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Case a Reggio Emilia: il report

Date post: 21-Jan-2017
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REGGIO EMILIA AI RAGGI X: FOTOGRAFIA DEL PATRIMONIO EDILIZIO ABITATIVO Ricerca a cura del Centro Studi YouTrade Federico Della Puppa Docente di economia all’Università IUAV di Venezia
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REGGIO EMILIA AI RAGGI X: FOTOGRAFIA DEL PATRIMONIO EDILIZIO ABITATIVO Ricerca a cura del Centro Studi YouTrade Federico Della Puppa Docente di economia all’Università IUAV di Venezia

DIAMO I NUMERI Tutti i dati presentati sono elaborazioni del Centro Studi YouTrade su dati Istat e PAT

Siamo ricchi di condomini energivori In Italia ci sono 14,5 milioni di edifici dei quali oltre 1,2 milione sono condomini che sommano 27 milioni di unità immobiliari delle quali circa 14,3 milioni sono alloggi residenziali occupati da famiglie e il rimanente sono locali utilizzati per altri scopi, dal direzionale al commerciale

…per lo più concentrati in poche regioni Considerando l’insieme dei condomini italiani, le regioni che presentano la maggior incidenza sono: •  la Lombardia, con il 17,0% di edifici e il 18,3% delle unità

immobiliari residenziali •  il Lazio, con il 9,9% degli edifici e l’11,9% di unità

immobiliari residenziali à In sostanza Lombardia e Lazio rappresentano il 27%

dei condomini italiani e oltre il 30% degli alloggi presenti nei condomini

Seguono poi Emilia Romagna e Campania, entrambe con oltre l’8% di condomini sul totale nazionale, e poi Piemonte e Veneto

Distribuzione dei condomini in Italia: Emilia Romagna vale l’8,5% La provincia di Reggio Emilia l’1% circa

Fonte: Istat

Prima&del&1919&18,4%&

Dal&1919&al&1945&11,8%&

Dal&1946&al&1961&14,2%&

Dal&1962&al&1971&16,8%&

Dal&1972&al&1981&16,9%&

Dal&1982&al&1991&11,0%&

Dal&1992&al&2001&6,8%&

Dopo&il&2002&4,1%&

Edifici condominiali per epoca di costruzione Fonte: Istat

Un grande patrimonio sul quale intervenire

• Il 60% circa dei condomini italiani è stato edificato prima del 1976, anno in cui per la prima volta fu introdotta una normativa che prescriveva per legge criteri di efficienza energetica negli edifici

• ma ben l’82% dei condomini in Italia è stato edificato prima dell’avvento della Legge 10/1991, la prima vera legge italiana sull’efficienza energetica.

Un sistema abitativo energivoro

Epoche di costruzione

ante 1950

anni 2010

Reggio Emilia ai raggi X: il 50% degli abitanti vive in condominio •  In provincia di Reggio Emilia sono presenti quasi 114 mila

edifici (l’1% del totale nazionale) dei quali circa 98 mila sono edifici residenziali, dei quali oltre 20 mila nella sola Reggio Emilia.

• Complessivamente contano oltre 250 mila abitazioni, delle quali più di 42 mila non occupate o utilizzate come seconde case di vacanza.

•  Le abitazioni occupate sono oltre 208 mila, delle quali più di 68 mila nella sola Reggio Emilia.

•  Il 44% delle abitazioni occupate si trova in edifici condominiali con 5 e più appartamenti per edificio, dunque quasi il 50% della popolazione e delle famiglie vive in condominio.

22% degli edifici e 26% delle famiglie • Se si circoscrive la definizione di condominio utilizzando i

parametri della recente riforma, ovvero limitando il conteggio agli edifici che necessitano per legge di un amministratore condominiale si giunge ad un totale di oltre 53 mila alloggi e famiglie amministrate, pari al 26% delle famiglie residenti in provincia di Reggio Emilia.

•  In sostanza gli edifici condominiali rappresentano il 28% degli edifici e quasi il 50% delle famiglie ma quelli con obbligo di amministratore sono circa il 22% degli edifici e rappresentano il 26% delle famiglie.

• Sono dati eclatanti che evidenziano l’importanza del fenomeno dal punto di vista economico e sociale.

75% delle abitazioni ante L.10/1991 • Sul totale delle abitazioni presenti in provincia di Reggio Emilia, il 44% è stato costruito prima del 1970 e dunque presenta caratteristiche di scarsa o nulla rispondenza alle normative antisismiche ed energetiche.

