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Calcolo_Numerico

Date post: 04-Jun-2018
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  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

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    CALCOLO NUMERICOLaurea Specialistica Ingegneria Elettronica, Gestionale, Informatica

    Prof. M.L. Lo Cascio

    (A.A. 2006-2007)

    Lezione del 15.01.2007

    Argomenti

    Il calcolo numerico

    Il sistema dei numeri macchina

    Errore di arrotondamento

    Errore assoluto, errore relativo

    Esempi sugli effetti della propagazione dellerrore

    Stabilita di un algoritmo

    1

    Cose il CALCOLO NUMERICO ?

    IlCalcolooAnalisi Numerica e larea della matematica che

    - crea, analizza i metodi per fornire una soluzione nume-

    rica dei problemi della matematica continua

    - studia gli algoritmi, implementamentabili su un calcola-tore, dedotti dai metodi stessi.

    2

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

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    Problemi della matematica continua(Punto di partenza): Problemi

    matematici in cui sono coinvolte variabili appartenenti a domini del

    campo reale R o complesso C (coppie di numeri reali).

    Sono i problemi, costruiti dalle scienze applicate, quali lingegneria o

    la medicina, formalizzati attraverso modelli matematici nel continuo -

    per esempio, integrali, equazioni differenziali, sistemi lineari.

    Soluzione numerica (Punto di arrivo): e sempre costituita da un in-

    sieme discreto di numeri, che rappresenta la soluzione del problema

    ottenuta mediante luso di un calcolatore sul quale si e implementato

    lalgoritmo.

    3

    Schema di procedura

    problema matematico nel continuo

    scelta del metodo/algoritmo numerico nel discreto.La scelta e un arte!!

    implementazione dellalgoritmo in un linguaggio di programmazione

    verifica del programma su problemi test

    esecuzione del programma sul problema posto

    analisi dei risultati !!!

    La soluzione numerica e accettabile solo se si sa stimare lattendibilitadei risultati

    perche nei vari passaggi si introducono inevitabilmente degli errori

    4

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

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    Quali errori?

    Errori di arrotondamento: dovuti essenzialmente al fatto che un in un

    calcolatore si possono rappresentare solo numeri di lungheza finita

    Errori di discretizzazione o troncamento: legati alla trasformazione di

    un problema nel continuo in un problema nel discreto

    5

    Il sistema di numeri macchina

    Linsieme F dei numeri disponibile su un calcolatore e detto sistema

    di numeri macchina

    F e un sottoinsieme di R discreto

    F contiene numeri costituiti da un numero finito di cifre [M, m] {0} [m, M], m > 0, M > 0 dipendenti dal tipo di calcolatore e/o dilinguaggio usato.

    Analisi MatematicaGeometria, Agebra

    R: Numeri reali

    insieme infinitonumeri di lunghezza infinita

    Analisi Numerica

    F: Numeri macchina

    insieme finitonumeri di lunghezza finita

    6

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

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    Errori di arrotondamento

    Esempi

    3.1415926535897932385 e 13711.704699910719625109

    x R x F10 x F15 3.141592654 3.14159265358979137 11.70469991 11.7046999107196

    Definizione

    x R valore esatto, x valore approssimato

    Errore assoluto e(x) =x x

    Errore relativo er(x) =x x

    x(x= 0)

    7

    Tabella degli errori sui valori ,

    137

    F10 F15v R e(v) er(v) e(v) er(v)

    -.41e-9 -.13e-9 .32e-14 .10e-14

    137 .72e-9 .61e-10 .25e-13 .21e-14

    Lerrore assoluto misura il numero di cifre decimali esatte

    Lerrore relativo misura il numero di cifre significative esatte

    x e il valore di x arrotondato sulla r-sima cifra decimale e sulla t-simacifra significativa se r e t sono il massimo intero positivo per cui

    |e(x)

    | 0.5

    10r ,

    |er(x)

    | 0.5

    10t+1

    8

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

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    Osservazione

    - Lerrore assoluto si considera (spesso) dotato di segno:

    errore assoluto positivo x approssimazione per difetto

    errore assoluto negativo x approssimazione per eccesso

    - Generalmente, non essendo disponibile x, si valutera lerrore relativo

    con x, disponibile, al posto di x.

    er(x) =x x

    x (x= 0)

    9

    Quando si introducono gli errori di arrotondamento?

    - sui dati di inputquando / F.

    Esempio: (0.1)10= (0.0001100)2,

    100k=1

    0.1 = 9.99999999999998= 10 (Matlab).

    - su ogni risultato che eccede la rappresentabilita di memoria

    Esempio: x= e15 = 3269017.372472110639301855....

    Matlab fornisce: x= 3269017.372472111

    Larrotondamento sui numeri e la prima fonte di errore.

    10

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

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    Errori di arrotondamento: alcuni danni

    Esempio 1 - Luguaglianza fra numeri reali

    q1(x) = (x 1)7 q2(x) =x

    7 7x6 + 21x5 35x4 + 35x321x2 + 7x 1

    Per lalgebra q1(x) e q2(x) sono identichex.

    Tabuliamo q1 e q2 per x

    [0.9998, 1.0002] con MATLAB.

    11

    0.9998 0.9999 1 1.0001 1.00021.5

    1

    0.5

    0

    0.5

    1

    1.5x 10

    26

    0.9998 0.9999 1 1.0001 1.00021.5

    1

    0.5

    0

    0.5

    1

    1.5x 10

    14

    : q1 : q2

    I valori assunti da q1 e q2 non solo non coincidono, ma hanno ordine

    di grandezza sensibilmente differente:

    Luguaglianza fra numeri reali puo non avere significato!

    12

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

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    Esempio 2 - La cancellazione numerica

    Consideriamo lequazione di secondo grado

    q(x) =ax2 + bx + c= 0

    e la formula classica che fornisce le soluzioni

    x1=b+

    2a x2=b

    2a

    =b2 4ac

    13

    a= 1, b=124.81, c= 1.3432;

    Soluzionex1= 124.79923711369504356, x2 = 0.010762886304956441142

    n. cifre x1 x2 er(x1) er(x2)

    7 124.7992 .01075000 .30e-6 .12e-2

    12 124.799237114 .0107628865000 -.24e-11 -.18e-7

    15 124.799237113695 .107628863050000e-1 .35e-15 -.40e-11

    Le soluzioni dellequazione di secondo grado fornite dalla formula classica non siottengono con la stessa accuratezza

    Perche ?b,

    esatti nella precisione fissata

    |b| nel calcolo di x2 si sottraggono numeri molto vicini si perdono cifresignificative, ovvero viene amplificato lerrore relativo. (Cancellazione numerica)

    14

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

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    Bisogna evitare la sottrazione.

    Ricordando che x1x2 = c/a un altro algoritmo di calcolo e il seguente

    x1=b + sign(b)

    2ax2=

    c

    a x1

    La radice di massimo modulo resta inalterata e per la radice x2 si

    ottiene

    n. cifre x2 er(x1)

    7 .01076289 -.34e-6

    12 .0107628863049 .52e-11

    15 .0107628863049564 .38e-14

    15

    Stabilita e condizionamento

    Al problema della propagazione degli errori di arrotondamento sono

    associati il concetto di

    stabilita di un algoritmo

    condizionamento di un problema

    Un algoritmo si dice (numericamente) stabile se loutput subisce solo

    piccole variazioni quando i dati di input subiscono piccole variazioni;

    si dira instabilese non verifica tale condizione.

    16

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

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    Stabilita di un algoritmo: esempio

    Modello matematico: In= 1e

    1

    0

    xnex dx

    Integrando per parti si ottiene

    In= 1e

    e

    10

    nxn1ex dx

    = 1 nIn1

    Algoritmo di calcolo

    I0= 1

    1e

    In= 1 nIn1, n1 (legge ricorsiva)

    17

    Osservazioni

    - xnex >0 per x(0, 1]In>0n finito

    - xn < xn1 per x(0, 1]In< In1

    ovvero{In} e unasuccessione monotona decrescente di valori positivi.

    Applichiamo la ricorrenza: In= 1 nIn1, n1

    I00.63212055882856 =I0 numero macchinaI1= 1 I01 I0 = 0.36787944117144 =I1I2= 1

    2I1

    1

    2I1= 0.36787944117144 =I2

    ...............

    18

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

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    n In0 0.632120558828561 0.367879441171442 0.264241117657123 0.20727664702865

    9 0.09161229299417

    16 0.0554593017295717 0.0571918705973118 -0.02945367075154

    qualcosa non va!negativo? impossibile !!!

    E proseguendo si ha

    I19=1.559619744279I20=30.192394885584I21=635.040292597259

    19

    Tutta colpa della propagazione dellerrore iniziale!

    Algoritmo applicato

    In= 1 nIn1 valore iniziale I0, numero di macchina

    Algoritmo esatto

    In= 1 nIn1 valore iniziale I0 R

    Ad ogni passo si commette un errore

    en=In In= 1 nIn1 (1 nIn1) =nen1, n1

    e1

    =

    e0

    , e2

    =

    2e1

    = 2e0

    , e3

    =

    3e2

    =

    2

    3e0

    20

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

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    per induzioneen =(1)nn!

    e0

    Coeff. di amplificazioneIl valore di innesco, I0, e arrotondato sulla 14a cifra decimale

    |e0| 12 1014, ma lerrore iniziale cresce in modo proporzionale

    al fattoriale e diventa dominante rispetto ai valori esatti In.

    |e20| 20! 12 1014 0.12e5

    L algoritmo non e stabile!

    21

    Un nuovo algoritmo

    - la In= 1 nIn1 puo essere letta anche

    In1= 1n(1 In) (ricorsione allindietro)

    - poiche In

    0, per n sufficientemente grande si puo assumere

    In1In In1 nIn In 1n+1.

    Da I35= 0.02777777777778 applicando la ricorsione allindietro si haI20= 0.04554488407582, che e il valore esatto nella precisione usata.

    Verificate che in questo caso lerrore inizialee35viene progressivamente

    abbattuto e pertanto

    L algoritmo e stabile!

    22

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

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    CALCOLO NUMERICOLaurea Specialistica Ingegneria Elettronica, Gestionale, Informatica

    Prof. M.L. Lo Cascio

    (A.A. 2006-2007)

    Lezione del 15.01.2007

    Argomenti

    Condizionamento di un problema

    Valutazione di una funzione

    Errore di toncamento o discretizzazione

    Formule ricorsiveIl metodo del punto unito

    Teorema di esistenza del punto unito

    Esempi

    1

    Condizionamento di un problema

    In alcuni casi gli effetti devastanti della propagazione dellerrore di

    arrotondamento hanno unorigine sotto certi aspetti piu grave, perche

    dipendono dal problema stesso.

    Rappresentazione schematica di un problema

    ID P ODID: dati di input, per esempio la matrice e i termini noti di un sistema

    lineare

    OD: valori di output, per esempio la soluzione del sistema

    Quanto e sensibile loutput in presenza di perturbazioni sullinput, in-

    dipendentemente da come si eseguono i calcoli?

    Un problema si dice ben condizionato se la soluzione subisce solo pic-

    cole variazioni quando i parametri da cui essa dipende subiscono piccole

    variazioni; si dira mal condizionato se non verifica tale condizione.

    2

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

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    Esempio 1 - Zeri di un polinomio

    p(x) =x3 + a1x2 + a2x + a3

    a1 a2 a3 1 2 3

    -9.5 20.0 12.5 -0.5 5.0 5.0

    -9.498 20.001 12.5 -0.5 4.999+0.099995i 4.999-0.099995i

    Errore percentuale sui dati (in modulo):

    er(a1) = 0.02%, er(a2) = 0.005%, er(a3) = 0

    Errore sulla soluzione: non valutabile:

    cambia lo spazio cui appartengono gli zeri di p

    3

    Esempio 2: sistemi lineari

    Si considerino i sistemi Ax= b con

    I. A= 5 70.7 1 , b= 121.7 , x= 11

    II. A=

    5 70.7 1.02

    , b=

    12.02

    1.7

    , x=

    2.720.2

    III. A=

    5 70.7 1

    , b=

    121.69

    , x=

    1.70.5

    4

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    14/264

    Errori sui dati e sulle soluzioni

    Considerano i Casi II e III come perturbazioni del Caso I.

