Dott.ssa Cinzia De Cicco, docente, Pedagogista Clinico Esperta in Disturbi dell’Apprendimento
COME LA SCUOLA DEVE AFFRONTARE IN MODO ADEGUATO I DSA
Cerreto Sannita, 16 novembre 2016
Conoscere cosa sono i D.S.A.
Identificazione precoce ( art.3,L.170/2010)
Inviare all’ASL per diagnosi
Conoscere la Normativa (L.170/2010)
Attivare buone pratiche:
• DIDATTICA PERSONALIZZATA • ADEGUATA VALUTAZIONE
Chi sono gli alunni con Bisogni Educativi Speciali? (D.M. 27 dicembre 2012 )
Alunni con disabilità specifica
( L.104/92)
Alunni con Disturbi Evolutivi Specifici • DSA (L.170/20110)
• ADHD, DOP, DDC…
Alunni con svantaggio socio- economico,
linguistico, culturale, emotivo…
La D.M. del 27/12/2012, fornisce tutela alle situazioni in cui è presente una difficoltà oppure un disturbo clinicamente fondato, diagnosticabile ma che non ricade né nelle previsioni della L.104/92, né nella L.170/2010.
La D.M. contiene indicazioni su strumenti d’intervento per tutti gli alunni che, con continuità o per determinati periodi,
possono manifestare BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
Scuola inclusiva= didattica inclusiva= PERSONALIZZAZIONE
Personalizzare vuol dire: dare a ciascuno ciò che gli serve per essere al meglio se stesso e
declinare l’intervento educativo sulle sue caratteristiche di apprendimento
… La personalizzazione dell’apprendimento non è
opzionale, ma è legge:
L.53/2003
Il docente che non personalizza è inadempiente!
Per gli alunni con DSA, è obbligatorio formalizzare la personalizzazione in un Piano Didattico Personalizzato (P.D.P) (legge 170/2010, D.M.5669/20\11 e Linee Guida)
Con la D.M. e la C.M.n.8 del 6/3/2013 è possibile, redigere il PDP anche per gli alunni con altri BES.
Il PDP è uno strumento didattico pensato per gli alunni con DSA, nei quali la difficoltà non è nella capacità di apprendimento, ma nelle abilità di utilizzare i normali strumenti per accedere all’apprendimento, abilità che possono e devono essere supportate, secondo la normativa vigente ( L.170/2010) per il raggiungimento del successo formativo.
Cosa è il Piano Didattico Personalizzato?
Il PDP serve per individuare e organizzare un percorso personalizzato, nel quale devono essere definiti «anche» i supporti compensativi e dispensativi che possono portare alla realizzazione del successo scolastico degli alunni con DSA.
SCUOLA
FAMIGLIA SERVIZI SANITARI
contratto
Chi elabora il P.D.P.? • Consiglio di Classe, previa una fase di incontro e di dialogo
tra docenti, famiglie e specialisti.
Quando? • All’inizio di ogni anno scolastico entro i primi tre mesi per gli
studenti già diagnosticati
• Su richiesta della famiglia in possesso di segnalazione specialistica
Il PDP deve essere verificato due o più volte l’anno a cura del C.d.C. ( per es. in sede di scrutini)
Nei primi apprendimenti hanno particolare rilevanza i problemi manifestati nelle abilità strumentali fondamentali: LETTURA, SCRITTURA E CALCOLO.
Successivamente il focus dell’insegnamento si sposta sugli apprendimenti più complessi: COMPRENSIONE DEL TESTO, ACQUISIZIONE DI CONCETTI, ESPRESSIONE SCRITTA, SOLUZIONE DI PROBLEMI, APPRENDIMENTO DELLA LINGUA STRANIERA……
Da dove possiamo partire?
Successivamente fornire all’alunno con dislessia un
efficiente metodo di studio
Nelle prime classi, attuare un lavoro di potenziamento sull’acquisizione della strumentalità di base. ( abilità fonologiche)
METODO DI STUDIO
• Leggere il materiale da studiare per farsi
un’idea generale dell’argomento;
• Individuare le informazioni più
importanti;
• Memorizzare i contenuti:
ripetizione
uso di schemi, mappe e/o riassunti scritti
Ogni insegnante nel corso della sua carriera ha dato suggerimenti
“di metodo” ai propri alunni come per esempio: studia
sottolineando i termini chiave, ripeti ad alta voce quanto hai
letto, prepara degli schemi, ecc..
