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CH Seite 01 v12 IT · come la Svizzera, la sicurezza della gente è d’importanza vitale. Lo...

Date post: 15-Feb-2019
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16
dell’Unione democratica di centro www.udc.ch Edizione febbraio 2018 Con l’introduzione della totale libera circolazione delle persone nel 2007, l’immigrazione in Svizzera è sfuggita completamente di mano. Da tempo or- mai, la situazione non evolve più nell’interesse degli Svizzeri e degli stra- nieri che già vivono qui. Nessun diritto legale all’immigrazione Con l’iniziativa popolare per un’immi- grazione moderata, l’UDC vuole perciò limitare di nuovo l’immigrazione a una dimensione ragionevole. Inoltre, in fu- Dall’introduzione della libera circolazione delle persone con l’UE, quasi un milione al netto di persone è immigrato nel nostro paese. Così, la Svizzera di 10 milioni di abitanti sarà presto una realtà, con conseguenze drammatiche per la nostra società e per il nostro paese. La causa di tutto questo è un accordo di libera circolazione delle persone con l’UE totalmente avulso dalla realtà, che dà il diritto all’immigrazione nel nostro paese a oltre 500 milioni di cittadini UE. Le cittadine e i cittadini devono ora correggere l’anomala situazione, prima che sia troppo tardi e il nostro benessere ne soffra. è tempo di finalmente gestire di nuovo noi stessi l’immigrazione nel nostro paese, limitandola a una dimensione ragionevole. L’accordo di libera circolazione delle persone con l’UE assicura a ben oltre 500 milioni di cittadini UE un diritto d’immigrazione e di residenza. Ad eccezione della Svizzera, non esiste al mondo alcun altro paese indipendente che abbia stipulato un tale accordo con quasi un inte- ro continente. Dopo oltre dieci anni di immigrazione di massa senza una benché minima crescita del benessere dei singoli, siamo arrivati a un punto in cui il popolo deve infine decidere: potremo an- che in futuro continuare a sop- portare e pagare questa enorme immigrazione, o dobbiamo invece adottare una politica d’immigra- zione moderna e adeguata alle no- stre necessità? Commento Care Svizzere, cari Svizzeri, turo non dovrebbe più essere permesso assicurare ad altri paesi una libera cir- colazione delle persone, concedendo così alle rispettive popolazioni un dirit- to legale d’immigrazione in Svizzera. Per questo, il relativo accordo con l’UE deve essere rinegoziato e, se del caso, disdetto. Incombe una perdita di benessere Se non agiamo ora, presto non rico- nosceremo più il nostro paese e per- deremo il nostro benessere creato Limitare l’immigrazione dalle diverse generazioni che ci han- no preceduto. Naturalmente, le no- stre imprese dovranno anche in futu- ro poter reclutare all’estero la manodopera necessaria, quando ne hanno veramente bisogno e non la si trova all’interno del paese. Tuttavia, deve essere di nuovo una competenza della Svizzera decidere quanta e quale immigrazione autorizzare. Questa è un’ovvietà per una nazione indipen- dente, ed è anche il motivo per il qua- le gli Inglesi hanno deciso di uscire dall’UE. L’incontrollabile libera circola- zione delle persone deve finire Solo così possiamo assicurarci in futuro che la nostra popolazione e ogni singolo cittadino possano anche trarre un reale beneficio economico da un’immigrazio- ne moderata e non che la stessa torta sia semplicemente ripartita su un sempre crescente numero di persone. Con l’ini- ziativa per la limitazione si dà al Consi- glio federale un chiaro mandato e un inequivocabile messaggio all’UE: la dannosa e incontrollabile libera circola- zione delle persone deve finire. Continua a pagina 2 pagina 12 - 15 Pubblicata nel Foglio federale il 16.1.2018. I cittadini e le cittadine svizzeri sottoscritti aventi diritto di voto chiedono, in virtù degli articoli 34, 136, 139 e 194 della Costituzione federale e conformemente alla legge federale del 17 dicembre 1976 sui diritti politici (art. 68segg.) che La Costituzione federale è modificata come segue: Art. 121b Immigrazione senza libera circolazione delle persone La Svizzera disciplina autonomamente l’immigrazione degli stranieri. Non possono essere conclusi nuovi trattati internazionali o assunti altri nuovi obblighi internazionali che accordino una libera circolazione delle persone a cittadini stranieri. I trattati internazionali e gli altri obblighi internazionali in vigore non possono essere adeguati o estesi in modo tale da contraddire ai capoversi 1 e 2. Art. 197 n. 12 12. Disposizione transitoria dell’art. 121b (Immigrazione senza libera circolazione delle persone) Occorre condurre negoziati affinché l’Accordo del 21 giugno 1999 tra la Confederazione Svizzera, da una parte, e la Comunità europea ed i suoi Stati membri, dall’altra, sulla libera circolazione delle persone cessi di essere in vigore entro dodici mesi dall’accettazione dell’articolo 121b da parte del Popolo e dei Cantoni. Se tale obiettivo non è raggiunto, nei 30 giorni successivi il Consiglio federale denuncia l’Accordo di cui al capoverso 1. Iniziativa popolare federale «Per un’immigrazione moderata (Iniziativa per la limitazione)» Sulla presente lista possono firmare solo aventi diritto di voto al livello federale nel Comune indicato. Chi appoggia la domanda deve firmarla personalmente. Stop all’immigrazione di massa! Firmate l’iniziativa per la limitazione. Firmare, tagliare qui e imbucare nella bucalettere più vicina. Grazie per il vostro sostegno! Nr. Cognome, Nome Data di nascita Indirizzo Firma autografa Controllo (di proprio pugno e possibilmente in stampatello) (giorno/ mese/ anno) (via e numero) (lasciare in bianco) 1 2 3 Cantone: N° d’avviamento postale: Comune politico: Chiunque si rende colpevole di corruzione attiva o passiva oppure altera il risultato della raccolta delle firme è punibile secondo l’articolo 281 e rispettivamente 282 del Codice penale. Alla sotto menzionata attestazione del diritto di voto dei firmatari provvederà il comitato d’iniziativa. Prego inviare subito il formulario, completamente o parzialmente riempito, al: Comitato per un’immigrazione moderata, Casella postale 54, 8416 Flaach Ulteriori informazioni o ordinazione, rispettivamente scarico del formulario: www.iniziativa-per-la-limitazione.ch e [email protected] Termine per la raccolta delle firme: 16.7.2019 Si attesta che i summenzionati (numero) firmatari dell’iniziativa popolare hanno diritto di voto in materia federale ed esercitano i diritti politici nel Comune summenzionato. Il funzionario attestatore: Qualità Firma ufficiale: autografa: Luogo: Data: Bollo ufficiale: x x x Firmate subito! Il formulario è allegato. Presto 11 milioni d’abitanti? 3 Senza controllo e limitazione, la Svizzera è soffocata dai troppi abitanti. Il ruolo dei sindacati? 5 La libera circolazione delle per- sone ha portato una più elevata quota di stranieri e più disoccupati. Diktat dell’UE? 7 Se va avanti così, presto potremo cedere a Bruxelles il nostro diritto di voto. Con edizione speciale per il canton Ticino
Transcript

dellUnione democratica di centro www.udc.ch Edizione febbraio 2018

Con lintroduzione della totale libera circolazione delle persone nel 2007, limmigrazione in Svizzera sfuggita completamente di mano. Da tempo or-mai, la situazione non evolve pi nellinteresse degli Svizzeri e degli stra-nieri che gi vivono qui.

Nessun diritto legale allimmigrazioneCon liniziativa popolare per unimmi-grazione moderata, lUDC vuole perci limitare di nuovo limmigrazione a una dimensione ragionevole. Inoltre, in fu-

Dallintroduzione della libera circolazione delle persone con lUE, quasi un milione al netto di persone immigrato nel nostro paese. Cos, la Svizzera di 10 milioni di abitanti sar presto una realt, con conseguenze drammatiche per la nostra societ e per il nostro paese. La causa di tutto questo un accordo di libera circolazione delle persone con lUE totalmente avulso dalla realt, che d il diritto allimmigrazione nel nostro paese a oltre 500 milioni di cittadini UE. Le cittadine e i cittadini devono ora correggere lanomala situazione, prima che sia troppo tardi e il nostro benessere ne soffra.

tempo di finalmente gestire di nuovo noi stessi limmigrazione nel nostro paese, limitandola a una dimensione ragionevole. Laccordo di libera circolazione delle persone con lUE assicura a ben oltre 500 milioni di cittadini UE un diritto dimmigrazione e di residenza.

Ad eccezione della Svizzera, non esiste al mondo alcun altro paese indipendente che abbia stipulato un tale accordo con quasi un inte-ro continente. Dopo oltre dieci anni di immigrazione di massa senza una bench minima crescita del benessere dei singoli, siamo arrivati a un punto in cui il popolo deve infine decidere: potremo an-che in futuro continuare a sop-portare e pagare questa enorme immigrazione, o dobbiamo invece adottare una politica dimmigra-zione moderna e adeguata alle no-stre necessit?

Commento

Care Svizzere, cari Svizzeri,

turo non dovrebbe pi essere permesso assicurare ad altri paesi una libera cir-colazione delle persone, concedendo cos alle rispettive popolazioni un dirit-to legale dimmigrazione in Svizzera. Per questo, il relativo accordo con lUE deve essere rinegoziato e, se del caso, disdetto.

Incombe una perdita di benessereSe non agiamo ora, presto non rico-nosceremo pi il nostro paese e per-deremo il nostro benessere creato

Limitare limmigrazione

dalle diverse generazioni che ci han-no preceduto. Naturalmente, le no-stre imprese dovranno anche in futu-ro poter reclutare allestero la manodopera necessaria, quando ne hanno veramente bisogno e non la si trova allinterno del paese. Tuttavia, deve essere di nuovo una competenza della Svizzera decidere quanta e quale immigrazione autorizzare. Questa unovviet per una nazione indipen-dente, ed anche il motivo per il qua-le gli Inglesi hanno deciso di uscire dallUE.

Lincontrollabile libera circola-zione delle persone deve finireSolo cos possiamo assicurarci in futuro che la nostra popolazione e ogni singolo cittadino possano anche trarre un reale beneficio economico da unimmigrazio-ne moderata e non che la stessa torta sia semplicemente ripartita su un sempre crescente numero di persone. Con lini-ziativa per la limitazione si d al Consi-glio federale un chiaro mandato e un inequivocabile messaggio allUE: la dannosa e incontrollabile libera circola-zione delle persone deve finire.

Continua a pagina 2pagina 12 - 15

Pubblicata nel Foglio federale il 16

.1.2018. I cittadini e le cittadine svi

zzeri sottoscritti aventi diritto di vo

to chiedono, in virt degli articoli

34, 136, 139 e 194 della Costituzion

e federale

e conformemente alla legge feder

ale del 17 dicembre 1976 sui diritti

politici (art. 68segg.) che

La Costituzione federale1 modifi

cata come segue:

Art. 121b Immigrazione senza

libera circolazione delle persone

1 La Svizzera disciplina autonomame

nte limmigrazione degli stranieri.

2 Non possono essere conclusi nuov

i trattati internazionali o assunti a

ltri nuovi obblighi internazionali ch

e accordino una libera circolazione

delle persone a cittadini stranieri.

3 I trattati internazionali e gli altri ob

blighi internazionali in vigore non

possono essere adeguati o estesi i

n modo tale da contraddire ai cap

oversi 1 e 2.

Art. 197 n. 12 2

12. Disposizione transitoria dellart.

121b (Immigrazione senza libera cir

colazione delle persone)

1 Occorre condurre negoziati affinc

h lAccordo del 21 giugno 1999

3 tra la Confederazione Svizzera, da

una parte, e la Comunit europea e

d i suoi Stati membri, dallaltra, sull

a libera

circolazione delle persone cessi di

essere in vigore entro dodici mesi

dallaccettazione dellarticolo 121b

da parte del Popolo e dei Cantoni

.

2 Se tale obiettivo non raggiunto

, nei 30 giorni successivi il Consigli

o federale denuncia lAccordo di c

ui al capoverso 1.

1 RS 101; 2 Il numero defini

tivo della presente disposizione t

ransitoria sar stabilito dalla Canc

elleria federale dopo la votazione

popolare; 3 RS 0.142.112.681

; RU 2002 1529

Iniziativa popolare federale Pe

r unimmigrazione moderata (In

iziativa per la limitazione)

Sulla presente lista possono firmare solo ave

nti diritto di voto al livello federale nel C

omune indicato. Chi appoggia la domanda

deve firmarla personalmente.

