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Centro Studi C.N.I 30 maggio 2016
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Page 1: Centro Studi C.N.I 30 maggio 2016 › images › rassegna_stampa › rasseg… · Corriere Della Sera 30/05/16 P. 21 «Giardini, cultura e pazienza» La cura di Piano per Marghera

Centro Studi C.N.I 30 maggio 2016

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I 30 maggio 2016

Pagina I

RECUPERO EDILIZIO

«Giardini, cultura e pazienza» La cura di Piano per MargheraCorriere Della Sera 30/05/16 P. 21 Gian Antonio Stella 1

UNIVERSITÀ

Prepararsi a diventare ingegneri rinascimentaliRepubblica 30/05/16 P. 27 Laura Montanari 3

TRASPORTI

Salerno-Reggio, l'autostrada più tormentata d'ItaliaRepubblica Affari Finanza 30/05/16 P. 2 Patrizia Capua 6

OPERE PUBBLICHE

Dalla Guinza a Coda di Volpe scattano le operazioni per finire le opere incompiuteRepubblica Affari Finanza 30/05/16 P. 3 Lucio Cillis 7

NUOVO CODICE APPALTI

Inarcassa contro i "nuovi" appaltiRepubblica Affari Finanza 30/05/16 P. 35 9

PIL

L'Unione fa la crescita (ma non per tutti)Sole 24 Ore 30/05/16 P. 7 Gian PrimoQuagliano, BeatriceSelleri

10

ANAS

Armavi: "Treni, strade e accise così la fusione Anas-Ferrovie"Repubblica Affari Finanza 30/05/16 P. 1 Fabio Bogo 12

BREVETTI

Via le tasse sui brevetti Bruxelles accusa l'Italia Così è paradiso fiscale per le multinazionaliRepubblica 30/05/16 P. 12 Tonia Mastrobuoni 16

URBANISTICA

Il «peso» delle varianti definisce il titolo edilizioSole 24 Ore 30/05/16 P. 24 Donato Antonucci 18

ENERGIA

Eolico: Erg, Egp, Fakk pronti a investire ma le norme li bloccanoRepubblica Affari Finanza 30/05/16 P. 21 Luca Pagni 21

FISCO E PROFESSIONISTI

Il professionista rinuncia alla parcella? Paga comunque le tasseSole 24 Ore 30/05/16 P. 1 Cristiano Dell'Oste,Dario Deotto

24

SCIA

Va chiarito quando si applica la SciaSole 24 Ore 30/05/16 P. 24 26

SOCIETÀ PROFESSIONALI

Società professionali Quello strano pasticcio dei contributi dribblatiCorriere Della Sera -Corriereconomia

30/05/16 P. 21 Isidoro Trovato 27

SCIENZA E GIUSTIZIA

Scienziati costretti a fuggireCorriere Della Sera 30/05/16 P. 1 Paolo Mieli 28

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I 30 maggio 2016

Pagina II

TELEMEDICINA

L'Italia fanalino di coda in Europa ma quattro referti su 10 sono online Sale l'allarme perl'invecchiamento

Repubblica Affari Finanza 30/05/16 P. 42 30

Telemedicina, scatta la corsa alle app la salute digitale vale già venti miliardiRepubblica Affari Finanza 30/05/16 P. 42 Christian Benna 32

ECONOMIA

Dai mutui ai consumi i livelli pre-crisi sono ancora lontaniSole 24 Ore 30/05/16 P. 6 Francesca Barbieri 34

LAVORO

Tecnici e venditori le figure più richiesteSole 24 Ore 30/05/16 P. 16 Marco Biscella 37

RICERCA E SVILUPPO

Rinvio alle norme europee per definire le attività di R&SSole 24 Ore 30/05/16 P. 23 39

TECNOLOGIA

Internet per tutti: istruzioni per l'usoSole 24 Ore 30/05/16 P. 9 Micaela Cappellini 40

Buone idee digitali per il terzo settoreSole 24 Ore 30/05/16 P. 9 Mauro Meazza 42

INGEGNERIA FERROVIARIA

Milano-Roma in mezz'ora con il super-treno del 2050Stampa 30/05/16 P. 15 Luigi Grassia 44

BANDA LARGA

Telecom Italia, la rete va verso lo scorporoRepubblica Affari Finanza 30/05/16 P. 1 Stefano Cadi 46

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«Giardini, cultura e pazienza»La cura cli Piano per Marghera

d i Gian Antonio Stella

argherasensa fa-briehesavia piùsana

`na giungla de panoce, pomo-dori e marijuana». La facevanofacile, quei genialacci burlonidei Pitura Freska. Ma risanarel'immensa area industriale ve-neziana e Il suo quartiere nonsarà semplice, non sarà econo-mico, non sarà rapido. Basti undato: nei circa duemila ettari diPorto Marghera, dicono i rap-porti, sarebbero stati interrati«sette milioni e mezzo di metricubi di fanghi tossici e nocivi»di cui un milione e mezzo«molto pericolosi».

«Va introdotta la dimensio-ne della pazienza», sospiraRenzo Piano, passeggiandolungo via Fratelli Bandiera, la«main street» del quartiere,mentre rombano uno dopo l'al-tro i Tir e si offrono una dopol'altra le infelici sbattute sullastrada dai papponi in pienogiorno. «Va accettata l'idea checi vorranno decenni o secoliper recuperare certi luoghi stu-prati dall'inquinamento. Nonaccetto, però, l'idea che non cisia "più niente da fare". Cheesistano posti irrimediabil-mente perduti. Ci vuole tempo.Pazienza. Ma se non comincia-mo...».

Certo, in questa epoca chechiama «antropocene» sullascia del premio Nobel PaulCrutzen per definire un'era«marcata dall'uomo cieco ver-so la natura», sa di non avere labacchetta magica: «I miracolinon siamo in grado di farli. Èchiaro che per ripulire i siti piùcorrotti non basta piantare aca-cie o salici perché avviino unalenta fito-rigenerazione». Tan-to più che la politica, distribuitii complimenti rituali («Bravis-simi, andate avanti») non havoglia di metter soldi in proget-ti che si confermeranno giustifra decenni: le elezioni sono fra

una settimana, un mese...Di cose da fare, però, ce ne

sono mille: cambiare la leggeche oggi dà per irrimediabil-mente defunte certe aree pre-vedendo solo mega-maxi-pro-getti costosissimi (è lì che gira-no soldi) dove si grattano i ter-reni «fino a 8 metri di pro-fondità se non 16 come aSesto» e non consente neppurel'avvio di un risanamento «na-turale» previsto in Paesi nonmeno stressati dall'inquina-mento come la Germania. E av-viare la fito-rigenerazione al-meno sui terreni infetti ma nontroppo. Come un'area comuna-le abbandonata. Di più: «Dob-biamo piantare semi vegetalima anche culturali. Perché, co-me spiega Italo Calvino ne Lecittà invisibili, l'inferno dei vi-venti, "se ce n'è uno, è quelloche è già qui, l'inferno che abi-tiamo tutti i giorni, che formia-mo stando insieme". Ma puoi"accettare l'inferno e diventar-ne parte fino al punto di nonvederlo più" o "riconoscere chie cosa, in mezzo all'inferno,non è inferno, e farlo durare, edargli spazio"». Il senso del«rammendo delle periferie».Gianfranco Bettin, il presiden-te della Municipalità, plaude:«Il solo fatto che Renzo Pianopunti i fari su Marghera per noiè ossigeno. Sia per le sue ideesia perché illumina una realtàspesso in ombra».

Partito il primo anno con trequartieri (Borgata Vittoria a To-rino, Librino a Catania e il via-dotto dei Presidenti a Roma)

Il piano di recupero dell'areamquniata dai fanghi tossici«Per salvarla servono anni»per poi passare al Giambellinoa Milano («meglio concentraregli sforzi: un'area alla volta»), ilprogetto di Piano che prende Ilnome G124 dalla stanza al Se-nato del «geometra» (copyri-ght suo, auto-ironico) puntaquest'anno appunto su Mar-ghera. Dove con un tutor entu-siasta (Raul Pantaleo) e unasquadretta di giovani architettimotivatissimi (Laura Mazze!,Anna Merci, Nicola Di Croce),l'obiettivo è ambizioso. Metterea segno piccoli-grandi inter-venti che dimostrino come siapossibile ricucire il rapportotra una periferia «che non è af-fatto brutta» (il modello era lacittà-giardino di Letchworth,sia pure stravolta da palazzoni-alveari) e chi ci vive: «Anchenel posto più brutto c'è qualche

angolo dove puoi vedere la bel-lezza. E Marghera, ripeto, non èuna delle periferie più brutte».

Era arrivata ad avere 36.724addetti, nel 1971, l'area indu-striale che al tempi di Enimontavrebbe dovuto diventare la ca-pitale della chimica mondiale.Anno dopo anno è andata giù,giù, giù... Vivendo parallela-mente il dramma della perditadei posti di lavoro e alari incubi.Come nel 2002 quando unafuoriuscita di peci cloruratenell'area Petrolchimico generòun incidente vicino a un serba-toio di fosgene che in caso diincendio, secondo la storicaLaura Cerasi, «avrebbe uccisoparte della popolazione di Mar-ghera, Mestre, Venezia e delterritorio contermine».

«All'epoca ero un ragazzino,

Archistar Renzo Piano all'ex Istituto Edison di Marghera

Recupero edilizio Pagina 1

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l'11 settembre era passato dapoco più di un anno- ha scrit-to su Internazionale PietroMinto -. Ricordo la paranoiadel terrorismo . Ma Al Qaeda, siseppe poco dopo , non c 'entra-va: era solo il caro e vecchio Pe-trolchimico . Ricordo un surre-ale senso di sollievo che dimo-stra quanto il pericolo chimico,per chi vive a qualche chUome-tro da Porto Marghera , sia sem-pre stato una minaccia familia-re, inevitabile...».

Cambia pelle , Marghera.Spiegava l'ultimo rapporto del-l'Osservatorio voluto da Porto,Comune , Regione che, «mal-grado la catena ininterrotta dichiusure delle grandi industriechimiche e siderurgiche degliultimi anni , nella zona indu-striale e portuale nel 2014 era-no attive ancora 1 . 031 aziendeoperanti (-18% rispetto al 2013)che occupano complessiva-mente 13.560 addetti ». L'8o,7%delle aziende rilevate «occupameno di 15 addetti , e oltre il94% ne impiega meno di 50».

Qua e là, edifici assediati daerbacce , incuria, degrado. Ed èlì che il progetto O.r.ma . (Offi-cine Riuso Marghera ) punta aintervenire . Ridando vita a unascuola d 'infanzia in condizionipenose per fame una scuola di

musica gestita dall'Associazio-ne «Nino Bocolo», cioè AdamoVianello, «maestro» dei musi-cisti di Marghera dagli Anni 6oalla morte. O riscattando tra i«beni comuni», a uso del quar-tiere, l'ex istituto professionale«Edison» che da nove anni èstato abbandonato e oggi, do-po varie manifestazioni perchiedere un intervento del Co-mune, è sede di una palestradella Municipalità, un dormi-torio Caritas e una dozzina diassociazioni culturali che ag-gregano ragazzi intorno alleesibizioni di «parkour», ascuole d'artigianato auto-gesti-te, a corsi di lingue per stranie-ri o iniziative come «Ago e filò»che recuperano antiche tradi-zioni venete. Il tutto grazie adecine di volontari, giovani emeno giovani. Renzo Piano gi-ronzola nel cortile di cemento,immagina il piccone per il mu-ro di recinzione: «Giù quello,questo può diventare un giar-dino bellissimo». Angelo Pie-robon, capelli «rasta», risatacontagiosa, deciso con altri ge-nitori ad arginare lo smotta-mento di un'area che fatica adavere punti di riferimento, èentusiasta. Il «Geometra» am-micca: «Se no i xé mati no li vo-lemo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli interventi

FITOSTABItIZZA7:OrJEFASCE RWPARIAII

DRENAGGIO URBANO SOSTENIBILE

aie

RIQUALIFICAI IONE

FASCE RIPARIALI

RIQUALIFICAZIONE NUOVI SPAZI COLLETTIVI

Recupero edilizio Pagina 2

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Preparaisi a diventareingegneri rinascimentali

Ld ONTANA

osa possono avere in comuneuno scrittore, un consulenteche lavora alle risorse umanein un grande gruppo assicura-

tivo, la responsabile al bookshop di unmuseo e l'addetto stampa di una socie-tà che organizza crociere per il mondo?La formazione universitaria: una radice

che si chiama studi umanistici e che sisrotola in corsi di laurea che vanno dallafilosofia alle scienze della comunicazio-ne passando per le letterature, le filolo-gie, lo studio delle lingue, la storia, lageografia, l'archeologia. I dati Alma-Laurea dicono che dopo la magistrale acinque anni il 72,3% dei dottori trova la-voro in ambito letterario, il 78,2% nell'a-rea insegnamento, l'80,2% in quella lin-guistica (contro il93 degli ingegneri e il95,4 dei medici). Bisogna poi vederequante sono occupazioni stabili. Conquesti numeri in giro è meglio ingegnar-si e cercare di cogliere le opportunità ocostruirsele con percorsi mirati: «Me-glio se dopo la triennale chi studia in am-bito letterario sceglie delle specializza-zioni verticali», spiega Gianluca Gioia,

manager di Mcs, società che si occupadi ricerca del personale , formazione econsulenza per lo sviluppo. «Il mercatochiede posizioni di marketing e nelle ri-sorse umane».

Latinista, ex rettore dell'universitàdi Bologna, il presidente di AlmaLaurea(il consorzio delle università che moni-tora cosa fanno i neolaureati nel mondodel lavoro ) Ivano Dionigi si smarca: «Seguardiamo le statistiche , vediamo chefra coloro che hanno un impiego a cin-que anni dalla laurea il 32% lavora nelpubblico, il 66% nel privato e con menosoddisfazione , significa che forse nonfanno lavori coerenti con gli studi. Masiamo sicuri che è colpa della laurea enon di un mercato sclerotizzato? Non di-ciamo che siamo nell'era della flessibili-tà e della conoscenza? Allora io pensoche la laurea in lettere sia oggi fra le piùidonee». Uno scienziato esperto di robo-tica come Paolo Dario , della Scuola Su-periore Sant'Anna di Pisa, parla del bi-sogno di "ingegneri rinascimentali",cioè non soltanto di tecnici , ma di un sa-pere che incroci conoscenze scientifi-che e umanistiche.

(segue all 'interno dell'inserto)

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Università Pagina 3

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U O .A.N

(segue dalla prima dell'inserto)el 1996, il rettore di HarvardDerek Bok si rivolse ai suoistudenti per dire a propositodei cambiamenti sul mercatodel lavoro: «Noi possiamo in-

segnarvi a diventare capaci di imparare,perché dovrete reimparare continuamen-te». Se un tempo chi diventava dottore inqueste discipline aveva come sbocco natu-rale l'insegnamento, adesso - complici an-ni di lentezza nel reclutamento nella scuo-la e nell'università - i laureati di questearee si muovono su un orizzonte molto piùampio e la cattedra resta soltanto uno deipossibili obiettivi.

C'è chi sceglie questo indirizzo di studioperché ha già in testa cosa fare: per esem-pio, vivere di scrittura. Alessandro Raveg-gi è partito da una laurea in filosofia (a Fi-renze) e da un dottorato (a Bologna) perarrivare al post doc in italianistica a Cittàdel Messico: oggi di mestiere fa lo scritto-re. Ha pubblicato da pochi giornill granderegno dell'emergenza (Liberaria Editri-ce), una raccolta di racconti sulle catastro-fi che fa seguito al saggio su David FosterWallace: «Scrivere è stato un bisogno euno sbocco naturale al mio percorso forma-tivo: ho cominciato con i testi per il teatro,poi è venuta la narrativa», spiega Raveggi.«Assieme all'attività di scrittore combinouna serie di altri lavori: insegno in alcuneuniversità americane di Firenze e tengo

conferenze e laboratori di scrittura, istru-zioni ed esercizi per gli artigiani che ma-neggiano le parole».

Voleva lavorare con le parole, ma intutt'altro ambito, anche Davide Barbano,che oggi è uno dei manager dell'area me-dia relation di Costa Crociere e che ha se-guito negli anni che precedevano il boomun corso di comunicazione all'universitàdi Torino: «Mi sono laureato nel 1998»,racconta, «e per me non è stato difficiletrovare lavoro. Ho cominciato con uno sta-

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ge dopo il master in comunicazione d'im-

presa e sono sempre rimasto alla Costa.Va detto che la situazione, diciotto annifa, era diversa, i corsi di comunicazione an-cora pochi e il mercato era interessato a

quelle figure professionali».Oggi molti laureati lavorano nella rete,

come media manager di aziende, creatoridi contenuti multimediali, curatori di pro-fili web. Cercare "nuovi" lavori è stata unanecessità per molti: se per tutti trovare unposto, una collaborazione, un contratto, èdifficile, "lo è ancora di più per chi possie-

de una laurea generalista", è il ritornelloche ripetono i reclutatori delle società diconsulenza. Allora per essere pronti, me-glio presentarsi a caccia di un posto con so-lide base culturali e poi scegliere un ma-ster mirato. Katia D'Addona, 25 anni, si èlaureata in Filosofia alla Cattolica, poi haseguito un master e ha lavorato alle risor-se umane in una società di assicurazione:«Ma non mi piaceva, era troppo distantedalla mia formazione, ora sono al Mudec,il museo delle culture di Milano, mi occu-po del bookshop, ho contatti con gli artistiche vogliono esporre qui e con un ambien-te culturale». Alle risorse umane di una so-cietà di consulenza lavora MassimianoCrobu, 27 anni: «Cosa ho fatto dopo la lau-rea in filosofia? Ho seguito un master in or-ganizzazione del personale alla Bocconi eho trovato subito lavoro: mi occupo di valu-tazione e miglioramento delle performan-ce nell'ambito delle risorse umane. Non èpoi così lontano dalla mia tesi su AdamSmith...».