    Caso Errore sui dati Errore sulla soluzione

    II. er(a22) = 2% er(x1) = 172%

    er(b1) = 0.2% er(x2) = 120%

    III. er(b2) = 0.6% er(x1) = 70%

    er(x2) = 50%

    Gli errori sui risultati non sono proprio comparabili con le perturbazioni

    introdotte sui dati!

    5

    Esempio 3 - Valutazione di una funzione in un punto

    p(x) = 19x5 135x4 + 76x3 540x2 + 57x 405 = 0Zero di p (Valore vero) Valore approssimato

    = 135/197.105263157894736842 = 7.10526

    Corrispondenti valori di p

    p() = 0 p() =0.1652204

    Quale la relazione fra lerrore relativo sui dati (variabile indipendente)

    e lerrore relativo sui risultati (valori della funzione)?

    6

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

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    Indice di condizionamento nel calcolo di una y =f(x)

    Sia xR, valore esatto; x , valore approssimato

    Sviluppo in serie di Taylor:

    y =y y= f(x) f(x) =f(x)(x x) + ......

    Errore relativo:

    yy

    f(x)f(x)

    |x|=

    f(x)x

    f(x)

    xx

    Indice di condizionamento del problema: CP := f(x)xf(x)

    7

    Osservazioni

    - Nella pratica si sostituisce il valore esatto x (in genere non disponibile)

    con il valore approssimato xCP :=

    f(x)xf(x)

    - CP e il fattore di amplificazione dellerrore relativo sui dati: maggiore

    e Cp piu il problema e mal-condizionato

    - Il calcolo di una funzione in uno zero e un problema mal-condizionato

    - Lindice di condizionamento cresce al crescere della derivata

    - Se lerrore relativonon e definito, si utilizza lerrore assoluto

    Esempio Nel caso del polinomio: p(x)5.23e + 004,

    Cp() =p()0.37e06

    8

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    16/264

    ... concludendo

    instabilita , mal-condizionamento: piccole variazioni percentuali sui

    dati producono variazioni molto maggiori sui risultati

    Linstabilita di un algoritmo e dovuta al tipo di operazioni che si fanno si puo ovviare cambiando algoritmo

    Nel mal-condizionamento di un problema lattenzione e focalizzata su

    l istante iniziale e l istante finale, nel senso che il fenomeno e

    intrinseco al problema e non dipende dalle operazione che si eseguono

    per risolverlo- uno stesso problema puo essere mal-condizionato su alcuni dati

    e ben-condizionato su altri- ogni algoritmo applicato ad un problema mal-condizionato risulta

    instabile

    9

    Lerrore di troncamento o discretizzazione

    Esempio 1: le successioni

    an, an= 1 +1

    2+ +1

    n log(n)

    Soluzione matematica: limn an= =0.57721566490152

    (costante di Eulero)

    Soluzione numerica: aN, N finito

    Errore di troncamento: EN = aN.

    Per N= 1000: a1000 = 0.57771558156821, E1000 0.5e 3.

    10

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    17/264

    Esempio 2: le serie

    Problema xy+ y+ xy = 0, y(0) = 1

    Soluzione matematica: J0(x) = k=0

    (1)k x2k

    22k(k!)2, x0

    (funzione di Bessel)

    Soluzione numerica: SN(x) =N

    k=0

    ckx2k P2N, N finito

    Errore di troncamento o discretizzazione:

    |E(x)

    |=

    |J0(x)

    SN(x)

    | x2(N+1)

    22(N+1)

    ((N+1)!)2

    x= 0.5, N = 5 |J0(0.5) SN(0.5)| 0.11e 12.

    11

    Errore di troncamento o discretizzazione:

    -E presente ogni volta che la soluzione del problema matematico

    richiede un numero infinito di operazioni e si costruisce una soluzione

    numerica con un numero finito di operazioni.

    -E un errore indipendente dallerrore di arrotondamento.

    - Nella pratica lerrore di discretizzazione e , in generale, piu rilevante

    dellerrore di arrotondamento.

    12

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    18/264

    Le formule ricorsive

    Una formula ricorsiva e una formula che calcola lelemento ak di una

    sequenza in funzione di m

    1 elementi precedenti.

    m= 1 ak =g(ak1), k1 f. r. ad un passo

    m >1 ak =g(ak1, ak2, , akm), km f . r . a m passi

    La sequenza e univocamente definita

    dal valore dinnesco o valore iniziale a0

    dai valore dinnesco a0, a1,

    , am

    1

    Esempio In= 1 nIn1 (v. Lezione precedente - stabilita )

    13

    Esempio 1. Il fattoriale: fn =n! =n

    j=1

    j.

    Formula ricorsiva: fk =kfk1 k = 1, 2 , n, f 0 = 1

    Per n grande fk /F.

    32 bits ( 6-7 cifre decimali significative) max fn= 13!

    64 bits (15-16 cifre decimali significative) max fn= 21!.

    Per valori di n maggiori si perdono cifre significative e solo lordine di

    grandezza risuta corretto.

    Per esempio con Matlab (64 bits): e(22!) = 32000, e(30!) 0.6e17;e(22!)0.28e 15, e(22!)0.22e 15.

    14

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    19/264

    Esempio 2. Algoritmo di corner cutting Dati: N punti P(0)

    j R2

    Formula ricorsiva:

    P

    (k+1)

    2j =

    1

    4P

    (k)

    j +

    3

    4P

    (k)

    j+1 P

    (k+1)

    2j1 = 3

    4P

    (k)

    j +

    1

    4P

    (k)

    j+1

    spezzata al passo 0

    spezzata al passo 1

    spezzata al passo 0

    spezzata al passo 1

    spezzata al passo 2

    15

    Esempio 3. Algoritmo di di Horner Si vuole calcolare

    p(z) =n

    k=0

    akznk =a0zn + a1zn1 + + an1z+ an.

    in un fissato punto z =t.

    Algoritmo basato sullespressione di p

    z

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

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    Algoritmo di Horner

    b0=a0 bk =ak+ t bk1, k = 1, 2, . . . , n

    fornisce p(t) =bn.

    Costo computazionale: n prodotti.

    Algoritmo di Horner generalizzato: si itera la stessa legge ricorsiva:

    b(j)0 =b

    (j1)0 b

    (j)k =b

    (j1)k + t b

    (j)k1, k= 1, 2, . . . , n j, j = 1, 2, ...n j,

    b(0)k =bk, k= 0, 1, . . . , n

    b(j)nj = pj

    (t)j!

    ,j = 0, 1, , n 1.

    17

    Esempio 4.

    yn= [(2n)!!]2

    [(2n 1)!!]2(2n + 1)/4 (n )

    (molto lentamente!) Con il calcolo esplicito dei fattoriali e poi del

    quoziente si va in overflaw ( per n= 151 con Matlab).

    Formula ricorsiva: posto yn= yn2n + 1

    , yn= [(2n)!!]2[(2n 1)!!]2

    yn= 2n2n 1

    2 yn1, n2, y1 = 4.non ci sono problemi di overflaw.

    18

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    21/264

    Le formule ricorsive sono una tecnica di programmazione elegante che

    consente di

    implementare codici di calcolo molto semplici

    ridurre i costi computazionali

    proseguire nei calcoli, in casi in cui si avrebbero fenomeni di overflaw

    (underflaw)

    MA...

    bisogna sapere quando fermare il procedimento ricorsivo

    se non funziona correttamente si hanno risultati privi di significato

    (si veda lesempio sulla stabilita e del fattoriale)

    19

    I metodi iterativi

    Caratteristica comune

    cercano la soluzione numerica del problema calcolando successive ap-

    prossimazioni a partire da una approssimazione iniziale.

    Ad ogni passo del metodo iterativo si vuole ottenere una stima della

    soluzione piu accurata di quella calcolata nel passo precedente.

    Molti metodi iterativi si basano su formule ricorsive: la conoscenza

    delle proprieta e il controllo della ricorsione diventano un problema

    cruciale.

    20

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    22/264

    il metodo del punto unito in R1

    Formula ricorsiva ad 1 passo:

    xk+1=(xk), k0, x0 dato: RRLa f. r. rappresenta una trasformazione della retta in se.

    Si dice punto unito o punto fisso di ogni R t.c.

    = ()

    Il metodo iterativo (basato sulla f.r.) viene detto metodo del puntofisso con funzione di iterazione .

    21

    Non sempre esiste un punto unito (x) =x2 + 1

    La curva y =x2 +1non ha punti di intersezione con la bisettricey =x:

    la trasformazione x= x2 + 1 non ha punti fissi in R.

    y=(x)=x2+1

    y=x

    x

    y

    22

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    23/264

    Teorema di esistenza del punto fisso

    Teorema 1 Se la successionexk+1=(xk), k0, x0 dato, convergead e la funzione e continua in , allora e punto unito di .

    Dim. passando al limite su ambo i membri della f.r.

    = limk

    xk+1= limk

    (xk) =()

    per la convergenza per la continuita

    In pratica: Se si applica il metodo e si verifica la convergenza i valoriottenuti sono approssimazioni di un punto fisso di .

    23

    Se ammette un punto unito,

    xk =(xk1)

    converge?

    Non e detto!!

    Esempio. 1(x) =ex22 ha un punto fisso in [1, 2]. Infatti

    x= 1(x)g(x) =x 1(x) = 0

    (un punto fisso di 1(x) e uno zero di g)g(1) = 1 e1 >0, g(2) = 2 e2

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    24/264

    Se si assume x0= 1 si ottengono i valori xk:

    k xk k xk1 0.36787944117144 7 0.13793482701375

    2 0.15494815269479 8 0.13793482562036

    3 0.13862385819704 9 0.13793482556734

    4 0.13796111264843 10 0.13793482556532

    5 0.13793582594112 11 0.13793482556525

    6 0.13793486363172 12 0.13793482556524

    quindi la successione converge. A cosa converge?

    La convergenza del metodo del punto unito dipende dalla funzione di

    iterazione, ma anche dalla scelta dellapprossimazione iniziale.

    25

    Teorema 2 Sia t. c.

    i1 C1[a, b]

    i2 (x)[a, b], x[a, b]

    i3 |(x)| , 0< 1

    26

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    25/264

    CALCOLO NUMERICOLaurea Specialistica Ingegneria Elettronica, Gestionale, Informatica

    Prof. M.L. Lo Cascio

    (A.A. 2006-2007)

    Lezione del 19.01.2007

    Argomenti

    Teorema del punto unito

    Criteri darresto

    Esempi

    Ordine di convergenza

    Esercizi

    Zeri di equazioni: introduzione

    1

    Il metodo del punto unito in R1

    Il problema: Considerato il metodo iterativo

    xk+1=(xk), k 0, x0 dato( metodo del punto fisso con funzione di iterazione )

    sotto quali ipotesi e possibile assicurare che

    - esiste almeno un punto unito (punto fisso) R t.c.

    = ()

    - il metodo iterativo converge ad ?

    2

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    26/264

    Teorema 2 Sia t. c.

    i1 C1[a, b]

    i2 (x) [a, b], x [a, b]

    i3 |(x)| , 0< 1

    3

    Dim.

    t1 (x) [a, b] (per i2) (a) a, (b) b.Se (a) =a o (b) =b il teor. e dimostarto. Altrimenti

    (a) a >0

    (b) b

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    27/264

    t3 Segue immediatamente per induzione da i2.

    t4 Per il Teorema di Lagrange

    xk

    = (xk1

    )

    () =(

    k) xk1 (*)

    con k nellintervallo di estremi xk e , per t3, k [a, b].Posto ej =xj , la (*) si scrive

    ek =(k)ek1

    |ek| |ek1| e, per induzione|ek| k|e0|.

