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Centro Studi C.N.I. 24 marzo 2016 · cerca, al fine di ricreare un terre-no fertile il suo...

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Centro Studi C.N.I. 24 marzo 2016
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Centro Studi C.N.I. 24 marzo 2016

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 24 marzo 2016

Pagina I

RICERCA

Fondi per i giovani e bandi internazionali sette idee per salvare l'Italia della ricerca"Repubblica 24/03/16 P. 26 1

OMICIDIO STRADALE

Firmata la legge sull'omicidio stradaleSole 24 Ore 24/03/16 P. 52 3

GIOVANI PROFESSIONISTI

Attenzione ai giovani professionistiItalia Oggi 24/03/16 P. 37 4

SRLS TRA PROFESSIONISTI

Niente srls tra professionistiItalia Oggi 24/03/16 P. 30 Antonio CicciaMessina

5

TARIFFE PROFESSIONISTI

Il Consiglio di Stato conferma la multa agli avvocatiCorriere Della Sera 24/03/16 P. 41 6

CASSE PRIVATE

Le Casse private, il governo e l'esposizione al «rischio Paese»Corriere Della Sera 24/03/16 P. 36 Isidoro Trovato 7

ALBI E MERCATO

Pubblicità, Antitrust batte CnfItalia Oggi 24/03/16 P. 52 Giovanni Negri 8

FARMACIE

Farmacie, tre anni per la gestione associataItalia Oggi 24/03/16 P. 35 Pasquale Quaranta 9

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

Il bonus del 65% al decolloItalia Oggi 24/03/16 P. 28 Cinzia De Stefanis 10

START UP

Dal cibo all'ambiente la casa per le startup delle buone azioniRepubblica 24/03/16 P. 27 11

TARIFFE E PUBBLICITÀ

Tariffe e pubblicità, il Cnf dovrà pagare più di 912 mila euroItalia Oggi 24/03/16 P. 28 13

BENI PAESAGGISTICI

Sanzioni omogenee per i lavori su beni di valore paesaggisticoSole 24 Ore 24/03/16 P. 52 Guglielmo Saporito 14

RIFORMA DELLA SCUOLA

Il geologo diventa un prof di latinoCorriere Della Sera 24/03/16 P. 1-29 Orsola Riva 15

IDENTITÀ DIGITALE

La password unica parte in salitaRepubblica 24/03/16 P. 31 Alessandro Longo 17

L'appello dei vincitoridei finanziamenti europe i emigrati

all'estero: Trem iamo l'eccellenza"

JP

I FIRMATARILa lettera chepubblichiamoè stata scritta daivincitori dei fondiErc che lavoranopresso universitàall'estero.I promotorisono Giulio Biroli(Francia), RobertaD'Alessandro(Olanda) e FrancescoBerto (Olanda).Hanno firmatoNicola Aceto(Svizzera), LucaCaricchi (Svizzera),VincenzoCerullo(Finlandia), GianlucaCrippa (Svizzera),Caterina Doglioni(Svezia), RaffaellaGiacomini (GranBretagna), NicolaMai (Gran Bretagna),ValentinaMazzuccato(Olanda), PaoloMelchiorre (Spagna),Valeria Nicolosi(Irlanda), CristinaToninelli (Francia)e Rinaldo Trotta(Austria)

C

ARO direttore, un dato pre-occupante molto discussonegli ultimi giorni riguar-

da i finanziamenti per la ricercaelargiti dallo European researchcouncil: su 30 ricercatori italianiche hanno ottenuto un Erc conso-lidator nel 2015 (un finanzia-mento molto prestigioso chepuò arrivare a due milioni di eu-ro), ben 17 lavorano all'estero. Ilnumero di Erc consolidator in ar-rivo in Italia è invece zero; una si-tuazione che va avanti dal 2007,il primo anno del programma.Questo disavanzo ha fatto perde-re all'Italia, solo nel 2013-2015,più di 92 milioni di euro, e cioè l'e-quivalente di quello che nellostesso periodo ha destinato aiPrin (Progetti di ricerca di rile-vante interesse nazionale).

I dati confermano un'eviden-za drammatica: l'Italia ha smes-so da tempo di puntare sulla ri-cerca. Perde molti dei suoi giova-ni più brillanti e sottofinanziaquelli che rimangono. Il disavan-zo fra ricercatori in entrata e inuscita, che si protrae da numero-si anni, porterà a breve terminealla desertificazione accademi-ca, con conseguenze disastrose eirreversibili per il Paese.

t un'ovvietà che l'Italia deb-ba investire molti più soldi in ri-cerca, al fine di ricreare un terre-no fertile il suo sviluppo. Alcuneidee per farlo.

I "G T" PER I GI OVAN INon solo l'Erc ma anche vari

Paesi europei riservano fondiper ricercatori giovani in termi-ni di anni dal conseguimento deldottorato. Essi possono così evi-tare di competere con ricercato-ri che hanno un curriculum piùrobusto semplicemente perché

sono più anziani.Questi finanziamenti sono

completamente diversi da quellidestinati alle posizioni precarieda ricercatore a tempo determi-nato o agli assegni di ricerca delsistema italiano poiché: le som-me sono ingenti (fino a 1, 5 milio-ni, o 2 per l'Europa) e destinateanche a stipendiare gruppi di ri-cercatori che lavoreranno conchi ottiene il finanziamento, ge-nerando così ulteriori posti; esseaiutano i giovani a ottenere ulte-riori fondi in seguito; i progetti"con limite di anzianità" incenti-vano l'assunzione di giovani daparte dei dipartimenti che vo-

"I soldi non devonoessere assegnati alleuniversità ma ai progettiServe un'Agenzia ad hoc"

gliano ottenere fondi; i fondiven-gono banditi ogni anno, permet-tendo una pianificazione dell'at-tività progettuale.

I F A l VIRTUOSII dipartimenti che riescano a di-mostrare di aver raggiunto gliobiettivi di ricerca dovrebberoaver diritto a fondi aggiuntivi ol-tre ai fondi strutturali e di base. Icriteri per la loro distribuzionedevono essere stabiliti con annidi anticipo, non ex post.

L'AGE NZIA PE R R ICE RCAI fondi di ricerca non dovreb-

bero essere assegnati tutti diret-tamente alle università o ai grup-pi di ricerca ma andrebbero, inmisura cospicua, assegnati a pro-getto, con selezione effettuata

Ricerca Pagina 1

da una commissione internazio-

nale. Il compito di selezionare iprogetti migliori dovrebbe esse-re affidato a un'Agenzia perla ri-cerca (sul modello della Nsf ame-ricana, della Dfg tedesca, dellaNwo olandese, dell'Erc euro-pea) o a un ente accreditato pres-so la Presidenza del Consiglioche abbia come scopo l'organiz-zazione dei bandi per i progetti equindi la gestione dei fondi perla ricerca stanziati da tutti i mini-steri competenti.

