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CAMERADEIDEPUTATI 684 d iniziativa del deputato MENIA · scontri ma, sotto la minaccia di un...

Date post: 17-Feb-2019
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CAMERA DEI DEPUTATI N. 684 PROPOSTA DI LEGGE diniziativa del deputato MENIA Disposizione per la concessione all’Associazione « Libero Comune di Fiume in esilio » della medaglia d’oro al valor militare alla memoria dei suoi cittadini che in guerra e in pace hanno servito la Patria Presentata il 30 aprile 2008 ONOREVOLI COLLEGHI ! — Si ritiene dove- roso formulare la presente proposta di legge, in quanto l’attualita ` delle norme che detta e ` stata confermata proprio dal tra- scorrere del tempo, rendendo necessario un suo spassionato esame. Fiume, con il nome di Tarsatica, fu antica colonia militare romana dell’epoca di Ottaviano Augusto. Era inclusa nel gigantesco vallo romano che correva per 35 chilometri da Aidussina al mare, pro- prio la ` « presso del Quarnaro che » – come Dante scrisse – « Italia chiude e i suoi termini bagna ». Risorta dopo il Mille con il nome di Flumen Terrae Sancti Viti, passa tra il 1028 e il 1465 dal Patriarcato d’Aquileia al Vescovo di Pola e poi dai Conti di Duino ai signori di Walsee. Alla fine diviene possesso diretto della Casa d’Austria. Nonostante molteplici mutamenti si mantiene comune quasi indipendente con statuti, privilegi e franchigie propri. Vi si parla l’italiano, anzi il dialetto veneto. Il 14 febbraio 1776 Maria Teresa vuole annettere la citta ` all’Ungheria per il tra- mite della Croazia, suscitando fiere pro- teste e agitazioni vivissime. Deve rivedere le sue decisioni e il 23 aprile 1779 firma un rescritto rimasto famoso: « Benigna- mente accordiamo che la commerciale di San Vito (Fiume) col suo distretto, si debba anche per innanzi considerare cor- pus separatum annesso alla sacra corona Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati XVI LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI
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CAMERA DEI DEPUTATI N. 684—

PROPOSTA DI LEGGEd’iniziativa del deputato MENIA

Disposizione per la concessione all’Associazione « LiberoComune di Fiume in esilio » della medaglia d’oro al valormilitare alla memoria dei suoi cittadini che in guerra e in

pace hanno servito la Patria

Presentata il 30 aprile 2008

ONOREVOLI COLLEGHI ! — Si ritiene dove-roso formulare la presente proposta dilegge, in quanto l’attualita delle norme chedetta e stata confermata proprio dal tra-scorrere del tempo, rendendo necessarioun suo spassionato esame.

Fiume, con il nome di Tarsatica, fuantica colonia militare romana dell’epocadi Ottaviano Augusto. Era inclusa nelgigantesco vallo romano che correva per35 chilometri da Aidussina al mare, pro-prio la « presso del Quarnaro che » – comeDante scrisse – « Italia chiude e i suoitermini bagna ».

Risorta dopo il Mille con il nome diFlumen Terrae Sancti Viti, passa tra il1028 e il 1465 dal Patriarcato d’Aquileia al

Vescovo di Pola e poi dai Conti di Duinoai signori di Walsee. Alla fine divienepossesso diretto della Casa d’Austria.

Nonostante molteplici mutamenti simantiene comune quasi indipendente constatuti, privilegi e franchigie propri. Vi siparla l’italiano, anzi il dialetto veneto. Il14 febbraio 1776 Maria Teresa vuoleannettere la citta all’Ungheria per il tra-mite della Croazia, suscitando fiere pro-teste e agitazioni vivissime. Deve rivederele sue decisioni e il 23 aprile 1779 firmaun rescritto rimasto famoso: « Benigna-mente accordiamo che la commerciale diSan Vito (Fiume) col suo distretto, sidebba anche per innanzi considerare cor-pus separatum annesso alla sacra corona

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del regno ungarico, e cosı venga trattatoin tutto e non confuso per alcun riguardocon il distretto di Bucari, appartenente alregno di Croazia (...) ». Con tale rescritto,eccetto il dominio napoleonico dal 1809al 1813 e quello successivo austriaco finoal 1822, ha inizio un periodo ungheresedi grande prosperita, ma nel 1848, men-tre l’Ungheria di Kossuth reclama, insor-gendo contro gli Asburgo, la propriaindipendenza nazionale, i croati fedeliall’Austria occupano Fiume, pretendendodi annetterla. E quella un’occupazioneche dura vent’anni, suscitando la fermaopposizione dei fiumani, ma alla fine leloro proteste vengono accolte. La cittaritorna alla Corona d’Ungheria e riprendeil cammino interrotto del proprio svi-luppo economico e sociale. L’idillio durafin che, violando i diritti fondamentalidell’autonomia cittadina, il progetto dimagiarizzazione non appare evidente.Dalla strenua difesa della propria italia-nita alla nascita dell’irredentismo, con la« Giovine Fiume » nel 1905, il passo ebreve e necessario. Il circolo irredentistae sciolto d’autorita nel 1913.

Allo scoppio della prima guerra mon-diale oltre un centinaio di fiumani accor-rono volontari nelle file delle Forze ar-mate italiane. Molti cadranno combat-tendo valorosamente. Centinaia di cittadinisaranno deportati nei campi di concentra-mento austro-ungheresi.

Il 18 ottobre 1918, il deputato di Fiumeal Parlamento di Budapest, Andrea Ossoi-nack, rivendica il diritto della citta all’au-todecisione e respinge ogni ipotesi di an-nessione alla Croazia. Il 30 ottobre 1918un Consiglio nazionale, presieduto da An-tonio Grossich, chiede l’annessione dellacitta all’Italia. Le truppe croate di stanzaa Fiume, al servizio dell’Impero, occupanogli uffici comunali dichiarando l’apparte-nenza della citta alla Croazia. Il popolodisarmato resiste invocando l’interventoitaliano. Il 4 novembre navi italiane en-trano nel porto, ma i marinai non sbar-cano. Il 17 novembre arrivano finalmentei granatieri di Sardegna e con essi anchetruppe americane, inglesi e francesi. Lacitta viene occupata nel nome dell’Intesa

cui l’Italia, con il Patto di Londra, avevaaderito. In quel Patto a Fiume non sifaceva cenno alcuno e il Presidente ame-ricano Wilson, nelle trattative seguite allavittoria, si ostina a non riconoscere ilmanifesto desiderio della citta, negandoall’Italia il diritto di soddisfarlo.

Tra le truppe alleate presenti a Fiume,quelle francesi assumono un atteggia-mento particolarmente provocatorio a so-stegno delle pretese croate. Si arriva alloscontro aperto e alcuni soldati delle forzecoloniali francesi vengono uccisi dalla follainferocita. Si apre un’inchiesta e alla finesi decide di allontanare da Fiume i gra-natieri, di sciogliere il Consiglio nazionalee di provvedere all’ordine pubblico con lapolizia maltese.

Gabriele d’Annunzio, che seguiva datempo le sorti della citta, rompe ogniindugio e con un’azione improvvisa, il 12settembre 1919, parte da Ronchi per pren-dere possesso della citta. I distaccamentialleati ammainano le loro bandiere. Difronte a una folla enorme si proclamasolennemente l’annessione all’Italia.

Il Governo di Francesco Saverio Nitti sirifiuta di avallare l’atto compiuto, anzi, difronte agli alleati, lo denuncia come arbi-trario e illegale, dispone il blocco dellacitta sperando di poter ottenere la resasenza impiegare la forza. Passeranno mesidi inutili trattative. I fiumani galvanizzatidalla parola del poeta non cedono. A Nittisuccede Giolitti e iniziano intese direttefra l’Italia e il Regno dei Serbo-Croati-Sloveni. D’Annunzio, ad evitare la dolo-rosa rinuncia che si sta profilando, pro-clama l’8 settembre 1920 la « ReggenzaItaliana del Carnaro ».

Con il trattato di Rapallo del 12 no-vembre 1920 l’Italia ritiene di risolvere ilproblema dando vita, a Fiume, ad unoStato libero che la nascente Jugoslaviaaccetta ottenendo in cambio una partevitale del porto.

Il 21 dicembre il generale Caviglia mi-naccia l’uso della forza contro quantioseranno sfidare il blocco. D’Annunziorisponde proclamando lo stato di guerranel territorio della reggenza. La parolapassa alle armi. Cinque giorni durano gli

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scontri ma, sotto la minaccia di un bom-bardamento navale anche contro obiettivicivili, ad evitare una strage, si addiviene,da parte legionaria, all’atto di resa.

D’Annunzio lascia Fiume il 18 gennaio1921.

Dopo alterne vicende si cerca con ognimezzo di dar vita allo Stato libero previstodal Trattato di Rapallo. Gli autonomisti diRiccardo Zanella vincono le elezioni indetteallo scopo il 24 aprile e, nonostante chefiumani annessionisti e legionari interven-gano a bruciare le urne e le schede, il risul-tato ottiene d’esser legittimato dalla magi-stratura. Il 4 ottobre, il generale Amantea,con poteri di Alto Commissario, s’impegnaa garantire l’ordine e a convocare un’As-semblea costituente che elegge RiccardoZanella primo Presidente dello Stato liberodi Fiume. Governa poco. Il 3 marzo 1922una rivolta armata pone fine all’esperi-mento. Passano altri due anni e con essiuna lunga e confusa serie di governi militarie civili, tutti provvisori, per poter arrivarefinalmente alla sospirata annessione. Il fa-scismo in Italia e ormai saldamente al po-tere. Con il Trattato di Roma, tra Mussolinie Pasic, la citta vede esaudito il suo deside-rio. Il 24 marzo dello stesso anno Re Vitto-rio Emanuele III sbarca a Fiume in untripudio di folla.

La sovranita italiana cessera di fatto il3 maggio 1945, quando la citta sarà invasadall’esercito comunista del marescialloTito. In pochi giorni centinaia di fiumaniscompaiono nel nulla; anticipando lafirma del Trattato di Pace, il regime di-spone liberamente della vita e dei beni deicittadini italiani. Arresti e confische sisusseguono ininterrottamente. Dopo il1947 gli italiani avranno solo il dirittod’optare fra l’Italia e la Jugoslavia. Ognidomanda d’opzione sara accettata o re-spinta dal potere comunista, riconoscendoo meno la dichiarazione della lingua d’usopresentata dagli interessati. Gli arbitriisaranno innumerevoli. Il 90 per centodegli abitanti sceglie la via dell’esodo.

Oggi la citta di Fiume (Rijeka), unita aSussak, conta 200.000 abitanti. Fra questicirca 4.000 sono italiani.

Si riporta di seguito l’esodo in cifredalla citta di Fiume:

popolazione residente secondo il cen-simento del 1936: 53.896;

popolazione residente secondo lestime delle autorita di occupazione al 3marzo 1946 (circa): 43.000;

popolazione emigrata tra il 1943 e il1945 (circa): 10.000;

esuli censiti dall’opera nazionale perl’assistenza ai profughi nel 1958: 31.840;

sfuggiti al censimento dell’opera es-sendo emigrati in modo diverso (circa):5.000;

cittadini appartenenti alla comunitadegli italiani di Fiume fino allo smembra-mento della Repubblica federativa di Ju-goslavia e finche era d’obbligo l’iscrizioneal partito comunista – imprecisabile ilnumero dei comunisti italiani che tra il1945 e il 1947 emigrarono dall’Italia aFiume aderendo alla comunita degli ita-liani, imprecisabile il numero di cittadinidel circondario a maggioranza croata chesi stabilirono in citta dichiarandosi fiu-mani – (circa): 2.000;

cittadini dichiaratisi di nazionalitaitaliana nei successivi censimenti della re-pubblica federativa (circa): 2.000;

opzioni per l’Italia definitivamenterespinte dalle autorita jugoslave dopo il1947 – secondo stime degli italiani rimastie non ufficiali – (circa): 2.000;

emigrati in altro modo dopo il 1958,con stima prudenziale e molto approssi-mativa (circa): 1.000.

In base a quanto esposto si puo ragio-nevolmente dedurre quanto segue:

l’esodo definitivo da Fiume coinvolseil 90 per cento circa della popolazioneresidente nel 1939;

solo il 3,8 per cento degli abitanticensiti nel 1939 ritenne di poter aderire alregime comunista del maresciallo Tito. Glialtri rimasero perche furono costretti arimanere.

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L’esodo di massa da Fiume – come delresto per tutte le citta e i paesi dell’Istria,del Quarnero e della Dalmazia – costitui-sce un immenso plebiscito di italianita e diliberta.

