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Centro Studi C.N.I. - 24 maggio 2012 · Dopo la sentenza di ... Lega Nord e Idv. Il Governo pun-ta...

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Centro Studi C.N.I. - 24 maggio 2012
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Centro Studi C.N.I. - 24 maggio 2012

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 24 maggio 2012

Pagina I

UNIVERSITÀ

L'università non può essere affidataria di incarichi da altre p.a.Italia Oggi 24/05/12 P. 24 Andrea Mascolini 1

CREDITI DALLA PA

Lo stato paga con buoni del tesoroItalia Oggi 24/05/12 P. 23 Luigi Chiarello 2

DECRETO LAVORO

Partite Iva, stretta attenuataSole 24 Ore 24/05/12 P. 23 Giorgio Pogliotti,Claudio Tucci

3

ORDINE DEGLI INGEGNERI

Ingegneri, il futuro è nelle CtuItalia Oggi 24/05/12 P. 30 Benedetta Pacelli 4

PROFESSIONI NON REGOLAMENTATE

Senz'albo, rallenta l'iter della riformaItalia Oggi 24/05/12 P. 30 Gabriele Ventura 5

EDILIZIA

Edilizia, 500mila posti a rischioSole 24 Ore 24/05/12 P. 47 Vera Viola 6

INFRASTRUTTURE

Adr: disservizi senza: investimentiSole 24 Ore 24/05/12 P. 31 Gianni Dragoni 7

INNOVAZIONE E RICERCA

L'Italia che non si ferma: ripartiamo dalle idee E le migliori diventeranno realtàCorriere Della Sera 24/05/12 P. 27 Massimo Sideri 8

La nuova rivoluzioneStampa 24/05/12 P. 33 Marco Bardazzi 10

L'Italia delle start up è pronta al decolloStampa 24/05/12 P. 34 Marco Alfieri 11

'Per la vera svolta servono fibra ottica e più traffico web"Stampa 24/05/12 P. 34 Luca Fornovo 13

Digital economy via americana per lasciare la crisiStampa 24/05/12 P. 35 Maurizio Molinari 14

E l'ora delle esperienze digitaliStampa 24/05/12 P. 37 16

Facciamo sistema mettendo al centro il lai oro e le persone"Stampa 24/05/12 P. 37 Paola Italiano 17

PEC

La Pec va sul webItalia Oggi 24/05/12 P. 38 Antonio Ciccia,Alessio Ubaldi

18

PREVIDENZA PROFESSIONISTI

Sulle casse controlli k.o.Italia Oggi 24/05/12 P. 29 Daniele Cirioli 19

CONFINDUSTRIA

«Vogliamo essere propulsori della crescita»Sole 24 Ore 24/05/12 P. 7 Nicoletta Picchio 20

AVVOCATI

Professione forense: una-visione "mercantile" contraria ai principi espressi dallaCostituzione

Guida Al Diritto 26/05/12 P. 7 Guido Alpa 22

L'università non può essereaffidataria di incarichi da altre p.a.

Le università non possono essere affidatarie dirette di incarichi da altreamministrazioni per servizi di ingegneria e consulenza ; gli accordi previstidalla legge 241190 non possono essere utilizzati per eludere l'obbligo diaffidare a terzi con gara servizi di consulenza; se infatti l'accordo non haad oggetto lo svolgimento di una attività comune alle amministrazioni eprevede un compenso , si tratta di un contratto di appalto soggetto a garae i professionisti e le società devono potere competere per l 'acquisizionedel contratto.Sono queste le conclusioni che l'Avvocato generale l'erica Trstenjak ha pro-posto ieri alla Corte di giustizia per la decisione della causa C 159/11 chevede come parti in causa da un lato l'Azienda sanitaria locale di Lecce edall 'altro lato l'Oice, l'Ordine degli ingegneri della Provincia di Lecce e ilConsiglio nazionale degli ingegneri . La vicenda prende le mosse da un affida-mento, per importo soggetto alla normativa comunitaria , dei servizi di studioe valutazione della vulnerabilità sismica di strutture ospedaliere , dispostodalla Asl Lecce a favore dell'Università del Salento . Dopo la sentenza diprimo grado del Tar Puglia, che aveva dichiarato illegittimo l'affidamentodiretto dell 'incarico all'università , per omesso ricorso alle procedure dievidenza pubblica , il Consiglio di stato aveva rimesso la questione alla Cor-te di giustizia in via pregiudiziale. Si trattava di stabilire se l'affidamentopotesse ritenersi legittimo e inquadrabile in un accordo ex articolo 15 dellalegge 241/90 e se quindi fosse necessario esperire una gara. In attesa dellasentenza della Corte, l'Avvocato generale nelle sue conclusioni si orientanel senso di ritenere illegittimo l'affidamento in quanto l'accordo non co-stituisce una forma di cooperazione in comune di attività fra due ammini-strazioni aggiudicatrici (così come prevede la legge 241 /90), bensì un veroe proprio contratto di consulenza per servizi a fronte del pagamento di uncompenso per il quale occorreva procedere con gara, ammettendo tutti glioperatori economici interessati ad acquisire la commessa . Pertanto l'Avvo-cato generale ritiene contrario alle direttive appalti pubblici «una disciplinanazionale che consente di stipulare accordi scritti tra un 'amministrazioneaggiudicatrice e un'Università di diritto pubblico verso un corrispettivonon superiore ai costi sostenuti per l 'esecuzione della prestazione, ovel'Università esecutrice possa rivestire la qualità di operatore economico».In sostanza l'Avvocato generale, riconoscendo all'Università la qualità dioperatore economico, sulla base della sentenza C-305108 del 23 dicembre2009, afferma indirettamente che in tale qualità non avrebbe potuto sotto-scrivere un accordo ma poteva semmai partecipare a una gara , con gli altrioperatori , per l 'aggiudicazione dell 'appalto. In ogni caso, poi, l 'accordo noncorrisponde ai requisiti previsti dalla legge, anche ribaditi dall 'Autorità perla vigilanza sui contratti pubblici , e in particolare non prevede né alcunaattività in comune, né l'assenza di corrispettivi (sono invece ammessi i meririmborsi spese).

Andrea Mascolini

Università Pagina 1

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DI LUIGI CHIARELLO

crediti da oltre mille euro,h lI c e e imprese vantano verso

le pubbliche amministrazionistatali, per aver venduto beni

e servizi , potranno essere pagatisu richiesta dei fornitori median-te titoli di stato . Il budget che lostato mette a disposizione per fi-nanziare l'operazione ammonta adue miliardi di euro . Ai creditoriverranno assegnati speciali Cer-tificati di credito del Tesoro, cheavranno decorrenza dal primonovembre prossimo e scadenzafissata al primo novembre 2016.Le domande per l'assegnazionedovranno essere inoltrate entroil 28 giugno 2012 al ministero de-bitore . Il taglio minimo dei buo-ni del tesoro sarà di 1.000 euro;l'interesse sarà fisso e pagabile inrate semestrali posticipate. Undecreto di emissione dei certificatidi credito fisserà, di volta in volta,il tasso di interesse applicato, inbase alle condizioni di mercato vi-genti al momento dell'emissionedel buono . Lo prevede un decre-to del ministro dell'economia, giàbollinato dalla Ragioneria dellostato e firmato da Mario Monti.Il provvedimento rende operativala facoltà di pagamento rapida,decisa il 24 gennaio scorso coldecreto legge 1/2012 (liberaliz-zazioni , ndr), poi convertito nellalegge 2712012 . Che prevede che icrediti maturati al 31 dicembre2011 , su richiesta dei creditori,possano essere estinti mediantetitoli di stato «in luogo del paga-mento disposto con le risorse fi-nanziarie ». Di più. In meritoalla copertura finanziariaassicurata dallo statoper l'operazione, il de-creto liberalizzazionidispone che il budgetdi due mld di euro(confermato nel dmattuativo) possa «es-sere incrementato»;ma a scapito dei fondispeciali stanziati per lareiscrizione dei residuipassivi perenti (di

parte corrente e di conto capitale),la cui dotazione lo stesso decretoliberalizzazioni ha stabilito es-sere di 2,7 mld di euro. Andiamoora a vedere come il decreto delministro dell'economia disciplinicaratteristiche dei titoli e moda-lità di assegnazione.

LE HICHIES'rE. In primis, il de-creto spiega che le imprese cheintendono farsi pagare con titolidi stato devono indicare nella do-manda di assegnazione degli stes-si l'importo del credito vantato, alnetto di rimborsi o compensazio-ni (parziali o totali) già ottenutio effettuati. La domanda andràinoltrata all'amministrazione de-bitrice, che ha assunto l'impegnodi spesa a bilancio per la forni-tura ricevuta. Attenzione: in caso

di fusione tra società, ladomanda di estinzione

del credito medianteassegnazione di titolidi stato dovrà esserepresentata dalla in-corporante. O dallasocietà risultata dal-la fusione.

I CRE DITI ALIENA-BILI. I debiti verso i

fornitori, che le ammini-strazioni dello stato po-

tranno alienare con titoli di stato,ovviamente, non devono esserestati già pagati, ma devono avergenerato al 31 dicembre scorsoresidui passivi iscritti a bilancioo residui perenti iscritti sul contopatrimoniale dell'amministrazio-ne. Il dm fissa anche un paletto: ilpagamento delle somme dovute,dice, «non deve comportare unpeggioramento dell'indebitamen-to netto delle pubbliche ammini-strazioni». E, proprio per questo

motivo, lo stesso dm dispone chei crediti alienabili siano quellicontratti dalle amministrazionicentrali per soddisfare «i consumiintermedi».

LE DOMANDE. Le istanze delleimprese fornitrici ai ministeridovranno essere elaborate in fac-simile, utilizzando modelli scari-cabili dai siti internet «.ww.me£gov.it, www.dt.tesoro.it/it e www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/. Ilministero debitore a cui verràconsegnata la domanda dovràrilasciare ricevuta. Nel caso diistanza inviata al dicastero conraccomandata a/r, per l'ordine dipresentazione farà fede la data dispedizione della domanda.

