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Cina Emozioni da uno Yunnan breve Gruppo Katia Emiliani · 2015-05-04 · qui non si vede molto....

Date post: 08-Aug-2020
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Gruppo Katia Emiliani RACCONTI DI VIAGGIO | Cina Cormorani P erché YUNNAN? Non avrei mai pensato di andare nello Yunnan, non era nelle mie mete preferite; ma quando un amico francese mi ha mandato le foto delle terre colorate di DONGCHUAN, me ne sono innamorata e ho detto “DEVO ANDARE NELLO YUNNAN”. Dopo un anno di inutili tentativi, finalmente il viaggio mi viene assegnato e così……VIA SI PARTE. Siamo solo in sette e tutti con un preciso motivo: per la varietà di culture, per le risaie, per le terre colorate, per la pesca coi cormorani… cento motivi per cercare di conoscere un po’ questa regione, ancora “sconosciuta” da molti, della Cina. YUNNAN PROVINCE dove vive più della metà delle etnie del paese e dove i paesaggi si susseguono dalle valli, alle colline fino alle vette del Tibet Un viaggio durato 17 giorni, pochi per tutto quello che ci sarebbe da vedere e così abbiamo dovuto tagliare qualcosa. Noi abbiamo deciso di vedere le terre colorate di Dongchuan, ma siamo arrivati un po’ tardi e molte coltivazioni erano già state tagliate. Poi siamo andati al nord fino a Shangri-Là per poi ridiscendere fino alle risaie di YuanYang dove purtoppo la nebbia ci ha impedito di vederne la bellezza. Ma nonostante questi “intoppi” il resto ha compensato e ci ha reso felici di aver scelto questa meta. Il gruppo - Camilla solare, casinara, cameriera all’occorrenza per farci mangiare in fretta, dispensatrice di baci per far fermare l’autista. - Simonetta preziosa collaboratrice per il suo inglese perfetto e le ricerche sullo Yunnan (molto meglio della L.P.) - Barbara cassiera attenta nonché medico dispensatore di consigli - Claudio, il “piccolo” per la sua mole, dolce e discreto - Luca, il “ragazzino” il più giovane del gruppo, fotografo e mangiatore (si contendeva il primato con Camilla) - Giovanna, la giornalista e fotografa a caccia delle immagini più nascoste - E io 1° giorno - 08/11/13 Milano - Roma - Shanghai - 09/11/13 Shanghai - Kunming Volo di andata senza problemi, ci incontriamo alla spicciolata a Roma, volo in orario sia come partenza che arrivo, aereo pieno specialmente di bambini urlanti che ci faranno passare una notte quasi insonne. Arrivo a Shanghai, una ragazza con cartello e numero ci indica dove ritirare i bagagli, poiché c’è molta gente ci mettiamo un po’ di tempo, rifacciamo il check- in e siamo liberi di decidere cosa fare. Usciamo: 1° piano-informazioni e deposito bagagli sono le 4 e per andare al Bund è tardi (il taxi ci chiede y 900 x 6 pax). Le opinioni sono contrastanti: andare a vedere il “Bund”, provare l’emozione del supertreno veloce o sedersi al ristorante a mangiare? Siamo italiani…vince il ristorante, anche perché il tempo che resta non permette di fare troppe cose. Cambiamo un po’ di soldi con cambi diversi in vari sportelli da 5.52 a 8.I. Primi ravioli al vapore, una birra e si aspetta di imbarcarsi. 3° Piano – D - veloce entrata e partiamo in orario, quest’aereo è più piccolo ma più nuovo e più comodo Arriviamo alle 00,15 – ci aspetta Mr. Paolo della CITS che parla un perfetto italiano. Mi lascia il suo biglietto da visita e mi dice di contattarlo per qualsiasi necessità. Arriviamo al Jinjang Hotel molto bello e con una colazione superlativa (l’unica della vacanza) Al 23° piano con vista splendida. 2° giorno H: 7.30 colazione, primo versamento in cassa che giriamo in parte a Mr. Zhao che incontriamo alle h. 8 – Cambiamo il resto dei soldi e facciamo conoscenza con l’autista Mr. Jhao e la guida Ana, di 23 anni dello Sichuan studia a Dali cinese e inglese, sarà un’ottima interprete, ma come guida zero. Mr. Zhao invece sembra molto cortese, ma è un filone e pensa solo al suo interesse (ce Emozioni da uno Yunnan breve Testo e fotografie di Katia Emiliani
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Page 1: Cina Emozioni da uno Yunnan breve Gruppo Katia Emiliani · 2015-05-04 · qui non si vede molto. Siamo un po’ delusi. Alle 7 torniamo in albergo dove ci preparano una cena: verdure

Gruppo Katia Emiliani

RACCONTI DI VIAGGIO | East AfricaRACCONTI DI VIAGGIO | Cina

Cormorani

Perché YUNNAN? Non avrei mai pensato di andare nello Yunnan, non era nelle mie mete preferite;

ma quando un amico francese mi ha mandato le foto delle terre colorate di DONGCHUAN, me ne sono innamorata e ho detto “DEVO ANDARE NELLO YUNNAN”.Dopo un anno di inutili tentativi, finalmente il viaggio mi viene assegnato e così……VIA SI PARTE.Siamo solo in sette e tutti con un preciso motivo:per la varietà di culture, per le risaie, per le terre colorate, per la pesca coi cormorani… cento motivi per cercare di conoscere un po’ questa regione, ancora “sconosciuta” da molti, della Cina. YUNNAN PROVINCE dove vive più della metà delle etnie del paese e dove i paesaggi si susseguono dalle valli, alle colline fino alle vette del TibetUn viaggio durato 17 giorni, pochi per tutto quello che ci sarebbe da vedere e così abbiamo dovuto tagliare qualcosa. Noi abbiamo deciso di vedere le terre colorate di Dongchuan, ma siamo arrivati un po’ tardi e molte coltivazioni erano già state tagliate. Poi siamo andati al nord fino a Shangri-Là per poi ridiscendere fino alle risaie di YuanYang dove purtoppo la nebbia ci ha impedito di vederne la bellezza. Ma nonostante questi “intoppi” il resto ha compensato e ci ha reso felici di aver scelto questa meta.

