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Catalogo M'ARte 2009

Date post: 27-Mar-2016
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Caalogo Edizione 2009 di M'Arte - Montegemoli Arte
24
M arte duemilanove MONTEGEMOLI
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M’arted u e m i l a n o v e

M O N T E G E M O L I

Opere ed installazioni contemporanee

in un Borgo Antico

M’arted u e m i l a n o v e

M O N T E G E M O L I A R T E

P R O G R A M M A

Domenica 05 luglio 2009Piazza della Chiesa

21.30 LE CANTASTORIE: partitura per musica, parola e corpo spettacolo con: Maria Vittoria Jedlowski (chitarra, voce e strumentini) Marisa Grande (improvvisazione corporea, voce, danza)

Sabato 25 luglio 2009Piazza del Casalino

19.00 FINISSAGE Concerto di Emiliano Paterlini

Domenica 12 luglio 2009Sala espositiva in Piazza del Casalino

18.00 MINO TRAFELI Incontro con l’artista

Domenica 19 luglio 2009Località La Canova

18.30 NUOVO TANGO QUARTET Chiara Cavalli (violino) Massimo Signorini (fisarmonica) Valentina Fortunati (chitarra) Diego Terreni (pianoforte)20.00 Cena in loco su prenotazione tel. 348.7029586

Sabato 20 giugno 2009Piazza del Casalino

18.00 INAUGURAZIONE M’arte 200919.00 TRIO PIETREDACQUA Roberto Bellatalla (contrabbasso) Mauro Orselli (percussioni) Ada Catanzaro (danza)

Domenica 28 giugno 2009Piazza del Casalino

21.30 I SANTINI DEL PRETE Performance e videoproiezioni con “I Santini del Prete”, segue dibattito condotto da Bruno Sullo

dal 20 giugno al 25 luglio 2009Tutti i giorni dalle ore 16.00 alle ore 20.00 (escluso il martedì)

M A P P A S T R A D A L E

MONTEGEMOLI

MASSA MARITTIMACastelnuovo V.C.Pomarance

VOLTERRASaline di VolterraPontedera

CECINAPonteginoriMontecatini V.C.

Saline di Volterra

Cerreto

Serra

la Canova

MAPPAESPOSIZIONINORD

EST

OVEST

SUD

CecinaVolterra

Pomarance

via della torre

via de

lla tor

re

via castello

via de

lla ch

iesa

Maria Burger - Thi.BoJörg MohnLuigi CamarillaElisa LorenzelliBiwi Köppel - Wolfgang UeberhorstLuigi GiulioPaolo PortantiLuca SerasiniTom Mùller - Alessio MaroldaGiuseppangela CampusSergio MazzantiEmanuele CazzanigaGiuliano Mannucci

M A R I A B U R G E R

Le superfici preziose e levigate delle por-cellane, la rigida eleganza della materia perlacea e biancastra, più di consueto adi-bita ad oggetto d’uso, racconta il messag-gio concettuale e dai timbri gotici di Maria Burger. Un’attenzione ricorrente a parti del corpo riproposte in andamento spes-so orizzontale, dalla bellezza dei volti dal genere indefinito, ai cuori trafitti, ai sim-boli collettivi di sofferenza e denuncia, nel movimento costruito dalla dinamica del-l’installazione che svela anche lo sconcer-to e la sofferenza di uno schiacciamento del Sé, riscattato alla luce di un ambiente im-

personale, compassionevole e universale, costruito nel recupero di una memoria col-lettiva di orientamento, nel fascino intra-montabile di un artificio nordico che parla di un altro tempo.Nativa di Merano in Alto Adige, Maria Bur-ger, residente in Toscana a Riparbella (PI) dal 1997, studia pittura in Austria presso la Kunstgewerbeschule di Graz e all’Uni-versità di arti Applicate di Vienna, dove è stata anche insegnante. Segue, nella sua formazione, anche la masterclass in scultu-ra, ceramica e design, con i docenti Wanter Bertoni, Maria Bilger e Matteo Thun.

Relazioni

L U I G I C A M A R I L L A

Un abbraccio colorato di legni di barca intorno all’albero dirimpetto alla prospettiva occiden-tale del Castello di Montegemoli, rappresenta con forte efficacia di sintesi, nell’intervento di Luigi Camarilla, il ritorno simbolico della materia originaria alla madre “Terra”, dopo un viaggio remoto di cui si è persa memoria. Una metafora romantica-esistenziale di ogni “ritorno alle origini”, in una forma espres-siva che riconcilia il materiale di recupero, gli stilemi evocativi di significato della tra-dizione marittima d’altri tempi, alle ritmatu-re e soluzioni compositive del moderno e del contemporaneo.

