+ All Categories
Home > Documents > ca_2_-_2011

ca_2_-_2011

Date post: 28-Mar-2016
Category:
Upload: campagna-amica
View: 215 times
Download: 2 times
Share this document with a friend
Description:
http://www.campagnamica.it/sites/default/files/newsletter/ca_2_-_2011.pdf
20
Iscritto al n. 19 del 27/01/2010 - Registro Nazionale della Stampa del Tribunale di Roma il Punto di CAMPAGNA AMICA N.2 FEBBRAIO 2011 NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA RETE CAMPAGNA AMICA: NUMERI DA RECORD alessandro cattabrini photography
Transcript
Page 1: ca_2_-_2011

Iscr

itto

al n

. 19

del

27

/01

/20

10

­ R

egis

tro

Naz

ion

ale

del

la S

tam

pa

del

Tri

bu

nal

e d

i Rom

a

il Punto diCAMPAGNA AMICA

N.2 FEBBRAIO 2011

NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA

RETE CAMPAGNA AMICA:NUMERI DA RECORD

alessandro cattabrini

photography

Page 2: ca_2_-_2011

Entra in campagna dalportale principale

www.campagnamica.it

Mercati diCampagna Amica

Punti Campagna Amica

Distributoridi latte

Aziende diEccellenza

ADERISCI

alla

FONDAZIONE

Turismo in campagna

I Farmers Market diCampagna Amica

Paesaggi da gustare

Stili sostenibili

Vendita diretta La spesa informata

Punto

Prezzo amico

nE

elatropcniartn

icnirpegapmac

elapiladang

w

mac.www

angaagpm

ti.acima

t

a

aC

C

a

a

cimAangaagpmaitnuP

cimAangaagpmaiditacreM

e

aznelleccEidedneizA

ttalidirotubirtsiD

ENOIZADN

alla

ICSIREDA

Page 3: ca_2_-_2011

“Mercati, un primato straordinario”Il presidente Sergio Marini commentai numeri di Campagna Amica

il Punto di CAMPAGNA AMICA

Presidente:Sergio Marini

Direttore Generale: Toni De Amicis

Sede operativa: Via Nazionale 89/a00184 Roma (Italy) - Tel [email protected]

Il Punto di Campagna AmicaIscritto al n. 19 del 27/01/2010Registro Nazionale dellaStampa del Tribunale di Roma

Direttore responsabile:Paolo Falcioni

Redazione:Fabio CagnettiRaffaella CantagalliAngela GalassoAlessandra GioggiMassimiliano PaoloniSara Paraluppi

Hanno collaborato:Silvia BoscoDomenico BuonoLuca D’ApoteCarlo HausmanPietro HausmanRolando ManfrediniStefano MasiniCarmelo Troccoli

Indagini a cura dell’istituto ricerche SWG S.r.l. - sede legalevia S.Francesco 24 - 34133 TriesteTel +39.040362525 www.swg.it

Impaginazione e grafica:Massimiliano Paoloni

Foto copertina:Alessandro Cattabrini

StampaDigitalia Lab, via G. Peroni,131 – Roma 3

“Si tratta di un primato straor­dinario conquistato in appenadue anni dell’inizio di questeesperienze in Italia dove è oraattiva la più estesa rete di ven­dita diretta dei produttori agri­coli presente in tutta Europa”. E’il commento del presidentedella Coldiretti Sergio Marini ai numeriscaturiti dal primo dossier sul feno­meno dei “F armers Market in Italia”presentato alla prima assemblea nazio­nale degli Agrimercato di CampagnaAmica della Coldiretti, svoltasi a Pa­lazzo Rospigliosi, a Roma. All’appunta­mento hanno preso parte ancheRoberto Weber (Presidente Swg), Giu­seppe De Rita (Presidente Censis), Ro­sario Trefiletti (PresidenteFederconsumatori), Paolo Massobrio(enogastronomo) Paolo Scarpa Bo­nazza (Presidente Commissione Agri­coltura del Senato). In controtendenza rispetto all’anda­mento generale, la spesa nei mercatidegli agricoltori nel 2010 ha fatto regi­strare un vero boom con una crescitadel 28 per cento delle strutture attive,dove durante l’anno hanno fatto acqui­sti ben 8,3 milioni di italiani.“Dai mercati ­ ha sottolineato Marini ­viene una risposta ad un nuovo stile divita e ad modello di consumo più so­stenibile che si sta affermando tra unnumero crescente di cittadini. Guar­dare in faccia il produttore, farsi rac­contare direttamente la storia delprodotto che si acquista, tagliare le in­termediazioni e le manipolazioni sulcibo che si porta in tavola, salvaguar­dare le tradizioni culturali e colturali,sostenere economicamente il proprio

territorio e la possibilità di fare un ac­quisto al giusto prezzo sono ­ ha preci­sato Marini ­ alcune delle motivazioniche spingono questo successo. Oltreche un’opportunità di mercato pertante nostre imprese, si tratta di unaformidabile occasione per aggiungereconcorrenza ad un sistema ingessatoda anni, ma anche di una esperienzache ha uno straordinario effetto molti­plicatore sulle altre forme distributive,che per rispondere alle esigenze di unconsumatore più informato dovrannogarantire un adeguato spazio sui pro­pri scaffali al vero prodotto Made inItaly”. Un riscontro positivo di questocanale commerciale alternativo si haanche dal lato dei 16mila produttoriche hanno partecipato ai mercati nelcorso del 2010, innovando notevol­mente la propria attività nell’aziendaagricola. La metà degli agricoltori chepartecipano ai mercati ha una età com­presa tra i 25 ed i 44 anni, che è ben aldi sotto dell’età media dell’imprendito­rialità agricola italiana che si è alzatain modo preoccupante. La nuova atti­vità ha un effetto positivo sull’occupa­zione, con il potenziamento dellapropria forza lavorativa nel 39 percento dei casi, e sul fatturato, che inmedia fa registrare un aumento del 20per cento particolarmente rilevante inun momento di crisi.

Primo Piano

Il presidente Marini all’assembleadegli agrimercati

Page 4: ca_2_-_2011

il Punto di CAMPAGNA AMICANovità da Fondazione

C'era un volta il contadino con lazappa e le scarpe rotte, con unavita scandita solo dai cicli delle sta­gioni, marginale rispetto al restodella società. Le innovazioni pro­duttive e organizzative realizzatedalle imprese agricole e le ten­denze rispetto a nuovi modelli eco­nomici (consumo locale,cittadini/consumatori consapevoli­vendita diretta, filiere corte, GAS,domanda di servizi daparte della società “urba­nizzata”) hanno cam­biato anche lacampagna, l'hannoavvicinata allacittà, da

mondo chiuso e solitario è diven­tata realtà aperta e luoghi di incon­tri (dagli agriturismo alle fattoriedidattiche, agli eventi culturalipresso aziende agricole). Oggi il contadino marginale ha la­sciato spazio ad un agricoltore di­namico, giovane, che pur nonrinunciando alla scelta di lavorarela terra e condurre una vita a con­tatto con la natura, parla l'inglese,

utilizza internete, soprattutto,ama comunicarecon il mondo, inrisposta ad unmondo chesempre di più

ricerca il contatto con la campagna.Per queste ragioni oggi l'agricol­tura può coniugare gli aspetti posi­tivi della vita di campagna conquelli del mondo “tecnologico” diInternet, apparentemente così di­verso e distante ma che in realtànasce da un bisogno antico, quellodi comunicare e instaurare rela­zioni con il prossimo. E per le stesse ragioni, qualcheanno fa Internet era ... il sito web,oggi … è molto di più: blog, socialmedia, social network, … Per moltiagricoltori utilizzare Facebook eTwitter, per citare i nomi più fa­mosi, fra una mungitura e un'ara­tura, è la normalità.

