Delli Santi:trasformazione urbanistica
come qualità della vita
che sfidaAVVOCATO!
IL SETTIMANALEdi Quotidiano Immobiliare
0619 GENNAIO 2013
AWARDS2013
Premio Pentola d’Oroa Manfredi CatellaAD Hines Italia
Auditorium del World Join Centerviale Achille Papa 30, Milano
06 FEBBRAIo
CONVEGNO:quale sistema immobiliare per il futuro di milano?
Riservato agli abbonati.Pre-accredito obbligatorio al link:
Linkwww.ilqi.it/awards
03
La grande città dei sogni sembra soffocare e pie-garsi sotto i segni della crisi. Quello che una volta era il motore del paese stenta a mantenere il suo ruolo di propellente dell’economia e dei valori civici.È vero oppure la grande metropoli sotto sotto sta preparandosi al rilancio puntando su un altro tipo di industria, quella dei servizi, della tecnolo-gia digitale, della moda e del lusso?In questo processo di evoluzione (o involuzione) che ruolo ha il sistema immobiliare?Da un lato vive la crisi del settore con una ridu-zione delle transazioni e un calo dei valori immo-biliari, dall’altro si prepara alla grande svolta con il Pgt, l’Expo 2015 e la realizzazione dei grandi progetti sviluppi immobiliari come Porta Nuo-va-Garibaldi e CityLife.
Interverranno alla serata:
Ada Lucia De Cesaris - Comune di Milano
Roberto Reggi - Fondazione Patrimonio
Comune Anci
Pierluigi Magnaschi - Milano Finanza
Antonio Intiglietta - EIRE
Aldo Mazzocco - Assoimmobiliare
Manfredi Catella - Hines Italia
Massimo Caputi - Feidos
Carlo Masseroli - già assessore all'urbanisti-
ca Comune di Milano
Gianni Verga - già assessore all'urbanistica
Comune di Milano.
03Quando si parla di urbanistica la tentazione è di cambiare discorso. Non perché sia inutile l’urbanistica. È perché sono noiosi gli urba-nisti. C’è un’eccezione però: Riccardo Delli Santi. Che è un avvoca-to che parla di urbanistica e facendo così salva in un sol colpo sia la regola che l’eccezione.
In questo numero de Il Settimanale di Quotidiano Immobiliare vi invitiamo a leggere con attenzione il suo ‘pezzo’ che trovate nella sezione attualità.
Cosa dice Delli Santi? Sentite un po’. “Dobbiamo inventare il metro attraverso il quale misurare la crescita della qualità della vita e so-stituire gli obsoleti standard urbanistici con un moderno concet-to di risultato qualitativamente apprezzabile della trasformazione edilizia”. Tre righe scarse che per il mondo immobiliare hanno lo stesso effetto deflagrante di una bomba all’uranio. In pratica si tratta di spalancare gli occhi su una realtà che abbiamo sempre rifiutato: la qualità della vita urbana. Se questo fosse il fine ultimo dell’urbanistica, capite bene, che sarebbe una rivoluzione coper-nicana. Dice ancora DellIi Santi: “Cosa accadrebbe se l’operatore offrisse al comune, al posto della cessione degli standards, di farsi carico del differenziale tra canoni di mercato e canoni socialmente accettabili per immobili da reperirsi nello stock d’invenduto della zona in cui l’intervento si trova? E se ciò fosse accompagnato da misure per fornire i servizi sociali più rilevanti sempre assumendo a carico del developer i costi del delta tra i valori di mercato e quelli socialmente accettabili?”
Si accettano sfide a confutare questa teoria…
La sfida diRiccardo Delli Santi
Trasformazione urbanistica come qualità della vita
Guglielmo Pellicciolifondatore e editorialista di Quotidiano Immobiliare
la sfida di riccardo delli santieditoRialE
04 DEALS
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DEALS DELLA SETTIMANA 05
Beni Stabili Siiq, in esecuzione al con-tratto preliminare firmato a novem-bre 2012, ha perfezionato la vendita a Sator Immobiliare SGR, per conto del Fondo Flaminia, dell’immobile a uso uffici di Roma via Piemonte per un corrispettivo complessivo di 40,55 milioni di euro. L’immobile continuerà ad essere utilizzato da Beni Stabili.
roma - 40,55 mln
MILANOesperienze europee per una riforma urbanistica
Organizza: Assoimmobiliare e Quotidiano Immobiliare
Assoimmobiliare ha inaugurato dallo scorso anno un percorso, presentato a giugno 2012 ad EIRE, che porti ad una nuova Legge Urbanistica Nazionale. E' ormai fondamentale e decisivo per il futuro del mercato im-mobiliare riprogettare le regole del governo del territo-rio, che devono adeguarsi ad una realtà mutata come quella italiana. Il confronto tra le varie anime dell’im-mobiliare avviene nell’ottica di arrivare alla migliore proposta possibile.
L'incontro si svolgerà dalle ore 10,00 a Milano presso la sala Rubino di Sigest S.p.A. - Via Mauro Macchi 40.
Partecipazione gratuita. Obbligatorio il preaccredito.
Inviare una mail di conferma a [email protected], indi-cando nome cognome ed email del partecipante.
24GIOVEDì
AGENDA
agenda della settimana
Per maggiori informazioni consulta direttamente la rubrica Appuntamenti di Quotidiano Immobiliare
05
Coordina:Prof.Avv. Bruno Barel
Intervengono:- Marco Angelucci, Unicredit Private Banking
- Ruggiero Cafari Panico, Dipartimento di Studi Internazionali, Giuridici e Storico-Politici Università di Milano
- Luciano Manfredi, Generali Real Estate SpA
- Patrizia Marzaro, Dipartimento di Diritto Pubblico, Internazionale e Comunitario Università di Padova
- Vincenzo Pellegrini, Numeria SGR
- Girolamo Sciullo, Diritto amministrativo Facoltà di Giurisprudenza Università di Bologna
- Luca Tamini, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani Politecnico di Milano
BANDO DI CONCORSO PER LA REALIZZAZIONE DELLO SMART BUILDING “PANDORA”
VEGA Parco Scientifico Tecnologico di Venezia s.c.ar.l., intende favorire la realizzazione di uno smart building che funga da dimostratore tecnologico (Pilot) per nuovi processi costruttivi, nuovi materiali ed applicazioni ICT attualmente in fase sperimentale.
