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CAMPIONAMENTO CARCASSE PER ESAMI MICROBIOLOGICI ... REV003.pdf · Nota: Per la composizione dei...

Date post: 18-Mar-2020
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ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELL’UMBRIA E DELLE MARCHE MOD.QAS.030 Rev. 004 PROCEDURA OPERATIVA TECNICA DI SISTEMA PRT.MCSAL.002 Pagina 1 di 16 CAMPIONAMENTO CARCASSE PER ESAMI MICROBIOLOGICI CAMPIONAMENTO DELLE CARCASSE PER L’ESECUZIONE DI ESAMI MICROBIOLOGICI (Norma ISO 17604 –2015) QUESTO DOCUMENTO E’ DI PROPRIETA’ DELL’ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELL’UMBRIA E DELLE MARCHE E NE E’ VIETATA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE NON AUTORIZZATA IL POSSESORE E’ RESPONSABILE DEL SUO IMPIEGO, DELLA RISERVATEZZA E DELLA CONSERVAZIONE. MOTIVO DELLA REVISIONE Sono state introdotte le modalità di campionamento dal pollame; sono stati revisionati il riferimenti, il principio, il campo di applicazione e lo scopo. E’ stato revisionato l’allegato A. REDATTO DA APPROVATO: Resp. Art. Org. VERIFICATO QA AUTORIZZATO DG DATA N. REVISIONE S. Fisichella S. Fisichella M. Capuccella S. Severini 03-10-2016 003 SPAZIO RISERVATO AL RESPONSABILE DELL’ARTICOLAZIONE ORGANIZZATIVA PER ATTESTARE L’AVVENUTA DISTRIBUZIONE DEL PRESENTE DOCUMENTO DATA FIRMA
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CAMPIONAMENTO CARCASSE PER ESAMI MICROBIOLOGICI

CAMPIONAMENTO DELLE CARCASSE PER L’ESECUZIONE DI ES AMI MICROBIOLOGICI

(Norma ISO 17604 –2015)

QUESTO DOCUMENTO E’ DI PROPRIETA’ DELL’ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELL’UMBRIA E DELLE MARCHE E NE E’ VIETATA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE NON AUTORIZZATA

IL POSSESORE E’ RESPONSABILE DEL SUO IMPIEGO, DELLA RISERVATEZZA E DELLA CONSERVAZIONE.

MOTIVO DELLA REVISIONE

Sono state introdotte le modalità di campionamento dal pollame; sono stati revisionati il riferimenti, il principio, il campo di applicazione e lo scopo. E’ stato revisionato l’allegato A.

REDATTO DA APPROVATO: Resp. Art. Org.

VERIFICATO QA

AUTORIZZATO DG

DATA N. REVISIONE

S. Fisichella S. Fisichella M. Capuccella S. Severi ni 03-10-2016 003

SPAZIO RISERVATO AL RESPONSABILE DELL’ARTICOLAZIONE ORGANIZZA TIVA PER ATTESTARE L’AVVENUTA DISTRIBUZIONE DEL PRESENTE DOCUMENTO

DATA FIRMA

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ELENCO REVISIONI PRECEDENTI

REVISIONE NUMERO DATA MOTIVO DELLA REVISIONE

000 19.03.2007 Non applicabile

001 14.07.2008

Si è proceduto alla revisione della procedura al fine di modificare i collegamenti alle prove tecniche necessarie per l’esecuzione degli esami microbiologici.

Rev. Gen./002 24.09.2014

Si è proceduto alla revisione generale della PRT per adeguarla al nuovo format e per limitare la procedura al solo metodo di campionamento non distruttivo delle spugne, visto che è quello per il quale è stato richiesto l’accreditamento. Inoltre sono stati eliminati gli allegati B e C della precedente revisione.

