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Centro Studi C.N.I. - 14 gennaio 2015 · La nascita delle commissioni, a questo punto, viene...

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Centro Studi C.N.I. - 14 gennaio 2015
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Centro Studi C.N.I. - 14 gennaio 2015

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 14 gennaio 2015

Pagina I

REGIME DEI MINIMI

Partite Iva in fuga dai nuovi minimi Governo al recuperoCorriere Della Sera 14/01/15 P. 13 Dario Di Vico 1

Minimi, ultime chanceItalia Oggi 14/01/15 P. 30 Andrea Bongi 2

CATASTO

Catasto, partono le commissioniSole 24 Ore 14/01/15 P. 35 Saverio Fossati 3

INCOMPATIBILITÀ

Ordini, al Parlamento le decisioni sui parlamentari-presidentiSole 24 Ore 14/01/15 P. 36 4

OPERE INCOMPIUTE

Opere incompiute, nel Lazio è record "Ma ora per le Vele di Calatrava avanti tutta"Repubblica Roma 14/01/15 P. IX Paolo Boccacci 5

693 opere bloccate, record al LazioMessaggero 14/01/15 P. 9 7

Gli architetti: contro le incompiute serve la selezione nei concorsiSole 24 Ore 14/01/15 P. 36 8

APPALTI PUBBLICI

L'acquedotto riparte con il maxiscontoSole 24 Ore 14/01/15 P. 18 Alessandro Lerbini 9

LIBERALIZZAZIONI

Sconti su Rc e onorari dei notai, ripartono le liberalizzazioniMessaggero 14/01/15 P. 18 Luca Cifoni 10

ENERGIA RINNOVABILI

Un traino alle rinnovabiliSole 24 Ore 14/01/15 P. 1 Leonardo Maugeri 11

PREVIDENZA PROFESSIONISTI

Architetti e ingegneriItalia Oggi 14/01/15 P. 34 13

SIDERURGIA

Ilva, il ritorno all'utile nel 2017Sole 24 Ore 14/01/15 P. 17 Matteo Meneghello 14

INNOVAZIONE E RICERCA

I nostri cinque peccati che scoraggiano ricerca e innovazioneStampa - Tutto Scienze 14/01/15 P. 16 Riccardo Viale 15

"L'intelligenza artificiale può distruggere l'uomo" allarme di 400 scienziatiRepubblica 14/01/15 P. 23 Enrico Franceschini 17

GIUSTIZIA

Gli errori della Giustizia ci costano oltre 35 milioniStampa 14/01/15 P. 13 Francesco Grignetti 19

COMMERCIALISTI

Commercialisti critici sui limiti per gli amministratori giudiziariSole 24 Ore 14/01/15 P. 36 21

0 il caso

Partite Iva in fugadai nuovi minimiGoverno al recuperodi Dario Di Vico

J 1 boom di nuove partiteIva fatto registrare anovembre (+1,,

sull'anno precedente)spiega meglio di tanteanalisi come lavoratoriautonomi e giovani abbianointerpretato la, modifica delregime agevolato deiminimi annunciata già innovembre e poi ratificatanella legge di Stabilità.Consigliati anche dal varicommercialisti tantifreelance hanno deciso chefosse meglio giocared'anticipo e aprire subito la,partita Iva per poterusufruire del forfettone (5%di tassazione fino a 30 milacuro) e scappare così dainuovi minimi. Ad animarequesto movimento sonostati in particolare gli under35 che hanno fatto segnare+30% di nuove partite Iva. Varicordato che storicamentenovembre è stato un mesecaratterizzato da minoriaperture (nel restodell'anno si viaggia a unamedia tra i45ei,romiladebutti) e quindi il picco diquest'anno non può cheessere attribuito a fattoristraordinari. L'analisi trovatutti concordi, compreso ilministero dellTconomia e 1,tecnici di governo chestanno studiando il tema.Secondo fonti di PalazzoChigi, infatti, è probabileche l'esecutivo vari appenapossibile un «veicololegislativo ad hoc» perlepartite Iva e quindi anticipii tempi rispetto alla fase incui si era pensato di usarela delega fiscale percorreggere il sistema deiminimi. Nel frattempo ilfronte delle associazioni difreelance e partite Iva è inpieno fermento. Dice Anna

Soni, presidente di Acta:«Finora Renzi ha fatto solodelle promesse e intantosono entrati in vigore sia inuovi minimi sia l'aumentodella contribuzione allagestione separata dell'Inps.Se sommiamo le due vocisiamo già oltre il 5o% ditassazione a fronte di unsistema di welfareinesistente». In uneventuale provvedimentoindirizzato a favorirel'attività e lo sviluppo deifreelance Soru pensa che sidebba intervenire anchesulle detrazioni per le speseprofessionali. «Le spese di,trasferta, solo per fare unesempio, sono plafonate al2%». I1 21 gennaio a Milanosi terrà un seminario perdecidere le alternativeall'Inps. La formula delladitta individuale sembraquella che attira i maggiorifavori ma alcuniprofessionisti lombardihanno addirittura deciso diprendere residenzaall'estero. Commenta ilsociologo Costanzo Ranci,autore di un libro sullepartite Iva: «Un interventodel governo è auspicabiledeve essere anche teso astabilizzare le aspettative,non si può andare avantiaprendo e chiudendofreneticamente la partitaIva».

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Regime dei minimi Pagina 1

Le Entrate aprono a chi ha iniziato l attività entro il 31 dicembre 2014

Minimi, ultime chancele, e OD

Fino al 30 gennaio spazio al vecchio regimeDI ANDREA BONGI

äno al 30 gennaio sipuò ancora accedereal vecchio regime deiminimi. Avendone i

requisiti soggettivi ed ogget-tivi i contribuenti potrannoinfatti aprire la loro partitaIva chiedendo di avvalersi delregime agevolato di cui al dl n.98/2011, a patto di dichiarare,quale data di inizio dell'atti-vità, il 31 dicembre 2014. Perle attività d'impresa o di la-voro autonomo iniziate a de-correre dal 1° gennaio 2015invece il vecchio regime deicontribuenti minimi non po-trà più essere invocato perchéespressamente abrogato dalcomma 85 lettera b) dell'art.1 della legge 190/ 2014 (leg-ge di stabilità 2015). La pos-sibilità di aprire la partitaIva con il vecchio regime deiminimi, alle condizioni sopraesposte, è stata espressamen-te confermata, via sms, dalcontact center dell'Agenziadelle entrate in risposta adun dubbio sollevato da alcunicommercialisti.

La risposta delle Entrate èfrutto del combinato dispostodi due distinte norme: quellasopra ricordata contenuta nel-la legge di Stabilità 2015 edil primo comma dell'articolo35 del dpr 633/1972. Secondoquest'ultima disposizione, in-fatti, i soggetti che intrapren-dono l'esercizio di un'impre-sa, arte o professione devonofarne apposita comunicazioneentro i trenta giorni succes-sivi all'ufficio delle Entratecompetente territorialmente.«A seguito di tale richiesta»,prosegue la citata disposi-zione, «l'ufficio provvederàall'attribuzione del numero dipartita Iva che identificheràil soggetto e che resterà in-variato anche nell'ipotesi disuccessive variazione del suodomicilio fiscale». Ed è pro-prio sfruttando al massimoil suddetto termine di trentagiorni dall'inizio dell'attivitàche è ancora possibile atti-vare il regime dei minimi dicui al dl 98/2011 con effettodal 31 dicembre 2014, ultimogiorno di vigenza del regimestesso. Così facendo il contri-

buente potrà anche avvalersidella disposizione contenutanel comma 88 dell'art. 1 del-la legge 190/ 2014, sulla basedella quale i soggetti che nelperiodo d'imposta in corsoal 31 dicembre 2014 si av-valgono del regime fiscale divantaggio di cui al citato dl98/2011, potranno continuaread avvalersene per il periodoche residua al completamentodel quinquennio agevolato ecomunque fino al compimentodel 35° anno di età.

