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CorFoLe · cie con gli scritti aulici. Ecco quindi che dia-mo doverosamente spazio alla sua...

Date post: 17-Nov-2020
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BUONMESE Se state leggendo queste righe significa che l’entità aliena ci ha rapiti. Siamo entrati in contatto qualche mese fa e si è infiltrata subdolamente nelle nostre vite. Entrata quasi timorosa in casa nostra, in poco tempo ne ha preso possesso. Pare detenga superpoteri come il teletrasporto: ora la vedi qui e un attimo la ritrovi di là. Non abbiamo ancora capito se voglia testarci per riferire al suo pianeta il livello umano di pazienza. Poi ha cominciato a studiare tutte le nostre abitudini, per potersi intrufolare ovunque. Ci siamo ritrovati a transitare di stanza in stanza sigil- lando le porte alle nostre spalle come si fa nei sommergibili, per cercare di non far infiltrare il nemico; ma sono solo vani tentativi: è più veloce della luce. Abbiamo dovuto inchinarci per onorarla, sfamarla e persino pulirla. Ci eravamo illusi che il prezzo da pagare per riavere le nostre vite fosse solo quello. Ma ci sbagliavamo. Ormai siamo succubi, quel poco che riusciamo a scrivervi lo facciamo con grande sforzo mentale, il nostro intelletto è comple- tamente obnubilato. Deve averci ipnotizzato perché nonostante tutto non riusciamo più a fare a meno di lei e forse è questo il suo potere più grande. Se passate dalle nostre parti e notate comportamenti più strani del solito (e sapete che noi siamo già strani) sappiate che, come con i Borg di Star Trek, “siamo stati assimilati, ogni resistenza è stata inutile”. L’aliena è Corfolina detta Miaù, teoricamente mascotte della redazione, in realtà Capo Supremo e Onnipotente del nostro spazio tempo. Se ancora non avete gatti in casa, state all’erta, non fateli entrare e salva- tevi: hanno armi di distrazione di massa come coccole rotanti, fusa atomiche, pasta spaziale, dispetti senza fron- tiere. Rimarrete abbacinati dalle cose più cretine e per giunta le vorrete rivedere all’infinito. Dimenticherete la tv, gli hobby, gli amici; tutto andrà in secondo piano, perfino la Sacripantina. Beh, no la Sacripantina no. Comunque, stanno invadendo non solo le case e le strade ma anche i social network, hanno una potenza che voi non potete nemmeno immaginare. Non sottovalutateli miau. Cioè volevo dire mai. Arrgggghhhhhh vi avevo avvertito! Il processo è irreversibile! Tra un po’ non capirete più quello che volevo dir.. ffff.... askjhdkjadmeow. Diritto e fisco CHIEDI ESPERTO all’ MESSAGGIO ALL’UMANITÀ IL SINDACO BAMBINO Il programma dei “Paladini di di- rittilanda”: intervista al Consiglio dei ragazzi di Sestri Levante e le sorprendenti risposte (Pag. 5) LA GARA CI UNISCE Il lato romantico del rally: le storie della coppia di fidanzati e del padre e figlio che realizzano insieme il sogno di una vita (Pag. 11) FURTI IN CASE E CAPANNONI Un fenomeno che preoccupa sempre più famiglie e impren- ditori: cosa fare o non fare e i consigli dell’esperto (Pag. 4) UNA GITA A “KM 0” In Val Cichero, alla scoperta di una particolare macelleria, meta di chi cerca carne sana e genuina e delle trattorie dove è possibile gustarla insieme ad altri prodotti locali (pag. 10) La testata più diffusa del Levante Anno XX n.189 ottobre 2017 pag. 16 Compra e vendi nel nostro MERCATINO pag. 18 e 19 Arredo - libri - fumetti immobili - personali- motori - lavoro... GLI EVENTI IMPERDIBILI DEL MESE! di Giansandro Rosasco Ciclovia dell’ardesia, LA CENERENTOLA del Levante 20.000 copie gratuite - indipendente - no finanziamenti pubblici - carta riciclata 100% - in tutte le famiglie da 20 anni Una risorsa ancora sottovalutata: in arrivo 300 mila Euro per l’inizio del ripristino (pag. 7) EVitto il RE del gelato e porta per la prima volta lo scettro a Recco. Ora cerchiamo la REGINA delle pizze (pag. 8)
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Page 1: CorFoLe · cie con gli scritti aulici. Ecco quindi che dia-mo doverosamente spazio alla sua specifica, come vede non priva di tagli. Già che siamo in chiarimento, sono De Rosa non

BUONMESESe state leggendo queste righe significa che l’entità aliena ci ha rapiti. Siamo entrati in contatto qualche mese fa e si è infiltrata subdolamente nelle nostre vite. Entrata quasi timorosa in casa nostra, in poco tempo ne ha preso possesso. Pare detenga superpoteri come il teletrasporto: ora la vedi qui e un attimo la ritrovi di là. Non abbiamo ancora capito se voglia testarci per riferire al suo pianeta il livello umano di pazienza. Poi ha cominciato a studiare tutte le nostre abitudini, per potersi intrufolare ovunque. Ci siamo ritrovati a transitare di stanza in stanza sigil-lando le porte alle nostre spalle come si fa nei sommergibili, per cercare di non far infiltrare il nemico; ma sono solo vani tentativi: è più veloce della luce. Abbiamo dovuto inchinarci per onorarla, sfamarla e persino pulirla. Ci eravamo illusi che il prezzo da pagare per riavere le nostre vite fosse solo quello. Ma ci sbagliavamo. Ormai siamo succubi, quel poco che riusciamo a scrivervi lo facciamo con grande sforzo mentale, il nostro intelletto è comple-tamente obnubilato. Deve averci ipnotizzato perché nonostante tutto non riusciamo più a fare a meno di lei e forse è questo il suo potere più grande. Se passate dalle nostre parti e notate comportamenti più strani del solito (e sapete che noi siamo già strani) sappiate che, come con i Borg di Star Trek, “siamo stati assimilati, ogni resistenza è stata inutile”. L’aliena è Corfolina detta Miaù, teoricamente mascotte della redazione, in realtà Capo Supremo e Onnipotente del nostro spazio tempo. Se ancora non avete gatti in casa, state all’erta, non fateli entrare e salva-tevi: hanno armi di distrazione di massa come coccole rotanti, fusa atomiche, pasta spaziale, dispetti senza fron-tiere. Rimarrete abbacinati dalle cose più cretine e per giunta le vorrete rivedere all’infinito. Dimenticherete la tv, gli hobby, gli amici; tutto andrà in secondo piano, perfino la Sacripantina. Beh, no la Sacripantina no. Comunque, stanno invadendo non solo le case e le strade ma anche i social network, hanno una potenza che voi non potete nemmeno immaginare. Non sottovalutateli miau. Cioè volevo dire mai. Arrgggghhhhhh vi avevo avvertito! Il processo è irreversibile! Tra un po’ non capirete più quello che volevo dir.. ffff.... askjhdkjadmeow.

Diritto e fisco

chiedi esperto

all’

MESSAGGIO ALL’UMANITà

il sindaco bambinoIl programma dei “Paladini di di-rittilanda”: intervista al Consiglio dei ragazzi di Sestri Levante e le sorprendenti risposte (Pag. 5)

la gara ci unisceIl lato romantico del rally: le storie della coppia di fidanzati edel padre e figlio che realizzanoinsieme il sogno di una vita (Pag. 11)

furti in case e caPannoniUn fenomeno che preoccupa sempre più famiglie e impren-ditori: cosa fare o non fare e i consigli dell’esperto (Pag. 4)

una gita a “km 0”In Val Cichero, alla scoperta di una particolare macelleria, meta di chi cerca carne sana e genuina e delle trattorie dove è possibile gustarla insieme ad altri prodotti locali (pag. 10)

CorFoLeLa testata più diffusa del Levante Anno XX n.189 ottobre 2017

pag. 16 Compra e vendi nel nostro

merCatinopag. 18 e 19

Arredo - libri - fumetti immobili - personali- motori - lavoro...

gli eventi

imperdibili

del meSe!

d i G i a n s a n d r o R o s a s c o

ciclovia dell’ardesia, la cenerentola del levante

20.000 copie gratuite - indipendente - no finanziamenti pubblici - carta riciclata 100% - in tutte le famiglie da 20 anni

Una risorsa ancora sottovalutata: in arrivo 300 mila Euro per l’inizio del ripristino (pag. 7)

E’ Vitto il RE del gelato e porta per la prima volta lo scettro a Recco.Ora cerchiamo la REGINA delle pizze(pag. 8)

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dite la vostra!{ se hai qualcosa da dire... scrivici! La redazione lascia sempre il diritto di replica ai soggetti chiamati in causa

Michela De Rosa, Direttore Responsabile

Punti di Svista

replica alla replicaGentile Direttore Rosasco, subito un grazie per la pubblicazione della mia lamentela ti-tolata (penso da lei) “Parole di bile”. Ho riti-rarto, nella mia edicola a Camogli, una copia del mensile da lei diretto. Peccato che, forse complice il poco spazio, i tagli al mio non abbiano contribuito a chiarire fino in fon-do le ragioni del mio cosiddetto travaso…di bile. I ritardi delle corriere durante le estati sono causati anche dal maggior numero di utenti che si ammucchiano all’entrata dei mezzi, ma anche all’interno, proprio nella zona del marchingegno obliteratore tanto che ci vuole proprio una manolesta per fare il proprio dovere, cioè pagare. Il mio sug-

gerimento ai dirigenti della Società dei tra-sporti, aggiornare gli orari estivi, è stato tur-lupinato da quel “se ne vadino”, purtroppo.Cordiali saluti, Luigi Fassone,Camogli

- Risponde il DirettoreGentilissimo Luigi, in effetti lo spazio è un vincolo col quale ci si deve confrontare nell’e-ditoria cartacea, quindi i tagli alle parti in ec-cesso sono all’ordine del giorno. Seppur con tutto l’impegno nell’interpretare corretta-mente, magari non sempre ci si azzecca, spe-cie con gli scritti aulici. Ecco quindi che dia-mo doverosamente spazio alla sua specifica, come vede non priva di tagli. Già che siamo in chiarimento, sono De Rosa non Rosasco :)

Cerco di perdere peso… ma lui continua a trovarmi.(Anonimo)

CorFoLe!Corriere Fontanabuona LevanteAut. Trib. Chiavari n.5 del 17/10/2000 Editore Idt-Midero di Giansandro Rosasco Direttore Responsabile Michela De Rosa

SEDE: Via Chiose 32H 16047 Moconesi (GE) TEL: 0185.938009SMS E WHATSAPP +39 338.5933282SITO: www.corfole.comMAIL: [email protected]: CorfoleTWITTER: @corfole

siamo nelle curveFinalmente messa nell’armadio la prova costume (in compagnia di tutti gli altri sche-letri), riflettevo su un concetto molto trend, che scatena il putiferio ovunque venga ac-cennato: chi è curvy. Termine sdoganato per definire le persone con le curve appunto, è diventato l’ago della bilancia (è il caso di dirlo) per articoli, polemiche e pseudo sco-op. Così possiamo scoprire che: - sei sovrappeso? Sei curvy- sei obeso? Sei curvy- porti la 40 e hai la quarta di reggiseno? Sei (miracolata e) curvy- porti la 40, la quarta di reggiseno, fai la modella ma non sei famosa? Basta un“nessuno mi vuole perché sono cuuuurvy uè uè uè!” per finire in copertina con posa in bikini e finto broncio- sei perfetta con le curve al posto giusto? Manco a dirlo, sei curvy (ma hai tutto l’odio delle curvy)- hai l’addome da bevitore di birra? Mica hai la pancia, sei curvy- sei più largo che alto? Sei curvy- sei più alta che larga? Curvy pure tu- sei normale? Sei curvyQuindi, visto che è il periodo di rientri, diete e palestre, state tranquilli perché male che vada siamo tutti curvy.

lupi a lumarzoCome già segnalato in precedenza i lupi continuano a stazionare vicino a casa mia.Questa predazione è stata effettuata a dieci metri da casa mia. È possibile fare qualcosa?Andrea Cipollini, Lumarzo

ancora sulla differenziata a uscio

Questa è la quotidiana situazione della raccolta differenziata. Vergogna, tanto

in ogni sacchetto si vede benissimo che c’è di tutto!

