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Date post: 06-Apr-2016
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Caritas diocesana di Pistoia Progetto MIROD Dossier 2014 Caritas Pistoia sulle povertà e le risorse
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Caritas diocesana di PistoiaProgetto MIROD

Dossier 2014 Caritas Pistoiasulle povertà e le risorse

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a Carmelo

“Ho gustato felice staseraprimizie di speranza.

Bello vedere i miei poverigodere sereni danzando.

Abbracciati dalla gioia di tutti,accolti alla pari.

Le spighe attese da tempocominciano a tingersi d’oro.”

don Siro Butelli

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Indice

Nota 7

Introduzione 9

I dati della rete diocesana dei Centri d’Ascolto 19

Progetti Caritas Diocesana 47

Rete dei servizi in collaborazione con Caritas 52

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Nota

La redazione del Dossier 2014 è stata coordinata da Francesca Meoni, Giovanni Cerri e Sara Lupi dell’Osservatorio delle po-vertà e delle risorse della Caritas diocesana di Pistoia.Il Dossier è stato realizzato con la stretta collaborazione degli altri componenti dell’équipe della Caritas diocesana di Pistoia: Marcello Suppressa, Direttore, don Paolo Tofani Vicedirettore.

Fondamentale per realizzare questo lavoro è stato il contributo degli operatori dei Centri d’Ascolto, grazie al loro costante e puntuale inserimento, aggiornamento e cura delle informazioni raccolte

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Introduzione

L’esperienza dei Dossier è il risultato dell’impegno di Caritas e quindi della Chiesa, nell’analisi dei fenomeni sociali in atto nei nostri tempi e territori. Il lavoro di osservazione, che è alla base della redazione di un rapporto sulle povertà, è strutturato e per-manente in gran parte delle Caritas della regione Toscana (e dell’Italia) e non si esaurisce certo con la realizzazione periodica di un Dossier, ma sempre di più è un’attività costante di analisi, comprensione, monitoraggio e denuncia dei fenomeni in atto.

Il lavoro dell’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse (OPR) diviene, quindi, funzionale sia per la comunità ecclesiale, sia per la cittadinanza e le istituzioni del territorio. L’OPR nasce in Caritas in seguito alla sollecitazione emersa nel corso del 2° Convegno Ecclesiale Nazionale (Loreto 1985): “Dobbiamo (…) acquisire un’adeguata competenza nella lettura dei bisogni, delle pover-tà, dell’emarginazione: un osservatorio permanente, capace di seguire le dinamiche dei problemi della gente e di coinvolgere direttamente la comunità ecclesiale in modo scientifico, non dovrebbe mancare in nessuna chiesa locale” (CEI, La Chiesa in Italia dopo Loreto, cit.).

La Diocesi di Pistoia, attraverso la Caritas ha strutturato un OPR che segue la linea tracciata dalla Chiesa in Italia e che si collega con gli altri della Regione Ecclesiale della Toscana.Il nostro Dossier è arrivato alla 11° edizione e si colloca nel pieno di una crisi economica che ha fatto emergere una molteplicità di problematiche, in particolar modo, per le famiglie.In questa edizione vorremo evidenziare tutta la drammatica real-tà dei dati: dall’aumento esponenziale delle presenze nei nostri centri, al rischio (finora solo ipotizzato) di veder cronicizzare le

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situazioni di disagio.I volti nuovi della povertà sono segnati da grandi sofferenze, sono sguardi tristi e dignitosi di uomini e donne che stanno lottando ogni giorno per il riconoscimento dei propri diritti.Vorremmo far percepire a tutta la comunità ecclesiale e civile la grande tensione sociale che attanaglia i nostri territori, che rischia di esplodere da un momento all’altro, con conseguenze difficili da prevedere.

Ripensando alle ultime edizioni del Dossier ci sembra evidente che le valutazioni scaturite dallo studio dei dati siano state nostro malgrado profetiche.In particolare nel 2008, i l nostro Dossier fu particolarmente duro e usammo dei toni sicuramente aspri, non tanto per puntare il dito verso qualcuno, ma per tentare di svegliare le coscienze e chiedere con forza una sterzata sulle politiche di welfare.Secondo il nostro punto di vista, le istituzioni pubbliche erano ve-nute meno al loro mandato di impegnare le risorse a disposizione, poche o molte che fossero, nell’innovazione, nell’integrazione, nella costruzione di reti di protezione, moderne e capaci di inter-cettare i nuovi bisogni che, con la velocità delle trasformazioni globali, investivano la nostra comunità.Inoltre evidenziammo che le organizzazioni del terzo settore avevano perso quella capacità di essere coscienza critica e profetica, in grado di anticipare la lettura dei bisogni.In questa occasione evidenziammo anche alcune piste da per-corre:

l più operatori sul campo l più integrazione tra pubblico e privato l tagliare le inefficienze e spostare le risorse in base alle priorità l meno burocrazia e più trasparenza sugli interventi l più innovazione

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Nel Dossier 2009 ci ponemmo una domanda: chi sono i poveri?Abbiamo cercato di dare un volto al problema. Abbiamo chiesto all’intera comunità di allargare la visuale, uscendo dallo stereo-tipo e in questo modo abbiamo sottolineato che, forse inaspet-tatamente, per essere poveri non bisognava necessariamente trovarsi in mezzo ad una strada.Per la prima volta, abbiamo evidenziato che la povertà non è una condizione così remota. La povertà abita le nostre comunità, il nostro quartiere, il nostro condominio.Smascherammo questo nuovo volto del disagio, forse meno riconoscibile rispetto a certi cliché e, proprio per questo, ancor più “pericoloso”, in quanto invisibile.Povertà, oggi come allora, è come camminare su una fune, in equilibrio precario, con il timore di cadere e con l’ancor più do-lorosa paura di non trovare nulla e nessuno ad attutire il colpo; è il senso di inadeguatezza e persino di vergogna che isola, emargina e ti fa sentire un peso.Poveri “equilibristi”, vite spese in uno sforzo costante per non precipitare, vite “sopravvissute”, vite dove c’è spazio solo per l’essenziale, per il sacrificio, che permette di arrivare, forse, a fine mese (spesso ci si arriva a malapena o peggio).Ci chiedemmo: le nostre comunità parrocchiali sono realtà accoglienti?Una comunità che sa accogliere è fondamentale anche per su-perare i limiti dei progetti che facciamo o che attuiamo nei nostri territori: un progetto ha un suo limite temporale, le relazioni fra le persone non possono e non devono avere limiti.La comunità, in questa prospettiva, potrà allora costituire, se stimolata e attivata, una sorta di tessuto relazionale in cui i po-veri sono accolti e accompagnati in un’ottica di vera promozione umana.Paradossalmente in una comunità, che mette al centro la re-lazione e la persona, non ci sarà neppure bisogno del Centro

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d’Ascolto, perché sarà essa stessa a farsi carico delle situazioni difficili e avviarle a soluzione, usando le proprie risorse.

Nel 2010 il nostro Dossier conteneva una domanda nello stesso titolo: “Parti Uguali fra disuguali” - indignazione o rassegna-zione? Quale giustizia?La libertà e l’uguaglianza coniugate insieme sono state la nostra risposta.La libertà e i diritti rischiano di restare proclamazioni astratte, se non sono accompagnate dal pieno ed effettivo godimento dei diritti sociali, che garantiscono ai cittadini la partecipazione al bene comune.