LE VERIFICHE, L'INSERIMENTONELL'ELENCO CREDITORI, IL PAGA-M ENTO. Una volta che gli uffici delministero debitore avranno veri-ficato l'esistenza del credito e ilrispetto dei requisiti necessari af-finché sia liquidabile, stilerannoun elenco dei crediti in ordine diprecedenza. Che sarà per anno, apartire dal meno recente; poi perdata del titolo di pagamento. E,infine, per importo, a partire dalmeno elevato. La lista dei creditialienabili sarà poi sdoppiata: unaparte conterrà i residui passivi al31 dicembre 2011, l'altra i residuiandati in perenzione. In entrambe

dure at `0 ministe rile sottoliste dovranno essere in-serite per ciascun credito vantatotutte le informazioni utili a soddi-sfare il richiedente titoli di stato(dati dell'istanza; ammontare delcredito complessivo; ammontaredel credito rimborsabile con titolidi stato; ammontare del creditorimborsabile per via ordinaria;giustificativo di spesa; clausole,ecc). Le liste verranno poi spe-dite entro fine luglio agli ufficicentrali del Bilancio, che fatti idovuti accertamenti, le trasmet-teranno entro il 28 settembresuccessivo alla Ragioneria del-lo stato. Quest'ultima (svolte leverifiche di competenza) invieràl'elenco dei creditori al Tesoro,entro il31 ottobre 2012; con l'in-dicazione degli importi da estin-guere mediante titoli di stato. Aquel punto, il Tesoro procederàall'emissione e all'assegnazionedei titoli mediante Bankitalia,dando contemporaneamentecomunicazione all'Agenzia delleentrate dell'importo dei titoli incorso di assegnazione.

CQ Riproduzione risei o¢ta

Crediti dalla PA Pagina 2

Passa -in commissione al Senato il Ddl Fornero: il Governo punta all'ok definitivo entro giugno

¡te Iva, stretta attenuataFissato a 17-18mila euro il limite sotto il quale la posizione è anomala

Giorgio PogliottiClaudio TucciROMA

Si allentala stretta sulle par-tite Iva, con l'individuazione diun reddito minimo di riferimen-to (17-18mila euro lordi annui)per riconoscere la genuinità delrapporto di lavoro autonomo. Igiudici avranno meno discrezio-nalità nel disporre il reintegronei licenziamenti disciplinari(torna il richiamo alle tipizzazio-ni di giusta causa e di giustifica-to motivo soggettivo contenutenei contratti, e non più per leg-ge). E dopo accese polemiche (eil dietrofront del ministero delWelfare) viene ripristinatal'esenzione dai ticket sanitariperi disoccupati.

Sono alcune delle principalinovità contenute nel Ddl Forne-ro che ieri ha ricevuto il via libe-ra dalla commissione Lavorodel Senato, ed è approdato inAu-la a Palazzo Madama che in sera-ta ha respinto le pregiudiziali dicostituzionalità presentate daLega Nord e Idv. Il Governo pun-ta a chiudere il primo giro di boain Parlamento inun paio di setti-mane, per arrivare all'okdefiniti-vo entro giugno; per rispettarel'impegno preso dal premier Ma-rio Monti con l'Europa non èescluso che si ricorra al voto difiducia. Peril ministro del Welfa-re, ElsaFornero, è «unabuonari-forma che realizza un equilibriotra interessi naturalmente con-trapposti», anche se resta unrammarico: «Avreivoluto ridur-re il costo dei lavoro, sarebbe sta-ta una scelta produttiva, ma nonsiamo in questa condizione. Miauguro che tra qualche anno sipossa ridurre il cuneo fiscalecontributivo». La stessa Euro-stat ha evidenziato come l'Italiadetenga il primato in Europa perla pressione fiscale sul lavoro(pari al 42,6% nel 2010 contro il34% dell'Eurozona).

Tornando alle modifiche li-cenziate ieri dalla commissione,spicca quellaproposta dai relatori del Ddl, Maurizio Castro (Pdl)e Tiziano Treu (Pd), sui vou-cher per l'agricoltura che (dopo

l'accordo con il Governo) po-tranno essereutilizzati da giova-ni studenti, casalinghe e pensio-nati nelle aziende con un fattura-to fino a 7mila euro annui. Le al-tre imprese potranno usare ilbuono lavoro solo per studentiunder 25 e pensionatL Per quan-to riguarda invece il valore ora-rio delvoucher, sarà determina-to periodicamente sulla base diuriconfronto con le partisociali.E stato invece ritirato (per man-canza di copertura) l'emenda-mento dei relatori che avrebbeconsentito l'utilizzo di un ap-prendista in somministrazione,

con lo staffleasing, vale a dire at-traverso le agenzie interinali.

Inoltre sono stati recuperati87 milioni di euro per il fondoper l'occupazione di giovani edonne, niente pensione e inden-nità di disoccupazione poi perterroristi e mafiosi, e sale da seimesi a un anno la durata del pri-mo contratto a termine senzaspecifica del "causalone". Tra lenovità la possibilità per i lavora-tori di partecipare agli utili (e alcapitale) delle imprese, insiemeall'innalzamento al 7% della de-ducibilità per i redditi da affitti(ora è al 15%, mentre il testo origi-nario del Ddl la portava al 5%).Per i co.co.pro. è previsto unasorta di "salario base" e un raffor-zamento dell'attuale "una tan-tum" che potrà essere di 6milaeuro se si è lavorato per almenosei mesi in un anno (ma Treu haannunciato che il Pd non rinun-cerà a chiedere l'estensione de-gli ammortizzatori ai collabora-tori e interventi ad hoc sul lavo-ro femminile). Dal2012 si confer-ma, a regime, la procedura pergli sgravi contributivi per i pre-mi di produttività. Mentre conun ordine del giorno approvatoall'unanimità dalla Conunissio-ne Lavoro, prima firmataria Giu-liana Carlino (Idv), si impegna ilGoverno a equiparare, 1 paritàdi ruolo, gli stipendi uomini-don-ne entro il 2016. La stessa Carli-no sottolinea che «inItaliaapari-tà di mansione le donne guada-gnano in media il 16,4% in menodegli uomini».

Le principali novità

Meno discrezionalità ai giudicinel decidere il reintegro neilicenziamenti disciplinari. Si faràriferimento non più alla legge, maalle "tipizzazioni" dei contratticollettivi. Nei licenziamentieconomici, poi, la malattia nonpotrà più fermareil recesso

FOTOGRAMMA

Peri collaboratori a progettoarriva una sorta di «salario base»,peravvicmarlo a quello deilavóratondipendenti. Si.rafforza `potilsistema cuna tantum»incaso di disoccupazione. Peresempio , chi ha lavorato sei mesipuò percepire fino a 6mila euro

LE ALTRE NOVITÀMeno discrezionalità ai giudicisui licenziamenti disciplinariTorna l'esenzione sui ticketsanitari peri disoccupatiSconti sugli affitti a quota 7%...........................................................................

Il Governo allenta la stretta sullepartite Iva. Sarà "fittizia" se lacollaborazione dura da più di 8mesi, fa percepire più dell'80%deicompensi annui totali e se siutilizza una postazione fissa pressol'azienda. Nonsi può avere unascrivania, insomma. Iltetefono, sii

FOTOGRAMMA

I lavoratori potrebbero prestopartecipare agli utili e alcapitaledelle imprese. Il Governo è

' dèfegato`a legiferare in materiaentro nove mesi. Viene confermatopoi il bonus produttività, introdottoinvia sperimentale nel 2008. Sulpiatto vengono messi 650 milioni

Decreto lavoro Pagina 3

DI BENEDETTA PACELLI

Il futuro della professione in-gegneristica passa anche at-traverso la consulenza tecnicad'ufficio nei procedimenti civilie penali. Perché, nonostante lacrisi generale del mercato dellavoro questa è una delle figu-re più richieste innanzitutto daimagistrati che necessitano di unbraccio operativo esperto in ma-terie spiccatamente tecniche maanche i committenti privati alleprese con contenziosi in campoedilizio , ambientale o per le te-lecomunicazioni . A partire daquesta consapevolezza, dunque,l'ordine degli ingegneri dellaprovincia di Bologna ha orga-nizzato un corso ad hoc, appenaconcluso , che ha coinvolto cir-ca 60 professionisti provenientianche da altre regioni . «La no-stra», ha affermato il presidentedell'Ordine degli ingegneri dellaprovincia di Bologna , Felice Mo-naco, «è un'iniziativa che si inse-risce in un quadro di particolareattenzione che prestiamo al si-stema giudiziario italiano. Di in-gegneri ci sarà sempre bisogno,specie nella fase di responsabi-lità e fattibilità di qualsivogliaintervento sul territorio». A re-plicare l'iniziativa bolognese cipenserà a breve anche l'ordinedegli ingegneri della provinciadi Cagliari.

Ordine degli Ingegneri Pagina 4

nnet . dell'opera si riparte con le audizioni

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n comitato ristrettoper la riforma deisenz'albo. Ne ha pro-posto la costituzione

il presidente della commissioneindustria, commercio, turismodel senato, Cesare Cursi (Pdl),in occasione del primoesame congiunto,l'altro ieri, del dise-gno di legge n. 3270,che prevede «Dispo-sizioni in materia diprofessioni non or-ganizzate in ordinio collegi», approva-to in prima letturadalla camera, e deiddl collegati 1329(Gamba e altri) e1464 (Fioroni e al-tri). Nel dettaglio,Cursi ha proposto lacostituzione di un comitato adhoc che possa procedere a unaserie di audizioni dei sogget-ti maggiormente interessatidai provvedimenti, invitandoi gruppi parlamentari a farpervenire l'indicazione di chidovrà farne parte. Una strada,quella delle audizioni, che peròpreoccupa Cna Professioni, si-gla che rappresenta un partedel mondo non ordinistico eche si è spesa maggiormenteper questo disegno di legge, e

in particolare per la tempisti-ca, che rischia di allungarsi ec-cessivamente. «Ci stiamo muo-vendo affinché la procedura siapiù rapida possibile», affermail presidente, Giorgio Berloffa,«auspichiamo in particolare chenon vengano introdotti emen-damenti perché altrimenti il

testo dovrebbe ri-tornare alla Camerain seconda lettura.E questo significhe-rebbe avere la quasicertezza di non vede-re uscire la legge dalParlamento entroquesta legislatura».Per il resto, nella se-duta dell'altro ieri,la relatrice, AnnaRita Fioroni (Pd) haillustrato i disegni dilegge riguardanti leprofessioni non rego-

lamentate, affermando che «sitratta di professioni rispettoalle quali c'è grande attenzio-ne, in particolare per il loro co-stante aumento e per i profilidi natura giurisprudenziale inambito comunitario. Secondoun rapporto del Censis, circa 3,5milioni di lavoratori, tra auto-nomi e dipendenti, svolgono at-tività professionali senza essereiscritti ad albi professionali o adordini».

