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Chiesa viva 396 L-A mensile.pdfBibbia, lo Spirito Santo, i carismi.Uno di loro, poi, scoprì un...

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MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURA DIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi Villa Direzione - Redazione - Amministrazione: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà Via G. Galilei, 121 25123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003 Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990 Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS) contiene I. R. «LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI» (Jo. 8, 32) Chiesaviva ANNO XXXVII - N° 396 LUGLIO-AGOSTO 2007 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia. Abbonamento annuo: ordinario Euro 35, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3, arretrata Euro 3,5 (inviare francobolli). Per l’estero Euro 65 + sovrattassa postale Le richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà 25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257 I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti Ogni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità Medjugorje Medjugorje 2
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Page 1: Chiesa viva 396 L-A mensile.pdfBibbia, lo Spirito Santo, i carismi.Uno di loro, poi, scoprì un altro libro pentecostale: “Ils parlent en lan-gues”, di John Sherill, dove vi tro-varono

MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURADIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi VillaDirezione - Redazione - Amministrazione:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 12125123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS)contiene I. R.

«LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI»(Jo. 8, 32)

Chiesaviva ANNO XXXVII - N° 396LUGLIO-AGOSTO 2007

Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia.Abbonamento annuo:ordinario Euro 35, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3, arretrata Euro 3,5(inviare francobolli). Per l’estero Euro 65 + sovrattassa postaleLe richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituitiOgni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità

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2 “Chiesa viva” *** Luglio-Agosto 2007

del sac. dott. Luigi Villa

A nche qui nonmancano do-cumenti che

completano “fatti” e“luce” di queste pre-sunte “apparizioni”.Lo stesso Laurentinparla di “armonia pre-stabilita” tra il Rinno-vamento Carismaticoe gli avvenimenti diMedjugorie. La stessa“apparizione” invitaalla pratica dei riti carismatici: pregare per gli am-malati, digiunare per essi, imporre loro le mani, dareloro delle unzioni di olio carismatico. Il tutto può esse-re fatto dai laici. Padre Bubalo chiese a Vicka: «Come vi è venutal’idea di imporre le mani ai malati?»; Vicka rispo-se: «Ciò fa parte del messaggio di Nostra Signo-ra»… Inoltre, l’“apparizione” raccomandò anche la

creazione di gruppi dipreghiera carismatici,non solo a Medjugoriema anche in tutte leparrocchie della Jugo-slavia1.Così, i “veggenti” for-marono con la Vergine(!) un gruppo di preghie-ra, diventando membrodel gruppo e suo “ber-ger”2, pregando e can-tando con loro3.

Ma dopo qualche mese, si sentirono spossati e pre-garono: «Maria, mandaci un prete che ci insegni apregare per la guarigione dei malati!».Padre Tomislav invitò a Medjugorie il Padre Tar-div, il quale insegnò loro a profetizzare, a parlaree cantare in lingue. Da qui, l’“effusione dello Spiri-to Santo” della sètta Battista (da cui è uscito il Rin-novamento”. Da allora, sul luogo delle “apparizioni”

Atmosfera carismatica a Medjugorie

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La statua del Cristo risorto, con lo sfondo della chiesa di Medjugorie (Come...Gesù Cristo Redentore senza la Croce)

1 Dott. Madre, uno dei leader del Rinnovamento Carismatico.2 Termine usato dai carismatici per indicare i loro animatori!

3 Cfr. “Les Apparitions de Medjugorie”, Fayard 1984, p. 43.

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cominciarono a manifestarsi apparizioni e guarigioni.Da sapersi: Padre Tardiv aveva detto, qualche meseprima, e profetizzato la venuta della Vergine in Jugo-slavia.Questo ci dice:

1) che Padre Tardiv, Dr. Madre e Padre Ran-court, i tre apostoli del Rinnovamento, ini-ziarono la parrocchia ai riti pentecostali:battesimo dello Spirito, parlare le lingue, pro-fezie, ecc…

2) che è lo stesso Spirito che soffia sui lea-der carismatici e a Medjugorie.

È più che evidente, quindi, che la principale propa-ganda in favore di Medjugorie è fatta dai dirigentidel Rinnovamento Carismatico. Quasi tutti i librisu Medjugorie, peresempio in Francia, èfatta da membri delRinnovamento. Lamaggior parte delletestimonianze a favo-re di Medjugorie pro-viene da scrittori eteologi carismatici. Ilpremio “Sapienza” aLaurentin, fu datodall’Agenzia di diffu-sione del Rinnova-mento Carismatico.L’unico vescovo jugo-slavo che tutela,Mons. Frane Franic,arcivescovo di Split(Spalato) è un appas-sionato carismatico.Ma cos’è, allora, que-sto Rinnovamento ca-rismatico?.. ossia:cos’è il pentecostismo (protestante) per noi cattolici?Il “pentecostismo” è nato il 1° gennaio 1900, comefu detto, ma non è esatto. Agnès Ozman, che fece laprima esperienza del “Battesimo dello Spirito” e“parlare in lingue”, durante una veglia, testimoniache ciò che avvenne alle 11 della sera dal 1° al 2 gen-naio 1901, in una casa di Topeka (Kansas), dove ilPastore metodista Charles Parham aveva fondatouna scuola per lo studio della Bibbia. In una veglia dipreghiera, la studentessa Agnès Ozman (poi, Signo-

ra La Berge) chiese l’imposizione delle mani, comeavvenne all’inizio del Nuovo Testamento, per riceverelo Spirito Santo. Poi, si mise a parlare in lingua bohe-mien. Lo stesso avvenne ad altri membri, nei giorniseguenti.Si sa, però, che il racconto di quella Agnès è sem-pre stato stranamente introvabile, per cui la nascitadel Movimento è al certo tenebrosa. Farebbe pensaread una possessione diabolica. Difatti, qui, non c’è al-cuna sete interiore di amare di più Cristo e di riceverei doni dello Spirito Santo, quanto piuttosto di godere,in maniera sensibile, carismi straordinari di cui lo Spi-rito Santo colmava i primi cristiani.E questo avveniva mediante un’imposizione di maniche, al certo, non erano portatrice di Grazia divina, inquanto il pastore metodista non era un sacerdote.Quindi, non carismi di origine divina, ma piuttosto

“opere di potenza,di segni e di prodigimenzogneri”, operatisotto “influenza diSatana”, di cui S.Paolo parla ai Tessa-lonicesi (II Tess. 2, 9-10).

***

E questo avvenne inpochi giorni; l’interacomunità ricevette ilbattesimo nello Spiri-to Santo. Così, eranato il moderno Mo-vimento pentecosta-le, con conversioni,guarigioni, profezie, esi estese in fretta intutto il Texas, e poi aLos Angeles, a Chi-

cago, a New York, a Londra, in Scandinavia…4

Da qui, nacque il neo-pentecostismo che Laurentinscrive come il risorgere della stessa esperienza cheavveniva nelle confessioni cristiane più tradizionali:episcopali (in Caifornia), luterana (in USA), presbi-teriana e Cattolica5.Qui, si dovrebbe dire che il Sant’Ufficio, il 15 giugno1948, riportava gli articoli del Diritto Canonico cheproibivano ai cattolici “di assistere o di partecipa-re, in qualsiasi maniera, al culto dei non cattolici”

4 Cfr. “Le retour de l’Esprit. Le mouvemente pentecotistecatholique », Cerf. 1972, p. 213.

5 Ibidem, pp. 24-25.

Il colle delle presunte “apparizioni” della Madonna, a Medjugorie con le Croci.(Ma...Croci senza il Crocifisso, Gesù Redentore?)

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Ecco il carismatismo, la corente pentecostale chevoleva unire le Chiese cristiane!6Sempre Laurentin scrisse che «Il movimento cattoli-co della nuova Pentecoste è nato all’inizio del 1967,all’Università Duquesse, fondata a Pittsburg daiPadri dello Spirito Santo, per trovare il dinamismodi fede che i movimenti liturgici, ecumenici, apostolici,li aveva delusi, per cui desideravano che lo SpiritoSanto discendesse anche su di loro, conferendo queicarismi che aveva concesso ai primi cristiani, comeappunto si legge negli Atti degli Apostoli.Partecipando ai “cursillos de cristianidad” scopriro-no il libro di David Willkerson, “La crroix e le poi-gnard”, un racconto autobiografico di quel Pastoreprotestante, e vi trovarono quello che cercavano: laBibbia, lo Spirito Santo, i carismi. Uno di loro, poi,scoprì un altro libro pentecostale: “Ils parlent en lan-

gues”, di JohnSherill, dove vi tro-varono vie e mezzipratici per accede-re all ’esperienzadello Spirito» (p.14).Decisero, alllora,per la fondazionedi una “Chiesapentecostale” (p.20), dopo aver pre-so contatto col“prete penteco-stale” WilliamLewis e, soprattut-to, con Miss Flo-rence Dodge, unapentecostale pre-sbiteriana. Comin-ciò, così, il grander i n n o v a m e n t odella Chiesa, fa-

cendo un atto di fede (in che cosa? In chi?) e riceven-do l’imposizione delle mani, ossia il battesimo delloSpirito Santo.Certo, questo è un vero atto d’apostasia della Fe-de cattolica. Quindi, Laurentin mente quando scriveche “le origini del Movimento sono esemplari” (p.129). Il profeta Geremia aveva detto: «Il mio popo-lo ha scambiato la sua Gloria in un idolo; stupitevi,o cieli, di questo fatto e molto rattristatevene, o portedella sua terra! Dice il Signore. Due mali ha fatto ilmio popolo: hanno abbandonato Me, fonte d’acqua

(Canone 1258). Il farlo, quindi, sarebbe stato “apo-stasia formale” dalla Fede cattolica, per aderire aduna “sètta eretica”.Il “Rituale Romano”, poi, segnala che il parlare lin-gue è il primo dei segni della possessione diaboli-ca, che camuffa persino bestemmie, come avvenne aRoma, dove una persona, presente ad una di questeriunioni, conoscendo l’ebraico, denunciò le bestem-mie che conteneva il parlare di un carismatico in quel-la lingua!A comprova di questo, si leggano i testi numerosi del-la Linguadoca, del Delfinato e delle Cevenne, nel1685, contenenti le “memorie” di quell’epoca, dovesi poteva assistere a un’altra “nuova Pentecoste”, inmigliaia di persone che proclamavano che lo SpiritoSanto si era posato su di loro; e parlavano in lingueestranee, avevano estasi, profetizzavano, e avveni-vano prodigioseconversioni… Tutticostoro si senti-vano “uomininuovi”, ma si al-lontanavano dallaChiesa cattolica. Anche di “guari-gioni” straordina-rie ne avvenivanodi stupefacenti, maerano tutte effettodello Spirito delletenebre!Oggi, lo sti le ècambiato.Giovanni XXIII an-nunciò anche Lui“una nuova Pen-tecoste”, “unanuova primaveradella Chiesa”, maimpedì di divulgareil “terzo segreto di Fatima”, rimproverò i profeti disventura; iniziò il “nuovo ecumenismo”; invitando“osservatore” al Concilio, il leader pentecostalepiù influente, David Duplessis, e dando, poi, am-pio spazio ai carismi.In poco tempo, però, tutte le speranze svanirono. IPreti, i Religiosi, le Suore, abbandonarono la loro vo-cazione, lasciando i conventi; le vocazioni scemaronoa dismisura, fino all’esaurimento. La Tradizione catto-lica venne rigettata, nullificata, disprezzata, in cercad’altro!..