Già la numerosità e varietà dei suggerimenti ci può far ipotizzare
che esistano tanti metodi per studiare.
UN METODO O TANTI METODI?
Ognuno ha un proprio stile cognitivo e di apprendimento; cioè
delle proprie modalità di elaborazione dell’informazione (es.
verbale - visivo; analitico - globale).
Non esiste una metodologia standard adatta ad ogni bambino;
questa andrà personalizzata sfruttando i suoi punti di forza.
Un bambino con una buona memoria visiva potrà aiutarsi con
schemi, figure e parole chiave che colleghino i concetti da
apprendere;
Un bambino con una buona memoria uditiva potrà essere
agevolato ascoltando una prima lettura del materiale e ripetendo
in seguito la lezione a voce alta.
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Non esiste un metodo di studio migliore di tutti gli altri e da suggerire
allo studente in quanto risolutivo di ogni suo problema scolastico;
Esistono delle strategie che possono essere suggerite dal docente ed
utilizzate dallo studente in modo funzionale al proprio stile di
apprendimento.
Rispetto ai coetanei non può permettersi di adottare il
metodo di studio più diffuso: leggere più volte il materiale da studiare da cui poter eventualmente ricavare riassunti o schemi, da rileggere prima delle verifiche.
La sua difficoltà di lettura gli rallenterebbe non solo i
tempi, ma lo affaticherebbe e gli renderebbe precari i processi per accedere al significato ed immagazzinare i contenuti rilevanti.
Per non disperdere risorse e accedere al significato è necessario ottimizzare il tempo a disposizione.
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Perché uno studente con dislessia ha bisogno di un
efficiente metodo di studio?
Un metodo di studio, che tenga conto della scarsa efficienza
di lettura, deve essere considerato un fondamentale
strumento compensativo eventualmente da affiancare a
tutti gli altri, tecnologici e didattici, indicati dalle circolari
ministeriali.
Qualsiasi altro strumento compensativo, anche quello
tecnologicamente più avanzato, non sarà sufficiente da solo
a «compensare» le difficoltà di lettura senza l’utilizzo di un
efficace metodo di studio.
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LUIGI 4° primaria (2,1 SILL/SEC)
L’IDEA PIU’SEMPLICE
Nella piazza di una città c’era un’enorme pietra. Occupava molto posto e disturbava la circolazione delle vetture. Si fecero venire gli ingegneri. Fu chiesto loro come si sarebbe potuto toglierla e quanto sarebbe costata la cosa.
Uno di loro disse che si doveva farla saltare a colpi di mina e portare via i pezzi: la spesa sarebbe stata di ottomila rubli. Un altro dichiarò che si doveva introdurre sotto la pietra un grosso, un grosso rullo e così spostarla. Tutto ciò sarebbe costato seimila rubli.
CASE E PALAZZI
Sono andato al ricovero dei vecchi a trovare un vecchio muratore. Erano tanti anni che non ci vedevamo.
- Hai viaggiato? Mi domanda.
- Eh, sono stato a Parigi.
- Parigi.eh? Ci sono stato anch’io, tanti anni fa. Costruivamo un bel palazzo proprio in riva alla Senna. Chissà chi ci abita. E poi dove sei stato?
- Sono stato in America.
- L’America, eh? Ci sono stato anch’io, tanti anni fa, chissà quanti. Sono stato a Nuova York, a Buonos Aires, a San Paulo, a Montevideo. Sempre a fare case e palazzi e a piantare bandiere sui tetti. E in Australia ci sei stato?
- No, ancora no.
SILVIA 5 elementare ( 2,3 SILL/SEC)
RICORDATE… Ciò che funziona per gli alunni con DSA va bene per tutti gli altri, mentre non è pur vero il contrario…
Imparare a studiare: il libro cartaceo
Strumento principalmente utilizzato, almeno a scuola, per la
trasmissione della conoscenza.
In molti casi i ragazzi con dislessia lo considerano un nemico che aprono a
fatica in quanto a loro difficilmente accessibile.
