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Breve storia di un cinquantenne ma di “sacerdozio” · scuola, alle tredici si incontrano gli...

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1 Luglio/Agosto 2005 Breve storia di un cinquantenne... ma di “sacerdozio” “Perché ti sei fatto prete?” “Cosa si sente dentro per scegliere questa vocazione?” “Quando hai deciso di diventare Sacerdote?” “Ma è bello fare il prete oggi?” Quante domande come queste anch’io, come tutti i preti credo, ho sentito rivolte a me lungo il mio cammino sacerdotale, magari da innocenti bambini incantati davanti alle spiegazioni del Vangelo o della liturgia, da ragazzi o adolescenti che cominciano a guardare al loro futuro con stupore e paura, magari da giovani o meno giovani che ricercano con fatica una risposta ai loro sogni, agli ideali, alle scelte possibili nel confronto della società, del mondo così sdoppiato e variegato in cui viviamo... La mia vocazione o meglio la “chiamata” non ha avuto momenti straordinari, episodi eclatanti di conversione, di rinuncia, di scelta cosciente... Forse io mi vergogno ancora oggi a dirlo a coloro che per caso, mi fanno queste domande. La “voglia” di fare o di essere prete è nata in me come qualcosa di connaturato alla mia crescita infantile, all’educazione buona e semplice dei genitori, all’armonia (non sempre facile) di fratelli e sorelle (6 per l’esattezza) cresciuti insieme negli anni difficili che hanno preceduto e seguito la seconda guerra mondiale, nella sobria povertà di una famiglia ordinaria di operai. Mia mamma mi ha sempre raccontato (ma in parte lo ricordo anch’io personalmente) che già a 4 -5 anni, nella nostra casa, durante la cena, io spesso stavo in piedi sulla sedia e rivestito con una sciarpa di colore diverso (ognuno di noi fratelli aveva il suo colore) tentavo la mia “predica” esigendo (innocentemente) che tutti prestassero attenzione, e mi introducevo dicendo: “Dominus salabiscum” (= Dominus vobiscum = Il Signore sia con voi) e continuavo poi con la “solita” perorazione: “Fratelli e sorelle, Gesù Cristo, la quale.......“ e qui finiva tutto il discorso! Cos’era? Imitazione ?... Fantasia ?... Gioco innocente ? ... Vocazione ?...
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1 Luglio/Agosto 2005

Breve storia di un cinquantenne...ma di “sacerdozio”

“Perché ti sei fatto prete?” “Cosa si sente dentro per scegliere questavocazione?” “Quando hai deciso di diventare Sacerdote?” “Ma èbello fare il prete oggi?”

Quante domande come queste anch’io, come tutti i preti credo, hosentito rivolte a me lungo il mio cammino sacerdotale, magari dainnocenti bambini incantati davanti alle spiegazioni del Vangelo o dellaliturgia, da ragazzi o adolescenti che cominciano a guardare al lorofuturo con stupore e paura, magari da giovani o meno giovani chericercano con fatica una risposta ai loro sogni, agli ideali, alle sceltepossibili nel confronto della società, del mondo così sdoppiato evariegato in cui viviamo...La mia vocazione o meglio la “chiamata” non ha avuto momentistraordinari, episodi eclatanti di conversione, di rinuncia, di sceltacosciente... Forse io mi vergogno ancora oggi a dirlo a coloro che percaso, mi fanno queste domande. La “voglia” di fare o di essere preteè nata in me come qualcosa di connaturato alla mia crescita infantile,all’educazione buona e semplice dei genitori, all’armonia (non semprefacile) di fratelli e sorelle (6 per l’esattezza) cresciuti insieme negli annidifficili che hanno preceduto e seguito la seconda guerra mondiale,nella sobria povertà di una famiglia ordinaria di operai.Mia mamma mi ha sempre raccontato (ma in parte lo ricordo anch’iopersonalmente) che già a 4 -5 anni, nella nostra casa, durante la cena,io spesso stavo in piedi sulla sedia e rivestito con una sciarpa di colorediverso (ognuno di noi fratelli aveva il suo colore) tentavo la mia“predica” esigendo (innocentemente) che tutti prestassero attenzione,e mi introducevo dicendo: “Dominus salabiscum” (= Dominusvobiscum = Il Signore sia con voi) e continuavo poi con la “solita”perorazione: “Fratelli e sorelle, Gesù Cristo, la quale.......“ e qui finivatutto il discorso!

Cos’era? Imitazione?... Fantasia?... Gioco innocente? ...Vocazione?...

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No, No, voglia soltanto di ripetere quanto vedevo fare dal prete dellamia parrocchia Don Achille Veronelli (parroco di Dergano per circa 50anni). Ogni domenica quando dall’alto del pulpito predicava la Paroladi Dio (com’ è utile portare anche i figli piccoli alla chiesa!!) e mi facevaconoscere sempre meglio la storia di Gesù, il suo Vangelo, come sivive da cristiani....Certo che Dio Padre ha avuto un “bel coraggio” a chiamare propriome per il Sacerdozio!Questa storia lontanissima cominciata dai miei 11 anni di età... haavuto sempre più forte e profonda la convinzione che Dio, ancheattraverso le circostanze più misteriose e inspiegabili, ti amava tanto,aveva posato i suoi occhi misericordiosi su di te, e col passare deglianni diventava sempre più chiaro il bisogno di rispondere gioiosamenteSI alla sua chiamata!“E’ bello fare il prete oggi?” non solo bello ma bellissimo, non c’èsuperlativo che regga - almeno per me - che ormai guardando allungo cammino dei 50 anni di servizio a Gesù e al popolo cristianoposso soltanto vedere come dall’alto di una cima quante luci, quantidoni, quanti inviti, quante croci, quanti pensieri e quanta bontà haavuto Dio Padre per me!Vorrei che quest’ anno, nei mesi che rimangono a celebrare ilcinquantesimo anniversario dell’ordinazione al presbiterato (4settembre) possa essere colmo e “stracolmo” della riconoscenza aDio e a tutti quelli che in qualunque modo, come sacerdoti o laici, comeparrocchiani o amici (o nemici), mi hanno aiutato stupendamente arinnovare, ogni giorno, il mio SI a Gesù Buon Pastore a cui ho donatola mia vita.

p. Gianfrancoparroco

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3 Luglio/Agosto 2005

Un viaggio tra i Santuari più famosiin quest’anno dell’Eucaristia.

FERRARA:Il miracolo del Sangue Preziosissimo

Santa Maria in Vado è unimportante santuario, purtroppopoco noto, ma di grande rilevanzanella storia religiosa del nostropopolo. Qui avvenne un fattostraordinario che colloca questotempio in una posizione rilevantenell’itinerario della storiareligiosa del secondo secolodopo l’Anno Mille: il Miracolodel Sangue preziosissimo,scaturito dall’ostia spezzata, cheha intriso, durante la celebrazioneeucaristica, la piccola volta entrola quale era collocato l’altare delsacrificio.

Correva l’anno 1171.Il giorno di Pasqua, che in quell’anno cadeva il 28 marzo, mentre P.Pietro da Verona celebrava solennemente la messa (assistito da treconfratelli Bono, Leonardo e Aimone), al momento della frazionedell’ostia consacrata, si sprigionò sangue che andò a posarsi in larghegocce sulla volta della cappella.

La storia racconta del “sacro terrore del celebrante e della immensameraviglia del popolo che stipava la chiesina”.