Nel nome dell’italianita, della civilta edella liberta, caddero o scomparvero aFiume, dopo il 3 maggio 1945, le seguentipersone:

Achillich Antonio, di Antonio, nato aVeglia; milite appartenente al reggimentoMDT, disperso in Istria dopo l’occupazionetitina.

Adam Angelo, nato a Fiume il 20 aprile1898 da padre operaio delle Ferrovie delloStato e da madre bidella della scuolaelementare di via dei Gelsi. Autodidattastudio la meccanica, divenne ottimo mec-canico e fu assunto al silurificio Whi-tehead. Partecipo a varie manifestazioni diitalianita prima della guerra 1914-1918.Nell’ottobre 1918 fece parte della Guardianazionale e poi durante l’impresa di d’An-nunzio si arruolo volontario nella LegioneFiumana. Antifascista dichiarato, espatrioa Sussak e tenne i contatti col Comitatoantifascista di Parigi, dove poi si trasferı.Dopo l’8 settembre 1943 rientro a Fiumee prese contatto col « Fronte Nazionale »onde raccogliere le varie correnti demo-cratiche della citta per un rinnovamentocivile e sociale del Paese. Con l’occupa-zione tedesca venne arrestato e deportatoa Dachau. Sopravvissuto alla prigioniarientro a Fiume nel luglio 1945 e credettedi poter riprendere la lotta a fianco deilavoratori, cosa non gradita alle autoritatitine, e il 4 dicembre 1945, mentre siaccingeva a partire per Trieste venne ar-restato insieme alla moglie Stefancich Er-nesta. Il giorno successivo venne arrestatapure la figlia Zulema e della famigliaAdam non si seppe piu nulla.

Alı Anna in Loffredo, di Tommaso.Arrestata nel maggio 1945 e deportatasenza piu dare notizie.

Aloi Domenico, deportato dopo il 3maggio 1945, non diede piu notizie.

Amato dottor Giuseppe, CommissarioCapo della Questura di Fiume. Arrestatodagli slavi dopo l’occupazione della cittavenne fucilato al campo di Grobnico il 16

giugno 1945 insieme ad altre 93 persone lamaggior parte appartenenti alla Questura.La notizia della fucilazione venne data allamoglie del dottor Amato da un ufficialedell’OZNA senza precisare la data e lalocalita dell’esecuzione.

Amici Franco, della provincia di Fiume.Arrestato e deportato per ignota destina-zione.

Ancona dottor Guido, segretario dellafondazione della « Fiume SA di Assicura-zioni e Riassicurazioni ». Alla morte delpadre divenne direttore generale. Fu unfunzionario e dirigente efficiente e benvoluto da tutto il personale. La notte del15 novembre 1946, mentre si trovavaospite di una famiglia di conoscenti, venneprelevato da due esponenti dell’OZNA,fatto salire su una autovettura e scom-parve dalla circolazione. Dopo alcunigiorni si venne a sapere che il dottorAncona si trovava nelle carceri di viaRoma. Verso la fine di novembre fu rico-verato nell’ospedale di Sussak in seguito aimaltrattamenti subiti e, per le sofferenzefisiche e morali, decedeva il 4 dicembresuccessivo.

Aquila colonnello, ufficiale dell’Eser-cito, richiamato, prestava servizio a Fiume.Arrestato dall’OZNA nel giugno 1945,venne isolato nell’istituto Branchetta in-sieme ad altri ufficiali fatti prigionieri.Non si ebbero piu sue notizie e sembra siastato fucilato nel mese di ottobre 1945.

Assalanna, arrestato dall’OZNA nelmaggio 1945, non ha piu dato sue notiziealla moglie Marisa.

Bacci dottor Icilio – Senatore del Re-gno – di Eugenio e di Girardelli Isolina,nato a Fiume il 2 luglio 1879. Assolse glistudi liceali presso l’Istituto « Massimod’Azeglio » di Firenze, si laureo in giuri-sprudenza all’universita di Camerino nel1902. Svolse la sua attivita politica sia aFiume, che in Italia, sempre in relazioneall’irredentismo che lo animava e che lospingeva a lottare per la italianita diFiume. Nella sua citta collaboro alla pub-blicazione della rivista « Vita Fiumana » edel settimanale « La Difesa » che, stampatoa Sussak, veniva da lui introdotto clande-

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stinamente in citta e diffuso. Fu uno deifondatori della societa « Giovine Fiume » eprese parte a tutte le attivita culturali dicarattere nazionale quali: il circolo lette-rario, la biblioteca Manzoni, la Filarmo-nica drammatica, dove ricoprı vari inca-richi. Nel 1907 fondo il periodico lettera-rio « La Vedetta » e fu eletto consiglieremunicipale per la Giovine Fiume, rico-prendo nel 1910 la carica di vice podesta.Nel 1911 a causa delle angherie delleautorita ungheresi si trasferı ad Ancona,dove si sposo con la signora Lidia Urbani.Tornato a Fiume nel 1913, fu espulso dallacitta dopo poche ore. Fautore dell’irreden-tismo, nel 1915 si arruolo volontario nel-l’Esercito italiano. Dopo l’eroica morte delfratello Ipparco (tenente dei bersaglieri emedaglia d’argento al valor militare allamemoria) venne mandato in Russia percurare il trasferimento dei prigionieri au-stro-ungarici irredenti in Italia. Finita laguerra rientro a Fiume e quale membrodel Consiglio nazionale fu fedele collabo-ratore di d’Annunzio e nominato Rettoredella Reggenza del Carnaro per la giusti-zia. Dopo l’impresa di Fiume si dedicoall’attivita di notaio e dal 1929 al 1936coprı la carica di preside della provincia.Nel 1933 fu nominato, da Vittorio Ema-nuele III, senatore del Regno. Nel 1945,ormai quasi settantenne, convinto di nonaver fatto del male a nessuno, accettol’occupazione titina ma, il 21 maggio re-catosi alla polizia per ritirare un lascia-passare, fu arrestato e incarcerato. In-torno alla sua fine si ha notizia che nelgennaio del 1946 il Reggente della Croaziaavvocato Mandich di Abbazia, indirizzo auna persona di Abbazia una lettera dallaquale risultava che il senatore Bacci erastato trasferito nelle carceri di Karlovac,dove era stato processato e fucilato. Sullatomba di famiglia a Sirolo (Ancona) lasignora Lidia Urbani fece apporre unalapide ricordo con la scritta: « Per laPatria visse per la Patria fu ucciso ».

Baratto Albino, residente a Fiume, pa-nettiere presso il panificio Chiopris. Le-gionario fiumano, patriota ardente, parte-cipo a tutte le manifestazioni per l’italia-nita della citta. Dopo il 3 maggio 1945

venne arrestato e di lui non si seppe piunulla.

Battestin professor Oscar di Oscar e dide Benzoni Cornelia, nato a Fiume il 26agosto 1912. Ragioniere e diplomato al-l’Accademia di educazione fisica della Far-nesina; insegnante di educazione fisica.Capitano degli Alpini Divisione « Julia »,8° Reggimento. Alla data dell’8 settembre1943 si trovava in servizio quale coman-dante di Compagnia a Sella Nevea di M.Nevoso. Il 25 aprile 1945 raggiunse lafamiglia a Fiume, ma il 25 maggio 1945 ilfuriere della sua compagnia venne aFiume ad arrestarlo; imprigionato nellecarceri di Fiume insieme ad altri prigio-nieri politici, venne successivamente tra-sferito a Castua dove si perse ogni traccia.

Barbieri Eugenio di Guglielmo e diTominich Edvige, nato a Fiume il 22ottobre 1923. Guardiamarina in servizio aPola. Catturato dagli slavi nel maggio 1945e deportato senza piu dare sue notizie.

Baucer Radoslav, da Fiume. Direttoreamministrativo dell’ospedale civile dellacitta. Nella notte tra il 3 ed il 4 maggio1945, dopo l’occupazione della citta, uncommando titino si presento in casa suaper farsi consegnare le chiavi della cassa-forte. Al suo rifiuto lo arrestarono e glitolsero le chiavi, asportando dalla cassadell’ospedale l’ammontare di oltre tre mi-lioni. Il giorno seguente il suo corpo vennetrovato annegato nello specchio d’acqua difronte al Palazzo Adria.

Bellussi Pietro, nato nel 1881. Arrestatonel maggio 1945, non ha piu dato notizie.

Benas Giovanni, da Fiume. Deportatodopo l’occupazione della citta, non ha piudato sue notizie.

Benedetti Albino, da Fiume. Deportatodopo l’occupazione della citta, non ha piudato sue notizie.

Benussi Pietro, da Fiume. Deportatodopo l’occupazione della citta, venne tru-cidato.

Berini Boris, da Fiume. Ucciso daglislavi nel maggio 1948.

Bertazzolo Ottorino, da Fiume. Arre-stato dalla polizia titina nel maggio 1945,non ha piu dato sue notizie.

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Bertoli Ennio, di Bruno e di OtmarichMaria, nato a Fiume il 7 dicembre 1927,studente ginnasiale. Volontario nel 3°Reggimento MDT col grado di aspiranteufficiale. Di servizio a Sappiane, vennecatturato nel maggio 1945. Dalle carceri diFiume, dove era stato inizialmente tenuto,venne avviato, con i polsi legati da filo diferro, verso Castua unitamente a una co-lonna di prigionieri tedeschi. Successiva-mente fu trasferito a Buccari e da qui aTersatto e di nuovo a Fiume. Il giorno 23giugno 1945, scortato da un partigianoarmato, si e presentato a casa, avendoottenuto un permesso di poche ore; con-sumato un pasto in famiglia e cambiatosidegli indumenti, accompagnato dal padre,si ripresento al comando dei partigiani aSussak. Da quel momento non si ebberopiu sue notizie.

Bertos Giovanni da Fiume, di anni 66,macchinista navale. Ferito gravemente abaionettate dagli slavi durante l’aggres-sione ai danni di un gruppo di italiani chesi trovava nella trattoria « Monteverde » diFiume. Nel processo che ne seguı nel-l’aprile 1947 gli imputati italiani non eb-bero alcuna possibilita di difendersi. L’ac-cusa era che si trattava di una riunione direazionari fascisti. Il Bertos morı dopoqualche giorno all’ospedale della citta.

Bertucci Francesco di Emanuele e diCompagni Rosalia, nato nel 1922 ad Ustica(Palermo). Arrestato a Fiume e deportatoper ignota destinazione.

Bettin dottor Giangiorgio, medico den-tista, residente a Fiume, con ambulatorioin piazza Regina Elena. Arrestato dopol’occupazione della citta, fu fucilato il 7luglio 1945.

Beuzzer Giuseppe di Michele e di Zi-mich Maria, nato ad Abbazia il 10 marzo1897. Segretario federale di Gorizia, vennearrestato l’8 maggio 1945 ed incarcerato.Risulta fucilato nei pressi di Gorizia in-sieme ad altri prigionieri.

Bignardi Alessandro Ettore, nato a Qui-stello (Mantova) nel 1906. Le ultime no-tizie fornite da lui stesso ai genitori risal-gono al 15 aprile 1945 mentre prestavaservizio quale artigliere nel BA unita PC81867 nei pressi di Fiume.

Bittner Adolfo, da Abbazia, impiegatoalberghiero. Ucciso dagli slavi nel maggio1945.