Il gruppo- Camilla solare, casinara, cameriera all’occorrenza per farci mangiare in fretta, dispensatrice di baci per far fermare l’autista. - Simonetta preziosa collaboratrice per il suo inglese perfetto e le ricerche sullo Yunnan (molto meglio della L.P.)- Barbara cassiera attenta nonché medico dispensatore di consigli- Claudio, il “piccolo” per la sua mole, dolce e discreto- Luca, il “ragazzino” il più giovane del gruppo, fotografo e mangiatore (si contendeva il primato con Camilla)

- Giovanna, la giornalista e fotografa a caccia delle immagini più nascoste- E io

1° giorno - 08/11/13 Milano - Roma - Shanghai - 09/11/13 Shanghai - KunmingVolo di andata senza problemi, ci incontriamo alla spicciolata a Roma, volo in orario sia come partenza che arrivo, aereo pieno specialmente di bambini urlanti che ci faranno passare una notte quasi insonne. Arrivo a Shanghai, una ragazza con cartello e numero ci indica dove ritirare i bagagli, poiché c’è molta gente ci mettiamo un po’ di tempo, rifacciamo il check-in e siamo liberi di decidere cosa fare. Usciamo: 1° piano-informazioni e deposito bagagli sono le 4 e per andare al Bund è tardi (il taxi ci chiede y 900 x 6 pax). Le opinioni sono contrastanti: andare a vedere il “Bund”, provare l’emozione del supertreno veloce o sedersi al ristorante a mangiare? Siamo italiani…vince il ristorante, anche perché il tempo che resta non permette di fare troppe cose. Cambiamo un po’ di soldi con cambi diversi in vari sportelli da 5.52 a 8.I. Primi ravioli al vapore, una birra e si aspetta di imbarcarsi. 3° Piano – D - veloce entrata e partiamo in orario, quest’aereo è più piccolo ma più nuovo e più comodoArriviamo alle 00,15 – ci aspetta Mr. Paolo della CITS che parla un perfetto italiano. Mi lascia il suo biglietto da visita e mi dice di contattarlo per qualsiasi necessità. Arriviamo al Jinjang Hotel molto bello e con una colazione superlativa (l’unica della vacanza) Al 23° piano con vista splendida.

2° giorno H: 7.30 colazione, primo versamento in cassa che giriamo in parte a Mr. Zhao che incontriamo alle h. 8 – Cambiamo il resto dei soldi e facciamo conoscenza con l’autista Mr. Jhao e la guida Ana, di 23 anni dello Sichuan studia a Dali cinese e inglese, sarà un’ottima interprete, ma come guida zero. Mr. Zhao invece sembra molto cortese, ma è un filone e pensa solo al suo interesse (ce

Emozionida uno Yunnan breve Testo e fotografie di Katia Emiliani

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Avventure nel mondo 2 | 2014 - 27

Gruppo Katia Emiliani

Cormorani

Testo e fotografie di Katia Emiliani

ne accorgeremo in seguito). H 9,15 si parte per Dongchuan – le terre colorate – Usciti da Kunming incontriamo zone rurali e campi coltivati. Soste per il WC (tutti alla turca e spesso senza porte, mai visti gabinetti così sporchi) Jhao è sempre sorridente e molto attento alla guida, ma pigia poco sul pedale, Ana è molto ciarliera e prende subito confidenza e forse questo è sbagliato perché si instaura un rapporto troppo amichevole che le fa prendere tutto un po’ alla leggera, non preparata sul programma e non conosce i posti dove andremo. Sosta per foto ai villaggi e ai campi coltivati, ci sono delle bancarelle e Jhao ci offre patate cotte alla brace e arachidi. Sul pulmino ci sono banane e acqua a volontà.H14 arriviamo all’hotel HuaGou G.H. molto basic, le camere vanno bene, letti grandi, scaldaletto e piumini, ma i bagni e tutto l’albergo sono molto sporchi. Ci riposiamo un po’ e alle 16.30 partiamo per andare a fotografare il tramonto. Andiamo a Lexiaguo bello, ma non con i colori che ci aspettavamo, purtroppo ci sono già stati tanti raccolti e non c’è più tanta varietà di colori. In compenso ci sono tanti giapponesi e cinesi con macchinoni enormi pronti a fotografare un tramonto un po’ scialbo. Ci spostiamo a Lipuao, ma il primo posto non è un granchè e così andiamo oltre, camminiamo tra i campi coltivati facendo attenzione a non pestare patate ed altro ma anche qui non si vede molto. Siamo un po’ delusi. Alle 7 torniamo in albergo dove ci preparano una cena: verdure stufate piccanti, spinaci lessati e serviti nella loro acqua, patate passate con cipolla, straccetti di carne saltati con funghi e riso tutto servito col te, non male, ma in seguito sarà sempre così…stesse cose ovunque.

