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CAMERE DI COMMERCIO DELL’EMILIA-ROMAGNA … · segnale di ripresa, dopo la forte caduta che aveva...

Date post: 15-Feb-2019
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Industria in senso stretto La leggera crescita delle esportazioni costituisce un primo, anche se timido, segnale di ripresa, dopo la forte caduta che aveva caratterizzato il 2009. La si- tuazione produttiva e commerciale dei primi tre mesi del 2010, a parità di giorni lavorativi rispetto all’analogo periodo del 2009, è tuttavia apparsa ancora negativa, ma su toni decisa- mente meno accesi rispetto ai trimestri precedenti. La produzione dell’industria in senso stretto dell’Emilia-Romagna è dimi- nuita in volume del 2,7 per cento ri- spetto al primo trimestre del 2009, in misura molto più contenuta rispetto al calo medio del 14,1 per cento riscon- trato nei dodici mesi precedenti. Il contesto generale è risultato anch’esso meno negativo rispetto ai mesi prece- denti: in Italia e nel Nord-est sono sta- te rilevate diminuzioni rispettivamente pari al 2,2 e 1,0 per cento. L’attenuazione della caduta produttiva ha interessato tutte le classi dimensio- nali. Il calo più contenuto, pari ad ap- pena l’1 per cento, è stato rilevato nel- le imprese più strutturate da 50 a 500 dipendenti, inferiore di oltre undici punti percentuali al trend pesantemen- te negativo rilevato nei dodici mesi precedenti. Questo andamento può trovare una spiegazione nella elevata propensione al commercio estero della grande dimensione, che risulta pertan- to più avvantaggiata dalla ripresa del commercio internazionale. Nelle piccole e medie imprese la di- minuzione produttiva è apparsa più ampia, pari rispettivamente al 7,0 e 3,7 per cento, ma anche in questo caso c’è stato un apprezzabile miglioramento del trend spiccatamente negativo dei dodici mesi precedenti. In ambito settoriale è emersa una si- tuazione pressoché analoga a quella osservata nelle classi dimensionali. L’unico settore che ha evidenziato un calo produttivo più ampio di quello ri- scontrato nei dodici mesi precedenti è stato quello alimentare, la cui produ- zione è scesa tendenzialmente dell’1,9 per cento, in leggero peggioramento rispetto al trend moderatamente nega- tivo dei dodici mesi precedenti (-1,1 per cento). L’industria alimentare ha confermato, in questo caso negativa- mente, la tradizionale “impermeabili- tà” ai cicli congiunturali. Nei rimanenti settori c’è stata una ge- nerale attenuazione del ciclo pesante- mente negativo che aveva caratterizza- to tutto il 2009. Il relativo migliore andamento è stato registrato nelle in- dustrie dei metalli, nelle quali è inclu- sa gran parte della subfornitura, il cui calo produttivo del 4,6 per cento è ri- sultato inferiore di circa diciannove punti percentuali rispetto al trend. E’ da sottolineare inoltre la moderata di- minuzione dell’importante settore del- la meccanica, elettricità e mezzi di tra- sporto, pari all’1,5 per cento, largamente inferiore allo scenario re- cessivo dei dodici mesi precedenti (- 15,1 per cento). Le industrie della mo- da hanno evidenziato il calo più soste- nuto (-6,6 per cento), e in questo caso il relativo miglioramento nei confronti del trend non è andato oltre i cinque punti percentuali rispetto agli oltre un- dici della media generale. Il fatturato ha ricalcato l’andamento produttivo. La diminuzione tendenziale in valore si è attestata al 2,4 per cento, tradu- cendo in parte il calo, attorno allo 0,5 per cento, dei prezzi praticati alla clientela. La fase di ridimensionamen- to dei prezzi, in atto dai primi tre mesi del 2009, è continuata, anche se in mi- sura meno evidente rispetto al trend dei dodici mesi precedenti, e anche questo è un sintomo delle difficoltà del momento, con le imprese costrette a limare i profitti pur di restare compe- titive. A fare pendere negativamente la bilancia dei prezzi sono stati quelli praticati alla clientela interna, scesi dello 0,7 per cento, mentre quelli este- ri sono rimasti invariati, sottintenden- do una domanda meglio intonata, coe- rentemente con la leggera ripresa delle esportazioni. Rispetto al trend dei dodici mesi pre- cedenti, il fatturato ha evidenziato un’attenuazione della caduta prossima ai dodici punti percentuali. Un anda- mento analogo ha caratterizzato sia il Paese, che la circoscrizione Nord- orientale, che hanno accusato rispetti- vamente diminuzioni delle vendite ri- spettivamente pari al 2,4 e 0,8 per cen- to. Ogni settore ha registrato cali del fat- turato rispetto ai primi tre mesi del 2009, ma in termini meno accentuati rispetto al trend pesantemente negati- vo dei dodici mesi precedenti. Il mi- glioramento più consistente ha nuo- vamente riguardato le industrie dei metalli, nei quali sono comprese le la- vorazioni in subfornitura, che hanno evidenziato una diminuzione rispetto al trend di circa ventuno punti percen- tuali. Altri miglioramenti degni di no- ta, compresi tra i dodici e i quattordici punti percentuali, sono stati rilevati nelle industrie del legno e della mec- canica, elettricità e mezzi di trasporto. La riduzione più contenuta del trend negativo, pari ad appena 0,6 punti per- centuali, è stata registrata nel settore alimentare, che ha confermato la sua aciclicità. Sotto l'aspetto della classe dimensio- CAMERE DI COMMERCIO DELL’EMILIA-ROMAGNA CONGIUNTURA INDUSTRIALE IN EMILIA-ROMAGNA Indagine sulle piccole e medie imprese 1° trimestre 2010 L’indagine congiunturale trimestrale regionale, realizzata da Unioncamere Emilia-Romagna, in collaborazione con Centro Studi Unioncamere, si fonda su un campione rappresentativo dell’universo delle imprese regionali fino a 500 dipendenti, di industria, costruzioni e commercio, è effettuata con interviste condotte con tecnica CATI, e si incentra sulle imprese di minori dimensioni, a differenza di altre rilevazioni che considerano le imprese con più di 10 o 20 addetti. Le risposte sono ponderate sulla base del fatturato (industria) / volume d’affari (costruzioni, commercio). I dati non regionali sono di fonte Centro Studi Unioncamere - Indagine congiunturale sull'industria manifatturiera, Indagine sugli andamenti congiunturali dei servizi e Indagine sugli andamenti congiunturali del commercio.
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Industria in senso stretto La leggera crescita delle esportazioni costituisce un primo, anche se timido, segnale di ripresa, dopo la forte caduta che aveva caratterizzato il 2009. La si-tuazione produttiva e commerciale dei primi tre mesi del 2010, a parità di giorni lavorativi rispetto all’analogo periodo del 2009, è tuttavia apparsa ancora negativa, ma su toni decisa-mente meno accesi rispetto ai trimestri precedenti. La produzione dell’industria in senso stretto dell’Emilia-Romagna è dimi-nuita in volume del 2,7 per cento ri-spetto al primo trimestre del 2009, in misura molto più contenuta rispetto al calo medio del 14,1 per cento riscon-trato nei dodici mesi precedenti. Il contesto generale è risultato anch’esso meno negativo rispetto ai mesi prece-denti: in Italia e nel Nord-est sono sta-te rilevate diminuzioni rispettivamente pari al 2,2 e 1,0 per cento. L’attenuazione della caduta produttiva ha interessato tutte le classi dimensio-nali. Il calo più contenuto, pari ad ap-pena l’1 per cento, è stato rilevato nel-le imprese più strutturate da 50 a 500 dipendenti, inferiore di oltre undici punti percentuali al trend pesantemen-te negativo rilevato nei dodici mesi precedenti. Questo andamento può trovare una spiegazione nella elevata propensione al commercio estero della grande dimensione, che risulta pertan-to più avvantaggiata dalla ripresa del commercio internazionale. Nelle piccole e medie imprese la di-minuzione produttiva è apparsa più ampia, pari rispettivamente al 7,0 e 3,7 per cento, ma anche in questo caso c’è stato un apprezzabile miglioramento del trend spiccatamente negativo dei dodici mesi precedenti.

