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CAPITALE IN RETE

Date post: 09-Jun-2015
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30
23.06.22 Elaboraz. G. Bruna 1 Cap. 2 - Le reti: Cap. 2 - Le reti: un paradigma sociale e un paradigma sociale e tecnologico tecnologico 2^ Parte § 2.6. Produzione di capitale in rete Mariella BERRA, Sociologia delle reti telematiche, 2007
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Page 1: CAPITALE IN RETE

13.04.23 Elaboraz. G. Bruna 1

Cap. 2 - Le reti:Cap. 2 - Le reti:un paradigma sociale e un paradigma sociale e

tecnologicotecnologico

2^ Parte§ 2.6. Produzione di capitale

in rete

Mariella BERRA, Sociologia delle reti telematiche, 2007

Page 2: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 2

2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale

La rete, facilita la costruzione di un capitale potenzialmente produttivo di risorse.

Il capitale può essere finanziario, fisico, umano e sociale:

Il capitale finanziario concerne l’insieme delle risorse per la produzione di beni e servizi per il mercato;

Il capitale fisico riguarda la creazione dei prodotti e dei processi;

Il capitale sociale si riferisce alla rete di relazioni che offre l’accesso a risorse di cui un individuo o un’organizzazione sociale ha bisogno. Definisce un tessuto di relazioni in cui gli attori s’impegnano reciprocamente e attivano risorse seguendo strategie e logiche di azione individuali e collettive (Bianco, Eve 1999)

La rete, facilita la costruzione di un capitale potenzialmente produttivo di risorse.

Il capitale può essere finanziario, fisico, umano e sociale:

Il capitale finanziario concerne l’insieme delle risorse per la produzione di beni e servizi per il mercato;

Il capitale fisico riguarda la creazione dei prodotti e dei processi;

Il capitale sociale si riferisce alla rete di relazioni che offre l’accesso a risorse di cui un individuo o un’organizzazione sociale ha bisogno. Definisce un tessuto di relazioni in cui gli attori s’impegnano reciprocamente e attivano risorse seguendo strategie e logiche di azione individuali e collettive (Bianco, Eve 1999)

Page 3: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 3

2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale

Secondo il sociologo James Coleman, che si rifà al modello dell’attore razionale, fattori sociali quali l’autorità, la fiducia, e le norme contribuiscono a creare capitale capitale socialesociale, cioè una struttura sociale appropriabile (Coleman,

1998 e 1990). “Dai diversi tipi di scambio e di trasferimento unilaterale di

controllo, cui gli attori danno vita per ottenere ciò per cui sono interessati, deriva la formazione di relazioni sociali che hanno

una certa persistenza nel tempo.[…] Non è detto, però, che queste relazioni sociali derivanti dall’ottimizzazione delle risorse possedute, debbano essere considerate solo come componenti di strutture sociali: le si può vedere anche come risorse per gli individui”. Fonte: J. Coleman, Fondamenti di teoria sociale, il Mulino, Bologna 2005

Secondo il sociologo James Coleman, che si rifà al modello dell’attore razionale, fattori sociali quali l’autorità, la fiducia, e le norme contribuiscono a creare capitale capitale socialesociale, cioè una struttura sociale appropriabile (Coleman,

1998 e 1990). “Dai diversi tipi di scambio e di trasferimento unilaterale di

controllo, cui gli attori danno vita per ottenere ciò per cui sono interessati, deriva la formazione di relazioni sociali che hanno

una certa persistenza nel tempo.[…] Non è detto, però, che queste relazioni sociali derivanti dall’ottimizzazione delle risorse possedute, debbano essere considerate solo come componenti di strutture sociali: le si può vedere anche come risorse per gli individui”. Fonte: J. Coleman, Fondamenti di teoria sociale, il Mulino, Bologna 2005

Page 4: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 4

2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale

“Loury [1977;1987] ha introdotto il termine “capitale

sociale” per descrivere queste risorse. Nel senso con il

quale viene indicato da Loury, il capitale sociale è

l’insieme delle risorse contenute nelle relazioni

familiari e nell’organizzazione sociale della comunità

che risultano utili per lo sviluppo cognitivo o sociale

di un bambino o di un ragazzo” (1).

