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CAMZINE - n.0

Date post: 30-Mar-2016
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Periodico di informazione archeologica Selinuntina. Una produzione SCIARA per CAM Campus Archeologico Museale - Triscina di Selinunte. Progetto editoriale Marco Lo Curzio - Progetto grafico Giuseppe Parito
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Periodico di informazione Archeologica Museo aperto sulla necropoli La Fondazione Kepha, svolge da tempo attività di educazione, forma- zione e promozione sociale della col- lettività, seguendo la linea di un pro- getto globale di educazione, attraver- so l’organizzazione di corsi di studio, laboratori e ricerche finalizzati a con- crete possibilità occupazionali, con particolare attenzione alle fasce debo- li. Riteniamo, infatti, che sia possibile proporre ad ogni uomo un cammino di crescita personale e professionale sereno e creativo, in cui si sviluppino armonicamente le potenzialità della mente e dello spirito. Per Kepha la dia- lettica culturale e il valore dell’este- tica nella sua accezione più nobile e completa sono mezzi indispensabili per formare l’uomo nella sua interez- za, per aiutarlo a trovare il significato più profondo della propria storia, per stimolare la creatività e la maturazio- ne globale. continua a pag. 3 CAMZINE Periodico di informazione archeologica del Campus Archeologico Museale di Triscina di Selinunte Anno I - n.0 Luglio 2011 NUNCAM 3 QUATTRO ANNI A SELINUNTE di Patrizio M. R. Benvenuti CAMEVENTI 4 LA STORIA RUBATA UNA GIORNATA DI STUDIO AL CAM CAMFESTIVAL 8 SELINUNTE RIVIVE CON IL CINEMA DI ARCHEOLOGIA di Giulia Pruneti 9 FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA ARCHEOLOGICO DI SELINUNTE PROGRAMMA CAMESTATE 11 ITACA COME SICILIA di Giuseppe Giacalone e Gaspare La Rocca 12 CAM EVENTI ESTATE 2011 PROGRAMMA CAMEDIZIONI 14 BOOKSTORE CAMANTEPRIMA 15 MARGINI DI SOTTOSUOLO UN'ANTEPRIMA ILLUSTRATA Direzione e redazione Pandolfo Pandolfi (responsabile), Giovanni Miceli, Andrea Pandolfi, Giulia Pruneti, Giuseppe Salluzzo Produzione editoriale Fondazione Kepha onlus www.kepha.eu Progetto editoriale e supervisione Marco Lo Curzio Progetto grafico e impaginazione Giuseppe Parito Coordinamento tecnico Sciara srl | media design e film production www.sciara.net Stampa Tipolitografia Trischitta – Messina Le fotografie sono dell’archivio CAM, eccetto per le riproduzioni delle opere d’arte concesse dagli autori dei rispettivi interventi della giornata di studio dell’8 maggio 2011. © Tutti i diritti riservati, ogni riproduzione anche parziale vietata senza il consenso dell’editore. CAM Campus Archeologico Museale Baglio Calcara – Triscina di Selinunte Necropoli Manicalunga - Timpone nero Castelvetrano (TP) Direttore Giovanni Miceli CAM è un progetto promosso da: Fondazione Kepha onlus Via Quattro Fontane, 33 - Roma Tel: +39.06.4872230 Fax: +39.06.4872230 www.kepha.eu Presidente Patrizio M.R. Benvenuti Direttore generale Pandolfo Pandolfi www.camselinute.it [email protected]
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Page 1: CAMZINE - n.0

Periodico di informazione Archeologica

Museo aperto sulla necropoli

La Fondazione Kepha, svolge da tempo attività di educazione, forma-zione e promozione sociale della col-lettività, seguendo la linea di un pro-getto globale di educazione, attraver-so l’organizzazione di corsi di studio, laboratori e ricerche finalizzati a con-crete possibilità occupazionali, con particolare attenzione alle fasce debo-li. Riteniamo, infatti, che sia possibile proporre ad ogni uomo un cammino di crescita personale e professionale sereno e creativo, in cui si sviluppino armonicamente le potenzialità della mente e dello spirito. Per Kepha la dia-lettica culturale e il valore dell’este-tica nella sua accezione più nobile e completa sono mezzi indispensabili per formare l’uomo nella sua interez-za, per aiutarlo a trovare il significato più profondo della propria storia, per stimolare la creatività e la maturazio-ne globale.

continua a pag. 3 ∂

CAMZINEPeriodico di informazione archeologica del Campus Archeologico Museale di Triscina di Selinunte

Anno I - n.0 Luglio 2011

NUNCAM

3 QUATTRO ANNI A SELINUNTEdi Patrizio M. R. Benvenuti

CAMEVENTI

4 LA STORIA RUBATAUNA GIORNATA DI STUDIO AL CAM

CAMFESTIVAL

8 SELINUNTE RIVIVE CON IL CINEMA DI ARCHEOLOGIAdi Giulia Pruneti

9 FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA ARCHEOLOGICO DI SELINUNTEPROGRAMMA

CAMESTATE

11 ITACA COME SICILIAdi Giuseppe Giacalone e Gaspare La Rocca

12 CAM EVENTI ESTATE 2011PROGRAMMA

CAMEDIZIONI

14 BOOKSTORE

CAMANTEPRIMA

15 MARGINI DI SOTTOSUOLOUN'ANTEPRIMA ILLUSTRATA

Direzione e redazionePandolfo Pandolfi (responsabile),Giovanni Miceli, Andrea Pandolfi, Giulia Pruneti, Giuseppe SalluzzoProduzione editorialeFondazione Kepha onluswww.kepha.euProgetto editoriale e supervisioneMarco Lo CurzioProgetto grafico e impaginazioneGiuseppe ParitoCoordinamento tecnicoSciara srl | media design e film productionwww.sciara.netStampaTipolitografia Trischitta – Messina

Le fotografie sono dell’archivio CAM, eccetto per le riproduzioni delle opere d’arte concesse dagli autori dei rispettivi interventi della giornata di studio dell’8 maggio 2011.© Tutti i diritti riservati, ogni riproduzione anche parziale vietata senza il consenso dell’editore.

CAMCampus Archeologico MusealeBaglio Calcara – Triscina di SelinunteNecropoli Manicalunga - Timpone nero Castelvetrano (TP)

DirettoreGiovanni Miceli

CAM è un progetto promosso da:

Fondazione Kepha onlusVia Quattro Fontane, 33 - RomaTel: +39.06.4872230Fax: +39.06.4872230

www.kepha.eu

PresidentePatrizio M.R. BenvenutiDirettore generalePandolfo Pandolfi

[email protected]

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numero zero anno primo 3

segue dalla prima

Tra le finalità che la Fondazione Kepha si è data nella stesura del suo statuto, come abbiamo det-to, è la tutela, valorizzazione e conservazione del patrimonio storico, artistico e culturale ed è con questo obbiettivo che è nato in Sicilia, a Triscina di Selinunte, il centro a cui abbiamo dato il nome di CAM Campus Archeologico Museale, dove, in tempi da record, abbiamo recuperato un caseggia-to rurale d’interesse storico-paesaggistico chiama-to “Baglio Calcara” che si trova proprio all’interno della famosa necropoli di Manicalunga-Timpone Nero. Tale sede, per la sua storia e per la sua voca-zione naturale, è stata finalizzata alla promozione della cultura archeologica ed alla valorizzazione del territorio.Le nostre non sono rimaste intenzioni proclamate durante i discorsi ufficiali tenuti nei giorni dell’ot-tobre 2008, ma le parole si sono tradotte in un in-tenso lavoro di recupero ambientale del territorio e miglioramento della struttura realizzata e dei servi-zi ad essa collegati. Venite a trovarci! Superate le bandiere che indicano l’accesso al CAM, entrate nel cortile! Non troverete né cancelli né filo spina-to che delimitano il perimetro della nostra strut-tura, il CAM nasce come CAMPUS, luogo aperto d’incontro per giovani ed adulti che vogliano par-tecipare alle nostre iniziative culturali, ma anche semplicemente apprezzare la bellezza del luogo e la tranquillità dell’ambiente. Non vi descriveremo i fiori e le piante che sono stati collocati nei nostri terreni, ma l’impegno verso il territorio ed il suo ambiente. Alla fine dell’anno 2010 abbiamo, infat-ti, acquistato una parte dei terreni che si trovano nell’antica necropoli di Timpone Nero diventata nei decenni passati ricettacolo di materiali di ogni tipo ed oggetto di vandalismi che hanno ferito profondamente il suo habitat naturale. È dalla fine dello scorso anno che stiamo liberando i nostri ter-reni dal degrado e dall’abbandono e speriamo che la vegetazione delle coste calde del Mediterraneo, liberata dalle sterpaglie, possa riprendere a vivere

