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Centro Studi C.N.I. - 1 ottobre 2014 · Stampa 01/10/14 P. 25 La svolta Keynesiana dei paladini...

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Centro Studi C.N.I. - 1 ottobre 2014
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Page 1: Centro Studi C.N.I. - 1 ottobre 2014 · Stampa 01/10/14 P. 25 La svolta Keynesiana dei paladini neo-liberisti Stefano Lepri 10 ENERGIA Corriere Della Sera 01/10/14 P. 14 L'energia

Centro Studi C.N.I. - 1 ottobre 2014

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 1 ottobre 2014

Pagina I

CNI

Studi esclusi, protesta degli ingegneriSole 24 Ore 01/10/14 P. 41 1

AIUTI EUROPEI

Sui fondi ai professionisti un ostacolo «legale»Sole 24 Ore 01/10/14 P. 42 Maria Carta DeCesari

2

FONDI EUROPEI

Fondi Ue, regioni disinteressateItalia Oggi 01/10/14 P. 36 3

APPALTI PUBBLICI

Riforma pronta nel 2015Italia Oggi 01/10/14 P. 34 Andrea Mascolini 4

COMMISIONI CENSUARIE

Catasto, più spazio alle associazioni Via dal 1° novembreSole 24 Ore 01/10/14 P. 43 5

SBLOCCA ITALIA

Sblocca Italia, rischio riciclaggio nei cantieri»Corriere Della Sera 01/10/14 P. 5 Virginia Piccolillo 6

Per crescere basta deroghe alle derogheSole 24 Ore 01/10/14 P. 26 8

INFRASTRUTTURE

Fmi: lavori pubblici contro la crisiStampa 01/10/14 P. 25 Paolo Mastrolilli 9

La svolta Keynesiana dei paladini neo-liberistiStampa 01/10/14 P. 25 Stefano Lepri 10

ENERGIA

L'energia come arma geopoliticaCorriere Della Sera 01/10/14 P. 14 Massimo Gaggi 11

Via alla rivoluzione petrolifera Usa verso il sorpasso sui sauditiCorriere Della Sera 01/10/14 P. 14 12

CTU

Ctu superficiale, processo da rifareSole 24 Ore 01/10/14 P. 44 14

AIUTI DI STATO

Irlanda, Olanda e Lussemburgo Aiuti di Stato alle multinazionaliCorriere Della Sera 01/10/14 P. 30 Luigi Offeddu 15

ILVA

Ilva, Arcelor Mittal serra i tempiSole 24 Ore 01/10/14 P. 13 Domenico Palmiotti 16

DELEGA APPALTI PUBBLICI

Delega appalti, rientra il débat publicSole 24 Ore 01/10/14 P. 17 Giuseppe Latour 17

PIANO AEROPORTI

Il governo approva il piano aeroportiSole 24 Ore 01/10/14 P. 17 18

CSM

Un epilogo annunciato con buona pace della certezza del dirittoSole 24 Ore 01/10/14 P. 24 Donatella Stasio 19

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 1 ottobre 2014

Pagina II

REVISORI

Revisori, regole verso il traguardoSole 24 Ore 01/10/14 P. 39 Giorgio Costa 20

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Studi esclusi, protestadegli ingegneriProtesta del Consiglionazionale degli ingegnericontro l'esclusione deidipendenti degli studi dallaCig in deroga. li presidenteArmando Zambrano haparlato di «interpretazionedel tutto incomprensibile» echiesto al ministero delLavoro un incontro urgente.

CNI Pagina 1

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Aíutíg r '.Perla legge italiana non sono imprese

Sui fondi ai professionistiMaria Carla De CesariNAPOLI. Dal P ostr o i nvi al, o

Isindacati deiliberiprofessio-nistifanno appello al Governo per-ché i fondi europei, tra i loo e i 130miliardi nel 2014-2020, non venga-no dispersi e i professionisti rientri-no nella programmazione. Gaeta-no Stella, presidente diConfprofes-sioni, che riunisce le sigle sindacalidegli studi, mette in guardia dal ri-

L'INDICAZIONEIl sottosegretario Delrioassicura che le criticitàche hanno caratterizzatola gestione dei finanziamentisono in via di superamento................................................ ...........

schio che il comparto sia esclusodalle risorse europee. «LaCommis-sione Ue - spiega Stella- ha assimila-to iprofessionisti, in quanto eserci-tanoun'attivitàeconomica, allepic-cole e medie imprese. Dunque, sia-mo tra i destinatari dei fondi Ue».Le linee guida di Bruxelles potreb-bero, però, essere disattese. «Il re-golamento per i fondi strutturali

nelnostro Paese prevede che desti-natarie siano le imprese, di cui all'ar-tico1o2o82delCodice civile», affer-ma Susanna Pisano, responsabiledel desk di Confprofessioni a Bru-xelles. «Per sbloccare la situazione,il Governo - continua Pisano - do-vrebbe allinearsi a Bruxelles nel ri-tenere i professionisti, dal punto divista economico, imprese». Que-sta declaratoria nulla cambierebberispetto alla peculiarità giuridicadei professioniti (articolo 2229 delCodice) che può essere sintetizza-tanel carattere intellettuale e perso-nale della prestazione.

Una strada percorribile per usci-re dall'impasse è quella dell'interro-gazione per sondare una soluzioneamministrativa. Disponibile a incal-zare l'Esecutivo è Giorgio Santini(commissione Bilancio del Sena-to) intervenuto al convegno pro-mosso daConfprofessioninell'am-bito della settimana europea dellePini in corso a Napoli. «Una diffi-coltà analoga - ricorda Santini - si èverificata nei provvedimenti per ilpagamento dei debiti della Pa».

In merito ai fondi europei stan-ziati per i prossimi sei anni ieri ilsottosegretario alla presidenza

ostacolo «legale»del consiglio con delega alla coe-

sione territoriale, Graziano

Delrio, nel corso di un'audizione

alla commissione politiche della

Ue della Camera ha spiegato che

nel nuovo accordo sui fondi Ue

2014-2020, che sarà formalizzato

traunpaio disettimane, sono state

superate una serie di criticità che

hanno caratterizzato la gestione

dei fondi europei nel nostro Paese.

I fondi per le Pini sono solo unatessera delle politiche Ue per ipro-fessionisti. La direzione Impresaha infatti messo a punto un pianod'azione in quattro punti per gli stu-di: formazione, accesso al credito,accompagnamento innuovi merca-ti e semplificazioni delle regole. Ilpiano-presentato daMarko Cura-vic, capo dell'unità Imprenditoriali-tà della dg Impresa - sarà approvatoformalmente oggiaNapoli. Que-ste azioni andranno in parallelo al-le politiche della direzione Merca-to. In quest'ambito l'Italia ha avvia-to le procedure per recepire entrogennaio 2016 lanuova direttiva qua-lifiche (2013/55), obiettivo: rimuo-vere gli ostacoli alla libera circola-zione dei professionisti.