In ambito settoriale è emersa una si-tuazione pressoché analoga a quella osservata nelle classi dimensionali. L’unico settore che ha evidenziato un calo produttivo più ampio di quello ri-scontrato nei dodici mesi precedenti è stato quello alimentare, la cui produ-zione è scesa tendenzialmente dell’1,9 per cento, in leggero peggioramento rispetto al trend moderatamente nega-tivo dei dodici mesi precedenti (-1,1 per cento). L’industria alimentare ha confermato, in questo caso negativa-mente, la tradizionale “impermeabili-tà” ai cicli congiunturali. Nei rimanenti settori c’è stata una ge-nerale attenuazione del ciclo pesante-mente negativo che aveva caratterizza-to tutto il 2009. Il relativo migliore andamento è stato registrato nelle in-dustrie dei metalli, nelle quali è inclu-sa gran parte della subfornitura, il cui calo produttivo del 4,6 per cento è ri-sultato inferiore di circa diciannove punti percentuali rispetto al trend. E’ da sottolineare inoltre la moderata di-minuzione dell’importante settore del-la meccanica, elettricità e mezzi di tra-sporto, pari all’1,5 per cento, largamente inferiore allo scenario re-cessivo dei dodici mesi precedenti (-15,1 per cento). Le industrie della mo-da hanno evidenziato il calo più soste-nuto (-6,6 per cento), e in questo caso il relativo miglioramento nei confronti del trend non è andato oltre i cinque punti percentuali rispetto agli oltre un-dici della media generale. Il fatturato ha ricalcato l’andamento produttivo. La diminuzione tendenziale in valore si è attestata al 2,4 per cento, tradu-cendo in parte il calo, attorno allo 0,5 per cento, dei prezzi praticati alla clientela. La fase di ridimensionamen-to dei prezzi, in atto dai primi tre mesi

del 2009, è continuata, anche se in mi-sura meno evidente rispetto al trend dei dodici mesi precedenti, e anche questo è un sintomo delle difficoltà del momento, con le imprese costrette a limare i profitti pur di restare compe-titive. A fare pendere negativamente la bilancia dei prezzi sono stati quelli praticati alla clientela interna, scesi dello 0,7 per cento, mentre quelli este-ri sono rimasti invariati, sottintenden-do una domanda meglio intonata, coe-rentemente con la leggera ripresa delle esportazioni. Rispetto al trend dei dodici mesi pre-cedenti, il fatturato ha evidenziato un’attenuazione della caduta prossima ai dodici punti percentuali. Un anda-mento analogo ha caratterizzato sia il Paese, che la circoscrizione Nord-orientale, che hanno accusato rispetti-vamente diminuzioni delle vendite ri-spettivamente pari al 2,4 e 0,8 per cen-to. Ogni settore ha registrato cali del fat-turato rispetto ai primi tre mesi del 2009, ma in termini meno accentuati rispetto al trend pesantemente negati-vo dei dodici mesi precedenti. Il mi-glioramento più consistente ha nuo-vamente riguardato le industrie dei metalli, nei quali sono comprese le la-vorazioni in subfornitura, che hanno evidenziato una diminuzione rispetto al trend di circa ventuno punti percen-tuali. Altri miglioramenti degni di no-ta, compresi tra i dodici e i quattordici punti percentuali, sono stati rilevati nelle industrie del legno e della mec-canica, elettricità e mezzi di trasporto. La riduzione più contenuta del trend negativo, pari ad appena 0,6 punti per-centuali, è stata registrata nel settore alimentare, che ha confermato la sua aciclicità. Sotto l'aspetto della classe dimensio-

CAMERE DI COMMERCIO DELL’EMILIA-ROMAGNA

CONGIUNTURA INDUSTRIALE IN EMILIA-ROMAGNA Indagine sulle piccole e medie imprese

1° trimestre 2010

L’indagine congiunturale trimestrale regionale, realizzata da Unioncamere Emilia-Romagna, in collaborazione con Centro Studi Unioncamere, si fonda su un campione rappresentativo dell’universo delle imprese regionali fino a 500 dipendenti, di industria, costruzioni e commercio, è effettuata con interviste condotte con tecnica CATI, e si incentra sulle imprese di minori dimensioni, a differenza di altre rilevazioni che considerano le imprese con più di 10 o 20addetti. Le risposte sono ponderate sulla base del fatturato (industria) / volume d’affari (costruzioni, commercio). I dati non regionali sono di fonte CentroStudi Unioncamere - Indagine congiunturale sull'industria manifatturiera, Indagine sugli andamenti congiunturali dei servizi e Indagine sugli andamenti congiunturali del commercio.

CONGIUNTURA INDUSTRIALE IN EMILIA-ROMAGNA

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nale, è stato riscontrato un andamento analogo a quello della produzione, nel senso che sono state le grandi imprese, da 50 a 500 dipendenti, a evidenziare il calo tendenziale più contenuto (-1,1 per cento). Nell’ambito delle piccole imprese, da 1 a 9 dipendenti, è stata ri-levata la flessione più sostenuta (-6,1 per cento). In tutte le classi dimensio-nali l’andamento delle vendite dei primi tre mesi del 2010 è apparso me-no negativo rispetto al trend dei dodici mesi precedenti. I miglioramenti più consistenti, attorno ai dodici punti percentuali, hanno riguardato le medie e grandi imprese, la cui maggiore pro-pensione all’export, rispetto alla pic-cola impresa, le privilegia quando la domanda internazionale accenna a ri-partire. Anche la domanda ha evidenziato in-dici meglio intonati rispetto ai mesi precedenti. Nel primo trimestre 2010 è apparsa tendenzialmente in calo dell’1,6 per cento, a fronte del trend negativo del 14,4 per cento rilevato nei dodici mesi precedenti. Nel Paese e nel Nord-est sono state registrate si-tuazioni meglio intonate. Per l’Italia il calo degli ordini è stato di appena lo 0,8 per cento, mentre nel Nord-est si è riaffacciato il segno più, rappresentato da un incremento dello 0,5 per cento. Ogni settore ha evidenziato cali meno accentuati rispetto al trend, con l’unica eccezione delle industrie alimentari che hanno ancora una volta conferma-to la propria impermeabilità ai cicli. L’attenuazione più evidente della ca-duta registrata nel 2009 ha nuovamen-te riguardato le industrie dei metalli assieme a quelle meccaniche, elettri-che e mezzi di trasporto. Per quanto concerne la dimensione

d’impresa, è stata confermata la mi-gliore disposizione delle imprese più strutturate, da 50 a 500 dipendenti, i cui ordinativi sono diminuiti tenden-zialmente di appena lo 0,6 per cento, riducendo considerevolmente il trend negativo prossimo al 13 per cento ri-levato nei dodici mesi precedenti. La flessione della domanda più accentua-ta, pari al 5,3 per cento ha riguardato le piccole imprese da 1 a 9 dipendenti, in linea con quanto emerso relativa-mente a produzione e vendite. In una fase di ripresa della domanda mondia-le, la scarsa propensione all’export della piccola impresa può diventare un fattore frenante della crescita. Le imprese esportatrici hanno inciso per il 30,0 per cento del totale, rispetto al 31,1 per cento nazionale e 35,0 per cento nord-orientale, recuperando cir-ca tre punti percentuali rispetto al trend dei dodici mesi precedenti. In ambito settoriale, la maggiore pro-pensione all’export è stata nuovamen-te registrata nelle industrie della mec-canica, elettricità e mezzi di trasporto, con una quota prossima al 45 per cen-to, che è apparsa superiore di oltre tre punti percentuali rispetto al trend dei dodici mesi precedenti. La quota più contenuta, pari al 16,6 per cento, ha riguardato le industrie del legno e mo-bili in legno, in ridimensionamento ri-spetto al trend del 20,4 per cento. Nelle classi dimensionali si conferma la scarsa propensione al commercio estero della piccola dimensione da 1 a 9 dipendenti, la cui quota si è attestata al 23,9 per cento, a fronte del 36,3 e 62,6 per cento rispettivamente della media e grande dimensione. La stessa gerarchia si riscontra nel Nord-est e nel Paese.