ed a diffondersi facendo del Timpone un luogo per piacevoli passeggiate e visite culturali.Non ci siamo limitati alla natura, durante questi anni abbiamo organizzato eventi culturali di appro-fondimento per argomenti archeologici e storici, ma anche serate di piacevole relax in un ambiente, che specialmente in estate, si presta a passare le ore della sera partecipando a conversazioni culturali, proiezioni di documentari e film di carattere storico e d’arte. La nostra attenzione è andata anche ai giovani sostenendo dal 2010 il Festival Efebocorto a cui partecipano corto-metraggi realizzati dagli studenti delle scuole superiori e dai giovani filmaker sia italiani che di altre nazioni euro-pee. Quest’anno poi abbiamo organizzato, in collaborazione con la Rassegna del Cinema Archeologico di Rove-reto e di Archeologia Viva, e con il sostegno del Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa e del Comune di Castelvetrano, il Festi-val Internazionale del Cinema Archeologico di Selinunte che si svolgerà del 4 al 7 agosto a cui tutti siete invitati a partecipare. Sempre ai giovani abbiamo dedicato lo scorso anno gli “Agoni Selinuntini”, giochi sportivi del-le specialità classiche, realizzando nei nostri terreni uno “stadion” in terra battuta, le cui misure sono quelle tradizionali della Grecia classica. L’agoni-smo sportivo è uno stimolo positivo per la cresci-ta dell’essere umano quando lo sport non ha mire economiche, ma soddisfazioni personali. I vincitori delle gare sportive ricevono una coroncina di olivo,

simbolo della vittoria per lo sforzo fisico nell’arri-vare “primi”.Altri, però, sono i servizi a cui vogliamo dedicarci: l’archeologia in primis, siamo impegnati da anni ad assolvere le formalità burocratiche per arrivare ad ottenere i permessi necessari ad effettuare quegli scavi archeologici, scientificamente condotti, per fare dei nostri terreni “un museo aperto sulla necro-poli”, finalità che ci siamo prefissa già nel proget-

to presentato nel 2005 all’Assessorato dei Beni culturali della Regione Siciliana. All’archeolo-gia saranno legati servizi di studio e formazione, restauro (abbiamo labo-ratori modernamente at-trezzati), catalogazione e musealizzazione.La musealizzazione è infatti, l’altro grande de-siderio. Alcuni ambienti della nostra struttura sono stati recuperati e strutturalmente adeguati per accogliere reperti ar-cheologici che verranno recuperati durante gli scavi o che comunque appartengono e ritrova-menti effettuati nel terri-

torio, per contribuire a mantenere nel luogo di ori-gine opere d’arte che altrimenti sarebbero disperse e decontestualizzate storicamente e culturalmente. CAM Campus Archeologico Museale, ecco, il nome che abbiamo dato alla nostra struttura, chia-risce quello che vogliamo, (utilizzo non a caso il verbo “volere” perché ci stiamo impegnando da anni per la sua concreta realizzazione), lo vogliamo per “noi”, quindi anche per voi e per il territorio.

QUATTRO ANNI A SELINUNTE.L'avventura della Kepha in Sicilia continua.

Patrizio M. R. BenvenutiPresidente fondazione Kepha Onlus

"Entrate nel cortile! Non troverete ne

cancelli ne filo spinato."

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CAMZINE 4

Gli edifici del vecchio baglio in parte recuperati e restaurati ed in parte ri-costruiti ex novo, sono immersi in un grande prato verde circondato da ole-andri fioriti; un bellissimo inserimento contemporaneo, un’ascensore in ve-tro e una scala in ferro, conducono ad un ampio terrazzo che si lancia come la prua di una nave verso la campa-gna intensamente coltivata a oliveti e vigneti.Gli edifici a formare un cortile, si strin-gono intorno ad un vecchio pozzo con una ruota in ferro che attraverso una catena issa dei cestelli in rame pieni d’acqua, poi rovesciata in una gebbia dove crescono papiri, ninfee ed altre piante acquatiche.Non potevo tralasciare la descrizione di questo posto perché la meraviglia viene spontanea a tutti, compreso il Direttore del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali, Architetto Gesual-do Campo, che salutando il Presi-dente della Fondazione Kepha, Don Patrizio Benvenuti, ha espresso la meraviglia di trovarsi in un ambiente inaspettato data l’asprezza del conte-sto selinuntino.

I lavori si sono aperti con il saluto del Presidente della Fondazione Kepha, Patrizio M.R. Benvenuti, alle au-torità, ai relatori ed al pubblico; Pa-

LA STORIA RUBATA.DALL'OBLIO AL RECUPERO. 1861-2011

Sulla statale che da Castelvetrano scende a Triscina, due strane bandiere (che successivamente ho scoperto essere quelle della Fondazione Kepha di Roma), con sotto una grande scritta CAM Campus Archeologico Museale, indicano la breve devizione che conduce al Baglio Calcara. Mi sono ritrovato in un posto sorprendente.

8 MAGGIO 2011, UNA GIORNATA DI STUDIO AL CAM. di V. M.

CAMNOTIZIE

Cratere di EufronioMuseo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (Roma).Restituito all'Italia nel 2006 dal Metropolitan Museum di New York che lo conservava dal 1972. Proviene molto probabilmente da un saccheggio operato qualche anno prima nella zona di Cerveteri (Roma).

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trizio Benvenuti ha illustrato i motivi che hanno spinto Kepha a promuovere la giornata dedicata al recupero delle opere d’arte trafugate, convegno che ha visto la partecipazione di persona-lità particolarmente impegnate nel dif-ficile compito del recupero delle opere d’arte “scomparse” che, con tanti sforzi delle autorità preposte, stanno rien-trando nel nostro Paese.

"Kepha, - ha esordito il Presidente Ben-venuti - ha nel suo statuto l’obiettivo della valorizzazione e tutela del patrimonio cultu-rale, la conservazione delle opere d’arte, la riscoperta dell’artigianato, il recupero del pa-trimonio artistico, l’organizzazione e la pro-gettazione di eventi e di iniziative culturali, momenti essenziali nel percorso verso l’edu-cazione al bello e alla cultura che Kepha segue fin dalla sua nascita; per questo non potevamo non pensare ad una giornata da dedicare al delicato problema del patrimonio culturale italiano sparso nel mondo intero".

L’Architetto Gesualdo Campo, Diret-tore Generale del Dipartimento Regio-nale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, saluta i presenti ponendo l’accento sugli sforzi compiuti anche dalla Regione Siciliana per il recupero di importanti reperti archeologici che stanno rientrando dall’estero, come la dea di Morgantina che sarà presentata

ad Aidone nei prossimi giorni, arric-chendo il patrimonio culturale della Sicilia.Il Sindaco di Castelvetrano intervie-ne ringraziando la Fondazione per la collaborazione con l’amministrazione comunale nello sviluppare importanti attività culturali per il territorio.L’avvocato Giovanni Miceli, Diret-tore del CAM Campus Archeologico Museale, dopo aver fatto presente che la scelta dell’immagine presa a simbo-lo del convegno è quella di una lastra tombale conservata in un museo di Basilea, in Svizzera, affinché serva da auspicio per le tante opere d’arte, an-cora da recuperare, specialmente ar-cheologiche, perché possano finalmen-te prendere la via del ritorno facendo rotta su Selinunte.La parola passa ai convegnisti con il Generale Pasquale Muggeo, Comandante Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale con sede a Roma che illustra la struttura del Nucleo Carabinieri del TPC in Italia e gli sforzi da questi compiuti nella battaglia per la tutela del patrimonio culturale italiano. Segue il Capitano Massimiliano Quagliarella, Comandate della Sezione Archeologia di Roma che illustra le caratteristiche del funzionamento in Italia, del mercato

clandestino dei beni illecitamente scavati, e dei vari passaggi sui mercati esteri per “ripulire” i reperti illecitamente commerciati. Le rotte dell’illecito sono passate per i paesi con grandi possibilità economiche, ma i successi in ambito processuale hanno stimolato una ritrovata sensibilità da parte dell’opinione pubblica internazionale. Conclude il suo discorso dicendo: “Il ritorno in patria di queste splendide vestigia del nostro passato di inestimabile valore realizza soprattutto un atto altamente etico che restituisce legittima funzione e tali opere alla collettività nazionale e ricostruisce l’oggettivo contesto storico e sociale a cui appartengono.”Questo è sicuramente l’essenza, lo spirito e l’impegno che noi riponiamo quotidianamente nel nostro lavoro.Il Capitano Giuseppe Marseglia, Comandante del Nucleo Carabinieri TPC di Palermo, dice che la Sicilia può vantare di essere stata la prima regione ad ospitare un nucleo per la tutela patrimonio culturale. Prosegue sostenendo che il dato dei saccheggi archeologici è difficilmente quantificabile per la natura stessa del crimine, che difficilmente viene alla luce e denunciato. Sicuramente abbiamo da parte delle Soprintendenze, o dagli uffici periferici