GLI A LLA MOBILITALa scarsa mobilità di alcuni

membri di una comunità scienti-fica porta alla sua atrofiizzazio-ne. Per incentivare la circolazio-ne delle idee e rompere il mecca-nismo del "mettersi in fila per an-ni aspettando un lavoro" propo-niamo, seguendo il modello di di-versi Paesi europei, che lo scattodi carriera più basso non possaessere effettuato nell'universitàdi provenienza: l'entrata nelmondo della ricerca come ricer-catore o professore associato de-ve avvenire in una sede diversadalla propria alma mater,

I FI NANZIAME NTI ALL'ECCELLE NZAPer evitare la fuga dei cervelli

e attrarre ricercatori eccellentidall'estero, l'Italia potrebbe pro-porre a tutti i ricercatori che con-corrono per un Erc il finanzia-mento del progetto qualora que-sto ottenga il giudizio "eccellen-te ma non finanziabile per man-canza di fondi' (A2). Questa ma-novra, corrispondente a una cm-

LA PROTESTAII 15 febbraio Repubblicarilancia il postdi Roberta D'Alessandro:"Caro ministro, non sivanti dei miei successi"

quantina di milioni di euro all'an-no, sarebbe un incentivo per ri-cercatori brillanti, italiani e stra-nieri, a sviluppare il proprio pro-getto in Italia.

I P IAN I D I CARR IERAÈ cruciale che un numero ri-

corrente e ingente di assunzionidi prima fascia venga effettuatoogni anno. È inoltre necessariopresentare ai ricercatori che vo-gliano lavorare in Italia un pianochiaro per gli avanzamenti dicarriera: le modalità secondo cuiessi possano avvenire devono es-sere chiare e stabili nel tempo.

Le manovre straordinarie diassunzione una tantum sono vi-ceversa dannose: aumentanol'incertezza della posizione dei ri-cercatori precari e non permetto-no una seria pianificazione dellaricerca.

TRASPARENZA N EL LA GESTI ON EÈ fondamentale che chiunque

faccia domanda per un posto siavalutato dalla comunità interna-zionale che fa ricerca nel suocampo, nel rispetto dei suoi stan-dard. I bandi vanno pubblicizza-ti il più possibile, su piattaformeinternazionali e almeno in ingle-se (o nella lingua della discipli-na).

È essenziale per la competiti-vità dei giovani ricercatori a livel-

lo internazionale che i fondi loroassegnati siano realmente gesti-ti da loro. Vanno evitate situazio-ni in cui i più anziani strutturatidi fatto controllino le risorse inquestione.

(La versione integraledi questa lettera-appello

è online: www.repubblica.ite www.lescienze. it)

I borsisti Erc per nazionalità e genereUomini Donne

Germania

Regno Unito 32

Francia 30

ITALIA 30

Paesi Bassi 20

Spagna 14

Israele 14

Stati Uniti 11

Svizzera 10

Austria 9

Belgio

Danimarca

Portogallo

Svizzera

Polonia 6

Svezia 6

Canada 5

Rep. Ceca 5

Finlandia 5

Grecia 4

Turchia 4

Romania 3

Australia 2

Cina 2

Ungheria 2

Irlanda 2

Bulgaria 1

Sud Corea 1

Lussemburgo 1

Norvegia 1

Palestina 1

Serbia 1

Russia 1

Slovacchia 1

Ricerca Pagina 2

Firmatala leggesull'omicidiostradale

Il Presidente della Re-pubblica, Sergio Mattarella,ha frmato la legge sull'omi-cidio stradale. A questopunto, per l'entrata in vigo-re, manca solo la pubblica-zone sulla «Gazzetta Uffi-ciale». Cardine della legge èl'inasprimento delle san-zioni: per chi si mette allaguida in stato di ebbrezza odopo aver assunto stupefa-centi e causa la morte diqualcuno la pena della re-clusione va da 5 a 12 anni. Sel'investitore si dimostra lu-cido e sobrio, mala suavelo-cità di guida è il doppio delconsentito, la pena va da 4 a8 anni. In caso di omicidiomultiplo, lapenapuò esseretriplicata ma non superiorea i8 anni.

Omicidio stradale Pagina 3

Attenzione ai giovani , pro, f eIn Europa, secondo l'Eurostat, quasi 3,7 milio-ni di imprese sono classificate all'interno delleattività professionali, scientifiche e tecniche,un settore che dà lavoro a 11 milioni di perso-ne e che genera 560 milioni di curo in terminidi valore aggiunto. Bastano questi numeri percomprendere come e quanto si sia esteso ilperimetro economico delle professioni all'in-terno dell'Unione europea. Ciononostante sicontinua a guardare al mondo professionalecome a mi settore chiuso, protetto, indifferentealle spinte evolutive del mercato. Negli ultimianni, però, qualcosa è cambiato. Dopo il varodelle linee d'azione per sostenere le professioniliberali da parte della Commissione europea,i liberi professionisti sono entrati nell'agendapolitica di Bruxelles che, nell'ambito del «Pac-chetto di investimenti sociali» per la crescitae la coesione, ha individuato alcune misure disostegno a favore dei professionisti in Europa.«Educazione all'imprenditorialità, aperturadei mercati internazionali, accesso al creditoe riduzione degli oneri amministrativi e buro-cratici sono i cardini su cui si incentra l'azionedell'Unione europea per favorire lo sviluppodei liberi professionisti», ha spiegato France-sco Verbaro, docente della Scuola superioredella pubblica amministrazione, intervenutoal seminario di Confprofessioni a Frascati.«Per raggiungere gli obiettivi di Europa 2020e quindi una crescita intelligente, sostenibilee inclusiva, le istituzioni comunitarie hannovarato una serie di interventi che coinvolgo-no direttamente le attività professionali e illavoro autonomo: il Pacchetto occupazione,il libro bianco per le pensioni, la GaranziaGiovani e da ultimo il pacchetto di investi-

nistïmenti sociali prevedono investimenti specificinelle qualifiche e competenze professionali».E in Italia? Anche nel nostro Paese qualcosasi sta muovendo. «Finalmente si comincia aguardare al mondo del lavoro autonomo eprofessionale come un settore economico alpari degli altri», ha sottolineato Verbaro. «Maci sono ancora parecchi ostacoli da superare esicuramente il gender pay gap è tu-io dei primiproblemi che va affrontato per garantire lastabilità del sistema». Se da un lato, infatti,si registra un calo degli iscritti alle Casse diprevidenza private soprattutto nella fasciad'età compresa tra i 25 e i 45 anni; dall'altro siosserva a un incremento della popolazione trai 55 e gli 80 anni. Parallelamente, si assistea una contrazione dei redditi medi soprat-tutto per i giovani professionisti. Secondo leultime statistiche, nel 2014 un giovane pro-fessionista (25-30 anni) guadagna in mediacirca 12.500.000 euro lorde all'anno, mentre iredditi più elevati si concentrano nella fasciad'età compresa tra 150 e 165 anni (47-50 milaeuro lordi annui). «Serve mi intervento sullenuove generazioni, che rischiano di rimane-re per molti anni con redditi molto bassi» haspiegato Verbaro. «Occorre aiutarli a cresce-re, a trasformarsi in innovatori in un mer-cato in continua evoluzione e accompagnarlinella sfida del mercato digitale. Dobbiamoaumentare la loro competitività, affrontareil divario territoriale dei redditi e disegnareintorno a loro un welfare forte in un mondoche ha già sperimentato con le Casse e con ilsistema della bilateralità forme innovative edi protezione che garantiscono una leva percrescere».

