UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA
FACOLTÀ DI ECONOMIA, GIURISPRUDENZA, INGEGNERIA, LETTERE E FILOSOFIA,
SCIENZE POLITICHE
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA INTERFACOLTÀ IN
EDITORIA E COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE
L’ACCESSIBILITÀ NEI SOCIAL NETWORK: IL CASO VIADEO
Relatore:
Prof. Marco Porta
Correlatore:
Prof. Mario Dossoni
Correlatore esterno:
Dott. Roberto Marmo
Tesi di laurea di
Chiara Evangelista
ANNO ACCADEMICO 2009/10
L’ACCESSIBILITA’ NEI SOCIAL NETWORK: IL CASO VIADEO
Prefazione
Abstract
1. Concetto di Social Network pag.1
1.1. Introduzione e scopo di questo lavoro pag.1
1.2. Social Network: una definizione pag.2
1.2.1. Nascita e sviluppo dei Social Network pag.4
a. SixDegrees e la teoria dei sei gradi di separazione pag. 5
b. Friendster pag.10
1.2.2. Funzionamento dei Social Network
e teoria delle reti sociali pag.17
1.3. Social Network e Social Media pag.19
2. Le disabilità pag.23
2.1. Il concetto di disabilità pag.23
2.1.1. Nascita del concetto di disabilità e classificazione pag.24
2.1.2. I diversi tipi di disabilità definiti dall’indagine Istat pag.39
2.2. I numeri della disabilità e l’aspetto sociale pag.43
2.3. I supporti alla disabilità pag.49
2.3.1. Documenti normativi pag.50
2.3.2. Ultimi ritrovati tecnologici pag.53
a. Ausili alla cecità e alle limitazioni della vista pag.54
b. Ausili alle disabilità motorie pag.59
c. Ausili alle disabilità uditive pag.64
d. Ausili alle disabilità cognitive pag.65
3. L’accessibilità pag.68
3.1. Le leggi italiane in materia: qualcosa è cambiato? pag.68
3.2. Le WCAG 2.0 pag.69
3.2.1. Struttura delle WCAG 2.0 pag.72
3.2.2. Il testo delle WCAG 2.0 pag.77
3.2.3. WCAG 1.0 e 2.0 a confronto: cos’è cambiato? pag.94
3.2.4. WCAG 2.0: vantaggi e prospettive future pag.95
4. Social Network e accessibilità pag.97
4.1. Le due principali categorie di Social Network: svago e lavoro pag.97
4.2. Un Social Network per lo svago: Facebook pag.99
4.2.1. Facebook: caratteristiche pag.100
4.2.2. Facebook: versione accessibile? pag.106
4.3. Un Social Network per il lavoro: LinkedIn pag.117
4.3.1. LinkedIn: caratteristiche pag.117
4.3.2. LinkedIn: accessibilità pag.122
5. Studi pratici di accessibilità dei Social Network: il caso Viadeo pag.128
5.1. Viadeo: cos’è? pag.128
5.2. Viadeo: breve storia pag.128
5.3. Viadeo: i suoi numeri pag.129
5.4. Viadeo: caratteristiche pag.130
5.5. Viadeo: studio di accessibilità pag.143
Conclusioni pag.182
Appendice A
Intervista a Dan Serfaty – amministratore delegato e fondatore di Viadeo pag.189
Appendice B
Intervista a Sabrina Mossenta – Partnerships Manager in Italia di Viadeo pag.194
Sitografia pag.197
Bibliografia pag.200
Indice delle figure e tabelle
Fig. 1 – Immagine esemplificativa della teoria dei sei gradi di separazione pag.5
Fig. 2 – Schermata di accesso di SixDegrees.com pag.10
Fig. 3 – Diminuzione del traffico giornaliero di Friendster.com
dal 2009 al 2010 pag.11
Fig. 4 – Diminuzione del numero di pagine visitate di Friendster.com
dal 2009 al 2010 pag.11
Fig. 5 – Diminuzione del tempo giornaliero dedicato alla navigazione di Friendster.com
dal 2009 al 2010 pag.11
Fig. 6 – Home page di Friendster.com pag.13
Fig. 7 – Pagina di Fan Profile su Friendster.com pag.14
Fig. 8 – Schermata iniziale di Friendster Mobile pag.15
Fig. 9 – Schema di base dell’ICF pag.34
Fig. 10 – Test per misurare il grado di daltonismo pag.58
Fig. 11 – Esempio di tastiera virtuale AIDA pag.61
Fig. 12 – Schema esemplificativo dei documenti facenti parte delle WCAG 2.0
e delle relazioni fra essi pag.76
Fig. 13 – L’ideatore di Facebook, Mark Zuckerberg pag.99
Fig. 14 – Home page di Facebook.com pag.100
Fig. 15 – Pagina delle “Notizie più popolari” di Facebook pag.102
Fig. 16 – Schermata di un gruppo creato da alcuni utenti contro i gruppi razzisti
e xenofobi presenti su Facebook pag.105
Fig. 17 – Intestazione della Home page del sito
con i tre link grafici in evidenza pag.108
Fig. 18 – Riquadro delle “Pagine consigliate” nel quale è possibile osservare
la presenza delle immagini come link pag.110
Fig. 19 – Sezione delle “Notizie” con i relativi link grafici presenti sotto il riquadro
di testo pag.110
Fig. 20 – Schermata del gruppo “Chiediamo che Facebook venga reso accessibile
ai non vedenti” pag.113
Fig. 21 – Versione “Mobile” di Facebook pag.115
Fig. 22 – Home page di LinkedIn pag.119
Fig. 23 – Home page di LinkedIn nella quale sono presenti frame,
visibili come riquadri pag.124
Fig. 24 – Home page della versione “Mobile” di LinkedIn pag.125
Fig. 25 – Home page di Viadeo pag.130
Fig. 26 – Pagina di registrazione a Viadeo pag.131
Fig. 27 – Pagina principale di Viadeo alla quale si accede dopo aver effettuato
l’accesso o la registrazione pag.132
Fig. 28 – Link a piè di pagina di Viadeo pag.136
Fig. 29 – Pagina iniziale della sezione “Soluzioni per le imprese” pag.136
Fig. 30 – Newsletter riassuntiva di Viadeo pag.142
Fig. 31 – Esempi di link grafici nell’intestazione di Viadeo pag.145
Fig. 32 – Schermata di accesso di Viadeo pag.147
Fig. 33 – Porzione della pagina principale di Viadeo in cui si riscontra l’uso di colori
a svantaggio dei soggetti daltonici, in particolare blu e verde pag.149
Fig. 34 – La barra dell’accessibilità per Internet Explorer pag.150
Fig. 35 – Logo Viadeo nero su sfondo chiaro pag.151
Fig. 36 – Risultato del test del contrasto della scritta nera del logo Viadeo
su sfondo bianco pag.152
Fig. 37 – Link azzurri su sfondo chiaro nella Home page di Viadeo pag.152
Fig. 38 – Risultato del test di contrasto delle scritte azzurre dei link
su sfondo grigio pag.153
Fig. 39 – Un riquadro della pagina principale di Viadeo pag.153
Fig. 40 – Risultato del test di contrasto della scritta bianca su sfondo verde pag.153
Fig. 41 – Pulsanti con scritte poco leggibili pag.154
Fig. 42 – Risultato del test di contrasto della scritta bianca su sfondo arancio pag.154
Fig. 43 – Risultato del test di contrasto della scritta bianca su sfondo azzurro pag.154
Fig. 44 – Voci del menù principale di Viadeo pag.155
Fig. 45 – Risultato del test di contrasto delle scritte nere su sfondo bianco dei link
in stato normale pag.156
Fig. 46 – Risultato del test di contrasto della scritta bianca su sfondo grigio scuro
del link in stato di selezione pag.156
Fig. 47 – Voci di menù della pagina principale di Viadeo pag.156
Fig. 48 – Risultato del test di contrasto operato sulle voci di menù principali pag.157
Fig. 49 – Porzione della schermata principale di Viadeo
con i nomi degli utenti pag.158
Fig. 50 – Risultato del test di contrasto operato sui nomi propri degli utenti pag.158
Fig. 51 – Esempio di una sezione di Viadeo altamente esplicativa pag.170
Fig. 52 – Menù di accesso rapido alle impostazioni di Viadeo pag.171
Fig. 53 – Intestazione e barra dei menù di Viadeo pag.174
Fig. 54 – Menù di accesso rapido alle impostazioni di Viadeo pag.176
Fig. 55 – Riquadro del profilo utente pag.176
Fig. 56 – Porzione della schermata relativa al profilo dell’utente pag.178
Fig. 57 – Dan Serfaty, fondatore e amministratore delegato di Viadeo pag.189
Fig. 58 – Sabrina Mossenta, Partnerships Manager in Italia di Viadeo pag.194
Prefazione
Il presente elaborato vuole focalizzare l’attenzione sul problema dell’utilizzo del
computer da parte delle persone con disabilità, considerata in tutti i suoi aspetti.
In particolare esso mira ad analizzare le possibilità di fruire delle risorse su Internet e
tratta, nello specifico, l’accessibilità dei Social Network presenti nella rete,
sottoponendo ad un’analisi specifica due tra i più conosciuti ed utilizzati:
Facebook e LinkedIn.
E’ presente anche uno studio approfondito di accessibilità svolto su Viadeo, un Social
Network sviluppato per le relazioni professionali, effettuato utilizzando il testo di
riferimento per gli sviluppatori di contenuti per il Web: le cosiddette “Web Content
Accessibility Guidelines” (letteralmente “Linee Guida per l’Accessibilità dei Contenuti
Web”), meglio conosciute come WCAG 2.0. Per l’analisi si è proceduto valutando
accuratamente ogni dichiarazione del documento, verificandone e segnalandone
l’effettiva o la mancata soddisfazione.
Abstract
The present study will focus on the problem of computer use by persons with
disabilities considered in all its aspects.
In particular it aims at analyzing the power to have the use of resources on the Internet
and focuses specifically on the accessibility of social networks, by subjecting to a
specific analysis two of the most known and used ones:
Facebook and LinkedIn.
There’s also a careful study on Viadeo accessibility, a social network developed for
professional relationships, by using the reference text for developers of contents for the
Web: the so-called "Web Content Accessibility Guidelines", better known as WCAG
2.0.
Each statement in the document has been carefully considered and the satisfaction or
non-satisfaction of it has been verified and reported.
1
1. Concetto di Social Network
1.1. Introduzione e scopo di questo lavoro
Questo lavoro riprende la tematica dell’accessibilità, tema di un mio precedente
elaborato1
La pretesa infatti è quella di verificare se l’accessibilità sia un aspetto del quale si tenga
conto nell’ambito della progettazione dei siti, in particolare quelli il cui scopo è di
mettere in contatto tra loro le persone, meglio conosciuti con il nome di Social Network.
. Se il lavoro precedente si dimostrava più teorico, ora lo stesso concetto
viene recuperato ma ampliato e dotato di maggior concretezza.
Per affrontare questa verifica, riprendendo il concetto di accessibilità, è necessario
innanzitutto capire cosa essi siano, come nascano, se e in quale modo essi si rivolgano a
particolari categorie di persone. E’ solo tenendo conto della loro storia che si possono
avanzare le prime considerazioni in materia di accessibilità. Sarà inevitabile l’accenno a
Facebook, il Social Network al momento più conosciuto e che registra il maggior
numero di utenti iscritti; se ne contano 500 milioni secondo l’intervento intitolato “500
Million Stories” e pubblicato dal suo fondatore Mark Zuckerberg in data 21 luglio
20102
Di fondamentale importanza è il richiamo alle linee guida in materia di accessibilità,
principale fonte di informazione alla quale tutti gli sviluppatori di contenuti dovrebbero
attingere. Nell’elaborato sarà presente anche uno studio specifico effettuato su un Social
Network nato prettamente per i professionisti del mondo del lavoro, Viadeo, per
, un numero importante rispetto a quello registrato dagli altri Social Network
presenti in rete.
1 cfr. Chiara Evangelista, “Le disabilità visive: la situazione normativa e tecnologica in Italia”, Pavia, A.A. 2007/2008
2 Link all’intervento: http://blog.facebook.com/blog.php?post=409753352130
2
valutarne l’effettiva accessibilità, con l’auspicio che, indipendentemente dal risultato,
esso sia di monito per chiunque.
1.2. Social Network: una definizione
Tutte le fonti presenti nel Web sembrano concordare sulla stessa definizione di Social
Network, che riporteremo più avanti, ma è interessante notare un fenomeno che si
verifica consultandone una di esse3
Ritornando al cammino per la ricerca della nostra definizione, tra le risorse consultate,
in una
. Cercando la definizione di Social Network la
pagina, anziché fornirne la definizione, ci presenta la seguente istruzione “Vedi Social
Media” rimandandoci alla voce in questione: ciò è sintomo di come spesso le due
definizioni tendano a sovrapporsi quasi fondendosi l’una nell’altra, senza che vi sia una
specifica delimitazione di campo. Ma procediamo con ordine la nostra ricerca della
definizione di Social Network appellandoci ad altre risorse, forse meno autorevoli,
presenti nel Web.
4
“Un Social Network è un sistema complesso di relazioni tra individui o enti o gruppi
legati tra loro da rapporti sociali. Tali rapporti alla base di una rete sociale possono
essere del più disparato genere: interessi comuni, semplice conoscenza, colleghi di
lavoro, compagni di squadra, sport in comune, compagni universitari, amici di lunga
data, familiari, soci d’affari”. La definizione appare chiara ed aiuta a farsi un’idea più
precisa del concetto. Traducendo letteralmente il termine Social Network, la definizione
poi si fa ancora più nitida: come si legge anche nel blog
si legge:
5
3
di un utente (tobya) che
http://www.pc-facile.com/glossario/social_network/
4 http://www.gratis-gratis.net/socialnetwork/social_network.htm
5 http://blog.mikamai.com/2008/11/che-cosa-e-un-social-network/
3
sembra avere le idee piuttosto chiare in materia, il Social Network è “una rete sociale
(traduzione letterale dall’inglese) che consiste di un qualsiasi gruppo di persone
connesse tra loro da diversi legami sociali”.
La gestione della propria rete sociale è affidata a una serie di strumenti accessibili sia
lato client (ovvero lato utente) attraverso programmi che permettano la comunicazione
come Skype6, Messenger7
Secondo un’idea condivisa e spesso anche insegnata nelle università italiane, gli
strumenti elencati sopra possono essere considerati come ambienti: l’ambiente chat,
l’ambiente forum, ecc. Ciò deriva dal concetto di chat: quando si è in essa, infatti, è
come trovarsi dentro ad una stanza con altre persone a chiacchierare, e non a caso la
metafora delle stanze veniva utilizzata nei primi anni di diffusione di questi strumenti,
stanze che ora sono più comunemente chiamate “topic”, cioè argomenti di discussione
nei forum e nelle chat appunto.
, ecc., sia lato server come chat, forum e in generale tutti i siti
che permettono agli utenti di connettersi e comunicare fra loro.
Questi ambienti in cui gli utenti hanno la possibilità di scambiarsi messaggi - citando la
celebre frase di McLuhan8
6 E’ un software gratuito di messaggistica istantanea e VOI, permette cioè di effettuare telefonate verso altri computer sui quali risiede lo stesso programma e anche verso apparecchi fissi. E’ scaricabile dal sito internet:
“il mezzo è il messaggio” - possiamo definirli proprio come
http://www.skype.com
7 E’ un altro software di messaggistica istantanea scaricabile gratuitamente dal sito proprietario: http://www.messenger.it
8 Marshall McLuhan (1911-1980) è stato un importante sociologo canadese. Alla base del suo pensiero vi è l’idea che in una società la struttura mentale delle persone e la cultura siano influenzate dal tipo di tecnologia di cui tale società dispone. Nel suo scritto più famoso “Gli strumenti del comunicare” del 1964 (titolo originale “Understanding Media: The Extensions Of Man) McLuhan inaugura uno studio pioneristico nel campo dell’ “ecologia dei media”. E’ proprio qui che McLuhan afferma che è importante studiare i media non tanto in base ai contenuti che essi veicolano, ma in base ai criteri strutturali con cui organizzano la comunicazione. Questo pensiero è notoriamente sintetizzato con la frase “il medium è il messaggio”. L’espressione sta a indicare che il vero messaggio che ogni medium trasmette è costituito dalla natura del medium stesso.
4
Social Network. Un Social Network è perciò un ambiente Web in cui gli utenti possono
connettersi, comunicare e condividere informazioni in modo personale.
Vi sono alcuni Social Network che apparentemente ci sembrano tali ma che in realtà
non lo sono poiché non permettono all’utente di effettuare alcune operazioni che invece
rientrano nella concezione dello stesso; un esempio in proposito potrebbe essere Google
Reader, il quale fornisce agli utenti la possibilità di condividere notizie ma non di
comunicare con le persone alle quali sono connessi, risultando perciò non un Social
Network ma soltanto un aggregatore di notizie.
Vi sono poi invece quelli che Social Network lo sono davvero poiché consentono la
comunicazione e l’interconnessione tra gli utenti. Tra i moltissimi segnaliamo
Facebook, e LinkedIn, che avremo modo di descrivere in maniera più ampia nel quarto
capitolo. Per ora ci basti avere chiara la definizione di Social Network per proseguire il
discorso.
1.2.1. Nascita e sviluppo dei Social Network
Con l’avvento di Internet i Social Network hanno trovato la loro massima espressione.
Una rete sociale trova nella rete delle caratteristiche ideali per strutturarsi, propagarsi e
prosperare. Internet permette infatti una veloce condivisione delle relazioni e delle
informazioni, concetti che sono alla base del funzionamento di un Social Network.
Sulla rete l'esperienza dei Social Network è nata nel 1997 con il sito SixDegrees, che è
rimasto realtà di nicchia per diverso tempo. Solo nel 2003 con l'esperienza di
Friendster, i Social Network hanno conosciuto un momento di boom su Internet.
Basti pensare che da tali esperienze tutte le più grosse realtà del mondo della rete si
sono mosse in tal senso.
5
E’ proprio per l’importanza che hanno avuto questi due antenati, non così lontani, degli
odierni Social Network che occorre spendere due parole per descriverne le
caratteristiche e le modalità di fruizione offerte ai loro utenti.
a. SixDegrees e la teoria dei sei gradi di separazione
Il Social Network SixDegrees si basa sulla teoria omonima cosiddetta dei sei gradi di
separazione secondo la quale qualunque persona può essere collegata a qualunque altra
attraverso una catena di conoscenze con non più di 5 intermediari, come è possibile
osservare sotto in figura 1.
Fig. 1 – Immagine esemplificativa della teoria dei sei gradi di separazione
Tale teoria è stata proposta per la prima volta nel 1929 dallo scrittore ungherese Frigyes
Karinthy in un racconto breve intitolato “Catene” (“Chains”).
6
Negli anni ’50 Ithiel de Sola Pool del MIT9 e Manfred Kochen dell’IBM10
Nel 1967 il sociologo americano Stanley Milgram trovò un nuovo sistema per testare la
teoria, che egli chiamò "teoria del mondo piccolo"
cercarono di
provare la teoria matematicamente e formularono quindi la domanda: "Dato un insieme
di N persone, quale è la probabilità che ogni membro di N sia connesso ad un altro
membro attraverso k1, k2, k3...kn collegamenti?". Per circa vent'anni però nessuno
riuscì a risolvere il problema in modo soddisfacente.
11
9 Massachusetts Institute of Technology, è una delle più importanti università di ricerca del mondo con sede a Cambridge, nel Massachusetts.
. Selezionò casualmente un gruppo
di americani del Midwest e chiese loro di mandare un pacchetto ad un estraneo che
abitava nel Massachusetts, a diverse migliaia di chilometri di distanza. Ognuno di essi
conosceva il nome del destinatario, la sua occupazione, e la zona in cui risiedeva, ma
non l'indirizzo preciso. Fu quindi chiesto a ciascuno dei partecipanti all'esperimento di
mandare il proprio pacchetto a una persona da loro conosciuta, che a loro giudizio
avesse il maggior numero di possibilità di conoscere il destinatario finale. Quella
persona avrebbe fatto lo stesso, e così via fino a che il pacchetto non venisse
10 International Business Machines Corporation, è la più grande azienda informatica del mondo e anche una delle più antiche. IBM è anche il brand name con cui la stessa commercializza i suoi prodotti.
11 La teoria del mondo piccolo, o teoria dei piccoli mondi, ipotizza un mondo piccolo costituito da una rete di collegamenti tra persone relativamente breve. Gli esperimenti sono spesso associati alla frase “sei gradi di separazione” anche se Milgram non ha mai utilizzato questa espressione. Questa teoria generalizza ed esplora le caratteristiche di insieme che hanno reti connesse di elementi, indipendentemente dalle caratteristiche proprie degli elementi che avrebbero almeno due caratteristiche simili: l'alto livello di aggregazione e il basso grado di separazione. La teoria illustra appunto come sia possibile conciliare questi due aspetti apparentemente contraddittori: il fatto che nonostante ogni elemento tenda ad avere relazioni prevalentemente con pochi altri (alta aggregazione) non impedisce di ottenere comunque una sua "vicinanza", tramite pochi intermediari, con qualsiasi altro elemento della rete (basso grado di separazione). Tale studio ha fatto molto scalpore poiché dà una spiegazione generale a situazioni già osservate in particolari reti connesse di elementi (es. reti di persone, di computer, catene alimentari) in differenti campi scientifici. Un esempio abbastanza conosciuto è proprio quello dei sei gradi di separazione osservati nelle reti sociali, cioè il numero di passaggi sociali (amici degli amici degli amici...) che separano, mediamente, ogni essere umano da qualsiasi altro.
7
personalmente consegnato al destinatario finale. I partecipanti si aspettavano che la
catena includesse perlomeno un centinaio di intermediari, e invece ci vollero solo (in
media) tra i cinque e i sette passaggi per far arrivare il pacchetto. Le scoperte di
Milgram furono quindi pubblicate in diverse riviste tra le quali “Psychology Today” e
da qui nacque l'espressione “sei gradi di separazione”. L’espressione divenne poi ancor
più popolare quando venne scelta come titolo di uno spettacolo teatrale del 1990: i sei
gradi di separazione erano ormai diventati un fatto assodato nella cultura popolare.
Nel 2001 Duncan Watts, un professore della Columbia University, riprese per conto suo
la ricerca e ricreò l'esperimento di Milgram su Internet. Watts usò un messaggio e-mail
come "pacchetto" che doveva essere consegnato e, sorprendentemente, dopo aver
analizzato i dati ottenuti dagli invii effettuati da 48.000 differenti persone residenti in
157 stati diversi, nei confronti di 19 "bersagli", Watts trovò che il numero medio di
intermediari era effettivamente sei. La ricerca di Watts pubblicata su “Science”12
nel
2003 e l'avvento dell'era del computer permisero l'applicazione della teoria dei sei gradi
di separazione anche in aree differenti, tra cui l'analisi delle reti informatiche ed
elettriche, la trasmissione delle malattie, la teoria dei grafi, le telecomunicazioni, e la
progettazione della componentistica dei computer.
12 Rivista scientifica pubblicata dall’American Association for the Advancement of Science (AAAS), organizzazione internazionale senza fini di lucro dedicata all'avanzamento della scienza nel mondo che opera come educatore, leader, portavoce e come associazione professionale. considerata una delle più prestigiose riviste in campo scientifico. L’articolo di Watts dal titolo “An Experimental Study of Search in Global Social Networks” pubblicato l’8 agosto 2003 è disponibile al seguente indirizzo: http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/301/5634/827
8
Nel 2006 due ricercatori di Microsoft, sfruttando i log13 delle conversazioni attraverso
MSN Messenger14, hanno ricavato che in media tra due utenti del programma vi sono
6,6 gradi di separazione15. Nello stesso anno un servizio-inchiesta della rete televisiva
ABC16 confutò la convinzione di alcuni detrattori della teoria, dimostrando come lo
status socioeconomico dei "bersagli" non influisca in alcun modo sul numero di gradi di
separazione: la ABC ha reclutato una nota giornalista newyorkese, chiedendole di
mettersi in contatto con un ex pugile disoccupato. La giornalista ci è riuscita nei
canonici sei passaggi. All'ex pugile invece, è stato chiesto di contattare una nota
ballerina: ci è riuscito in soli cinque passaggi17
Tutto questo discorso serve a comprendere la logica su cui si basava SixDegrees.com,
un Social Network appunto, che durò dal 1997 al 2001 e che era basato sul modello
“Web of Contacts”, letteralmente “Web di contatti”, tipico proprio dell’attività di social
networking
.
18
13 Indicano le registrazioni cronologiche delle operazioni che vengono eseguite e i file su cui esse sono memorizzate.
. Il sito ha preso il nome proprio dalla teoria sopra riportata e permetteva
agli utenti di contattare familiari, amici a persone conosciute all’interno del sito stesso o
anche al di fuori; inoltre le persone esterne al sito venivano invitate a parteciparvi.
14 v. pag. 3
15 Lo studio dei due ricercatori dal titolo “Worldwide Buzz: Planetary-Scale Views on an Instant-Messaging Network” di giugno del 2007 è on-line all’indirizzo: http://research.microsoft.com/apps/pubs/default.aspx?id=70389
16 American Broadcasting Company (ABC) è uno storico network televisivo statunitense.
17 Fonte Wikipedia. L’articolo della giornalista dal titolo “If Osama's Only 6 Degrees Away, Why Can't We Find Him?” è disponibile on-line all’indirizzo: http://discovermagazine.com/2008/feb/if-osama.s-only-6-degrees-away-why-can.t-we-find-him
18 Letteralmente, è l’attività di navigare sui Social Network
9
Gli utenti potevano inviare messaggi e lasciare post sulla bacheca elettronica degli altri
utenti e vedere perciò le connessioni che questi a loro volta avevano con gli altri utenti
del sito. SixDegrees.com è stata una delle prime manifestazioni di social networking
nella maniera in cui lo intendiamo oggi dando vita al modello su cui sono basati i Social
Network in voga al momento come Facebook, Myspace19
La società che ha sviluppato il sito era la MacroView, rinominata “SixDegrees” in un
secondo momento, fondata da Andrew Weinreich, uomo d'affari americano e
attualmente Amministratore Delegato di meetMoi
, LinkedIn, e tanti altri.
20 e presidente di Xtify21
In figura 2 si può osservare la Home page del Social Network.
, siti
rispettivamente di incontri e di applicazioni per dispositivi mobili. Al suo apice la
SixDegrees contava circa 100 dipendenti e il sito aveva raggiunto circa 1.000.000 di
membri registrati. Il sito è stato poi acquistato nel 2000 da un’altra società, la
“Youthstream Media Networks” per la cifra di 125.000.000 $.
19 MySpace è una comunità virtuale, e più precisamente una rete sociale, creata nel 2003 da Tom Anderson e Chris DeWolfe. Offre ai suoi utenti blog, profili personali, gruppi, foto, musica e video. Grazie a questo spazio su Internet artisti e gruppi musicali sono diventati famosi in tutto il mondo ancora prima di mettere effettivamente sul mercato i loro dischi. (Fonte: Wikipedia)
20 http://www.meetmoi.com
21 http://www.xtify.com/
10
Fig. 2 – Schermata di accesso di SixDegrees.com
b. Friendster
Friendster è una rete sociale con sede a Sydney, in Australia.
Lo scopo di Friendster è quello di aiutare le persone a trovare nuovi amici, rimanere in
contatto con loro e condividere contenuti e media on-line. Il sito viene utilizzato anche
per darsi degli appuntamenti e scoprire nuovi eventi, band musicali, hobby ed altro.
Gli utenti possono condividere video, fotografie, messaggi e commentarli con i loro
amici attraverso il profilo e la loro rete. Un anno fa, precisamente il 24 giugno 2009,
Friendster contava più di 90.000.000 di utenti registrati e più di 61.000.000 di singoli
visitatori al mese. Venivano visualizzate approssimativamente diciannove miliardi di
pagine al mese ed era tra i cento siti più visitati22
Ad oggi, 8 luglio 2010, il sito non rientra più nella top 100 dei siti più visitati e,
nonostante il numero degli utenti registrati sia rimasto pressoché invariato, a diminuire
sono stati in particolare il traffico giornaliero, il numero delle pagine visitate e infine il
.
22 Dati presi dal sito: http://www.alexa.com/siteinfo/friendster.com
11
tempo giornaliero dedicato alla navigazione del sito come si evince dai grafici che
riportiamo nelle figure 3,4 e 523.
Fig. 3 – Diminuzione del traffico giornaliero di Friendster.com dal 2009 al 2010
Fig. 4 – Diminuzione del numero di pagine visitate di Friendster.com dal 2009 al 2010
Fig. 5 – Diminuzione del tempo giornaliero dedicato alla navigazione di Friendster.com dal 2009 al 2010
23 I dati e i grafici sono presi dal sito: http://www.alexa.com/siteinfo/friendster.com
12
Più del 90% del traffico di Friendster proviene dall'Asia, dove esso raccoglie più singoli
visitatori mensili di qualsiasi altro Social Network. Secondo Alexa.com24
Secondo lo stesso sito ad oggi, 8 luglio 2010, la situazione presenta sempre le Filippine
(con il 27% di visite al sito) e l’Indonesia (16%) rispettivamente al primo e secondo
posto ma il dominio asiatico è ora interrotto dal posizionamento al terzo posto degli
Stati Uniti (11,8%).
i dieci paesi
con più accessi a Friendster, al 7 maggio 2009, erano le Filippine, Indonesia, Malesia,
Corea del Sud, Stati Uniti, Singapore, Cina, Giappone, Arabia Saudita e India.
L’India (7,3%) appare ora quarta seguita da Malesia (4,3%), Giappone (2,4%) e Cina
(2,4%). Solo all’ottavo posto si posiziona Singapore (2%) seguito da Corea del Sud
(2%) e dal Regno Unito (1,6%), decimo soltanto. Fuori dalla top10 troviamo l’Italia al
quindicesimo posto con l’1% di visitatori del sito. Ultimo stato in classifica è il
Bangladesh con una percentuale dello 0,5%.
Dopo aver elencato le caratteristiche relative ai contenuti del sito e i numeri legati alla
sua popolarità occorre effettuare un rapido excursus storico per comprenderne la nascita
e lo sviluppo.
Friendster venne fondato dal programmatore Johnatan Abrams nel 2002 a Mountain
View, in California, prima della creazione, lancio e successo di MySpace, Facebook,
LinkedIn, ecc.
Friendster venne fondato con lo scopo di creare un ambiente più sicuro e valido per
incontrare nuove persone attraverso la navigazione sui profili degli utenti e la
connessione ad amici, amici di amici e così via, permettendo ai membri di espandere la
loro rete di amici più rapidamente che nella vita reale, in uno scenario "faccia a faccia". 24 Il sito dal quale abbiamo preso anche i grafici appena sopra riportati on-line all’indirizzo: http://www.alexa.com
13
Il lancio di Friendster.com avvenne nel marzo del 2003 e rapidamente raggiunse i
3.000.000 di utenti nei primi mesi. Riviste come “Time”, “Esquire”, “Vanity Fair”,
“Entertainment Weekly”, “US Weekly” e “Spin”25
scrissero del successo del Social
Network ed i fondatori apparvero sulle copertine dei giornali e furono ospiti nei talk
show della seconda serata.
Fig. 6 – Home page di Friendster.com
Nel 2007 venne aggiunta anche la possibilità di creare Fan Profiles26
25 Il “Time” è un settimanale di informazione molto conosciuto pubblicato negli USA, “Esquire” è una rivista, anch’essa statunitense, che si occupa prevalentemente di moda maschile. “Vanity Fair” è un periodico, anch’esso piuttosto conosciuto, di costume, moda e politica nato negli USA e pubblicato anche in Italia e Spagna. “Entertainment Weekly” e “US Weekly” sono due riviste statunitensi pubblicate dal gruppo “Time Inc.” (la casa che pubblica anche la rivista Time) che si occupano principalmente di intrattenimento e cultura popolare proponendo recensioni relative al cinema, televisione, spettacoli e libri. Infine “Spin” è una rivista musicale, statunitense anch’essa, che si pone come obiettivo quello di competere con “Rolling Stones”, altro magazine statunitense di musica.
e venne lanciato il
sito in altre 9 lingue. I Fan Profiles sono le tipologie di profilo (il sito ne permette di
creare più di quaranta differenti) per artisti, celebrità, modelli, musicisti ed
26 Nell’articolo, disponibile on-line all’indirizzo http://news.cnet.com/8301-13577_3-9786080-36.html , viene spiegata la possibilità di creazione dei Fan Profiles.
14
organizzazioni che permettono di promuovere prodotti e persone e costruire una base di
ammiratori su Friendster. I Fan Profiles sono accessibili anche da non iscritti al sito
attraverso motori di ricerca come Google, Yahoo! e Live Search. Gli utenti del Social
Network possono diventare fan iscrivendosi al profilo e mantenersi aggiornati sulle
ultime notizie. Riportiamo nell’immagine sottostante la schermata di uno dei tanti Fan
Profiles presenti nel sito.
Fig. 7 – Pagina di Fan Profile su Friendster.com
Nell'agosto del 2008 l'ex dirigente di Google, Richard Kimber, ne divenne
amministratore delegato. Kimber, che precedentemente era già stato amministratore
delegato dell'Asia meridionale per Google, stava focalizzando lo sviluppo del Social
Network nel continente asiatico27
27 Fonte Wikipedia
(ad oggi, infatti, Friendster conta più di 90.000.000 di
utenti la maggior parte dei quali sono concentrati proprio nel continente asiatico)
15
Lo stesso anno la società ha lanciato il sito in altre lingue e ha inaugurato Friendster
Mobile (m.friendster.com) accessibile agli utenti di ogni dispositivo mobile abilitato alla
navigazione Web in tutto il mondo e disponibile in varie lingue oltre all’inglese
(indonesiano, malesiano, coreano, cinese semplificato e tradizionale).
Fig. 8 – Schermata iniziale di Friendster Mobile
Per gli utenti del Social Network della Malesia, di Singapore e delle Filippine è
possibile iscriversi ad un servizio di SMS alert attraverso il quale vengono avvertiti,
tramite SMS appunto, dell’attività della rete a cui sono iscritti e gli aggiornamenti dei
profili degli amici. Da ultimo, ma non per questo meno importante, è da sottolineare la
presenza delle pagine di supporto in tutte le lingue e in unico dominio, friendster.com, il
quale, supportando insieme sia lingue asiatiche che occidentali, permette agli utenti
provenienti dalle varie parti del mondo di comunicare gli uni con gli altri.
Da segnalare anche la possibilità per gli utenti di aggiungere widget e contenuti ai
propri profili28
28 Nell'ambito della programmazione, il widget è un componente (tipicamente grafica) di una interfaccia utente di un programma provvista allo scopo di facilitare all'utente l'interazione con il programma stesso. In italiano è detto congegno (o elemento) grafico; può essere una vera e propria miniapplicazione.
, possibilità della quale hanno usufruito circa il 38% degli utenti.
Tipici esempi di widget sono i "bottoni" dell'interfaccia grafica di un programma (che possono essere "premuti" per inviare comandi ) o le "checkbox" usate per operare delle scelte fra varie opzioni disponibili. Le widget sono spesso raggruppate in "raccolte" (toolkits) costruite e messe a disposizione dei programmatori in vari ambienti operativi proprio per facilitare la costruzione di interfacce operatore
16
Friendster dà accesso agli sviluppatori di software all'Application Programming
Interface29
Il “Friendster Developer Program” è un programma libero, una piattaforma non
proprietaria con un modello di reddito aperto.
che utilizza contenuto e dati all'interno di Friendster per costruire e installare
applicazioni personalizzabili sia dentro che fuori l’ambiente del sito.
Friendster è stato il primo a supportare sia la piattaforma OpenSocial30
Per il suo non rilevante successo in Italia molti pensano che Friendster sia ormai morto
e sepolto. La sorpresa arriva da un blog di un utente
che quella di
Facebook, del quale può considerarsi perciò legittimo predecessore.
31
Per concludere, è proprio grazie a Friendster più che a SixDegrees, rimasto invece più
una realtà di nicchia, che i Social Network hanno conosciuto un momento di boom su
il quale in data 11 dicembre 2009
riporta la notizia che il Social Network sia stato acquisito da MOL global, società
specializzata nei pagamenti on-line. Si legge anche che “secondo MOL, una volta
terminato il ridisegno del sito e con l’aggiunta delle funzionalità volte a far leva
sull’interazione sociale, Friendster genererà 110.000.000 $ all’anno di ricavi”.
grafiche (GUI). Tra le widget più usate, ci sono quelle per rappresentazioni meteorologico, per il monitoraggio dell'hardware (utilizzo CPU, RAM o HDD),per il controllo della posta o semplici collegamenti a cartelle presenti sul computer e news scorrevoli. Le widget di uguale tipologia si differenziano principalmente per l'aspetto, piuttosto che per le caratteristiche.
29 Brevemente API, sono ogni insieme di procedure disponibili al programmatore, di solito raggruppate a formare un set di strumenti specifici per un determinato compito. Le API permettono di evitare ai programmatori di scrivere tutte le funzioni dal nulla.
30 OpenSocial è una serie di API per applicazioni per reti sociali, sviluppate da Google insieme a Myspace e altre reti sociali. È stato rilasciato l'1 novembre 2007. Le applicazioni che implementano OpenSocial saranno interoperabili con qualsiasi rete sociale che li supporta, inclusi siti come Hi5.com, MySpace, orkut, Netlog, Sonico.com, Friendster, Ning e Yahoo!.
31 http://blog.delbono.eu/itfriendster-venduto-mol/ Il blog in questione è di Marcello del Bono, web manager in rete, business analyst dell’allora nascente tv digitale (Tele+) e anche responsabile della raccolta di pubblicità on-line di alcuni tra i siti più trafficati e prestigiosi al mondo come quelli di The New York Times, Le Figaro, Time magazine, Rolling Stones,ecc.
17
Internet. Di qui a poco sono sorte tantissime nuove realtà: basti pensare a Google che
con la sua piattaforma Orkut32 ha dato vita alla sua comunità basata sul modello di
Social Network, ma anche Yahoo 36033
1.2.2. Funzionamento dei Social Network e teoria delle reti sociali
o il riuscito esperimento di Myspace che lo ha
superato in numeri di accessi.
Il meccanismo che sta alla base di un Social Network è piuttosto semplice: la comunità,
infatti, nasce da un esiguo numero di membri che spediscono ai propri amici inviti ad
unirsi alle proprie reti personali. Alcuni di questi amici invitati aderiranno al Social
Network in questione ed invieranno a loro volta nuovi inviti ai propri amici. Il ciclo si
ripeterà molte volte e su più livelli facendo crescere la rete sociale in modo
esponenziale. Spesso tali community di Social Network offrono vari servizi, quali
sistemi di messaggistica interna, possibilità di richieste e offerte di aiuto ma anche di
affari, servizi e lavoro. Le persone che fanno parte del Social Network hanno rapporti
“virtuali”, ma le stesse persone possono avere rapporti anche nella vita reale: in questo
caso si parla di rete sociale mista che presenta appunto la peculiarità di basarsi su
32 Come si legge sul sito - http://www.orkut.com - “Orkut è una community on-line creata per rendere più attiva e stimolante la tua vita sociale. La rete di relazioni sociali di orkut ti può aiutare a coltivare le vecchie amicizie con foto e messaggi e a farne di nuove mettendoti in contatto con persone che non hai mai incontrato prima. Con orkut è facile trovare persone che condividono i tuoi hobby ed interessi, cercare l'anima gemella o stabilire nuovi contatti di lavoro. Puoi anche creare e iscriverti a varie community on-line per discutere di ciò che succede nel mondo, ritrovare vecchi compagni di scuola o anche scambiare le tue ricette di cucina preferite.”