del Dipartimento dei beni culturali e dell’identità siciliana, un ottimo ausilio nel ricevere segnalazioni, ma sono soltanto la punta dell’iceberg perché il problema è molto esteso.All’importante intervento degli ufficiali dei Carabinieri impegnati attivamen-te nelle operazioni di recupero, se-gue l’intervento del giornalista Fabio Isman che con il piglio deciso che lo contraddistingue affronta il tema de “L’archeologia rubata: una brutta sto-ria che continua ancora”. Un milione di oggetti trafugati sono stati venduti a musei e collezionisti in tutto il mon-do, solo 130 sono per ora i capolavori restituiti, diecimila sono state le perso-ne coinvolte, ma, come dice con forza, nessuno pagherà.“LE INDAGINI SULLA “GRANDE RAZZIA” SONO INIZIATE NEGLI ANNI ’70, MA LA STORIA DEI TRAFUGAMENTI SI RIPETE ANCORA. QUESTA STORIA È FATTA DI INFINITI GIALLI E MOLTI DEI CAPOLAVORI SONO SICILIANI."

Un momento della giornata al CAM

Intervento del Presidente della Fondazione Kepha

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CAMZINE 6

Oggi il mercato nero dei beni culturali ha un valore paragonabile a quello del-la droga, personaggi poco raccoman-dabili, mercanti, importanti musei del mondo sono coinvolti nel commercio delle opere rubate. Dal 1970, scavare in Italia diventa una vera e propria in-dustria e la Sicilia è luogo dei più de-vastati. Dai “tombaroli”, ai mediatori, a pochissimi mercanti internazionali, infine, ai musei ed ai collezionisti, ecco la sorte che tocca ai capolavori trafugati. Fuggono tanti oggetti stu-pendi, unici al mondo e mai visti pri-ma.Qui mostra la foto di un magazzino sequestrato dieci anni fa a Basilea, in Svizzera, al castelvetranese Gianfran-co Becchina. Questo episodio è stato un “giallo” perché tra le migliaia di reperti sequestrati, ve ne è uno parti-colare per la sua bellezza e importan-za che è “scomparso” dal magazzino regolarmente sigillato, si tratta di un sarcofago etrusco mai più ritrovato.

“VEDIAMO QUALCHE REPERTO SUBLIME, TRA QUELLI RESTITUITI, O RIMASTI ANCORA NEI PIÙ GRANDI MUSEI DEL MONDO. TUTTI SONO ORMAI DIVENTATI “ORFANI” DEL PROPRIO PASSATO. RIDOTTI A PURI SOPRAMMOBILI; RIMANGONO MUTI.”

Il Giudice Paolo Giorgio Ferri par-la della tutela internazionale dei beni culturali. Esordisce dicendo che va pre-liminarmente posta l’attenzione ai fe-nomeni di tendenza nel traffico illecito di beni culturali. Se negli anni ‘60, ‘70, ‘80 e ‘90 i beni ceramici e marmorei sono stati tra quelli più considerati dal-la delinquenza di settore, oggigiorno la moneta costituisce uno tra i beni più appetibili, con un sicuro incremento sia degli scavi, sia ovviamente della sua diffusione nei mercati nazionali ed internazionali. E la tutela da affronta-re all’interno di una nazione, si deve estendere per necessità in campo inter-nazionale. Il commercio avviane a mezzo delle così dette “triangolazioni” per mezzo delle quali i beni culturali sono fisica-mente trasferiti all’estero (esclusiva-mente allo scopo di nascondere la loro reale provenienza), cosa che dovrebbe essere riconsiderata e censurate, viste le finalità di tali condotte. Cioè: il riciclag-gio. Infatti, tali triangolazioni vengono effettuate allo scopo di ricollocare gli oggetti culturali in territorio straniero dove le norme sono più permissive, così da riuscire ad immetterli su quei mercati che offrono I più alti profitti. Il Giudice Ferri continua dicendo che si deve sottolineare come quasi ovunque la lotta al traffico dei beni archeologi-ci non sia affatto facile, specialmente con gli strumenti legali che abbiamo, al momento, a nostra disposizione. Una serie di emendamenti –anche di natura criminale– devono essere intro-dotti. Continua dicendo che ogni Stato dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di condonare o almeno

attenuare le pene per coloro che col-laborano al recupero e alla ricollocazi-one dei beni acquisiti illegalmente e/o trasferiti all’estero. Dopo aver preso in considerazione normative e protocolli internazionali, disposizioni e procedure, scelte am-ministrative ed economiche, cataloga-zione e nuove tecnologie fotografiche, con una bella e articolata relazione au-spicando una maggiore cooperazione e collaborazione internazionale affer-ma che: "La delinquenza di settore vedrà diminuita la sua possibilità di investire in un mercato che a dir poco è grigio, con tutte le opportunità e sfumature offerte da tale colo-razione".Conclude, infine, il suo intervento di-cendo che: "Con una più efficiente Am-ministrazione si potrebbe anche ripensare quella pratica discutibile sotto molti profili normativi (anche di ordine penale) che vede raccogliere denunce di possesso di materia-le archeologico, lasciato nella “custodia” del privato (meglio sarebbe parlare di possesso perenne di costui), senza alcuna immediata verifica della legittimità di tale detenzione; e tutto ciò solo per la paura che il cittadino meno disonesto di altri finisca per occultare definitivamente e totalmente ogni bene cul-turale".

È il momento dell’Avvocato Generale dello Stato Maurizio Fiorilli che esor-disce ponendo l’accento su ciò che a lui sta a cuore quando nelle trattative internazionali si occupa del recupero delle opere d’arte, e cioè: la contestua-lizzazione dei reperti recuperati.“Facendo una visita al Parco di Seli-nunte, nell’antiquarium, avrei voluto trovare, infatti, la ceramica con figure

nere proveniente da Boston così come i frammenti del frontone con decora-zione a palmette, la statuetta di Athena proveniente dalla collezione di Gorge Ortiz, la testa di Sileno, gli orecchini d’oro a spirale, la lex sacra e la lamina in piombo recuperati dal Getty Museum, la ceramica corinzia recuperata dal To-ledo Museum of Fine Art dell’Ohio o le famose monete del tesoretto di Se-linunte. Ecco perché mi batto per la contestualizzazione dei reperti.

“Dopo il recupero del cratere di Eufronio al Metropolitan Museum di New York, mi fu detto: << …ma perché non lasciate qua questi capolavori, sono gli ambasciatori d’Italia, a New York il cratere era visitato da un milione di persone, ora a Valle Giulia a Roma solo poche persone lo visitano.>> “Io risposi - continua l’Avvocato Fiorilli - la cul-tura è una cosa, la pubblicità è un’altra cosa, il desiderio di accaparramento è un’altra cosa ancora.”

Ma nonostante gli sforzi compiuti non siamo riusciti a bloccare questo esodo. La prima responsabilità è nostra, sono ritornati questi oggetti, ora dobbiamo riconquistare una coscienza civile altri-menti non avremo guadagnato niente. L’ordinamento comunitario si è preoc-cupato di considerare il problema dei beni culturali come problema speciale, ogni stato deve intervenire affinché non avvenga il depauperamento degli altri, affinché i beni usciti prima del 1993 senza autorizzazione, il giudice comunitario deve restituire il bene per riportarlo nella sua area d’origine.

E’ il momento dell’intervento della

salutiPatrizio M. R. Benvenuti, Presidente Fondazione KephaSebastiano Missineo, Assessore Regionale Beni Culturali e Identità SicilianaGesualdo Campo, Direttore Dipartimento Regionale Beni Culturali e Identità SicilianaGiovanni Pompeo, Sindaco di CastelvetranoIntervengonoGiovanni Miceli, Direttore CAM Campus Archeologico MusealePasquale Muggeo, Generale Carabinieri TPC RomaMassimiliano Quagliarella, Comandate Carabinieri TPC della Sezione Archeologia di RomaGiuseppe Marseglia, Comandante Carabinieri TPC di PalermoPaolo Ferri, MIBAC già Sostituto Procuratore della Repubblica di RomaMaurizio Fiorilli,Avvocato Generale dello StatoCaterina Greco, Direttore Parco Archeologico di Selinunte e Cave di CusaFabio Isman, Giornalista e scrittoreSebastiano Tusa, Soprintendenza Beni Culturali Trapani

CAMNOTIZIE

La Dea di MorgantinaTra i più importati reperti trafugati nella storia dell'archeologia, restituita all'Italia dal Paul Getty Museum di Malibu nel marzo del 2011 è esposta al museo di Aidone (Enna).