A tale scopo essa intende mettere a disposizione, a titolo oneroso (I) un’area di sua proprietà nell’ambito del Parco Scientifico Tecnologico di Venezia, identificata al Catasto Terreni al fg. 2, Mappale 397 sub 14, già infrastrutturata, (II) il permesso di costruire rilasciato dal Comune di Venezia il 4 settembre 2012, n. 368418/2012 avente ad oggetto la ''parziale demolizione del fabbricato denominato "Auriga" e successiva realizzazione in ampliamento di edificio denominato "Pandora" destinato ad uso produttivo, servizi connessi ed autorimessa, intervento da realizzarsi utilizzando le possibilità offerte dalla Legge Regionale n. 13/2011”. L’individuazione dell’acquirente avverrà a seguito di gara seguita da procedura negoziata sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, determinata (a) dalla migliore offerta tecnica e (b) dal miglior prezzo.
Il bando di gara potrà essere scaricato dal sito www.vegapark.ve.it; la documentazione tecnica potrà essere ritirata in sede di sopralluogo obbligatorio entro il 22 marzo 2013, concordando la visita con il Dott. Graziano Tassinato, al n. +39 348 4516222, in orario 9.30 – 17.30 dal lunedì al venerdì (esclusi festivi).
Le domande di partecipazione, corredate di progetto, offerta economica e cauzione, dovranno pervenire al notaio Francesco Candiani (via Guglielmo Pepe n. 9, 30172 Venezia Mestre - Italia, tel. + 39 041 975366 e-mail [email protected]) entro il 31 marzo 2013.
VEGA avverte sin d’ora che, a suo insindacabile giudizio in caso di procedura deserta, si riserva di ripetere la procedura di concorso o di procedere a trattativa negoziata sottoponendo il contratto a valutazione di congruità da parte della competente Agenzia del Territorio.
Venezia (Marghera), 18 gennaio 2013
NCTM - Studio Legale Associatovia Agnello 12, Milano
martedì 29 gennAIo
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Strategie, progetti e fattori critici di successo
I convegni di Quotidiano Immobiliare rappresentano una straordinaria occasione per condividere fatti, cifre, progetti e paradigmi innovativi dei diversi segmenti di mercato di-rettamente con i più prestigiosi esponenti del sistema im-mobiliare italiano.
La composizione della domanda di locazione in Italia
Il regime fiscale delle locazioni immobiliari ad uso residenziale
La “casa di uso temporaneo” come prodotto immobiliare
I modelli contrattuali di riferimento: il sistema di vincoli e opportunità per i contraenti
Il potenziale degli affitti per rilanciare l’edilizia: l’esempio francese
Come cambiano logiche finanziarie e immobiliari dei progetti di costruzione per l’affitto
Sostenibilità, efficienza ed estetica dei progetti di sviluppo dedicati all’affitto
I fattori critici per garantire la redditività di un progetto immobiliare in locazione
IL RILANCIO DEL Real estate ATTRAVERSO ILMERCATO DELLE LOCAZIONI
I temi trattati
Luca DondiDirettore Real Estate
NOMISMA
Luigi CroceHead of Real Estate Department
NCTM STUDIO LEGALE ASSOCIATO
Gianni Vergagià Assessore
all’Urbanistica, alla Casa e al DemanioCOMUNE DI MILANO
Giuseppe ScorzaAvvocato
STUDIO LEGALE SCORZA
Barbara AloisiEquity Partner - Dip. Tributario
NCTM STUDIO LEGALE ASSOCIATO
Luciano CaffiniPresidente
LEGACOOP ABITANTI
Roberto MangiavacchiRappresentante
ANCE LOMBARDIA
Interverranno al convegno:
Convegno
08 NOMISMA OUTLOOK FLASHREPORT
NOMISMAOUTLOOK FLASH
Confronto tra due decenni di crisi in Italia, quello del 1929-39 e quello del 2007-17
L’economia italiana sta attraversando il più grave periodo di crisi della sua storia. Peggiore, secondo alcuni indicatori, anche di quel-la degli anni trenta.Ottant’anni fa la crisi economica fu lunga e profonda, ma meno di quanto si prospetta quella corrente. Negli anni della Grande De-pressione il PIL per abitante in volume recuperò il picco pre-reces-sivo del 1929 dopo otto anni, vale a dire nel 1937. Nel probabile scenario attuale, basato sulle previsioni del FMI di ottobre 2012, il PIL per abitante nel 2017 sarà ancora notevolmente al di sotto del picco pre-recessivo del 2007. Pur scontando una graduale ripresa (nelle previsioni FMI dell’1,3-1,4% a partire dal 2015), il benessere medio degli italiani sarà, a dieci anni di distanza, ancora inferiore a quello che li caratterizzava prima della recessione.
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1929-1939, 1929=1, stime Banca d'Italia e Istat
2007-2017, 2007=1, dal 2012 previsioni FMI
Quali sono gli elementi che determinano l’appetibilità di un immo-bile per un investitore? Perché il numero delle transazioni immobi-liari è crollato? Perché appare sempre più complicato dismettere il patrimonio pubblico?Sono questi gli interrogativi al centro di convegni e riunioni in cui i personaggi in cerca di autore del teatro immobiliare italiano cerca-no di far quadrare i bilanci di aziende in crescente difficoltà.“La colpa è delle banche che non finanziano!“ “La responsabilità delle amministrazioni pubbliche è evidente!” “I capitali stranieri fuggono di fronte alla mancanza di trasparenza!” - tuonano i soliti bene informati. Forse sono tutte verità. Ma cosa deve fare un Co-mune per valorizzare il proprio territorio? Se si è così fortunati da avere un patrimonio di aree dismesse, in parte di proprietà pub-blica e in parte privata, quali azioni è utile svolgere per attrarre gli operatori?Si possono rispolverare concetti di marketing territoriale. Si pos-sono ipotizzare immaginari contenitori di alto significato culturale e bassa fattibilità. Anche queste possono essere risposte corrette. Pochi parlano, invece, di unità di misura della qualità della vita ur-bana. Dobbiamo inventare il metro attraverso il quale misurare la crescita della qualità della vita e sostituire gli obsoleti standard ur-banistici con un moderno concetto di risultato qualitativamente apprezzabile della trasformazione edilizia.Viviamo in contesti urbani spesso irreversibilmente brutti e non funzionali dove il frazionamento della proprietà immobiliare im-pedisce la sostituzione edilizia, senza alloggi in locazione e dove si
la valorizzazione urbanistica di un comprensorioattualità
di Riccardo Delli Santi
Si deve inventare il metro
attraverso il quale misurare la crescita della qualità della
vita e sostituire gli obsoleti standard urbanistici con un
moderno concetto di risultato qualitativamente apprezza-
bile della trasformazione edilizia.
