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CASO ENRICA LEXIE: ANALISI POSIZIONI · 2013. 12. 11. · Conclusioni dell'analisi di posizioni e...

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CASO ENRICA LEXIE - ANALISI POSIZIONI Integrazione dell'atto n. 051695 (depositato presso la Procura del Tribunale di Roma il 13 Marzo 2013) Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 1 Alla Procura della Repubblica di Roma Piazzale Clodio n. 12 00195 Roma Alla C.A. di: Procuratore Aggiunto Giancarlo Capaldo Pubblico Ministero Elisabetta Cennicola CASO ENRICA LEXIE: ANALISI POSIZIONI INTEGRAZIONE DELL’ATTO N. 051695 (depositato presso la Procura Tribunale di Roma il 13 Marzo 2013) OGGETTO: Analisi tecnica e considerazioni sulla vicenda della petroliera Enrica Lexie e dei due militari italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone trattenuti in India con l’accusa dell’omicidio di due persone.
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  • CASO ENRICA LEXIE - ANALISI POSIZIONI Integrazione dell'atto n. 051695 (depositato presso la Procura del Tribunale di Roma il 13 Marzo 2013)

    Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 1

    Alla Procura della Repubblica di Roma Piazzale Clodio n. 12 00195 Roma

    Alla C.A. di:

    Procuratore Aggiunto Giancarlo Capaldo

    Pubblico Ministero Elisabetta Cennicola

    CASO ENRICA LEXIE: ANALISI POSIZIONI

    INTEGRAZIONE DELL’ATTO N. 051695 (depositato presso la Procura Tribunale di Roma il 13 Marzo 2013)

    OGGETTO: Analisi tecnica e considerazioni sulla vicenda della petroliera Enrica Lexie e dei due militari italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone trattenuti in India con l’accusa dell’omicidio di due persone.

  • CASO ENRICA LEXIE - ANALISI POSIZIONI Integrazione dell'atto n. 051695 (depositato presso la Procura del Tribunale di Roma il 13 Marzo 2013)

    Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 2

    INDICE

    Premessa ................................................................................................... 3

    Posizione della petroliera Enrica Lexie al momento dei fatti ....................... 5

    Posizioni del peschereccio St. Antony secondo le testimonianze dei componenti l'equipaggio. ............................................................................... 7

    St.Antony Posizione n.1 - intervista a The Hindu del 17 febbraio 2012 ...... 8

    St.Antony Posizione n.2 - Intervista al Deccan Cronicle del 3 marzo 2012 10

    St.Antony Posizione n.3 - Intervista a Fiamma Tinelli pubblicata sul settimanale “Oggi” ìl 23 marzo 2012 ............................................................ 14

    Conclusioni per la valutazione delle posizioni 1, 2 e 3 del St.Antony ........ 16

    La posizione del St. Antony secondo le autorità indiane ........................... 16

    Analisi degli orari in cui avvengono i fatti .................................................. 17

    Neendakara, Kerala, ore 23.30 locali circa. Le “dichiarazioni a caldo”...... 18

    Orari – Ipotesi 1 - Mr. Freddy indica le 9:30 della sera, le 21:30 ora locale del 15 febbraio. ............................................................................................ 20

    Ipotesi: Mr. Freddy indica le 9:30 , le 21:30 ora locale, ma del giorno precedente 14 febbraio 2012 ....................................................................... 22

    L’Operato della Guardia Costiera indiana ................................................. 28

    Conclusioni dell'analisi di posizioni e orari della Enrica Lexie e del peschereccio St. Antony secondo i testimoni. .............................................. 32

    Richieste conclusive ................................................................................. 35

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    ANALISI POSIZIONI

    PREMESSA

    Nell'analisi dei fatti relativi a quanto avvenuto lo scorso 15 febbraio 2012 al largo delle coste dello stato indiano del Kerala riveste particolare importanza stabilire la reale posizione dei due natanti coinvolti al momento dei fatti:

    - La motonave italiana Enrica Lexie, petroliera da 58.000 tonnellate in navigazione da Singapore all’Egitto;

    - Il motopeschereccio indiano St.Antony di 12 metri, salpato da Neendakara (Kollam) il 7 febbraio a pesca di tonni.

    Prima di procedere nel merito, analizzando le dichiarazioni testimoniali utili a stabilire le rispettive posizioni e trarne spunto per osservazioni che possono condurre a spunti investigativi utili ad ulteriori accertamenti, consentitemi di riportare in premessa alcune considerazioni utili a contestualizzare meglio i contorni della vicenda:

    (1) Il peschereccio St.Antony non risulta iscritto nel registro nautico nazionale (in violazione dell’Indian Merchant Shipping Act, del 1958);

    (2) Tutte le versioni giornalistiche e giudiziarie concordano: i fatti avvengono al di fuori dalle “acque territoriali” (oltre le 12 NM);

    (3) Dall’aprile 2011 la costa occidentale dell’india è stata dichiarata dalle organizzazioni marittime internazionali: HRA (High Risk Area);

    (4) Il St.Antony naviga senza esporre alcuna bandiera.

    (fonte: Supreme Court Of India - sentenza 20370/12 del 18 gennaio 2013)

    ---

    Altri dettagli sulla dinamica dell’incidente li apprendiamo in un articolo apparso sul sito del Deccan Chronicle lo scorso 28 aprile 2012, in cui il proprietario del St.Antony, testimone oculare dell’incidente rivela:

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    “The fishing boat was running at a high speed and was dangerously approaching another vessel,” Freddie said in the agreement adding that one of the victim Jelestine, was navigating the fishing boat or rather sleeping at the helm, as he was fishing the whole night, and did nothing to avoid other vessel that had come close”. - aggiungendo - “Freddie was shocked to see Jelestine on the driving seat as he did not have a licence and the person who had licence was sleeping.“ (http://archive.asianage.com/india/freddie-does-somersault-821)

    ... CHE IL PESCHERECCIO, [CHE NAVIGA IN ACQUE INTERNAZIONALI AD ALTO RISCHIO PIRATERIA SENZA BATTERE FORMALMENTE E FISICAMENTE ALCUNA BANDIERA] SI AVVICINAVA PERICOLOSAMENTE E VELOCEMENTE AD UNA NAVE E CHE IL SUO TIMONIERE NON ERA IN GRADO DI

    MANOVRARE NE REAGIRE AD EVENTUALI SEGNALI, ANCORCHÈ FOSSE IN GRADO DI COMPRENDERLI ESSENDO PRIVO DI PATENTE NAUTICA, PERCHÈ ... SI ERA ADDORMENTATO AL TIMONE.

    Dopo essere stata investita da numerosi colpi di arma da fuoco, sull’imbarcazione ci sono due uomini senza vita. Quando il proprietario del St.Antony si decide a lanciare finalmente l’allarme: non chiama al telefono la stazione di polizia e non allerta via radio la Guardia Costiera sul canale d’emergenza:

    ... telefona all’amico Prabhu (a Kayamkulam), chiedendogli di avvisare le Autorità.

    http://archive.asianage.com/india/freddie-does-somersault-821

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    POSIZIONE DELLA PETROLIERA ENRICA LEXIE AL MOMENTO DEI FATTI

    La posizione della Enrica Lexie al momento dei fatti appare ormai definita con precisione e accettata dalle parti, sia italiana che indiana.