QRIPROOUZIONERISERYATA

Università Pagina 4

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NOTE II voto finale è la media dei punteggi ottenutida ogni ateneo nelle 5 dimensioni valutate su una scalacompresa tra 66 (valore minimo) e 110 (valore massimo):

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N'iCi

I Bologna 81 99 88 104 98 94.0

2 Padova 85 92 85 95 87 88.8

3 Firenze 92 82 79 97 90 88.0

4 Pisa 96 90 75 90 78 85.8

5 Roma Sapienza 72 106 72 94 82 85.2

6 Palermo 78 80 84 109 72 84.6

7 Torino 76 81 73 104 81 83.0

8 Milano 71 76 79 95 80 80.2--------------------------------------------------------------------------------------------------------------

9 Bari 83 87 74 84 71 79.8--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------10 Napoli -Federico -11 68 79 74 88 70 75.8

11 Catania 72 71 66 88 68 73.0

íNFOGRAFICA ANNALISA VARLOTTA

i veruoia 8e 94 94 íiu 9U 9s.Ë 1 Trento 93 102 103 108 93 99.8----------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------

2 Pavia 88 96 97 93 97 Si ,2 2 Siena 100 107 99 98 93 99.4------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------3 Calabria 110 95 81 91 73 90.0 3 Sassari 82 85 110 104 98 95,8------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------4 Parma 81 86 94 99 84 88.8 4 Trieste 91 89 103 90 95 93.6-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------5 Genova 82 81 94 90 90 87.4 5 Marche 85 90 100 101 80 91.2--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------6 Cagliari 82 94 80 86 80 84.4 6 Brescia 89 83 99 101 79 90.2

------------ ------------------------------------------------------------------------------------------------------7 Verona 77 86 83 88 86 84.0 7 Modena e Reg. Emilia 82 86 91 98 87 9818---------- ----------- ----------------------- ------ ------ ------ - ------ -------8 Roma Tor Verg ata 71 79 92 85 84 82.2 7 Udine 91 83 89 94 87 88.8

9 Milano Bicocca 72 77 82 96 80 81 .4 9 Salento 98 95 90 76 75 86.8

---------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------9 Salerno 86 73 86 90 72 81.4 10 Urbino Carlo Bo 101 83 76 82 81 84.6

11 Roma Tre 71 73 75 85 82 77.2 11 Venezia Ca' Foscari 77 89 77 88 91 84.4--------- - ---- - - ------------------- ------- ------ ------ ------ -------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------12 Messina 70 76 89 81 69 77.0 12 Bergamo 84 87 69 97 83 84.0-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------13 L'Aquila 74 81 66 85 75 76.2 13 Ferrara 71 85 83 90 85 82.8---------- ---------- - ---------------------- ------ ------- ------ ------ -------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------14 Chieti e Pescara 72 81 71 85 70 75.8 14 Piemonte Orientale 74 83 91 86 78 82.4

15 Napoli-Il 66 74 74 75 71 72.0 15 Catanzaro 75 67 69 88 68 73.4---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------16 Napoli L'Orientale 73 66 69 71 84 72.6

17 Napoli Parthenope 80 66 72 66 66 70.0

1 Camerino 98 109 102 98 90 99.4--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------2 Foggia 79 110 74 96 86 89,0--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------3 Macerata 85 80 97 91 91 88 . 81

4 Teramo 69 83 104 103 83 88.4-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

5 Tuscia 72 79 99 85 83 83.6

6 Basilicata 77 98 92 77 71 83.0

7 Cassino 71 86 75 100 80 82.4-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

8 Insubria 72 73 83 83 79 78.0

8 Reggio Calabria 73 88 75 83 71 78.0

10 Molise 69 82 84 82 69 77.2-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

11 Sannio 66 78 88 73 75 76.0------------------------------------------------------------------------------------

82 11(' /i

2 Venezia luav 77 88 91 88 110 91.8----------------------------------------------------------------------------------------------------------------

3 Torino 71 96 77 99 103 89.2

TUTTE LE CLASSIFICHE DELLA DIDATTICADELL'UNIVERSITA ITALIANA,DETTAGLIATE PER RAGGRUPPAMENTIDI CLASSE DI LAUREA, SONO SUL SITO

.?!f!RT"Mi17EA5lTfi,IT

4 Bari 92 91 88 90 72 86.6

Università Pagina 5

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Salerno-Reggio, l'autostrada più tormentata d'ItaliaIL22 DICEiNIBL`rE Ë PREVISTALA FINE DEILAVORI. UN BUDGEI`RADDOPPIATO FINOA8,5 Lv I, ANCHE A CAUSA DELPvLA;LAFFARE, PERUMOPERAINGEGI'iIERISTLCA, D'AVAItiIGUARMCON 190 GAL.L aERLE E 480 VL1-1DC7L`L'I

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I couotdown che gira stil sito v(1 dell'Anaslindii 'p5 giorni da oggi i..l i t li€nsur,a dei

canile~i prevista per il 22 dirimi} re 2016. Stimache sï ; uverrio vuolerispettai e a fruiti; di chi p,;Madi fine dei lavori ma non dei completamentodell'opera. L'A3, l'autostrnid a Salano-Rtgiiolabria , dorsale dicoll € ,ünrilioIrei i S:rdi7per la Sicilia entra nel più cruciale dei suo:Per rompere con un passato dil9ï vile e una lucistoria di costi lievitati fino al radda ppio della spe-sa, a oggi R ì niliaudi di curo, e di affari illeciti del-lecti"rheic, :iliehr'itrï€ nousatopressiuniericatti

stato realizzato il ?ri% delle opere, eseguite ininontagnaper2CHiu metri, perïl58% sugllAp-penninilucano a ce, tloti iinie mezzi sonoconcentratiori : :nograiidectuinere,Hma-ero lotto 32:20,5 ci aetri a eavallo del Pollino,un traeeiattY tra ryti S1 ri iu oli d i i_aino Borgo e Gam-potenese (quota 1€; C :Metri ), iii pro Aincia dì Co-senza . I. .rr`ti, ricade nel territoi'iu montano dellalomi illino, ..i?a de-le zï,rte pïii complesse dalpttütc i: ,i t : orografico dell'iiiteraautostrada.Ilnuo'o ir€cto sarà re l'€r-zt:to 1}er:l60%invarianteeiost€tirito (Li se€ gt?Ile€ieelïviaduutti.

11 iy nia„ ;io è ,:at,? eoittpl tatt} 'r. suonclitritolol,i d noli i,i?e ïlel t,,dotto Pùìet, t rampateiillacitrrep,(;iataSiEd.ll2lmagt;io:: atogi.ùconesplosit,o l'tútiir: o pezzzodelvia& troT' opera

simbolo :he cori i suoL260 ntetridí a' • i! se-condo più alto d'Luropa. Nei coi-sc? dei lavori hapersn lti vita .adrïtui M'h,olr-, op-r,tin ro n?eno di 25anni precili'atoper 1m :'insieinwal;t:ru5f}2L1lprogetto dill : .,: ; rri lri tiliïdttta a lnr-prehloeC ,lu1::;,,;za tn nel l4 -,,18ilometri totall di cuiapl}ti:ti. L'Anas arnnunciache6

realiz2, :2951 e seì

Marlo10,

li procuratoreCapodiViboValentiache ha messosottosequestro8ChilornetridellaSalerno-Reggio

province. L A .1350 adde -.+.': ,;: .i, :tra c~n, lt+ a x "ponti e cmpoiilOchi_o,,itLid —do Ca€nIpCi i alal,ro-trrdiril-ere per tin n ,;: Iverso uace(la ,_I;

anumeri !_,tpoginirni, migr ; . li ML, ;i

ici, 415 :. o .itïlo !,2sl'Ìn C< ï caito

i sietire/a"d(lractor-,rlabrìa, e 58 h` : rtte-i inanutenzione in di-G ïalat}ro.

tin<i4lìd.ir?i;igrïc_ : 'icácrinmonta,.;nc.l?erfora-t{' l'ü in a tltr.ii i iu+ lì ilxmetri (Seriii Rnt oi i (sl) nquasidue (t.;a,;ad,lu)n+p), viadotti sospe,i sti t•,rtril}aie avert ?Ÿ i7 tJ4e altez2Y comt" v 41 1 tïStt (' 1 _) n?etr eFavazzina (;ungo 440 mtt '.: alt o 22£) realizzatanece stuittniente P(_Tfasiepelzi, ir_cntrt: rinaneVtáinfun .íonrl eçchiasedeautosir.itl ile.Is€€tdaca-tlcalahresi , tiller~`ttttnogiïinter+enlidi ,uiiin[ lenla°

messa in sicurezza degli 8t) chilometri di

strette, a rischio di t lissesto idrogeologit •t i.

territorio da Castnit£ 'ari aSiharie dait;osenza SudadAltiliaC:rúi3aldi, tina tratta disseminata ïlic•tuve

Armoni e la fivsion< Anas-Fe`•T_ . anne.rwra. i , _. ,v..ad me

Trasporti Pagina 6

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t 3 i.. !,,. .'. °ü,% ,

Dalla GunaaCodadi Volpescattano le operazioniper finire le opere incompiuteI DANNI DEL DISSESTOIDROGEOLOGICO, DELIAMANCANZA DI

. N IEiVLIO.NE, DELLACARENZADI FONDI: SIPARTIRA DALI:rA. SICILLA, E POISi PROCEDERA VERSO NORD,I CASI PIO DIFFICILIRICHIEDERANNO UNASPECIALE PERIZIATECNICA

incioC

Romaj ietro ogni strti(la chiusa o

l perci7rrt} r sole a irtatti, c`èuna st eid. (. lie in itatBa, nui diversicast cen siti dt ïl`Anus sr,nn i l riwlÈa-

todittn€aidl4olitudine,u 1: atà nel ges tire u€1 ben: l' .ditrnentale per lavt°,: rr !:,i. eeandare inva(:ti€rza.litut•r e-=

Nei prossi:ni mr", v, riti stradeabbandon,it e a 1 ori) si esse e condan-nate da anni alla clútisuff,{, verran-no progres`itçarierite aperte o ria-perte grazie all 'opera dell'Anas edel suo presidctit, G anni VittorioArmalt ï, che dnI }o wer caisito a1cu-

€ c ts; er*;;lernat c1 dell'ital ::timmitl;ile o ritlleittatr: dallefraneedai d;sses:i idrorieolol;ïel, lancia unl3io Ct' , n.equestitrat-tis:rat de•;bbandona-te per chi

11pju7o,t::: i::sto delle In':: -:1tt,xe GrazianoDelrì.o e con li g v: :710, prevede di-

ogie di interventi per ri-muovere le "azioni su snodi im-IS(ï. tttritÌ, con un investimento chesfiora il mezzo miliardo di giuro. L. laprova che non sarà un percorso diseatiplu e.t ti.. ta; irrlie, n1a , lle ri cli i i;-derà una notevole perbia tecnica,viene dalle nuove t çnol _' i ' : z-za.te per ~r'atre gli in' 'r riti ri-ducendo errori e azzerando perqa7iinYThfi `„ :,('iíenìpirroréa,rec-nicidelC_U . atrarnoInfatti dotatidi sensori e rnfitrolli satellita.ri concui avt'iai: '- mi,ii;tut',ttr o e poi lascelta delle are a v : quali interve-

ire nei prossimi mi " `Laprecede.ri: :d

tuazionicr -í:'h =_,lu,'te,adesem-pïo,che i :,::;g-noognigiomogliautomo -lii -t: ,: kinglie e snervanddeviazioni. La •:ocietàha avviato l'a-

Altività svolta dal 2006 a osaic

PROGtTTI APPROVAT

NLIa1V. CANTI '.iAPFRTI111.1

ANTIERI ULTIMATIC

CANTIERI IN CORSO

I presidentidelle PegioniMarche Lucacoriliscioli (1) es lcl ila RosairioCrocetta (2),due delle primearee dovel'Anasinterverrà conI risanamentistradali

t1. qw.ttit -terie e ha Pro-1. piano finanziai n dal

griverno che è già in cors o di tit tuszioneecheprevede unaserie di in-terventi del valore complessivo di' r,5 milïrinidirstco che consentiran-

: i di ri,tpii rt '' R' strade r iliuse in tut-a il territo.-io naáunale.

ll prul;ettu guarda l'Italia parten-do dall'Adriatico e dalla galleria"Guinza", che attraversa la catenaappenninica timbro-marchigianatra. i co muni di Mercate.8o sul Metau-ro nelle Marche e di San Giustino inUmbria, per una lunghezza com-plessiva 3 t.liiionletri.Questa arteriaè chiusa dall'Ia ttoi.?re 2004, quiurdo ilavori luro rao ultiinati. Le i 1)otes i perrii'1;ti€'la sono ,ue: realizzare di uncurli , ilo latet ,tie di sicurezza, a co-sII ( ti-in:) [ !;icuralnente più contenu-ti t i tiq)i ,i7 rd un immediato raddop-11io dF-Ilacanna, con messa mesercì-zio del l' inirastr°u : aeltati 3 o4 an-ni. Oppure aprire la galleria in ununica direzi :: di marcia in 12 0 24mesiallna<. ,enalsen~nunri;o^l-tematd, e „

Pasiu:11l . `, 1,::( ! , 7o , i'lia, ve.e ae .I

stradal :,. .., preseni-7oe-sti € SI e.,.:. 41('iT'tt31!'rnati il. l ri i

pr€nlll :!1:ü . }e''tiLl i.in.tsliSG'1O

due tratti d rada t t.alc 121 «Ca-tanese' . ll e ilvì•r.dotto "Codadì Volpe", che si es_rnde fra ii chilo-metro 241 ,300 e a1241,700, mentre ilsecondo á ïl ponte "Cinque Archi",fra i ch uom p .ri 120,5A0 e 12-5, 900, iqcuipr-ge .,adiiil)- lstinoèstatodivi-so indw ' t a l i i. ilptiino aggiudica-

to mentre a se-condo è in taso di aigIp.idïcazi.one, eperi a:": 'vrisl)rer('delitfiriecoin-pl '..: il _.€vUridlTrQSSi[mianno.

ulto (lie ril, uardal'Iso-io alt iZ t t"at"t t€ ni eressati; Colne

a. Sss526dù, duïl'iarizio fino al chilo-B.Sitratt,t diunpercorso chiu-

so per problemi strutturali al sta dot-to Petrulla. Anche la AI9 d,il lan56,800 al km 57,830 f' stata ir, erïtan e l programma° si tratta di un a r t e -r i a chiusa per dis esto idrogeologi-co, con L ' : : I o :, ~era danneg-iato da w. i:

Sempre in 5_tilitt lien sei arterie:°niloals_eL-e ]};l;etttï diiltenml-

tta delle stittati 111 dellag1211, 1 i1 e lt€!Et[}.Ii1Ba-

It; i11}Cr'c. ri};tiardi€iio 1c statali4RI • ttltt('rtin lir( ohleir!i iir-

I ', :-idrop) logi cn.K:rasulü anta-

le 107 -Crotonese" al ï,ain123,400 ir"c:iavnlcavia dello svico-lo Setteporte, demolito nel 2011 aseguito danneggiamento dopo unurto che ne ha compromesso l'uti-lizzo.

Salendo in Cam ° tre operemaa : ivo sulle statali 19, 87e 212, tut-te strade messe a dura prova, dan-neg,gtitte e ellictse in vari p„„.i perdissesti icirol;eolugici,frarie t,_:: t[7io-rtie tnol'u ,)e so cliiusc a r:. iiterni. In I'url •a s.t€anno ol : tu dicure ltt sta.ale t29, la tis t; ,, la Nsa291 en:.rartit>e per risctiio iii,.Euina-merit o, ct.dr€ta nit€,si, ailta ioni edis-si'sti idrogl'olugica.

Passat)ritl in Rartlegná, tilÍlne, cri-no previsti ittteiventi sulla t,itaie134estalltalc,hilometro21.Sitratta di unat stradal chiusa e riapertaa s enso ui . o t€Itc+rrlato per dissestoidrogeologi,o e una frana.

1bAVM0=KM susMnr

Opere pubbliche Pagina 7

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La gallerlaInrrompAutadl Gulnza.

tra le Marcheel"Urtnbrla.eïvlacio!:i

Cro k{?itïl Petrulla

eHineraIn Síad.a

Opere pubbliche Pagina 8

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( IL ?"i%, -`,9 ;

lñarcassa contro1 c 4

nL ovi 53 üppaffiLA. NORMATIVA VOLUTA DAL GOVERNO CHAOMESSO OGNI RIMANDOALVERSAviENTODEL CONTRIBUTO INTEGRATIVO DEL 4%DA PAI .CE DELLE SOCIETADI INGEGNERIAE DIPROFESSIONISTI ALL'ENTE P ENZIALE«

on,i possono avere figli e figliastri. Il«IN nun u codice degli appalti deve garan-

tirepari dirittic p ari doveri agli operatori»,Apar-lare è Ciusrp¡ e Santoro, p-rrr ridente di Inarcassa(la Casssan azio nale diprevi(lenza e assistenza de-gliingegneri e architetti liberiprofessionisti), chespiega ad A&F la decisione di rivolgersi al gover-no «chiedendo, prima di, tutto, i correttivi a unanonna che favorisce l'elusione contributiva enon sostiene le regole della concorrenza». Il rife-rimi i 1 tema dei contributi, visto che la

nuova normativa ha omessot ogni, rimando al versamento

del contributo integrativo del4% da parte delle società diin-egneria e di, professionisti1 7a

AV ente previdenziale di riferi-mento. Di qui la discesa in( irnpo degli enti previdenziali

92dir„l ínarcitssa, Cipag(C ssaitalia

Chi sL- ppena pregi denti e assistenza geo-

Santoro, metri), Lpap (Ente di previden-

peesidente za e assistenza pluricategoria-

dïlnareassa le) edEppi (Ente previdenzialedei periti industriali e dei peritiindustriali laureati) - che il 16

maggio hanno inviato una lettera congiunta ur-gente al governo, chiedono lenecessarleintegra-zioni alle nonne previste nel Dlgs 50/2016 sulnuovo Codice dei contratti pubblici. «Siamo unente di previdenza di primo pilastro e welfare,una previdenza che é obbligatoria peri liberi pro-fessionisti, sia che 1,—vorïno autonomamente siache si mettano in società», commenta Sa i i toro,che aggiunge. »Noi a1>1ri uno il dovere eli tutelareinostri iscritti che devono>oter cont rrc w un si-stema previdenziale solido, sostenibile e privo diricadute finanziarie importanti». Ora, se non vie-tic colmato questo vuoto normativo, ci si=rannopesantiripercussioni sui bilanci degli stesti entiprevidenzialL Solo per Inarcassa si p iLrla di unapartita che vale circa 50 milioni annui, pari al17% del totale dei contributi integrativi e a che a il5% delle entrate contributive, (& p c )

Nuovo codice appalti Pagina 9

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L'andamento del Pii pro capite da[ 2001: solo Cipro, Grecia e Italia sono sotto i valori di partenza

L'Unione fa la crescita (ma non per tutti)di Gian Primo Quaglianoe Beatrice Selleri

e si considerano gli ultimi15 anni e se si tiene contodella grave crisi iniziata

nel 2008 non si può dire che

l'appartenenza all'Unione eu-

ropea abbia ostacolato la cre-

scita economica. Tra il 20o1 e il

2015 il complesso dei Paesi che

oggi fanno parte dellaUe havi-

sto il Pil pro capite aumentare

del 12,4 per cento. Purtroppo,

però, nel 2015 vi sono stati tre

Paesi che hanno avuto un Pil

pro capite inferiore a quello del

2001: Cipro, Grecia e Italia. Il

calo maggiore è proprio quello

del nostro Paese: nel 2001 il Pil

pro capite era di27.8oo euro ed

è sceso a 25.500 nel 2015 con un

calo dell'8,27 per cento. A ciò si

aggiunge che il dato italiano

nel 2001 era sopra la media Ue

de118,8°i°, mentre nel2oo7, cioè

nell'anno che ha preceduto la

grande crisi, lo scarto positivo

si era ridotto al 9,5% e nel 2015 il

divario è diventato addirittura

negativo (-3%).

I120oinon è un anno scelto acaso, perché è quello che hapreceduto l'introduzione del-l'euro. Il Pil italiano negli anni9o del secolo scorso ha avutouna crescita contenuta, perchéper "centrare i parametri diMaastricht" si è adottata unapolitica economica che ha sa-crificatolo sviluppo invista de-gli obiettivi fissati per entrarenell'euro. Ottenuto questo ri-sultato, l'Italia è passata dalgruppo dei Paesi con Pil supe-riore alla media Ue a quello dei

Paesi con Pil al di sotto della

media. Destino, questo, che

non è toccato anessun altro Pa-

ese dell'Unione, anche perché

gli altri due Stati che nel 2015

hanno registrato un Pil pro ca-

pite al di sotto del livello del

2001- Grecia e Cipro -facevano

già parte nel 2001 del gruppo

con Pil pro capite inferiore alla

media Ue e hanno visto la loro

situazione peggiorare intermi-

ni assoluti, meno comunque di

quella dell'Italia (per Cipro il

calo tra20oie 2015 è dell'1,44°i° e

per la Grecia del 6,59% contro

l'8,27°i° dell'Italia).

I Paesi che hanno tratto mag-giori benefici in termini di cre-scita percentuale del loro Pilpro capite tra il 20o1 e il 2015 so-no stati soprattutto quelli del-l'Est Europa, che hanno benefi-ciato dell'entrata nell'econo-mia di mercato innescata dallacaduta del Muro di Berlino.

Particolarmente interessan-ti, però, sono i dati di big comeGermania, Regno Unito eFrancia. Per la Germania loscarto positivo dalla media eradel 25,6% nel 2001, si era margi-nalmente ridotto nel 2007(22,5%) ed è salito al 29,7% nel2015. Per il Regno Unito lo scar-to eradel15°i° ne12001, è passatoal 16,4% nel 2007 e al 17,5% nel2015. Entrambi i Paesi hanno vi-sto dunque migliorare la loroposizione. Non così per laFrancia, che nel2oo1 avevaunoscarto positivo dalla media Uedel 26,1%, sceso al 20,2% nel2007 e a119,6°i° ne12o15. Laposi-zione della Francia è dunquepeggiorata, ma in termini asso-

luti il Paese resta comunquesaldamente nel gruppo di Staticon Pil pro capite superiore al-la media Ue.

Ben diversa la situazione dei

Paesi mediterranei. In que-

st'area solo l'Italia aveva nel

2001 unPilpro capite superiore

allamediaUe, manel2o15 è sce-

sa sotto. Gli altri quattro Paesi

mediterranei erano già sotto la

media nel 20o1 e hanno visto la

loro posizione peggiorare de-

cisamente, anche se meno del-

l'Italia. Lo scarto negativo è

passato tra il 2001 e il 2015 dal

5,6°1° al 12,2% per la Spagna, dal

29,9% al 36,9% per il Portogal-

lo, dal10,7°i° a121,7°i° per Cipro e

dal 22,2% al 35,4°% perla Grecia.Per l'area mediterranea non si

può certo dire che la presenza

nell'Unione abbia contribuito

ad attenuare il divario e per

l'Italiavi è l'aggravante del pas-

saggio dall'area più ricca a

quella meno ricca.

Certo, il nostro declino eco-nomico non è interamente im-putabile all'entrata nell'euro. Imali italiani sono ben noti: lagiungla istituzionale, con isuoi sistemi di poteri, contro-poteri e diritti di veto, è un for-tissimo ostacolo all'efficienzadel sistema; la corruzione ègiunta alivellitali dafar rende-re assolutamente necessariauna rifondazione del Paese emolte altre remore ostacolanolo sviluppo. Resta comunqueun dato difatto che lapresenzanella Ue e l'adozione dell'euronon hanno frenato il declinoeconomico.

