SLOW FASHION
LA MODA COME SE LE PERSONE AVESSERO IMPORTANZA
Perché sono i nostri corpi ad adattarsi alla moda e non viceversa? Considerando tutti gli effetti che ha il vestire sul nostro corpo, cos'è che fa si che finiamo per indossare quello che indossiamo? Quali sono i fattori in gioco?
BODY FASHION
COME IL MODO DI VESTIRE CAMBIA IL CORPO E IL PENSIERO
Il contenuto di questo testo passa in rassegna tutto il corpo, iniziando dai piedi e passando per la pelvi, l'addome, il petto, le spalle, il collo e la testa, per scoprire come i nostri corpi, e quindi le nostre menti, identità e persino la nostra cultura, cambiano in relazione a ciò che indossiamo.
un contesto, due libri:
www.bodyconsciousdesign.com
ante
prim
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l libro
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4
COME IL MODO DI VESTIRE CAMBIA IL CORPO E LA MENTE
BODY FASHIONJADER TOLJA NELLEKE DON
Molte donne non aspettano altro che poter scendere dai trampoli. Ma non osano affrontare la vergogna di essere definite “fuori moda”. Preferiscono l’inganno.
Come la giovane e blasonata esponente del jet set internazionale, invitata a un sontuoso matrimonio milanese che prevedeva due serate di feste e balli prima della cerimonia religiosa. La prima sera ha catalizzato l’attenzione con il suo look stupefacente, costruito su sandali firmati altezza 18 in serpente dorato con lacci che, dalla caviglia, salivano fino al ginocchio. Sopra, una semplice tunichetta corta che faceva risaltare le gambe sottili e i piedi, col dorso in verticale come quello delle ballerine sulle punte. Un trionfo.
E un tour de force che, scesa dalla limousine con autista, la faceva occhieggiare nel salone alla ricerca di tavoli a cui appoggiarsi con noncuranza e sedie su cui trovare sollievo tra un saluto e l’altro. La seconda serata ha inventato un malessere. Per non affrontare il supplizio di camminare su quei tacchi spropositati. Un intervallo di riposo prima della cerimonia in chiesa su un diverso paio di sandali, ancora firmati, ancora altezza 18.
Fatema Mernissi ha scritto che se le donne islamiche sono prigioniere del burka, le occidentali sono prigioniere della taglia 42. Una stilista francese in
Donne che aspettano di
poter scendere dai trampoli
una intervista a Elle (Francia) ha detto di recente “Era ora, non se ne poteva più di vedere donne che sembravano vittime di un problema ortopedico”.
L’affermarsi della Body Conscious Design è paragonabile all’abbandono dei corsetti ottocenteschi. Le fantasie e i sofismi sadici di stilisti che non rispettano il corpo delle donne hanno perso il loro appeal. Per la moda è finalmente una trasformazione di tipo epocale, una sfida che metterà alla prova creatività e strategie di marketing.
Non è la moda a decidere la forma del corpo, ma il corpo a indicare la forma alla moda. Per percorrere questa strada, serviranno approcci interdisciplinari, una letteratura colta e accattivante che dimostri alle donne come la bellezza fisica e la salute psichica siano legate alla libertà e al rispetto del corpo.
Se delle scarpe troppo strette possono provocare un malessere fisico fino ad attacchi di panico, l’alternativa non è mettersi in calzini come faceva Einstein quando lavorava alle proprie teorie. La moda non è morta, ha bisogno di fare un giro di boa per raggiungere il mare aperto della nuova consapevolezza che sta facendo fremere il cuore dei più avvertiti. Non solo quello di sognatori e visionari.