    (ricostruzione grafica del rapporto. Il testo integrale pubblicato da: IL GIORNALE del 21/02/2012)

    Sopra: Il “punto nave”, la precisa posizione geografica dell’incidente occorso alla Enrica Lexie come indicato dal Capo Latorre nel rapporto del Nucleo Militare inviato nell’immediatezza:

    09° 17.02' Nord – 076° 01.80' Est.

    Sopra: La prima parte del rapporto Vitelli, inviato dal comandante della petroliera italiana al proprio armatore, resoconto dei fatti e coordinate dell’incidente:

    09° 17.02' Nord – 076° 01.80' Est.

    La posizione è la medesima e in entrambi i casi si stima di essere 20.5 NM al largo di Allepey. La località di Allepey citata nel rapporto Latorre e nel rapporto Vitelli corrisponde sulla mappa alla spiaggia della località di Alappuzha, Kerala, India.

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    Sopra: stralcio della sentenza della Corte Suprema indiana in cui si afferma che l'incidente avviene a 20,5 NM dalla costa del Kerala.

    A sinistra: La posizione della Enrica Lexie alle ore 16:00 locali del 12 febbraio 2012.

    La linea gialla rappresenta la distanza dalla costa: 20,5 NM;

    Nota: E’ possibile ripetere e verificare la correttezza dei dati utilizzando liberamente e gratuitamente

    l’applicazione Google Earth.

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    Conclusione:

    Non ci sono dubbi circa la reale posizione della Enrica Lexie al momento dei fatti.

    ---

    Si deve però rilevare una carenza nella sentenza della Corte Suprema indiana relativamente alla posizione della Enrica Lexie al momento degli eventi, infatti si indica genericamente “20,5 nautical miles from the indian sea coast off the State off Kerala”

    Questo stà a significare che “ogni punto” a 20,5nm dalla costa del Kerala è valido per definire il luogo geografico dove avvengono i fatti.

    E quindi avremmo infiniti punti su una linea che copia la costa del Kerala a 20,5 NM verso ovest.

    Evidentemente esiste “un solo punto” in cui è accaduto il fatto, che deve essere definito in coordinate geografiche come correttamente fanno sia il Capo Latorre sia il Comandante Vitelli.

    Altrimenti ci priviamo della definizione del luogo dell'incidente, che secondo la Corte Suprema indiana potrebbe essere avvenuto “dovunque” purchè a 20,5 NM dalla costa del Kerala.

    POSIZIONI DEL PESCHERECCIO ST. ANTONY SECONDO LE TESTIMONIANZE DEI COMPONENTI L'EQUIPAGGIO.

    Considerazioni introduttive

    E' evidente che già nelle prima dichiarazioni fatte agli inquirenti indiani i testimoni a bordo del peschereccio avranno dovuto dire dove si trovavano al momento dei fatti.

    E quindi le dichiarazioni pubbliche successive non possono essere “tutte” corrispondenti a quelle rilasciate agli inquirenti.

    Dichiarazioni successive diverse avrebbero dovuto spingere gli inquirenti ad avanzare quantomeno delle richieste di chiarimento in merito, al fine di giungere a fissare in modo chiaro ed univoco la reale posizione del peschereccio.

    Ammesso che gli inquirenti si limitino ogni volta a prendere atto delle varie posizioni il teste diventa ai fini processuali completamente inattendibile.

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    Nemmeno si può pensare che almeno il comandante-proprietario del St. Antony non sapesse dove si trovava e non fosse in grado di fare il “punto nave”, perchè senza “punto nave” semplicemente non poteva fare rotta verso alcun altro porto.

    Dirigere ad est, e giunto in vista della costa agganciare un punto di riferimento utile per tracciare una rotta o costeggiare il sub continente indiano fino a casa ... ipotesi romantiche, ma inammissibili data l’attuale diffusione delle tecnologie di geo-localizzazione GPS.

    Disponibili su qualunque telefono smartphone, su qualunque automobile, è credibile che una imbarcazione destinata a muoversi in acque internazionali ne fosse sprovvista? Tempo e carburante hanno un costo anche nel Kerala.

    Molto più probabile che almeno il Comandante fosse dotato di ricevitore GPS con il quale istantaneamente premendo un pulsante poteva fissare la propria posizione in coordinate geografiche del punto in cui si trovava al momento dell'incidente. Con la precisione di metri.

    E riportare sia alla polizia sia nelle dichiarazioni successive il punto preciso dove era avvenuta la sparatoria.

    Sistemi GPS professionali per la nautica

    si trovano a buon mercato, 20.700 rupie

    (meno di 290€) accessori inclusi (fonte:

    Ebay India)

    Se il comandante del St. Antony non sapeva dove si trovava, e stando comunque in alto mare e con il mare sulla linea dell'orizzonte, semplicemente non avrebbe potuto dirigersi verso Neendakara dove approderà alle ore 23.15 locali (fonte: Guardia Costiera indiana)

    ST.ANTONY POSIZIONE N.1 - INTERVISTA A THE HINDU DEL 17 FEBBRAIO 2012

    La prima intervista di cui ho conoscenza è rilasciata a The Hindu del 17 febbraio 2012 (allegato 1 e allegato 2)

    L'articolo riporta le dichiarazioni di Mr. Clemens, il pescatore anziano imbarcato sul St. Antony, confermate da Mr. Freddy comandante e proprietario dell'imbarcazione.

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    Sopra: - In questo passo Mr. Clemens sostiene che si trovavano a circa 14 miglia dalla costa davanti alla città di Alappuzha (Allepey), nel pomeriggio di mercoledì (il giorno dell’incidente) ma in quel punto la pesca era scarsa e decidono di raggiungere un altra zona di pesca, 40 NM a sud.

    Sopra: In questo passo si da un riscontro oggettivo: il fatto che i cellulari “prendevano” dimostra che il peschereccio si trovava in prossimità delle acque territoriali.

    Mr. Freddy conferma la dichiarazione di Mr. Clemens, argomentando che la nave da cui spararono non si trovava nel “canale riservato” (la normale rotta mercantile?) ma a est, quindi spostata verso la costa, in prossimità delle acque territoriali indiane.

    Questa prima dichiarazione sul posizionamento del St.Antony in prossimità delle acque territoriali comprovata da “campo” dei cellulari è molto importante.

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    - Può essere controllata a posteriori, sia verificando sperimentalmente che in quel punto i cellulari effettivamente “prendano”, sia analizzando la presenza dei cellulari nella cella di riferimento. Quelli dei pescatori come pure quelli eventualmente attivi a bordo della nave responsabile dell’aggressione, semplici accertamenti di routine in fondo.

    L’altro elemento da verificare sono i limiti geografici del “canale” a cui fa riferimento il testimone, e di quale “canale” si tratti.

    E' evidente che da questa dichiarazione si ricava una incompatibilità fra le reciproche posizioni: il St.Antony si trova, al momento dei fatti a 12 miglia (quasi 20 km) di distanza dalla Enrica Lexie.

