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Caratteristiche di resine composite moderne e biocompatibili … · Fig. 3 - Protesi combinata....

Date post: 21-Feb-2019
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41 41 Nel presente articolo sono esposti i risultati della ricerca applicata TRE, iniziata nel 2006 e condotta a livello internazionale da un gruppo di liberi professionisti specializzati; tale ricerca ha definito una sistematica completa che prevede l’utilizzo di resine com- posite fotopolimerizzanti (UDMA), in grado di sostituire completamente le resine auto e termopolimerizzanti a base di metilmetacrilato (PMMA) e i compositi fotopolimerizzanti (BIS-GMA) in tutti gli ambiti operativi in cui sono utilizzati. IL NUOVO LABORATORIO ODONTOTECNICO I petrullo: resina composita, biocompatibile Caratteristiche di resine composite moderne e biocompatibili destinate alla produzione di protesi rimovibili, fisse, implantari e di apparecchi ortodontici Massimiliano Petrullo – Titolare di laboratorio odontotecnico a Salerno – E-mail: [email protected] – Web: www.biosystemtre.com Massimiliano Petrullo Ha conseguito il diploma di odontotecnico nel 1985. Dal 1992 è titolare di laboratorio odonto- tecnico specializzato in protesi rimovibile e ricopre importanti incarichi dirigenziali, regionali e nazio- nali, nell’ANTLO. Membro di ANTLO Formazione e già membro SITET (Societè International Traite- ment Édention Total). Svolge con assiduità come relatore, in ambito nazionale e internazionale, corsi e conferenze inerenti alla protesi rimovibile e le resine dentali, riguardo tutti i loro campi di applicazioni. È autore di pregevoli pubblicazioni scientifiche nei suddet- ti ambiti, su riviste specializzate del settore. Dal 2006 è titolare di una ricerca applicata su resine composite dentali di nuova generazione, che han- no come caratteristica principale la loro estrema biocompatibilità. Ha collaborato con diverse importanti aziende del settore come consulente tecnico-scientifico; attualmente collabora con il gruppo Dentsply nelle divisioni Prosthetics Italia e International.
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Nel presente articolo sono esposti i risultati della ricerca applicata TRE, iniziata nel 2006 e condotta a livello internazionale da un gruppo di liberi professionisti specializzati; tale ricerca ha definito una sistematica completa che prevede l’utilizzo di resine com-posite fotopolimerizzanti (UDMA), in grado di sostituire completamente le resine auto e termopolimerizzanti a base di metilmetacrilato (PMMA) e i compositi fotopolimerizzanti(BIS-GMA) in tutti gli ambiti operativi in cui sono utilizzati.

il nuovo lAborAtorio odontotecnico I petrullo: resina composita, biocompatibile

Caratteristiche di resine compositemoderne e biocompatibili destinate alla produzione di protesi rimovibili, fisse, implantari e di apparecchi ortodontici

Massimiliano Petrullo – Titolare di laboratorio odontotecnico a Salerno – E-mail: [email protected] – Web: www.biosystemtre.com

Massimiliano Petrullo

Ha conseguito il diploma di odontotecnico nel

1985. Dal 1992 è titolare di laboratorio odonto-

tecnico specializzato in protesi rimovibile e ricopre

importanti incarichi dirigenziali, regionali e nazio-

nali, nell’ANTLO. Membro di ANTLO Formazione e

già membro SITET (Societè International Traite-

ment Édention Total).

Svolge con assiduità come relatore, in ambito

nazionale e internazionale, corsi e conferenze

inerenti alla protesi rimovibile e le resine dentali,

riguardo tutti i loro campi di applicazioni. È autore

di pregevoli pubblicazioni scientifi che nei suddet-

ti ambiti, su riviste specializzate del settore. Dal

2006 è titolare di una ricerca applicata su resine

composite dentali di nuova generazione, che han-

no come caratteristica principale la loro estrema

biocompatibilità. Ha collaborato con diverse

importanti aziende del settore come consulente

tecnico-scientifi co; attualmente collabora con il

gruppo Dentsply nelle divisioni Prosthetics Italia

e International.

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Introduzione

in ambito odontoiatrico nella realizzazione di protesi rimovi-bile, fi ssa, implantare e dispositivi ortodontici, è assai diffuso l’utilizzo di resine a base di metacrilato (PMMA) e compositi (biS-GMA). nel lavoro svolto abbiamo analizzato differenti problematiche relative a queste due tecnologie.

Per quanto riguarda PMMA, i limiti di questi materiali sono: l’imperfetta ripetibilità del processo di polimerizzazione, tempi di lavorazione limitati, scarsa biocompatibilità, che può porta-re all’insorgere di notevoli problemi di sicurezza per la salute tanto degli operatori1-3 durante le fasi di lavorazione dei dispo-sitivi protesici, quanto dei pazienti4-6 durante le fasi di com-pletamento in cavo orale e nel successivo utilizzo quotidiano.

