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Catino infernale - Finlogic GROUP...2017/06/09  · to ± nella seduta di consiglio comunale...

Date post: 11-Sep-2020
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Corriere del Mezzogiorno Venerdì 9 Giugno 2017 BA 5 Catino infernale Quartieri degradati Il reportage Cento famiglie vivono tra buche, tubi scoperti e case senza intonaco di Serena Russo BARI «Gli alloggi Erp di Catino sono al limite della dignità umana, siamo abbandonati». Domenico Cascella, insieme a un altro centinaio di famiglie, vive da vent’anni nel condomi- nio che confina con viale Cara- vella e via dei Narcisi, negli al- loggi di edilizia residenziale pubblica del quartiere Catino. E’ di poche parole rispetto agli altri inquilini, ma il senso di quel che dice è chiaro. «Non vediamo un intervento di ma- nutenzione da almeno sette anni – spiega – e quel poco che risulta ancora in condizioni decenti lo abbiamo pagato a nostre spese». Il riferimento di Domenico è a uno dei cancelli d’ingresso, dipinto di un rosso fiamman- te. Odora ancora di vernice fre- sca. Ma oltrepassato, la situa- zione cambia. E non di poco. L’asfalto è dissestato, con bu- che profonde. La pitturazione dei palazzi è datata, cade a pezzi, così come parti di into- naco che lasciano scoperti scheletri in ferro e porzioni di tubature. I pilastri sono visibil- mente crepati. Per non parlare delle recinzioni che delimita- no il condominio. Laddove an- cora presenti, sono completa- mente arrugginite. I tubi di scolo delle acque sono in parte caduti, in parte otturati. Di ver- de neanche a parlarne e il cor- tile centrale, quello dedicato ai piccoli, presenta basole rotte e non più in piano. Ma i veri pro- blemi sono quelli che non si vedono. «La canna fumaria non aspira nulla – racconta Michele Daluiso, un altro resi- dente – e i fumi tornano tutti in casa». Rincara la dose Leo- nardo Marella, preoccupato per la salute dei figli: «Ci sono infiltrazioni d’acqua in ogni casa. Persino nei portoni. Per eliminare quelle brutte chiaz- ze dai soffitti siamo costretti a effettuare ogni anno nuove pitturazioni. Con la conse- guenza che i miei ragazzi che da anni dormono in una stan- za umida e soffrono oramai di bronchiti croniche». Un altro inquilino si rifiuta di comuni- care il proprio nome ma la- menta: «Mia figlia è disabile, chiedo solo un ascensore per farla uscire di casa». E proprio nelle ultime ore, le condizioni di degrado del condominio Erp di Catino so- no state oggetto dell’interven- to – nella seduta di consiglio comunale dedicata al rendi- conto di gestione 2016 – del consigliere di Ncd-Area Popo- lare Michele Picaro, che ha fat- to partire un’interrogazione ri- volta all’assessore al Patrimo- nio Vincenzo Brandi: «Al fine di garantire il decoro urbano per il quartiere, il rispetto de- gli standard di sicurezza e una vita dignitosa per gli assegna- tari degli alloggi, chiedo che si risolvano immediatamente questi problemi». Ma l’assessore Brandi smen- tisce l’assenza di interessa- mento da parte dell’ammini- strazione comunale: «Negli ultimi tre anni sono stati effet- tuati sul posto diversi sopral- luoghi. Non risponde al vero quanto dichiarato dal consi- gliere Picaro, la cui attenzione nei confronti del territorio ha forse origini e natura diverse dall’attività dell’amministra- zione». Brandi ammette l’as- senza di grandi opere di ma- nutenzione ma assicura: «So- no stati effettuati interventi sul manto stradale, la messa in si- curezza delle recinzioni che sporgevano sui binari e la cre- azione di nuove sedute. Previ- sti inoltre - ha continuato l’esponente della giunta gui- data da Antonio Decaro - la so- stituzione di cancello e citofo- no, la sostituzione