Come rendere migliore la qualità della vitadei cittadini e aumentare il pregio degli immobili
La valorizzazione urbanistica diun comprensorio
10attualità
impongono ancora 18 mq ad abitante per garantire un minimo di spazi destinati all’uso pubblico, ma mancano i servizi alla persona e alle aziende. E nel frattempo i nostri 18 mq sovente non vengono ceduti come si era impegnato a fare il developer, il Comune non attiva le procedure di escussione delle garanzie, sapendo di non avere le risorse finanziarie per condurre l’azione e per gestire le aree una volta ottenuta la proprietà delle stesse.Eccoci dunque al punto focale della situazione: è più importante avere un giardinetto sottocasa o avere la disponibilità di alloggi che assolvano allo scopo sociale di fornire abitazioni a basso costo, vicine ad asili nido e centri per anziani?È pur vero che si dovrebbero avere entrambi (giardinetto e allog-gi), ma se le risorse per fare tutto non ci sono, non deve essere li-bero il sindaco di decidere una politica del territorio indirizzata alla migliore qualità della vita dei cittadini?Allo stato della normativa, il comune non è affatto libero: deve ri-chiedere i 18 mq per abitante insediato, pur consapevole della loro inutilità e delle inevitabili conseguenze in termini di aumento dei costi di gestione della cosa pubblica.Cosa succederebbe se l’operatore offrisse al comune, al posto della cessione degli standards, di farsi carico del differenziale tra canoni di mercato e canoni socialmente accettabili per immobili da repe-rirsi nello stock d’invenduto della zona in cui l’intervento si trova? E se ciò fosse accompagnato da misure per fornire i servizi sociali più rilevanti sempre assumendo a carico del developer i costi del delta tra i valori di mercato e quelli socialmente accettabili?Il risultato sarebbe un miglioramento della qualità della vita in quel quartiere, che attirerebbe giovani professionisti diventando tren-dy, mentre il developer guadagnerebbe sull’aumento dei prezzi degli alloggi e i meno fortunati avrebbero un tetto. Ma nessuno avrebbe un giardinetto pieno di siringhe e quindi tutti sarebbero costretti a spostarsi - magari con mezzi pubblici che funzionano - nel parco o nella campagna più vicina, come peraltro, inevitabil-mente, già accade durante il week end.“Ma che orrenda semplificazione!” tuoneranno i miei amici che hanno un eccesso di cultura urbanistica. Io rimango convinto che dal sogno nasce l’idea, da questa il progetto, seguito dal prototipo e dalla fase di start up. Solo alla fine di questo processo, senza che si siano avuti i risultati voluti, sarò disposto ad ammettere di aver avuto torto.
la valorizzazione urbanistica di un comprensorio
riccardodelli santi
Presidente Comitato Scientifico QI
Docente (Lecturer) diIstituzioni di Diritto Im-mobiliare e Urbanistico
F.R.I.C.S.(Fellow Royal Instituteof Charter Surveyors)
Presidente AGIDI
Coordinatore Tavolo Grandi Progetti Urbani (Assoimmobiliare) e Ri-
forma Urbanistica (EIRE)
Socio onorario AICI
Già Socio e Presidedel DipartimentoImmobiliare dello
Studio Legale NCTM
Top Ranking Real Estate Lawyer per Chambers
dal 2003 ad oggi
Advisor nelle maggiori dismissioni immobiliari e valorizzazioni urbanisti-che italiane pubbliche e
private
Il 2012 è stato brutto? Forse per voi! Così si potrebbe riassum-ere la nostra chiacchierata con Silvia Rovere, Direttore Gen-erale di Ream SGR dal 2009 ed una delle manager più note e stimate nel mondo immobiliare grazie anche alle preceden-ti esperienze in Patrimonio dello Stato SpA (come Direttore Finanziario) ed Aedes. “Ream SGR nello scorso anno da 900 milioni di euro di asset under management è passata a 1,2 miliardi di euro – esordisce Silvia Rovere - e con queste cifre ci posizioniamo tra le prime dieci SGR immobiliari italiane. Non che a noi interessi particolarmente una determinata clas-sifica, ma, se consideriamo che ad inizio 2009 eravamo a 80 milioni di euro di AUM, è una dimostrazione che lavorando seriamente, grazie anche azionisti forti e istituzionali, il mer-cato ti premia. Tra l’altro è stata una crescita molto costante. Nel dettaglio i nostri fondi che erano 5 sono diventati 9”. E poi vedremo come.Ream è una delle SGR più interessanti nel panorama del mer-cato dei fondi immobiliari italiani. Investe in immobili “core” (la maggior parte del patrimonio) ma punta molto in settori di nicchia o con forti implicazioni di carattere sociale (social housing, residenze universitarie). È partecipata da fondazio-ni bancarie piemontesi come Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e Fondazione Cassa di Ris-parmio di Fossano. Una forte identità territoriale che sta las-ciando spazio ad un’impronta più nazionale grazie anche alla joint venture siglata a giugno con Beni Stabili Gestioni SGR,
aspettiamo le valorizzazioni
pubblicheReam SGR entra tra le dieci più importanti
SGR italiane nel settore dei fondi immobiliari Silvia Rovere ci spiega come ha fatto
in poco più di un mese
di Marco Luraschi
aspettiamo le valorizzazioni pubblicheATTUALITÀ
silvia rovere
Silvia Rovere è DG di Ream SGR da 3 anni. Dopo un brillante percor-so universitario a Torino ha intrapreso esperienze fondamentali in Patri-monio dello Stato SpA (Direttore Finanziario) e in Aedes, prima di tornare a Torino. Fa parte anche del Consiglio Direttivo di Assoimmobiliare con un ruolo molto operativo, soprattutto vista la sua esperienze nell’imbastire operazioni legate alla va-lorizzazione di immobili pubblici maturata in Pa-trimonio dello Stato con i fondi Patrimonio Uno e FIP.
