+ All Categories
Home > Documents > Centro Studi C.N.I. - 04.07 - ordineingegneri.pistoia.it€¦ · Sole 24 Ore 04/07/12 P. 23 Le...

Centro Studi C.N.I. - 04.07 - ordineingegneri.pistoia.it€¦ · Sole 24 Ore 04/07/12 P. 23 Le...

Date post: 14-Aug-2020
Category:
Upload: others
View: 2 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
15
Centro Studi C.N.I. - 04.07.2012
Transcript
Page 1: Centro Studi C.N.I. - 04.07 - ordineingegneri.pistoia.it€¦ · Sole 24 Ore 04/07/12 P. 23 Le licenze software usate libere di essere rivendute Alessandro Longo 9 AUTORITÀ VIGILANZA

Centro Studi C.N.I. - 04.07.2012

Page 2: Centro Studi C.N.I. - 04.07 - ordineingegneri.pistoia.it€¦ · Sole 24 Ore 04/07/12 P. 23 Le licenze software usate libere di essere rivendute Alessandro Longo 9 AUTORITÀ VIGILANZA

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 04.07.2012

Pagina I

RIFORMA MERCATO DEL LAVORO

Alla prova della partita Iva non basta l'iscrizione all'AlboSole 24 Ore 04/07/12 P. 21 Enzo De Fusco 1

Gli Ordini: valgono le attività tipicheSole 24 Ore 04/07/12 P. 21 Matteo Prioschi 2

POLIZZE PROFESSIONALI

Percorso a ostacoli in direzione polizzaMondo 06/07/12 P. 71 3

VALUTATORI TERREMOTI

Cineas, il pericolo è il mio mestiereMondo 06/07/12 P. 66 Gaia Fiertler 5

RISCHIO SISMICO

Irresponsabili sotto il vulcanoCorriere Della Sera 04/07/12 P. 41 Gian Antonio Stella 7

TARIFFE SERVIZI PUBBLICI

Il premier: tariffe più alte soltanto a chi investeCorriere Della Sera 04/07/12 P. 2 8

ICT

Le licenze software usate libere di essere rivenduteSole 24 Ore 04/07/12 P. 23 Alessandro Longo 9

AUTORITÀ VIGILANZA APPALTI PUBBLICI

Risparmiare anche sui contrattiItalia Oggi 04/07/12 P. 23 Simonetta Scarane 10

STUDI DI SETTORE

Gerico, serve coerenza economicaItalia Oggi 04/07/12 P. 32 Andrea Bongi 11

RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE

Più posti disponibili che chirurghiCorriere Della Sera 04/07/12 P. 20 Simona Ravizza 12

AVVOCATI

Avocati specialisti con regole fai-da-teSole 24 Ore 04/07/12 P. 23 Patrizia Maciocchi 13

Page 3: Centro Studi C.N.I. - 04.07 - ordineingegneri.pistoia.it€¦ · Sole 24 Ore 04/07/12 P. 23 Le licenze software usate libere di essere rivendute Alessandro Longo 9 AUTORITÀ VIGILANZA

Professioni. L'impatto delle modifiche

Alla prova della partita Ivanon basta l'iscrizione all'Albo

Enzo De Fusco

Se l'attività svolta dal profes-sionista iscritto all'Albo non è"riservata" dalla legge potrebbescattare, al verificarsi delle nuo-ve condizioni fissate dalla rifor-ma, una presunzione di lavorosubordinato. È questaun'impor-tante conseguenza per il mondoprofessionale che emerge dallalettura dell'articolo 1, commi 26e 27, della legge 92/2012.

Nel quadro di rivisitazionedella flessibilità in entrata parti-colare attenzione del legislatoreè stata riservata ai professionistiiscritti ad un Ordine professio-nale. In via generale, la riformaha l'obiettivo di regolamentare irapporti di lavoro autonomocon soggetti titolari di partitaIva che collaborano in regime di"dipendenza economica".

La dipendenza economica sirealizza al verificarsi di almenodue delle seguenti condizioni:

a) la collaborazione abbiauna durata complessivamentesuperiore ad almeno 8 mesi

PRESUNZIONESe la prestazione esercitatanon è ricompresatra le riserve potrebbescattare l'indicedi subordinazione

nell'arco dell'anno solare;b) il corrispettivo derivante

datale collaborazione, anche séfatturato a più soggetti ricondu-cibili al medesimo centro d'im-putazione di interessi, costitui-sca più dell'8o% dei corrispetti-vi complessivamente percepitidal collaboratore nell'arco dellostesso anno solare;

c) il collaboratore dispongadi una postazione fissa di lavo-ro presso una delle sedi delcommittente.

Quindi, è sufficiente che ilcontratto di lavoro di lavoro au-tonomo abbia una durata supe-riore a 8 mesi e il compenso rap-presenti almeno l'8o% dei corri-

spettivi percepiti dal collabora-tore, per far scattare una serie dipresunzioni di legge che porta-no il rapporto ad essere qualifi-cato quasi certamente come la-voro subordinato (salvo provacontraria). Proprio qui nasce ilproblema dei professionistiiscritti ad un Ordine professio-nale con riferimento ai quali neltesto di riforma sono presentidue norme: l'articolo i comma27 della legge 92/2012 e l'articolo69 bis, comma 3, del Dlgs276/2003 così come è stato intro-dotto dall'articolo i, comma 26della legge 92/2012.

L'articolo 69 bis, comma 3,prevede un'ipotesi di esclusionedei professionisti dalle nuove di-sposizioni. Tuttavia, l'esclusio-ne riguarda solo le prestazioni la-vorative svolte nell'esercizio diattivitàprofessionali «perle qua-li l'ordinamento richiede l'iscri-zione ad un ordine professiona-le». Tutte le altre attività che l'or-

dinamento non considera "riser-vate", almeno sul piano letteralesembrerebbero essere ricom-prese nel campo di applicazionedella norma

Va infatti osservato chelaplu-ralità e la diversità delle profes-sioni italiane non consente age-volmente di individuare quali at-tività possano essere considera-te riservate dalla legge e quali in-vece, tali attività sono considera-te tipiche per l'ordinamento estrettamente affini e connessecon le attività riservate; la conse-guenza potrebbe essere un rile-vante contenzioso.

L'esclusione riguarda anchealtri professionisti non iscrittiad un Ordine professionale bén-sì in appositi registri, albi, ruoli oelenchi professionali qualificati,che saranno oggetto di ricogni-zione con un decreto del Lavo-ro, da emanare entro tre mesidalla data di entratainvigore del-la riforma (in questo caso rileva

l'iscrizione e non l'attività).Con un'ulteriore disposizio-

ne di interpretazione autentica(articolo i, comma 27 della legge92/2012) è stato chiarito in modomolto restrittivo anche l'ambitodi applicazione delle attivitàpro-fessionali svolto con il lavoro aprogetto. In particolare, la nor-ma che esclude dal campo di ap-plicazione del lavoro a progettoi professionisti, si interpreta nelsenso che tale esclusione «ri-guardale sole collaborazioni co-ordinate e continuative il cuicontenuto concreto siaricondu-cibile alle attività professionaliintellettuali per l'esercizio dellequali è necessaria l'iscrizione inappositi albi professionali. In ca-so contrario, l'iscrizione del col-laboratore ad albi professionalinon è circostanza idonea di persé a determinare l'esclusionedal campo di applicazione delsuddetto capo I del titolo VII».