    Conclusione:

    La testimonianza resa a The Hindu il 17 febbraio appare verosimile e i pescatori offrono elementi di riscontro a che fossero prossimi alle acque territoriali, cosa che gli preme dimostrare.

    Appare tra l’altro evidente che non avessero uno strumento di localizzazione GPS, altrimenti avrebbero fornito le precise coordinate geografiche.

    ST.ANTONY POSIZIONE N.2 - INTERVISTA AL DECCAN CRONICLE DEL 3 MARZO 2012

    In questa intervista appare solo il comandante-proprietario Mr. Freddy Bosco.

    Sopra - In questo passo Mr. Freddy non si trova più a 14 NM dalla costa come aveva confermato il 17 febbraio, ma genericamente in “alto mare”, davanti alla città di Cherthala, e circa 35 km a sud di Kochi.

    Sopra: - In questo passo indica l'orario in cui avviene il fatto, circa le 4 PM, le ore 16.

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    Sopra: - in questo passo dice di aver chiamato via radio (probabilmente un VHF marino) un certo Prabhu che si trovava su una imbarcazione a Kayamkulam in quel momento, per allertare le autorità del porto e la guardia costiera.

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    Sopra: - in questo passo dice che al momento dello sbarco non aveva idea che gli spari venivano da una nave italiana e che i “furfanti” (villains) erano Latorre e Girone.

    Osservazioni sull'intervista al Deccan Cronicle del 3 marzo 2012

    Sarà interessante, anche per offrire spunti investigativi al magistrato, eseguire una breve disamina su questa testimonianza resa il 3 marzo 2012 al Deccan Cronicle.

    netta contraddizione con quanto dichiarato il 17 febbraio. Non è più a 14 NM dalla

    costa davanti ad Alappuzha, ma in alto mare davanti a Chertala. Il testimonio già si

    mostra inaffidabile.

    35 km a sud di Kochi, in alto mare davanti a Chertala, alle ore 16.00.

    Sopra: Il primo comunicato stampa della Marina Militare dello stesso 15 febbraio (giorno dei fatti) indica la posizione a 30 NM a ovest della costa indiana.

    Proprio su questa errata posizione, che venne ripresa ampiamente dai media nazionali, vennero le prime polemiche sulla stampa indiana che fin dal primo momento, sostenuta

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    dalle dichiarazioni rese dai pescatori, tra cui quella del 17 febbraio citata sopra, sosteneva che la Enrica Lexie era in acque territoriali.

    Ancora il 20 febbraio il sito web AsiaNews, di ispirazione religiosa, intervista un sacerdote che ha potuto parlare con i sopravvissuti. Lui stesso asserisce che l'incidente è certamente avvenuto in acque territoriali, prova ne sia il breve tempo occorso fra l'incidente stesso (16:30 locali) e l'ora di rientro in porto a Neendakara (23:15 locali).

    http://www.asianews.it/news-en/The-Italian-tanker-was-in-Indian-waters,-not-international.-Justice-for-Catholic-fishermen-24023.html

    E invece Mr. Freddy il 3 marzo cambia versione rispetto al 17 febbraio, e colloca il suo peschereccio “in alto mare davanti a Chertala, circa 35 miglia a sud di Kochi”.

    Esattamente nell'unico punto in cui può stare a 30 miglia dalla costa intercettando la rotta della Enrica Lexie, che evidentemente conosceva da fonte diversa.

    Resta poi da chiarire il mistero del rientro a Neekandara, che dista più di 65 NM da quel punto.

    Il St.Antony ci arriva alle 23.15 (*), circa 7h dopo l’incidente. La teoria della barca capace di navigare alla velocità massima di 8 kts, (*) che effettua delle soste (**) e nonostante tutto mantiene una velocità media di 9.2 kts. richiederebbe qualche approfondimento.

    (*) dati Guardia Costiera indiana - (**) cfr. articolo Asianews

    Evidentemente il punto scelto da Mr. Freddy per collocarsi sulla rotta della Enrica Lexie tiene conto dell’unico dato noto a quel momento: 30 miglia dalla costa.

    In realtà alle ore 16:00 la petroliera italiana è molto più a sud, circa 28 miglia (52km).

    Se Mr. Freddy fosse stato veramente nel punto in cui dice di essere in questa seconda versione avrebbe dovuto restare fermo in mare per due ore ad aspettare la Enrica Lexie che sarebbe giunta due ore dopo, e il fatto sarebbe accaduto alle 18.00 anzichè alle 16.00.

    Conclusione:

    Appare evidente che questa nuova collocazione geografica del 3 marzo è strumentale a far coincidere la posizione del St.Antony con quella della Enrica Lexie usando un dato raccolto da fonte italiana: 30 miglia dalla costa.

    Ma il dato, pur proveniente da fonte ufficiale, è errato. E quindi andrà di nuovo cambiato quando arriverà da parte italiana il dato corretto sulla distanza della Enrica Lexie dalla costa: 20,5 NM.

    Ancora una volta appare evidente che sul St.Antony non avessero uno strumento di localizzazione GPS, altrimenti avrebbero fornito le precise coordinate geografiche.

    http://www.asianews.it/news-en/The-Italian-tanker-was-in-Indian-waters,-not-international.-Justice-for-Catholic-fishermen-24023.htmlhttp://www.asianews.it/news-en/The-Italian-tanker-was-in-Indian-waters,-not-international.-Justice-for-Catholic-fishermen-24023.html

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    ST.ANTONY POSIZIONE N.3 - INTERVISTA A FIAMMA TINELLI PUBBLICATA SUL SETTIMANALE “OGGI” ÌL 23 MARZO 2012

    Nell'intervista del 23 marzo alla giornalista italiana sono presenti Mr. Freddy e cinque membri dell'equipaggio, e danno una nuova versione della posizione del peschereccio St. Antony, la terza.

    Riporto dall'articolo:

    "Il 15 febbraio eravamo in mare già da una settimana. Con la mia barca peschiamo sgombri, tonni, anche piccoli squali. La pesca andava abbastanza bene, avevamo già preso 3mila pesci. Ma nel tratto in cui ci trovavamo, a 20 miglia e mezzo dalla costa, di fronte a Kollam, non ce n'erano più, così abbiamo deciso di puntare a Ovest.

    Sopra: - nell'immagine il punto n.3, a 20,5 miglia dalla costa all'altezza della città di Kollam.

    Stavolta la distanza dalla costa è più o meno compatibile: 20,5 NM; ma è nuovamente sbagliata la posizione: 28 miglia a sud rispetto alla posizione della Enrica Lexie.

    Riporto ancora dall'articolo:

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    Forse vi stavate avvicinando troppo? "No, noi non stavamo andando verso la nave, noi navigavamo paralleli alla nave in direzione opposta. Valentine poi era un uomo prudente: non avrebbe mai corso un rischio simile. Stavamo solo andando a cercare il nostro pesce, e quelli continuavano a sparare".

    NOTA: c'è una evidente contraddizione. Navigando paralleli alla Enrica Lexie e in direzione opposta il St. Antony si dirigeva verso Sud-Sud Est, verso i 150°, come si verifica facilmente dal disegno a seguire

    Ma andare verso Ovest significa andare verso i 270°, e non si può andare contemporaneamente in due direzioni.

