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ca_3_-_2011_0

Date post: 09-Mar-2016
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11
L’INTERVISTA GABANNINI, UN MIELE SECOLARE Iscrittoal n.19 del 27/01/2010 - Registro Nazionale della Stampa del tribunale di Roma NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA N° III _ MARZO 2011 IL PRESIDENTE “IL VINO VALORIZZA LA LEVA DISTINTIVA DEL TERRITORIO”
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L’INTERVISTA

GABANNINI, UN MIELE SECOLARE

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NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA

N° III _ MARZO 2011

IL PRESIDENTE

“IL VINO VALORIZZA LA LEVA DISTINTIVA DEL TERRITORIO”

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2 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA 3

√ 700 farmer’s market di Campagna Amica in tutto il territorio nazionale.√ Una rete di migliaia di punti vendita di produttori agricoli, vicino a te, √ migliaia di aziende agrituristiche e di fattorie didattiche per il tuo tempo libero.√ centinaia di prodotti e di specialità alimentari di fattoria, sicuramente italiani

Vogliamo una campagna viva , pulita, vicina alla gente, piena di cose buone, ovvero una Campagna Amica

Sostieni le attività della Fondazione Campagna Amica con il tuo 5 x mille.Firma nello spazio apposito della tua dichiarazione dei redditi e compilalo con il codice fi scale della Fondazione. Il 5 x mille non costa nulla e può essere devoluto contemporaneamente all 8 x mille

NOI STIAMO CAMBIANDO L’ITALIA

è nato un nuovo modo di fare la spesa

ʼimposta, alDa consegnare unitamente alla dichiarazioneMod. 730/2011 al sostituto dC.A.F. o al professionista abilitato, utilizzandolʼapposita busta chiusa contrassegnata suilembi di chiusura.

redditi 2011

genziantrate

Scheda per la scelta della destinazione dell'8 per mille dell'IRPEF e del 5 per mille dell'IRPEF

Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale,

delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni e fondazioni riconosciute

che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett a), del D.Lgs. n. 460 del 1997

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Codice fiscale del beneficiario (eventuale)

Finanziamento della ricerca sanitaria

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FIRMA

Finanziamento della ricerca scienti�ca e della università

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Codice fiscale del beneficiario (eventuale)

FIRMA

Sostegno delle attività sociali svolte dal comune di residenza

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Codice fiscale del beneficiario (eventuale)

FIRMA

SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF (in caso di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti)

Mario Rossi97467440588

CODICE FISCALE FONDAZIONE CAMPAGNA AMICA

FIRMA DEL CONTRIBUENTE

Dona il 5 x mille a Campagna Amica

Con

“Il 15% del vino italiano viene vendu-to direttamente e rappresenta il 40% di tutta la vendita diretta in Italia (ov-vero il 30% del vino italiano venduto nel nostro paese). Ora, vista la portata economica di questo dato e il fatto che siano anche grandi aziende a commercializzare di-rettamente, tutti quelli che ritenevano la vendita diretta marginale si devono ricredere. E’ l’unico sistema distribu-tivo che unisce al valore economico un grande valore comunicazionale. E, ancora una volta, il vino anticipa e conferma il progetto di filiera agricola italiana, in particolare i mercati degli agricoltori e la vendita diretta organiz-zata”. E’ l’analisi che il presidente Ser-gio Marini ha fatto in occasione della giornata inaugurale del Vinitaly 2011, il Salone Internazionale del vino, a Ve-rona, dove Coldiretti ha promosso un incontro sul tema “Dal lavoro in vigna riparte l’economia”.

“Se c’è un settore che rappresenta al meglio la filiera agricola tutta italiana, quello è senza dubbio il vino – ha ricor-dato Marini -. In effetti, a pensarci bene, non c’è settore in cui la filiera sia più “agricola”, vale a dire in cui la parte agricola abbia conquistato spazi e pro-tagonismo fino al mercato. E non c’è settore in cui la filiera sia più “italiana”, in quanto il vino è riuscito a valorizzare al meglio l’uva italiana – solo italiana! – e la leva distintiva del territorio, inteso nella molteplice accezione di cultura, relazioni, imprese, persone”. Una con-ferma viene dal crescente successo delle vendite dirette in cantina che hanno raggiunto 1,2 miliardi di euro. Fenomeno in rapida espansione che nasce dalla volontà del consumatore di verificare personalmente qualità, genu-inità, origine e tecnologie utilizzate per il vino che si porta in tavola, ma che rappresenta anche un’opportunità di mercato importante per i produttori.

FONDAZIONE CAMPAGNA AMICA

Presidente: Sergio Marini

Direttore Generale: Toni De Amicis

Contatti:Via Nazionale 89/a 00184 Roma (Italy) Tel [email protected] www.campagnamica.it

IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA Iscritto al n. 19 del 27/01/2010 Registro Nazionale della Stampa del Tribunale di Roma

Direttore Responsabile: Paolo Falcioni Redazione: Fabio Cagnetti, Raffaella Cantagalli, Angela Galasso, Alessandra Gioggi, Massimiliano Paoloni, Sara Paraluppi

Hanno collaborato: Silvia Bosco, Domenico Buono, Carlo Hausmann, Daniele TaffonRolando Manfredini, Stefano Masini, Carmelo Troccoli

Indagini a cura dell’istituto ricerche SWG S.r.l. - sede legale via S.Francesco 24 - 34133 Trieste Tel +39.040362525 www.swg.it

