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Collaborazione economica italo-egiziana

Date post: 24-Jan-2017
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Collaborazione economica italo-egiziana Source: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente, Anno 11, No. 6/7 (Giugno-Luglio 1956), pp. 149-150 Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40758838 . Accessed: 15/06/2014 16:35 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente. http://www.jstor.org This content downloaded from 195.34.79.20 on Sun, 15 Jun 2014 16:35:30 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions
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Page 1: Collaborazione economica italo-egiziana

Collaborazione economica italo-egizianaSource: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africae l’Oriente, Anno 11, No. 6/7 (Giugno-Luglio 1956), pp. 149-150Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO)Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40758838 .

Accessed: 15/06/2014 16:35

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.JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range ofcontent in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new formsof scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected].

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Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extendaccess to Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente.

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AFFRICA 149

ben chiare. Esse ci illuminano sugli intendimenti dell Asia e dell'Africa e ci devono far riflettere, " In tali paesi, ha detto Sukarno, nuove forze sociali ed economiche sono state messe in libertà ed il vecchio equilibrio del mondo è stato distrutto. E' urgente ed indispensabile comprendere ed indirizzare queste forze verso costruttivi schemi mon- diali. Se ciò non sarà fatto potrà verificarsi un disgrega- mento del mondo, e il caos e la miseria si abbatteranno su tutta l'umanità. D'altra parte, se i nuovi cittadini del mon- do saranno accettati a cuore aperto come nuovi membri e partecipanti nella lotta per la libertà, la pace e la prospe- rità, allora una nuova era potrà veramente aprirsi per tutta l'umanità... Non si dovrebbe temere che l'ascesa di nazioni rinate rappresenti una minaccia per il resto del mondo. La posizione privilegiata di alcuni potrà cam- biare, ma vi assicuro che questi giovani paesi non rap- presentano un passivo per la società. Noi non veniamo a mani vuote. Portiamo doni non soltanto ideologici, ma anche pratici... In questo momento della storia, l'Asia non è né rivale né spettatrice. Potrebbe ben darsi che le ripercussioni della Rivoluzione Asiatica modificassero la civiltà occidentale. Potrebbe darsi, ed io credo che così sarà, che abbia luogo una nuova sintesi, una nuova ricon- ciliazione delle civiltà, che si apra la via a nuovi e più vasti orizzonti per l'umanità. Lo sviluppo dell'Asia e dell'Africa indipendenti potrebbe ben assicurare la preservazione della civiltà occidentale, poiché le forme di organizzazione po- litica e sociale dell'occidente sono state adottate dall'Asia come ideali raggiungibili ".

Nell'ascoltare o nel leggere le parole di Sukarno non ripetiamo l'errore commesso quando Tagoì'e v&nne in visita in Itaia e parlò, con eguale spirito, al pubblico di Roma e di Firenze. Oggi, l'Italia è matura per compren- dere certi concetti.

Due opposti errori dobbiamo assolutamente evitare: quello di indulgere ad una politica di predominio, logora e superata, che fatalmente ci condurrebbe in un vicolo cieco; e quello di sentirci in colpa, avviliti, in istato di in- feriorità di fronte ai popoli nuovi, così ricchi di vitalità. L'Europa, vivaddio, esiste ancora, è ancora viva e vitale, è ancora un elemento insopprimibile e necessario. Andiamo verso i popoli nuovi con un volto anche noi nuovo, a mano tesa, ma a testa ben alta. Ricordiamoci che se essi hanno avuto grandi spiriti come Gandhi, Sun-Yat-Sen, Aurobindo, Kagawa, Krishnamurti, anche noi abbiamo i nostri grandi spiriti, che hanno saputo illuminare il mondo, perche tuttQ' il mondo vedesse e percorresse le vie del bene, le vie della pace e della giustizia. Rammentiamoci delle nostre uni- versità, dei nostri testi, del nostro passato, certamente non fatto soltanto di avventurieri e di schiavisti. Ricordiamoci di quella forza spirituale che è il cristianesimo, lievito di grande civiltà. Ricordiamoci, come ha detto Sukarno, che le forme di organizzazione politica e sociale dell'occidente sono state adottate dall'Asia come ideali raggiungibili. Sa- rebbe ben triste se gli altri dovessero avere più fiducia di noi in noi stessi e nei nostri ideali. La fede è speranza, e la speranza è potenza. Mai, come in questo momento, l'Europa ha bisogno della forza che poggia sulla speranza, della speranza che deriva dalla fede. Sarà in questa spe- ranza il punto d'incontro ideale fra oriente e occidente.