Se valutiamo l’incidenza dell’export sul fatturato delle aziende esportatrici, emerge in Emilia-Romagna una per-centuale prossima al 39 per cento, la stessa riscontrata nel Nord-est. Un po’ più elevata è risultata la quota nazio-nale pari al 40,8 per cento. Il settore che ha destinato all’estero la quota maggiore di vendite è stato quello del-la meccanica, elettricità e mezzi di tra-sporto (52,2 per cento). All’opposto troviamo l’industria alimentare con una percentuale del 22,0 per cento, che evidenzia ancora una volta note-voli potenzialità sostanzialmente ine-spresse, vista la qualità che contraddi-stingue i prodotti alimentari dell’Emilia-Romagna. L’andamento delle esportazioni, come accennato in apertura del commento congiunturale, ha rappresentato la nota più positiva del primo trimestre 2010. L’incremento tendenziale è stato dell’1,9 per cento, in contro tendenza rispetto al trend negativo dei dodici mesi precedenti (-7,9 per cento). In questo caso l’Emilia-Romagna ha evi-denziato un andamento meglio intona-to rispetto a quanto rilevato sia nel Nord-est (+0,8 per cento) che nel Pae-se (-0,2 per cento). A guidare la ripresa è stato il settore più propenso al commercio estero, va-le a dire l’industria della meccanica, elettricità e mezzi di trasporto, il cui aumento del 2,9 per cento si è netta-mente distinto dalla flessione del 10,0 per cento che aveva segnato i dodici mesi precedenti. Altri segni positivi sono stati rilevati nelle industrie dei metalli, nelle “altre industrie manifat-turiere”, che comprendono chimica e ceramica, e nel legno e mobile in le-gno. Per quest’ultimo settore la cresci-

Congiuntura industriale in Emilia-Romagna. 1° trimestre 2010.

Fatturato (1)

Esporta- zioni (1)

Quota export su fatturato(2) (3)

Imprese esporta-

trici (2)

Produ-zione (1)

Scorte saldo deigiudizi

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Ordini (1)

Mesi di produ- zione (5)

Prezzi finali

mercato interno (1)

Prezzi finali

mercati esteri (1)

Industria Emilia-Romagna -2,4 1,9 38,9 30,0 -2,7 -4,9 -1,6 1,9 -0,7 0,0 Industrie alimentari e delle bevande -1,1 -0,0 22,0 23,3 -1,9 -13,7 -2,1 1,7 -0,3 -0,4 tessili, abbigliamento, cuoio, calzature -6,5 -1,0 25,9 22,4 -6,6 -15,3 -5,5 2,4 -1,3 0,2 del legno e del mobile -0,7 0,2 27,2 16,6 -1,0 -14,5 -0,9 1,2 -0,5 0,5 trattamento metalli e minerali metalli -3,1 1,6 27,1 29,3 -4,6 -3,5 -2,1 1,7 -2,0 -0,7 meccaniche, elettriche e mezzi di trasp. -1,7 2,9 52,2 44,9 -1,5 -1,8 -1,4 2,3 -0,5 -0,0 Altre manifatturiere -2,7 1,3 28,4 23,6 -2,5 -3,3 -0,5 1,6 0,1 0,7 Classe dimensionale Imprese minori (1-9 dipendenti) -6,1 0,6 31,6 23,9 -7,0 -5,6 -5,3 1,6 -1,9 -0,6 Imprese piccole (10-49 dipendenti) -3,1 0,6 29,2 36,3 -3,7 -7,0 -1,7 1,8 -1,0 -0,3 Imprese medie (50-499 dipendenti) -1,1 2,5 43,3 62,6 -1,0 -3,5 -0,6 2,0 -0,2 0,2 Industria Nord-Est -0,8 0,8 38,9 35,0 -1,0 -6,3 0,5 2,2 -0,4 0,2 Industria Italia -2,4 -0,2 40,8 31,1 -2,2 -5,4 -0,8 1,9 -0,7 0,0

(1) Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell’anno precedente. (2) Rapporto percentuale. (3) Delle imprese esportatrici. (4) Saldo tra le quote percentuali delle imprese che giudicano le giacenze in esubero e di quelle che le considerano scarse. (5) Assicurata dal portafoglio ordini. Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria in senso stretto.

Indagine sulle piccole e medie imprese. 1° trimestre 2010

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ta è stata di appena lo 0,2 per cento, ma ha arrestato una fase negativa che durava da quindici mesi. Nuovo calo per le industrie della moda (-1,0 per

cento), ma in misura più contenuta ri-spetto all’evoluzione media dei dodici mesi precedenti (-6,4 per cento). La crescita delle esportazioni ha ri-

guardato ogni classe dimensionale. Quella più elevata, pari al 2,5 per cen-to, ha riguardato le grandi imprese da 50 a 500 dipendenti, confermando la

Andamento delle principali variabili nell’industria in senso stretto e nei settori rilevati. Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell’anno precedente. - 1Industria senso stretto Industrie alimentari e delle bevande Ind tessili, abbigliamento, cuoio, calzature

Fatturato Fatturato Fatturato

Produzione Produzione Produzione

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Esportazioni Esportazioni Esportazioni

Scorte (esubero - scarse )(1) Scorte (esubero - scarse)(1) Scorte (esubero - scarse )(1)

(1) Saldo tra le quote percentuali delle imprese che giudicano le scorte in esubero e di quelle che le considerano scarse.

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CONGIUNTURA INDUSTRIALE IN EMILIA-ROMAGNA

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migliore intonazione generale rispetto alle classi dimensionali meno struttu-rate, che hanno entrambe evidenziato un aumento dello 0,6 per cento.

I dati Istat relativi all’export dei primi tre mesi del 2010 hanno registrato una situazione in ripresa. Le esportazioni complessive dell’Emilia-Romagna

(l’industria in senso stretto incide per circa il 98 per cento del totale) sono ammontate a circa 9 miliardi e mezzo di euro, vale a dire il 3,9 per cento in

Andamento delle principali variabili nell’industria in senso stretto e nei settori rilevati. Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell’anno precedente. - 1Industrie del legno e del mobile Ind. Trattamento metalli e minerali metalliferi Ind. meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto

Fatturato Fatturato Fatturato

Produzione Produzione Produzione

Ordini Ordini Ordini

Esportazioni Esportazioni Esportazioni

Scorte (esubero - scarse )(1) Scorte (esubero - scarse)(1) Scorte (esubero - scarse )(1)

(1) Saldo tra le quote percentuali delle imprese che giudicano le scorte in esubero e di quelle che le considerano scarse.