® RIPRODUZIONE RISERVATA

Riforma mercato del lavoro Pagina 1

Page 4: Centro Studi C.N.I. - 04.07 - ordineingegneri.pistoia.it€¦ · Sole 24 Ore 04/07/12 P. 23 Le licenze software usate libere di essere rivendute Alessandro Longo 9 AUTORITÀ VIGILANZA

re ioni La lettura delle categorie

Gli Ordini: valgono le attività tipicheMatteo Prioschi

Chelanormasiprestiadif-ficili interpretazioni gli Ordiniprofessionali non lo negano.Governo e Parlamento avrebbe-ro potuto prestare maggiore at-tenzione alle conseguenze del-le nuove disposizioni riguar-danti l'abuso dell'utilizzo dellepartite Iva. Così com'è, la leggelascia aperta la possibilità cheunprofessionista iscritto all'Or-dine possa svolgere sia attivitàpassibili di inquadramento co-me attività subordinata che atti-vitàdavero eproprioliberopro-fessionista.

«Anche se è una norma appe-na emanat a - os s erva Marina C al-derone, presidente del Consiglionazionale dei consulenti del lavo-ro - sarebbe opportuno un inter-vento di semplificazione a que-sto riguardo, tanto più che in al-cuni casi le norme che regolanogli Ordini risalgono a diversi an-ni fa e l'elenco delle attività riser-"vate e tipiche non è stato aggior-nato». Però, nel frattempo, se-condo Calderone lalegge contie-ne elementi che tutelano comun-que gli iscritti all'Ordine nel mo-mento in cui prevede l'esclusio-

ducibile alla fattiscpecie indica-ta dalla legge». Ciò non toglieche secondo la presidente ci sa-ranno molti contenziosi.

«Il punto effettivamente sipresta a interpretazioni proble-matiche - afferma Claudio Sici-liotti, presidente del Consiglionazionale dei dottori commercia-listi e degli esperti contabili - inrelazione alle attività cosiddettenon riservate. Però è vero che direcente la Corte di cassazione asezioni penali unite ha evidenzia-to che le attività caratteristichedella professione, ancorché nonesclusive, possono essere svolteconl'apparenza della qualifica dicommercialista solo ed esclusi-vamente dagli iscritti all'albo. Inpraticase svolgo l'attività di con-sulenza e assistenza tributaria diper sé non esclusiva ma qualifi-candomi come dottore commer-cialista, nella sostanza esercitoun'attività in termini tali per cui

Consulenti . Marina Calderone

Commercialisti. Claudio Siciliotti

l'iscrizione all'albo è obbligato-ria e questo potrebbe risolvere idubbi interpretativi che il non fe-licissimo disposto normativo la-scia aperti».

Non ci saranno grandi diffi-coltà secondo Bruno Piacci, co-ordinatore della commissionelavoro del Consiglio nazionaleforense: «L'attività di consulen-za svolta da uri soggetto abilita-to alla professione che svolga lastessa in uno studio legale e dun-que con il rispetto della "norma-lità" dei canoni dello svolgimen-to della professione, non credopossa rientrare in tale previsio-ne, anche perché se è vero chela consulenza non è oggetto diriserva legale, è altrettanto ve-ro che rientra nelle attività nor-malmente svolte dagli iscrittiall'albo di avvocato con automa-tica incompatibilità con un rap-porto di lavoro subordinato».

® RIPRODUZIONE RISERVATA

GARANZIECalderone: «Assicuratala nostra specificitàin relazione alle competenze»Siciliotti: «Va tenuta presentela lezione della Cassazione»

ne per attività connotate da com-petenze teoriche di grado eleva-to acquisite attraverso significa-tivi percorsi formativi. «Uniscritto a un Ordine professiona-le è in possesso di competenze digrado elevato. Il nostro è un per-corso di altissimo profilo ricon-

Riforma mercato del lavoro Pagina 2

Page 5: Centro Studi C.N.I. - 04.07 - ordineingegneri.pistoia.it€¦ · Sole 24 Ore 04/07/12 P. 23 Le licenze software usate libere di essere rivendute Alessandro Longo 9 AUTORITÀ VIGILANZA

DOSSIER ........................................................................................

ASSICURAZIONI PROFESSIONALI

Ordini Categorie al lavoro , in agosto scatta l'obbligo di assicurarsi

Percorso a ostacoliin direzione polizzaSono circa 2 milioni i

professionisti che sarannoobbligati a stipulare una polizzaper i danni derivanti dall'attivitàprofessionale. La stima vienedall'Ania, l'associazionenazionale delle assicurazionipresieduta da Aldo Minucci, inattesa che il ministro dellaGiustizia, Paola Severino,presenti al Consiglio dei ministriil Dpr sulla riforma delleprofessioni contenente anche laquestione della coperturaassicurativa. Avvocati, medici,ingegneri, architetti, ragionieri,notai: per il momento la polizzaè obbligatoria solo per leprofessioni ordinistiche (comestabilito dal decreto legge 138del 2011 convertito nella legge148/2011), ma in futuropotrebbero essere coinvoltianche altri profili come, peresempio, i consulenti finanziari.Per le compagnie assicurative staper aprirsi un mercato enorme eper i professionisti una nuovaepoca in cui dovranno sopportareun costo in più, proprio in unmomento di crisi economica.

A seconda dei ruolo e delle condizioni,professionisti iscritti allo stesso Albo

sono soggetti a rischi diversi.Resta irrisolto il nodo dei costi

CORSA ALLE CONVENZIONIÈ per questo che diversi Ordiniprofessionali e casse previdenzialistanno sottoscrivendo accordi quadrocon broker assicurativi pergarantire ai propri iscrittil'accesso a polizze a costicontenuti. È quanto haappena fatto l'Inarcassa(ingegneri e architetti) conWillis, gruppo mondiale delbrokeraggio (presente in 120Paesi) che è intermediario

dei Lloyd's di Londra proprio per ilsettore delle professioni. Ed è quanto stacercando di fare il Consiglio nazionale

forense che, come spiega il tesoriere

Paola Severino

Luca Del Paggio, «ha bandito unagara pubblica per individuare

un broker che possa dare unsupporto nell'individuazionedella polizza tipo che

risponde meglio allo spiritodella legge e nelladefinizione delle formulecontrattuali di particolare

Coinvolti2 i Mon

tra cui architetti,ingegneri,

avvocati , notai , medici,consulenti del lavoro,

commercialisti,geologi , agenti

immobiliari

convenienza per tutti gliavvocati». I commercialisti,invece, ci hanno pensato già nel2010 a dotarsi di strumenti dicopertura, attraverso un bandoche è stato vinto dall'Aticapeggiata da Aon e costituitada Biver Broker , BancheroCosta e Akros. «Attualmente su113 mila iscritti gli assicuratirappresentano circa il 15%»,spiega Massimo Mellacina,consigliere dell'Ordine deidottori commercialisti, «manegli ultimi mesi abbiamoregistrato un'impennata dirichieste. Va ricordato chel'obbligo di legge sulla coperturaassicurativa cade sui singoliprofessionisti e non sugli Ordini,che possono solo svolgere unruolo di supporto attraversoaccordi e convenzioni».Mellacina sottolinea che i premisono molto variabili a secondadel tipo di rischio che vienecoperto poiché «non si possonomettere sullo stesso piano unprofessionista che opera in unCaf e il sindaco di una società».Quella della differenziazione delrischio nell'ambito della stessa

professione è, infatti, uno dei temi caldi.

