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il Punto diCAMPAGNA AMICA
N.2 FEBBRAIO 2011
NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA
RETE CAMPAGNA AMICA:NUMERI DA RECORD
alessandro cattabrini
photography
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“Mercati, un primato straordinario”Il presidente Sergio Marini commentai numeri di Campagna Amica
il Punto di CAMPAGNA AMICA
Presidente:Sergio Marini
Direttore Generale: Toni De Amicis
Sede operativa: Via Nazionale 89/a00184 Roma (Italy) - Tel [email protected]
Il Punto di Campagna AmicaIscritto al n. 19 del 27/01/2010Registro Nazionale dellaStampa del Tribunale di Roma
Direttore responsabile:Paolo Falcioni
Redazione:Fabio CagnettiRaffaella CantagalliAngela GalassoAlessandra GioggiMassimiliano PaoloniSara Paraluppi
Hanno collaborato:Silvia BoscoDomenico BuonoLuca D’ApoteCarlo HausmanPietro HausmanRolando ManfrediniStefano MasiniCarmelo Troccoli
Indagini a cura dell’istituto ricerche SWG S.r.l. - sede legalevia S.Francesco 24 - 34133 TriesteTel +39.040362525 www.swg.it
Impaginazione e grafica:Massimiliano Paoloni
Foto copertina:Alessandro Cattabrini
StampaDigitalia Lab, via G. Peroni,131 – Roma 3
“Si tratta di un primato straordinario conquistato in appenadue anni dell’inizio di questeesperienze in Italia dove è oraattiva la più estesa rete di vendita diretta dei produttori agricoli presente in tutta Europa”. E’il commento del presidentedella Coldiretti Sergio Marini ai numeriscaturiti dal primo dossier sul fenomeno dei “F armers Market in Italia”presentato alla prima assemblea nazionale degli Agrimercato di CampagnaAmica della Coldiretti, svoltasi a Palazzo Rospigliosi, a Roma. All’appuntamento hanno preso parte ancheRoberto Weber (Presidente Swg), Giuseppe De Rita (Presidente Censis), Rosario Trefiletti (PresidenteFederconsumatori), Paolo Massobrio(enogastronomo) Paolo Scarpa Bonazza (Presidente Commissione Agricoltura del Senato). In controtendenza rispetto all’andamento generale, la spesa nei mercatidegli agricoltori nel 2010 ha fatto registrare un vero boom con una crescitadel 28 per cento delle strutture attive,dove durante l’anno hanno fatto acquisti ben 8,3 milioni di italiani.“Dai mercati ha sottolineato Marini viene una risposta ad un nuovo stile divita e ad modello di consumo più sostenibile che si sta affermando tra unnumero crescente di cittadini. Guardare in faccia il produttore, farsi raccontare direttamente la storia delprodotto che si acquista, tagliare le intermediazioni e le manipolazioni sulcibo che si porta in tavola, salvaguardare le tradizioni culturali e colturali,sostenere economicamente il proprio
territorio e la possibilità di fare un acquisto al giusto prezzo sono ha precisato Marini alcune delle motivazioniche spingono questo successo. Oltreche un’opportunità di mercato pertante nostre imprese, si tratta di unaformidabile occasione per aggiungereconcorrenza ad un sistema ingessatoda anni, ma anche di una esperienzache ha uno straordinario effetto moltiplicatore sulle altre forme distributive,che per rispondere alle esigenze di unconsumatore più informato dovrannogarantire un adeguato spazio sui propri scaffali al vero prodotto Made inItaly”. Un riscontro positivo di questocanale commerciale alternativo si haanche dal lato dei 16mila produttoriche hanno partecipato ai mercati nelcorso del 2010, innovando notevolmente la propria attività nell’aziendaagricola. La metà degli agricoltori chepartecipano ai mercati ha una età compresa tra i 25 ed i 44 anni, che è ben aldi sotto dell’età media dell’imprenditorialità agricola italiana che si è alzatain modo preoccupante. La nuova attività ha un effetto positivo sull’occupazione, con il potenziamento dellapropria forza lavorativa nel 39 percento dei casi, e sul fatturato, che inmedia fa registrare un aumento del 20per cento particolarmente rilevante inun momento di crisi.
Primo Piano
Il presidente Marini all’assembleadegli agrimercati
il Punto di CAMPAGNA AMICANovità da Fondazione
C'era un volta il contadino con lazappa e le scarpe rotte, con unavita scandita solo dai cicli delle stagioni, marginale rispetto al restodella società. Le innovazioni produttive e organizzative realizzatedalle imprese agricole e le tendenze rispetto a nuovi modelli economici (consumo locale,cittadini/consumatori consapevolivendita diretta, filiere corte, GAS,domanda di servizi daparte della società “urbanizzata”) hanno cambiato anche lacampagna, l'hannoavvicinata allacittà, da
mondo chiuso e solitario è diventata realtà aperta e luoghi di incontri (dagli agriturismo alle fattoriedidattiche, agli eventi culturalipresso aziende agricole). Oggi il contadino marginale ha lasciato spazio ad un agricoltore dinamico, giovane, che pur nonrinunciando alla scelta di lavorarela terra e condurre una vita a contatto con la natura, parla l'inglese,
utilizza internete, soprattutto,ama comunicarecon il mondo, inrisposta ad unmondo chesempre di più
ricerca il contatto con la campagna.Per queste ragioni oggi l'agricoltura può coniugare gli aspetti positivi della vita di campagna conquelli del mondo “tecnologico” diInternet, apparentemente così diverso e distante ma che in realtànasce da un bisogno antico, quellodi comunicare e instaurare relazioni con il prossimo. E per le stesse ragioni, qualcheanno fa Internet era ... il sito web,oggi … è molto di più: blog, socialmedia, social network, … Per moltiagricoltori utilizzare Facebook eTwitter, per citare i nomi più famosi, fra una mungitura e un'aratura, è la normalità.
Ritorno al futuroRitorno al futuroAgricoltura, nel parco macchineAgricoltura, nel parco macchineora entra anche il pcora entra anche il pc
BlogE’ un sito internet in cui l'autore(blogger) pubblica più o meno periodicamente, come in una sorta didiario online, i propri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni edaltro, assieme, eventualmente, adaltre tipologie di materiale elettronico come immagini o video. Il termine blog è la contrazione diweblog, ovvero “diario (log) in rete(web)”.pa
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il Punto di CAMPAGNA AMICA Novità da Fondazione
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Social mediaE’ un termine che indica tecnologie e pratiche online che consentono la creazione e la condivisionedi contenuti prodotti dagli stessi utenti (testi, immagini, video e audio). Rappresentano un cambiamento nel modo in cui la gente apprende, legge econdivide informazioni: trasformano il monologo(da uno a molti) in dialogo (da molti a molti) edanno luogo ad una democratizzazione dell'informazione che trasforma le persone da soggetti passivi (lettori) a soggetti attivi (editori).
Social networkIn italiano “rete sociale”, indica un qualsiasi gruppo di persone connesse tra loro da diversi legami, che vanno dallaconoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari. La diffusione del web e del termine social networkha creato negli ultimi anni alcune ambiguità di significato.La rete sociale è infatti storicamente, in primo luogo, unarete fisica. La versione di Internet delle reti sociali (i socialmedia, ad es. Facebook) amplia la rete delle relazioni checiascuno di noi tesse ogni giorno, in maniera più o menocasuale, nei vari ambiti della nostra vita.
parla com
e navighi
Il web e questi nuovi strumenti oltre a rispondere, inparte certamente e non nella totalità, a bisogni di relazione, socializzazione e democratizzazione delle informazioni, sono quasi sempre gratuiti, semplici dautilizzare, rapidi (diffusione di contenuti in temporeale), richiedono poche attrezzature (un computere una connessione Internet); sono, dunque, strumentia basso costo, che consentono a chiunque di pubblicare ed avere accesso alle informazioni.