Nel 2011 il Dossier fu intitolato “Mani sporche” - Coltivando la Speranza.Ponemmo l’attenzione sul perché aveva, secondo noi, ancora un senso pubblicare un dossier. Trovammo dei buoni motivi per farlo e ancora oggi hanno ragione di esistere: l crediamo che sia un servizio ai poveri, facendoci portatori

delle loro istanze e della loro voce, troppo spesso soffocata l crediamo che sia un’azione di giustizia, che parte an-

che dalla conoscenza, perché nessuno possa dire: io non sapevo

l crediamo che sia un atto di promozione ed animazione, perché i poveri siano messi al primo posto nelle agende della politica e della pastorale delle nostre comunità

l crediamo che sia una questione di diritti, perché la po-vertà non è altro che il risultato della loro privazione

l crediamo che sia profezia di speranza, perché proprio quest’ultima è la sola capace di trasformare la vita delle persone, perché proietta la sua dimensione ben al di là dell’orizzonte percepibile e pertanto mette in moto tutta una

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serie di atteggiamenti e prospettive che cambiano la realtà. La speranza quindi diventa più forte di ogni calcolo umano e rende la vita una splendida avventura degna di essere vissuta fino in fondo, confidando sulla promessa: “Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”.

l crediamo che sia un primo passo verso la concretezza, perché non dobbiamo solo sperare, ma organizzare la Spe-ranza, sviluppando una cultura della solidarietà attraverso scelte di corresponsabilità.

Evidenziammo che è indispensabile che le comunità parrocchiali si mettano in atteggiamento di prossimità e stretta collaborazione con i Centri d’Ascolto Caritas, non solo per l’animazione delle comunità stesse all’impegno e al volontariato, bensì per un vero cammino insieme.I Centri di Ascolto rilevano i bisogni, le nostre comunità devono accompagnare, non possono e non devono limitarsi alla sola distribuzione di beni materiali seppur importanti!Vediamo il fiorire di opere con la spiccata caratteristica dell’assi-stenzialismo: distribuzione alimenti, vestiario e così via.Opere senz’altro positive, nate dalla buona volontà e dalla voglia di fare, ma completamente slegate da un percorso comunitario di Chiesa e prive di spinta verso una promozione umana.Assistiamo al formarsi di “isole dell’assistenza”, piene di perso-nalismi, incapaci di legarsi ad un cammino comune, di Chiesa e di società civile.E ci chiediamo: quanto le nostre comunità si aprono alla for-mazione? quanto gli stessi volontari dei Centri di Ascolto, pur preparati e professionalmente validi, riescono a portare la loro esperienza nelle comunità di appartenenza? Occorre quindi dare la precedenza alla testimonianza dell’esistente, stimolare e stimolarci alla comunicazione e alla formazione.Dobbiamo necessariamente aprirci, superare le piccole grandi

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barriere e iniziare a sporcarsi le mani insieme.

La comunità parrocchiale, nel suo complesso, può attivare quelle risorse capaci di praticare un effettivo sostegno e promozione della persona.È indispensabile che la comunità ecclesiale sia informata, sia pre-sente, sia attenta al territorio e conosca la testimonianza di carità portata avanti dai Centri di Ascolto, che essi siano parrocchiali, zonali o diocesani, partecipando alla loro azione quotidiana.Occorre, naturalmente, sollecitare anche i Centri di Ascolto nell’attenzione al reciproco interessamento e al reciproco aiuto, non sempre scontato.

Il titolo del nostro Dossier 2012 è un’esortazione e allo stesso tempo un’affermazione: rEsistiamo!È un invito all’ascolto di un grido “corale”, un grido silenzioso di un sempre maggior numero di persone che con fatica, dignità e costanza, quotidianamente, ce la mettono tutta per andare avanti.

I nostri Centri di Ascolto, i nostri servizi, le nostre parrocchie conoscono bene questa voce! È un grido che si fa preghiera e denuncia, ogni giorno.

I nostri Centri ci parlano di persone che, silenziosamente, ce la stanno mettendo tutta, perché non si arrendono.Ecco perché “rEsistiamo!”, per esortare, incoraggiare, cercare di infondere speranza e sogno, per dire a chi sta lottando quoti-dianamente: non mollare!

Il dossier del 2013 è stata la grande occasione per festeggiare il 40° anniversario di Caritas Pistoia. È stato il momento dei bilanci, delle riflessioni, degli spunti per andare avanti, per trovare nel confronto con la strada percorsa, non solo le indicazioni per il

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futuro, ma anche sentimenti ed emozioni che ci hanno permesso di essere la Caritas di oggi.

Abbiamo dato grande spazio alle riflessioni dei Direttori che si sono avvicendati in questi 40 anni. Dalla lettura e il conseguente studio dei dati raccolti e dalle riflessioni di natura sociologica e pastorale abbiamo potuto mettere in atto alcune risposte ai bisogni emergenti.Abbiamo consolidato in primo luogo i servizi legati ai beni primari ed inoltre abbiamo cercato di dare risposte ai nuovi volti della povertà.Mettere al centro la persona, i suoi diritti e la sua dignità, perché ogni persona è unica e ad ogni persona va data attenzione: que-sto è il comune denominatore fra tutti i servizi da noi proposti.A Caritas è stato affidato il compito di sviluppare la funzione prevalentemente pedagogica e questo è il nostro principale rife-rimento, la spina dorsale del nostro agire.

Più che fare è importante dare un senso, una direzione, una prospettiva alla pur esigente e doverosa necessità dell’azione.

I servizi sono chiamati a creare sinergie in particolare con le Isti-tuzioni Pubbliche per questo motivo abbiamo condiviso e attivato protocolli di intesa per permettere di progettare e mettere in atto azioni condivise, per sviluppare una più efficace strategia di contrasto dei fenomeni di povertà e di forme di esclusione sociale.

I servizi e i progetti devono tendere a costruire reti con parroc-chie e altri attori del terzo settore, presenti sul territorio di cui la nostra Diocesi è ricca.Da qualche anno stiamo lavorando utilizzando percorsi di inclu-sione sociale, affinché le persone non siano solo i destinatari, ma soprattutto i protagonisti attivi della relazione di aiuto.

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L’incontro quotidiano con le povertà ci ha spinto a riflettere sul nostro stile di vita, personale e comunitario, e per questo, insieme ad altri uffici pastorali, abbiamo proposto alla Diocesi percorsi formativi per aiutarci a riflettere in questi tempi di crisi, soprattutto a mettere al centro l’educazione ai valori di carità e sobrietà, con stili di vita orientati al bene comune.

Per concludere: crediamo che l a Chiesa debba avere il coraggio di sposare la povertà, in tutte le sue sfaccettature e metterla al primo posto.“Per la Chiesa l’opzione per i poveri è una categoria teologica, prima che culturale, sociologica, politica o filosofica. (…) La nuova evangelizzazione è un invito a riconoscere la forza sal-vifica delle loro esistenze e a porle al centro del cammino della Chiesa” (EG 198).I poveri non possono essere considerati come un semplice “og-getto” verso cui rivolgere ogni premura caritatevole, mettendo in moto interventi atti solo ad alleviare la loro indigenza, ma che non risolvono e non rendono dignità.I poveri sono coloro che “Dio ha scelto per farli ricchi con la fede ed eredi del Regno, che ha promesso a quelli che lo amano” (Gc 2,5).All’interno di ogni comunità il problema non è il disagio, ma l’opu-lenza e la presunzione che da essa deriva.Tutti noi dobbiamo lasciarci evangelizzare dalla speranza che accompagna la povertà ed accogliere l’evangelo della fraternità, scoprendo che la parola chiave per uscire dai processi egoistici del nostro tempo è una sola: condivisione.Dobbiamo aprire i nostri occhi e le nostre orecchie, renderci ca-paci di cogliere i disagi e i drammi dei nostri fratelli e prendersi cura gli uni degli altri, curando le ferite e scorgendo feritoie per far passare l’amore di Dio. “È indispensabile - afferma Papa Francesco – prestare attenzio-

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ne per essere vicini a nuove forme di povertà e di fragilità in cui siamo chiamati a riconoscere Cristo sofferente, anche se questo apparentemente non ci porta vantaggi tangibili ed immediati. Vor-rei che si ascoltasse il grido di Dio che chiede a tutti noi: «Dov’è tuo fratello?». Non facciamo finta di niente. La domanda è per tutti e nessun come cristiano si può tirar fuori.”