Ciò premesso due consi-derazioni si impongono. Laprima riguarda la plateadei soggetti che possono an-cora aprire la partita Iva inregime dei vecchi minimicon inizio dell'attività al 31dicembre 2014 o nei giorniimmediatamente precedenti.Non potranno avvalersi ditale facoltà tutti quei sogget-ti per i quali l'inizio attivitàè soggetta a comunicazionepreventiva alle competentiautorità, fra le quali spiccanogli enti previdenziali e assi-stenziali (Inail in primis). Laseconda considerazione che è

opportuno fare prima di de-cidere l'apertura della parti-ta Iva, riguarda le concretepossibilità di dimostrare l'ef-fettivo inizio dell'attività alladata del 31 dicembre 2014 onei giorni immediatamenteprecedenti (fermo restandoil suddetto limite temporaledei trenta giorni successiviper la comunicazione all'uf-ficio). Esiste infatti il rischioche l'Agenzia delle entratepossa contestare tale modusoperandi dal quale deriva lascelta di un regime molto piùfavorevole di quello introdot-to dalla legge di stabilità, conla possibilità del suo utilizzoanche per i periodi d'impostasuccessivi. E comunque evi-dente che anche per l'ufficionon sarebbe affatto faciledimostrare l'utilizzo distor-to della norma in tutti queicasi in cui l'inizio dell'attivitànon sia supportato da eventiparticolari come nel caso, adesempio, dei lavoratori auto-nomi non soggetti all'iscrizio-ne al registro delle imprese oagli albi professionali.

CG Riproduzione riservata

Regime dei minimi Pagina 2

Gli organi devono validare le funzioni statistiche che formeranno i nuovi valori immobiliari ai fini delle imposte

Catasto,sto, partono le commissioniDecreto in «Gazzetta»: in vigore dal 28 gennaio le regole per nomine e funzioni

Saverio Fossati

w S Cisonovolutiisoloduemesiperpercorrer circal2chilometriche se-parano Palazzo Chigi dal poligrafi-co dello Stato. Era il io novembredello scorso anno quando, dopo unestenuante ping pong tra commis-sioni parlamentari e Governo, ve-nivafinalmente approvato il decre-to legislativo che definisce compitie composizione delle commissionicensuarie, gli organi indispensabiliper farla riforma del catasto.

In concreto, dalla prima bozzapresentata dal Governo alla minibicamerale che avrebbe dovutoaccelerare i tempi dell'esame par-lamentare, all'entrata in vigoredel decreto legislativo 198/2014

Il testo sulle funzionistatistiche per le nuoverendite è allo studiodelle Entrate ma Confediliziachiede che si apra il confronto.............................................................................

(pubblicato sulla Gazzetta uffi-ciale di ieri) ci sono voluti più disette mesi. E dieci dall'entrata invigore della delega fiscale. Un belrisultato, considerando che sitrattava di una delle norme di at-tuazione meno complesse.

Questo primo decreto, l'unicogià approvato per la riforma del ca-tasto, ridefinisce le competenze e ilfunzionamento delle commissio-niprovinciali e centrale, e ne modi-fica la composizione. In particola-re, tra i sei membri ci saranno duerappresentanti delle Entrate, unodegli enti locali, tre di professioni-sti, tecnici, docenti qualificati edesperti di statisticae di econome-tria, indicati da Ordini e associazio-nidicategoria.

Le comissioni censuarie ave-vano funzioni importanti ancheprima ma di fatto, a causa delblocco delle nomine che avevanointeressato la commissione cen-suaria centrale, e molte provin-ciali, da alcuni anni, aveva persoormai di significato.

Ora, invece, le commissioni, chenon a caso sono state oggetto delprimo dei decreti legislativi dedi-catiallariforma del catasto (uno deicardini della delega fiscale), torne-ranno a funzionare.A livello locale,

le nomine dei presidenti delle com-missioni e dei membri e del presi-dente delle sezioni passeranno dalpresidente del Tribunale locale. Imembri, in particolare (effettivi esupplenti), saranno il risultato diuna sc elta tra i nomi proposti da as-sociazionidicategoriae ordinipro-fessionali(e designatidalprefetto),dall'agenzia delle Entrate e dall'An-ci.Inparticolare,iritardi sono daat-tribuire proprio ai tentativi del Go-verno di non garantire la presenzadelle associazionidicategorianellecommissioni locali e centrale, af-fermata invece con forza dallecommissioni parlamentari e inse-ritainfine neltesto del decreto.

Per la commissione centrale,invece, il presidente sarà nomi-nato con Dpr, su proposta decre-to del ministro dell'Economia eprevia deliberazione del Consi-glio dei ministri.

La nascita delle commissioni, aquesto punto, viene subordinata aun decreto d'insediamento forma-to dal direttore dell'agenzia delleEntrate entro un anno dall'entratain vigore del decreto, e permette-rà, daunaparte, diriprendere le at-tività di gestione delle revisionidei quadri tariffari estimali (dalletariffe, che saranno a metro qua-drato, dipenderanno le rendite e ivalori su cui calcolare le tasse) e,soprattutto, di validazione deglialgoritmi che definiranno questivalori e rendite unità per unità. Ildecreto, quindi, è legato a doppiofilo con quello sulle «funzioni sta-tistiche» in modo che la macchinapossa davvero partire.

Di questo secondo decreto (incorso di elaborazione da parte del-le Entrate, sivedailSole 24 Ore de14gennaio scorso) i contenuti sonocentrati soprattutto sull'algoritmoda applicare alle unità immobiliari,partendo davalorimedi che saran-no determinati con un'approssi-mazione territoriale molto ampia.«Auspichiamo ora - aggiungeSforza Fogliani - che sul secondodecreto legislativo, ormai in fase diemanazione, si apra una consulta-zione con la rappresentanza deicontribuenti cosiì che non sifaccianuovamente carico al solo Parla-mento di garantire il rispetto deiprincipi di trasparenza e di con-traddittorio tra le parti interessatestabiliti dalla legge delega».

CI RIPRO U UZIO NE RISERVATA

Catasto Pagina 3

Ordini, al Parlamento le decisionisui parlamentari-presidentiSpetta alle Giunte per leelezioni di Camera e Senato, enon all'Autoritàanticorruzione, decidere sullecause di incompatibilità fra ilmandato parlamentare e iruoli elettivi negli ordiniprofessionali. A indicarlo è lastessa Autorità presieduta daRaffaele Cantone, nelladelibera 1/2015, che torna cosìsu un tema che sta agitando leacque in alcuni ordini. Tutto

parte da un'altra deliberaAnac, la 1}5/201}, che haritenuto anche gli ordiniprofessionali soggetti alladisciplina anticorruzione,compresa la parte relativa aincompatibilità eincandidabilità. Il problemainveste in particolare leFederazioni di medici,farmacisti e infermieri, i cuipresidenti siedono inParlamento.