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INDICE 1. SCOPO ......................................................................................................................... 4

2. CAMPO DI APPLICAZIONE ......................................................................................... 4

3. TERMINI, DEFINIZIONI, ABBREVIAZIONI .................................................................. 4

4. RIFERIMENTI ............................................................................................................... 4

5. PRINCIPIO ................................................................................................................... 6

6. RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DEL PROCEDIMENTO ................................. 7

7. REAZIONI ..................................................................................................................... 7

8. MODALITÀ OPERATIVE .............................................................................................. 7

9. ESPRESSIONE DEI RISULTATI ................................................................................ 11

10. RAPPORTO DI PROVA ............................................................................................. 12

11. ARCHIVIAZIONE ....................................................................................................... 12

12. RESPONSABILITA’ ................................................................................................... 12

13. ALLEGATI ................................................................................................................ 122

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1. SCOPO

Questa procedura specifica i metodi di campionamento per la ricerca e la numerazione dei microorganismi sulla superficie o su parti delle carcasse degli animali da carne macellati. Il campionamento microbiologico può essere eseguito nell’ambito di:

− Controlli di igiene di processo negli stabilimenti di macellazione − Sistemi di sicurezza dei prodotti basati sull’analisi del rischio − Programmi di monitoraggio o di sorveglianza della prevalenza o del numero di

microrganismi patogeni

2. CAMPO DI APPLICAZIONE

La presente procedura si applica alle seguenti modalità di campionamento: − Campionamento non distruttivo con il metodo delle spugne per le carcasse di bovini,

ovini, suini (inclusi i cinghiali) ed equini − Campionamento delle cute (collo e petto) per i polli − Campionamento mediante lavaggio delle carcasse per i polli

NOTA Nel piano di campionamento allegato alle convenzioni stipulate tra l’IZSUM e gli Utenti pubblici o privati o nell’ambito di documenti all’uopo predisposti, vengono indicate le procedure tecniche o le determinazioni richieste correlate al campionamento effettuato.

3. TERMINI, DEFINIZIONI, ABBREVIAZIONI

• Delimitatore di superficie/area o sagoma: Materiale resistente alla corrosione (ad

esempio uno scheletro in acciaio inossidabile che racchiude un’area di 20-100 cm2) che possa essere facilmente pulito e sterilizzato, oppure materiale monouso, con il quale è possibile delimitare una superficie di area nota.

• Frigorifero portatile: Contenitore isolato termicamente che consente di mantenere i campioni a bassa temperatura durante il trasporto in laboratorio.

• Sistema Evisense : Sistema costituito da un Data Logger munito di sonda per la registrazione automatica di temperatura, con funzionamento ad onde radio e con interfaccia di lettura installata sul PC.

• Spugne: Superficie assorbente sterile, priva di sostanze antimicrobiche, impacchettato singolarmente in involucri di plastica sterili, utilizzati per il campionamento di ampie superfici (≥ 100 cm2).

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4. RIFERIMENTI • Regole tecniche e Norme collegate

o ISO 17604:2015, Microbiology of food chain – Carcass sampling for

microbiological analysis. o ISO 7218: “Microbiologia dei prodotti alimentari e degli alimenti ad uso zootecnico

–requisiti generali e linee guida per gli esami microbiologici”. o UNI EN ISO 6887-1: “Microbiologia di alimenti e mangimi per animali –

preparazione dei campioni di prova, della sospensione iniziale e delle diluizioni decimali per l’analisi microbiologica – Parte 1: Regole generale per la preparazione della sospensione iniziale e delle diluizioni decimali.

o UNI EN ISO 6887-2: “Microbiologia di alimenti e mangimi per animali – preparazione dei campioni di prova, della sospensione iniziale e delle diluizioni decimali per l’analisi microbiologica Preparazione dei campioni di prova, della sospensione iniziale e delle diluizioni decimali -parte 2 carne e prodotti a base di carne.