• Un ulteriore 30,9% è stato costruito prima del 1991, anno di entrata in vigore della L. 10.

• Del restante 25% un quarto è stato edificato in epoca recente.

44% di alloggi con > 45 anni di età ma 75% edificati ante L. 10/1991

finoal1970

1971-1990

1991-2005

2006esegg.

ProvinciadiReggioEmilia 44,0 30,9 18,8 6,2

Reggionell'Emilia 43,1 32,6 18,8 5,5

Correggio 52,5 21,8 20,0 5,7

Scandiano 39,9 35,6 14,7 9,9

Casalgrande 33,5 30,5 24,5 11,5comuni15.000a9.000abitanD 38,9 32,4 22,0 6,6

comunida9.000a5.000abitanD 46,3 27,8 19,7 6,3

comuniconmenodi5.000abitanD 55,2 29,3 11,1 4,4

Ristrutturare, una necessità! •  In provincia di Reggio Emilia ci sono 250.492 abitazioni (Istat, 2011)

• Di queste ben 110.302 (44%) sono state costruite prima del 1971 e hanno dunque ben oltre 40 anni di età

• Se consideriamo le abitazioni con più di 30 anni di età in provincia di Reggio Emilia il valore sale a oltre 158.215 abitazioni, pari al 63,2% del totale

• Se consideriamo solo le abitazioni costruite tra il 1946 e il 1990 si giunge a 145.357 abitazioni pari al 58%

Reggio Emilia: siamo ricchi di case vecchie • A Reggio Emilia ci sono 74.766 abitazioni (Istat, 2011)

• Di queste il 43,1% (32 mila abitazioni) è stato costruito prima del 1971 e ha dunque oltre 40 anni di età

• Ma se consideriamo le abitazioni con più di 30 anni di età saliamo al 62,8% (47 mila abitazioni)

• E se consideriamo solo le abitazioni costruite tra il 1946 e il 1991, ovvero escludendo le case storiche e considerando quelle costruite prima dell’avvio della L.10/91, siamo alla percentuale del 62,1%, ovvero a Reggio Emilia 6 alloggi su 10 sono stati edificati dal dopoguerra fino all’avvio della L. 10/91

50.000 interventi di ristrutturazione all'anno

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

80.000

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

NUMERO DI INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE NELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA (PERIODO 1998 – 2009)

50.000 interventi di ristrutturazione all'anno

38.081 39.019 38.650

45.200

50.866

43.933

51.331 49.400

55.044

64.93762.527

68.872

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

80.000

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

NUMERO DI INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE NELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA (PERIODO 1998 – 2009)

Numero delle unità immobiliari residenziali con certificazione energetica per provincia al 31.12.2014

Fonte: Ervet - Regione Emilia Romagna

Provincia Edifici esistenti Edifici esistenti Interventi edilizi Nuove costruzioni Totale

complessivo (compravendita) (locazione) (art. 3.1 lett. b, c) (art. 3.1 lett. a)

Bologna 78.799 58.620 4.965 13.215 155.599

Forlì-Cesena 24.417 14.034 1.606 5.389 45.446

Ferrara 26.951 17.427 1.516 3.949 49.843

Modena 44.805 26.305 3.022 10.394 84.526

Piacenza 19.886 8.502 1.762 4.733 34.883

Parma 27.833 18.179 1.915 7.533 55.460

Ravenna 30.252 16.261 2.473 6.364 55.350

Reggio nell'Emilia 29.510 15.579 1.704 5.974 52.767

Rimini 20.185 13.797 1.045 6.640 41.667

Totale 302.638 188.704 20.008 64.191 575.541

% 52,58% 32,79% 3,48% 11,15% 100,00%

Totale attestati di certificazione energetica emessi in Emilia Romagna al 31.12.2014: distribuzione per classi energetiche

Fonte: Ervet - Regione Emilia Romagna

Attestati emessi per nuove costruzioni in Emilia Romagna al 31.12.2014: distribuzione per classi energetiche

Fonte: Ervet - Regione Emilia Romagna

Distribuzione degli edifici residenziali per stato di conservazione e regione

Fonte: Censimento ISTAT 2001 e 2011

Anno di Censimento 2001 2011 Variazione

Stato di conservazione ottimo buono mediocre pessimo ottimo buono mediocre pessimo mediocre e pessimo