©MP R OD IIZI 0 NE RISE RVAIA

Aiuti europei Pagina 2

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CONFPROF

Fondì Ue,. .

regionidí,sùWr?essate

«La Commissione Ue haaperto il ciclo di finanzia-menti 2014-2020 alle pro-fessioni, ma in Italia gover-no e regioni continuano anon affrontare il proble-ma». È questa la denunciache arriva da Gaetano Stel-la, presidente di Confpro-fessioni , in occasione dellasettimana europea dellePini promossa dalla Com-missione europea a Napoli.Sul piatto fino al 2020, hadetto Stella, «ci sono 2,3miliardi del programmaCosme (finalizzato a mi-gliorare la competitivitàdelle pini) e 80 miliardi diHorizon 2020 (per finan-ziare l'innovazione e laricerca). Ma al momentole regioni non sembranoessere partite (se non inpochi casi). «Le politichedella Commissione mira-no», ha detto Stella, «amantenere e rafforzareun'economia produttivabasata sulla conoscenza.Ciò vale per i liberi pro-fessionisti quanto per gliimprenditori . Il lavoropromosso dalla Commis-sione europea ha avuto ilpregio di affermare che iprofessionisti rientrano, apieno titolo, tra i destina-tari dei fondi comunitari.È un'affermazione forte,alla quale purtroppo, nonfa riscontro ad oggi una al-trettanto chiara posizionedel governo e delle regioniitaliane». Sabato, sempre aNapoli, sarà l'Adepp (l'as-sociazione delle casse diprevidenza dei professio-nisti) a mettere intorno aun tavolo alcuni dei pro-tagonisti della partita deifondi europei sperando chequanto fatto da alcune re-gioni (saranno presenti gliassessori al lavoro del Ve-neto, della Campania, del-la Calabria, della Sicilia edella Toscana) sia seguitoa ruota dalle altre.

Fondi europei Pagina 3

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APPALTI

Riformapronta

nel 2015DI ANDREA MA5coLINI

La riforma del Codice deicontratti pubblici sarà pron-ta entro il 2015; la norma didelega sarà presentata neiprossimi giorni al Senato;approvato il disegno di leggedelega il Governo avvierà ilavori sui decreti legislativi.É quanto emerso al conve-gno «Dal recepimento delledirettive comunitarie allariforma del codice appalti»,tenutosi ieri a Roma pressoil Senato, su iniziativa delgruppo parlamentare delPartito democratico. E statoil viceministro alle infra-strutture Riccardo Nencinia dettare la road map delrecepimento delle nuove di-rettive sugli appalti pubbliciche tutti i paesi dell'Unioneeuropea dovranno attuareentro aprile 2016. «Dovrem-mo riuscire a chiudere alSenato entro dicembre e alleCamera per la primavera; aquel punto potremo prepa-rare i decreti legislativi echiuderli entro la fine del2015, in anticipo rispetto aquello che ci chiede l'Ue chefissa come termine la prima-vera del 2016». In sostanzaquindi la norma di delega,che a questo punto sembraessere definitivamente mes-sa a punto dopo che anche ilMinistero dell'economia haformulato i propri rilievi,sarà incardinata al Sena-

to, dove peraltro già sono incorso le discussioni e l'esamedi diverse deleghe di rilievo(a partire da quello sul la-voro) per poi passare allaCamera, dopo la discussio-ne della legge di Stabilità.In questo lasso di tempo ilGoverno provvederà a mette-re a punto i decreti delegati,portando avanti un lavoroche si preannuncia moltocomplesso e che richiederànumerosi pareri consultivi.Toccherà quindi alla com-missione lavori pubblici,presieduta da Altero Mat-teoli, con relatore SalvatoreMargiotta, approfondire icontenuti della delega, invirtù della prevalenza deiprofili di riforma sistemicarispetto al mero recepimen-to delle norme europee (cheavrebbe invece giustificatol'incardinamento del testopresso la commissione po-litiche dell'unione europea).Mario Chiti, professore uni-versitario e consulente delleInfrastrutture, ha sottolinea-to l'esigenza di un coordina-mento interno al Governo vi-sto che vi sarebbero «ad oggiquattro tavoli che stannolavorando alle direttive».E per Paolo Buzzetti, presi-dente Ance, occorre nel fareattenzione ad «interventiframmentari, come quellidello Sblocca Italia».

Appalti pubblici Pagina 4

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Commíssionicensuarie. Il testo torna alle Camere

Catasto, più spazioalle associazioniVia dal l° novembre

Anche ilDlgs sulle coimnis-sioni censuarie torna in Parla-mento per un nuovo parere. IlConsiglio dei ministri di ieri ha,infatti, esaminato in secondalet-tura i1 testo del decreto attuati-vo della delega fiscale (legge23/2014) con le modifiche già ri-chieste dalle commissioni Finan-ze di Camera e Senato. Tra que-ste figura l'indicazione della da-ta del 1 ° novembre per l'entratain vigore, l'eliminazione del get-tone dipresenza dei componen-ti e un maggior peso alla rappre-sentanzadelle associazioni di ca-tegoria del inondo immobiliare.

Come già anticipato dal Sole24 Ore (si veda il numero delloscorso 25 settembre), la nuovaformulazione del Dlgs sulle com-missioni censuarie ha fatto pro-pria la condizione indicata dallecommissioni parlamentari nelprimo parere di inizio agostoche almeno un componente del-le commissioni censuarie localidovrà essere espressione diquelli indicati dalle associazionidi categoria del settore immobi-liare. Nella precedente versionedella norma, invece, la scelta sa-ebbe potuta anche non caderesu un candidato delle associazio-ni. E verrà assicurata una rappre-sentanza del mondo immobilia-re anche in ciascuna delle tre se-zioni della commissione censua-ria centrale (con sede a Roma),grazie a un membro «espertoqualificato», candidato dalle as-sociazioni e designato dal mini-stero dell'Economia.

Positivo il giudizio di Confedi-lizia, che «esprime una sostan-ziale soddisfazione sul testo deldecreto legislativo in materia dicommissioni censuarie approva-to dal Consiglio dei ministri, inparticolare perché la politica -contro la burocrazia e a favore

dello Stato di diritto - ha ottenu-to che anche i contribuenti, enon solo l'agenzia delle Entrate,possano ricorrere».

Mentre il comunicato di Pa-lazzo Chigi sottolinea che «trale principali novità introdotte sisegnalano l'indicazione del i°novembre 2014 per l'entrata invigore del decreto e l'elimina-zione del gettone di presenza aicomponenti delle commissio-ni». E, oltre a1 coinvolgimentodelle associazioni di categoriaoperanti nel settore immobilia-re nella designazione dei com-ponenti le commissioni, il nuo-

LConfedilizia: soddisfazioneper l'estensionedella possibilità di ricorrereanche ai contribuentie non solo all'Agenzia........................................................................

vo testo estende «le incompati-bilità ai membri del governo -continua il comunicato - e dellegiunte regionali e comunali».Inoltre, a quanto risulta, le com-missioni censuarie avranno 6oe non 30 giorni per validare glialgoritmi alla base delle futurerendite catastali.

Come sottolineato dalla notadello stesso Esecutivo, il testosulle commissioni censuarie -articolate in sezioni (terreni, ca-tasto urbano, catasto dei fabbri-cati) - è propedeutico alla rifor-ma del Catasto, prevista dalla de-lega fiscale. Ora, però, la pallapassa al Parlamento. Che, comestabilito proprio dal testo delladelega, avrà dieci giorni dallada-ta di trasmissione per esprimereun nuovo parere.