La posizione di Medjugorie rispetto all’Italia.

6 Cfr. Aznauld de Lassus, “Conoscenza elementare del Rinnovamento carismatico”, p. 42.

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viva, e si sono scavati delle cisterne; cisterne screpo-late che non possono contenere l’acqua»7.Quindi, questa nuova potenza, per mezzo di questobattesimo pentecostale, non può essere da Dio!

***

Potremmo fermarci anche qui, ricordando che fu pre-cisamente al momento in cui avvenne il “Miracolo aEl Paso”8, una comunità fondata e diretta da un lea-der carismatico, il gesuita Padre Rick Thomas, checominciò a parlare delle apparizioni di Medjugo-rie. Come mai i carismatici non si preoccuparono delfatto che si trattava di apparizioni mariane in un am-biente pentecostale?Ora, questo potè avvenire perché in seno al pente-costale c’era già stata una preparazione teologica.L’abate Laurentin, già dal 1975, al suo lavoro“Pentecostismo presso i cattolici”, aveva aggiun-to un capitolo nuovo, ossia: “Maria prototipo cari-smatico” (pp. 241-250), svolgendo la tesi su questotema: “Maria è pentecostale… Maria è il modello cari-smatico… il prototipo dei cristiani battezzati nelloSpirito. Maria è profeta e glossale… prototipo nonsolamente dei carismi in generale, ma anche dellapreghiera in lingue, che caratterizza il Movimentodella Pentecoste… Maria è in primo piano nelgruppo carismatico del cenacolo…”, ecc…Ecco perché, oggi, le “apparizioni” di Medjugoriesuscitano tanto interesse, senza che ci si rendaconto né della sua storia né del suo contenuto.Ma qui, il discorso sarebbe più che lungo da fare, es-sendo, dopo il Vaticano II, il più grande ingannoecumenico che sta portando all’apostasia, annun-ciata dalle Sacre Scritture. Si legga l’Esodo, capitolo 7, dove si parla di maghid’Egitto che “compirono, anche tra loro, con i lo-ro sortilegi” diversi prodigi compiuti in nome diDio da Mosè e di Aronne. Si legga anche il Deute-ronomio, capitolo 13, sui falsi profeti che compi-vano segni e prodigi per condurre i fedeli all’apo-stasia. E via via!Ci basti l’avvertimento solenne dello stesso Gesù chedice: «Sorgeranno falsi Cristi e profeti e farannograndi segni e prodigi da sedurre, se possibile,anche gli eletti. Ecco, ve l’ho predetto!»9.Sarebbe ora, perciò, che anche la Chiesa si deci-desse, con coraggio, anche a proposito di Medju-

Roma, 8 febbraio 1984.

L’arcivescovo di Spalato, mons. Frane Franic, porge a GiovanniPaolo II il libro: “Masonstvo u hrvata” (“I massoni e la Jugoslavia”,Slobodna Dalmacija, Split 1983) di Ivan Muzic. In seguito, il 17 feb-braio 1984, il Santo Padre, dal Vaticano, inviò all’autore un messag-gio speciale per iscritto.Nella prefazione del libro, dal titolo: “Le società esoteriche nel lo-ro sviluppo e nelle relazioni tra potere civile e potere religioso”,e firmata dal Presidente dell’“Accademia Archeologica Italiana”,Leo Magnino, dopo un’esposizione sul Tempio, sull’esoterismo esui Templari, scrive: «Che cosa cerca un uomo contemporaneoquando bussa alla porta di un tempio massonico? (...) Egli cer-ca la luce, la gnosi, se stesso».Dopo aver chiarito che quest’uomo “bussa alla porta di un Tem-pio che comprende tutte le chiese” che genera una “fraternitàelettiva, più solidale e vincolante di quella del sangue”, Magni-no continua: «Ma una simile fraternità presuppone ed esige unapaternità comune e inconstestabile: Dio (Jehovah, per gli antichiebrei; il Padre celeste, per i cristiani... e che per i Massoni siidentifica come il “Grande Architetto dell’Universo” (Lucifero-Satana - n.d.r.).Magnino conclude: «Dobbiamo augurarci che, per ricomporre gliequilibri e risanare le ferite che insanguinano il mondo intero, laChiesa cattolica e la Massoneria raggiungano quell’intesa datanti auspicata, in modo da poter offrire all’umanità pagine nuovedi vita e di progresso umano. Sarà questa la strada per scongiurareguerre, ce lo auguriamo, e per stabilire migliori condizioni di giusti-zia e assicurare finalmente un’autentica libertà agli uomini».

***

Ora, l’arcivescovo di Spalato, mons. Frane Franic è stato l’unicovescovo, a non condividere il verdetto solenne, deciso all’unani-mità da tutti gli altri Vescovi della Jugoslavia sulle presunte “ap-parizioni” della Madonna a Medjugorie:

«NON CONSTA NULLA DI SOPRANNATURALE!».7 Cfr. Ger. 2, 11-13.8 Cfr. DDB, 152 pagine.9 Cfr. Mt. 24-25; II Tes. 2, 9; Apoc. 13, 13.

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6 “Chiesa viva” *** Luglio-Agosto 2007

“Fuori dalla Chiesa non c’è salvezza”sac. dott. Luigi Villa (pp. 85 - Euro 12)

Per richieste, rivolgersi a:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n° 11193257

Nel “CREDO”, la Chiesa ci fa dire: Una, Santa, Cattolica; quindi, non pos-siamo accettare la pluralità di “chiese”, come ci vorrebbe far credere, og-gi, l’attuale ecumenismo.Leone XIII, nella sua enciclica “Satis cognitum” parla chiaro: «In verità, Ge-sù Cristo non menziona che una Chiesa che Egli chiama “Sua”: “Edifi-cherò la mia Chiesa”. Qualunque altra, perciò, fuori di questa, non essen-do fondata da Gesù Cristo, non può essere la vera Chiesa di Cristo».Quindi, il detto: «Fuori dalla Chiesa non c’è salvezza”, è verità rivelata diFede divina, affermata nella Sacra Scrittura e nella Tradizione, ed è veritàcattolica perché definita solennemente dalla Chiesa.

gorie e del carismatismo. Sarebbe ora, che Romamanifestasse tutta intera l’autenticità divina delTerzo Segreto di Fatima, che Satana vuole impedireperché non s’avveri il Regno universale del SacroCuore di Cristo!

«MOLTI ABBANDONERANNO LA FEDE,E IL NUMERO DEI PRETI E DEI RELIGIOSI

CHE SI SEPARERANNO DALLA VERA RELIGIONE SARÀ GRANDE…LUCIFERO, CON UN GRAN NUMERO DI DEMONI,

SARANNO SCIOLTI DALL’INFERNO. ESSI ABOLIRANNO LA FEDE, A POCO A POCO,

E PERSINO NELLE PERSONE CONSACRATE A DIO. LE ACCECHERANNO IN UN MODO TALE PER CUI,

A MENO DI UNA GRAZIA PARTICOLARE, QUESTE PERSONE PRENDERANNO LO SPIRITO DI QUESTI ANGELI CATTIVI.

MOLTE CASE RELIGIOSE PERDERANNO MOLTE ANIME… VI SARANNO DEI PRODIGI STRAORDINARI IN OGNI LUOGO,

PERCHÉ LA VERA FEDE E SPENTA E LA FALSA LUCE ILLUMINA IL MONDO…ROMA PERDERÀ LA FEDE E DIVENTERÀ LA SEDE DELL’ANTICRISTO.

I DEMONI DELL’ARIA, CON L’ANTICRISTO, FARANNO GRANDI PRODIGI SULLA TERRA E NELL’ARIA,

E GLI UOMINI SI PERVERTIRANNO SEMPRE DI PIU…».

Parce, Domine!..Parce populo tuo!

***

Per questo, a chiusura, cito il messaggio della Ma-donna de La Salette, del 19 settembre 1846, autenti-cato dalla Chiesa:

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“Chiesa viva” *** Luglio-Agosto 2007 7

Il

teologo

ERRORI SULLA “LIBERTÀ RELIGIOSA”

Ne faccio, qui, naturalmente, unsemplice accenno.È un fatto che l’opposizione dicontraddizione tra l’insegnamentodel Vaticano II e quella anteceden-te tradizionale è più che evidente.Basta mettere a confronto i due te-sti ufficiali: “Dignitatis humanae”e la “Quanto cura” di Pio IX.La discussione avvenuta in aulaconciliare tra partigiani e avversarifu un vero dialogo tra sordi. Cia-scuno, pur usando il medesimo te-sto, vi attribuiva un significato dif-ferente. Io mi limito, qui, ad accen-nare alla “eterodossia” dell’inse-gnamento della “Dignitatis hu-manae”, nella sua forma e nellasua applicazione, ad esempio, inSpagna.Per me, dunque, la grande rottu-ra del Vaticano II sta proprionella “Libertà Religiosa”. Vedia-mo subito l’applicazione in Spa-gna. La legge fondamentale delloStato spagnolo, “Fuero de losEspagnoles”, adottata il 17 luglio1945, autorizzava solo l’eserci-zio privato dei culti non cattoli-ci, e vietava ogni attività di pro-paganda alle religioni “false”.

Art. 6, § 1:«La professione e la pratica del-la Religione Cattolica, che èquella dello Stato spagnolo, go-drà della protezione ufficiale».

§ 2: «Nessuno verrà inquietato per

le sue credenze religiose, né perl’esercizio privato del suo culto.Non saranno permesse altre ce-rimonie, né altre manifestazioniesteriori all’infuori di quelle del-la Religione Cattolica».

Invece, dopo il Vaticano II, la“Ley Organica del Estado” (10gennaio 1967) sostituisce il para-grafo 2 dell’Art 6 con questa di-sposizione:«Lo Stato assumerà la protezio-ne della libertà religiosa, chesarà garantita da una efficacetutela giuridica a salvaguardia,in pari tempo, della morale edell’ordine pubblico».Inoltre, il preambolo della “Cartadegli Spagnoli”, modificato dallastessa Legge organica del 10 gen-naio 1967, dichiara esplicitamente:«… data, infine, la modifica in-trodotta nel suo articolo 6 dellaLegge Organica dello Stato, rati-ficata col referendum della na-zione, allo scopo di adattare il

suo testo alla Dichiarazioneconciliare sulla “libertà religio-sa”, promulgata il 7 dicembre1965, e richiedente il riconosci-mento esplicito di questo dirit-to, e in conformità al secondodei Princìpi fondamentali delMovimento, secondo cui la dot-trina della Chiesa deve ispirarela nostra legislazione».