Grazie. Sandra da Uscio

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3Quando pensi che a nessuno al mondo importi se sei vivo, prova a non pagare per due mesi la rata della macchina. (John Belushi)

Un’auto della Polizia Municipale ferma a bordo strada, apparecchiature posizionate verso le auto in transito: una scena che fa subito scattare il timore di aver superato i limiti di velocità. Però sai anche che le rile-vazioni vanno segnalate con appositi car-telli. E questa volta non c’erano. Allora in un attimo dentro scatta un senso di rivalsa: si estrae lo smartphone dal taschino e si fa il video che immortala la Polizia “in flagranza di reato”. Sino a questo punto l’unica viola-zione contestabile all’automobilista prota-gonista di questa vicenda era il probabile utilizzo del cellulare alla guida (già di per sé pericolosa), se non fosse che poco dopo ha condiviso il video sui social, scatenan-do in pochi minuti la reazione indignata di centinaia di persone. Un gesto che, oltre alla momentanea soddisfazione (in poche ore il video ha raggiunto oltre 40 mila vi-sualizzazioni e 3.500 condivisioni), gli ha procurato una denuncia per diffamazione e oltraggio, visto che all’interno del video non risparmiava epiteti nei confronti della Polizia Locale. Stessa sorte per altre trenta-quattro persone che hanno commentato il video con insulti e addirittura istigazione a delinquere. E tutto questo per niente, visto che in realtà non si trattava di un autovelox, bensì di un controllo sulle assicurazioni e sulle revisioni dei veicoli in transito, attività per la quale non è previsto il preavviso con appositi cartelli, ma sono sufficienti quelli normalmente posti nel territorio comunale.

saPere cosa si sta facendoQuesta vicenda dimostra due cose fonda-mentali. La prima, che conoscere gli obbli-ghi imposti dal Codice stradale non solo è il dovere di ogni guidatore, ma può essere utile per evitarci di cadere in errore e arrab-biarci inutilmente con le forze dell’Ordine. La seconda, che Internet e i social network non sono “una realtà parallela”, ma appar-tengono a questo mondo. Quindi tutto ciò che si dice, scrive e fa nel virtuale ha riper-cussioni sul mondo reale.

video e commenti su facebook Possono costare caro

Automobilista scambia un controllo sull’assicurazione per un autovelox e posta il video sul social scatenando il putiferio: denunciati in trentacinque

Si chiama iPatente l'applicazione gratuita realizzata dal Dipartimento Trasporti del Ministero delle Infra-strutture e dei Trasporti che consen-te di accedere ai servizi de "Il Portale dell'Automobilista", potendo control-lare i punti sulla patente, le scadenza di revisione e assicurazione dei propri veicoli impostando promemoria via email e SMS. Potete ottenerla dal sito www.ilportaledellautomobilista.it

la rePlica del sindaco di carasco

nuovi autoveloX a san colombano

Nel frattempo, sono comparse due po-stazioni fisse di controllo elettronico della velocità sulla SP 225 della fontanabuona. Si trovano a San Colombano Certenoli, una antistante al cimitero comunale e l’altra a Calvari, nei pressi del bar Tor-re. E pare ne metteranno una anche ad Aveggio, in prossimità del bar. Qualcuno afferma infine che siano solo dissuasori: in ogni caso è assolutamente necessario moderare la velocità nei centri abitati, specie laddove la visualità è limitata dalle curve o ci sono incroci pericolosi.

un estratto dal video sotto accusa

Photored: sono le telecamere instal-late nei pressi degli incroci regolati da semaforo e si attivano mediante calpestio dei sensori, fotografando la targa del veicolo che commette l’in-frazione

Da più di un anno le banche dati degli archivi nazionali di PRA e Assicurazio-ni sono collegate e consentono una verifica immediata della copertura as-sicurativa del veicolo e della scadenza della revisione. Può essere effettuata in modo automatico ma sino alla de-

finitiva approvazione del DDL 2085 e alla omologazione delle apparecchia-ture sarà necessaria la contestazione immediata (ergo un posto di blocco). Non è necessaria alcuna segnalazione supplementare da parte del corpo di Polizia Accertante il reato.

le differenZe nei rilevamenti

autovelox fisso a fotocellule: posi-zionato al bordo della strada rileva la velocità puntuale del veicolo e foto-grafa la targa.

safety tutor: installato principal-mente su autostrade calcola la veloci-tà media in un tratto, rilevando i pas-saggi del veicolo con appositi sensori.

autovelox video: è di tipo mobile ed è installato sulle pattuglie. E’ l’unico che non prevede di essere segnalato con preavviso.

telelaser: si tratta delle pistole laser con cui le forze dell’Ordine misurano la velocità in un determinato punto, seguiti poi da un posto di blocco.

rilevamento della velocità

controllo coPertura assicurativacontrollo semaforico

In seguito alla vi-cenda il sindaco Massimo Casaretto è intervenuto sui media ribadendo l’importanza del lavoro svolto dalla polizia municipale: “Abbiamo investito proprio per l’acqui-

sto di strumenti che consentano alla polizia locale di operare all’insegna della legalità e della trasparenza. Accertare infrazioni al codice della strada per la mancanza della copertura assicurativa, corrisponde a po-ter escludere che quel conducente si renda un domani protagonista di atti di pirateria della strada, ovvero non si fermi e fugga in caso di sinistro stradale. Per questo, non si possono di certo tollerare determinate af-fermazioni che estrinsecano reato andan-do a sminuire il serio operato di un’Ammi-nistrazione e di un Corpo di Polizia”.

l’aPP che vi ricorda revi-sione e assicuraZione

Questi sono i reati per cui gli indagati rischiano fino a 3 e 5 anni di reclusio-ne, oltre a 6 mila euro di multa. C’è sta-to anche chi ha aggiunto bestemmie ai propri post: per questo è stato san-zionato di 102 euro a norma dell’art. 724 del codice penale per “oltraggio alla divinità dello Stato”.

diffamaZione, ingiuria,oltraggio, istigaZione a delinquere

è sempre più applicata la sentenza n. 50 del 2 gennaio 2017 della Corte Suprema di Cassazione: «La diffusione di un mes-saggio diffamatorio attraverso l’uso di una bacheca Facebook integra un’ipotesi di diffamazione aggravata, poiché tratta-si di condotta potenzialmente capace di raggiungere un numero indeterminato o comunque quantitativamente apprezza-bile di persone». Pena da 6 mesi a 3 anni di reclusione o multa dai 516 Euro in su.

le offese su facebook sono diffamaZione aggravata

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4 Puoi impedire a un uomo di rubare, ma non di essere un ladro. (Arthur Schnitzler)

> raPallored carPet: conti semPre Più...rossi!> 8500 euro per la rimozione del tappeto più “caro del mondo” - Marina Bottino> Facciamolo noi... e spartiamoci i soldi - Riccardo Tomelleri> Con quella cifra si poteva spazza-re tutta Rapallo.....allucinante - Irene Polizzi > chiavarianche i camPetti PiangonoNuovo campetto a Sanpierdicanne. È quasi un anno che è cosi, pericolo-so per tutti soprattutto per i piccoli - Enrico TerziTutti i parchi in città hanno bisogno di manutenzione, speriamo si deci-da di investire in questa importante risorsa cittadina. - Davide Grillo

> sestri levantetrasgressore in divisa (...) mi domando come mai chi in-dossa una divisa non sa rispettare le regole (mi riferisco alla rumenta): vicino a me abita una persona che porta la divisa ma non è in grado di rispettare le regole della raccolta differenziata e molla tutti i giorni la sua rumenta sotto il bidoncino fat-to mettere gentilmente dal comune per venire incontro ai possessori di cani e a chi è di passaggio. Ringra-zio vivamente questa persona per il contributo che da per il degrado della nostra città - Cinzia Gilardoni

> monegliaciviltà Portami via di quaQuesto è quello che permettono i nostri amministratori tutti i giorni, secondo me non è solo menefreghi-smo... - Gabrio Bigoni

Vox populiI migliori commenti presi

dalla rete: protagonisti VOI!

“Furti a raffica: cassaforte rubata da estra-nei”; “Ladro seriale svaligiava fino a sei case per notte nell’entroterra”; “Ripulivano le case costiere del Tigullio, cugini arrestati”. A leggere le notizie solo degli ultimi mesi e a guardare le statistiche ufficiali della provin-cia di Genova c’è da rabbrividire: quasi sei al giorno. Senza contare che molte volte questi non vengono denunciati perché è calata la fiducia nello Stato che ha leggi troppo poco incisive. E allora come tutelarsi? Nell’attesa che cambi qualcosa a livello legislativo lo abbiamo chiesto a bruno baroni (in foto), esperto di sicurezza molto conosciuto sul territorio, che dal prossimo numero terrà una rubrica proprio sulla sicurezza.

gli orari Preferiti dai ladri?In molti pensano che agiscono perlopiù quando sono assenti i proprietari, mentre purtroppo è l’esatto opposto: il 60% dei furti avviene tra le 20 e le 8 di mattina, approfit-tando del buio e del fatto che i proprietari – e i vicini - dormono.

quali sono gli errori che com-mettiamo? Il primo è sentirsi tranquilli pensando che “in casa mia non c’è niente da rubare”: pur-troppo il ladro non lo sa e sovente si passa da un semplice tentativo di furto ad atti ben più pericolosi per la vita nostra e dei nostri cari. Poi ci sono quelli causati dall’ingenuità, come lasciare le chiavi sotto lo zerbino.