Su Internetl’informazioneviaggiavelocementee a basso costo
Chi naviga nel web di solito ricerca: il numero di telefono dell'impresa agricola incontrata, ad esempio, al mercato degli agricoltorila settimana precedente, i giorni di apertura e chiusura, le indicazioni per raggiungerla, un link ad una mappa geografica online cheindichi la via più breve (esempio i servizi di Google Maps), qualchefoto che possa aiutare a farsi un'idea del luogo e delle persone chelo frequentano. Queste sono le informazioni che non dovrebberomai mancare su un sito web aziendale ma anche nella descrizionedell'impresa su una pagina di qualsiasi social media. Sul vostro sitoinserite i link ai vari social media su cui siete presenti e viceversa.
La scelta di ristoranti, aziende agrituristiche, aziendein vendita diretta avviene sempre più attraverso ilpassaparola. E sempre più i clienti sono interessati acomunicare e condividere con amici e conoscenti nonuna relazione commerciale ma una esperienza eduna relazione di “utilità” fondate su: incontro, autenticità, trasparenza, ascolto, contatto diretto con chivive la campagna, la conosce e ci lavora. Anche nelweb e nei suoi “luoghi”, la relazione si sposta da commerciale ad una dimensione di dialogo e scambio.
Cosa nondeve maimancare su un sito webaziendale
Tra dialogoe marketingil passaparoladiventa“virtuale”
Ottanta metri quadrati di superficie, 9aziende coinvolte, una media di 80 cliential giorno: sono i numeri del primo PuntoCampagna Amica aperto nel centro diModena. Il negozio, nato per volontà dinove soci di Coldiretti (otto della Provincia di Modena e uno della Provincia diBologna, tutti accreditati come PuntoCampagna Amica), ha iniziato l’attività il22 gennaio e rappresenta un concretoesempio di applicazione della filiera agricola italiana. La gamma dei prodotti invendita è amplissima: frutta e verdurafresche, formaggi e latticini, carnifresche suine e bovine, insaccati,pollame, uova, pane, farine, sott’oli, sughi, confetture, miele, succhi di frutta, vino, liquori e acetobalsamico. Ovviamente tutto diorigine locale.L’impatto visivo del negozio è gradevole, caratterizzato da un costante richiamo all’immagine diCampagna Amica e Coldiretti chefungono da garanzia per i consumatori i quali possono anche “guardarein faccia” direttamente i produttori benriconoscibili dalle foto che giganteggianoalle pareti del punto vendita.Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi, è stato scelto di costituire un’Associazione Temporanea di Imprese (ATI),una forma associativa nella quale sonodirettamente le imprese socie a venderesenza intermediazione del negozio. Ilpunto vendita è situato in un locale commerciale di 80 metri quadrati, con dueampie vetrine, situato sulla strada principale di un grosso quartiere residenzialea pochi passi dal centro storico. Gli orarisono 7,3013 e 1519.30. La gestione è affidata ad una commessa che si occupa
della vendita dei prodotti e del magazzino con l’ausilio di un programma gestionale, studiato da Coldiretti con lacollaborazione di una società informaticaspecializzata, per controllare rifornimenti e vendite tramite un codice a barre.Ma sentiamo direttamente Alberto Boni,produttore di vino di Levizzano (MO), capofila dell’ATI. Come è nata l’idea del negozio?Sono passati quasi due anni da quandomi è balenata l’idea di aprire un
negozio in città e ne ho parlato con altri agricoltori: avevamo unpunto vendita aziendale o partecipavamo ai mercati di Campagna Amica masentivamo tutti la necessità di ampliare ilbacino di clienti. Avete incontrato particolari difficoltà?Non nascondo che l’iter è stato piuttostolaborioso: trattandosi di un’esperienzanuova era necessario innanzitutto stabilire quale forma societaria fosse più consona alla nuova entità, poi si trattava didecidere come organizzare la vendita.Senza contare poi la burocrazia. In tuttoquesto il supporto ci è stato dato dai responsabili di Impresa Verde.Qual è stata l’idea che vi ha guidato nella
realizzazione del punto vendita?Dal momento che tutti noi facevamo giàparte della rete dei Punti CampagnaAmica non è stato difficile trovare il comune denominatore del nostro negozio:un rapporto chiaro e franco con il consumatore e la proposta delle nostre miglioriproduzioni. Niente scarti o secondescelte, il negozio è per noi una propostadi eccellenze. Riteniamo inoltre importantissimo l’aspetto comunicativo. Il pro
getto della Filiera Agricola Italiana,del cibo locale, di stagione e senzaogm, lo comunichiamo a voce ognivolta che ci troviamo di fronte adun cliente ma abbiamo pensato difarlo passare anche nell’arredamento del negozio. Per non lasciare nulla al caso, ci siamoaffidati ad una società di comunicazione e ad un architetto che,a partire dall’immagine delPunto Campagna Amica e delKm0, hanno curato l’allesti
mento del punto vendita. Gli arredi, adesempio, sono realizzati con materiali direcupero (pallet di legno riciclato) peresprimere il rispetto dell’ambiente.Anche la campagna pubblicitaria, affidataa manifesti stradali e radio, è stata curatada professionisti. Non nascondo che questo ha comportato un esborso economico importante ma riteniamo ne siavalsa la pena.Quali sono le sue impressioni ad un mesedall’apertura?Incrociando le dita, i clienti non mancanoe sono soddisfatti. Di certo ci aiuta la posizione. Poi l’ampia gamma dei prodotti.Per il futuro il nostro obiettivo è quello diampliare l’offerta per rispondere sempremeglio alle esigenze dei nostri clienti.
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Il Punto Campagna Amica emilianogestito da un’ATI guidata da Boni
Modena, il mercato ci mette la faccia
Il mercato del mese
Alberto Boni, capofila
dell’Ati che gestisce
il mercato
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A Lecce è attivo da dicembre il primo farmers' market stabiledi Campagna Amica, primo esempio di vendita diretta organizzata nel Salento. In Via Foscarini, un ampio locale ospita giornalmente diverse aziende con i loro prodotti “Made in Salento”.Una risposta ai consumatori che sollecitavano l’apertura giornaliera di un mercato per poter portare a tavola alimenti saniche aiutano concretamente l’economia locale.
Un nuovo appuntamento con la campagna nel centro storico diGrosseto: nel chiostro della Chiesa di San Francesco, a due passidalla Cattedrale, i produttori locali incontrano i consumatoriproprio nel cuore della città, in un luogo suggestivo e lontanodal traffico. Diventano così tre i mercati settimanali all’insegnadella filiera corta e del chilometro zero dove acquistare prodotti freschi e genuini.
Dal mese di febbraio Brugherio, ha un nuovo mercato nel quartiere sud della città. A circa un anno dall’inaugurazione delmercato in Piazza Nenni, nel quartiere ovest, la vendita direttaè presente ora, ogni primo e terzo giovedì del mese, anche inVia XXIV Aprile con una vasta gamma di prodotti, compreso illatte fresco tramite distributori automatici, tutti all'insegnadella freschezza e della qualità.