Può essere sfruttato! Come?
immagini con didascalie
titoli e parole in grassetto che possono diventare concetti chiave
box con approfondimenti
indici testuali ed extratestuali che consentono un accesso ai
contenuti senza dover leggere tutto il testo.
PAROLE IN GRASSETTO
TITOLO
DIDASCALIA
LEGENDA
BOX INTRODUTTIVO
PAROLE IN GRASSETTO
TITOLO PARAGRAFI
IMMAGINI
2. Comprensione del testo Sottolineare le informazioni più importanti solo dopo una
prima lettura generale del materiale da studiare e dopo aver inquadrato l’argomento attraverso gli indici testuali
Costruire schemi o mappe per la rielaborazione e organizzazione dei contenuti sulla base degli indicatori testuali e delle informazioni sottolineate. Utilizzo di immagini.
E dopo l’utilizzo degli indici testuali?
3. Rielaborazione e selezione
Porre delle domande sugli argomenti studiati per verificare le proprie conoscenze( perché capire è diverso da ricordare!)
La memorizzazione avviene attraverso la rielaborazione dei contenuti. E’ necessario consentire l’ausilio di strumenti compensativi, in particolar modo le mappe, che sono di supporto anche nella fase di esposizione orale e/ o produzione scritta
4. Memorizzazione
Il piccolo Nicolas e i suoi genitori, Francia (2009)
Apprendere facendo, ricordare per immagini
E’ utile creare un quaderno degli strumenti a «bassa tecnologia» ( mappe, tabelle, schemi..) organizzato per materie, con divisori di linguette colorate, per una ricerca di materiali più rapida.
Le mappe sono uno strumento indispensabile per alunni con DSA (e non solo) perché:
i concetti vengono presentati in modo grafico, utilizzando immagini
e colori, quindi attraverso il canale visivo non verbale, che è quello preferito dagli scolari con DSA. Questo facilita la memorizzazione e la comprensione, perché permette loro di apprendere mediante uno stile di apprendimento visivo, che è a loro più congeniale
favoriscono le associazioni tra concetti e questo facilita l'apprendimento dello studente con DSA che tende a memorizzare in base ad associazioni e connessioni simultanee e non mediante l'apprendimento lineare e in sequenza
favoriscono un approccio globale all'argomento, cosa che facilita l'apprendimento nello scolaro con DSA, che fa fatica a cogliere le informazioni in sequenza, ma riesce a cogliere bene la visione d'insieme (approccio sintetico e non analitico)
riducono il testo alla sua essenzialità, mettendo in evidenza i concetti più importanti e quindi sono utili a tutti gli studenti con difficoltà di comprensione del testo scritto
organizzano le informazioni da ricordare, diventando così un ottimo strumento compensativo non solo in fase di studio, ma anche durante le interrogazioni scritte e orali, compensando le difficoltà di strutturazione del discorso e di organizzazione sequenziale
mettono in evidenza i termini tecnici e specifici di un dato argomento, facendo così fronte alle disnomie (non ricordo delle parole)
stimolano l'organizzazione del testo, l'individuazione di relazione fra i nuovi concetti e con vecchie conoscenze e il porsi domande: tutto questo porta a una migliore e più profonda comprensione dell'argomento
permettono la personalizzazione del percorso di studio, perché vengono create dallo studente in base al suo stile di apprendimento.
MODALITA’ DIRETTIVA
L’organizzatore grafico è un oggetto chiuso e definito, già organizzato dal docente o dall’editore allo scopo di facilitare la comprensione, la memorizzazione di concetti e pensieri strutturati e quindi di orientare lo studio ( schemi, tabelle, diagrammi, mappe concettuali..), potrebbero svolgere la funzione di anticipatori
MODALITA’ GUIDATA
L’organizzatore ha una struttura semi-aperta ( griglia, tabella, schema ) cioè già strutturato ma il contenuto è in parte o del tutto omesso. Può essere compilato dal docente con il procedere della spiegazione ( LIM) oppure dagli allievi, se si propone come supporto all’apprendimento nel corso della lezione o come materiale di verifica
MODALITA’ APERTA
L’organizzatore grafico viene realizzato dagli studenti ( individualmente o in gruppo) alla fine di un percorso di conoscenza che viene, così formalizzato. Ciò necessita che gli alunni abbiano sviluppato competenze in merito agli organizzatori grafici e sappiano utilizzare in autonomia gli strumenti più adatti al contesto in cui devono operare.