“io le cose le nascondo bene…” Lo pensiamo tutti, ma non è difficile imma-ginare che i primi posti esaminati dai ladri in cerca dei vostri nascondigli per oggetti di valore siano armadi, cassetti, vasi, quadri, letti e tappeti: eppure molte persone ancora li utilizzano. Quindi se proprio dovete na-scondere in casa degli oggetti sarà utile fare ricorso ad un po' di inventiva.

gli antifurti quanto sono sicuri?Beh, dipende. Di sicuro affidarsi a soluzioni “fai da te” è sconsigliato quando si parla di sicurezza, perché è importante conoscere le tecnologie e sapere cosa si sta facendo. Intanto occorre installare sistemi che non possano essere clonati, poi ogni situazione è diversa: che si tratta di appartamenti, vil-lette, uffici o capannoni per ognuno occorre trovare una soluzione personalizzata anche in base al tipo di rischio. Banalmente, in mol-ti si dotano di sistemi che poi devono tenere spenti perché il cane o il gatto li fa scattare. Ecco, occorre valutare tutto e sapere come affrontarlo.

quali sono le maggiori Preoccu-PaZioni da Parte di chi richiede i suoi serviZi?Sembrerà strano ma all’inizio molti sono più preoccupati delle eventuali opere murarie che dalla probabilità di venir visitati dai mal-fattori. Per fortuna ci sono tecnologie che non necessitano di crene perché funzionano in modalità senza fili, che sono anche più si-cure perché non si spengono in caso di man-canza dell’energia elettrica. E così stiamo tutti tranquilli. Tranne i ladri, ovviamente!

quanto costa un sistema anti-furto Professionale?Non si può generalizzare perché varia da caso per caso. Quello che posso dire è che sono meno cari di quel che si pensa. Ora poi è il momento migliore per pensarci perché si può ancora beneficiare della detrazione fi-scale, a cui si aggiunge il pagamento rateale a tasso zero. In ogni caso, almeno valutarlo e informarsi non costa nulla, dato che sopral-luogo e preventivo sono sempre del tutto gratuiti e senza impegno.

contatti: Bruno Baroni, LBM Security 010.8694777 - 380.9899100

Due su dieci si trasformano in aggressioni

furti in casa in aumento Gli errori da non fare e come difendersi

consigli

quando sei assente Per brevi Periodi • Lascia qualche luce accesa, la radio o il televisore in funzione • Chiudi sempre la porta a chiave e non lasciarla sotto lo zerbino o in altri luoghi alla portata di tutti • Ricorda che i messaggi attac-cati alla porta dimostrano che in casa non c’è nessuno • Se devi lasciare in casa oggetti di valore, fotografali: in caso di furto ne faciliterai la ricerca• Sensibilizza anche i vicini af-finché sia reciproca l’attenzione a rumori sospetti. Nel caso non esitare a chiamare il 112• Se tornando a casa trovi la porta aperta o chiusa dall’interno, non entrare, potresti scatenare una reazione del ladro. Telefona subi-to al 112

quando sei assente Per lunghi Periodi • Evita di pubblicare sui social (facebook o altri) i programmi di viaggio poiché queste informa-zioni possono arrivare a persone poco raccomandabili• Installa un dispositivo che, ad intervalli di tempo, accenda le luci, la radio, la televisione• Evita l’accumularsi di posta: chiedi a un vicino di ritirarla• Non divulgare la data del tuo rientro e, anche alla segreteria telefonica, non dare informazio-ni specifiche sulla tua assenza.

Bruno Baroni, esperto in sistemidi sicurezza

furti in abitaZione +25% a Imperia, +80% a Sa-vona, città maglia nera per questo reato; +10% a Ge-nova, dove si registra una media di 5,6 furti al giorno*> Il 60% avviene tra le 8 di sera e le 8 del mattino(*fonte: IX rapporto sulla Sicurezza urbana in Liguria, realizzato nel 2016 dall’Università di Genova)

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a cura dell’avvocato gabriele trossarello tel 0185.931015 Mail: [email protected]

distanZe legali e regolamentari

Gino (nome di fantasia per motivi di priva-cy) ci scrive di essere proprietario di un ter-reno edificabile sul quale intende costruire un immobile. Tenuto conto che sul terreno del vicino, a circa tre metri dal confine, sor-ge già un altro immobile, ci chiede: a quale distanza dal confine devo tenere l’immobi-le di mia proprietà per rispettare le norme sulle distanze stabilite dal codice civile?Chi edifica per primo su di un fondo con-tiguo ad un altro ha tre possibilità: a) costruire sul confine e di conseguenza il vicino può chiedere la comunione for-zosa del muro sul confine (art. 874 c.c.) o realizzare la propria fabbrica in aderenza allo stesso (art. 877 c.c., comma 1), ove non intenda costruire sul confine, è tenuto ad arretrare il suo edificio in misura pari all’in-tero distacco legale; b) costruire con di-stacco dal confine ad una distanza pari alla metà di quella imposta dal codice civile, e cioè alla distanza di un metro e mezzo dal-lo stesso o a quella maggiore stabilita dai regolamenti locali; in questo caso il vicino

deve costruire anch’esso ad una distanza dal confine pari alla metà di quella prevista, in modo da rispettare il prescritto distacco legale dalla preesistente costruzione; c) co-struire con distacco dal confine ad una di-stanza inferiore alla metà di quella prescrit-ta per le costruzioni su fondi finitimi salvo il diritto del vicino, che costruisca successiva-mente, di avanzare la propria fabbrica fino a quella preesistente, pagando il valore del suolo. In tal caso, il vicino può costruire in appoggio, chiedendo la comunione del muro, oppure in aderenza. In questo caso Gino potrà tranquillamente costruire sul confine o a una distanza ancora maggiore dall’immobile costruito dal vicino.Se però i regolamenti locali prescrivono che il proprietario del fondo confinante debba costruire ad una distanza superio-re a quella prevista dal Codice civile allora Gino si potrà trovare in una delle ipotesi di cui ai punti b) e c) sopra elencati e, quindi, si dovrà comportare di conseguenza. E’ uti-le ricordare, inoltre, che recentemente la Corte di Cassazione è intervenuta ad affer-mare che il c.d. principio della prevenzione (ossia il principio secondo il quale colui che costruisce per primo determina le distanze che dovrà rispettare chi vorrà costruire suc-cessivamente sui fondi vicini) è applicabi-le anche qualora i regolamenti dei luoghi dove si costruisce prevedano distanze su-periori a quelle stabilite dal codice civile (si veda Cass.10318/2016).Da non dimenticare, in ultimo luogo, la re-gola generale per cui, qualora sul terreno del vicino si trovi un immobile, non si può comunque costruire a meno di 10 metri dalle pareti finestrate di questo.

> diritto utile

Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni. (Eleanor Roosevelt)

>> il sindaco ettore goffi, 12 anniquali sono i tuoi obiettivi da sindaco?Diffondere la tecnologia a scuola, per esem-pio sostituendo libri pesanti con ebook. E poi favorire la realizzazione di spazi verdi e l’uti-lizzo di mezzi ecologici. Infine, sogniamo un luna park permanente.come è stato fare la campagna elettorale e perché secondo te ti hanno eletto?Emozionante, in alcuni casi pure troppo! Però è stato stimolante, un’esperienza che dà modo di mettersi alla prova. >> i consiglieri qual è la motivazione chi ti ha portata/o ad affrontare questa avventura?Giacomo Dasso (12 anni): La prospettiva di discutere insieme di cose che ci coinvolgano in qualcosa di nuovo.

il tuo ruolo, cosa ti “impone” di fare?Dylan Lazarus (12): Sono il portavoce per la mia classe dei temi discussi in consiglio.

com’è il rapporto tra voi? Eleonora Schettino (11): Prima dell’elezione non conoscevo nessuno dei membri, ma ora le cose vanno bene, c’è un clima amichevole.

qual è la cosa che vi diverte di più del ccr? e quella che vi diverte meno?Irene Pannozzo (11): Mi piace molto la fase delle elezioni, molto meno il fatto che qualcu-no viene escluso dai progetti se non votato.

un episodio divertente?Emanuele Lavagnino (11): Promisi a un compagno che lo avrei votato come sindaco ma poi non lo feci. Quando gliel’ho detto è stato divertente vedere la sua reazione! Giacomo Fontana (12): Durante le elezioni uno fece il ritratto di fianco al nome del votato.

come va il rapporto con i colleghi adulti?Giorgia Soricelli (13): Abbiamo avuto modo di conoscere un assessore che ci ha spiegato la sua storia e in cosa consiste il suo lavoro.

in cosa voi ragazzi dovreste prendere esempio dagli adulti e viceversa?Niccolò Lugli (13): Loro agiscono con espe-rienza, noi con innocenza: entrambi do-vremmo carpire queste qualità dall’altro.

cosa stai imparando da questa espe-rienza?Anna Ferrando (11): ad ascoltare gli altri.

basandoti su questa esperienza, pensi che la politica fatta dagli adulti sia di-versa da quella dei giovani? Emanuele Lavagnino (11): Sì, perché quel-la dei giovani mira al bene di tutti mentre quella degli adulti è basata sui loro interessi.

ti stuzzica l’idea di una carriera politica?Tommaso traversi (13): Si, è una prospetti-va impegnativa ma intrigante.Ilaria Botros (12): No. Troppi impegni.

qual è la zona o luogo, oppure attività che preferisci del tuo comune? in cosa, invece, pensi che si dovrebbe migliorare?Nicolò Biasotti (12): I parchi sono molto cu-rati, però penso sia importante aggiungere giochi per ragazzi disabili.Sabrina Perrone (13): Io invece credo che i parchi, eccetto il Mandela, siano un po’ abban-donati: andrebbero ristrutturati, come fatto l’anno scorso con un piccolo budget in dota-zione al CCR. Niente da dire sulla pista ciclabile, che permette di visitarein bici tutta la città. Matteo Oneto (12): Mi piace molto la Baia del Silenzio, però bisognerebbe eliminare il depuratore perché puzza e disturba.

noi, i pAlADini di DiRiTTilAnDiAPiù tecnologia, ecologia e Luna Park. E via la puzza!Ecco i progetti del Consiglio dei Ragazzi di Sestri

capannone del vicino

terreno del lettore

Prosegue il nostro viaggio alla scoperta dei Consigli dei Ragazzi del compren-sorio, il programma adottato dalle amministrazioni per avvicinare i gio-vani alle dinamiche comunali. A Sestri Levante, comune attento agli aspet-ti sociali, tanto da detenere il record nazionale per le spiagge accessibili ai disabili (ben cinque), abbiamo cono-sciuto adolescenti divertiti e in grado

di partorire idee al passo coi tempi. Un gruppo numerosissimo, guidato dal baby-sindaco e formato da ben 75 consiglieri – scelta del comune è infatti quella di coinvolgere tutti gli iscritti alla scuola secondaria di primo grado – dei quali 15 hanno partecipa-to alla nostra iniziativa, dimostrandosi determinati e perfettamente calati nel ruolo. Costante la loro partecipazione

ai laboratori di “Scuol@ in Rete” (www.giovanireportersestri.it), attraverso cui i giovani sviluppano competenze in ambito digitale. Stella polare del loro mandato: “Vorremmo che Sestri Levante diventasse una città più tecnologica, con connessioni WiFi gratuite e ampi spazi in cui poter utilizzare computer e prodotti hi-tech, per imparare divertendosi”. Ben-venuti a Dirittilandia.

