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Carnevale - fioratorio.it · della vita sentendoci una cosa sola con gli altri. ... Gli angeli, i...

Date post: 14-Feb-2019
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25 Carnevale: la parola deriva dal latino “carnem levare” (“eliminare la carne”) poiché anticamente indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di carnevale (martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. Il Carnevale ci richiama dunque alla festa. Per noi cristiani la festa assume un particolare significato che è legato proprio al cammino di quaresima: la festa della resurrezione di Gesù (la Pasqua), che è il fondamento della nostra fede, è infatti preceduto da un lungo periodo di astinenza e digiuno, preghiera ed elemosina. Non c’è festa senza sacrificio: non c’è resurrezione senza la passione. Vorrei che la festa di Carnevale ci ricordasse questo; vorrei che la “festa” non fosse sinonimo di evasione dalla realtà per rompere la monotonia e la routine del vivere ma fosse il suo naturale compimento: la festa cristiana, che è la domenica, dà il ritmo al tempo, ci ricorda che l’ordinarietà e la quotidianità lavorativa, acquistano spessore solo se orientate a qualcosa, meglio a Qualcuno, che le riempiono di senso. Mentre a Carnevale ci “mettiamo le maschere”, nello stesso tempo vogliamo ricordarci che per essere uomini veri dobbiamo toglierci “tante maschere”, tanti modi di essere e di vivere che non ci permettono di fare festa sul serio, di provare la gioia che viene dalla comunione, dallo stare insieme, dallo “sfilare” sulla strada della vita sentendoci una cosa sola con gli altri. Con l’augurio che il Carnevale sia per tutti una boccata di allegria e di speranza espressa nella gioia dei piccoli, vi auguro in anticipo una buona e santa quaresima. Don Vinicio Parrocchia delle Carnevale: “Togliamoci le maschere!”
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Carnevale: la parola deriva dal latino “carnem levare” (“eliminare la carne”) poiché anticamente indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di carnevale (martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.Il Carnevale ci richiama dunque alla festa. Per noi cristiani la festa assume un particolare significato che è legato proprio al cammino di quaresima: la festa della resurrezione di Gesù (la Pasqua), che è il fondamento della nostra fede, è infatti preceduto da un lungo periodo di astinenza e digiuno, preghiera ed elemosina.Non c’è festa senza sacrificio: non c’è resurrezione senza la passione. Vorrei che la festa di Carnevale ci ricordasse questo; vorrei che la “festa” non fosse sinonimo di evasione dalla realtà per rompere la monotonia e la routine del vivere ma fosse il suo naturale compimento: la festa cristiana, che è la domenica, dà il ritmo al tempo, ci ricorda che l’ordinarietà e la quotidianità lavorativa, acquistano spessore solo se orientate a qualcosa, meglio a Qualcuno, che le riempiono di senso. Mentre a Carnevale ci “mettiamo le maschere”, nello stesso tempo vogliamo ricordarci che per essere uomini veri dobbiamo toglierci “tante maschere”, tanti modi di essere e di vivere che non ci permettono di fare festa sul serio, di provare la gioia che viene dalla comunione, dallo stare insieme, dallo “sfilare” sulla strada della vita sentendoci una cosa sola con gli altri.Con l’augurio che il Carnevale sia per tutti una boccata di allegria e di speranza espressa nella gioia dei piccoli, vi auguro in anticipo una buona e santa quaresima.

Don Vinicio

Parrocchia delle

Carnevale:“Togliamoci le maschere!”