Blasich dottor Mario, di Giuseppe e diCalich Erminia, nato a Fiume il 18 luglio1878. Laureato in medicina, ha sempreesercitato la professione a Fiume. Uomopolitico in vista gia nei primi decenni delsecolo, lotto attivamente a fianco di Ric-cardo Zanella nel Partito autonomo diallora. Allo scoppio della prima guerramondiale venne richiamato in servizio nel-l’esercito austro-ungarico. Il 5 giugno1915, al momento di partire lascio allafiglia Ada (maggiore di cinque figli) leseguenti righe: « Figlia carissima, partodalla citta che mi vide nascere con unagrande fede nel cuore. Non so se mi saradato di ritornare alla mia casa, ma sonopero sicuro che questa mia fede, anche senon fossi piu, trovera in te figlia diletta lapiu fervida seguace. Alto il cuore e corag-gio ! Tuo padre – Fiume 5 giugno 1915 ».Avviato al fronte russo riuscı, oltrepas-sando le linee, a consegnarsi a quelletruppe dichiarandosi irredento italiano edeciso a raggiungere l’Italia per arruolarsivolontario nell’Esercito italiano. Arruolatocol grado di capitano medico combatte sulCarso. Finita la guerra rientro a Fiume nel1919 e riprese la sua attivita politica afianco di Zanella. Concluso il Trattato diRapallo, che istituiva lo Stato Libero diFiume, venne designato quale Ministrodell’interno. Dopo la caduta dello StatoLibero avvenuta il 3 marzo 1922 ad operadelle forze irredentistiche e propugnantil’annessione all’Italia, il Blasich non seguıZanella nell’esilio in Jugoslavia, ma rimasea Fiume. Riprese la sua attivita di medico,attivita che dovette abbandonare in seguitoad una grave malattia che gli tolse l’usodelle gambe. Dopo l’8 settembre 1943 inuna riunione in casa sua con i rappresen-tanti del CNL, agli esponenti jugoslavi cheesigevano una sua dichiarazione di com-battere i tedeschi per annettere Fiume allaJugoslavia, il dottor Blasich, dalla suasedia a rotelle dichiaro: « Potete tagliarmila gola, ma dalla mia bocca non uscira talebestemmia. Saro felice di offrire all’Italiaquanto resta della mia povera vita e del

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mio vecchio sangue ». Nella notte del 3maggio 1945, giorno stesso dell’occupa-zione della citta, i partigiani slavi entra-rono nella sua abitazione e, chiusa lamoglie, la figlia e il genero nella stanza dabagno, entrarono nella stanza da letto e lostrangolarono sul letto stesso, salendo congli scarponi sul lenzuolo lasciandovi leimpronte. A completare l’opera dei libe-ratori, dal comodino asportarono l’orolo-gio da polso e altri oggetti ivi depositati.

Blasich Matteo, da Fiume, arrestatodalla polizia nell’ottobre 1945, secondodichiarazione della polizia stessa, nel no-vembre « morı suicida ».

Boglioli Zebedeo, da Fiume, arrestatodall’OZNA dopo il 3 maggio 1945, non hapiu dato sue notizie.

Bolf Tabea maritata Curri, da Fiume, dianni 45. Nel 1936 venne arrestata dallapolizia jugoslava sotto l’accusa di spionag-gio a favore dell’Italia e condannata a 20anni di carcere. Dopo 5 anni scontati nelcarcere di Ogulin (Croazia), nel 1941 conl’occupazione della Croazia da parte delletruppe italiane venne liberata e ritorno aFiume. Nel giugno del 1945 venne nuova-mente arrestata e nel settembre dellostesso anno fu fucilata a Tersatto.

Bonas Alberto, di Pietro e Maria, natoa Volosca nel 1908, presto servizio nellaregia Marina, vigile urbano ad Abbazia.Ucciso dagli slavi dopo l’8 maggio 1945.

Bonas Vittorio, di Vittorio e di ClasnarMaria, nato a Volosca nel 1903. LegionarioFiumano, combattente in AOI col grado dimaresciallo. Autista ad Abbazia. Uccisodagli slavi nel maggio 1945.

Bonelli Gennaro, arrestato nel maggio1945, non ha piu dato sue notizie.

Bonfiglio Antonio, combattente dellaguerra 1915-18, operaio presso l’aziendaelettrica di Abbazia. Ucciso nel maggio1945.

Borri Giuseppe, di Francesco e di Vec-chiet Maria, nato a Monfalcone il 10settembre 1924. Arrestato a Villa del Ne-voso e deportato per ignota destinazione.

Brandolini Guerrino, da Fiume, depor-tato dopo il 3 maggio 1945, non ha piudato sue notizie.

Braveri Oscar, da Abbazia, di anni 60,capitano marittimo. Ucciso dagli slavidopo l’occupazione.

Brelich Luigi, da Fiume, di anni 60,agente di cambio, arrestato dall’OZNA nelsettembre 1945. Sottoposto a stringentiinterrogatori ed a sevizie fu restituito allafamiglia moribondo; spiro alcuni giornidopo.

Bruno Filippo, di Giuseppe e di Zuc-carelli Giuseppina, nato a Motta S. Ana-stasia (Catania) il 5 agosto 1905. Segretariodella questura di Fiume. Arrestato daglislavi dopo l’occupazione della citta, non hapiu dato sue notizie.

Brussich Antonio, da Fiume, arrestatodagli slavi il 10 aprile 1955 e deportato perignota destinazione.

Brutti Mirto, di Severino, nato a SanMichele, marinaio. Arrestato e deportatodopo il 3 maggio 1945.

Bucci Vladimiro di Giuseppe, deportatodalla provincia di Fiume nel maggio 1945,non ha piu dato sue notizie.

Burani Sabatino, nato a Siena nel 1916.Dopo l’8 settembre 1943 presto servizio colgrado di tenente di artiglieria al comandodi batteria contraerea nella zona di Fiume,Sussak e Santa Caterina. Nei primi giornidi maggio 1945 venne arrestato e tradottonelle carceri di Fiume. Deportato succes-sivamente, non diede piu sue notizie.

Buricchi Gino di Felice, brigadiere dipubblica sicurezza in servizio a Fiume.Arrestato dalla polizia jugoslava il 3 mag-gio 1945 e dichiarato irreperibile. Il 19giugno 1950 il Ministero degli affari estericon nota n. 15/10441/231 comunicava allafamiglia che: « Il cittadino italiano Buric-chi Gino, con sentenza del Tribunale mi-litare della XI Regione di Corpo d’Armata,era stato condannato alla pena di mortemediante fucilazione ».

Burul Antonio da Fiume, maresciallodel Servizio informazioni della 61a LegioneCCNN di Fiume. Eliminato dagli slavidopo l’occupazione della citta.

Butcovich Dolores, coniugata Superinada Fiume. Recatasi a Gorizia nell’aprile1945, non fece piu ritorno a Fiume.

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Butti Vito, maresciallo di Finanza allastazione di Borgomarina. Sposato con VitaIvancich, risiedeva in Valscurigne. Il 3maggio 1945 con l’entrata degli slavi incitta cesso il servizio di Borgomarina erientro in famiglia. Dopo alcuni giornisaputo che gli slavi avevano arrestato tuttii finanzieri di Borgomarina e che li av-viavano al Campo Marte, dichiaro che lui« doveva andare con i suoi figliuoli » eindossata la divisa ando a costituirsi. Ve-niva cosı arrestato e fucilato nel giugnosuccessivo. Un testimone, che riuscı mira-colosamente a scampare all’arresto, hadescritto con parole semplici e spaventosegli ultimi momenti della vita di questoveramente grande martire, alla cui memo-ria, in altre Nazioni, avrebbero dedicatoper lo meno una caserma.

Buttiglione Donato, di Paolo e diBrienza Margherita, nato a Laviano (Sa-lerno) il 14 agosto 1895. Ardito nellaguerra 1915-18, legionario fiumano, deco-rato con medaglia di bronzo al valormilitare, console della Compagnia lavora-tori del porto di Fiume. Prelevato dallasua abitazione il 5 maggio 1945 e, come dacertificato del tribunale di Fiume, condan-nato a morte e fucilato il 7 luglio 1945 inlocalita sconosciuta.

Calabria Renato, di Pasquale e di Fer-rari Angela, nato a Pavia il 6 giugno 1919.Tenente di complemento di artiglieria inservizio a Laurana. Catturato dagli slavi il27 aprile 1945, non ha piu dato suenotizie.

Calafiore Emanuele, nato a Fiume l’8marzo 1926. Diplomato al liceo scientificodi Fiume; milite del 3° reggimento DT (61a

Legione). Il 5 maggio 1945 venne catturatodagli slavi a Villa del Nevoso, dove avevaaccompagnato all’ospedale un commilitoneferito; d’allora non si sono piu avute suenotizie. Il suo amore per il prossimo gli estato fatale.

Campagna Giovanni da Fiume, arre-stato dalla polizia slava nel maggio 1945,non ha piu dato sue notizie.

Camsa Vladimiro, di Giuseppe e diPicich Maria, nato a Laurana il 28 ottobre1922, macellaio. Prelevato dalla poliziaslava il 26 settembre 1946 e trasferito nelle

carceri di Volosca, dove secondo comuni-cazione fornita alla famiglia, si sarebbeimpiccato.

Canciani Enrico di Carlo, arrestatonella provincia di Fiume nel maggio 1945,non ha piu dato sue notizie.

Carbosiero Pasquale, deportato daglislavi nel maggio 1945, non ha piu dato suenotizie.

Carletti Bruno di Dante, da Fiume.Deportato dagli slavi nel maggio 1945, nonha piu dato sue notizie.

Caroppo Guido, deportato dagli slavinel maggio 1945, non ha piu dato suenotizie.

Carta Giovanni Dario di Antonio e diBede Amelia, nato a Fiume il 13 aprile1925, studente universitario. Allievo uffi-ciale della RSI. Dopo il 3 maggio 1945 sitrasferı a Trieste e si arruolo nella poliziadel Governo militare alleato. Il 24 marzo1946 mentre svolgeva servizio di polizia adun posto di blocco situato lungo la fron-tiera fra il Territorio libero di Trieste equella occupata dalle autorita militari ju-goslave, scomparve; da allora ogni ricercafu vana. Soltanto nell’autunno 1949 ven-nero individuati i responsabili della suamorte e conosciuta la localita dove ilcadavere venne occultato. Risulto che ilCarta era stato prelevato con la forza dalposto dove disimpegnava il suo servizio ebarbaramente trucidato da elementi anti-italiani. Dalle risultanze processuali checondussero alla condanna dei responsabilie evidente che il Carta fu assassinatoperche rappresentante delle forze dell’or-dine animato da sentimenti italiani. Seb-bene i combattimenti fossero da tempoufficialmente cessati e lo stato legale fossequello di armistizio, la morte del Carta fudeterminata da cause inerenti la guerra e,pertanto, le autorita militari acconsenti-rono a che la salma fosse tumulata nelcimitero dei caduti militari di Milano.

Cartelli Eugenio di Mario e di MarinichMargherita, nato a Fiume il 30 novembre1918, pasticciere. Arrestato dagli slavi nelmaggio 1945 e deportato. La dichiarazionedi morte presunta indica come avvenutal’8 maggio 1945.

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Casale Raffaele, deportato dalla provin-cia di Fiume nel maggio 1945, risulterebbedeceduto in prigionia.

Castello dottor Eolo, nato a Sesti Po-nente (Genova) nel 1906. Direttore Ammi-nistrativo del silurificio Whitehead diFiume. Arrestato dagli slavi al bivio diRupa mentre ritornava a Fiume in auto-mobile da Trieste, dove si era recato perservizio, e ucciso.

Cattaro Nicolo di Antonio, nato a Ve-glia nel 1910, panettiere ad Abbazia. Ac-cusato di spionaggio venne arrestato daglislavi e fucilato nel cimitero di Tersatto il21 novembre 1946.

Cavalieri Tullio da Fiume, disegnatoreal silurificio Whitehead. Eliminato dallapolizia titina dopo l’occupazione dellacitta.

Celligoi Vittorio, nato a Fiume nel 1894,infermiere; appartenente al movimentoautonomista. Prelevato dagli slavi nel mag-gio 1945, non si sono piu avute sue notizie.

Cellus Antonio da Fiume, deportatodagli slavi dopo il 3 maggio 1945 e scom-parso.

Celotto Mario da Fiume, arrestato edeportato nel maggio 1945 senza piu darenotizie.

Chesele Maria coniugata Budak daFiume, di anni 55, arrestata dall’OZNA nel1946. Nel 1947 le autorita jugoslave di-chiararono che la detenuta si era suicidatanelle carceri di Fiume.

Chiuzzelin dottor Nazzareno di Saul edi Dinarich Giuseppina, nato a Fiume il 9settembre 1898. Legionario fiumano, com-missario di pubblica sicurezza a Gorizia.Nel maggio 1945 fu prelevato da casa erinchiuso nel castello di Gorizia e poitrasportato ad Aidussina, dopo di che ogniricerca fu vana. Dal verbale redatto dalsindaco di Gorizia risulta che e statoprelevato da casa da truppe jugoslave. Ladichiarazione di morte presunta emessadalla pretura di Gorizia indica la data del31 dicembre 1945.

Cimini Virgilio Giuseppe di Giovanni,nato a Livorno il 1° febbraio 1888. Le-gionario fiumano, gestore di un bar in rivaEmanuele Filiberto. Milite del 3° reggi-mento MDT, dopo il 3 maggio 1945 rag-

giunse Trieste. Il 27 maggio 1945 fu ar-restato nei pressi di piazza Goldoni etrasferito nelle carceri di Fiume e poifucilato.

Ciuffarin Anna Maria di Lodovico e diGorian Eleonora, nata a Volosca il 19dicembre 1915, residente a Gorizia. Arre-stata il 3 maggio 1945 e deportata. Ladichiarazione di morte presunta indica ladata del 31 maggio 1945.