I componenti del Consiglio Comunale dei Ragazzi che hanno risposto alle nostre domande

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6 Venivano soffi di lampi da un nero di nubi laggiù; veniva una voce dai campi: chiù… (“L’assiolo”, Giovanni Pascoli)

dott. Davide RufinoNaturalista e zoologo> Operatore presso ENPA Genova> Autore del libro “Sulle orme di Tempesta”

l’animalista romantico

geco: un Prodigio della natura

Molte persone si impressionano nel vederelo correre veloce sui muri e sulle pareti, ma pochi sanno quanto siano incredibili queste piccole creature. I gechi sono piccoli sauri appartenenti all’infraordine Gekkota, diffusi in gran parte del mondo. In Italia, la specie più comune è senza dubbio Tarentola mauritanica, che possiamo trovare e osservare un po’ dappertutto e soprat-tutto d’estate. Queste spettacolari lu-certole, dalle nostre parti, puntano sul mimetismo per non farsi scorgere dai predatori (soprattutto uccelli) e presen-tano colori smorti e criptici. Tuttavia, esistono specie tropicali vistosamente colorate e dalle abitudini diurne. I ge-chi nostrani sono tutti notturni, e i loro grandi occhi sono un adattamento al buio. Li si può vedere spesso sulle pareti, nei pressi dei lampioni, mentre fanno la posta alle loro prede: mosceri-ni, zanzare, piccole falene e neurotteri. Divorandone una gran quantità rendo-no anche un grande servigio all’uomo.

come fanno a camminare sui muri?La loro capacità di restare attaccati senza sforzo apparente a muri e pareti è un vero e proprio prodigio evolutivo: per farlo i gechi sono provvisti di un grande numero di lamelle sui polpa-strelli, visibili anche a occhio nudo. Su queste lamelle è presente un grande numero di setole microscopiche, utili a ottimizzare al massimo l’aderenza delle dita alle pareti. Qui entrano in gioco le forze attrattive molecolari (forze di Van der Waals), che permet-tono al geco di rimanere letteralmen-te incollato anche a superfici lisce e persino a testa in giù! Per “scollarsi” gli basta contrarre le lamelle. Niente pau-ra se un geco corre all’impazzata sulle nostre teste: è impossibile che decida di lasciarsi cadere di sotto! Tutto quel che possiamo fare è ammirare questa ennesima meraviglia evolutiva, consci del fatto che oltre a essere innocui per noi, i gechi stanno diminuendo a cau-sa dei pesticidi e delle modifiche am-bientali apportate dall’uomo.

Nel tardo pomeriggio di martedì 19 set-tembre migliaia di persone si sono ritro-vate ad ammirare, tra paura e stupore, il cielo sopra la nostra riviera. Una “super-nuvola” di forma e dimensioni davvero inusuali avanzava sul mare verso la co-sta, dapprima nei sfolgoranti colori del tramonto, trasformatisi poi in turbolenti grigi e neri attraversati da fulmini e saette. Il fenomeno ha catturato l’attenzione di tutti, fornendo spunti per le più disparate congetture. Ma cos’era realmente? Abbia-mo quindi chiesto a claudio montever-de, direttore dell’osservatorio meteo-rologico, agrario, geologico Prof. don gian carlo raffaelli (attivo dal 1865 a Bargone, Casarza Ligure) di spiegarci que-sto straordinario fenomeno atmosferico.

fungo atomico, invasione aliena, fine del mondo? Ecco cos’era la supernuvola che ha stupito tutti e che poteva diventare un fenomeno devastante

“TAnTo Tuonò Che piovve”

un vero “fulmine a ciel sereno”Per quanto sia sembrata imponente e affascinante, si è trattato di un evento meteorologico “piccolo”, non previsto da nessun tipo di modello. Le immagini da satellite, sia nel campo del visibile, sia nell’infrarosso, mostravano infatti il cielo quasi completamente sereno sul restan-te territorio regionale. Comunque sia, questo fenomeno temporalesco, che in pochi minuti ha provocato una fitta gran-dinata a Sestri Levante e Casarza Ligure, ha dato spettacolo anche alla fine, con una bellissima fotometeora (arcobaleno). Poteva essere il finimondo La forma, osservata da tutta la costa ligu-re, ricorda quella di una supercella, ossia la nuvola temporalesca più potente; e anche la durata del fenomeno, indicativamen-te dalle 17 alle 22, è compatibile con tale struttura. Eppure sembrano esser mancati alcuni elementi indispensabili per classifi-carla al 100% come tale: la rotazione dei venti al suo interno (il cosiddetto mesoci-clone), la dimensione contenuta “solo” ad alcuni chilometri quadrati, l’overshooting top molto limitato (ossia il risultato della forte corrente ascensionale, il cuore della supercella, la cui spinta è capace di sfon-dare la barriera della troposfera), il calo di pressione al suolo molto limitato, la tipica forma solo abbozzata. Sembra quasi che le condizioni atmosferiche di contorno ab-biano “acceso” la struttura, ma poi non le abbiano permesso di compiere la matura-zione a vera e propria supercella. Per fortu-na. Infatti se si fosse sviluppata avremmo avuto un fenomeno da allerta rossa, dalle proporzioni potenzialmente devastanti.

http://ossmeteogeologicoraffaelli.wee-bly.com - 349.5127595

Michela de RosaCommenta e condividi su www.corfole.it

foto di Andrea Chiantore

tra le 17.00 e le 23.00 sono caduti oltre 1500 fulmini

Poca pioggia: solo 5,2 mm fra le 18.25 e le 18.40

le precipitazioni più inten-se a sestri levante, anche sotto forma di grandine

alla fine, uno spettacolare arcobaleno

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7Ogni volta che vedo un adulto in bicicletta penso che per la razza umana ci sia ancora speranza. (Herbert George Wells)

dott. Francesco MandolfinoEsperto contabilerevisore conti0185.935021340.2984225www.studiomandolfino.it

> fisco e agevolaZioni

il nuovo bonus Pubblicità

L’art. 57-bis, D.L. n. 50/2017, con l’in-tento di incentivare le imprese ed i lavoratori autonomi ad impiegare strumenti pubblicitari al fine di accre-scere e sviluppare la propria attività, e di sostenere il comparto dell’editoria e dell’emittenza radiofonica e televisiva locale come riconosciuto dall’art.2, comma 2, Legge n. 198/2016, ha in-trodotto il riconoscimento di uno spe-cifico credito d’imposta a favore delle imprese e dei lavoratori autonomi di qualsiasi genere e tipo, proporzionato alla spesa incrementale delle “campa-gne pubblicitarie” effettuate trami-te stampa periodica e/o quotidiana, emittenti televisive, emittenti radio-foniche locali (analogiche e/o digitali).

chi Può ottenerlo e comePer aver diritto al credito d’imposta è necessario che l’investimento sia superiore almeno dell’1% di quello sui medesimi mezzi di informazione dell’anno precedente. Il beneficio sarà attribuito nel 2018 per le spese effet-tuate dal 24/6/2017 (ossia dall’entrata in vigore della legge di conversione del DL n.50/2017). Per le Micro impre-se, PMI e startup innovative il credito è del 90%, per gli altri soggetti del 75%. Tale credito sarà utilizzabile tramite compensazione nel modello f24 pre-via istanza al Dipartimento per l’infor-mazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

esemPi Esempio 1: La Alfa srl nel 2016 ha spe-so 1000 euro in pubblicità televisiva. Nel 2018 deve spenderne almeno 1010 (1000+1%). Ipotizzando che nel 2018 ne spenda 3000, il credito di imposta spettante è 1500 ((3000-1000) x75%). Esempio 2: il Dott. Bianchi, architetto, nel 2017 ha speso 5000 euro per pub-blicità su un periodico. Nel 2018 ne spende di nuovo 5000. In questo caso non ha diritto ad usufruire del bonus in quanto non ha incrementato il suo inve-stimento almeno dell’1%, poiché avreb-be dovuto spenderne minimo 5050.

Dovevano essere cinquecentomila e ne ser-virebbero infinitamente di più, ma alla fine l’Europa ne ha concessi trecentomila. Sa-rebbero stati molti di più se fosse esistito un Comune unico e qui chiudiamo la parentesi al detto “Chi si accontenta gode”. A usufruirne saranno i dieci Comuni della fontanabuona per mettere a posto almeno le situazioni più critiche. Lo ha comunicato lo scorso 26 settembre Marisa Bacigalupo (foto1), Presi-dente Agenzia di Sviluppo GAL Genovese, durante la tappa della Bicistaffetta Ciclovia Tirrenica. Dopo aver portato il saluto del Sindaco Metropolitano Marco Bucci ha reso noto che a breve si aprirà un bando specifi-co con lintento di mettere in risalto la pista ciclabile quale elemento di valore turistico nell’ottica di uno sviluppo rurale sostenibile.

la ciclovia, occasione PreZiosa Per lo sviluPPo del turismoSono giunti in cinquanta i partecipanti alla Bicistaffetta FIAB che ha percorso la tappa Genova-Sestri Levante. Gli “ambasciatori del turismo” provenienti da Piemonte, Lombar-dia, Veneto, Toscana e Basilicata sono stati calorosamente accolti nella tappa ai Bassi di Tribogna dove hanno potuto conosce-re le eccellenze fontanine. Il Responsabile cicloturismo e aree ex-traurbane per fiab Nazionale Antonio dalla Venezia (2) ha sottolineato il valore turistico e ambientale delle ciclovie, specificando che “quella tirre-nica, se sistemata a dovere, potrà diventare un percorso unico nel suo genere”. Gli fa eco Marco Veirana (3) di fiab Tigullio che, dopo i ringraziamenti per la calorosa ospitalità, ha sottolineato che “la Ciclovia dell’ardesia può diventare uno strumento fondamentale di attrazione turistica costa-entroterra. Fon-damentale però sarà risolvere i quattro punti più critici cioè Cicagna dove vi è una vecchia frana, il tratto dal Ponte Vecchio di Carasco, il Ponte Rivarola e ovviamente il tratto in Via Gazzo a Leivi che ha bisogno di ben altro in-tervento e relativo finanziamento”. Veirana ricorda infine che grazie alla tenacia della loro associazione sono state raccolte e de-positate 3.000 firme per mettere in sicurezza il tratto tra Lavagna a Sestri Levante. Al mo-mento l’unico Sindaco che ha accolto favo-revolmente il loro impegno è stato quello di Sestri Levante, Valentina Ghio, mentre sono in attesa di incontrare il nuovo Sindaco di Chiavari Marco di Capua e il Commissario di Lavagna che ha funzioni molto più limitate.

i Progetti comune Per comuneA presenziare alla giornata diverse persona-lità politiche locali che hanno accolto favo-revolmente la buona notizia. Carla Podestà (4), consigliere di maggioranza del Comune di Moconesi, conferma che “se i soldi arrive-ranno, sranno utilizzati per congiungere la località Bassi di Tribogna alla nuova Via Don Egiziano di Gattorna offrendo così ai ciclisti un percorso più agevole”. Orero, nelle vesti della consigliera Silvia Da Rulando (5) conferma che impiegheranno la loro quota “per attrez-zare una zona di sosta, dove ora c’è una pineta,

e per rendere più agevole un pezzo di ciclovia in località Piana di Orero”. Per Coreglia Ligure il Sindaco Elio Cuneo (6) intende “rendere più visibile e accessibile la zona di sosta anche per far risaltare il sito della cappelletta votiva, tap-pa della storica Via dei Pellegrini”. Infine per Tribogna, la consigliera Francesca Giuffra (7), afferma che “nei prossimi tempi si deci-deranno le criticità su cui intervenire perché la notizia dei fondi è arrivata in queste ore”. Per San Colombano Certenoli la presenza di Enzo Malatesta (8) della Pro Loco atte-

sta che “il territorio è ovviamente felice della notizia del finanziamento che dovrà poi es-sere richiesto dal Comune e impiegato per le criticità del tratto di loro competenza”. Chissà che tutto questo non porti, come succede in altre regioni italiane, a capire che la bicicletta oltre a fare bene alla salu-te fa bene anche al turismo, all’ambiente e alle tasche di tutto il comprensorio.

gsrcommenta e condividi su www.corfole.it

ciclovia dell’ardesia un gioiello sottovalutatoMentre altre regioni investono per avere quella più attrattiva per il crescente cicloturismo, qui si fatica a comprenderne appieno il poten-ziale, ma qualcosa si muove: in arrivo trecentomila Euro per il ripristino