    Essendo

    (0, 1),

    lim

    k |ek

    | |e0

    | lim

    kk = 0

    e per il Teorema del confronto limk

    |ek| = 0 .

    5

    t5 Osserviamo poi che

    |xk+1 xk| = |(xk) (xk1)| |xk xk1| e, per induzione

    |xk+1 xk| k|x1 x0|

    |xk | |xk xk+1| + |xk+1 | |xk+1 xk| + |xk |

    (1 )|xk | |xk+1 xk| k|x1 x0| .

    6

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    28/264

    Alcune conseguenze pratiche della dimostrazione

    |ek| k|e0| k(b a)consente di stimare il numero di iterate sufficienti ad assicurare una

    prefissata accuratezza :

    |ek| k

    (b a) da cui k log

    (b

    a)

    log

    (1 )|xk | |xk+1 xk| |xk xk1| da cui

    |xk | 1|xk xk1|suggerisce di fermare il calcolo delle iterate controllando|xk xk1|:|xk xk1| , |xk | 1.

    ek =(k)ek1 implica che se(x) >0, x [a, b] xk e monotona(x)

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    29/264

    Esempio. 1(x) =

    log x + 2, x 1.

    1(x) = 1

    2x

    log x+2>0, x 1 1 crescente (>0) , per x 1.

    1(1) 1(x) 1(2), calcolando

    1(x) [1.42, 1.65] [1, 2]

    ammette (almeno) un punto unito [1, 2].

    1(x)= 1

    2x

    log x+2 1

    2

    2 0.35 =

    quindi e unico e il metodo del punto unito converge ad .

    Stima delle iterate: = 0.5e7 (arrotondamento sulla 7a cifra di partedecimale), b a= 1

    k log0.5e7log0.15 8.9

    9

    Esempio. 2(x) = log x + 2

    xha gli stessi punti fissi di 1(x) =

    log x + 2. Infatti

    x= 2(x) =log x + 2

    x x2 = log x + 2 x= 1(x) =

    log x + 2.

    2(x) = log x + 1x2 0, x [1, 2] 2(x) crescente

    |2(x)| max|2(1)|, |2(2)|

    = 1

    NON sono verificate le condizioni del teorema!

    x0= 1, condizioni darresto: |xk xk1| 0.5e 7.

    10

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    30/264

    k |2(xk)| |1(xk)|1 2.00000000000000 1.414213562373102 1.34657359027997 1.531852992385363 1.70622927805222 1.557715670057004 1.48531376629473 1.563080431084675 1.61287540365716 1.564179820079056 1.53639800411291 1.564404554451687 1.58125740330165 1.564450470677778 1.55459847984262 1.564459850997149 1.57032013836520 1.5644617672809110 1.56100622317187 1.5644621587523911 1.5665092117402112 1.5632526725662813 1.5651780035462414 1.5640390755957915 1.5647125857613716 1.5643142249440317 1.5645498161472618 1.5644104776568719 1.5644928849484420 1.56444414663178

    21 1.5644729716301722 1.5644559236992623 1.5644660062849524 1.5644600431665625 1.5644635699126526 1.5644614840995127 1.5644627177051428 1.5644619881175529 1.56446241961521

    11

    0.8 1 1.2 1.4

    y=(log(x)+2)1/2

    y=x

    x0

    x1 x2

    0.8 1 2 2.2

    y=(log(x)+2)/x y=x

    x0

    x1

    x3

    x2

    F. di iterazione 1 F. di iterazione 2

    Il metodo del punto unito con funzione di iterazione 2 converge

    (lecondizioni del teorema sono solo sufficienti!)

    Il numero di iterate richiesto dalle due funzioni di iterazione e

    molto diverso!

    Come misurare della velocita di convergenza delle successioni?

    12

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    31/264

    Ordine di convergenza

    {xk, k 0} convergente ad ha ordine di convergenza p 1 se esisteuna costante C >0, finita tale che

    limk

    |xk+1 |

    |xk

    |p

    =C

    C costante asintotica dellerrore

    Per estensione: il metodo iterativo e di ordine p se la successione che

    genera ha ordine di c. p.

    La definizione implica: |ek+1|=C|ek|p (uguaglianza asintotica)

    p= 1 convergenza lineare - deve essere C

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    32/264

    Esempio Per 1, 2 si ha i(x) = 0, x [1, 2]

    il metodo del punto unito con funzione di iterazione i haconvergenza lineare.

    Costante asintotica: min(|(x)|) C max(|(x)|)

    1: 0.15 C 0.35

    2: 0.42 C

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    33/264

    1. (x) =12

    x

    x [2, 1] 2.5 (x) 1.5 il m. del punto unito non puoconvergere ad 1 perche ad ogni passo si ha

    |ek| = |(xk) (1)| =()|ek1| > |ek1|

    x [0, 1] 0.5 (x) 0.5 il m. del punto unito convergead 2.

    (x) = 0 x = 12, ma (12)= 12 qundi x = 12 non e punto fisso (2)= 0 il metodo ha ordine di convergenza p= 1 e costanteasintotica C 0.5.

    (x) non e a segno costante in [0, 1], non si puo dir nulla a priorisullandamento della successione.

    Stima delle iterate: = 0.5 (da k(b a) )

    k log(0.5e 6)log(0.5)

    20.9

    17

    x0= 0.5

    k x0= 0.5 x0= 1 x0 = 1.51 0.37500000000000 -0.75000000000000 -1.625000002 0.36718750000000 -0.40625000000000 -1.88281250

    3 0.36618041992188 -0.03564453125000 -2.463897714 0.36604615999386 0.23154246807098 -4.017344805 0.36602818437380 0.33896527677529 -9.828202036 0.36602577630891 0.36203390895797 -52.960878647 0.36602545369318 0.36548267886129 -1428.657772358 0.36595254515683 -1021245.594138469 0.3660156399250310 0.3660240956276511 0.36602522852381

    12 0.36602538030395

    18

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    34/264

    Esercizio (Proposto)

    Si considerino, per x [3, 4] le funzioni1(x) =

    4(x1)2 + 3, 2(x) = 1 +

    4+3(x1)2

    x , 3(x) = 1 +

    4

    x3

    1. Verificare che le funzioni date ammetto tutte lo stesso punto unito

    in [3, 4].2. Stabilire per ciascuna delle funzioni se il procedimento iterativo

    xk =i(xk1) converge ad .

    3. Nei casi in cui il procedimento converge si precisino le proprieta

    della successione.

    19

    Equazioni non lineari

    Il problema: determinare le soluzioni o radici, dellequazione non li-

    neare

    f(x) = 0

    cioe quei valori tali che f() = 0 (zeri della funzione ).

    Idea base dei metodi numerici: costruire una successione{xk} tale chelim

    kxk =

    Si assume come approssimazione di il valore xN, per un certo indice

    N, finito, opportunamente individuato.

    Generalmente per costruire

    {xk

    } si usano tecniche ricorsive.

    Una possibilita :xk =(xk1), k 1, x0 dato

    cioe il metodo del punto unito.

    20

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    35/264

    I passi per risolvere numericamente il problema

    I. Separazione delle radici: per gestire la legge che genera la succes-sione{xn} occorre sapere (in maniera piu o meno accurata) la dislo-cazione degli zeri di f

    II. Costruzione della successione{xn}: si tratta di scegliere la leggeper generare la successione in modo da garantire la convergenza a ;

    in pratica si vorrebbe anche una convergenza veloce

    III. Scelta dei criteri darresto: poiche lalgoritmo iterativo e infinito,

    si deve troncarlo, opportunamente.

    21

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    36/264

    CALCOLO NUMERICOLaurea Specialistica Ingegneria Elettronica, Gestionale, Informatica

    Prof. M.L. Lo Cascio

    (A.A. 2006-2007)

    Lezione del 22.01.2007

    Argomenti

    Separazione degli zeri

    Esempi

    Cerchio di inclusione degli zeri di un polinomioMetodo di bisezione

    Radici multiple: definizioni

    1

    Separazione delle radici

    Ipotesi di base: lequazione f(x) = 0 ha una (almeno) soluzione

    separare una radice= determinare un intervallo [a,b] tale che:

    - f C[a, b]

    - [a, b]

    - e lunica radice dellequazione in [a, b]

    2

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    37/264

    Determinare [a, b]

    per via grafica

    a) si individuano gli intervalli in cui il grafico della curva y = f(x)

    attraversa lasse delle x

    b) si pone f(x) = 0 nella forma equivalente f1(x) = f2(x), si indi-

    viduano i punti di intersezione delle curve y =f1(x) e y =f2(x) e di

    conseguenza [a, b].

    per tabulazione della funzione: [a, b] e tale che f(a)f(b)0,x possono esistere radici solo per|x|> 1

    f1(1) =e > f2(1) = 0,

    ma l esponenziale tende allinfinito piu velocemente di ogni potenza

    lequazione non ha radici positive

    4

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    38/264

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    39/264

    Se si vuole restringere lintervallo si puo procedere per tabulazione

    f(1.587).55e 3 > 0 (lo zero e molto prossimo a 1.587) f(/2).12< 0[/2, 34]

    Si osservi che quando si parla di separare gli zeri di f non si richiede

    che lintervallo sia piccolo; tuttavia in molte circostanze e opportuno

    o necessario affinare lintervallo di separazione.

    7

    Separazione delle radici: esempio 3 f(x) = cos x xex = 0

    g(x) = cos x= xex =h(x)

    Analisi preliminare:

    | cos x| 1 eventuali radici si hanno per x tale che|xex| 1

    Per x > 0 h(x) > 0 e crescente; h(x) > 1, x > 1 possono esistereradici positive solo in [0, 1]; se esiste una radice e unica perche g(x) e

    decrescente in [0, 1]

    Per tabulazione:

    f(0) = 1> 0, f(1) =

    2.18< 0

    !

    [0, 1]

    8

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    40/264

    Per x < 0 h(x) < 0 e h(x) 0, x (ex e un infinitesimo diordine superiore alla potenza) esistono infinite radici negative. Leradici devono cadere negli intervalli in cui cos x

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    41/264

    Separazione delle radici: esempio 4

    Si studi il numero e la dislocazione delle radici dellequazione

    f(x) =ex x= 0

    al variare del parametro reale .

    Si tratta di individuare le intersezioni fra la curva y =ex e le rette del

    fascio per lorigine y =x

    Per = 0 lequazione diventa ex = 0 e quindi non ha soluzioni.

    11

    3 2.5 2 1.5 1 0.5 0 0.5 15

    0

    5

    10

    15

    = 5

    = 1 y=ex

    = 0.5

    1 0.5 0 0.5 1 1.5 2 2.5 35

    0

    5

    10

    15

    20

    25

    =4 =2

    =1

    =0.5

    y=ex

    Per 0 esistono 2 radici 0< 1< , < 2

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    42/264

    Chi sono e ?

    e il valore di per cui la retta del fascio e tangente a y =ex e e il

    punto di tangenza. Sono quindi individuati dal sistema

    ex =x uguaglianza delle funzioniex = uguaglianza delle derivate

    da cui si ricava = e, = 1

    Riassumendo

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    43/264

    Equazioni algebriche: esempio 1

    Separare gli zeri reali di p(x) =x3 9.5x2 + 5x + 2.3

    p di grado dispari, a coefficienti reali R (almeno)

    a = max(2.3, 10.5)b= max(1, 16.8), c= 2 max(9.5,

    5, 3

    2.3)

    = 10.5 zeri reali [10.5, 10.5].