Civini da Fiume. Arrestato dalla poliziatitina, non ha piu dato sue notizie.

Clave Mario da Fiume. Arrestato edeportato dopo il 3 maggio 1945, non hapiu dato sue notizie.

Cociani Dante da Fiume. Ucciso daglislavi dopo l’occupazione della citta, accu-sato di « attivita antipopolare e terrori-stica ».

Collavalle Quintilio. Arrestato e depor-tato.

Colmanni Arturo da Fiume. Esattoredell’Azienda servizi pubblici municipaliz-zati. Eliminato dalla polizia titina dopol’occupazione della citta.

Colombo Rosario. Arrestato e depor-tato.

Colussi Carlo di Giovanni e di FelicitaNardini, nato a Fiume il 7 dicembre 1891.Giornalista. Allo scoppio della primaguerra mondiale si arruolo volontario nel-l’Esercito italiano, combattendo sul Carsoe raggiungendo il grado di tenente degliAlpini; decorato di medaglia d’argento alvalor militare. Nella seconda guerra mon-diale venne richiamato con il grado dimaggiore e promosso poi al grado ditenente colonnello. Presidente dell’Asso-ciazione nazionale mutilati ed invalidi diguerra dall’annessione di Fiume alla Ma-drepatria fino al 1943. Amministratoredelegato dello stabilimente tipografico de« La Vedetta d’Italia », ricoprı varie carichefra le quali quelle di presidente dellaCassa di risparmio e di podesta. La moglieCopetti Nerina, di Giorgio e di ReginaSimonetti, nata a Fiume il 30 marzo 1914.Dopo l’occupazione della citta i coniugiColussi, con regolare permesso della poli-zia titina, si accingevano a partire perTrieste con l’autocorriera. Lungo la stradaper raggiungere la stazione delle autocor-

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riere furono fermati da agenti dell’OZNAe portati nella sede della polizia in viaFirenze. La signora Sofia Dolenz-Capriotti,amica della famiglia Copetti, passandodavanti alla sede della polizia si sentıchiamare e cosı seppe che i coniugi Colussierano stati arrestati e ne informo la fa-miglia. La madre di Copetti, recatasi allapolizia, pote parlare con la figlia e seppeche non erano stati ancora interrogati.Ritornata il giorno dopo si sentı dire chei coniugi Colussi non risultavano arrestatibensı che erano partiti per Trieste. Alleinsistenze della signora Copetti per avereprecise notizie venne minacciata di arre-sto. Poiche ogni ricerca risulto vana, nelmese di dicembre 1945 la famiglia pre-sento un esposto al Comando militare diAbbazia ed ebbe come risposta che iconiugi Colussi erano stati condannati daltribunale popolare di Fiume, alla pena dimorte mediante fucilazione e che la sen-tenza era stata eseguita senza pero indi-care la data e il posto.

Contesso Vincenzo. Nato a La Spezianell’ottobre 1906, impiegato presso il silu-rificio Whitehead di Fiume. Arrestato aTrieste dalla polizia titina insieme allamoglie Laura Jurinovich (nata a Fiume).Trasferiti nelle carceri di Fiume non se neebbe piu notizia.

Conti (gia Grofcich) Carlo. Nato a Villadel Nevoso. Ucciso, dopo essere stato bar-baramente seviziato, nel maggio 1945 aCastelnuovo d’Istria.

Corgo Giuseppe di Antonio. Deportatoda Fiume nel maggio 1945.

Cornelli Francesco di Alberto e di Pal-mira Rebecchi, nato a Piacenza il 4 agosto1902. Maresciallo dei Carabinieri in ser-vizio a Fiume fino all’agosto 1944. Dopol’occupazione della citta fu arrestato edeportato.

Corradi Adolfo, nato a Fiume, patriotae legionario fiumano. Usciere nel Palazzodella societa di navigazione « Adria ». Dopol’occupazione della citta venne arrestato econdannato a morte. Accompagnato dadue poliziotti al cimitero di Cosala fuobbligato a scavarsi la fossa. Uomo par-ticolarmente coraggioso, approfittando diun momento di disattenzione del milite,

con la vanga che teneva in mano spacco latesta del poliziotto. L’altro poliziotto pre-sente lo fulmino con una scarica di mitra.

Coverlizza Siro di Giuseppe, nato aFiume. Impiegato presso la cassa malattiadi Abbazia. Ucciso nel maggio 1945.

Cressevich Antonio da Fiume. Arrestatodalla polizia titina nel 1949 per averorganizzato l’espatrio di alcuni cittadini.

Curasier. Due fratelli, da Fiume. Uccisidagli slavi il 5 maggio 1945 a Sella diMonte Santo.

Dalla Pozza Dante da Fiume, legionariofiumano. Proprietario di una sartoria invia Bovio. Arrestato dopo l’occupazione,risulta ucciso nell’agosto 1945.

Dazzara Armando, impiegato del dazioa Laurana. Ucciso nel maggio 1945.

Decristofaro Giuseppe da Fiume. De-portato nel maggio 1945.

Dell’Olio Bartolomeo di Vincenzo e diAntonia Mango, nato a Trani (Bari) il 20maggio 1923. Degente nell’ospedale diLaurana; dopo il 3 maggio 1945 fu arre-stato e da allora non si sono piu avute suenotizie.

De Masi Vincenzo, deportato dalla pro-vincia di Fiume, non ha mai dato suenotizie.

Demini Giuseppe, nato ad Abbazia. Al-lievo ufficiale della Guardia di finanza.Catturato ed eliminato dai titini.

Demmanuele Gaetano da Fiume. Arre-stato nel maggio 1945, non ha mai datosue notizie.

De Montis Salvatore. Deportato dallaprovincia di Fiume nel maggio 1945, nonha dato piu sue notizie.

De Venezia Erminio. Deportato dallaprovincia di Fiume nel maggio 1945, nonha piu dato sue notizie.

Devescovi Valerio di Matteo, nato aFiume il 27 novembre 1892, usciere pressola questura di Fiume. Arrestato e fucilatonel mese di agosto 1945, nei pressi diFiume.

Diana Alberto di Giuseppe. Deportatonel maggio 1945 e scomparso.

Di Lorenzo Costantino, di Cesare.Guardia scelta di pubblica sicurezza, au-tista del questore di Fiume. Fucilato ilgiorno seguente all’occupazione della citta.

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Di Tullio Sebastiano da Fiume. Depor-tato nel maggio 1945.

Dogana Antonio da Fiume. Deportatonel maggio 1945.

Duchich Antonio da Fiume. Deportatodopo l’occupazione della citta, non si sonopiu avute sue notizie.

Dumicich da Fiume, industriale. Fuci-lato a Tersatto dopo l’occupazione dellacitta.

Ecker Maria da Fiume, di anni 48.Arrestata alla stazione ferroviaria diFiume al rientro di un viaggio a Trieste efucilata con l’accusa di spionaggio.

Elia Francesco di Antonio. Deportatodalla provincia di Fiume, non ha piu datonotizie.

Fabbris Massimo di Abramo. Deportatonel maggio 1945 e incarcerato a Maribor,senza piu dare sue notizie.

Fanti Arturo da Fiume. Deportato nelmaggio 1945, non ha mai dato sue notizie.

Fantini Emiro, nato a Fiume, irreden-tista e socio della « Giovine Fiume », le-gionario fiumano. Fotografo con studio enegozio sul corso Vittorio Emanuele III.Arrestato nel maggio 1945 e rinchiusonelle carceri di Fiume, venne sottoposto amaltrattamenti e sevizie. Nell’aprile 1946le autorita comunicarono la sua morte,dovuta ad otite.

Fattoretti Oscar di Paolo e di MariaMarassovich, nato a Trieste il 23 novembre1891, funzionario comunale di Fiume. Ir-redentista e appartenente alla « GiovineFiume », legionario fiumano. Prelevatodalla sua abitazione il 5 maggio 1945 edeliminato. La dichiarazione di morte in-dica la data del 5 maggio 1945.

Ferlan Nicolo. Nato a Fiume, di anni30. Tenente pilota. Arrestato dagli slavi nelmaggio 1945, venne processato nel lugliodello stesso anno e condannato a diecianni di lavori forzati, sotto l’imputazionedi aver preso parte, come ufficiale italiano,ad azioni di guerra. Rinchiuso nel campodi lavoro di Kocevie (Slovenia) riuscı afuggire. Ripreso, fu ricondotto a Kocevie enel febbraio 1946 venne fucilato.

Flego Umberto. Nato a Laurana, giar-diniere del vescovado di Fiume. Ucciso aLaurana nel maggio 1945.

Franchini Franchino di Gioacchino e diLauretana Paoletti, nato a Livorno il 25agosto 1892. Assistente del genio civile diFiume, residente a Laurana. Combattentedella prima guerra mondiale, legionariofiumano. Catturato da bande titine sullastrada di Abbazia il 19 settembre 1944.Nessuna notizia e stato possibile averesulla sua fine.

Franchi Tullio da Fiume. Deportatodopo l’occupazione della citta.

Fuchs Luigi di Laurana, spazzacamino.Ucciso nel maggio 1945.

Galli Alessandro di Rodolfo, da Fiume.Arrestato nel maggio 1945 e deportato.

Gallovich Valentino da Fiume, di anni20. Trucidato dagli slavi a Sella di MonteSanto (Gorizia) dopo il 3 maggio 1945.Faceva parte di un corpo di guardia allacentrale elettrica di Salcano.

Gasparini Albino di Angelo, nato aQuinto (Treviso) il 14 novembre 1914.Guardia di pubblica sicurezza in servizio aFiume. Scomparso dopo l’occupazionedella citta (3 maggio 1945).

De Gaus Antonio, di famiglia patriziafiumana, di anni 70, arrestato dagli agentidell’OZNA nel maggio 1945, non ha piudato sue notizie.

Gavioli Mario da Fiume, deportatodopo il 3 maggio 1945, non si sono piuavute sue notizie.

Geletti ingegner Enea, nato a Laurana,possidente. Ucciso dagli slavi dopo il 3maggio 1945.

Ghersi Michelangelo, nato a Laurana,impiegato comunale e segretario della se-zione di Laurana del PFR. Ucciso daglislavi insieme al figlio di anni 8, con unascarica di mitra attraverso la finestra dellasua abitazione.

Giachetti Renzo di Amedeo, nato aFiume il 16 settembre 1927. Scomparsonella zona di Caporetto nel maggio 1945.

Giacchi dottor Nicolo, di Biagio e diVirginia Cech, nato a Laurana il 6 gen-naio 1902, impiegato presso l’azienda disoggiorno di Abbazia, capitano di artiglie-ria di complemento. Arrestato nel maggio1945, non si sono piu avute sue notizie.

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Giampa Giovanni, deportato dalla pro-vincia di Fiume nel maggio 1945, non hamai dato sue notizie.

Giannetti Giovanni di Giovanni, nato inCecoslovacchia nel 1895. Falegname aRupa di Elsane. Arrestato dagli slavi nelmaggio 1945, dopo una breve permanenzanel carcere di Trieste il 25 venne fattopartire per Lubiana e da allora non sisono piu avute sue notizie.

Gigante Riccardo, Senatore del Regno,di Agostino e di Canarich Francesca, natoa Fiume il 27 gennaio 1881, diplomatopresso l’Accademia di commercio di Graz.Di puri sentimenti italiani, fu sempre pre-sente nelle varie manifestazioni di italia-nita nel periodo antecedente la primaguerra mondiale. Fu uno dei soci fonda-tori della « Giovine Fiume », organizzatoredi due viaggi a Ravenna. Allo scoppio dellaguerra raggiunse l’Italia e si arruolo vo-lontario raggiungendo il grado di capitano.Dopo la guerra, rientrato a Fiume, fuacceso sostenitore dell’annessione all’Italiae fu uno dei piu fedeli collaboratori delcomandante d’Annunzio, tanto che per luie stata riservata una delle arche del Vit-toriale. Dopo l’impresa dannunziana con-tinuo a lottare per l’annessione e venneeletto sindaco, carica che ricoprı anchesuccessivamente. Era decorato dell’Ordinemilitare di Savoia, della Military Crossbritannica e insignito del grado di Gran-d’ufficiale dell’Ordine dei SS. Maurizio eLazzaro. Dopo l’occupazione della citta daparte dei titini, si rifiuto di abbandonarlaper rimanere con la sua gente. Il 4 maggio1945 venne arrestato e fu visto per l’ultimavolta alla periferia di Castua legato in-sieme al maresciallo di finanza Butti Vito.Si seppe poi che ambedue erano statibarbaramente uccisi.