Le associazioni FIAB di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta organizzano per il 7 e 8 ottobre un evento per promuovere il completamento del percorso ciclabile lungo il Tanaro, dalle Alpi Marittime al Po. Un gruppo di cicloturisti attraverserà Langhe, Roero e Monferrato, territori ideali per un turismo lento e sostenibile, lungo il per-corso individuato dallo studio di fattibilità promosso dalla Regione Piemonte, in-serito nel progetto di una Rete Ciclabile Regionale. info: 338.6623790

Un tratto della Ciclovia dell’Ardesia; sotto l’arrivo dei cicloturisti FIAB a Tribogna

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8 Il gelato è condensato di felicità. (dalla serie Tv Dr. House – Medical Division)

Con oltre cinquanta anni di esperienza alle spalle e un nome che è una garanzia vittorio Picasso rientra tra le eccellenze del nostro territorio e il nostro concorso per la valorizzazione del gelato artigianale non poteva che riconoscerlo: con ben 410 voti avete infatti incoronato lui “re del gela-to 2107”. Cresciuto a pane e gelato è stato “allevato” ancora ragazzino alla scuola di francesco e Paolo Cavassa, da cui aveva poi preso in gestione due locali, tra cui la famo-sa gelateria Cavassa poi ceduta per aprirne una Priaruggia - Quarto, Genova. Ma il richiamo della sua Recco era troppo forte, così meno di due anni fa ecco l’aper-tura del Bar Gelateria “Da Vitto”. Un locale bello e moderno, dove gustare colazioni, aperitivi e ovviamente un ottimo gelato artigianale, anche comodamente seduti a un tavolino affacciato sul Lungomare. Un posto che è già punto di riferimento. Una nuova sfida portata avanti in società con il suo pupillo davide bencivinni, 38 anni e da nove braccio destro del maestro. A lui chiediamo quale sia “il segreto” del loro successo: “Solo uno, la qualità degli ingre-dienti. Qui usiamo solo latte, frutta fresca italiana e prodotti ricercati”. Per questo si trovano perlopiù gusti tradizionali, o co-munque producibili con ingredienti sem-plici e genuini, ma non mancano le spe-rimentazioni come il gelato al moscato, prodotto con il Moscato docg Zagara. Ma a giudicare dalle battute e le pacche sulle spalle secondo noi c’è un altro ingrediente che rende questo gelato (e questo posto speciale): l’armonia e il buonumore.

lo scettro Passa a recco“Da Vitto” non solo si aggiudica il titolo ma è anche riuscito a spodestare per la prima volta Lavagna, incredibilmente vincitrice di tutti i nostri concorsi precedenti. Chissà se anche il prossimo per la migliore focac-cia ci riserverà delle sorprese. le migliori gelaterie secondo voiSul podio, al secondo e terzo posto la Ge-lateria “Da Michele” (vincitrice dello scorso anno) con 267 voti e la new entry “gelateria Sausalito” con 236 voti. Come per il concor-so per la “miglior focaccia”, anche questo prevede che entrino in gara le attività se-gnalate dai lettori, primo segnale di qualità e affezione. Per questo anche solo essere in concorso è già di per sé una vittoria. Quindi complimenti anche alle gelaterie in con-corso: da chiavari, Davide, Crema & Cioc-colato, Marconi, Spinola, Tocano’ e Verdi; da lavagna Via Roma Cafè 54; Gelatomatto di casarza; Beneitin e Da francesca di gattor-na di Moconesi; Il Polipo di rapallo; Gela-teria Miki di santa margherita; da sestri levante, 100% naturale, Baciollo, Gelati d’Altri tempi, k2, Tama gelati e molto di + e Le Gardenie (Riva Trigoso) e la Pasticceria Crovetto di sori.

Ecco l’esito del Concorso “Il Cono più buono del Levante 2017”

è “vitto” il re del gelatoLo storico gelataio recchellino spodesta per la prima volta Lavagna, vincitrice di tutti concorsi precedenti

Barbara Risso di Camogli e Si-mona Bocchino di Recco, due dei tre vincitori del chilo di ge-lato, estratti tra tutti coloro che hanno votato la gelateria vinci-trice. Vitto ha infatti voluto tri-plicare il premio per ringraziare tutti coloro che l’hanno sostenu-to nel concorso con tanto affetto.

Quando si condivide la passione, il successo si moltiplica: Daniele Bencivinni, la moglie Elisabetta Carrera, Vittorio Picasso e la figlia Ilaria con il diploma di “Miglior gelato del Levante” di Corfole.

E ORA CERCHIAMO lA pIzzA REgInA

In molti ci avete segnalato l’u-tilità di questi concorsi, gra-zie ai quali potete scoprire

le eccellenze sul territorio. E allora non potevamo

lasciare fuori la regi-na della tradizione

italiana, la pizza: questa volta vogliamo dare un “nome e un

cognome” a chi sforna la più buona

del Levante. come votare 1) Metti Mi piace alla pa-gina facebook di Corfole 2) Nell’album “LA PIZZA REGINA 2017”, cerca la foto della tua pizzeria preferita e votala col tuo Mi piace.Si può votare fino alle ore 18.00 del 24 no-vembre. E se la tua pizzeria preferita non c’è? Segnalala con un messaggio via face-book o una mail a [email protected], specificando nome e indirizzo della pizzeria e possibilmente allegando una foto. Sono ammesse le pizzerie nei comuni di Bo-gliasco, Recco, Sori, Camogli, Portofino, San-ta, Rapallo, Zoagli, Chiavari, Lavagna, Sestri Levante e le Valli Petronio, fontanabuona, Aveto, Graveglia, Sturla e Trebbia. In pratica il comprensorio in cui trovate Corfole! Premi: alla pizzeria vincitrice l’attestato di miglior pizzeria del Levante e, tra tutti colo-ro che l’hanno votata, un fortunato estratto vincerà un buono per due pizze e bevande. hai una PiZZeria? Richiedici la locandi-na per invitare i clienti a votarti!

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gli anni ‘40 e le feste sul mareScavando nei ricordi si sco-pre che le sue apparizioni nella nostra zona risalgono addirittura alla fine degli anni Quaranta. La guerra era appena finita e dopo il periodo buio arrivò quello

delle feste. A Cavi era appena stato inau-gurato un ostello della gioventù (in quello che ora è noto come Castello frugone). Emilio Tadini, futuro pittore e saggista di fama, ne era un frequentatore e per le vacanze di Natale fu accompagnato da un giovanissimo Dario fo. Tra i tanti parteci-panti alle feste c’era anche Giorgio Banfi e la sua futura moglie, il cui ricordo ci viene raccontato dal figlio Stefano (in foto): “Fo aveva rappresentato ai presenti nell’ostello la storia della fabbrica che trasformava “ la cacca” in burro bianchissimo... una delle tipi-che storie che solo lui sapeva raccontare fa-cendo sganasciare tutti dalle risate. Ma face-va anche delle cose assurde, come sdraiarsi sull’Aurelia insieme ad altri ragazzi dell’ostel-lo ad aspettare l’arrivo dell’auto per vedere chi si alzava per ultimo”. Storie di gioventù, che l’attore non dimenticò: “circa due anni fa - Continua Stefano Banfi - durante una sua apparizione pubblica andai a salutarlo e lui riconobbe mia mamma dopo tanti anni!”. Un personaggio che unì e divise sotto il segno della sua ironia e capacità di muo-vere le coscienze, ma che sicuramente lasciò un segno indelebile, anche dalle nostre parti. Simone ParmaCommenta e condividi su www.corfole.it

E’ la sera del 1 Ottobre 1969, sembra un normale martedì e invece al Teatro Ari-ston di Sestri Levante si sta scrivendo una pagina di storia della nostra cultura. Sul palco c’è un giovane attore, il suo nome è Dario Fo e sta debuttando con la prima assoluta dello spettacolo “Mistero Buffo”, una delle rappresentazioni che rese cele-bre l’attore non solo in Italia ma in tutto il mondo e che lo portò verso il Premio nobel per la letteratura assegnatogli nel 1997. L’anno prima con Franca Rame aveva fondato il gruppo teatrale Nuova Scena, che rappresentò i propri spettacoli in tutte le sale ARCI, Associazione Ricrea-tiva Culturale Italiana, controllata dall’al-lora Partito Comunista Italiano. Il Teatro di Sestri rientrava fra quelle e oltre al Mistero Buffo la compagnia di fo mise in scena lo spettacolo “Legami pure che tanto io spacco tutto lo stes-so”. Entrambi gli spettacoli rappresentati a Sestri Levante erano ricchi di critiche, nemmeno troppo velate, al Partito Co-munista e di esortazioni ai lavoratori nel prendere coscienza della loro situazione e fare qualcosa per risvegliare il partito. Il tutto affrontato però con l’ironia pungen-te, quasi dissacrante, nel tipico stile di fo. Proprio questa ironia su Partito e sui la-voratori stessi, scatenò le contestazioni dei presenti (in maggioranza operai di sinistra) che si sentirono probabilmente offesi da quella che loro interpretarono come presunzione dell’attore e della sua compagnia. I “mugugni” furono così forti da portare franca Rame alle lacrime, pro-prio sul palco dell’Ariston. Era l’inizio del “caso Dario fo” che portò i dirigenti geno-vesi del Partito addirittura a censurare le recensioni dello spettacolo su L’Unità. Si creò così una frattura fra chi era a favore di quella comicità “caustica” e chi contrario. La storia di quell’evento e delle lacrime di franca Rame fu raccontata dall’allora tren-tatreenne Corrado Augias che su L’E-spresso, nell’articolo “Ma il Partito non si diverte” approfondì la vicenda e oltre ai dirigenti genovesi dell’epoca intervistò anche il chiavarese Cesare Risso, militan-te del partito. Il “caso Dario fo” mise così il Levante al centro dell’attenzione della sinistra di quegli anni, ma allontanò per sempre l’attore dalle nostre sale teatrali.

Dario Fo: le polemiche a sestri, le bravate a cavi e l’importanza del mese d’ottobre

In questo mese ricorrono il debutto del “Mistero buffo”, il Nobel per la Letteratura e la sua scomparsa

“La vita è una meravigliosa occasione fugace da acciuffare al volo tuffandosi dentro in allegra libertà.” (Dario Fo)

il 9 ottobre del 1997 dario fo riceve dalle mani del re gustavo di svezia il Premio nobel per la letteratura: “Perché, seguendo la tradizione dei giulla-ri medioevali, dileggia il potere restituen-do la dignità agli oppressi.”

ll ringraziamento a franca rame: “Senza di lei per una vita al mio fianco non ce l’avrei mai fatta a meritare questo premio.”

il discorso... buffo al ritiro del nobel: “(...) Ecco, io sono abituato a realizzare dei discorsi con le immagini (...) ogni tanto vi mostrerò dove siamo, così non perderete il filo (...). C’è il problema delle risate: quelli che capiscono l’italiano ri-deranno subito, poi quelli che debbono aspettare la traduzione e gli altri che non sanno se ridere alla prima battuta o alla seconda. Ad ogni modo cominciamo. (...)”