1312clicca per vedere il videodell'intervista a silvia rovere
aspettiamo le valorizzazioni pubblicheATTUALITÀ
ovvero la società appartenente alla prima Siiq italiana, Beni Stabili. “Quella con Beni Stabli Gestioni SGR è una joint ven-ture che è già operativa. Abbiamo costituito una A.T.I. nel giugno scorso per agire in particolar modo nella valorizzazi-one degli immobili pubblici, nel social housing e anche nei distressed asset. Quest’ultimo settore, meno pubblicizzato, penso a breve avrà novità perché le banche italiane si stan-no guardando intorno per dare in gestione questi attivi dis-tressed”. E come vi siete mossi in questi mesi? “Abbiamo dato concreta attuazione alla JV. Abbiamo partecipato a due gare, una a Trento ed una in Sardegna, su progetti di social hous-ing. Stiamo attendendo i risultati che dovrebbero arrivare a breve e siamo molto fiduciosi. Stiamo anche lavorando in-sieme nell’ambito della valorizzazione del patrimonio pubbli-co, dialogando con molte amministrazioni locali per vedere se si possa fare qualcosa nell’ambito del federalismo demani-ale o in altro modo”. Ma del ‘pubblico’ Silvia ci parlerà anche alla fine dell’intervista. La JV con Beni Stabili è un modo per allargare l’orizzonte dei vostri investimenti? “Certamente, noi ‘presidiamo’ il Piemonte, loro i mercati di Milano e Roma, ma anche il Veneto. Siamo geograficamente complementari. Per noi è una grande occasione di crescita e per portare le nostre esperienze e capacità su altri progetti”. L’ampliamento dello spettro delle attività di Ream è avvenu-to però anche con un’altra operazione di alto livello, il con-ferimento comunicato poco più di un mese fa da parte del gruppo quotato IREN di parte del proprio portafoglio immo-biliare al Fondo Core Multiutilities di Ream. “È il primo fondo legato ad una multiutilities in Italia, non ci risulta ce ne siano altri, e di questo siamo orgogliosi. Un’operazione importante e di grande complessità, perché si tratta di asset di diversa derivazione e destinazione urbanistica, che ha richiesto una due diligence molto approfondita. È un portafoglio immobili-
L’assetto azionario di Ream SGR è così compo-sto: 30,44% per Fondazio-ne Crt, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessan-dria e Cassa di Risparmio di Asti, 5,87% per Fonda-zione Cassa di Risparmio di Fossano e 2,82% per Fondazione Sviluppo e Crescita CRT. Il Presidente di Ream SGR è Giovanni Quaglia, che tra le altre cariche è Vicepresiden-te di Fondazione Cassa Risparmio di Torino dal 2004 e Componente del Consiglio Direttivo ACRI (Associazione Cassa di Risparmio Italiane ) dal 2005.
ASSETTO AZIONARIO DI REAM
13 aspettiamo le valorizzazioni pubblicheATTUALITÀ
are suddiviso tra Genova, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e To-rino derivante dalla fusione delle precedenti realtà che hanno dato vita a IREN. Io penso che questo possa essere un caso pilota e per i fondi immobiliari un settore ad hoc, perché l’ap-portante opera in business stabili, con flussi costanti e con-tratti di lunga durata. Non sono business troppo legati al ciclo economico.” È stimato un ritorno dell’investimento pari al 9%, IREN ha preso in locazione gli immobili conferiti con contratti di 18 anni. Un’operazione a valore di mercato pari a circa 112 milioni di euro. Il 51% delle quote del fondo è collocato a in-vestitori istituzionali terzi, il 44% sarà collocato nel 2013, ed il 5% resta al gruppo IREN.“Un'altra operazione recente – prosegue Silvia - è stata quella legata al Fondo Moro RE, che vede come unico sottoscrittore l’Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Professione Infer-mieristica (ENPAPI), il quale ha voluto sostituire il precedente gestore (Fondamenta SGR, ndr) e dopo aver valutato altre SGR italiane ha deciso di affidare a Ream la gestione. Il passaggio formale è avvenuto a dicembre 2012”. Un attestato di stima da parte di un investitore istituzionale, visto che la società è sta-ta valutata insieme ad alcune delle principali SGR italiane da consulenti esterni. Per Ream un fondo pensione nuovo, visto che altri enti previdenziali sono già presenti nel fondo Core Nord Ovest ma per gli infermieri è un esordio. “È un fondo a raccolta di dimensioni rilevanti, ha un’equity di 100 milioni di euro che con la leva arriva a 250 milioni”. Al momento la AUM è di circa 135 milioni di euro. Comunicata anche da Il QI, nella sezione Deals, l’acquisizione dei diritti di superficie dell’area ex Westinghouse a Torino, un preliminare di 10 milioni di euro per un’area di 25.000 mq dove ancora non c’è un progetto preciso, ma verranno realiz-zati un centro congressi, servizi, strutture connesse anche di interesse pubblico. Molto probabilmente ci sarà anche uno spazio commerciale, poiché era noto l’interesse di Caprotti (Esselunga) sull’area. “Il tema più rilevante è quello del Cen-tro Congressi e poi ci sono tutte le attività accessorie, come le aree ricreative, commerciali e legate al Politecnico, che è at-tiguo. Ci sono delle destinazioni, ma non ancora un progetto completo”. Ream SGR è intervenuta attraverso il fondo Social & Human Purpose - Comparto A.