La locandina dell'evento

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Dottoressa Caterina Greco, Diret-tore del Parco Archeologico Selinunte e Cave di Cusa “Vincenzo Tusa”, che esordisce mettendo in evidenza come questa giornata sia un segnale positivo per il territorio, e come alcune delle opere recuperate siano a Selinunte ed a Castelvetrano, come la lamina plum-bea e, dopo lunghe ed alterne vicende, l’Efebo. Riferendosi alla vicenda degli scavi effettuati nel 1823 dagli ingle-si Herris ed Angels che scoprirono le metope di uno dei templi di Selinunte, sottolinea come il tentativo di portare in Inghilterra i frammenti delle metope, venne fermato dalle autorità dell’epo-ca. E come la stessa Commissione dei beni culturali inizia nel 1827 a finanzia-re scavi ufficiali che prendono l’avvio nel 1831. Con l’unità d’Italia fra il 1867 ed il 1871, il Cavallari intraprenderà a Selinunte una campagna di scavi siste-matici.Conclude auspicando si dia maggiore attenzione alla tutela dei reperti contro il collezionismo privato, che, come dire la Dottoressa Greco, si dividono negli orgogliosi, che vogliono mostrare la loro collezione; e nei timidi, che le na-scondono. Gli stessi collezionisti che ancora frequentano le aste che ven-dono capolavori provenienti dall’area selinuntina."Quando andiamo a visitare i musei, a con-fortarci non è la vista degli oggetti che amia-mo, ma l’eternità di cui facciamo esperienza visitandoli. Speriamo quindi che per il futuro tanti ca-polavori possano trovare il loro posto e noi li sapremo adeguatamente valorizzare."

Conclude gli interventi il Professor Se-bastiano Tusa, Soprintendente della Provincia Regionale di Trapani, ini-ziando con il racconto di un episodio, un ricordo dell’estate di qualche anno fa quando mi chiamano i Carabinieri per un sequestro in casa di un palermi-tano. Molti gli oggetti esposti in ogni parte della casa che avrebbero richiesto un inventario, un verbale, portando via molto tempo. Dopo un po’ la signora incominciò a lanciare impropèri contro i presenti definendoli non amanti dei beni culturali perché portandoli via dalla sua casa, sarebbero andati a finire nei magazzini dei musei. Con questo voleva far notare come lo stato non sia in grado di farli fruire ai visitatori, quindi è bene che ciascuno si faccia giustizia da se. Occorre invece far pas-sare il concetto della legalità ed il buon utilizzo delle cose pubbliche.Continua facendo notare che si è par-lato poco delle Soprintendenze, che invece vanno valorizzate perché hanno aiutato la magistratura ed i carabinieri nella difesa del nostro patrimonio.

"Quando ero alla Soprintendenza del mare, dice Tusa, si è iniziata la creazione di una banca dati per i beni subacquei che il mondo ci invidia perché saranno un importante ele-

Il sarcofago degli sposi.(Sopra) Polaroid che prova l'esistenza dell'opera in terracotta in un magazzino sequestrato in Svizzera, da cui però scomparirà misteriosamente.

(Sotto)Uno degli altri esemplari simili oggi esposto al museo del Louvre di Parigi.

COMANDO CARABINIERI PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE

Le origini del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale risalgono al 3 mag-gio 1969, allorché il Comando Generale dell’Arma, sulla base di una lungimirante intuizione del Capo di Stato Maggiore pro-tempore, Gen. Arnaldo Ferrara, determinò di costituire, presso il Ministero della Pubblica Istruzione e d’intesa con questo, il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico.L’Italia fu così la prima Nazione al mondo a dotarsi di un organismo di polizia specializ-zato nello specifico settore, anticipando per-altro di un anno la raccomandazione della Conferenza Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Sci-enza e la Cultura (UNESCO), che, da Parigi, indicava agli Stati aderenti l’opportunità di adottare varie misure volte a impedire l’acquisizione di beni illecitamente esportati e favorire il recupero di quelli trafugati, tra cui la costituzione di servizi a ciò preposti.

mento contro l’esportazione clandestina delle opere d’arte del mare."

Il Soprintendente Tusa, termina di-cendo che dobbiamo far capire agli stranieri quanto il loro atteggiamo di fiancheggiamento sia deleterio per il patrimonio culturale. Dobbiamo fare azioni di recupero dello spirito di una cooperazione internazionale perché passi il concetto di proprietà collettiva dei beni culturali. “È MOLTO MEGLIO VENIRE A VEDERE IN ITALIA I CAPOLAVORI CHE PORTARLI ALL’ESTERO."

Quale migliore augurio poteva chiu-dere questa giornata di studi al CAM, proprio sul territorio che ospita nel suo sottosuolo la necropoli di Selinunte, i cui reperti un giorno forse in quegli stessi spazi potremmo ritrovare.

I PREDATORI DELL’ARTE PERDUTASkira editoriale, Milano 2009

Dal 1970 al dicembre 2009 Fabio Isman ha fatto parte della redazione de Il Messagero, a Roma, dove, per due volte e a lungo, è stato a capo dei servizi italiani, ed ha svolto mansioni di inviato speciale. Dopo essersi occupato per decenni di politica, scandali politici, processi e terrorismo, ed aver seguito importanti eventi in Italia e all’estero, due guerre in Medio Oriente, e l’elezione di due Papi, da 30 anni scrive soprattutto di arte e cultura, anche fuori dal nostro Paese, argomenti cui ha dedicato numerosi libri e pubblicazioni.Da alcuni anni, è particolarmente attento al saccheggio dell’archeologia in Italia, che dal 1970 ha portato allo scavo clandestino di almeno un milione di pezzi ed ha coinvolto oltre10 mila persone.

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CAMZINE 8

L’archeologia a Selinunte gioca in casa. E questa volta lo fa davvero in grande con la prima edizione del “Festival Internazionale del cinema Ar-cheologico di Selinunte” che si terrà dal 4 al 7 agosto sullo sfondo dell’antica città greca della co-sta siciliana fra le valli del Belice e del Modione, or-ganizzata dalla Fondazione Kepha Onlus grazie alla determinazione del suo direttore generale Pandolfo Pandolfi, in collaborazione con la rivista Archeolo-gia Viva (Giunti Editore) e il Festival Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto. Il festival è frutto dell’intesa che si è sviluppata nel territorio fra la Fondazione Kepha, il Comune di Castelvetrano ed il Parco Archeologico di Se-linunte e Cave di Cusa “Vincenzo Tusa” nella persona del Direttore, la Dottoressa Caterina Greco che ha con entusiasmo sposato l’idea del festival, dando anche il nome al premio: il “Selinon".

Il pubblico potrà assistere alla proiezione dei mi-gliori film di carattere storico-archeologico scelti a livello mondiale, frutto di un’accurata selezio-ne da parte dello stesso direttore del Festival di Rovereto Dario Di Bla-si. Al termine di ogni serata la platea siciliana, in veste di giuria popo-lare, potrà votare i film in concorso decidendo così a quale opera asse-gnare il prestigioso Pre-mio “Selinon”, ovvero la riproduzione di una antica moneta, simbo-lo della splendida città fondata dai coloni greci di Megara Iblea Ogni giorno, nell’inter-vallo fra i film, ospiti di eccezione interverranno per portare la loro testi-monianza di ricercatori e studiosi delle antiche culture che hanno por-tato alla nascita dell’Eu-ropa.Ispirandosi anche alla

location del Festival, non poteva che essere il Medi-terraneo il fil rouge delle pellicole, che spazieranno dall’antica Roma, passando per l’Egitto dei faraoni, senza dimenticare le altre civiltà che si sono svilup-pate sulle coste del “mare antico”. Il programma del festival si apre con la coproduzione italo-franco-belga "Sagalassos-Gli ultimi Romani", dove i registi Philippe Axell e Marco Visalberghi guidano alla scoperta della straordinaria città anatolica, per-fettamente preservata fino ai giorni nostri, ultimo avamposto dell’impero d’oriente. Sempre ambientato in epoca romana è il polizie-sco archeologico dal titolo "Carvilio", un enigma dall’antica Roma. Qui, la regista Tricia Lawton, par-tendo dalla scoperta di due sepolture di epoca im-periale cerca di risalire all’identità dei corpi perfet-tamente conservati e dello stile di vita degli antichi abitanti del Caput Mundi. Spazio, come dicevamo, anche all’antico Egitto con l’unica delle sette me-raviglie del mondo ancora in piedi: la piramide di Cheope, costruita 4500 anni fa con cinque milioni

di tonnellate di pietra abilmente posizionate per centoquarantasei metri di altezza. L’architetto francese Jean Pierre Houdin, in "Cheope rivelato", accompagna lo spetta-tore fin nei meandri del celebre monumento per svelare il mistero della costruzione.