Gigante Vincenzo di Antonio, briga-diere della milizia portuale in servizio aFiume, arrestato il 4 maggio 1945 e fuci-lato.

Giubella Giovanni da Fiume, arrestatodalla polizia titina nel maggio 1945, nonha piu dato sue notizie.

Giurso Pasquale di Aristodemo, depor-tato dalla provincia di Fiume nel maggio1945, non ha piu dato sue notizie.

Giusti Roberto, nato a Fiume, eliminatodagli slavi dopo l’occupazione della citta.

Grandi Grossmann Mario, nato a Lau-rana il 15 agosto 1877, agente della riu-nione adriatica di sicurta. Di sentimentiitaliani, venne internato dall’Austria du-rante la guerra 1915-1918. Dopo il 3maggio 1945 venne arrestato dagli slavi emorı in carcere a Laurana il 2 gennaio1946.

Grani (gia Granitz) Nicolo di Rodolfo edi Anita, nato a Fiume il 19 febbraio 1917,di religione ebraica. Dopo l’8 settembre1943 aveva militato nelle formazioni par-tigiane piemontesi. Nei primi giorni dimaggio 1945, ancora vestito con la divisaamericana di combattimento, venne aFiume ma insieme allo zio Granitz Ed-mondo mentre si trovava all’ufficio postalevenne arrestato e, con l’accusa di spionag-gio a favore dell’Italia venne fucilato dopoessere stato costretto a scavarsi la fossa.

Granitz Edmondo di Guglielmo e diLina, nato a Raab (Ungheria) nel 1898,residente a Fiume, con ufficio filatelico alCorso. Rientrato a Fiume insieme al ni-pote Grani Nicolo, subı la sorte di questi.

Gregorat Renato, nato ad Abbazia, elet-tricista. In servizio militare nella contrae-rea a Lampedusa, fu fatto prigioniero etrasferito in Algeria. Dopo la fine dellaguerra, rientrato ad Abbazia, venne arre-stato dai titini e ucciso.

Grubessi, nato a Fiume, addetto all’uf-ficio informazioni della Milizia. Arrestatodalla polizia titina dopo l’occupazionedella citta, venne eliminato.

Guerdinari Antonio da Fiume, depor-tato dagli slavi dopo il 3 maggio 1945, nonha piu dato sue notizie.

de Hajnal Mario, nato a Fiume nel1891, pittore accademico. Ucciso daglislavi nella sua abitazione nel maggio 1945.

Hartman Alfredo, nato ad Abbazia nel1900, arrestato dagli slavi a Trieste dopo il3 maggio 1945, non ha piu dato suenotizie.

Hodl Enrichetta, nata a Zagabria il 21luglio 1927, cittadina italiana, residente aFiume. Il giorno 4 giugno 1945, un mesedopo l’occupazione della citta, mentreusciva dall’ufficio comunale dove si era

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recata per ritirare la carta d’identita,venne arrestata ed incarcerata; per tregiorni la madre ha potuto avere sue no-tizie, ma poi scomparve. Ne e stata di-chiarata la morte presunta.

Hupp Francesco, nato a Graz. Resi-dente a Fiume. Insieme alla moglie CapudiMaria vedova Giovanelli, proprietari dellanota pasticceria Giovanelli al Corso. Abi-tanti a Borgomarina, uccisi nella loro villae spogliati di ogni loro avere.

Iker Anna vedova Mandich e Iker Vit-toria, nate a Fiume, rispettivamente nel1889 e 1891, da famiglia ungherese. Ospitinella villa dei coniugi Hupp, vennero ar-restate e di loro non si seppe piu nulla.

Innorcia Francesco di Salvatore, depor-tato dalla provincia di Fiume nel maggio1945, non se ne ha piu avuto notizia.

Jacopacci Ezio, combattente dellaprima guerra mondiale, maresciallo deivigili urbani di Abbazia. Ucciso dagli slavil’8 maggio 1945.

Januale Raffaele, nato a Fiume, di anni19. Mobilitato in un battaglione costiero,era di presidio alla centrale elettrica diSalcano (Gorizia). Nel maggio 1945 il re-parto cadde nelle mani dei titini e tutti icomponenti furono uccisi.

Jelaushegg Loris di Pietro, nato aFiume nel 1930, arrestato dagli slavi aTrieste nel maggio 1945, non ha piu datosue notizie.

Kastl Giuseppe, nato a Fiume, funzio-nario dei magazzini generali di Fiume.Trucidato dagli slavi dopo il 3 maggio1945.

Kepa Enrico, nato nel 1912, deportatodalla provincia di Fiume nel maggio 1945,non ha piu dato sue notizie.

Kindle Massimiliano, nato a Vaduz,residente a Fiume, odontotecnico, arre-stato dagli slavi ed internato nel carcere diMaribor, vi decedeva nel 1948.

Konig. Titolare di una salumeria nelMercato di Braida, arrestato nel maggio1945 ed eliminato.

Kosiorowki Giovanni di Martino e diBarbara Miska, nato a Cmolas (Polonia) il25 febbraio 1884, odontoiatra, residentead Abbazia e cittadino italiano. Prelevato

dagli slavi dalla sua abitazione nel maggio1945 e deportato.

Kregar, nato a Fiume, autista delleposte. Dopo l’occupazione della citta,venne arrestato e barbaramente bastonato;riportato a casa moribondo, vi decedevadopo pochi giorni.

Landriani Adolfo, arrivato a Fiume alseguito di d’Annunzio, con un reparto diArditi fece parte della « Compagnia d’An-nunzio » come legionario. Sposatosi, ri-mase a Fiume e si occupo come custode,prima al parco arciducale e poi al giar-dinetto di piazza Verdi. Data la sua sta-tura era conosciuto col nomignolo di « Ma-resciallino ». Arrestato dalla polizia titina,i poliziotti intimarono al Landriani digridare « Viva Fiume jugoslava », ma luiinvece grido « Viva Fiume italiana ». Insi-stendo i titini nella loro pretesa e rifiu-tandosi lui di obbedire venne brutalmentesbattuto sul soffitto della prigione, conti-nuando a gridar fino alla morte « Vival’Italia ».

Lanfredi Giulio di Vittorio, da Fiume,arrestato e deportato dopo il 3 maggio1945.

Lembo Renata vedova Cernigoi di Sa-vino, nata a Canosa di Puglia nel 1913,casalinga, residente a Laurana. Arrestatanel maggio 1945 e deportata.

Lenaz Antonio, nato a Fiume, depor-tato dagli slavi dopo il 3 maggio 1945, nonha piu dato sue notizie.

Librio Giuseppe da Fiume, catturatodagli slavi l’ultima domenica di ottobre del1945 e ucciso con un colpo di rivoltellaalla nuca tra le rovine del Molo Stocco,reo di aver strappato la bandiera jugoslavada un pennone di piazza Dante.

Ljubicich Giovanni da Fiume, prelevatodalla sua abitazione nel maggio 1945 eucciso.

Loffredo Primo, arrestato nel giugno1945 e rinchiuso insieme ad altri ufficialinell’istituto Branchetta trasformato in pe-nitenziario e, verso la fine di ottobre,fucilato.

Loffredo Raimondo di Primo, arrestatonel maggio 1945 e deportato.

Luciani dottor Oscarre di Cirillo, natoa Fiume il 16 agosto 1900. Legionario

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fiumano, laureato in giurisprudenza, com-missario di pubblica sicurezza in servizioalla questura di Gorizia. Arrestato il 6maggio 1945 e condannato dal tribunalemilitare di Lubiana alla pena di morte consentenza dell’8 gennaio 1946. Sentenzaeseguita il 17 gennaio 1946.

Luksich-Jamini Maria, nata a Fiume, dianni 69, arrestata nel maggio 1945, gia ingravi condizione di salute e sottoposta astringenti interrogatori dopo l’arresto deifigli, morı il 10 gennaio 1947.

Lupino Terenzio, deportato dalla pro-vincia di Fiume.

Lusina Gabriele di Mattia, nato il 13marzo 1922, arrestato dagli slavi il 15maggio 1945 e deportato.

Macauda Ignazio, nato a Modica nel1896. Legionario fiumano, gia dipendentedei cantieri navali di Fiume. Combattentee mutilato sul Carso, fu decorato conmedaglia di bronzo al valor militare. Ri-chiamato nella Finanza nella secondaguerra, venne decorato con la croce diguerra. Arrestato dai titini a Mattuglie, fubarbaramente trucidato.

Macchi, ingegnere, da Fiume, arrestatonel maggio 1945 a Trieste e deportato.

Maguolo Sergio da Fiume, deportatodopo l’occupazione della citta, non ha piudato sue notizie.

Mahrer Rodolfo da Abbazia, cameriered’albergo. Ucciso dagli slavi nel maggio1945.

Malesi Gualtiero di Gustavo e di MariaPadovan, nato a Volosca il 16 settembre1903, ragioniere, cassiere della Cassa dirisparmio di Abbazia. Prelevato dalla suaabitazione nella notte del 2 maggio 1945 eincarcerato a Laurana. Il 10 dello stessomese unitamente ad altri arrestati venneportato al Piccolo Montemaggiore e truci-dato.

Malusa Matteo di Giovanni e di MariaBertoli, nato a Moschiena il 29 marzo1915. Arrestato in Istria mentre tentava diraggiungere Pola. Deportato ad Idria il 15luglio 1945, scomparve.

Mandechich Franco e Rosa, residenti aFiume. Partiti il 15 aprile 1945 per Triestee scomparsi durante il viaggio. La dichia-

razione di morte presunta indica la data« agosto 1945 ».

Manfredi Giulio di Vittorio, da Fiume,arrestato nel maggio 1945 e deportato.

Manfrini Solpensiero, nato ad Anconail 16 marzo 1904, marittimo, residente aFiume, scomparso il 23 maggio 1945.

Manzolillo Giuseppe, nato nel 1922,arrestato nel maggio 1945 e deportato.

Maracich Dario (o Mario) di Antonio,nato a Veglia il 10 ottobre 1921. Vigile delfuoco a Monfalcone, arrestato il 6 maggio1945, fu portato a Volosca e non si hannoavuto piu sue notizie.

Maraspin Giovanni da Fiume, arrestatodall’OZNA nel maggio 1945, non ha piudato sue notizie.

Marciano Carmine di Vincenzo, arre-stato nel maggio 1945 e scomparso.

Marsanich Aurelio di Antonio e diGiovanna Jardas, nato a Fiume l’11 set-tembre 1925, diplomato alla scuola indu-striale di Fiume. Mobilitato in un batta-glione costiero era di presidio alla centraleelettrica di Salcano (Gorizia). Alla cessa-zione della guerra fatto prigioniero, vennefucilato a Sella di Montesanto e seppellitoin una fossa comune insieme ad altricommilitoni.

Martincich Valeria da Laurana, uccisadagli slavi nel maggio 1945.

Martinolich Stanislao, da Fiume, arre-stato nel maggio 1945 e deportato.

Marussi Dante di Giovanni, nato aFiume, figlio del noto patriota irredentistafiumano, scultore e insegnante alla scuoladi avviamento professionale di Fiume. De-ceduto in carcere in seguito alle percossee ai maltrattamenti subıti.

Marussi Giovanni di Giovanni, nato aFiume, fratello di Dante, arrestato dallapolizia titina alla fine del 1947 sottol’imputazione di attivita politica clande-stina. Morto in carcere, secondo versionedella polizia « suicida ».

Marzucco Nicola di Giovanni, nato aSan Basilio del Pireo (Grecia) nel 1895.Legionario fiumano, arrestato il 3 maggio1945, venne portato a Castua legato in-sieme al senatore Gigante e al marescialloButti. Mentre gli slavi infierivano sul corpodel senatore Gigante, il Marzocco prese a

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gridare « Viva l’Italia » e venne a sua voltamassacrato.

Masotti Giuseppe di Guglielmo, depor-tato dagli slavi dalla provincia di Fiumenel maggio 1945, non ha piu dato suenotizie.

Matera da Fiume, deportato dopo il 3maggio 1945, non ha mai dato sue notizie.

Matikinich Stanislao da Fiume, depor-tato dopo il 3 maggio 1945, non ha piudato sue notizie.

Maurel Lidia da Laurana, casalinga,uccisa dagli slavi nel maggio 1945.

Maurinaz da Fiume, operaio della raf-fineria olii minerali, arrestato nel 1947insieme ad altri fiumani, accusato di co-spirazione irredentistica, fu ucciso nel car-cere di Fiume.

Mazzoli Silvio da Fiume, deportato da-gli slavi dopo l’8 maggio 1945, non ha piudato sue notizie.

Meducheschi Virgilio, da Fiume, depor-tato dopo il 3 maggio 1945, non ha piudato sue notizie.