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Professioni non regolamentate Pagina 5

Occu -_ . In tre anni l'attività del comparto è diminuita de[ 25% - Il Sud particolarmente colpito

Edilizia, 500mila posti a rischioI costruttori: «Non si ferma l'emorragia, 200mila tagli solo quest'anno»

Vera Viola._ . Sempre più duri i colpi del-

la crisi sull'edilizia. Dal 2008 aoggi nelle costruzioni si sonoperduti ben 3oomila posti di la-voro e si teme che nell'anno incorso possano saltarne altri2oomila. In totale, se non si in-terrompe la tendenza, a fine an-no saranno stati persi 5oomilaposti di lavoro.

Solo nel 20n nel sistemabila-terale delle costruzioni - che ri-guarda le imprese più struttura-te che a livello nazionale moni-tora circa l'8o% del sistema - so-no 7omila lavoratori sono rima-sti a casa. Tutto il sud soffre pe-santemente la crisi economicadal punto di vista occupaziona-le. La regione che sta peggio è ilMolise con il primato negativo.

Un forte grido d'allarme quel-lo lanciato ieri dal Sistema bila-terale delle costruzioni inocca-sione della prima conferenzanazionale che si è tenuta a Na-poli su «Valore del lavoro per ilrilancio delle costruzioni», pa-trocinato dall'Inail.

Dati sconfortanti quelli pre-sentati, curati dall'Osservato-rio della Commissione naziona-le delle Casse edili (Cnce), cheritraggono un settore produtti-

vo in grave difficoltà. In tre an-ni l'attività nel comparto in Ita-lia si è ridotta del 25%: il nume-ro di ore lavorate è calatodell'uro nel 2009, dell'8% nel2010, del 6% nel 2011.

Situazione ancora più gravenel 2o12: nei primi due mesi leore lavorate sono diminuite del17,5% rispetto allo stesso perio-do dell'anno precedente. Conun picco negativo a febbraio,quando la contrazione arriva al28%: le ore di lavoro effettuateda47milioni scendono a33,9, ri-spetto allo stesso mese dell'an-no precedente. In rapido peg-gioramento.

Cala anche il numero delleimprese: quelle iscritte alla cas-sa edile a febbraio 2012 sono ca-late dell'uro rispetto allo stessomese del2011 con una perdita diumila unità. Complessivamen-te, dall'inizio della crisi, il nume-ro delle imprese, iscritte alle...........................................................................

POSIZIONE

Buzzetti (Federcostruzioni):«L'economia ripartese riparte l'edilizia, comedel resto è già accadutoin Francia e in Germania»

Casse edili, ha subito una con-trazione del 10% medio annuo.

Toni accesi quelli usati daMarco Garantola, presidente diCncpt, e Massimo Calzoni, pre-sidente del Formedil, per de-scrivere una sistema che ri-schia di collassare, «Quasi lametà dei posti di lavoro persinegli annidi crisi -ha detto Lui-gi Angeletti, segretario genera-le della Uil - riguarda il settoredell'edilizia. In Italia non c'èpiù tempo: è necessario ridurrei costi dellapolitica e usare i sol-di pubblici liberati per creare la-voro, per aprire i cantieri».

Paolo Buzzetti, presidentedi Federcostruzioni, ha preci-sato: «L'economia riparte se ri-parte l'edilizia. Si può puntaresu riqualificazione urbana, supiccole opere. Come del restoè già avvenuto in Francia eGermania».

Conuna avvertenza, per Car-lo Borgomeo, presidente dellaFondazione con il Sud: «Di ri-sorse pubbliche e di investi-menti c'è bisogno - ha detto - acondizione che si dia priorità acoesione sociale e comunitànel rispetto della legalità e dellatrasparenza».

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Edilizia Pagina 6

Arïm La società che gestisce lo scalo romano torna a chiedere adeguamenti tariffari

Adr: disservizi senza investimentiGianni Dragoni

ROMA

Ga L'aeroporto di Fiumicino «èal limite della capacità operativae a rischio di frequenti black out».L'allarme è stato lanciato dall'am-ministratore delegato dellasocie-tà digestione Aeroporti di Roma(AdR), Lorenzo Lo Presti.

Un completo black out, conl'in-terruzione di energia elettrica,«c'è stato lunedì poco prima del-le 8, è durato 26-27 minuti», hadetto Lo Presti. «Si è bloccato unpo'tutto. il terminal i è quello chene ha risentito di più, quindi i no-stri clienti di Alitalia sono stati ipiù penalizzati».

L'amministratore delegato diAdRha fatto l'insolita autodenun-cia del disservizio al convegno«Quale futuro per gli aeroportiitaliani?», organizzato da Sita e

LA SITUAZIONEIl Ceo Lo Presti : Fiumicino«è al limite della capacitàoperativa e a rischio difrequenti black out»ma è pronta all'ampliamento

università di Bologna. Con ciò LoPresti ha rilanciato la richiestadel contratto di programma conil governo che riconosca aumentitariffari come contropartita a unpiano di investimenti da w mi-liardi entro i1 2o44, di cui 2,5 mi-liardi nei primi dieci anni Alcunianalisti esprimono però dubbisulla capacità di AdR di rispetta-retalipromesse , visto che in diecianni, dal 20oi al 2011, la società haspeso unmiliardo, tra investimen-ti e manutenzioni.

AdRpuntualizza che non sp en-derà un euro se noncisaranno au-menti di tariffe, di circa 8 europer passeggero , equivalente a+50 per cento . «Sono quattro an-ni che i nostri azionisti non pren-dono un dividendo . Abbiamospeso un miliardo in dieci anni inautofmanziamento, non abbia-mo ricevuto un euro di aumentodi tariffe. Se il contratto di pro-gramma non arrivasse iblack outsaranno più frequenti. Sarà unasituazione a rischio».

Secondo il capo dell'ufficio le-gislativo del ministero dei Tra-sporti, Gerardo Mastrandrea,«l'impegno del ministro Corrado

Passera e del vice, Mario Ciaccia,è di chiudere al più presto per icontratti di programma di Romae Venezia». Si è parlato anche del«piano degli aeroporti», uno stu-dio dell'Enac che circola da quasitre anni, ma non è ancora statoadottato come piano del governo.

Il sistema italiano soffre diframmentazione del trafficocommerciale in 44 aeroporti, in-sufficienti collegamenti con laferrovia, solo in sei scali c'è il tre-no e solo uno è collegato all'altavelocità (Malpensa via Milano,ma con poche corse): problemigià segnalati nel 2007 nel «pianogenerale della mobilità», ha rile-vato Anna Masutti, docente di di-ritto della navigazione all'univer-sità di Bologna, che persistono,mentre c'è un «piano nazionaledegli aeroporti» che è frutto di

uno studio dell'Enac ma non è an-cora stato fatto proprio dal gover-no. Insomma, molti piani, pochifatti concreti.

Masutti ha evidenziato diversi«elementi che condizionano» unpiano degli aeroporti, due inparti-colare: le previsioni di forte cre-scita del traffico nel sistemamila-nese, a 75 milioni di passeggerinel 2030 rispetto ai i9 milioni diMalpensae 9 milioni diLinate nel2oii, sono «un'ipotesi realizzabilesolo con una preferenza del siste-ma milanese di tutti i passeggeridel nord Italia che intendano re-carsi in altri hub europei»; poi c'è«il futuro assetto proprietario del-la principale compagnia aerea: seAlitalia fosse acquisita da AirFrance il centro della decisione sisposterebbe aParigi».

0RIPRODUZIONERJSEAVATA

Infrastrutture Pagina 7

Lei iziativa Via al concorso dedicato ai giovani, lanciato da «Corriere della Sera», Armando Testa e SDA Bocconi

L'Italia che non si ferma: ripartiamo dalle idee

E le mi1ï ori diventeranno realtàIl premio per i dieci progetti selezionati?Consulenti e campagne di comunicazioneRipartire. Che già sarebbe molto.

Ma Ripartire, non a caso, dalle idee.Perché dietro a un'azienda, un busi-ness, o una start up, c'è sempreun'idea. E, certo, non possiamo na-sconderci di essere in mezzo a unatempesta: crisi, spread e austerity so-no di diritto i termini più importantidel vocabolario dei momento. Maproprio sulle idee noi italiani siamosempre stati bravi. C'è la Storia a ren-derne conto. Ci sono generazioni diimprenditori che nel Dopoguerra(dal nulla, ricordiamolo) hanno crea-to un fenomeno mondiale, quellodelle Multinazionali tascabili. E po-tremmo facilmente argomentare chenon si vive di allori e successi passa-ti. Ma ci sono anche nuove generazio-ni di startupper, declinazione moder-na dell'imprenditore, che sono pron-ti a sfidarlo quel passato: solo nelleultime settimane Vito Lomele da Mi-lano e Andrea Vaccari e Alberto Tret-ti da San Francisco hanno fatto parla-re di loro, dimostrando che la maledi-zione Italia non esiste. Il primo conla sua Jobrapido ha attirato l'attenzio -ne del gruppo editoriale dei DailyMail che ha investito 30 milioni nel-l'azienda di job recruiting online. I se-condi hanno convinto Mark Zucker-berg, a pochi giorni dalla quotazionedi Facebook (ora ha altri problemi),ad acquistare la loro start up, Glan-cee, inglobandoli nel team che svi-lupperà le potenzialità del social

network sul mobile. Esiste la vogliadi fare e di essere. L'ideismo concre-to che rimpiazza il forse desueto idea-lismo. Da questo prende il via «Ripar-tiamo dalle idee» (www.corriere.it/ri-partiamodalleidee), un bando di con-corso che nasce dal Corriere della Se-ra, il big della comunicazione Arman-do Testa e dalla SDA Bocconi School

of Management. E visto che l'innova-zione forse non si potrà insegnare co-me la matematica nelle aule (forse)

ma può essere stimolata, il ban-do si propone di selezionare lemigliori di queste idee di impre-sa per costruirci uno scheletroche le possa sostenere, con ilsupporto di tutti. «Il bando haun duplice valore» ragiona Al-berto Grando, direttore dellaSDA Bocconi. «Il primo è concre -io: chi vincerà ne avrà un vantag-gio diretto. Ma il secondo, nonmeno importante, è quello sim-bolico: il segnale che il Paesepuò invertire il ciclo innescandoprocessi di crescita».

