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Buona lettura!! - puntoform.it · N.B. Il giornalino scolastico è uno spazio aperto e può essere...

Date post: 15-Feb-2019
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Cari .formiani, siamo arrivati alla seconda edizione del .FormTimes... e cosa non propor-vi, nel mese di Dicembre, se non un’edizione speciale?? Abbiamo pensa-to, che prima e dopo le feste, potesse esservi utile avere notizie, ricette, storie e tradizioni di argomenti prettamente Natalizi. Ed ecco a voi che con grande piacere vi presentiamo la prima Christmas Edition!! Prima di proporvi le letture, un ringraziamento alla professoressa di inglese, Silvia

Angelucci, che, insieme a noi, ha preso parte a questo progetto.Noi ci abbiamo messo tutto il nostro impegno...

a Voi non resta che augurarvi ...Buona lettura!!

N.B. Il giornalino scolastico è uno spazio aperto e può essere scritto da chiun-

que, compresa la prima pagina. L’unica legge non scritta riguarda l’uso dell’in-

cipit “Cari .formiani” (rispetto per la tradizione). In attesa del contraddittorio.1

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IN QUESTO NUMERO VI PROPONIAMO...

TUTTO SUL PAN DI ZENZERO NOI, IL CIBO & IL TERRITORIO. Michael Coccetti.........................................................PANINI AROMATIZZATI RICETTE DALLA SCUOLA. Anxhuliano Rrokaj..............................................................Pensieri & Letteratura ............................................................................. TRADIZIONI DEL NATALEIL NOSTRO ORTO. Vladian Selimi.............................................................................MINCE PIES NUTRIZIONE &BENESSERE. Noemi Zampolini............................................................SPORT E ALIMENTAZIONE: IMMERSI NELLA NEVE NUTRIZIONE & SPORT. Christopher Proietti.................................................................STORIE E TRADIZIONI: PANETTONE, PANDORO & TORRONE NOI, IL CIBO & IL TERRITORIO. Michael Coccetti, Oussama Remmach............................ARROSTO DI AGNELLORICETTE DALLA SCUOLA. Anxhuliano Rrokaj...............................................................IL MELOGRANO: VIRTU’ E BENEFICI NUTRIZIONE &BENESSERE. Noemi Zampolini.............................................................POST FESTE NATALIZIE NUTRIZIONE & SPORT. Christopher Proietti................................................................I RIMEDI PER L’INVERNO NUTRIZIONE &BENESSERE. Noemi Zampolini.............................................................CHRISTMAS PUDDING RECIPE NUTRIZIONE & SPORT. Christopher Proietti.................................................................BRANDY SAUCE NUTRIZIONE & SPORT. Christopher Proietti.................................................................LA GHIRLANDA IL NOSTRO ORTO. Klaudio Palokaj............................................................................ZUPPA DI CIPOLLE RICETTE DALLA SCUOLA. Anxhuliano Rrokaj...............................................................ARROSTO DI TACCHINO RICETTE DALLA SCUOLA. Oussama Remmach, Anxhuliano Rrokaj.................................

RINGRAZIAMENTI...........................................................................................

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TUTTO SUL...

PAN DI ZENZERONOI, IL CIBO & IL TERRITORIO. Michael Coccetti

GINGERBREAD BISCUITS

INGLESE... ITALIANO...

Ingredients:( Units: US | Metric )

3 cups all-purpose flour 1/2 teaspoons baking powder 3/4 teaspoon baking soda 1/4 teaspoon salt 1 tablespoon ground ginger 3/4 teaspoons ground cinnamon 1/4 teaspoon ground cloves 6 tablespoons unsalted butter 3/4 cup dark brown sugar 1 large egg 1/2 cup molasses 2 teaspoons vanilla1 teaspoon finely grated lemon zest (optional)

Ingredienti:Unità di misura: US

3 tazze di farina per tutti gli usi1/2 cucchiaino di lievito in polvere3/4 di cucchiaino di bicarbonato di sodio1/4 di cucchiaino di chiodo di ga-rofano1 cucchiaio di zenzero in polvere1 3/4 cucchiaini di cannella in pol-vereChiodi di garofano 1/4 di cucchia-ino6 cucchiai di burro non salato3/4 di tazza di zucchero di canna1 uovo grande1/2 tazza di melassa2 cucchiaini di vaniglia1 cucchiaino di scorza di limone fi-nemente grattugiata ( facoltativo )

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Directions:1 In a small bowl, whisk together flour, baking powder, baking soda, salt, ginger, cinnamon, and cloves until well blended2 In a large bowl (Kitchen Aid’s great for this) beat butter, brown sugar, and egg on medium speed until well blended.3 Add molasses, vanilla, and le-mon zest and continue to mix un-til well blended.4 Gradually stir in dry ingredients until blended and smooth.5 Divide dough in half and wrap each half in plastic and let stand at room temperature for at least 2 hours or up to 8 hours.6 (Dough can be stored in the re-frigerator for up to 4 days, but in this case it should be refrigera-ted. Return to room temp before using.) Preheat oven to 375°.7 Grease or line cookie sheets with parchment paper.8 Place 1 portion of the dough on a lightly floured surface.9 Sprinkle flour over dough and rolling pin.

Indicazioni: In una piccola ciotola , sbatti insie-me la farina , il lievito , il bicarbo-nato, il sale , lo zenzero , la can-nella , i chiodi di garofano e fino a ben amalgamati 2 In una grande ciotola sbattere il burro , lo zucchero di canna e l’uo-vo a media velocità , fino ad esse-re ben amalgamati .3 Aggiungi melassa, vaniglia , scorza di limone e continuare a mescolare fino ad essere ben amalgamati .4 Incorporare gradualmente gli in-gredienti secchi fino a che diven-tano ben amalgamati e lisci .5 Dividere l’impasto a metà e av-volgere ogni metà nella pellicola e lasciar riposare a temperatura ambiente dalle 2 ore alle 8 ore .6 (L’impasto può essere conserva-to in frigorifero per un massimo di 4 giorni, ma in questo caso do-vrebbe essere refrigerato. Ripor-tare a temperatura ambiente pri-ma dell’uso) Preriscaldare il forno a 375° .7 Ungere una teglia oppure usare un foglio di carta forno.8 Mettere 1 porzione di pasta su una superficie leggermente infa-rinata.9 Cospargete di farina sulla pasta e spianarla con un mattarello.

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10 Roll dough to a scant 1/4-inch thick.11 Use additional flour to avoid sticking.12 Cut out cookies with desired cutter-- the ginger bread man is our favorite of course.13 Space cookies 1 1/2-inches apart.14 Bake 1 sheet at a time for 7-10 minutes (the lower time will give you softer cookies-- very good!).15 Remove cookie sheet from oven and allow the cookies to stand until the cookies are firm enough to move to a wire rack.16 After cookies are cool you may decorate them any way you like.17 I usually brush them with a powdered sugar glaze when I am in a hurry, but they look wonder-ful decorated with Royal icing.

10 Spianare l’ impasto fino ad ot-tenere uno spessore di 5 mm.11 Utilizzare ulteriore farina per evitare che si attacchi.12 Ritagliate i biscotti con degli appositi stampini.13 Separare i biscotti di mezzo centimetro uno dall’ altro.14 Cuocere una teglia alla volta per circa 7 o 10 minuti (con un tempo minore di cottura si otten-gono de biscotti più morbidi). 15 Rimuovere la teglia dal forno e lasciarli raffreddare finche non si induriscono poi adagiarli su una griglia .16 Dopo che i biscotti si sono raf-freddati potete decorarli a vostro piacimento .17 Di solito io li spennello con una glassa di zucchero a velo , ma sono molto carini anche con una glassa fatta con zucchero a velo e chiaro d’ uovo cioè la glassa reale.

EIADFGHJKLC

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E ADESSO, UN PO’ DI STORIA...

Vi raccontiamo, tra aneddoti e fatti provati, come sono nati e si sono diffusi dal Cinquecento ai giorni nostri i biscotti di Natale più famosi al mondo. Pur essendo un dolce tipico di tradizione anglosassone, l’omi-no di pan zenzero ha acquistato negli ultimi anni sempre più fama an-che dalle nostre parti, in particolare grazie alla saga cinematografica di Shrek, entrando nell’immaginario comune come il biscotto di Natale per eccellenza. Preparato con un impasto chiamato pan zenzero, a base di spezie come cannella, chiodi di garofano, noce moscata e molto zenzero, è apprezzato soprattutto dai bambini. Di solito viene realizzato con le gambe leggermente aperte e le braccia spalancate ed esistono diversi modi di mangiarlo, a seconda dell’ordine in cui si decide di addentare le diverse estremità del biscotto. Le origini degli omini di pan zenzero sono piuttosto misteriose. Secondo una leggenda, il primo esemplare sarebbe apparso alla corte inglese della regina Elisabetta I. Di indole scherzosa, la grande monarca si narra facesse spesso dono ai propri cortigiani di focacce che ne riproducevano le fattezze.