Dunque, fu proprio per “realizza-re”, esplicitamente, l’accordo conla “Dichiarazione” del VaticanoII che il § 2 dell’art. 6 del 1945 èstato sostituito con quello del1967!Ora, domandiamoci: su qualeprincìpio fondamentale del “dirittonaturale” si basa la rottura del Va-ticano II?Ecco: secondo la dottrina cattolicatradizionale (quindi, ante VaticanoII!) il § 2 dell’art. 6 del 1945 eradel tutto conforme al diritto natura-le. Ora, atteso che non esiste perl’uomo alcun diritto naturale alla

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“libertà religiosa”, per cui l’uomopotrebbe esercitare liberamente inpubblico una “religione falsa”;atteso che Pio IX con la sua“Quanta cura” (8 dic. 1864) ricor-da solennemente questa dottrinacostante della Chiesa, e condan-na la doppia affermazione che“la libertà di coscienza e deiculti è un diritto proprio a cia-scun uomo, che deve essereproclamato in ogni società bencostituita”, perché mai, allora, ilVaticano II, con la sua Dichiara-zione nella “Dignitatis huma-nae” fa diventare intrinsecamen-te cattivo il § 2 dell’art. 6 del1945, dicendo, direttamente, for-malmente contrario a un dirittofondamentale dell’uomo?.. ecioè, al diritto alla libertà civileanche in materia religiosa?..che il Vaticano II proclama qualediritto valido per tutti, qualun-que sia la religione praticata,vera o falsa che sia?..E più grave ancora: il Vaticano II,per evitare il rischio di una falsa in-terpretazione, si è ben guardatodal considerare esplicitamente ilcaso di un Paese (come la Spa-gna, l’Italia…) dove una religione ègià ufficialmente riconosciuta!Questo, infatti, come abbiamo vi-sto, accade per la Spagna con lalegge del 1967, che conserva il §1 dell’art. 6:«Se, a motivo di particolari cir-costanze in cui trovansi i popo-li, viene accordato nell’ordinegiuridico della città un ricono-scimento civile speciale a unadeterminata comunità religiosa,è necessario che, in pari tempo,per tutti i cittadini e per tutte lecomunità religiose, venga rico-nosciuto e rispettato il diritto al-la libertà religiosa» (“Dignitatishumane”, art. 6 - responsabilità ri-guardo alla libertà religiosa - § 3°).È grave! Da questo, infatti, risultache una disposizione legale, comequella stabilita dall’art. 6 § 2 di“Fuero de los Espagnoles” del1945 è:

1) essenzialmente conforme aldiritto naturale, secondo la dot-trina tradizionale cattolica;2) essenzialmente contraria al

diritto naturale, secondo la dot-trina del Vaticano II.

Conclusione: qui, si deve direche c’è una reale contraddizionetra Vaticano II e la dottrina tradi-zionale della Chiesa “ante-Vati-cano II” - proprio su un princìpiodi diritto naturale!

***

Permettetemi di fare alcune ri-flessioni ancora su questo gravedissentire mio dal Vaticano II sullaquestione della “Dignitatis huma-nae”. Mi rifaccio al libro: “Esserenella verità” , di Hans Küng(l’eretico svizzero tanto protetto daPaolo VI!). Scrive:

«Basta confrontare il documen-to dottrinale autoritario degli an-ni ’60 del secolo scorso, pubbli-cato immediatamente prima delVaticano I – ossia il “Syllabus”,o catalogo dei principali erroridel nostro tempo, pubblicato daPio IX nel 1864 – con i docu-menti dottrinali del Vaticano IIdegli anni ’60 del nostro secolo,per rendersi subito conto che è,grazie unicamente ai metodi deltotalitarismo partigiano (“giac-ché il partito ha sempre ragione!”)che si è potuto giungere a tra-sformare tutte le contraddizioniin uno sviluppo logico. Non vi èpiù sviluppo là dove si affermaespressamente i l contrario.Nell’assenso dato al progresso

moderno, alle acquisizioni moder-ne della libertà e della cultura mo-derna della Costituzione Pastoralesulla Chiesa nel mondo d’oggi(1965), è impossibile vedere unosviluppo di questa dottrina del1864, che condanna solennemen-te l’opinione secondo cui “il Papapotrebbe e dovebbe riconciliarsie venire a patti col progresso,col liberalismo e con la nuovacultura” (civilitas) (Denz. 1780).Anche l’abituale opposizione nellospiegare lo sviluppo dogmatico traexplicito(espresso) ed implicito (inmodo inclusivo) non può essereinvocata in questo caso. L’assen-so alla libertà di religione, dato dalVaticano II, non è contenuto néimplicitamente né esplicitamen-te nella condanna della libertàreligiosa data da Pio IX. E nem-meno ci si può svignarsela richia-mandosi ai tempi talmente cam-biati, e che allora non si sono volu-ti condannare per gli eccessi ne-gativi della libertà religiosa (e similiacquisizioni moderne). Basta leg-gere le condanne stesse…» (pp.152-154).

Et “satis”!.. ma ce n’è abbastan-za per comprendere il tragicoretroscena dell’attuale situazio-ne della “nuova Chiesa” d’oggi,che ha attuato questa granderottura, in teoria e in pratica,della “libertà religiosa”!

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Questa Croce apparve in Francia, a Dozulé, tra il 1972 e il 1978.

Il Vescovo del luogo, Mons. Bacré di Bayeuv-Liseux,dopo aver fatto esaminare quell’evento da una Commissione, il 27 aprile 1984,

ESPRESSE PARERE NEGATIVO,dichiarando, inoltre, che i Partigiani della tesi di Dozulè e i suoi diffusori,

NON SONO IN COMUNIONE CON LA CHIESA.

“Chiesa viva”, perciò, supplica tutta la Gerarchia cattolica di impedire, in tutte le loro Diocesi,

che venga innalzata quella Croce di stampo massonico, e prega tutti i Sacerdoti di non permettere che si organizzino gruppi di fedeli

per pellegrinaggi a quelle “Croci senza il Crocifisso Gesù Redentore!”.

In questi tempi di secolarizzazione, in cui il satanismo massonico ha lavoratoper eliminare ogni segno sacro di Cristianesimo,

come ha già fatto facendo togliere Gesù Eucaristico dall’Altare, oggi, sta facendo eliminare il Crocifisso da ogni luogo pubblico

(scuole, ospedali, sale di tribunali, cimiteri, ecc..), sostituendovi, satanicamente camuffata di luce, una Croce senza Crocifisso.

La diffusione delle “Croci di Dozulè” serve per diluire sempre di più la Fede in Gesù Cristo dalle coscienze delle generazioni venture, affinché non vedano più le cappelline col Crocifisso di una volta,

dove i nostri padri e nonni si fermavano a pregare, fissando lo sguardo su quella...

Croce del Golgota col Cristo Crocifisso Redentoreunico vero simbolo della nostra Fede e della nostra Civiltà cristiana!

NOalla CROCE di DOZULÉ

NOalla CROCE di DOZULÉ

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10 “Chiesa viva” *** Luglio-Agosto 2007

PER UN PIATTO

DI LENTICCHIE... della dott.ssa Maria Pia Mancini

L’età dell’industria e della tec-nologia ha trapiantato in Eu-ropa, in particolare in Italia,

nuovi modelli comportamentali e dipensiero.L’uomo occidentale, rinato dopo il“buio medioevale”, è concreto, ra-zionale e ritiene vero solo ciò che puòprovare: non ha dunque senso parlaredi religione, non essendo questa spe-rimentabile.Sono sorte nuove forme d’idolatria:scienza, denaro e potere alimentanouna fede ben più assolutistica e dog-mattica di quella cattolica.L’ateismo marxista impera e non si li-mita al rifiuto della religione e dei suoiinsegnamenti, ma vuole eliminarlidefinitivamente attraverso la solu-zione pragmatica di tutte le proble-matiche umane. Per il marxismo, in-fatti, la religione è solo un fenomenostorico destinato a scomparire; pertan-to, si accentua sempre più il divario tra lafede e la politica, nonostante i progressi-sti cattolici si adoperino nel tentativo diconciliazione tra le due.Molti sono gli indizi utili a disegnare la co-scienza che ha la società attuale dellaChiesa e di se stessa e per cui è facilecomprendere le motivazioni alla base del-la diffusa condotta dissoluta, ormai incon-testabile.L’esaltazione esagerata delle necessitàmateriali si ripercuote negativamente sul-la morale e, mentre si esaltano i demiur-ghi di turno, insieme ai gruppi che li se-guono, si ordinano le opinioni dei primi insistemi di pensiero da far attecchire adogni costo.La conseguente crisi spirituale miete con-tinue vittime, anche grazie alla moderna

realtà vaticana che cerca di sostenersisulla dottrina riformata e saldamente im-piantata sui canoni delle esigenze ecu-meniste.In ambito dottrinale si respira, oggi, un’at-mosfera sperimentale che avvolge il no-stro tempo di polemiche e divisioni caligi-nose e prive di coerenza.La ragione è spinta, quindi, ad aprirsi aicompromessi di comodo, incoraggiataanche dall’inerzia dei costumi, conformistiper una sorta di deferenza accademica,non di rado adulatoria, verso realtà anti-cristiane.La Chiesa, perciò, non è più legittimatanel suo operare dalle masse, cortigianedel potere; vi sono, infatti, pochi liberi di

pensare e molti servi intimoriti e indif-ferenti che vedono nella molteplicità divariazioni dottrinali e rituali una libertàd’espressione apprezzabile, cosicché,nella pratica collettiva, allignano inno-vazioni perniciose e foriere d’inauditecrudeltà.L’inventiva e l’impegno profusi, in tuttii campi, nella demolizione del passatosono il segno distintivo dei nuovi“araldi della verità”, schierati controDio e il Suo Regno, mancando la vo-lontà di contrastare le scellerate teoriecorrenti sul rapporto tra Dio e società,tra natura e spirito. La fede è, così,umiliata da continue riforme, tendentia svincolare dalle limitazioni della Leg-gi Divine per restituire all’uomo la cen-tralità del messaggio universale.Non si può ignorare come in Occiden-te gli elementi psicologici, finanziari e

tecnologici orientino comportamenti, scel-te e iniziative sulla base del solo materia-lismo.È una difficile condizione esistenzialequella dei nostri giorni, avari di capacitàintrospettive e di valori autentici, perchéla riduzione dell’uomo e della Verità asso-luta alla sola dimensione storica ha pro-dotto alienazione massificata e frustrazio-ni che inibiscono la capacità di cogliere,in se stessi, l’essenzialità al fine di orien-tarla ad ogni ambito dell’esistenza.Nessun’altra epoca ha mostrato limitazio-ni e degenerazioni come quella attualeche pare ignorare le ragioni vere della li-bertà: politica, economia, scienza emass-media, in sintonia con i propositiche li muovono, vogliono essere la so-la espressione dell’aggiornata pedago-gia sociale, aliena all’etica e dalla pra-tica della fede.