Marcello SuppressaDirettore della Caritas di Diocesana

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I dati della rete diocesanadei Centri d’Ascolto

Premessa

Questo capitolo si suddivide in due parti: nella prima riporteremo brevemente i dati riferiti all’intero anno 2013, nella seconda ana-lizzeremo nel dettaglio il confronto tra i dati dei semestri dal 2010 al 2014. Ricordiamo che i dati di questo dossier sono stati raccolti dai centri operativi della rete diocesana dei Centri d’Ascolto, che fa riferimento al progetto di rete Caritas regionale denominato Mirod che attualmente comprende: il Centro d’Ascolto diocesano di Pistoia, la mensa “don Siro Butelli”, il centro di distribuzione “Mimmo”, lo Spaccio della Solidarietà della Misericordia di Pistoia, il Volontariato Vincenziano di Pistoia centro, il Centro d’Ascolto zonale S. Maria Assunta di Quarrata, il Centro d’Ascolto zonale Don Tonino Bello di Agliana, il Centro d’Ascolto parrocchiale di Oste, il Centro d’Ascolto zonale del Montalbano meridionale si-tuato a Poggio a Caiano e Carmignano, il Centro d’Ascolto zonale di Lamporecchio, il Centro d’Ascolto parrocchiale di Casalguidi ed il Centro d’Ascolto zonale di Montale.

I principali dati del 2013

Le persone ascoltate nei Centri d’ascolto della Diocesi di Pistoia nel corso del 2013 sono state 2108, valore in aumento del 11,8% rispetto al 2012 quando le persone ascoltate furono 1885.

Il 74,3% delle persone sono state accolte presso i centri della città di Pistoia, il 13,6% presso i centri dell’area del Montalbano

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(che comprende i Centri d’Ascolto di Quarrata, Poggio a Caiano, Carmignano e Lamporecchio) ed il 12,1% nella zona Agliana-Oste. Nel corso del 2013 i Centri d’Ascolto di Montale, Casalguidi e Limite sull’Arno non erano ancora in rete.

Il numero delle visite registrate, cioè quante volte la singola per-sona si è rivolta ad un nostro centro, è di 18.168, per una media di oltre 8 visite a persona.

Il 72,4% delle persone accolte vive in nucleo familiare, se con-sideriamo che questi hanno 2350 figli a carico, sia minorenni che maggiorenni, e questi aggiungiamo il numero dei coniugi e conviventi, possiamo stimare che almeno 5698 persone vengono coinvolte nella relazione di aiuto.

Poco meno di un terzo, precisamente il 32,1%, delle persone accolte si è rivolta ai nostri centri per la prima volta proprio nel corso dell’anno 2013.

Dobbiamo però anche considerare che il 20,5% delle persone ascoltate si è rivolto per la prima volta ad un centro della rete Caritas prima del 2005. Questo non significa che tutti questi soggetti sono rimasti in carico a Caritas per 10 o più anni, ma piuttosto che molti sono ricaduti in una situazione di povertà dopo esserne usciti una prima volta.

Il 58,4% delle persone ascoltate sono di sesso femminile, con-seguentemente il 41,6% sono di sesso maschile.

Il 51,3% delle persone accolte è di provenienza straniera mentre il 48,7% sono italiani, percentuali che confermano il costante aumento del numero delle persone italiane nel corso degli anni: erano il 46% nel 2012, il 44,7% nel 2011 ed il 43% nel 2010.

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Il paese straniero più rappresentato è l’Albania (29,4%) seguito da Marocco (27,9%), Romania (15,8%) e Nigeria (8,7%). In co-stante calo da alcuni anni la presenza dei romeni (erano il 17% nel 2012), mentre si registra un leggero aumento le persone di nazionalità marocchina (erano il 25,7% nel 2012). Circa la metà degli stranieri dichiara di essere arrivato in Italia per la prima volta 5 o più anni or sono, solo il 9,5% è senza permesso di soggiorno.

L’età media è di 44 anni ed il 52,4% delle persone ascoltate rientra nella fascia di età tra i 25 ed i 45 anni, il 13,9% ha meno di 30 anni. Le persone in età pensionabile, oltre 65 anni, sono il 7,4% del totale ed il 13,6% degli italiani.

Il 51,4% delle persone vive in affitto dato in leggero calo rispetto allo scorso anno (erano il 52,8%), aumentano invece le persone che abitano in casa di proprietà (9,2% nel 2013, 7,4% nel 2012) e in casa di edilizia popolare (10,8% nel 2013, 9,5% nel 2012). Nello specifico, aumentano sensibilmente gli italiani con una casa di proprietà, risultano infatti essere ben il 14,7% nel 2013, a fronte del 11% nel 2012. Restano costanti le percentuali delle persone con un alloggio di fortuna (5,6%) e senza alloggio (solo il 2,4%).

Il 22,9% degli stranieri ha almeno un titolo di studio equivalente al diploma o alla licenza media superiore, mentre il 63,9% degli ita-liani ha un titolo studio non superiore alla licenza media inferiore.

Aumenta la percentuale dei disoccupati, sono il 64,1% del totale delle persone accolte, mentre solo il 12,2% risulta occupato.

Il 44,9% delle problematiche rilevate sono di tipo economico, il 21,7% sono di tipo occupazionalelavorativo, dati sostanzialmente invariati rispetto allo scorso anno. In leggera diminuzione sono invece le problematiche familiari (scendono dal 17,4% dello

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scorso anno al 15,9% nel 2013) aumentano invece le abitative (8,5% delle problematiche nel 2013).

Rispetto alle problematiche rilevate, soprattutto per quanto concerne quelle che fanno parte della relazione di aiuto e non sono rilevabili come dato immediato (ad esempio le problema-tiche familiari) è necessario sottolineare come siano legate alle dinamiche di ascolto, alla capacità di empatia dei volontari, allo storico della relazione.

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Dati a confronto: i primi semestri dal 2010 al 2014

Il numero delle persone ascoltate presso i Centri d’Ascolto dio-cesani, dopo essere rimasto invariato tra il 2010 ed il 2011, è poi costantemente aumentato fino a raggiungere, nel primo seme-stre del 2014, le 1682 persone. Rispetto al 2013 registriamo un aumento di appena il 3,2%, ma rispetto al quinquennio preso in esame l’aumento è del 33,9%.

La tabella successiva ci mostra nel dettaglio la distribuzione sul territorio della Diocesi delle persone accolte nei vari Centro d’Ascolto. Per la prima volta hanno partecipato alla raccolta dati tramite il nostro sistema informatico i Centri d’Ascolto di Monta-le, e Casalguidi. Abbiamo suddiviso le persone accolte presso i nostri Centri d’Ascolto secondo il loro comune di residenza, la voce altro si riferisce a tutti gli altri comuni non contemplati dalla seguente lista, anche al di fuori del territorio della Diocesi.