Ma se l’apporto della regina inglese alla diffusione del “gingerbread man” è storicamente incerto, sappiamo co-munque essere stato proprio il XVI se-colo il momento di maggior splendore per questo caratteristico dolce. In quel periodo fu la Germania, e in particola-re la città di Norimberga, a costituire il centro della produzione di dolci di pan di zenzero. Un notevole impulso alla loro diffu-sione venne nell’Ottocento dalle fiabe dei fratelli Grimm e in particolare da quella di Hansel e Gretel, con la sua famosa casetta di marzapane.

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Le vetrine di fornai e panettieri iniziarono, infatti, a riempirsi di casette decorate con glassa e foglie d’oro, omini sorridenti e croccanti animali, tutti inseriti all’interno di complesse scenette natalizie. Il business del pan di zenzero divenne talmente importante nella regione, che solo una determinata corporazione di fornai specializzati era autorizzata a dare vita a tali creazioni. Il divieto cadeva soltanto due volte all’anno, in occa-sione del Natale e della Pasqua.

Con il passare del tempo gli omini di pan di zenzero, da semplici prodotti dolciari, iniziarono ad essere utilizzati anche come decorazioni per l’al-bero di natale. Dall’Europa la tradizione fu esportata in America, dove una nota rivista per ragazzi, il St. Nicholas Magazine, pubblicata tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, contribuì ad ampliare notevolmente il mito dell’omino di pan zenzero, grazie ad una semplice storiella a puntate indirizzata ai bambini. Si trattava di una sorta di filastrocca, caratterizzata da versi in rima e da strofe in continua ripetizione, che narrava della frenetica fuga di un omino di pan di zenze-ro dalle fauci di una serie di affamati individui che lo inseguivano. Ancora oggi il profumo di pan zenzero riempie molte case durante i giorni che precedono il Natale.

Città che vai... usanza che trovi...

ALBERO CIBOLOGICO...

Non è Natale se non viene rispettata una Tradizione fondamentale: la grande abbuffata!!!!!!! Soprattutto a casa mia!! Tutto questo nacque quando il mio bisnonno e la mia bisnonna si riunirono con i familiari per un pranzo ‘galattico’ raccontandosi storie e barzellette per intrattenere gli ospiti prima della mega abbuffata. Ad oggi, questa tradizione si porta avanti con noi nipoti,… e la porteremo avanti per generazioni e genera-zioni.

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Ora vi faccio vedere con un albero “ cibologico” qual è il tradizionale pranzo natalizio di noi ‘campagnoli’ :

MENU’

ANTIPASTO: affettati misti, sott’olio,

tartine con fegatini e salsa alle olive

PRIMO: stracciatella, pasta al forno rossa, pasta al forno bianca con i funghi,

tortellini in brodo.

SECONDO: agnello fritto, coniglio fritto, pollo arrosto,

vitello tonnato.

CONTORNO: insalata mista, patate arrosto, verdure grigliate.

DOLCE: panettone, pandoro, torroni misti, l’abete (pandoro farcito con

cioccolato, crema pasticcera e panna).

BEVANDE: acqua minerale, acqua frizzante, aranciata, coca cola, gazzosa,

vino bianco, sagrantino, spumante dolce, caffè.

BUON APPETITO!!

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PANINI AROMATIZZATIRICETTE DALLA SCUOLA. Anxhuliano Rrokaj

Confezionare i panini è davvero semplice: basterà acquistare della pasta di pane già lievitata e pronta per l’uso, oppure prepararla seguendo la mia ricetta, e unire ad essa i vari ingredienti che la arricchiranno di sa-pori e aromi. I panini sono dei piccoli bocconcini di pane aromatizzati con diversi ingredienti come - prosciutto, crudo o cotto, speck o salame, le cipolle, le olive, le noci, o di decorarli semplicemente con semini di sesamo e papavero.

Ingredienti:PANINI-farina 750 gr-acqua 400 ml-olio di oliva 70 gr-sale 22 gr-zucchero 5-6 gr-lievito fresco 25 gr

AROMI-noci 60 gr-olive 60 gr-rosmarino 15 gr-sesamo 20 gr-papavero 20 gr-salumi tagliati a piccoli cubetti 80 gr

Difficoltà: BassaCottura: 20-25 minuti

Preparazione: 40 minuti + 2 ore per lievitare

Dosi per: 8 personeCosto: Basso

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Preparazione:Mettete la farina nel impastatrice, aggiungete il sale e fate partire l’im-pastatrice. Su una ciotola mettete acqua tiepida, olio, zucchero e lievito fresco, fate sciogliere lievito e zucchero. Aggiungete tutto e lasciare fin che non viene un impasto liscio e morbido. Lasciate lievitare circa 2 ore, fino a quando non raddoppierà di volume.Tagliate le noci e aggiungere nell’impastatrice con l’impasto e lasciare per 2 min. Fate delle piccole palline e lasciatele riposare per 20 min. Quando i panini avranno raddoppiato il loro volume saranno pronti per essere infornati in forno già caldo a 200° per circa 25 minuti.

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Pensieri e Letteratura....

Ho sempre pensato al Natale come ad un bel momento.

Un momento gentile, caritatevole, piacevole e

dedicato al perdono.

L’unico momento che conosco, nel lungo anno,

in cui gli uomini e le donne sembrano aprire

consensualmente e liberamente i loro cuori,

solitamente chiusi.

Canto di Natale, Charles Dickens

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TRADIZIONI DEL NATALEIL NOSTRO ORTO. Vladian Selimi.

Albero di NataleL’usanza di adornare un abete era già diffusa presso gli antichi chi po-poli germanici. L’abete sempreverde era considerato simbolo di vita e di nascita e in occasione della festa del solstizio d’inverno veniva ornato di ghirlande per celebrare il ritorno del sole e la rinascita della natura. Con l’avvento del Cristianesimo questa usanza è diventata il simbolo del Natale. Intorno all’origine dell’albero di Natale sono nate molte leggen-de. Una di queste racconta che in un villaggio di campagna, la sera della Vigilia di Natale, un ragazzino si recò nel bosco alla ricerca di un ceppo si quercia da bruciare nel camino, come voleva la tradizione. Si attardò più del previsto e, venuto il buio, non seppe ritrovare la strada per tornare a casa. Per giunta cominciò a cadere una fitta neve. Il ragazzo si sentì assa-lire dall’angoscia e pensò a come, nei mesi precedenti, aveva atteso quel Natale, che forse non avrebbe potuto festeggiare. Nel bosco, ormai spo-glio di foglie, vide un albero ancora verdeggiante e si riparò dalla neve sotto di esso: era un abete. Il piccolo cominciò a sentirsi stanco quindi si addormentò raggomitolandosi ai piedi del tronco. L’albero, intenerito, abbassò i suoi rami fino a far toccare loro il suolo in modo da proteggere dalla neve e dal freddo il bambino.

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La mattina il bimbo si svegliò, sentì in lontananza le voci degli abitanti del villaggio che si erano messi alla sua ricerca e, uscito dal suo riparo, poté riabbracciare i suoi compaesani. Solo allora tutti si accorsero del meravi-glioso spettacolo che si presentava davanti ai loro occhi: la neve caduta nella notte, posandosi sui rami frondosi, aveva formato dei festoni, delle decorazioni e dei cristalli che, alla luce del sole dell’alba, sembravano luci sfavillanti, di uno splendore incomparabile.In ricordo di quel fatto, l’abete venne adottato a simbolo del Natale e da allora in tutte le case viene addobbato ed illuminato, quasi per ripro-durre lo spettacolo che gli abitanti del piccolo villaggio videro in quel lontano giorno. Da quello stesso giorno gli abeti nelle foreste hanno mantenuto, inoltre, la caratteristica di avere i rami pendenti verso terra.

Decorazioni e tradizione, simboli per decorare l’aberoIl vischio, il biancospino, l’agrifoglio e il pungitopo, il ginepro, sono pian-te scelte con la funzione di addobbare e decorare l’albero di Natale. Sco-priamo il significato tradizionale di queste piante usate come decorazio-ni natalizie.

VischioIl vischio è una delle decorazioni natalizie più ricercate, perché è anche la più rara. Dal momento che non affonda le sue radici nella terra, ma vive in modo aereo (in realtà è una pianta parassita, che vive cioè a sca-pito di un’altra pianta), gli antichi le attribuirono virtù curative. Tali virtù le furono attribuite proprio per il fatto che si riteneva si nutrisse di aria pura.

Agrifoglio e pungitopoDurante il Natale è usanza decorare la casa con ramoscelli di agrifoglio perché è una pianta sempreverde e racchiude i colori tipici del natale, il verde come il colore delle foglie e il rosso, il colore delle bacche. Intorno a questa particolare pianta ruotano però anctiche credenze ed usanze: nei tempi antichi l’agrifoglio veniva appeso in casa perché si pensava che le sue foglie acuminate allontanassero gli spiriti maligni.

C’è però anche una bella storia che riguarda l’agrifoglio, eccola si segui-to. Un piccolo orfanello viveva presso alcuni pastori quando gli angeli apparvero annunciando la lieta novella della nascita di Cristo. Sulla via di Betlemme, il bimbo intrecciò una corona di rami d’alloro per il neonato re. Ma quando la pose davanti a Gesù, la corona gli sembrò così indegna che il pastorello si vergognò del suo dono e cominciò a piangere. Allora Gesù Bambino toccò la corona, fece in modo che le sue foglie brillassero di un verde intenso e cambiò le lacrime dell’orfanello in bacche rosse.

