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Capitolato impianti meccanici
Indice
1. Generalità.......................................................................................................................2 1.1. Descrizione dell’intervento..........................................................................................2 1.2. Qualità e provenienza dei materiali.............................................................................3 1.3. Ordine da tenersi nell’andamento dei lavori................................................................4 1.4. Modo di esecuzione dei lavori.....................................................................................4 1.5. Osservanza di leggi, regolamenti, norme tecniche .....................................................4 1.6. Catalogo Meccanico ...................................................................................................5 1.7. Manuale operativo ......................................................................................................5 2. Norme tecniche di riferimento.........................................................................................7 2.1. Norme tecniche ..........................................................................................................7 2.2. Leggi e regolamenti..................................................................................................12 3. Impianto climatizzazione invernale ...............................................................................15 3.1. Descrizione dell’impianto ..........................................................................................15 3.2. Generatore di calore.................................................................................................15 3.3. Tubazioni..................................................................................................................16 3.4. Isolamento per tubazioni ..........................................................................................19 3.5. Radiatori ...................................................................................................................20 3.6. Valvole e detentori....................................................................................................21 3.7. Scarico gas combusti ...............................................................................................22 3.8. Allaccio alle tubazioni idrico sanitarie........................................................................22 3.9. Allaccio alle rete del gas...........................................................................................22 3.10. Impianto elettrico per collegamento FM caldaia e collegamento cronotermostato 24 3.11. Opere murarie accessorie ....................................................................................24 4. Provvedimenti contro la trasmissione delle vibrazioni...................................................26 5. Limitazione della rumorosità degli impianti ...................................................................27
Opere di manutenzione straordinaria di edificio residenziale situato in Via Piani 10 - Reggio Emilia
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1. Generalità
Il presente documento si intende parte integrante del progetto esecutivo degli impianti
meccanici relativi all’intervento di manutenzione straordinaria dell’edificio ad uso residenziale
situato in Via Piani, 10 Reggio Emilia.
L’appaltatore dovrà fare riferimento a tutti i documenti proposti all’interno del progetto
esecutivo esplicitati nell’elenco documenti. I documenti di riferimento sono:
- Contratto d’appalto con condizioni generali di fornitura;
- Elaborati grafici di progetto (disegni e/o tabelle)
- Relazioni tecniche
- Capitolato speciale d’appalto con specifiche tecniche;
- Computo metrico.
L’impianto sarà conforme alle prescrizioni di carattere generale previste dal presente
capitolato e relative a tutti i tipi di impianti e l’installazione dovrà comprendere anche la
certificazione di conformità da depositare presso il Comune competente ai fini dei lavori ai
sensi della legge 46/90 e successivi aggiornamenti.
Le caratteristiche di ogni impianto saranno così definite:
a) dalle prescrizioni generali del presente capitolato;
b) dalle prescrizioni particolari riportate negli articoli seguenti;
c) dalle eventuali descrizioni specifiche aggiunte come integrazioni o come allegati al
presente capitolato;
d) da disegni, dettagli esecutivi e relazioni tecniche allegati al progetto.
Resta, comunque, contrattualmente fissato che tutte le specificazioni o modifiche apportate
nei modi suddetti fanno parte integrante del presente capitolato.
Tutte le tubazioni od i cavi necessari agli allacciamenti dei singoli impianti saranno compresi
nell’appalto ed avranno il loro inizio dai punti convenuti con le Società fornitrici e, comunque,
dovranno essere portati al cancello d’ingresso del lotto o dell’area di edificazione; tali
allacciamenti ed i relativi percorsi dovranno comunque essere in accordo con le prescrizioni
fissate dalla Direzione dei Lavori e saranno eseguiti a carico dell’Appaltatore.
1.1. Descrizione dell’intervento
L’appalto prevede la manutenzione straordinaria di impianti di riscaldamento per unità
immobiliari adibite ad uso residenziale. Le opere saranno realizzate al fine di convertire
l’impianto di riscaldamento esistente, composto da termoconvettori elettrici, in impianti di tipo
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autonomo costituito da caldaia a gas metano e radiatori elettrici. La rete di distribuzione sarà
realizzata con tubazioni di rame, isolate secondo norma di legge, disposta ad alimentare
radiatori di tipo a colonna con valvole termostatiche e detentori.
1.2. Qualità e provenienza dei materiali
Quale regola generale si intende che i materiali, i prodotti ed i componenti occorrenti,
realizzati con materiali e tecnologie tradizionali e/o artigianali, per la costruzione delle opere,
proverranno da quelle località che l'Appaltatore riterrà di sua convenienza, purché, ad
insindacabile giudizio della Direzione dei lavori, rispondano alle caratteristiche/prestazioni di
seguito indicate.
Nel caso di prodotti industriali la rispondenza a questo capitolato può risultare da un
attestato di conformità rilasciato dal produttore e comprovato da idonea documentazione e/o
certificazione e comunque tutti i materiali dell’impianto devono essere della migliore qualità,
ben lavorati e corrispondere perfettamente al servizio a cui sono destinati; le marche indicate
nel computo metrico e nell’elenco prezzi costituiscono esempi di standard di qualità al di
sotto dei quali la Committente non intende scendere. In ogni caso tutti i materiali offerti
dovranno essere sottoposti alla Direzione Lavori per la loro approvazione.
Qualora la Direzione dei lavori rifiuti dei materiali, ancorché messi in opera, perché essa, a
suo motivato giudizio, li ritiene di qualità, lavorazione e funzionamento non adatti alla
perfetta riuscita dell’impianto e quindi non accettabili, l’appaltatore, a sua cura e spese, deve
sostituirli con altre che soddisfino alle condizioni prescritte.
Qualora la direzione lavori lo reputi necessario, si potranno richiedere all’appaltatore dei
disegni costruttivi e particolareggiati inerenti a situazioni di installazione di difficile
realizzazione.
In base alla regolamentazione vigente tutti i componenti degli impianti di riscaldamento
destinati vuoi alla produzione, diretta o indiretta, del calore, vuoi alla utilizzazione del calore,
vuoi alla regolazione automatica e contabilizzazione del calore, debbono essere provvisti del
certificato di omologazione rilasciato dagli organi competenti e della marchiatura CE.
I dispositivi automatici di sicurezza e di protezione debbono essere provvisti di certificato di
conformità rilasciato, secondo i casi, dall'ISPESL o dal Ministero degli Interni (Centro Studi
ed Esperienze).
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1.3. Ordine da tenersi nell’andamento dei lavori
In genere l’Appaltatore avrà facoltà di sviluppare i lavori nel modo che crederà più
conveniente per darli perfettamente compiuti nel termine contrattuale, purché esso, a
giudizio della direzione, non riesca pregiudizievole alla buona riuscita delle opere ed agli
interessi dell’Amministrazione.
L’Amministrazione si riserva in ogni modo il diritto di ordinare l’esecuzione di un determinato
lavoro entro un prestabilito termine di tempo o di disporre l’ordine di esecuzione dei lavori nel
modo che riterrà più conveniente, specialmente in relazione alle esigenze dipendenti dalla
esecuzione di opere ed alla consegna delle forniture escluse dal presente appalto, senza
che l’Appaltatore possa rifiutarsi o farne oggetto di richiesta di speciali compensi.