Alcuni momenti salienti della vita di Dario Fo, scomparso il 13 ottobre 2016: in una foto agli esordi del “Mistero buffo”; al ricevimento del Nobel; con Franca Rame

Lo stretto rapporto del giullare” d’Italia con il Levante, che balzò così agli onori delle cronache

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Con quella faccia un po’ così, quel sorriso un po’ così che abbiamo noi della Val Cichero...Perché la prima cosa che si nota è che sono tutti gioviali, salutano per strada anche gli estranei, ti accolgono col sorriso e ci scappa perfino il bicchiere di vino. Sarà il panorama, sarà la natura così presente, sarà che man-giano bene. Che qui il “chilometro zero” è di casa. Una vera istituzione in questo senso è la macelleria casella (aperta il sabato 07:00-12:00 e 15:00-19:00 e domenica 07:00-12:00 Tel 0185.357744 - 340.3210881), meta di pellegrinaggio per i buongustai e per chi cerca carne sana e genuina. Si rag-giunge camminando per qualche metro su una caratteristica stradina acciotolata, tra belle case in pietra, con i fiori sui balconi e il profumo di stufa accesa. Si arriva così in que-sta bottega fuori dal tempo, dove un lungo bancone fa mostra dei tagli del giorno, molti introvabili nei negozi commerciali. A svettare su tutto ci sono loro, i fratelli re-nato e davide (a cui si aggiunge Paolo, as-sente quel giorno), due omoni con le guance rosse di montagna e la stazza di chi è abitua-to al lavoro all’aria aperta: quello con le loro 150 mucche “piemontesi” e “limusine”, che vengono portate a pascolare libere da mar-zo a novembre. Un’attività importantissima anche per l’ambiente perché ripuliscono ogni anno 80 ettari di terreno. Dove passano loro incendi non se ne sviluppano. Una attività di famiglia, iniziata trent’anni fa e decollata negli ultimi anni, grazie alla crescente consapevolezza nel consumatore del lato oscuro degli allevamenti intensivi, crudeli per gli animali e pericolosi per l’uo-mo, visto l’utilizzo di ormoni della crescita e antibiotici. Invece qui è tutta un’altra musica: campi, vacche, zeneize e un guttin de vin, de

chellu bun. Perché nella bottega dei Casella, oltre all’assaggio della fettina di carne cruda “così sente com’è fresca che si scioglie in boc-ca”, tra una chiacchiera e l’altra e quelle risate sonore ci può scappare perfino il bicchiere di vino in allegria. E dove vi ricapita?

si vende solo misto: così ce n’è per tutti“Sì, ma chissà che prezzi”, direte voi. Vi stupire-mo: solo undici Euro al chilo, per una carne freschissima e soprattutto davvero sana e genuina. E c’è un’etica anche nella vendita: per far sì che tutti trovino anche un po’ dei tagli più pregiati, qui si acquista in modali-tà “misto”, in modo che ad esempio il filetto non finisca in una sola casa ma ne resti per tutti. Per cui, ad esempio, insieme alla fioren-tina da un chilo va preso anche mezzo chilo di bollito, di macinato o di spezzatino. E’ an-che un modo per cucinare piatti sempre di-versi, e il cliente abituale ormai ben gradisce questa condizione. Poi il primo martedì del mese c’è l’offerta speciale e i prezzi arrivano a otto Euro al chilo. E ora che è autunno arriva anche il maiale, con i suoi derivati.

dal pascolo alla tavola: dove fermarsi a gustare la carne della val cicheroCome dicevamo, in Val Cichero mangiano bene e non fanno eccezione gli agriturismi e le trattorie. Nella vostra gita gastronomica avrete di strada due posticini dove ritrovere-te gli ingredienti locali, dalle verdure al miele, dai formaggi ai salumi e ovviamente la carne. E anche un’altra caratteristica locale: la gio-vialità. Così sia da Liliana e Renzo dell’agri-turismo cason de larvego (333.2121161) che da Isa e Gabry della trattoria la colom-ba (0185.357740) non solo farete un pasto genuino, ma vi sentirete subito a casa.

I fratelli Davide e Renato Casella con la nuova generazione, già aiutanti nell’attività di famiglia: Ilaria, Alberto e Alessia.

> a lato - Renato Casella con un pezzo di succulenta carne che a poca distanza diventa una gustosa tagliata, preparata al mo-mento (su prenotazione) da Isa e Gabry della Trattoria Colomba. Più a chilometro zero di così!

Storia di una tagliata a KM0, dalla macelleria...

.. alla brace

Mangiare è una necessità. Mangiare intelligentemente è un’arte (Francois de La Rochefoucauld)

dal pascolo alla tavola: in val cichero, tra carne a km0, gutin de vin e allegriaLa piccola macelleria di un paesino è diventata la meta dei buongustai; e nei locali vicini si possono gustare la loro carne e altri prodotti locali

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al rally della lanterna il navigatore è stato tuo papà. come è andata?Era un sogno che avevamo da tempo e fi-nalmente ora l’età (diciannove anni) me lo permette. Inizialmente dovevamo guidare a turno, ma il tempo nelle prove è stato poco e avendo guidato solo io papà mi ha detto: “Ti vedo a tuo agio, guida tu. Così io imparo a fare il navigatore!”. A lui va il mio più grande ringraziamento perché da quando avevo 3 anni mi porta in giro per l’italia a vedere i rally e perché era una vita che voleva partecipare e a 47 anni si è tolto la soddisfazione insieme a me. Abbiamo affittato macchina, visite, tesse-ramento e poi conquistato il primo posto nel-la classe N1 (il rally è diviso in gruppi e classi in base alle macchine) e il quarantanovesimo nella classifica generale. É stata davvero una grande emozione per entrambi.

ma guidare accanto ai genitori è l’incu-bo di tutti i giovani! È stato un azzardo iniziare con una gara così impegnativa, perché la tensione era tanta. Ma conoscere chi hai al tuo fianco trasmette molta sicurezza, e questo è fondamentale. Papà si è divertito ed è rimasto quasi stupito della sintonia che si è instaurata fra noi. Ci sia-mo impegnati insieme nel prendere le note e abbiamo riso quando provavo a mettergli un po’ di paura con alcune manovre che non si aspettava. A fine gara ha detto che un’espe-rienza che tutti dovrebbero provare, solo per il fatto di poter dire che la passione trasmessa al figlio può portare sino alla vittoria della classe.

come ci si allena per un rally?Correre è pesante fisicamente, si suda anche per l’abbigliamento ignifugo. Il difficile è im-parare le traiettorie.

dove si trova il coraggio per sfidare le curve a quelle velocità?E’ un discorso diverso dal guidare per stra-da: sedile, cinture strette, ti senti sicuro al volante, e non ti muovi quando fai le curve,

la macchina ha gomme apposta e assetto apposta. Poi subentra l’adrenalina e la pas-sione per lo sport che è il mio divertimento e la voglia di guidare bene.

A CORRERE IN COPPIA SI VINCE DUE VOLTE

cosa vi ha spinto a gareggiare insieme?All’inizio è nato tutto per scherzo. Stiamo in-sieme da cinque anni, Lorenzo correva già da qualche anno ed era nel mondo rallistico da

quando aveva 18 anni, quindi è stato facile appassionarsi e decidere di salire su una mac-china come navigatrice. Così nel 2015 la pri-ma gara insieme, alle Ronde della Val d’Aveto.

il rally unisce la coppia o vi fa litigare?Di sicuro essere una coppia nella vita aiuta ad avere fiducia e feeling anche in macchi-na, componenti fondamentali tra un pilota ed il suo navigatore. Ovviamente non man-cano i battibecchi! Quando inizia il weekend della gara è fondamentale lasciare a casa tutto il quotidiano: in quel momento per noi esistono solo i tempi tecnici, le prove e la macchina. E’ necessario mantenere un buon livello di concentrazione durante la gara e nei giorni precedenti. E poi la gara diventa anche una festa.

quali sono i ricordi più belli in gara?Di sicuro il primo arrivo. Dopo le prime gare sfortunate, vedere il palco è stata una gran-de emozione. Poi aggiungo questo Rally della Lanterna, dove ci siamo classificati venticinquesimi assoluti, secondi di gruppo e classe, perché è una delle gare più attese grazie al meraviglioso clima di festa e spor-tività.

avete un rituale prima di gareggiare? Di solito ci scambiamo un bacio di buon auspicio. Non siamo gli unici perché ci sono sempre più coppie che gareggiano proprio per il maggior feeling in gara.

cosa ne pensano amici e parenti?I genitori ci appoggiano e sostengono, na-scondendo sicuramente un po’ di preoccu-pazione. Gli amici in tanti non capiscono di cosa si tratti e cosa ci spinge a sacrificare i weekend per questa passione, ma per for-tuna non esiste solo il calcio e chi lo capisce viene a tifare per noi. Ovviamente poi abbia-mo anche tanti amici all’interno della nostra scuderia la Sport Favale ‘07 con cui condivi-dere tutti i momenti e le sensazioni.

romina maZZino e lorenZo mottolaernesto e nicolò franca

Il lato romantico del rallyChi l’avrebbe detto che quel mondo tutto rombi, stridori e velocità nascondesse un lato romantico. Eppure è quello che abbia-mo scovato al 33° Rally della Lanterna - 1° Rally dell’Aveto, dove tra le tante storie spiccano quella di un padre e figlio che han-no realizzato insieme il sogno di una vita e quella di due fidanzati che hanno scoperto di sentirsi più uniti quando gareggiano fianco a fianco. Pensavate che il mondo delle corse fosse riservato ai soli uomini? Ecco un altro cliché ormai spazzato via.

I rettilinei sono soltanto i tratti noiosi che collegano le curve. (Stirling Moss)

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12 Non riesco a sopportare quelli che non prendono seriamente il cibo (Oscar Wilde)

Chi la conosce lo sa, lei è fatta così, travol-gente e sempre entusiasta: stiamo parlan-do di Donatella Ferraris già storica cotito-lare della Dedalo Games di Rapallo che ha fatto divertire generazioni con i vecchi vi-deogiochi “a monete” che si trovavano nei bar o negli stabilimenti e che aveva aperto la prima sala giochi del Tigullio, dove oggi c’è il Gran Café Rapallo. I tempi sono inesorabilmente cambiati e quei giochi sono ricordi da museo, ma chi ha carattere imprenditoriale non può mo-dificare la sua natura. Ma la tipologia mer-ceologica sì. Così senza pensarci troppo e con ancora vivo il ricordo della scompar-sa dell’amato padre Giovanni (che amava molto Rapallo, per lui “uno dei posti più belli del mondo”) ha convogliato le sue energie e il marchio di famiglia in una nuova im-presa la Dedalo Drink and Food. Qui, tra prelibatezze dolci e salate della tradizione culinaria emiliana (come le sue origini) e non solo, c’è il necessario per un pasto completo, dall’antipasto al dessert, bevan-de comprese: salumi di Norcia, mortadel-line bolognesi, pasta fresca emiliana, ragù DOC, crema di Parmiggiano Reggiano, sal-

siccia Passita, birre artigianali, vini italiani, dolci tradizionali emiliani, cantuccini alle nocciole, miele artigianale fino alle Mar-mellate Bio Reali. Impossibile uscire a mani vuote e una salvezza per regali golosi e per chi vuole qualcosa di particolare da porta-re in caso di invito a cena.

arte e musica dal vivo Ma per l’esuberante Donatella non poteva essere tutto qui: nel negozio potete ora ammirare la mostra permanente dei qua-dri di gabriele barile, promettente e pro-lifico artista contemporaneo della zona. Poi vi capiterà di poter ascoltare anche dell’ottima musica dal vivo: alcune dome-niche sarà presente Luca Carboneri con il suo magico sax.

i Prossimi aPPuntamentiDomenica 15 degustazione mortadelline bolognesi, domenica 29 degustazione sa-lumi di Norcia.

dedalo drink and foodrapallo - via betti 610185 233669 - [email protected]