Stop allimmigrazione di massa!

Firmate liniziativa per

la limitazione. Firmare, tag

liare qui e imbucare nella bucalettere

pi vicina. Grazie per il vostro sostegn

o!

Nr. Cognome, Nome

Data di nascita Indirizzo

Firma autografa Controllo

(di proprio pugno e possibilmente i

n stampatello) (giorno/ mese/ anno)

(via e numero)

(lasciare in bianco)

1

2

3

Cantone:

N davviamento postale:

Comune politico:

Chiunque si rende colpevole di corruzione att

iva o passiva oppure altera il risultato della ra

ccolta delle firme punibile secondo larticolo

281 e rispettivamente 282 del Codice penale

.

Alla sotto menzionata attestazi

one del diritto di voto dei firma

tari provveder il comitato din

iziativa.Prego inviare su

bito il formulario, completamen

te o parzialmente riempito, al: C

omitato per unimmigrazione m

oderata, Casella postale 54, 841

6 Flaach

Ulteriori informazioni o ordinaz

ione, rispettivamente scarico del

formulario: www.iniziativa-per

-la-limitazione.ch e info@iniziat

iva-per-la-limitazione.ch

Termine per la raccolta delle firm

e: 16.7.2019

Si attesta che i summenzionati

(numero) firma

tari delliniziativa popolare han

no diritto di voto in materia fed

erale ed esercitano i diritti

politici nel Comune summenzio

nato.

Il funzionario attestatore:

Qualit

Firma

ufficiale:

autografa:Luogo:

Data:

Bollo ufficiale:

x

xx

Firmate

subito!Il formulario

allegato.

Presto 11 milioni dabitanti? 3

Senza controllo e limitazione, la Svizzera soffocata dai troppi abitanti.

Il ruolo dei sindacati? 5

La libera circolazione delle per-sone ha portato una pi elevata quota di stranieri e pi disoccupati.

Diktat dellUE? 7

Se va avanti cos, presto potremo cedere a Bruxelles il nostro diritto di voto.

Con edizione speciale per il canton Ticino

2

Continua da pagina 1

Nazioni di successo quali Canada, Australia, Nuova Zelanda, USA o, dopo luscita dallUE, anche la Gran Bretagna, controllano e limi-tano la loro immigrazione autono-mamente e non verrebbe loro mai in mente di rinunciare a questa competenza.

Con la nostra iniziativa per la limi-tazione, vogliamo perci dare al Consiglio federale il mandato di rinegoziare con lUE la libera cir-colazione delle persone, assicuran-doci che questultima non possa mai pi essere introdotta contrat-tualmente. Affinch nei suoi nego-ziati, il Consiglio federale abbia abbastanza peso nei confronti dellUE, deve potersi basare sulla decisione del sovrano di altrimenti disdire questo singolo accordo. Con la Vostra firma, cari concitta-dini, date al popolo svizzero la possibilit, con una controllata e moderata immigrazione, di torna-re a far parte delle nazioni moder-ne e indipendenti di questo mon-do. Questa lultima e unica possibilit di impedire che la po-polazione del nostro paese superi fra poco la barriera dei 10 milioni, mettendoci in grave difficolt eco-nomiche per il finanziamento del-le infrastrutture o facendo s che il livello di formazione nelle nostre scuole non possa pi essere man-tenuto a causa delleccessiva quota di stranieri.

Con questa edizione straordina-ria, lUDC vuole informare di-rettamente, apertamente e one-stamente la popolazione del nostro paese. Vi preghiamo di dar prova di responsabilit fir-mando questa iniziativa, renden-do cos possibile ai nostri figli un futuro nel benessere.

Albert Rsti, Presidente UDC Svizzera

Commento La democrazia non una cosa scontata!

Rafforzare il pluralismo dei media ravvivare la democrazia

Sicurezza e affidabilitPer un paese piccolo e indipendente come la Svizzera, la sicurezza della gente dimportanza vitale. Lo scorso anno, quale presidente del Consiglio nazionale, ho potuto accanto al mio compito primario della conduzione del consiglio partecipare a innume-revoli manifestazioni e incontri in di-versi posti. La poliedricit della gente e delle regioni mi ha confermato in modo impressionante che in Svizzera molte cose funzionano bene. Le gene-razioni che hanno preceduto la mia hanno fatto parecchie cose giuste, cre-ando una buona situazione di parten-za per continuare a portare avanti questo paese nella sua unicit. Senza chiudere gli occhi di fronte a quanto non funziona, vorrei esortare tutti Voi a prenderVi il tempo necessario a ri-flettere anche sul perch la Svizzera funzioni. Sicurezza, affidabilit, grati-tudine e modestia sono importanti quanto la conservazione e la difesa della democrazia diretta.

La democrazia diretta minac-ciataLa Svizzera, con la sua democrazia di-retta, si differenzia dagli altri Stati. So-prattutto grazie ad essa, abbiamo po-chi disoccupati, benessere, imposte moderate, eccellenti istituti di forma-

La SSR/SRG a Palazzo federale diven-tata una vacca sacra. Che le 7 emit-tenti TV e le 17 emittenti radio finan-ziate con denaro pubblico provocano una considerevole distorsione della concorrenza, viene volutamente igno-rato. Altrettanto viene sottaciuto che la posizione di predominio sul mercato della SSR/SRG ostacola parecchie im-prese private, per cui vanno perduti di-versi posti di lavoro. LUDC ha sempre criticato questa politica disonesta, im-pegnandosi a favore del pluralismo me-diatico e della correttezza.

I dibattiti vengono bloccatiDa anni, il Consiglio federale e la mag-gioranza del Parlamento rifiutano il di-battito sul servizio pubblico. Nel suo rapporto sul servizio pubblico, il Consi-glio federale chiede una maggiore diffe-renziazione fra la SSR/SRG e le emit-tenti private: la SSR/SRG dovrebbe concentrarsi di pi sul suo mandato fondamentale. Ma il progetto per una nuova concessione SSR/SRG dice tuttaltro: la SSR/SRG dovrebbe occu-parsi anche ufficialmente del settore online e dellintrattenimento. Le possi-bilit pubblicitarie dovrebbero essere potenziate. Non ci sono praticamente pi differenze con le emittenti private. Oggi, la SSR/SRG gestisce 108 accounts Facebook e 42 canali Youtube une-voluzione preoccupante.

zione e imprese innovative. E poich dimostriamo agli occhi dellUE il suc-cesso della democrazia diretta, costi-tuiamo per lei una spina nel fianco.

Non appena la Svizzera fa una conces-sione allUE, immediatamente giun-gono da Bruxelles altre pretese. L si vuole una Svizzera che aderisca allUE,

Per un servizio pubblico miratoLUDC sostiene un servizio di base me-diatico a livello nazionale. Questo deve per basarsi sul principio di sussidia-riet. Ci significa che lofferta di pro-grammi fornita dai privati non deve essere reinventata dalla SSR/SRG. Il servizio pubblico della SSR/SRG deve concentrarsi su quei settori che le aziende private non possono o non vo-gliono offrire. La SSR/SRG deve realiz-zare servizi dinformazione, di cultura svizzera, come pure grandi eventi, che le emittenti private non possono offrire ma non produzioni che i privati sa-rebbero felici di accollarsi.

Liniziativa NO-Billag vuole rendere chiaro questo dibattito, privatizzando anche la SSR/SRG. Un passo drastico ma forse salutare. Visto che il Consiglio federale si aggrappa testardamente allo status quo, il 4 marzo voter S. Meglio la totale privatizzazione che unemit-tente statale senza limiti per la demo-crazia ci sarebbe fatale.

che nel tempo libero allinterno della famiglia, nel quartiere, in associazioni e circoli, nella cerchia di amici o nel comune. Molto spesso, questo lavoro e questo impegno a favore della comu-nit si svolgono a titolo di volontaria-to. E altrettanto spesso si incontrano le stesse persone in diverse funzioni. un bene, perch costoro hanno capito che la nostra societ non dipende da

singole persone, bens caratterizzata dal senso civico. Per questo vorrei dire grazie a tutte le persone in Svizzera che, volontariamente e disinteressata-mente, si mettono a disposizione della societ, attivandosi in partiti, consigli comunali, associazioni musicali o sportive, chiese, in diversi gruppi e or-ganizzazioni. Tutti loro sono il motore e i trascinatori della societ. I presup-posti di tutto ci sono e rimangono la democrazia diretta, uneconomia effi-ciente e la sicurezza.

Un accordo-quadro con lUE distrugge la nostra democrazia diretta e calpesta la volont della popolazione.

La democrazia diretta una conquista che tutti noi assieme dobbiamo sempre difendere. In unepoca in cui ogni ora, addirittura ogni minuto, siamo influenzati dalle comunicazioni che ci giungono dal mondo, importante non perdere di vista i nostri valori e tutto ci che ha reso forte la Svizzera. Che le cittadine e i cittadini votino a livello comunale, cantonale e federale e che, in aggiunta, eleggano parlamenti e governi, non una cosa scontata. per certo che proprio questo sistema della democrazia diretta costituisce il fattore-chiave del successo della Svizzera nel corso della storia.

35 anni fa ebbero inizio le prime radio locali, da quasi 30 Internet diventato popolare. 14 anni fa fu creato Facebook. Nonostante questa svolta tecnologica, la nostra politica mediatica rema nella direzione contraria: invece di rendere possibile una maggiore concorrenza, la SSR/SRG cresce in continuazione. Ci fatale per il pluralismo dei media.

La Svizzera, con la sua democrazia diretta, si differenzia dagli altri Stati.

Per questo vorrei dire grazie a tutte le persone in Svizzera

ImpressumEDIZIONE STRAORDINARIA una pubblicazione dellUnione democratica di centro | Tiratura: 192968 Editore e Redazione: UDC Svizzera, Segretariato generale | Casella postale | 3001 Berna | Tel.: 031 300 58 58 | Fax: 031 300 58 59 | [email protected] | www.udc.ch | Impostazione e grafici: GOAL AG fr Werbung und Public Relations | Fonti immagini: iStockphoto, 123rf.com, KEYSTONE AG, admin.ch, parlament.ch, UDC Svizzera | Caricature: Lupo | Tipografia: DZZ Druckzentrum Zrich AG

Attenzione: questo giornale non n una pubblicit n una rclame, ma uninformazione politica. Viene quindi depositato anche in tutte le cassette per le lettere munite di un autoadesivo che rifiuta la pubblicit. Grazie della vostra comprensione.

Albert Rsti

o quantomeno che ne riprenda auto-maticamente le leggi. Una parte del nostro governo e del nostro parlamen-to condivide attivamente queste aspi-razioni, accettando cos il fatto che la democrazia diretta venga eliminata.

Responsabilit personale quale principioLa grande maggioranza delle cittadine e dei cittadini non cerca la luce dei ri-flettori, ma tutti costituiscono colletti-vamente la nostra Svizzera! Svolgendo quotidianamente un buon lavoro non solo sul posto di lavoro, bens an-

Consigliere nazionale Jrg Stahl, Presidente del Consiglio nazionale 2017,

Brtten (ZH)

Oggi, la SSR/SRG gestisce 108 accounts Facebook e 42 canali Youtube unevoluzione preoccupante.

Consigliere nazionale Gregor Rutz, imprenditore, Zurigo

Mentre che il budget della SSR/SRG pi che triplicato, nel borsellino dei cittadini rimane sempre meno. Dal 2019 anche le piccole industrie pagheranno dei salati contributi per lemittente statale SSR/SRG.

Costi3 volte pi altiI costi della SSR/SRG sonotriplicati dal 1984!+180%

pi salarioCosti per il personale

1984 19842016 2016

180% 30

7%

Con 451.10 franchi per economia domestica, la Svizzera ha il pi alto canone Radio/TV di tutta lEuropa. La SSR/SRG riceve il 90,6% del pentolone fiscale, ossia 1,24 miliardi di franchi.

un fatto

Consigliera nazionale Cline Amaudruz,Vicepresidente UDC Svizzera (GE)

Presto una Svizzera di 11 milioni?

Proibire la libera circolazione delle persone

Ritratto del commerciante di calzature David Zuberbhler

La Svizzera ha oggi 8,5 milioni di abitanti. 200 anni fa erano 1,7 milioni, nel 1900 3,2 milioni e nel 2000 7,2 milioni. Dallintroduzione della libera circolazione delle persone nel 2002, la popolazione cresciuta del 17 %. Nel frattem-po, la quota di stranieri ammonta a oltre il 25 %. Ci, nonostante la naturalizzazione an-nuale media di 40000 persone. LUfficio fede-rale di statistica calcola per il 2035 una cifra

tonda di 10 milioni di abitanti. Il gruppo di riflessione Avenir Suisse ritiene consi-gliabile considerare per il futuro una Sviz-zera di 10 o addirittura 11 milioni di abi-tanti. Di questo lo ammetto aper tamente non ho proprio alcuna voglia. Al contra-rio, mi batter affinch non veniamo totalmente sopraffatti. Affinch un giorno non dobbiamo trovarci a essere stranieri nel nostro paese.