Giovani professionisti Pagina 4

Il Consiglio nazionale del notariato sostiene la tesi opposta rispetto ai coinrnercialisti

Niente srls tra professionistiUna società non essere costituita in srl semplificata

DI ANTONIO

CICCIA MESSINA

lente sr l semplificata

per i professionisti.Il Consiglio nazio-

nale notarile ha dif-fuso ieri una nota in materiadi società tra professionisti,sostenendo che una società traprofessionisti non può essere co-stituita nella forma di srl sem-plificata. I notai si smarcanocosì dal Consiglio nazionale deidottori commercialisti ed esper-ti contabili (parere n. 262 del14 marzo 2016), il quale ritieneche, visto il riferimento dell'arti-colo 10 della legge 183 del 2011alle società regolate dai titoli Ve VI del libro V del codice civile,anche la società a responsabili-tà limitata semplificata (artico-lo 2463-bis, codice civile), possaesser utilizzata quale schemadi riferimento: secondo il Cn-dcec (si veda ItaliaOggi di ieri)l'inderogabilità delle clausoledel modello standard stabilitadal comma 3 dell'articolo 2463-bis non preclude l'utilizzabilitàdel modello.

Con le note critiche diffuseieri i notai ricordano il com-

ma 3 dell'art. 2463-bis, codicecivile esclude la possibilità diintegrare lo statuto della srlsemplificato, al modello legalenon possono essere aggiunteclausole e quelle previste dalcodice non possono essere cam-biate. In sostanza l'atto costitu-tivo non può avere Lini contenutodiverso da quello stabilito dallegislatore e che è riprodotto nelregolamento ministeriale, né leparti possono inserirvi clausole

integrative.Invece la legge 183/2011,

all'articolo 10, comma 4 il com-ma 4, impone per le Stp clausolediverse da quelle previste dal co-dice civile per la srl semplificata.Tra queste clausole specifiche sipossono ricordare l'indicazionedell'esercizio in via esclusivadell'attività professionale daparte dei soci e la riserva dellaqualità di socio ai professionistie ai non professionisti soltantoper prestazioni tecniche, o per

finalità di investimento, con lapredeterminazione della mag-gioranza societaria in capo aiprofessionisti. Non solo: il venirmeno di tale condizione costitu-isce causa di scioglimento dellasocietà e il consiglio dell'ordineo collegio professionale pres-so il quale è iscritta la societàprocede alla cancellazione del-la stessa dall'albo, salvo che lasocietà non abbia provvedutoa ristabilire la prevalenza deisoci professionisti nel termine

perentorio di sei mesi. Altreclausole ad hoc per le Stp sonoquelle relative alle modalità diesecuzione dell'incarico pro-fessionale con opzione dellascelta del professionista a fa-vore dell'utente e la stipula dipolizza di assicurazione per lacopertura dei rischi derivantidall'attività professionale ed,infine, l'esclusione dalla socie-tà del socio cancellato dall'alboprofessionale. Queste clausole(diverse da quelle del modellostandard) impediscono la costi-tuzione di una Stp in forma disrl semplificata. Ai professioni-sti rimane la possibilità di co-stituire una Stp in forma di srlcon capitale compreso tra 1 e10.000 euro (in quanto appuntole srl rientrano tra i tipi socialiespressamente richiamati dal-la legge 183/2011), e tale leggenon richiede requisiti specialirelativi all'importo minimodel capitale sociale.

Srls tra professionisti Pagina 5

Il Consiglio di Stato conferma la multa agli avvocati(i.sal.) Cattive notizie per il Consiglio nazionaleforense e, di conseguenza, per tutti gli avvocatiche rappresenta. Una sentenza del Consiglio diStato ha giudicato corretta la multa da quasi unmilione di giuro inflitta dall'Antitrust, per viola-zione delle regole sulla concorrenza. Viene cosìribaltato il giudizio del Tar del Lazio, che avevadimezzato la sanzione a carico del Consiglio fo-rense. Qual è il motivo di una contesa che vaavanti da anni? L'Antitrust aveva contesto la pub-blicazione di una circolare del Consiglio forenseche di fatto reintroduceva le tariffe minime, nonpiù vincolanti dopo la riforma Bersani del 2006 epoi abrogate nel 2012. Nella circolare il Consiglioforense sosteneva che un «compenso inferioreal minimo tariffario» può «risultare in contrastocon il codice deontologico» perché il «compen-so irrisorio, non adeguato, al di sotto della sogliaritenuta minima, lede la dignità dell'avvocato».Nella sentenza, il Consiglio di Stato scrive chel'organo di rappresentanza degli avvocati, «no-nostante la palese contrarietà della circolare allenuove regole di tutela della concorrenza, ha con-tinuato a inserire detta circolare sul proprio sitoe poi nella banca dati». A questo punto diventa

definitiva la sanzione da 912mila euro che l'Antitrust avevadeciso nel novembre 2014, poidimezzata dal Tar e di fattocongelata. Possibile che adessoil Consiglio nazionale forensechieda un contributo ai suoi

iscritti per coprire la spesa extra.RIPRODUZIONE RISERVATA

Tariffe professionisti Pagina 6

di Isidoro Trovato

I ,e asseiI governoe l'esposizioneal «risclio Paese»

U

n incontro quasiclandestino sull'isoladi San Clemente a

Venezia. È ripartito così, unpaio di giorni fa, il dialogotra governo e casse diprevidenza privata. Uncolloquio imperniato su undato concreto: gli enti diprevidenza privatiinvestono gran parte delloro patrimonio nelsistema Paese. A rivelarlo èil primo rapporto Adepp: iconti, illustrati aisottosegretari e aiparlamentari presenti,mostrano che il 62% deipatrimoni delle casseprivate della previdenzaobbligatoria è già in Italia.Il dato rivela addiritturauna sovraesposizione alrischio Paese rispetto aiprincipi di diversificazionedell'ortodossia finanziaria.La risposta del governo?Bravi, ma investite ancora edi più. Obiettivi possibili:investimenti sostenibili e alungo termine nellosviluppo, nei servizi allapersona e alla collettività,nella green economy,nell'energia e nelle nano-biotecnologie.L'ostacolo? Secondol'Adepp è il decreto sullemodalità di investimentoin via di emanazione, untesto che rischia diingessare tutto. Il tuttomentre un'altra legge, fattaper incentivare gliinvestimenti nell'economiareale, prevede soglieirraggiungibili per poterbeneficiare del creditod'imposta previsto.Considerato che le Cassedei professionisti italiani,contano su un patrimoniocomplessivo 71,9 miliardidi euro, forse sarebbemeglio trasformare ildialogo in azioni concretee rimuovere gli ostacoli.