1) Hanno usato il termine in modo simile anche Bourdieu [1980] e Flap e De Graaf [1986]

Fonte: J. Coleman, Fondamenti di teoria sociale, il Mulino, Bologna 2005

“Loury [1977;1987] ha introdotto il termine “capitale

sociale” per descrivere queste risorse. Nel senso con il

quale viene indicato da Loury, il capitale sociale è

l’insieme delle risorse contenute nelle relazioni

familiari e nell’organizzazione sociale della comunità

che risultano utili per lo sviluppo cognitivo o sociale

di un bambino o di un ragazzo” (1).

1) Hanno usato il termine in modo simile anche Bourdieu [1980] e Flap e De Graaf [1986]

Fonte: J. Coleman, Fondamenti di teoria sociale, il Mulino, Bologna 2005

Page 5: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 5

2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale

Il capitale sociale appropriabile: si manifesta in diverse forme,

è soggetto a trasformazioni e,

costituisce una risorsa individuale e collettiva.

Può favorire un singolo attore, un gruppo o una collettività.

Spesso i livelli micro e macro si integrano: il capitale sociale

collettivo si rafforza attraverso pratiche condotte a livello

individuale.

Viceversa, un tessuto sociale ricco di capitale sociale collettivo

accresce quel complesso di risorse che sono disponibili a un

attore data la sua collocazione in un particolare sistema di

relazioni sociali (Coleman 1990; Bagnasco 1999).

Il capitale sociale appropriabile: si manifesta in diverse forme,

è soggetto a trasformazioni e,

costituisce una risorsa individuale e collettiva.

Può favorire un singolo attore, un gruppo o una collettività.

Spesso i livelli micro e macro si integrano: il capitale sociale

collettivo si rafforza attraverso pratiche condotte a livello

individuale.

Viceversa, un tessuto sociale ricco di capitale sociale collettivo

accresce quel complesso di risorse che sono disponibili a un

attore data la sua collocazione in un particolare sistema di

relazioni sociali (Coleman 1990; Bagnasco 1999).

Page 6: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 6

2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale

Robert Putnam(2) ha messo in evidenza un particolare

aspetto del capitale sociale. La virtù civica, ovvero il

senso socialmente diffuso di bene collettivo e pubblico, è

più accentuata se è radicata in una rete sociale di

relazioni di reciprocità (Putnam 1993 e 2000).

Fiducia, reciprocità, informazione comunicazione e

cooperazione possono creare un beneficio per le

persone coinvolte nella rete di relazioni, ma anche per le

persone esterne a questa rete.2) R. Putnam, La tradizione civica nelle regioni italiane, A.Mondadori, Milano 1993;

R.Putnam, Capitale sociale e individualismo, il Mulino, Bologna 2004.

Robert Putnam(2) ha messo in evidenza un particolare

aspetto del capitale sociale. La virtù civica, ovvero il

senso socialmente diffuso di bene collettivo e pubblico, è

più accentuata se è radicata in una rete sociale di

relazioni di reciprocità (Putnam 1993 e 2000).

Fiducia, reciprocità, informazione comunicazione e

cooperazione possono creare un beneficio per le

persone coinvolte nella rete di relazioni, ma anche per le

persone esterne a questa rete.2) R. Putnam, La tradizione civica nelle regioni italiane, A.Mondadori, Milano 1993;

R.Putnam, Capitale sociale e individualismo, il Mulino, Bologna 2004.

Page 7: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 7

2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale

Putnam sottolinea con particolare attenzione gli aspetti culturali

e politici dei contesti quali fattori in grado di stimolare principi di

reciprocità, fiducia, affidabilità e tolleranza.

Le reti telematiche, […] sono uno strumento che, promuovendo

forme di interrelazione sociale fra individui, attori sociali e

istituzioni, può favorire la crescita del capitale sociale.

---------

N.B.: Per un approfondimento sul tema, si veda, tra gli altri: S. Zamagni e P.L. Sacco (a

cura di), Complessità sociale e comportamento razionale, il Mulino, Bologna 2002,

pgg.337-394, con ampie citazioni di Coleman et al.