ITALIA 25,6 51,8 20,3 2,3 31,8 51,4 15,2 1,7 -5,7 Piemonte 27,9 50,6 19,3 2,3 34,1 50,5 13,8 1,6 -6,1 Valle d'Aosta / Vallée d'Aoste 28,2 49,6 19,9 2,3 34,9 49,6 13,7 1,7 -6,8 Liguria 24,9 52,8 19,8 2,5 29,6 54,1 14,6 1,7 -6,0 Lombardia 33,8 49,8 15,0 1,4 40,3 46,8 11,7 1,1 -3,5 Trentino Alto Adige / Südtirol 35,4 44,9 17,2 2,5 45,8 43,5 9,7 1,0 -9,0 Veneto 32,7 50,3 15,5 1,5 42,1 45,3 11,4 1,2 -4,4 Friuli-Venezia Giulia 35,8 48,6 14,1 1,5 43,5 44,0 11,3 1,2 -3,1 Emilia-Romagna 32,5 49,7 16,0 1,8 40,2 47,6 10,9 1,3 -5,6 Toscana 29,7 53,8 15,0 1,4 37,0 51,5 10,4 1,1 -4,9 Umbria 33,4 52,3 13,1 1,2 37,5 51,8 9,8 0,9 -3,7 Marche 27,3 52,7 18,0 2,0 35,7 50,3 12,5 1,4 -6,0 Lazio 21,6 56,4 20,0 1,9 27,7 56,5 14,6 1,3 -6,1 Abruzzo 22,3 54,6 20,9 2,2 28,1 55,3 15,1 1,5 -6,5 Molise 19,0 54,5 24,1 2,3 24,7 53,8 19,1 2,4 -5,0 Campania 17,7 54,6 24,6 3,2 19,3 58,8 20,0 1,8 -5,9 Puglia 21,4 56,1 20,4 2,1 26,8 56,5 15,2 1,5 -5,7 Basilicata 17,8 52,0 27,0 3,1 24,1 53,6 20,1 2,2 -7,8 Calabria 17,0 49,1 30,0 3,9 20,5 52,7 23,7 3,1 -7,0 Sicilia 16,0 50,0 30,1 3,9 21,4 52,4 23,1 3,0 -7,8 Sardegna 25,9 52,6 19,3 2,2 29,5 53,5 15,3 1,8 -4,5

Distribuzione degli edifici residenziali per stato di conservazione e provincia

Fonte: Censimento ISTAT 2001 e 2011

Anno di Censimento 2001 2011 Variazione

Stato di conservazione ottimo buono mediocre pessimo ottimo buono mediocre pessimo mediocre e pessimo

EMILIA ROMAGNA 32,5 49,7 16,0 1,8 40,2 47,6 10,9 1,3 -5,6

Piacenza 29,2 50,1 18,8 2,0 31,1 56,1 11,6 1,3 -7,9

Parma 30,7 49,8 17,5 2,1 37,8 47,0 13,3 1,9 -4,3

Reggio nell'Emilia 38,4 44,6 14,9 2,1 45,3 41,9 11,4 1,4 -4,2

Modena 34,8 47,3 16,1 1,8 45,7 42,5 10,5 1,3 -6,1

Bologna 36,1 48,0 14,2 1,7 43,3 45,9 9,8 1,1 -5,1

Ferrara 29,3 51,8 17,1 1,8 34,2 53,2 11,5 1,2 -6,2

Ravenna 33,4 51,0 14,2 1,4 40,5 48,9 9,6 1,0 -5,0

Forlì-Cesena 27,6 54,4 16,5 1,6 44,8 43,4 10,8 1,0 -6,2

Rimini 27,6 54,8 15,9 1,8 32,3 56,0 10,4 1,3 -5,9

Distribuzione degli edifici residenziali per stato di conservazione

Fonte: Censimento ISTAT 2001 e 2011

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

2001 2011 2001 2011 2001 2011

Italia Emilia Romagna Provincia di Reggio Emilia

ottimo

buono

mediocre

pessimo

PERCHE’ RIQUALIFICARE E SOPRATTUTTO PERCHE’ PARTIRE DAI CONDOMINI

Cosa ci dice l’Europa? •  Le direttive europee obbligano l’Italia a promuovere un’edilizia

che consumi meno energia, che produca meno CO2 e che certifichi il livello di consumo delle nostre abitazioni e dei nostri fabbricati… ma l’Italia come sempre è in ritardo!