L’Appaltatore presenterà alla direzione dei lavori per l’approvazione, prima dell’inizio lavori, il
programma operativo dettagliato delle opere a cui si atterrà nell’esecuzione delle opere, in
armonia col programma di cui alla legge 10 dicembre 1981, n°741 nei casi contemplati.
1.4. Modo di esecuzione dei lavori
Tutti i lavori devono essere eseguiti nel rispetto di tutta la legislazione e norme vigenti e
secondo le migliori regole d’arte e le prescrizioni della Direzione dei lavori, in modo che
l’impianto risponda perfettamente a tutte le condizioni stabilite nel Capitolato speciale
d’appalto ed al progetto.
L’esecuzione dei lavori deve essere coordinata secondo le prescrizioni della Direzione dei
lavori e con le esigenze che possano sorgere dal contemporaneo eseguimento di tutte le
opere nell’edificio.
L’appaltatore è pienamente responsabile degli eventuali danni arrecati, per fatto proprio e
dei propri dipendenti, alle opere dell’edificio.
1.5. Osservanza di leggi, regolamenti, norme tecnic he
L’appaltatore ha l’obbligo di osservare, oltre le norme del presente Capitolato, anche ogni
altra norma di legge, decreti e regolamenti vigenti o che siano emanati in corso d’opera, che
abbiano comunque applicabilità con i lavori di cui trattasi, compresi i relativi regolamenti e le
prescrizioni comunali della città di Reggio Emilia.
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Tutti gli impianti dovranno essere installati in stretta conformità con le norme delle locali
aziende fornitrici del gas, dell’acqua, dell’energia elettrica, Vigili del Fuoco e ISPESL.
Sono a carico dell’appaltatore tutti gli oneri derivanti da licenze, permessi, ispezioni,
certificati, collaudi, da parte degli Enti competenti.
L’appaltatore è responsabile dell’ottenimento in tempo utile dei vari permessi e collaudi, così
da non causare ritardi nell’esecuzione e consegna degli impianti entro i termini stabiliti.
Nell'esecuzione dell'impianto dovranno essere scrupolosamente osservate, oltre alle
disposizioni per il contenimento dei consumi energetici, le vigenti prescrizioni concernenti la
sicurezza, l'igiene, l'inquinamento dell'aria, delle acque e del suolo.
1.6. Catalogo Meccanico
Prima della consegna del verbale di ultimazione dei lavori da parte della Committente,
l’Appaltatore dovrà aver provveduto alla elaborazione ed alla consegna in triplice copia del
Catalogo Meccanico relativo alle apparecchiature degli impianti in oggetto.
Esso comprenderà:
- letteratura tecnica relativa alle principali apparecchiature (cataloghi e listini tecnici dei
fornitori) con particolare riguardo per i quadri elettrici a bordo macchina
- lista dei disegni (con numero e titolo) compresi quelli dei fornitori
- disegni “as built” degli impianti meccanici in una copia cartacea e una copia su
supporto magnetico nel formato richiesto dal committente
- istruzioni di manutenzione
- lista delle parti di ricambio per il primo, il secondo ed il quinto anno di funzionamento
dell’impianto.
1.7. Manuale operativo
Prima della consegna del verbale di ultimazione dei lavori da parte della Committente,
l’Appaltatore dovrà aver provveduto alla compilazione ed alla consegna in triplice copia del
Manuale Operativo relativo agli impianti eseguiti.
In particolare il manuale deve contenere una descrizione sintetica del funzionamento dei
singoli impianti e delle principali apparecchiature, i disegni degli impianti e lo schema
idraulico dove tutti gli organi di intercettazione e regolazione saranno numerati in modo da
facilitarne l’identificazione in relazione.
Dovrà inoltre essere redatta la descrizione delle operazioni da compiersi in fase di
avviamento iniziale e di quelle da effettuarsi ad ogni cambio di stagione; dovrà essere
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redatto l’elenco di tutte le operazioni di ordinaria manutenzione e la frequenza degli
interventi.
Completerà il manuale la documentazione relativa alla strumentazione di regolazione,
allarme e sicurezza; gli schemi dovranno essere quotati con i dati di taratura e messa a
punto finale.
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2. Norme tecniche di riferimento
Tutti gli impianti sono stati progettati in conformità alle norme e disposizioni contenute nel
seguente quadro normativo, vigente al momento dello sviluppo della progettazione definitiva
(Maggio 2009):
2.1. Norme tecniche
UNI 5364:1976 30/09/76 Impianti di riscaldamento ad acqua calda. Regole per la presentazione dell'offerta e per il collaudo. UNI 7128:1990 01/11/90 Impianti a gas per uso domestico alimentati da rete di distribuzione. Termini e definizioni. UNI 7129-1:2008 Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da rete di distribuzione - Progettazione e installazione - Parte 1: Impianto interno UNI 7129-2:2008 Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da rete di distribuzione - Progettazione e installazione - Parte 2: Installazione degli apparecchi di utilizzazione, ventilazione e aerazione dei locali di installazione UNI 7129-3:2008 Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da rete di distribuzione - Progettazione e installazione - Parte 3: Sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione UNI 7129-4:2008 Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da rete di distribuzione - Progettazione e installazione - Parte 4: Messa in servizio degli impianti/apparecchi UNI 7140:1993 30/11/93 Apparecchi a gas per uso domestico. Tubi flessibili non metallici per allacciamento. UNI 7140:1993/A1:1995 30/04/95 Apparecchi a gas per uso domestico. Tubi flessibili non metallici per allacciamento. UNI EN 12831:2006 Impianti di riscaldamento degli edifici – metodi di calcolo del carico termico di progetto. UNI 8852:1987 31/01/87 Impianti di climatizzazione invernale per gli edifici adibiti ad attività industriale ed artigianale. Regole per l’ordinazione, l’offerta ed il collaudo. UNI 8199:1998 30/11/98 Acustica - Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione - Linee guida contrattuali e modalità di misurazione