Tale è la richiesta dei cittadini di Gradisca d’Isonzo, che leaziende agricole già coinvolte il martedì in Via Bergamas offrono un nuovo appuntamento il sabato mattina in Piazza dell’Unità. La sperimentazione, avviata a dicembre, staproseguendo con successo rispondendo alla necessità di chiper motivi lavorativi ha nella giornata di sabato maggiore disponibilità di tempo da dedicare agli acquisti.
LECCE
GROSSETO
BRUGHERIO
GRADISCA I PRODUTTORI RADDOPPIANO
IL MERCATO GUARDA A SUD
I PRODOTTI NEL CUORE DELLA CITTÀ
IL SALENTO HA IL SUO FARMERS’
I nuovi mercatiscelti fra i tanti aperti nell’ultimo periodo
Calano del 3 per cento i terreni seminati con organismi geneticamente modificati (Ogm) in Europa nel 2010 aconferma della crescente diffidenzanei confronti di una tecnologia che gliagricoltori europei stanno abbandonando, anche nei Paesi dove è ammessa, poiché nel coltivare prodottitransgenici non c’è neanche convenienza economica. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che dall’analisi del rapportoannuale 2010 dell’ “International Service for the Acquisition of AgribiotechApplications” (ISAAA) emerge che lasuperficie Ogm in Europa nel 2010 si èridotta a 91.643 ettari dei quali 91.193coltivati a mais bt e 450 con patata“amflora” da seme autorizzata nelcorso dell’anno dall’Unione Europea. Su un totale di 27 paesi dell’Unione Eu
ropea solo in 8 sono stati coltivati prodotti Ogm ed in particolare in cinquepaesi è stato seminato solo mais (Spagna dove si trova quasi l’80 per centodel terreno seminato con Ogm in Europa, Romania, Slovacchia, Portogalloe Polonia), in due solo patata (Germania e Svezia) e in Repubblica Ceca sia ilmais che la patata. Sembra irreversibile dunque il trend
negativo che aveva già portato nel2009 ad una riduzione delle seminebiotech in Europa con 94.750 ettaricoltivati in calo del 12 per cento rispetto all’anno precedente, per effettodella crescente diffidenza degli agricoltori nei confronti di una tecnologia considerata vecchia, insicura esvantaggiosa dal punto di vista economico. Il fatto che, anche dove è possibile la coltivazione, gli agricoltori
riducano le semine è la concreta dimostrazione che per gli Ogm attualmentein commercio non c’è quella miracolosa convenienza economica che lemultinazionali e i loro “tifosi” propagandano. Tutt’altro, a tredici anni dallaloro introduzione in Europa, le coltivazioni biotech sono in calo per il secondo anno consecutivo erappresentano appena lo 0,05 percento perché, di fatto, non sono riuscitea trovare un mercato, vista la persistente contrarietà dei consumatori adacquistare prodotti geneticamente modificati. Una contrarietà giustificata dai crescenti dubbi sul piano sanitario e ambientale che dà valore alla sceltalungimirante fatta dall’Italia per unagricoltura libera da Ogm grazie all’impegno di un vasto schieramento checomprende Coldiretti, movimenti ambientalisti, consumatori e istituzioni inrappresentanza della maggioranza deicittadini e agricoltori italiani che sonocontrari al biotech nei campi e nelpiatto. Sulla base dei risultati dell'ultima indagine annuale ColdirettiSwg"Le opinioni di italiani e europei sull'alimentazione”, il 73 per cento dei cittadini italiani che esprimono unaopinione ritiene che i prodotti alimentari contenenti organismi geneticamente modificati siano meno salutaririspetto a quelli tradizionali. La fortecontrarietà espressa dai consumatorisui prodotti geneticamente modificatiè rimasta sostanzialmente stabile negliultimi quattro anni nei quali è statocondotta la tradizionale indagine dellaColdiretti ed è la conferma che non sitratta di una valutazione emotiva.
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I FARMERS MARKET, LE AZIENDE AGRICOLE, GLI AGRITURISMI
E LE COOPERATIVE IN VENDITA DIRETTA CHE NEL MESE DI GENNAIO
HANNO ADERITO ALLA RETE NAZIONALE DELLE IMPRESE
A MARCHIO “PUNTO CAMPAGNA AMICA” SONO:
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IL CONTA PUNTI
Novità da Fondazione
In Europa gli Ogm fanno flopLe semine calano di un altro 3%dopo il crollo del 2009
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Il tema del ricambio generazionale ocome piace definirlo a noi giovani di Coldiretti,rinnovo generazionale, è d’attualità ormai da oltre vent’anni. E sono 20anni che tutti denunciano la fase di “recessione anagrafica” del nostro paesesenza proporre una reale e fattibile strategia per andare oltre la crisi di giovani Un paese che è fermo sul piano del ricambio a tutti i livelli della rappresentanza da quella politico istituzionale,culturale fino a quella accademica. Insomma potremmo affermare che chioggi affronta o meglio parla dei giovanio cerca di proporre soluzioni, non e’ ungiovane, e ci si nasconde dietro la famosa frase “l’importante è essere giovani dentro”. E’ arrivato anche tra igiovani di andare oltre il qualunquismodel politicamente corretto. E’ lo facciopartendo da una riflessione che saanche di provocazione soffermandomisu quanto abbiamo assistito qualchegiorno fa con i giovani universitari scesiin piazza per manifestare contro la riforma dell’università.Non entrerò nel merito,ma mi soffermerò su quanto è accaduto dopo ,ovvero abbiamo assistito ad un fenomenodi dimenticanza assoluta di questi giovani dopo qualche giorno.Insomma mi chiedo dove sono finiti??Perche non hanno continuato in unabattaglia che ritenevano giusta,perchénon hanno coinvolto tutta la società.Stiamo parlando dell’università,dellaculla della formazione. Invece tutto taceEd è proprio qui che nasce il nostromessaggio sul tema dei giovani. temacosi importante che abbiamo deciso dicoinvolgere tutta la nostra organizzazione, perché abbiamo capito tutti re
sponsabilmente che non è indiscussione solo il ruolo o ilfuturo dei giovani ma quellodi tutta l’agricoltura italianadella Coldiretti stessa. Equesta sfida da soli comegiovani non potremmo affrontarla perchè se da unlato ci sono i giovani dall’altro ci deve essere la capacità di coinvolgerli e capirli.L’agricoltura italiana ci puòinsegnare ancora una volta come sifanno le rivoluzioni e Coldiretti sta perfirmarne un’ altra ,perché siamo all’albadi una possibilità reale di inversione ditendenza.Ma prima di vivere questa nuova alba,spiegherò la notte che la precede e chestiamo vivendo. Sono ormai vent’ anniche assistiamo a politiche d’incentivoper il ricambio in agricoltura ,sono statiinvestiti milioni e milioni di euro per ottenere un tasso di ricambio pari al 3%.insostanza i giovani al di sotto dei 35 anniin agricoltura rappresentano il 3% deltotale. Perché?Una sola risposta:l’agricoltura fino adoggi non è ritenuto un settore attrattivo,stimolante,creativamente allettante.Il tutto perché non c’era un idea di agricoltura,non c’era un progetto per l’agricoltura. Ma se poi andiamo a vedere chisono i giovani di quel tre per cento,notiamo che sono dei “capitani d’impresa”che raddoppiano le performances rispetto agli over 40,continuano ad investire anche in un periodo di crisi dovetutti consigliano di stare fermi. Eccola lanuova alba, è tutta qui!Ripartendo da questo entusiasmo e mettendolo a disposizione del progetto
perl’agricoltura quello di una filiera agricolatutta italiana,potremo andare oltre quelmisero ma prezioso tre per cento. C’èuna generazione d’imprenditori che hacolto il vero senso del progetto di Coldiretti,scegliendo dopo la laurea o il diploma lanciandosi nel mondoimprenditoriale aprendo un impresaagricola superando anche quella anomalia tipicamente italiana che neltempo ha fatto convincere i giovani che“il lavoro della terra” fosse un lavoro “secondario”. E’ stato possibile solo dandoa questi giovani la possibilità di esprimersi, e affermare quei valori che cihanno portato a fare battaglie al fiancodella nostra organizzazione perché consapevoli che c’era in ballo e a repentaglioil nostro futuro. Siamo stati al “fronte” alBrennero in miglia glia a bloccare il falsomade in Italy che entrava a mortificarela nostra identità e la nostra voglia d’intraprendere nel nostro paese. perchementre un cervello può andare in fugaall’estero e affermarsi,un giovane imprenditore di vero cibo italiano,non puòandarlo a fare fuggendo dall’Italia.Quindi una duplice sfida.