Meintz Alessandro, albergatore, daLaurana. Trucidato dopo il 3 maggio 1945.

Menzutti Stanislao da Fiume, deportatodagli slavi dopo il 3 maggio 1945, non hapiu dato sue notizie.

Miclavio Antonio, nato a Fiume nel1900, legionario fiumano, partecipo al Na-tale di sangue. Impiegato alla Romsa,scrittore di novelle e saggi critici. Appar-tenente al PRI di Fiume e al CLN dal 1943al 1945. Arrestato nel gennaio 1944, riuscıa sopravvivere ed a ritornare a Fiume.Esule a Milano, morı poco dopo a causadelle sofferenze patite durante la depor-tazione.

Mingotti-Messori Gina da Fiume, dianni 38, arrestata dagli slavi con l’accusadi essere stata spia dei tedeschi, vennefucilata a Tersatto nel maggio 1945.

Mittrovich Gustavo, di Gustavo e diMarcovich Alessandra, nato a Fiume nel1884, legionario fiumano, impiegato al-l’Azienda servizi pubblici. Brigadiere del3° Reggimento GNR. Venne fatto prigio-niero a Passiacco (Istria) il 3 maggio 1945e, preso a caso dal gruppo dei prigionieri,fu fucilato.

Moderini Giacinto, di Francesco e diCattalinich Luigia, nato a Fiume il 9settembre 1909, artigiano meccanico. Pre-levato dalla sua abitazione il 5 maggio1945 e incarcerato insieme al fratelloDante. Il 9 maggio 1945 fu fatto usciredalla cella e non se ne seppe piu nulla.

Molessi Gualtiero, di Gustavo, daFiume, deportato dopo il 3 maggio 1945,non ha piu dato sue notizie.

Moncilli Rodolfo (gia Moncillovich), daFiume, capo reparto presso la fonderiaSkull. Avendo manifestato la sua avver-sione al comunismo, dopo l’8 settembre1943 venne piu volte minacciato daglielementi slavi. Alla sera del 3 maggio 1945,presente al prelevamento del titolare del-l’azienda, dottor Skull, venne arrestato epoi rilasciato con l’obbligo di rientrarenello stabilimento. Circa un mese dopo,mentre transitava per il corso insieme adun amico, fu nuovamente arrestato e rin-chiuso nelle carceri di Fiume, da dovesparı senza piu dare notizie. Successiva-mente la famiglia ricevette la comunica-zione che il Moncilli era stato fucilato nelmese di agosto 1945.

Montante Salvatore, da Fiume, arre-stato nel maggio 1945, non ha piu dato suenotizie.

Morich Ilario, di Giuseppe, nato a Ve-glia, disperso in Istria nel maggio 1945.

Napolitano Antonio, da Fiume, arre-stato nel maggio 1945, non ha piu dato suenotizie.

Nardin don Saverio, di Giuseppe e diDel Din Maria, nato il 12 febbraio 1900 aFaver (Trento). Cappellano militare del-l’ospedale di Abbazia. Venne arrestatodopo il 3 maggio 1945 e deportato.

Naselli Domenico, di Luigi, arrestatonel maggio 1945 e deportato senza piudare sue notizie.

Neugebauer Amanda, nata a Fiume nel1901 da famiglia di puri sentimenti ita-liani. Nel corso dell’impresa dannunzianafu decorata dal comandante d’Annunziocon la stella d’oro per la sua opera assi-stenziale. Successivamente il generaleGiardino, che comandava la citta, le con-ferı due medaglie d’oro di benemerenza.Nel corso della guerra 1940-1943 fece

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servizio al fronte come crocerossina. Ar-restata dalla polizia slava nel giugno 1945,fu condannata a morte per essersi mac-chiata di « gravi crimini di guerra ».

Nicolosi Domenico, da Fiume, arrestatonel maggio 1945 e deportato senza piudare notizie.

Nicora Federico, da Abbazia, addetto almercato. Ucciso dagli slavi dopo il 3 mag-gio 1945.

Orlando Vito, da Fiume, deportatodopo il 3 maggio 1945, non ha più datosue notizie.

Orsanelli Bruno, di Giovanni, nato aVicenza il 14 luglio 1917, caporale diartiglieria in servizio a Fiume, deportatodopo il 3 maggio 1945 e scomparso.

Osseri Bruno, di Damaso, nato a Fiumeil 16 agosto 1919, arrestato dopo il 3maggio 1945 e fucilato il 2 luglio 1945.

Pagan Antonio, di Ugo e di BenedettiMaria, nato a Fiume nel 1899.

Pagan Margherita vedova Pavesi di Ugoe di Benedetti Maria, nata a Fiume nel1898.

Pagan Maria nata Benedetti di Antonio,nata a Novi (Dalmazia) nel 1872. Arrestatidagli slavi nel giugno 1945 e soppressi incarcere il 28 agosto 1945.

Paganini Pompilio di Tito, nato a Ro-vigno, caposquadra della milizia ferrovia-ria, residente a Fiume. Prelevato dai titininel maggio 1945 e scomparso.

Paladin Silvano di Antonio, deportatodagli slavi nel maggio 1945 nel carcere diMaribor e scomparso.

Panigatti ingegner Umberto di Ercole,nato a Robbio (Pavia) nel 1889, direttoregenerale del silurificio Whitehead diFiume, arrestato a Trieste il 26 maggio1945 dalla polizia slava e tradotto nelcarcere di Fiume, dove decedette per lesevizie subite.

Paolato Luigi, di Giovanni, nato aFiume il 23 aprile 1890, volontario irre-dento nella guerra 1915-1918, residente aCapodistria, arrestato il 10 maggio 1945 edeportato per ignota destinazione.

Paradiso Giovanni, da Fiume, deportatodopo il 3 maggio 1945, non ha piu datosue notizie.

Parma Gino, da Fiume, deportato dopol’occupazione della citta, non ha più datosue notizie.

Pecere Agostino, di Pietro e di Palmi-sano Angela, arrestato dagli slavi il 3maggio 1945 e scomparso.

Pellegrini Oscar, di Giacomo e di Fer-rari Giovanna, nato a Fiume il 25 aprile1901, di famiglia di puri sentimenti ita-liani, legionario fiumano, impiegato pressol’azienda servizi pubblici municipalizzatidi Fiume. Il 5 maggio 1945, mentre sirecava al lavoro fu preso e incarcerato.Nonostante le ricerche effettuate non estato possibile avere sue notizie. Dopoparecchio tempo la famiglia ricevette lanotizia che il Pellegrini era stato fucilato aTersatto.

Penso Mario, da Fiume, di anni 44,capo magazziniere della raffineria olii mi-nerali di Fiume, arrestato dalla poliziatitina, morı in carcere nel 1948 in seguitoalle percosse subite.

Percich Antonio, da Fiume, deportatodopo l’occupazione della citta, non ha piùdato sue notizie.

Perkan don Vittorio, parroco di Elsane(Fiume), trucidato dagli slavi il 9 aprile1945, mentre impartiva la benedizione auna salma nel cimitero locale.

Petterutti Leopoldo, da Fiume, arre-stato dopo il 3 maggio 1945 e deportatosenza piu dare notizie.

Pezzano Michele, da Abbazia, combat-tente della guerra 1915-18, calzolaio, tru-cidato dagli slavi nel maggio 1945.

Piccariella Carmine, da Fiume, depor-tato dagli slavi dopo il 3 maggio 1945, nonha piu dato sue notizie.

Pidatella Vincenzo, di Giovanni, daFiume, arrestato dopo il 3 maggio 1945,deportato senza piu dare notizie.

Piesz Aurelio, di Emilio e di BusazMaria, nato a Fiume nel 1919. Richiamatoalle armi nel 1940, combatte in Balcaniacol grado di sergente maggiore di artiglie-ria, guadagnandosi la Croce di guerra alvalor militare con la seguente motivazione:« Durante un violento combattimento con-tro formazioni avversarie, incaricato direcapitare un ordine ad alcuni repartistaccati, attraversava zone battute da in-

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tenso fuoco nemico, assolvendo con ardi-mento il compito affidatogli. Zrnovica(Balcania), 8 luglio 1943 ». Dopo l’8 set-tembre 1943 comandava il distaccamentodislocato a caposaldo del bivio di Rupasulla strada per Trieste. Il 28 aprile 1945,riuscı a ripiegare col suo reparto a Trieste.Successivamente venne catturato da ele-menti slavi giunti da Fiume e impiccato albivio di Rupa. Oltre al padre trucidatodagli slavi in provincia di Gorizia dopo l’8settembre 1943, anche una sorella di anni15 non ha mai dato sue notizie. La de-corazione conferita al Piesz e stata con-segnata alla vedova il 2 novembre 1954 nelcorso di una cerimonia che ha avuto luogoa Gradisca d’Isonzo.

Pillepich Claudio, nato a Fiume nel1926, studente del liceo « Dante Alighieri »,arrestato il 3 maggio 1945, comandatodalle autorita slave a liberare i dintornidella citta dalle mine lasciate dai tedeschi,periva dilaniato in localita Drenova il 4maggio 1945.

Pinto Ciro Francesco, di Antonio, de-portato dopo il 3 maggio 1945, non hadato piu sue notizie. Plavis Vladimiro, daFiume, deportato dagli slavi dopo il 3maggio 1945, non ha piu dato sue notizie.

Pluchino Guglielmo, da Fiume, depor-tato dagli slavi dopo il 3 maggio 1945, nonha piu dato sue notizie.

Podobnik Giovanni, di anni 48, profugoda Castelnuovo d’Istria, il 17 luglio 1950,colto da sconforto si tolse la vita gettan-dosi sotto il treno della linea di Poggio-reale.

Pognani Natale, da Fiume, deportatodopo il 3 maggio 1945, non ha piu datosue notizie.

Polonio Balbi Michele, di Michele e diMartinolich Irene, nato a Fiume il 19maggio 1920, studente universitario di eco-nomia e commercio. Sottotenente carristacon la divisione « Ariete » in Africa. Rien-trato ferito dall’Africa, dopo l’8 settembre1943 fu destinato quale comandante al« Comando Tappa » presso la caserma difinanza « Macchi » di Fiume. Il 3 maggio1945 fu fatto prigioniero nello stesso co-mando che non aveva abbandonato. Daquel momento non si ebbero piu sue

notizie. Il 13 novembre 1955 l’universitadegli studi di Trieste ha conferito al glo-rioso caduto la laurea ad honorem.

Porcu Giuseppe, di Erminio e di Lic-ciardo Annunziata, nato a Cagliari l’8febbraio 1903. Diplomato in ragioneria,ufficiale in SPE nei bersaglieri, residente aFiume avendo contratto matrimonio conSucich Iginia. Tenente colonnello coman-dante della sessantunesima legione CCNN.Dopo l’8 settembre 1943 si occupo per laricostituzione delle Forze armate italiane aFiume. Il 5 maggio 1945 fu arrestato aTrieste e rinchiuso nelle carceri del Co-roneo. La notte tra il 19 e il 20 maggio1945 venne trasferito nelle carceri di Lu-biana dove rimase fino al dicembre dellostesso anno. Successivamente venne de-portato per ignota destinazione e non sene seppe piu nulla.

Poso Aldo, di Angelo e di ZadaricchioEugenia, nato a Fiume il 4 luglio 1909,impiegato presso l’azienda servizi pubblicimunicipalizzati. Dopo l’occupazione dellacitta venne convocato nella caserma di viaTrieste per un’informazione e non fece piuritorno a casa.

Poschini (Poschich) Matteo, di Matteo edi Lucich Giuseppina, nato a Fiume il 24febbraio 1898, operaio. Milite del terzoreggimento MDT. Fatto prigioniero a Sap-piane il 18 maggio 1945 e immediatamentetrucidato.

Pranz Natale, da Fiume, deportatodopo il 3 maggio 1945, non fece piuritorno.

Premuda Guglielmo e Venanzio, fra-telli, di origine istriana, residenti con lamadre a Grobnico (Fiume) dove gestivanoun mulino di loro proprieta. Nell’aprile del1945 furono prelevati e trucidati perchesecondo l’accusa fornivano farina ai Ca-rabinieri. Da sicura testimonianza risultache gli indumenti dei due fratelli furonomessi in vendita sulla piazza di Grobnico.La vecchia madre a causa del doloredecedeva poco dopo.

Radesich Mario, da Fiume, deportatodopo il 3 maggio 1945 e scomparso.

Rahteli Giovanni, da Fiume, dipendentedel silurificio Whitehead di Fiume, uccisodai titini dopo l’occupazione della citta.