33 Yahoo 360 è un portale web simile a Orkut e MySpace, al momento in beta testing. Integra funzionalità tipiche delle reti sociali, dei blog e dei servizi di condivisione foto come Flickr. Il servizio ha dato il via il 29 marzo 2005. Gli utenti posso creare siti web personali, condividere le proprie foto da Yahoo! Photos, mantenere un blog, un elenco di recensioni, informazioni sul profilo, e vedere quali amici sono on-line in quel momento. Yahoo! 360° permette, di predefinito, di vedere riassunti gli aggiornamenti fatti dai proprio amici nella sezione "friends updates". È inoltre possibile andare oltre la connessione tra due utente come "amici" creando o unendosi a dei forum interni (chiamati "gruppi") in cui utenti che condividono particolari interessi possono conversare. Questi gruppi sono parte di Yahoo! Groups e integrati in Yahoo! 360°. (Fonte: Wikipedia)
18
relazioni sociali che viaggiano contemporaneamente sulla rete ma anche nella vita di
tutti i giorni. In tal senso numerose esperienze sono presenti nelle realtà universitarie
che trovano nello strumento del Social Network un potente mezzo di aggregazione e
condivisione.
Andiamo ora a esplicare quella che viene denominata come teoria delle reti sociali.
Le teorie sui Social Network rientrano in un ramo della sociologia e sono applicabili ad
un ampio spettro di situazioni sociali che vengono a crearsi in ogni sorta di
aggregazione umana. La teoria dei Social Network è applicabile ad ogni tipo di scala,
dalle piccole aggregazioni di persone quali un gruppo di amici o di colleghi fino a
dimensioni macro come un intero paese o comunità nazionale. Quando si parla di rete
(Network) si fa riferimento ad un insieme di oggetti, detti anche “nodi della rete”, che
sono legati tra loro da diverse tipologie di legami. Nella reti sociali (Social Network) i
nodi sono individui o gruppi di persone legate da vincoli di carattere sociale. I legami
presenti all'interno di un Social Network possono essere monodirezionali o bidirezionali
ma anche e soprattutto multidirezionali. Per capire meglio tale concetto rifacciamoci ad
un esempio: un legame sociale è monodirezionale quando un individuo X gradisce un
altro individuo Y ma tale gradimento non è ricambiato all'interno del Social Network.
Tale legame sociale sarebbe bidirezionale se il gradimento tra i membri della rete
sociale fosse reciproco. La multidirezionalità si ha non solo quando un individuo X
gradisce un individuo Y e viene ricambiato ma quando lo stesso legame che X ha con Y
si instaura con gli altri individui Z, K, ecc.
19
Un altro concetto molto importante da approfondire nell’ambito dello studio delle teorie
delle reti sociali è quello del capitale sociale34
All'interno di un Social Network il concetto di capitale sociale si riferisce alla posizione
che un determinato membro ha all'interno della rete. In una sintesi estrema si può
affermare che il capitale in un Social Network è maggiore quanto maggiore è la capacità
da parte del membro di incidere sulle decisioni dei membri della rete, ma anche dal
numero di nodi della rete sul quale il membro può esercitare tale influenza.
.
1.3. Social Network e Social Media
Fin qui abbiamo visto e affrontato il concetto di Social Network, ora rimane da
compiere un ulteriore passo: fornire la definizione di Social Media, termine spesso
erroneamente utilizzato per indicare i primi.
Riportiamo di seguito la definizione del termine già data precedentemente35 segnalando,
come già visto36
Alla voce Social Media troviamo quindi la seguente definizione: “categoria di siti che
permettono all’utente un alto grado di interazione tra i membri. In molti casi è permesso
agli utenti di uploadare contenuti (UGC
, che questa voce è quella a cui rimanda il sito nel momento in cui si
digita la parola Social Network, ulteriore segno di un’assenza di distinzione chiara e
precisa tra i due concetti.
37
34 In sociologia, per capitale sociale si intende l'insieme delle relazioni interpersonali formali ed informali essenziali anche per il funzionamento di società complesse ed altamente organizzate. Esistono relazioni ben definite fra capitale umano, capitale sociale e sviluppo economico di una Comunità, sia essa una territorio, una regione o una nazione. In generale può essere definito come Il concetto di capitale sociale può essere definito in generale come l'insieme delle risorse potenziali incorporate nelle reti di relazione degli individui (fonte Wikipedia).
) e condividerli con gli altri utenti.
35 v. pag. 2
36 v. pag. 2
37 Acronimo di User Generated Content e letteralmente “contenuto creato dagli utenti”, indica quel contenuto creato dagli utenti di un sito, invece del contenuto creato dal sito stesso.
20
La filosofia portante dietro questi siti è dare agli utenti gli strumenti affinché possano
costruire il sito come preferiscono loro"38
Confrontiamo ora questa definizione con quella di Social Network, che riportiamo di
seguito: “un Social Network è un sistema complesso di relazioni tra individui o enti o
gruppi legati tra loro da rapporti sociali. Tali rapporti alla base di una rete sociale
possono essere del più disparato genere: interessi comuni, semplice conoscenza,
colleghi di lavoro, compagni di squadra, sport in comune, compagni universitari, amici
di lunga data, familiari, soci d’affari”
.
39
E’ proprio questa la grande differenza che intercorre tra i Social Network e i Social
Media: mentre i primi puntano tutto sulla comunicazione tra gli utenti, offrendo loro
tutti i servizi relativi allo scopo, i secondi compiono un salto di qualità permettendo agli
utenti non solo di comunicare ma di selezionare, personalizzare ma soprattutto creare il
contenuto di loro interesse passando da semplici fruitori a creatori di contenuto.
. La differenza tra le due definizioni sta nella
centralità di uno o dell’altro aspetto: nella prima, infatti, l’attenzione è incentrata sulle
relazioni tra gli utenti, sul fatto che essi siano in comunicazione, l’aspetto centrale è
quello della relazione tra di loro; la seconda definizione, invece, pone in risalto la
possibilità da parte degli utenti di essere loro stessi generatori di contenuti e questo
aspetto è ancor più sottolineato dalla frase “la filosofia portante dietro questi siti è dare
agli utenti gli strumenti affinché possano costruire il sito come preferiscono loro”.
Dal punto di vista sociologico questo passaggio è molto importante. Basti pensare, per
esempio, a Facebook.
38 Definizione presa dal sito http://www.pc-facile.com/glossario/social_media/
39 Definizione presa dal sito: http://www.gratis-gratis.net/socialnetwork/social_network.htm
21
Tutti o quasi credo abbiano presente di cosa si tratta (ad ogni modo ce ne occuperemo
nel quarto capitolo): Facebook non è solo un modo per comunicare con altre persone ma
è un potente strumento di manifestazione della propria presenza.
Con la foto del profilo, i contenuti che si decide di pubblicare sulla propria bacheca, ecc.
si diventa autori di sé stessi.
Facebook non si limita a svolgere le funzioni di Social Network ma diventa invece uno
strumento di informazione mirata ed efficacissima. Anche YouTube40
Per sintetizzare, possiamo dire che si è verificato un passaggio dal mezzo ai contenuti,
evidentemente in favore di questi ultimi.
, per quanto non
possa considerarsi un Social Network, ha fatto sua questa caratteristica, permettendo
allo stesso modo ad ogni utente di essere autore libero di selezionare e pubblicare i
video da lui preferiti.
Se allora la differenza tra i due termini Social Network e Social Media esiste, perché si
fa invece spesso confusione quando se ne parla?
Una risposta arriva dal blog “Mimulus”41, dal nome del gruppo nato a Bologna nel ’95
composto da persone esperte in materia di organizzazione, contenuti e tecnologie,
specie in ambiente aziendale. Secondo il blog, nell’intervento datato 9 marzo 200942
40 YouTube è un sito che permette la pubblicazione e la condivisione tra utenti di contenuti video, oltre alla creazione di un profilo personalizzato visibile agli utenti presenti nella nostra rete di amici. Il link al sito è il seguente:
, la
confusione deriva dal fatto che “questo è il periodo in cui le definizioni di Social
Network e Social Media vanno per la maggiore, anche sull’onda del successo di
Facebook, e si ritrovano dovunque, citate in qualunque contesto, a sproposito o a
http://www.youtube.com
41 http://www.mimulus.it
42 On-line all’indirizzo: http://www.mimulus.it/2009/03/09/social-network-e-social-media-capiamoci/
22
ragione”. La causa di tutto sta nella volontà di tradurre alla lettera i due termini. Si legge
in proposito: “Social Network e Social Media a volte vengono tradotti in italiano con
“reti sociali” e “media sociali” ma si sente subito che non soddisfano l’orecchio e che
non hanno appealing. Ora, secondo Wikipedia “Una rete sociale […] consiste di un
qualsiasi gruppo di persone connesse tra loro da diversi legami sociali, che vanno dalla
conoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari”, mentre “Social media è
un termine generico che indica tecnologie e pratiche on-line che gli utenti adottano per
condividere contenuti testuali, immagini, video e audio”. Il blog in questione, citando la
definizione data da Wikipedia, sembra perciò concordare con la distinzione da essa
operata. Aggiunge anche che “un Social Network è una rete di persone, mentre un
Social Media è uno strumento on-line. Potremmo definire il social networking come
l’attività di mantenere i contatti all’interno di un Social Network, e un social network
service come uno strumento che consente di fare social networking on-line”.
Da ultimo viene fornito un elenco di pochi ma essenziali punti per rendere ancora più
chiara la distinzione tra gli uni e gli altri, in particolare “i Social Network connettono le
persone, mentre i Social Media connettono i contenuti”.
Questa frase da sola è perfettamente esplicativa del concetto.
23
2. Le disabilità
E’ giunto il momento di introdurre un nuovo tema: quello delle disabilità.
Apparentemente potrebbe sembrare che l’argomento non sia attinente a quanto detto
finora; in realtà, come anche già accennato nell’introduzione43
2.1. Il concetto di disabilità
, esso è il nodo centrale
su cui si focalizza l’attenzione della trattazione. Ora che si è fissato il concetto di Social
Network e di Social Media è opportuno chiarire anche cosa si intende per disabilità e
cosa esse comportano nella pratica, per comprendere le relazioni tra questi due mondi,
apparentemente diversi e inconciliabili, ed arrivare così a soddisfare appieno lo scopo
che nell’introduzione è stato menzionato.
Secondo Wikipedia44 “la disabilità è la condizione personale di chi, in seguito ad una o
più menomazioni, ha una ridotta capacità d'interazione con l'ambiente sociale rispetto a
ciò che è considerata la norma, pertanto è meno autonomo nello svolgere le attività
quotidiane e spesso in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale”45
Fin qui nulla da segnalare: in termini più concreti le persone con queste caratteristiche
sono quelle che noi nella vita quotidiana indichiamo con l’appellativo di “diversamente
abili”. Il problema si pone su cosa sia o non sia da giudicare disabilità, quale sia il
confine tra la normalità, che a mio parere è anch’essa un concetto relativo sul quale ci
sarebbe ampiamente da discutere, e il suo contrario ed inoltre quanto una persona, una
volta reputata disabile, lo sia e, da ultimo, cosa comporti questa condizione nella
concretezza della vita reale.
.
43 v. pag. 1
44 http://it.wikipedia.org
45 http://it.wikipedia.org/wiki/Disabilit%C3%A0
24
Procediamo con ordine partendo da alcuni punti fermi nel cammino della definizione di
questo concetto, ancora oggi non così chiaro come sembra.
2.1.1. Nascita del concetto di disabilità e classificazione
Il 21 maggio 2001, 191 Paesi partecipanti alla 54° Assemblea Mondiale della Sanità
hanno accettato la nuova “Classificazione Internazionale del Funzionamento, della
Disabilità e della Salute”46
Prima di procedere occorre spiegare in che cosa consiste questo importante documento.
(“International Classification of Functioning, Disability and
Health” - ICF) come “standard di valutazione e classificazione di salute e disabilità”.
La “Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute”,
conosciuta più comunemente come ICF, è una classificazione della salute e dei domini
relativi alla stessa. Questi domini sono classificati in base alle caratteristiche del corpo e
delle prospettive individuali e sociali dell’individuo per mezzo di due liste: una
riguardante appunto le funzioni del corpo e la sua struttura e l’altra riguardante l’elenco
dei settori relativi alle attività e alla partecipazione individuale. Poiché un individuo con
disabilità è immerso in un contesto, l'ICF include anche un elenco di fattori ambientali.
L'ICF pone le nozioni di 'salute' e 'handicap' in una nuova luce. Essa riconosce che ogni
essere umano può sperimentare una perdita della salute e la terribile esperienza di un
decremento, di un certo grado, di un’abilità. La disabilità non è qualcosa che accade
solo a una minoranza di persone. L'ICF quindi rende normale l'esperienza della
disabilità e la riconosce come esperienza umana universale. In particolare
“standardizza” le condizioni di salute della persona con disabilità e le rende conformi in
maniera tale da essere confrontati con una scala di valori comune – il cosiddetto
“righello della salute e della disabilità” - traduzione letterale dall’inglese “the ruler of
46http://www.educare.it/Handicap/intro/la_classificazione_icf.htm
25
health and disability” - che misura appunto i valori attribuiti ad ogni grado di disabilità e
li confronta con quelli della scala di riferimento. Inoltre ICF prende in considerazione
gli aspetti sociali della disabilità non vedendola soltanto come una disfunzione
“patologica” o “biologica” ma includendo fattori contestuali, all’interno dei quali sono
elencati i fattori ambientali, tramite i quali il documento consente di registrare l'impatto
ambientale sui particolari meccanismi dell’individuo47
Lo scopo generale dell’ICF è quello di fornire un linguaggio standard e unificato che
serva da modello di riferimento per la descrizione delle componenti della salute e degli
stati ad essa correlati. Quest’ultime sono descritte dal punto di vista corporeo,
individuale e sociale in due elenchi principali:
.
1) Funzioni e Strutture Corporee;
2) Attività e Partecipazione.
La classificazione, come si è visto, elenca anche i fattori ambientali che interagiscono
tra loro e che vanno a determinare una situazione di disabilità. Questa infatti viene
definita come la conseguenza o il risultato di una complessa relazione tra la condizione
di salute di un individuo, i fattori personali e i fattori ambientali che rappresentano le
circostanze in cui vive l’individuo. L’ICF può essere utilizzata in discipline e settori
diversi (clinico, statistico, ricerca, politiche di welfare, ad esempio) in quanto essa:
- fornisce una base scientifica per la comprensione e lo studio della salute, delle
condizioni, conseguenze e cause determinanti ad essa correlate;
- stabilisce un linguaggio comune allo scopo di migliorare la comunicazione fra i
diversi utilizzatori, tra cui gli operatori sanitari, i ricercatori, gli esponenti politici e
la popolazione, incluse le persone con disabilità;
47 Informazioni prese da: http://www.who.int/classifications/icf/en/
26
- rende possibile il confronto tra dati raccolti in Paesi, discipline sanitarie, servizi e
periodi diversi;
- fornisce uno schema di codifica sistematico per i sistemi informativi sanitari.
La classificazione è il risultato di un lungo lavoro di revisione, iniziato nel 1993
dall’OMS48, della “Classificazione Internazionale delle Menomazioni, Disabilità e
Svantaggi Esistenziali” (“International Classification of Impairments, Disabilities and
Handicaps”- ICIDH) del 1980. L’Italia è tra i 65 paesi che hanno attivamente
partecipato alla validazione dell'ICF. A partire dal 1998 il lavoro di revisione della
precedente classificazione ICIDH è stato svolto in Italia da una rete, inizialmente
informale, di istituzioni, servizi, esperti e associazioni di persone con disabilità
denominata Disability Italian Network-DIN49
La nuova “Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della
Salute” (ICF) è quindi una delle classificazioni internazionali, sviluppate
dall’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) che permettono di codificare
un'ampia gamma di informazioni relative alla salute (ad es. diagnosi, funzionamento e
disabilità, accesso ai servizi, ecc.). Esse, utilizzando un linguaggio comune
standardizzato, favoriscono la comunicazione, in materia di salute e assistenza sanitaria,
tra gli operatori in tutto il mondo e tra varie scienze e discipline.
, coordinata dall'Agenzia Regionale della
Sanità della Regione Friuli Venezia Giulia. La stessa Agenzia ha organizzato la
presentazione ufficiale della versione italiana dell'ICF tenutasi il 17 aprile 2002 a
Trieste durante la “WHO-Conference on Health and Disability”.
48 Organizzazione mondiale della sanità (OMS o World Health Organization, WHO in inglese) agenzia specializzata dell'ONU per la salute, è stata fondata il 7 aprile 1948, con sede a Ginevra.
49 La rete comprendeva 25 nuclei di lavoro in rappresentanza di Enti, Istituzioni pubbliche, private e Università, coordinati dall’Agenzia Regionale della Sanità del Friuli Venezia Giulia – titolare del Programma Speciale per lo sviluppo della collaborazione con l’OMS.
27
Nelle classificazioni internazionali dell’OMS le condizioni di salute in quanto tali
(malattie, disturbi, lesioni, ecc) vengono classificate principalmente nella
“Classificazione Internazionale delle Malattie”50 (“International Statistical
Classification of Diseases and Related Health Problems” - ICD) che viene
periodicamente rivista ed aggiornata. Attualmente è in uso l’ICD-1051
La Classificazione Internazionale delle Malattie e la Classificazione Internazionale sul
Funzionamento, sulla Disabilità e sulla Salute vanno considerate come complementari.
(OMS, 1992-94),
tradotta in italiano nel 2000. Oltre alla classificazione Internazionale delle Malattie, vi
sono altri sistemi classificatori che si concentrano su gruppi di patologie. Ad esempio
per quanto riguarda le malattie mentali il principale riferimento, dopo l’ICD-10, è dato
dal “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM IV TR) realizzato
dall’American Psychiatric Association.
L’ICD-10 si basa sulla sequenza Eziologia52 -> Patologia53 -> Manifestazione Clinica e
fornisce una “diagnosi” delle malattie, mentre l’ICF classifica il funzionamento54 e la
disabilità55
50
associati alle condizioni di salute.
http://www.softwaremedico.it/ICD9-CM_Main.asp Allo stesso indirizzo è possibile anche il download del documento integrale.
51 ICD-10 è stato approvato dalla 43ma Assemblea mondiale della sanità nel maggio 1990 ed è entrato in uso negli Stati membri dell'OMS a partire dal 1994. La classificazione è l'ultima di una serie che ha le sue origini nel 1850. E’ utilizzato per classificare le malattie e altri problemi di salute registrati sugli individui incrociando i dati provenienti dai certificati di morte e dalle documentazioni sanitarie. (Fonte: http://www.who.int/classifications/icd/en/ )
52 Termine che deriva dal greco (aitia=causa e logos= parola, discorso) e che viene utilizzato in filosofia, biologia, fisica, teologia e psicologia in riferimento alle cause che provocano diversi fenomeni. In linea generale si tratta dello studio e dell’approfondimento sul motivo per cui alcuni eventi si verificano o persino sulle ragioni che si nascondono dietro determinati avvenimenti. (Fonte: Wikipedia)
53 Parola anch’essa derivante dal greco antico (πάθος, pathos, "sofferenza" e -λογία, -logia, "studio") è la branca della medicina che si occupa dello studio delle malattie. 54 Funzionamento è un termine ombrello che comprende tutte le funzioni corporee, le attività e la partecipazione ed indica anche che non sussistono aspetti problematici della salute e degli stati ad essa correlati.
28
Vediamo ora come è avvenuto il passaggio dal primo documento (ICIDH) che ha
portato alla validazione dell’ICF analizzando i concetti base dell’uno e dell’altro.
La classificazione ICIDH (“International Classification of Impairments Disabilities and
Handicaps”) distingueva tra:
• Menomazione: qualsiasi perdita o anormalità a carico di strutture o funzioni
psicologiche, fisiologiche o anatomiche; essa rappresenta l’esteriorizzazione di uno
stato patologico e in linea di principio riflette i disturbi a livello d’organo.
• Disabilità: qualsiasi limitazione o perdita (conseguente a una menomazione)
della capacità di compiere un’attività nel modo o nell’ampiezza considerati normali
per un essere umano. La disabilità rappresenta l’oggettivazione della menomazione
e come tale riflette disturbi a livello della persona. La disabilità si riferisce a capacità
funzionali estrinsecate attraverso atti e comportamenti che per generale consenso
costituiscono aspetti essenziali della vita di ogni giorno.
• Handicap: condizione di svantaggio vissuta da una determinata persona in
conseguenza di una menomazione o di una disabilità che limita o impedisce la
possibilità di ricoprire il ruolo normalmente proprio a quella persona (in base all’età,
al sesso e ai fattori socio-culturali). Esso rappresenta la socializzazione di una
menomazione o di una disabilità e come tale riflette le conseguenze – culturali,
sociali, economiche e ambientali – che per l’individuo derivano dalla presenza della
menomazione e della disabilità. Lo svantaggio deriva dalla diminuzione o dalla
perdita delle capacità di conformarsi alle aspettative o alle norme proprie
dell’universo che circonda l’individuo.
55 Disabilità serve come termine ombrello per menomazioni, limitazioni delle attività o restrizioni della partecipazione.
29
E’ molto importante far notare che mentre la disabilità viene intesa come lo svantaggio
che la persona presenta a livello personale, l'handicap rappresenta lo svantaggio sociale
della persona con disabilità.
Il concetto fondamentale dell’ICIDH è basato sulla sequenza:
Menomazione -> Disabilità -> Handicap.
A seguito di un evento morboso, sia esso una malattia (congenita o meno) o un
incidente, una persona può subire una menomazione, ovvero la perdita o anomalia
strutturale o funzionale, fisica o psichica. La menomazione può poi portare alla
disabilità, ovvero alla limitazione della persona nello svolgimento di una o più attività
considerate “normali” per un essere umano della stessa età. Infine, la disabilità può
portare all’handicap, ovvero allo svantaggio sociale che si manifesta a seguito
dell’interazione con l’ambiente.
La sequenza descritta non è comunque sempre così semplice: l’handicap può infatti
essere conseguenza di una menomazione, senza la mediazione di uno stato di disabilità.
Una menomazione può ad esempio dare origine ad ostacoli nei normali tentativi di
instaurare dei rapporti sociali; essa determina l’handicap ma non la disabilità.
Inoltre, la sequenza può essere interrotta: una persona può essere menomata senza
essere disabile e disabile senza essere handicappata.
L’ICIDH prevedeva per le Menomazioni e le Disabilità 9 macro-categorie mentre per
gli Handicap le macro-categorie erano 7. Viene riportata di seguito la suddivisione in
categorie.
30
Categorie delle menomazioni:
1. Menomazioni della capacità intellettiva
2. Altre menomazioni psicologiche
3. Menomazioni del linguaggio
4. Menomazioni auricolari
5. Menomazioni oculari
6. Menomazioni viscerali
7. Menomazioni scheletriche
8. Menomazioni deturpanti
9. Menomazioni generalizzate, sensoriali e di altro tipo
Categoria delle disabilità:
1. Disabilità nel comportamento
2. Disabilità nella comunicazione
3. Disabilità nella cura della propria persona
4. Disabilità locomotorie
5. Disabilità dovute all’assetto corporeo
6. Disabilità nella destrezza
7. Disabilità circostanziali
8. Disabilità in particolari attitudini
9. Altre limitazioni nell’attività
Classificazione degli handicap:
1. Handicap nell’orientamento
2. Handicap nell’indipendenza fisica
3. Handicap nella mobilità
31
4. Handicap occupazionali
5. Handicap nell’integrazione sociale
6. Handicap nell’autosufficienza economica
7. Altri handicap
Veniamo ora ai concetti base e alla struttura dell’ICF.
A differenza della precedente Classificazione ICIDH, l’ICF non è una classificazione
delle "conseguenze delle malattie" ma delle "componenti della salute".
Nel primo tipo di classificazione l’attenzione veniva posta sulle "conseguenze" cioè
sull’impatto delle malattie o di altre condizioni di salute che ne possono derivare mentre
nel secondo tipo si identificano gli elementi costitutivi della salute.
In tal senso l’ICF non riguarda solo le persone con disabilità ma tutte le persone proprio
perché fornisce informazioni che descrivono il funzionamento umano e le sue
restrizioni.
Inoltre, essa utilizza una terminologia più neutrale in cui Funzioni e Strutture Corporee,
Attività e Partecipazione vanno a sostituire i termini di menomazione, disabilità e
handicap. La sequenza Menomazione -> Disabilità -> Handicap, alla base dell’ICIDH,
nella nuova Classificazione viene superata da un approccio multiprospettico alla
classificazione del funzionamento e della disabilità secondo un processo interattivo ed
evolutivo. La classificazione integra in un approccio di tipo “biopsicosociale” (in cui la
salute viene valutata complessivamente secondo tre dimensioni: biologica, individuale e
sociale) la concezione medica56 e sociale57
56 L’approccio medico considera la disabilità come un problema della persona (causato direttamente da malattie, traumi o altre condizioni di salute) ed è su di essa che, esclusivamente, si deve intervenire nei termini di cura dell’individuo, o di adattamento della persona alla propria condizione o di cambiamento comportamentale.
della disabilità. È in sostanza il passaggio da
un approccio individuale ad uno socio-relazionale nello studio della disabilità.
32
La disabilità viene intesa, infatti, come la conseguenza o il risultato di una complessa
relazione tra la condizione di salute di un individuo, fattori personali e fattori ambientali
che rappresentano le circostanze in cui egli vive. Ne consegue che ogni individuo, date
le proprie condizioni di salute, può trovarsi in un ambiente con caratteristiche che
possono limitare o restringere le proprie capacità funzionali e di partecipazione sociale.
L’ICF, correlando la condizione di salute con l’ambiente, promuove un metodo di
misurazione della salute, delle capacità e delle difficoltà nella realizzazione di attività
che permette di individuare gli ostacoli da rimuovere o gli interventi da effettuare
perché l’individuo possa raggiungere il massimo della propria auto-realizzazione.
Si noti, rispetto al documento precedente, una maggiore classificazione dei concetti base
sui quali poggia l’intero documento e che riportiamo di seguito.
Funzioni corporee: sono le funzioni fisiologiche dei sistemi corporei, incluse le
funzioni psicologiche.
Strutture corporee: sono le parti strutturali o anatomiche del corpo (organi, arti e loro
componenti) classificati secondo i sistemi corporei.
Menomazione: è una perdita o una anormalità58
Attività: è l’esecuzione di un compito o di una azione di un individuo; essa rappresenta
la prospettiva individuale del funzionamento.
nella struttura del corpo o nella
funzione fisiologica (comprese le funzioni mentali).
57 L’approccio sociale ritiene che la disabilità sia principalmente un problema creato dalla società. La disabilità, quindi, non è un caratteristica dell’individuo ma il risultato di una complessa interazione di condizioni, molte delle quali create dall’ambiente sociale. Questa nuova concezione della disabilità richiede interventi che migliorino le condizioni di salute ma che determino anche cambiamenti nel contesto sociale.
58 Il termine anormalità viene usato solo ed esclusivamente per indicare uno scostamento significativo rispetto a norme statistiche significative.
33
Limitazione delle attività: sono le difficoltà che un individuo può incontrare
nell’eseguire delle attività. Una limitazione dell’attività può essere una deviazione da
lieve a grave, in termini quantitativi o qualitativi, nello svolgimento dell’attività rispetto
al modo e alla misura attesi da persone che non si trovano in quella condizione di salute
(sostituisce il termine disabilità usato nell’ICIDH).
Partecipazione: coinvolgimento in una situazione di vita; essa rappresenta la
prospettiva sociale del funzionamento.
Restrizioni della partecipazione: sono i problemi che un individuo può sperimentare
nel coinvolgimento nelle situazioni di vita. La presenza di una restrizione alla
partecipazione viene determinata paragonando la partecipazione dell’individuo con
quella che ci si aspetta da un individuo senza disabilità in quella stessa cultura o società.
(sostituisce il termine handicap usato nell’ICIDH)
Fattori ambientali: tutti gli aspetti del mondo esterno ed estrinseco che formano il
contesto della vita di un individuo e, come tali, hanno un impatto sul funzionamento
della persona (es. ambiente fisico e sue caratteristiche, atteggiamenti, valori, politiche,
sistemi sociali e servizi ecc).
Fattori personali: sono fattori contestuali correlati all’individuo quali l’età, il sesso, la
classe sociale, le esperienze di vita, modelli di comportamento generali e stili caratteriali
che possono giocare un certo ruolo nella disabilità a qualsiasi livello. Essi non sono
classificati nell’ICF a causa della loro estrema variabilità ma fanno parte del modello
descrittivo del funzionamento e della disabilità.
34
Funzionamento: termine ombrello59
Disabilità: termine ombrello per menomazioni, limitazioni dell’attività e restrizioni
della (e alla) partecipazione. Esso indica gli aspetti negativi dell’interazione
dell’individuo (con una condizione di salute) e i fattori contestuali di quell’individuo
(fattori ambientali e personali).
che comprende tutte le funzioni corporee, le
attività e la partecipazione. Esso indica gli aspetti positivi dell’interazione tra un
individuo (con una condizione di salute) ed i fattori contestuali di quell’individuo
(fattori ambientali e personali).
Il modello concettuale alla base della Classificazione è presentato nello schema
seguente:
Fig. 9 – Schema di base dell’ICF
59 Il “termine ombrello” è una parola il cui significato, essendo piuttosto generico, riesce a comprendere più significati (e quindi più termini) specifici. Il nome deriva dalla funzione assolta dall’ombrello che, nella funzione di riparare dalla pioggia, sotto di sé può tenere più persone.
35
L’ICF è suddiviso di due parti principali:
Parte 1 - Funzionamento e Disabilità,
Parte 2 - Fattori Contestuali.
Ogni parte è poi composta da due componenti che di seguito sono presentate nel
dettaglio.
Parte 1 - Funzionamento e Disabilità:
• Funzioni e strutture corporee che comprendono due classificazioni, una per le
funzioni dei sistemi corporei e una per le strutture corporee;
• Attività e Partecipazione che comprendono la gamma completa dei domini
indicanti gli aspetti del funzionamento da una prospettiva sia individuale che sociale.
Parte 2 - Fattori Contestuali:
• Fattori Ambientali che comprendono l’ambiente fisico, sociale e degli
atteggiamenti in cui vivono le persone che possono avere un’influenza sulla capacità
dell’individuo di eseguire azioni o compiti, o sul suo funzionamento o sulla struttura
del corpo;
• Fattori Personali che rappresentano il background personale della vita e
dell’esistenza di un individuo, i quali possono giocare un certo ruolo nella disabilità
ma non vengono classificati nell’ ICF.
Le componenti del Funzionamento e della Disabilità, che rientrano nella Parte 1
dell’ICF, possono essere espresse in due modi. Da un lato possono essere usate per
indicare problemi, (per esempio menomazioni, limitazione dell’attività o restrizione
della partecipazione) raggruppati sotto il termine ombrello disabilità; dall’altro possono
indicare aspetti non problematici (neutri) della salute e degli stati ad essa correlati,
raggruppati sotto il termine ombrello funzionamento.
36
Vi sono poi i domini, che sono insiemi di funzioni fisiologiche, strutture anatomiche,
azioni, compiti o aree della vita correlate tra loro e costituiscono i diversi capitoli e i
blocchi all’interno di ciascuna componente. Queste componenti del funzionamento e
della disabilità vengono interpretate attraverso quattro costrutti separati ma correlati tra
loro che vengono resi operativi utilizzando i qualificatori.
I costrutti della Parte 1 sono:
• Cambiamento nella funzione corporea;
• Cambiamento nella struttura corporea;
• Capacità, cioè l’abilità di un individuo di eseguire un compito o un’azione;
• Performance, che è ciò che un individuo fa nel suo ambiente attuale.
I costrutti della Parte 2 sono:
• Facilitatori nei fattori ambientali, cioè i fattori che mediante la loro presenza o
assenza limitano il funzionamento e riducono la disabilità;
• Barriere nei fattori ambientali, cioè fattori che mediante la loro presenza o
assenza limitano il funzionamento e creano disabilità.
Per una maggiore completezza informativa si riporta, nella pagina seguente, la
suddivisione dei capitoli e dei titoli dell’ICF.
37
Funzioni corporee
1. Funzioni mentali
2. Funzioni sensoriali e dolore
3. Funzioni della voce e dell’eloquio
4. Funzioni dei sistemi cardiovascolare, ematologico, immunologico e dell'apparato
respiratorio
5. Funzioni dell'apparato digerente e dei sistemi metabolico ed endocrino
6. Funzioni genitourinarie e riproduttive
7. Funzioni neuro-muscoloscheletriche e correlate al movimento
8. Funzioni della cute e delle strutture correlate
Strutture corporee
1. Strutture del sistema nervoso
2. Occhio, orecchio e strutture correlate
3. Strutture coinvolte nella voce e nell'eloquio
4. Strutture dei sistemi cardiovascolare, immunologico e dell'apparato respiratorio
5. Strutture correlate all'apparato digerente e ai sistemi metabolico ed endocrino
6. Strutture correlate ai sistemi genitourinario e riproduttivo
7. Strutture correlate al movimento
8. Cute e strutture correlate
38
Attività e partecipazione
1. Apprendimento e applicazione delle conoscenze
2. Compiti e richieste generali
3. Comunicazione
4. Mobilità
5. Cura della propria persona
6. Vita domestica
7. Interazioni e relazioni interpersonali
8. Aree di vita principali
9. Vita sociale, civile e di comunità
Fattori ambientali
1. Prodotti e tecnologia
2. Ambiente naturale e cambiamenti ambientali effettuati dall'uomo
3. Relazioni e sostegno sociale
4. Atteggiamenti
5. Servizi, sistemi e politiche
39
2.1.2. I diversi tipi di disabilità definiti dall’indagine Istat
Alla luce di quanto finora si è detto, ci si è potuti fare una discreta idea di che cosa sia la
disabilità, come sia legata agli aspetti della vita quotidiana e quali conseguenze
comporti.
Per rilevare più concretamente il fenomeno della disabilità, l’Istat60 nell’indagine
campionaria sulle “Condizioni di salute e il ricorso ai servizi sanitari”61
Per una corretta interpretazione dei dati è rilevante sottolineare che, per ciascuna
domanda, l’intervistato risponde secondo la valutazione soggettiva del proprio livello di
, ricorre ad una
batteria di quesiti, predisposti da un gruppo di lavoro dell’OCSE (Organizzazione per la
Cooperazione e lo Sviluppo Economico) sulla base della classificazione ICIDH
dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, che consente di studiare specifiche
dimensioni della disabilità: la dimensione fisica, riferibile alle funzioni della mobilità e
della locomozione, che nelle situazioni di gravi limitazioni si configura come
confinamento; la sfera di autonomia nelle funzioni quotidiane che si riferisce alle
attività di cura della persona; la dimensione della comunicazione che riguarda le
funzioni della vista, dell’udito e della parola. Ad ogni tipo di disabilità corrisponde una
batteria di quesiti con modalità di risposta che prevedono diversi gradi di difficoltà (da
una parziale autonomia ad una difficoltà maggiore fino ad arrivare all’inabilità di
adempiere la funzione senza l’aiuto di altre persone).
60 Istituto Nazionale di statistica (http://www.istat.it )
61 L’indagine "Condizione di salute e ricorso ai servizi sanitari" è un 'indagine campionaria che viene svolta periodicamente con una cadenza di circa cinque anni. Detta indagine si configura come un fondamentale strumento di osservazione delle condizioni di salute della popolazione. Essa consente di avere informazioni sulle condizioni di salute della popolazione, sulla presenza di malattie croniche, sulla disabilità, sul consumo di farmaci, sull’utilizzo del tempo libero, sul consumo di tabacco, su gravidanza ed allattamento, sul ricorso ai servizi sanitari per tipologia degli stessi e sulla disabilità, sull’abitazione della famiglia e sulle reti di aiuto ricevuti dalla famiglia. (Fonte: http://www.handicapincifre.it/descrizioni/lista_met.asp?cod_met=2 )
40
autonomia. Tale valutazione può variare non solo in funzione delle diverse condizioni di
salute e di livello di autonomia, ma anche per differenze culturali e cognitive o per
disparità nel disporre di sostegni materiali e relazionali di cui il disabile può avvalersi
per far fronte alle proprie limitazioni.
È definita disabile la persona che, escludendo le condizioni riferite a limitazioni
temporanee, dichiara il massimo grado di difficoltà in almeno una delle funzioni rilevate
con ciascuna domanda, pur tenendo conto dell’eventuale ausilio di apparecchi sanitari
(protesi, bastoni, occhiali, ecc.). A seconda della sfera di autonomia funzionale
compromessa, sono state costruite quattro tipologie di disabilità: confinamento,
difficoltà nel movimento, difficoltà nelle funzioni della vita quotidiana, difficoltà della
comunicazione.
Per confinamento si intende la costrizione permanente a letto, su una sedia, o nella
propria abitazione per motivi fisici o psichici. Coloro che risultano confinati rispondono
solo ai quesiti sull’attività motoria compatibili con la relativa tipologia di confinamento.
Le persone con difficoltà nel movimento hanno problemi nel camminare (riescono solo
a fare qualche passo senza aver bisogno di fare soste), non sono in grado di salire e
scendere da soli una rampa di scale senza fermarsi, non riescono a chinarsi per
raccogliere oggetti da terra.
Le difficoltà nelle funzioni della vita quotidiana riguardano la completa assenza di
autonomia nello svolgimento delle essenziali attività quotidiane o di cura della persona,
quali mettersi a letto o sedersi da soli, vestirsi da soli, lavarsi o farsi il bagno o la doccia
da soli, mangiare da soli anche tagliando il cibo.
Nelle difficoltà della comunicazione sono infine comprese le limitazioni nel sentire
(non riuscire a seguire una trasmissione televisiva anche alzando il volume e nonostante
41
l’uso di apparecchi acustici), limitazioni nel vedere (non riconoscere un amico ad un
metro di distanza) e le difficoltà nella parola (non essere in grado di parlare senza
difficoltà).
È infine importante precisare che, poiché nel set di quesiti per rilevare la disabilità è
inclusa la scala ADL62
62E’ una scala semplificata che prevede l’assegnazione di un punto per ciascuna funzione indipendente (fare il bagno, vestirsi, toilette, spostarsi, continenza di feci e urine e alimentazione) così da ottenere un risultato totale di performance che varia da 0 (completa dipendenza) a 6 (indipendenza in tutte le funzioni). Le informazioni sono state prese dal seguente documento all’indirizzo:
(Activities of Daily Living – Attività della Vita Quotidiana)
costruita per valutare il grado di autonomia nello svolgimento delle attività quotidiane,
tale strumento non è adatto alla somministrazione ai bambini di età inferiore ai 6 anni.