O RIPRODlJZION E RISERVATA

PIL Pagina 10

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Il trend in alcuni Paesi europei

Divario tra Pil pro capite nazionale e media Ue. Valori %

-40 -30 -20 -10 0 10 20 30

2001

2007

2015

Germania 25,6

22.5

29.7

a 10Francia

2001

2007

2015*

Regno Unito2001

2007

2015

Italia

2001

2007

2015

2001

2007

2015

2001

2007

2015

Spagna

Grecia

Portogallo

0

26.1

20.2

19.6

15.0

16.4

l;.ä

18.8

9.5

M Stime Fonte: elaborazione Centro studi Promotor su dati Eurostat

PIL Pagina 11

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`Treni, strade e accisecosì la fusione Anas-Ferrowe

Fabio Boga

olla scrivania di G laieArmani, nell'officio üa

presidenza dell'An:+e, gï s(clono decine di dossier ;una pila di 10 faldoni. «Soi .ole pratiche alla mia firma ar-rivate questa mattina. Que-

è il lato oscurn della pub-blica axnniinisträ: icane, labu-rocrazia e l'effetto-casca,:del carico di responsabilit:,.Spero che presto, nell'inte-resse del paese, l'Anas escadalla Pubblica am:miniswzione. Abbiamo entrambili-sogno di crescere».

L`crsc.ita é già programma-ta. Avverrá con il conferi-mento delle azioni Anas al-le Ferrovie,

segue a pagina 2 con i servizidi PatrWa Capua e tarcEo CEEEEs

Anas Pagina 12

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Armarsi e la fusione Anas-Ferrovie"Tre tappe per arrivare sul mercato

INTERVISTAAL PRESIDENTEDELL'AZIENDA DELLESTRADE, "USCIAMO DALLA PAPER ESSERE PIO EFFICIENTI.INAUTUNNO I MECCANISMIPER IL REPERIMENTODELLE RISORSE E ILCONTENZIOSO, POI ILTRASFERIMENTO DELLEAZIONI DAL TESORO ALLE FS"

dam primoL eFerrovie dello Stato sono

già fuori dal perimetro del-la pubblica amministrazione equindipossono muoversi con re-gole e logiche di mercato, racco-gliere capitali e remunerareeventuali investitori futuri. L'o-perazione dovrebbe completar-si entro dicembre dr uo elle inautunno avrà avuto via liberalascelta di un regime tariffario, perdotare la società dirisorse raccol-te in proprio, e risolto il nodo dei9miliardi di contenziosi eh egra-vano sul bilancio,

Presidente Armani, l'asfal'.to delle strade si unisce al fer-ro delle rotale. Come è nata 1'i-dea delle nozze tra Ferrovie eAnas?

AA nata di ritorno dall' Iran,dopo un viaggio compiuto conuna delegazione italiana che cer-cava accordi commerciali conTeheran, in vista della fine dellesanzioni e dell'embargu. Rena-to Mazzonccini, ad di Ferrovie,ed io c'eravamo trovati a discu-tere con una controparte inte-ressata a treni e strade. Da unparte del tavolo un interlocuto-re integrato; elioni"altra parte, lanostra, duedistinti soggetti, Du-rante il viaggio verso Roma cisiamo detti chela cosa non pote-va continuare così. Facciamo inparte lo stesso lavoro, primache siano posati i binari bisognafare la massicciata, che altronon è che una strada su cui poisi mettono le rotale. Pensare in-sieme i progetti è utile, avere lo-giche diverse è demenziale. Og-gi il paradosso è che noi gestia-mo le interferenze tra treni estrade. Un esempio: dobbiamofare un cavalcavia per superarei binari, nasce un conflitto, i la-vori si bloccano. Treni e stradepossono essere invece una si-nergia, si può pensare una cir-convallazione stradale che ter-mina dove c'iyun treno. ConFer-rovfe Anas questo accadrà».

L'Anas questo percorso ver-so il mercato poteva farlo an-

ala. Perché ~ì alle

C'è anclie una ragione prati-ca. costituita appuirto dalla l3os-sib liti di liberarsi dai lacci dellapub fica amministrazione. LeFerro ti ie sono fuori dal perime-tra della pubblica amministra-zione, non hanno i blocchi dispesa che abbiamo noi Unirciquindi è per noi un acceleratoredi efficienza. Con il conferimen-to delle azioni a Ferrovie in prati-ca noi cambiatilo azionista. Pri-ma c'era ïi T'esriro, ora le Ferro-vie, 1 vantaggi? Quelli operativi$onolesinergie : cita iaalf areRe-te Ferroviaria Italiana, Quelli fi-nanziarientrare suimercato del-la raccolta di capitali dalla portaprincipale, quella che ci apreFer-rovie, Se avessimo decisa, ili faredasoh avremmo dovuto aspetta-reitemi idiEtirostatperconta-bilizzare l'u'eita dalla Pa, e ma-gari raccogliere capitali che sa-rebbero andati a gonfiare il debi-to pubblico. Invece saranno leFerrovie il veicolo dell'indebita-mento, A chimi chiede se ciò si-grúficherà una retrocessionedell'Anna iu rispondo che nonsono qui per tutelare il mio po-sto di lavoro ma per crearevalo-re per l'azienda per cui lavoro, equesta operazione lo fa. L'Anasda sola sul mercato oggi vale ze-ro, nonostante lo Stato ci abbiamesso 20 miliardi»,

Trovato il veicolo e c tal'operazione adesso si tratta dicapire come l'Anas ìntendaalí-mentarsi e diventare appetibi-lepergliln . ri.Bis are-munerare ll capitale . Oravive-te dl trasferimenti. dello Stato.

,,\ o n sarà. più eosï. Stare nellai,ubi>1ica amministrazione signi-lira ,i •vrela paghetta, noi voglia-mauna stipendio, perché con lapaglietta le panche non ti dannoil mutuo, Con lo stipendio st. E al-lora stiamo studiando conte au-torità regolato.ie i meccanismidi finanzíamento.

La titradri che al momentosembra piii percorribile è quel-la di uri prelievo sull'accisa chegrava ui carburanti, cosa cheri-si,oncle al principio di correla-zione tra consumo di strade e dihenzina e a quello europeo difar pagare chi inquina. Unavol-ta stabiliti i parametri pensia-mo di poter remunerare gli inve-

stitori. Tema, ad esempio, haun ritorno del 6 per cento, Manoi stessi, nella piccola parte incui non siamo soggetti alle nor-me Pa, emettiamo bond. Titoliche, tra l'altro hanno duegradi-ni di atlïdabili tà in più, da partedelle agenzie di ratng, del livel-lo assegnatu all'Italia».

Altre Ipotesisareb _ utnin-tervento bollo, ola tte,comelnA a,S.i eSlo-venia. CI avete pensato?

«Certo. Come pure abbiamopensato a una tariffazione basa-ta sullaidentificazione della tar-ga. L'Anas ha tremila punti dì rï-levazione saI11ra sua rete che per-mettono di identificare il veico-lo in transito. E stiamo anchestudiando la strada di una scato-la nera sui veicoli, magarifacen-do accordi con le assicurazioni.Ma il prelievo tramite accasa cisembra il più diretto e il più pro-tetto dall'evasione»,

Con più risorse ci sarannopiù In . menti e più opere.N, ori c'aè il rischio di Invadere üpaese di cantieri inutili?

N u, la nostra filosofia e diver-so. In passato il paese ha cedutoalle pressioni di chi voleva mas-simizzare i suoi profitti lucran-do su una garanzia latente delloStato. In pratica, si costruivanoautostrade, il progetto economi-co non funzionava, lo Stato ripia-nava. Unadissimmetria del ri-schio di mercato. lo credo che lestrade e le infi ; si ruttiire vadanofatte dove ci cono le dimensioniadeguate. In questo senso fun-ziona la sinergia Ferrovie-Anas.Se sulle lunghe percorrenze lastrada o il treno non reggono laconcorrenza con l'aereo biso-gna tenerne conto, e magari co-struire infrastrutture per l'ae-reo, non contro».

Quindi su cosa vi concentre-rete? La E-45 Orte Cesena qual-cuno vuole trasformarla In au-tostrada a pagamento. Sieted'accordo?

I NUMERI DI ANASbj,tj I ?f r'i?.la aiin i%i

n CAPITALE Sl}CaALE

A L'ANAS

«No, Quella strada versa inuno stato indecente, per anni èstata trascurata la manutenzio-ne dando così a qualcuno la pos-sibilità di dire che sarebbe me-glio trasformarla in autostrada apedaggio. Noi la rimetteremo insesto, i cantieri stanno già par-tendo, costerà 1,6 mrlrardr. E'un'operaimportante, cheaccor-cia la direttrice verso est. Nonservono giganteschi lavori infra-strutturali, la nostra missione èanche quella di far funzionarel'esistente, completare le opereincompiute, e - soprattutto - lamodularità. Vanno collegati iporti alle strade che ci sono intor-no, va rimessa in sesto la rete dit ámila chilometri di strade pro-vinciali, vanno realizzate trattemetropolitane con la collabora-zione degli entilocalï.

A Roma adorno progettandodi aumentare lai capacità del Rac-cordo anulare e di creare un col-legamento più diretto tra gli ae-roporti di Fiumicino e Ciamspi-no. E va recuperato il senso delpresidio delle strade: basta im-mondizia e trascuratezza. Stia-mo installando più telecamere efacendo accordi con i comuniper migliorare la situai _iorie».

Non sarà a pagamento nem-meno la Salerno-Regio Cala-bria, ette state completando.. Fl-

e in tempo?«I lavori proerdünu come da

progran-lino. Non _mi a paga-mento per(1ìè i livelli di trafficostimato noli eonaentirel>bero dicoprire il costo degli' opera».

Lei parlava di modularità.Abbiamo circ on allaziionl chefiniscono contro un muro, gal-lerle che non collegano niente.La no- l omare. Che fate con il Ponte sul-lo Stretto?

«lo mi adeguo a quello che midice il mio ministro, Da un pun-to di vista economico fare unponteper evitare che un camiondalnord si imbarchi su una nave

r STRADE STATALI SVINCQLI , COMPLANARL E NSA

AtiTl)STRái©E GEST TE LaIRETT.,6.9L's i E• E RAt)GtlRrj AUTOSTRADALI

2269.892.000 etani

25.569 km

24.258 km

1.310 km

Anas Pagina 13

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non è conveniente. Dall'altropenso che insieme Reggio esina sono la quinta città italiana,e vedo i risparmi che potrebberoavere se un ponte le collegasse:università, aeroporto, servizi.Questo avrebbeun enorme v da-re. In ogni caso l'importante èdecidere e non tornare indi r'tronon c'è nulla di peggio che dareil via libera a un'opera e poi fer-marla perché ci si è ripensato».

Con Ferrovie-Anas lo Statomaafarc I'iii iprenditore, co-a che aveva dimenticato. Per-

ché?«inopie ,a hilmenteconia crisi

l'Italia ha colto laviadiripiegar-si su se s1e stia. , ti libiamo rïpiana-to i deficit tagliando gli invesi i-menti. E yuestu nonostanteits• -si di interesse per finanziare leopere siano i più bassi di sem-pre. Lo Stato si è ritirato, mentrei privati dimostravano di esseretroppo piccoli per competeresul mercato delle grandi oper( .Il risultato è la perdita della leai-dershipinunsetti ire, gnelh del-le infrastrutture e delle sian.; iopere, nel quale abbiamo serapre avuto un ruolo guida p rcompetenza e innovazione».

Ora ci riprovate vai, e a giu-gno presentate sin nuovo pia-no indi e che già si spia-

molto avanti ,. Cosa aveteprevisto?

«Perprima cosa tornare apre-sidi,ue le strade, che sono il bi-glietto davisita del Paese edelleamministrazioni difronte ai cit-tadini e ai viaggiatori, il che si-gnifica potenziare icantonieri eriportare dentro l'azienda! can-tieri per la manutenzione. Poitornare a fare in casa la proget-tazione, altra cosa che era statainspiegabilmente estemalizza-ta, Infine fare quelle riorgatxiz-zazioni della nostra strutturaterritoriale che saranno necas-sarle per rendere ;,;'t efficace lapresenza stil , ogni i r r! t , ..

Una campagna anti-incidenti sull'uso sicura dei cellulari

Il numero delle vittime sulle strade , dopo la battuta d'arresto registratadall'Istatnelcorso del 2014 tornato acre ere . Nel 2015 Poilziadi Statoed Arma dei Carabinieri hanno rilevato una preoccu pante Inversionedìtendetiza , con unaumento i U cidentimortalidel2 , 5 (4 In piùdel2014 , da 1.587 a l.627 ) e, soprattutto, delle vittime del1 ,3 (22 d utiIn più, da 1.730 a 1.752). Sono aumentate anche le Iilfrazioni , molte dellequali generate dalla distrazione. Tra le cause principalic'è l'utilizzo dellosmartphone: 46.524 sorso le infrazioni commesse nel 2015 per li mancatoutilizzo di viva voce o auricolare, Il 20,9% In più rispetto all' anno prima.Ecco perché Anas e Polizia d I Stato hanno deciso di lanciare unacan d i sicurezza stradale con lo slogali "Se non rispondi non muorenessuno. Quando guidi #GUIDAeBASTA". Testimonial della campagnaè La Pina , rapper e voce storica di Radio Deejay,emfttente che facapo al G coppo Espresso, e che è anche media partner dell'iniziativa.

PJMro-rAwA

L'ad delleFerrovie delloStato, Roinato

schsi(1), li ministrodelleInfrastruttureurlanoDeliro (2)

LE ADE D 'ITALIA in chilo

n Rete In ge0stïone ANAS agglaima ta al 26 pnaglglo 2016AUTOSTRADE IN GESTIONE ANAS 937,748

RACCORDI .A JT3STRA.DA_I = 372,825

STRADE STATALI 19.222,761_ ..... ...,N5t (-l.a.iair„or ü ia.3 .ad.r,ra>i11,ì1 ~323,287 __, _..... ._.rvS'liivCOLI E COPrt'LANARl ' 4.712,88$

gestoriAUTOSTRAD E III CONCESSIONE

STRADE REGIONALI E FROY NCIAU

STRADE Di COMUNI CAPOLUOGO

COMUNALI (urto , extraurbane e'; c,u i

IL BILANCIO in milioni dí curo

VALORE DELLA PRODUZIONE E RI

1,5931.65G 1.638

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GLI IMTERVENTI STRATEGICIValori in milioni di euroA19 E45-ESsPALIERMO-CATANIA ORTE-MESTRE1.600 1.

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Sotto, il presi ckw tudeli'AnasGiamlVittorio ArmanlA destra il nuova

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Anas Pagina 15

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Nonostante le ripetuteprese di posizione contro l'evasioneil nostro Paese ha introdotto incentiviche possono favorire l'elusione tributaria

parte dei grandi gruppi internazionali% i

* brevettie tasse/,,, u iId e

OC I/99,,

,. %„T 'ItaTiaparadiso fiscale

,. mulinazionaliDAL NOSTRO CORRISPONDENTETONTA MASTROBUONI

Io. I Panama papers hanno riaperto la feritadei buchi neri fiscali, dei paradisi delle tasse che at-tirano persone o aziende, sottraendo cifre astrono-miche ai Paesi dove gli evasori fanno davvero affario dove hanno la testa. Una voragine che inghiottemigliaia di miliardi ogni anno e procura altrettantidanni alle casse erariali di molti Paesi europei. Tan-to che i principali governi del Vecchio continentelottano da anni contro queste prassi, e da anni laCommissione e il Consiglio Ue stanno portandoavanti con l'Ocse ambiziosi programmi di armoniz-zazione dei regimi fiscali, almeno in Europa, perchiudere questi buchi neri. Ma mentre i Paesi euro-pei convergono verso una tassazione più uniforme,l'Italia ha deciso di fare la "furba".

Premessa. I "patent box regime" sono sistemi fi-scali agevolati per brevetti, marchi e software pro-tetti da copyright. Per le multinazionali un capitolotalmente dirimente dei bilanci, che sono disposte aspostare le loro sedi, persino a fare acquisizioni neiPaesi dove si pagano meno tasse, per approfittaredi eventuali sgravi fiscali. E' stato il caso di Pfizer, ilcolosso farmaceutico del Viagra: quando tentò diconquistare la britannica Astra Zeneca, sembròmotivata soprattutto dalla tassa britannica sui "pa-tent" del 10%.

Wolfgang Schäuble, ministro delle Finanze tede-sco, ha criticato nel 2013 i regimi fiscali agevolatisui brevetti e sui marchi, sostenendo che i "patentbox regime" «sono contro lo spirito europeo» e sug-gerendo di bandirli. Anche le istituzioni europeehanno riconosciuto che la concorrenza sleale scatu-rita dai differenti regimi fiscali sui brevetti è danno-sa. E nel 2014 le ha dichiarato guerra.

La diversità di tassazione, sostiene la Commissio-ne Ue, «è un problema politico» per ovvi motivi: seun Paese introduce un sistema fiscale agevolato suibrevetti e sui marchi, danneggia inevitabilmentetutti gli altri. Per riassumerne il punto di vista, chesta cercando anche di precipitare in impegni veri e

leggi, la Commissione ritiene che «le imprese chebeneficiano del mercato e generano profitti dovreb-bero pagare le tasse sui profitti nell'Ue là dove han-

no le loro attività». Dislocare la proprietà intellet-tuale in un altro Paese rispetto a dove avvengonodavvero ricerca e sviluppo, è considerata da Bruxel-les ormai senza ombra di dubbio una forma di eva-sione fiscale. Sin dal 1997 esiste un gruppo che fa re-golarmente rapporto a Bruxelles e ai capi di Stato edi governo, e che ha elaborato un Codice di condot-ta per la tassazione sulle imprese. A novembre del2014, in coordinamento con l'Ocse, il gruppo ha de-ciso che i "patent regime" dei Paesi europei dovreb-bero convergere su un regime fiscale più armoniz-zato per chiudere i "buchi" che consentono alle im-prese e alle multinazionali di evadere il fisco spo-standosi semplicemente da un Paese all'altro.

Dopo questa segnalazione importante, la Com-missione ha preso a giugno del 2015 un impegno so-lenne a intervenire con misure vincolanti se entrododici mesi i Paesi membri «non avranno adottatoin modo determinato questo nuovo approccio». In-somma, se tra un mese Bruxelles rileverà che qual-che Paese non prenderà impegni per allinearsi aglialtri, preparerà «misure legislative vincolanti». Varicordato che la lotta senza quartiere all'evasione fi-scale viene strombazzata a ogni consesso interna-zionale, è da anni uno dei temi dei G7 e dei G20, e inprima linea contro la concorrenza sleale internazio-nale ci sono in particolare la Germania, la Francia el'Italia.

Eppure, sui patent box l'Italia ha deciso di fare la"furba". E' lo stesso gruppo del Codice di condotta asegnalarlo, in un documento di giugno del 2015. Al-la fine del 2014, proprio quando le istituzioni euro-pee promettevano la stretta sui regimi fiscali age-volati, Roma ha preso la decisione incredibile di in-trodurne uno. Approfittando del periodo-ponte chesarà concesso fino al 2021 ai Paesi membri per ade-guarsi all'armonizzazione, il governo Renzi, dopoannidi beato sonno, ha deciso di annullare le tassesulla proprietà intellettuale, per attirare qui leaziende e le multinazionali in cerca di condizioni fi-scali migliori. Il decreto è stato approvato l'annoscorso e il gruppo dei Codice di condotta sottolineache è «incompatibile» con la tentata convergenzasu quei tipi di regimi fiscali. Mentre l'Europa interacerca di andare in una direzione, Roma ha deciso di

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andare in quella opposta. Molto critico sull-eccezio-ne italiana" è Sven Giegold , europariamentare deiVerdi, tra i più attenti e preparati sulle questionieconomiche : «Il Patent box italiano è un altro esem-economiche : «Il Patent box italiano è un altro esem-pio dell'ipocrisia dei Paesi Ue. Ufficialmente dichia-rano la lotta all 'evasione fiscale, dietro le quintebloccano ogni progresso e creano anzi nuove scap-patoie». Giegold si augura che la Commissione ten-ga fede alle sue promesse di una stretta sui regimiagevolati : «Dobbiamo mettere fine al dumping fi-scale, in Europa». Il collega della Linke , Fabio DeMasi, condanna l'atteggiamento «vergognoso»dell'Italia che ha deciso di togliere le tasse sui dirittiintellettuali: «Fino al 2021, periodo di transizionesin troppo lungo, continueremo a distribuire regalialle multinazionali». Non convince neanche l'argo-mento che l'Italia faccia bene a introdurre un regi-me fiscale del genere per mettersi finalmente in li-nea con altri Paesi che hanno fatto i furbi sino adora, attirando così qui investimenti in ricerca e svi-luppo. Un paper del 2015 ( Alstadstaeter , Barrios,Nicodeme, Skonieczna e Vezzani) suggerisce alcontrario che la presenza di tali agevolazioni attirale multinazionali «soprattutto per motivi fiscali» efinisce «per danneggiare l'innovazione locale, per-ché disincentivale aziende a fare ricerca al livello lo-cale. Insomma , il Patent box non aumenta gli inve-stimenti in ricerca e sviluppo».