2010 2011 2012 2013 2014

persone ascoltate

1256 12541434

1630 1682

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persone ascoltate per comune di residenza

comune di persone accolte % residenza

Pistoia 939 55,8

Quarrata 128 7,6

Montemurlo 102 6,1

Agliana 98 5,8

Poggio a Caiano 61 3,6

Lamporecchio 56 3,3

Serravalle 52 3,1 Pistoiese

Carmignano 50 3

Montale 47 2,8

altro 149 8,9

1682 100

Al numero persone ascoltate dobbiamo però affiancare anche il dato del numero totale delle loro visite presso i Centri d’Ascolto, così da avere un quadro più chiaro del carico di lavoro dei centri stessi e del bisogno costante delle persone che vi si rivolgono. Il numero delle visite rispetto al primo semestre del 2013 subi-sce un leggero aumento e conferma anche per quest’anno una assidua presenza presso i nostri centri.

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Risulta una media di 7,6 visite a persona in un arco di tempo di soli 6 mesi, più di un contatto al mese. Come mostra il grafico, un significativo cambiamento c’è stato tra il primo semestre del 2011 ed il primo semestre 2012 quando il numero delle visite è quasi raddoppiato.

numero di visite

2010 2011 2012 2013 2014

5200 5814

Il secondo grafico conferma che sempre di più tra coloro che si rivolgono alla Caritas Diocesana ci sia la tendenza a presentarsi presso i Centri d’Ascolto almeno una volta al mese se non di più, mentre si assiste ad una costante diminuzione dei contatti sporadici. Completamente diversa è la situazione rispetto a 5 anni fa, quando più della metà delle persone ascoltate è stata incontrata solo 1 o 2 volte. Questo grazie anche ad un grande impegno da parte della Caritas Diocesana nell’obiettivo di una maggiore presa in carico delle persone grazie a numerosi progetti specifici attivati nel corso degli ultimi anni.

11378 1061112820

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Il numero delle persone di cittadinanza italiana rimasto sostan-zialmente costante negli ultimi anni subisce invece un leggero incremento passando al 46% nel primo semestre del 2013 al 48,5% nel 2014. Per la Diocesi di Pistoia quindi si conferma una forte presenza di persone italiane, addirittura siamo arrivati ad una differenza minima rispetto agli stranieri.

2010 2011 2012 2013 2014

numero di visite registrate (%)

1 visita2 visite6 visite o più

16,8

39,3

49,246,3

48,7

26,0

14,611,6 11,6 11,3

31,4

23,518,8 18,7

16,3

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Nel grafico successivo invece è riportata l’evoluzione della presenza delle 4 nazionalità storicamente più presenti presso i nostri Centri d’Ascolto. Anche quest’anno la nazionalità albanese si conferma la maggiormente rappresentata ed è in aumento rispetto al primo semestre del 2013, quest’ultima è seguita dalla nazionalità marocchina anch’essa in aumento.Diminuisce sensibilmente la presenza dei romeni, presenza in calo da diversi anni fatta eccezione per il primo semestre 2013 quando registrammo un leggero aumento dopo diversi anni. Costante è invece la presenza nigeriana.

Seppur in percentuali assai inferiori a quelle delle nazionalità elencate in precedenza sono comunque rappresentate presso i Centri d’Ascolto della rete della Caritas Diocesana altre naziona-lità: polacca, serba, peruviana, moldava e montenegrina.

presenza di italiani (%)

2010 2011 2012 2013 2014

46,0 46,045,6 44,848,5

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provenienza di stranieri (%)

2010 2011 2012 2013 2014

29,2

maroccoalbaniaromanianigeria

30,1 29,3

33,0

24,9

29,2 28,930,9

19,2

14,8 14,315,9

11,5

6,97,9

9,88,4 8,7

30,4

33,0

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L’età media delle persone straniere accolte presso i nostri Centri d’Ascolto rimane sostanzialmente costante in tutto il quinquennio preso in esame. Per gli italiani invece l’età media va aumentando, seppur lentamente. Gli stranieri si confermano molto più giovani degli italiani.

Il grafico successivo mostra la percentuale di italiani pensionati, dato che dopo essere sensibilmente diminuito nel primo seme-stre 2013, è in rialzo nel primo semestre di quest’anno. Le per-centuali sono calcolate sul totale delle persone italiane, inoltre teniamo presente che quasi la totalità delle persone pensionate è di nazionalità italiana.

età media

2010 2011 2012 2013 2014

italiani stranieri

38,2 38,9 38,0 38,539,0

47,9 48,5 50,0 49,0 50,4

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Prendendo in esame il titolo di studio emerge ancora il basso livel-lo di scolarizzazione delle persone che si rivolgono presso i nostri Centri d’Ascolto. Questo è dovuto soprattutto alla presenza degli italiani il cui titolo di studio è mediamente più basso di quello delle persone straniere (quasi i 2/3 degli italiani incontrati hanno come titolo di studio al massimo la licenza media inferiore). Nel primo semestre 2014 questo dato subisce una leggera flessione ma resta comunque molto alto, quasi i 3/4 delle persone incontrate hanno come titolo di studio al massimo la licenza media inferiore.

pensionati italiani (%)

2010 2011 2012 2013 2014

11,6

14,716,0

12,313,4

persone con al massimo licenza media inferiore (%)

2010 2011 2012 2013 2014

64,470,3 71,5

76,3 74,3

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Gli stranieri mantengono un titolo di studio mediamente più alto rispetto agli italiani, dato che si conferma anche nei primi 6 mesi di quest’anno.

La percentuale delle persone che vivono in nucleo familiare tocca il 77,6% nel primo semestre 2014, percentuale mai raggiunta prima di quest’anno. Questo dato pressoché invariato negli ulti-mi 4 anni, è andato aumentando di anno in anno dall’inizio della crisi economica nel 2008, quando molte famiglie, soprattutto italiane, hanno cominciato a rivolgersi ai nostri Centri d’Ascolto. Sebbene in leggera diminuzione resta alta anche la percentuale delle persone sole. Come sottolineammo anche lo scorso anno il gruppo di queste persone non è tanto costituito da senza fissa dimora, ma persone senza rete familiare che si rivolgono ai Centri d’Ascolto per riuscire a sostenere tutte le spese necessarie, si tratta soprattutto di persone anziane, di nazionalità italiana.

stranieri diplomati o laureati (%)

2010 2011 2012 2013 2014

45,0

36,4 36,6 36,1 35,6

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Per quanto riguarda la situazione abitativa segnaliamo l’aumento delle persone che vivono in casa di edilizia popolare e in casa proprietà, rispettivamente il 12,5% e il 10,6%. L’aumento della presenza di persone che vivono in casa propria e in una casa popolare è un dato che ci preme sottolineare, infatti entrambi dovrebbero essere avvantaggiati dalla loro situazione abitativa ed avere minori difficoltà nel riuscire a provvedere a tutte le spese.Questo soprattutto per chi risiede in casa popolare poiché paga canoni agevolati.

tipi di convivenza (%)

2010 2011 2012 2013 2014

24,929,2 28,9 30,9

19,2 14,814,315,911,5

33,0

nucleo familiarenucleo non familiareda solo/a

33,0 33,0 33,0 33,0 33,0

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Chi risiede invece in casa di proprietà spesso ha le spese di un mutuo da sostenere. Impegni presi, nella maggior parte dei casi, non molti anni fa quando le persone potevano permettersi di accedere a forme di credito e non avevano bisogno di rivolgersi ai Centri d’Ascolto, ma che oggi pesano enormemente sia dal punto di vista economico che dal punto di vista pisco-emotivo.La maggioranza delle persone continuano a vivere in casa in affitto sebbene si registri un leggero calo, per la prima volta dal 2010 questa percentuale scende sotto il 60%. In calo sono le persone che risiedono presso amici o familiari, mentre registriamo un aumento delle persone senza fissa dimora o con un’abitazione precaria.

affittocasa propriaedilizia popolare

condizione abitativa (%)

