1
BUSSOLA PER COMO RELAZIONE FINALE DEL “PROGETTO BUSSOLA TURISMO COMO” 1. INTRODUZIONE
1.1. “Progetto Bussola” per Como 1.2. Obiettivi 1.3. Metodo e percorso
2. I CONTESTI DEL TURISMO: GLOBALE, EUROPEO, NAZIONALE, REGIONALE E PROVINCIALE
2.1. Tendenze globali 2.2. Tendenze in Europa 2.3. Tendenze in Italia 2.4. Tendenze in Lombardia 2.5. Tendenze di Como e sua provincia 2.6. La Provincia di Como e altre realtà turistiche di Lombardia: confronti e
considerazioni 3. IL TURISMO NELLA CITTÀ DI COMO
3.1. Cenni storici 3.2. Le risorse del turismo urbano a Como 3.3. I numeri del turismo nella città di Como
3.3.1. Arrivi e presenze complessive 3.3.2. Visitatori italiani 3.3.3. Visitatori stranieri 3.3.4. Le strutture ricettive: capacità e utilizzo 3.3.5. Occupazione nel settore turistico 3.3.6. Como e la sua Provincia
4. IL ‘SISTEMA-LUOGO’ E IL TURISMO SOSENIBILE A COMO
4.1. Habitat, eco-sistema urbano e turismo 4.2. Popolazione di Como 4.3. Mobilità e turismo
4.3.1. Accessibilità 4.3.2. Circolazione interna
5. SINTESI DELL’ANALISI E VALUTAZIONE COMPLESSIVA SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL TURISMO A
COMO (SWOT) 6. IMMAGINI ALTERNATIVE DEL FUTURO DI COMO (SCENARIZZAZIONE) 7. PASSI CONCRETI E ATTUABILI VERSO LO SCENARIO DI RIFERIMENTO: LE STRATEGIE PER LO SVILUPPO
DELL’ECO-TURISMO URBANO A PER IL PLACE-BRAND DI COMO 8. RIFERIMENTI E FONTI
2
1. INTRODUZIONE
1.1. Premesse
Il Progetto Bussola è un esercizio per la creazione di uno strumento cognitivo e
strategico, in grado di facilitare tre distinte e logicamente consecutive funzioni:
la comprensione empirica delle potenzialità e delle vulnerabilità di un luogo-
sistema
la pre-visualizzazione (scenarizzazione) di nuovi orizzonti di affari, sviluppo e
cultura per un benessere sostanziale (wellness) collettivo in loco
l’individuazione di un percorso localmente praticabile per avvicinare quegli
orizzonti
Il Comune di Como, con una cornice paesaggistica esteticamente significativa, un
aspetto storico-culturale notevole, una tradizione imprenditoriale di un certo rilievo ed
un posizionamento geografico strategico, svolge varie funzioni economiche e socio-
culturali:
• Il commercio ed i servizi, reddito e occupazione (non solo in loco e comprensorio, ma
anche all’esterno)
• Il rifornimento (prodotti tipici, risorse ambientali, risorse umane, alloggi, ristoro...)
• La ricreazione (turismo, gite, eno-gastronomia, soggiorni estivi e di fine settimana,
attività artistiche, eventi e manifestazioni culturali, attività all’aria aperta, rifugio
dallo stress e dall’inquinamento...)
• La ricostruzione della memoria collettiva e consapevolizzazione territoriale (arti e
mestieri, saperi, sapori, tradizioni, dialetti e linguaggi, residui d’arcaicità...).
Occorrerebbero nuovi investimenti per migliorare le risorse di base (la comunità, le
risorse umane, l'ambiente, il paesaggio, le particolarità locali) in modo molto più attivo
e propositivo, soprattutto nell'ottica di generare nuove opportunità economiche,
complementari ed alternative all'attuale modello industriale nella sua odierna
transizione (competizione globale, declino industriale-manifatturiero).
3
Grazie ad un territorio ricco di risorse naturali (il lago, aree verdi, facile accesso alle
colline ed alle zone alpine), assetti storici ed artistici, infrastrutture e networks
industriali degni di un distretto imprenditoriale storico, il Comune di Como con il suo
territorio limitrofo, è in grado di trarre un notevole vantaggio competitivo dal settore
turistico se interpretato secondo criteri di sostenibilità.
La città di Como ha grandi potenzialità per eccellere nel tempo se saprà mantenere
intatto il capitale di natura, cultura ed imprenditorialità e promuovere il genius loci che
distingue il luogo, la comunità.
Per attivare un'offerta valida di turismo sostenibile sul territorio di Como sarebbe
necessaria l'adozione di una strategia polivalente e sinergica che tenga in considerazione
tutte le forme di domanda turistica, domestici ed internazionali, di oggi e di domani:
⇒ i turisti che cercano elementi ambientali e culturali
⇒ i turisti italiani e stranieri che si dedicano alla ricreazione outdoor, e che non
prediligono sistemazioni costose e sofisticate
⇒ i turisti "mordi e fuggi" del fine-settimana o delle festività brevi
⇒ i turisti di un certo livello culturale e professionale che potrebbero recarsi per
motivi formativi, lavorativi e partecipativi
⇒ i villeggianti che cercano riposo e ricreazione in un contesto di alta qualità e
tranquillità
⇒ i turisti itineranti che optano per il passaggio con brevi soggiorni, shopping o
partecipazione negli eventi locali.
4
1.2. Obiettivi
Il Progetto Bussola Turismo Como è un progetto di studio mirato ed approfondito sulla
realtà turistica di Como. Tale studio si propone come strumento per analizzare, valutare
e gestire la dimensione turistica del luogo-sistema Como in un’ottica di prosperità
(affari, occupazione e reddito) e sostenibilità (qualità dell’ambiente e della vita sia per
la popolazione locale, sia per i turisti).
Gli obiettivi del Progetto Bussola Turismo Como sono:
• Analisi e valutazione complessiva della “vulnerabilità” e della “potenzialità” degli
assetti locali (territorio-comunità-economia) con le dovute considerazioni sulle
implicazioni dei processi globali (le tendenze di fondo in Italia, EU, mercato
globale) per il territorio, per le comunità, per l’economia del turismo
• Scenarizzazione (immagini alternative del futuro del turismo a Como, prospettive
per la pianificazione)
• Identificazione di uno scenario di riferimento (ottimale, plausibile) e
formulazione delle strategie economiche appropriate per realizzarlo
• Indicazioni sugli strumenti di gestione (management) del turismo sostenibile, del
fabbisogno formativo dei gestori locali - sia nell’ambito pubblico (enti) che in
quello privato (imprese)
5
1.3. Metodo e percorso
Il Progetto Bussola Turismo Como è stato eseguito unendo i metodi e gli strumenti di
differenti discipline economiche, tecniche, sociali ed ambientali, al fine di poter
cogliere gli intrecci che formano un'unica realtà (il “luogo-sistema”), con una particolare
attenzione al fenomeno turistico, oggetto dell’analisi.
Il gruppo di lavoro si è concentrato su tre focus:
1. Habitat: gli ecosistemi, i paesaggi naturali, i paesaggi culturalmente modellati
(urbanistica, architettura, stili etc.), le infrastrutture, il profilo dell’orizzonte
(skyline), la luce, gli odori, i rumori... i.e. la totalità dell’ambiente
2. Business: le risorse, le strutture, l’economia locale, il capitale umano, le
potenzialità.
3. Ethos: l’identità, la cultura della terra, i costumi, le manifestazioni festive e
sceniche, le particolarità locali, la vitalità culturale, la partecipazione civica ed
associativa
E’ stato seguito un percorso che progressivamente passa dall’osservazione passiva sul
campo (field survey), più neutrale possibile, alle inchieste mirate su temi ed
interpretazioni, fino alla formulazione di strategie per il futuro più coinvolta possibile.
E’ stato seguito l’iter empirico-analitico-prospettico, come nelle ricerche
antropologiche.
Le tappe di questo percorso sono le seguenti:
Ricerche e documentazione interdisciplinari (scienze economiche, sociali e
ambientali)
Analisi di dati quantitativi (statistiche) disponibili
Studi sul campo (field-works), approfondimento tematico e casistico
Consultazione e confronti sistematici (tra ricercatori, autorità locali,
imprenditori, lavoratori, residenti, esperti)
Interpretazioni (scenarizzazione) e formulazione di strategie.
6
2. I CONTESTI DEL TURISMO: GLOBALE, EUROPEO, NAZIONALE, REGIONALE E PROVINCIALE
2.1. Tendenze globali
Il turismo cresce dappertutto, e da parecchi anni (+54% solo nel decennio 1990-2000).
Nonostante qualche parentesi negativa (-1,5%, nel 20031), i movimenti turistici
(conteggiati come ‘arrivi’) hanno continuato a crescere nel mondo.
Più che un settore a sé il turismo è un filone produttivo che attraversa e collega tanti
settori differenti, e fa da volano per molti settori quali agro-alimentare, immobiliare,
trasporti, comunicazione, cultura, ricreazione, servizi di vario genere e in una certa
misura anche il settore manifatturiero (manufatti tipici, artigianato ecc.).
1 Si sono registrati forti flessioni in Nord America, Medio Oriente e Asia-Pacifico in quel periodo, forse legate alla risonanza globale degli attentati terroristici (New York, Bali…), alle tensioni geopolitiche (Medio Oriente) e all’epidemia SARS (Cina ed Estremo Oriente).
200
300
400
500
600
700
800
1990 1995 2000 2001 2002 2003 2004
Numero di arrivi (in milioni) a livello mondiale nel periodo 1990-2004
Fonte: World Tourism Organization, 2005
7
Nel 2004 il flusso di arrivi internazionali ha registrato un primato: 763 milioni di arrivi
turistici registrati (+70% circa rispetto al 1990).
La macro-regione che, in termini assoluti, detiene largamente il primato di arrivi
internazionali, nel periodo 1990-2004, è l’Europa.
Dal 2002 la seconda grande destinazione è l’Asia-Pacifico.
La regione dell’Asia-Pacifico, per l’altro già caratterizzata per la forte crescita
industriale di tipo manifatturiero (ai danni delle vecchie potenze industriali
dell’Occidente), si sta dimostrando sempre più competitiva anche nel settore turistico.
Le macro-regioni del mondo che si sono sviluppate maggiormente come destinazioni
turistiche internazionali sono caratterizzate dalla stabilità e dall’identità culturale
(tradizioni antiche).
Nella nuova geo-economia è sempre più evidente le correlazioni tra il turismo, l’identità
culturale e la stabilità politica.
Fonte: World Tourism Organization, 2005
Numero di arrivi (in milioni) per macro-regioni nel periodo 1990-2004
0
30
60
90
120
150
180
210
240
270
300
330
360
390
420
450
1990 1995 2000 2001 2002 2003 2004
Europa Asia e Pacifico Americhe Africa Medio Oriente
8
2.2. Tendenze in Europa
L’Europa rimane la prima grande destinazione turistica tra le macro-regioni del mondo.
Anche nel periodo della flessione globale degli arrivi turistici del 2002-2003 in Europa si
è registrato un incremento, per quanto modesto (+ 0,6%), di arrivi internazionali.
Nel 2004 l’Europa ha detenuto una quota di mercato2 del settore turistico equivalente al
54,5% dell’intero mercato mondiale.
Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna costituiscono le più importanti
destinazioni turistiche all’interno dell’Europa.
2 La quota è espressa in numero di arrivi di turisti internazionali.
16,5%
4,4% 4,6%
54,5%20,0%
Europa Asia e Pacifico Americhe Africa Medio Oriente
Quote di mercato del turismo globale nel 2004: Europa e altre macro-regioni
Fonte: World Tourism Organization, 2005
9
Tali destinazioni-paesi formano un blocco che, nel 2004, ha assorbito più di meta di tutti
gli arrivi internazionali in Europa (WTO, 2005).
Nel periodo tra 1994 e 2003, l’incremento più forte nel turismo internazionale si è
registrato in Spagna (+40%).
In questo decennio (1994-2003), il soggiorno dei turisti internazionali è stato maggiore in
Spagna, con una media di 123 milioni di notti/anno, seguito da Italia (90 n/a), Francia
(67 n/a), Regno Unito (56 n/a) e Germania (30 n/a).
Per quanto riguarda il movimento dei turisti all’interno del proprio paese (i.e. turismo
domestico), secondo i dati EUROSTAT per l’anno 2003, la Germania è il paese che, in
media, ha registrato il valore assoluto più alto di notti trascorse con 152 milioni di
notti/anno, seguito dall’Italia (129 notti/anno), dal Regno Unito (105 (n/a), dalla
Francia (103 n/a) e dalla Spagna (73 n/a).
Dal punto di vista della crescita tra 1994 e 2003, il turismo domestico è stato più forte in
Spagna (+60%), Regno Unito (+46%) e Francia (+29%); in Germania ed Italia l’incremento
non supera il 10%.
Numero di notti trascorse (in milioni) dai turisti internazionali in alberghi e strutture simili nel periodo 1994-2003
Fonte: Eurostat, 2005
20
40
60
80
100
120
140
1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003
Spagna Italia Francia Regno Unito Germania
Fonte: EUROSTAT, 2005
10
L’Europa occidentale e l’Europa mediterranea rappresentano le aree dove i maggiori
flussi turistici, sia domestici che internazionali, si concentrano.
Lo sviluppo del turismo dipende dalla stabilità politica e da un’identità culturale distinta
insieme con la bellezza della cornice paesaggistica, la qualità delle risorse ambientali e
la fruibilità delle risorse culturali (e.g. il primato di Europa occidentale tra le macro-
regioni del mondo).
Inoltre, i costi (relativi alla destinazione turistica) e il potere d’acquisto (relativo alle
origini dei turisti) incidono in maniera significativa per lo sviluppo del settore (e.g. il
primato della Spagna all’interno dell’Europa occidentale).
Fonte: EUROSTAT, 2005
Numero di notti trascorse (in milioni) dai turisti domestici in alberghi e strutture simili (1994-2003)
40
60
80
100
120
140
160
1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 Germania Italia Regno Unito Francia Spagna
11
2.3. Tendenze in Italia
L’Italia è una delle destinazioni più importanti del turismo nel mondo; un’osservazione
attenta dei numeri complessivi di arrivi dei turisti, nel quadro dei dati globali ed
europei, evidenzia come il turismo in Italia faccia fatica a crescere ulteriormente a
partire dall’inizio del terzo millennio.
150
175
200
225
250
275
300
325
350
375Milioni
1994 1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004
Numero di notti trascorse dai turisti italiani e stranieri in Italia (1994-2004)
Fonte: ISTAT, 2005
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90Milioni
1994 1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004
Numero di arrivi di turisti italiani e stranieri in Italia (1994-2004)
12
Nel ultimo decennio il comparto turistico italiano sta attraversando una fase di (relativa)
stagnazione.
Dopo una breve parentesi positiva (1998-2000) si è visto un rallentamento nella crescita
degli arrivi: da un tasso di crescita di +10,7% del 2000 si è passati ad un tasso di crescita
di +2,2% nel 2001.
Nel 2002 il tasso di crescita negli arrivi turistici è aumentato appena dello +0,3% rispetto
all’anno precedente, mentre nel 2003 dello +0,8%.
Il 2004 è stato un anno di leggera ripresa (+4,0% rispetto al 2003).
Rendimenti ancora minori si osservano nel numero di notti trascorse.
Il rallentamento di crescita inizia già dal 1995 e, dopo una breve parentesi positiva
(1998-2000), procede.
Nel 2002, rispetto all’anno precedente, si è verificato un tasso di crescita in segno
negativo (-1,4%) che continua ad essere di segno negativo anche nel 2003 nonostante
qualche leggero miglioramento.
Tasso di crescita/decrescita annuo (in %) in arrivi e notti trascorse dai turisti italiani e stranieri in Italia nel periodo 1994-2004
Fonte: ISTAT, 2005
-4,0%
-2,0%
0,0%
2,0%
4,0%
6,0%
8,0%
10,0%
12,0%
14,0%
1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004
ARRIVI NOTTI TRASCORSE
13
Solo nel 2004, il bilancio inizia ad essere positivo (+0,3%), ma resta comunque un tasso
di crescita molto debole, vicino allo zero.
A partire dal 1995, si inizia a registrare delle flessioni nella durata media del soggiorno
dei turisti, calcolata come somma delle notti trascorso sul numero di arrivi per anno.
Si vede una breve parentesi di ripresa negli anni successivi, con un picco nel 2001, in cui
la permanenza media è stata di quasi 4,3 notti.
Negli ultimi tre anni (2002, 2003 e 2004) si è verificato un calo nella durata media del
soggiorno.
Nel 2004 la durata media del soggiorno è stata di poco superiore ai 4 notti.
Non solo il confronto con altri paesi europei ma anche una osservazione attenta alle
tendenze di fondo al proprio interno evidenzia la difficoltà dell’Italia come una
destinazione turistica.
Fonte: ISTAT, 2005
3,85
3,90
3,95
4,00
4,05
4,10
4,15
4,20
4,25
4,30
4,35
1994 1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004
Durata media (misurata in numero di notti) del soggiorno dei turisti italiani e stranieri in Italia nel periodo 1994-2004
14
2.4. Tendenze in Lombardia
La Lombardia è la regione più popolata di Italia, ed è anche la più industrializzata.
Quindi dispone di un notevole sviluppo di infrastrutture, commercio e servizi tra cui
quelli relativi al turismo, sia di tempo libero sia quello legato agli affari e incontri.
Essendo una regione di frontiera che si apre verso l’Europa centro-settentrionale la
Lombardia gode di un certo vantaggio nel turismo internazionale.
La tendenza generale nel numero di arrivi complessivi in Lombardia è in crescita negli
ultimi anni, diversamente dalla tendenza generale degli arrivi in Italia.
5
5,5
6
6,5
7
7,5
8
8,5
9
9,5Milioni
1994 1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004
Numero di arrivi di turisti italiani e stranieri in Lombardia (1994-2004)
Fonte: ISTAT, 2005
15
Le risorse turistiche della Lombardia sono la varietà di paesaggi e numerose risorse
culturali che rappresentano le attrattive turistiche: le città, le aree protette (riserve
naturali), i paesaggi lacustri, i paesaggi pre-alpini e alpini…
La tendenza sulla permanenza turistica (notti trascorse) sul territorio lombardo
sembrano discostarsi di poco da quella evidenziata sul territorio nazionale, pero restano
comunque più positivi rispetto alla tendenza generale nazionale.
10
12,5
15
17,5
20
22,5
25
27,5Milioni
1994 1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004
Numero di notti trascorse dai turisti italiani e stranieri in Lombardia (1994-2004)
Fonte: ISTAT, 2005
16
Il periodo di rallentamento nella crescita per il turismo in Lombardia è tra 1995-2000.
Il rallentamento inizia nel 1995.
Si nota un’inversione di tendenza nel numero di arrivi tra 2000 e 2002, che dopo una
flessione nel 2003, sembra di nuovo riprendere dal 2004.
Per quanto riguarda il numero di notti trascorse l’andamento decrescente inizia nel 1995
e prosegue fino al 2000.
Nel 2000 si nota una crescita sostanziosa; tuttavia nel triennio 2001-2003 si nota un
rallentamento nella crescita.
Tasso di crescita/decrescita annuo (in %) in arrivi e soggiorni da turisti italiani e stranieri in Lombardia 1994-2004
Fonte: ISTAT, 2005
-6,0%
-4,0%
-2,0%
0,0%
2,0%
4,0%
6,0%
8,0%
10,0%
12,0%
1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004
ARRIVI NOTTI TRASCORSE
17
Per quanto riguarda la durata media del soggiorno, l’andamento in Lombardia è
abbastanza simile a quello nazionale, con la differenza che la durata media del
soggiorno è ancora inferiore (poco sopra i 3 notti di permanenza)
L’osservazione delle tendenze degli ultimi anni rivela che il turismo in Lombardia in
generale cresce in termini di approdi turistici ma non in termini della durata di soggiorni
turistici.
In tutta la Lombardia è in diminuzione la permanenza media dei turisti nonostante
aumento complessivo degli arrivi: sembra che stiano prevalendo i turisti “mordi e fuggi”.
Vi sono ampi margini di miglioramento e recupero sia per gli arrivi sia per la durata
media di permanenza.
Durata media (misurata in notti) del soggiorno dei turisti italiani e stranieri nel complesso delle attività ricettive in Lombardia nel periodo 1994-2004
Fonte: ISTAT, 2005
2,5
2,6
2,7
2,8
2,9
3
3,1
3,2
1994 1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004
18
2.5. Tendenze in Provincia di Como
Il numero di arrivi di turisti italiani a Como e provincia nel 2004 è significativamente
inferiore (-20%) rispetto al dato del 1994; invece il numero di arrivi di stranieri nel 2004
è cresciuto del +27% rispetto al 1994.
Numero di arrivi di turisti italiani e stranieri in Provincia di Como (1994-2004)
100.000
150.000
200.000
250.000
300.000
350.000
400.000
1994 1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004
ITALIANI STRANIERI
Fonte: ISTAT, 2005
Tasso annuo di crescita negli arrivi di turisti in Como e provincia nel 1994-2004
-35%
-25%
-15%
-5%
5%
15%
25%
1994 1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004
ITALIANI STRANIERI
19
Analizzando i dati disponibili sul numero delle notti trascorse, è possibile affermare che
la permanenza (soggiorno) di turisti italiani nel 2004 è complessivamente in forte
contrazione rispetto al 1994 (-53%).
Non si apprezzano incrementi significativi negli ultimi anni.