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Questo avvenimento miracoloso ha una ricca documentazione asupporto della sua autenticità. Documentazione che, attraverso unatestimonianza recentemente ritrovata, è addirittura contemporaneaall’evento. E’ di Giraldo Cambrense, che scrive nel 1197. Il testoche è una fedele ricostruzione dei fatti e testimonia come ilmiracolo fosse già noto in Francia, Normandia, Galles, Irlanda:praticamente, per quel tempo, in tutto il mondo.Prima di questo ritrovamento l’autenticità di esso era stabilita dallabolla del cardinale Migliorati del marzo 1404 e successivamentedalla bolla di papa Eugenio IV dell’aprile 1442, documentiimportantissimi ma molto posteriori rispetto all’anno 1171.

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5 Luglio/Agosto 2005

LA CHIESA DI SAN BIAGIO A TERME VIGLIATORE (MESSINA)

UNA PARROCCHIA

ADORANTE

Dal 29 novembre 2003 é in corso l’adorazione perpetua:”Il Santissimo non é mai stato lasciato solo”.

A mezzanotte entra l’operaio turnista che ha appena finito dilavorare, alle sei si inginocchia il giovane di ritorno dalla discoteca,alle nove arriva la mamma che ha appena accompagnato i figli ascuola, alle tredici si incontrano gli impiegati in pausa di pranzo.

Va avanti così ogni giorno nella chiesa di San Biagio a Terme Vigliatore(Messina), dove dalla celebrazione vespertina del 29 novembre2003 è in corso l’adorazione perpetua del Santissimo Sacramento,con una straordinaria alternanza di donne e uomini di ogni età econdizione.

«Umanamente parlando, sembrò a tutti una follia la proposta chevenne lanciata dal nostro parroco, don Carmelo Barbera, al termine diuna settimana di annuncio predicata da don Alberto Pacini, il rettore diSant’ Anastasia a Roma, nella quale è da tempo attiva una simileiniziativa. Io per primo avevo il timore del fallimento di un progetto cosìimpegnativo, che ritenevo possibile soltanto in parrocchie piene difedeli», confida il coordinatore Maurizio Ferrara. Nell’arco di poco tempo,però, il registro posto all’ingresso della chiesa cominciò ad affollarsidelle firme di quanti si dichiaravano disposti a un’ora di adorazione,sino a riempire tutte le caselle delle 168 ore settimanali. Finora sonostate circa 230 le persone iscritte nell’organigramma, con un gradualesubentro di nuovi adoratori a quelli che non riuscivano più a mantenerel’impegno.

«Coltivavo questa speranza», spiega don Barbera, «sin da quandogiunsi in parrocchia, nel 1999. Agli inizi avevamo provato a fare qualchesettimana di adorazione prolungata, dal mattino presto fino a tardasera, però non aveva funzionato. E oggi posso affermare che, se sivuole davvero l’adorazione perpetua, occorre partire direttamente conquesta, senza fasi che possono sembrare propedeutiche ma che in

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realtà distolgono dall’obiettivo finale».Molti adoratori non vivono nell’area geografica della comunità

parrocchiale. Franco Giunta, che d’estate fa il negoziante nelle Eolie enel resto dell’anno si occupa di distribuzione commerciale, abita aBarcellona Pozzo di Gotta, distante da San Biagio una decina dichilometri. Altri ancora giungono da Patti o da Milazzo, perfino daMessina.

Nella chiesa c’è sempre qualcuno«Qui sta accadendo qualcosa di straordinario, per cui non si fa alcuna

fatica a venire, anzi si è desiderosi di stare il più possibile», confermaGiunta.

Certamente non è sempre facile riempire le ore nel cuore della notte,soprattutto quelle dall’una alle tre. Qualche volta è stato necessarioche i “capitani d’ora” o i leader delle quattro fasce nelle quali è suddivisaogni giornata rimpiazzassero qualcuno venuto meno all’ultimo minuto.

Ma il Santissimo non è mai stato lasciato solo, anche a costo diprolungare di un’altra ora l’adorazione se chi doveva subentrare nonarrivava. Nel contempo, tante altre volte la chiesa si è inaspettatamenteaffollata, come nelle primissime ore d’inizio 2005. Mentre all’esternorimbombavano i fuochi artificiali, il silenzio del cuore dei presentiscandiva nella preghiera i primi battiti dell’Anno, che Giovanni Paolo IIvolle esplicitamente dedicare proprio all’Eucaristia.

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7 Luglio/Agosto 2005

ANNO DELL’EUCARISTIA

STRAORDINARIA PARTECIPAZIONE DIFEDELI PROVENIENTI DA OGNI PARTEDEL MONDO ALL’ “ANGELUS DOMINI”GUIDATO DA BENEDETTO XVI IN PIAZZASAN PIETRO

La Messa domenicale é una gioia“Il 15 ottobre terrò uno speciale incontro di catechesi

con i bambini della Prima Comunione”

Un annuncio che suscita gioia, speranza, fervore: qualunque età si abbia.Sabato 15 ottobre - memoria liturgica di santa Teresa di Gesù - BenedettoXVI abbraccerà, in un speciale incontro di catechesi, i bambini che durantequest’Anno dedicato all’Eucaristia hanno ricevuto la Prima Comunione.L’«invito» è, naturalmente ed ecclesialmente, rivolto alle famiglie e alleparrocchie dei piccoli. La Prima Comunione è sempre festa di famiglia e dicomunità.

L’annuncio del Papa, nel respiro della tenera e forte preghiera dell’ Angelus,ha attraversato come un brivido Piazza San Pietro e ha raggiunto il cuore diogni casa e di ogni parrocchia: è un dono che, nella sua semplicità,«costringe» tutti a vivere un’esperienza di conversione eucaristica. «Saràuna circostanza opportuna e bella - ha detto Benedetto XVI - per ribadire ilruolo essenziale che il sacramento dell’Eucaristica riveste nella formazionee nella crescita spirituale dei fanciulli».

L’esperienza gioiosa e consapevole dell’ Anno dell’Eucaristia prosegue esi fa sempre più incalzante. L’intuizione paterna dell’«amato Papa GiovanniPaolo Il» ridesta di ora in ora - di «quarant’ore» in «quarant’ore» si potrebbedire, contemplando una pratica radicatissima - nelle coscienze dei credentilo stupore verso questo grande Sacramento di vita. Sta ai genitori - ha dettoil Santo Padre - «far scoprire ai loro figli il valore e l’importanza della rispostaall’invito di Cristo che convoca l’intera famiglia cristiana alla Messa

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domenicale. In tale cammino educativo, una tappa quanto mai significativaè la Prima Comunione, una vera festa per la comunità parrocchiale, cheaccoglie per la prima volta i suoi figli più piccoli alla Mensa del Signore». “

Le parole di Benedetto XVI, hanno «messo fuoco» nella vita delleparrocchie. Sono partite subito le telefonate per organizzare il pellegrinaggio,per prepararlo spiritualmente. Si è messa in moto quella splendida realtà dicomunione e di fede che è il «tessuto» stesso del popolo cristiano che vivein Italia. “Il Papa riafferma l’importanza della formazione fin da piccoli per farcapire che l’Eucaristia è il centro della vita del cristiano - dice don Antonio,parroco romano -. Sarà entusiasmante poter dire, all’inizio del nuovo annopastorale, alle famiglie che il Papa vuole incontrare personalmente i bambiniper una catechesi...

La catechesi non è un optional, come andare in piscina o in palestra; nonè una bella tradizione o un fatto culturale e basta, ma è scuola di fede e divita che prepara all’incontro con Cristo nella Prima Comunione. Il Papa chedesidera ardentemente incontrare i bambini per fare catechesi sull’Eucaristia“provoca... genitori, catechisti, sacerdoti.

Nell’annuncio di Benedetto XVI c’è, dunque, la fede di tutto il Popolo diDio. Non si è mai troppo piccoli per esser santi: evangelicamente, per entrarenel Regno dei cieli occorre convertirsi e diventare come bambini.

