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Catalogazione degli spogli

Date post: 12-Jan-2015
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Norme per la catalogazione degli spogli Aleph500 versione 18.01 A cura del Settore per il Catalogo bibliografico di Ateneo e la formazione di base Antonella Foto, Romina D’Antoni, Antonella Arancio Le indicazioni che seguono sono uno strumento di lavoro utile per la catalogazione di parti che compongono pubblicazioni (articoli di periodici, capitoli di volumi, etc.). Come nel caso delle precedenti “Norme per la catalogazione a più livelli” anche questa dispensa è un work in progress. Potete contattare il personale del Settore per ulteriori chiarimenti in merito o suggerimenti tramite l’indirizzo di posta elettronica: [email protected] ………………………………………………………………………………………………… Premessa La descrizione analitica (o di spoglio) è riservata ai contributi contenuti in pubblicazioni monografiche o seriali. La catalogazione di questi documenti è facoltativa e dipende, oltre che dalla politica catalografica adottata da ciascuna biblioteca, anche da criteri selettivi che tengano conto dell’utilità di evidenziare un determinato contributo. E’ dunque necessario non superare la soglia del futility point”, ovvero il “limite di utilità” attraverso il quale valutare l’opportunità di legare numerosi documenti ad un medesimo punto di accesso. La descrizione degli spogli segue gli stessi principi di qualsiasi altra tipologia di documento e per questo devono essere presenti tutti quegli elementi che consentano l’identificazione bibliografica del 1
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Page 1: Catalogazione degli spogli

Norme per la catalogazione degli spogliAleph500 versione 18.01

A cura del

Settore per il Catalogo bibliografico di Ateneo e la formazione di base

Antonella Foto, Romina D’Antoni, Antonella Arancio

Le indicazioni che seguono sono uno strumento di lavoro utile per la catalogazione di parti che compongono pubblicazioni (articoli di periodici, capitoli di volumi, etc.). Come nel caso delle precedenti “Norme per la catalogazione a più livelli” anche questa dispensa è un work in progress. Potete contattare il personale del Settore per ulteriori chiarimenti in merito o suggerimenti tramite l’indirizzo di posta elettronica: [email protected]

…………………………………………………………………………………………………

Premessa

La descrizione analitica (o di spoglio) è riservata ai contributi contenuti in pubblicazioni monografiche o seriali. La catalogazione di questi documenti è facoltativa e dipende, oltre che dalla politica catalografica adottata da ciascuna biblioteca, anche da criteri selettivi che tengano conto dell’utilità di evidenziare un determinato contributo. E’ dunque necessario non superare la soglia del “futility point”, ovvero il “limite di utilità” attraverso il quale valutare l’opportunità di legare numerosi documenti ad un medesimo punto di accesso.

La descrizione degli spogli segue gli stessi principi di qualsiasi altra tipologia di documento e per questo devono essere presenti tutti quegli elementi che consentano l’identificazione bibliografica del contributo ed il reperimento dello stesso all’interno della pubblicazione.

La scelta di catalogare gli spogli prevede sempre l’esistenza di due descrizioni: una riferita al singolo contributo, privo di indipendenza fisica, e l’altra alla pubblicazione che lo contiene.

Definizioni e struttura

Parte componente (component part): è la parte di una pubblicazione che ai fini dell’identificazione bibliografica o del reperimento è dipendente dall’identificazione della pubblicazione in cui è contenuta;

Unità contenente (host item): è la pubblicazione in cui è contenuta la parte componente;

Legame all’unità contentente: è l’elemento che crea una relazione gerarchica tra la descrizione analitica e l’unità contenente.

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Perché si utilizza lo spoglio?

La descrizione analitica aumenta esponenzialmente la visibilità e l’accesso alle raccolte della biblioteca. La catalogazione di “opere all’interno di opere” permette agli utenti di conoscere in maniera esaustiva le notizie che riguardano il patrimonio bibliografico posseduto mettendone in luce la ricchezza e le specificità.

Scelta degli spogli

La scelta degli spogli dipende in primo luogo dalla politica catalografica e dalle esigenze di ogni biblioteca. I bibliotecari che si occupano di catalogazione possono operare una scelta tenendo presenti:

le funzioni della biblioteca;il particolare interesse mostrato dall’utenza per un certo tipo di raccolte o ambito disciplinare;la necessità di dare rilevanza ai contributi di uno specifico autore o gruppo di autori.

La scelta di creare una registrazione bibliografica autonoma dipende inoltre dall’individuazione di alcuni principi fondamentali:

le informazioni sui diversi contributi devono rendere individuabile ciascuna parte e devono pertanto essere costituiti da elementi che li caratterizzino inequivocabilmente (titolo significativo, responsabilità intellettuale, ecc…);il legame tra il record di spoglio figlio e il record madre, e la localizzazione della parte all’interno dell’ unità contenente, devono essere chiari ed evidenti all’utenza remota.

Quando utilizzare lo spoglio?

La catalogazione degli spogli va effettuata solo qualora si ritenga opportuno dare visibilità a parti di una pubblicazioni, quali:

articoli o saggi contenuti all’interno di opere poligrafiche;articoli di periodici;fascicolo monografico di un periodico;

I dati di copia

Il record analitico NON deve contenere dati relativi alla copia. Queste indicazioni devono essere segnalate nell’unità contenente (record madre). L’utente remoto infatti, per la localizzazione del documento, navigherà il record di spoglio tramite il link che punterà al record madre.