Anna Masucci (giornalista di moda, ha partecipato alla direzione di alcune delle riviste più rappresentative del proprio campo)
“La gente ha perso il suo corpo e lo rivuole indietro”
Alexander Lowen (MD, psicoterapeuta)
“Armani lancia la prossima collezione
con scarpa a tacco zero, così, mentre deliziose Cenerentole
sfiorano con leggerezza la passerella senza tacchi,le giornaliste-sacerdotesse
delle prime file invece soffrono ancora sui propri
12 centimetri d’ordinanza”.Anna Masucci
Raggiungere il limiteEd esplorare nuovi territori
“Il sogno di un designer a volte diventa
un incubo per alcun altro”
Ettore M. Mazzola (architetto)
Il 28 dicembre 2009 le famose modelle Abbey Lee Kershaw, Natasha Poly e Sasha Pivovarova entrarono in sciopero: si rifiutavano di indossare l’ultima linea di scarpe disegnata da Alexander McQueen. La Kershaw aveva già perso buona parte della stagione delle sfilate perché qualche mese prima si era infortunata a un ginocchio: era inciampata su una passerella a New York, mentre l’anno precedente, a Parigi, era svenuta per un bustino troppo stretto – sempre di McQueen.
Stiamo parlando di modelle viziate e capricciose, o semplicemente rinsavite? Con i loro ingenti guadagni potevano certo permettersi di andare da medici in grado, teoricamente, di informarle sui rischi che comporta indossare scarpe estreme. Questo potrebbe spiegare come mai abbiano rinunciato a migliaia di dollari pur di evitare di mettere, anche solo per pochi minuti, simili scarpe, quando invece esistono donne disposte a spendere una fortuna per poterle tenere ai piedi tutto il giorno.
Le modelle si muovono all’interno di un business che spesso richiede un certo distacco da ciò che si è veramente. Poi all’improvviso accade che tre modelle dicano: “Potete pagarci qualunque cifra, ma noi non intendiamo proseguire”. Se molte donne, però, non sono ancora nella condizione di fare una scelta analoga non è perché “l’altezza dei tacchi di una
donna è inversamente proporzionale alla sua intelligenza”, come ha detto una volta un noto fotografo italiano con lo stile provocatorio che lo contraddistingue.
L’intelligenza non c’entra: quando una persona, in una famiglia o in una società, non ha accesso diretto alle risorse (di qualsiasi genere esse siano, si tratti di ruolo, potere, denaro ecc.), può ottenerle solo cercando di adeguarsi alle aspettative di coloro che detengono tali risorse. Riuscire ad avere questa approvazione esterna – così precaria – è talmente impegnativo che a volte non rimane né tempo né energia per capire a che gioco si sta giocando.
L’esperienza di studio e di ricerca alle frontiere della moda di Alexander McQueen, ha subito una improvvisa battuta d’arresto solo pochi mesi più tardi, per l’inaspettata fine dello stilista. Con modelle che svenivano nei suoi bustini, o si infortunavano ginocchia e caviglie indossando le sue originali calzature, McQueen aveva comunque raggiunto i limiti fisici della sua esplorazione e non è che si potesse andare molto oltre. La buona notizia, invece, è che nella direzione opposta – cioè quella della sostenibilità del corpo – il territorio è ancora in gran parte inesplorato. Nel caso vi interessasse avventurarvi in quella direzione, questo libro si occupa di alcuni aspetti che vorreste conoscere.
“L’esplorazione fuori è finita, mentre è tempo che cominci quella dentro.”
Walter Bonatti (alpinista ed exploratore)
Che cos’è il Body Conscious Design?
1 il piede è fatto così
2è fatto in questo modo
perché un treppiede dà stabilità
4ma le nostre scarpe
sono invece fatte così
5e se vogliamo infilarci i nostri piedi,
avremmo bisogno di tagliarne via alcune parti
6oppure di ‘strizzare’
il nostro piede in questo modo per poterlo rendere compatibile
3è formato da 26 ossa e
33 articolazioni per assicurare leggerezza, forza e mobilità
7le nostre scarpe sono fatte
così perché chi le ha create non ha usato come modello un piede reale
8ma ha usato invece
un monobloccodi plastica o legno
9 se invece avesse usato
un piede vero
10si sarebbe reso conto
della relazione tra la sua forma e la sua funzione
11e avrebbe creato qualcosa di completamente diverso
il
Body Conscious Design
riguarda la consapevolezzadi ciò che accade
quando corpo e design si incontrano
indipendentemente dalle scelte
che facciamo
“La perplessità è l’inizio della conoscenza”Khalil Gibran
E allora come siamo arrivati a vedere nelle vetrine di tutto il mondo scarpe fatte in questo modo?