15OBIETTIVI DI REAM
consolidare e valorizzare il
patrimonio immobiliare in
gestione
acquisire nuovi immobili e valutare
eventuali dismissioni di immobili nei fondi
FARE NUOVE OPERAZIONI CON
LA JOINT VENTURE CON BENI STABILI
GESTIONI
INVESTIRE IN FONDI CON CARATTERISTICHE ETICHE E SOCIALI
14ATTUALITÀ aspettiamo le valorizzazioni pubbliche
Infine è partito il Fondo Piemonte Case (già annunciato) e qui ci troviamo nell’operazione legata al Fondo Investire per l’Abitare sotto il cappello di Cassa Depositi e Prestiti, per la realizzazione di social housing. Si è concretizzato il 15 ottobre con la sottoscrizione della CDP e degli altri investitori. “Rien-tra nell’ambito delle nostre attività etiche, si tratta di un fondo pari a circa 50 milioni di euro, e per così dire giochiamo in casa visto che è localizzato in Piemonte. Facciamo sviluppo, acquisizione, non abbiamo limiti. Ivrea 24 Abitare Sostenibile è un’operazione emblematica nel social housing, in questo caso temporaneo. È un’immobile molto importante a Torino in Corso Giulio Cesare, era delle Poste Italiane, ed è un progetto bellissimo, tra l’altro gestito in modo brillante da Sharing”. Per i fondi già esistenti invece? “Per esempio con Social Human Pourpose abbiamo deliberato 4 investimenti, di dimensioni limitate ma con forte carattere sociale. Penso a una struttura per l’educazione infantile (un ex asilo) ad Asti; a Rivanazzano, sul confine tra Pavia ed Alessandria, una struttura all’avan-guardia dedicata alla riabilitazione dei pazienti oncologici. A dicembre, a Cuneo, abbiamo deliberato un investimento nelle rinnovabili e recupero del territorio. Sarà un complesso per le biomasse e per la lavorazione delle carni, molto legato all’agricoltura e al territorio e all’ecosistema locale”.Chiudiamo, allora, tornando ad un tema caldo, molto noto a Silvia Rovere, visto il suo passato professionale, ovvero la valorizzazione immobiliare pubblica: “Forse su un’operazione così complessa e rischiosa, sapendo che le cose tra un paio di mesi potrebbero cambiare, c’è un po’ di rallentamento. Lo scorso anno si sono sentite molte dichiarazioni, come quelle del ministro Grilli, ma ultimamente il tema delle dismissioni è passato in secondo piano. Io sono convinta che rimanga un’esigenza e un’opportunità per il paese, ci sono operatori seri e professionali che guardano con interesse al pubblico, anche la nostra JV con Beni Stabili è nata per mettere a fattore comune le nostre professionalità. Noi non vediamo l’ora, se parte la SGR pubblica, di candidarci per creare fondi. Società come le nostre che hanno raggiunto certe dimensioni sono felici di mettere a disposizione capacità operative e intellet-tuali, ma per adesso non c’è una chiamata.
Affitto sìAffitto no
15
Dalla legge sull’equo canone all’edilizia di uso temporaneo
di Gianni Verga
affitto sì - affitto no
Si ricomincia a parlare di affitto nel difficile momento in cui si trova il mercato delle compravendite e si propongono anche forme di affitto con successivo riscatto.Forse è il caso di fare qualche riflessione in più sul tema per non cadere nell’errore di ritenere che “se non vanno le vendite, possa andare l’affitto”.E’ da più di trent’anni che siamo in balia degli eventi; da quando, cioè, è entrata in vigore la legge sull’equo canone.Infatti quella legge suonava bene solo nel titolo: chi non è d’accor-do, d’altronde, sull’equità?In effetti il blocco delle locazioni che si era protratto dal dopoguer-ra fino ad allora (appunto al 1978), non veniva risolto con la legge sull’equo canone perché non è mai stato chiaro, né nella forma, né nei risultati, per chi fosse equo. Tant’è che venne considerato forte-mente iniquo da parte di chi aveva redditi molto bassi e altrettanto iniquo per i proprietari che contestavano rendimenti troppo bassi e incertezza nella disponibilità del bene.Non è andata meglio con la legge dei canoni concordati, più legata ad uno schematismo consociativo, piuttosto che alle reali esigenze
PROPOSTE RE
Il contratto di affitto a canone concordato pre-vede una durata minima di tre anni più altri due di rinnovo automatico (3+2) e in cui gli impor-ti massimi e minimi dei canoni sono stabiliti a livello locale attraverso la contrattazione tra sin-dacati degli inquilini e as-sociazioni dei proprietari, sulla base delle caratteri-stiche dell'alloggio, della zona dove è situato e del numero degli occupanti.
AFFItto a canone concordato
16di chi aveva bisogno della casa o di chi era interessato ad un inve-stimento sicuro.Oggi, però, l’edilizia in affitto non è più soltanto quella destinata alle fasce dei più bisognosi economicamente e, quindi, si può fare qualche ragionamento più articolato e tale da aprire nuove pro-spettive.Una premessa è comunque indispensabile, perché bisogna dispor-re di un sistema fiscale efficiente per capire chi sono i veri poveri cui assegnare le case pubbliche a canoni sociali (non a tempo in-determinato) nella prospettiva di far avviare il riscatto sociale degli utilizzatori dell’alloggio.Ai più poveri non potrà che provvedere il pubblico e con risorse pubbliche, perché non c’è modo di realizzare interventi che pos-sano reggersi economicamente sui canoni sociali dell’edilizia resi-denziale pubblica.Per il resto ci sarà l’edilizia in affitto a canoni liberi per tutti colo-ro che, secondo una libera scelta, non vogliono accedere alla pro-prietà dell’alloggio e ci sarà l’edilizia di uso temporaneo per tutti gli altri.L’edilizia di uso temporaneo è quella che si rivolge a tutti coloro che per un certo periodo di tempo necessitano di un alloggio per le esigenze della propria persona o della propria famiglia.Questi nuclei famigliari devono poter accedere all’edilizia con le prerogative e le caratteristiche di cui alla definizione di alloggio sociale (Decreto Ministeriale del 2008 e di cui ha già parlato Il Set-timanale di QI) per un determinato periodo, garantendo il versa-mento del canone e la cura diligente dell’alloggio anche tramite il pagamento di una polizza fideiussoria. Il canone di questo tipo di edilizia sarà rapportato ad un rendimen-to del 4-5% dell’investimento al netto delle tasse.Lo scopo non è solo quello di promuovere un nuovo tipo di edili-zia, ma di fare in modo che si avvii un processo di mobilità dal com-parto pubblico, dove molti sono i nuclei famigliari che non hanno più diritto a risiedere.
PROPOSTE RE affitto sì - affitto no
Il contratto di affitto a canone libero consente alle parti di fissare libera-mente il canone d’affitto, mentre la durata viene stabilita dalla legge in 8 anni (4+4), salvo casi particolari in cui è possi-bile sciogliere il contratto d’affitto dopo i primi 4 anni. Le parti sono altresì libere di fissare le norme accessorie del contratto, come l’aggiornamento del canone in base all’in-flazione ad esempio.