    Punti estremali di p: p(x) = 0x1=0.3, x2=6.1

    p(x1)> 0, p(x2)< 0 p(x)< 0, x a, p(x)> 0, xa

    Zeri di p 1[10.5, 0.3], 21[0.3, 6.1], 3[6.1, 10.5]

    15

    Equazioni algebriche: esempio 2

    Stabilire se lequazione p(x) = 31x4 8x3 17x 20 = 0 ammette zerireali.

    p di grado pari zeri reali in numetro pari (0).

    a = max

    20

    31, 1 +

    17

    31

    , b = max

    1,

    1

    31( 8 + 1 7 + 2 0 )

    ,

    c = 2 max 8

    31, 317

    31, 420

    31 = b = 1.45

    x

    yy=p(x)

    16

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    44/264

    Esercizi

    I. Separare le radici delle seguenti equazioni:

    1. f(x) =x(x 1) x 0.5 = 02. f(x) = 1 x cosh x= 0

    II. Data lequazione f(x) =x cos(x + ) = 0, [0, ] individuarei valori di per cui lequazione ammette una radice [0, /2].

    III.Stimare il raggio del cerchio di inclusione degli zeri dei polinomi

    p(x) = 2x3

    +

    23

    5x2

    18

    7p(x) = 256x4 26x3 + 226x 120

    17

    Costruzione della successione: il metodo di bisezione

    Il metodo di bisezione o dicotomico si basa sul Teorema degli zeri.

    Ipotesi di applicabilita :i1 E dato un intervallo, I= [a, b], di separazione della la radice

    di f(x) = 0

    i2 f(a)f(b)< 0.

    i1 f C[a, b] e e lunica radice in [a, b]

    i2

    ha molteplicita dispari.

    18

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    45/264

    Step 1. Calcolare, x= (a + b)/2, (punto medio dellintervallo)

    Step 2. Se f(x)= 0 ( f(x) = 0x= soluzione ), allora

    [a1, b1]=

    [x, b1] se f(a)f(x0)> 0

    [a, x] se f(a)f(x0)< 0

    I passi precedenti si applicano quindi di nuovo allintervallo [a1, b1] e

    poi iterativamente.

    19

    a0

    b1=b

    0

    f(x)

    x

    x1

    a2=a

    1

    x2

    b2

    b1 a1=b a

    2 , b2 a2=

    b1 a12

    =b a

    22 ,

    20

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    46/264

    Il metodo costruisce quindi le successioni

    a0 =a, b0=b {ak} ,{bk} , k >0Proprieta delle successioni

    p1 akak1, bkbk1,kp2 akbk kp3 bk ak =

    b a2k

    {ak} ,{bk} sono monotone, limitate convergono a .

    I valori ak, bk forniscono approssimazioni rispettivamente per difetto eper eccesso della radice .

    21

    Convergenza del metodo di bisezione

    Errore di troncamento: ek =xk

    |ek

    |= xk

    < bk

    ak =

    b a

    2k

    |ek+1|= 12|ek| (asintoticamente)

    Il metodo ha ordine p= 1 e costante asintotica C= 12

    La convergenza e lenta, in quanto ad ogni passo lerrore viene dimez-

    zato, = ad ogni passo si guadagna una cifra binaria

    per guadagnare una cifra decimaleservono 3-4 iterazioni.

    22

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    47/264

    Stima del numero di iterate

    |ek| b

    a

    2k

    |ek| se (C.S.)b a

    2k k log(ba)log()log2

    Condizione darresto bk

    ak < , tolleranza prefissata .

    23

    Esempio f(x) =x3 x 1, [a, b] = [1, 2]

    Stima delle iterate: = 108:

    2k

    108

    k

    26.6

    a26= 1.3247179 5380116<

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    48/264

    Esercizio

    Data lequazione f(x) =x3/2 2 log(x2 + 0.6) = 0I. Separare le radici con un intervallo di ampiezza non superiore a 0.5

    II.Stimare quante iterate sono sufficienti per ottenere unapprossimazione

    alla 10 cifra decimale della radice maggiore con il metodo di bisezioni.

    I. f(x) = 0f1(x) =x3/2 =2 log(x2 + 0.6) =f2(x).f1, f2 entrambe crescenti, f1>0, x >0, f2(0)< 0Landamento tipo puo essere uno dei seguenti

    25

    0 0.5 1 1.5 2 2.5 32

    0

    2

    4

    6

    8

    10

    12

    14

    16

    Caso a:la potenza si mantiene sempre aldi sopra del logaritmo

    0 0.5 1 1.5 2 2.5 32

    1

    0

    1

    2

    3

    4

    5

    6

    Caso b: se la potenza i ncontra il logaritmo in un punto,allora gli due zeri sono necessariamente due

    f1 e sempre sopra f2: non ci sonoradici

    f1 incontra f2 in un punto: allora cisono necessariamente 2 radici

    Pertabulazione si individuano le variazioni di segno:

    f(0) =2log0.5> 0, f(1.5) 0.2< 0, f(3)0.7> 0

    quindi esiste una radice 1[0, 1.5] e una radice 2[1.5, 3]

    26

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    49/264

    Affinamento dellintervallo(ampiezza 0.5)

    - Radice 1: f(0)> 0, f(1)> 0 1[1, 1.5]

    - Radice 2: applichiamo bisezioni (f(1.5)< 0, f(3)>0)

    n ak() bk(+) x f(x)

    0 1.5 3 2.25 -.09

    1 2.25 3 2.625 0.23

    Segue 2[2.25, 2.625] = [a2, b2] e b2 a2= 0.375< 0.5.

    II. Stima del numero di iterateba2k

    121010 klog2log

    2 0.375 1010

    n32.8

    27

    Alcuni richiami

    si diceradicedi f(x) = 0 ( zero di f) ,di molteplicita 1 se esiste

    limx

    f(x)

    (x ) == 0, finito ()

    Se f Cr(), 1 r 1 allora, e zero di molteplicita rper f(r) e

    limx

    f(r)(x)

    (x )r = !

    ( r)!

    Se f C() la condizione (*) equivale a

    f(j)() = 0, j = 0, 1, . . . ,

    1, f()()

    = 0

    e =f()()

    ! .

    28

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

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    CALCOLO NUMERICO

    Laurea Specialistica Ingegneria Elettronica, Gestionale, Informatica

    Prof. M.L. Lo Cascio

    (A.A. 2006-2007)

    Lezione del 23.01.2007

    Agomanti

    Metodo di Newton

    Interpretazione geometrica

    Teoremi di convergenza

    Esempi

    1

    Costruzione della successione: metodo di Newton

    Si basa sullosservazione che, in un intorno I di , la funzione f puo

    essere approssimata con la sua tangente in un punto appartenente ad

    I.

    Equazione della tangente t a f nel punto (x, f(x)):

    t: y f(x) =f(x)(x x)

    Lintersezione di f con lasse delle x ( y = 0) viene approssimata con

    lintersezione di t con lasse delle x:

    x =x f(x)

    f(x)

    2

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    51/264

    Interpretazione geometrica del metodo di Newton

    Prima iterazione:

    Approssimazione iniziale: x0Intersezione di t0 (tangente a f in (x0, f(x0))) con y = 0

    x1 =x0 f(x0)f(x0) nuova approssimazione di

    x

    a b

    f(x)

    x0

    t0

    (x0

    ,f(x0

    )) .

    x1

    3

    Seconda iterazione:

    Approssimazione iniziale: x1Intersezione di t1 (tangente a f in (x1, f(x1))) con y = 0

    x2 =x1 f(x1)f(x1)

    nuova approssimazione di

    x

    a b

    f(x)

    x0

    t0

    (x0,f(x0)) .

    x1

    t1

    .(x

    1,f(x

    1))

    4

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    52/264

    La funzione diterazione del metodo di Newton

    In generale, se f almeno in un intorno di

    x0 assegnato

    xk =xk1 f(xk1)

    f(xk1), k = 1, 2, . . .

    Metodo del punto unito con funzione diterazione: N R(x) =x f(x)f(x)

    f() = 0 =N R() qualunque sia la molteplicita . Infatti:

    se f()= 0 e immediato.

    se ha molteplicita

    N R(x) =x (x ) f(x)

    (x )(x )1

    f(x)

    (da limxf(r)(x)

    (x)r =r, r0 (v. lezione precedente))

    limx

    N R(x) = N R e prolungabile con continuita in con

    =N R().

    5

    Il metodo di Newton: un esempio

    f(x) = 4x3 5x Vogliamo approssimare = 0

    a) x0= 0.5

    0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.52

    1.5

    1

    0.5

    0

    0.5

    1

    1.5

    2

    f(x)

    .

    x

    t0

    a b0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.52

    1.5

    1

    0.5

    0

    0.5

    1

    1.5

    2

    f(x)

    .

    x

    t0

    t1

    a b

    x2k = 0.5 x2k+1=0.5

    6

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    53/264

    b) x0= 0.35

    k xk |xk xk1| f(xk)

    1 -0.09716713881020 0.447e+00 0.482166

    2 0.00150186993989 0.987e-01 0.750934e-02

    3 -0.00000000542025 0.150e-02 0.2710125e-07

    4 0 0.542025e-08 0

    7

    c) x0 = 0.65

    k xk |xk xk1| f(xk)

    1 31.385714286 3.138e+01 1.2351071e+06

    2 20.9326637216 1.046e+01 3.6584134e+04

    3 13.9683918420 6.964e+00 1.0831983e+04

    4 9.33218995276 4.636e+00 3.2042921e+03

    5 6.251368612684 3.081e+00 9.4594733e+02

    6 4.212492657810 2.039e+00 2.7794186e+02

    7 2.87585544490976 1.337e+00 8.0760285+01

    8 2.01895088696529 0.857e+00 2.8235346e+00

    9 1.49921778432550 0.520e+00 5.9828023e+00

    14 1.11803398874990 0.647e-07 6.0e-14

    15 1.11803398874989 0.1e-13 0

    8

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

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    Cosa succede dal punto di vista geometrico

    0.5 0 0.5 1 1.5 210

    5

    0

    5

    10

    15

    20

    25

    t0

    x0

    =0.35

    Lapprosssimazione iniziale e vicina ad un punto estremale: si esce

    dallintorno della radice cercata.

    La successione e convergente e quindi (Teorema 1) converge comunque

    ad uno zero di f

    9

    Metodo di Newton: convergenza

    xk =N R(xk1) =xk1 f(xk1)

    f(xk1), k = 1, 2, . . . ; x0dato

    Teorema di convergenza 1. Sia lunica radice di f(x) = 0 in [a, b],

    di molteplicita 1

    i1 fC2[a, b]

    i2 f(x)= 0,x [a, b], x=.

    t1 un intorno di , I() [a, b] tale che x0 I() il metodo di

    Newton converge.

    t2 Se = 1 allora p 2

    t3

    Se >1 allora p= 1, C= 1 1

    10

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

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  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

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    Sia radice di molteplicita : per x= si puo scrivere

    N R(x) = f(x)(x )

    f(x)(x )2

    (x )1

    f(x)

    2

    e dalla limxf(r)(x)

    (x)r = !

    (r)!,= 0 passando al limite, si ottiene

    limx

    N R(x) = !

    ( 2)!

    ( 1)!

    !

    2=1

    1

    = 0

    N RC0() p = 1, C= 1 1

    (teorema sullordine di convergenza).

    13

    Definizione. Sia f C2[a, b] tale che f(a)f(b) < 0, f(x) = 0, x

    [a, b]. Si dice estremo di Fourier di f quello dei due estremi a, b per il

    quale risulta f()f()> 0.

    a

    b

    a

    b

    a

    b

    a

    b

    I quattro casi possibili di estremo di Fourier

    14

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    57/264

    Teorema di convergenza 2. Sia data lequazione f(x) = 0 avente una

    radice [a, b] e siano verificate le seguenti ipotesi

    i1 fC

    2

    [a, b]i2 f(a)f(b)< 0

    i3 f(x)= 0,x [a, b].

    allora

    t1 e lunico zero di f in [a, b]

    t2 sex0 coincide con con lestremo di Fourier dif, {xk} generata dalmetodo di Newton e monotona e convergente a con ordine p= 2.