Nato a Siracusa nel 1959 e formatosi a Milano, con esperienze professionali nella scenografia televisiva, cinematografica e di teatro, pittore, scrittore e poeta, Luigi Camarilla è anche ap-prezzato autore di testi musicali e poetici.Le opere ispirate al progetto itinerante “Il Pel-legrinaggio degli Amanti Impossibili”, una serie di installazioni “altari”, strutture votive, edicole, presentante in interventi, attraverso aree urbane della sud e del centro Italia (Roma e Caltagirone), fino a Firenze e Milano, sono citate nel volume dell’UNESCO “Arte e cul-tura nel Mediterraneo nel XX Secolo”.

Si può arrivare a un’isola navigando la terra con spirito di mare

GIUSEPPANGELACAMPUS

L’arte come denuncia estrema ed incisiva, co-me grido di allarme, come comunicazione im-mediata e disorientante, di fronte agli scenari dello sconvolgimento dell’ordine naturale an-cestrale, nel prevalere della logica del potere e della ricostruzione simbolica dell’effimero: è l’installazione “TRICCU” , termine sardo che sta per “grano”, dell’autrice Giuseppangela Campus che riconduce i valori di riferimento della biografia personale, in una sperimen-tazione semantica fra il livello riscoperto dell’etica ed un’operazione estetica radicale rivolta alle urgenze della società-mondo.Un’immagine di “natura morta”, che fram-

menta la ricostruzione multimediatica di be-nessere, fragile e fittizia, per una presa di consapevolezza del linguaggio stesso del-l’arte e della sua missione ontologica, in un intervento che concretizza il paradosso logi-co in cui il ‘virtuale’ del messaggio artistico, diviene più ‘reale’ del senso contemporaneo condiviso che ha perso di vista i confini dram-matici della realtà.Artista di origini sarde, Giuseppangela Cam-pus vive e lavora a Volterra. Tra il 1990 e il 2009 realizza una serie di mostre personali e partecipa a collettive in importanti centri del-la Toscana e nazionali.

Triccu

EMANUELECAZZANIGA

“Montegemoli” è l’installazione site-speci-fic della rassegna M’arte 2009 direttamente ispirata al luogo, e porta lo stile inconfon-dibile, un surrealismo informale in chiave “arte povera”, nel magnetismo della poesia minimalista e sintetica di Emanuele Caz-zaniga. Dall’etimologia del nome del bor-go, il “monte dei gemoli”, alla lettera “dei fiori”, è proprio un fiore gigante in ferro stilizzato, nella morfologia ridotta all’es-senza di una forma universale, che sovrasta la “Biancana”, la collina che s’incontra risa-lendo verso l’antico Castello. Un intervento che amplifica e rende omaggio alla memo-

ria iconografica del luogo, riconducendo-la alle immediatezze e modalità espressive proprie dei linguaggi dell’arte moderna e contemporanea.Emanuele Cazzaniga, uno degli artisti del locale atelier d’arte “Aione”, nasce a Tor-tona (AL) nel 1964. Compie gli studi a Mi-lano ed inizia la propria attività creativa e professionale nei territori della grafica e del design, lavorando con grandi maestri all’or-ganizzazione di eventi culturali e negli al-lestimenti scenografici. Dal 1996 vive e lavora stabilmente in Toscana.

Montegemoli

L U I G I G I U L I O

Un informale tridimensionale, multicroma-tico, pervade i collage e le installazioni di Luigi Giulio, negli assemblaggi di materiali di recupero, con interventi pittorici succes-sivi, nella reiterazione di ready-mades che, perduta la funzionalità originaria, aprono superfici neo-barocche, in un ambiente ci-bernetico, che scopre lo straordinario sur-reale, nell’oggettualità più scontata della quotidianità industriale.Una forte tensione fra gli elementi e un dinamismo futuribile dal ritmo metropo-litano, memore anche della “ribellione” graffitista post pop-art, riconsegna una me-

tafora scultorea e pittorica insieme del caos vitale di energie sistemiche, insieme scono-sciute e familiari.Luigi Giulio, consulente artistico del mar-chio “Paolo Garofalo”, nasce sul Lago Mag-giore nel 1951. Studia medicina, ma una forte propensione verso l’arte lo conduce in una Sartoria Teatrale. Nel 1989 parte-cipa ad un’importante manifestazione a Zurigo, ed è presente, nel 1999, a Brescia nella sede della Galleria L’Olmocolmo in occasione del lancio del nuovo tema “Il Trasportocolore”.