Allegoria virtù e vizio - Lotto.

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“Chiesa viva” *** Luglio-Agosto 2007 11

Continue aggressioni provengono infattiai cattolici praticanti dal mondo laicizzato,per il quale sacrificio, carità, sofferenza eredenzione sono vuote parole di un tra-scorso di errori.L’impalcatura del dialogo ecumenico edell’intercultura, eretta dalla GerarchiaVaticana, si consolida su siffatta tipologiadi pensiero che ha esautorato la Chiesadi Roma, ponendola sullo stesso pianodei suoi avversari che ben si guardanodal rivedere le proprie posizioni.È scontato, quindi, l’attacco ai Vescovi,quando osino richiamare ai princìpi mo-rali, dal momento che il modello impostoè quello di una religione sociologica, ispi-rata all’antropologia, che non pone il Cat-tolicesimo ai vertici dello sviluppo dellospirito, ma lo ridimensiona, confrontan-dolo con altre confessioni e rifiutando ilsuo primato, in ossequio al fatto che tuttele religioni apporterebbero qualcosa evanno, quindi, rispettate per quello chesono.Con simile orientamento, che dovrebbefavorire la formazione della coscienzamondiale, si vuole puntualizzare il colle-gamento universale di soggetti tra lorodifferenti, aprendo la via alla compene-trazione profonda tra culture e religio-ni. Allo scopo, bisogna che queste ultimerispondano alle esigenze d’ordine praticoe che il trascendente sia adattato al be-nessere materiale dei popoli.Il pragmatismo filantropico si opponealla teologia “astratta” che tende alconcetto di DIO Uno e Trino, l’Assoluto,perché è d’intralcio alla sinergia tra ragio-ne, credo e senso comune, e perché laconoscenza non deriverebbe all’uomodall ’esercizio dei suoi poteri, bensìdall’autoritarismo di una presunta Veritàrivelata.

Il peso gravoso del razionalismo ha anni-chilito l’Occidente cattolico, spogliandolodella Fede e delle virtù civili, come mo-strano i tanti episodi quotidiani di vio-lenza e d’insofferenza verso la “ditta-tura” ecclesiastica, fatta oggetto di scet-ticismo beffardo da tutti gli strati sociali.La S. Sede, considerata nemica del pa-ganesimo presente, non riesce in alcunmodo ad arginare le forze ad essa con-trarie che cercano di sminuire il ruolo diguida spirituale e morale, tentando di co-stringerla all’accettazione rigorosa del lo-ro laicismo, per cui è naturale che il suoMagistero, svilito dal diffuso declino dellafede, checché ne dicano i raduni mediati-ci ad opera di movimenti eretici insediatisinella Chiesa, subisca quotidianamente ol-traggi, minacce e atti di disobbedienzaanche da parte di politici che si autodefi-niscono cattolici.Non va, tuttavia, dimenticato che certemanifestazioni rappresentano il prevedibi-le risultato degli orrori della teologia re-visionista, postconciliare, che ha per-messo contraddizioni e posizioni pubbli-che poco chiare in campo religioso.È questa realtà che non muterà fin quan-do perdurerà l’egemonia della fede “faida te”, dialogante e democratica, chemira alla definitiva soppressione delRegno Terreno di Cristo Signore e del-la prerogativa salvifica della Chiesa daLui fondata.Se la Gerarchia Vaticana fosse rimastaferma sulla Tradizione, che è tenuta aconservare e perpetuare senza aggiusta-menti diplomatici, non vi sarebbe stata inmezzo alle sue file quella penetrazionenemica che, occultamente, sostiene i mi-scredenti nelle loro assurde pretese, ac-campate quali legittimi diritti dinnanzi aDio, alla Chiesa, alla collettività.

Non è stato mai spiegato, infatti, perchétroppi Pastori, temerariamente, abbianotirato i remi in barca e, con il loro ignavosilenzio, si siano lasciati sfuggire di manola situazione che ora non risecono più agovernare.L’amoralità è inarrestabile e tutto è per-messo in nome della falsa fratellanza,della democrazia e della libertà di pensie-ro, che rafforzano la generale grossola-nità spirituale, sciaguratamente standar-dizzata.Possiamo sempre consolarci studiando“la personalità straordinaria di Mao-metto”, seguendo i consigli della Rivista“Civiltà Cattolica”, munita del Placetdella Segreteria di Stato Vaticana (“LaRepubblica” del 18 maggio 2007) per-ché, secondo l’autore dell’articolo, PadreChristian Troll,«i cristiani dovranno decisamenteprendere le distanze da ogni calunnianei confronti di Maometto e dovrannocercare di riconoscere e apprezzare lasua eccezionale personalità storica, ilsuo ruolo in quanto fondatore del-l’Islam e la posizione straordinaria chegli compete nella fede, nella pietà e nelpensiero religioso dei musulmani».La Rivista dei Gesuiti (“Civiltà Cattolica”)invita, dunque, i cattolici ad interrogarsise “l’insegnamento e la vita di Mao-metto mostrino anche elementi di ve-rità divina” (Cfr. quotidiano “La Repub-blica” del 18 maggio 2007).Stiamo svendendo la primogenitura e Cri-sto per un insipido piatto di lenticchie chenon potrà saziarci là dove “è pianto estridor di denti”.Si ha in odio la Tradizione e la S. Mes-sa Tridentina e si addita ad esempioMaometto: peccato che i Martiri non pos-sano dire la loro!

Per richieste, rivolgersi a:Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n° 11193257

«Tacere la verità è cosa più vile che dire una menzogna, perché lamenzogna detta può essere contraddetta, mentre la verità taciuta nonpuò che restar sepolta nel sienzio».Tra le grandi verità, taciute dai giornali e dai mass-media, va annoverataquella della persecuzione contro i Cristiani in tanti Stati.Queste brevi pagine, quindi, vogliono rompere il silenzio vergognoso al finedi aprire gli occhi e il cuore di tanti che, non partecipando al loro sacrificio,non danno più la loro testimonianza al Signore Gesù!

LA CACCIA AI CRISTIANIsac. dott. Luigi Villa (pp. 78 - Euro 8)

Novità

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12 “Chiesa viva” *** Luglio-Agosto 2007

CONCELEBRAZIONE SACRILEGA

nel “TEMPIO MASSONICO”di San Giovanni Rotondo

dedicato a San Padre Pio

Il Segretario di Statocard. Tarcisio Bertone,

inginocchiato davanti al blasfemo Tabernacolo,

18 marzo 2007

Questa solenne concelebrazione,demolitrice della Fede Eucaristica Cattolica,

È stata un profondo grido di dolore e di rivolta nelle nostre anime, disorientate

dalla partecipazione di parecchia gerarchia cattolica - presidente il card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato -

tutti celebranti in quel “Tempio massonico”.

“Chiesa viva”, perciò, chiede che venga proibitol’uso religioso di quel “Tempio satanico”

che spruzza ovunque “fumo di satana”contro la nostra testimonianza nella

Fede cattolica di sempre!

sul quale sono impressi simboli che offendono orribilmente la SS. Trinità!

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“Chiesa viva” *** Luglio-Agosto 2007 13

Qui, pubblichiamo le principali fotografie di questo “Tempio satanico”,

con relative spiegazioni da parte dell’Ing. Franco Adessa,comprovanti che questa “Nuova Chiesa”,

spregiudicatamente dedicata a San Padre Pio,non è affatto una “Chiesa cattolica”,

ma un “Tempio satanico”, che glorifica la Massoneria e il suo “dio-Lucifero,

e che

OFFENDE ORRIBILMENTE LA SS. TRINITÀ E NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO!

OFFENDE ORRIBILMENTE LA SS. TRINITÀ E NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO!

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14 “Chiesa viva” *** Luglio-Agosto 2007

impressa sulla struttura della chiesa...

La “Triplice Trinità” massonica è rappresentata con l’insieme delle tre “figure geometriche”: 1a Trinità : il Triangolo evidenziato in “magenta” = cioè il “profano” che entra nella Massoneria; 2a Trinità : le “Stelle a 5 e a 6 punte” col punto centrale = il “Maestro” massone, cioè l’“uomo divinizzato”;3a Trinità : il Triangolo rovesciato “nero” = il massone “satanizzato” che, come Lucifero, combatte Dio!

la blasfema e satanicala blasfema e satanica

IL SIGNIFICATO DELLA SIMBOLOGIA MASSONICA DI QUESTA GEOMETRIAè la “verità” comunicata all’uomo da Lucifero sulla “divinizzazione della creazione”.

Lo scopo di questa “verità” è:la distruzione della “abietta” Virtù Cattolica,

il “Culto del fallo”, che corrisponde alla 1a tentazione di Cristo nel deserto: “il piacere”,e l’obiettivo finale di questa “verità” è formare “l’uomo senza Dio”!

La satanica Triplice Trinità sostituisce la SS. Trinità!La satanica Triplice Trinità sostituisce la SS. Trinità!

Gli 11 archi esterni (blu) della strutturadella “nuova chiesa” simboleggiano

il numero mistico 11 della Cabala Ebraica, e nella somma 6 + 5 , la

Stella a 5 e 6 punte che, ins-critte una nell’altra, rap-

presentano i 33 gradi della Massoneria di Rito Scozzese

Antico e Accettato.

I 15 archi interni (verdi) della strutturadella “nuova chiesa” simboleggianoi 15 gradi della Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato, per raggiungere il grado di “Maestro” massone, cioè “l’uomo affrancato da qualsiasi idea religiosa”.

impressa sulla struttura della chiesa...

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“Chiesa viva” *** Luglio-Agosto 2007 15

... e sull’area dell’altare ... e sull’area dell’altare

“Triplice Trinità” massonica“Triplice Trinità” massonica

IL SIGNIFICATO DELLA SIMBOLOGIA MASSONICA DI QUESTA GEOMETRIAè la “verità” comunicata all’uomo da Lucifero sulla “divinizzazione dell’uomo”.

Lo scopo di questa “verità” è:la distruzione della “immonda” Morale Cattolica,

il “Culto dell’uomo”, che corrisponde alla 2a tentazione di Cristo nel deserto: “l’orgoglio”,e l’obiettivo finale di questa “verità” è formare “L’uomo che si fa Dio”.

La satanica Triplice Trinità sostituisce la SS. Trinità!La satanica Triplice Trinità sostituisce la SS. Trinità!

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16 “Chiesa viva” *** Luglio-Agosto 2007

L’URAGANO MODERNISTANELLA CHIESA

di A. Z.