    15

    Esempio f(x) = 4x3 5x= 0 (v. prima) Si ha

    f(x) = 24x >0 x >0 e f(x)> 0 x >2

    ogni valore di x >2 e estremo di Fourier per la radice maggiore

    Nel caso x0 = 0.65 si ha x1 31.4 = lestremo di Fourier Il m. diN. converge alla radice maggiore (Teor. di convergenza 2)

    Se si sceglie per esempio x0 [0.4, 0.4] il m. di N. converge a = 0

    (Teor. di convergenza 1)

    NOTA: A priori e generalmenete impossibile sapere quanto x0 deve

    esserevicino alla radice.

    16

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    58/264

    Esempio Si consideri lequazione f(x) = cos x xex = 0 (v. Lezione

    precedente).

    Si vuole approssimare [,/2].

    f(x) = cos x ex(x + 2) non e a segno costante in [, /2].

    Si applica il teor. di convergenza 1.

    x0 = 3/4

    3a iterate: 6 cifre decimali

    4a 14 cifre decimali (si conquistano tutte le cifre con cui si lavora):

    =1.86399519240253

    Verificate che per approssimare la radice positiva si puo appliacare il

    teor. di convergenza 2.

    17

    Esempio p(x) = x3 9.5x2 + 20x+ 12.5 = 0: si vuole verificare il

    comportamento del metodo di Newton quando si approssima la radice

    doppia.

    Il polinomio (v. L02) ha uno zero negativo e uno zero doppio = 5.

    Imponendo unaccuratezza pari a 1010 si ottiene

    n. iterate (N) x0 xN p(xN) p(xN)

    27 8.9 5.00000006170276 2.842e-014 6.787e-00726 4.5 5.00000004576961 0 5.035e-007

    Ordine di convergenza: p= 1, C= 12 (Teorema di convergenza 1)

    E evidente limpossibilita di migliorare laccuratezza raggiunta (mal-

    condizionamento)

    18

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    59/264

    CALCOLO NUMERICOLaurea Specialistica Ingegneria Elettronica, Gestionale, Informatica

    Prof. M.L. Lo Cascio

    (A.A. 2006-2007)

    Lezione del 26.01.2007

    Argomenti

    Condizionamento del calcolo degli zeri di polinomi

    Efficienza computazionale

    Il metodo delel secanti

    Esempi ed esercizi

    1

    Condizionamento del calcolo degli zeri di un polinomio

    p(x) =n

    j=0

    ajxnj = 0, t.c. p() = 0

    Fissato i aiai+ i + ()

    Condizionamneto: determinare il fattore che lega

    er(ai) =i

    aie er() =

    ()

    Dalla formula di Taylor:

    2

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    60/264

    = 0p (a0, , ai+ i, , an, + ())=

    p(a0, , an, ) + p

    ai

    a,

    i + p

    a,

    () + R2

    = 0

    =p()

    p

    ai=

    ai

    nj=0

    ajxnj =xni

    0nii+p()() |()|

    ni

    p()

    |i|

    Da questa relazione sugli errori assoluti si ricava quella sugli errori

    relativi

    ()

    aini1

    p()

    iai

    3

    Alcune osservazioni

    La determinazione di una radice multipla di un polinomio e un

    problema malcondizionato

    In generale se si applica Newton per approssimare una radicemultipla di f, possono sorgere problemi di propagazione degli errori di

    arrotondamento nel calcolo di f(xk)

    f(xk)

    In presenza di radici di molteplicita si puo ristabilire la conver-

    genza quadratica del metodo di Newton assumendo come funzione di

    iterazione

    (x) =x f(x)

    f(x). Nonsi evitano pero i problemi di calcolo

    detti prima.

    4

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    61/264

    Esercizio 1 Lequazione f(x) = log xx

    +x2 5.4 = 0 ha una radice[2, 3].

    I. E possibile approssimare con il metodo di Newton?

    II. In caso affermativo si precisi la scelta dellapprossimazione iniziale

    e lordine di convergenza del metodo.

    Soluzione Conviene vedere se e applicabile il Teorema 2 (funzioni a

    concavita fissa. Si ha f C[2, 3]. Occorre verificare se

    - f e a segno costante- la radice e semplice (f a segno costante)

    5

    Posto f(x) =g(x) + x2 5.4, g(x) =x1/2 log x si ha

    g(x) =x3/2 12x3/2 log xf

    (x) =x

    3/2

    1 1

    2log x + 2x

    g(x) =32x5/2

    1 12 log x

    12x5/2 f(x) =14x5/2 (8 3log x) + 2

    ed infine g(x) =f(x)= 58x7/2 (8 3log x) + 34x7/2 >0 segue che

    f e monotona (quindi assume i valori estremali agli estremi)f(2)1.7, f(3)1.9f(x)> 0, x[2, 3]

    6

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    62/264

    f >0 implica f crescente:f(2)4.2, f(3)6.1f(x)> 0, x[2, 3] la radice e semplice.

    Approssimazione iniziale nellestremo di Fourier:f(2) 0.91, f(3)4.2x0= 3Il metodo di Newton converge con ordine p= 2.

    n xn n xn0 3.00000000000000 3 2.20619119992521

    1 2.30434241770304 4 2.20619053704335

    2 2.20802828937289 5 2.20619053704326

    7

    Esercizio 2 Si consideri lequazione x log(2x + 1) = 1

    I. Quante radici ammette?

    II. A quale radice converge il metodo di Newton se si assume come

    approssimazione iniziale x0 = 0.5?

    Soluzione f e definita in D = (12, +)lim

    x1/2+f(x) = +, f(0) = 1, lim

    x f(x) = + e anche ungrafico sommario delle curve

    f1(x) = log(2x + 1) , f2(x) =1

    xper x >12

    conferma che lequazione ammette due radici una positiva e una ne-

    gativa.

    8

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    63/264

    x0= 0.5 e estremo di Fourier?

    - f(0.5) 0.65< 0 (la radice positiva verifica >0.5)

    - f C(D)- f(x) = log(2x + 1 ) + 2x2x+1, sign f

    (x) = sign x, xD

    - f(x) = 4 x+1(2x+1)2

    >0,x 12 (funzione a concavita fissax)

    x0= 0.5 non e un estremo di Fourier.

    Calcoliamo x1 = 0.5

    f(0.5)

    f1(0.5)

    = 1.047649460

    Ma f(x1).18> 0 x1 e estremo di Fourier per la radice positiva.

    9

    Efficienza computazionale

    Lefficienza di un metodo iterativo tiene conto sia dellordine di con-

    vergenza p che del costo computazionale, cioe della quantita di calcoli

    richiesta ad ogni passo, valutato come numero di valutazioni funzionali

    richieste ad ogni passo, r

    Efficienza: E=p1/r

    Esempio Metodo di bisezione:

    p= 1, r = 1 (valutazione nel punto medio), E= 1

    In generale, per il metodo del punto unito aconvergenza lineare: E= 1

    10

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    64/264

    Schema riassuntivo sul metodo di Newton

    f(x) = 0 [a, b] radice f C2[a, b]

    1. f()= 0 (radice semplice): x0I(), p2, E

    2

    2. f()= 0, f= 0, x[a, b] (radice semplice, concavita fissa):

    x0 = estremo di Fourier, p= 2, C=

    f()

    2f()

    , E=

    2

    3. f(k)() = 0, k = 0, , 1, f()()= 0 (radice di molteplicita ):

    x0I(), p= 1, C= 1 1

    , E= 1,

    11

    Il metodo delle secanti

    Il metodo di Newton richiede 2 valutazioni funzionali.

    E possibile costruire un metodo veloceche richieda solo una valu-

    tazione funzionale?

    Si sostituisce alla derivata prima un rapporto incrementale occorronodue punti

    xk+1=xkf(xk)(xk xk1)

    f(xk) f(xk1), k1, x0, x1 dati

    E una f. ricorsiva a 2 passi non e un metodo del punto unito deltipo visto.

    E un metodo di linearizzazione.

    12

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    65/264

    Interpretazione geometrica del m. delle secanti

    Step 1 s0 retta per i punti (x0, f(x0)) , (x1, f(x1)),

    x2=s0 {y = 0}

    Step 2 s1 retta per i punti (x1, f(x1)) , (x2, f(x2)),

    x3=s1 {y = 0

    }

    1.5 2 2.5 3 3.53

    2

    1

    0

    1

    2

    3

    4

    5

    x0

    x1

    x2

    s0

    s1

    13

    Teorema di convergenza Data f(x) = 0, sia [a, b] una sua radice.Se

    i1 f C2[a, b]

    i2 f(a)f(b)< 0

    i3 f()= 0

    i4 f(x)= 0,x[a, b]

    allora

    t1 la successione generata dal metodo delle secanti e convergente a

    comunque si scelgano x0, x1

    [a, b] tali che f(

    )f(

    )> 0

    14

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    66/264

    Ordine di convergenza Se converge a , radice semplice di f(x) = 0,

    allora il m. delle secanti ha ordine di convergenza

    p=1 +

    5

    2 1.62 con C=

    f()2f()

    1/p

    Dim. Posto ej =xj dalla formula iterativa sottraendo ad ambo imembri

    ek+1=ek1f(xk) ekf(xk1)

    f(xk) f(xk1)Applicando Taylor

    ek1f(xk) ekf(xk1)= ek1

    ekf() + f

    ()2 e

    2k+ R1

    ek ek1f() + f()2 e2k1+ R2= ekek1(ek ek1)f()2 + Rf(xk)f(xk1)= f()ek +R2

    f()ek1+ R3

    = f()(ek ek1)+R

    15

    Sostituendo e trascurando i resti

    ek+1=ekek1

    f()2f()

    (*)

    Dalla definizione di ordine di convergenza:

    ek=C epk1ek1=e

    1/pk C

    1/p sostituendo in (*):

    ek+1=e1+1/p

    k C1/pf

    ()2f()

    Ma deve anche essere ek+1= Cepk e, uguaglaindo membro a membro

    p=1

    p+ 1, C=C1/pf

    ()2f()

    C1p +1 =Cp =

    f()2f()

    p =

    1 +

    5

    2

    .

    Ad ogni passo (escluso il primo) si deve eseguire solo una nuova valu-

    tazione di funzione (r = 1) E=p1.6216

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    67/264

    Esempio f(x) = ex = x, per = 3 (vedi L04). Nella tabella sono

    riportate le approssimazioni fornite dal m. di Newton (x0 = 2) e dal

    m. delle secanti (x0= 2, x1= 1.9).

    k Newton Secanti

    1 1.68351826278341 1.655459273962712 1.54348197207520 1.563650594911693 1.51348862277163 1.521063585702424 1.51213725012625 1.512769802200435 1.51213455166859 1.512142834968896 1.51213455165784 1.512134559420427 1.512134551657948 1.51213455165784

    Costo computazionale totale

    Newton: rtot= 12

    Secanti: rtot= 9

    17

    Esercizi

    I. Stabilire se e possibile applicare il metodo delle secanti in condizioni

    di convergenza per approssimare lo zero di f(x) = 1 x cosh(x), pre-cisando, in caso affermativo, i valori di innesco.

    II. Si consideri lequazione f(x) = (x + 2)log(x) + 1 = 0.

    II.1 Si localizzi la radice dellequazione.

    II.2 Si studi se e possibile approssimare con il metodo di Newton,

    precisando, una volta fissata lapprossimazione iniziale, le proprieta

    della successione.

    II.3 Verificare se il metodo del punto fisso con funzione di iterazione

    (x) = e1/(x+2)

    e convergente a e, in caso affermativo, stimare ilnumero di iterate sufficienti ad approssimare la radice alla 10a cifra

    decimale.

    18

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    68/264

    Note allestensione nel campo complesso

    La ricerca di radici C e un problema prevalentemente associato alcaso delle equazioni algebriche.