Incompatibilità Pagina 4

PAOLO POCCAC0

DALLE Vele di Calatrava allaNuvoladiFuksas, fino alle Torri dell'ex Mini-stero delle Finanze all'Eur. Solo per

parlare di Roma. E poi scuole, sedi comu-nali, cimiteri, fabbricati dell'Ater, snodistradali, presidi sanitari, riqualificazionidi centri storici. È il Lazio che detiene il re-cord di opere incompiute d'Italia con 82progetti, di cui 21 mai iniziati, su 693 par-titi e abbandonati in Italia. A lanciare l'al-larme il viceministro alle Infrastrutture eai Trasporti, Riccardo Nencini. E lo scena-rio è un convegno che si tiene all'univer-sità di Tor Vergata, proprio dentro la Cittàdello Sport dell'archistar spagnola San-tiago Calatrava, che ha partecipato al di-battito. «IlLazio hala punta massimadi in-compiute» spiega Nencini «Trento è a ze-ro». E poi: «Per concluderle in tutt'Italiaservirebbero circa 1,2 miliardi». E questaè solo la punta di un iceberg perché, nono-stante la legge, molte amministrazioninon hanno inviato ad Itaca, l'Istituto perl'innovazione e la trasparenza degli ap-palti, i dati.

Ma Calatrava è ottimista: «Sono com-pletamente convinto che le Vele sarannoterminate». Mentre il viceministro rivol-ge un appello ai Comuni e alle Regioni, af-finché, per evitare commissioni e com-missariamenti, «forniscano i dati che ser-vono per concludere l'analisi delle opereincompiute ed evidenziare quindi qualivanno portate a conclusione e quali hannola caratteristica della priorità». Data poi,la «carenza fondi pubblici, le opere» ag-giunge Nencini «andranno associate, an-che con dei bonus fiscali, al mondo del-l'impresa privata» che potrà utilizzarequel bene «anche con una destinazioned'uso diversa da quella iniziale, il tutto conil vantaggio di non consumare altri pezzidel territorio, facendo rivivere opere chepotrebbero svolgere una buonissima fun-zione». Quindi la conclusione: «Bisognafar nascere un tavolo al Mit e provare achiudere in un articolato di legge, le pro-poste».

E perle olimpiadi 2024 la struttura pro-gettata da Calatrava sarebbe in caso di-sponibile? «Il Coni è stato informato delnostro lavoro sulla rivisitazione, a metàtra lo sport e laboratori universitari. È dif-ficile che ritorni qui il nuoto, però bisognapresentare i progetti. Questo è comunqueun quadrante di Roma, che per la candi-datura olimpica sarà assolutamente pre-sente» spiega il rettore dell'UniversitàGiuseppe Novelli «Siamo disponibili nonsolo con le Vele, ma anche con tutto il re-sto: l'ateneo ha 600 ettari che possono es-sere adisposizione. Non dimentichiamocii grandi eventi che abbiamo gestito in p as-sato con successo, l'università è in grado diospitarli, però non possiamo snaturare lasua missione. Se si presenta la candidatu-ra in un certo modo, si rafforza. Noi ci cre-diamo, bisogna che tutti ci credano, se

ognuno va per la sua strada è finita. Quan-do governo, Comune e università si uni-scono, possono cambiare una nazione.Quando un'università cresce, cresce unPaese».

L'obiettivo, secondo Novelli è «riuscirea trovare imprese pubbliche e private chesenza snaturare l'idea iniziale" del proget-to «lavorino alla missione di integraresport, scienze e università, portando svi-luppo anche nella zona intorno all'ateneo.Una cosa è certa: l'opera sarà portata a ter-mine e finché io sarò rettore non sarà maiun centro commerciale o una discoteca m a

Un convegno alla Città delloSport. Nella Regione sono82 i progetti non ultimati eall'appello ne mancano altri

rimarrà qualcosa legato all'università».E infine il rettore aggiunge: «Bisogna

dare una seconda vita all'opera senza sna-turare la sua filosofia. Stiamo lavorandoper trovare finanziamenti anche dall'u-nione europea: è chiaro che per fare que-sto dobbiamo trovare un'altra destinazio-ne per l'opera, d'intesa con enti e istituzio-

ni. La creazione di strutture in periferia èun elemento su cui stiamo investendomolto, come già successo per il museo ar-cheologico inaugurato poche settimanefa». L'idea è quella di un immenso giardi-no botanico coperto, come quello di Sin-gapore, con annesso laboratorio diricerca.

In ultimo parla Leopoldo Freyrie, presi-dente del Consiglio nazionale degli archi-tetti. Mi auguro» afferma «che il nuovo co-dice degli appalti eviti gli errori che hannoconsentito lo svilupparsi del fenomeno-ti-picamente italiano-delle opere pubblicheincompiute. Il loro destino sta nel riuso e

Il viceministro Nencini:"Coinvolgere i privati anche conbonus fiscali". Il rettore di TorVergata: "Un nuovo progetto"

nella trasformazione». Un esempio, con-clude Freyre, «è sotto gli occhi di tutti: ilre-cente progetto di trasformazione in areagreen e in una piazza del viadotto dei Pre-sidenti al Nuovo Salario, uno degli inter-venti proposti dal gruppo di giovani archi-tetti "G124" di Renzo Piano per rammen-dare le periferie delle nostre città».

Opere incompiute Pagina 5

L1í1'L

LE VELELa Città dello Sport diCalatrava a Tor Vergata èultimata perii 75%, mamancano400 milioni perchépossa essere relizzatacon un nuovo progetto

LA NUVOLALa Nuvola, iI Centro Congressiprogettato da MassimilianoFuksas,èancorada ultimare.Mancano gli ultimi 70 milionie ne sono già stati spesi200 da Eur Spa

LE TORRIDELL"EURÈ in mano a privati, unacordata guidata da Fintecna,il progetto per le Torri dei l'exMinistero delle Finanzeall'Eur.Un progetto di Renzo Pianofermo per mancanza di fondi

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I l cantiere delle Vele di Calatrava. A destra, l'archistar

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Opere incompiute Pagina 6

693 opere bloccate, record al LazioSono 693 i cantieri ancoraaperti in giro per l'Italia. Ilcensimento delle operepubbliche incompiuteillustrato ieri dalsottosegretario ai Trasporti,Riccardo Nencini parla dioltre 3 miliardi di euro giàspesi finora, a cui se neaggiungono oggi circa 1,5miliardi. I numeri sono emersinel corso del convegno «Opereincompiute: quale futuro?»,che si è tenuto all'interno delleVele di Calatrava, unastruttura incompiuta allaperiferia di Roma. Un'operapensata per i Mondiali dinuoto che richiederebbe 300milioni di euro di risorsefresche per il cpmpletamento.«Nell'elenco c'è di tutto: moltescuole, ma anche porti,aeroporti e loculi dei cimiteri»ha spiegato Nenciniaggiungendo che «questo

C iréri erti

numero è destinato adaumentare mensilmenteperchè la legge che prevede ilcensimento ha solo tre anni emolte amministrazioni nonhanno ancora comunicato leopere incompiute sul loroterritorio». Il fenomenoriguarda tutte le Regioniitaliane ma il primato spettaalla Regione Lazio che ne ha 82mentre l'unica area che non neconta è la provincia di Trento.«Ora bisogna andare a scavaretra queste opere per deciderecosa è ancora necessario edeventualmente modificare iprogetti» ha spiegato Nencini.In particolare per quello cheriguarda le scuole Nencini hadetto che rientreranno tra gliinterventi per gli edificiscolastici che sta studiandoPalazzo Chigi e che sarannoinvestimenti fuori dal patto distabilità.

La mappa delle Opere inco

Valle d'Aosta Lombardia

1

Liguria

Toscana

tM".,^s ; re, r h .p, E ° ÿ;

Oneri complessivi

1,3 miliardi37%

Uir .