LACUNE NELLA NORMATIVA

Come spiega Roberto Manzato,direttore danni non auto e vitadell'Ania, «la normativa non definisce ilmassimale idoneo e le condizioni dicopertura che, presumibilmente,verranno disciplinati nel provvedimentoche attua la delega per il riordino , attesoentro il prossimo 13 agosto. In questomomento siamo in attesa di esaminaretale testo, che dovrebbe approdare in

Polizze professionali Pagina 3

Page 6: Centro Studi C.N.I. - 04.07 - ordineingegneri.pistoia.it€¦ · Sole 24 Ore 04/07/12 P. 23 Le licenze software usate libere di essere rivendute Alessandro Longo 9 AUTORITÀ VIGILANZA

ASSICURAZIONI PROFESSIONALI

questi giorni al Consiglio dei ministri,sperando che fornisca unaregolamentazione più dettagliata edeviti che tutte le disposizioni degliordini professionali in conflitto con iprincipi della delegavengano considerate soppresse». Non èancora chiaro, infatti, se al Dpr sullariforma delle professioni seguirà unregolamento attuativo per chiarire lequestioni più tecniche e complessecome quella della polizza obbligatoria.Andrea Bonechi, delegato deicommercialisti al Cup (Comitatounitario delle professioni), non esita apolemizzare «sull'assenza di confrontocon il governo». Bonechi spiega che inun primo momento erano stati assicuratiincontri periodici tra tecnici del governoe rappresentanti delle professioni percolmare alcune lacune normative. «Manon ci è stata data questa possibilità. Eoggi nella bozza del decreto incircolazione troviamo alcune definizioniche ci sembrano divergere dalla legge138 /2011. Per esempio, nella normativasi parla di convenzioni a favore degliiscritti, nel Dpr si fa riferimento aconvenzioni collettive. Potrebbe esserciuna grossa differenza». Nel primo caso,infatti, gli Ordini professionaliavrebbero solo il compito, come stannofacendo, di promuovere accordi con lecompagnie, nel secondo, invece, gli

Clausole Limiti e condizioni da verificare

occhio a questi punti chiaveFRANCHIGIAÈ il risarcimento diretto da parte dell'assicurato per le somme inferiori a un limiteprestabilito. Occorre fare molta attenzione nello stabilire questa sogliaRETROATTIVITALe polizze Claims made si attivano solo alla richiesta di risarcimento , quindi solose l'errore viene scoperto, se il danno è stato effettivamente causato e se il clientedecide di perseguire il professionistaULTRATTIVITAII professionista può negoziare una ultrattività della polizza che copra anche dalrischio di risarcimenti richiesti alcuni anni dopo la scadenza . Non tutte le compagniesono disposte a concedere questa clausolaMASSIMALEL'importo massimo coperto dalla polizza dovrebbe consentire al professionistaassicurato di non mettere a rischio le proprie risorse finanziarie . II professionista devequindi valutare l'entità del massimale da inserire nella polizza, considerando che lasomma ha un impatto diretto sull'importo dei premio e che , di norma, è calibrata infunzione della previsione di una franchigia

Ordini sarebbero i soggetti sottoscrittoridelle polizze, come avviene già per lacategoria dei notai che, però, èrappresentata da un numero diprofessionisti molto ristretto (circa 5mila). Secondo Daniela Bernuzzi Bassi,presidente e amministratore delegato diAssita, il primo broker italianospecializzato (sin dal 1981) in polizze di

re per i professionisti, «in assenza diregole chiare sugli elementi essenzialidel contratto assicurativo c'è il rischioche molte polizze professionali sarannoinefficaci sotto il profilo della realecopertura dei rischi. E questovanificherebbe lo spirito della legge».La numero uno di Assitaspiega anche che un

Broker II Consiglio nazionale della categoria interviene direttamente nel contratto

"ILPer i notai non è una novitàSaranno Banchero Costa Insurance e Aon i broker assicuratividei Consiglio nazionale del notariato per il triennio 2013-2016.I due operatori supporteranno il Consiglio, che in questocaso interviene in prima persona nel contratto in virtù di unobbligo di copertura che i notai hanno già da anni, nellascelta delle compagnie che forniranno le polizze assicurative.Banchero Costa è già da sei anni broker dei notariato, fortedell'esperienza maturata nei prodotti per re nei settori navale edei trasporti, nell'industria e poi in varie categorie professionali(commercialisti, per esempio). «Nel caso dei notai è possibiledeterminare e gestire l'esborso per una copertura di base,lasciando libero ogni singolo professionista di sottoscrivere

Alla

copertura base

il prqfcssinTZista

può scegliere

di aggiungere allre.. prgte<.ioni.

livelli protettivi più elevati in funzione delle dimensioni dellostudio professionale», spiega Giacomo Madia, presidente diBanchero Costa Insurance Broker, il quale ricorda come anche

gli stessi broker siano obbligati (legge 792/1984) a coprirsidai rischi dell'attività svolta con una polizza assicurativae attraverso l'adesione a un fondo di garanzia ad hoc. «Indiversi ambiti professionali è già avvertito da anni l'obbligodeontologico di assicurarsi, ma è indubbio che la legge abbiaenfatizzato la richiesta di protezione e di conseguenza lanecessità da parte di associazioni e Ordini professionali distabilire parametri consoni al rischio e ottenere condizioni dieconomicità del premio», conclude Madia. M.M.

Polizze professionali Pagina 4

Page 7: Centro Studi C.N.I. - 04.07 - ordineingegneri.pistoia.it€¦ · Sole 24 Ore 04/07/12 P. 23 Le licenze software usate libere di essere rivendute Alessandro Longo 9 AUTORITÀ VIGILANZA

Professioni I corsi per i valutatori di terremoti e catastrofi

Cineas, il pericoloè il mio mestiereSono di nuovo in missione, mandati in

Emilia a calcolare i danni provocatidal terremoto per conto delle compagnie diassicurazione. È la task-force degli espertiin valutazione dei danni da evento sismico:

da associazioni peritali.Il certificatore dei danni da sisma hacompetenze sulla misurazione deiterremoti, sulla relazione tra severitàdell'evento e danni attesi e sui diversi

La capacità di stimare i danni è una attività semprepiù richiesta dalle assicurazioni . Ma anche in azienda