RISALIRE LA CHINA

Finché la Chiesa, e in particolare gliIstituti religiosi, non imboccano l’asprosentiero della liberazione dal moder-nismo - che non è eresia, ma apo-stasia dalla Fede - vivono un’epocadi profonda crisi e anche di ipocrisia ecorruzione. Il santo Pio X aveva bene evidenziatotutto questo, e aveva sapientementeprovveduto a impedire che l’apostasiamodernista distruggesse la Chiesa. Atal fine, aveva ingiunto il “giuramen-to anti-modemista” ai docenti diteologia, aveva creato istituzioni dicontrollo sull’insegnamento e le pub-blicazioni di teologia, aveva provvedu-to a un’accurata selezione dei vescovie a una vigorosa formazione del cleronei seminari.Il clima attuale è allergico a provvedi-menti correttivi, ma la situazione li esi-ge con urgenza.Essa accusa un gravissimo decadi-mento teologico: come mai gli stessiPastori della Chiesa sono cosìsprovveduti di fronte al moderni-smo, non ne sospettano neppure laforza distruttiva, e si abbandonanociecamente alle seduzioni della Masso-neria, che ha infiltrato i suoi adepti fino aivertici della Chiesa? I nomi dei cardinalie vescovi massoni presenti in Vatica-no sono noti; sono note le manovre dialcuni alti responsabili della Chiesanella distruzione dei seminari, e sonofrequenti altri compromessi dell’alto ebasso clero con le proposte massoniche. Vediamo parroci e sacerdoti incapaci diprevenire e anche di percepire le sedu-zioni del maligno sui loro greggi sprovve-duti. La situazione non si risana con le sem-plici forze umane, tanto è profondo losmarrimento degli stessi Pastori. Ma

occorre almeno rendersi conto di ciò cheavviene intorno a noi e in noi stessi, oc-corre liberarsi da ogni compromesso econtrapporre una solida barriera dottrina-le e spirituale all’infiltrazione modernista.

CELEBRARE RIVOLTI AL CROCIFISSO

Non è voltare le spalle ai presenti.È identificarsi con essi, e con la Chie-sa intera, nell’adorazione a Gesù, Som-mo ed Eterno Sacerdote e Vittima purissi-ma, che rinnova, tramite il sacerdote ce-

lebrante, il suo Sacrificio sulla Croce.È identificarsi con Cristo stesso,che unisce a Sé la Chiesa nel Sacrifi-cio della Croce, rinnovato in modo sa-cramentale come atto di supremaadorazione, ringraziamento, ripara-zione e supplica alla SantissimaTrinità per la salvezza del mondo.Identico è il Sacerdote sulla Crocee sull’Altare, Cristo Figlio di Dio,che solo conosce il Padre e lo Spiritoin modo perfetto ed è in grado di com-prendere e di offrire il Culto ad essidovuto. Identica è la Vittima divina, che sioffre mediante il sacerdote suo mini-stro.Rivolto al Crocifisso, il celebranteesprime, in modo visibile, la prioritàdel Sommo Sacerdote e Vittima nelSacrificio Eucaristico, e, concentran-dosi verso di Esso, evita le inevitabilidistrazioni a cui si espone chi celebrarivolto ai presenti, e il rischio di spetta-colarità deviate, come purtroppo av-viene con tanta frequenza per tenden-ze esibizionistiche di celebranti super-ficiali.Evidenziando i segni di adorazione edi raccoglimento, evitando gli aspetti

deviati dell’attuale prassi liturgica, il Sacri-ficio Eucaristico acquista il rilievo e l’effi-cacia impressa dall’Istituzione Divina:“Fate questo in memoria di Me”!Il senso del Sacrificio è meglio evidenzia-to dall’altare, luogo elevato e posto alcentro della celebrazione. La mensa indi-ca la Comunione, che è consumazionedel Sacrificio, quindi lo suppone: “Pren-dete e mangiate: questo è il mio Cor-po. Chi mangia la mia Carne e beve ilmio sangue ha la Vita eterna”.L’ecumenismo massonico, introdottonella Chiesa mediante il Movimento diAssisi ecc., ha aperto nell’area cristianaun’invasione di démoni (musulmani, sata-

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“Chiesa viva” *** Luglio-Agosto 2007 17

nisti, sètte, dissidenti, ecc.) di cui già la-mentiamo la presenza e che preparanola persecuzione profetizzata dal Cielocome grande castigo per l’apostasiadalla Fede.Dio ha disposto ogni cosa perché ciascu-no sia premio o castigo a se stesso.

IL PRIMO PRESEPE

Gesù è nato. Riflettiamo sul presepio,non quello che costruiamo noi, ma il pri-mo, quello che Gli ha preparato il Padre.Scendendo tra noi, Gesù ha compiuto unatto di infinito coraggio. E lo sapeva, sa-peva che gli uomini lo avrebbero messoin croce. Eppure è disceso. Dio Padre,per fargli festa, ha mosso il mondo in-tero alla culla di Gesù. C’era di tutto.C’era la grotta. Dio non Lo ha fatto na-scere in una reggia, ma in una cava,preparata da tempo e ridotta a unastalla. Fuori, Betlemme, la Casa delPane, fuori da occhi indiscreti indegnidella santità di Maria, Vergine Immaco-lata, di stirpe regale davidica. A Betlemme non c’era posto per Gesù:“Venne nella sua casa, ma i suoinon L’hanno accolto” (Gv. 1, 5, 11).Fu l’inizio di un rigetto che dura fino adoggi e durerà sino alla fine dei tempi:“Non Lui, ma Barabba”. Si è giunti aproibire i presepi. È il massimo dellapovertà, per dare al mondo il primo in-segnamento evangelico: “Beati i po-veri in spirito” (Mt. 5, 2).Il Padre Gli ha mandato gli angeli aschiere a cantargli “Gloria a Dionell’alto dei Cieli, e pace agli uominiamati da Dio!”.Gli ha mosso il firmamento, mandan-dogli una stella, fatta guida dei Magi. La luna tiene sempre la faccia rivoltaverso la terra: è a caso?Non ha permesso che si avvicinasseroi démoni, e neppure il sommo sacer-dote e i dotti d’Israele, perché posse-duti da démoni. Il diavolo, però, ha su-scitato l’istinto omicida di Erode perucciderlo, ma Gesù è riuscito a fuggire.È un altro segno che Gesù non eragradito all’inferno: “La Luce risplendenelle tenebre, ma le tenebre l’hannorespinta” (Gv. 1, 11).Il Padre gli ha mandato due rappresen-tanti del mondo animale: un bue e unasinello. Non capivano chi era Gesù,ma capivano che non era paglia e cheaveva freddo; allora si sono messi asoffiargli per scaldarlo. Poi, sono venutianche gli agnellini a mettergli le zampinenelle mani.Gli ha mandato le donne, che quandovedono un bambino vanno fuori di sé.Gli ha mandato uomini, non nobili, mapastori, gente rozza che puzza di greg-ge, peccatrice, ma di cuore.Gli ha mandato un uomo di stirpe regale,Giuseppe.

un’unica luce.I bambini sono i fiori più belli del prese-pio. Come festeggiare Gesù Bambino?Ditelo voi, bambini!A Santa Caterina da Siena, Gesù Bam-bino si presentò con la croce, e poi lespiegò quanto riportiamo in linguaggio at-tuale:«Figlia mia, la pena del mio corpo fu fi-nita, ma il santo desiderio non finiscemai. lo portai la croce del santo desi-derio. E non ricordi, figlia mia, che unavolta, quando ti manifestai la mia natività,tu Mi vedevi fanciullo piccolo, nato con lacroce al collo? Perché Io ti faccio sapereche quando lo, Parola incarnata, fui semi-nato nel grembo di Maria, ebbe inizio la

croce del desiderio per fare l’obbe-dienza del Padre mio, per adempierela sua volontà nell’uomo, cioè che l’uo-mo fosse restituito alla Grazia e rice-vesse il fine per il quale egli fu creato. Questa croce mi era di maggior penache qualunque altra pena che Io por-tassi mai nel corpo. Perciò, il mio spiri-to esultò con grandissima letizia quan-do Mi vidi condotto all’ultimo, e spe-cialmente alla cena del Giovedì Santo. Per questo dissi: “Con desiderio hodesiderato di fare la Pasqua”, cioèdi fare il Sacrificio del mio corpo alPadre. Grandissima letizia e consola-zione avevo, perché vedevo avvicinar-si il tempo disposto a togliermi questacroce del desiderio. Cioè, quanto piùmi vidi giungere a flagelli e tormenticorporali, tanto più mi diminuiva la pe-na, poiché con la pena del colpo sicacciava la pena del desiderio, inquanto vedevo compiuto quello che Iodesideravo» (Lettera 16, a un Prelato).

È una rivelazione meravigliosa, di ciòche Gesù stesso riassume con le pa-role riportate nel Vangelo: «Fuoco so-no venuto a gettare sulla terra, eche più desidera se già divampa? Inun bagno devo essere immerso, equanta ansia mi sento finché siacompiuto» (Lc. 12, 49s; v. Mc. 10,38).

Quindi, in Gesù Bambino contemplia-mo:– un piccolo corpo già soggetto alfreddo e alle sofferenze, che si accre-sceranno nel tempo fino alle orribili tor-ture del Calvario;– l’Amore Infinito di Verbo eterno peril Padre, al quale offre, dal Concepi-

mento, e soprattutto nella morte in Croce,l’adorazione riparatrice; e l’Amore infinitodel Verbo per gli uomini da salvare.L’Amore infinito che sostiene Gesù finoalla morte in croce è la forza più grandeche esista, molto maggiore di quella chesostiene le sconfinate galassie dell’uni-verso.

(fine)

Il prof. Mor diceva: “Quando nasce ilBambino, non posso far altro chepiangere”. È la reazione di uno scienzia-to che capisce di non capire. Giuseppe pianse di commozione.Gli ha mandato dei bambini, che lo pre-sero in braccio come un fagotto e gli toc-cavano il nasino.Gli ha mandato anche dei re, i re magi,ma per ultimi.Gli ha dato, soprattutto, una Madre, cheDio aveva preparato dall’eternità. UnaMadre che è tutto un mistero da sco-prire. Maria era figlia di Eva. Eva fu trattadall’intimo di Adamo, e l’anima di Maria futratta dall’intimo di Gesù, che la creò Im-macolata.

Il Figlio era prima della madre, miliardi dianni prima, perché era il Verbo, Figlio diDio.Tra Maria e Gesù c’era, quindi, un lega-me unico al mondo. Maria prese il suoBimbo tra le braccia e lo nutrì col propriolatte. Ed era il Bambino che la sosteneva.Tra Maria e il suo Bimbo c’era il misterodella Donna vestita di Sole, come tra ilsole e il diamante, che si fondono in

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18 “Chiesa viva” *** Luglio-Agosto 2007

La verità sull’evoluzione e l’origine dell’uomo

di Pier Carlo Landucci

Noncuranza evoluzionista di ogni critica.