particolare di

B I W I K Ö P P E L

La scultura di matrice surrealista scandisce, nell’opera di Biwi Köppel gli spazi naturali del borgo di Montegemoli, con significati recon-diti dall’inconscio, nella ricostruzione di una fiaba del nord, rivolta agli scenari rimossi del contemporaneo. Più in composizione cubista i lavori in legno e ferro, ma con una linea che ricorda le visio-ni dall’invisibile di Mirò, fino alle vesti senza viso, indossate da neo-fantasmi ottocenteschi, esistenzialismo gotico e sensuale insieme, in una corporalità e presenza percepita parados-salmente nell’assenza perpetua: le forme di un corpo senza volto, o con il volto riprodotto su

una pittura appesa al muro, su un diverso livello concettuale, aperto alle infinite possibilità iden-titarie, riflessione sulla condizione umana, fra la riscoperta fierezza del Sé e la manifestazione incontenibile di una dolce solitudine, sui sentie-ri di un sublimato ed archetipico, disagio. Nato nel 1954 a Landshut in Baviera Biwi Köppel è un rappresentante della Nuova Figurazione nel-l’arte che si sviluppava negli anni ‘80 all’Acca-demia di belle arti di Monaco di Baviera.Riceve stimoli e impulsi importanti dal lin-guaggio originale e poetico dello scultore da-nese Robert Jacobsen. Lavora molto anche su temi e contenuti di tipo religioso.

Sonnenkrieger

E L I S A L O R E N Z E L L I

La scultura minimalista, ridotta all’essen-za, volumetrica o bidimensionale, pura e marmorea o nei supporti luminescenti in metallo, riconduce, nell’opera di Elisa Lo-renzelli, la presenza preponderante di una femminilità archetipica, singolarmente in un contesto in cui la purezza della plasti-cità e la perizia tecnica si fanno talismano totemico-moderno, di un’ancestrale forza naturalistica ed organica.Più vicina all’arte povera e ai ready-mades, è la produzione in metallo, dove però an-cora una volta il lavoro è meditato, pazien-te, nella riproduzione delle opere-bozzetto,

già nel disegno preparatorio. Ritagli in fer-ro riproducono la stilizzazione di movenze femminili, elementi marini dalla superficie levigata, lavorata e impreziosita dal lavoro attento e solo apparentemente di procedura informale, nella realizzazione dei ritagli fi-nali di forme “rapite” e suggerite dagli am-bienti delle campagne e dal mare.Elisa Lorenzelli nasce a Piombino (LI), nel febbraio del 1983. Residente nella cittadi-na costiera di San Vincenzo (LI), si diplo-ma presso il Liceo artistico Pietro Aldi di Grosseto ed in scultura all’Accademia di Belle Arti di Carrara.

Sirena

GIULIANOMANNUCCI

Sull’apertura lineare della Canova, la pia-nura agreste che s’incontra lungo la stra-da che conduce a Monegemoli, è collocata la scultura di cinque metri complessivi di altezza di Giuliano Mannucci. Una “pian-ta tortuosa” e scarna con alla sommità due foglie ed una piccola figura in bilico, pun-to di arrivo ideale di un percorso di vita “a ostacoli”, simbolo universale di una rina-scita possibile, nella danza vertiginosa alla ricerca di un’esistenza più a misura dell’Uo-mo. Uno stimolo a guardare oltre le stesse logiche di potere, verso un orizzonte libero dalla autodistruzione diretta e indiretta che

passa attraverso le ferite consapevoli e in-consapevoli, inflitte all’essenza vitale del-lo spazio-ambiente. Giuliano Mannucci, profeta moderno di una religiosità laica rivolta al vissuto colletti-vo, volterrano di origine e già collaboratore scultore di Mino Trafeli, è stato anche in-segnate presso l’I.S.A. di Volterra e all’Ac-cademia di Belle Arti di Firenze (anni ’70 -’90). Partecipe di simposi internazionali e di mostre personali e collettive a Volterra ed in sedi nazionali ed estere, sue opere si tro-vano sovente in collocazioni privilegiate di pubblica suggestione e di rappresentanza.