Mostorod, 24 luglio - II discorso di Enrico Mattei al- l'inaugurazione dell'oleodotto Suez-Cairo, realizzato dalla Snam e dalla 'Dalmine.

Collaborazione economica italo -egiziana

II 24 luglio un'immensa tenda riccamente ornata si ergeva di fronte alla raffineria di Mostorod, dove termina il nuovissimo oleodotto Suez-Cairo.,

Sotto la tenda avevano trovato posto vari ministri egi- ziani, numerosi rappresentanti diplomatici, centinaia <li personalità del mondo politico ed economico.

Gamal Abdel Nasser apriva in quel giorno le celebra- zioni dell'annuale della Rivoluzione, inaugurando solen- nemente il grande oleodotto progettato e costruito da im- prese italiane.

L'Italia era rappresentata alla cerimonia dall'Ambascia- tore al Cairo, Giuseppe Fornari, dal Presidente dell'Eme Nazionale Idrocarburi, Enrico Mattei, dal Presidente e da un dirigente della Società Dalmine, Salvatore Magri e Al- berto Calbiani, dal Direttore Generale della Snam, Raffae- le Gironi, e da un dirigente dell'ENl, Attilio Jacoboni.

Come ricorderanno i nostri lettori, furono appunto la Dalmine e la Snam (Gruppo ENI) che con il loro progetto, elaborato dalla Compagnia Tecnica Industrie Petroli di Rema, vinsero la gara bandita alla fine del 1953 dal Consi- glio Permanente Egiziano per lo Sviluppo della Produzione, per lo studio e la costruzione di un oleodotto destinato al trasporto di olio combustibile .di Suez al Cairo; gara alla quale parteciparono una quindicina tra le principali ditte americane, tedesche, giapponesi, belghe, francesi ed ita- liane.

Un oleodotto caldo con due stazioni di pompaggio e di riscaldamento ed un impianto .di topping al terminale del Cairo per separare l'olio combustibile (85%) dal diesel (8%) e dal solare (7 %), capace di assicurare a basso costo l'intero fabbisogno della zona di consumo del Cairo: tale la grande opera che con tanta solennità veniva inaugurata il 24 luglio a Mostorod.

Alla allocuzione del Presidente ad interim del Consi- glio Permanente Egiziano per lo Sviluppo della Produzione, Ibrahim Madkour, rispondeva il Presidente dell'ENI, En- rico Mattei, dichiarando fra l'altro:

« Sono lieto di poter partecipare a questa cerimonia di inaugurazione di un'opera così importante per lo svi- luppo dell'Egitto moderno. L'oleodotto, lungo 80 miglia, convoglierà due milioni di tonnellate di petrolio grezzo all'anno. Diecimila tonnelate di tubi sono state impiegate per la sua costruzione. Noi italiani siamo molto lieti di aver potuto collaborare con voi per la realizzazione di quest'opera. Questa collaborazione è stata piena e completa e si è svolta in modo molto concreto con i vostri valenti tecnici ed operai... ».

Successivamente il Presidente Nasser, dopo aver par- lato dei più urgenti problemi economici egiziani, si in- tratteneva a lungo con l'ambasciatore Fornari, con l'ori. Mattei, con il Presidente della Dalmine e con i loro collaboratori, facendo infine alcune dichiarazioni alla svampa, nelle quali definiva l'opera appena inaugurata « un magnifico esempio di collaborazione fra due Nazioni amiche». «Auspico, concludeva Nasser, che questa col- laborazione possa non solo continuare, ma anzi svilupparsi ulteriormente in avvenire nell'interesse dei nostri due Paesi ».