Pertanto la consistenza numerica dei disabili non include questo segmento di
popolazione. La scala inoltre consente solo in modo parziale di cogliere le disabilità
connesse a patologie psichiatriche e ad insufficienze mentali. A ciò occorre aggiungere
che la stima derivante dall’indagine si riferisce alle persone che vivono in famiglia - le
unità finali di campionamento sono infatti le famiglie - e non tiene conto quindi degli
individui residenti permanentemente in istituzioni. Tra questi ultimi sono senz’altro
presenti quote non trascurabili di disabili presumibilmente con elevati livelli di gravità
(basti pensare alle Residenze Sanitarie Assistenziali per anziani non autosufficienti).
Tuttavia, poiché in Italia i disabili vivono molto frequentemente in famiglia, l’effetto in
termini di sottostima della consistenza del fenomeno risulta abbastanza contenuto.
L’indagine comunque, pur tenendo conto dei limiti degli strumenti utilizzati e della
complessità ed eterogeneità del fenomeno, rappresenta la principale fonte statistica a
livello nazionale per lo studio delle caratteristiche socio-demografiche, degli stili di vita
e dello stato di salute delle persone disabili.
http://www.ccm-network.it/documenti_Ccm/prg_area2/corso_incidenti_Aquila/indagine_inc_domestici/Indagine_campionaria_legenda_AD_IADL.pdf
42
Accanto al fenomeno della disabilità, l’indagine rileva anche alcuni specifici tipi di
invalidità: invalidità di tipo motorio63, insufficienza mentale64, cecità65,
sordomutismo66e sordità67
Si tratta di dimensioni non perfettamente sovrapponibili alle corrispondenti tipologie di
disabilità, e ciò sia per il differente approccio concettuale sottostante i due fenomeni, sia
per le differenze negli strumenti adottati. Rilevare la disabilità significa valutare il
livello di riduzione dell'autonomia nello svolgere le principali funzioni, conseguente al
deficit o menomazione dovuta alla malattia, tenendo conto dell’eventuale ausilio di
apparecchi. L’invalidità, invece, è riferita alla menomazione che colpisce un organo ed
è quindi indipendente dalla valutazione complessiva di autosufficienza. Il fenomeno
quindi è rilevato, a differenza di quanto avviene per la disabilità, anche per i bambini
fino a 6 anni. Inoltre gli strumenti adottati per la rilevazione non sono confrontabili: la
disabilità deriva infatti da una sintesi di quesiti, l’invalidità è rilevata invece in termini
di presenza e assenza della specifica menomazione dichiarata dagli intervistati.
.
In altri termini può accadere che una persona presenti un’invalidità motoria per
mancanza o anchilosi di un arto, ma ricorrendo al supporto di una protesi o di altro
apparecchio, risulti non dipendente al punto da presentare una disabilità motoria. Al
contrario, una persona che non presenta menomazioni negli arti ma, ad esempio, a causa
63 Grave limitazione o impedimento delle capacità di movimento di uno o più parti del corpo per mancanza o perdita di uno o più arti.
64 Insufficienze mentali congenite (down, microcefalia, ecc.), perinatali (incompatibilità del gruppo sanguigno materno/fetale, ecc.), o acquisite (meningiti, encefaliti, tumori ecc.); la frenastenia, o l’oligofrenia (difetti permanenti dell’intelligenza).
65 Parziale o totale assenza della vista sino a meno di un ventesimo con eventuale correzione.
66 Incapacità o grave difficoltà nell’esprimersi tramite il linguaggio.
67 Parziale o completa mancanza della capacità di udito anche se corretta con apparecchi acustici.
43
dell’avanzata età, non riesce a muovere qualche passo senza ricorrere all’aiuto di altre
persone, presenta una disabilità motoria pur non dichiarandosi invalido motorio68
Nella trattazione si farà accenno alle limitazioni nel sentire e nel vedere (del gruppo
delle “difficoltà della comunicazione”) insieme alle patologie che rientrano nel gruppo
delle “invalidità” anche se, nello specifico, il lavoro mira a verificare le possibilità di
interfaccia con le tecnologie da parte delle persone affette da cecità e ipovisione.
.
Ci si renderà comunque conto di come tutte queste condizioni di salute limitino,
soltanto apparentemente, l’utilizzo del computer per la navigazione in Internet o per
l’accesso e la partecipazione ai Social Network.
Forse l’unico aspetto della vita nel quale queste persone possono davvero considerarsi
limitate, è quello della vita sociale e dei rapporti umani, a causa, purtroppo, della non
sempre facile accettazione da parte delle persone che si definiscono “normali”.
2.2. I numeri della disabilità e l’aspetto sociale
Nel maggio 2010 l’Istat ha diffuso un volume dal titolo “La disabilità in Italia”, il quale
si propone di fornire un quadro sulla condizione delle persone con disabilità nel nostro
paese, ricostruendo, attraverso un’analisi multifonte69
68 Fonte:
, le diverse fasi della vita di queste
persone, dal periodo scolastico a quello della vecchiaia. Le analisi svolte sono
finalizzate a documentare le condizioni di salute, l’esperienza lavorativa, le relazioni
familiari e, più in generale, il livello di partecipazione sociale delle persone con
disabilità. Il volume si articola in diversi capitoli tematici che affrontano gli argomenti
citati, approfondendo anche gli aspetti legati alle politiche sociali finalizzate
all’inserimento scolastico, all’integrazione lavorativa e al complesso di aiuti, formali e
http://www.handicapincifre.it/documenti/concettodisabilit%C3%A0.asp#par7
69 che reperisce i dati da più fonti
44
informali, sui quali le persone con disabilità possono contare. Viene inoltre documentata
quella parte della protezione sociale dedicata al sistema di previdenza per le persone con
disabilità. Il volume è disponibile in edizione cartacea al prezzo di 25 euro70
Veniamo ora alle cifre contenute nel volume, che sono piuttosto importanti. Tutti i dati
di seguito riportati sono stati presi dall’indagine Istat sopra citata.
.
Le persone con disabilità, di sei anni e più, che vivono in famiglia sono 2 milioni e 600
mila, pari al 4,8% della popolazione italiana. Lo strumento di rilevazione della disabilità
utilizzato dall’Istat consente di rilevare informazioni sui bambini a partire dai 6 anni di
età. La fonte istituzionale del numero di certificazioni scolastiche non consente una
completezza dei dati sia perché non sono compresi i bambini in età prescolare, sia
perché non vi è obbligo di iscrizione alla scuola materna, per cui i bambini disabili
certificati dai 3 ai 5 anni sono sicuramente una sottostima del reale numero.
Tornando ai dati, il 62,2% delle persone con disabilità è colpito da tre o più patologie
croniche ed oltre la metà (59,4%) ha almeno una malattia cronica grave.
Risultano occupate meno del 18% delle persone con disabilità in età lavorativa, contro
poco più del 54% delle persone non disabili. Solamente il 3% delle persone con
disabilità ha come fonte principale un reddito da lavoro.
Il 57,3% e il 53,7% delle famiglie con un disabile, rispettivamente nelle Isole e nel
Meridione, non riceve alcun tipo di aiuto, né pubblico né privato. L’80% delle famiglie
in cui è presente una persona con disabilità non riceve alcun aiuto o supporto pubblico
(Istituzioni, Comuni, ASL).
70 Tutte le informazioni relative all’indagine sono presenti al seguente link: http://www.istat.it/dati/catalogo/20100513_00/
45
La spesa per le prestazioni economiche agli invalidi civili71
Lo Stato rimane il titolare della quasi totalità delle competenze in materia di invalidità
civile. Si attende da anni un provvedimento che definisca i livelli essenziali delle
prestazioni sociali, cioè che vengano indicati con certezza a quali prestazioni sociali
“minime” abbia diritto il cittadino.
in Italia è di 16 miliardi di
euro, appena l’1% del PIL. 256,67 euro mensili è l’importo dell’assegno mensile di
assistenza riconosciuto agli invalidi civili parziali (dal 74% al 99% di invalidità
accertata), di età compresa tra i 18 e i 65 anni d’età. Identico è l’importo delle pensione
agli invalidi civili al 100%.
Nel 2000 il Governo è stato delegato ad emanare un decreto legislativo recante le
“norme per il riordino degli assegni e delle indennità” spettanti agli invalidi civili,
ciechi civili e sordi prelinguali72. Nessun Governo ha mai usato quella delega o l’ha
fatta reiterare con un nuovo provvedimento73
Anche per quanto riguarda la questione delle politiche sociali la situazione non è
migliore.
.
71 La definizione del concetto di invalidità civile risale agli anni ’70. Essa è la difficoltà a svolgere alcune funzioni tipiche della vita quotidiana o di relazione a causa di una menomazione o di un deficit fisico, psichico o intellettivo, della vista o dell’udito. L’invalidità è civile quando non deriva da cause di servizio, di guerra, di lavoro. Essa viene definita in percentuale nel caso in cui l’interessato sia maggiorenne: 33% è la percentuale minima per essere considerati invalidi, il 74% però è il minimo per contare su qualche provvidenza economica.
72 La definizione di sordità perlinguale recita: “è una sordità bilaterale con soglia uditiva superiore ai 65 dB in entrambe le orecchie e comunque nell’orecchio migliore in caso di disomogeneità esistente o acquisita entro il diciottesimo mese di vita”. In realtà anche le sordità perlinguali uguali alle precedenti ma comparse entro i 18 ed i 36-50 mesi sono molto simili ed assimilabili alle prime per molti aspetti.
73 Legge 8 novembre 2000, n, 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 265 del 13 novembre 2000 – Supplemento ordinario n. 186
46
Nel 2008, infatti, lo stanziamento per il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali è sceso
sotto i 1.500 milioni di euro74
Per il 2009, 2010 e 2011 il Fondo ha deciso una retrazione. Nel 2009 sono stati stanziati
1.355 milioni che diventano 1.070 per il 2010 e solo 960 nel 2011. Nel 2010 ci sono,
rispetto al 2007, circa 700 milioni in meno
.
75
Infine il Patto per la Salute 2009-2012 prevede un finanziamento, limitato al 2010, di
400 milioni di euro mentre per il 2011 non è previsto alcuno stanziamento.
.
Alla luce dei dati emersi, piuttosto allarmanti, andiamo a considerare alcuni aspetti che
rientrano nella vita sociale di queste persone.
Per quanto riguarda l’istruzione, l'Italia è uno dei pochi paesi nei quali le persone
disabili sono in grandissima parte integrate nelle scuole normali.
Nel corso del tempo il livello d'istruzione delle persone disabili si è notevolmente
elevato: dalle diverse indagini risulta un notevole aumento, fra i giovani, di coloro che
hanno un titolo di studio alto. Infatti, il 38%76
74 Fonte: Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.
dei disabili fra i 15 e i 44 anni possiede
un diploma o una laurea, rispetto al 14% dei disabili in età compresa tra i 45 e i 64 anni.
L'incremento dei livelli d'istruzione si è verificato anche fra i non disabili, ma fra i
disabili il recupero è stato molto più rapido, e ha riguardato in misura maggiore le
donne, che hanno così compensato lo svantaggio che avevano in passato rispetto agli
uomini. L’aumento della scolarizzazione per le persone disabili è avvenuto anche grazie
alla sempre maggior diffusione delle nuove tecnologie: si pensi al crescente utilizzo dei
75 Fonte: Legge 203/08, Gazzetta Ufficiale, Supplemento ordinario 285/L, pag. 54)
76 I dati sono stati presi dal sito: http://spazioinwind.libero.it/gianluca_affinito/web_barriere/disabili.htm
47
computer dotati di software specifici per ogni tipo di disabilità e che permettono quindi
all’alunno disabile di interfacciarsi e apprendere nella maniera migliore.
Tuttavia, permane una percentuale considerevole di persone disabili, anche giovani,
senza alcun titolo di studio: è in questa condizione circa il 15% dei disabili in età
compresa tra i 15 e i 44 anni, mentre fra i non disabili tale percentuale è praticamente
nulla.
Per quanto riguarda l’ambito lavorativo, nonostante le innovazioni legislative in tema di
inserimento lavorativo77
Per quel che riguarda l’ambito della famiglia, dalle stime emerge che il 28% dei disabili
vive solo, rispetto all'8% dei non disabili; anche in questo caso è prevalente il numero
delle persone anziane, soprattutto le vedove. L'età media dei disabili soli è infatti di 76
anni per gli uomini e 80 anni per le donne. Il 26% dei disabili fino a 44 anni è
coniugato, contro il 47% dei non disabili. Le differenze rispetto ai non disabili sono più
rilevanti per gli uomini (solo il 15% è coniugato) che non per le donne (il 38% è
coniugato).
e le molte iniziative attivate anche grazie a progetti e
finanziamenti europei, tutt'oggi in Italia si rilevano livelli di occupazione dei disabili
ancora piuttosto bassi. Il tasso di occupazione fra i disabili è infatti pari al 21%, meno
della metà di quello rilevato fra i non disabili. Occorre tuttavia considerare che fra i
disabili in età lavorativa circa il 27% è del tutto inabile al lavoro. Le donne disabili sono
notevolmente svantaggiate rispetto agli uomini: le prime registrano un tasso di
occupazione dell'11% e i secondi del 29%; tale svantaggio esiste anche fra i non
disabili, sebbene l'entità delle differenze fra maschi e femmine non sia così elevata.
77 v. la Legge 68/99 Legge 12 marzo 1999, n. 68, “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.68 del 23 marzo 1999 - Supplemento Ordinario n. 57.
48
La condizione di disabilità fra i giovani comporta una loro permanenza nel nucleo
d'origine; si riscontra così che il 34% dei disabili di età compresa tra i 25 e i 44 anni
vive con i genitori (rispetto al 19% dei non disabili), e che il 17% dei disabili della
stessa età vive con un solo genitore (rispetto al 6% dei non disabili). Questo implica
verosimilmente una situazione di maggiore necessità economica e, talvolta, di maggiore
disagio: in effetti il 42% dei disabili ritiene scarse o insufficienti le proprie risorse
economiche, rispetto al 27% dei non disabili. La famiglia rimane il perno fondamentale
di riferimento per le persone disabili: il 90% dichiara un buon livello di soddisfazione
rispetto alle relazioni familiari, percentuale simile a quella dei non disabili. Più bassa è
invece la soddisfazione nei confronti delle relazioni con gli amici: è soddisfatto il 68%
dei disabili a fronte dell'86% dei non disabili.
A questo proposito, veniamo ora all’aspetto più prettamente sociologico, quello delle
relazioni sociali.
La partecipazione sociale delle persone disabili costituisce la sfida più grande e più
difficile da affrontare, perché in essa si vengono a sommare problematiche derivanti non
solo dalla condizione di disabilità del soggetto, ma sopratutto e principalmente dal
contesto ambientale e culturale.
Sul piano dell’informazione risulta che circa il 18% dei disabili con un'età inferiore ai
44 anni si tiene informato leggendo i quotidiani quasi tutti i giorni, a fronte del 20% dei
non disabili della stessa fascia di età. Circa il 67% dei disabili tra i 18 e i 44 anni ascolta
la radio mentre il 92% segue programmi televisivi quasi tutti i giorni, a fronte
rispettivamente del 79% e del 97% dei non disabili. Il 38% dei disabili si informa
relativamente alle questioni della politica italiana a fronte del 53% delle persone non
disabili.
49
Per quanto riguarda il tempo libero il 22% dei disabili di età inferiore ai 44 anni si è
recato al cinema, a teatro o a vedere spettacoli di qualsiasi genere negli ultimi 12 mesi, a
fronte del 31% dei non disabili. Inoltre il 20% dei disabili legge libri e pratica attività
sportiva. Il numero dei disabili iscritti alla “Federazione Italiana Sport Disabili”78 è
aumentato nel periodo 1989-1997 con lo stesso passo delle società sportive, in media di
circa 5,3 punti percentuali79
2.3. I supporti alla disabilità
.
Le persone che presentano condizioni di disabilità, invalidità, handicap o menomazione
necessitano, per la natura stessa della condizione in cui si trovano, di un aiuto per
condurre una vita il più possibile normale. A questo scopo numerose sono le leggi che
tutelano queste tipologie di persone: si ritrovano leggi in merito nella nostra
Costituzione ma anche pubblicazioni nella Gazzetta Ufficiale dello Stato, Decreti
Ministeriali, Circolari INPS, ecc. sia a livello di legislazione nazionale che regionale80
Andiamo ad esaminare nelle pagine seguenti questi due aspetti in dettaglio.
(provvedimenti in merito sono stati presi anche nella legislazione della Comunità
Europea). Oltre ai provvedimenti normativi vi sono anche dei ritrovati tecnologici,
concepiti grazie al crescente avanzamento della ricerca scientifica, che possono
migliorare, anche notevolmente, la qualità della vita di queste persone.
78 Abbr. FISD, si costituisce nel 1990 e raggruppa al suo interno tre federazioni: la FISH (cerebrolesi, amputati, tetra-paraplegici, "les autres", psichici), la FICS (Federazione Italiana Ciechi Sportivi) e la FSSI (Federazione Sport Silenziosi d'Italia).
79 Fonte: CONI
80 Fonte: http://www.ambientediritto.it/legislazione/disabili/disabili.htm#inizio
50
2.3.1. Documenti normativi
Tra le numerose fonti normative, probabilmente quella più importante da segnalare è la
Legge 104/92, Legge – quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle
persone handicappate, la quale sancisce che le persone disabili hanno gli stessi diritti
fondamentali degli altri cittadini. La disabilità, pertanto, non può riguardare solo i
singoli cittadini che ne sono colpiti e le loro famiglie, ma anche la comunità e le
istituzioni locali. La centralità della famiglia, nell’azione di cura delle persone con
disabilità, è da considerarsi fondamentale per favorire i processi di autonomia e di
integrazione sociale per queste persone. E’ poi necessario che vengano attuati servizi di
assistenza, soprattutto nei confronti dei soggetti disabili in stato di gravità.
Conseguentemente, l’obiettivo principale dell’amministrazione in questo settore è
migliorare la qualità della vita dei disabili tanto da poter favorire, ogniqualvolta
possibile, le loro possibilità di vita indipendente81
Un altro importante documento che vale la pena di citare è la Dichiarazione di Madrid,
promulgata a fine marzo del 2002 in occasione dell’Anno Europeo del Disabile (2003)
durante la conferenza europea organizzata dalla Presidenza spagnola e della
Commissione dell’Unione Europea sul tema della non discriminazione delle persone
disabili e delle azioni positive in loro favore. Al termine dei lavori essa è stata
presentata ai più di 400 partecipanti (rappresentanti delle Istituzioni Europee, dei
Governi nazionali, delle parti sociali, del mondo della comunicazione e delle
organizzazioni delle persone disabili). La dichiarazione sposta l'asse di interesse da una
visione eminentemente medico - scientifica ad una prettamente sociale
.
82
81 Fonte:
.
http://www.padaniaoffice.org/pdf/scuole_quadri_2007/disabili.pdf
82 Fonte: http://webaccessibile.org/articoli/2003-anno-europeo-del-disabile/
51
Diversi i punti trattati: dall'integrazione scolastica a quella lavorativa, dall'assistenza
all'associazionismo dei disabili. Ciò sul quale si pone più volte l'accento è il concetto di
discriminazione come atteggiamento generale da combattere non solo con strumenti
legislativi ma anche culturali. Per questo uno dei concetti sviluppati è quello
dell'autodeterminazione dei disabili, che si esplica anche attraverso la creazione di
proprie associazioni. Viene affrontata anche la questione delle donne disabili e della
loro doppia discriminazione sociale.
In occasione dell’Anno europeo delle pari opportunità per tutti, il 2007, è stata
promulgata la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità la quale si
richiama esplicitamente a diversi principi della Dichiarazione Universale dei Diritti
Umani83
83 La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani fu adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. Vi si proclama il diritto alla vita, alla libertà e sicurezza individuali, ad un trattamento di uguaglianza dinanzi alla legge, senza discriminazioni di sorta, ad un processo imparziale e pubblico, ad essere ritenuti innocenti fino a prova contraria, alla libertà di movimento, pensiero, coscienza e fede, alla libertà di opinione, di espressione e di associazione.
. Si compone di 50 articoli, dei quali i primi 30 sono incentrati sui diritti
fondamentali (associazionismo, diritto di cura, diritto alla formazione personale, ecc.),
mentre gli altri 20 riguardano le strategie operative atte a promuovere la cultura della
disabilità. La prima cosa che risulta evidente dalla Convenzione ONU per i diritti delle
persone con disabilità è che manca una definizione chiara del concetto di disabilità,
preferendo parlare, piuttosto, di persone disabili. Questo perché manca ancora, a livello
internazionale, un'univoca e coerente definizione del concetto di "disabilità" (nonostante
l'adozione dell'ICF), della quale pur si sente la necessità, in quanto basilare per qualsiasi
strategia di ricerca e di pianificazione politica. Tuttavia l'articolo 1 della Convenzione
parla esplicitamente di persone disabili, definendole come "coloro che presentano una
duratura e sostanziale alterazione fisica, psichica, intellettiva o sensoriale la cui
52
interazione con varie barriere può costituire un impedimento alla loro piena ed effettiva
partecipazione nella società, sulla base dell'uguaglianza con gli altri”. Inoltre l'articolo
definisce anche lo scopo stesso della Convenzione, che è quello di promuovere tutti i
diritti delle persone disabili al fine di assicurare uno stato di uguaglianza. Anche
l'articolo 3 è fondamentale, perché indica i principi stessi entro i quali la Convenzione si
muove, elencandoli esplicitamente:
1. Rispetto della persona nelle sue scelte di autodeterminazione;
2. non discriminazione;
3. integrazione sociale,
4. accettazione delle condizioni di diversità della persona disabile;
5. rispetto delle pari opportunità e dell'uguaglianza tra uomini e donne;
6. accessibilità;
7. rispetto dello sviluppo dei bambini disabili.
L’Italia ha recepito la Convenzione con Legge n.18 del 3 marzo 2009 dopo il rinvio
della precedente ratifica causato dalla crisi e successiva caduta del governo guidato da
Romano Prodi nel 2008. Con la ratifica si è dato anche il via libera al progetto
d'istituzione di un osservatorio sulla disabilità presieduto dal Ministro del lavoro e
composto da 40 membri e che coinvolge sia i molti osservatori diffusi a livello
regionale, sia le associazioni di disabili, che anche le rappresentanze sindacali.
Tale osservatorio resterà in carica 3 anni (eventualmente prorogabili per un ulteriore
triennio), ed oltre a promuovere la Convenzione, avrà anche il compito di promuovere
la raccolta di dati statistici che illustrino le condizioni delle persone con disabilità, al
fine sia di predisporre una relazione sullo stato di attuazione delle politiche sulla
disabilità, che di predisporre un programma biennale di promozione dei diritti e di
53
integrazione sociale. La ratifica della Convenzione non è peraltro che il primo passo per
garantire alle persone disabili il pieno riconoscimento dei loro diritti.
Va inoltre considerato che la Convenzione non si inserisce in un contesto di vuoto
normativo, in quanto l’ordinamento giuridico italiano è già conforme alla maggior parte
dei principi in essa contenuti, a cominciare dalla Costituzione che all’art. 3 stabilisce i
principi di eguaglianza e non discriminazione. Anzi, la Legge n. 104/1992 – Legge
quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate – che
si è già avuto modo di trattare, ha in parte anticipato i contenuti della Convenzione,
avendo come principi ispiratori la promozione dell’autonomia e la realizzazione
dell’integrazione sociale dei disabili. Su impulso dell’evoluzione della normativa
internazionale ed europea in materia di disabilità, l’ordinamento italiano ha inoltre
recepito le nuove istanze di tutela dei diritti dei disabili attraverso atti normativi che
hanno disciplinato anche altri settori, per esempio l’accessibilità, già prevista in ambito
architettonico, è stata estesa al settore dell’informatica con la Legge n. 4/2004,
Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici, c.d.
Legge Stanca84
2.3.2. Ultimi ritrovati tecnologici
.
Per venire incontro ai deficit, che purtroppo sono numerosi e di molteplici tipi, anche i
ritrovati tecnologici sono sempre più specializzati per ridurre al minimo il problema o,
nel caso ciò non sia possibile, garantire un buon livello di interazione tra utente e
computer. Poiché, come anticipato, oltre alle soluzioni per le disabilità visive si farà
accenno anche alle altre difficoltà della comunicazione, le tecnologie ausiliarie verranno
ordinate per categoria di disabilità.
84 Fonte: http://www.treccani.it/Portale/sito/diritto/approfondimenti/nazioni_unite_cera.html
54
a. Ausili alla cecità e alle limitazioni della vista
In caso di cecità, il senso mancante deve essere sostituito da altri. L'informazione
presente sotto forma di caratteri o numeri può cioè essere trasferita su un diverso canale
sensoriale: il tatto o l'udito. Ecco i dispositivi maggiormente utilizzati per l’interazione
col pc.
• Barra Braille: detta anche barra labile, Braille labile o display Braille, è il
principale strumento informatico per ciechi. Applicata ad un qualsiasi computer
trasforma il contenuto di una riga del monitor in un testo Braille a rilievo.
Importante è il numero di celle di una barra, ossia la sua lunghezza in caratteri
Braille. Ci sono barre da 80, 40 e 20 celle. Quelle da 80 hanno il vantaggio di
contenere un'intera riga del monitor. Sono però assai costose e per questo motivo
riservate a persone che si servono del computer per scopi professionali. Le più
comuni hanno 40 celle, una lunghezza simile a quella della riga dei testi Braille su
carta. Le barre con meno di 40 celle sono decisamente più economiche anche se più
scomode da utilizzare.
• Sintesi vocale: è un apparecchio che può essere sia interno che esterno al
computer, in grado di farlo "parlare" trasformando in suono il contenuto dello
schermo. E' composto da una parte hardware (scheda audio, amplificatore, diffusori
acustici) e da una parte software. E' compito di quest'ultima definire le regole di
pronuncia delle parole (ogni sintesi vocale dovrà essere adattata alla lingua usata) e
adeguarsi alle diverse esigenze dell'utente. Un testo, infatti, può essere letto in vari
modi: si può avere una lettura per singolo carattere, parola per parola, o riga per riga.
Inoltre si può avere una lettura continua scorrevole, con punteggiatura, con
55
indicazione degli attributi del testo (lettere maiuscole, corsivi, sottolineature), con
spelling integrale, ecc.
• Screen reader: è un programma software in grado di stabilire quale parte dello
schermo debba essere evidenziata sulla barra Braille o letta dalla sintesi vocale.
La funzione dello screen reader viene completata dalla presenza (sulla tastiera del
PC e sulla barra Braille) di comandi che portano ad evidenziare o ad ascoltare ciò
che si desidera: righe, caratteri, parole o parti importanti di una finestra.
L’evoluzione degli screen reader è stata molto rapida in questi ultimi anni: in
ambiente Windows (anche negli altri ambienti per es. Macintosh, Linux anche se
con qualche problema in più) quasi tutte le applicazioni sono diventate accessibili,
grazie all’adattamento degli screen reader alle sempre più evolute esigenze della
grafica.
Le persone con una ridotta capacità visiva sono dette ipovedenti. Ad esse la flessibilità
del computer consente in modo dinamico sia l'ingrandimento che la variazione di colori
e di sfondi di quanto appare sullo schermo. Riportiamo di seguito gli strumenti ausiliari
maggiormente utilizzati.
• Videoingranditori: sono apparecchi che, attraverso un sistema di telecamera a
circuito chiuso, riprendono l'immagine di un testo e la proiettano ingrandita su un
video.
Con un sistema ottico/elettronico (zoom) è possibile definire il grado di
ingrandimento. L'ingrandimento riduce il campo visivo per cui l'utente deve spostare
il testo da leggere sotto l'obiettivo. L'operazione si ottiene facilmente attraverso un
carrello a slitta mosso manualmente.
56
Gli ingranditori vengono utilizzati essenzialmente per leggere. Esistono anche degli
apparecchi che si possono applicare ad una macchina per scrivere; in questo modo si
controlla il testo mentre viene scritto. La soluzione tuttavia oggi preferita è il
computer con sistema ingrandente.
• Ingranditori per computer: sono apparecchi che aumentano le dimensioni dei
caratteri sul monitor del computer. In tal modo permettono la visione a persone con
gravi minorazioni visive. Si tratta essenzialmente di programmi residenti in
memoria. Rimangono così attivi anche quando si caricano successivamente altri
programmi e aumentano le dimensioni dei caratteri. Non richiedendo
apparecchiature particolari, sono installabili su qualsiasi computer. L'ingrandimento
riduce la porzione di schermo che può essere consultata. Con un sistema di ricerca
(comandato, in genere, da un mouse) è possibile selezionare la parte del video che
interessa. Alcuni hanno la possibilità di essere collegati a sistemi ingrandenti del
video (costituiti da una camera a circuito chiuso).
Funzionano a schermo "diviso": su una parte apparirà l'immagine del libro
ingrandito, sull'altra i caratteri che vengono digitati al computer; in questo modo
l'utente ipovedente può procedere alla digitazione di un testo senza mai togliere lo
sguardo dallo schermo. Il sistema, per essere efficace, deve però essere integrato da
un leggio elettronico. Si tratta di un apparecchio che sposta automaticamente il testo
da leggere sotto l'obiettivo della telecamera alla velocità e nel modo desiderato. Il
problema dell'ingrandimento dei caratteri può avere, in certi casi, una soluzione
adeguata anche attraverso normali programmi di scrittura in ambiente grafico
Windows: essi sono programmi che consentono di utilizzare set di caratteri di varie
dimensioni forme e colori.
57
Un’altra tipologia di disabilità abbastanza diffusa è il daltonismo: ne è affetto circa
l’8% della popolazione mondiale. E’ una condizione degli occhi che altera la percezione
dei colori e può manifestarsi sia in forma parziale (si parla più precisamente di
deuteranomalia per la difficoltà nella percezione del verde, di protanomalia se non si
riesce a percepire il rosso, di tritanomalia quando la difficoltà di percezione riguarda il
colore blu-giallo) che completa. La malattia prende il nome dal chimico inglese John
Dalton che nel 1794 effettuò studi scientifici al riguardo dopo essersi reso conto di
avere egli stesso difficoltà nella distinzione dei colori. Non si tratta di una forma di
cecità: è un difetto visivo dipendente dal modo in cui si percepiscono i colori.
Esistono diversi tipi di daltonismo; i più diffusi sono dovuti ad alterazioni ereditarie dei
fotorecettori. I tessuti dell'occhio che assorbono la luce e trasformano ciò che vediamo
in impulsi diretti al cervello contengono alcune cellule che distinguono i colori.
Quando queste cellule presenti nella retina non lavorano correttamente si manifesta il
daltonismo. Si può nascere daltonici ma si può anche diventarlo, magari in seguito ad
un danneggiamento della retina, del nervo ottico o di determinate aree della corteccia
cerebrale. I più comuni sintomi del daltonismo sono, come precedentemente detto,
l'incapacità di distinguere colori comuni quali il rosso, il verde, il blu o il giallo85
Chi sviluppa contenuti per il Web deve tenere conto di questo aspetto, svincolando le
informazioni dal colore col quale vengono presentate, in modo da renderle disponibili
anche ai soggetti daltonici.
.
In fase di implementazione, è possibile sottoporre gli utenti a dei test, come quello che
riportiamo in figura 10, per verificare l’effettiva capacità di lettura.
85 Informazioni prese dal sito: http://www.lentiacontattoonline.it/disturbi-oculari/daltonismo.asp
58
Fig. 10 – Test per misurare il grado di daltonismo.
Un utente daltonico avrà serie difficoltà a leggere i numeri all’interno dei 4 cerchi o non sarà in grado di
interpretarli nel modo corretto. Nei casi più gravi, il soggetto non distingue nulla all’interno del cerchio.
Esistono anche dei software che permettono di simulare la visione di un daltonico: uno
di questi è “Vischeck”86
A titolo informativo, va detto che esiste un altro software, “eyePilot”
. Il programma viene utilizzato anche per testare effetti daltonici
presenti nelle immagini e pagine Web.
87
86 Link alla pagina:
, nato per aiutare
i daltonici nella visione dei contenuti. eyePilot è un programma che, muovendo il
http://www.vischeck.com/
87Link alla pagina: http://www.colorhelper.com/index.php
59
cursore al di sopra di un qualsiasi elemento multi cromatico, indica il suo nome oppure,
cliccando su un’area di un determinato colore, tutte quelle analoghe lampeggiano sullo
schermo. Si tratta soltanto di un primo passo, ma importante, nella costruzione di
software appositi per questa categoria di utenti.
La presenza di questi supporti, comunque, non autorizza gli sviluppatori di contenuti a
basare le informazioni, che essi intendono veicolare, esclusivamente sui colori, senza
tenere conto di chi ha difficoltà serie a percepirli.
b. Ausili alle disabilità motorie
Per quanto riguarda l’accessibilità al computer, problemi seri si presentano per chi
manifesta deficit agli arti superiori e che riguardano, soprattutto, l'uso della tastiera e del
mouse: gli utenti, infatti, possono non essere in grado di utilizzare né l’uno né l’altro, o
possono usarli ma solo con grandi limitazioni e, nei casi più gravi, possono muovere
soltanto gli occhi. Esempi di questi problemi sono la necessità di introdurre tutti i
caratteri usando un solo dito e un solo tasto, oppure il dover usare al posto del dito una
leva applicata a un casco, o ancora la facilità di commettere errori involontari dovuti a
tremolio della mano o alla pressione troppo prolungata del tasto e, da ultimo, anche la
difficoltà di avere stabilità e precisione nel dirigere il mouse.
Vediamo alcuni degli strumenti impiegati maggiormente.
• Accesso facilitato a Windows: per i casi meno difficili, Windows presenta
alcune soluzioni, quando si utilizza la funzione "Accesso facilitato".
Questa funzione consente di ritardare o evitare la ripetizione di ogni tasto, di
premere separatamente tasti che di solito devono essere premuti insieme, di usare i
tasti di spostamento del cursore al posto del mouse e così via.
60
• Copritastiera: tra le modifiche più comuni da apportare alla tastiera c'è in genere
l'applicazione di una "mascherina", cioè di un copritastiera fisso, di plexiglass o
metallo, con dei fori in corrispondenza dei vari tasti. In questo modo sarà possibile
appoggiare la mano sulla tastiera ed infilare nei fori le dita per premere solo i tasti
che interessano. I copritastiera sono strumenti molto semplici: possono essere
costruiti artigianalmente o altrimenti richiesti ad alcune ditte specializzate.
• Tastiere speciali: sono tastiere costruite espressamente per utenti disabili.
Esse possono essere di diversi tipi: espanse, ridotte o riconfigurabili.
Le prime, rispetto a quelle normali, presentano una dimensione maggiore dei tasti e
un maggior spazio tra essi. Dispongono in genere di accorgimenti come la gestione
facilitata dei tasti multipli, la regolazione del tocco, tasti concavi e non sporgenti,
ecc. Le seconde sono progettate per chi non riesce ad articolare i movimenti su
un’area vasta e raggruppano perciò tutti i tasti standard in una piccola superficie.
Sono indicate quando la motricità fine è discretamente conservata mentre risulta
compromessa la capacità di dominare, con l’articolazione del braccio, un’area
abbastanza vasta. Le ultime sono superfici piane sensibili al tocco la cui area viene
divisa in riquadri corrispondenti ai vari tasti. La dimensione, la posizione e il
carattere assegnato a queste aree non è però costante, ma dipende da un foglio di
plastica o carta che viene applicato, contenente il disegno della tastiera.
La stessa tastiera, come si evince dal nome, può quindi essere utilizzata in vari modi,
a seconda dei bisogni o dei progressi dell’utente.
61
• Tastiere virtuali: sono destinate in particolare a chi non è in grado di premere i
tasti di una tastiera fisica. I suoi tasti virtuali possono essere attivati con ausili
hardware dei tipi già descritti.
Tuttavia, comporre parole usando non le dita ma meccanismi di puntamento
alternativi è un’attività molto lunga e fastidiosa. Per tale ragione esse possiedono un
algoritmo predittivo che propone, per ogni singolo tasto premuto, una serie di parole
intere che comprendono la lettera o la serie di lettere già iscritte: attivando il tasto
funzione associato alla predizione, l’utente può così risparmiare un notevole numero
di selezioni di tasti e velocizzare di parecchio la scrittura.
Fig. 11 – Esempio di tastiera virtuale AIDA
Oltre le lettere alfabetiche, i numeri e la punteggiatura (v. figura sopra riportata)
possono esserci anche tasti specifici per gestire, per esempio, le funzioni del
browser: frecce di navigazione, pulsante dei preferiti, ricerca, prefissi e suffissi più
diffusi per comporre gli indirizzi dei siti da visitare.
62
• Strumenti di input alternativo: se l'utente non è in grado di gestire la tastiera in
modo diretto, occorre passare a degli strumenti di input alternativo.
Attualmente sono due le strade percorribili: i sistemi a scansione e l'immissione a
voce. I primi si servono di un numero limitato di tasti: da uno solo ad un massimo di
5-6. La scrittura non viene quindi effettuata in modo diretto (un tasto per carattere)
ma attraverso un procedimento di selezione e conferma. Si tratta di un sistema che
avrebbe possibilità di scrittura illimitate ma in pratica viene fortemente condizionato
dalla sua lentezza di esecuzione, dovuta ai prolungati tempi di attesa o alla
macchinosità di certe operazioni. In proposito sono state ideate negli ultimi anni
varie soluzioni, più o meno efficaci, per accelerarle ma in genere, quello che si
guadagna in velocità va a scapito della semplicità d'uso. Parecchi sono i programmi
a scansione distribuiti in Italia sia a titolo gratuito che commerciale; essi si
distinguono l'uno dall'altro, oltre che per la qualità della grafica, la facilità d'uso e la
ricchezza delle opzioni, per alcune importanti differenze di impostazione riguardo al
tipo di scansione scelto. I sistemi di immissione a voce necessitano dell’applicazione
al computer di un microfono, una scheda audio e un software di riconoscimento
vocale. In questo modo si consente di riconoscere un certo numero di parole dettate
dall'utente e di associarle a comandi relativi al sistema operativo o alle particolari
applicazioni. Attualmente i sistemi di riconoscimento sono evoluti al punto di
consentire anche la dettatura e trascrizione di testi usando vocabolari di parole molto
vasti, praticamente illimitati.
63
• Ausili per il mouse: sono programmi che consentono di simulare tutte le funzioni
del mouse – clic e doppio clic sinistro, clic destro, scorrimento della ruota centrale,
trascinamento – per mezzo di semplici spostamenti.
Il concetto su cui si basano è quello della temporizzazione: se l’utente ferma il
cursore sopra un pulsante o un menù, passato un certo intervallo di tempo
modificabile a scelta, il software genera l’equivalente di un clic del mouse, attivando
così la funzione prescelta. Programmi di questo tipo si rivolgono a quegli utenti che
hanno limitazioni tali della motricità, da essere in grado solo di spostare il cursore
sullo schermo ma non di premere i pulsanti del mouse.
• Sensori: sono utilizzati per svolgere la stessa funzione di un singolo tasto.
Si differenziano fra loro per la modalità di attivazione (pressione, ma anche
spostamento, scuotimento, tocco, soffio, ecc.), per la forma e dimensione, per il tipo
o la forza di movimento richiesto ecc.