2010 2011 2012 2013 2014

9,2 8,9 8,0 9,8 10,6

60,6 63,1 61,0 61,1 59,3

5,68,8 9,6 10,7 12,5

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Ogni anno cerchiamo di calcolare, stimando per difetto, il numero delle persone in carico ai Centri d’Ascolto, considerando il numero dei coniugi e dei figli conviventi.Come detto questo è un calcolo stimato in quanto non è possibile con i nostri attuali mezzi calcolare da quante persone è costituito ogni singolo nucleo familiare, ci è possibile sapere con certezza solo il numero dei coniugi ed il numero dei figli conviventi. Quin-di considerando che ci risulta che le persone accolte nei nostri centri, nel primo semestre 2014, abbiano 1970 figli conviventi, dato in costante aumento negli ultimi anni, possiamo affermare che almeno 4685 persone sono coinvolte.

condizione abitativa (%)

2010 2011 2012 2013 2014

11,9

amici/familiariprecario/senza dimora

8,0 8,2 8,96,3

8,6 7,6 8,257,010,5

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La percentuale delle persone disoccupate diminuisce rispetto al primo semestre 2013, scendendo al 61,6%.Dobbiamo ricordare che il restante 39,6% non corrisponde al numero delle persone occupate.Quest’ultime risultano attestarsi ancora intorno al 10%, il restante risultano essere pensionati, casalinghe, invalidi e inabili.

2010 2011 2012 2013 2014

2010 2011 2012 2013 2014

1441 1544 16441842 1970

3910 4173 4433 4387 4685

numero di figli conviventi

stima numero familiari

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Tuttavia come da alcuni anni accade, le problematiche di occu-pazione-lavoro risultano essere in calo rispetto al passato, solo il 19%. Come diciamo ormai da tempo il progressivo diminuire delle problematiche lavorative rilevate nelle persone accolte pres-so i nostri centri può essere motivato da diversi fattori: sfiducia nella possibilità di riuscire a trovare una nuova occupazione, la consapevolezza dell’impossibilità di riuscire a trovarla presso un Centro d’Ascolto Caritas e la necessità di una risposta, presso quei centri stessi, a bisogni quotidiani e di primaria importanza. Registriamo un notevole aumento tra le problematiche abitative a scapito di quelle familiari e lavorative come detto. Come evidenzia il grafico le problematiche abitative rilevate dai Centri d’Ascolto Caritas erano in netto calo da alcuni anni. La difficoltà da parte della Caritas diocesana di riuscire a dare una risposta concreta riguardo ai problemi abitativi aveva fatto sì che al momento della

2010 2011 2012 2013 2014

disoccupati (%)

66,664,6

61,664,0

61,6

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raccolta dati, questi fossero meno evidenti. Da circa 2 anni invece tutta una serie di progetti è stata attivata così da far emergere nuovamente tale problematica.Dall’ascolto, ancora per quanto concerne la problematica abitati-va, è opportuno sottolineare come questa si caratterizzi sempre di più nella precarietà abitativa, molte, infatti, sono le situazioni di sfratto, ma ancor più le situazioni a rischio sfratto che arrivano ai centri.

2010 2011 2012 2013 2014

problematiche (%)

povertà economicaoccupazione/lavoroabitazionefamiglia

44,4 44,0 43,6 45,2 48,8

26,2 24,3 22,5 23,019,0

6,9

12,215,8 17,4 14,7

8,47,2

5,3 4,9

9,4

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Vediamo adesso nello specifico una ad una ogni tipo di proble-matica.

problematiche economiche primo semestre2014

reddito insufficienteindebitamentodifficoltà di gestione del redditonessun redditopovertà estrema (sdf)indisponibilità rispetto ad esigenze di carattere straordinariomendicità

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Per quanto riguarda le problematiche economiche, più dei 2/3 sono per reddito insufficiente, questo testimonia che per la mag-gioranza delle persone accolte una qualche forma di reddito c’è, anche minima, ma non basta.

Resta comunque allarmante l’alto numero di quelle situazione senza alcun reddito (problematiche “nessun reddito” e povertà estrema (sfd)”) che raggiungono il 9,5% delle problematiche economiche.

In percentuale la problematica economica che incide di più dopo reddito insufficiente è però l’indebitamento. Nel quinquennio preso in esame notiamo che per sempre più persone emerge questa problematica. Come mostra il grafico successivo, il 12,5% delle persone accolte nei nostri centri nel primo semestre 2014, manifestava problemi di indebitamento di varia natura.

Ovviamente si evidenziano le gravi problematiche dovute ad indebitamente con finanziarie, ma anche debiti contratti con pa-renti, amici, conoscenti che possono essere rilevati solo tramite l’ascolto e che fanno riferimento, in molti casi, a prestiti chiesti per la conduzione familiare quotidiana.

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Oltre i 3/4 delle problematiche lavorative rilevate riguardano la disoccupazione come detto, più interessante è notare come sia in crescita il dato sul lavoro nero. Questo è uno di quei bisogni che in un Centro d’Ascolto viene più ravvisato dagli operatori piuttosto che direttamente dichiarato dalla persona ascoltata.

2010 2011 2012 2013 2014

indebitamento (in % sul totale delle persone accolte)

6,65,8

8,2 8,6

12,5

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problematiche occupazione/lavoroprimo semestre 2014

disoccupazionelavoro neroore di lavoro insufficienticassa integrazione/mobilità

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Come evidenzia il grafico, nel primo semestre 2010 solo nel 1,7% delle persone ascoltate si rilevava tale problematica, percentuale che dal 2011 è costantemente salita fino al 5,9% del primo se-mestre 2014. Questa problematica è molto difficile da rilevare in quanto le persone sono molto restie a parlarne, tuttavia un lavoro attento e paziente da parte dei Centri d’Ascolto sta riuscendo a farlo emergere.

Riguardo le problematiche familiari vogliamo sottolineare il problema della disoccupazione. Come detto in precedenza il problema della disoccupazione non emerge tanto per le perso-ne ascoltate, quanto per i loro familiari. Spesso si riferisce alla mancanza di lavoro di uno dei due coniugi ma può riguardare anche i figli.

2010 2011 2012 2013 2014

lavoro nero (in % sul totale delle persone accolte)

1,7 1,7

2,73,5

5,9

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problematiche familiari primo semestre 2014

disoccupazione di congiunto/familiaremalattia fisico-psichica di congiunto/familiaredivorzio/separazione (anche di fatto)conflittualità con parenti/genitori figli/di coppiamaternità nubile/genitore solohandicap di congiunto/familiareproblemi di detenzione/giustizia di congiunto/familiare

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Le problematiche abitative sono tra quelle problematiche con il maggiore aumento percentuale rispetto al semestre 2013. La difficoltà maggiore che emerge è legata al mantenimento delle spese alloggiative, come l’affitto, il condominio o addirittura il mu-tuo. Abbiamo rilevato che in caso di necessità le prime spese a venir interrotte sono proprio quelle per il condominio e per l’affitto, dato che le conseguenze si manifestano solo dopo molti mesi se non anni. Purtroppo una volta che cominciano ad accumularsi troppi mesi di morosità, che siano per l’affitto, il condominio o il mutuo, diventa molto difficile se non impossibile recuperare e saldare il debito accumulato e quindi sopraggiunge lo sfratto o il pignoramento dell’abitazione da parte della banca, per chi ha una casa di proprietà.La difficoltà di sostenere tali spese rappresenta quasi la metà delle problematiche abitative e possiamo quindi dire che un’alta percentuale delle persone ascoltate è a forterischio sfratto, sebbene non abbia ancora un procedimento a proprio carico.Tra la fine del 2013 ed il primo semestre 2014 questa problema-tica è stata rilevata in modo più puntuale e preciso grazie all’at-tivazione di progetti specifici da parte della Caritas Diocesana, anche per questo motivo registriamo un così forte aumento.