800 periti che si sono specializzatinell'ultimo decennio grazie un progettodella Protezione Civile insieme conCineas, il consorzio universitario per lostudio e la formazione sulla gestione delrischio. Alcuni di questi, oltre 220, fino adicembre saranno impegnati a controllarele ultime domande di risarcimento delterremoto del 2009 in Abruzzo (circa1.800, arrivate in un secondo momento). Enuovo lavoro potrebbe arrivare per loro inEmilia, con un nuovo incarico da parte delgoverno. Con le verifiche di congruitàeconomica delle richieste di contributo peri danni alle abitazioni (17 mila), infatti, loStato ha risparmiato 272 milioni di eurosul miliardo e 300 milioni di euro dirichiesta, a fronte di 5,8 milioni di euro dispesa. Ma quanti periti serviranno questavolta? «Sul fronte del governo, se ripeteràl'esperienza non ne serviranno più diquanti impiegati da noi nel ProgettoAbruzzo, anche se dovessero adottarela verifica sul posto e noninformatizzata come la nostra, perché

effetti a seconda del tipo di costruzione, sein muratura o in calcestruzzo armato.Inoltre, considera il ruolo delle concause el'influenza di danni pregressi, distinguendotra quelli provocati dall'eventostraordinario e quelli dovuti ad altro. Inpratica, il perito deve saper valutare lacorrispondenza tra quanto richiestodall'assicurato o dal cittadino (a secondadel committente) e l'effettiva necessità dicerti interventi, l'uso di certi materialipiuttosto che altri e i preventivi rispetto adei prezziari adottati a livello regionale ealla conformità alle norme antisismiche.Per la complessità della valutazione, nelProgetto Abruzzo per le pratiche E,quelle con danni strutturali alle case (7mila su 17 mila pratiche analizzate finora),sono stati coinvolti un centinaio di

ingegneri civili strutturali. Lo stesso

questo terremoto ha provocatomeno danni alle abitazioni epiù a imprese e capannoni,che in genere sonoassicurati», precisa AdolfoBertani (a franco),presidente Cineas,co-fondato nel 1987 dalPolitecnico di Milano, dacompagnie assicurative e

grado di specializzazione è statonecessario per il presidio in loco,all'Aquila, che ha riesaminato lepratiche rigettate dai periti (circa 2mila su 17 mila). La figura del

perito incendio e altri danni(non Rc auto) è infattisempre più spesso laureatoe si sta specializzando susinistri per così dire«nuovi», comel'informatico e ilfotovoltaico, ma anchefrane, alluvioni, sisma esinistro marittimo. Nella

Valutatori terremoti Pagina 5

Page 8: Centro Studi C.N.I. - 04.07 - ordineingegneri.pistoia.it€¦ · Sole 24 Ore 04/07/12 P. 23 Le licenze software usate libere di essere rivendute Alessandro Longo 9 AUTORITÀ VIGILANZA

Quanto costa il disastro?Vigili del fuoco in azionedopo il terremoto in Emilia

logica della standardizzazione einformatizzazione della gestione di dannisemplici, infatti, il perito viene interpellatoinvece per i casi più complessi eparticolari. A fronte quindi di una certacrisi della funzione, si stanno aprendonuovi spazi per interventi più specifici.Riuniti in cinque diverse associazioni dicategoria, partner del consorzio Cineas,sono circa un migliaio e in genere per isinistri «property», che includono anche iterremoti, hanno un compenso calcolatocon una percentuale da applicare

all'importo del danno liquidato.Per danni minimi le compagnietendono a forfettizzare, ma inpercentuale la parcella diminuisceal crescere dell'importo dei danni:tra il 5% e il 3,5% fino a 50 milaeuro, anche sotto l' I % per quellidi importo molto elevato. NelProgetto Abruzzo, invece, i peritihanno avuto un rimborso di circa200 euro per le pratiche A e B(lesioni non strutturali alle case) edi 600 euro per le pratiche E. Puòdunque essere chiamato da ungoverno, dalle compagnie diassicurazioni, in una controversiacome perito di parte e comeconsulente aziendale anche sul

rischio sismico, non solo sui danni. «Ilnostro obiettivo è formare un perito a tuttotondo, in grado di valutare anche il livellodi rischio e non solo i danni ex post»,aggiunge Bertani. In direzione di quelloche fa il cosiddetto «risk manager», figurapresente in vere e proprie strutture di riskmanagement nelle banche (soprattuttodopo la crisi del 2008), nelle grandi e nellemedie imprese, e pressoché assente nellepini. «Spesso i nostri imprenditori nonsanno neppure di essere seduti su dellepolveriere », rincara Bertani. Per lo più

Manager in crisi di adattabilitàPer non toppare il cambio aivertici, la società di executivesearch Heidrick & Struggles hamesso a punto un modello di«assessment» (valutazione) permisurare integrazione erendimento di top manager etalenti calati in nuovi contesti

organizzativi. «La necessità dianalizzare la capacità diadattamento, e quindi di

performance, di un managerproveniente da altre realtà nasceda anni di evidenza sugli effettinegativi della combinazione dialmeno tre fattori di rischio»,racconta Maurizio Panetti, ad

Heidrick & Struggles Italia. Inpratica, se su otto fattori dirischio, come l'ìndustry, il Paese diprovenienza, la posizione, il realepotere decisionale, la struttura e lacultura aziendale, anche solo trenon combaciano tra le dueaziende, uno su due abbandona

entro un anno e mezzo. Se siarriva a cinque elementi divergentila percentuale di turn over saleall'80%. Da questa «moria» è natal'esigenza di affrontare laselezione con un approccio piùanalitico. Così, con l'aiuto di BorisGroysberg, docente all'Universitàdi Harvard, H&S ha sviluppato il

viene erroneamente assimilato alresponsabile della sicurezza, che non hauna visione globale ma controlla solo ilrispetto delle normative, o all'insurancemanager, che interviene alla fine delprocesso nella negoziazione conl'assicurazione. Al contrario, il riskmanager è una figura trasversale cheindividua, valuta e gestisce tutti i possibilirischi aziendali: strategici, operativi efinanziari. Quindi li sottopone all'ad oall'imprenditore perché decida se e quantoridurre il livello di rischio. «t una figuramolto delicata che dovrebbe riportaredirettamente ai capi d'azienda, i quali siassumeranno con consapevolezza laresponsabilità del grado di rischioaziendale», aggiunge il presidente Cineas.Il risk manager può essere un quadro cheguadagna tra i 50 e gli 80 mila euro,mentre se dirigente e nelle strutture piùcomplesse può arrivare anche a 180 mila.In dieci anni Cineas ne ha formati circa1.300 con il master di otto mesi in Riskengeneering (prossima edizione a ottobre).«Per il problema dei costi, le pmipotrebbero risolvere ricorrendo a deiconsulenti esterni esperti in analisi delrischio o, quantomeno, specializzando illoro responsabile della sicurezza», concedeBertani. Gaia Fiertler

modello Fit & Stick (adatto ecollegato), basato sui tremacrofattori di adattabilità,stabilità, compensation e 17variabili da controllare. II primoelemento riguarda la «portabilità»di fattori soggettivi e oggettivi,l'insieme di competenze che ilcandidato porta con sé, come la

tipologia di società e strutture

organizzative in cui ha operato ela specificità dei ruoli ricoperti. lfattori di stabilità, invece, ruotanoattorno alle dinamiche di talentmanagement, in pratica il modo digestire attitudini e percorsi dicarriera e il relativo clima di sfidadei due gruppi. Infine, i fattorieconomici riguardano l'attrattività

dei pacchetto retributivo, comeelemento di forza o debolezza nelcontrastare offerte alternative. Alciclo di vita di un manager si staaccorciando nelle imprese, mentre.le performance devono esseregarantite subito. Per questo èimportante evidenziare subito ipunti critici da gestire», conclude

Panetti. Esportato in Germania, in

Italia il modello è stato appenasperimentato da Bosch su unaottantina di potenziali candidati.Potenziali, poiché il gruppotedesco ha sempre privilegiato lacrescita interna e solo ora inizia aguardare all'esterno, mettendo aconfronto culture e organizzazionidiverse con rischi annessi. G.F.