Impaginazione e grafica: Matteo Brogi

Stampa: Digitalia Lab, via G. Peroni, 131 – Roma

IL CONTA PUNTI

I Farmers Market, le Aziende agricole, gli Agriturismi e le Cooperative in vendita diretta che al Mese di Aprile hanno aderito alla rete nazionale delle imprese a marchio“PUNTO CAMPAGNA AMICA” sono:

4 1 7 2

PRIMO PIANO

N° III _ MARZO 2011

L’analisi del presidente Sergio Marini al Vinitaly 2011Le vendite dirette in cantina hanno raggiunto quota 1,2 mld

IL VINO VALORIZZA LA LEVA DISTINTIVA DEL TERRITORIO

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54 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

Secondo un sondaggio Coldiretti-Swg sono 510 i cittadini che ogni settimana visitano i produttori di Campagna Amica, per una spesa media di 26 €

Da una parte un cittadino istruito e alla ricerca di cibi sani, che non bada a spese pur di portare bontà e sicurezza a tavola; dall’altra un imprenditore agricolo, spesso giovane,

che punta sul contatto diretto e sulla qualità per far crescere la propria azienda. Sono i profili del cliente e del produttore che si incontrano ogni giorno in uno dei 705 mercati degli agricoltori di Campagna Am-ica, secondo i risultati di un sondaggio condotto da Swg per la Fondazione Campagna Amica. L’iniziativa è stata condotta nel gennaio di quest’anno su un cam-pione di farmers market grandi, medi e piccoli distribuiti su tutto il territori nazionale. Il numero medio di visitatori a settimana è di 510, per una spesa media di 26 euro. Numeri che, secondo le interviste condotte presso i produttori, portano a un aumento del fatturato medio per azienda del 20 per cento. Secondo i numeri, il 62 per cento dei visitatori dei mercati degli agricoltori è rappresentato da donne, il 48 per cento ha una età compresa tra i 35 ed i 54 anni e ben il 68 per cento ha una scolar-

ità medio alta, mentre la scelta è fortemente condizionata dalla ricerca di cibi sani, di informazioni sui prodotti e dal bisogno di essere rassicurati su quello che si mette nel piatto. Al punto che sei su dieci si dicono disposti a non badare a spese, mentre uno su due è pronto a spendere anche molto pur di acquistare prodotti particolari. L’attenzione e la voglia di conoscenza sono confermate dal tempo di permanenza che è in media di 32 minu-ti, molto elevato se si tiene conto dell’ampiezza delle strutture. Tra le richieste avanzate dai consumatori che frequentano i mercati ci sono la possibilità di avere una gamma più vasta di prodotti, una maggiore frequenza nelle aper-ture, l’organizzazione di gruppi di acquisto con i produttori dei mercati e la possibilità di visitare l’azienda o di “adottare” una produzione. I prodotti più acquistati nei mercati degli agricol-tori di Campagna Amica sono nell’ordine la verdura, la frutta, i formaggi, i salumi, il vino, il latte, il pane, le conserve di frutta, la frutta secca, i biscotti ed i legumi, con una spesa media di circa 26 euro per visita. Estremamente elevato il grado di sod-

ECCO L’IDENTIKIT DEL CLIENTE DEI FARMERS’ MARKET

Uomini 38%

Donne 62%

N° MEDIO VISITATORI

SPESA MEDIA ACQUIRENTE

510

€ 26

PROFILO DEI VISITATORI

STIMA DEL GIRO D’AFFARI

LA TOP TEN DEI PRODOTTIPIÙ ACQUISTATI

disfazione che è alto per il 75 per cento degli acquirenti, medio per il 20 per cento mentre solo per il 2 per cento è basso ed un 3 per cento non risponde. Il giudizio positivo è confermato dal fatto che ben il 91 per cento dei clienti è propenso a con-sigliare questa forma di acquisto ad altri, con

il passaparola che è stato fino ad ora l’unica forma di “pubblicità” adot-tata per far conoscere i mercati. E il

92 per cento di quelli che si recano la prima volta al mercato di Campagna Amica dichiara che tornerà.Ovviamente positivo il ritorno per gli agricoltori che vendono nei farmers market che, oltre a ve-der aumentare il fatturato, segnalano una mag-gior sicurezza nello smercio, mentre 4 su 10 sono addirittura costretti ad assumere manodopera.

LA SPESA SI FA IN 31 MINUTI

IL MERCATOCHE PIACE ALLE DONNE

SPECIALE VENDITA DIRETTASPECIALE VENDITA DIRETTA

N° III _ MARZO 2011

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CATANZARO - falernaA Falerna il nuovo anno si è aperto con una iniziativa all’insegna del “mangia sano, spendi meno”: ogni prima domenica del mese la ten-sostruttura fieristica del lungomare ospita la degustazione e la vendita di prodotti agroali-mentari della zona: gli agrumi di Pianopoli, i salumi caserecci di Serrastretta, il miele di Feroleto Antico. Nel periodo estivo sarà un utile servizio in più per i molti turisti che visitano la costa.

I NUOVI MERCATISCELTI FRA I TANTI APERTI NELL’ULTIMO PERIODO

BERGAMO - Via Borgo Palazzo Con il nuovo mercato in Via Borgo Palazzo, inaugurato a Marzo, salgono a cinque i farmers market stabili nella provincia di Bergamo. L’appuntamento settimanale proseguirà fino a Maggio e rappresenta una ris-

posta ad un’abitudine sempre più diffusa tra i consumatori: acquistare prodotti locali, venduti direttamente dall’agricoltore, nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale.