Le conferenze e i dibattiti pubblicisull'argomento si stanno moltipli-cando, in effetti. E da tutti questi in-contri emerge sempre un po' lo stes-so messaggio: le idee non mancano,ma per fare un'impresa serve anchealtro, un business plan, un modelloche sostenga costi e ricavi, anche dainventare laddove non c'è. Così laSDA Bocconi permetterà ai primi 30selezionati dalla commissione delconcorso di partecipare a dei corsisul fare impresa. Le prime dieci, poi,saranno supportate anche a livellodi coaching: in perfetto stile da Sili-con Valley «subiranno» le critiche egli attacchi sui propri punti deboli,con l'obiettivo di intervenire laddo-

ve ce n'è bisogno. Gliavvocati del diavolo, inquesti casi, possono da-re un importante con-tributo. Inoltre, semprele prime dieci sarannoaiutate dall'agenzia Ar-mando Testa a crearedelle campagne ad hocper spingere le proprieaziende sul mercato.Gli spiriti animali del

capitalismo sono importanti. Ma aiu-tarli, nel XXI Secolo, non è certoun'optional.

Cosa vuole essere in sintesi Ripar-tiamo dalle idee? Un contributo a chicrede nella ricrescita, al Dio delle pic-cole cose che sommate tutte insiemealimentano i fenomeni, moltiplica-no le energie e le idee. Contro laschiacciante, deprimente idea -questa sì da combattere - che difronte a una crisi non si possa inter-venire dal basso. E che di fronte alladisoccupazione giovanile non si deb-ha contare e puntare proprio su di lo-ro, i giovani. Se qualcuno ha un se-me da lanciare, questo è il momen-to. Noi ci metteremo la terra, l'acquae il fertilizzante.

ps: l'hashtag per seguirci è#ripartiamodalleidee

Massimo Síderítwitter: @massimosideri

.J RIPRODUZIONE RISERVATA

Innovazione e ricerca Pagina 8

Marco Testa

«Una scommessasulla creatività»

«La nostra agenzia è nata con imprese che negli annisono diventate leader, anche grazie al nostro piccolo con-tributo di comunicazione. E allora ci siamo detti: perchénon ripartire dalle idee ora che sì respira solo pessimi-smo?». Marco Testa, alla guida della Armando Testa, for-nirà il supporto sul fronte pubblicitario alle dieci idee dibusiness che supereranno la selezione di «Ripartiamo dal-le idee».

Crede che si debba partire dal basso, dalle piccoleidee invece che dagli interventi di sistema?

«In questo momento credo che cisia bisogno del contributo di tutti.Siamo in un momento di crisi e mihanno insegnato che in questi casibisogna rimboccarsi le maniche e fa-re quello che si sa fare».

La creatività è sempre stato unaspetto caratterizzante degli im-prenditori itali °. Secondo lei sipuò anche insegnare?

«Si può stimolare e, perché no,anche insegnare. Ma certamente civuole un po' di tempo. Partiamocon l'aiutare quelli che già hanno lacreatività, trasformandola in impre-se che daranno lavoro. Tutti noi vo-gliamo trovare il modo per usciredalla crisi. E io credo che da essa siesca con l'orgoglio, la creatività e lafiducia nelle idee. Ho visto tante sto-rie di successo che partivano dalla

scommessa delle idee».Come possiamo aiutarle in concreto?«Noi mettiamo a disposizione tutta la nostra capacità di

comunicare con successo le loro nuove idee di business».L'Italia deve guardare agli altri Paesi?«Deve sicuramente imparare dagli altri ma ha la forza

dentro di sé per muoversi. Conto molto sui giovani ed ec-co perché ci siamo uniti per dare un contributo. E un pic-colo aiuto ma forse in questo momento abbiamo bisognodi piccole gocce per cambiare il sistema».

Sid..J RIPRODUZIONE RISERVATA

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illustrazione di Dariush Radpour

La nuova rivoluzioneDagli "oggetti" alle "esperienze" digitali: da Stanford esempi del mondo che verrà

MARCO BAEtDAZZi

1 digitale cambia la vita. Senza dubbio ha cambiato quelle del professor Andrew Ng, uno scienziato di Stanford, e dei suoistudenti. Nel campus californiano, ai corsi del docente dal cognome quasi impronunciabile di solito partecipano in un anno400 ragazzi. Ma lo scorso semestre a seguire le lezioni sono stati in 100.000, collegati via web da 90 paesi del mondo. E orastanno diventando centinaia di migliaia, in grado non solo di assistere passivamente, ma anche di svolgere esami, riceverevoti, interagire con gli altri studenti e ottenere certificati di partecipazione firmati da una delle università più importanti almondo. Il tutto pagando meno di 100 dollari, a fronte dei 40.000 dollari l'anno di iscrizione a Stanford.Benvenuti nella nuova vita digitale. Se quello che avete visto nell'ultimo decennio vi è sembrato sorprendente, il prossimovi stupirà ancora di più. Perché dopo l'esplosione di «oggetti» digitali (smartphone, tablet, navigatori Gps, wi-fi, «cloud»),stiamo entrando nell'era delle «esperienze» digitali, rese possibili proprio dai nuovi strumenti e dalla crescita di una gene-razione di nativi della Rete. Abbiamo tutti gli in-gredienti che servono per quella che ThomasFriedman, grande firma del «New York Times»,non ha esitato a definire una nuova rivoluzione inarrivo. E ad aprire la strada sarà il mondo del-l'educazione, il luogo delle esperienze che segna-no un'esistenza.Il caso di Andrew Ng e della sua collega DaphncKoller, docenti di scienze informatiche a Stan-ford, è significativo. Dopo aver sperimentato ilsuccesso delle lezioni a distanza, hanno fatto unpasso ulteriore e creato un vero e proprio campusinterattivo, Coursera.org, che permette a chiun-que nel mondo di seguire i corsi e vedersi ricono-sciuta la partecipazione. Non è l'ennesimo ateneoordine, il modello è quello di un social network universitario. Coursera ha raccolto 16 milioni di dollari difinanziamento da una società di venture capital della Silicon Valley e offre corsi di altissimo livello gra-zie alla partecipazione di quattro colossi: le università di Stanford, Princeton, Penn State e Michigan. Iltutto praticamente gratis. Seguire i corsi non costa niente, qualche spesa di iscrizione è richiesta soloper partecipare ai test. I profitti arriveranno dagli studenti che chiederanno di andare oltre e si iscrive-ranno ai corsi «premium».L'aspetto più interessante del progetto è la capacità di diffondere in modo virale educazione gratis diqualità eccellente, scoprire nuovi talenti e metterli in contatto con le imprese. Coursera ha già raggiun-to un milione di iscritti, la maggior parte dei quali arrivano, oltre che dagli Usa, da Russia, Brasile e In-dia. In Iran ci sono già ragazzi che fanno circolare le lezioni tra gli amici su ed.Cosa può nascere da queste «esperienze» educative globali? Benvenuti nel nuovo mondo digitale: se neparla da domani a Torino al Digital Experience Festival, un evento organizzato in collaborazione con«La Stampa».

I luoghidel Festival

I n cittàLa sede principaledel Di9italExperience Festivalsaranno le OfficineGrandi Riparazioni.Ma eventi sono inprogramma alLingotto, al Circolodei lettori e nelCastello deiValentino

Sul webLe informazioni:Di itaifestival.nete da domani suLastampa .itldigital-festival

SpecialeLA STAMPAGIOVEDI' 24 MAGGIO 2012

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L'Italia delle start upè pronta al decollo

Banda larga e finanziamenti restano un frenoma fioriscono gli esempi di innovazione

MARCO ALFIERI

er l'Economist, l'economia digitale vale la terza rivoluzione industriale. Per la piccola Italiaaffogata nei debiti, rappresenta il volano per uscire dalla crisi e rimettere un po' di crescitanel suo motore imballato. Facile a dirlo, più difficile a farsi. Oggi l'economia digitale pesa il4% del PII, in ritardo sugli altri paesi Ue. L'uso di internet è fermo al 50% della popolazione(68% la media europea), la pratica dell'e-Government riguarda non più dell'8% (21% Ue27)mentre l'e-commerce appena il 15% (43% Ue27). Quanto all'accesso alla rete, l'Italia resterà

qualche anno un paese a macchia di leopardo, con mille problemi di navigazione appenasce dai centri urbani: la banda larga di nuova generazione, sviluppata sul modello misto

pubblico-privato, resta infatti una chimera. Gli stessi imprenditori non sembrano percepirela strategicità del salto tecnologico nella catena del valore delle proprie aziende: solo il 4%effettua vendite direttamente on-line (media Ue 12%). Nel frattempo il digitai divide colpisce300mila Pini distrettuali, come rivela il censimento di Confindustria digitale.In questo senso l'Italia appare un paese dal destino segnato. Appare. Perché se scaviamoqualcosa si muove anche nel Belpaese. Basta allungarsi a Cà Tron, vicino Treviso, per im-battersi nella fattoria digitale H-Farm, l'incubatore tecnologico fondato da Riccardo Dona-don (dal 2005 ha lanciato 32start up tra cui la piattaformapubblicitaria zooppa.com e ilservizio prenotazione tavoliMisiedo). La mission della fat-toria è sviluppare idee digitalie farle incontrare con venturecapitalist e business angel inpuro stile anglosassone. Pro-prio sabato in H-Farm arrive-rà il ministro Corrado Passeraper partecipare ad una sortadi happening. L'obbiettivo del-la sua task force è alimentarel'ecosistema dell'economia di-gitale in un paese dove il fun-ding, la ricerca dei primi finan-ziamenti, resta uno dei colli dibottiglia da sciogliere.E ancora. Qualche settimanafa Vito Lomele, pugliese tra-piantato a Milano, ha convintogli inglesi del gruppo DailyMail che la sua società (job ra-pido) vale 60 milioni di euro epuò benissimo competere perla leadership mondiale nel job

recruiting sul web. Lo stessohanno fatto 2 ex studenti delPolitecnico di Milano, AndreaVaccari e Alberto Tretti, con-vincendo Facebook ad acqui-stare la loro start up Glancee(specializzata in geolocalizza-zione). In parallelo la societàBlomming dell'ex Yoox NicolaJr, altro imprenditore trenten-ne, viene scelta da GartnerGroup come una delle realtàemergenti più innovative dell'e-commerce a livello mondia-le: si tratta di una piattaformache disintermedia ií commer-cio elettronico dalle grandipiazze virtuali come eBay por-tandolo sui social network(ognuno sul proprio blog, sito,pagina Facebook o profiloTwitter può vendere qualsiasioggetto). Sulla scia di questimini campioni si muove dal