Valutatori terremoti Pagina 6

Page 9: Centro Studi C.N.I. - 04.07 - ordineingegneri.pistoia.it€¦ · Sole 24 Ore 04/07/12 P. 23 Le licenze software usate libere di essere rivendute Alessandro Longo 9 AUTORITÀ VIGILANZA

%%! i'% 9ii /i„r,,,i

Gi ,/ ; í; íí!'/ ''/'!'i r% /i6/ íGel /r,l,ei, ,/,ll, /r •,.br, ,

Irresponsabilisotto il vulcano

vi si chiederà: voi dov'eravate? Il geologo Annibale Motta-na, anziano luminare molto rispettato, il suo atto di accu-sa contro l'insipienza di chi nei decenni ha governato ilterritorio partenopeo lo ha lanciato giorni fa nel luogo enell'occasione più solenne. All'Accademia dei Linee!, alla

presenza del presidente Giorgio Napolitano. Parole pesantissime.Che meritano di essere riportate testuali: «I vulcani sono quasi l'em-blema della geodiversità italiana. Lo Stromboli e l'Etna sono vulcaniattivi e, a parte qualche sporadico fenomeno parossistico, non costi-tuiscono un reale problema. I1 Vesuvio e Vulcano, invece, sono vul-cani quiescenti e costituiscono due problemi effettivi. Di Vulcano sisa abbastanza perché il cratere della Fossa è sotto monitoraggio co-stante, ma ciò non ne riduce la pericolosità: nel caso di un suo risve-glio - in una data per ora imprevedibile - non ci sono vie di fuganell'isola e l'evacuazione sarà la sola soluzione possibile».

Molto diverso, ha proseguito, «è il caso del Vesuvio, che è sottopo-sto a un monitoraggio meno stringente, avendo un regime perfetta-mente noto. Quando il Vesuvio deciderà di dare avvio al suo prossi-mo ciclo eruttivo, dopo quello durato tre secoli dal 1631 al 1944, co-mincerà con un'esplosione, non priva di un qualche preavviso, maimmensa e devastante. Il tempo che sarà allora a disposizione degliabitanti per evacuare la zona di pericolo è stato variamente stimato oin centinaia di secondi (pessimisticamente) oppure in ore (ottimisti-

camente)».Per capirci: comunque meno de-

gli undici giorni necessari a portarvia tutti secondo l'ultimo piano di

L'allarme evacuazione. «In un caso o nell'al-tro», ha scandito lo scienziato con-vinto che nascondere le cose o seae-

Mottana ciare scaramanticamente Il pensiero

all'Acca e lanon solo è inutile ma è suicida, «bi-sogna dire senza tanti eufemismi

dei Lineei che il mezzo milione di persone cheabitano le pendici del Vesuvio saràdestinato in gran parte a perire».

Ed ecco l'affondo: «Ci saranno ben più dei 3.000 morti del 1631,eppure non accadrà che il Vesuvio sia scomunicato, come avvenneallora su richiesta delle autorità vicereali spagnole! Viene piuttostospontaneo domandarsi: di chi sarà la colpa di queste morti? Perchésono state costruite case in luoghi tanto pericolosi? Perché la retestradale è insufficiente a evacuare tutti gli abitanti?».

Piaccia o non piaccia a chi si affida solo a san Gennaro, «saremodi fronte a un problema sociale immane e insolubile, a una situazio-ne impensabile in un Paese civile. Come hanno operato e operano,dunque, gli amministratori attuali e come opereranno in futuro?Tacciono e lasciano correre, quando non deliberano deroghe dallenorme di sicurezza o addirittura chiedono illeciti condoni per chiha costruito nelle zone di rispetto, fidando sul fatto che gli esperti- i vulcanologi e i geofisici - indicano che il serbatoio magmati-co è profondo e per il momento ancora tranquillo...». Immaginia-mo la reazione di tanti sindaci e assessori messi sotto accusa: «Uf-fa! Ancora a parlare di queste cose?». P. esattamente questo il pro-blema: il rifiuto di parlarne. Perché disturbare gli elettori?

0 RIPRODUZIONE RISERVA FA

Rischio sismico Pagina 7

Page 10: Centro Studi C.N.I. - 04.07 - ordineingegneri.pistoia.it€¦ · Sole 24 Ore 04/07/12 P. 23 Le licenze software usate libere di essere rivendute Alessandro Longo 9 AUTORITÀ VIGILANZA

r- Nella prima versione della bozza l'ipotesi di congelamento degli aumenti di luce e gas per il 2013

Il premier: tariffe più alte soltanto a chi investePassera: non si può intervenireC 1('C a acç a (lare H costoat li impegni dei concessionari

ROMA - Il governo avvia ilpressing sui concessionari dei ser-vizi pubblici perché realizzino gliinvestimenti previsti dai contrattia fronte di un aumento delle tarif-fe. B stato il presidente del Consi-glio in persona, Mario Monti, aprendere ieri carta e penna e scri -vere a tutti i ministeri competenti,e alle autorità di settore, per solle-citarli a dare maggior rilievo pro-prio alla componente degli investi-menti nella determinazione delletariffe agli utenti. Un messaggioben preciso ai concessionari di au-tostrade, aeroporti, reti ad alta ten-sione e metanodotti: va bene l'au-mento dei prezzi per gli utenti, masolo se giustificato da una spesaper il miglioramento del servizio.

Che è cosa ben diversa dal bloc-co per legge e per diciotto mesi ditutte le tariffe, apparso nella bozzadel decreto sulla spending reviewsmentita da Palazzo Chigi come«priva di fondamento» e che ierimattina, dopo alcune indiscrezio-ni, ha fatto tremare in borsa socie-tà come Terna, Snam e Atlantia. «Èchiaro che non si può intervenirecon un blocco delle tariffe, chenon avrebbe senso da nessun pun-

to di vista, né di mercato, né deicontratti, né del buon senso» haspiegato ieri alla Camera il mini- _stro dello Sviluppo Corrado Passe-ra, secondo il quale «altro è forza-re i lavori dei concessionari: comeMonti dice chiaramente nella lette -ra, se i concessionari si sono presidegli impegni, non possono trova-re scuse per non onorarli. Dobbia-mo accelerare i lavori che sono diloro competenza, se non d'obbli-go, per impegni che si sono presi- ha concluso Passera - a frontedi un aumento delle tariffe».

Il governo, scrive Monti nellalettera, ritiene «necessario che, nel-l'ambito della discrezionalità attri-buita dalla legge, gli organi di indi-rizzo e gli uffici tecnici competentia stabilire le condizioni economi-che per l'accesso a infrastrutture ereti e le tariffe per i servizi erogatitramite le medesime infrastruttu-re, verifichino in che modo i mec-canismi di determinazione delle ta-riffe incentivino l'effettiva realizza-zione degli investimenti da partedei gestori».