0 RI PRO DDZIO NE RISERVATA

Commisioni censuarie Pagina 5

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«Sblocca Italia, rischio riciclaggio nei cantieri»Cantone: le formule di finanziamento non garantiscono la trasparenza sulla provenienza dei fondiNel mirino il rinnovo delle concessioni aulosiradali. Bankilalia: le deroghe d'urgenza sono un pericolo

ROMA - Sì al meccanismodei «project bond», ma attenzio-ne al rischio riciclaggio. L'allar-me lo lancia Raffaele Cantone,presidente dell'Autorità Anticor-ruzione, ascoltato ieri in com-missione ambiente alla Camerasul decreto «Sblocca Italia». Ildecreto legge prevede «una seriedi meccanismi utili per rilancia-re» lo strumento che «finora hafunzionato pochissimo», affer-ma Cantone. Ma, fa notare, «bi-sogna perriflettere suunaparte»delle misure. Perché ci sono dei«rischi sul piano della normativaantiriciclaggio». Non piace aCantone la possibilità di «dema-terializzare» i project bond, chequindi possono diventare comedelle azioni. «Andrebbe bene -ha spiegato - ma viene eliminatoil meccanismo nominativo,quindi diventano al portatore», edi conseguenza c'è il rischio dipossibili riciclaggi.

Secondo Cantone il dl SbloccaItalia è «sostanzialmente positi-vo nell'ottica dell'obiettivo dellasemplificazione», ma su alcunesingole norme «c'è qualche per-plessità». Un esempio? Il doppioincarico dell'ad di Ferrovie delloStato che, in base all'articolo i deldl, riveste anche il ruolo di com-missario straordinario per alcu-ne opere al Sud, con relativi po-teri in sede di conferenza dei ser-vizi. «Credo - spiega il presidentedell'Anticorruzione - che sia pro-blematico lasciare la scelta dellaValutazione di impatto ambien-tale all'ad delle Ferrovie». Purpuntualizzando che «c'è un mec-canismo che non è un vero e pro-prio conflitto di interesse», Can-tone sottolinea il «ruolo dubbio»affidato a un «soggetto che ha uninteresse e funzioni pubbliche».Per questo sarebbe necessariauna «serie di garanzie» sul pianodella trasparenza.

Qualche perplessità il magi-strato la nutre anche sull'articolo9, che prevede «un eccesso diutilizzo dell'estrema urgenza». Esull'articolo 5, sulle concessioniautostradali: la norma «non è deltutto comprensibile. Manca unpassaggio: quale sia l'idea del le-gislatore sul trasporto pubblico e

privato su strade e autostrade».Nel decreto, aggiunge Cantone,«vengono rafforzati i meccani-smi di concessione attuali» sta-bilendo che i concessionari de-vono presentare un progetto,«ma non c'è scritto chi lo appro-va. Non si comprende come fun-ziona tecnicamente la norma ecomunque così si prorogano ul-teriormente le concessioni».

«Da napoletano», Cantone di-ce di condividere la «scelta digrande responsabilità» di riaffi-dare allo Stato il risanamento diBagnoli. Considerando che «inalcune realtà» l'affidamento agliEnti locali «è stato un vero falli-mento». Ricordando che la so-cietà Bagnoli Futura è «fallita piùper i gettoni di presenza che perle bonifiche fatte», Cantoneavanza «dubbi sul piano dellacostituzionalità». E sullapossibi-lità di trasferire le aree, sottraen-dole alla curatela fallimentare, incambio di «obbligazioni di dub-bia esigibilità a breve».

Perplessità su alcuni puntidello Sblocca Italia sono stateespresse anche dalla Banca d'Ita-lia. «II ricorso a meccanismi de-rogatori, pur motivato dal condi-visibile obiettivo di ridurre i tem-pi in fase dì aggiudicazione dellegare - ha spiegato Via Naziona-le -, si è già rivelato in passatonon sempre pienamente effica-ce, con ripercussioni negativesui tempi e sui costi nella succes-siva fase di esecuzione dell'operae di vulnerabilità ai rischi di cor-ruzione». Per questo, «andrà ga-rantita la massima trasparenza».

Virginia Piccollllo

Sblocca Italia Pagina 6

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AuthorityRaffaele Cantoneè presidentedell'Autoritàanticorruzione.SecondoCantone lederoghe allenorme peraccelerare leinfrastrutturecomportano unamaggiorvulnerabilitàai rischi dicorruzione

60miliardi l'anno,i costi dellacorruzionesecondo laCorte dei conti

Sblocca Italia Pagina 7

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Per crescere bastaderoghe alle derogheSBLOCCA-ITALIA CORREGGERE

S

upercommissari, procedure di appalto in deroga, «estre-me urgenze», poteri sostitutivi, proroghe, concessiona-ri di committenza diritorno, trattative private per picco-

le opere. Ci chiedevamo già il9 settembre dove portasse que-sto eccesso di legislazione dell'emergenza all'interno dellosblocca-Italia. E ci chiedevamo se fosse utile che un commis-sario Fs approvasse un progetto preliminare, lo mettesse ingara e solo dopo andasse a chiedere pareri sul territorio e am-bientali, potendo subentrare in caso di stallo. Questo è il mi-glior modo per produrre aumenti di costi e tempi. Abbiamogiàvissuto le stagioni delle deroghe. Poi, tutto questo è diven-tato decreto legge e puntuali sono arrivatigli allarmi di istitu-zioni come Autorità anticorruzione di Cantone, Bankitalia,Antitrust. Così come erano arrivati quelli di Confindustria eAnce. Ci chiedevamo allora se non valga la pena riflettere suquel che resterà di questa nuova stagione di deroghe quandodovremo tornare all'ordinario, che nessuno vuole davveroaffrontare e cambiare. Riflettiamo e intanto correggiamo.

Sblocca Italia Pagina 8

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SECONDO L'ISTITUTO È L'UNICA STRADA PER IL RILANCIO DOPO CHE LE BANCHE CENTRALI HANNO AZZERATO I TASSI D'INTERESSE

L'Fmi : avori pubbuci contro eri i1 la * sIl Fondo propone una strategia in stile New Deal finanziata con denaro al basso costo attuale

PAOLO MASTROLILLIINVIATO A NEWYORK

Approfittare del basso costodel denaro per investire nelleinfrastrutture: è l'unica veraleva rimasta a disposizionedei governi, soprattutto inEuropa, per cercare di rimet-tere in moto la crescita. Que-sto suggerimento keynesia-no, che negli Stati Uniti ri-corda le iniziative prese dalpresidente Roosevelt dopo laGrande Depressione, tipo laTennessee Valley Authority,viene dal Fondo monetariointernazionale. E' contenutonel World Economie Outlook

«Le infrastrutture-----------------------------------------------sï pagheranno da sulecon ïpedaggi e le tasseche cresceranno coi Pìl»

che verrà pubblicato la pros-sima settimana. Tra le solle-citazioni del rapporto antici-pate finora, c'è anche quelladi far restituire i bonus aibanchieri e manager respon-sabili di decisioni che hannoprovocato perdite per le lorostrutture e i loro clienti.

«Nelle economie avanzate- scrive il Fondo - un aumentodegli investimenti nelle infra-strutture potrebbe generareun necessario rialzo della do-manda. E' una delle poche le-ve politiche ancora disponi-bili per sostenere la crescita,

II direttore del Fmi, Christine Lagarde

date le decisioni già accomo-danti nel settore delle sceltemonetarie». In altre parole, lebanche centrali hanno già ri-dotto al minimo il costo del de-naro, e non hanno ottenutograndi risultati. Quindi sareb-be il caso di approfittare diquesti bassi interessi, perprendere in prestito a condi-zioni molto favorevoli il denaroda investire nelle infrastruttu-re, invece di alzare le tasse otagliare le spese. L'Fmi, infatti,calcola che aumentare gli in-terventi pubblici per una quo-

ta pari all'1% del Pil fa crescereanche la produzione dello 0,4%nello stesso anno, e dell'1,5%nell'arco di quattro anni. Dun-que questo genere di operazio-ni stimolerebbe la domanda, lacreazione di lavoro, e nel lungoperiodo la crescita, senzagrossi rischi di bilancio:«Prendere prestiti per finan-ziare investimenti pubbliciproduttivi potrebbe ripagarsida sé, nel lungo termine, attra-verso i pedaggi per gli utenti ele maggiori entrare delle tasse,che risulterebbero dall'incre-

mento della produzione».L'economia in sostanza cresce-

rebbe, facendo aumentare ilPil e le entrate fiscali. Ciò con-sentirebbe di tenere sotto con-trollo anche il debito, che tor-nerebbe a salire, ma senza in-cidere troppo sul suo rapportocon il prodotto interno lordo,destinato anch'esso a salire.