È invece la nascita della scrittura in Siria durante l’età del Bronzo, il pun-to di partenza del film "Ougarit" di Valerie Girié e Lionel Pouliquen Ugarit, un’impronta nel-la storia dell’umanità. Proprio nella città siria-na di Ugarit, gli antichi abitanti della terra dei Sumeri idearono, con solo trenta segni, l’alfa-beto grazie al quale la scrittura sarebbe diven-

tata “democratica”, sottratta al potere esclusivo di una casta di scribi. Tutto italiano il film di Massimo My, "Nemi, il mistero sommerso del lago", per comprendere cosa ci facevano due enormi imbarca-zioni coperte di monumenti in un piccolo lago non lontano da Roma, la cui costruzione fu ordinata niente meno che da Caligola.Fonte d’ispirazione per i miti europei di oggi e di ieri, la lussureggiante natura greca rivive nelle irri-petibili immagini de "Il giardino degli dei" di Mi-chael Schlamberger, un documentario non conven-zionale che si muove tra le storie affascinanti create dalle fantasie degli uomini e i fatti della natura.

Vuole essere infine un omaggio alla storia e alle te-stimonianze archeologiche di Selinunte il film fran-cese "I segreti del Partenone" di Gary Glassman, che verrà presentato fuori concorso nella serata fi-nale: il primo documentario realizzato con l’équipe internazionale degli specialisti che hanno restaurato il più famoso tempio greco.

“SELINUNTE È LA CORNICE NATURALE PER QUESTO FESTIVAL ASSOLUTAMENTE STRAORDINARIO PER LA GRANDE QUALITÀ DELLE OPERE IN PROGRAMMA”

– ricorda Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva – "Un modo altamente evocativo per far risuonare l’anima di questa bellissima città greca, capace ancora oggi, con il suo splendido tempio di Era e la sterminata distesa di rovine, di lasciare senza fiato chiunque si affacci alla sua storia".

SELINUNTE RIVIVE CON IL CINEMA DI ARCHEOLOGIA

CAMFESTIVAL

IL “SELINON"

Le prime monete selinuntine furono coniate nella seconda metà del VI secolo a.C.. Si deve ragionevolmente ritenere che a Selinunte (come a Himera) siano state emesse le prime monete siceliote, ed erano d’argento. Poiché non è documentata l’esistenza in Sicilia di miniere di questo metallo, è probabile che Selinunte lo importasse dalla Spagna. La moneta riprodotta rappresenta un tetradramma in argento risalente al 450 a.C. Vi è raffigurata una quadriga guidata da Artemide ed Apollo che tende l’arco con la scritta Selinontion lungo il margine.Nell’altro lato è rappresentato il dio fluviale Sèlinos che sacrifica sull’altare, tenendo nella mano destra una patera e nella sinistra un ramoscello. Dietro il dio, una statua di toro su di una base e una foglia di apio, il selinon.

di Giulia Pruneti

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numero zero anno primo 9

selezione filmati Dario Di Blasitraduzioni testi cinematografici Claudia Beretta, Maura Sirtori, Elena Vallevoci del doppiaggio Andrea Castelli, Enzo Merz archivio cinematografico Museo Civico di Roveretoedizioni video Sirio Film Trento

4SAGALASSOS. GLI ULTIMI ROMANI

Belgio, Francia, Italia2008 > 52’Regia Philippe Axell, Marco VisalberghiProduzione Axelle Comunication, La Compagnie de Taxi-Brousse, Doclab srlConsulenza scientificaMarc Waelkens, Etienne Paulissen, Julian Richard

La straordinaria scoperta della città di Sagalassos in Turchia, ultima città romana dell'im-pero d'Oriente, governata da Costantinopoli. Vedremo le magnifiche immagini della città straordinariamente preservata. Nel nostro film, cercheremo anche le risposte a diverse domande: come viveva-no le persone in questo vortice della storia fra la Pax Romana e il primo regno del Medio Evo? Ma anche: perché la città scomparve, e con essa la Civiltà Greco-romana?

CHEOPE RIVELATO

KHÉOPS RÉVÉLÉ Francia2008>52’Regia Florence Tran Produzione Gedeon ProgrammesConsulenza scientificaJean-Pierre HoudinE’ l’unica delle sette meraviglie del mondo ad essere ancora in piedi oggi. 5 milioni di tonnellate di pietra accatastate per 146 metri di altezza, ben 4.500 anni fa! Dopo 45 secoli il mistero è ancora intatto: come venne costruita? L’architetto francese Jean-Pierre Houdin ha cercato di trovare una soluzione a questo enigma per 10 anni. Ha analizzato e studiato il monumento con l’occhio dell’esperto, come se avesse intenzione di ricostruirlo lui stesso. Oggi, alla fine del suo lavoro di ricerca e grazie all’aiuto della tecnologia ci sta offrendo una soluzione rivoluzionaria. Che sia riuscito a trovare una spiegazione al mistero della Grande Piramide di Cheope?

5 CARVILIO, UN ENIGMA DALL’ANTICA ROMA

Italia 2003 > 52'Regia Tricia LawtonProduzione GA&A Productions per Discovery Channel, in associazione con SBS Australia

Roma imperiale, tra il I e il II secolo d.C.. Un giovane nobile muore all’improvviso e poco dopo sua madre lo segue nella tomba. Nell’estate del 2000 viene scoperta per caso alla periferia di Roma una tomba con due sepolture in marmo in cui c’erano corpi ben conservati e alcuni manufatti speciali. Questo film è un poliziesco che vuole scoprire chi fossero queste due persone, la loro condizione sociale e il loro stile di vita e soprattutto perché furono conservate in un’epoca in cui la maggior parte dei cittadini veniva cremataOUGARIT, UN'IMPRONTA NELLA STORIA DELL’UMANITÀ

OUGARIT, UNE EMPREINTE DANS L'HISTOIRE DE L'HUMANITÉFrancia 2007> 52'Regia Valerie Girié e Lionel PouliquenProduzione Alpha Line ProductionConsulenza scientifica: Yves Calvet

La Siria ebbe un ruolo fonda-mentale, specialmente durante l’età del bronzo. Verso la fine del IV millennio, gli abitanti della terra dei Sumeri - situata ad est dell’Eufrate - inven-tarono la scrittura… 1500 anni dopo, un altro popolo del nord della Siria ideò un nuovo sistema di scrittura. Con solo circa 30 segni, la scrittura sarebbe diventata un gioco da ragazzi…L’alfabeto più antico venne scoperto nel 1928 nel sito di Ougarit, la capitale del regno Ougarit.

6NEMI, IL MISTERO SOMMERSO DEL LAGO

Italia >2003 > 52’Regia Massimo MyProduzione Massimo My Elaborazione Digitale dell’Immagine s.r.l. (I)Consulenza scientificaFrancesca Longo, Giuseppina Ghini

Cosa ci facevano due navi lunghe oltre 70 metri e larghe 25 in un piccolo lago della provincia di Roma? Chi le fece costruire? Perché furono di-strutte? Il film vi accompagnerà in un viaggio alla scoperta dell’incredibile storia delle navi di Nemi dell’imperatore Cali-gola che ne ordinò la costruzio-ne, e di uno strano fenomeno di sincretismo religioso che a Nemi, vide fondersi le figure della dea Diana, venerata in queste terre da secoli, e di Iside, la dea proveniente dal lontanissimo EgittoIL GIARDINO DEGLI DEI

GARTEN DER GÖTTERAustria > 2005 > 52’Regia Michael Schlam-bergerProduzione ScienceVi-sion Filmproduktions GmbH (A)

Niente ha influenzato mag-giormente il mondo europeo delle idee dei miti dell’antichità greca. Ma l’ispirazione per questa poetica degli dei derivava anche dalla lussureg-giante natura greca. Il mondo animale e vegetale sulle isole e sulla terra ferma è uno dei più multiformi che l’Europa possa offrire. Questo documentario non convenzionale si muove tra le storie affascinanti della mito-logia e i fatti della natura – un viaggio del piacere attraverso il “giardino degli dei”