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Presepe ViventeDomenica 5 gennaio 2014Purtroppo quest’anno, a causa del maltem-po e delle condizioni sfavorevoli del terreno, abbiamo dovuto più volte rimandare la sa-cra rappresentazione del presepio vivente. Anche se non l’abbiamo vissuta nella con-sueta forma abbiamo potuto apprezzare, forse in maniera più raccolta e meditata, la sua collocazione all’interno della messa. Le comparse (vedi le foto) ci hanno maggior-mente introdotto nel mistero del Natale, cioè dell’Incarnazione di Dio in Gesù, che si dona a noi nel segno di un piccolo bambino. Dio si fa storia (Il Verbo si fece carne), si “immerge” nelle vicende umane (il Battesimo) e si pre-senta come Dio che si offre per amore (ecco l’agnello di Dio) fino al dono della vita. Gli angeli, i pastori, i magi, Giuseppe e Maria: Dio si circon-da da subito dei poveri, degli umili, dei semplici, dei miti: Dio lascia già intendere dalla sua nascita chi sono i beati ai quali appartiene il Regno di Dio. Anche noi, simbolicamente, ci siamo stretti attorno al bambino: L’Onnipotente si presenta a noi indifeso, vulnerabile, bisognoso delle nostre mani, come un bambino. Non è forse così l’euca-restia che riceviamo ogni domenica? Dio è nelle nostre mani, si lascia mangiare, indifeso e vulne-rabile davanti alla nostra libertà. O signore nostro Dio quanto è grande il tuo nome su tutta la terra!

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Scuola MaternaDomenica 15 dicembre, apparentemente una domenica come tante altre... Non per tutti!! Non per le Nostre Famiglie!! Con poesie, canzoni e sorrisi speciali, i nostri bambini ci hanno rac-contato il grande Dono del Natale. rappresentando “RISCOPRIAMO IL NATALE CON SAN FRANCESCO”La festa si apre con un piccolo video, una sorpresa per tutti noi geni-tori! Quale gioia poter vedere i nostri bambini nella quotidianità della scuola, dal giocare, al pranzare, al lavorare nel laboratorio, nelle proprie aule, al correre gioioso… Come scenografia il nostro grande castello e per aprire lo scenario, non poteva certo mancare un vero cantastorie!Pronti... via... ecco che tutti si trasformano.I nostri bambini si sono calati nel loro ruolo e con grande impegno! E’ nel castello che Zuffariello, il cantastorie insieme ai bambini del Re cerca di intuire che cosa è il Natale, ma la gran confusione della gente che pen-

sa che il Natale sia solo luci, regali e dolci, rappresentati da un gruppo di medi con una danza, non permette di intuirne il vero significato. Giocando nelle varie stanze del castello, i bambi-ni incontrano un piccolo ometto, anziano intento a costruire delle statuine e incuriositi chiedono il perché di tanto lavoro. E’ per ricordare il Natale, rispon-de il falegname, e a quella risposta, la domanda: Ma cos’è il vero Natale?E il cantastorie sedendosi vicino ai due bambini, iniziò a raccontare loro la storia di San Francesco, uomo buono, umile, che riuscì a trovare il modo per cercare di far ricordare al mondo La nascita del Salvatatore. Penso e con l’aiuto dei suoi fraticelli, Su una piccola collina trovò una grotta… chiese la collaborazione al popolo e riusci ad avere un meraviglioso gregge di peco-relle, i nostri piccoli, l’asino che ricordo’ di aver portato in groppa Maria e accompagnato Giuseppe nel suo cammino, il bue che lascio il suo giaciglio al piccolo Gesù.Tutti aiutarono Francesco, lodarono il Creatore drammatizzando il meravi-glioso canto Laudato Sii, i nostri grandi... che emozione abbiamo provato vedere fraticelli, fiori, stelle, la luna, il sole, il fuoco, il vento... felici di lodare attraverso la danza per tutte le cose belle che hanno ricevuto.Emozionatissimi, Tutti si sono attivati per creare un’ atmosfera ideale per il gran finale! Francesco manda un bell’invito... la gente incuriosita andò alla grotta e quale meraviglia vedere apparire gli angioletti, un altro gruppo di medi, che aiu-

tarono Francesco a mostrare al mondo il tesoro più bello: GESU’.Questo, ha concluso il bambino che interpretava Francesco, è il tesoro mandato dal cielo, il più bel dono di Dio pieno di amore. “PACE & BENE A TUTTI”.Grazie bambini per averci aiutati a riscopri-re ancora una volta cos’è il Vero Natale.