•  Dal 2020 tutte le nuove costruzioni private dovranno essere a “energia quasi zero”

•  Dal 2018 tutti gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno rispettare i parametri europei

•  Dal 2014 ogni anno il 3% delle superfici

di edifici pubblici esistenti dovranno essere rese efficienti dal punto di vista energetico

Cosa possiamo fare?

Intervenire con: •  adeguate scelte di efficientamento

energetico •  con interventi di manutenzione

straordinaria à defiscalizzati •  valutando la sostenibilità economica

degli interventi

Dalla classe G alla classe A (e oltre)

rispa

rmia

re a

lmen

o 2.

000

euro

all’

anno

og

ni 1

00 m

q di

abi

tazi

oni

Impariamo a farci le giuste domande

• che case amministriamo?

• quanto facciamo spendere per farle funzionare?

• che valore hanno sul mercato?

• come possiamo incrementare questo valore?

• come possiamo ridurre la spesa di funzionamento e le spese manutentive?

• come possiamo renderle più salubri?

Abbandoniamo il modello “Trabant”

Una Trabant ha tanti modelli…

…alcuni dettati da esigenze particolari…

…altri dalle condizioni economiche…

…ma anche se proviamo a “ingentilirla”…

…rimane l’auto più inquinante del mondo

SOLUZIONI / MODELLI

Rendere i condomini più efficienti •  I dati rappresentano la misura evidente del fatto che la maggior parte dei condomini e degli alloggi in essi presenti risalgono a un’epoca in cui erano assenti norme prescrittive sul rendimento energetico e sull’efficienza nei consumi.

• Per tale motivo si può affermare che i nostri condomini sono nella maggior parte edifici energeticamente non sostenibili, che consumano e sprecano risorse energetiche.

Cosa fare? •  Intervenire nei condomini con adeguate scelte di

efficientamento energetico, di manutenzione ordinaria e straordinaria, valutando la sostenibilità non solo economica ma soprattutto ambientale è oggi un obiettivo che devono porsi tutti i soggetti interessati

• E’ una politica che deve essere promossa e sviluppata proprio dagli amministratori condominiali, in quanto una buona gestione del condominio, efficiente dal punto di vista energetico ed efficace dal punto di vista del comfort abitativo, comporta notevoli risparmi sui costi di gestione degli alloggi e dei condomini e soprattutto un miglior benessere delle famiglie e dei soggetti che vivono e lavorano nelle unità immobiliari condominiali.

Chi lo deve fare?

• Queste politiche di intervento possono contare su amministratori in molti casi professionali che in provincia di Reggio Emilia amministrano oltre 25.000 condomini

• Un vero e proprio esercito di soggetti che potrebbero essere promotori e attivatori di nuove politiche di intervento di manutenzione ordinaria e straordinaria nei condomini.

INTERROGHIAMO GLI AMMINISTRATORI INDAGINE DI CAMPO PRESSO AMMINISTRATORI CONDOMINIALI REGGIANI

Gli amministratori reggiani lo fanno? Abbiamo intervistato 28 amministratori condominiali di Reggio Emilia e abbiamo posto loro le seguenti domande:

•  Nei condomini da voi amministrati sono stati fatti negli ultimi 5 anni interventi di riqualificazione edilizia?

•  Se sì, quali tipologie di lavori sono stati eseguiti?

•  Per i lavori condominiali avete utilizzato gli incentivi fiscali del 50% e del 65%?

•  Siete a conoscenza della possibilità di utilizzare gli incentivi fiscali per queste tipologie di lavori?

•  I vostri condomini amministrati sono a conoscenza della possibilità di utilizzare gli incentivi fiscali per queste tipologie di lavori?

•  Avete messo in atto strategie di comunicazione specifiche per comunicare la possibilità di utilizzare gli incentivi?

•  Se sì, di che tipo?

•  Avete intenzione di proporre nel futuro interventi di riqualificazione edilizia e/o energetica ai vostri condomini?

Sintesi dei risultati dell’indagine

100% 100% 100% 100%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Haeffettuatointerventidiriqualificazioneedilizianegli

ultimi5anni

Èaconoscenzadegliincentivifiscalipergli

interventi

Hautilizzatogliincentivifiscali

Dichiaracheicondominisonoaconoscenzadegli

incentivifiscali

INCIDENZA % DI RISPOSTE POSITIVE DEGLI AMMINISTRATORI REGGIANI INTERVISTATI

Nei condomini da voi amministrati sono stati fatti negli ultimi 5 anni interventi di riqualificazione edilizia?