«Nell'elaborazione delle formu-le che presiedono la regolazione ta-riffaria, nell'assoluta trasparenzadel metodo, il fattore relativo allosviluppo degli investimenti - scri-ve Monti - dovrebbe assumereun rilievo preminente, fermi re-stando gli altri elementi eventual-mente previsti dalla legge. Con ciò

conclude Monti - il governonon intende impingere nel meritodelle scelte tecniche dei vari orga-nismi, ma limitarsi a indicareobiettivi e priorità delle politicheindustriali che intende persegui-re». La palla passa ora alle Authori-ty: spetta a loro raccogliere il mes-saggio ed eventualmente rimette-re mano ai meccanismi di determi-nazione delle tariffe sui servizipubblici.

Sen.

dei gas sci to dai Nriánoluglio, che- si tradurrà in uncosto aggiuntivo pari a 32euro l'anno. II prezzodell'elettricità è salito dello0,2%, pari a 1 euro in piùl'anno

Tariffe servizi pubblici Pagina 8

Page 11: Centro Studi C.N.I. - 04.07 - ordineingegneri.pistoia.it€¦ · Sole 24 Ore 04/07/12 P. 23 Le licenze software usate libere di essere rivendute Alessandro Longo 9 AUTORITÀ VIGILANZA

Corti . L'ex titolare non deve più utilizzarle

Le licenze software usatelibere di essere rivenduteAlessandro Longo

La Corte di giustizia Ueapre la strada al mercato del-l'usato digitale. Gli acquirentidi licenze software possonorivenderle-a terzi, a patto cherinuncino loro stessi a utiliz-zarle dopo la cessione. Vienequindi esteso alle licenze ilprincipio che già vale per ilsupporto fisico di software(cd e i dvd), di cui è possibilelegalmente rivendere l'origi-nale usato.

La Corte si è espressa sul ca-so Oracle (multinazionale delsoftware) contro l'azienda te-desca Usedsoft, arrivato allaCorte suprema federale, Ger-mania. Oracle chiedeva di ini-bire una pratica di Usedsoft: isuoi clienti, non ancora inpos-sesso del software Oracle, loscaricano direttamente dopoaver acquistato una licenza"usata", dal dito internet diOracle. I clienti che dispongo-no già di tale software posso-no poi acquistare, a titolo com-plementare, una licenza o una

quota della licenza per utentisupplementari.

La Corte Ue, investita daicolleghi tedeschi, ha stabilitoche se il titolare dei diritti di unsoftware vende la licenza oúli-ne perde il diritto di distribuirequella singola copia, propriocome se vendesse il supportofisico (è il «principio dell'esau-rimento del diritto di distribu-zione»). La perdita del dirittodi distribuzione implica chegli acquirenti possono rivende-re la copia o la licenza, anchese il contratto di licenza vietauna successiva cessione.

Non è però consentito scin-dere la licenza e venderla par-zialmente. Cioè, per esempio,se si acquista una licenza cheprevede fino a 25 utilizzatori(come nel caso dei softwareOracle), non si può cedere par-te di questi utilizzi a terzi e con-tinuare a usare il prodotto. L'ac-quirente iniziale «è tenuto, almomento della rivendita, a ren-dere inutilizzabile la copia sca-ricata sul proprio computer»,

si legge in una nota della Corte.«Da domani su e-Bay e sui si-

ti di annunci dituttaEuropapo-tremo imbatterci in offerte re-lative a licenze usate di softwa-re -e videogame», commentaGuido Scorza, avvocato esper-to di diritti digitali. «Sono due ipassaggi della decisione desti-nati ad avere maggiore impat-to sul mercato: la Corte chiari-sce che una licenza di softwarea tempo indeterminato, nel-l'ambito o a margine della qua-le all'utente sia riconosciuto ildiritto di scaricare una copiadel programma, deve essereconsiderata, a tutti gli effetti,una vendita. Inoltre l'utenteche ha acquistato softwareusa-to deve essere considerato un"legittimo acquirente". E quin-diha diritto di scaricarlo dal si-to del produttore e/o del distri-butore». Secondo Fulvio Sarza-na, avvocato esperto di questitemi «è un passo che costringele norme del diritto d'autore auna maggiore flessibilità».

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

ICT Pagina 9

Page 12: Centro Studi C.N.I. - 04.07 - ordineingegneri.pistoia.it€¦ · Sole 24 Ore 04/07/12 P. 23 Le licenze software usate libere di essere rivendute Alessandro Longo 9 AUTORITÀ VIGILANZA

Il presidenle del%arriorilcx di riffilanza sugli appalli presenLa ogo,,i la relaziorle _9011 alla carnera

Risparmiare anche sui contrattiSantoro: meno contenziosi con la stazione unica appaltante

DI SIMONETTA SCAFANE

Autorità di vigilanzasui lavori pubblici, pre-sieduta da Sergio San-toro che oggi presenta

alla camera la consueta relazio-ne, edizione 2011, si ritaglia unruolo nella revisione della spesapubblica nel settore edilizia eappalti per le opere pubbliche.A cominciare dalla riduzione delcontenzioso puntando sulla sta-zione unica appaltante. «Si puòrisparmiare molto, in particolaresul contenzioso relativo alle riser-ve, in particolare con la stazioneunica appaltante», ha sostenutoSantoro, che in questo vedrebbebene l'Authority quale organi-smo giudicante. Secondo Santorosi verifica spesso che l'appalta-tore, più spesso se si aggiudical'opera pubblica con un forte ri-basso, utilizza le riserve comestrumento per chiedere all'am-ministrazione pubblica ulterioricompensi in corso d'opera. E staalla parte pubblica verificare lafondatezza della riserva. «C'è unsistema che prescinde dall'arbi-trato e si fonda sull'accordo bona-rio», ha dichiarato il presidentedell'Authority, «le riserve vannoall'esame di organi creati dallestazioni appaltanti. Come si po-trebbe risparmiare? Risolvendo ilcontenzioso sulle riserve non conl'accordo bonario ma sottoponen-dolo a una struttura equidistantetra le parti, che potrebbe essereanche l'Autorità per la vigilanzasui lavori pubblici, purché questonon vada a ledere l'autonomiadegli enti locali». «Ma», ha con-tinuato Santoro, «un risparmioderiverebbe dall'istituzione dellastazione unica appaltante, recen-te innovazione (obbligatoria peri comuni con meno di 5 mila abi-tanti) che contribuisce al rispar-mio di spesa perché diminuisceil rischio di errori e dunque deicontenziosi. Inoltre, la stazioneunica appaltante costituisce unbaluardo contro la criminalità e,insieme, un elemento di econo-micità della spesa, e lo dimostrail successo della Consip per l'ab-bassamento del costo delle for-niture e servizi per la pubblicaamministrazione». Inoltre, è darecepire la normativa europeache permette la suddivisione inlotti contro l'accentramento del-la stazione appaltante che finoraha penalizzato la piccola e mediaimpresa.