La gamma di sensori diversi disponibili presso le ausilioteche o ditte specializzate è
vastissima, adattabile a qualsiasi capacità motoria residua, purché volontaria.
Tutto ciò di cui si è detto finora pone in evidenza l’importanza di una progettazione
accessibile: è opportuno evitare impaginazioni con contenuti microscopici e ravvicinati.
Menù di navigazione e campi modulo sufficientemente grandi e ben distanziati tra di
loro consentiranno anche a chi usa dispositivi di puntamento alternativi di usare
convenientemente un sito Web. E’ inoltre importante progettare per l’indipendenza del
dispositivo: non vincolare quindi l’attivazione dei comandi all’uso del mouse, ma
consentire la selezione anche per mezzo della tastiera, soprattutto nel caso di funzioni
dinamiche lato client.
64
c. Ausili alle disabilità uditive
Dal punto di vista della navigazione sul Web, gli utenti affetti da perdita d’udito o
sordità totale hanno bisogno sostanzialmente di due tipi di ausili: sistemi di
sottotitolazione dei contenuti audio-video e sistemi di traduzione del parlato in
forma di testo scritto o di linguaggio dei segni.
Il primo tipo di ausilio può essere fornito dagli autori e dagli sviluppatori che producono
i contenuti, usando nel modo opportuno le tecnologie esistenti per la sottotitolazione.
Il secondo tipo richiede, invece, applicazioni multifunzionali, cioè software in grado di
tradurre in tempo reale il parlato in testo scritto o in ALS, la lingua americana dei segni,
grazie a complesse funzioni di riconoscimento vocale. Gli sviluppatori e gli autori
interessati all’accessibilità per non udenti devono considerare due tipi di intervento:
quello sulla sottotitolazione dei contributi multimediali e quello sulla semplificazione
sintattica dei contenuti testuali. Per quanto riguarda il secondo punto, bisogna
distinguere tra chi è divenuto sordo da adulto e chi lo è dalla nascita. Per i secondi esiste
un sottovalutato problema di comprensione dei testi scritti, dovuto alla difficoltà di
apprendere le complessità grammaticali di una lingua in modo puramente astratto, senza
avere cioè il riscontro immediato e diretto dell’ascolto del linguaggio parlato che è il
tramite attraverso il quale i bambini senza problemi di udito interiorizzano, fin da
piccoli, le regole della propria lingua madre, pur senza essere in grado di definirle
concettualmente.
In questi casi si utilizzano come ausili dei pacchetti software specifici, che vengono
elencati nella pagina seguente.
65
o Software educativi che comprendono:
• software per facilitare l’apprendimento della letto-scrittura;
• software per apprendere in modo interattivo con il supporto delle immagini la
composizione di frasi elementari;
• software per lo sviluppo e potenziamento delle frasi locative;
• software diagnostici che consentono di effettuare uno screening sulla capacità
uditiva dei bambini a partire dalla scuola materna;
• software riabilitativi che consentono di programmare sessioni di riabilitazione in
cui il bambino o l’adulto sordo possono interagire col computer per mezzo di un
microfono e avere in risposta un feed-back visivo dei segnali emessi.
Ognuno di questi programmi ha uno scopo ben preciso e viene utilizzato in fasi
specifiche fin dalla tenera età, per ridurre al minimo le difficoltà alle quali l’individuo
andrebbe incontro nell’interazione con il computer.
d. Ausili alle disabilità cognitive
Nel caso di menomazioni della capacità intellettiva e psicologiche in genere, i problemi
di accessibilità non sono più in senso stretto quelli che si riferiscono alla pura
operatività al computer, ma in senso lato quelli che riguardano la padronanza logica
delle operazioni che si eseguono. I deficit cognitivi per cui esistono tecnologie assistive
di tipo hardware e/o software sono la perdita di memoria, l’incapacità di leggere
correttamente, l’eccessiva tendenza a distrarsi, i disturbi dell’orientamento e della
percezione, la difficoltà nel seguire il pensiero logico.
Per quanto riguarda l’hardware, esistono computer portatili e palmari specializzati nel
fornire una serie di segnali acustici e visivi, che servono per ricordare scadenze e
procedure all’utente che soffre di perdite di memoria; vi sono poi dispositivi dotati di
66
interfacce tattili basate su simboli grafici, che sfruttano il potere evocativo delle
immagini per aiutare l’utilizzatore a comprendere concetti e comandi. La dotazione si
completa spesso con funzioni di sintesi vocale.
Dal punto di vista software, le tecnologie assistive usate per compensare i deficit
cognitivi si basano fondamentalmente su 3 principi (tutti già visti):
• la lettura vocale dei contenuti testuali, associata all’evidenziazione delle parole
di volta in volta lette e, nei programmi più sofisticati, la possibilità di impartire
comandi vocali;
• la predizione della parola o della frase che l’utente sta scrivendo;
• l’associazione di immagini a testi e comandi allo scopo di favorire la
comprensione e l’interazione da parte dell’utente.
Dal punto di vista degli sviluppatori e autori, realizzare siti Web accessibili agli utenti
con deficit cognitivi vuol dire soprattutto fare attenzione all’organizzazione dei
contenuti e al linguaggio utilizzato. Fermo restando che terminologia e sintassi devono
essere adeguati all’argomento e al pubblico di riferimento, è compito degli autori
mantenere il linguaggio quanto più possibile semplice e chiaro, nel tentativo di rendere
comprensibili i contenuti al maggior numero possibile di utenti.
L’associazione dei testi con opportuni simboli grafici potrà facilitare ulteriormente la
comprensione da parte degli utenti con problemi cognitivi.
E’ doveroso tuttavia precisare che una vera accessibilità per utenti con deficit cognitivi
gravi può essere assicurata solo progettando contenuti Web su misura, ma questo non è
quasi mai possibile nella realtà. Si pensi, per esempio, ad un sito Web progettato per il
largo pubblico come potrebbe essere quello di un comune; una tipologia di contenuto ad
hoc non sarebbe adeguata alla maggior parte degli utenti, in primo luogo perché
67
richiederebbe un lavoro di trasformazione dei normali contenuti improponibile in
termini di risorse umane ed economiche, sia perché, va aggiunto, spesso non è il
disabile che si serve del computer (né tantomeno impara da esso con maggiore o minore
efficacia) ma è l’insegnante o il terapeuta che si serve di questo apparecchio per
interagire didatticamente con la persona disabile.
Questo per dire che, per quanto riguarda le disabilità cognitive, l’accessibilità è riferita
più alla tipologia dei contenuti (comprensibilità, organizzazione, e cioè in senso lato)
che alla disponibilità e l’accesso agli stessi (quella che è considerata l’accessibilità in
senso stretto)88
.
88 Le informazioni relative agli ausili per le diverse disabilità sono state prese dal libro “Accessibilità. Guida Completa” di Michele Diodati, Apogeo, 2007 (pagg. 83-88) e sono state reperite on-line al seguente indirizzo: http://www.asphi.it/TecnologiaAusili/AusiliDisabilita.htm#Uditiva
68
3. L’accessibilità
3.1. Le leggi italiane in materia: qualcosa è cambiato?
Ricordiamo che, secondo la definizione contenuta nelle fonti normative di riferimento89
Come si può osservare, la stessa definizione del termine è contenuta in due documenti
con valore normativo: la Legge 9 gennaio 2004, n.4 intitolata “Disposizioni per favorire
l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici”, conosciuta anche come
“Legge Stanca” dal nome dell’allora Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio
Stanca, e il Decreto Ministeriale 8 luglio 2005 dal titolo “Requisiti tecnici e i diversi
livelli per l’accessibilità agli strumenti informatici”, entrambi ampiamente esaminati
nell’elaborato precedente a questo. Per quanto riguarda la prima fonte normativa, si è
visto che il principale limite (anche se il solo fatto che esista una legge costituisce un
pregio per l’Italia che è stato il primo paese a dotarsi di una normativa in materia) è
rappresentato dall’applicabilità al solo settore della pubblica amministrazione,
escludendo così tutti i soggetti privati, aspetto più volte sottolineato anche nel
precedente scritto
,
l’accessibilità è “la capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti
dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza
discriminazioni anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di
tecnologie assistive o configurazioni particolari”.
90
89 Decreto Ministeriale 8 luglio 2005 – Requisiti tecnici e i diversi livelli per l’accessibilità agli strumenti informatici, art. 1, comma 1, lettera a) e Legge 9 gennaio 2004, n. 4 – Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici, art. 2, comma 1, lettera a), nota anche come “Legge Stanca”.
.
90 Si ricorda che il precedente elaborato è stato realizzato nel periodo compreso tra Luglio e Settembre 2008.
69
Ad oggi, Maggio 2010, la legislazione in materia di accessibilità in Italia è immutata.
Non sono state emanate nuove leggi, né decreti, né emendamenti né è stato adottato
alcun tipo di provvedimento in materia e ciò porta inevitabilmente a riflettere.
A 7 anni dall’emanazione della Legge Stanca sembra che la questione accessibilità sia
caduta nel dimenticatoio quando sarebbe invece indispensabile un nuovo testo
normativo o almeno una modifica a quello esistente che presenta ancora troppe fallacie
che ne compromettono notevolmente l’applicabilità. Nonostante questi “buchi” sono
sorte apprezzabili iniziative in ambito pubblico che si propongono di rispettare
fedelmente sia la Legge in oggetto che i 22 requisiti tecnici elencati dal Decreto
Ministeriale 8 luglio 2005 nell’Allegato A. Da segnalare in particolare quella messa in
atto dalla regione Emilia Romagna che ha messo a disposizione sul portale “Ermes”
delle Linee Guida91
Ciò sta a dimostrazione del fatto che dove non arriva la legge, può arrivare la capacità
dei cittadini, laddove esistano volontà e voglia di fare.
, diversamente articolate in base alla categoria di persone che ne
sono, di volta in volta, i beneficiari (“per tutti”, “per responsabili”, “per redattori”, “per
tecnici”) sul modello dei 22 requisiti.
3.2. Le WCAG 2.0
Se a livello normativo in Italia non sono stati fatti grandi progressi, dal punto di vista
pratico qualche passo è stato fatto. Dopo oltre 9 anni dalla precedente versione, sono
infatti ufficiali le WCAG 2.0. Acronimo di “Web Content Accessibility Guidelines”, il
nome identifica le nuove linee guida per l’accessibilità dei contenuti Web alle quali
occorre fare sempre riferimento nella progettazione ed implementazione di siti.
91 Reperibili all'indirizzo: http://www.regione.emilia-romagna.it/sin_info/lineeguida/
70
Il documento rappresenta l’edizione rivista di un elenco già esistente, le WCAG 1.092
L’11 Dicembre 2008 è stata inviata la notifica al W3C dell’intenzione di avviare la
traduzione delle WCAG 2.0 in italiano. La traduzione italiana autorizzata, che si è
svolta sotto il coordinamento di Roberto Scano, presidente di IWA Italy
,
nate nel 1999 sempre per il medesimo scopo. Le WCAG 2.0 sono diventate “W3C
Recommendation” (ossia documento di riferimento) dopo molti anni di lavoro e
riadattamento alla costante evoluzione delle tecnologie presenti nel Web, in particolare
del cosiddetto Web 2.0.
93, è stata
pubblicata il 21 Dicembre 200994
Il documento nasce per venire incontro ad esigenze nuove e alla continua evoluzione del
Web 2.0. Dalla nascita delle WCAG 1.0, infatti, il Web non si è mai fermato: in quel
periodo c’erano i primi accenni di utilizzo di Adobe Flash
.
95, i primi documenti PDF, i
primi JavaScript96. Il Web 2.0, gli ActiveX97, erano argomenti quasi sconosciuti e le
tecnologie assistive già faticavano ad interpretare il linguaggio HTML98
92 Consultabili all’indirizzo:
, figuriamoci
http://www.aib.it/aib/cwai/WAI-trad.htm (versione italiana) http://www.w3.org/TR/1999/WAI-WEBCONTENT-19990505/ (versione inglese)
93 IWA (International Webmasters Association) Italy è un’associazione professionale non-profit che è riconosciuta leader mondiale nel fornire principi e certificazioni di formazione per la professione in rete. Per saperne di più: http://www.iwa.it/
94 Essa è consultabile all’indirizzo: http://www.w3.org/Translations/WCAG20-it/Overview.html (versione italiana) http://www.w3.org/TR/2008/REC-WCAG20-20081211/ (versione inglese)
95 Programma utilizzato prevalentemente per le animazioni.
96 JavaScript è un linguaggio di scripting (ovvero di comandi) comunemente usato nei siti web.
97 ActiveX (dall'inglese Active e eXtension, cioè Estensione Attiva) è il nome di una tecnologia sviluppata dalla Microsoft destinata agli sviluppatori e creata per poter estendere le potenzialità e le funzioni di un'applicazione.
98 Acronimo di “Hyper Text Markup Language”, è il linguaggio usato per la realizzazione dei contenuti di una pagina web. Utilizza dei tag (comandi) per indicare al browser come deve interpretare e visualizzare l’ipertesto.
71
oggetti di programmazione. E’ stato quindi necessario ripensare alle linee guida per
l’accessibilità dei contenuti, soprattutto ripensando al concetto di contenuto Web.
Per tale motivazione, all’interno delle WCAG 2.0 ci sono tre termini molto importanti
da ricordare:
• Pagina Web. Nelle WCAG 2.0 questo termine non si limita alle pagine HTML,
ma ingloba qualsiasi risorsa raggiungibile tramite un URL99
• Programmatically Determinated (letteralmente “determinati tramite
programmazione”). Diversi criteri di successo (si vedrà più avanti di cosa si
tratta) richiedono che il contenuto (o alcuni suoi aspetti) possa essere
“determinato tramite programmazione”. Il contenuto, cioè, è espresso in modo
tale che i programmi utente, tra cui le tecnologie assistive, siano in grado di
estrarre e presentare le informazioni agli utenti in diverse modalità.
. Ad esempio, il
termine pagina Web può contenere anche un filmato interattivo.
• Accessibility Supported (tecnologia che supporta l’accessibilità). Si tratta di
una tecnologia (HTML, CSS100
99 Acronimo di “Uniform Resource Locator” è una sequenza di caratteri che identifica univocamente l'indirizzo di una risorsa in Internet, come un documento o un'immagine.
, ecc.) interpretabile sia dalle caratteristiche di
accessibilità previste nei browser sia dalle tecnologie assistive. Solo le
tecnologie “Accessibility Supported” possono essere utilizzate per raggiungere
le conformità ai criteri di successo mentre le tecnologie non conformi possono
comunque essere utilizzate, anche se non per essere conformi ad un determinato
criterio di successo.
100 Acronimo di “Cascading Style Sheet”, è la tecnica che permette di descrivere la formattazione (cioè l’aspetto e la presentazione) di un documento scritto in un linguaggio di mark-up come HTML. Separa i contenuti di un documento (HTML) da come essi devono essere visualizzati (CSS).
72
Una particolare tecnologia per i contenuti Web per essere una “Accessibility Supported”
deve rispettare i seguenti punti:
• La tecnologia deve essere supportata dalle tecnologie assistive: deve, ovvero,
essere verificata con l’ausilio di tecnologie assistive utilizzate dagli utenti.
• La tecnologia deve essere supportata dai browser. In riferimento a ciò, almeno
uno dei punti seguenti deve essere rispettato:
a. la tecnologia è supportata in modo nativo dalla gran parte dei browser
che supportano l’accessibilità (esempio: HTML, CSS, ecc.);
b. la tecnologia è supportata tramite dei plug-in largamente diffusi e che
supportano l’accessibilità (esempio: PDF, contenuti multimediali, ecc.);
c. il contenuto è disponibile in un ambiente chiuso, come un’università o
una rete aziendale, in cui il programma utente richiesto dalla tecnologia
utilizzata e dal’organizzazione, supporta l’accessibilità;
d. il programma utente che supporta la tecnologia in modo accessibile è
disponibile per il download o è acquistabile; è necessario che tale
programma non costi di più e non sia più complicato ottenerne una copia
da parte di una persona con disabilità rispetto ad un utente normodotato.
Quanto scritto serve a fornire al lettore un’idea iniziale del documento che ora nello
specifico si andrà ad esaminare, in particolare nella sua struttura e nel suo contenuto.
3.2.1. Struttura delle WCAG 2.0
Al livello superiore, rispetto a ciò che si è elencato finora, vengono definiti i quattro
principi che fanno da pilastri all’accessibilità del Web. Se anche solo uno di questi non
viene rispettato, gli utenti con disabilità non saranno in grado di usufruire del Web.
I quattro principi base del documento sono i seguenti.
73
Percepibile – Le informazioni e i componenti dell’interfaccia utente devono essere
presentati in modo da poter essere percepiti.
L’utente, cioè, deve essere in grado di percepire le indicazioni indipendentemente dalla
propria disabilità.
Utilizzabile – I componenti e la navigazione dell’interfaccia utente devono essere
utilizzabili.
Quindi l’utente deve essere in grado di interagire con i componenti dell’interfaccia, che
non può richiedere azioni per le quali un utente non sia in grado di agire.
Comprensibile – Le informazioni e le operazioni dell’interfaccia utente devono essere
comprensibili.
Gli utenti devono poter capire le informazioni nonché il funzionamento dell’interfaccia.
Robusto – Il contenuto deve essere abbastanza robusto per essere interpretato in
maniera affidabile mediante una vasta gamma di programmi utente, comprese le
tecnologie assistive.
Gli utenti devono essere in grado di accedere al contenuto anche con l’evoluzione delle
tecnologie, ovvero il contenuto deve risultare accessibile nel presente come nel futuro.
Dai quattro principi discendono le 12 linee guida che devono aiutare a rispettare il
principio stesso. Esse servono a garantire che il contenuto sia direttamente accessibile al
maggior numero di persone possibili, e che sia in grado di essere rappresentato in forme
diverse per soddisfare le diverse necessità sensoriali, fisiche e capacità cognitive.
Le linee guida non sono verificabili, ma forniscono agli autori il quadro di riferimento e
gli obiettivi generali per comprendere i criteri di successo e applicare meglio le
tecniche. Per ogni linea guida, vengono forniti criteri di successo verificabili per
consentire l’utilizzo delle WCAG 2.0 dove i test dei requisiti di conformità sono
74
necessari, per esempio nelle specifiche di progettazione, acquisti, normativa e accordi
contrattuali. Al fine di soddisfare le esigenze dei diversi gruppi o situazioni, vengono
definiti tre livelli di conformità. Affinché una pagina Web risulti conforme alle WCAG
2.0, deve soddisfare tutti i seguenti requisiti:
• Livello A. Per essere conforme al livello minimo A, una pagina Web deve
soddisfare tutti i criteri di successo di livello A delle WCAG 2.0, oppure deve
fornire un versione alternativa conforme al livello A.
• Livello AA. Per essere conforme al livello Doppia A, una pagina Web deve
soddisfare tutti i criteri di successo di livello A e di livello Doppia A delle
WCAG 2.0, oppure è fornita una versione alternativa conforme al livello
Doppia A.
• Livello AAA. Per essere conforme al livello Tripla A (livello massimo), una
pagina Web deve soddisfare tutti i criteri di successo di livello A, AA e AAA
delle WCAG 2.0 oppure è fornita una versione alternativa conforme al livello
Tripla A.
La conformità (ed il livello di conformità dichiarato) è relativo all’intera pagina Web e
non è dichiarabile se una parte del contenuto viene esclusa. Al fine di definire la
conformità di una pagina, i contenuti alternativi sono considerati contenuto della pagina
se sono raggiungibili direttamente dalla stessa. Gli sviluppatori che non possono
dichiarare una conformità totale a causa di contenuti esterni non direttamente controllati
dall’autore, possono utilizzare una dichiarazione di conformità parziale.
Per ciascuna linea guida e criterio di successo presente nel documento WCAG 2.0, il
gruppo di lavoro ha inoltre documentato una serie di tecniche. Esse sono informative e
ricadono in due categorie: sufficienti per soddisfare il criterio di successo e consigliate.
75
Quest’ultime vanno oltre ciò che viene richiesto da ciascun singolo criterio di successo
e consentono agli autori di rispettare le linee guida ad un livello più elevato. Alcune
delle tecniche consigliate si rivolgono a problemi di accessibilità non coperti dai criteri
di successo verificabili.
Tutti questi livelli di riferimento (principi, linee guida, criteri di successo, tecniche
sufficienti e consigliate) lavorano sinergicamente per fornire indicazioni su come
rendere il contenuto più accessibile. Gli autori sono invitati a conoscere ed applicare
tutti i livelli che sono in grado di gestire, comprese le tecniche consigliate, al fine di
affrontare al meglio le esigenze della più ampia fascia possibile di utenti. Infatti anche il
contenuto più conforme al livello più elevato (Livello AAA) non risulterà accessibile a
tutti gli individui che soffrono di qualsiasi tipo di disabilità, in particolare nell’area
cognitiva e dell’apprendimento. Gli autori pertanto sono invitati a considerare l’intera
gamma di tecniche, comprese quelle consigliate, nonché a consultare le fonti più
autorevoli in merito alle migliori prassi correnti al fine di garantire che il contenuto Web
sia il più accessibile possibile a questa intera comunità.
Per tutto ciò e per venire incontro il più possibile agli sviluppatori di contenuti, il
gruppo di lavoro ha predisposto dei documenti di supporto101 contenenti indicazioni su
come soddisfare le linee guida (“How to meet WCAG 2.0”102), come comprenderle
(“Understanding WCAG 2.0”103), come evitare gli errori comuni (“Techniques for
WCAG 2.0”104
101 Reperibili anch’essi all’indirizzo:
) e, da ultimo, ha predisposto un diagramma, con relativa descrizione di
http://www.w3.org/Translations/WCAG20-it/Overview.html (versione italiana)
102 Consultabile all’indirizzo: http://www.w3.org/WAI/WCAG20/quickref/
103 Consultabile all’indirizzo: http://www.w3.org/TR/UNDERSTANDING-WCAG20/
104 Consultabile all’indirizzo: http://www.w3.org/TR/WCAG20-TECHS/
76
come i documenti tecnici citati siano in relazione tra di loro (“The WCAG 2.0
Documents”105
), che riportiamo in figura 12.
Fig. 12 – Schema esemplificativo dei documenti facenti parte delle WCAG 2.0 e delle relazioni fra essi
105 Visibile all’indirizzo: http://www.w3.org/WAI/intro/wcag20
77
3.2.2. Il testo delle WCAG 2.0
Di seguito riportiamo, nell’ordine, il principio, la linea guida ad esso relativa (spesso
sono più di una) e i relativi criteri di successo.
Principio 1. Percepibile – Le informazioni e i componenti dell’interfaccia utente
devono essere presentati agli utenti in modo che possano essere percepiti.
- Linea Guida 1.1 Alternative testuali. Fornire alternative testuali per qualsiasi
contenuto non di testo in modo che questo possa essere trasformato in altre
forme fruibili secondo le necessità degli utenti come stampa a caratteri
ingranditi, Braille, sintesi vocale, simboli o un linguaggio più semplice.
- 1.1.1 Contenuti non testuali. Tutti i contenuti non testuali presentati
all’utente hanno un’alternativa testuale equivalente che serve allo stesso
scopo, ad eccezione delle seguenti situazioni: (Livello A)
• Controlli, Input: se il contenuto non testuale è un controllo o
accetta l’input degli utenti, allora ha un nome che ne descrive le
finalità;
• Tipi di media temporizzati: se il contenuto non testuale è un tipo
di media temporizzato, allora le alternative testuali forniscono
almeno una identificazione descrittiva per il contenuto non
testuale;
• Test: se il contenuto non testuale è un test o un esercizio che
potrebbe essere non valido se presentato come testo, allora le
alternative testuali forniscono almeno una descrizione
identificativa per il contenuto non testuale;
78
• Esperienze sensoriali: se il contenuto non testuale ha lo scopo
primario di creare una specifica esperienza sensoriale, allora le
alternative testuali forniscono almeno una descrizione
identificativa per il contenuto non testuale;
• CAPTCHA106
• Decorazioni, formattazioni, contenuti invisibili: se il contenuto
non testuale è puramente decorativo, viene utilizzato solamente
per formattazione visuale oppure non viene presentato agli utenti,
allora è implementato in modo da poter essere ignorato dalla
tecnologia assistiva.
: se la finalità del contenuto non testuale è
confermare che il contenuto viene utilizzato da una persona e non
da un computer, allora verranno fornite alternative testuali che
identifichino e descrivano lo scopo del contenuto non testuale, e
forme alternative di CAPTCHA utilizzando diverse modalità di
output per differenti tipologie di percezioni sensoriali al fine di
soddisfare differenti disabilità;
- Linea Guida 1.2 Tipi di media temporizzati. Fornire alternative per i tipi di
media temporizzati.
- 1.2.1 Solo audio e solo video (preregistrati). Per i tipi di media
preregistrati di solo audio e di solo video, a meno che questi non
costituiscano un tipo di media alternativo ad un contenuto testuale
106 Acronimo di “Completely Automated Public Turing test to tell Computers and Humans apart”, traduzione di “Test di Turing pubblico e completamente automatizzato, allo scopo di distinguere gli esseri umani dai computer”.
79
chiaramente etichettato come tale, vengono soddisfatti i seguenti punti:
(Livello A)
• Solo audio preregistrato: è fornita un’alternativa per il tipo di
media temporizzato che presenti informazioni equivalenti per il
contenuto di solo audio preregistrato;
• Solo video preregistrato: è fornita un’alternativa per il tipo di
media temporizzato oppure una traccia audio che presenti
informazioni equivalenti per il contenuto di solo video
preregistrato.
- 1.2.2 Sottotitoli (preregistrati). Per tutti i contenuti audio presenti in tipi
di media preregistrati sono forniti sottotitoli sotto forma di tipi di media
sincronizzati, eccetto quando tali tipi di media sono l’alternativa di testi e
sono chiaramente etichettati come tali. (Livello A)
- 1.2.3 Descrizione audio o tipo di media alternativo (preregistrato).
Un’alternativa per i tipi di media temporizzati oppure una descrizione
audio per i contenuti video preregistrati sono forniti per i tipi di media
sincronizzati, eccetto quando il tipo di media è un tipo di media
alternativo ad un contenuto testuale ed è chiaramente etichettato come
tale. (Livello A)
- 1.2.4 Sottotitoli (in tempo reale). I sottotitoli sono forniti per tutti i
contenuti audio in tempo reale sotto forma di tipi di media sincronizzati.
(Livello AA)
80
- 1.2.5 Descrizione audio (preregistrata). Una descrizione audio è fornita
per tutti i contenuti video preregistrati sotto forma di tipi di media
sincronizzati. (Livello AA)
- 1.2.6 Lingua dei segni (preregistrato). L’interpretazione tramite lingua
dei segni è fornita per tutti i contenuti audio preregistrati sotto forma di
tipi di media sincronizzati. (Livello AAA)
- 1.2.7 Descrizione audio estesa (preregistrata). Per tutti i contenuti
video preregistrati, se le pause nell’audio principale sono troppo brevi
per consentire alle descrizioni audio di comunicare il senso del video,
sono fornite delle descrizioni audio estese sotto forma di tipi di media
sincronizzati. (Livello AAA)
- 1.2.8 Tipo di media alternativo (preregistrato). Un’alternativa per i
tipi di media temporizzati è fornita per tutti i contenuti preregistrati di
tipi di media sincronizzati e per tutti i tipi di media preregistrati di solo
video. (Livello AAA)
- 1.2.9 Solo audio (in tempo reale). Fornire un’alternativa per i tipi di
media temporizzati che presenta informazioni equivalenti per i contenuti
solo audio in tempo reale. (Livello AA)
- Linea Guida 1.3 Adattabile. Creare contenuti che possano essere rappresentati
in modalità differenti (ad esempio, con layout più semplici) senza perdere le
informazioni o la struttura.
- 1.3.1 Informazioni e correlazioni. Le informazioni, la struttura e le
correlazioni trasmesse dalla presentazione possono essere determinate
programmaticamente oppure sono disponibili tramite testo. (Livello A)
81
- 1.3.2 Sequenza significativa. Quando la sequenza in cui il contenuto è
presentato influisce sul suo significato, la corretta sequenza di lettura
può essere determinata programmaticamente. (Livello A)
- 1.3.3 Caratteristiche sensoriali. Le istruzioni fornite per comprendere
ed operare sui contenuti non devono basarsi unicamente su
caratteristiche sensoriali dei componenti quali forma, dimensione,
ubicazione visiva, orientamento o il suono. (Livello A)
- Linea Guida 1.4 Distinguibile. Rendere più semplice agli utenti la visione e
l’ascolto dei contenuti, separando i contenuti in primo piano dallo sfondo.
- 1.4.1 Uso del colore. Il colore non deve essere utilizzato come unica
modalità visiva per rappresentare informazioni, indicare azioni,
richiedere risposte o come elemento di distinzione visiva. (Livello A)
- 1.4.2 Controllo del sonoro. Se un contenuto audio all’interno di una
pagina Web è eseguito automaticamente per più di tre secondi è
necessario fornire una funzionalità per metterlo in pausa o interromperlo,
oppure si deve fornire una modalità per il controllo dell’audio che sia
indipendente dal controllo predefinito del sistema. (Livello A)
- 1.4.3 Contrasto (minimo). La rappresentazione visiva del testo e di
immagini contenenti testo ha un rapporto di contrasto107
• Testo grande
di almeno 4.5:1,
fatta eccezione per i seguenti casi: (Livello AA)
108
107 E’ dato dalla formula (L1+0.05) / (L2+0.05) dove L1 è la luminanza relativa del colore più luminoso e L2 la luminanza relativa del colore più scuro. I fattori di contrasto possono variare da 1 a 21 (indicati con 1:1 e 21:1). Il contrasto viene misurato rispetto allo sfondo specifico sul quale si rappresenta il testo, se non è specificato alcun colore di sfondo, allora sia assume che sia di colore bianco.
: testo grande e immagini contenenti testo grande
devono avere un rapporto di contrasto 3:1;
82
• Testo non essenziale: testo o immagini contenenti testo che sono
parti inattive di componenti dell’interfaccia utente, che sono di
pura decorazione, non visibili a nessuno, oppure che fanno parte
di immagini contenenti contenuti visuali maggiormente
significativi, non hanno alcun requisito di contrasto;
• Logotipi: un testo che è parte di un logo o di un marchio non ha
alcun requisito minimo di contrasto.
- 1.4.4 Ridimensionamento del testo. Il testo, ad eccezione dei sottotitoli
e delle immagini contenenti testo, può essere ridimensionato fino al 200
percento senza l’ausilio di tecnologie assistive e senza perdita di
contenuto e funzionalità. (Livello AA)
- 1.4.5 Immagini di testo. Se le tecnologie utilizzate consentono la
gestione della rappresentazione visiva dei contenuti, il testo è utilizzato
per veicolare informazioni piuttosto che le immagini di testo, ad
eccezione dei seguenti casi: (Livello AA)
• Personalizzabile: l’immagine di testo può essere personalizzata
visivamente per le esigenze dell’utente;
• Essenziale: una particolare rappresentazione del testo è essenziale
per il tipo di informazioni veicolate (i logotipi, per es., sono
considerati essenziali).
108 Per “testo grande” si intende un testo di almeno 18 punti o 14 punti in grassetto o una dimensione del carattere che sia equivalente per i caratteri del Cinese, Giapponese e Coreano (CJK).
83
- 1.4.6 Contrasto (avanzato). La rappresentazione visiva del testo e
immagini contenenti testo ha un rapporto di contrasto di almeno 7:1, fatta
eccezione per i seguenti casi: (Livello AAA)
• Testo grande: testo grande e immagini contenenti testo grande
devono avere un rapporto di contrasto di almeno 4.5:1;
• Testo non essenziale: testo o immagini contenenti testo che sono
parti inattive di componenti dell’interfaccia utente, che sono di
pura decorazione, non visibili a nessuno oppure che fanno parte
di immagini contenenti contenuti visuali maggiormente
significativi, non hanno alcun requisito di contrasto;
• Logotipi: un testo che è parte di un logo o marchio non ha alcun
requisito minimo di contrasto.
- 1.4.7 Sottofondo sonoro basso o non presente. Per i contenuti di solo
audio preregistrato che (1) contengono principalmente parlato in primo
piano (2) non sono CAPTCHA audio o loghi audio e (3) non sono una
vocalizzazione intesa per essere principalmente espressione musicale
come canto o rap, si applica almeno uno dei seguenti casi: (Livello AAA)
• Nessuno sottofondo: il sonoro non contiene suoni di sottofondo;
• Spegnimento: il sottofondo sonoro può essere disattivato;
• 20 dB: il sottofondo sonoro deve essere inferiore di almeno 20
decibel rispetto al parlato in primo piano, con l’eccezione di
suoni occasionali che durano solo per uno o due secondi109
109 Secondo la definizione di “decibel”, il sottofondo sonoro che soddisfa tale requisito sarà pari a circa quattro volte più silenzioso del parlato in primo piano.
.
84
- 1.4.8 Presentazione visiva. Per la presentazione visiva di blocchi di testo
è disponibile una modalità110
1. I colori del testo in primo piano e dello sfondo possono essere
scelti dall’utente.
per conseguire i seguenti obiettivi: (Livello
AAA)
2. La larghezza non supera gli 80 caratteri o glifi (40 se CJK).
3. Il testo non è giustificato ma allineato sia al margine destro che al
margine sinistro.
4. Lo spazio tra le righe (interlinea) è almeno di uno spazio e mezzo
all’interno del paragrafo mentre lo spazio tra paragrafi è almeno
una volta e mezzo più grande dell’interlinea.
5. Il testo può essere ridimensionato fino al 200 percento senza il
supporto delle tecnologie assistive in modo da non richiedere
all’utente di dover scorrere orizzontalmente per leggere una riga
di testo in una finestra a schermo intero.
- 1.4.9 Immagini di testo (senza eccezioni). Le immagini contenenti testo
sono utilizzate soltanto per pura decorazione o dove una particolare
presentazione del testo è essenziale (ricordiamo che i logotipi sono
considerati essenziali) per il tipo di informazioni veicolate. (Livello
AAA)
110 Essa può essere esplicitamente fornita nell’ambito del contenuto o direttamente dalla piattaforma o dai programmi utente, comprese le tecnologie assistive.
85
Principio 2. Utilizzabile – I componenti e la navigazione dell’interfaccia utente devono
essere utilizzabili.
- Linea guida 2.1 Accessibile da tastiera. Rendere disponibili tutte le funzionalità
tramite tastiera.
- 2.1.1 Tastiera. Tutte le funzionalità del contenuto sono utilizzabili
tramite un’interfaccia di tastiera senza richiedere tempi specifici per le
singole battiture, salvo il caso in cui sia la funzionalità di fondo a
richiedere un input che dipende dal percorso del movimento dell’utente e
non solo dai suoi punti d’arrivo. (Livello A)
- 2.1.2 Nessun impedimento all’uso della tastiera. Se il focus può essere
portato tramite interfaccia di tastiera su un componente della pagina,
deve anche poter essere spostato dallo stesso componente sempre tramite
interfaccia di tastiera e, se a tal fine non fosse sufficiente l’uso dei
normali tasti freccia o tab o l’uso di altri metodi di uscita standard,
l’utente deve essere informato sul metodo per rilasciare il focus. (Livello
A)
- 2.1.3 Tastiera (nessuna eccezione). Tutte le funzionalità del contenuto
sono utilizzabili tramite un’interfaccia di tastiera senza richiedere tempi
specifici per le singole battute. (Livello AAA)
- Linea Guida 2.2 Adeguata disponibilità di tempo. Fornire agli utenti tempo
sufficiente per leggere ed utilizzare i contenuti.
- 2.2.1 Regolazione tempi di esecuzione. Per ogni temporizzazione
presente nel contenuto è soddisfatto almeno uno dei seguenti casi:
(Livello A)
86
• Spegnimento: all’utente è consentito di arrestare il limite di
tempo prima di raggiungerlo; oppure
• Regolazione: all’utente è consentito di regolare il limite di tempo
prima di raggiungerlo in un’ampia gamma che sia almeno dieci
volte superiore alla durata dell’impostazione predefinita; oppure
• Estensione: l’utente è avvisato prima dello scadere del tempo; gli
vengono dati almeno 20 secondi per estendere il limite tramite
un’azione semplice (es. “premere la barra spaziatrice”) e gli è
consentito di estendere il limite per almeno 10 volte; oppure
• Eccezione per eventi in tempo reale: il limite di tempo è un
elemento fondamentale di un evento in tempo reale (es. un’asta
on-line) e non è possibile eliminare questo vincolo; oppure
• Eccezione di essenzialità: il limite di tempo è essenziale per
l’attività (es. una verifica a tempo) ed estenderlo la
invaliderebbe; oppure
• Eccezione delle 20 ore: il limite di tempo è superiore a 20 ore111
- 2.2.2 Pausa, stop, nascondi. Nei casi di animazioni, lampeggiamenti,
scorrimenti o auto-aggiornamenti di informazioni, sono soddisfatti tutti i
seguenti punti: (Livello A)
.
• Spostamento, lampeggiamento, scorrimento: per qualsiasi
movimento, lampeggiamento o scorrimento di informazioni che
(1) si avvia automaticamente, (2) dura più di cinque secondi ed
111 Questo criterio, insieme ai primi tre, aiuta a garantire che gli utenti possano completare gli obiettivi senza cambiamenti inaspettati, nel contenuto o nel contesto, che siano il risultato di un limite di tempo.
87
(3) è presentato in parallelo con altro contenuto, è presente un
meccanismo per metterlo in pausa, interromperlo o nasconderlo,
a meno che il movimento, il lampeggiamento o lo scorrimento
siano parte essenziale112
• Auto-aggiornamento: per qualsiasi auto-aggiornamento di
informazioni che (1) si avvia automaticamente ed (2) è
presentato in parallelo con altro contenuto, è presente un
meccanismo per metterlo in pausa, interromperlo o nasconderlo
per controllare la frequenza dell’aggiornamento a meno che
l’auto-aggiornamento sia parte essenziale dell’attività
dell’attività;
113
- 2.2.3 Nessun tempo di esecuzione. Le temporizzazioni non sono
indispensabili per la tipologia del contenuto, ad eccezione fatta dei tipi di
media sincronizzati ed eventi in tempo reale. (Livello AAA)
.
- 2.2.4 Interruzioni. Le interruzioni possono essere rinviate o annullate
dall’utente ad eccezione di quelle che riguardano un’emergenza. (Livello
AAA)
- 2.2.5 Reautenticazione. Quando una sessione autenticata scade, l’utente
deve poter continuare l’attività senza perdita di dati dopo essersi re
autenticato. (Livello AAA)
112 Per una fase di caricamento o un evento analogo, durante il quale sia interdetta qualsiasi altra interazione, un’animazione può considerarsi essenziale se non può verificarsi interazione durante quella fase da parte di tutti gli utenti e se la mancanza di quest’ultima ad indicare il progresso può confondere gli utenti o indurli a pensare che c’è stata un’interruzione nel caricamento o non è andato a buon fine. 113 Occorre fare una precisazione. Il contenuto aggiornato periodicamente dal software o che è trasmesso in streaming al programma utente non ha l’obbligo di mantenere o presentare le informazioni generate o ricevute tra la pausa e la riattivazione della presentazione, dato che questo potrebbe non essere tecnicamente possibile, e in molti casi potrebbe anche essere fuorviante.