Per quanto riguarda biS-GMA, i limiti riguardano soprattutto le loro procedure operative, che sono abbastanza complicate

e richiedono tempi lunghi di trasformazione; questo, associato all’elevato costo dei materiali stessi, aumenta inevitabilmen-te in maniera consistente i costi di produzione dei dispositivi realizzati con questi materiali; inoltre, ci sono diffi coltà nel realizzare meccanicamente delle superfi ci che siano perfetta-mente lucide e compatte. Questo provoca, nel cavo orale, un attecchimento della placca abbastanza signifi cativo, infi cian-do la biocompatibilità dei dispositivi fi niti.

l’utilizzo tuttora estremamente diffuso dei materiali a base di PMMA e biS-GMA è legato, a nostro avviso, al fatto che sino ad oggi non erano disponibili alternative adeguate per la loro completa sostituzione; dall’epoca della loro comparsa (1940 per PMMA, 1960 per biS-GMA) a oggi, non c’è stata, in ge-nerale, una ricerca adeguata verso materiali alternativi da par-te del mondo industriale odontoiatrico. i pochi tentativi fatti, per un motivo o per l’altro, hanno mancato sempre l’obiettivo.

Fig. 1 - Protesi totale.

Fig. 2 - Protesi overdenture.

FIG. 1

FIG. 2

petrullo: resina composita, biocompatibile I il nuovo lAborAtorio odontotecnico

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È parere dell’autore che oggi sia ina-deguato l’utilizzo di queste tecnologie sviluppate a metà del secolo scorso, in considerazione delle suddette evidenti problematiche evidenziate. tale ina-deguatezza è resa ancora più evidente dallo stridente contrasto con altri settori dell’odontoiatria e dell’odontotecnica, ormai stabilmente avviati lungo la stra-da di produzioni cAd/cAM sempre più sofi sticate, che consentono l’utilizzo di materiali estremamente biocompatibili, accompagnate da una signifi cativa ridu-zione dei costi.

Sulla base di queste considerazioni, nel 2006 abbiamo dato vita a un program-ma di ricerca applicata dedicata a tali problemi; grazie a questa ricerca e ai risultati ottenuti, siamo oggi in grado di dimostrare in modo inequivocabile che esiste la possibilità di utilizzare resine composite dentali con caratteristiche chimico-fi siche e operative nettamente

superiori alle resine e ai compositi di vecchia generazione.

obiettivo di questo articolo è illustrare le principali caratteristiche delle resine udMA da noi proposte per sostituire PMMA e biS-GMA in tutti i loro possibi-li campi di applicazione ed evidenziare i loro vantaggi.

Caratteristiche

il successo di una nuova tecnologia è le-gato in modo imprescindibile ai seguen-ti fattori: proprietà dei materiali con cui sono prodotti i dispositivi fi niti, procedu-re operative sicure e di facile attuazione, costi di produzione compatibili con le esigenze del mercato, maggior numero possibile di applicazioni. di seguito ana-lizzeremo i suddetti fattori, descrivendo nel dettaglio le maggiori peculiarità e vantaggi della nuova tecnologia udMA/visible light cure (vlc) proposta dal nostro gruppo di lavoro.

Proprietà dei materiali

la biocompatibilità è una delle principa-li qualità delle resine composite udMA per quanto riguarda la loro lavorazione, i dispositivi protesici fi niti e l’utilizzo di-retto in cavo orale. Quest’ultimo aspetto risulta essere fondamentale quando si debbano realizzare delle protesi pre-e-strattive o implantari, per favorire la gua-rigione ottimale dei tessuti e salvaguar-dare la durata degli impianti. il sistema prevede la possibilità di utilizzare mate-riali privi di monomero anche nelle ope-razioni di ribasatura successive all’inter-vento chirurgico. la biocompatibilità dei materiali udMA è molto importante an-che in ortodonzia, dove la tecnica “sale e pepe”, che prevede un utilizzo molto elevato di monomero con conseguenti disagi per l’operatore, può essere com-pletamente abbandonata e sostituita da procedure operative più veloci, precise ed estremamente più salubri. Per quan-

FIG. 4

FIG. 5

Fig. 3 - Protesi combinata.

Fig. 4 - Protesipre-estrattiva.

Fig. 5 - All on four.

FIG. 3

il nuovo lAborAtorio odontotecnico I petrullo: resina composita, biocompatibile

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FIG. 6 FIG. 7

Fig. 6 - Toronto bridgeby R. Masci.