3° giorno H 5.30 sveglia, colazione preparata dalla guida e dall’autista: nescafè, pane, marmellata, yogurtH6.30 partiamo per vedere l’alba a Damakan, soliti giapponesi pronti a fotografare, poca luce e poco di tutto. Rubiamo qualche foto, saliamo su un’altura , fa molto freddo e l’alba è molto sul normale senza colori spettacolari. Alle 7.50 partiamo e ci fermiamo al Beatiful Garden per foto, questa volta, belle. Dopo Kunming sosta per pranzo, scelto dalla guida, e mangiamo bene spendendo pochissimo, anatra arrosto e varie verdure, fotografiamo la cucina e così vediamo che saranno tutte precise: vetrinette con tante verdure e diversi tipi di carne, scegli quello che vuoi e alla fine è sempre preciso. Poi tutta una tirata verso Dali, qualche sosta PP. Il paesaggio è molto bello, un susseguirsi di campi coltivati, colline e casette dai tetti tipici e tante pannocchie di mais stese ad essiccarsi (abbiamo saputo che le usano come mangime e solo una piccola parte viene macinata ad uso commestibile..e pensare che una buona polenta!!!) Trasferimento lungo, fa caldo e verso Dali il traffico rallenta la nostra “CORSA” arriviamo alle 18.30La casa di Mr. Zhao è in un villaggio distante dal centro, ma è nuovissima e molto bella: camere spaziose super accessoriate con salotto privato, TV

e computer. Siamo ospiti a cena, nel portico aperto (fa un po’ freddo) ma la cena è veramente squisita e molto varia, con piatti tipici della zona, inoltre ci offre una bottiglia di vino e la grappa di riso. Satolli e riscaldati tutti si prestano alla passeggiata nel villaggio (che poi troveranno deserto e ritorneranno subito) Mr. Zhao offrirà un te secondo il rito. Io ho preferito restare in camera.

4° giorno H 8.30 ho pastrocchiato col telefono e così niente sveglia, e pensare che i galli cantano già da un po’, mi catapulto a colazione e alle 9 siamo pronti. In questo villaggio c’è il mercatino consueto, compriamo pantaloni felpati per il freddo del nord e facciamo tante foto. Andiamo a Wase sul lago Erhai (e qui Mr. Zhao ci tira la prima “sola” ci dice che la barca costa molto, che impiega 3 ore, bla, bla, bla, e così anche perché una ragazza soffre il mal di mare decidiamo di andare col pulmino (che ci costerà una mancia in più di 200 y.) fino a Wase per vedere il mercato che poi…non c’è. Barchetta per l’isola di Putuo per vedere il piccolo tempio. Arriviamo al villaggio di Xisou, molto carino che vedremo con calma domani, mangiamo pizze dolci e alle verdure nella piazzetta poi andiamo all’imbarcadero per la pesca ai cormorani. Sarà una cosa turistica, ma in generale ci è piaciuta. Arriviamo in barca in mezzo al lago dove altre 2 barche ci aspettano, in una ci sono un suonatore e una cantante che incitano i cormorani a volare e l’altra con 2 pescatori e una decina di cormorani che all’inizio sembra proprio che vogliano scioperare ma poi si lanciano e tirano su belle prede. Tante foto. Sbarchiamo all’isoletta piena di ristorantini che cuociono il pescato ed altri piccoli pesci (ma noi purtroppo abbiamo già mangiato, sarebbe stato meglio mangiare qui) Siamo attorniati da orti con verdure gigantesche. Torniamo a bordo, vediamo una barca dove un gruppo in costume fa un piccolo spettacolo, ma ci basta vederlo da lontano.H 15.20 andiamo alle 3 Pagode: a 2 km. dalla porta settentrionale della città, con la catena delle montagne verdi alle spalle, rappresentano il simbolo della città e sono tra le strutture esistenti più antiche della Cina sud-occidentale. Il biglietto è un po’ alto e non ci sono gratuità né sconti. Comprende anche l’ingresso al tempio Chongsheng che si trova alle loro spalle. C’è anche un museo che noi non vediamo, perché chiude alle 15.30.Alle 17.30 andiamo nella città vecchia di Dali. Sembra un grande centro commerciale: file e file di negozi (tra l’altro con cose bellissime) poi una strada con bar e ristoranti con musica a tutto volume, la zona degli artisti e quella degli studenti sempre con ristorantini e negozi. Alcuni vanno a farsi i massaggi, altri a passeggio poi ci incontriamo a cena in un piccolo ristorante “Good Panda” nella zona degli artisti. Mangiamo bene: Noodles fritti, patate e te. Alle 11 torniamo in albergo.

Salto della tigre

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28 - Avventure nel mondo 2 | 2014 Dinamic

5° giorno H 8.30 recuperiamo Ana (che ha dormito a casa sua) e andiamo a Xizou, visita al mercatino e poi alla casa BAI. Simonetta con le sue notizie ottenute da internet ci spiega come sono fatte e ci fa da cicerone, c’è anche un piccolo teatro e assistiamo allo spettacolo sulle usanze, al corteggiamento, al matrimonio. Ci viene offerto il te anzi tre: uno semplice, uno dolce e uno piccante, a simboleggiare le varie fasi della vita. H 12.15 solita pizzetta e si parte per Lijiang. Bel panorama tra vallate, monti e campi di grano.H 16.30 arriviamo in un albergo a 40 minuti dal centro, tipo motel con cortile interno piene di sporcizia e auto. Anche l’interno e le camere molto sporchi. Le salette dove si dovrebbe fare colazione piene di polvere e immondizie, sembrano posti abbandonati. Logicamente protestiamo con Ana che chiama subito Mr. Zhao che dice di aver visto quell’albergo anni prima e che gli sembrava perfetto e che altri turisti “italiani” hanno trovato buono!!!!! E comunque “dice” non si trovano alberghi liberi in centro! (io mi ero raccomandata che l’albergo fosse in centro. Altra SOLA di Mr. Zhao).Andiamo nella Old Town e qui troviamo non uno ma cento alberghi liberi, ne prenotiamo uno in pieno centro, stile Bai in legno con cortile interno a 60 Y a testa (meno dell’altro) Ora possiamo dedicarci alla città. Un labirinto di vicoli acciottolati, canali e lanterne rosse, case di legno alcune traballanti, gente, gente e confusione. Ma splendida. E’ forse meno bella Venezia invasa dai turisti? Così è Lijiang invasa dai turisti, dai rumori, dai suoni, dai colori. Dai profumi. La guardo e penso “Bella, bella” non so per gli altri, ma a me fa questo effetto.Strade piene di ristoranti, altre piene di negozi e altre piene di discoteche, ce n’è per tutti i gusti. Ci fermiamo in un ristorantino al primo piano vicino al centesimo canale. Alcuni piatti buoni, altri meno.