Cari fratelli e sorelle!Prosegue l’Anno dell’Eucaristia, voluto dall’amato Papa

Giovanni Paolo II per ridestare sempre più nelle coscienze deicredenti lo stupore verso questo grande Sacramento. In questosingolare tempo eucaristico, uno dei temi ricorrenti è quello dellaDomenica, il Giorno del Signore, tema che è stato al centro anchedel recente Congresso Eucaristico italiano, svoltosi a Bari.Durante la Celebrazione conclusiva, io pure ho sottolineato comela partecipazione alla Messa domenicale debba esser sentita dalcristiano non come un’imposizione o un peso, ma come un bisognoe una gioia. Riunirsi insieme con i fratelli e le sorelle, ascoltarela Parola di Dio e nutrirsi di Cristo, immolato per noi, è unabella esperienza che dà senso alla vita, che infonde pace al cuore.Senza la domenica noi cristiani non possiamo vivere.

Per questo i genitori sono chiamati a far scoprire ai loro figli ilvalore e l’importanza della risposta all’invito di Cristo che

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convoca l’intera famiglia cristiana alla Messa domenicale. Intale cammino educativo, una tappa quanto mai significativa è laPrima Comunione, una vera festa per la comunità parrocchiale,che accoglie per la prima volta i suoi figli più piccoli alla Mensadel Signore. Per sottolineare l’importanza di questo evento perla famiglia e per la parrocchia, il 15 ottobre prossimo, a Diopiacendo, terrò in Vaticano uno speciale incontro di catechesicon i bambini, in particolare di Roma e del Lazio, che durantequest’anno hanno ricevuto la Prima Comunione. Questo festosoraduno verrà a cadere quasi alla fine dell’Anno dell’Eucaristia,mentre sarà in corso l’Assemblea Ordinaria del Sinodo deiVescovi incentrata sul mistero eucaristico. Sarà una circostanzaopportuna e bella per ribadire il ruolo essenziale che ilsacramento dell’Eucaristia riveste nella formazione e nellacrescita spirituale dei fanciulli.

Affido fin d’ora questo incontro alla Vergine Maria, perché ciinsegni ad amare sempre più Gesù, nella costante meditazionedella sua Parola e nell’adorazione della sua presenzaeucaristica, e ci aiuti a far scoprire alle giovani generazioni la“perla preziosa” dell’Eucaristia, che dà senso vero e pieno allavita.

Con questa intenzione ci rivolgiamo ora alla Santa Vergine.

Benedetto XVI, Angelus Domini, 12 giugno 2005

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Tra incudine e martelloE’ vero che in parrocchia l’ultima parolace l’ha la signora Edvige (e non il parroco)?

Rev.mo e stimatissimo don Incudine,non mi farà il torto di pensare che io prenda per buoni tutti ipettegolezzi. Però. Ecco, c’è un però anche per Lei,stimatissimo don Incudine. Il nome, infatti, anzi il cognome,può trarre in inganno: persino chi porta un cognome come ilsuo e gode fama d’essere tanto duro può, con il tempo,rammollirsi. Per cui sa che cosa si dice in parrocchia? Si diceche, se si vuol essere sicuri di poter fare qualche cosa, è piùimportante avere l’appoggio della signora Edvige chel’approvazione del parroco. C’è gente che per la festapatronale suggerisce di cambiare il programma che si replicaimmutato da vent’anni: pare che la determinazione volonterosadel gruppo di arditi non abbia potuto nulla, perché la segretariadell’organizzazione della patronale è da tempo immemorabilela signora Edvige. Al consiglio pastorale - mi si dice - s’erapreparato un calendario delle iniziative che azzardava qualchetentativo per raggiungere le famiglie nuove arrivate inparrocchia, per lo più famiglie mal combinate o stranieri dichi sa quale continente. Ma le iniziative sono rimaste buonipropositi, anche se Lei stesso aveva detto: «Sì, interessante...vedremo... anche il Cardinale suggerisce un nuovo slanciomissionario...». Alla fine non se n’è fatto nulla. C’è chi diceche la signora Edvige, animatrice da sempre del gruppomissionario, avrebbe suggerito che questo è un ambito di suacompetenza, basta fidarsi di lei.

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11 Luglio/Agosto 2005

Non mi dilungherò in troppi esempi. Solo mi permetto diinsinuare il sospetto che, quando i collaboratori diventanopochi ed occupano troppo a lungo il loro incarico, invece cheservitori diventano padroni. Per un prete - credo - érassicurante pensare che c’è qualcuno su cui contare; speciese gli anni passano, le cose diventano sempre più complicatee le forze diminuiscono. Tuttavia non le pare che si corra ilrischio di restare imprigionati nella cerchia ristretta deiconsiglieri e collaboratori che - speriamo senza secondi fini, macerto spesso senza slancio né fantasia - suggeriscono direplicare quello che corrisponde ai loro gusti? Notizie, ipotesidi lavoro, proposte sono filtrate: finisce che il parroco vede lecose con gli occhi della signora Edvige e ragiona con i criteridel signor Ernesto e per decidere se un’aula può essere prestataal gruppo del seminario ìl parere insindacabile è quellodell‘Eligio.Dico la verità: non amo molto i preti che comandano troppo;ma ancor meno quelli che si fanno troppo comandare.Con ogni deferenza e cordialità

dott. Franco Martello

Egr. Dott. Martello,Lei può dichiararsi fortunato di avere a che fare con un parrocobuono come me! Non starò quindi a fare polemiche né prenderòle difese della signora Edvige. Ad ogni modo, per sentirsi nellecondizioni di criticare il ruolo di persone dedite al serviziodella comunità come la signora Edvige, sarebbe doveroso averpassato come lei ore ed ore a preparare la festa patronale, il bancovendita per le missioni, le vesti stirate per i chierichetti, l’elencodegli abbonati a Famiglia Cristiana e non so quante altre cose.Resta vero che la collaborazione prolungata crea dei

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condizionamenti: che ci posso fare? Forse sarebbe opportuno -come auspico da tempo e suggerisco spesso ai miei superiori -cambiare parrocchia dopo un certo numero di anni. Se per casodovesse diventare Lei vescovo di questa diocesi, si ricordi il mioconsiglio.Con i migliori auguri (ma che ci sia risparmiato di avere vescovicome Lei) e i più cordiali saluti

don Innocente Incudine

(Tratto dalla rivista “Fiaccola” del Seminario di Venegono, numero dimaggio 2005)

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13 Luglio/Agosto 2005

Posta libera

Caro Padre Gianfranco,dal Giornalino di domenica 4 giugno, come la maggior parte deiparrocchiani ho appreso la notizia del suo possibile trasferimento.“Il mio viaggio é giunto al capolinea” ecc.Così molto serenamente, non c’era un modo più semplice esincero per farlo.Sono rimasta un pò sorpresa, forse impreparata come avvieneper ogni cosa che ci procura un dispiacere.I suoi messaggi nella prima paginetta del Giornalino di ognimese, sono sempre molto interessanti, ricchi di suggerimenti pernoi molto utili e preziosi.Questa volta il suo messaggio é arrivato diritto al cuore. Sonorimasta particolarmente colpita per la sua umiltà e la totalesottomissione ai suoi superiori.Un grande esempio di ubbidienza per noi tutti.Spesso noi pensiamo che solo i giovani devono ubbidire ai nonpiù giovani, lei però ci insegna che non é così.Nel leggere il suo messaggio ho provato molta ammirazione etenerezza.Dopo un così lungo cammino sacerdotale il suo entusiasmo, ildesiderio di servire il prossimo e la chiesa é vivo e autentico,soprattutto non ha età.Per questo mi auguro che possa restare ancora con noi. Desiderosolo dire grazie Padre Gianfranco per questo grande atto d’amore.Ho letto da qualche parte che: “Noi siamo quello che lasciamo.”E’ una frase che ricordo spesso che mi aiuta a riflettere.Con affetto

una parrocchiana

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“Genitori insieme”Che cosa ci faccio qui? Echeggiava silenziosa la coscienza di (quasi)tutti i genitori venuti spontanei al primo incontro dietro invito personaledel parroco.