    - La separazione degli zeri per tabulazione o per via grafica non e

    applicabile in C

    - Il metodo di bisezioni non e applicabile in C

    - Il m. di Newton/delle secantipuo essere applicato in C emantiene le

    proprieta viste (in particolare la convergenza quadratica/superlineare,

    se la radice e semplice).

    - Nel caso di equazione algebrica, se ak R, k e si assume x0 R /x0, x1 R il m. di Newton/delle secanti non puo convergere a unaradice complessa ma solo ad una radice reale (se esiste).

    19

    Criteri di arresto

    Oltre ai criteri (v. L03) dellerrore assoluto (errore relativo) e del

    numero massimo di iterate, si puo pensare di utilizzare

    |f(xn)|

    basato sul concetto di continuita .

    Ma f(xn) non sempre e significativo

    a b

    f(x)

    x

    xk

    a

    f(x)

    x b

    xk

    f(xn) e grande anche se xn

    e vicino a

    f(xn) e piccolo anche se xn

    e lontano da

    20

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    69/264

    CALCOLO NUMERICOLaurea Specialistica Ingegneria Elettronica, Gestionale, Informatica

    Prof. M.L. Lo Cascio

    (A.A. 2006-2007)

    Lezione del 29.01.2007

    Argomenti

    Norma di vettoreDistanza, Intorno, convergenzaNorme holderiane

    Norma di matriceNorma sub-moltiplicative, compatibile, indotta

    Il metodo del punto unito in Rn

    Convergenza

    1

    Esempio Sistema lineare dato

    A=

    8 1 11 5 1

    1 1 5

    x1x2

    x3

    =

    267

    7

    .

    Soluzione: xv = (3, 1, 1)T.

    Approssimazioni: v1= (2.99976750, 1.00023650, 1.00030050)T

    v2 = (3.00027250, 0.99961650, 0.99955250)T

    Come possiamo stabilire quale delle due approssimazioni e piu vicina

    alla soluzione del sistema?

    Vettore dellerrore:

    e1

    = xv

    v1

    = (0.2325e

    3,

    0.2365e

    3,

    0.3005e

    3)T

    e2 = xv v2 = (0.2725e 3, 0.3835e 3, 0.4475e 3)T

    quale differisce meno dal vettore nullo?

    2

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    70/264

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    71/264

    Le norme holderiane

    Norma holderiane di parametro p o norma p, p 1:

    x = n

    j=1 |xj|p

    1/p

    I casi piu usati:

    p= 1 x =n

    j=1

    |xj| (norma 1)

    p= 2

    x

    =

    n

    j=1 |xj|2 (norma 2 o euclidea)

    p= x = max1jn

    |xj|

    (norma infinito o uniforme)

    5

    Lintorno unitario in norma 1, 2, infinito

    n = 2, e quindi un vettore x = (x1, x2)T R2 e rappresentabile come

    un punto del piano cartesiano.

    Intorno unitario: I1(0, p) = x R2 t.c. xp 1Frontiera dellintorno:

    x R2 t.c. xp = 1

    p= 2 (e il caso della distanza euclidea)

    x2=

    |x1|2 + |x2|2

    = 1 |x1|2 + |x2|2 = 1

    ovvero I1(0,

    2) = cerchio di centro lorigine e raggio 1

    6

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    72/264

    p=

    x= max (|x1|, |x2|)= 1,|xi| 1 x1= 1, x2= 1

    x

    y

    (1,0) (1,0)

    (0,1)

    (0,1)

    I1(0, ) = quadrato con lati agli assi

    7

    p= 1

    x1= |x1| + |x2| = 1,|xi| 1

    x1+ x2= 1, x1+ x2= 1, x1 x2= 1, x1 x2 = 1

    x

    y

    (1,0) (1,0)

    (0,1)

    (0,1)

    I1(0, 1) = quadrato con lati alle bisettrici8

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    73/264

    norma uniforme

    norma 1

    norma 2

    O x

    y

    (0,1)

    (0,1)

    (1,0)(1,0)

    I(x; 1) I(x; 2) I(x; )

    una condizione del tipo: x(k) xv

    e piu restrittiva se si usa la norma 1, e piu debole se si usa la norma

    uniforme.

    9

    Esempio Riprendiamo lesempio dato allinizio: si vuole una approssi-

    mazione di x tale chexv x 0.5e 3. Calcoliamo :

    e11 = 0.2325e 3 + 0.2365e 3 + 0.3005e 3 0.77e 3,

    e12 = (0.2325e 3)2 + (0.2365e 3)2 + (0.3005e 3)2 0.45e 3,

    e1 = max(0.2325e 3, 0.2365e 3, 0.3005e 3) 0.30e 3

    e21 0.11e 2; e22 0.65e 3; e2 0.45e 3

    1 2

    v1 no si si

    v1 no no si

    10

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    74/264

    Norma di matrice

    Si definisce norma di una matrice A Rmn una funzione

    : Rmn

    R+ {

    0

    }1.A = 0 A= 0

    2.A = || A, R

    3.A + B A + B (disuguaglianza triangolare)

    NOTA: La definizione si estende al campo complesso

    Si estendono le definizioni di distanza, intorno e convergenza in modo

    formalmente identico al caso dei vettori.

    11

    Un esempio: la norma di Frobenius A= ((aij)) Rmn

    ||A||F := m

    i=1

    nj=1

    |aij|21/2

    Attenzione: La formula individua una classe di norme.

    Esempio: ||A||F, A R23 =||A||F, A R44

    sono diversi gli spazi su cui sono definite le funzioni|| ||F.

    Quale relazione esiste fra le norme se si eseguono operazioni (di prodotto)

    fra matrici di spazi diversi?

    12

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    75/264

    Norme sub-moltiplicative

    Una norma di matrice si dice sub-moltiplicativa se

    ||A B| | | |A| | | |B||

    quando il prodotto e definito.

    | | | |F e sub-moltiplicativa

    Non tutte le norme sono sub-moltiplicative

    EsempioA = max1i,jn |aij|, A R

    nn

    (e immediato verificare che la funzione definita e una norma)

    Cosideriamo per n= 2

    A= B =

    1 10 1

    A= B

    1 20 1

    A B = 2> A B=1

    13

    Norme compatibili

    Una norma di matrice si dice compatibile rispetto ad una norma di

    vettore se

    norma di matrice

    ||Ax||

    ||A| | | |x||

    , A Rmn, x Rn

    norma di vettore

    Come ottenere norme che siano contemporaneamente sub-moltiplicative

    e compatibili?

    14

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    76/264

    Norme indotte

    Si definisce la norma indotta (da una fissata norma di vettore) di

    matrice

    A = maxx=1

    Ax (norma indotta)

    Si dimostra che questa definizione ha senso ( il max).

    Proprieta delle norme indotte

    Ogni norma indotta e una norma sub-moltiplicativa.

    Ogni norma indotta e compatibile (rispetto alla norma di vettore

    da cui e definita)

    In ogni norma idottaI = 1

    Infatti:I = maxx=1

    Ix = maxx=1

    x = 1

    15

    Norme di matrice dalle norme holderiane

    Norma uno: A1:= max1jn

    n

    i=1

    |aij| (per colonne)

    Norma infinito: A:= max1in

    n

    j=1

    |aij| (per righe)

    Norma 2 o di Hilbert: A2 =

    (AHA)

    (M) eil raggio spettrale= autovalore di modulo massimodella matrice

    M.

    ||A||F non e unanorma indotta(IF =

    n) ma ecompatibilerispetto

    alla norma euclidea di vettore:

    Ax

    2 A

    F x2

    Chiameremo norma canonica ogni norma di matrice che sia sub-

    moltiplicativa e compatibile.

    16

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    77/264

    Esercizio Sia data la matrice, dipendente dal parametro reale

    A=

    3 0

    3 2

    0.5

    0 0.5 1

    Studiare il valore diA al variare di in ognuna delle norme canoniche1, e di Frobenius.

    a)A2F =2 + 1 8 + 4 + 2 ( 0.5)2 + 1 =32 2 + 23.5

    parabola con minimo in = 1/3.

    AF = 32 2 + 23.5 decresce da a 4.813 e poi cresce, pervalori di crescenti, e tende a

    17

    A= AT A1= A= A

    A = max (|| + 3, 5 + | 0.5|, 1 + | 0.5|)

    A

    = max(

    |

    |+ 3, 5 +

    |

    0.5

    |)

    0A = max( + 3, 5 + 0.5) = 5.5 + ||

    0 0.5A = max( + 3, 5 + 0.5)

    3< + 3 3.5, 5< 5.5 5.5 A = 5.5

    >0

    A

    = max( + 3, 5 +

    0.5) = 4.5 +

    18

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    78/264

    Alcune proprieta delle norme

    Ogni norma e una funzione continua dei suoi argomenti.

    Se a, b sono norme introdotte in uno spazio di dimen-

    sione finita allora lenormesonoequivalentinel senso che esistono due

    costanti c1, c2>0 tali che

    c1 a b c2 a

    Assicura che la convergenza e indipendente dalla norma.

    Casi particolari A Rmn

    A2 AF

    nA21

    nA A2

    mA

    1m

    A1 A2

    nA1

    19

    Trasormazioni e punto fisso in Rn

    Trasformazione in Rn:

    x1 = 1(x1, x2, . . . , xn)

    x

    i =

    i(x

    1, x

    2, . . . , x

    n)

    xn = n(x1, x2, . . . , xn)

    Notazione maticiale: x= (xi)T Rn e = (1, , n)

    x= (x)

    Rn si chiama punto unito della trasformazione se

    = ()

    20

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    79/264

    Esempio n= 2x1 =1(x1, x2) =

    2x1 x22

    x2 =2(x1, x2) = 5 log x1

    x

    y

    0

    y=5log x

    x2+y

    22x=0

    21

    Esistono 2 punti uniti:

    1 D1= {[1, 2] [0, 1]}

    2 D2= {[0, 1] [1, 0]}

    21

    Il m. del punto fisso in Rn

    x(k) = (x(k1)), k 1, x(0) dato ()

    x(j) Rn , = (1, , n)

    Teoremi di convergenza

    Teorema 1 Se

    i1 C0(D)i2 lim

    kx(k) =

    allora

    t1 = ()

    Come in R questo teorema ha una validita a posteriori: se si ottiene

    una successione convergente, allora il punto limite e un punto fisso.

    22

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    80/264

    Teorema 2 Sia D un sottoinsieme chiuso e limitato diRn oRn stesso.

    Se e tale che

    i1 C0(D),

    i2

    (D)

    D,

    i3 esiste una costante 0<

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    81/264

    CALCOLO NUMERICOLaurea Specialistica Ingegneria Elettronica, Gestionale, Informatica

    Prof. M.L. Lo Cascio

    (A.A. 2006-2007)

    Lezione del 30.01.2007

    Argomenti

    Metodo del punto unito -Esercizio

    Soluzione di sistemi lineari

    Classificazione dei metodi

    Metodi iterativi - Condizioni di convergenza

    Metodo di Jacobi

    1

    Esercizio Consideriamo la trsformazione = (1, 2)

    x1 = 1(x1, x2) = 0.5

    2(3x2+ 15)

    x2 = 2(x1, x2) = x1+ log x1

    per x D = [3, 4] [2, 3].1. Verificare che ammette un unico punto unito in D.

    2. Stabilire se il metodo del punto unito x(k) = (x(k1)) converge ad

    3. In caso affermativo stimare il numero di iterate che consente di

    ottenere una approssimazione con 7 cifre decimali.

    2

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    82/264

    1. 1, 2 C(D), monotone

    assumo i valori estremali agli estremi degli intervalli [2, 3] e [3, 4] rispet-

    tivamente:

    3.25 x1 = 1(x1, x2) 3.47, 2.03 x2=2(x1, x2) 2.33

    (1(D), 2(D)) D ! D punto unito di .