6° giorno H 7.30 cambiamo albergo. Il pulmino si ferma alle porte della città e un carrettino ci porta i bagagli fino all’albergo. H 9.40 visita Palazzo della famiglia Mu, che era la residenza di uno dei capi dell’etnia naxi, è stato restaurato dopo il terremoto del 1996. Il posto è molto bello e nella visita ci ha aiutato molto la ricerca di Simonetta. Arrocato su un lato della Collina del Leone, questo interessante palazzo fu la residenza del clan Naxi Mu che governò la città per più di 400 anni. Una sola famiglia dominò per 22 generazioni fino al 1723 e il palazzo testimonia tutta la loro potenza e la loro ricchezza. Le sue 162 sale di varie dimensioni sono separate da cortili e la struttura simula quella della città proibita.h.12.00 andiamo al Monastero della Vetta di Giada, si trova ai piedi dello yulong Xueshan e fu fondato nel 1756, la sua maggiore attrattiva è la Camelia dei Diecimila Fiori che negli anni della Rivoluzione Culturale, un monaco del tempio continuò ad innaffiare di nascosto rischiando la vita. La gente del posto sostiene che tra febbraio e aprile la

pianta produca almeno 4000 germogli.Noi abbiamo visto i boccioli, ma ci sono foto col monaco sotto l’albero in fiore.h.13.00 andiamo a Baisha, un piccolo villaggio nei pressi di diversi antichi templi, è una località affascinante. Prima di diventare parte dell’impero Yuan fu la capitale del regno naxi.Il tempio principale degli affreschi è chiuso per restauri. Vediamo quelli nel Palazzo Dabaoji, nel tempio Liuli e nel Dading Gè, poi ci dirigiamo dal dottor HO SHI XIU un leggendario erborista portato alle luci della ribalta dallo scrittore Bruce Chatwin. Oggi ha 91 anni e con entusiasmo racconta della sua vita, dei suoi studi e degli incontri fatti. Molte le foto e gli articoli che parlano di lui. Tutti si scatenano in fotografie e domande per come curare i malanni con le erbe. Sosta pranzo per strada, cose pessime. Grossi dadi di gelatina di soia passata in padella e speziata, qualcuno si azzarda ad assaggiarla. E’ brutta anche a vedersi. Due ragazze più furbe si sono fermate in un bar con giardino bello e accogliente ed hanno mangiato bene.H 15.00 si parte per il Parco del Drago Nero bello e rilassante, una bella camminata dopo tanto bus. Il panorama del Monte di Neve del Drago di Giada che si gode da qui è uno dei più fotografati. Appuntamento alla porta Sud alle 17.30, ma il bus non c’è e andiamo avanti e così ci ritroviamo all’ingresso della città vecchia, recuperiamo Luca, Ana e Jaho che aspettavano??? Non abbiamo ancora capito dove.H 19.00 andiamo al ristorante, questa sera HOT POT il piatto più famoso con tanto di maialino cotto alla griglia (peccato che fosse poco) in compenso tante verdure e tipi di carne da cuocere in un pentolone bollente di brodo posto al centro tavola sul fornello. Shopping sfrenato: il gruppo si divide. 7° giorno H 8.00 si parte. Simonetta rimane a Lijiang (problemi di altitudine) cambia albergo e va in quello prenotato da Mr. Zhao appena fuori dalla porta di Dali, molto carino e caldo (ma perché Mr. Zhao non ci ha dato subito quello???)H 9.30 Prima sosta all’ansa del fiume Yangtze, una torre belvedere piena di turisti orientali, super turistico e con vista niente affatto spettacolare. Le foto viste su internet sono fatte dall’alto e con il fiume in piena e per questo molto belle, la realtà vista dal basso è mediocre. Ma è sulla strada per Zhongdian e non ci ha portato via troppo tempo. La lunga scala che porta al belvedere attraversa negozi di souvenirs, erbe medicinali di ogni tipo, donne anziane naxi in costume che cantano. H.10.00 partiamo per la gola del salto della tigre. Questa gola lunga 16 km. è fra le più profonde al mondo e raggiunge un’altezza di 3900 metri dalle acque del fiume Jinshà Jiang. Molti scalini e vento gelido per raggiungere la terrazza panoramica I più temerari scendono quasi fino al fiume. H.11.50 si torna indietro sulla stessa strada, ci fermiamo a mangiare, ma è un posto preso d’assalto da comitive e così perdiamo troppo tempo. Camilla per sveltire va in cucina e ci serve il

cibo in tavola. H 13.25 direzione Shangri-Là dove arriviamo alle 15.50 – Bus locale per il monastero GANDEN SUMTSELING GOMPA – questo monastero tibetano, il più importante della Cina sudoccidentale, risale a 300 anni fa e ospita circa 600 monaci. Il tempio ha la ruota della preghiera più grande del mondo ed il tetto è ricoperto di lamine dorate che alla luce del tramonto donano al profilo dell’edificio contro la montagna un’aura ancora più magica. E noi abbiamo potuto fotografarlo grazie all’intervento di Camilla che, con un sorriso e un bacio dopo, ha fatto fermare l’autista del bus. H 18.00 finalmente nella mitica Shangri-Là, il nostro pulmino si ferma in una piazza dove c’è gente che balla, trascinandoci le valigie arriviamo al piccolo centro, un tipico agglomerato tibetano, fatto di case di pietra e legno con stradine anch’esse di pietra. Il nostro albergo Noa Inn spartano, ma carino, un po’ freddo, ma con scaldasonno e piumini. Alla notte ci sono 7 gradi sottozero. Ceniamo al Tibetan Cafè vicino

RACCONTI DI VIAGGIO | Cina

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Avventure nel mondo 2 | 2014 - 29Dinamic

RACCO-NTI DI

all’albergo, molto carino con una grande stufa accesa e ottimo cibo tra cui lo yak (che io mangio con patate al forno, ottimo) poi giro per shopping fino alla piazza (un’altra) dove c’è sempre gente che balla. E’ freddissimo. Tanti i negozi che vendono abbigliamento tecnico di marca a prezzi bassissimi e colorate berrette di lana. E’ così bello questo villaggio che saremmo rimasti ancora alcuni giorni per visitarne i dintorni.