• Procedure collegate

o PRQ.006: “Gestione delle apparecchiature di misura e prova” o PRQ.007: “Manutenzione delle apparecchiature di misura e prova” o PRQ.008: “Taratura delle apparecchiature di misura e prova” o PRQ.014 “Gestione dei controlli in regime di convenzione con Enti Pubblici e

Privati”. o PRQ.021 “Gestione dei campionamenti derivanti dalle attività di autocontrollo”. o PRQ.012: “Accettazione e Refertazione“. o PRT.PGACREF.001 “Movimentazione dei campioni”. o PRQ.QAS.018 “Gestione delle non conformità e delle azioni correttive e

preventive”. o PRQ.QAS.005: “Gestione e smaltimento dei rifiuti” o PRQ.S.001: “Rischio biologico” o PRT.ANMICALI.035: “Decontaminazione microbica dei laboratori” o PRT.PGTECO.004: “Modalità di produzione dei terreni colturali” o PRT.PGTECO.005: “Modalità di gestione dei terreni colturali” o PRT.PGCHIM.022 “Gestione del campione e dei relativi i documenti”

• Modulistica collegata

o MOD.Q.028: “Scheda di prelievo in regime di autocontrollo presso impresa

alimentare”.

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5. PRINCIPIO

La scelta del metodo di campionamento dipende soprattutto dallo scopo dell’analisi microbiologica, dalla sensibilità richiesta e da considerazioni d’ordine pratico. L’escissione di tessuto superficiale permette generalmente la raccolta di un numero più alto di microorganismi rispetto agli altri metodi. Non tutti i microorganismi raccolti cresceranno nei terreni o nelle condizioni di incubazione utilizzati. La ripetibilità e la riproducibilità dei metodi di escissione e del lavaggio delle carcasse sono meno variabili rispetto al metodo delle spugne, che è più difficile da standardizzare. Inoltre, con il metodo dell’escissione è analizzata solo una piccola parte della carcassa e questo può portare a risultati meno accurati quando la contaminazione è bassa e distribuita in maniera eterogenea o quando la presenza del microorganismo target è ridotta. Il metodo dell’escissione è distruttivo, a può talvolta compromettere il valore economico della carne, ma è preferito nel campionamento di superfici congelate. Il metodo della spugna o del lavaggio permette di analizzare superfici della carcassa più ampie. Il metodo del lavaggio è un metodo pratico ed efficace per l’esame del pollame. Nel metodo non distruttivo descritto dalla presente procedura la spugna dopo il campionamento viene conservata in un involucro sterile. Per determinare il numero o la presenza di microrganismi, in laboratorio si utilizza la sospensione iniziale e, quando necessario, ulteriori diluizioni decimali. Il momento e la frequenza del campionamento sono determinate da:

− Le modalità di macellazione di ciascun animale; − L’impostazione dei programmi di assicurazione del controllo di processo basati

sull’analisi del rischio; − Il volume di produzione; − Lo stato epidemiologico della regione da cui provengono gli animali.

Nel caso di un controllo di processo, il momento e la frequenza del campionamento saranno determinati in funzione del livello di igiene della macellazione. Nel caso di programmi di sorveglianza dei patogeni, il momento del campionamento, i punti di campionamento sulla carcassa e la frequenza, dovranno garantire la massima possibilità di isolare i patogeni ricercati. I punti di campionamento dovrebbero essere selezionati in accordo ai principi di analisi del rischio e correlati alla più alta probabilità di identificare la contaminazione durante il processo in punti particolari dello stesso, per misurare l’igiene dell’intero processo o di specifiche fasi della macellazione. Esempi di punti di campionamento sono i seguenti:

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− Dopo le operazioni di depilazione (suini) − Dopo il lavaggio delle carcasse (polli e suini) − Dopo l’eviscerazione (per tutti gli animali) − Immediatamente prima del raffreddamento − Immediatamente dopo il raffreddamento − Dopo la refrigerazione e il congelamento − Nelle celle di raffreddamento

La scelta dei siti di campionamento dipende dalle pratiche adottate nel macello che variano tra i macelli e per le diverse specie animali. Lo scopo è quello di esaminare i siti con la più alta prevalenza e/o i più elevati livelli di contaminazione. In allegato A sono riportati i siti nei quali si riscontra solitamente la maggiore contaminazione. Altri siti di campionamento possono essere indicati nei regolamenti, nelle guide di buone pratiche di lavorazione o in altre guide tecniche di settore. E’ preferibile campionare più carcasse nei siti di maggiore contaminazione piuttosto che un numero più elevato di siti nella medesima carcassa. Per i pollo il metodo più comune è quello del lavaggio dell’intera carcassa. Se è necessario prelevare dei campioni di cute, quelli più spesso utilizzati sono la cute del collo e quella del petto.

6. RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DEL PROCEDIMENTO

Non applicabile

7. REAZIONI

Non applicabile

8. MODALITÀ OPERATIVE

8.1. Condizioni ambientali

Non applicabile 8.2. Misure di sicurezza Nell’esecuzione della presente procedura applicare i livelli di contenimento previsti nella PRQ.S.001 e le modalità descritte, per le analisi microbiologiche, nella PRT.PGCHIM.022. Per lo smaltimento dei campioni analizzati e di tutto il materiale utilizzato seguire quanto descritto nella PRQ.QAS.005.

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8.3. Materiali

• Spugnette sterili, prive di sostanze inibenti, contenute in sacchetti di plastica sterili. Si possono utilizzare anche le spugne preumidificate disponibili in commercio.

• Sagoma quadrata sterile, con un’area interna, ad esempio, di 100 cm2 (10 cm x 10 cm).

• Guanti sterili • Sacchetti Stomacher sterili • Forbici e pinze sterili o sterilizzate alla fiamma dopo immersione in alcool denaturato • Bruciatore portatile • Contenitori sterili

8.4. Apparecchiature

• Frigorifero automezzo (1°C-8°C) provvisto di sonda evisense

Per la gestione, manutenzione e taratura delle apparecchiature attenersi a quanto indicato nelle PRQ.006, PRQ.007 e PRQ.008. 8.5. Reagenti e Soluzioni di lavoro

• Alcool denaturato

Per la gestione dei reagenti attenersi a quanto indicato nella PRQ.017.

8.6. Materiali di Riferimento

Non applicabile 8.7. Campioni di riferimento

Non applicabile

8.8. Terreni colturali

• Soluzione sale peptone (PS) Nota: Per la composizione dei terreni colturali si rimanda alle specifiche schede tecniche consultabili sul sito web dell’Istituto. I terreni sono preparati e gestiti in conformità a quanto descritto nelle PRT.PGTECO.004 e PRT.PGTECO.005. Per l’utilizzo dei terreni attenersi alle indicazioni riportate nella ISO 7218.

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8.9. Campionamento I risultati dei campioni prelevati con le spugne a livello di superficie della carcassa saranno espressi in termini di unità formanti colonie (ufc) per cm2. Nel caso di prelievi di pelle del collo o del petto dei polli i risultati espressi come presenza/assenza in grammi esaminati o come ufc per cm2. Quando analizza l’acqua di lavaggio dei polli, i risultati saranno espressi come ufc per carcassa.

8.9.1. Spugne da carcasse

I punti di prelievo, differenti in funzione della specie animale, sono indicati nell’allegato A alla presente procedura. Procedere come segue:

• Individuare le aree di campionamento, aprire un sacchetto contenente la spugnetta sterile ed aggiungere una quantità di soluzione sale peptone sufficiente per bagnare la spugna, senza che vi sia eccesso di liquido visibile. Massaggiare dall’esterno la spugnetta per inumidirla completamente. Nel caso si utilizzino le spugne del commercio preumidificate questa fase non è necessaria.

• Indossare un paio di guanti sterili e rimuovere con cautela la spugna dal sacchetto. In alternativa è possibile utilizzare il sacchetto come guanto, tenendo la spugna dall’esterno del sacchetto.

• Collocare la sagoma sul punto di campionamento. Strofinare la spugnetta all’interno dell’area delimitata in almeno due direzioni 10 volte in senso orizzontale e 10 volte in senso verticale.

• Porre quindi la spugnetta nel suo sacchetto sterile opportunamente identificato.