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problematiche abitative primo semestre 2014

difficoltà nelle spese alloggiative (affitto/mutuo/condominio)sfrattoresidenza provvisoriamancanza di casaabitazione precaria/inadeguata

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Il grafico successivo mostra l’evoluzione della percentuale delle persone che hanno manifestato la problematica dello sfratto nell’arco del quinquennio fin qui preso in esame. Fino allo scorso anno questa percentuale è rimasta sostanzialmente costante, dobbiamo però tenere presente che tra il primo semestre 2011 ed il primo semestre 2013 il numero delle persone accolte presso i Centri d’Ascolto è costantemente aumentato, pertanto in valore assoluto il numero delle problematiche per sfratto comunque aumenta. Nel primo semestre 2014 ben il 5,7% delle persone ascoltate manifesta questa problematica.

2010 2011 2012 2013 2014

sfratto (in % sul totale delle persone accolte)

3,23,7 3,6

3,9

5,7

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Progetti e collaborazionidella Caritas Diocesana

Caritas Pistoia, attraverso l’ascolto costante dei bisogni del terri-torio, negli anni si è attivata al fine di dare risposte concrete alle richieste delle persone in una logica di progetto.Agendo internamente o in collaborazione e con il sostegno di vari soggetti del territorio ha sviluppato una serie di servizi e di progetti che accompagnano l’ascolto, lo sostengono attraverso il supporto di professionisti, di progetti di accoglienza e di progetti mirati di sostegno al reddito.Per la prima volta questo “universo” è inserito nel Dossier e non tanto per mettere a conoscenza le persone che lo leggeranno, ma per dare strumenti per l’orientamento delle persone che si trovano in situazioni di disagio.Il dossier è di fatto uno strumento che Caritas, ogni anno, costru-isce partendo dall’ascolto dei bisogni, ma anche dalla lettura e dalla promozione delle risorse del territorio.Di seguito una sintesi dei principali progetti, non esaustiva ma indicativa dell’esistente.

Orientamento LegaleConsulenza legale

Fondo CEI 8x1000 di Caritas Italiana.Lo sportello prevede la consulenza di due avvocati e di un ope-ratore sociale per il disbrigo di questioni legali. Modalità di accesso: accesso diretto il sabato ore 10.30-13.00 presso l’Ufficio Caritas.

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“Welcome”Accoglienza famiglie, disagio abitativo

In collaborazione con la Fondazione Caript.Il progetto prevede l’utilizzo di tre case, concesse in comodato dalla Fondazione Caript, per l’accoglienza di famiglie.Modalità di accesso: su appuntamento previo colloquio di discer-nimento c/o il CdA Diocesano.

“Nido”Sostegno economico, disagio abitativo

Contributo della Fondazione CariptIl progetto prevede il pagamento del canone di affitto per 6 mesi da parte della Fondazione Caript, in collaborazione con la Coo-perativa Amicizia 2000Modalità di accesso: su appuntamento previo colloquio di discer-nimento presso il CdA Diocesano e l’Ufficio Caritas.

“Sfratto? No, grazie!”sostegno economico, disagio abitativo

Finanziamento Fondazione Caript.Il progetto, finalizzato alla prevenzione dello sfratto, prevede il pagamento di massimo il 50% del canone di affitto per un periodo di 6 mesi.Modalità di accesso: su appuntamento previo colloquio di discer-nimento presso i CdA della Diocesi.

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“Maia”Accoglienza donne

Finanziamento CEI 8xmille di Caritas italiana.Il progetto concerne una casa di accoglienza per donne sole o con minori presso la Parrocchia di San Piero Agliana.Modalità di accesso: tramite Associazione Portaperta, Agliana (PT).

“Casa Giampiero”Accoglienza SFD marginalità

In collaborazione con Fondazione “Giorgio Tesi”.Casa di accoglienza, concessa in comodato gratuito dalla Fonda-zione “Giorgio Tesi” per persone sfd o in grave stato di marginalità.Modalità di accesso: tramite sportello SFD marginalità

Fondo Diocesano Famiglia LavoroSostegno economico

In collaborazione con la Pastorale Sociale e del lavoro, Acli e Misericordia di Pistoia.Il progetto prevede un sostegno alle persone che hanno perso il lavoro e non possono beneficiare di ammortizzatori sociali.Modalità di accesso: su appuntamento previo colloquio di discer-nimento presso i CdA della Diocesi.

Inclusione socialeBorse lavoro, tirocini e inclusione sociale

In fase di sperimentazione, in collaborazione con il Servizio So-ciale TerritorialeIl progetto prevede percorsi all’interno dei Centri Operativi Ca-ritas.Modalità di accesso: tramite lo Sportello SFD marginalità

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Bando borse di studioSostegno allo studio

Finanziamento Fondazione Caript.Il progetto, attivo da 3 anni, prevede un contributo per il sostegno allo studio.Modalità di accesso: tramite bando annuale.

Fondo sanitarioSostegno socio-sanitario

Contributo Medici Cattolici.Il fondo è destinato all’acquisto di medicinali.Modalità di accesso: tramite lo Sportello Sfd Marginalità e il CdA Diocesano.

Fondo per abbattimento del ticketSostegno socio-sanitario

In collaborazione con la Venerabile Confraternita della Miseri-cordia di Pistoia e la Fondazione Caript.Il progetto prevede il sostegno per l’accesso alle cure mediche specialistiche e di base.Modalità di accesso: tramite lo Sportello Sfd Marginalità ed i Cda della Diocesi.

IrenusSostegno socio-sanitario

Contributo Associazione Irenus Onlus.Il progetto prevede l’accesso alle cure mediche odontoiatriche. In collaborazione con l’Associazione Irenus che ha messo a disposizione la rete dei professionisti associati, i quali prestano la loro opera a titolo gratuito.Modalità di accesso: tramite lo Sportello Sfd marginalità ed i CdA della Diocesi.

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Prestito Sociale Regione Toscana “Dare credito all’inclu-sione sociale”

Finanziamento Regione ToscanaIn collaborazione con ARCI, Fondazione ìun raggio di luceî, Pubblica Assistenza Maresca, Venerabile Confraternita della Misericordia di Pistoia.Il progetto prevede la gestione di un fondo della Regione Toscana di prestito sociale.

Fondo Speciale Fondazione Caript

Finanziamento Fondazione CariptIl progetto riguarda il contributo della Fondazione Caript diretto al sostegno economico di famiglie in situazioni di disagio socio-economico.La Fondazione ha confermato un contributo di solidarietàdi 100.000 € anche per il 2014/ 2015.

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Rete dei servizi in collaborazionecon Caritas

Caritas Diocesana di Pistoiavia Puccini 36 - 51100 PistoiaTelefono 0573 976133 Fax 0573 28616E-mail: [email protected] Internet: www.diocesipistoia.itOrari: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30Pagina Facebook: Caritas Pistoia/Caritas Diocesana Pistoia

Ascolto di orientamentoe primo discernimento

l Sportello senza fissa dimora e marginalitàvia San Pietro 36 Pistoia, c/o mensa “don Siro Butelli”Telefono 0573 976526E-mail: [email protected]: lunedì e giovedì dalle 9.30 alle 11.30

l Centro d’Ascolto Diocesanovia dei Magi 5 Pistoia, c/o associazione “San Martino dePorres”Telefono 0573 31102E-mail: [email protected]: dal martedì al giovedì dalle 15 alle 18

l Sportello Rom, Sinti e Camminantivia Puccini 36 Pistoia, c/o ufficio Caritas DiocesanaTelefono 0573 976133E-mail: [email protected]: martedì dalle 15 alle 17.30