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basso una galassia interessante. L'associa-zione «indigeni digitali» ha mappato 144start up digitali che fanno innovazione sulterritorio. Una primavera tecnologica «daaccompagnare con misure fiscali che favo-riscano gli investimenti nelle imprese inno-vative, le uniche capaci di creare buona oc-cupazione», ragiona Stefano Parisi, presi-dente di Confindustria digitale.In Italia ci sono settori come turismo o tra-sporti quasi totalmente da digitalizzare. Lapotenzialità è massima. Al contempo la tec-nologia può produrre valore aggiunto nellacatena dei servizi e prodotti maturi : calza-

ture, occhialeria,

I MAVERA TECNOLOG ICAelettronica di consu-

L'avanguardia della crescita dizianale Unomo, mae. Unoa s stutra

--è una galassia di 144 aziende dioMcKinseyacere-«1M1a servono misure fiscali» dita 2,6 nuovi posti

di lavoro per ogniunità persa . Lo stes-

so vale nella Pubblica amministrazione, inun paese dove la spesa pubblica pesa la me-tà del Pil. Secondo la School of Manage-ment - Politecnico di Milano «la realizza-zione di un'Agenda digitale può ridurre ildeficit dello Stato di 19 miliardi entro il2013». Innovazione tecnologica intesa co-me risparmio dei costi (spingendo sugliadempimenti dematerializzati e su banchedati interoperabili) e stimolo alla domandainterna di let con effetto traino sulle impre-se. «Lo switch off verso il digitale della Pa -prosegue Parisi - può contribuire all'azionedi spending review, recuperando risorseper 56 miliardi». Inoltre «la maggior dispo-nibilità di servizi pubblici e privati on lineconsentirebbe un risparmio di circa 2.000curo l'anno a famiglia, da spendere in altriconsumi». Di più. «Se le imprese italianeraddoppiassero gli investimenti in let - cal-cola Parisi - si avrebbe una crescita dellaproduttività tra il 5 e il 10%, mentre se au-mentassero del'1% il fatturato estero attra-verso le vendite on-line, il nostro exportcrescerebbe dell'8%». Questo sì, un veromiracolo italiano.

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`Per la vera svoltaservono fibra ottica

e più traffico web"Cristetti (Seat PG): "La Rete deve crescere"

LUCA FoR\owo

La svolta digitale, graziealla fibra ottica e all'au-mento del traffico Inter-

net, è un'opportunità e puòdare un contributo importan-te per uscire dalla crisi econo-mica». Un po' per passione,un po' per mestiere, Ezio Cri-stetti, direttore generale diSeat Pagine Gialle è un con-vinto sostenitore della rivolu-zione Internet nel mondo del-le imprese e della pubblicaamministrazione. D'altrondeSeat, proprio grazie al web, èriuscita a superare le difficol-

tà del suo business tradizionale(elenchi telefonici e l'assisten-za al numero 89.24.24) propriopuntando sulla Rete. Nel 2011su un fatturato di 956,7 milionicirca il 50% è stato realizzatograzie a Internet, una percen-tuale che, secondo le previsio-ni, salirà all'80% nel 2015.

L'Italia però è molto indie-tro rispetto ad altri Paesi nel-lo sviluppo di Internet. Checosa dovrebbe fare per acce-lerare il passo?

«Innanzitutto è necessario po-tenziare le nostre autostradeinformatiche. Al riguardo il

governo, con le compagnie te-lefoniche, sta cercando di in-vestire per avere reti in fibraottica più efficienti, così dapoter veicolare più informa-zioni e migliorare la qualitàdei servizi da computer asmartphone».

Ma la fibra ottica da solanon basta . Giusto?

«No, infatti, una volta poten-ziate le autostrade informati-che, bisogna aumentare il traf-fico sul web e l'alfabetizzazio-ne informatica. E questo è uncompito che tocca alle aziendeInternet come la nostra. In Ita-

lia l'indice di penetrazione delweb è ancora basso: circa il40%, contro il 60-70% di Paesicome Gran Bretagna, Svezia eNorvegia».

Che cosa fa Seat per aiutarele imprese sul web?

«II nostro compito è prende-re per mano le imprese,spesso di piccole e medie di-mensioni,portarle su Inter-net, insegnare loro a farsitrovare sul web, a fornireservizi e ampliare così il nu-mero dei loro clienti. Di re-cente, con Google, Poste ita-liane e Register.it abbiamofatto un accordo per lancia-re il servizio "la mia impresaonline", consentendo di an-dare in Rete gratis a 40 milaaziende».

Che mezzi usate per aiutarele aziende sulla Rete?

«Intanto, Seat è una aziendaInternet locale perché agi-sce sul territorio, a strettocontatto con le piccole e me-die imprese, grazie a una re-

te di 140 Web Point, posta-zioni di consulenza informa-tica, e circa 1400 agenti spar-si in Italia».

Quali tipi di servizi offreSeat?

«Uno dei più richiesti dai no-stri clienti è la creazione deisiti Internet. Ne abbiamo re-alizzati oltre 200 mila negliultimi due anni. Poi con iWeb Point, il gruppo sta cer-cando di diffondere il coupo-ning e l'ecommerce. Il pri-mo è una grande leva di visi-bilità per le aziende, basan-dosi sul principio della"prova a prezzi stracciati".Mentre l'e-commerce è d'ob-bligo per ogni attività com-merciale e permette di apri-re la realtà locale al merca-to globale».

L9nternet mobile è davveroun'opportunità di business?

«E in forte crescita, abbiamo3 milioni di download comples-sivi di applicazioni Seat scari-cate con gli smartphone».

ManagerEzioCristetti,

direttoregenerale

del gruppoSeat Pagine

Gialle

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Digital economyvia ameriLa cana

per lasciare la crisiNegli Usa i consumatori indicano il percorso

MAURIZIO MOLINARICORRISPONDENTE DA NEW YORK

uattro milioni di dipendenti dell'industria dei cellulari, negozi della Apple aperti 24 ore su24, Facebook con 900 milioni di users che teme Google più dei ribassi delle azioni sul Na-sdaq e le rivelazioni su un cartello eoommerce-editori contro Amazon per salvare i libri incarta dalla spietata concorrenza degli ebook: se il pil dell'America cresce a rilento non cipossono essere dubbi sul fatto che la sua nuova frontiera è l'information technology ovverol'economia digitale.Il metodo per comprenderlo è, come sempre avviene negli Stati Uniti, il comportamentodei consumatori perché l'identità degli americani si svela attraverso cosa, come, quando edove acquistano. Il più recente studio sull'e-commerce, il commercio elettronico, redattodal «Boston Consulting Group» su richiesta di Google, parla chiaro: nel 2010 il volume com-plessivo è stato pari al 4,7 per cento del pil e l'anno scorso ha superato il 5 per cento la-sciando indietro il governo degli Stati Uniti, che con il suo peso economico - Pentagono in-cluso - non supera il 4,3 per cento. Le previsioni sono di una crescita esponenziale - circa il10 per cento l'anno - fino al 2016 con un aumento del potenziale di spesa dagli attuali 472dollari procapite per consumatore a ben 3000. Sono ritmi di crescita da Paese emergente.Nessun altro settore dell'economia nazionale promette un balzo altrettanto grande e il mo-

tivo sta negli strumenti che iconsumatori usano per ac-quistare ovvero laptop, ap-plicazioni, cellulari, iPad esofware per navigare su In-ternet in maniera semprepiù agile ed efficiente. Daqui il boom di acquisti diquesti prodotti con l'indu-stria dei cellulari che resistealla crisi dell'occupazionecon i suoi quasi quattro mi-lioni di dipendenti, i negozidi Apple che non chiudonomai, i campus di Facebook eGoogle assediati da migliaiadi richieste di giovani inge-gneri che vi vogliono lavora-re e la convinzione di GilbertWong, il sindaco di Cuperti-no in California dove ha se-de Apple Computer, che «so-no quattro le aziende ameri-cane riuscite a definire ilXXI secolo» ovvero Apple,

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Amazon, Facebook e Goo-gle. Ciò che le accomuna èessere espressione dell'«eeo-nomia dell'innovazione» ov-vero una teoria che si distac-ca dal pensiero classico diAdam Smith come dal rivaleJohn Maynard Keynes, supe-ra la dicotomia fra capitali-smo e socialismo, la contrap-posizione fra imprese e Sta-to, e professa la convinzioneche ciò spinge la crescitanon è il capitale ma la capa-cità di innovare accompa-gnata da conoscenze tecno-logiche tali da innescare ildomino fra prodotti , consu-mi, profitti e investimenti.D'altra parte basta scende-re da un aereo in qualsiasimetropoli del Pianeta per ac-corgersi che il «made inAmerica» di cui nessuno rie-sce a fare a meno non sonopiù televisori, frigoriferi o

carri armati bensì iPhone, tavolettetouchcreen , wi-fi, gps e social network.L'amministrazione Obama tenta di ac-celerare tale fenomeno mettendo sulpiatto, nel bilancio federale 2013, 64,9miliardi di dollari a favore di ricerca esvilupo nel settore civile che si vannoad aggiungere ai 75,9 miliardi in quellomilitare. Una montagna di dollari chefa tanto più impressione quanto l'Ame-rica resta oberata dal debito ed alle pre-se con un deficit difficile da controllare.Ma la digitai economy per governo econsumatori è la naturale via d'uscitaal tunnel della crisi, nella convinzionecollettiva - o forse nella scommessa -che il rilancio arriverà quando la produ-zione di ricchezza digitale sarà tale darimettere in corsa la più grande econo-mia del Pianeta. Come dire : è una que-stione di tempo. Tuttavia, come spesso

avviene,O A CI CREDE quando la

Su ricerca civile e militare posta è altasi accompa-

la Casa Bianca punta gna a rischioltre 140 miliardi di dollari gravi, e così

fra i gigantidella digital eeonomy tira aria di guer-ra. Le rivelazioni sul cartello costruitoda Steve Jobs, il defunto e geniale co-fondatore di Apple, con i maggiori edi-tori americani per impedire ad Ama-zon di controllare il mercato degliebook svela quanto sia alta la posta ingioco così come la necessità di Face-book di risollevare il valore delle pro-prie azioni strappando pubblicità agliacerrimi rivali di Google suggerisceche la battaglia è solamente agli inizi. Equando il gioco si fa duro, chi ha qual-che vulnerabilità è destinato a caderecome nel caso del eco di Yahoo!, ScottThompson , obbligato a dimettersi perlerivelazioni sulle lauree ottenute senzaaver mai passato i relativi esami.