8.9.2. Prelievo cute del collo e del petto dei poll i

8.9.2.1. Prelievo della cute del collo La pelle del collo solitamente è prelevata direttamente dalla catena di macellazione, mentre le carcasse passano lungo la catena di macellazione. Aprire un sacchetto sterile, senza toccare la parte interna sterile. Afferrare il sacchetto con la mano sul fondo a livello della saldatura e ripiegarlo sopra la mano, in modo che l’interno del sacchetto si trovi all’esterno. Scartando le carcasse con la pelle del collo troppo corta, afferrare la pelle del collo attraverso il sacchetto e tagliarla il più rapidamente possibile con le forbici. 8.9.2.2. Prelievo della cute del petto Prendere la carcassa che deve essere campionata e porla su una superficie piana, evitando qualunque contatto con la parte della cute che deve essere prelevata. Rimuovere con le pinze e forbici sterili o flambate alla fiamma, quanta più cute è possibile dal petto della carcassa e collocarla all’interno di un sacchetto sterile.

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8.9.3. Lavaggio delle carcasse di pollo

Le carcasse sono prese direttamente dalla linea di lavorazione. Aprire un sacchetto stomacher grande, senza toccare la superficie sterile interna. Racchiudere la carcassa all’interno del sacchetto mentre è ancora sulla linea di lavorazione, quindi, tenendo gli arti della carcassa attraverso il sacchetto, sollevarla dalla linea. Evitare di prelevare carcasse di pollo ancora gocciolanti dell’acqua di lavaggio.

8.10. Trasporto dei campioni

I campioni devono essere trasportati, in frigoriferi portatili elettrici o contenenti siberini congelati o ghiaccio frantumato, in conformità alla procedura PRT.PGACREF.001. Il trasporto deve avvenire a temperatura compresa tra 1 °C e 8 °C. Nota bene: durante il trasporto impedire il congelamento e il contatto diretto dei campioni con i siberini. Esaminare i campioni il più rapidamente possibile dopo il prelievo o conservarli a 3°C ± 2°C per massimo 24 ore. Al momento del campionamento, il personale incaricato del prelievo deve compilare la “Scheda di prelievo” (MOD.Q.028). Al momento della consegna del campione:

• Controllare che le temperature di trasporto non abbiano superato i limiti definiti; • Salvare il report delle temperature di trasporto rilevate con sistema evisense • Annotare sul MOD. Q. 028 nella parte riservata all’Accettazione i seguenti dati:

ora di arrivo campioni; identificativo dell’apparecchio utilizzato; firma. I campioni sono registrati dal personale dell’Accettazione secondo quanto previsto dalla PRQ.012 e il numero di accettazione viene riportato sul MOD. Q. 028. Qualora si evidenzino scostamenti rispetto ai limiti delle temperature gestire tale criticità come NC secondo quanto riportato nella PRQ.QAS.018. I campioni devono essere inviati ai laboratori di competenza nel rispetto della PRQ 012 e della PRT.PGACREF.001 “Movimentazione dei campioni”.

8.10. Identificazione e gestione dei campioni da so ttoporre a prova

Per l’identificazione e gestione del campione operare secondo quanto indicato dalla PRT.PGCHIM.022.

8.11. Preparazione del campione

8.11.1. Prelievi di spugne da carcasse

Prima di procedere all’esecuzione delle prove microbiologiche aggiungere, sia che si tratti di spugne, preumidificate che no, considerando il diluente già presente nel sacchetto, ulteriore PS fino ad una quantità finale di 25 ml. Procedere quindi secondo

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la UNI EN ISO 6887-1: “Microbiologia di alimenti e mangimi per animali – preparazione dei campioni di prova, della sospensione iniziale e delle diluizioni decimali per l’analisi microbiologica – Parte 1: Regole generale per la preparazione della sospensione iniziale e delle diluizioni decimali.

8.11.2. Prelievi di cute del petto e del collo dai polli Procedere alla preparazione dei campioni di cute in accordo alla ISO 6887-2