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La pratica in Aleph 500 v. 18.01

La catalogazione degli spogli richiede l’uso del template predisposto “spoglio.mrc (Pal01)” che deve essere privo dei dati di copia. Lo spoglio infatti descrive una parte all’interno di una pubblicazione e deve rinviare al record da cui dipende attraverso il campo legame 463. Questo tag ha la funzione di collegare il record di spoglio (figlio/parte) al record che lo contiene (madre/intero).

Figura 1- Scelta del template

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Il record di spoglio: analisi della struttura

Figura 2 - Record di spoglio

Premessa

Il tag 463 crea un legame tra il record di spoglio (figlio) e il record dell’opera che lo contiene (madre).

Struttura del tag 463 da inserire nel record di spoglio

Utilizzare sempre “0” , non stampare la nota, come secondo indicatore.

463 0 $$1001 + numero di record della madre (zeri inclusi) $$12001 $$aTitolo del record madre $$vNumero di pagine (nel caso di saggio o articolo) – Numero del fascicolo (nel

Caso di fascicolo di periodico)

I tags 210 e 215 devono essere omessi nella scheda di spoglio perchè le indicazioni relative alla pubblicazione e alla descrizione fisica sono già indicate nel record madre.

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Il template disponibile sul server apre la bozza di catalogazione di un record analitico che presenta, come si può osservare in questa figura, alcune caratteristiche:

Formato AN (analitico); LDR (Leader): posizione 7 (liv. Bibliografico) “a” = analitico

Posizione 8 (liv. Gerarchico) “2” = record subordinato (figlio) Tag 463: Legame all’unità singola

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Esempi di catalogazione

1) Contributo contenuto all’interno di un’opera poligrafica

RECORD MADRE (Unità contenente l’unità analitica)SYSID L 483548FMT L BKLDR L -----nam1-22------i-450-001 L 000483548005 L 20080804110420.0010 L $$a88-8158-285-6100 L $$a20020829d2001----u---0ita-0103----ba2001 L $$aSplendori di Sicilia$$earti decorative dal Rinascimento al Barocco$$fa cura di Maria Concetta Di Natale210 L $$aMilano$$cCharta$$d2001215 L $$a812 p.$$cill.$$d31 cm610 1 L $$aArti decorative$$aSicilia$$aSec. 15.-18.$$aEsposizioni675 L $$a739$$9Arte del metallo in Sicilia702 1 L $$aDi Natale,$$bMaria Concetta801 1 L $$aIT$$bAtlantis$$gRICA$$2UNIMARC801 0 L $$aIT$$bSistema bibliotecario d'Ateneo$$gRICA$$2UNIMARC

RECORD FIGLIO (Parte componente. Unità in opera poligrafica)

SYSID L 945931FMT L ANLDR L -----naa2-22--------450-001 L 000945931005 L 20080804143923.0100 L $$a20080804d--------m--y0itay50------ba1010 L $$aita102 L $$aIT2001 L $$a<<Il >>corallo a Napoli$$estoria di un collezionismo tra viceregno e regno$$fGina Carla Ascione463 0 L $$1001000483548$$12001$$aSplendori di Sicilia: arti decorative dal Rinascimento al Barocco$$vp. 100-107700 1 L $$aAscione,$$bGina Carla801 0 L $$aIT$$bSBA Palermo$$gISBD, RICA

Dettagli

Record madre :

Campo LDR: posizione 7 (liv. bibliografico) “M” = monografia posizione 8 (liv.gerarchico) “1” = record madre

Record figlio: vedi p. 4

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2) Contributo contenuto all’interno di un periodico

Figura 3 - Record madre_Periodico

Dettagli

Campo LDR: posizione 7 (liv. bibliografico) “s” = periodico posizione 8 (liv.gerarchico) “1” = scheda madre

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Figura 4 - Record di spoglio (figlio)

Dettagli

Campo LDR: posizione 7 (liv. bibliografico) “a” = analitico posizione 8 (liv.gerarchico) “2” = record subordinato (figlio)

Tag 463

Indicatori: primo indicatore non definito Secondo indicatore “0” = non stampare la nota (consigliato) “1” = stampa la notaSottocampi:

$$1001 + numero di record della madre $$12001 $$aTitolo del record madre $$v Volume, numero del fascicolo (mese, anno), pagine

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Queste indicazioni seguono i principi delle Guidelines for the application of the ISBD to the description of Component Parts e delle Guidelines for using UNIMARC for Component Parts.

Bibliografia

Revelli, Carlo. Il catalogo. 2. ed. Milano, Editrice Bibliografica, 2004. International federation of library associations and institutions. Direttive per l’applicazione delle

ISBD alla descrizione delle parti componenti. Ed. italiana a cura dell'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche. Roma , ICCU, 1991.

Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II. La compilazione degli spogli. Roma, ICCU ; Milano, Editrice Bibliografica, 1993.

Sitografia

Università degli studi di Verona. Servizio automazione biblioteche (a cura di). Catalogazione degli spogli. Ed. in progress (ultimo aggiornamento ottobre 2006), < http://archive.ifla.org/VI/3/p1996-1/guid1.htm> (consultato il 25/06/2009)

IFLA Universal Bibliographic Control and International MARC Core Programme. Guidelines for Using UNIMARC for Component Parts, < http://archive.ifla.org/VI/3/p1996-1/guid1.htm>, 01/05/1999 (consultato il 25/06/2009)

Palermo, 23/09/2009

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