L'importo complessivo dell'opera è di 2 milioni 640 mila Lire Egiziane, pari a circa 5 miliardi di Lire Italiane, di cui il 25 % circa per le stazioni di pompaggio e ri- scaldamento (due stazioni di pompaggio, della potenza in- stallata di 1200 CV ciascuna, e di riscaldamento, a tempe- ratura massima di 70° C, l'una in prossimità della raffine- ria di Suez e l'altra intorno al 54° Km. dell'oleodotto); il 40 % circa per l'oleodotto (147 Km. «di tubazione del diametro di 12"); il 35 % circa per le attrezzature del termi- nale, con l'impianto di topping (capacità di lavorazione di 7 mila metri cubi al giorno), i serbatoi di stoccaggio (capacità di 70 mila metri cubi, con stazioni di carica- mento e di trasferimento e relativi oleodotti secondari per l'alimentazione dei principali utenti), un ponte radio per le comunicazioni fra le stazioni, il terminale e i mezzi mobili di sorveglianza. La miscela introdotta alla testata è composta per il 40 % di residuo arabico e per il 60 % di residuo egiziano; il trasferimento del prodotto .da Suez al Cairo è previsto, in fase di regime, in 33 ore.

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150 AFFRICA

L'Amministratore della Somalia, con a fianco il Segretario Generale, firma la legge istitutiva del governo somalo.

IL GOVERNO SOMALO E IL SUO ORDINAMENTO

Siamo lieti che la collaborazione degli amici somali continui con questo articolo del somalo Francesco Fran- ceschi del quale abbiamo già avuto occasione di parlare a proposito del successo dell'Unione Artigiani della Somalia alla Fiera Internazionale dell'Aptigianato di Monaco di Baviera. (N.cft.R.).

" // Governo della Somalia si è appena costituito, e ciò ha rappresentato per il mondo intero una sorpresa, in quan- to nessuno, certo, si attendeva che, con tanto anticipo sui termini stabiliti, ciò potesse accadere. Questo avvenimento di portata storica si e potuto verificare per la generosità del governo italiano e per la lungimiranza dell' Ammini- stratore della Somalia. Non trovo ora le parole adatte per poter esprimere i ringraziamenti sinceri, sia alV Italia sia ali' Ambasciatore Enrico Anzilotti, per quanto hanno voluto fare; ma la riconoscenza del popolo somalo sarà attestala dalla Storia. " Gli avvenimenti ci hanno in certo senso sopraffatti e, quindi, mi è impossibile ora parlare del programma del governo; solo una cosa posso dirvi: tutti lavoreremo con il massimo impegno per assolvere al nostro compito, nel supremo interesse del bene del Paese ".

Queste parole di Hagi Mussa Bogor, in una delle sue prime dichiarazioni ufficiali dopo la sua nomina a Mi- nistro degli Affari Interni della Somalia, dicono molto bene con quali sentimenti i somali responsabili abbiano accolto la istituzione di un governo somalo che, per la prima volta nella storia della Somalia, da ai somali la possibilità di af- frontare liberamente - pur sotto la guida e il controllo del- l'Autorità tutoria - i propri problemi nazionali attraverso propri rappresentanti liberamente scelti.

Il Governo della Somalia ^- stabilisce l'articolo Io dell'Ordinamento del Governo della Somalia - provvede all'amministrazione interna .del territorio, per mezzo di cin- que Ministeri, in conformità ai principi stabiliti dall'art.

1 della Legge 7 maggio 1956, n. 1 e con le limitazioni di materia che derivano dall'istituzione degli Uffici speciali delF Amministrazione : Ministero per gli Affari Interni; per gli Affari Sociali; per gli Affari Economici; per gli Affari Finanziari e per gli Affari Generali.

Le limitazioni di materia accennate nel citato articolo sono quelle relative alle responsabilità di ordine interna- zionale da parte dell'Italia, facenti capo all'Accordo di Tu- tela, come le relazioni con le organizzazioni estere o in- ternazionali, l'amministrazione degli organi preposti alla pubblica sicurezza, le borse di studio all'estero, il commercio estero, la bilancia commerciale e dei pagamenti, il sistema monetario e la circolazione monetaria, gli interventi finan- ziari e i rapporti finanziari con l'estero, la vigilanza sugli istituti di credito, la ripartizione del contributo finanziario italiano, l'amministrazione del personale italiano e il fun- zionamento degli uffici speciali, le scuole italiane e gli stabilimenti sanitari italiani in Somalia ecc. ecc.