Ritorno al futuroRitorno al futuroAgricoltura, nel parco macchineAgricoltura, nel parco macchineora entra anche il pcora entra anche il pc

BlogE’ un sito internet in cui l'autore(blogger) pubblica più o meno pe­riodicamente, come in una sorta didiario online, i propri pensieri, opi­nioni, riflessioni, considerazioni edaltro, assieme, eventualmente, adaltre tipologie di materiale elettro­nico come immagini o video. Il ter­mine blog è la contrazione diweb­log, ovvero “diario (log) in rete(web)”.pa

rla

com

e na

vigh

i

44

Page 5: ca_2_-_2011

il Punto di CAMPAGNA AMICA Novità da Fondazione

5

Social mediaE’ un termine che indica tecnologie e pratiche on­line che consentono la creazione e la condivisionedi contenuti prodotti dagli stessi utenti (testi, im­magini, video e audio). Rappresentano un cambia­mento nel modo in cui la gente apprende, legge econdivide informazioni: trasformano il monologo(da uno a molti) in dialogo (da molti a molti) edanno luogo ad una democratizzazione dell'infor­mazione che trasforma le persone da soggetti pas­sivi (lettori) a soggetti attivi (editori).

Social networkIn italiano “rete sociale”, indica un qualsiasi gruppo di per­sone connesse tra loro da diversi legami, che vanno dallaconoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli fami­liari. La diffusione del web e del termine social networkha creato negli ultimi anni alcune ambiguità di significato.La rete sociale è infatti storicamente, in primo luogo, unarete fisica. La versione di Internet delle reti sociali (i socialmedia, ad es. Facebook) amplia la rete delle relazioni checiascuno di noi tesse ogni giorno, in maniera più o menocasuale, nei vari ambiti della nostra vita.

parla com

e navighi

Il web e questi nuovi strumenti oltre a rispondere, inparte certamente e non nella totalità, a bisogni di re­lazione, socializzazione e democratizzazione delle in­formazioni, sono quasi sempre gratuiti, semplici dautilizzare, rapidi (diffusione di contenuti in temporeale), richiedono poche attrezzature (un computere una connessione Internet); sono, dunque, strumentia basso costo, che consentono a chiunque di pubbli­care ed avere accesso alle informazioni.

Su Internetl’informazioneviaggiavelocementee a basso costo

Chi naviga nel web di solito ricerca: il numero di telefono dell'im­presa agricola incontrata, ad esempio, al mercato degli agricoltorila settimana precedente, i giorni di apertura e chiusura, le indica­zioni per raggiungerla, un link ad una mappa geografica online cheindichi la via più breve (esempio i servizi di Google Maps), qualchefoto che possa aiutare a farsi un'idea del luogo e delle persone chelo frequentano. Queste sono le informazioni che non dovrebberomai mancare su un sito web aziendale ma anche nella descrizionedell'impresa su una pagina di qualsiasi social media. Sul vostro sitoinserite i link ai vari social media su cui siete presenti e viceversa.

La scelta di ristoranti, aziende agrituristiche, aziendein vendita diretta avviene sempre più attraverso ilpassaparola. E sempre più i clienti sono interessati acomunicare e condividere con amici e conoscenti nonuna relazione commerciale ma una esperienza eduna relazione di “utilità” fondate su: incontro, auten­ticità, trasparenza, ascolto, contatto diretto con chivive la campagna, la conosce e ci lavora. Anche nelweb e nei suoi “luoghi”, la relazione si sposta da com­merciale ad una dimensione di dialogo e scambio.

Cosa nondeve maimancare su un sito webaziendale

Tra dialogoe marketingil passaparoladiventa“virtuale”

Page 6: ca_2_-_2011

Ottanta metri quadrati di superficie, 9aziende coinvolte, una media di 80 cliential giorno: sono i numeri del primo PuntoCampagna Amica aperto nel centro diModena. Il negozio, nato per volontà dinove soci di Coldiretti (otto della Provin­cia di Modena e uno della Provincia diBologna, tutti accreditati come PuntoCampagna Amica), ha iniziato l’attività il22 gennaio e rappresenta un concretoesempio di applicazione della filiera agri­cola italiana. La gamma dei prodotti invendita è amplissima: frutta e verdurafresche, formaggi e latticini, carnifresche suine e bovine, insaccati,pollame, uova, pane, farine, sot­t’oli, sughi, confetture, miele, suc­chi di frutta, vino, liquori e acetobalsamico. Ovviamente tutto diorigine locale.L’impatto visivo del negozio è gra­devole, caratterizzato da un co­stante richiamo all’immagine diCampagna Amica e Coldiretti chefungono da garanzia per i consuma­tori i quali possono anche “guardarein faccia” direttamente i produttori benriconoscibili dalle foto che giganteggianoalle pareti del punto vendita.Per quanto riguarda gli aspetti organiz­zativi, è stato scelto di costituire un’Asso­ciazione Temporanea di Imprese (ATI),una forma associativa nella quale sonodirettamente le imprese socie a venderesenza intermediazione del negozio. Ilpunto vendita è situato in un locale com­merciale di 80 metri quadrati, con dueampie vetrine, situato sulla strada prin­cipale di un grosso quartiere residenzialea pochi passi dal centro storico. Gli orarisono 7,30­13 e 15­19.30. La gestione è af­fidata ad una commessa che si occupa

della vendita dei prodotti e del magaz­zino con l’ausilio di un programma ge­stionale, studiato da Coldiretti con lacollaborazione di una società informaticaspecializzata, per controllare riforni­menti e vendite tramite un codice a barre.Ma sentiamo direttamente Alberto Boni,produttore di vino di Levizzano (MO), ca­pofila dell’ATI. Come è nata l’idea del negozio?Sono passati quasi due anni da quandomi è balenata l’idea di aprire un

negozio in città e ne ho par­lato con altri agricoltori: avevamo unpunto vendita aziendale o partecipa­vamo ai mercati di Campagna Amica masentivamo tutti la necessità di ampliare ilbacino di clienti. Avete incontrato particolari difficoltà?Non nascondo che l’iter è stato piuttostolaborioso: trattandosi di un’esperienzanuova era necessario innanzitutto stabi­lire quale forma societaria fosse più con­sona alla nuova entità, poi si trattava didecidere come organizzare la vendita.Senza contare poi la burocrazia. In tuttoquesto il supporto ci è stato dato dai re­sponsabili di Impresa Verde.Qual è stata l’idea che vi ha guidato nella

realizzazione del punto vendita?Dal momento che tutti noi facevamo giàparte della rete dei Punti CampagnaAmica non è stato difficile trovare il co­mune denominatore del nostro negozio:un rapporto chiaro e franco con il consu­matore e la proposta delle nostre miglioriproduzioni. Niente scarti o secondescelte, il negozio è per noi una propostadi eccellenze. Riteniamo inoltre impor­tantissimo l’aspetto comunicativo. Il pro­

getto della Filiera Agricola Italiana,del cibo locale, di stagione e senzaogm, lo comunichiamo a voce ognivolta che ci troviamo di fronte adun cliente ma abbiamo pensato difarlo passare anche nell’arreda­mento del negozio. Per non la­sciare nulla al caso, ci siamoaffidati ad una società di comu­nicazione e ad un architetto che,a partire dall’immagine delPunto Campagna Amica e delKm0, hanno curato l’allesti­

mento del punto vendita. Gli arredi, adesempio, sono realizzati con materiali direcupero (pallet di legno riciclato) peresprimere il rispetto dell’ambiente.Anche la campagna pubblicitaria, affidataa manifesti stradali e radio, è stata curatada professionisti. Non nascondo che que­sto ha comportato un esborso econo­mico importante ma riteniamo ne siavalsa la pena.Quali sono le sue impressioni ad un mesedall’apertura?Incrociando le dita, i clienti non mancanoe sono soddisfatti. Di certo ci aiuta la po­sizione. Poi l’ampia gamma dei prodotti.Per il futuro il nostro obiettivo è quello diampliare l’offerta per rispondere sempremeglio alle esigenze dei nostri clienti.

il Punto di CAMPAGNA AMICA

6

Il Punto Campagna Amica emilianogestito da un’ATI guidata da Boni

Modena, il mercato ci mette la faccia

Il mercato del mese

Alberto Boni, capofila

dell’Ati che gestisce

il mercato

Page 7: ca_2_-_2011

il Punto di CAMPAGNA AMICA

7

A Lecce è attivo da dicembre il primo farmers' market stabiledi Campagna Amica, primo esempio di vendita diretta organiz­zata nel Salento. In Via Foscarini, un ampio locale ospita gior­nalmente diverse aziende con i loro prodotti “Made in Salento”.Una risposta ai consumatori che sollecitavano l’apertura gior­naliera di un mercato per poter portare a tavola alimenti saniche aiutano concretamente l’economia locale.