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Casse private Pagina 7

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso dell'Ordine sulla sanzione da un milione

Pubblicità, Antitrust batte CnfIl Tar aveva ridotto l'importo - Sotto esame «promozioni» e minimi tariffariGiovanni Negri

MILANO

Un punto (pesante) messo asegno dall'Antitrust nel conflit-to con il Cnf.IlConsiglio di Stato,chiudendo la partita sul pianoamministrativo, ha infatti con-fermato la condanna aun milio-ne di euro inflitta nell'ottobre2014 al Consiglio nazionale fo-rense per l'adozione di due deci-sioni che, secondo l'impianto"accusatorio", avevano l'effettodi comprimere l'autonomia de-gli avvocati, da una parte limi-tand o l'u tilizz o d i un caval e p er ladiffusione di informazioni sullapropria attività professionale,dall'altra reintroducendo vinco-li sui minimi tariffari.

Il Consiglio di Stato con senten-za del22 marzo della S esta s ezioneharespinto tuttii motivi diricorsoavanzati dal Cnf contro la pronun-ciadelTarLazio chenelluglio2o15aveva accolto, ma solo parzial-mente, l'impugnazione del Cnfstesso rispetto alla sanzione, noneliminando la sanzione di un mi-lione dieuro,mainvitandol'Auto-ritàgarante dellaconcorrenzaari-determinare l'importo. Accoltoinvece l'unico motivo di impu-

gnazione proposto dall'Antitrust.Nel merito la sentenza non in-

dividua elementi di criticità nel-la presentazione dell'attivitàprofessionale dell'avvocato at-traverso il circuito «AmicaCard» (piattaforma a pagamen-to sia da parte degli avvocati siada parte dei clienti). Per il Cnf, ilsistema degli sconti riservatosolo agli utenti iscritti dava luo-go a un sistema di procaccia-mento della clientela vietato dalcodice deontologico. Nei motividi ricorso il Cnf aveva messo inevidenza come, in realtà, si trat-terebbe di una pubblicità in con-trasto con i principi di legge, vi-sto che non fornirebbe informa-zioni sullastruttura, specializza-zione e capacità dello studiolegale, quanto piuttosto sudi ungenerico sconto, privo oltretut-to di riferimenti quanto a basi dicalcolo eperimetro delle presta-zioniinteressate.

Per il Consiglio di Stato peròl'accento va messo su quella nor-ma (articolo 3, comma 5 del decre-to legge n. 138 del 2011) che imponeagli ordini professionali di garan-tire l'esercizio dell'attività nel ri-spetto dei principi della libera

concorrenza, la presenza diffusadei professionisti su tutto il terri-torio nazionale, la differenziazio-ne e pluralità di offerta per con-sentire effettive possibiltàdi scel-ta ai cittadini. Il caso di «AmicaCard», osserva il Consiglio di Sta-to, è quello di una modalità di pub-blicità protetta proprio dalla di-sposizione del2011.

Infatti, «la circostanza che l'ac-cesso sia assicurato atuttigliuten-ti ovvero, come ritenuto dall'ap-pellante, solo agli affiliati al circui-to, non è di per sé, in assenza delladimostrazione di elementi quali-ficanti incompatibili con la deon-tologia e con il decoro della pro-fessione, idonea ad assegnare va-lenza illecita all'operazione. Allostesso modo non rilevante, nellaprospettiva in esame, è il rilievodifensivo relativo allamancatain-dicazione dello sconto e dell'atti-vità svolta. Né risulta che «AmicaCard» svolga un'attività di inter-mediazione dai connotati diversida quelli sopra esposti».

Nettala conclusione per cui «indefinitiva, si è in presenza di unanuova modalità di pubblicità del-l'attività professionale che, perquanto si discosti, in alcune sue

componenti, dai modelli tradizio-nali, presentai caratteri diunaatti-vitàlecitaespressione deiprincipidi libera concorrenza».

Respinta,poi, anche l'argomen-tazione che facevaleva sulmanca-to rispetto dei principi del giustoprocesso in un procedimento chesi conclude conunasanzione che,quanto ad afflittività, è certo para-gonabile aunamisurapenale.

Accolto invece il ricorso del-l'Antitrust che ha come effetto ilripristino della sanzione piena. Seinfatti il Tar aveva ritenuto che lacircolare del Cnfn. 22-C/2oo6 nonconcretizzasse un'intesa anticon-correnziale, il Consiglio di Statoha invece ritenuto il contrario.Nella circolare si adombrava unapossibile rilevanza deontologicadel mancato rispetto dei minimitariffari, quando invece l'obbliga-torietà dell e medesime tariffe erastata cancellata sin dal 2006. Lacircolare poi, che per il Consigliodi Stato rappresenta un'intesa"per oggetto", non era statarimos-saper parecchio tempo dal sito delCnf, confermandone l'operativi-tà, e aggravando la condotta delConsiglio forense.

C RIPRODDZION E RISERVATA

Albi e mercato Pagina 8

ar acie, tre anniper la gestione associata

Nel caso in cui i candidati che concorrono per la ge-stione associata di una farmacia risultino vincitori delconcorso , la titolarità della struttura verrà assegnataad entrambi per un periodo , non più di 10 anni, madi tre anni dalla data di autorizzazione all'eserciziodella farmacia. La gestione , conseguentemente, dovràessere portata avanti in maniera associata e su baseparitaria . A prevederlo , un emendamento a prima firmaLuigi D 'ambrosio Lettieri (CoR) approvato , ieri, al ddlConcorrenza al vaglio della commissione industria delsenato . Ad essere approvato , poi, anche la propostadi modifica di Andrea Mandelli (Fi), con la quale siprevede che le farmacie dipendenti da strutture ospe-daliere saranno titolate a ricevere i medicinali per usounicamente ospedaliero . Obbiettivo della misura, quel-lo di incrementare la concorrenza nella distribuzionefarmaceutica che riguarda il settore dell 'ospedalità siaprivata che pubblica.per quanto riguarda la restante parte del ddl, invece,in base a quanto risulta a Italia Oggi , si appresta adessere bocciata la proposta dei relatori Luigi Mari-no (Ap -Ncd) e Salvatore Tomaselli (Pd) che preve-deva di indicare sulla copertina dei prospetti deglistrumenti finanziari , come le obbligazioni e i titoliazionari , l'avvertenza sulla loro rischiosità . La pro-posta si è scontrata con il parere tendenzialmentenegativo del Governo , anche se dovrebbe essere ri-presentata , con alcune modifiche, in Aula al senatoverso metà aprile. Sempre nella giornata di ieri, poi,sono stati presentati ulteriori subemendamenti inmateria di polizze assicurative accessorie , noleggiocon conducente , attività odontoiatrica , attività no-tarile e sul mercato dell 'energia elettrica e del gas.Per conoscere la sorte di queste proposte , però, saràprobabilmente necessario aspettare il 30 marzo pros-simo data in cui dovrebbe riprendere l'esame del ddlConcorrenza.

