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BUSSOLA PER COMO - University Carlo Cattaneo · 5 1.3. Metodo e percorso Il Progetto Bussola...

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1 BUSSOLA PER COMO RELAZIONE FINALE DEL “PROGETTO BUSSOLA TURISMO COMO1. INTRODUZIONE 1.1. “Progetto Bussola” per Como 1.2. Obiettivi 1.3. Metodo e percorso 2. I CONTESTI DEL TURISMO: GLOBALE, EUROPEO, NAZIONALE, REGIONALE E PROVINCIALE 2.1. Tendenze globali 2.2. Tendenze in Europa 2.3. Tendenze in Italia 2.4. Tendenze in Lombardia 2.5. Tendenze di Como e sua provincia 2.6. La Provincia di Como e altre realtà turistiche di Lombardia: confronti e considerazioni 3. IL TURISMO NELLA CITTÀ DI COMO 3.1. Cenni storici 3.2. Le risorse del turismo urbano a Como 3.3. I numeri del turismo nella città di Como 3.3.1. Arrivi e presenze complessive 3.3.2. Visitatori italiani 3.3.3. Visitatori stranieri 3.3.4. Le strutture ricettive: capacità e utilizzo 3.3.5. Occupazione nel settore turistico 3.3.6. Como e la sua Provincia 4. IL SISTEMA-LUOGOE IL TURISMO SOSENIBILE A COMO 4.1. Habitat, eco-sistema urbano e turismo 4.2. Popolazione di Como 4.3. Mobilità e turismo 4.3.1. Accessibilità 4.3.2. Circolazione interna 5. SINTESI DELLANALISI E VALUTAZIONE COMPLESSIVA SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL TURISMO A COMO (SWOT) 6. IMMAGINI ALTERNATIVE DEL FUTURO DI COMO (SCENARIZZAZIONE) 7. PASSI CONCRETI E ATTUABILI VERSO LO SCENARIO DI RIFERIMENTO: LE STRATEGIE PER LO SVILUPPO DELLECO-TURISMO URBANO A PER IL PLACE-BRAND DI COMO 8. RIFERIMENTI E FONTI
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BUSSOLA PER COMO RELAZIONE FINALE DEL “PROGETTO BUSSOLA TURISMO COMO” 1. INTRODUZIONE

1.1. “Progetto Bussola” per Como 1.2. Obiettivi 1.3. Metodo e percorso

2. I CONTESTI DEL TURISMO: GLOBALE, EUROPEO, NAZIONALE, REGIONALE E PROVINCIALE

2.1. Tendenze globali 2.2. Tendenze in Europa 2.3. Tendenze in Italia 2.4. Tendenze in Lombardia 2.5. Tendenze di Como e sua provincia 2.6. La Provincia di Como e altre realtà turistiche di Lombardia: confronti e

considerazioni 3. IL TURISMO NELLA CITTÀ DI COMO

3.1. Cenni storici 3.2. Le risorse del turismo urbano a Como 3.3. I numeri del turismo nella città di Como

3.3.1. Arrivi e presenze complessive 3.3.2. Visitatori italiani 3.3.3. Visitatori stranieri 3.3.4. Le strutture ricettive: capacità e utilizzo 3.3.5. Occupazione nel settore turistico 3.3.6. Como e la sua Provincia

4. IL ‘SISTEMA-LUOGO’ E IL TURISMO SOSENIBILE A COMO

4.1. Habitat, eco-sistema urbano e turismo 4.2. Popolazione di Como 4.3. Mobilità e turismo

4.3.1. Accessibilità 4.3.2. Circolazione interna

5. SINTESI DELL’ANALISI E VALUTAZIONE COMPLESSIVA SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL TURISMO A

COMO (SWOT) 6. IMMAGINI ALTERNATIVE DEL FUTURO DI COMO (SCENARIZZAZIONE) 7. PASSI CONCRETI E ATTUABILI VERSO LO SCENARIO DI RIFERIMENTO: LE STRATEGIE PER LO SVILUPPO

DELL’ECO-TURISMO URBANO A PER IL PLACE-BRAND DI COMO 8. RIFERIMENTI E FONTI

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1. INTRODUZIONE

1.1. Premesse

Il Progetto Bussola è un esercizio per la creazione di uno strumento cognitivo e

strategico, in grado di facilitare tre distinte e logicamente consecutive funzioni:

la comprensione empirica delle potenzialità e delle vulnerabilità di un luogo-

sistema

la pre-visualizzazione (scenarizzazione) di nuovi orizzonti di affari, sviluppo e

cultura per un benessere sostanziale (wellness) collettivo in loco

l’individuazione di un percorso localmente praticabile per avvicinare quegli

orizzonti

Il Comune di Como, con una cornice paesaggistica esteticamente significativa, un

aspetto storico-culturale notevole, una tradizione imprenditoriale di un certo rilievo ed

un posizionamento geografico strategico, svolge varie funzioni economiche e socio-

culturali:

• Il commercio ed i servizi, reddito e occupazione (non solo in loco e comprensorio, ma

anche all’esterno)

• Il rifornimento (prodotti tipici, risorse ambientali, risorse umane, alloggi, ristoro...)

• La ricreazione (turismo, gite, eno-gastronomia, soggiorni estivi e di fine settimana,

attività artistiche, eventi e manifestazioni culturali, attività all’aria aperta, rifugio

dallo stress e dall’inquinamento...)

• La ricostruzione della memoria collettiva e consapevolizzazione territoriale (arti e

mestieri, saperi, sapori, tradizioni, dialetti e linguaggi, residui d’arcaicità...).

Occorrerebbero nuovi investimenti per migliorare le risorse di base (la comunità, le

risorse umane, l'ambiente, il paesaggio, le particolarità locali) in modo molto più attivo

e propositivo, soprattutto nell'ottica di generare nuove opportunità economiche,

complementari ed alternative all'attuale modello industriale nella sua odierna

transizione (competizione globale, declino industriale-manifatturiero).

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Grazie ad un territorio ricco di risorse naturali (il lago, aree verdi, facile accesso alle

colline ed alle zone alpine), assetti storici ed artistici, infrastrutture e networks

industriali degni di un distretto imprenditoriale storico, il Comune di Como con il suo

territorio limitrofo, è in grado di trarre un notevole vantaggio competitivo dal settore

turistico se interpretato secondo criteri di sostenibilità.

La città di Como ha grandi potenzialità per eccellere nel tempo se saprà mantenere

intatto il capitale di natura, cultura ed imprenditorialità e promuovere il genius loci che

distingue il luogo, la comunità.

Per attivare un'offerta valida di turismo sostenibile sul territorio di Como sarebbe

necessaria l'adozione di una strategia polivalente e sinergica che tenga in considerazione

tutte le forme di domanda turistica, domestici ed internazionali, di oggi e di domani:

⇒ i turisti che cercano elementi ambientali e culturali

⇒ i turisti italiani e stranieri che si dedicano alla ricreazione outdoor, e che non

prediligono sistemazioni costose e sofisticate

⇒ i turisti "mordi e fuggi" del fine-settimana o delle festività brevi

⇒ i turisti di un certo livello culturale e professionale che potrebbero recarsi per

motivi formativi, lavorativi e partecipativi

⇒ i villeggianti che cercano riposo e ricreazione in un contesto di alta qualità e

tranquillità

⇒ i turisti itineranti che optano per il passaggio con brevi soggiorni, shopping o

partecipazione negli eventi locali.

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1.2. Obiettivi

Il Progetto Bussola Turismo Como è un progetto di studio mirato ed approfondito sulla

realtà turistica di Como. Tale studio si propone come strumento per analizzare, valutare

e gestire la dimensione turistica del luogo-sistema Como in un’ottica di prosperità

(affari, occupazione e reddito) e sostenibilità (qualità dell’ambiente e della vita sia per

la popolazione locale, sia per i turisti).

Gli obiettivi del Progetto Bussola Turismo Como sono:

• Analisi e valutazione complessiva della “vulnerabilità” e della “potenzialità” degli

assetti locali (territorio-comunità-economia) con le dovute considerazioni sulle

implicazioni dei processi globali (le tendenze di fondo in Italia, EU, mercato

globale) per il territorio, per le comunità, per l’economia del turismo

• Scenarizzazione (immagini alternative del futuro del turismo a Como, prospettive

per la pianificazione)

• Identificazione di uno scenario di riferimento (ottimale, plausibile) e

formulazione delle strategie economiche appropriate per realizzarlo

• Indicazioni sugli strumenti di gestione (management) del turismo sostenibile, del

fabbisogno formativo dei gestori locali - sia nell’ambito pubblico (enti) che in

quello privato (imprese)

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1.3. Metodo e percorso

Il Progetto Bussola Turismo Como è stato eseguito unendo i metodi e gli strumenti di

differenti discipline economiche, tecniche, sociali ed ambientali, al fine di poter

cogliere gli intrecci che formano un'unica realtà (il “luogo-sistema”), con una particolare

attenzione al fenomeno turistico, oggetto dell’analisi.

Il gruppo di lavoro si è concentrato su tre focus:

1. Habitat: gli ecosistemi, i paesaggi naturali, i paesaggi culturalmente modellati

(urbanistica, architettura, stili etc.), le infrastrutture, il profilo dell’orizzonte

(skyline), la luce, gli odori, i rumori... i.e. la totalità dell’ambiente

2. Business: le risorse, le strutture, l’economia locale, il capitale umano, le

potenzialità.

3. Ethos: l’identità, la cultura della terra, i costumi, le manifestazioni festive e

sceniche, le particolarità locali, la vitalità culturale, la partecipazione civica ed

associativa

E’ stato seguito un percorso che progressivamente passa dall’osservazione passiva sul

campo (field survey), più neutrale possibile, alle inchieste mirate su temi ed

interpretazioni, fino alla formulazione di strategie per il futuro più coinvolta possibile.

E’ stato seguito l’iter empirico-analitico-prospettico, come nelle ricerche

antropologiche.

Le tappe di questo percorso sono le seguenti:

Ricerche e documentazione interdisciplinari (scienze economiche, sociali e

ambientali)

Analisi di dati quantitativi (statistiche) disponibili

Studi sul campo (field-works), approfondimento tematico e casistico

Consultazione e confronti sistematici (tra ricercatori, autorità locali,

imprenditori, lavoratori, residenti, esperti)

Interpretazioni (scenarizzazione) e formulazione di strategie.

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2. I CONTESTI DEL TURISMO: GLOBALE, EUROPEO, NAZIONALE, REGIONALE E PROVINCIALE

2.1. Tendenze globali

Il turismo cresce dappertutto, e da parecchi anni (+54% solo nel decennio 1990-2000).

Nonostante qualche parentesi negativa (-1,5%, nel 20031), i movimenti turistici

(conteggiati come ‘arrivi’) hanno continuato a crescere nel mondo.

Più che un settore a sé il turismo è un filone produttivo che attraversa e collega tanti

settori differenti, e fa da volano per molti settori quali agro-alimentare, immobiliare,

trasporti, comunicazione, cultura, ricreazione, servizi di vario genere e in una certa

misura anche il settore manifatturiero (manufatti tipici, artigianato ecc.).

1 Si sono registrati forti flessioni in Nord America, Medio Oriente e Asia-Pacifico in quel periodo, forse legate alla risonanza globale degli attentati terroristici (New York, Bali…), alle tensioni geopolitiche (Medio Oriente) e all’epidemia SARS (Cina ed Estremo Oriente).

200

300

400

500

600

700

800

1990 1995 2000 2001 2002 2003 2004

Numero di arrivi (in milioni) a livello mondiale nel periodo 1990-2004

Fonte: World Tourism Organization, 2005

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Nel 2004 il flusso di arrivi internazionali ha registrato un primato: 763 milioni di arrivi

turistici registrati (+70% circa rispetto al 1990).

La macro-regione che, in termini assoluti, detiene largamente il primato di arrivi

internazionali, nel periodo 1990-2004, è l’Europa.

Dal 2002 la seconda grande destinazione è l’Asia-Pacifico.

La regione dell’Asia-Pacifico, per l’altro già caratterizzata per la forte crescita

industriale di tipo manifatturiero (ai danni delle vecchie potenze industriali

dell’Occidente), si sta dimostrando sempre più competitiva anche nel settore turistico.

Le macro-regioni del mondo che si sono sviluppate maggiormente come destinazioni

turistiche internazionali sono caratterizzate dalla stabilità e dall’identità culturale

(tradizioni antiche).

Nella nuova geo-economia è sempre più evidente le correlazioni tra il turismo, l’identità

culturale e la stabilità politica.

Fonte: World Tourism Organization, 2005

Numero di arrivi (in milioni) per macro-regioni nel periodo 1990-2004

0

30

60

90

120

150

180

210

240

270

300

330

360

390

420

450

1990 1995 2000 2001 2002 2003 2004

Europa Asia e Pacifico Americhe Africa Medio Oriente

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2.2. Tendenze in Europa

L’Europa rimane la prima grande destinazione turistica tra le macro-regioni del mondo.

Anche nel periodo della flessione globale degli arrivi turistici del 2002-2003 in Europa si

è registrato un incremento, per quanto modesto (+ 0,6%), di arrivi internazionali.

Nel 2004 l’Europa ha detenuto una quota di mercato2 del settore turistico equivalente al

54,5% dell’intero mercato mondiale.

Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna costituiscono le più importanti

destinazioni turistiche all’interno dell’Europa.

2 La quota è espressa in numero di arrivi di turisti internazionali.

16,5%

4,4% 4,6%

54,5%20,0%

Europa Asia e Pacifico Americhe Africa Medio Oriente

Quote di mercato del turismo globale nel 2004: Europa e altre macro-regioni

Fonte: World Tourism Organization, 2005

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Tali destinazioni-paesi formano un blocco che, nel 2004, ha assorbito più di meta di tutti

gli arrivi internazionali in Europa (WTO, 2005).

Nel periodo tra 1994 e 2003, l’incremento più forte nel turismo internazionale si è

registrato in Spagna (+40%).

In questo decennio (1994-2003), il soggiorno dei turisti internazionali è stato maggiore in

Spagna, con una media di 123 milioni di notti/anno, seguito da Italia (90 n/a), Francia

(67 n/a), Regno Unito (56 n/a) e Germania (30 n/a).

Per quanto riguarda il movimento dei turisti all’interno del proprio paese (i.e. turismo

domestico), secondo i dati EUROSTAT per l’anno 2003, la Germania è il paese che, in

media, ha registrato il valore assoluto più alto di notti trascorse con 152 milioni di

notti/anno, seguito dall’Italia (129 notti/anno), dal Regno Unito (105 (n/a), dalla

Francia (103 n/a) e dalla Spagna (73 n/a).

Dal punto di vista della crescita tra 1994 e 2003, il turismo domestico è stato più forte in

Spagna (+60%), Regno Unito (+46%) e Francia (+29%); in Germania ed Italia l’incremento

non supera il 10%.

Numero di notti trascorse (in milioni) dai turisti internazionali in alberghi e strutture simili nel periodo 1994-2003

Fonte: Eurostat, 2005

20

40

60

80

100

120

140

1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003

Spagna Italia Francia Regno Unito Germania

Fonte: EUROSTAT, 2005

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L’Europa occidentale e l’Europa mediterranea rappresentano le aree dove i maggiori

flussi turistici, sia domestici che internazionali, si concentrano.

Lo sviluppo del turismo dipende dalla stabilità politica e da un’identità culturale distinta

insieme con la bellezza della cornice paesaggistica, la qualità delle risorse ambientali e

la fruibilità delle risorse culturali (e.g. il primato di Europa occidentale tra le macro-

regioni del mondo).

Inoltre, i costi (relativi alla destinazione turistica) e il potere d’acquisto (relativo alle

origini dei turisti) incidono in maniera significativa per lo sviluppo del settore (e.g. il

primato della Spagna all’interno dell’Europa occidentale).

Fonte: EUROSTAT, 2005

Numero di notti trascorse (in milioni) dai turisti domestici in alberghi e strutture simili (1994-2003)

40

60

80

100

120

140

160

1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 Germania Italia Regno Unito Francia Spagna

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2.3. Tendenze in Italia

L’Italia è una delle destinazioni più importanti del turismo nel mondo; un’osservazione

attenta dei numeri complessivi di arrivi dei turisti, nel quadro dei dati globali ed

europei, evidenzia come il turismo in Italia faccia fatica a crescere ulteriormente a

partire dall’inizio del terzo millennio.

150

175

200

225

250

275

300

325

350

375Milioni

1994 1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004

Numero di notti trascorse dai turisti italiani e stranieri in Italia (1994-2004)

Fonte: ISTAT, 2005

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90Milioni

1994 1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004

Numero di arrivi di turisti italiani e stranieri in Italia (1994-2004)

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Nel ultimo decennio il comparto turistico italiano sta attraversando una fase di (relativa)

stagnazione.

Dopo una breve parentesi positiva (1998-2000) si è visto un rallentamento nella crescita

degli arrivi: da un tasso di crescita di +10,7% del 2000 si è passati ad un tasso di crescita

di +2,2% nel 2001.

Nel 2002 il tasso di crescita negli arrivi turistici è aumentato appena dello +0,3% rispetto

all’anno precedente, mentre nel 2003 dello +0,8%.

Il 2004 è stato un anno di leggera ripresa (+4,0% rispetto al 2003).

Rendimenti ancora minori si osservano nel numero di notti trascorse.

Il rallentamento di crescita inizia già dal 1995 e, dopo una breve parentesi positiva

(1998-2000), procede.

Nel 2002, rispetto all’anno precedente, si è verificato un tasso di crescita in segno

negativo (-1,4%) che continua ad essere di segno negativo anche nel 2003 nonostante

qualche leggero miglioramento.

Tasso di crescita/decrescita annuo (in %) in arrivi e notti trascorse dai turisti italiani e stranieri in Italia nel periodo 1994-2004

Fonte: ISTAT, 2005

-4,0%

-2,0%

0,0%

2,0%

4,0%

6,0%

8,0%

10,0%

12,0%

14,0%

1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004

ARRIVI NOTTI TRASCORSE

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Solo nel 2004, il bilancio inizia ad essere positivo (+0,3%), ma resta comunque un tasso

di crescita molto debole, vicino allo zero.

A partire dal 1995, si inizia a registrare delle flessioni nella durata media del soggiorno

dei turisti, calcolata come somma delle notti trascorso sul numero di arrivi per anno.

Si vede una breve parentesi di ripresa negli anni successivi, con un picco nel 2001, in cui

la permanenza media è stata di quasi 4,3 notti.

Negli ultimi tre anni (2002, 2003 e 2004) si è verificato un calo nella durata media del

soggiorno.

Nel 2004 la durata media del soggiorno è stata di poco superiore ai 4 notti.

Non solo il confronto con altri paesi europei ma anche una osservazione attenta alle

tendenze di fondo al proprio interno evidenzia la difficoltà dell’Italia come una

destinazione turistica.

Fonte: ISTAT, 2005

3,85

3,90

3,95

4,00

4,05

4,10

4,15

4,20

4,25

4,30

4,35

1994 1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004

Durata media (misurata in numero di notti) del soggiorno dei turisti italiani e stranieri in Italia nel periodo 1994-2004

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2.4. Tendenze in Lombardia

La Lombardia è la regione più popolata di Italia, ed è anche la più industrializzata.

Quindi dispone di un notevole sviluppo di infrastrutture, commercio e servizi tra cui

quelli relativi al turismo, sia di tempo libero sia quello legato agli affari e incontri.

Essendo una regione di frontiera che si apre verso l’Europa centro-settentrionale la

Lombardia gode di un certo vantaggio nel turismo internazionale.

La tendenza generale nel numero di arrivi complessivi in Lombardia è in crescita negli

ultimi anni, diversamente dalla tendenza generale degli arrivi in Italia.

5

5,5

6

6,5

7

7,5

8

8,5

9

9,5Milioni

1994 1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004

Numero di arrivi di turisti italiani e stranieri in Lombardia (1994-2004)

Fonte: ISTAT, 2005

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Le risorse turistiche della Lombardia sono la varietà di paesaggi e numerose risorse

culturali che rappresentano le attrattive turistiche: le città, le aree protette (riserve

naturali), i paesaggi lacustri, i paesaggi pre-alpini e alpini…

La tendenza sulla permanenza turistica (notti trascorse) sul territorio lombardo

sembrano discostarsi di poco da quella evidenziata sul territorio nazionale, pero restano

comunque più positivi rispetto alla tendenza generale nazionale.

10

12,5

15

17,5

20

22,5

25

27,5Milioni

1994 1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004

Numero di notti trascorse dai turisti italiani e stranieri in Lombardia (1994-2004)

Fonte: ISTAT, 2005

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Il periodo di rallentamento nella crescita per il turismo in Lombardia è tra 1995-2000.

Il rallentamento inizia nel 1995.

Si nota un’inversione di tendenza nel numero di arrivi tra 2000 e 2002, che dopo una

flessione nel 2003, sembra di nuovo riprendere dal 2004.

Per quanto riguarda il numero di notti trascorse l’andamento decrescente inizia nel 1995

e prosegue fino al 2000.

Nel 2000 si nota una crescita sostanziosa; tuttavia nel triennio 2001-2003 si nota un

rallentamento nella crescita.

Tasso di crescita/decrescita annuo (in %) in arrivi e soggiorni da turisti italiani e stranieri in Lombardia 1994-2004

Fonte: ISTAT, 2005

-6,0%

-4,0%

-2,0%

0,0%

2,0%

4,0%

6,0%

8,0%

10,0%

12,0%

1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004

ARRIVI NOTTI TRASCORSE

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Per quanto riguarda la durata media del soggiorno, l’andamento in Lombardia è

abbastanza simile a quello nazionale, con la differenza che la durata media del

soggiorno è ancora inferiore (poco sopra i 3 notti di permanenza)

L’osservazione delle tendenze degli ultimi anni rivela che il turismo in Lombardia in

generale cresce in termini di approdi turistici ma non in termini della durata di soggiorni

turistici.