88
- Linea Guida 2.3 Convulsioni. Non sviluppare contenuti che possano causare
attacchi epilettici.
- 2.3.1 Tre lampeggiamenti o inferiore alla soglia. Le pagine Web non
devono contenere nulla che lampeggi per più di tre volte al secondo
oppure il lampeggiamento deve essere al di sotto della soglia generale di
lampeggiamento e della soglia del lampeggiamento rosso.114
- 2.3.2 Tre lampeggiamenti. Le pagine Web non devono contenere nulla
che lampeggi per più di tre volte al secondo. (Livello AAA)
(Livello A)
- Linea Guida 2.4 Navigabile. Fornire delle funzionalità di supporto all’utente
per navigare, trovare contenuti e determinare la propria posizione.
- 2.4.1 Salto di blocchi. Fornire una modalità per saltare i blocchi di
contenuto che si ripetono su più pagine Web. (Livello A)
- 2.4.2 Titolazione della pagina. Le pagine Web hanno titoli che ne
descrivono l’argomento o la finalità. (Livello A)
- 2.4.3 Ordine del focus. Se una pagina Web può essere navigata in modo
sequenziale115
114 Un “flash” o un’immagine che cambia rapidamente è sotto la soglia di lampeggiamento generale o soglia di lampeggiamento rosso se non ci sono più di tre flash generali e/o non più di tre flash rossi entro un periodo di un secondo, oppure, l’area combinata di flash che si verificano contemporaneamente non occupa più di un totale di .006 steradianti entro un qualsiasi campo visivo di 10 gradi sullo schermo (il 25% di un qualsiasi campo visivo di 10 gradi sullo schermo) ad una distanza visiva tipica, dove per flash generale si intende una coppia di cambiamenti opposti nella luminanza relativa del 10% o più della luminanza relativa massima, laddove la relativa luminanza dell’immagine più scura è sotto lo 0.80 e dove una “coppia di cambiamenti opposti” è un aumento seguito da una diminuzione o viceversa. Per flash rosso si intende invece una qualsiasi coppia di transizioni opposte che comprendano del rosso saturato.
e le sequenze di navigazione influiscono sul significato e
sul funzionamento, gli oggetti che possono ricevere i focus lo ricevono in
un ordine che ne conserva il senso e l’operatività. (Livello A)
115 Avanzando da un elemento a quello successivo, e quindi navigabile utilizzando un’interfaccia di tastiera.
89
- 2.4.4 Scopo del collegamento (nel contesto). Lo scopo di ogni
collegamento può essere determinato dal solo testo del collegamento
oppure dal testo del collegamento insieme a dei contenuti contestuali che
possono essere determinati programmaticamente, salvo il caso in cui lo
scopo del collegamento potrebbe risultare ambiguo per la gran parte
degli utenti. (Livello A)
- 2.4.5 Differenti modalità. Rendere disponibile più di una modalità per
identificare una pagina Web all’interno di un insieme di pagine Web,
salvo il caso in cui una pagina Web sia il risultato –o una fase- di
un’azione. (Livello AA)
- 2.4.6 Intestazioni ed etichette. Utilizzare intestazioni ed etichette per
descrivere argomenti o finalità. (Livello AA)
- 2.4.7 Focus visibile. Qualsiasi interfaccia utente utilizzabile tramite
tastiera ha una funzionalità operativa in cui è visibile l’indicatore del
focus. (Livello AA)
- 2.4.8 Posizione. Rendere disponibili informazioni sulla posizione
dell’utente all’interno di un insieme di pagine Web. (Livello AAA)
- 2.4.9 Scopo del collegamento (solo collegamento). Rendere disponibile
una funzionalità per comprendere lo scopo dei collegamenti basandosi
sul solo testo del collegamento, salvo il caso in cui lo scopo del
collegamento potrebbe risultare ambiguo per la gran parte degli utenti.
(Livello AAA)
- 2.4.10 Intestazioni di sezione. Le intestazioni di sezione sono utilizzate
per organizzare il contenuto. (Livello AAA)
90
Principio 3. Comprensibile – Le informazioni e le operazioni dell’interfaccia utente
devono essere comprensibili.
- Linea Guida 3.1 Leggibile. Rendere il testo leggibile e comprensibile.
- 3.1.1 Lingua della pagina. L’impostazione della lingua predefinita di
ogni pagina Web può essere determinata programmaticamente. (Livello
A)
- 3.1.2 Parti in lingua. La lingua di ogni passaggio o frase nel contenuto
può essere determinata programmaticamente ad eccezione di nomi
propri, termini tecnici, parole in lingue indeterminate e parole o frasi che
sono diventate parte integrante del gergo del testo immediatamente
circostante. (Livello AA)
- 3.1.3 Parole inusuali. Rendere disponibile una modalità per
l’identificazione di specifiche definizioni di parole o frasi usate in modo
insolito o ristretto, comprese espressioni idiomatiche e gergali. (Livello
AAA)
- 3.1.4 Abbreviazioni. Rendere disponibile una modalità per identificare
la forma espansa o il significato delle abbreviazioni. (Livello AAA)
- 3.1.5 Livello di lettura. Quando il testo richiede capacità di lettura più
avanzata rispetto al livello di istruzione secondaria inferiore, dopo aver
rimosso i nomi propri ed i titoli, fornire dei contenuti supplementari
oppure una versione che non richieda la capacità di lettura più avanzata
rispetto al livello di istruzione secondaria inferiore. (Livello AAA)
91
- 3.1.6 Pronuncia. Rendere disponibile una modalità per identificare
specifiche pronunce per le parole dove il significato delle parole, nel
contesto, è ambiguo senza la conoscenza della pronuncia. (Livello AAA)
- Linea Guida 3.2 Prevedibile. Creare pagine Web che appaiano e che siano
prevedibili.
- 3.2.1 Al focus. Quando qualsiasi componete riceve il focus non deve
avviare automaticamente un cambiamento del contesto. (Livello A)
- 3.2.2 All’input. Cambiare l’impostazione di qualsiasi componente
nell’interfaccia utente non provoca automaticamente un cambiamento di
contesto, a meno che l’utente sia stato informato del comportamento
prima di utilizzare il componente. (Livello A)
- 3.2.3 Navigazione coerente. I meccanismi di navigazione che sono
ripetuti su più pagine Web all’interno di un insieme di pagine Web,
devono apparire nello stesso ordine corrispondente ogni volta che si
ripetono, a meno che un cambiamento sia stata avviato da un utente.
(Livello AA)
- 3.2.4 Identificazione coerente. I componenti che hanno la stessa
funzionalità all’interno di un insieme di pagine Web sono identificati in
modo univoco. (Livello AA)
- 3.2.5 Cambiamenti su richiesta. I cambiamenti di contesto sono avviati
solo su richiesta degli utenti, oppure è disponibile un meccanismo per
disattivare questi cambiamenti. (Livello AAA)
- Linea Guida 3.3 Assistenza nell’inserimento. Aiutare gli utenti ad evitare gli
errori ed agevolarli nella loro correzione.
92
- 3.3.1 Identificazione di errori. Se viene rilevato automaticamente un
errore di inserimento, l’elemento in errore viene identificato e descritto
tramite testo. (Livello A)
- 3.3.2 Etichette o istruzioni. Fornire etichette o istruzioni quando il
contenuto richiede azioni di input da parte dell’utente. (Livello A)
- 3.3.3 Suggerimenti per gli errori. Se viene identificato un errore di
inserimento che si può correggere, è necessario fornire suggerimenti
all’utente, a meno che ciò non pregiudichi la sicurezza o la finalità del
contenuto. (Livello AA)
- 3.3.4 Prevenzione degli errori (legali, finanziari, dati). Per le pagine
Web che contengono vincoli di tipo giuridico o finanziario o che
gestiscono inserimento, cancellazione, gestione di dati controllabili
dall’utente in un sistema di archiviazione oppure che inoltrano delle
risposte di utenti a test, è soddisfatta almeno una delle seguenti
condizioni: (Livello AA)
• 1. Reversibilità: le azioni sono reversibili.
• 2. Controllo: i dati inseriti dall’utente sono verificati e si fornisce
all’utente la possibilità di correggere eventuali errori di
inserimento.
• 3. Conferma: è disponibile una funzionalità per la revisione,
conferma e correzione delle informazioni prima del loro invio
definitivo.
93
- 3.3.5 Aiuto. Rendere disponibili degli aiuti contestuali116
- 3.3.6 Prevenzione degli errori (tutti). Per tutte le pagine Web che
richiedano l’invio di informazioni da parte dell’utente, è soddisfatta
almeno una delle seguenti condizioni: (Livello AAA)
. (Livello AAA)
• 1. Reversibilità: le azioni sono reversibili.
• 2. Controllo: i dati inseriti dall’utente sono verificati e si fornisce
all’utente la possibilità di correggere eventuali errori di
inserimento.
• 3. Conferma: è disponibile una funzionalità per la revisione,
conferma e correzione delle informazioni prima del loro invio
definitivo.
Principio 4. Robusto – Il contenuto deve essere abbastanza robusto per essere
interpretato in maniera affidabile mediante una vasta gamma di programmi utente,
comprese le tecnologie assistive.
- Linea Guida 4.1 Compatibile. Garantire la massima compatibilità con i
programmi utente attuali e futuri, comprese le tecnologie assistive.
- 4.1.1 Analisi sintattica (parsing). Nel contenuto implementato
utilizzando linguaggi di marcatura117 gli elementi possiedono “tag” di
apertura e chiusura completi118
116 Testo di aiuto che fornisce informazioni relative alla funzione correntemente in via d’esecuzione. Es. Etichette chiare possono possono fungere da aiuto sensibile al contesto.
, sono annidati in conformità alle proprie
117 Es. HTML
118 Non possono essere giudicati completi i tag di apertura e chiusura nei quali manchi un carattere fondamentale per la loro struttura, come una parentesi angolare chiusa mancante o le virgolette discordanti di un attributo.
94
specifiche, non contengono attributi duplicati e tutti gli ID119
- 4.1.2 Name, Role, Value. Per tutti i componenti dell’interfaccia utente
(inclusi ma non limitati a: elementi di un modulo, collegamenti e
componenti generati da uno script
sono
unici, salvo il caso in cui le specifiche permettano eccezioni. (Livello
A)
120), name (nome) e role (ruolo)
devono essere determinati programmaticamente; stati, proprietà e valori
che possono essere impostati dall’utente devono essere impostabili da
programma121
3.2.3. WCAG 1.0 e 2.0 a confronto: cos’è cambiato?
e le notifiche sui cambi di stato di questi elementi
devono essere rese disponibili ai programmi utente, incluse le
tecnologie assistive. (Livello A)
Le WCAG 2.0 sono un’evoluzione delle precedenti, sono state aggiornate sia alle nuove
tecnologie assistive, che sono sicuramente più avanzate rispetto a quelle in uso nel
1999, sia al Web di oggi. Esso, infatti, si compone notevolmente anche di applicazioni,
ossia un insieme di pagine fortemente dinamiche con le quali si può interagire in modo
quasi identico rispetto alle normali applicazioni del computer. Ci troviamo dinanzi un
servizio più completo, dinamico ma anche molto più veloce e complesso e perciò non
così facile da gestire, soprattutto per chi cerca di rendere la fruizione il più semplice
possibile agli utenti che ne necessitano.
119 Letteralmente “identificativo”, è una sequenza di caratteri alfanumerici che permettono di identificare in modo univoco ad es. un utente, una chiave, un processo, un gruppo.
120 Programma o sequenza di istruzioni che viene interpretata o portata a termine da un altro programma (invece che dal processore del computer come accade per i linguaggi compilati).
121 Ovvero configurati tramite software con l’utilizzo di metodi supportati dai programmi utente, incluse le tecnologie assistive.
95
E a livello normativo in Italia cosa cambia?
Per ora poco, anche se l’aggiornamento delle WCAG impone l’aggiornamento dei
nostri requisiti122 ma i tempi sicuramente non saranno brevi. L’esperienza fa pensare
che occorrerà almeno un anno, quasi certamente due. E’ una stima probabilmente
ottimistica, perché bisogna considerare i tempi tecnici per riunire la Segreteria Tecnica
del CNIPA123, l’attuale situazione di CNIPA e FORMEZ124
3.2.4. WCAG 2.0: vantaggi e prospettive future
e la loro riorganizzazione in
corso, il tempo necessario alla discussione dei requisiti, a quello per la stesura della
versione italiana e il tempo che deve trascorrere perché i requisiti approvati da tutti i
soggetti coinvolti nella prima versione arrivino alla Gazzetta Ufficiale.
Le WCAG 2.0 sono raccomandazioni pensate per il Web di oggi e di domani, fatto non
più di pagine statiche, ma di vere applicazioni.
L’applicazione delle WCAG 2.0 è supportata da una serie di esempi e tecniche di
applicazione reperibili all’interno del sito del consorzio W3C.125
Questo nuovo documento aiuterà a garantire l’accessibilità di tutti quei contenuti
“discriminati” dalle precedenti WCAG 1.0 (e della legge 4/2004), ovvero consentirà di
122 Ci si riferisce ai 22 requisiti contenuti nell’Allegato A del D.M. 8 luglio 2005. 123 Acronimo di “Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione”, è un centro che opera presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’attuazione delle politiche formulate, a nome del Governo dal Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione, con la missione di contribuire alla creazione di valore per i cittadini e le imprese da parte della Pubblica Amministrazione, fornendo a questa supporto nell’uso innovativo dell’informatica e , più in generale, dell’ICT (Information and Communication Technology). Il sito è on-line all’indirizzo: http://www.cnipa.gov.it
124 Formez PA è un Centro servizi, assistenza, studi e formazione per l’ammodernamento delle Pubbliche Amministrazioni. Il sito è disponibile all’indirizzo: http://www.formez.it
125 http://www.w3.org
96
utilizzare tecnologie quali Javascript, Flash, Java, chiaramente garantendo una piena
accessibilità degli oggetti sviluppati con le stesse.
97
4. Social Network e accessibilità
E’ ora il momento di entrare “nel vivo” del nostro lavoro e di applicare il concetto di
accessibilità, finora visto solo in maniera teorica, al vasto mondo dei Social Network.
4.1. Le due principali categorie di Social Network: svago e lavoro
I Social Network sono presenti in numero sempre più elevato in rete, tanto da non
essere possibile una precisa quantizzazione. Wikipedia ha provato a stillare un elenco126
Anche una classificazione per tipologie è impresa assai ardua: la diversificazione è
talmente notevole che è impossibile stillare un numero preciso di generi. Va considerato
anche il fatto della “commistione” di generi che possono convivere in un singolo Social
Network (e la tendenza verso la quale si sta andando sembra essere proprio questa);
accade sempre più di frequente che il Social Network integri funzioni di messaggistica e
chat a quelle di incontri, di condivisione e trasmissione dei file, tutte funzioni che, già
singolarmente, sarebbero sufficienti a definirlo tale.
dei Social Network attivi al momento in rete “escludendo i siti che raccolgono liste di
dati”, come si legge sulla stessa pagina, per un totale di 188. La classifica non avrà però
un’attendibilità destinata a durare a lungo, considerando la velocità con la quale
potranno nascere nuovi Social Network e morirne degli altri. A questo proposito,
Wikipedia segnala anche la presenza di una “List of defunct social networking
websites”, ovvero una “lista dei Social Network defunti”.
Per avere un’idea dei diversi generi di Social Network, basta pensare alle realtà con le
quali siamo a contatto tutti i giorni e che noi stessi utilizziamo: andiamo su un sito per
lavoro, per tempo libero, per hobby, per reperire informazioni su qualcosa, ecc.
126 On-line all’indirizzo: http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_social_networking_websites
98
Alla stessa maniera funzionano i Social Network: gli utenti li utilizzano per ottenere
notizie, per trascorrere il loro tempo libero, per ascoltare musica, per condividere file
(foto, video o altro), per comunicare, per incontrare qualcuno, e per molti altri scopi
(quelli elencati sono solo alcuni dei principali).
Per venire incontro alle varie esigenze, e per soddisfarne il più possibile, ogni Social
Network è strutturato in maniera diversa, presentando perciò caratteristiche diverse.
Un sito di incontri come Meetic127 sarà diversamente connotato da un sito come
Flickr128
Non potendoli elencare tutti, per questione di tempo e spazio (ma anche perché, come
già visto, fare una rassegna di tutti i Social Network della rete sarebbe piuttosto difficile
in termini quantitativi), prenderemo in esame i massimi rappresentanti delle due
categorie principali di utilizzo dei Social Network: svago e lavoro.
, utilizzato prettamente per la condivisione di foto, e dello stesso tipo si
potrebbero fare moltissimi altri esempi. E’ facile anche notare come questi siti
incorporino altre funzioni al loro interno, oltre quelle insite che definiscono la loro
tipologia.
127 http://www.meetic.it
128 http://www.flickr.com
99
4.2. Un Social Network per lo svago: Facebook
Di Facebook129
Non si sente altro che parlare di lui: in tv, tra amici, sembra che di questo fenomeno
mediatico non se ne possa proprio più fare a meno. Anche i politici creano il loro profilo
su Facebook; c’è da aspettarsi che diventi il canale preferito delle prossime campagne
elettorali, e non ci sarebbe da stupirsi.
si sente ormai parlare ovunque. Più che un Social Network si potrebbe
quasi definire un “social phenomenon”, un vero e proprio fenomeno sociale.
Il famosissimo portale deve il suo successo all’intuizione di uno studente di Harvard di
nome Mark Zuckerberg (in figura 13) che, insieme a due amici (Chris Hughes e Dustin
Moskovitz) nel 2004 decise di creare una sorta di raccoglitore per gli annuali scolastici.
“The facebook” aveva come scopo principale quello di tenere in contatto gli studenti
universitari.
Fig. 13 – L’ideatore di Facebook, Mark Zuckerberg
129 http://www.facebook.com
100
Dopo il successo iniziale Mark decise che era il momento di estendere la community ed
effettuare il salto di qualità. Ad oggi Facebook conta più di 100 milioni di iscritti e la
sua corsa non sembra arrestarsi130
4.2.1. Facebook: caratteristiche
.
Va riportato, prima di tutto, lo scopo principale del portale: approfondire amicizie già
esistenti e andare alla ricerca di nuove. Lo slogan che si legge nella Home page (in
figura 14) è, infatti, il seguente: “Facebook ti aiuta a connetterti e rimanere in contatto
con le persone della tua vita”.
Fig. 14 – Home page di Facebook.com
Facebook è organizzato in reti, che sono comuni a molte persone, infatti, quando ci si
iscrive al sito, si deve indicare il luogo di residenza e, una volta scelto, l’utente viene
automaticamente assegnato ad una rete.
130 http://www.ilsitoblu.com/2009/03/01/facebook-un-po-di-storia/
101
Il portale è aperto a tutte le persone con un minimo di età (dichiarata) di 13 anni e ciò
rappresenta una vera e propria novità per il settore delle community, ed in particolar
modo delle chat, che era e resta tuttora chiuso ai ragazzi minorenni.
Inoltre il database di Facebook è così vasto e organizzato che in esso sono presenti tutti
i tipi di scuole e università del mondo: quando cerchiamo degli amici della nostra scuola
ci basterà selezionare il nome della stessa ed appariranno tutti gli utenti che l’hanno
indicata tra le informazioni personali nel loro profilo.
E’ l’idea che sta alla base del sito ad essere geniale anche se, contrariamente a quanto si
può pensare, non è inedita: come si è potuto vedere, l’idea di cercare gli amici per
mettersi in contatto con loro era già alla base dei primi Social Network131
La forza di Facebook risiede nell’aver potenziato questo concetto con vari strumenti, tra
i quali per esempio, il “Trova amici”. Selezionando gli utenti che hanno in comune
diverse informazioni con le nostre, esso ci mostra quelli che potrebbero essere i nostri
potenziali contatti in modo da poterli aggiungere alla nostra lista di amici.
.
Un altro modo per stringere nuove amicizie è la ricerca degli utenti per scuole o
università frequentate o, ancora, digitando l’indirizzo mail, se ne siamo a conoscenza,
della persona che stiamo cercando; inoltre Facebook, ogni volta che ci si connette ad
esso, offre sempre in un riquadro della pagina principale una lista aggiornata dei
potenziali contatti.
Per rendere più produttiva la ricerca, il sito consiglia di registrarsi con nome e cognome
veri, in modo da farsi trovare anche da coloro i quali non hanno maggiori informazioni
su di noi (per esempio, soprannomi, nomi alternativi, indirizzo di posta elettronica,
131 v. pagg. 8-17
102
ecc.), anche se questo, ai fini della privacy, può risultare più problematico e può
apparire all’utente poco sicuro.
Una volta trovata la persona che si intende aggiungere come amico, le si invia una
richiesta di amicizia che può essere accettata ma anche ignorata (in tal caso però al
mittente non verrà pervenuta alcuna comunicazione).
Se però l’idea che sta alla base del Social Network abbiamo visto non essere del tutto
nuova, a cosa deve allora il suo successo Facebook?
Punti di forza sono sicuramente l’immediatezza e la semplicità di utilizzo, uniti alla
grafica del Social Network colorata e accattivante (v. figura 15), pensata inizialmente
per un pubblico giovanile, in realtà Facebook raccoglie iscrizioni di utenti di tutte le età.
Fig. 15 – Pagina delle “Notizie più popolari” di Facebook
103
Come si può osservare in figura 15, la pagina appare chiara e intuitiva: al centro vi sono
i riquadri con gli ultimi aggiornamenti del profilo degli utenti (pubblicazione di foto,
link, note, cambiamenti di stato, ecc.), a sinistra le voci principali e sulla destra le
notifiche, il promemoria dei compleanni, le pagine consigliate dal sito e il riquadro per
le sponsorizzazioni (con Facebook è possibile infatti inserire i propri annunci
pubblicitari e le proprie inserzioni; il servizio è però a pagamento) e infine un riassunto
di tutte le richieste.
Il Social Network più famoso della rete offre molteplici possibilità ai suoi utenti:
innanzitutto la possibilità di personalizzare con ogni tipo di contenuto (purché lecito, sia
chiaro) la propria pagina, condividere i propri pensieri (vi è infatti un riquadro sulla
pagina personale che riporta la frase “A cosa stai pensando?” in cui è possibile inserire
ciò che si vuole e lo stato, una volta pubblicato, apparirà poi visibile a tutti i nostri
amici), link, video, ecc. Inoltre nella sezione dedicata è possibile creare i propri album
fotografici, condividerli con gli amici e “taggarli” nelle foto in cui compaiono cioè è
possibile, tramite un’applicazione apposita, indicare il nome della persona così che la
foto compaia anche sul suo profilo.
Gli amici possono ovviamente commentare e, a loro volta condividere, ogni contenuto
pubblicato dall’utente. Ogni qualvolta si effettua l’accesso al sito, una finestra di
notifica mostra quelle non ancora visualizzate dall’utente dopo il suo ultimo accesso.
Facebook offre anche innumerevoli test e applicazioni, tra queste “Farmville” è
sicuramente la più conosciuta; consiste nel creare e riuscire a mantenere una fattoria
virtuale. Accanto ad essa ce ne sono tantissime altre che vengono create “ad hoc” per il
sito stesso. Molto simpatici sono anche i vari “Parla con...”; si tratta di un’interfaccia
che consente agli utenti di inserire alcuni frasi tipiche di un personaggio (famoso o
104
meno) e ogni volta che si utilizza l’applicazione, viene estratta “a random” una tra le
frasi inserite come risposta, a mo’ di oracolo. Capita spesso che le frasi siano davvero
divertenti. In occasione dei Mondiali di calcio di quest’anno, 2010, è stato creato anche
il “Parla con Paul”, il polpo diventato un fenomeno mediatico per aver azzeccato i
risultati di tutte le più importanti partite, finale compresa.
Altra funzione molto comoda è la possibilità di creare eventi e, di conseguenza, invitare
tutti i propri amici: essendo uno strumento molto potente e ormai utilizzato da molti,
con Facebook è possibile organizzare anche vere e proprie mobilitazioni culturali in
occasione delle più diverse circostanze, dalle elezioni politiche, agli scioperi, agli eventi
di cronaca; esistono, per esempio, moltissimi gruppi che sono in favore o contro la
stessa parte politica. E proprio della possibilità di creare gruppi non abbiamo ancora
parlato: ogni utente può diventare, infatti, fondatore o amministratore di un gruppo che
può essere creato per gli scopi più diversi (Facebook li raggruppa in categorie tra le
quali vi è quella dello svago, interessi, musica, ecc.) e questa è una vera e propria
manifestazione di adesione sociale, in alcuni casi da non sottovalutare.
Facebook può infatti svolgere un’azione di mobilitazione delle coscienze: un utente
decide di prendere parte ad un gruppo poiché si sente parte di esso e decidere di seguire
le azioni che questo propone. Il rischio è concreto nel caso, e purtroppo casi di questo
tipo si sono verificati, esistano gruppi xenofobi, che incitano alla violenza, offensivi
dell’etica e della morale. E’ sempre bene leggere attentamente l’intero contenuto del
gruppo al quale si decide di iscriversi poiché spesso un titolo può essere fuorviante ma
soprattutto discordante con il resto.
105
Il pericolo di “plasmare” le menti è incombente soprattutto per i più giovani dato che,
come abbiamo visto, Facebook è aperto a tutti coloro i quali abbiano raggiunto i 13
anni, età nella quale si è facilmente influenzabili e si ha poca capacità di discernimento.
Se poi consideriamo che al portale si iscrivono anche ragazzini con un’età inferiore a
quella richiesta, dichiarandone perciò una falsa, il rischio aumenta maggiormente.
Fig. 16 – Schermata di un gruppo creato da alcuni utenti
contro i gruppi razzisti e xenofobi presenti su Facebook
Non meno importanti sono le funzionalità legate alla messaggistica: la chat e la mail.
La prima è integrata nel sito e appare in un riquadro posto in basso a destra della pagina
(v. riquadro della chat in figura 15), mentre la seconda fornisce all’utente la possibilità
di inviare messaggi, singoli o multipli, ai propri contatti, come fosse una normalissima
mail (la presenza di messaggi non ancora letti viene notificata ogni volta che l’utente
effettua l’accesso).
Tutto questo e non solo: infatti Facebook (o meglio, i suoi sviluppatori) ha intuito la
potenzialità del proliferare dei rapporti umani e, al piacere della comunicazione tra
utenti, ha unito anche aspetti di tipo “business”.
106
Come già visto, esso non solo permette agli utenti, previo pagamento, di inserire
annunci pubblicitari ma offre anche opportunità di lavoro (nella sezione dedicata alla
quale si accede cliccando sul link omonimo in fondo ad ogni pagina) con la descrizione
di svariate posizioni aperte in tutti i campi.
Che sia un tentativo di “contaminazione” del settore del tempo libero da parte di quello
business?
In questo modo si darebbe vita ad una nuova tipologia di Social Network a metà tra il
Business Social Network e quello tradizionale. Sarà il tempo a fornirci una risposta.
4.2.2. Facebook: versione accessibile?
Finora ci siamo limitati ad analizzare le caratteristiche del Social Network più famoso
ed utilizzato della rete. Ora ci chiediamo se esso sia veramente utilizzabile da tutti gli
utenti e tra essi includiamo quelli con disabilità e che perciò non utilizzano le tecnologie
standard per la navigazione, aspetto del quale è necessario tenere conto.
Come abbiamo avuto modo di affrontare nel secondo capitolo, le disabilità sono,
purtroppo, di talmente tante tipologie che trattarle tutte in un unico lavoro sarebbe
un’operazione troppo ambiziosa (per ognuno di esse occorrerebbe infatti un trattato a
parte), e per questo motivo si è deciso di concentrarsi sulle disabilità visive, in
particolare sulla cecità e sui difetti della vista, quali possono essere l’ipovisione o il
daltonismo, che sono anche quelle che richiedono agli sviluppatori di contenuti gli
accorgimenti più “evidenti” e risultano per questo di più facile immediatezza e
comprensibilità al lettore.
Per verificare se un sito sia accessibile ai non vedenti, solitamente si utilizzano gli
screen reader, in italiano lettori di schermo, le cui caratteristiche abbiamo già avuto
modo di descrivere nel cap. 2.
107
Ve ne sono di diversi tipi in circolazione, tutti con proprie peculiarità e caratteristiche.
Per il nostro studio abbiamo scelto di utilizzare quello forse più conosciuto: JAWS.
Il nome sta per “Job Access With Speech” (letteralmente “accesso al lavoro tramite
parlato”), il software è prodotto dalla Freedom Scientific (Florida). Il suo scopo è
proprio quello di rendere accessibili a ciechi e ipovedenti computer che usano sistemi
operativi Microsoft. La versione da noi utilizzata (in versione demo per 30 giorni) è la
11.0 in italiano a 64 bit scaricabile dal sito della Subvision132
- script per Skype. Ora Jaws è ufficialmente compatibile con le versioni più recenti del
programma di VOIP.
, nella sezione
“Download”. Da quanto apprendiamo sul sito, “questa nuova versione, oltre ad essere
ufficialmente compatibile con Windows 7 e Office 2010, aggiunge diverse novità, tra
cui citiamo:
- script per IBM Lotus Symphony. Lotus Symphony è la versione personalizzata da
IBM di OpenOffice.
- Cerca. Cerca è una delle nuove funzioni di Jaws 11 che consente di cercare in maniera
facile e veloce informazioni reperibili sul web come cambi valuta, previsioni meteo,
termini su Wikipedia, informazioni sui voli, prodotti disponibili su Amazon, eccetera,
senza dover usare un browser Internet. I dati verranno mostrati nel Visualizzatore
Virtuale.
132 Subvision si trova a Milano e opera dal 1971 con lo scopo di distribuire e sviluppare ausili per soggetti con gravi problematiche visive, in collaborazione con le più importanti istituzioni e società del settore. L’attività odierna di Subvision è prevalentemente dedicata alla ricerca e alla distribuzione di ausili che possano soddisfare i bisogni dei ciechi e degli ipovedenti. Link per scaricare Jaws: http://www.subvisionmilano.com/new/sectioncategories.php?catid=5&cerca=visualizza§ionid=2&lng=1
108
- Calcolatrice di Windows 7. La calcolatrice del nuovo sistema operativo Microsoft
adesso funziona correttamente.
- FSReader. Il lettore di libri DAISY di Freedom Scientific, aggiornato alla versione
2.0, ora è gratuito e può essere usato per qualsiasi file di questo tipo”133
Ora che abbiamo riportato tutte le informazioni necessarie, andiamo ad esplorare le
pagine di Facebook con l’ausilio del nostro screen reader.
.
Una cosa importante, e che forse si dà per scontata, è che nella finestra di avvio di
JAWS l’utente può regolare i parametri della voce parlante relativi alla lingua, velocità
e punteggiatura. Inoltre, sempre selezionando la voce “Opzioni” del menù di avvio,
l’utente può scegliere di farsi leggere dalla voce tutto il contenuto, solo i menù o
soltanto le finestre di dialogo, oltre alla possibilità di regolare le impostazioni per le
funzioni avanzate.
Navigando con JAWS sulla pagina principale di Facebook, la prima cosa che viene letta
è il nome associato alla pagina (che compare in alto, nella finestra di intestazione del
browser), l’indirizzo, il “www” per intenderci, digitato dall’utente e la scritta
“facebook” che compare subito nella parte alta della pagina del sito, sulla sinistra.
Dopo di essa, vengono letti i nomi dei tre link (nel sito rappresentati come immagini)
che sono rispettivamente: “richieste di amicizia”, “messaggi” e “notifiche”.
Fig. 17 – Intestazione della Home page del sito con i tre link grafici in evidenza
133 Ciò è quanto si legge nella pagina dei download (http://www.subvisionmilano.com/new/sectioncategories.php?catid=5&cerca=visualizza§ionid=2&lng=1) relativamente alla versione di JAWS da noi scaricata.
109
Non ci stupiamo che essi, anche se sono disegni e non scritte, vengano letti poiché,
navigando senza l’ausilio di alcuna tecnologia assistiva, quando sostiamo con il mouse
su una delle tre icone, sotto di esse compare una scritta con la dicitura di ciò che
rappresentano, il che significa che nel codice html è stato inserito un “title”, ovvero un
attributo, che garantisce ed assicura questo comportamento.
La titolazione degli elementi grafici andrebbe sempre fatta proprio per facilitare la
navigazione con lettori di schermo e, di conseguenza, l’individuazione e la
comprensione degli elementi non testuali, le quali, in assenza delle condizioni appena
descritte, non avvengono.
La lettura prosegue poi linearmente anche per gli altri tre link (stavolta testuali) sulla
destra della pagina ma sempre sulla stessa colonna ovvero “Home”, “Profilo” e
“Account” (v. figura 17). Fin qui tutto normale, come è normale che, per la porzione
rimanente della pagina, la quale appare divisa in tre colonne, JAWS inizi a leggere il
contenuto dalla prima a sinistra (tutti i lettori di schermo leggono infatti il contenuto da
sinistra a destra), e così accade fin quando però, terminato tutto il contenuto della colona
in questione, “salta” alla terza colonna, quella più a destra e qui insorgono i problemi,
oltre a quello di non aver letto sequenzialmente le tre colonne, saltando a piè pari quella
centrale, circostanza estremamente destabilizzante per chi ascolta.
Nel riquadro “Pagine consigliate” iniziano le prime difficoltà: essendo presenti, oltre a
quelli testuali, anche link grafici – come si può osservare in figura 18 (l’immagine di
fianco al testo è essa stessa un link) – JAWS li interpreta leggendo l’indirizzo che li
identifica. Ne consegue una lettura lunga e incomprensibile di un link che è l’URL in
cui risiedono queste immagini.
110
Fig. 18 – Riquadro delle “Pagine consigliate” nel quale
è possibile osservare la presenza delle immagini come link.
Situazione identica si manifesta anche per la sezione appena sotto, relativa alle
sponsorizzazioni, nella quale si nota la presenza di un’immagine, anch’essa utilizzata
come link.
La lettura prosegue “saltando” ora alla colonna che prima è stata lasciata indietro e cioè
quella centrale.
Anche qui insorgono alcuni problemi. Infatti, dopo la lettura delle voci in alto
(“Notizie”, “Notizie più popolari”, “Più recenti”) e la segnalazione dell’esistenza di un
modulo nel quale l’utente può inserire del testo, dopo la lettura della voce “Allega” (v.
figura 19) si ripropone la stessa situazione di prima: siamo in presenza di link grafici
non adeguatamente descritti e dei quali viene letto il lunghissimo indirizzo.
Fig. 19 – Sezione delle “Notizie” con i relativi link grafici presenti sotto il riquadro di testo
111
Lo stesso atteggiamento si rintraccia scorrendo tutta la pagina ogniqualvolta si incontra
un link grafico.
Non è difficile capire come questo aspetto sia notevolmente in sfavore dell’utente
disabile oltre che fastidioso per la continua lettura di link lunghissimi.
Per non parlare poi della sezione delle foto, presente in ogni profilo, totalmente esenti
da tag descrittivi, per cui l’utente non può in alcun modo avere nemmeno una vaga idea
di cosa vi sia rappresentato in esse. Sotto questo aspetto occorre però precisare che la
responsabilità non è completamente del Social Network ma in parte anche dell’utente
pubblicatore di foto il quale, avendone tutta la possibilità, nello spazio sottostante ad
esse, pensato per la didascalia, avrebbe il dovere di fornire opportune descrizioni delle
stesse per permettere anche a chi non può vederle di capire che tipo di contenuto si trova
dinanzi134
In conclusione, la versione ufficiale del sito di Facebook, così com’è, risulta molto poco
accessibile.
.
Nemmeno per gli ipovedenti la situazione appare più rosea. Il sito, infatti, non consente
di regolare i caratteri secondo le proprie esigenze facendo operazioni di zoom o simili
allo scopo di migliorare la leggibilità dei contenuti.
Non esiste nemmeno la possibilità di passare ad una versione “ad alto contrasto” (per
esempio, testo bianco su sfondo nero) utile al perseguimento del medesimo obiettivo.
Per chi è affetto da daltonismo l’ostacolo più grande è sicuramente la visione delle foto,
delle quali, come già visto, non esiste una descrizione o una modalità di visione
alternativa.
134 Il consiglio è fornito anche nella sezione “Accessibilità” del Social Network in risposta alla domanda di un utente che chiede come sia possibile rendere le foto accessibili per es. ai lettori di schermo. La risposta è leggibile on-line al seguente indirizzo: http://www.facebook.com/help/?page=440
112
E’ confermata perciò l’inaccessibilità anche per queste due categorie di utenti
nonostante molti siano i gruppi che compaiono sul sito digitando le parole “non
vedenti” e “ipovedenti”: esistono infatti ben 25 gruppi, escludendo quelli che pur
contenendo il termine “non vedenti” o “ipovedenti” nulla hanno a che vedere con essi.
Degno di nota è il gruppo che come titolo esprime una significativa richiesta,
“Chiediamo che Facebook venga reso più accessibile ai non vedenti”135
Nella sezione “Discussioni” significativo è il messaggio lasciato da una ragazza non
vedente, Vanessa Reggiani, la quale fornisce agli altri membri del gruppo suggerimenti
di navigazione all’interno del sito con JAWS. Il gruppo diventa così occasione non solo
di comunicazione ma anche di scambio di aiuti e suggerimenti per rendere l’utilizzo del
sito il più semplice possibile. Resta il fatto che c’è ancora molto da fare in materia di
accessibilità e questo gruppo ne è una prova tangibile insieme al numero dei membri
che è rilvante, ben 1.500. Si spera che la sua esistenza sia d’esortazione agli sviluppatori
per iniziare ad apportare modifiche significative in questo senso.
(v. figura 20)
con una relativa descrizione che evidenzia, ed è la prova, di quanto detto finora e cioè
che la navigazione e la fruizione del sito per questa tipologie di persone sono assai
difficoltose.
135 Link del gruppo: http://www.facebook.com/group.php?gid=45818546321&v=info#!/group.php?gid=45818546321
113
Fig. 20 – Schermata del gruppo “Chiediamo che Facebook venga reso accessibile ai non vedenti”
Nonostante tutto, va segnalata la presenza della sezione “Accessibilità” tra le tante voci
del “Centro assistenza”, al quale si giunge dal link “Account”, situato sulla destra nella
parte alta della pagina principale di Facebook.
In essa sono contenute le risposte alle domande più frequenti degli utenti per quanto
riguarda l’accessibilità dei contenuti: vi sono descritte la presenza dei CAPTCHA136
136 v. pag. 78
audio in alternativa a quello scritto presente in fase di registrazione, le impostazioni del
proprio browser da selezionare per aumentare o diminuire le dimensioni dei caratteri
(per ipovedenti), le modalità di utilizzo della funzionalità della chat tramite screen
reader, le modalità con le quali andrebbero caricate le foto per renderle accessibili ed
infine i tasti di scelta rapida disponibili.
114
Tramite questa sezione apprendiamo che esiste una versione di Facebook, come si
legge, “solo HTML e compatibile con Internet Explorer 7 (e versioni successive) e con
altri browser supportati, come Firefox 2 (e versioni successive) e Safari 3”137
Andiamo perciò sulla pagina
.