Regole di composizione
Logica proposizionale
Devono poter essere lette, seguendo il flusso delle frecce, come frasi di senso compiuto
Orientate dall’alto verso il basso
Seguono il criterio di inclusività: forma ad albero che va dal generale al particolare
si usano «i mattoni» per
costruire le mappe:
NODI: singoli sostantivi che esprimono i concetti
FRECCE: collegano i concetti e definiscono le relazioni tra loro
LEGAMI: verbi o connettivi che esprimono le relazioni tracciate dalle frecce
…Servono a farci capire e memorizzare le informazioni, le idee,
i concetti.
Trovare le idee-chiave non è un fatto automatico o naturale,
ma va imparato esercitandosi su frasi e testi.
Ricorda: le idee-chiave possono essere costituite da una sola
parola significativa ("parola-chiave") oppure da un "pezzo di
frase".
Come insegnare ad individuare le idee –chiave?
1° FASE
Esempio
Frase:
L'OROLOGIO SERVE PER MISURARE IL TEMPO; PUO'
ESSERE ANALOGICO O DIGITALE.
Idee-chiave :
L'OROLOGIO SERVE PER MISURARE IL TEMPO; PUO'
ESSERE ANALOGICO O DIGITALE
Mappa con informazioni aggiuntive ed
arricchimenti attraverso idee
non indicate nel testo,
ma derivate da conoscenze
precedentemente acquisite
e da nuovi collegamenti mentali
Come insegnare ad uno studente a costruire una mappa e quindi ad una piena comprensione del testo, preliminare e necessaria per la costruzione
della mappa
ESEMPIO: Riporto sotto le immagini di due pagine di un libro di testo su cui è stato fatto questo lavoro con una bambina della classe quinta della scuola primaria (da notare: le parole chiave
sono quelle evidenziate in azzurro, questo perchè essendo un libro con poche parole in grassetto la maestra fa sottolineare in classe le parole chiave ai bambini).
1. ALL'INIZIO: gli indicatori testuali
Esempio di uno schema fatto sulla base dell'osservazione degli indicatori testuali delle due pagine sui deserti.
2 DOPO: leggere e sottolineare
Dopo questo lavoro preliminare si può iniziare a leggere il testo utilizzando una sintesi vocale
• Si consiglia di leggere un paragrafo per volta
• cercare le informazioni prima messe in evidenza e rappresentate visivamente nello schemino
• In ogni paragrafo si chiede di cosa parla, facendo riferimento soprattutto alle informazioni selezionate in precedenza, e si chiede se è rilevante. A questo punto si sottolineano le informazioni più importanti, utilizzando i colori di riferimento.
Le prime informazioni riguardano l'etimologia della parola deserto: si chiede allo studente: "Questo pezzo è importante? Di cosa parla? C'è nello schema che abbiamo
fatto? Di che colore è?" e si sottolineano solo le cose importanti, aiutandolo a riassumerne e sintetizzare.
• Per ogni parte importante sottolineata si può dare un «titoletto» che in linea di massima riprenderà il nome delle informazioni precedentemente evidenziate
• Questi "titoletti" saranno il "titolo" del nodo della mappa e potranno essere scritti sulle frecce (o nel nodo, dipende poi dalla grafica della mappa).
ALLA FINE: la mappa
Una volta analizzato tutto il testo (o anche pezzetto per pezzetto) si può costruire la mappa. Si può costruire tutta alla fine o anche paragrafo per paragrafo.
• sulle frecce si riporterà il "titoletto", ovvero la categoria di informazione
• nel nodo le informazioni relative alla categoria
Se per una categoria generale vi sono più informazioni di tipo diverso, è bene fare partire dei nodi secondari dal nodo principale
Le mappe mentali
Impostate su una logica associazionistica basata su associazioni di idee
Si usano durante un brainstorming o per raccogliere idee non ancora organizzate come nella fase di ideazione di un testo scritto (testo, ecc)
La composizione è radiale, per cui il concetto
principale è posto al centro
L’andamento è dal generale al particolare
MAPPE MENTALI: COME SI COSRUISCONO?