In tutta la Lombardia è in diminuzione la permanenza media dei turisti nonostante

aumento complessivo degli arrivi: sembra che stiano prevalendo i turisti “mordi e fuggi”.

Vi sono ampi margini di miglioramento e recupero sia per gli arrivi sia per la durata

media di permanenza.

Durata media (misurata in notti) del soggiorno dei turisti italiani e stranieri nel complesso delle attività ricettive in Lombardia nel periodo 1994-2004

Fonte: ISTAT, 2005

2,5

2,6

2,7

2,8

2,9

3

3,1

3,2

1994 1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004

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2.5. Tendenze in Provincia di Como

Il numero di arrivi di turisti italiani a Como e provincia nel 2004 è significativamente

inferiore (-20%) rispetto al dato del 1994; invece il numero di arrivi di stranieri nel 2004

è cresciuto del +27% rispetto al 1994.

Numero di arrivi di turisti italiani e stranieri in Provincia di Como (1994-2004)

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

400.000

1994 1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004

ITALIANI STRANIERI

Fonte: ISTAT, 2005

Tasso annuo di crescita negli arrivi di turisti in Como e provincia nel 1994-2004

-35%

-25%

-15%

-5%

5%

15%

25%

1994 1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004

ITALIANI STRANIERI

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19

Analizzando i dati disponibili sul numero delle notti trascorse, è possibile affermare che

la permanenza (soggiorno) di turisti italiani nel 2004 è complessivamente in forte

contrazione rispetto al 1994 (-53%).

Non si apprezzano incrementi significativi negli ultimi anni.

Mentre la permanenza (soggiorno in notti) dei turisti stranieri complessivamente è

cresciuto del +24% tra 1994 e 2004.

Nel turismo straniero la tendenza è positiva (+15) anche negli ultimi due anni (2002-

2004).

Fonte: ISTAT, 2005

Numero di notti trascorse in Como e provincia dai turisti italiani e stranieri (1994-2004)

0

200.000

400.000

600.000

800.000

1.000.000

1.200.000

1994 1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004

ITALIANI STRANIERI

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20

Il turismo nella Provincia di Como presenta periodi di permanenza media (i.e. durata di

soggiorno in termini di notti trascorse sui arrivi totali) relativamente brevi.

La durata media del soggiorno è diminuita fortemente per quanto riguarda il turismo

domestico: da 3,3 notti del 1994 all’1,9 del 2004.

La durata media del soggiorno dei turisti stranieri è rimasta pressoché costante (attorno

alle 3 notti).

In generale, la tendenza sembra verso quella di una brevità di soggiorno, di un turismo

veloce e sempre meno di una visita approfondita e di villeggiatura.

Fonte: ISTAT, 2005

Durata media del soggiorno in Como e provincia dei turisti italiani e stranieri (1994-2004)

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

1994 1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004

ITALIANI STRANIERI MEDIA

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21

I dati riferiti al 2003 indicano che il 74% del turismo straniero in Provincia di Como è

europeo. La maggior parte dei turisti europei proviene da paesi della parte centro-occidentale

dell’Unione Europea (Germania, Regno Unito, Francia, Olanda, Belgio, Spagna, Austria…)

e dalla vicina Confederazione Elvetica.

Composizione del turismo internazionale (europeo) in Como e provincia (2003)

Fonte: ISTAT, 2005

12%

11%

16%

9% 5%

30%

11%

3%3%

REGNO UNITO OLANDA BELGIO GERMANIA FRANCIAAUSTRIA SPAGNA SVIZZERA ALTRI

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22

I turisti europei che prolungano maggiormente il proprio soggiorno sono olandesi ed

inglesi (rispettivamente 5,2 e 4,4 notti).

I turisti provenienti da nazioni geograficamente prossime alla Provincia di Como

(Svizzera, Austria e Germania) hanno un periodo di permanenza media di circa 3 giorni.

I turisti europei che sembrano soggiornare più brevemente sono belgi, francesi e

spagnoli (poco più di 2 notti)

Durata media del soggiorno dei turisti europei in Como e provincia (2003)

Fonte: ISTAT, 2005

0,0

1,0

2,0

3,0

4,0

5,0

6,0

1OLANDA REGNO UNITO GERMANIA SVIZZERAAUSTRIA BELGIO FRANCIA SPAGNA

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23

I turisti internazionali extra-europei rappresentano il 26% circa di tutti gli arrivi

internazionali (non italiani).

Tra gli approdi internazionali extra-europei, quelli dagli USA sono più numerosi, quasi la

metà di tutti gli approdi internazionali extra-europei.

Seguono i turisti da Giappone, Australia, Israele e Canada.

Nel resto (circa 28% di tutti gli approdi internazionali extra-europei) pare siano più

numerosi i turisti asiatici.

Composizione del turismo internazionale extra europeo in Como e provincia (2003)

47%28%

6%6%

4% 9%USA GIAPPONE CANADA ISRAELE AUSTRALIA ALTRI

Fonte: ISTAT, 2005

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24

Secondo i più recenti dati disponibili, la durata media della permanenza di turisti extra-

europei nella Provincia di Como è sensibilmente inferiore rispetto a quella dei turisti

europei.

Tra quelli che soggiornano più a lungo sono i turisti dagli USA, dall’Australia e dal

Canada (più di 2 notti).

Tutti gli altri, mediamente, soggiornano meno di 2 notti.

Permanenza media dei turisti extra europei in Como e provincia (2003)

Fonte: ISTAT, 2005

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

USA CANADA AUSTRALIA ISRAELE GIAPPONE ALTRI

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25

In merito ai dati 2003, emergono alcune situazioni relative alla distribuzione (in termini

di arrivi e notti trascorse) di turisti italiani e stranieri per tipologia di strutture ricettive.

Nel caso del turismo domestico:

− la maggioranza dei turisti preferisce alloggiare in strutture di alto profilo (5 e 4

stelle)

− una percentuale attorno al 20% trascorre il proprio soggiorno in strutture a 3 stelle

− il restante degli arrivi (circa il 25%) è equi-distribuito in sistemazioni più

economiche

− la durata media del soggiorno è relativamente breve nel caso di strutture di lusso

− la durata media del soggiorno è relativamente più lunga in strutture come camping

od altre strutture supplementari (bed & breakfast, ostelli…)

Fonte: ISTAT, 2005

Distribuzione del numero di arrivi e soggiorni dei turisti italiani per tipologia di strutture di destinazione in Como e provincia (2003)

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

ARRIVI NOTTI TRASCORSE

5 E 4 STELLE 3 STELLE 2 STELLE STRUTTURE SUPPLEMENTARI CAMPING

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Nel caso del turismo straniero:

− rispetto ai turisti italiani è minore la percentuale di turisti stranieri che alloggiano

in strutture di lusso

− rispetto ai turisti italiani, i turisti stranieri fanno più uso di strutture

(teoricamente) più economiche (i.e. : 3 stelle, bed & breakfast, camping)

− la durata media del soggiorno è più prolungata in strutture economiche (3 stelle,

strutture supplementari, camping…)

− come per il turismo italiano, anche per quello straniero vi è una scarsa propensione

ad alloggiare in alberghi a 2 stelle.

Distribuzione del numero di arrivi e soggiorni di turisti stranieri per tipologia di strutture di destinazione in Como e provincia (2003)

Fonte: ISTAT, 2005

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

ARRIVI NOTTI TRASCORSE

5 E 4 STELLE 3 STELLE 2 STELLE STRUTTURE SUPPLEMENTARI CAMPING

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27

Per quanto riguarda la spesa da parte dei turisti stranieri le stime (piuttosto

approssimative) sono basate sui dati sul cambio di valute, interviste sui campionari e

altri movimenti di monete.

Secondo queste stime la spesa da parte dei turisti stranieri nella Provincia di Como sono

cresciuti negli ultimi tre anni (2002-2004) dopo una diminuzione consistente nel 2001; la

spesa sembrerebbe in costante crescita, toccando quota 565 milioni di euro nel 2004. La spesa dei turisti stranieri nella provincia di Como sembra generalmente superiore

rispetto alla spesa media all’interno della Regione Lombardia.

Spesa (in milioni di euro) sostenuta dai turisti stranieri in Como e provincia e la spesa media dei turisti nella Regione Lombardia, 2000-2004

Fonte: Unione Italiana Cambi (U.I.C.), 2005

200

250

300

350

400

450

500

550

600

2000 2001 2002 2003 2004

COMO MEDIA REGIONALE

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2.6. Provincia di Como e altre realtà turistiche di Lombardia: confronti e considerazioni

Una media del periodo 1994-2004 indica che la Provincia di Como assorbirebbe circa il

7,13% del numero di arrivi di turisti totali dell’intera Regione Lombardia; si colloca così

al terzo posto, dopo Milano (49,7%) e Brescia (18%).

E’ l’unica provincia lombarda ad avere una diminuzione della quota (share) negli arrivi

totali all’interno della regione, passando da una quota (share) dell’8,38% (il massimo)

nel 1994, ad una del 6,5% del 2004 (il punto minimo era di 6.21% nel 2002).

Nello stesso periodo (1994-2004), Como si colloca invece al quarto posto per quanto

riguarda la permanenza (6,6% di notti trascorse del totale lombardo), preceduta da

Milano (37,8%), Brescia (29,9%) e Sondrio (9,1%); anche in questo caso si riscontra una

diminuzione nel peso sul totale regionale, passando dall’8,6% (il massimo) del 1994 allo

6,0% del 2004 (il punto minimo 5,4% nel 2002).

PROVINCE ARRIVI PROVINCE NOTTI TRASCORSE

Milano 49,69% Milano 37,76%

Brescia 18,00% Brescia 29,94%

Como 7,13% Sondrio 9,14%

Sondrio 5,92% Como 6,56%

Varese 5,80% Bergamo 5,44%

Bergamo 5,72% Varese 4,16%

Pavia 2,30% Pavia 1,93%

Mantova 1,88% Lecco 1,81%

Lecco 1,56% Mantova 1,58%

Cremona 1,23% Cremona 1,01%

Lodi 0,76% Lodi 0,66%

Elaborazione propria su dati ISTAT

Percentuale provinciale (Como) sul totale regionale (Lombardia) del numero di arrivi da turisti italiani e stranieri (la media del periodo 1994-2004)

Percentuale provinciale (Como) sul totale regionale (Lombardia) del numero di notti trascorse da turisti italiani e stranieri (la media del periodo 1994-2004)

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Il turismo a Como e nella sua provincia è caratterizzata da soggiorni piuttosto ridotti

forse anche per la prevalenza del turismo breve (fine-settimana), quello congressuale

(limitato nel tempo) e di passaggio (da/verso Svizzera e Europa settentrionale).

Negli anni tra 1994 e 2004, la durata media del soggiorno sembra essere in costante

calo: nel 1994 la durata media (più di 3 notti) era inferiore ai valore medio nazionale ma

superiore a quello regionale; nel 2004 il valore (di poco superiore a 2,5 notti) è inferiore

sia al valore medio nazionale che a quello regionale.

Le province di Milano e Brescia superano Como per numero di arrivi complessivi.

Nel caso di Milano è facile capire la ragione dei numeri: è la provincia che racchiude una

grande metropoli di importanza internazionale e il capoluogo regionale

Invece Brescia è una realtà provinciale e lacustre come Como.

Durata media del soggiorno (notti trascorse) di turisti italiani e stranieri: Provincia di Milano e Como, Regione Lombardia, Italia (1994-2004)

Fonte: ISTAT, 2005

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

4,0

4,5

1994 1995 1996 1997 1998 2000 2001 2002 2003 2004

Italia Lomabrdia Como Milano

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30

Però, diversamente da Como, Brescia ha un settore turistico più florido (forte anche di

alcune stazioni sciistiche nel proprio comprensorio).

Nel caso di Brescia vi è un’attrattiva turistica (i.e. il Lago di Garda) fruito per un’ampia

gamma di attività ricreative e sportive outdoor.

Diversamente, la fruizione sportiva e ricreativa del Lago di Como, l’attrattiva principale

del turismo comasco, è molto limitata per una serie di ragioni: la conformazione fisica

delle sponde (ruvide e ripide), la densità di tecnosfera (edifici, costruzioni, strutture…),

l’assenza di forme alternative e complementari della mobilità (ciclo-pedonalità).

Como e la sua provincia costituiscono la quarta realtà lombarda (dopo Milano, Brescia e

Sondrio) per numero complessivo di notti trascorse, calcolando la media nel periodo

1994-2004.

Diversamente da Como, la Provincia di Sondrio dispone di un’offerta turistica

stagionalmente limitata (turismo invernale e estivo).

Però a Sondrio si registrano generalmente più soggiorni duraturi rispetto a Como (forse

grazie alle “settimane bianche” e alle “villeggiature in mezzo alla natura e quiete”).

Como e la sua provincia sembrano avere difficoltà nell’attirare visitatori che soggiornano

periodi significativi (in modo da creare più indotto anche per commercio e altri settori di

affari).

Pur essendo un luogo incantevole con una cornice paesaggistica esteticamente rilevante,

Como riesce meno a proiettare l’immagine della naturalezza e delle possibilità di

attività ricreative salubri e spartane, sportive e contemplative; e quindi non riesce ad

attirare un buon numero di visitatori propensi a consistenti soggiorni per esplorare i

dintorni e contemplare i paesaggi.

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31

3. IL TURISMO NELLA CITTÀ DI COMO

3.1. Cenni storici

Il territorio che comprende la città di Como e dintorni è convenzionalmente identificato

come un distretto a vocazione manifatturiera, e un po’ meno noto come un distretto

turistico nonostante la preziosità estetica del territorio e della consistenza del turismo.

In realtà, il turismo è un’attività importante nell’economia comasca, ed è un’attività

con radici profonde nel tempo. Como è sempre stata un punto di transito nel bel mezzo

di una crocevia tra pianura padana e Alpi, tra Europa continentale e mediterranea. La

storia di Como è uno spaccato della storia della regione Lombardia e riflette tutti gli

sviluppi economici e istituzionali che si sono verificate nel resto della Lombardia.

I primi segni della presenza dell'uomo nel territorio comasco risalgono al periodo

paleolitico. Mutando il clima in caldo umido dopo la ritirata dei ghiacciai (più di 10 000

ani fa), venne favorito l'insediamento umano e lo sviluppo delle attività agro-pastorali.

Intorno al V e IV secolo a.C. i Galli, popolazioni di origine celtica, con una serie di

ondate migratorie, si spostano nell'attuale Lombardia e fondano Como, ma anche

Milano, Bergamo, Brescia, Mantova. I Galli, che nel IV secolo riescono a spingersi fino a

Roma, vedono declinare la loro egemonia anche nell'area padana man mano che Roma si

trasforma in grande potenza.

Con l'occupazione definitiva della regione da parte romana, il processo di

romanizzazione si fa sempre più profondo e duraturo: modelli urbani e sociali romani si

sovrappongono alle forme culturali precedenti; le città prendono la caratteristica forma

del castrum, con le vie tracciate secondo linee ortogonali; vengono costruite nuove

strade (lungo il lago di Como, e la via Romea, tra Como e Bergamo). Tra i grandi

personaggi nati in questa epoca, occorre sicuramente ricordare Plinio, lo studioso di

"Storia naturale" nato a Como nel 23 d.C.

Il V secolo vede la disgregazione dell'Impero Romano d'Occidente; si susseguono le

invasioni da parte dei popoli "barbari" (Visigoti, Unni, Ostrogoti), che distruggono

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ripetutamente la città. L'invasione più massiccia (VI secolo) avviene ad opera dei

Longobardi, il popolo che darà nome alla regione sulla quale dominerà per due secoli

portando a un quadro di generale decadenza agricola e di spopolamento delle

campagne. Ai Longobardi, nell'VIII secolo, succedono i Franchi di Carlo Magno. Spedizioni

di Unni si succedono tra la fine del IX e l'inizio del X secolo, causando una serie di

distruzioni.

Nel 962 con Ottone I di Sassonia, Como come tutta l'attuale Lombardia viene a far parte

del Sacro Romano Impero. I numerosi edifici, soprattutto religiosi, che sorgono in questo

periodo, testimoniano come nell'architettura, nella scultura, nella pittura si và formando

un nuovo linguaggio fatto di forme più semplici ed espressive dell'architettura romanica

in Lombardia, rappresentato a Como dalla chiesa di Sant'Abondio. Per tutta la regione

sono però sparsi pievi rurali, chiostri e oratori conventuali, battisteri, chiese e campanili

in stile romanico.

Tra XI e XII secolo la società feudale manifesta sempre più i sintomi della decadenza,

mentre la città acquista maggiore importanza e autonomia, secondo una tendenza che si

manifesta in tutta l'Italia centro-settentrionale: lo sviluppi dei Comuni. La decadenza dei

Comuni inizia con l'avvento delle "signorie" e forme di governo assoluto, esercitato da

alcune grandi famiglie (XIII secolo). Contemporaneamente a questa evoluzione delle

forme del potere interno alle città, Milano assume sempre più il ruolo di città

dominante. I signori di Milano, i Visconti, conquistato il potere nella città, estendono il

loro dominio a tutta la Lombardia, Como compresa (XIV secolo). Sotto la nuova signoria

sforzesca si apre un periodo di crescita demografica e prosperità economica in tutti i

settori: agricoltura e allevamento, commercio e produzione di generi cosiddetti di lusso,

armi e armature, oreficeria, arazzi, sete…

A partire dal 1500, il lago di Como diventa il luogo prescelto per quello che potrebbe

essere considerato uno dei più rilevanti insediamenti turistici italiani. Inizia in quegli

anni e prosegue fino al 1800, la costruzione di ville di vacanza da parte delle nobili e

facoltose famiglie lombarde che vi soggiornano per lunghi periodi. La buona viabilità e la

posizione geografica sono stati gli elementi funzionali alla nascita e allo sviluppo

dell’attività turistica, che nel Comasco e in particolare sulle rive del Lario ha svolto per

lungo periodo un ruolo di rilievo all’interno del sistema economico locale.

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A metà del XVI secolo Como contava solo 16 strutture tra alberghi e locande, e la

situazione non era ancora cambiata in modo significativo a fine XVIII secolo quando le

“osterie d’alloggio” cittadine erano 15, con l’aggiunta di altre 18 nei sobborghi e nelle

località circostanti. Il punto di svolta sembra essere rappresentato dalla metà

dell’Ottocento, quando il Lario e le località più interessanti che vi si affacciano

dovettero misurarsi con la tendenza a trasformare il viaggio d’élite (come ai tempi del

Grand Tour3) in una nuova forma di turismo che con il tempo sarebbe diventata di

massa.

A partire dal 1630 (l'anno della peste e del calo demografico) si assiste a una forte

inversione di tendenza demografica, sociale ed economica. Dopo la guerra di

successione spagnola, la Lombardia passa dal dominio spagnolo a quello degli Asburgo

d'Austria (1713-14). Il breve ma intenso periodo napoleonico, iniziato con l'ingresso di

Napoleone a Milano (1796), è per la Lombardia ricco di fermenti. Parte dal clima

esaltante degli ideali rivoluzionari, che dà vita alla Repubblica Cisalpina, diventata poi

Repubblica Italiana e comprendente un vasto territorio interregionale, e, infine, Regno

d'Italia con Napoleone Imperatore.

Dopo il Congresso di Vienna (1815), la Lombardia entra a far parte del Regno Lombardo-

Veneto, insieme ai territori dell'ex Repubblica di Venezia (che aveva perso la sua

millenaria autonomia nel 1797 ad opera di Napoleone), sotto il restaurato dominio

dell'Austria. Ma contemporaneamente prendono corpo e si sviluppano sempre più

chiaramente le istanze di libertà che porteranno all'epopea del Risorgimento. Negli

ultimi decenni dell'Ottocento, a unità nazionale compiuta, si assiste al decisivo decollo

economico lombardo e comasco. Vengono sistemate alcune direttrici urbane, ridefiniti

alcuni spazi e costruiti nuovi edifici, seguendo le forme dell'eclettismo ottocentesco ma

anche utilizzando i nuovi materiali dell'epoca industriale: il ferro e il vetro.

Tra i grandi protagonisti lombardi di questa epoca proto-moderna vanno ricordati Cesare

Beccaria, autore del libro "Dei delitti e delle pene" (contro la tortura e la pena di

3 Il Grand Tour era un lungo viaggio nell'Europa continentale effettuato dai ricchi giovani dell'aristocrazia europea a partire dal XVIII secolo e destinato a perfezionare la loro educazione con partenza ed arrivo in una medesima città.

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morte), che ebbe una diffusione europea, e lo scienziato Alessandro Volta, inventore

della pila elettrica.

L’unità d’Italia, il miglioramento della rete viaria e l’estensione del trasporto ferroviario

diedero al flusso dei viaggiatori un impulso nuovo. Nel 1767 fu costruita la strada Como-

Chiasso-Bellinzona che aprì un varco con la Svizzera. Tra il 1849 e il 1875 fu la volta dei

collegamenti ferroviari tra Milano e Como-Lago4. Tra il 1826 e il 1840 le imbarcazioni

della Società Lariana iniziarono a utilizzare la forza motrice con una flotta sempre più

consistente5 a vantaggio degli utenti. In generale, le esigenze di spostamento delle

persone trovarono nel Comasco sempre un’adeguata risposta a vantaggio anche delle

strutture turistiche.

Como rinforzò le sue strutture ricettive, non solo aumentandole di numero, ma

diversificandole in relazione alla diversità di viaggiatori. In questo modo, accanto ai

prestigiosi alberghi per la clientela più esigente, si moltiplicarono locande e osterie

destinate a visitatori con possibilità di spesa più contenuta. Dal punto di vista della

localizzazione, le strutture più esclusive erano presenti sul lungolago (che offriva

maggiori attrattive).