Un nuovo appuntamento con la campagna nel centro storico diGrosseto: nel chiostro della Chiesa di San Francesco, a due passidalla Cattedrale, i produttori locali incontrano i consumatoriproprio nel cuore della città, in un luogo suggestivo e lontanodal traffico. Diventano così tre i mercati settimanali all’insegnadella filiera corta e del chilometro zero dove acquistare pro­dotti freschi e genuini.

Dal mese di febbraio Brugherio, ha un nuovo mercato nel quar­tiere sud della città. A circa un anno dall’inaugurazione delmercato in Piazza Nenni, nel quartiere ovest, la vendita direttaè presente ora, ogni primo e terzo giovedì del mese, anche inVia XXIV Aprile con una vasta gamma di prodotti, compreso illatte fresco tramite distributori automatici, tutti all'insegnadella freschezza e della qualità.

Tale è la richiesta dei cittadini di Gradisca d’Isonzo, che leaziende agricole già coinvolte il martedì in Via Bergamas of­frono un nuovo appuntamento il sabato mattina in Piazza del­l’Unità. La sperimentazione, avviata a dicembre, staproseguendo con successo rispondendo alla necessità di chiper motivi lavorativi ha nella giornata di sabato maggiore di­sponibilità di tempo da dedicare agli acquisti.

LECCE

GROSSETO

BRUGHERIO

GRADISCA I PRODUTTORI RADDOPPIANO

IL MERCATO GUARDA A SUD

I PRODOTTI NEL CUORE DELLA CITTÀ

IL SALENTO HA IL SUO FARMERS’

I nuovi mercatiscelti fra i tanti aperti nell’ultimo periodo

Page 8: ca_2_-_2011

Calano del 3 per cento i terreni semi­nati con organismi geneticamente mo­dificati (Ogm) in Europa nel 2010 aconferma della crescente diffidenzanei confronti di una tecnologia che gliagricoltori europei stanno abbando­nando, anche nei Paesi dove è am­messa, poiché nel coltivare prodottitransgenici non c’è neanche conve­nienza economica. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sot­tolineare che dall’analisi del rapportoannuale 2010 dell’ “International Ser­vice for the Acquisition of Agri­biotechApplications” (ISAAA) emerge che lasuperficie Ogm in Europa nel 2010 si èridotta a 91.643 ettari dei quali 91.193coltivati a mais bt e 450 con patata“amflora” da seme autorizzata nelcorso dell’anno dall’Unione Europea. Su un totale di 27 paesi dell’Unione Eu­

ropea solo in 8 sono stati coltivati pro­dotti Ogm ed in particolare in cinquepaesi è stato seminato solo mais (Spa­gna dove si trova quasi l’80 per centodel terreno seminato con Ogm in Eu­ropa, Romania, Slovacchia, Portogalloe Polonia), in due solo patata (Germa­nia e Svezia) e in Repubblica Ceca sia ilmais che la patata. Sembra irreversibile dunque il trend

negativo che aveva già portato nel2009 ad una riduzione delle seminebiotech in Europa con 94.750 ettaricoltivati in calo del 12 per cento ri­spetto all’anno precedente, per effettodella crescente diffidenza degli agricol­tori nei confronti di una tecnologia con­siderata vecchia, insicura esvantaggiosa dal punto di vista econo­mico. Il fatto che, anche dove è possi­bile la coltivazione, gli agricoltori

riducano le semine è la concreta dimo­strazione che per gli Ogm attualmentein commercio non c’è quella miraco­losa convenienza economica che lemultinazionali e i loro “tifosi” propa­gandano. Tutt’altro, a tredici anni dallaloro introduzione in Europa, le coltiva­zioni biotech sono in calo per il se­condo anno consecutivo erappresentano appena lo 0,05 percento perché, di fatto, non sono riuscitea trovare un mercato, vista la persi­stente contrarietà dei consumatori adacquistare prodotti geneticamente mo­dificati. Una contrarietà giustificata dai cre­scenti dubbi sul piano sanitario e am­bientale che dà valore alla sceltalungimirante fatta dall’Italia per unagricoltura libera da Ogm grazie all’im­pegno di un vasto schieramento checomprende Coldiretti, movimenti am­bientalisti, consumatori e istituzioni inrappresentanza della maggioranza deicittadini e agricoltori italiani che sonocontrari al biotech nei campi e nelpiatto. Sulla base dei risultati dell'ul­tima indagine annuale Coldiretti­Swg"Le opinioni di italiani e europei sul­l'alimentazione”, il 73 per cento dei cit­tadini italiani che esprimono unaopinione ritiene che i prodotti alimen­tari contenenti organismi genetica­mente modificati siano meno salutaririspetto a quelli tradizionali. La fortecontrarietà espressa dai consumatorisui prodotti geneticamente modificatiè rimasta sostanzialmente stabile negliultimi quattro anni nei quali è statocondotta la tradizionale indagine dellaColdiretti ed è la conferma che non sitratta di una valutazione emotiva.

il Punto di CAMPAGNA AMICA

8

I FARMERS MARKET, LE AZIENDE AGRICOLE, GLI AGRITURISMI

E LE COOPERATIVE IN VENDITA DIRETTA CHE NEL MESE DI GENNAIO

HANNO ADERITO ALLA RETE NAZIONALE DELLE IMPRESE

A MARCHIO “PUNTO CAMPAGNA AMICA” SONO:

3 8 2 6

IL CONTA PUNTI

Novità da Fondazione

In Europa gli Ogm fanno flopLe semine calano di un altro 3%dopo il crollo del 2009

Page 9: ca_2_-_2011

il Punto di CAMPAGNA AMICA Parlano i giovani

9

Il tema del ricambio generazionale ocome piace definirlo a noi giovani di Col­diretti,rinnovo generazionale, è d’attua­lità ormai da oltre vent’anni. E sono 20anni che tutti denunciano la fase di “re­cessione anagrafica” del nostro paesesenza proporre una reale e fattibile stra­tegia per andare oltre la crisi di giovani Un paese che è fermo sul piano del ri­cambio a tutti i livelli della rappresen­tanza da quella politico istituzionale,culturale fino a quella accademica. In­somma potremmo affermare che chioggi affronta o meglio parla dei giovanio cerca di proporre soluzioni, non e’ ungiovane, e ci si nasconde dietro la fa­mosa frase “l’importante è essere gio­vani dentro”. E’ arrivato anche tra igiovani di andare oltre il qualunquismodel politicamente corretto. E’ lo facciopartendo da una riflessione che saanche di provocazione soffermandomisu quanto abbiamo assistito qualchegiorno fa con i giovani universitari scesiin piazza per manifestare contro la ri­forma dell’università.Non entrerò nel merito,ma mi soffer­merò su quanto è accaduto dopo ,ov­vero abbiamo assistito ad un fenomenodi dimenticanza assoluta di questi gio­vani dopo qualche giorno.Insomma mi chiedo dove sono finiti??Perche non hanno continuato in unabattaglia che ritenevano giusta,perchénon hanno coinvolto tutta la società.Stiamo parlando dell’università,dellaculla della formazione. Invece tutto taceEd è proprio qui che nasce il nostromessaggio sul tema dei giovani. temacosi importante che abbiamo deciso dicoinvolgere tutta la nostra organizza­zione, perché abbiamo capito tutti re­