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UNI 10339:1995 30/06/95 Impianti aeraulici al fini di benessere. Generalità, classificazione e requisiti. Regole per la richiesta d'offerta, l'offerta, l'ordine e la fornitura. UNI/TS 11300-1:2008 Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell'edificio per la climatizzazione estiva ed invernale UNI/TS 11300-2:2008 Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria UNI EN 15316-1:2008 Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 1: Generalità UNI EN 15316-2-1:2008 Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 2-1: Sistemi di emissione del calore negli ambienti UNI EN 15316-2-3:2008 Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 2-3: Sistemi di distribuzione del calore negli ambienti UNI EN 15316-3-1:2008 Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 3-1: Impianti per la produzione di acqua calda sanitaria, caratterizzazione dei fabbisogni (fabbisogni di erogazione) UNI EN 15316-3-2:2008 Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 3-2: Impianti per la produzione di acqua calda sanitaria, distribuzione UNI EN 15316-3-3:2008 Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 3-3: Impianti per la produzione di acqua calda sanitaria, generazione UNI EN 15316-4-1:2008 Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 4-1: Sistemi di generazione per il riscaldamento degli ambienti, sistemi a combustione (caldaie) UNI EN 15316-4-2:2008 Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 4-2: Sistemi di generazione per il riscaldamento degli ambienti, pompe di calore
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UNI EN 15316-4-3:2008 Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 4-3: Sistemi di generazione del calore, sistemi solari termici UNI EN 15316-4-4:2008 Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 4-4: Sistemi di generazione del calore, sistemi di cogenerazione negli edifici UNI EN 15316-4-5:2008 Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 4-5: Sistemi di generazione per il riscaldamento degli ambienti, prestazione e qualità delle reti di riscaldamento urbane e dei sistemi per ampie volumetrie UNI EN 15316-4-6:2008 Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 4-6: Sistemi di generazione del calore, sistemi fotovoltaici UNI EN 15316-4-7:2009 Impianti di riscaldamento degli edifici - Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 4-7: Sistemi di generazione per il riscaldamento degli ambienti, sistemi di combustione a biomassa UNI 10349:1994 30/04/94 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici. UNI 10351:1994 31/03/94 Materiali da costruzione. Conduttività termica e permeabilità al vapore. UNI 10355:1994 31/05/94 Murature e solai. Valori della resistenza termica e metodo di calcolo. UNI 10375:1995 30/06/95 Metodo di calcolo della temperatura interna estiva degli ambienti. UNI EN 14114:2006 Prestazioni igrotermiche degli impianti degli edifici e delle installazioni industriali - Calcolo della diffusione del vapore acqueo - Sistemi di isolamento per le tubazioni fredde UNI 7939/1 Terminologia per la regolazione automatica degli impianti di benessere. Impianti di riscaldamento degli ambienti. UNI 10412-1:2006 Impianti di riscaldamento ad acqua calda - Requisiti di sicurezza - Parte 1: Requisiti specifici per impianti con generatori di calore alimentati da combustibili liquidi, gassosi, solidi polverizzati o con generatori di calore elettrici UNI 10412-2:2009
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Impianti di riscaldamento ad acqua calda - Prescrizioni di sicurezza - Parte 2: Requisiti specifici per impianti con apparecchi per il riscaldamento di tipo domestico alimentati a combustibile solido con caldaia incorporata, con potenza del focolare complessiva non maggiore di 35 kW UNI 11173:2005 Finestre, porte e facciate continue - Criteri di scelta in base alla permeabilità all'aria, tenuta all'acqua, resistenza al vento, trasmittanza termica ed isolamento acustico UNI EN 12207:2000 Finestre e porte - Permeabilità all'aria – Classificazione UNI EN 12208:2000 Finestre e porte - Tenuta all'acqua – Classificazione UNI EN 12210:2000 Finestre e porte - Resistenza al carico del vento – Classificazione UNI EN ISO 13790:2008 Prestazione energetica degli edifici - Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento e il raffrescamento UNI EN ISO 10077-1:2007 Prestazione termica di finestre, porte e chiusure oscuranti - Calcolo della trasmittanza termica - Parte 1: Generalità UNI EN ISO 10077-2:2004 Prestazione termica di finestre, porte e chiusure - Calcolo della trasmittanza termica - Metodo numerico per i telai UNI EN ISO 13788:2003 Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per edilizia - Temperatura superficiale interna per evitare l'umidità superficiale critica e condensazione interstiziale - Metodo di calcolo UNI EN 378-1:2008-07 Impianti di refrigerazione e pompe di calore - Requisiti di sicurezza e ambientali - Parte 1: Requisiti di base, definizioni, classificazione e criteri di selezione UNI EN 378-2:2009 Impianti di refrigerazione e pompe di calore - Requisiti di sicurezza ed ambientali - Parte 2: Progettazione, costruzione, prove, marcatura e documentazione UNI EN 378-3:2008 Impianti di refrigerazione e pompe di calore - Requisiti di sicurezza e ambientali - Parte 3: Installazione in sito e protezione delle persone UNI EN 378-4:2008-07 Impianti di refrigerazione e pompe di calore - Requisiti di sicurezza e ambientali - Parte 4: Esercizio, manutenzione, riparazione e riutilizzo
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UNI 10339:1995 Impianti aeraulici al fini di benessere. Generalità, classificazione e requisiti. Regole per la richiesta d'offerta, l'offerta, l'ordine e la fornitura. UNI EN 12599:2001 Ventilazione per edifici - Procedure di prova e metodi di misurazione per la presa in consegna di impianti installati di ventilazione e di condizionamento dell'aria. UNI EN 13141 Ventilazione degli edifici - Verifica delle prestazioni di componenti/ prodotti per la ventilazione degli alloggi. Parti da 1 a 10. UNI EN 12237:2004 Ventilazione degli edifici - Reti delle condotte - Resistenza e tenuta delle condotte circolari di lamiera metallica UNI EN 12056-1:2001 30/06/01 Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Requisiti generali e prestazioni. UNI EN 12056-2:2001 30/09/01 Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Impianti per acque reflue, progettazione e calcolo. UNI EN 12056-4:2001 30/09/01 Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Stazioni di pompaggio di acque reflue - Progettazione e calcolo. UNI EN 12056-5:2001 Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Installazione e prove, istruzioni per l'esercizio, la manutenzione e l'uso UNI 9182:2008 Impianti di alimentazione e distribuzione d'acqua fredda e calda - Criteri di progettazione, collaudo e gestione UNI - CTI 8065 Trattamento dell’acqua negli impianti termici ad uso civile UNI 10412-1:2006 Impianti di riscaldamento ad acqua calda - Requisiti di sicurezza - Parte 1: Requisiti specifici per impianti con generatori di calore alimentati da combustibili liquidi, gassosi, solidi polverizzati o con generatori di calore elettrici UNI 10202 Impianti riscaldamento con corpi scaldanti a convezione naturale. Metodo di equilibratura UNI 8855 Riscaldamento a distanza. Modalità per l’allacciamento degli edifici a reti di acqua calda.
