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Regione Calabria - ATO n. 4 Vibo Valentia CAPITOLO 5 MODELLO GESTIONALE E ORGANIZZATIVO 11 /11/ 2003 Relazione generale Piano d’Ambito
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CAPITOLO 5

MODELLO GESTIONALE E ORGANIZZATIVO

11 /11/ 2003 Relazione generale Piano d’Ambito

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5.1 PREMESSA

Il principale obiettivo del piano di gestione è la definizione dell'assetto gestionale ed organizzativo del soggetto gestore unico, allo scopo di stimare i costi operativi del primo anno della gestione integrata e i miglioramenti di efficacia ed efficienza possibili negli anni successivi al primo. In particolare il modello gestionale precisa i seguenti elementi fondamentali: il livello di decentramento territoriale del gestore; la struttura organizzativa prescelta e il conseguente livello di esternalizzazione; il personale necessario alla conduzione del servizio idrico integrato, con riferimento alle

principali funzioni e qualifiche professionali; il costo previsto per l' acquisto di acqua dall'esterno dell'Ambito, di energia elettrica, di

materiali di consumo, di smaltimento fanghi e delle altre voci di costo operativo. L’organizzazione della gestione del ciclo integrato dell’acqua riveste importanza fondamentale per garantire la rispondenza del servizio ai requisiti di efficienza, di capacità di risposta alle richiesta dell’utenza, di rispondenza alle normative e disposizioni vigenti in materia di servizi idrici, di economicità per un impiego ottimale delle risorse umane e non e delle attrezzature del gestore. La scelta del modello di gestione non può in ogni caso prescindere dall’organizzazione esistente e dal livello di servizio che si vuol fornire, ponendosi come obiettivo primario di raggiungere l’efficacia del sistema, al fine di un completo soddisfacimento delle richieste dell’utenza. Occorre precisare che le previsioni contenute nel piano di gestione hanno come unico obiettivo quello di giungere alla stima, ai fini tariffari, dei costi operativi nei 20 anni considerati. Pertanto, tutte le valutazioni in merito ai livelli occupazionali, alle qualifiche del personale, alle strutture centrali e periferiche d'impresa e ad ogni altro aspetto organizzativo e gestionale devono essere considerate puramente orientative o come livelli minimi di servizio. Il gestore, infatti, avrà la piena libertà imprenditoriale di definire il proprio modello gestionale, secondo criteri organizzativi e funzionali originali. Nel presente capitolo, pertanto, si procederà a descrivere le ipotesi di base assunte per la stima, ai soli fini tariffari, dei costi operativi della gestione del servizio idrico integrato. 5.2 L'ARTICOLAZIONE TERRITORIALE

Sulla base delle informazioni contenute nelle schede di rilevamento per i vari soggetti gestori, degli studi sulla domanda e sulla risorsa, dei rapporti tecnici sulla funzionalità delle infrastrutture, sulle criticità del sistema e sui progetti di intervento, viene elaborato il piano di gestione. Il modello gestionale organizzativo individua le caratteristiche della struttura centrale del gestore, il numero e le caratteristiche delle diverse strutture territoriali preposte all'esercizio e al contatto con l'utenza. Generalmente la determinazione di tali elementi è effettuata tenendo conto di due criteri di fondo, di per sé contrastanti: • l'efficienza, che porta a definire un elevato livello di accentramento di funzioni e

responsabilità nella struttura centrale, individuando un limitato numero di centri operativi sul territorio e attribuendo loro un ridotto grado di autonomia operativa e gestionale;

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• l'efficacia, che induce ad individuare un forte decentramento sul territorio, in modo da poter intervenire con rapidità e tempestività, e che pertanto richiede un elevato livello di autonomia gestionale dei centri operativi.

La necessità di contemperare questi due criteri e l'esperienza maturata in altre realtà gestionali simili ha indotto a determinare il livello di decentramento territoriale del gestore del servizio idrico integrato in modo da rispettare alcuni vincoli minimi e massimi. Infatti l'individuazione delle aree di influenza dei centri operativi e dei punti di contatto con l'utenza (sportelli al pubblico) è stata effettuata ottimizzando il numero di aree nel rispetto di vincoli demografici e territoriali. E’ stata individuata un’unica area operativa a totale copertura dell’intero territorio, in cui è previsto un unico centro operativo. In relazione all’attività operativa, l’organizzazione del Gestore deve garantire, in termini di accesso agli sportelli, servizio informazioni, lettura e fatturazione, segnalazione guasti, continuità di servizio e pronto intervento, in rispetto da quanto previsto dal D.P.C.M. 29 aprile 1999. Occorre sottolineare che, mentre per le aree operative l'individuazione effettuata in questa sede assume valore indicativo ed è soggetta alla libera determinazione imprenditoriale del gestore, la definizione del numero di sportelli al pubblico assume il valore di livello minimo di servizio e potrà essere modificato da un diverso accordo tra il gestore e l'Ente di Ambito, una volta definiti la Carta dei Servizi e i contenuti della convenzione di gestione. Inoltre, appare opportuno ricordare che il numero e la dislocazione dei punti di contatto con l'utenza risulterà influenzato dall'esistenza o meno di un apposito call center che renderà possibili tutte le operazioni commerciali per via telefonica e telematica. 5.3 LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA

Una volta definiti i criteri e il livello di articolazione sul territorio del gestore del servizio idrico integrato, si è proceduto alla definizione del disegno organizzativo dell'azienda e del relativo dimensionamento in termini di numero e qualifiche del personale addetto alle funzioni individuate. Tali questioni, descritte nel presente e nel successivo paragrafo, hanno richiesto lo svolgimento di alcune importanti attività: • individuazione delle funzioni aziendali connesse alla gestione caratteristica di un’impresa

operante nel settore idrico; • individuazione, all'interno di ciascuna funzione, delle attività prevalentemente svolte; • accorpamento delle zone individuate in aree organizzative, che definiscono la macro struttura

aziendale; • individuazione dei parametri che identificano i criteri in base ai quali dimensionare ciascuna

attività analizzata; • definizione di valori obiettivo per ciascun parametro allo scopo di effettuare il

dimensionamento ottimale delle attività e, quindi, delle funzioni; • definizione del dimensionamento ottimale e della struttura organizzativa aziendale. Di seguito si riporta una tabella riepilogativa delle principali funzioni aziendali, raggruppate in aree organizzative e con l'individuazione delle principali attività svolte in ciascuna funzione.

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Tabella 5.1 - Aree, funzioni e attività aziendali Area Funzione Attività prevalenti

Direzione Generale Affari generali Gestione affari generali e segreteria di direzione

Affari legali ed istituzionali Gestione affari legali e rapporti istituzionali

Pianificazione e controllo di direzione, sviluppo, qualità, e marketing

Pianificazione delle attività e controllo di qualità dei processi produttivi e dei prodotti

Studi ed analisi di settore Sviluppo e marketing Benchmarking e miglioramenti di

produttività Amministrazione Contabilità generale e fiscale Area amministrativa e

commerciale Finanza Personale Selezione ed assunzioni personale,

gestione risorse umane Relazioni sindacali Comunicazione commerciale Bollettazione Rilevazione consumi Recupero crediti Gestione clienti Gestione sportelli Customer care Area tecnico-operativa Progettazione Pianificazione e progettazione interventi Direzione lavori Servizi tecnici Gestione sala operativa Laboratorio di analisi, controllo qualità

delle risorse idriche e degli scarichi Caratterizzazione del sistema e recupero

perdite Informatizzazione e aggiornamento SIT Logistica Acquisti Magazzino Gestione patrimonio Gestione parco automezzi Sistemi informativi Gestione del sistema informativo

aziendale (SIA) e territoriale (SIT) Centro operativo Centro 1 Gestione amministrativa dell’utenza Interventi presso l’utenza Reti Gestione reti acquedotto Gestione reti fognatura Pronto intervento guasti Impianti Gestione impianti di potabilizzazione Gestione impianti di depurazione Pronto intervento guasti

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Di seguito si riporta una breve descrizione dei contenuti di tutte le principali funzioni di un'azienda operante nel servizio idrico integrato. DIREZIONE GENERALE La Direzione generale, costituita dal Direttore generale e dal servizio di segreteria, controlla direttamente le seguenti funzioni: Affari generali Le attività svolte da questa funzione riguardano la gestione dei servizi generali aziendali (centralino, segreteria portineria, pulizia, ecc.) e le attività di segreteria di direzione e di assistenza degli organi societari ed aziendali. Affari legali ed istituzionali Le attività comprese in questa funzione sono riconducibili alle consulenze in materia giuridico amministrativa, all'assistenza e patrocinio legale e alla gestione dei pacchetti assicurativi. Questa funzione provvede inoltre alla predisposizione degli atti e delle procedure di evidenza pubblica per gli appalti e alla predisposizione e stipula dei contratti di fornitura di beni e servizi secondo la normativa pubblicistica che disciplina l'esercizio di un servizio pubblico. Tale funzione provvede anche ai rapporti istituzioni con gli enti locali e l’Autorità di Ambito. Pianificazione e controllo di direzione, sviluppo, qualità e marketing Questa funzione si prefigge di controllare l’efficacia e l’efficienza delle risorse impiegate per ottenere gli obiettivi prefissati, attraverso la definizione dei benchmarking operativi e dei miglioramenti di produttività. Ciò permette di razionalizzare i processi organizzativi, massimizzare l’impiego delle risorse e di individuare dove intervenire per migliorare i risultati e diminuire i costi di esercizio. Sono inoltre incluse in questa attività le diverse fasi di controllo dei processi (definizione delle procedure aziendali e conseguente verifica della corretta applicazione di tali procedure) e del prodotto. La presente funzione include quindi tutte la attività connesse alla progettazione e realizzazione dei sistemi di qualità totale (ISO 9001 e 14000) e alla verifica operativa della qualità di quanto viene immesso o generato dal processo produttivo (laboratori, centraline di controllo, ecc.), sia al fine di verificarne l'impatto ambientale, sia per tenere sotto controllo la qualità intrinseca del servizio erogato. Il seguente settore si occupa inoltre della predisposizione di report e statistiche infrannuali; della gestione delle relazioni pubbliche, della effettuazione di analisi e studi di settore, finalizzati allo sviluppo commerciale in nuove aree di business o in altre aree territoriali. AREA AMMINISTRATIVA E COMMERCIALE: L’area amministrativa, gestita dal Direttore amministrativo, è composta oltre che da un servizio di segreteria, dalle seguenti funzioni: Amministrazione e finanza Questa funzione comprende tutte le attività di rilevazione contabile dei fatti gestionali (contabilità generale, clienti-forntori e fiscale) di predisposizione dei bilanci e delle dichiarazioni periodiche, di gestione dei rapporti con gli organi di controllo statutari (sindaci revisori e società di certificazione) di gestione della tesoreria e della finanza aziendale. Personale

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Questa funzione riguarda la gestione delle problematiche relative al personale, sia in termini di fabbisogni quantitativi (selezioni, assunzioni, gestione contrattuale, formazione) sia di gestione amministrativa (predisposizione dei cedolini, contabilizzazione, pagamento degli stipendi e dei contributi, dichiarazioni periodiche); si occupa inoltre della sicurezza sui luoghi di lavoro. L’area commerciale, gestita dal Direttore commerciale, è composta oltre che da un servizio di segreteria, dalle seguenti funzioni: Comunicazione commerciale Si tratta di una funzione che raggruppa tutte le attività di fatturazione, rilevazione consumi, gestione misuratori, bollettazione, riscossione e di gestione del contenzioso (gestione solleciti, disattivazione e riattivazione utenze morose, ecc.). Gestione clienti Sono incluse in questa funzione le attività che prevedono il rapporto con l'utenza e che possono essere definite di front office, ovvero l'attività di gestione degli uffici al "pubblico” (stipulazione dei contratti, volturazione, cessazione contratti di somministrazione) e la gestione di un eventuale call center. AREA TECNICO-OPERATIVA L’area tecnico operativa si compone di un Direttore operativo e del suo servizio di segreteria che coordina sia le funzioni tecniche svolte nella sede centrale che quelle relative ai vari centri operativi sparsi sul territorio: Pianificazione e progettazione La presente funzione include tutte le attività di pianificazione e progettazione, di direzione e assistenza lavori, di studi e verifiche di fattibilità, ecc. dei nuovi impianti e delle reti per l' erogazione del servizio idrico integrato. Sistemi informativi Le attività collegate a questa funzione riguardano inoltre la gestione delle problematiche relative al sistema informatico (gestione hardware, progettazione e manutenzione software) sia aziendale (SIA) che territoriale (SIT) in grado di produrre elaborazioni cartografiche digitalizzate. La presenza di un software che permetta la realizzazione di un sistema integrato in cui i dati tecnici, economici ed amministrativi siano interconnessi tra loro, permette una gestione efficace ed ottimale nell’erogazione del servizio. Informatizzazione ed aggiornamento del SIT La fase di informatizzazione ed aggiornamento del sistema informativo territoriale permette il trasferimento su sistemi informatici di quanto rilevato durante la fase di caratterizzazione del sistema, fornendo uno strumento dinamico nella gestione delle reti tecnologiche aperto a qualsiasi altro strumento gestionale (telecontrollo, gestione clienti, ecc.) e che si interfaccia direttamente con i software per la modellazione delle reti in pressione e a pelo libero. Sala operativa Questa funzione include la gestione della sala operativa, cui fa capo il sistema di telecontrollo e telecomando che garantisce il perfetto funzionamento degli impianti e l’ottimizzazione dell’erogazione, adeguandola ai fabbisogni dell’utenza. La sala operativa permette inoltre di coordinare le funzioni di pronto intervento sulle reti e sugli impianti del servizio idrico integrato.