sponsabilmente che non è indiscussione solo il ruolo o ilfuturo dei giovani ma quellodi tutta l’agricoltura italianadella Coldiretti stessa. Equesta sfida da soli comegiovani non potremmo af­frontarla perchè se da unlato ci sono i giovani dall’al­tro ci deve essere la capa­cità di coinvolgerli e capirli.L’agricoltura italiana ci puòinsegnare ancora una volta come sifanno le rivoluzioni e Coldiretti sta perfirmarne un’ altra ,perché siamo all’albadi una possibilità reale di inversione ditendenza.Ma prima di vivere questa nuova alba,spiegherò la notte che la precede e chestiamo vivendo. Sono ormai vent’ anniche assistiamo a politiche d’incentivoper il ricambio in agricoltura ,sono statiinvestiti milioni e milioni di euro per ot­tenere un tasso di ricambio pari al 3%.insostanza i giovani al di sotto dei 35 anniin agricoltura rappresentano il 3% deltotale. Perché?Una sola risposta:l’agricoltura fino adoggi non è ritenuto un settore attrat­tivo,stimolante,creativamente allettante.Il tutto perché non c’era un idea di agri­coltura,non c’era un progetto per l’agri­coltura. Ma se poi andiamo a vedere chisono i giovani di quel tre per cento,no­tiamo che sono dei “capitani d’impresa”che raddoppiano le performances ri­spetto agli over 40,continuano ad inve­stire anche in un periodo di crisi dovetutti consigliano di stare fermi. Eccola lanuova alba, è tutta qui!Ripartendo da questo entusiasmo e mettendolo a disposizione del progetto

perl’agricoltura quello di una filiera agricolatutta italiana,potremo andare oltre quelmisero ma prezioso tre per cento. C’èuna generazione d’imprenditori che hacolto il vero senso del progetto di Coldi­retti,scegliendo dopo la laurea o il di­ploma lanciandosi nel mondoimprenditoriale aprendo un impresaagricola superando anche quella ano­malia tipicamente italiana che neltempo ha fatto convincere i giovani che“il lavoro della terra” fosse un lavoro “se­condario”. E’ stato possibile solo dandoa questi giovani la possibilità di espri­mersi, e affermare quei valori che cihanno portato a fare battaglie al fiancodella nostra organizzazione perché con­sapevoli che c’era in ballo e a repentaglioil nostro futuro. Siamo stati al “fronte” alBrennero in miglia glia a bloccare il falsomade in Italy che entrava a mortificarela nostra identità e la nostra voglia d’in­traprendere nel nostro paese. perchementre un cervello può andare in fugaall’estero e affermarsi,un giovane im­prenditore di vero cibo italiano,non puòandarlo a fare fuggendo dall’Italia.Quindi una duplice sfida.

CONTINUA A PAGINA 10

Vittorio Sangiorgio, delegato nazionaledi Coldiretti Giovani Impresa

“La rivoluzione? Si impara nei campi”

Page 10: ca_2_-_2011

il Punto di CAMPAGNA AMICA

I giovani imprenditori agricoli, at­tenti all’innovazione e agli stru­menti idonei ad aumentare lacompetitività sui mercati nazionalied internazionali, intendono con­tribuire in misura sempre più inci­siva alla costruzione di un fortesistema agroalimentare basatosulle risorse del territorio, su ser­vizi innovativi e sulla forte distin­tività delle eccellenze e delleproduzioni tipiche di qualità. RinoMercuri, classe 1982, imprendi­tore agricolo di Borgo Giardinetto(Foggia), è l’espressione più auten­tica di questo complesso impulsoall’innovazione.

Quando è stata avviata la sua im­presa?L’azienda agricola Pellegrino Mer­curi nasce nel 2005 e da allora èstato un crescendo di investimentied innovazione. Lo zoccolo duroattorno al quale si snoda tutto ilresto è l’attività orticola ed in par­ticolare la produzione di carciofi,

broccoli e asparagi.

In cosa si configura l’evo­luzione aziendale?Dopo soli 2 anni dall’av­vio dell’attività, sono en­trato nella compaginesociale della Farris,azienda giovane e dina­mica che annovera solo10 soci, con stabilimentodi produzione ad Orsaradi Puglia, in provincia di Foggia, aivertici europei per la produzionedi ortaggi e verdure disidratati, se­midry e dry freeze da destinareall’industria alimentare.

Le dinamiche che hanno determi­nato il passaggio dalla produzionefood alla produzione di energia?Tutte le imprese agricole possonopotenzialmente diventare aziendeagro­energetiche e io sono solo an­dato oltre. Dopo aver installato unimpianto fotovoltaico, ho costi­tuito, assieme ad altre 14 imprese

agri­cole, una società ‘La Ecoenergie’che dal 2007 installa impianti intutta la provincia di Foggia.

Cosa chiedono, oggi, i giovani im­prenditori agricoli?Chiedono in maniera chiara e de­cisa innanzitutto rispetto per il la­voro che svolgono e, soprattutto,certezza delle regole, eliminandoquei vincoli e legami che la Pub­blica Amministrazione troppospesso frappone tra la interpreta­zione delle leggi e lo sviluppo delleimprese.

10

Parlano i giovani

Siamo stati a bari gridando a tutto ilpaese che i giovani del mezzogiornohanno deciso di fare impresa li e nonvogliono andar via per nessun motivo.Nessuno! Siamo stati in Sardegna a difendere ilprodotto simbolo del made in Sarde­gna dall’attacco di alcuni imprenditoriche non vogliono bene al nostro

paese. Stiamo facendo un giro in tuttele regioni perche vogliamo contami­nare la nostra generazione dei valorie dell’entusiasmo che acquisiamoogni giorno ispirandoci a identità, ter­ritorio, famiglia, coraggio, ovvero iprincipi a cui s’ispira la nostra orga­nizzazione con la quale responsabil­mente rappresenteremo sempre piùterritori e persone, giovani in questocaso,che vogliono come noi provare a

dare un nuovo messaggio.I giovani di Coldiretti vogliono dare enon chiedono nulla,vogliono dare pas­sione,amore per la propria terra,spe­ranza figlia del coraggio .partendodalle cose che funzionano per risol­vere quelle che non funzionano. cistiamo provando e sicuramente riu­sciremo perché vogliamo bene all’Ita­lia e perché non vorremo passare peruna generazione di “dimenticati”

SEGUE DA PAGINA 9

“Regole e chiarezza per competere”Rino Mercuri, imprenditore puglieseche ha puntato sulle agroenergie

Page 11: ca_2_-_2011

Le origini della vocazione agricola all’in­terno della mia famiglia risalgono a circala metà del 1800, quando i nonni del miobabbo erano fattori delle terre intorno aMontelaterone, un piccolo paesino sullependici del Monte Amiata sito nel co­mune di Arcidosso (Gr). Nel corso deglianni sono avvenuti diversi cambiamentie trasformazioni, sia per quanto riguardale superfici (dovuto principalmente allesuccessioni, dato che in passato le fami­glie erano molto numerose), che i settoridi attività (sperimentando forme più in­novative quali il commercio, l’agrituri­smo e la vendita diretta), purmantenendo costante la propensioneverso la zootecnia, in particolar modoall’allevamento da carne rivolto preva­lentemente al comparto suinicolo, mache interessa anche quello bovino, ovica­prino e degli equidi.Una scelta fondamentale per la conti­nuità e la crescita dell’azienda è stata fattadal mio babbo e dal mio zio verso la finedegli anni ’70, decidendo di commercia­lizzare da soli gran parte del proprio pro­dotto attraverso l’apertura di una nuovaattività volta alla trasformazione e ven­dita delle proprie carni. Così mio zio haproseguito ed incrementato l’attività dicoltivazione ed allevamento con miononno, ampliando il proprio interesseanche verso la salvaguardia delle speciein via d’estinzione (quale il sorcino cro­ciato del Monte Amiata) ed aderendo asistemi di colture di qualità (quali l’IGPdell’olio e della castagna) ed il mio babboha aperto una salumeria­macelleria chea tutt’oggi continua a trasformare e con­fezionare le carni provenienti dal nostroallevamento (del quale da poco sono di­

venuta io la titolare), sia per lavendita al dettaglio presso ilproprio esercizio, sia per lavendita diretta in azienda.L’idea di proseguire la tradi­zione di famiglia e subentrarea mio zio nella gestione del­l’azienda agricola mi è venutasubito dopo gli studi supe­riori (di carattere umanisticoe quindi di tutt’altro genererispetto alla mia attuale attività), quandoho scelto di intraprendere studi econo­mici per sviluppare conoscenze impren­ditoriali (fondamentali per la gestione diuna qualsiasi tipologia di impresa), conindirizzo ambientale e turistico, in fun­zione dell’attività agrituristica presentein azienda. Finiti gli studi nel 2007 sono entrata a la­vorare in azienda a tempo pieno in qua­lità di coadiuvante familiare (ruolo chegià svolgevo dal 2004, soprattutto du­rante l’estate) e nel 2008 ho realizzatol’Azienda Agricola Bindi di Bindi Elisa,una piccola azienda di 6 Ha, compostaprevalentemente da castagni ed ulivi,grazie all’aiuto del PSR misura 112 (inse­diamento giovani imprenditori), che miha permesso di acquistare i terreni ed al­cune attrezzature per la raccolta e la col­tivazione. Nel frattempo ho continuato adaiutare mio zio nella gestione del­l’azienda di famiglia, portando un po’ delmio fresco entusiasmo (non sempre benvisto da chi da anni è abituato a lavoraresecondo la propria tradizione) ed inci­tandolo ad aderire a nuove forme di pro­mozione quali Campagna Amica ed i suoiMercati. Il 28 dicembre 2010 ho ampliatola mia azienda subentrando a mio zio