3,5 miliardidi euro

Lavori eseguiti

1,1 miliardi33%

Lavori necessarial completamento

Rilevazione 2013

piute

Friuli Venezia Giulia

„c notonilia Romagna

Marche

AbruzzoBasilicata

Campania

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30%'Crmsmerrs

Opere incompiute Pagina 7

Gl archíetttí: contro le incompiute

serve la selezione nei concorsi

Ilnuovo Codice degli appaltideve avere tragli elementi-baseiconcorsi, che possono garantirearchitetture di qualità ed evitarelo spreco delle opere incompiute.L'appello è stato lanciato daLeopoldo Freyrie, presidente delConsiglio nazionale degliarchitetti, durante il convegno su«Opere incompiute: qualefuturo?», organ izzato dalministero delle Infrastrutture,Itaca, Conferenza delle Regioni edelle Province autonome. «Serve

aprire - ha detto Freyrie - unastagione di interventi di qualità,selezionati attraverso concorsi diprogettazione e che abbiamocome obiettivo la riduzioneprogressiva del suoloconsumato, per arrivare a zeronei prossimi trenta anni. Ildestino delle opere incompiute -ameno che non siano cosìimportanti da dover essereconcluse o degli eco-mostri dadover essere abbattuti - sta nelriuso e nella trasformazione».

Opere incompiute Pagina 8

F A Ccc i lavori della condotta Gela-Aragona

L'acquedotto ripartecon il m isconto

Alessandro Lerbini

ROMA

Un cantiere bloccato al9o°i°della suarealizzazione per diffi-coltà economiche dell'impresarealizzatrice, una nuova garaper ultimare le opere assegnatacon 3153°i° di sconto, un ricorsoal Tar del terzo classificato cheblocca l'aggiudicazione defini-tiva. È la storia dell'acquedottoGela-Aragona, una condotta di9o chilometri che consente iltrasferimento di risorse idrichedall'impianto di dissalazionegestito dall'Agip a Gela (Calta-nissetta) fino ad Agrigento, aservizio anche dei comuni diNiscemi, Licata, Palma di Mon-techiaro e Aragona per unbaci-no d'utenza di 2o5mila abitanti.

La vicenda parte dal 2004,quando la società Siciliacquebandisce la gara per il rifaci-mento dell'acquedotto per unvalore complessivo di 69,5 mi-lioni. Nel 2007 l'intervento pas-sa sotto il controllo dell'Agen-zia regionale per i rifiuti e le ac-que. Nello stesso anno l'operaviene aggiudicata all'Ati Tec-nis-Sigenco dopo unribasso del32,82 per cento. I lavori vannoavanti fino al 2o11, anno in cuiviene resciss oil contratto con laTecnis a causa delle difficoltàeconomiche dell'impresa sici-liana che ha portato i lavori a unavanzamento di circa il 9o%,pari a 82 chilometri di condotteposate su un totale di 9o chilo-metri. Nel frattempo, dopo lasoppressione nel 2010dell'Agenzia per i rifiuti e le ac-que la competenza dell'appaltopassa alla Regione. Nel 2013 vaingarailnuovobando da15,7mi-lioni per il completamento del-la condotta (il criterio di asse-gnazione è quello del massimoribasso) che viene aggiudicato

a fine 2014 dall'Urega -l'Ufficioregionale per l'espletamentodelle gare - con il 53,2% di scon-to al Ccc, il Consorzio coopera-tive costruzioni di Bologna.

«Quando abbiamo visto il"numer ett o" de l rib a s s o - affer-ma Enrico Spada, responsabiledel procedimento di Siciliac-que - siamo saltati sulla sedia. Ilcantiere è stato fermo ed è statonecessario adeguare progetto eprezzi al listino vigente. La dif-ferenza però l'ha fatta la mano-dopera, dalvalore di 3,7milioni,che è stata scorporata dalla ba-se d'asta e quindi dall'offerta.Se calcoliamo anche il costo dellavoro sul prezzo offerto daCcc il ribasso finale scende al33% circa, in linea con quanto

La manodopera scorporatadal valore totale dell'offertafa impennare il ribasso, masulla gara pende il ricorsodella terza classificata..........................................................................

avviene nel mercato degli ap-palti al giorno d'oggi». Il decre-to del Fare permette nelle garecon il criterio del prezzo piùbasso di poter tenere fuori il co-sto della manodopera dal valo-re totale del bando. Nel casodell'acquedotto siciliano il co-sto netto dei lavori, dopo losconto del 53,2% è passato da11,4 milioni a 5,3 milioni.

«Ma sulla gara - concludeSpada - pende un ricorso al Tardel terzo classificato, l'impresaRussello, che ha contestatoall'Urega alcuni parametri insede di valutazione della con-gruità dell'offerta anomala diCcc». Russello, con il 38% disconto, è stata preceduta ingra-duatoria anche da Ritonnaroche ha offerto un ribasso del50,44 per cento.

El RI PRO UUZIONE RISERVATA

Appalti pubblici Pagina 9

Sconti su Rc e onorari dei notai, ripartono le liberalizzazioniIl governo prepara

il disegno di leggesulla concorrenza

ni, il disegno di legge ha comeobiettivo l'eliminazione dei vin-coli per il cambio di operatore te-lefonico, televisivo o di servizi In-ternet. In particolare il passag-gio da un operatore di telefoniamobile all'altro potrà essere fat-to direttamente via web, senzabisogno di ulteriori intermedia-zioni. Lo stesso concetto dellaportabilità è applicato ad un set-tore molto diverso, quello deifondi pensione: il lavoratore chesceglie di cambiare potrà portar-si dietro automaticamente il ver-samento del Tfr e del contributoa carico del datore di lavoro.Quanto all'energia, le misure al-lo studio comprendono interven-ti per una maggiore informazio-ne dei consumatori ma anche lafine (rispettivamente al 30 giu-

gno di quest'anno e al 30 giugno2016) dei regimi di maggior tute-la nei settori del gas e dell'elettri-cità.

R 0 M A Il cantiere delle liberalizza-zioni è di nuovo aperto, anche senon è ancora chiaro quale sarà ilpunto di arrivo del disegno dilegge sulla concorrenza ormaida settimane allo studio del go-verno. Nella bozza in circolazio-ne sono incluse molte misure po-tenzialmente di forte impatto indiversi settori, dalle assicurazio-ni auto alla telefonia, dall'ener-gia al trasporto pubblico locale.Non mancano i punti controver-si, come ad esempio l'aperturaalla concorrenza del settore far-maceutico: le richieste dell'Auto-rità antitrust sono osteggiate dal-la rappresentanza delle farma-cie (Federfarma) e incontranoperplessità anche all'interno delgoverno.

I FONDI PENSIONEAlle assicurazioni è dedicato uncapitolo sostanzioso del provve-dimento. In materia di Re auto èprevisto un elenco dettagliatodelle situazioni in cui le impresesono «tenute a praticare scontisignificativi»: questo deve avve-nire se gli assicurati accettano disottoporre il veicolo a ispezione,se fanno installare la cosiddetta"scatola nera" o meccanismi elet-tronici che non fanno partirel'auto in caso di alto tasso alcoli-co del guidatore, se acconsento-no a comunicare in anticipo lacarrozzeria presso la quale saràeffettuata la riparazione. Altrenorme vanno in direzione di unamaggiore trasparenza nella va-riazione del premio, nell'asse-gnazione delle classi di merito enelle procedure di risarcimento.

Nel campo delle comunicazio-

Possibili novità in arrivoanche per le farmacie

LE RICHIESTE DELL 'ANTITRUSTTra le misure più controversequelle relative alle farmacie:l'Antitrust spinge per ridurre i li-miti numerici sul territorio, neltesto inoltre viene ipotizzata lapossibilità per le parafarmaciedi vendere farmaci di fascia C.Ma difficilmente queste novitàvedranno la luce. Infine il princi-pio della liberalizzazione tocche-rebbe anche i notai, con l'atte-nuazione del divieto di farsi con-correnza tramite la riduzione de-gli onorari.