3 RIVRGIJU<IONE RISER ATA

Da anni la Commissione e il Consigliostanno portando avanti con l'Ocseambiziosi programmi diarmonizzazione dei regimi fiscali

"Le imprese che beneficiano delmercato e generano profittidovrebbero pagare le tasse sugli utilinell'Ue, là dove hanno le loro attività"

Huawel

Quakomm

ZTE

Samsung

Mitsubishi

Ericsson

LG

Sony

Philips

He, rlett-Packard

La tç q osinumero di brevetti e percentuale sul totale mondiale

57.385

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29.846

L J

PFIZERII colosso farmaceuticoamericano Pfizer hainutilmente tentato due voltedi comprare aziende europee(l'inglese Astra Zeneca el'irlandese Al lergan)per ottenere vantaggi fiscaliattraverso la cosiddettainversion tax

APPLE E GOOGLEI magistrati italiani hannoaperto indagini sui colossi delweb accusati di essersiappoggiati a società estereper pagare meno tasse nelnostro Paese . Nel caso diApple è già stata raggiuntauna transazione con l'Agenziadelle Entrate

Brevetti Pagina 17

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Affidato alla giurisprudenza il compito di classificare la tipologia di intervento

Il «peso» delle variadefinisce il titolo ecc.Le modificheai progettisi dividonoin tre categorie

PAG I NA A CURA DIDonato Antonucci

RZE,,O,Eì Durante lo svolgimento deilavori, può accadere di volerapportare dei cambiamenti al-l'originaria idea costruttiva. Lanormativa edilizia ammette lapossibilità di modificare il pro-getto approvato presentandodelle varianti, ma non le defini-sce in maniera compiuta. Aquesto difetto ha supplito datempo la giurisprudenza, indi-viduando le varianti ordinarie,leggere ed essenziali.

Leva rianti ordinarieIl Consiglio di Stato (1572/2007)ha chiarito chele modifiche (qua-litative o quantitative) possonodefinirsivariantiinsenso propriosolo quando il progetto già appro-vato non viene radicalmente mu-tato. E gli elementi da prendere inconsiderazione, per valutare lanecessità di un nuovo permessodi costruire, riguardano la super-ficie coperta, il perimetro,lavolu-metria,le distanze dalle proprietàlimitrofe, nonché le caratteristi-che funzionali e strutturali, inter-ne ed esterne, del fabbricato.

Nella variante ordinaria il pro-getto resta collegato a quello ori-ginario: un rapporto di comple-mentarità e accessorietà che giu-stifica anche il peculiare regimegiuridico. Il nuovo titolo viene in-fatti concesso con lo stesso pro-cedimento previsto per il rilascio

del permesso di costruire, pur re-stando salvi tutti i diritti quesiti.Ciò rileva soprattutto nel caso di«una contrastante normativa so-pravvenuta,che, senonfosserav-visata l'anzidetta situazione dicontinuità, potrebbe rendere ir- L'autotutelarealizzabile l'opera» (Tar Cam- 9l rpania-Napoli, 1154/2015; Tar Ca-labria-Catanzaro, 150/2016).

Le varianti leggereIl Dpr 380/2001 (articolo 22,comma 2, come modificato dalDl 69/2013) prevede che possaessere presentata una Scia (exDia) per le cosiddette variantileggere o minori, cioè quelle ap-plicate a permessi di costruireche non incidono sui parametriurbanistici e sulle volumetrie,non modificano la destinazioned'uso e la categoria edilizia, nonalterano la sagoma dell'edificiose questo è sottoposto a vincolopaesaggistico o storico-artisticoai sensi del Dlgs 42/2004, nonvi-olano le prescrizioni del per-messo di costruire (Cassazione,49290/2012). In questo caso laScia costituisce «parte integran-te del procedimento relativo alpermesso di costruzione dell'in-tervento principale» e può esse-re presentata prima della dichia-razione di fine lavori, regolariz-zando le opere in difformità.

Il D1133/2014 ("sblocca Italia"),aggiungendo il comma 2-bis al-l'articolo 22 del Dpr 380/2001, haampliato la casistica e ammessonella categoria delle "modificheleggere" le varianti a permessi dicostruire che non configurinouna variazione essenziale, a con-dizione che siano conformi alleprescrizioni urbanistico-ediliziee realizzate dopo aver acquisitogli eventuali atti di assenso pre-scritti dalla normativa sui vincoli

La Dia e la Scia non siesauriscono nella dichiarazioneo nella segnalazione, ma sisviluppano in fasi ulteriori.Innanzitutto con l'ordinariaattività di controllo della Pa (daeseguire entro i rispettivitermini di 6o e 30 giorni). E poicon l'eventuale eserciziodell'autotutela amministrativa.

«La disciplina di questa faseulteriore, dunque, è parteintegrante di quella del titoloabilitativo e costituisce con essaun tutt'uno inscindibile. Il suoperno - spiega la CorteCostituzionale (sentenza49/2016) - è costituito da unistituto di portata generale -quello dell'autotutela - che sicolloca allo snodo delicatissimodel rapporto fra il potereamministrativo e il suoriesercizio, da una parte, e latutela dell'affidamento delprivato, dall'altra». Nell'ambitodel "governo del territorio"(articolo 117, terzo comma, dellaCostituzione) i titoli abilitativiagli interventi edilizi sonoquindi «oggetto di una disciplinache assurge a principiofondamentale». Questo valeanche per la Dia e la Scia che, purconlaloro specificità, «siinseriscono in una fattispecie ilcui effetto è pur sempre quello dilegittimare il privato adeffettuare gli interventi edilizi».

91 E] PRO D UZIO NE RISERVATA

Opaesaggistici, idrogeologici, am-bientali, di tutela del patrimoniostorico, artistico e archeologico, edalle altre normative di settore.

Le varianti essenzialiQuella cosiddetta essenziale, inrealtà, non può considerarsi unavera "variante", perché l'inter-vento edilizio viene radicalmen-te mutato sotto l'aspetto qualita-tivo e quantitativo, tanto da per-dere collegamento con l'origina-rio. Ne consegue che «devericonoscersiil carattere dinuovopermesso di costruire ad unprovvedimento che, nonostantela qualificazione formale di va-riante, autorizzi la realizzazionedi un manufatto completamentediverso da quello originario»(Cassazione, 24236/2010). Le va-rianti essenziali necessitanoquindi del rilascio di un nuovo eautonomo permesso di costrui-re, e sono soggette alle disposi-zioni vigenti nel momento in cuivengono presentate.

La giurisprudenza (Consigliodi Stato, 2294/2015) ha anchechiaritola differenzatra i concet-ti di "variante" e "variazione" es-senziale. Mentre il primo con-cerne la modifica del titolo edili-zio, il secondo riguarda l'esecu-zione difforme dell'operarispetto al progetto approvatocon il titolo edilizio e rileva ai finidel tipo di sanzione applicabile,tenendo presente che «la rimo-zione delle difformità dal pro-getto deve essere proporzionalee ragionevole» (Consiglio di Sta-to, 4790/2014).

Urbanistica Pagina 18

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Le pronunce dei giudici

021 VARIANTI CON SCIAPerla categoria di varianteminore o leggera, l'art. 22,comma 2, del Dpr 380/2011prevede che sono subordinatea Scia (ex Dia) le varianti apermessi di costruire che nonincidonosui parametriurbanistici e sulle volumetrie,non modificano la destinazioned'uso e la categoria edilizia,non alterano la sagomadell'edificio qualorasottoposto a vincolo ai sensidel Dlgs 42/2004, non violanole prescrizioni eventualmentecontenute nel permesso dicostruireTar Calabria-Catanzaro, sezione II,sentenza l ° febbraio 2016, n. 150

021 MODIFICHE ESSENZIALILa giurisprudenza distingue travarianti in senso proprio,essenziali e minime. Costituiscevariante essenziale ognimodifica incompatibile coidisegno dell'originarioprogetto, sotto l'aspettoqualitativo o quantitativo. Ledomande di varianti essenzialisono da considerarsisostanzialmente volte alrilascio di un nuovo e autonomopermessodi costruire eassoggettate a lle disposizionivigenti nel momento in cui sonopresentateTar Campania-Napoli, sezione VIII,sentenza 19febbraio 2015, n. 1154

031 IMPUGNAZIONII termini per l'impugnazione diun titolo edilizio originario nonvengono riaperti da[ rilascio diuna variante non essenziale.Sono varianti non essenzialiquelle che si riferisconoamodifiche quantitative equalitative di limitataconsistenza e di scarso rilievorispetto al progetto originale;possono essere autonomamenteimpugnate se vi sono dei vizispecifici che riguardano talititoli e non il titolo ediliziooriginarioTarAbruzzo, sezionePescara,sentenza 7maggio2012, n. 200

04 1 SPOSTAMENTIAi sensi dell'articolo 32, 1°comma, lett. c), del Dpr380/2001, costituisce varianteessenziale la modifica dellalocalizzazione dell'edificio taleda comportare lo spostamentodel fabbricato su un'areatotalmente o pressochétotalmente diversa da quellaoriginariamente prevista.Modifica che comporta unan uova valutazione del progettoda parte della Pa, sotto il profilodella sua compatibilità con iparametri urbanistici e con leconnotazioni dell'areaConsiglio di Stato, sezionelV,sentenza 18 dicembre2013, n. 6069

05 I VARIAZIONIIl concetto di "variazioneessenziale", rilevante ai finisanzionatori, non coincide conquello di "variante essenziale",rilevante per l'accertamentodell'interruzione, o meno, delrapporto di continuità con iltitolo originario. Mentre ilprimo concetto attiene alladifformità nell'esecuzionedell'opera rispetto al progettoapprovato con il titolo edilizio,il secondo attiene alla modificadel titoloConsiglio di Stato, sezione VI,sentenza 7maggio2015, n. 2294

061 SANZIONIAi fini sanzionatori, il Dpr380/2001 distingue gliinterventi eseguiti in assenza dipermesso di costruire, in totaledifformità o con variazioniessenziali, da quelli eseguiti inparziale difformità dal permessodi costruire (la cui disciplinasanzionatoria è all'articolo 34).Per i primi, è prescritta lademolizione delle opereabusive; mentre peri secondi lalegge prevede che se lademolizione non può avveniresenza pregiudizio della parteeseguita in conformità, debbaessere applicata una sanzionepecuniariaConsiglio di Stato, sezione VI,sentenza 8 febbraio 2016, n. 507

0¡SAGOMEIl concetto di "sagoma" non vaincluso tra le modifiche chedeterminano variazioniessenziali al progetto, così cometutte quelle variazioni chefiniscono per ridurre i parametriedificatori assentiti in origine, alfine di alleggerire il caricovolumetrico dell'edificio ediminuire il rischio di dissestidel terreno. Trattandosi didocumentata diminuzionedell'impatto urbanistico rispettoal progetto originario, il titolorichiesto deve qualificarsi comevariante non essenzialeConsiglio diStato, Sezione IV,sentenza 22 ottobre2015, n. 4823

081 RIMOZIONIIn caso di difformità rilevaterispetto al progetto, l'ipotesi dirimozione deve rispettare iprincipi di proporzionalità eragionevolezza. Qualora dopol'intervento di ripristinoemergano modeste difformitàrispetto al progetto assentito dalComune, i 1 rispetto deiparametri urbanistici può essereperseguito senza la necessità dicompromettere in modosproporzionato gli interessi delproprietario dell'immobile, secostretto a una demolizionetotaleConsiglio diStato, sezione VI,sentenza23 settembre2014, n. 4790

09 I ABUSIVISMINel caso di interventi abusivisoggetti a Dia (poi Scia), unavolta accertata la realizzazionesenza titolo abilitativo, ilComune non può applicare inmodo legittimo la sanzioneripristinatoria di cuiall'articolo 31 del Dpr380/2001, potendo al più[imitarsi a irrogare la (sola)sanzione pecuniaria di cui alsuccessivo articolo 37Consiglio diStato, sezione VI,sentenza 11 gennaio 2016, n. 46

101 PERMESSI DI COSTRUIREI[ permesso di costruire ènecessario, anche in sanatoria,in caso di sostanziali variazionidi sagoma, volumetria edestinazione d'usoConsiglio di Stato, sezionelV,sentenza2l maggio2010, n. 3231

211 DESTINAZIONI D'USONon è ammesso, con l'uso dellaDia, realizzare varianti checomportano modifiche delladesti nazione d'usodell'immobile, perché incontrasto con quanto dispostodall'articolo 22, comma 2, delDpr380/2001Consiglio di Stato, sezione V,sentenza 23 gennaio2006, n. 204

121 VOLUMETRIEIntegra il reato di esecuzionedei lavori in totale difformitàdal permesso di costruire larealizzazione di interventiedilizi su un preesistentemanufatto, che comportanomodifiche della sagoma edincrementi di superficie ovolumetrici, non essendo taliinterventi inquadrabili tra levarianti leggere o minorisoggette a DiaCassazione penale, sezionelll,sentenza 9 febbraio 2011, n. 7241

131 FORME DEL TETTOIl permesso di costruire ènecessario in caso di variantiin corso d'opera checomportino modifichevolumetriche in aumento o indiminuzione, non essendoassentibili in base a Dia(articolo 22, comma 2, Dpr380/2001). Necessitano delpermesso di costruire anche lemodifiche alla forma e alledimensioni del tetto, in quantoalterano la sagomadell'edificioCassazione penale, sezionelll,sentenza 27 ottobre 2010, n. 41752141 FACCIATERientrano nella nozione di"varianti leggere o minori",soggette al rilascio della Dia,lefattispecie di rivestimentoin corso d'opera della facciatadi un fabbricato con materialidi diversa natura ecolorazione rispetto a quantoassentito in origineCassazione penale, sezione 1H,sentenza 24 marzo 2010, n. 24236

Urbanistica Pagina 19

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1 I TITOLI ILLEGITTIMIIn tema di reati edilizi, ilrilascio di un permesso dicostruire "in variante" a unprecedente permessorilasciato in modo illecito nonsana l'illegittimità diquest'ultimo né legittimal'attività ediliziasuccessivamente svolta. Laconcessione di varianti apermessi di costruireillegittimi costituisce losviluppo dell'originariaattività illecitaCassazionepenate, sezionelII,sentenza28gennaio2009, n. 10713

161 MANUFATTI DIVERSIIn tema di reati edilizi,rientrano nella nozione di"varianti" (e possono costituireoggetto dei cosiddetto"permesso in variante") solo lemodifiche qualitative oquantitative di non rilevanteconsistenza rispetto al progettoapprovato, tali da noncomportare un sostanziale eradicale mutamentodel nuovoelaborato rispetto a quello giàassentito. Deve riconoscersi ilcarattere di nuovo permesso dicostruire (e non di permesso invariante) al provvedimento cheautorizza a realizzare unmanufatto completamentediverso da quello originarioCassazione penate, sezionelll,sentenza20gennaio2009, n. 9922

171 VINCOLI PAESAGGISTICIIn presenza di interventi ediliziin zona con vincolopaesaggistico, ai fini della loroqualificazione giuridica edell'individuazione dellasanzione penale applicabile, èindifferente la distinzione trainterventi eseguiti in difformitàtotale o parziale ovvero invariazione essenziale.L'articolo 32, comma 3, del Dpr380/2001 prevede infatti chetutti gli interventi realizzati inzona sottoposta a vincolopaesaggistico eseguiti indifformità dal titolo abilitativo,inclusi quelli eseguiti inparziale difformità, siconsiderano come variazioniessenziali e, quindi, qualidifformità totaliCassazione penate, sezione III,sentenza 6 maggio 2014, n.37169

Urbanistica Pagina 20

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co: Erg, Egp, Faickpronti a investirema le norme li bloc

ILPRIMO PROBLEMA.È IL REPOWERIi+äG DEI VEC É1I-IIINIPIANTIDA RINNOVARECONTECNOLOGIE CHEG. SCOP+IOPIíIEEFI[:IEN%!E PRCTI?iTI"I"IVITAMA PER FARLO GLI OPERATORIDOVREBBERO RIPARTIRE DAZERO CON UN ESTENUANTEITER AITI"ORI77A`I"IVO

iaacaP Fg2ii

AtuanoT 1 altra settimana ero

«L in Germania, per visi-tare i grandi parchi sulla costadel Mare del nord. 1 tedeschihanno già iniziato a program-mare lo sviluppo delle rinnova-bilidi domani gli impianti eoli-cipivecchivengono sostituiticon pale più alte, per catturaremeglio il vento, e più potenti.In Italia questo non sarebbepossibile: perché, a differenzadella (;crrnania dove hannosnellitole procedure, per ll "re-po n ering" dei vecchi impiantida noi occorre rifare l'iter auto-rizzativo da zero. E' ovvio che,in queste condizioni, non èeconomicamente convenien-te per nessuno»,

il racconto di Pierluigi Tor-tora, primo azionista di Pii,tn a pmi dei settore rinnovabi-

li quotata a Piazza Affari (40milioni di fatturato e 5 di utilinel 2015), fotrìgiafa quantosta accadendo in i talis nel set-tore delle rinno abili. Dopo ilboom delle installazioni di: im-pianti eolici (ma anche foto-voltaici) a cavallo del quin-quennio 2009-2013, che han-no portato le energie "verdi" acoprire fino a140 per cento delfabbisogno elettrico (contro il15% - e quasi tutto idroelettri-

- di dieci anni fa), c'è statoil crollo. Mentre nel biennio2011-13 sono stati inaugurati1.700 megawatt di nuovi im-pianti che sfruttano l'energiadel vento, tra il 2014 e il 2015 il

dato é di soli 400 nuovi mega-watt. Siamo così fermi da unpaio di anni a un totale chenon supera i 9mila meg wattinstallati (comunque quintopaese europeo), contro i 45m!-la della Germania i 23mila del-la Spagna ei 13mila del RegnoUttit o.1,e stesso vale per gli in-vestimenti: ne12015 gli investi-menti complessivi nelle ener-gie rinnovabili in Italia - secon-do uno studio redatto dall'O-nu - sono scesi sotto il miliar-do di giuro, con un calo del 21per cento rispetto al 2014 elontanissimi: dal buon del fo-tovoltaico del 2011 ton oltre30 miliardi.

Come è stato possibile? E co-sa si pc0trel,lbe fare per inverti-re la tendenza? Da un lato, vadetto che i siti pili ventosi delnostro paese sono già stati tuttiutilizzati e che i nostri mari - aparte qualche zona dell'Adria-tico - non hanno le caratteristi-che dell'Atlantico o del maredel Nord per consentire la rea-lizzazione di impianti finanzia-

riamente sostenibili. Gli "av-versad" delle rinnovabili, inol-tre, sostengono che il crollo de-gli inveshnenti è dovuto an-che alla fine delle politiche "ge-nerose" degli Incentivi e che inItalia è inutile insistere con l'eo-lico proprio per la mancanzadi siti particolarmente ventosi.

Non lapensano etile asso-ciazioni ambientaliste e gli im-prenditori del settore. A loroparere, gli ultimi tre governihanno penalizzato con una se-rie di provvedimenti le fontirinnovabili, a vantaggio dellefonti fussili, In particolare, cita-no l'allargamento della RobinTax(che avrebbe dovuto colpi-re solo chi produce energia da

idrocarburi ) anche alle fontiverdi, il taglio degli incentivi,l'introduzione dell'Imu ancheper gli impianti "greco" e diuna tassa sull 'autoproduzio-ne di elettricità.

La situazione potrebbe mi-gliorare se - come appare pro-l?ahile - a luglio verrà, final-mente, licenziato il decretoche bandisce le nuove aste perl'eolico: vengono messe in ga-ra fino a 800 mega'a att di po-tenza (più altri 34) m eg.r wat( offshore). Ma si tratta di un risul-tate soltanto in patte positivo,0 utingi spie rtGiulio Maroncel-Ii, par tener dello studio legaleDia Piper, esperto di operazio-ni nella green economy; «Il

Energia Pagina 21

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nuovo decreto perle aste é unprimo passo . Ma non basterà;in rea] i a, ci sono molti investi-tori interessati e stanno arri-vando da tutta Europa, ma an-che da Israele, Stati Uniti edall'estremo oriente, a comin-ciare dalla Cina. vogliono com

-prare autorizzazion perché ilmeccanismo premia i soggettipiù efficienti e più integrati.Ma sono solo 800 megawatt,mentre c'é disponibilità di siliper qualche migliaio di mega-watt. Invece, dopo la finedell'armo non è (la to di saperecome intende muoversi il go-verno , con quali forme di in-centivi, con quali obiettivi e seci saranno, altre este>;.

Ariclae dati citati elail'Anev,l'associazione che raccoglie gliimprenditori del settore colicoconfermano la disponibilità dialmeno 2,500 megawattt chepotrebbero fornire energia perl'equivaient. di 1,9 famiglie.Mentre Legambiente segnalacome k i Germania non sul o haconfermato buona parte degliincentivi alle rinnovabili (no-nostanteitedeschi paghino inbolletta più del doppio dell'Ita-lia, 24 miliardi contro i nusui11), ma ha varato una serie diregole che permetterà con piùfacilità la sostituzione dei vec-chi impianti (meno efficienti)che si avviano ormai a supera-rei 10 anni di attività.