“Abbiamo pensato, due coppie di laici e io p. Gianfranco, di rivedere unpo’ il percorso di iniziazione cristiana dei bambini, che forse è un po’troppo schematico, troppo rispettoso soltanto della tradizione” puntointerrogativo è d’obbligo, ma i gènitori rispondono fiduciosi. L’idea èche i primi a essere coinvolti in questa iniziazione non sono affatto ibambini, ma proprio loro, i genitori, che hanno fatto la scelta dimandarceli.

La proposta “insieme”E quindi i genitori si trovano coinvolti in prima persona in questoitinerario di fede per l’iniziazione cristiana che può cominciare per i figliin seconda elementare (Confessione - Prima Comunione - Cresima),che forse è sempre stato vissuto un po’ come una sequenza scolasticaprevedibile e fredda, in cui i genitori devono pensare tutt’al più adaccompagnare i propri figli o ad organizzare alla fine dell’anno unafesta (strepitosa, quella sì!). No. I genitori possono e devonocoinvolgersi perché quei sacramenti sono troppo importanti per lasciarlivivere al bambino solo, perché meritano di essere riscoperti propriodagli adulti che forse ne hanno smarrito l’attualità e il significato, perchéil bambino conosce e vive molto di più se accanto a lui, compagni distrada di cui può fidarsi, ci sono i genitori. E perché l’occasione diquesti sacramenti sia per procurare un incontro vero con il Signore enon per rispettare un’usanza diventata un vuoto involucroincartapecorito. E tutti sono accolti, praticanti e no, credenti e no,sposati in chiesa e no, perché nessuno è escluso quando il Signorechiama.

L’Eucarestia “insieme”Fiduciosi e incerti, parroco e genitori si sono incontrati quattro voltenel corso dell’anno, da febbraio a giugno, confrontandosi su argomentidiversi ma sempre orientati a ripensare che cosa c’entra questoSignore nella nostra vita e in quella dei nostri bambini (e la persistente

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domanda “che cosa ci faccio qui?” diventava progressivamente piùflebile). Abbiamo parlato delle necessità profonde dei nostri figli e difecondazione assistita, di preghiere insieme e dei pianti per portare ibimbi a messa, di cose complesse e di cose semplici della vitaquotidiana. Quello che possiamo dire è che la partecipazione c’è stata,attiva, spontanea, corale.Fino all’ultimo incontro, quando il gruppo è diventato vivo, si èricomposto attorno alla mensa eucaristica preparata da tutti, semplicema con i segni umili e potenti della messa, celebrata da padreGianfranco: la tovaglia immacolata come il cuore dell’uomo che haricevuto il perdono, i fiori, segno della festa, i ceri, segno della fede e diGesù nella nostra vita. E i bambini hanno fatto la loro parte, portandoall’altare i fiori costruiti con le loro mani, i genitori hanno partecipatocon i canti e le letture. Lo Spirito Santo, insomma, si è incaricato disoffiare il suo alito di vita nuova in questo povero gruppo di uomini edonne (sconosciuti gli uni gli altri, pochi rispetto alla numerosità degliincontri precedenti, e ancora certamente spaesati) rendendoli Chiesaviva e vera, una volta per tutte. Quel giorno, chi più chi meno, si èportato a casa la sua goccia concreta di vita eterna.

E a settembre? Insieme!Una sera di fine maggio. Manca circa una settimana all’ultimo incontro.Padre Gianfranco ci appare, una sera, raggiante e circospetto, ci porgeuna lettera con mani tremanti, ilare e incredulo. Che cosa gli prende?La lettera è della Diocesi di Milano, che proprio in questi giorni (tòguarda!) ha diramato una informativa a tutte le parrocchie in cuiraccomanda (ma vaa?) di pensare a una nuova iniziazione cristiana(sì! proprio così!), per i bambini, anche i piccoli che ricevono ilbattesimo, in cui siano coinvolti maggiormente (nooo!) tutti i genitori.E a questo punto quindi si parte. Con la benedizione ufficiale dellaDiocesi di Milano. Ciascuno con il suo bagaglio di sicurezze e diperplessità, decisi a confrontarci apertamente, per il bene dei nostrifigli e per essere coerenti con la nostra scelta.Genitori insieme ai propri figli, coppie insieme al parroco, laiciassieme a religiosi e, è bene ricordare, papà assieme a mamma, seè possibile, perché nessuno è escluso dal banchetto del Signore.

Maria e Attilio - Chiara e Paolo

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Pensieri dalla tre giorni chierichetti (Pian dei Resinelli)

Dopo un anno di assenza eccoci tornati di nuovo alla “Montanina”la bella e ospitale casa che ogni anno accoglie i turni estivi dellaChiesa, per partecipare alla “tre giorni chierichetti” organizzata dallaDiocesi ambrosiana.La nostra parrocchia é rappresentata da 3 ragazzi del Gruppochierichetti, é vero, é ancora un numero scarso rispetto alle altreparrocchie, ma già accettabile.Ci chiediamo un pò il perché: quassù l’aria é buona, l’infaticabiledon Nicola e i seminaristi sono simpatici e in più si conosconoragazzi provenienti un pò da tutta la Diocesi in compagnia dei qualisi prega e si gioca.La tre giorni chierichetti é un pò diversa dai normali campi estivi,quassù si gioca ma non solo, infatti é sempre presente la preghieradel mattino e della sera, i momenti di scuola liturgica, attimi dimeditazione personale e di adorazione notturna, ma é anche unaesperienza divertente che allo stesso tempo ti permette di ascoltaree di riflettere e di pregare aiutato dalla quiete dei boschi e dalbellissimo paesaggio della natura che ti circonda.Per chi non la conosce ancora, ora vi presentiamo la Montanina.La Montanina é adagiata nello stupendo scenario delle Grigne,immerse in una sconfinata distesa di prati e boschi. Questa casa éstata completamente ristrutturata e rinnovata dopo un graveincendio che nel 1987 l’aveva gravemente distrutta. Ora é aperta edisponibile per le parrocchie, per i Gruppi e Movimenti dellaDiocesi soprattutto durante il periodo estivo.Abbiamo saputo che conta più di 100 posti letto, suddivisi incamere singole o plurime. Alcune camere singole dispongono diservizi propri.E’ una casa dotata di sale per riunioni, convegni e feste, la cucina,abbondante e familiare é attrezzata per 200 coperti.Staccata dal fabbricato, in un luogo appartato e silenzioso, una

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17 Luglio/Agosto 2005

graziosa chiesetta (eccola nella foto) invita alla preghiera e alraccoglimento.Proprio anche per questo alla Montanina vengono accolti anchegruppi di famiglie, genitori, giovani o persone singole che voglionotrascorrere qualche giorno nella pace e nel silenzio.A proposito della chiesetta chiamata “L’ANGOLO INCANTATO”vi descriviamo quello che si legge in un depleant di presentazione.“Qui ci vorrebbe un cuore francescano per fissare tutta labellezza profusa a larghe mani dalla bontà di Dio. Gli abeti, lebetulle e i grandi faggi sembrano cullare dolcemente la casa euna corona di faggi gagliardi racchiude l’amena chiesettastupendamente affrescata da Vanni Rossi.Il cuore sente prepotente il bisogno di innalzarsi e il labbro davoce alla pienezza dello spirito: “Laudato si, mi Signore, cumtutte le tue creature...””Ecco, vi abbiamo fatto la presentazione anche esterna e “logistica”della Montanina, ma quello che si svolge in essa soprattutto neivari turni dei chierichetti/e della Diocesi con programmi, orari eproposte di vita, é ancora più bello, più intimo, segreto... e ti rimanedentro, come qualcosa che ti aiuta a vivere meglio il servizioliturgico e la tua vita di ragazzo cristiano.