La complessità e la mobilità della mano non sono diverse da quelle del piede.
Le 4 opzioni che avevamo
E quella che abbiamo scelto
Vi è mai capitato di vedere in qualche vetrina dei guanti di questa forma?
questa è la scelta che è stata fatta(la forma si adatta alle mani, i piedi si adattano alla forma)
ma avremmo potuto scegliere il contrario(le mani si adattano alla forma,
la forma si adatta ai piedi)
oppure quest’altra possibilità(le mani si adattano alla forma, i piedi si adattano alla forma)
o quest’altra ancora(la forma si adatta alle mani, la forma si adatta ai piedi)
“Abbiamo bisogno di aprireciò che e ancora bloccato,
non di fondare una nuova religione”Satprem (yogi)
SEZIONE 0 RIPARTENDO DA ZERO
I Donne che aspettano di poter scendere dai trampoliII Raggiungere il limite Ed esplorare nuovi territori
III The (tr)end Modelle che testano gli ultimi modelli
IV Che cos’è il Body Conscious Design?
V Le 4 opzioni che avevamo E quella che abbiamo scelto
SEZIONE 1 L’ANATOMIA ESPERIENZIALE. UN MODO DIVERSO DI GUARDARE AL CORPO
2 Un fatto poco conosciuto Come veniamo fuorviati dall’anatomia tradizionale
4 Tensegrità La vera struttura della vita
6 La nostra medusa interna La struttura interiore nascosta
8 I piani di movimento del corpo E i loro effetti sulla psiche
10 Pensare col corpo Pensiero e identità sono espressione della organizzazione fisica
12 Si può barare con l’immagine Ma non si può farlo con il movimento
14 Cinghie corporee Dividere il corpo in sezioni
16 Linee di forza Dal tagliare, all’integrare
COSA POTETE TROVARE ALL’ INTERNO? SEZIONE 2 PIEDI: QUALCHE IDEA
20 Fantanatomia E il suo doloroso incontro con la realtà
22 Sessione di shopping24 Intorpidire 200.000 sensori Come spegnere la vera forza delle persone
26 Perché un’andatura normale è impossibile
28 Melvin30 Se i piedi potessero gridare Alla nascita è sano il 99% dei piedi ...
32 Lo strano caso della bambina dai piedi vecchi33 Sono una Barbie girl, ma non è un Barbie world
34 La deformazione è facile e rapida La riabilitazione lenta e difficile
38 Erano turchesi40 Il mitico mezzo tacco Siamo davvero più scaltri della natura?
42 Dimmi che scarpe porti oggi e ti dirò quali problemi avrai domani
44 Come un tacco 5 modifica il polpaccio
45 Idee demenziali
46 Calzini per sani In che modo il punto di vista del corpo si differenzia ...
48 L’effetto sull’equilibrio Le scarpe non modificano solo il piede, ma tutto il corpo
50 Pensare con i piedi Perché l’equilibrio fisico non è soltanto fisico
52 Una domanda aperta53 Al cuore della fiducia in se stessi
54 Se fossi un albero Quale vorresti essere?
SEZIONE 3 PIEDI: FONTI DI ISPIRAZIONE
56 Senza scarpe Ritrovare il contatto
58 Strade rivoluzionarie Un esempio paradigmatico di Body Conscious Design
60 Camminare con il bacino Quando viene eliminata l’ammortizzazione delle scarpe
61 Inventando le Fivefingers64 La sorpresa finale66 Le infradito. Pro e contro di una scarpa popolare
68 Scarpe da ginnastica interessanti Qualche esperimento industriale
70 Cosa c’è di nuovo sul mercato?
71 Dispiegare le dita
72 Reinventare il proprio mocassino
73 Creare il proprio mocassino
74 Confondere la soluzione con il principio Il rischio di mostrare degli esempi
76 In cerca di ispirazione Applicazioni parziali dei princìpi
78 Disegnare una scarpa partendo da dentro
SEZIONE 4 BACINO E PANCIA
82 Pance piene e pance vuote Dissetarsi alla fonte