L'Autorità per la vigilanza suilavori pubblici è molto interes-sata alla revisione della spesapubblica, la cosiddetta spendingrevie\v, per ridurre costi e sprechinella pubblica amministrazioneagendo attra-verso i contrat-ti. L'autorità inquesto settore siserve della bancadata dei contrattie dei contenziosi.Una parte del-la relazione cheverrà presentataoggi si occupadella spesa pub-blica relativa ainfrastrutture eopere incompiu-te. Al riguardo,l'Authority harilevato che inmateria di gran-di infrastrutture e contraentigenerali spesso si il soggettoprivato che realizza l'opera ten-de a trasferire sul committente,e quindi sulla parte pubblica, ilrischio, con la conseguenza dideterminare l'aumento dei costidell'opera. Un esempio? Santorocita il caso della linea D della

metropolitana di Roma dove, hadetto, «è mancato il trasferimen-to del rischio all'operatore pri-vato, scaricato, invece, sul com-mittente, individuando maggioridifficoltà rispetto a quelle che si

sarebbero dovuteprevedere, diffi-coltà di caratteregeologico e arche-ologico. L; alloca-mento dei rischiè una questioneimportante», adetta di Santoro.«Questi rischiavrebbero dovutiessere previsti

prima», ha so-stenuto Santoro,«con i relativi co-sti, e la pubblicaamministrazioneavrebbe dovutoessere messa in

guardia». Inoltre, spesso nelleconcessioni di servizio, opereche vengono programmate sul-la base di un piano economico efinanziario, questo viene redattocalcolando ricavi non adeguatidagli incassi relativi a ticket, peresempio, se si tratta di un'ope-ra, come la metropolitana, che

serve alla mobilità urbana. Unadecisione politica quella delladeterminazione del prezzo delbiglietto, che è inferiore al prezzonecessario per la remunerazionedel capitale necessario a realiz-zare l'infrastrutture. Con la con-seguenza di rendere necessarioun contributo maggiore da partedella pubblica amministrazione.Se i piani economico-finanziarifossero redatti diversamente, èil parere di Santoro, «indicandocon chiarezza tutti gli elementi dispesa e la ripartizione dell'onore,non sarebbe necessario l'aggra-vio di spesa sulle casse pubblichee andrebbe incontro alla neces-sità di contenimento dei costi».«Inoltre», ha aggiunto il presi-dente dell'Authority, «i costi direalizzazione di opere come lametropolitana di Roma e delleferrovie urbane, sono eccessivirispetto alla media europea».Secondo Santoro, «proprio lasicura possibilità di ripartire inmaniera chiara l'onere tra partepubblica e privata è stata unadelle criticità, anzi del fallimentodel project financing, prima dellasua riforma, così come era sanci-to nella legge obiettivo».

© Riproduzione riseru¢tu

em

Autorità vigilanza appalti pubblici Pagina 10

Page 13: Centro Studi C.N.I. - 04.07 - ordineingegneri.pistoia.it€¦ · Sole 24 Ore 04/07/12 P. 23 Le licenze software usate libere di essere rivendute Alessandro Longo 9 AUTORITÀ VIGILANZA

Il riSrrltato Crrrergc} da una analisi (Iella scr°iC storica dçgli esiti del so ftr.t.'ar c per gli studi di settore

Gerico, •

E il principale responso da valutare per essere in regolaDI ANDREA BONGI

n Gerico 2012 la coerenzaeconomica è in pole posi-tion. Mai come quest'an-

. no più che alla congruitàe alla normalità economica icontribuenti dovranno guar-dare soprattutto ai responsi intermini di coerenza economicamisurati dallo studio di settoresulla base sia dei vecchi indi-catori che dei dieci di nuovagenerazione utili all'accesso alregime premiale della mano-vra Monti (dl 201/2011). L'ano-malia a uno o più indicatori dicoerenza presenti nella versio-ne Gerico 2012 potrebbe infattinon soltanto inibire l'accessoai benefici introdotti dall'ar-ticolo 10 del decreto leggen.201/2011 sopra ricordato, maanche, e soprattutto, far accen-dere i riflettori sulla posizionedel contribuente esponendoloa un rischioaccertamen-to tramitel'utilizzo di

strumentidiversi e piùpenetrantirispetto allostudio di set-tore.Tutto ciòsoprattuttonel caso incui l'anoma-lia misuratadall'indicedi coerenzaeconomica simanifesti con una certa fre-quenza, se non addiritturacome una vera e propria co-stante, nell'esame di una seriestorica di responsi del softwareGerico.Le lettere di anomaliasul periodo d'imposta 2010 inarrivo proprio in questi giorniai contribuenti italiani (si veda

ItaliaOggi di ieri) sono una

vera e propria conferma in talsenso. Con esse il fisco segnalal'inserimento del contribuentein vere e proprie liste selettive,utili alla costruzione del quelfamoso «rating» del rischio dievasione attraverso le quali gliuffici selezioneranno i contri-buenti da sottoporre a control-lo e le particolari metodologieapplicabili.I1 cambiamento dipelle degli studi di settore dastrumento di accertamento dimassa a strumento di selezio-ne dei contribuenti passa pro-prio dai responsi del softwareGerico in termini di coerenzaeconomica.Per comprendereappieno il ragionamento sopraesposto formuliamo un sempli-ce esempio concreto. Supponia-mo che un contribuente, un li-bero professionista, risulti noncoerente per il periodo d'impo-sta 2011 all'indice di coeren-za «resa oraria per addetto».Il responso di tale indicatoreresterà tale anche se il contri-buente deciderà di adeguar-si alla non congruità dei suocompensi dichiarati rispettoa quelli puntuali misurati da

Gerico 2012.Supponiamo inoltre che il

nostro libero professionistarisulti non in linea con i pa-rametri minimo e massimodell'indice «resa oraria peraddetto» anche nei due perio-di d'imposta immediatamenteprecedenti al 2011.In una si-tuazione come quella sopra de-scritta, ma allo stesso modo siporrebbe anche il contribuenteche presenta anomalie negliindicatori relativi alla gestionedel magazzino o dell'incidenzadei costi residuali, il rischio èquello di vedersi applicare ilprincipio contenuto nella cir-colare n.8/e dell'aprile scorsosulla base del quale la selezio-ne dei contribuenti a maggiorrischio di evasione può essereeffettuata proprio sulla basedelle anomalie evidenziate da-gli indicatori di coerenza eco-nomica segnaletici di possibili

infedeltà dei dati dichiarati.Un rischio controllo dunque

con privilegio, soprattutto perle attività professionali, delleindagini finanziarie vero e pro-prio spauracchio sbandieratodal fisco per far desistere i con-tribuenti dai comportamentimeno fiscalmente virtuosi.

Attenzione dunque ai re-sponsi di coerenza economicaofferti da Gerico 2012. Il loroesame attento e comparatonel tempo (almeno tre anni inlinea) può consentire con suffi-ciente grado di attendibilità difar comprendere le principalicriticità e i comportamenti daevitare o da non procrastina-re.La funzione degli indici dicoerenza economica e delle co-municazione di anomalia chestanno arrivando in questigiorni stanno proprio a indica-re il grado di rischio al quale ilcontribuente è esposto.Analiz-zando i responsi degli indici dicoerenza su una serie storicadi almeno tre esercizi, 2011compreso, sarà possibile dun-que comprendere quali sono isettori critici della gestione edove e come il fisco potrebbecolpire. Una volta individua-te tali anomalie restano solodue possibilità: comunicare lecause giustificative delle stes-se, ammesso che ve ne siano,oppure modificare i propricomportamenti sanando cosìl'anomalia stessa.