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1,2 1,8

-0,7 -4,2

-15,2 -15,7 -15,1 -14,5

-1,5

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

-2,2 -2,2 -2,4

-6,1

-11,0

-14,9 -14,7 -12,7

-0,9

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

1,8 0,8

-4,0 -8,8

-27,3 -27,1 -25,1

-18,0

-2,1

1t08

2t08

3t08

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1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

2,0 2,1

-2,5 -6,0

-15,5 -16,7 -17,4 -14,7

-1,4

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

1,1 2,2 0,1

-5,1

-17,8

-4,9

-13,4

-6,9

0,2

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

5,6 1,7

-0,1

3,2

-8,1 -11,3 -12,2

-6,1

1,6

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

2,7 3,8

-0,3

0,2

-8,4 -11,7 -11,7

-9,4

2,9

1t08

2t08

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1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

18,2 8,6

1,0

11,0

32,0 22,8

14,8

3,1

-14,5

1t08

2t08

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1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

-2,5

2,0 0,6

-5,8

15,8

-1,1

4,8

-8,5

-3,5

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

8,4

15,0 11,5 9,0

21,3 16,0

-5,3

5,1

-1,8

1t08

2t08

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4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

Indagine sulle piccole e medie imprese. 1° trimestre 2010

5

più rispetto all’analogo periodo del 2009, che a sua volta era stato segnato da una flessione prossima al 25 per cento. E’ da sottolineare che la risalita

dell’export è stata determinata dal me-se di marzo, il cui incremento tenden-ziale del 16,4 per cento ha mitigato le diminuzioni rilevate nei due mesi pre-

cedenti. Le giacenze di magazzino sono state caratterizzate dalla diminuzione delle imprese che le hanno dichiarate in e-

Andamento delle principali variabili per classe dimensionale delle impresi. Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell’anno precedente. Imprese 1-9 dip. Imprese 10-49 dip. Imprese 50 dip. e oltre

Fatturato Fatturato Fatturato

Produzione Produzione Produzione

Ordini Ordini Ordini

Esportazioni Esportazioni Esportazioni

Scorte (esubero - scarse )(1) Scorte (esubero - scarse)(1) Scorte (esubero - scarse )(1)

(1) Saldo tra le quote percentuali delle imprese che giudicano le scorte in esubero e di quelle che le considerano scarse.

-1,1 -0,7 -2,0 -3,5

-11,0

-17,6

-14,1 -13,8

-6,1

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

0,2 0,5

-0,5 -3,3

-14,6 -16,5 -16,4

-14,7

-3,1

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

1,6 1,4

-1,8 -4,7

-13,2

-18,9

-12,2 -10,3

-1,1

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

-1,6 -0,8 -3,0 -4,3

-13,6 -15,8 -15,6

-13,9

-7,0

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

-0,3

0,1

-1,0 -3,9

-17,9 -17,8 -16,3 -14,6

-3,7

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

1,5 0,1

-2,7 -4,5

-13,4 -15,6

-11,0 -9,8

-1,0

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

-0,8 -1,0 -2,9

-5,4

-13,1

-16,5 -14,6 -14,4

-5,3

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

0,2 0,4

-1,4 -5,1

-19,5 -17,3 -16,6

-14,3

-1,7

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

1,5 0,2

-3,3 -6,5

-13,5 -15,4

-13,1 -9,6

-0,6

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

3,4 2,9 0,6 3,3

-2,2

-10,5

-6,0 -6,8

0,6

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

2,1 1,8 0,6 2,2

-4,6

-11,4

-7,6 -4,7

0,6

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

2,1 2,7

-0,3 -2,0

-10,2 -8,2 -9,0 -7,7

2,5

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

-1,3 -3,4

-5,7 -2,8

10,8

-2,4 -4,9

-0,9

-5,6

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

1,7 5,6

3,1

-1,3

14,7

-2,4 -4,6

0,0

-7,0

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

8,7 7,9 7,8

15,6 18,4

6,9 5,5

0,6

-3,5

1t08

2t08

3t08

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1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

CONGIUNTURA INDUSTRIALE IN EMILIA-ROMAGNA

6

subero. La relativa quota è ammontata all’8 per cento rispetto al trend pros-simo al 15 per cento registrato nei do-dici mesi precedenti. Nel contempo è aumentata la quota di imprese che le hanno giudicate scarse, la cui inciden-za è salita al 13 per cento rispetto al trend del 9,8 per cento dei dodici mesi precedenti. Questa situazione, coniu-gata alla ripresa della domanda inter-nazionale, potrebbe preludere ad una ricostituzione delle scorte e quindi ad una ripresa produttiva. Il periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini si è nuovamente collocato sotto i due mesi, vale a dire una soglia assai ridotta se confrontata con i volumi del passato. Rispetto al trend c’è stata tuttavia una leggera ri-presa, che costituisce anch’essa un se-gnale, seppure timido, di inversione del ciclo spiccatamente recessivo che ha investito il 2009. Lo sfasamento temporale che intercor-re tra la richiesta di Cassa integrazione guadagni e la relativa autorizzazione Inps, fa si che i primi quattro mesi del 2010 possano avere ereditato situazio-ni riferite agli ultimi mesi del 2009, ed è quindi necessaria una certa cautela nella valutazione dei dati. Ciò premes-so, le ore autorizzate di Cassa integra-zione guadagni di matrice anticon-giunturale, ricavate dagli archivi gestionali dell’Inps, sono salite dai circa 6 milioni dei primi quattro mesi del 2009 agli oltre 11 milioni e 372 mila dell’analogo periodo del 2010. In Italia si è passati da circa 120 milioni e 303 mila a circa 123 milioni e mezzo di ore. Il rinnovato aumento della Cassa inte-grazione guadagni, che nel 2009 ha toccato vette abnormi, si associa coe-

rentemente al calo produttivo che ha interessato il primo trimestre del 2010. Al di là dell’attenuazione del ritmo di caduta resta tuttavia una situazione di fondo negativa, che ha costretto le im-prese a ricorrere agli ammortizzatori sociali, pur di salvaguardare l’occupazione. Ogni settore industriale ha accusato aumenti, con una partico-lare sottolineatura per quello meccani-co, le cui ore autorizzate sono prati-camente raddoppiate, salendo a oltre 8 milioni e 400 mila. Le ore autorizzate per interventi di ca-rattere straordinario, la cui concessio-ne è subordinata agli stati di crisi op-pure a ristrutturazioni ecc. sono aumentate anch’esse, in misura più accentuata rispetto agli interventi di matrice anticongiunturale. Nei primi quattro mesi del 2010 ne sono state autorizzate circa 20 milioni e 316 mila contro 1 milione e 649 mila del primi quattro mesi del 2009. La forte cresci-ta della cig straordinaria è stata deter-minata, in primo luogo, dal sensibile incremento rilevato nel settore mecca-nico, le cui ore autorizzate hanno su-perato i 13 milioni rispetto alle oltre 700 mila dei primi quattro mesi del 2009. Nel caso degli interventi straor-dinari, l’intervallo di tempo che inter-corre tra richiesta e autorizzazione Inps è significativamente superiore a quello che si registra relativamente al-la cig ordinaria, che è generalmente compreso tra uno e due mesi. Pertanto i primi quattro mesi del 2010 potreb-bero avere riflesso situazioni che ap-partengono nella sostanza al 2009. Se analizziamo il fenomeno dal lato degli accordi sindacali stipulati per accedere alla Cig straordinaria, nei primi due mesi del 2010 ne sono stati registrati

dalla Regione 129 relativamente all’industria in senso stretto, in forte crescita rispetto ai 17 dell’analogo pe-riodo del 2009. Gli stabilimenti indu-striali coinvolti dagli accordi sono ri-sultati 178 contro gli appena 26 del primo bimestre 2009. I lavoratori inte-ressati sono ammontati a 11.655 ri-spetto ai 3.185 dell’anno precedente. Come si può notare, il fenomeno è ap-parso in forte incremento anche nei primi mesi del 2010 ed è la conse-guenza diretta del forte impatto che la crisi economica ha avuto nel 2009. Se allarghiamo l’analisi degli accordi sindacali di Cig straordinaria a tutta l’economia si può vedere che delle 165 stipule effettuate nei primi due mesi del 2010, oltre il 90 per cento è derivato da stati di crisi, a cui aggiun-gerne una dozzina dovuta a procedure concorsuali, in pratica fallimenti. Per quanto concerne la movimenta-zione avvenuta nel Registro delle im-prese, nel primo trimestre del 2010 il saldo fra iscrizioni e cessazioni dell’industria in senso stretto – non sono considerate le cancellazioni di ufficio che esulano dall’aspetto mera-mente congiunturale - è risultato nega-tivo per 590 imprese. La consistenza delle imprese attive, pari a fine marzo 2010 a 50.353 unità, è apparsa in calo del 2,9 per cento rispetto all’analogo periodo del 2009 (-2,0 per cento in Ita-lia), nonostante l’afflusso netto di 287 imprese, dovuto alle variazioni inter-venute all’interno del Registro delle imprese. Il decremento della compagi-ne imprenditoriale è stato essenzial-mente determinato dai vuoti emersi nella società di persone e nelle impre-se individuali (-4,4 per cento per en-trambe le forme giuridiche). E’ prose-guito il trend espansivo delle società di capitale, ma in misura piuttosto ri-dotta (+0,3 per cento).