84 L’altra metà del corpo Come si manifesta il disprezzo per l’istinto ...
86 Armature incarnate Spostare la costrizione dall’esterno all’interno
88 ¡Squeeze Inconsapevoli costrizioni
89 Venere in jeans90 Biancheria intima Da dove nasce il bisogno di indossarla?
92 Come sconvolgere i propri amici
94 Senza slip? Magari soltanto meno
96 Abiti che integrano Sostenere la libertà di movimento
97 Oriente vs Occidente
98 Anni Settanta vs Anni Ottanta
99 Organizzazioni fisiche diverse
100 Gioco vs Potere
101 Quando il bacino si muove spontaneamente
SEZIONE 5 TORACE, SENO E SPALLE
104 Cosa c’è nel torace? La relazione con un’area molto intima
106 Idealizzare l’altezza. L’altezza è davvero mezza bellezza?
108 Cervelli sradicati. «I pazzi sono convinti di pensare con la testa».
110 Il paradiso del colletto sbottonato. Il vero problema con le cravatte
112 Un piccolo gesto, un grande effetto. Risparmiare il 9% dell’energia
113 Shock culturale
114 Sulle proprie spalle. Le conseguenze fisiche dell’uso di borse e borsette
115 La storia del backTpack116 A scuola dai Nepalesi117 Un peso che reintegra118 Ripensare borse e zaini Probabilmente ancora troppo presto per parlarne ...
120 E poi arrivò il reggiseno. Come il reggiseno condiziona il corpo femminile
122 Linfa che scorre. Gli effetti del reggiseno sul sistema di drenaggio del corpo
123 “Penso che prima o poi ci si abitui”
124 Un accettabile compromesso. Scendere a patti con un indumento costrittivo
125 Giocando con una identità differente126 Piccoli esperimenti
“Non abbiamo bisogno di vedere cose diverse, ma di vedere le cose in modo diverso”
Carl G. Jung
back cover
Nelleke Don, social e political scientist, è consulente aziendale specializzata
in umanizzazione. L’interesse per la vitalità e la funzionalità delle organizzazioni l’ha portata
a studiare i princìpi che regolano la nostra organizzazione fisica e mentale, e l’influenza
che l’ambiente e il design esercitano su di essi. Ha un master in Anatomia Esperienziale
ed è fondatrice e co-direttrice della Association for Body Conscious Design.
Jader Tolja, medico, psicoterapeuta e trainer di Anatomia Esperienziale, è research director
del BCD Lab all’Università di Bratislava, e professore di Body Conscious Design alla
Domus Academy di Milano e in altre università e scuole di design europee e non. Si occupa
principalmente di come corpo, mente e cultura sono espressione reciproca. È autore e coautore di diversi
libri sull’argomento, tra i quali Pensare col corpo è quello che ha avuto più edizioni e traduzioni.
Questo libro non nasce dall'esigenza di cambiare il nostro stile personale di abbigliamento
e andare in giro indossando scarpe rivoluzionarie come quelle disegnate sulla copertina.
Nasce dal bisogno di comprenderlo a un livello diverso.
Quando la mattina ci vestiamo, non decidiamo soltanto il modo di presentarci agli altri, ma stabiliamo anche
le condizioni fisiche e psicologiche che ci accompagneranno nel corso della giornata e che, a lungo andare,
plasmeranno la nostra fisionomia e il nostro carattere.
Oggi è possibile comprendere meglio questi meccanismi grazie a nuove discipline come
l’Anatomia Esperienziale e il Body Thinking che ci rivelano come le scelte culturali
ci trasformano a livello fisico e come di conseguenza questo modifichi il nostro modo di pensare e di comportarci.
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