Putnam sottolinea con particolare attenzione gli aspetti culturali

e politici dei contesti quali fattori in grado di stimolare principi di

reciprocità, fiducia, affidabilità e tolleranza.

Le reti telematiche, […] sono uno strumento che, promuovendo

forme di interrelazione sociale fra individui, attori sociali e

istituzioni, può favorire la crescita del capitale sociale.

---------

N.B.: Per un approfondimento sul tema, si veda, tra gli altri: S. Zamagni e P.L. Sacco (a

cura di), Complessità sociale e comportamento razionale, il Mulino, Bologna 2002,

pgg.337-394, con ampie citazioni di Coleman et al.

Page 8: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 8

2.6.2 Il capitale sociale reticolare

La creazione di un capitale sociale reticolare si struttura in

modo diverso nei vari contesti e ha implicazioni differenti sul

piano sociale, economico e politico.

Le diverse caratteristiche delle reti, delle funzioni, le norme, i

riferimenti istituzionali e valoriali connessi al loro funzionamento,

i livelli di accessibilità, i gradi di inclusività ed esclusività, le

risorse derivabili, i risultati, le caratteristiche degli attori e delle

organizzazioni consentono di individuare sia il capitale sociale

che si crea e chi se ne avvantaggia.

L’intreccio tra reti sociali e reti tecnologiche può incidere sulla

qualità del capitale sociale e sul ruolo degli attori (Wellman et al.

2001)

La creazione di un capitale sociale reticolare si struttura in

modo diverso nei vari contesti e ha implicazioni differenti sul

piano sociale, economico e politico.

Le diverse caratteristiche delle reti, delle funzioni, le norme, i

riferimenti istituzionali e valoriali connessi al loro funzionamento,

i livelli di accessibilità, i gradi di inclusività ed esclusività, le

risorse derivabili, i risultati, le caratteristiche degli attori e delle

organizzazioni consentono di individuare sia il capitale sociale

che si crea e chi se ne avvantaggia.

L’intreccio tra reti sociali e reti tecnologiche può incidere sulla

qualità del capitale sociale e sul ruolo degli attori (Wellman et al.

2001)

Page 9: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 9

2.6.2 Il capitale sociale reticolare

Le reti sono meccanismi che permettono di raggiungere meglio

obiettivi comuni oppure possono facilitare atteggiamenti e

comportamenti cooperativi.

Delle reti vanno considerate tanto la struttura quanto le funzioni;

In alcuni casi prevalgono motivi strumentali, in altri istanze di

fiducia, come nelle comunità in rete.

È utile adottare un approccio di analisi multidimensionale: molto

dipende dall’uso che viene fatto delle reti telematiche e della loro

connessione con le reti sociali.

Le reti sono meccanismi che permettono di raggiungere meglio

obiettivi comuni oppure possono facilitare atteggiamenti e

comportamenti cooperativi.

Delle reti vanno considerate tanto la struttura quanto le funzioni;

In alcuni casi prevalgono motivi strumentali, in altri istanze di

fiducia, come nelle comunità in rete.

È utile adottare un approccio di analisi multidimensionale: molto

dipende dall’uso che viene fatto delle reti telematiche e della loro

connessione con le reti sociali.

Page 10: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 10

2.6.2 Il capitale sociale reticolare

Una rete è tanto più efficace quanto più è in grado di valorizzare le risorse

e le relazioni dei membri meglio di quanto essi farebbero da soli, o

ancora, se favorisce una redistribuzione di risorse.

Esempio: L’utilizzo della Pen (peninsula electronic network)

di Santa Monica (California) da parte dei senza tetto

(homeless). Un homeless, inserendosi nel dibattito sulla rete

civica cittadina, senza essere costretto a rivelare la

propria identità, ha sollevato il problema delle condizioni

di disagio dei senzatetto ed è riuscito ad interessare i

partecipanti alla rete e la città di santa Monica. Non solo

si è risolto il problema dei senzatetto, ma questa iniziativa

ha migliorato anche i rapporti fra la ricca comunità dei

residenti, le istituzioni municipali e i senza tetto.

Una rete è tanto più efficace quanto più è in grado di valorizzare le risorse

e le relazioni dei membri meglio di quanto essi farebbero da soli, o

ancora, se favorisce una redistribuzione di risorse.