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Laboratorio di analisi e controllo della qualità delle risorse idriche e degli scarichi La presenza di un laboratorio di analisi aziendale centralizzato permette di eseguire qualunque tipo di attività e monitoraggio in campo idrico e ambientale. Il laboratorio, attrezzato con strumentazione in grado di eseguire tutte le più importanti analisi di interesse ambientale, effettua controlli secondo metodiche standardizzate e le procedure previste dal sistema di qualità, certificato alla norma ISO 9001. Caratterizzazione del sistema e recupero perdite La conoscenza del sistema idraulico rappresenta l’elemento fondamentale per eseguire qualunque attività di pianificazione. Per la caratterizzazione del sistema e per la localizzazione e quantificazione delle perdite, oltre ad una attività di sede, si ricorre a squadre con mezzi di pronto intervento attrezzate con moderne apparecchiature di rilevazione. Logistica Include le attività operative di effettuazione degli acquisti di funzionamento (a fronte dei quali sia già stata esperita la relativa procedura di acquisto) e di gestione delle richieste da parte degli organi interni dell' azienda (gestione delle scorte in funzione dei fabbisogni di materiali previsti e del relativo magazzino). Include inoltre le attività volte alla conservazione del patrimonio aziendale e del parco automezzi nelle migliori condizioni di efficienza per lo svolgimento dei processi produttivi nonché la predisposizione di quanto necessario all' acquisizione di beni patrimoniali ai fini produttivi (autorizzazioni, espropri, ecc.). Le attività relative alle sedi operative, svolte presso l’unica sede individuata, riguardano le attività di conduzione e manutenzione ordinaria e straordinaria della rete e degli impianti di erogazione del servizio idrico integrato, gli allacciamenti, le sostituzioni, i preventivi, il servizio di reperibilità e di segnalazione dei guasti. Tale area territoriale provvede alla gestione operativa di tutte le infrastrutture, distinguendosi in due unità "principali”: gestione delle reti (acquedotto e fognatura) e gestione degli impianti (potabilizzazione e depurazione). Il grafico che segue riporta il funzionigramma dell'azienda in una visione d'insieme e di macro dettaglio. Occorre precisare che tale diagramma descrive esclusivamente la relazione tra le diverse funzioni, mentre non individua la suddivisione per uffici della pianta organica aziendale.

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Figura 5.1 - Funzionigramma dell’azienda

Servizio reti

Servizio impianti

Gestione utenti

Magazzino

Direzione amministrativa ecommercialeDirezione operativa

Direzione generale

SERVIZI TECNICI

Affari legali edistituzionali

Personale e sicurezza

Controllo qualità emarketing

Sistemi informativigestionale e territ.

Controllo di gestione

SERVIZI AMMINISTRAT.

Amministrazione

Finanza

Contabilità

Gestione clienti

Caratteriz. sistema erecupero perdite

Informatizzazione eaggiornam. SIT Area operativa

(Sede Centrale)

SERVIZI COMMERCIALISala telecontrollo

Laboratorio

Pianificazione eprogettazione

Acquisti, magazzinocentrale

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5.4 IL DIMENSIONAMENTO OTTIMALE

La definizione della struttura organizzativa e gestionale è finalizzata all'individuazione dei costi operativi della gestione, componente fondamentale per la stima della tariffa che il soggetto gestore deve applicare. Pertanto, ai fini della quantificazione dei costi operativi di progetto, è stato stimato il personale complessivo di cui avrà bisogno il nuovo gestore nell'orizzonte temporale preso in considerazione dal Piano. Occorre precisare che si fa riferimento al solo personale il cui costo confluisce, in tutto o in buona parte, nel bilancio di esercizio, prescindendo da quelle ulteriori aliquote di dipendenti la cui attività graverà prevalentemente sul bilancio patrimoniale (ad es. per l'esecuzione in economia con personale dipendente di nuove opere minori o di manutenzioni particolari). La definizione del modello organizzativo di riferimento e della struttura organizzativa del futuro ente gestore dell'ATO di Vibo Valentia è stata effettuata sulla base di studi già esistenti e di modelli attuati o in corso di attuazione in altri contesti similari. La situazione attuale, infatti, appare molto frammentata e diversificata in quanto sono presenti differenti forme gestionali, ciascuna con un assetto operativo molto diverso. Per questi motivi, una volta individuate le funzioni e le attività strettamente connesse alla gestione caratteristica di un'azienda ottimale operante nel settore idrico, si è proceduto alla stima del personale mediante l'utilizzo di parametri che identificano i volumi di attività in relazione ai livelli di servizio da erogare. Tali parametri di riferimento, che rappresentano le migliori performances dei principali operatori del settore, hanno consentito di effettuare il dimensionamento ottimale delle attività e delle funzioni sulla base dei valori obiettivo individuati. Come già descritto nel paragrafo precedente, al fine di delineare una struttura organizzativa ottimale, l'ipotesi adottata consiste nel considerare una struttura che accentra a livello territoriale le attività del futuro soggetto gestore. L'organigramma disegnato per l'ATO Vibo Valentia prevede nell'Unità Centrale, oltre alle funzioni in staff della Direzione generale, l'Area Amministrativa, l'Area Commerciale e l'Area operativa. Date le peculiarità del territorio dell'Ambito e la distribuzione territoriale delle opere esistenti e da realizzare, nel definire l'articolazione per aree è stato assunta una suddivisione del territorio in un’unica zona. Per quanto riguarda la metodologia utilizzata per il dimensionamento dell'organico del nuovo soggetto gestore, i principali parametri utilizzati per il dimensionamento delle funzioni e delle attività aziendali dipendono dai volumi di attività e dei livelli di servizio fissati, e sono stati valutati sulla base di una media dei risultati precedentemente ottenuti sui singoli gestori attualmente presenti nell’ATO. Sulla base di tali elementi, è stata definita la struttura ottimale per il nuovo gestore dell'ambito che prevede, relativamente al primo anno di esercizio, un organico pari a 90 unità. Risulta evidente che l’ottimizzazione gestionale da parte del futuro soggetto gestore richiederà un certo sforzo per adeguarsi alle migliori aziende del settore; i rilevamenti effettuati nella fase di ricognizione relativi alla struttura organizzativa e gestionale esistente hanno evidenziato, soprattutto nei piccoli comuni, una realtà abbastanza diffusa di personale solo parzialmente impiegato nei tre comparti del Servizio Idrico Integrato, ed in alcuni casi solo nelle situazioni di emergenza e non nelle attività di ordinaria gestione del servizio.

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Prendendo inoltre in considerazione lo sviluppo del patrimonio impiantistico, in particolare l’entrata in funzione di nuovi impianti di depurazione, di nuove reti e in generale dell’estensione del servizio idrico integrato, nonché il presumibile aumento della produttività, dovuto alle sinergie derivanti dall’integrazione tra i servizi di acquedotto, fognatura, depurazione all’interno dell’Ambito Territoriale Ottimale, è risultato necessario prevedere una variazione della forza lavoro nei 20 anni previsti dal Piano. Su tali basi si prevede un aumento dell’organico fino ad un massimo di 131 unità negli anni successivi all’entrata in esercizio delle nuove infrastrutture. Tale incremento del personale si mantiene poi costante negli anni seguenti. Le tabelle seguenti riportano, per ogni area individuata e per ciascuna funzione, l’organico ottimale previsto nelle cinque macro qualifiche di riferimento.

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Tabella5.2 - La struttura organizzativa prevista (primo anno)

Attività Organico ottimale Dirigenti Quadri

Impiegati / capi

servizio

operai specializzati / qualificati

DIREZIONE GENERALE 8 2 1 4 1 AREA AMMINISTRATIVA E COMMERCIALE

14 2 1 8 3

AREA OPERATIVA – di cui: Direzione e segreteria 4 1 2 1 progettazione 5 2 3 Sistemi informativi aziendali e territoriali - Sala operativa

9 1 2 6

Laboratorio di analisi 4 1 2 1 Logistica 5 1 4 Depuratori < 40.000 AE 14 14 Depuratori > 40.000 AE 3 3 Potabilizzatori 2 2 Opere di captazione e serbatoi 9 9 Impianti di sollevamento acquedotto e fognatura

3 3

Pronto intervento ed esercizio utenze

10 10

TOTALE GENERALE 90 5 7 25 53

Tabella 5.3 - Suddivisione del personale (anno 1) TIPOLOGIA DEL PERSONALE

Servizi generali 45Acquedotto 21Fognatura 6Depurazione 18Totale 90

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Tabella 5.4 - Organico stimato nei venti anni di Piano

anno 1 anno 2 anno 3 anno 4 anno 5 anno 6 anno 7 anno 8 anno 9 anno 10

AD-Direttore Generale 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2Dirigenti 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3Quadri 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7Impiegati /Tecnici - Capi Squadra 27 28 29 29 29 30 31 31 31 31Operai Specializzati 24 26 28 29 30 33 34 34 34 34Operai Qualificati 26 31 34 37 41 44 47 47 47 47

Totale addetti 90 97 103 108 113 120 124 124 125 125

Tabella 5.4 (segue)- Organico stimato nei venti anni di Piano

anno 11 anno 12 anno 13 anno 14 anno 15 anno 16 anno 17 anno 18 anno 19 anno 20

AD-Direttore Generale 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2Dirigenti 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3Quadri 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7Impiegati /Tecnici - Capi Squadra 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31Operai Specializzati 34 38 38 38 38 38 38 38 38 38Operai Qualificati 47 49 49 49 49 49 49 49 49 49

Totale addetti 124 131 131 131 131 131 131 131 131 131

Figura 5.1 - Ripartizione del personale

Ripartizione personale

Serv izi generali50%

Acquedotto23%

Fognatura7%

Depurazione20%

Servizi generali Acquedotto Fognatura Depurazione

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5.5 I COSTI OPERATIVI

La stima dei costi operativi della nuova azienda di gestione è finalizzata sia alla definizione della struttura dei costi aziendali, sia alla stima della tariffa che la nuova azienda dovrà applicare, stante la suddetta struttura di costi e il previsto piano degli investimenti. Per quanto riguarda la componente dei costi operativi di progetto necessari al calcolo della tariffa reale media come stabilito dal Metodo Normalizzato1, si sono effettuate stime per il servizio acquedotto, depurazione, fognatura. Sono compresi in questi costi, con riferimento alle prescrizioni del decreto legislativo n. 127/19912, le seguenti categorie: B 6 - Costi per materie di consumo e merci (al netto di resi, abbuoni e sconti); B 7 - Costi per servizi; B 8 - Costi per godimento di beni di terzi; B 9 - Costo del personale; B 11 - Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci; B12 - Accantonamento per rischi; B 13 - Altri accantonamenti; B 14 - Oneri diversi di gestione. I costi operativi di progetto sono stati stimati mediante l'utilizzo di parametri che risentono del massimo sforzo di ottimizzazione gestionale e che scontano il conseguimento di elevate economie di scala, così come dovrebbe accadere per il futuro soggetto gestore dell’ATO Vibo Valentia. Nella Tabella seguente si riportano i costi operativi di progetto relativi al primo anno di gestione, articolati in cinque macro categorie: costo del personale, acquisti, servizi di terzi, acquisto acqua dalla Regione Calabria e altri costi operativi. All'interno di queste cinque categorie vengono esplicitate le voci di costo che assumono maggiore rilevanza, mentre le altre spese vengono riportate nella voce residuale “altro”.

Tabella 5.5 - I costi operativi (primo anno) Euro Personale 3.545.218Acquisti 1.948.331- energia elettrica 1.735.156- reagenti 115.415 - altro (materiali di consumo, carburante) 97.760Servizi di terzi 1.131.493 - smaltimento fanghi 292.977 - manutenzioni reti e pronto intervento 154.937 - altro (consulenza legale, servizi assicurativi, noleggio automezzi, ecc.)

683.579

Acquisto di acqua da Regione Calabria 3.364.185Altri costi operativi (affitto sedi, spese CdA) 191.089Totale 10.180.317

1 Metodo Normalizzato di cui al D.M. 1 agosto 1996, “Approvazione del metodo normalizzato per definire

le componenti di costo e determinare la tariffa di riferimento". 2 Le componenti della tariffa di riferimento sono definite in base al decreto legislativo del 9 aprile 1991, n.