Mentre la permanenza (soggiorno in notti) dei turisti stranieri complessivamente è
cresciuto del +24% tra 1994 e 2004.
Nel turismo straniero la tendenza è positiva (+15) anche negli ultimi due anni (2002-
2004).
Fonte: ISTAT, 2005
Numero di notti trascorse in Como e provincia dai turisti italiani e stranieri (1994-2004)
0
200.000
400.000
600.000
800.000
1.000.000
1.200.000
1994 1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004
ITALIANI STRANIERI
20
Il turismo nella Provincia di Como presenta periodi di permanenza media (i.e. durata di
soggiorno in termini di notti trascorse sui arrivi totali) relativamente brevi.
La durata media del soggiorno è diminuita fortemente per quanto riguarda il turismo
domestico: da 3,3 notti del 1994 all’1,9 del 2004.
La durata media del soggiorno dei turisti stranieri è rimasta pressoché costante (attorno
alle 3 notti).
In generale, la tendenza sembra verso quella di una brevità di soggiorno, di un turismo
veloce e sempre meno di una visita approfondita e di villeggiatura.
Fonte: ISTAT, 2005
Durata media del soggiorno in Como e provincia dei turisti italiani e stranieri (1994-2004)
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
1994 1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004
ITALIANI STRANIERI MEDIA
21
I dati riferiti al 2003 indicano che il 74% del turismo straniero in Provincia di Como è
europeo. La maggior parte dei turisti europei proviene da paesi della parte centro-occidentale
dell’Unione Europea (Germania, Regno Unito, Francia, Olanda, Belgio, Spagna, Austria…)
e dalla vicina Confederazione Elvetica.
Composizione del turismo internazionale (europeo) in Como e provincia (2003)
Fonte: ISTAT, 2005
12%
11%
16%
9% 5%
30%
11%
3%3%
REGNO UNITO OLANDA BELGIO GERMANIA FRANCIAAUSTRIA SPAGNA SVIZZERA ALTRI
22
I turisti europei che prolungano maggiormente il proprio soggiorno sono olandesi ed
inglesi (rispettivamente 5,2 e 4,4 notti).
I turisti provenienti da nazioni geograficamente prossime alla Provincia di Como
(Svizzera, Austria e Germania) hanno un periodo di permanenza media di circa 3 giorni.
I turisti europei che sembrano soggiornare più brevemente sono belgi, francesi e
spagnoli (poco più di 2 notti)
Durata media del soggiorno dei turisti europei in Como e provincia (2003)
Fonte: ISTAT, 2005
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
5,0
6,0
1OLANDA REGNO UNITO GERMANIA SVIZZERAAUSTRIA BELGIO FRANCIA SPAGNA
23
I turisti internazionali extra-europei rappresentano il 26% circa di tutti gli arrivi
internazionali (non italiani).
Tra gli approdi internazionali extra-europei, quelli dagli USA sono più numerosi, quasi la
metà di tutti gli approdi internazionali extra-europei.
Seguono i turisti da Giappone, Australia, Israele e Canada.
Nel resto (circa 28% di tutti gli approdi internazionali extra-europei) pare siano più
numerosi i turisti asiatici.
Composizione del turismo internazionale extra europeo in Como e provincia (2003)
47%28%
6%6%
4% 9%USA GIAPPONE CANADA ISRAELE AUSTRALIA ALTRI
Fonte: ISTAT, 2005
24
Secondo i più recenti dati disponibili, la durata media della permanenza di turisti extra-
europei nella Provincia di Como è sensibilmente inferiore rispetto a quella dei turisti
europei.
Tra quelli che soggiornano più a lungo sono i turisti dagli USA, dall’Australia e dal
Canada (più di 2 notti).
Tutti gli altri, mediamente, soggiornano meno di 2 notti.
Permanenza media dei turisti extra europei in Como e provincia (2003)
Fonte: ISTAT, 2005
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
USA CANADA AUSTRALIA ISRAELE GIAPPONE ALTRI
25
In merito ai dati 2003, emergono alcune situazioni relative alla distribuzione (in termini
di arrivi e notti trascorse) di turisti italiani e stranieri per tipologia di strutture ricettive.
Nel caso del turismo domestico:
− la maggioranza dei turisti preferisce alloggiare in strutture di alto profilo (5 e 4
stelle)
− una percentuale attorno al 20% trascorre il proprio soggiorno in strutture a 3 stelle
− il restante degli arrivi (circa il 25%) è equi-distribuito in sistemazioni più
economiche
− la durata media del soggiorno è relativamente breve nel caso di strutture di lusso
− la durata media del soggiorno è relativamente più lunga in strutture come camping
od altre strutture supplementari (bed & breakfast, ostelli…)
Fonte: ISTAT, 2005
Distribuzione del numero di arrivi e soggiorni dei turisti italiani per tipologia di strutture di destinazione in Como e provincia (2003)
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
ARRIVI NOTTI TRASCORSE
5 E 4 STELLE 3 STELLE 2 STELLE STRUTTURE SUPPLEMENTARI CAMPING
26
Nel caso del turismo straniero:
− rispetto ai turisti italiani è minore la percentuale di turisti stranieri che alloggiano
in strutture di lusso
− rispetto ai turisti italiani, i turisti stranieri fanno più uso di strutture
(teoricamente) più economiche (i.e. : 3 stelle, bed & breakfast, camping)
− la durata media del soggiorno è più prolungata in strutture economiche (3 stelle,
strutture supplementari, camping…)
− come per il turismo italiano, anche per quello straniero vi è una scarsa propensione
ad alloggiare in alberghi a 2 stelle.
Distribuzione del numero di arrivi e soggiorni di turisti stranieri per tipologia di strutture di destinazione in Como e provincia (2003)
Fonte: ISTAT, 2005
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
ARRIVI NOTTI TRASCORSE
5 E 4 STELLE 3 STELLE 2 STELLE STRUTTURE SUPPLEMENTARI CAMPING
27
Per quanto riguarda la spesa da parte dei turisti stranieri le stime (piuttosto
approssimative) sono basate sui dati sul cambio di valute, interviste sui campionari e
altri movimenti di monete.
Secondo queste stime la spesa da parte dei turisti stranieri nella Provincia di Como sono
cresciuti negli ultimi tre anni (2002-2004) dopo una diminuzione consistente nel 2001; la
spesa sembrerebbe in costante crescita, toccando quota 565 milioni di euro nel 2004. La spesa dei turisti stranieri nella provincia di Como sembra generalmente superiore
rispetto alla spesa media all’interno della Regione Lombardia.
Spesa (in milioni di euro) sostenuta dai turisti stranieri in Como e provincia e la spesa media dei turisti nella Regione Lombardia, 2000-2004
Fonte: Unione Italiana Cambi (U.I.C.), 2005
200
250
300
350
400
450
500
550
600
2000 2001 2002 2003 2004
COMO MEDIA REGIONALE
28
2.6. Provincia di Como e altre realtà turistiche di Lombardia: confronti e considerazioni
Una media del periodo 1994-2004 indica che la Provincia di Como assorbirebbe circa il
7,13% del numero di arrivi di turisti totali dell’intera Regione Lombardia; si colloca così
al terzo posto, dopo Milano (49,7%) e Brescia (18%).
E’ l’unica provincia lombarda ad avere una diminuzione della quota (share) negli arrivi
totali all’interno della regione, passando da una quota (share) dell’8,38% (il massimo)
nel 1994, ad una del 6,5% del 2004 (il punto minimo era di 6.21% nel 2002).
Nello stesso periodo (1994-2004), Como si colloca invece al quarto posto per quanto
riguarda la permanenza (6,6% di notti trascorse del totale lombardo), preceduta da
Milano (37,8%), Brescia (29,9%) e Sondrio (9,1%); anche in questo caso si riscontra una
diminuzione nel peso sul totale regionale, passando dall’8,6% (il massimo) del 1994 allo
6,0% del 2004 (il punto minimo 5,4% nel 2002).
PROVINCE ARRIVI PROVINCE NOTTI TRASCORSE
Milano 49,69% Milano 37,76%
Brescia 18,00% Brescia 29,94%
Como 7,13% Sondrio 9,14%
Sondrio 5,92% Como 6,56%
Varese 5,80% Bergamo 5,44%
Bergamo 5,72% Varese 4,16%
Pavia 2,30% Pavia 1,93%
Mantova 1,88% Lecco 1,81%
Lecco 1,56% Mantova 1,58%
Cremona 1,23% Cremona 1,01%
Lodi 0,76% Lodi 0,66%
Elaborazione propria su dati ISTAT
Percentuale provinciale (Como) sul totale regionale (Lombardia) del numero di arrivi da turisti italiani e stranieri (la media del periodo 1994-2004)
Percentuale provinciale (Como) sul totale regionale (Lombardia) del numero di notti trascorse da turisti italiani e stranieri (la media del periodo 1994-2004)
29
Il turismo a Como e nella sua provincia è caratterizzata da soggiorni piuttosto ridotti
forse anche per la prevalenza del turismo breve (fine-settimana), quello congressuale
(limitato nel tempo) e di passaggio (da/verso Svizzera e Europa settentrionale).
Negli anni tra 1994 e 2004, la durata media del soggiorno sembra essere in costante
calo: nel 1994 la durata media (più di 3 notti) era inferiore ai valore medio nazionale ma
superiore a quello regionale; nel 2004 il valore (di poco superiore a 2,5 notti) è inferiore
sia al valore medio nazionale che a quello regionale.
Le province di Milano e Brescia superano Como per numero di arrivi complessivi.
Nel caso di Milano è facile capire la ragione dei numeri: è la provincia che racchiude una
grande metropoli di importanza internazionale e il capoluogo regionale
Invece Brescia è una realtà provinciale e lacustre come Como.
Durata media del soggiorno (notti trascorse) di turisti italiani e stranieri: Provincia di Milano e Como, Regione Lombardia, Italia (1994-2004)
Fonte: ISTAT, 2005
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
4,0
4,5
1994 1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004
Italia Lomabrdia Como Milano
30
Però, diversamente da Como, Brescia ha un settore turistico più florido (forte anche di
alcune stazioni sciistiche nel proprio comprensorio).
Nel caso di Brescia vi è un’attrattiva turistica (i.e. il Lago di Garda) fruito per un’ampia
gamma di attività ricreative e sportive outdoor.
Diversamente, la fruizione sportiva e ricreativa del Lago di Como, l’attrattiva principale
del turismo comasco, è molto limitata per una serie di ragioni: la conformazione fisica
delle sponde (ruvide e ripide), la densità di tecnosfera (edifici, costruzioni, strutture…),
l’assenza di forme alternative e complementari della mobilità (ciclo-pedonalità).
Como e la sua provincia costituiscono la quarta realtà lombarda (dopo Milano, Brescia e
Sondrio) per numero complessivo di notti trascorse, calcolando la media nel periodo
1994-2004.
Diversamente da Como, la Provincia di Sondrio dispone di un’offerta turistica
stagionalmente limitata (turismo invernale e estivo).
Però a Sondrio si registrano generalmente più soggiorni duraturi rispetto a Como (forse
grazie alle “settimane bianche” e alle “villeggiature in mezzo alla natura e quiete”).
Como e la sua provincia sembrano avere difficoltà nell’attirare visitatori che soggiornano
periodi significativi (in modo da creare più indotto anche per commercio e altri settori di
affari).
Pur essendo un luogo incantevole con una cornice paesaggistica esteticamente rilevante,
Como riesce meno a proiettare l’immagine della naturalezza e delle possibilità di
attività ricreative salubri e spartane, sportive e contemplative; e quindi non riesce ad
attirare un buon numero di visitatori propensi a consistenti soggiorni per esplorare i
dintorni e contemplare i paesaggi.
31
3. IL TURISMO NELLA CITTÀ DI COMO
3.1. Cenni storici
Il territorio che comprende la città di Como e dintorni è convenzionalmente identificato
come un distretto a vocazione manifatturiera, e un po’ meno noto come un distretto
turistico nonostante la preziosità estetica del territorio e della consistenza del turismo.
In realtà, il turismo è un’attività importante nell’economia comasca, ed è un’attività
con radici profonde nel tempo. Como è sempre stata un punto di transito nel bel mezzo
di una crocevia tra pianura padana e Alpi, tra Europa continentale e mediterranea. La
storia di Como è uno spaccato della storia della regione Lombardia e riflette tutti gli
sviluppi economici e istituzionali che si sono verificate nel resto della Lombardia.
I primi segni della presenza dell'uomo nel territorio comasco risalgono al periodo
paleolitico. Mutando il clima in caldo umido dopo la ritirata dei ghiacciai (più di 10 000
ani fa), venne favorito l'insediamento umano e lo sviluppo delle attività agro-pastorali.
Intorno al V e IV secolo a.C. i Galli, popolazioni di origine celtica, con una serie di
ondate migratorie, si spostano nell'attuale Lombardia e fondano Como, ma anche
Milano, Bergamo, Brescia, Mantova. I Galli, che nel IV secolo riescono a spingersi fino a
Roma, vedono declinare la loro egemonia anche nell'area padana man mano che Roma si
trasforma in grande potenza.
Con l'occupazione definitiva della regione da parte romana, il processo di
romanizzazione si fa sempre più profondo e duraturo: modelli urbani e sociali romani si
sovrappongono alle forme culturali precedenti; le città prendono la caratteristica forma
del castrum, con le vie tracciate secondo linee ortogonali; vengono costruite nuove
strade (lungo il lago di Como, e la via Romea, tra Como e Bergamo). Tra i grandi
personaggi nati in questa epoca, occorre sicuramente ricordare Plinio, lo studioso di
"Storia naturale" nato a Como nel 23 d.C.
Il V secolo vede la disgregazione dell'Impero Romano d'Occidente; si susseguono le
invasioni da parte dei popoli "barbari" (Visigoti, Unni, Ostrogoti), che distruggono
32
ripetutamente la città. L'invasione più massiccia (VI secolo) avviene ad opera dei
Longobardi, il popolo che darà nome alla regione sulla quale dominerà per due secoli
portando a un quadro di generale decadenza agricola e di spopolamento delle
campagne. Ai Longobardi, nell'VIII secolo, succedono i Franchi di Carlo Magno. Spedizioni
di Unni si succedono tra la fine del IX e l'inizio del X secolo, causando una serie di
distruzioni.
Nel 962 con Ottone I di Sassonia, Como come tutta l'attuale Lombardia viene a far parte
del Sacro Romano Impero. I numerosi edifici, soprattutto religiosi, che sorgono in questo
periodo, testimoniano come nell'architettura, nella scultura, nella pittura si và formando
un nuovo linguaggio fatto di forme più semplici ed espressive dell'architettura romanica
in Lombardia, rappresentato a Como dalla chiesa di Sant'Abondio. Per tutta la regione
sono però sparsi pievi rurali, chiostri e oratori conventuali, battisteri, chiese e campanili
in stile romanico.
Tra XI e XII secolo la società feudale manifesta sempre più i sintomi della decadenza,
mentre la città acquista maggiore importanza e autonomia, secondo una tendenza che si
manifesta in tutta l'Italia centro-settentrionale: lo sviluppi dei Comuni. La decadenza dei
Comuni inizia con l'avvento delle "signorie" e forme di governo assoluto, esercitato da
alcune grandi famiglie (XIII secolo). Contemporaneamente a questa evoluzione delle
forme del potere interno alle città, Milano assume sempre più il ruolo di città
dominante. I signori di Milano, i Visconti, conquistato il potere nella città, estendono il
loro dominio a tutta la Lombardia, Como compresa (XIV secolo). Sotto la nuova signoria
sforzesca si apre un periodo di crescita demografica e prosperità economica in tutti i
settori: agricoltura e allevamento, commercio e produzione di generi cosiddetti di lusso,
armi e armature, oreficeria, arazzi, sete…
A partire dal 1500, il lago di Como diventa il luogo prescelto per quello che potrebbe
essere considerato uno dei più rilevanti insediamenti turistici italiani. Inizia in quegli
anni e prosegue fino al 1800, la costruzione di ville di vacanza da parte delle nobili e
facoltose famiglie lombarde che vi soggiornano per lunghi periodi. La buona viabilità e la
posizione geografica sono stati gli elementi funzionali alla nascita e allo sviluppo
dell’attività turistica, che nel Comasco e in particolare sulle rive del Lario ha svolto per
lungo periodo un ruolo di rilievo all’interno del sistema economico locale.
33
A metà del XVI secolo Como contava solo 16 strutture tra alberghi e locande, e la
situazione non era ancora cambiata in modo significativo a fine XVIII secolo quando le
“osterie d’alloggio” cittadine erano 15, con l’aggiunta di altre 18 nei sobborghi e nelle
località circostanti. Il punto di svolta sembra essere rappresentato dalla metà
dell’Ottocento, quando il Lario e le località più interessanti che vi si affacciano
dovettero misurarsi con la tendenza a trasformare il viaggio d’élite (come ai tempi del
Grand Tour3) in una nuova forma di turismo che con il tempo sarebbe diventata di
massa.
A partire dal 1630 (l'anno della peste e del calo demografico) si assiste a una forte
inversione di tendenza demografica, sociale ed economica. Dopo la guerra di
successione spagnola, la Lombardia passa dal dominio spagnolo a quello degli Asburgo
d'Austria (1713-14). Il breve ma intenso periodo napoleonico, iniziato con l'ingresso di
Napoleone a Milano (1796), è per la Lombardia ricco di fermenti. Parte dal clima
esaltante degli ideali rivoluzionari, che dà vita alla Repubblica Cisalpina, diventata poi
Repubblica Italiana e comprendente un vasto territorio interregionale, e, infine, Regno
d'Italia con Napoleone Imperatore.
Dopo il Congresso di Vienna (1815), la Lombardia entra a far parte del Regno Lombardo-
Veneto, insieme ai territori dell'ex Repubblica di Venezia (che aveva perso la sua
millenaria autonomia nel 1797 ad opera di Napoleone), sotto il restaurato dominio
dell'Austria. Ma contemporaneamente prendono corpo e si sviluppano sempre più
chiaramente le istanze di libertà che porteranno all'epopea del Risorgimento. Negli
ultimi decenni dell'Ottocento, a unità nazionale compiuta, si assiste al decisivo decollo
economico lombardo e comasco. Vengono sistemate alcune direttrici urbane, ridefiniti
alcuni spazi e costruiti nuovi edifici, seguendo le forme dell'eclettismo ottocentesco ma
anche utilizzando i nuovi materiali dell'epoca industriale: il ferro e il vetro.
Tra i grandi protagonisti lombardi di questa epoca proto-moderna vanno ricordati Cesare
Beccaria, autore del libro "Dei delitti e delle pene" (contro la tortura e la pena di
3 Il Grand Tour era un lungo viaggio nell'Europa continentale effettuato dai ricchi giovani dell'aristocrazia europea a partire dal XVIII secolo e destinato a perfezionare la loro educazione con partenza ed arrivo in una medesima città.
34
morte), che ebbe una diffusione europea, e lo scienziato Alessandro Volta, inventore
della pila elettrica.
L’unità d’Italia, il miglioramento della rete viaria e l’estensione del trasporto ferroviario
diedero al flusso dei viaggiatori un impulso nuovo. Nel 1767 fu costruita la strada Como-
Chiasso-Bellinzona che aprì un varco con la Svizzera. Tra il 1849 e il 1875 fu la volta dei
collegamenti ferroviari tra Milano e Como-Lago4. Tra il 1826 e il 1840 le imbarcazioni
della Società Lariana iniziarono a utilizzare la forza motrice con una flotta sempre più
consistente5 a vantaggio degli utenti. In generale, le esigenze di spostamento delle
persone trovarono nel Comasco sempre un’adeguata risposta a vantaggio anche delle
strutture turistiche.
Como rinforzò le sue strutture ricettive, non solo aumentandole di numero, ma
diversificandole in relazione alla diversità di viaggiatori. In questo modo, accanto ai
prestigiosi alberghi per la clientela più esigente, si moltiplicarono locande e osterie
destinate a visitatori con possibilità di spesa più contenuta. Dal punto di vista della
localizzazione, le strutture più esclusive erano presenti sul lungolago (che offriva
maggiori attrattive).
Il potenziamento del settore doveva però avvenire anche per quel che riguardava
l’informazione. Bisognava fornire alla massa dei nuovi visitatori degli strumenti utili per
il viaggio nel Comasco. Così nacque, nel 1901, il Bollettino ufficiale degli interessi di
Como, che nei suoi articoli intendeva promuovere il turismo mediante la segnalazione
delle iniziative organizzate per lo svago dei visitatori. Due anni prima, nel 1899, si era
costituita proprio a Como la Società Italiana degli Albergatori, segno di un forte
coinvolgimento degli operatori lariani nel contesto nazionale del turismo. Da questo
momento in poi il movimento turistico cresceva trasformandosi rapidamente in un
turismo dei grandi numeri.
4 Como fu il primo capoluogo provinciale lombardo ad avere un collegamento ferroviario diretto con Milano. 5 Nel 1884 il porto di Como accoglieva 13 piroscafi in grado di trasportare annualmente quasi 400 mila passeggeri.
35
A Como arrivavano non solo i ricchi villeggianti ma anche molti visitatori di piccola
borghesia, che affittavano per qualche settimana estiva stanze da privati e camere di
locande, e arrivavano anche masse di artigiani e lavoratori che la domenica si
riversavano sul lago. Intensa era anche la frequentazione da parte dei commercianti di
seta, tessuti pregiati e di vari manufatti.