Luca Cifoni© RIPRODUZIONE RISERVATA

Liberalizzazioni Pagina 10

Un traino afle rinnova ilidi Leonardo Maugeri

La caduta dei prezzi del vabili,maunpo'menopre-petrolio e del gas pro- occupanti di quanto molti

ietta ombre minacciose potrebbero pensare.anche sulle energie rinno- untïnua

Energia rinnovabili Pagina 11

Le conseguenze della discesa dei prezzi

Le energie rinnovabiliresisteranno al mini-greggiodi Leonardo Maugeri

ero, negli ultimi mesi ilvalore di Borsa di moltesocietà impegnate nel so-

lare o nell'eolico è caduto, e gliinvestimenti nel settore appaio-no a rischio, complice lariduzio-ne dei sussidi diretti e indirettialle due fonti da parte di moltigoverni. E purtroppo, petrolio egas abuon mercato rendono me-no conveniente ricorrere allerinnovabili da un punto di vistapuramente economico.

Fuproprio ilcollasso deiprez-zi del greggio del1986 a uccidereil primo grande boom di solare eeolico, che aveva avuto comeepicentro mondiale la Californiae come innesto iniziale i prezzistellari del greggio raggiunti ne-gli anni Settanta, frutto dei dueshock petroliferi passati alla sto-ria. Ma attenzione alle similitu-dini apparenti e alle facili dedu-zioni, p erché perle rinnovabili cisono buone notizie che rendonodel tutto improbabile il ripetersidi uno «scenario californiano».

Sopra ogni altra considerazio-ne, i costi di solare e eolico sonocrollati negli ultimi 15 anni, e so-no 25 volte inferiori a quelli deglianni Ottanta.

Nelle aree migliori, l'energiaeolica ha ormai raggiunto la pari-tà di rete, ed è quindi sostanzial-mente competitiva con i costidelle fonti fossili. Non è moltoamata dagli stessi ambientalistiper l'impatto sull'ambiente cheil suo sfruttamento richiede (po-chissiminelmondo amanole im-mense distese di pale eoliche) erimane una fonte intermittente -in grado di generare elettricitàsolo quando c'è vento. Ma ormaiè una realtà consolidata dal pun-to di vista economico.

Molto più interessante il casodell'energia solare, che impattiambientali non ne ha.

I costi del solare fotovoltaicosono scesi del 70 percento dal20oo al 2014, e oggi anche i pan-nelli più efficienti siproduconoacosti inferiori a un dollaro permegavvatt (MW) - che possono

scendere a 5o cent per quelli conefficienza più bassa di qualchepunto percentuale. Certo, i costidi istallazione e gli iter burocra-tici possono far lievitare il prez-zo reale per l'acquirente anche a5-7 dollari per MW, almeno per ipannelli da istallare sui tetti. Mala vera rivoluzione si sta realiz-zando nelle centrali elettrichefotovoltaiche, dove i costi totalisi stanno rivelando straordina-riamente bassi. E non si tratta distime fatte da ambientalisti irra-gionevoli,ma dall'esito di alcunegare perla costruzione di c entra-li solari concluse negli ultimimesi del2014.

A dicembre, la saudita AcwaPower ha vinto la gara per la co-struzione di una centrale solareda Zoo MW a Dubai garantendoun costo di appena $6o per MW/ora; il mese precedente, il Brasileaveva ricevuto offerte di $85 dol-lari per MW/ora nella sua primagara per forniture elettriche dasolare. Si consideri che i prezziall'ingrosso della generazioneelettrica in Europa, nello stessoperiodo, si aggiravano sui $65per MW/h. Costi del tutto inat-tesi quelli usciti dalle gare a Du-bai e in Brasile, perché si riferi-scono non tanto al costo di istal-lazione (il MW), ma all'effettivocosto di generazione (il MW/ora) - che a suavolta tiene contodell'intermittenza della luce so-lare, e quindi della sua indisponi-bilità per lunghe fasi dell'anno.Intanto, nel mondo la dimensio-ne delle centrali solari sta cre-scendo anno dopo anno. La piùgrande, invia di completamentoin California (Desert SunlightSolar Farm), avrà una capacità di55o MW - equivalente a una nor-male centrale alimentata a gas.

Certo, i problemi da risolveresono ancora molti. Sia l'energiaeolica sia quella solare devonoessere accompagnate da centra-li a gas, le più rapide a entrare infunzione e a fornire elettricitàquando mancano vento e sole (ele più rapide da spegnere quan-do sono disponibili). Questoim-plica costi aggiuntivi. Inoltre, ibassi costi sono appannaggio di

paesi o di singole aree geografi-che caratterizzate da alta vento-sità o insolazione annuale, e ri-chiedono grandi spazi non di-stanti dai mercati di consumoper essere dispiegate. Infine, èbene ricordare che solare e eoli-co impattano solo sulla produ-zione di energia elettrica, cherappresenta solo un terzo delconsumo mondiale di energiaprimaria, e quindi competonomarginalmente con il petrolio -che solo per il io-i5 percento èutilizzato nel mondo per gene-rare elettricità.

Non saranno le rinnovabili,quindi, a scalzare il petrolio, so-prattutto nel settore in cui l'oronero è ancora insostituibile,quello dei trasporti.

Ma la lunga marcia delle rin-novabili continuerà, in partico-lareper il solare. Le società ame-ricane che detengono la leader-ship nelle sue tecnologie (daSunPower a First Solar) conti-nuano a annunciare migliora-menti sensibili di efficienza e dicosto nei prossimi anni , mentrenel breve periodo la Cina - cheha accumulato un'immensa ca-pacità produttiva di pannelli - èpronta a venderli sottocosto.Perfino paesi come l'ArabiaSaudita - la regina del petrolio -stanno valutandola costruzionedi grandi centrali solari per sop-perire alla mancanza di gas perprodurre energia elettrica. Untema comune a molti altri paesidel Golfo Persico (si pensiall'Iran) e del Medio Oriente,spesso costretti a bruciare pe-trolio invece che a esportarloper soddisfare la crescita espo-nenziale dei consumi elettrici:un uso sconsiderato dell'oro ne-ro da un punto di vista economi-co. Di sicuro, se il calo del costodel solare fotovoltaico conti-nuerà, quest'ultimo diventerà inbrevi tempi un'alternativa vin-cente al nucleare, i cui costi ini-ziali sono estremamente più altie le cui implicazioni strategichee di sicurezza rimangono ogget-to di molti punti interrogativi.

[email protected] RI PRODDZIO NE RISERVAI P.

Energia rinnovabili Pagina 12

Architetti e ingegneri: è invigore dal 1 ° gennaio 2015 ilnuovo Regolamento riscatti ericongiunzioni, che amplia il nu-mero di associati potenzialmentebeneficiari con nuove opportu-nità di accesso e introduce importanti novità, come laricongiunzione gratuita dei periodi assicurativi imputatisulla quota contributiva della pensione e oneri di riscattoinferiori. I moduli di richiesta e le nuove norme sono di-sponibili sul sito www.inarcassa.it alle pagine dedicatea riscatti e ricongiunzioni.

Previdenza professionisti Pagina 13

Le previsioni del commissario ascoltato sul decreto ieri in audizione alle commissioni Industria e Ambiente del Senato

Ilva, fl fitorno A'uffle, nel .201,7Gnudi: «In tre anni può essere messa sul mercato. È un'azienda facilmente sanabile»

Matteo Meneghello

Un altro anno in rosso. Poi,dal2o16, il conto economico del-l'Ilva potrebbe tornare in pareg-gio e dal2oi7 il colosso siderurgi-co pugliese tornerà a macinareutili. Ne è convinto l'attualecommissario del gruppo, PieroGnudi, che ieri in audizione difronte alle commissioni riuniteIndustria e Ambiente del Sena-to, ha illustrato i punti fermi delnuovo decreto per Taranto, for-nendo dettagli anche sul futurodegli impianti.