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2.2. Leggi e regolamenti
Circolare n. 3151 del 22.5.67 (Ministero dei Lavori pubblici) “Criteri di valutazione delle grandezze atte a rappresentare le proprietà termiche, idrometriche di ventilazione e illuminazioni nelle costruzioni edilizie” Circolare n. 6795 del 6.3.70 (Ministero dei Lavori pubblici) “Criteri di valutazione delle grandezze atte a rappresentare le proprietà termiche, idrometriche di ventilazione e illuminazioni nelle costruzioni edilizie” D.M. del 01/12/75 Norme di sicurezza per apparecchi contenenti liquidi caldi sotto pressione. Circolare n°8578 del 26/02/76 dell’Ex A.N.C.C. Firma dei progetti di apparecchi ed impianti di cui al D.M. 01/12/75. Raccolta “M” - “S” - “VSR” - “VSG” - “E” - “R” delle specificazioni tecniche emanate dall’Ex A.N.C.C. in applicazione dei DD.MM. 21/11/72, 21/05/74 e 01/12/75 e relativi addenda Legge del 09/01/91 n°10 Norme per il contenimento del consumo energetico per usi termici negli edifici. Decreto legislativo 19 agosto 2005 n. 192 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia Decreto Legislativo 29 dicembre 2006, n. 311 Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia D.P.R. del 26/08/93 n°412 Regolamento di attuazione della Legge 09/01/91 n°10 , sul contenimento dei consumi energetici. D.P.R. del 21/12/99 n°551 Regolamento recante modifica al Decreto del Presidente della Repubblica 26/08/93 n°412 in materia di progettazione, installazione, esercizio o manutenzione degli impianti termici degli edifici, ai fini del contenimento dei consumi di energia. D.M. del 12/04/96 Norme di sicurezza per gli impianti termici alimentati da combustili gassosi. Legge del 06/12/71 n°1083 Norme per la sicurezza dell’impiego del combustibile. Legge del 11/11/75 n°584
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Divieto di fumare nei locali pubblici e successivo D.M. 18/05/76 disposizione in ordine agli impianti di condizionamento e ventilazione concernente il divieto di fumare nei locali pubblici. D.M. del 10/03/77 Determinazione delle zone climatiche e dei valori minimi e massimi dei relativi coefficienti volumici globali dispersione termica. D.M. del 30/06/86 Aggiornamento dei coefficienti di dispersione termica degli edifici Legge del 18/11/83 n°645 Disposizioni per l’esercizio degli impianti di riscaldamento D.M. del 23/11/82 Direttive per il contenimento dei consumi energetici relativi alla termoventilazione e alla climatizzazione degli edifici industriali e artigianali. Legge del 13/07/66 n°615 e D.P.R. del 22/12/70 n°13 91 Provvedimenti contro l'inquinamento atmosferico limitatamente al settore degli impianti termici. Circolare n°73 del 24/08/71 del Ministero dell’Inte rno Istruzioni per l'applicazione delle norme contro l'inquinamento atmosferico disposizioni ai fini della prevenzione incendi. D.P.C. del 01/03/91 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno D. Leg.vo del 19/09/94 n°626 Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. D. Leg.vo del 19/11/99 n°528 Modifiche ed integrazioni al D. Leg.vo 14/08/96 n°4 96 recante attuazione della direttiva 97/57 CEE in materia di prescrizioni minime di sicurezza e di salute da osservare nei cantieri temporanei e mobili. D. Leg.vo del 14/08/96 n°494 Attuazione della direttiva CEE 92/57, concernente le prescrizioni minime di sicurezza e salute da attuare nei cantieri temporanei e mobili. DD.MM. del 23/11/72 - 18/12/72 - 07/06/73 - 10/05/74 Approvazione e pubblicazione di tabelle UNI C.I.G. di cui alla Legge del 06/12/71 n°1083 sulle Norme per la sicurezza dell’impiego del combustibile. D.P.R. del 08/06/82 n°524 Segnaletica di sicurezza sul posto di lavoro secondo la Direttiva CEE n°77/576 e n°79/640.
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Legge del 05/03/90 n°46 Norme per la sicurezza degli impianti D.P.R. del 06/12/91 n°447 Regolamento di attuazione della legge marzo 90 n°46 in materia di sicurezza degli impianti. D.L. n. 31 del 2 febbraio 2001 “Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano" Decreto Legislativo 2 febbraio 2002, n. 27 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 31, recante attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano" Decreto del 21/12/90 n°443 Regolamento recante posizioni tecniche concernenti apparecchiature per il trattamento domestico di acque potabili. Regolamento d’igiene Prescrizioni e raccomandazione dell’Ispettorato del Lavoro, dell’A.S.L. e delle Autorità Comunali e/o Regionali.
Decreto 6 aprile 2004, n.174 Regolamento concernente i materiali e gli oggetti che possono essere utilizzati negli impianti fissi di captazione, trattamento, adduzione e distribuzione delle acque destinate al consumo umano Per le caratteristiche dei prodotti:
- Tutti i componenti utilizzati dovranno essere nuovi di fabbrica, rispondere alle
rispettive norme di prodotto, possedere marchio CE e dovranno essere conformi alle
norme CEI in vigore od ad equivalenti europee.
- Prescrizioni I.S.P.E.S.L. (ex Ente Nazionale Prevenzione Infortuni ed ex A.N.C.C.);
- Prescrizioni e raccomandazioni del locale Comando dei Vigili del Fuoco e tutte le
Norme e Leggi di Prevenzione Incendi;
- Normative e raccomandazioni dell’A.S.L.;
- Eventuali prescrizioni particolari emanate dalle Autorità locali;
- Norme ed istruzioni dei fabbricanti dei componenti.
Altre normative, aventi valore di legge, relative ai singoli componenti degli impianti, anche se
non espressamente richiamate, devono essere rigorosamente applicate.
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3. Impianto climatizzazione invernale
3.1. Descrizione dell’impianto
L’impianto di riscaldamento sarà del tipo autonomo e sarà costituito da un generatore di
calore, dalle tubazione per la distribuzione del fluido termovettore e dai terminali da installare
in ambiente.
Il generatore di calore sarà alimentato a gas, a camera stagna e a tiraggio forzato, sarà
asservito sia all’impianto di riscaldamento che alla produzione di acqua calda sanitaria.
La rete di distribuzione sarà del tipo a due tubi ramificata, il materiale utilizzato sarà rame
crudo; le tubazioni partiranno dal generatore e andranno ad alimentare i singoli radiatori, i
passaggi della dorsale principale e gli stacchi per le utenze saranno posati in canaletta di
plastica.
I corpi scaldanti saranno radiatori in acciaio preverniciato e termo arredi nei bagni in acciaio,
completi di detentori, valvole termostatiche, sistemi di sfiato aria e organi di taratura.
Saranno previste due valvole di sfogo aria automatiche installate sulla diramazione
principale dalla caldaia, al fine di evitare eventuali risacche d’aria e vibrazioni delle tubazioni.
L’alimentazione del gas metano sarà realizzata in ripristino delle tubazioni esistenti previa
verifica che queste siano conformi alle normative vigenti.
3.2. Generatore di calore
Sarà fornito un generatore di calore e acqua calda ad alto rendimento per il riscaldamento e
la produzione di acqua calda sanitaria per impianti unifamiliari. Il generatore sarà a camera
stagna con tiraggio forzato, completo di kit di sdoppiamento per scarico fumi e presa di
aspirazione.
Principali componenti:
- Scambiatore bitermico
- Camera stagna a tiraggio forzato
- Sistema di controllo a ionizzazione senza fiamma pilota
- Modulazione elettronica continua
- Riscaldamento ambiente e produzione istantanea di acqua calda sanitaria
- Sistema di autoregolazione ambientale
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16
Caratteristiche costruttive
- Accensione automatica elettronica diretta del bruciatore principale e rivelazione di
fiamma a ionizzazione.
- Kit regolazione climatica
- Modulazione elettronica di fiamma continua in sanitario e in riscaldamento.