delle calda- ie e il rifacimento di ascensori e lastrici solari». © RIPRODUZIONE RISERVATA In disarmo A sinistra il grande citofono, visibilmente malridotto, che in teoria dovrebbe consentire di chiamare i condomini degli alloggi popolari di Catino, alla periferia nord di Bari, assegnati sette anni fa. Sotto il viale d’accesso al cortile di un palazzo con il brecciolino per terra e i tubi scoperti. Sotto a sinistra, invece, la muratura esterna degli alloggi svestita del tutto dell’intonaco Gli alloggi Alla periferia nord di Bari sono rimasti da sette anni a corto di lavori e interventi Comune E’ finito sotto accusa da parte dei residenti Il caso in Consiglio, la replica di Brandi Domenico Cascella I palazzi in cui abitiamo sono al limite della dignità umana Noi abbandonati L’assessore Vincenzo Brandi Su di noi dette cose non vere, negli ultimi tre anni effettuati molti sopralluoghi Via libera alle negoziazioni La Finlogic di Acquaviva delle Fonti sbarca da oggi alla Borsa di Milano S barca in Borsa oggi Finlogic, gruppo attivo nella codifica e rintracciabilità dei prodotti che ha un importante stabilimento produttivo ad Acquaviva Delle Fonti. Si tratta della prima azienda pugliese quotata su Aim Italia, il mercato di Borsa dedicato alle piccole e medie imprese . Finlogic, a capo dell’omonimo Gruppo, è attiva nel settore dell’information technology e offre soluzioni per la codifica e l’identificazione automatica dei prodotti. Ieri ha ricevuto la comunicazione dell’ammissione alla negoziazione delle sue azioni ordinarie e dei «Warrant Finlogic 2017-2020». Per Dino Natale, ad di Finlogic, lo sbarco in Borsa ha come obiettivo quello di «sostenere un progetto di sviluppo fondato sulla crescita attraverso il potenziamento degli impianti e l’ampliamento della capacità produttiva». L’asilo dei maltrattamenti Maestra di Santo Spirito si difende «Strattonavo i bimbi per educarli» A vrebbe strattonato i suoi piccoli alunni per «insegnare loro comportamenti positivi per la convivenza sociale». Si è giustificata così dinanzi al giudice una delle due maestre baresi, sospese dal servizio, imputate per maltrattamenti su 15 bambini di un asilo di Bari-Santo Spirito. La donna, a piede libero con la sua collega dopo una detenzione domiciliare di circa tre mesi cominciata nel maggio 2016, ha scelto di sottoporsi ad interrogatorio durante il processo con rito abbreviato in corso dinanzi al gup del tribunale di Bari, Rosa Anna De Palo. Agli atti del processo c’è anche una lettera inviata dalle imputate, alcune settimane prima dell’arresto, alla dirigente scolastica in cui spiegavano che nei confronti di alcuni bambini ritenuti «prepotenti» ed «esuberanti» era stato necessario ricorrere al cosiddetto «metodo della punizione». L’insegnante ha infatti negato di aver mai avuto comportamenti violenti, ma ha parlato di punizioni come strumenti educativi. Stando alle indagini dei Carabinieri, coordinate dal pm Simona Filoni, le due insegnanti avrebbero invece esercitato violenza fisica e psicologica sugli alunni, tutti di età compresa fra i due anni e mezzo e i tre anni e mezzo, attraverso «schiaffi, colpi sferrati su tutto il corpo, strattonamenti, pedate, calci e forti scossoni. Nel processo, che proseguirà il 18 settembre con la requisitoria, sono costituiti parte civile sei dei 15 bambini presunte vittime dei maltrattamenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ha fatto scalpore il caso dei maltrattamenti in un asilo di Santo Spirito
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Page 1: Catino infernale - Finlogic GROUP...2017/06/09  · to ± nella seduta di consiglio comunale dedicata al rendi-conto di gestione 2016 ± del consigliere di Ncd-Area Popo-lare Michele