Esempio: L’utilizzo della Pen (peninsula electronic network)

di Santa Monica (California) da parte dei senza tetto

(homeless). Un homeless, inserendosi nel dibattito sulla rete

civica cittadina, senza essere costretto a rivelare la

propria identità, ha sollevato il problema delle condizioni

di disagio dei senzatetto ed è riuscito ad interessare i

partecipanti alla rete e la città di santa Monica. Non solo

si è risolto il problema dei senzatetto, ma questa iniziativa

ha migliorato anche i rapporti fra la ricca comunità dei

residenti, le istituzioni municipali e i senza tetto.

Page 11: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 11

2.6.2 Il capitale sociale reticolare

Il capitale sociale reticolare ha, infatti, carattere di bene pubblico (3) in quanto non è alienabile, divisibile, appropriabile in modo

esclusivo.

Per J. Coleman, tra i fattori che incidono sulla crescita o sulla

diminuzione del capitale sociale vanno considerati, oltre alla

convenienza al suo mantenimento:

a) La densità delle relazioni del network;

b) La stabilità delle relazioni nel tempo

c) L’orientamento ideologico.

3) Per un approfondimento sul tema del rapporto tra bene pubblico, tecnologia e

democrazia, si veda L. Gallino, Tecnologia e democrazia, Einaudi, Torino 2007.

Il capitale sociale reticolare ha, infatti, carattere di bene pubblico (3) in quanto non è alienabile, divisibile, appropriabile in modo

esclusivo.

Per J. Coleman, tra i fattori che incidono sulla crescita o sulla

diminuzione del capitale sociale vanno considerati, oltre alla

convenienza al suo mantenimento:

a) La densità delle relazioni del network;

b) La stabilità delle relazioni nel tempo

c) L’orientamento ideologico.

3) Per un approfondimento sul tema del rapporto tra bene pubblico, tecnologia e

democrazia, si veda L. Gallino, Tecnologia e democrazia, Einaudi, Torino 2007.

Page 12: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 12

2.6.2 Il capitale sociale reticolare

È evidente, quindi, che il capitale sociale reticolare sia maggiore

quanto più è elevata la dipendenza reciproca degli attori.

A livello di territorio e di sfera pubblica il capitale sociale

aumenta il proprio valore se le diverse reti orientano il loro modo

di agire in modo reciproco.

I capitali che si produco attraverso le reti telematiche

contribuiscono alla creazione di diversi tipi di beni: Beni pubblici, come il capitale sociale;

Risorse comuni;

Beni privati

Beni di club

(vedi tab.

seguente)

È evidente, quindi, che il capitale sociale reticolare sia maggiore

quanto più è elevata la dipendenza reciproca degli attori.

A livello di territorio e di sfera pubblica il capitale sociale

aumenta il proprio valore se le diverse reti orientano il loro modo

di agire in modo reciproco.

I capitali che si produco attraverso le reti telematiche

contribuiscono alla creazione di diversi tipi di beni: Beni pubblici, come il capitale sociale;

Risorse comuni;

Beni privati

Beni di club

(vedi tab.

seguente)

Page 13: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 13

2.6.2 Il capitale sociale reticolare

Tab. 2.1 - Tipologia di beni

Beni

Esclusivo Non esclusivo

Rivale

Bene privato Risorse comuni

Non rivale

Bene di club Bene pubblico

Tab. 2.1 - Tipologia di beni

Beni

Esclusivo Non esclusivo

Rivale

Bene privato Risorse comuni

Non rivale

Bene di club Bene pubblico

Page 14: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 14

2.6.2 Il capitale sociale reticolare

La fornitura di servizi Adsl da parte di una società di TLC a

clienti che pagano un prezzo per il servizio , oppure la fornitura

di altri servizi da parte di una società radiotelevisiva su

frequenze acquistate su concessione o licenza, riguarda beni

privati.

Le risorse comuni rappresentano un bene da cui non si

possono escludere gli utenti, e il cui uso va limitato (valutazione di

deperibilità di un bene).

La produzione di conoscenza è una risorsa comune o un bene

pubblico, non esclusivo e non rivale nell’uso?

Il software che si produce in rete può essere considerato un

bene pubblico o una risorsa privata?