Cbe époiiltrello r Ire cl r ierlor-nu i leader rrarionali del setto-re. La Erg Rem-. della famigliaGarrone, l'ex rrronopolistaEnel C reen Polla e i milanesidella RilIc k hannofirmato (assieme a Legarnbien-te niaanche all'Anci, l'associa-zione dei comuni italiani) una"Carta dei rinnovamento coli

-co sostenibile". La richiestaprincipale passa sotto il nomedi "repowvering", consentire,ecattarrlente comegiàavvrenu-to in altri: paesi del nord Euro-pa, la po' i hilità di sostituire levecchie pale che a breve an-

i1 .;5 !i ,

dranno fuori esercizio con im-pianti di nuova generazionesenzsa dover rifare tutto l'iterautorizzativo, ma con procedu-re molta pili semplificate. Inquesto modo - sostengono - sipotrebbero realizzare impiantipiù alti che potrebbero inter-cettare un vento di maggior in-tensità, riducendone il nume-ro complessivo. Così, mentrein Francia il governo ha alzatoa 23mila megawatt l'obiettivoeli energia eolica installata, l'1-talía rimane ancora ferma, daoltre un anno e mezzo, u unaindicazione di ttrnila mega-watt. Invece, un'attività di re-powering del parco esistente -secondo uno audio della socie-tà specializzata Althesys - po-trebbe portare un risparmio di1,3 miliardi all'anno sulla bol-letta elettrica per la maggiorquantità di energia rinnovabi-le in rete, 450 milioni sempreall'anno in favore dell'indottoe maggior occupazione per7.340 occupati,

Impianti off shore , le gare possono andare deserteI"P otrebbe essere la prima volta in Italia per gli

impianti off shore. Sulla carta sono previsti30 megawatt di potenza da installare al largo dellecoste . Lo prevede il prossimo decreto che metteall'asta la capacità di energia Boli ca, Ma le gare po-trebbero andare deserte . A detta degli operatori,in Italia non ci sarebbero regole certe per la costru-zione di pale in mezzo al mare.

Almeno così dimostra quanto é accaduto fino aora: secondo un dossier di Legambiente sono sta-te presentate negli ultimi anni quindici domande

per altrettanti progetti, per lo più lungo le costedel marAdriatico. Ma nessuno, è il caso di dirlo, éandato in porto.

Tutti bloccati dalle Regioni competenti o dalle So-printendenze epersino dal governo, come è accadu-to di recente per un impianto al largo delle coste delMolise. E' stato bocciato persino il progetto che pre-vede la realizzazione di un parco a Taranto di fronteal mega impianto siderurgico dell'Ilva, presentatoda un imprenditore francese. (L pa.)

ATA

Energia Pagina 22

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EOLICO IN ITALIAPotenza installata nel 2015 in per operatore

BAYWA R.E.

EOLICA CANCELLARA

EDP RENEWABLES ITALIA

G41ESA ENERGi ITA ,

ASJA AMBIENTE ITALL rt

ALFAWIND

EWE..URGFNTIA ENERGIA

PïC S;steTi

ALTRI

MUM 19 EUROPA

GERMANIA

5PAGNA.

REGNO UNITO4 )k

44.946 SVEZIA 8.025

23.025 POLONIA 5.100

13.603 PORTOGALLO 5.079

10.358 'J! . ' •I?.. . 5.064

TURCHIA

[ ` / ;z'4,2 „i;''-;'; ','i % : 1

Alessandroßarrane (i) vicepresidenteesecutiva di Erg e prasid ente dl Erg Renew.Framxmwc Venturmni (2) ceo11 Enei Green Powe r e presidente di Wind Europe,"associazloneeuropea dei produttori

dienergiaeoiica .$ Togrl(3)presidente d i Anev. Associazione italianaenergia del vento. II min istro del to SviluppoEconomlcoC=loC a(4)

1L POTENZIALE PER REGIONEIn N9M Iratall;.

PUGLIA

CAMPANIA

SICILIA

SARDEGNA

CALABRIA

ABRUZZO

LAZIO

BASILICATA

MOLISE

TOSCANA

E. Rûl,!ACí '•.

LIGURIA

PIEMONTL

ALTRE

OFFSHORE

Energia Pagina 23

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,LLACI[1STIZIA' #.. IA

Il professionistarinuncia alla parcella?Paga comunque le tassedi Cristiano Dell'Ostee Dario Deotto

n professionista noni ha amici. Né parenti.

Solo clienti. E se pro-prio decide di fare un lavoroper il quale non vuol esserepagato, allora emetta comun-que fattura, rinuncia incassa-re la parcella e versi le impo-ste sull'importo fatturato.

Non è un consiglio, è quan-

to hanno argomentato igiudi-ci della Commissione tributa-ria provinciale di Ancona,bocciando il ricorso presen-tatodaunnotaio controunav-viso di accertamento emessodalla direzione provincialedelle Entrate. Ma è evidenteche il caso potrebbe riguarda-re qualsiasi professionista al-le prese con familiari, amici oanche clienti di lunga data.

--Il , h- agína21

Fisco e professionisti Pagina 24

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La Ctp di Ancona censura il comportamento di un notaio

Rinunci alla parcella? Paga comunque le tassedi Cristiano Dell'Ostee Dario Deotto

a sentenza (la 1279/3/2016)suonerà sorprendente a chisi è trovato a predisporre

gratuitamente una dichiarazionedei redditi a favore di un parente,di un amico o magari a svolgere,sempre gratuitamente, praticheper l'associazione sportiva dovegiocailfiglio. Eppure,le argomen-tazioni difensive del professioni-sta sono state bollate dai giudicicome «singolariepatetiche».Unabacchettata, per aver affermatoche il mancato incasso di onorari,ol'incasso di somme irrisorie, puòessere giustificato da rapporti di«consuetudine ed anche di amici-zia», così come da«ragioni di cor-

tesia, di convenienza sociale, dibuona creanza». Ma, secondo igiudici, «se il professionista aves-sevoluto omaggiare i clienti/ami-ci, avrebbe dovuto regolarmentefatturare i compensi, declinando-ne il pagamento e accollandosil'onere fiscale che, invece, ha ac-collato allo Stato e quindi a tutti icittadini contribuenti».

Il ragionamento non torna. Èchiaro che le prestazioni gratuitepossono essere usate come prete-

Il professionista che vuolefornire prestazioni gratuitedovrebbe - secondo la Ctp -emettere fatturae pagare le relative imposte

sto per l'evasione fiscale. Ma è al-trettanto chiaro che il professioni-stapuò,per ragioni di parentela, diamicizia, di gratitudine, decideredi non far pagare alcun onorario.Anche le norme di legge (articolo54 del Tuir) lo prevedono, nel fis-sare le regole per il reddito dilavo-ro autonomo: «il reddito... è costi-tuito dalla differenzatral'ammon-tare dei compensi percepiti... equello delle spese sostenute nel-l'esercizio dell'arte o della profes-sione». Rileva, in sostanza, il prin-cipio "di cassa", per cui la presta-zione gratuita non va considerata.

Epoivero che, secondo costan-te giurisprudenza, il fisco puòsvolgere una valutazione di con-gruitàdei ricavi diunimprendito-re e, quindi, anche dei compensidi un professionista. Ma si tratta

di una questione diversa, per laquale, peraltro, la valutazione dicongruità si deve fondare su ele-mentipresuntivi digravità,preci-sione e concordanza, cioè, in pa-role povere, su elementi con uncerto grado di attendibilità.

Nel caso di Ancona, invece, ilnotaio avevafatto pagare sempli-cemente le "spese vive" degli atti(bolli, registrazione eccetera) maaveva rinunciato a richiederel'onorario. Come dire che il mari-to di una commercialista devefarsi preparare la dichiarazionedeiredditidaun collegadellamo-glie. Pagando. Da qualsiasi partela si giri, per il fisco (in verità, inquesto caso per i giudici tributa-ri) c'è sempre e comunque unprezzo da pagare...

C RIPRODU 7 ON 1 RISERVATA

Fisco e professionisti Pagina 25

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Va chiaritoquando

applicaScia

Le modifiche degli ultimianni riguardanti la disciplinadella Scia (Dl 69/2013 e133/2014) hanno delineato unquadro normativo semprepiù incerto e di difficile appli-cazione in materia di "gover-no del territorio" (si veda ilFocus inpagina).

Era quindi molto atteso l'in-tervento della riforma Madia(legge 124/2o15), il cuiarticolo5ha delegato il Governo ad adot-tare «uno o più decreti legisla-tiviperla precisa individuazio-ne dei procedimenti oggetto disegnalazione certificata di ini-zio attività odi silenzio assen-so», aisensidegli articoli19e20della legge 241/90. Le aspetta-tiverischiano però direstare inparte deluse.

Sullo schema di decreto ap-provato in via preliminare dalGovernolo scorsolo gennaio siè espresso il Consiglio di Stato(parere 839/2016), che haricor-dato come -intema di Scia- l'ar-ticolo 6 della legge Madia abbiagià riformulato l'articolo 19,comma 3 della legge 241/90, at-tribuendo alla Pa tre tipi di po-teri (inibitori, repressivi e con-formativi) esercitabili entro 6ogiorni dalla segnalazione, dan-do lapreferenza aquelli confor-mativi «qualora sia possibile».

Il comma 6-bis dello stessoarticolo 19 applica questa disci-plina anche alla Scia edilizia, ri-ducendo però il termine a 30giorni. Mentre il nuovo comma4 stabilisce che, dopo tale sca-denza, i poteri possono essereesercitati «in presenza dellecondizioni previste dall'artico-lo 21-nonies»: norma anch'essamodificata dalla riformaMadiae che disciplina le ipotesi di an-nullamento d'ufficio (il qualesarà possibile «entro un termi-ne ragionevole, comunque nonsuperiore a diciotto mesi»).Scaduto anche quest'ultimotermine, la Pa conserva il pote-re di intervenire solo se i prov-vedimenti amministrativi so-no stati «conseguiti sulla basedi false rappresentazioni dei

fatti o di dichiarazioni sostituti-ve di certificazione e dell'attodinotorietà false o mendaci pereffetto di condotte costituentireato, accertate con sentenzapassata ingiudicato» (sivedailSole 24 Ore del 9 maggio).

Il Consiglio di Stato ha peròrilevato il mancato eserciziodella delega sotto due profili: laricognizione dei procedimentisoggetti a Scia (oltre che silen-zio assenso, autorizzazioneespressa e comunicazione pre-ventiva); e la previsione del-l'obbligo di comunicare ai sog-getti interessati i «termini en-tro i quali l'amministrazione ètenuta a rispondere ovvero en-tro i quali il silenzio dell'ammi-nistrazione equivale ad acco-glimento della domanda».

Il Consiglio ha infine sotto-lineato la necessità di risolve-re fin da ora, senza rimandarela soluzione a successivi de-creti, la questione dell'appli-cabilità delle nuove disposi-zioni generali anche ai casi di-sciplinati da leggi "speciali"anteriori, come quella in temadi Scia e silenzio assenso inmateria edilizia, «in un'otticadi chiarezza e comprensibilitàdel quadro normativo».

91 RIPRODUZIONE RISERVATA

SCIA Pagina 26

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Norme In gioco il versamento alle Casse di previdenza

Qjiellosáanopasäcciodei mnhlbutidribblati

cialisti esterni», una piccolaplatea di medici e dentisticonvenzionati con il Servi-zio sanitario nazionale. Nelloro caso, per l'appunto, èbastato cambiare il modelloorganizzativo di eserciziodella professione per man-dare in deficit la gestioneprevidenziale.

Secondo la prassi vec-chia, infatti, questi camicibianchi lavoravano diretta-mente per il Servizio sani-tario nazionale in qualità diliberi professionisti (e ver-savano contributi dal 12 al220/,,). Progressivamente ilServizio sanitario naziona-le ha smesso di convenzio-nare professionisti autono-mi e al loro posto ha accre-ditato delle società, cui èstato imposto per legge di

pagare un contributo del2% sul fatturato. La normaperò lascia spazio a diverseinterpretazioni e quindi hagenerato numerosi conten-ziosi lasciando qualche var-co per l'elusione contributi-va.

Qu( ta , )reccia» nel si-stema ha fatto - che oggi ilrapporto tra gli specialistiesterni del mondo dellamedicina, che lavorano tra-mite società e quelli checontinuano come professio-nisti autonomi, è quasi di 10a 1 (cioè 6.772 versus 794).Risultato: quella degli spe-cialisti esterni è l'unica ge-stione previdenzialeEnpam in deficit.

«Se si vuole conservareun sistema pensionisticosostenibile nel tempo - di-chiara il presidente del-l'Adepp Alberto Oliveti - èprioritario fare massima at-tenzione ai cambiamenti edifendere il flusso dei con-tributi. Bene quindi hannofatto le Casse tecniche a lan-ciare un appello al governosu potenziali buchi norma-tivi che potrebbero consen-tire alle società di eluderegli obblighi contributivi. Èun copione purtroppo giàvisto in altri settori: quandole norme non sono chiare lesocietà tendono a non pa-gare i contributi, facendovenire meno le risorse ne-cessarie a pagare le pensio-ni dei professionisti che la-vorano».

I tecnici lanciano l'allarme: servono regoleuguali per tutti nel nuovo codice degli appaltiDI ISIDORO TROVATO

Tutto è iniziato conla lettera inviata algoverno dagli entiprevidenziali Inar-

cassa (ingegneri e architet-ti), Cipag (geometri), Epap(geologi, chimici, attuari edottori agronomi e foresta-li) e Eppi (periti industria-li) che hanno chiesto di mo-dificare la norma del Codi-ce degli appalti, affinchévenga previsto l'obbligo diversare il contributo inte-grativo del 4% per le socie-tà di ingegneria e per quelletra professionisti all'entepensionistico di riferimen-to. Le società tra, professio-nisti però non sono le Stpintrodotte qualche anno fa,dal governo Monti. In Italia,infatti le società dei profes-sionisti usufruiscono anco-ra di vantaggi fiscali legati anorme molto vecchie. Que-sto però potrebbe creareforti squilibri alle casse di

previdenza, oltre a genera-re rapporti di forza imparidurante legare d'appalto.

«Bene hanno fatto leCasse professionali - af-ferma la vicepresidente del-la Commissione Ambientedella Camera, Serena Pelle-grino -. Quella data al go-verno non è una delega inbianco. Il nuovo Codice de-gli appalti deve garantire a

tutti i soggetti operatori glistessi diritti, ma soprattuttogli ste- i doveri».

li problema però è diffuso ed esteso a molte catego-rie professionali: se bastacambiare modalità di eser-cizio professionale per elu-dere i contributi, allorachiunque potrebbe essere

tentato di scegliere la stradadella società di ingegneria edi professionisti. In terminidi cifre, dunque, l'impattopotenziale è molto più ele-vato di quello, già alto, sti-mato oggi dalle Casse.

Giusto per dare l'idea:per Inarcassa (la cassa diprevidenza di ingegneri earchitetti) la partita vale 50milioni di euro annui, perCipag (geometri) l'impattopotenziale è di 5 milioni dieuro annui, ma in ballo cisono anche i periti indu-striali dell'Eppi e i geologi(che versano il contributointegrativo Epap).

Ma il fenomeno è già, ingrado di toccare altre cate-gorie, anche al di fuori dal-l'area tecnica. Basta ricor-dare l'esempio degli «spe-

n RIRRODUZNJNE RISERVATA

Società professionali Pagina 27

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SCIENZIATICOSTRETTIA FUGGIREdi Paolo Mieli

utto è iniziato inAmerica. Dopo l'nsettembre 2001, gliStati Uniti sipreoccuparono di

essere infettati dai terroristiislamici con qualche virus ediedero incarico allaHomeland Security disvolgere indagini accuratesulle aziende che avrebberopotuto rendersi complici ditale misfatto . Nel 2003 ne fuindividuata una, MaineBiological Laboratories:rapida e accurata istruttoria,altrettanto veloce processo enell'agosto di due anni dopoera già pronta una sentenzadi condanna . Nelle pieghedell'investigazione fu messosotto il riflettore un managerdella branca veterinaria delcolosso Sanofi, PaoloCandoli, accusato di essersifatto spedire in Italia unceppo dell 'aviaria. Pochesettimane prima che ilprocesso giungesse aconclusione (nel 2005), gliamericani inviarono ainostri Nas i verbali diCandoli perché accertasserose in merito a quellaspedizione c'era statoqualcosa di irregolare. E finqui...

I nostri- in principio iNas poi il magistratoGiancarlo Capaldo - cimisero quasi dieci anniprima che del loro lavoro,compiuto prevalentementecon le intercettazioni, sisapesse qualcosa . E quandonel 2014 se ne ebbe notizia,ciò avvenne all'italiana:qualcuno passò le «carte»all'Espresso che ci costruìsopra un servizio dacopertina in cui sidenunciava un «trafficointernazionale di virus,scambiati da ricercatorisenza scrupoli e dirigenti diindustrie farmaceutiche,tutti pronti ad accumularesoldi e fama grazie allapaura delle epidemie».

conflnua a pagina 26

Scienza e giustizia Pagina 28

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AL MONDO SCIENTIFICOdi Paolo Mieli

«trafficanti» - spiegava il set-timanale che faceva ïl dover suodal momento che nessun gior-nalista avrebbe gettato nel ce-stino un incartamento così in-cendiario, per di più vidimatoda carabinieri e magistrati -sarebbero stati disposti «a pa-gare decine di migliaia di europur di impadronirsi degli agen-ti patogeni» dal momento che«averli prima permette di svi-luppare i vaccini battendo laconcorrenza». Si era in presen-za, insomma, di un «businessdelle epidemie» riconducibilea una «cinica strategia com-merciale»: gli accusati avrebbe-ro amplificato «il pericolo didiffusione e i rischi, spingendole autorità sanitarie ad adottareprovvedimenti d'urgenza che sitrasformano in un affare dacentinaia di milioni di euro perle industrie».

Tra gli indagati comparivaun nome destinato a fare sensa-zione, quello di Ilaria Capua,accusata di aver commerciato

l'«H7N3 Pakistan», un virusche qui da noi avrebbe potutoprovocare un'epidemia di vola-tili nonché una strage di essereumani. Ma chi è Ilaria Capua? tuna delle più importanti stu-diose italiane, nel 20o6 avevaindividuato un ceppo dell'avia-ria e, anziché brevettare quellascoperta, l'aveva resa pubblica.Di più: aveva promosso unacampagna internazionale a fa-vore del libero accesso ai datisulle sequenze genetiche deivi-rus. Nel 2007, Scientific Ameri-can l'aveva inserita tra i cin-quanta scienziati più importan-ti del mondo e nel 2008 la rivi-sta americana Seed l'avevainclusa tra le cinque revolutio-nary minds. Anche per questoMario Monti l'aveva voluta consé in politica e nel 2013 era stataeletta in Parlamento dove l'ave-vano poi scelta come vicepresi-dente della commissione Cul-tura. Un anno dopo, all'improv-viso, si ritrovava - assieme almarito, a dirigenti del ministe-ro della Salute e dell'Istituto zo-oprofilattico sperimentale del-le Venezie - indagata per asso-ciazione a delinquere finalizza-ta alla corruzione, abuso diufficio, traffico illecito di virus.Ma soprattutto - e questo ri-guardava lei sola - veniva ac-cusata di aver posto «le condi-zioni per il reato di epidemia».Punibile con l'ergastolo.

Quando finalmente poté leg-gere anche lei gli incartamentiche la riguardavano, la Capuapensò che l'iter giudiziario di

INSENSIBILE

quella vicenda - ancorché fos-se trascorsa un'eternità dall'ini-zio della stessa: nove anni -avrebbe avuto «tempi america-ni». Ciò che le avrebbe consen-tito di spiegare ai magistratiqualche dettaglio che era rima-sto fuori dalle intercettazioni:che l'«H7N3 Pakistan» si eradiffuso - come si poteva evin-cere dal nome - in Pakistan enon in Italia; che comunqueneanche lì si era dato un solocaso in cui quel virus avesse in-fettato un essere umano; che la«società segreta 444» in cui leiavrebbe occultato i proventi deisuoi commerci illegali altronon era che «il centro di costoche afferiva al suo laboratoriodi Padova»; che le royalties delsuo «brevetto milionario» am-montavano a poche migliaia dieuro, peraltro ancora nelle cas-se dell'Istituto. Invece niente,nessuno la chiamò. Nel frat-tempo, mentre queste ombresinistre compromettevano lasua possibilità di esercitare sial'attività scientifica che quellaparlamentare, il processo è sta-to spostato e poi «spacchetta-to» tra Roma, Pavia, Padova eVerona. Senza che la reputazio-ne di Ilaria Capua potesse trarrebeneficio (o essere definitiva-mente compromessa) dal va-glio delle accuse. E senza che lefosse concessa l'occasione didifendersi.