I tre:Matteo GambariniMatteo PomaGianfranco Sanchez

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Luglio/Agosto 2005 18

Un “Giorno del Signore” lungo tutta una estateMessaggio alla Diocesi

per l’estate 2005

Carissimi fratelli e sorelle nel Signore, a pochi giorni dall’inizio dell’estatedesidero rivolgere a tutti voi il mio saluto sincero e affettuoso. E con ilsaluto l’augurio che ciascuno possa trovare un po’ di quel riposo - veraricarica per il corpo e per lo spirito - cui aspira il nostro cuore.

1. L’estate è un tempo propizio per avere momenti di pausa ristoratrice.E’ un tempo benedetto nel quale aumentano le possibilità di sceltanell’organizzare e vivere le proprie giornate e più numerose si fanno leoccasioni per un rapporto disteso con il creato, con gli amici, con Dio.E’ una stagione nella quale l’espandersi del turismo culturale facilita lascoperta di altri popoli, culture e civiltà e allarga i confini dello spiritofavorendo il rispetto per ogni uomo e la tolleranza verso sensibilità evalori differenti dai nostri. E anche uno spazio per forme di turismoreligioso o per vere e proprie esperienze di spiritualità, che rispondonoa un profondo bisogno del cuore e che aiutano ad aprire l’anima aquell’incontro con il Creatore, nel quale essa trova vero riposo e gioiapiena.

2. L’estate ormai imminente cade all’indomani di grandi eventi ecclesiali,quali il grande lutto per la morte di Giovanni Paolo II e la grande gioiaper l’elezione di Benedetto XVI. Sono stati momenti fortementesignificativi, che hanno testimoniato il bisogno di tantissime persone diancorare la propria esistenza alla speranza che non delude e di ritrovarequelle certezze che danno senso alla vita, valori questi che l’estate cipuò aiutare a riscoprire e approfondire.Questa stagione, inoltre, si situa nello speciale Anno dell’Eucaristia,che ha visto le nostre Chiese celebrare a Bari il XXIV CongressoEucaristico Nazionale, con l’impegno di rinnovare oggi la coraggiosaprofessione di fede dei martiri di Abitene e di tanti altri cristiani lungo lastoria della Chiesa: «Senza la Domenica non possiamo vivere!».

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19 Luglio/Agosto 2005

La Domenica, come scrivono i Vescovi italiani, è infatti «giorno delSignore, della sua Pasqua per la salvezza del mondo, di cui l’Eucaristiaè memoriale, origine della missione; giorno della Chiesa, esperienzaviva di comunione condivisa tra tutti i suoi membri, irradiata su quantivivono nel territorio della parrocchia (e in ogni altro spazio chefrequentiamo); giorno dell’uomo, in cui la dimensione della festa svelail senso del tempo e apre il mondo alla speranza» (Il volto missionariodelle parrocchie in un mondo che cambia, n. 8).Per questo, la Domenica costituisce come il paradigma di tutta l’estate.La sfida che ci attende è, dunque, di vivere una Domenica, un “Giornodel Signore” lungo tutta una estate.

3. Siamo allora tutti invitati a far sì che l’Eucaristia della Domenica siadavvero il cuore vivo e palpitante di tutta la nostra estate. Proprio perchéliberi da altri impegni, a quella domenicale aggiungiamo lapartecipazione alla Messa anche in qualche altro giorno della settimana.E perché il nostro sia “un ‘Giorno del Signore’ lungo tutta una estate”,il nostro anno di lavoro e di fatica sfoci nell’incontro con Dio, peresprimergli il ringraziamento e la gioia di aver goduto dei frutti dellaterra, dei prodotti dell’ingegno dell’uomo, della solidarietà e dellacollaborazione che ci costruisce come famiglia umana incamminataa fare “cieli nuovi e una nuova terra”, di cui l’Eucaristia è il segno e larisorsa.La condivisione, l’incontro e l’attenzione piena di amore per ogni personache incontriamo dia senso ad ogni nostra giornata e faccia della nostraestate un autentico e prolungato “giorno della Chiesa”. A tale proposito,valorizziamo la possibilità di rapporti brevi più intensi in famiglia eviviamo l’incontro con mondi nuovi e con altre culture con quello spiritoda figli di Dio che sanno di beneficiare della ricchezza che il Padresemina lungo i sentieri della vicenda di ogni uomo e donna. E lasciamoche tutto questo abbia a dilatare gli spazi del nostro amore e del nostroservizio ai fratelli, con una attenzione privilegiata per coloro che hannomaggiormente bisogno.Non manchino veri e propri momenti di riposo, nei quali liberarci dallaschiavitù di una indebita assolutizzazione del lavoro e del profitto.Godiamo, se ne abbiamo la possibilità, del creato, della sua bellezzae dei suoi beni. Diamo spazio anche a forme di sano divertimento e amomenti di relazioni gratuite.

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E tutto questo concorra a dare alla nostra estate anche la dimensionedella festa, di una festa radicata nella gioia cristiana della comunionecon Dio.

4. Alle famiglie vorrei suggerire la visita a qualche Santuario, la sostadi alcuni giorni nei monasteri per momenti di condivisione spirituale,un soggiorno in quelle “case per ferie” che curano l’accoglienzafraterna, attente ai bisogni di serenità e di riservatezza che le nostrefamiglie ricercano per una vacanza positiva e salubre per l’anima.Per i giovani - oltre alla possibile partecipazione ai campi scuola e dilavoro e alle iniziative delle Aggregazioni ecclesiali, degli Istitutimissionari e delle Caritas - prezioso sarà l’appuntamento della XXGiornata Mondiale della Gioventù a Colonia. Insieme con tanti altrigiovani e con la presenza del papa Benedetto XVI, porranno l’Eucaristiaal centro, raccogliendo così la sfida della missione che vienedall’incontro con il Signore Gesù, da loro cercato e adorato.

A tutte le comunità cristiane rivolgo l’invito a orientare i propri fedeli anon “trascurare” la fede in tempo di vacanza, ma a divenire testimonie missionari di quei valori umani e cristiani che sono il “sale” e la “luce”in una cultura sempre meno intrisa di fermento evangelico.E per quanti avranno la fortuna di trascorrere qualche periodo inmontagna, lontani da casa, non manchi l’occasione di una sostad’adorazione in tante piccole chiese solitarie, entro radure di silenzio edi pace, per un colloquio di preghiera col “Dio con noi” troppo spessodimenticato.

Buona estate a tutti!

† Dionigi card. Tettamanzi Arcivescovo di Milano

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21 Luglio/Agosto 2005

Notizie dall’Africa

Koudiadiène 08/06/05Carissimi,per cominciare un saluto a tutti e se qualcuno ha già cominciato...buone vacanze!! Scrivo per ringraziare per la somma che mi è statainviata e che ho ricevuto già da un paio di settimane. Non ho scrittosubito perchè volevo potervi dare qualche notizia circa l’avanzamentodei nostri progetti, sperando soprattutto che qualche cosa fosseeffettivamente terminata. In allegato troverete (spero) queste notizie.In attesa delle piogge, ci prepariamo ancora una volta a un eventoimportante per la nostra comunità. Il 9 luglio saranno ordinati sacerdotiil nostro diacono Fr. Raphael, e un seminarista del clero diocesano,della nostra parrocchia. Li affido anche alle vostre preghiere perchèpossano sempre compiere con tanto entusiasmo il ministero che saràloro affidato.