NAPOLI - Piazza IV Giornate CARRARA - Piazza Duomo Per i cittadini del Vomero raddoppia la possibilità di un incontro diretto con la cam-pagna locale e i suoi prodotti. Diventano ora due le domen-iche in cui si potranno fare acquisti nel segno della fres-chezza, della genuinità e della convenienza: non solo a Piazza Immacolata ma anche a Piaz-za 4 Giornate. Sarà un’occasione per una piacevole passeggiata accom-pagnata da acquisti di gusto autenticamente made in Italy.

Da diversi mesi il Mercato di Campagna Amica è arrivato in Piazza Duomo con una vasta gamma di prodotti locali: dalla verdura ai salumi, passando per frutta, fiori, vino. Il mercato ha una doppia va-lenza: valorizza la zona più antica della città e sostiene la filiera corta, con prodotti di qualità a prezzi convenienti. I produttori aumenteranno con la stagionalità dei prodotti e il mercato si allargherà anche nelle piazze vicine.

In piazza Martiri presente il meglio

delle produzioni enogastronomiche

da tutto il Paese Quale miglior luogo per festeg-giare l’Unità d’Italia della città che ha visto nascere il simbolo

della nostra nazione: il tricolore.E’ proprio a Reggio Emilia, infatti, che nel gennaio del 1797, il Parlamento della Repubblica Cispadana rende uni-versale lo Stendardo di tre colori: bian-co rosso e verde. Vessillo che fu ripreso con la proclamazione del Regno d’Italia nel 1861 e che divenne bandi-era nazionale, così come la conosciamo oggi, nel 1947.I colori della bandiera italiana raccontano la storia ma anche la tradizione alimentare del nostro paese: in 150 anni l’agroalimentare italiano ha saputo conquistare primati mondiali, passando da sinonimo di ar-retratezza e fame a simbolo del nostro territorio nel mondo. Prodotti di qual-ità, di origine certa e garantita, molto invidiati e troppo spesso male imitati al di fuori dei confini nazionali.Proprio in onore della città del tri-colore e per festeggiare l’Unità d’Italia si è radunata a Reggio Emilia, in Piazza Martiri del 7 Luglio, una selezione delle 16 mila aziende che in tutta Ita-

lia vendono i propri prodotti diretta-mente ai consumatori nei 700 Mercati di Campagna Amica distribuiti in tutta la penisola.Una giornata dedicata alla conoscenza delle istintività alimentari provenienti dalle diverse regioni che sono diventate simbolo e traino del vero Made in Italy nel mondo. Prodotti e produttori sono una tes-timonianza che l’unità d’Italia è stata costruita anche a tavola ed è ben rap-presentata dai prodotti tipici.Girare tra i vari stand nella piazza reg-

giana è stata un’occasione preziosa per guardare in faccia il produttore, farsi raccontare la storia del pro-

dotto, riscoprire le tradizioni culturali e colturali oltre che fare acquisti al giusto prezzo, potendo spaziare dai salumi toscani e calabresi ai formaggi veneti e campani, dal pesto genovese alle mostarde lombarde passando per i vini piemontesi, in un ideale viaggio enogastronomico lungo tutto lo stivale.I Mercati di Campagna Amica sono un’opportunità unica per rinsaldare il rapporto tra cittadini ed imprendi-tori agricoli, riducendo sempre di più quella distanza che si è venuta a creare tra città e campagna. I Mercati, insieme ai Punti Campag-na Amica, costituiscono la Rete che sostiene il progetto nazionale “Per una filiera Agricola tutta italiana”: un modo ambizioso ma reale per avvicin-are sempre di più il territorio alla gen-te, valorizzare la filiera corta, sostenere il reddito degli agricoltori e garantire ai consumatori prodotti di origine itali-ana, garantiti, sicuri e al giusto prezzo.

UNA GIORNATA PER IL MADE

IN ITALY

76 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

MERCATO SPECIALE PER FESTEGGIARE L’UNITA’ D’ITALIA

IL MERCATO DEL MESEI NUOVI MERCATI

REGGIO E’ TRICOLORE

N° III _ MARZO 2011

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La rinnovata immagine della nostra associazione ci ha dato lo spunto per domandarci: perché iscriversi

a Terranostra?La risposta è racchiusa nella definizione stessa di “associazione”: ci si iscrive per riconoscersi all’interno di un gruppo che ci rappresenta, ci tutela, porta avanti i nostri obiettivi e condivide le nostre necessità professionali.Ci si iscrive per condividere la passione per la “nostra terra” , in un contesto paesaggistico e ambientale di elevato pregio, base di una migliore qualità della vita e di un servizio reso a favore della collettività.Terranostra partecipa a fiere, organizza convegni, incentiva le proposte dei soci e promuove iniziative innovative per una nuova forma di sviluppo territori-ale. Rappresentatività, tutela, ma anche promozione attraverso le numerose fiere di settore, canale preferenziale per avvicinare potenziali consumatori ed incontrare i soci.Essere un agriturismo Terranostra significa soprattutto pren-dersi degli impegni, a tal riguardo ci si-amo dotati della carta dell’accoglienza, che garantisce rispetto della norma-tiva vigente, un impegno a sostenere la sicurezza alimentare, ospitalità ed accoglienza da parte dell’imprenditore e in ultimo, ma non in ordine di im-portanza, l’impegno all’uso di prodotti aziendali rigorosamente locali (KM 0) o comunque territoriali, 100% italiani, che aderiscono alla rete dei Mercati di Campagna Amica.