Tuttavia gli anni 1914-1918 pregiudicarono temporaneamente lo sviluppo del movimento
turistico. Il circuito turistico del dopoguerra fu soggetto a cambiamenti dal punto di
vista quantitativo e qualitativo: tra il 1922 e il 1928 si ebbe un rapido aumento del
numero di visitatori stranieri divisi tra inglesi, francesi, tedeschi e nord-americani. La
bellezza del lago e la storia, arte e cultura del territorio hanno fatto guadagnare alla
città di Como una fama mondiale, che negli ultimi anni ha condizionato una vocazione e
uno sviluppo turistico sempre più marcati.
All'esordio del Novecento trova larga diffusione lo stile liberty. La fine della prima
guerra mondiale e, di là a qualche anno, l'avvento del regime fascista aprono la fase del
cosiddetto "ritorno all'ordine", con il recupero nelle arti della tradizione e della
classicità italiane. La volontà di grandiosità monumentale nella politica urbana del
ventennio incide profondamente il tessuto edilizio di Como che diventa centro
dell'architettura razionalistica. Dalle ricostruzioni del secondo dopoguerra e dal boom
economico dei decenni successivi è andata scaturendo l'immagine poliedrica di Como e
dintorni, un’area dinamica e produttiva ma anche ricca di memorie storiche, luoghi
d'arte, istituzioni e iniziative culturali, tutti ingredienti che costituiscono la risorsa per il
turismo insieme alla posizione geografica favorevole di Como.
Fin dalle sue origini romane (Nova Comum) la città è situata su uno degli assi viari di
collegamento fra Italia, Svizzera e regioni del nord Europa. Attualmente la sua posizione
strategica, servita dagli aeroporti di Malpensa e Linate, oltre ai molteplici collegamenti
autostradali, stradali e ferroviari con Milano, Lugano (e il resto della Svizzera) e la
vicinanza alle due direttrici più importanti dell’Italia (Torino-Venezia, Milano-Roma)
fanno di Como una meta facilmente raggiungibile. Como e i suoi punti turisticamente
rilevanti si raggiungono in poco tempo sia dal centro-città sia da postazioni più
decentrate.
36
Nel comasco il turismo è la terza industria della provincia, dopo il tessile e il mobile e
negli ultimi anni ha registrato un andamento sostanzialmente positivo sia per giro
d’affari che per numero di addetti, grazie anche allo sviluppo del sistema ricettivo b en
qualificato. Oltre alla tradizionale presenza del turismo di vacanza, le nuove
infrastrutture, sia pubbliche che private, hanno favorito il turismo congressuale e
d’affari. Vicino alla Svizzera, a due passi dall’aeroporto intercontinentale di Malpensa e
da Milano, Como e la sua provincia sembrano essere state create apposta per essere
luoghi di incontri. Congressi vengono organizzati in splendide cornici, a partire da tredici
alberghi (nel cuore della città) che possiedono sale congressuali, sino a Villa Olmo, una
bellissima villa che è spesso utilizzata per convegni e mostre, di proprietà del Comune di
Como. Il polo principale, la sede dei più importanti convegni, resta il Centro
Internazionale Esposizioni e Congressi di Villa Erba a Cernobbio (un altro Comune però
contiguo e vicino al centro di Como).
Il territorio comasco (sia nella città che nei dintorni) contiene molte potenzialità per
uno sviluppo variegato del turismo: il turismo di montagna, termale e climatico, turismo
storico-artistico, paesaggistico e sportivo. Da alcuni anni è stata potenziata anche
l’offerta per il turismo scolastico, che negli ultimi anni ha avuto un incremento
rilevante, con pacchetti studiati specificatamente per i diversi cicli di scuola.
37
3.2. Le risorse del turismo urbano a Como
Le risorse del turismo nella città di Como sono varie tra cui il più importante rimane il
lago, le sue sponde, i paesaggi lacustri e collinari.
Oltre ai paesaggi naturali anche l’impianto urbanistico di Como, il paesaggio
storicamente e culturalmente modellato espresso attraverso l’urbanità, costituisce una
grande risorsa per il turismo.
Infine, vi sono numerosi altri elementi (monumenti, prodotti tipici, manifestazioni
culturali e sceniche…) che complessivamente costituiscono l’assetto identitario della
città che, unita ai paesaggi naturali e urbanistici, proietta l’unicità di Como.
Le risorse per il turismo urbano si possono raggruppare in tre categorie principali:
• Risorse paesaggistiche: il lago, le sponde, le colline…
• Risorse urbanistiche: il centro-città, le piazze, i giardini, gli edifici storici, i
monumenti…
• Risorse culturali:
o aree di interesse storico-archeologico (resti di civiltà di Golasecca a Ca’ Morta, testimonianze romane come Porta Pretoria, Terme di Plinio ecc.)
o i prodotti tipici (seta e tessuti pregiati, pane e dolci, manufatti di vario genere)
o le manifestazioni festive, sceniche, sportive e ricreative (le ricorrenze tradizionali come Palio di Baradello e Mercato di Pasqua ecc., le mostre d’arte presso Villa Olmo)
o lo stile di vita locale (modi e costumi popolari, proiezione dell’immagine della gente locale).
Il lago di Como e la sua cornice collinare costituiscono insieme l’elemento più
caratterizzante e la risorsa principale; però non è una risorsa esclusiva della città ed è
condivisa con molti altri comuni; uno sforzo concertato tra tutti i comuni lacustri e
collinari è necessario per mantenere la salubrità e l’integrità dei paesaggi che
rimangono sotto la pressione delle esigenze di costruzioni, infrastrutture e, soprattutto,
traffico motorizzato.
Per quanto riguardano le risorse culturali, negli ultimi anni la città di Como, in
particolare l’assessorato alla cultura e al turismo, ha dimostrato grande sensibilità e
38
determinazione nel consolidare e sviluppare una risorsa che giova molto al turismo e
anche alla proiezione di un’immagine positiva della città. Oltre alle mostre d’arte
(oramai ben note anche all’esterno) presso la Villa Olmo, sono state organizzate e
eseguite numerose manifestazioni pubbliche di vario genere: feste, scene, spettacoli,
sport, eventi di carattere ricreativo.
Nell’arco dell’anno 2005, vi sono state almeno 43 manifestazioni pubbliche che hanno
interessato direttamente la città (alcuni anche i dintorni e resto della provincia).
Una risorsa culturale molto pregiata ma di difficile definizione e quantificazione è lo
stile di vita della gente locale (modus vivendi, life-style) proiettata verso l’esterno
attraverso le immagini delle maniere e dei modi degli abitanti e delle manifestazioni
pubbliche in cui i locali partecipano.
Una descrizione precisa dello stile di vita cittadino comasco non slo è difficile, ma
potrebbe anche essere problematico poiché è soggetta all’opinabilità, alle
interpretazioni e alla contestazione.
Quello che si può fare è rilevare alcuni aspetti che della vita cittadina comasca (quasi)
tutti forestieri facilmente possono cogliere: una certa sensibilità estetica, l’attenzione
alla moda ed al decoro, cortesia, convivialità, e una certa dipendenza dall’automobile.
Tra le risorse urbanistiche e culturali andrebbero evidenziate (e valorizzate con più cura
ed enfasi) le zone archeologiche, i monumenti, i prodotti tipici e le risorse sceniche.
Il repertorio di resti archeologici, forme architettoniche storiche, gli edifici storici, le
chiese e gli eretti memoriali (e.g. Tempio Voltiano) della città di Como hanno un grande
potenzialità di essere disposti come un’offerta turistica di un certo valore storico-
culturale: le diverse “epoche” vissute dalla Città. Le diverse “epoche” (pre-romana, romana, medievale, rinascimentale, proto-moderno,
moderno e contemporaneo) sopravvivono a Como in una duplice stratificazione.
Vi è una stratificazione culturale: influssi di ciascuna epoca sui tratti culturali delle
epoche successive, nel segno della continuità tradizionale.
Vi è presente anche una vera e propria stratificazione fisica: elementi fisici sovrapposti
in diversi livelli del sottosuolo, favorita dal fatto che lo sviluppo della Città di Como,
“limitato” fisicamente dal lago e dalla conformazione della convalle, è stato possibile
solo per sovrapposizione fisica (nella stessa area) nel corso dei secoli.
39
I monumenti delle diverse epoche potrebbero essere inserite in un unico grande e
complesso percorso turistico fruibili sia da visitatori generici sia da quelli culturalmente
sensibili e attenti, ma anche nei vari piccoli circuiti specificati fruibili da visitatori con
interessi specifici per l’epoca-circuito; oltre, naturalmente, la fruizione dalle
scolaresche.
Si potrebbe anche pensare di organizzare, con dovute cautele, mostre e manifestazioni
in questi circuiti e attorno ai principali monumenti in modo da promuovere i monumenti
e valorizzarle in duplice chiave:
• come contenuto dell’offerta turistica di qualità
• come una promozione-valorizzazione rivolta verso l’interno (residenti) per
l’acculturazione locale e per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica locale in
modo ottenere la loro partecipazione negli sforzi di conservazione e restauro.
I monumenti di Como rappresentano risorse strategiche per lo sviluppo di turismo, in
modo particolare per un turismo urbano che attrae visitatori di un certo livello culturale
e tenore economico.
Naturalmente, per una piena valorizzazione sono necessari di azioni mirate partendo
proprio dall’accessibilità (circuiti ciclo-pedonali) e dalla visibilità (promozione,
segnalazione) sia per le risorse paesaggistiche sia per quelle culturali.
40
3.3. I numeri del turismo nella città di Como
3.3.1. Arrivi e presenze complessive
I dati attendibili degli ultimi anni sul turismo urbano a Como (i.e. entro il territorio
comunale della città di Como e non in altre località come, ad esempio il Comune di
Cernobbio, che sono limitrofe, contigue e strettamente identificate con la città di
Como) sono disponibili solo del quadriennio 2000-2003.
I dati recenti disponibili sul turismo urbano comasco sono stati raccolti da varie fonti
(istituzioni locali e regionali, ISTAT) e elaborati dall’Azienda di Promozione Turistica
(APT) di Como, un ente con statuto autonomo finanziato dalla Regione Lombardia che, a
partire dal 2004, è cessato di esistere autonomamente ed è stato incorporato all’interno
dell’amministrazione provinciale di Como.
I dati quantitativi attendibili di serie (di varie annate e decenni) che riguardano il
turismo e l’economia in generale, forniti dall’ISTAT e dalle camere di commercio,
normalmente si riferiscono alla realtà provinciale (comprendente la città di Como) e non
quello comunale (solo la città di Como).
I dati strettamente centrati sul turismo urbano a Como, riferendosi solo al territorio
comunale della città-capoluogo, sono di difficile comparazione e decifrazione nel
contesto provinciale, regionale e nazionale anche per gli orizzonti temporali diversi (i
dati ex-APT riferiscono solo al quadriennio 2000-2003).
Perciò le informazioni quantitative utilizzate per questo studio e le elaborazioni proprie
riportate qui sono un risultato delle consultazioni di statistiche regionali, provinciali,
comunali, camere di commercio e, per la parte specifica del turismo in città nel periodo
più recente (2000-2003), di ex-APT.
Nel quadriennio 2000-2003, la città di Como vede una modesta crescita del turismo:
+5,4% gli arrivi turistici complessivi (italiani e stranieri) e +7,9% le presenze (soggiorni di
min. 1 notte) presso le strutture ricettive.
41
Arrivi e presenze nella città di Como nel quadriennio 2000-2003
ARRIVI PRESENZE
Numero Variazione % rispetto all’anno precedente Numero Variazione % rispetto
all’anno precedente
2000 177.364 - 339.140 -
2001 181.286 +2,2 % 342.219 +0,9 %
2002 187.510 +3,4 % 363.971 +6,4 %
2003 187.007 -0,3 % 366.054 +0,6 %
Nel quadriennio recente (2000-2003) la crescita nella permanenza media generale di
tutti i visitatori (italiani e stranieri) è modesta: da 1,91 giorni a 1,96 giorni (+2,4%).
Permanenza media, 2000- 2003
1,891,94 1,96
1,901,95
2,071,99
1,921,86 1,89
1,941,91
1,40
1,50
1,60
1,70
1,80
1,90
2,00
2,10
2,20
2,30
2000 2001 2002 2003
anni
gior
ni
totale italiani stranieri
Dato che il turismo è un fenomeno che si caratterizza per la stagionalità, risulta
interessante valutare i movimenti periodici, mensili e stagionali.
42
Arrivi e presenze (totali) nel periodo 2000-2003, mese per mese
Mesi 2000 2001 2002 2003
arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze arrivi Presenze
Gennaio 5435 9958 6675 11913 7357 12956 7466 14846
Febbraio 8911 15642 9865 17288 9887 18196 9866 18940
Marzo 14340 26492 11914 21183 15538 27755 13804 25327
Aprile 16169 30520 16362 31993 15060 29148 19606 37802
Maggio 18610 36793 17560 33431 20358 41427 19634 39544
Giugno 20654 39901 19438 34870 19293 37864 19516 38339
Luglio 23810 46264 21171 37636 22752 40923 20851 39032
Agosto 18332 33094 17677 31055 21081 41098 20272 38841
Settembre 18093 37391 32600 68708 21534 45311 21425 43473
Ottobre 16591 31877 14829 28873 17609 34658 18539 37210
Novembre 10162 18967 8548 16264 10901 21878 10192 20532
Dicembre 6257 12241 4747 9285 6140 12757 6318 12934
43
Si riscontra che in tutti i quattro anni del quadriennio (2000-2003) il periodo di maggiore
afflusso è quello che va da aprile a ottobre nel quale si concentrano i 3/4 circa degli
arrivi e delle presenze; il periodo di minor afflusso risulta in novembre-febbraio.
Però vi sembra una maggiore tendenza dei flussi turistici a spalmarsi sul resto dell’anno,
con recupero per i mesi di “bassa” stagione (autunno-inverno) e con la relativa perdita
della “alta” stagione (primavera-estate) negli ultimi quattro anni (2000-2003).
Tasso di variazione (in %) di arrivi e presenze per mese tra il 2000 e il 2003
-20,0
-10,0
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre
arrivi presenze
Questa tendenza sembra essere confermata anche dalla performance del mese di
gennaio tra 2000 e 2003 (arrivi +37,4% e presenze +49,1%).
Diversa è invece la situazione per novembre e dicembre che non sono caratterizzati da
crescita di arrivi, ma da una decisa crescita del numero di presenze.
Luglio risulta essere il mese caratterizzato dal maggiore numero di arrivi e presenze ma
anche il mese nel quale, nell’arco di quattro anni (2000-2003), si è registrato una
perdita numerica in entrambe le voci (arrivi -12,4%, presenze–15,6%).
44
Anche il mese di giugno, secondo mese più importante del periodo estivo in generale, è
caratterizzato da un decremento in ambedue le voci (arrivi e presenze), anche se in
misura più lieve rispetto al mese di luglio in questi ultimi anni (2000-2003).
Il mese di marzo, verso la fine della “bassa” stagione e prima dell’inizio dell’“alta”
stagione, dimostra una tendenza a decrescita negli ultimi anni.
I restanti mesi mantengono la tendenza di crescita.
Arrivi e presenze nel periodo 2000-2003 per trimestre (stagione)
Trimestri 2000 2001 2002 2003 Variazione % 2000-2003
arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze
Gennaio Febbraio Marzo (trim. I)
28.686 52.092 28.454 50.384 32.782 58.907 31.136 59.113 +8,5 +13,5
Aprile Maggio Giugno (trim. II)
55.433 107.214 53.360 100.294 54.711 108.439 58.756 115.685 +6,0 +7,9
Luglio Agosto Settembre (trim. III)
60.235 116.749 71.448 137.399 65.367 127.332 62.548 121.346 +3,8 +3,9
Ottobre Novembre Dicembre (trim. IV)
33.010 63.085 28.124 54.422 34.650 69.293 35.49 70.676 +6,2 +12,0
45
Si nota che il trimestre estivo (timestre III: luglio-agosto-settembre) mostra un tasso di
crescita di arrivi e presenze molto contenuto rispetto al valore complessivo.
Mentre il trimestre autunnale (trimestre IV: ottobre-novembre-dicembre) e quello
invernale (trimestre I: gennaio-febbraio-marzo) mostrano tassi di crescita degli arrivi e,
soprattutto, delle presenze decisamente superiori.
Il trimestre primaverile (trim. II: aprile-maggio-giugno) mostra una tendenza di crescita
moderata, inferiore a quelli invernale (trim. I) e autunnale (trim. IV), ma superiore a
quello estivo (trim. III).
Presenza media (pernottamenti) per trimestre nel periodo 2000-2003
1,77
1,80
1,90
1,93
1,88
1,981,97
1,941,92
1,951,94
1,91
1,94
2,002,02
1,82
1,60
1,65
1,70
1,75
1,80
1,85
1,90
1,95
2,00
2,05
2000 2001 2002 2003
IIIIIIIV
46
3.3.2. Visitatori italiani
Nel 2003 la città di Como ha registrato un afflusso di turisti italiani pari a 56508 arrivi e
112406 presenze (soggiorni equivalenti di 1 pernottamento).
I visitatori italiani che hanno soggiornato in Como rappresentano quindi, sia in termini di
arrivi che di presenze, poco meno di un terzo dell’afflusso totale di turisti.
Arrivi e presenze di italiani 2000-2003
Anno Totale Italiani Totale Generale % di italiani sul Totale
Arrivi Presenze (pernottamenti) Arrivi Presenze
(pernottamenti) Arrivi Presenze (pernottamenti)
2000 51.289 97.470 177.364 339.140 28,9 28,7
2001 54.702 106.902 181.286 342.219 30,2 31,2
2002 55.398 114.542 187.510 363.971 29,5 31,5
2003 56.508 112.406 187.007 366.054 30,2 30,7
Il tasso di crescita degli arrivi turistici italiani nella città di Como è stato tra il 2000 e il
2003, pari al 10,2%.
Il dato delle presenze italiane mostra una crescita del 15,3% nel quadriennio di
riferimento (2000-2003).
Il numero medio di giorni di soggiorno del turista italiano è aumentato di poco: da 1,90
giorni nel 2000 a 1,99 giorni nel 2003 (+4,7%).
47
Generalmente i flussi turistici italiani si concentrano prevalentemente nei mesi in cui
sono più frequenti i periodi di vacanza: dicembre (vacanze natalizie) e luglio-agosto
(vacanze estive).
Nel caso di Como si assiste invece ad una tendenza a minor crescita nei mesi
tradizionalmente di vacanza per gli italiani e quindi ad una spalmatura degli arrivi in
tutto l’anno.
Arrivi e presenze solo turisti italiani nel periodo 2000-2003, mese per mese
Mesi 2000 2001 2002 2003
arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze arrivi Presenze
Gennaio 2800 4878 3394 5829 3561 6451 3423 7067
Febbraio 3857 6121 3924 7134 4342 8014 4543 8988
Marzo 5767 10300 4620 8559 5734 10136 6308 11363
Aprile 4850 8651 4694 9190 4911 9463 5557 10487
Maggio 4624 8429 4939 9151 4552 9524 5353 10260
Giugno 4815 9934 4657 8712 4827 10558 4978 9621
Luglio 4104 8125 3614 7644 4119 8768 4111 8708
Agosto 3964 7717 4094 7382 4372 10030 4075 8161
Settembre 4015 8688 9674 20855 5796 13126 5607 11406
Ottobre 4752 9362 4839 10468 5566 12060 5294 10923
Novembre 4254 8274 3673 6962 4604 9756 4346 9274
Dicembre 3487 6991 2580 5016 3014 6656 3117 6430
48
Variazione (in %) di arrivi e presenze di turisti italiani per mese tra il 2000 e il 2003
-20,0
-10,0
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre
arrivi presenze
4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella Altre residenze
% d i turisti italian i per categoria d i struttura alberghiera 2000-2003
0,0 0,0 0,1 0,00,2 0,2 0,1 0,2
10,5 10,8 10,6 10,1
32,1
41,1 40,637,9
57,2
47,8 48,551,7
0 ,0
10 ,0
20 ,0
30 ,0
40 ,0
50 ,0
60 ,0
2000 2001 200 2 2003
a nni
%
49
La maggioranza di turisti italiani sceglie strutture alberghiere di categoria medio alta, in
particolare i 4 stelle, che nel 2003 hanno accolto il 52% del totale dei clienti degli
alberghi (tale dato è in ripresa rispetto al 2001 ma decisamente inferiore rispetto al
dato del 2000 che era pari al 57%).
Le strutture a tre stelle accolgono invece il 38% dei clienti degli alberghi (dati più
recenti, del 2003); il valore è in crescita rispetto al 2000, ma in decremento rispetto agli
anni precedenti (2001 e 2002), anni in cui sembrava un riequilibrio di forze tra le due
diverse categorie.
Rimane più o meno invariata l’incidenza delle strutture di bassa categoria, strutture
extra-alberghiere (altre residenze, campeggi…) per ospitare i turisti italiani.
Per quanto attiene alla provenienza dei turisti dall’Italia, complessivamente oltre i 2/3
dei turisti italiani nella città di Como provengono da regioni del Nord Italia, compresa la
Lombardia.
Provenienza dei turisti italiani per area nel 2003
Lombardia48,9%
Resto Nord Italia19,7%
Centro Italia15,5%
Sud Italia16,0%
La maggioranza dei turisti italiani nella città di Como sono di provenienza lombarda
quasi la metà proviene dalla Lombardia.
Però tra 2000 e 2003 si è registrato un calo degli arrivi e delle presenze di turisti dalla
Lombardia, facendo perdere oltre 12 punti percentuali sul tasso di incidenza.