- Lenta accensione elettronica.
- Potenziometro per la selezione temperatura acqua di riscaldamento.
- Potenziometro per la selezione temperatura acqua dei sanitari.
- Sonda NTC per il controllo temperatura del primario.
- Sonda NTC per il controllo temperatura del sanitario.
- Circolatore con dispositivo per la separazione e lo spurgo automatico dell'aria.
- By-pass automatico per circuito riscaldamento.
- Scambiatore bitermico interamente in rame saldobrasato, composto da tubi alettati
contenenti al loro interno il tubo destinato alla preparazione dell’acqua sanitaria.
- Vaso d'espansione 8 litri.
- Dispositivo di riempimento dell'impianto di riscaldamento.
- Idrometro di controllo pressione acqua di riscaldamento.
- Predisposizione per termostato ambiente o programmatore orario.
- Dispositivo antibloccaggio del circolatore che si attiva automaticamente dopo 24 ore
dall'ultimo ciclo effettuato dallo stesso.
- Pressostato verifica carico impianto.
La caldaia dovrà essere installata completa di sonda climatica esterna per la regolazione
modulante della temperatura di mandata dell’impianto di riscaldamento.
3.3. Tubazioni
Tutte le tubazioni e la posa in opera relativa dovranno corrispondere alle caratteristiche
indicate dal presente capitolato, alle specifiche espressamente richiamate nei relativi
impianti di appartenenza ed alla normativa vigente in materia.
L’Appaltatore dovrà, se necessario, provvedere alla preparazione di disegni particolareggiati
da integrare al progetto occorrenti alla definizione dei diametri, degli spessori e delle
modalità esecutive; l’Appaltatore dovrà, inoltre, fornire dei grafici finali con le indicazioni dei
percorsi effettivi di tutte le tubazioni.
Capitolato impianti meccanici
17
Si dovrà ottimizzare il percorso delle tubazioni riducendo, il più possibile, il numero dei
gomiti, giunti, cambiamenti di sezione e rendendo facilmente ispezionabili le zone in
corrispondenza dei giunti, sifoni, pozzetti, ecc.; sono tassativamente da evitare l’utilizzo di
spezzoni e conseguente sovrannumero di giunti.
Nel caso di attraversamento di giunti strutturali saranno predisposti, nei punti appropriati,
compensatori di dilatazione approvati dalla Direzione Lavori.
Le tubazioni metalliche in vista o sottotraccia, comprese quelle non in prossimità di impianti
elettrici, dovranno avere un adeguato impianto di messa a terra funzionante su tutta la rete.
Tutte le giunzioni saranno eseguite in accordo con le prescrizioni e con le raccomandazioni
dei produttori per garantire la perfetta tenuta; nel caso di giunzioni miste la Direzione Lavori
fornirà specifiche particolari alle quali attenersi.
Nelle interruzioni delle fasi di posa è obbligatorio l’uso di tappi filettati per la protezione delle
estremità aperte della rete.
Le pressioni di prova, durante il collaudo, saranno di 1,5-2 volte superiori a quelle di
esercizio e la lettura sul manometro verrà effettuata nel punto più basso del circuito. La
pressione dovrà rimanere costante per almeno 24 ore consecutive entro le quali non
dovranno verificarsi difetti o perdite di qualunque tipo; nel caso di imperfezioni riscontrate
durante la prova, l’Appaltatore dovrà provvedere all’immediata riparazione dopo la quale
sarà effettuata un’altra prova e questo fino all’eliminazione di tutti i difetti dell’impianto.
Le tubazioni per impianti di riscaldamento saranno conformi alle specifiche della normativa
vigente in materia ed avranno le caratteristiche indicate dettagliatamente nelle descrizioni
delle opere relative; i materiali utilizzati per tali tubazioni saranno,comunque, dei tipi
seguenti:
• tubazioni in rame ricotto fornite in rotoli;
• tubazioni in rame crudo fornite in barre;
Tubazioni in rame crudo fornito in barre idonee per la distribuzione di fluidi e gas in
pressione, rivestite con guaina isolante in materiale sintetico espanso classificato
autoestinguente (tipo impianti elettrici), giunzioni con raccordi meccanici o a saldare,
comprensive di pezzi speciali e materiale per la realizzazione dei giunti con le seguenti
caratteristiche:
(diametro esterno x spessore) 10 x 1 - 12 x 1 - 14 x 1 -16 x 1 - 18 x 1 - 22 x 1 – 26 x 1.
Tubazioni in rame: le tubazioni dovranno essere convenientemente protette dagli agenti
esterni in relazione alla loro posizione ed al grado di isolamento prescritto. In particolare
dovranno essere rivestite con guaina isolante in materiale sintetico espanso classificato
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18
autoestinguente, spessore dell’isolante conforme alla normativa vigente (tabella “B” del
d.P.R. 26 agosto 1993, n. 412), giunzioni con raccordi meccanici o a saldare, comprensive
di pezzi speciali e materiale per la realizzazione dei giunti con le seguenti caratteristiche:
(diametro esterno x spessore) 10 x 1 - 12 x 1 - 14 x 1 - 16 x 1 - 18 x 1 - 22 x 1.
Saranno fornite in tubi del tipo normale o pesante (con spessori maggiorati) ed avranno
raccordi filettati, saldati o misti.
La curvatura dei tubi potrà essere fatta manualmente o con macchine piegatrici (oltre i 20
mm. di diametro). I tubi incruditi andranno riscaldati ad una temperatura di 600 °C prima
della piegatura.
Il fissaggio dovrà essere eseguito con supporti in rame. Le saldature verranno effettuate con
fili saldanti in leghe di rame, zinco e argento.
I raccordi potranno essere filettati, misti (nel caso di collegamenti con tubazioni di acciaio o
altri materiali) o saldati.
Nel caso di saldature, queste dovranno essere eseguite in modo capillare dopo il
riscaldamento del raccordo e la spalmatura del decapante e risultare perfettamente uniformi.
La fase dell’isolamento dovrà avvenire con l’ausilio di tutti i materiali necessari tipo colla,
mastici, nastri adesivi, collarini, etc…. L’isolamento non dovrà in nessun modo essere
interrotto soprattutto in corrispondenza di collari di sostegno, supporti e staffe. Tutti i
rivestimenti dovranno garantire l’assoluta continuità dell’isolamento e incollati con mastice.
L’isolamento delle valvole sarà effettuato mediante la costruzione di involucri a perfetta
adesione con guaine isolanti.
Gli stacchi per i singoli corpi scaldanti saranno realizzati con tubo di rame ricotto UNI
6507/69 serie B ( pesante ) per il collegamento collettore
Tutti i collegamenti delle tubazioni di rame dovranno essere forniti di raccordi in ottone
necessari per la loro unione al tubo, quali ogive di tenuta, dadi stringitubo e anime di
rinforzo.
Le reti in rame dovranno essere tagliate con apposito tagliatubi prima di essere innestate nei
raccordi, le curve di piccolo raggio dovranno essere eseguite con apposito curvatubi
scanalato in modo da impedire lo schiacciamento del tubo stesso.