(che è andato in pensione grazie al “pre­pensionamento” istituito dal PSR) nellagestione dell’allevamento e dell’agrituri­smo.La scelta di dare continuità all’azienda difamiglia mi è nata dal fatto che credo cheil futuro possa riservare al compartoagricolo ancora molte sorprese e soddi­sfazioni. Il ritrovato interesse delle per­sone verso un cibo sano e di qualità,l’amore ed il rispetto per l’ambiente, lasensibilizzazione dell’apparato governa­tivo verso i prodotti del territorio (dimo­strato anche dalla recente leggesull’etichettatura d’origine) mi hannospinto a scommettere sulla ripresa diquesto settore che, come altri, in questomomento sta affrontando un periodo diprofonda crisi, cercando di porre l’ac­cento sulla qualità. A tal fine ho inten­zione di rafforzare il rapporto dicollaborazione con l’azienda di trasfor­mazione del mio babbo, investendo inmarketing, macchinari ed attrezzature alfine di innovare ed ampliare la gamma diproduzione derivante dalla mia azienda,ed entrare nel mercato, grazie anche hainuovi sistemi di rete che stanno na­scendo per la commercializzazione.

il Punto di CAMPAGNA AMICA

11

“La filiera corta è l’arma vincente”La scommessa di Elisa Binditra agriturismo e zootecnia

Parlano i giovani

Page 12: ca_2_-_2011

il Punto di CAMPAGNA AMICA

Un diploma nel ‘96 all’istitutoagrario di Spilimbergo (Pn) e unagrande passione per l’agricoltura.Luca Del Zotto, classe ’77 non hapaura di intraprendere una stradanonostante alle spalle non ci siaun’azienda di famiglia e i genitorifacciano tutt’altro.Un piccolo terreno del nonno e al­cuni in affitto sono la base per ini­ziare il suo sogno. Il resto, è unscommessa, vinta.Luca, perché e come è iniziata lasua esperienza?“Dalla mia grande passione che èl’agricoltura. La scelta dei mieistudi è stata coerente. Poi doveabito, Cordenons, in provincia diPordenone è un territorio sul gretodel Cellina Meduna, un fiume allu­vionale che negli anni a reso i ter­reni sabbiosi e vocati per lecoltivazioni, soprattutto quellespecializzate, ho iniziato proprioda quelle”.Ci spieghi…“Inanzitutto nel ’97, l’anno dopoche mi sono diplomato sono diven­tato coltivatore diretto. Quindi hoiniziato a predisporre i primi im­pianti di vigneto e frutteto come ilkiwi”.Poi?“Sempre dall’analisi dei terreni, hoscoperto che la mia azienda avevauna grande potenzialità per colti­vare ortaggi con particolare voca­zione per l’asparago bianco. Hopensato subito alla vendita direttae così la mia azienda è decollata”.Ci racconti come ha fatto?“Nel 2002 ho aperto lo spaccio

aziendale. Dal 2004 ho iniziato apartecipare ai mercati di paesenegli spazi dedicati ai produttoriagricoli, un’altra esperienza che miha aiuto a crescere e a capire tantecose”.

È cioè?“Le opportunità che avevo difronte e che oggi sono contenutenel progetto di Coldiretti la filieraagricola tutta italiana”. Quindi?“La mia scelta è stata quella di con­ferire le produzione viticola e frut­ticola alla cooperazione, mentre iprodotti orticoli oggi riesco a com­mercializzarli tutti attraverso lavendita diretta. Per l’asparago bianco dedico unaparte della produzione alla ristora­zione.

In questo modo accorcio la filierae il valore aggiunto che ricavo di­venta adeguato. Dal 2009 parte­cipo ai mercati di Campagna Amicae naturalmente il mio spaccio è di­ventato un Punto di CampagnaAmica”.Concludiamo con la sua ultimaesperienza: oggi è un giovane pre­sidente provinciale dell’associa­zione Agrimercati di Pordenone?“È stata un’altra scommessa im­portante non personale ma di ungruppo che ha saputo fare squa­dra. In poco più di un anno abbiamoaperto un mercato coperto in cen­tro città a Pordenone e altri cinquemercati nei centri più importantidelle provincia totalizzando, concirca cinquanta aziende aderenti,oltre trecento giornate di apertura.Siamo presenti a fiere, mercati esagre paesane in occasione dieventi. Anche in questo caso abbiamo rag­giunto un altro importante obiet­tivo: i mercati dei produttoriagricoli sono diventati i mercati diCampagna Amica”.

12

I NUMERI 2011 DELL’AZIENDAPRODUZIONE

2,5 ETTARI KIWI

6 ETTARI DI VIGNETO

3 ETTARI DI ASPARAGO BIANCO

2 ETTARI ORTICOLTURA A PIENO CAMPO

10 TUNNEL DI ORTAGGI STAGIONALI

E FRAGOLE COMMERCIALIZZATE NEL

PERIODO DELL’ASPARAGO

30 ETTARI A SEMINATIVO

COMMERCIALIZZAZIONE

3 COOPERATIVE

1 SPACCIO AZIENDALE

1 MERCATO COPERTO DI CAMPAGNA

AMICA CON DUE APERTURE SETTIMANALI

2 MERCATI SETTIMANALI DICAMPAGNAAMICA

“Con le vendita diretta si vola”Luca del Zotto e la sua esperienzacon gli Agrimercati

Parlano i giovani

Page 13: ca_2_-_2011

il Punto di CAMPAGNA AMICA

13

Novità da Fondazione

Vademecum per la trasformazionee vendita di frutta verdura

Il DL 50 del 20/02/2004, di cui pro­poniamo uno stralcio, ci aiuta a ca­pire le corrette definizioniDenominazione di vendita e defini­zione dei prodotti

1. Confettura E' l’amalgama, por­tata a consistenza gelificata, di zuc­cheri, polpa o purea di una o piùspecie di frutta e acqua. Per gliagrumi, la confettura può essere ot­tenuta dal frutto intero o affettato.La quantità di polpa o purea utiliz­zata per la produzione di 1 Kg diprodotto finito non deve essere infe­riore a:a) 350 gr. in generale;b) 230 gr. per ribes rosso, sorbe,ribes nero, e cotogne.

2. Confettura extraE' l’amalgama portata a consistenzagelificata, di zuccheri, polpa nonconcentrata di una o più specie difrutta e acqua. La confettura extra dilamponi, more, ribes neri e rossi,mirtilli può essere ottenuta parzial­mente o totalmente dalla purea nonconcentrata di questa frutta. Per gliagrumi, la confettura extra può es­sere ottenuta dal frutto intero o af­

fettato. I seguenti frutti mescolati ad altrinon possono essere usati per la pro­duzione di confetture extra: mele,pere, prugne a nocciolo aderente,meloni, angurie, uva, zucche, cetriolie pomodori. La quantità di polpa uti­lizzata per la produzione di 1 kg diprodotto finito non deve essere infe­riore a:a) 450 gr. in generale;b) 350 gr. per ribes rosso enero, sorbe, cotogne;

3. GelatinaE' l’amalgama gelificatadi zuccheri, di succo difrutta e/o estratto ac­quoso di una o più specie difrutta. La quantità di succo difrutta e/o di estratto acquoso utiliz­zata per la produzione di 1 kg di

prodotto finito non deve essereinferiore a quella fissata per laproduzione della confettura.Dette quantità sono calcolateprevia detrazione del peso del­

l'acqua impiegata per la prepara­zione degli estratti acquosi.