Tutto è cominciato, diceva-mo all'inizio, in quell'Americache ha risolto il caso in un paiodi anni. E tutto paradossalmen-te si concluderà negli Stati Unitidove un prestigioso ateneo del-la Florida ha notato che la Ca-pua era qui da noi, per così dire,inattiva, e - tramite un'orga-nizzazione internazionale -l'ha convocata per affidarle unincarico da full professor, non-ché la direzione di un Centro diEccellenza. Da parte americananessun problema di visto peruna «stragista» passibile di er-gastolo sia pure nei presuppo-sti bislacchi che abbiamo bre-vemente sunteggiato. Negli Sta-ti Uniti, anzi, si accingono adaccogliere la nostra scienziatache oltretutto sarà chiamata afar parte di un programma direclutamento di altri studiosiinternazionali. Ovviamente,prima di trasferirsi in Florida, laCapua si dimetterà dal Parla-mento italiano. Cioè di un Pae-se, il nostro, che - lo ripetia-mo ancora una volta - nonmostra alcuna sensibilità neiconfronti dei metodi e del rigo-re che si addicono al mondodella scienza. Ma che, compliceanche il nostro sistema giudi-ziario, a questo mondo è ades-so in grado di offrire un propriooriginale contributo: la creazio-ne della categoria dei «migran-ti scientifici».

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Scienza e giustizia Pagina 29

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L'Italia fanalino di coda in Europamaquattro referti su 10 sono onlineSale l'allarme per l'invecchiamentoNEL 2015 IL BEL PAESE HAINVESTITO1,3 MILIARDI DI EURO PER 1 PROCESSIDI E-L-LEAALTI--L, L 1,2% DEL COSTOCOMPLESSIVO DELLA SALUTE PUBBLICAE LATERZA. NAZIONE PItFVECCI-L1A.RISCI'LIA. DI PAGARE UN COSTO ALT()

111ilaattovanti adagio con il dottore elettrunicu.

1-1Ed ë già una buona notizia, visto che ilgoverno ha previsto tagli fino al 50% sulla spe-sa informatica della pubblica ammninistrazio-ne, una mannaia che rischia dì abbattersi infuturo su olperiali e aziende sanitarie. Nel2015, secondo l )sservatorïo nazionale digita-le in Sanità del Politecnico di Milano, l'Italiahainrre,, tito 1,3 miliardi di euro per i processidie t , ,1€1>,1'1,21 % del cotto comples :ivo del-

tK, pu1,l>lic t Si tc:tia di una pesa tra lepii, e d'Europa, paria 22 eurc> j> ,r abitan-te, leg ; r€ucnte in disc c a rispc(to all'annopreceder€e, e clic tight« dia suprattu€ io la ditafusione clell i carteth cli! uca elettruriica,

1`elcie€€a Iio, 9 ;Omilioni di curo sono statiinvestiti ria ile s€r>€ture sanitarie, 320 milionidalle Ro r ioni, T0 milioni dai47mila mi-dici dimedicina Gerter, tie e 18 milioni diretlan>cn eda, ,Mtinstero cella S 1u€ e, llrisultato pusiti\ oècheil40 deirefertièormaidemateriali La-to e così iI 9 delle cartelle cliniche, il 1 z r, del-le prenolaziorti t rni a via wveb e online

l'8% deil,ar tment.Manonc'èdafarfe-sta. «I primi ri 1ùtuti dellaStrategiaperlaere-scita digi tale 2014-2020 mostrano come la Sa-nità digit ife inlutlia non siapiù un miraggio,ma un piano perseguibile che dà frutti con-creti -ha affem:tuo Mariano Corso, respon-sabile scientifico dall'Osservatorio innovazio-

ne digitttle in Sanïtà. Tucta ia. Iavelocità di at-tuazic;rre è ancora modesta e disomogenea,inade;uatarïspetto alla portata e all'urgenzadelle,, fide In gioco . Enecessario attuare la Sa-nïtàDigitalc; contma governance partecipatae re orrsalc ilr ai diversi livelli».

La prinuil>ale voce di investimento nel2015 è stati quellaperla dïgitalizzti.tzione del-

La prInpipavoce dl

investimentonel2015à

stata quellaper la

digitaliz2ázionedelle cartelle

cliniche

rL MERCATO DE LLA MEDICINA DIGITALEUc miliardi dì dollari Usa

38,9

135,82276

13 'r7' `2fr

233,4

.... ALTRO

n WIRELESá HEALTH

11 EHR,+EMR

11 MOBILE HEALTH

55,8 111111TELEt'1fEDIGICdA45

Telemedicina Pagina 30

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le cartelle cliniche, ambito nel quale la spesaè ammontata a 64 milioni . Eppure sono an-cora poche le Regioni che hanno attivato ilfascikolo sanitario elettrico e i servizi digitalial fit€a€lïnu si tratta di ]Emilia Roinagna,Lombardia, Toscana, Sardeg i a, Falle d'_l,.o-sta, provincia autonoma di Trento, mentrein altre 11 è invia di implementazione, c'èpiù dinamismo dal "basso" , dal dialogo quo-tidiano tra medici di base e cittadini, in cui loscambio digitale di dati e all'ordine del gior-no utilizzando sm . 1iatsapp e posta elettro-nica. Buona parte della suasa informatica ri-guarda processi ammiiii.:rativi lasciandopoco spazio aiservizi inn ,°,,. ; ivi,

Le tecnologie digi. ! i Uii integrazioneospedali - territori valgo no a Iì p )en a 20 mi-lioni di curo seppurin aumento del 24% ri-spetto al 2014, Tra le soluzioni di Telemedi-cina più utilizzate c'è il Tele-Consulto, mes-so a disposizione dal 34% delle aziende sa-nitarie, e poi !progetti di Tele-Salute, avvia-te nel 14% dei casi.

Le barriere alla diffusione di questi stru-menti sono di ordine finanziario . Secondo il68 % dei responsabili delle direzioni strategi-che delle aziende sanitarie mancano risorseper implementare questi seMz x c'è poi improblema di normativr- sulle gestione dellaprivacy dei pazienti (54%) e infine la scarsacultura digitale degli operatori sanitari (34%).

Ma l'Italia , il terzo paese più vecchio aImondo , rischia (li pagare molto caro il rítardo sull 'e neal:IL. Nel 2120, nel nostro Paese,gli ultran ttan€eni saranno 4,5 milioni , il i%della poaolafiune, per toccare gli 8 milioninel 2051, i1 13°1 del totale degli abitavi i, Se-condo uno studio dell'Osservatorio Netics,l'inte razione tra ospedale e territorio, attra-verso la telemedicina , potrebbe essereveico-lo di risparmi pari a circa 1,4 miliardi l'annoper il Sistema sanitario Nazionale.

Non mancano però i casi eccellenti dellasanïtá elettronica made inltaly; come quel-lo de;I'isti€uto ortopedico Galeazzi di Mila-no che grazie all'utilizzo di tag di localizza-zione in tempo reale riesce a seguire il pa-ziente e la sua cartella clinica lungo tutto ilflusso chirurgico dialogando cos€antenren-te con un sistema software al servizio deimedici , Peril policlinico di Bari la ri' aluzio-ne digitale prende piede con l'a, n al i s i predit-tiva di software della business iiitelhgence,in grado di prevedere le potenzialità di ri-schio per determinati pazienti (ti sviluppodi malattie renali cronielie . Al Laboratoriodi analisi Valdès diCagli iri ,,i lpiiraiaa elimi-nare i lunghi tempi cli attesa per visite edesami facendo leva su un programma infor-matico che consente di prenotare gratuita-mente, scegliendo data e ora , l'accettazionetramite il sito istituzionale. (t'Ir n n.)

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Telemedlicina, scatta la corsa a lle appla salute digitale vale già venti miliardi

SI MOLTIPLICANO1 SISTEMI DI CONSULTAZIONEE ANCHE QUELLI RELATIVIALLA DIAGNOSTICA. SEMBRASI TRATIDIUNPROCESSOINARRESTABILE. MAOCCORRE MOLTA PRUDENZASIA IN TERMI NI DI EFFICACIACHE DI TUTELADELLA PRIVACY

Milanoa grande onda sta per ar-

Lrivare sotto forma ditra-pulsi elettronici. E promette dicurare tutti quanti a domicilio,ma ognuno in modo diverso epersonalizzato. P- quella chestartuppari e guru della con-nettività chiamano the nextBigthing, lo tsunarnitecnologi-co che rivoluzionerà medicinae stili. divita.

1 "clienti" della salute digita-le non mancheranno. Nel2050, nel mondo, due personesu 10 avranno i capelli grigi ;due miliardi di anziani per unapopolazione di quasi 10 miliar-di e per l'Europa la percentua-le salirà al 34%. Di questa ma-rea di arzilli vecchietti, gli over80 saranno 434 milioni. La vitasi allunga e migliorano le con-dizioni di salute. Magli acciac-chi aumenteranno. Egiocolor-za si moltiplicheranno tuttequelle malattie croniche, riilunga durata e piene di compli-cazioni (dal diabete a quelle re-spiratorie e cardiache), che giàoggi uccidono 53 milioni dipersone ogni anno. E se i paesiavanzati non troveranno unarisposta al prrhlema demogra-fico segnato dal declino diferti-11tà, sarà dura, se non impossi-bile, per i millenial fare fronteai costi di previdenza e salutedi nonni e gentorL

Negli anni della grandi crisieconomica, dal 2009 a12013, lespese per farmaceutica (- 1,8%)e prevenzione (-0,3%) sono di-minuite in tutti i paesi Orse,per bilanciare quelle in ascesa

(+2,3%) destinate all'ospedaliz-zazione. Eccoci dunque all'al-ba della salute digitale: riduzio-ne dei giorni di "residenza" neinosocomi, pazienti curati daremoto, monitoraggio conti-nuo, utilizzo di big data comeminiera per analizzare le con-dizioni cliniche. Oggi il mi, rea-to della telemedicina è ancorauna nicchia nell'oceano dellasalute e vale appena 15 miliar-di di dollari; anche se, standoagli analisti, dovrebbe raddop-piare il giro d'affari entro il2020. Va del to che gli esordi, ri-spetto alle premesse, non so-no statibrifi tinti.

Le prime a buttarsi a capofit-to sono state letelecom campa-nies, comeAt&T eVerizon, mala forza nelle infrastrutture direte non ha trovato altrettantacapacità nello sviluppo di di-spesitivi medici convincenti.Inoltre, la nuova corsa all'orodigitale ha fatto emergere diifi-cc,l ta nel trovare un paradigmaecandïv so (legislativo, tecnolo-gico, tìurtnatn a strilla privacy eanche burocratico); tutte bar-riere che hanno messo in sordi-na i primi vagiti del settore. Orale condizioni sembrano volge-re al sereno. In primis lo sugge-

ce la necessità, non più rin-viabile, dei governi di tenere abada la spesa sanitaria. E poic'è una domanda di salute chesta esplodendo dentro le no-stre tasche, misurabile con iltermometro infallibile degli

iartphone.In circolazione ci sono circa

165 mila tppl ic azioni. dedicati;al benessere e alla salute. _1n-che se solo il 5% hanno volumisignificativi di utilizzo, secon-do Pwc, la domanda dimedici-na elettronica arriverà presto a

1,5 miliardi di app scaricateper un giro d'affari del mobilehealth che supererà quota 20miliardi di curo . Certo, moltedi queste app riguardano pro-grammi di fitness e bugiardinifarmaceutici e sono lontanissi-me dalla telemedicina profes-sionale . Mal dinamismo di of-ferta di sal t i r e digitale e la rispo-sta di pazienti consumatori,nuit può lasciare inerte la sani-ta pubblica in bilico tra pericolie o pl? ortunità . Perché il mobilel ta già reso digitale il cittadino.Bastipensare ai servizi della ca-tena di farmacie Walgreens,che ha lanciato in America Li-ve Doctor Consultation: per 49dollari al mese sipuò consulta-re un medico da remoto 24 oresu 24. Qualcuno si spinge an-che oltre con l'elettroceutica,ovvero come curare con impul-si elettrici invece di 1) i 11 ctl r;.

In questo mare di app, colle-gate ai sensori di braccialetti edispositivi vari che misuranole funzioni del corpo M cunesono state ritir+ie dalle piatta-

forme mobili perché incapacidi assicurare un servizio medi-co e scientifico adeguato; men-tre altre hanno ricevuto sanzio-ni in quanto si trattava di veree proprie truffe, come l'Ancneapp che dichiarava di curare ibrufoli con appositi filtri persmartphone . Se il mobile heal-th é già realtà, il prossimo pas-so spetta alla sanità pubblica eprivata. In attesa che la leggedia risposte certe, laapp econo-my della salute sta apparec-chiando il mercato della futu-

ra telemedicina, quando glistrumenti ospedalieri entre-ranno in casa sotto forma diapp e devices.

La diffusione della medicinadigitale sta muovendo i primipassi con la diffusione di cartel-le digitali cliniche. In Amen' a,l'a vninistrazione Obama hamesso sul piatto uno stimolo fi-scale da 30 miliardi di dollariper digitalizzare i dati di milio-ni di pazienti La rivoluzioneelettronica ha ottteIttttimolti ri-sulitad positivi ,t-r,pnnre facen-

do sorgere altri-. ttanti interroga-tivL Alcune egcdpe dimediciri-cercatori di Stanford, grazieall'analisi di dati di milioni dipazienti affetti da scompensi ocardiaci,lha potuto rintracciarel'origine (l'uùlirzo di determi-nati fitrmaci) nello sviluppo dialcune coiitplicaz:itirrL

Il tema deilbïg data stasolle-vando grandi speranze perlari-cerca, e allo stesso tempo dub-bi sulla privacy e su chipuò ave-re accesso a questa miniera d'o-ro. Perché di dati ne avremotantissimi E la telernedicinaavrà un ruolo cardine di questarivoluzione. Se la prima e piùevidente opportunità è laridu-zione dei giorni di ospedializza-zione dei pazienti, torr mante-nendo alta la guardia grazie aun monitoraggio costante, laprossima Big Thing set rà la ;e-stione e l'analisi dei dati dellasalute dei pazienti, Peridentili-carepatolugh- i i, e arenuoverispost l 'rei, Ut k. li(

Telemedicina Pagina 32

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SANITA DIGITALE, IL BUDGETStima su dati 2015 in miiionï di giuro

SiSTEF TID1 FRCNT-END

DISASTERRRECCJUERY

GESTIONEAMMINISTRATIVA

GESTIONE....v.... _

DEI FARMACI

GESTIONEDOCUMENTALE

INTEtiRAZ. CONSISTEMI REB,,/NAZ.

_____....ASSiSI El'IJtSUL TFRRITDF

SERVIZIAL. CITTADINO

GESTILINALII?I RER'ARTi'

CLOUD COV í'U € IW.; 18

BUSINESS ffiIPITELL€ , EN^E

iELEM1EDICINF

STS77AI CLINI 4LGO'á E ftNìANCE

In AmerIca,Ugovernoíïbama hamesso su i piattouno stimolof [scale da 30miliardi dIdollarlper di ffializzarei dati di wilionldi pazlenti.La rlvolca2loneelettronicaha ottenuti moltirisEllìatl poSlti'; i

64

6

Telemedicina Pagina 33

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° sJ Nonostante i buoni dati degli ultimi mesi in sofferenza le vendite di beni durevoli,resta un saldo negativo di 50Omila posti meglio le auto e il credito al consumo

Dai mutui ai corgstti livelli precrisiq1wsono ancora Iont

0

Dal panel di 14 indicatori emerge che il recuperorispetto 2007 sta avvenendo molto lentamenteFrancesca BarbieriChiara Bussi

Lo stato di salute dell'economiaitaliana? t in via di miglioramentoma rimarrà gracile nei prossimi an-ni, con un ritorno ai livelli pre-crisisolo a metà degli anni 2020. Lo scri-ve nero su bianco il Fondo moneta-rio internazionale nel suo ultimobollettino medico. Mancano dun-que unadecinad'anni perpoter diredi aver decisamente voltato pagina.

Ma quanto siamo distanti dallaméta?IlSole 24Oreharaccolto14in-dicatori per trovare una risposta al-la vigilia della Relazione annualedella Banca d'Italia e dell'aggiorna-mento sul mercato del lavoro in ar-rivo dall'Istat. Osservando i mo-menti piùbui attraverso la lente del-le famiglie il punto piùbasso è statotoccato, a seconda dell'indicatoreconsiderato, tra 112010 e fl 2013. Poi,gradualmente e contempi diversi, èiniziata la risalita, anche se resta an-cora molto da fare, soprattutto sulfronte dell a domanda interna e del-le attività produttive.

Pile mercato del lavoroCartina ditornasoledellaricchezzadel Paese è il valore del Pil pro capi-te: oggi ammonta a 25479 euro, unlivello ben distante dai 28.699 del2007, data a partire dalla quale è ini-ziata una progressiva discesa conilpunto più basso toccato nel 2014 econ un divario record tra Nord (ol-tre 3omila euro per abitante) e SudItalia (al di sotto dei 17mila). Tral'areapiùricca,la provincia autono-ma di Bolzano, e la più p overa, la C a-labria, nel 2014 la distanza è stata dioltre 2omila euro.

Una frattura che si riflette anchesul mercato del lavoro: se dal2007 al

2015 fl totale di occupati è sceso di43omila, il Sud ne ha persi ben516mila, mentre fl Settentrione ap-pena 9omila e fl Centro ne ha "gua-dagnati" 177mla.

Ingenerale, l'anno migliore è sta-to 112008, quando gli occupati ve-leggiavano oltre i 23 milioni, quotadestinata a scendere p er effetto del-la crisifmanziariafino a12o1o.Dopoc'è stata una fase di ripresa "frena-ta": la platea di lavoratori ha oscilla-to intorno ai 22,5 milioni, senza mairecuperare quanto perso prima.

La "seconda crisi"haristrettopoiulteriormente le fila della forza la-voro: oggi, rispetto all'annus horri-bilis 2013 (22,2 milioni di occupati),la situazione è inleggeraripresa, an-che per effetto degli incentivi alleassunzioni a tempo indeterminatodegli ultimi anni.

Ma il quadro resta a tinte fo-sche, soprattutto per i giovani, eper tornare ai livelli del 20o8 al-l'appello manca mezzo milione dioccupati. Domani l'Istat ci dirà sela timida ripres a dei primi tre mesidel 2o16 (+17mila occupati) saràconfermata o meno sul primoquadrimestre dell'anno.

I conti delle famiglieSe sifanno i contiintasca alle fami-glie la distanza rispetto ai livellipre-crisi è ampia sul fronte dell'in-debitamento. Oggi, rispetto al2007, lo stock di passività accumu-latevale oltre 900 miliardi, H lo%io inpiù, con fl momento più critico nelton, quando è stata raggiunta quo-ta 928 miliardi, fl record di sempre.Qualche spiraglio di luce è invecearrivato dagli asset finanziari:complice la ripresa dei mercati flvalore delportafogli deirisparmia-tori italiani è oggi a un soffio dei3.900 miliardi del 2007. I dati si fer-mano al 2014 ma promettono beneanche quelli su12o15,unanno carat-terizzato dallabuonaperformancedi Piazza Affari.

La strada è in salita sul fronte deiconsumi: la spesa media delle fami-glie resta al di sotto dei valori pre-crisiespiccailcalodeibeni durevoli(elettrodomestici, mobili, auto)scesi da 89,7 miliardi del2007 a72,3,anche se rispetto al 2013 c'è stato unrecupero del 9 per cento.A calare èstato anche H numero di aut o imma-tricolate (-37% in otto anni), con unrimbalzo nel 2o14 e 2015, e fl consu-mo di benzina e di gasolio (-19%io).

Economia Pagina 34

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La casa ei finanziamentiSe invece il termometro per misu-rare il grado di ripresa è la casa, tra-dizionale bene rifugio per gli italia-ni, qualche timido segnale positivononmanca. Ne12o15 rispetto a12007le compravendite sono state circalametà,marispettoalminimode12o13(4o3mila unità) la crescita è statadell'nper cento. Hanno giocato afa-voreil calodeiprezzielecondizionipiù vantaggiose dei mutui grazie aitassiaiminimi storici.Leerogazionidi prestiti ipotecari hanno già rag-giunto i livelli pre-crisi. Lo scorsoanno, secondo l'Abi, le banche han-noprestatoallefamiglie49,8miliar-di per comprare casa, superando i47,4miliardi del 2007. Bisogna peròconsiderare che circa un terzo diquesti mutui è stato rappresentatoda surroghe, ovvero da contrattiche hanno sostituito altri contratti acondizioni piùvantaggiose (siveda«IlSole24Ore» del22febbraio).An-che il credito al consumo, dopo lacaduta dei primi anni di crisi, hacambiato marcia dal 2014 in poi: nel2015 sono stati concessi 52,2 mili ardidi prestiti (rispetto ai 59,8 del 2007)con i primi tre mesi del 2o16 in cre-scita di oltre un quinto sullo stessoperiodo del 2015, secondo Assofin.