Terranostra offre, inoltre, vari canali promozionali:

• il portale www.terranostra.it; • la guida “Agriturismo” edita da De Agostini, in vendita nelle principali li-brerie ed edicole della penisola ; • appositi accordi con enti, istituzioni, gruppi di acquisto; Associarsi a Terranostra, infine, sig-nifica condividerne i valori positivi e soprattutto essere protagonisti del pro-getti di Coldiretti, la più importante associazione agricola nazionale, nella costruzione della filiera agricola tutta italiana. E allora Terranostra sì, ma so-prattutto terra Vostra!

UN’ASSOCIAZIONECHE CI RAPPRESENTAI TANTI MOTIVI PER ISCRIVERSI A TERRANOSTRA

IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

LA CAMPAGNA FA CULTURA

La Fondazione è lieta di presentare le pubblicazioni dell’anno 2010/11 nate all’interno delle articolazioni organizzative che fan-no capo al “progetto Campagna Amica”. Il pensiero alla base di queste iniziative è legato alla grande mole di input culturali che proviene dalla campagna e che diventa un vera e propria sorgente d’ispirazione per coloro i quali vogliono comunicare valori, modi di essere e di fare, tradizioni e curiosità

del mondo contadino. Evidentemente ciò non si riduce ad una visione romantica della campagna dato che l’agricoltura è oggetto di innovazioni e cambiamenti culturali notevolissimi. Questo binomio di tradizione e modernità diviene hu-mus su cui impiantare nuove idee di consumo, di produzione e di “fare”azienda. Per tale mo-tivo le pubblicazioni di Campagna Amica sono disponibili e adatte a tutti, produttori agricoli e cittadini consumatori. Un ulteriore strumento per unire questi due mondi che, colpevolmente divisi dal consumismo sposato alla grande dis-tribuzione, rischiavano di interrompere il flusso comunicativo. Oggi la sfida della Fondazione Campagna Amica e fare sintesi e “coltivare gli stessi interessi, tra consumatori e produttori ag-ricoli” anche attraverso queste pubblicazioni.

LA CULTURA DEL KM ZERO

Una panoramica significativa sui temi del consumo territoriale con spunti di riflessione sull’origine, la situazione attuale e le prospet-tive di un tema sulla bocca di molti ma mai regolamentato. Oggi Campagna Amica ha il suo regolamento e i suoi codici di comporta-mento sul Km zero

FAR CRESCERE IL FUTURO AGRIASILO LA NUOVA FRONTIERA DELLA MULTIFUNZIONALITÀ

I temi dell’ educazione in campagna visti sotto una nuova forma di attività aziendale: gli agri-asilo. Come farli, quali regole seguire, quali at-tività svolgervi: un concentrato di informazioni utili a chi vuole intraprendere questa affasci-nante strada, un nuovo modo di “fare azienda”.

COMPOSTIAMOCI MEGLIO ANCHE A CASA OVVERO L’ARTE DEL COMPOSTAGGIO DOMESTICO

Un tempo era naturale utilizzare i processidi decomposizione per produrre concime per i campi. Oggi la chimica ha soppiantato queste antiche conoscenze. Ecco dunque un breve trattato su come svolgere questa attività anche nel balcone di casa.

GUIDA ALLE REGOLE DI PARTECIPAZIONE ALLA RETE DEI PUNTI VENDITA CAMPAGNA AMICA

Una utilissima guida per muoversi con scioltez-za nelle severe regole che la Fondazione Cam-pagna Amica ha messo a punto per la parteci-pazione alla rete dei punti vendita Campagna Amica. Una garanzia di serietà, trasparenza per tutti gli attori di questo progetto.

Queste pubblicazioni possono essere richieste a: Fondazione Campagna Amica Via Nazionale 89/A oo184 RomaOppure alla mail [email protected] o telefonando allo 06489931

Le pubblicazioni realizzate dalla Fondazione Campagna Amica puntano ad accompagnare l’impresa agricola nel percorso verso la creazione di una filiera agricola tutta italiana.

SPECIALE TERRANOSTRAI LIBRI DI CAMPAGNA AMICA

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10 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA 11IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

LA GUIDA DI TERRANOSTRA

La guida di Terranostra “Agriturismo 2011” presenta selezion-ate aziende agrituristiche associate a Terranostra, l’associazione della Coldiretti per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio, che propongono una molteplicità di offerte per rispondere alle sem-pre più esigenti richieste di turisti dal palato fine che in campagna cercano qualcosa di più di un semplice periodo di riposo. Nella guida tutte le informazioni utili di ciascuna azienda agrituristica sono riconoscibili secondo la simbologia turistica internazionale ed offerte dunque al turista nel modo più leggibile e immediato. Dalle informazioni più generali per contattare l’azienda per tel-efono e posta elettronica, a quelle per raggiungerla, con foto e descrizione generale delle caratteristiche della fattoria. Fra

l’altro in guida per ogni azienda sono fornite indicazioni sulle attività sportive, culturali, di-dattiche e ricreative presenti in azienda o nei pressi e sulle bellezze storiche e artistiche della zona. Alla guida, inoltre, ed è una vera novità, è

allegato il cd interrativo Atlante stradale con le aziende agrituris-tiche geolocalizzate.Non di secondaria importanza le

indicazioni relative ai prezzi per tutte le tasche della camera singola e prima colazione a per-sona al giorno, indicati per fasce di prezzo. Altra novità è la presenza in guida dei Punti Campagna Amica, punti vendita aziendali all’interno degli agriturismi indice completo diviso per tipologie di prodotti. Nella guida le varie aziende sono classificate anche a sec-onda dell’offerta di alloggio, di ristorazione, di attività ricreative, di attività culturali, di attiv-ità di fattoria didattica e delle lingue straniere parlate. Viene inoltre indicata la disponibilità ad ospitare animali, la presenza di prodotti di agricoltura biologica e la adesione al Sistema Qualità. Il tutto con una impostazione di facile consultazione che consente di presentare, per ogni regione, l’ordine alfabetico dei comuni nei quali sono presenti le aziende.

