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CARPI - 11 Marzo 2005
DALLA FOTOGRAFIA ALLA SCRITTURA
Nell’ambito del progetto di Scrittura Creativa
Prof. Remigio Galli
CARPI - 11 Marzo 2005
Raymond Carver Di cosa parliamo quando
parliamo d'amore Minimum Fax 2001
Racconto, Mirino
CARPI - 11 Marzo 2005
“la seconda raccolta di Carver, uscita nel 1981 e
da allora divenuta pietra miliare per la narrativa
americana e mondiale. Forse la più bella delle
raccolte carveriane, la stessa che ha ispirato a
Robert Altman il suo America Oggi ”
R. Carver, Di cosa parliamo quando parliamo d’ amore,
La Repubblica - 24 gennaio 2001
CARPI - 11 Marzo 2005
“Tornano, attraverso queste pagine, i buoni borghesi capaci di fare merenda accanto a un cadavere fortuitamente ritrovato, il pasticcere
che ha un torta da consegnare per il compleanno di un bambino e perseguita di telefonate i
genitori affranti che lo hanno appena perduto, i signori bene che per noia, indifferenza,
provocazione si trasformano in stupratori e assassini.”
R. Carver, Di cosa parliamo quando parliamo d’ amore,
CARPI - 11 Marzo 2005
“Con Carver la realtà quotidiana non è solo il luogo dove si svolgono le vicende, ma è il vero protagonista delle storie…. vita quotidiana, di
cui, anche attraverso l'uso di un linguaggio ordinario, riesce a esprimere efficacemente le tensioni fondamentali: un certo spaesamento
esistenziale, la paura della morte, il bisogno di essere amato, di essere salvato, di comunicare in
modo sincero.”
R. Carver, Di cosa parliamo quando parliamo d’ amore,
CARPI - 11 Marzo 2005
“Ha montato e smontato e limato e lucidato via via un suo stile, come un artigiano costruisce un mobile e arriva a fatica al suo oggetto, alla forma per lui più
semplice e ai suoi occhi perfetta. […] Uno stile che è non-stile: frasi corte (perentorie), metafore pressoché assenti: si cerca l'essenziale, quasi che l'ideale fosse
scrivere il silenzio, o evidenziare il carattere del tutto non epico dei personaggi che popolano l'opera. […] Un
lavoro enorme di limatura […] un feroce impegno di riscrittura.”
R. Carver, Di cosa parliamo quando parliamo d’ amore,
CARPI - 11 Marzo 2005
“Carver ammirava molto Isac Babel, Ernest
Hemingway e in particolare Anton Cechov, il
quale in una lettera al fratello aspirante scrittore
(di racconti), raccomanda: Prendi qualcosa della
vita reale, di ogni giorno, senza trama, e senza
finale….”
R. Carver, Di cosa parliamo quando parliamo d’ amore,
CARPI - 11 Marzo 2005
• Vuoi star zitta, per favore? ( 1° raccolta di racconti, 1963), Garzanti Milano 1988.
• Di cosa parliamo quando parliamo d’amore (2° raccolta di racconti, 1981), Garzanti Milano 1987.
• Cattedrale (3° raccolta di racconti, 1983), Mondadori Milano 1984.• Racconti in forma di poesia (raccolta di poesie, ‘84-’85), minimum fax
Roma 1999 (testo a fronte in inglese).• Il nuovo sentiero per la cascata (raccolta di poesie), minimum fax
Roma.• Blu oltremare (raccolta di poesie, 1986), Pironti Napoli 1984 (testo a
fronte in inglese).• Voi non sapete che cos’è l’amore (saggi- poesie- racconti, tit. originale:
Fires, ‘68-’84), minimum fax Roma 1998 (saggi contenuti: vita di mio padre; il mestiere di scrivere; Fuochi; John Gardner: lo scrittore come maestro).”