La fornitura di servizi Adsl da parte di una società di TLC a

clienti che pagano un prezzo per il servizio , oppure la fornitura

di altri servizi da parte di una società radiotelevisiva su

frequenze acquistate su concessione o licenza, riguarda beni

privati.

Le risorse comuni rappresentano un bene da cui non si

possono escludere gli utenti, e il cui uso va limitato (valutazione di

deperibilità di un bene).

La produzione di conoscenza è una risorsa comune o un bene

pubblico, non esclusivo e non rivale nell’uso?

Il software che si produce in rete può essere considerato un

bene pubblico o una risorsa privata?

Page 15: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 15

2.6.2 Il capitale sociale reticolare

È una distinzione molto importante, che riguarda la costituzione

di meccanismi istituzionali di regolazione nell’uso o distribuzione

della proprietà.

La potenziale fruibilità di un bene, accompagnata dall’accesso

limitato ad alcuni, caratterizza i beni di club. Gli aderenti alla

rete di club godono di alcuni privilegi rispetto a quanti ne sono

esclusi.

Un esempio: le reti fra città, intese come nodi complementari

della rete indipendentemente dalla loro collocazione geografica,

che svolgono attività affini e complementari nell’esercizio di

attività economiche.

È una distinzione molto importante, che riguarda la costituzione

di meccanismi istituzionali di regolazione nell’uso o distribuzione

della proprietà.

La potenziale fruibilità di un bene, accompagnata dall’accesso

limitato ad alcuni, caratterizza i beni di club. Gli aderenti alla

rete di club godono di alcuni privilegi rispetto a quanti ne sono

esclusi.

Un esempio: le reti fra città, intese come nodi complementari

della rete indipendentemente dalla loro collocazione geografica,

che svolgono attività affini e complementari nell’esercizio di

attività economiche.

Page 16: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 16

2.7 capitale positivo o capitale negativo: quali condizioni?

Si è in precedenza fornito la definizione di rete e menzionate le

proprietà, le funzionalità, la struttura, la morfologia e il valore.

Vi sono reti sociali che utilizzano con diversi orientamenti lo

spazio reale e quello virtuale.

Ovvero possono esserci, per utilizzare una esemplificazione non

scientifica, “reti buone” e “reti cattive”.

La dicotomia buono/cattivo non è direttamente misurabile, ma

attiene piuttosto ad un concetto filosofico e morale riferito a

valori socialmente condivisi.

Si è in precedenza fornito la definizione di rete e menzionate le

proprietà, le funzionalità, la struttura, la morfologia e il valore.

Vi sono reti sociali che utilizzano con diversi orientamenti lo

spazio reale e quello virtuale.

Ovvero possono esserci, per utilizzare una esemplificazione non

scientifica, “reti buone” e “reti cattive”.

La dicotomia buono/cattivo non è direttamente misurabile, ma

attiene piuttosto ad un concetto filosofico e morale riferito a

valori socialmente condivisi.

Page 17: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 17

2.7 capitale positivo o capitale negativo: quali condizioni?

Un esempio di rete che produce capitale sociale positivo, è positivo, è

quello della quello della Ietf Ietf (Internet engineering task force): Nel periodo

1982-1996 migliaia di ricercatori e programmatori di tutto il

mondo hanno messo in comune un enorme patrimonio di

intelligenze, conoscenze e risorse per sviluppare la grande

maggioranza delle tecnologie di Internet.

Lo IeftIeft, che è un’associazione libera di migliaia di studiosi, ha

coordinato tutte le attività di ricerca.

Va ricordato che i processi produttivi e decisionali, la

documentazione scientifica, il codice scritto, gli standard sono

open source, onde poter conseguire miglioramenti e progressi.

Un esempio di rete che produce capitale sociale positivo, è positivo, è

quello della quello della Ietf Ietf (Internet engineering task force): Nel periodo

1982-1996 migliaia di ricercatori e programmatori di tutto il

mondo hanno messo in comune un enorme patrimonio di

intelligenze, conoscenze e risorse per sviluppare la grande

maggioranza delle tecnologie di Internet.

Lo IeftIeft, che è un’associazione libera di migliaia di studiosi, ha

coordinato tutte le attività di ricerca.