Senza Titolo

A L E S S I O M A R O L D A

Studente-artista di talento, Alessio Ma-rolda, nelle installazioni site-specific im-prontate da una sostenuta suggestione minimalista, si confronta spesso con spazi dalle forti valenze simboliche.Una fuga lirica dal consumismo e dalla fre-neticità della vita moderna, in nuovi am-bienti neo-spirituali, nella ricostruzione di un dialogo riequilibrante fra l’Io, l’opera, lo spazio e l’osservatore.Nelle stanze dell’antico “forno”, i simboli, i suoni ed i rumori contemporanei, identità prima della società moderna mass-mediati-ca e spersonalizzante, sono estrapolati dalle

funzioni originarie ed inseriti in un “nuo-vo” contesto ridotto all’essenza, nella con-trapposizione sperimentale che ne rivela gli enigmi intrinseci ed i nuovi, possibili, inat-tesi significati.Diplomato all’Istituto Statale d’Arte di Vol-terra, volterrano di origine, Alessio Marolda ha proseguito gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, con indirizzo in scultura.

X

S E R G I O M A Z Z A N T I

Nell’area verde che si apre all’altezza degli ultimi tornanti della strada che conduce a Montegemoli, è collocata l’installazione di Sergio Mazzanti: due alberi oramai secchi, colorati in bianco e nero, e collocati, l’uno in piedi sulle proprie radici e l’altro disteso a terra, con rami, tronco e terreno circostan-te attraversati e “feriti” da sciang-hai di le-gno colorato.Su tutta l’area, in numero vario, fanno la lo-ro comparsa vestitini bianchi, incorporali ed archetipici, memori dell’infanzia.Uno spaccato incisivo, immediato, sulle coor-dinate dello spazio-tempo, testimonianza di

un dolore sublimato, che pervade in eguale misura il lato debole dell’umanità e quello inerme dell’ambiente.Sergio Mazzanti nasce a Pontedera (PI) nel 1952. Attualmente residente a Carrara, inizia la formazione presso l’Istituto d’Arte Passa-glia di Lucca. Già, alla fine degli anni Settan-ta realizza le prime istallazioni “Riti E Miti” a Livorno. Prosegue nei risultati di partico-lare attenzione con le performance e i video, su tematiche anche di forte impegno socia-le. Consigliere dell’Associazione ASART di Pietrasanta, ha realizzato anche illustrazioni e copertine per libri di diversi autori.

Humus e Corpus

J Ö R G M O H N

Il fascino della linearità e dell’ordine crea-tivo del Bauhaus, insieme alle scenografie della complessità sistemica, aprono i per-corsi di una nuova logica non lineare, nella produzione scultorea di Jörg Mohn, nel-l’espressività artistica che svela un itinera-rio sconosciuto scandito dalle leggi interne ed onnicomprensive della matematica inte-sa come lettura alternativa possibile della realtà e dei suoi significati nascosti. Scultu-re imponenti o di media dimensione, forme multiple, talvolta in interazione ludica con il soggetto-spettatore, costruite dalla reite-razione esponenziale di uno stesso elemen-

to, sono le forme primarie e apparentemente definite, che aprono però, nel prisma percet-tivo che scaturisce dalla loro continua ripe-tizione, la struttura interna e sconosciuta di un nuovo, misterioso e imponderabile, am-biente d’infinito.Jörg Mohn, nato a Berlino, comincia a dedi-carsi alla scultura, dopo studi di Architettu-ra, con un approfondimento del linguaggio del movimento artistico del “Bauhaus” (Weimar, Dessau). Lavora come artista in-dipendente e autodidatta dal 2000. Vive e lavora fra Montegemoli e Berlino.