CONTINUA A PAGINA 10
Vittorio Sangiorgio, delegato nazionaledi Coldiretti Giovani Impresa
“La rivoluzione? Si impara nei campi”
il Punto di CAMPAGNA AMICA
I giovani imprenditori agricoli, attenti all’innovazione e agli strumenti idonei ad aumentare lacompetitività sui mercati nazionalied internazionali, intendono contribuire in misura sempre più incisiva alla costruzione di un fortesistema agroalimentare basatosulle risorse del territorio, su servizi innovativi e sulla forte distintività delle eccellenze e delleproduzioni tipiche di qualità. RinoMercuri, classe 1982, imprenditore agricolo di Borgo Giardinetto(Foggia), è l’espressione più autentica di questo complesso impulsoall’innovazione.
Quando è stata avviata la sua impresa?L’azienda agricola Pellegrino Mercuri nasce nel 2005 e da allora èstato un crescendo di investimentied innovazione. Lo zoccolo duroattorno al quale si snoda tutto ilresto è l’attività orticola ed in particolare la produzione di carciofi,
broccoli e asparagi.
In cosa si configura l’evoluzione aziendale?Dopo soli 2 anni dall’avvio dell’attività, sono entrato nella compaginesociale della Farris,azienda giovane e dinamica che annovera solo10 soci, con stabilimentodi produzione ad Orsaradi Puglia, in provincia di Foggia, aivertici europei per la produzionedi ortaggi e verdure disidratati, semidry e dry freeze da destinareall’industria alimentare.
Le dinamiche che hanno determinato il passaggio dalla produzionefood alla produzione di energia?Tutte le imprese agricole possonopotenzialmente diventare aziendeagroenergetiche e io sono solo andato oltre. Dopo aver installato unimpianto fotovoltaico, ho costituito, assieme ad altre 14 imprese
agricole, una società ‘La Ecoenergie’che dal 2007 installa impianti intutta la provincia di Foggia.
Cosa chiedono, oggi, i giovani imprenditori agricoli?Chiedono in maniera chiara e decisa innanzitutto rispetto per il lavoro che svolgono e, soprattutto,certezza delle regole, eliminandoquei vincoli e legami che la Pubblica Amministrazione troppospesso frappone tra la interpretazione delle leggi e lo sviluppo delleimprese.
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Parlano i giovani
Siamo stati a bari gridando a tutto ilpaese che i giovani del mezzogiornohanno deciso di fare impresa li e nonvogliono andar via per nessun motivo.Nessuno! Siamo stati in Sardegna a difendere ilprodotto simbolo del made in Sardegna dall’attacco di alcuni imprenditoriche non vogliono bene al nostro
paese. Stiamo facendo un giro in tuttele regioni perche vogliamo contaminare la nostra generazione dei valorie dell’entusiasmo che acquisiamoogni giorno ispirandoci a identità, territorio, famiglia, coraggio, ovvero iprincipi a cui s’ispira la nostra organizzazione con la quale responsabilmente rappresenteremo sempre piùterritori e persone, giovani in questocaso,che vogliono come noi provare a
dare un nuovo messaggio.I giovani di Coldiretti vogliono dare enon chiedono nulla,vogliono dare passione,amore per la propria terra,speranza figlia del coraggio .partendodalle cose che funzionano per risolvere quelle che non funzionano. cistiamo provando e sicuramente riusciremo perché vogliamo bene all’Italia e perché non vorremo passare peruna generazione di “dimenticati”
SEGUE DA PAGINA 9
“Regole e chiarezza per competere”Rino Mercuri, imprenditore puglieseche ha puntato sulle agroenergie
Le origini della vocazione agricola all’interno della mia famiglia risalgono a circala metà del 1800, quando i nonni del miobabbo erano fattori delle terre intorno aMontelaterone, un piccolo paesino sullependici del Monte Amiata sito nel comune di Arcidosso (Gr). Nel corso deglianni sono avvenuti diversi cambiamentie trasformazioni, sia per quanto riguardale superfici (dovuto principalmente allesuccessioni, dato che in passato le famiglie erano molto numerose), che i settoridi attività (sperimentando forme più innovative quali il commercio, l’agriturismo e la vendita diretta), purmantenendo costante la propensioneverso la zootecnia, in particolar modoall’allevamento da carne rivolto prevalentemente al comparto suinicolo, mache interessa anche quello bovino, ovicaprino e degli equidi.Una scelta fondamentale per la continuità e la crescita dell’azienda è stata fattadal mio babbo e dal mio zio verso la finedegli anni ’70, decidendo di commercializzare da soli gran parte del proprio prodotto attraverso l’apertura di una nuovaattività volta alla trasformazione e vendita delle proprie carni. Così mio zio haproseguito ed incrementato l’attività dicoltivazione ed allevamento con miononno, ampliando il proprio interesseanche verso la salvaguardia delle speciein via d’estinzione (quale il sorcino crociato del Monte Amiata) ed aderendo asistemi di colture di qualità (quali l’IGPdell’olio e della castagna) ed il mio babboha aperto una salumeriamacelleria chea tutt’oggi continua a trasformare e confezionare le carni provenienti dal nostroallevamento (del quale da poco sono di
venuta io la titolare), sia per lavendita al dettaglio presso ilproprio esercizio, sia per lavendita diretta in azienda.L’idea di proseguire la tradizione di famiglia e subentrarea mio zio nella gestione dell’azienda agricola mi è venutasubito dopo gli studi superiori (di carattere umanisticoe quindi di tutt’altro genererispetto alla mia attuale attività), quandoho scelto di intraprendere studi economici per sviluppare conoscenze imprenditoriali (fondamentali per la gestione diuna qualsiasi tipologia di impresa), conindirizzo ambientale e turistico, in funzione dell’attività agrituristica presentein azienda. Finiti gli studi nel 2007 sono entrata a lavorare in azienda a tempo pieno in qualità di coadiuvante familiare (ruolo chegià svolgevo dal 2004, soprattutto durante l’estate) e nel 2008 ho realizzatol’Azienda Agricola Bindi di Bindi Elisa,una piccola azienda di 6 Ha, compostaprevalentemente da castagni ed ulivi,grazie all’aiuto del PSR misura 112 (insediamento giovani imprenditori), che miha permesso di acquistare i terreni ed alcune attrezzature per la raccolta e la coltivazione. Nel frattempo ho continuato adaiutare mio zio nella gestione dell’azienda di famiglia, portando un po’ delmio fresco entusiasmo (non sempre benvisto da chi da anni è abituato a lavoraresecondo la propria tradizione) ed incitandolo ad aderire a nuove forme di promozione quali Campagna Amica ed i suoiMercati. Il 28 dicembre 2010 ho ampliatola mia azienda subentrando a mio zio
(che è andato in pensione grazie al “prepensionamento” istituito dal PSR) nellagestione dell’allevamento e dell’agriturismo.La scelta di dare continuità all’azienda difamiglia mi è nata dal fatto che credo cheil futuro possa riservare al compartoagricolo ancora molte sorprese e soddisfazioni. Il ritrovato interesse delle persone verso un cibo sano e di qualità,l’amore ed il rispetto per l’ambiente, lasensibilizzazione dell’apparato governativo verso i prodotti del territorio (dimostrato anche dalla recente leggesull’etichettatura d’origine) mi hannospinto a scommettere sulla ripresa diquesto settore che, come altri, in questomomento sta affrontando un periodo diprofonda crisi, cercando di porre l’accento sulla qualità. A tal fine ho intenzione di rafforzare il rapporto dicollaborazione con l’azienda di trasformazione del mio babbo, investendo inmarketing, macchinari ed attrezzature alfine di innovare ed ampliare la gamma diproduzione derivante dalla mia azienda,ed entrare nel mercato, grazie anche hainuovi sistemi di rete che stanno nascendo per la commercializzazione.