Pasquale Quaranta-© Riproduzione riservata

Farmacie Pagina 9

Tutto Pronto per le dorrr.caude relcrtive ai furori di riqualificazione energetica

I1 bonu s del 65% al decolloDall'Enea il portale ad hoc per la documentazione

DI CINZIA DE STEFANIS

utto pronto per la de-trazione del 65% peri lavori di riqualifica-zione energetica degli

immobili. Dal 22 marzo è in-fatti attivo sul sito dell'Eneail portale http://finanzia-ria2016.enea.it/ per usufrui-re beneficio, trasmettendo ladocumentazione tecnica perfruire della detrazione per ilavori di risparmio energeti-co conclusi nel 2016. L'Eneaprecisa che «attualmente ilsito non può accettare l'inse-rimento di documentazionerelativa agli interventi dibuilding automation (di-spositivi multimediali peril controllo da remoto degliimpianti), poiché siamo inattesa di indicazioni opera-tive da parte dei ministeri edegli enti preposti». Resteràattivo anche il sito relativoall'anno fiscale 2015 (dispo-nibile all'indirizzo http://fi-nanziaria2015.enea.it/), perconsentire sia l'invio delleultime pratiche relative al2015 sia le eventuali modi-fiche di quanto già preceden-temente trasmesso. Fino al31 dicembre 2016 è possibileusufruire delle detrazioni fi-scali del 65% per gli inter-venti di riqualificazione ener-getica degli edifici esistenti:con la legge di Stabilità 2016(legge 28 dicembre 2015, n.208) sono state prorogatefino a tale data sia la detra-zione fiscale del 65% per gliinterventi di efficientamento

energetico e di adeguamentoantisismico degli edifici, siala detrazione del 50% perle ristrutturazioni edilizie.L'agevolazione consiste inuna detrazione dall'Irpef odall'Ires ed è concessa quan-do si eseguono interventiche aumentano il livello diefficienza energetica degliedifici esistenti. In parti-colare, la detrazione, cheè pari al 65% per le spesesostenute dal 6 giugno 2013al 31 dicembre 2016, è ri-conosciuta se le spese sonostate sostenute per la ridu-zione del fabbisogno ener-getico per il riscaldamento,il miglioramento termicodell'edificio (coibentazioni- pavimenti - finestre, com-prensive di infissi), l'instal-lazione di pannelli solari e lasostituzione degli impiantidi climatizzazione invernale.Dal 1° gennaio 2017 il bene-ficio sarà del 36%, cioè quelloordinariamente previsto per ilavori di ristrutturazione edi-lizia. Con la legge di Stabilità2016 l'agevolazione è previstaanche per l'acquisto, l'instal-lazione e la messa in opera didispositivi multimediali peril controllo da remoto degliimpianti di riscaldamento oproduzione di acqua calda odi climatizzazione delle unitàabitative, volti ad aumentarela consapevolezza dei consu-mi energetici da parte degliutenti e a garantire un fun-zionamento efficiente degliimpianti.

e© Riproduzione riservata

Riqualificazione energetica Pagina 10

Dal cibo all'ambientela casa/ 71,

delle buone azioniTorino, il primo incubatore di i mprese innovative e solidaliC'è chi ritira le raccomandate e chi raccoglie fondi per i restauri

STEFANO PAROLA

TORINO, C'è una fabbrica, a Tori-no, di imprese buone. Chi vuolediventare imprenditore ci rima-ne per sei mesi, il tempo di capi-re come far decollare la propriastartup, e poi sfida il mercato.Non è un incubatore come tuttigli altri, perché per entrarci ser-ve una caratteristica: bisognaaver voglia di migliorare il mon-do. Lo spazio si chiama Rinasci-menti Sociali e in questo mo-

mento ospita 16 aziende appe-na nate che vogliono dare unamano a valorizzare il patrimo-nio culturale italiano, rendere

pale fondo italiano dedicato al-la social innovation.

Oggi la "culla" torinese ospi-ta 16 startup, frutto dell'inge-gno di persone in arrivo da tut-ta Italia. Chiara Cecchini, peresempio, viene da Bologna, ha25 anni e ha lanciato Featapp,un'applicazione già in fase di te-st nel capoluogo emiliano:«Traccia l'attività fisica dell'u-tente - racconta la startupper-e la trasforma in gettoni, chepossono essere spesi in puntivendita affiliati per acquistarecibo di qualità. Più si cammina epiù gli sconti aumentano».

Giulia Pettinau, 33 anni, è di

Torino e ha ideato Sport GrandTour, un abbonamento che con-sente ai bambini di accedere anumerose strutture sportivedella città: «È un passepartout: iragazzi possono provare il nuo-to per due mesi e, se non si ap-passionano, possono cambiaredisciplina, senza dover disdirenulla», spiega Giulia. Così i geni-tori non devono sobbarcarsi lespese di un corso annuale chemagari ai figli non piace e i bim-bi possono trovare lo sport giu-sto.

Pure Toys Circus, inventatada Stefano Bernardi, ha una lo-gica simile: perché comprare i

Featapp regala gettoniper la spesa a chi fa sportToys Circus propone 1l segreto perun 'idea vincentegiocattoli a noleggio „

e intercettare i nuoví ipiù sano lo stile di vita delle per-sone, far del bene all'ambientee così via.

A creare la struttura un annofa è stato il centro di innovazio-ne sociale SocialFare, che ha trai suoi fondatori pure la congre-gazione dei Giuseppini del Mu-rialdo. Lo ha fatto con l'aiutoeconomico della Compagnia diSan Paolo e con le tecnologie diTop-Ix, il consorzio pubblico chegestisce il traffico web del NordOvest, Ogni sei mesi, Rinasci-

menti Sociali chiede a inventoridi tutta Italia di proporre ideed'impresa, poi sceglie le miglio-ri e dà loro uno spazio fisico euna serie di supporti. I neo-

mi-prenditori vengono accompa-gnati fino allo sbarco sul merca-to e poi messi in contatto con po-tenziali investitori, come adesempio Oltre Venture, il princi-

Torneo «L'innovazione sociale migliora la vita delle per-sone, ma non può essere fatta da un singolo: occorre unirele forze. Per questo abbiamo creato Rinascimenti Socia-li», spiega Laura Orestano, direttore generale dell'accele-ratore di imprese nato un anno fa a Torino.