    La navigazione “verso ovest” è incompatibile con la posizione di avvistamento sul radar della Enrica Lexie, che indica una imbarcazione in avvicinamento “da prora dritta” (0°-45°).

    Conclusione:

    Con questa nuova posizione Mr. Freddy si mette correttamente a 20,5 miglia dalla costa e sulla rotta della Enrica Lexie, ma molto più a sud, circa 28 miglia (52km). E stavolta avrebbe atteso invano, perchè la Lexie era passata in quel punto circa due ore prima, alle 14:00, non alle 16:00.

    La presenza di altri cinque componenti l'equipaggio che smentiscono quanto hanno dichiarato il 17 febbraio a The Hindu indica tutti i componenti l'equipaggio del St. Antony sono da considerarsi inattendibili ai fini processuali.

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    Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 16

    Appare evidente che sul St. Antony non avessero uno strumento di localizzazione GPS, altrimenti avrebbero fornito le precise coordinate geografiche.

    CONCLUSIONI PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI 1, 2 E 3 DEL ST.ANTONY

    Non è credibile che un motopeschereccio vada per mare, e per giunta in una uscita che secondo le dichiarazioni doveva essere di almeno dieci giorni, senza uno strumento per fare il punto nave e sapere dove si trovava una volta in mare aperto e con le coste oltre l'orizzonte.

    Significherebbe navigare come navigavano gli antichi Greci, Romani o Indiani, bordeggiando la costa (a meno di ammettere l'uso del Sestante, ma che permette di fare il punto nave solo all'alba, al tramonto e a mezzogiorno).

    Una navigazione siffatta comporta necessariamente che per tornare dall'alto mare si deve prima raggiungere le costa navigando con la bussola, e una volta raggiunta cercare i punti di riferimento e/o bordeggiare. Con grande sciupio di tempo e di carburante.

    E non è credibile che in meno di un mese siano state date tre posizioni diverse distanti decine di miglia dal punto dove effettivamente si sono svolti i fatti, riferendosi la prima volta alla posizione in acque territoriali, la seconda al comunicato stampa della Marina Militare italiana ma sbagliando il punto di decine di miglia verso nord, e la terza alla giusta distanza dalla costa ma sbagliando il punto di decine di miglia verso sud.

    In sostanza, secondo i punti indicati via via dai pescatori il St. Antony la Enrica Lexie non la incontrerebbe mai.

    Mentre con un GPS avrebbero dato fin dal primo giorno la posizione in coordinate geografiche del punto in cui era avvenuta la sparatoria.

    In realtà, in un articolo apparso sul sito web della agenzia IBN il 16 maggio 2012 (allegata) si indica che il St. Antony era dotato di GPS e, manco a dirlo, la sua posizione corrisponde con quella della Enrica Lexie.

    Da notare che vengono riportate solo le coordinate geografiche fornite dai rapporti di Latorre e Vitelli, e non quelle indicate da questo fantomatico GPS del St. Antony.

    Che, se fosse vero, avrebbero dovute essere fornite al Polizia o alla Magistratura indiana, e risulterebbero agli atti dell’Alta Corte del Kerala o della Suprema Corte dell'India.

    LA POSIZIONE DEL ST. ANTONY SECONDO LE AUTORITÀ INDIANE

    Sono disponibili in rete ad oggi diversi atti giudiziari indiani. In alcuni neanche si accenna al luogo dell’incidente (atti non menzionati), con una prevalenza sulle risultanze del FIR (First Information Report della Polizia Costiera di Neendakara), 20.5 Nm dalla costa alle ore 16.00.

    Secondo gli atti dell’Alta Corte del Kerala:

    (3rd day of April 2012, Manjula Chellur, Ag. C.J. & V. Chitambaresh, JJ. KERALA HIGH COURT JUDGMENT W.A. No. 678 & 679 of 2012 - Doramma Vs. M.T. Enrica Lexie, (2) KLJ 398 : 2012 (2) KHC 265)

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    On the unfortunate day of the incident, 15-02-2012 when the vessel was at a distance of 20.5 Nautical Miles off the coast of India beyond the territorial waters of India, the petitioner vessel alleges it

    (2nd day of May 2012, Justice R.M. LODHA M.T. Civil Appeal No. 4167 of 2012 arising out of S.L.P. (Civil) No. 11942 of 2012 Enrica Lexie & ANR. Vs. Doramma & Ors.)

    On February 15, 2012 an First Information Report (FIR) was lodged at Neendakara Coastal Police Station by one Fredy, owner of the Indian registered fishing boat St. Antony. It was alleged in the FIR that at 4.30 p.m. (IST) on that day while the fishing boat St. Antony was sailing through the Arabian Sea,

    (HIGH COURT OF KERALA AT ERNAKULAM - TUESDAY, THE 29TH DAY OF MAY 2012 - WP(C).No. 4542 of 2012 (P))

    Immediately, the boat returned to Neendakara and the owner of the boat gave First Information Statement before the third respondent, the Circle Inspector of Police, Neendakara, who recorded the same and registered a case as Crime No. 2 of 2012, copy of which is marked as Ext.P2 for murder punishable under Section 302 of the Indian Penal Code (hereinafter referred to as the IPC). In Ext.P2 , it was alleged that while fishing at 33 Nautical Miles (NM) away from the police station (ndr. Di Neendakara)

    Secondo gli atti della Suprema Corte dell’India

    January 18, 2013 IN SUPREME COURT OF INDIA, RECORD OF PROCEEDINGS, WRIT PETITION (CIVIL) NO(s). 135 OF 2012 : REPUBLIC OF ITALY THROUGH AMBASSADOR & ORS. Petitioner(s) VERSUS UNION OF INDIA & ORS. WITH SLP(C) NO. 20370 of 2012

    on 15th February, 2012, it came across an Indian fishing vessel, St. Antony, which it allegedly mistook to be a pirate vessel, at a distance of about 20.5 nautical miles from the Indian sea coast off the State of Kerala,

    In realtà, in questo girovagare nell'Oceano Indiano, dove era il peschereccio St.Antony alle ore 16.00 locali del 15 febbraio 2012?

    ANALISI DEGLI ORARI IN CUI AVVENGONO I FATTI

    Oltre che la posizione geografica anche l'orario in cui avvengono i fatti è fondamentale per una corretta analisi tecnica.

    Abbiamo visto come i testimoni presenti sul St. Antony vaghino di posizione in posizione senza mai trovarsi in una posizione compatibile con quella della petroliera Enrica Lexie.

    A questo punto è necessario verificare l'ora dichiarata dai vari soggetti.

    Enrica Lexie

    Sull'ora dell'incidente da parte italiana non vi sono dubbi, ed è indicata fin dall'immediatezza dei fatti, il 15 febbraio 2012.

  • CASO ENRICA LEXIE - ANALISI POSIZIONI Integrazione dell'atto n. 051695 (depositato presso la Procura del Tribunale di Roma il 13 Marzo 2013)

    Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 18

    Ore 16:00 Locali secondo il rapporto del Capo Nucleo Latorre.