Il potenziamento del settore doveva però avvenire anche per quel che riguardava

l’informazione. Bisognava fornire alla massa dei nuovi visitatori degli strumenti utili per

il viaggio nel Comasco. Così nacque, nel 1901, il Bollettino ufficiale degli interessi di

Como, che nei suoi articoli intendeva promuovere il turismo mediante la segnalazione

delle iniziative organizzate per lo svago dei visitatori. Due anni prima, nel 1899, si era

costituita proprio a Como la Società Italiana degli Albergatori, segno di un forte

coinvolgimento degli operatori lariani nel contesto nazionale del turismo. Da questo

momento in poi il movimento turistico cresceva trasformandosi rapidamente in un

turismo dei grandi numeri.

4 Como fu il primo capoluogo provinciale lombardo ad avere un collegamento ferroviario diretto con Milano. 5 Nel 1884 il porto di Como accoglieva 13 piroscafi in grado di trasportare annualmente quasi 400 mila passeggeri.

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A Como arrivavano non solo i ricchi villeggianti ma anche molti visitatori di piccola

borghesia, che affittavano per qualche settimana estiva stanze da privati e camere di

locande, e arrivavano anche masse di artigiani e lavoratori che la domenica si

riversavano sul lago. Intensa era anche la frequentazione da parte dei commercianti di

seta, tessuti pregiati e di vari manufatti.

Tuttavia gli anni 1914-1918 pregiudicarono temporaneamente lo sviluppo del movimento

turistico. Il circuito turistico del dopoguerra fu soggetto a cambiamenti dal punto di

vista quantitativo e qualitativo: tra il 1922 e il 1928 si ebbe un rapido aumento del

numero di visitatori stranieri divisi tra inglesi, francesi, tedeschi e nord-americani. La

bellezza del lago e la storia, arte e cultura del territorio hanno fatto guadagnare alla

città di Como una fama mondiale, che negli ultimi anni ha condizionato una vocazione e

uno sviluppo turistico sempre più marcati.

All'esordio del Novecento trova larga diffusione lo stile liberty. La fine della prima

guerra mondiale e, di là a qualche anno, l'avvento del regime fascista aprono la fase del

cosiddetto "ritorno all'ordine", con il recupero nelle arti della tradizione e della

classicità italiane. La volontà di grandiosità monumentale nella politica urbana del

ventennio incide profondamente il tessuto edilizio di Como che diventa centro

dell'architettura razionalistica. Dalle ricostruzioni del secondo dopoguerra e dal boom

economico dei decenni successivi è andata scaturendo l'immagine poliedrica di Como e

dintorni, un’area dinamica e produttiva ma anche ricca di memorie storiche, luoghi

d'arte, istituzioni e iniziative culturali, tutti ingredienti che costituiscono la risorsa per il

turismo insieme alla posizione geografica favorevole di Como.

Fin dalle sue origini romane (Nova Comum) la città è situata su uno degli assi viari di

collegamento fra Italia, Svizzera e regioni del nord Europa. Attualmente la sua posizione

strategica, servita dagli aeroporti di Malpensa e Linate, oltre ai molteplici collegamenti

autostradali, stradali e ferroviari con Milano, Lugano (e il resto della Svizzera) e la

vicinanza alle due direttrici più importanti dell’Italia (Torino-Venezia, Milano-Roma)

fanno di Como una meta facilmente raggiungibile. Como e i suoi punti turisticamente

rilevanti si raggiungono in poco tempo sia dal centro-città sia da postazioni più

decentrate.

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Nel comasco il turismo è la terza industria della provincia, dopo il tessile e il mobile e

negli ultimi anni ha registrato un andamento sostanzialmente positivo sia per giro

d’affari che per numero di addetti, grazie anche allo sviluppo del sistema ricettivo b en

qualificato. Oltre alla tradizionale presenza del turismo di vacanza, le nuove

infrastrutture, sia pubbliche che private, hanno favorito il turismo congressuale e

d’affari. Vicino alla Svizzera, a due passi dall’aeroporto intercontinentale di Malpensa e

da Milano, Como e la sua provincia sembrano essere state create apposta per essere

luoghi di incontri. Congressi vengono organizzati in splendide cornici, a partire da tredici

alberghi (nel cuore della città) che possiedono sale congressuali, sino a Villa Olmo, una

bellissima villa che è spesso utilizzata per convegni e mostre, di proprietà del Comune di

Como. Il polo principale, la sede dei più importanti convegni, resta il Centro

Internazionale Esposizioni e Congressi di Villa Erba a Cernobbio (un altro Comune però

contiguo e vicino al centro di Como).

Il territorio comasco (sia nella città che nei dintorni) contiene molte potenzialità per

uno sviluppo variegato del turismo: il turismo di montagna, termale e climatico, turismo

storico-artistico, paesaggistico e sportivo. Da alcuni anni è stata potenziata anche

l’offerta per il turismo scolastico, che negli ultimi anni ha avuto un incremento

rilevante, con pacchetti studiati specificatamente per i diversi cicli di scuola.

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37

3.2. Le risorse del turismo urbano a Como

Le risorse del turismo nella città di Como sono varie tra cui il più importante rimane il

lago, le sue sponde, i paesaggi lacustri e collinari.

Oltre ai paesaggi naturali anche l’impianto urbanistico di Como, il paesaggio

storicamente e culturalmente modellato espresso attraverso l’urbanità, costituisce una

grande risorsa per il turismo.

Infine, vi sono numerosi altri elementi (monumenti, prodotti tipici, manifestazioni

culturali e sceniche…) che complessivamente costituiscono l’assetto identitario della

città che, unita ai paesaggi naturali e urbanistici, proietta l’unicità di Como.

Le risorse per il turismo urbano si possono raggruppare in tre categorie principali:

• Risorse paesaggistiche: il lago, le sponde, le colline…

• Risorse urbanistiche: il centro-città, le piazze, i giardini, gli edifici storici, i

monumenti…

• Risorse culturali:

o aree di interesse storico-archeologico (resti di civiltà di Golasecca a Ca’ Morta, testimonianze romane come Porta Pretoria, Terme di Plinio ecc.)

o i prodotti tipici (seta e tessuti pregiati, pane e dolci, manufatti di vario genere)

o le manifestazioni festive, sceniche, sportive e ricreative (le ricorrenze tradizionali come Palio di Baradello e Mercato di Pasqua ecc., le mostre d’arte presso Villa Olmo)

o lo stile di vita locale (modi e costumi popolari, proiezione dell’immagine della gente locale).

Il lago di Como e la sua cornice collinare costituiscono insieme l’elemento più

caratterizzante e la risorsa principale; però non è una risorsa esclusiva della città ed è

condivisa con molti altri comuni; uno sforzo concertato tra tutti i comuni lacustri e

collinari è necessario per mantenere la salubrità e l’integrità dei paesaggi che

rimangono sotto la pressione delle esigenze di costruzioni, infrastrutture e, soprattutto,

traffico motorizzato.

Per quanto riguardano le risorse culturali, negli ultimi anni la città di Como, in

particolare l’assessorato alla cultura e al turismo, ha dimostrato grande sensibilità e

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determinazione nel consolidare e sviluppare una risorsa che giova molto al turismo e

anche alla proiezione di un’immagine positiva della città. Oltre alle mostre d’arte

(oramai ben note anche all’esterno) presso la Villa Olmo, sono state organizzate e

eseguite numerose manifestazioni pubbliche di vario genere: feste, scene, spettacoli,

sport, eventi di carattere ricreativo.

Nell’arco dell’anno 2005, vi sono state almeno 43 manifestazioni pubbliche che hanno

interessato direttamente la città (alcuni anche i dintorni e resto della provincia).

Una risorsa culturale molto pregiata ma di difficile definizione e quantificazione è lo

stile di vita della gente locale (modus vivendi, life-style) proiettata verso l’esterno

attraverso le immagini delle maniere e dei modi degli abitanti e delle manifestazioni

pubbliche in cui i locali partecipano.

Una descrizione precisa dello stile di vita cittadino comasco non slo è difficile, ma

potrebbe anche essere problematico poiché è soggetta all’opinabilità, alle

interpretazioni e alla contestazione.

Quello che si può fare è rilevare alcuni aspetti che della vita cittadina comasca (quasi)

tutti forestieri facilmente possono cogliere: una certa sensibilità estetica, l’attenzione

alla moda ed al decoro, cortesia, convivialità, e una certa dipendenza dall’automobile.

Tra le risorse urbanistiche e culturali andrebbero evidenziate (e valorizzate con più cura

ed enfasi) le zone archeologiche, i monumenti, i prodotti tipici e le risorse sceniche.

Il repertorio di resti archeologici, forme architettoniche storiche, gli edifici storici, le

chiese e gli eretti memoriali (e.g. Tempio Voltiano) della città di Como hanno un grande

potenzialità di essere disposti come un’offerta turistica di un certo valore storico-

culturale: le diverse “epoche” vissute dalla Città. Le diverse “epoche” (pre-romana, romana, medievale, rinascimentale, proto-moderno,

moderno e contemporaneo) sopravvivono a Como in una duplice stratificazione.

Vi è una stratificazione culturale: influssi di ciascuna epoca sui tratti culturali delle

epoche successive, nel segno della continuità tradizionale.

Vi è presente anche una vera e propria stratificazione fisica: elementi fisici sovrapposti

in diversi livelli del sottosuolo, favorita dal fatto che lo sviluppo della Città di Como,

“limitato” fisicamente dal lago e dalla conformazione della convalle, è stato possibile

solo per sovrapposizione fisica (nella stessa area) nel corso dei secoli.

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I monumenti delle diverse epoche potrebbero essere inserite in un unico grande e

complesso percorso turistico fruibili sia da visitatori generici sia da quelli culturalmente

sensibili e attenti, ma anche nei vari piccoli circuiti specificati fruibili da visitatori con

interessi specifici per l’epoca-circuito; oltre, naturalmente, la fruizione dalle

scolaresche.

Si potrebbe anche pensare di organizzare, con dovute cautele, mostre e manifestazioni

in questi circuiti e attorno ai principali monumenti in modo da promuovere i monumenti

e valorizzarle in duplice chiave:

• come contenuto dell’offerta turistica di qualità

• come una promozione-valorizzazione rivolta verso l’interno (residenti) per

l’acculturazione locale e per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica locale in

modo ottenere la loro partecipazione negli sforzi di conservazione e restauro.

I monumenti di Como rappresentano risorse strategiche per lo sviluppo di turismo, in

modo particolare per un turismo urbano che attrae visitatori di un certo livello culturale

e tenore economico.

Naturalmente, per una piena valorizzazione sono necessari di azioni mirate partendo

proprio dall’accessibilità (circuiti ciclo-pedonali) e dalla visibilità (promozione,

segnalazione) sia per le risorse paesaggistiche sia per quelle culturali.

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40

3.3. I numeri del turismo nella città di Como

3.3.1. Arrivi e presenze complessive

I dati attendibili degli ultimi anni sul turismo urbano a Como (i.e. entro il territorio

comunale della città di Como e non in altre località come, ad esempio il Comune di

Cernobbio, che sono limitrofe, contigue e strettamente identificate con la città di

Como) sono disponibili solo del quadriennio 2000-2003.

I dati recenti disponibili sul turismo urbano comasco sono stati raccolti da varie fonti

(istituzioni locali e regionali, ISTAT) e elaborati dall’Azienda di Promozione Turistica

(APT) di Como, un ente con statuto autonomo finanziato dalla Regione Lombardia che, a

partire dal 2004, è cessato di esistere autonomamente ed è stato incorporato all’interno

dell’amministrazione provinciale di Como.

I dati quantitativi attendibili di serie (di varie annate e decenni) che riguardano il

turismo e l’economia in generale, forniti dall’ISTAT e dalle camere di commercio,

normalmente si riferiscono alla realtà provinciale (comprendente la città di Como) e non

quello comunale (solo la città di Como).

I dati strettamente centrati sul turismo urbano a Como, riferendosi solo al territorio

comunale della città-capoluogo, sono di difficile comparazione e decifrazione nel

contesto provinciale, regionale e nazionale anche per gli orizzonti temporali diversi (i

dati ex-APT riferiscono solo al quadriennio 2000-2003).

Perciò le informazioni quantitative utilizzate per questo studio e le elaborazioni proprie

riportate qui sono un risultato delle consultazioni di statistiche regionali, provinciali,

comunali, camere di commercio e, per la parte specifica del turismo in città nel periodo

più recente (2000-2003), di ex-APT.

Nel quadriennio 2000-2003, la città di Como vede una modesta crescita del turismo:

+5,4% gli arrivi turistici complessivi (italiani e stranieri) e +7,9% le presenze (soggiorni di

min. 1 notte) presso le strutture ricettive.

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Arrivi e presenze nella città di Como nel quadriennio 2000-2003

ARRIVI PRESENZE

Numero Variazione % rispetto all’anno precedente Numero Variazione % rispetto

all’anno precedente

2000 177.364 - 339.140 -

2001 181.286 +2,2 % 342.219 +0,9 %

2002 187.510 +3,4 % 363.971 +6,4 %

2003 187.007 -0,3 % 366.054 +0,6 %

Nel quadriennio recente (2000-2003) la crescita nella permanenza media generale di

tutti i visitatori (italiani e stranieri) è modesta: da 1,91 giorni a 1,96 giorni (+2,4%).

Permanenza media, 2000- 2003

1,891,94 1,96

1,901,95

2,071,99

1,921,86 1,89

1,941,91

1,40

1,50

1,60

1,70

1,80

1,90

2,00

2,10

2,20

2,30

2000 2001 2002 2003

anni

gior

ni

totale italiani stranieri

Dato che il turismo è un fenomeno che si caratterizza per la stagionalità, risulta

interessante valutare i movimenti periodici, mensili e stagionali.

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Arrivi e presenze (totali) nel periodo 2000-2003, mese per mese

Mesi 2000 2001 2002 2003

arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze arrivi Presenze

Gennaio 5435 9958 6675 11913 7357 12956 7466 14846

Febbraio 8911 15642 9865 17288 9887 18196 9866 18940

Marzo 14340 26492 11914 21183 15538 27755 13804 25327

Aprile 16169 30520 16362 31993 15060 29148 19606 37802

Maggio 18610 36793 17560 33431 20358 41427 19634 39544

Giugno 20654 39901 19438 34870 19293 37864 19516 38339

Luglio 23810 46264 21171 37636 22752 40923 20851 39032

Agosto 18332 33094 17677 31055 21081 41098 20272 38841

Settembre 18093 37391 32600 68708 21534 45311 21425 43473

Ottobre 16591 31877 14829 28873 17609 34658 18539 37210

Novembre 10162 18967 8548 16264 10901 21878 10192 20532

Dicembre 6257 12241 4747 9285 6140 12757 6318 12934

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Si riscontra che in tutti i quattro anni del quadriennio (2000-2003) il periodo di maggiore

afflusso è quello che va da aprile a ottobre nel quale si concentrano i 3/4 circa degli

arrivi e delle presenze; il periodo di minor afflusso risulta in novembre-febbraio.

Però vi sembra una maggiore tendenza dei flussi turistici a spalmarsi sul resto dell’anno,

con recupero per i mesi di “bassa” stagione (autunno-inverno) e con la relativa perdita

della “alta” stagione (primavera-estate) negli ultimi quattro anni (2000-2003).

Tasso di variazione (in %) di arrivi e presenze per mese tra il 2000 e il 2003

-20,0

-10,0

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

arrivi presenze

Questa tendenza sembra essere confermata anche dalla performance del mese di

gennaio tra 2000 e 2003 (arrivi +37,4% e presenze +49,1%).

Diversa è invece la situazione per novembre e dicembre che non sono caratterizzati da

crescita di arrivi, ma da una decisa crescita del numero di presenze.

Luglio risulta essere il mese caratterizzato dal maggiore numero di arrivi e presenze ma

anche il mese nel quale, nell’arco di quattro anni (2000-2003), si è registrato una

perdita numerica in entrambe le voci (arrivi -12,4%, presenze–15,6%).

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Anche il mese di giugno, secondo mese più importante del periodo estivo in generale, è

caratterizzato da un decremento in ambedue le voci (arrivi e presenze), anche se in

misura più lieve rispetto al mese di luglio in questi ultimi anni (2000-2003).

Il mese di marzo, verso la fine della “bassa” stagione e prima dell’inizio dell’“alta”

stagione, dimostra una tendenza a decrescita negli ultimi anni.

I restanti mesi mantengono la tendenza di crescita.

Arrivi e presenze nel periodo 2000-2003 per trimestre (stagione)

Trimestri 2000 2001 2002 2003 Variazione % 2000-2003

arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze

Gennaio Febbraio Marzo (trim. I)

28.686 52.092 28.454 50.384 32.782 58.907 31.136 59.113 +8,5 +13,5

Aprile Maggio Giugno (trim. II)

55.433 107.214 53.360 100.294 54.711 108.439 58.756 115.685 +6,0 +7,9

Luglio Agosto Settembre (trim. III)

60.235 116.749 71.448 137.399 65.367 127.332 62.548 121.346 +3,8 +3,9

Ottobre Novembre Dicembre (trim. IV)

33.010 63.085 28.124 54.422 34.650 69.293 35.49 70.676 +6,2 +12,0

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Si nota che il trimestre estivo (timestre III: luglio-agosto-settembre) mostra un tasso di

crescita di arrivi e presenze molto contenuto rispetto al valore complessivo.

Mentre il trimestre autunnale (trimestre IV: ottobre-novembre-dicembre) e quello

invernale (trimestre I: gennaio-febbraio-marzo) mostrano tassi di crescita degli arrivi e,

soprattutto, delle presenze decisamente superiori.

Il trimestre primaverile (trim. II: aprile-maggio-giugno) mostra una tendenza di crescita

moderata, inferiore a quelli invernale (trim. I) e autunnale (trim. IV), ma superiore a

quello estivo (trim. III).

Presenza media (pernottamenti) per trimestre nel periodo 2000-2003

1,77

1,80

1,90

1,93

1,88

1,981,97

1,941,92

1,951,94

1,91

1,94

2,002,02

1,82

1,60

1,65

1,70

1,75

1,80

1,85

1,90

1,95

2,00

2,05

2000 2001 2002 2003

IIIIIIIV

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3.3.2. Visitatori italiani

Nel 2003 la città di Como ha registrato un afflusso di turisti italiani pari a 56508 arrivi e

112406 presenze (soggiorni equivalenti di 1 pernottamento).

I visitatori italiani che hanno soggiornato in Como rappresentano quindi, sia in termini di

arrivi che di presenze, poco meno di un terzo dell’afflusso totale di turisti.

Arrivi e presenze di italiani 2000-2003

Anno Totale Italiani Totale Generale % di italiani sul Totale

Arrivi Presenze (pernottamenti) Arrivi Presenze

(pernottamenti) Arrivi Presenze (pernottamenti)

2000 51.289 97.470 177.364 339.140 28,9 28,7

2001 54.702 106.902 181.286 342.219 30,2 31,2

2002 55.398 114.542 187.510 363.971 29,5 31,5

2003 56.508 112.406 187.007 366.054 30,2 30,7

Il tasso di crescita degli arrivi turistici italiani nella città di Como è stato tra il 2000 e il

2003, pari al 10,2%.

Il dato delle presenze italiane mostra una crescita del 15,3% nel quadriennio di

riferimento (2000-2003).

Il numero medio di giorni di soggiorno del turista italiano è aumentato di poco: da 1,90

giorni nel 2000 a 1,99 giorni nel 2003 (+4,7%).

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Generalmente i flussi turistici italiani si concentrano prevalentemente nei mesi in cui

sono più frequenti i periodi di vacanza: dicembre (vacanze natalizie) e luglio-agosto

(vacanze estive).

Nel caso di Como si assiste invece ad una tendenza a minor crescita nei mesi

tradizionalmente di vacanza per gli italiani e quindi ad una spalmatura degli arrivi in

tutto l’anno.

Arrivi e presenze solo turisti italiani nel periodo 2000-2003, mese per mese

Mesi 2000 2001 2002 2003

arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze arrivi Presenze

Gennaio 2800 4878 3394 5829 3561 6451 3423 7067

Febbraio 3857 6121 3924 7134 4342 8014 4543 8988

Marzo 5767 10300 4620 8559 5734 10136 6308 11363

Aprile 4850 8651 4694 9190 4911 9463 5557 10487

Maggio 4624 8429 4939 9151 4552 9524 5353 10260

Giugno 4815 9934 4657 8712 4827 10558 4978 9621

Luglio 4104 8125 3614 7644 4119 8768 4111 8708

Agosto 3964 7717 4094 7382 4372 10030 4075 8161

Settembre 4015 8688 9674 20855 5796 13126 5607 11406

Ottobre 4752 9362 4839 10468 5566 12060 5294 10923

Novembre 4254 8274 3673 6962 4604 9756 4346 9274

Dicembre 3487 6991 2580 5016 3014 6656 3117 6430

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Variazione (in %) di arrivi e presenze di turisti italiani per mese tra il 2000 e il 2003

-20,0

-10,0

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

arrivi presenze

4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella Altre residenze

% d i turisti italian i per categoria d i struttura alberghiera 2000-2003

0,0 0,0 0,1 0,00,2 0,2 0,1 0,2

10,5 10,8 10,6 10,1

32,1

41,1 40,637,9

57,2

47,8 48,551,7

0 ,0

10 ,0

20 ,0

30 ,0

40 ,0

50 ,0

60 ,0

2000 2001 200 2 2003

a nni

%

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49

La maggioranza di turisti italiani sceglie strutture alberghiere di categoria medio alta, in

particolare i 4 stelle, che nel 2003 hanno accolto il 52% del totale dei clienti degli

alberghi (tale dato è in ripresa rispetto al 2001 ma decisamente inferiore rispetto al

dato del 2000 che era pari al 57%).

Le strutture a tre stelle accolgono invece il 38% dei clienti degli alberghi (dati più

recenti, del 2003); il valore è in crescita rispetto al 2000, ma in decremento rispetto agli

anni precedenti (2001 e 2002), anni in cui sembrava un riequilibrio di forze tra le due

diverse categorie.