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GineproIl ginepro, secondo la tradizione, avrebbe protetto Maria mentre era in fuga dai soldati di rè Erode e sarebbe anche la pianta il cui legno venne usato per fabbricare la croce di Gesù. Nell’antichità si riteneva che le sue bacche avessero il potere di risparmiare gli uomini dai morsi dei serpen-ti. Essendo poi il serpente simbolo del demonio, al ginepro venne attri-buito anche il potere di tenere lontano dall’uomo il male e il peccato.

BiancospinoIl biancospino germoglia nei giorni di Natale e fiorisce a Pasqua. Segna quindi con il suo ciclo vitale le tappe più importanti dell’anno liturgico cristiano. Si tramanda che il primo biancospino nacque a Glastonbury, in Inghilterra, dal bastone di san Giuseppe d’Arimatea.

La Stella di NataleTra le varie tradizioni di natale ce n’è una molto commovente che riguar-da la stella di natale, la pianta più diffusa e tipica delle festa natalizie. La protagonista di questa storia è una bambina messicana che fa un dono bellissimo a Gesù nella notte della vigilia di natale. A Città del Messico, viveva una povera bambina indiana di nome Ines. La sera della vigilia di Natale voleva portare un fiore a Gesù Bambino ma non aveva i soldi per acquistarlo. Girò per strada senza sapere cosa fare, poi decise di racco-gliere dei rametti da un cespuglio visto per caso tra i ruderi di una chiesa.Dopo averli raccolti pensò di abbellire il mazzetto con l’unica cosa bella che possedeva: un fiocco rosso per capelli. Arrivò alla chiesa che ormai era buio e Ines pensò di non trovarci nessuno. Una volta davanti a Gesù Bambino, depose il suo mazzolino. Subito dopo averlo messo vicino alla statua, sentì dietro di sé delle voci: erano delle persone stupite ed incu-riosite dal bellissimo fiore di Ines; così le chiesero dove avesse trovato un fiore così splendido.Ines si voltò verso il suo mazzolino e, incredula, vide che le foglie verdi del cespuglio si erano colorate di rosso e le bacche color oro al centro avevano preso la forma di un cuore. Ines tornò a casa felice pensando che a Gesù fosse piaciuto il suo dono perché lo aveva trasformato nel fiore più bello del Messico: la Stella di Natale.

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MINCE PIESNUTRIZIONE & BENESSERE. Noemi Zampolini

This recipe is a Christmas classic. Serve warm with lashings of bran-dy butter.

Ingredients:1.350g high quality mincemeat*preferably homemade.2.200g plain flour, sifted.3.40g/1½oz golden caster sugar.4.75g/2¾oz ground almonds.5.125g/4½oz unsalted butter, di-ced.6.1 large free-range egg, beaten.7.Milk to glaze.

Questa ricetta è un classico di Na-tale. Servire caldo con funi di bur-ro Brandy.

Ingredienti:1.350g di carne macinata preferi-bilmente in casa2.200 g di farina, setacciata3.40g zucchero semolato 4.75g di mandorle tritate5.125g di burro non salato, a da-dini6.1 uovo grande, sbattuto7.Latte per spennellare

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Preparation method•Lightly butter a 12-hole pie or patty tin. Tip the mincemeat into a bowl and stir so that the liquid is evenly distributed.•Place the flour, sugar, almonds and butter in a food processor and process briefly until resem-bling breadcrumbs, then slowly add the egg through the feeder tube.•Bring the mixture together with your hands, wrap in clingfilm and chill for an hour or so. Thinly roll out the pastry on a floured surfa-ce. Cut out 12 circles with a flu-ted pastry cutter, large enough to fill the base of the prepared tin. Press gently into each hole, then fill with the mincemeat. •Cut out another 12 slightly smal-ler discs and use to cover the min-cemeat. Press the edges together to seal. Make a small slit in the top of each, then brush lightly with milk. Chill for about 30 minutes. Meanwhile, preheat the oven to 200C.•Bake the pies for 20 minutes until golden brown. Remove to a wire rack and serve warm.

Metodo di preparazione•Imburrare leggermente una tor-tiera 12 fori. Mettere la mince meat in una ciotola e mescolare in modo che il liquido sia distribuito uniformemente.•Posizionare la farina, zucchero, mandorle e bur-ro in un robot da cucina e frullare fino a che diventi tipo pangratta-to, aggiungere lentamente l’uovo attraverso il foro superiore. •Amalgamare il composto con le mani,avvolgere nella pellicola, far raffreddare per un’ora circa. Sten-dete il composto su una superficie infarinata. Tagliare 12 cerchi con un tagliapasta scanalato, grande abbastanza per riempire la base della teglia preparata. Premere delicatamente la pasta in ogni buco, quindi riempire con la carne tritata.•Tagliare 12 dischi leggermente più piccoli e utilizzarli per copri-re il ripieno. Premere i bordi per sigillare. Fare una piccola fessura nella parte superiore di ciascuna, poi spennellate leggermente con il latte. Raffreddare per circa 30 minuti. Nel frattempo, preriscal-dare il forno a 200.•Cuocere le tortine per 20 minuti finché diventano dorate. Toglierle dal forno e metterle a raffreddare su una griglia; servire caldi.

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Mince Meat

The traditional filling for mince pies, is a spicy preserve compri-sing a mixture of dried fruit, ap-ple, suet and candied fruit and spices steeped in rum or brandy. It has been part of British cooke-ry for centuries and did original-ly contain meat, though now the only meat present is in the suet.

“Carne Macinata”

Il ripieno tradizionale per min-ce pies, è una conserva piccante composto da una miscela di frutta secca, mela, sugna e frutta candi-ta e spezie messe in infusione nel rum o brandy. Ha fatto parte della cucina britannica per secoli ed ori-ginariamente contenevano carne, ora l’unico ingrediente a base di proteine animali è il lardo.

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SPORT E ALIMENTAZIONE IMMERSI NELLA NEVENUTRIZIONE & SPORT. Christopher Proietti

Bella raga, è arrivato l’inverno... sta arrivando il Natale e con lui anche la neve. Non si sa perché la gente associa questo periodo natalizio alla neve, boh, non si sa, ma a noi non è questo che interessa... anche se sarebbe un argo-mento curioso da approfondire.. Sicuramente alcuni di voi andranno in montagna durante le vacanze, a sciare o anche solo a rilassarsi, magari in una casetta, davanti ad un camino acceso, con una coperta e una ciocco-lata calda.. Beh, per questi ultimi che vogliono solo rilassarsi posso solo dire buon relax, mentre agli altri, che vanno a praticare lo sci, voglio dare alcuni consigli.. Sicuramente tanti di voi avranno già preparato tutte le attrezzature necessarie (tuta, sci, scarponi e tutti quegli aggeggi là), altri avranno già fatto esercizi per potenziare la muscolatura della gamba per resistere al meglio anche alle discese più dure.. Ma sono sicuro che nessuno ha pensato all’alimentazione da seguire im-mersi nella neve.. Tranquilli tranquilli, ci sono qui io, pronto a darvi dei consigli per superare al meglio la vostra settimana bianca..

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Comincio subito parlando della colazione, che ci consente di introdurre gli alimenti per ricaricare e risvegliare il metabolismo. Per chi ha in pro-gramma una giornata sugli sci, la colazione tipo potrebbe essere un thé o un caffé lungo dolcificato a scelta con miele, zucchero integrale, ecc.., (da evitare lo zucchero bianco perché alza l’indice glicemico e in poco tempo, si avverte nuovamente la fame). Da bere è consigliabile associa-re, per lo stesso motivo, carboidrati a lento rilascio: una fetta biscottata di farina di kamut o grano integrale, o una fetta di pane multicereali to-stata, con una spalmata di burro e marmellate a piacere. Assolutamente da escludere la margarina e le merendine confezionate.

Chi preferisce invece il salato, può accompagnare al pane una fetta di prosciutto cotto ben sgrassato, un po’ di formaggio o una fetta di salmo-ne, o ancora qualche fetta di bresaola con una noce di burro..

Una volta arrivati sulle piste, un caffé veloce e s’inizia a sciare. A metà mattina però è impossibile non avvertire un po’ di fame, anche perché ci si è alzati molto presto e dopo qualche ora sugli sci abbiamo già bruciato molte calorie e energia... sarebbe quindi utile fare una pausa con uno snack a base di grassi vegetali come frutta secca (noci, mandorle, noc-ciole) oppure frutta disidratata (ad esempio albicocche, prugne e fichi secchi).

E arriviamo all’ora di pranzo, dove nei rifugi e nei self service in quota, le tentazioni sono tante. Sia che ci portiamo il pranzo da casa sia che ci fermiamo in un locale, la regola più importante è quella di non esage-rare con le quantità e assumere sempre zuccheri a lento rilascio. Quindi via libera alla pasta con condimenti semplici, una porzione di secondo, un piatto di polenta e, perché no, anche un dolce. Sì a panini farciti, ma senza salse. L’importante è non esagerare con i condimenti ed evitare patatine fritte e grassi fritti, in modo da non allungare i tempi della di-gestione.