Fig. 7 - Implant bridgeby R. Masci.

Fig. 8 - Corona su impianto by B. Guida.

Fig. 9 - Ponte su impianti by D. Salvador.

to riguarda i pazienti, c’è da tenere presente che i dispostivi fi niti, realizzati con la tecni-ca “sale e pepe”, hanno un notevole conte-nuto di monomero che crea seri problemi di rilascio in cavo orale; anche in questo caso le due problematiche evidenziate sono com-pletamente risolvibili con l’utilizzo di udMA.i dispositivi realizzati con resine composite udMA sono, dal punto di vista chimico, total-mente inerti, e questa specifi cità è utile, oltre ai casi evidenziati come esempio, in genera-le per tutti i dispositivi inseriti in cavo orale; inoltre, la loro facilità meccanica di lucidatura consente di avere dei dispositivi fi nali perfetta-mente compatti e sigillati su tutte le superfi ci. i dati forniti dal produttore indicano una netta superiorità delle resine composite udMA nei confronti delle resine a base di PMMA per quanto riguarda tutti i seguenti aspetti: pre-cisione del manufatto, retrazione, fl essione, stabilità idrolitica, resistenza all’impatto, sta-bilità cromatica, resistenza a pigmentazioni/decolorazioni, adesione della placca. il nostro

gruppo di lavoro ha eseguito un follow-up co-stante dei dispositivi realizzati con materiali udMA e utilizzati dai pazienti a partire dal 2006; tutti questi controlli confermano i dati forniti dal produttore. A confronto con compo-siti a base di biS-GMA, attualmente abbiamo dati di comparazione del produttore solo su alcune proprietà che confermano la superiore qualità di udMA7, e anche in questo caso le nostre esperienze a partire dal 2012 confer-mano i dati del produttore.

Procedure operative

È noto che le caratteristiche dei materiali condizionino le metodologie di lavoro e i pro-tocolli operativi; le resine composite udMA sono materiali nuovi con specifi che peculia-rità, che hanno richiesto la messa a punto di nuove procedure tecniche. nel corso degli anni il nostro gruppo di lavoro ha prodotto una serie di protocolli, dedicati a ogni ambito odontotecnico, che consentono di sfruttare al meglio le possibilità offerte da questi mate-

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FIG. 8 FIG. 9

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riali; tali procedure risultano essere, in genere, più semplici, veloci, sicure e affi dabili delle procedure adottate per la lavorazione di resine e compositi con-venzionali. in ambito clinico l’utilizzo di resine composite udMA non richiede di modifi care le procedure abituali; invero, in taluni passaggi, le può migliorare, rendendole più vantaggiose per il clinico e per il paziente. Ad esempio, un punto critico per quasi ogni sistema di resina e composito, sono gli interventi di riade-guamento (riparazioni, ribasature, mo-difi che); questi aspetti risultano essere, al contrario, uno dei punti di forza dei materiali udMA, poiché queste fasi di lavoro sono facilmente realizzabili tanto in laboratorio, quanto in studio, dove i pazienti apprezzano particolarmente il fatto che questi materiali siano com-pletamente inodori e quasi totalmente insapori.

Costi

l’aspetto economico riveste sempre una grande importanza, specialmente in questi ultimi anni durante i quali an-che il mercato odontoiatrico ha risentito del periodo di crisi generale; inoltre, un nuovo materiale o una nuova tecnologia non possono essere considerati validi se i loro benefi ci sono accessibili solo a un limitato numero di persone, siano essi operatori o pazienti. in merito a questo aspetto vogliamo segnalare che per i laboratori i costi di produzione dei ma-nufatti realizzati con resine udMA non subiscono variazioni; anzi, nei casi di so-stituzione di biS-GMA sono nettamen-te vantaggiosi. nel conto economico è da tenere in considerazione la buona riduzione dei tempi di lavoro e la sem-plifi cazione di molti passaggi lavorativi, tanto in laboratorio quanto nello studio odontoiatrico. l’aspetto poco vantaggio-so consiste nel costo abbastanza signi-

fi cativo delle attrezzature per piccoli la-boratori, ma assolutamente accessibile a medi e grandi laboratori; la manuten-zione non ha praticamente costi.

Applicazioni

il sistema prevede applicazioni8-13 in tutte le tipologie di protesi – rimovibile, fi ssa, implantare – e in ortodonzia. l’au-tore e il gruppo di lavoro a lui collega-to hanno messo a punto dei protocolli atti a consentire un corretto e completo utilizzo delle resine composite udMA; tali protocolli consentono di sostituire le resine PMMA e i compositi biS-GMA in tutti i campi odontotecnici e odon-toiatrici legati a protesi e ortodonzia in cui vengono utilizzati. le immagini che presentiamo illustrano solo una parte di tutte le tipologie di dispositivi che è pos-sibile realizzare con le resine composite udMA.

