13marittimo MARTEDÌ17 FEBBRAIO
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GENOVAPORTO ELETTRIFICATOCONTRO L’INQUINAMENTO••• PER ABBATTERE il consumo di Co2 Genova punta «all’elettrificazione dei bacini delle riparazioni navali», spiega il presidente dell’Autorità portuale Luigi Merlo. Novità anche per ilsettore croceristico, poiché «le nuove navi Msc sono idonee»
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OPERA DA 35 MILIONIAUGUSTA, VIA LIBERAAL TERMINAL CONTAINER••• LA COMMISSIONE Attività produttive dell’assemblea regionale siciliana ha approvato l’Accordo di programma per larealizzazione nel porto di Augusta di un terminal container perla movimentazione di prodotti petrolchimici e idrocarburi
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ENERGIA EOLICAIMPIANTI OFFSHOREITALIA FANALINO DI CODA••• L’EUROPEAN wind energy association segnala per l’Italia unasola installazione marina, una turbina al largo della costa di Brindisi. Il Paese con il maggior numero di impianti è la Gran Bretagna, con il 39% dei parchi marini operativi nelle acque Ue
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CANTIERI IN DIFFICOLTÀ
È cara l’avventura europeaStx pronta a vendere assetI coreani intendono recuperare una parte del miliardo di euro investito
GENOVA. Secondo indiscrezioniriportate dalla stampa asiatica, ilgruppo coreano Stx Shipbuilding starebbe lavorando per recuperare, almeno in parte, l’esorbitante cifra daun miliardo di euro investita nellalunga scalata ad Aker Yards, i cantierinorvegesi numero due al mondo nellacostruzione di navi passeggeri allespalle dell’italiana Fincantieri.
Inbaseaquantoriferitodalsitospecializzato SteelGuru, l’obiettivo potrebbe essere quello di mettere in vendita alcune delle partecipazioni dellaconsociata Stx Europe, che altro non èse non la vecchia Aker Yards, un impero fatto da quindici diversi cantieri,sparsi non solo in Europa, ma anche inAmerica Latina (Brasile) e Indocina(Vietnam).
In parte, Stx Shipbuilding ha giàprovveduto effettivamente a “smontare” la realtà di Aker, eliminando unaserie di partecipazioni considerate superflue. È il caso dell’azienda tedescaWadan, con cantieri a Rostock e Warnemunde in Germania, più un’unitàproduttiva in Ucraina, che sono stativenduti a Flc West, un fondo controllato dal governo russo. I Wadan tral’altro nei giorni scorsi sono stati lacentro di uno dei primi salvataggi nelsettore della cantieristica operati inEuropa, che ha permesso a 500 lavoratori di non perdere il posto grazie adun prestito garantito dal governo locale del Meclemburgo.
La situazione è invece diversa per laFrancia, dove si trovano i Chantiers del’Atlantique, storici produttori di navi
da crociera, il “gioiello” per sul quale icoreani hanno deciso di puntare tuttele loro carte, per fare finalmente breccia in un settore che fino a questo momento era saldamente in mano europea.Madifatto,StxFrance,lacontrollata di Stx Shipbuilding che controllanon solo i Chantiers de l’Atlantique,ma anche gli stabilimenti di Lorient,vedono la presenza nell’azionariatodel governo francese, attraverso una
consistente quota del 33,3 per cento.In Finlandia, la controllata Stx Fin
land Cruise, con stabilimenti a Helsinki, Rauma e Turku, ha già messo incassa integrazione un numero consistente di persone.
In mano a Stx rimangono quindi glialtri cantieri. Se le voci che rimbalzano sulla stampa asiatica fosserovere, sarebbe interessante riuscire acapire cosa possono vendere i coreani,
e soprattutto, in un momento particolarmente difficile per la cantieristica,sarebbe anche interessante capire chipuò essere disposto ad acquistare gliimpianti in mano al colosso di Seul.
Sei cantieri (Aukra, Brattvaag, Langsten, Søviknes, Brevik e Florø) si trovano in Norvegia, e sono specializzatiin una nicchia redditizia, cioè la costruzione di unità a supporto dell’industria offshore e più in generalenella costruzione di navi ad alta specializzazione.
Gli scafi in acciaio per queste navivengono costruite in due cantieri chesi trovano in Romania, e precisamente a Tulcea e Braila: quest’ultimoin particolare è l’impianto più moderno di tutta la Romania, dove possono essere costruiti fino a cinquescafi contemporaneamente. Moltoimportanti in entrambi i siti sono poile attività di riparazione, conversione,ma anche, all’occorrenza, di costruzione di unità mercantili complete.
