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Business Intelligence

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A.A. 2011-2012 GESTIONE E ORGANIZZAZIONE PER LA COMUNICAZIONE D’IMPRESA Mercoledi 19 Ottobre 2011 Modulo: Prof. Lucio Fumagalli
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Page 1: Business Intelligence

A.A. 2011-2012

GESTIONE E ORGANIZZAZIONE PER LA COMUNICAZIONE D’IMPRESA

Mercoledi 19 Ottobre 2011

Modulo: Prof. Lucio Fumagalli

(canale A-L)

Page 2: Business Intelligence

La Business Intelligence

verso il 2015:

Il Collaborative Decision Making

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Cos’è la Business Intelligence (1)

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Le organizzazioni raccolgono informazioni per trarre valutazioni e stime riguardo al contesto aziendale proprio e del mercato cui partecipano (es. ricerche di mercato e analisi degli scenari competitivi).

Generalmente le informazioni vengono raccolte per scopi direzionali interni e per il controllo di gestione. I dati raccolti vengono opportunamente elaborati e vengono utilizzati per sostenere concretamente - sulla base di dati attuali - le decisioni di chi occupa ruoli direzionali (capire l'andamento delle performance dell'azienda, generare stime previsionali, ipotizzare scenari futuri e future strategie di risposta). In secondo luogo le informazioni possono essere analizzate a differenti livelli di dettaglio e gerarchico per qualsiasi altra funzione aziendale: marketing, commerciale, finanza, HR o altre.

Le fonti informative rappresentate dai sistemi informativi aziendali sono spesso operanti a compartimenti stagni come silos indipendenti. In senso più ampio possono essere utilizzate informazioni provenienti da fonti esterne come esigenze della base dei clienti, pressione stimata degli azionisti, trend tecnologici o culturali fino al limite delle attività di spionaggio industriale.

Page 4: Business Intelligence

Cos’è la Business Intelligence (2)La Business Intelligence si può qualificare come la capacità di utilizzare

l’informazione prodotta da sistemi informativi eterogenei in maniera costruttiva nei processi decisionali.

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Com’è strutturata la BI I dati raccolti attraverso i diversi sistemi informativi vengono

opportunamente elaborati e vengono utilizzati per sostenere concretamente le decisioni del top management.

Per raggiungere questo obbiettivo il processo richiede i seguenti quattro step: Comprendere il processo decisionale all’interno dell’azienda e,

in generale, tutti i processi che producono informazione Organizzare l’informazione aziendale utile alla Business

Intelligence, in un Datawarehouse Definire i flussi di dati dai sistemi informativi verso il

Datawarehouse Utilizzare strumenti idonei ad esplorare l’informazione nel DW.

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Page 6: Business Intelligence

I benefici della BI

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I benefici derivanti dal ricorso a metodologie e strumenti di BI sono sostanzialmente divisibili in due macrocategorie: Di natura organizzativa: la visione unica delle

informazioni, una loro maggiore condivisione e una visione univoca delle stesse, migliore comunicazione e coordinamento tra i membri dell’organizzazione, notevole alleggerimento del carico di lavoro per la funzione IT.

Di natura processuale: risultano evidenti i miglioramenti dell’efficacia del processo decisionale, una riduzione netta del rapporto tempo/costo dell’analisi dei dati e una maggiore armonizzazione dei processi rispetto agli obbiettivi strategici.

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La piramide della conoscenza generata dalla BI

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Page 8: Business Intelligence

Alcune piattaforme

SAS (Statistical Analysis System): leader mondiale del mercato delle soluzioni dedicate alla B.I., la sua offerta prevede servizi di consulenza, operazioni di migrazione, integrazione e archiviazione dei dati oltre a strumenti di reporting e predictive analytics. Negli ultimi due anni ha significativamente orientato la sua offerta verso soluzioni SaaS delivered più facilmente fruibili attraverso dispositivi mobili.

Zucchetti: società italiana dispone anche di due delivery center negli USA e uno in Romania. La sua offerta alle imprese spazia in un ampio ventaglio di soluzioni e applicativi non solo di B.I. ma anche di ERP, HR e Marketplace management. Con un focus prevalente ma non esclusivo su Piccole e Medie Imprese.