La mancanza d’imparzialità critica dell’evoluzionismo materialista è sotto-lineata dalla passionalità e dal dogmatismo con cui si contrappone all’an-ti-evoluzionismo (più o meno tacciato di arretratezza scientifica e moralee di “oscurantismo medievale”) e dalla noncuranza di ogni critica. Eppure, questa viene da scienziati anti-evoluzionisti di grande valore!A niente valgono, in realtà, per questi evoluzionisti, oltre la smentita deifatti (che vedremo), i giudizi contrari e ampiamente motivati degli scien-ziati anti-evoluzionisti. È la classica ostinazione delle idee preconcette. Basterebbe ricordare tra gli oppositori dell’evoluzionismo materialista ilcelebre biologo Louis Vialleton (1859-1929), il cui volume “L’originedegli esseri viventi - L’illusione trasformista” (1929) fu un colpo di ful-mine nel campo evoluzionista: «Il trasformismo meccanicista - egli dice- è assolutamente incapace di spiegare la formazione del mondo vi-vente».Il genetista Giuseppe Sermonti ha potuto intitolare un suo articolo: “Re-quiem per Darwin” (“Il Tempo”, 17 marzo 1976). Il paleontologo Roberto Fondi dell’Università di Siena ha reagito al “piat-to e insulso conformismo all’ideologia accademica ufficiale” e ha po-tuto scrivere, a seguito di un incontro col Sermonti, sul tema: L’evoluzio-ne è in crisi? dietro invito del “Centro Internazionale di Comparazione eSintesi” (12 marzo 1977), che «la concezione evoluzionistica della vitadeve essere considerata come scientificamente fallita» e deve essere«collocata a riposo nel museo delle ipotesi cadute» (“Il Tempo”, 22 lu-glio 1977). W.H. Thompson, nel centenario del celebre libro di Darwin, ha denuncia-to gli evoluzionisti che «difendono una dottrina che non sono capacidi definire scientificamente e ancor meno di dimostrare con rigorescientifico, cercando di mantenere il credito davanti al pubblico conla soppressione della critica e l’eliminazione delle difficoltà». R. Poliss ha lamentato il «rischio di ricevere l’ostracismo scientificoper chi assuma una posizione polemica (contraria) sul tema dell’evo-luzione».Gli evoluzionisti non mollano, anche se qualcuno di loro fa delle onesteammissioni. D. Rosa riconosce, nell’Enciclopedia Treccani l’“insufficien-za delle prove dirette”; vari anni dopo G. Montalenti, nella Il Appendicedella stessa Enciclopedia, riconosce l’esistenza di una certa “opinionediffusa” che “Ia biologia moderna abbia in qualche modo sconfessa-to la teoria della evoluzione”; il succitato Rostand ha potuto parlare -come abbiam visto - di “situazione peggiore di quella del 1859” (datadel libro di Darwin). Tutti restano però combattivamente evoluzionisti, perla preconcetta esclusione dell’intervento Creatore! E sentenziamo anche dogmaticamente!Per Julian Huxley (1887-1963) (nipote del grande zoologo ThomasHenry Huxley, quasi contemporaneo di Darwin, grande seguace e inte-

gratore del darwinismo) scrittore e biologo, primo di-rettore generale dell’UNESCO, l’evoluzionismo nonè più una teoria, ma un “fatto”. G. de Beer del British Museurn chiama “ignorante esfrontato” chi cerchi impugnare le conclusioni diDarwin. G. Hardin del “California Institute of Techno-logy” giudica “soggetti da psichiatra” chi non onoriDarwin. Il premio Nobel P. Crick, riferendosi a unanota personalità che era scettica sull’“importanza de-cisiva della selezione naturale” spiega tale scetticismocome riflesso di “difficoltà logiche e filosofiche diogni specie”.

(continua)

Occhi sulla Politica

“DELINQUENZA POLITICA”E “COGLIONI” SON “CONCETTI”

DI PRODI E BERLUSCONI,CHE HAN DETTO IL VERO,

QUANT’È VERO IDDIO, SULLA QUAL COSA

SON D’ACCORDO ANCH’IO

“Delinquenza politica”! Allegrìa!Cui seguon tragi-comiche reazioniCon una serie di recitazioni,In questa burla di democrazìa!

E i “romanisti” - passi l’ironìa -Secondo il Cavaliere Berlusconi,Sarebbero dei “poveri coglioni”;Degli “autolesionisti” e così via!..

“Coglioni” sono tutti gli elettori,Senza eccezione alcuna: tutti quanti,Gabbati dagli astuti commedianti:

Bravi pagliacci, consumati attori,Mossi da sempre, dai manovratori,Mèntori oscuri dei politicanti!

Prof. Arturo Sardini

Chiusa

Dietro le quinte, la Massoneria -Creatura della “perfida genìa” -Bene infiltrata nelle istituzioniSorride, manovrando le fazioni|!

4

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Il progetto R.I.O. (Reshaping the international order) per la ristrutturazione dell’ordine internazio-nale, è uno studio che si propone come obiettivo il fornire delle proposte per riformare la strutturadell’economia mondiale sconvolta dai mutamenti dei primi anni settanta. Concepito dopo il 1974,venne ultimato in due anni e presentato come “terzo rapporto” al Club di Roma. Il gruppo di lavo-ro, composto da ventuno esperti, provenienti da tutte le parti del mondo, e coordinato dal premioNobel per l’economia, Jan Tinbergen, dopo avere espresso alcune generali dichiarazioni di princi-pio e avere tracciato le linee guida del progetto, passa ad elencare tutta una serie proposte a bre-ve e a lungo termine al fine di porre termine agli squilibri dell’economia mondiale e ricostruire un

nuovo ordine economico e politico.Il prodotto di un gruppo di lavoro così eterogeneo, animato da un’ideologia umanistica ed avente come referentiistituzioni laiche come le Nazioni Unite o il Club di Roma, dovrebbe essere quanto di più distante sia possibile con-cepire dagli insegnamenti della Chiesa, eppure confrontandone i passi principali con l’enciclica “Populorum pro-gressio” si può verificare come i punti in comune siano molteplici e molto significativi; numerose parti, infatti, non soltan-to sono simili, ma addirittura presentano un’analogia tale da fare pensare ad un’origine comune1.L’analisi comparativa dei passi più significativi dimostra chiaramente la singolare coincidenza dei due documenti.

Affermazioni di principio

Le affermazioni di principio sono molteplici, ma potrebbero essere riassunte in questo modo: in un mondo sempre più in-terdipendente, tutta l’umanità è chiamata a rispondere alle sfide poste dal disordine economico per costruire unnuovo mondo più aperto, solidale ed umano. Il nuovo umanesimo plenario della Chiesa post-conciliare è un’ideo-logia quasi completamente secolarizzata che fa degnamente coppia con il nuovo “socialismo umanistico” di origine lai-ca. Costruendo il “nuovo ordine” si costruisce contemporaneamente anche il “nuovo uomo”.

“Chiesa viva” *** Luglio-Agosto 2007 19

Il “Progetto RIO”e la “Populorum progressio”

del dott. Renzo Giorgetti

1

1 Molti degli esperti, pur provenendo da mondi ed esperienze diverse,hanno un rapporto privilegiato con l’O.N.U. o con varie istituzioni di ca-rattere sovranazionale, e con il loro contributo non fanno altro che porta-re, oltre alla propria, la voce dei loro referenti ideologici. Ad esempio,Jan Tinbergen, il coordinatore, è stato nominato, nel 1965, presidentedella Commissione delle Nazioni Unite per la pianificazione dello svilup-po (UNCDP). Aklilu Lemma, biologo etiope, assistente del direttore perla scienza delle Nazioni Unite. Ibrahim Helmi Abdel Rahman, egizia-no, già direttore esecutivo dell’UNIDO. Mahbub ul Haq, pakistano, di-

rettore del Dipartimento di Pianificazione e Programmazione Politicapresso la Banca Mondiale. Pieter Kuin, olandese, consulente della Ca-mera di Commercio internazionale. Alexander King, inglese, co-fonda-tore con Aurelio Peccei, e vicepresidente del Club di Roma, già diret-tore generale per la scienza e l’istruzione dell’OCDE.2 Populorum progressio, Morcelliana, Brescia, 1967.3 Progetto RIO per la rifondazione dell’ordine internazionale, a curadi Jan Tinbergen, EST Mondadori, 1977.

Populorum progressio 2

“Essere affrancati dalla miseria, garantire in maniera più sicurala propria sussistenza, la salute, una occupazione stabile; una

Progetto RIO 3

“L’obiettivo fondamentale della comunità mondiale potrebbe esse-re espresso come segue: porre le basi di una possibilità di vita

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20 “Chiesa viva” *** Luglio-Agosto 2007

dignitosa e confortevole per tut-ti i cittadini del mondo”. p. 75.

“Molti membri del gruppo RIOcredono che tale equo ordine so-ciale potrebbe essere meglio de-finito con l’espressione sociali-smo umanistico, dato che essomira a offrire a tutti uguali oppor-tunità sia all’interno delle singole nazioni, sia sulpiano internazionale, ed è fondato su valori umaniuniversali”. p. 78.

partecipazione più piena alle responsabilità, al di fuori daogni oppressione, al riparo da situazioni che offendono la lo-ro dignità di uomini; godere di una maggiore istruzione; inuna parola, fare conoscere e avere di più, per essere di più:ecco l’aspirazione degli uomini di oggi, mentre un gran nu-mero d’essi è condannato a vivere in condizioni che rendonoillusorio tale legittimo desiderio”. p. 44.

“Mediante la sua inserzione nel Cristo vivificatore, l’uomo ac-cede a una dimensione nuova, a un umanesimo trascendente, che gli con-ferisce la sua più grande pienezza: questa è la finalità suprema dello sviluppopersonale”. p. 49.

L’ideologia dominante è quella dell’evoluzionismo teilhardiano-bergsoniano, secondo la quale l’umanità, nelsuo cammino affronta certamente delle crisi, ma è chiamata a superarle con la propria riorganizzazione al finedi costruire un mondo più complesso ed evoluto. La solidarietà mondiale è un obbligo della cellula uomonei confronti del grande organismo che si sta costruendo.

In un tale ordine di cose dei cambiamenti parziali sarebbero inutili, sono necessari degli impegni collettivi al finedi creare un nuovo equilibrio mondiale.

Populorum progressio

“Ma ogni uomo è membro della società: appartiene all’uma-nità intera. Non è soltanto questo o quell’uomo, ma tutti gliuomini sono chiamati a tale sviluppo plenario. Le civiltà na-scono, crescono e muoiono. Ma come le ondate dell’alta ma-rea penetrano ciascuna un po’ più a fondo nell’arenile, cosìl’umanità avanza sul cammino della storia. Eredi delle gene-razioni passate e beneficiari del lavoro dei nostri contempo-ranei, noi abbiamo degli obblighi verso tutti, e non possiamodisinteressarci di coloro che verranno dopo di noi ad ingran-dire la cerchia della famiglia umana. La solidarietà universa-le, che è un fatto e per noi un beneficio, è altresì un dovere”.p. 49.