Non ci sono regole generalizzabili per la costruzione delle mappe mentali ma degli accorgimenti, condivisi dal docente con l’intero gruppo classe: • Iniziare con un’immagine colorata nel
centro che rappresenti il tema della mappa
• Irradiare i temi principali con rami che contengono una parola/immagine scritta su una linea associata
• Usare su ciascun ramo singole parole chiave
• Usare immagini per aumentare l’effetto evocativo
• Usare i colori sia per i rami che per i termini, in quanto stimolano i processi di associazione
• Utilizzare lo stampato maiuscolo per i concetti principali
Le Mappe concettuali e le Mappe mentali sono due forme di rappresentazione grafica del pensiero.
In cosa si differenziano?
Le mappe concettuali sono più adatte per lo studio e le analisi, perché vanno in
profondità, nei concetti e nelle relazioni tra questi, grazie anche alla loro struttura
ad albero e la loro logica reticolare
Le mappe mentali sono più adatte per i progetti, per cercare nuove idee, per raccontare una storia. Per realizzarle si
utilizzano prevalentemente i colori e disegni
E’ concepita per darci un’immediata fotografia di una situazione, di un
pensiero, di un’idea. Si afferra al volo e non è un caso se è un’ottima tecnica di
memorizzazione
E’ un disegno che ha bisogno di più tempo e di un po’ di analisi per essere
afferrata e parte sempre da una domanda alla quale si cerca di dare una
risposta
SCRIVERE UN TESTO…QUALI
STRATEGIE?
Scrivere un testo può risultare un'impresa ardua per qualsiasi studente
Quest'impresa può diventare ancora più difficoltosa per uno studente con DSA o con altri BES: alle difficoltà si sommano quelle ortografiche e di conversione fonema-grafema, di scrittura (disgrafia), di rilettura del testo prodotto e quelle di organizzazione del discorso
Quali strategie si possono utilizzare per aiutare uno studente con DSA ( ma non solo) a produrre un testo scritto, cercando di arginare le difficoltà derivanti dal disturbo?
1. l'IDEAZIONE DEI CONTENUTI, ovvero la fase più ideativa e costruttiva, in
cui lo studente genera le idee
2. l'ELABORAZIONE FORMALE DEL TESTO, ovvero la fase più esecutiva, in cui le idee assumono la forma di un unico testo strutturato, coerente e corretto formalmente e grammaticalmente.
E' importante che siano ben separate, in modo tale che le risorse attentive dello studente siano, inizialmente, tutte concentrate sul contenuto e, in secondo momento, tutte concentrate sulla forma.
Analizziamole separatamente, concentrandoci sulle strategie più utili in ciascuna delle due fasi.
La scrittura di un testo consta di due fasi
1° fase: L'IDEAZIONE DEI CONTENUTI
• aiuta a organizzare le idee
• permette una visualizzazione globale, preferita dagli studenti con DSA
• evidenzia le relazioni ed i nessi logici tra le parti, aiutando la successiva strutturazione di un testo logico e coerente e favorendo lo sviluppo di associazioni (favorendo, quindi lo stile cognitivo divergente, tipico dei DSA).
• permette di dividere il testo in diversi argomenti e di approfondirne uno alla volta
E' la prima fase di stesura di un testo scritto, quella in cui lo studente genera le varie idee. Utilizzando una mappa, poiché il foglio bianco può creare ansia. L'uso di una mappa, infatti:
Per quanto riguarda la costruzione della mappa si possono usare due modalità: BRAINSTORMING e MAPPA PREIMPOSTATA
Viene creata una mappa con una struttura a raggiera intorno ad una parola o espressione chiave, che può essere anche il titolo.
si dice allo studente di scrivere in nodi diversi (un nodo per ogni idea) che partono dal titolo, tutte le idee che gli vengono in mente legate a quel titolo.
In questa fase non è importante la forma in cui vengono scritte le idee: l'importante è scrivere tutto quello che viene in mente, senza prestare particolarmente attenzione all'ortografia e alla morfologia.