OPERE DI CARVER TRADOTTE IN ITALIANO
CARPI - 11 Marzo 2005
• R. Carver - Il mestiere di scrivere - Einaudi• S. King - Tutto è fatidico - Sperling&Kupfer• A. Cechov - Senza trama e senza finale - Minimum fax• B. Marchese - L’officina del racconto - Mondadori• V. Cerami - Consigli a un giovane scrittore - Einaudi• H. Bloom - Come si legge un libro - Rizzoli”
BIBLIOGRAFIA
CARPI - 11 Marzo 2005
Roland BarthesLa camera chiara
Piccola biblioteca Einaudi, 20032
CARPI - 11 Marzo 2005
“La parola più giusta che certe foto esercitano su di me è la parola avventura.
La tale foto mi avviene, la talaltra no.
Il principio di avventura mi permette di fare esistere la fotografia.”
R. Barthes, La camera chiara, p. 21
CARPI - 11 Marzo 2005
“È attraverso lo studium che io mi interesso a
molte fotografie… infatti, è culturalmente
(questa connotazione è presente nello studium)
che io partecipo alle figure, alle espressioni, ai
gesti, allo scenario, alle azioni.”
R. Barthes, La camera chiara, p. 27-28
CARPI - 11 Marzo 2005
“Il secondo elemento… che, partendo dalla
scena, come una freccia, mi trafigge… lo
chiamerò punctum…
il punctum di una fotografia è quella fatalità che,
in essa, mi punge (ma anche mi ferisce, mi
ghermisce).”
R. Barthes, La camera chiara, p. 28
CARPI - 11 Marzo 2005
“Una vecchia casa, un portico in ombra, un tetto di
tegole, una sbiadita decorazione araba, un uomo seduto contro il muro, una
via deserta, un albero mediterraneo (Alhambra, di
Charles Clifford): questa fotografia antica (1854) mi commuove perché è là che
vorrei vivere”[…]
R. Barthes, La camera chiara, p. 39
CARPI - 11 Marzo 2005
[…]“Questo desiderio penetra dentro di me… calore del
clima? Mito mediterraneo? Assenza di eredi? Rifugio
solitario? Anonimato? Nobiltà?
Qualunque cosa avvenga (delle mie motivazioni, della mia ossessione), io ho voglia di vivere là, in consonanza.”
R. Barthes, La camera chiara, p. 39
CARPI - 11 Marzo 2005
“Io sono talvolta attratto da un “particolare”... Questo particolare è il
punctum (ciò che mi punge).
Non è possibile fissare una regola di connessione fra lo studium e il punctum
(quando questo è presente). Tutto ciò che si può dire è che si tratta di una co-presenza”.
R. Barthes, La camera chiara, p. 43
CARPI - 11 Marzo 2005
“Un dettaglio viene a sconvolgere la mia lettura; è un mutamento vivo del mio
interesse, una folgorazione.
A causa dell’impronta di qualcosa, la foto non è più una foto qualunque. Questo
qualcosa ha fatto tilt, mi ha trasmesso una vibrazione…”
R. Barthes, La camera chiara, p. 50
CARPI - 11 Marzo 2005
“Lo studium è in definitiva sempre codificato, mentre il punctum non lo è mai.
[…]
In fondo per vedere bene una fotografia, è meglio alzare la testa o chiudere gli occhi.”
R. Barthes, La camera chiara, p. 52 -55
CARPI - 11 Marzo 2005
“La fotografia deve essere silenziosa: non è una questione di discrezione, ma di musica… non dire niente, chiudere gli occhi, lasciare
che il particolare risalga da solo alla coscienza.”
R. Barthes, La camera chiara, p. 56
CARPI - 11 Marzo 2005
“Ultima osservazione sul punctum: che esso
sia o non sia delimitato, è un supplemento: è
quello che io aggiungo alla foto e che tuttavia
è già nella foto.”
R. Barthes, La camera chiara, p. 56
CARPI - 11 Marzo 2005
LAVORIAMO LAVORIAMO CON CON
ALCUNE ALCUNE FOTOGRAFIEFOTOGRAFIE
CARPI - 11 Marzo 2005
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DALLA FOTOGRAFIA ALLA SCRITTURA
Nell’ambito del progetto di Scrittura Creativa
Prof. Remigio Galli