Donatella ferraris, imprenDitrice Delle cose buone e mecenateUna bottega particolare, tra golosità emiliane, quadri d’autore, musica dal vivo e degustazioni. Ed è solo l’inizio

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13“Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?” (Harper Lee)

Se oggi pensiamo al pane ci vengono alla mente gli organizzati panifici cittadini, ma c’è stato un tempo in cui i panettieri por-tavano il pane direttamente tra le vie dei paesi con i loro mezzi a due o tre ruote, ma sempre spinti solo con la forza delle gam-be. A Gattorna c’era Carlin, che aveva - è il caso di dirlo - sempre le mani in pasta: si riforniva di farina da uno dei tre mulini a gestione familiare (mulino Siria, mulino Basso e mulino Rosasco, oggi tutti in disu-so), preparava il lievito e poi l’impasto, lo divideva nelle varie pezzature e iniziava a dar vita alla magia nel suo forno rigorosa-mente a legna. Pane croccante e focaccet-ta genovese che ancora vengono ricordate tra gli abitanti della valle. Dopo aver lavo-rato tutta la notte però non aspettava che i clienti venissero da lui, ma andava diret-tamente a rifornire negozi e botteghe con il suo pane. Montava in sella al suo triciclo (un piccolo carro trainato dalla bicicletta) e iniziava a girare per tutte le vie del paese spargendo odore di pane fresco e buon umore. Oggi spesso il pane viene prodotto industrialmente, trasportato su tir da una parte all’altra dell’Italia e nelle vie dei pa-esi non si vede più passare alcun Carlin. Il suo triciclo però è stato ristrutturato ed è visibile al Polimuseo del Giocattolo, Natu-ralistico e della cultura contadina.

il 16 ottobre è la giornata mondiale del pane Quando “Carlin” spargeva profumo di pane

fresco consegnandolo sul suo triciclo

immagine di repertorio. il triciclo di “carlin” è esposto al Polimuseo del giocattolo, naturalistico e della cultura contadina di gattornavisitabile ogni terzo sabato del mese ad esclusione di ottobre (vedi sotto) ore 15:30-19:30 - visita gui-data alle 17:00. ingresso gratuito

apertura anticipata a domenica 8 ottobre per la festa del fungo

vita di campagna - tradizioni, Usi e costUmi di Una volta

Appaiono a ogni fine stagione e, armati di metal detector, macinano chilometri per trovare quello che i turisti hanno perso o dimenticato in spiaggia. Un passatempo redditizio che può arrivare a diverse decine di euro in monete al giorno. Ma la speranza è sempre quella del “colpo grosso” e cioè anelli, orecchini, braccialetti e catenine, che ripagano sia delle lunghe camminate che dell’investimento del metal detector.

cosa possiamo trovare in spiaggia? Beh, innanzitutto purtroppo spazzatura, soprattutto se si va nelle zone trascurate dai comuni. L’incubo di ogni cercatore sono infatti gli strappi delle lattine: l’alluminio infatti non è discriminabile perché viene identificato dall’apparecchio con lo stesso segnale dell’oro. Insomma, tanti falsi allar-mi. Oltre a tanta spazzatura però, è possi-bile ritrovare le monetine che i bagnanti perdono durante la bella stagione.

cosa dice la legge> in caso di oggetti e preziosiPer quanto riguarda eventuali oggetti, so-prattutto quelli preziosi, c’è da fare un’avver-tenza: non sono di chi li scopre. Per la legge italiana infatti, un oggetto ritrovato deve essere denunciato alle autorità presso l’uffi-cio degli oggetti smarriti. Solo se nessuno lo reclama diventerà di chi lo ha trovato.

> in caso di reperti archeologiciNel caso in cui l’oggetto ritrovato abbia più di 50 anni ed è ritenuto di una certa impor-tanza storica dovrà, per obbligo di legge, essere consegnato presso l’ufficio della Soprintendenza più vicino entro 24 ore. Se l’oggetto vi porterà dei dubbi è preferibile presentarlo sempre presso le autorità com-petenti, che decideranno se lasciarvelo o trattenerlo. Qualora l’oggetto dovesse esse-re trattenuto dalle autorità, a chi l’ha ritrova-to potrebbe spettare un premio.

chiavari: metal detector in azione sulle spiagge(a caccia di tesori)

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se siete cresciuti coi racconti di guerra dei nonni o li avete vissuti di persona, se siete a conoscenza di fatti, storie curiose o della tradizione ma anche recenti, scrivete a [email protected] oppure contattateci allo 0185.938009. per voi un libro di ghilarducci. la scrittura non è il vostro forte? vi manderemo un giornalista.

Hai una storia da raccontare?

con il memorial dedicato a eugenio ghilarducci, nostro collaboratore e sto-rico, portiamo avanti il suo lavoro per far sì che la storia locale non vada persa

Memorial Ghilarducci

ritorno a scUola: com’era negli anni ‘40 e ‘60

Testimonianza di Carlo Pasquali, da Moconesi

il ricordo di un nostro lettore e il reality che riporta all’epoca

Alla scuola chiederei innanzi tutto di insegnare che cosa è bello, di divulgare l’armonia, di spiegare il senso dei valori. (Roberto Vecchioni)

Questo mese la testimonianza per il “Me-morial Ghilarducci” ci arriva da un lettore che ha voluto ricordare come si stava a scuola in un’epoca che sembra remota e che invece risale solo a qualche decennio fa. Nel centro storico di ferrada di Moconesi dove la strada prende a discendere verso la piana del Lavagna, e dove inizia l’antica mu-lattiera che saliva a Moconesi Alto, esisteva a quei tempi un vetusto edificio in pietra a vista, con piccole finestre, con una piazzetta antistante in lastre grezze di ardesia, dove si giocava alle biglie. Allora ospitava la scuola elementare al primo piano ed al piano su-periore c’era il Municipio. Aveva una ripida e buia scala, le aule avevano pavimenti e soffitti in assi di legno che lasciavano filtrare la polvere dai piani superiori. Dalle piccole finestre colava poca luce ed i vecchi banchi di legno erano posti vicino ad esse proprio per vederci meglio dato che la triste e soli-taria lampadina appesa al centro dell’aula, poco riusciva ad illuminare. Nella mia classe c’era una grande carta d’Italia che mostrava in molti punti la trama di tela, era unta sino a due metri da terra dal contatto di innume-revoli piccole mani che da decenni la esplo-ravano, e costellata fittamente dalle piccole tonde cacche delle tante mosche che pro-venivano dalle stalle che allora c’erano in paese, tanto che si confondevano coi sim-boli dei mille paesi in essa rappresentati. La piccola stufa di ghisa era l’unico accessorio di comfort ed era alimentata col contributo degli scolari: infatti si andava a scuola con la cartella in una mano ed un fastello di legna nell’altra. Tuttavia il triste e cadente aspetto dello stabile era mitigato dalla presenza di quell’infanzia che in ogni epoca porta sem-pre gioia e vivacità. Oggi non esiste più e al suo posto c’é un moderno palazzetto.

INDIETRO NEL TEMPO PER FINTAE’ tornato per la seconda stagione il reality show di RAI2 “Il collegio”, nel quale diciot-to studenti tra i 13 e i 17 annisi ritrovano in un collegio anni sessanta, per consegui-re il diploma di licenza media dell’epoca.

Un vero e proprio esperimento sociale du-rante il quale i ragazzi verranno catapultati nel passato, in un’era pretecnologica: oltre ad indossare le uniformi (giacca blu, cravatta, pantaloni corti, calzini bianchi lunghi fino al ginocchio per i ragazzi; giacca blu, fiocchetto rosa, gonna fino al ginocchio e calzini corti bianchi per le ragazze) devono seguire le dure regole della struttura, senza smartpho-ne, tablet, prodotti di bellezza ed ogni tipo di agio. Inoltre, taglio di capelli e stile adeguato, niente piercing, trucchi e oggetti personali. I

ragazzi e le ragazze divisi in dormitori distinti devono seguire a tempo pieno le materie: italiano, latino, storia, geografia, matema-tica, scienze naturali, francese, educazione fisica, musica e canto corale, ballo, economia domestica per le ragazze e applicazioni tec-niche per i ragazzi. Questa volta il ciclo sarà

ambientanto nel 1961, anno significativo sia per la storia del paese essendo il centesimo anniversario dell’Unità d’Italia, che per l’istru-zione scolastica, poiché alla vigilia della più importante riforma della scuola, del 1962. Il giudizio finale terrà conto dell’esame, dei voti durante il corso e della condotta.

Piatto ricco al festival del cinema Povero

Ennesimo riconoscimento per il giovane regista David Valolao di Moneglia e nativo di Chiavari: premio per il miglior cortome-traggio e premio del pubblico al festival Internazionale del Cinema Povero svoltosi a settembre a Ispra (Varese). Ad annunciar-lo lo stesso regista in un post su facebo-ok: “Che serata ricca di emozioni! L’ultimo cortometraggio che ho diretto, “Una partita ai confini del mondo“, ha ottenuto il premio miglior cortometraggio e il premio del pub-blico al Festival Internazionale Del Cinema Povero. Grazie a tutta l’organizzazione, giu-ria e pubblico per la calorosa accoglienza! Lo scorso mese il corto si è aggiudicato il secondo premio al Gioiosa in Corto. Il mese prossimo saremo in finale al Melbourne In-dependent Filmmakers Festival e siamo in concorso ai David di Donatello 2018. È un corto davvero speciale, frutto di un bellissi-mo lavoro di squadra. Grazie a tutte le perso-ne che ci hanno sostenuto, siete moltissimi!”

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Situato sulla Riviera di Levante è l’ultimo comune a oriente della Città metropoli-tana di Genova. L'antico toponimo di Mo-neglia (ad Monilia) compare sulla Tavola Peutingeriana, copia della carta militare dell'Impero romano con una datazione tutt’oggi incerta (IV sec. d. C.?), conserva-ta presso la biblioteca nazionale austria-ca di Vienna e scoperta nel Cinquecento dall'antiquario di Augusta, Corrado Peu-tinger. Il termine latino ‘Munilia’ potrebbe riferirsi a eventuali costruzioni o fortifica-zioni militari presenti in zona. Nella Tavola Peutingeriana Moneglia è indicata come uno dei pochi luoghi marittimi presenti lungo la via Aurelia tra Luni e Genova. C’è tuttavia chi fa risalire il nome al termine latino “monilia” gioielli, monili, preziosi at-tribuendolo alla panoramica bellezza del territorio: Moneglia è infatti situata in una insenatura, circondata da colline con rigo-gliosa vegetazione.

un osso duro per i romani Sulle sue origini c’è chi collega il borgo agli Arcadi, popolazione del Peloponne-so giunta sulle nostre coste nel XII secolo a.C.. I Romani, poi, faticarono non poco ad assoggettarla, come peraltro tutti i paesi dei Liguri, a causa della ben nota bellico-sità delle popolazioni e per la carenza di vie di comunicazione, per cui, terminata la conquista, essi decisero di aprire una strada tra Roma e le Gallie, alcune vestigia della quale esistono ancora nella frazione monegliese del Bracco. Ai tempi di Cesare Augusto (14 d.C.) Moneglia faceva parte amministrativamente della IX regio.

fuori la chiesa le catene del ‘200 In epoca successiva, sappiamo con certez-za che Moneglia nel 1284, alleata di Geno-va, contribuì alla vittoria navale della Me-loria e le catene sottratte al porto di Pisa sono ancor oggi visibili all'esterno della Chiesa di Santa Croce. Durante la seconda guerra mondiale subì diversi bombarda-menti aerei che miravano alla distruzione del ponte della ferrovia e che causarono numerose vittime tra la popolazione che si ridusse a vivere nelle ex gallerie ferroviarie.

monegliesi famosi Moneglia diede i natali al pittore luca cambiaso (1527-1585), di cui è conserva-ta nella duecentesca chiesa parrocchiale di Santa Croce il dipinto dell’Ultima Cena, e al poeta felice romani (1789-1865), raf-finato librettista prediletto da Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti, che collaborò con moltissimi musicisti del suo tempo, tra i quali Gioacchino Rossini e Giuseppe Ver-di. Scrisse i libretti di alcuni fra i più famosi capolavori del teatro d’opera dell’Ottocen-to. Era profondamente legato a Moneglia dove volle trascorrere gli ultimi anni della sua vita. Oggi il Centro Studi felice Romani allestito nel piano terra del castello di Villa-franca a Moneglia, raccoglie documenti e testimonianze sul poeta melodrammatico.