    2. Proviamo ad utilizzare la C.S. di contrazione. Occorre

    a) Calcolare le derivate parziali di 1, 2

    b) Calcolare le maggioranti del modulo di ogni derivata: i

    xj mijc) Posto M = ((mij)), verificare cheM

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    83/264

    3. Fissiamo x(0) = (3.5, 2.5).

    Si ricava x

    (1)

    = (3.354101966, 2.180083248) x(1) x(0) = (.145898034, .319916752).

    Dalla condizione

    0.33k 0.5e 7 0.67(.145898034, .319916752)si ricava

    k 14.5 se si adotta la norma, k 14.85 se si adotta la norma 1.

    5

    Soluzione numerica dei sistemi lineari

    Dati A= ((aij)) Rnn, b= (bj)T Rn

    determinare la soluzione xv Rn din

    j=1

    aijxj =bi, i= 1, 2, , n (Sistema lineare di ordine n)

    In forma matriciale Ax= b

    Il Teorema di Cramer assicura che il sistema ammette una e una sola

    soluzione il determinante di A e non nullo xv =A1b.

    Supporremo pertanto che sia detA= 0

    6

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    84/264

    I metodi numerici per la soluzione di sistemi lineari si dividono in due

    classi:

    Metodi iterativi Metodi diretti

    Metodi iterativi

    Costruiscono una successione di vettori

    x(k)

    , k 0 t.c.

    limk

    x(k) =xv

    Si assume come soluzione numerica (approssimazione di xv) un ele-

    mento della successione xM

    , M finito.

    La soluzione numerica e affetta da un errore di troncamento

    7

    Metodi diretti

    Si basano sul

    Teorema A Se sul sistema Ax = b si esegue una delle seguenti oper-

    azioni:

    scambio di due righe moltiplicazione (divisione) di una riga per uno scalare non nullo sostituzione di una riga con una combinazione della riga stessa conaltre righe del sistema

    allora

    il nuovo sistema ammette soluzione se e solo se Ax= b ammettesoluzione

    le soluzioni dei due sistemi coincidono (i due sistemi sono equi-

    valenti)

    8

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    85/264

    Idea base dei metodi diretti:

    trasformare Ax=b in un sistema equivalente di cui sia direttamente

    calcolabile la soluzione, applicando le operazioni del Teorema A unnumero finito di volte.

    La matrice dei coefficienti del nuovo sistema avra una struttura parti-

    colare.

    In algebra infinita un metodo diretto fornisce la soluzione esatta

    Nelsistema di numeri macchinaun metodo diretto fornisce unasoluzione

    (numerica) affetta da errori di arrotondamento

    9

    Metodi iterativi per sistemi lineari

    Passo 1. Ax= b x= Cx + q t.c.

    Axv b xv Cxv + q

    Tecnica di base

    A= M+ N (splitting della matrice) t.c. M1

    (M+ N)x= b Mx= Nx + b x= M1N =C

    x + M1b =q

    Passo 2. Generare la successione con il metodo del punto unito

    x(k) =Cx(k1) + q, k= 1, 2, . . .

    x(0) Rn datoC : matrice di iterazione

    10

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    86/264

    Convergenza dei metodi iterativi per sistemi lineari

    Chi e lo jacobiano del sistema?

    i(x) =n

    j=1

    cijxj+ qi ixj

    =cij

    indipendente da x

    La C.S. per la convergenza del m. del punto unito diventa

    Teorema 1 Se in una qualche norma canonica risultaC

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    87/264

    Teorema 2C.N e S. affinche il procedimento iterativox(k) =Cx(k1) +q, k = 1, 2, . . . converga e che sia (C)< 1 e la convergenza e indipen-

    dente dalla scelta dellapprossimazione iniziale

    ((C) = raggio spettrale= autovalore di modulo massimo di C)

    Relazione fra i due teoremi

    B Rnn : Bx= x, x =0 (in una norma compatibile )

    x = || x = Bx B x || B,

    In particolare (B) B,B Rnn quindi C

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    88/264

    Esempio C=

    0.25 0.4 00.34 0.35 0.01

    0 0.4 0.3

    , q=

    10

    2

    Si vuole stimare il numero di iterate sufficienti ad ottenere unappros-

    simazione con una accuratezza = 108.

    Condizione da imporre Ck1 Cq 10

    8

    Innorma e norma di Frobenius e verificata la C.S. di convergenza;si puo usare la norma.

    C

    = max(0.65, 0.7, 0.7) = 0.7,

    q

    = 2

    0.7k

    0.3 2 108 k log0.7 log(0.15 108) k 57

    15

    Costruzione di C: il metodo di Jacobi

    Dalla i-sima riga: ai1x1+ + aiixi+ ainxn = bi

    Se aii = 0, si ricava xi:

    xi = ai1aii

    x1 ai,i1aii

    xi1 ai,i+1aii

    xi+1 ainaii

    xn+ biaii

    Ipotesi: aii = 0, i= 1, 2, , n

    Ax= b x= Cx + q, C= ((cij)), q= (qi) t.c.

    cij =

    0 i= j

    aijaii i =j , qi=

    biaii

    16

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    89/264

    La matrice di iterazione di Jacobi dallo splitting di A

    A= L + D+ U

    A=

    a11 a12 a1na21 a22 a2na31 a32 a33 a3n

    an1 ann

    C=

    D1(L + U), q= D1b

    17

    Condizioni sufficienti di convergenza del metodo di Jacobi

    A diagonalmente dominante per righe :

    |aii| >k=i

    |aik| Ck=i

    |aki| C1

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    90/264

    EsempioSi consideri il sistema

    [A|b] = 1 2 2 01 1 1 1

    2 2 1 1

    La soluzione del sistema e x= (2, 6, 7)T

    [CJ|q] =

    0 2 2 01 0 1 12 2 0 1

    19

    Si assuma x(0) =q = (0, 1, 1)T Prima iterata

    x(1) =

    0 2 21 0 12 2 0

    01

    1

    +

    01

    1

    =

    401

    Seconda iterata

    x(2) =

    0 2 21 0 1

    2 2 0

    40

    1

    +

    01

    1

    =

    26

    7

    Il metodo di Jacobi non solo converge, ma con la scelta fatta per x(0)

    raggiunge la soluzione in un numero finito di iterate.

    20

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    91/264

    In nessuna delle norme canoniche viste (norma 1,...,F) risulta verificata

    CJ

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    92/264

    CALCOLO NUMERICOLaurea Specialistica Ingegneria Elettronica, Gestionale, Informatica

    Prof. M.L. Lo Cascio

    (A.A. 2006-2007)

    Lezione del 02.02.2007

    Argomenti

    Metodo di Gauss-Seidel

    Matrici definite positive e C.S. di convergenza

    Esercizi sui metodi iterativi (Jacobi, Gauss-Seidel)

    Metodi diretti.

    Algoritmi per i metodi di sostituzione

    Il metodo di eliminazioni di Gauss

    Tecnica del pivot

    1

    Il metodo di Gauss SeidelStruttura iterativa del metodo di Jacobi:

    x(k+1)i =

    ai1

    aiix

    (k)1

    ai,i1aii

    x(k)i1

    ai,i+1aii

    x(k)i+1 ainaiix(k)n + bi

    aii, i= 1, 2, , n

    Perche non usare via via le componenti gia aggiornate?

    x(k+1)i =

    ai1

    aiix

    (k+1)1

    ai,i1aii

    x((k+1)i1

    ai,i+1

    aii

    x(k)i+1

    ain

    aii

    x(k)n +

    bi

    aii

    , i= 1, 2,

    , n

    2

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    93/264

    In forma matriciale: A= L + D+ U

    xk+1=D1

    (L)xk+1+ D1

    (U)xk+ D1

    b

    da cui

    xk+1= (D+ L)1Uxk+ (D+ L)1b

    CGS= (D+ L)1U

    Il nuovo metodo e diverso dal metodo di Jacobi enon si puo considerare

    un suo miglioramento.

    3

    Esempio Sistema (v. lezione precedente - m. di Jacobi)

    [A|b] = 1 2 2 01 1 1 1

    2 2 1 1

    Utilizziamo la C.N.e S. (CGS)< 1

    D+ L=

    1 0 01 1 02 2 1

    (D+ L)1 = 1 0 01 1 0

    4 2 1

    CGS=

    1 0 01 1 04 2 1

    0 2 20 0 10 0 0

    =

    0 2 20 2 10

    8 6

    4

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    94/264

    Gli autovalori della matrice di iterazione di Gauss-Seidel sono

    1= 0, 2= 2

    2, 1 = 2 +

    2 (CGS) = 2 +

    2> 1

    Il m. di Jacobi converge

    Il metodo di Gauss Seidel non converge

    5

    Matrici definite positive

    Definizione: A Rnn e definita positiva se:

    1. A= AT (A simmetrica)

    2. xTAx= i,j aijxixj >0, x

    = 0

    Teorema Criterio di Sylvester: A simmetrica e definita positiva Mk >0, k = 1, , n

    Mk = det[aij], i , j = 1, 2, , k minori principali di testa di A:

    Teorema Proprieta degli autovalori: A simmetrica e definita positiva

    i suoi autovalori sono tutti reali e positivi.

    una matrice definita positiva e regolare (invertibile)

    6

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    95/264

    C. S. di convergenza del metodo di Gauss-Seidel

    Teorema 1 Se A e (simmetrica) definita postiva, il metodo di Gauss-

    Seidel converge per ogni scelta di x0

    Teorema 2SeAe diagonalmente dominante(per righee/oper colonne),

    il metodo di Gauss-Seidel converge per ogni scelta di x0

    ovvero:

    le condizioni di diagonale dominanza sono sufficienti per la conver-

    genza sia del m. di Jacobi che del m. di Gauss-Seidel

    7

    Esercizio Sia assegnato il sistema lineare Ax= b dipendente dal para-

    metro reale

    A=

    3 1 01 1 20 2 2

    1. Per quali valori di sussistono le condizioni sufficienti di convergenza

    del metodo iterativo di Gauss-Seidel?2. Per i valori di determinati al punto precedente sono verificate il

    metodo di Jacobi risulta convergente?

    Soluzione 1. A = AT, non diagonalmente dominante (vedi ultima

    riga/colonna).

    Dal criterio di Sylvester:

    M1= 3> 0, M2 = 3(1 ) 1> 0 0 < 4

    3

    8

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    96/264

    Il metodo di Gauss-Seidel converge per < 43

    (C.S.)

    2. Occorre verificare se (CJ

    )< 1

    CJ =

    0 13 0

    11 0 210 1 0

    det(CJ I) = 3 + 73(1)Autovalori: 0,

    7

    3(1 )

    (CJ) = 73(1 )

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    97/264

    Nota C.N.e S. di convergenza al m. di Gauss-Seidel

    (D+ L)1

    U =

    13 0 0

    1

    3(1)1

    1 0

    13(1)

    11

    12

    0 1 0

    0 0 2

    0 0 0

    CGS=

    0 13 0

    0 13(1) 21

    0 13(1

    )

    21

    autovalori 0, 0, 73(1)

    Pertanto linsiemi degli per cui il m. di Gauss-Seidel converge coin-

    cide con linsieme di convergenza del m. di Jacobi.

    11

    I metodi diretti

    Trasformiano, con un numero finito di passi, Ax= b in

    Ax=bsistema equivalente

    A strutturata (triangolare, diagonale, prodotto di matrici triango-lari).