Rimane più o meno invariata l’incidenza delle strutture di bassa categoria, strutture

extra-alberghiere (altre residenze, campeggi…) per ospitare i turisti italiani.

Per quanto attiene alla provenienza dei turisti dall’Italia, complessivamente oltre i 2/3

dei turisti italiani nella città di Como provengono da regioni del Nord Italia, compresa la

Lombardia.

Provenienza dei turisti italiani per area nel 2003

Lombardia48,9%

Resto Nord Italia19,7%

Centro Italia15,5%

Sud Italia16,0%

La maggioranza dei turisti italiani nella città di Como sono di provenienza lombarda

quasi la metà proviene dalla Lombardia.

Però tra 2000 e 2003 si è registrato un calo degli arrivi e delle presenze di turisti dalla

Lombardia, facendo perdere oltre 12 punti percentuali sul tasso di incidenza.

Per quanto riguarda i turisti nella città di Como provenienti dal resto delle regioni

italiane (Centro, Sud, Isole) va considerato che complessivamente tutte mostrano una

tendenza ad incremento, sia negli arrivi sia nelle presenze.

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Valori di crescita si riscontrano soprattutto sul numero delle presenze di turisti

provenienti dalle regioni del Sud Italia (Calabria, Sicilia, Campania e Basilicata).

I visitatori dalle regioni del Sud hanno i valori di permanenza media (più di 3 notti),

superiore sia a quella della media dei turisti del resto del paese, sia a quella dei turisti

stranieri.

Variazione (in %) degli arrivi e delle presenze di visitatori italiani nel quadriennio 2000-2003 per regione di provenienza

10,2

51,4

54,8

42,8

72,8

54,0

31,7

36,4

8,3

50,7

72,0

76,4

37,6

91,2

61,5

22,7

15,9

61,1

30,5

128,3

55,2

147,7

18,7

52,8

41,6

25,0

123,5

45,2

47,5

41,2

312,5

24,2

67,4

79,3

74,0

-15,4

118,9

35,8

76,7

-12,915,3

-21,1

-50,0 0,0 50,0 100,0 150,0 200,0 250,0 300,0

TOTALE

Lombardia

Lazio

Campania

Toscana

Emilia Romagna

Piemonte

Veneto

Sicilia

Puglia

Liguria

Marche

Calabria

Friuli-Venezia Giulia

Trentino-Alto Adige

Umbria

Sardegna

Abruzzo

Basilicata

Molise

Valle d'Aosta

%

Regioni

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51

3.3.3. Visitatori stranieri

I turisti stranieri rappresentano circa il 70% del totale della clientela della città di Como.

La tendenza negli arrivi è modestamente positiva (+3,5% tra 2000 e 2003).

Arrivi e presenze dei turisti stranieri nella città di Como nel quadriennio 2000-2003

Il dato di approdo e presenza nelle strutture ricettive dimostra che per gli stranieri si è

passati da 1,92 a 1,94 notti con un modesto tasso di crescita dell’1,4%; quindi il dato di

permanenza rimane inferiore a quello della clientela italiana.

Osservando la stagionalità del turismo straniero nel quadriennio 2000-2003 sembra che

siano privilegiate alcuni periodi: il periodo invernale (dicembre-gennaio-febbraio),

quello primaverile (aprile-maggio) e quello tardo-estivo (agosto-ottobre).

In termini assoluti vi rimane una certa concentrazione dei flussi turistici nel periodo

primaverile ed estivo, ma è in aumento la tendenza a spalmare il proprio soggiorno

anche al di fuori di tale periodo.

Anno Totale Stranieri Totale Generale % di stranieri sul Totale

Arrivi Presenze (pernottamenti) Arrivi Presenze

(pernottamenti) Arrivi Presenze

2000 126.075 241.670 177.364 339.140 71,1 71,3

2001 126.584 235.317 181.286 342.219 69,8 68,8

2002 132.112 249.429 187.510 363.971 70,5 68,5

2003 130.499 253.648 187.007 366.054 69,8 69,3

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Arrivi e presenze solo stranieri nel periodo 2000-2003, mese per mese

Mesi 2000 2001 2002 2003

arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze arrivi Presenze

Gennaio 2635 5080 3281 6084 3796 6505 4043 7779

Febbraio 5054 9521 5941 10154 5545 10182 5323 9952

Marzo 8573 16192 7294 12624 9804 17619 7496 13964

Aprile 11319 21869 11668 22803 10149 19685 14049 27315

Maggio 13986 28364 12621 24280 15806 31903 14281 29284

Giugno 15839 29967 14781 26158 14466 27306 14538 28718

Luglio 19706 38139 17557 29992 18633 32155 16740 30324

Agosto 14368 25377 13583 23673 16709 31068 16197 30680

Settembre 14078 28703 22926 47853 15738 32185 15818 32067

Ottobre 11839 22515 9990 18405 12043 22598 13245 26287

Novembre 5908 10693 4875 9302 6297 12122 5846 11258

Dicembre 2770 5250 2167 4269 3126 6101 3201 6504

Secondo i dati del quadriennio 2000-2003, in termini di numeri assoluti, la stagione in

cui si concentrano maggiormente i flussi turistici stranieri in arrivo è quello compreso tra

aprile e ottobre dove si registra l’80% circa degli arrivi e delle presenze.

Il mese di luglio è ancora il più attrattivo, nonostante il forte calo registrato nell’arco

del quadriennio (-15,1% gli arrivi, -20,5% le presenze).

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Di pari intensità è il calo nel mese di marzo, mentre un po’ più lieve il calo registrato in

un altro mese chiave: giugno (-8,2% gli arrivi e –4,2% le presenze).

Variazione(in %) di arrivi e presenze di turisti stranieri per mese tra il 2000 e il 2003

-25,0

-15,0

-5,0

5,0

15,0

25,0

35,0

45,0

55,0

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

arrivi presenze

Sono soprattutto i mesi di gennaio, aprile e dicembre a caratterizzarsi per un accentuato

dinamismo positivo.

Gennaio registra tra il 2000 e il 2003 una crescita del +53% sia negli arrivi che nelle

presenze, aprile una crescita di oltre il 24%, mentre dicembre registra un +15,6% negli

arrivi e un +23,9% nelle presenze.

Il dato di dicembre è ancor più significativo se si considera che nel 2001 aveva subito,

rispetto all’anno precedente una calo del –21,8% degli arrivi e un –18,8% delle presenze6

6 Probabilmente legato alla psicosi generale in seguito all’attentato terroristico di New York (11 settembre 2001) che potrebbe aver influito sui movimenti turistici dall’America settentrionale.

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Relativamente al dato della presenza media, nel 2003 solo 3 mesi su 12 registrano il

superamento della soglia dei 2 giorni (sono Maggio, Settembre e Dicembre).

Nel 2000 erano gli stessi tranne dicembre, il cui valore infatti guadagna un +7,2%

passando da 1,9 giorni a 2,03 giorni.

I mesi estivi, tradizionali per vacanza, hanno un valore al di sotto della media e per

Luglio si registra anche un calo del –6,4% passando da 1,94 giorni del 2000 a 1,87 giorni

nel 2003.

Nel 2003 circa il 93% dei turisti stranieri arrivati a Como soggiornava in strutture

alberghiere, il resto (circa il 7%) in strutture extra-albeghiere (altre residenze) e

complementari (campeggi ecc.).

Tale valore indica in parte una maggiore propensione dei turisti stranieri alla scelta di

strutture complementari rispetto ai turisti italiani.

Tuttavia rispetto al 2000, tale percentuale è salita soprattutto grazie al calo degli arrivi

e presenze nelle strutture complementari, comportando anche per la clientela straniera

quel processo di concentrazione verso la scelta delle strutture alberghiere già

riscontrato per la clientela italiana.

4 stelle 3 stelle2 stelle1 stellaAltre residenze

% di arrivi stranieri per categoria di struttura alberghiera, 2000-2003

0,0 0,0 0,0 0,00,1 0,1 0,2 0,27,5 7,4 7,6 7,2

22,5

32,4 32,6 30,0

69,9

60,1 59,6 62,6

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

2000 2001 2002 2003

anni

%

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Oltre il 90% della clientela estera sceglie strutture di medio-alta categoria, con una

netta predilezione per gli alberghi a quattro stelle.

Indice questo di un’alta capacità di spesa, ma nello stesso tempo questa considerazione

deve relazionarsi con il dato di una presenza media relativamente bassa.

Per quanto attiene alle provenienze dei turisti stranieri, il primo dato da sottolineare è

che oltre la metà dei flussi esteri proviene dai paesi dell’Unione Europea (a 25 paesi), il

cui peso cresce dal 51% del 2000 al 57% del 2003, con un tasso di crescita nel periodo

quasi 5 volte superiore al tasso di crescita degli arrivi complessivi di stranieri.

Provenienza dei turisti stranieri per area nel 2003

USA e Canada14,9%

Asia Orientale7,7%

Medio Oriente2,9%

UE-2556,7%

Resto Europa12,1%

Africa0,7%

Oceania2,5%

America Latina2,4%

Segue la stessa tendenza, ma non con la stessa intensità, il numero di presenze che

cresce del 12,5%, poco più del doppio del tasso di crescita complessivo delle presenze di

stranieri.

All’interno dell’Unione Europea i paesi che generano i maggiori flussi di turisti verso

Como sono in ordine di importanza: La Germania saldamente in testa, Regno Unito e

Francia con una quota paritaria, il Benelux e di recente la Spagna.

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Incidenza sul totale degli arrivi e presenze dei turisti stranieri nella città di Como:

le prime 10 nazioni classificate per numero di arrivi nel 2003

Paesi Arrivi Presenze % Arrivi sul totale

% Presenze sul totale

Germania 21.967 37.148 16,8 14,6

USA 17.899 37.884 13,7 14,9

Regno Unito 11.478 28.252 8,8 11,1

Francia 10.800 18.077 8,3 7,1

Svizzera 10.716 15.832 8,2 6,2

Paesi Bassi 7.112 10.252 5,4 4,0

Giappone 6.741 11.083 5,2 4,4

Belgio 6.194 8.559 4,7 3,4

Spagna 4.684 8.845 3,6 3,5

Australia 2.829 5.800 2,2 2,3

Totale 10 primi paesi di provenienza dei turisti nella

città di Como 100.420 181.732 77,0 71,6

La Germania è il paese da cui proviene la maggior quota di turisti, ma il suo peso, pur in

lieve crescita rispetto al 2000, ha subito un certo calo dal 2001.

La crescita del numero e delle presenze di turisti inglesi e francesi ha comunque

compensato il calo dei tedeschi.

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Variazione % di arrivi e presenze per le prime 10 nazioni di turisiti soggiornanti in como nel periodo 2000-2003

6,0

-28,9

16,4

25,8

24,3

10,5

7,3

43,7

4,4

14,3

14,7

21,9

2,5

4,6

35,6

-11,0

-2,9

-1,1

-27,8

-3,7

-35,0 -25,0 -15,0 -5,0 5,0 15,0 25,0 35,0 45,0Germania

USARegno U

nitoFranc

iaSviz

zeraPaes

i Bas

siGiap

pone

BelgioSpag

naAustr

alia

%

nazioni

arrivi presenze

Il secondo bacino da cui la città di Como attinge i turisti stranieri è rappresentato dagli

Stati Uniti d’America (USA) da dove però sono calati gli arrivi e le presenze.

Germania e USA, i due mercati da cui Como attinge la maggiore quota di turisti

rappresentano, nonostante il calo, 1/3 del totale dei turisti stranieri arrivati in città.

La Svizzera, che confina con la Provincia di Como, si posiziona al quinto posto: i flussi

turistici svizzeri hanno conosciuto un incremento negli arrivi e nelle presenze in Como.

Il Giappone occupa il settimo posto tra i paesi di provenienza di turisti stranieri a Como,

pur registrando un lieve calo negli arrivi e nelle presenze nel quadriennio 2000-2003.

In crescita seppur ancora meno visibili per la consistenza numerica sono i flussi

provenienti dall’Asia; invece iIn costante decremento i flussi di arrivi e presenze

generati da altre aree più lontane, come America Latina e Oceania.

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3.3.4. Le strutture ricettive: capacità e utilizzo

Secondo i più recenti dati la città di Como dispone di 37 strutture ricettive, ripartite in

33 strutture alberghiere e 4 strutture complementari (di cui 1 campeggio e 2 ostelli) e

numerose altre residenze (camere in affitto, foresterie o stanze per ospiti presso degli

enti e associazioni ecc.).

La capacità ricettiva (disponibilità posti-letto) totale si attestava a 911405 presenze alla

fine dell’anno 2003.

L’offerta e la capacità ricettiva di Como nel periodo 1997-2003

Strutture alberghiere Strutture complementari

Numero Posti letto Capacità ricettiva

annuale Numero Posti letto

Capacità ricettiva annuale

1997 33 2032 741680 2 420 153300

1998 36 2132 778180 3 410 149650

1999 35 2133 778545 3 410 149650

2000 33 2103 767595 1 300 109500

2001 33 2103 767595 3 460 167900

2002 32 2017 736205 3 460 167900

2003 33 2037 743505 3 460 167900

Nel corso degli ultimi anni l’offerta da parte delle strutture ricettive non ha conosciuto

cambiamenti rilevanti. Anche nel caso delle strutture complementari non si sono

verificati cambiamenti rilevanti.

Si nota una certa staticità nel settore ricettivo dell’economia turistica della città di

Como dal lato dell’offerta.

Strutture alberghiere e strutture complementari offrono nel 2003 circa 2500 posti letto,

l’81% dei quali in strutture alberghiere.

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Numero di alberghi per categoria nella città di Como nel 2003

Categoria di albergo Numero di strutture

5 stelle (*****) 0

4 stelle (****) 8

3 stelle (***) 10

2 stelle (**) 6

1 stella (*) 6

Mettendo in relazione i dati delle presenze e della capacità ricettiva si può osservare

che il tasso di occupazione degli alberghi (escluse altre residenze e le strutture

complementari) è stato nel 2003 pari al circa 40% della disponibilità, dato

sostanzialmente stabile rispetto al 2002 però in aumento (+38%) rispetto al 2000-2001.

Presenze, capacità ricettiva e utilizzo (tasso di occupazione) delle strutture alberghiere (di tutte le categorie) nel quadriennio 2000-2003

47,146,9

42,3

41,8

0

100000

200000

300000

400000

500000

600000

700000

800000

2000 2001 2002 2003

anno

30

32

34

36

38

40

42

44

46

48

%

presenze capacità ricettiva tasso di occupazione alberghiera

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Rispetto al 2000 la capacità alberghiera (numeri di posti-letto) è diminuita, pur non in

presenza di una diminuzione delle strutture alberghiere.

Nel 2000 gli alberghi offrivano 2103 posti letto e una capacità ricettiva annuale di

767595 presenze e il tasso di occupazione alberghiera era risultato pari al 42%.

L’incremento del tasso di occupazione tra il 2000 e il 2003 è stato quindi determinato da

due fenomeni concomitanti: l’incremento delle presenze negli alberghi e la diminuzione

dell’offerta di posti letto.

Va tuttavia sottolineato che anche a parità di capacità ricettiva tra il 2000 e il 2003 si

sarebbe comunque registrato un incremento del tasso di occupazione alberghiera.

Per quanto riguarda le strutture complementari (campeggi, ostelli…), attualmente esse

sono in grado di offrire 460 posti letto (capacità ricettiva annuale: 167900 presenze).

Nel 2000 tali valori di offerta (disponibilità) erano rispettivamente pari a 300 e 109500;

è’ rilevabile quindi un deciso ampliamento dell’offerta pari ad un +53%, pur tuttavia

considerando l’esiguità del valore di base su cui si realizza tale crescita.

Permanenza media (soggiorno/pernottamento) per struttura, 2000- 2003.

1,93 1,911,96 1,98

1,631,58

1,641,58

1,00

1,20

1,40

1,60

1,80

2,00

2,20

2000 2001 2002 2003

anni

gior

ni

alberghi complementari

Il tasso di occupazione nelle strutture complementari risulta nel 2003 pari al 9%, mentre

nel 2000 era pari al 17% circa, subendo quindi una riduzione estremamente rilevante.

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61

Questa riduzione è stata causato da due fenomeni concomitanti: il non-aumento delle

presenze nelle strutture complementari negli ultimi anni (2001-2003) e soprattutto

l’ampliamento della capacità ricettiva nel comparto (se nel 2003 la capacità ricettiva di

queste strutture fosse rimasta identica a quella del 2000 il tasso di occupazione delle

strutture sarebbe attorno 14%).

Presenze, capacità ricettiva e utilizzo (tasso di occupazione) delle strutture complementari (campeggi, ostelli, ecc.) nel quadriennio 2000-2003

16,7

9,3

11,2

10,5

5000

20000

35000

50000

65000

80000

95000

110000

125000

140000

155000

170000

2000 2001 2002 2003

anno

5

7

9

11

13

15

17

19

%

presenze capacità ricettiva tasso di occupazione alberghiera

A beneficiare della crescita di flussi turistici in arrivo sono stati soprattutto gli esercizi

alberghieri, che hanno riscontrato una incremento del numero di arrivi ed una crescita

del numero delle presenze.

Il comportamento della clientela nella scelta di albergo o struttura complementare o

altre residenze differisce in base alla nazionalità.

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Gli italiani che prediligono la struttura alberghiera sono la quasi totalità (oltre il 98%).

Mentre gli stranieri hanno una propensione un po’ più elevata all’utilizzo di strutture

alternative (nonostante il calo rispetto al 2000 sono ancora il 7% dei turisti stranieri

approdati in queste strutture).

% di soggiornanti in strutture alberghiere suddivisi per tipologia nel quadriennio 2000-2003.

98,3 98,6 98,4 98,6

91,8 91,7 92 93

50,055,060,065,070,075,080,085,090,095,0

100,0

2000 2001 2002 2003anni

gior

ni

italiani stranieri

Per entrambe le tipologie di clientela si sta verificando però un costante processo di

accentramento della domanda verso le strutture alberghiere.

Circa il 90% circa del totale dei turisti arrivati in città preferisce soggiornare in strutture

di categoria medio-alta (alberghi 3 e 4 stelle).

Nel caso dei turisti italiani, vi è un certo equilibrio tra strutture a 3 e 4 stelle, con un

netto incremento dell’incidenza delle strutture a 3 stelle, mentre per i turisti stranieri il

dato relativo ai 4 stelle è addirittura doppio rispetto a quello degli arrivi nei tre stelle,

ma anche in questo caso vi è una tendenza all’avvicinamento delle quote.

Risulta invece marginale in entrambi i casi di turisti (italiani e stranieri) il dato relativo

alle strutture di bassa categoria (2 stelle, 1 stella), che mostrano una certa staticità.

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3.3.5. Occupazione nel settore turistico

In base ai dati del censimento dell’industria e dei servizi del 2001 nella città di Como

sono 401 gli addetti al settore alberghiero e ricettivo in generale.

Essi rappresentano l’1,6% del totale degli addetti al settore dei servizi (terziario) e

l’1,2% degli addetti complessivi alle attività della città.

Numero di addetti al settore ricettivo nei censimenti 1991 e 2001 e confronto con il settore terziario e il dato complessivo della città di Como

Settori economici Censimento 1991

Censimento 2001

Tasso di variazione (in %)

Settore ricettivo 222 401 +80,6

Settore dei servizi 22820 25191 +10,4

Totale agricoltura+industria+servizi 35519 33246 -6,4

Rispetto al censimento del 1991 il numero degli addetti al settore ricettivo ha

conosciuto un incremento dell’80,6% (questo dato non tiene conto della quota di

lavoratori stagionali assunti durante i periodi di maggiore afflusso turistico).

Il dato di crescita nel numero degli addetti nel settore ricettivo è ancor più

impressionante se relazionato al dato complessivo della città di Como, le cui attività

complessive (tutti i settori) vedono calare i loro addetti nel decennio di oltre 2000 unità

(-6,4%).

Il calo si registra in particolar vistoso nel settore secondario (industria manifatturiera,

costruzioni, energia ecc) dove si registra una riduzione di oltre 4000 addetti (-35,8%).

Solo il settore dei servizi (terziario, compreso il turismo) denota una crescita delle

persone impiegate (+10,4%), conferendo alla città una vocazione sempre più terziaria,

peraltro tipica dell’attuale contesto economico dei paesi di industrializzazione matura

(e satura) e soprattutto delle città-polo di comprensori urbani.

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Addetti alle attività produttive nel Comune di Como, settore per settore, 1991

Addetti terziario60%

Addetti settore ricettivo4% Addetti agricoltura

1%

Addetti industria35%

Addetti alle attività produttive nel Comune di Como settore per settore, 2001

Addetti agricoltura 0,10%

Addetti terziario 69,95%

Addetti settore ricettivo 5,83%

Addetti industria 24,13%

Elaborazioni proprie sui dati ISTAT e Comune di Como

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Considerare solo il settore ricettivo (che è una parte integrante del terziario) può

risultare tuttavia piuttosto riduttivo.

Il turismo infatti è un settore trasversale che coinvolge anche altri aspetti dell’economia

cittadina.

Il più diretto è senz’altro quello della ristorazione (ristoranti, bar, pizzerie, ecc…).

Nel 2001 gli addetti in questo sub-settore sono 1536 e rappresentano il 6,1% degli

addetti al settore dei servizi (terziario) e il 4,6% degli addetti complessivi alle attività

lavorative (tutti i settori) cittadine.

Tale sub-settore ha conosciuto una crescita del +12,5% nel 2001 rispetto al 1991, valore

leggermente più elevato al tasso di crescita del settore servizi e, decisamente in positivo

se raffrontato con il dato complessivo comunale.

Complessivamente il settore ricettivo-ristorazione, direttamente collegati al turismo,

impiega il 5,8% degli occupati con una crescita del +22,1% nel 2001 rispetto al 1991.