Artigianato manifatturiero Nel primo trimestre del 2010 è emersa una situazione nuovamente negativa, che ha consolidato la fase recessiva in atto dalla fine del 2007. L’unica nota relativamente positiva è stata rappre-sentata dall’attenuazione del ritmo di pesante caduta registrato per tutto il corso del 2009, ma in termini meno evidenti rispetto a quanto emerso nell’industria in senso stretto. La produzione è diminuita del 7,8 per cento rispetto al primo trimestre del 2009, in misura relativamente più con-tenuta rispetto al trend fortemente ne-gativo registrato nei dodici mesi pre-cedenti (-14,5 per cento). Rispetto a quanto avvenuto nell’industria in sen-

Esportazioni dell’industria manifatturiera emiliano-romagnola. 1° trimestre 2010 Confronto territoriale e andamento

per i principali settori. (1) :Quote delle aree di

destinazione. Andamento per principali paesi ed

aree geografiche di destinazione. (1)

9,5

-1,1

-5,4

18,2

13,1

3,1

29,9

-7,2

-6,7

9,5

3,4

7,2

Altra manifattura

Mezzi di trasporto

Macchinari apparec. nca

El.tà.el.ca otti.med.mis.

Trat. met. prod. metallo

Prod. min. non metalli.

Chi. farm. gom. mat.pla.

Ind. legno e mobile

Tes. abbi. cuoio calza.

Alimentari e bevande

Emilia-Romagna

Italia

14,8

10,5

5,1

68,4

Europa

Africa

America

Asia

Oceania

15,8

22,0

36,1

9,9

79,7

-3,3

5,1

-1,3

8,1

4,1

4,1

0,8

2,3

Oceania

India

Cina

Asia

Brasile

Stati Uniti

America

Africa

Francia

Germania

Ue27

Russia

Europa

(1) Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell’anno precedente. Fonte: Istat, Esportazioni delle regioni italiane.

Indagine sulle piccole e medie imprese. 1° trimestre 2010

7

so stretto, l’artigianato ha evidenziato

indici più negativi, ricalcando coeren-temente le maggiori difficoltà registra-te nelle piccole imprese da 1 a 9 di-pendenti. In Italia è stata rilevata una situazione meno negativa, rappresen-tata da una diminuzione del 4,5 per cento. Per le vendite è stato registrato un calo del 7,1 per cento, tutt’altro che conte-nuto, ma che tuttavia è risultato anch’esso inferiore al trend spiccata-mente negativo dei dodici mesi prece-denti (-13,7 per cento). Questo anda-mento è in parte dipeso dalla diminuzione dei prezzi praticati alla clientela, scesi complessivamente dell’1,8 per cento, in misura più soste-nuta rispetto al trend dei dodici mesi precedenti (-1,0 per cento). E’ prati-camente dalla fine del 2008 che l’artigianato manifatturiero comprime i prezzi di vendita, sottintendendo la necessità di essere competitivi, anche a costo di limare i profitti. Si tratta di un andamento tipico delle avverse fasi congiunturali, che la profonda crisi economica ha accentuato. Note relati-vamente meno negative per l’andamento nazionale, che è stato ca-ratterizzato da una flessione del fattu-rato del 6,0 per cento. Ai cali di produzione e vendite si è as-sociato un analogo andamento per la domanda, che ha accusato una dimi-nuzione tendenziale superiore al 6 per cento, inferiore di circa nove punti percentuali al trend dei dodici mesi precedenti (-15,2 per cento). In Italia è emersa una situazione dai contorni meno negativi, rappresentati da una flessione degli ordinativi pari al 3,4 per cento. Per quanto riguarda l’export, le poche imprese artigiane esportatrici manifat-turiere - la percentuale si è attestata at-torno al 13,3 per cento, contro il 30,0 per cento dell’industria - hanno desti-nato all’estero circa il 17 per cento delle loro vendite, in misura più con-tenuta rispetto all’evoluzione media dei dodici mesi precedenti (22,5 per cento). La ridotta percentuale di im-prese artigiane esportatrici sul totale è un fenomeno strutturale, tipico delle piccole imprese. Commerciare con l’estero comporta spesso oneri e pro-blematiche, che la grande maggioran-za delle piccole imprese non riesce ad affrontare. L’andamento delle esportazioni è ri-sultato piuttosto negativo (-6,6 per cento), oltre che in peggioramento ri-spetto alla diminuzione media dei do-dici mesi precedenti (-4,7 per cento). In Italia l’export artigiano è sceso anch’esso, ma in misura meno accen-

tuata (-2,4 per cento). La ripresa inter-nazionale non ha pertanto giovato al settore, contrariamente a quanto avve-nuto nell’industria. In linea con quanto emerso nell’industria, anche l’artigianato ha visto diminuire la quota di aziende che ha giudicato esuberanti le giacenze di magazzino, mentre è cresciuta la per-centuale di chi le ha giudicate scarse. Il periodo di produzione assicurato dalla consistenza del portafoglio ordi-ni è sceso a un mese e mezzo, vale a dire sui livelli più contenuti degli ul-timi cinque anni. Anche questo anda-mento rappresenta un segnale del per-durare delle difficoltà. Un cenno infine sul ricorso alla Cassa integrazione guadagni, la cui statistica è stata messa a disposizione dall’Inps nella primavera del 2010, tramite gli archivi gestionali. Nei primi quattro mesi del 2010 le ore autorizzate di ma-trice straordinaria, quasi tutte in dero-ga, sono ammontate a circa 9 milioni e 713 mila, distinguendosi nettamente dalle circa 204.000 dell’analogo peri-odo del 2009.

Industria delle costruzioni Nel primo trimestre del 2010 è stato registrato un andamento negativo, che ha consolidato la fase recessiva in atto dall’estate del 2007. Il volume d’affari è risultato in dimi-nuzione tendenziale del 5,2 per cento, in peggioramento rispetto al trend ca-lante dei dodici mesi precedenti (-3,9 per cento). Nel Paese è stato registrato un andamento leggermente più negati-vo, rappresentato da una flessione del 5,7 per cento, anch’essa più ampia ri-spetto al trend di quasi due punti per-centuali. Il basso profilo del fatturato riscontra-to in Emilia-Romagna nel primo tri-mestre del 2010 è stato determinato da tutte le classi d’impresa, in un arco compreso tra il -6,3 per cento delle imprese da 1 a 9 dipendenti e il -4,1 per cento di quelle medie da 10 a 49 dipendenti. In ogni ambito dimensio-nale c’è stato un peggioramento del trend, che ha assunto proporzioni maggiori, pari a quasi due punti per-centuali, nella piccola impresa. Per quanto concerne la produzione, la percentuale di imprese che ha registra-to diminuzioni rispetto ai primi tre mesi del 2009 è stata del 50 per cento, attestandosi su valori raggiunti deci-samente elevati da quando sono state avviate le indagini del sistema camerale, ovvero dall’estate del 2004. E’ insomma emerso un andamento de-

Congiuntura delle imprese artigiane. 1° trimestre 2010

E.R. Italia

Fatturato (1) -7,1 -6,0Esportazioni (1) -6,6 -2,4Quota export su fatturato(2) (3) 16,6 30,2Imprese esportatrici(2) 13,3 15,2Produzione (1) -7,8 -4,5Scorte(4) -8,2 -15,2Ordini (1) -6,4 -3,4Mesi di produzione assicurata (5) 1,5 1,6

Fatturato (1)

Produzione (1)

Ordini (1)

Scorte (esubero – scarse)

(1) Tasso di variazione sullo stesso trimestredell’anno precedente. (2) Rapporto percentuale.(3) Riferito alle imprese esportatrici. (4) Saldo tra le quote percentuali delle imprese che giudi-cano le scorte in esubero e di quelle che le con-siderano scarse. (5) Dal portafoglio ordini.