Corriere del Mezzogiorno Venerdì 9 Giugno 2017 BA5

Catino infernale

Quartieri degradati Il reportage

Cento famiglie vivonotra buche, tubi scopertie case senza intonacodi Serena Russo

BARI «Gli alloggi Erp di Catinosono al limite della dignitàumana, siamo abbandonati».Domenico Cascella, insieme aun altro centinaio di famiglie,vive da vent’anni nel condomi-nio che confina con viale Cara-vella e via dei Narcisi, negli al-loggi di edilizia residenzialepubblica del quartiere Catino.E’ di poche parole rispetto aglialtri inquilini, ma il senso diquel che dice è chiaro. «Nonvediamo un intervento di ma-nutenzione da almeno setteanni – spiega – e quel poco cherisulta ancora in condizionidecenti lo abbiamo pagato anostre spese».

Il riferimento di Domenicoè a uno dei cancelli d’ingresso,dipinto di un rosso fiamman-te. Odora ancora di vernice fre-sca. Ma oltrepassato, la situa-zione cambia. E non di poco.L’asfalto è dissestato, con bu-che profonde. La pitturazionedei palazzi è datata, cade apezzi, così come parti di into-naco che lasciano scopertischeletri in ferro e porzioni ditubature. I pilastri sono visibil-mente crepati. Per non parlaredelle recinzioni che delimita-no il condominio. Laddove an-cora presenti, sono completa-mente arrugginite. I tubi discolo delle acque sono in partecaduti, in parte otturati. Di ver-de neanche a parlarne e il cor-tile centrale, quello dedicato aipiccoli, presenta basole rotte enon più in piano. Ma i veri pro-blemi sono quelli che non sivedono. «La canna fumarianon aspira nulla – raccontaMichele Daluiso, un altro resi-dente – e i fumi tornano tuttiin casa». Rincara la dose Leo-nardo Marella, preoccupatoper la salute dei figli: «Ci sonoinfiltrazioni d’acqua in ognicasa. Persino nei portoni. Per eliminare quelle brutte chiaz-ze dai soffitti siamo costretti a

effettuare ogni anno nuovepitturazioni. Con la conse-guenza che i miei ragazzi cheda anni dormono in una stan-za umida e soffrono oramai dibronchiti croniche». Un altroinquilino si rifiuta di comuni-care il proprio nome ma la-menta: «Mia figlia è disabile,chiedo solo un ascensore perfarla uscire di casa».

E proprio nelle ultime ore,le condizioni di degrado delcondominio Erp di Catino so-no state oggetto dell’interven-to – nella seduta di consigliocomunale dedicata al rendi-conto di gestione 2016 – delconsigliere di Ncd-Area Popo-lare Michele Picaro, che ha fat-to partire un’interrogazione ri-volta all’assessore al Patrimo-nio Vincenzo Brandi: «Al finedi garantire il decoro urbanoper il quartiere, il rispetto de-gli standard di sicurezza e unavita dignitosa per gli assegna-tari degli alloggi, chiedo che sirisolvano immediatamentequesti problemi».

Ma l’assessore Brandi smen-tisce l’assenza di interessa-mento da parte dell’ammini-strazione comunale: «Negliultimi tre anni sono stati effet-tuati sul posto diversi sopral-luoghi. Non risponde al veroquanto dichiarato dal consi-gliere Picaro, la cui attenzionenei confronti del territorio haforse origini e natura diverse dall’attività dell’amministra-zione». Brandi ammette l’as-senza di grandi opere di ma-nutenzione ma assicura: «So-no stati effettuati interventi sulmanto stradale, la messa in si-curezza delle recinzioni che sporgevano sui binari e la cre-azione di nuove sedute. Previ-sti inoltre - ha continuatol’esponente della giunta gui-data da Antonio Decaro - la so-stituzione di cancello e citofo-no, la sostituzione delle calda-ie e il rifacimento di ascensorie lastrici solari».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