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“La filiera corta è l’arma vincente”La scommessa di Elisa Binditra agriturismo e zootecnia
Parlano i giovani
il Punto di CAMPAGNA AMICA
Un diploma nel ‘96 all’istitutoagrario di Spilimbergo (Pn) e unagrande passione per l’agricoltura.Luca Del Zotto, classe ’77 non hapaura di intraprendere una stradanonostante alle spalle non ci siaun’azienda di famiglia e i genitorifacciano tutt’altro.Un piccolo terreno del nonno e alcuni in affitto sono la base per iniziare il suo sogno. Il resto, è unscommessa, vinta.Luca, perché e come è iniziata lasua esperienza?“Dalla mia grande passione che èl’agricoltura. La scelta dei mieistudi è stata coerente. Poi doveabito, Cordenons, in provincia diPordenone è un territorio sul gretodel Cellina Meduna, un fiume alluvionale che negli anni a reso i terreni sabbiosi e vocati per lecoltivazioni, soprattutto quellespecializzate, ho iniziato proprioda quelle”.Ci spieghi…“Inanzitutto nel ’97, l’anno dopoche mi sono diplomato sono diventato coltivatore diretto. Quindi hoiniziato a predisporre i primi impianti di vigneto e frutteto come ilkiwi”.Poi?“Sempre dall’analisi dei terreni, hoscoperto che la mia azienda avevauna grande potenzialità per coltivare ortaggi con particolare vocazione per l’asparago bianco. Hopensato subito alla vendita direttae così la mia azienda è decollata”.Ci racconti come ha fatto?“Nel 2002 ho aperto lo spaccio
aziendale. Dal 2004 ho iniziato apartecipare ai mercati di paesenegli spazi dedicati ai produttoriagricoli, un’altra esperienza che miha aiuto a crescere e a capire tantecose”.
È cioè?“Le opportunità che avevo difronte e che oggi sono contenutenel progetto di Coldiretti la filieraagricola tutta italiana”. Quindi?“La mia scelta è stata quella di conferire le produzione viticola e frutticola alla cooperazione, mentre iprodotti orticoli oggi riesco a commercializzarli tutti attraverso lavendita diretta. Per l’asparago bianco dedico unaparte della produzione alla ristorazione.
In questo modo accorcio la filierae il valore aggiunto che ricavo diventa adeguato. Dal 2009 partecipo ai mercati di Campagna Amicae naturalmente il mio spaccio è diventato un Punto di CampagnaAmica”.Concludiamo con la sua ultimaesperienza: oggi è un giovane presidente provinciale dell’associazione Agrimercati di Pordenone?“È stata un’altra scommessa importante non personale ma di ungruppo che ha saputo fare squadra. In poco più di un anno abbiamoaperto un mercato coperto in centro città a Pordenone e altri cinquemercati nei centri più importantidelle provincia totalizzando, concirca cinquanta aziende aderenti,oltre trecento giornate di apertura.Siamo presenti a fiere, mercati esagre paesane in occasione dieventi. Anche in questo caso abbiamo raggiunto un altro importante obiettivo: i mercati dei produttoriagricoli sono diventati i mercati diCampagna Amica”.
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I NUMERI 2011 DELL’AZIENDAPRODUZIONE
2,5 ETTARI KIWI
6 ETTARI DI VIGNETO
3 ETTARI DI ASPARAGO BIANCO
2 ETTARI ORTICOLTURA A PIENO CAMPO
10 TUNNEL DI ORTAGGI STAGIONALI
E FRAGOLE COMMERCIALIZZATE NEL
PERIODO DELL’ASPARAGO
30 ETTARI A SEMINATIVO
COMMERCIALIZZAZIONE
3 COOPERATIVE
1 SPACCIO AZIENDALE
1 MERCATO COPERTO DI CAMPAGNA
AMICA CON DUE APERTURE SETTIMANALI
2 MERCATI SETTIMANALI DICAMPAGNAAMICA
“Con le vendita diretta si vola”Luca del Zotto e la sua esperienzacon gli Agrimercati
Parlano i giovani
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Novità da Fondazione
Vademecum per la trasformazionee vendita di frutta verdura
Il DL 50 del 20/02/2004, di cui proponiamo uno stralcio, ci aiuta a capire le corrette definizioniDenominazione di vendita e definizione dei prodotti
1. Confettura E' l’amalgama, portata a consistenza gelificata, di zuccheri, polpa o purea di una o piùspecie di frutta e acqua. Per gliagrumi, la confettura può essere ottenuta dal frutto intero o affettato.La quantità di polpa o purea utilizzata per la produzione di 1 Kg diprodotto finito non deve essere inferiore a:a) 350 gr. in generale;b) 230 gr. per ribes rosso, sorbe,ribes nero, e cotogne.
2. Confettura extraE' l’amalgama portata a consistenzagelificata, di zuccheri, polpa nonconcentrata di una o più specie difrutta e acqua. La confettura extra dilamponi, more, ribes neri e rossi,mirtilli può essere ottenuta parzialmente o totalmente dalla purea nonconcentrata di questa frutta. Per gliagrumi, la confettura extra può essere ottenuta dal frutto intero o af
fettato. I seguenti frutti mescolati ad altrinon possono essere usati per la produzione di confetture extra: mele,pere, prugne a nocciolo aderente,meloni, angurie, uva, zucche, cetriolie pomodori. La quantità di polpa utilizzata per la produzione di 1 kg diprodotto finito non deve essere inferiore a:a) 450 gr. in generale;b) 350 gr. per ribes rosso enero, sorbe, cotogne;
3. GelatinaE' l’amalgama gelificatadi zuccheri, di succo difrutta e/o estratto acquoso di una o più specie difrutta. La quantità di succo difrutta e/o di estratto acquoso utilizzata per la produzione di 1 kg di
prodotto finito non deve essereinferiore a quella fissata per laproduzione della confettura.Dette quantità sono calcolateprevia detrazione del peso del
l'acqua impiegata per la preparazione degli estratti acquosi.
4. Gelatina extra E' la mescolanza gelificata, di zuccheri, di succo di frutta e/o estrattoacquoso di una o più specie di frutta.I seguenti frutti mescolati ad altrinon possono essere utilizzati per laproduzione di gelatine extra: mele,pere, prugne a nocciolo aderente,meloni, angurie, uva, zucche, cetriolie pomodori. La quantità di succo di frutta e/o diestratto acquoso utilizzata per la
produzione di 1 kg di prodotto finitonon deve essere inferiore a quellafissata per la produzione della confettura extra. Le quantità sono calcolate previa detrazione del pesodell'acqua impiegata per la prepara
zione degli estratti acquosi.