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Durante la giornata tra una discesa e l’altra è importante bere molto bevande calde, l’ideale sarebbe bere, nel corso della giornata sulla neve, almeno un litro di liquidi perché sciando sudiamo molto, perdiamo ac-qua corporea, anche semplicemente espirando con la bocca e rischiamo di disidratarci. Meglio evitare le bibite gasate, e preferire acqua o tisane calde o tiepide che possiamo anche portare da casa e tenere a tempera-tura in un termos da tenere nello zaino. Un toccasana nella neve è il cioccolato, che è un ottimo alimento per chi scia, l’importante è che sia il meno dolce possibile e magari arricchito con nocciole o altra frutta secca. Molto utili anche le barrette energe-tiche e proteiche. Entrambi possono essere assunti a metà mattina o come spuntino a metà pomeriggio. Alcuni affermano anche che bere alcolici in alta quota può aiutare a soffrire meno il freddo, l’importante è non esagerare dopo: l’iniziale sensazione di calore data dagli alcolici, il nostro corpo, in quota, inizierebbe quasi subito a disperdere il calore e avvertiremmo freddo. E una volta tornati a casa... sapete cosa si deve mangiare per stare bene? Ve lo dico io, dopo una giornata in montagna, in cui abbiamo assunto per di più cibi asciutti e disperso molti liquidi, l’ideale sarebbe portare a tavola zuppe, minestre o comunque cibi caldi e piuttosto liquidi. Spero di esservi stato d’aiuto...alla prossima...Ciao raga!

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STORIE E TRADIZIONI

NOI, IL CIBO & IL TERRITORIO. Michael Coccetti, Oussama Remmach

STORIA DEL PANETTONE E DEL PANDOROTipicamente ha una base cilindrica di 30 cm di altezza che termina in una forma a cupola. Basi ottagonali o a sezione a forma di stella sono più comuni per il pandoro. È ottenuto da un impasto lievitato a base di acqua, farina, burro, uova o anche tuorli, al quale si aggiungono frutta candita, scorzette di arancio e cedro in parti uguali, e uvetta. Il risultato è comunemente denominato panetton candìo. Il panettone nasce a Mi-lano ai tempi di Ludovico il Moro, e ancora oggi è prodotto secondo la ricetta di 500 anni fa. A Milano fino al 900 erano in moltissimi tra fornai e pasticceri a produrre il panettone, oggi però le grandi ditte industriali di panettoni sono dislocate in tutta Italia, mentre a Milano rimangono ancora tanti artigiani che producono un panettone secondo, la ricetta tradizionale. Oggi il Panettone è un dolce tipico Italiano tutelato dal 2005 da un disciplinare, che ne specifica gli ingredienti e le percentuali minime per essere definito tale.

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Storia del PANETTONEL’origine del panettone è lombarda, anzi milanese. Sembra che esistesse già nel ‘200, come un primo pane arricchito di lievito, miele, uva secca e zucca. Nel ‘600 aveva la forma di una rozza focaccia, fatta di farina di grano e chicchi d’uva. Nell’800 il panettone era una specie di pane di farina di grano arricchito con uova, zucchero, uva passa (la presenza di quest’ultimo ingrediente aveva una funzione propiziatoria, quale pre-sagio di ricchezza e denaro). Ci sono varie leggende legate all’alchimia del panettone. Una prima ambientata a fine ‘400 narra di Ughetto figlio del condottiero Giacometto degli Atellani, che si innamorò della bella e giovane Adalgisa. Per star vicino alla sua amata egli s’improvvisò pastic-cere come il suo padre, tal Toni, creando un pane ricco, aggiungendo alla farina e al lievito, burro, uova, zucchero, cedro e aranci canditi. Erano i tempi di Ludovico il Moro, e la moglie duchessa Beatrice vista questa grande passione del giovane, aiutata dei padri Domenicani e da Leonardo da Vinci, si impegnò a convincere Giacometto degli Atellani a far sposare il figlio con la popolana. Il dolce frutto di tale amore divenne un successo senza precedenti, e la gente venne da ogni contrada per comprare e gustare il “Pan del Ton”. Narra una seconda leggenda che per la vigilia di Natale, alla corte del duca Ludovico, era stata predisposta la preparazione di un dolce parti-colare. Purtroppo durante la cottura questo pane a cupola contenente acini d’uva si bruciò, gettando il cuoco nella disperazione. Fra impreca-zioni e urla, si levò la voce di uno sguattero, che si chiamava Toni, il quale consigliò di servire lo stesso il dolce, giustificandolo come una specialità con la crosta. Quando la ricetta inconsueta fu presentata agli invitati, fu accolta da fragorosi applausi, e dopo l’assaggio un coro di lodi si levò da tutta la tavolata; era nato il “pan del Toni”. Uno degli artefici del panettone moderno è stato Paolo Biffi, che curò un enorme dolce per Pio IX al quale lo spedì con una carrozza speciale nel 1847. Golosi del pant del ton sono stati molti personaggi storici: dal Manzoni al principe austriaco Metternich, quest’ultimo parlando delle “cinque giornate” disse dei milanesi: “Sono buoni come i panettoni”. Nascita e sviluppo della forma e della confezione attuale del panettone sono databili alla prima metà del ‘900, quando Angelo Motta propose il cupolone e il “pirottino” di carta da forno, quasi a celebrare la crescita e l’importanza del preparato.

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Il panettone e le sue NOVELLE...- Il cuoco al servizio di Ludovico il Moro fu incaricato di preparare un sontuoso pranzo di Natale a cui erano stati invitati molti nobili del cir-condario, ma il dolce, dimenticato nel forno, quasi si carbonizzò. Vista la disperazione del cuoco, Toni, un piccolo sguattero, propose una solu-zione: «Con quanto è rimasto in dispensa – un po’ di farina, burro, uova, della scorza di cedro e qualche uvetta – stamane ho cucinato questo dolce. Se non avete altro, potete portarlo in tavola.» Il cuoco acconsentì e, tremante, si mise dietro una tenda a spiare la reazione degli ospiti. Tutti furono entusiasti e al duca, che voleva conoscere il nome di quella prelibatezza, il cuoco rivelò il segreto: «L’è ‘l pan del Toni». Da allora è il “pane di Toni”, ossia il “panettone”.

- Messer Ughetto degli Atellani, falconiere, abitava nella Contrada del-le Grazie a Milano. Innamorato di Algisa, bellissima figlia di un fornaio, si fece assumere dal padre di lei come garzone e, per incrementare le vendite, provò a inventare un dolce: con la migliore farina del mulino impastò uova, burro, miele e uva sultanina. Poi infornò. Fu un successo strabiliante, tutti vollero assaggiare il nuovo pane e qualche tempo dopo i due giovani innamorati si sposarono e vissero felici e contenti.

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Storia del PANDORO...Questa è una golosità tipica veronese, delicata, soffice, “cresciuta”, che ha trovato un posto d’onore nelle tavole natalizie italiane. La sua sto-ria è ricca di aneddoti e leggende. L’attuale versione del pandoro risale all’ottocento come evoluzione del “nadalin”, il duecentesco dolce della città di Verona. Il suo nome e alcune delle sue peculiarità risalirebbero invece ai tempi della Repubblica Veneziana (prospera nel Rinascimento fino all’esibizionismo grazie al commercio marittimo con l’oriente), dove sembra fra l’offerta di cibi ricoperti con sottili foglie d’oro zecchino, ci fosse anche un dolce a forma conica chiamato “pan de oro”. Un’altra storia assegna la maternità del pandoro alla famosa brioche francese, che per secoli ha rappresentato il dessert della corte dei Dogi. In ogni caso c’è una data che sanziona ufficialmente la nascita del pando-ro, il 14 ottobre 1884, giorno in cui Domenico Melegatti depositò all’uffi-cio brevetti un dolce dall’impasto morbido e dal caratteristico stampo di cottura con forma di stella troncoconica a otto punte, opera dell’artista Dall’Oca Bianca, pittore impressionista.

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Dulcis in fundo... il TORRONE: dove e quandoLa sua origine è avvolta nel mistero. Cercando di risalire il corso della storia si arriva addirittura in Cina: pare che il torrone sia nato qui, luogo dal quale proviene storicamente la mandorla. Sarebbero stati gli arabi a portarlo nel bacino del Mediterraneo, in Sicilia, in Spagna, e a Cremona, strategico porto fluviale sul Po. Il torrone sarebbe quindi una variazione della famosa “cubbaita” o “giuggiolena”, dolce arabo fatto di miele e se-samo. “Turròn” è un termine spagnolo alquanto discusso e secondo le tesi degli studiosi iberici il torrone sarebbe ad ogni modo di derivazione araba. L’inizio della produzione di torroni tradizionali in Spagna si fa ri-salire al XVI secolo.In Italia, tra il 1100 e il 1150, Gherardo Cremonese tradusse il “De medi-cinis e cibis semplicibus”, scritto dal medico di Cordova Abdul Mutarrif. Vi si esaltavano le virtù del miele e veniva citato un dolce arabo: il “ turun”. A Cremona, i rivenditori sostengono comunque che il torrone nacque lì, nel 1441, durante il banchetto nuziale di Bianca Maria Visconti e di Francesco Sforza, quando venne confezionato in forma di Torrazzo (l’alta torre campanaria del duomo della città), da cui avrebbe preso il nome. Secondo un’altra tradizione infine, furono gli antichi Romani a tramandarci la ricetta di questa ghiottoneria. Nel 116 circa a.C., Marco Terenzio Marrone il Reatino citava il gustoso “Cuppedo”: “Cupeto” è an-cora oggi il nome del torrone in molte zone dell’Italia Meridionale.Anche l’etimologia del nome “torrone” ci porta dallo spagnolo turròn = abbrustolito (derivato di turrar = arrostire), al latino torrere = tostare.