Naturalmente i governidovrebbero fare attenzione anon buttare i soldi, investen-do in progetti davvero utili,capaci poi di portare ritornitanto nell'ammodernamentodelle infrastrutture, quantonello stimolo dell'economia:«I Paesi non dovrebberospendere come vogliono, èdecisivo che scelgano i pro-getti giusti. Quando gli inve-stimenti pubblici non sonoefficienti, l'aumento dellaspesa può semplicementeportare a deficit maggiori».

Negli Stati Uniti il presi-dente Obama aveva propostoin passato programmi per ri-costruire le infrastrutture de-cadenti del Paese, con il triploobiettivo di migliorarle, favo-rire così le attività produtti-ve, e aiutare la ripresa, ma irepubblicani in Congressoavevano fatto muro. L'Euro-pa, secondo il Fondo, dovreb-be scegliere questa stradaperché ha bisogno di simili in-terventi, ha un costo dei de-naro ai minimi storici, e nonpossiede altri strumenti effi-caci per stimolare la crescita.

Infrastrutture Pagina 9

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svoLTA KEYNESIANaDEI PALADINI NEO-LIBERISTI

STEFANO LEPRIROMA

fr rrendetevi, siete cir-condati» si potrebbe

i-con humour gridare aigovernanti tedeschi. Di fron-te a una crisi che non vuolefinire, matura dappertuttonel mondo l'idea che occorraprovare soluzioni diverse dal-l'austerità pura e dura. An-che il Fondo monetario inter-nazionale, a lungo dominatodalla dottrina neo-liberistasecondo cui la spesa pubblicaè perlopiù nociva, ritorna allesue origini keynesiane e roo-seveltiane: ampi investimentiin infrastrutture sarebberoutili alla ripresa.

Si può dare lavoro a chi nonl'ha costruendo per il futuro.Se non ora, con un costo deldenaro così basso, quando? InEuropa è Berlino a ostacolareil progetto di investimentitransnazionali del nuovo pre-sidente della CommissioneJean-Claude Juncker e le pro-poste ancora più ambiziosedel governo polacco. Eppureall'interno della stessa Ger-mania la gente si lamenta diponti da rifare e strade malan-date. Con una punta di mali-gnità, il Fini giudica efficace la

«regola d'oro» di tenere i bilancipubblici in pareggio al netto de-gli investimenti: era nella Costi-tuzione tedesca, prima che fos-se inasprita per dare l'esempioai Paesi spendaccioni. Vale lapena di dare l'esempio facendomale anche a sé stessi? La Ger-mania continua a rinfacciare al-la Francia i bilanci in deficit, mai suoi li tiene in ordine investen-do la metà rispetto alla Francia.

Sarebbe forse meglio torna-re a quella regola aurea. E in-tanto compiere uno sforzo ec-cezionale qui e ora per usciredalla crisi: nei Paesi con bilancisolidi e come Europa nel suo in-sieme. L'Italia da sola, troppoindebitata, non può permetter-selo. E poi non dobbiamo di-menticare che le nostre infra-strutture sono carenti non per-ché negli anni passati abbiamospeso poco, piuttosto perchéabbiamo speso male.

Il timore che si costruiscanon ciò che serve, ma ciò che faguadagnare qualcuno, diventasenso comune; alimenta le pro-teste, giustifica ogni tipo di osti-lità al nuovo. Oggi quasi tuttipreferirebbero una tassa in me-no piuttosto che il cantiere diuna metropolitana in più: oc-correrà prima tornare a fidarsidei poteri pubblici.

Infrastrutture Pagina 10

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di Massimo Gaggi

L'energiacome armageopolitica

L 1 America deve usarele sue ampie risorsedi petrolio e "saare

gas" per liberare l'Europadall'aggressione russa». Lapiù esplicita (e roboante)dichiarazione a favore di unuso geopolitico dellacrescente produzioneamericana di energia daidrocarburi l'ha data pochigiorni fa il governatorerepubblicano del Texas RickPerry che ha chiesto alCongresso di superarel'attuale divieto all'export diprodotti petroliferi (salvoquello verso pochi Paesilegati da trattaticommerciali) che oggiblocca tutto. Visto cheanche iì presidentedemocratico Barack Obamada anni promette diutilizzare l'arma energeticaa sostegno della politicaestera degli Stati Uniti,muoversi in questadirezione non dovrebbeessere poi così difficile.Perry, che accusa la CasaBianca di eccessiveprudente, la mette su unpiano militare: «L'energiaoggi è un'arma in mano agliaggressori» (intende i russi,ndr). «Quindi, se l'energiadeve essere usata comeun'arma, l'America deveavere l'arsenale più vasto. Edobbiamo usarlo non peropprimere le altre nazioni,ma per aiutarle a esserelibere». Il problema -politico all'interno delCongresso e geopolitico alDipartimento di Stato - èche non tutti la vedono così:le organizzazioni deiconsumatori che temonoche con l'export di petrolio iprezzi interni possano saliree una parte dell'industriapetrolifera (soprattuttochimica e raffinerie) stannoesercitando un'azione di«lobbying» molto energica

per bloccare la proposta dilegge governativa che miraa eliminare il divietoall'export petrolifero: unanorma che risale a 4o annifa, legata a condizioni dimercato e di valorestrategico degliapprovvigionamenti moltodiverse da quelle attuali.All'estero sono in molti asospettare che lo stessoObama giochi su due tavoli:all'estero promette energiaa buon mercato (non soloall 'Europa soggetta allepressioni russe: ad esempioanche il premier indianoModi, ieri alla Casa Bianca,ha il problema dei prezzidel gas , altissimi in tuttal'Asia meridionale), mentrein casa non si dà da fare piùdi tanto per modificare unasituazione che offre grossivantaggi alle impreseamericane (conconseguenti ricadutepositive per l'occupazione).In realtà il governo qualcosasta facendo: concedeautorizzazioni all'exportcon qualche forzaturainterpretativa delle norme.Ma per creare leinfrastrutture necessarieper l'export ci vorranno,comunque, anni.

O RIPPGDUZIGNE RISERVATA

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Via alla rivoluzione petroliferaUsa verso il sorpasso sui sauditiEntro mese la produzione americana potrebbe superare quella dell'Arabia

DAL NOSTRO INVIATO

NEW YORK Sorpasso! L'Americada ottobre, il mese che inizia og-gi, avrà una produzione petroli-fera più elevata di quella del-l'Arabia Saudita. Il traguardo èstorico, anche se era atteso datempo. Da quando la rivoluzionedello «shale gas», gli idrocarbu-ri imprigionati nel sottosuolo edestratti grazie alle tecniche diperforazione orizzontale e aquelle del cosiddetto«fracking», ha consentito agliStati Uniti di aumentare in misu-ra sostanziale la loro produzionedi greggio (soprattutto in Texase nei giacimenti Bakken del Nor-th Dakota) e di gas naturale(principalmente i giacimentidella Pennsylvania, del West Vir-ginia e di altri Stati dell'Est ame-ricano).