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F l'ora delle esperienze digitaliAlle Officine Grandi Riparazioni di Torino nove giorni di eventi aperti a tutti

ore digitai for better fife, ovvero: il digitale migliora la vita. Sbarca a Torino la terza edizione del Digital ExperienceFestival, da domani fino al 2 giugno alle Officine Grandi Riparazioni . Nove giorni di incontri, dibattiti , seminari, labo-ratori attorno al tema dell'influenza del digitale sulla vita quotidiana, in cui saranno coinvolti esponenti di aziende delcalibro di Google, Microsoft , Seat Pagine Gialle. Dopo due anni a Milano , la manifestazione arriva sotto la Mole pervolontà degli organizzatori , Stefano Saladino e Sergio Poma , presidente e direttore generale dell 'associazione Luoghidi Relazione . Un appuntamento immancabile non solo per gli addetti ai lavori, ma per tutti quanti, esperti o meno,siano interessati a esplorare la «digitai experience» - che fa già parte del nostro vissuto, dal prelievo al bancomat allaprenotazione di una visita medica - e la capacità delle nuove tecnologie di migliorare la qualità della vita, creare postidi lavoro, aumentare l'efficienza dei servizi pubblici. Gli incontri indagheranno le nuove tendenze , intorno a quattrofiloni: Digital for business, sul rapporto tra digitale e mondo dell'impresa ; Digital forjob, dedicato all'impatto delle nuovetecnologie sul lavoro; Digitalfor creativity, sulle applicazio-ni al mondo artistico; Digitalfor people, con momenti dedi-cati al grande pubblico.Il programma è consultabile all'indirizzo www.digitalfestival.net, dove ci si può accreditaregratuitamente. Sono già attivi icanali social, Twitter (twitter.com/digital_fest, accompagna-to dallhashtag #digitalfestival)e Facebook (www.facebook.com/DigitalExperienceFesti-vai). Per sfruttare al meglio leopportunità offerte dal web, ènata anche l'idea di utilizzare inmodo innovativo uno strumen-to come eBay, che ha rivoluzio-nato il modo di fare acquisti: è

CREATI VITA QUOTIDIANACanali sui social networke un concorso di idee tist e animatori, sarà svelatoper sentirsi parte del progetto solo al momento del lancio del-

la competizione, che si svolge-stato messo all'asta uno spazio rà in uno spazio appositamen-espositivo nella Galleria delle te dedicato in corso MortaraBotteghe allestita alle Ogr: 10 22, nella sede di Seat PG, Mainmetri quadri, base d'asta 1 eu- Partner del Festival. Altre lo-ro, e tutto ii ricavato devoluto a cation dell'evento, oltre a quel-Casa Oz Onlus, che sostiene fa- la delle Ogr di corso Castelfi-miglie e bambini che vivono dardo 22, saranno ii Padiglio-l'esperienza della malattia. ne i del Lingotto Fiere, cheTra gli eventi più originali di ospiterà alcuni specialquesta edizione, il concorso projects, il Circolo dei LettoriCreate 24: trenta squadre im- di via Bogino 9, nello storicopegnate in una non-stop lunga palazzo Graneri della Roccia,un giorno per sviluppare un dove incursioni di gusto «digi-progetto creativo digitale, a tale» troveranno posto nellecui ci si può iscrivere entro il sale tardo-secentesche, e il Ca-29 maggio. Il tema con cui do- stello del Valentino, in cui sivranno cimentarsi grafici, illu- snoderà il racconto della sto-stratori, copywriters, sound ria della città all'epoca della ri-designer, fotografi, videoar- voluzione informatica . [P. IT.[

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"Facciamo sistemamettendo a1 centro

il lavoro e le personeStefano Saladino: offriamo nuove opportunità

PAOLA ITALIANO

Stefano Saladino , presidentedell'associazione Luoghi di Rela-zione che ha ideato e organizza-to il Digital Festival, qual èl'obiettivo della rassegna?

«La prima finalità è diffondere unacultura in cui il digitale non sia perce-pito come un ostacolo, bensì comeuno strumento per migliorare la qua-lità della vita, vincendo certi pregiu-dizi che ancora si incontrano nellapercezione delle nuove tecnologie».

Come si può diffondere una rea-le cultura digitale?

«Mettendo al centro le persone: alFestival si parlerà soprattutto diesperienze concrete per mostrarecome il digitale può essere un sup-porto nella vita di ognuno di noi.Non solo dal punto di vista pratico,ma anche da quello creativo, ag-giungendo potenzialità e strumential lavoro artistico. Vorremmo, inol-tre, che i confronti che si aprirannoin questi giorni non terminasserocon il Festival: il vero scopo è avereuna ricaduta territoriale che mettain relazione le varie realtà, pubbli-che e private, un "fare sistema" chevada oltre la manifestazione».

li Digital Festival è anche uno deiprincipali eventi del progettoSmart City. Come si integra la di-scussione sul digitale con quellasulla sostenibilità?

«Una città è smart quando riesce asfruttare le tecnologie digitali perraccogliere dati ed elaborarli. Sipensi ai flussi di traffico rilevati dasensori intelligenti: saperli leggeree aggregare è uno strumentod'azione prezioso per intervenireal meglio sulla viabilità. In genera-

le, si discuterà molto di piattafor-me interattive di comunicazione esemplificazione al servizio del citta-dino. Che gli permettano di rispar-miare tempo e soldi, ma anche dipartecipare più attivamente alla vi-ta politica, con le piattaforme di de-mocrazia sociale».

Un festival proiettato nel futurodigitale, ma in una location sugge-stiva dal sapore antico e operaio,le Officine Grandi Riparazioni diTorino. Una scelta non casuale?

Parleremo di lavoro digitale laddovesi svolgeva un lavoro meccanico emanuale: in questo c'è qualcosa disimbolico, il senso di un passaggioepocale. Ed è anche questa una delleleve che ci ha portato a Torino.

StefanoSaladino

Presidentedell'associazio-

ne Luoghi diRelazione

che ha ideatoe organizzato

il Digital Festival

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Basilicata si rifà alle ultime novità normative,

%,

IDI ANTONIO CICCIAE ALESSIO UBALDI

ifamministrazione devepubblicare sul pro-prio sito web i1 suoindirizzo di posta

elettronica certificata (pec).In mancanza il giudice puòcostringerla a farlo.

Lo ha stabilito il Tribunaleamministrativo regionale perla Regione Basilicata con lasentenza numero 478/2011che, per la prima volta, si oc-cupa di questo problema.

Alcuni cittadini, insieme adue associazioni, lamentanol'assenza di ogni riferimentodi posta elettronica certificatasul sito web della Regione Ba-silicata con la quale vorrebbe-ro comunicare.

L'obbligo per le ammini-strazioni italiane di dotar-

si di un proprio indirizzo diposta elettronica certificatarendendolo pubblico è pre-visto da più testi legislativi.

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/

costretta dal giudiceIn particolare, è soprattuttoil nuovo Codice dell'ammini-strazione digitale (decreto le-gislativo 7 marzo 2005 n. 82)ad imporre alle amministra-zioni pubbliche di adeguarsiallo sviluppo tecnologico perdialogare non solo tra loroma anche con i cittadini.Quest'ultimi, infatti, godonodi un vero e proprio diritto arichiedere ed ottenere l'usodelle tecnologie telematicheper qualsiasi tipo di comuni-cazione o invio di documenti.Anche il «Decreto Brunetta»(decreto legislativo 27 ottobre2009 n. 150) conferma questoimpegno, al fine di ottimizza-re la produttività del lavoropubblico nonché l'efficienzae la trasparenza dell'azioneamministrativa.

La posta certificata è consi-derata un sistema di comuni-cazione sicuro e semplice dautilizzare, imposto per leggealla pubblica amministra-zione, che però, fa fatica adallinearsi. E il ritardo crea,secondo i giudici amministra-tivi, un'inefficienza che legit-tima gli interessati (perlopiù

associazioni portatrici di in-teressi collettivi) ad intentareun giudizio contro le ammini-strazioni negligenti. Nel casodi specie, tra le varie lamen-tele dei ricorrenti, i1 giudicelucano ha riconosciuto l'inte-resse ad agire di un'associa-zione dedita, per statuto, alladifesa delle «libertà digitali»e allo sviluppo di «una comu-nicazione in rete che sappiacoinvolgere ed informare».

Al Tar viene fatto presenteil diritto di ogni cittadino apoter gestire i propri rappor-ti con le amministrazioni nelmodo più semplice e veloce.Viene inoltre sottolineatal'esigenza che gli estremi te-lematici dell'amministrazionevengano resi visibili e facil-mente reperibili.

Tali esigenze non sono sta-te soddisfatte dalla RegioneBasilicata. Di conseguenza ilgiudice, dopo aver accertato lafondatezza del ricorso, ha con-dannato l'amministrazione apubblicare il proprio indirizzopec e ad allinearsi alla disci-plina vigente.

-©Riproduzione riservata

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«Vogliamo essere propulsori della crescita»Giorgio Squinzi presidente di Confindustria è stato eletto con il 94% dei consensi

Nicoletta Picchio

ROMA

r Sintetizza in poche parole:«L'Italia è fatta di imprese spe-ciali che hannobisogno diunPa-ese normale» e cioè di un Paeseche abbia «regole semplici, affi-dabili e chiare» e soprattutto«in un numero ragionevole». Èla semplificazione della burocra-zia secondo Giorgio Squinzi,neo-presidente di Confmdu-'stria, la madre di tutte le rifor-me. Un tassello fondamentaledella strategia che dovràriporta-re l'Italia a crescere.