© Riprodu ione riseruata-

Studi di settore Pagina 11

Page 14: Centro Studi C.N.I. - 04.07 - ordineingegneri.pistoia.it€¦ · Sole 24 Ore 04/07/12 P. 23 Le licenze software usate libere di essere rivendute Alessandro Longo 9 AUTORITÀ VIGILANZA

Sanítá Alla Scuola di Milano, una delle più grandi d'Italia, la progressiva disaffezione dei neolaureati

Più posti disponibifi che cPer la prima voltd non sono state tutte assegnate le borse c` st

®c

MILANO - Nelle stanze na-te nel 1915 per curare i feritidella Grande Guerra, al padi-glione Zonda del Policlinicodi Milano, è sempre stato unrincorrersi di medici neolaure-ati che non vedevano l'ora diimparare a prendere in manoil bisturi. Il problema della cri-si di vocazioni semmai si sen-tiva altrove. Acqua passata. Ie-ri, per la prima volta, lì dov'èstato fatto un pezzo di storiadella medicina italiana, il nu-mero di giovani all'ingressodella Scuola di specializzazio-ne in Chirurgia generale è ri-sultato inferiore alle borse distudio a disposizione.

Più posti che aspiranti chi-rurghi. E una realtà con cui Mi-lano non aveva mai fatto i con-ti prima d'ora. «Nella mia vitaprofessionale non mi sareiproprio aspettato di trovarmidi fronte a una tale disaffezio-ne al bisturi, tantomeno inuna delle Scuole di specializza-zione più importanti e grandid'Italia - dice Giancarlo Ro-viaro, 69 anni, alla guida dellaScuola -. E una fuga provoca-ta dallo stress che comportal'attività chirurgica senza limi-ti né di orario né di festività,con ritmi di vita che soventescardinano il ménage familia-re. A ciò si aggiungono l'au-mento delle denunce dei pa-zienti e l'esplosione dei costiper le assicurazioni contro glierrori medici».

Così il mito del chirurgoscompare sotto i colpi degliorari impossibili e delle richie-ste di risarcimento danni. Ba-sta pensare che, secondo l'As-sociazione dei medici accusatidi malpractice ingiustamente(Amami), oltre l'8o% dei chi-rurghi ha ricevuto o riceveràalmeno una richiesta di risarci-mento o un avviso di garanziaper presunto errore durante ilcorso della vita lavorativa. Me-glio rinunciare, allora, alla sa-la operatoria. E il fenomenotocca l'apice paradossalmentenelle aule da dove sono partitichirurghi come Luigi Gallone,Giuseppe Pezzuoli, Alberto Pe-

racchia e Luigi Bonavina. Nonmolti anni fa a Milano i medi-ci che sceglievano la professio-ne chirurgica si contavano acentinaia. Il numero, poi, si èprogressivamente ridotto neltempo: e non solo per la chi-rurgia generale, ma anche pertutte le altre specialità chirur-giche. La Scuola di chirurgiagenerale milanese dispone an-nualmente di 16 borse di stu-dio ministeriali per i neolaure-ati (un numero maggiore cel'hanno solo la Sapienza di Ro-ma con 22 posti e il Federico II

di Napoli). Solo nel2oo8 i can-didati che hanno concorsoper entrare erano stati 55,mentre quest'anno se ne sonopresentati praticamente la me-tà, ossia 28. Di questi, i giova-ni che hanno ottenuto l'ido-neità sono stati 19, ma cinquehanno rinunciato preferendoaltre specialità. Così sono ri-maste inutilizzate due borsedi studio. « È successo in pas-sato per altre sedi universita-rie - ammette Roviaro -.Ma è sorprendente che il feno-meno tocchi adesso anche Mi-

lano e conferma la progressi-va disaffezione dei giovani ne-olaureati a intraprendere lacarriera chirurgica. É un pro-blema di rilevanza sociale checoinvolge non solo il nostroPaese, ma altresì quelli a piùalta industrializzazione, gliUsa in particolare».

In Italia, su 278 borse di stu-dio annuali in Chirurgia gene-rale, una su cinque non vieneassegnata per mancanza dicandidati. La stima, fatta l'an-no scorso da Jacques Mege-vand della Società italiana dichirurgia, rischia di aggravar-si. Del resto, solo pochi giornifa sul Corriere, Francesco Cor-cione, presidente della Socie-tà italiana di chirurgia endo-scopica e nuove tecnologie (Si-ce), denunciava: «Il caproespiatorio è sempre il chirur-go e oggi si arriva al parados-so di incolparlo anche se lasua condotta è ineccepibile».Le previsioni per il futuro ap-paiono fosche: «Questa pro-gressiva crisi vocazionale fapresagire una drastica riduzio-ne del numero di chirurghi -scandisce Roviaro -. Sarà ne-cessario un globale riassesta-mento dell'organizzazione sa-nitaria». Giù il cappello, allo-ra, a chi sceglie di entrare insala operatoria nonostante tut-to: evidentemente lo fa per-ché la sua motivazione etica eprofessionale è più forte diqualsiasi difficoltà.

Simona [email protected]

il supermedicoGiancarlo Roviaro:«Mai mi sareiaspettato un taleatteggiamentoverso il bisturiI motivi sono lostress che comportaquesto mestiere el'aumento delledenunce»

Responsabilità professionale Pagina 12

Page 15: Centro Studi C.N.I. - 04.07 - ordineingegneri.pistoia.it€¦ · Sole 24 Ore 04/07/12 P. 23 Le licenze software usate libere di essere rivendute Alessandro Longo 9 AUTORITÀ VIGILANZA

Professioni . L'iniziativa

Avocati specialisticon regole fai-da-tePatrizia MaciocchiROMA

«Vistochenonloavetefat-to voi lo facciamo noi». Conquesto slogan ieri il presidentedell'Unione camere penali, Va-lerio Spigarelli, ha comunicatoilvialiberadelle associazioni al-la "specializzazione fai da te".Le linee guida- condivise da ci-vilisti, giuslavoristi, tributaristie avvo catidella famiglia - indivi-duano criteri rigorosi e traspa-renti per aiutare il cittadino adiffidare delle tante "imitazio-ni" presenti nelweb.

L'identikit dell'avvocatospecializzato è quello di unprofessionista che ha frequen-tato le scuole, delle associazio-ni, definite da Valerio S.pigarel-li "botteghe rinascimentali" e la-vorato prevalentemente in set-tore da almeno un anno. Unavolta conquistato il "bollinoblu" si mantiene grazie a verifi-che periodiche.

«Nonpotevamo più aspetta-re - spiega Spigarelli - davantiall'atteggiamento contraddit-torio del governo e a una lineasulle specializzazioni poco

condivisibile che punta allapraticavirtuale».

Ammette che non di sola spe-cializzazione vive l'avvocato, ilpresidente dei giuslavoristi Fa-bio Rusconi: «Per chi esercitainunpiccolo centro, il nostro re-golamento, già pubblicato sul si-to dell'Agi, apre anche a chi nonsi occupa esclusivamente di la-voro e previdenza e consenteuna "prevalenza relativa"».

Più che mai importante laspecializzazione per il presi-dente dei tributaristi PatrizioTumietto: «Noi ci occupiamodi una materia che non si inse-gna nelle università». Tumiet-to, in sintonia con Gabriella deStrobel dell'Aiaf, chiede anche •una maggiore specializzazio-ne peri giudici.

® RIPRODUZIONE RISERVATA

Avvocati Pagina 13


Recommended