-2,1 -0,6-3,0

-4,6

-10,9

-18,8

-14,1-11,2

-7,1

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

-2,6 -1,3-4,0

-6,0

-12,4

-18,4-15,3

-11,8-7,8

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

-1,9 -1,5-3,3

-7,1

-13,9

-18,9-15,6

-12,5

-6,4

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

-1,9

-7,9

-12,4

0,1

-1,5-3,2

-7,6

0,1

-8,2

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

CONGIUNTURA INDUSTRIALE IN EMILIA-ROMAGNA

8

ludente che si è associato alla diminu-zione del volume di affari. Per quanto riguarda la Cig, le ore au-torizzate per interventi ordinari nei primi quattro mesi del 2010 sono am-montate a 1.460.856 contro le 1.283.151 dell’analogo periodo del 2009. La crescita è indubbia, ma oc-corre tenere conto che nel settore edile parte importante delle ore autorizzate viene concessa quando il maltempo i-nibisce l’attività dei cantieri. Si tratta in sostanza di dati di difficile interpre-tazione sotto l’aspetto squisitamente congiunturale. La Cig straordinaria si è attestata su livelli decisamente meno ampi, pari a 185.444 ore autorizzate, ma in forte crescita rispetto ai primi quattro mesi del 2009, quando le ore autorizzate erano risultate appena 18.447. Secondo i dati raccolti dalla Regione, nei primi due mesi del 2010 sono stati stipulati nove accordi sinda-cali per accedere alla Cig straordinaria rispetto ai sei dello stesso periodo del 2009. Il fenomeno ha interessato 5 imprese per un totale di una decina di unità locali. I lavoratori coinvolti sono risultati 224 rispetto ai 140 dei primi due mesi del 2009.

La previsione L’Area studi e ricerche di Unioncame-re Emilia-Romagna, in collaborazione con Prometeia, ha predisposto lo sce-nario di previsione economica dell’Emilia-Romagna fino al 2012. Nella stima divulgata nei primi giorni di giugno si può notare che dal 2010 comincerà per l’Emilia-Romagna una fase di crescita, che risulterà più so-stenuta rispetto a quanto previsto per l’Italia. Nel 2010 l’economia dell’Emilia-Romagna dovrebbe aumentare dell’1,1 per cento (+0,8 per cento in Italia), per poi accelerare nei due anni successivi, con incrementi rispettivamente pari all’1,2 e 1,6 per cento. Ci sarà in so-stanza un lento recupero della flessio-ne del 5,0 per cento che ha caratteriz-zato il 2009. Non ci saranno tuttavia benefici immediati sull’occupazione, che nel biennio 2010-2011 dovrebbe scendere ulteriormente, mentre il tasso di disoccupazione è destinato a salire, arrivando a sfiorare l’8 per cento nel 2011, vale a dire al massimo livello degli ultimi vent’anni.

Congiuntura delle costruzioni. Andamento del volume d’affari (1). 1° trimestre 2010

E.R. Italia

Costruzioni -5,2 -5,7 - Imprese 1-9 dip. -6,3 - Imprese 10-49 dip. (*) -4,1 -6,2 - Imprese 50 dip. e oltre -4,4 -3,2

(1) Tasso di variazione sullo stesso trimestredell’anno precedente. (*) Il dato nazionale è ri-ferito alle imprese da 1 a 49 dipendenti. Congiuntura delle costruzioni. Andamento tendenziale del volume d’affari (1).

(1) Tasso di variazione sullo stesso trimestredell’anno precedente.

-2,0

1,2

-1,2-1,7

-5,0

-2,8

-4,0 -3,9

-5,2

1t08

2t08

3t08

4t08

1t09

2t09

3t09

4t09

1t10

CAMERE DI COMMERCIO DELL’EMILIA-ROMAGNA

Congiuntura industrialeCongiuntura industrialeCongiuntura industrialeCongiuntura industrialein in EmiliaEmilia--RomagnaRomagna

Primo trimestre 2010Primo trimestre 2010

Quadro internazionale

,0

12

8,7 8,8

10,

8

2009 2010 2011

5,7

4,2

1 4,0 4,0

5,5

4 3,1

1,9

1,0

0,8

2,84

-0,6

4 1,8

-0,2

0

-2,4

-5,2

-4,1

-5,0

-3,7

9

-1

-4

- -

-7,9

-8World Usa Japan € Area Italy C.E.E. Russia India China L.Ame. Brazil

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 2

Fonte: Imf, World Economic Outlook, April 21 2010

Quadro internazionale11,1 12,0

6 5

,

8,3 8,0

4,6

2 7 3,2 3,0

6,5 5,5

4,0 2,7 ,

1,2 1,1

3,0

0,0

-4,0

,

-8,0

,

,

World° Oecd Usa € Area Italy Japan Brazil China India Russia2009 2010 2011

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 3

Fonte: OECD, Economic Outlook No. 87, May 26, 2010

Quadro internazionaleDalla crisi dei sistemi bancari a quella del debito pubblico (e ritorno ?).Molti paesi sviluppati hanno livelli del debito e del deficit pubblico, più elevati di molti paesi emergenti, che pongono seri dubbi sulla loro solvibilitàDebito pubblico in percentuale del Pil 2009 Deficit pubblico in percentuale del Pil 2009

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 4

Fonte: Financial Times, April 30 2010

Quadro internazionaleLa crisi di fiducia verso il debito sovrano di alcuni paesi dell’area dell’euro ha imposto la scelta tra una maggiore integrazione fiscale o una rottura dell’euro-area. La questione della solvibilità del debito pubblico va però ben al di là dell’area dell’euro e prospetta enormipubblico va però ben al di là dell area dell euro e prospetta enormi problemi a venire.

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 5

Fonte: Financial Times, May 11 2010

5 35 6 6,5 6,25 77

Scenario nazionale

5,3

0,9

5,6

0,2

3,9,

1,03,4

5,7

0,3

4,8

0,6

4,47

-1,8

,

3 8

,0

-5,1-7,9

-3,8-7

-14,6-14

Debito P.A. (%Pil)2009 115,82010 120 7

-19,1-16,8

-21

Pil I t E t C i I t I t I d b

2010 120,72011 121.9

Pil Import Export Consumi privati

Invest. mach. attr.

Invest. costruz.

Indeb. A.P./Pil

2009 2010 2011

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 6

Fonte: Prometeia, Aggiornamento Rapporto di Previsione, 27 maggio 2010

Scenario nazionale: l’onere del debitoIl premio per il rischio sul debito pubblico italiano (lo spread rispetto ai titoli tedeschi) è relativamente modesto ma è aumentato a seguito della crisi di fiducia verso i paesirelativamente modesto, ma è aumentato a seguito della crisi di fiducia verso i paesi mediterranei dell’eurozona. L’Italia si è finora tratto avvantaggiata dell’ottima gestione del suo enorme debito pubblico, ma il mutato clima di fiducia, la espone a seri rischi.