Si star stretti in SvizzeraUn confronto: oggi, la Svizzera ha pi o meno lo stesso numero di abitanti della nostra confinante a est, la Repubblica austriaca. Ma lAustria dispone di una superficie pi che doppia rispetto alla no-stra e, nonostante che le Alpi ci siano anche l, una parte notevol-mente pi grande della sua superficie abitabile. In Svizzera vivia-mo gi oggi a stretto contatto gli uni con gli altri. Diminuisce la natura nella quale possiamo rilassarci nel tempo libero. Troppi

abitanti significano meno qualit di vita. Linarrestabile immigrazione di massa ci sopraff.

Sarebbe sensata unemigrazioneSensato e ragionevole non sarebbe un au-mento annuale dellimmigrazione, bens una maggiore emigrazione. Perch

avremmo cos tutti pi spazio. Se diminuissimo di numero ci sa-rebbero meno code sulla strade e meno treni sovraffollati. Trove-remmo perfino di nuovo dei parcheggi nelle citt e dovremmo

stare meno a lungo in coda, sia davanti al cine-ma, allo shop Swisscom o al grande magazzino. Le

Svizzere e gli Svizzeri ultracinquantenni e i giovani allinizio della carriera non dovrebbero pi temere per il loro posto di lavoro. Improvvisamente avremmo meno, e perci meglio seguiti, allievi per classe scolastica.

Agire adessoSe cementifichiamo il nostro paese per 10 o 11 milioni di abi-tanti, distruggiamo la nostra base vitale. Perch la Svizzera si distingue per un paesaggio unico. Viene, a ragione, ammirata in tutto il mondo e visitata da turisti che vengono da noi ma che poi se ne vanno. Determinante per il benessere la pro-duttivit e la crescita economica pro capite. E proprio in que-sto siamo in gravi difficolt, da quando abbiamo stipulato la libera circolazione delle persone con lUnione europea. E da quando annualmente decine di migliaia di finti rifugiati dallAfrica e dallest si fanno beffe del nostro sistema dasilo. ormai giunta lora. Riprendiamo possesso del nostro paese!

Dallintroduzione della totale libera circolazione delle persone con lUE nel 2007, viviamo ogni anno unim-migrazione media netta dallUE di 55 000 persone. Ci significa, meta-foricamente, che ogni anno nasce nel nostro paese una citt delle di-mensioni di Bienne, solo di immi-granti dallUE. La Svizzera non pu sostenere alla lunga questa si-tuazione. Perch le conseguenze dellimmigrazione sono un calo della qualit di vita, stress da densit della popolazione, sovraccarico delle in-frastrutture, cementificazione del nostro bel paesaggio, eccessivo ag-gravio degli istituti sociali e estromis-sione dal mercato del lavoro di citta-dine e cittadini anziani.

necessaria una gestione autonomaLiniziativa per la limitazione esige innanzitutto una base costituziona-le affinch la Svizzera possa gestire lei stessa limmigrazione e, in se-condo luogo, vuole vietare costitu-zionalmente il fallito principio della libera circolazione delle persone. I trattati internazionali non devono essere in contraddizione con questa norma costituzionale.

Moderna politica dimmigrazioneInoltre, liniziativa esige che laccordo di libera circolazione sia abolito per via negoziale entro un anno dallaccetta-zione da parte di popolo e cantoni. Qualora ci non avvenga, il Consiglio federale deve disdire laccordo entro un ulteriore mese. Solo con liniziativa per la limitazione si pu riuscire a praticare di nuovo una politica dimmigrazione moderna, che non sia unicamente nellinteresse dellUE, bens anche nel nostro. Affinch la Svizzera riman-ga la Svizzera.

David Zuberbhler un cittadino di Herisau DOC. Fin da giovane impe-gnato in politica, allet di 20 anni stato eletto nel Consiglio comunale di Herisau. Dal 2015, lAppenzellese esterno siede in Consiglio nazionale. In quel gremio simpegna per imposte moderate, per una politica migratoria restrittiva e contro lestensione incon-trollata dello Stato sociale. Per lui, es-sere sociali non significa infatti spen-dere il pi possibile del denaro dei contribuenti, bens creare posti di la-voro. Anche professionalmente mette

in pratica questo ideale. Il 38enne comproprietario di un grande nego-zio di calzature con pi di 40 dipen-denti. Padre di due figli, trascorre pre-feribilmente il suo tempo libero con la famiglia o in sella alla sua moto.

Senza controllo e limitazione, la Svizzera soffocher per i troppi abitanti. I previsti 10 o 11 milioni di abitanti sarebbero insopportabili per il nostro paese.

Consigliera nazionale Natalie Rickli,

consulente in comunicazione,Winterthur (ZH)

3

Fino a poco tempo fa, tutti erano ancora concordi sulla democrazia svizzera: vale la volont della maggioranza. La violazione della Costituzione del 2016 ha improvvisa-mente cambiato le cose. Il Parlamento si allora rifiutato di applicare liniziativa contro limmigrazione di massa approvata democraticamente. Con liniziativa per la limi-tazione si dovrebbe perci seppellire una volta per tutte il dannoso principio della libera circolazione delle persone.

Dallintroduzione della libera circolazione delle persone nel 2002, la popola-zione cresciuta del 17%

Consigliere nazionale Thomas Matter, imprenditore, Meilen (ZH)

La quota di stranieri nella popolazione stabile in Svizzera non mai stata tanto alta. Il 25% in Svizzera il doppio della quota media di stra-nieri che si registra negli altri Stati europei a eccezione del micro-Stato Lussemburgo. No-nostante che la sfrenata immigrazione abbia delle conseguenze fortemente negative, la li-bera circolazione delle persone viene conside-rata dalle lite economiche e politiche, una vacca sacra!

Una semplice occhiata alle statistiche rivela i pro-blemi che limmigrazione ci causa. Questo afflusso mette a dura prova soprattutto il nostro sistema sociale.La quota di stranieri a beneficio delle nostre istituzioni sociali nettamen-te superiore a quella media dellintera popolazione bench, secondo i sostenitori della libera circolazione delle persone, nel nostro paese ven-gono unicamente persone (presunte) altamente qualificate e in possesso di un impiego.

In realt, fin dalla sua introduzione, la libera circolazione delle persone viene sfruttata da molti cittadini UE non qualificati per cercare un impiego nella Svizzera dagli alti salari. A questi si aggiungono migranti extraeuro-pei alla ricerca di un lavoro. Il sistema sociale viene messo a dura prova soprattutto perch gli immigrati nonostante i sogni della sinistra sem-plicemente non si lasciano integrare. Anche gli importi spropositati di denaro pubblico investiti a titolo di misure dintegrazione, servono a poco. Generalmente, giocano contro lintegrazione la mancanza di cono-scenze linguistiche, le scarse qualifiche professionali o anche solo las-senza di volont dintegrarsi. La maggior parte degli stranieri immigrati,

Quota di stranieri negli istituti sociali svizzeri (Dati in percentuale)

Quota di stranieri nella popolazione

2016

Quota di stranieri in disoccupazione

2016

Quota di stranieri a beneficio di aiuto sociale

2015

50

45

40

35

30

25

20

15

10

5

0

25%

46,5% 46,6%

Fonte: UFS / Seco / SEM

va perci a infoltire la schiera di dipendenti dal sistema sociale. Quasi l8,8 % degli stranieri disoccupato, contro il 3,5 % degli Svizzeri. Oltre il 25 % dei beneficiari AVS stranieri percepisce rendite complementari. I pensionati svizzeri a beneficio della complementare sono appena l11% di quelli stranieri.

LUDC lunica forza politica che combatte questa deriva, al fine di assi-curare in Svizzera, anche alle future generazioni, il benessere e lefficien-za del sistema sociale.

Consigliere nazionaleThomas De Courten,imprenditore,Rnenberg (BL)

Per il Consigliere nazionale David Zuberbhler il motto : qualit e impegno per la piazza svizzera negli affari e in politica.

8,5 Mio. Fine 2017

7,2 Mio. (2002 Introduzione

della libera circolazione delle per

sone)

11 Mio. 2040?

Pubblicata nel Foglio federale il 16.1.2018. I cittadini e le cittadine svizzeri sottoscritti aventi diritto di voto chiedono, in virt degli articoli 34, 136, 139 e 194 della Costituzione federale

e conformemente alla legge federale del 17 dicembre 1976 sui diritti politici (art. 68segg.) che La Costituzione federale1 modificata come segue:Art. 121b Immigrazione senza libera circolazione delle persone

1 La Svizzera disciplina autonomamente limmigrazione degli stranieri.2 Non possono essere conclusi nuovi trattati internazionali o assunti altri nuovi obblighi internazionali che accordino una libera circolazione delle persone a cittadini stranieri.

3 I trattati internazionali e gli altri obblighi internazionali in vigore non possono essere adeguati o estesi in modo tale da contraddire ai capoversi 1 e 2.

Art. 197 n. 12 212. Disposizione transitoria dellart. 121b (Immigrazione senza libera circolazione delle persone)

1 Occorre condurre negoziati affinch lAccordo del 21 giugno 19993 tra la Confederazione Svizzera, da una parte, e la Comunit europea ed i suoi Stati membri, dallaltra, sulla libera

circolazione delle persone cessi di essere in vigore entro dodici mesi dallaccettazione dellarticolo 121b da parte del Popolo e dei Cantoni.

2 Se tale obiettivo non raggiunto, nei 30 giorni successivi il Consiglio federale denuncia lAccordo di cui al capoverso 1.

1 RS 101; 2 Il numero definitivo della presente disposizione transitoria sar stabilito dalla Cancelleria federale dopo la votazione popolare; 3 RS 0.142.112.681; RU 2002 1529

Iniziativa popolare federale Per unimmigrazione moderata (Iniziativa per la limitazione)

Sulla presente lista possono firmare solo aventi diritto di voto al livello federale nel Comune indicato. Chi appoggia la domanda deve firmarla personalmente.

Stop allimmigrazione di massa!

Firmate liniziativa per la limitazione. Firmare, tagliare qui e imbucare nella bucalettere pi vicina. Grazie per il vostro sostegno!

Nr. Cognome, Nome Data di nascita Indirizzo

Firma autografa Controllo

(di proprio pugno e possibilmente in stampatello) (giorno/ mese/ anno) (via e numero)

(lasciare in bianco)

1

2

3

Cantone: N davviamento postale:

Comune politico:

Chiunque si rende colpevole di corruzione attiva o passiva oppure altera il risultato della raccolta delle firme punibile secondo larticolo 281 e rispettivamente 282 del Codice penale.Alla sotto menzionata attestazione del diritto di voto dei firmatari provveder il comitato diniziativa.

Prego inviare subito il formulario, completamente o parzialmente riempito, al: Comitato per unimmigrazione moderata, Casella postale 54, 8416 Flaach

Ulteriori informazioni o ordinazione, rispettivamente scarico del formulario: www.iniziativa-per-la-limitazione.ch e [email protected]

Termine per la raccolta delle firme: 16.7.2019Si attesta che i summenzionati (numero) firmatari delliniziativa popolare hanno diritto di voto in materia federale ed esercitano i diritti

politici nel Comune summenzionato.

Il funzionario attestatore:

Qualit Firma

ufficiale: autografa:

Luogo:

Data:

Bollo ufficiale:

x

xx

4

Libert quale scopo dello StatoSecondo le statistiche, in Svizzera si realizza annualmente un record di prestazioni economiche di quasi 80 000 franchi pro capite. Questa cifra viene realizzata solo sul 7,5% della su-perficie totale del nostro territorio ur-bano e sul 36% del nostro spazio agri-colo. Ci ha generato nel 2016 un prodotto interno lordo di 660 miliardi di franchi. Come possibile? Secondo il Nation Brands Index 2017, la Svizzera si trova all8 rango in un confronto dimmagine con altri cin-quanta paesi. Questo considerevole traguardo il risultato, fra altri, anche delleccellente andamento dellecono-mia e dellesportazione, con la loro forza innovativa e un ambiente eco-nomico favorevole alle imprese, non-ch di un sistema di formazione orientato sulla meritocrazia. Non da ultimo, il nostro paese moto apprez-zato per il suo bellissimo paesaggio, il suo ambiente montano unico, le sue eccellenti personalit in ambito pub-blico e privato, e per i suoi cittadini.