Ciao e a presto, P. Nino.

CarissimiDopo tanto tempo mi rifaccio vivo di nuovo, anche questa volta perdare qualche informazione circa l’avanzamento dei nostri progetti, eper ringraziare per la cospicua somma che ho ricevuto in questi giornie che ci permette di completare quanto già iniziato. Di alcune cosecertamente ne ho già parlato in precedenza, ma forse val la pena diriparlarne perchè le cose avanzano e le situazioni evolvono...Per cominciare un saluto a tutti e ancora una volta grazie a tutti, perchèse ho potuto realizzare questi piccoli progetti è anche merito della vostrasensibilità e generosità. In poche parole e in attesa di mandare anchequalche altra foto, ecco quanto realizzato.Si tratta sostanzialmente della conclusione dei lavori diequipaggiamento del pozzo (quello di cui avevamo terminato larealizzazione circa un anno fa).Anche se con qualche difficoltà soprattutto per avere l’energia elettricanecessaria al funzionamento, abbiamo installato un’elettropompaimmersa.In questi giorni abbiamo ultimanto i lavori per il serbatoio, che, unavolta in funzione “a pieno regime” può contenere circa 13.500 litri.

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Abbiamo installato anche una fontana pubblica nel villaggio, alimentataappunto dall’acqua del pozzo pompata nel serbatoio, in modo che lagente possa approvigionarsi di acqua, sia per i bisogni domestici cheper gli animali (cavalli, mucche, capre...) senza dover andare a cercarelontano.Ieri pomeriggio ne abbiamo fatto “l’inaugurazione” ufficiale, conbenedizione, discorsi e ringraziamenti e anche con un piccolo rinfresco.La prossima tappa, quando avremo i fondi necessari, dovrebbe essereil dissodamento e la preparazione di un ettaro di terreno in prossimitàdel pozzo, con un sistema di irrigazione goccia a goccia, per permetterela coltivazione di ortaggi e legumi.Sempre nello stessovillaggio, abbiamoultimato la costruzione diuna sala polivalente cheservirà per tutte le attivitàcomunitarie dellapopolazione, (riunioni,alfabetizzazione degliadulti, feste, incontri dipreghiera etc etc).Sempre in relazione aibisogni di acqua, e se neavremo la possibilità,vorremmo riabilitare unpozzo nel villaggio diThiaoune Loua, dotandoanche questo di unapompa elettrica e relativogruppo elettrogeno per il funzionamento (in questo villaggio non è ancoradisponibile la corrente elettrica, ma il pozzo è già dotato di serbatoio!).Le gente me ne ha parlato recentemente, e non ho ancora avuto iltempo necessario per “quantificare” il costo dell’operazione.Certamente me ne occuperò durante l’estate, approfittando del fattoche avrò un po’ più di tempo disponibile.Dovremmo anche partecipare al finanziamento di un progetto promossodalla Caritas Diocesana per il villaggio di Thiafathe, che consiste neldissodare un terreno di due ettari per permettere la coltivazione diortaggi, con sistema goccia a goccia. L’acqua necessaria sarà fornita

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da un pozzo (già esistente) che sarà equipaggiato di pompa con relativoserbatoio. La nostra partecipazione al progetto è del 20% del costototale, cioè 4950 euro.Per l’insieme della parrocchia continua invece l’iniziativa che abbiamochiamato “SOS cavallette”, e che consiste nel comprare i cereali diconsumo ordinario (Mais, miglio, sorgo) che poi rivendiamo alla gentea un prezzo sovvenzionato (cioé sottocosto). Ogni famiglia, ognisettimana, può acquistarne una quantità ben definita. Evidentementenon è possibile coprire i bisogni reali delle famiglie, ma anche se inparte, questo modo di procedere aiuta le famiglie a far fronte alledifficoltà conseguenti al passaggio delle cavallette che avevano distruttopraticamente tutte le coltivazioni prima che si potesse fare il raccolto.Con i soldi raccolti con la vendita (anche se sotto costo) in questigiorni stiamo ricostituendo le scorte e speriamo di continuare questainiziativa almeno fino a metà agosto.Un’altra novità importante, è l’arrivo della corrente elettrica nei duevillaggi adiacenti la parrocchia. Posso dire che è stato il regalo di Pasquaperchè le linee sono state messe in funzione il venerdi santo. Adessovedremo come dare una mano perchè tutti possano sfruttare leopportunità offerte dalla disponibilità dell’elettricità.Forse ho dimenticato qualche cosa ma credo che l’essenziale èquesto. A tutti già da adesso buone vacanze e a presto, ciao, P. Nino.

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La silla…

In un villaggio della Spagna, la figliadi un uomo chiese al suo sacerdotedi recarsi a casa sua per unmomento di preghiera con suopadre che era molto malato.

Quando il sacerdote arrivò nellapovera casa trovò l’uomo nel suoletto con il capo sollevato da duecuscini.

C’era una sedia (in spagnolo “silla”)a lato del letto e il sacerdote pensòche fosse stata messa li per la suavisita.

“Suppongo che mi stesse aspettando” disse il sacerdote.“No, chi è lei?” Rispose l’uomo malato.“Sono il sacerdote che sua figlia ha chiamato perché pregassi con lei;quando sono entrato ho notato la sedia vuota a lato del suo letto edho pensato che fosse stata messa qui per me.”

“Ah, la sedia,” disse l’altro. E poi aggiunse: “ Le dispiace chiudere laporta?”

L’uomo malato gli disse: “Questo non l’ho mai detto a nessuno: ho trascorso tutta la mia vitasenza sapere come pregare. Quando andavo in chiesa ascoltavosempre quanto mi veniva detto circa la necessità della preghiera,come si deve pregare ed i benefici che porta….

…però tutte queste cose , non so perché, mi entravano da un orecchioed uscivano dall’altro. Insomma, non avevo idea di come fare.Infine, molto tempo fa smisi di pregare.Ho continuato così fino a circa quattro anni fa, poi un giorno ne parlaicon il mio migliore amico il quale mi disse: “Giuseppe, la preghiera è

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semplicemente avere una conversazione con Gesù. Fai così: siedisu una sedia e colloca un’altra sedia vuota davanti a te, quindi confede guarda Gesù seduto davanti a te.

No, non é una stupidata farlo, poiché Lui stesso ci ha detto:

“Io sarò sempre con voi”

Quindi parlagli ed ascoltalo allo stesso modo in cui lo stai facendocon me ora.”

“Ho provato una volta , poi altre volte, mi è piaciuto talmente che daallora lo faccio almeno un paio d’ore al giorno. Presto sempre moltaattenzione a non farmi vedere da mia figlia… altrimenti mi internerebbesubito in un manicomio.”

Il sacerdote a questo racconto provò una grande emozione e disse aGiuseppe che ciò che faceva era molto buono e lo consigliò di nonsmettere mai. Quindi pregò con lui, gli imparti la benedizione e tornòalla chiesa.

Due giorni dopo, la figlia di Giuseppe chiamò il sacerdote per dirgli chesuo padre era morto.

Il sacerdote le chiese:“E’ morto in pace?”“Si, dopo che lei usci di casa, alle due del pomeriggio, mi chiamò.Andai da Lui e lo vidi nel suo letto.Mi disse che mi amava molto e mi dette un bacio. Poi uscii per dellecommissioni e quando tornai, un’ora dopo, lo trovai morto.C’è però qualcosa di strano: poco prima di morire deve essersi alzatoe avvicinato alla sedia che era accanto al letto, infatti l’ho trovato conla testa appoggiata su di essa.Lei cosa ne pensa?”