138
Va premesso che la versione è di fatto quella “Mobile”, sviluppata cioè per telefoni
cellulari e non realizzata “ad hoc” per rendere accessibile il sito.
per vedere il comportamento assunto da JAWS.
La pagina, la cui schermata principale riportiamo nella pagina seguente in figura 21, si
presenta in modalità quasi completamente testuale, con i link disposti l’uno sotto l’altro
senza presenza di colonne né allineamenti particolari e già questo facilità il compito
dello screen reader che assume così una lettura sequenziale, evitando di saltare da un
contenuto all’altro come, abbiamo visto, accadeva invece precedentemente.
137 Ciò è quanto si legge nella sezione “Accessibilità” di Facebook, al seguente indirizzo: http://www.facebook.com/help/?page=440 138 Link alla versione mobile di Facebook: http://m.facebook.com
115
Fig. 21 – Versione “Mobile” di Facebook
Le varie voci vengono lette così come sono scritte, in sequenza, e questo è sicuramente
un “quid” a favore di questa versione.
Si ripresenta la stessa situazione di prima per le immagini e cioè che esse vengono
interpretate, e lette, con il loro indirizzo di rete identificativo e non con la didascalia che
sarebbe invece opportuna anche se, come abbiamo già detto, in questi casi il dovere di
fornirla è di colui che pubblica le foto. Il problema è però presto risolto cliccando sul
116
comando che disattiva la visualizzazione delle foto (si trova nella parte bassa della
pagina, sotto il riquadro dei segnalibri. Lì vi è la scritta “Foto: Disattivato – Attivo –
Max”) e in questo modo si ottiene la versione esclusivamente testuale e quindi
completamente navigabile con gli screen reader.
Restano escluse anche da questa versione le funzionalità per lo zoom dei caratteri del
testo o quelle per passare alla versione alto contrasto del sito (testo bianco su sfondo
nero per esempio) utili per gli utenti ipovedenti e daltonici, nel caso questi fossero
impossibilitati dal percepire i colori presenti in esso.
Un altro aspetto da considerare è l’assenza, in questa versione Mobile, delle
applicazioni (giochi, test, ecc.), che invece sono presenti e anche in largo numero nel
sito originale. L’assenza è probabilmente da amputare al fatto che esse siano dotate
quasi interamente di interfaccia grafica e non siano ancora state rese accessibili agli
utenti con difficoltà visive.
Il sito offre una funzionalità in più rispetto al Facebook tradizionale e cioè il servizio di
SMS (proprio perché è pensato per i cellulari): una volta attivato, l’utente riceverà degli
SMS di notifica per tutti i messaggi, i post in bacheca e le richieste di amicizia.
E’ inoltre possibile aggiornare il proprio stato tramite SMS.
117
4.3. Un Social Network per il lavoro: LinkedIn
Quello analizzato nei paragrafi precedenti è il più importante e famoso Social Network
pensato soprattutto per il tempo libero, pur integrando la possibilità di inserzioni
pubblicitarie e annunci di lavoro, però in minima parte.
Ora invece vediamo un esempio del contrario: un Social Network che è stato progettato
interamente per il lavoro e integra al suo interno anche funzionalità pensate per lo
svago.
4.3.1. LinkedIn: caratteristiche
Il suo nome è LinkedIn139
LinkedIn copre circa 150 diversi comparti economici e oltre 400 “ragioni economiche”.
La società che gestisce il servizio ha sede a Palo Alto, California.
ed è attualmente il Business Social Network con il maggior
numero di utenti. A gennaio 2009, infatti, contava circa 30 milioni di utenti in America
del Nord, Asia e Europa e il sito cresce ad una velocità di 100.000 iscritti a settimana.
Ad oggi, 16 luglio 2010, LinkedIn, “il più grande network di professionisti al mondo
con oltre 70 milioni di iscritti, ha annunciato di aver raggiunto un milione di utenti in
Italia”140
Dati più precisi vengono riportati sul sito, alla voce “Informazioni su”
.
141
139
e cioè che
“LinkedIn conta oltre 65 milioni di membri in più di 200 paesi in tutto il mondo, inoltre
ogni secondo un nuovo membro si iscrive a LinkedIn per un totale di 15 milioni di
http://www.linkedin.com
140 Dati presi dall’articolo “Web: LinkedIn un milione di utenti in Italia”, consultabile on-line al seguente indirizzo: http://www.adnkronos.com/IGN/News/CyberNews/Web-LinkedIn-un-milione-di-utenti-in-Italia_693353098.html
141 Link alla pagina: http://press.linkedin.com/about_it
118
membri solo in Europa e infine, tra i membri di LinkedIn figurano i dirigenti di tutte le
500 società elencate dalla rivista Fortune142
A differenza di Facebook, LinkedIn non si costruisce sugli amici e sulle conoscenze
reciproche, ma sui contatti professionali: il suo scopo principale è infatti quello di
consentire agli utenti registrati il mantenimento di una lista di persone conosciute e
ritenute affidabili in campo lavorativo.
”.
La stessa pagina iniziale, rispetto a quella di Facebook, è più seriosa e professionale,
adatta appunto ad un target non prettamente giovanile ma che comprende anche
professionisti già con una lunga carriera alle spalle e che perciò puntano a reperire le
informazioni nel sito in modalità più chiara e puntuale.
142 “Fortune” è una rivista statunitense che tratta di business globale, che fa parte dell’illustre gruppo “Time Inc.”
119
Fig. 22 – Home page di LinkedIn
In evidenza ci sono, sulla destra, il riquadro (“La tua rete di LinkedIn”) delle notifiche
dei nuovi collegamenti e delle persone che fanno parte della rete dell’utente e, sulla
sinistra, la lista dei contatti, il riquadro con le informazioni personali e, in esso, il campo
di testo per pubblicare il contenuto e condividerlo con gli altri contatti.
La grafica del sito appare piuttosto chiara, semplice ed essenziale.
LinkedIn nasce per aiutare gli utenti ad ottenere il massimo dalle proprie reti
professionali.
120
Come si legge sul sito, la “mission” è quella di collegare i professionisti di tutto il
mondo per favorirne il successo: “Crediamo che in un'economia globale collegata, il tuo
successo come professionista e la competitività come azienda dipendano da un accesso
più rapido a opinioni e risorse affidabili”143
Ogni utente ha una lista al cui interno ci sono delle persone; esse vengono definite
"connessioni", e sono in effetti le connessioni di un nodo (l'utente) all'interno della rete
sociale. L'utente può incrementare il numero delle sue connessioni invitando chi di suo
gradimento. La rete di contatti a disposizione dell'utente è costituita da tutte le
connessioni dell'utente, tutte le connessioni delle sue connessioni ("connessioni di
secondo grado") e da tutte le connessioni delle connessioni di secondo grado
("connessioni di terzo grado").
.
Dopo aver effettuato l'iscrizione, l’utente può creare un proprio profilo che sintetizzi la
sua carriera professionale e le sue competenze. Può inoltre stabilire collegamenti
duraturi invitando contatti affidabili a iscriversi a LinkedIn e a collegarsi con lui.
La sua rete è formata dai suoi collegamenti, dai collegamenti di questi ultimi e dalle
persone che essi a loro volta conoscono, e consente all’utente di entrare in contatto con
un gran numero di esperti e professionisti qualificati.
Grazie a tutto questo, sono molteplici le possibilità di:
• ottenere di essere presentati a qualcuno che si desidera conoscere attraverso un
contatto mutuo e affidabile;
• trovare offerte di lavoro, persone, opportunità di business con il supporto di
qualcuno presente all'interno della propria lista di contatti o del proprio network;
143 Questo è quanto si legge all’indirizzo: http://press.linkedin.com/about_it
121
• creare e collaborare per la realizzazione di progetti, raccogliere dati, condividere
file e risolvere problemi;
• raccogliere nuove informazioni da discussioni private con professionisti che
condividono le stesse idee;
• scoprire collegamenti all’interno delle società che possono aiutare l’utente a
trovare lavoro e stringere accordi;
• pubblicare e distribuire offerte di lavoro per trovare i talenti migliori per la
propria attività.
In questo senso, il servizio di social networking è uno strumento efficace per cercare
lavoro, clienti e interazioni professionali, come continua l’articolo, precedentemente
riportato144
Kevin Eyres, Managing Director di LinkedIn in Europa ha dichiarato “Sono sempre di
più i professionisti italiani che hanno compreso a fondo i vantaggi offerti da LinkedIn e
dal continuo aggiornamento della propria identità professionale. LinkedIn è la vetrina
ideale per mostrare il proprio profilo e la propria expertise e sta diventando una fonte
primaria da consultare per ottenere informazioni sul profilo di una persona, chiedere
: “Recentemente disponibile anche in italiano, LinkedIn continua ad
accelerare la propria crescita, riconfermandosi la scelta primaria per i professionisti che
vogliono coltivare il proprio business e le proprie opportunità di carriera, e allo stesso
tempo si sta dimostrando la piattaforma ideale per dare visibilità alla propria identità on-
line anche facendo leva sul proprio network di contatti fidati.
144 v. nota 135 a pag. 117
122
consigli, trovare talenti e opportunità di lavoro. Imprenditori, manager e consulenti sono
le categorie più presenti tra i membri italiani di LinkedIn”145
4.3.2. LinkedIn: accessibilità
.
Verifichiamo ora l’accessibilità del Social Network effettuando lo stesso test di
navigabilità con JAWS, al quale abbiamo sottoposto Facebook poc’anzi.
Una volta registrati, appena si accede al sito JAWS ci segnala la presenza di frame; essi
consentono agli autori di presentare i documenti (nel nostro caso la pagina del sito) in
viste multiple, che possono essere finestre indipendenti o sottofinestre (nel nostro caso
la pagina appare divisa in riquadri). Le viste multiple offrono ai progettisti la possibilità
di mantenere determinate informazioni più visibili rispetto ad altre.
In realtà si tratta di Iframe.
Acronimo di “Internal frame”, un Iframe è una finestra in cui si può visualizzare un'altra
pagina Web, in pratica non è altro che un frame incorporato in un'altra pagina.
Si usa per creare una cornice (frame appunto) all'interno di una pagina Web (internal
frame).
In questa cornice è possibile visualizzare una qualsiasi altra pagina.
Così facendo è possibile ottenere pagine o porzioni di pagine Web all'interno di altre.
Gli Iframe sono nati con Internet Explorer, ed inizialmente non erano compatibili con
altri browser.
Il loro contenuto potrebbe non essere visibile ai motori di ricerca e per questo motivo si
suggerisce di utilizzare gli Iframe, se proprio necessario, in una sola pagina se non è una
possibile un'altra soluzione146
145 La fonte è sempre l’articolo “Web: LinkedIn un milione di utenti in Italia”, on-line all’indirizzo:
.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/CyberNews/Web-LinkedIn-un-milione-di-utenti-in-Italia_693353098.html
123
Allo stesso modo essi risultano incomprensibili ai lettori di schermo.
A dimostrazione di ciò vi è l’espressione “video frame text resize monitor”, che JAWS
ripete per ben due volte poco tempo dopo l’inizio della navigazione del sito, la quale
significa che il frame in questione non ha equivalente testuale né didascalie e perciò non
può essere interpretato.
Il problema dei frame risiede nel fatto di essere dei contenitori che si distinguono solo a
livello grafico quando invece dovrebbero essere distinguibili anche a livello semantico
(di contenuto) per chi è impossibilitato a visualizzare la grafica. Se l’autore del sito
avesse curato con più accessibilità la pagina, avrebbe dato un titolo significativo a
ciascun frame, oltre ad inserire opportuni elementi nel codice HTML che lo definisce
tali da essere interpretabili anche dagli screen reader. Evidentemente non è così
altrimenti JAWS non avrebbe alcun problema a codificarne e leggerne il contenuto.
In generale, per evitare questi problemi, è consigliabile evitare nei siti l’utilizzo dei
frame, perché, come visto, sono macchinosi e difficili da navigare con gli screen reader.
Tuttavia tali siti possono essere resi discretamente accessibili con un’organizzazione
razionale dei contenuti e inserendo nomi e descrizioni dei frame che, nel nostro caso,
mancano.
Per i motivi sopra citati, la navigazione su LinkedIn per un non vedente appare piuttosto
difficoltosa e disorientante poiché non si ha rilevanza semantica delle informazioni.
146 Le informazioni sono state prese dai seguenti siti: http://www.web-link.it/html/iframe.htm e http://www.allwebfree.it/html_iframe.php
124
Fig. 23 – Home page di LinkedIn nella quale sono presenti frame, visibili come riquadri
La stessa situazione si ripropone anche per altre pagine che compongono il sito, con più
o meno problemi a seconda che il contenuto sia più prettamente testuale o grafico (e
quindi siano presenti sempre i frame).
Inutile perciò proseguire la navigazione quando essa è ostacolata fin dall’inizio.
La situazione non è migliore per gli utenti affetti da ipovisione: non si riscontra, infatti,
possibilità alcuna di ingrandimento dei caratteri o di passaggio ad un versione “ad alto
contrasto” o “ad alta leggibilità”.
Anche le persone che soffrono di daltonismo non sono facilitate: la presenza di colori
quali il verde e il blu (usato sia per le finestre che per alcune scritte) non facilitano la
fruizione delle pagine. Occorrerebbe qualche accorgimento in più in questo senso.
Rispetto a Facebook, la presenza di utenti non vedenti o ipovedenti qui è meno
“sentita”. Digitando “ciechi” o “ipovedenti” il risultato della ricerca è sempre lo stesso e
cioè il gruppo “Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS TRENTO”.
125
Il fatto che esso sia l’unica realtà di gruppo all’interno di tutto il sito è significativo,
soprattutto se lo si considera in rapporto alla presenza massiccia di gruppi riscontrata
invece in Facebook.
Proseguendo la navigazione, si può scorgere tra i link presenti nella parte bassa della
pagina (e peraltro scritti in modalità accessibile, distaccati l’uno dall’altro e separati
dalla classica stanghetta che ne facilità l’interpretazione da parte dei lettori di schermo)
quello denominato “Mobile” il quale conduce alla versione per cellulari147
La Home page si presenta ridotta al minimo e composta di solo testo (v. figura 24).
di LinkedIn
(nella stessa pagina è possibile anche il download della versione personalizzata a
seconda della marca del proprio telefonino).
Fig. 24 – Home page della versione “Mobile” di LinkedIn
La navigazione per l’utente disabile è molto semplice poiché la pagina risulta essenziale
e i link sono disposti tutti in sequenza, uno sotto l’altro, per facilitare la lettura allo
screen reader.
147 Disponibile al seguente indirizzo: http://m.linkedin.com/
126
Si nota come JAWS legga esattamente tutto quello che c’è scritto, nulla di più e nulla di
meno, proprio perché tutto è interpretabile e codificato nella maniera corretta e inoltre i
link sono ridotti al minimo.
Navigando attraverso le altre sezioni ci si accorge della stessa cosa: JAWS non ha
alcuna difficoltà di interpretazione e la navigazione è semplice ed immediata
(paradossalmente anche migliore della versione Mobile di Facebook, la quale
presentava, oltre al testo, ancora immagini come link, anche se con la possibilità di
disattivarle).
Possiamo affermare perciò che questa versione del Social Network è completamente
accessibile e in essa sono presenti quasi tutte le funzionalità principali della versione
ufficiale del sito: mancano, per ovvi motivi, le pubblicità che sono essenzialmente
grafiche, il servizio di casella di posta per la visualizzazione dei messaggi inviati o
ricevuti ai/dai contatti, la sezione relativa alla pubblicazione e consultazione delle
offerte di lavoro e infine la sezione “Altro” contenente il motore di ricerca per le
aziende, l’applicazione per la visualizzazione degli eventi e le applicazioni di LinkedIn
disponibili per l’utente. Questa assenze sono giustificate dal fatto che probabilmente alla
base di questi servizi vi sono delle applicazioni JavaScript, il quale è risaputo non sia
propriamente accessibile agli ausili per le disabilità o sulle stesse non è ancora stato
avviato un lavoro per renderle tali.
Rimane il fatto che la versione Mobile di LinkedIn, anche se non nata come versione
accessibile ma, come già detto, per i cellulari, sia già un tentativo ammirevole di rendere
un Business Social Network, tra l’altro frequentatissimo e popolarissimo, navigabile
anche da chi ha difficoltà e consentire così a queste persone di trovare importanti
occasioni di crescita, soprattutto a livello professionale.
127
Un neo a tutto quanto detto finora di positivo però c’è: anche in questa versione sono
assenti delle opzioni di ingrandimento dei caratteri e di modifica della combinazione dei
colori, un passo in più che andrebbe compiuto per rendere questa versione
completamente accessibile.
128
5. Studi pratici di accessibilità dei Social Network: il caso Viadeo
5.1. Viadeo: cos’è?
Viadeo.com è un Business Social Network di proprietà di Viadeo S.A., società
anonima148
5.2. Viadeo: breve storia
con sede a Parigi. Come più volte ripetuto, un Business Social Network
altro non è che un Social Network dedicato alle categorie professionali.
Nel 2000 nacque on-line “Agregator”149, un club di imprenditori basato sulla
condivisione di interessi finanziari, per agevolare gli scambi tra i soci del club (la
condivisione dei contatti e delle esperienze), fondato da Dan Serfaty150
Nel giugno 2004 fu lanciato Viaduc.com come business club riconducibile a 200
imprenditori per incoraggiare l’attività di networking tra i soci e per creare una rete di
contatti business di fiducia, perseguendo l’obiettivo finale di sviluppare nuove
opportunità di business. Si affermò presto come uno strumento essenziale per le
relazioni professionali in Europa, Cina e India.
e Thierry Lunati
che decisero di creare una piattaforma Internet di relazioni formali.
Nel settembre 2006 Viaduc strinse un accordo con “Tianji”, la più importante
piattaforma di business network della Cina che conta quasi un milione di iscritti.
148 I dati della società sono reperibili nella sezione “Note legali” del sito, all’indirizzo: http://www.viadeo.com/aide/mentionslegales/
149 http://www.agregator.net/
150 Il suo profilo personale è disponibile su Viadeo, al seguente indirizzo: http://www.viadeo.com/it/profile/dan.serfaty
129
Nel novembre 2006 Viaduc diventò Viadeo151
Nel maggio 2007 Viadeo avviò, con la piattaforma Tianji, “Euro-Cina Link”
. Il sito venne tradotto in 6 lingue europee
(inglese, tedesco, spagnolo, olandese, portoghese e italiano) con apertura di uffici in
Inghilterra, Italia e Spagna.
152
Nel novembre 2007 Viadeo insieme a Google lanciò “OpenSocial”, per la diffusione
delle applicazioni sociali sul Web.
, un
servizio disponibile in inglese per favorire gli scambi tra i membri di Viadeo e i membri
della rete Tianji.
Nel dicembre 2007 Viadeo annunciò l’acquisizione del partner cinese Tianji.com, che
registrava più di 2.000.000 di membri. Nel luglio 2008 un’altra acquisizione: stavolta si
trattava del Network spagnolo ICTNet, acronimo di Istituto Catalano di Tecnologia, che
in quel momento riuniva quasi 300.000 membri. All’inizio del 2009 Viadeo ha acquisito
il Network indiano “Apna-Circle” e nell’ottobre dello stesso anno quello canadese
“Unyk”.
5.3. Viadeo: i suoi numeri
Proprio grazie all’acquisizione di Unyk, Viadeo conta oggi 30.000.000 di membri, quasi
30.000 nuovi iscritti al giorno, 120.000 contatti e più di 2.000.000 di profili consultati
quotidianamente; un membro su tre utilizza Viadeo ogni giorno.
Con sede a Parigi (sede sociale), Viadeo è presente anche con uffici e team locali in
Inghilterra (Londra), Spagna (Madrid e Barcellona), Italia (Milano), Cina (Pechino),
151 Link alla notizia del cambio del nome: http://www.clubic.com/actualite-66697-.html#alerte-neteco
152 Link alla notizia: http://www.clubic.com/actualite-74787-viadeo-tianji-lancent-euro-china-link.html#alerte-neteco
130
India (Nuova Delhi), Messico (Città del Messico) e Canada (Montreal); la società
impiega 200 lavoratori dipendenti153
5.4. Viadeo: caratteristiche
.
Come accennato, Viadeo.com è un Business Social Network, sviluppato perciò per le
relazioni professionali.
Fig. 25 – Home page di Viadeo
Già solo lo slogan “la tua rete è più potente di quanto pensi” comunica all’utente l’idea
di trovarsi dinanzi ad un sito che ha molto da offrire, unito alla presenza, messa
notevolmente in risalto dal colore e dal carattere, del numero rilevante dei
professionisti: trenta milioni. La Home (v. figura 25) è anche esplicativa delle funzioni
svolte dal Network, descritte brevemente sotto i tre paragrafi: “Networking”, “Business”
e “Carriera”, che vanno a definire come una sorta di “mission” del sito.
A destra della pagina stanno i due campi: uno per l’iscrizione (in caso di nuovo utente) e
l’altro, in caso di utente già registrato, per l’accesso. 153 Dati forniti dalla dott.ssa Mossenta, Partnerships Manager in Italia per Viadeo.
131
In caso di prima registrazione, l’utente viene reindirizzato ad una pagina molto simile
alla Home, in questo caso l’utente non è spaesato perché ritrova la stessa grafica e gli
stessi elementi decorativi, una pagina chiara ma soprattutto snella: il modulo di
registrazione (denominato “Iscrizione veloce”), infatti, è concepito in modo tale da
occupare il minor spazio possibile (senza però rinunciare alla leggibilità) ed evitare lo
“scroll”154, azione molto fastidiosa e tipica di molti form155 di registrazione.
Fig. 26 – Pagina di registrazione a Viadeo
154 Azione che permette di muovere il documento che si sta utilizzando in modo da renderne visibili quelle parti che altrimenti rimarrebbero fuori dai limiti dello schermo. Può essere verticale o orizzontale. In genere se un documento eccede i limiti dello schermo, sono presenti due barre: una in basso per lo scroll orizzontale e una sul margine destro per lo scroll verticale. (definizione presa da: http://www.pc-facile.com/glossario/scroll/ )
155 Letteralmente “modulo”, in informatica il termine è usato per indicare l’interfaccia di un’applicazione che consente all’utente di inviare uno o più dati liberamente inseriti dallo stesso; per descriverlo in concreto, esso può essere visto come la versione su computer della “scheda da compilare” per l’inserimento dati. Nella maggior parte dei casi il termine è riferito a form contenuti in una pagina Web come possono essere, come in questo caso, le caselle di testo o i menù a tendina di una pagina di registrazione.
132
Una volta completata la registrazione, si accede alla Home page del Social Network,
che appare subito molto ricca ma anche piuttosto dispersiva (v. figura 27).
Fig. 27 – Pagina principale di Viadeo alla quale si accede dopo aver effettuato l’accesso o la registrazione
133
Partendo dall’alto a sinistra, come si può osservare in figura, appena dopo il logo
troviamo rispettivamente il nome col quale l’utente si è iscritto al sito e sotto, il numero
delle visite che viene aggiornato ogni volta che l’utente si connette ad esso, seguito
dalle icone delle principali azioni che egli può intraprendere: invitare altre persone a
iscriversi, scrivere un messaggio ad uno o più contatti, guardare chi è compreso nella
lista dei “contatti potenziali” e decidere se aggiungerlo o meno. Sulla destra della pagina
troviamo invece le classiche voci per la scelta della lingua, delle preferenze della
comunicazione (impostazione di ricezione dei messaggi, privacy, ecc.), aiuto (nella
quale sono raccolte le domande più frequenti e come utilizzare tutte le funzionalità che
il sito offre) e da ultimo la voce “log out” per disconnettersi. Sotto di esse, anche questa
tipica di quasi tutti i siti, la barra per la ricerca veloce la quale, se si clicca sul simbolo
con il “+” posizionato a lato, può essere raffinata e quindi più produttiva per l’utente.
Proseguendo la nostra visione d’insieme, notiamo che la pagina appare come inserita
dentro un blocco di cui le etichette superiori sono i segnalibri; per rendere meglio l’idea,
è come se ci trovassimo davanti ad un block notes con delle etichette posizionate nella
parte alta delle pagine di riferimento, a mo’ di segnalibro. La barra con le varie sezioni,
e relative sottosezioni, che chiameremo etichette, resta fissa in tutte le pagine, ciò che
cambia è il contenuto di esse.
Cominciamo dalla prima sezione del menù, a partire da sinistra, nel nostro caso
“Chiara”, la quale ha come nome quello dell’utente iscritto. Notiamo innanzitutto che è
automaticamente selezionata la prima etichetta da sinistra, “Pannello di controllo”.
La pagina si presenta divisa in tre colonne; quella di sinistra, più stretta delle altre,
raggruppa tutte le funzioni principali del sito (la possibilità di guardare le notizie
recenti, di compiere tutte le operazioni relative alla comunicazione con gli altri utenti
134
tramite il servizio di casella di posta offerto dal sito, la gestione dei contatti e degli inviti
ai contatti potenziali) e offre anche una breve lista, sempre aggiornata, degli ultimi
utenti iscritti denominati “utenti recenti”.
La colonna centrale, la più larga delle tre, fornisce in primis, in un riquadro predefinito,
la visualizzazione del proprio profilo (con la foto se l’utente l’ha inserita) con le relative
informazioni e la possibilità sia di modificarlo direttamente (cliccando sul tasto
“profilo”, infatti, si accede alla schermata nella quale si possono immettere tutte le
informazioni relative alla propria esperienza, professionale e personale) sia di
personalizzarlo con una frase che può essere inserita nel fumetto sottostante le
informazioni di profilo (è possibile farlo anche in Facebook, come abbiamo visto).
Sotto il riquadro del profilo, nella stessa colonna, troviamo tutte le ultime notizie
relative ai propri contatti (se hanno condiviso o pubblicato link, se hanno stretto
amicizia con qualcuno, ecc). Più in basso vi è un elenco, stavolta delle persone facenti
parte della stessa rete dell’utente, cioè persone che sono a loro volta contatti dei contatti
dell’utente, in un meccanismo volto a eliminare il più possibile la lontananza e a
dimostrare la teoria dei sei gradi di separazione156
La terza colonna, nella parte destra della pagina, incorpora più riquadri: il primo,
intitolato “Li conosci?”, mostra in anteprima i potenziali contatti dell’utente, il secondo
modulo mostra invece le persone che hanno consultato il profilo dell’utente, un altro
modulo, seppure notevolmente più piccolo di dimensione, serve per individuare
velocemente, tramite la digitazione della mail, il profilo della persona che si intende
invitare alla proprio rete di contatti. Procedendo verso il basso, si incontrano altri
riquadri, uno sotto l’altro: si tratta di quello degli “articoli raccomandati” che raggruppa
.
156 v. pag. 5
135
gli ultimi articoli rilevanti presi dalle diverse fonti on-line (una sorta di Feed Rss157) con
la possibilità anche per l’utente di raccomandare lui stesso articoli a suo piacimento,
inserendo il titolo e il link dal quale l’articolo è preso; il riquadro sottostante mostra i
vari Hub158
I riquadri non sono finiti (e questo dà l’idea dell’enormità di informazioni presenti in
questa pagina) e, scendendo ancora più in basso (per motivi di spazio, nell’immagine 27
essi non sono visibili), troviamo anche quello specializzato in “offerte di lavoro”
filtrabile dall’utente grazie all’immissione di parole chiave. Sotto di esso compare
quello degli “eventi”, un vero e proprio calendario dei principali eventi segnalati dagli
utenti o che coinvolgono direttamente il Social Network. E’ presente anche il riquadro
denominato “Ex alunni” che consente di inserire, direttamente nel proprio profilo, le
informazioni circa la propria formazione per trovare più facilmente i propri compagni di
studi e da ultimo, il riquadro contenente gli annunci di MBA e Masters.
creati da membri del sito ai quali è possibile aderire.
Come se non bastasse, in fondo alla pagina e fuori dalla divisione in colonne del
contenuto, è presente un riquadro con la dicitura “Recupera la tua rubrica Webmail” che
offre la possibilità di importare i propri contatti mail in Viadeo e verificare se essi siano
già iscritti, in caso contrario invitarli ad iscriversi, solo inserendo il proprio indirizzo
mail e la proprio password; altra trovata piuttosto geniale.
157 I Feed Rss servono per tenersi aggiornati sulle ultime novità pubblicate quotidianamente sulle diverse risorse del Web (Network, siti, ecc.). Rss è l’acronimo di Really Simple Sindication, si tratta di un formato basato su XML (linguaggio di programmazione) adatto alla diffusione di contenuti su Internet. I documenti Rss, detti appunto anche Feed, sono uno strumento efficace per i siti ad aggiornamento frequente come quelli di news. Per chi naviga alla ricerca di notizie e novità sugli argomenti di suo interesse sono un mezzo semplice per seguire un numero cospicuo di fonti informative. (Informazioni prese da: http://rss.html.it/ )
158 Letteralmente “fulcro”, “elemento centrale”, rappresenta un concentratore di contenuti. E’ anche un dispositivo di rete che funge da nodo di smistamento di una rete di comunicazione dati organizzata prevalentemente con una topologia a stella. Nel nostro caso ci riferiamo ad un concentratore di contenuti, di informazioni, su un determinato argomento.
136
Ai piedi della pagina le classiche voci di supporto agli utenti, note legali, condizioni di
utilizzo, link diretto agli Hub (se ne parlerà più avanti), possibilità di iscriversi ai Feed
unite a voci non classiche e quindi non tipiche di tutti i siti (v. figura 28).
Fig. 28 – Link a piè di pagina di Viadeo
Un esempio è il link “Soluzioni per le imprese”, il quale reindirizza ad una sezione
specifica, pensata per le aziende nella quale esse possono trovare tutte le informazioni
utili, avendo anche la possibilità di contattare direttamente i responsabili del servizio.
Fig. 29 – Pagina iniziale della sezione “Soluzioni per le imprese”
Un’altra voce che tra i link si riscontra è quella denominata “Testimonianze”: essa
conduce ad una pagina nella quale vengono raccolte le testimonianze delle aziende che
utilizzano Viadeo e che dal suo utilizzo traggono giovamento per il loro business:
137
questa pagina è un’ottima pubblicità per il sito che viene così investito di credibilità e
serietà nei confronti del grande pubblico.
Cliccando sul link “Download”, viene aperta una pagina dalla quale è possibile
scaricare le principali applicazioni offerte dal Social Network come “Viadeo Outlook
Social Connector”, un’applicazione che permette di esportare i contatti della rete di
Viadeo nella propria casella email o “360° Viadeo”, una barra di navigazione che
permette di esplorare tutti gli aspetti di Viadeo. A queste si aggiungono “ViadeoShare”,
il pulsantre da aggiungere alla barra degli strumenti per l’immediata condivisione di un
articolo in Internet con gli altri utenti, e il download dell’icona del sito per promuovere
il proprio profilo all’interno di mail, blog, ecc.
Il link “Sviluppatori” conduce alla sezione dedicata ad incoraggiare lo sviluppo di
nuove applicazioni e che permette, in un secondo tempo, di testarle direttamente sul
sito, registrandosi. Nella stessa sezione è presente anche un link alla documentazione
relativa a Viadeo e utile agli sviluppatori stessi; è inoltre possibile accedere direttamente
al forum a loro riservato (“Forum Open Social Viadeo”).
L’ultimo link, sempre tra quelli a piè di pagina, da segnalare è quello che indirizza alla
pagina Web di Tianji.com, il sito della piattaforma con la quale Viadeo collabora dal
1997.
Tornando alla descrizione della pagina iniziale di Viadeo, occorre segnalare che a suo
discapito va sicuramente la sua lunghezza: come si è potuto vedere, le informazioni in
essa contenute sono tante, forse troppe e tutte concentrate nella pagina in questione che
perciò presenta uno scroll verticale fastidioso per l’utente, il quale si trova spaesato e ha
la sensazione di non riuscire a cogliere tutto ciò che il sito offre.
138
A questo proposito sarebbe stato opportuno sfruttare meglio la presenza delle
sottoetichette, dilazionando maggiormente, rispetto a quanto già avviene nel sito, le
informazioni ottenendo così una pagina iniziale meno caotica e di impatto visivo più
accettabile.
Dopo questo breve excursus, torniamo ad esaminare le altre voci della sezione relativa
all’utente159
Viene da domandarsi allora se non fosse stato più sensato snellire la pagina principale e
proporre i diversi contenuti, come è effettivamente, solo nelle aree di riferimento.
: le etichette “Il Mio profilo”, “Messaggistica” e “I miei contatti”
propongono semplicemente il contenuto, già presente nella pagina principale, relativo
all’etichetta di riferimento.
Ne sarebbe derivata sicuramente una maggiore navigabilità della pagina principale e
una minor concentrazione di informazioni che, come abbiamo già detto, destabilizza e
disorienta non poco l’utente. L’etichetta che contiene informazioni “nuove” è invece
quella denominata “Community”, la quale presenta l’elenco delle stesse con le
informazioni relative al numero dei membri e il link diretto per iscriversi ad esse;
accanto all’etichetta in questione, si trova anche quella relativa agli “Hub”, il cui elenco
si trovava già un riquadro nella pagina principale160
Altra etichetta che aggiunge nuovo contenuto è quella delle “Applicazioni”, che mostra
nella pagina le principali applicazioni disponibili per l’utente per arricchire il suo
, qui presentati per esteso e
raggruppati in categorie (prima di tutti gli altri, vengono mostrati gli hub ai quali è
iscritto l’utente).
159 l’analisi della sezione in questione è iniziata a pag. 133, in basso. Ricordiamo che della sezione relativa all’utente, “Chiara” nel nostro caso, è già stata analizzata la voce “Pannello di controllo”.
160 come segnalato a pag. 136
139
profilo, e infine l’etichetta “Premium” con la lista delle offerte per usufruire dei servizi
supplementari di Viadeo, a pagamento.
Passiamo ora alla sezione “Ricerca”, del menù principale, e alle sue sottosezioni.
Nella prima, “Membri”, che si apre di default appunto quando l’utente seleziona la voce
“Ricerca”, compare un modulo da compilare per inserire i dati relativi alla persona che
si vuole ricercare (solitamente per contattarla o aggiungerla agli amici), che sia essa
all’interno dei contatti personali o meno; è inoltre possibile restringere la ricerca
cliccando sulla voce “Ex allievi” per cercare le persone in base agli studi effettuati ed
avere perciò maggiore probabilità di trovarle. L’etichetta “Ritrovare” offre un servizio
simile, ciò che cambia è la modalità: se la prima ricerca ha carattere più ampio, la
seconda ricerca la persona in base all’Ente di appartenenza e al lavoro svolto,
restringendo così il campo.
Le voci “Profili consultati” e “Profili memorizzati” tengono memoria rispettivamente
dei profili consultati dall’utente nell’ultimo mese (e relative descrizioni di essi) e, se ce
ne sono, quelli memorizzati dall’utente (oltre a mostrare sempre la lista degli utenti
recenti e di quelli potenziali che l’utente potrebbe conoscere).
Veniamo ora alla sezione “Formazione & Lavoro” poiché Viadeo, tra gli innumerevoli
servizi, offre soprattutto visibilità sia alle aziende sia a chi è in cerca di lavoro,
pubblicando i relativi annunci. Il nome della prima etichetta, “Accoglienza”, ne
individua la funzione: la pagina, infatti, si propone come anticipazione delle prossime
etichette, mostrando in anteprima le due aree, una riservata alle offerte lavorative e
l’altra ai Master e MBA (sulle sezioni “Spazio Lavoro” e “MBA, Masters” non vi è
perciò altro da aggiungere se non dire che essere mostrano per esteso tutte le
informazioni, presentate solo come anteprima dall’etichetta appena vista).
140
La sezione relativa ai “Gruppi” racchiude le etichette “Hub” e “Community” che
abbiamo già visto le quali sono sottoetichette anche della sezione denominata con il
nome dell’utente (per essere precisi soltanto “Community” è una sottoetichetta, a “Hub”
ci si arriva cliccando su di essa).
Ci spostiamo alla sezione “Notizie”, la quale racchiude, in ordine cronologico, tutti gli
articoli più popolari (coerenti ovviamente col Social Network o col mondo del lavoro)
degli ultimi 30 giorni. Le voci in intestazione di pagina permettono di selezionare gli
articoli in base al’argomento, mentre il riquadro sulla sinistra ne offre un’anteprima.
Della sezione, oltre all’etichetta “Qualsiasi notizia” (quella appunto appena descritta), fa
parte anche quella denominata “Blog degli utenti”. Si tratta di una pagina che
raggruppa, ordinati per categorie, tutti i blog presenti e di filtrarli tramite l’immissione
di una parola chiave (è anche possibile scegliere, dal menù a destra, la lingua preferita).
Veniamo ora alla sezione “Esperti” che, alla voce “Accoglienza”, mostra in successione
cronologica le domande, di varia natura, poste dagli utenti con le rispettive risposte (se
ce ne sono); è inoltre possibile per l’utente porre lui stesso un quesito o rispondere da
esperto. Le domande risolte sono poi raggruppate nella categoria omonima (che è una
delle tre voci che si trova nella prima parte della pagina, in alto) assieme alla voce
“Categorie” nella quale vengono mostrate le aree di interesse tra le quali è possibile
scegliere per visualizzare le relative domande. Scorrendo la sezione, si incontrano le
altre etichette riassuntive delle domande poste dall’utente (“Le mie domande”), le
risposte date dallo stesso (“I miei contributi”), lo spazio per porne di nuove (“Porre una
domanda”) e, infine, un prospetto generale (“Tutte le domande”).
La sezione “Eventi” alla sottosezione “Eventi pubblici” pullula di appuntamenti,
elencati dal più imminente al più lontano; accanto ad essa vi è la possibilità di
141
visualizzazione e gestione degli eventi che l’utente ha organizzato, ai quali è iscritto o
ha partecipato (“Amministrare i miei eventi”) fino a crearne e pubblicarne uno nuovo
(“Pubblicare un evento”).
L’ultima sezione della barra del menù principale è quella dedicata agli “Annunci” e la
prima etichetta che viene visualizzata è relativa a quelli “In corso”: in essa sono riportati
gli annunci, sempre aggiornati, divisi per categorie. Nella stessa sezione è possibile
anche “Pubblicare un annuncio”, visualizzare gli “Annunci ricevuti” e le “Risposte
formulate” agli stessi.
Tra i servizi offerti da Viadeo, vi è anche quello di invio di newsletter riassuntive (se
l’utente acconsente tramite le impostazioni alle quali si accede andando sul proprio
profilo) con cadenza di una, due o 4 settimane, a scelta dell’utente.
La mail altro non è che un riassunto di tutto ciò che è avvenuto di nuovo all’interno
della rete nell’arco temporale che passa tra l’invio di una newsletter all’altra.
Per avere un esempio pratico, riportiamo in figura 30 la schermata di una tipica
newsletter inviata dal sito.