Fra ammirazione e invidiaMa viene anche percepito questo suc-cesso? Lex-ambasciatore svizzero allONU (2010-15) a New York, Paul Seger, constata quanto segue: Quan-do leggo i media svizzeri, ho limpres-sione che noi siamo molto pi critici nei nostri riguardi, di quanto lo siano allestero. Io trovo che la Svizzera ab-bia semplicemente un bisogno estre-mamente marcato di armonia. () Ho la fortuna di rappresentare un pa-

ese che posso sostenere completa-mente. Lambasciatore Nicolas Bide-au, capo di Presenza svizzera, lente federale per la cura dellimmagine del-la Svizzera allestero, responsabile del-la strategia della comunicazione na-zionale del Consiglio federale, osserva: La stabilit politica ed economica e un ambiente intatto, fanno della Sviz-zera una specie di nuora modello per tutto il mondo occidentale. E prose-gue: Limmagine della Svizzera molto buona un po come il primo della classe che si ammira o qualche volta perfino sinvidia, ma cui anche si gioca qualche brutto tiro quando se ne presenta loccasione. Per esempio, nel giornale inglese The Indepen-dent del 2007: Svizzera: il cuore del-le tenebre in Europa? Nel tedesco Spiegel si leggeva, pi o meno nello stesso periodo, che la Svizzera sarebbe una democrazia sullorlo dellesauri-mento nervoso. Due anni dopo,

chiedeva lamericano Los Angeles Times: Ma chi ha bisogno poi della Svizzera?, e nel 2010, la rivista USA Newsweek annunciava di punto in bianco la fine della Svizzera. Nellaustriaco Kurier si leggeva: I Confederati creano il malcontento a livello internazionale la Svizzera,

Le Svizzere e gli Svizzeri sanno che il bene supremo del nostro paese la libert. Per questo si oppongono categoricamente a qualsiasi indebolimento dei nostri diritti popolari che esercitiamo tramite una democrazia diretta unica al mondo. Un accordo-quadro istituzionale, con ripresa automatica del diritto e con assoggettamento alla giurisdizione della Corte di giustizia dellUE (CGUE) va respinto con veemenza. Tale accordo significherebbe la fine della via bilaterale, perch la Svizzera dovrebbe riprendere obbligatoriamente il diritto UE. Il sovrano, il popolo svizzero, sarebbe esautorato, perch potrebbe decidere solo in quei settori nei quali lUE lo tollererebbe.

una strana isola che si batte contro un maleodorante bouquet di problemi e la cui immagine di simpaticona sta svanendo.

Svizzera di successo, Svizzeri feliciIn evidente contrasto con tale pubbli-cit il World Happiness Report 2017 dellONU che, dopo Norvegia, Danimarca e Islanda, pone la Svizzera al quarto posto nella classifica dei pa-esi pi felici del mondo. Comunque

si sia arrivati a questa valutazione, le peculiarit e i punti di forza del nostro paese erano, e sono oggi pi che mai, la neutralit, la sicurezza, la pace, la qualit, lordine, la pulizia, la solida-riet, la democrazia e la libert dopi-nione. Particolarmente degno di nota inoltre, per molti osservatori, un ri-sveglio del sentimento di patria e di orgoglio nazionale che viene collegato al paese Svizzera. Il Paese delle no-stalgie o dei certificati di cittadinan-za, con la sua fiduciosa consapevo-lezza della propria presenza, genera a seconda dei punti di vista - ammi-razione o invidia. Il successo sul mer-cato mondiale degli eccellenti prodot-ti svizzeri per esempio pi di 450 diversi tipi di formaggio o degli orolo-

Maestra-pittrice Sandra SollbergerSandra Sollberger stata recentemente definita in Consiglio nazionale la va-riopinta. Meglio variopinta che in-colore, ha commentato lepiteto la simpatica deputata di Basilea-Campa-gna. Lappellativo si riferiva natural-mente alla sua professione Sandra Sollberger maestra-pittrice diploma-ta e non al suo atteggiamento politi-co. La 44enne sposata da 20 anni con Simeon e madre di Florence (20) e Fa-brice (18). direttrice e consigliera damministrazione della Sollberger Maler AG a Bubendorf (BL). Limpre-sa familiare esiste da 60 anni e, con 12 impiegati e 2 apprendisti (6 donne e 8 uomini), una tipica PMI. Dal 2015, Sandra Sollberger Consi-gliera nazionale. Prima stata per quattro anni deputata nel parlamento cantonale e otto anni consigliera co-munale. Oltre alla politica a favore delle PMI e al suo impegno per lazien-da di pittura e gessatura, Sandra Sol-lberger fa parte di numerose associa-zioni, come per esempio la societ per la protezione della natura e degli uc-celli di Bubendorf. Lornitologia la af-fascina; nel frattempo, anche i suoi vi-cini sanno perch Sandra Sollberger si aggira talvolta di soppiatto in giardino armata di cannocchiale.

Consigliere nazionale e Capogruppo alle

Camere Thomas Aeschi, Baar (ZG)

gi molto richiesti di lavorazione e pre-cisione uniche oppure il primo posto nella classifica mondiale dei paesi pi competitivi pubblicata dal World Economic Forum - e molto altro an-cora, non bastano per capire lessenza del successo svizzero.

Libert, solidariet e principio di miliziaLibert quale scopo dello Stato la formula pi azzeccata e concisa per tutto questo. Cos descrive il Son-derfall svizzero dal 1291 a oggi, il consigliere federale UDC Ueli Mau-rer. E continua il consigliere federale UDC: nostro desiderio sistemare noi stessi sistemare noi stessi le nostre faccende. Ci si riferisce tanto allin-fluenza dallestero, come pure ai rap-porti allinterno del paese. Noi diffi-diamo del potere. Da noi ci siamo sempre arrangiati da soli, aiutandoci vicendevolmente. Il principio di mili-zia stato adottato e ha caratterizzato questo paese fino a oggi. La Svizzera, nostra patria e ancora 200 anni fa ospizio dei poveri dEuropa, opera con responsabilit, lungimiranza e prudenza, ma in modo indipendente e autodeterminato.

La Svizzera, nostra patria e ancora 200 anni fa ospizio dei poveri dEuropa, opera con responsabili-t, lungimiranza e prudenza, ma in modo indipen-dente e autodeterminato

Indipendenza, federalismo, sovranit e autodeterminazione sono i pilastri del nostro paese. Essi fanno della Svizzera un baluardo incomparabile di sicurezza, libert e benessere.

Ritratto della Consigliera nazionale e

La Consigliera nazionale di Basilea-Campagna Sandra Sollberger dirige, assieme a suo marito Simeon, la Sollberger Maler AG in terza generazione. Entrambi sono maestri pittori diplomati federali.

Il comune di Oberwil-Lieli , dal 2018, il N 1 per moltiplica-tore dimposta nel canton Argovia. Allinizio della mia entrata in funzione in Consiglio comunale, il moltiplicatore era del 98% e, nel frattempo, sceso al 57%. Ci possibile solo perch, fra le altre cose, abbiamo bene sotto controllo i costi sociali. Io sono dellopinione che bisogna sostenere le perso-ne che hanno realmente bisogno di questo sostegno, e non quelli che semplicemente sono troppo pigri per lavorare. Deve valere la pena di alzarsi la mattina e andare a lavorare. Inoltre, il percepimento di prestazioni sociali deve essere soggetto a limitazioni.

Noi, quale comune di Oberwil-Lieli occupiamo anche il 1 posto nel rating della Weltwoche, riguardante la qualit di vita nel villaggio. Abbiamo una nuova scuola, due nuovi asili infantili, case per anziani, una nuova cen-trale dei pompieri con centro di manutenzione, una struttura per il tempo libero, abbiamo risa-nato la casa comunale, organizzato due feste del paese. Sono successe parecchie cose durante gli ultimi ventanni, da quando entrai a far parte del Municipio, rispettivamente nel 2006 quando diventai sindaco

un fatto

Consigliere nazionale Andreas Glarner, Oberwil-Lieli (AG)

Marcel DettlingAgricoltore e Consigliere nazionale svittese

Marcel nato il 1 febbraio 1983 a Einsiedeln (SZ), sposato con Priska, ha tre figli e quattro sorelle. Marcel agricoltore diplomato ed attivo nel suo allevamento di bestiame nella zona montana. La stessa specializzata nella produzione di carne bianca di vitello. In inverno, Marcel lavora anche presso limpianto teleferico. La mag-gior parte del suo tempo libero, Marcel ama trascorrerla sugli sci.

Lagricoltura svizzera fornisce alla popolazione derrate eccellenti e prodot-te ecologicamente, inoltre si prende cura del nostro stupendo paesaggio.

Allevamento di bestiame27 ettari allevamento di bestiame nella zona montana

specializzato nella produzione di carne bianca di vitello

14 mucche da latte

7 vitelloni

20 pecore

5

Libera circolazione delle persone: un trionfo dei sindacatiLa libera circolazione delle persone mette sotto pressione il nostro mercato del lavoro. Lo Stato limita sempre di pi imprese e dipendenti. Il libero mercato del lavoro ormai pi solo un mito. A uscire vincen-ti sono i sindacati. Costruiscono su di essa il loro potere e si arricchiscono a spese dei lavoratori. Liniziati-va per la limitazione ce ne liberer , assicurando il nostro benessere. Su pressione dellUE, nel 2002 la Sviz-zera introdusse la libera circolazione delle persone con 15 paesi. Altri 13 pa-esi seguirono pi tardi. Essa d a ogni straniero il diritto di immigrare e lavo-rare liberamente in Svizzera. I nostri salari, le nostre prestazioni sociali e la nostra previdenza-vecchiaia, sono fra le migliori al mondo. La Svizzera at-trattiva per persone qualificate e meno qualificate in ugual misura.

Effetti della libera circolazione delle personeLa libera circolazione delle persone ha enormemente danneggiato la Svizzera. Con ogni estensione della libera circo-lazione delle persone aumentata la quota di stranieri. Se la Svizzera regi-strava ancora nel 2002 il 20% di stra-nieri, oggi sono gi il 25%. Il tasso di stranieri disoccupati pi del doppio di quello degli Svizzeri. Nel 2016, la di-soccupazione degli stranieri ammonta-va al 6%, contro il solo 2,4% degli Sviz-zeri. La maggior parte degli stranieri lavora nella ristorazione, nelledilizia e nel commercio al dettaglio, settori nei quali la loro quota oltrepassa il 40%. Dallavvento della libera circolazione delle persone, il numero degli stranieri occupati in questi settori notevol-mente aumentato. Nello stesso tempo, tuttavia, questi sono anche i settori che registrano le quote pi alte di disoccu-pati! Cos, nel canton Ticino, la disoc-cupazione media annua nella ristora-zione ammonta a circa il 18%! Nel canton Vallese, la media annua di di-soccupazione nelledilizia tocca addi-rittura il 25%! E anche a Zurigo dell8%. Ci sarebbero quindi abbastan-za indigeni che potrebbero svolgere i lavori. Ciononostante, sempre pi stra-nieri vengono importati in Svizzera. Tanto, per i disoccupati pagano gli al-tri. Lo sapevate che i sindacati guada-gnano direttamente da ogni disoccupa-to? I sindacati fanno infatti parte delle

concesso solo se per quellimpiego non era disponibile un indigeno. A quel mo-mento, allo straniero era corrisposto il

salario in uso in Svizzera. Con la libera circolazione delle persone non pi cos. Per attenuare la pressione che ne deriva sui salari, lo Stato ha introdotto le cosiddette misure daccompagnamento. Queste intervengono pesantemente sul mercato del lavoro, imponendo a datori di lavoro e lavoratori dei contratti collet-tivi di lavoro standardizzati. Quella che per decenni stata la forza della Svizze-ra, un mercato del lavoro liberale, stata cos praticamente eliminata. Nel frat-tempo, ormai un dipendente su due assoggettato a un contratto collettivo di

maggiori casse-disoccupazione e con-teggiano le loro prestazioni di consu-lenza, misure inerenti al mercato del

lavoro e pagamento delle indennit a ogni disoccupato, secondo dei crediti di prestazione.

Il concetto dei sindacatiPoich cos tanti stranieri possono can-didarsi per un lavoro in Svizzera, i salari svizzeri sono sotto pressione. Gli stra-nieri si accontentano di salari pi bassi e condizioni peggiori, in confronto al loro paese stanno comunque nettamente meglio. Prima della libera circolazione delle persone era diverso. Il permesso di lavoro a uno straniero non residente era

lavoro! Uno su quattro lavora addirittu-ra con un contratto collettivo di lavoro dichiarato dobbligatoriet generale.