AFFItto a canone libero
Quando si deve negoziare con il conduttore
che chiede uno sconto
di Paolo Magnaschi
L’importanza dell’iniziativa lanciata da Quotidiano Immobiliare La Carta della Trasparenza nell’individuazione dei parametri per capire
se il conduttore sta bluffando o si trova realmente in difficoltà
In base alla mia esperienza, vi sono due parametri di immediata intelligibilità circa la necessità di sedersi al tavolo delle trattative con il proprio conduttore che chiede uno sconto: l’appetibilità commerciale del bene e la congruità del canone originariamen-te pattuito. Un immobile poco interessante (per location, finiture, redditività, soluzioni tecnologiche), commercializzato ad un ca-none eccessivo, rende consigliabile al proprietario di scendere a rapidi compromessi con il relativo utilizzatore, essendo improba-bile riuscire a trovare qualche altro soggetto disponibile a pagare quella misura di canone, per quel bene. Tale analisi è ovviamente metagiuridica, prescindendo dal diritto del conduttore a poter ri-chiedere lo sconto e dall’ulteriore possibilità riconosciutagli, con-trattualmente o legislativamente, di recedere anticipatamente dal rapporto.Talvolta, della non congruità del corrispettivo contrattuale si sareb-be potuto (e dovuto) accorgere sulla base della mera disamina dei dati contenuti nell’information memorandum, addirittura molto prima, quindi, di incominciare la due diligence per l’acquisizione.Così non è stato nel passato e, nell’euforia degli anni precedenti la crisi del 2008, si sono viste commercializzazioni a valori folli, dalla cui capitalizzazione sono originati, a loro volta, valori di compra-vendita spropositati. Fra le tante negoziazioni che mi è capitato di seguire in conseguen-za di tale frangente patologico del mercato, la più emblematica è stata rappresentata da una trattativa con un’ancora alimentare che, per un supermercato di 1800 metri quadri di superficie di ven-dita, pagava un canone di oltre 300,00 Euro a metro quadro. Per un
legal-RE QUANDO SI DEVE NEGOZIARE CON IL CONDUTTORE CHE CHIEDE UNO SCONTO
non addetto ai lavori del mondo retail può sembrare un valore di scarsa accessibilità, ma fornisco subito la chiave di lettura per me-glio comprendere tale importo. Sia nei contratti di affitto di ramo d’azienda, sia nelle locazioni, il canone, fermo restando un minimo garantito, può essere determinato in base ad una percentuale sul volume d’affari generato dall’attività che si esercita all’interno dei locali concessi in godimento. Questa percentuale varia in funzione della tipologia merceologica esercitata dal conduttore. Un’ancora alimentare, ad esempio, può economicamente sostenere una per-centuale variabile in una cifra oscillante tra il 2% ed il 3% del volu-me generato (sebbene, nelle nuove negoziazioni, è assai difficile arrivare a spuntare anche solo il 2,5%). In altri termini, ritornando all’esempio sopra evidenziato, capitalizzando il canone minimo garantito previsto di 550.000,00 Euro annui, si sarebbe trovato che, per riuscire a sostenere quel canone, il conduttore avrebbe dovuto fatturare una cifra variabile tra i 18 ed i 28 milioni l’anno. Ebbene, quando ha chiuso, fatturava poco più di tre milioni e mezzo di Euro.Ora, se nel mondo del retail è più semplice capire i dati economici del conduttore grazie a parametri e statistiche di facile utilizzabi-lità (penso, ad esempio, al tasso di sforzo o alla redditività media per categoria merceologica a metro quadro), per le altre ipotesi di locazione la disamina è talvolta più complessa, necessitando la comprensione di aree di business non necessariamente comple-mentari a quelle dell’investitore e, soprattutto, dei consulenti che lo coadiuvano.In tali situazioni, gli indici di bilancio sono sicuramente lo strumen-to che meglio ci aiuta nell’analizzare le singole fattispecie, sia con riferimento all’ultimo esercizio, sia con uno spettro temporale più ampio ed una media mobile variabile tra i 3 ed i 5 anni precedenti.Nondimeno, qualora il conduttore sia un’entità complessa (si pensi ad una banca, ad esempio) è difficile disaggregare le informazioni complessive del bilancio rispetto alla redditività del business gesti-to nella singola unità concessa in locazione.Ecco, quindi, che l’iniziativa lanciata da Quotidiano Immobiliare La Carta della Trasparenza assume un’importanza fondamentale per creare elementi omogenei di indagine e comprensione da utilizza-re anche per capire la congruità e sostenibilità del canone pattuito. Noi (sia come MFRE S.r.l., sia come MF Studio Legale & Tributario) abbiamo aderito con grande trasporto all’iniziativa, che può solo portare un grande beneficio all’intera comunità immobiliare.
18legal-RE QUANDO SI DEVE NEGOZIARE CON IL CONDUTTORE CHE CHIEDE UNO SCONTO
È un’iniziativa di Quoti-diano Immobiliare rivolta agli operatori del settore per condividere un data-base di tutte le operazio-ni di compravendita e di locazione che avvengono sul territorio di importo significativo e per le varie tipologie.
CARTA DELLA TRASPARENZA
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LINK
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In questo momento si sente parlare moltissimo di IMU e tasse sul-la casa, spesso a sproposito, oppure con altre finalità. Lo studio presentato da Marco Tirelli di Tirelli&Partners vuole sfatare alcu-ni luoghi comuni sulla tassazione immobiliare in Italia mettendo a confronto i diversi paesi europei ed il peso delle tasse, nonché il rapporto tra il prelievo immobiliare ed il PIL. Inoltre nell’ultima tabella viene indicato il peso della tassa sulla prima casa con il pas-saggio dalla vecchia ICI all’attuale IMU e si scopre che i valori, sulla prima casa, non sono poi così differenti. Dopo aver dimostrato che la tassazione all’estero non è più leggera di quella italiana, Marco Tirelli ha preso in considerazione l’IMU che da molti viene indicata come la causa principale del calo delle compravendite in Italia.Come scrive in un suo pungente editoriale pubblicato sul Blog Chometemporary “È noto che l’Italia non è nuova a una tassazione sugli immobili. L’ICI infatti, è stata introdotta a partire dal 1992 e abo-lita sulla sola prima casa nel 2008, fatte alcune eccezioni non margi-nali, visto che nel triennio 2008-2011 l’ICI sugli immobili non esenti ha fruttato il 40% del gettito che aveva a pieno regime. Che cosa dice l’evidenza dei dati di questi due periodi, con e senza tassazione sulla proprietà immobiliare?