7I SEGRETI DEL PARTENONE

LES SECRETS DU PARTHÉNONFrancia > 2008 > 1h18'Regia Gary GlassmanProduzione Providence Pictures (USA)

Come hanno fatto i Greci, a tagliare, trasportare ed assem-blare i 13.400 pesantissimi blocchi di marmo di cui è fatto il Partenone?Il primo documentario rea-lizzato con la partecipazione dell’equipe internazionale degli specialisti del tempio. Questi ultimi hanno messo disposizione i loro archivi filmici e fanno parlare le pietre di questo monumento dove tutte le conoscenze della Grecia antica-artistiche , matematiche, politiche- erano depositate come in un libro…

"Festival Internazionale del cinema Archeologico di Selinunte"

4-7 agosto 2011

INIZIO SPETTACOLI ORE 21,00 - INgRESSO LIBEROLa serata di sabato 6 si svolgerà eccezionalmente all'interno del parco archeologico di Selinunte

CAMFESTIVAL

Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identità SicilianaDipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, Servizio Archeologico Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa "Vincenzo Tusa"

Città di Castelvetrano - Selinunte

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CAMZINE 10

Il progetto musicale che oggi porta il nome di “Itaca” non nasce fin dall’inizio come corpo di canzoni ispirate al poema ome-rico. Tutto nasce da una canzone scritta a due mani che ha per tema una partenza, una terra d’origine lasciata alle spalle, e la posizione asimmetrica di due amanti dove lui agisce la partenza mentre lei la subi-sce. Il parallelismo con Ulisse e Penelope è stato immediato. I successivi altri testi sono infatti nati come ulteriori specifica-zioni della grande e universale tematica del viaggio, che ha trovato nell’Odissea un modello ideale di ispirazione e di rife-rimento. Chi ha scritto il progetto ha sem-pre tenuto presente, dalle siderali distanze geografiche dove le necessità della vita (della “guerra” per la vita) lo ha suo mal-grado condotto, quella terra, la Sicilia, che da palcoscenico dell’infanzia ha assunto presto nel ricordo i contorni di una patria naturale e ideale da trasformare, da ripen-sare, da ricordare, da sublimare in musica e parola, da ricreare e preservare come una vecchia madre che ridiventa figlia per i figli che la accudiscono, dolore sempre vivo, fiammella sempre accesa. Abbiamo scritto e musicato Itaca pensando alla Sicilia e alle nostre vite dentro e fuori la Sicilia, a quello che abbiamo vissuto e a quello che ci pentiamo di aver vissuto o rammarichiamo di non aver completato, e trovando nell’Odissea gli archetipi del viaggio e del dolore.

Il progetto, in tutte le sue fasi, dagli inizia-li abbozzi ideativi alla presentazione dei pezzi in versione definitiva e arrangiata, è stato costruito negli ultimi due anni e ha ricevuto col tempo integrazioni e apporti da persone che hanno lavorato vivendo fisicamente molto lontane tra loro, chi in America, chi a Milano, chi a Castelvetra-no, Partanna, Campobello, e altri paesi della Valle del Belice. Basti dire che senza l’uso di un canale comunicativo informa-tico come Skype, la genesi del progetto sarebbe stata molto più lunga e difficile, e la motivazione di ciascuno sarebbe stata messa a dura prova dal fatto di non po-ter condividere la costruzione del proget-to come in effetti è avvenuto, vale a dire nota dopo nota, parola su parola, virgola per virgola. La sottile linea che ha unito i collaboratori riducendo le distanze transo-

ceaniche ha viaggiato invisibile nell’etere o lungo cavi sotterranei, e ha unito voci lon-tane che parlavano la stessa lingua e pro-vavano la stessa nostalgia. E’ stato faticoso capirsi, spiegarsi, correggersi, integrarsi, edificare un testo in cui si rispecchiassero le diverse sensibilità, anche in ragione del mezzo comunicativo utilizzato, che lascia passare dai suoi filtri un linguaggio fatto solo di contenuti tenendo fuori, o ripro-ducendo in modo distorto, la pragmatica, la prossemica, la corporeità, l’umanità del-le comunicazioni in presenza. Ma tant’è, era l’unica nostra possibi-lità, e l’abbiamo usata sen-za economie in ore e ore quotidianamente spese in connessione, a limare pez-zi, scambiarci commenti, esporre idee, condividere nuove parti.

E’ stata un’esperienza esal-tante, che ci ha dato occa-sione di non perderci di vista come spesso avviene nella vita; è stato un pro-ficuo lavoro d’insieme nel corso del quale i prodotti di cui ritenersi soddisfatti han-no ampiamente ripagato le tante frustrazioni, i lunghi periodi di silenzio e inattivi-tà, le crisi creative, nonché le prove e le bozze finite nel cestino o conservate ma mai usate. Le diverse canzoni così concepite, con una quasi quotidiana collaborazione a di-stanza da parte degli ideatori del progetto, hanno però assunto solo in Sicilia la loro veste sonora definitiva, quando attorno al progetto “dormiente” sulla carta si è unito il gruppo di musicisti deciso a condivi-derlo ed implementarlo. E’ a quel punto che ogni canzone si è svegliata e nutrita dei contributi timbrici ed interpretativi dei vari strumentisti.

Pochi ma intensi giorni di prove, spesso effettuate in qualche “macaseno” in cam-pagna per poterle prolungare fino a tarda notte, e le canzoni sono uscite amalga-mate e pronte per l’esibizione. La band è composta da navigati musicisti che

suonano in diversi contesti nel tempo li-bero che la loro professione gli concede: Francesco Critti, sassofonista, agricoltore, ad una delle chitarre; Gaspare Federico, commesso, si esibisce con le sue poliedri-che tastiere; Giuseppe Nunziatini incontra il basso in età avanzata, a 19 anni (suo-na bassi a 4,5,6 corde), ma come dice lui stesso “l’amore sboccia subito” e affina le sue capacità musicali prima a Mazara del Vallo con Fabio Crescente e poi a Roma dove risiede per circa dieci anni; Gaspare Nastasi, avvocato, alla chitarra elettrica;

Antonino Secchia, il mago delle percussioni, e Antonio Troiano, il mago della batteria; Vito Viviano come bassista tastierista chitarrista e suonatore di strumenti etnici; Giuliana Pantaleo come cantante solista e vocalist; Saro Guzzo e la sua banda di ottoni; il piccolo Andrea Fontana che a 12 anni suona la chitarra classica a livelli altissimi; Mario Accar-do, sempre alla chitarra, come accompagnatore dei brani letti; Rudy Pusateri, maestro arran-giatore e alchimista di suoni; Giovanni Libec-cio, attore; Gaspare La Rocca, biologo moleco-lare a New York, la voce cantata della band, e

Giuseppe Giacalone, maestro elementare a Milano, la voce recitante, che sono gli autori dello spettacolo.

Realizzare proprio in Sicilia il progetto assume per noi un significato particolare, quello di “pranzare” finalmente in casa di quel convitato di pietra sempre assente e sempre evocato, che rappresenta la cor-nice geografica e tematica di “Itaca”, una terra che è stata la nostra origine ma che ora, per non restar sepolta sotto la polvere dei ricordi nostalgici, è rivissuta insieme come scenario di nuove avventure, a fu-tura memoria.

CAMESTATE

30 LUgLIO

collina del Timpone nero, Triscina di Selinunteore 21.00

VERSO ITACAdi Giuseppe Giacalone e Gaspare La Rocca

Mario Accardo chitarre Francesco Critti chitarreGaspare Federico tastiereGiuseppe Giacalone tastiere e voce recitanteGaspare La Rocca voce / pianoGiuseppe Nunziatini bassoGaspare Nastasi chitarreGiuliana Pantaleo voceAntonino Secchia percussioniAntonio Troiano batteria Vito Viviano basso /chitarre /tastiere/strumenti etniciAdriano Fontana e Andrea Fontana duo chitarre classicheSaro Guzzo banda

ITACA COME SICILIA.METAFORA DEL VIAggIOdi Giuseppe Giacalone e Gaspare La Rocca

La collina del Timpone Nero di Triscina di Selinunte, da cui si

domina il mare – elemento primo del

viaggio - sarà la cornice in cui si

svolgerà lo spettacolo, che troverà il suo palcoscenico

dentro un anfiteatro naturale ricavato in una

ex cava di pietra attrezzata per l’occasione. Quale migliore ambientazione per i suoni e le parole di un viaggio nella memoria e nello spazio di giovani siciliani impegnati nella

difesa delle proprie origini.