    Ore 16:00 Locali secondo il rapporto del Comandante Vitelli

    Ore 12:30 italiane secondo il primo comunicato stampa della Marina Militare

    (corrispondenti alle ore 16:00 Locali per differenza di fuso orario)

    St. Antony

    “Mercoledì sera” (Wednesday evening) secondo l'intervista a The Hindu del 17

    febbraio 2012.

    “A sera, intorno alle 16” (in the evening, around 4pm) secondo l'intervista rilasciata

    al Deccan Cronicle il 3 marzo 2012

    “Saranno state le 4 e un quarto del pomeriggio” secondo l'intervista del 23

    marzo 2012 rilasciata a Fiamma Tinelli del settimanale italiano “Oggi”

    “Intorno alle 9:30” (When it was around 9.30) secondo quanto dichiarato da

    Mr. Freddy Bosco appena sbarcato a Neendakara la sera dei fatti, alla

    televisione Venad News ed altri media locali.

    Poichè questa ultima dichiarazione, in effetti rilasciata per prima subito dopo lo sbarco, quando presumibilmente Mr. Freddy neanche sapeva della esistenza della Enrica Lexie, e mentre sicuramente la Enrica Lexie era ancora in viaggio verso Kochi (sarebbe arrivata intorno alla mezzanotte), assume particolare importanza, andrà esaminata dettagliatamente.

    NEENDAKARA, KERALA, ORE 23.30 LOCALI CIRCA. LE “DICHIARAZIONI A CALDO”

    Il comandante-proprietario del peschereccio St.Antony rilascia dichiarazioni ai giornalisti.

    A quest'ora presumibilmente neanche sa dell'esistenza della petroliera Enrica Lexie, che arriverà scortata nel porto di Kochi (110 km a nord) successivamente.

    Il video è della televisione locale “Venad News”, ma si vede chiaramente che sta parlando davanti ad altri microfoni e alla presenza di testimoni di cui almeno uno è un poliziotto.

  • CASO ENRICA LEXIE - ANALISI POSIZIONI Integrazione dell'atto n. 051695 (depositato presso la Procura del Tribunale di Roma il 13 Marzo 2013)

    Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 19

    Investigatori e magistrati conoscono bene il valore particolare che hanno le testimonianze rese nell'immediatezza dei fatti quando il soggetto, probabilmente ancora sotto shock emotivo e prima che prendano il sopravvento considerazioni meditate, parla liberamente privo di qualsiasi remora.

    Sopra: - nello stesso filmato abbiamo immagini come questa, con le salme caricate sull'ambulanza ancora avvolte nelle coperte usate sul peschereccio. E altre immagini che mostrano le salme mentre vengono inserite nelle celle frigorifere.

    Siamo ai minuti immediatamente successivi all'approdo del St.Antony a Neendakara, sede della stazione di polizia che redige il primo rapporto (FIR n.2/2012).

    Il porto di Kochi, dove ancora non è giunta la Enrica Lexie, si trova 60 miglia (110km) a nord. La polizia del Kerala salirà sulla nave e trarrà in arresto i due militari solo il giorno 19 febbraio 2012.

    Il comando della guardia costiera di Mumbai da dove si sono dirette le operazioni per ricondurre in porto la Enrica Lexie, si trova 650 miglia (1.200km) a nord.

    Vediamo cosa dichiara Mr. Freddy Bosco nell'immediatezza dei fatti.

    http://www.youtube.com/watch?v=Ya48kLyjyB4

    Traduzione del filmato (minuti da 2:05 a 3:36)

    When it was around 9.30PM, I heard a huge noise

    And when I woke up I saw my crew member “Julas” filled with blood from

    ears and nose

    I shouted, everyone woke up and started shouting

    They started firing against us from the ship after hearing the shouting.

    I told everyone to lay down in the boat and be silent

    Then I heard a voice” o my mother” after sometime and came to know that

    other person pinku also got shot dead at the spot

    That two things happened.

    http://www.youtube.com/watch?v=Ya48kLyjyB4

  • CASO ENRICA LEXIE - ANALISI POSIZIONI Integrazione dell'atto n. 051695 (depositato presso la Procura del Tribunale di Roma il 13 Marzo 2013)

    Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 20

    I tried to move the boat fast and flee from the scene. The bullets were

    dropping besides us in water and and all over the boat.

    We ran from the site with the boat.

    The Color of ship was Black at top and Red at the bottom.

    We worked many years along the ship for fishing and we never cross this

    kind of incident.

    When these things happened suddenly we all were shocked and frightened

    There were frequent firings against us and we all would have been hit by the

    bullets s if we had not laid down on the ground.

    4-5 Bullets were hit inside the boat and bullets also hit and broke the

    regulator of Gas Cylinder in the Boat.

    In God’s grace we shifted the location of the boat by fleeing from the scene,

    otherwise, we would have been surely dead

    When it was around 9.30PM,...

    Quando erano circa le 21.30,...

    Abbiamo visto che finora i pescatori avevano sempre dichiarato che il fatto avviene alle 16:00 locali.

    ORARI – IPOTESI 1 - MR. FREDDY INDICA LE 9:30 DELLA SERA, LE 21:30 ORA LOCALE DEL 15 FEBBRAIO.

    A) la dichiarazione rende incompatibile la coesistenza fra la Enrica Lexie e il

    peschereccio St. Antony al momento degli spari.

    Infatti secondo questa dichiarazione di Mr. Freddy il St. Antony viene colpito ben cinque ore e mezzo dopo che dalla Lexie si è sparato per allontanare l'imbarcazione, che evidentemente non era il St. Antony.

    B) ma questa dichiarazione, che vorrebbe la sparatoria in cui viene colpito il St.Antony appena due ore prima del suo approdo (che avviene alle 23:15 locali) è in contraddizione con alcuni elementi:

    C'è da chiedersi come abbia fatto in piena notte Mr. Freddy a vedere i colori nero e

    rosso della nave, a 20,5 miglia dalla costa di notte la luce scarseggia.

    Cadono completamente le dichiarazioni di stare a 20,5 miglia dalla costa. Alla

    massima velocità il St. Antony può fare in 2 ore 16 miglia, non 20,5.

    La Guardia Costiera afferma di essere stata avvertita dell'incidente alle ore 18:00

    locali. Quindi ben tre ore e mezza prima che questo avvenisse. E' impossibile.

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    Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 21

    Lo stato di avanzato rigor mortis presentato dalle salme, totalmente incompatibile

    con una morte avvenuta 2 ora prima (il rigor mortis “inizia” tre/quattro ore dopo la

    morte, le immagini ci mostrano un rigor mortis avanzato risalibile a 8/12 ore dalla

    morte, secondo le condizioni climatiche).

    Sopra: evidenza di avanzato Rigor Mortis in una delle vittime nell'ambulanza.

    L'avanzamento ha già raggiunto i grandi muscoli, che vengono interessati per ultimi dal fenomeno che si svolge interamente da circa 3 ore fino a 10/12 ore dopo la morte. Dopodichè la rigidità resta invariata per 24/36 ore.