5. Marmellata E' l’amalgama portata a consistenza gelificata, di acqua, zuccheri e di uno o più prodottiottenuti da agrumi: polpa, purea,succo, estratti acquosi e scorze. La quantità di agrumi utilizzataper la produzione di 1 kg di prodotto finito non deve essere inferiore a 200 gr., di cui almeno 75 gr.provenienti dalla polpa di frutta.
6. Crema di marroniE' la mescolanza, portata a consistenza adeguata, di acqua, zuccheri e purea dì marroni. La quantità di purea di marroni(Castanea sativa) utilizzata per laproduzione di 1 kg di prodotto finito deve essere non inferiore a380 gr.
Un tuffo in confetture e marmellate
CONCOR SOIPorta la macchina fotografica quando
vai a fare la spesa! Negli oltre 1000
mercati contadini, dove gli agricoltori
vendono senza intermediari i propri
prodotti, arriva “Scatta la campa-
gna!”, un concorso fotografico lan-
ciato da Fondazione Campagna Amica
e dal mensile La Nuova Ecologia, che invita
i consumatori a raccontare con un’imma-
gine i propri “produttori del cuore”, a
ritrarre i volti e i momenti più significa-
tivi che si creano ogni giorno nei farmer’s
market italiani. È facile: basta scattare una
foto (anche con il telefonino) e spedirla
al nostro concorso per posta elettro-
nica o posta ordinaria. Insieme
all’immagine dovrai inviare una
scheda di partecipazione e
una breve presentazione del
mercato o del produttore,
del luogo o del momento
che hai voluto ritrarre. Le foto
pervenute si potranno guardare sui
siti web www.campagnamica.it e
www.lanuovaecologia.it. Al termine
del concorso una giuria di esperti le
valuterà indicando i vincitori. In palio ci
sono prodotti alimentari per 3.500 euro (divisi
nelle tre sezioni) da ritirare nei mercati di
Campagna amica.
Allora, tutti pronti? Il concorso,
realizzato in collaborazione con
Coldiretti e Legambiente, è rivolto
a tutti coloro che amano fare la
spesa nei mercati di vendita diretta e
che vogliono contribuire a farli conoscere,
compresi i fotografi professionisti.
“Scatta la campagna!” per portare in
primo piano i protagonisti della
distribuzione a Km zero che garan-
tisce qualità, rispetto dell’ambiente
e convenienza. Aspettiamo le imma-
gini anche del tuo mercato contadino
del cuore!
Info: [email protected],
Fotografico
Dal tuo mercato Campagna Amicail calore, il sapore, i volti immortalatinel tempo della memoria� www.campagnamica.it � www.lanuovaecologia.it � [email protected]
COME PARTECIPARE
Le immagini possono essere inviate dal
05 marzo 2011 al 31 Luglio 2011.
La partecipazione è gratuita e ogni
concorrente può inviare al massimo 5
immagini per ogni sezione di concorso
(e 10 immagini complessive).
Ogni immagine deve essere accompa-
gnata da una scheda di partecipazione
scaricabile da www.campagnamica.it e
www.lanuovaecologia.it.
LA GIURIA
La giuria sarà composta da rappresen-
tanti di Fondazione Campagna Amica,
La Nuova Ecologia, Coldiretti e Legam-
biente oltre che da professionisti del
settore fotografico. I vincitori saranno
decretati entro il 29 Settembre 2011.
I PREMICategoria immagini realizzate con foto-
camere professionali o semiprofessio-
nali, comunque ad alta definizione e/o
stampate su carta fotografica: primo
classificato prodotti alimentari per un
valore di 1.500 euro.
Categoria immagini realizzate con foto-
camere integrate all’interno di cellulari,
smart phone o altri apparecchi mobili:
primo classificato prodotti alimentari
per un valore di 1.000 euro.
Premio speciale “I volti della campa-
gna: primo classificato prodotti alimen-
tari per un valore di 1.000 euro.
I RECAPITI
Le immagini possono essere spedite
tramite:
1) e-mail: [email protected];
2) Posta ordinaria: Concorso “Scatta la
campagna!”, presso Campagna Amica,
via Nazionale 89/A, 00187 Roma,
La scheda di partecipazione è scarica-
bile dai siti www.campagnamica.it e
www.lanuovaecologia.it.
Il regolamento integrale è pubblicato
sui siti web e sulle riviste “Il punto
di Campagna Amica” e “La Nuova
Ecologia”.
REGOLAMENTO
Scarica dai siti
www.campagnamica.it
e www.lanuovaecologia.it
il regolamento completo
il Punto di CAMPAGNA AMICA
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Novità da Fondazione
L’iniziativa promossa da Coldiretti e Campagna Amica Lombardia
“In sé e per sé mangiare e bere non è difficile. Si impara subito, appena nati, e per il resto della vita ci si tiene in esercizio. Semplici azioni quotidiane, ma il difficile è quando sideve scegliere che cosa mangiare e che cosa bere. I nostriterritori lombardi offrono prodotti di alta qualità e varietà e, combinati tra loro con amore e curiosità, si trasformano in miriade di piatti diversi: tutti buonissimi!In un’epoca in cui regna la globalizzazione perché nonfare un piccolo sforzo e cercare di ritornare, almeno atavola, alle nostre origini? Potrebbe essere una verascoperta, soprattutto per le nuove generazioni.Un ritorno al passato sulle tavole dell’alimentazione di untempo, scandita dalle stagioni e dalle possibilità offerte dallanatura e dai luoghi, che troviamo radicati nelle tradizioni enelle consuetudini.Ogni stagione ha una sua poesia, i suoi colori, i suoi prodotti:in altre parole, profumi e sapori diversi, in sintonia conla natura, che ci aiuteranno ad apprezzare maggiormente il cibo ed a considerarlo non solo un alimento,ma un vero piacere, soprattutto se gustato con unbicchiere di vino (quello “giusto”) ed in buona compagnia.Per questo Coldiretti e Campagna Amica Lombardiaproseguono nella costituzione di “una filiera agricolatutta italiana al 100%”, ad oggi già una realtà significativa, e hanno voluto omaggiare Tutti Voi con un semplicericettario, frutto di una ricerca tra cucina e territorio, e riportare l’attenzione ai prodotti tipici.Il ricettario, inoltre, è una concreta testimonianza di comeCampagna Amica è realmente la rete dei consumatori.Infatti, un caro e doveroso ringraziamento spetta aNonna Franca, non solo per la preziosa collaborazione offerta da attenta massaia, ma soprattutto perl’entusiasmo e l’impegno che la spingono a sostenere il progetto di filiera diventandone parte attivaproprio come le Aziende Agricole Lombarde appartenenti al circuito.E, se siete tra coloro poco abili ai fornelli o un po’ piùpigri, Vi invitiamo a conoscere gli agriturismi Terranostra per trascorrere il Vostro tempo libero e riscoprire le ghiottonerie provenienti dalle pentole deinostri cascinali agricoli. Buon appetito a tutti”.
Il ricettario della felicità a tavola
TRE RICETTE... COTTE E MANGIATE
CILIEGIE COTTEIngredienti: kg. 1 di ciliegie – gr. 150 di zuc
chero – ½ lt. di vino rosso – buccia di limone –un po’ di cannella – qualche chiodo di garofano
Preparazione: Far bollire il vino con gli odori e lozucchero fintanto che si è ridotto a metà, tuffarvi le ciliegie fino a cottura.Qualora il sugo risultasse un po’ acquoso, togliere le ciliegie e far restrin
gere il sugo prima di servirle. L’esecuzione è semplicissima ed il risultato superbo, soprattutto se verranno servite ghiacciate.