1°modalità
Titolo
Esempio di una mappa iniziale, fatta in modalità di brainstorming, da una studente della classe 5°.
"Descrivi le tue impressioni sulla prima settimana di scuola "
SUCCESSIVAMENTE……si porta lo studente ad organizzare la mappa
• lo si porta a capire se ci sono relazioni fra le varie idee e che tipo di relazioni
• si cerca di capire se più idee possono essere idee secondarie che si dipartono da una principale
• si incomincia a dare un ordine di trattazione degli argomenti (o facendo una mappa piramidale, o mettendo i numeri ( scaletta) o anche mettendo i nodi in ordine orario o antiorario (come preferisce lo studente)
• si possono scrivere delle domande sulle frecce che servono per legare i nodi tra di loro.
2. Modalità: Utilizzo di una MAPPA PREIMPOSTATA come supporto alla scrittura
Si forniscono mappe preimpostate e si portano gli studenti a sviluppare ogni nodo dei concetti come se fossero i titoli degli argomenti di cui trattare.
si affronta ogni parte del testo separatamente, come fossero tanti pezzetti separati
aiuta ad organizzare e strutturare il discorso, cosa spesso difficile in uno studente con DSA
dà un punto chiaro di partenza e di arrivo
fa superare l'ansia generata dal foglio bianco
FASE DI IDEAZIONE DEI CONTENUTI
Esempio di un'iniziale mappa creata da una bambina di 9 anni (inizio classe quarta della scuola primaria), a partire da questa mappa preimpostata.
Sviluppare un piccolo testo sulla tematica: "Quella volta l'ho combinata davvero grossa…".
2° FASE: L'ELABORAZIONE FORMALE DEL TESTO
Dopo aver creato una mappa con una delle due modalità descritte, si passa alla stesura formale del testo.
Risulteranno tanti piccoli pezzi di discorso poco connessi tra loro: l'ultima parte del lavoro sarà proprio quella di legare le varie parti del testo mediante i connettivi ( quindi, perciò, all’inizio……)
Rileggere e controllare la coerenza e la correttezza del testo
( ortografia, punteggiatura e lessico)
LA MIA PRIMA SETTIMANA DI SCUOLA SECONDARIA LA MIA PRIMA SETTIMANA DI SCUOLA SECONDARIA E’
STATA DAVVERO BELLA, MA ANCHE UN PO’ FATICOSA.
E’ STATA BELLA PER VARI MOTIVI. PER PRIMA COSA HO CONOSCIUTO NUOVI PROFESSORI
CHE SPIEGANO DAVVERO MOLTO BENE, SONO SIMPATICI E CI AIUTANO AD AMBIENTARCI NELLA SCUOLA.
HO FATTO ANCHE TANTE AMICIZIE CON COMPAGNI NUOVI, SIMPATICI E DIVERTENTI E HO RIVISTO I MIEI AMICI DELLE ELEMENTARI.
QUESTA PRIMA SETTIMANA, PERO’, E’ STATA ANCHE UN
PO’ FATICOSA. PER ESEMPIO, TRA LE MATERIE C’E’ FRANCESE CHE PER
ME E’ ABBASTANZA DIFFICILE PERCHE' E’ UNA MATERIA NUOVA ED E' ANCHE UNA LINGUA CHE NON CONOSCO.
INOLTRE, E’ STATO DIFFICILE AMBIENTARSI IN UNA SCUOLA COSI' GRANDE. INFATTI, ALL’INIZIO AVEVO PAURA DI NON RITROVARE LA MIA CLASSE, MA DOPO UNA SETTIMANA MI E’ STATO PIU' SEMPLICE.
IN QUESTA SETTIMANA MI SONO DIVERTITA TANTO E SPERO CHE CONTINUI COSÌ.
Testo: Descrivi le tue impressioni sulla tua prima settimana di scuola
Testo: "Quella volta l'ho combinata proprio grossa…"
LE SCARPE NUOVE Un lunedì pomeriggio ero in bagno da sola e... mi era caduto lo smalto di mia mamma perché avevo le mani unte di olio siccome avevo mangiato le patatine. E chissà quanto si arrabbierà! Eh sì che si arrabbierà! Mi è scivolato sulle SCARPE!! NUOVE!! AIUTOOO!! La mamma ha sentito dei rumori e quindi si è alzata dal letto ed è venuta in bagno a vedere quello che stava succedendo. Si è arrabbiata tanto e ha cercato di pulirle e io sono andata in camera mia.