Laura Orestano, dg

Come si valuta l'impatto sociale di unastartup?«Tra gli indicatori ci sono i posti di lavoro

che possono essere creati, il numero dei sog-getti svantaggiati coinvolti, la forma giuridi-ca della società. Poi occorre capire se questeimprese creano realmente conoscenza, parte-cipazione, nuovi business».

Come scegliete le aziende da ospitare?«Devono avere un business pian solido,

che però tenga conto, appunto, anche dell'im-patto sociale. Chiediamo loro di non focaliz-

di Rinascimenti sociali zarsi sulla soluzione, ma sul bisogno che in-tendono soddisfare. È un approccio rovescia-to rispetto alle logiche consuete: bisogna par-

tire dalle esigenze della società, per intercettare nuovicomportamenti o nuove nicchie di mercato».

(s.p.)

coeiaeoouuoNeaisr vnrn

Start Up Pagina 11

giocattoli se dopo pochi mesi ilpiccolo cresce e non li usa più?Meglio affittarli, pagando unaquota mensile e "aggiornando"i giochi di volta in volta. My Cir-cle permette invece di compra-re biglietti con tariffe di gruppo:«Aggreghiamo persone chenon si conoscono ma che vannonello stesso posto, e consentia-mo loro di ottenere sconti an-che del 25-30%», dice NunzioGuida, il trentacinquenne di Na-poli che ha avuto l'intuizione.

Molte sono idee semplici, cheperò non erano ancora venute anessuno, Rinascimenti Sociali

cercherà di fare in modo checreino anche po-sti di lavoro. È un'i-niziativa unica in

Italia, che all'este-ro hanno già nota-to: pochi giorni faa Torino è arriva-ta una delegazio-ne della diocesi diWestminster. Gliinglesi hanno spie-gato di avere unpo' di soldi da inve-stire e vorrebberofarlo creando una

struttura simile a Londra. An-che nella City sono in cerca diimprese che siano buone, in tut-ti i sensi,

GOBIMBOCosa fare coni bambini nelweekend? GoBimbo è una appche propone alle famiglie configli da0a 10 anni attività giàscremate per zona e fascia di etàwww.gobimbo.it

HENABLEPunta a favorire il reinserimentolavorativo dei disabili grazie alletecnologie digitali, dai comandifacilitati per il telefonino alla appper segnalare l'accesso alla Ztlhttp://henable.me

PLANBEEÈ la prima piattaforma italianadedicata al crowdfunding civico:coinvolge cittadini e aziendenel finanziamento di progettipubblici perla propria cittàwww.pla n bee. bz

PRENDOPOSTAPermette a chi ha trovato unavviso di giacenza ma ha pocotempo di lasciarlo al "pick uppoint" più vicino e di delegarealtri al ritiro della raccomandatawww.prendoposta.com

HUCAREAiuta il malato a seguire la terapiamedica che gli è stata prescrittae gli consente di condividere"l'armadietto elettronico" deifarmaci con il suo medico curantee coni familiari che lo assistono

WEROOMÈ una app che fa incontrare ladomanda e l'offerta di posti lettoin un'era in cui l'housing socialeè sempre più diffuso. È possibilefiltrare le info in base a interessicomuni, necessità e abitudini

MIOTRIPÈ una piattaforma web e mobileper aiutare il turista a organizzareda solo il proprio viaggio grazieai suggerimenti di chi vivesul posto, valorizzando luoghie monumenti poco conosciuti

SOLUNCHI negozianti che partecipano allarete vendono a prezzo ridottoi prodotti vicini alla scadenza.Disoccupati senior usano questematerie prime per offrire apagamento pasti a casa propria

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Tariffe e pubblici!

È legittima la sanzione di 912.536,40curo comminata dall'Antitrust alConsiglio nazionale forense . Il Con-siglio di stato, con la sentenza (n.01164/2016 ) del 28 gennaio 2016depositata il 22 marzo scorso, hainfatti da un lato accolto il ricorsodell'Agcm contro la decisione delTar Lazio (sentenza 1° luglio 2015n. 8778) di rideterminare al ribassola sanzione (per il venir meno dell'il-liceità della circolare del 2006 delCnf che ripristinava le tariffe mi-nime), dall'altro ha rigettato l'ap-pello del Cnf contro la stessa sen-tenza del Tar (si veda ItaliaOggidel 27 luglio e 19 novembre 2015).Ma andiamo con ordine . La senten-za di Palazzo Spada si riferisce al

Cnf clavra pagare più di 912 inila europrovvedimento 22 ottobre 2014 conil quale l'Agcm ha inflitto al Cnf lasanzione di oltre 900 mila curo perviolazione dell'art. 101 Tfue , consi-stente in un'intesa restrittiva dellaconcorrenza dovuta all'adozione didue decisioni volte a limitare l'au-tonomia dei professionisti : si trattadel parere con il quale il Cnf avreb-be limitato l'impiego di un canale didiffusione delle informazioni (AmicaCard); e di una circolare con la quale,sempre secondo l'Antitrust, sarebbestata reintrodotta lavincolatività dei mi-nimi tariffari . Palaz-zo Spada anzituttoconsidera non fonda-ti i primi tre motivi:

il Cnf non è una «amministrazionepubblica» che ha adottato un «attoamministrativo» lesivo della con-correnza, bensì una «associazionedi imprese» che ha adottato una«decisione» lesiva della concorren-za. Quanto invece alla erroneità, se-condo il Cnf, della sentenza del Tarnella parte in cui non ha ritenutoche il sistema di pubblicità e offertadelle prestazioni degli avvocati af-filiato al circuito «Amica Card» nonsia legittimo, secondo il Consiglio

di stato si tratta in-vece di «una nuovamodalità di pubbli-cità dell'attività pro-fessionale che, perquanto si discosti, in

alcune sue componenti, dai model-li tradizionali, presenta i caratteridi una attività lecita espressionedei principi di libera concorrenza».Infine, riguardo all'appellodell'Agcm, Palazzo Spada lo conside-ra fondato nella misura in cui il Cnf,nonostante la palese contrarietàdella circolare n. 22/2006 (che per-mette la conclusione di accordi conriferimento alle tariffe nonostantela loro abrogazione da parte del de-creto Bersani) alle nuove regole ditutela della concorrenza, «ha conti-nuato ad inserirla sul proprio sito epoi nella banca dati». Sono quindiintegri, secondo il Cds, «gli estremidi una intesa per oggetto».