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Rathofer Giovanni e Margherita, tito-lari a Fiume del negozio di ferramentaSimper sul corso, arrestati a Trieste dallapolizia slava dopo il 3 maggio 1945, tra-sferiti nelle carceri di Fiume da dove sonopoi scomparsi.

Ratti (gia Simiczek) Mario, di Luigi e diBellemo Albertina, nato a Fiume il 19marzo 1904, impiegato presso l’aziendaservizi pubblici municipalizzati, arrestatodopo l’occupazione della citta e deportato,comunicato il decesso alla famiglia in data15 giugno 1945.

Riboni Mario, da Fiume, ucciso daglislavi a Sesana nel 1948, mentre con altrigiovani cercava di raggiungere il territorioitaliano.

Ricchetti, soldato, da Carpi (Modena),fucilato dagli slavi nel campo di Borovnicanell’estate 1945.

Riosa Gastone, di Gaudenzio e diMarsa Anna, nato a Caltignaga (Novara) il5 novembre 1925, residente a Fiume.Scomparso dopo l’occupazione della citta.

Rivari Vladimiro, di Ladislao, da Ab-bazia, ucciso dagli slavi il 30 giugno 1948.

Rivosecchi Bruno, da Fiume, di anni26, il 12 maggio 1945, mentre con altricompagni era forzatamente addetto aldragaggio di mine subacquee nel porto delDelta, incappava in una mina magneticache lo dilaniava completamente.

Ronco Enzo, di Eugenio e di Marroz-zini Annunziata, nato a Fermo il 24 agosto1900, volontario nella guerra 1915-1918,legionario fiumano e combattente nellaguerra 1940-1945, ferito in combattimentocontro formazioni titine, fu catturato nelmaggio 1945 e fucilato.

Rosman Luigi, di Antonio, arrestato nelmaggio 1945 e deportato.

Rossi Tommaso, di Enrico, da Fiume,arrestato nel maggio 1945 e deportato.

Rotondo Vito, di Giuseppe e di Salve-mini Agnese, nato a Fiume nel 1920,arrestato dagli slavi dopo l’occupazionedella citta, non ha piu dato sue notizie.

Rumaz Antonietta, di Paolo, nata aVille d’Icici (Abbazia) nel 1891. Prelevatadagli slavi nel 1945 e scomparsa.

Rusich Matteo (chiamato Matich), diGiovanni, nato a Fiume nel 1911, impre-

sario edile, invalido a un braccio, depor-tato dopo il 3 maggio 1945 e scomparso.

Sabez Fridi, di Carlo, nato a Fiume l’11novembre 1919, deportato da Santa Luciadi Tolmino, non ha mai dato sue notizie.

Salvi Stanislao, di Giuseppe, nato nel1908, arrestato a Fiume alla fine del 1945.E stata dichiarata la morte presunta comeavvenuta il 15 gennaio 1946.

Sartorio Vincenzo, da Fiume, arrestatonel maggio 1945 e deportato.

Scantamburlo Daniele, di Giuseppe e diTeresa, nato a Mira Oriago il 27 gennaio1904, vigile urbano di Abbazia, ucciso aLaurana il 27 maggio 1945.

Scherianz Lucia in Vendramin, di Vit-torio, nata a Mattuglie, di anni 20, truci-data nei pressi del cimitero di Tersatto nelnovembre 1946.

Schirinzi Achille, da Fiume, di anni 74,prelevato dai titini il 14 luglio 1947, nonha piu dato sue notizie.

Schulisch Helmut, di Riccardo, medico,arrestato ad Abbazia e deportato.

Schwartz Massimiliano, da Fiume, dianni 74, prelevato dai titini il 14 luglio1947, non ha piu dato sue notizie.

Sennis Gigliola coniugata Peresson, diMauro e di Dumicich Margherita, nata aFiume il 27 giugno 1917, frequento il liceoscientifico di Fiume e conseguı il diplomadi abilitazione magistrale. Nel 1939 con-trasse matrimonio con Peresson Sergio,ufficiale del genio navale.

Sennis Margherita, nata Dumicch, ma-dre di Sennis Gigliola, nata a Fiume nel1893, laureata al magistero di Firenze, sidedico con amore all’insegnamento. Fer-vente assertrice dell’italianita della suacitta, fine, colta, generosa, amata dallecolleghe, fu ancora giovanissima nominatadirettrice didattica del circolo scolastico dipiazza Cambieri. La notte del 6 maggio1945, agenti della polizia politica slava sipresentarono in casa Sennis e trovata unadivisa da ufficiale del marito della Gigliolala sequestrarono e le ingiunsero di seguirlial comando della polizia per essere inter-rogata, ma non venne piu rilasciata. Lamadre cerco di sapere i motivi dell’arrestoe recatasi al comando di polizia, il capo lediede assicurazione che la figlia sarebbe

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stata rilasciata e le consegno una letterada presentare alle carceri di via Roma. Lasignora Sennis, con in braccio la nipotinaTiziana si presento alle carceri; la feceroentrare da sola lasciando la bambina allasignora Jole Udovich che l’aveva accom-pagnata. La signora Udovich attese tutta lagiornata davanti alle carceri ma ne lamadre ne la figlia uscirono e da allora nonse ne seppe piu nulla.

Sepich Romano, di Giovanni, nato aVolosca nel 1907, arrestato dagli slavi nelmaggio 1945, deportato nelle carceri diMaribor dove rimase alcuni anni e poi nonse ne seppe piu nulla.

Serafini Tullio, da Abbazia, impiegato,assassinato dalla polizia politica dopo l’oc-cupazione.

Sicolo Franco, di Domenico, nato aTrani, residente a Fiume, arrestato e de-portato dopo il 3 maggio 1945.

Sigulin Miro, di Giovanni, nato a Mat-teria nel 1921, residente a Trieste, arre-stato nel maggio 1945, non si ebbero piusue notizie.

Don Simone, monaco benedettino oli-vetano, cappellano militare presso l’ospe-dale militare di Abbazia. Venne prelevatodagli slavi nel maggio 1945, non ha datopiu sue notizie.

Sorbello Vincenzo, da Fiume, arrestatoe deportato dopo il 3 maggio 1945.

Sincich Giuseppe, di Marco e di Her-vatin Maria, nato a Fiume il 24 aprile1893, assolto il ginnasio ungherese, siiscrisse alla facolta di giurisprudenzapresso l’universita di Budapest, studi chenon pote portare a compimento per loscoppio della prima guerra mondiale. Sidistinse quale esponente dell’autonomismofiumano tenendo pero sempre viva lafiamma dell’italianita di Fiume. Dopo l’ar-mistizio dell’8 settembre 1943, creatasi aFiume la critica situazione politica, es-sendo gli slavi decisi ad impadronirsi dellacitta, ricostituı con il dottor Mario Blasich,il dottor Nevio Skull e l’ingegner Peteani,il partito autonomo fiumano col precisocompito di impedire l’occupazione slava. Apiu riprese gli emissari titini tentarono difar aderire i capi dell’autonomismo almovimento jugoslavo. In una memorabile

seduta, Giuseppe Sincich rifiuto con vee-menza ogni compromesso e al rappresen-tante titino disse: « voi seguite il vostrodestino e noi il nostro ! ». Continuamenteminacciato di morte non desistette, anzidisse: « Chi combatte per un’idea, deveaffrontare tutto, anche la morte. Che cosapenserebbero i miei seguaci sapendo che illoro capo li ha abbandonati ? ». Il figlio,pure Giuseppe, descrive come segue la finedi suo padre: « Il tre maggio 1945 i titinientrarono in citta e, prima di tutti, pre-levarono mio padre dalla sua abitazione,noncuranti del dolore della moglie e dellafiglia presenti, ed alle ore 9,30 lo trucida-rono nella vicina fabbrica di prodotti chi-mici; il suo corpo martoriato, ma compo-sto e sereno, confermo la sua idea ». Almomento dell’esecuzione fu spogliato diogni suo avere.

Sirola professor Gino, di Francesco e diRusich Anna, nato a Fiume il 16 maggio1885. Compiuti gli studi al ginnasio un-gherese di Fiume, ottenne una borsa distudio del comune e si iscrisse alla facoltadi lettere dell’universita di Bologna. Al-lievo prediletto del Pascoli, ebbe compagnodi studi un altro concittadino, il fiumanoAmedeo Hodnig, del quale il Pascoli disse:« il mio virginale Hodnig, nato nell’Italiad’oltre i confini ». A quella scuola il Sirolatempro i propri sentimenti di italianita.Ottenuta la laurea, rientro a Fiume dedi-candosi all’insegnamento e alle attivitapolitiche di allora. Fu uno del fondatoridella « Giovine Fiume ». Nel 1911 risultoeletto nella lista cittadina opposta al par-tito autonomo, insieme a Isidoro Garofalo,Riccardo Gigante e Luigi Cussar. Durantela prima guerra venne chiamato alle armie inviato al fronte russo nelle file del-l’esercito austro-ungarico. Rientrato aFiume dopo la guerra, continuo la lottaper l’annessione all’Italia facendo parte delgoverno provvisorio. Ritiratosi, venne inseguito nominato preside dell’istituto tec-nico « Leonardo da Vinci », carica chetenne fino alla sua morte. Amante deglistudi letterari, lo interessava molto laletteratura ungherese, tanto che pubblicoin traduzione due volumi: nel 1928 unosotto il titolo « Accordi magiari » e il

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secondo nel 1932 dal titolo « Amore edolore di terra magiara ». Per questa suaattivita venne eletto membro dell’Alta ac-cademia letteraria ungherese. Dopo l’8settembre 1943 un gruppo di cittadini loprego di occupare temporaneamente lacarica di podesta della citta, per difenderegli interessi dei cittadini nei confronti delleautorita di occupazione. Confermato nellacarica, il 9 febbraio 1944 pronuncio congrande coraggio un discorso, invitando icittadini ad unirsi per difendere sino al-l’ultimo Fiume, nell’interesse della citta edell’Italia. Il 3 maggio 1945 raggiunseTrieste, ma due giorni dopo venne arre-stato dalla polizia titina e riportato aFiume. Fu visto da alcuni concittadininella villa Rippa trasformata in carcere epoi scomparve.

Skull dottor Nevio, di Giuseppe e diForetich Giuseppina, nato a Fiume il 23dicembre 1903. Laureato in medicina,esercito la professione di medico. Nel 1935alla morte del cognato abbandono la pro-fessione per dedicarsi alla direzione della« Fonderia e fabbrica macchine M. Skull »,fondata dal nonno paterno Matteo Skullnel 1878. Di puri sentimenti italiani, fulegionario fiumano. Oltre all’attivita indu-striale ricopriva cariche cittadine, qualeconsigliere della Banca d’Italia, vice pre-sidente della Cassa di risparmio di Fiume,membro della commissione per le tasse edi quella per il trattamento dei carcerati.Durante la guerra le officine Skull furonomilitarizzate, prima dalle autorita italianee poi da quelle tedesche di occupazione.Alla fine della guerra riuscı a sventare ladistruzione delle officine da parte deitedeschi in ritirata, ma fu breve la suasoddisfazione di aver salvata l’opera digenerazioni e il futuro lavoro dei me-talmeccanici fiumani. La sera del 3 maggio1945, giorno dell’entrata delle truppe titinein citta, venne prelevato da elementi dellapolizia titina e barbaramente ucciso conun colpo di pistola alla nuca. Il suo corpofu poi trovato tra le macerie dei ponti sulfiume Eneo.

Sottin Francesco da Fiume. Arrestato edeportato dopo il 1945.

Sposta Mario, nato a Trieste il 27agosto 1899. Fotografo della questura diFiume. Arrestato dopo il 1945 e rinchiusonelle carceri di Maribor. Morto nell’infer-meria del carcere in seguito ai maltratta-menti subiti.

Springhetti Ada nata Martini da Fiume,di anni 44. Arrestata nel maggio 1945, nonha piu dato sue notizie.

Stefan Severino da Fiume, tranviere.Arrestato il 16 giugno 1949 e scomparso.

Steinberger Antonio di Giuseppe, daFiume. Arrestato a Brioni nel maggio 1945e deportato.

Stercich Giovanni, gia segretario delpartito autonomista di Fiume. Trucidatodagli slavi il 3 maggio 1945.

Sternissa Mario da Fiume, di anni 13.Ucciso il 16 maggio 1945 durante unconflitto tra la polizia jugoslava e alcunigiovani fiumani renitenti alla chiamata dileva ordinata dal comando slavo.

Stich Otto di Nicola. Arrestato e de-portato dopo il 3 maggio 1945.