8° giorno H .8.30 Siamo sempre sottozero, partiamo per Lijiang dove recuperiamo Simonetta (Ana ha preso freddo ed ha una brutta bronchite e febbre) h. 12.40 sosta pranzo. La strada è bellissima tra le montagne, poi una serie di tornanti portano al fondo valle, costeggiamo un fiume che si allarga quasi ad essere un lago. Ai bordi della strada cespugli altissimi di margherite gialle e stelle di Natale. Ogni tanto troviamo tratti di strada dissestati per lavori, si risale. Piccole case fatte coi tronchi degli alberi, sembra di essere sulle nostre dolomiti. H 18.30 siamo a Luoshui sul Lugu Hu. Il piccolo paese è nello stile di Shangri-là, il nostro albergo è l’ultimo (al solito) e al solito discussioni per le camere, continuano a darci una doppia con un lettino di fortuna senza scaldasonno, comodino e lampada al posto di una tripla. Cambiamo con due doppie. Le camere sono passabili, ma il resto è alquanto squallido, saletta per la colazione “Cinese” nel cortile e a turni, l’albergo è pieno (ma di turisti occidentali niente). Andiamo a vedere la danza del fuoco, anche questa molto turistica, ma è normale sono cose fatte per noi turisti. Poi alla ricerca del ristorante, qua la specialità è la grigliata. Sul tavolo c’è il braciere con la griglia dove ti cucini la carne o il pesce e le verdure. Il gruppo si divide, in parte lì ed altri in un posto più tranquillo a mangiare la solita zuppa di brodo e verdure, ma questa volta molto saporita.Colazione cinese che rifiutiamo e Jhao che arriva in ritardo e così mangiamo dolcetti comprati (più passa il tempo e più scarna è la colazione che Mr. Zhao ci doveva fornire!!!!) h 8.15 visita casa Mosu (dove vige il matriarcato) ci fanno una ricostruzione di come il ragazzo sotto la finestra aspetta, se la ragazza canta lui ha il permesso di arrampicarsi e passa dalla finestra, poi appende il cappello fuori per far capire che è in quella casa. All’interno ci spiegano come venivano usate le varie stanze e di come la nonna o la mamma gestiva la casa con tutti i figli. Ci offrono il loro liquore “SULIMI” Passiamo alla stanza del te che beviamo e che poi compriamo. H 9.30 siamo all’imbarcadero pronti per andare all’isola LIWUBI dove c’è un tempio. Le barche sono a remi. Il tempio è sulla collinetta 20 minuti per salire. Il panorama che si gode è stupendo H. 11.30 siamo di nuovo sul nostro pulmino, andiamo al ponte degli innamorati (i ragazzi lo attraversavano per venire a corteggiare le ragazze) lo attraversiamo a piedi e ci fermiamo in un villaggio (sempre per fare acquisti) Si prende la strada del ritorno e alle 15.15 sosta per pranzo in un piccolo ristorante con bottega e finalmente mangiamo i “Noodles” li vendono in

buste, li metti nella ciotola ci versi l’acqua calda e i vari condimenti e…buon appetito. Con 5 yuan ci hanno dato anche il te. Buono. Oggi la trasferta è molto lunga, h 19.00 ci fermiamo per la cena. Arriviamo a Shaxi alle 21.00, l’albergo sembra carino, casa tipica in legno con cortiletto, ma quando entriamo….alle finestre non ci sono i vetri solo teli di stoffa, il solito terzo letto di fortuna è sotto la suddetta finestra, non ci sono neanche gli asciugamani. Protestiamo, ma la stanchezza è tanta e così ci arrangiamo.

9° giorno Risveglio ancora più triste, come colazione non c’è quasi niente, per fortuna abbiamo qualche dolcetto. Il proprietario è molto gentile, accende un braciere per riscaldarci. Giro nel paese che è molto bello: le case in legno e le stradine tortuose e acciottolate che nascondono cortili e porte d’ingresso, nella piazza visitiamo un albergo molto carino e pulito con un barettino che fa la colazione all’italiana, caffè di tutti i tipi e pane tostato che sprigiona un profumo invitante, in tre vorremmo fermarci, ma gli altri…NOOOOO La piazza col suo albero secolare che ricorda il punto di incontro dei mercanti che scambiavano i pani di tè con i cavalli tibetani. Shaxi un tempo era una tappa importante per le carovane che percorrevano le antiche strade del tè spostandosi dallo Yunnan all’India. Shaxi è l’oasi carovaniera meglio conservata ed è il posto più “Yunnan” che si possa vedere. Abbiamo visto il tempio buddista e il caravanserraglio, una casa bellissima, ma purtroppo mal tenuta, che vanta un palco teatrale particolare piuttosto insolito nel contesto rurale cinese. Anche questo villaggio è molto grazioso e varrebbe una sosta più lunga. H 10.30 si parte per Shibaoshan dove ci sono le grotte della montagna del Tesoro di Pietra ed il tempio della Campana di Pietra. Ci sono molte scale da scendere (poi sarà più faticoso risalire) e si arriva alle grotte che custodiscono alcune sculture rupestri di fattura tra le più belle della Cina meridionale (vi sono poi sculture ardite di genitali femminili) e alcune rocce a forma di tartaruga. Dopo la risalita solo Camilla e Simonetta decidono di andare anche al tempio Baoshuan inerpicato sulla roccia. Noi preferiamo rimanere (vicinanze bar per mangiare) h 13.45 si riparte alle 18.45 siamo a Dali, ma lavori in corso e traffico ci bloccano, ci fermiamo in autostrada cena a buffet per 30 yuan/cad. arriviamo a Kunming alle 23.30. Dovevamo essere al BaiYun ed invece siamo in un albergo che ha visto tempi migliori, molto trasandate e poco pulite le parti comuni. La camera per fortuna è un po’ meglio. Mr: Zhao dirà che al BaiYun stanno facendo dei lavori e che questo è un 4 stelle, ci stiamo convincendo che la loro concezione di bello, pulito e perfetto è troppo lontana dalla nostra. Almeno il letto è comodo e caldo senza scaldino. Finalmente.