S arà in cima alla lista delle b at-taglie che condurrà in questi

L pluo A«C'è bisogno di un Paesenormale con regole semplici,affidabili e chiareLa riforma della Pa è la madredi tutte le riforme»...........................................................................

quattro anni, da ora fino al 2o16,per ridare slancio all'economia.«Vogliamo che Confindustriasia il vero propulsore della cre-scita del paese», ha detto ieri po-meriggio, prima del voto dell'as-semblea privata che, in modocompatto, lo ha eletto a numerouno della confederazione con il94% deivoti (1.218, con8i contra-ri). La crescita come priorità,quindi, in una fase che vedel'economia in recessione e la di-soccupazione che sale. E la ne-cessità più grande, ha dettoSquinzi ieri, è «la semplificazio-ne amministrativa e territoria-le», con la riforma della buro cra-zia che «non è più rinviabile».

Occorrono le riforme, comeha ribadito ieri il presidente del-laRepubblica, GiorgioNapolita-no, a Palermo, perla commemo-razione della strage di Capaci,mandando un messaggio forte:«Non ci faremo intimidire». Edè conunriferimento alpresiden-te della Repubblica che Squinzilia esordito nell'intervento all'as-semblea privata, ringraziandoloe sottolineando: «L'Italia ha bi-sogno di lui e di altri come lui».

L'impegno per la legalità econtro la criminalità organizza-ta è una delle mission di Confin-

dustria: ed uno degli applausipiù forti da parte della platea ilneo presidente lo ha ricevutoproprio quando ha ricordato ilruolo e l'impegno di GiovanniFalcone e Paolo Borsellino.

Oggi Squinzi terrà la sua pri-ma relazione ufficiale da presi-dente di Confindustria, all'as-semblea pubblica, alla presenzadi oltre tremila imprenditori, difronte ad un parterre delle gran-di o cc asioni: una folta delegazio-ne del governo, con il ministrodello Sviluppo, Corrado Passe-ra, che interverrà come è tradi-zione nelle assemblee annualidella Confederazione; i presi-denti di Camera e Senato, leaderpolitici tra cui Angelino Alfano,PierluigiBersani, Lorenzo Cesa.

Le linee generali delprogram-ma, insieme alla squadra, Squin-zi le ha presentate alla giuntadel 19 aprile. Serve un paese nor-male, quindi, con la burocraziache non sia da ostacolo agli inve-stimenti, come troppo spessonel nostro paese accade: «Ab-biamo enti che si sovrappongo-no, c'èbisogno disemplificazio-ne amministrativa e territoria-le». Ma occorre agire anche sul-le relazioni industriali: «biso-gnafarrecuperare credibilità al-la contrattazione nazionale econtemporaneamente dobbia-mo guardare anche ad una con-trattazione legata alle esigenzedi produttività delle imprese».Relazioni industriali «innovati-ve», strumento per affrontare

le crisi, ma anche per prevenir-le, ha scritto il neo presidentenell'elenco delle priorità pre-sentate alla giunta di aprile.

Nel suo mandato, ha sottoli-neato ieri, darà anche molta im-portanza alla sicurezza sullavo-ro: «un tema cruciale in un pro-cesso di crescita del paese. Oc-corre fare prevenzione, econo-mia del lavoro e costruzione diun vero e proprio sistema di si-curezza». Oltre ad affrontarequei nodi strutturali dell'Italiache frenano lo sviluppo, dal fi-sco ai costi dell'energia, al rilan-cio delle infrastrutture, alla ri-cerca e innovazione.

In questo contesto Confindu-stria, ha ribadito Squinzi, deveessere «il vero propulsore dellacrescita». Il progetto del neopresidente è un sistema sempli-ce: per questo, ha aggiunto, è sta-to deciso di dare vita ad unaCommissione (guidata da Car-lo Pesenti, ndr) che si assuma laresponsabilità di fare la rifor-ma. «L'obiettivo deve essere larealizzazione di un'organizza-zione forte e coesa, punto di rife-rimento per l'Italia che deve tor-nare a crescere».

Nonpotevano mancare irin-graziamenti di Squinzi alla pre-sidente uscente, Emma Marce-gaglia, con cui il neo numerouno ha condiviso gli impegni,partecipando alla sua squadranel ruolo di vice presidenteper l'Europa.

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Al timone di Viale dell'Astronomia

Giorgio SquinziPresidente

Emma MarcegagliaPast President...................................................................:..................

Vicepresidenti

Diana BraccoRicerca e Innovazione......................................................................................

Aurelio ReginaSviluppo economico......................................................................................Gaetano MaccaferriPolitiche regionali esemplificazione

Antonella MansiOrganizzazione......................................................................................Aldo BonomiReti di impresa......................................................................................Ivanhoe Lo BelloEducation......................................................................................

Stefano DolcettaRelazioni industriali......................................................................................Fulvio ContiCentro studi......................................................................................

Alessandro LaterzaMezzogiorno

Vincenzo BocciaPiccola industria......................................................................................Jacopo MorelliGiovani imprenditori

Membri elettivi

Franco Bernabè......................................................................................Giovanni Borri

Luigi Brugnaro

Gianfranco Carbonato......................................................................................Marco Lavazza .

Carlo Mazzoteni

Alberto Meomartini......................................................................................

Paolo Scaroni......................................................................................Marco Tronchetti Provera

Alessandro Vardanega......................................................................................Maria Cristina Berteltini

StefanoZapponini.....................................................................................

Fedele Confatonieri......................................................................................Mauro Moretti

Massimo Cavazza.....................................................................................Riccardo Cravero

Oltre agli il vicepresidenti, lasquadra del presidente GiorgioSquinzi è com posta anche da:

Presidenticomitati tecnici

Andrea BollaFisco......................................................................................

Paolo ZegnaInternazionalizzazione

Salomone GattegnoSicurezza......................................................................................

Edoardo GarroneAmbiente.....................................................................................

Lisa FerrariniTutela del Made in Italye lotta alla contraffazione......................................................................................

Delegati

Giuseppe RecchiInvestitori esteri......................................................................................

Antonello MontanteLegalità

Presidentecommissione riforma

Carlo PesentiCommissione di riformadi Confindustria

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AVVOCATI

ofess ione is ione q,ff

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4 a n n n a

dalla Costituziòneìtr1con i espres2_prin uzione-, ciDr GUIDO ALPA - Presidente del Consiglio nazionale forense

A parte i casi di autodifesa, l'avvocato che svol-ge la sua professione secondo i canoni tradi-zionali è considerato il difensore tecnico del

suo assistito, al tempo stesso Garante dei diritti del-l'imputato nel processo penale e dei —diritti di naturapatrimoniale e morale dell'attore nel processo civile.Ma il difensore non si può dipingere come un sempli-ce sostegno del • soggetto che attraverso il processovuol ottenere giustizia: egli innanzitutto svolge unafunzione preparatoria alla difesa dei diritti perché stu-dia la situazione giuridica in cui versa il suo assistito,funzione essenziale che si considera inclusa nell'areadel riserbo, cioè coperta dalsegreto professionale che siaccompagna al rapporto traavvocato e cliente per tuttala durata del rapporto e sisottrae a qualsiasi controlloesterno. Il rapporto infatti èconnotato - almeno in tutti iPaesi democratici dell'Occi-dente - da un valore di natu-ra sostanziale e processuale,la fiducia, che viene a man-care soltanto se il cliente re-voca il mandato al suo difen-sore o ,quest'ultimo lo dismetta.

Il difensore, poi, studia la strategia della difesa, ed èuno degli attori del processo, parte essenziale anche làdove l'assistito non intenda nominarne uno di fiduciae non sia abilitato a difendersi da sé. Nel processo civi-le e nel processo penale egli svolge il suo compito inmodo dialettico con il difensore di controparte e neldialogo con il giudice. Insomma svolge un ruolo cosìessenziale, pel processo e fuori dal processo, che nellaconcezione pubblicistica del processo penale e del pro-cesso civile accreditatesi nel nostro Paese, la sua vienedefinita una funzione di rilevanza pubblica. Con toniche potrebbero apparire enfatici - e invece sono esatta-mente corrispondenti ancor oggi alla funzione svoltada questa figura nella nostra esperienza - la Relazionedel Guardasigilli al Re sul Cpc del 1940 parla dell'avvo-

cato come di un soggetto che svolge un ministero, chesvolge quindi un munus, e sottolinea che gli avvocatidevono avere «piena coscienza dell'altezza morale edell'importanza pubblica del loro ministero, che lichiama a essere i più preziosi collaboratori del giudi-ce» (sub articolo 82 del codice di procedura civile).

Più ci si avvicina ai nostri giorni più una letteraturaimmensa ne costruisce ruolo e funzioni : dai manualifino agli studi che si occupano della difesa dal puntodi vista del diritto costituzionale , ruolo e funzioni del-l'avvocato sono dispiegati in modo esemplare. Mi rife-risco , sopratutto , ai contributi sulla difesa tecnica, og-

ll tema della settimanapossibile per gli avvocati «obbedire alla leggeara ancora

S e alla propria coscienza», nel segno dell'insegnamento diPietro Calamandrei? E ancora: restare un "baluardo" nelladifesa dei diritti del cliente, nel rispetto dell'autonomia e dell'in-dipendenza? Le domande sono tutt'altro che retoriche in unperiodo storico in cui è rimesso in discussione lo "statuto"fondante della professione forense. Secondo Guido Alpa -presidente del Consiglio nazionale forense - l'imposizione diuna linea economicistica, attenta esclusivamente ai costi ealla contrazione delle strutture dell'amministrazione della giu-stizia, rischia di tradire i valori costituzionali,

gi intesa come diritto indivi-duale della persona ricondu-cibile all'articolo 2 della Co-stituzione , inclusiva anchedella garanzia del diritto diautodifesa , che consente al-l'imputato di essere presen-te nel processo in modo chevena assicurato il contrad-dittorio tra le parti in posizio-ne di parità e che il processoa cui egli è assoggettato siagiusto e celere.

In questo senso possiamo

dire che il diritto di difesa e,quindi, il ruolo del difensore

non è tracciato una volta per sempre nella storia pro-cessuale di un Paese, perché esso evolve secondo lamentalità, i valori, le ideologie ma anche le conquistedella scienza giuridica: proprio la nostra esperienzadimostra come esso si sia sempre riproposto in discus-sione, al fine di raggiungere le migliori garanzie che sidebbono assicurare alla persona.