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l Sportello legalevia Puccini 36 Pistoia, c/o ufficio Caritas DiocesanaTelefono 0573 976133E-mail: [email protected]: sabato dalle 10.30 alle 13.00

Progetti specifici per servizi alla persona

l Mensa “don Siro Butelli”via San Pietro 36 - 51100 PistoiaTelefono 0573 976526E-mail: [email protected] di apertura tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dal lunedì alvenerdì dalle 18 alle 20Pagina Facebook: Mensa Don Siro Butelli

l Centro di distribuzione “Mimmo” e Charity Shopvia del Bottaccio 19 - 51100 PistoiaTelefono 0573 27074E-mail: [email protected]: dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 12Pagina Facebook: Centro Mimmo/Charity Shop Pistoia

Centri d’Ascolto Caritas

l Centro d’Ascolto “don Tonino Bello” di AglianaVia Matteotti 7 - 51031 Agliana (PT)Telefono 0574 675250E-mail: [email protected]: lunedì, mercoledì e sabato dalle 16 alle 20

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l Centro d’Ascolto di Capraia e Limite sull’Arnopiazza Don Valiani 1 - 50050 Capraia e Limite (FI)Telefono 0571 57027Orari: su appuntamento, solitamente il mercoledì ed il giovedì

l Centro d’Ascolto di Carmignanopiazza Vittorio Emanuele 9 - 59015 Carmignano (PO)Orari lunedì dalle 15 alle 17

l Centro d’Ascolto di Casalguidivia Montalbano 343 - 51030 Serravalle PistoieseTelefono 3480276348E-mail: [email protected]: lunedì dalle 17.30 alle 19.30

l Centro d’Ascolto di Ostevia di Oste 63 - 59013 Montemurlo (PO)Telefono 0574 798667E-mail: [email protected]: martedì dalle 15.30 alle 17.30

l Centro d’Ascolto San Marcellopiazza Arcangeli 111 - 51028 San Marcello Pistoiese (PT)Telefono 0573 630176E-mail: [email protected]: sabato dalle 14 alle 15

l Centro d’Ascolto “Margherita Caiani” di Poggio a Caianovia Suor Caiani 3 - 59016 Poggio a Caiano (PO)Telefono 055 8798716E-mail: [email protected]: lunedì e mercoledì dalle 16 alle 18.30, sabato dalle 8.30 alle 12

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l Centro d’Ascolto “Santa Maria Assunta” di Quarratavia San Lorenzo 3 - 51039 Quarrata (PT)Telefono 0573 774538E-mail: [email protected]: lunedì e mercoledì dalle 17 alle 19

l Centro d’Ascolto di Lamporecchiovia Santo Stefano 4 - 51035 Lamporecchio (PT)Telefono 3896338099E-mail: [email protected]: giovedì dalle ore 16.30 alle ore 17.30

l Centro d’Ascolto di Montalevia Martiri della Libertà 3 - 51037 Montale (PT)Telefono 0573 55116Orari: giovedì dalle 9.30 alle 11.30

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Caritas Parrocchiali

l Caritas parrocchiale di Sant’Agostinovia di Sant’Agostino 25 - 5110 PistoiaOrari: giovedì dalle 16.30 alle 17.30

l Caritas parrocchiale di San Biagio in Cascherivia don Minzoni 9 - 51100 PistoiaTelefono 0573 20275Orari: primo giovedì del mese dalle 15 alle 17

l Caritas parrocchia di San Bartolomeopiazza San Bartolomeo 11 - 51100 PistoiaTelefono 0573 24297E-mail: [email protected]: secondo e quarto giovedì del mese dalle 15 alle 17

l Caritas parrocchiale di Masianovia di Masiano 15 - 5110 PistoiaTelefono 0573 380293Orari: primo o secondo del mese dalle 9 alle 10

l Caritas parrocchiale Le Piastrepiazza della Chiesa 28 - 51000 PistoiaTelefono 0573 472193Orari: domenica prima e dopo la Santa Messa

l Caritas parrocchiale di Vincivia La Pira 9 - 50059 Vinci (FI)Telefono 0571 56033Orari: lunedì dalle 16 alle 17

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l Caritas parrocchiale di Santomatovia di Santomato 6 - 51100 PistoiaTelefono 0573 479924Orari: martedì dalle 9 alle 12

l Caritas parrocchiale di San Felicevia di San Felice - 51100 PistoiaTelefono 0573 479924Orari: martedì dalle 9 alle 12

l Caritas parrocchiale Santonuovovia Santonuovo 1 - 51100 PistoiaTelefono 0573 735265Orari: martedì ogni quindici giorni dalle 10 alle 11

l Caritas parrocchiale Stazione di Montalevia Pacinotti 30 - 51037 MontaleTelefono 0574 798023Orari: giovedì dalle 15 alle 18

l Caritas parrocchiale di Comeanavia Dante Alighieri - 59015 Carmignano (PO)Orari: terzo martedì del mese dalle 17 alle 18

l Caritas parrocchiale Casermettevia Forlanini 11 - 51100 PistoiaTelefono 0573 22355Orari: lunedì dalle 10 alle 12

l Caritas parrocchiale di San Benedettovia Bindi 22 - 51100 PistoiaOrari: primo martedì del mese dalle 15 alle 17

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l Caritas parrocchiale di San Paolovia della Rosa 39 - 51100 PistoiaTelefono 0573 20291Orari: secondo e quarto giovedì del mese dalle 10 alle 12

l Caritas parrocchiale Immacolatavia Antonelli 77 - 51100 PistoiaTelefono 0573 964219Orari: contattare direttamente il parroco dal mercoledì alladomenica 30 novembre

l Caritas parrocchiale di Sant’Andreavia Sant’Andrea 21 - 51100 PistoiaTelefono 0573 21912Orari: primo e terzo martedì dalle 16 alle 17.30

l Caritas parrocchiale di Sant’Angelo a Piuvicapiazza Sant’Angelo 51 - 51100 PistoiaTelefono 0573 544048E-mail: [email protected]: distribuzione il venerdì

l Caritas parrocchiale San Sebastiano a Piuvicavia San Sebastiano 32 - 51100 PistoiaTelefono 0573 532004

l Caritas parrocchiale La Verginepiazza della Vergine 2 - 51100 PistoiaTelefono 0573 24762Orari: secondo giovedì del mese dalle 14.30 alle 15.30distribuzione alimenti

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l Caritas parrocchiale di Vicofarovia Santa Maria Maggiore 71 - 51100 PistoiaTelefono 0573 22197

l Caritas parrocchiale di Vignolevia di Mezzo 134 - 51039 Quadrata (PT)

l Caritas parrocchiale Casinivia Statale 509 - 51039 Quadrata (PT)

l Caritas parrocchiale di Colle a Tizzanavia di Colle 20 - 51039 Quadrata (PT)Telefono 0573 39519

l Caritas parrocchiale di Marlianavia della Chiesa 2 - 51010 Marliana (PT)Telefono 0572 66238

l Caritas parrocchiale di Bonistallovia Bonistallo 11 - 59016 Poggio a Caiano (PO)Telefono 055 877339

Associazioni, case di accoglienza,cooperative sociali e fondazioni

l Associazione Centro di Solidarietà di Pistoia (CEIS)piazza dei Servi 7 - 51100Telefono 0573 368701E-mail: [email protected]@ceispt.org [email protected]@legalmail.itSito internet: www.ceispt.org