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ARROSTO DI AGNELLORICETTE DALLA SCUOLA. Anxhuliano Rrokaj

Ecco la ricetta per l’agnello al arrosto, accompagnato da un ricco con-torno di patate, per preparare il secondo piatto perfetto . Secondo la tradizione l’agnello non deve mancare sulla tavola il giorno di Pasqua e Natale. la carne di agnello è molto saporita, e poi in Italia in questo periodo si riesce a trovarlo facilmente e di buona qualità. Questa è una ricetta classica, molto semplice ma di sicuro successo, l’agnello viene cotto su un letto di patate che alla fine saranno piacevolmente arrostite ed aromatizzate dai succhi dell’agnello stesso.Ingredienti (dosi per 6/8 persone)• 1 cosciotto di agnello di circa 1,8 Kg • 1,6 kg di patate• 100 gr di burro• alcuni spicchi di aglio non pelati• qualche rametto di timo o di rosmarino• poco brodo (opzionale)• sale e pepe q.b.

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Preparazione1. Preriscaldatate il forno a 210 gradi. 2. Pelate, lavate e asciugate le patate e poi tagliatele a spicchi o a fette spesse. Deponete le patate in uno strato uniforme sul fondo di una teglia che contenga il cosciotto di misura. 3. Distribuite il burro a pezzetti sulle patate, e poi mettete sopra gli spic-chi di aglio leggermente schiacciati e il timo o il rosmarino (lavati ed asciugati); salate leggermente. Salate e pepate il cosciotto di agnello e deponetelo sopra le patate. Infornate. 4. Cuocete 15 minuti, poi girate il cosciotto e lasciate cuocere altri 15 mi-nuti. Abbassate la temperatura del forno fino a 180 gradi e cuocete an-cora 40 minuti. Sorvegliate comunque la cottura, bagnando con pochis-simo brodo o acqua calda se le patate e l’agnello asciugassero troppo. 5. Spegnete il forno e lasciate riposare l’agnello all’interno ma con lo sportello aperto per una decina di minuti. Poi portate subito in tavola questo delizioso arrosto di agnello con patate.

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IL MELOGRANO: VIRTU’ E BENEFICIFATE IL PIENO DI ANTIOSSIDANTI NATURALI!!!

NUTRIZIONE & BENESSERE. Noemi Zampolini

Il Melograno è un frutto autunnale, è da sempre simbolo di abbondanza e fertilità!Ma quali sono le caratteristiche che rendono così speciale il melograno?!Innanzitutto la presenza di numerosi antiossidanti, da recenti studi è emerso che il melograno è tra i frutti che ne possiedono di più, ne ha ad-dirittura una concentrazione maggiore del tè verde! Si tratta dei Flavo-noidi, che hanno proprietà antinfiammatorie, gastroprotettive e offrono protezione al cuore e arterie; e dei tannini tra cui l’ acido ellagico utile a contrastare i radicali liberi.Il Melograno poi è ricco di potassio, e ha una forte azione diuretica e drenante, ottimo quindi anche per chi vuole perdere qualche chilo di troppo. MA LE SUE VIRTU’ NON FINISCONO QUI....È anche ricco di Manganese, Zinco, Rame e fosforo; vitamine: A, B, C, E e K; Acqua, zuccheri e fibre.

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Vediamo allora alcuni casi in cui il melograno può essere d’aiuto:-Problemi cardiovascolari: Il melograno abbassa la pressione sanguigna, aiuta anche per l’arterioscleresi e riduce in generale il rischio di malattie all’apparato cardiocircolatorio. Inoltre, grazie alla presenza di potassio, questo frutto è ottimo anche per la microcircolazione.-Problemi articolari: Il melograno è un utile alleato in caso di artrite e di tanti altri problemi di natura articolare dato che aiuta e migliora la fun-zionalità delle articolazioni evitandone la degenerazione.-Tumori: Prostata, polmoni, mammella, pelle. Molti studi hanno eviden-ziato come l’acido ellagico contribuisca ad un buon metabolismo cellu-lare, rallentando la progressione di alcuni tipi di tumore (per esempio quello alla prostata) e contrastando dei raggi ultravioletti.-Menopausa: sembra che il melograno possa aiutare a fronteggiare i di-sturbi più tipici della menopausa, in particolare problemi osteoarticolari e depressione.-Disturbi a stomaco e intestino: grazie alle sue virtù grastroprotettive, il melograno è in grado di rafforzare la mucosa gastrica e in caso di diarrea è un ottimo astringente.-Tenia: il melograno ha grandi proprietà vermifughe, sperimentate già dall’antichità soprattutto in caso di verme solitario (Tenia solium).

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L’unico punto debole di questo frutto è la scomodità di mangiarlo! Ma anche a questo c’è un rimedio: si può bere il suo portentoso succo. Lo vendono già nei negozi di alimentazione naturale ma è possibile pro-durlo anche in casa. Tra l’altro il succo è ancora più ricco di antiossidan-ti dato che per produrlo solitamente si utilizzano non solo i semini ma anche le membrane bianche, che sono la parte del frutto più ricca di antiossidanti!

MANGIATE IL MELOGRANO!!!

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POST FESTE NATALIZIENUTRIZIONE & SPORT. Christopher Proietti

Bella raga, sono sempre io, il vostro reporter che si occupa di sport e salute.. Come state? Spero bene.. Si sta avvicinando il periodo della bi-lancia che segna qualche chiletto in più, dei vestiti che tirano un po’ da per tutto e il periodo nel quale ci sentiamo imbevuti come una spugna in una vasca da bagno.. Un classico Post feste Natalizie!Ora vi chiederete come mai, beh ora ci sono io pronto a rispondervi.. Durante il periodo del Natale, fra i pranzi e le cene tra parenti, e le abbuf-fate con gli amici, abbiamo nel nostro corpo, un enorme impennata di calorie, ma anche, possiamo definirla anche così, un overdose di troppi dolci e salati accumulati che anno costretto il nostro corpo a un superla-voro..Ma niente paura, ci pensa la vita... mi han detto così.. Oh scusate, mi sono un attimo confuso con la canzone di Liga...Vi dicevo, non abbiate paura, ora, il sottoscritto, vi darà dei consigli per una dieta depurativa, si chiamiamola depurativa..Più o meno ci vogliono 2 setti-mane per iniziare ad apprezzarne i risultati..

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Il consiglio è fare uso di questi sette super cibi che vi elencherò ora :- Riso- Yogurt- Lattuga- Ananas- Formaggio- Finocchi- Carni & Pesci

Seguitela per almeno sette giorni, cioè per la prima settimana, poi dalla seconda settimana iniziate a fare le colazioni a modo vostro; dalla terza settima, iniziate a fare sia le colazioni, i pranzi e le cene a modo vostro..Questa dieta non è per dimagrire, ma per bruciare solo gli eccessi di cibo assunti durante la grande abbuffata di natale.. Ok ragazzi anche per oggi qui abbiamo concluso.. Spero che anche que-sta volta vi sia stato di aiuto.. Ci sentiamo il prossimo mese con il nostro appuntamento mensile.. Ciao raga!

I RIMEDI PER L’INVERNONUTRIZIONE & BENESSERE. Noemi Zampolini

Durante l’inverno il succedersi di frequenti malattie virali indebolisce l’organismo; questo lo rende più facilmente soggetto a infezioni batteri-che. Ecco i rimedi naturali:

AFONIAInfuso di Agrimonia10 g di foglie di agrimonia,500 g di acqua. Lasciare in infusione le foglie di agrimonia nell’acqua bollente per 5 mi-nuti. Filtrare. Quando l’infuso sarà tiepido, fare gargarismi varie volte al giorno. L’azione antinfiammatoria dell’agrimonia si rivelerà efficace in caso di abbassamenti di voce.

AGRIMONIA“Mitridate Eupator, primo scopritore e sperimentatore di Agrimonia, sembra incarnare, nella sua vicenda storica, la contraddittoria identità di questa pianticella: dapprima forte e difficile nemico di Roma, ne divenne poi alleato, seppur temibile e mai troppo affidabile. La Scuola Salernitana consigliava l’uso di Agrimonia per alleviare i dolori della Milza; ciò che non compare nei più moderni studi. Ma è da non di-menticare come i disturbi epatici, che notoriamente Agrimonia cura, possano ammalare la Milza.”USO CURATIVO: Sovrana nelle cure del fegato, nelle infiammazioni dell’apparato urinario e del cavo orale, antireumatica, anticatarrale e decongestionante, numerosi sono gli usi interni. Bagni, infusi e garga-rismi ne individuano quelli esterni, per occhi, gola e contusioni.

MAL DI GOLAGargarismi di Melissa5 g di sommità fiorite di melissa,100 g di acqua. Lasciare in infusione la melissa nell’acqua per 15 minuti. Filtrare e uti-lizzare il liquido ottenuto per fare sciacqui o gargarismi, purificanti e decongestionanti, in caso di mal di gola.