Non s empre, però, un migliora-mento rispetto al periodo che hapreceduto gli anni bui è indizio diripresa. Prova ne è la fotografiascattata da Infocamere sui prote-sti:-64%io lo scorso anno rispetto al2007. La frenata dei "pagherò"scoperti sembra però riflettere,secondo l'Associazione delle Ca-mere di commercio, «la persi-stente prudenza degli italiani nel-l'accettare ulteriori impegni dipa-gamento». Anche perché sulfron-te degli arretrati di pagamento, trabollette e rate di vario tipo nel 2015l'importo medio che le società direcupero crediti devono rintrac-ciare è il doppio rispetto al 2007.Qui la distanza dal periodo prece-dente la crisi anziché ridursi si am-pliadi anno in anno.

Economia Pagina 35

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Il cruscotto

Confronto tra 14 indicatori che fotografanolo stato di salute dell'economia italianadal punto di vista delle famiglie.Per ciascun indicatore sono riportati i dati

Pil pro capiteIn euro a prezzi di mercato

li U (valori concatenati -anno di riferimento 2010)

relativi al 2007, al 2015 (o il 2014 se è l'ultimo 29.500...............................dato disponibile) e quelli dell'annoin cui si è registrata la peggiore performance.Elaborazione del Sole 24 Ore del Lunedì su datiAbi, Agenzia delle Entrate, Assofin, Banca

28.69928.000 r1,11 ........................... 1,11,1 .......................................

..........d'Italia, Eurostat , Infocamere , Istat, Osservatorio ......._26.500Findomestic, Centro Studi Promotor, Unirec.In rosso sono evidenziati i trendin peggioramento mentre in verdequelli in miglioramento

Compravendita di caseNumero di abitazioni acquistatesu base annua

900.000.............808.

11700.000

2007

Credito al consumoErogazioni in miliardi di euro(flussi)

61 59,8k ........... ...

2015

72,3 ^

60

2007 2015

Consumi beni durevoliMiliardi di euro

Immatricolazioni autoIn milioni di unità

2007 2015

25.0002007

Erogazioni di mutuiDati in miliardi di euro

2007

2015

o Occupatii In milioni

22,89

IndebitamentoStock di fine anno delle passivitàfinanziarie delle famiglie.Dati in miliardi di euro

800821 q

02015 2007

Ricchezza finanziaria Consumi totaliStock di azioni, obbligazioni, fondi. Miliardi di euroDati in miliardi di euro

6.000

4.000 3.911,5......"

2.000

0

60

2007

9302014 2007

Spesa mensileSpesa media mensile per consumidelle famiglie. In euro

2.649r

Benzina e gasolioConsumo in miliardi di litri

47,6

25.479 ^

3.897,2 A+

960,8

Protesti levatiValori in miliardi di euro

2007

904,3

2014

2015

2015

Recupero creditiImporto medio in euroda recuperare

1.200...................................

2007 2010

Economia Pagina 36

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Tecnici e venditori le figure più richiesteIl portale WollyBi ha raccolto 1,5 milioni di annunci online - Netta prevalenza delle «soft skills»

Marco Biscella

Agenti commerciali, assi-stenti alle vendite, disegnatoriindustriali, sviluppatori di sof-tware, conduttori di impianti emacchinari fissi. Sono i profilipiù richiesti sul web. E se alNord prevale la ricerca di figurelegate all'attività manifatturiera(al Nord-Est artigiani e operaispecializzati e al Nord-Ovest icontabili), al Centro a recitare laparte del leone sono le profes-sioni intellettuali e scientifichelegate ai servizi, mentre al Sud(dove si conta il minor numerodi job vacancies online) la granparte delle ricerche è focalizza-ta sulle attività commerciali.

A scattare la fotografia nazio-nale degli annunci di lavoro viaweb è il portale WollyBi-Italianlabour market digital monitor,frutto della collaborazione traTabulaeX, società spin-off del-l'Università Milano Bicocca, eCrisp (Centro di ricerca interu-niversitario per i servizi di pub-blica utilità).

«WollyBi - spiega MarioMezzanzanica, direttore delCrisp e responsabile del proget-to - è una banca dati che ha rac-colto da fonti eterogenee quasiun milione e mezzo di annuncionline, selezionati tra febbraio2013 e aprile 2016, "ripuliti" e ri-classificati utilizzando un ap-proccio innovativo basato sul-l'analisi dei big data e su tecni-che di analisi semantica, alloscopo di fornire ai diversi attoridel mercato del lavoro, dalleagenzie alle associazioni dato-riali e sindacali, dalla pubblicaamministrazione a scuole, uni-versitàed enti di formazione, unquadro, che viene aggiornatomensilmente, di tutte le offertedi lavoro presenti sulweb in Ita-lia. Il canale online è sempre piùutilizzato: «Nel primo quadri-mestre del 2016 rispetto allostesso periodo dell'anno scorsole job vacancies sono cresciutedel 16% e il trend ci avvicina aiPaesi europei più evoluti suquesto fronte, come Regno Uni-to e Germania».

Il portale WollyBi si articolain una serie di cruscotti che con-sentono di "navigare" tra i datianalizzando il mercato dellavo-ro secondo quattro diversi pun-ti di osservazione: il territorio, isettori economici delle aziende,le professioni e le skills. Che co-sa emerge dal portale?

«Abbiamo provato a estrapo-lare le 15 professioni più richie-ste a livello nazionale e territo-riale - risponde Mezzanzan ica-,scoprendo che queste figurerientrano in quattro aree pro-fessionali che possiamo defini-re le più effervescenti: ammini-strazione e gestione, marketinge vendite, produzione e logisti-ca, trattamento e analisi dell'in-formazione. Qui si annidano lejob vacancies più numerose. Insecondo luogo, abbiamo notatolapreponderanza delle softskil-ls, le capacità attitudinali, ri-spetto alle abilità tecniche. È unaspetto importante, perché itratti della persona cambianonel tempo e possono crescere,essere sviluppati, con interven-ti che si attuano nei processieducativi. In terzo luogo, gli an-nunci online, molto frequentinel Nord del Paese, sono invecemeno numerosi nel Sud e Isole,segno non tanto di un digital di-vide infrastrutturale, quantodella carenza di cultura te cnolo-gica nella ricerca di un lavoro.Un'apatia informatica che hadei riflessi? «Certo - spiegaMezzanzanica -, il mercato dellavoro, che è dinamico, si stapo-larizzando: sul web si concen-trano le ricerche di figure conskills medio-alte».

Ma torniamo ai numeri. A li-vello nazionale il settore con lapiù alta percentuale di annunci(che restano online in media 40giorni) è il manifatturiero con il35%, seguito dal commercio conil 16%, mentre le professioni piùrichieste sono quelle tecniche(oltre 394mila annunci, il 28%del totale), seguite dalle profes-sioni intellettuali e scientifichecon il 20 per cento.

ORI PROO UZIO NE RISERVATA

Lavoro Pagina 37

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Le top 15 delle richieste di lavoro a livello nazionale e per macro -aree geografiche

LE TOP 15 DELLE RICHIESTE DI LAVORO A LIVELLO NAZIONALE

Numero di lavoratori richiesti per aree professionali

NORD-OVEST NORD-EST

Agenti commerciali 44.877 Agenti commerciali 33.25!)Marketing e vendite Amministrative e gestionali Sviluppatori di software 20.229 Disegnatori industriali 16.736

Produzione e logistica Trattamento e analisi dell'informazione Disegnatori industriali 19.421 Conduttori di impianti15.274

Assistenti alle vendite 18.921 e macchinari fissiConduttori di impianti Assistenti alle vendite 13.520

e macchinari fissi17.801

Addetti alla spedizione11 386

Pcrsnnalc di ufficin Contabili 16.389 delle merci.

Personale di ufficio 1.3.37 8 Personale di ufficio 10863

33.309 Tecnici di rete e sistemi Addetti alla gestioneinformatici

12.918degli stock

10.173

Addetti alla gestione12 709

Meccanici e riparatoridegli stock

.di veicoli

Analisti della gestione Sviluppatori di software 8.269

e organizzazione10.626

Saldatori e tagliatori7 528

Addetti alla spedizione10 435

a fiamma.

Cintabili delle merci.

Tecnici di rete e sistemi7.506

32 976 Specialisti delle 9 9x0 informatici.pubbliche relazioni

.Contabili 7.446

Addetti all'informazione 9.093 Specialisti delle p. r. 7.21!

Meccanici e riparatori8 927

Supervisori delle6 319

di veicoli . attività manifatturiere.

Ingegneri industriali :.914 Ingegneri industriali5.669

e gestionali e gestionali

Disegnatori(_ nduttori dì impianti

industrialie macchinari fissi

CENTRO SUD E ISOLE

42.668 47.900 Agenti commerciali 16.927 Agenti commerciali 9.305Assistenti alle vendite 10.544 Assistenti alle vendite 5279Sviluppatori di software 9.3$2 Operatori di centraliTecnici di rete e sistemi

7.209

3.11$telefoniche

informatici Addetti informazione2 17$

Conduttori di impianti4 303

.alla clientela

.e macchinarifissi Sviluppatori di software 1.947

Meccanic i Addetti Addetti alla gestione Disegnatori industriali 4.255 Tecnici di rete e sistemie riparato ri alla spedizione degli stock Personale di ufficio 4.122

1.x04informatici

di veicoli delle merci 7 1 16 5 Amministratori Specialisti delle p. r. 1.6x6'1 . ,23.859 29.839

4.107di sistema Addetti alla spedizione

1.639Addetti alla spedizione delle merci

4.021delle merci Conduttori di impianti

1 482Contabili 3.701

.e macchinari fissi

Addetti alla gestione Dirigenti nel commercio 1.397

Supervisori Ingegneri Analisi3.644

degli stock Disegnatori industriali 1.373

delle attislità industriali della gestione Specialisti delle p. r. 3.302 Personale di ufficio 1.303

manìfatturlere e gestionall e organizzazione Addetti informazione1703

Addetti alla gestione1 273

003 21.489 23.73320.

alla clientela

'

.degli stock

. Ict 2.966Tecnici dell Specialisti pubblicità1 1`15

Specialisti pubblicità2.930

.e marketing

e marketing Camerieri 1.097

Fonte: wollyBi-Italian labour market digital monitor

Lavoro Pagina 38

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Vengono in aiuto le indicazioni della Commissione Ue e del «Manuale di Frascati»

Rinvio alle norme europeeper definire le attività di R&S

L'individuazione delle atti-vità diricerca e sviluppo (R&S)è importante sia per determi-nare il credito d'imposta rico-nosciuto dal D1145/2013, sia peril calcolo del patent box.

Per poter ricondurre le atti-vità all'ambito della R&S, siutilizzano le definizioni con-tenute nel paragrafo 1.3, punto15, della «Disciplina degli aiu-ti di Stato a favore di ricerca,sviluppo e innovazione» (co-municazione 2014/C 198/o1della Commissione europeadel 27 giugno 2014 con le defi-nizioni relative alla «ricercafondamentale» (lettera m),alla «ricerca industriale»(lettera q) e allo «svilupposperimentale» (lettera j).

In aggiunta, lanormativaUerimanda a un documento de-nominato «Manuale di Fra-scati», in cui sono meglioesplicitate le attività che pos-sono classificarsi di R&S. Alpunto 75 del paragrafo 4.5.1.1. sifa riferimento al Manuale al fi-ne di perimetrare la "reale"R&S. Sulla distinzione tra ilperimetro della R&S (agevo-labile) e quello del semplicemiglioramento (non agevola-bile) esiste una vexata quae-stio: già nel lontano 2008, nella

circolare 46/E (contenentichiarimenti sul credito d'im-posta per R&S ex articolo 1,commi da 280 a 284, dellalegge296!2006 - Finanziaria 2007),le Entrate avevano sottolinea-to la difficoltà di distinguerefra le due entità, risolvendo laquestione con un rimandonormativo alla legislazionecomunitaria per «evitare pos-sibili problematiche interpre-

Il legislatore frenal'estensione dei beneficie richiede la certificazioneda parte di un revisoree una valutazione del Mise............................................................................

tative legate all'utilizzo di si-gnificato nonunivoco perl'or-dinamento nazionale e perl'ordinamento comunitario».

Nell'attuale contesto nor-mativo, il legislatore e l'Agen-zia hanno invece abbandonatoil criterio di un rimando gene-ralizzato alle attività di R&S co-me elaborate a livello Ue, op-tando - pur con alcuni distin-guo - per un rinvio de facto aidue provvedimenti citati (co-

municazione 2014/C 198/oi eManuale di Frascati).

È importante quindi evi-denziare il principio generalesecondo cui l'attività di ricer-ca e sviluppo non dev'essereconfusa con quella vastissi-ma gamma di attività conno-tate da una base scientifica otecnologica (in altre parole,non tutto ciò che è scientificorientra nella R&S). A nulla ri-leva la circostanza che tral'uno e l'altro ambito vi sia unrapporto strettissimo (peresempio, sotto i profili deiflussi di informazioni e del-l'utilizzo del personale).

A ben vedere, anche altre at-tività che indubbiamente fan-no parte di un processo inno-vativo non possono essere ca-talogate nella R&S "vera e pro-pria". In un'ottica trasversale,che concerne ivari settori eco-nomici, un aspetto assai deli-cato riguarda anche l'analisidelle attività cosiddette "se-condarie" o "complementari",che di regola affiancano quelledi R&S in senso stretto: si pen-si, ad esempio, all'informazio-ne tecnica e scientifica, alleprove tecniche o al controllo diqualità. Sul punto - anche sullascorta delle indicazioni del

Manuale di Frascati - si do-vrebbe ritenere che queste at-tività siano da considerare diR&S ogni volta in cui risultinofinalizzate in maniera prepon-derante, se non esclusiva, allaricerca e allo sviluppo. A talproposito rileva, quindi, il rap-porto di "strumentalità" delleune rispetto alle altre.

Considerazioni più com-plesse meritano invece alcuneattività nelle quali è obiettiva-mente molto difficile distin-guere ciò che nonpuò rientrarenell'ambito della ricerca, comele operazioni riconducibili alsemplice sviluppo del proces-so o alla suaingegnerizzazione.Quale extrema ratio, il legisla-tore ha "chiuso" lapossibilità diun'estensione incontrollatadel perimetro delle agevola-zioni in esame. Con alcuni ac-corgimenti:

per il credito di R&S, da unlato si chiede la certificazionediunrevisore, se nonpresentein azienda, e dall'altro si pre-vede la possibilità di richiede-re al Mise unavalutazione tec-nica sull'attività effettiva-mente svolta;

per ilpatentbox, ilperimetrodella R&Sviene prima condivi-so con il contribuente median-te l'utilizzo del ruling.

RIPRODUZIONI RISERVATA

IN ESCLUSIVA PER GLI ABBONATI

Norme e circolari citatewww.quotidianofisco.itso[e2 4ore.com

Ricerca e sviluppo Pagina 39

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Le società private possono avere un ruolo nel facilitare la diffusione delle tecnologie nei Paesi più arretrati

Internet per tutti: is=iom per l'usoNel mondo ancora 4 miliardi di persone senza la Rete: i progetti per diffonderla

Micaela Cappellini

O Una Sim card per abbattere ledisuguaglianze tra uomo e donna.Succede in India, l'idea è venuta aUninor, sussidiaria del colossonorvegese delle telecomunica-zioni Telenor. Fino al 2014, eranopochissime le donne, nelle cam-pagne indiane, ad avere accesso auntelefonino.Poi è arrivato ilpro-getto Sampark: anziché singolar-mente, le Sim card venivano ven-dute a due a due ma con lo stessonumero, una per il capofamiglia el'altra per la sua consorte. La ritro-sia culturale dei mariti indiani a"concedere" il telefonino allecompagne è stata vinta: cinquemesi dopo il lancio, le Sim di Uni-nor avevano già registrato un au-mento del3o°i° della quota dimer-cato locale. Un guadagno per lacompagnia telefonica, certo, maanche per le donne del Paese.

L'inclusione sociale passa an-che attraverso le nuove tecnolo-gie. Mala disponibilità delle appa-recchiature e delle connessioninon è ancora appannaggio ditutti:secondo la World Wide WebFoundation, nel mondo ci sonoancora 4 miliardi di persone chenon hanno accesso a Internet. Il55% della popolazionemondiale.Igoverni e le istituzioni internazio-nali hanno senza dubbio unruolo,in tutto questo.Manonè detto che

anche le compagnie private nonpossano fare la propria parte, conun doppio vantaggio, appunto:proprio, e delle popolazioni piùsvantaggiate.

Nel suo ultimo white paper inti-tolato "internet for all" il WorldEconomic Forum, con l'aiuto delBoston Consulting Group, ha rac-colto un po' di buone pratiche ingiro per il mondo. In India adesempio, oltre al progetto Sam-park di Uninor, un'interessanteiniziativa è stata realizzata dalla

r I

Uninorin India aiutale donne delle campagnead avere un telefoninoLa start-up Jana offre trafficogratuito in cambio di pubblicità.............................................................................

Pepsi che, d'accordo conla societàdi pagamenti elettronici su telefo-nino Freecharge, per un certo pe-riodo ha offerto accesso Internetgratuito e senza limiti a chi acqui-stava i suoi soft drinks.

InMyanmarEricsson, conilpa-trocinio nel ministero dell'Istru-zione, ha lanciato il programmaConnect to Learn, che ha giàforni-to a oltre 2omila studenti le tecno-logie necessarie per connettersi

alla rete. In Cina - dove Internet èuna realtà diffusa nelle grandi me-tropoli, ma non certo nelle remotecampagne dell'Ovest - il gigantedell'e-commerce Alibaba si è in-ventato il piano "Coltivare un mi-lione di talenti in un migliaio dicollege in un centinaio di città"con l'obiettivo di formare oltre unmilione di persone a un utilizzoavanzato della rete, per poi pro-porgli un lavoro come esperti diexport online.

Anche il costo di un telefonino,a certe latitudini del mondo, puòdiventare proibitivo. Secondol'A4AI (Alliance for affordable In-ternet) in 5lPaesiil costo di una li-nea internet fissa è ancora pari al40° o dello stipendiomedio mensi-le di un lavoratore. Troppo. Eccoperché sono utili iniziative com-merciali come quella di Intex Te-chnologies in India, ad esempio,che ha messo sul mercato unosmartphoneFirefoxa soli33 dolla-ri. Mentre la start-up Jana ha fattoun accordo con la piattaformamCent per offrire traffico internetgratuito in cambio della disponi-bilità degli utenti a "sopportare"un po' di app e messaggi pubblici-tari. Con queste modalità Jana hagià accordi con oltre 300 operatorimobile di 93 Paesi, molti dei qualiinvia di sviluppo.

C7EPROOUZIDNERISE RVATA

Tecnologia Pagina 40

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Costo di un abbonamento mobile a Internet da 500 MB in % sul reddito medio0 10 20 30 40 0 10 20 30 40

Africa 38,8 Americhe 5.92012 2012

15,2 4,42014 2014

Cis 5,7 Stati Arabi 5,72012 2012

3,7 5,22014 2014

Asia e Pacifico 5,9 Europa 1,22012 2012

4,3 O,82014 2014

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Ivincitori del bando DigitalforSocial

Buone idee digitaliper il terzo settoreMauro Meazza

Le tecnologie digitali aiuta-noilterzo settore, sianellancia-re nuoviprogetti sianell'indivi-duare delle best practice chepossano essere messe in comu-ne tra le migliaia di realtà ope-rantiinltalia.E questo uno deirisultati più importanti delban-do «Digital for Social», ideato epromosso da Fondazione Vo-dafone Italia (in collaborazio-ne con il Gruppo 24 ORE), cheha selezionato 19 progetti indi-rizzati a Onlus e associazioniche si occupano di bambini egiovani e sta ora mettendo a di-sposizione quasi due milioni dieuro per la realizzazione. «Ciha mosso un'intuizione», spie-ga Enrico Resmini, vicepresi-dente di Fondazione VodafoneItalia, e direttore Ultrabroad-band,wholesale and strategy diVodafone Italia. «Ci stupivanon vedere nel non profit unagran quantità di applicazionibasate sul digitale. E con il ban-do abbiamo provato a stimola-re le organizzazioni attive sulterritorio». E le proposte, in ef-fetti, sono arrivate numerose:oltre 8oo organizzazioni nonprofit si sono attivate e sonostati presentati quasi 5oo pro-getti. «Spesso di livello moltoalto - continua Resmini - tantoche da un'iniziale stanziamen-to di unmilione e mezzo di euroabbiamo deciso di passare aquasi 2 milioni, per non esclu-dere alcune idee particolar-mente meritevoli».

I progetti che si sono aggiu-dicati il bando spaziano dal-l'utilizzo di stampanti 3D perrealizzare protesie tutori abas-so costo, a sostegni per l'ap-prendimento dell'italiano odella matematica, ai softwarein aiuto di bambini e ragazziipovedenti o bisognosi di tera-pie riabilitative, fino aimpieghidi caschi VR e della relatò vir-

tuale per pazienti affetti dacancro o gravi malattie dege-nerative. E non mancano ideeper famiglie con problemi diautismo (si veda anche l'artico-lo più sotto) o per disturbi del-l'alimentazione o per realizza-re un sito di ecommerce grazieal quale vendere i prodotti col-tivati da ragazzi con disabilitàfisiche o intellettive.