Salari minimi, indennit, orario di lavo-ro, ferie, eccetera, sono cos regolati uni-tariamente e qualsiasi concorrenza impedita. E tutto ci, nonostante che il popolo svizzero si sia espresso chiara-mente nelle urne contro salari minimi e durata delle vacanze imposti dallo Stato! Nonostante la standardizzazione, le ver-tenze di lavoro sono ancora aumentate in Svizzera. I sindacati, che ufficialmen-te rappresentano il 50% dei lavoratori (bench solo il 15% di questi sia mem-bro di un sindacato), utilizzano sempre di pi il loro potere quale mezzo di pres-

Labrogazione della libera circolazione delle persone rafforza la piazza industriale Svizzera. La titolare di EMS-CHEMIE, Magdalena Martullo-Blocher, ne convinta: Solo cos assicureremo posti di lavoro e benessere.

Per attenuare la pressione che ne deriva sui salari, lo Stato ha introdotto le co-siddette misure daccompagnamento. Quella che per decenni stata la forza della Svizzera, un mercato del lavoro liberale, stata cos praticamente eliminata

sione per sempre maggiori pretese. Per-ch ogni dipendente e ogni datore di la-voro pagano, forfettariamente o come prelievo salariale, dei cosiddetti contri-

buti di solidariet. Questi contributi mi-lionari approdano nelle casse delle asso-ciazioni padronali e dei sindacati, globalmente 20 milioni di franchi nella gastronomia e quasi 50 milioni di fran-chi nelledilizia!

Abrogare la libera circolazione delle personeLa libera circolazione delle persone ci ha portato una quota di stranieri nettamen-te pi alta e pi disoccupati. Il mercato del lavoro liberale stato distrutto e il rapporto lavorativo stato invece centra-lizzato e statalizzato. Le pretese della sini-stra sono state dichiarate di obbligato-riet generale, contro la volont dei cittadini votanti e senza che una singola impresa o un singolo lavoratore avessero voce in capitolo. Le associazioni econo-miche e i sindacati incassano i cittadini onesti pagano. ora di porre un argine a questa mostruosit: aboliamo la libera circolazione delle persone con liniziativa per la limitazione! Il potere dei sindacati deve essere ridimensionato. Solo cos as-sicureremo posti di lavoro e benessere in Svizzera! Noi dellUDC ci impegniamo per questo!

Quale imprendi-tore, la crescente burocrazia per me una spina nel fianco. Oltre alla ripresa di normative internaziona-li, la burocra-zia in materia denergia diventata il motore principale delleccessiva regolamentazio-ne. La disastrosa politica energetica del centrosinistra costituisce nel frattempo un evidente problema per la nostra piazza economica.

A causa dellimmigrazione incontrollata a seguito della libera circolazione delle persone, sempre pi posti di lavoro vengono occupati da stranieri. La ricerca di un impiego si rivela cos sempre pi difficile, sia per i giovani Svizzeri, sia per i secon-dos, ma anche per gli ultracinquan-tenni.

Troppo pochi politici conosco-no dalla pratica le necessit delle PMI e degli artigiani. Prima delle elezioni si inneggia alle PMI quale spina dorsale delleconomia, ma in occasio-ne delle votazioni si dimenti-ca tutto e vengono decise nuove prescrizioni e tasse. Dobbiamo rafforzare le nostre aziende per il futuro, per questo dico basta!

Regolamentazione statale e burocrazia esigono un sem-pre maggiore impegno di tempo. Preferirei investire questo tempo nella mia azienda. l che si genera lutile econo-mico.

Consigliere nazionale Hansjrg Knecht, comproprietario e direttore della Knecht Mhle SA di Leibstadt (AG)

Consigliere nazionale Erich Hess, autista di camion e Imprenditore

Consigliere nazionale Mauro Tuena, imprenditore IT a Zurigo

azienda. l che si genera

AllUDC si rimprovera di essere troppo conservatrice. Ma quando dei sindacati si aggrappano a obsoleti e da tempo supe-rati modelli di orario di lavoro, allora questo si chiama sociale. Una modernizzazione delle nostre norme sugli orari di lavoro invece urgente, e non dovreb-be essere ulteriormente rinviata

Consigliera nazionale Diana Gutjahr, direttrice della Ernst Fischer SAdi Romanshorn (TG)

Consigliera nazionaleMagdalena Martullo-Blocher,titolare EMS-CHEMIE SA (GR)

Consigliera nazionale Sylvia Flckiger, proprietaria e Membro della direzione della Flckiger Holz SA a Schftland (AG)

La libera circolazione delle persone ci ha porta-to una quota di stranieri nettamente pi alta e pi disoccupati.

necessario, oggi come 25 anni fa, im-pedire unadesione allUnione euro-pea. Il Consiglio federale aveva allora, a giusta ragione, detto chiaramente nel suo messaggio al Parlamento: La no-stra partecipazione allo SEE non pu pi essere considerata lultima parola per ci che riguarda la nostra politica dintegrazione. Essa da vedere nel quadro di una strategia europea, da at-tuare in due fasi e che ha per obiettivo finale la totale adesione della Svizzera alla CE.

Bruxelles decideOggi, la classe politique ci sta trasci-nando di nuovo nella stessa situazio-ne. Deve la Svizzera legarsi irrevoca-bilmente allUE? Dovr in futuro lUE comandare in Svizzera? LUE vuole raggiungere questo mediante un co-siddetto accordo-quadro. E la classe politique cede e vuole soddisfare que-sto scandaloso desiderio: la Svizzera dovrebbe riprendere automaticamen-te il diritto UE, senza che popolo e cantoni possano dire qualcosa. E ci, dalle regole inerenti allimmigrazione al commercio di merci, dallagricoltu-ra ai trasporti terrestri e aerei. Le leggi pertinenti della Sviz-zera verrebbero in futuro emanate da Bruxelles, e non pi dal parlamento e dalle cit-tadine e cittadini.Per linterpretazione e losservanza di queste leggi dovrebbe essere responsa-bile un tribunale straniero, la Corte di giustizia dellUE. Se la Svizzera non desse seguito a una di queste leggi, lUE avrebbe il diritto di adottare delle misure sanzionatorie. La Svizzera ri-nuncerebbe cos a tutti i vantaggi di cui gode oggi essendo fuori dallUE. Tale trattato di sottomissione sarebbe la fine di una Svizzera autodetermina-ta e indipendente.

Colpo di Stato dalla porta sul retroDi un tale trattato approfitterebbero politici, funzionari e impiegati dellam-

Londata di costi socialiQueste prestazioni sono spesso cos ele-vate che, dal punto di vista economico, non vale la pena svolgere unattivit lavorativa. Per un giovane Eritreo, per esempio, si tratta di CHF 986.- mensili in contanti, inoltre ha diritto a un ap-

partamento e allassunzione di tutti i premi delle assicurazioni sociali. Di-spone quindi generalmente di presta-zioni per limporto di CHF 2600.-. Per una famiglia di quattro persone si trat-ta di prestazioni sociali per almeno CHF 5000.-.

Anche il dentista viene pagatoA titolo di prestazioni dipendenti dalla situazione, i comuni devono tuttavia assumersi le seguenti spese supplementari: dentista, igienista dentale, occhiali, costi dellasilo nido, articoli per neonati, materiale scola-

stico, premi e franchigie di assicura-zioni per danni, economia domestica e responsabilit civile, costi di mobili e arredamenti, spese di trasloco, onora-ri davvocati, documenti ufficiali, ab-bonamenti al trasporto pubblico, co-sto del permesso di dimora, costi di viaggio per lesercizio del diritto di visita, lezioni di musica e strumenti musicali. In pi, la comunit gli paga i premi dellAVS/AI. Quindi, se viene in Svizzera a 18 anni e vi vive fino a 65

a spese dellaiuto sociale, ricever una rendita AVS, senza aver mai lavorato in Svizzera nemmeno un solo giorno.

Lindustria dellasilo prosperaPrecedenti generazioni di rifugiati Vietnamiti, Ungheresi, Iugoslavi, ecce-tera si sono integrate di loro iniziativa. Oggi, attorno alle mancanti qualifiche si creata una vera e propria industria dellasilo: per esempio, un corso dinte-grazione della fondazione Chance co-

sta CHF 3385.- al mese- affinch un ri-fugiato impari a lavorare. Un corso di alfabetizzazione si aggira attorno ai CHF 1375.- mensili e dura di regola due mesi. Lo stesso vale per i corsi di formazione, che vengono venduti ai co-muni per CHF 1700.- mensili. Perfino per uno stage, il contribuente paga CHF 1540.- al mese, nota bene senza garan-zia di successo. Lasilo diventato un fattore economico a spese dei contri-buenti e dei nostri propri bisognosi.

Consigliera nazionale Barbara Steinemann, membro dei servizi sociali di Regensdorf (ZH)

I costi dellaiuto sociale stanno au-mentando massicciamente. Fra il 2005 e il 2015, sono passati da 1,7 a 2,6 miliardi di franchi. Ci rappresenta un aumento del 60%. Il numero dei beneficiari dellaiuto sociale, tuttavia, in que-sti dieci anni aumentato solo del 12%, ossia da 237500 a 265600 persone. Praticamente, la met dei beneficiari dellaiuto sociale straniera. Molti non hanno mai la-vorato, n tantomeno pagato im-poste. A pagare gli esagerata-mente crescenti costi dellaiuto sociale sono i e le contribuenti dei comuni e dei cantoni, il che condu-ce a un loro sem-pre maggiore ag-gravio.

un fatto

comuni e dei cantoni, il che condu-ce a un loro sem-pre maggiore ag-

Consigliere nazionale Felix Mri

Svizzera-UE: chi rinuncia alla sua facolt dazione, perduto

ministrazione. Potrebbero partecipare tutti a conferenze internazionali, sa-rebbero gli interlocutori dellUE e po-trebbero senza essere disturbati dai cittadini interessati applicarne le de-cisioni. E i cittadini, le imprese, i canto-ni e i comuni dovrebbero sopportarne le conseguenze. Gi oggi, lammini-strazione federale e i politici comincia-

no a impadronirsi del potere: delle de-cisioni popolari non vengono pi attuate o sono ignorate. Anche il dirit-to internazionale viene adesso sconsi-deratamente posto dal Tribunale fede-rale al di sopra delle leggi svizzere adottate democraticamente. Le conse-guenze di tutto ci: degli stranieri cri-minali non possono venire espulsi o, nonostante il popolo abbia deciso altri-menti, la sfrenata immigrazione non pu essere arginata.

ora di agireChe cosa bisogna fare?1. La Svizzera non deve legarsi allUE

con un accordo-quadro istituziona-le, bens deve continuare a coltivare

dei rapporti neutrali e commerciare con tutti gli Stati anche con lUE. Poich la classe politique vacilla, i cittadini devono porvi rimedio nelle urne.

2. Bisogna assicurarsi che anche in fu-turo il popolo svizzero abbia sempre lultima parola e che non possa esse-

re esautorato tramite il diritto inter-nazionale, che non democratico. Liniziativa per lautodeterminazio-ne dellUDC garantisce questo. Per cui: S alliniziativa per lautodeter-minazione.

3. La volont di popolo e cantoni di ge-stire di nuovo autonomamente lim-migrazione deve finalmente essere attuata. Liniziativa per la limitazio-ne lo assicura. Essa garantisce unimmigrazione moderata, per il bene della popolazione. Per cui: fir-miamo liniziativa per la limitazione (vedi formulario allegato)! Affinch i nostri figli abbiano un futuro nel benessere e in libert.

Lex-Consigliere federale Christoph Blocher: eterno combattente per lautodeterminazione e per la libert della Svizzera.

Espulsioni: non ci si pensa nemmeno!Nel 2010 la popolazione votante ha deciso, con laccettazione delliniziativa per lespulsione, che in futuro gli stranieri criminali sarebbero dovuti essere rigorosamente espulsi. Il parlamento non ha purtroppo capito il mandato e, nella legge dapplicazione ha incluso una clausola a tutela del delinquente. Secondo questultima, i giudici possono a loro giudizio considerare i crimi-nali dei casi di rigore e praticamente evitare in ogni momento la loro espulsione. Ma il popolo voleva impedire proprio tale arbitrio giuridico. Nonostante lammorbidimento della decisione popolare, ci era stata pro-messa una severa applicazione delliniziativa per lespulsione. Da parte mia, avevo promesso di tenere una lista aggiornata delle avvenute espulsioni dal paese. Perci, dallentrata in vigore della legge nellottobre 2016, ho chie-sto al Consiglio federale, in ogni sessione delle Camere, quante espulsioni dal paese erano state decretate. Nel 2016 sono state ben 14. A fine novem-bre 2017, la consigliera federale Sommaruga ha cos risposto alla mia domanda: I dati del 2017 saranno valutati dallUfficio federale di statisti-ca in giugno 2018. Tuttavia, a quanto si sente dire, la clausola a tutela del delinquente gi stata applicata dozzine di volte. Come

lUDC temeva, dellecce-zione stata fatta una re-gola. Una volta ancora, una decisione popolare non stata attuata.