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numero zero anno primo 11

MARTEDì 19 LUGLIO

MONDO DIVINOPRESENTAZIONE DI VINI DELL’AZIENDA PLANETA

NUOVI CROMATISMI PERSONALE DI PAOLA DE ROSAapertura mostra dipinti

ESPOSIZIONE DI CAMPANE STORICHE DELLA FONDERIA VIRGADAMO DI BURGIO

VENERDì 22 LUGLIO

EFEBOCORTO FESTIVAL PER I GIOVANIPRESENTAZIONE

MARTEDì 26 LUGLIO

IL NOSTRO CINEMA

VENERDì 29 LUGLIO

FILMARESELEZIONE DI FILMATI TRATTI DEL FONDO DELLA FONDATION DU FESTIVAL MONDIAL DE L’IMAgE SOUS MARINE DI ANTIBES, E DEL DOCUMENTARISTA RICCARDO CINgILLO

SAbATO 30 LUGLIO

VERSO ITACASPETTACOLO MUSICALE NELLA CORNICE DEL TIMPONE NERO ALLESTITO PER L’OCCASIONE DALLA FONDAZIONE KEPHA

4/7 AGOSTO

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA ARCHEOLOGICO DI SELINUNTEOspiti della manifestazione: Prof. Alessandro Musco e Prof. Mario Luni La serata di sabato 6 si svolgerà all’interno del Parco Archeologico di Selinunte

GIOVEDì4 AGOSTO

RADUNO DI AUTO STORICHE NEL PRATO DEL CAM

MARTEDì 9 AGOSTO

ENSEMBLE SELINUS

VENERDì 12 AGOSTO

FILMARESELEZIONE DI FILMATI TRATTI DEL FONDO DELLA FONDATION DU FESTIVAL MONDIAL DE L’IMAgE SOUS MARINE DI ANTIBES, E DEL DOCUMENTARISTA RICCARDO CINgILLO

MARTEDì 16 AGOSTO

IL NOSTRO CINEMA

VENERDì 19 AGOSTO

IL NOSTRO CINEMA

MARTEDì 23 AGOSTO

AGONI SELINUNTINISECONDA EDIZIONE

MARTEDì 6 SETTEMbRE

FILMARESELEZIONE DI FILMATI TRATTI DEL FONDO DELLA FONDATION DU FESTIVAL MONDIAL DE L’IMAgE SOUS MARINE DI ANTIBES, E DELDOCUMENTARISTA RICCARDO CINgILLO

VENERDì 9 SETTEMbRE

FILMARESELEZIONE DI FILMATI TRATTI DEL FONDO DELLA FONDATION DU FESTIVAL MONDIAL DE L’IMAgE SOUS MARINE DI ANTIBES, E DEL DOCUMENTARISTA RICCARDO CINgILLO

CAMESTATE

CAMPROGRAMMA EVENTI ESTATE 2011

UNA DELLE NOSTRE SERATE VEDRà LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DI

DANIELE SILVESTRI E LE SUE CANZONI

inizio spettacoli ore 21,00 ingresso libero

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CAMZINE 12

In un territorio dove la frazione di Triscina pre-domina su tutto il litorale costiero e lascia parlare di se, per l’enorme numero di case abusive, con-tinuare le battaglie per il paesaggio ha significato? Triscina è la frazione sotto l’attenzione di associ-azioni, giornalisti d’inchiesta che la riportano an-nualmente in dossier tipo Mare Monstrum, così come le vele della Guida Blu, del Touring club, tutto questo getta un’ombra negativa sul litorale.Oggetto, spesso di interessi giornalistici che mostrano in modo inequivocabile e sarcastico le brutture e i danni ambientali arrecati dagli insedia-menti urbani al litorale selinuntino.Ad un litorale cementificato di una Sicilia che de-tiene questo primato negativo, non si può nascon-dere un territorio ricco di un notevole patrimonio culturale e naturalistico che conserva archeologia, monumenti architettonici e natura. Un paesag-gio unico frutto di armonie e rapporti costruiti nei secoli, che dalla costa di Selinunte si sviluppa nella valle del Belìce tra natura e storia.Con le campagne di Legambiente, Salvalarte Sicilia e Salvalarte Belice in questo territorio, negli ultimi anni, più di una volta siamo ritornati a Selinunte, nel Parco archeologico, per segnalare, per valoriz-zare, per far conoscere il territorio e la bellezza di questi luoghi. Provocatoriamente anche per sol-lecitare le istituzioni competenti. Nella valle del Belìce la memoria e la bellezza sono le parole che ci hanno spinti nel territorio, ormai da quattro anni, alla ricerca di monumenti da salvare. Così oltre a vedere i ruderi, sollecitare i restauri e la conservazione di testimonianze uniche come Pog-gioreale antica, o i resti della cattedrale di Salapa-ruta - eccezione di un barocco della valle del Belice - e il Cretto di Alberto Burri che sarà restaurato e ripulito dai segni del tempo, abbiamo potuto im-mergerci anche nelle aree naturali dove i resti ar-cheologici presenti un po’ ovunque, nella valle del Belice sono intrise di una presenza Selinuntina estesa, dovuta a rapporti commerciali, o ad altri in-

teressi come le Terme per Sciacca, o la sorgente di Bigini, le cave per il prelievo del materiale e le nu-merose necropoli. Si riscopre quindi anche un pae-saggio che continua, nonostante i danni ambientali irreversibili per la cementificazione, ad avere una valenza propria, necessariamente da valorizzare e da far conoscere. Così il caso “Timpone Nero a Triscina”, l’area non riesce a ritrovare una propria identità, e diventare una risorsa da offrire ai visitatori, ai residenti. Po-chi conoscono l’antica necropoli, solo gli addetti ai lavori, archeologi o studenti di beni culturali. A Triscina, nella frazione nota in Italia per edilizia illegale, in questo luogo sarà possibile ritrovare degli spazi esclusi dall’abusivismo? Luoghi da fare conoscere per la loro importanza archeologica e naturalistica?Il Timpone Nero inoltre rientra tra i posti conosciu-ti per i numerosi scavi di frodo, importante patri-monio archeologico che nei decenni generazioni di tombaroli hanno danneggiato e disperso. Per dirla con Settis:

“RIPARTIRE DALLE SOLE DUE COSE CHE CONTANO: IL PAESAGGIO E I CITTADINI CHE LO VIVONO. NOI”.

Non importa chi e che cosa deve fare, ma valoriz-zare la necropoli di Timpone Nero anche se pro-prietà privata, dopo l’istituzione del Parco Archeo-logico è un dovere di tutti.Su questo versante, la Fondazione Kepha con l’ac-quisizione di una porzione della collina rocciosa del Timpone Nero, ha iniziato a recuperare la bel-lezza di questo luogo, con la salvaguardia della flo-ra autoctona, composta da palme nane e da piante tipiche della gariga costiera: formazioni cespuglio-

se discontinue, basse, al massimo raggiungono 1-1,5 metri, che si estendono sul suolo a matrice calcarea ricco di roccia affiorante o sabbioso, in un ambiente caratterizzato da elevate luminosità, temperatura e aridità con piovosità concentrata nei mesi invernali. Per questo la prima operazione, condotta dalla Ke-pha è stata la pulizia dei terreni dai rifiuti accumu-lati nel tempo, e lo svuotamento della cava abusiva dalla grande quantità di immondizie che l’aveva-no parzialmente riempita. Auguriamoci che dopo questo intervento per ripulire l’ambiente dalle im-mondizie, la collina del Timpone possa riprendere vita ed avere un aspetto suggestivo specialmente nei periodi dell’anno in occasione della fioritura di alcune specie presenti nella zona. Continuare in questa direzione da parte dei privati sarebbe un intervento auspicabile e doveroso.La fruizione di questa area a nostro avviso aggiunge un ulteriore tassello per una visita naturalistica tra il Parco e le cave di Cusa grazie alla disponibilità e all’interesse naturalistico del CAM, in sinergia con il Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa, con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Trapani, con Università ed Istituti di ricerca scientifica. L’area da salvare con valenze naturalistiche e ar-cheologiche ai margini di Triscina c’è, è lì e potrà diventare una risorsa per il territorio, a nostro avvi-so capace anche di orientare alla ripresa la frazione balneare.Salvalarte Belice ritiene che azioni intraprese negli anni da amministrazioni ed associazioni varie in al-tri contesti Belicini (contrada Stretto a Partanna e la bonifica delle aree di riserva a Santa Ninfa) ripetuti a Triscina possono mettere in luce una nuova iden-tità, fondata sulla edilizia legale e la restituzione di aree naturalistiche di pregevole valore, cosi come studi archeologici scientifici potranno raccontare la storia delle antiche popolazioni che hanno vissu-to l’area oggi occupata da quella realtà chiamata “Triscina”.