4. Gelatina extra E' la mescolanza gelificata, di zuc­cheri, di succo di frutta e/o estrattoacquoso di una o più specie di frutta.I seguenti frutti mescolati ad altrinon possono essere utilizzati per laproduzione di gelatine extra: mele,pere, prugne a nocciolo aderente,meloni, angurie, uva, zucche, cetriolie pomodori. La quantità di succo di frutta e/o diestratto acquoso utilizzata per la

produzione di 1 kg di prodotto finitonon deve essere inferiore a quellafissata per la produzione della con­fettura extra. Le quantità sono calco­late previa detrazione del pesodell'acqua impiegata per la prepara­

zione degli estratti ac­quosi.

5. Marmellata E' l’amalgama portata a consi­stenza gelificata, di acqua, zuc­cheri e di uno o più prodottiottenuti da agrumi: polpa, purea,succo, estratti acquosi e scorze. La quantità di agrumi utilizzataper la produzione di 1 kg di pro­dotto finito non deve essere infe­riore a 200 gr., di cui almeno 75 gr.provenienti dalla polpa di frutta.

6. Crema di marroniE' la mescolanza, portata a consi­stenza adeguata, di acqua, zuc­cheri e purea dì marroni. La quantità di purea di marroni(Castanea sativa) utilizzata per laproduzione di 1 kg di prodotto fi­nito deve essere non inferiore a380 gr.

Un tuffo in confetture e marmellate

Page 14: ca_2_-_2011

CONCOR SOIPorta la macchina fotografica quando

vai a fare la spesa! Negli oltre 1000

mercati contadini, dove gli agricoltori

vendono senza intermediari i propri

prodotti, arriva “Scatta la campa-

gna!”, un concorso fotografico lan-

ciato da Fondazione Campagna Amica

e dal mensile La Nuova Ecologia, che invita

i consumatori a raccontare con un’imma-

gine i propri “produttori del cuore”, a

ritrarre i volti e i momenti più significa-

tivi che si creano ogni giorno nei farmer’s

market italiani. È facile: basta scattare una

foto (anche con il telefonino) e spedirla

al nostro concorso per posta elettro-

nica o posta ordinaria. Insieme

all’immagine dovrai inviare una

scheda di partecipazione e

una breve presentazione del

mercato o del produttore,

del luogo o del momento

che hai voluto ritrarre. Le foto

pervenute si potranno guardare sui

siti web www.campagnamica.it e

www.lanuovaecologia.it. Al termine

del concorso una giuria di esperti le

valuterà indicando i vincitori. In palio ci

sono prodotti alimentari per 3.500 euro (divisi

nelle tre sezioni) da ritirare nei mercati di

Campagna amica.

Allora, tutti pronti? Il concorso,

realizzato in collaborazione con

Coldiretti e Legambiente, è rivolto

a tutti coloro che amano fare la

spesa nei mercati di vendita diretta e

che vogliono contribuire a farli conoscere,

compresi i fotografi professionisti.

“Scatta la campagna!” per portare in

primo piano i protagonisti della

distribuzione a Km zero che garan-

tisce qualità, rispetto dell’ambiente

e convenienza. Aspettiamo le imma-

gini anche del tuo mercato contadino

del cuore!

Info: [email protected],

Fotografico

Dal tuo mercato Campagna Amicail calore, il sapore, i volti immortalatinel tempo della memoria� www.campagnamica.it � www.lanuovaecologia.it � [email protected]

COME PARTECIPARE

Le immagini possono essere inviate dal

05 marzo 2011 al 31 Luglio 2011.

La partecipazione è gratuita e ogni

concorrente può inviare al massimo 5

immagini per ogni sezione di concorso

(e 10 immagini complessive).

Ogni immagine deve essere accompa-

gnata da una scheda di partecipazione

scaricabile da www.campagnamica.it e

www.lanuovaecologia.it.

LA GIURIA

La giuria sarà composta da rappresen-

tanti di Fondazione Campagna Amica,

La Nuova Ecologia, Coldiretti e Legam-

biente oltre che da professionisti del

settore fotografico. I vincitori saranno

decretati entro il 29 Settembre 2011.

I PREMICategoria immagini realizzate con foto-

camere professionali o semiprofessio-

nali, comunque ad alta definizione e/o

stampate su carta fotografica: primo

classificato prodotti alimentari per un

valore di 1.500 euro.

Categoria immagini realizzate con foto-

camere integrate all’interno di cellulari,

smart phone o altri apparecchi mobili:

primo classificato prodotti alimentari

per un valore di 1.000 euro.

Premio speciale “I volti della campa-

gna: primo classificato prodotti alimen-

tari per un valore di 1.000 euro.

I RECAPITI

Le immagini possono essere spedite

tramite:

1) e-mail: [email protected];

2) Posta ordinaria: Concorso “Scatta la

campagna!”, presso Campagna Amica,

via Nazionale 89/A, 00187 Roma,

La scheda di partecipazione è scarica-

bile dai siti www.campagnamica.it e

www.lanuovaecologia.it.

Il regolamento integrale è pubblicato

sui siti web e sulle riviste “Il punto

di Campagna Amica” e “La Nuova

Ecologia”.

REGOLAMENTO

Scarica dai siti

www.campagnamica.it

e www.lanuovaecologia.it

il regolamento completo

Page 15: ca_2_-_2011

il Punto di CAMPAGNA AMICA

15

Novità da Fondazione

L’iniziativa promossa da Coldiretti e Campagna Amica Lombardia

“In sé e per sé mangiare e bere non è difficile. Si impara su­bito, appena nati, e per il resto della vita ci si tiene in eserci­zio. Semplici azioni quotidiane, ma il difficile è quando sideve scegliere che cosa mangiare e che cosa bere. I nostriterritori lombardi offrono prodotti di alta qualità e va­rietà e, combinati tra loro con amore e curiosità, si tra­sformano in miriade di piatti diversi: tutti buonissimi!In un’epoca in cui regna la globalizzazione perché nonfare un piccolo sforzo e cercare di ritornare, almeno atavola, alle nostre origini? Potrebbe essere una verascoperta, soprattutto per le nuove generazioni.Un ritorno al passato sulle tavole dell’alimentazione di untempo, scandita dalle stagioni e dalle possibilità offerte dallanatura e dai luoghi, che troviamo radicati nelle tradizioni enelle consuetudini.Ogni stagione ha una sua poesia, i suoi colori, i suoi prodotti:in altre parole, profumi e sapori diversi, in sintonia conla natura, che ci aiuteranno ad apprezzare maggior­mente il cibo ed a considerarlo non solo un alimento,ma un vero piacere, soprattutto se gustato con unbicchiere di vino (quello “giusto”) ed in buona com­pagnia.Per questo Coldiretti e Campagna Amica Lombardiaproseguono nella costituzione di “una filiera agricolatutta italiana al 100%”, ad oggi già una realtà significa­tiva, e hanno voluto omaggiare Tutti Voi con un semplicericettario, frutto di una ricerca tra cucina e territorio, e ri­portare l’attenzione ai prodotti tipici.Il ricettario, inoltre, è una concreta testimonianza di comeCampagna Amica è realmente la rete dei consumatori.Infatti, un caro e doveroso ringraziamento spetta aNonna Franca, non solo per la preziosa collabora­zione offerta da attenta massaia, ma soprattutto perl’entusiasmo e l’impegno che la spingono a soste­nere il progetto di filiera diventandone parte attivaproprio come le Aziende Agricole Lombarde appar­tenenti al circuito.E, se siete tra coloro poco abili ai fornelli o un po’ piùpigri, Vi invitiamo a conoscere gli agriturismi Terra­nostra per trascorrere il Vostro tempo libero e risco­prire le ghiottonerie provenienti dalle pentole deinostri cascinali agricoli. Buon appetito a tutti”.