142
Fig. 30 – Newsletter riassuntiva di Viadeo
Si noti che nell’intestazione è evidenziato un evento imminente legato al mondo del
business; nei riquadri più in basso, sulla sinistra, troviamo le ultime notizie relative ai
contatti (le loro nuove amicizie, le attività, ecc.), altri eventi proposti su scala regionale
e infine consigli sulla gestione del profilo sul Social Network e le testimonianze degli
utenti più recenti. Nella parte sinistra, il primo riquadro ricorda sempre la possibilità di
143
usufruire dell’offerta “Premium” (e quindi dei servizi a pagamento del sito), sono
inoltre presenti i riquadri con gli Hub che sono segnalati ogni settimana, le statistiche
relative all’evoluzione del profilo e ai contatti e i link giudicati utili all’utente.
Ogni newsletter di Viadeo è strutturata in questo modo. E’ inoltre possibile, sempre
selezionando tale opzione dal pannello delle impostazioni del profilo sul sito, essere
aggiornati sull’evoluzione degli Hub ai quali si è iscritti, che consiste nella ricezione
(anche in questo caso la cadenza è definita dall’utente) di una mail nella quale vengono
riportati gli ultimi messaggi dei membri che ne fanno parte.
5.5. Viadeo: studio di accessibilità
Ora che sono state elencate tutte le caratteristiche e le peculiarità del nostro Social
Network, si è pronti per compiere un ulteriore passo che rappresenta l’approdo concreto
e tangibile di questo lavoro.
Nel capitolo 4 è già stato effettuato uno studio di accessibilità sui due Social Network
rappresentativi della categoria svago e business, Facebook e LinkedIn, verificandone
l’effettiva navigabilità utilizzando un software di ausilio alle disabilità visive come
JAWS. Non ci si limita solo alla navigazione: ora, infatti, ci si vuole spingere oltre
provando a verificare se Viadeo possa considerarsi un sito accessibile, nell’accezione
più ampia e completa del termine, secondo quanto scritto nelle WCAG 2.0161
161 “Web Content Accessibility Guidelines”, già ampiamente trattate a partire da pag. 69
, nelle
forme e nei modi a noi possibili, tenendo conto del fatto che non sono né un
programmatore, né uno sviluppatore di contenuti, bensì una “semplice” studentessa
appassionata alla materia. La navigazione avverrà anche stavolta utilizzando lo screen
reader JAWS per quanto riguarda la rilevazione dei problemi di disabilità visiva, ma
144
inoltre, durante la stessa, si terrà conto anche degli altri aspetti presenti nel documento
che riguardano tutti gli altri tipi di disabilità.
L’intento è quello di realizzare un’analisi il più possibile completa, ricordando però che
l’accessibilità assoluta non esiste: a tutt’oggi, ancora molto è lasciato in mano alla
soggettività di chi crea e implementa contenuti per il Web.
In grassetto sarà riportato il testo del documento (principio, linea guida, criterio, sotto
criterio) e in testo standard quanto rilevato in merito durante la navigazione sul sito162
Alcune mancanze nel testo sono da giustificarsi con la scelta di non riportare quelle
parti del documento (siano esse linee guida che criteri e sottocriteri) relative a elementi,
e con essi intendiamo oggetti quali possono essere, per esempio, i media temporizzati,
la cui presenza non viene riscontrata nel sito. Diversamente saranno riportati anche gli
assunti riguardanti funzioni, le quali, per mancanze degli sviluppatori, non sono
riscontrabili nel sito ma che centrano con elementi presenti in esso (testo, ecc.).
.
Principio 1. Percepibile – Le informazioni e i componenti dell’interfaccia utente
devono essere presentati agli utenti in modo che possano essere percepiti.
La percepibilità delle informazioni sta alla base di ogni comunicazione umana. Senza di
essa, ogni contenuto che si cerca di comunicare resterebbe fine a sé stesso senza
possibilità alcuna di essere interpretato e fatto proprio dall’utente.
Linea Guida 1.1 Alternative testuali. Fornire alternative testuali per qualsiasi
contenuto non di testo in modo che questo possa essere trasformato in altre forme
fruibili secondo le necessità degli utenti come stampa a caratteri ingranditi, Braille,
sintesi vocale, simboli o un linguaggio più semplice.
162 Indirizzo internet: http://www.viadeo.com
145
Effettivamente l’alternativa testuale ai link grafici nel sito c’è, e lo dimostrano le scritte
(testuali) esplicative dei link (grafici). Si riscontra però che le immagini non vengono
saltate a piè pari, come ci si potrebbe aspettare, ma viene letto il loro indirizzo
identificativo, peraltro molto lungo, e questo nell’utente potrebbe generare confusione.
Sarebbe opportuno perciò fare in modo che esse vengano saltate del tutto o dar loro un
nome significativo.
Fig. 31 – Esempi di link grafici nell’intestazione di Viadeo: la stellina da parte al link “79 visite”
e il bottone verde con il “più” per la ricerca avanzata.
1.1.1 Contenuti non testuali. Tutti i contenuti non testuali presentati all’utente
hanno un’alternativa testuale equivalente che serve allo stesso scopo, ad eccezione
delle seguenti situazioni: (Livello A)
a) Controlli, Input: se il contenuto non testuale è un controllo o accetta l’input
degli utenti, allora ha un nome che ne descrive le finalità.
Anche questo caso è rispettato poiché, tutte le volte che ci troviamo davanti a dei campi
in cui è possibile inserire il testo o selezionare un’opzione, JAWS ce lo segnala con
l’espressione “editazione: digitare del testo” o, nel secondo caso, “pulsante radio
attivato/ non attivato”.
146
b) CAPTCHA163
Viadeo fa un passo ulteriore non inserendo alcun CAPTCHA nel modulo di
registrazione, né da alcuna altra parte, e ciò gioca sicuramente in favore di coloro i quali
fanno uso di tecnologie assistive.
: se la finalità del contenuto non testuale è confermare che il
contenuto viene utilizzato da una persona e non da un computer, allora verranno
fornite alternative testuali che identifichino e descrivano lo scopo del contenuto
non testuale, e forme alternative di CAPTCHA utilizzando diverse modalità di
output per differenti tipologie di percezioni sensoriali al fine di soddisfare
differenti disabilità.
c) Decorazioni, formattazioni, contenuti invisibili: se il contenuto non testuale è
puramente decorativo, viene utilizzato solamente per formattazione visuale oppure
non viene presentato agli utenti, allora è implementato in modo da poter essere
ignorato dalla tecnologia assistiva.
E’ quanto accade, per esempio, quando ci si trova dinanzi alla schermata principale di
accesso al sito la quale presenta, sulla sinistra della pagina, un elemento decorativo fine
a sé stesso (v. figura 32).
163 Acronimo di “Completely Automated Public Turing test to tell Computers and Humans apart”, traduzione di “Test di Turing pubblico e completamente automatizzato, allo scopo di distinguere gli esseri umani dai computer”.
147
Fig. 32 – Schermata di accesso di Viadeo. In essa è possibile notare l’elemento decorativo sulla sinistra
In questo caso l’elemento grafico, a differenza di quanto accadeva con gli elementi
grafici all’interno del sito posti vicino ai link, non viene considerato dal lettore di
schermo.
Linea Guida 1.3 Adattabile. Creare contenuti che possano essere rappresentati in
modalità differenti (ad esempio, con layout più semplici) senza perdere le
informazioni o la struttura.
E’ un concetto molto importante che garantisce l’indipendenza, e quindi la fruibilità,
del contenuto dall’aspetto estetico.
1.3.1 Informazioni e correlazioni. Le informazioni, la struttura e le correlazioni
trasmesse dalla presentazione possono essere determinate programmaticamente
oppure sono disponibili tramite testo. (Livello A)
Per quanto riguarda la prima parte, e cioè la possibilità di determinare
programmaticamente le “informazioni, la struttura e le correlazioni trasmesse dalla
presentazione”, non siamo in presenza di una funzione che ci abiliti a fare tutto ciò.
148
Per il resto, come già sottolineato più volte, ogni elemento facente parte del contenuto è
reso in maniera testuale in modo tale che venga perfettamente interpretato dallo screen
reader.
1.3.2 Sequenza significativa. Quando la sequenza in cui il contenuto è presentato
influisce sul suo significato, la corretta sequenza di lettura può essere determinata
programmaticamente. (Livello A)
Non esiste alcun comando o opzione nel sito che consenta di fare ciò.
1.3.3 Caratteristiche sensoriali. Le istruzioni fornite per comprendere ed operare
sui contenuti non devono basarsi unicamente su caratteristiche sensoriali dei
componenti quali forma, dimensione, ubicazione visiva, orientamento o il suono.
(Livello A)
Ciò è rispettato poiché, come già affermato, il contenuto è quasi interamente testuale e,
come già visto, laddove vi sono elementi grafici esiste un’alternativa testuale.
Linea Guida 1.4 Distinguibile. Rendere più semplice agli utenti la visione e
l’ascolto dei contenuti, separando i contenuti in primo piano dallo sfondo.
In questo senso, Viadeo viene incontro alle esigenze della linea guida poiché presenta
uno sfondo bianco, che appare chiaramente distaccato dal resto degli elementi che
compongono il testo e i contenuti, scritti utilizzando colori che risaltano su di esso,
alcuni (come il grigio scuro o il nero) chiaramente leggibili anche da un utente con
difficoltà visive, altri invece (come il verde e l’azzurro) seppur ben distaccati dal colore
di sfondo, non così facilmente percepibili da soggetti ipovedenti, come si avrà modo di
vedere più avanti.
149
1.4.1 Uso del colore. Il colore non deve essere utilizzato come unica modalità visiva
per rappresentare informazioni, indicare azioni, richiedere risposte o come
elemento di distinzione visiva. (Livello A)
Viadeo non basa la sua comunicatività esclusivamente sul colore; esso è un
accorgimento in più per evidenziare o rendere più piacevoli alcuni elementi o separare
una sezione dall’altra ma la forza di comunicazione del sito è più prettamente semantica
e di tipo contenutistico che grafica. Il rispetto di questo requisito è molto importante
soprattutto per gli utenti daltonici, i quali hanno impossibilità a percepire determinate
tonalità di colore (verde, rosso, blu o giallo a seconda dei casi o, in caso di daltonismo
totale tutti e quattro). Per essere puntuali nell’analisi, per ciò che si è appena detto
relativamente al daltonismo, potrebbe essere sostituito il colore verde delle intestazioni
dei riquadri che si trovano ai lati delle pagine e il colore blu-azzurro di alcune scritte e
link che fanno parte del contenuto (v. figura 33).
Fig. 33 – Porzione della pagina principale di Viadeo in cui si riscontra l’uso di colori a svantaggio dei
soggetti daltonici, in particolare blu e verde
150
1.4.3 Contrasto (minimo). La rappresentazione visiva del testo e di immagini
contenenti testo ha un rapporto di contrasto164
Per effettuare la verifica del requisito in questione utilizziamo la “barra
dell’accessibilità” – versione 2.0 – per Internet Explorer (visibile in figura 34)
di almeno 4.5:1, fatta eccezione per
i seguenti casi: (Livello AA)
Fig. 34 – La barra dell’accessibilità per Internet Explorer
Come si legge sul sito dal quale è disponibile il download165
* Identificare le componenti di una pagina Web
, “la barra dell’accessibilità
è stata creata con lo scopo di supportare la verifica manuale di un gran numero di aspetti
riguardanti l’accessibilità di una pagina Web. Essa prevede diverse funzionalità,
riassumibili nelle seguenti aree:
* Fornire l’accesso a visualizzazioni alternative del contenuto di una pagina
* Facilitare l’uso di applicazioni online di altri sviluppatori”.
La barra dell’accessibilità è gratuita ed è ottimizzata, e disponibile anche in italiano, per
Internet Explorer, ancora oggi il browser più utilizzato per la navigazione sul Web.
164 E’ dato dalla formula (L1+0.05) / (L2+0.05) dove L1 è la luminanza relativa del colore più luminoso e L2 la luminanza relativa del colore più scuro. I fattori di contrasto possono variare da 1 a 21 (indicati con 1:1 e 21:1). Il contrasto viene misurato rispetto allo sfondo specifico sul quale si rappresenta il testo, se non è specificato alcun colore di sfondo, allora sia assume che sia di colore bianco.
165 Il sito in questione è “web accessibile.org” e la sezione contenente le informazioni e il file per il download della barra dell’accessibilità è il seguente: http://webaccessibile.org/articoli/la-barra-dell-accessibilita-versione-20/
151
Ne esiste anche una buona versione, disponibile per ora soltanto in lingua inglese, per
Mozilla Firefox166
Tra le funzioni della barra ci sono la possibilità di validare il codice HTML della
pagina, di ridimensionarla, di disabilitare i CSS
, l’altro browser che sta sempre più prendendo piede tra gli utenti.
167
Tra tutte le funzioni elencate vi è anche quella, di cui ci serviamo proprio per verificare
il nostro requisito, che analizza e dà comunicazione all’utente della soddisfazione o
meno del rapporto di contrasto minimo atto a garantire la leggibilità agli utenti.
. E ancora è possibile passare ad altre
combinazioni di colori, rimuovere o visualizzare le immagini a seconda delle proprie
necessità, ecc.
Perché il requisito sia soddisfatto, il rapporto di contrasto deve essere di almeno 4:5:1.
Il primo test è stato effettuato con il colore nero su sfondo bianco del logo del sito
(figura 35) e il risultato è positivo: il rapporto di contrasto è infatti pari a 20,4:1 (v.
figura 36 nella pagina seguente).
Fig. 35 – Logo Viadeo nero su sfondo chiaro.
166 La barra dell’accessibilità per Mozilla Firefox è disponibile on-line al seguente indirizzo: http://firefox.cita.uiuc.edu/index.php
167 Acronimo di “Cascading Style Sheets”, letteralmente “fogli di stile a cascata”, sono utilizzati per definire la rappresentazione di documenti HTML. Se nel codice HTML è rappresentato solo il contenuto di una pagina, i fogli di stile definiscono come questo contenuto debba essere visualizzato (colori, grandezza, ecc.) ovvero tutto ciò che riguarda la rappresentazione visiva. Servono cioè a separare il contenuto(nel file HTML) dalla forma (nei CSS).
152
Fig. 36 – Risultato del test di contrasto
della scritta nera del logo Viadeo su sfondo bianco
Proviamo ora con il colore dei link, e cioè l’azzurro. Il test non è superato poiché il
rapporto è pari a 3,2:1, decisamente troppo poco (v. figura 38 nella pagina seguente).
Fig. 37 – Link azzurri su sfondo chiaro nella Home page di Viadeo
153
Fig. 38 – Risultato del test di contrasto
delle scritte azzurre dei link su sfondo grigio
Nemmeno le scritte bianche dei riquadri, presenti in quasi tutte le pagine, garantiscono
una facile leggibilità (v. figura 40). Il rapporto di contrasto, infatti, è piuttosto basso:
2,0:1.
Fig. 39 – Un riquadro della pagina principale di Viadeo Fig. 40 – Risultato del test di contrasto
della scritta bianca su sfondo verde
154
Anche le scritte bianche su sfondo arancione o bianche su sfondo azzurro di alcuni
pulsanti (v. figura 41) non producono gli effetti sperati con un conseguente rapporto di
contrasto nettamente inferiore a quello richiesto dal requisito: il valore risulta essere
2,1:1 per le prime e 1,8:1 per le seconde (v. figure 42 e 43).
Fig. 41 – Pulsanti con scritte poco leggibili
Fig. 42 – Risultato del test di contrasto
della scritta bianca su sfondo arancio
Fig. 43 – Risultato del test di contrasto
della scritta bianca su sfondo azzurro
Il requisito non può perciò ritenersi soddisfatto.
155
a) Testo grande168
Per quanto riguarda il testo grande, sono da considerarsi tali le voci principali dei menù
(v. figura 44), la scritta “viadeo” che resta fissa in ogni pagina nella parte alta del sito e i
nomi propri dei contatti (scritti appunto in carattere più grande e grassetto rispetto a
tutte le altre informazioni a loro relative).
: testo grande e immagini contenenti testo grande devono avere
un rapporto di contrasto 3:1.
Fig. 44 – Voci del menù principale di Viadeo
L’assunto stabilisce un rapporto di contrasto inferiore a quello specificato nel requisito,
venendo così incontro agli sviluppatori.
Si vedrà, infatti, che le scritte considerate come “testo grande” registrano tutte valori
superiori a quello indicato, a partire dalla scritta “viadeo”, il cui valore abbiamo già
avuto modo di esaminare poc’anzi.
Le voci del menù principale, riportato sopra in figura, registrano un valore di contrasto
pari a 12,6:1 - per i link in stato normale - e a 5,8:1 - per quelli con aspetto diverso
perché selezionati – (v. figure 45 e 46).
168 Per “testo grande” si intende un testo di almeno 18 punti o 14 punti in grassetto o una dimensione del carattere che sia equivalente per i caratteri del Cinese, Giapponese e Coreano (CJK).
156
Fig. 45 – Risultato del test di contrasto delle
scritte nere su sfondo bianco dei link in stato normale Fig. 46 – Risultato del test di contrasto
della scritta bianca su sfondo grigio scuro
del link in stato di selezione
Anche le altre voci principali dei menù appaiono altamente leggibili (come si può
osservare sotto in figura 47) anche perché scritte in carattere “bold” che ne consente un
netto distaccamento dallo sfondo.
Fig. 47 – Voci di menù della pagina principale di Viadeo
157
Esse registrano infatti un valore di contrasto piuttosto elevato, 19,9:1, come si può
osservare in figura 48.
Fig. 48 – Risultato del test di contrasto operato sulle voci di menù principali
Da ultimo, esaminiamo i nomi propri dei membri del Social Network (v. figura 49 nella
pagina seguente), scritti anch’essi in modalità differente dal resto del testo, per renderli
immediatamente evidenti.
Il rapporto di contrasto che si registra in questo caso è di 4,8:1, come si deduce dalla
figura 50, nella pagina seguente.
158
Fig. 49 – Porzione della schermata principale di Viadeo con i nomi degli utenti
Fig. 50 – Risultato del test di contrasto operato sui nomi propri degli utenti
L’assunto in questione può considerarsi soddisfatto.
159
b) Testo non essenziale: testo o immagini contenenti testo che sono parti inattive di
componenti dell’interfaccia utente, che sono di pura decorazione, non visibili a
nessuno, oppure che fanno parte di immagini contenenti contenuti visuali
maggiormente significativi, non hanno alcun requisito di contrasto.
Questa eccezione è fatta per il testo che, non essendo particolarmente rilevante e quindi
non dovendo essere letto da alcuna tecnologia assistiva, non ha nessun obbligo di
rispettare i criteri di contrasto poiché tanto non verrebbe letto ad esempio dagli screen
reader, e non verrebbe visualizzato da altri tipi di tecnologie. In Viadeo non possiamo
riscontrare ciò poiché tutto il testo presente nel sito è soggetto a lettura da parte di
JAWS.
c) Logotipi: un testo che è parte di un logo o di un marchio non ha alcun requisito
minimo di contrasto.
Non ci sorprende nemmeno questo altro tipo di raccomandazione poiché un logo non
verrebbe in nessun modo interpretato da JAWS; al limite, se ben etichettato, ne verrebbe
segnalata soltanto la presenza. Possiamo perciò ipotizzare, nel nostro caso, che il logo di
Viadeo non rispetti requisiti di contrasto (anche se invece potrebbe farlo
tranquillamente) poiché non sottoposto ad obbligo alcuno.
1.4.4 Ridimensionamento del testo. Il testo, ad eccezione dei sottotitoli e delle
immagini contenenti testo, può essere ridimensionato fino al 200 percento senza
l’ausilio di tecnologie assistive e senza perdita di contenuto e funzionalità. (Livello
AA)
Navigando in Viadeo non si rintraccia alcuna opzione che permetta di operare uno zoom
del contenuto, senza dover ricorrere alle impostazioni del browser, a quelle delle
160
tecnologie assistive o della barra dell’accessibilità169
1.4.5 Immagini di testo. Se le tecnologie utilizzate consentono la gestione della
rappresentazione visiva dei contenuti, il testo è utilizzato per veicolare
informazioni piuttosto che le immagini di testo, ad eccezione dei seguenti casi:
(Livello AA)
. Ciò è sicuramente un punto a suo
sfavore e un ostacolo all’utilizzo da parte degli utenti con problematiche legate
all’ipovisione.
Quando gli utenti non hanno la possibilità di vedere i contenuti entrano in gioco
tecnologie come JAWS le quali basano il loro operato proprio sulla traduzione (che
deve essere operata dal sito) in testo delle informazioni veicolate dalle immagini. E’
proprio grazie al fatto che sia il testo lo strumento per veicolare le informazioni,
piuttosto che le immagini, che tecnologia come gli screen reader hanno la possibilità di
funzionare e semplificare la vita ai non vedenti, almeno dal punto di vista informatico.
Personalizzabile: l’immagine di testo può essere personalizzata visivamente per le
esigenze dell’utente.
Nel sito non esiste alcuna tecnologia che consente di effettuare quanto scritto sopra.
Essenziale: una particolare rappresentazione del testo è essenziale per il tipo di
informazioni veicolate (i logotipi, per es., sono considerati essenziali).
Abbiamo notato come questo si verifichi, per esempio, con la scritta “viadeo”, che può
essere considerato il logo del sito. Ovviamente gli elementi come questo o che
comunque assumono un significato particolare, che deve distinguersi dal resto del testo,
hanno proprie caratteristiche di rappresentazione. Ovviamente queste caratteristiche non
possono essere colte da chi utilizza i lettori di schermo che interpretano solo il
169 v. pag. 149
161
contenuto testuale o, al massimo, leggono il nome con la quale è stata etichettata
un’immagine.
1.4.6 Contrasto (avanzato). La rappresentazione visiva del testo e immagini
contenenti testo ha un rapporto di contrasto di almeno 7:1, fatta eccezione per i
seguenti casi: (Livello AAA)
Questo criterio è la ripetizione dell’1.4.3170
a) Testo grande: testo grande e immagini contenenti testo grande devono avere un
rapporto di contrasto di almeno 4.5:1.
, già visto, però richiede livelli di contrasto
più alti perché più alto è il livello di verifica da soddisfare (prima era il livello doppia A
mentre ora è quello tripla A, il livello più alto e che impone di soddisfare in maniera più
rigorosa i requisiti di accessibilità. Ricordiamo che esiste anche il livello A, che è quello
più basso). Se il requisito non si è potuto dichiarare soddisfatto prima, in presenza di
valori di contrasto inferiori imposti dal requisito, a maggior ragione gli elementi in
questione non soddisfano questo requisito che impone un livello di contrasto ancora più
alto.
Anche per questo punto rimandiamo al punto a)171
b) Testo non essenziale: testo o immagini contenenti testo che sono parti inattive di
componenti dell’interfaccia utente, che sono di pura decorazione, non visibili a
nessuno oppure che fanno parte di immagini contenenti contenuti visuali
maggiormente significativi, non hanno alcun requisito di contrasto.
del criterio 1.4.3.
Si rimanda a pag. 158.
170 v. pag. 149
171 v. pag. 154
162
c) Logotipi: un testo che è parte di un logo o marchio non ha alcun requisito
minimo di contrasto.
Anche per questo assunto, già trattato, si rimanda a pag. 158.
1.4.8 Presentazione visiva. Per la presentazione visiva di blocchi di testo è
disponibile una modalità172
a) I colori del testo in primo piano e dello sfondo possono essere scelti dall’utente.
per conseguire i seguenti obiettivi: (Livello AAA)
Le tecnologie assistive per gli ipovedenti, come i video ingranditori, tra le opzioni
dovrebbero consentire (anche se in realtà non è sempre così scontato) la possibilità di
regolare i colori così come lo consente, tra le opzioni, la barra delle accessibilità, per far
sì che la visione risulti meno problematica possibile. Si pensi, per esempio, ai problemi
che insorgono in presenza di utenti daltonici e l’importanza di modificare i colori nel
caso quelli usati fossero proprio quelli da essi non percepiti.
Resta il fatto che il sito in questione, Viadeo, dovrebbe avere, e invece non ha, tra le
opzioni la possibilità di effettuare ciò, consentendo ad un ipovedente, daltonico, ecc. la
navigazione senza dover per forza ricorrere a tecnologie ausiliarie. Va detto però che il
sito presenta un colore di testo piuttosto scuro su di uno sfondo bianco, e quindi le
pagine risultano leggibili. Sarebbe opportuno sostituire il colore azzurro, che nel testo è
utilizzato per i nomi propri o per i link, poiché non si discosta in maniera netta dallo
sfondo e per una persona con ridotta capacità visiva può risultare poco evidente e anche
poco percepibile dai soggetti affetti da tritanomalia, la particolare forma di daltonismo
che non li rende sensibili a questo colore.
172 Essa può essere esplicitamente fornita nell’ambito del contenuto o direttamente dalla piattaforma o dai programmi utente, comprese le tecnologie assistive.
163
b) La larghezza non supera gli 80 caratteri o glifi (40 se CJK).
L’enunciato in questione non appare molto chiaro. Se per caratteri si intende il numero
di lettere che compongono il testo (secondo l’equazione una lettera = un carattere) per
ogni riga dello stesso (esclusi gli spazi), allora la condizione è generalmente rispettata,
alla luce del fatto che il sito presenta un contenuto equilibrato e ben distribuito.
Resta il fatto che il criterio non è sufficientemente specificato e lascia un “vuoto” che
può portare a libere interpretazioni da parte degli addetti ai lavori.
A vantaggio della nostra ipotesi, si riscontra l’assenza di uno scroll orizzontale, il che
dimostrerebbe che la larghezza del contenuto è proporzionata alla larghezza della
pagina, senza eccedere dalla struttura della pagina.
c) Il testo non è giustificato ma allineato sia al margine destro che al margine
sinistro.
Nel sito si riscontra il testo un allineamento prevalentemente a sinistra, con qualche
porzione di testo che presenta un allineamento centrato e, in pochissimi casi, a destra.
Il testo non è mai giustificato; l’allineamento, infatti, conferisce al testo una maggiore
leggibilità poiché separa graficamente i contenuti.
d) Lo spazio tra le righe (interlinea) è almeno di uno spazio e mezzo all’interno del
paragrafo mentre lo spazio tra paragrafi è almeno una volta e mezzo più grande
dell’interlinea.
Purtroppo questo criterio non è rispettato: le righe, infatti, per un ipovedente sono
ancora troppo vicine da non garantire una facile leggibilità e anche lo spazio presente tra
i paragrafi non è sicuramente equivalente a quello indicato sopra.
164
e) Il testo può essere ridimensionato fino al 200 percento senza il supporto delle
tecnologie assistive in modo da non richiedere all’utente di dover scorrere
orizzontalmente per leggere una riga di testo in una finestra a schermo intero.
Come già visto in precedenza173
1.4.9 Immagini di testo (senza eccezioni). Le immagini contenenti testo sono
utilizzate soltanto per pura decorazione o dove una particolare presentazione del
testo è essenziale (ricordiamo che i logotipi sono considerati essenziali) per il tipo di
informazioni veicolate. (Livello AAA)
, il sito non consente il ridimensionamento del testo.
Abbiamo già incontrato, al punto 1.4.5174
E’ il principio base per l’interazione uomo-macchina
, la stessa raccomandazione seguita però da
alcune eccezioni che ora non ci sono poiché più alto è il livello di verifica (tripla A
mentre prima eravamo in presenza di doppia A) e quindi non sono ammesse deroghe.
Principio 2. Utilizzabile – I componenti e la navigazione dell’interfaccia utente
devono essere utilizzabili.
175
Linea guida 2.1 Accessibile da tastiera. Rendere disponibili tutte le funzionalità
tramite tastiera.
, senza di esso qualsiasi
operazione sarebbe impossibile.
E’ un principio importantissimo soprattutto per chi, non vedendo, non riesce ad
utilizzare il mouse come dispositivo di input poiché non ha alcun riferimento visivo.
173 v. pag. 158
174 v. pag. 159
175 Human-Computer Interaction o HCI è lo studio dell’interazione tra persone e computer, occupandosi degli aspetti fisici, psicologici e teorici (definizione presa da Alan Dix, Interazione uomo-macchina, McGraw-Hill Companies,2004) . E’ evidente che se non vi è, prima di tutto, utilizzo da parte dell’utente della macchina computer, non è possibile alcuna interazione.
165
2.1.1 Tastiera. Tutte le funzionalità del contenuto sono utilizzabili tramite
un’interfaccia di tastiera senza richiedere tempi specifici per le singole battiture,
salvo il caso in cui sia la funzionalità di fondo a richiedere un input che dipende dal
percorso del movimento dell’utente e non solo dai suoi punti d’arrivo. (Livello A)
Per navigare in Viadeo con JAWS il rispetto di questa raccomandazione è fondamentale
poiché, altrimenti, la navigazione per un non vedente sarebbe completamente
impossibile. Per muoversi attraverso il sito i comandi di tastiera sono più che sufficienti
a toccare tutti i link (spostandosi con le frecce), ad accedere alle diverse pagine
(premendo il tasto invio), ad attivare le caselle di input (una volta che si è arrivati ad
esse, tramite l’utilizzo delle frecce direzionali, è sufficiente la pressione del tasto
“invio” e quindi la digitazione del testo all’interno di esse), ecc. Ricordiamo inoltre che
esiste una “Guida per l’uso di JAWS nella navigazione su Internet”176
E’ inoltre importante l’assunto “senza richiedere tempi specifici per le singole battiture”
poiché l’utente non deve essere condizionato a rispettare dei tempi prestabiliti né deve
essergli messa fretta poiché si tiene conto del maggior tempo impiegato, per svolgere
un’azione, da un utente che naviga con tecnologie non tradizionali e peraltro in
condizione di disabilità.
la quale spiega
tutte le possibilità che il software offre per compiere determinate azioni navigando sul
Web e che ogni persona non vedente, con l’esperienza, riesce ad utilizzare lo screen
reader in maniera esimia, conoscendo anche “trucchi” e “scorciatoie” per arrivare a
soddisfare ogni richiesta.
176 La guida all’uso di JAWS è una risorsa disponibile on-line al seguente indirizzo: http://accessibility.comune.prato.it/mycommon/htm/jaws.htm#tasti La pagina è una sezione di “Web senza barriere”, il sito per l’accessibilità sviluppato in collaborazione con il Comune di Prato e l’Uic (Unione Italiana Ciechi) di Prato. L’indirizzo della home page è: http://accessibility.comune.prato.it/home.htm
166
Sono però ammesse delle deroghe, nelle situazioni specificate nella seconda parte
dell’enunciato, che nel nostro caso specifico di studio non si presentano.
Relativamente alle evidenze riscontrate nel sito, la raccomandazione può definirsi
rispettata.
2.1.2 Nessun impedimento all’uso della tastiera. Se il focus può essere portato
tramite interfaccia di tastiera su un componente della pagina, deve anche poter
essere spostato dallo stesso componente sempre tramite interfaccia di tastiera e, se
a tal fine non fosse sufficiente l’uso dei normali tasti freccia o tab o l’uso di altri
metodi di uscita standard, l’utente deve essere informato sul metodo per rilasciare
il focus. (Livello A)
Per quanto riguarda la prima parte, nel sito tutto è raggiungibile tramite tastiera, come
già affermato poc’anzi; per la seconda parte (“e se a tal fine non fosse sufficiente […]
per rilasciare il focus”) non vengono riscontrati casi di questo tipo proprio perché in
Viadeo ogni risorsa è raggiungibile e selezionabile tramite tastiera.
2.1.3 Tastiera (nessuna eccezione). Tutte le funzionalità del contenuto sono
utilizzabili tramite un’interfaccia di tastiera senza richiedere tempi specifici per le
singole battute. (Livello AAA)
Ci troviamo in presenza dello stesso assunto del punto 2.1.1177
, stavolta senza eccezioni
poiché più alto è il livello da soddisfare e perciò non sono ammesse deroghe di alcun
tipo.
177 v. pag. 164
167
Linea Guida 2.4 Navigabile. Fornire delle funzionalità di supporto all’utente per
navigare, trovare contenuti e determinare la propria posizione.
L’utente, in qualsiasi posizione del sito si trovi, deve sempre sapere dove è, dove è stato
e dove può andare.
2.4.1 Salto di blocchi. Fornire una modalità per saltare i blocchi di contenuto che si
ripetono su più pagine Web. (Livello A)
Il sito in sé non offre questa opportunità ma essa è una tra le opzioni di JAWS e in
particolare di tutti gli screen reader: premendo il tasto “Tab”, infatti, è possibile saltare
direttamente da un collegamento all’altro ignorando il testo che c’è nella pagina e per
tornare indietro basta premere “Shift + Tab”178
2.4.2 Titolazione della pagina. Le pagine Web hanno titoli che ne descrivono
l’argomento o la finalità. (Livello A)
.
E’ ciò che accade anche nel caso di Viadeo; ogni pagina Web infatti ha un proprio titolo
che compare nella parte alta della finestra del browser accanto alla dicitura del nome del
browser che si sta utilizzando per navigare. In questo modo l’utente, prima di essere a
conoscenza del resto delle informazioni, riesce a farsi un’idea del contenuto che risiede
su quella pagina.
178 Questa istruzione è presente, insieme a tutte le altre, nella “Semplice Guida per l’uso di JAWS nella navigazione su Internet” disponibile on-line al seguente indirizzo: http://accessibility.comune.prato.it/mycommon/htm/jaws.htm#tasti
168
2.4.3 Ordine del focus. Se una pagina Web può essere navigata in modo
sequenziale179
Anche questo aspetto è concretamente rilevabile durante la navigazione, e infatti
l’ordine di lettura rispetta la gerarchia del sito: la prima cosa che JAWS legge, dopo le
intestazioni, sono le voci del menù principale; soltanto dopo inizia la lettura di tutti i
vari link completando dapprima la parte sinistra del sito e passando poi al resto, in un
ordine che va sempre da sinistra a destra e mai il contrario.
e le sequenze di navigazione influiscono sul significato e sul
funzionamento, gli oggetti che possono ricevere i focus lo ricevono in un ordine che
ne conserva il senso e l’operatività. (Livello A)
2.4.4 Scopo del collegamento (nel contesto). Lo scopo di ogni collegamento può
essere determinato dal solo testo del collegamento oppure dal testo del
collegamento insieme a dei contenuti contestuali che possono essere determinati
programmaticamente, salvo il caso in cui lo scopo del collegamento potrebbe
risultare ambiguo per la gran parte degli utenti. (Livello A)
Per quanto riguarda la prima parte (“lo scopo di ogni collegamento può essere
determinato dal solo testo del collegamento […] che possono essere determinati
programmaticamente”), in Viadeo ogni collegamento è auto esplicativo e quindi non
necessita di ulteriore testo per essere spiegato. I collegamenti sono inoltre sempre
testuali e l’eventuale elemento grafico presente accanto ad esso è solo un’aggiunta
gradevole per chi ha la possibilità di vederlo ma non rappresenta un’informazione
accessoria (tant’è che da JAWS vengono saltati).
A questo proposito, non si riscontra la presenza di testi che possano essere determinati
programmaticamente. 179 Avanzando da un elemento a quello successivo, e quindi navigabile utilizzando un’interfaccia di tastiera.
169
2.4.5 Differenti modalità. Rendere disponibile più di una modalità per identificare
una pagina Web all’interno di un insieme di pagine Web, salvo il caso in cui una
pagina Web sia il risultato – o una fase – di un’azione. (Livello AA)
Non si è rintracciata nel sito alcuna opzione che soddisfi tale requisito. La modalità di
identificazione delle pagine Web è unica ed è quella rappresentata dalla loro
denominazione (rappresentata dall’intestazione, la prima cosa che viene letta da JAWS).
2.4.6 Intestazioni ed etichette. Utilizzare intestazioni ed etichette per descrivere
argomenti o finalità. (Livello AA)
Se c’è un pregio in Viadeo, e ce ne sono molti, il migliore è sicuramente quello della
non autoreferenzialità. Ogni voce, ogni link, ogni titolo indica esattamente a cosa porta,
senza alcuna possibilità di equivoci. Il requisito in oggetto può perciò dirsi pienamente
rispettato.
2.4.7 Focus visibile. Qualsiasi interfaccia utente utilizzabile tramite tastiera ha una
funzionalità operativa in cui è visibile l’indicatore del focus. (Livello AA)
L’indicatore del focus è sempre visibile nel sito, sia che si utilizzi il mouse sia che si
utilizzi la tastiera come dispositivo di input.
2.4.8 Posizione. Rendere disponibili informazioni sulla posizione dell’utente
all’interno di un insieme di pagine Web. (Livello AAA)
L’utente sa sempre dove si trova poiché JAWS all’inizio della pagina che si è deciso di
visitare ripete sempre l’indirizzo della pagina che compare come intestazione della
finestra del browser insieme al titolo della pagina, presente in ognuna sempre prima
dell’inizio del contenuto (come si può vedere in figura 51). E’ perciò difficile smarrirsi.
170
Fig. 51 – Esempio di una sezione di Viadeo altamente esplicativa.
Viene evidenziato come il titolo della stessa sia presente all’inizio della pagina, nella finestra di
intestazione del browser e nell’intestazione della scheda (nella modalità di navigazione “a più schede”).
2.4.9 Scopo del collegamento (solo collegamento). Rendere disponibile una
funzionalità per comprendere lo scopo dei collegamenti basandosi sul solo testo del
collegamento, salvo il caso in cui lo scopo del collegamento potrebbe risultare
ambiguo per la gran parte degli utenti. (Livello AAA)
Non è presente, poiché non occorre, alcuna funzionalità per comprendere lo scopo dei
collegamenti che sono già auto esplicativi.
2.4.10 Intestazioni di sezione. Le intestazioni di sezione sono utilizzate per
organizzare il contenuto. (Livello AAA)
Esse sono presenti nel sito e svolgono la funzione descritta qui sopra. Il requisito è
perciò rispettato.
171
Principio 3. Comprensibile – Le informazioni e le operazioni dell’interfaccia utente
devono essere comprensibili.
Se non è rispettato questo principio, il contenuto risulta oscuro e inaccessibile.
Linea Guida 3.1 Leggibile. Rendere il testo leggibile e comprensibile.
E’ un requisito fondamentale per far sì che l’utente capisca le informazioni che tramite
il sito si vogliono a lui veicolare.
3.1.1 Lingua della pagina. L’impostazione della lingua predefinita di ogni pagina
Web può essere determinata programmaticamente. (Livello A)
Nella parte alta della pagina, sulla destra, assieme alle altre voci c’è anche quella
relativa alla scelta della lingua di visualizzazione dei contenuti (v. figura 52).
Fig. 52 – Menù di accesso rapido alle impostazioni di Viadeo
3.1.2 Parti in lingua. La lingua di ogni passaggio o frase nel contenuto può essere
determinata programmaticamente ad eccezione di nomi propri, termini tecnici,
parole in lingue indeterminate e parole o frasi che sono diventate parte integrante
del gergo del testo immediatamente circostante. (Livello AA)
Si veda in proposito quanto scritto al punto immediatamente sopra. Per quanti riguarda i
nomi propri, termini tecnici, essi sono lasciati nella lingua originale (si vedano, per es.,
le parole “email”, “password”, ecc. o i cognomi stranieri che non sono tradotti)
3.1.3 Parole inusuali. Rendere disponibile una modalità per l’identificazione di
specifiche definizioni di parole o frasi usate in modo insolito o ristretto, comprese
espressioni idiomatiche e gergali. (Livello AAA)
172
Parole come “hub”, “community”, “alert”, “MBA”, “partnerships Manager”, ecc.
possono risultare oscure alla maggior parte della popolazione, soprattutto per i “non
addetti ai lavori”. Viadeo, essendo già di per sé un sito di nicchia (è infatti un Business
Social Network, sviluppato per professionisti), dà per scontato che il significato di
questi termini sia compreso e condiviso dagli utenti. Non esiste perciò una funzionalità
atta a soddisfare il requisito in questione.