10° giorno H 7.30 -Colazione solo cinese, non riusciamo a

Dali

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30 - Avventure nel mondo 2 | 2014

farci capire, arriva Ana logicamente senza cibo (siamo in un 4 stelle!!) Poi finalmente arriva Mr. Zhao riesce a farsi capire e ci danno Nescafè e fette di pan di spagna. PIOVE Fino ad oggi il tempo è sempre stato bellissimo, sole e temperature miti di giorno. Saltiamo Shilin in programma (la faremo al ritorno) per andare direttamente alle risaie, dobbiamo arrivare in tempo per il tramonto. Solo 2 PP stop h 12.50 usciamo dall’autostrada a Kuyulan, cominciamo a salire, piove poco, ma è nuvoloso, sosta al ristorante mussulmano BUONO, ma qualcosa ci da fastidio perché io e Giovanna alla notte stiamo male. H 14.30 smette di piovere e fa capolino il sole, ma poi NEBBIA. Si scende nella vallata piena di bananeti e piante tropicali; la nebbia svanisce, costeggiamo il fiume rosso Hong He, sosta al mercato della frutta, compriamo banane, papaye, ananas. Alle 17.30 siamo all’ingresso delle risaie, si paga il biglietto molto salato, e si trasborda sui loro autobus con tutti i bagagli, intanto la nebbia è sempre più fitta, in Romagna si dice che si taglia col coltello. Si perde molto tempo, comunque non saremmo mai arrivati in tempo per il tramonto. Ci sarebbe un villaggio da vedere ma dicono che è pericoloso??? andarci ora, troppa nebbia e poi è già buio. E così ci portano in albergo, più brutto del solito: ingresso con salotto pieno di bambini urlanti e fumo di sigarette. Camere carine, ma con bagni minuscoli e sporchi e alcuni con la turca e niente acqua calda. Cattivo odore dagli scarichi (Mr. Zhao stamani ha detto che se gli alberghi non ci piacciono li possiamo cambiare. ma con cosa? Se qui non c’è altro?), in più l’unico ristorante del villaggio (proprio qui di fronte è già chiuso, perché è tardi, sono le 20.00) quindi si salta la cena, per fortuna ci sono sempre i dolcetti che continuiamo a comprare. Durante la notte piove. Speriamo in un bel vento che alzi la nebbia.

11° giorno H 7.30 colazione sempre più scarna, h 8.30 ci muoviamo a piedi, ma non si vede niente, solo qualche donna a spasso col maiale!!! Col bus andiamo al villaggio delle minoranze etniche, ma oltre al fango per terra c’è poco da vedere e da fotografare. Ci spostiamo in altri punti panoramici, ma senza risultato, riusciamo a fare solo qualche foto grigia. Le previsioni sono che ci sarà nebbia tutto il giorno e forse anche domani. Non ho letto nessuna relazione che parlasse di cotanta nebbia, sì quella della notte che col sole poi si alzava, ma così…H 14.30 - Partiamo molto delusi, le risaie sono lo scopo principale del viaggio in Yunnan. Sosta per il pranzo. Appena scesi a valle c’è il sole. Arriviamo a Jianshui alle 19.00 (sempre tardi) Andiamo subito al Ponte dei Draghi Gemelli, peccato che sia buio e riusciamo a fare solo 2 foto. Lo attraversiamo, mentre Jhao ci aspetta dall’altra parte.E’ veramente bello. PECCATO.E pensare che stasera c’era un tramonto splendido. Ma il percorso è sempre più lungo, Mr. Jhao sempre più lento e in più c’era un incidente che ci ha tenuto bloccati per 20 minuti. Entriamo

a Janshui dalla porta Chaoyang tutta illuminata e sede di una splendida sala da tè. Il nostro albergo, a parte l’ingresso deludente, ha camere molto carine, ma….col bagno senza porta, sembra che sia la moda di qua. Pareti di vetro e se vuoi tiri la tenda per la privacy. Usciamo subito in cerca del ristorante, ma qui ci separiamo: alcuni nei street-food io e Barbara decidiamo diversamente. Visitiamo un bellissimo albergo a prezzo basso ed un bellissimo ristorante, entriamo, ma ci mandano via dicendo che la cucina è chiusa. Ma a che ora mangiano? Alle18? Così finiamo nel ristorante di un centro commerciale. Noodles deludenti. Compriamo biscotti in pasticceria, vediamo dov’è la casa Zhu, il tempio di Confucio e alle 22.00 rientriamo.