Il ricettario della felicità a tavola

TRE RICETTE... COTTE E MANGIATE

CILIEGIE COTTEIngredienti: kg. 1 di ciliegie – gr. 150 di zuc­

chero – ½ lt. di vino rosso – buccia di limone –un po’ di cannella – qualche chiodo di garofano

Preparazione: Far bollire il vino con gli odori e lozucchero fintanto che si è ridotto a metà, tuffarvi le ciliegie fino a cottura.Qualora il sugo risultasse un po’ acquoso, togliere le ciliegie e far restrin­

gere il sugo prima di servirle. L’esecuzione è semplicissima ed il risul­tato superbo, soprattutto se verranno servite ghiacciate.

GNEVITT CUNT I SCIGULLIngredienti: Ginocchio e/o zampa (parte legamentosa) di vi­

tello – ½ gamba di sedano – 1 carota – 1 ci­pollina – 1 spicchio d’aglio – 1 foglia

d’alloro – salvia – rosmarino – qualchegrano di pepe nero – qualche bacca di gi­

nepro – 2 chiodi di garofano – un pezzet­tino di cannella (insomma tutti i profumi ed i

sapori usati per fare un buon brodo) – 2 cipolle di media grandezza che sa­ranno tagliate a fette molto sottili e lasciate in ammollo in aceto bianco per

almeno mezz’ora per far perdere il sapore troppo forte –Preparazione: Mettere sul fuoco una pentola con l’acqua e le verdure ed i

profumi rimasti, far bollire per circa una mezz’ora, così da ottenere unbuon brodo vegetale, togliere le verdure che potranno essere utilizzate

per una sana insalata; far cuocere molto a lungo il ginocchio / zam­petto, liberare dall’osso, ridurre a pezzettini, condire con le fet­

tine di cipolla, olio extra vergine d’oliva, sale e pepe e serviretiepido: è una gloria! Il brodo potrà essere utilizzato per fare un

risotto o una minestra.

FRITTATINA AGLI SPINACI E RASPADURA Ingredienti: 6 uova intere – gr. 100 raspadura – gr.

150 di spinaci – sale – pepe – burro –Preparazione: Sbattere le uova aggiungere un piz­zico di sale e pepe, mettere poco burro in una pa­

della e un mestolo di uovo. Cuocerla da entrambi ilati, riempire con spinaci, precedentemente bolliti e scolati,

con la raspadura, e arrotolare la frittatina a forma di cannellone. Ripeterel’operazione fino al termine dell’impasto. Porre le frittatine ottenute in

una pirofila imburrata coprire con tipico lodigiano grattugiato e unanoce di burro, mettere in forno a gratinare per qualche minuto.

Page 16: ca_2_-_2011

il Punto di CAMPAGNA AMICA

16

Il giardino in pentola. E’ la trovataoriginale e risparmiosa che, allasua nona edizione, sfoggia “E’ l’ora di piantarLa”, manifesta­zione che, in occasione dell’arrivodella primavera, porta a Firenzevivaisti di tutta Italia per unoscambio di esperienze e di idee,La mostra che si svolge il 19 e 20marzo dalle 10 al tramontopresso il Vivaio Paoli Borgioliquesta volta offrirà ai visitatoriconsigli utili per allestire un giar­dino o un terrazzo, scegliendo es­senze e fioriture che oltre adessere belle e decorative sonoanche… buone. Ossia possono di­ventare ingrediente prezioso perpreparare pietanze, dolci e infusi. In tempi di crisi, insomma, nientesprechi: i consumatori possonodare un taglio alle spese arre­dando gli spazi all’aria aperta conpiante che, all’occorrenza, pos­sono essere “cucinate”.La rassegna di vivaismo specializ­zato (Vispi), che, per la primavolta, ha come partner Coldirettie Campagna Amica, diventa ancheil palcoscenico per creare balconie giardini a chilometro zero, alle­stiti cioè prodotti locali, per ri­durre i trasporti, abbatterel’inquinamento, coniugare conve­nienza per il consumatore e mag­giore reddito per il produttore.La due giorni consentirà di incon­trare professionisti ed esperti edi ricevere indicazioni per crearegiardini e terrazzi belli e buoni. Enon solo: per tutti i partecipanti

un prezioso vademecum per met­tere il giardino in pentola, unaraccolta di ricette preparate conle piante ornamentali da speri­mentare subito.Una sezione della rassegna saràdedicata ai punti CampagnaAmica: saranno presenti alcunefattorie che aderiscono alla retedi vendita diretta promossa da

Coldiretti e of­frono in venditae degustazioneil meglio delmade in Tu­scany.In vetrina anchepelargoni pro­fumati, rose, or­t e n s i e ,rampicanti, sal­vie, erbacee pe­renni, pianteofficinali a pro­duzione biolo­gica, agrumi,piante da bru­ghiera, camelie,aceri e rodo­dendri a cui siaffianca, per laprima volta, l’azienda agri­cola F.lli Grama­glia di Torino,con la propriapreziosa colle­zione di ortaggiinsoliti e rari.Per tutti, dome­nica a pranzo,

menù con i prodotti del territorioe con gli ingredienti del giardino!

Sede della manifestazione: E’ l’Ora di Piantarla, Vivai Paoli Borgioli, via di Scandicci, 265. 50143 Firenze tel.: 055 715885 email: [email protected]

E ora il giardino finisce in pentolaVivaismo protagonista a Firenzedal 19 marzo al 20 marzo

Novità da Fondazione

Page 17: ca_2_-_2011

il Punto di CAMPAGNA AMICA Novità da Fondazione

Kiwi Latina Igp: una storia di successoL’Italia è il primo produttoremondiale del delizioso frutto

Contrariamente a quanto in ge­nere si pensi, il kiwi (Actinida de­liciosa) è originario della Cina, e isuoi frutti, già sette secoli fa,erano apprezzati alla corte delgran Khan. Quello che è tuttora ilfrutto nazionale cinese fu impor­tato in Nuova Zelanda solo nel1906 dalla missionaria IsabelFrasier, e il primo raccolto si ot­tenne nel 1910. Tuttavia, i neoze­landesi consideravano l’Actinidiauna pianta ornamentale, e dob­biamo attendere gli anni Cin­quanta perché si consolidi il suostatus commerciale. L’origine del nome è curiosa: ilprincipale produttore neozelan­dese cambiò il nome da “melo­netta” a “kiwi” (prendendo comeispirazione l’uccello simbolo delsuo Paese) nel 1958, per aggiraregli elevati dazi doganali impostisui meloni. In Italia, il primo impianto speri­mentale fu realizzato a San FeliceCirceo nel 1971, e due anni dopoiniziò a Borgo Flora, frazione diCisterna di Latina, la coltivazioneai fini commerciali. Il clima del­l’Agro Pontino si rivelò particolar­mente adatto a tale coltura, il cui

successo, prima in Italia poianche all’estero, fu

evidente a partiredalla fine degli

anni Set­tanta. Nel

2004 av­v i e n e

l’im­

portante riconoscimento dellacertificazione IGP al Kiwi Latina;il disciplinare riconosce 22 co­muni delle province di Roma e La­tina come zona di produzione,oltre a distinguere le catego­rie “extra” e “prima” a se­c o n d ad e l l edimen­s i o n id e lfrutto ea stabi­lire pa­r a m e t r i(grado zuc­cherino, du­rezza, resamassima per ettaro, fissata a330 quintali) che garantiscono lagiusta maturazione e qualità deifrutti etichettati Kiwi Latina. Oggi,gli ettari coltivati a kiwi nel Laziosono circa 9.000: l’area dell’AgroPontino è stata soprannominata“piccola Nuova Zelanda”, ma in re­altà produce più kiwi del paesedel Pacifico, contribuendo inmodo decisivo a rendere l’Italia ilprimo produttore mondiale delfrutto.Una particolarità botanica dellapianta del kiwi è che presentasoggetti maschi e femmine; solole femmine producono frutti, mai maschi sono necessari per l’im­pollinazione e devono essere im­piantati in proporzione di unoogni cinque o sei femmine.Gran parte dei kiwi viene consu­

mata al naturale, sbucciato e ta­gliato a fette o con un cucchiaino,oppure come componente di gu­stose macedonie; il frutto è am­

piamente utilizzatoanche per confetture,

sciroppi e liquori. I dati nutrizionalidel kiwi sonoestremamente in­teressanti: l’ap­porto calorico è

m o d e ­rato manon bas­sissimo,il conte­nuto di

zuccheriapprezza­

bile, ma so­prattutto si tratta

di un frutto che contiene vitaminaC in quantità ben superiori agliagrumi, oltre ad essere ricco di vi­tamine E e B7. Importante è l’ap­porto di sali minerali, inparticolare di Potassio e Magne­sio ma anche degli antisetticiRame e Ferro; il kiwi costituisceun eccellente integratore salinonaturale, oltre ad avere proprietàdissetanti, antiossidanti e diure­tiche. Contiene inoltre due so­stanze di particolare rilevanza: lapectina, una fibra che riduce l’as­sorbimento del colesterolo nelsangue, e l’arginina, vasodilata­tore la cui presenza ha portato al­cuni a definire il kiwi addiritturaun “viagra naturale”.