Politica dei rifugiati fallitaCon laccordo di Dublino, la Svizzera dovrebbe avviare la procedura dasilo solo per ri-chiedenti che arrivano diretta-mente in Svizzera in aereo. Ma la maggior parte dei richiedenti lasilo arriva prevalentemente via terra attraverso lo spazio UE e si dovrebbe far registrare, va-lutare e assistere nel primo pae-

se-Dublino nel quale approda. Chi non lo fa pu, conformemente a questo accordo UE, essere dalla Svizzera rinviato in detto paese. Poich la Svizzera circondata da Stati UE aderenti a Dublino, ci vale praticamente per tutti ma, purtroppo, spesso non funziona. E ci nonostante, la signora Sommaruga ac-coglie in Svizzera decine di migliaia di richiedenti lasilo. Il sistema di Dublino non vale nemmeno la carta su cui scritto e le autorit competenti in materia dasilo sono un totale fallimento. E come se ci non bastasse, la ministra di giustizia Sommaruga ha pure cominciato a far venire in Svizzera dei migranti dalla Libia, direttamente con laereo. Il Consiglio federale agisce cos ufficialmente come una sorta di organizza-zione di passatori, il che generer ulteriori migrazioni di popoli in Africa. Questa politica dasilo sbagliata, che ormai da decenni causa ricorrenti costi miliardari e che porter i nostri comuni alla rovina, combattuta solo dallUDC.

Commento

Commento

Consigliere nazionale Toni Brunner (SG)

Consigliere nazionale Adrian Amstutz (BE)

25 anni fa il popolo svizzero ha mantenuto la sua facolt dazione respingendo il trattato SEE/UE. Uno spazio di manovra autonomo e autodeterminazione sono un bene prezioso. Assicurarsele perci lobiettivo primario di un paese sovrano. Purtroppo, per, questi valori essenziali sono in grave pericolo.

Chi viene riconosciuto come rifugiato, riceve le stesse prestazioni sociali di un indigeno che per anni ha lavorato da noi e ha pagato le imposte.

Queste sono le prestazioni che i rifugiati riconosciuti ricevono in Svizzera

Prestazione 1 Persona 1 Persona + 1 figlio 2 Persone + 2 figli

Fabbisogno di base CHF 986.00 CHF 1509.00 CHF 2110.00

Affitto incluse spese (importo massimo) CHF 1100.00 CHF 1300.00 CHF 1600.00

Cassa malati adulti CHF 394.00 CHF 394.00 CHF 786.00

Cassa malati per figlio CHF 85. CHF 85.00 CHF 170.00

Premi AVS/AI CHF 45.00 CHF 45.00 CHF 45.00

Prestazioni dipendenti dalla situazione1 (media) CHF 100.00 CHF 200.00 CHF 300.00

Prestazioni mensili CHF 2625.00 CHF 3533.00 CHF 5011.00

bre 2017, la consigliera federale Sommaruga ha cos risposto alla mia domanda: I dati del 2017 saranno valutati dallUfficio federale di statisti-ca in giugno 2018. Tuttavia, a quanto si sente dire, la clausola a tutela del delinquente gi stata applicata dozzine di volte. Come

lUDC temeva, dellecce-zione stata fatta una re-gola. Una volta ancora, una decisione popolare

S all espulsione degli stranieri criminali

Creiamo finalmente sicurezza!

www.iniziativa-attuazione.ch

CCP 30-8828-5

Aiuto sociale secondo le cosiddette norme-COSAS. I costi dellaffitto sintendono inclusivi delle spese accessorie e dipendono dai regolamenti comunali. Lesempio riportato si basa sui prezzi degli appartamenti nellagglomerato di Zurigo.

Bisogna assicurarsi che anche in futuro il popolo svizzero abbia sempre lultima parola e che non possa essere esautorato tramite il diritto internazionale, che non democratico.

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I trattati con lUE non devono diventare un cumulo di rischi!

Intervista al Consigliere nazionale Jean-Franois Rime

Quale presidente dellUnione sviz-zera delle arti e mestieri, con alle spalle 300 000 imprese, in materia di politica economica estera Lei si trova di fronte a delle sfide quasi storiche. Cosa bisogna fare o non fare per sostenere le forze economi-che?I nostri punti di forza nel contesto glo-bale continuo a vederli nellattrattivit della piazza e nellefficienza e produtti-vit, grazie alla nostra alta qualit e competitivit. cos che ci distinguia-mo dalla media. Vale la pena di salva-guardare e promuovere questi punti di forza. In nessun caso dobbiamo delega-re allestero la responsabilit per il no-stro successo economico. Sarebbe disa-stroso aspettarci dallestero la soluzione dei nostri problemi.

Dove vede gli appigli per raggiungere il successo con questa strategia?Citer due concetti-chiave: la forza del franco rispettivamente la debolez-za delleuro, e i costi della regolamen-tazione. Poich la Svizzera non ha al-cuna influenza diretta sui problemi dellUE, dobbiamo puntare in altre direzioni. Le imprese hanno gi fatto moltissimo in questo senso. Invece, la politica in ritardo. E ci ci causa dei costi esagerati, peraltro autoprovoca-ti, della regolamentazione. Dal 2010 sappiamo che in questo modo ci osta-coliamo e strangoliamo da soli. Dei costi di regolamentazione inutili ed evitabili si mangiano circa 10 miliar-di di franchi del nostro prodotto inter-no lordo. Dal 2013 giacciono nei cas-setti del Consiglio federale dei piani per attenuare questo svantaggio fatto in casa nei confronti della concorren-za estera.

corretta lipotesi che il Consiglio fe-derale si concentri soprattutto sulle re-lazioni con lUE, o solo unimpressio-ne? Per niente! AllUE, quale pi impor-

tante partner commerciale della Sviz-zera, ma su un piano di reciprocit, va giustamente riservata la massima at-tenzione. Ma nel contempo dobbiamo anche badare a non dipendere dallUE, altrimenti creiamo un cumulo di rischi. Le possibilit economiche della Svizze-ra vanno ben oltre lo spazio UE. Ricor-do che la Svizzera, nel 2014, stata la prima nazione europea a poter sotto-scrivere un accordo di libero scambio con la Cina.

E come si dovrebbe posizionare la po-litica economica estera nei confronti dellUE?Bisogna soprattutto curare i vantaggi e le buone condizioni degli accordi bilate-rali con lUE e svilupparli ulteriormen-te. La forza negoziale della nostra di-plomazia economica messa alla prova come non mai. Non la presunzione e larroganza ci sono daiuto, ma la con-sapevolezza dei nostri punti forti. Cos si viene presi sul serio quali partner ne-goziali. Dei mendicanti animati da precipitoso zelo, hanno perso ancora prima di raggiungere il tavolo della riu-nione di Bruxelles. Un veleno per la no-stra efficienza economica sono anche le insensate norme Swiss-Finish. Come primi della classe, seguiamo alla lettera queste norme-museruola, solo per esse-re graditi ai nostri partner negoziali, ma in questo modo ci indeboliamo.

Come giudica gli effetti dellaccor-do-quadro istituzionale che lUE vuole cos urgentemente stipulare con la Svizzera?

Metto in guardia contro la docile sot-tomissione a un Diktat dellUE rap-presentata dalla completa armoniz-zazione del sistema giuridico. Ci annienterebbe totalmente il nostro spazio di manovra e indebolirebbe in modo duraturo la nostra posizione. Perch molto meglio e pi giusto che agiamo e ci sviluppiamo in modo diverso dallUE. Con un accor-do-quadro come prospettato, ci sot-tometteremmo senza clamori allUE quale insignificante piccolo Stato, senza aderirvi. La migliore alternati-va per me lattenta cura degli ac-cordi bilaterali, perch questo siste-ma ci garantisce la certezza del diritto. Gli accordi bilaterali sono accordi a parit di diritti. Nessun partner inferiore allaltro, nessun partner deve riprendere le regola-mentazioni o la giurisdizione dellal-tro. Affinch le cose rimangano cos, dobbiamo assumerci noi stessi le no-stre responsabilit e difendere la de-mocrazia diretta che ci assicura lau-todeterminazione.

Lo scorso novembre, il presidente della Commissione UE Jean-Claude Juncker si recato in visita a Berna. Si toccava il cielo con un dito. Presumiamo. La presi-dente della Confederazione Doris Leu-thard era al settimo cielo. Juncker parla-va con voce flautata di amicizia e di momento meraviglioso. Per questo ha potuto mietere promesse per limporto di 1,3 miliardi di franchi. Doris Leuthard ha confermato, tutta orgogliosa, che il regalo in denaro non vincolato a interessi po-litici, dunque senza alcuna contropartita.

Un mucchio di cocciIntanto, la diplomazia dello sperpero di Leu-thard giace in frantumi. I regali non hanno portato niente. Al momento meraviglioso fanno seguito i postumi della sbornia. I sus-surri di Juncker celano delle pugnalate alla schiena della presidente della Confedera-zione. Bruxelles non attua una politica da-micizia bens e chi se ne stupisce di puro interesse: lamico di Leuthard, Jun-cker, vuole costringere con la forza la Sviz-zera a un matrimonio istituzionale forzato con lUE, giudici stranieri compresi.

RicattoConcretamente, lUE pretende che in futuro riprendiamo automaticamente il diritto eu-ropeo. In caso di dubbi, dovrebbe decidere la Corte di giustizia dellUE. Se la Svizzera rifiuta, Bruxelles minaccia vessazioni con-tro la piazza finanziaria. Perlomeno, adesso sappiamo che cosa intende lUE di Juncker per amicizia. lamicizia di un padrino del-la mafia che amichevolmente ti rompe un braccio quando ti opponi alle sue pretese.

Malafede Adesso viene a galla lannoso doppio gioco del Consiglio federale e dei suoi diplomatici. I quali raccontavano a Bruxelles che avreb-bero in qualche modo, un passo alla volta per via bilaterale, portato la recalcitrante Svizzera ad avvicinarsi, rispettivamente aderire allUE. Agli Svizzeri dicevano invece che lobiettivo era lindipendenza bilaterale. Adesso, lUE ha scoperto limbroglio ed arrabbiata. La si pu quasi capire.

E adesso?E adesso? Il Consiglio federale deve final-mente parlare chiaro con Bruxelles: la Svizzera vuole avere dei buoni rapporti con lUE, ma non vogliamo n ladesione, n un inquadramento, n la ripresa auto-matica del diritto, n tantomeno giudici stranieri. E nemmeno vogliamo distribuire 1,3 miliardi a paesi che, grazie alla nostra sponsorizzazione, possono abbassare le loro imposte e accalappiare cos le nostre aziende. E vogliamo di nuovo gestire au-tonomamente la nostra immigrazione!

Nessun matrimonio forzatoLUE non gradir, ma questo non cos grave. LUE vuole molto da noi, ma noi non vogliamo nulla di quanto Bruxelles potrebbe darci. Perci, il nostro consiglio a Palazzo federale : respirare profonda-mente, rimanere saldi; buoni rapporti sempre ma, per favore, nessun matrimo-nio forzato con lUnione europea. Juncker dovr digerire questa offerta di amicizia.

CommentoMiliardo di coesione, perch?