Stifanich Carlo di Martino e di GulichStefania, nato a Fiume il 4 giugno 1922. Il17 maggio 1952 cercava di raggiungerel’Italia attraversando l’Adriatico con unabarca, partendo da Pola, insieme ad altriquattro amici; non si ebbero piu suenotizie.

Succi Francesco di Giuseppe, da Fiume.Deportato dopo il 3 maggio 1945.

Superina Alessandro da Fiume, rappre-sentante di case editrici italiane. Dopol’occupazione della citta si reco a Romaper prendere contatto con le case rappre-sentate. Al suo rientro a Fiume fu arre-stato e lungamente interrogato. Dopo unbreve rilascio venne nuovamente arrestatoe da allora non si ebbero piu sue notizie.

Superina Giovanni di Giuseppe, nato aFiume, di anni 23. Dopo la condanna delpadre ad alcuni anni di reclusione, daparte del tribunale militare jugoslavo diFiume, tento nel 1948 di raggiungere l’Ita-lia clandestinamente, ma sorpreso dalleguardie di confine nei pressi di Trieste, fuucciso a fucilate.

Superina Silvio di Silvestro, nato aFiume nel 1923. Arruolato dopo l’8 set-tembre 1943 in un reparto inviato a pre-

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sidiare la centrale elettrica di Salcano(Gorizia). Dopo il 3 maggio 1945 vennecatturato dagli slavi e barbaramente tru-cidato. La fossa comune dove era statosepolto unitamente ad altri suoi compagnifu scoperta per caso qualche anno dopo.

Surdo Salvatore. Deportato dalla pro-vincia di Fiume dopo l’occupazione daparte titina.

Taucer Santo di Giuseppe e di Bobo-schich Elena, nato a Fiume il 26 settembre1905. Occupato quale amministratorenelle officine Skull. Prelevato dalla suaabitazione nei primi giorni di maggio del1945 da partigiani slavi; secondo loro,doveva fornire delle informazioni e sa-rebbe ritornato dopo un’ora. Invece nonsolo non e rientrato, non si seppe piu nulladella sua sorte.

Tenaglia Lamberto da Fiume, nato nel1924. Appartenente a un reparto di stanzaa Laurana. Venne ucciso dagli slavi dopol’occupazione della riviera.

Tesi Attilio. Combattente della guerra1915-1918. Residente ad Abbazia dovefaceva il fornaio. Ucciso dagli slavi dopo il3 maggio 1945.

Toich Antonio di Federico, nato a Ve-glia il 21 maggio 1927. Arrestato dopol’occupazione a Sappiane e disperso.

Tori Bruno di Gino, da Fiume. Depor-tato dopo il 3 maggio 1945.

Torre Carlo di Carlo, da Fiume. Arre-stato dopo il 3 maggio 1945 e deportato.

Tosi professor Giuseppe di Giacomo,nato a Pola il 4 agosto 1890. Gia inse-gnante nella scuola italiana di Voloscaprima della redenzione, riuscı da solo amantenere la cultura e la lingua italiane ead educare italianamente intere genera-zioni. Dopo l’annessione alla Italia vennenominato preside della scuola media diAbbazia, incarico che tenne fino allamorte. Dopo il 3 maggio 1945 fu arrestatodai titini e torturato barbaramente. Dopoun’atroce agonia fu costretto a bere, in unbicchiere, il suo stesso sangue.

Tropper Emilio di Rodolfo, nato adAbbazia il 13 maggio 1894, portiere d’al-bergo. Arrestato a Volosca il 5 maggio1945 e scomparso.

Tuchtan Leopoldo. Nato a Fiume, dianni 74. Proprietario del negozio « LaSanitaria » situato al Corso. Nel 1948 glislavi arrestarono il figlio Leopoldo e doposentenza del tribunale iugoslavo subı laconfisca di tutti i beni. Impazzito daldolore, morı nel 1949 senza essersi piuripreso.

Vaduch Giovanni da Fiume. Deportatodopo il 3 maggio 1945.

Vale dottor Antonio, di Vittorio e diMacovez Maria, nato a Fiume il 1° gen-naio 1906. Dottore in chimica alle dipen-denze della raffineria di olii minerali.Prelevato dalla sua abitazione nel maggio1945 e ucciso un mese dopo in luogosconosciuto.

Vamos Alberto, di Sigismondo e diKamras Elisabetta (deportati in Germaniaed eliminati), nato a Stavropol (Russia)l’11 novembre 1897, cittadino italiano, re-sidente a Fiume. Arrestato dagli slavi il 26ottobre l947 e ucciso a Buccari il giornosuccessivo.

Vaukich Anna in Corigliano. Deportatada Fiume dopo il 3 maggio 1945.

Vilfinger Marghierita coniugata Zuliani.Eliminata dai titini dopo il 3 maggio 1945.

Villardito Liberato, da Fiume. Depor-tato dopo il 3 maggio 1945.

Visinko Carlo, di Pietro, da Fiume.Deportato dopo il 3 maggio 1945 e incar-cerato a Maribor fino alla data del 18febbraio 1948, poi scomparso.

Visintin Lucio, di Guido. Deportato daFiume dopo il 3 maggio 1945.

Vollmann Adalberto, da Abbazia. Com-messo delle cooperative operaie. Arrestatodopo il 3 maggio 1945 e ucciso.

Viti Ettore, di Iginio e di HervatinFrancesca, nato a Fiume il 23 aprile 1911.Dipendente della raffineria di olii mine-rali. Arrestato da elementi slavi nei pressidella questura, non ha fatto ritorno a casae non diede mai più notizie.

Volpe Antonio, da Fiume. Deportatodopo il 3 maggio 1945.

Vrazich Olga, nata a Fiume. Dopo l’oc-cupazione della citta venne arruolata nellapolizia titina. Quando gli slavi si accorseroche aveva cercato di mitigare la sorte di

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alcuni cittadini arrestati, l’arrestarono asua volta e fu fucilata.

Wilhelm Raimondo. Nato a Gyekenyes,nel 1896, fotografo.

Wilhelm Teresa. Nata a Vienna, mogliedi Raimondo; figli: Wilhelm Guglielmo,nato a Fiume nel 1920; Wilhelm Gugliel-mina, nata a Fiume nel 1921; Wilhelm Ghe-rardo, nato a Fiume nel 1926. Il padre,disertore dell’esercito austro-ungarico nellaguerra 1914-1918, visse nascosto a Fiume incasa della famiglia Ricatti. Durante l’im-presa dannunziana fece parte della Guar-dia nazionale e prese parte al Natale disangue. Dopo l’occupazione della citta avve-nuta il 3 maggio 1945, i tre figli venneroarrestati dai titini. I genitori cercarono alungo notizie dei figli rivolgendosi ai variuffici di polizia senza pero sapere nulla inmerito. Due settimane dopo, cioe alla finedi maggio, furono arrestati pure loro e spa-rirono per sempre.

Zaller Antonio, di Giuseppe e di Janko-vich Agnese, nato a Sussak il 13 giugno1905. Legionario fiumano. Vice consoledella compagnia lavoratori del porto. Ar-restato dopo l’occupazione della citta efucilato al campo di aviazione di Grobnico(Fiume) insieme ad altri 93 italiani, tra iquali il dottor Amato, Commissario capodella questura di Fiume.

Zanardo Italo, di Antonio, nato a SantaLucia di Piave (Treviso) nel 1922. Resi-dente a Fiume, deportato dagli slavi il 22maggio 1945.

Zanchi Umberto, di Nereo, nato a Sus-sak nel 1905. Legionario fiumano. Dopol’annessione di Fiume si trasferı a Trieste.Arrestato a Santa Lucia di Tolmino il 30aprile 1945, venne deportato a Santa Ca-terina (Fiume) e qui eliminato.

Zangrillo Sergio Umberto, di Umberto,nato a Venezia il 3 dicembre 1923, resi-dente ad Abbazia. Arrestato dagli slavidopo l’occupazione e scomparso.

Zar Maria, residente a Fiume. Arrestatadopo l’occupazione della citta ed elimi-nata.

Zmarich Alfredo, di Antonio, nato aLaurana il 15 aprile 1914, macellaio. Ar-restato nel maggio 1945 e deportato.

Zulian Giovanni, da Fiume. Deportatodopo l’occupazione della citta.

Zullich Mario, da Fiume, nato nel 1925.Arruolato nella milizia difesa territoriale einviato alla difesa della centrale elettricadi Salcano (Gorizia). Catturato dai titini ebarbaramente trucidato, fu sepolto in unafossa comune. La fossa venne scopertaalcuni anni dopo e i resti trasferiti nelcimitero di Gorizia.

Questo elenco, compilato sulla base ditestimonianze orali, faticosamente e spessofortunosamente raccolte, puo contenereinevitabili errori e omissioni.

Ma il suo significato e inequivocabile: el’olocausto d’italianita dei figli di Fiumed’Italia.

E oltre la tragedia degli assassinati, deifucilati, degli sgozzati, degli annegati, vi equella – mai spenta – degli esuli.

Erano italiani a cui non e stata possibilealtra scelta pur di conservare la propriaitalianita; italiani che vedevano, giorno pergiorno, uccisi e calpestati i propri diritti allaliberta, alla vita, alla proprieta, al lavoro ealla pratica della propria fede religiosa.Non e possibile enumerare coloro che eb-bero familiari condannati a morte, prele-vati dalle proprie case e mai ritornati, in-carcerati, condannati al carcere e ai lavoriforzati; tutti subirono l’esproprio dei propribeni, e scelsero, lasciando le proprie case, lepovere cose, i propri morti, la via dell’esilio.

Troncarono le loro stesse radici, e co-scientemente lo fecero, perche essendoitaliani e liberi tali vollero restare.

Esuli in Patria, donarono ancora al-l’Italia la vita del giovane Nardino Manzi,colpito a morte dalla polizia alleata aTrieste, il 6 novembre 1953, quando lacitta giuliana era ancora contesa.

La comunita degli esuli di Fiume,sparsa oggi in tutto il mondo, e rappre-sentata dal Libero comune di Fiume inesilio cui fanno capo circa 10.000 famigliee quindi non meno di 30.000 esuli.

La forza spirituale di questo comune,senza territorio – ma con il suo sindaco,la sua gente, i suoi consiglieri, la suaanagrafe –, che riviveva nel solco della

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storia della citta, ha dato un senso allaloro condizione di esuli in Patria.

Il 2 agosto 1994, di fronte alla Com-missione esteri della Camera dei deputati,il professor Claudio Schwarzenberg, sin-daco del Libero comune di Fiume in esilio,ha dichiarato: « Cio che noi chiediamo oggialla Croazia non costa una lira: il ricono-scimento morale del nostro esodo, cioe lanecessita di lasciare le nostre terre difronte alla minaccia di eccidio degli ita-liani; la composizione di una commissioneitalo-croata che proceda al censimento deimorti e quindi faccia sapere chi e statoucciso, come, perche, e dove sono statigettati i corpi delle vittime. Per noi questoviene prima di tutto. Chi parla solo edesclusivamente dei beni abbandonati sipropone di fare mercato di bassa lega, enoi non siamo disposti a barattare le no-stre memorie per trenta palanche. Ancheperche mi dovrebbero spiegare come si faa risarcire un dolore tanto grande (...) ».

Nel corso del primo raduno mondialedegli esuli fiumani, nel cinquantesimo an-

niversario della tragedia del 1945, l’assem-blea dei cittadini del Libero comune diFiume in esilio ha espresso l’auspicio che« l’Italia voglia concedere a Fiume unamedaglia d’oro al valor militare alla me-moria dei suoi cittadini che in guerra e inpace hanno servito la Patria ».

I dati riportati in questa relazione sonostati ripresi, in particolare, dal volume« Fiume, 3 maggio 1945-3 maggio 1995.Piccolo libro bianco di una grande ingiu-stizia » a cura del professor ClaudioSchwarzenberg, sindaco del Libero co-mune di Fiume in esilio, e di AmletoBallarini, presidente della Societa di studifiumani.

* * *

Onorevoli colleghi ! Affido alla vostrasensibilita questa proposta di legge, checonferma alla nostra storia il sacrificio ela dedizione di una comunita che hasempre onorato l’Italia.

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PROPOSTA DI LEGGE__

ART. 1.

1. La commissione consultiva militareunica per la concessione e la perdita didecorazioni al valor militare, di cui aldecreto del Presidente della Repubblica 31dicembre 1973, n. 1076, e autorizzata, inderoga ai vigenti limiti temporali, a esa-minare la documentazione per la conces-sione della medaglia d’oro al valor militareall’Associazione « Libero Comune di Fiumein esilio » alla memoria dei suoi cittadiniche in guerra e in pace hanno servito laPatria.

€ 0,70 *16PDL0006630**16PDL0006630*

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