Va ricordato che i processi produttivi e decisionali, la

documentazione scientifica, il codice scritto, gli standard sono

open source, onde poter conseguire miglioramenti e progressi.

Page 18: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 18

2.7 capitale positivo o capitale negativo: quali condizioni?

Un esempio di rete che produce capitale negativo possiamo

pensare alla camorra o ad una organizzazione terroristica

che sfruttano l’ambiente circostante per un proprio beneficio

personale ed esclusivo.

Nelle reti “buone”“buone” l’oggetto è lecito, le regole di partecipazione

sono chiare e trasparenti, la struttura è orizzontale, con

possibilità di comunicazione verticale, orizzontale e trasversale.

Viene posto l’accento sull’importanza di garantire il ritorno

dell’informazione dal basso e di superare le divisioni esistenti fra

sede centrale e sedi periferiche.

L’inclusione basata sulla trasparenza costituisce per questa rete

un alto valore aggiunto.

Page 19: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 19

2.7 capitale positivo o capitale negativo: quali condizioni?

Nella rete che produce capitale sociale negativonegativo:

l’informazione è asimmetrica,

la forma di relazione è autoritaria e

il flusso procede dall’alto verso il basso senza possibilità di replica.

La linea organizzativa consiste esclusivamente nel comando ed

esclude ogni contrattazione.

Le sottoreti non sono integrate, ma separate in modo più o

meno rigido; sono molto fitte al loro interno e con legami molto

laschi o inesistenti fra loro.

Le reti “cattive”“cattive” entrano in conflitto con l’ambiente e con le altre

reti.

Nella rete che produce capitale sociale negativonegativo:

l’informazione è asimmetrica,

la forma di relazione è autoritaria e

il flusso procede dall’alto verso il basso senza possibilità di replica.

La linea organizzativa consiste esclusivamente nel comando ed

esclude ogni contrattazione.

Le sottoreti non sono integrate, ma separate in modo più o

meno rigido; sono molto fitte al loro interno e con legami molto

laschi o inesistenti fra loro.

Le reti “cattive”“cattive” entrano in conflitto con l’ambiente e con le altre

reti.

Page 20: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 20

Produzione di capitale sociale positivo e negativo. Condizioni e variabiliProduzione di capitale sociale positivo e negativo. Condizioni e variabili

Condizioni favoriscono impediscono

Variabili

la produzione di capitale positivo

la produzione di capitale positivo

Oggetto dell’attività della rete Legale Illegale

Trasparenti OccultePubblicità degli aderenti Segretezza sui partecipantiIn prevalenza orizzontale Verticale

Flessibile e intercomunicante

Separata

Simmetrici AsimmetriciBidirezionale,

interconnessione a tutti i livelli

Unidirezionale

Attenzione alle informazioni micro e alle forme di partecipazione

Segretezza informativaCooperativo Antagonistico e

parassitarioInclusivo Esclusivo

Condivisione e crescita Saturazione

Regole di partecipazione della rete

Struttura organizzativa della rete

Rapporto con l’ambiente e con i contesti operativi della rete

Flussi informativi della rete

Page 21: CAPITALE IN RETE

13.04.23 Elaboraz. G. Bruna 21

APPENDICEAPPENDICE

Altri contributi tematici: reti, capitale sociale, P.A.

Page 22: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 22

Il capitale sociale: contributi 1

Pierre BOURDIEU (1930-2002) distingue 4 tipi di capitale:

1. Le capital économique;

2. Le capital culturel;

3. Le capital symbolique;

4. “Le capital social se définit essentielment comme l’ensemble

des relations sociales dont dispose un individu ou groupe; la

détention de ce capital implique un travail d’instauration et

d’entretien des relations, c’est-a-dire un travail de sociabilité;:

invitations réciproques, loisirs en commune, etc.”;

Fonte: P. Bonnewitz, La sociologie de P. Bourdieu, PUF, Paris 1998-2005

Pierre BOURDIEU (1930-2002) distingue 4 tipi di capitale:

1. Le capital économique;

2. Le capital culturel;

3. Le capital symbolique;

4. “Le capital social se définit essentielment comme l’ensemble

des relations sociales dont dispose un individu ou groupe; la

détention de ce capital implique un travail d’instauration et

d’entretien des relations, c’est-a-dire un travail de sociabilité;:

invitations réciproques, loisirs en commune, etc.”;

Fonte: P. Bonnewitz, La sociologie de P. Bourdieu, PUF, Paris 1998-2005

Page 23: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 23

Il capitale sociale: altri contributi 2

Antony GIDDENS (1938) così tratta il tema del capitale sociale:

La coltivazione di capitale sociale è parte integrante

dell’economia della conoscenza. Il “nuovo individualismo” che si

accompagna alla globalizzazione non è refrattario alla

cooperazione e alla collaborazione: esso stimola attivamente la

cooperazione piuttosto che la gerarchia.

Il capitale sociale si riferisce a reti fiduciarie alle quali gli individui

possono attingere per un sostegno sociale, proprio come si può

attingere al capitale finanziario per usarlo per investimenti.

Fonte: A. Giddens, Cogliere l’occasione,Carocci, Roma 2000

Antony GIDDENS (1938) così tratta il tema del capitale sociale:

La coltivazione di capitale sociale è parte integrante

dell’economia della conoscenza. Il “nuovo individualismo” che si

accompagna alla globalizzazione non è refrattario alla

cooperazione e alla collaborazione: esso stimola attivamente la

cooperazione piuttosto che la gerarchia.

Il capitale sociale si riferisce a reti fiduciarie alle quali gli individui

possono attingere per un sostegno sociale, proprio come si può

attingere al capitale finanziario per usarlo per investimenti.

Fonte: A. Giddens, Cogliere l’occasione,Carocci, Roma 2000

Page 24: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 24

Il capitale sociale: altri contributi 3

Antony GIDDENS :

Il capitale sociale è d’importanza fondamentale nella società

civile: rende possibile la civiltà quotidiana che è cruciale per una

vita pubblica efficace.

Nel contesto della new economy esso acquista un significato più

particolare: è il fondamento delle reti che svolgono anu funzione

fondamentale nell’innovazione.

Nella vecchia economia spesso l’innovazione era il risultato di

processi separati di ricerca, sviluppo e produzione.

Fonte: A. Giddens, Cogliere l’occasione,Carocci, Roma 2000

Antony GIDDENS :

Il capitale sociale è d’importanza fondamentale nella società

civile: rende possibile la civiltà quotidiana che è cruciale per una

vita pubblica efficace.

Nel contesto della new economy esso acquista un significato più

particolare: è il fondamento delle reti che svolgono anu funzione

fondamentale nell’innovazione.

Nella vecchia economia spesso l’innovazione era il risultato di

processi separati di ricerca, sviluppo e produzione.

Fonte: A. Giddens, Cogliere l’occasione,Carocci, Roma 2000

Page 25: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 25

Il capitale sociale: altri contributi 4

Antony GIDDENS :

Un esempio interessante è quello della Danimarca. L’economia danese

è dominata da piccole e medie imprese: ciò unisce il lato duro della

competitività alle reti di interdipendenza.

Nel 1989 è stata introdotta una serie di inziative come il “programma di

rete”. Lo scopo era di incoraggiare una collaborazione vincolante di

almeno tra reti di almeno tre imprese, con mediatori di rete il cui compito

era quello di identificare e sostenere le ventures cooperative.

Il programma ha avuto successo sia sotto l’aspetto economico che per

la densità delle collaborazioni attivate.

Fonte: A. Giddens, Cogliere l’occasione,Carocci, Roma 2000

Antony GIDDENS :

Un esempio interessante è quello della Danimarca. L’economia danese

è dominata da piccole e medie imprese: ciò unisce il lato duro della

competitività alle reti di interdipendenza.

Nel 1989 è stata introdotta una serie di inziative come il “programma di

rete”. Lo scopo era di incoraggiare una collaborazione vincolante di

almeno tra reti di almeno tre imprese, con mediatori di rete il cui compito

era quello di identificare e sostenere le ventures cooperative.

Il programma ha avuto successo sia sotto l’aspetto economico che per

la densità delle collaborazioni attivate.