Sfatiamo iluoghi comuni
sulla tassazioneimmobiliare
Un interessante studio di Tirelli&Partners vuole mostrareun punto di vista diverso sulla tassazione immobiliare in Italiarispetto a quanto è comunemente affermato in questo momento, sia per motivi strettamente egoistici che di carattere politico
di Marco Luraschi
Marco Tirelli è fondatore di Tirelli&Partners società di consulenza e commer-cializzazione leader nel settore degli immobili di pregio.Dal 2003 Tirelli&Partners, in collaborazione con Nomisma, pubblica un monitoraggio dell’anda-mento del segmento più esclusivo del mercato re-sidenziale.
legal-RE sfatiamo i luoghi comuni sulla tassazione immobiliare
marco tirelli
20Vediamo l’andamento delle transazioni immobiliari dal 2000 al 2011: 2000 (690.478 transazioni); 2001 (681.264); 2002 (761.522); 2003 (762.086); 2004 (804.126); 2005 (833.350); 2006 (845.051); 2007 (806.225); 2008 (683.783); 2009 (609.145); 2010 (611.878); 2011 (598.224); 2012 (prev. circa 470.000). Gli anni 2008-2011 sono quelli in cui l’Italia non ha avuto tassazione immobiliare sulla prima casa.Eppure il settore ha registrato una riduzione del numero di compra-vendite del 12,6%. D’altro canto, l’esistenza dell’ICI non ha ostacolato l’incremento del 22,4% delle transazioni dal 2000 al 2006. Inoltre, è interessante notare come gli italiani siano protagonisti degli acquisti in alcuni importanti mercati esteri: New York, Miami, Parigi e Londra. Tutti mercati nei quali la tassazione sugli immobili è più alta che in Italia. L’osservazione empirica ci consente di rifiutare l’ipotesi che esi-sta una correlazione diretta tra la tassazione immobiliare ed il nume-ro di compravendite”.
I numeri mostrano chiara-mente come, a parte la vir-tuosa Germania e laSpagna, difficile da conside-rare benchmark in tema di finanza pubblica, il peso del-la tassazione immobiliare negli altri Paesi sia più alto rispetto all’Italia.
legal-RE sfatiamo i luoghi comuni sulla tassazione immobiliare 21
Tassazione degli immobili nei principali Paesi Occidentali
Italia Spagna Francia Germania Regno Unito Stati Uniti
Nome ImpostaIMU
Imposta Municipale
Propria
IBIImpuesto sobre
Bienes Immuebles
Taxe Fonciere Grundsteuer Council Tax Property Tax
Soggetto passivo ProprietarioProprietario e in alcuni
casi l’inquilinoProprietario
Proprietario e inalcuni casi l’inquilino
Chi occupa l’immobile Proprietario
Base imponibileValore catastale
(rendite definite nel 1982)
Valore catastale(rendite aggiornate)
Valore locatizio catastale (canoneteorico di affitto)
Valore catastale,pari al 60% de
valore di mercato
Valore catastale(rendite definite nel
1991 e aggiornatedopo il 2003)
Valore di mercato(indicato dal
proprietario e accettato dall’ente)
Distinzione1a/2a casa Si No Si No No
Si (a seconda dello stato)
Aliquote0,2-0,6% per la prima casa. 0,46-1,06% per
altri immobili a seconda del comune
0,4-1,1%Variabili a seconda
dell’Ente locale
0,26-0,35% a seconda del tipo di immobile, oltre a
moltiplicatori locali
0,5-1,3% in base al comune e alla
tipologia catastale
0,2-0,4% a seconda del comune e del
tipo di immobile
Entedestinatario Stato ed enti locali Enti locali Enti locali Enti locali Enti locali
Singolo statofederato
AgevolazioniPer figli a carico e
immobili di interesse storico
Per figli a carico e presenza di fonti di energia rinnovabile
Per anziani e disabili. Per nuove costruzioni e ristrutturazioni. Per
immobili sfitti
Non rilevantiPer immobili sfitti o occupati da disabili,
studenti, ecc
Per invalidi,anziani, ecc.
tassa patrimoniale
aggiuntivaNo
Per immobili con prezzo di acquisto> € 700.000
Per immobili convalore di mercato
> € 1,3 milioniNo
Per i canoni di affitto> € 148.000
No
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0% 20% 40% 60% 80%
100% 120% 140% 160% 180% 200%
Germania
Spagna Ita
lia
Francia
Stati Uniti
Regno Unito
29%!53%
100%
147%
182%! 194%!
Rapporto tra il peso del prelievo immobiliare complessivo sul PIL
Base: 100 per l'Italia
0,00%
0,50%
1,00%
1,50%
2,00%
2,50%
3,00%
3,50%
Germania
Spagna Ita
lia
Francia
Stati Uniti
Regno Unito
0,50%!
0,90%
1,70%!
2,50%!
3,10% 3,30%
Peso del prelievo immobiliare complessivo sul PIL
peso del prelievoimmobiliare complessivo sul pil
rapporto tra il pesodel prelievo immobiliarecomplessivo sul pilbase: 100 per l'italia
Fonte: Studio Rock, commercialisti associati in Milano
legal-RE sfatiamo i luoghi comuni sulla tassazione immobiliare
Confrontando i dati del 2007 (ultimo anno dell’ICI a pieno re-gime) con le previsioni relative al 2012 (primo anno dell’IMU) si giunge al seguente risultato:• ICI 2007 - gettito € 3,779 miliardi • IMU 2012 - (stima) gettito € 3,3 miliardi.