“AGRITURISMO 2011” PER SCEGLIERE IL LUOGO IDEALE PER LE VACANZE

LA NOVITÀ È L’ATLANTE STRADALE

INTERATTIVO

Ed ecco a voi un po’ di date.Certi di farvi cosa gradita noi di Terranostra di seguito vi elenchia-

mo gli impegni che vedono protagoni-sta la nostra associazione. Dopo il primo evento di Bari, in oc-casione dell’Expo Levante 2011, dove Terranostra ha accolto soci e curiosi in uno stand istituzionale, il secondo ap-puntamento sarà al Salone del Camper a Parma dal 10 al 18 settembre 2011, il primo convegno interamente dedicati agli amanti del Camper. Verona ci os-piterà dal 3 all’11 novembre 2011 alla Fieracavalli. Fieracavalli è una vetrina internazion-ale di opportunità e sinergie in cui re-altà istituzionali nazionali, associazioni di categoria e soggetti privati hanno la possibilità di promuovere iniziative e

progetti a sostegno dello sviluppo del proprio sistema-paese, in una cornice di folklore e tradizioni locali. Il cavallo, da sempre espressione del territorio, si fa portavoce della cultura e diventa veicolo di valorizzazione delle economie di un paese. Ed infine il consueto appuntamento ad Agri@tour dal 11 al 13 novembre 2011 ad Arezzo. AGRI@TOUR è diventato l’appuntamento annuale di riferimento per l’agriturismo italiano. La mani-festazione si è imposta come l’unico evento di rilevanza nazionale per l’incontro con il mercato professionale, per valorizzare il settore e la cultura dell’ospitalità rurale, per promuovere l’aggiornamento tecnico e formativo, le tecnologie e le forniture. Ci sembra un calendario denso di impegni!

TERRANOSTRADA NON PERDEREGLI APPUNTAMENTI DEL 2011 PER L’AGRITURISMO

CONTINUA L’IMPEGNO DELL’ASSOCIAZIONE PER LA PROMOZIONE DELL’OSPITALITÀ RURALE

SPECIALE TERRANOSTRASPECIALE TERRANOSTRAA cura di Silvia Bosco

N° III _ MARZO 2011

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12 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA 13

2011201120112011201120112011

Si potrà investire in impianti di

trasformazione e nella commercializzazione

del prodotto

Via libera al decreto applicativo della misura che prevede un sostegno per investimenti materi-

ali e/o immateriali in impianti di tras-formazione, in infrastrutture vinicole e nella commercializzazione del vino di-retti a migliorare il rendimento globale dell’impresa, soprattutto in termini di adeguamento alla domanda del merca-to e di raggiungimento di una maggiore competitività. In occasione della modifica del Program-ma nazionale di sostegno per il settore vitivinicolo la misura è stata inserita con una assegna-zione di 15 milioni di euro per la prima annualità (2010/2011) che diventeran-no 40 milioni dalla prossima. Come altre misure, avrà applicazione e ripartizione delle risorse su base re-gionale. Alcune regioni hanno già ap-prontato le deliberazioni opportune per consentire nel più breve tempo pos-sibile la predisposizione delle domande di finanziamento.La predisposizione del decreto è stata rallentata dal problema della demarca-zione delle azioni ammissibili rispetto a eventuali misure simili presenti nei Piani di Sviluppo Rurale regionali. Gli investimenti finanziabili sono quindi prestabiliti regione per regione.

Nella definizione degli investimen-ti molte regioni hanno condiviso l’indicazione di Coldiretti di prevedere il finanziamento di punti vendita diret-ta aziendali ed extra-aziendali (segnal-ismo la finanziabilità delle barriques e dell’e-commerce). La tabella non è definitiva e potrà es-sere oggetto di adeguamento a seguito di istanze regionali e previa demarcazi-

one con le misure del sec-ondo pilastro. Le domande di aiuto vanno presentate all’Organismo

Pagatore competente nelle date che nei prossimi giorni saranno fissate dalla cir-colare di Agea Coordinamento. L’entità del sostegno non può superare il 40% della spesa effettivamente sos-tenuta. Per le regioni “convergenza” tale limite è innalzato al 50%. Visto che l’erogazione può avvenire solo dopo che l’investimento sia stato effet-tivamente realizzato, la misura presenta non poche difficoltà di applicazione legate al ridotto tempo a disposizione. Anche in questo caso le risorse devono essere versate ai beneficiari entro il 15 ottobre di ogni anno e questo comporta che gli investimenti siano stati effettuati con congruo anticipo per consentire le verifiche in loco.