Il destino dell'Ilva è l'ammini-strazione straordinaria. Si trattadi una scelta inevitabile («stia-mo preparando la domanda perl'ammissione» ha detto Gnudi),anche se in questi mesi «il per-corso di risanamento - ha ag-giunto il commissario - era statoavviato: dai 55 milioni al meseche perdevamo ad inizio anno siera arrivati ai 12-13 milioni di no-vembre». Una volta commissa-riata-l'amministrazione straor-dinaria prevede il blocco deipa-

gamenti ai fornitori, ma Gnudinon ha escluso che per alcunipartner strategici sipossanofareeccezionie i debiti possano esse-re presi in carico dalla nuova so-cietà- Ilvaverrà ceduta in affittoun'azienda a capitale pubblico.«In tre anni - ha detto Gnudi -può essere messa sul mercato e

In preparazione la domandaper l'ammissioneall'amministrazionestraordinaria. Poi l'affittoa un soggettoa capitale pubblico.............................................................................

ottenere i risultati che merita.Questa è un'azienda facilmentesanabile: oggi non era vendibi-le», mentre con la Marzano«può essere venduta prendendoil giusto prezzo». Per quanto ri-guarda il complesso meccani-smo studiato dal Governo perraggiungere questo obiettivo, il

commissario ha precisato che«al termine dell'affitto l'aziendatorna di proprietà dell'ammini-strazione straordinaria che ven-derà l'azienda e potrà farlo an-che alla società affittuaria». Unavolta che l'Ilva sarà «messa a po-sto», ha precisato il commissa-rio, sarà «il governo a deciderese vorrà tenersela o venderla».Gnudi non ha fornito dettaglisulla composizione della newco(«questo attiene al Governo») erisulta quindi prematuro capire ifuturi indirizzi industriali delgruppo. Gnudi ha però afferma-to di avere redatto in questi mesiun documento quinquennale,nel quale si evince che quest'an-no «ci saranno ancora riduzionedi volumi e perdite, perchè vachiuso l'Af05 per otto mesi». Ma«nel 2016, quando la produzioneandrà regime, si tornerà in pa-reggio. E nel 2017 - ha annuncia-to - si torna inutile ».

Il commissario straordinarioha ricordato poi la pronunciadeltribunale diMilano per cui «i

soldi sequestrati ai Riva sonoconsegnati alla procedura per ilrisanamento» e sono destinati«solo al risanamento ambienta-le», grazie a un conto speciale(la reale disponibilità è ancorafrenata dal sequestro dispostodalla magistratura svizzera, ma,secondo quanto ha riferito lostesso Gnudi, si sta lavorandopositivamente per risolverequesta situazione).

Il commissario straordina-rio, rispondendo ad alcune do-mande dei senatori, ha infineprecisato che la proprietà, an-che con la Marzano, resta a Ilvaspa; resta privata, ma i «soldiche si incassano vanno per pa-gare i debiti». Se rimangono ri-sorse, tecnicamente, una socie-tà può tornare in bonis, ma«questo non è mai successo e,dati i debiti, questo non succe-derà». E quindi per Gnudi è«matematicamente sicuro»che non andranno soldi ai Riva,data la «montagna di debito».

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Siderurgia Pagina 14

T nostri cinque peccatiche scoraggiare

ricerca e innovazioneDalla politica all'universita, il sistema italiano

continua a ostacolare l'economia della conoscenza

ILIGCARDO VIALEUNIVERSITÀ DI MILANO - BICOCCA

a quando è stato in-trodotto il concetto dieconomia e di società

della conoscenza, come im-portante elemento delle poli-tiche pubbliche, si è iniziatoad analizzare l'insieme dellecondizioni di contorno - le«framework condition» - ingrado di stimolare o di osta-colare lo sviluppo di questomodello.

La strategia di Lisbona del2000 aveva lo scopo di rende-re l'Europa l'area più compe-titiva a livello mondiale pro-prio come economia e societàdella conoscenza. Oggi abbia-mo i risultati: in media c'èstato un arretramento, se-condo la maggior parte degliindicatori, rispetto ai princi-pali concorrenti internazio-nali. E l'Italia? Come si puòimmaginare, non ha realizza-to alcun serio passo in avanti:non solo per le condizioni di-rette (come finanziamentoalla ricerca, numero di ricer-catori e di brevetti, indici bi-bliometrici o rapporto uni-versità-impresa), ma per le«framework conditions». Ma

RUOLO : È PROFESSOREDI EPISTEMOLOGIA DELLE SCIENZE

SOCIALI ALL'UNIVERSITÀDI MILANO-BICOCCA E DI ECONOMIA

COMPORTAMENTALE ALLA SCUOLANAZIONALE DI AMMINISTRAZIONE

più che dare dati vorrei riferir-mi ad una serie di situazioni ti-piche, ragionando con il model-lo degli incentivi dal macro almicro. Per mostrare come ladinamica sociale ed economicaitaliana sia intrisa di incentivinegativi.

La logica dei breve termineInnanzitutto, a livello di sistemapolitico e di governo nazionale eregionale, gli obiettivi dell'econo-mia e della società della cono-scenza sono in genere percepitidi medio e lungo termine. Di con-seguenza, in un Paese che vive lo«shortermismo» della logica

emergenziale, nulla è più margi-nale del sistema della Ricer-ca&Sviluppo. Questo «bias»,d'altra parte, non è solo italiano,se si considera la recente sceltadi Juncker di indebolire il fondo«Horizon 2020» per potenziarequello di stimolo immediato al-l'economia.

Seconda tipologia. Le uni-versità italiane sono fuori datutte le graduatorie internazio-nali. Anche le migliori, come ilPolitecnico di Milano e Torinoo la Bocconi, sono a metà clas-sifica. Si sa che uno degli stru-menti prioritari per stimolarel'eccellenza e la diversificazio-ne accademica è la «premialitàeconomica» dei migliori atenei,secondo un sistema simile aquello del «Rae» britannico: la-sciando da parte il problemadel mediocre sistema italianodella valutazione, mentre inGran Bretagna l'incentivo eco-nomico arriva a un terzo del fi-nanziamento pubblico, da noisi ferma a molto meno (anchese dai tempi del ministro Mo-ratti si vede un certo progres-so). Non esiste, quindi, un suffi-ciente effetto incentivante ditipo meritocratico sulla produ-zione di conoscenza.

Terza tipologia. Anni fa, inLombardia, una multinaziona-le della telefonia aveva propo-sto un centro di ricerca avanza-to. Ciò avrebbe consentito unacollaborazione con i centri di ri-

cerca già presenti nel territo-rio, in primis il Politecnico diMilano. Cosa successe dopo?Una lista di problemi, ostacolied incoerenze tipiche dellapubblica amministrazione.Tutto questo era in contrastocon il programma dell'azienda,che decise di trasferire il pro-getto in un altro Paese.

Quarta tipologia. Spesso siparla di sostenere le nuove ideeper garantire la nascita distart-up ed imprese innovative.Ma quale incentivo può avereun ingegnere o un biochimico acreare una «newcom», quandoè quasi impossibile trovare il«seed money» (quello per le fasiiniziali) nelle banche ed è quasiinesistente il capitale di rischiodel venture capital, mentre non

Innovazione e ricerca Pagina 15

si ha la possibilità di valorizzarefinanziariamente una start-upa livello di Borsa, dato che man-ca, in Italia ma anche in Euro-pa, un analogo del Nasdaq?