Solamente i settori delle attività professionali di consulenze (immobiliari, giuridiche,

tecniche, informatiche, ricerca ecc…) e dei servizi sociali hanno conosciuto uno sviluppo

dell’occupazione superiore a quello turistico (rispettivamente di un +56,7% e +36%).

E’ difficile poter stimare quanto le altre attività economiche siano influenzate dal

turismo in termini di occupazione.

Però è indubbio che il turismo generi un indotto indiretto anche sulle attività

commerciali, sui trasporti e sulle imprese di servizio alle persone e il terziario in

generale.

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3.3.6. Como e la sua Provincia

La città di Como (capoluogo) registra quasi un terzo degli arrivi turistici e quasi un

quarto delle presenze complessive della sua provincia pur disponendo solo poco più di un

decimo delle strutture ricettive della interna provincia.

L’incidenza del turismo del capoluogo su quello provinciale globale è andata crescendo

nel quadriennio 2000-2003, grazie all’intensificarsi degli arrivi in città.

Resta al di sotto del valore medio provinciale il dato della permanenza media dei turisti

in città nonostante una lieve crescita da 1,91 giorni a 1,96 giorni (tra 2000 e 2003).

La provincia registra invece una permanenza media superiore rispetto alla media della

città (2,93 giorni nel 2003); però tendente verso lieve calo (2,95 giorni nel 2000).

La città favorisce prevalentemente un turismo di passaggio, mentre le altre località

turistiche della provincia facilitano un turismo più vicino alla villeggiatura/vacanza.

In generale, i dati delineano una realtà turistica maggiormente dinamica nella città e

molto statica nel resto dei comuni della provincia.

Variazione negli arrivi turistici e nelle presenze in Como città e la sua provincia negli anni 2000 e 2003

2000 2003 Variazione negli arrivi 2000-2003

Variazione nelle presenze 2000-2003

Arrivi Presenze Arrivi Presenze Numeri % Numeri %

Città di Como 177.364 339.140 187.007 366.054 +9.643 +5,4 +26.914 +7,9

Resto Provincia 409.009 1.207.138 410.467 1.203.257 +1.458 +0,4 -3.881 -0,3

Totale provinciale

586.373 1.546.278 597.474 1.569.311 +11.101 +1,9 +23.033 +1,5

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67

Come già osservato il 70% dei flussi turistici giunti nella città di Como sono di nazionalità

straniera; per il resto dei comuni della provincia tale percentuale scende al 60% (ma le

loro presenze rappresentano il 71% delle presenze complessive).

Arrivi di italiani e stranieri e relative variazioni nel periodo 2000-2003

2000 2003 Variazione negli

arrivi italiani 2000-2003

Variazione negli arrivi stranieri 2000-

2003

Arrivi italiani

Arrivi stranieri

Arrivi italiani

Arrivi stranieri Numeri % Numeri %

Città di Como 51.289 126.075 56.508 130.499 +5.219 +10,2 +4.424 +3,5

Resto della provincia 155.050 253.959 165.174 245.293 +10.124 +6,5 -8.666 -3,4

Totale provincia 206.339 380.034 221.682 375.792 +15.343 +7,4 -4.242 -1,1

In generale l’incidenza degli stranieri sul mercato è in decremento rispetto al 2000, ma

mentre per la città di Como è causata da un tasso di incremento della clientela straniera

inferiore a quello della clientela italiana, per il resto della provincia è dovuto ad un calo

degli arrivi (-3,4%) e ad una stasi delle presenze.

Presenze italiane e straniere e relative variazioni nel periodo 2000-2003

2000 2003 Variazione delle presenze italiani

2000-2003

Variazione delle presenze stranieri

2000-2003

Presenze italiani

Presenze stranieri

Presenze italiane

Presenze straniere Numeri % Numeri %

Città di Como 97.470 241.670 112.406 253.648 +14.936 +15,3 +11.978 +5,0

Resto provincia 340.914 866.224 334.404 868.853 -6.510 -1,9 +2.629 +0,3

Totale provincia 438.384 1.107.894 446.810 1.122.501 +8.426 +1,9 +14.607 +1,3

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68

Nel capoluogo (Como città) oltre il 93% dei clienti sceglie le strutture alberghiere; tale

valore scende all’83% nel resto del territorio provinciale.

Presenza media dei vacanzieri nel capoluogo (Como città) e nella provincia presso le strutture alberghiere e quelle complementari, 2003

1,982,43 2,28

1,58

5,414,93

0

1

2

3

4

5

6

città resto provincia totale provincia

alberghi complementari

Nel caso del capoluogo si assiste ad una progressiva concentrazione dei flussi verso gli

alberghi, nel caso della provincia vi è, seppur lieve, uno spostamento verso le strutture

complementari (campeggi soprattutto), soprattutto per la mancanza queste in città.

Per entrambi le realtà territoriali la scelta di soggiornare in strutture alberghiere è più

marcata per la clientela italiana che non per quella straniera.

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69

4. IL ‘SISTEMA-LUOGO’ E IL TURISMO SOSENIBILE A COMO 4.1. Habitat, eco-sistema urbano e turismo Como, una cittadina provinciale, è tra le più famose città italiane nel mondo; trae la sua

fama per la bellezza dal ‘Lario’ (all’estero noto semplicemente come ‘Lago di Como’), il

lago più profondo d'Italia ed uno dei più profondi in Europa.

La città è ubicata all’estremità sud del ramo occidentale del Lario, in una piccola conca

costruitasi per l’apporto di materiali alluvionali, con una cornice di colline coperte da un

manto vegetazionale consistente, e con un micro-clima relativamente mite.

Il profilo dell’orizzonte (skyline) e la luminosità del paesaggio sono esteticamente

rilevanti, grazie all’altitudine modesta e all’apertura delle creste collinari che rendono

la superficie acquatica lacustre abbastanza soleggiato e apprezzabile da molti punti.

Il paesaggio artificiale è costituito, oltre che da un’estesa periferia e infrastrutture

invasive, anche da un centro-città (downtown) che testimonia diversi stili ed epoche.

Il centro-città va del lago alle mura medievali e comprende un compatto nucleo urbano,

ville e giardini, case e palazzi d’impronta settecentesca e neoclassica, strutturalmente

semplici, con sobrie decorazioni sui portali, sulle finestre, e sui balconcini.

La circolazione intensa delle automobili lungo le strade accanto al lago tende a

disarticolare la contiguità tra lago e la città, e tra la città e l’area naturale protetta più

cospicua vicino al centro (parco di Spina verde); come del resto, la grande quantità di

autoveicoli parcheggiati lungo molte strade e in diversi punti dell’area urbana tendono

ad erodere il valore estetico dell’urbanità oltre a creare difficoltà nella circolazione.

Nel suo complesso, è evidente una forte contraddizione: il centro civico (dentro le mura

e lungo-lago) ben curato e gradevole da una parte, e dall’altra, una immediata periferia

rumorosa, pesantemente trafficata e esteticamente insignificante, caratterizzata dai

centri commerciali massicci e molti edifici industriali tra cui alcuni in disuso e degrado.

Complessivamente per tutti gli indicatori dell’eco-sistema urbano, basati sui parametri

scientifici internazionali utilizzati dalla Legambiente7., Como risulta nella 38° posizione

tra le 103 città capo-luogo di Italia.

7 Legambiente è la principale associazione ambientalista italiana di carattere scientifico e culturale. L’indagine Legambiente sul eco-sistema delle città italiane è svolta nei 103 Comuni capoluogo, utilizzando una serie di indicatori relativi a performance ambientali del sistema-città.

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70Classifica generale delle città (capo-luogo di provincia) per la qualità ecologica

Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazione: Istituto di Ricerche Ambiente Italia)

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71Per la sua dimensione e per le caratteristiche paesaggistiche e ambientali la città di

Como potrebbe essere comparata ad alcune città capo-luogo dell’Italia Nord-ovest che

siano nella prossimità del lago e nella fascia di peri/pre-Alpi (pedemontana).

Attualmente, nel panorama delle quattro città capo-luogo dell’Nord-ovest italiano

(Varese, Lecco, Verbania e Como), caratterizzate per la loro contiguità con un lago e per

la loro ubicazione in fascia pre/peri-Alpi (pedemontana), Como risulta essere il

capoluogo con le performances ambientali peggiori.

E tra le 16 città capo-luogo lungo tutta la fascia pre/peri-Alpi (pedemontana) dell’Italia

settentrionale Como risulta in una posizione piuttosto bassa (13°).

Città Posizionamento (ranking) nel 2006

Lecco 3°

Trento 4°

Verbania 5°

Belluno 15°

Sondrio 16°

Udine 18°

Brescia 19°

Biella 20°

Varese 22°

Pordenone 26°

Bergamo 30°

Vicenza 35°

COMO 38°

Gorizia 48°

Treviso 53°

Verona 65°

Fonte: Legambiente, Ecosistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)

Classifica generale di alcune città capo-luogo (lacustri e pedemontane) dell’Italia settentrionale per la qualità dell’ambiente urbano

Città (capo-luoghi) lacustri del Nord-ovest italiano

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72Qui sembra utile sottolineare come alcuni indicatori che compongono il rapporto “Eco-

sistema Urbano” di Legambiente non siano sempre costanti per tutti gli anni di indagine;

perciò le tabelle nelle pagine seguenti prendono in esame solo gli indicatori che sono

rimasti invariati negli anni e nel periodo di riferimento specificato.

Isole pedonali (mq/abitante)

Anno di rilascio dati sull’eco-

sistema urbano La posizione di COMO

Città migliore e valore

indicativo Città peggiori

1999 7° posizione

(0,33 valore indicativo) RIMINI (0,91)

ASTI, CALTANISSETTA, CASERTA, CHIETI, COSENZA, CUNEO,

FOGGIA, FROSINONE, GORIZIA, ISERNIA,

LATINA, LECCO, LODI, MASSA,

NOVARA, PIACENZA, PORDENONE,

RAGUSA, ROVIGO, SAVONA VERCELLI

(0,0)

2006 35° posizione

(0,22) VENEZIA (3,99)

AGRIGENTO, ASTI, AVELLINO, BRINDISI,

CAGLIARI, CATANZARO, CHIETI, GORIZIA, ISERNIA, LATINA, NUORO,

RIETI, ROVIGO, VITERBO

(0,0)

Variazione nel

corso degli

ultimi anni

Arretramento della posizione (dal 7° al 35°) Decremento del valore (-33%)

Sensibile peggioramento della situazione in termini relativi. Il divario tra Como e la città migliore si amplia. Molte altre città hanno fatto di più.

Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)

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73Zone a traffico limitato (mq/abitante)

Anno di rilascio dati sull’eco-

sistema urbano La posizione di COMO

Città migliore e valore indicativo

Città peggiori

2000 24° posizione

(4,3 valore indicativo) ASCOLI PICENO

(20,9)

BRINDISI CATANIA, CALTANISSETTA,

CATANZARO, CROTONE, CUNEO, ISERNIA,

LA SPEZIA, LATINA, PALERMO, POTENZA

SASSARI, TARANTO

(0,0)

2006 23° posizione

(4,41) SIENA

(30,59)

CROTONE, LATINA,

POTENZA, SASSARI, TARANTO

(0,0)

Variazione nel

corso degli

ultimi anni

Avanzamento della posizione (dal 24° al 23°posizione) Modesto miglioramento: lieve incremento del valore (+25%)

Il divario tra la città migliore e Como resta ancora più ampio nonostante qualche miglioramento in punti percentuali. L’incremento in termini assoluti è talmente poco da restare ignorabile.

Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2005 (Comuni, dati 2003)

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74Piste ciclabili, per traffico non-motorizzato (m/abitante)

Anno di rilascio dati sull’eco-

sistema urbano La posizione di COMO

Città migliore e valore

indicativo Città peggiori

1999 33° posizione

(0,11 valore indicativo) SONDRIO

(1,27)

ANCONA, AOSTA, ASTI, AVELLINO,

BENEVENTO, CAGLIARI, CALTANISSETTA,

CAMPOBASSO, CATANIA, COSENZA, CROTONE,

ENNA, FOGGIA, FROSINONE, GENOVA, GORIZIA, IMPERIA, ISERNIA, L'AQUILA, LECCO,

MACERATA, NAPOLI,

ORISTANO, PERUGIA, POTENZA,

RAGUSA, REGGIO CALABRIA, SAVONA,

TARANTO, TRAPANI, VERCELLI, VIBO VALENTIA,

VITERBO (0,0)

2006 66° posizione

(1,29) RAVENNA (29,53)

AVELLINO, BENEVENTO,

CAGLIARI, CALTANISSETTA, CAMPOBASSO, CATANIA,

ENNA, GENOVA, ISERNIA,

L’AQUILA, MACERATA, MATERA,

NAPOLI, NUORO, POTENZA,

SASSARI, SIRACUSA, TRAPANI,

VIBO VALENTIA, VITERBO, (0,0)

Variazione nel

corso degli

ultimi anni

Arretramento della posizione (dal 33° al 66°) incremento del valore (1007%)

Nonostante un incremento del valore rispetto alla situazione precedente, l’incremento in valori assoluti resta molto modesto poiché si tratta di una lunghezza (in metri) per abitante esigua. Inoltre, la posizione rispetto altre città è più arretrata di prima poiché le altre città hanno realizzato più lunghezza di piste ciclabili nel frattempo.

Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)

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75Verde urbano pubblicamente fruibile (mq/abitante)

Anno di rilascio dati sull’eco-

sistema urbano La posizione di COMO

Città migliore e valore indicativo

Città peggiore

1995 86°posizione

(1,97 valore indicativo) SASSARI (26,5)

CATANZARO (0,0)

2006 82° posizione

(2,40) PARMA (79,7)

CATANZARO (0,26)

Variazione nel

corso degli

ultimi anni

Avanzamento della posizione (dal 86° al 82°) Incremento del valore (+21%)

Nonostante un incremento del valore rispetto alla situazione precedente, l’incremento in valori assoluti resta molto modesto poiché si tratta di un’area (in metri quadrati per abitante) esigua. Il divario tra Como e la città migliore si amplia.

Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)

Como sembra in una situazione critica se si considerano gli indicatori relativi al grado di

fruibilità degli spazi pubblici da parte di cittadini nella maniera libera, evitando la

vulnerabilità (rischi) e stress dovuti al traffico motorizzato.

E questo aspetto sembra sempre più critico per uno sviluppo sostenibile del turismo.

La ‘visitabilità’ (qualità della destinazione turistica) e la ‘vivibilità’ (qualità della vita

per tutti, turisti e residenti) sono inseparabili.

Complessivamente l’eco-sistema urbano di Como dimostra un notevole arretratezza se

inquadriamo i bassi livelli della mobilità non-motorizzata (disponibilità di piste ciclabili e

isole pedonali) con i dati della diminuzione sensibile nel trasporto pubblico-passeggeri,

nonostante un lieve diminuzione nella densità di veicoli di proprietà locale (non

necessariamente dei pendolari residenti in altri comuni o dei visitatori) e nel consumo di

carburante in loco.

Il trasporto privato sembra essere privilegiato rispetto al trasporto pubblico (diminuito

del 33% nel decennio 1995-2005), pur disponendo di collegamenti pubblici (treni ed

autobus) nelle principali direttrici: verso confine (Svizzera), Milano, Varese (via

Saronno). Il numero di auto private è significativamente superiore rispetto alla media

nazionale (50), anche se in leggera riduzione rispetto al 1996.

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76Trasporto pubblico–passeggeri (viaggi/abitante/anno)

Anno di rilascio dati sull’eco-

sistema urbano La posizione di COMO

Città migliore e valore indicativo

Città peggiori

1995 25° posizione (Valore indicativo 138)

VENEZIA (583)

VIBO VALENTIA (0)

2006 24° posizione (103)

VENEZIA (600)

SONDRIO (5)

Variazione nel

corso degli ultimi

anni

Avanzamento della posizione (dal 25° al 24°) Peggioramento notevole: abbassamento del valore (-25%)

Nel periodo di riferimento Como ha migliorato la propria posizione relativamente alle altre città capo-luogo. Tuttavia in termini assoluti sembra che gli abitanti di Como usino meno il trasporto pubblico.

Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)

Auto circolanti (auto/100 abitanti)

Anno di rilascio dati sull’eco-

sistema urbano La posizione di COMO

Città migliore e valore indicativo

Città peggiori

1996 95° posizione (valore indicativo 70,37)

VENEZIA (42,1)

AOSTA (78,26)

2006 39°posizione (61)

VENEZIA (44)

ROMA (77)

Variazione nel

corso degli

ultimi anni

Avanzamento della posizione (dal 95° al 39°) Abbassamento del valore (-13%)

Sembrerebbe che nel periodo di riferimento in Como sia in calo il numero di auto per persona. La concentrazione di automobili di proprietà sembra diminuita maggiormente rispetto alle altre città capo-luogo. Rimane comunque rilevante il problema del traffico in ingresso.

Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)

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77Consumo carburante (chili equivalenti di petrolio/abitante/anno)

Anno di rilascio dati sull’eco-

sistema urbano La posizione di COMO

Città migliore e valore indicativo

Città peggiori

1994 25° posizione (valore indicativo 619)

TRIESTE (369)

AOSTA (1942)

2006 39° posizione (435)

ENNA (236)

RAGUSA (681)

Variazione nel

corso degli

ultimi anni

Arretramento della posizione (Dal 25° al 39°) Abbassamento del valore (-29%)

Il consumo di carburante è diminuito in termini assoluti; tuttavia la diminuzione è stata più accentuata negli altri capo-luogo. Como ha quindi peggiorato la sua posizione relativa (prestazione di Como rispetto a quello delle altre città capo-luogo).

Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)

Depurazione acqua (percentuale di abbattimento del carico civile)

Anno di rilascio dati sull’eco-

sistema urbano Anno

La posizione di COMO Città migliore

e valore indicativo Città peggiori

1996 70° posizione (Valore indicativo 58%)

ANCONA, BERGAMO, BOLOGNA,

CAMPOBASSO MATERA,

SAVONA, SONDRIO TRENTO (100%)

BENEVENTO, CATANIA,

ENNA, IMPERIA,

L’AQUILA, MILANO,

PALERMO, TRAPANI,

(0,0%)

2006 71° posizione (80%)

AOSTA, BOLZANO, BRINDISI, CAGLIARI, CREMONA

MASSA, POTENZA,

SAVONA, SONDRIO, TORINO, VERCELLI

(100%)

IMPERIA, TRAPANI (0,0%)

Variazione nel corso degli ultimi anni

Arretramento della posizione (dal 70° al 71°) Incremento del valore (+37%)

Como ha migliorato il proprio sistema di depurazione delle acque; il miglioramento di Como è in linea con le altre città capo-luogo.

Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)

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78Raccolta differenziata (% di raccolta differenziata sul totale rifiuti)

Anno di rilascio dati sull’eco-

sistema urbano Anno

La posizione di COMO Città migliore

e valore indicativo Città peggiori

1994 17° posizione (Valore indicativo 5,96%)

SONDRIO (20,24%)

BARI, CATANIA, CATANZARO,

LECCE, MATERA, MESSINA,

NAPOL,I PALERMO,

REGGIO CALABRIA, SIRACUSA,

TARANTO, TERAMO, VERCELLI

(0,0%)

2006 35° posizione (30,7%)

VERBANIA (52,2%)

ORISTANO (1,2%)

Variazione nel

corso degli ultimi

anni

Arretramento della posizione (dal 17° al 35°) Incremento del valore (+415%)

La città di Como ha migliorato il proprio sistema di raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Tuttavia le altre città capo-luogo esaminate hanno compiuto sforzi maggiori: infatti Como ha peggiorato la propria posizione relativa (prestazione di Como rispetto a quello delle altre città capo-luogo). Il divario tra le prestazioni di Como e quelle della città migliore per il 2006 si è ampliato.

Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)

Gli indicatori relativi alla depurazione dell’acqua8 e della raccolta differenziata fanno

riferimento alle prestazioni di eco-efficienza del sistema-città di Como.

Anche in questo caso Como non sembra essere particolarmente virtuosa, se comparata

con le città capoluogo con le migliori performances; tuttavia sono apprezzabili, in

entrambi gli indicatori (soprattutto nella percentuale di raccolta differenziata rispetto

al totale dei rifiuti), i miglioramenti registrati nel corso di circa un decennio.

8La depurazione dell’acqua è un indice composto che prende in considerazione la percentuale di cittadini allacciati agli impianti di depurazione, i giorni di funzionamento degli impianti e l’efficienza del sistema di depurazione (calcolato tramite un indice che misura l’inquinamento dell’acqua da parte di sostanze ossidabili).

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79

Produzione di rifiuti urbani (kg/abitante)

Anno di rilascio dati sull’eco-

sistema urbano Anno

La posizione di COMO Città migliore

e valore indicativo Città peggiori

1994 21° posizione (Valore indicativo 423)

REGGIO CALABRIA (278)

REGGIO EMILIA

(651)

2006 50° posizione (569)

AVELLINO (381,4)

PISA

(943,1)

Variazione nel

corso degli

ultimi anni

Arretramento della posizione (dal 21° al 50°) Incremento del valore (+34%)

La situazione sembra essere peggiorata, sia in termini assoluti, sia in termini relativi (prestazioni di Como rispetto a quello delle altre città capo-luogo). Nel 2006 Como ha avuto una produzione di rifiuti molto superiore rispetto alla città più virtuosa

Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)

Consumi elettrici domestici (kWh/abitante/anno, valore provinciale)

Anno di rilascio dati sull’eco-

sistema urbano La posizione di COMO

Città migliore e valore indicativo

Città peggiore

1994 86° posizione (Valore indicativo 973)

MATERA (718)

AOSTA (1466)

2006 46° posizione (1116)

AVELLINO (837)

AOSTA (1523)

Variazione nel

corso degli

ultimi anni

Avanzamento della posizione (dall’86° alla 46°) Incremento del valore (+14%)

I consumi elettrici sono aumentati nel periodo di riferimento. La posizione di Como è migliorata in termini relativi: i consumi nelle altre città capo-luogo sono aumentate in proporzione maggiore. Nel 2006, rimane piuttosto distante il valore di Como rispetto alla città di riferimento

Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)

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80Consumi idrici (litri/abitante/anno)

Anno di rilascio dati sull’eco-

sistema urbano Anno

La posizione di COMO Città migliore

e valore indicativo Città peggiori

1994 17° posizione (Valore indicativo 276)

PORDENONE (148)

BRESCIA (871)

2006 32° posizione (238)

PISTOIA (106,3)

MILANO (457,3)

Variazione nel

corso degli

ultimi anni

Arretramento della posizione (dal 17° al 32°) Abbassamento del valore (-13%)

Como ha migliorato le proprie prestazioni per quanto riguarda il consumo idrico. Tuttavia molte città-capoluogo hanno diminuito il proprio consumo idrico in misura maggiore rispetto a Como. Nel 2006, la città di Como ha consumato più del doppio dell’acqua rispetto alla città con le prestazioni migliori.