La posa in opera delle tubazioni dovrà essere eseguita a regola d’arte, evitando qualsiasi
trasmissione di rumori e vibrazioni alle strutture e dovranno essere libere di eseguire le
dilatazioni termiche.
Nell’impianto a due tubi saranno previste apposite valvoline di sfogo aria automatiche e
poste in adeguata posizione. Queste saranno dotate di valvola a sfera di intercettazione.
Capitolato impianti meccanici
19
Qualora la Direzione Lavori lo ritenga opportuno saranno installate delle tubazioni di sfogo
aria con valvola a sfera terminale per lo sfogo manuale dell'impianto.
Tubi in multistrato
Temperatura di esercizio: 0°C ÷95°C Pressione di es ercizio: 10 bar Temperatura massima di
sercizio per brevi periodi: 110°C Coefficiente di d ilatazione lineare a 20°C: 2.4 E–5 1/K
Conducibilità termica del tubo: 0.4 w/mK
Il tubo multistrato é caratterizzato da uno strato interno di PE-Xb, da uno strato intermedio di
Alluminio, saldato longitudinalmente (testa-testa) con tecnologia laser, e da uno strato
esterno di PE-Xb. Gli strati intermedi di collante uniscono in modo omogeneo lo strato di
Alluminio agli strati di PE-Xb.
3.4. Isolamento per tubazioni
L'isolamento delle tubazioni deve essere eseguito dopo il buon esito della prova idrica e su
autorizzazione della Direzione Lavori.
Le tubazioni nere devono essere isolate dopo aver preparato la superficie di appoggio con
spazzolatura e coloritura con due mani di vernice antiruggine, di colore diverso, resistente
alla temperatura d'esercizio.
Se non diversamente specificato sui disegni, gli isolanti termici da utilizzare sono
essenzialmente i seguenti:
• coppelle in fibra lunga di vetro trattate con resine termoindurenti, di densità minima
50 kg/m3
• coppelle in polistirolo espanso, densità minima 25 kg/m3
• materassini in fibra lunga di vetro con o senza supporto, densità minima 30 kg/m3
• guaine o lastre a cellule chiuse, densità minima 40 kg/m3 per fluidi con temperatura
maggiore o uguale a +10 °C e densità minima 70 kg/m 3 per fluidi con temperatura
minore a +10 °C.
In ogni caso, per la produzione di tali isolamenti è escluso l'ausilio di fluoro, cloro o
idrocarburi.
Gli spessori minimi dell'isolamento, per le tubazioni convoglianti fluidi caldi, devono essere
quelli previsti nel decreto del presidente della repubblica del 26 agosto 1993,n. 412:
"Regolamento recante norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la
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manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del mantenimento dei consumi di
energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n.10, allegato B
100% spessori tab. B D.P.R. 412/93
Per tubazioni correnti entro strutture non affacciate nè all'esterno nè su locali non riscaldati gli spessori di cui
Qualora le tubazioni sono poste al di qua dell'isolamento termico dell'involucro edilizio, verso l'interno
del fabbricato, i relativi spessori minimi dell'isolamento che risultano dalla tabella vanno moltiplicati per 0.5
0.048 28
0.050 30
0.046
0.044
26
24
5441
44 58
38
35
50
46
66 72
71 77
62
58
68
63
79
84
74
69
Diametro esterno della tubazione (mm)
2914 210.032
180.038
0.040
0.042
20
22
0.036
0.034
17
15
3728
30
32
40
43
25
23
34
31
0.030 13
<20
utile dell'isolante Conduttività Termica
(W/m °C)
19
da 20 a 39
26
da 40 a 59
4436 40
5146
50
54
55
59
43
39
47
44
56
60
64
52
48
33
da 60 a 79
37
da 80 a 99
40
>100
SPESSORE MINIMO DELLE COIBENTAZIONI DELLE TUBAZIONI DELLE RETI DI DISTRIBUZIONE DEI FLUIDI
CALDI IN FASE LIQUIDA O VAPORE
alla tabella vanno moltiplicati per 0.3
3.5. Radiatori
Radiatore in acciaio
Radiatore con struttura in tubolare d’acciaio preverniciato di colore RAL 9010. Completo di
mensole di fissaggio premontate.
Caratteristiche tecniche:
• Tubi in lamiera d’acciaio di diametro 25 mm e collettori in lamiera d’acciaio stampati;
• Lunghezza elementi 45 mm (passo elemento);
• Filettature estremità collettore sup. e inf. 1”1/4 G dx e sx;
• Pressione di esercizio massima ammessa 8 bar;
temperatura di esercizio massima ammessa 95°C.
• Versione due tubi:
Capitolato impianti meccanici
21
o Profondità 65 mm;
o Altezze da verificare sulle tavole progettuali
• Versione tre tubi:
o Profondità 101 mm;
o Altezze da verificare sulle tavole progettuali
• Versione quattro tubi:
o Profondità 139 mm;
o Altezze da verificare sulle tavole progettuali
Tutti gli interassi dovranno essere verificati in cantiere prima dell’ordine del materiale.
Marca di riferimento Irsap, modello TESI
Termoarredo
Radiatore tipo scaldasalviette in acciaio con elementi orizzontali a tubi tondi di diametro 23
mm; collettori laterali curvati a sezione semiovale 40x30 mm; filettature estremità collettore e
attacchi centrali (50 mm), primo tubo inferiore 1/2” Gas destra; pressione di esercizio
massima ammessa 8 bar; temperatura di esercizio massima ammessa 95°C. Colore Bianco
RAL 9010, completo di supporti a muro per il corretto fissaggio.
Marca di riferimento Irsap, modello ARES
3.6. Valvole e detentori
Ogni radiatore sarà dotato di sistema di intercettazione composto da:
• Valvola termostatizzabile per radiatori predisposta per comandi termostatici ed
elettrotermici. Attacchi a squadra o dritto per tubo rame e plastica semplice e
multistrato per tubazioni da 10 a 18 mm. Attacco al radiatore con codolo fornito di
pre-guarnizione in EPDM. Corpo in ottone. Cromata. Volantino bianco RAL 9010, per
comando manuale, in ABS. Asta di comando in acciaio inox. Doppia tenuta sull'asta
di comando con O-Ring in EPDM. Tmax d'esercizio 100°C. Pmax d'esercizio 10 bar.
• Comando termostatico per valvole radiatori termostatiche e termostatizzabili.
Sensore incorporato con elemento sensibile a liquido. Temperatura max ambiente
50°C. Scala graduata da 0 a 5 corrispondente ad un campo di temperatura da 0°C a
28°C,con possibilità di bloccaggio e limitazione di temperatura. Intervento antigelo
7°C.
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• Detentore con attacco a squadra o dritto per tubo rame e plastica semplice e
multistrato per tubazioni da 10 a 18 mm. Attacco al radiatore M con codolo fornito di
pre-guarnizione in EPDM. Corpo in ottone. Cromata. Cappuccio bianco RAL 9010 in
ABS. Tenuta verso l’esterno costituita da O-Ring in EPDM sull’asta di comando.