Il sacerdote, profondamente commosso, si asciugò le lacrimedell’emozione e rispose:

“Magari tutti noi potessimo andarcene in questo modo!”

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Proposte spirituali, culturali e religiose per le vacanze.

Settimane bibliche e incontri di spiritualità

Monastero di Bose - tel. 015 679185lunedì 27 giugno - sabato 2 luglio Giancarlo BruniIl “Padre nostro”: introduzione alla vita cristianalunedì 4 - sabato 9 luglio Luciano ManicardiIl cristiano di fronte a malattia, sofferenza, mortelunedì 11 - sabato 16 luglio Daniel Attinger - Lettera ai Galatilunedì 25 - sabato 30 luglio Sabino Chialà - Evangelo secondo Matteolunedì 12 - sabato 6 agosto Luciano Manicardi - Evangelo secondo Marcolunedì 8 - sabato 13 agosto Enzo Bianchi - Lettera ai Filippesilunedì 15 - sabato 20 agosto Enzo Bianchi, Goffredo Bosellil’eucaristia: come celebrarla e viverlalunedì 22 - sabato 27 agosto (corso per giovani, 19-27 anni)Luciano Manicardi, Roberto ManciniChiamati alla vita: il cammino della libertà

Monastero di Camaldoli - tel. 0575556013domenica 3 luglio - sabato 9 agosto Innocenzo GarganoLectio divina sulla prima Lettera ai Corinti (Il parte)domenica 10 - sabato 16 luglio Albert Vanoye sjCristo sommo sacerdote della nuova alleanzadomenica 24 -sabato 30 Rosanna Virgili (riservata a giovani dai 16 ai 24 anni)Non possiamo dirci innocenti. Il mondo giovanile tra rifugi privati epubbliche responsabilitàmartedì 9 - venerdì 19 agosto - Percorso biblico-sapienziale per gruppi familiarisul tema dell’ascolto - “Ascolta, popolo mio...” (Sal 49,7)domenica 21 - sabato 27 agosto Sabino Marsico - Esperienza di condivisionedella vita comunitaria e di ricerca (riservata a giovani dai 25 ai 38 anni)“Ed essendosi voltato, il Signore guardò fisso Pietro” (Lc 22,61)domenica 4 - sabato 10 settembre Frimino BianchinUn disegno vocazionale: la lettera agli Efesinidomenica 11 - sabato 17 settembre Carlo MolariQuesto è l’amore (cfr. 1 Gv 4,10)

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27 Luglio/Agosto 2005

Tra i tanti suggerimenti per una “buona” lettura ci permettiamoconsigliare:

- Scopri la forza della gioia che é in tedi Marino ParodiUno psicologo ci insegna a scoprire e vivere la gioia

Siamo felici nella misura in cui decidiamo di esserloLa decisione di trasformare il dolore in gioia, il grigiore di tante giornate che cisembrano vuote o cupe nel lo splendore di opportuni tà e sorpreseincessantemente nuove spetta soltanto a te. Indipendentemente dall’ età, dallaclasse sociale, dallo stato di vita, tutti possiamo trasformare radicalmente lanostra esistenza, facendone un’awentura veramente affascinante.Il libro propone un’esperienza concreta, un percorso che parte da un nuovosguardo sull’ esistenza, per farsi consapevolezza e quindi scelta di vita. Le storievere che sono raccontate allo scopo dimostrano che è sempre possibile, purchénoi lo vogliamo.Forse non te l’hanno mai detto, ma siamo tutti nati per la gioia. Tutti, quindianche tu! È una verità scientifica: si tratta di scoprirla e di viverla. Il segreto?Imparare a volere, a pregare, a perdonare, a ringraziare, ad amare e...«La maggior parte degli esseri umani è felice nella misura in cui decide diesserlo» (Abramo Lincoln).

- La fede come risposta di sensodi Rino FisichellaUna scelta di fede, sostenuta dall’intelligenza e dalla tradizioneCome presentare la fede all’uomo d’oggiIl volume cerca di rispondere alla domanda: “come presentare la fede all’uomod’oggi in modo da poterla vivere nella forma più autentica possibile?” , partendoda un’affermazione di san Paolo nella Lettera ai Galati: «Questa vita che vivonella carne io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato sestesso per me» (2,20). “Vivere nella carne” è l’esistenza storica, quella quotidiana,fatta di incontri e di malintesi, di amore e di incomprensione. Questa vita, dicePaolo, io la vivo “nella fede”.Il paradosso che si apre dinanzi ai nostri occhi provoca la mente a riflettere sulsenso di un tale atto: Cosa vuoI dire vivere nella fede? C’è contraddizione tra lavita quotidiana e quella della fede? Viene tolta una qualche forma di autonomiaa chi vuole vivere nella fede?Nelle risposte che l’autore suggerisce coniuga la fede con l’amore e presental’atto del credere come una scelta che personalizza chi la compie, dandoveramente senso alla vita.

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Luglio/Agosto 2005 28

Giovedì dei RIMASTI

Anche quest’anno, mediante la disponibilità sempre esemplaredi alcuni Volontari­Cuochi della parrocchia, offriamo a tutticoloro che sono ancora a Milano nel mese di luglio, le seratedei 4 giovedì, da vivere insieme per la Cena, l’allegria, e lacompagnia inevitabile delle buone nostre zanzare (orario diazione limitato ore 20-22.

Ecco le date del Mese:

Giovedì 7 luglio“ 14 luglio“ 21 luglio“ 28 luglio

Per le prenotazioni (da farsi sempre entro il martedìprecedente) gli incaricati sono:

Angelo Bazzano Tel. 024566158Mario Lampertico Tel. 024566713

A presto

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29 Luglio/Agosto 2005

STOP

Con la fine del torneo “4 calci alle zanzare” disputato il 30 giugnosul campo di calcetto dell’Oratorio, si é conclusa l’annata calcistica2004/05.Nove lunghi mesi di attività, con le sole pause delle vacanze natalizie epasquali, se si considera che la prima partita del campionato invernaleC.S.I. si era svolta sabato 25 settembre 2004.Oltre ai campionati del C.S.I., sono da aggiungere i tornei di quartiere edi zona organizzati dall’OSPG e dalla Polisportiva Valsesia, nei qualimolti nostri ragazzi hanno partecipato in formazioni autonome.Per gli organizzatori e i dirigenti il lavoro é stato comunque notevole,poiché le persone impegnate sono sempre state le solite.Il problema del ricambio esiste nello sport come in tutte le organizzazionidi volontariato.Per quanto riguarda la nostra associazione sportiva nei quadridirigenziali e tecnici del prossimo anno vedremo gli stessi “noti” (nellasperanza di poter inserire qualche nuovo venuto).Vorrei terminare con l’augurio di buone vacanze a tutti e, ai ragazziancora impegnati negli esami, risultati positivi.

Giulio Ceragioli

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Luglio/Agosto 2005 30

La Comunità parrocchiale,unita nel dolore,

esprime condoglianze cristiane epreghiere di suffragio

alla famiglia Bianchiper la perdita di papà Iginio;

alla famiglia Corlazzoliper la perdita di papà Remo.

Nelle preghiere ricorda anchela scomparsa diGino Cosentino,

grande artista, fine scultore,che, nella nostra chiesa, halasciato tante testimonianze

del suo estro ed amore per l’arte:Mensa, Tabernacolo, Ambone, Battistero.