12° giorno H 7.30 A piedi andiamo al Tempio di Confucio – è stato costruito su imitazione di quello di Qufù (città natale di Confucio) è il terzo tempio confuciano della Cina per grandezza, sorge sulle sponde del lago Xuè è tanto esteso che viene chiamato mare. Per quasi 750 anni è stata la sede di una scuola rinomata per i suoi alti livelli di insegnamento. Ci sono tante persone: cantano, ballano, fanno tai-chi, In un gazebo in mezzo al lago alcuni vecchietti suonano strumenti antichi. Poi ci dirigiamo alla casa ZHU, questo bel complesso di 20.000 mq. risale alla dinastia Qing, fu realizzato nell’arco di 30 anni e comprende antichi palazzi, residenze familiari, laghetti e giardini incantevoli. La famiglia Zhu si affermò grazie alle rendite di un mulino e di una taverna e si dedicò a svariate attività commerciali: dall’alluminio di Gejiù all’oppio di Hong Kong, per poi perdere tutto nei disordini che seguirono la Rivoluzione del 1911.H.10.30 torniamo in albergo a recuperare i bagagli.. appena fuori dal paese ci fermiamo a mangiare, poi proseguiamo per la grotta delle rondini. Una lunga scalinata ti porta all’ingresso delle grotte, saliamo sulla barca-DRAGO ed entriamo, una guida accende le luci al nostro passaggio facendoci vedere le stalattiti (alcune troppo colorate, un po’ “baracconate”) poi scendiamo ad una grande piattaforma piena di tavoli e ristorantini, (la grotta alta) ancora scale per salire ad altre rocce… questa meraviglia della natura e dell’ornitologia ha le formazioni carsiche più grandi dell’Asia, sono molto suggestive, ma ancor più sorprendente è la presenza di centinaia di migliaia di rondini che vi si radunano in primavera ed estate. La grotta è divisa in due parti: una alta e asciutta, l’altra bassa e umida. Quella più alta è così grande da poter contenere un padiglione a tre piani e un albero, vi si accede tramite passerelle pedonali. Il Fiume Lù scorre nella parte più bassa della grotta per circa 8 km. E’ una visita interessante che consiglio di fare. Si risale al parco da una strada evitando le scale.H 12.30 usciamo, sosta per pranzo e alle h 13.00 si parte destinazione SHILIN la foresta di pietra,

arriviamo alle 14.00. Come dice la L.P. è una via di mezzo tra una trappola per turisti e una vera meraviglia naturale, un po’ troppo curato il prato su cui svettano i pilastri di pietra togliendo così la veridicità dell’ambiente. Comunque rimane un complesso di bizzarre quanto straordinarie formazioni carsiche. Si tratta di un imponente insieme di pilastri di pietra calcarea grigia, il più alto dei quali raggiunge i 30 mt. che la pioggia ed il vento hanno eroso e modellato nelle fantasiose forme attuali. Secondo la leggenda, la Foresta di Pietra, fu creata dagli Dei, che scavarono nella montagna un labirinto per gli amanti in cerca di luoghi appartati. Ci sono centinaia di cinesi in visita (ma quelli li abbiamo trovati ovunque) e donne di etnia Sani che ti rincorrono per vendere souvenir (ed anche qui abbiamo comprato) Tantissime foto, alle 18.30 si riparte per Kunming destinazione finale. Arriviamo alle 20.30 – hotel Champagne.Al solito in zona isolata e con tripla ridotta (cambiamo con 2 doppie e dovremo pagare noi la differenza, perché Mr. Zhao, il caro Mr. Zhao si rifiuta di farlo, si è dimostrato S…. fino in fondo) le camere sono bellissime, ma ubicate in alcuni piani di un grattacielo, la reception e la sala colazioni sono fuori in altra costruzione Non ci sono ristoranti in zona e così risaliamo sul bus, destinazione Mc Donald’s (non abbiamo trovato di meglio).

13° giorno H 8.45 pronti per Dian Chi. La giornata è bellissima. Il lago Dian Chi – gli abitanti di Kunming dicono che chi non ha visto le Colline Occidentali non ha visto Kunming. Le Xi Shan si innalzano sulla sponda occidentale del lago, sono ricche di sentieri e di templi e altri siti molto interessanti. Sono anche chiamate le colline della bella Dormiente per la forma del suo profilo. Saliamo con la “gondola” e poi un tratto con la seggiovia, fa un po’ fresco, ma la vista da quassù è splendida, ed arriviamo alla Porta del Drago il tempio più alto, poi scendiamo tra scalette e stretti sentieri scavati nella roccia. Si tratta di un gruppo di grotte, sculture, corridoi e padiglioni scavati nella parete rocciosa tra il 1781 e il 1835 da un monaco taoista e dai suoi abitanti che, a quanto si narra, si tennero attaccati alla roccia contando solo sulla forza delle braccia. Da quassù si ammira il panorama del Dian Chi. Scendiamo al tempio Huating: Ai piedi delle Colline, il tempio Huating (Huatingsi) è uno dei pochi, in Cina, ad avere conservato sotto al proprio portico d’entrata le due statue colossali e minacciose dei numi guerrieri, gli ufficiali Heng e Ha, “il fiutatore e il soffiatore”. Un tempo erano le prime ad accogliere i fedeli, con il Drago azzurro e la Tigre bianca, nei templi taoisti. Si credeva che le narici del “fiutatore” tintinnassero come una campana ed emettessero dei “raggi della morte”, mentre Ha soffiava dei “gas asfissianti”. Si tratta di personaggi mitici. Nel tempio principale si trovano tre enormi buddha laccati d’oro, seduti sul trono di loto. Poi al tempio Taihua (Taihua Si) * (2 km dopo il Tempio Huating).