127, in recepimento delle direttive n. 78/660/CEE e n. 83/349/CEE.

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Sulla base di queste stime, per il primo anno di esercizio è stato quindi individuato un valore di costo operativo complessivo pari a circa 10,2 milioni di euro. Tale valore include tutti i costi relativi alla gestione caratteristica, ad esclusione degli ammortamenti, che rientrano in tariffa mediante il piano degli investimenti. Per quanto riguarda il primo anno di esercizio, il costo del personale, scaturente dall'ipotesi di una struttura organizzativa iniziale pari a 90 addetti, risulta pari a 3,54 milioni di euro, ottenuto ipotizzando un costo medio annuo per addetto in linea con gli attuali costi del personale desunti dalla media nazionale per gli addetti del settore. Nella determinazione del costo del personale per gli anni successivi al primo è stato considerato l'incremento del fabbisogno di organico derivante dallo sviluppo del patrimonio impiantistico e dalla crescita della popolazione servita. Con riferimento alle spese per acquisti, pari complessivamente a 1,95 milioni di euro, le voci di costo che presentano una maggiore incidenza percentuale sono rappresentate dai costi di energia elettrica (circa 1,73 milioni di euro), dai costi per i reagenti (0,115 milioni di euro) e da altri costi, carburante, e materiali di consumo (circa 0,1 milioni di euro). All'interno della categoria servizi di terzi, il cui valore ammonta complessivamente a 1,13 milioni di euro, la voce di costo che presenta una maggiore incidenza percentuale è rappresentate dal servizio di smaltimento fanghi (circa 0,29 milioni di euro). Si sottolinea che per costi delle manutenzione reti, riportati al’interno di questa categoria, si intende particolari servizi di manutenzione che esulano dalla manutenzione ordinaria, i cui costi sono computati nelle voci degli interventi sulle reti dei quali si è trattato al Capitolo 4. Nell'ultima categoria, sono compresi i costi dei servizi commerciali, dei servizi amministrativi, dei sistemi informativi, dei servizi di laboratorio, la consulenza legale ecc. con un costo complessivo di 0,68 milioni di euro. Per la stima dei costi operativi complessivi assumono un valore rilevante gli oneri derivanti dall’acquisto di acqua dalla Regione Calabria; questi si assestano su un costo pari a 3,36 milioni di euro per un volume acquistato nell’anno 1 pari a 16,7 milioni di metri cubi. Per i quantitativi di acqua acquistati dagli Schemi Regionali sono state applicate le tariffe quali risultano dalla Convenzione, siglata il 13 giugno 2003, tra la Regione e la SORICAL (pari a 286,04 Lire/mc per acqua a gravità e 468,75 lire/mc per acqua sollevata e/o trattata). L’evoluzione del modello gestionale dell’Ambito di Vibo Valentia continuerà a prevedere l’acquisto prevalente di risorsa dalla Società Mista sopracitata in continuazione con l’impostazione già data dalla cessata CASMEZ che prevedeva che l’approvvigionamento idrico primario fosse prevalentemente affidato a dei complessi integrati ed interconnessi di grandi infrastrutture la cui gestione fosse condotta con caratteristiche di unitarietà su tutto il territorio regionale. Infine, gli altri costi operativi (0,19 milioni di euro) sono costituiti essenzialmente dai costi per l’affitto delle sedi e dai costi del consiglio di amministrazione. Nel grafico sottostante è riportato lo sviluppo dei costi operativi di progetto nell'orizzonte temporale dei trenta anni presi in considerazione dal Piano.

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Figura 5.6 – Andamento dei costi operativi

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-

2.000.000

4.000.000

6.000.000

8.000.000

10.000.000

12.000.000

14.000.000

anno 1 anno 2 anno 3 anno 4 anno 5 anno 6 anno 7 anno 8 anno 9 anno anno11

anno12

anno13

anno14

anno15

anno16

anno17

anno18

anno19

anno20

COP Euro

PERSONALE ACQUISTI

SERVIZI DI TERZI ALTRI COSTI

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CAPITOLO 6

PIANO ECONOMICO - FINANZIARIO

E SVILUPPO DELLA TARIFFA

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6.1 PREMESSA

L’obiettivo principale del presente capitolo è quello di evidenziare, nell’orizzonte temporale dei vent’anni di operatività del gestore del servizio idrico integrato, la variazione tariffaria che si rende necessaria per l’esecuzione del programma degli interventi per portare i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione ai livelli di efficacia e di efficienza imposti dalla legislazione vigente. L’obiettivo prioritario risiede nel verificare la compatibilità dei dati di input inerenti allo sviluppo di costi e investimenti con la massima dinamica tariffaria ammessa dal Metodo Normalizzato. Vengono altresì analizzati l’impatto delle assunzioni effettuate sulla redditività della gestione e sull’equilibrio finanziario della società.

A tal fine, nei successivi paragrafi si procederà ad illustrare, oltre ai criteri di calcolo della tariffa reale media, le modalità di determinazione delle variabili principali che confluiscono in tariffa e la contestuale verifica del rispetto dei vincoli prescritti dal metodo normalizzato, secondo la seguente articolazione:

• individuazione dello sviluppo del volume erogato;

• definizione dei costi inerenti il programma degli interventi con indicazione dei criteri di determinazione delle relative quote di ammortamento che confluiscono in tariffa in ciascuno degli anni considerati;

• determinazione della remunerazione attesa del capitale;

• individuazione dei costi operativi scaturenti dalla struttura organizzativa e gestionale ipotizzata;

• individuazione della tariffa reale media, che incorpora il miglioramento di efficienza nei costi operativi imposto dal Metodo normalizzato di cui al D.M. LL.PP. 1/8/96.

Con riferimento al Metodo normalizzato, si ricorda che la nuova metodologia tariffaria elaborata dal Ministero dei Lavori Pubblici in base a quanto disciplinato dalla L. 36/94 prevede l’applicazione al settore idrico italiano del sistema tariffario definito del price-cap.

Tale sistema si basa sul principio che l’incremento tariffario annuale debba essere effettuato sulla base di un piano di investimenti finalizzato all’incremento degli standard qualitativi e quantitativi del servizio e al recupero di efficienza da parte del gestore stesso. Pertanto l’aumento massimo delle tariffe viene commisurato, oltre che al tasso di inflazione, anche ad un parametro concordato che tenga conto degli obiettivi posti in termini di recuperi di efficienza e raggiungimento degli standard di servizio.

In termini formali si può così indicare:

[1] ( )T T k t Tt t= + + =−1 1 1π ,..., ;

dove π è il tasso annuale di inflazione programmata e k è il parametro sopra ricordato.

Nel nuovo metodo la tariffa del primo anno che verrà praticata dal gestore è funzione degli investimenti realizzati, degli ammortamenti a questi relativi e dei costi operativi effettivamente sostenuti, ma è vincolata dalla tariffa media ponderata delle gestioni preesistenti alla creazione del gestore unico di Ambito, poiché anche alla tariffa del primo anno si applica il “tetto” del k massimo stabilito dal Metodo.

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Sulla base del piano degli investimenti previsto per l’Ambito in questione, della situazione esistente riguardo alle principali grandezze che influenzano la gestione del servizio integrato - quali il volume erogato, la lunghezza delle reti, gli abitanti serviti, la tipologia di impianti di potabilizzazione e di depurazione, etc. - e di una remunerazione soddisfacente del capitale investito, l’Autorità di Ambito è in grado di calcolare la tariffa di riferimento.

Tale grandezza rappresenta la tariffa di un ipotetico gestore di quell’Ambito che presenta performance nella produzione del servizio pari a quelle medie di settore. In altre parole, si tratta di utilizzare per il calcolo della tariffa, dati standard ricavati a partire da una preventiva analisi della funzione di costo delle aziende italiane.

La componente dei costi operativi di riferimento consente all’Autorità di Ambito di verificare, sulla base del piano degli investimenti e del modello gestionale adottato, la congruità dei costi operativi, che potremmo definire di progetto, da includere nella tariffa di Ambito e del livello di efficienza del gestore unico.

I costi di progetto possono confluire automaticamente in tariffa solo nel caso in cui non superino quelli di riferimento, eventualmente incrementati del 30%. Anche in questo caso, tuttavia, è richiesto al gestore un continuo miglioramento nel tempo dei costi operativi e quindi del suo livello di efficienza.

Le altre componenti tariffarie, gli ammortamenti e la remunerazione del capitale investito, risultano direttamente dipendenti dal piano degli investimenti, che ha lo scopo di accrescere gli standard qualitativi e quantitativi del servizio, rispettando il tetto massimo di incremento tariffario rappresentato dal k.

Con riguardo a questo fattore di incremento, il k del primo esercizio è quel parametro che consente, al netto dell’inflazione, di passare dalla tariffa media ponderata delle gestioni preesistenti alla tariffa media di Ambito del primo esercizio. Tale valore è proprio il valore di incremento della tariffa che dovrebbe consentire al gestore di coprire i costi operativi del servizio, di realizzare il piano degli investimenti e di ottenere una “normale” remunerazione del capitale investito.

All’inizio del periodo di regolamentazione, il modello del price-cap prevede che venga decisa dall’Autorità d’Ambito la successione temporale dei fattori k per un arco di anni sufficientemente lungo, prevedendo tuttavia la possibilità di rivedere il piano degli investimenti e i relativi k con cadenza triennale.

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6.2 GLI INPUT DEL PIANO TARIFFARIO

Nei paragrafi successivi si riportano le modalità di calcolo dello sviluppo tariffario, illustrando le ipotesi assunte alla base della variazione della tariffa reale media nell’arco temporale preso in considerazione dal Piano.

6.2.1 Piano degli investimenti

Per ciò che concerne la descrizione tecnica degli investimenti previsti si rimanda al capitolo 4. Il Piano di Ambito ipotizza un finanziamento aggiuntivo da parte del soggetto pubblico, a valere sulle risorse del Quadro Comunitario di Sostegno 2000 – 2006, di circa 6,4 milioni di euro, di cui si fornisce maggior dettaglio nell’Allegato 4.

Beneficiari dell'intervento ipotizzato risultano prioritariamente gli utenti del servizio idrico integrato, poiché fermo restando il piano degli investimenti reputati necessari per il conseguimento degli standard ottimali del servizio, la quota di detti investimenti che dovrebbe confluire nella tariffa (sotto forma di ammortamenti e di remunerazione del capitale investito) rimane invece a carico del soggetto finanziatore.

Un ulteriore effetto positivo dell’intervento pubblico aggiuntivo può identificarsi nella possibilità per il gestore di realizzare un livello maggiore di investimenti nella fase iniziale della gestione, accelerando così i tempi necessari per il conseguimento degli standard ottimali dei livelli di servizio.

Nella tabella successiva, si riportano gli importi relativi agli investimenti, previsti per i 20 anni considerati, suddivisi per servizio. L’ammontare complessivo degli interventi da realizzare nell’arco temporale preso in considerazione, che si riferisce agli investimenti previsti per nuove opere, ristrutturazioni e sostituzioni, risulta pari a circa 173,6 milioni di euro, di cui circa 167,2 milioni di euro a carico del soggetto gestore e coperti dalla tariffa.

Tabella 6.1 - Fabbisogno di investimenti nei venti anni migliaia di euro

Acquedotto fognature depurazione totale Investimenti totali 93.874 55.062 24.700 173.636

di cui effettuati con investimento pubblico 6.38 - - 6.38 Fonte: elaborazioni Sogesid

Le ipotesi assunte circa le modalità di erogazione del contributo pubblico prevedono che gli incassi avvengano nel corso dell’esercizio in cui si determina l’uscita di cassa. Per tale ragione, il piano degli interventi su cui si basa lo sviluppo tariffario considera i soli investimenti a carico del soggetto gestore del servizio idrico integrato.

Nelle tabelle successive si riporta il totale complessivo degli investimenti che verranno realizzati in ciascun anno, al netto del finanziamento pubblico, nonché gli ammortamenti effettuati, calcolati impiegando le aliquote specifiche per tipologia di opere, come descritto nel paragrafo successivo. Per quanto riguarda il dettaglio degli investimenti ripartiti per tipologia di opere si rimanda alla tabella riportata in allegato.

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La determinazione del totale degli ammortamenti annui si rende necessaria al solo fine di individuare l’importo che confluirà nella tariffa di ciascun anno. Con il processo di ammortamento, infatti, il costo dell’investimento sostenuto viene contabilmente ripartito su un numero di annualità pari alla vita utile stimata del bene ed è proprio tramite la quota annua di ammortamento che il gestore potrà recuperare progressivamente in tariffa l’investimento effettuato. L’ultima riga della tabella riporta il valore del capitale investito netto risultante alla fine di ogni anno, definito dalla media dei valori di capitale iniziale e finale dell’esercizio((Capitale investito iniziale + Capitale Investito finale)/2). Tale importo, che rappresenta il valore contabile netto degli investimenti, indica il totale cumulato degli investimenti realizzati fino a quella annualità al netto del totale cumulato degli ammortamenti effettuati ed è finalizzato esclusivamente a consentire il calcolo della remunerazione del capitale investito che dovrà confluire in tariffa, secondo quanto prescritto dal Metodo normalizzato.