I numeri sono importanti masolo fino a un certo punto, an-che perché su alcuni prodottispecifici, come i petroli leggeri,il sorpasso sui sauditi non è an-cora avvenuto, mentre per quel-lo complessivo sulla Russial'America dovrà aspettare la finedi questo decennio. Già a lugliouno studio dell'InternationalEnergy Agency (lea) e un docu-mento redatto dagli espertienergetici di Bank of Americaavevano dato per imminente ilsorpasso su un'Arabia Sauditache attualmente produce com-

plessivamente idrocarburi per11,5 milioni di barili al giorno.

Quello che conta davvero èche gli Usa hanno fatto un balzoin avanti enorme che sta già cal-mierando i prezzi mondiali eche in futuro la loro produzionecontinuerà a crescere rapida-mente sia per il gas che per il pe-trolio. Con due impatti prevedi-bili: sul piano del mercato do-vrebbe continuare la pressioneal ribasso dei prezzi internazio-nali. L'era in cui le quotazioni di-pendevano dai capricci del-l'Opec forse sarà ben presto soloun ricordo. Gli Stati Uniti orahanno la possibilità di usarel'energia come strumento di po-litica estera. Vanno verso l'indi-pendenza energetica e questogià li rende meno dipendenti, adesempio, dai Paesi mediorienta-li. Ma in futuro avranno anche lapossibilità di fornire greggio egas agli altri Paesi, soprattutto ailoro alleati in Europa e anche inAsia. Possono ridurre, ad esem-pio, la capacità di ricatto di Mo-sca che oggi può «spegnere i ter-mosifoni» in mezza Europa sedecide di bloccare le sue forni-ture di gas. A dire il vero il boompetrolifero Usa ha anche un ter-zo impatto squisitamente eco-nomico: rende più competitivele imprese americane (soprat-tutto quelle chimiche, ma anchetutti i settori che «bruciano»molto) che beneficiano dei mi-

Oro neroI dieci maggiori produttori

Usa

----h-Onte: !EA Lu i a, e Dalla Scia

neri costì energetici. Ma, comedetto, c'è anche un vantaggioper tutti i consumatori: quellodella riduzione dei prezzi inter-nazionali dell'energia. Il greggioè sceso a g5 dollari al barile, ilvalore più basso degli ultimi dueanni dopo una punta massima aquota 125 nel 2012, nonostanteconflitti, guerre civili ed embar-ghi che colpiscono alcuni deimaggiori produttori mondiali diidrocarburi: dall'Iraq alla Libia,dall'Iran alla stessa Russia.

Le cose, comunque, sonomolto più complesse di quelloche può sembrare. I progressi gliUsa li hanno fatti soprattuttonell'area del gas naturale (quihanno sorpassato la Russia di-ventando il primo produttoremondiale già nel 2010). Ma il gasè molto più difficile da esportaredel greggio: va liquefatto in ap-positi impianti, tutti da costrui-re, e trasportato in nave. Inoltrel'aumento della produzioneamericana di greggio riguardasoprattutto i petroli leggeri,mentre le raffinerie del Paesesono state costruite per l'importdi greggio pesante: bisogna ri-convertire molti impianti oesportare per raffinare. Tuttoquesto crea vischiosità nei prez-zi che stanno calando sì, ma me-no di quanto la maggiore offertarenderebbe possibile.

M.Ga.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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La svolta

Corsa all'oroNel decennio2000-2010l'industriaenergetica Usaè stata stravoltadalla «shalerevolution»,l'estrazione diidrocarburidalle rocce discisto

Tra le rocceShale gas (o gas«da scisto») èmetanoderivato daargille eprodotto ingiacimenti nonconvenzionali,situati tra i2000 e i 4000metri diprofondità

Ca'nit,eIl balzoin avanticompiutodagli StatiUniti graziealle nuovetecnologieha giàinfluitosui prezzi

EstrazionePer estrarlo siusano duetecniche: latrivellazioneorizzontale e il«fracking»(fratturazioniidrauliche)

ProblemiCon il frackinggetti di liquidisono usati percreare unafrattura nellerocce cheimprigionanopetrolio o gas.C'è il rischio dicontaminare lefalde acquifere.Il processo èstato ancheidentificato trale cause diterremoti

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Ctu superficiale,processo da rifareRiconosciutalaresponsabilità del medico inrelazione al decesso di unpaziente dovuto a imperiziada parte del chirurgo che,nel corso dell 'operazione,aveva generato un'ampialacerazione del duodeno aseguito della quale, pochigiorni dopo, si era registratala morte della paziente.Perla Cassazione «la Cortedi merito avrebbe dovutopiù esaustivamenteverificare la correttezza deldecorso post operatoriotrascurati dal Ctu».Cassazione, sentenza 30settembre 2oi4 n. 20547

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Irlanda, Olanda e LussemburgoAiuti di Stato alle multinazionaliL'Ue ai governì: il fisco leggero per Apple, Fiat e Starbucks e contro i trattati

Così Apple pagale tasse nel mondo

Totale tassepagate

...:. Tass a2.ion.-°loba!e.

conte: Apple, Lomn fissione europea

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

BRUXELLES «Aiuto di StatoSA.38375 (2014/C) (ex 2014/NN) (ex 2014/CP). Lussembur-go. Aiuto presunto in favoredella Fiat Finance and Trade(FFT)».

Inizia così, nel più tipico deicriptolinguaggi Ue, la lettera in-viata dalla Commissione Euro-pea al governo («signor mini-stro») del Lussemburgo, sullepresunte facilitazioni fiscaliconcesse dal granducato allastessa FFT, in violazione dellenorme europee sugli aiuti diStato.

Una lettera simile è stata in-viata all'Irlanda (sui presunti fa-voritismi concessi alla multina-zionale Apple) e all'Olanda (ac-cordi con Starbucks). Missiveinviate a giugno, con l'aperturadell'indagine, ma pubblicate ie-ri in un rapporto dell'Antitrustche dà conto delle investigazio-ni compiute finora. E soprattut-to, forse in risposta alle moltepolemiche già nate sul tema,spiega le motivazioni originariedell'azione legale: l'ipotesi diuna violazione della libertà diconcorrenza, pilastro del Trat-

75,3%

tato sul funzionamento del-l'Unione Europea, con trasferi-menti di incassi e diritti prodot-ti in un certo Paese verso altriPaesi dove si pagano meno tas-se, e dove - sempre secondol'accusa - i governi potrebberofornire alle imprese stranierepiù potenti informazioni e con-sulenze preziose. Il mercatounico, come spiega una fontedell'Antitrust, «significa sì op-portunità diversificate ma an-che una base unica di diritti edoveri per tutti, per tutte le im-

------ 7429/& ------61%

25,2%

d'Arco

prese europee: se una di questepuò scegliersi il governo fiscal-mente più indulgente nei suoiconfronti, e così aumentare isuoi profitti a scapito dei patticomunitari, è proprio un pezzodell'Europa unita che viene amancare». E per marcare ancormeglio il concetto: «Il nomadi-smo fiscale cui abbiamo assisti-to negli ultimi amni avvantaggiachi lo pratica ma non per moltotempo: alla fine, tutti sono dan-neggiati perché sono distorti imeccanismi di base della con-

correnza e non esistono più re-gole».