• 28 risposte positive

• 0 risposte negative

Tipologie di lavori eseguiti •  41 risposte per rifacimento del tetto •  37 risposte per interventi di riqualificazione energetica sulle parti comuni:

•  19 installazione pannelli fotovoltaici •  7 sostituzione caldaie •  10 installazione pannelli solari •  1 altro

•  19 risposte per rifacimento degli esterni •  16 risposte per isolamento a cappotto •  13 risposte per impermeabilizzazione del tetto •  9 risposte per coibentazione/isolamento del tetto •  4 risposte per sistemazione delle parti esterne •  2 risposte per lavori di riqualificazione parti comuni •  1 risposta per altri lavori (ascensore)

Treemap dei lavori eseguiti

1 altro

2 riqualificazione parti comuni

sistemazione parti esterne

4

coibentazione/isolamento tetto

9

impermeabilizzazione tetto

13

isolamento a cappotto

16

rifacimento esterni

19

riqualificazione energetica parti comuni

37

rifacimento tetto

41

Conoscenza degli incentivi

• Tutti gli amministratori intervistati hanno utilizzato gli incentivi fiscali

• Tutti gli amministratori intervistati hanno dichiarato di essere a conoscenza degli incentivi fiscali

• Tutti gli amministratori intervistati hanno dichiarato che i condòmini sono a conoscenza degli incentivi fiscali

Azioni future: 24 casi su 28 24 risposte positive per proporre interventi di riqualificazione, tra i quali: •  19 per la riqualificazione edilizia del fabbricato

•  13 per la riqualificazione energetica

•  7 per la sistemazione delle parti comuni

•  2 per altri interventi

Treemap delle azioni future

riqualificazione edilizia del fabbricato

19

riqualificazione energetica

13

sistemazione parti comuni

7

altri interventi

2

Quali i problemi? •  5 risposte negative, ovvero difficoltà di proporre interventi,

per i seguenti motivi principali:

•  difficoltà economiche •  difficoltà di mettere d'accordo i condomini e raggiungere

la maggioranza per deliberare i lavori

• motivi personali (abbandono dell’attività per pensionamento)

VALUTARE LA FATTIBILITA’

Chi paga? • Bisogna sfruttare tutte le opportunità di detrazione dei

costi di ristrutturazione e di efficientamento energetico, proponendo interventi mirati sugli impianti e sulle strutture al fine di ridurre i consumi, migliorare il comfort abitativo e rendere gli edifici più efficienti dal punto di vista del risparmio energetico.

• Ciò si traduce anche in un risparmio sulle bollette energetiche, un risparmio che, sommato agli effetti delle detrazioni fiscali, può rendere economicamente sostenibili gli interventi e dunque avviare una nuova stagione di miglioramento complessivo del sistema-casa in Italia.

Le opportunità: art. 5 E’ possibile, con l'approvazione dell'assemblea condominiale a maggioranza degli intervenuti e con almeno la metà del valore dell'edificio, consentire le innovazioni delle cose comuni aventi come oggetto “le opere e gli interventi previsti per eliminare le barriere architettoniche, per il contenimento del consumo energetico degli edifici e per realizzare parcheggi destinati a servizio delle unità immobiliari o dell'edificio, nonché per la produzione di energia mediante l'utilizzo di impianti di cogenerazione, fonti eoliche, solari o comunque rinnovabili da parte del condominio o di terzi che conseguano a titolo oneroso un diritto reale o personale di godimento del lastrico solare o di altra idonea superficie comune.”

Le opportunità: art. 7 • Consente la possibilità di "installare impianti per la

produzione di energia da fonti rinnovabili destinati al servizio di singole unità del condominio sul lastrico solare, su ogni altra idonea superficie comune e sulle parti di proprietà individuale dell'interessato. Qualora si rendano necessarie modificazioni delle parti comuni, l'interessato ne dà comunicazione all'amministratore indicando il contenuto specifico e le modalità di esecuzione degli interventi.”

•  In sostanza con la riforma è più facile intervenire per lavori di manutenzione straordinaria e di efficientamento energetico, i quali possono accedere ai sistemi di incentivi e di detrazioni fiscali che ne garantiscono anche una migliore sostenibilità economica.