Revisione del testo Obiettivo: sollecitare l’autocorrezione
1. Analisi dell’errore
2. Definire gli obiettivi ( considerare gli errori più importanti ai fini della comprensività del testo) es: l’uso dei tempi verbali risulta più importante rispetto all’uso delle maiuscole)
3. Consultare mappe delle regole
4. Indicare gli errori ( solo quelli «bersaglio»)con un pallino ad inizio riga
5. Sollecitare la «caccia all’errore» autonoma
6. Premiare ogni miglioramento e l’impegno
Ricordarsi che l’obiettivo non è non fare errori, bensì produrre un testo più comprensibile
Sono solo alcuni esempi del modo in cui si può portare uno studente con DSA (ma non solo!) ad approcciarsi alla scrittura di un testo in una modalità più idonea per lui, cercando di far fronte alle sue difficoltà, non eliminandole, ma "compensandole", in modo tale che scrivere possa diventare un momento di piacere, un momento in cui esprimere agli altri parte di sè e non solo una fonte di frustrazione.
Lo studente potrà, quindi, incominciare ad avere voglia di scrivere per esprimere sé stesso, "per piacere a sé stesso", come direbbe Smith, e non solo perché gli è stato imposto e per far "piacere agli altri".
1. LEGGI il testo «con le orecchie»
2. LAVORA sul testo
3. SCRIVI il riassunto
Cerca di capire di che cosa parla
Dividi il testo in sequenze
Scrivi una BREVE FRASE per ogni sequenza
Elimina i discorsi diretti e trasformali in discorsi indiretti
Collega le frasi con i connettivi
STRATEGIA PER SCRIVERE RIASSUNTI
Scrivi un breve titolo per ogni sequenza
Usa: Dunque, perciò, dopo, in seguito, alla fine, ecc
Strategie per rispondere a domande di comprensione
• Domande con risposte a scelta multipla, utili solo se possono utilizzare la sintesi vocale e la lettura da parte dell’adulto
• Prove a domande aperte, non devono essere generiche e devono richiedere risposte brevi
• Chi erano gli eroi?
__________________________________________
• Chi erano i semidei?
__________________________________________
• Che cosa sono i miti?
__________________________________________
• Quali furono i poemi più importanti dell’epoca?
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MISURE DISPENSATIVE
OLTRE ALLE STRATEGIE, PER PROGETTARE
UN PERCORSO PERSONALIZZATO… ( ART.5 L. 170/2010)
STRUMENTI COMPENSATIVI
Cosa si intende per MISURE DISPENSATIVE?
Si intendono le strategie didattiche che l’insegnante può mettere in atto per rendere le richieste più idonee ed efficaci all’apprendimento dei propri alunni e favorire il raggiungimento degli obiettivi formativi.
Cosa sono gli STRUMENTI COMPENSATIVI?
Sono strumenti che permettono di compensare difficoltà di esecuzione di compiti automatici derivanti da una disabilità specifica, mettendo il soggetto in condizione di operare più agevolmente.
STRUMENTI COMPENSATIVI: QUALI E PERCHE’?
“Giustizia in ambito educativo non è dare a tutti la stessa cosa, ma dare a ognuno ciò di cui ha bisogno”
Gli strumenti compensativi non risolvono tutti i problemi degli allievi con DSA. Non annullano la difficoltà, ma facilitano il successo negli apprendimenti.
E’ importante sottolineare che gli strumenti compensativi sono importantissimi per uno studente con DSA/altri BES e non
ma non basta solo fornirglieli!!
Lo studente deve essere portato ad avere una buona padronanza degli strumenti, ad usarli in modo maturo e critico: questo deve essere fatto mediante un percorso graduale e progressivo.