Ipotesi di scuola, che devonoessere naturalmente tutte pro-vate. L'inchiesta continua e con-tinuerà per un bel po', almenoufficialmente. Le multinaziona-li coinvolte hanno sempre ne-gato tutto. Per ora non vi è unasentenza definitiva. Ma l'Anti-trust attuale di Bruxelles, legato

a una Commissione Europeache sta comunque ultimando ilsuo mandato (fra un mese tuttia casa) , non vuole probabil-mente lasciare ad altri un'operaincompiuta, soprattutto se dicosì gran risalto. Ecco così, an-che senza la sentenza definitiva,un primo giudizio parziale giàespresso nella lettera al governodel Lussemburgo: «Alla lucedelle considerazioni che prece-dono, la Commissione ritiene, atitolo preliminare, che la deci-sione anticipatoria del Lussem-burgo a favore della FFT costitu-isca un aiuto di Stato ai sensidell'articolo 107, paragrafo 1, delTrattato sul funzionamento del-l'Unione Europea».

Luigi Offedduloffeddu@ corriere.it

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Aiuti di Stato Pagina 15

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Team di esperti stanno approfondendo il dossier - La Procura di Milano contesta al gruppo un'evasione fiscaledo 010Ilva, Arcelor Mittal serra i tempiGoverno pronto a dare il via libera in presenza di garanzie sull'occupazione

Domenico PalmiottiTARANTO

Dopo l'incontro al ministerodello Sviluppo della scorsa setti-mana, diventa serrato il confron-to tra Arcelor Mittal e Marcega-glia da un lato e Ilva dall'altro perstringere la trattativa sulla cessio-ne. Gruppi di lavoro stanno appro-fondendo i diversi aspetti - daquello industriale a quello econo-mico-finanziario, da quello legalea quello manutentivo - con l'obiet-tivo di avvicinare le parti. Più defi-lato, in questo momento, apparel'altro acquirente interessato, ilgruppo Jindal, i cui emissari, do-po avervisitato gliimpianti diGe-nova, Nevi Ligure e Taranto e in-contrato a Milano i verticidell'azienda, sono tornati in Indiaper valutare il da farsi. Mentre

Dati 2013.

In percentuale

non risulta fondata l'indiscrezio-ne pubblicata dal sito del quotidia-no olandese «De Telegraaf» rela-tivamente alla presentazione alMise di un'offerta per l'Ilva com-presa tra i 40o e i 50o milioni didollari (pari a 314-392 milioni dieuro). E non sembra un intralciola chiusura dell'indagine dellaProcura di Milano che contesta algruppo franco-indiano un'evasio-ne fiscale di 129 milioni di europer non aver presentato nel perio-do 2006-2010 la dichiarazioneIres in Italia.

Il governo, invece, ha racco-mandato ad Arcelor Mittal-Mar-cegaglia la tutela di tutti i postidi lavoro.

Perché priorità all'occupazio-ne?Anzitutto perché è fondamen-tale il consenso sociale e fugare lepreoccupazioni di quanti, soprat-tutto a Taranto, vedono nell'arri-vo di un gruppo straniero un pos-sibile ridimensionamentodell'azienda. Inoltre, la salvaguar-

n L u opa

M"

Altri30,0

Polonia4,8

Regno Unito -7,2

01

Spagna

8,3

Germania

25,7

Italia14,5

Francia9.5

dia dei posti di lavoro (umila soloaTaranto quelli diretti Ilva) con-sentirebbe al governo di dare su-bito un segnale rassicurante, ov-vero che si lavora per rilanciare enon per tagliare. Dando prioritàall'occupazione, il governo nondisconosce l'importanza del risa-namento ambientale e la pesantesituazione diTaranto, ma stabiliz-zal'azienda e i lavoratori, li fa usci-re dall'incertezza degli ultimi dueanni, dandosi e dando alle parti lapossibilità di trovare la soluzionemigliore sul resto. Che, proprioperchè complicata, ha evidente-mente bisogno di maggiori appro-fondimenti. ù noto infatti che Ar-celor Mittal e Marcegaglia hannoposto al governo lanecessità di se-parare nettamente ciò che sarà lagestione industriale dell'Ilva datutto il pregresso, e quindi danniambientali e relative richieste dirisarcimento. Di qui l'esame delleipotesi che vedono la costituzio-ne di una "new company" dove

trasferire personale e impianti edi una "bad company" nella qualecaricare contenziosi e conflitti.Di qui anche l'istanza del commis-sario dell'Ilva, Piero Gnudi, al gipdi Milano, Fabrizio D'Arcangelo,per "svincolare" i soldi (1,2 miliar-di) sequestrati dalla Procura ai Ri-va per reati fiscali e valutari. Fissa-re un tassello alla volta, consape-vole che se il progetto Ilva comin-cia a dispiegarsi, le banche ero-gheranno all'azienda anche la se-conda tranche da 125 milioni delprestito ponte.

E ieri intanto Ilva, istituzioni lo-cali e sindacatihanno firmato l'ac-cordo che garantisce cassa inte-grazione in deroga e lavori di pub-blicautilità ai 765 addetti di Geno-va Cornigliano dopo la scadenzadei contratti di solidarietà. Da og-gi parte la cassa e da lunedì i lavo-ri di pubblica utilità predispostidal Comune. La copertura arrivasino a ottobre 2015.

0 RI PRO DDIlONE RISERVATA

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Il relatore Salvatore Margiotta (Pd) auspica un rientro delle norme stralciate - Al via l'esamea[ Senato

Delega appalti, rientra il débat publicGiuseppe Latour

Il Ddl delega di recepimen-to delle direttive comunitariein materia di appalti, dopo unmese di attesa, prende final-mente la strada dei lavori parla-mentari, partendo dal Senato.La novità è emersa nel corso diun convegno organizzato ieri aRoma dal gruppo del Partito de-mocratico di Palazzo Madama.Il testo, approvato dal Consi-glio dei ministri afine agosto, sa-rà incardinato nel giro di un pa-

io di settimane. E ospiterà uncambiamento importante: lenorme sul débat public, cassateall'ultimo minuto dal Governo,potrebbero rientrare a sorpre-sa nella versione definitiva deldisegno di legge.

Non si partirà, insomma, dal-la Camera, come sembravaall'inizio.Il motivo è che Monte-citorio sta lavorando, in questafase, alacremente alla conver-sione del decreto Sblocca Italia,che non si annuncia semplice.

Allora, per mettere in moto im-mediatamente la macchina delDdl che andrà a riformare il Co-dice appalti, è stato necessariorivedere il piano. Passando lapalla a Palazzo Madama.

Il testo sarà incardinato pres-so la commissione Lavori pub-blici, con relatore SalvatoreMargiotta del Pd. In questo mo-do, sarà sciolto un altro proble-ma delicato: il conflitto di com-petenza con la commissione Po-litiche dell'Ue. Spiega Margiot-

ta: «Il presidente del Senato haconsiderato prevalente , nel te-sto, l'elemento di riforma dellenorme in materia di appalti ri-spetto a quello di recepimentodelle direttive europee».