Tabella 6.2 – Piano degli investimenti anni 1-10 migliaia di euro

Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 Anno 6 Anno 7 Anno 8 Anno 9 Anno 10 Tot. Investimenti 2.179 6.019 5.260 6.184 7.366 7.469 9.126 11.698 8.571 12.331 Tot. Ammortamenti 173 772 1.274 1.638 2.085 2.460 2.592 2.978 3.526 4.089 Capitale investito netto 2.006 7.254 11.240 15.786 21.068 26.077 32.611 41.331 46.375 54.618 Fonte: elaborazioni Sogesid

Tabella 6.2 (segue)– Piano degli investimenti anni 11-20 migliaia di euro

Anno 11

Anno 12

Anno 13

Anno 14

Anno 15

Anno 16

Anno 17

Anno 18

Anno 19

Anno 20

Tot. Investimenti 9.734 13.490 10.817 12.608 10.919 7.822 7.902 6.887 6.728 4.147 Tot. Ammortamenti 4.628 5.133 5.642 6.115 6.562 6.840 6.973 7.141 7.319 7.446 Capitale investito netto 59.725 68.082 73.257 79.750 84.106 85.087 86.016 85.763 85.171 81.872 Fonte: elaborazioni Sogesid

L’andamento del grafico mostra il reale andamento degli investimenti previsti dal piano degli interventi. Tale ammontare complessivo, possibile con l’attivazione di un flusso di finanziamenti pubblici aggiuntivi nel primo quinquennio, si rende necessario per l’adeguamento della dotazione infrastrutturale ai livelli minimi di servizio da garantire all’utenza e per conseguire gli standard qualitativi e quantitativi prescritti dalla normativa vigente relativa al recepimento delle direttive comunitarie in materia. La distribuzione temporale degli investimenti a carico della società di gestione del servizio idrico integrato è stata determinata sulla base di una progressione non lineare a causa delle prescrizioni del metodo che non permettono di determinare un livello di tariffa tale da coprire

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maggiori investimenti nel primo decennio. La figura successiva mostra appunto la distribuzione annua degli investimenti complessivi. In dettaglio, gli investimenti previsti per i primi dieci anni di gestione ammontano complessivamente a 76,20 milioni di euro a carico del soggetto gestore; gli interventi riguardano per circa il 54,5% investimenti in condutture, per il 18,7% in impianti di depurazione e per il 6,6% in aumento della capacità di compenso e di riserva dei serbatoi e in interventi di ricostruzione degli stessi. Circa lo stesso ammontare di investimenti viene sostenuto dal gestore del servizio idrico integrato nel secondo decennio di gestione.

Grafico 6.1 - Distribuzione temporale degli investimenti (dati in migliaia di euro)

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

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16.000

Anno 1

Anno 2

Anno 3

Anno 4

Anno 5

Anno 6

Anno 7

Anno 8

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Anno 1

0

Anno 1

1

Anno 1

2

Anno 1

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6

Anno 1

7

Anno 1

8

Anno 1

9

Anno 2

0

Investimenti previsti dal piano degli interventi Fonte: elaborazioni Sogesid

6.3 TRATTAMENTO DEGLI AMMORTAMENTI

In linea generale, gli ammortamenti di ciascun anno sono calcolati sommando a quelli in corso, che si riferiscono al capitale già esistente al momento della redazione del piano, gli ammortamenti sui nuovi investimenti. Nel Piano dell’ATO 4 Vibo Valentia, gli ammortamenti attualmente in corso sono stati considerati nulli, in quanto strettamente correlati al valore del capitale investito esistente, che, come evidenziato successivamente, è stato assunto pari a zero. Per il calcolo dei nuovi ammortamenti, correlati al programma degli interventi previsti, si è proceduto a suddividere gli investimenti in categorie omogenee rispetto alla normativa sulle aliquote fiscali di ammortamento. La quota di ammortamento dell’anno di entrata in funzione del bene è stata dimezzata, in accordo con quanto previsto dalla normativa fiscale. Le voci di investimento e le relative aliquote di ammortamento sono riportate nella tabella seguente.

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Tabella 6.3 – Le aliquote di ammortamento

Aliquote Fabbricati destinati all’industria 3,5% Opere idrauliche fisse 2,5% Condutture 5% Serbatoi 4% Impianti di sollevamento 12% Impianti di filtrazione 8% Impianti di depurazione acque reflue 8% Apparecchi di misura e telecontrollo 10% Fonte: elaborazioni Sogesid

6.4 TRATTAMENTO DELL’INFLAZIONE

Lo sviluppo del piano di investimenti copre un arco di tempo di 20 anni. In tale orizzonte temporale, si è ritenuto opportuno non tener conto della dinamica inflazionistica sia nel trattamento delle grandezze monetarie distribuite nel tempo sia nel calcolo della tariffa secondo il metodo del price cap, anche in ragione del fatto che tale metodo tariffario prevede la determinazione dell’incremento tariffario al netto dell’inflazione programmata, che viene aggiunta successivamente. 6.5 LA TARIFFA MEDIA PONDERATA

La tariffa media ponderata delle gestioni esistenti è stata calcolata rapportando i ricavi delle gestioni attuali ai volumi di acqua erogata, utilizzando i dati relativi all’anno solare 2000. Questo calcolo, che deve essere effettuato tenendo conto dei ricavi di tutti e tre i servizi, ha risentito in parte dei vuoti informativi legati alla mancata disponibilità, per alcuni Comuni, dei dati necessari, che sono quindi stati stimati utilizzando valori medi ricavati sulla base dei dati disponibili. Per quanto concerne i canoni del servizi di fognatura e depurazione, in accordo con quanto prescritto dal Metodo, in mancanza dei dati di ricognizione sono stati applicati i canoni massimi previsti alla data di entrata in vigore della Legge 36/94, pari rispettivamente a lire 170 e 500 per mc erogato. All’ammontare dei ricavi, utilizzato al numeratore per il calcolo della tariffa delle gestioni preesistenti, inoltre, devono essere aggiunte alcune voci di costo, qualora non ricomprese già nelle tariffe attuali del servizio che, però, non sono facilmente quantificabili. Tali voci, previste nell’art. 4 del Metodo, comprendono il canone di concessione del servizio idrico integrato, i canoni di utilizzazione dell’acqua pubblica, il costo dell’acqua acquistata da terzi, gli oneri per le aree di salvaguardia e le rate di ammortamento dei mutui pregressi: rispetto a tali voci il data base della ricognizione risulta piuttosto carente, riportando un numero modesto di informazioni. Per il calcolo della tariffa media ponderata sono stati ricompresi soltanto gli importi relativi alle rate di ammortamento dei mutui e al costo dell’acqua acquistata da terzi.

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Il costo dell’acqua acquistata da terzi è stata inserita come costo non ricompreso nelle tariffe attualmente applicate per un valore pari al 50% dell’acqua effettivamente acquistata dalla Regione. La tariffa media ponderata del servizio idrico integrato delle gestioni esistenti che risulta applicando i criteri sopra esposti è pari a 0,93 Euro a metro cubo. 6.6 IL VOLUME EROGATO

Il volume erogato aumenta sulla base degli effetti stimati degli investimenti e in relazione all’incremento previsto di popolazione servita nell’arco temporale considerato dal Piano. In particolare, si è ipotizzato che il volume di acqua erogata sia funzione diretta degli investimenti effettuati al fine di ridurre le perdite dal 53% al 25% e, contestualmente, dell’aumento della dotazione idrica procapite secondo quanto definito nel secondo capitolo. Inoltre, la crescita dei volumi erogati e fatturati è legata all’installazione di apparecchi di misurazione dei consumi domestici, all’abbattimento del numero di allacci abusivi, nonché alla realizzazione di nuovi allacci; tali interventi determinano un incremento sensibile del volume erogato che, come evidenziato nella tabella seguente, passa da 12,8 milioni di mc a 16,5 milioni mc.

Tabella 6.4– Lo sviluppo del volume erogato

Anno

Volume acquistato

dalla Regione

Volume immesso in

rete da risorse locali

Volume immesso in rete

Dispersioni in distribuzione

(%)

Dispersioni in distribuzione

(V)V erogati

2005 16.756.572 10.206.604 26.963.176 53% 14.165.619 12.797.5572006 16.639.921 10.168.161 26.808.082 52% 13.816.056 12.992.0262007 14.970.568 10.164.233 25.134.801 48% 11.948.307 13.186.4942008 13.203.455 10.495.145 23.698.599 44% 10.317.637 13.380.9622009 11.652.495 10.799.930 22.452.425 40% 8.876.994 13.575.4312010 10.279.939 11.080.965 21.360.903 36% 7.591.004 13.769.8992011 9.504.934 10.891.994 20.396.927 32% 6.432.560 13.964.3672012 8.405.337 11.134.038 19.539.375 28% 5.380.540 14.158.8362013 8.003.701 11.134.038 19.137.739 25% 4.784.435 14.353.3042014 8.262.992 11.134.038 19.397.030 25% 4.849.257 14.547.7722015 8.739.693 10.916.627 19.656.321 25% 4.914.080 14.742.2412016 9.205.524 10.710.087 19.915.612 25% 4.978.903 14.936.7092017 9.661.029 10.513.874 20.174.903 25% 5.043.726 15.131.1772018 10.106.722 10.327.472 20.434.194 25% 5.108.549 15.325.6462019 10.543.095 10.150.390 20.693.485 25% 5.173.371 15.520.1142020 10.970.614 9.982.162 20.952.776 25% 5.238.194 15.714.5822021 11.382.492 9.829.575 21.212.067 25% 5.303.017 15.909.0502022 11.641.784 9.829.575 21.471.358 25% 5.367.840 16.103.5192023 11.901.075 9.829.575 21.730.649 25% 5.432.662 16.297.9872024 12.160.366 9.829.575 21.989.941 25% 5.497.486 16.492.455

Fonte: Elaborazioni Sogesid

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6.7 I COSTI OPERATIVI DI RIFERIMENTO

Per il calcolo dei costi operativi di riferimento, si è proceduto nel seguente modo: è stato calcolato l’importo secondo la metodologia indicata dal metodo tariffario con i dati riferiti alla situazione esistente; si è poi proceduto alla determinazione dei costi operativi di riferimento per gli anni successivi considerando gli effetti degli investimenti sulle principali variabili (volume erogato, lunghezza reti, abitanti serviti, nuovi impianti di depurazione necessari). Le componenti dei costi operativi modellati (COP), risultano così articolate: • SERVIZIO ACQUE POTABILI

( ) ( ) ( ) AAEEeITLVECOAP UtTUtdm

++∗∗∗∗=

2,01,032,067,01,1

dove: COAP = Spese funzionali per l’approvvigionamento e la distribuzione dell’acqua potabile (ml lire/anno) VE = Volume erogato (migliaia m3/anno) L = Lunghezza rete (km) Utdm = Utenti domestici con contatore del diametro minimo UtT = Utenti totali EE = Spese energia elettrica (ml lire/anno) AA = Costo dell'acqua acquistata da terzi (ml lire/anno) IT = Indicatore di difficoltà dei trattamenti di potabilizzazione:

( )

=

=

+

×+××= N

ii

N

iii

VntV

VntCuVIT

1

101,0

100

dove: Vi = Volume trattato dall'impianto i-esimo ed erogato all'utenza Cui = Coefficiente di costo unitario per l'impianto i-esimo, individuato in apposita tabella in base al volume trattato ed alle tipologie di trattamento N = Numero impianti gestiti Vnt = Volume non sottoposto a trattamento • SERVIZIO FOGNATURE

( ) ( ) EEAbLfCOFO +∗∗= 6,04,015,0 dove: COFO = Spese funzionali per il collettamento fognario (ml lire/anno) Lf = Lunghezza rete fognaria (km) Ab = Abitanti serviti EE = Spese energia elettrica (ml lire /anno) • SERVIZIO TRATTAMENTO REFLUI

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( )

⋅⋅⋅= ∑ FACtCOTR

n

1

βα

dove: COTR = Costo operativo per i trattamenti (ml lire/anno) Ct = Carico inquinante trattato (kg/giorno di COD) N = Numero impianti α = Coefficiente funzione della classe di impianto (rilevato da tabella) β = Esponente funzione della classe di impianto (rilevato da tabella) A = Coefficiente per la difficoltà dei trattamenti -Linea Acque (da tabella) F = Coefficiente per la difficoltà dei trattamenti -Linea Fanghi (da tabella) Poiché i COAP risultano pari a 7,648 milioni di euro, i COFO a 1,749 milioni di euro e i COTR pari a 3,463 milioni di euro, i costi operativi di riferimento del primo anno risultano pari a circa 12.860 milioni di euro. Sono stati poi calcolati sulla base della variazione delle grandezze i costi operativi di riferimento per gli anni successivi. 6.8 I COSTI OPERATIVI DI PROGETTO