Fonte: Legambiente, Eco-sistema Urbano 2006 (elaborazioni Istituto di Ricerche Ambiente Italia)

Gli ultimi indicatori considerati riguardano le performances di Como per quanto riguarda

i comportamenti ecologici dei privati cittadini.

Le rilevazioni indicano come, a livello di singoli, Como sia piuttosto distante dalle città

con le migliori prestazioni.

In particolare è aumentata la produzione di rifiuti urbani per abitante ed i consumi

domestici di energia elettrica; in calo i consumi idrici per abitante.

Una maggiore sensibilizzazione dell’opinione pubblica di Como attorno tematiche di

ecologia urbana e ecologia domestica sembra necessaria.

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81

4.2. Popolazione di Como

Osservando i dati di popolazione censuari della città dal 1951 al 2001, si può concludere

che la città di Como ha complessivamente incrementato il numero dei suoi residenti di

8233 unità (pari ad un +11,7%) nei 5 decenni passati.

Tuttavia tale incremento non è il risultato di una crescita lineare, bensì di un

mutamento nel comportamento demografico cittadino a seconda del periodo storico,

che è possibile riassumere sostanzialmente in tre fasi:

Prima fase: dal 1951 al 1971 la città ha conosciuto un intenso ritmo di crescita, con un

incremento complessivo di 27549 abitanti, pari ad un +39,1%.

Tale crescita è stata probabilmente trainata sia dall’elevata natalità che ha

caratterizzato soprattutto gli anni ‘50 e ’60 (periodo genericamente chiamato del “baby-

boom”), sia dalle crescenti migrazioni provenienti dal Meridione d’Italia, dirette

prevalentemente verso centri urbani industriali del Nord-Ovest.

Popolazione residente a Como (Censimenti ISTAT 1951-2001)

78680

87059

70447

81983

9799695571

50000

55000

60000

65000

70000

75000

80000

85000

90000

95000

100000

1951 1961 1971 1981 1991 2001

anni

popo

lazi

one

Fonte: Ufficio di Statistica, Comune di Como, 2005

Max storico: 98689

1973

Tendenza

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82Seconda fase: tra il 1971 e il 1981 vi è stata una tendenza a declino nel numero dei

residenti (-2,5%); dalla metà degli anni ’70 è in atto un lento decremento dopo aver

avvicinato la soglia dei 100000 abitanti nel 1973.

Popolazione residente a Como nei Censimenti ISTAT 1951-2001 e relative variazioni

Anno di Censimento

Popolazione residente

Variazione rispetto al censimento del

precedente

Variazione rispetto al censimento del 1951

assoluta % assoluta %

1951 70.447 - - - -

1961 81.983 +11.536 +16,4 +11.536 +16,4

1971 97.996 +16.013 +19,5 +27.549 +39,1

1981 95.571 -2.425 -2,5 +25.124 +35,7

1991 87.059 -8.512 -8,9 +16.612 +23,6

2001 78.680 -8.379 -9,6 +8.233 +11,7

Fonte: Ufficio di Statistica, Comune di Como, 2005

Terza fase: tra 1981 al 2001 la città ha subito un deciso calo di residenti, con una

perdita di 16891 residenti (pari ad un –17,7%.)

In questo periodo si sono persi oltre i 2/3 dei residenti guadagnati tra il 1951 e il 1971.

A contribuire a tale calo una combinazione di fenomeni: calo delle nascite in Nord Italia

in genere (ma soprattutto le aree urbane) e lo spostamento della popolazione dalla città

verso le aree circostanti (fenomeno di campagna urbanizzata, di peri-urbanizzazione e di

metropolizzazione del territorio) causata sia dal cambiamento dello stile di vita delle

persone (ricerca della salubrità e della tranquillità, preferenza verso case di proprietà,

ricerca di aree verdi, massiccia motorizzazione privata), sia dallo spostamento delle

attività produttive.

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83Questo fenomeno va tuttavia inteso come un allargamento della città oltre i suoi confini

comunali, più che come un vero e proprio spopolamento.

Per la popolazione che si è spostata la città è comunque rimasta il baricentro della vita

economica, scolastica e culturale, ma anche il fulcro dei servizi e dello svago (il

fenomeno del pendolarismo, la crescita di “city-users”).

Popolazione residente a Como (periodo 1981-2003)

50000

55000

60000

65000

70000

75000

80000

85000

90000

95000

100000

1981

1982

1983

1984

1985

1986

1987

1988

1989

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

anni

popo

lazi

one

Fonte: Ufficio di Statistica Comune di Como, 2005

Si potrebbe anche aggiungere che vi sono segnali di una possibile quarta fase, nei

prossimi tempi, caratterizzata dai seguenti fenomeni:

continuazione di denatalità o addirittura un’ulteriore accentuazione, qualche

compensazione numerica dovuto ai nuovi residenti immigrati (soprattutto ex-CE)

longevità e invecchiamento della popolazione, con implicazioni significative per tutta

l’economia, in particolare per i servizi sanitari e socio-assistenziali

una certa decentralizzazione del commercio (grande distribuzione, big stores…) e dei

servizi, con nuove modalità (telematica, a domicilio, door-to-door).

un’accentuazione della fuga dei residenti nativi dal nucleo civico urbano (centro)

verso semi-periferie e periferie urbane ed extra-urbane ed una maggiore

accumulazione degli immigrati (soprattutto extra-CE) nelle zone del centro.

Tendenza

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84Nel caso della città di Como è indubbio che è in atto un marcato e costante processo di

invecchiamento della popolazione: la popolazione anziana9 si è incrementata del 150%

tra il 1951 e il 2001, di fronte ad un incremento medio di popolazione pari all’11,7%;

nello stesso periodo, la popolazione giovane10 è invece diminuita di circa 22%.

Tra il 1951 e il 2001 il tasso di incidenza percentuale degli anziani sulla popolazione

cittadina è poco più che raddoppiato passando dal 10,2% al 22,9%, mentre quello dei

giovani è diminuito di 1/3, passando dal 16,9% all’11,8%.

L’indice di vecchiaia della popolazione11 si è mantenuto costante tra il 1951 e il 1971 su

valori relativamente bassi, per poi iniziare a crescere tra 1971 e 1981; dal 1981 in poi si

è più che raddoppiato, arrivando a 194,2 (ossia quasi 2 ultra 65enni per 1 minore di 15

anni).

Residenti con età inferiore ai 15 anni e maggiore di 64 anni (censimenti ISTAT 1951-2001)

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000

16000

18000

20000

1951 1961 1971 1981 1991 2001

<15 anni >64 anni Poli. (>64 anni) Poli. (<15 anni)

Fonte: Ufficio di Statistica Comune di Como, 2005

9 Con un’età dai 65 anni in su. 10 Con un’età compresa tra 0 e 14 anni 11 L’indice di vecchiaia esprime il numero di anziani per ogni 100 giovani. Si calcola come rapporto: ultra 65enni/minori di 15 anni * 100.

Tendenza giovani

Tendenza anziani

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85Percentuale di giovani, anziani e indice di vecchiaia

(censimenti ISTAT 1951-2001)

60,270,8 65,2

83,7

150,1

194,2

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

1951 1961 1971 1981 1991 2001

anni

%

0

50

100

150

200

250

Indi

ce

<15 anni >64 anni indice di vecchiaia

Fonte: Ufficio di Statistica, Comune di Como, 2005

Percentuale di giovani, anziani e indice di vecchiaia (Periodo 1991-2003)

0

5

10

15

20

25

1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003

anni

%

0

50

100

150

200

250

indi

ce

<15 anni >64 anni indice di vecchiaia

Fonte: Ufficio di Statistica Comune di Como, 2005

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86I fruitori dei servizi e delle funzioni cittadini (the city-users) non risiedono solamente

all’interno della città stessa, ma in un vasto territorio attorno, l’area peri-urbana nota

con il concetto di “Sistema Locale del Lavoro” (SLL)12.

La peri-urbanità comasca (“sistema locale di lavoro” o SLL) ingloba 91 comuni della

provincia (su un totale di 163), compresa la città capo-luogo.

Al censimento del 2001 nel SLL di Como risiedevano 412.925 abitanti, pari al 77% circa

della popolazione provinciale e al 4,6% della popolazione regionale. Nel ventennio 1981-

12 I Sistemi Locali del Lavoro (SLL) sono aggregazioni di comuni che derivano da una ricerca condotta da ISTAT ed IRPET. I criteri adottati per la definizione dei Sistemi Locali del Lavoro (SLL) sono: Auto-contenimento, contiguità e relazione spazio-tempo. Autocontenimento indica un territorio dove si concentrano attività produttive e di servizi in quantità tali da offrire opportunità di lavoro e residenziali alla maggior parte della popolazione che vi è insediata; capacità di un territorio di comprendere al proprio interno la maggior parte delle relazioni umane che intervengono fra le località di lavoro e località di residenza. Contiguità significa che i comuni contenuti all'interno di un SLL devono essere contigui. Relazione spazio-tempo denota la distanza e tempo di percorrenza tra la località di residenza e la località di lavoro; tale concetto è relativo ed è strettamente connesso alla presenza di servizi efficienti. In base a questi elementi si è giunti a determinare tramite apposite tecniche statistiche di clusterizzazione 784 SLL esaustivi dell'intero territorio nazionale.

Città di Como

Sistema di lavoro locale (SLL) di Como

(peri-urbanità comasca)

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872001, la città ha perso la propria popolazione (-17,7%), mentre i 90 comuni della peri-

urbanità (SLL) hanno guadagnato (+12%).

Con i suoi 78.680 residenti la città di Como pesa solo il 19% circa della popolazione della

sua peri-urbanità (SLL) che invece ospita il resto, relativamente più giovanile (rispetto ai

residenti della città capo-luogo), che utilizza il polo urbano di Como.

Percentuale (%) di popolazione “giovane” e “anziana” residente nel Comune di Como, nei restanti 90 comuni del SLL e nel complesso del SLL di Como

11,8

22,9

14,016,1

13,6

17,4

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

giovani anziani

%

Como SLL (esclusa Como) SLL

Popolazione residente nei ambiti territoriali della Provincia di Como

Fonte: Ufficio Statistico della Regione Lombardia, 2005

In altre parole, la città di Como ottiene qualche vantaggio per l’indotto che si crea dal

movimento di questi ‘utilizzatori della città’ (city-users); però deve anche sopportare le

pressioni da questa massa di persone sulle infrastrutture e, soprattutto, sull’eco-sistema

urbano senza poter contare su di loro in quanto residenti e contribuenti.

Area 1981 1991 2001 Variazione % della popolazione

1981-1991

1991-2001

1981-2001

Città di Como 95.571 87.059 78.680 -8,9 -9,6 -17,7

90 comuni del SLL 298.304 314.767 334.245 +5,5 +6,2 +12,0

Totale SLL Como 393.875 401.826 412.925 +2,0 +2,8 +4,8

Restanti comuni della provincia 117.550 120.321 124.575 +2,4 +3,5 +6,0

Totale Provincia di Como 511.425 522.147 537.500 +2,1 +2,9 +5,0

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88

4.3. Mobilità e Turismo

Turismo necessita anzitutto di un supporto adeguato per quanto riguarda l’accessibilità.

Le difficoltà di accesso (code e tempi elevati, scomodità dei mezzi di trasporto, ecc.)

costituisce uno dei principali motivi per cui un turista può rinunciare ad una determinata

meta, anche se questa risulta attrattiva, interessante e suggestiva.

Dopo che il turista ha raggiunto la sua meta ha poi bisogno di circolare dentro la città e

nei dintorni in modo sicuro e comodo.

Nel turismo urbano il ruolo della circolazione interna è cruciale; il valore turistico si

erode se vi sono dei problemi di traffico, ritardi, inquinamento, rumori e stress; per

questo il sistema di circolazione interna della destinazione turistica deve possedere

standards di sicurezza e efficienza più elevata possibile.

Il nucleo antico del centro urbano di Como in sé è una grande risorsa per il turismo; altre

risorse paesaggistiche e monumentali di interesse turistico sono ubicate dentro la città e

nei dintorni, nelle aree limitrofe e poco distanti.

Le sponde cittadine del lago costituiscono forse la risorsa turistica più attraente; sono

quasi contigue al nucleo storico urbano (però la contiguità con nucleo urbano è

disarticolata dal traffico intenso sulla strada principale che separa la città dal lago e

tende ad inibire proprio quel tipo di mobilità che turismo urbano richiede: mobilità non

motorizzata, movimenti ciclo/pedonali).

Pur possedendo una cornice paesaggistica tra le più suggestive d’Italia e del mondo,

Como non è una piccola cittadina turistica da cartolina; è una città di medie dimensioni,

un capo-luogo di provincia densamente abitata, il polo di riferimento di un distretto

industriale, il polo di servizi e il punto di riferimento culturale e commerciale per un

vasto territorio (SLL) e una città di transito vicino alla frontiera (Italia-Svizzera).

Naturalmente, la domanda di accesso a Como e della mobilità dentro/attorno Como

rimangono molto elevati in tutte le stagioni.

La morfologia del territorio e l’impianto urbano della città presentano seri limiti per una

fluida circolazione di una grande quantità di persone (residenti+turisti+residenti

SLL+pendolari+visite occasionali per lavoro da altre parti) e mezzi motorizzati e non.

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89

4.3.1. Accessibilità

Entro il raggio di 100 km dalla città di Como vi sono ben quattro aeroporti.

L’aeroporto più vicino (29 km.) è quello di Lugano (Svizzera), piccolo e regionale oltre il

confine (ITA-CH); però non ha sufficienti collegamenti europei ed internazionali.

L’aeroporto più lontano è quello di Bergamo (Orio al Serio) che dista circa 93 km; più

usato dai trasportatori di merci (cargo), charter (comitive turistiche) e altre compagnie

minori con voli a basso costo; collegamenti limitati dentro e fuori Italia.

L’aeroporto cittadino milanese di Linate è abbastanza utilizzato dai viaggiatori italiani

ed europei, dista circa 68 km. dalla città di Como.

L’aeroporto di Malpensa dista 60 km. Da Como; è l’aeroporto di più importante per tutti

i collegamenti nazionali ed internazionali; l’unico aeroporto collegato tramite le

Ferrovie Regionali (Ferrovia Nord) con la città di Como (Como-Saronno-Malpensa).

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90Le principali vie d’accesso e direttrici di traffico motorizzato:

• la direttrice da Bellagio (via Torno – SS 583 Lariana) fra il Lario e il monte Bolletto • le direttrici da Erba e Bergamo (via Rienza - SS 342 Briantea) fra il monte Bolletto e il

monte Tre Croci • le direttrici da Cantù, Milano e Varese (Napoleona e Madruzza, SP 36 Canturina, SS

342 Briantea) fra il monte Tre Croci e il monte Caprino • le direttrici da Mendrisio (Svizzera) e Menaggio (via Borgovico – SP 71 Vecchia Regina)

fra il Monte Olimpino e il Lario.

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91Como è inoltre servita sia dalle Ferrovie dello Stato (linea internazionale Milano-

Lugano) che dalle Ferrovie Regionali (Ferrovie Nord: linea Milano-Saronno-Como, con

capolinea a Como Lago)…

FERROVIA

…oltre a possedere un importante punto di imbarco della Navigazione Lago di Como.

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92Da tutti i numerosi collegamenti stradali, da due collegamenti ferroviari, e da

collegamenti di battelli per diverse località sulle sponde lariane, si stima che i flussi

giornalieri di pendolari siano molto intensi e corposi: mediamente ogni giorno circa

70.000 persone non residenti nel Comune di Como in entrata (verso la città di Como) e

ogni giorno mediamente circa 15.000 persone residenti nel Comune di Como in uscita

(verso altre direzioni) che poi alla fine giornata costituiscono il flusso in entrata (verso la

città).

Fonte: Ufficio Statistico della Regione Lombardia, 2005

(*i valori del 2001 sono stime basate sui dati di popolazione)

Si può dire nel complesso che il numero totale di pendolari è rimasto negli ultimi 20 anni

sostanzialmente stabile.

La tendenza nel tempo è verso una lieve diminuzione dei pendolari in entrata e un lieve

aumento dei pendolari in uscita (sintomo della riduzione relativa di lavoro, affari e

formazione in città).

I pendolari lineari (persone che partono al mattino e ritornano la sera) rappresentano

tuttavia soltanto una parte degli spostamenti complessivi all’interno della città di Como

durante tutto l’arco della giornata.

Pendolari nel comune di Como*

0

10000

20000

30000

40000

50000

60000

70000

80000

1981 1991 2001

anno

Pendolari non residenti

Pendolari residenti

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93Gli spostamenti complessivi (compressi sporadici, occasionali, periodici, pendolari)

hanno invece registrato un costante aumento negli ultimi anni nella zona centrale del

comune di Como noto anche come Convalle per la sua configurazione.

Flussi giornalieri totali nella convalle

0

50000

100000

150000

200000

250000

Flussi giornalieri feriali inentrata

Flussi giornalieri feriali inuscita

Flussi giornalieri ferialibidirezionali

1995

2002

Fonte: Agenda 21 Como, “Rapporto sullo stato dell’ambiente”, 2003

Come si vede nel periodo di 7 anni tra il 1995 e il 2002 si è registrato un forte aumento

dei flussi di circa il 17%.

La grande massa di lavoratori e di fruitori di servizi (e anche i visitatori), che

giornalmente entra nella città sta portando quindi negli ultimi anni alla saturazione

delle infrastrutture di accesso, in particolar modo di quelle stradali.

Un potenziamento infrastrutturale per migliorare l’accessibilità è tuttavia reso difficile

dalla particolare conformazione orografica in cui La zona centrale di Como (Convalle) è

inserita: è limitata a nord dal lago, e nelle tre restanti direzioni, da alti colli.

Inoltre tutta l’area periferica di Como è fortemente urbanizzata, e questo rende spesso

molto problematici anche progetti di semplice potenziamento (allargamento di strade,

sdoppiamento di binari ferroviari, ecc.).

Verranno comunque realizzate in futuro alcune opere importanti: la Variante Briantea e

la Tangenziale Sud di Como e la Metrotranvia, ovvero un sistema di metropolitana

leggera nella città.

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94Principali nodi critici del traffico veicolare in città

Le opere pianificate per il miglioramento

Fonte: Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (marzo 2002)

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95

4.3.2. Circolazione interna

Il territorio di Como può essere suddiviso in tre aree principali: l’area di Convalle (zona

centrale), l’area di Albate, Camerata e Prestino, a sud e caratterizzata da insediamenti

di tipo produttivo e residenziali, l’area di Ponte, Chiasso, Sagnino, Olimpino e

Tavernola, situata a nord-ovest e caratterizzata da insediamenti di tipo residenziale.

L’area Convalle (centro-città e periferie vicine) è caratterizzata da strade a capacità

limitate, dovute alle caratteristiche della carreggiata (e auto in sosta).

Una buona parte di questa area è “zona a traffico limitato” e ha molti parcheggi solo a

pagamento; nonostante ciò il flusso di traffico veicolare è quasi sempre intenso durante

la giornata, con problemi di congestione durante le ore critiche.

Convalle

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96Intorno alla città murata i veicoli possono percorrere il cosiddetto “girone” in un unico

senso di marcia, in senso antiorario.

Si tratta di una sorta di circonvallazione interna, che da un lato ha permesso una

relativa fluidità del traffico (che è sempre più congestionata e critica), ma dall’altro ha

reso particolarmente complicati gli spostamenti in direzione contraria e, soprattutto, ha

disarticolato il centro-città creando una sorta di barriera di flusso intenso di traffico

motorizzato tra lago e nucleo storico urbano e tra le varie aree del centro civico.

Il traffico nella città di Como è quasi del tutto motorizzato e particolarmente

atomizzato (automezzi private, spesso con una sola persona a bordo) nonostante due

concrete possibilità nell’ambito territoriale intra-comunale: ciclo-pedonalità (per tutta

l’area di centro-città e anche per dintorni) e trasporto pubblico (autobus e treni).

Fonti: SPT linea, 2003

“La qualità della Vita a Como”, Comune di Como, Ufficio statistica, 2001

Il trasporto pubblico urbano gestito dalla Società Pubblica Trasporti (SPT) ha registrato

negli ultimi anni un leggero ridimensionamento in termini di viaggiatori trasportati.

Viaggiatori Trasportati dalla Società Pubblica Trasporti (SPT)*

7500000

8000000

8500000

9000000

9500000

10000000

10500000

1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002

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97Anche l’offerta di servizio (km di rete urbana serviti dai mezzi pubblici) è lievemente

diminuita negli ultimi anni (131,9 km nel 1990, 113,7 km nel 2000*), così come è

lievemente diminuita la velocità media di un autobus pubblico (16,1 km/h nel 1990,

15,99 km/h nel 2000*); forse per l’intensità di traffico e per la congestione.