Fig. 10 - Onlay by D. Salvador.

Fig. 11 - Nance by R. Palla.

Fig. 12 - Nightguard by R. Palla.

FIG. 10

FIG. 11 FIG. 12

il nuovo lAborAtorio odontotecnico I petrullo: resina composita, biocompatibile

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Conclusioni

riteniamo che i risultati ottenuti dal lavoro svolto possano costituire una svolta epocale per quanto riguarda la tematica trattata, per tutti gli attori in gioco: odontotecnici, odonto-iatri e pazienti.

le procedure operative, tecniche e cliniche, sono sicure e semplifi cate, i dispositivi rea-lizzati con le resine composite udMA/vlc possiedono un elevatissimo grado di biocom-patibilità, e questo, associato alle loro pro-prietà chimico-fi siche, consente al team dello studio/laboratorio di fornire ai pazienti protesi e apparecchi ortodontici di qualsiasi tipologia, con standard di qualità mai raggiunti sino ad ora, mantenendo i costi di produzione compa-tibili con le esigenze del mercato. riteniamo inoltre che, in prospettiva di un ampliamen-to nell’utilizzo delle tecnologie cAd/cAM, le resine composite udMA, grazie alle loro

proprietà e caratteristiche, siano indiscutibil-mente più idonee alla fi nalizzazione estetica e funzionale dei dispositivi realizzati con meto-dologie digitali.

Note

1. i dispositivi realizzati con resine composite udMA, sono riadeguabili anche con materiali convenzionali.

2. le linee di prodotti vlc a base di udMA cui facciamo riferimento sono: triAd®, rA-dicA®, ecliPSe®. Questi materiali sono pro-dotti e distribuiti da dentsply.

Ringraziamenti

Si ringraziano: Marco broglio, Giovanni cec-cato, Fabio Ferrara, bruno Guida, raffaele Masci, riccardo Palla, Franco rinaldin, david Salvador, per la collaborazione fornita alla re-dazione del presente articolo.

Fig. 13 - Bionatorby F. Rinaldin.

Fig. 14 - McNamaraby F. Rinaldin.

FIG. 13 FIG. 14

1. Steendahl U., Prescott E., Damsgaard M.T.: Methylmethacrylate and organic dementia. A dose-response analysis among dental technicians and opticians. Ugeskr Laeger 1992 May.11;154(20):1421-8.

2. Farli M., Gasperini M., Francalanci S., Gola M., Sertoli A.: Occupational con-tact dermatitis in 2 dental technicians. Contact Dermatitis 1990 May; 22 (5): 282-7.

3. Ataolah Nayeb zadeh, André Dufresne Chemical Hazards in Dental Laborato-ries Indoor Built Environ 1998;7:146-155.

4. Baker S., Brooks SC., Walker DM.: The release of residual monomeric methyil methacrylate from acrylic appliances in the human mouth: an assay for mo-nomer in saliva. J Dent Res 1988 Oct; 67 (10): 1295-9.

5. Lung, C.,Y., K., Darvell, B., W.,(2005). Minimization of the inevitable residual monomer in denture base acrylic. Dental Materials Science. Issue 21, pp1119.

6. Y. L. Lai, Y. T. Chen, S. Y. Lee, T. M. Shieh & S. L. Hung: Cytotoxic effects of dental resin liquids on primary gingival fi broblasts and periodontal ligament cells in vitro. Journal of Oral Rehabilitation. 2004 31; 1165–1172.

7. S. Shaffer, V. Dr. Sundar, N. Dr. Ewoldsen: The next generation of highly du-rable, esthetic provisional and diagnostic restorations. Prosthetics Dentsply International.

8. Kuno F.: Am anfag steht das material. Dental dialogue 9/2008.

9. Malterud M. : Sequential dental treatment using visible light cured (VLC) resin materials for special needs patients. Prosthetics Dentsply International – Profi cence continuing education.

10. Schneider A.: Predictable Implant Supported Partials – The Role of the Record Base Prosthetics Dentsply International - Profi cence continuing education.

11. Petrullo M. : Technological Innovations Related to Dentures. Spectrum dialo-gue – Vol. 13, N° 7 – September 2014.

12. Petrullo M.: Applications of removable dentures in biocompatible resins. Den-tal labor International – Vol 7 No 3 – June 2015.

13. Broglio M. : New technologies and operating protocols for making implant supported full dentures. Spectrum dialogue – Vol. 14 No. 7 – September 2015.

Bibliografia

petrullo: resina composita, biocompatibile I il nuovo lAborAtorio odontotecnico


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