Come già evidenziato nel capitolo 5, i costi operativi di progetto sono stati stimati mediante l’utilizzo di parametri che risentono già di un certo sforzo di ottimizzazione gestionale e che scontano il conseguimento di significative economie di scala, così come dovrebbe accadere per il futuro soggetto gestore dell’ATO Vibo Valentia. Sulla base di queste stime è stato individuato un valore di costo operativo unitario per i tre servizi pari a 94 centesimi di euro per ciascun metro cubo erogato. Tale valore include tutti i costi relativi alla gestione caratteristica, ad esclusione degli ammortamenti, che rientrano in tariffa mediante il piano degli investimenti. Sulla base di questo valore di costo unitario e del volume erogato è stato individuato il livello dei costi operativi di Ambito, comprensivo del canone di concessione, pari a circa 11.984 milioni di euro annui per il primo esercizio. Per la stima dei costi operativi degli anni successivi, sono stati previsti sia gli incrementi di costo dovuti all’entrata in funzione di nuove opere ed all’innalzamento dei livelli di servizio, sia i recuperi di efficienza dovuti alla progressiva ottimizzazione della gestione. Per quanto riguarda la quota di tali costi che effettivamente confluisce in tariffa, inoltre, è stato applicato quanto prevede il Metodo normalizzato in merito al processo di miglioramento dell’efficienza della gestione (art. 6 del Metodo). In particolare, il miglioramento di efficienza è calcolato sulla base del confronto dei costi modellati di riferimento con i costi operativi di progetto effettivamente inclusi nella tariffa dell’anno precedente, aumentati della variazione dovuta agli incrementi di servizio. Sulla base dell’applicazione della metodologia prescritta dal Metodo, i costi operativi di progetto sono sempre risultati inferiori ai costi di riferimento. Pertanto, la percentuale annua di miglioramento di efficienza applicata è risultata costante nel ventennio di gestione e pari allo 0,5% dei costi operativi riconosciuti in tariffa nell’anno precedente.

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6.9 IL CAPITALE INVESTITO

Per attribuire un valore al capitale investito esistente, occorre procedere ad una stima dettagliata dei beni, operazione particolarmente difficile e fortemente influenzata dai criteri di stima utilizzati (criterio patrimoniale, criterio reddituale, criterio finanziario, criteri misti), anche a causa del fatto che appare sostanzialmente diverso lo stato di conservazione degli impianti gestiti da diversi soggetti all’interno dell’Ambito Vibo Valentia. Per tali ragioni, si è ritenuto opportuno considerare il valore del capitale investito iniziale pari a zero. Inoltre, la questione del valore del capitale investito risulta strettamente correlata alla quantificazione del canone di concessione che il futuro gestore dovrà corrispondere all’Autorità di Ambito quale corrispettivo della concessione d’uso degli impianti utilizzati per l’esercizio del servizio idrico integrato. Pur avendo utilizzato, ai soli fini tariffari, un valore del capitale investito esistente pari a zero, è stato ipotizzato un canone di concessione pari a circa 1,8 milioni di euro nel primo anno, di cui circa 1,47 milioni di euro legati all’ammontare annuo delle rate dei mutui in essere contratti dai Comuni; come specificato nel paragrafo successivo, la determinazione del valore di tale canone risulta sufficiente per il rimborso dell’ammontare annuo delle rate dei mutui in essere contratti dai Comuni e per sostenere le spese di funzionamento dell’Autorità di Ambito. Per quanto concerne, infine, lo sviluppo nel tempo del capitale investito, il Metodo prevede che negli anni successivi al primo il capitale investito si incrementi per i nuovi investimenti e si riduca in seguito agli ammortamenti effettuati. 6.10 IL CANONE DI CONCESSIONE E I MUTUI IN ESSERE

Una delle voci che compongono i costi operativi della gestione del servizio idrico integrato è rappresentata dal canone corrispettivo della concessione d’uso dei beni esistenti. Tale corrispettivo dovrà infatti essere corrisposto dal gestore del servizio idrico integrato al concedente il servizio stesso, ovvero l’Ente di Ambito Vibo Valentia. Nel caso in cui al nuovo gestore siano trasferite le passività esistenti, tale soggetto dovrà far fronte all’ammortamento finanziario di queste passività mediante i proventi derivanti da tariffa. In particolare si dovrà stimare il valore del capitale investito esistente e inserire tale valore nel calcolo tariffario mediante due voci: gli ammortamenti e la remunerazione del capitale. Per quanto concerne l’ammortamento delle immobilizzazioni esistenti, si potrà supporre un decremento medio annuo del 5,8%1, in modo da ammortizzare completamente i beni esistenti al 17° anno di esercizio.

1 Questa aliquota riflette in modo corretto la tipologia delle opere in oggetto, dato che

rappresenta la media ponderata delle aliquote di ammortamento degli investimenti nel

settore dei servizi idrici. Per quanto riguarda invece l’ammortamento dei beni di nuova

costruzione sono state applicate le aliquote previste, per singola categoria di bene, dal

DM 31-12-1988.

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Con riguardo invece agli oneri finanziari relativi ai mutui esistenti, occorre che la componente della remunerazione del capitale investito sia tale da coprire sin dal primo anno l’ammontare degli oneri finanziari pregressi. Pertanto, il valore delle immobilizzazioni esistenti dovrà essere inserito sin dal primo anno nell’ammontare del capitale investito esistente, in modo che la sua remunerazione al 7% consenta di coprire anche la componente degli oneri finanziari connessi ai mutui dei Comuni. Nel caso, quindi che i mutui esistenti siano trasferiti al nuovo gestore, in base agli importi relativi agli ammortamenti e agli oneri finanziari, la tariffa di Ambito consentirà al gestore di far fronte agli impegni economici e finanziari esistenti. In questo caso, tuttavia, il canone di concessione dovrà coprire soltanto le spese di funzionamento dell’Autorità di Ambito e, quindi, avrà un valore piuttosto contenuto. Nel caso che al nuovo gestore non siano trasferite le passività in essere, le voci degli ammortamenti e della remunerazione del capitale investito esistente dovranno assumere valore pari a zero; in tal caso il gestore dovrà trasferire ai Comuni le risorse economiche per far fronte al pagamento delle rate annuali dei mutui in essere. Tale trasferimento potrà avvenire mediante il canone di concessione che, pertanto, assumerà un importo consistente e almeno pari all’importo annuo totale delle rate dei mutui in essere. Tale ipotesi risulta sicuramente più semplice dal punto di vista operativo, perché non comporta il materiale trasferimento e accollo di tutti i mutui esistenti al nuovo gestore, e più lineare dal punto di vista economico e tariffario. Infatti, al nuovo gestore spetterà soltanto il compito di corrispondere un canone di concessione prestabilito all’Ente di Ambito, interamente coperto dalla tariffa e tale da consentire ai Comuni stessi il pagamento delle rate dei mutui da loro contratti. Nel presente Piano è quindi stata sviluppata soltanto tale ipotesi per procedere al calcolo della tariffa di Ambito, determinando il canone annuo in 1.804 migliaia di euro. Tale ammontare è comprensivo delle spese di funzionamento dell’Autorità, pari a 336 migliaia di euro annui per i primi cinque anni e a 413 migliaia di euro dal sesto al ventesimo anno. La restante parte è comprensiva della rata complessiva dei mutui accesi dai Comuni, pari a circa 1,8 milioni di euro per il primo anno2; tale quota presenta un andamento decrescente fino al ventesimo anno, in cui i mutui contratti dai Comuni per la realizzazione delle opere esistenti risultano estinti. 6.11 LA REMUNERAZIONE ATTESA DEL CAPITALE

Sulla base del capitale investito di ciascun anno, pari alla semisomma del capitale investito al netto degli ammortamenti risultante per gli anni n e n-1, è stata determinata la remunerazione attesa del capitale (RO), applicando la percentuale del 7% prevista nella metodologia elaborata dal Ministero dei Lavori Pubblici.

2 La rata totale è stata desunta dai dati della ricognizione.

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6.12 Lo sviluppo tariffario

Per determinare la tariffa reale d’Ambito, cioè la tariffa che verrà effettivamente applicata nell’Ambito considerato, si è proceduto al calcolo delle tre componenti della tariffa: costi operativi, ammortamenti e remunerazione del capitale. I costi operativi di progetto, come determinati nel Capitolo 5, sono stati confrontati con i costi operativi di riferimento calcolati secondo il modello elaborato dal Ministero dei Lavori Pubblici e contenuto nel Metodo normalizzato. La componente di costi riconosciuta in tariffa, infatti, potrà essere rappresentata dai costi operativi di progetto, purché gli stessi non superino il limite dei costi operativi di riferimento, incrementati del 30%. Tale limite è indicato come soglia superiore invalicabile per i costi operativi riconosciuti nella tariffa. In accordo con quanto prescritto dal Metodo, è comunque necessario stabilire un percorso per migliorare di anno in anno l’efficienza gestionale. Per questo motivo si prevede la riduzione dei costi operativi degli anni successivi al primo sulla base di percentuali legate allo scarto esistente tra i costi operativi di riferimento e quelli di progetto: quanto maggiore è lo scarto tanto maggiore sarà la percentuale di riduzione imposta dal Metodo. In sostanza, quindi, i costi operativi che comporranno la tariffa di un anno qualsiasi diverso dal primo sono dati dai costi operativi dell’anno precedente più la variazione prevista per l’incremento quantitativo e qualitativo del servizio meno la variazione in diminuzione legata al miglioramento dell’efficienza. Applicando questa metodologia di calcolo della componente dei costi operativi al caso dell’Ambito Vibo Valentia, emerge sin dal primo anno uno scostamento tra i costi operativi di progetto e quelli di riferimento.

Tabella 6.5 - Confronto dei costi operativi del primo anno migliaia di euro

Valori COP di riferimento 12.860 COP di riferimento + 30% 16.718 COP di progetto 10.180

Fonte: elaborazioni Sogesid

Tuttavia, come emerge dalla tabella precedente, la stima dei costi operativi di progetto non supera la soglia rappresentata dai costi di riferimento aumentati del 30%; tale condizione risulta soddisfatta anche per tutti gli anni successivi al primo. Nella tabella seguente si riporta, per alcuni anni di riferimento, lo sviluppo dei costi operativi di progetto e le componenti annuali che determinano le variazioni previste nei costi operativi: tali componenti sono rappresentate dalla variazione in aumento dovuta agli incrementi di servizio e da quella in diminuzione dovuta al miglioramento d’efficienza imposto dal Metodo. Nell’ultima riga della tabella sono riportati i costi operativi effettivamente coperti dalla tariffa media di Ambito.

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Tabella 6.6 - Confronto dei costi operativi migliaia di euro

Anno 1 Anno 5 Anno 10

Anno 15 Anno 20

COP di progetto 10.180 10.394 10.559 11.564 12.313 Miglioramento di efficienza 0.5% 0.5% 0.5% 0.5% COP al netto del miglioramento di efficienza

10.180 10.343 10.507 11.507 12.252

Canone di concessione 1.804 1.555 1.482 571 413 COP operativi in tariffa 11.984 11.898 11.990 12.078 12.665 Fonte: elaborazioni Sogesid

Sulla base dello sviluppo ipotizzato per i costi operativi e per le altre due componenti tariffarie, ammortamenti e remunerazione del capitale investito, è stato possibile determinare la serie tariffaria che si dovrà applicare nei prossimi venti anni all’Ambito Vibo Valentia, suddivisa nelle tre componenti e stante le ipotesi sopra descritte.