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MELISSAGli Arabi la tenevano in grande considerazione. Furono loro a scoprir-ne i benèfici effetti contro gli stati malinconici. Uno dei loro maggiori fi-losofi, Avicenna, la raccomandava caldamente. All’inizio del XVII seco-lo ebbe gran celebrità, in Francia, la cosiddetta “Acqua di Melissa” dei Carmelitani Scalzi. Era ritenuta eccellente nell’apoplessia, nella letar-gia, nelle coliche, nella ritenzione d’urina, nella scomparsa di mestrui.

USO CURATIVO: L’azione calmante è nota fin dall’antichità. Nell’uso interno aiuta la digestione ed è efficace contro depressioni e altri di-sturbi di origine nervosa, palpitazioni cardiache, vertigini, spossatezza, paralisi e allucinazioni. In quello esterno attenua cefalea e dolori arti-colari.

FEBBREInfuso di Malva30 g di foglie di malva,600 g di acqua,50 g di miele. Mettere la malva nell’acqua bollente e lasciarla riposare per 10 minuti. Filtrare e aggiungere il miele quando l’infuso sarà tiepido. Berne tre tazze al giorno lontano dai pasti. L’azione espettorante e diaforetica della pianta aiuterà a calmare l’infiammazione delle vie respiratorie, ed aumenterà la traspirazione abbassando la febbre.

MALVAI seguaci di Pitagora, geniale pensatore del mondo greco antico, la consideravano sacra, perché giudicavano che i suoi fiori si orientasse-ro sempre verso il Sole. Esiodo, Teofrasto e Aristofane, grandi letterati pure della cultura greca antica, testimoniano che Malva veniva ai loro tempi usata come cibo dalle persone povere. Si dice che Cicerone fos-se ghiotto di Malva. In effetti è ottima nelle minestre e deliziosa lessata velocemente, poi condita con olio e sale.

USO CURATIVO: Emolliente e rinfrescante, nell’uso interno calma tos-se, mal di stomaco e risolve problemi di stitichezza e di ritenzione uri-naria. Nell’uso esterno è utile nelle infiammazioni della pelle e degli occhi, allevia anche i dolori causati da carie dentaria.

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BRONCHITEOlio di eucalipto2 g di o. e. di Eucalipto,3 g di olio di mandorle. “Mescolare l’olio essenziale di eucalipto con l’olio di mandorle e con-servare il preparato in una bottiglia di vetro ben chiusa. Utilizzarlo per frizioni sulla pelle del petto o intorno al naso, per curare raffreddori, influenze, asma e bronchiti*Avvertenze Nell’uso esterno, l’o. e. di eucalipto può causare dermatiti allergiche nei soggetti sensibili; per via interna è altamente tossico, quindi non superare le dosi consigliate ed evitarlo in gravidanza e allattamento.*

EUCALIPTONell’Ottocento le baleniere della Tasmania erano considerate le miglio-ri del Pacifico. Sapete perché? Ebbene, la loro chiglia era costruita in legno di Eucalipto. E ancora: dopo oltre quaranta anni di immersione, alcuni pali, in legno d’Eucalipto, si rivelano del tutto sani. Vedete bene: un albero che cerca acqua in acqua non può che stare a suo agio!

USO CURATIVO: Antisettico e balsamico, aiuta l’apparato respiratorio e urinario. Nell’uso interno è anche anticatarrale, febbrifugo, antiemati-co, ipoglicemizzante, valido per bronchite e inappetenza. Cicatrizzan-te, è efficace nell’uso esterno anche per vaginiti e sinusiti.

INFLUENZADecotto di Sambuco50 g di fiori di sambuco,500 g di acqua,la scorza di mezzo limone. Far bollire i fiori e la scorza di limone nell’acqua per 5 minuti. Filtrare e dolcificare con miele. Bere due bicchieri al giorno della bevanda, lon-tano dai pasti, per stimolare la sudorazione e combattere l’influenza. *Avvertenze La corteccia e i frutti non maturi di sambuco possono provocare avvele-namenti; i fiori freschi possono causare irritazioni della pelle; in generale, è controin-dicato a soggetti sofferenti di stomaco o con infiammazioni alle vie digerenti.*

SAMBUCO“Nelle vecchie case di campagna non manca il Sambuco. Durante il Medioevo in Germania, ma non solo, fino all’inizio del ’900 il mondo contadino lo riteneva sacro, al punto che non si osava sradicarlo o ta-glieggiarlo. Nella medicina del passato era considerato una panacea, nel senso che riusciva ad essere rimedio sicuro per un gran numero di malanni. Il nome greco actea è rivelativo; significa infatti “nutrimento”. Ciò a indicare che, quand’ancora gli Umani non erano stanziali e cere-alicoli, sicuramente si cibavano, così come dei semi di Asfodelo, anche delle nere bacche di Sambuco.”

USO CURATIVO: Tra le piante medicinali più apprezzate, nell’uso inter-no è eccellente contro ritenzione idrica, diarree croniche e stitichezza. Depura reni e fegato, è vermifugo e febbrifugo. Dolori emorroidali e reumatismi sono leniti nell’uso esterno. Eccezionale su piaghe e der-matosi.

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APPROFONDIMENTO: LA MELISSA

Le foglie della melissa, sono ricche di olio essenziale, che conferisce alla pianta un aroma gradevole e il sapore del limone, sono impiegate negli stati d’ansia con somatizzazioni a carico del sistema gastroenterico. Per la sua azione antispasmodica, antinfiammatoria e carminativa è indicata in caso di dolori mestruali, nevralgie, disturbi della digestione, nausea, flatulenza crampi addominali e colite.Questa pianta è utilizzata anche nel trattamento del mal di testa, quando è causato da tensione nervosa, grazie alla presenza dell’olio essenziale che agisce come calmante sul sistema nervoso, e rilassante su quello muscolare. Il suo uso è particolar-mente indicato, perciò, in presenza di un quadro d’irritabilità generale, insonnia causata da stanchezza eccessiva, nervosismo, sindrome preme-struale, e tachicardia su base funzionale. L’estratto di foglie fresche di melissa possiede attività antivirale, dovuta alla presenza di acidi polife-nolici e polisaccaridi, contro Herpes simplex.

Descrizione della pianta:Erbacea perenne dal portamento cespuglioso, con rizoma orizzontale e fusto ramificato alla base, quadrangolare e peloso. Le foglie sono piccio-late, ovali pelose, con margine dentato e solcate da numerose venature. I fiori, dapprima di colore bianco-giallastro assumono, successivamente, leggere sfumature rosa pallido; hanno forma di calice campanulato. La corolla anch’essa tubolosa, ha il labbro inferiore diviso in tre lobi con quello centrale più grande rispetto ai due laterali.

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CHRISTMAS PUDDING RECIPENUTRIZIONE & SPORT. Christopher Proietti, Oussama Remmach

No British Christmas is complete without a Christmas Pudding. Ever-yone needs a great recipe, and this is my favourite Recipe. have been making for many, many years. Despite reports that the traditional Chri-stmas pudding has fallen out of favour for lighter desserts, it is as popu-lar as ever. Christmas pudding is best made well in advance to allow it to mature which traditionally is made on ‘Stir it up Sunday’ the Sunday before Advent around the end of November... Don’t be put off by the number of ingredients in this recipe, although it may seem daunting, simply assemble all your ingredients in advance, and the rest is easy. All that is left then, is to make a wish.

Prep Time: 45 minutesCook Time: 8 hoursMarinating Time: 12 hoursTotal Time: 20 hours, 45 minutesYield:Serves8

Ingredients four 8 - 10 people :- 1lb /450g dried mixed fruit (use golden raisins/sultanas, raisins, cur-rants)- 1 hg/25 g mixed candied peel, finely chopped - 1 small cooking apple, peeled, cored and finely chopped Grated zest and juice- ½ large orange and ½ lemon- 4 tbsp brandy, plus a little extra for soaking at the end- 2 hg/55 g self- raising flour, sifted- 1 level tsp ground mixed spice- 1 1/2 tsp ground cinnamon- 4 hg /110 g shredded suet, beef or vegetarian- 4 hg/110g soft, dark brown sugar- 4 hg /110 g white fresh bread crumbs- 1 hg /25 g whole shelled almonds, roughly chopped- 2 large, fresh eggs

Preparation:Lightly butter a 2½ pint/1.4 litre pudding basin/17cm. Place the dried fruits, candied peel, apple, orange and lemon juice into a large mixing bowl. Add the brandy and stir well. Cover the bowl with a clean tea to-wel and leave to marinate for a couple of hours, preferably overnight. Stir together the flour, mixed spice and cinnamon in a very large mixing bowl. Add the suet, sugar, lemon and orange zest, bread crumbs, nuts and stir again until all the ingredients are well mixed. Finally add the marinaded dried fruits and stir again. Beat the eggs lightly in a small bowl then stir quickly into the dry ingredients. The mixture should have a fairly soft consistency. Now is the time to gather the family for Chri-stmas Pudding tradition of taking turns in stirring, making a wish and adding a fewcoins. Spoon the mixture in to the greased pudding basin, gently pressing the mixture down with the back of a spoon. Cover with a double layer of greaseproof paper or baking parchment, then a layer of aluminum foil and tie securely with string. Place the pudding in a stea-mer set over a saucepan of simmering water and steam the pudding for 7 hours. Make sure you check the water level frequently so it never boils dry. The pudding should be a deep brown color when cooked.