“… il dinamismo d’un mondo che vuol vivere più fraternamen-te, e che, malgrado le sue ignoranze, i suoi errori, e anche isuoi peccati, le sue ricadute nella barbarie e le sue lunghe di-vagazioni fuori della via della salvezza, si avvicina lentamen-te, anche senza rendersene conto, al suo Creatore”. p. 80.

Progetto RIO

“La storia del genere umano è la storia di un succedersi ininterrottodi trasformazioni, di evoluzione come risposta alle minacce e ai peri-coli: è questo il processo che alimenta il dinamismo nella lotta permigliorare sempre più le condizioni di vita e per aumentare la padro-nanza dei fenomeni naturali. Il processo, sempre soggetto all’inter-ferenza umana autonoma, incappa sporadicamente in discontinuitàstoriche, interruzioni o “mutazioni” di tendenze che danno maggiorioccasioni per intraprendere nuove iniziative, intese a rettificare ilprocesso evolutivo”. p. 35.

“Un mondo nuovo può essere costruito soltanto grazie alla solida-rietà della popolazione mondiale e alla partecipazione di larghemasse - centinaia di milioni, non centinaia di migliaia. L’espandersidi una consapevolezza globale è condizione preliminare alla crea-zione pacifica di un ordine mondiale nuovo e si potrebbe addiritturaarrivare a dire che il progresso sul piano culturale implicito in unaespansione della consapevolezza comprende, o è esso stesso, l’or-dine nuovo”. p. 92.

Populorum progressio

“Ma ormai le iniziative locali e individuali non ba-stano più. La situazione attuale del mondo esigeun’azione d’insieme sulla base di una visione chia-ra di tutti gli aspetti economici, sociali, culturali espirituali”. p. 47.

Progetto RIO

“Modifiche marginali non basterebbero; quel che ci vuole sono riforme istitu-zionali fondamentali, basate sul riconoscimento di un interesse comune e sulrispetto reciproco, com’è indispensabile in un mondo sempre più interdipen-dente. Quel che ci vuole è un nuovo ordine internazionale del quale tutti bene-ficino”. pp. 34-35.

Populorum progressio

“Si tratta di costruire un mondo, in cui ogni uomo,senza esclusioni di razza, di religione, di naziona-lità, possa vivere una vita pienamente umana, af-

Progetto RIO

“La crisi delle strutture internazionali e i primi vaghi provvedimenti per trovareun equilibrio con una società in rapida trasformazione possono già testimonia-re di un momento storico in cui tutti i popoli vanno riconoscendo le deficienze

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di un sistema internazionale logoro e superato e chiedo-no che i loro interessi vengano favoriti nell’ambito di unnuovo ordine mondiale”. P.72.

francata dalle servitù che gli vengonodagli uomini e da una natura non suffi-cientemente padroneggiata”. p. 65.

Populorum progressio

“Lo sviluppo integrale dell’uomo non può aver luogo senza lo sviluppo solidale dell’umanità”. p.63.

“La solidarietà mondiale, sempre più efficiente, deve consentire a tutti i popoli di divenire essistessi gli artefici del loro destino”. p. 73.

Progetto RIO

“La solidarietà dovrebbe permea-re tutta la società e far nascere ilsentimento della comunanza diinteressi e della fratellanza”. pp.76-77.

“Chiesa viva” *** Luglio-Agosto 2007 21

(continua)

Naturalmente vi sono degli ostacoli da rimuovere, e questi non sono altro che il nazionalismo ed il razzismo. Inperfetta consonanza con il pensiero teilhardiano, tutto ciò che definisce l’uomo, ovvero lo identifica rispetto aglialtri, viene considerato come un limite ed un involucro da infrangere. Similmente, la sovranità nazionale è unostacolo che si oppone ai cambiamenti e rallenta la crescita umana.

Da un punto di vista religioso, nella nuova società le conversioni non saranno più necessarie, e per quanto ri-guarda i rapporti con il Terzo Mondo, gli esperti, i tecnici sono diventati i nuovi missionari, che devono dedica-re alla causa un impegno ed una devozione quasi religiosi.

Populorum progressio

“Altri ostacoli si oppongono alla edificazione diun mondo più giusto e più strutturato secondouna solidarietà universale: intendiamo parlaredel nazionalismo e del razzismo.” (…) “Il nazio-nalismo isola i popoli contro il loro vero bene; erisulterebbe particolarmente dannoso là dovela fragilità delle economie nazionali esige inve-ce la messa in comune degli sforzi, delle cono-scenze e dei mezzi finanziari, onde realizzare iprogrammi di sviluppo e intensificare gli scambicommerciali e culturali”. p. 72.

Populorum progressio

“Sempre più numerosi, e ce ne rallegriamo, sono gli esperti inviati in mis-sione di sviluppo ad opera di istituzioni internazionali o bilaterali o di or-ganismi privati. “Essi non devono comportarsi da padroni, ma da assi-stenti e da collaboratori”.Alla competenza tecnica indispensabile, bisogna dunque accoppiare i se-gni autentici d’un amore disinteressato. Spogli d’ogni superbia nazionali-stica come d’ogni parvenza di razzismo, gli esperti devono imparare a la-vorare in stretta collaborazione con tutti. Essi devono sapere che la lorocompetenza non conferisce loro una superiorità in tutti i campi. La civiltànella quale si sono formati contiene indubbiamente degli elementi d’uma-nesimo universale, ma non è né unica né esclusiva, e non può essereimportata senza adattamenti. I responsabili di queste missioni devonopreoccuparsi di scoprire, insieme con la sua storia, le caratteristiche e lericchezze culturali del paese che li accoglie”. p. 76.

Progetto RIO

“In linea generale il livello ottimale nell’assunzione di decisioni è quello in cui leconseguenze sul piano dei rapporti con l’esterno siano trascurabili, il che implicache decisioni di un certo tipo (quelle con conseguenze globali) debbano essereprese dalle assemblee internazionali che rappresentano l’intera popolazione mon-diale. L’ordine internazionale deve essere modellato in conseguenza. Ciò significauna volontaria riduzione della sovranità nazionale come viene intesa oggi”. p. 99.

“… il mondo è divenuto troppo complesso perché un singolo paese possa, sia pu-re tentare di raggiungere i propri obiettivi completamente da solo. Il raggiungimen-to di obiettivi in molti settori collegati tra loro è strettamente dipendente da legamicon altri paesi”. p. 100.

Progetto RIO

“Gli esperti non si devono limitare a indicare pianid’azione nelle assise internazionali, devono dedicarsi in-teramente agli sforzi per lo sviluppo a livello locale. Il lo-ro impegno dev’essere totale, la loro fedeltà a un pro-blema o una comunità senza macchia. Gli esperti ope-ranti su canali bilaterali o multilaterali non si sono sem-pre dimostrati rispondenti a questi requisiti e i ‘nuoviesperti’, nel promuovere attivamente sviluppi locali auto-sufficienti, potranno trovarsi di fronte alla necessità disubordinare i propri valori, ed eventualmente le proprieconoscenze, a quelli delle comunità al cui servizio si so-no posti. Abbiamo assistito alla comparsa dei “mediciscalzi”; dobbiamo ora incoraggiare la comparsa di‘esperti scalzi’”. pp. 126-127.

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22 “Chiesa viva” *** Luglio-Agosto 2007

del dott. Franco Adessa

Conoscere la Massoneria

Clotilde Bersone non poteva sottrarsi alla «“prova degnadelle Logge, la prova per la quale passa ogni Affiliato supe-riore che, per essere gradito, deve, prima, costituirsi in “sta-to di delitto” che è quasi uno “stato di grazia” per questacontro-religione». Infatti, la Bersone racconta: «Il 21 ottobre 1877 fui chiamataal Capitolo. Lì mi dissero che, in compenso dei segni di co-raggio da me dati durante il Noviziato, la Loggia aveva deci-so di incaricarimi di una missione tra le più importanti».Dopo aver scritto col suo sangue e firmato il giuramento:«Giuro di aprirmi da me stessa le vene, se io sarò così vi-gliacca da abusare del segreto del Grande Oriente», Gar-field, il Grand Oriente della Grande Loggia degli Illumi-nati di Parigi, le disse: «Ecco qui!.. Questo plico contiene un ordine esplicito di-retto al principe Umberto, erede presunto della Coronad’Italia: ordine assoluto di sbarazzarsi per sempre di suopadre Vittorio Emanuele II, il quale, nonostante i suoi lun-ghi servigi resi alla Causa contro la tirannìa pontificia, oggiimpaccia e ostacola i piani superiori...».Ricevuti gli ordini di recarsi dal nuovo Segretario di StatoVaticano, poi dall’affialiato della Loggia, Primo MinistroCairoli perchè la presentasse al principe Umberto, la Ber-sone partì per l’Italia sotto il falso nome di “Signora Cerati”,(vedova di un ufficiale di Stato Maggiore italiano, che dovevareclamare la pensione del marito), dove arrivò a Roma il 12novembre 1877.«A Roma, in piazza S. Pietro, mi recai da un gran negozian-te di gioelleria religiosa, mandatario della Loggia, che mipresentò al Cardinal Segretario di Stato il quale, senza far-mi osservazioni, ascoltò dignitosamente la mia supplica e miscrisse la lettera di raccomandazione richiesta per il MinistroCairoli. Incontrai Sua eccellenza al palazzo Rospigliosi...L’indomani, era tutto pronto... entrai nel Quirinale, munita delmio plico sigillato. La principessa Margherita, la duchessadi Genova, la marchesa Pompanati e suo marito princi-pe di Garigliano, il principe Belgioioso, la signora Amarie il principe Umberto erano soli a far parte del circolo».Trovata l’occasione di consegnare il plico al principe Umber-to, la Bersone ricevette la sua risposta: «Signora la questione è seria: la sottometterò al re, il qualeconserva, nonostante il suo stato di estrema debolezza, tuttala sua lucidità di mente. Appena conoscerò la sua decisione,la farò avvertire».«Appena di ritorno, ecco un emissario massone che mi con-segnò una seconda commissione sigillata: conteneva unsecondo plico per Umberto e una lettera per me. La lettera diceva: “Lei resterà a Roma per altri dieci giorni.Tra una settimana Ella sarà presentata a Vittorio Emanue-le. Presente Lei, verseranno in un bicchiere una bevanda: aVittorio Emanuele ne faranno bere solo la metà. Si procu-ri un flaconcino contenete sciroppo di violette. Vuoterà que-sto sciroppo nel resto della bevanda. Non si meravigli seesso diventerà del colore del sangue. È la reazione ordi-naria della bustina. Checchè avvenga, versi poi il tutto in unaltro flacone che ci porterà qui. Del resto non tema nulla. Leisarà sola con Umberto; e le faciliterà i mezzi per compierepunto per punto la sua missione”». «Infatti, rimasi senza notizie per sette giorni. Il settimo giornoCairoli mi portò un biglietto del principe che diceva: “Accet-