8.11.3. Prelievi di acqua di lavaggio dei polli In laboratorio al sacchetto contenente la carcassa di pollo aggiungere PS in quantità di circa 400 ml per i polli e di 600 ml circa per i tacchini, versando il liquido sia nella cavità che sulla superficie del pollo. Chiudere quindi il sacchetto accuratamente, facendo attenzione ad espellere l’aria. Attraverso movimenti di oscillazione, agitare vigorosamente il sacchetto per un minuto, tenendo una mano sul fondo del sacchetto e chiudendone con l’altra mano l’apertura. Tenendo saldamente in questo modo il sacchetto, fargli compiere dei movimenti ad arco, spostando il peso da una mano all’altra, facendo in modo che sia l’interno che l’esterno della carcassa siano lavati. Trasferire quindi il liquido dal sacchetto all’interno di un contenitore sterile. Mescolare per agitazione il liquido e procedere secondo la UNI EN ISO 6887-1: “Microbiologia di alimenti e mangimi per animali – preparazione dei campioni di prova, della sospensione iniziale e delle diluizioni decimali per l’analisi microbiologica – Parte 1: Regole generali per la preparazione della sospensione iniziale e delle diluizioni decimali.

8.12. Esecuzione della prova

Si rimanda alle relative procedure tecniche.

8.13. Lettura della prova

Si rimanda alle relative procedure tecniche.

8.14. Criteri di accettabilità dei risultati

Si rimanda alle relative procedure tecniche

9. ESPRESSIONE DEI RISULTATI

Si rimanda alle relative procedure tecniche

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9.1 Validazione del metodo di prova ed incertezza d i misura

Si rimanda ai DV delle relative procedure tecniche 10. RAPPORTO DI PROVA

Nel rapporto di prova emesso sarà riportato l’identificativo dall’operatore che ha effettuato il campionamento 11. ARCHIVIAZIONE

Non applicabile.

12. RESPONSABILITA’

Il Responsabile del Laboratorio, o un suo delegato, ha la responsabilità di:

• Garantire la corretta applicazione della presente procedura; • Affidare l’esecuzione della presente procedura a personale opportunamente

addestrato; Il personale incaricato ha la responsabilità della corretta esecuzione della procedura operativa sopra descritta.

13. ALLEGATI

Allegato A: Punti di campionamento

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ALLEGATO A

Punti di prelievo

I punti di campionamento devono essere scelti in funzione delle modalità di macellazione

delle diverse specie animali. Lo scopo è quello di esaminare i punti con al più elevata

prevalenza di contaminazione (vedi Tabella A.1). Le figure A.1, A.2 e A.3 riportano

rispettivamente degli esempi dei punti di campionamento sulla superficie delle carcasse di

suini, bovini e agnelli. Per le carcasse di cavallo i punti di campionamento sono gli stessi del

bovino.

Tabella A1 – Siti delle carcasse solitamente maggiormente contaminati

N. Suino a Bovino a Ovino a

1 Canale pelvico interno Canale pelvico interno Ginocchio, faccia esterna

2 Canale pelvico interno Canale pelvico interno Canale pelvico interno

3 Regione addominale Garretto faccia esterna Regione addominale esterno

4 Regione xifoidea esterno Garretto faccia interna Sterno anteriore, esterno

5 Regione xifoidea interno Coscia faccia interna Arto anteriore, faccia esterna regione del gomito

6 Pilastri del diaframma Sterno faccia esterna Collo, regione prescapolare esterna

7 Regione sottomascellare esterno Sterno faccia interna

8 Regione sottomascellare interno Regione xifoidea esterna

9 Faccia esterna dell’avampiede Regione xifoidea interna

10 Faccia esterna dell’avampiede Arto anteriore, interno

11 Regione atlanto-occipitale interna

12 Regione atlanto-occipitale esterna

a I numeri da 1 a 12 indicano i punti di campionamento delle figure da A.1 a A.3

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Figura A.1 – Suino: esempio dei punti di prelievo ( sinistra faccia laterale, destra faccia mediale)

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Figura A.2 – Bovino: esempio dei punti di prelievo (sinistra faccia laterale, destra faccia mediale)

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ISTITUTO ZOOPROFILATTICO

SPERIMENTALE DELL’UMBRIA E DELLE MARCHE

MOD.QAS.030 Rev. 004

PROCEDURA OPERATIVA TECNICA DI SISTEMA

PRT.MCSAL.002

Rev.003 Pagina 16 di 16

CAMPIONAMENTO CARCASSE PER ESAMI MICROBIOLOGICI

Figura A.3 – Ovino: esempio dei punti di prelievo ( sinistra faccia laterale, destra faccia mediale)


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