Per quanto riguarda i turisti nella città di Como provenienti dal resto delle regioni
italiane (Centro, Sud, Isole) va considerato che complessivamente tutte mostrano una
tendenza ad incremento, sia negli arrivi sia nelle presenze.
50
Valori di crescita si riscontrano soprattutto sul numero delle presenze di turisti
provenienti dalle regioni del Sud Italia (Calabria, Sicilia, Campania e Basilicata).
I visitatori dalle regioni del Sud hanno i valori di permanenza media (più di 3 notti),
superiore sia a quella della media dei turisti del resto del paese, sia a quella dei turisti
stranieri.
Variazione (in %) degli arrivi e delle presenze di visitatori italiani nel quadriennio 2000-2003 per regione di provenienza
10,2
51,4
54,8
42,8
72,8
54,0
31,7
36,4
8,3
50,7
72,0
76,4
37,6
91,2
61,5
22,7
15,9
61,1
30,5
128,3
55,2
147,7
18,7
52,8
41,6
25,0
123,5
45,2
47,5
41,2
312,5
24,2
67,4
79,3
74,0
-15,4
118,9
35,8
76,7
-12,915,3
-21,1
-50,0 0,0 50,0 100,0 150,0 200,0 250,0 300,0
TOTALE
Lombardia
Lazio
Campania
Toscana
Emilia Romagna
Piemonte
Veneto
Sicilia
Puglia
Liguria
Marche
Calabria
Friuli-Venezia Giulia
Trentino-Alto Adige
Umbria
Sardegna
Abruzzo
Basilicata
Molise
Valle d'Aosta
%
Regioni
51
3.3.3. Visitatori stranieri
I turisti stranieri rappresentano circa il 70% del totale della clientela della città di Como.
La tendenza negli arrivi è modestamente positiva (+3,5% tra 2000 e 2003).
Arrivi e presenze dei turisti stranieri nella città di Como nel quadriennio 2000-2003
Il dato di approdo e presenza nelle strutture ricettive dimostra che per gli stranieri si è
passati da 1,92 a 1,94 notti con un modesto tasso di crescita dell’1,4%; quindi il dato di
permanenza rimane inferiore a quello della clientela italiana.
Osservando la stagionalità del turismo straniero nel quadriennio 2000-2003 sembra che
siano privilegiate alcuni periodi: il periodo invernale (dicembre-gennaio-febbraio),
quello primaverile (aprile-maggio) e quello tardo-estivo (agosto-ottobre).
In termini assoluti vi rimane una certa concentrazione dei flussi turistici nel periodo
primaverile ed estivo, ma è in aumento la tendenza a spalmare il proprio soggiorno
anche al di fuori di tale periodo.
Anno Totale Stranieri Totale Generale % di stranieri sul Totale
Arrivi Presenze (pernottamenti) Arrivi Presenze
(pernottamenti) Arrivi Presenze
2000 126.075 241.670 177.364 339.140 71,1 71,3
2001 126.584 235.317 181.286 342.219 69,8 68,8
2002 132.112 249.429 187.510 363.971 70,5 68,5
2003 130.499 253.648 187.007 366.054 69,8 69,3
52
Arrivi e presenze solo stranieri nel periodo 2000-2003, mese per mese
Mesi 2000 2001 2002 2003
arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze arrivi Presenze
Gennaio 2635 5080 3281 6084 3796 6505 4043 7779
Febbraio 5054 9521 5941 10154 5545 10182 5323 9952
Marzo 8573 16192 7294 12624 9804 17619 7496 13964
Aprile 11319 21869 11668 22803 10149 19685 14049 27315
Maggio 13986 28364 12621 24280 15806 31903 14281 29284
Giugno 15839 29967 14781 26158 14466 27306 14538 28718
Luglio 19706 38139 17557 29992 18633 32155 16740 30324
Agosto 14368 25377 13583 23673 16709 31068 16197 30680
Settembre 14078 28703 22926 47853 15738 32185 15818 32067
Ottobre 11839 22515 9990 18405 12043 22598 13245 26287
Novembre 5908 10693 4875 9302 6297 12122 5846 11258
Dicembre 2770 5250 2167 4269 3126 6101 3201 6504
Secondo i dati del quadriennio 2000-2003, in termini di numeri assoluti, la stagione in
cui si concentrano maggiormente i flussi turistici stranieri in arrivo è quello compreso tra
aprile e ottobre dove si registra l’80% circa degli arrivi e delle presenze.
Il mese di luglio è ancora il più attrattivo, nonostante il forte calo registrato nell’arco
del quadriennio (-15,1% gli arrivi, -20,5% le presenze).
53
Di pari intensità è il calo nel mese di marzo, mentre un po’ più lieve il calo registrato in
un altro mese chiave: giugno (-8,2% gli arrivi e –4,2% le presenze).
Variazione(in %) di arrivi e presenze di turisti stranieri per mese tra il 2000 e il 2003
-25,0
-15,0
-5,0
5,0
15,0
25,0
35,0
45,0
55,0
Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre
arrivi presenze
Sono soprattutto i mesi di gennaio, aprile e dicembre a caratterizzarsi per un accentuato
dinamismo positivo.
Gennaio registra tra il 2000 e il 2003 una crescita del +53% sia negli arrivi che nelle
presenze, aprile una crescita di oltre il 24%, mentre dicembre registra un +15,6% negli
arrivi e un +23,9% nelle presenze.
Il dato di dicembre è ancor più significativo se si considera che nel 2001 aveva subito,
rispetto all’anno precedente una calo del –21,8% degli arrivi e un –18,8% delle presenze6
6 Probabilmente legato alla psicosi generale in seguito all’attentato terroristico di New York (11 settembre 2001) che potrebbe aver influito sui movimenti turistici dall’America settentrionale.
54
Relativamente al dato della presenza media, nel 2003 solo 3 mesi su 12 registrano il
superamento della soglia dei 2 giorni (sono Maggio, Settembre e Dicembre).
Nel 2000 erano gli stessi tranne dicembre, il cui valore infatti guadagna un +7,2%
passando da 1,9 giorni a 2,03 giorni.
I mesi estivi, tradizionali per vacanza, hanno un valore al di sotto della media e per
Luglio si registra anche un calo del –6,4% passando da 1,94 giorni del 2000 a 1,87 giorni
nel 2003.
Nel 2003 circa il 93% dei turisti stranieri arrivati a Como soggiornava in strutture
alberghiere, il resto (circa il 7%) in strutture extra-albeghiere (altre residenze) e
complementari (campeggi ecc.).
Tale valore indica in parte una maggiore propensione dei turisti stranieri alla scelta di
strutture complementari rispetto ai turisti italiani.
Tuttavia rispetto al 2000, tale percentuale è salita soprattutto grazie al calo degli arrivi
e presenze nelle strutture complementari, comportando anche per la clientela straniera
quel processo di concentrazione verso la scelta delle strutture alberghiere già
riscontrato per la clientela italiana.
4 stelle 3 stelle2 stelle1 stellaAltre residenze
% di arrivi stranieri per categoria di struttura alberghiera, 2000-2003
0,0 0,0 0,0 0,00,1 0,1 0,2 0,27,5 7,4 7,6 7,2
22,5
32,4 32,6 30,0
69,9
60,1 59,6 62,6
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
2000 2001 2002 2003
anni
%
55
Oltre il 90% della clientela estera sceglie strutture di medio-alta categoria, con una
netta predilezione per gli alberghi a quattro stelle.
Indice questo di un’alta capacità di spesa, ma nello stesso tempo questa considerazione
deve relazionarsi con il dato di una presenza media relativamente bassa.
Per quanto attiene alle provenienze dei turisti stranieri, il primo dato da sottolineare è
che oltre la metà dei flussi esteri proviene dai paesi dell’Unione Europea (a 25 paesi), il
cui peso cresce dal 51% del 2000 al 57% del 2003, con un tasso di crescita nel periodo
quasi 5 volte superiore al tasso di crescita degli arrivi complessivi di stranieri.
Provenienza dei turisti stranieri per area nel 2003
USA e Canada14,9%
Asia Orientale7,7%
Medio Oriente2,9%
UE-2556,7%
Resto Europa12,1%
Africa0,7%
Oceania2,5%
America Latina2,4%
Segue la stessa tendenza, ma non con la stessa intensità, il numero di presenze che
cresce del 12,5%, poco più del doppio del tasso di crescita complessivo delle presenze di
stranieri.
All’interno dell’Unione Europea i paesi che generano i maggiori flussi di turisti verso
Como sono in ordine di importanza: La Germania saldamente in testa, Regno Unito e
Francia con una quota paritaria, il Benelux e di recente la Spagna.
56
Incidenza sul totale degli arrivi e presenze dei turisti stranieri nella città di Como:
le prime 10 nazioni classificate per numero di arrivi nel 2003
Paesi Arrivi Presenze % Arrivi sul totale
% Presenze sul totale
Germania 21.967 37.148 16,8 14,6
USA 17.899 37.884 13,7 14,9
Regno Unito 11.478 28.252 8,8 11,1
Francia 10.800 18.077 8,3 7,1
Svizzera 10.716 15.832 8,2 6,2
Paesi Bassi 7.112 10.252 5,4 4,0
Giappone 6.741 11.083 5,2 4,4
Belgio 6.194 8.559 4,7 3,4
Spagna 4.684 8.845 3,6 3,5
Australia 2.829 5.800 2,2 2,3
Totale 10 primi paesi di provenienza dei turisti nella
città di Como 100.420 181.732 77,0 71,6
La Germania è il paese da cui proviene la maggior quota di turisti, ma il suo peso, pur in
lieve crescita rispetto al 2000, ha subito un certo calo dal 2001.
La crescita del numero e delle presenze di turisti inglesi e francesi ha comunque
compensato il calo dei tedeschi.
57
Variazione % di arrivi e presenze per le prime 10 nazioni di turisiti soggiornanti in como nel periodo 2000-2003
6,0
-28,9
16,4
25,8
24,3
10,5
7,3
43,7
4,4
14,3
14,7
21,9
2,5
4,6
35,6
-11,0
-2,9
-1,1
-27,8
-3,7
-35,0 -25,0 -15,0 -5,0 5,0 15,0 25,0 35,0 45,0Germania
USARegno U
nitoFranc
iaSviz
zeraPaes
i Bas
siGiap
pone
BelgioSpag
naAustr
alia
%
nazioni
arrivi presenze
Il secondo bacino da cui la città di Como attinge i turisti stranieri è rappresentato dagli
Stati Uniti d’America (USA) da dove però sono calati gli arrivi e le presenze.
Germania e USA, i due mercati da cui Como attinge la maggiore quota di turisti
rappresentano, nonostante il calo, 1/3 del totale dei turisti stranieri arrivati in città.
La Svizzera, che confina con la Provincia di Como, si posiziona al quinto posto: i flussi
turistici svizzeri hanno conosciuto un incremento negli arrivi e nelle presenze in Como.
Il Giappone occupa il settimo posto tra i paesi di provenienza di turisti stranieri a Como,
pur registrando un lieve calo negli arrivi e nelle presenze nel quadriennio 2000-2003.
In crescita seppur ancora meno visibili per la consistenza numerica sono i flussi
provenienti dall’Asia; invece iIn costante decremento i flussi di arrivi e presenze
generati da altre aree più lontane, come America Latina e Oceania.
58
3.3.4. Le strutture ricettive: capacità e utilizzo
Secondo i più recenti dati la città di Como dispone di 37 strutture ricettive, ripartite in
33 strutture alberghiere e 4 strutture complementari (di cui 1 campeggio e 2 ostelli) e
numerose altre residenze (camere in affitto, foresterie o stanze per ospiti presso degli
enti e associazioni ecc.).
La capacità ricettiva (disponibilità posti-letto) totale si attestava a 911405 presenze alla
fine dell’anno 2003.
L’offerta e la capacità ricettiva di Como nel periodo 1997-2003
Strutture alberghiere Strutture complementari
Numero Posti letto Capacità ricettiva
annuale Numero Posti letto
Capacità ricettiva annuale
1997 33 2032 741680 2 420 153300
1998 36 2132 778180 3 410 149650
1999 35 2133 778545 3 410 149650
2000 33 2103 767595 1 300 109500
2001 33 2103 767595 3 460 167900
2002 32 2017 736205 3 460 167900
2003 33 2037 743505 3 460 167900
Nel corso degli ultimi anni l’offerta da parte delle strutture ricettive non ha conosciuto
cambiamenti rilevanti. Anche nel caso delle strutture complementari non si sono
verificati cambiamenti rilevanti.
Si nota una certa staticità nel settore ricettivo dell’economia turistica della città di
Como dal lato dell’offerta.
Strutture alberghiere e strutture complementari offrono nel 2003 circa 2500 posti letto,
l’81% dei quali in strutture alberghiere.
59
Numero di alberghi per categoria nella città di Como nel 2003
Categoria di albergo Numero di strutture
5 stelle (*****) 0
4 stelle (****) 8
3 stelle (***) 10
2 stelle (**) 6
1 stella (*) 6
Mettendo in relazione i dati delle presenze e della capacità ricettiva si può osservare
che il tasso di occupazione degli alberghi (escluse altre residenze e le strutture
complementari) è stato nel 2003 pari al circa 40% della disponibilità, dato
sostanzialmente stabile rispetto al 2002 però in aumento (+38%) rispetto al 2000-2001.
Presenze, capacità ricettiva e utilizzo (tasso di occupazione) delle strutture alberghiere (di tutte le categorie) nel quadriennio 2000-2003
47,146,9
42,3
41,8
0
100000
200000
300000
400000
500000
600000
700000
800000
2000 2001 2002 2003
anno
30
32
34
36
38
40
42
44
46
48
%
presenze capacità ricettiva tasso di occupazione alberghiera
60
Rispetto al 2000 la capacità alberghiera (numeri di posti-letto) è diminuita, pur non in
presenza di una diminuzione delle strutture alberghiere.
Nel 2000 gli alberghi offrivano 2103 posti letto e una capacità ricettiva annuale di
767595 presenze e il tasso di occupazione alberghiera era risultato pari al 42%.
L’incremento del tasso di occupazione tra il 2000 e il 2003 è stato quindi determinato da
due fenomeni concomitanti: l’incremento delle presenze negli alberghi e la diminuzione
dell’offerta di posti letto.
Va tuttavia sottolineato che anche a parità di capacità ricettiva tra il 2000 e il 2003 si
sarebbe comunque registrato un incremento del tasso di occupazione alberghiera.
Per quanto riguarda le strutture complementari (campeggi, ostelli…), attualmente esse
sono in grado di offrire 460 posti letto (capacità ricettiva annuale: 167900 presenze).
Nel 2000 tali valori di offerta (disponibilità) erano rispettivamente pari a 300 e 109500;
è’ rilevabile quindi un deciso ampliamento dell’offerta pari ad un +53%, pur tuttavia
considerando l’esiguità del valore di base su cui si realizza tale crescita.
Permanenza media (soggiorno/pernottamento) per struttura, 2000- 2003.
1,93 1,911,96 1,98
1,631,58
1,641,58
1,00
1,20
1,40
1,60
1,80
2,00
2,20
2000 2001 2002 2003
anni
gior
ni
alberghi complementari
Il tasso di occupazione nelle strutture complementari risulta nel 2003 pari al 9%, mentre
nel 2000 era pari al 17% circa, subendo quindi una riduzione estremamente rilevante.
61
Questa riduzione è stata causato da due fenomeni concomitanti: il non-aumento delle
presenze nelle strutture complementari negli ultimi anni (2001-2003) e soprattutto
l’ampliamento della capacità ricettiva nel comparto (se nel 2003 la capacità ricettiva di
queste strutture fosse rimasta identica a quella del 2000 il tasso di occupazione delle
strutture sarebbe attorno 14%).
Presenze, capacità ricettiva e utilizzo (tasso di occupazione) delle strutture complementari (campeggi, ostelli, ecc.) nel quadriennio 2000-2003
16,7
9,3
11,2
10,5
5000
20000
35000
50000
65000
80000
95000
110000
125000
140000
155000
170000
2000 2001 2002 2003
anno
5
7
9
11
13
15
17
19
%
presenze capacità ricettiva tasso di occupazione alberghiera
A beneficiare della crescita di flussi turistici in arrivo sono stati soprattutto gli esercizi
alberghieri, che hanno riscontrato una incremento del numero di arrivi ed una crescita
del numero delle presenze.
Il comportamento della clientela nella scelta di albergo o struttura complementare o
altre residenze differisce in base alla nazionalità.
62
Gli italiani che prediligono la struttura alberghiera sono la quasi totalità (oltre il 98%).
Mentre gli stranieri hanno una propensione un po’ più elevata all’utilizzo di strutture
alternative (nonostante il calo rispetto al 2000 sono ancora il 7% dei turisti stranieri
approdati in queste strutture).
% di soggiornanti in strutture alberghiere suddivisi per tipologia nel quadriennio 2000-2003.
98,3 98,6 98,4 98,6
91,8 91,7 92 93
50,055,060,065,070,075,080,085,090,095,0
100,0
2000 2001 2002 2003anni
gior
ni
italiani stranieri
Per entrambe le tipologie di clientela si sta verificando però un costante processo di
accentramento della domanda verso le strutture alberghiere.
Circa il 90% circa del totale dei turisti arrivati in città preferisce soggiornare in strutture
di categoria medio-alta (alberghi 3 e 4 stelle).
Nel caso dei turisti italiani, vi è un certo equilibrio tra strutture a 3 e 4 stelle, con un
netto incremento dell’incidenza delle strutture a 3 stelle, mentre per i turisti stranieri il
dato relativo ai 4 stelle è addirittura doppio rispetto a quello degli arrivi nei tre stelle,
ma anche in questo caso vi è una tendenza all’avvicinamento delle quote.
Risulta invece marginale in entrambi i casi di turisti (italiani e stranieri) il dato relativo
alle strutture di bassa categoria (2 stelle, 1 stella), che mostrano una certa staticità.
63
3.3.5. Occupazione nel settore turistico
In base ai dati del censimento dell’industria e dei servizi del 2001 nella città di Como
sono 401 gli addetti al settore alberghiero e ricettivo in generale.
Essi rappresentano l’1,6% del totale degli addetti al settore dei servizi (terziario) e
l’1,2% degli addetti complessivi alle attività della città.
Numero di addetti al settore ricettivo nei censimenti 1991 e 2001 e confronto con il settore terziario e il dato complessivo della città di Como
Settori economici Censimento 1991
Censimento 2001
Tasso di variazione (in %)
Settore ricettivo 222 401 +80,6
Settore dei servizi 22820 25191 +10,4
Totale agricoltura+industria+servizi 35519 33246 -6,4
Rispetto al censimento del 1991 il numero degli addetti al settore ricettivo ha
conosciuto un incremento dell’80,6% (questo dato non tiene conto della quota di
lavoratori stagionali assunti durante i periodi di maggiore afflusso turistico).
Il dato di crescita nel numero degli addetti nel settore ricettivo è ancor più
impressionante se relazionato al dato complessivo della città di Como, le cui attività
complessive (tutti i settori) vedono calare i loro addetti nel decennio di oltre 2000 unità
(-6,4%).
Il calo si registra in particolar vistoso nel settore secondario (industria manifatturiera,
costruzioni, energia ecc) dove si registra una riduzione di oltre 4000 addetti (-35,8%).
Solo il settore dei servizi (terziario, compreso il turismo) denota una crescita delle
persone impiegate (+10,4%), conferendo alla città una vocazione sempre più terziaria,
peraltro tipica dell’attuale contesto economico dei paesi di industrializzazione matura
(e satura) e soprattutto delle città-polo di comprensori urbani.
64
Addetti alle attività produttive nel Comune di Como, settore per settore, 1991
Addetti terziario60%
Addetti settore ricettivo4% Addetti agricoltura
1%
Addetti industria35%
Addetti alle attività produttive nel Comune di Como settore per settore, 2001
Addetti agricoltura 0,10%
Addetti terziario 69,95%
Addetti settore ricettivo 5,83%
Addetti industria 24,13%
Elaborazioni proprie sui dati ISTAT e Comune di Como
65
Considerare solo il settore ricettivo (che è una parte integrante del terziario) può
risultare tuttavia piuttosto riduttivo.
Il turismo infatti è un settore trasversale che coinvolge anche altri aspetti dell’economia
cittadina.
Il più diretto è senz’altro quello della ristorazione (ristoranti, bar, pizzerie, ecc…).
Nel 2001 gli addetti in questo sub-settore sono 1536 e rappresentano il 6,1% degli
addetti al settore dei servizi (terziario) e il 4,6% degli addetti complessivi alle attività
lavorative (tutti i settori) cittadine.
Tale sub-settore ha conosciuto una crescita del +12,5% nel 2001 rispetto al 1991, valore
leggermente più elevato al tasso di crescita del settore servizi e, decisamente in positivo
se raffrontato con il dato complessivo comunale.
Complessivamente il settore ricettivo-ristorazione, direttamente collegati al turismo,
impiega il 5,8% degli occupati con una crescita del +22,1% nel 2001 rispetto al 1991.
Solamente i settori delle attività professionali di consulenze (immobiliari, giuridiche,
tecniche, informatiche, ricerca ecc…) e dei servizi sociali hanno conosciuto uno sviluppo
dell’occupazione superiore a quello turistico (rispettivamente di un +56,7% e +36%).
E’ difficile poter stimare quanto le altre attività economiche siano influenzate dal
turismo in termini di occupazione.
Però è indubbio che il turismo generi un indotto indiretto anche sulle attività
commerciali, sui trasporti e sulle imprese di servizio alle persone e il terziario in
generale.