In disarmoA sinistra il grande citofono, visibilmente malridotto, che in teoria dovrebbe consentire di chiamare i condomini degli alloggi popolari di Catino, alla periferia nord di Bari, assegnati sette anni fa. Sotto il viale d’accesso al cortile di un palazzo con il brecciolino per terra e i tubi scoperti. Sotto a sinistra, invece, la muratura esterna degli alloggi svestita del tutto dell’intonaco

Gli alloggiAlla periferia nord di Bari sono rimasti da sette anni a corto di lavori e interventi

ComuneE’ finito sotto accusa da parte dei residentiIl caso in Consiglio, la replicadi Brandi

Domenico CascellaI palazzi in cui abitiamo sono al limite della dignità umanaNoi abbandonati

L’assessore Vincenzo BrandiSu di noi dette cose non vere, negli ultimi tre anni effettuatimolti sopralluoghi

Via libera alle negoziazioni

La Finlogic di Acquaviva delle Fontisbarca da oggi alla Borsa di Milano

S barca in Borsa oggi Finlogic, gruppo attivo nella codificae rintracciabilità dei prodotti che ha un importante stabilimento produttivo ad Acquaviva Delle Fonti. Si

tratta della prima azienda pugliese quotata su Aim Italia, il mercato di Borsa dedicato alle piccole e medie imprese . Finlogic, a capo dell’omonimo Gruppo, è attiva nel settore dell’information technology e offre soluzioni per la codifica e l’identificazione automatica dei prodotti. Ieri ha ricevuto la comunicazione dell’ammissione alla negoziazione delle sue azioni ordinarie e dei «Warrant Finlogic 2017-2020». Per Dino Natale, ad di Finlogic, lo sbarco in Borsa ha come obiettivo quello di «sostenere un progetto di sviluppo fondato sulla crescita attraverso il potenziamento degli impianti e l’ampliamento della capacità produttiva».

L’asilo dei maltrattamenti

Maestra di Santo Spirito si difende«Strattonavo i bimbi per educarli»

A vrebbe strattonato i suoi piccolialunni per «insegnare loro comportamenti positivi per la

convivenza sociale». Si è giustificata così dinanzi al giudice una delle due maestre baresi, sospese dal servizio, imputate per maltrattamenti su 15 bambini di un asilo di Bari-Santo Spirito. La donna, a piede libero con la sua collega dopo una detenzione domiciliare di circa tre mesi cominciata nel maggio 2016, ha scelto di sottoporsi ad interrogatorio durante il processo con rito abbreviato in corso dinanzi al gup del tribunale di Bari, Rosa Anna De Palo. Agli atti del processo c’è anche una lettera inviata dalle imputate, alcune settimane prima dell’arresto, alla dirigente scolastica in cui spiegavano che nei confronti di alcuni bambini ritenuti «prepotenti» ed «esuberanti» era stato necessario ricorrere al cosiddetto «metodo della punizione». L’insegnante ha infatti negato di aver mai avuto comportamenti violenti, ma ha parlato di punizioni come strumenti educativi. Stando alle indagini dei Carabinieri, coordinate dal pm Simona Filoni, le due insegnanti avrebbero invece esercitato violenza fisica e psicologica sugli alunni, tutti di età compresa fra i due anni e mezzo e i tre anni e mezzo, attraverso «schiaffi, colpi sferrati su tutto il corpo, strattonamenti, pedate, calci e forti scossoni. Nel processo, che proseguirà il 18 settembre con la requisitoria, sono costituiti parte civile sei dei 15 bambini presunte vittime dei maltrattamenti.

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Ha fatto scalpore il caso dei maltrattamenti in un asilo di Santo Spirito

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