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Bergamo 09 gennaio 2014

Alla Comunità di Fiorine

Con questa lettera vorremmo ringraziare tutti coloro che hanno raccolto i giocattoli per donarli alla nostra realtà. Come saprete la nostra cooperativa offre ai cittadini di Bergamo e provincia il “servizio” di raccogliere oggetti, mobili, vestiti... usati in buono stato che poi vengono venduti a prezzo modico ad italiani e immigrati. Il mercatino non ha scopo di lucro ma ha l’obbiettivo di educare al fatto che tutte le cose hanno un valore e inoltre ci permette di poter dare lavoro a ragazzi immigrati del nostro centro di accoglienza e anche ad italiani svantaggiati o in situazione di disagio socio-economico.Lo scopo del mercatino è anche quello di dare un valore alle “cose” e promuovere la cultura del Riuso: ...ognuno di noi ha una storia che trasmette anche alle proprie cose: la camera della nonna, il vestito del fratello, il gioco del figlio…Così ecco che i giochi che ci avete donato, per noi non sono semplici giochi ma racchiudono i momenti magici dei bambini della vostra Comunità... poi passeranno nelle mani dei nostri ragazzi che li sistemeranno e poi verranno acquistati da altre persone e “doneranno” mo-menti magici ad altri bimbi... PENSATE A QUANTE VITE SI POSSONO DARE AGLI OGGETTI E QUANTE VITE CI SONO NEGLI OGGETTI: l’amore di un genitore che regala un gioco, la gioia di un bimbo che lo riceve, la mano di un ragazzo immigrato o di un padre italiano caduto in disgrazia che grazie a quel gioco può lavorare, la gioia di un altro bimbo... GRAZIE per questi giochi allora, grazie per le vostre storie, grazie per le storie future...

Un saluto cordiale a tutti voi e buon anno di pace!!!La Cooperativa Ruah

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6 gennaio, Festa del dono.

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8 Dicembre - Festa dell’adesione A.C.Come da tradizione, in tutta Italia l’8 dicembre si rinnova l’adesione annuale all’Azione Cattolica: ufficialmente per la 2a volta, anche il nostro piccolo gruppo A.C.R. non ha voluto mancare tale importante appuntamento, solennizzato anche dalla festa dell’Immacolata Concezione. Alla celebrazione eucaristica erano presenti il nostro parroco Don Vinicio e Don Flavio, assistente diocesano per il settore giovani e ragazzi dell’associazione. L’introduzione è stata centrata sulla libera scelta dell’adesione ad A.C. e sulla vocazione alla testimonianza gioiosa del Vangelo e della nostra fede da parte di tutti i soci nelle nostre comunità. Don Flavio, nell’omelia, si è soffermato soprattutto su 3 parole: libertà, responsabilità e speranza, riecheggiate più volte con riferimento sia alla figura della Madonna che alla scelta associativa. Al termine dell’omelia alcuni soci hanno portato all’altare le tessere per la benedizione, come segno di una scelta di vita cristiana, non racchiusa in se stessa ma al servizio per gli altri. La finalità principale del gruppo A.C.R. infatti è di collaborare con tutti i gruppi e le persone disponibili per rendere vive le nostre comunità, i nostri oratori, cercando sempre di coinvolgere più ragazzi nelle varie attività e nei vari momenti proposti (giochi, bans, canti, lavoretti, escursioni, preghiere, riflessioni, ecc.). E’ una sfida entusiasmante, ricca di soddisfazioni e gioie ma che richiede grande responsabilità da parte degli educatori ed animatori. Il trovarsi insieme, “anche per poche ore al mese” aiuta a creare quello spirito di gruppo, a far vivere ai ragazzi certe esperienze indimenticabili che si spera possano essere utili a tutta la comunità. Come ci esorta Papa Francesco, è preferibile rischiare con coraggio qualche piccolo sbaglio, piuttosto che rimanere fermi per paura di sbagliare.E’ con questo spirito avventuroso e coraggioso che siamo pronti a vivere il tema di quest’anno “Non c’è gioco senza te”.

Attenzione: TUTTI i ragazzi sono invitati all’animazione domenicale, non solo quelli iscritti all’ACR. Non fare il bradipo

a casa: se vuoi divertirti insieme agli altri ti aspettiamo!!!Il ritrovo è sempre nella Chiesetta dell’Oratorio (la cripta).