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The pudding is not a light cake but instead is a dark, sticky and den-se sponge. Remove the pudding from the steamer, cool com-pletely. Remove the paper, prick the pudding with a skewer and pour in a little extra brandy. Cover with fresh greaseproof paper and retie with string. Store in a cool dry place until Christmas day.

Note :The pudding cannot be eaten immediately, it really does need to be stored and rested then reheated on Christmas Day. Eating the pud-ding immediately after cooking will cause it to collapse and the flavours will not have had time to mature. On Christmas day reheat the pudding by steaming again for about an hour. Serve with anyone of these lo-vely accompaniments. Brandy or Rum Sauce, Brandy Butter or Custard. Left over Christmas pudding can be reheated by wrapping tightly in alu-minum foil and heating through in a hot oven.

Ricetta del Pudding di Natale Nessun Natale è completo senza un Christmas Pudding. Ognuno ha bi-sogno di una grande ricetta, e questa è la mia ricetta preferita da molti, molti anni. Nonostante si dica che il pudding non è più di moda fra i dolci tradizionali di Natale e che non si cucina più perché la gente preferisce consumare dei dolci più leggeri, esso rimane più famoso che mai!

Tempo di Preparazione: 45 minutiTempo di cottura: 8 oreTempo di riposo: 12 oreTempo Totale: 20 ore, 45 minutiPorzioni:8

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Ingredienti per 8 – 10 persone :-450 g Frutta secca mista-25g Bucce di frutta candite a pezzetti fini- 1 Piccola mela pelata a pezzettini, con buccia e succo di limone-½ Arancia grande- ½ Limone- 4 Cucchiai di Brandy, più altro Brandi per infusione- 55g Farina autolievitante- 1 Cucchiaino di spezie in polvere miste- ½ Cucchiaino di cannella in polvere- 110g Strutto o Margarina vegetale- 110g Zucchero di canna- 110g Pangrattato- 25g Mandorle intere con guscio - 2 Uova fresche

Preparazione: :Imburrate leggermente uno stampo da Pudding da 1 ½ litro. Disporre la frutta secca, canditi , mela , arancia e succo di limone in una ciotola Aggiungere il brandy e mescolare bene. Coprite la ciotola con un ca-novaccio pulito e lasciate marinare per un paio d’ore , preferibilmente durante la notte . Mescolare insieme la farina , spezie miste e cannella in una grande ciotola. Aggiungere la sugna (lardo), zucchero , limone e scorza d’arancia , mollica di pane , noci e mescolate di nuovo fino a quando tutti gli ingredienti sono ben miscelati . Infine aggiungere i frutti secchi marinati e mescolate di nuovo . Sbattere le uova delicatamente in una piccola ciotola successivamente mescolate velocemente gli ingre-dienti secchi. La miscela deve avere una consistenza piuttosto morbida. Ora è il momento di riunire la famiglia per tradizione natalizia dove tutti i membri devono mescolare il Pudding esprimendo un desiderio. Versare il composto in una ciotola da budino imburrato, premete delicatamente l’impasto verso il basso con il dorso di un cucchiaio. Coprite con un dop-pio strato di carta oleata o da forno, aggiungete poi uno strato di foglio di alluminio e legare saldamente con lo spago. Cuocete i budino a ba-gnomaria per 7 ore. Assicuratevi di controllare spesso il livello dell’acqua all’interno della pentola e che non evapori del tutto. Il pudding dovreb-be essere un colore marrone scuro a cottura ultimata.

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Il pudding deve risultare spugnoso e consistente. Togliere il budino dalla pentola e fatelo raffreddare completamente. Rimuovete la carta, con un bastoncino da spiedino forate il pudding e versateci un po ‘di brandy. Coprite con carta da forno e riannodate con lo spago. Conservare in un luogo fresco e asciutto fino al giorno di Natale .

Nota : Il budino non può essere mangiato subito , in realtà ha bisogno di essere messo a riposo e poi riscaldato e consumato il giorno di Natale . Mangiare il budino subito dopo la cottura non avrà maturato ancora i suoi sapori e profumi . Il giorno di Natale riscaldate il budino al vapore per circa un’ora . Servite con creme tipo: crema al Brandy o al Rum , o con la crema di burro al Brandy. Il Pudding può essere riscaldato in forno avvolto in un foglio di alluminio.

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BRANDY SAUCENUTRIZIONE & SPORT. Christopher Proietti

No British Christmas would be the same without favourite Christmas food.There are various sauces that work well with the pudding, but tra-ditionally it would be a Brandy Sauce. If you prefer, substitute the brandy for dark Rum, also delicious. This Brandy sauce recipe is so easy to make and can also be made a day or two in advance and refrigerated then simply reheating when the pudding is ready.

Prep Time: 5 minutesCook Time: 15 minutesTotal Time: 20 minutes Ingredients:- 2oz/55g butter- 2oz/55g plain flour- 1 pint/570ml milk- 2oz/55g fine/caster sugar-5 tbsp Brandy or Cognac, or if you prefer use dark Rum

Preparation:Melt the butter in a saucepan over a medium heat, add the flour and stir to create a thick paste. Cook for 1 minute taking care not to burn. Using a hand whisk, slowly add the milk, stirring vigorously. Conti-nue whisking until thick smooth sauce is formed (about 5 minutes). Do not have the heat too high or the base of the sauce may burn. Add the sugar and whisk until dissolved. Lower the heat and cook for 5 minutes stirring from time to time. Finally add the brandy and serve with the Christmas pudding.

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Crema al Brandy Nessun Natale britannico sarebbe lo stesso senza il cibo preferito di Na-tale. Ci sono varie salse che sono perfette con il Pudding, ma la tradizio-ne vuole la crema di Brandy. Si può anche sostituire il Brandy con il Rum scuro, anche esso delizioso. Questa ricetta della salsa brandy è facile da fare e può essere fatta anche un giorno o due di anticipo e refrigerarla, per poi semplicemente riscaldarla quando il Pudding è pronto. Tempo di Preparazione: 5 minutiTempo di Cottura: 15 minutiTempo Totale: 20 minuti Ingredienti:- 55g Burro- 55g Farina- 570ml Latte- 55g zucchero semolato- 5 Cucchiai di Brandy, Cognac o Rum

Preparazione:Sciogliere il burro in una casseruola a fuoco medio, aggiungete la fari-na e mescolate per creare un composto denso. Cuocere per 1 minuto facendo attenzione a non farla bruciare. Usando una frusta a mano, ag-giungere lentamente il latte mescolando energicamente. Continuare a girare finche non si forma un composto liscio e cremoso (circa 5 minuti). Non alzare troppo la fiamma altrimenti la crema può bruciare. Aggiun-gere lo zucchero e mescolare fino a che si sia completamente sciolto. Abbassare la fiamma e cuocere per 5 minuti mescolando di tanto in tan-to. Infine aggiungete il brandy e servire con il Christmas Pudding.

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LA GHIRLANDAIL NOSTRO ORTO. Klaudio Palokaj.

WREATHA wreath is an assortment of flowers, leaves, fruits, twigs or various materials that is constructed to resemble a ring. In English-speaking countries, wreaths are used typically as household ornaments, mainly as Christmas decorations to celebrate the birth of Christ .They are also used in ceremonial events in many cultures around the globe. Wrea-ths have much history and symbolism associated with them. They are usually made from evergreens and symbolize strength, as evergreens last even throughout the harshest winters. Bay laurel may also be used, and these wreaths are known as laurel wreath.

Fragrant WreathesFill your home with the sweet smell of bay laurel (or rosemary) with this easy-to-make wreath. And when the holidays are over, don’t throw it away: Be sure to wash the wreath well right after you make it so you can remove the dried herbs from the wire frame later for use in cooking.MATERIALS•Clippings of bay laurel or rosemary•Wire cutters•Clear hair bands•10-inch double-ring wire form•26 gauge green floral wire•Pre-cut rose hip and eucalyptus sprays•BowSTEPS1.Make a bundle of bay laurel or rosemary clippings; secure with clear hair band. Attach to wire form with green floral wire. Repeat until entire wire form is covered.2.If making a bay laurel wreath, adorn with rose hips; if making a rose-mary wreath, adorn with eucalyptus seedpods.3.Finish with bow.

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LA GHIRLANDALa ghirlanda è un assortimento di fiori, foglie, frutti, ramoscelli o ma-teriali vari e viene fatta a forma circolare. Nei paesi di lingua inglese, le ghirlande di fiori vengono utilizzate generalmente come decorazioni della casa, principalmente come decorazioni addobbo di Natale per ce-lebrare la nascita di Cristo. Essi sono utilizzate come decorazioni in occa-sioni di cerimonie in molte culture di tutto il mondo. Le Ghirlande hanno molta storia e un importante simbolismo ad esse connesso. Di solito si usano piante sempreverdi che simboleggiano la forza, proprio perché resistono anche agli inverni più duri. Può essere utilizzato anche l’alloro, dette Laurel Wreath.