Per quanto riguarda infine i cantieriche si trovano al di fuori dell’Europa,Stx Shipuilding ha un impianto vicinoa Rio de Janeiro, anche questo specializzato nelle attività di supportoall’offshore (costruzione di unitàAhts) e in Vietnam, dove il gruppo coreano ma il progetto, va ricordato, ènelle mani di Stx Europe sta costruendo un nuovo cantiere, e anchequesto dovrebbe essere impiegato soprattutto per la costruzione di unitàper l’industria estrattiva.ALBERTO [email protected]
SaintNazaire. L’ingresso nelle crociere è costato a Stx un miliardo di euro
LA CRISI VISTA DAGLI OPERATORI
Germania, prevale l’ottimismoma i porti continuano a soffrire
BERLINO. Con la crisi economicache occupa le prime pagine dei giornali, le case di spedizione tedesche sistanno preparando per la finedell’epoca d’oro. Eppure, nonostantein Germania la recessione sembri lapiù profonda dalla seconda GuerraMondiale, nel bel mezzo della crisi alcunivedonodelleopportunità.LaGermania, maggiore esportatore mondiale dal 2003, nel dicembre scorso havisto i propri ordini industriali registrare il peggiore risultato annuale sindai tempi della riunificazione, mentrela domanda di merci lavorate continuava a calare a livello globale.
Vsm, l’associazione cantieristica navale tedesca, ha spiegati che gli ordinisono diminuiti dopo che l’anno precedente la produzione industriale avevafatto registrare dei picchi altissimi. Maha anche dichiarato che i fornitoridell’industria cantieristica navalesono particolarmente occupati; i cantieri navali solitamente restano indietro rispetto al ciclo commerciale. «Lavoriamo a pieno regime», dice Sebastian Kerzel, macchinista di 27 annipresso un impianto di costruzione e riparazione di navi ad Amburgo, il principale porto tedesco.
Parte di un fiume di lavoratori che siriversano fuori dallo stabilimento allafine del loro turno, aggiunge che lui e isuoi colleghi stanno ancora lavorandoa ritmi sostenuti: «Non ci sono statitagli agli orari di lavoro».
Tuttavia, non si sa ancora perquanto durerà questa situazione.Manfred Kuhr, vicepresidente della
BLG Logistics Group, azienda che gestisce l’80% delle merci che passanoper il porto di Bremerhaven, fa parte diuno dei settori più deboli dell’economia. Bremerhaven è il maggiore portotedesco per quanto riguarda l’importazione e l’esportazione di automobili,le cui vendite sono crollate di quasi il25% in tutto il mondo. «Sono in questosettore da 35 anni», dice. «Non abbiamo mai visto qualcosa di simileprima d’ora».
Nonostante il volume d’affari siascarso, Kuhr spiega che si aspetta chela flessione raggiunga il suo livello piùbasso a metà dell’anno in corso, e aggiunge che la BLG sta investendo in infrastrutture per il trasporto di automobili in Russia. «In questi tempi difficili, come dirigenti dobbiamo esserecoraggiosi ed effettuare investimentiulteriori e mirati». «La gente comprerà di nuovo automobili», dice.«Quindi ho bisogno di farlo. Devo accollarmi dei debiti, cercando di limitarli, e aspettare prima di effettuare
altri investimenti qui». In questomodo sarà pronto per un’eventuale ripresa, «e potrò guadagnare immediatamente, perché sarò in una posizionefavorevole». Ci sono già alcuni indizi(forse inaffidabili) che indicano una ripresa, o perlomeno un punto bassodella flessione, all’orizzonte. A gennaio il morale aziendale tedesco, secondo quanto misurato da un indicedel clima commerciale dall’istitutoeconomico Ifo di Monaco, si è risollevato per la prima volta in otto mesi,grazie al miglioramento delle aspettative d’affari.
Martedì il Baltic Dry Freight index,indice principale delle spedizioni dellaBaltic Exchange e indicatore dei prezzidi merci come minerale di ferro, carbone e grano sulle maggiori rotte diesportazione, è aumentato di piùdell’8% rispetto agli ultimi quattromesi. «Lo scenario non è così buonoper il 2009, ma non è neanche così terribile» dice Jürgen Sorgenfrei, presidente della Port of Hamburg Marketing, che redige statistiche sul porto edè finanziata dalle autorità cittadine edagli operatori portuali. Questi ultimistanno pianificando di investire nelleinfrastrutture, dopo che gli affari inespansione degli ultimi anni si sono rivelati improduttivi. «Dobbiamo esserepronti a una ripresa».