DAL PROSSIMO ANNO IN ARRIVO ULTERIORI FONDI

15 MLN PER IL VINOVIA LIBERA AL DECRETO CHE PREMIA LA VENDITA DIRETTA

SPECIALE VENDITA DIRETTA

N° III _ MARZO 2011

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14 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA 15

UN MIELE SECOLAREIl capostipite dell’azienda urbinate è l’imprenditore più anziano ad essersi accreditato Punto vendita di Campagna Amica ed è stato festeggiato a Fermo in occasione di “Tipicità”

Il miele? Un affare di famiglia. Da nonno Gualtiero al nipote Fabrizio, passando per zio Giorgio, l’azienda

agricola Apicoltura Gabannini di Urbino si appresta a festeggiare un secolo attività. Era il 1913 quando le prime arnie vennero collocate e in questi 98 anni l’impresa ducale ne ha oggi in produzione circa 550, un punto vendita aziendale, un negozio in città e una fama che ha superato i confini provinciali e oltre. E ora, dopo l’ingresso tra i punti ven-dita accreditati di Campagna Amica, guarda con interesse alle opportunità offerte dalla vendita diretta organizza-ta, col nuovo progetto delle Botteghe di Campagna Amica. Il tutto sotto lo sguardo attento di Gualtiero, 84 anni, che a Fermo, in occasione del festival Tipicità, ha ricevuto dalle mani del presidente di Coldiretti, Sergio Marini, e di quello della Fondazione Campag-na Amica, Toni De Amicis, una targa celebrativa per il più “maturo” tito-lare di un punto vendita accreditato di Campagna Amica.

manageriale – ricorda Fabrizio -. Però, quando sin da piccolo hai respirato il profumo del miele e delle api, quando vedi che tuo nonno è ancora capace di commuoversi se un alveare ha dei prob-lemi o di cantare se ha prodotto molto miele, beh, mi è sembrata la cosa più naturale del mondo mettermi a lavorare anch’io in azienda”.“Quello che ho cercato di insegnare ai miei figli, e ora ai miei nipoti, è che prima di tutto vengono le api – tiene a precisare Gualtiero -. hanno bisogno di te quando è bello, quando è brutto, quando fa freddo, quando fa caldo, e tu devi essere pronto a partire. La vendita è importante, ma senza le api non si fa nulla”.

Qual è lo stato attuale del settore dell’apicoltura, anche alla luce dei prob-lemi di moria e di varroa?

“Sicuramente dalla metà degli anni Ot-tanta la situazione è cambiata, e in peg-gio – denuncia Gualtiero –. Si tratta di due gravi problemi coi quali ci troviamo purtroppo a dover avere a che fare e la cosa peggiore è che al momento non si vede ancora una soluzione”. “Il fatto è che bisogna iniziare a capire l’ape è una sentinella ambientale ec-cezionale – dichiara Fabrizio – ma so-prattutto è un animale che crea ritorno economico non solo all’apicoltore, ma all’agricoltura in generale e all’intero ambiente”.

Per un’azienda sulla breccia da quasi un secolo il rapporto con il consuma-tore è importante, come lo portate avanti?

“Per me è rimasto quello di un tempo, basato sulla fiducia e sul fatto che sui nostri prodotti ci mettiamo la faccia – racconta Gualtiero -, anche se le mo-dalità sono più complesse. Attualmente vendiamo il miele diret-tamente in azienda e in città, oltre a rifornire diversi negozi”.

Con quali aspettative avete aderito al progetto per una filiera agricola tutta italiana?

“Mercati e fiere locali li facciamo da sempre, saranno più di 50 anni – spiega Gualtiero -, e questa ne è la naturale evoluzione, con Coldiretti che rappre-senta una garanzia dal punto di vista organizzativo”. “Ci siamo resi conto che se si vuol crescere occorre iniziare a fare rete – sottolinea Fabrizio Pesare, il nipote che assieme al nonno e allo zio, Giorgio Gabannini, porta avanti l’azienda - e ora abbiamo la possibilità di aderire a un progetto di respiro nazionale”.

Quattro generazioni di apicoltori possono sembrare un fardello pesante da portare, soprattutto per gli ultimi arrivati.

“Ma la verità è che in nessun modo sono stato obbligato, ma neppure spinto, a seguire le orme di mio nonno. Anzi, mi sono laureato in economia aziendale

“Cerchiamo anche di promuovere pro-dotti di altre aziende che, pur essendo ottimi, non hanno possibilità di rag-giungere il consumatore, ma abbiamo anche preso contatti per la vendita di-retta organizzata contando sul fatto che la rete che Coldiretti e Campagna Am-ica stanno realizzando possono darci la garanzia di proporre prodotto italiano e agricolo al cento per cento – spiega Fabrizio -. Siamo poi molto attività anche sul fronte delle vendite on line, anche se ogni tanto il nonno ci richiama all’ordine”. “A volte dico loro di smetterla di stare davanti al computer e di venire di sotto a lavorare – conferma Gualtiero -, ma alla fine mi rendo conto che oggi anche questi aspetti fanno parte della vita di un’azienda”.

GUALTIERO GABANNINI PREMIATO DAL PRESIDENTE MARINI

DOPO IL NEGOZIO AZIENDALE L’APICOLTURA DUCALE PUNTA A DIVENTARE BOTTEGA DI CAMPAGNA AMICA

L’INTERVISTAL’INTERVISTA

La premiazione al mercato di Campagna Amica di Fermo

N° III _ MARZO 2011

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LE NUOVE SFIDEPER LA TOSCANA DEL VINO