3.1.4 Abbreviazioni. Rendere disponibile una modalità per identificare la forma
espansa o il significato delle abbreviazioni. (Livello AAA)
Anche per questo enunciato vale quanto affermato appena sopra.
3.1.5 Livello di lettura. Quando il testo richiede capacità di lettura più avanzata
rispetto al livello di istruzione secondaria inferiore, dopo aver rimosso i nomi
propri ed i titoli, fornire dei contenuti supplementari oppure una versione che non
richieda la capacità di lettura più avanzata rispetto al livello di istruzione
secondaria inferiore. (Livello AAA)
Nonostante il sito sia per gli addetti ai lavori, e quindi occorre tenere conto che i
contenuti pubblicati sono calibrati sulla tipologia di utenti, il testo appare piuttosto
chiaro e comprensibile (se non in tutta la sua totalità a causa dei termini tecnici, ma in
ampia parte) anche all’utente con le caratteristiche descritte nel postulato.
3.1.6 Pronuncia. Rendere disponibile una modalità per identificare specifiche
pronunce per le parole dove il significato delle parole, nel contesto, è ambiguo
senza la conoscenza della pronuncia. (Livello AAA)
I difetti di pronuncia sono assai frequenti e rendono la comprensione di un testo più
faticosa di quel che potrebbe essere ma l’ascoltatore può personalizzare il vocabolario
del proprio computer in modo da istruire lo screen reader. E’ inoltre personalizzabile,
173
dal menù Opzioni di JAWS, l’intensità della voce, la velocità, in modo da rendere il più
possibile comprensibile il testo letto. Tuttavia, vi sono dei limiti nella pronuncia che
rimangono. Un esempio sono gli omografi, ovvero quelle parole che differiscono di
significato solo per la posizione dell’accento (es. prìncipi e princìpi) lette dai software
nella stessa maniera. Altro caso è quello della lettura scomposta, interpretando una data
composta da 4 numeri, come numeri separati (es. leggere “venti zero quattro” anziché
“duemilaquattro”). Un caso che si è riscontrato durante la navigazione in Viadeo è
l’errata interpretazione della voce “I miei contatti” dove la “I” maiuscola anziché essere
letta come tale è interpretata come numero, con la conseguente lettura errata “primo
miei contatti”.
Purtroppo ciò è dovuto non tanto al sito, anche se esistono delle stringhe da inserire nel
codice HTML sorgente che contribuiscono a rendere comprensibili i caratteri anche
cosiddetti speciali, ma anche ai limiti dei software vocali, che sicuramente necessitano
di un’evoluzione in questo senso.
Linea Guida 3.2 Prevedibile. Creare pagine Web che appaiano e che siano
prevedibili.
Nessuna azione deve avvenire “per caso” senza che l’utente capisca cosa l’ha generata.
3.2.1 Al focus. Quando qualsiasi componete riceve il focus non deve avviare
automaticamente un cambiamento del contesto. (Livello A)
L’affermazione mira ad impedire lo stravolgimento di ciò che sta attorno al contenuto di
una pagina, e cioè la grafica essenzialmente. Notiamo che in Viadeo ogni pagina
conserva le caratteristiche delle altre: la grafica è sempre la stessa (uso degli stessi
colori, stesse finestre, stessi elementi caratteristici) e anche la struttura si ripete in modo
simile; questo serve a non disorientare l’utente.
174
3.2.2 All’input. Cambiare l’impostazione di qualsiasi componente nell’interfaccia
utente non provoca automaticamente un cambiamento di contesto, a meno che
l’utente sia stato informato del comportamento prima di utilizzare il componente.
(Livello A)
Anche questo criterio è stato creato appositamente per evitare lo stravolgimento, in
questo caso quando l’utente volontariamente modifica una o più impostazioni di
un’interfaccia: essa, infatti, non deve portare ad un cambiamento radicale del contesto,
salvo che l’impostazione stessa provochi ciò, sempre previo avviso.
3.2.3 Navigazione coerente. I meccanismi di navigazione che sono ripetuti su più
pagine Web all’interno di un insieme di pagine Web, devono apparire nello stesso
ordine corrispondente ogni volta che si ripetono, a meno che un cambiamento sia
stata avviato da un utente. (Livello AA)
Nel nostro caso, possiamo considerare “elementi che sono ripetuti su più pagine Web
all’interno di un insieme di pagine Web” quelli che fanno parte del menù principale (e i
relativi sotto menù) i quali sono infatti ripetuti, per il numero delle pagine Web
compongono il sito, sempre nella stessa maniera e nello stesso ordine (v. figura 53).
Fig. 53 – Intestazione e barra dei menù di Viadeo
Questo è un altro modo per non disorientare l’utente, fornendogli degli elementi fissi
come riferimenti.
175
3.2.4 Identificazione coerente. I componenti che hanno la stessa funzionalità
all’interno di un insieme di pagine Web sono identificati in modo univoco. (Livello
AA)
All’interno del sito i link sono sempre rappresentati nella stessa maniera, allo stesso
modo i titoli, le voci dei menù, ecc. Tutto ha un senso proprio perché ogni elemento è
graficamente e semanticamente contraddistinto dagli altri.
3.2.5 Cambiamenti su richiesta. I cambiamenti di contesto sono avviati solo su
richiesta degli utenti, oppure è disponibile un meccanismo per disattivare questi
cambiamenti. (Livello AAA)
Questo criterio volge a preservare l’utente da disorientamento dovuto a cambiamenti
repentini dell’aspetto della pagina sulla quale sta navigando. Ogni cambiamento deve
essere attivato soltanto su azione dell’utente, e questi deve sempre esserne avvisato.
In Viadeo, come già affermato, questa situazione non è rintracciabile poiché non esiste
alcuna funzione abilitata a modificare il contesto del sito e, di conseguenza, non
esistono meccanismi per disattivare questa funzionalità.
Linea Guida 3.3 Assistenza nell’inserimento. Aiutare gli utenti ad evitare gli errori
ed agevolarli nella loro correzione.
L’utente ha il diritto di navigare il sito nella maniera migliore possibile, evitando di
cadere in errori (spesso banali) che possono comprometterne l’attività stessa e generare
inutili perdite di tempo.
3.3.1 Identificazione di errori. Se viene rilevato automaticamente un errore di
inserimento, l’elemento in errore viene identificato e descritto tramite testo.
(Livello A)
176
Non sono state riscontrate nel sito tecnologie di questo tipo che invece sarebbero utili
soprattutto per chi, utilizzando nella navigazione le tecnologie assistive, potrebbe non
rendersi conto di errori commessi nella digitazione di testo o di invio di comandi che
quindi non gli consentirebbero di portare a termine l’azione desiderata.
3.3.2 Etichette o istruzioni. Fornire etichette o istruzioni quando il contenuto
richiede azioni di input da parte dell’utente. (Livello A)
In Viadeo, le caselle di input nelle quali è possibile inserire del testo contengono, nello
spazio dedicato alla digitazione, la parola identificativa della funzione che esse
ricoprono: è il caso della barra di ricerca (in alto a sinistra) all’interno della quale
compare la scritta “Ricerca” e della barra posta in basso, all’interno del riquadro del
profilo nella quale l’utente può condividere un suo contenuto, dove compare la scritta
“Quali novità?” (v. figure 54 e 55).
Fig. 54 – Menù di accesso rapido alle impostazioni di Viadeo
Fig. 55 – Riquadro del profilo utente
177
Le stesse caselle di input sono etichettate in maniera tale da essere riconosciute come
tali da JAWS, che le interpreta correttamente e segnala all’utente la possibilità di
inserirvi del testo.
3.3.3 Suggerimenti per gli errori. Se viene identificato un errore di inserimento che
si può correggere, è necessario fornire suggerimenti all’utente, a meno che ciò non
pregiudichi la sicurezza o la finalità del contenuto. (Livello AA)
Non si riscontra la presenza nel sito di questa funzionalità che sarebbe utile allo stesso
modo di quella trattata al punto 3.3.1 e, anzi, potrebbe essere ad essa complementare nel
fornire un valido aiuto all’utente.
3.3.5 Aiuto. Rendere disponibili degli aiuti contestuali180
Se, come si legge nella nota, per testo di aiuto intendiamo “etichette chiare che possono
fungere da aiuto sensibile al contesto”, allora si può affermare che Viadeo soddisfa il
requisito poiché presenta etichette di questo tipo. In ogni sezione sono infatti molto
chiare le relative descrizioni delle stesse, i link, e le scritte didascaliche al lato della
pagina che indicano quali azioni è possibile intraprendere. Anche i suggerimenti ai lati
dei campi dei form (per es. quello per completare il proprio profilo) sono chiari e
puntuali, come si può osservare nella figura 56, nella pagina seguente.
. (Livello AAA)
180 Testo di aiuto che fornisce informazioni relative alla funzione correntemente in via d’esecuzione. Es. Etichette chiare possono possono fungere da aiuto sensibile al contesto.
178
Fig. 56 – Porzione della schermata relativa al profilo dell’utente
3.3.6 Prevenzione degli errori (tutti). Per tutte le pagine Web che richiedano l’invio
di informazioni da parte dell’utente, è soddisfatta almeno una delle seguenti
condizioni: (Livello AAA)
1. Reversibilità: le azioni sono reversibili.
Con il requisito si intende la possibilità di tornare sempre indietro che in Viadeo è
soddisfatta. Il “si può sempre tornare indietro” è un requisito fondamentale di ogni
azione nel Web.
2. Controllo: i dati inseriti dall’utente sono verificati e si fornisce all’utente la
possibilità di correggere eventuali errori di inserimento.
Non vi è un apparente controllo sui dati inseriti dall’utente, almeno non all’atto
dell’inserimento, come già visto. I contenuti vengono poi vagliati dagli amministratori
del sito ma solo dopo essere stati inseriti.
179
3. Conferma: è disponibile una funzionalità per la revisione, conferma e correzione
delle informazioni prima del loro invio definitivo.
Non è disponibile alcuna funzionalità relativa allo scopo sopra descritto.
Principio 4. Robusto – Il contenuto deve essere abbastanza robusto per essere
interpretato in maniera affidabile mediante una vasta gamma di programmi
utente, comprese le tecnologie assistive.
Abbiamo la prova che lo sia dato che per navigare è stata utilizzata proprio una
tecnologia assistiva, uno screen reader precisamente: JAWS.
La robustezza del contenuto sta nella sua giusta composizione tramite un codice HTML
valido e redatto con gli accorgimenti tali da essere facilmente “masticabile” anche dai
sistemi di navigazione differenti da quelli standard. Viadeo, in questo senso, ha superato
questa prova (anche se con qualche mancanza che, nel corso della verifica dei requisiti,
abbiamo segnalato).
Linea Guida 4.1 Compatibile. Garantire la massima compatibilità con i
programmi utente attuali e futuri, comprese le tecnologie assistive.
La linea guida ripete un po’ quanto detto appena sopra. Per quanto ci riguarda, la
compatibilità con JAWS è provata. Occorrerebbe anche testare tutte le altre tecnologie
assistive (e non soltanto gli screen reader) per verificare se questa affermazione è vera.
Per motivi di tempo ma soprattutto di spazio, non è possibile effettuare ciò in questa
sede ma è ciò che si dovrebbe sempre verificare ogni qualvolta si è in presenza di
tecnologie assistive.
180
4.1.1 Analisi sintattica (parsing). Nel contenuto implementato utilizzando linguaggi
di marcatura181 gli elementi possiedono “tag” di apertura e chiusura completi182,
sono annidati in conformità alle proprie specifiche, non contengono attributi
duplicati e tutti gli ID183
Per questo criterio, più tecnico rispetto agli altri, occorre analizzare il codice sorgente
HTML delle pagine che compongono il sito.
sono unici, salvo il caso in cui le specifiche permettano
eccezioni. (Livello A)
Ad una prima visione si nota che effettivamente gli elementi possiedono tag di apertura
e chiusura (se così non fosse ciò che è contenuto al loro interno non verrebbe eseguito).
Per la conformità alle specifiche occorrerebbe disporre delle stesse che sono in possesso
soltanto degli utilizzatori e, per questo, non possiamo conoscere.
Discorso analogo vale per l’uso di attributi duplicati e indirizzi unici, poiché esso è
regolato dalle stesse specifiche.
4.1.2 Name, Role, Value. Per tutti i componenti dell’interfaccia utente (inclusi ma
non limitati a: elementi di un modulo, collegamenti e componenti generati da uno
script184
181 Es. HTML
), name (nome) e role (ruolo) devono essere determinati
programmaticamente; stati, proprietà e valori che possono essere impostati
182 Non possono essere giudicati completi i tag di apertura e chiusura nei quali manchi un carattere fondamentale per la loro struttura, come una parentesi angolare chiusa mancante o le virgolette discordanti di un attributo.
183 Letteralmente “identificativo”, è una sequenza di caratteri alfanumerici che permettono di identificare in modo univoco ad es. un utente, una chiave, un processo, un gruppo.
184 Programma o sequenza di istruzioni che viene interpretata o portata a termine da un altro programma (invece che dal processore del computer come accade per i linguaggi compilati).
181
dall’utente devono essere impostabili da programma185
Altro criterio prettamente tecnico, questo include tutte le possibilità “lato utente” ovvero
tutte le azioni che lo stesso può intraprendere, anche utilizzando tecnologie non standard
come quelle assistive. Tutto ciò che è elencato nel criterio è fattibile con JAWS: inserire
dati in un modulo, aprire collegamenti con relativo caricamento delle pagine richieste.
e le notifiche sui cambi di
stato di questi elementi devono essere rese disponibili ai programmi utente, incluse
le tecnologie assistive. (Livello A)
I cambiamenti di stati, proprietà e valori avvengono all’interno del programma utente,
senza che esso li veda o li percepisca unite alle notifiche degli stessi che fanno parte del
meccanismo di funzionamento del programma che risiede sulla macchina utente e che
permette che vi siano funzionalità (quelle viste sopra) che possono essere determinate
programmaticamente.
Ciò fa tutto parte di una corretta implementazione del codice del sito con i programmi
utente e la stessa garantisce il corretto funzionamento delle tecnologie usate da
quest’ultimo. Senza “dialogo” tra le due parti non sarebbe possibile effettuare nemmeno
le più semplici operazioni.
185 Ovvero configurati tramite software con l’utilizzo di metodi supportati dai programmi utente, incluse le tecnologie assistive.
182
Conclusioni
Dalla verifica di accessibilità operata su Viadeo sono emersi sia aspetti positivi che
negativi. Non stiamo qui a riportarli tutti poiché si è già avuto il modo, e lo spazio, per
trattarli in maniera esaustiva nella sezione a loro dedicata; però questa verifica non
lascia indifferenti. Si è potuto dedurre che, nonostante siano maggiori, in termini
quantitativi, gli aspetti positivi, il Social Network ne ha altri su cui ancora deve lavorare
per risultare totalmente accessibile. Tra questi, come visto, si segnalano lacune che
creano uno svantaggio per la categoria degli ipovedenti, quali in particolare l’assenza di
tecnologie che permettano l’aumento della dimensione dei caratteri del testo, che diano
la possibilità di modificare la combinazione dei colori o che consentano il passaggio a
versioni maggiormente leggibili. Inoltre la scelta di alcuni colori che creano poco
contrasto con lo sfondo danno vita a problemi di leggibilità non solo per chi è
ipovedente ma anche per i soggetti daltonici. La capacità di lettura è anche
compromessa dalla presenza di molto contenuto distribuito non correttamente, con
troppo poco spazio lasciato tra una riga di testo e l’altra. Da ultimo, si è potuta
constatare l’assenza di tecnologie che permettano all’utente di variare la struttura o
l’ordine del contenuto, per motivi legati ad una migliore fruibilità da parte sua, e di
strumenti per la prevenzione degli errori e quindi di assistenza alla correzione,
utilissimi invece per chi utilizza tecnologie ausiliarie.
Mi è però stato comunicato, in via del tutto informale, che esiste la possibilità di rendere
il Social Network accessibile anche alle persone disabili (sarà però compito degli
sviluppatori darne comunicazione ufficiale quando questa possibilità si concretizzerà).
E’ stato effettuato anche con Viadeo lo stesso esperimento già operato con i due Social
Network (Facebook e LinkedIn) analizzati nel capitolo 4, e cioè quello di riportare i
183
risultati della ricerca quando venivano digitate, nella casella apposita, parole come
“ciechi”, “ipovedenti” o “non vedenti”. Il risultato mi ha lasciato un po’ sorpresa poiché
non risultano esserci né singoli individui né gruppi iscritti per nessuna delle tre
categorie digitate. Che Viadeo venga utilizzato soltanto da business people
normodotate? Ci resta questo dubbio.
Durante la nostra verifica di accessibilità, scorrendo il testo delle WCAG 2.0, ci si è
potuti rendere conto dell’immediatezza e della semplicità delle parole con le quali sono
formulati i 4 principi, le relative linee guida, criteri e tutto il resto.
Sono stati immediatamente comprensibili anche per una studentessa con la sola voglia
di sperimentare ma che è ben lontana dal definirsi un’esperta di accessibilità o una
figura simile. Proprio la loro immediatezza implica un senso di responsabilità nei loro
confronti non solo da parte di chi sviluppa e implementa contenuti per il Web, ma anche
di chi, semplicemente “appassionato di siti”, decide di pubblicarne uno.
Le WCAG 2.0 risultano essere alla portata di tutti. E’ perciò inutile celarsi dietro al fatto
che esse siano riservate soltanto agli addetti ai lavori o risultino incomprensibili e la
nostra verifica lo dimostra. Essa, infatti, può essere effettuata da chiunque abbia una
minima idea di cosa sia un linguaggio di markup o di programmazione e del
comportamento di una tecnologia assistiva.
Non siamo di fronte ad un tentativo di banalizzazione dell’argomento, anzi è
importantissimo sottolinearne la complessità e la resistenza che ancora è operata in
diversi campi di fronte alla questione accessibilità, per le ragioni più disparate ma
sostanzialmente economiche; ciò che si vuole sottolineare è che le WCAG 2.0 non sono
così oscure come le si fa apparire.
184
Ma andiamo con ordine, riprendendo il percorso che ci ha portato fin qui, al
raggiungimento di questa conclusione.
Si è partiti col descrivere, e quindi comprendere, cosa sia un Social Network con tutte le
sue caratteristiche e peculiarità. Dopo di che è stato introdotto il concetto di “disabilità”,
in tutte le sue forme, cercando di fornire esempi e dati il più possibile concreti.
E’ a questo punto che ha fatto il suo ingresso il tema che “mette in crisi” gli sviluppatori
di contenuti, che li costringe a porsi delle domande sui loro prodotti: l’accessibilità.
L’accessibilità è anche la materia che lega i due macrotemi appena visti ed esposti
rispettivamente nel primo e nel secondo capitolo, i quali ad una prima visione d’insieme
appaiono piuttosto slegati.
Il terzo capitolo, quello dell’accessibilità appunto, è proprio il nocciolo della questione
ed è anche quello che separa, ma allo stesso tempo unisce, l’enunciazione solo teorica
della prima parte (primo e secondo capitolo) dalla verifica pratica che investe tutta la
seconda parte del lavoro (capitoli quarto e quinto).
L’analisi svolta nel quarto capitolo ha svelato che Facebook e LinkedIn, i due Social
Network più famosi e utilizzati facenti parte rispettivamente della categoria “tempo
libero” e “lavoro”, sono poco accessibili.
Il primo, come intuibile, per l’interfaccia prettamente grafica e basata su contenuti visivi
(soprattutto immagini e foto) e poco testuali. Il secondo per la presenza di frame che ne
impediscono una corretta interpretazione da parte di tecnologie assistive quali gli screen
reader, o lettori di schermo. Entrambi i Social Network hanno però “rimediato”, anche
se non volontariamente, con la presenza della versione per telefoni cellulari prettamente
testuale e quindi accessibile anche a chi utilizza tecnologie particolari.
185
Consci di ciò che significa accessibilità, e di tutte le regole e gli standard definiti per
assicurarne piena applicazione e quindi per tutelarla (grazie anche a questo primo studio
di accessibilità effettuato), si può comprendere ancora meglio l’analisi empirica,
stavolta più specifica e approfondita, che investe la maggior parte del quinto capitolo.
E’ proprio “sporcandomi le mani” direttamente con la materia in questione che arrivo ad
affermare quanto scritto all’inizio del paragrafo e cioè che realizzare, e verificare,
l’accessibilità di una risorsa del Web, qualsiasi essa sia, non è impresa così ardua.
Occorre “solo” un po’ di pazienza, mettere in conto un po’ di tempo, forse
apparentemente “perso”, per dirla in termini puramente capitalistici e massimizzanti
(almeno fino a poco tempo fa), ma che ben presto diventerà “guadagno”, in termini
economici ma soprattutto quantitativi, ovvero di numero di persone in più che si è
riusciti a raggiungere.
Ringraziamenti
Arrivata fin qui, credevo fosse la cosa più facile elencare le persone da ringraziare e
invece non è affatto così, forse perché si fa sempre un po’ fatica a dire “grazie” a
qualcuno.
Comincio con i ringraziamenti “di rito”.
Grazie al mio relatore, il prof. Marco Porta che, come già sapevo e per questo l’ho
scelto, si è dimostrato una persona competente, presente e precisa.
Grazie ai miei due correlatori, il prof. Roberto Marmo (e a Nicola per avermi suggerito
di contattarlo), il quale mi ha fornito parecchi spunti interessanti per il mio lavoro e
utilissimi contatti e il prof. Mario Dossoni, per i consigli che, messi in pratica, hanno
dotato il mio elaborato di quell’aspetto sociale che inizialmente gli mancava.
186
Grazie alla dott.ssa Sabrina Mossenta, Partnerships Manager in Italia del Social
Network Viadeo, per la sua piena disponibilità nel fornirmi materiale utile per l’analisi
del Social Network Viadeo e nel permettermi di condurre uno studio accurato,
mettendosi così anche in gioco personalmente.
Veniamo ora ai ringraziamenti “meno formali”.
Grazie, prima di tutto, ai miei genitori i quali in ogni momento della mia vita hanno
scelto il meglio per me, anche senza che io lo capissi. Li ringrazio per amarmi
incondizionatamente e per accettarmi per quella che sono, sempre.
Grazie alla mia mamma, per avermi insegnato che cosa sono l’altruismo, la
disponibilità, le gentilezza e la gratitudine verso gli altri, ma prima di tutto l’amore
verso sé stessi, e per essere un esempio di correttezza e lealtà, in ogni situazione.
Grazie al mio papà per avermi insegnato cosa vogliano dire il coraggio, l’assunzione
delle proprie responsabilità, l’autorevolezza, la determinazione, ma anche il dover
ammettere di essere fragili, di aver sbagliato, anche quando non si vorrebbe.
Grazie ai miei famigliari i quali, ognuno a suo modo, hanno sempre dimostrato di
“tifare per me”.
Grazie a persone care come Lucia, Annamaria e Vittorio, quelli che simpaticamente
chiamo “i miei genitori adottivi” e che non hanno mai perso occasione di supportarmi e
dimostrarmi tutto il loro affetto.
Grazie ai miei compagni di avventura in questi meravigliosi 5 anni di studio matto e
disperato, di lezioni, di lavori di gruppo, di ansia, di panico, di esami. Ogni persona che
ho incontrato, amici o professori, mi ha lasciato qualcosa. In particolare,
Grazie a Mara che con la sua dolcezza e sensibilità è entrata nella mia vita rivelandosi
un’amica attenta e speciale.
187
Grazie a Elisa, la mia “sorella maggiore”, per il suo coraggio e la sua schiettezza, a
volte disarmante.
Grazie ad Annalisa, che con la sua “stravaganza” mi ha fatto apprezzare un punto di
vista sulle cose nuovo, che prima ignoravo.
Grazie a Claudio, per la sua disponibilità e le sue consulenze, sempre preziosissime.
Grazie a Stefania, la prima persona che ho conosciuto in università e con la quale ho
condiviso momenti indimenticabili.
Grazie a Veronica, per il suo essere così fragile ma allo stesso tempo così ostinata che
mi ha insegnato molto.
Un grazie sincero a Donata, Andrea (il Gusma), Ilaria, Cecilia per tutti i momenti di vita
universitaria, e non solo, trascorsi insieme e a tutte le altre persone con le quali ho
approfondito il rapporto in questi due ultimi anni di specialistica.
Un grazie anche a chi ogni giorno colora la mia vita in modo unico e speciale.
Grazie a Tullia, per essere così simile a me e capirmi in modo così profondo che mi
stupisce ogni volta.
Grazie a Stefania, per regalarmi ogni giorno la sua amicizia in maniera così gratuita e
incondizionata.
Grazie a Federico, al suo modo pacato ma allo stesso tempo dolce e unico col quale
riesce a starmi sempre vicino.
Grazie a Matteo, al suo affetto che mi dimostra in ogni situazione.
Grazie ad Angela, per le nostre chiacchierate, i nostri chiarimenti, per esserci ancora,
nonostante tutto, e perché ci sarai.
Grazie a Sabrina, per condividere qualcosa di più, di più grande e più vero che va oltre
alla semplice amicizia.
188
Grazie ad Alessandra, al suo modo di esserci, a volte implicito, come un sorriso o un
piccolo gesto, a volte sorprendente, ma mai scontato.
Grazie a Chiara, per la sua capacità di mostrarmi sempre l’altra faccia delle cose, un
altro punto di vista e per il suo essere sempre così cristallina, come pochi.
Grazie a Mariana, per avermi insegnato che non bisogna mai darsi per vinti ma cercare
di reagire, sempre.
Grazie a tutti quelli che hanno dimostrato di volermi bene, ai nuovi amici e a quelli di
vecchia data.
Grazie anche a chi mi ha fatto del male perché è dalle cadute che ho imparato a
rialzarmi e ad andare avanti con più entusiasmo di prima.
189
Appendice A
Intervista a Dan Serfaty – amministratore delegato e fondatore di
Viadeo
“Viadeo, il professional social network mondiale. Ma locale”
di Matteo Lenardon, 18 giugno 2010
(Risorsa on-line all’indirizzo: http://www.wired.it/news/archivio/2010-06/18/viadeo,-il-professional-
social-network-mondiale-ma-locale.aspx )
Fig. 57 – Dan Serfaty, fondatore e amministratore delegato di Viadeo
Com'è nata l'idea di costruire un professional social network come Viadeo?
Nel 2000 io e un mio amico, ora anche socio in Viadeo, abbiamo creato un club di
imprenditori il cui scopo era permettere agli iscritti di scambiarsi capitale fra società,
per spalmare i rischi esistenti - e magari anche i guadagni - fra più persone. Notai poi
che gli interessi condivisi da tutti, quando ci incontravamo per pranzi o colazioni, erano
190
principalmente 2: "Cosa compri, cosa vendi?" e "Quali persone conosci?". Abbiamo
quindi creato una piccola intranet fra le 100 persone del nostro club in cui davamo la
possibilità a ciascuno di caricare i propri contatti telefonici e telematici d'affari. Poco
dopo ci siamo ritrovati sommersi di giornalisti, direttori di marketing, dirigenti.
Avevamo a disposizione di tutto.
Qualche anno dopo, nel 2005 a Parigi, eravamo in 4-5 a cercare di competere con
l'offerta di LinkedIn, a fine anno gli unici a essere attivi eravamo rimasti solo noi. Nel
2006 abbiamo fatto entrare i primi venture capitalist che hanno investito 5 milioni di
euro per aiutare a sviluppare il nostro progetto fuori dalla Francia, principalmente nel
resto dell'Europa e nei paesi emergenti come India o Cina. Oggi siamo molto orgogliosi
di poter dire che siamo i numeri 2 al mondo nella categoria professional social network,
dietro sono a LinkedIn. Abbiamo 30 milioni di iscritti di cui 700.000 solo in Italia.
I social network più popolari sono americani, mentre Viadeo è nato in Francia. C'è
un approccio diverso al web 2.0 nelle aziende europee rispetto a quelle
statunitensi?
Hai presente lo slogan della HSBC186
186 HSBC Holdings plc è uno dei più grandi gruppi bancari del mondo.
, "The World's local bank?", noi vogliamo essere il
professional social network mondiale, ma locale. La differenza enorme fra noi e gli
americani risiede nella strategia che adottiamo per la crescita internazionale. Il modo in
cui ci rapportiamo alle diverse culture nei paesi in cui siamo presenti. LinkedIn ti
impone il proprio modello, il proprio stile di business americano e culturale. Mentre noi
abbiamo la sensibilità necessaria per adattarci ai diversi paesi. Per esempio nel Viadeo
indiano abbiamo un oroscopo presente solo lì, perché non avrebbe senso farlo in Italia o
Francia. Però in India è apprezzato e popolarissimo. Perché anche se può risultare
191
curioso a noi per gli indiani è impossibile condurre il proprio business senza prima aver
consultare l'oroscopo. Con Twitter, LinkedIn e tutti gli altri le feature sono identiche in
ogni parte del mondo. Inoltre, mentre gli americani si focalizzano solo su Londra per
l'Europa o Tokyo\Hong Kong quando vanno in Asia, noi ci teniamo ad avere uffici in
ogni importante città in cui siamo presenti. Stringiamo accordi con le università e le
associazioni locali di imprenditori, siamo presenti sul territorio in modi che i nostri
rivali non possono replicare. Cerchiamo anche di diversificarci dal target di LinkedIn,
loro hanno principalmente solo una elite di professionisti, un 20% di lavoratori che sono
solitamente giornalisti, banchieri o pubblicitari. In Viadeo cerchiamo un mercato più
verticale.
Facebook però ha successo in ogni parte del mondo.
Se guardi bene Facebook ha la capacità di mutare e di adattarsi che non hanno i suoi
concorrenti diretti. Chi non lo ha capito ha fallito. Ogni paese ha le sue applicazioni che
permettono agli utenti del sito di personalizzarlo secondo usanze, costumi e sensibilità
locali. L'esperienza del Facebook pakistano è completamente differente dal quella del
Facebook francese.
Quanto è importante la interoperabilità dei dati fra i diversi social network,
specialmente in quelli dedicati al mondo del lavoro? Voi utilizzate OpenSocial di
Google, ma sembra che i grandi nomi siano rimasti fuori.
Credo sia ancora presto per vedere una vera interoperabilità fra diretti concorrenti, come
per esempio LinkedIn e Viadeo o MySpace e Facebook. A parte Twitter che è basato
sulla condivisione con gli altri e quindi fa comodo a tutti aprirsi in quella direzione.
Questo non accadrà fino a quanto il mercato non sarà saturo e tutte le quote di mercato
si saranno stabilizzate.
192
È solo una questione di difendere i propri utenti nelle zone in cui si è più forti
quindi.
In pratica sì. Negli Stati Uniti farebbe molto comodo a Viadeo avere una interoperabilità
con LinkedIn, mentre in Francia, dove abbiamo 4 milioni di utenti o in Cina di certo
servirebbe più a loro.
Abbiamo visto come le nuove idee nei social network siano spesso cannibalizzate
con facilità dai giganti già attivi da anni. È successo fra Google Buzz e Twitter,
Yelp e Foursquare, Facebook e Friendfeed. È possibile ancora emergere e avere
successo quando è così facile copiare delle feature vincenti?
A parte Google, che ha copiato male e infatti ha fallito, il resto è purtroppo inevitabile.
Come è inevitabile che aziende così grosse si arrocchino su loro stesse dopo un po' e
smettano di innovare come le nuove startup.
Non c'è rischio quindi fra un 5 anni di vedere un "social-monopolio" in cui un solo
sito farà quello che fanno tutti gli altri ora?
Non credo proprio. Certo possono comprarle - e molte startup hanno come obbiettivo
essere acquistate da Google o Microsoft - ma credo che il mercato si aprirà in diverse
direzioni. Credo nell'innovazione, e negli ultimi anni che hanno inventato Yahoo,
Google, Microsoft e le altre? Nulla. Solo Apple sembra essere l'unica multinazionale
con delle idee nuove. E credo che le idee vincenti, anche se vengono dal basso, possano
portare al successo. Fra 5 anni avremo finalmente una vera interoperabilità e
"parleremo" con altri siti come i diversi gestori di telefonia parlano fra di loro oggi.
Ci sono ancora molti che temono che la propria privacy possa venire compromessa
usando un social network. È possibile riuscire a trovare un equilibrio fra sistema
chiuso, scambio di informazioni e dati e un giusto rispetto della propria privacy?
193
Nel mondo delle imprese è facile. Noi non abbiamo avuto alcun problema di questo
tipo, nessuno si è mai lamentato. Perché le imprese hanno già un sistema di difesa dei
propri dipendenti. Su Facebook se guardi un annuncio di una macchina nel marketplace
tutti i tuoi amici lo sanno, ti immagini se il tuo capo vedesse quando cerchi su Viadeo
un annuncio di lavoro? Siamo molto più chiusi per principio. Non avrebbe senso
altrimenti.
Molti paesi europei sono riusciti imporre propri social network locali in grado di
competere con i grossi siti internazionali, perché in Italia questo non è avvenuto e
sembra impossibile che avvenga?
È un mistero! Questo è un paese perfetto per il networking e non capisco veramente
perché non esistano realtà locali affermate. Dopo 1 anno di Viadeo in Italia e il suo
successo immediato mi chiedo se il problema non siano gli imprenditori. Non credi?
Sì, anche. Penso che ci sia soprattutto una cronica mancanza di venture capitalist in
grado di investire nelle nuove idee. Per voi è stato semplice in Francia avere degli
investitori che credessero nel progetto Viadeo?
Vero, assolutamente. Per noi è stato relativamente semplice. Nel 2006 abbiamo avuto 8
offerte di investimento. Se vai a vedere i fondi europei in Francia, Svizzera, Inghilterra,
Germania ce ne sono a decine. In Italia credo esista solo un venture capitalist serio, la
famiglia Benetton. Le startup ci impiegano a volte anni per registrare un profitto, senza
investimenti risulta impossibile ottenere qualcosa di concreto. Certamente non un
problema culturale, osservando il successo che tutti i social network hanno qui da voi.
Vi mancano solo uomini in grado di credere nelle nuove idee.
194
Appendice B
Intervista a Sabrina Mossenta – Partnerships Manager in Italia di
Viadeo
Ho avuto il piacere di incontrare la dott.ssa Mossenta, che è stata per me il punto di
contatto con la realtà del Social Network che è stato analizzato nell’ultimo capitolo per
porgerle alcune domande.
Fig. 58 – Sabrina Mossenta, Partnerships Manager in Italia di Viadeo
Da quanti anni è in Viadeo e di che cosa si occupa esattamente?
Ho raggiunto Viadeo nel febbraio 2008 e nei primi 12 mesi ho ricoperto il ruolo di
Community Leader dando vita alle prime community online professionali, quali
Innovation Forum di IDC, ADICO, Largo Consumo, ASVI, Motorsportexpotech (la
filiera di chi costruisce i motori, in riferimento all'Associazione Assomotoracing).
L’attività svolta mi ha poi portato a ricoprire, ad Aprile 2009, il ruolo, che tuttora
ricopro, di Partnerships Manager con l’obiettivo di accrescere e sviluppare alleanze
195
strategiche con le realtà di business del mercato italiano creando cultura sulle
opportunità offerte dai social media anche attraverso i miei interventi agli eventi.
Come si è avvicinata alla realtà di questo Social Network?
Nel mio percorso professionale ho sempre preferito seguire attività legate al Direct
Marketing maturando esperienze lavorative BtoB con IBM in Italia e, successivamente,
con l'editore Kogan Page a San Paolo del Brasile. Dal 2000 ho poi costruito la strategia
di marketing diretto per un gruppo operante nel settore del credito personale.
Nel 2005 ho avuto la meravigliosa opportunità di conoscere i coniugi Grunig, James E.
e Larissa A, studiosi e pionieri nel concetto di "Reputation". Il web 2.0 ha creato
l'ambiente per costruire la reputazione e la credibilità che non potevano non attrarre una
persona come me appassionata di comunicazione e di fidelizzazione.
Qual'è l'idea che sta alla base di Viadeo? E quali sono i suoi punti di forza?
Le idee che stanno alla base di Viadeo e che ne rappresentano i punti di forza sono
essenzialmente due, in particolare:
- Approccio GLocal sin dalla nascita (Viadeo è infatti disponibile in 6 lingue);
- Uffici e team locali per supportare il mercato di riferimento.
Questi due aspetti sono stati più volte sottolineati dal nostro amministratore delegato
nonché fondatore, Dan Serfaty, in un’intervista comparsa sul sito wired.it lo scorso
giugno 2010187. In un articolo, questa volta apparso sul numero 100623 del 23/06/2010
del quotidiano “Avvenire”188
187 v. pag. 188. Il link all’intervista è il seguente:
, sui business social network, in risposta alla domanda del
http://www.wired.it/news/archivio/2010-06/18/viadeo,-il-professional-social-network-mondiale-ma-locale.aspx
188 La risorsa è disponibile on-line al seguente indirizzo: http://corporate.viadeo.com/images/stories/pdf/revue-presse/2010/anglais/avvenire_100623.pdf?54e4f1dab2d29645eb6398183b1b269a=aeb6e158b46807fb3af5648a2acf5f4e
196
perché così tante persone utilizzino i social network professionali, lo stesso Dan afferma
che “Viadeo è come un’autostrada che ti permette di entrare in contatto molto
velocemente con gente che non conosci. In Italia, poi, abbiamo riscontrato una forte
tendenza fra gli utenti, dopo essersi conosciuti su Viadeo, ad organizzare rapidamente
incontri nel mondo reale. E noi cerchiamo di favorirli”.
Credo che questa affermazione risponda completamente alla domanda che mi è stata
posta.
Come vede l'evoluzione dei Social Network nei prossimi 10 anni?
Anche in questo caso rimando a un interessante articolo apparso sul numero 100716 del
16/07/2010 del quotidiano “Libero”189
Si sottolinea l’importanza del ruolo che i social network, i business in particolare, hanno
assunto nella nostra vita quotidiana e su come siano spesso determinanti nelle relazioni
professionali. Un profilo ben compilato e aggiornato fa sì che un candidato venga
preferito per un incarico rispetto ad un altro che ricorre ancora alle risorse cartacee.
Inoltre essere presenti in rete fornisce importanti vantaggi in termini di tempo poiché, in
pochi istanti, è possibile comunicare ogni tipo di informazione ai propri contatti e
sottoporre loro richieste, sapendo di poter contare sulle loro connessioni.
dal titolo altamente esplicativo: “Reti sociali, il
boom è appena cominciato”.
Tutto questo porta a pensare che, come si legge anche nel titolo, sia appena cominciata
l’era dei social network e ciò fa ben sperare in una loro continua e crescente evoluzione.
189 L’articolo è consultabile on-line al seguente indirizzo: http://corporate.viadeo.com/images/stories/pdf/revue-presse/2010/anglais/libero_100716.pdf?54e4f1dab2d29645eb6398183b1b269a=aeb6e158b46807fb3af5648a2acf5f4e
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