Nel merito il lavoro dei sena-tori partirà da qualche aggiun-ta. «Rispetto ai criteri della leg-ge delega approvata dal Gover-no - dice ancora Margiotta -penso che qualcosa vada inte-grato. Ad esempio , andrà ripri-stinato il passaggio che, nellaversione originaria, era dedi-cato al débat public alla france-se».Il procedimento che coin-volge i territori nella definizio-ne delle opere strategiche èstato cassato dall 'esecutivoall'ultimo minuto . È stato con-siderato estraneo al Codice ap-palti e più adatto a una norma-tiva sul procedimento ammini-strativo . Potrebbe , però, rien-trare dalla finestra. Ma non so-lo. Ancora Margiotta : «Qual-cuno ritiene che la delega, in al-cuni passaggi, sia troppo gene-rale. Dovremo provare a detta-gliarla meglio , per dare un'im-pronta più forte del Parlamen-to, fissando dei punti fermi peril decreto che arriverà».

Suitempi da rispettare ilvice-ministro delle Infrastrutture,Riccardo Nencini indica una ta-bella di marciaparecchio serra-ta: «Pensiamo di poter chiude-re al Senato entro dicembre e al-la Camera per la prossima pri-mavera . A quel punto, potremopreparare il decreto legislativoe completarlo entro la fine del2015, in anticipo rispetto a quel-lo che ci chiede l'Ue, che fissacome termine la primavera del2016» . 1 tecnici del ministero,per bruciare le tappe, intanto,stanno già lavorando a una pri-ma bozza.

Delega appalti pubblici Pagina 17

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Il governoapprovail piano

aeroportiROMA

Il Consiglio dei ministri ha

adottato ieri il piano nazionaledegli aeroporti. A portarloall'approvazione del governo èstato ilministro dellelnfrastrut-ture e dei trasporti, MaurizioLupi, che già il 17 gennaio diquest'anno -allora c'era ilgover-no Letta-lo aveva presentato alC dm. Oggi il ministro presente-rà il piano in una conferenzastampa a Linate. E proprio Lir><a-te,cosìcomel'AeroportoCasel-le di Torino, erano stati i duescali retrocessi dal primo livel-lo di priorità nel nord-Ovestper lasciare il posto a Malpensa.Sarà interessante vedere qualimodifiche ha adottato ora Lupi,alla luce dellavicenda Alitaliaedel confronto con il premier.

Nella classifica dovrebbe sa-lire l'aeroporto di Firenze percui il governo e l'Enac hannogià deciso la realizzazione dellasecondapista.Nellaversionedigennaio Firenze condividevacon Pisa l'undicesima posizio-ne di «aeroporto strategico»ma solo acondizione che si pas-sasse auna «gestione unitaria».É noto che il premier fiorentinoha idee chiare sulla necessità didare alla sua città uno scalo dirango internazionale e proba-bilmente diverse da quelledell'ex premier pisano EnricoLetta sull'integrazione fra i duescali.

A parte il nodo toscano do-vrebbe restare l'impianto defi-nito da Lupi con dieci scali stra-tegici: oltre a Malpensa, Vene-zia per il Nord-est, Bologna peril centro-nord, Fiumicino per ilcentro Italia, Napoli perla Cam-pania, Bari perla zona adriatica,Lamezia per la Calabria, Cata-niaperlaSiciliaorientale,Paler-moperlaSiciliaoccidentale, Ca-gliariperlaSardegna.

G. Sa.

Piano aeroporti Pagina 18

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Un epilogo annunciatocon buona pacedella certezza del diritto

di Donatella Staslo

ron solo ancora una fu-

i ' :]: nera sulla Corte

costituzionale ma an-che la figuraccia di aver manda-to al Csm una persona «ineleg-gibile», la professoressa napo-letana Teresa Bene, in quotaPd, accreditata come candida-ta del guardasigilli Andrea Or-lando di cui è stata consulentequand'era ministro dell'Am-biente, eletta dal Parlamentoin seduta comune il 15 settem-bre con 486 voti ma ieri "deca-duta" dall'incarico con un votounanime del Csm. Che quindinasce già zoppo.

Il capo dello Stato GiorgioNapolitano, che ha presiedutoil primo plenum del Csm, si è«rammaricato» dell'accaduto,rimproverando alle Camere,eufemisticamente, «qualchefrettolosità e disattenzione».Raccontano che, a fine seduta,si sia rammaricato anche dellareazione della Bene e delle sueparole («Una decisione errata,nel merito e sul piano procedu-rale; infondata, strumentale,frettolosa, che lede palesemen-te i miei diritti di partecipazio-ne») perché obiettivamentestonata rispetto al contestonormativo e fattuale e all'una-nimità del verdetto. Ma tant'è.Lo spettacolo andato in scenanell'aula Bachelet - un Organodi rilevanza costituzionale co-stretto, alla sua prima seduta, aestromettere un componenteper mancanza dei titoli - è piùche grottesco. È mortificante.Rimanda l'immagine di una po-litica superficiale o, al contra-rio, in preda aun delirio di onni-potenza che, nell'uno e nell'al-tro caso, ha smarrito il sensodelle istituzioni e delle respon-sabilità cui è chiamata.

L'ineleggibilità della Beneera "citofonata", per usare untermine in voga. Era infatti piùche prevedibile ma è stata igno-rata. Fin da quando è stata pro-posta, su quella candidatura so-no emersi dubbi, non legati al-la persona ma alla compatibili-tà del suo curriculum con l'in-carico al Csm. E durante le vo-

tazioni precedenti la fumatabianca, erano arrivati segnalianche da Palazzo dei Mare-scialli. Sarebbe bastata una se-ria verifica delle norme e deiprecedenti per evitare quantoè poi accaduto.

L'articolo 104 della Costitu-zione stabilisce che i membrilaici del Csm debbano essereprofessori ordinari di Univer-sità in materie giuridiche o av-vocati con 15 anni di eserciziodella professione. Il 2 novem-bre 2011, il Csm approvò una de-libera - in occasione della veri-fica dei titoli del professorAdalberto Albertoni, elettodal Parlamento - in cui chiariche non basta l'iscrizioneall'Albo degli avvocati: biso-gna dimostrare l'effettivo eser-cizio della professione (peresempio con l'iscrizione all'Al-bo dei Cassazionisti, che ri-chiede 12 anni di esercizio da-vanti a Corti d'appello e Tribu-nali). Iscritta all'ordine degliavvocati di Napoli dal '94, laBene è stata ricercatore univer-sitario dal 2002 e, dal 2005, pro-fessore associato. Qualificheche, per le modalità svolte (atempo pieno), sono incompati-bili con l'esercizio dell'attivitàlibero professionale nonchécon consulenze esterne o inca-richi retribuiti (articolo 11 Dpr382/8o; articolo 6 legge240/2010). Quanto basta percambiare cavallo. Il Parlamen-to, invece, l'ha eletta lo stesso.Ieri è stato ricordato che il 20settembre la commissione delCsm ha convocato la Bene persegnalarle il "deficit" del suocurriculum e chiederle chiari-

Un organo di rilevanzacostituzionale costretto allaprima seduta a estromettereuno dei suoi componentiper assenza dei requisiti........................................................................

menti o integrazioni. Il 27 set-tembre, con una nota, lei haspiegato di aver svolto negli ul-timi 15 anni consulenze stragiu-diziali ad altri colleghi avvoca-ti a titolo gratuito e, più rara-mente, a pagamento. «A pre-scindere da ogni valutazionecirca la compatibilità di tale at-tività con il divieto di legge»,ha osservato ieri Maria Rosa-ria San Giorgio per conto dellacommissione, l'attività indica-ta dalla Bene manca dei requi-siti di «continuità e sistematici-tà che connotano necessaria-mente l'effettivo esercizio del-la professione di avvocato».Di qui l'ineleggibilità, confer-mata anche dopo altre due no-te (ritenute generiche oltreche tardive) inviate via emailnella tarda serata di lunedì.