66
3.3.6. Como e la sua Provincia
La città di Como (capoluogo) registra quasi un terzo degli arrivi turistici e quasi un
quarto delle presenze complessive della sua provincia pur disponendo solo poco più di un
decimo delle strutture ricettive della interna provincia.
L’incidenza del turismo del capoluogo su quello provinciale globale è andata crescendo
nel quadriennio 2000-2003, grazie all’intensificarsi degli arrivi in città.
Resta al di sotto del valore medio provinciale il dato della permanenza media dei turisti
in città nonostante una lieve crescita da 1,91 giorni a 1,96 giorni (tra 2000 e 2003).
La provincia registra invece una permanenza media superiore rispetto alla media della
città (2,93 giorni nel 2003); però tendente verso lieve calo (2,95 giorni nel 2000).
La città favorisce prevalentemente un turismo di passaggio, mentre le altre località
turistiche della provincia facilitano un turismo più vicino alla villeggiatura/vacanza.
In generale, i dati delineano una realtà turistica maggiormente dinamica nella città e
molto statica nel resto dei comuni della provincia.
Variazione negli arrivi turistici e nelle presenze in Como città e la sua provincia negli anni 2000 e 2003
2000 2003 Variazione negli arrivi 2000-2003
Variazione nelle presenze 2000-2003
Arrivi Presenze Arrivi Presenze Numeri % Numeri %
Città di Como 177.364 339.140 187.007 366.054 +9.643 +5,4 +26.914 +7,9
Resto Provincia 409.009 1.207.138 410.467 1.203.257 +1.458 +0,4 -3.881 -0,3
Totale provinciale
586.373 1.546.278 597.474 1.569.311 +11.101 +1,9 +23.033 +1,5
67
Come già osservato il 70% dei flussi turistici giunti nella città di Como sono di nazionalità
straniera; per il resto dei comuni della provincia tale percentuale scende al 60% (ma le
loro presenze rappresentano il 71% delle presenze complessive).
Arrivi di italiani e stranieri e relative variazioni nel periodo 2000-2003
2000 2003 Variazione negli
arrivi italiani 2000-2003
Variazione negli arrivi stranieri 2000-
2003
Arrivi italiani
Arrivi stranieri
Arrivi italiani
Arrivi stranieri Numeri % Numeri %
Città di Como 51.289 126.075 56.508 130.499 +5.219 +10,2 +4.424 +3,5
Resto della provincia 155.050 253.959 165.174 245.293 +10.124 +6,5 -8.666 -3,4
Totale provincia 206.339 380.034 221.682 375.792 +15.343 +7,4 -4.242 -1,1
In generale l’incidenza degli stranieri sul mercato è in decremento rispetto al 2000, ma
mentre per la città di Como è causata da un tasso di incremento della clientela straniera
inferiore a quello della clientela italiana, per il resto della provincia è dovuto ad un calo
degli arrivi (-3,4%) e ad una stasi delle presenze.
Presenze italiane e straniere e relative variazioni nel periodo 2000-2003
2000 2003 Variazione delle presenze italiani
2000-2003
Variazione delle presenze stranieri
2000-2003
Presenze italiani
Presenze stranieri
Presenze italiane
Presenze straniere Numeri % Numeri %
Città di Como 97.470 241.670 112.406 253.648 +14.936 +15,3 +11.978 +5,0
Resto provincia 340.914 866.224 334.404 868.853 -6.510 -1,9 +2.629 +0,3
Totale provincia 438.384 1.107.894 446.810 1.122.501 +8.426 +1,9 +14.607 +1,3
68
Nel capoluogo (Como città) oltre il 93% dei clienti sceglie le strutture alberghiere; tale
valore scende all’83% nel resto del territorio provinciale.
Presenza media dei vacanzieri nel capoluogo (Como città) e nella provincia presso le strutture alberghiere e quelle complementari, 2003
1,982,43 2,28
1,58
5,414,93
0
1
2
3
4
5
6
città resto provincia totale provincia
alberghi complementari
Nel caso del capoluogo si assiste ad una progressiva concentrazione dei flussi verso gli
alberghi, nel caso della provincia vi è, seppur lieve, uno spostamento verso le strutture
complementari (campeggi soprattutto), soprattutto per la mancanza queste in città.
Per entrambi le realtà territoriali la scelta di soggiornare in strutture alberghiere è più
marcata per la clientela italiana che non per quella straniera.
69
4. IL ‘SISTEMA-LUOGO’ E IL TURISMO SOSENIBILE A COMO 4.1. Habitat, eco-sistema urbano e turismo Como, una cittadina provinciale, è tra le più famose città italiane nel mondo; trae la sua
fama per la bellezza dal ‘Lario’ (all’estero noto semplicemente come ‘Lago di Como’), il
lago più profondo d'Italia ed uno dei più profondi in Europa.
La città è ubicata all’estremità sud del ramo occidentale del Lario, in una piccola conca
costruitasi per l’apporto di materiali alluvionali, con una cornice di colline coperte da un
manto vegetazionale consistente, e con un micro-clima relativamente mite.
Il profilo dell’orizzonte (skyline) e la luminosità del paesaggio sono esteticamente
rilevanti, grazie all’altitudine modesta e all’apertura delle creste collinari che rendono
la superficie acquatica lacustre abbastanza soleggiato e apprezzabile da molti punti.
Il paesaggio artificiale è costituito, oltre che da un’estesa periferia e infrastrutture
invasive, anche da un centro-città (downtown) che testimonia diversi stili ed epoche.
Il centro-città va del lago alle mura medievali e comprende un compatto nucleo urbano,
ville e giardini, case e palazzi d’impronta settecentesca e neoclassica, strutturalmente
semplici, con sobrie decorazioni sui portali, sulle finestre, e sui balconcini.
La circolazione intensa delle automobili lungo le strade accanto al lago tende a
disarticolare la contiguità tra lago e la città, e tra la città e l’area naturale protetta più
cospicua vicino al centro (parco di Spina verde); come del resto, la grande quantità di
autoveicoli parcheggiati lungo molte strade e in diversi punti dell’area urbana tendono
ad erodere il valore estetico dell’urbanità oltre a creare difficoltà nella circolazione.
Nel suo complesso, è evidente una forte contraddizione: il centro civico (dentro le mura
e lungo-lago) ben curato e gradevole da una parte, e dall’altra, una immediata periferia
rumorosa, pesantemente trafficata e esteticamente insignificante, caratterizzata dai
centri commerciali massicci e molti edifici industriali tra cui alcuni in disuso e degrado.
Complessivamente per tutti gli indicatori dell’eco-sistema urbano, basati sui parametri
scientifici internazionali utilizzati dalla Legambiente7., Como risulta nella 38° posizione
tra le 103 città capo-luogo di Italia.
7 Legambiente è la principale associazione ambientalista italiana di carattere scientifico e culturale. L’indagine Legambiente sul eco-sistema delle città italiane è svolta nei 103 Comuni capoluogo, utilizzando una serie di indicatori relativi a performance ambientali del sistema-città.
70Classifica generale delle città (capo-luogo di provincia) per la qualità ecologica
Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazione: Istituto di Ricerche Ambiente Italia)
71Per la sua dimensione e per le caratteristiche paesaggistiche e ambientali la città di
Como potrebbe essere comparata ad alcune città capo-luogo dell’Italia Nord-ovest che
siano nella prossimità del lago e nella fascia di peri/pre-Alpi (pedemontana).
Attualmente, nel panorama delle quattro città capo-luogo dell’Nord-ovest italiano
(Varese, Lecco, Verbania e Como), caratterizzate per la loro contiguità con un lago e per
la loro ubicazione in fascia pre/peri-Alpi (pedemontana), Como risulta essere il
capoluogo con le performances ambientali peggiori.
E tra le 16 città capo-luogo lungo tutta la fascia pre/peri-Alpi (pedemontana) dell’Italia
settentrionale Como risulta in una posizione piuttosto bassa (13°).
Città Posizionamento (ranking) nel 2006
Lecco 3°
Trento 4°
Verbania 5°
Belluno 15°
Sondrio 16°
Udine 18°
Brescia 19°
Biella 20°
Varese 22°
Pordenone 26°
Bergamo 30°
Vicenza 35°
COMO 38°
Gorizia 48°
Treviso 53°
Verona 65°
Fonte: Legambiente, Ecosistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)
Classifica generale di alcune città capo-luogo (lacustri e pedemontane) dell’Italia settentrionale per la qualità dell’ambiente urbano
Città (capo-luoghi) lacustri del Nord-ovest italiano
72Qui sembra utile sottolineare come alcuni indicatori che compongono il rapporto “Eco-
sistema Urbano” di Legambiente non siano sempre costanti per tutti gli anni di indagine;
perciò le tabelle nelle pagine seguenti prendono in esame solo gli indicatori che sono
rimasti invariati negli anni e nel periodo di riferimento specificato.
Isole pedonali (mq/abitante)
Anno di rilascio dati sull’eco-
sistema urbano La posizione di COMO
Città migliore e valore
indicativo Città peggiori
1999 7° posizione
(0,33 valore indicativo) RIMINI (0,91)
ASTI, CALTANISSETTA, CASERTA, CHIETI, COSENZA, CUNEO,
FOGGIA, FROSINONE, GORIZIA, ISERNIA,
LATINA, LECCO, LODI, MASSA,
NOVARA, PIACENZA, PORDENONE,
RAGUSA, ROVIGO, SAVONA VERCELLI
(0,0)
2006 35° posizione
(0,22) VENEZIA (3,99)
AGRIGENTO, ASTI, AVELLINO, BRINDISI,
CAGLIARI, CATANZARO, CHIETI, GORIZIA, ISERNIA, LATINA, NUORO,
RIETI, ROVIGO, VITERBO
(0,0)
Variazione nel
corso degli
ultimi anni
Arretramento della posizione (dal 7° al 35°) Decremento del valore (-33%)
Sensibile peggioramento della situazione in termini relativi. Il divario tra Como e la città migliore si amplia. Molte altre città hanno fatto di più.
Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)
73Zone a traffico limitato (mq/abitante)
Anno di rilascio dati sull’eco-
sistema urbano La posizione di COMO
Città migliore e valore indicativo
Città peggiori
2000 24° posizione
(4,3 valore indicativo) ASCOLI PICENO
(20,9)
BRINDISI CATANIA, CALTANISSETTA,
CATANZARO, CROTONE, CUNEO, ISERNIA,
LA SPEZIA, LATINA, PALERMO, POTENZA
SASSARI, TARANTO
(0,0)
2006 23° posizione
(4,41) SIENA
(30,59)
CROTONE, LATINA,
POTENZA, SASSARI, TARANTO
(0,0)
Variazione nel
corso degli
ultimi anni
Avanzamento della posizione (dal 24° al 23°posizione) Modesto miglioramento: lieve incremento del valore (+25%)
Il divario tra la città migliore e Como resta ancora più ampio nonostante qualche miglioramento in punti percentuali. L’incremento in termini assoluti è talmente poco da restare ignorabile.
Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2005 (Comuni, dati 2003)
74Piste ciclabili, per traffico non-motorizzato (m/abitante)
Anno di rilascio dati sull’eco-
sistema urbano La posizione di COMO
Città migliore e valore
indicativo Città peggiori
1999 33° posizione
(0,11 valore indicativo) SONDRIO
(1,27)
ANCONA, AOSTA, ASTI, AVELLINO,
BENEVENTO, CAGLIARI, CALTANISSETTA,
CAMPOBASSO, CATANIA, COSENZA, CROTONE,
ENNA, FOGGIA, FROSINONE, GENOVA, GORIZIA, IMPERIA, ISERNIA, L'AQUILA, LECCO,
MACERATA, NAPOLI,
ORISTANO, PERUGIA, POTENZA,
RAGUSA, REGGIO CALABRIA, SAVONA,
TARANTO, TRAPANI, VERCELLI, VIBO VALENTIA,
VITERBO (0,0)
2006 66° posizione
(1,29) RAVENNA (29,53)
AVELLINO, BENEVENTO,
CAGLIARI, CALTANISSETTA, CAMPOBASSO, CATANIA,
ENNA, GENOVA, ISERNIA,
L’AQUILA, MACERATA, MATERA,
NAPOLI, NUORO, POTENZA,
SASSARI, SIRACUSA, TRAPANI,
VIBO VALENTIA, VITERBO, (0,0)
Variazione nel
corso degli
ultimi anni
Arretramento della posizione (dal 33° al 66°) incremento del valore (1007%)
Nonostante un incremento del valore rispetto alla situazione precedente, l’incremento in valori assoluti resta molto modesto poiché si tratta di una lunghezza (in metri) per abitante esigua. Inoltre, la posizione rispetto altre città è più arretrata di prima poiché le altre città hanno realizzato più lunghezza di piste ciclabili nel frattempo.
Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)
75Verde urbano pubblicamente fruibile (mq/abitante)
Anno di rilascio dati sull’eco-
sistema urbano La posizione di COMO
Città migliore e valore indicativo
Città peggiore
1995 86°posizione
(1,97 valore indicativo) SASSARI (26,5)
CATANZARO (0,0)
2006 82° posizione
(2,40) PARMA (79,7)
CATANZARO (0,26)
Variazione nel
corso degli
ultimi anni
Avanzamento della posizione (dal 86° al 82°) Incremento del valore (+21%)
Nonostante un incremento del valore rispetto alla situazione precedente, l’incremento in valori assoluti resta molto modesto poiché si tratta di un’area (in metri quadrati per abitante) esigua. Il divario tra Como e la città migliore si amplia.
Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)
Como sembra in una situazione critica se si considerano gli indicatori relativi al grado di
fruibilità degli spazi pubblici da parte di cittadini nella maniera libera, evitando la
vulnerabilità (rischi) e stress dovuti al traffico motorizzato.
E questo aspetto sembra sempre più critico per uno sviluppo sostenibile del turismo.
La ‘visitabilità’ (qualità della destinazione turistica) e la ‘vivibilità’ (qualità della vita
per tutti, turisti e residenti) sono inseparabili.
Complessivamente l’eco-sistema urbano di Como dimostra un notevole arretratezza se
inquadriamo i bassi livelli della mobilità non-motorizzata (disponibilità di piste ciclabili e
isole pedonali) con i dati della diminuzione sensibile nel trasporto pubblico-passeggeri,
nonostante un lieve diminuzione nella densità di veicoli di proprietà locale (non
necessariamente dei pendolari residenti in altri comuni o dei visitatori) e nel consumo di
carburante in loco.
Il trasporto privato sembra essere privilegiato rispetto al trasporto pubblico (diminuito
del 33% nel decennio 1995-2005), pur disponendo di collegamenti pubblici (treni ed
autobus) nelle principali direttrici: verso confine (Svizzera), Milano, Varese (via
Saronno). Il numero di auto private è significativamente superiore rispetto alla media
nazionale (50), anche se in leggera riduzione rispetto al 1996.
76Trasporto pubblico–passeggeri (viaggi/abitante/anno)
Anno di rilascio dati sull’eco-
sistema urbano La posizione di COMO
Città migliore e valore indicativo
Città peggiori
1995 25° posizione (Valore indicativo 138)
VENEZIA (583)
VIBO VALENTIA (0)
2006 24° posizione (103)
VENEZIA (600)
SONDRIO (5)
Variazione nel
corso degli ultimi
anni
Avanzamento della posizione (dal 25° al 24°) Peggioramento notevole: abbassamento del valore (-25%)
Nel periodo di riferimento Como ha migliorato la propria posizione relativamente alle altre città capo-luogo. Tuttavia in termini assoluti sembra che gli abitanti di Como usino meno il trasporto pubblico.
Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)
Auto circolanti (auto/100 abitanti)
Anno di rilascio dati sull’eco-
sistema urbano La posizione di COMO
Città migliore e valore indicativo
Città peggiori
1996 95° posizione (valore indicativo 70,37)
VENEZIA (42,1)
AOSTA (78,26)
2006 39°posizione (61)
VENEZIA (44)
ROMA (77)
Variazione nel
corso degli
ultimi anni
Avanzamento della posizione (dal 95° al 39°) Abbassamento del valore (-13%)
Sembrerebbe che nel periodo di riferimento in Como sia in calo il numero di auto per persona. La concentrazione di automobili di proprietà sembra diminuita maggiormente rispetto alle altre città capo-luogo. Rimane comunque rilevante il problema del traffico in ingresso.
Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)
77Consumo carburante (chili equivalenti di petrolio/abitante/anno)
Anno di rilascio dati sull’eco-
sistema urbano La posizione di COMO
Città migliore e valore indicativo
Città peggiori
1994 25° posizione (valore indicativo 619)
TRIESTE (369)
AOSTA (1942)
2006 39° posizione (435)
ENNA (236)
RAGUSA (681)
Variazione nel
corso degli
ultimi anni
Arretramento della posizione (Dal 25° al 39°) Abbassamento del valore (-29%)
Il consumo di carburante è diminuito in termini assoluti; tuttavia la diminuzione è stata più accentuata negli altri capo-luogo. Como ha quindi peggiorato la sua posizione relativa (prestazione di Como rispetto a quello delle altre città capo-luogo).
Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)
Depurazione acqua (percentuale di abbattimento del carico civile)
Anno di rilascio dati sull’eco-
sistema urbano Anno
La posizione di COMO Città migliore
e valore indicativo Città peggiori
1996 70° posizione (Valore indicativo 58%)
ANCONA, BERGAMO, BOLOGNA,
CAMPOBASSO MATERA,
SAVONA, SONDRIO TRENTO (100%)
BENEVENTO, CATANIA,
ENNA, IMPERIA,
L’AQUILA, MILANO,
PALERMO, TRAPANI,
(0,0%)
2006 71° posizione (80%)
AOSTA, BOLZANO, BRINDISI, CAGLIARI, CREMONA
MASSA, POTENZA,
SAVONA, SONDRIO, TORINO, VERCELLI
(100%)
IMPERIA, TRAPANI (0,0%)
Variazione nel corso degli ultimi anni
Arretramento della posizione (dal 70° al 71°) Incremento del valore (+37%)
Como ha migliorato il proprio sistema di depurazione delle acque; il miglioramento di Como è in linea con le altre città capo-luogo.
Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)
78Raccolta differenziata (% di raccolta differenziata sul totale rifiuti)
Anno di rilascio dati sull’eco-
sistema urbano Anno
La posizione di COMO Città migliore
e valore indicativo Città peggiori
1994 17° posizione (Valore indicativo 5,96%)
SONDRIO (20,24%)
BARI, CATANIA, CATANZARO,
LECCE, MATERA, MESSINA,
NAPOL,I PALERMO,
REGGIO CALABRIA, SIRACUSA,
TARANTO, TERAMO, VERCELLI
(0,0%)
2006 35° posizione (30,7%)
VERBANIA (52,2%)
ORISTANO (1,2%)
Variazione nel
corso degli ultimi
anni
Arretramento della posizione (dal 17° al 35°) Incremento del valore (+415%)
La città di Como ha migliorato il proprio sistema di raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Tuttavia le altre città capo-luogo esaminate hanno compiuto sforzi maggiori: infatti Como ha peggiorato la propria posizione relativa (prestazione di Como rispetto a quello delle altre città capo-luogo). Il divario tra le prestazioni di Como e quelle della città migliore per il 2006 si è ampliato.
Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)
Gli indicatori relativi alla depurazione dell’acqua8 e della raccolta differenziata fanno
riferimento alle prestazioni di eco-efficienza del sistema-città di Como.
Anche in questo caso Como non sembra essere particolarmente virtuosa, se comparata
con le città capoluogo con le migliori performances; tuttavia sono apprezzabili, in
entrambi gli indicatori (soprattutto nella percentuale di raccolta differenziata rispetto
al totale dei rifiuti), i miglioramenti registrati nel corso di circa un decennio.
8La depurazione dell’acqua è un indice composto che prende in considerazione la percentuale di cittadini allacciati agli impianti di depurazione, i giorni di funzionamento degli impianti e l’efficienza del sistema di depurazione (calcolato tramite un indice che misura l’inquinamento dell’acqua da parte di sostanze ossidabili).
79
Produzione di rifiuti urbani (kg/abitante)
Anno di rilascio dati sull’eco-
sistema urbano Anno
La posizione di COMO Città migliore
e valore indicativo Città peggiori
1994 21° posizione (Valore indicativo 423)
REGGIO CALABRIA (278)
REGGIO EMILIA
(651)
2006 50° posizione (569)
AVELLINO (381,4)
PISA
(943,1)
Variazione nel
corso degli
ultimi anni
Arretramento della posizione (dal 21° al 50°) Incremento del valore (+34%)
La situazione sembra essere peggiorata, sia in termini assoluti, sia in termini relativi (prestazioni di Como rispetto a quello delle altre città capo-luogo). Nel 2006 Como ha avuto una produzione di rifiuti molto superiore rispetto alla città più virtuosa
Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)
Consumi elettrici domestici (kWh/abitante/anno, valore provinciale)
Anno di rilascio dati sull’eco-
sistema urbano La posizione di COMO
Città migliore e valore indicativo
Città peggiore
1994 86° posizione (Valore indicativo 973)
MATERA (718)
AOSTA (1466)
2006 46° posizione (1116)
AVELLINO (837)
AOSTA (1523)
Variazione nel
corso degli
ultimi anni
Avanzamento della posizione (dall’86° alla 46°) Incremento del valore (+14%)
I consumi elettrici sono aumentati nel periodo di riferimento. La posizione di Como è migliorata in termini relativi: i consumi nelle altre città capo-luogo sono aumentate in proporzione maggiore. Nel 2006, rimane piuttosto distante il valore di Como rispetto alla città di riferimento
Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)
80Consumi idrici (litri/abitante/anno)
Anno di rilascio dati sull’eco-
sistema urbano Anno
La posizione di COMO Città migliore
e valore indicativo Città peggiori
1994 17° posizione (Valore indicativo 276)
PORDENONE (148)
BRESCIA (871)
2006 32° posizione (238)
PISTOIA (106,3)
MILANO (457,3)
Variazione nel
corso degli
ultimi anni
Arretramento della posizione (dal 17° al 32°) Abbassamento del valore (-13%)
Como ha migliorato le proprie prestazioni per quanto riguarda il consumo idrico. Tuttavia molte città-capoluogo hanno diminuito il proprio consumo idrico in misura maggiore rispetto a Como. Nel 2006, la città di Como ha consumato più del doppio dell’acqua rispetto alla città con le prestazioni migliori.
Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)
Gli ultimi indicatori considerati riguardano le performances di Como per quanto riguarda
i comportamenti ecologici dei privati cittadini.
Le rilevazioni indicano come, a livello di singoli, Como sia piuttosto distante dalle città
con le migliori prestazioni.
In particolare è aumentata la produzione di rifiuti urbani per abitante ed i consumi
domestici di energia elettrica; in calo i consumi idrici per abitante.
Una maggiore sensibilizzazione dell’opinione pubblica di Como attorno tematiche di
ecologia urbana e ecologia domestica sembra necessaria.
81
4.2. Popolazione di Como
Osservando i dati di popolazione censuari della città dal 1951 al 2001, si può concludere
che la città di Como ha complessivamente incrementato il numero dei suoi residenti di
8233 unità (pari ad un +11,7%) nei 5 decenni passati.
Tuttavia tale incremento non è il risultato di una crescita lineare, bensì di un
mutamento nel comportamento demografico cittadino a seconda del periodo storico,
che è possibile riassumere sostanzialmente in tre fasi:
Prima fase: dal 1951 al 1971 la città ha conosciuto un intenso ritmo di crescita, con un
incremento complessivo di 27549 abitanti, pari ad un +39,1%.
Tale crescita è stata probabilmente trainata sia dall’elevata natalità che ha
caratterizzato soprattutto gli anni ‘50 e ’60 (periodo genericamente chiamato del “baby-
boom”), sia dalle crescenti migrazioni provenienti dal Meridione d’Italia, dirette
prevalentemente verso centri urbani industriali del Nord-Ovest.
Popolazione residente a Como (Censimenti ISTAT 1951-2001)
78680
87059
70447
81983
9799695571
50000
55000
60000
65000
70000
75000
80000
85000
90000
95000
100000
1951 1961 1971 1981 1991 2001
anni
popo
lazi
one
Fonte: Ufficio di Statistica, Comune di Como, 2005
Max storico: 98689
1973
Tendenza
82Seconda fase: tra il 1971 e il 1981 vi è stata una tendenza a declino nel numero dei
residenti (-2,5%); dalla metà degli anni ’70 è in atto un lento decremento dopo aver
avvicinato la soglia dei 100000 abitanti nel 1973.
Popolazione residente a Como nei Censimenti ISTAT 1951-2001 e relative variazioni
Anno di Censimento
Popolazione residente
Variazione rispetto al censimento del
precedente
Variazione rispetto al censimento del 1951
assoluta % assoluta %
1951 70.447 - - - -
1961 81.983 +11.536 +16,4 +11.536 +16,4
1971 97.996 +16.013 +19,5 +27.549 +39,1
1981 95.571 -2.425 -2,5 +25.124 +35,7
1991 87.059 -8.512 -8,9 +16.612 +23,6
2001 78.680 -8.379 -9,6 +8.233 +11,7
Fonte: Ufficio di Statistica, Comune di Como, 2005
Terza fase: tra 1981 al 2001 la città ha subito un deciso calo di residenti, con una
perdita di 16891 residenti (pari ad un –17,7%.)
In questo periodo si sono persi oltre i 2/3 dei residenti guadagnati tra il 1951 e il 1971.
A contribuire a tale calo una combinazione di fenomeni: calo delle nascite in Nord Italia
in genere (ma soprattutto le aree urbane) e lo spostamento della popolazione dalla città
verso le aree circostanti (fenomeno di campagna urbanizzata, di peri-urbanizzazione e di
metropolizzazione del territorio) causata sia dal cambiamento dello stile di vita delle
persone (ricerca della salubrità e della tranquillità, preferenza verso case di proprietà,
ricerca di aree verdi, massiccia motorizzazione privata), sia dallo spostamento delle
attività produttive.
83Questo fenomeno va tuttavia inteso come un allargamento della città oltre i suoi confini
comunali, più che come un vero e proprio spopolamento.
Per la popolazione che si è spostata la città è comunque rimasta il baricentro della vita
economica, scolastica e culturale, ma anche il fulcro dei servizi e dello svago (il
fenomeno del pendolarismo, la crescita di “city-users”).
Popolazione residente a Como (periodo 1981-2003)
50000
55000
60000
65000
70000
75000
80000
85000
90000
95000
100000
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
anni
popo
lazi
one
Fonte: Ufficio di Statistica Comune di Como, 2005
Si potrebbe anche aggiungere che vi sono segnali di una possibile quarta fase, nei
prossimi tempi, caratterizzata dai seguenti fenomeni:
continuazione di denatalità o addirittura un’ulteriore accentuazione, qualche
compensazione numerica dovuto ai nuovi residenti immigrati (soprattutto ex-CE)
longevità e invecchiamento della popolazione, con implicazioni significative per tutta
l’economia, in particolare per i servizi sanitari e socio-assistenziali
una certa decentralizzazione del commercio (grande distribuzione, big stores…) e dei
servizi, con nuove modalità (telematica, a domicilio, door-to-door).
un’accentuazione della fuga dei residenti nativi dal nucleo civico urbano (centro)
verso semi-periferie e periferie urbane ed extra-urbane ed una maggiore
accumulazione degli immigrati (soprattutto extra-CE) nelle zone del centro.
Tendenza
84Nel caso della città di Como è indubbio che è in atto un marcato e costante processo di
invecchiamento della popolazione: la popolazione anziana9 si è incrementata del 150%
tra il 1951 e il 2001, di fronte ad un incremento medio di popolazione pari all’11,7%;
nello stesso periodo, la popolazione giovane10 è invece diminuita di circa 22%.
Tra il 1951 e il 2001 il tasso di incidenza percentuale degli anziani sulla popolazione
cittadina è poco più che raddoppiato passando dal 10,2% al 22,9%, mentre quello dei
giovani è diminuito di 1/3, passando dal 16,9% all’11,8%.
L’indice di vecchiaia della popolazione11 si è mantenuto costante tra il 1951 e il 1971 su
valori relativamente bassi, per poi iniziare a crescere tra 1971 e 1981; dal 1981 in poi si
è più che raddoppiato, arrivando a 194,2 (ossia quasi 2 ultra 65enni per 1 minore di 15
anni).
Residenti con età inferiore ai 15 anni e maggiore di 64 anni (censimenti ISTAT 1951-2001)
0
2000
4000
6000
8000
10000
12000
14000
16000
18000
20000
1951 1961 1971 1981 1991 2001
<15 anni >64 anni Poli. (>64 anni) Poli. (<15 anni)
Fonte: Ufficio di Statistica Comune di Como, 2005
9 Con un’età dai 65 anni in su. 10 Con un’età compresa tra 0 e 14 anni 11 L’indice di vecchiaia esprime il numero di anziani per ogni 100 giovani. Si calcola come rapporto: ultra 65enni/minori di 15 anni * 100.
Tendenza giovani
Tendenza anziani
85Percentuale di giovani, anziani e indice di vecchiaia
(censimenti ISTAT 1951-2001)
60,270,8 65,2
83,7
150,1
194,2
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
1951 1961 1971 1981 1991 2001
anni
%
0
50
100
150
200
250
Indi
ce
<15 anni >64 anni indice di vecchiaia
Fonte: Ufficio di Statistica, Comune di Como, 2005
Percentuale di giovani, anziani e indice di vecchiaia (Periodo 1991-2003)
0
5
10
15
20
25
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003
anni
%
0
50
100
150
200
250
indi
ce
<15 anni >64 anni indice di vecchiaia
Fonte: Ufficio di Statistica Comune di Como, 2005
86I fruitori dei servizi e delle funzioni cittadini (the city-users) non risiedono solamente
all’interno della città stessa, ma in un vasto territorio attorno, l’area peri-urbana nota
con il concetto di “Sistema Locale del Lavoro” (SLL)12.
La peri-urbanità comasca (“sistema locale di lavoro” o SLL) ingloba 91 comuni della
provincia (su un totale di 163), compresa la città capo-luogo.
Al censimento del 2001 nel SLL di Como risiedevano 412.925 abitanti, pari al 77% circa
della popolazione provinciale e al 4,6% della popolazione regionale. Nel ventennio 1981-
12 I Sistemi Locali del Lavoro (SLL) sono aggregazioni di comuni che derivano da una ricerca condotta da ISTAT ed IRPET. I criteri adottati per la definizione dei Sistemi Locali del Lavoro (SLL) sono: Auto-contenimento, contiguità e relazione spazio-tempo. Autocontenimento indica un territorio dove si concentrano attività produttive e di servizi in quantità tali da offrire opportunità di lavoro e residenziali alla maggior parte della popolazione che vi è insediata; capacità di un territorio di comprendere al proprio interno la maggior parte delle relazioni umane che intervengono fra le località di lavoro e località di residenza. Contiguità significa che i comuni contenuti all'interno di un SLL devono essere contigui. Relazione spazio-tempo denota la distanza e tempo di percorrenza tra la località di residenza e la località di lavoro; tale concetto è relativo ed è strettamente connesso alla presenza di servizi efficienti. In base a questi elementi si è giunti a determinare tramite apposite tecniche statistiche di clusterizzazione 784 SLL esaustivi dell'intero territorio nazionale.
Città di Como
Sistema di lavoro locale (SLL) di Como
(peri-urbanità comasca)
872001, la città ha perso la propria popolazione (-17,7%), mentre i 90 comuni della peri-
urbanità (SLL) hanno guadagnato (+12%).
Con i suoi 78.680 residenti la città di Como pesa solo il 19% circa della popolazione della
sua peri-urbanità (SLL) che invece ospita il resto, relativamente più giovanile (rispetto ai
residenti della città capo-luogo), che utilizza il polo urbano di Como.
Percentuale (%) di popolazione “giovane” e “anziana” residente nel Comune di Como, nei restanti 90 comuni del SLL e nel complesso del SLL di Como
11,8
22,9
14,016,1
13,6
17,4
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
giovani anziani
%
Como SLL (esclusa Como) SLL
Popolazione residente nei ambiti territoriali della Provincia di Como
Fonte: Ufficio Statistico della Regione Lombardia, 2005
In altre parole, la città di Como ottiene qualche vantaggio per l’indotto che si crea dal
movimento di questi ‘utilizzatori della città’ (city-users); però deve anche sopportare le
pressioni da questa massa di persone sulle infrastrutture e, soprattutto, sull’eco-sistema
urbano senza poter contare su di loro in quanto residenti e contribuenti.
Area 1981 1991 2001 Variazione % della popolazione
1981-1991
1991-2001
1981-2001
Città di Como 95.571 87.059 78.680 -8,9 -9,6 -17,7
90 comuni del SLL 298.304 314.767 334.245 +5,5 +6,2 +12,0
Totale SLL Como 393.875 401.826 412.925 +2,0 +2,8 +4,8
Restanti comuni della provincia 117.550 120.321 124.575 +2,4 +3,5 +6,0
Totale Provincia di Como 511.425 522.147 537.500 +2,1 +2,9 +5,0
88
4.3. Mobilità e Turismo
Turismo necessita anzitutto di un supporto adeguato per quanto riguarda l’accessibilità.
Le difficoltà di accesso (code e tempi elevati, scomodità dei mezzi di trasporto, ecc.)
costituisce uno dei principali motivi per cui un turista può rinunciare ad una determinata
meta, anche se questa risulta attrattiva, interessante e suggestiva.
Dopo che il turista ha raggiunto la sua meta ha poi bisogno di circolare dentro la città e
nei dintorni in modo sicuro e comodo.
Nel turismo urbano il ruolo della circolazione interna è cruciale; il valore turistico si
erode se vi sono dei problemi di traffico, ritardi, inquinamento, rumori e stress; per
questo il sistema di circolazione interna della destinazione turistica deve possedere
standards di sicurezza e efficienza più elevata possibile.
Il nucleo antico del centro urbano di Como in sé è una grande risorsa per il turismo; altre
risorse paesaggistiche e monumentali di interesse turistico sono ubicate dentro la città e
nei dintorni, nelle aree limitrofe e poco distanti.
Le sponde cittadine del lago costituiscono forse la risorsa turistica più attraente; sono
quasi contigue al nucleo storico urbano (però la contiguità con nucleo urbano è
disarticolata dal traffico intenso sulla strada principale che separa la città dal lago e
tende ad inibire proprio quel tipo di mobilità che turismo urbano richiede: mobilità non
motorizzata, movimenti ciclo/pedonali).
Pur possedendo una cornice paesaggistica tra le più suggestive d’Italia e del mondo,
Como non è una piccola cittadina turistica da cartolina; è una città di medie dimensioni,
un capo-luogo di provincia densamente abitata, il polo di riferimento di un distretto
industriale, il polo di servizi e il punto di riferimento culturale e commerciale per un
vasto territorio (SLL) e una città di transito vicino alla frontiera (Italia-Svizzera).
Naturalmente, la domanda di accesso a Como e della mobilità dentro/attorno Como
rimangono molto elevati in tutte le stagioni.
La morfologia del territorio e l’impianto urbano della città presentano seri limiti per una
fluida circolazione di una grande quantità di persone (residenti+turisti+residenti
SLL+pendolari+visite occasionali per lavoro da altre parti) e mezzi motorizzati e non.
89
4.3.1. Accessibilità
Entro il raggio di 100 km dalla città di Como vi sono ben quattro aeroporti.
L’aeroporto più vicino (29 km.) è quello di Lugano (Svizzera), piccolo e regionale oltre il
confine (ITA-CH); però non ha sufficienti collegamenti europei ed internazionali.
L’aeroporto più lontano è quello di Bergamo (Orio al Serio) che dista circa 93 km; più
usato dai trasportatori di merci (cargo), charter (comitive turistiche) e altre compagnie
minori con voli a basso costo; collegamenti limitati dentro e fuori Italia.
L’aeroporto cittadino milanese di Linate è abbastanza utilizzato dai viaggiatori italiani
ed europei, dista circa 68 km. dalla città di Como.
L’aeroporto di Malpensa dista 60 km. Da Como; è l’aeroporto di più importante per tutti
i collegamenti nazionali ed internazionali; l’unico aeroporto collegato tramite le
Ferrovie Regionali (Ferrovia Nord) con la città di Como (Como-Saronno-Malpensa).
90Le principali vie d’accesso e direttrici di traffico motorizzato:
• la direttrice da Bellagio (via Torno – SS 583 Lariana) fra il Lario e il monte Bolletto • le direttrici da Erba e Bergamo (via Rienza - SS 342 Briantea) fra il monte Bolletto e il
monte Tre Croci • le direttrici da Cantù, Milano e Varese (Napoleona e Madruzza, SP 36 Canturina, SS
342 Briantea) fra il monte Tre Croci e il monte Caprino • le direttrici da Mendrisio (Svizzera) e Menaggio (via Borgovico – SP 71 Vecchia Regina)
fra il Monte Olimpino e il Lario.
91Como è inoltre servita sia dalle Ferrovie dello Stato (linea internazionale Milano-
Lugano) che dalle Ferrovie Regionali (Ferrovie Nord: linea Milano-Saronno-Como, con
capolinea a Como Lago)…
FERROVIA
…oltre a possedere un importante punto di imbarco della Navigazione Lago di Como.
92Da tutti i numerosi collegamenti stradali, da due collegamenti ferroviari, e da
collegamenti di battelli per diverse località sulle sponde lariane, si stima che i flussi
giornalieri di pendolari siano molto intensi e corposi: mediamente ogni giorno circa
70.000 persone non residenti nel Comune di Como in entrata (verso la città di Como) e
ogni giorno mediamente circa 15.000 persone residenti nel Comune di Como in uscita
(verso altre direzioni) che poi alla fine giornata costituiscono il flusso in entrata (verso la
città).
Fonte: Ufficio Statistico della Regione Lombardia, 2005
(*i valori del 2001 sono stime basate sui dati di popolazione)
Si può dire nel complesso che il numero totale di pendolari è rimasto negli ultimi 20 anni
sostanzialmente stabile.
La tendenza nel tempo è verso una lieve diminuzione dei pendolari in entrata e un lieve
aumento dei pendolari in uscita (sintomo della riduzione relativa di lavoro, affari e
formazione in città).
I pendolari lineari (persone che partono al mattino e ritornano la sera) rappresentano
tuttavia soltanto una parte degli spostamenti complessivi all’interno della città di Como
durante tutto l’arco della giornata.
Pendolari nel comune di Como*
0
10000
20000
30000
40000
50000
60000
70000
80000
1981 1991 2001
anno
Pendolari non residenti
Pendolari residenti
93Gli spostamenti complessivi (compressi sporadici, occasionali, periodici, pendolari)
hanno invece registrato un costante aumento negli ultimi anni nella zona centrale del
comune di Como noto anche come Convalle per la sua configurazione.
Flussi giornalieri totali nella convalle
0
50000
100000
150000
200000
250000
Flussi giornalieri feriali inentrata
Flussi giornalieri feriali inuscita
Flussi giornalieri ferialibidirezionali
1995
2002
Fonte: Agenda 21 Como, “Rapporto sullo stato dell’ambiente”, 2003
Come si vede nel periodo di 7 anni tra il 1995 e il 2002 si è registrato un forte aumento
dei flussi di circa il 17%.
La grande massa di lavoratori e di fruitori di servizi (e anche i visitatori), che
giornalmente entra nella città sta portando quindi negli ultimi anni alla saturazione
delle infrastrutture di accesso, in particolar modo di quelle stradali.
Un potenziamento infrastrutturale per migliorare l’accessibilità è tuttavia reso difficile
dalla particolare conformazione orografica in cui La zona centrale di Como (Convalle) è
inserita: è limitata a nord dal lago, e nelle tre restanti direzioni, da alti colli.
Inoltre tutta l’area periferica di Como è fortemente urbanizzata, e questo rende spesso
molto problematici anche progetti di semplice potenziamento (allargamento di strade,
sdoppiamento di binari ferroviari, ecc.).
Verranno comunque realizzate in futuro alcune opere importanti: la Variante Briantea e
la Tangenziale Sud di Como e la Metrotranvia, ovvero un sistema di metropolitana
leggera nella città.
94Principali nodi critici del traffico veicolare in città
Le opere pianificate per il miglioramento
Fonte: Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (marzo 2002)
95
4.3.2. Circolazione interna
Il territorio di Como può essere suddiviso in tre aree principali: l’area di Convalle (zona
centrale), l’area di Albate, Camerata e Prestino, a sud e caratterizzata da insediamenti
di tipo produttivo e residenziali, l’area di Ponte, Chiasso, Sagnino, Olimpino e
Tavernola, situata a nord-ovest e caratterizzata da insediamenti di tipo residenziale.
L’area Convalle (centro-città e periferie vicine) è caratterizzata da strade a capacità
limitate, dovute alle caratteristiche della carreggiata (e auto in sosta).
Una buona parte di questa area è “zona a traffico limitato” e ha molti parcheggi solo a
pagamento; nonostante ciò il flusso di traffico veicolare è quasi sempre intenso durante
la giornata, con problemi di congestione durante le ore critiche.
Convalle
96Intorno alla città murata i veicoli possono percorrere il cosiddetto “girone” in un unico
senso di marcia, in senso antiorario.
Si tratta di una sorta di circonvallazione interna, che da un lato ha permesso una
relativa fluidità del traffico (che è sempre più congestionata e critica), ma dall’altro ha
reso particolarmente complicati gli spostamenti in direzione contraria e, soprattutto, ha
disarticolato il centro-città creando una sorta di barriera di flusso intenso di traffico
motorizzato tra lago e nucleo storico urbano e tra le varie aree del centro civico.
Il traffico nella città di Como è quasi del tutto motorizzato e particolarmente
atomizzato (automezzi private, spesso con una sola persona a bordo) nonostante due
concrete possibilità nell’ambito territoriale intra-comunale: ciclo-pedonalità (per tutta
l’area di centro-città e anche per dintorni) e trasporto pubblico (autobus e treni).
Fonti: SPT linea, 2003
“La qualità della Vita a Como”, Comune di Como, Ufficio statistica, 2001
Il trasporto pubblico urbano gestito dalla Società Pubblica Trasporti (SPT) ha registrato
negli ultimi anni un leggero ridimensionamento in termini di viaggiatori trasportati.
Viaggiatori Trasportati dalla Società Pubblica Trasporti (SPT)*
7500000
8000000
8500000
9000000
9500000
10000000
10500000
1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002
97Anche l’offerta di servizio (km di rete urbana serviti dai mezzi pubblici) è lievemente
diminuita negli ultimi anni (131,9 km nel 1990, 113,7 km nel 2000*), così come è
lievemente diminuita la velocità media di un autobus pubblico (16,1 km/h nel 1990,
15,99 km/h nel 2000*); forse per l’intensità di traffico e per la congestione.