Temperatura max d’esercizio 100°C. Pressione max d’ esercizio 10 bar.
La scelta della tipologia di attacco sarà verificata in fase di realizzazione con i passaggi
delle tubazioni di distribuzione.
Valvole, filtri e rubinetterie si intendono completi di tutti i componenti ed accessori
necessari per una perfetta installazione a regola d'arte ed un corretto funzionamento,
quali flange e controflange, bulloni, dadi, guarnizioni, supporti, organi di manovra.
3.7. Scarico gas combusti
Per lo scarico dei gas combusti sarà previsto un sistema per intubamento avente diametro
80 mm in pps (certificato dalla ditta costruttrice della caldaia) in alluminio completo di kit
mensola di sostegno, terminale di scarico verticale, tubazione, raccordo a T, curve, fascette
stringitubo antisfilamento distanziali, condotto per il prelievo dell'aria comburente e per
l'espulsione dei prodotti della combustione, del tipo sdoppiato o concentrico, completo di
tronchetto raccogli condensa con pozzetto.
Le tubazioni per il prelievo dell’aria comburente e per l’espulsione dei prodotti della
combustione saranno marcati dalla ditta costruttrice della caldaia ed i materiali, i componenti
e gli accessori saranno specifici per questa tipologia di apparecchi; ciò è indispensabile per
eseguire un’installazione nel rispetto delle norme.
Le canne fumarie andranno eseguiti secondo la norma UNI vigente in materia
3.8. Allaccio alle tubazioni idrico sanitarie
Verranno eliminati e smaltiti gli esistenti bollitori ad accumulo, elettrici o a gas, presenti
all’interno degli alloggi. Le tubazioni di adduzione dell’acqua calda e fredda sanitaria,
attualmente sono poste sottotraccia, queste verranno mantenute, si inseriranno sull’impianto
i collegamenti idraulici della nuova caldaia installata. La tipologia di collegamento, i passaggi
delle tubazioni e le modalità operative verranno decise in accordo alla direzione lavori.
3.9. Allaccio alle rete del gas
Capitolato impianti meccanici
23
Attualmente è presente un collegamento gas metano asservito alle cucine, e in alcuni casi
anche per l’alimentazione di produttori di acqua calda sanitaria; questo collegamento dovrà
essere mantenuto, verificato e ripristinato per l’alimentazione gas della nuova caldaia
installata.
Valvole a sfera
Saranno in ottone a passaggio integrale con sfera in ottone cromato e attacchi filettati
con comando a leva e maniglia di colore giallo.
Tubazioni
Saranno in acciaio a norma UNI 8863 con zincatura a caldo a norme UNI 5745 per tratti
correnti in vista o sotto traccia.
Il collaudo dell’impianto deve essere eseguito con aria o gas inerte alla pressione di almeno
1.000 mmca e si verificherà la tenuta dell’impianto con manometro per la durata di almeno
30 minuti primi. Il manometro non dovrà accusare la minima caduta di pressione fra le letture
al 15° ed al 30° minuto primo.
Le tubazioni dovranno essere collocate in vista, potrà essere comunque consentita o
prescritta anche l’installazione sotto traccia purché le stesse vengano annegate in malta di
cemento e con riferimenti atti a permettere l’individuazione.
E’ vietato l’uso dei tubi come messe a terra di apparecchiature elettriche.
Gli apparecchi dovranno essere collegati all’impianto con raccordi rigidi oppure con tubi
flessibili in acciaio approvati a norma per gas di lunghezza non superiore a 2 mt. Ed
ispezionabili in tutta la lunghezza e montati senza strozzature.
A monte di ogni apparecchio di utilizzazione o di ogni flessibile, dovrà essere sempre inserito
un rubinetto di intercettazione, questo avrà sezione libera al passaggio uguale a quella del
tubo di alimentazione e dovrà essere di facile manovrabilità e manutenzione e con chiara
rilevabilità delle posizioni aperto-chiuso.
Le apparecchiature per gas metano, ( come rubinetto di arresto, tubazioni, etc.. ) a valle del
contatore dovranno essere omologate secondo le norme vigenti. La realizzazione
dell’impianto dovrà essere eseguita nel rispetto della Legge 06/12/71 n. 1083, i D.M. di
approvazione ed applicazione delle tabelle e norme Uni CIG e delle prescrizioni della locale
azienda erogatrice.
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3.10. Impianto elettrico per collegamento FM caldai a e collegamento cronotermostato
Sarà anche realizzato un punto di allaccio per la caldaia mediante, fornitura e posa in opera
di tubo protettivo isolante rigido completo di giunzioni, curve,manicotti,elementi di
fissaggio,scatole di derivazione, per impianti IP55, in esecuzione a vista, e/o fornitura e posa
in opera di tubo per impianti elettrici isolati del tipo flessibile in pvc autoestinguente serie
pesante IMQ, completo di tutti gli accessori per la realizzazione completa, comprensivo di
corda di rame isolato in pvc N07V/K,non propagante la fiamma, non propagante incendio,
per tensioni nominali 450/750V, sezione del cavo 1,5mmq, in partenza dall'interruttore di
protezione installato sul quadro dell'alloggio, comprensivo di scatola porta-frutti, da incasso o
esterna, interruttore bipolare, portafusibile, tasto copriforo, supporto 3 posti, placca in
materiale plastico, e allaccio alla morsettiera della caldaia mediante cavo di tipo FROR
450/750V sezione del cavo 1,5mmq comprensivo di guaina di protezione e di tutti gli
accessori per garantire la posa in opera eseguita a regola d'arte. In modo analogo dovrà
essere eseguito il collegamento della caldaia al cronotermostato.
3.11. Opere murarie accessorie
E' inoltre compresa l'assistenza muraria per il nuovo impianto di riscaldamento singolo
comprendente:
1) lo smantellamento degli attuali impianti gas a servizio delle stufe, degli impianti di
riscaldamento e/o per la produzione di acqua calda sanitaria di ogni singolo alloggio,
compreso lo smontaggio di tutte le stufe, della caldaia e/o del boiler e parti
accessorie quali tubi da fumo, flessibili ecc., la fornitura e posa in opera di idonei
tappi per la chiusura delle tubazione dell'acqua e del gas, la fornitura e posa in opera
di rosone in lamiera smaltata bianco per la chiusura dell'immissione, eventuale, della
canna fumaria;
2) l'esecuzione delle tracce nelle murature (apertura, chiusura e ripristino dell'intonaco)
sia nei muri esterni che interni degli alloggi per incassare le nuove tubazioni e/o
l'assistenza al montaggio delle canalette per esterni;
3) l'esecuzione di fori passanti nei muri, nei solai o nelle solette dei balconi;
4) la demolizione delle canne fumarie esistenti, compreso l'eventuale smaltimento a
norma delle canne in cemento-amianto, onde permettere il passaggio delle tubazioni
e/o delle nuove canne fumarie singole o collettive;
Capitolato impianti meccanici
25
5) lo spostamento, lo smontaggio, l'adattamento, il rimontaggio e l'eventuale
sostituzione delle parti rotte dell'impianto elettrico esistente (interruttori, punti luce,
prese, frutti, plafoniere, tubazioni in PVC, ecc.) negli alloggi, onde permettere la posa
in opera delle tubazioni in rame dell'impianto di riscaldamento e/o delle canalette in
p.v.c.;
6) l'esecuzione, se mancante, di foro di aerazione nel locale cucina di ogni alloggio del
diametro di mm 150, compreso la fornitura e posa in opera di griglie in p.v.c. interno
e rame esterno;
7) la fornitura e posa in opera delle mensole di sostegno dei radiatori;
8) l'esecuzione dei necessari ancoraggi, l'assistenza all'idraulico nel montaggio delle
tubazioni e di tutte le apparecchiature, compreso inoltre tutti i rispristini.