Tabella 6.7 - Sviluppo della tariffa di Ambito, anni 1-10 migliaia di euro; euro a metro cubo

Anno 1

Anno 2

Anno 3

Anno 4

Anno 5

Anno 6

Anno 7

Anno 8

Anno 9

Anno 10

Costi operativi 11.984 11.928 11.840 11.791 11.898 11.922 12.055 11.943 11.877 11.990 Ammortamenti 173 772 1.274 1.638 2.085 2.460 2.592 2.978 3.526 4.089 Remunerazione capitale 70 324 647 946 1.290 1.650 2.054 2.588 3.070 3.535 Tariffa di riferimento 0,96 1,00 1,04 1,07 1,13 1,16 1,20 1,24 1,29 1,35 Fonte: elaborazioni Sogesid

Tabella 6.7 (segue) – Sviluppo della tariffa di Ambito, anni 11-20 migliaia di euro; euro a metro cubo

Anno 11

Anno 12

Anno 13

Anno 14

Anno 15

Anno 16

Anno 17

Anno 18

Anno 19

Anno 20

Costi operativi 12.084 11.678 11.807 11.948 12.078 12.188 12.299 12.398 12.531 12.665 Ammortamenti 4.628 5.133 5.642 6.115 6.562 6.840 6.973 7.141 7.319 7.446 Remunerazione capitale 4.002 4.473 4.947 5.355 5.735 5.922 5.989 6.012 5.983 5.847 Tariffa di riferimento 1,41 1,42 1,48 1,53 1,57 1,59 1,59 1,59 1,59 1,57 Fonte: elaborazioni Sogesid

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Grafico 6.2 - Le componenti della tariffa di Ambito

0,00

0,20

0,40

0,60

0,80

1,00

1,20

1,40

1,60

1,80

Anno 1

Anno 2

Anno 3

Anno 4

Anno 5

Anno 6

Anno 7

Anno 8

Anno 9

Anno 1

0Ann

o 11

Anno 1

2Ann

o 13

Anno 1

4Ann

o 15

Anno 1

6Ann

o 17

Anno 1

8Ann

o 19

Anno 2

0

Euro

/m3

Costi operativi Ammortamenti Remunerazione del capitale

Fonte: elaborazioni Sogesid

Una volta individuato lo sviluppo tariffario è possibile calcolare i k relativi, ovvero gli incrementi tariffari tra un anno e l’altro, e confrontarli con i livelli massimi ammessi dal Metodo. La tabella successiva mostra che i valori del k risultano per il primo decennio, eccetto il secondo anno di gestione, sempre pari al massimo consentito; dall’undicesimo anno l’andamento tariffario evidenzia invece la necessità di contenuti aumenti tariffari oltre al tasso di inflazione programmato.

Tabella 6.8 – Sviluppo tariffario e del k, anni 1-10

Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 Anno 6 Anno 7 Anno 8 Anno 9 Anno 10Tariffa media ponderata 0,93Tariffa di ambito 0,96 1,00 1,04 1,07 1,13 1,16 1,20 1,24 1,29 1,35k 2,7% 4,9% 4,1% 2,9% 4,7% 3,5% 2,7% 3,4% 4,1% 4,7%k max 7,5% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0%

euro a metro cubo e percentuali

Fonte: elaborazioni Sogesid

Tabella 6.8 (segue)– Sviluppo tariffario e del k, anni 11-20 euro a metro cubo e percentuali

Anno 11 Anno 12 Anno 13 Anno 14 Anno 15 Anno 16 Anno 17 Anno 18 Anno 19 Anno 20Tariffa media ponderataTariffa di ambito 1,41 1,42 1,48 1,53 1,57 1,59 1,59 1,59 1,59 1,57k 4,2% 1,4% 3,9% 3,2% 2,8% 1,1% 0,0% -0,1% -0,1% -0,7k max 5,0% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0

%%

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Fonte: elaborazioni Sogesid

Grafico 6.3 – Lo sviluppo tariffario

0,00

0,20

0,40

0,60

0,80

1,00

1,20

1,40

1,60

1,80

Anno 1

Anno 2

Anno 3

Anno 4

Anno 5

Anno 6

Anno 7

Anno 8

Anno 9

Anno 1

0

Anno 1

1

Anno 1

2

Anno 1

3

Anno 1

4

Anno 1

5

Anno 1

6

Anno 1

7

Anno 1

8

Anno 1

9

Anno 2

0

Euro

/m3

Fonte: Elaborazioni Sogesid

In allegato si riportano i prospetti riepilogativi dello sviluppo tariffario nell’orizzonte temporale dei venti anni previsto dal Piano (tabelle 6.9-6.16).

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6.13 IL PIANO ECONOMICO FINANZIARIO

Il presente paragrafo illustra le ipotesi di base adottate per la elaborazione del piano economico finanziario e ne espone i principali risultati. La redazione dei bilanci previsionali e dei prospetti dei flussi di cassa ha infatti lo scopo di verificare la sostenibilità sotto il profilo finanziario e la capacità reddituale delle scelte operate nel rispetto degli obiettivi posti nel Piano d’Ambito. Lo sviluppo dei flussi consente di individuare le dinamiche del fabbisogno nell’arco temporale considerato e di ipotizzare le adeguate modalità di copertura dello stesso, nel rispetto dei principi contabili e dei criteri di una efficiente gestione economico-finanziaria. Conto economico La allegata tabella 6.17 evidenzia per ciascun anno la formazione del risultato di esercizio, esponendo i componenti positivi e negativi di reddito secondo lo schema di cui al Decreto Legislativo 127/91 del c.c. In particolare, vengono evidenziati i risultati intermedi rappresentati da: valore della produzione, costo della produzione, risultato operativo (differenza tra valore e costo della produzione ), risultato della gestione finanziaria, risultato della gestione straordinaria, risultato ante imposte e risultato di esercizio. Per ciò che concerne il valore della produzione, esso risulta costituito dai ricavi da tariffa. Per la loro determinazione si è ipotizzato, prudenzialmente, un volume di acqua fatturata pari ai m3 erogati, al netto delle perdite di rete. Nel costo della produzione confluiscono dunque i costi operativi e gli ammortamenti, determinati in base alle assunzioni illustrate nei paragrafi precedenti. Il risultato della gestione finanziaria evidenzia il totale degli interessi maturati sull’indebitamento in essere, che è articolato in diverse linee di finanziamento in funzione della natura del fabbisogno da coprire. Le ipotesi sottostanti al piano di finanziamento sono illustrate con maggiore dettaglio nel commento alla tabella dei flussi di cassa. In via prudenziale, data l’ampiezza dell’arco temporale considerato, non è stata formulata alcuna stima in merito ai proventi e agli oneri straordinari. Nel calcolo delle imposte, in accordo con quanto disposto dalla vigente normativa tributaria, si è proceduto alla determinazione dell’IRAP, mediante l’applicazione dell’aliquota del 4,25% alla base imponibile, rappresentata dalla somma del reddito operativo e dei costi del personale, e dell’IRPEG, che si sostanzia nell’applicazione di una aliquota media pari al 35% al reddito complessivo Stato patrimoniale Si fornisce in allegato la tabella 6.19. Il Piano economico ipotizza un finanziamento aggiuntivo da parte del soggetto pubblico, POR misura 1.2.b , di circa 6,4 mil. di Euro da destinare a parziale copertura degli investimenti previsti dal Piano d’Ambito per il periodo 2003 – 2006. Le ipotesi assunte circa le modalità di erogazione del contributo pubblico prevedono che gli incassi avvengano nel corso dell’esercizio in cui si determina l’uscita di cassa . Per tale ragione, il piano degli interventi, su cui si basa lo sviluppo tariffario, considera i soli investimenti a carico del soggetto gestore del servizio idrico integrato per un importo complessivo di 167,257 milioni di euro nei 20 anni considerati.

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Come descritto nei paragrafi precedenti gli ammortamenti correlati al programma degli interventi previsti , sono calcolati utilizzando le aliquote specifiche per tipologia di opere, dimezzando ogni quota di ammortamento dell’anno di entrata in funzione del bene, in accordo con quanto previsto dalla normativa fiscale. Le ipotesi assunte alla base della determinazione del capitale circolante netto prevedono una dilazione media di 90 giorni tanto per i crediti verso i clienti quanto per i debiti commerciali verso i fornitori. Con riferimento ai debiti, il loro ammontare è stato calcolato considerando dilazionabili i costi di esercizio e le spese di investimento anche per questi ultimi è stata ipotizzata una dilazione media di 90 giorni. Per quanto concerne le aliquote IVA , è stata un’aliquota pari al 10 % per l’IVA a debito sui ricavi ( si tratta dell’iva relativa alla fatturazione attiva nei confronti dell’utenza che viene incassata e che pertanto rappresenta un debito nei confronti dell’Erario ) , e del 20 % per l’ IVA a credito sui costi di esercizio,10 % sui costi di investimento ad eccezione delle spese per studi, sondaggi, e ricerche che è del 20 % ( si tratta dell’iva relativa alle fatture passive pagate ai fornitori che rappresenta un credito verso l’Erario ). In considerazione del cospicuo volume degli investimenti che sono evidenziati nel Piano, il circolante netto risulta influenzato principalmente dalle posizioni di debito e di credito nei confronti dei fornitori e dell’utenza e dal saldo dell’IVA calcolato come precedentemente decritto. I debiti a breve e quelli a medio-lungo termine concorrono alla copertura del fabbisogno secondo le modalità descritte nei paragrafi successivi L’ammontare del fondo TFR è stato calcolato ipotizzando il pensionamento del 10 % dei dipendenti nel corso di ciascuna annualità. Flussi di cassa L’allegata tabella 6.18 evidenzia la dinamica delle entrate e delle uscite correlate alla gestione corrente ed alle operazioni di finanziamento/investimento. Per ciascun anno risulta quindi determinata la variazione della posizione finanziaria netta che consente la copertura del fabbisogno. Di seguito vengono illustrate le ipotesi adottate per la redazione del prospetto per ciascun anno. Il flusso di cassa della gestione corrente è determinato dalla somma algebrica del reddito operativo, degli ammortamenti, degli accantonamenti al netto di utilizzi e della variazione del circolante netto (crediti/debiti a breve e IVA verso l’Erario). Rappresenta quindi la liquidità generata dalle operazioni di gestione che consente, se positiva, l’autofinanziamento, almeno in parte, della copertura delle uscite per investimenti. Il flusso di cassa della gestione investimenti evidenzia il fabbisogno derivante dal piano degli interventi. Per l’ultimo anno, pur se non evidenziato in tabella, va tenuto presente che il valore residuo delle attività, pari a 81,5 milioni di euro circa, rappresenta il valore ipotizzabile di smobilizzo dell’intera attività gestita. Il valore netto contabile delle sole immobilizzazioni è pari a 81,9 milioni di euro. Per la copertura del fabbisogno al netto della liquidità generata dalla gestione corrente, è stato ipotizzato il ricorso a diverse linee di finanziamento, le cui caratteristiche sono di seguito descritte. Per il credito IVA, conseguente al cospicuo volume degli investimenti dei primi anni, è stato previsto il recupero infrannuale con cadenza trimestrale mediante procedure di

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compensazione. Il saldo IVA a credito deriva dall’effetto delle aliquote applicate, come precedentemente descritto. L’apporto di capitale proprio, previsto fino al dodicesimo anno, ammonta a 23,2 milioni di euro. L’utile di esercizio concorre per intero all’autofinanziamento del gestore. Per la copertura del fabbisogno residuo è stata ipotizzata l’attivazione di due tipologie di linee di finanziamento, rappresentate da mutui e da scoperto a breve, al fine di conseguire, nell’arco dell’intero periodo, una struttura finanziaria e patrimoniale equilibrata. Il ricorso a mezzi di terzi prevede mutui con rimborso entro il 20° anno al tasso del 4 %, con preammortamento variabile da 3 a 1 anno (pagamento soli interessi) e rimborso in rate annuali costanti nei successivi. Analisi dei risultati L’analisi dei risultati evidenzia una situazione economica equilibrata, con un risultato prima delle imposte in positivo dal terzo anno e con valori sempre crescenti . L’ ammontare complessivo dell’utile netto nell’ arco dei 20 anni ( per i primi 4 anni si registrano perdite via via decrescenti )è di poco meno di 40 milioni di euro e con un valore medio annuo pari a 2 mil. €. La gestione finanziaria evidenzia oneri complessivi per 29,2 mil. € derivanti dall’indebitamento contratto per far fronte all’impegnativo piano degli investimenti . La soddisfacente performance reddituale consente un’adeguata capitalizzazione della società. La valutazione positiva del grado di capitalizzazione emerge chiaramente se si considera il rapporto mezzi propri e di terzi: nel corso dei 20 anni i mezzi propri rappresentano in media circa il 30% del totale dei mezzi propri e di terzi. Dal profilo evidenziato dai flussi di cassa della gestione e dalle ipotesi in merito alle modalità di copertura del fabbisogno discendono : un IRR ( su cash flow senza fonti ) , tenendo presente anche il valore ipotizzabile di smobilizzo al ventesimo anno dell’intera attività gestita , pari a 4,02 % che rende il valore attuale netto dell’iniziativa ampiamente positivo ; un DSCR ( indice di copertura del servizio di debito ) medio nell’arco dei 20 anni di 1,86 e con valori minimi pari a 1,42 e massimi di 2,55 ( il parametro di riferimento accettabile è > 1 ). Dall’analisi della performance economica discendono : un ROI ( redditività del capitale investito ) medio sui 20 anni del 5,3 % , valore medio primi 5 anni del 3,4 % ; un ROE ( redditività capitale proprio dei soci ) medio sui 20 anni del 1,8 %. Il dettaglio del piano economico finanziario in presenza di finanziamento pubblico aggiuntivo è contenuto nelle allegate tabelle 6.17, 6.18 e 6.19.