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31 Luglio/Agosto 2005

Per gli iscritti all’Oratorio che hanno ricordato o ricorderannoil loro compleanno in questi mesi estivi, gli

Auguri più calorosi,e la nostra preghiera per ringraziare Dio del dono della vita, a:

Boni Rolando 3 luglioGuerra Matteo 3 luglioCestari Matteo 4 luglioDanesi Riccardo 7 luglioMasiero Massimiliano 7 luglioDonati Francesca 8 luglioMarcarelli Riccardo 8 luglioVitulano Marta 11 luglioCapusoni Mattia 12 luglioFerrara Giuseppe 12 luglioMansi Simone 12 luglioDecorato Federica 13 luglioPasini Gaia 15 luglioGiuliano Isaia Maria 16 luglioLenti Gianfranco 16 luglioPugliese Martina 16 luglioBassi Matteo 17 luglioGuarino Angela 17 luglioBerlese Tommaso 22 luglioMinervino Sabrina 23 luglioMischi Martina 27 luglioFabiano Luigi 28 luglioPaiocchi Emanuele 30 luglioGiuliano Ester Angelica 31 luglio

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Luglio/Agosto 2005 32

Sala Paolo 2 agostoAcerbi Andrea 3 agostoAgnifili Francesco 3 agostoArmelloni Simone 4 agostoMoscatiello Davide 5 agostoPogliani Giovanni 10 agostoMorazzoni Marco 13 agostoVerdesca Jacopo Lorenzo 14 agostoRonchi Marcello 15 agostoMantegazza Carlo 16 agostoQuitadano Stefano 16 agostoVaira Giulia 17 agostoMarino Andrea 18 agostoBazzano Angelo 19 agostoMalinverno Stefano 20 agostoMainardi Davide 23 agostoMotta Andrea 26 agostoSalvini Giacomo 26 agostoPescione Luca 28 agostoCarpentiere Alessandro 31 agosto

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33 Luglio/Agosto 2005

Calendario di luglio2 sabato XIV domenica tempo ordinario

3 domenica XIV domenica tempo ordinarioletture: Zc 9,9-10; Rm 8.9,11-13; Mt 11,25-30.Diurna Laus: II settimanaore 16,00 Battesimo di:

De Sanctis Nicole AngelaOggi iniziano le “Vacanze Comunitarie” a Trabucchello peril primo gruppo di ragazzi e pertanto Padre Mario saràassente fino al 17 luglio.

10 domenica XV domenica tempo ordinarioletture: Is 55,10-11; Rm 8,18-23; Mt 13,1-23.Diurna Laus: III settimanaA partire da oggi, la Santa Messa delle ore 11,30, vienesospesa per tutto il mese di luglio ed agosto.Battesimo di:Riglietti Rachele Francescaore 16,30 Celebrazione del matrimonio di:Masi Mssimiliano e Bozzoli Manuela

Il cammino degli sposi non è solo a due,ma è a tre, perchè c’è sempre Lui,il capo cordata! Auguri

11 - 17 luglio Padre Gianfranco resterà assente dalla Parrocchia.

17 domenica XVI domenica tempo ordinarioletture: Sap 12,13.16-19; Rm 8,26-27; Mt 13,24-43.Diurna Laus: IV settimana.

24 domenica XVII domenica tempo ordinarioletture: 1Re 3,5.7-12 14-16; Rm 8,28-30; Mt 13,44-52.Diurna Laus: I settimana

31 domenica XVIII domenica tempo ordinarioletture: Is 55,1-3; Rm 8,35.37-39; Mt 14,13-21.Diurna Laus: II settimana

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Luglio/Agosto 2005 34

Calendario di agosto 3 mercoledi Memoria liturgica di S. Pier Giuliano Eymard

fondatore dei Padri Sacramentini e Patrono della nostraparrocchia.ore 15,00 e ore 18,00 sante Messe

7 domenica XIX domenica tempo ordinarioletture: 1Re 19,9.11-13; Rm 9.1-5; Mt 14,22-23.Diurna Laus: III settimana

14 domenica XX domenica tempo ordinarioletture: Is 56,1.6-7; Rm 11,13-15 29-32; Mt 15,21-28.Diurna Laus: IV settimanaLa Messa vespertina delle ore 18,30 è quella della domenicaXX del tempo ordinario.

15 lunedì Assunzione della Beata Vergine Marialetture: Ap 11,19.12,1-6.10; 1Cor 15,20-26; Lc1,39-56.Diurna Laus: propriaSante Messe: Orario festivo estivo

16 - 21 luglio XX giornata mondiale della gioventù a Coloniaa cui parteciperanno anche alcuni giovani della nostraparrocchia.

21 domenica XXI domenica tempo ordinarioletture: Is 22,19-23; Rm 11,33-36; Mt 16,13-20.Diurna Laus: I settimana

28 domenica XXII domenica tempo ordinarioletture: Ger 20,7-9; Rm 12,1-2; Mt 16,21-27.Diurna Laus: II settimanaSi riprende la celebrazione della santa Messa delle ore11,30 sospesa nel periodo estivo.

settembre4 domenica XXIII domenica tempo ordinario

letture: Ez 33,7-9; Rm 13,8-10; Mt 18,15-20.Diurna Laus: III settimanaOggi ricorre il 50° anniversario di ordinazionepresbiterale di padre Gianfranco, nostro parroco.Un Grazie corale e potente con lui al Signore per tutti iSuoi benefici in questo lungo cammino sacerdotale.

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35 Luglio/Agosto 2005

I momenti della preghiera nei mesi estivi(luglio, agosto)

Ogni giorno feriale mese di luglio- ore 8,15 Recita delle Lodi- ore 8,30 Santa Messa- ore 17,30 Recita del Santo Rosario- ore 18,00 Santa Messa

Ogni sabato e vigilia nei mesi di luglio e agosto- ore 17,30 Recita comunitaria Primi Vespri festivi- ore 18,00 Santa Messa prefestiva.

Domenica- ore 8.00 Canto delle Lodi- ore 8,15 Santa Messa- ore 10,00 Santa Messa- ore 11,30 Santa Messa (in luglio e agosto viene tolta)- ore 17.00 Esposizione eucaristica per l'adorazione.- ore 18.10 Vespri e benedizione- ore 18,30 Santa Messa

AVVISO:

- Nel mese di luglio la S. Messa Vespertina feriale e laS. Messa prefestiva saranno celebrate alle ore 18,00.

- Nel mese di agosto l’unica S. Messa feriale é alle ore8,30, quella prefestiva é alle ore 18,00.

- Nei mesi di luglio e agosto viene sospesa laS. Messa delle ore 11,30 e pertanto l’orario festivo delleS. Messe sarà il seguente: 8,15 - 10,00 - 18,30.

- Nello stesso periodo l’orario per l’Adorazione Eucaristicasarà dalle ora 9,00 alle ore 10,00.

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Grazie ai collaboratori diretti del Giornalino mensile.Grazie ai parrocchiani che lo apprezzano e lo sostengono.

Grazie anche a chi si offre a raccogliere testimonianze e articoli.Grazie a chi pur non appartenendo alla Comunità, ne offre la diffusione!Grazie a coloro che danno la loro offerta per le spese vive della

carta e della stampa.

N.B. - Il contributo del mese di giugno é stato di Euro 190,87.

Il giornalino viene stampato in n. 500 copie, per la distribuzione in Chiesa la 1° domenica del mese e, n. 60 copie, per la distribuzione in via Gozzoli a domicilio.

Parrocchia San Pier Giuliano EymardVia Valsesia, 96 – 20152 Milano

Numeri di telefono utili:

Parrocchia 024564649Parroco (cell.) 3333084072P. Luigi Tagliaferri (cell.) 3395019541P. Giuseppe Bortolato (cell.) 3391002578P. Mario Pesce (cell.) 3398690146Oratorio 024531559Abitazione Padri 0247996509Fax 0248928750e-mail [email protected] WEB www.sanpiergiuliano.org


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