Ha subito invece un notevole incremento il prezzo medio dei biglietti, passando da 0,52

€ nel 1990 a 0,90 € nel 2000*, rendendo questo servizio più impopolare.

Le cause di questo progressivo ridimensionamento del servizio pubblico sono molteplici,

ma possono essere riassunte in seguenti punti:

l’insufficienza di corsie preferenziali per il trasporto

l’urbanizzazione frammentata degli ultimi anni sulle fasce collinari adiacenti alla

Convalle, la tortuosità dei percorsi

la mancanza di un impegno serio verso l’intermodalità e verso una sinergia operativa

con altri circuiti (navigazione, ferrovie, autostradale, servizi di lungo raggio in

provincia e regione…) ha contribuito all’isolamento del servizio di trasporto urbano.

la persistenza dei costumi pro-automobile (status symbol, moda…) e la mancanza

generale di una sensibilità per l’ambiente e per la salute (e sicurezza) pubblica.

Le conseguenze della preponderanza del traffico privato motorizzato si vedono nelle

situazioni (odierni) di inquinamento acustico, inquinamento aereo, congestione e

difficoltà di navigazione, e soprattutto, la sicurezza e la salute pubblica.

L’automobile è sempre il mezzo maggiormente usato dai pendolari, ad eccezione dei

trasporti interni (nucleo storico urbano) in cui è inferiore, in termini relativi, al

trasporto tramite altri mezzi (moto, biciclette o a piedi); ma in termini assoluti è

impressionante il volume del traffico di automobili che circolano nelle parti interne

della città.

Oltre al traffico pendolare proveniente da altri comuni limitrofi anche il traffico interno

della città di Como è quasi del tutto motorizzato e particolarmente atomizzata

(automezzi private, spesso con una sola persona a bordo).

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98Questa situazione ha portato stress e rischi: più di 700 tra morti e feriti ogni anno nel

Comune di Como, come dire circa due incidenti gravi al giorno (compresi i gironi delle

feste comandate).

Incidenti stradali con morti o feriti

444 463

406 427

511

640689

730 716673

707

0

100

200

300

400

500

600

700

800

1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001

Fonte: La qualità della vita a Como, 1990-2000, Comune di Como, Ufficio Statistica, 2001; aggiornamento dati comune di Como, Ufficio Statistica, 2003

Per quanto riguarda il trasporto su ferro, all’interno del territorio del Comune di Como

sono presenti tre stazioni delle Ferrovie dello Stato (linea verde nella mappa) sulla linea

internazionale Milano-Lugano (Svizzera).

Le Ferrovie del Nord (linea azzurra nella mappa) hanno invece due stazioni in centro

(Como Nord Lago e Como Nord Borghi) e due stazioni nei quartieri periferici (Como Nord

Camerata e Grandate Breccia).

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99

La presenza di due linee ferroviarie e di numerose stazioni all’interno del territorio

comunale non è stata tuttavia ancora fruita bene per migliorare il traffico, né è

probabilmente fruibile senza interventi strutturali sulle linee e sulle stazioni.

Il carico veicolare sulla città rimane quindi estremamente elevato e, fatto ancora più

preoccupante, in continuo aumento.

Perciò sono stato progettate due opere per allentare la pressione della domanda di

mobilità interna (inter-comunale) e periferica (extra-comunale limitrofa).

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100La variante Briantea e la Tangenziale Sud di Como si inseriscono nel più ampio progetto

della Pedemontana, il collegamento autostradale che collegherebbe la regione dei laghi

lombardi (e quindi Malpensa) a Bergamo.

Il sistema servirebbe soprattutto ai traffici interbacino di persone e di merci che si

svolgono tra la Brianza, le aree più densamente produttive di Como e Varese e l’isola

bergamasca, realizzando un corridoio ideale che collega Bergamo a Malpensa.

La realizzazione del sistema consentirebbe inoltre di intervenire contemporaneamente

con importanti opere di riqualificazione ed adeguamento delle reti locali, puntando alla

realizzazione di una rete viabilistica integrata.

Nel maggio 2003 è stato ultimato lo studio di fattibilità per la realizzazione di una

Metrotranvia a Como.

L’idea di base è quella di sfruttare le due linee ferroviarie (Ferrovie Nord e FS), che si

inseriscono bene all’interno del tessuto cittadino, per trasformarle in un sistema di

trasporto urbano ad elevata frequenza.

In realtà il progetto non si limiterebbe all’area urbana di Como, ma si dovrebbe

estendere per consentire collegamenti più rapidi con le città di Olgiate Comasco,

Lomazzo e Cantù.

Nello studio di fattibilità sono state analizzate 11 alternative progettuali, che

presentano varie opzioni riduttive rispetto allo schema completo della rete.

Analizzando i vari aspetti (economici, sociali, ambientali) che sarebbero influenzati dalla

realizzazione delle varie alternative, è emerso come le tratte che presentano più

vantaggi sono la Como-Olgiate Comasco e Como-Cantù, mentre la tratta Como-Lomazzo

presenterebbe meno vantaggi sul territorio.

Non è tuttavia esclusa la realizzazione dello schema completo che porterebbe a Como

un sistema complesso di metropolitana leggera.

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101Tratti potenziali esaminati nelle alternative di tracciato

Schema completo della rete

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102Il progetto della Metrotranvia è ancora nella sua fase di studio preliminare, e per la sua

realizzazione necessita di fondi che non possono provenire dal solo Comune di Como.

Occorrerà quindi una politica integrata di investimento tra Comune, Provincia e Regione.

Non è possibile allo stato attuale prevedere i tempi di realizzazione per questa opera.

E’ indubbio tuttavia che un’opera di questo tipo porterà grossi benefici in termini di

riduzione della congestione veicolare sia nelle aree periferiche sia nella zona centrale

della Città di Como.

Anche una corretta gestione della sosta, soprattutto nei parcheggi di interscambio con

linee di servizio pubblico (fermate di autobus e treni) sarebbe importante in un ottica di

accessibilità e mobilità sostenibile nella città.

Gestione della sosta nel Comune di Como

9207

450

106679432

920

11967

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000

Parcheggi in areaConvalle

Parcheggi diinterscambio

Totale parcheggi nelComune di Como

1994

2002

Fonte: elaborazioni sulle informazioni da uffici comunali, Comune di Como, 2005

Il più che raddoppiamento dei posti auto nei parcheggi di interscambio negli ultimi anni

(1994-2002) è senza dubbio un segnale nella giusta direzione, anche se è doveroso

constatare come il loro numero sia ancora dieci volte inferiore rispetto alle possibilità di

parcheggiare nell’area centrale.

In queste condizioni è evidente come la grande massa di utenti stradali (lavoratori o

visitatori) sia ancora persuasa (e costretta) a raggiungere il centro direttamente con il

proprio automezzo.

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103Per tentare di alleviare il carico veicolare nell’area Convalle, il Comune di Como ha

adottato una politica di pagamento (pricing) sulla sosta.

Parcheggi su strada in area Convalle

5736

1140 1041

3585

367

2270

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

Sosta libera Sosta a disco Sosta a tariffa

1994

2002

Fonte: elaborazioni sulle informazioni da uffici comunali, Comune di Como, 2005

I risultati non sono stati finora quelli sperati, e questo perché sia i lavoratori che i

turisti, in mancanza di alternative, si adeguano e pagano (di malumore) la sosta.

La politica di sosta a pagamento ha infatti senso solo se accompagnata da massicci

investimenti per offrire un’offerta alternativa di trasporto a chi vuole raggiungere Como.

Senza questi investimenti è difficile ottenere una effettiva e duratura riduzione della

pressione veicolare sul centro città.

La situazione attuale a Como in riguardo alla mobilità presenta quindi un livello di

sostenibilità piuttosto basso.

I sistemi di trasporto alternativi al trasporto privato motorizzato (treno, trasporto

pubblico urbano, bicicletta, trasporto pedonale, trasporto lacustre) non sono stati

adeguatamente incentivati negli ultimi anni.

La mancata riduzione sostanziale di molte esternalità negative (congestione,

inquinamento atmosferico e acustico, incidentalità, ecc.) non ha permesso finora ai

trasporti di essere un settore in grado di aiutare l’industria turistica.

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SINTESI DELL’ANALISI E VALUTAZIONE COMPLESSIVA

SUL SISTEMA-LUOGO CITTÀ DI COMO E SULLO

SVILUPPO SOSTENIBILE DEL TURISMO

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Forza del luogo-sistema Como Implicazioni per il business del turismo

Bellezza del paesaggio naturale Risorsa primaria; fattore unificante ed identitario; necessità di attenta gestione

Visibilità e prestigio internazionale Leva promozionale

Popolazione produttiva ed imprenditiva Potenzialità per creazione di nuove imprese legate al turismo

Compattezza strutturale e rilevanza estetica del nucleo storico urbano

Locazione ideale per l’implementazione di eventi ricreativi/turistici e commerciali Oasi/fulcro per tutti gli assi e percorsi del turismo urbano Attrattiva per turismo scientifico e culturale Supporto per l’assetto identitario locale e per la coesione sociale

Relativa prosperità locale

Una certa continuità nella domanda domestica di (alcune) attività ricettive/ricreative e servizi Una certa disponibilità di risorse per nuovi investimenti Decoro e dignità sociale

Popolazione con senso estetico Mantenimento di arredo e addobbi urbani, decoro sociale La “cultura del bello”: valore aggiunto per la destinazione turistica

Istituzioni economiche e sociali Pluralità di enti e associazioni su cui ritagliare eventi/azioni ad hoc e ottenere collaborazioni preziose Possibile coesistenza di attività di nicchia in una pluralità di settori

La mitezza del micro-clima Favorisce il prolungamento della stagione turistica e lo sviluppo del turismo legato al relax Garantisce la vegetazione intra-urbana ed estetica del paesaggio

Alcune produzioni tipiche (seta, tessuti pregiati ecc.)

Possibilità di percorsi tematici Distretto di eccellenza su cui far convergere attività turistiche e commerciali

Ubicazione e collegamenti (stradali, ferroviari…)

Sviluppo del turismo radiante: punto di partenza/arrivo per aree a medio/lungo raggio Sviluppo del turismo itinerante: offerta turistica a livello internazionale come nodo importante di un circuito ben più ampio dei propri confini

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Debolezze del luogo-sistema Como Implicazioni per il business del turismo

Traffico motorizzato eccessivo

Impoverisce il valore del contesto e deteriora l’immagine del luogo Allontana il turista che cerca salubrità Riduzione della fruibilità del paesaggio e delle risorse culturali locali

Periferia urbana in totale dissonanza con un nucleo urbano con aspirazioni turistiche e culturali

Elemento di degrado sociale ed insicurezza e di erosione del valore della cornice estetica

Ecosistema urbano stressato Rischio degrado dell’intero habitat Si abbassa la possibilità di promuovere high-quality place-brand

Istituzioni culturali (università, centri culturali e scientifici…) senza profilo e visibilità

Alcune tipologie di turismo di nicchia non adeguatamente supportate Vita culturale fiacca

Nucleo storico urbano con scarsa vitalità civica e culturale (troppi uffici e negozi, poche residenze)

Mancanza di potenzialità ricettive (e.g. locande tipiche, bed & breakfast ecc. in centro urbano) Costi immobiliari alti, spostamento di attività verso l’esterno Spirito vitale della città assente e minore attrazione per turisti

Declino demografico, alti costi per vivere

Mancanza di vitalità, fuoruscita dei residenti e indebolimento del capitale umano locale Non si raggiunge target di turisti con bassa possibilità di spesa Diminuzione della durata del soggiorno (permanenza turistica) Preclusione del turismo giovanile e ulteriore de-vitalizzazione della città

Prevalenza di immagine effimera e culturalmente poco consistente

Brand-image limitante e vulnerabile

Vita serale e civica poco percettibile Manca elemento attrattivo per turista occasionale o di passaggio

Retroterra produttivo (industriale e manifatturiero) in difficoltà dovuto alla competizione globale

Contrazione della fascia del turismo d’affari Erosione del potere d’acquisto locale e perdita di offerta anche per i locali

Poca coerenza inter-funzionale tra vari enti e soggetti istituzionali ed associativi

Difficoltà di pensiero strategico ed organizzativo per il luogo sistema Difficoltà ad avere feedback su differenti comparti economici (compreso il turismo) Difficoltà a promuovere il place-brand

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Opportunità e potenzialità del luogo-sistema Como

Implicazioni per il business del turismo

Scelta per insediamenti ed investimenti nella knowledge economy (ricerca, design, formazione…)

Creazione di indotto per molteplici settori legati al turismo, commercio e servizi Abbattimento dell’effetto stagionalità nel turismo Veicolo pubblicitario che si autoalimenta Riqualificazione delle risorse umane locali Arricchimento della vita civica e culturale, con notevole valore aggiunto per il turismo

Città universitaria residenziale

Indotto per molteplici settori del commercio e dei servizi, e cospicui benefici per il turismo Abbattimento dell’effetto stagionalità (visite da parenti e amici di studenti, via-vai di studenti in programmi di scambio, via-vai di studiosi e docenti) Vitalità e creatività nel luogo-sistema Veicolo pubblicitario che si autoalimenta

Sede di numerosi eventi ed incontri (festival, mostre, convegni…) di alto profilo

Creazione di indotto per molteplici settori Abbattimento dell’effetto stagionalità Veicolo pubblicitario che si autoalimenta Place-brand di alto profilo

Città laboratorio per esperimenti su eco-innovazione urbana

Città leader per la qualità della vita e del contesto Place-brand di alto profilo

Fruizione della varietà di attrattive turistiche (Spina Verde, Brunate, percorsi storici, urbani, naturalistici, shopping…)

Forte attrattività per visitatori di vari segmenti e in varie stagioni

Promozione cultuale e commerciale dei settori industriali storicamente noti per prodotti di alta qualità (seta, tessuti pregiati, meccanica)

Place-brand di alto profilo

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Rischi e minacce per il luogo-sistema Como

Implicazioni per il business del turismo

Ulteriori abbassamenti della qualità (o addirittura il collasso) dell’eco-sistema urbano

Grave perdita per tutti i settori legati al turismo Fuoruscita di residenti e operatori economici locali Place-brand negativo

Gravi disagi del sistema di approvvigionamento dovuto a congestione del sistema infrastrutturale

Degrado della qualità del vivere per i residenti e per i visitatori Perdita di richiamo come destinazione turistica Place-brand negativo

Invecchiamento della popolazione e destabilizzazione demografica

Minore attrazione turistica (perdita non solo del turismo giovanile ma anche di un’ampia fascia che cerca vitalità e varietà) Aumento della percezione di vita civica statica; conseguenze negative per place-brand Maggiore necessità per oneri legati ai servizi socio-assistenziali e minore risorse per attività produttive legate al turismo ed altre attività produttive

Mono-cultura turistica, monotematica offerta Si accentua la politica di promozione turistica solo su turismo d’elite o congressuale Gravi perdite di altri potenziali visitatori ed investitori

Perdita di competitività per costi e per offerte Meno affari, meno occupazione, meno redditi, meno investimenti

Limitazione del ruolo della città come punto di approdo e transito di destinazioni limitrofe (Cernobbio, Menaggio, Bellaggio…)

Maggiore stress a fronte di minori guadagni

Declino del retroterra produttivo-manufatturiero oltre a quello rurale (già perduto)

Meno disponibilità di risorse per diversificazione imprenditoriale Meno richiesta locale di servizi ricreativi e ricettivi; meno affari per il settore turismo Riduzione del turismo legato agli affari e agli aspetti della produzione specifica locale

Concentrazione degli immigrati nel centro-città; multi-culturalità insostenibile

Multiculturalità sbilanciata a scapito dell’assetto identitario locale Tensioni tra immigrati e nativi Seri problemi per il place-brand

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IMMAGINI ALTERNATIVE DEL FUTURO DEL TURISMO A COMO (SCENARIZZAZIONE)

Sembrerebbe che lo sviluppo sostenibile (eco/socio-compatibile) del luogo-sistema Como

come destinazione turistica dipenda da due principali linee di sviluppo:

un’offerta turistica multi-stagionale (multi-period strategy): arrivi e soggiorni

spalmati su un arco temporale il più lungo possibile, e non concentrata solo durante

le stagioni caratterizzate dal tempo favorevole e fine-settimana

una penetrazione di alte nicchie di tutti i segmenti del mercato turistico (multi-

target): rivolta ai molteplici categorie di turisti, e non focalizzata solamente sul

turismo iper-adulto, o congressuale, o d’affari o di passaggio rapido.

Le tendenze nel turismo urbano comasco sembrano puntare verso un’assoluta brevità del

soggiorno e verso una relativa multi-stagionalità.

La brevità del soggiorno combinata con l’insufficiente multi-stagionalità, come la

situazione attuale, crea problemi di stress ambientale oltre a causare bassi guadagni.

La multi-stagionalità, senza dubbio più benefica per tutti i sub-settori del turismo, è

probabilmente più compatibile con la vita civica locale poiché non sarebbe un effetto

“invasione” di turismo in certi periodi ma una “normalità quotidiana” di stimoli e

confronti costanti tra nativi e visitatori.

La multi-stagionalità turistica crea un terreno migliore per l’economia locale in quanto il

via-vai di persone da diversi contesti vicini e lontani è in grado di promuovere gli affari

locali (tutti i settori del commercio e servizi, forse anche industria e agricoltura).

La multi-stagionalità è potenzialmente più benefica per l’eco-sistema urbano poiché non

creerebbe picchi insopportabili di stress in periodi concentrati (fine-settimana, stagione

alta) e un sollievo in altri, ma una costanza di pressione lungo tutto l’arco dell’anno.

L’impatto di questa costante pressione potrebbe scaturire delle conseguenze positive.

Innanzitutto, visto che la pressione sulle strutture, sugli spazi e sull’ambiente è

costante, e non occasionale o stagionale, gli attori locali (istituzioni, residenti, imprese,

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associazioni…) sarebbero spinti nella direzione di vivibilità e sostenibilità: più uso di

trasporti pubblici e ciclo-pedonali, più uso di parcheggi-approdo prima di entrare nella

zona centrale della città, più attenzione alle risorse ambientali e paesaggistiche…

In seguito, il comportamento eco-compatibile degli attori locali avrebbe effetti positivi

anche nel comportamento e nella fruizione delle risorse locali da parte dei visitatori.

Così la multi-stagionalità avrebbe le potenzialità per stimolare una strategia

generalizzata di adattamento nella direzione della sostenibilità.

La multi-stagionalità è la potenzialità caratteristica del turismo urbano; infatti, le città

come destinazioni turistiche sono visitate in più stagioni rispetto alle destinazioni extra-

urbane come parchi naturali o aree rurali, mari o monti.

Nel caso di Como la multi-stagionalità è ancora ridotta anche se la tendenza è verso un

lento (e timido) miglioramento.

Inoltre, la città di Como soffre di forti pressioni in brevissimi periodi di tempo (fine-

settimana o feste o giornate di eventi) in tutte le stagioni; si tratta di picchi di stress

periodici anche all’interno delle stagioni ritenute “basse” per il turismo.

La multi-stagionalità turistica a Como è realizzabile, in parte, con delle politiche

culturali che mirano alla diversificazione temporale e tipologica (pluri-tematicità) delle

offerte turistiche.

In questa direzione sembra orientare la politica culturale del Comune di Como:

l’organizzazione di eventi, mostre e manifestazioni di vario genere durante l’anno.

Però le politiche culturali non sono sufficienti per la diversificazione temporale e

tipologica delle offerte turistiche se non vi sono decise azioni imprenditoriali (da parte

di operatori privati e pubblici) nell’inventare nuove offerte, nel ri-confezionare e

predisporre al meglio i vari servizi esistenti e nell’implementare nuove forme di turismo.

Inoltre, sono necessari le politiche ambientali, le politiche urbanistiche e le politiche di

trasporto e comunicazione – in sinergia strategica e operativa con le politiche culturali e

con le azioni imprenditoriali - che possano aumentare qualitativamente e

quantitativamente la valorizzazione e la fruibilità delle risorse del territorio.

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Le situazione del turismo comasco è sostanzialmente di una mono-tematicità e di

monocultura: si tende a “consumare” la bellezza del paesaggio in modo limitato (quasi

solo il lungo-lago) e si tende ad attirare solo visitatori iper-adulti e una massa di

visitatori “mordi e fuggi” occasionali, di fine settimana o di giorni festivi o di eventi.

Però, grazie agli sforzi culturali del Comune (soprattutto le mostre d’arte e varie e

ripetute manifestazioni culturali), si sta lentamente tendendo verso una discreta

diversificazione dell’offerta; ma vi sono ancora enormi spazi per le migliorie.

Per la sua conformazione fisica e per le sue capacità strutturali la città di Como non è

adatta ad essere una destinazione turistica di massa; ma ha grandi potenzialità come

destinazione d’eccellenza, un luogo come un marchio di prestigio (place-brand).

Nel contempo, il turismo elitario limitato a iper-adulti o di week-end o di giornate

particolari non è benefico per l’economia locale e per la vita sociale, poiché questo tipo

di turismo non è in grado di generare un indotto commerciale e culturale diffuso ed

eterogeneo per lo sviluppo locale (ma è sufficiente per stressare l’eco-sistema urbano e

ad infastidire i residenti locali).

Insomma, lo sviluppo sostenibile del turismo a Como necessità di una alta qualità della

vita urbana e una molteplicità di offerte che possano attirare una grande varietà di

clientela (visitatori) con le capacità economiche (per spendere) e culturali (per gustare

e fruire); in altri termini, gli strati medio-alti di svariati segmenti.