Da noi il mare sale per rocce e per dirupi col suo respiro. (Francesco Biamonti)

il ricordo di un nostro lettore e il reality che riporta all’epoca

cAMpANILI - alla scoperta dell’origine dei nomi dei paesi (di Pier Luigi Gardella)

Mi piacerebbe, a volte, poter stare dentro ad una scato-la di cartone della mia mi-sura. Vorrei, anzi, che ve ne fosse una per ogni uomo o donna esistente sulla terra. E che sopra ad ogni scatola fosse scritto, in grassetto: FRAGILE: Maneggiare con cura.Non siamo mica abituati a maneggiare le persone con cura. Secondo me è perché non c’è scritto, non c’è spie-gazione altrimenti. Perché quando arriva il corriere con il pacco che aspettiamo da una settimana alla fac-cia della cura, attenzione a non farlo cadere, non scon-trare nulla entrando, apri-lo con delicatezza... Con le persone no.Non c’è scritto niente, sugli altri, allora possiamo pure usarli a nostro vantaggio, ferirli, prenderli in giro, illuderli. Intanto mica si rompono.Ed è quella la fregatura, che alle persone piace così tanto sembrare forti, indipenden-ti, dure come pietre che pure se si smussano, si spez-zano, sanguinano, fanno finta di nulla pur di non mostrarsi fragili.Ma a volte, penso, sarebbe bello che qualcuno si fer-masse a leggere quel ma-neggiare con cura, ed aves-se la pazienza di scoppiare ad una ad una tutte le bolle dell’imbottitura di plastica che mi avvolge l’anima per poi, finalmente, accarezza-re la mia fragilità.

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appuntamenti imperdibiLisagre | concerti | manifestazioni | mercatini |gare| musei | cene | spettacoli | inaugurazioni | teatro | corsi | degustazioni | mostre | sport | cinema...

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fine dell’euroPaRaccontare la civiltà occidentale in una prospettiva apocalittica eppure

profondamente umana. Regia di Rafael Spregelburd. Dall’11 al 20 OttobreGenova, Teatro Duse - Info: 010 534 21

DOM29

LUN16

DOM15

DOM1

LUN2

giochi giovanili ParalimPiciLe discipline in gara saranno otto: atletica, boccia, calcio a 7,

goalball, judo, nuoto, tennis tavolo, vela.Info: www.epyg2017.com

il PranZo della caPraPranzo a base di capra e polenta a sostegno del restauro della chiesa di GRAVEGLIA. Euro 20 a testa, bambini 10

Info 348.2220778

MAR3

MER4

GIO5

DOM8

LUN9

MAR10

MER11

GIO12

il ciPPo del monte ramacetoA Sestri Levante il museo cittadino si arricchisce di una nuova sala, dedicata

al cippo di Monte Ramaceto: Il Neolitico a S. Nicolao di Pietra Colice.Sestri Levante, MuSEL - Info: 0185/478530

mercatino antiquariato a sestri levanteMostra mercato di antiquariato con 25 espositori specializzati nel settore

organizzato da Segesta AntiquariaInfo: www.sestri-levante.net

indifesaIncontro per la Giornata Mondiale ONU delle Bambine e delle Ragazze

in collaborazione con “Terre des Hommes” (libera utenza).Genova, Biblioteca Benzi - Info: 010 613.64.98

degustaZione gratuita e musicaIn compagnia del sax di Luca Carboneri degustazione gratuita di mortadelline bolognesi presso dedalo drink and foodRapallo, Via Betti 61 - 0185 233669

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de andrè canta de andrèConcerto live di Cristiano De Andrè, figlio del cantautore genovese

Genova, Teatro Carlo felice - Ore 21:00Info e ticket: www.carlofelicegenova.it

ri-abilitaZione e disabilità attraverso il ciclo della vitaCongresso SIMfER –Società Italiana di Medicina fisica e Riabilitativa. Confronto fra i nuovi bisogni riabilitativi e l’innovazione tecnologica

e farmacologica. Info: www.visitgenoa.it

fiera a santo stefano d’avetoNel cuore del nostro Appennino un giovedì dedicato allo shopping grazie

alla fiera di merci varie organizzata a Santo Stefano D’Aveto.Info: 0185 88046

Per i fan de “il nome della rosa”L’opera che ha reso celebre un maestro del pensiero Umberto Eco,

diventa finalmente teatro. Dal 17 al 29 Ottobre.Genova, Teatro della Corte - Info: 010 534 21

rumori fuori scenaIrresistibile e pluripremiata commedia inglese che vi farà ridere

fino alle lacrime! Uno dei cavalli di battaglia della TkC.Genova, Teatro della Gioventù - Info: 320 8667342

SAB14

VEN13

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LUN23

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oktoberfest a torriglia“Oktoberfest cumme i Tedeschi ma parlemmu zeneize” è lo slogan

dell’oktoberfest che da Lunedì 9 a Domenica 15 animerà Torriglia.Presso Garitta Bar - Info: 333.964 2392

storie di strada, squarci di vite randagieNell’area archeologica dei Giardini Luzzati una mostra ritraente volti di giovani donne e bambini provenienti da diverse parti del mondo.

Genova, Giardini Luzzati - Info: 010 898 4785

rolli daysSabato 14 e Domenica 15 Ottobre l’occasione per visitare gli

straordinari Palazzi dei Rolli, Patrimonio dell’Umanità Unesco.Info e visite: www.visitgenoa.it

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settimana della dislessiaPresso l’aula magna del Liceo Artistico Luzzati l’incontro “My story” con un

incontro tra gli studenti e i testimonial del gruppo Giovani Dislessici AIDore 15:00 - Info: 393 3948670

MAR17

come stanno i tuoi denti?Ottobre è il mese della prevenzione della salute dentale. Prenota la visita

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festival della scienZa 2017Inizia oggi uno dei più grandi eventi di diffusione della cultura scientifica

a livello internazionale. fino al 5 Novembre.Genova, Palazzo Ducale - Info: 010 8934340

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imPara ad usare Pc, tablet e smartPhoneE’ arrivato il momento di prendere in mano la tecnologia e imparare

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mercatino artistico a raPalloEsposizione e vendita di artigianato artistico

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ZeneiZe, storia di una linguaStoria di una lingua è una mostra visitabile fino al 2 Dicembre

presso l’archivio di stato di Genova.Info: 0105375652

le foto mai viste di vivianfino all’8 Palazzo Ducale a Genova ospita la mostra

“Vivian Maier. Una fotografa ritrovata”. Dal martedì alla domenica, ore 10-19 Genova, Palazzo Ducale - Info: www.visitgenoa.it

arte e salumi di norcia si incontranoOltre alle opere d’arte di Gabriele Barile potrete degustare

gratuitamente una selezione di salumi di Norcia dedalo drink and food Rapallo, Via Betti 61 - 0185.233669

ProteZione civile in festa Raduno di volontari di protezione civile con dimostrazioni al pubblico

su alcune attività svolte e diffusione informazioni per autotutela.Sestri Levante, Piazza Matteotti (Canonica) - Ingresso Libero

GIO 19

SAB 21

col naso in su a guardar le stellePer la “Giornata nazionale contro l’inquinamento luminoso” il Parco dell’Aveto

organizza un evento gratuito con il gruppo di Astrofili Arcturus. Ritrovo h21.00 in via Sant’Andrea di Rovereto, 45 Chiavari. Prenotazione: 0185.343370

i ravioli del violinistaI ristoranti associati alla rete Genova Gourmet propongono

i “ravioli alla Paganini”, con offerta della ricetta souvenir.Info: www.genovagourmet.it

33a Mostra del Fungosagra della ballotta

stand gastronoMICI a pranzo e Cenaballo liscio con Davide Aramini

Mostra micologica ed erbe officinali

Dalle 15:30 ingresso gratuito a: Museo del Videogioco

Polimuseo del giocattolo, etnografico, naturalistico

A gAttoRnA endurance sui kartCircuito kart Carasco organizza la Gara Endurance

Due ore di adrenalina e divertimento!Info e iscrizioni: 339 2347796

cavalli selvaggiEscursioni di Horsewatching sulle tracce dei cavalli selvaggi del

Parco dell’Aveto. Un’opportunità per osservare il comportamento, la socialità e i cicli vitali dei cavalli in natura. Info: 347 3819395

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18 Chi vuole maneggiare l’ascia al posto del falegname finisce col tagliarsi le dita. (Proverbio cinese)

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Si prova piacere incontrando lo sguardo di qualcuno a cui si è appena fatto un dono. (Jean de La Bruyère)

Gattorna, palazzo Scuole Medie

338.5933282

@museovideogioco

lameccamuseodelvideogioco

[email protected]

Aperto domenica 8 ottobre

h15.30 -19.30; ultimo ingresso h19.00

INGRESSO GRATUITO(offerta gradita)

è possibile prenotare visite private per altri giorni

Hai videogiochi, console o materiale videoludico anche rotti o vecchi?Fai come loro, donali al Museo

cerchiamo anche- Vetrinette espositive- Tv piccoli funzionanti, anche vintage- Monete da 100/200/ 500 Lire

Oltre 1000 pezzi della storia videoludica, della tecnologia e del design e oltre 30 postazio-ni gioco tra console e cabinati

Grazie a Edoardo Rossi di Chia-vari che ha donato videogio-chi e accessori per Playstation

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ma i vostri oCCHiali funzionano?Per mantenere gli occhiali in efficienza e in assetto con gli assi ottici e con la morfologia del viso è fondamentale sottoporli a periodici controlli; infatti con l’uso, l’occhiale viene sot-toposto a sollecitazioni che possono far dimi-nuire la sua iniziale stabilità. Ciò può generare innanzitutto una sensazione di minor comodi-tà e produrre fastidiosi effetti nella visione. L’or-ganismo cerca costantemente di compensare, con un inutile affaticamento.

indicaZioni Per un uso corretto- calzare gli occhiali e rimuoverli dal viso impu-gnando entrambe le aste- riporrli sempre nella custodia- evitare di appoggiare le lenti su superfici

- non lasciarli esposti a fonti di calore - evitare di addormentarsi indossandoli- usare per la pulizia detergenti neutri liquidi, sciacquarli con acqua ed asciugarli con tessuto appropriato

Ricordiamo inoltre di effettuare regolarmen-te controlli dello stato di salute degli occhi presso il Medico Oculista di fiducia.

i nostri tecnici sono a disposizione per controllare

gratuitamente la funzionalità dell’occhiale e riadattarlo

alla morfologia del vostro viso

ottobre


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