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4. Provvedimenti contro la trasmissione delle vibra zioni
Le parti in movimento delle macchine devono essere equilibrate staticamente e
dinamicamente.
Tutte le macchine rotanti o comunque fonti di possibili vibrazioni devono essere posate su
supporti antivibranti.
La ditta è tenuta a fornire entro i termini contrattuali i disegni dei basamenti delle
apparecchiature di sua fornitura ed a fornire tutti i dispositivi antivibranti da inserire nelle
strutture in muratura.
La ditta è altresì tenuta a verificare che i basamenti siano realizzati in accordo con quanto
previsto.
Per il dimensionamento dei basamenti e degli antivibranti si rimanda alle prescrizioni degli
ASHRAE Handbooks.
In ogni caso, deve essere assicurato un grado di isolamento per cui la frequenza propria di
risonanza della struttura supportata sia inferiore ad 1/3 della frequenza della forzante.
La frequenza propria di risonanza (fn) è esprimibile (in Hertz o cicli al secondo) con
fn = 15,8*d, essendo d la deflessione statica dei supporti resilienti, espressa in mm.
Per macchine rotanti si può assumere come frequenza forzante la più bassa velocità di
rotazione.
Quando si debba ricorrere a basamenti inerziali, questi devono avere una massa in
calcestruzzo da 1 a 3 volte il peso del componente supportato.
La scelta del tipo di antivibrante deve essere fatta considerando le condizioni di carico, la
temperatura di esercizio e la presenza di sostanze aggressive.
Isolatori in gomma o neoprene sono da applicarsi per deflessioni fino a 12 mm.
Per deflessioni statiche più elevate ricorrere a molle. Le molle non guidate elicoidali soggette
a compressione devono avere diametri di spira abbastanza ampi per non piegarsi
lateralmente sotto il carico (nel caso in cui gli ingombri non permettano ampi diametri fare
ricorso a guide stabilizzatrici).
L'uso di sughero o feltri, in sostituzione degli elastomeri, è ammesso solo dietro esplicita
autorizzazione della Supervisione Lavori.
Per apparecchiature che possono avere variazioni di peso rilevanti (quali per esempio
boilers, gruppi frigoriferi, torri evaporative) devono essere previste delle molle con dei blocchi
di fine corsa che impediscano movimenti eccessivi allo scarico.
Quando necessario devono essere previsti dei reggispinta per oscillazioni trasversali.
Capitolato impianti meccanici
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Le apparecchiature quali pompe, ventilatori e gruppi frigoriferi devono essere sempre
corredate di giunti elastici al fine di evitare le trasmissioni di vibrazioni ai canali ed alle
tubazioni.
I canali e le tubazioni devono essere sospesi alle pareti a mezzo di dispositivi tali che evitino
la trasmissione alla struttura ed alle pareti dell'edificio di vibrazioni residue, provenienti dalla
macchina o dovute alla circolazione dei fluidi.
5. Limitazione della rumorosità degli impianti
Gli impianti devono essere realizzati in modo da non generare negli ambienti occupati e
nell’ambiente esterno livelli sonori inaccettabili e, comunque, superiori a quelli prescritti.
Pertanto, si deve operare come di seguito descritto.
Le apparecchiature devono essere di ottima qualità con adeguato isolamento acustico per
basse frequenze. I costruttori devono dettagliare le caratteristiche acustiche relative.
Le pompe di circolazione devono essere scelte correttamente e lavorare nelle condizioni
ottimali.
Non devono essere utilizzati motori con velocità di rotazione superiore a 1.500 g/1’ salvo
esplicita autorizzazione.
Quando necessario, devono essere previsti silenziatori o altri dispositivi su canali.
Per evitare i rumori derivanti dalle dilatazioni delle tubazioni devono prevedersi dispositivi di
dilatazione con supporti che consentano tutti i possibili spostamenti.
Gli attraversamenti di solette e pareti devono essere realizzati in modo tale da impedire la
trasmissione di rumori e vibrazioni alla struttura, prevedendo ad esempio guaine adeguate.
Le tubazioni devono essere fissate in modo da evitare la trasmissione di vibrazioni alla
struttura. Possono essere interposti anelli di gomma; per evitare di comprimere
eccessivamente la gomma i collari devono essere previsti di due grandezze superiori al
diametro delle tubazioni.
Tutti i punti di contatto degli apparecchi sanitari con la struttura devono essere muniti di
antivibranti.
Per le docce, deve essere interposto, tra strutture ed apparecchio, del materiale isolante.
Al fine di attenuare il rumore dovuto all’impatto dell’acqua nelle tubazioni di scarico e nelle
colonne, gli innesti sui collettori suborizzontali non devono avere un angolo superiore a 67°.
Particolare attenzione va dedicata all’attenuazione del rumore proveniente dalle
sottocentrali. La Ditta dovrà includere nella sua quotazione tutti gli accorgimenti atti ad
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impedire che negli ambienti occupati vengano superati i livelli sonori prescritti.
Nel caso in cui il rumore trasmesso dagli impianti ai locali occupati od all’esterno superi i
valori prescritti, devono essere presi adeguati provvedimenti per rientrare nei limiti.
I provvedimenti possono interessare :
- le fonti di rumore, ad esempio sostituendo le apparecchiature scelte con altre più
silenziose;
- l’isolamento delle fonti di rumore con cuffie afoniche e protezioni in genere;
- il trattamento dell’ambiente impiegando per pareti, soffitti, pavimenti, prese d’aria,
porte, i sistemi ed i mezzi più idonei per ottenere il risultato voluto.
I provvedimenti di cui sopra, ove necessari, sono a carico della Ditta installatrice.
Per quanto riguarda l’inquinamento acustico all’esterno dell’ edificio l’appaltatore sarà
responsabile si civilmente che penalmente del NON rispetto delle vigenti norme acustiche.
Pertanto il pieno rispetto della zonizzazione per l’inquinamento acustico, delle rumorosità
massime sia diurne che notturne sarà onere esclusivo dell’ appaltatore che sia in fase di
fornitura dei disegni costruttivi sia durante l’istallazione e sempre prima del collaudo dovrà
fornire adeguata documentazione comprovante il rispetto delle norme.