2007 2008 2009 2010 2011 2012 (previsioni)
Abitazione principale
(2008-2010per fattispecie
non esenti)
€ 3.779 € 1.270 € 1.407 € 1.351 n.d. € 3.300
Altro immobile € 8.964 € 8.466 € 8.055 € 8.308 n.d. € 16.800
Totale € 12.743 € 9.736 € 9.462 € 9.659 n.d. € 20.100
Gettito fiscale dalla tassazione dell’abitazione principale e dagli altri immobili
ospited'onore
01 il re ha un'anima jazzdi Beatrice Zanolini
23
23OSPITE D’ONORE
Il RE ha un’anima jazz
Beatrice Zanolini, Segretario diFIMAA Milano Monza & Brianza,
nonché AD della Società di Serviziad esso collegata e Segretario
Generale FIMAA Lombardia, è anche una cantante di talento che unisce
la sua passione alla beneficenza
il re ha un'anima jazz
Foto
: Dar
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Car
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Tett
aman
zi
24OSPITE D’ONORE
Sono nata e cresciuta onnivora di musica, con i miei genitori che ascoltavano dal jazz di Ellington, Fitzgerald, Satchmo a Mozart e Beethoven, da Sinatra e Presley, i Platters e Bill Haley, da De Andrè, Jannacci, Gaber a Morricone fino alla canzone dialettale di D’Anzi. E invece dello Zecchino d’Oro da piccina ascoltavo i Beatles e “Con le mie lacrime” cantata in italiano dai Rolling Stones. Guai a toccare i miei 45 giri! Ho sempre cercato nella musica un modo di esprimermi, di ascol-tarmi e di farmi ascoltare. L’ho fatto anche attraverso la danza che ho insegnato per oltre 10 anni. Ho iniziato a suonare la chitarra da piccola, mi sono sempre divertita a comporre testi e parodie, fin dai tempi della scuola. Ora sono iscritta in SIAE come paroliere ed ho all’attivo diverse produzioni musicali. La musica è sempre stata un modo efficace di comunicare. Il vero salto c’è stato iniziando a collaborare con musicisti profes-sionisti di grande talento e sensibilità (e di grande pazienza!) con i quali è subito nata anche una splendida amicizia. Lavorando con professionisti non è sempre facile conciliare la musica con la fami-glia ed il lavoro, servono tempo ed impegno. Ma la mia famiglia mi segue (sono i miei primi e principali fans!), i miei figli sono grandi avendo 19 e 23 anni e mio marito è un appassionato di musica. In quanto al lavoro, questa mia passione mi ha permesso di scoprire tanti talenti nascosti in colleghi che coltivano la musica come la danza, la pittura, la poesia: il mondo del real estate riserva molte sorprese! E spesso le imprese del nostro settore si sono dimostrate sensibili, sostenendo progetti musicali anche a scopo benefico.
beatrice zanolini
Nel 1978 si esibisce nel suo primo concerto pubblico con un duo chitarristico e prosegue la propria attivi-tà concertistica amatoriale fino al 1994.
1978
Nel 2002 inizia a collaborare con musicisti professionisti.20
02
Nel 2003 incide il suo primo CD di cover internazionali da solista, "Aro'a nui". Dal 2004 la voce di Beatrice si unisce ad altri artisti e speri-menta nuovi linguaggi mu-sicali.
2003
Nel 2007 viene distribuito, in Italia ed all'estero, l'album "You make me feel better", che la vede ancora solista, in oltre 30.000 copie.
2007
Nel 2008 grande successo dello spettacolo/concerto "Canto quindi sono" al tea-tro Strehler.
2008
il re ha un'anima jazz
Geologi Senza FrontierePer la ricerca e il potenziamento delle
risorse idriche nei Paesi del Terzo Mondohttp://www.geologossinfronteras-italia.org
Fondazione LittaPer la ricostruzione e la ristrutturazione
del più antico teatro di Milanohttp://www.teatrolitta.it/fondazione-palazzo-litta.
html
Amici di EdoardoGestione di un centro di aggregazione per giovani,
formazione e inserimento nel mondo del lavoro http://www.amicidiedoardo.org
principali associazioni sostenute negli anni da beatrice zanolini
Dynamo CampTerapia ricreativa per ragazzi con patologie
gravi o croniche, del quale è ancheambasciatrice e volontaria
http://www.dynamocamp.org
Gol de LetraIn collaborazione con l’ex calciatore Leonardo de Araujo a sostegno di ragazzi brasiliani disagiati
http://www.goldeletra.org.br
PUPIIn collaborazione con il calciatore Javier Zanetti a
sostegno di ragazzi argentini disagiatihttp://www.fondazionepupi.org
25
25Purtroppo la crisi trasversale a tutti i settori impedisce la realizza-zione di molti pregevoli progetti che uniscono la musica alla filan-tropia, bisogna autofinanziarsi o comunque reperire le risorse at-traverso le conoscenze, il passaparola. La musica è un linguaggio trasversale a tutto, il jazz in particolare è incontro di identità diverse, improvvisazione, intuito e fantasia, libertà espressiva ma nel rispetto di tutti gli elementi coinvolti, è genuino. Concetti che andrebbero applicati sempre, oltre la musi-ca. È un linguaggio universale e senza tempo, permette l’incontro di stili e condizioni molto diversi eppure capaci di fondersi in una magia unica in quanto irripetibile perché diversa ogni volta. L’im-provvisazione è un’arte fine ed eccelsa. La complicità è una risor-sa essenziale. La tecnica un elemento importante ma non sempre necessario laddove arriva l’emozione di chi legge la musica con il cuore e non con gli occhi. Ovunque ed in qualunque momento si può fare jazz e quando questo accade si azzera ogni barriera, ogni limite. Per me jazz è libertà, rispetto, evoluzione. Non ho mai studiato né canto né musica, sono autodidatta e seguo il mio istinto, con tutti i miei limiti ma con totale spontaneità come faccio sempre, per ca-rattere. La musica mi ha insegnato moltissimo e credo che si debba ascoltare un po’ di tutto, anche quello che riteniamo pessimo, per-ché i modelli più importanti non sono quelli da copiare ma quelli da evitare!
OSPITE D’ONORE IL RE HA UN'anima jazz
Nel 2009 ha partecipato come "special guest" al CD "Jazz for sale" duettando nel brano acustico "Rainbow” sulla chitarra di Gigi Cifarelli; costituisce poi alcune forma-zioni jazzistiche di professio-nisti a livello internazionale avviando un’attività concer-tistica significativa.
2009
Nel 2010 incide e produce il CD “On the fly” in duo con il pianista Marco Detto.20
10
Nel 2011 incide e produce il CD “4Friends” in quartetto con Riccardo Bianchi, Giulio Visibelli e Marco Ricci e porta in scena al Teatro Litta una nuova edizione del concerto “Canto quindi sono”; par-tecipa al progetto musicale benefico “Come and join us”, attualmente in produzione.
2011
2012 Nel 2012 incide alcu-
ni brani acustici con iltrombettista americanoLarry McWilliams; produce eporta in scena lo spettacolo“Marilyn in Jazz” (presen-tato al Teatro Litta, attual-mente in tournèe e cheprevede la realizzazione del CD audio) con l’attore Fabio Bezzi e un settetto jazz dieccellenza; ha in lavorazione un nuovo CD di brani inediti.
Linkhttp://www.beatricezanolini.it
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