Quali interventi? •  installare caldaie a condensazione, che grazie ad un minore

utilizzo di combustibile, permettono di risparmiare dal 15 al 20% dei costi per produrre acqua calda sanitaria e, se associata all’installazione di impianti radianti a possono ottenere risparmi anche superiori al 40%

•  utilizzare sistemi di termoregolazione climatica con sonde esterne, che permettono di risparmiare anche il 10% rispetto ad un impianto tradizionale

•  applicare valvole termostatiche ai radiatori per regolare in maniera autonoma la temperatura di ciascuna stanza

•  installare sistemi di contabilizzazione individuale del calore, per personalizzare la misurazione dei consumi per alloggio

Quali interventi? •  realizzare un impianto solare termico per produrre

acqua calda sanitaria che, se abbinato all’utilizzo di una caldaia a condensazione, con risparmi del 40-60%

•  utilizzare illuminazione a Led nelle parti condominiali comuni, che può produrre risparmi fino all’80% ed è particolarmente adatta per una illuminazione prolungata nel tempo

•  realizzare un impianto fotovoltaico o minieolico condominiale per produrre energia elettrica pulita, che può garantire un risparmio del 30-40% attraverso l’autoproduzione, l’auto-consumo e l’alimentazione delle diverse utenze comuni

Quali interventi? •  isolare termicamente in modo adeguato l’edificio •  sostituzione impianti con sistemi più efficienti

•  installazione impianti di risparmio energetico

•  installazione impianti di produzione energetica sostenibile

• L’insieme di questi interventi può garantire risparmi complessivi dell’80% e anche oltre sui consumi e sulle spese, alzando la qualità dell’edificio e portando la sua certificazione energetica in una classe migliore

QUANTO COSTA E QUANTO SI RISPARMIA IN 10 ANNI? Costo dell’intervento = 50.000 euro Ma:

detrazione IRPEF 50% = 25.000 euro risparmio medio in bolletta = 25.000 euro

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

- - 10 ANNI | RISPARMIO TOTALE = 50.000 euro

In 10 anni l’intervento si ripaga completamente con un risparmio medio per gli anni seguenti di 2.500 € / anno

Un intervento di questo tipo comporta risparmi annui che se sommati alle detrazioni fiscali portano ad un totale complessivo pari a:

QUADRO PROSPETTICO 10 - 20 - 30 ANNI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

10 ANNI | RISPARMIO TOTALE = 50.000 € (di cui 25.000 € risparmio energetico) 20 ANNI | RISPARMIO TOTALE = 75.000 € (di cui 50.000 € risparmio energetico) 30 ANNI | RISPARMIO TOTALE = 100.000 € (di cui 75.000 € risparmio energetico)

PAY BACK PERIOD - 10 ANNI SALDO CUMULATIVO / RISPARMIO ACCUMULATO

* La redditività finanziaria dell’operazione è superiore al 10% (TIR = 10,4%)

41|Pay Back Period - Risparmio accumulato - Redditività finanziaria

Font

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ELEMENTI POSITIVI PER LA BANCABILITÀ DEGLI INTERVENTI

•  Intervento di questo tipo evidenziano riflessi finanziari molto rilevanti che determinano elementi positivi per la

bancabilità

•  Una analisi dei flussi di cassa a 30 anni evidenzia infatti che un investimento di questo tipo ha un redditività

finanziaria superiore al 10% netto

•  Il confronto con i titoli di stato a 30 anni evidenzia una notevole differenza:

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

BTP A 30 ANNI rendimento LORDO

2,7%

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

rendimento NETTO

10,4% vs

Cosa possiamo fare?

• usare bene gli incentivi

• promuovere lavori di ristrutturazione energetica e strutturale nei condomini

• avviare audit energetici dei condomini per sviluppare adeguati business plan

Facciamoci le giuste domande Quanti amministratori condominiali sono in grado di essere promotori e gestori di azioni che comportano risparmi veri e tangibili per i condòmini? Quanti amministratori condominiali sono in grado di rispondere in modo efficace ed efficiente alla nuova domanda di servizi che i condòmini rappresentano? Quanti amministratori condominiali sono in grado di sviluppare adeguati business plan per evidenziare i risparmi potenziali ai propri amministrati?

Certo non è facile perché dobbiamo sapere che gli interlocutori spesso creano

situazioni decisamente “bizzarre”

Certo non è facile perché dobbiamo sapere che gli interlocutori spesso creano

situazioni decisamente “bizzarre”

Grazie per l’attenzione! Federico Della Puppa Centro Studi YouTrade


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