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Tabella 6.9 - Calcolo dei costi operativi di riferimento (migliaia di euro; euro/mc) Anno 1 Anno 20 COAP 7.648 7.685COFO

1.749 3.007COTR 3.463 6.191COP 12.860 16.883COP/VE 1,00 1,02Fonte: elaborazioni Sogesid

Tabella 6.10 - Sviluppo del volume erogato – anni 1 -20 Anni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

incremento VE 1,5% 1,5% 1,5% 1,4% 1,4% 1,4% 1,4% 1,4% 1,4% 1,3% 1,3% 1,3% 1,3% 1,3% 1,3% 1,2% 1,2% 1,2% 1,2%Fonte: elaborazioni Sogesid

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Tabella 6.11 - Costi operativi di progetto – anni 1-10 (migliaia di euro) Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 Anno 6 Anno 7 Anno 8 Anno 9 Anno 10

Personale 3.545 3.778 3.996 4.158 4.338 4.592 4.739 4.739 4.764 4.764Acquisti 1.948

1.778 1.728 1.739 1.739 1.745 1.751 1.771 1.792 1.809Servizi 1.131 1.226 1.302 1.501 1.692 1.727 1.864 1.903 1.886 1.930Altri costi 3.555 3.532 3.223 2.868 2.625 2.373 2.240 2.033 1.972 2.056Totale costi operativi di progetto 10.180 10.315 10.250 10.266 10.394 10.438 10.594 10.446 10.414 10.559Fonte: elaborazioni Sogesid

Tabella 6.11 (segue) Costi operativi di progetto – anni 11 – 20 (migliaia di euro) Anno 11 Anno 12 Anno 13 Anno 14 Anno 15 Anno 16 Anno 17 Anno 18 Anno 19 Anno 20

Personale 4.764 4.956 4.956 4.956 4.956 4.956 4.956 4.956 4.956 4.956Acquisti 1.944

1.977 1.993 2.008 2.026 2.042 2.060 2.075 2.096 2.116Servizi 1.806 1.816 1.826 1.831 1.837 1.848 1.854 1.861 1.864 1.883Altri costi 2.192 2.328 2.466 2.605 2.745 2.887 3.029 3.136 3.246 3.358Totale costi operativi di progetto 10.706 11.077 11.240 11.400 11.564 11.732 11.899 12.028 12.162 12.313Fonte: elaborazioni Sogesid

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Tabella 6.12 - Confronto costi operativi – anni 1-10 (migliaia di euro) Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 Anno 6 Anno 7 Anno 8 Anno 9 Anno 10 Costi di progetto 10.180 10.315 10.250 10.266 10.394 10.438 10.594 10.446 10.414 10.559 Miglioramento di efficienza 0,5% 0,5% 0,5% 0,5% 0,5% 0,5% 0,5% 0,5% 0,5%COP al netto del miglioramento di efficienza 10.180 10.264 10.250 10.215 10.343 10.386 10.542 10.446 10.394 10.507 Canone di concessione 1.804 1.664 1.590 1.576 1.555 1.536 1.513 1.498 1.484 1.482 Costi operativi in tariffa 11.984 11.928 11.840 11.791 11.898 11.922 12.055 11.943 11.877 11.990 Fonte: elaborazioni Sogesid

Tabella 6.12 (segue) Confronto costi operativi – anni 11 – 20 (migliaia di euro)

Anno 11 Anno 12 Anno 13 Anno 14 Anno 15 Anno 16 Anno 17 Anno 18 Anno 19 Anno 20 Costi di progetto 10.706 11.077 11.240 11.400 11.564 11.732 11.899 12.028 12.162 12.313 Miglioramento di efficienza 0,5% 0,5% 0,5% 0,5% 0,5% 0,5% 0,5% 0,5% 0,5% 0,5%COP al netto del miglioramento di efficienza 10.653 11.024 11.185 11.344 11.507 11.675 11.840 11.969 12.102 12.252 Canone di concessione 1.430 654 622 604 571 514 459 429 429 413 Costi operativi in tariffa 12.084 11.678 11.807 11.948 12.078 12.188 12.299 12.398 12.531 12.665 Fonte: elaborazioni Sogesid

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Tabella 6.13 - Piano degli investimenti al netto del finanziamento pubblico – anni 1 - 10(migliaia di euro)

Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 Anno 6 Anno 7 Anno 8 Anno 9 Anno 10 Opere idrauliche fisse (opere di presa) 2,5% 3 3 3 453 453 453 453 314 314 405Serbatoi 4% 11 11 11 211 908 851 851 851 651 708Condutture 5% 320 2.180 1.952 2.332 2.812 2.972 4.988 8.484 6.279 9.174Impianti di sollevamento 12% 11 11 11 153 158 158 158 158 158 158Impianti di depurazione acque reflue 8% 228 608 928 1.888 1.888 1.888 1.888 1.888 1.167 1.885attrezz.varia-apparecchi misura e controllo laboratori

10% 1.105 1.305 1.338 1.147 1.147 1.147 787 2 2 2

studi, sondaggi e diagnostica 20% 500

1.900 1.017 - - - - - - -Investimenti totali nell'esercizio 2.179 6.019 5.260 6.184 7.366 7.469 9.126 11.698 8.571 12.331Fonte: elaborazioni Sogesid

Tabella 6.13(segue) Piano degli investimenti al netto del finanziamento pubblico – anni 11 – 20 (migliaia di euro)

Anno 11 Anno 12 Anno 13 Anno 14 Anno 15 Anno 16 Anno 17 Anno 18 Anno 19 Anno 20 Opere idrauliche fisse (opere di presa) 2,5% 223 223 223 102 102 102 102 11 11 11Serbatoi 4% 331 388 11 1.356 1.299 1.299 1.299 1.356 1.356 120Condutture 5% 7.893 10.774 9.196 9.046 8.182 5.804 5.884 4.903 4.744 2.680Impianti di sollevamento 12% 158 158 158 158 56 56 56 56 56 56Impianti di depurazione acque reflue 8% 1.067 1.885 1.167 1.885 1.218 500 500 500 500 1.218attrezz.varia-apparecchi misura e controllo laboratori

10% 62 62 62 62 62 62 62 62 62 62

studi, sondaggi e diagnostica 20% -

- - - - - - - - -Investimenti totali nell'esercizio 9.734 13.490 10.817 12.608 10.919 7.822 7.902 6.887 6.728 4.147Fonte: elaborazioni Sogesid

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Tabella 6.14 - Capitale investito – anni 1-10 (migliaia di euro) Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 Anno 6 Anno 7 Anno 8 Anno 9 Anno 10 Nuovo capitale investito (al lordo degli ammortamenti) 2.179 8.198 13.459 19.643 27.009 34.478 43.604 55.302 63.872 76.204 Ammortamento nuovi investimenti 173 772 1.274 1.638 2.085 2.460 2.592 2.978 3.526 4.089 Capitale investito netto (fine periodo) 2.006 7.254 11.240 15.786 21.068 26.077 32.611 41.331 46.375 54.618 Capitale investito medio per calcolo della remunerazione 1.003 4.630 9.247 13.513 18.427 23.573 29.344 36.971 43.853 50.497 Fonte: elaborazioni Sogesid

Tabella 6.14 (segue) Capitale investito – anni 11 – 20 (migliaia di euro) Anno 11 Anno 12 Anno 13 Anno 14 Anno 15 Anno 16 Anno 17 Anno 18 Anno 19 Anno 20

Nuovo capitale investito (al lordo degli ammortamenti) 85.938 99.428 110.245 122.853 133.772 141.594 149.496 156.383 163.110 167.257 Ammortamento nuovi investimenti 4.628 5.133 5.642 6.115 6.562 6.840 6.973 7.141 7.319 7.446 Capitale investito netto (fine periodo) 59.725 68.082 73.257 79.750 84.106 85.087 86.016 85.763 85.171 81.872 Capitale investito medio per calcolo della remunerazione 57.172 63.904 70.670 76.503 81.928 84.596 85.552 85.889 85.467 83.522 Fonte: elaborazioni Sogesid

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Tabella 6.15 - Ipotesi di tariffa di Ambito – anni 1-10 (migliaia di euro; euro/mc) Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 Anno 6 Anno 7 Anno 8 Anno 9 Anno 10

Costi operativi effettivi 11.984 11.928 11.840 11.791 11.898 11.922 12.055 11.943 11.877 11.990 Ammortamenti 173 772 1.274 1.638 2.085 2.460 2.592 2.978 3.526 4.089 Remunerazione del capitale (7%) 70 324 647 946 1.290 1.650 2.054 2.588 3.070 3.535 Tariffa media di Ambito (TRM) 0,96 1,00 1,04 1,07 1,13 1,16 1,20 1,24 1,29 1,35 Fonte: elaborazioni Sogesid

Tabella 6.15 (segue) Ipotesi di tariffa di Ambito – anni 11 – 20 (migliaia di euro; euro/mc) Anno 11 Anno 12 Anno 13 Anno 14 Anno 15 Anno 16 Anno 17 Anno 18 Anno 19 Anno 20

Costi operativi effettivi 12.084 11.678 11.807 11.948 12.078 12.188 12.299 12.398 12.531 12.665 Ammortamenti 4.628 5.133 5.642 6.115 6.562 6.840 6.973 7.141 7.319 7.446 Remunerazione del capitale (7%) 4.002 4.473 4.947 5.355 5.735 5.922 5.989 6.012 5.983 5.847 Tariffa media di Ambito (TRM) 1,41 1,42 1,48 1,53 1,57 1,59 1,59 1,59 1,59 1,57 Fonte: elaborazioni Sogesid

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Tabella 6.16 - Sviluppo tariffario e del K – anni 1-10 (euro/mc; percentuali) Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 Anno 6 Anno 7 Anno 8 Anno 9 Anno 10

TMP 0,93 Tariffa media di Ambito (TRM) 0,96

1,00 1,04 1,07 1,13 1,16 1,20 1,24 1,29 1,35K 2,7% 4,9% 4,1% 2,9% 4,7% 3,5% 2,7% 3,4% 4,1% 4,7%k max 7,5% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0%Fonte: elaborazioni Sogesid

Tabella 6.16 (segue) Sviluppo tariffario e del K – anni 11 – 20 (euro/mc; percentuali) Anno 11 Anno 12 Anno 13 Anno 14 Anno 15 Anno 16 Anno 17 Anno 18 Anno 19 Anno 20

Tariffa media di Ambito (TRM) 1,41 1,42 1,48 1,53 1,57 1,59 1,59 1,59 1,59 1,57K 4,2%

1,4% 3,9% 3,2% 2,8% 1,1% 0,0% -0,1% -0,1% -0,7%

k max 5,0% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0% 5,0%

Fonte: elaborazioni Sogesid

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Regione Calabria - ATO n. 4 Vibo Valentia tabella 6.17 - CONTO ECONOMICOmigliaia di euro costanti

Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 Anno 6 Anno 7 Anno 8 Anno 9 Anno 10Ricavi da tariffa 12.228 13.023 13.761 14.375 15.273 16.032 16.700 17.509 18.473 19.613Altri ricavi 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0VALORE DELLA PRODUZIONE 12.228 13.023 13.761 14.375 15.273 16.032 16.700 17.509 18.473 19.613Costi operativi 11.984 11.978 11.840 11.842 11.949 11.973 12.107 11.943 11.898 12.041

personale 3.545 3.778 3.996 4.158 4.338 4.592 4.739 4.739 4.764 4.764acquisti 1.948 1.778 1.728 1.739 1.739 1.745 1.751 1.771 1.792 1.809

servizi di terzi 1.131 1.226 1.302 1.501 1.692 1.727 1.864 1.903 1.886 1.930costi diversi 3.555 3.532 3.223 2.868 2.625 2.373 2.240 2.033 1.972 2.056

canone di concessione 1.804 1.664 1.590 1.576 1.555 1.536 1.513 1.498 1.484 1.482ammortamenti 173 772 1.274 1.638 2.085 2.460 2.592 2.978 3.526 4.089COSTI DELLA PRODUZIONE 12.158 12.750 13.114 13.480 14.034 14.434 14.698 14.922 15.424 16.130DIFFERENZA VALORE E COSTI DELLA PRODUZIONE 70 273 647 895 1.239 1.598 2.002 2.588 3.049 3.483TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI -155 -320 -494 -663 -837 -907 -1.029 -1.184 -1.324 -1.440TOTALE PROVENTI E ONERI STRAORD. 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9RISULTATO ANTE IMPOSTE -85 -46 153 231 402 691 973 1.404 1.725 2.042Imposte sul reddito 154 172 205 296 378 505 627 803 936 1.065RISULTATO NETTO DI ESERCIZIO -239 -219 -52 -64 24 186 346 601 789 977

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tabella 6.17 (segue) - CONTO ECONOMICO

migliaia di euro costantiAnno 11 Anno 12 Anno 13 Anno 14 Anno 15 Anno 16 Anno 17 Anno 18 Anno 19 Anno 20