CHIEDENDOCI NON ‘CHI DEVE FARE COSA’ , MA PIUTTOSTO CHE COSA NECESSARIAMENTE DEVE ESSER FATTO (CHIUNQUE LO FACCIA), E PER VANTAGGIO DI CHI. RIPARTIRE DALLE SOLE DUE COSE CHE CONTANO: IL PAESAGGIO E I CITTADINI CHE LO VIVONO. NOI.SALVATORE SETTIS in “Paesaggio Costituzione Cemento, La battaglia per l’ambiente contro il degrado civile". Einaudi, Trento 2010

CAMSPAZI

IL TIMPONENERO A TRISCINA.Un tratto di paesaggio da salvare.

Giuseppe Salluzzoresponsabile Salvalarte Belìce Legambiente Sicilia

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numero zero anno primo 13

CAMSPAZI

Strutture Antico Porto

CAM CAMpuS ArCheologICo MuSeAle

pArCo ArCheologICo

Collegamento verso il Timpone nero

Manicalunga

CAMNecropoliTImpone NeroManicalunga

Nuove aree del CAM

Gaggera

Area sacraMalophoros

Acropoli

Manuzza

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CAMZINE 14

CAMEDIZIONI

CAMCANTIERE 1IL PRIMOVIAGGIOLaboratorio di scultura 4 agosto / 4 settembre 2008

Progetto a cura di Sasha Vinci Coordinamento di Alessio Gurrieri36 pp. | colore | 2008

Insieme racconto visivo dell’esperienza e catalogo del primo workshop d’arte organizzato nel nascente CAM, e le cui opere sono ancora memoria visiva di quest’atto “fondativo”, ospiti silenziosi del giardino antistante gli spazi del Campus.

CAMCANTIERE 2RITRATTIIris Janke fotografa il CAM

Progetto a cura di Marco Lo Curzio e Domenico Distilo36 pp. | colore più bronzo in sovrastampa | 2009

Una raccolta di ritratti che la fotografa tedesca ha scattato in esterni scegliendo a caso tra i visitatori, gli organizzatori, le forze dell’ordine, gli studiosi e i semplici curiosi della tre giorni di inaugurazione del Campus il 18-19 e 20 ottobre del 2008. Un grande affresco collettivo del pubblico dell’evento, una grande riflessione visiva sull’eterogeneità dell’abitare i luoghi della cultura.

CAMCANTIERE 3SELINUNTE SI RACCONTAAtti della giornata di studi del 5 maggio 2010

A cura di Enrico Acquaro, Paola De Vita e Alessandro Iannucci64 pp. | colore | 2010 | ISBN

Gli atti della giornata di studi al CAM che ha fatto un importante punto della situazione dei principali studi dedicati all’area del parco archeologico di Selinunte delle Necropoli e della zona delle Cave di Cusa. Un documento illustrato di importante valore scientifico.

CAMCANTIERE 4SELINUNTE IMMAGINATADal viaggio romantico al metodo scientifico

A cura di Giuseppe L. Bonanno, Angelo Curti Giardina48 pp. | colore | 2010 | ISBN 978-88-97100-02-7

Il catalogo dell’esposizione omonima che ha raccolto in esclusiva alcune tra le più significative rappresentazioni iconografiche che nei secoli hanno accompagnato le “visioni” che studiosi e illustratori hanno avuto dell’antica colonia greca.

DOCUMENTARICAM, SelinunteUn prologo visivo,di Domenico Distilo

DVD | ITA sub ENG | video HD | 20’ | Selinunte 2008/9Produzione SCIARA | media design and film productionUna visita al cantiere

CAM durante i lavori di recupero del Baglio Calcara diventa l’occasione per incontrare architetti, operai, archeologi e anziani conoscitori dei luoghi e tracciare il ritratto di un territorio ricco di storia sommersa e sapienza culturale.

Camcantiere è la collana editoriale che accoglie alcune attività e progetti scelti del Campus. Nasce quando ancora si ristrutturavano gli edifici dell’antico baglio Calcara e il suo nome è un omaggio proprio al concetto più profondo di “luogo della costruzione”.Il lavoro svolto dal campus è continuamente in divenire ed i volumi che entrano a far parte della collana rappresentano le pietre che si pongono nel “cantiere” delle nostre attività.

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numero zero anno primo 15

CAMANTEPRIMA

CAMCANTIERE 5Margini di sottosuoloUn diario a fumetti

Appunti visivi, disegni di scena, story board e frammenti di racconti elaborati durante i sopralluoghi e la lavorazione per la produzione cinematografica dell’omonimo film documentario.

Progetto a cura di Marco Lo CurzioIllustrazioni di Michela De Domenico

"Margini di sottosuolo" è un documentario di Domenico Distilo, prodotto da SCIARA srl con il sostegno della Fondazione Kepha onlus; il progetto è titolare di un finanziamento della Regione Siciliana, Fondo Regionale per il Cinema e l'Audiovisivo (L.R. 16/07).

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MARTEDì 19 LUGLIOMONDO DIVINOPRESENTAZIONE DI VINI DELL’AZIENDA PLANETA

NUOVI CROMATISMI PERSONALE DI PAOLA DE ROSAapertura mostra dipinti

ESPOSIZIONE DI CAMPANE STORICHE DELLA FONDERIA VIRGADAMO DI BURGIO

VENERDì22 LUGLIOEFEBOCORTO FESTIVAL PER I GIOVANi PRESENTAZIONE

MARTEDì 26 LUGLIOIL NOSTRO CINEMA

VENERDì 29 LUGLIOFILMARESELEZIONE DI FILMATI TRATTI DEL FONDO DELLA FONDATION DU FESTIVAL MONDIAL DE L’IMAgE SOUS MARINE DI ANTIBES, E DEL DOCUMENTARISTA RICCARDO CINgILLO

SAbATO 30 LUGLIOVERSO ITACASPETTACOLO MUSICALE NELLA CORNICE DEL TIMPONE NERO ALLESTITO PER L’OCCASIONE DALLA FONDAZIONE KEPHA

4/7 AGOSTOFESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA ARCHEOLOGICO DI SELINUNTEOspiti della manifestazione: Prof. Alessandro Musco e Prof. Mario Luni La serata di sabato 6 si svolgerà all’interno del Parco Archeologico di Selinunte

GIOVEDì4 AGOSTORaduno di auto storiche nel prato del cam

MARTEDì 9 AGOSTOENSEMBLE Selinus

VENERDì 12 AGOSTOFILMARE

MARTEDì 16 AGOSTOIL NOSTRO CINEMA

VENERDì 19 AGOSTOIL NOSTRO CINEMA

MARTEDì 23 AGOSTOAGONI SELINUNTINISECONDA EDIZIONE

MARTEDì 6 SETTEMbREFILMARE

VENERDì 9 SETTEMbRE

FILMARE

CAMPROGRAMMA EVENTI ESTATE 2011UNA DELLE NOSTRE SERATE VEDRà LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DIDANIELE SILVESTRI E LE SUE CANZONI

4SAGALASSOS. GLI ULTIMI ROMANI

Belgio, Francia, Italia2008 > 52’Regia Philippe Axell, Marco VisalberghiCHEOPE RIVELATOKHÉOPS RÉVÉLÉ Francia2008>52’Regia Florence Tran

5CARVILIO, UN ENIGMA DALL’ANTICA ROMA Italia 2003 > 52'Regia Tricia LawtonOUGARIT, UN'IMPRONTA NELLA STORIA DELL’UMANITÀOUGARIT, UNE EMPREINTE DANS L'HISTOIRE DE L'HUMANITÉFrancia 2007> 52'Regia Valerie Girié e Lionel Pouliquen

6NEMI, IL MISTERO SOMMERSO DEL LAGOItalia >2003 > 52’Regia Massimo MyProduzione Massimo My Elaborazione Digitale dell’Immagine s.r.l. (I)Consulenza scientificaFrancesca Longo, Giuseppina GhiniIL GIARDINO DEGLI DEIGARTEN DER GÖTTERAustria > 2005 > 52’Regia Michael Schlam-berger

7I SEGRETI DEL PARTENONELES SECRETS DU PARTHÉNONFrancia > 2008 > 1h18'Regia Gary GlassmanProduzione Providence Pictures (USA)

"Festival Internazionale del cinema Archeologico di Selinunte"

4-7 agosto 2011

INIZIO SPETTACOLI ORE 21,00 - INgRESSO LIBEROLa serata di sabato 6 si svolgerà eccezzionalmente all'interno del parco archeologico di Selinunte

WWW.CAMSELINUNTE.COM


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