    Non si vuole fare una discussione di ordine medico-legale che non rientra nelle competenze del sottoscritto, ma dare una indicazione di “macroscopica incompatibilità” con una morte avvenuta 2 ore prima.

    Conclusione:

    L'ipotesi che Mr. Freddy si riferisse alle 9.30 della sera (le 21.30 locali del 15 febbraio 2012) deve essere scartata.

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    Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 22

    IPOTESI: MR. FREDDY INDICA LE 9:30 , LE 21:30 ORA LOCALE, MA DEL GIORNO PRECEDENTE 14 FEBBRAIO 2012

    Il St.Antony era uscito in mare il giorno 7 febbraio per una battuta di pesca di 10 giorni, a pesca di tonni. E in quel periodo (tra ottobre e aprile) le aree di abituali di pesca del tonno in Oceano Indiano sono riportate (studi FAO del settore ittico regionale) nel Golfo del Bengala, in particolare al largo della costa sud-orientale indiana (ovvero dalla parte opposta rispetto al punto del presunto tentato attacco, in prossimità dello Sri Lanka, nello Stretto di Palk, sconfinando nelle acque dello Sri Lanka.

    Scontri con arresti, affondamenti, scomparse, ferimenti ed uccisioni in quell’area sono all’ordine del giorno. La Guardia Costiera e i pescatori dello Sri Lanka sono estremamente determinati a proteggere le risorse ittiche dall’invasione dei pescatori del prospicente stato indiano del Tamil Nadu (lo stesso in cui risulta immatricolato il St.Antony e che ha dato i natali al suo proprietario). C'è una documentazione sconfinata a riguardo.

    L'acquiescenza del governo centrale indiano e del governo del Kerala verso le violenze e le uccisioni fatte ai danni dei pescatori dalla Guardia Costiera dello Sri Lanka e da pescatori armati dello stesso paese è spesso denunciata dalle organizzazioni dei pescatori indiani. Recentemente si è denunciato proprio che alla severità usata nei confronti dei due militari italiani non corrisponde altrettanta severità nei crimini commessi dallo Sri Lanka.

    Se l’incidente è realmente occorso alle 21.30 del 14 febbraio, ovvero 26 ore prima del rientro in porto del St.Antony col suo triste carico di morte, acclarata ed evidente la totale estraneità ai fatti della nave e dei militari italiani, è possibile inquadrare l’omicidio dei due pescatori nel contesto della guerra del pesce indo-cingalese?

  • CASO ENRICA LEXIE - ANALISI POSIZIONI Integrazione dell'atto n. 051695 (depositato presso la Procura del Tribunale di Roma il 13 Marzo 2013)

    Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 23

    Nell'immagine è indicato un percorso che va da Neendakara al centro dello Stretto di Palk, circa sulla linea di confine fra le acque territoriali indiane e quelle dello Sri Lanka dove più spesso avvengono gli scontri armati.

    Il percorso fino a Neendakara è di circa 180 miglia, che con una velocità massima del St. Antony di 8 nodi si percorrono in 22,5 ore, compatibile con le 26 ore dichiarate da Mr. Freddy in questa ipotesi.

    Riscontri

    A sostegno di questa ipotesi riporto il brano da un articolo di Giuseppe Sarcina del Corriere della Sera del 4 marzo 2012, relativo all'autopsia di una delle vittime e alla repertazione del proiettile ritenuto:

    Anche la lettura diretta dell' autopsia eseguita il 16 febbraio sul cadavere di Valentine lascia perplessi. Il documento (consultato grazie a una fonte indiana) contiene due passaggi interessanti, ma che sembrano difficilmente conciliabili tra loro. Primo punto: si legge che i proiettili hanno seguito una traiettoria dall' alto verso il basso (e questo potrebbe essere compatibile con un tiro a distanza dalla monumentale Lexie verso il peschereccio di nove metri). Secondo: il referto, firmato da K. Sasikala, professore di Medicina e Chirurgia legale a Trivandrum, sostiene che il «proiettile metallico a punta» ritrovato nel cranio del pescatore misura «3,1 centimetri di lunghezza», «due centimetri di circonferenza sulla punta» e «2,4 sopra la base». Secondo esperti balistici consultati in Italia, queste dimensioni farebbero pensare a un calibro più grande rispetto al 5,56 usato dalla Nato (e quindi dai marò). Ma gli stessi tecnici avvertono che un proiettile del genere avrebbe avuto effetti molto più devastanti sulla testa di Valentine rispetto a quelli riscontrati dall' autopsia, a meno che il colpo non fosse partito a una distanza di 1.000-1.500 metri (ipotesi per ora non considerata dalle indagini). Come si vede, per quanti sforzi si possano fare, senza la prova balistica non se ne esce.

    Rileggiamo: - “il referto, firmato da K. Sasikala, professore di Medicina e Chirurgia legale a Trivandrum, sostiene che il «proiettile metallico a punta» ritrovato nel cranio del pescatore misura «3,1 centimetri di lunghezza», «due centimetri di circonferenza sulla punta» e «2,4 sopra la base”

    La “circonferenza”, non il diametro.

    Non è affatto rituale nella repertazione di un proiettile dare la “circonferenza” invece che il “diametro”. Infatti su un oggetto piccolo come un proiettile è impossibile misurare accuratamente la circonferenza. Per ottenere la circonferenza è necessario misurare prima il diametro (che corrisponde al calibro del proiettile) e poi con la formula di geometria piana ricavarsi la circonferenza.

    E' ovvio che nella repertazione dei proiettili si indica il diametro, non la circonferenza. E in questo caso il diametro è di un proiettile calibro 7.62, non in dotazione ai militari imbarcati sulla Enrica Lexie.

  • CASO ENRICA LEXIE - ANALISI POSIZIONI Integrazione dell'atto n. 051695 (depositato presso la Procura del Tribunale di Roma il 13 Marzo 2013)

    Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 24

    In sostanza il Prof. Sasikala ci sta

    descrivendo una classica pallottola di fucile.

    Partendo dalla circonferenza (24mm) C è

    facile calcolare il raggio R, con la formula

    R=C/2π , e quindi il diametro del nostro

    proiettile sarà: 7,64mm

    Che può identificarsi facilmente con un

    calibro nominale(+) di 7,62mm, un classico

    calibro che esiste sia in versione

    occidentale (NATO) che orientale (ex

    URSS, tipico lo AK47)

    Quindi il calibro del proiettile esce

    dall'autopsia fatta dall'anatomopatologo

    Prof. Sasikala incaricato dalla magistratura

    indiana. E questo scagiona completamente i

    nostri militari.

    Unendo al diametro la lunghezza del proiettile (3,1 centimetri, pari a 31mm) possiamo risalire facilmente a identificare la cartuccia 7.62x54R.

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    Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 25

    Sopra: cartuccia ex URSS 7,62x54R, nelle varie versioni (tracciante, ordinaria, etc).

    Questa cartuccia può essere sparata da due sole armi al mondo.

    Il fucile di precisione ex URSS Dragunov (costruito su licenza in vari paesi)

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    Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 26

    La mitragliatrice ex URSS PK1

    Queste due armi a onore del vero sono molto diffuse sia in alcune forze armate regolari, sia irregolari, pirati, predoni etc.