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l Associazione Mater Caritas Onlusvia Roma 5 - 59015 Carmignano (PO)E-mail: [email protected]

l Associazione Sant’Annavia San Pietro 26 - 51100 PistoiaE-mail: [email protected]

l Associazione San Gregorio Magnovia della Vittoria 41- 51028 Maresca (PT)Telefono 0573 64036E-mail: [email protected]

l Casa di accoglienza anziani Santa Maria delle Suore Francescane dell’Immacolatavia Castello 34 - 51020 Sambuca Pistoiese (PT)Telefono 0573 893726

l Casa Famiglia La Conchigliavia Puccini 29 - 51100 PistoiaTelefono 0573 976133E-mail: [email protected]

l Casa di risposo RSA San Francesco delle Minime Suoredel Sacro Cuorevia di Bonistallo 12 - 59016 Poggio a Caiano (PO)Telefono 055 877091E-mail [email protected]

l Istituto Suore Mantellate Serve di Mariacorso Silvano Fedi 23 - 51100 PistoiaTelefono 0573 976050

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l Centro Aiuto alla Vita Pistoiavicolo dei Pazzi 16 - 51100 PistoiaTelefono 0573 24197

l Centro Aiuto alla Vita Quarratavia Trieste 29 - 51039 Quarrata (PT)Telefono 0573 75959

l Associazione Il Delfinovia degli Armeni 14 - 51100 PistoiaTelefono 0573 977529E-mail: [email protected]

l Associazione TEISDvia San Pantaleo 2 - 51030 PistoiaE-mail: [email protected]

l Fondazione MAICvia San Biagio 102 - 51100 Pistoiavia Monteleonese 95/19 - 51100 Pistoiavia della Salute 4 - 51016 Montecatini TermeTelefono 0573 99111E-mail: [email protected]

l Cooperativa Sociale Il Baobabvia Ripa Castel Traetti 1 - 51100 PistoiaTelefono 0573 29159E-mail: [email protected]

l Associazione Nuovi Orizzonti Onlusvia Castellina 20 - 51010 Marliana (PT)Telefono 0572 618067E-mail: [email protected]

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l Associazione Arcobalenovia Fonda 4 - 51100 Pistoiapiazzetta Santo Stefano 13 - 51100 PistoiaTelefono 0573 30309 (Casa di Shalom), 0573 30337(Casa della Visitazione), 0573 976207 (Casa inPiazzetta)E-mail: [email protected]@[email protected] internet: www.arcobalenopistoia.org

l Associazione San Martino de Porresvia dei Magi 5 - 51100 PistoiaTelefono 0573 31102E-mail: [email protected] internet: www.associazionesanmartinodeporres.it

l Associazione Portaperta Onluspiazza Gramsci 2 - 51031 Agliana (PT)Telefono 0574 675250E-mail: [email protected]

l Casa Accoglienza Anziani Comeana Onlusvia Machiavelli 4 - 59015 Carmignano (PO)Telefono 055 8719922E-mail: [email protected]

l Casa dell’Anziano Monteolivetovia Bindi 16 - 51100 PistoiaTelefono 0573 975064

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l Cooperativa sociale Casa dei Ragazzipiazza Monsignor Contardi 6 - 59013 Montemurlo (PO)E-mail: [email protected]

l Associazione di volontariato Granello di Senapevia Collegigliato 36/c - 51100 PistoiaE-mail: [email protected]

l Casa di Mamrevia della Rosa 4 - 51100 Pistoiatelefono 0573 32129

l Associazione Il Tandem Onlusvia dei Cancellieri 30 - 51100 PistoiaE-mail: [email protected] internet: [email protected]

l Associazione Oltre l’Orizzontevia Macallè 19 - 51100 PistoiaE-mail: [email protected] internet: www.oltrelorizzonte.org

l Associazione Raggi di Speranza in Stazione Onlusvia della Chiesanuova 2 - 51100 PistoiaE-mail: [email protected]

l Casa di accoglienza per madri e figli Ginetta Gori dell’ente morale Istituto Pelagia Romoli Onluscorso Silvano Fedi 26 - 5110 PistoiaTelefono 0573 32229

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l Cooperativa sociale In Camminovia Sei Arcole 25/c - 51100 PistoiaTelefono 0573 451361E-mail: [email protected] internet: www.incamminocooperativa.org

l Ente morale Camposampierovia Antonelli 307 - 51100 PistoiaTelefono 0573 451348E-mail: [email protected]

l Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Pistoiavia del Can Bianco 35 - 51100 PistoiaTelefono 0573 5050Sito internet: www.misericordia.pistoia.it- Microcredito e Prevenzione Usuravia del Can Bianco 35 - 5110 Pistoia, tel. 0573 505246- Spaccio della Solidarietàvicolo Santa Caterina 35 - 51100 Pistoia. tel. 0573 505230- Fratesvia del Can Bianco 35 - 51100 Pistoia, tel. 0573 505215E-mail: [email protected]

l Patronato ACLI sede provincialecorso Gramsci 77 - 51100 PistoiaTelefono 0573 24653E-mail: [email protected] internet: wwwpatronato.acli.it

l Volontariato Vincenziano della San Vincenzo de Paoli -Pistoia Centropiazza San Leone 3 - 51100 PistoiaTelefono 0573 23157E-mail: [email protected]

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l Associazione Comunità Emmaus Quarratavia di Buriano 62 - 51039 QuarrataTelefono 0573 750044E-mail: [email protected] Internet: www.emmaus.it

l Associazione di volontariato Pozzo di Giacobbevia Fiume 53 - 51039 Quadrata (PT)Telefono 0573 739626E-mail: [email protected] internet: www.pozzodigiacobbe-onlus.com

l Cooperativa sociale San Lorenzo mensa socialevia San Lorenzo 4 - 51039 Quarrata (PT)Telefono 0573 775776

l OAMI Maria Assunta Onlusvia Corrado da Montemagno 136 - Quarrata (PT)Telefono 0573 775476E-mail: [email protected]

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Struttura organizzativa della CaritasDiocesana di Pistoia

Direttore: Suppressa MarcelloVice Direttore: Don Paolo Tofani

Equipe:

Marcello Suppressa, don Paolo Tofani, Sara Lupi, Egisto Carda-relli, Francesca Meoni, Giovanni Cerri, Suor Gabriella D’Agostino

Equipe di lavoro per ambiti specifici:

Stili di vita: Suor Gabriella D’Agostino, don Paolo Tofani, Mar-cello Suppressa, Alessandro Galardini

Servizi alla persona: Sara Lupi (coordinatrice), Lucia Ciani (referente servizio pranzo), Massimo Petroni (referente servizio cena), Rita Ragno (referente servizio vestiario)

AVS e Servizio Civile: Sara Lupi (referente e operatore locale di progetto), Giovanni Cerri (operatore locale di progetto), Fran-cesca Meoni (formazione)

Inclusione sociale: Sara Lupi (referente progetti, commissione tecnica professionale in collaborazione con servizio sociale ter-ritoriale), Giovanni Cerri (collegamento con i centri di ascolto e il servizio sociale territoriale), Francesca Meoni (progettazione)

Caritas Parrocchiali: Sara Lupi (servizio di accompagnamento e collegamento con i centri operativi), Giovanni Cerri (servizio di accompagnamento e collegamento con il cda diocesano e l’osservatorio), Francesca Meoni (formazione)

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Centri d’Ascolto: Giovanni Cerri (MIROD, messa in rete degli osservatori diocesani e collegamento con il servizio sociale terri-toriale), Sara Lupi (collegamento con il servizio sociale territoriale, commissione tecnica professionale albergo popolare comunale e commissione tecnica professionale rom, sinti e camminanti), Francesca Meoni (formazione)

Progettazione: Francesca Meoni

Osservatorio: Cerri Giovanni

Segreteria: Egisto Cardarelli

Rom, Sinti e Camminanti: Suor Gabriella D’Agostino (accom-pagnamento), Giovanni Cerri (Mirod), Sara Lupi (commissione tecnica professionale rom sinti e camminanti) e Carlo Tenchini (accompagnamento)

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