GNEVITT CUNT I SCIGULLIngredienti: Ginocchio e/o zampa (parte legamentosa) di vi
tello – ½ gamba di sedano – 1 carota – 1 cipollina – 1 spicchio d’aglio – 1 foglia
d’alloro – salvia – rosmarino – qualchegrano di pepe nero – qualche bacca di gi
nepro – 2 chiodi di garofano – un pezzettino di cannella (insomma tutti i profumi ed i
sapori usati per fare un buon brodo) – 2 cipolle di media grandezza che saranno tagliate a fette molto sottili e lasciate in ammollo in aceto bianco per
almeno mezz’ora per far perdere il sapore troppo forte –Preparazione: Mettere sul fuoco una pentola con l’acqua e le verdure ed i
profumi rimasti, far bollire per circa una mezz’ora, così da ottenere unbuon brodo vegetale, togliere le verdure che potranno essere utilizzate
per una sana insalata; far cuocere molto a lungo il ginocchio / zampetto, liberare dall’osso, ridurre a pezzettini, condire con le fet
tine di cipolla, olio extra vergine d’oliva, sale e pepe e serviretiepido: è una gloria! Il brodo potrà essere utilizzato per fare un
risotto o una minestra.
FRITTATINA AGLI SPINACI E RASPADURA Ingredienti: 6 uova intere – gr. 100 raspadura – gr.
150 di spinaci – sale – pepe – burro –Preparazione: Sbattere le uova aggiungere un pizzico di sale e pepe, mettere poco burro in una pa
della e un mestolo di uovo. Cuocerla da entrambi ilati, riempire con spinaci, precedentemente bolliti e scolati,
con la raspadura, e arrotolare la frittatina a forma di cannellone. Ripeterel’operazione fino al termine dell’impasto. Porre le frittatine ottenute in
una pirofila imburrata coprire con tipico lodigiano grattugiato e unanoce di burro, mettere in forno a gratinare per qualche minuto.
il Punto di CAMPAGNA AMICA
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Il giardino in pentola. E’ la trovataoriginale e risparmiosa che, allasua nona edizione, sfoggia “E’ l’ora di piantarLa”, manifestazione che, in occasione dell’arrivodella primavera, porta a Firenzevivaisti di tutta Italia per unoscambio di esperienze e di idee,La mostra che si svolge il 19 e 20marzo dalle 10 al tramontopresso il Vivaio Paoli Borgioliquesta volta offrirà ai visitatoriconsigli utili per allestire un giardino o un terrazzo, scegliendo essenze e fioriture che oltre adessere belle e decorative sonoanche… buone. Ossia possono diventare ingrediente prezioso perpreparare pietanze, dolci e infusi. In tempi di crisi, insomma, nientesprechi: i consumatori possonodare un taglio alle spese arredando gli spazi all’aria aperta conpiante che, all’occorrenza, possono essere “cucinate”.La rassegna di vivaismo specializzato (Vispi), che, per la primavolta, ha come partner Coldirettie Campagna Amica, diventa ancheil palcoscenico per creare balconie giardini a chilometro zero, allestiti cioè prodotti locali, per ridurre i trasporti, abbatterel’inquinamento, coniugare convenienza per il consumatore e maggiore reddito per il produttore.La due giorni consentirà di incontrare professionisti ed esperti edi ricevere indicazioni per crearegiardini e terrazzi belli e buoni. Enon solo: per tutti i partecipanti
un prezioso vademecum per mettere il giardino in pentola, unaraccolta di ricette preparate conle piante ornamentali da sperimentare subito.Una sezione della rassegna saràdedicata ai punti CampagnaAmica: saranno presenti alcunefattorie che aderiscono alla retedi vendita diretta promossa da
Coldiretti e offrono in venditae degustazioneil meglio delmade in Tuscany.In vetrina anchepelargoni profumati, rose, ort e n s i e ,rampicanti, salvie, erbacee perenni, pianteofficinali a produzione biologica, agrumi,piante da brughiera, camelie,aceri e rododendri a cui siaffianca, per laprima volta, l’azienda agricola F.lli Gramaglia di Torino,con la propriapreziosa collezione di ortaggiinsoliti e rari.Per tutti, domenica a pranzo,
menù con i prodotti del territorioe con gli ingredienti del giardino!
Sede della manifestazione: E’ l’Ora di Piantarla, Vivai Paoli Borgioli, via di Scandicci, 265. 50143 Firenze tel.: 055 715885 email: [email protected]
E ora il giardino finisce in pentolaVivaismo protagonista a Firenzedal 19 marzo al 20 marzo
Novità da Fondazione
il Punto di CAMPAGNA AMICA Novità da Fondazione
Kiwi Latina Igp: una storia di successoL’Italia è il primo produttoremondiale del delizioso frutto
Contrariamente a quanto in genere si pensi, il kiwi (Actinida deliciosa) è originario della Cina, e isuoi frutti, già sette secoli fa,erano apprezzati alla corte delgran Khan. Quello che è tuttora ilfrutto nazionale cinese fu importato in Nuova Zelanda solo nel1906 dalla missionaria IsabelFrasier, e il primo raccolto si ottenne nel 1910. Tuttavia, i neozelandesi consideravano l’Actinidiauna pianta ornamentale, e dobbiamo attendere gli anni Cinquanta perché si consolidi il suostatus commerciale. L’origine del nome è curiosa: ilprincipale produttore neozelandese cambiò il nome da “melonetta” a “kiwi” (prendendo comeispirazione l’uccello simbolo delsuo Paese) nel 1958, per aggiraregli elevati dazi doganali impostisui meloni. In Italia, il primo impianto sperimentale fu realizzato a San FeliceCirceo nel 1971, e due anni dopoiniziò a Borgo Flora, frazione diCisterna di Latina, la coltivazioneai fini commerciali. Il clima dell’Agro Pontino si rivelò particolarmente adatto a tale coltura, il cui
successo, prima in Italia poianche all’estero, fu
evidente a partiredalla fine degli
anni Settanta. Nel
2004 avv i e n e
l’im
portante riconoscimento dellacertificazione IGP al Kiwi Latina;il disciplinare riconosce 22 comuni delle province di Roma e Latina come zona di produzione,oltre a distinguere le categorie “extra” e “prima” a sec o n d ad e l l edimens i o n id e lfrutto ea stabilire par a m e t r i(grado zuccherino, durezza, resamassima per ettaro, fissata a330 quintali) che garantiscono lagiusta maturazione e qualità deifrutti etichettati Kiwi Latina. Oggi,gli ettari coltivati a kiwi nel Laziosono circa 9.000: l’area dell’AgroPontino è stata soprannominata“piccola Nuova Zelanda”, ma in realtà produce più kiwi del paesedel Pacifico, contribuendo inmodo decisivo a rendere l’Italia ilprimo produttore mondiale delfrutto.Una particolarità botanica dellapianta del kiwi è che presentasoggetti maschi e femmine; solole femmine producono frutti, mai maschi sono necessari per l’impollinazione e devono essere impiantati in proporzione di unoogni cinque o sei femmine.Gran parte dei kiwi viene consu
mata al naturale, sbucciato e tagliato a fette o con un cucchiaino,oppure come componente di gustose macedonie; il frutto è am
piamente utilizzatoanche per confetture,
sciroppi e liquori. I dati nutrizionalidel kiwi sonoestremamente interessanti: l’apporto calorico è
m o d e rato manon bassissimo,il contenuto di
zuccheriapprezza
bile, ma soprattutto si tratta
di un frutto che contiene vitaminaC in quantità ben superiori agliagrumi, oltre ad essere ricco di vitamine E e B7. Importante è l’apporto di sali minerali, inparticolare di Potassio e Magnesio ma anche degli antisetticiRame e Ferro; il kiwi costituisceun eccellente integratore salinonaturale, oltre ad avere proprietàdissetanti, antiossidanti e diuretiche. Contiene inoltre due sostanze di particolare rilevanza: lapectina, una fibra che riduce l’assorbimento del colesterolo nelsangue, e l’arginina, vasodilatatore la cui presenza ha portato alcuni a definire il kiwi addiritturaun “viagra naturale”.