T O M M Ù L L E R

Una estremizzazione delle intuizioni della pop-art, nello scatto estetico che sta dietro la riproduzione fittizia, ma anche iperrea-lista di passaporti, carte di credito, tabello-ni del metrò, in un gioco sottile fra finzione e realtà, quando la finzione è più reale del reale, in una suadente sperimentazione se-mantica e concettuale, che destabilizza le certezze della società mondiale informa-tizzata e globalizzata, a cominciare dalla celebrazione artistica dei suoi stessi assi identitari.Sono i contenuti portanti dell’opera di ec-cellenza grafica e delle installazioni linea-

ri con gestione tridimensionale della luce cibernetica, di Tom Mùller, conosciuto an-che come pittore e scultore, artista nativo di Basilea in Svizzera, classe 1975, attual-mente residente in Australia. Dopo il Diploma di Arte & Design, conse-guito presso la Western Australian School of Art & Design, nel biennio 1994-96, ri-ceve il Certificate di Anthroposophy, al Sophia Centre, in Australia nel 1998, fi-no al Bachelor of Visual Arts (Hon), pres-so la Curtin University of Technology, nel 2000.

Domino rat skeleton

P A O L O P O R T A N T I

“Voi siete qui”, ironica, ma anche esisten-ziale, nell’amplificazione di un messaggio noto, come dalla cartografia familiare degli ambienti dispersivi di fiere e rassegne, ora tematizzato e reso protagonista, nell’installa-zione-intervento open-air di Paolo Portanti.Le lettere ritmate, tipiche del pittore e desi-gner residente a Montegemoli, nelle cromie e tracce gestuali superficiali, questa volta delineano la centralità di un concetto di ef-ficace significato, a cominciare dalla sot-tolineatura intuitiva della costruzione della certezza del reale attraverso la forza illuso-ria, ma irrinunciabile del linguaggio scritto.

Il significante, l’espressione letteraria, ed il significato, l’essere in un luogo, entrambi estrapolati dalla funzione originaria, nella materializzazione di una domanda ancora aperta sull’ “essere o non essere”, nella rico-struzione anche del “dramma positivo” della libertà, alla luce confortante di un ambien-te agreste rallentato, millenario, riconcilian-te e incontaminato.Professionista danzatore, Paolo Portanti, na-to in Toscana a Follonica (GR) nel 1957, dal-le lunghe tournée intorno al mondo, dopo la danza ed il teatro, si dedica completamente alla ricerca del colore.

Siete qui

L U C A S E R A S I N I

Risalendo l’ultimo tratto di strada, la lunga parete perimetrale del Castello si anima del-le simbologie del vento con gli aquiloni in compensato curvato e ferro di Luca Sera-sini, nell’installazione “Waiting to fly your own kite…” dove l’archetipo dell’infanzia che gioca con l’iconografia dello stendar-do medievale e rinascimentale in chiave contemporanea, si fa metafora del rappor-to dialettico fra regole e libertà, fra indivi-duale ed universale, spirituale e carnale, in una riflessione sui significati reconditi dell’esistere, dal fascino deterministico e indovinabile del destino, al volo libero nel-

l’inconsapevolezza positiva che apre le vie sconosciute e “insostenibili” dell’essere.Luca Serasini nasce a Pisa nel 1971. Ini-zia il percorso artistico con una originale e personale pittura surreale, anche su temi impegnati, negli anni ’90. Dal 2003 si avvi-cina ai movimenti dell’arte contemporanea (concettuale e arte povera) ed alla videoin-stallazione, fino ai tempi più recenti, in cui realizza corto e mediometraggi e suggesti-ve performance video.

Waiting to fly your own kite (particolare)

T H I . B O

Una installazione seriale di ampia porta-ta, negli spazi interni della piazza centra-le del Castello di Montegemoli, è la platea inusuale dell’autore francese Thierry Bon-net, in arte “Thi.Bo”, nella concretizzazione di un “pavimento” metafisico, dalla pro-spettiva aperta sull’infinito, fatto di piccole sedie neo-medievali dalle cromie contem-poranee, e con oggetti sul sedile, ripetuti o diversi, spesso di memoria arcaica e rupe-stre, in posizione decentrata, ironici spet-tatori assenti di una performance invisibile e senza tempo.Thi.Bo, artista tendenzialmente autodidat-

ta, con formazione a Lione per la lavora-zione del legno, è anche pittore informale. Predilige la pittura ad olio nella realizzazio-ne di dipinti che vanno oltre la tela classica, contestualizzati sui supporti del collage e degli oggetti tridimensionali, gestiti poi in interventi spaziali di forte suggestione, do-ve l’impiego di materiali diversi, suggerisce un’opera d’arte costruita sulla spirale con-centrica delle diverse fasi della storia.