    Tra l’altro, la mitragliatrice PK1 è montata sugli "Arrow Boat" della Guardia Costiera dello Sri Lanka.

    http://en.wikipedia.org/wiki/Arrow_boat

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    Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 27

    Armato a prua con un cannone ex URSS GSH da 30mm di derivazione aereonautica, a poppa con un lanciagranate da 40mm e al centro con una mitragliatrice PK1 da 7.62x54R.

    Questo barchino (progettato e costruito nello Sri Lanka) viene usato proprio per il controllo delle acque territoriali e la repressione della pesca illegale. E' sicuramente uno dei protagonisti degli scontri coi pescatori indiani che sconfinano nelle acque territoriali dello Sri Lanka per andare a pescare tonni nel Golfo di Palk.

    Traiettorie dei colpi

    L’ipotesi che a far fuoco contro l’imbarcazione indiana sia stata una piccola unità della Guardia Costiera cingalese, risulterebbe compatibile con angoli e traiettorie orizzontali dei colpi.

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    Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 28

    Stato delle salme delle vittime

    Se lo stato di avanzamento del Rigor Mortis era completamente e macroscopicamente incompatibile con una morte avvenuta una ora prima (21.30 del 15/02/2012) diventa perfettamente compatibile con una morte avvenuta alle 21.30 del giorno 14/02/2012.

    Sopra: evidenza di avanzato Rigor Mortis in una delle vittime nell'ambulanza.

    L'avanzamento ha già raggiunto i grandi muscoli, che vengono interessati per ultimi dal fenomeno che si svolge interamente da circa 3 ore fino a 10/12 ore dopo la morte. Dopodichè la rigidità resta invariata per 24/36 ore.

    Non si vuole fare una discussione di ordine medico-legale che non rientra nelle competenze del sottoscritto, ma dare una indicazione di “macroscopica compatibilità” con una morte avvenuta 25 ore prima.

    L’OPERATO DELLA GUARDIA COSTIERA INDIANA

    A questo punto è necessario riesaminare criticamente le azioni della Guardia Costiera che hanno portato al rientro in porto della Enrica Lexie.

    Prendiamo come riferimento il documento SAFE WATERS - nr.4 2012 (An Indian Coast Guard Publication), del 4 Jun 12.

    http://www.seeninside.net/piracy/doc/safe_water_04_12.pdf

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    Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 29

    Abbiamo un dato preciso, alle 18:25 locali lo MRCC (Maritime Rescue Coordination Centre Mumbai, circa 1.200 km a Nord del punto in cui è avvenuto il presunto incidente con il St. Antony) identifica quattro probabili sospetti e chiede loro se hanno avuto

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    Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 30

    problemi coi pirati (la famosa “tattica ingegnosa” secondo S.P.S. Basra, comandante della regione occidentale della Guardia Costiera indiana)

    Le quattro navi sospette sono Enrica Lexie, Kamome Victoria, Ocean Breeze e MSC Giovanni. Che sono transitate sulla posizione dell'incidente.

    Siamo andati a controllare, avvalendoci dello stesso sistema AIS che dichiara di aver usato la Guardia Costiera indiana.

    Nota: occorre rilevare che le navi in transito su rotte a rischio pirateria spengono il sistema AIS per non farsi monitorare proprio dai pirati. Alcune lo riaccendono a tratti per farsi identificare (ad esempio la Kamome Victoria) altre lo tengono sempre spento (ad esempio la petroliera greca Olimpyc Flair che lo tiene spento per una settimana, o la stessa Enrica Lexie che lo spegne appena arriva nelle acque del Kerala)

    Il controllo riguarda la posizione delle 4 navi alle 18.25 locali, che come dichiarato dalla Guardia Costiera indiana, dovrebbero trovarsi dentro l'area di ricerca definita in un raggio di 60 miglia nautiche presumibilmente dal porto di Kochi.

    Il controllo ci permetterà di verificare dove si trovavano, e capire il motivo per cui i “sospetti” si sono appuntati sulla Enrica Lexie.

    Delle quattro navi, Enrica Lexie, Kamome Victoria, Ocean Breeze e MSC Giovanni, abbiamo ancora potuto, ricostruire rotta e posizioni tramite i data base pubblici del sistema AIS. (Allegato x1, x2, x3)

    Sopra: Nell'immagine si vede la posizione di tre delle quattro navi “sospette” alle 18.30 per la Guardia Costiera indiana.

    Enrica Lexie, che si trova praticamente di fronte al porto di Kochi da cui partiranno aerei e navi per andarla a intercettare.

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    Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 31

    Kamome Victoria e Ocean Breeze che alle 18.30 hanno lasciato l'India e sono ormai circa 180 miglia a sud di Kochi. In sostanza non sono affatto sospette, perchè alle 9.30 della mattina erano già all'altezza di Neendakara dirette a sud.

    Sopra: La posizione della MSC Giovanni, alle 18.30 Loc. circa 420 miglia nautiche al largo di Kochi.

    Quindi la “ricerca dei sospetti” è falsa, fatta su navi che erano passate nella zona dell'incidente di prima mattina, otto o nove ore prima del fatto. Oppure come nel caso della MSC Giovanni erano a centinaia di miglia al largo rispetto alla zona dell'incidente.

    Che necessità aveva la Guardia Costiera indiana, stavolta a Mumbai (1.200 km a nord) di mettere in piedi questo ennesimo siparietto per dichiarare una “indagine” che evidentemente non c'è mai stata?

    O meglio c'è stata ma era funzionale a trovare un unico “colpevole”?

    E' come aver organizzato un confronto all'americana con un solo soggetto da riconoscere.

    Si è andati a colpo sicuro contro la Enrica Lexie millantando che si erano fatte indagini su navi in zona che non potevano essere in zona: erano quasi nello Sri Lanka o in mezzo all'oceano indiano.

    Quale è la ragione di tutto ciò?

    Il sottoscritto non si vuole minimamente addentrare in ipotesi, scenari o ragioni dell'evidenza. Si limita a registrare i risultati dei database AIS che sono accessibili a tutti e da varie fonti.

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    Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 32

    Ma evidentemente, visto che la circostanza delle quattro navi sospette esaminate e la cosiddetta “furbata” con la quale fra quattro navi si è individuata la Enrica Lexie, e che è millantata sui media mondiali da autorevoli funzionari della Guardia Costiera indiana, si rivela una pura invenzione, chiede che si faccia luce su questo ennesimo lato oscuro della vicenda con analisi tecniche, testimonianze e riscontri.

    CONCLUSIONI DELL'ANALISI DI POSIZIONI E ORARI DELLA ENRICA LEXIE E DEL PESCHERECCIO ST. ANTONY SECONDO I TESTIMONI.

    In entrambi i casi analizzati sulle dichiarazioni di Mr. Freddy Bosco la sera del 15 febbraio, fossero le 9:30PM del 15 febbraio o le 9:30PM del 14 febbraio, non è dalla Enrica Lexie che hanno colpito il St. Antony.

    E' lo stesso teste a scagionare completamente i due imputati Latorre e Girone, davanti a una decina di microfoni e telecamere e alla presenza evidente di un poliziotto.