Fonte: A. Giddens, Cogliere l’occasione,Carocci, Roma 2000

Page 26: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 26

Il capitale sociale: una classificazione

Istituzioni

Regole

Norme

Istituzioni

Regole

Norme

Reti sociali

Associazioni

Relazioni individuali

Reti sociali

Associazioni

Relazioni individuali

Fiducia

Reputazione

Partecipazione

Fiducia

Reputazione

Partecipazione

Convenzioni

Codici di comportamento

Valori

Rappresentazioni

Convenzioni

Codici di comportamento

Valori

Rappresentazioni

Azione collettiva

Azione collettiva

InformazioneInformazione Cooperazione

Cooperazione

Transazioni

Transazioni

Fonte: Roberto CAMAGNI - Politecnico di Milano

Page 27: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 27

Rivalità alta

(beni privati) Capitale fisso privato

Esternalità pecuniarie (hard)

Beni pubblici tariffati (escludibili)

Servizi privati relazionali:

> rapporti esterni delle imprese

> trasferimento di risultati di R&D

Spin-off universitario

Capitale umano:

> imprenditorialità

> creatività

> competenze private

Esternalità pecuniarie (soft)

(beni di club)

(beni pubblici con congestionamento)

Reti proprietarie

Beni collettivi:

> Paesaggio

> Culturale heritage

- Risorse culturali "di sistema"

Reti di cooperazione

- Alleanze strategiche (R&D e conoscenza)

- Servizi in partenariato p/p

Governance su suolo e risorse culturali

Capitale relazionale:

- capacità di cooperazione

- capacità di azione collettiva

- competenze collettive

(beni pubblici)

Rivalità bassa

Risorse:

- naturali

- culturali puntuali

Capitale fisso sociale

- Infrastrutture

Agenzie di transcodifica R&D

Sollecitatori di ricettività

Connettività

Economia di agglomerazione

Capitale sociale:

- institutions

- modelli di comportamento

- associazionismo

- fiducia, reputazione

R I V A L I T A’

Beni materiali

(hard)

Beni misti

(hard + soft)

Beni immateriali

(soft)

M A T E R I A L I T A’

Una tassonomia del capitale sociale

Fonte: Roberto CAMAGNI - Politecnico di Milano

Page 28: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 28

Lo stato e le reti

Fonte: Paolo PERULLI, La città delle reti, Bollati Boringhieri, Torino 2000

STATOForte Debole

Verticali Francia Regno UnitoRETI

Orizzontali Germania Italia

Page 29: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 29

Modello (storico) relazioni di livello territoriale

Città preindustriale(sistemi territoriali chiusi)

Fordismo(gerarchie, assetti

neocorporativi)

Stato mercantilista(mercato autoregolato)

Postfordismo

(reti aperte)

Fonte: Paolo PERULLI, La città delle reti, Bollati Boringhieri, Torino 2000

Page 30: CAPITALE IN RETE

13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 30

Politiche/LivelliSviluppo e coesione

Piani territorialiReti delle

infrastruttureReti produttive Ambiente

UNIONE EUROPEA Fondi strutturaliSchema spaziale

europeoReti transeuropee di

trasportoRicerca, information

technology, ecc.Analisi degli impatti

territoriali

STATOQuadro strategico

nazionale

Documenti,politiche, schemi, contratti con

regioni e città

Piano nazionale dei trasporti

Politiche della ricerca e dell'innovazione

Politiche ambientali

AGENZIE INTERREGIONALI

Agencies, Authorities Autorità di bacino

REGIONEQuadro strategico

regionalePiani regionali

Piano regionale dei trasporti

Agenzie di sviluppo economico

Valutazioni ambientali strategiche

PROVINCIA, CONTEA, DISTRETTO,

DIPARTIMENTO

Piani Integrati Patti territoriali

Piani provinciali Piani provinciali Politiche del lavoro

AUTORITA' METROPOLITANA

Programmi urbaniPiani strategici, schemi direttori,

schemi di coerenzaTransport strategy Network funzionali Analisi d'impatto

CITTA' Piani urbanisticiPiano urbano del

traffico Gestione dei servizi

ambientali

Quadro di confrontoQuadro di confronto

Fonte: Paolo PERULLI, La città delle reti, Bollati Boringhieri, Torino 2000


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