La crisi dei fund raisingInfine - quinta ed ultima (tra lemolte) tipologia di disincentivi- è la capacità di «fund raising»per la ricerca dei dipartimentiuniversitari italiani. Chiunqueabbia partecipato a qualcheprogetto in ambito europeo, echi vive nei dipartimenti uni-versitari, si sarà accorto delladiscrasia tra gli incentivi posi-tivi di alcuni colleghi, disposti adedicare tempo e risorse perelaborare proposte competiti-ve a livello internazionale, equelli negativi di altri colleghi e

del personale amministrativo,che fanno resistenza. I primisono motivati dal tentativo dirimanere sul fronte della ricer-ca avanzata, mentre i secondinon hanno alcuna spinta di ca-rattere economico o scientifi-co. La conseguenza è che l'Ita-lia è creditrice netta di risorseper la ricerca verso l'UnioneEuropea.

In conclusione, così facendo,il nostro Paese non solo ha per-so da tempo l'aggancio con letradizionali economie della co-noscenza, ma si troverà prestoin grave ritardo rispetto anchea quelle emergenti. Con conse-guenze immaginabili per tuttoil nostro sistema industriale edeconomico.

12 - Continua

Dai laboratorial business:

in Italiaè ancoradifficileriuscire

a trasferirele scoperte

teorichenell'industria

Innovazione e ricerca Pagina 16

"L'intelligenza artificialepuò distruggere l'uomo"allarme di 400 scienziatiManifesto con firme da tutto il mondo dopo l'appello di Hawking"Pericolosa come le armi nucleari: dobbiamo orientarla"

DAL NOSTRO CORRISPONDENTEENRICO FRANCESCHINI

In principio c'era Hal9000, il computer di 2001 Odis-sea nello spazio, il film di StanleyKubrick in cui una macchinaprendeva il controllo di un'a-stronavee cercava di eliminarnel'equipaggio. Ma da allora la tec-nologia ha superato di gran lun-gala fantascienza. Ilmese scorsoStephen Hawking, l'astrofisicoautore della teoria sul Big Bang esui buchi neri, ha dichiarato chel'intelligenza artificiale potreb-be portare alla scomparsa dellarazza umana. In agosto un altroeminente scienziato, Elon Mu-sk, l'imprenditore dell'high techche dirige la Tesla Motor s e il pro-getto SpaceX, ha ammonito chel'AI (acronimo di artificial intel-ligence) è «potenzialmente piùpericolosa delle armi nucleari».Ora un gruppo di 400 autorevolistudiosi di tutto il mondo, tra cuigli stessi Hawking e Musk, firmauna lettera aperta affermandochel'umanitàdeve esserein gra-do di esaminare una serie di cru-ciali quesiti prima di svilupparemacchine che, come nella pelli-cola di Kubrick, potrebbero fini-re per nuocerci anziché aiutarcia vivere meglio.

«A causa dei grande potenzia-le positivo dell'intelligenza arti-ficiale, è importante che vengaanalizzato il modo in cui possia-mo trarne benefici, evitandoneal tempo stesso le potenziali in-sidie», afferma la lettera, pub-blicata sul sito del Future of LifeInstitute (Istituto per il futurodellavita),un'associazione diri-cerca inglese. «I nostri sistemi di

"Facciamo in modoche le macchineaiutino l'umanitàsenza guidarla"

intelligenza artificiale dovran-no fare quello che noi vogliamoche facciano, non il contrario.Per questo è importante e op-portuna un'analisi su come ren-derli un elemento positivo perl'umanità». Il testo, firmato tragli altri da Demis Hassabis, fon-datore di DeepMind, una com-pagnia di ricerche sull'intelli-genza artificiale altamente se-greta, acquistata lo scorso annodaGoogle per 400milioni di ster-line (circa 500 milioni di euro), èaccompagnata da uno studioche pone una serie di domande.t possibile che armamenti auto-matici possano provocare unaguerra accidentale? E come pos-sono tali armi rispettare le leggisui diritti umani? Come possonoi sistemi di interpretazione di da-ti ottenuti da telecamere di sor-veglianza a circuito chiuso, lineetelefoniche, email e altre fonti,interagire con il diritto alla pri-vacy?t ammissibile che un'autosenza pilota valuti la piccola pro-babilità di un incidente a unumano contro la quasi certa pro-babilità di un incidente senzavittime umane, e decida da soladi conseguenza quale opzionescegliere? E le questioni legalisuscitate dall'intelligenza artifi-ciale dovrebbero essere sancitedalle esistenti leggi ciberneti-che o affrontate separatamen-te?

I firmatari non sono conserva-tori attaccati alla tradizione: alcontrario, sono scienziati impe-gnati nella continua avanzataverso nuove frontiere del pro-gresso tecnico-scientifico. Affer-

mano, come osserva la letteraaperta, che esiste oggi «un am-pio consenso sul fatto che l'intel-ligenza artificiale sta facendocontinui passi avanti e che il suoeffetto sulla società è destinato acrescere». I vantaggi sono enor-mi, riconoscono gli studiosi. Si-stemi in grado di riconoscere e ri-produrre lavoce umana, classifi-cazione automatica di immagi-ni, veicoli con autopilota, mac-chine per traduzione simulta-nea, sono tra i notevoli successi

degli ultimi tempi e altri ancorapiù straordinari si annuncianoperil prossimofuturo, sottolineail Timesdi Londra, che ha antici-pato ieri un estratto del docu-mento. «Tutto quello che abbia-mo oggi è il risultato dell'intelli-genza umana», avverte tuttaviala lettera. «Non possiamo preve-dere cosa accadrà quando l'in-telligenza umana sarà moltipli-cata alla massima potenza daquella artificiale».

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Innovazione e ricerca Pagina 17

ism

ARMIAUTOGUIDATEII manifestoevoca il rischiochegliarmamentiguidati dalleintelligenzeartificiali possanoarrivare aprovocare unaguerra accidentale

LA PRIVACY MINACCIATAI sistemidi interpretazionedei dati ottenutida telecameredi sorveglianza,linee telefoniche,web, costituisconoun rischio altissimoperla privacy

MEZZI SENZA PILOTAUn altro rischiosecondoi400scienziati: le autosenza pilotasapranno valutarela probabilitàdi un incidente?E, se sì, potrannocausarli?

Q,

"a il nostronon è catastrofismosolo buon senso"

«LA nostra lettera serve a ri-portare equilibrio Aricorda-re la necessità di guidare laricerca ma anche a frenarele posizioni catastrofiste»,spiega Francesca Rossi, fir-ma numero cinque dell'ap-pello, professoressa diinfor-matica all'università di Pa-dova, oggi ad Harvard, pre-sidente della Conferenza in-ternazionale per l'intelli-genza artificiale e delComitato per le questionietiche dell'Associazioneper l'avanzamento dell'in-telligenza artificiale.

Perché quella lettera eranecessaria?

«Perché il dibattito si è po-larizzato su posizioni estre-

L'informaticaFrancescaRossi

me. I cata-strofisti cono-scono poco larealtà. Ma an-che sottova-lutare i rischinon ha senso.Diffondendopaure si ri-schia di ta-gliare le gam-be a una ricer-ca molto pro-mettente. Ma

la ricerca è tanto più pro-mettente quanto più sap-piamo indirizzarla».

Si tratta di decidere limitietici della ricerca informa-tica.«Sì, e non è facile. Per

esempio, i sistemi di ricono-scimento delle facce. Sonoutili, ma potrebbero essereusatiperlacostruzionedi ar-mi. Non solo: fa paura sape-re che un' armaècontrollatada un robot. Ma un ragazzopuò essere altrettanto falli-bile, senza considerare chelui stesso può essere ucciso.Sono questioni delicate».