Ricavi da tariffa 20.713 21.284 22.396 23.418 24.376 24.950 25.261 25.551 25.832 25.958Altri ricavi 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0VALORE DELLA PRODUZIONE 20.713 21.284 22.396 23.418 24.376 24.950 25.261 25.551 25.832 25.958Costi operativi 12.136 11.731 11.862 12.004 12.135 12.246 12.358 12.457 12.591 12.726

personale 4.764 4.956 4.956 4.956 4.956 4.956 4.956 4.956 4.956 4.956acquisti 1.944 1.977 1.993 2.008 2.026 2.042 2.060 2.075 2.096 2.116

servizi di terzi 1.806 1.816 1.826 1.831 1.837 1.848 1.854 1.861 1.864 1.883costi diversi 2.192 2.328 2.466 2.605 2.745 2.887 3.029 3.136 3.246 3.358

canone di concessione 1.430 654 622 604 571 514 459 429 429 413ammortamenti 4.628 5.133 5.642 6.115 6.562 6.840 6.973 7.141 7.319 7.446COSTI DELLA PRODUZIONE 16.764 16.864 17.504 18.119 18.698 19.086 19.331 19.598 19.910 20.172DIFFERENZA VALORE E COSTI DELLA PRODUZIONE 3.949 4.420 4.892 5.299 5.678 5.864 5.930 5.953 5.923 5.786TOTALE PROVENTI E ONERI FINANZIARI -1.544 -1.632 -1.808 -2.050 -2.267 -2.376 -2.384 -2.350 -2.277 -2.134TOTALE PROVENTI E ONERI STRAORD. 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19RISULTATO ANTE IMPOSTE 2.405 2.788 3.084 3.250 3.411 3.489 3.546 3.603 3.645 3.652Imposte sul reddito 1.212 1.374 1.498 1.573 1.646 1.681 1.704 1.725 1.738 1.735RISULTATO NETTO DI ESERCIZIO 1.193 1.413 1.586 1.677 1.765 1.808 1.842 1.878 1.907 1.917

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Regione Calabria - ATO n. 4 Vibo Valentia

Tabella 7.18 - FLUSSI DI CASSAmigliaia di euro costanti

Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 Anno 6 Anno 7 Anno 8 Anno 9 Anno 10DIFFERENZA VAL/COSTI PRODUZIONE 70 273 647 895 1.239 1.598 2.002 2.588 3.049 3.483+ ammortamenti 173 772 1.274 1.638 2.085 2.460 2.592 2.978 3.526 4.089+ accantonamenti a fondi rischi 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

+ accantonamenti a fondi TFR e IFR 175 186 197 205 214 226 234 234 235 235+/- plusvalenze/minusvalenze 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0- liquidazioni di TFR -17 -19 -20 -20 -21 -23 -23 -23 -23 -23

-CCN: -ricavi non monet. -scorte + costi non monet. -853 736 -445 41 58 -217 249 404 -1.037 692FLUSSO DI CASSA GEST. CORRENTE -453 1.949 1.653 2.758 3.574 4.046 5.053 6.180 5.750 8.474 - investimenti -2.179 -6.019 -5.260 -6.184 -7.366 -7.469 -9.126 -11.698 -8.571 -12.331 + disinvestimenti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0FLUSSO DI CASSA DELLA GESTIONE INVESTIMENTI -2.179 -6.019 -5.260 -6.184 -7.366 -7.469 -9.126 -11.698 -8.571 -12.331+ aumenti di capitale sociale 1.012 1.398 1.302 1.355 1.591 1.738 2.083 2.717 2.133 2.653 + aumenti debiti subordinati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0- distribuzione dividendi 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0+ aumenti di debiti finanziari 2.361 3.262 3.038 3.161 3.712 4.055 4.861 6.340 4.977 6.190+ aumenti di debiti finanziari iva 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0- riduzione di debiti finanziari 0 0 0 -157 -381 -991 -1.252 -1.595 -2.080 -2.533- riduzione di debiti finanziari iva 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0- riduzione di debitisubordinato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0+/- posizione finanziaria netta iniziale 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0VARIAZIONE POSIZIONE FINANZIARIA NETTA 3.373 4.661 4.340 4.358 4.922 4.802 5.692 7.462 5.029 6.310

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0FLUSSO DI CASSA ANTE GEST. FIN. E TRIB. 741 590 733 932 1.130 1.379 1.619 1.944 2.208 2.453Oneri/proventi finanziari -588 -418 -528 -637 -752 -874 -992 -1.142 -1.272 -1.388Oneri tributari -154 -172 -205 -296 -378 -505 -627 -803 -936 -1.065FLUSSO DI CASSA NETTO CUMULATO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0FLUSSO DI CASSA NETTO DI ESERCIZIO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

11 /11/ 2003 Relazione generale Piano d’Ambito

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Regione Calabria - ATO n. 4 Vibo Valentia

Tabella 7.18 (segue) - FLUSSI DI CASSAmigliaia di euro costanti

Anno 11 Anno 12 Anno 13 Anno 14 Anno 15 Anno 16 Anno 17 Anno 18 Anno 19 Anno 20DIFFERENZA VAL/COSTI PRODUZIONE 3.949 4.420 4.892 5.299 5.678 5.864 5.930 5.953 5.923 5.786+ ammortamenti 4.628 5.133 5.642 6.115 6.562 6.840 6.973 7.141 7.319 7.446+ accantonamenti a fondi rischi 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

+ accantonamenti a fondi TFR e IFR 235 244 244 244 244 244 244 244 244 244+/- plusvalenze/minusvalenze 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0- liquidazioni di TFR -23 -24 -24 -24 -24 -24 -24 -24 -24 -24

-CCN: -ricavi non monet. -scorte + costi non monet. -888 841 -905 232 -625 -931 -14 -311 -80 -679FLUSSO DI CASSA GEST. CORRENTE 7.901 10.614 9.848 11.867 11.836 11.993 13.109 13.002 13.382 12.773 - investimenti -9.734 -13.490 -10.817 -12.608 -10.919 -7.822 -7.902 -6.887 -6.728 -4.147 + disinvestimenti 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0FLUSSO DI CASSA DELLA GESTIONE INVESTIMENTI -9.734 -13.490 -10.817 -12.608 -10.919 -7.822 -7.902 -6.887 -6.728 -4.147+ aumenti di capitale sociale 2.305 2.883 0 0 0 0 0 0 0 0 + aumenti debiti subordinati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0- distribuzione dividendi 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0+ aumenti di debiti finanziari 5.378 6.727 0 0 0 0 0 0 0 0+ aumenti di debiti finanziari iva 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0- riduzione di debiti finanziari -3.150 -3.784 -4.665 -4.852 -5.046 -4.996 -4.848 -4.719 -4.591 -4.423- riduzione di debiti finanziari iva 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0- riduzione di debitisubordinato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0+/- posizione finanziaria netta iniziale 0 0 0 -8.879 -18.058 -26.081 -30.955 -34.685 -37.363 -39.315VARIAZIONE POSIZIONE FINANZIARIA NETTA 4.533 5.826 -4.665 -13.731 -23.104 -31.077 -35.804 -39.403 -41.954 -43.738

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0FLUSSO DI CASSA ANTE GEST. FIN. E TRIB. 2.699 2.950 -5.634 -14.472 -22.187 -26.906 -30.597 -33.288 -35.299 -35.112Oneri/proventi finanziari -1.487 -1.576 -1.748 -2.012 -2.248 -2.369 -2.384 -2.350 -2.277 -2.134Oneri tributari -1.212 -1.374 -1.498 -1.573 -1.646 -1.681 -1.704 -1.725 -1.738 -1.735FLUSSO DI CASSA NETTO CUMULATO 0 0 -8.879 -18.058 -26.081 -30.955 -34.685 -37.363 -39.315 -38.981FLUSSO DI CASSA NETTO DI ESERCIZIO 0 0 -8.879 -9.179 -8.023 -4.875 -3.729 -2.678 -1.952 334

11 /11/ 2003 Relazione generale Piano d’Ambito

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Regione Calabria - ATO n. 4 Vibo Valentia

Tabella 6.19 - STATO PATRIMONIALEmigliaia di euro costanti

Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 Anno 6 Anno 7 Anno 8 Anno 9 Anno 10ATTIVITA'Immobilizzazioni materiali 1.679 5.798 10.042 16.226 23.592 31.061 40.187 51.885 60.455 72.787Immobilizzazioni immateriali 500 2.400 3.417 3.417 3.417 3.417 3.417 3.417 3.417 3.417costi finanziari capitalizzati 432 531 565 538 454 420 383 341 289 237Capitale esistente 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Liquidità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Crediti v/clienti 3.363 3.581 3.784 3.953 4.200 4.409 4.593 4.815 5.080 5.394Crediti v/Erario IVA 93 199 126 101 105 78 103 140 35 108TOTALE ATTIVITA' 6.068 12.510 17.933 24.235 31.768 39.385 48.683 60.598 69.277 81.942

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Debiti verso banche a breve 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Debiti tributari(saldo IVA) 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Debiti v/fornitori 2.602 3.664 3.348 3.533 3.843 3.808 4.266 4.929 4.052 5.130Debiti verso banche -Mutui- 2.361 5.624 8.662 11.665 14.997 18.061 21.669 26.414 29.311 32.968Fondi ammortamento imm. Materiali 73 365 955 1.910 3.311 5.188 7.576 10.554 14.080 18.169Fondi ammortamento imm. Immateriali 100 580 1.263 1.947 2.630 3.214 3.417 3.417 3.417 3.417Fondo TFR 157 325 502 687 879 1.083 1.293 1.503 1.715 1.926TOTALE PASSIVITA' 5.294 10.557 14.730 19.741 25.659 31.353 38.221 46.818 52.574 61.609

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Capitale sociale 1.012 2.410 3.712 5.067 6.658 8.396 10.479 13.196 15.329 17.981Risultato di esercizio -239 -219 -52 -64 24 186 346 601 789 977Risultati esercizi precedenti 0 -239 -457 -509 -573 -550 -373 -45 527 1.277Distribuzione utili 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Debito subordinato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Riserva legale 0 0 0 0 0 1 11 28 58 97TOTALE PATRIMONIO NETTO 773 1.953 3.203 4.493 6.109 8.033 10.462 13.780 16.703 20.332

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0TOTALE A PAREGGIO 6.068 12.510 17.933 24.235 31.768 39.385 48.683 60.598 69.277 81.942

11 /11/ 2003 Relazione generale Piano d’Ambito

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Regione Calabria - ATO n. 4 Vibo Valentia

11 /11/ 2003 Relazione generale Piano d’Ambito

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Tabella 6.19 (segue) - STATO PATRIMONIALEmigliaia di euro costanti

Anno 11 Anno 12 Anno 13 Anno 14 Anno 15 Anno 16 Anno 17 Anno 18 Anno 19 Anno 20ATTIVITA'Immobilizzazioni materiali 82.521 96.011 106.828 119.436 130.355 138.177 146.079 152.966 159.693 163.840Immobilizzazioni immateriali 3.417 3.417 3.417 3.417 3.417 3.417 3.417 3.417 3.417 3.417costi finanziari capitalizzati 179 123 63 26 7 0 0 0 0 0Capitale esistente 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Liquidità 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Crediti v/clienti 5.696 5.853 6.159 6.440 6.703 6.861 6.947 7.026 7.104 7.138Crediti v/Erario IVA 23 111 25 52 0 0 0 0 0 0TOTALE ATTIVITA' 91.836 105.515 116.492 129.371 140.482 148.455 156.442 163.409 170.214 174.395

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Debiti verso banche a breve 0 0 8.879 18.058 26.081 30.955 34.685 37.363 39.315 38.981Debiti tributari(saldo IVA) 0 0 0 0 2 30 29 38 39 59Debiti v/fornitori 4.460 5.546 4.860 5.400 4.985 4.184 4.256 4.016 4.012 3.347Debiti verso banche -Mutui- 35.196 38.139 33.474 28.622 23.576 18.580 13.732 9.014 4.423 0Fondi ammortamento imm. Materiali 22.796 27.929 33.571 39.687 46.249 53.089 60.063 67.203 74.522 81.968Fondi ammortamento imm. Immateriali 3.417 3.417 3.417 3.417 3.417 3.417 3.417 3.417 3.417 3.417Fondo TFR 2.137 2.357 2.577 2.797 3.017 3.237 3.457 3.677 3.896 4.116TOTALE PASSIVITA' 68.006 77.389 86.779 97.982 107.327 113.493 119.638 124.727 129.625 131.889

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Capitale sociale 20.286 23.169 23.169 23.169 23.169 23.169 23.169 23.169 23.169 23.169Risultato di esercizio 1.193 1.413 1.586 1.677 1.765 1.808 1.842 1.878 1.907 1.917Risultati esercizi precedenti 2.205 3.338 4.681 6.188 7.780 9.457 11.175 12.925 14.709 16.521Distribuzione utili 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Debito subordinato 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0Riserva legale 146 206 277 356 440 528 618 710 804 900TOTALE PATRIMONIO NETTO 23.830 28.127 29.713 31.389 33.155 34.962 36.804 38.683 40.590 42.507

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0TOTALE A PAREGGIO 91.836 105.515 116.492 129.371 140.482 148.455 156.442 163.409 170.214 174.395


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