ti l’invito che Cairoli le farà per la serata musicale di do-mani. Io la vedrò da lui. È un soggetto fedele, Affiliato al-la Loggia”».Incontrato il principe Umberto alle 11,30 del giorno succes-sivo,e consegantogli il secondo plico, la Bersone ebbe comerisposta: «Signora, tra quattro giorni la presenterò al Re, elei potrà così riferire a Parigi sino a qual punto io ho sa-puto obbedire».«Quattro giorni dopo, io ero dal Re». Ricevuta cordialmente da Vittorio Emanuele II, la Bersoneracconta: «Umberto si precipitò verso una pozione, prepara-ta sulla credenza, vicino al sovrano. Lo vidi che vi versava ilcontenuto della bustina che io gli avevo consegnato, o, al-meno, di una bustina del tutto e per tutto simile. Aiutò il pa-dre a bere circa la metà del miscuglio, poi, senza affettazio-ne alcuna riposò il bicchiere al suo posto... Così io, in piedi,potei versare nella rimasta bevanda lo sciroppo indicatomi: ilbicchiere infatti divenne tutto rosso: io ne fremetti.Insomma, avevamo avvelenato un cadavere...Io mi ritirai. Vittorio Emanuele sopravvisse alcuni giorni esono persuasa, oggi più che mai, che il figlio non gli ha som-ministrata la bevanda di Parigi... La notizia della morte, adogni modo, gettò l’Italia in una vera costernazione. Corse vo-ce che, durante l’autopsia, avevano trovato del veleno nelleviscere, al momento di imbalsamarlo... Soltanto il giornale diTorino l’“Unione” fece chiaramente allusione a un crimine infamiglia, ma tutte le copie furono sequestrate dalla Poliziacon un tal fracasso che si sarebbe detto che il Quirinalecercava di spargere la notizia piuttosto che soffocar-la...».Il giorno dopo, Umberto veniva proclamato Re d’Italia.Egli, però, in seguito, ebbe tre attentati: il 22 novembre1878; il 22 aprile 1897; e l’ultimo, fatale, il 29 luglio 1900.La Bersone conclude: «L’Alta Loggia era venuta a saperedel suo tradimento!».La data del 29 luglio aveva un significato particolare: era ladata dell’elezione del primo Grand Oriente della GrandeLoggia degli Illuminati di Parigi!

1 Cfr. Clotilde Bersone, “L’Eletta del Dragone”, pp. 111-128.

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“Chiesa viva” *** Luglio-Agosto 2007 23

Lettere alla Direzione

SEGNALIAMO:

«Guardati dall’uomo cheha letto un solo libro».

(S. Tommaso d’Aquino)

In Libreria

Spett.le Redazione,decaduto per fine legislatura, è stato

ripresentato alla Camera dei deputati,con ostinazione degna della miglior cau-sa, il disegno di legge n° 1020 che di-spone la donazione del proprio corpo,post mortem, a scopo di studio e ricerca.Quello che preoccupa è che la morteverrà accertata ai sensi della legge n°578/93 (morte cerebrale), talché non sitratterà di studiare, sezionare, asportare,mutilare un cadavere freddo e rigido, co-me finora previsto dagli artt. 40 e 43 delDPR n° 285/90, ma di intervenire - e peruno spazio temporale di un anno - su diun corpo in cui batte il cuore e circola ilsangue; in altri termini, si tratterà di unasperimentzione in vivo (vivisezione).Si delinea, così, uno scenario da incubo,per altro lucidamente previsto dal grandestudioso e filosofo Hans Jonas, in: “Mor-te cerebrale e banca di organi umani:sulla ridefinizione pragmatica dellamorte”.Per la povera umanità sarebbe auspicabi-le l’applicazione delle norme che giusta-mente tutelano gli animali.Da ultimo, sorge prepotente una doman-da: i firmatari, i promotori, i sostenitori ditali iniziative legislative saranno così con-vinti da chiedere, anche nei propri con-fronti, l’attuazione di dette norme?

(C.B.)

***

Stimatissimo Don Luigi Villa,la lettera pubblicata sul N° 390 (gen-

naio 2007) di “Chiesa viva”, con la qualevengono denunciati tutti quegli scandali alSantuario di S. Gerardo Maiella, mi in-coraggia a riferire quel che mi è accadutolo scorso 6 settembre 2006, nel mede-simo Santuario: avevo partecipato alla

S. Messa delle ore 11,00, officiata dalRev. Padre Antonio Fazzalari, Redento-rista.All’atto di ricevere la S. Comunione, miinginocchiai, come sempre faccio. Ma ec-co che il Sacerdote tuonò l’ordine peren-torio: «In piedi!».Lo guardai sconcertato, rimanendo sem-pre in ginocchio. «In piedi, per la Comu-nione!», reiterò deciso. Feci notare che,mentre sbraitava, reggeva il Calice con leOstie consacrate, e che tutta la diatriba sisvolgeva davanti a moltissimi fedeli, iquali appresero, così, che inginocchiarsiper ricevere il Signore è cosa riprove-vole. Lo supplicai letteralmente: «La pre-go, Padre: me la dia in ginocchio!». Lui: «Ma perché? (sic)».Dovetti spiegargli, davanti a tutti, che lofacevo per una mia devozione al Santissi-mo Sacramento. Allora, urtatissimo, micomunicò come io chiedevo, esclaman-do, però, con sdegno: «Però, ricordatiche non sta bene! (sic)». Allucinato, me ne tornai al banco, e Le la-scio immaginare con quale animo, caroDon Villa, anche perché non era la primavolta che mi capitava di subire simili abusi.Chiedo preghiere per Padre Fazzalari eper tutti quei Ministri di Nostro Signore interra che agiscono come Lui. Che il Si-gnore li Iillumini, li perdoni e li salvi.A Lei un immenso GRAZIE dal profondodel cuore per la Sua opera a difesa e tu-tela dell’ortodossia cattolica. Dio La bene-dica la protegga, sempre!

P.S. Ho preferito citare il nome e cogno-me del Celebrante, nonché il luogo, datae orario della S. Messa in questione, pereventuali verifiche da parte di CodestaRivista, a testimonianza della veridicità diquanto da me esposto. Dio mi è Testimone.

RAGAZZE e SIGNORINE

in cerca vocazionale, se desiderate diventare Religiose-Missionarie” – sia in terra di missione, sia restando in Italia –

per opere apostoliche, con la preghiera e il sacrificio, potete mettervi in contatto, scrivendo o telefonando a:

“ISTITUTO RELIGIOSO MISSIONARIO”

Via Galileo Galilei, 121 - 25123 Brescia - Tel. e Fax: 030 3700003

LA MADONNA DE LA SALETTE ovvero IL SEGRETO SCOMODOdi Salvatore Panzica

La Madonna de La Salette, nel se-greto consegnato a Melania, c’inse-gna che la principale causa dell’em-pietà, oggi trionfante sulla terra,consiste nel tradimento dei chierici!Stando al segreto, l’apostasia dellaGerarchia Ecclesiastica, ebbra disensualità e di orgoglio, sarà univer-sale e arriverà al punto che non visaranno “più persone degne dioffrire la Vittima senza macchiaall’Eterno Padre per il mondo”,con esplicita allusione all’offerta sa-cerdotale durante il Sacrosanto Sa-crificio Eucaristico della Messa.Conseguenza immediata sarà unenorme accresciuto potere dell’In-ferno sugli uomini di Chiesa, sulleanime di coloro che reggono la so-cietà temporale, sulle famiglie e suisingoli individui. E sarà proprio lacorruzione del clero a condurrel’umanità ad adorare i demoni!Ma la Madonna ci consola con lesue parole: «... di colpo i persecu-tori della Chiesa... moriranno...Gesù Cristo sarà servito e glorifi-cato... I nuovi Re saranno il brac-cio destro della Santa Chiesa... IlVangelo sarà predicato ovun-que»!

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24 “Chiesa viva” *** Luglio-Agosto 2007

2 Atmosfera carismaticaa Medjugorie (2)

del sac. dott. Luigi Villa

7 Il Teologo

9 NO alla Croce di Dozulé

10 Per un piatto di lenticchie...della dott.ssa M. Pia Mancini

12 Concelebrazione sacrileganel “Tempio massonico”in San Giovanni Rotondodedicato a San Padre Pio (3)

16 L’uragano Modernista nella Chiesa (2)di A.Z.

18 Occhi sulla politica

19 Il Progetto RIO e la Populorum progressio (1)del dott. R. Giorgetti

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla DirezioneIn Libreria

24 Conoscere il Comunismo

LUGLIO-AGOSTO 2007

SOMMARIO N. 396

Atmosfera Crismatica a

Medjugorie

SCHEMI DI PREDICAZIONE

Epistole e VangeliAnno C

di mons. Nicolino Sarale

(Dalla XVI Domenica del T. Ordinarioalla XXII Domenica del T. Ordinario)

MARTIRI nella Provincia di JIANGSU

Conoscere il Comunismo

Martiri in Cina

contro Dio...

di Giancarlo Politi

... contro l’uomo

Beato Alberico Crescitelli (1863-1900)

Estate 1900. La rivolta dei Boxer è in pieno svolgimento e colpisce dura-mente le comunità cristiane. In pochi mesi, tra i cattolici, vengono uccisicinque Vescovi, decine di missionari ed oltre trentamila fedeli. P. Al-berico Crescitelli, missionario del Pontificio Istituto dei Santi Apostoli Pie-tro e Paolo (che nel 1926 si fonderà nel Pime) è nel Vicariato Apostolico diHanzhong (Shaanxi) da 12 anni. I cristiani l’avvertono del pericolo, ma alui sembra ingiusto abbandonarli proprio nel momento di maggior diffi-coltà. A Yanzibian, la sera del 20 luglio, il doganiere Jao lo invita a pernottarepresso di lui perché, dice, le strade sono insicure, mentre alla dogana nonc’è nulla da temere. Nel silenzio della notte risuonano tre colpi di mortaio.È il segnale convenuto: numerose persone si accalcano alla porta del do-ganiere per prelevare il “diavolo europeo”. La folla in tumulto gli è addosso. «Perché fate così?», domanda padre Al-berico ai suoi assalitori. «Che male vi ho fatto? Se avete qualcosa controdi me conducetemi dall’autorità». Per tutta risposta un terribile fendenteper poco non gli stacca il braccio sinistro e un altro, diretto alla testa, lo fe-risce al naso e alle labbra. Stordito dai colpi di bastone e dalle ferite, vienelegato mani e piedi e, sospeso ad un tronco, trasportato come una bestiada macello. Deposto al centro del mercato di Yanzibian, il padre vi rimanein balìa della folla inferocita che lo sottopone ad innumerevoli sevizie.Passa, così, tutta la notte. Al mattino viene trascinato, con una corda, finsulla riva del fiume che scorre presso il mercato e, lì, decapitato, tagliatoa pezzi e gettato nella corrente.Il 18 febbraio 1951, a Roma, Papa Pio XII lo dichiara “Beato”.

(L.M. Balconi, “Il beato Alberico Crescitelli”, ed. Pime Milano, 1951).


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