I rischi più immediati qualisono?«I robot sostituiranno

tanti lavoratori, dai tassistiai camerieri. Scompariran-no mestieri e ci sarà unagrande disparità tra chi f aràprofitti con le macchine echi resterà fuori dal sistemaeconomico».

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Gli errori della Giustiziaci costano oltre 35 milioni

L'anno scorso mille persone innocenti sono state arrestateIn aumento vertiginoso i risarcimenti per sentenze sbagliate

I l pianeta giustizia, con le suelungaggini, gli errori e le ma-nette facili, nasconde un lato

oscuro: lo Stato si lava la coscien-za con i risarcimenti per gli sfor-tunati che sono finiti incolpevol-mente negli ingranaggi della Giu-stizia. E basta vedere l'entità deirisarcimenti, per capire che il fe-nomeno è clamoroso.

In carcere ingiustamenteSi prenda il caso delle ingiustedetenzioni: cittadini che sonostati portati ingiustamente incarcere in custodia cautelare edopo sono stati assolti o addirit-tura prosciolti «perché il fattonon costituisce reato». Ebbene,nel corso del 2014 sono state ac-colte dai giudici delle corti d'ap-pello 995 domande di risarci-mento e liquidati 35,2 milioni dieuro. Soldi che si sarebbero po-tuti spendere per migliorare lagiustizia medesima.

A scorrere le statistiche - se-condo le schede approntate dalministero dell'Economia e Finan-ze appena recapitate al ministerodella Giustizia - in un anno c'è sta-to un incremento del 41,3% deipagamenti. Nel 2013, le domandeaccolte erano state 757, per un to-tale di 24,9 milioni di euro.

Fanno impressione anche inumeri complessivi. Da quandoesistono i risarcimenti per in-giusta detenzione, cioè dal 1991,lo Stato ha speso la stratosferi-ca cifra di 580 milioni di euro.Complessivamente, nel giro di15 anni, sono 23.226 i cittadiniche hanno sofferto di una custo-dia cautelare ingiusta e che per-ciò sono stati risarciti. Si consi-deri che per non far esplodereoltremodo la spesa, la legge sta-bilisce un tetto di 516.400 europer singolo risarcimento.

Catanzaro maglia nera«A l

ttial CsmSe si entra nel dettaglio, cittàper città, spicca Catanzaro, con

se l 'abbaglioun 6,2 milioni di euro in risarci-menti per 146 persone ingiusta- e del magistrato»

d l Smente etenute ne 2014. egueNapoli, dove le domande accoltesono state 143 domande e i risar-cimenti ammontano a 4,2 milio-ni di euro. A Palermo, a fronte diuna spesa liquidata pressochéequivalente, pari a 4,4 milioni dieuro, i casi di ingiusta detenzio-ne sono soltanto 66. Nella Capi-tale, 90 i fascicoli accolti per in-

giusta detenzione e 3,2 milioni dieuro i risarcimenti.

Gli errori giudiziariMa il 2014 registra un incremen-to record dei pagamenti ancheper i casi di errore giudiziario: siè passati dai 4640 euro del 2013relativamente a 4 casi, a 17 casi ea 1,6 milioni di euro del 2014. Èstata disposta una superliquida-zione per oltre 1 milione di euro

a Catania; il resto è andato a 12persone a Brescia, due a Peru-gia e una a Milano e Catanzaro.

Dal 1991 al 2014, per gli errorigiudiziari sono stati liquidaticomplessivamente 31,8 milionidi euro. Qui non si risarcisceun'ingiusta custodia cautelare,bensì una condanna sbagliata emagari anche un lungo periododi detenzione. Perciò non c'è tet-to ai risarcimenti e da un anno

all'altro ci possono essere enor-mi oscillazioni. Finora il recordera un risarcimento da 4,6 milio-ni di euro. Ma sempre a Cataniasi sta discutendo di una richiestaeccezionale, avanzata dal signorGiuseppe Gulotta, condannatoingiustamente per l'omicidio ditre carabinieri ad Alcamo Mari-na, il quale ha scontato 22 anni dicarcere da innocente: ha chiesto69 milioni di euro allo Stato.

domandea

Enrico Costavice ministro

Viceministro , l'entità dei risar-cimenti dovrebbe far riflette-re. O no?«Verissimo. Al ministero e neitribunali siamo costretti a sa-crifici su servizi essenziali, epoi ne spendiamo 35 in risar-cimenti, sacrosanti per cari-tà... Ma non c'è solo l'aspettoeconomico. Qui si parla di per-sone private ingiustamentedella libertà personale. Dietroi numeri c'è una storia perso-nale, ci sono trepidazioni, an-sie, depressioni che un asse-gno non può cancellare».

Ne fa una polemica contro i ma-gistrati?«Io dico: lo Stato paga. Ma pa-ga solo lo Stato? Ci sono casiindiscutibili in cui la custodiacautelare appariva necessa-ria. Ma ci sono talvolta palesierrori di valutazione o atti disuperficialità».

Che cosa propone?«In analogia con la legge Pintosui processi troppo lunghi, lesentenze di risarcimento an-drebbero trasmesse ai titolaridi azione disciplinare per leloro valutazioni. Cosa che og-gi non accade». [FRA. GRI.i

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milioniQuanto hapagatoloStato dal1991 peringiuste

misurecautelare. Le

domandeaccolte sonostate 23.226

per centoL'incremen-

to tra il2013 e il

2014 delleliquidazionidello Stato

per ingiustemisure

cautelareadottate

milioniQuanto hapagatoloStato nel2014 per

errori giudi-ziari. L'annoprecedente

era statoappena

4640 euro

milioniQuanto hapagatoloStato dal1991 alla

fine del2014 per glierrori giudi-

ziari com-messi nelle

sentenze

I risarcimenti del 2014

INGIUSTE DETENZIONICorte d'Appellodi CAGLIARI

50.143,76 Lordo (in euro)

INGIUSTE DETENZIONICorte d'Appellodi CAMPOBASSO

15.975,86INGIUSTE DETENZIONISezione Distaccatedi Corte d'Appellodi BOLZANO

1.326,00

RisarcimentiSono unadelle voci dispesa che stacrescendonella Giustiziaa causa deglierrori negliarresti e nellesentenze deigiudici Domanda

recordGiuseppeGulotta,

detenutoingiustamen-

te per 22anni, ha

presentatouna richiesta

di risarcimen-to per 69

milionidi euro

Numero

Periodo : dal 1 ° gennaio al 31 dicembre 2014

INGIUSTE DETENZIONICorte d'Appellodi CATANZARO

Numero

146

INGIUSTE DETENZIONICorte d'Appellodi NAPOLI

INGIUSTE DETENZIONICorte d'Appellodi ROMA

143

90

= rIt Wfl - LA STAMPA

Giustizia Pagina 20

Commercialisti critici sui limiti

per gli amministratori giudiziariValutazione negativa da partedei commercialistidell'emendamentogovernativo al disegno di leggeGrasso sulla corruzione,presentato presso lacommissione Giustizia delSenato e relativo ai beniconfiscati e sequestrati allemafie. L'emendamento,spiegano i commercialisti, nelcoordinare alcune disposizionidel codice antimafia introduceun nuovo comma che, con

l'intento di garantire unarotazione degli incarichi,impedisce all'amministratoregiudiziario di gestirecontemporaneamente piùaziende sequestrate e,sottolinea Maria LuisaCampise consigliere nazionaledei commercialisti delegataalle funzioni giudiziarie, «difatto disincentiva qualificatiprofessionisti a lavorare nelsettore investendovi tempo,risorse umane e finanziarie».

Commercialisti Pagina 21


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