I Ministri, nell'ambito degli stanziamenti dei rispettivi bilanci impegnano e ordinano le spese e danno il discarico amministrativo. Collegialmente, sotto la presidenza del Pri- mo Ministro, approvano i progetti di legge predisposti dai Ministri competenti prima di presentarli all'Assem- blea Legislativa previa autorizzazione dell'Amministratore; deliberano sulle questioni di carattere generale che inte- ressano l'amministrazione interna del Territorio e sulle direttive generali, sulle questioni d'ordine pubblico, suite nomine delle più alte cariche amministrative, sulla risolu- zione di conflitti di competenza fra i diversi Ministeri ecc. ecc.

Ogni Ministro è assistito da un Consigliere italiano. Sono organi di controllo amministrativo-contabile del

Governo della Somalia la Ragioneria e il Magistrato ai Conti.

II Territorio della Somalia è diviso in Regioni e ogni Regione in Distretti. A capo di ogni Regione è posto un Prefetto. Nei capoluoghi e nei centri abitati più impor- tanti dei vari Distretti funzionano i Municipl.

Il potere giudiziario., come quello legislativo, è auto- nomo.

Questo è in sintesi il quadro generale della struttura dell'organizzazione amministrativa della Somalia, struttura aderente alla situazione sociale e politica del paese e tale da non lasciare adito a dubbi o congetture circa il futuro, poiché tutte o quasi tutte le circostanze che si dovevano sviluppare con l'avvicinarsi del 1960 si sono realizzate. Oggi non è difficile intravvedere le forme definitive sulle quali si baserà il futuro stato Somalo.

Questo avvenimento segna dunque un bel passo avanti, fatto dalla Somalia con notevole anticipo di tempo, sul cammino che, attraverso una graduale evoluzione di forme decisamente moderne e democratiche, la porterà all'indi- pendenza. E mentre spiana la via alla leale collaborazione di altri liberi Paesi africani con l'Italia, indica una sana e coraggiosa soluzione per quei Paesi africani che a tale in- dipendenza aspirano.

Francesco Franceschi

SPEDIZIONE SCIENTIFICO - CINEMATOGRAFICA ITALIANA IN AFRICA EQUATORIALE

Si sono imbarcati il 29 giugno a Genova, sulla motonave « Ri- sano » del Lloyd Triestino in partenza per l'Africa, i componenti una spedizione scientifica e cinematografica studiata dal punto di vista tecnico da componenti della Commissione Nazionale per la Cinema- tografia Scientifica del Consiglio Nazionale delle Ricerche e del- l'Istituto Superiore di Sanità e realizzata dalla Società Produttori Associati Italiani di Roma, sotto il patrocinio della Società Geografica Italiana. La spedizione si tratterrà in territorio africano fino al mese di novembre, attraversando il Continente Nero lungo la linea, equa- toriale entro i 5 gradi nord ed i 5 gradi sud, compiendo' oltre 10 mila chilometri di percorso nei territori del Kenya, dell'Uganda, del Tanganyika, del Ruanda Urundi e del Congo Belga con autovetture speciali ed un autocarro appositamente attrezzato; l'equipaggiamento al seguito permetterà l'attendamento in qualsiasi località, l'ascen- sione delle massime vette africane, la ricerca e l'indagine scientifica mediante copioso materiale e strumentari, la ripresa cinematografica professionale e la registrazione sonora con i mezzi più moderni, Fan- no parte della spedizione: il Prof. Rodolfo Pichi Sermolli dell'Istituto Botanico dell'Università di Firenze, il Prof. Marcello Ricci dell'Isti- tuto Superiore di Sanità, il Dott. Massimo Cresta dell'Istituto Nazio- nale della Nutrizione, gli operatori cinematografici Racca e Berga- mini, il regista Enrico Moretti, tre asssitenti tecnici, il direttore or- ganizzativo Medaglia d'Oro Lucchi.

Ci ripromettiamo di parlarne presto ed ampiamente.

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