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il Punto di CAMPAGNA AMICA
Chi vuole bene a questo Paese, oggi lacerato e smarrito, deve leggere il librodi Nino Martino Parchi di una solaterra, articolato, per tappe, intorno alracconto delle buone pratiche che, all’interno di aree naturalistiche conosciute o ancora inesplorate e ricche diecosistemi, di biodiversità, di culturae di testimonianze, ci permette di inforcare le lenti giuste per guardare lafuturo, ripartendo dalle radici che iterritori possono offrire sul piano diun progetto economico e sociale innovativo. L’Autore – come è sottolineatonella prefazione – non assume, delresto, la veste del tecnico o dell’esperto che fa lezione perché, al di làdell’elencazione delle caratteristichenaturali e dei paesaggi, della fauna edella flora di ciascuna area protetta(sempre corredata da immagini chedenotato una forte sensibilità estetica)introduce un originale contributo diidee che, travasate dall’intelligenza edalla lungimiranza di amministratori,sindaci e organizzazioni hanno segnato la storia vissuta di luoghi dotatidi identità e di qualità, alimentandoesperienze di sviluppo sostenibile.Non è, dunque, alla descrizione conosciuta di parchi e riserve che l’Autore
dedica il suo
impegno, bensì aquella di aree attrezzate in cui territorio, ambiente,cultura e agricoltura messi a sistema, sonodiventati occasioni di rilancioreale della economia. Ed è facileanche per noi trovare un filo conduttore con la sfidache abbiamo messo in campo di mettere, dentro ogni cassetta di frutta,dentro la stessa bottiglia di olio o divino, non solo il prodotto diun’azienda ma, in tutt’uno con il prodotto, l’ambiente e la cultura che nesono alla base.Per questa via abbiamo, allora, difronte il modello di parco per lungotempo rimasto sulla carta: non più unmuseo che vuole imbalsamare la diversità delle risorse, ma un territoriovivo contrassegnato dalla presenzadiffusa di un patrimonio collettivoche incontriamo nei vicoli di cittadine turistiche, nei colori dei campilavorati e soprattutto nel saperfare degli abitanti.
Anzi, ogni scheda viene corredata dauna descrizione dei saperi e saporiche raccoglie tradizioni e prodottienogastronomici di ciascuna areaprotetta: veri e propri talenti che rappresentano una straordinaria levacompetitiva e, al tempo stesso, le ragioni della conservazione di queglistessi luoghi. Anche con le amministrazioni dei parchi possiamo, perciò, creare nuove iniziative progettuali di rilancio dei punti vendita diCampagna Amica, tenuto conto delleopportunità imprenditoriali e occupazionali che possano discendere aseguito di un ripensamento sincerodel ruolo delle aree protette per la
crescita del Paese e della filiera agricola italiana.
Idee per valorizzare le aree protettesenza imbalsamarle inutilmente Autore:
Nino MartinoTitolo:“PARCHI DI UNA SOLA
TERRA”Editore:ETSPagine: 492Prezzo:30 euro
Quando il parco ritorna “vivo”
di Stefano Masini
Il libro del mese
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La rete dei punti vendita a marchioCampagna amica è ormai una realtàineludibile e tangibile nell’offertaagroalimentare del nostro Paese.I dati che abbiamo presentato il mesescorso alla prima Assemblea nazionaledei Presidenti delle “Agrimercato”, (leassociazioni di gestione territoriale deimercati in vendita diretta), parlanochiaro.
Parlano, cioè, di una rete che è ormaidiventata un vero e proprio circuitocommerciale, molto composito, doveinsieme ai momenti di vendita collettiva rappresentanti dai 705 mercati diCampagna Amica, abbiamo accreditatonel 2010, circa 2.700 aziende agricole,550 agriturismi e 160 cooperative agricole.Insomma un insieme di oltre 4.000soggetti imprenditoriali che si riconoscono nei principi e nei contenuti delmanifesto politico lanciato dal Presidente Marini nel maggio 2009 al Palalottomatica di Roma e negli assuntifondativi di Campagna Amica, e che sisono impegnati a rispettarne rigorosamente regole e scelte collettive.Una rete che nel corso di questi 2 anniè riuscita a coinvolgere oltre 16.000produttori agricoli che hanno dato vitaa oltre 25.000 giornate mercato in tuttoil Paese.Una nuova rete distributiva di prodotti
agroalimentaririvoluzionaria!Capace di assicurare concretequote di valore aggiunto per i produttori e sensibili risparmiper il consumatore.Una rete che nel 2010 è stata premiatada oltre 8 milioni di consumatori checon livelli di soddisfazione altissimi vihanno ritrovato il vero prodotto “Madein Italy”.Una rete che per estensione territoriale, ampiezza del numero di operatori agricoli, risposta dei consumatorie volume di vendite dirette è già oggi ilpiù grande circuito distributivo d’Europa!
Una grande rete di produttori in vendita diretta che, dalla Sicilia al Trentino,hanno lo stesso marchio distintivo, lostesso regolamento d’uso, le stesse regole comportamentali, lo stesso codiceeticoambientale e lo stesso sistema dicontrollo ramificato in ogni più remotoangolo del nostro Paese.Una rete, quindi riconoscibile da un’immagine coordinata, da un’offerta diprodotti con diretto legame al proprioterritorio, e composta da produttoriseri e responsabili.Una rete frutto di un grande sforzo diconcretezza “politica”, realizzata da
tuttoil sistema Coldiretti, che
ha avuto nella Fondazione CampagnaAmica lo strumento propulsivo.
Dal Palalottomatica in poi è stato chiesto di contribuire a dar vita ad un complesso ed ambizioso progetto di naturaeconomica che fosse in grado di riequilibrare i rapporti di forza all’internodella filiera. Tutto ciò ha richiesto cheFondazione si trasformasse da luogo dipromozione e comunicazione deputato ad amplificare alcuni messaggi diColdiretti, a centro nevralgico capace diaccompagnare migliaia di imprese e lecentinaia di articolazioni territoriali diColdiretti verso la costruzione dellaRete dei Punti Vendita a marchio Campagna Amica.L’obiettivo era creare una grande spinadorsale alla nuova “Filiera agricolatutta italiana”, dove far incontrare i legittimi interessi dei produttori con lesacrosante aspettative dei consumatori. Sulla base della partecipazionefino ad oggi registrata nei nostri puntivendita crediamo di essere sulla stradagiusta.
il Punto di CAMPAGNA AMICA
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Mercati, i datiparlano chiaro
Una grande retedi produttori
Parte di un progettoeconomico
Filiera Colta
di Toni De Amicis
Ecco la spesache batte la crisiNumeri da record per la rete dei puntivendita di Campagna Amica