17

Page 18: ca_2_-_2011

il Punto di CAMPAGNA AMICA

Chi vuole bene a questo Paese, oggi la­cerato e smarrito, deve leggere il librodi Nino Martino Parchi di una solaterra, articolato, per tappe, intorno alracconto delle buone pratiche che, al­l’interno di aree naturalistiche cono­sciute o ancora inesplorate e ricche diecosistemi, di biodiversità, di culturae di testimonianze, ci permette di in­forcare le lenti giuste per guardare lafuturo, ripartendo dalle radici che iterritori possono offrire sul piano diun progetto economico e sociale inno­vativo. L’Autore – come è sottolineatonella prefazione – non assume, delresto, la veste del tecnico o del­l’esperto che fa lezione perché, al di làdell’elencazione delle caratteristichenaturali e dei paesaggi, della fauna edella flora di ciascuna area protetta(sempre corredata da immagini chedenotato una forte sensibilità estetica)introduce un originale contributo diidee che, travasate dall’intelligenza edalla lungimiranza di amministratori,sindaci e organizzazioni hanno se­gnato la storia vissuta di luoghi dotatidi identità e di qualità, alimentandoesperienze di sviluppo sostenibile.Non è, dunque, alla descrizione cono­sciuta di parchi e riserve che l’Autore

dedica il suo

impegno, bensì aquella di aree at­trezzate in cui ter­ritorio, ambiente,cultura e agricol­tura messi a si­stema, sonodiventati occa­sioni di rilancioreale della econo­mia. Ed è facileanche per noi tro­vare un filo conduttore con la sfidache abbiamo messo in campo di met­tere, dentro ogni cassetta di frutta,dentro la stessa bottiglia di olio o divino, non solo il prodotto diun’azienda ma, in tutt’uno con il pro­dotto, l’ambiente e la cultura che nesono alla base.Per questa via abbiamo, allora, difronte il modello di parco per lungotempo rimasto sulla carta: non più unmuseo che vuole imbalsamare la di­versità delle risorse, ma un territoriovivo contrassegnato dalla presenzadiffusa di un patrimonio collettivoche incontriamo nei vicoli di citta­dine turistiche, nei colori dei campilavorati e soprattutto nel saperfare degli abitanti.

Anzi, ogni scheda viene corredata dauna descrizione dei saperi e saporiche raccoglie tradizioni e prodottienogastronomici di ciascuna areaprotetta: veri e propri talenti che rap­presentano una straordinaria levacompetitiva e, al tempo stesso, le ra­gioni della conservazione di queglistessi luoghi. Anche con le ammini­strazioni dei parchi possiamo, perciò, creare nuove iniziative proget­tuali di rilancio dei punti vendita diCampagna Amica, tenuto conto delleopportunità imprenditoriali e occu­pazionali che possano discendere aseguito di un ripensamento sincerodel ruolo delle aree protette per la

crescita del Paese e della fi­liera agricola italiana.

Idee per valorizzare le aree protettesenza imbalsamarle inutilmente Autore:

Nino MartinoTitolo:“PARCHI DI UNA SOLA

TERRA”Editore:ETSPagine: 492Prezzo:30 euro

Quando il parco ritorna “vivo”

di Stefano Masini

Il libro del mese

18

Page 19: ca_2_-_2011

La rete dei punti vendita a marchioCampagna amica è ormai una realtàineludibile e tangibile nell’offertaagroalimentare del nostro Paese.I dati che abbiamo presentato il mesescorso alla prima Assemblea nazionaledei Presidenti delle “Agrimercato”, (leassociazioni di gestione territoriale deimercati in vendita diretta), parlanochiaro.

Parlano, cioè, di una rete che è ormaidiventata un vero e proprio circuitocommerciale, molto composito, doveinsieme ai momenti di vendita collet­tiva rappresentanti dai 705 mercati diCampagna Amica, abbiamo accreditatonel 2010, circa 2.700 aziende agricole,550 agriturismi e 160 cooperative agri­cole.Insomma un insieme di oltre 4.000soggetti imprenditoriali che si ricono­scono nei principi e nei contenuti delmanifesto politico lanciato dal Presi­dente Marini nel maggio 2009 al Pala­lottomatica di Roma e negli assuntifondativi di Campagna Amica, e che sisono impegnati a rispettarne rigorosa­mente regole e scelte collettive.Una rete che nel corso di questi 2 anniè riuscita a coinvolgere oltre 16.000produttori agricoli che hanno dato vitaa oltre 25.000 giornate mercato in tuttoil Paese.Una nuova rete distributiva di prodotti

agroalimentaririvoluzionaria!Capace di assi­curare concretequote di valore ag­giunto per i produt­tori e sensibili risparmiper il consumatore.Una rete che nel 2010 è stata premiatada oltre 8 milioni di consumatori checon livelli di soddisfazione altissimi vihanno ritrovato il vero prodotto “Madein Italy”.Una rete che per estensione territo­riale, ampiezza del numero di opera­tori agricoli, risposta dei consumatorie volume di vendite dirette è già oggi ilpiù grande circuito distributivo d’Eu­ropa!

Una grande rete di produttori in ven­dita diretta che, dalla Sicilia al Trentino,hanno lo stesso marchio distintivo, lostesso regolamento d’uso, le stesse re­gole comportamentali, lo stesso codiceetico­ambientale e lo stesso sistema dicontrollo ramificato in ogni più remotoangolo del nostro Paese.Una rete, quindi riconoscibile da un’im­magine coordinata, da un’offerta diprodotti con diretto legame al proprioterritorio, e composta da produttoriseri e responsabili.Una rete frutto di un grande sforzo diconcretezza “politica”, realizzata da

tuttoil sistema Coldiretti, che

ha avuto nella Fondazione CampagnaAmica lo strumento propulsivo.

Dal Palalottomatica in poi è stato chie­sto di contribuire a dar vita ad un com­plesso ed ambizioso progetto di naturaeconomica che fosse in grado di riequi­librare i rapporti di forza all’internodella filiera. Tutto ciò ha richiesto cheFondazione si trasformasse da luogo dipromozione e comunicazione depu­tato ad amplificare alcuni messaggi diColdiretti, a centro nevralgico capace diaccompagnare migliaia di imprese e lecentinaia di articolazioni territoriali diColdiretti verso la costruzione dellaRete dei Punti Vendita a marchio Cam­pagna Amica.L’obiettivo era creare una grande spinadorsale alla nuova “Filiera agricolatutta italiana”, dove far incontrare i le­gittimi interessi dei produttori con lesacrosante aspettative dei consuma­tori. Sulla base della partecipazionefino ad oggi registrata nei nostri puntivendita crediamo di essere sulla stradagiusta.

il Punto di CAMPAGNA AMICA

19

Mercati, i datiparlano chiaro

Una grande retedi produttori

Parte di un progettoeconomico

Filiera Colta

di Toni De Amicis

Ecco la spesache batte la crisiNumeri da record per la rete dei puntivendita di Campagna Amica

Page 20: ca_2_-_2011

Recommended