Consigliere nazionale Roger

Kppel, editore e capo-redattore

Weltwoche, Ksnacht (ZH)

Che cosa vuole laccordo-quadro con lUE?A fine 2012, lUE ha comunicato alla Svizzera che ul-teriori negoziati bilaterali sarebbero entrati in linea di conto solo se la Svizzera si fosse legata pi strettamen-te allUE con un accordo-quadro istituzionale. Chi vuole avere accesso al mercato interno, deve accettare incondizionatamente lattuale e il futuro diritto UE, e si deve assoggettare alla Corte di giustizia dellUE. Questa decide definitivamente in caso di litigi, cosa che pu portare a sanzioni (misure punitive). Per la Svizzera, tale accordo-quadro avrebbe gravi conse-guenze:

se una legge UE tocchi anche gli accordi bilaterali con la Svizzera, lo decide unicamente lUE. Se del caso, la Svizzera dovrebbe riprendere tutte le leggi UE che toccano anche gli accordi bilaterali. Al momento della sottoscrizione degli accordi bilaterali, la Svizzera ri-

prese lallora situazione del diritto UE. Da allora, il diritto UE ha continuato a evolversi. Secondo Bruxel-les, oggi certi accordi non sono pi conformi al pi recente diritto UE;

in caso di divergenze circa linterpretazione degli ac-cordi bilaterali, decide in ultima istanza la Corte di giustizia dellUE. Senza diritto di parola, la Svizzera dovrebbe riconoscere ed eseguire le decisioni di que-sto tribunale di parte. Se la Svizzera non dovesse dar seguito a una decisione della Corte di giustizia dellUE, questultima potrebbe adottare delle misure punitive. Gli attuali accordi bilaterali non nominano alcun tribunale che possa decidere in caso di diver-genze. In caso di litigi, le divergenze dopinione ven-gono risolte a livello diplomatico, senza minacce di sanzioni;

invece del miliardo di coesione quale contropartita volontaria per laccesso al mercato interno, in futuro la Svizzera dovrebbe versare allUE degli importi an-nuali;

laccordo non un contratto fra partner a parit di diritti, bens un dissimulato trattato di sottomissione o coloniale. Anche se non tutti i dettagli dellaccor-do-quadro sono ancora noti, si vede gi sin dora che alla Svizzera vengono imposti solo degli obblighi, mentre non le viene concesso alcun diritto.

Un tale trattato damicizia che integra la Svizzera nellUE non conciliabile con la forma di democrazia diretta dello Stato svizzero, e deve quindi essere quindi combattuto con tutte le forze da popolo e cantoni istanza suprema del paese.

Il Consigliere nazionale e imprenditore Jean-Franois Rime mette in guardia contro la docile sottomissione a un Diktat dellUE rappresentata dalla completa armonizzazione del sistema giuridico. Egli vive a Bulle, sposato ed padre di tre figli adulti. Dal 2012 presidente dellUnione svizzera delle arti e mestieri.

che la Svizzera uno dei partner commerciali pi importanti dellUE?Nonostante che lUE commerci in tutto il mondo, la Svizzera stata anche nel 2016 di nuovo il terzo partner nello scambio di merci con lUnione europea. Il 7,7% (264 miliardi di euro) degli scambi commerciali di merci dellUE ha avuto luogo con la Svizzera. I primi posti sono stati occupati dalla Cina (15,2%) e dagli USA (17,7%). La Svizzera cos per lUE un partner commerciale pi importante della Russia (5,5%), della Turchia (4,2% o del Giappo-ne (3,6%).

che la Svizzera ha pi disoccupati della Germania? Secondo lOrganizzazione internazionale del lavoro (ILO), nel 2016 la media annua-le della disoccupazione giovanile in Sviz-zera era, con l8,6%, pi alta che in Ger-mania (7%). Lo stesso vale per la quota dei disoccupati che, sempre nel 2016, ammontava per la Svizzera al 5% e per la Germania al 4,1%.

che la crescita della produttivit in Svizzera, dallintroduzione della totale libera circolazione delle persone, ne-gativa? La crescita di produttivit in Svizzera dal 2007 nel complesso addirittura negati-va. Nel decennio prece-dente, registravamo an-cora una crescita annua di uno scarso 2% (BCA Research 2017).

Lo sapevate

Verena Herzog, Consigliera nazionale,

Frauenfeld (TG)

che la Svizzera uno dei partner

Lo sapevate Lo sapevate

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Volont popolare? Democrazia diretta? Decisioni in votazione? Per la Bruxelles-UE la volont popolare soprattutto una cosa: fastidiosa!

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1. premio: visita guidata del Palazzo federale con un parlamentare a scelta, incluso pranzo.2. premio: grande cesto del contadino con prodotti regionali del valore di Fr 300..3. premio: buono per un brunch allo Stockhorn, montagna della regione del presidente del

partito Albert Rsti, del valore di Fr 200..

Quanto bene conoscete lUDC?

Partecipate online su www.it.udc.ch/concorso oppure riempite i campi dellindirizzo con i vostri dati, ritagliate il tagliando e speditelo in una busta a:UDC Svizzera, Segretariato generale, Casella postale, 3001 Berna, Tel. 031 300 58 58, Fax 031 300 58 59, E-Mail [email protected]

E adesso, riportare le lettere colorate corrette una dopo laltra qui sotto.

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E-mail / Natel:

Soluzione:

concorsoVincete

cococ nononcete

questo non trop

po serio

MA Luna AUT Sole EL Stella

1. 1. Qual il logo di UDC Svizzera?

TER Libert e indipendenza

BAI Ridistribuzione e regolamentazioni

ITZ Adesione allUE

3. Per quali temi simpegna soprattutto lUDC?

UO Unione Dei Consumatori

GI Unit Disinfestazione Cimici

ODE Unione democratica di centro

2. Che cosa significa UDC?

BLA 25 anni di libert dopinione

OPI 25 anni della festivit del 1 agosto

MIN 25 anni dal NO allo SEE

4. Quale giubileo abbiamo potuto festeggiare, grazie allUDC, il 6 dicembre 2017?

ONE Fondazione del Partito dei contadini zurighese nel 1917

LAR Fondazione dello Jodler club nel 1952

UPF Battaglia del Morgarten nel 1315

6. Quale evento ha portato alla fondazione dellUDC?

Unione democratica di centro

YO Adolf Ogi et Christoph Blocher

AZI Ueli Maurer et Guy Parmelin

AH Christa Rigozzi e Linda Fh

5. Chi sono gli attuali due consiglieri federali UDC?

Partecipate online su

www.it.udc.ch/concorso

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Lautodeterminazione rafforza leconomia

Perch Lei, quale imprenditore, so-stiene liniziativa per lautodetermi-nazione?

Il gruppo Green opera con successo a livello internazionale con la custodia in Svizzera di dati e di sistemi IT. Da tutto il mondo, delle imprese ci affidano i loro dati. Quando parlo con i clienti in tutto il mondo e chiedo loro perch sono venuti da noi, sento sempre gli stessi argomenti: la Svizzera un paese indipendente, stabile e neutrale. Auto-nomamente, facciamo in modo di ave-re qui delle condizioni sicure e liberali. Si ha fiducia nellaffidabilit, nella sta-bilit e nellindipendenza del nostro paese. Questi sono i valori su cui poggia il successo della Svizzera. Sono perci pi che convinto, che dobbiamo mante-nere e rafforzare la democrazia diretta e lautodeterminazione.

Il Consiglio federale e le associazioni economiche affermano che liniziati-va danneggia la piazza economica Svizzera. Lei che ne dice?

Lniziativa per lautodeterminazione

crea certezza del diritto. Essa stabilisce chiaramente che la Costituzione federa-le la fonte giuridica suprema della Confederazione e che le decisioni popo-lari devono essere rispettate. In questo modo, il nostro ordinamento giuridico rimane prevedibile e ancorato nella so-ciet e nelleconomia. La Svizzera una piazza economica molto apprezzata perch, grazie alla democrazia diretta, molto stabile politicamente e pu cos offrire alle imprese delle condizio-ni-quadro affidabili. Non possiamo gio-carci questo vantaggio. Perci necessa-ria liniziativa. Tutti devono poter contare che Consiglio federale, Tribu-nali federali e Parlamento decidano in ossequio alla nostra Costituzione fede-rale e, di conseguenza, anche al popolo. Purtroppo, nel recente passato ci non sempre stato il caso.

Mette liniziativa a rischio la sicu-rezza della pianificazione delle im-prese svizzere?

vero lesatto contrario. Lattuale si-tuazione giuridica, con una evoluzio-ne dinamica del diritto e la frenesia

di regolamentazione, sta vieppi di-ventando una scatola chiusa per le imprese in Svizzera. Le aziende cerca-no affidabilit. La certezza del diritto ha quindi unimportanza fondamen-tale quale fattore di localizzazione. Dove la situazione giuridica non prevedibile, il clima degli investimenti ne risente. La democrazia crea la ne-cessaria certezza del diritto e stabilit.

Cosa dice la sua famiglia della poli-tica da Lei sostenuta?

Nella mia famiglia non devo fare al-cuna opera di convincimento. Siamo ben consci del successo della Svizzera, poggiante sul fatto che siamo autono-mi, liberi e che possiamo decidere in modo indipendente. Proprio i pi re-centi esempi dimostrano come delle decisioni di Bruxelles sempre pi spes-so comportano dei passi centralistici e perci cozzano contro lincomprensio-ne di unampia parte della popolazio-ne. Per la Svizzera, con una secolare tradizione di autodeterminazione, una rinuncia alla democrazia diretta inconcepibile.

Che cosa chiede liniziativa popolare depositata in agosto 2016 Il diritto svizzero anzich giudici stra-nieri (Iniziativa per lautodeterminazione)?

Liniziativa per lautodeterminazione vorrebbe ristabilire lordine. Popolo e cantoni decidono quale debba valere in Svizzera come sommo diritto. Essi sono il sovrano, il massimo potere le-gislativo del paese. Sono il potere co-stituente. I politici rifiutano il diritto costituzionale appellandosi al diritto internazionale e dando la priorit ai

cosiddetti trattati di diritto internazio-nale. Liniziativa per lautodetermina-zione vuole ristabilire lordine, ridan-do alla Costituzione svizzera il primato sui trattati internazionali. Ci garantisce certezza del diritto e stabili-t e, di conseguenza, unimportante condizione-quadro per una piazza economica attrattiva e di successo.

Un importante diritto delluomo il diritto di voto e di eleggibilit delle cittadine e dei cittadini. Gi larticolo 21 della Di-chiarazione universale dei diritti delluo-mo stabilisce che ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio pa-ese, sia direttamente, sia attraverso rap-presentanti liberamente scelti.Ci significa anche non lasciarsi giudica-re da giudici stranieri. Nella democrazia diretta, le Svizzere e gli Svizzeri hanno il

diritto di partecipare alle decisioni, il popolo il sovrano. DallIran allAfrica, in Venezuela e pure negli Stati UE, i cittadini vogliono, a giusta ragione, pi diritto di partecipazione. Il mo-dello della Svizzera vie-ne spesso elogiato. Non perdiamo questo ruolo di modello rinunciando alla nostra autodetermi-nazione!

un fatto

Consigliera nazionale Barbara-Inhelder, Rapperswil-Jona (SG)

Atteniamoci al nostro sperimentato sistema democratico

Tutti e tre i poteri dello Stato hanno cominciato negli ultimi anni ad ante-porre il diritto internazionale al nostro diritto nazionale. In questo modo limi-tano la partecipazione dei cittadini. E cos, adesso il Tribunale federale pone anche il diritto internazionale non co-gente al di sopra del diritto svizzero. Fino al 2010 era chiaro che le norme costituzionali che non sono in contra-sto con il diritto internazionale devono essere applicate. La nuova prassi signi-fica, per esempio, che nonostante lini-ziativa per lespulsione, un delinquente tedesco condannato, recidivo, disoccu-pato, non pu essere espulso verso la Germania perch, in virt della libera circolazione delle persone, gli per-messo vivere in Svizzera.

Nessuna applicazione dellini-ziativa contro limmigrazione di massaAnche il Parlamento limita linfluenza

del popolo con largomento secondo cui la Costituzione sarebbe seconda-ria rispetto al diritto internazionale (consigliere nazionale Kurt Fluri, PLR). E cos si rifiutato di applicare la decisione del popolo votante, di ge-stire di nuovo noi stessi limmigrazio-ne nel nostro paese. Lobiettivo del Parlamento era quello di assoluta-mente evitare di irritare lUE. Il che, come adesso sappiamo, non ha porta-to a niente!

Linternazionalizzazione il motivo principale delleccesso di regolamentazioneInfine, anche lamministrazione si orienta prevalentemente sul diritto internazionale. Essa adegua in conti-nuazione le sue normative al diritto UE e alle raccomandazioni e rendi-conti nazionali di organizzazioni in-ternazionali. Linternazionalizzazione del diritto ci porta nuove dettagliate

prescrizioni sui prodotti alimentari, sempre nuove restrizioni in campo fi-nanziario, quote rosa nei consigli damministrazione in nome dei diritti delluomo e innumerevoli altre limi-tazioni della nostra libert.

La democrazia diretta uno dei pilastri del nostro sistema politica. Essa lespressione dellautodeterminazione dei cittadini. Ma per le lite della politica e del diritto, la democrazia diretta una spina nel fianco.