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Page 9: Business Intelligence

Il Collaborative Decision Making

Nel report pubblicato nell’Aprile del 2010, intitolato “Achieving the Holy Grail through Collaborative Decision Making” Gartner constatava come il 70% dei processi interni ad una qualsiasi organizzazione di medie dimensioni, siano ancora non strutturati, senza possibilità di controllarli e senza possibilità di canalizzare ai fini del processo decisionale tutte le informazioni che circolano all’interno della stessa organizzazione. Il risultato è la palese incoerenza tra le informazioni, i processi, le persone e le decisioni finali, in maniera analoga a ciò che Olsen e March chiamano il “Garbage Can Model”.

La soluzione, sempre secondo Gartner, è l’adozione di una piattaforma di Business Intelligence fondata sulla collaborazione, ma che vada oltre, catturando tutte le informazioni circolanti nell’organizzazione. Ne conseguirebbero un’estrema facilità di adozione di soluzioni SaaS, con miglior flusso di feedback con i propri stakeholder e, ancora una volta, l’integrazione di tutte le soluzioni adottate all’interno dell’organizzazione, rendendole accessibili da qualsiasi dispositivo.

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•Organizzazioni strutturate come enti a se stanti

•Assenza gestione del flusso delle informazioni

•Coinvolgimento di tutti gli attori secondo un percorso non predefinito

•Necessità di allineamento processi di business

•Incoerenza tra le informazioni, i processi, le persone e le decisioni finali

INEFFICIENZE

Inesistenza di supporto alla “presa di decisione collaborativa” (1)

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Inesistenza di supporto alla “presa di decisione collaborativa” (2)

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PRINCIPALE ESIGENZATutti gli attori coinvolti nel processo decisionale devono poter accedere ai dati strutturati e non strutturati

PRINCIPALE ESIGENZATutti gli attori coinvolti nel processo decisionale devono poter accedere ai dati strutturati e non strutturati

DECISIONEDECISIONE

Dati strutturatiERPCRMSCM

Dati strutturatiERPCRMSCM

Dati non strutturati

Email, doc, pdf, xls, notes

Dati non strutturati

Email, doc, pdf, xls, notes

Attività non strutturateEmailing,

conference call, meeting, …

Attività non strutturateEmailing,

conference call, meeting, …

Processi StrutturatiProcessi

Strutturati

Processi non

Strutturati

Processi non

Strutturati

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Una piattaforma di riferimento (1)

Operante su base Apache Tomcat, fatto questo che ne connota il forte ricorso ad elementi grafici Java caratterizzati dalla forte dinamicità ed interattività, la piattaforma è strutturata in cinque macro aree tematiche:

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Una piattaforma di riferimento (2)

• Analysys: Partendo dai dati installati sui database del cliente la piattaforma e il suo performante motore di calcolo, li estrae compilando tabelle in base a metriche, funzioni matematiche, localizzazione geo-temporali ecc.

• Planning: Partendo dai medesimi dati, la piattaforma fornisce al management delle diverse Business Unit e ai CEO diversi ipotetici scenari di bilancio, consuntivo, previsioni sulle vendite, spese, ecc.

• Execution: Consente di pianificare una campagna marketing, l’estensione su un nuovo mercato, un’implementazione di un progetto, (più in generale di un processo di cambiamento), presentandolo ai diversi livelli dell’organizzazione, in direzione bottom-up o top-down, permettendo ad ogni livello gerarchico di fornire il proprio contributo, avallando il progetto o chiedendone una revisione.

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Una piattaforma di riferimento (3)

A stretto contatto reciproco operano anche le ultime due macro-aree:

Mobile: Per configurare la fruizione della piattaforma attraverso smartphones e dispositivi mobili in senso lato. È possibile configurare il server per inoltre avvisi sms o e-mail ai singoli utenti coinvolti nei processi o a tutti gli utenti iscritti.

Collaboration: La piattaforma consente di condividere dashboards, mappe interattive, Key Performance Indicators (KPI), balanced scorecards e flussi di lavoro, permettendo ad ogni utente di commentare questi elementi, aggiungere tag, condividerli a loro volta, apportandone modifiche.

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Page 15: Business Intelligence

Next

Pagina 15

La gestione del cambiamento nelle

grandi realtà organizzative:

Il Change Management


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