    Ci si chiede come mai nei giorni successivi i giornalisti indiani, e il poliziotto, registrando le successive dichiarazioni di Mr. Freddy che davano l'aggressione avvenuta alle 16.00 Loc. non abbiano reagito. Si direbbe “omertà” visto che ad alcuni di quelli ho chiesto recentemente di tradurmi le dichiarazioni di Bosco e non hanno risposto.

    Il balletto di posizioni e orari diversi indicati dai testimoni sul St. Antony nelle varie dichiarazioni pubbliche si commenta da solo, e rende totalmente inattendibili i testi per qualsiasi tribunale.

    Le notizie di stampa del 16 maggio che parlano di un localizzatore GPS sul St. Antony sono evidentemente l'ennesimo depistaggio e un puerile tentativo di mettere in comunanza di luogo e di tempo il peschereccio e la Lexie.

    Se fosse vero i pescatori avrebbero dato la posizione geografica la sera del 15 febbraio appena approdati a Neendakara, mentre le stesse autorità giudiziarie indiane e i media di quel paese continuano per mesi a dare posizioni variabili e sballate.

    Anche in questa analisi tecnica, che voleva esaminare la compatibilità di posizioni e orari in base alle dichiarazioni dei testimoni delle due parti (Enrica Lexie e St. Antony) appare del tutto evidente che questa compatibilità non c'è.

    L'identico risultato ottenuto con l'analisi degli angoli di impatto dei proiettili sul peschereccio St. Antony, e l'identico risultato con l'analisi degli elementi del Rapporto Piroli diffusi dalla stampa italiana relativi alla perizia balistica.

    Il quadro generale, al termine di questo quarto lavoro, può essere così sintetizzato.

    1) Impianto accusatorio. - indagini omissive verso altri potenziali colpevoli, distruzione

    dei reperti, nullità giuridica dell'impianto accusatorio.

    2) Rapporto Piroli – Assurda ipotesi del doppio errore di tiro, col doppio morto e il

    doppio colpo sul peschereccio, per giunta coi fucili sbagliati. Altrettanto assurda

    ipotesi di “volontà di uccidere”, in quanto con le armi di dotazione (11 colpi al

    secondo) se ci fosse stata volontà di uccidere sul peschereccio non sarebbe

    rimasto vivo nessuno. Grave indizio di costruzione di false prove a carico, coi fucili

  • CASO ENRICA LEXIE - ANALISI POSIZIONI Integrazione dell'atto n. 051695 (depositato presso la Procura del Tribunale di Roma il 13 Marzo 2013)

    Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 33

    sbagliati. Grave occultamento, da parte delle autorità indiane e italiane, degli

    elementi che scagionano i due imputati, ancora i fucili sbagliati.

    3) Analisi delle traiettorie e degli impatti. - Incompatibilità fra le possibili reciproche

    posizioni fra Enrica Lexie e peschereccio St. Antony e gli angoli di impatto rilevabili

    dalle immagini del peschereccio.

    4) Analisi di posizioni geografiche e orari secondo i testimoni delle due parti. - Totale

    incompatibilità a causa del balletto di posizioni e orari dichiarate dall'equipaggio del

    St. Antony. Evidenze a che il peschereccio sia stato attaccato da sconosciuti la sera

    precedente 14 febbraio. Evidenze di comportamento anomalo e contraddittorio

    nell'individuazione delle “navi sospette” da parte della Guardia Costiera indiana.

    Il sottoscritto deve far notare che se fosse realmente il C.T. Di parte inquisita (ruolo che sto svolgendo in modo virtuale e volontario ai fini di giustizia) sarebbe, fino a questo punto, appena alle analisi preliminari per inquadrare il caso, prima di scendere nell'analisi dettagliata dei veri atti processuali quali ad esempio dati radar, autopsia, perizia balistica, analisi chimico-fisiche etc. etc.

    Ma già da quanto emerge dagli elementi di cui si dispone, sia oggettivi sia indiziari, continua a far prevalere nettamente le ragioni della difesa su quelle dell'accusa.

    Ed è preoccupante che la stessa Suprema Corte indiana sia stata indotta in errore al punto di dare per scontata una ipotesi di colpevolezza che appare sempre di più “campata in aria” (è il motivo per il quale i professori universitari spesso bocciano i giovani studenti di architettura che propongono progetti senza le fondamenta, appunto “campati in aria”, e qui di “campato in aria” c'è tutto l'impianto accusatorio)

    Nella sentenza della Suprema Corte indiana gli elementi che si adducono per la colpevolezze dei due militari italiani, su circa 160 pagine di sentenza, sono questi a seguire:

  • CASO ENRICA LEXIE - ANALISI POSIZIONI Integrazione dell'atto n. 051695 (depositato presso la Procura del Tribunale di Roma il 13 Marzo 2013)

    Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 34

    Come si può leggere prima ancora che inizi il processo si afferma chiaramente che gli autori degli omicidi dei due pescatori erano sulla Enrica Lexie.

    Per i “dettagli” sui fatti si rimanda al rapporto del 28 febbraio 2012 (13 giorni dopo i fatti) trasmessi dalla Guardia Costiera alla Corte del Kerala che li riceve il 18 di maggio 2012.

    Non esiste neanche “il dubbio” che i due imputati possano essere innocenti, benchè il processo non sia ancora neanche iniziato.

  • CASO ENRICA LEXIE - ANALISI POSIZIONI Integrazione dell'atto n. 051695 (depositato presso la Procura del Tribunale di Roma il 13 Marzo 2013)

    Luigi Di Stefano http://www.seeninside.net/piracy pag. 35

    RICHIESTE CONCLUSIVE

    Per quanto esposto il sottoscritto chiede:

    se in quanto esposto il magistrato rilevi reati, da chiunque e dovunque commessi, che si agisca a perseguirli.

    Che quanto prodotto finora dal sottoscritto e depositato presso la Procura del Tribunale di Roma sia messo a conoscenza delle competenti autorità affinchè gli elementi di interesse siano utilizzati dagli avvocati difensori durante il processo in India, a difesa dei due imputati Latorre e Girone.

    Che la magistratura prenda provvedimenti atti a impedire la consegna di altre persone alla autorità indiana. Almeno per i due militari Andronico e Voglino, già richiesti come testimoni dalla NIA, c'è il rischio concreto di un loro arresto e incriminazione in aula in base a quanto indicato nel “Rapporto Piroli” e descritto in altro documento depositato. E questo a causa del preteso utilizzo dei loro fucili contro il peschereccio, cosa che invece rappresenta un grave indizio di fabbricazione di false prove a carico dei due imputati Latorre e Girone.

    Che la magistratura persegua chiunque in merito alla gestione di questa vicenda mostri di agire per la salvaguardia di interessi commerciali, completamente estranei alle esigenze di giustizia, rinunciando per questo a rendere efficace la difesa dei due imputati Latorre e Girone.

    Di essere avvisato in caso di archiviazione del presente esposto-denuncia. Il sottoscritto resta a disposizione del Magistrato per ogni chiarimento o informazione ritenuta necessaria; Roma li 15 Maggio 2012 Con osservanza

    Luigi Di Stefano


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