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Page 6: Cina Emozioni da uno Yunnan breve Gruppo Katia Emiliani · 2015-05-04 · qui non si vede molto. Siamo un po’ delusi. Alle 7 torniamo in albergo dove ci preparano una cena: verdure

Avventure nel mondo 2 | 2014 - 31

RACCONTI DI VIAGGIO | Cina

Risalente alla dinastia Ming e con splendide camelie e magnolie. All’entrata un enorme gingko sarebbe stato piantato nel 1402 dall’imperatore Jianwen dei Ming, detronizzato da Yongle e rifugiato nello Yunnan. Da questo tempio bellissima la veduta del lago Dian. Qui ci fermiamo per un pranzo veloce a base di riso e uova.H 15.30 si va sul lago a fotografare i cormorani dal becco rosso che mangiano il cibo lanciato dalla gente. Quindi andiamo a vedere il Tempio di Bambù. Eretto sotto la dinastia Tang, fu ricostruito nel XIX secolo dal maestro e scultore sichuanese Li Guangxiu e dai suoi apprendisti, cui fu affidato il compito di forgiare le statue di 500 luòhàn (o arhat o saggi che hanno raggiunto l’illuminazione). In otto anni di lavoro hanno compiuto un’opera straordinaria riuscendo a imprimere nella pietra aspetti umani tra realismo e surrealismo. Ogni arhat è di circa 1 metro di altezza ed è caratterizzato da particolari espressioni facciali e gesti del corpo raffiguranti i caratteri positivi e negativi del genere umano. Oggi le 500 statue sono il principale motivo di interesse del tempio, anche se all’epoca vennero considerate angoscianti da proibire all’artista di scolpire per sempre. (contando le sculture in base alla vostra età troverete la statua che rappresenta la vostra interiorità) In un altro padiglione vi sono colonne con draghi che fluttano nell’aria e in un altro, centinaia di Budda dorati, questa sala è molto bellaPoi attraversiamo Kunming per andare al parco del Lago Verde, ma arriviamo che è quasi buio. Peccato perché il parco è il luogo ideale per vedere il viavai, praticare tai chi o semplicemente per passeggiare tra la gente del posto. Chi suona, chi gioca a carte. Numerose le bancarelle con frutta e souvenir. E così via allo shopping: castagne bollite e collanine e braccialetti. Le strade adiacenti il lago sono piene di negozi, bar e ristoranti, cerchiamo il Box Bar (segnalato dalla L.P.) questa sera vorremmo mangiare italiano, ma è chiuso da tempo e così andiamo da Pizza Teresa e mangiamo…….PIZZA Poi ancora shopping (ma c’è di tutto, come si fa a non comprare) Questa zona è piena di giovani e ci sono locali bellissimi. H 22 si torna in albergo.

14° giorno H 8.00 colazione europea buona, finalmente, anche se molto basic H 9.15 andiamo al tempio Yuantong: il più grande complesso buddista di Kunming, c’è molta gente e assistiamo ad una cerimonia e al canto di un gruppo di monaci. Costruito più di un millennio fa quando la provincia dello Yunnan era ancora parte del regno di Nanzhao è una struttura interessante. Il tempio è inusuale per la sua entrata che si trova alla base di un sentiero pendente. A metà del sentiero c’è un arco ornamentale con 4 personaggi cinesi e alla base si trova il complesso costruito intorno alla sala Yuantong. Sul retro del tempio è stata aggiunta una nuova sala che ospita una bella statua di Sakyamuni dono del Re della Thailandia. Poi ci rechiamo alle Pagode della dinastia Tang: la Pagoda Occidentale, la più interessante, che sorge accanto a un popolare luogo di ritrovo degli anziani della zona, che si

radunano per bere tè, giocare a carte o a mah jong. La Pagoda Orientale, ricostruita dopo un terremoto, una zona nuova con bellissime sculture in ferro, negozi, ristoranti e bar. Finalmente ci concediamo una fetta di Cheese-Cake ed un buon caffè (peccato che il mio dopo 20 minuti non era ancora arrivato e così sono andata via senza. TEMPI LUNGHI) Andiamo al mercato dei fiori e degli uccelli. Fiori pochi, ma uccelli ed accessori per loro TANTI e tante bancarelle (indovinate cosa abbiamo fatto). Alle 17.00 stanchi per tutto torniamo in albergo (prima però abbiamo cambiato i soldi per stasera): il gruppo si divide: io e Barbara andiamo a teatro a vedere i Dynamic Yunnan, Luca, Camilla e Ana vanno per massaggi e cena nella zona di ieri sera, Simo e Giovanna stanno nella zona Teatro per shopping (ancora) e cena e Claudio (stanco) rimane in camera. Alle 19.00 si riparte. Noi ceniamo velocemente nel ristorante italiano accanto al Teatro: toast e birra (c’é poco tempo, peccato perché i piatti erano davvero invitanti ed il posto veramente bello e accogliente) H 20.00 inizia lo spettacolo MERAVIGLIOSO la prima ballerina e coreografa YANG LIPING è veramente favolosa, il gioco di luci ed effetti è spettacolare, siamo felici di averlo visto. H. 22.00 ci aspetta il solerte Mr. Jhao col bus, siamo in quattro, gli altri rientrano poco dopo col taxi. Ultima notte nello Yunnan, riordiniamo i ricordi e le valigie.

17° giorno – 24/11/2013 Alle 4.00 suona la sveglia – procedure regolari alle 5.20 siamo in aeroporto.Salutiamo il nostro angelo custode mister Jhao, non lo abbiamo mai visto arrabbiato , è sempre stato premuroso e gentile , ci ha sempre accompagnato ed aspettato anche di sera. E Ana che con le lacrime agli occhi ci abbraccia tutti. Check-in veloce, spendiamo gli ultimi yuan in regalini e alle 7.40 puntuali partiamo. ADDIO YUNNAN o meglio arrivederci, dobbiamo fotografare bene le risaie senza nebbia, le terre colorate prima del raccolto, restare a Dongchuan qualche giorno in più per visitare i dintorni, andare al sud e vedere i villaggi al confine con la Birmania e comprare quella bellissima giacca a Dali.A Shanghai passaggio veloce senza il problema dei bagagli che arriveranno a Roma.H 18.30 siamo a Roma, lunghissima fila alla dogana (più di un’ora) al recupero bagagli siamo solo in tre, gli altri sono scappati per paura di perdere le coincidenze senza nemmeno un CIAO (siamo di nuovo assorbiti dai ritmi italiani). Io non ho fretta: il mio treno parte dopo le 22.00 e così c’è il tempo per un saluto.

Dongchuan


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