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 7Fonte: Financial Times, May 27 2010

Scenario nazionale: ridurre la spesa pubblicaInfatti, se le stime dell’indebitamento netto restano relativamente contenute, nonostante l’elevato debito pubblico e una diversificata gamma di prodotti sostiene le esportazionil’elevato debito pubblico, e una diversificata gamma di prodotti sostiene le esportazioni, pari però a solo il 30% del prodotto (50% in Germania), il Pil non cresce, anche a causa della perdita di competitività e di fattori demografici, come l’invecchiamento.

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 8Fonte: Financial Times, May 5 2010

Quadro nazionale: riforme per crescereAndamento del costo del lavoro per unità di prodotto nell’industria

if tt i i tt ll G i I di 1° t i t 2002 100manifatturiera rispetto alla Germania. Indice 1° trimestre 2002 =100 I problemi di competitività sono ben lungi dall’essere limitati al mercato del lavoro. L’inefficienza del sistema paese pone seri dubbi sulla sostenibilità del modello di p psviluppo e sulle prospettive di esistenza di un moderno settore industriale italiano su cui grava

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 9

Fonte: Financial Times, May 12 2010

Scenario regionale: conto economico

4 88,0

1,3 2,2 4,8

0,6 0,9 1,5 2,7 4,1

1,0 2,3

0 0

4,0

-4,4 -1,2 -4,0

0,0

,

-12,0

-8,0

-13,3 -12,8

-20 0

-16,0

-22,1 -24,0

-20,0

Prodotto Import Export Consumi InvestimentiProdotto interno lordo

Import Export Consumi privati

Investimenti fissi lordi

2009 2010 2011

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 10Fonte: Unioncamere E.R. - Prometeia, Scenario economico provinciale, giugno 2010

Scenario regionale: fare crescere il paeseNon basta crescere più del Paese, occorre che il Paese cresca di piùProdotto interno lordo: indice (1991=100), tasso di variazione tendenziale.

131,2130,0

135,06,0

123,4124,7125,0

,

2,0

4,0

116,9

115,0

120,0

0,0

,

105,0

110,0-2,0

100,0-4,0

95,0-6,0

92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12

Emilia Romagna Italia

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 11Fonte: Unioncamere E.R. - Prometeia, Scenario economico provinciale, giugno 2010

Emilia-Romagna Italia

Scenario regionale: valore aggiunto settoriale3,8

2 6 51,5

,2,6

0,4 1,1 1,5 0

-1,0 -1,2 -3,5

-2,1 -0,8

-5 67,2

-10

-15 3 -15 6,4

-15,3

-202009 2010 2011

24,2

2009 2010 2011

Agricoltura Industria Costruzioni Servizi 2,2

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 12Fonte: Unioncamere E.R. - Prometeia, Scenario economico provinciale, giugno 2010

Scenario regionale: valore aggiunto settorialeI settori contendibili perdono rilievo gravati da settori protetti a bassa produttività

90%

100%

60,3 62,7 63,7 63,6 67,370%

80%

50%

60%

30 0

4,6 4,1 4,7 6,1 6,030%

40%

5,1 3 6 3 0 2 4 1 9

30,0 29,6 28,6 27,9 24,8

0%

10%

20%

5,1 3,6 3,0 2,4 1,90%

1992 1997 2002 2007 2012Agricoltura Industria Costruzioni Servizi

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 13Fonte: Unioncamere E.R. - Prometeia, Scenario economico provinciale, giugno 2010

g

Scenario regionale: valore aggiunto settorialeItalia

90%

100%

66,0 67,3 69,7 70,4 73,170%

80%

73,1

40%

50%

60%

6,2 5,1 5,4 6,1 5,920%

30%

40%

3,5 3,2 2,6 2,1 1,6

24,4 24,4 22,4 21,4 19,4

0%

10%

20%

, ,1992 1997 2002 2007 2012

Agricoltura Industria Costruzioni Servizi

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 14Fonte: Unioncamere E.R. - Prometeia, Scenario economico provinciale, giugno 2010

Industria

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 15

Demografia delle ImpreseImprese attive evariazioni tendenziali Emilia-Romagna Italia

1° trimestre 2010

variazioni tendenziali

Alimentare  ‐

Si t d

‐0,2

4 8

4.892

8 008

‐0,3

3 2

59.653

93 145

g

Sistema moda  ‐

Legno e Mobile  ‐

‐4,8

‐3,7

8.008

4.272

‐3,2

‐3,7

93.145

70.324

Ind. dei metalli  ‐

Mec. Elet. M.Trasp  ‐

‐5,3

‐0,6

12.243

11.206

‐3,3

0,6

114.813

91.732

Ceram. vetro edili  ‐

Altre manifattura  ‐

‐3,6

‐2,2

1.899

6.795

‐2,7

‐2,0

28.937

89.310

Manifattura  ‐

Altra Industria  ‐

‐3,1

4,0

49.315

1.038

‐2,1

1,6

547.914

16.823

Industria 

Costruzioni

‐2,9

‐2,1

50.353

74.897

‐2,0

‐0,5

564.737

822.074

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 16

Fonte: Infocamere - Movimprese

1° Trimestre

Manifattura - trimestreFatturato Produzione Ordini

Emilia-Romagna

Italia -2,4

-2,4

-2,7

-2,2

-1,6

-0,8

Tes., abbi., cuoio, calzat.

Ind. alimentari e bev. -6,5

-1,1

-6,6

-1,9

-5,5

-2,1

Trat. metalli e min. metal.

Industrie legno e mobile

, , ,

-3,1

-0,7

-4,6

-1,0

-2,1

-0,9

Altre industrie manifat

Mec. elet., mez. di trasp.

Trat. metalli e min. metal.

-2 7

-1,7

,

-2 5

-1,5

,

-0 5

-1,4

,

10 49 dipendenti

1-9 dipendenti

Altre industrie manifat.

3 1

-6,1

-2,7

3 7

-7,0

-2,5

1 7

-5,3

-0,5

50-500 dipendenti

10-49 dipendenti

-1,1

-3,1

-1,0

-3,7

-0,6

-1,7

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 17

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria

Fatturato manifatturiero

0 0

-2,4 -2,4 -4 0-2,0 0,0

-8,0-6,0 -4,0

-10,2 -12,0 -10,0

8,0

-13,3 -13,8-12,2

-14,7 -14,1 -13,4 -16,0 -14,0

-18,0-20,0 -18,0

1t09 2t09 3t09 4t09 1t10Emilia-Romagna Italia

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 18

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria

Fatturato: settori e dimensione - trimestre2 4Italia

-1 1-2,4 -2,4

Ind alimentari e bevEmilia-Romagna Italia

-0 7-6,5

-1,1

Industrie legno e mobileTes., abbi., cuoio, calzat. Ind. alimentari e bev.

-1,7-3,1

0,7

Mec. elet., mez. di trasp.Trat. metalli e min. metal. Industrie legno e mobile

-6,1 -2,7

1,7

1-9 dipendentiAltre industrie manifat.

Mec. elet., mez. di trasp.

-1,1 -3,1

,

50-500 dipendenti10-49 dipendenti

p

,

-8 -6 -4 -2 0

p

1° Trimestre

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 19

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria

Esportazioni: settori e paesi – trimestre7,2Italia 2,3 Europa

9,5

3,4

Alimentari e bevande

Emilia-Romagna Europa

4,1

0,8

,

Ue27

Russia

p

-7 2

-6,7

,

Ind. legno e mobile

Tes. abbi. cuoio calza.

68,4Africa

8,1

4,1

Francia

Germania

3 1

29,9

7,2

Prod min non metalli

Chi. farm. gom. mat.pla.

Ind. legno e mobile

America 5,1

-1,3

America

Africa

13,1

3,1

Trat. met. prod. metallo

Prod. min. non metalli.

79,7

-3,3

Brasile

Stati Uniti

-5,4

18,2

Macchinari apparec. nca

El.tà.el.ca otti.med.mis.