Consigliere nazionale Hans-Ueli Vogt, professore di diritto economico, Zurigo: Il primato del diritto internazionale porta alla Svizzera una messa sotto tutela e una dominazione delle citta-dine e dei cittadini. ora di finirla!.

Sentenze fuori dal mondoLe sentenze di giudici stranieri primeggiano oggi sulle nostre decisioni popolari. Cos vuole llite politica. Il sano buonsenso umano viene cos in parte disattivato. Lo dimostrano i seguenti esempi:I giudici di Strasburgo proteg-gono una truffatrice delle assicurazioniLa signora Vukota-Bojic riceveva una rendita dinvalidit totale a seguito di un incidente stradale. Si rifiut tuttavia di sottoporsi in seguito a unulteriore visita medica, per cui lassicurazio-ne-infortuni la fece sorvegliare da un investigatore privato. Costui osserv la signora Vukota-Bojic mentre andava a fare le spese, guidava lauto, eccetera, il che, secondo un esperto, dimostrava che il grado dincapacit lavorativa del-la signora era ormai ridotto al 10%. Ci port a una riduzione della rendita, ap-provata poi anche dal Tribunale federa-le. Ma i giudici di Strasburgo hanno vi-sto, nella sorveglianza della signora Vukota-Bojic, una violazione della sfe-ra privata nonostante questa ricevesse una rendita esageratamente alta!(Sentenza Vukota-Bojiccontro la Svizzera, 18.10.2016, Nr. 61838/10)

I giudici di Strasburgo proteg-gono un criminale nigeriano a beneficio dellaiuto socialeIl signor Udeh, nigeriano, in prece-denza entrato in Svizzera con una fal-sa identit, fu pi tardi condannato in Germania per spaccio di cocaina, e voleva infine vivere di nuovo in Sviz-

zera. E qui riceveva laiuto sociale. Aveva inoltre sposato una Svizzera, messo al mondo due figli, per poi se-pararsi da lei e concepire un altro fi-glio con una nuova amica. Il Tribuna-le federale svizzero gli rifiut il permesso di dimora, fra laltro anche perch era professionalmente e social-mente male integrato e parlava poco il tedesco. Ma i giudici di Strasburgo hanno posto il suo interesse a vivere in Svizzera al di sopra dellobiettivo di tenere gli stranieri criminali fuori dal paese, e cos il signor Udeh potuto rimanere in Svizzera!(Sentenza Udeh contro la Svizzera, 16.4.2013, Nr.12020/09)

Autodeterminazione sperimentataLautodeterminazione dei cittadini ci ha portato benessere e pace. Al contra-rio, il primato del diritto internaziona-le, questa nuova arma miracolosa per mettere sotto tutela e dominare i citta-dini, ci porta sempre pi norme legali,

unimmigrazione incontrollata, e cri-minali che si trattengono in Svizzera in virt della libera circolazione delle per-sone. Torniamo allo sperimentato si-stema della partecipazione democratica dei cittadini e diciamo S alliniziativa per lautodeterminazione!

Da un paio danni, delle sentenze, non legittimate democraticamente, dei giudici di Strasburgo primeggiano sulle decisioni popolari della Svizzera. Liniziativa per lautodetermina-zione cambier di nuovo tutto questo. Edizione straordinaria intervista il Consigliere nazionale e imprenditore Franz Grter, presidente del consiglio damministrazione della green.ch.

La green.ch SA stata fondata nel 1995 ed oggi una delle aziende leader in Svizzera nel settore delle prestazioni di servizi informatici. Il 54enne Grter sposato e vive con due figlie e un figlio a Eich nel canton Lucerna. Sostiene il FC Lucerna di cui assiste regolarmente alle partite in casa. Ama rilassarsi nella natura, per esempio con delle gite in bicicletta o a piedi.

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Erich von Siebenthal30.12.1958, Agricoltore di montagna, Direttore dimpianti di risalita, 3 fi gli, Gstaad

Werner Salzmann05.11.1962, Dipl. ing. agr. FH, Capo esperto agricolo, 4 fi gli, Mlchi

Nadja Pieren14.02.1980, Specialista di comportamento, Specialista della prima infanzia, Burgdorf

Albert Rsti07.08.1967, Dr. ing. agr. ETH, Imprenditore, 2 fi gli, Uetendorf

Canton Berna

Cline Amaudruz15.03.1979, lic. iur., Gestora di patrimoni, Ginevra

Yves Nidegger17.05.1957, Avvocato, 5 fi gli, Ginevra

Canton Ginevra

Pierre-Andr Page19.04.1960, Agricoltore, 3 fi gli, Chtonnaye

Canton Friburgo

Jean-Franois Rime28.06.1950, Imprenditore, 3 fi gli, Bulle

Yvette Estermann26.02.1967, Medico, 1 fi glio, Kriens

Franz Grter 29.07.1963, Imprenditore, 3 fi gli, Eich

Canton Lucerna

Felix Mri 22.01.1958, Imprenditore, 4 fi gli, Emmenbrcke

Peter Keller22.04.1971, Lic. phil., Scrittore / Giornalista, Hergiswil

Canton Nidwaldo

Thomas Hurter01.11.1963, Pilota di linea, 2 fi gli, Sciaffusa

Canton Sciaffusa

Magdalena Martullo-Blocher13.08.1969, lic.oec., Imprenditrice, 3 fi gli, Meilen

Heinz Brand06.09.1955, Consulente, Giurista, 1 fi glia, Klosters

Cantone dei Grigioni

Andreas Aebi26.11.1958, Dipl. agr, Agricoltore, Imprenditore, 3 fi gli, Alchenstorf

Adrian Amstutz02.12.1953, Imprenditore, 3 fi gli, Sigriswil

Andrea Geissbhler03.08.1976,Agente di polizia, terapeuta, 3 fi gli, Briswil

Manfred Bhler10.04.1979, Avvocato, Cortbert

Erich Hess25.03.1981, Imprenditore, Berna

Canton Berna

Thomas de Courten29.07.1966, Imprenditore, 3 fi gli, Rnenberg

Sandra Sollberger27.10.1973, Maestro pittore, Imprenditrice, 2 fi gli, Bubendorf

Canton Basilea Campagna

64 consigliere e consiglieri nazionali UDC

Sylvia Flckiger-Bni01.06.1952, Imprenditrice, 2 fi gli, Schftland

Ulrich Giezendanner31.10.1953, Imprenditore, 3 fi gli, Rothrist

Thomas Burgherr01.08.1962, Maestro-carpentiere Imprenditore, 3 fi gli, Wiliberg

Hansjrg Knecht24.03.1960, Imprenditore, Leibstadt

Andreas Glarner09.10.1962, Imprenditore, 2 fi gli, Oberwil-Lieli

Maximilian Reimann07.05.1942, Dr. iur., Giurista, 2 fi gli, Gipf-Oberfrick

Luzi Stamm09.09.1952, Avvocato, Baden-Dttwil

Canton Argovia

Sebastian Frehner02.09.1973, Dr. iur., Giurista, Imprenditore, 1 fi glia, Basilea

Canton Basilea Citt

a Palazzo federale

Noi assumiamo le nostre responsabilit

Pirmin Schwander28.12.1961, Dr.oec.publ, Imprenditore, 2 fi gli, Lachen

Marcel Dettling01.02.1981, Agricoltore, 3 fi gli, Oberiberg

Canton Svitto

Walter Wobmann21.11.1957, Impiegato di commercio, Responsabile vendite, 3 fi gli, Gretzenbach

Christian Imark29.01.1982, Polimeccanico, Direttore vendite, Fehren

Canton Soletta

Toni Brunner23.08.1974, Agricoltore, Ebnat-Kappel

Roland Rino Bchel08.10.1965, Direttore sportivo, Imprenditore, 1 fi glia Oberriet

Barbara Keller-Inhelder24.08.1968, Donna daffari, 2 fi gli, Rapperswil-Jona

Canton San Gallo

Thomas Mller01.12.1952, lic. iur., Sindaco, 3 fi gli, Rorschach

Lukas Reimann18.09.1982, MLaw, Giurista, Wil

Jean-Luc Addor22.04.1964, Avvocato, 2 fi gli, Savise

Canton Vallese

Franz Ruppen24.02.1971, Avvocato e notaio, Naters

Markus Hausammann20.09.1964, Agricoltore, 4 fi gli, Langrickenbach

Diana Gutjahr13.01.1984, Economista, Imprenditrice, Romanshorn

Canton Turgovia

Verena Herzog07.02.1956, Puericultrice/Donna daffari, 3 fi gli, Frauenfeld

Marco Chiesa10.10.1974, lic. rer. pol., Direttore casa anziani, 2 fi gli, Lugano (Ruvigliana)

Canton Ticino

David Zuberbhler20.02.1979, Imprenditore, 2 fi gli, Herisau

Canton Appenzello Esterno

Beat Arnold24.04.1978, Dipl. ing., Dipl. ingegneria gestionale, 1 fi glia, Schattdorf

Canton Uri

Michal Buffat27.09.1979, Responsabile agenzia bancaria, Vuarrens

Jacques Nicolet24.10.1965, Agricoltore, 4 fi gli, Lignerolle

Canton Vaud

Alice Glauser-Zufferey18.10.1954, Agricoltrice, 4 fi gli, Champvent

Jean-Pierre Grin16.03.1947, Agricoltore, 3 fi gli, Pomy

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per la Svizzera

nei governi cantonali

Ernst Landolt26.07.1953, Capo del Dipartimento delleconomia, 3 fi gli, Rdlingen

Cornelia Stamm Hurter (dal 1.4.2018)08.11.1961, Capo del Dipartimento delle fi nanze, 2 fi gli, Sciaffusa

Canton Sciaffusa

Jakob Stark08.09.1958, Capo del Dipartimento delle fi nanze e della socialit, 2 fi gli, Buhwil

Canton Turgovia

Monika Knill12.03.1972, Capo del Dipartimento della formazione e della cultura, 2 fi gli, Alterswilen

Ren Bnter21.05.1969, Capo del Dipartimento dellambiente, 3 fi gli, Lachen

Andr Regsegger30.06.1976, Capo del Dipartimento della sicurezza, Brunnen

Andreas Barraud15.11.1957, Capo del Dipartimento delleconomia, 2 fi gli, Bennau

Canton Svitto

Stefan Klliker09.09.1970, Capo del Dipartimento della formazione, 3 fi gli, Bronschhofen

Canton San Gallo

Res Schmid25.02.1958, Capo della Direzione della formazione, 2 fi gli, Stans

Ueli Amstad19.02.1959, Capo della Direzione dellagricoltura e dellambiente, 3 fi gli, Stans

Canton Nidwaldo

23 consiglieri di Stato

Thomas Weber23.11.1961, Capo della Direzione della sanit e deleconomia, 3 fi gli, Buus

Canton Basilea Campagna

Kbi Frei06.03.1959, Capo del Dipartimento delle fi nanze, 2 fi gli, Heiden

Canton Appenzello Esterno

Marianne Lienhard17.07.1968, Capo del Dipartimento della sanit e dellinterno, Elm

Canton Glarona

Paul Winiker13.04.1956, Capo del Dipartimento della giustizia e della sicurezza, 2 fi gli, Kriens

Canton Lucerna

Norman Gobbi23.03.1977, Capo del Dipartimento delle istituzioni, 2 fi gli, Quinto

Canton Ticino

5 consiglieri agli Stati

Werner Hsli30.08.1961,Direttore casa di cura 1 fi glio, Haseln

Canton Glarona

Hannes Germann01.07.1956, Economista gestionale, 2 fi gli, Opfertshofen

Canton Sciaffusa

Roland Eberle07.12.1953, Dipl.ing.agr.,Imprenditore, 3 fi gli, Weinfelden

Canton Turgovia

Alex Kuprecht22.12.1957, Direttore PR, 2 fi gli, Pfffi kon

Peter Fhn11.12.1952, Imprenditore, 4 fi gli, Muotathal

Canton Svitto

Canton Zurigo

Alfred Heer12.10.1961, Direttore di PMI, Zurigo

Hans Egloff27.11.1959, Avvocato, Aesch

Roger Kppel21.03.1965, Giornalista e redattore capo della Weltwoche, 3 fi gli, Ksnacht

Gregor Rutz 12.10.1972, lic. iur., Imprenditore, Zurigo

Natalie Rickli19.11.1976, Consulente in comunicazione , Winterthur

Jrg Stahl16.01.1968, Farmacista, Membro di direzione, 1 fi glia, Brtten

Thomas Matter23.03.1966, Imprenditore, 4 fi gli, Zurigo

Thomas Aesch


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