Il futuro del luogo-sistema Como come una destinazione turistica sembra quindi

dipendere da due variabili-chiave che, incrociandosi, darebbero forma a differenti

scenari (immagini alternative):

varietà dell’offerta turistica: opportunità culturali, ricreative, formative; attività

ricettive, civiche e sociali; percorsi innovativi, variegati, integrati; pacchetti

innovativi di turismo e soggiorno…

qualità dell’eco-sistema urbano: qualità delle risorse ambientali, qualità della vita,

tenuta degli assetti idro-geologici, mantenimento e cura del paesaggio naturale, cura

e abbellimento del paesaggio urbano, traffico motorizzato limitato, trasporti

pubblici, mobilità ciclo-pedonale.

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Scenari per il turismo a Como

Scenario 1: bassa qualità dell’eco-sistema urbano + abbondante varietà di offerta

turistica (scenario tendenziale, da evitare) Scenario 2: bassa qualità dell’eco-sistema urbano + scarsa varietà di offerta

turistica (scenario attuale, da correggere) Scenario 3: alta qualità dell’eco-sistema urbano + scarsa varietà di offerta turistica

(scenario possibile, da non limitarsi) Scenario 4: alta qualità dell’eco-sistema urbano + abbondante varietà di offerta

turistica (lo scenario di riferimento, da perseguire).

Alta qualità dell’eco-sistema urbano

Bassa qualità dell’eco-sistema urbano

Scar

sa v

arie

tà d

ell’

offe

rta

turi

stic

a A

bbondante varietà dell’offerta turistica

3

1 2

4 4

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PASSI CONCRETI E ATTUABILI VERSO LO SCENARIO DI RIFERIMENTO: LE STRATEGIE PER LO SVILUPPO DELL’ECO-TURISMO URBANO A PER IL PLACE-BRAND DI COMO

Lo scenario attuale del turismo nella città di Como:

o tendenza modestamente positiva per gli arrivi, non abbastanza per la lunghezza

media delle permanenze (soggiorni) con insufficiente multi-stagionalità

o una tendenza decisamente positiva verso l’ampliamento delle offerte turistiche e

culturali, però senza una tangibile tendenza di miglioramento nella qualità della vita.

o in generale, uno sviluppo non abbastanza significativo del settore del turismo; quindi

il turismo non potrebbe rappresentare una valida compensazione per il lento declino

industriale-manifatturiero

o la città di Como (finora) non esprime un marchio prestigioso di luogo-sistema (place-

brand); nonostante una fama della bellezza del suo lago e nonostante la sua

notorietà mondiale (legato soprattutto alle vicende mondane dei VIP del mondo di

spettacolo, moda ecc.) Como non riesce a collocarsi in una posizione distintamente

elevata tra le città italiane ed europee.

Lo scenario ideale e anche plausibile (lo scenario di riferimento):

la città di Como diventa un marchio di distinzione e prestigio come luogo-sistema

(place-brand), sostenuto da una consistenza qualitativa e da un grande volume di

visite da tutto il mondo e una certa frequenza di citazioni nei circuiti nazionali ed

internazionali prevalentemente per motivi culturali, ricreativi, ambientali ed

estetici: città-campione e polo di riferimento per il nuovo distretto imprenditoriale

del tempo libero e della cultura

forti aumenti negli arrivi e nelle presenze con un consistente prolungamento della

permanenza media, spalmata in modo abbastanza equilibrato lungo tutto l’arco di

anno; un grande sviluppo del turismo come volano per altri settori economici, e

compensazione valida per il declino di industrie manifatturiere pesanti non più

competitive.

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Lo scenario di riferimento (ottimale e plausibile) per lo sviluppo sostenibile del turismo

urbano a Como racchiude due aspetti: uno qualitativo e l’altro quantitativo.

L’aspetto qualitativo riguarda l’eco-sistema urbano; si tratta di una cornice ambientale-

paesaggistico di alto valore, un contesto di elevata qualità dove vivere e lavorare.

La ‘vivibilità’ di un contesto urbano è strettamente connessa con la ‘visitabilità’; il

valore ecologico ed estetico di una città è la sua prima grande “offerta” turistica.

L’aspetto quantitativo invece riguarda tutte altre offerte per visitatori (ma anche

residenti) per ricreazione, relax, cultura e attività varie per il tempo libero.

L’abbondanza delle offerte è in grado di penetrare più segmenti di mercato e di creare

le premesse per l’incremento degli arrivi e per il prolungamento delle permanenze ben

distribuite lungo tutto l’arco di anno, creando effetti benefici per l’economia locale.

Il percorso di possibili e praticabili azioni per partire dallo scenario attuale verso lo

scenario di riferimento è la strategia complessiva per il turismo urbano comasco.

Si tratta di un piano strategico di medio/lungo termine che vuole offrire una chiara

direzionalità strategica (la “bussola”):

1. La comunicazione inter-funzionale costante e il coordinamento operativo tra

soggetti responsabili del turismo, dell’ambiente, dell’urbanistica, delle

infrastrutture, dei servizi e delle attività produttive della città per migliorare

la qualità dell’eco-sistema urbano, per incrementare la fruibilità delle risorse

del territorio per il turismo, per rilanciare il settore del turismo/tempo libero.

2. Informazione e promozione verso l’interno: sondaggi, confronti, incontri e

manifestazioni di vario genere per rendere la cittadinanza partecipe al

progetto turistico-economico della città. Si potrebbe organizzare una giornata

all’anno per presentare alla cittadinanza il bilancio turistico annuale della

città. Queste forme di coinvolgimento cittadino al progetto turismo

faciliterebbero la consapevolezza del proprio luogo-sistema (place-branding

interiore) e potrebbero stimolare lo ‘spirito di imprenditorialità’ (punto forte

della tradizione comasca) attorno al turismo e una nuova sensibilità ecumenica

ed inter-culturale che diffonda la ‘cultura dell’ospitalità’ (punto debole).

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3. Informazione e promozione verso l’esterno:

• partecipazione nelle fiere del turismo in tutti i mercati internazionali

significativi, con particolare attenzione verso i mercati esteri emergenti

lontani (Asia, America Latina, Australia…)

• partecipazione nelle manifestazioni (fieristiche e altre) regionali e nazionali

• sito web multi-lingue e costantemente aggiornato

• informazione e promozione attraverso cartelloni ordinari e grandi posters

(contenenti immagini suggestive, indicazioni geografiche precise e

manifestazioni/eventi imminenti e/o in corso) in alcuni punti strategici:

— presso gli atri, sportelli e aree commerciali dei nodi di collegamento

ferroviario (FS a Milano e Chiasso, FNM a Milano e Saronno)

— lungo le tratte e soste stradali principali (statali e autostrade) vicino la città

— presso gli sportelli/atri/zone commerciali degli aeroporti (di Milano-Malpensa,

Milano-Linate, Bergamo e Lugano)

— presso gli sportelli e atri dei porti lacustri importanti.

4. Migliorare il sistema di approdo nella città:

• accesso multiplo e multiforme (FS e FNM, trasporti pubblici, trasporti privati)

• istituzione di parcheggi-approdo ed info-point serviti da bus e percorsi ciclo-

pedonali nelle prossimità dei principali approdi e assi (park & ride/bike/walk)

• info-points elettronici, possibilmente alimentati da pannelli fotovoltaici, nei

principali punti di accesso di trasporto collettivo e presso i parcheggi-approdo

• differenziazione dei parcheggi e prezzi in base all’utenza ed alla zona (gratis

nelle aree di interscambio e accesso per incentivare la circolazione interna

con mezzi pubblici o con mezzi non-motorizzati)

• pannelli informativi elettronici, possibilmente alimentati da pannelli

fotovoltaici, su tempi di attesa e percorrenza del trasporto collettivo

• sistema informativo per la gestione del traffico collegato a pannelli a

messaggio variabile (possibilmente alimentati da pannelli fotovoltaici)

• realizzazione di consorzio e piattaforme logistiche per l’ottimizzazione del

trasporto merci nel nucleo urbano (grande trasporto da mezzi pesanti in alcuni

punti di approdo e ri-distribuzione dentro la città con mezzi ecologici)

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5. Promuovere la mobilità multiforme:

• estensione delle zone a traffico motorizzato vietato e a traffico limitato

• ri-articolazione e compattazione del trasporto intra-urbano con attenzione alla

mobilità ciclo-pedonale (analisi dello stato degli attraversamenti ciclo-

pedonali inter ed intra-urbani, dei punti critici e vulnerabili per passanti ciclo-

pedonali)

• promozione della circolazione interna massimamente ciclo-pedonale

• rinforzi, investimenti e promozione dei servizi di trasporto pubblico intra-

urbano e extra-urbano limitrofe (possibilmente con automezzi ecologici,

elettrici o a sistema Hybrid Synergy Drive)

• miglioramento della fruizione del trasporto collettivo tramite la formulazione

di tariffari flessibili: forme e prezzi di abbonamento e biglietto in base alla

categoria di utenza, al tempo (per volta, per ora, giornaliero, settimanale, bi-

settimanale, mensile) , alla tratta e all’area (gratis o meno caro nelle zone

centrali e nelle aree di rilevanza estetica)

• creazione di percorsi alternativi e integrativi (non-motorizzati), assistiti da

strumenti informativi (totem, wireless) dedicati nelle seguenti direzioni:

o centro-città – Spina Verde

o centro-città – Brunate

o molteplici assi ciclo-pedonali tra centro-città e lungo-lago

o molteplici assi ciclo-pedonali tra la città murata e le periferie

immediate e zone di interesse pubblico (università, ospedali, scuole,

negozi, uffici, cimitero…)

• individuazione di punti/nodi strategici (belvedere, incrocio di piste..) e

dotazione infrastrutturale (minima e leggera) per creare aree multi-funzione:

sosta, ricreazione, informazione, sightseeing, percorso ginnico-sportivo…

• campagna di informazione cittadina e sensibilizzazione dell’opinione pubblica:

sondaggi, confronti e organizzazione di incontri e manifestazioni di vario

genere per rendere la cittadinanza partecipe al progetto ciclo-pedonale e alle

aspirazioni culturali, ecologiche e salutari della città; si potrebbe anche

organizzare una giornata all’anno per presentare alla cittadinanza il bilancio

annuale della mobilità sostenibile (in un quadro comparativo con altre città).

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6. Valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche:

• creazione di un atlante analitico (ed inventario critico) di tutti i monumenti,

siti e aree di interesse storico, archeologico, artistico e paesaggistico

• inclusione di monumenti, siti e aree in percorsi e circuiti ciclo-pedonali

• creazione e distribuzione di materiale informativo (depliant, posters) sulle

risorse culturali e paesaggistiche della città e sui percorsi/circuiti ciclo-

pedonali che collegano

• segnalazione visibile dell’ubicazione delle risorse culturali e paesaggistiche

7. Calendarizzazione di tutti gli eventi nella città:

• creazione di un principale calendario multi-tematico (tutti eventi e

manifestazioni nella città, mese per mese)

• calendario multi-culturale (almeno una più importante manifestazione festiva

e culturale di ogni gruppo etnico/nazionale presente nel territorio urbano, da

organizzare con la collaborazione delle associazioni che rappresentano varie

comunità etniche/nazionali), inserito nel principale calendario multi-tematico

• uso del calendario come strumento di marketing urbano: graficamente ben-

curato, distribuito in forma cartacea (calendario murale, poster, brochure,

depliant) a tutti i cittadini e a tutti i locali pubblici, e diffuso on-line

8. Ri-qualificazione delle risorse umane: formazione/aggiornamento breve,

mirata e periodica per tutto il personale del settore turismo, coinvolto nelle

attività ricettive, ricreative, commerciali e di servizio

9. Continua consultazione e collaborazione con enti scientifici (sedi universitarie,

scuole superiori, centri di ricerca…) e con le associazioni, sindacati e consorzi

coinvolti nelle attività culturali e turistiche nella città per analisi e valutazione

di ogni singola realtà e progetto, per le nuove progettualità, anche di grande

respiro e di lunga portata (ad esempio: le idee per il recupero delle are

industriali dimesse; l’idea di istituire nella città di Como un’Academia

dell’Estetica per alta formazione, ricerca, design ecc.attorno la “cultura, scienza

e tecnologia del bello” o l’idea di fondare un Istituto per l’Economia Sostenibile

o il Centro Studi per l’Ecologia Urbana).

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8. RIFERIMENTI E FONTI

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• www.access-eurocities.org

EUROCITIES is the network of major European cities. Founded in 1986, the network brings together the local governments of more than 120 large cities in over 30 European countries. EUROCITIES provides a platform for its member cities to share knowledge and ideas, to exchange experiences, to analyse common problems and develop innovative solutions, through a wide range of Forums, Working Groups, Projects, activities and events

• www.acea.be

ACEA, the European Automobile Manufacturers Association, represents the 13 major European car, truck and bus manufacturers in the EU

• www.aci.it

L'Automobile Club d'Italia è un ente pubblico non economico senza scopo di lucro, che istituzionalmente rappresenta e tutela gli interessi generali dell'automobilismo italiano, del quale promuove e favorisce lo sviluppo

• www.agenda21.it

• www.annecy.aeroport.fr

Aeroport Annecy Haute-Savoie Mont Blanc

• www.annecy-croisieres.com

La Compagnie des Bateaux du Lac d'Annecy

• www.are.admin.ch

Ufficio Federale dello Sviluppo Territoriale Svizzero

• www.are-regions-europe.org

Created in 1985, the Assembly of European Regions brings together 250 regions from the 30 countries and 13 interregional organisations. Its vocation is: to promote regional democracy and subsidiarity, to enhance the political role of the regions of Europe, support the regions in the process of European enlargement and globalisation, to develop interregional cooperation at the service of citizens

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• www.bestpractices.org

The Best Practices and Local Leadership Programme (BLP) is a global network of training and leadership development organisations dedicated to improving living conditions of people. It does so by identifying, analysing and disseminating lessons learned from actions that have made a lasting contribution to quality of life and the sustainability of our cities and communities

• www.carfree.com

Carfree.com is dedicated to the proposition that urban life is not only possible but also better if transport is organized so that private automobiles are not used on the city's streets

• www.ceroi.net

The Cities Environment Reports on the Internet (CEROI) Programme works within the framework of Local Agenda 21 to facilitate access to environmental information for sound decision-making and general awareness-raising in cities

• www.cities21.com

ICLEI—Local Governments for Sustainability is an international association of local governments and national and regional local government organizations that have made a commitment to sustainable development. More than 475 cities, towns, counties, and their associations worldwide comprise ICLEI's growing membership. ICLEI works with these and hundreds of other local governments through international performance-based, results-oriented campaigns and programs

• www.cittamobile.it

L'Associazione delle Città italiane per la mobilità sostenibile e lo sviluppo dei trasporti - ONLUS, è stata formalmente costituita, fra i 14 Comuni capoluogo delle aree metropolitane, come naturale evoluzione del lavoro comune per il miglioramento delle condizioni della mobilità nelle aree urbane e metropolitane e delle prestazioni ambientali del sistema dei trasporti, portato avanti dagli Assessori alla Mobilità delle Città ormai da tre anni

• www.civitas-initiative.org

CIVITAS - cleaner and better transport in cities - stands for CIty-VITAlity-Sustainability. With the CIVITAS Initiative, the EC aims to generate a decisive breakthrough by supporting and evaluating the implementation of ambitious integrated sustainable urban transport strategies that should make a real difference for the welfare of the European citizen

• www.clickmobility.it

Clickmobility.it è il portale italiano della Mobilità e del Trasporto Passeggeri, un portale verticale di tipo "business-to-business" finalizzato a fornire informazioni ad alto valore aggiunto, promuovere prodotti e servizi specialistici ed offrire servizi di consulenza on-line "profilati" sui diversi segmenti di una comunità virtuale composta dai principali operatori di questo settore

• www.co.camcom.it

Camera di Commercio di Como

• www.colby.edu

Colby is a highly selective liberal arts college offering world-class academic programs, strong international study options, a growing array of community- and service learning-based opportunities, a supportive community atmosphere, and rich opportunities after graduation

• www.comune.como.it

Sito Istituzionale del Comune di Como

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• www.eco-logica.co.uk

Eco-Logica Ltd was established in 1993 and since that date has worked with both public and private sector clients, the European Commission, NGOs and community organisations. Eco-Logica consists of a small group of people with broadly based experience in transport, urban and rural planning, environmental management, sustainable development and the practical implementation of high environmental standards in strategic and sectorally-specific policy areas

• www.ewindows.eu.org

EnviroWindows is the European Environment Agency information "marketplace" for businesses, local authorities and their stakeholders. It facilitates access to company's information on products, practices, use of natural resources, and corporate environmental performance. It helps local authorities to communicate with concerned citizens, professionals, policy makers and corporations

• www.ferrovienord.it

Sito istituzionale Gruppo FNM.

• www.fiab-onlus.it

Federazione Italiana Amici della Bicicletta

• www.gdrc.org

The Global Development Research Center is a virtual organization that carries out initiatives in education, research and practice, in the spheres of environment, urban, community, economy and information, and at scales that are effective

• www.gva.ch

Geneva International Airport

• www.ifeh.org

The Federation works to disseminate knowledge concerning environmental health and promote co-operation between countries where environmental health issues are transboundary. It promotes the interchange of people working in this sector and the exchange of Member's publications of a scientific and technical nature.

• www.istat.it

Istituto Nazionale di Statistica

• www.lac-annecy.com

The official website of Annecy and the surrounding area

• www.lagodicomo.com

Sito di informazione turistica della zona del Lago di Como

• www.lakecomo.org

Sito di informazione turistica dell’assessorato al turismo della Provincia di Como

• www.lakelucerne.ch

Sito di informazione turistica di Lucerna e del suo lago

• www.larioonline.it

Sito di informazione turistica della zona del Lago di Lugano e il lago di Como

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• www.localevaluation21.org

Il metodo Local Evaluation 21 è lo strumento di autovalutazione on line degli enti locali per i processi di sviluppo sostenibile. E’ possibile utilizzare questo strumento gratuitamente per valutare i processi e i progressi in materia di sviluppo sostenibile dalla prospettiva dell’ente locale

• www.lutr.net

The LUTR cluster links several different projects in the area of sustainable urban mobility, including land use, transportation, and the environment. The common objective is to develop strategic approaches and methodologies in urban planning that all contribute to the promotion of sustainable urban development. This includes issues of transportation demands and related land use planning, the design and provision of efficient and innovative transportation services including alternative means of transportation, and the minimisation of negative environmental and socio-economic impacts.

• www.luzern.org

Sito di informazione turistica della zona di Lucerna e del suo lago

• www.movingtheeconomy.ca

To grow the sustainable transportation/New Mobility sector by: Stimulating investment in sustainable transportation/New Mobility Creating meaningful jobs in sustainable transportation/New Mobility Increasing the range of win-win transportation choices Spurring growth and integration of a vital industry cluster that includes telecommunications; goods movement, logistics, and fleet management; businesses and systems for enhancing transit, walking and cycling; new approaches to automobile transport; green land and real estate development; aviation and marine transport; and urban green tourism.

• www.navigazionelaghi.it

Sito Istituzionale navigazione laghi di Como, Maggiore e di Garda

• www.ocs.polito.it

L'Osservatorio Città Sostenibili (OCS) è un network interdipartimentale di ricerca sui temi del governo e della governance dei sistemi urbani e territoriali, con particolare riferimento ai settori della mobilità e dei trasporti, della tutela delle risorse ambientali e del paesaggio

• www.oecd.org

The OECD groups 30 member countries sharing a commitment to democratic government and the market economy. With active relationships with some 70 other countries, NGOs and civil society, it has a global reach. Best known for its publications and its statistics, its work covers economic and social issues from macroeconomics, to trade, education, development and science and innovation

• www.provincia.como.it

Provincia di Como

• www.ricerchetrasporti.it

Il principale obiettivo è quello di riunire in un unico “luogo” - il sito web Ricerche Trasporti – dati, informazioni, risultati di elaborazioni teoriche ed empiriche che costituiscono il supporto alle decisioni della platea di soggetti pubblici e privati che operano nel settore dei trasporti alle diverse scale territoriali: istituzioni; gestori delle infrastrutture (stradali, ferroviarie, portuali e aeroportuali) e dei servizi (automobilistici, ferroviari.....); imprese che erogano e acquistano servizi di trasporto merci

• www.sptlinea.it

S.P.T. LINEA è la nuova società creata da S.P.T. S.p.A. con il significativo apporto di F.N.M.E. La Società gestisce dal 1° gennaio 2003 il servizio di trasporto pubblico di persone sul territorio della Città di Como (100%), della Provincia di Como circa l'83%) e una parte minore della provincia di Lecco

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• www.stadtluzern.ch

the Portal site of the City of Lucerne

• www.starnet.infocamere.it

lo sportello statistico-economico on-line delle Camere di commercio

• www.stradeanas.it

L'Anas è il gestore della rete stradale ed autostradale in Italia. E' sottoposta al controllo, alla vigilanza tecnica-operativa del Ministero di indirizzo, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. E' una Società per Azioni il cui socio unico è il Ministero dell'Economia e delle Finanze

• www.sw.konstanz.de

The Stadtwerke Konstanz Ltd. (municipal services of Constance),an enterprise owned by the City of Constance, is the biggest energy supply and transport enterprises on the Bodensee. We supply our customers with power, gas and water as well as with thermal energy. With our bus and ferry business divisions, we have created a high performance range of public local transportation services.

• www.torino-internazionale.org

Torino Internazionale è composta da 120 soci pubblici e privati. Compito dell´Associazione, nata nel maggio 2000, è sostenere, monitorare, promuovere e comunicare le opportunità offerte dal Piano Strategico, promuovendo il confronto fra gli attori che rappresentano interessi diversi e complementari nell’area metropolitana di Torino

• www.trasporti.regione.lombardia.it Regione Lombardia, Infrastrutture e mobilità

• www.urbanicity.org

Urbanicity is the worlds leading electronic publisher for all aspects of urban and sustainable development. The Urbanicity website provides a single portal for educational resources, conferences, internet resources and more, including a unique library of urban articles

• www.who.dk

World Health Organization

• www.ring.lombradia.it

Annuario Statistico Regionale Lombardia

• www.world-tourism.org:

World Tourism Organization.


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