Il difensore è dunque sì il garante dell'autonomia edell'indipendenza dell'imputato nella condotta dellacausa, ma è anche un soggetto il cui ruolo e le cuifunzioni possono variare nel tempo.

Perla verità, non sono neppure definitive le conclu-sioni a cui la dottrina è giunta anche con riguardo arelazioni elementari inerenti il legame tra l'avvocato eil suo assistito. La scienza giuridica non rinuncia a

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rimettere in gioco le conclusioni'cui perviene. Esem-plare, in questo senso, la qualificazione del rapportotra l'avvocato e il suo assistito, il cliente. Secondo ilcodice civile il rapporto è classificabile nell'ambitodel contratto d'opera intellettuale, tale essendo l'og-getto della prestazione. Si tratta di una attività intellet-tuale, che si può svolgere solo se si è conseguito iltitolo abilitativo, come prevede l'articolo 33 della Co-stituzione. E tuttavia, nell'imperare delle categorieeconomiche oggi dominanti, i principi cui si ispiraquesta disciplina di codice civile (articoli 2222 e se-guenti) sono stati modificati: intanto, il tipo di lavoroè assimilato a un servizio, ampliandosi (a mio mododi vedere inesattamente) la disciplina comunitariache unifica ' l'attività intellettualecon quella d'impresa dal punto divista della concorrenza, in ciò igno-rando la stessa Carta europea dei di-ritti fondamentali che distingue in -vece la libertà di esercizio del lavorodalla libertà di esercizio dell'impre-sa. Quanto alla retribuzione, non sifa più riferimento a tariffe predispo-ste dal Cnf e determinate in pienaautonomia dal ministero della Giu-stizia, ma piuttosto a parametri chesaranno fissati con regolamento mi-nisteriale , senza obbligo di pareredel Cnf, secondo i provvedimenti as-sunti dai Governi che si sono succe-duti negli ultimi mesi . Si è quindiverificato un vulnus a carico degli avvocati, i quali,nell'ambito della loro esperienza, meglio di qualsiasialtro valutatore avrebbero potuto suggerire le regoledel compenso della prestazione intellettuale, salvasempre restando la libertà delle parti di determinarlosecondo propri accordi.

Sono state abolite da tempo le tariffe minime - purlegittimate dalla Corte di giustizia - perché le si sonoritenute un ostacolo alla circolazione dei servizi equindi al libero gioco della concorrenza. In più, si èlegittimato il patto di quota lite - ab immemorabili -vietato in quanto patto illecito perché consente all'av-vocato di spartire con il cliente il risultato della causa,trasformando così il rapporto da contratto di scambiodella prestazione con una giusta retribuzione in rap-porto associativo in cui le parti corrono entrambe lostesso il rischio della vittoria o della sconfitta e nedividono gli effetti.

t evidente che queste modificazioni hanno finito

per trasformare la stessa natura del rapporto tra difen-sore 'e assistito accentuandone gli aspetti privatisticianziché quelli pubblicistici. Al ministero si sostituisceun semplice servizio, non dissimile dalla fornitura dibeni propria di un mercato qualsiasi, questa volta ilmercato professionale.

Proprio al mercato professionale, ai costi della dife-sa, e quindi ai costi che i privati si debbono accollareper accedere alla giustizia, ci si appella, da parte diistituzioni sovranazionali come l'Ocde, la Banca Mon-diale degli Investimenti, o istituzioni nazionali con láBanca d'Italia e l'Autorità per la concorrenza e il mer-cato, e anche da parte dei ministeri della Giustizia edello Sviluppo economico, per escogitare tutti possibi-

In questi mesisi sono escogitati

tutti i possibili espedientivolti a "tagliare..

i costi dei processie a ricercare economie

nella gestione dei tribunali.Questa idea parossistica

dì contrazione delle speseha ridotto il ruolo dei legale

nel processo

li espedienti volti a ridurre i costidei processi, ridurre i costi della ge-stione dei tribunali, ridurre il pesoche nell'economia complessiva hala funzione di amministrazione del-la giustizia, che è tipica di ogni pote-re, del mondo occidentale od orien-tale, per così dire, da Montesquieuin poi. Questa parossistica idea diriduzione dei costi ha finito perfinoper ridurre il ruolo dell'avvocatonel processo, oltre che l'incidenzadelle sue spese.

Si sono così introdotti espedien-ti, ricorrendo a modificazioni delCpc, non sistematici ma "erratici"che dovrebbero assolvere a questo

scopo: nel processo, la diminuzione dei termini perridurne la durata, l'introduzione di sanzioni a caricodell'avvocato in caso di inesatta applicazione delleregole, termini di prescrizione e di decadenza, chehanno reso più complesso il ruolo del difensore.

Per certe materie, al fine di ridurre il contenzioso, siè ritenuto necessario far precedere il processo da unafase conciliativa obbligatoria, dinanzi a conciliatori omediatori, senza necessità di avvalersi di un avvocato;si sta riformulando la cosiddetta geografia giudiziaria,con la soppressione dei tribunali minori, che pureassicurano la cosiddetta giustizia di prossimità, per-ché costituiscono una eccessiva spesa pubblica; si so-no ridotti i riti processuali (ma in modo così contortoche nella sostanza i riti si sono moltiplicati), si è propo-sto di ridurre i gradi del processo, e persino le ragionidi accesso alla Cassazione, tutto ciò al fine di ridurre ilnumero dei processi, smaltire l'arretrato, scoraggiarel'accesso alla giustizia; si sono ancora quadruplicati i

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costi per l'instaurazione delle cause, ma sopratutto sicerca di contenere il ruolo dell'avvocato, quasi chenon si trattasse più di un necessario intermediario edel più valido collaboratore del giudice, ma di un per-sonaggio eventuale, se non secondario in un proces-so che è dominato dal giudice.

Questa linea econdmicistica, che ritengo in contra-sto con i principi costituzionali, appare anche in con-trasto con i principi espressi dalla Carta europea deidiritti fondamentali, che proprio alla giustizia, e quin-di all'avvocato, dedica importanti disposizioni.

Questa nuova prospettiva finisce anche per incide-re sulla qualificazione giuridica del rapporto con l'av-vocato, certamente non semplice nunciusdel suo assi-stito come riteneva Francesco Car-nelutti in uno scritto del 1940, magarante dei diritti costituzionali inpiena autonomia rispetto al cliente.

I confini dei diritti e dei doveridel difensore, tracciati dalle fontiprimarie e dai codici di deontolo-gia, si fondano su principi impre-scindìbilì di autonomia e indipen-denza del singolo avvocato e degliorgani rappresentativi che ne difen-dono le prerogative e ne controlla-no il comportamento, irrogando lesanzioni necessarie perché il suoministero sia svolto in modo corret-to. Questi principi si sono via viastratificati nel tempo, 'e sono statitrasformati in norme giuridiche corroborate da nor-me etiche.

Si tratta di principi così diffusi e condivisi da esserestati oggetto di diverse risoluzioni del Parlamento eu-ropeo di qualche anno (quella a titolo di esempio del23 maggio 2006 in cui si esalta proprio il ruolo deldifensore), motivate dal timore che la Commissioneeuropea - infervorata nell'applicazione del principiodi concorrenza per accelerare la creazione del merca-to unico - finisse per confondere il ruolo del difenso-re, e quindi delle prestazioni svolte dall'avvocato insemplici erogazioni di servizio assimilabili all'eserci-zio d'impresa.

Varrebbe la pena di rileggere questa risoluzione per-ché i principi in essa espressi sono condivisi da tuttal'Avvocatura europea, e sono una garanzia di tuteladel cittadino.

I diritti dei cittadini sono tutelati se sono tutelati idiritti degli avvocati, i quali debbono avere il potere

di difendere i cittadini dinanzi a qualsiasi giudice. Èdunque un fatto importante coniugare i principi chegarantiscono l'accesso alla giustizia e a un processo"giusto" con i principi che garantiscono l'indipenden-za e l'autonorriia dei magistrati e con l'indipendenzae l'autonomia della professione forense. Questi prin-cipi sono limitati da ogni intervento legislativo o rego-lamentare che affidano a organi esterni (come adesempio, il ministero della Giustizia) la predisposizio-ne di regole di organizzazione della professione (cheessendo una "comunità intermedia" ha diritto di or-ganizzassi liberamente, al di fuori dell'intervento legi-slativo), o 'addirittura si ingeriscono dei principi dideontologia o delle regole processuali affidate agli

La cosa più graveè che gli attuali

progetti ministerialidi riforma

della categoriatendono a ignorare

che i principi deontologicifissati dal Cnf

sono riconosciuticome norme primarie

dalla Corte di cassazione

.Ordini territoriali e al Cnf per la lo-ro applicazione. Attualmente i pro-getti ministeriali di riforma dellaprofessione forense tendono a igno-rare che i principi deontologici fis-sati dai Cnf sono riconosciuti comenorme primarie dalla Cassazione eignorano che il Cnf è qualificato dal-le pronunce della Corte costituzio-nale come giudice speciale al paridegli altri giudici delle giurisdizionisuperiori.

In conclusione, il ruolo e le fun-zioni del difensore sono in costanteevoluzione, e non è detto che que-sto percorso evolutivo sia semprediretto a una migliore applicazione

dei principi fondamentali riconosciuti e garantiti dal-la Costituzione e dalla Carta europea dei diritti fonda-mentali. Spetta proprio agli avvocati in primis, alladottrina e ai giudici far sì che l'avvocato, il più autore-vole e utile collaboratore del giudice nell'esercizio del-la funzione giurisdizionale, possa continuare a eserci-tare il suo ministero con quella competenza, corret-tezza, autonomia e indipendenza che sono essenzialiperché siano garantiti i diritti della difesa, perché l'av-vocato possa obbedire alla legge e alla propria co-scienza, come diceva Pietro Calamandrei, e senza cu-rarsi d'altro. Cioè con il coraggio che la professionerichiede e al tempo stesso la toga gli fornisce, e con laprotezione anche delle istituzioni rappresentative del-l'Avvocatura come il Cnt

P®riI testo integrale della relaziono;

www.consiglionazionaleforense.it

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