Un epilogo annunciato, in-somma. Con buona pace diquella «certezza del diritto»troppe volte invocata a spro-posito e mai troppo, invece,rispettata.

ORI P ROD OZION E RISERVATA

CSM Pagina 19

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Dopo mesi di stand by si stanno delineando le nuove disposizioni operative per l'accesso nel Registro

Revisori , regole vesso il tra;Per i commercialisti 18 mesi di tirocinio in più e una prova «integrativa»

Giorgio Costa

Dopo mesi di s t a n d b y s i de-lineano le nuove regole operati-ve per i revisori legali . E ieri èripartito il confronto tra mini-steri della Giustizia e dell'Eco-nomia e Consiglio nazionaledei Dottori commercialisti perdare attuazione a problemati-che operative importanti tracui quella del tirocinio di 36 me-si da svolgere prima di poter so-stenere l'esame integrativopre-visto dalla legge.

Di fatto, una volta a regime lalegge 15/2014 e terminato il peri-odo transitorio (e l'equipollen-za) nel quale chi sostiene l'esa-me di Stato da dottore commer-cialista ed esperto contabile èautomaticamente revisore lega-le dei conti se ha fatto 36 mesi ditirocinio, l'aspirante revisore sitroverà di fronte a due strade: osostenere l'esame di Stato dadottore commercialista dopo i8mesi di tirocinio e aspettare unasuccessiva sessione d'esameuna volta trascorsi altri 18 mesidi tirocinio per sostenere lapro-va integrativa, oppure fare ununico esame ("affiancando" ledue sessioni) dopo 36 mesi com-plessivi di pratica. «Il tirociniodi 36 mesi è imposto dalla diret-tiva comunitaria 20o6/43 - spie-ga il sottosegretario all'Econo-mia Enrico Zanetti che sta con-

tribuendo alla stesura dellanuo-va disciplina normativa - un da-to ineludibile con cui confron-tarsi quale che sia il punto di ca-duta migliore a cui tendere».«Abbiamo ribadito al sottose-gretario Zanetti - ha spiegato ilpresidente del Consiglio nazio-nale dei dottori commercialistiGerardo Longobardi - quantosia urgente per noi trovare in-nanzitutto una soluzione al pro-blema del disallineamento tra ii8 mesi previsti per il tirocinio

LE NOVITAAnche gli «inattivi»potranno fare stimee perizie legaliUn organo «terzo»sui controlli di qualità

da commercialista e i 36 previstiper accedere all'attività di revi-sore legale dei conti; e questo an-che per non penalizzare i giova-ni». Ma i punti su cui si sta lavo-rando sono anche altri e decisa-mente rilevanti per la futura atti-vità del revisore, a partire dalladisciplina dei crediti formativi.La regola impone il raggiungi-mento dei 9o crediti l'anno e i"punti" maturati per la revisionelegale varranno anche per la for-

mazione del dottore commercia-lista, ma non viceversa. Di fatto,quindi, la formazione necessariaal dottore commercialista non sa-rà sufficiente per mantenerel'iscrizione al registro dei reviso-ri legali; d'altra parte, però, nonsi va verso lo sdoppiamento deicrediti con il relativo obbligo di9o crediti per il revisore e di altri9o per il dottore commercialista.

Molto attesa anche la discipli-na dei soggetti inattivi, quellicioè che si sono iscritti al Regi-stro ma di fatto non stanno svol-gendo attività di revisione. Ladomanda di molti era relativa alfatto se questa situazione di inat-tività professionale bloccasseanche le funzioni ulteriori ri-spetto alla revisione che posso-no svolgere gli iscritti al Regi-stro, stime e perizie in primis.La tesi che si sta facendo stradaè quella in forza della qualel'inattività non impedirebbe l'at-tività di perizia e di stima giudi-ziale. Una questione molto deli-cata per i professionisti trove-rebbe quindi l'attesa soluzioneche consente una boccata d'ossi-geno ai ricavi di molti soggetti.

Infine, il controllo sulla quali-tà. Infatti, anche i controllori de-vono sottostare a controlli. Êquesto l'effetto del Dlgs 39/2010che, in recepimento della diretti-va 43/2006, ha dettato le regole

in materia di revisione legale deiconti annuali e consolidati. Pri-ma dell'emanazione del decre-to, il rapporto si risolvevaintera-mente tra società revisionate erevisori, mentre ora intervieneun terzo soggetto che dovrà ef-fettuare il controllo della qualitàsull'attività svolta dai revisori.

Questo rilevante cambia-mento deve essere illustratoanche alle imprese soggette al-la revisione. l revisori sono in-fatti soggetti a un controllo diqualità almeno ogni sei anni, eogni tre se svolgono la revisio-ne legale su enti di interessepubblico; quest'ultima defini-zione comprende innanzituttole società quotate, ma anchetutte le banche, comprese cas-se rurali e banche di credito co-operativo. E tale controllo, daquel che emerge, non sarà svol-to né dal ministero vigilante(la Giustizia) né dall'Ordinema sarà necessario individua-re un soggetto terzo. Per Lon-gobardi «nelle verifiche di qua-lità sarebbe opportuno avvaler-si delle competenze tecniche edell'adeguata formazione pro-fessionale dei commercialisti.Un aspetto, questo, che il Mefnon affronterà nell'immedia-to, ma sul quale pare ci sianospazi per un confronto».

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Page 24: Centro Studi C.N.I. - 1 ottobre 2014 · Stampa 01/10/14 P. 25 La svolta Keynesiana dei paladini neo-liberisti Stefano Lepri 10 ENERGIA Corriere Della Sera 01/10/14 P. 14 L'energia

In arrivo

Equipollenza limitataLa necessità ri un esame

aggiuntivo per potei sv ?igei e

l'attività di revisore legale

oltre a quello di Stato da

dottore comnierciacista si c

resa necessaria perii rischio

di conflitto con la direttiva

%006/43. Essa infatti

ammette l'equipollenza ma a

detertiiinate condizioni che_,

ad esempio, potrebbero

essere rispettate dia una prova

supplementare che verifichi le

competenze possedute sul

tema specifico della revisione

Legate dei conti.Così la legge

15i2014Lia stabilito, dopo ridi

esteririantetira e molla in

Pai[ari ento, necessità di uria

prova d'esame

supplementare a quellapie•,Jsta dall'esame di Statoda dottore commercialista pertutti coloro che voglianosvolgere anche La funzione direvisore Legale dei conti

Il nuovo tirocinioLino(lei punti chiari delladirettiva comurritaiia 2006//43è rappresentato dalle regolefissate in materia di tirocinio.Le regole Lie, infatti.impongono al futuro revisoreun periodo di preparazione noni nf e i i o re a i 3 6 mesi laddove perLaccesso aLL esame di Stato dadottorecorrimerciahstabastano 18 mesi di tirocinio. Diconseguenza. cambierà ancheil meccanismo di esame: per cuisarà possibile, dopo 18 rnesi d'Ilitirocinio, sostenere l'esame diStato da commercialista. Poiserviranno aLtri 18 rrresi ditirocinio, e una successivasessione d'esame. persostener e La piova aggiuntivache abiliterà all'esercizio dellarevisione Legate. Naturalmente,sarà possibile anche L'esameciin-iucato (c..onimerciahsta piorevisore) dopo 36 mesi ditirocinio

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