10,5

5,1 Asia

36,1

9,9

Cina

Asia

9,5

-1,1

Altra manifattura

Mezzi di trasporto

14,8 Oceania

15,8

22,0

Oceania

India

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 20

Fonte: Istat 1° trimestre – industria manifatturiera

Esportazioni manifattura4 0

1,9

0 0

2,0

4,0

-0,2

4 0

-2,0

0,0

7 0-5,7

8 0

-6,0

-4,0

-7,4-9,1 -8,6

-7,0

-9,2 -8,1

-10,0

-8,0

-12,3 -14,0

-12,0

1t09 2t09 3t09 4t09 1t101t09 2t09 3t09 4t09 1t10Emilia-Romagna Italia

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 21

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria

Esportazioni: settori e dimensione - trimestre0 2Italia

-0 01,9

-0,2

Ind alimentari e bevEmilia-Romagna Italia

0 2-1,0

-0,0

Industrie legno e mobileTes., abbi., cuoio, calzat. Ind. alimentari e bev.

2,91,6

0,2

Mec. elet., mez. di trasp.Trat. metalli e min. metal. Industrie legno e mobile

0,6 1,3

2,9

1-9 dipendentiAltre industrie manifat.

Mec. elet., mez. di trasp.

2,5 0,6

,

50-500 dipendenti10-49 dipendenti

p

,

-2 0 2 4

p

1° Trimestre

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 22

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria

Produzione manifatturiera0 0

-2,7 -2,2 4 0

-2,0

0,0

2,7

-6,0

-4,0

-9,7 -10,0

-8,0

-13,4-11,9

-12,9 -14,0

-12,0

-14,9-16,3

-15,5 -16,0 -18,0

-16,0

1t09 2t09 3t09 4t09 1t10Emilia-Romagna Italia

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 23

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria

Produzione: settori e dimensione - trimestre-2 2Italia

-1 9-2,7

-2,2

Ind alimentari e bevEmilia-Romagna Italia

-1,0-6,6

-1,9

Industrie legno e mobileTes., abbi., cuoio, calzat. Ind. alimentari e bev.

-1,5-4,6

1,0

Mec. elet., mez. di trasp.Trat. metalli e min. metal. Industrie legno e mobile

-7,0 -2,5

1,5

1-9 dipendentiAltre industrie manifat.

Mec. elet., mez. di trasp.

-1,0 -3,7

,

50-500 dipendenti10-49 dipendenti

p

,

-8 -6 -4 -2 0

p

1° Trimestre

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 24

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria

Produzione: i giudizi delle impresePercentuale di imprese che ha dichiarato la produzione …

3130

4543

2428

Emilia-Romagna Italia

2846

29

3843

54

3412

17

I d t i l bilTes., abbi., cuoio, calzat. Ind. alimentari e bev.

2933

28

4835

38

223234

Mec elet me di traspTrat. metalli e min. metal. Industrie legno e mobile

373029

434748

202222

1 9 dipendentiAltre industrie manifat.

Mec. elet., mez. di trasp.

293237

4546

43

262120

50-500 dipendenti10-49 dipendenti1-9 dipendenti

29 45 2650-500 dipendenti

in diminuzione stabile in aumento1° Trimestre

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 25

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria

Giacenze di magazzino: i giudizi delle impresePercentuale di imprese che ha dichiarato le giacenze …

86

7983

1311

Emilia-Romagna Italia

63

7281

2117

Tes., abbi., cuoio, calzat. Ind. alimentari e bev.

82

8081

1217

Trat. metalli e min. metal. Industrie legno e mobile

9611

768576

159

13

1 9 di d tiAltre industrie manifat.

Mec. elet., mez. di trasp.

879

807976

111415

50 500 dipendenti10-49 dipendenti1-9 dipendenti

8 80 1150-500 dipendenti

esuberanti adeguate scarse1° Trimestre

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 26

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria

Previsioni di produzione: i giudizi delle impresePercentuale di imprese che ha previsioni di produzione nel trimestre successivo …

129

5358

3532

Emilia-Romagna Italia

2018

5446

2636

Tes., abbi., cuoio, calzat. Ind. alimentari e bev.

1116

5949

3036

Trat. metalli e min. metal. Industrie legno e mobile

189

4654

3637

Altre industrie manifat. Mec. elet., mez. di trasp.

1318

5856

2927

10-49 dipendenti1-9 dipendenti

10 49 4150-500 dipendenti

in diminuzione stabile in aumento1° Trimestre

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 27

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria

Ordini manifattura0 0

-1,6-0,8

4 0

-2,0

0,0

-6,0

-4,0

-10,1 -10,0

-8,0

-14 5

-11,8-13,5 -14,0

-12,0

-15,4-16,2

-14,5-15,8 -15,2

-18,0

-16,0

1t09 2t09 3t09 4t09 1t101t09 2t09 3t09 4t09 1t10Emilia-Romagna Italia

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 28

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria

Ordini: settori e dimensione - trimestre-0 8Italia

-2 1-1,6

-0,8

Ind alimentari e bevEmilia-Romagna Italia

-0,9-5,5

2,1

Industrie legno e mobileTes., abbi., cuoio, calzat. Ind. alimentari e bev.

-1,4 -2,1

0,9

Mec. elet., mez. di trasp. Trat. metalli e min. metal. Industrie legno e mobile

-5,3 -0,5

,

1-9 dipendentiAltre industrie manifat.

, p

-0,6 -1,7

,

50-500 dipendenti10-49 dipendenti

p

-6 -4 -2 0 1° Trimestre

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 29

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria

Artigianato

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 30

Artigianato manifatturieroFatturato0,0

-10,9 14 1

-11,2 -7,1

-12,1-6,0 -10,0

0,0

Produzione-18,8

-14,1 ,

-17,4 -18,4 -16,9 12,1

-20,0

0,0

-12,4 15 3

-11,8 -7,8

-12,7

-4,5 -10,0

Ordini-18,4

-15,3 -17,7 -19,4 -16,5 ,

-20,0

0,0

-13,9 -15 6-12,5

-6,4

17 7 -16 2-12,7

-3,4

-20 0

-10,0

-18,9 15,6 -17,7 -18,3 -16,2 -20,0

1t09 2t09 3t09 4t09 1t10Emilia-Romagna Italia

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 31

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industriag

Artigianato manifatturiero: fatturato0 00,0

-7,1-6,0

-5,0

-10,9 -11,2

7,1

12 1

-10,0

-14,1

,-12,1

-15,0

-18,8 -17,4

-18,4 -16,9

-20,0

1t09 2t09 3t09 4t09 1t10Emilia-Romagna Italia

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 32

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria

Artigianato manifatturiero: produzione0,0

4 5-5,0

0,0

-7,8

-4,5

-10,0

-12,4

15 3

-11,8 -12,7 -15,0

-18,4

-15,3 -17,7

-19,4

-16,5 -20,0 ,

-25,0

1t09 2t09 3t09 4t09 1t10Emilia-Romagna Italia

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 33

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria

Artigianato manifatturiero: ordini0,0

3 4

0,0

-6,4

-3,4 -5,0

-10,0

-13,9 -15,6

-12,5

16 2

-12,7 -15,0

-18,9

,

-17,7 -18,3

-16,2

-20,0

1t09 2t09 3t09 4t09 1t10Emilia-Romagna Italia

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 34

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria

Costruzioni

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 35

Costruzioni: Volume d’affari0 00,0

-2,8 -4,0 -3,9 -4 4

-4,0

-5,0 -5,2

7 0 -6,8

-4,4 -5,7

-7,0 ,-8,0

-10,8 -12,0

1t09 2t09 3t09 4t09 1t10Emilia-Romagna Italia

Congiuntura industriale. Primo trimestre 2010 36

Fonte: Unioncamere Emilia-Romagna, Area Studi Unioncamere, Indagine congiunturale sull'industria


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