suddetti saranno parificati a tutti gli effetti di legge alle prescrizioni di massima di cui all’art. 10.
R.D 16 maggio 1926 n. 1126 REGOLAM.
Art. 137
I piani economici dei boschi, vincolati o no, appartenenti agli enti indicati nell’art.130 del RD 3267/1923 (Patrimoni silvopastorali dei Comuni o di altri Enti), qualora gli interessati non vi abbiano provveduto, saranno compilati a spese di questi e a cura dell’Ispettorato forestale e da questo trasmesso al comitato per l’approvazione.
Legge 10 febbraio 1992 n.152 ordinamento della professione di dottore agronomo e forestale (modif. e integraz. Legge 7 gennaio 1976 n.3)
Art. 2
1. Sono di competenza dei dottori agronomi e forestali le attività volte a valorizzare e gestire i processi produttivi agricoli, zootecnici e forestali… In particolare :
….. c) lo studio, la progettazione, la direzione, la sorveglianza, la
liquidazione, la misura, la stima, la contabilità e il collaudo delle opere inerenti i rimboschimenti, le utilizzazioni forestali e l’assestamento forestale;
g) l’accertamento di qualità e quantità delle produzioni forestali … ;
h) la meccanizzazione agrario-forestale … ;
p) … le attività relative alla commercializzazione dei prodotti agricoli, zootecnici e forestali ...
GESTIONE DEL VINCOLO IDROGEOLOGICO
D.l.vo 227/2001ORIENTAMENTO E
MODERNIZZAZIONE SETTORE FORESTALE
R.D.L. 3267/23
LEGGE
FORESTALE
P.M.P.F.ATTI DI VINCOLO
IDROGEOLOGICO
C.C.I.A.A. 1944
REGIONI
PROVINCIE
1999
C.F.S. 1948
REGIONI
PROVINCIE
COMUNI
1999
D.l.vo 149/97
D.l.vo 112/98
Principali strumenti normativi forestali della Regione Lazio
1) Legge Regionale 28 ottobre 2002, n° 39
“Norme in materia di gestione delle risorse forestali”
2) Regolamento di attuazione dell’articolo 36 della legge regionale n°39/02
3) Deliberazione della giunta regionale 14 febbraio 2005, n° 126
“Linee di indirizzo per lo sviluppo sostenibile del patrimonio silvo-pastorale regionale e schema generale della pinificazione sostenibile delle risorse forestali, delle procedure di approvazione, cofinanziamento e attuazione”.
Strumenti di gestione forestale della Regione Lazio
Proprietà Strumento operativo Regime amministrativo
Azienda pub. PGAF APPROVAZIONE REGIONE
Azienda priv. PPT APPROVAZIONE REGIONE
Sup > art.19 RF PUF AUTORIZZAZIONE PROVINCIA
Sup > 3 ha <art. 19 RF
PUF COMUNICAZIONE PROVINCIA
Sup < 3 ha DT COMUNICAZIONE COMUNE
Pianificata DT COMUNICAZIONE PROVINCIA
PGAF = Piano di assestamento e gestione forestale RF = regolamento forestale.
PPT = Piano poliennale dei tagli
PUF = Progetto di utilizzazione forestale
DT = Dichiarazione di taglio
Turni minimi dettati dal regolamento forestale della Regione Lazio
(articolo 32 del Regolamento 18 aprile 2005, n° 7, di attuazione della L.R. 28 ottobre 2002)
fustaie di faggio sopra i 1200 m s.l.m. 110 anni
fustaie di faggio sotto i 1200 m s.l.m. 90 anni
fustaie di querce 90 anni
fustaie di castagno 60 anni
Fustaie di douglasia 50 anni
Fustaie di conifere 70 anni
Turni minimi del ceduo
Nel Lazio il regolamento forestale prescrive per i cedui matricinati i seguenti turni minimi (art. 38):
- 25 anni per il faggio
- 16 anni per le quercie caducifoglie
- 20 anni per il leccio e le specie della macchia mediterranea
- 14 anni per il castagno
- 12 anni per la robinia
- 10 anni per l’ontano, il nocciolo e il salice
- 10 anni per gli eucalitti
- per i cedui misti fa fede la specie predominante in termini di area basimetrica
Estensione massima delle tagliate a raso dettate dal regolamento forestale della Regione Lazio
(articolo 19 del Regolamento 18 aprile 2005, n° 7, di attuazione della L.R. 28 ottobre 2002)
2,5 ettari, da sole o in contiguità con le tagliate effettuate nei precedenti 10 anni
Da notare è quanto previsto dall’art. 30 dello stesso Regolamento:
“Le fustaie coetanee trattate a taglio raso per le quali, a distanza di tre anni dal taglio, risulti assente o carente la rinnovazione naturale, devono essere rimboschite ....”
Estensione massima delle tagliate
Il regolamento forestale del Lazio prescrive per i cedui matricinati le seguenti estensioni massime della tagliata (art. 19):
- 20 ettari per il castagno
- 10 ettari per tutte le altre specie
In caso di tagliate più estese è d’obbligo rilasciare cinque matricine per ettaro in più per ogni 5 ettari o frazione di essi eccedenti i limiti su indicati.
Il progetto di utilizzazione forestale
art. 11 Regolamento Forestale del Lazio
- relazione
- rilievi ed elaborazioni
- cartografia
- documenti ed allegati
Il progetto di utilizzazione forestale
art. 11 Regolamento Forestale del Lazio
RELAZIONE
- generalità dell’azienda e dell’area ogetto di utilizzazione;
- superficie oggetto dell’utilizzazione (etremi catastali, criteri di confinamento);
- descrizione del soprassuolo (composizione, forma di governo e trattamento in atto, stato generale del popolamento e della rinnovazione, età, densità, struttura, stratificazione, provvigione legnosa, processi di degrado, condizioni dei popolamenti circostanti;
- dati tecnici sull’utilizzazione: stima della massa legnosa al taglio e della provvigione residua, criteri proposti per garantire la rinnovazione, quadro delle contiguità con le utlizzazioni effettuate nei soprassuoli adiacenti, modalità di taglio ed esbosco;
- forma di governo e trattamento che si prevede di adottare.
Il progetto di utilizzazione forestale
art. 11 Regolamento Forestale del Lazio
- presenza di aree percorse da incendi e misure di prevenzione;
- conformità con la pianificazione territoriale vigente.
RILIEVI ED ELABORAZIONI
- modalità e risultati dei rilievi dendrometrici con relative elaborazioni;
- piedilista di martellata.
CARTOGRAFIA
- indicazione dell’area oggetto dell’intervento su cartografia catastale e sulla Carta Tecnica Regionale in scala 1:10.000;
- eventuale zonizzazione del bosco (diversità di struttura o densità, aree vincolate, ecc.);
- viabilità principale e imposti se presenti all’interno dell’area oggetto dell’intervento.
Il progetto di utilizzazione forestale
art. 11 Regolamento Forestale del Lazio
DOCUMENTI E ALLEGATI
- per i boschi di proprietà pubblica il provvedimento di adozione del progetto;
- ulteriori informazioni necessarie per la valutazione del progetto.