Ha subito invece un notevole incremento il prezzo medio dei biglietti, passando da 0,52
€ nel 1990 a 0,90 € nel 2000*, rendendo questo servizio più impopolare.
Le cause di questo progressivo ridimensionamento del servizio pubblico sono molteplici,
ma possono essere riassunte in seguenti punti:
l’insufficienza di corsie preferenziali per il trasporto
l’urbanizzazione frammentata degli ultimi anni sulle fasce collinari adiacenti alla
Convalle, la tortuosità dei percorsi
la mancanza di un impegno serio verso l’intermodalità e verso una sinergia operativa
con altri circuiti (navigazione, ferrovie, autostradale, servizi di lungo raggio in
provincia e regione…) ha contribuito all’isolamento del servizio di trasporto urbano.
la persistenza dei costumi pro-automobile (status symbol, moda…) e la mancanza
generale di una sensibilità per l’ambiente e per la salute (e sicurezza) pubblica.
Le conseguenze della preponderanza del traffico privato motorizzato si vedono nelle
situazioni (odierni) di inquinamento acustico, inquinamento aereo, congestione e
difficoltà di navigazione, e soprattutto, la sicurezza e la salute pubblica.
L’automobile è sempre il mezzo maggiormente usato dai pendolari, ad eccezione dei
trasporti interni (nucleo storico urbano) in cui è inferiore, in termini relativi, al
trasporto tramite altri mezzi (moto, biciclette o a piedi); ma in termini assoluti è
impressionante il volume del traffico di automobili che circolano nelle parti interne
della città.
Oltre al traffico pendolare proveniente da altri comuni limitrofi anche il traffico interno
della città di Como è quasi del tutto motorizzato e particolarmente atomizzata
(automezzi private, spesso con una sola persona a bordo).
98Questa situazione ha portato stress e rischi: più di 700 tra morti e feriti ogni anno nel
Comune di Como, come dire circa due incidenti gravi al giorno (compresi i gironi delle
feste comandate).
Incidenti stradali con morti o feriti
444 463
406 427
511
640689
730 716673
707
0
100
200
300
400
500
600
700
800
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
Fonte: La qualità della vita a Como, 1990-2000, Comune di Como, Ufficio Statistica, 2001; aggiornamento dati comune di Como, Ufficio Statistica, 2003
Per quanto riguarda il trasporto su ferro, all’interno del territorio del Comune di Como
sono presenti tre stazioni delle Ferrovie dello Stato (linea verde nella mappa) sulla linea
internazionale Milano-Lugano (Svizzera).
Le Ferrovie del Nord (linea azzurra nella mappa) hanno invece due stazioni in centro
(Como Nord Lago e Como Nord Borghi) e due stazioni nei quartieri periferici (Como Nord
Camerata e Grandate Breccia).
99
La presenza di due linee ferroviarie e di numerose stazioni all’interno del territorio
comunale non è stata tuttavia ancora fruita bene per migliorare il traffico, né è
probabilmente fruibile senza interventi strutturali sulle linee e sulle stazioni.
Il carico veicolare sulla città rimane quindi estremamente elevato e, fatto ancora più
preoccupante, in continuo aumento.
Perciò sono stato progettate due opere per allentare la pressione della domanda di
mobilità interna (inter-comunale) e periferica (extra-comunale limitrofa).
100La variante Briantea e la Tangenziale Sud di Como si inseriscono nel più ampio progetto
della Pedemontana, il collegamento autostradale che collegherebbe la regione dei laghi
lombardi (e quindi Malpensa) a Bergamo.
Il sistema servirebbe soprattutto ai traffici interbacino di persone e di merci che si
svolgono tra la Brianza, le aree più densamente produttive di Como e Varese e l’isola
bergamasca, realizzando un corridoio ideale che collega Bergamo a Malpensa.
La realizzazione del sistema consentirebbe inoltre di intervenire contemporaneamente
con importanti opere di riqualificazione ed adeguamento delle reti locali, puntando alla
realizzazione di una rete viabilistica integrata.
Nel maggio 2003 è stato ultimato lo studio di fattibilità per la realizzazione di una
Metrotranvia a Como.
L’idea di base è quella di sfruttare le due linee ferroviarie (Ferrovie Nord e FS), che si
inseriscono bene all’interno del tessuto cittadino, per trasformarle in un sistema di
trasporto urbano ad elevata frequenza.
In realtà il progetto non si limiterebbe all’area urbana di Como, ma si dovrebbe
estendere per consentire collegamenti più rapidi con le città di Olgiate Comasco,
Lomazzo e Cantù.
Nello studio di fattibilità sono state analizzate 11 alternative progettuali, che
presentano varie opzioni riduttive rispetto allo schema completo della rete.
Analizzando i vari aspetti (economici, sociali, ambientali) che sarebbero influenzati dalla
realizzazione delle varie alternative, è emerso come le tratte che presentano più
vantaggi sono la Como-Olgiate Comasco e Como-Cantù, mentre la tratta Como-Lomazzo
presenterebbe meno vantaggi sul territorio.
Non è tuttavia esclusa la realizzazione dello schema completo che porterebbe a Como
un sistema complesso di metropolitana leggera.
101Tratti potenziali esaminati nelle alternative di tracciato
Schema completo della rete
102Il progetto della Metrotranvia è ancora nella sua fase di studio preliminare, e per la sua
realizzazione necessita di fondi che non possono provenire dal solo Comune di Como.
Occorrerà quindi una politica integrata di investimento tra Comune, Provincia e Regione.
Non è possibile allo stato attuale prevedere i tempi di realizzazione per questa opera.
E’ indubbio tuttavia che un’opera di questo tipo porterà grossi benefici in termini di
riduzione della congestione veicolare sia nelle aree periferiche sia nella zona centrale
della Città di Como.
Anche una corretta gestione della sosta, soprattutto nei parcheggi di interscambio con
linee di servizio pubblico (fermate di autobus e treni) sarebbe importante in un ottica di
accessibilità e mobilità sostenibile nella città.
Gestione della sosta nel Comune di Como
9207
450
106679432
920
11967
0
2000
4000
6000
8000
10000
12000
14000
Parcheggi in areaConvalle
Parcheggi diinterscambio
Totale parcheggi nelComune di Como
1994
2002
Fonte: elaborazioni sulle informazioni da uffici comunali, Comune di Como, 2005
Il più che raddoppiamento dei posti auto nei parcheggi di interscambio negli ultimi anni
(1994-2002) è senza dubbio un segnale nella giusta direzione, anche se è doveroso
constatare come il loro numero sia ancora dieci volte inferiore rispetto alle possibilità di
parcheggiare nell’area centrale.
In queste condizioni è evidente come la grande massa di utenti stradali (lavoratori o
visitatori) sia ancora persuasa (e costretta) a raggiungere il centro direttamente con il
proprio automezzo.
103Per tentare di alleviare il carico veicolare nell’area Convalle, il Comune di Como ha
adottato una politica di pagamento (pricing) sulla sosta.
Parcheggi su strada in area Convalle
5736
1140 1041
3585
367
2270
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
7000
Sosta libera Sosta a disco Sosta a tariffa
1994
2002
Fonte: elaborazioni sulle informazioni da uffici comunali, Comune di Como, 2005
I risultati non sono stati finora quelli sperati, e questo perché sia i lavoratori che i
turisti, in mancanza di alternative, si adeguano e pagano (di malumore) la sosta.
La politica di sosta a pagamento ha infatti senso solo se accompagnata da massicci
investimenti per offrire un’offerta alternativa di trasporto a chi vuole raggiungere Como.
Senza questi investimenti è difficile ottenere una effettiva e duratura riduzione della
pressione veicolare sul centro città.
La situazione attuale a Como in riguardo alla mobilità presenta quindi un livello di
sostenibilità piuttosto basso.
I sistemi di trasporto alternativi al trasporto privato motorizzato (treno, trasporto
pubblico urbano, bicicletta, trasporto pedonale, trasporto lacustre) non sono stati
adeguatamente incentivati negli ultimi anni.
La mancata riduzione sostanziale di molte esternalità negative (congestione,
inquinamento atmosferico e acustico, incidentalità, ecc.) non ha permesso finora ai
trasporti di essere un settore in grado di aiutare l’industria turistica.
104
SINTESI DELL’ANALISI E VALUTAZIONE COMPLESSIVA
SUL SISTEMA-LUOGO CITTÀ DI COMO E SULLO
SVILUPPO SOSTENIBILE DEL TURISMO
105
Forza del luogo-sistema Como Implicazioni per il business del turismo
Bellezza del paesaggio naturale Risorsa primaria; fattore unificante ed identitario; necessità di attenta gestione
Visibilità e prestigio internazionale Leva promozionale
Popolazione produttiva ed imprenditiva Potenzialità per creazione di nuove imprese legate al turismo
Compattezza strutturale e rilevanza estetica del nucleo storico urbano
Locazione ideale per l’implementazione di eventi ricreativi/turistici e commerciali Oasi/fulcro per tutti gli assi e percorsi del turismo urbano Attrattiva per turismo scientifico e culturale Supporto per l’assetto identitario locale e per la coesione sociale
Relativa prosperità locale
Una certa continuità nella domanda domestica di (alcune) attività ricettive/ricreative e servizi Una certa disponibilità di risorse per nuovi investimenti Decoro e dignità sociale
Popolazione con senso estetico Mantenimento di arredo e addobbi urbani, decoro sociale La “cultura del bello”: valore aggiunto per la destinazione turistica
Istituzioni economiche e sociali Pluralità di enti e associazioni su cui ritagliare eventi/azioni ad hoc e ottenere collaborazioni preziose Possibile coesistenza di attività di nicchia in una pluralità di settori
La mitezza del micro-clima Favorisce il prolungamento della stagione turistica e lo sviluppo del turismo legato al relax Garantisce la vegetazione intra-urbana ed estetica del paesaggio
Alcune produzioni tipiche (seta, tessuti pregiati ecc.)
Possibilità di percorsi tematici Distretto di eccellenza su cui far convergere attività turistiche e commerciali
Ubicazione e collegamenti (stradali, ferroviari…)
Sviluppo del turismo radiante: punto di partenza/arrivo per aree a medio/lungo raggio Sviluppo del turismo itinerante: offerta turistica a livello internazionale come nodo importante di un circuito ben più ampio dei propri confini
106
Debolezze del luogo-sistema Como Implicazioni per il business del turismo
Traffico motorizzato eccessivo
Impoverisce il valore del contesto e deteriora l’immagine del luogo Allontana il turista che cerca salubrità Riduzione della fruibilità del paesaggio e delle risorse culturali locali
Periferia urbana in totale dissonanza con un nucleo urbano con aspirazioni turistiche e culturali
Elemento di degrado sociale ed insicurezza e di erosione del valore della cornice estetica
Ecosistema urbano stressato Rischio degrado dell’intero habitat Si abbassa la possibilità di promuovere high-quality place-brand
Istituzioni culturali (università, centri culturali e scientifici…) senza profilo e visibilità
Alcune tipologie di turismo di nicchia non adeguatamente supportate Vita culturale fiacca
Nucleo storico urbano con scarsa vitalità civica e culturale (troppi uffici e negozi, poche residenze)
Mancanza di potenzialità ricettive (e.g. locande tipiche, bed & breakfast ecc. in centro urbano) Costi immobiliari alti, spostamento di attività verso l’esterno Spirito vitale della città assente e minore attrazione per turisti
Declino demografico, alti costi per vivere
Mancanza di vitalità, fuoruscita dei residenti e indebolimento del capitale umano locale Non si raggiunge target di turisti con bassa possibilità di spesa Diminuzione della durata del soggiorno (permanenza turistica) Preclusione del turismo giovanile e ulteriore de-vitalizzazione della città
Prevalenza di immagine effimera e culturalmente poco consistente
Brand-image limitante e vulnerabile
Vita serale e civica poco percettibile Manca elemento attrattivo per turista occasionale o di passaggio
Retroterra produttivo (industriale e manifatturiero) in difficoltà dovuto alla competizione globale
Contrazione della fascia del turismo d’affari Erosione del potere d’acquisto locale e perdita di offerta anche per i locali
Poca coerenza inter-funzionale tra vari enti e soggetti istituzionali ed associativi
Difficoltà di pensiero strategico ed organizzativo per il luogo sistema Difficoltà ad avere feedback su differenti comparti economici (compreso il turismo) Difficoltà a promuovere il place-brand
107
Opportunità e potenzialità del luogo-sistema Como
Implicazioni per il business del turismo
Scelta per insediamenti ed investimenti nella knowledge economy (ricerca, design, formazione…)
Creazione di indotto per molteplici settori legati al turismo, commercio e servizi Abbattimento dell’effetto stagionalità nel turismo Veicolo pubblicitario che si autoalimenta Riqualificazione delle risorse umane locali Arricchimento della vita civica e culturale, con notevole valore aggiunto per il turismo
Città universitaria residenziale
Indotto per molteplici settori del commercio e dei servizi, e cospicui benefici per il turismo Abbattimento dell’effetto stagionalità (visite da parenti e amici di studenti, via-vai di studenti in programmi di scambio, via-vai di studiosi e docenti) Vitalità e creatività nel luogo-sistema Veicolo pubblicitario che si autoalimenta
Sede di numerosi eventi ed incontri (festival, mostre, convegni…) di alto profilo
Creazione di indotto per molteplici settori Abbattimento dell’effetto stagionalità Veicolo pubblicitario che si autoalimenta Place-brand di alto profilo
Città laboratorio per esperimenti su eco-innovazione urbana
Città leader per la qualità della vita e del contesto Place-brand di alto profilo
Fruizione della varietà di attrattive turistiche (Spina Verde, Brunate, percorsi storici, urbani, naturalistici, shopping…)
Forte attrattività per visitatori di vari segmenti e in varie stagioni
Promozione cultuale e commerciale dei settori industriali storicamente noti per prodotti di alta qualità (seta, tessuti pregiati, meccanica)
Place-brand di alto profilo
108
Rischi e minacce per il luogo-sistema Como
Implicazioni per il business del turismo
Ulteriori abbassamenti della qualità (o addirittura il collasso) dell’eco-sistema urbano
Grave perdita per tutti i settori legati al turismo Fuoruscita di residenti e operatori economici locali Place-brand negativo
Gravi disagi del sistema di approvvigionamento dovuto a congestione del sistema infrastrutturale
Degrado della qualità del vivere per i residenti e per i visitatori Perdita di richiamo come destinazione turistica Place-brand negativo
Invecchiamento della popolazione e destabilizzazione demografica
Minore attrazione turistica (perdita non solo del turismo giovanile ma anche di un’ampia fascia che cerca vitalità e varietà) Aumento della percezione di vita civica statica; conseguenze negative per place-brand Maggiore necessità per oneri legati ai servizi socio-assistenziali e minore risorse per attività produttive legate al turismo ed altre attività produttive
Mono-cultura turistica, monotematica offerta Si accentua la politica di promozione turistica solo su turismo d’elite o congressuale Gravi perdite di altri potenziali visitatori ed investitori
Perdita di competitività per costi e per offerte Meno affari, meno occupazione, meno redditi, meno investimenti
Limitazione del ruolo della città come punto di approdo e transito di destinazioni limitrofe (Cernobbio, Menaggio, Bellaggio…)
Maggiore stress a fronte di minori guadagni
Declino del retroterra produttivo-manufatturiero oltre a quello rurale (già perduto)
Meno disponibilità di risorse per diversificazione imprenditoriale Meno richiesta locale di servizi ricreativi e ricettivi; meno affari per il settore turismo Riduzione del turismo legato agli affari e agli aspetti della produzione specifica locale
Concentrazione degli immigrati nel centro-città; multi-culturalità insostenibile
Multiculturalità sbilanciata a scapito dell’assetto identitario locale Tensioni tra immigrati e nativi Seri problemi per il place-brand
109
IMMAGINI ALTERNATIVE DEL FUTURO DEL TURISMO A COMO (SCENARIZZAZIONE)
Sembrerebbe che lo sviluppo sostenibile (eco/socio-compatibile) del luogo-sistema Como
come destinazione turistica dipenda da due principali linee di sviluppo:
un’offerta turistica multi-stagionale (multi-period strategy): arrivi e soggiorni
spalmati su un arco temporale il più lungo possibile, e non concentrata solo durante
le stagioni caratterizzate dal tempo favorevole e fine-settimana
una penetrazione di alte nicchie di tutti i segmenti del mercato turistico (multi-
target): rivolta ai molteplici categorie di turisti, e non focalizzata solamente sul
turismo iper-adulto, o congressuale, o d’affari o di passaggio rapido.
Le tendenze nel turismo urbano comasco sembrano puntare verso un’assoluta brevità del
soggiorno e verso una relativa multi-stagionalità.
La brevità del soggiorno combinata con l’insufficiente multi-stagionalità, come la
situazione attuale, crea problemi di stress ambientale oltre a causare bassi guadagni.
La multi-stagionalità, senza dubbio più benefica per tutti i sub-settori del turismo, è
probabilmente più compatibile con la vita civica locale poiché non sarebbe un effetto
“invasione” di turismo in certi periodi ma una “normalità quotidiana” di stimoli e
confronti costanti tra nativi e visitatori.
La multi-stagionalità turistica crea un terreno migliore per l’economia locale in quanto il
via-vai di persone da diversi contesti vicini e lontani è in grado di promuovere gli affari
locali (tutti i settori del commercio e servizi, forse anche industria e agricoltura).
La multi-stagionalità è potenzialmente più benefica per l’eco-sistema urbano poiché non
creerebbe picchi insopportabili di stress in periodi concentrati (fine-settimana, stagione
alta) e un sollievo in altri, ma una costanza di pressione lungo tutto l’arco dell’anno.
L’impatto di questa costante pressione potrebbe scaturire delle conseguenze positive.
Innanzitutto, visto che la pressione sulle strutture, sugli spazi e sull’ambiente è
costante, e non occasionale o stagionale, gli attori locali (istituzioni, residenti, imprese,
110
associazioni…) sarebbero spinti nella direzione di vivibilità e sostenibilità: più uso di
trasporti pubblici e ciclo-pedonali, più uso di parcheggi-approdo prima di entrare nella
zona centrale della città, più attenzione alle risorse ambientali e paesaggistiche…
In seguito, il comportamento eco-compatibile degli attori locali avrebbe effetti positivi
anche nel comportamento e nella fruizione delle risorse locali da parte dei visitatori.
Così la multi-stagionalità avrebbe le potenzialità per stimolare una strategia
generalizzata di adattamento nella direzione della sostenibilità.
La multi-stagionalità è la potenzialità caratteristica del turismo urbano; infatti, le città
come destinazioni turistiche sono visitate in più stagioni rispetto alle destinazioni extra-
urbane come parchi naturali o aree rurali, mari o monti.
Nel caso di Como la multi-stagionalità è ancora ridotta anche se la tendenza è verso un
lento (e timido) miglioramento.
Inoltre, la città di Como soffre di forti pressioni in brevissimi periodi di tempo (fine-
settimana o feste o giornate di eventi) in tutte le stagioni; si tratta di picchi di stress
periodici anche all’interno delle stagioni ritenute “basse” per il turismo.
La multi-stagionalità turistica a Como è realizzabile, in parte, con delle politiche
culturali che mirano alla diversificazione temporale e tipologica (pluri-tematicità) delle
offerte turistiche.
In questa direzione sembra orientare la politica culturale del Comune di Como:
l’organizzazione di eventi, mostre e manifestazioni di vario genere durante l’anno.
Però le politiche culturali non sono sufficienti per la diversificazione temporale e
tipologica delle offerte turistiche se non vi sono decise azioni imprenditoriali (da parte
di operatori privati e pubblici) nell’inventare nuove offerte, nel ri-confezionare e
predisporre al meglio i vari servizi esistenti e nell’implementare nuove forme di turismo.
Inoltre, sono necessari le politiche ambientali, le politiche urbanistiche e le politiche di
trasporto e comunicazione – in sinergia strategica e operativa con le politiche culturali e
con le azioni imprenditoriali - che possano aumentare qualitativamente e
quantitativamente la valorizzazione e la fruibilità delle risorse del territorio.
111
Le situazione del turismo comasco è sostanzialmente di una mono-tematicità e di
monocultura: si tende a “consumare” la bellezza del paesaggio in modo limitato (quasi
solo il lungo-lago) e si tende ad attirare solo visitatori iper-adulti e una massa di
visitatori “mordi e fuggi” occasionali, di fine settimana o di giorni festivi o di eventi.
Però, grazie agli sforzi culturali del Comune (soprattutto le mostre d’arte e varie e
ripetute manifestazioni culturali), si sta lentamente tendendo verso una discreta
diversificazione dell’offerta; ma vi sono ancora enormi spazi per le migliorie.
Per la sua conformazione fisica e per le sue capacità strutturali la città di Como non è
adatta ad essere una destinazione turistica di massa; ma ha grandi potenzialità come
destinazione d’eccellenza, un luogo come un marchio di prestigio (place-brand).
Nel contempo, il turismo elitario limitato a iper-adulti o di week-end o di giornate
particolari non è benefico per l’economia locale e per la vita sociale, poiché questo tipo
di turismo non è in grado di generare un indotto commerciale e culturale diffuso ed
eterogeneo per lo sviluppo locale (ma è sufficiente per stressare l’eco-sistema urbano e
ad infastidire i residenti locali).
Insomma, lo sviluppo sostenibile del turismo a Como necessità di una alta qualità della
vita urbana e una molteplicità di offerte che possano attirare una grande varietà di
clientela (visitatori) con le capacità economiche (per spendere) e culturali (per gustare
e fruire); in altri termini, gli strati medio-alti di svariati segmenti.