Gabriele Ventura

Tariffe e pubblicità Pagina 13

onale. Illogica la disciplina attuale

Sanzioni omogeneeper i lavori su benidi valore paesaggisticoGuglielmo Saporito

Passo indietro nella tuteladeibenipaesaggistici, con san-zioni penali più diluite: questaè la strada che la Corte costitu-zionale è stata costretta a per-correre con la sentenza 23marzo 2016 n. 56. A causa diuna legislazione definita «on-divaga» ,laConsultahadovutocomparare le varie sanzionipreviste per chi esegue lavorisu beni paesaggistici (articolo181 del decreto legislativo42/2004). Queste sanzioni so-no state ritenute illogicamen-tepiù severe a secondadeltipodi vincolo che tutela il bene:l'illogicità, consistente in penepiù gravi per gli stessi lavori aseconda del tipo divincolo im-posto sul bene, ha causato unlivellamento verso il basso,cioè una diluizione delle san-zioni allineandole a quelle piùmiti. Le conseguenze dellasentenza della Corte riguarda-no unicamente i procedimentipenali, mentre rimangono im-mutate le sanzioni ammini-strative (riduzione in pristino,sanzioni pecuniarie). Il ragio-namento svolto dal giudicedelle leggi riguarda una normadel 2004 (Codice Urbani deibeni culturali e del paesaggio)che prevedeva pene diverseper chi esegue lavori su benipaesaggistici a seconda che ilbene fosse stato vincolato perlegge pure con specifico prov-vedimento amministrativo(decreto ministeriale). I benitutelati per legge sono elencatinell'articolo 142 del predettocodice e cioè sono quelli cheri-cadono nei 300 m dallabattigiadel mare e dei laghi, nella fa-scia di 15o m dai corsi d'acqua,ad altezze alpine superiori a16oo m eda1200 mnell'Appen-nino, parchi e riserve naziona-li, boschi e foreste, zone di usicivici, zone umide,vulcani,zo-ne di interesse archeologico.

A fianco di queste categorie,c'è una seconda categoria diimmobili, cioè quelli che perloro caratteristiche paesaggi-stiche sono dichiarati di note-vole interesse pubblico con

apposito provvedimento (de-creto ministeriale di vincolo).Nella sentenza, la Consulta siaccorge che i lavori eseguiti sutali categorie di immobili(quella vincolata per leggeperché adiacenti corsi d'ac-qua; quella vincolata da speci-fico provvedimento ministe-riale) hanno sanzioni penalidiverse: sanzioni più gravi se ilvincolo è quello imposto percategorie (distanza dal mare,dai fiumi, zone montane ecc.)rispetto alle sanzioni impostesu beni singolarmente vinco-lati. Questa disparità di tratta-mento non è ritenuta giustifi-cata dalla Corte, che quindi al-linea le sanzioni a quelle persingoli beni vincolati.

La conseguenza è che i reati

Le violazioni passanoda delitti a contravvenzioniDiminuisconodi conseguenza anchei termini di reiscrizione

si allineano e diventano tutticontravvenzionali , con termi-ni di prescrizione inferiori (4anni) rispetto alla qualifica-zione come «delitti» (pre-scritti in 6 anni), applicabile inin precedenza per i lavori subeni paesaggistici . Inoltre, tut-ti gli interventi si estinguonosevi è una riduzione inpristinoda parte del trasgressore pri-ma che venga disposta la de-molizione da parte dell'autori-tà amministrativa e comun-que prima che intervenga lacondanna . Diventa di applica-zione generale anche la possi-bilità di "accertamento dicompatibilità paesaggistica",che fino ad oggi non era possi-bile per le zone oggetto di vin-colo imposto per legge . L'uni-ficazione delle sanzioni gene-rerà anche procedimenti pe-nali più omogenei, senzadistinzione a seconda del tipodi vincolo violato.

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Beni paesaggistici Pagina 14

P ARAI7OSSI 17I LNA RIFORMA

ll geologo diventaun prof di latinodi Orsola Riva

1 paradosso della riforma re-lativa ai titoli d'accesso alle

cattedre. In base alla nuovanormativa, dunque, potrebbeinsegnare italiano e latino neilicei anche chi ha conseguitouna laurea scientifica.

a pag'na 29

CORRIERE DELLA SE.

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Riforma della scuola Pagina 15

Un restauratore come prof di italiano e latinoArchitetti del paesaggio per insegnare fisica nei licei, nutrizionisti per scienze e matematica alle medieIl paradosso della riforma dei titoli d'accesso alle cattedre. «Rischio di competenze non adeguate»

La vicenda

II ministerodell'istruzione,dell'Universitàe dellaRicerca (Miur)ha banditoun concorsoper 63.712postia cattedra

Il bando,pubblicatocon tre mesidi ritardo,ha comescadenzail 30 marzoe i candidatisarannooltre 200 mila

Molticoncorrentisonopreoccupatiperché temonoche si possanoaccumulareritardiperi ricorsie che la primaprova scrittaprevistaad aprilepossaslittare

Potenziare le competenze diitaliano, matematica e scienzedei nostri ragazzi è uno degliobiettivi principali della Buo-na Scuola renziana . Una primaoccasione utile poteva veniredal riordino delle classi di con-corso per l'insegnamento nel-le scuole secondarie . Potevaessere il momento per definiremeglio i requisiti d'accesso al-la professione docente: cosabisogna sapere oggi per inse-gnare nel modo più proficuo.Invece, a parte l'introduzionedi una manciata di nuove ma-terie fra cui l'indispensabileitaliano per alunni di linguastraniera, ha finito per tradur-si in un'operazione di accorpa-mento delle classi di concorso(passate da 168 a 116) con il ri-schio di un annacquamentodelle competenze dei docenti.E di conseguenza anche deglialunni, come ha notato il Con-siglio di Stato , agitando «il pe-ricolo di una dequotazionedella qualità del nostro siste-ma di formazione superiore».

E dire che il Cun, il «parla-mento» delle università italia-ne, aveva stilato un documen-to in cui, con pazienza certosi-na, indicava tutti i titoli di lau-rea che garantiscono leconoscenze necessarie per in-segnare una determinata ma-teria e quelli che invece anda-vano tolti. Peccato che il Miurabbia preferito bypassarlo, in-correndo così in una serie dierrori marchiani . Quali?«L'esempio più clamorosodice Marco Abate, professore

ordinario di Geometria a Pisae consigliere del Cun è lalaurea in Scienze per la con-servazione dei beni culturalicome titolo di accesso per l'in-segnamento di italiano e lati-no nei licei. Si tratta di una lau-rea scientifica, con esami dichimica, fisica, geologia».