Mille chaises, bois

W O L F G A N G U E B E R H O R S T

Il cortocircuito tra la dolcezza sublime delle melodie musicali, la ricerca socio-psicologia e filosofica e la scarna durezza dei supporti in metallo (ferro, bronzo, argento), fra geome-trie neoplastiche e sinuosità organiche, carat-terizza l’opera scultorea dell’artista Wolfgang Ueberhorst. Le linee chiuse ed aperte, i pieni e i vuoti, veicolano l’indagine sui sentieri esistenziali, dove la crudezza delle cromie superficiali dei ferri, la chiusura all’interno della composizio-ne, si fa spesso metafora dei territori profon-di e dolorosi dell’Io, individuale e collettivo, con una concessione ad una sensualità ance-

strale e dai precipitati arcaici. Un astrattismo dai timbri nordici, riflette così sulla condizio-ne umana, fra la nostalgia della sinfonia teu-tonica, il piano solo romantico, e le ironiche icone mass-mediatiche, dagli scenari simbo-lici dei tempi contemporanei.Wolfgang Ueberhorst, laureato all’Accademia di Belle Arti di Monaco e qui docente per al-cuni anni, è scultore affermato tra la Francia, la Germania e l’Italia, oltre che collaboratore del musicista e compositore tedesco Michael Denhoff, con cui ha realizzato il ciclo “Intrin-sic”, dialogo fra scultura e composizione di musica contemporanea per pianoforte.

Figura con sinapsi distorta

R I C O N O S C I M E N T IAssociazione Turistica Pro Montegemoli

Via Castello, 5756045 Montegemoli - Pomarance (PI)

0588/61091 - 348.7029586

Accademia libera Natura e CulturaVia Castello, 9

56045 Montegemoli - Pomarance (PI)333.6405250 - 335.6837252

organizzatori evento:Accademia libera Natura e Cultura

Associazione Turistica Pro Montegemoli

Elena Capone

Rita Dollmann

realizzazione catalogo:Paolo Garofalo (art director)

Lorenzo Mosconi (graphic designer)

stampa catalogo:PMA Design srl - www.pmadesign.it

Ringraziamo tutti coloro che hanno aiutato a realizzare questa manifestazione.

M’arte

hanno contribuito al progetto:

CASSA DI RISPARMIO DI VOLTERRA SpA - Volterra - Piazza dei Priori

PMA DESIGN SRL - Rivoli (TO) - Via Rovigo, 11 - Tel. 011.9588000

COMUNE DI POMARANCE - Pomarance - Tel. 0588.62311 - 0588.65470

COMUNITÀ MONTANA VAL DI CECINA - Pomarance - Tel. 0588.62003

Azienda Agricola/Agriturismo MONTEGEMOLI - Montegemoli - Tel e Fax 0588.61064

Azienda Agricola biodinamica IL CERRETO - Montegemoli - Tel e Fax 0588.64213

Camping STELLA DEL MARE - Castiglione della Pescaia (GR) - www.stelladelmare.it

Agriturismo e Ristorante IL PRATONE - Montegemoli - Tel. 0588.64372

Azienda Agricola Biologica PALAGETTO S.S. - Pomarance - Tel e Fax 0588.63092 - 328.2718357

PANE DI MONTEGEMOLI cotto a legna - Montegemoli - Tel. 0588.61199 - 3355392386

GRANCHI Lavori edili stradali - Pomarance - Tel. 0588.65030 - Fax 0588.62631

BERTOLI Costruzioni Meccaniche - Pomarance - Tel. 0588.65176 - Fax 058862749

OSTERIA DELL’ULTIMO CARBONAIO - Montegemoli - Tel. 347.5727808

TEF - Toscana Eco Fanghi - Pomarance - Tel. 0588.63000 - Fax 0588.64654

GIANCARLO LICARI materiale edile, ferramenta - Montegemoli - Tel. 0588.37275 - Fax 0588.37266

CAVICCHIOLI RITA elettrodomestici - Pomarance - Tel. 0588.65049

CASINI ALESSANDRO Impresa Edile - Casale Marittimo - Tel. 0586.653991 - 335.6396503

REX IL GIARDINIERE giardini - Montescudaio (PI) - Tel. 338.3779110 - Fax 0586.655111

R I C O N O S C I M E N T I

Si ringraziano di cuore tutti coloro che hanno messo a disposizione gli spazi per gli allestimenti

e quanti hanno collaborato con gli gli artisti per le installazioni.

C A T A L O G OA R T I S T I

M O N T E G E M O L I


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