    12

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    98/264

    Soluzione di sistemi triangolari

    Sistemi triangolari superiori: Ux=b

    u11x1 + u12x2 + + u1nxn = b1

    ukkxk + + uknxn = bk

    unnxn = bnAlgoritmo di sostituzione allindietro:

    xn= bnunn

    xk = 1ukk

    bk ni=k+1

    ukixi , k = n 1, n 2, ..., 2, 1

    13

    Sistemi triangolari inferiori: Lx=b

    11x1 = b1

    11

    x1

    +

    +kk

    xk

    = bk

    n1x1 + n2x2 + + nnxn = bnAlgoritmo di sostituzione in avanti:

    x1= b111

    xk = 1kk

    bk

    k1i=1

    kixi

    , k = 2, , n

    14

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    99/264

    Metodo di eliminazione di GaussA= U triangolare superiorePasso ksimo A(k1) A(k)

    u11 u12 unn

    0 u22 u2n0 0

    . . . u3n

    0 . . . 0 0 kk kn0 0 k+1,k k+1,n

    0 0 ... 0 0 n,k n,n

    u11 u12 unn

    0 u22 u2n0 0

    . . . u3n

    0 . . . 0 0 ukk uk,k+1 kn0 0 0

    k+1,k+1

    k+1,n

    0 0 ... 0 0 0

    n,k+1 n,n

    riga i-ma riga i-ma - ikkk

    riga k-ma, i= k + 1, , n

    15

    Ipotesi: kk= 0 ad ogni passo k( kk valore attuale dellelemento della matrice)

    Se kk = 0 si deve fare uno scambio di righe

    (jk = 0, j =k n A non e regolare).Teorema SeMk= 0 k = 1, 2, , n, Mk i minori principali di testadella matriceA Rnn, allora il m. di eliminazioni di Gauss puo essereeseguito senza scambi di righe.

    Teorema Se A e regolare e sempre possibile con scambi di righe su A

    ottenere una matrice che soddisfa le ipotesi precedenti.

    16

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    100/264

    Ridurre la propagazione degli errori: la tecnica del pivot

    Ad ogni passo, simassimizzail denominatore kk (kk elemento attuale

    della matrice)

    Ricerca del pivot al passo k

    si determina lelemento rk t.c. |rk| = maxi=k, ,n

    |ik|

    a) se|rk| det(A) 0 e il sistema non e numericamenterisolubile

    b)|rk| > si scambia la riga k-ma con la riga r-ma

    17

    Il passo ksimo in simboli matricialiA(k) =L(k)A(k1)

    L(k) =

    1 0 0

    0 1 0

    0 . . . 0

    0 1 0 00 k+1,kk,k 1 0

    0 ... 0 0

    0 n,kk,k

    0 1

    Le eliminazioni in simboli matriciali

    U =L(n1) L(2)L(1)A=A(Servono n 1 passi) triangolare inferiore a diagonale unitaria det = 1

    18

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    101/264

    CALCOLO NUMERICOLaurea Specialistica Ingegneria Elettronica, Gestionale, Informatica

    Prof. M.L. Lo Cascio(A.A. 2006-2007)

    Lezione del 05.02.2007

    Argomenti

    Metodi diretti per sistemi lineari

    Fattorizzazione LU

    Fattorizzazione di Choleski

    Sistemi simultanei, calcolo del determinante e dellinversa

    Il condizionamento del problema

    Indice di condizionamento

    Determinante normalizzato

    Esercizi

    1

    Fattorizzazione LU

    Il metodo di eliminazioni di Gauss in simboli matriciali

    U =L(n1) L(2)L(1)A=A

    triangolare inferiore a diagonale unitaria det = 1U triangolare superiore a diagonale ukk= 0

    1 =L

    Teorema Una matrice regolare A ammette una sola fattorizzazione

    A = LU nel prodotto di una matrice triangolare inferiore a diagonale

    unitaria e di una matrice triangolare superiore ( Fattorizzazione diBanachiewicz-Doolittle )

    2

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    102/264

    Teorema

    i1 A= AT definita positiva

    t1 ! L triangolare inferiore t.c.A = L LT (fattorizzazione di Cholesky)

    Dim. Per il teorema precedente A= LU

    Siano: D = diag(u11, , unn), ukk elementi diagonali di U, B t.c.U =D B (B a diagonale unitaria).

    A= LDB, AT =B TDTLT, ma (i1) A= AT, D=DT

    A= LDB =BTDLT L= B T (unicita della fattorizzazione)

    Osserviamo che:

    Mk =

    k1 ujj

    (i2) ujj >0

    j (criterio di Sylvester),

    si puo porre D =

    D

    D.

    A= LDDLT = (LD)(LD)T.

    3

    Il caso delle matrici tridiagonali

    A=

    d1 s1 0 0a2 d2 s2 0

    . . . . . . . . .

    0 0 dn1 sn10 0 an dn

    =

    =

    1 0 0 02 1 0 00 2 1 0... ... . . . . . . ...0 0

    n 1

    u1 v1 0 00 u2 v2 0... ... . . . . . . ...0 0 un1 vn10 0

    0 un

    =LU

    4

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    103/264

    Algoritmo di Thomas

    vi=si i= 1, 2, . . . , n 1

    u1=d1

    i=ai/ui1 i= 2, 3, . . . , n

    ui=di ivi1 i= 2, 3, . . . , n

    Algoritmi di sostituzione

    y1= b1 yi= b

    i

    iy

    i1 i= 2, 3, . . . , n

    xn=yn/un xi= (yi vixi+1)/ui i= n 1, . . . , 1

    5

    Costo computazionale di un algoritmo

    Algoritmi finiti, in particolare nel caso dei m. diretti per la soluzione

    numerica del sistema Ax= b si introduce

    Costo computazionale:

    Cc = numero di moltiplicazioni e divisioni

    Cc dellalgoritmo di sostituzione allindietro

    Ad ogni passo ci sono

    n k moltiplicazioni (n. degli addendi), k = 1, , n 1 divisioneCc =

    n

    k=1(n k+ 1) =n

    k=1 k =(n + 1)

    2

    n= n2

    2

    Verificare che lalgoritmo delle sostituzioni in avanti ha lo stesso Cc

    6

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    104/264

    Costi computazionali

    Eliminazione di Gauss e Fattorizzazione Cc=

    n3

    3 + O(n2

    ).

    Fattorizzzazione di Choleski Cc =n3

    6 + O(n2).

    Sostituzioni (in avanti o allindietro) Cc=n2

    2 + O(n).

    Esercizio: Calcolare il costo computazionale dellalgoritmo di Thomas

    7

    Soluzione di sistemi lineari simultanei

    sistemi lineari simultanei= sistemi aventi stessa matricedei coefficienti

    e diversi vettori termini noti

    Axi = bi i= 1, 2, . . . , r

    Si fattorizza A= LU

    Si risolvono, per ogni vettore bi, i due sistemi triangolari

    Lyi =bii= 1, 2, . . . , r

    Uxi=yi

    Costo computazionale

    Cc= n3

    3 + O(n2)

    1 fattorizzazione+r 2

    n2

    2 + O(n)

    sostituzioni

    Cc n3

    3 + r n2

    8

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

    105/264

    Calcolo del determinante di A

    detA= det(L U) = detL =1

    detU =n

    k=1

    ukk

    Se durante la fattorizzazione sono stati fatti s scambi di righe, allora

    detA= (1)sn

    k=1

    ukk

    Il calcolo del determinante ha il costo computazionale della fattoriz-

    zazione (o delle eliminazioni di Gauss): Cc n3

    3

    9

    Calcolo dellinversa di A

    A e regolare, la matrice inversa A1 e per definizioneA A1 =I I : matrice identita

    I:=

    1 0 00 1 0

    0 0 1

    = [e1 e2 en]

    ei = [0, 0, , 1i

    , 0, , 0]T Vettori della base canonica

    A A1 =I A xi =ei i= 1, 2, , nA1 = [x1 x2 xn]

    Il calcolo dellinversa equivale alla soluzione di n sistemi simultanei

    Cc n3

    3 + n n2 4n

    3

    3

    10

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

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    Perche no il metodo di Cramer

    Il m. di Cramer e un metodo diretto

    xi = DidetA

    , i= 1, 2,...,n

    n + 1 determinanti + n divisioni (trascurabili)

    Cc = (n + 1)n3

    3 n

    4

    3 + O(n3)

    Luso del m. di Cramer equivale a risolveren +1 sistemi (indipendenti)

    11

    Indice di condizionamento di una matrice

    Sistema assegnato: Ax= b, xv soluzione

    Sistema perturbato: Ax= b + b, xv + x soluzione

    A(xv + x) =b + b A x= b x= A1 b

    x A1 bAxv =b b A xv 1xv A

    1

    b

    e infine xxv A A1

    bb

    Indice di condizionamento

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    Proprieta

    cond(A) = A A1 [1, +)

    A A1 AA1 = I = 1 (norma indotta)Se detA 0 (A non invertibile), gli elementi di A1 e quindiA1tendono ad.

    Norma di Hilbert e matrici simmetriche A= AT A1 =

    A1T

    A2=

    (ATA) =

    (A2) =

    2(A) =(A) =max

    A1

    2= (A1)2= 2(A1) =(A1) =

    1min

    min autovalore di modulo minimo: cond2(A) = maxmin

    13

    Determinante normalizzato di una matrice

    DN = detA

    a12 an2ai = (ai1, , ain)T (riga i-ma di A)

    Proprieta

    E invariante rispetto alle moltiplicazioni delle righe di A per costantinon nulle

    DN [1, 1]

    DN = 0 (condizionamento pessimo) detA= 0

    |DN| = 1 (condizionamento ottimo) per esempio quando i vettori aisono ortogonali.

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    a) cond(A) = A A1 in una norma compatibile.

    Norma 1 (Norma)A = 1 + 12+ 13, A1 = 36 + 192 + 180

    cond(A) = 748

    Norma FA2F= 1 + 2/4 + 2/9 + 2/1 6 + 1/25

    A12F = 9 + 1922 + 1802 + 2 362 + 2 302 + 2 1802

    cond(A) = 526.02

    b)DN(A) = det(A)a12a22a32a12 = 1 + 14+ 19, a22 = 14+ 19+ 116 a32 = 19+ 116+ 125DN(A) = 0.13e 2; 1DN = 758.05

    17

    Esercizio 2 Sia assegnata la matrice

    A=

    1 11 2 1

    1 1 2

    , R.

    a)Individuare per quali valori di la matrice ammette la fattorizzazione

    di Cholesky.

    b) Per i valori di diversi da quelli individuati al punto a) la matrice

    ammette sempre una fattorizzazzione?

    c)Per quali valori di A puo essere fattorizzata senza scambi di righe?

    18

  • 8/13/2019 Calcolo_Numerico

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    a) C.N. per applicare Cholesky: A definita positiva. A e simmetrica;

    C.N.e S. di Sylvester:

    M1 = > 0, M2 = 2 1 > 0 > 1/2, M3 = 3 2 > 0 >2/3 A e definita positiva e quindi ammette la fattorizzazione diCholesky >2/3.

    b) A e fattorizzabile, in generale nella forma LU se det(A)= 0 = 2/3.

    c)C.S. per eseguire la fattorizzazzione senza scambi di righe eMk= 0e quindi (v. punto a)) oltre a

    = 2/3 (matrice singolare)

    = 0, = 1/2

    19

    Esercizio 3 Si consideri il sistema Ax= b con

    A=

    1 1 11 1.01 1

    1.01 0.99 1

    , b= b1= (2, 2, 2)T, b= b2= (2.01, 2, 2)T

    la cui soluzione e x1 = (0, 0, 2)T

    e x2 = (2, 1, 5.01)T

    , rispettiva-mente

    a)Si stimi lindice di condizionamento di A utilizzando le informazioni

    disponibili.

    b) Sapendo che A1 =

    200 100 100100 100 0

    301 200 100

    stimare lindice di con-

    dizionamento di A mediante la definizione e confrontare il risultato con

    quello ottenuto al punto a).

    20

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    a) Daxx cond(A)

    bb cond(A)

    x/xb/b

    b= (0.01, 0, 0)T

    , x= (2, 1, 3.01)T

    Norma cond(A) 3.012

    20.01

    cond(A) 301

    b)A= 3.01;A1= 601 cond(A) = 1809.01La stima ottenuta al punto a) suggerisce che la matrice e mal con-

    dizionata, pur fornendo un valore molto inferiore al valor


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