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Chiti mariachiara 2010-11_esercizio4

Date post: 17-Jul-2015
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Chiti Maria Chiara - Laboratorio di informatica 1 .IL TATUAGGIO. Dalle origini ai giorni nostri, tutta la storia di questa antica arte.
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Chiti Maria Chiara - Laboratorio di informatica 1

.IL TATUAGGIO.

Dalle origini ai giorni nostri, tutta la storia di questa antica arte.

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Il termine tatuaggio deriva dal polinesiano tatau; si tratta di una tecnica di decorazione (anzi, di pittura vera e propria) del corpo. Sin dalle sue origini, la tecnica del tatuaggio prevedeva

che la decorazione dovesse durare per sempre; tuttavia recentemente sono state inventate nuove tecniche capaci di

dar vita a tatuaggi temporanei, che scompaiono mano a mano che la pelle viene lavata.

Il tatuaggio permanente prevede invece l’incisione dell’epidermide tramite una speciale macchinetta che la fora

in tante piccole punture al fine di consentire alle sostanze coloranti di penetrare nella pelle.

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Il tatuaggio da sempre accompagna la storia dell’uomo ed è infatti presente sin dalle culture più antiche. Nel corso dei

secoli il tatuaggio è andato via via evolvendosi ed assumendo significati differenti, tutto’ora oggetto di studio da parte di tanti antropologi e studiosi della cultura umana. Se oggi il

tatuaggio per molti di noi ha il significato di puro strumento di decorazione della pelle (al quale spesso viene comunque

attribuito un significato frutto della nostra storia personale) , anticamente veniva realizzato in occasione di riti iniziatici o

come indice di appartenenza a specifici gruppi etnici, religiosi o politici.

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Anticamente i tatuaggi venivano realizzati con la china, che veniva fatta penetrare nella pelle tramite aghi d’osso. In area oceanica si usavano i denti di un pettine

d’osso ed una tintura derivata dalla lavorazione della noce di cocco.

Oggi i giapponesi usano una tecnica detta “irezumi” che prevede l’uso di aghi metallici per far penetrare diversi pigmenti di colorazione differente.

In occidente invece il tatuaggio viene eseguito tramite una specifica macchinetta elettrica alla quale vengono fissati degli aghi di misura differente, capaci di

regalare effetti particolari. La macchinetta si muove e gli aghi penetrano nella pelle depositando i pigmenti di colore.

La differenza tra le tecniche antiche e quelle occidentali ovviamente riguarda il dolore: se oggi si cerca di evitare che il tatuaggio sia un’esperienza dolorosa,

anticamente il dolore aveva un significato ben preciso: il dolore avvicinava alla morte ed in un certo senso la esorcizzava.

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Un’area geografica nella quale i tatuaggi sono stati sempre presenti è l’Oceania, area nella quale si sono sviluppate

differenti tipologie di tatuaggio nel corso del tempo. Ricordiamo inoltre i tatuaggi Maori, ed i tatuaggi di differenti

popoli localizzati in area giapponese e cinese.

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LE TECNICHE

● METODO SAMOANO: La tecnica samoana è molto dolorosa e in Italia non è praticata. Il tatuatore si serve di due attrezzi: uno ha l'aspetto di un pettine (da 3 a 20 aghi) ricavato da ossa o conchiglie e attaccato ad un impugnatura di legno, l'altro è il bastone usato per colpire il primo attrezzo.Il "pettine" viene immerso nel pigmento (ottenuto dalla cenere di particolari piante mescolata con acqua od olio), poi percosso con il bastone per farlo penetrare sottopelle. Nella pratica rituale il tatuatore può avere diversi assistenti che tengono in tensione la pelle, e a volte suono di tamburi e canti accompagnano l'esecuzione.

● METODO GIAPPONESE: La tradizionale tecnica giapponese consiste nel fare entrare gli aghi nella pelle obliquamente. Gli strumenti sono rappresentati da elaborate impugnature in bamboo alle quali sono applicati diversi aghi e il tatuatore con una mano mantiene in tensione la pelle, tenendo un pennello intriso di colore tra le dita. L'altra mano fa passare gli aghi attraverso il pennello e servendosi della prima mano come sostegno puntella la pelle. In Giappone oggi l'utilizzo delle macchinette elettriche è diffuso, ma l'inchiostro nero è ancora applicato a mano in molti tattoo shop.Il tatuaggio tradizionale giapponese prende il nome di Irezumi.

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● METODO AMERICANO: La tecnica americana prevede l'utilizzo di una macchinetta elettrica ad aghi che non provoca dolore, ma al più una sensazione di fastidio. E' la tecnica che oggi va per la maggiore, proprio per la caratteristica di non essere dolorosa. La macchinetta da tatuaggio ha la forma di una pistola; con l'aiuto di bobine elettromagnetiche, l'ago viene messo in movimento. Il principio di funzionamento fu inventato da Thomas Edison nel 1876, ma fu solo nel 1891 che Samuel O'Reilly intravide la possibilità di utilizzare tale principio per iniettare inchiostro sottopelle.

● METODO THAILANDESE: Molti dei disegni realizzati con l'antica tecnica thailandese, strettamente legata al buddismo, hanno tema religioso, ed erano originariamente indossati e tatuati dai monaci stessi. Lo strumento tradizionale è un lugo tubo di ottone, con un'asta appuntita che scorre all'interno. Una volta intrisa nel pigmento la punta, una mano tiene l'estremità del tubo a contatto con la pelle mentre l'altra mano guida l'asta nella sua azione perforante, come una lenta macchina da cucito. Le linee che si ottengono con questa tecnica sono formate da punti in sequenza, e non da un segno continuo.

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1. MOTIVAZIONI CHE PORTANO ALLA VOGLIA DI AVERE UN TATUAGGIO

MOTIVAZIONE PERCENTUALE

Voglia di sentirsi unici 44%

Voglia di sentirsi indipendenti 33%

Per provare l'esperienza 23%

2. MOTIVAZIONI CHE PORTANO ALLA VOGLIA DI RIMUOVERE UN TATUAGGIO

MOTIVAZIONE PERCENTUALE

Semplice decisione di toglierlo 58%

Imbarazzo in pubblico 57%

Percezione diminuita della propia immagine 30%

Per lavoro 38%

Per problemi con i vestiti 37%

Emarginazione sociale 25%

Occasioni particolari (es. matrimonio) 21%

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MOTIVAZIONI CHE SPINGONO ALLA CANCELLAZIONE DI UN TATUAGGIO

Semplice decisione di toglierloImbarazzo in pubblicoPercezione diminuita della propria immaginePer lavoroNoia Emarginazione socialeOccasioni particolari (ex. matrimonio)


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