Come ogni anno, a metà febbraio si sono svolte le anteprime del Chianti Classico, del Vino Nobile di Montepulciano e del Brunel-lo di Montalcino: tre declinazioni del Sangiovese che costituiscono la spina dorsale del vino toscano e una porzione consistente del patrimonio vinicolo nazionale. L’occasione è stata buona per valu-tare le nuove annate presentate alla stampa, ma anche per tastare il polso alle tipologie di vino in esame.Il Chianti Classico è in buona salute: la crisi degli anni Ottanta, trascinatasi in parte nei Novanta, è solo un brutto ricordo da cui si è imparato, e da vino mercantile il Chianti è diventato final-mente autentico vino di territorio. Molti sono i vini che esaltano le tipicità del Sangiovese, e il plurale è d’obbligo vista la grande sensibilità del vitigno alle variazioni geologiche e microclimatiche; anche chi produce vini di stile moderno cerca di non snaturarne la chiantigianità, e spesso vi riesce. La salute del Chianti Classico è testimoniata anche dal grande numero di piccoli (nonché, sp-esso, giovani) produttori virtuosi che forniscono validi esempi di questo vino, e che ricordano anche ai grandi di non perdere mai il filo della territorialità e della tipicità. Il Chianti Classico non deve mai perdere quella freschezza e quella facilità di beva che lo hanno reso così apprezzato, e si trova in una fascia di prezzo che permette di acquistarlo e berlo senza grossi sacrifici; sa essere vino eccellente, ma preferisce indossare jeans e maglietta piuttosto che essere impinguinato in uno smoking; è stimato e ricercato per quello che è, mai dovrebbe scimmiottare altri vini. La speranza è che queste linee guida siano condivise, permettendoci di godere di vini come i Chianti Classico 2009 e 2008, annate completa-mente diverse –calda la prima, fresca la seconda- ma che hanno entrambe prodotti vini di qualità. A Montepulciano non va così bene, non tanto perché l’annata 2008, che le cantine del Consorzio hanno ufficialmente pubblicizzato come “eccellente”, è in realtà mediocre. Il fatto è che la denominazione è in crisi d’identità, e i produttori non sanno come comportarsi con il Vino Nobile, la più antica DOCG italiana. Spesso soffocano il Prugnolo Gentile –clone di Sangiovese che ne costituisce l’ossatura- con il legno pic-colo, altrettanto spesso fanno ricorso all’uso di uve internazionali che dovrebbero ammorbidirlo con la speranza di arruffianare il pubblico, ma che –se usate senza tatto- finiscono per snaturare l’identità del vino. Il recente cambio di disciplinare che permette l’uso di altri vitigni fino al 30% va nella direzione sbagliata, per-mettendo di produrre vini sempre più anonimi e privi di pretese di territorialità, che potranno risultare appetibili solo grazie al marketing o a drastiche riduzioni di prezzo. Purtroppo, i produt-

tori che stoicamente difendono –con i loro vini, non con le parole- l’identità del Vino Nobile di Montepulciano, sono in netta minoranza, ma ci piace pensare che il loro remare controcorrente continuerà ad essere apprezzato.Giungendo infine al Brunello di Montalcino, di-ciamo subito che fa piacere rilevare, in generale, la presenza di vini dal profilo più schiettamente territoriale rispetto al recente passato: merito de-gli scandali? Chissà. L’annata 2006, comunque, ha dato dei Brunello importanti, austeri, oggi piuttosto duri e che richiederanno alcuni anni per mostrare le loro qualità. A Montalcino, tut-tavia, le criticità restano numerose, e forse la prima da mettere in agenda riguarda il Rosso di Montalcino, che alcuni vorrebbero trasformare da Sangiovese in purezza, come il Brunello, a uvaggio che consenta il taglio del 15% con altri vitigni. A parte la constatazione del fallimento della DOC Sant’Antimo e della presenza a Mon-talcino di esuberi di Merlot e Cabernet di cui non si sa che fare, trovo che questa strada sia pericolosa, in quanto si allontana dalla tipicità per ammiccare a un mercato internazionale in cui vini spersonalizzati cercano di accaparrarsi le attenzioni della stampa nella speranza di ven-dere. Il Rosso di Montalcino, nelle sue migliori interpretazioni, è un piccolo Brunello, schietto esempio di Sangiovese Grosso più pronto da bere e che si fa apprezzare per la freschezza e la facilità di beva; non abbiamo bisogno di altri simil-bordolesi che magari, un domani, saranno vittime della competizione asiatica (la Cina è già il settimo maggior produttore di vino, e sarà presto il primo: una concorrenza incombente che si può combattere solo con la qualità, non certo con il prezzo).

Chianti, Nobile, Brunello: il punto della situazione sulle tre denominazioni simbolo della regione

ITINERARI DEL GUSTOdi Fabio Cagnetti

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18 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA 19

Veniamo da un recente passato in cui la convinzi-one generale era che la sola economia di mercato potesse governare l’intera economia del nostro

Paese. E quindi anche la produzione, la distribuzione ed il consumo di cibo dovessero anch’essi sottostare unicamente ad una logica mercantile. Quello che ne è conseguito è ormai sotto gli occhi di tutti. Coldiretti, in tempi non sospetti, consapevole dei rischi e dei pericoli che si correvano, ha avuto la forza e la lungimiranza di sottrarsi a questa sorta di “pensiero unico”.Lo ha fatto non solo denunciando le negatività dei fenom-eni che via via si manifestavano nel Paese, (basti pensare in particolar modo alle macroscopiche speculazioni degli ultimi tempi sul cibo, sull’energia o sulla finanza), ma as-sumendosi anche le responsabilità di proporre un vero e proprio progetto politico ed economico - condiviso dalla società - capace di riaprire nuove prospettive imprendi-toriali per il tessuto agricolo del nostro Paese.Un pro-getto che poggiava sicuramente sull’amara constatazione dei 2 principali furti a cui l’agricoltura italiana è sot-toposta da anni (quello economico e quello di identità), ma anche sulla necessità di elaborare una nuova visione, di costruire un nuovo modello di sviluppo per l’intera