Ghirlanda ProfumataInebria la tua casa con il dolce profumo di alloro (o rosmarino) con que-sta corona facile da fare. E quando le vacanze sono finite, non gettarla via: assicurati di lavare accuratamente i ramoscelli così di poterli riutiliz-zare in cucina una volta smontata la ghirlanda dalla sua base.

Materiale•Rametti di rosmarino e alloro•Pinza tagliafili•Elastici per capelli•Base per girlanda doppio giro•26 fili da fiorista verdi •Rose canine ed eucalipto spray•Nastro per decorare

PROCEDIMENTO1_Fate un mazzetto di alloro e rosmarino insieme e legatelo insieme con un elastico e con il filo verde da fiorista attaccatelo alla base per ghir-landa. Ripetete l’operazione finchè non avere coperto l’intera superfice della base per la ghirlanda.2_Se la ghirlanda verrà fatta solo con l’alloro adornatela con boccioli di rosa canina se invece utilizzate il rosmarino aggiugete dei baccelli di Eu-calipto.3_Finite aggiungendo un nastro.

La ghirlanda è un assortimento di fiori, foglie, frutti, ramoscelli o ma-teriali vari e viene fatta a forma circolare. Nei paesi di lingua inglese, le ghirlande di fiori vengono utilizzate generalmente come decorazioni della casa, principalmente come decorazioni addobbo di Natale per ce-lebrare la nascita di Cristo. Essi sono utilizzate come decorazioni in occa-sioni di cerimonie in molte culture di tutto il mondo. Le Ghirlande hanno molta storia e un importante simbolismo ad esse connesso. Di solito si usano piante sempreverdi che simboleggiano la forza, proprio perché resistono anche agli inverni più duri. Può essere utilizzato anche l’alloro, dette Laurel Wreath.

Ghirlanda ProfumataInebria la tua casa con il dolce profumo di alloro (o rosmarino) con que-sta corona facile da fare. E quando le vacanze sono finite, non gettarla via: assicurati di lavare accuratamente i ramoscelli così di poterli riutiliz-zare in cucina una volta smontata la ghirlanda dalla sua base.

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ZUPPA DI CIPOLLERICETTE DALLA SCUOLA. Anxhuliano Rrokaj

Ingredienti:-cipolla 500 gr -farina di farro 50 gr -acqua o brodo 1L -olio extra vergine d’oliva q. b-sale q. b-pepe nero q. b

Procedimento:Su una teglia aggiungiamo la farina di farro e mettiamo nel forno per 7/8 minuti a 180°. Tagliare le cipolle grossolane e gli mettiamo su una pentola con olio extra vergine d’oliva lasciamo per 7/8 minuti a fuoco medio, aggiungiamo la farina, sale, pepe e mischiamo per bene spe-gnere il fuoco e prendiamo una caraffa con scala graduata, mettiamo 1L di acqua o brodo e aggiungiamo sulla pentola, accendere il fuoco e lasciate per 15/20 minuti. Alla file frullare tutto.

Difficoltà: Molto BassaCottura: 30 minuti

Preparazione: 30 minutiDosi per: 4 persone

Costo: Basso

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ARROSTO DI TACCHINORoast Turkey and Trimmings

RICETTE DALLA SCUOLA. Oussama Remmach ,Anxhuliano Rrokaj

inglese... italiano...Ingredients•6 kg turkey, preferably Norfolk black, giblets, liver and heart removed from the carcass•slightly softened butter, enough to liberally spread over the skin inclu-ding the legs•salt and black pepper•For the stuffing•1 large shallot, finely chopped•2 cloves garlic, crushed•20 g butter•250 g pork sausage meat•100 g field mushrooms, diced•4 rashers of smoked streaky bacon•1 skinless free range chicken breast, chopped•1 egg•70 ml double cream•2 tbsp tarragon•handful spinach leaves, blanched and chopped

For the bread sauce•4 slices white bread, crusts removed and preferably left in the kitchen over night to go stale•1 small onion, studded with cloves•250 ml milk•1 bay leaf•a little nutmeg•large knob of butter•salt and black pepper•drop of cream, optional

Ingredienti•6 kg di tacchino•Burro ammorbidito, in quantità sufficiente da spalmarci tutta la pelle del tacchino comprese le cosce.•Sale e pepe nero•Ripieno•1 scalogno, tritato finemente•2 spicchi d’aglio, schiacciati•20 g di burro•250 g carne di maiale•100 g •4 fette di pancetta affumicata•1 petto di pollo senza pelle tagliato a dadini•1 uovo•70 ml panna•2 cucchiai di dragoncello•Manciata spinaci, pelate e tritate

Per la salsa di pane•4 fette di pane bianco , senza la crosta e lasciato a riposare per una notte per diventare raffermo.•1 cipolla piccola ricoperta di chiodi di garofano•250 ml di latte•1 foglia di alloro•un po ‘di noce moscata•grande noce di burro•sale e pepe nero•goccia di panna crema , opzionale

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Method•To make the stuffing: 1. Fry the shallot and garlic in the but-ter, and when beginning to soften, add the bacon and mushrooms. Con-tinue cooking until golden. Set aside to cool. 2. Place the chicken breast in a food processor and puree. Add the egg and cream and continue to process until smooth. 3. Remove the puree and place in a bowl. Add the tarragon, spinach and cooled mushroom and bacon mixtu-re. Mix well and set aside to chill whi-le you prepare the turkey.

•To make the turkey: 1. Preheat the oven to 180C/gas mark 4. 2. Sit the turkey on your largest ro-asting tray and liberally spread with the softened butter. 3. Loosen the neck end of the turkey and fill with the stuffing, packing it in tightly. Make sure all the stuffing is covered with the skin. 4. Cover the turkey with foil. 5.Roast the turkey for 3-4 hours, de-pending on the exact size. For the first 2-3 hours leave the foil on, then for the final hour take the foil off to colour and crisp the skin. 6. Remove the turkey from the oven and leave in a warm place for 30 mi-nutes. 7. Serve the turkey with the bread sauce, honey-glazed carrots and cre-amed spinach.

Preparazione•Per fare il ripieno :1 Soffriggere lo scalogno e l’aglio nel burro , e quando comincia a ammorbidire , aggiungere la pancet-ta e funghi . Continuare la cottura fino a doratura . Mettere da parte a raffreddare .2 Mettere il petto di pollo in un frul-latore e renderlo a purea . Aggiunge-re l’uovo e la panna e continuate a lavorare fino a che sia ben liscio.3 Togliere la purea e metterla in una ciotola. Aggiungere il dragoncello , spinaci e funghi a temperatura ambiente e la miscela di pancetta . Mescolare bene e mettere da parte a raffreddare mentre preparate il tacchino.•Per fare il tacchino :1 Preriscaldare il forno a 180C/gas.2 Mettete il tacchino sulla teglia grande grande copritelo tutto con il burro ammorbidito .3 Allargate il collo del tacchino e riempite con il ripieno , Chiudetelo ermeticamente, assicurandosi che tutto il ripieno è coperto con la pelle 4 Coprire il tacchino con un carta d’alluminio.5 Arrostire il tacchino per 3-4 ore , a seconda della dimensione. Per le prime 2-3 ore lasciarlo nella carta stagnola e per l’ultima ora lasciate colorire la pelle. 6 Togliere il tacchino dal forno e lasciare in un luogo caldo per 30 minuti.7 Servite il tacchino con la salsa di pane e pastinaca arrosto semplici , carote glassate al miele e crema di spinaci.

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•For the bread sauce: 1. Place the onion, milk, bay leaf and mace in a saucepan and warm gently. 2. Once the milk has come to the boil turn off the heat, cover with a lid or foil and leave for at least 30 minutes for the flavours to develop. 3. Process the bread in a food proces-sor until you achieve fine crumbs. 4. Remove the onion, bay leaf and mace from the milk. Take out the clo-ves from the onion, finely chop the onion and return to the milk. 5. Over a low heat sprinkle in the breadcrumbs, stir well and continue cooking and the bread sauce is of a porridge consistency. Add a knob of butter and season. If you prefer a ri-cher bread sauce, add a drop of cre-am.

•Per la salsa di pane :1 Mettere la cipolla , latte , alloro e la noce moscata in una casseruola e portate a bollore delicatamente.2 Una volta che il latte è arrivato a bollore spegnete il fuoco , coprite con un coperchio o pellicola e lascia-te insaporire per almeno 30 minuti.3 grattugiare il pane in un robot da cucina.4 Togliere la cipolla , l’alloro e la noce moscata dal latte . Togliere gli spicchi di cipolla , tritare finemente la cipolla e rimettetelo nel latte .5 A fiamma bassa aggiungete il pan-grattato , mescolare bene e conti-nuare la finchè la salsa di pane abbia una consistenza densa. Aggiunge-re una noce di burro e salate. Se preferite una salsa di pane più ricca, aggiungere una goccia di panna .

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APPELLO URGENTE A TUTTI I .FORMIANI!!!!

GRAZIE

a tutti coloro che, docenti e studenti

(al di fuori del laboratorio di giornalismo),

hanno collaborato spontaneamente alla redazione

di questo numero favorendo, così,

una corretta informazione!!

La Redazione augura a tutti

BUON NATALE e un FELICE ANNO NUOVO!!


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