Ma il problema più grave èquello di matematica e scienzealle medie. Attualmente nonesiste una laurea magistraleche prepari veramente a inse-gnare ambedue le materie. Omeglio esisterebbe ma non è

mai stata attivata. Così oggi ainsegnare matematica nellascuola secondaria inferioresono soprattutto i biologimentre i matematici preferi-scono andare alle superiori.Con il riordino delle classi diconcorso si poteva procedere auna separazione delle due ma-terie. Anche la Conferenzaunificata si era espressa inquesto senso. «Invece notaAbate si è lasciato tutto co-m'era imponendo però ai lau-reati delle varie discipline l'ac-quisizione a partire dal 2019 di

una montagna di crediti ag-giuntivi, ovvero di esami uni-versitari in più». E se da un la-to si è aperta la strada ancheagli ingegneri, non si capiscebene cosa c'entrino i laureatiin Scienze della nutrizione.Per l'insegnamento di mate-matica e fisica alle superiori,invece, si è preferito mantene-re quattro classi di concorso,con l'antipatica distinzione fraprof del liceo e quelli dei tecni-ci e dei professionali. Con inpiù l'assurdo inserimento fra ititoli di accesso anche dellalaurea in Architettura del pae-saggio.

E non finisce qui. Fra le stra-nezze contenute nel nuovo re-golamento pubblicato in Gaz-zetta a febbraio giusto in tem-po per il prossimo concorsoda 63 mila posti c'è pure un ca-pitolo Informatica. Anche inquesto caso per poter insegna-re sono richiesti una serie dicrediti aggiuntivi, ma neancheuno di informatica. In com-penso ai futuri prof si richie-dono 12 crediti in Mato4, cioèstoria e didattica della mate-matica. Come mai? «Forsedice Abate i tecnici del Miursono stati tratti in inganno dalfatto che il corso si chiama Ma-tematiche complementari, unnome simile ai primi corsi diinformatica, che si chiamava-no appunto Complementi dimatematica. Bastava che ciconsultassero, gliel'avremmodetto».

L- Parola

CUN

Il Consiglio Universitario Nazionale è unorgano consultivo del Miur (ministerodell'Istruzione) che esprime pareri, formulaproposte, svolge attività di studio e analisisul sistema universitario. È composto da 58consiglieri: 42 docenti e 3 tecnici edamministratori delle Università sono eletti,13 designati da presidi, rettori e dirigenti

Orsola Riva© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riforma della scuola Pagina 16

La password unica parte ïn salitaEcco come ottenere "Spiri" che al momento funziona solo per Inps e Regione Toscana. Entro giugnosaranno accessibili altri 600 servizi, dal 730 precornpilato alle operazioni bancarie e al commercio online

E' partita il 15 marzo "Spiri", l'i-dentità digitale voluta dal gover-no per tutti i cittadini, ed è in ef-fetti già utilizzabile. li Sistemapubblico dell'identità digitale(Spid) è adesso un po' come unodei primi treni a vapore. Partito,si, e funzionante. Ma chissà quan-do arriverà alla sua vera destina-zione.

Ad accettare questo metododi accesso online, tramite pas-sword universali, sono al momen-to infatti solo Inps- comunqueper ben 114 servizi- e la RegioneToscana, Per esempio possiamousare il servizio che ci calcola lapensione futura, il pagamentoonline di contributi, il riscattodella laurea.

Inail doveva partire subito,ma se ne parlerà per fine mese. Aseguire, l'Agenzia delle Entrateper il 730 precompilato, mentreentro giugno varie altre Regioni(Lazio, Liguria, Emilia Roma-gna, Friuli Venezia Giulia, Pie-monte, Umbria) e i primi Comu-ni (Venezia, Lecce, Firenze).

Bisogna provare in prima per-sona per capire la portata (ma an-che le difficoltà) di questa che siprospetta come una rivoluzioneper l'uso dei servizi pubblici.

Nella nostra prova abbiamoscelto il modo più innovativo, almomento offerto solo da Infocert(uno dei tre fornitori di Spid, conPoste e Tira). Ossia il riconosci-mento via webcam. Sul sito ab-biamo compilato in pochi minutiil modulo di richiesta e poi attesoper fare una video chiamata conun operatore, che così ci ha iden-tificati (ha visto i nostri docu-menti). Il metodo è consigliabilesolo per chi è già pratico di videochiamate; costa inoltre 15 euro,

Si può ottenere l'identitàdigitale online conInfocert o alle Postee presto nei negozi Tim

mentre le altre modalità per otte-nere Spid sono gratuite (ma me-no comode oppure meno pratica-bili per tutti i cittadini). Possia-mo infatti anche andare di perso-na in uno degli sportelli di Posteabilitati (ora sono 360) o negli uf-fici di Infocert in tre città (in futu-ro anche presso negozi Tim). Op-pure richiedere l'identità via in-ternet (sui siti dei tre fornitori)se siamo tra i circa 3 milioni di ita-liani ad avere una Carta naziona-

le dei servizi (Cns) attivata per iservizi online, una Carta d'identi-tà elettronica o una firma digita-le. Simile modalità facilitata perchi è un cliente Poste dotato giàdi strumenti di identificazione.

Ma poi ci danno subito l'identi-tà digitale? Non è detto. Noi ab-biamo aspettato tre giorni per leverifiche dei nostri dati. Alla fi-ne, eccola: è un nome utente euna password a nostra scelta.L'accesso ad alcuni servizi, comequelli di Inps, richiede anche unapassword temporanea. Ci arriva

via sms oppure la dobbiamo ge-nerare con l'app del nostro forni-tore di Spid. Facile, ma all'inizio è

poco immediato. Per esempio,sul sito di Inps ci vogliono parec-chi clic prima di aprire la paginadov'è possibile inserire i nostri

dati Spid. Chi già accede a questiservizi con il pin di Inps tenderà anon cambiare abitudini. Il senso

di Spid, come password universa-le, si manifesterà quindi solo conl'arrivo degli altri servizi (600 en-tro giugno; a breve anche i primidi aziende private, per esempioe-banking ed e-commerce). Toc-cherà pazientare ancora: il gover-

no dà fino a febbraio 2018 alleamministrazioni per adeguare aSpid i propri servizi.

U NIVRODULONE NISENVAIA

Come si ottiene l0 Spid?

Va richiesto ai gestori dell'identità

digitale, soggetti privati accreditati,che attualmente sono tre:

'11 ---------l nfoCert

Poste Italiane

Teies om Italia

Le modalità

Di personapressogli sportelliPoste italianee Infocert

Online Via webcamcon carta ,, sitonazionale diinfocertdei servizi,carta d'identitàelettronicao firmadigitale

Dopo la verifica lo Spidarriverà via raccomandata o email

In futuro,a casacon il postino

o nei negozi

Tim

Identità digitale Pagina 17


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