Thomas Straubhaar, direttoredell’istituto di ricerca economicaHwwi di Amburgo, spiega che non sipuò negare che le esportazioni tedesche stiano precipitando. «Ma questacaduta parte da un’altezza incredibilmente alta», aggiunge. «Dopo questocrollo nel 2009 ci sarà una ripresa nel2010, perchè i mercati emergenti sisvilupperanno rapidamente. E questenazioni hanno bisogno di merci moderne, e non antiche, su cui investire».(© Reuters. Traduzione di Carlo Abbona)
Per molte aziende è finital’epoca d’oro, anche sel’occupazione non stasubendo effetti pesanti.Preoccupa la crisi dell’auto
Il porto di Bremerhaven
••• LONDRA. Il consorzio formato dal fondo nelle infrastrutture creato dal gruppo di private equity “3i” e da due fondipensione canadesi si è ritiratodall’asta per l’aeroporto londinese di Gatwick. È quanto ha riferito ieri una fonte vicina allavicenda, sottolineando che ilconsorzio non è disposto a offrire il prezzo richiesto da Ferrovial, il gruppo spagnolo a cuifa capo Gatwick, ovvero, secondo le stime degli analisti,circa 2 miliardi di sterline.«Dopo aver valutato la situazione con grande attenzione, ilconsorzio ha deciso di congelare le attività legate al deal»,ha spiegato la fonte. Se Ferrovial dovesse abbassare le pretese di prezzo, il consorzio con“3i”, Ontario Teachers’ PensionPlan e Canada Pension Plan tornerebbe in corsa. Ferrovial, checontrolla Baa, ovvero il gestoredi sette aeroporti britannici, hamesso in vendita Gatwick l’annoscorso, allo scopo di ricavarefondi da destinare alla riduzionedel debito, che a fine settembreammontava a 28,6 miliardi dieuro. All’inizio di febbraio, l’addi Ferrovial, Joaquin Ayuso, hadetto che punta a chiudere lacessione entro la fine di marzo oall’inizio di aprile. Escludendo lacordata guidata da “3i”, Gatwick vede in corsa ancora treconsorzi. L’Antitrust britannicaha imposto a BaaFerrovial lacessione di alcuni scali per incrementare la concorrenza. Diconseguenza, oltre a Gatwick,dovrebbero finire presto sulmercato Stansted e un aeroporto scozzese.
>> AEROPORTI
GATWICK, SI RITIRALA CORDATADEL FONDO “3I”
SUEZ SOFFRE. A gennaio il traffico nel Canale di Suez è stato il piùbasso degli ultimi 5 anni, con 1.313 navi rispetto alle 1.690 del gennaio2008. Ne ha dato notizia l’Autorità del Canale, precisando che il calo èmotivato dalla crisi economica mondiale e dalla pirateria in Somalia
>> TRAFFICI IN CALO
Da destra: Davide Pronzato, Alfedo Tosato e Arne Mileken
L’EVENTO A GENOVA
Maxiconvegno sulle dogane
GENOVA. Si è chiusa la tregiorni dedicata alla semplificazione doganale, che ha visto l’arrivoin città, a fianco dei più importantirappresentanti dello shipping europeo,diMichaelLux,responsabileper l’Unione europea della commissione per la legislazione e leprocedure doganali.
«Un progetto partito nel 1994,con la pubblicazione del Codice comunitario doganale spiega DavidePronzato, segretario generaleAnpan, l’associazione nazionaleche riunisce i provveditori navali, eche ha curato l’organizzazionedell’intero evento e che tecnicamente dovrebbe concludersi entrogiugno del 2009».
Di fatto, però, tra le domandeposte al convegno, che nella suasessione pubblica si è tenuto a palazzo San Giorgio, è stato fatto pre
sente che l’Italia al pari di moltialtri Paesi europei, come Spagna oPortogallo si trova ancora moltoindietro da questo punto di vista.Difficile pensare a una dogana“senza carta” già a partire da quest’estate.
E il fatto che la commissionesulla semplificazione doganale composta da tecnici e funzionari digoverni europei diversi non vedala suo interno nemmeno un italiano, e che sia la prima volta che lacommissione si è riunita in Italia, èdi per sé un fatto significativo.
Lux ha potuto visitare le realtàpiù importanti del porto di Genova,dalla sede dell’Agenzia delle DoganefinoalVte,passandoperunincontro in Costa Crociere. Oltreall’Anpan, gli operatori erano rappresentati da Ocean (l’organizzazione europea dei provveditori),Anasped (Federazione nazionalespedizionieri doganali), Confindustria Genova e Atri (Associazionetravel retail Italia) sotto il patrocinio dell’Autorità portuale, della Camera di commercio e del Comunedi Genova.
È la prima volta chela commissione guidatada Michael Lux approdain Italia. Organizzazionein mano all’Anpan
Da destra: Vito Totorizzo, Tosato, Michael Lux, Paolo Pissarello, D’Aste
TRASPORTI
Sale a 450 il numerodi portacontainer fermeGENOVA. Le portacontainer indisarmo sono salite a 450, quasi il10 per cento della flotta mondialein termini di numero di navi ed il7,5 per cento in termini di capacità. Di queste unità, 41 hanno unacapacità superiore ai 5.000 teu e71 sono nella fascia tra i 2.500 ed i5.000 teu. Tra ottobre 2008 efebbraio 2009 la capacità dellenavi messe in disarmo sia passatada 150 mila a circa 800 mila teu.
PORTI ASIATICI
Gennaio: Singaporee Hong Kong in cadutaGENOVA. A gennaio il porto diSingapore ha movimentato 1,9milioni di teu, con una flessionedel 19,6 per cento rispetto ai 2,4milioni di gennaio 2008. Situazione ancora peggiore nel portodi Hong Kong, che nello stessoperiodo ha movimentato 1,6 milioni di teu, con una flessione del23,2 per cento rispetto ai 2,1 milioni di teu di gennaio delloscorso anno.