La selezione si è basata nonsolo sullabontà dei progetti, maanche sulla loro realizzabilità esulla capacità dell'organizza-zione proponente di gestirnel'attuazione. Che ora verrà se-

Fondazione Vodafone Italiaha portato a quasi 2 milionila cifra a disposizionedi 19 progetti dedicatia bambini e ragazzi

guita e monitorata fino a tutto il2017. «Perché non vogliamosoltanto aiutare con un finan-ziamento la messa a punto diquesti progetti, ma anche farein modo che si possa poi met-terli a fattor comune con altreorganizzazioni simili», diceResmini. «Le nuove tecnologiepossono dare un aiuto impor-tante a tutto il terzo settore, perfar crescere realtà interessanti,per evolvere, dove c'è bisogno,oltre la logica di base dell'agire"a fondo perduto"». L'attenzio-ne diFondazione Vodafone Ita-liaper il terzo settore, del resto,è ormai più che decennale: dal2002, la Fondazione ha investi-to più di 8o milioni di euro, so-stenendo oltre 400 progetti...........................................................................

www.fondazionevodafone .digitalforsocial.it

II sito del bando Digitai for Social

della Fondazione Vodafone Italia

con i contenuti dei 19 progetti

Tecnologia Pagina 42

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i l'oggetto che non c'è (fond.Tog Together To Go, Milano, conFablab Opendot)® Mirrorable (ass. Fight theStroke, Milano)® Punti di pace (Sermig diVolontariato, Torino)® Teletatto (fond. IstitutoItaliano di Tecnologia, Genova)® I bambini contano (fond.Hpnr, Padova)® M.A.C - Mi abilito a casa (IrccsAss. Oasi Maria SS, Troina -Enna)® Per noi autistici (OnlusInsettopia, Roma)® Wetoo (coop sociale LaViandanza, Fondi -Latina)® The look of fife (fond Ant Ita liaOnlus, Bologna)® Digitaliano (Il digitale alservizio dell'italiano) (ass.Priscilla, Napoli)® Dal libro allo smartphone e al

tablet (Associazione LibroParlato, Milano)® Schiaccia Dca - Disturbi delcomportamento alimentare(Istituto delle Suore dellePoverelle, Bergamo)® Sharehab (fond. Istituto DavidChiossone per ciechi eipovedenti, Genova)® Io sono a scuola (co nfrat.Misericordia di Bronte, Catania)® Air Job (fond. Progetto Itaca)® Rings - Rare InformationNetwork Generating Solutions(Uniamo- fed. italiana MalattieRare Onlus, Roma)® A bridge to your future(Thumbs Up, Milano)® Leggere con un click (fon d.Asilo Infantile e LaboratoriFemminile Luisa e GiuseppeSantangelo, Avellino)® Dear Robo & Robo (Plug ass.cultura le no profit, Torino)

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Milano-Roma in mezz'oracon il super-treno clel 2050

Al Congresso mondiale di Milano'il futuro del settore ferroviario

Un flash sul 2050. Seprenderete il treno inquell'anno, troverete

alla stazione ferroviariaqualcosa di molto diverso daoggi: per andare (poniamo)da Milano a Roma, entreretein un tubo dentro al qualecorrerà una capsula di allu-minio, quasi della stessa se-zione del tubo. Non ci saran-no diversi vagoni ma un sololocomotore-vagone, capacedi ospitare 40 0 50 passegge-ri. La capsula viaggerà su unbinario a levitazione magne-tica, che però esiste già ades-so, quindi non sarà questa lanovità: la vera sorpresa saràuna specie di ventola davantial locomotore-vagone, cheaspirerà l'aria creando unvuoto, verso il quale la capsu-la sarà attirata in un movi-mento senza attrito. Gli inge-gneri dicono che si raggiun-gere la velocità del suono; co-se il viaggio in treno Milano-Roma durerà meno di 30 mi-nuti (e nel 2050, c'è da scom-metterci, molti si lamente-ranno che è troppo tempo eche non se ne può più).

Sembra fantascienza? Ilprogetto si chiama Hyperlo-op, è stato oggetto quest'an-no di un test di fattibilità nelNevada (non con un vero tre-no, intendiamoci, ma solocon un dimostratore tecnolo-gico senza persone a bordo) efra pochi anni potrebbe tra-sportare i primi passeggeri(però a velocità molto ridot-ta): si studiano due percorsifra Los Angeles e San Franci-sco e fra Dubai e Abu Dhabi.

E uno dei progetti che ver-ranno illustrati al «WorldCongress on Railway Rese-

arch» (il Congresso mondialedell'innovazione ferroviaria)partito ieri alla Fiera di Mila-no, per la prima volta anchecon Russia e Cina. Nello spe-cifico, dell'Hyperloop si par-lerà domani alle ore 18 alCentro Congressi Stella Po-lare della Fiera, ma il pro-gramma prevede molti ap-puntamenti per i tecnici oper i curiosi del settore finoalla chiusura del 2 giugno.

Sia chiaro, non tutti i pro-getti sono in stile Ufo comequesto. La maggior partedelle innovazioni nel settoreferroviario portano a miglio-rare le tecnologie già esisten-ti anziché a introdurre con-cetti rivoluzionari. C'è unmotivo ben preciso per que-sto: i treni non possono fare ameno di linee fisse, per quan-to magnetiche e hi-tech, e lelinee fisse richiedono tempoe investimenti per essere co-struite, dopodiché ci si aspet-ta che vengano usate per ge-nerazioni. Gran parte delle li-nee su cui viaggiamo ancoraadesso sono state inauguratenel periodo d'oro delle ferro-vie, tra la fine dell'Ottocentoe i primi dei Novecento, poisono state ammodernate orifatte più volte ma i tracciatisono in gran parte quelli. Eguardiamo anche alle attualilinee dell'Alta Velocità: tuttecostruite di recente, sonopensate per durare cent'an-ni. Nel 2050 i supertreniHyperloop affiancheranno,non sostituiranno il sistemaferroviario esistente.

Marco Caposciutti, diret-tore tecnico di Trenitalia(che assieme alla capogrup-po Fs organizza il World Con-gress nella sua edizione mila-nese), è ingegnere e appas-sionato di tecnologie futuri-bili, ma porta anche l'atten-zione sugli obiettivi più vici-

ni. Spiega: «Nell'immediato silavora a migliorare la connetti-vità ferroviaria, cioè i servizidigitali per i viaggiatori a bor-do, ma anche la tracciabilitàdei passeggeri e dei bagagli,l'integrazione tariffaria in mo-do da prendere i treni, gli auto-bus, i traghetti eccetera con unsolo biglietto, e poi l'intermo-dalità nel trasporto delle mer-ci». Caposciutti fa un esempio:«Le locomotive sono elettri-che, ma quando devono entra-re nei porti o in altri centri dismistamento a volte non tro-vano linee ferroviarie elettrifi-cate e allora bisogna aggancia-re i vagoni a locomotori diesel.Per risolvere il problema si ècominciato a produrre dei lo-comotori ibridi diesel/elettrici.La regione Valle d'Aosta ne haappena ordinati cinque».

Un'altra frontiera è la con-nettività con i treni. Un grandeprogetto di Trenitalia è esten-dere a tutti i convogli il sistemadi connessione (più avanzato)concepito per l'Alta Velocità. E

l'Ansaldo Sts sta progettandoun sistema di connessione sa-tellitare che libera dalla neces-sità di infrastrutture di comu-nicazione a terra.

Poi c'è la questione dei trenisenza macchinista, il sogno ditutte le compagnie ferroviarie(via gli stipendi e niente piùscioperi). A Torino c'è già lametropolitana che ne fa a me-no. Ma un treno ad Alta Veloci-tà senza macchinista piaceràal pubblico? Risponde Capo-sciutti: «L'elemento umanonon verrà mai eliminato deltutto. Ci saranno un capotrenoe altro personale capace di in-tervenire nelle emergenze, adesempio in grado di guidare ilconvoglio verso la stazione piùvicina a bassa velocità». Sarà,ma dai sondaggi risulta che su-gli aerei di linea il pubblico nonapprezzi il volo senza piloti, eperciò si vuol limitare l'uso deipiloti-robot al trasporto merci.Forse coi treni succederà lostesso. E le compagnie dovran-no rassegnarsi.

O —C NUPLCUNI üIRIiTI RISERVAfI

Ingegneria ferroviaria Pagina 44

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/ 3!'- - xMT .4Ÿ, tit!F4[ki

orariL'Hyperloop

punta allavelocità del

suono versoil 2050. L`avvi-

cinamentosarà graduale

nel corsodegli anni

LE FERROVIE DELLO S1ATO SONO

NATE IN QUELL'ANNO CON TRENI

A VAPORE. BL VIAGGIO FRA

MILANO E ROMA Sl RIDUCEVA A

12 ORE DURANTE LA NOTTE

DA QUELLANNO TUTTA LA LINEA

E ELETTRIFICATA E ANCHE

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CHILOMETRI ALLORA

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DELLE 4 ORE. A POCO A POCO

SUCCESSIVI TREN1 AV

ABBATTERANNO 1 TEMPI

CON Il FRECCIAROSSA 1000 IL

TEMPO RICHIESTO E INFERIORE

ALLE TRE ORE. SARA DIFFICILE

FARE MEGLIO F1NO A QUANDO

LHYPERLOOP RIDURRÀ li

VIAGGIO A MENO Di 30 MINUTI

ieL'Hyperloop

non avràvagoni ma

sarà formatoda una solacapsula chetrasporteràdai 40 ai 50passeggeri

HyperloopÉ questo il nome

dei treno delfuturo: una

capsula a levita-zione magneticache viaggia in untubo. Una vento-

la sul frontalecreerà il vuoto

davanti al vago-ne affinché

questo sia risuc-chiato più velo-

cemente

Ingegneria ferroviaria Pagina 45

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Telecom ItaRa la reteva verso Io scorporo

uadedTelecorn ItaliaFlavoCattadum

T elpasso dei gambero delnuovovertice diTe-l l leeom m Italia , dopo il dietrofront vano e tardí-su,ti1rtrovreb, ora è forse il momento della retro-

marcia suIÌa scor coro dellarete. Temi spinosi e col-lega ti. Sri niccrowch aveva premuto senza successol'ari Mar( o P irt a no fino al punto delle dimissioni.Sullo scorporo, ire airiri 1 ( , sï infranse definitivamen-te il mandato di Franco Bernabè. E già sette anni faera stato all'origine deh uscita dal gruppo telefonicodi Stefano Piierr capo della rete, che di scorpora ave-va iniziato a parlare arando il ter F aa era considera toun tabindicile. Oggi lo scorporai potrebbe e,serel'ultima chance di Telecomp er rfsc ire dall'imp,rsein cui l 'ha gettata oltre un annodi attendisi p as si -vodel ;aro oc:loforte francese . Le sc onfittaneiï'affa-re Yeti ntveb è infatti un segnale.

sepica ina $ conunarticolo dìGiovanni Pons

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CON I:EN I ASTRUTTIJRASEPAIIATAPUÒ GESTIREMEGLIO IL PASSAGGIO RAME-FtBIL1, O`l'l'ENERE RISPARMI EMENO VINCOLI DALLEAUTORITk ILNODO DELDEBITO. LA CONCORRENZATRA DUE RETI NON P UNDANNO PERIL PAESE. CDP PI,JOAVERE. QUOTF.IR ENTRAMBE

Telecom verso lo scorporo della reteecco perchè ora è una via obbligata

segttedallaon tanto nella ,o,tan/ac (in

N fondo è una society che fat-tura appena 60 milioni) ma perchèdice che li &:,c erro ila puntato deci-sameatestt 1nelperfaruscireilpae-se dallo äcoi)irldo posto di fanalinoricoclu ne ïi,t L.4ss ficaeuropeadella1,:: ii l r tetti il riga. E che di conse-1 teco m ha perso la sua cen-

r Ie cosa è infatti accadutomercoledì scorso quando Cdp harecita l'offerta di Enel Open FiberperMctroweb? Chc 1.-, utlc l rnomen-toèdi íeiltato uffici Ili iae iu avallaacablare in irb_anoli seaà più soluTe-h coriiira2 a€lcbe Lei t L c'è una se-cond: ,uenza: che il rame diTelec i:: ha uttent!to mercole-dìuri,, R'-ecïsadatadiscadenza:Il Ora„ ;iia,uiedelpiann11ePhlfra-te l 11a lia lare coperta io fibra e perpio dei .5,0 % dei Basi la fibra arriveràiïnne1N case degli utenti. li rame sa-rà tagliato Lauri. 1 con il carne una1 uoria^ett d"!, alore della rete.l e-roin, Se do i coree re ace clini e oggi1f`etricollaterali'11 ciu l!u del valoredella rete avrei )e. apui cussioni im-mediate sul de' i€to di Telecom chein buona parte prol)rio daíi'a,setpa-

male della rete è garantito. Lconseguenze ci cara l) ,ero n u ioli e sulfronteocct . , 'rtiie, natii che Ope-nAccess, la,1 I <; tle della teleo chegeAsee a , è oggicari-eatatb,-Ici --Ulte tlellequa-li adibite r Io chitone , in giroper lItalia a bordo delle loro Pandacl ip`nte echi ì rosso deicolori sc ali.

1:cco alluci l'ipotesi di cuïpatì Spesso trii tnonrll era urlai ivi ç <u.i-

dettiaii Ia oti deR ,_-aor,-, visto che diIl rmahrra onon c'ènulla . Nlaècon-sidetato cia tutti un pe:_corso a que-i,,to )!.iiitri Senzaalieniative,

Perché sel)aiare? lue ragioni sonoparecchie.

Il mercato dir c da un po' di tem-pochc lai Tai?aatx'u?,inni ne: lr knonaaviene 1)iI stilla col)ertura ma suiservir e sulla loro capacita di genera-re traffi(o. Quindi il coi ronca dellaree noti èpiùun f turi'strategico.Si stiiinlo muovendo ili trii senso leteam mobili- "Nei prossimi cinqueamni gli operatori mobili dovrannoata zzare tino a mila anten-

neperlenuove reti SC: grosso mododier i olteil riumerrj si tti i ate. Non hamuitri sa't1 0 o;nr)nlicU clie ciasc'.inToperatore replichi un iriv .ti,llentocosì ingente - spiega Marc'. o,, fr-naging director di Boston L ollsul-dngCroupitalia - Inattrela- dL,, irlzio-ne tra reti fisse e mobil i i .durrbsempre cli iït: ti.l on tn 1l f97-81)1„ del traÍtir;t) daL ... ,znatrdati cellulari trlnita srellc trti lissevia connessioni inwi$i" TI rt te la harl-da larga mobile di nuova gotici izio-ne verrà realizzata in strettissiniaconnessione con le reti t,,tie in li-bra".

A131x nta, iiila sottí)le400rnlaItennPrlei , .:: ùati.i:' una ragione

dl iùcr ,jnteatimentodelra-me: rlrla . tí c .Anatodasrnart-1)hon c, e tc in mobilitàIloili l,w I ,rsi su collegamentiitlrt}nie.L Ic laretevaaggioma-ta e 1a fibra ,,a estesa se.mirrepiîl ca-pillslrrnl-1it° arti ai riï là del vecchioprngritniilla di "Ielrcom dï fermarsilpiìlpcl,sil)ile rli aruiaili , chesono15o)rniiti. tti'è. 1u)i , do1)n quella tecno-logica, itnc -itgiji e .liiarlL.iari.l: unasocietà di " . strutttera lxir:, comesarebbe appunto la ():r)ciL,cc ess diTel,,nnn scorpca.=l,i, ha fuudiirrc-

-sono 1)i icere iiic 1'r i ,; ;') •:.i;oí,: ebitda che s , _-

giano . 'a un rninlnr o del 3D N: io ::lSß%. D'altra parte basta guardare lavaio ° ione di tini ailtlri pezzo diTelecom, Inwit, la snc i eti delle torri

pe r la telefonia, - Autata 15 volte l'e-NAZI.

llif;Ilec è tul.t rat ollere,olati)riapoi io scïarlJÚro: siate linee quida delgoverno per laic 1liL1arit ne della ti-branche a eea v' toclïmir(-to che gli x dì AgCom i_ iItalia e anche uxelles s ul frontedelle Authorlty w regolazione, ten-dono a privilegiare soggetti nonvelti-

nte intelu'a.ti. La direzione èquella di evibent, gli ex monopc •..: coi e le retisonofortesatente €ilte.giateconla -te connnelciala, e cL mercato, possa-no giocare , 1 , ni ::itiit'o. Va inquesto so::Iso cl.a;r:;titn stC ;i) diqueste settimane in Cxr;in Bretá,;IIadove glì operatori senza reti , da. Sl,y a

Vrgin a molti operatori mohili, chie-dono lo scorporo snrietaria definiti-vo de:la rete di lit, specie dopo cheI' (A- inonorr.)lista l>1ft :luúcr3 e toma-to a iaea, o tifi ulo nel naoliile rö,r tar_-l. une dellbperitore í.L• lni(li

rr., ,.' . [inat lel °c:rämRete ociet:-rialnente se1)aiataputrebbemuoyer-sïconmaeio r,lil>ligiìregolatori r meno vincoli. Blxutrebbeanchepa: tpare alle gare Infratel perzione e la aestione delle lì-, ^nelle ari . C eD a fallimento di mer-cato, u'.. rido i fondi piibtlircïstanziati .i, ; gi,i*erno, cosa inveceortipreclusa ai elec( imeo•Ycom`.

ì,1n ulteriur't:I ;inne C Í 1, 1 C'!' ,snoi sles,i costi i)lierat i'.'i e

gie ([i n t,;i tento. iiniira ¡

re il t t:ia, : ri.wnjgemelit diItal , ha 're1érito una strategia asca A e. Si porta'irnadre di fi, un po' allavolta, eso-lo dr, e c'è domanda, si=:vanza ver-so 1;1 edifsei e te case degli utenti. Lacosa i i a ia st!a razionaltta. solo che intal modo glt in•d?9tfnieltt sono ral-lent .ir 'L:Ir),r all)unto cl éciiiivlnrerL_ lgove noacamitiare i,t a:loealittn-

I. l: si)1)r,t'ttitto, la.ra-d) non tttiutarCt ndol'arcl)ftet-

ad iretedtleler iiu llta;}lùdeci-sa )lta,, er,,,o la 2 IL la fibra alle e,,-se, inFezce, permetterebbe di tafido, i l)enl'BO%del1ei r natali telefoni-che che oggi servono . iopratttit_o adaliimentarelllrame,Conla iìh ra, do-veil segna .lenonsidegradalier chilo-

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In W?.o, =eaddi TelecomItalia FlavioCat .SopraVhMMdeollwe (1)godi vivendi,azIontstadl controllodlTdiecorn.TPouiffl lad di EnelOpen Flber.Il presidentedIAgCom

IloCwdml(3)

iloaretri, Ie.ler.mlaotreb-b ct -' r :eü. ail-adellesuel0msacr : ;nsegreretldo r,sparlni lile-

ia ü d i investimenti in at-ìre-<<}tureedireteecnstidima iut n_zioare.

t, ta il 1.+ercü=so perla s^; ;non è scn-rl}lice e: ci -rnodi da seio, lloe che , , t ruad i( : r!, I

, së°e .st -r'i'i dellarcte.Pcx,!, r.rn-aiuili ppswit}i:i sono munpnsïpos,=orina aquestopunto avcertezze, sipossono perbmeftre

ti lermi. Oggi ci sono26 mila addetti in OpenAccess,visione rete di Telecom che è stata direcente accorpata alla divisioneti llolr r:le, ns,ia quella che vende

canrre,ssione e t raffico alll`ingrclsso al-le altre telco it<;liarie, da Fastweb aVodafone,da lnfostn-ada a Bt, Tiscalietuttigglialtri olae rratoat edledovreb-beesserel`oggettoeiella ,ociea` -zïone. Ili questi un nw r.erer trá 5 e 7milta4i ace .... .. dell'assistenzatec-

tail, rassldaicli ltilx'i,'aíiGrlai starano spec.i alizz,anclo anche

ii] sRisteilza sul modem, ì tleC(7Cli'.Cciií'ire <`<<,: nnela lllo piuattiv:tä diGLltitrll! " re ì 'le di manuterizi.onerete vt onaapelilne-triítu

l:' altrri a 1, : .:laso, quello deldel:iiru, osAa di quanta parte dei 28

ií.iardi cl i debiti Telecom potrannoessere 1>rritat_ sull;ï rete, é oggetto dìmrlle. 1>ossitaili a lc.hinlie. Intanto,quanto •alela rete Telecam? Trean-Iti fa si 1)a-1<w a di 15 milialatli, cifradie cnrrterie apr'-ù unafitarteepl'ca-; l ìl&ar,: valutazione del rame. Oggicon le piuspettive di Tame f4rt,-

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