Il futuro del luogo-sistema Como come una destinazione turistica sembra quindi
dipendere da due variabili-chiave che, incrociandosi, darebbero forma a differenti
scenari (immagini alternative):
varietà dell’offerta turistica: opportunità culturali, ricreative, formative; attività
ricettive, civiche e sociali; percorsi innovativi, variegati, integrati; pacchetti
innovativi di turismo e soggiorno…
qualità dell’eco-sistema urbano: qualità delle risorse ambientali, qualità della vita,
tenuta degli assetti idro-geologici, mantenimento e cura del paesaggio naturale, cura
e abbellimento del paesaggio urbano, traffico motorizzato limitato, trasporti
pubblici, mobilità ciclo-pedonale.
112
Scenari per il turismo a Como
Scenario 1: bassa qualità dell’eco-sistema urbano + abbondante varietà di offerta
turistica (scenario tendenziale, da evitare) Scenario 2: bassa qualità dell’eco-sistema urbano + scarsa varietà di offerta
turistica (scenario attuale, da correggere) Scenario 3: alta qualità dell’eco-sistema urbano + scarsa varietà di offerta turistica
(scenario possibile, da non limitarsi) Scenario 4: alta qualità dell’eco-sistema urbano + abbondante varietà di offerta
turistica (lo scenario di riferimento, da perseguire).
Alta qualità dell’eco-sistema urbano
Bassa qualità dell’eco-sistema urbano
Scar
sa v
arie
tà d
ell’
offe
rta
turi
stic
a A
bbondante varietà dell’offerta turistica
3
1 2
4 4
113
PASSI CONCRETI E ATTUABILI VERSO LO SCENARIO DI RIFERIMENTO: LE STRATEGIE PER LO SVILUPPO DELL’ECO-TURISMO URBANO A PER IL PLACE-BRAND DI COMO
Lo scenario attuale del turismo nella città di Como:
o tendenza modestamente positiva per gli arrivi, non abbastanza per la lunghezza
media delle permanenze (soggiorni) con insufficiente multi-stagionalità
o una tendenza decisamente positiva verso l’ampliamento delle offerte turistiche e
culturali, però senza una tangibile tendenza di miglioramento nella qualità della vita.
o in generale, uno sviluppo non abbastanza significativo del settore del turismo; quindi
il turismo non potrebbe rappresentare una valida compensazione per il lento declino
industriale-manifatturiero
o la città di Como (finora) non esprime un marchio prestigioso di luogo-sistema (place-
brand); nonostante una fama della bellezza del suo lago e nonostante la sua
notorietà mondiale (legato soprattutto alle vicende mondane dei VIP del mondo di
spettacolo, moda ecc.) Como non riesce a collocarsi in una posizione distintamente
elevata tra le città italiane ed europee.
Lo scenario ideale e anche plausibile (lo scenario di riferimento):
la città di Como diventa un marchio di distinzione e prestigio come luogo-sistema
(place-brand), sostenuto da una consistenza qualitativa e da un grande volume di
visite da tutto il mondo e una certa frequenza di citazioni nei circuiti nazionali ed
internazionali prevalentemente per motivi culturali, ricreativi, ambientali ed
estetici: città-campione e polo di riferimento per il nuovo distretto imprenditoriale
del tempo libero e della cultura
forti aumenti negli arrivi e nelle presenze con un consistente prolungamento della
permanenza media, spalmata in modo abbastanza equilibrato lungo tutto l’arco di
anno; un grande sviluppo del turismo come volano per altri settori economici, e
compensazione valida per il declino di industrie manifatturiere pesanti non più
competitive.
114
Lo scenario di riferimento (ottimale e plausibile) per lo sviluppo sostenibile del turismo
urbano a Como racchiude due aspetti: uno qualitativo e l’altro quantitativo.
L’aspetto qualitativo riguarda l’eco-sistema urbano; si tratta di una cornice ambientale-
paesaggistico di alto valore, un contesto di elevata qualità dove vivere e lavorare.
La ‘vivibilità’ di un contesto urbano è strettamente connessa con la ‘visitabilità’; il
valore ecologico ed estetico di una città è la sua prima grande “offerta” turistica.
L’aspetto quantitativo invece riguarda tutte altre offerte per visitatori (ma anche
residenti) per ricreazione, relax, cultura e attività varie per il tempo libero.
L’abbondanza delle offerte è in grado di penetrare più segmenti di mercato e di creare
le premesse per l’incremento degli arrivi e per il prolungamento delle permanenze ben
distribuite lungo tutto l’arco di anno, creando effetti benefici per l’economia locale.
Il percorso di possibili e praticabili azioni per partire dallo scenario attuale verso lo
scenario di riferimento è la strategia complessiva per il turismo urbano comasco.
Si tratta di un piano strategico di medio/lungo termine che vuole offrire una chiara
direzionalità strategica (la “bussola”):
1. La comunicazione inter-funzionale costante e il coordinamento operativo tra
soggetti responsabili del turismo, dell’ambiente, dell’urbanistica, delle
infrastrutture, dei servizi e delle attività produttive della città per migliorare
la qualità dell’eco-sistema urbano, per incrementare la fruibilità delle risorse
del territorio per il turismo, per rilanciare il settore del turismo/tempo libero.
2. Informazione e promozione verso l’interno: sondaggi, confronti, incontri e
manifestazioni di vario genere per rendere la cittadinanza partecipe al
progetto turistico-economico della città. Si potrebbe organizzare una giornata
all’anno per presentare alla cittadinanza il bilancio turistico annuale della
città. Queste forme di coinvolgimento cittadino al progetto turismo
faciliterebbero la consapevolezza del proprio luogo-sistema (place-branding
interiore) e potrebbero stimolare lo ‘spirito di imprenditorialità’ (punto forte
della tradizione comasca) attorno al turismo e una nuova sensibilità ecumenica
ed inter-culturale che diffonda la ‘cultura dell’ospitalità’ (punto debole).
115
3. Informazione e promozione verso l’esterno:
• partecipazione nelle fiere del turismo in tutti i mercati internazionali
significativi, con particolare attenzione verso i mercati esteri emergenti
lontani (Asia, America Latina, Australia…)
• partecipazione nelle manifestazioni (fieristiche e altre) regionali e nazionali
• sito web multi-lingue e costantemente aggiornato
• informazione e promozione attraverso cartelloni ordinari e grandi posters
(contenenti immagini suggestive, indicazioni geografiche precise e
manifestazioni/eventi imminenti e/o in corso) in alcuni punti strategici:
— presso gli atri, sportelli e aree commerciali dei nodi di collegamento
ferroviario (FS a Milano e Chiasso, FNM a Milano e Saronno)
— lungo le tratte e soste stradali principali (statali e autostrade) vicino la città
— presso gli sportelli/atri/zone commerciali degli aeroporti (di Milano-Malpensa,
Milano-Linate, Bergamo e Lugano)
— presso gli sportelli e atri dei porti lacustri importanti.
4. Migliorare il sistema di approdo nella città:
• accesso multiplo e multiforme (FS e FNM, trasporti pubblici, trasporti privati)
• istituzione di parcheggi-approdo ed info-point serviti da bus e percorsi ciclo-
pedonali nelle prossimità dei principali approdi e assi (park & ride/bike/walk)
• info-points elettronici, possibilmente alimentati da pannelli fotovoltaici, nei
principali punti di accesso di trasporto collettivo e presso i parcheggi-approdo
• differenziazione dei parcheggi e prezzi in base all’utenza ed alla zona (gratis
nelle aree di interscambio e accesso per incentivare la circolazione interna
con mezzi pubblici o con mezzi non-motorizzati)
• pannelli informativi elettronici, possibilmente alimentati da pannelli
fotovoltaici, su tempi di attesa e percorrenza del trasporto collettivo
• sistema informativo per la gestione del traffico collegato a pannelli a
messaggio variabile (possibilmente alimentati da pannelli fotovoltaici)
• realizzazione di consorzio e piattaforme logistiche per l’ottimizzazione del
trasporto merci nel nucleo urbano (grande trasporto da mezzi pesanti in alcuni
punti di approdo e ri-distribuzione dentro la città con mezzi ecologici)
116
5. Promuovere la mobilità multiforme:
• estensione delle zone a traffico motorizzato vietato e a traffico limitato
• ri-articolazione e compattazione del trasporto intra-urbano con attenzione alla
mobilità ciclo-pedonale (analisi dello stato degli attraversamenti ciclo-
pedonali inter ed intra-urbani, dei punti critici e vulnerabili per passanti ciclo-
pedonali)
• promozione della circolazione interna massimamente ciclo-pedonale
• rinforzi, investimenti e promozione dei servizi di trasporto pubblico intra-
urbano e extra-urbano limitrofe (possibilmente con automezzi ecologici,
elettrici o a sistema Hybrid Synergy Drive)
• miglioramento della fruizione del trasporto collettivo tramite la formulazione
di tariffari flessibili: forme e prezzi di abbonamento e biglietto in base alla
categoria di utenza, al tempo (per volta, per ora, giornaliero, settimanale, bi-
settimanale, mensile) , alla tratta e all’area (gratis o meno caro nelle zone
centrali e nelle aree di rilevanza estetica)
• creazione di percorsi alternativi e integrativi (non-motorizzati), assistiti da
strumenti informativi (totem, wireless) dedicati nelle seguenti direzioni:
o centro-città – Spina Verde
o centro-città – Brunate
o molteplici assi ciclo-pedonali tra centro-città e lungo-lago
o molteplici assi ciclo-pedonali tra la città murata e le periferie
immediate e zone di interesse pubblico (università, ospedali, scuole,
negozi, uffici, cimitero…)
• individuazione di punti/nodi strategici (belvedere, incrocio di piste..) e
dotazione infrastrutturale (minima e leggera) per creare aree multi-funzione:
sosta, ricreazione, informazione, sightseeing, percorso ginnico-sportivo…
• campagna di informazione cittadina e sensibilizzazione dell’opinione pubblica:
sondaggi, confronti e organizzazione di incontri e manifestazioni di vario
genere per rendere la cittadinanza partecipe al progetto ciclo-pedonale e alle
aspirazioni culturali, ecologiche e salutari della città; si potrebbe anche
organizzare una giornata all’anno per presentare alla cittadinanza il bilancio
annuale della mobilità sostenibile (in un quadro comparativo con altre città).
117
6. Valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche:
• creazione di un atlante analitico (ed inventario critico) di tutti i monumenti,
siti e aree di interesse storico, archeologico, artistico e paesaggistico
• inclusione di monumenti, siti e aree in percorsi e circuiti ciclo-pedonali
• creazione e distribuzione di materiale informativo (depliant, posters) sulle
risorse culturali e paesaggistiche della città e sui percorsi/circuiti ciclo-
pedonali che collegano
• segnalazione visibile dell’ubicazione delle risorse culturali e paesaggistiche
7. Calendarizzazione di tutti gli eventi nella città:
• creazione di un principale calendario multi-tematico (tutti eventi e
manifestazioni nella città, mese per mese)
• calendario multi-culturale (almeno una più importante manifestazione festiva
e culturale di ogni gruppo etnico/nazionale presente nel territorio urbano, da
organizzare con la collaborazione delle associazioni che rappresentano varie
comunità etniche/nazionali), inserito nel principale calendario multi-tematico
• uso del calendario come strumento di marketing urbano: graficamente ben-
curato, distribuito in forma cartacea (calendario murale, poster, brochure,
depliant) a tutti i cittadini e a tutti i locali pubblici, e diffuso on-line
8. Ri-qualificazione delle risorse umane: formazione/aggiornamento breve,
mirata e periodica per tutto il personale del settore turismo, coinvolto nelle
attività ricettive, ricreative, commerciali e di servizio
9. Continua consultazione e collaborazione con enti scientifici (sedi universitarie,
scuole superiori, centri di ricerca…) e con le associazioni, sindacati e consorzi
coinvolti nelle attività culturali e turistiche nella città per analisi e valutazione
di ogni singola realtà e progetto, per le nuove progettualità, anche di grande
respiro e di lunga portata (ad esempio: le idee per il recupero delle are
industriali dimesse; l’idea di istituire nella città di Como un’Academia
dell’Estetica per alta formazione, ricerca, design ecc.attorno la “cultura, scienza
e tecnologia del bello” o l’idea di fondare un Istituto per l’Economia Sostenibile
o il Centro Studi per l’Ecologia Urbana).
118
8. RIFERIMENTI E FONTI
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ACEA, the European Automobile Manufacturers Association, represents the 13 major European car, truck and bus manufacturers in the EU
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L'Automobile Club d'Italia è un ente pubblico non economico senza scopo di lucro, che istituzionalmente rappresenta e tutela gli interessi generali dell'automobilismo italiano, del quale promuove e favorisce lo sviluppo
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Created in 1985, the Assembly of European Regions brings together 250 regions from the 30 countries and 13 interregional organisations. Its vocation is: to promote regional democracy and subsidiarity, to enhance the political role of the regions of Europe, support the regions in the process of European enlargement and globalisation, to develop interregional cooperation at the service of citizens
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The Best Practices and Local Leadership Programme (BLP) is a global network of training and leadership development organisations dedicated to improving living conditions of people. It does so by identifying, analysing and disseminating lessons learned from actions that have made a lasting contribution to quality of life and the sustainability of our cities and communities
• www.carfree.com
Carfree.com is dedicated to the proposition that urban life is not only possible but also better if transport is organized so that private automobiles are not used on the city's streets
• www.ceroi.net
The Cities Environment Reports on the Internet (CEROI) Programme works within the framework of Local Agenda 21 to facilitate access to environmental information for sound decision-making and general awareness-raising in cities
• www.cities21.com
ICLEI—Local Governments for Sustainability is an international association of local governments and national and regional local government organizations that have made a commitment to sustainable development. More than 475 cities, towns, counties, and their associations worldwide comprise ICLEI's growing membership. ICLEI works with these and hundreds of other local governments through international performance-based, results-oriented campaigns and programs
• www.cittamobile.it
L'Associazione delle Città italiane per la mobilità sostenibile e lo sviluppo dei trasporti - ONLUS, è stata formalmente costituita, fra i 14 Comuni capoluogo delle aree metropolitane, come naturale evoluzione del lavoro comune per il miglioramento delle condizioni della mobilità nelle aree urbane e metropolitane e delle prestazioni ambientali del sistema dei trasporti, portato avanti dagli Assessori alla Mobilità delle Città ormai da tre anni
• www.civitas-initiative.org
CIVITAS - cleaner and better transport in cities - stands for CIty-VITAlity-Sustainability. With the CIVITAS Initiative, the EC aims to generate a decisive breakthrough by supporting and evaluating the implementation of ambitious integrated sustainable urban transport strategies that should make a real difference for the welfare of the European citizen
• www.clickmobility.it
Clickmobility.it è il portale italiano della Mobilità e del Trasporto Passeggeri, un portale verticale di tipo "business-to-business" finalizzato a fornire informazioni ad alto valore aggiunto, promuovere prodotti e servizi specialistici ed offrire servizi di consulenza on-line "profilati" sui diversi segmenti di una comunità virtuale composta dai principali operatori di questo settore
• www.co.camcom.it
Camera di Commercio di Como
• www.colby.edu
Colby is a highly selective liberal arts college offering world-class academic programs, strong international study options, a growing array of community- and service learning-based opportunities, a supportive community atmosphere, and rich opportunities after graduation
• www.comune.como.it
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Eco-Logica Ltd was established in 1993 and since that date has worked with both public and private sector clients, the European Commission, NGOs and community organisations. Eco-Logica consists of a small group of people with broadly based experience in transport, urban and rural planning, environmental management, sustainable development and the practical implementation of high environmental standards in strategic and sectorally-specific policy areas
• www.ewindows.eu.org
EnviroWindows is the European Environment Agency information "marketplace" for businesses, local authorities and their stakeholders. It facilitates access to company's information on products, practices, use of natural resources, and corporate environmental performance. It helps local authorities to communicate with concerned citizens, professionals, policy makers and corporations
• www.ferrovienord.it
Sito istituzionale Gruppo FNM.
• www.fiab-onlus.it
Federazione Italiana Amici della Bicicletta
• www.gdrc.org
The Global Development Research Center is a virtual organization that carries out initiatives in education, research and practice, in the spheres of environment, urban, community, economy and information, and at scales that are effective
• www.gva.ch
Geneva International Airport
• www.ifeh.org
The Federation works to disseminate knowledge concerning environmental health and promote co-operation between countries where environmental health issues are transboundary. It promotes the interchange of people working in this sector and the exchange of Member's publications of a scientific and technical nature.
• www.istat.it
Istituto Nazionale di Statistica
• www.lac-annecy.com
The official website of Annecy and the surrounding area
• www.lagodicomo.com
Sito di informazione turistica della zona del Lago di Como
• www.lakecomo.org
Sito di informazione turistica dell’assessorato al turismo della Provincia di Como
• www.lakelucerne.ch
Sito di informazione turistica di Lucerna e del suo lago
• www.larioonline.it
Sito di informazione turistica della zona del Lago di Lugano e il lago di Como
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• www.localevaluation21.org
Il metodo Local Evaluation 21 è lo strumento di autovalutazione on line degli enti locali per i processi di sviluppo sostenibile. E’ possibile utilizzare questo strumento gratuitamente per valutare i processi e i progressi in materia di sviluppo sostenibile dalla prospettiva dell’ente locale
• www.lutr.net
The LUTR cluster links several different projects in the area of sustainable urban mobility, including land use, transportation, and the environment. The common objective is to develop strategic approaches and methodologies in urban planning that all contribute to the promotion of sustainable urban development. This includes issues of transportation demands and related land use planning, the design and provision of efficient and innovative transportation services including alternative means of transportation, and the minimisation of negative environmental and socio-economic impacts.
• www.luzern.org
Sito di informazione turistica della zona di Lucerna e del suo lago
• www.movingtheeconomy.ca
To grow the sustainable transportation/New Mobility sector by: Stimulating investment in sustainable transportation/New Mobility Creating meaningful jobs in sustainable transportation/New Mobility Increasing the range of win-win transportation choices Spurring growth and integration of a vital industry cluster that includes telecommunications; goods movement, logistics, and fleet management; businesses and systems for enhancing transit, walking and cycling; new approaches to automobile transport; green land and real estate development; aviation and marine transport; and urban green tourism.
• www.navigazionelaghi.it
Sito Istituzionale navigazione laghi di Como, Maggiore e di Garda
• www.ocs.polito.it
L'Osservatorio Città Sostenibili (OCS) è un network interdipartimentale di ricerca sui temi del governo e della governance dei sistemi urbani e territoriali, con particolare riferimento ai settori della mobilità e dei trasporti, della tutela delle risorse ambientali e del paesaggio
• www.oecd.org
The OECD groups 30 member countries sharing a commitment to democratic government and the market economy. With active relationships with some 70 other countries, NGOs and civil society, it has a global reach. Best known for its publications and its statistics, its work covers economic and social issues from macroeconomics, to trade, education, development and science and innovation
• www.provincia.como.it
Provincia di Como
• www.ricerchetrasporti.it
Il principale obiettivo è quello di riunire in un unico “luogo” - il sito web Ricerche Trasporti – dati, informazioni, risultati di elaborazioni teoriche ed empiriche che costituiscono il supporto alle decisioni della platea di soggetti pubblici e privati che operano nel settore dei trasporti alle diverse scale territoriali: istituzioni; gestori delle infrastrutture (stradali, ferroviarie, portuali e aeroportuali) e dei servizi (automobilistici, ferroviari.....); imprese che erogano e acquistano servizi di trasporto merci
• www.sptlinea.it
S.P.T. LINEA è la nuova società creata da S.P.T. S.p.A. con il significativo apporto di F.N.M.E. La Società gestisce dal 1° gennaio 2003 il servizio di trasporto pubblico di persone sul territorio della Città di Como (100%), della Provincia di Como circa l'83%) e una parte minore della provincia di Lecco
126
• www.stadtluzern.ch
the Portal site of the City of Lucerne
• www.starnet.infocamere.it
lo sportello statistico-economico on-line delle Camere di commercio
• www.stradeanas.it
L'Anas è il gestore della rete stradale ed autostradale in Italia. E' sottoposta al controllo, alla vigilanza tecnica-operativa del Ministero di indirizzo, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. E' una Società per Azioni il cui socio unico è il Ministero dell'Economia e delle Finanze
• www.sw.konstanz.de
The Stadtwerke Konstanz Ltd. (municipal services of Constance),an enterprise owned by the City of Constance, is the biggest energy supply and transport enterprises on the Bodensee. We supply our customers with power, gas and water as well as with thermal energy. With our bus and ferry business divisions, we have created a high performance range of public local transportation services.
• www.torino-internazionale.org
Torino Internazionale è composta da 120 soci pubblici e privati. Compito dell´Associazione, nata nel maggio 2000, è sostenere, monitorare, promuovere e comunicare le opportunità offerte dal Piano Strategico, promuovendo il confronto fra gli attori che rappresentano interessi diversi e complementari nell’area metropolitana di Torino
• www.trasporti.regione.lombardia.it Regione Lombardia, Infrastrutture e mobilità
• www.urbanicity.org
Urbanicity is the worlds leading electronic publisher for all aspects of urban and sustainable development. The Urbanicity website provides a single portal for educational resources, conferences, internet resources and more, including a unique library of urban articles
• www.who.dk
World Health Organization
• www.ring.lombradia.it
Annuario Statistico Regionale Lombardia
• www.world-tourism.org:
World Tourism Organization.