Non c’è gioco senza te!

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Sabato 1 Febbraio abbiamo celebrato durante la messa serale il “mandato” ai nostri chierichetti.Come vedete dalla foto… una bella squadra! Durante la messa i chierichetti hanno promesso solennemente di impegnarsi in questo importante SERVIZIO liturgico per testimoniare con semplicità la loro FEDE in Gesù. L’occasione è stata significativa: abbiamo vissuto la liturgia della PRESENTAZIONE AL TEMPIO di Gesù. Così come Gesù viene presentato a Dio nel tempio e si offre come dono per noi anche i chierichetti sono stati presentati a Dio in chiesa per offrire il proprio tempo nel servizio all’altare; così come il vecchio Simeone accoglie Gesù e lo tiene tra le mani così anche i chierichetti (e tutti noi) teniamo tra le mani Gesù-eucarestia quando facciamo la comunione; così come Anna spende il suo tempo nella preghiera e nel servizio al tempio così anche i chierichetti vogliono impegnarsi a pregare e a servire durante la messa; così come Gesù cresceva in età, sapienza e grazia così anche i chierichetti vogliono impegnarsi a diventare “pieni di grazia”, ragazzi riempiti dall’amore del Signore. Diciamo grazie a Dio per il dono di questi ragazzi; come comunità cristiana promettiamo di aiutarli con la preghiera e il nostro buon esempio di vita cristiana.

Il mandato ai Chierichetti

durante la cena….Che affamati!

durante il gioco…

che disperati! Braviiii!!!

i chierichetti al termine della messa

Battesimi

Domenica 2 Febbraio sono stati battezzati Chiara Ferri e Daniel Grassenis.Benvenuti tra noi! Auguri ai loro genitori, Massimo con Marcella e Angelo con Angela!

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Chiara Ferri Daniel Grassenis

OGNI VENERDI’ADORAZIONE ore 17.00Io guardo Lui e Lui guarda me.Nella vita del Santo Curato d’Ars si racconta di un contadino che, ogni giorno e alla stessa ora, entrava nella chiesa parrocchiale, e si sedeva nell’ultimo banco. Non aveva libri di preghiere con sé perché non sapeva leggere; non aveva tra le mani nemmeno la corona del rosario. Ma ogni giorno, alla stessa ora, arrivava in chiesa e si sedeva nell’ultimo banco... e guardava fisso il Tabernacolo. San Giovanni Maria Vianney, incuriosito da quel modo strano di fare, dopo aver osservato quel suo parrocchiano per qualche giorno, gli si avvicinò e gli chiese: “buon uomo...ho osservato che ogni giorno venite qui, alla stessa ora e nello stesso posto. Vi sedete e state lì. Ditemi: cosa fate?”. Il contadino, scostando per un istante lo sguardo dal Tabernacolo rispose al parroco: “Nulla, signor parroco... io guardo Lui e Lui guarda me”. E subito, riprese a fissare il Tabernacolo.Il santo Curato d’Ars descrisse quella come una tra i più alti segni di fede e di preghiera.

Questo bellissimo racconto ci aiuta a capire che cosa è l’adorazione. La vivremo ogni venerdì prima della messa; sarà un momento di adorazione silenziosa e personale. Invece che occupare il tempo con le nostre parole proviamo a vivere in silenzio questo breve momento rinnovando nel nostro cuore l’amore al Signore, provando a metterci nell’atteggiamento di chi deve prima ascoltare e ricevere…

Attenzione!

Ti sei perso qualche avviso? Vuoi avere qualche informazione? Vai su internet!

E’ attivo il sito della parrocchia di Fiorine. www.fioratorio.it

A partire da sabato 8 marzo il catechismo sarà spostato DURANTE il periodo della quaresima dalle ore 17.00 alle 18.00, a seguire la messa per tutti i ragazzi.

Nella pace del SignoreAndrea Giudici di anni 92 + 09.01.2014

GioMaria Savoldelli di anni 82 + 28.01.2014


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