ARTUSI: IL FEDERALISMOA TAVOLA

Nell’anno di celebrazione non può tornare indifferente la ri-lettura del libro di cucina dell’Italia uni-

ta pubblicato nel 1891 da Pellegrino Artusi La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, disponibile in una pre-gevole edizione della Biblioteca Uni-versale Rizzoli (radiciBUR, novembre 2010). In effetti, già Prezzolini aveva accostato il ricettario al romanzo stori-co manzoniano e al più celebre racco-nto italiano per l’infanzia – il Pinocchio di Collodi – quale contributo efficace nel campo della diffusione della lingua italiana. La scienza in cucina, che si sviluppa attraverso una fitta tra-ma di corrispondenze tra l’autore e i lettori è, dunque, il testo fondativo della cucina italiana, pre-sentando alla fine della quindicesima edizione (1911) ben settecentonovanta ricette ben narrate e messe a dispo-sizione di cuochi e cuoche per l’utilità di una cucina di casa: uno strumento per soddisfare l’appetito tanto dei golosi quanto dei deboli di stomaco e, comunque, per interpretare il deside-rio di allestire una tavola in famiglia, ordinata e genuina, fatta con ingredi-enti del territorio. Scrive, in proposito, l’Artusi nella premessa alla prima edizione: “Se non si ha la pretesa di diventare un cuoco di baldacchino non credo sia neces-sario, per riuscire, di nascere con una cazzeruola in capo; basta la passione, molta attenzione e l’avvezzarsi precisi; poi scegliete sempre per materia prima roba della più fine, ché questa vi farà figurare”. Artusi fa emergere, del resto, la voca-zione localistica della nostra cucina, sebbene ne ricavi un modello unitario, contemplando la diversità delle abitu-

dini alimentari che si precisano in base all’ambiente, al clima ed alle tradizioni produttive delle nostre campagne. L’impegno nella preparazione dei di-versi piatti è sempre quello di eviden-ziarne le radici culturali e di realizzare un vero e proprio federalismo a tavola; così è per l’uso dei vari condimenti. “Ogni popolo usa per friggere quell’unto che si produce migliore nel proprio paese. In Toscana si dà la pref-erenza all’olio, in Lombardia al burro e nell’Emilia al lardo che vi si prepara eccellente” (ricetta 209).

Il successo de La scien-za in cucina viene, per-ciò, testimoniato nella diffusione dell’opera –

quando è ancora in vita l’Autore - in quanto capace di registrare le identità dei campanili che si erano venute con-figurando a partire dal medioevo, at-traverso un fattore chiave nella trasmis-sione culturale: la rete delle città, che ha unito insieme realtà politiche differ-enti, rendendole omogenee sul piano culturale tramite una fitta circolazione di uomini, idee e, soprattutto, alimenti.Certo, il modo di sfogliare il ricettario potrà, oggi, richiedere una maggiore attenzione salutistica o la necessità di ricombinare taluni ingredienti o di reinventare le tecniche di preparazi-one, ma senza dimenticare che solo se faremo la scelta di acquistare prodotti dell’industria alimentare, dagli snacks ai sandwiches, potremo ritenere inutile quell’approccio educativo al saper fare che la gamma delle ricette di Artusi ha ispirato di generazione in generazione. E, infine, ricordiamo la satira di Artusi che solo “il mondo ipocrita non vuol dare importanza al mangiare; ma poi non si fa festa, civile o religiosa, che non si distenda la tovaglia....”.

“LA SCIENZA IN CUCINA E L’ARTE

DI MANGIAR BENE”

Arriva un libro per ricordare il papà della cucina italiana a cento anni dalla sua scomparsa

Filiera Agricola Italiana. Fondazione Campagna Amica, come luogo ideale d’incontro tra gli interessi dei produ-ttori con quelli dei consumatori, si è candidata sin da subito a costruire nel Paese una grande rete di scambio - la rete dei punti vendita a marchio Campagna Amica - dove quotidianamente produttori locali in vendita di-retta e consumatori consapevoli potessero realizzare una nuova modalità di acquisto e di vendita per i prodotti agro-alimentari. Una rete composta da agricoltori che si impegnano a vendere direttamente non solo prodotti sani, genuini, di qualità a prezzi convenienti, ma anche a produrre nel pieno rispetto dell’ambiente, sviluppando forme di agricoltura, di benessere animale e di utilizzazi-one delle risorse naturali concretamente compatibili ed utili per l’ecosistema.In un’epoca dove la globalizzazione dell’economia porta a delocalizzare le produzioni dove il profitto è più alto, dove il “dumping” ambientale, sani-tario e sociale spesso è la regola per tenere bassi i costi, i produttori di “Campagna Amica”, che continuano a scommettere sul loro territorio, sono un grande esempio virtuoso.Sono produttori che continuano ad investire ed innovare nella loro impresa, che continuano ad utiliz-zare antiche pratiche agronomiche compatibili con la tutela dell’ambiente e della biodiversità, che si ostinano a rifiutare di seminare semi OGM, che si impegnano a fare qualità a prezzi che hanno il “sapore dell’equità” e quindi, sono produttori che rappresentano un impor-tante patrimonio materiale ed immateriale che, grazie a noi tutti, oggi esiste nel Paese.

Il codice etico di Campagna Amica per una produzione sostenibile ed un consumo consapevoleIL SAPORE DELL’EQUITÀ

LETTO PER VOIdi Stefano Masini di Toni de Amicis

FILIERA COLTA

N° III _ MARZO 2011

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