ATTENZIONE!! Non vale l’equazione:
Soggetto con DSA+ strumento compensativo= persona senza DSA
QUALI SONO GLI STRUMENTI COMPENSATIVI?
programmi di sintesi vocale libri digitali audiolibri
Per leggere
Per scrivere
Per studiare
SINTESI VOCALE
Un altro modo di leggere Si legge, non si ascolta
2. Non riesce a cogliere il senso del contenuto ( il punto debole è la lettura espressiva)
3. Funziona solo con i file nella versione digitale
4. Supporto dell’iconografia ( file PDF)
caratteristiche
1. Decodificare il testo
LEGGI X ME, è un software gratuito con una doppia funzione:
1- funziona da sintesi vocale e legge qualsiasi file selezionabile
Può leggere, quindi, una pagina internet, un documento in PDF selezionabile (come, per esempio, un libro digitale), documenti prodotti con programmi di videoscrittura.
2- funziona da programma di videoscrittura. Per i riassunti vi è la funzione "evidenzia e riassumi" che permette di selezionare parte del testo, copiarla negli appunti per poi incollarla dove si preferisce.
E’ opportuno distinguere tra Mappe Mentali (Mind map) e Mappe Concettuali (Concept map). Entrambe queste mappe si prefiggono il medesimo obiettivo: creare una gerarchia di concetti e metterli poi in relazione tra loro. Tuttavia, mentre le Mind Maps puntano più alla memorizzazione, facendo ricorso anche ad elementi creativi che possano facilitarla, la Mappa Concettuale invece è più rapida e schematica, molto adatta quindi anche ad essere creata con l’ausilio di un software per computer. Si tratta infatti di un grafico ad albero o a raggiera utile per organizzare o riorganizzare visivamente le nostre idee e le nostre conoscenze in base ad argomenti, macro aree, categorie, sottocategorie e parole chiave.
BALABOLKA : è un software di sintesi vocale gratuito con lettore interno
Strumenti per scrivere
DISORTOGRAFIA E DISGRAFIA
PRIMA DI TUTTO UN PERCORSO DI ADDESTRAMENTO SPECIFICO SULL’USO
CORRETTO DELLA TASTIERA
PROGRAMMI PER APPRENDERE IL CORRETTO USO DELLA TASTIERA DEL COMPUTER
DIECI DITA, gratuito e scaricabile all'indirizzo: http://www.letturagevolata.it/letturagevolata/prodotti-e-servizi/kit-ipovisione/programma-10-dita
SCRIVERE VELOCI, a pagamento (prezzo indicativo 26 €) e acquistabile all'indirizzo: http://www.erickson.it/Multimedia/Pagine/Scheda-Minikit.aspx?ItemId=38405
TUTORE DATTILO, gratuito e scaricabile all'indirizzo: http://www.tutoredattilo.it/home.html
Correttore ortografico Programmi di Microsoft Word
L’automabile di papà, quella rissa, ha sette posti; ci staimo tutti ( ance il cane Bill).
Controllo ortografico con la sintesi vocale
ALTRI STRUMENTI COMPENSATIVI
• il REGISTRATORE, utile per registrare la lezione in classe per poi riascoltarla a casa, riascoltare la propria preparazione e ripassare quanto studiato
• la CALCOLATRICE
• TABELLE E FORMULARI, anche cartacei, molto utili per ricordare formule e procedure, per esempio in matematica, geometria e grammatica.
I primi due sono utilizzabili già dalla scuola primaria, l'atlante di geometria, invece è più utile dalla scuola secondaria di primo grado.
STRUMENTI E SUGGERIMENTI PER L’APPRENDIMENTO DELLA LINGUA STRANIERA
1. «Leggere con le orecchie» con una sintesi vocale madrelingua
2. Utilizzare le immagini
3. Creare mappe o tabelle con la doppia denominazione( inglese-italiano) della parola chiave
4. Poter ricercare nel testo in lingua inglese le informazioni centrali
5. Disporre di tabelle compensative per recuperare concetti, vocaboli
6. Uso di dizionari on line
7. Uso del traduttore per l’accesso al contenuto
ATTIVITA’ DIDATTICHE PER L’APPRENDIMENTO DELLA LINGUA INGLESE
1. Ridurre al minimo l’apprendimento a memoria
2. Evitare gli esercizi di traduzione
3. Leggere le consegne degli esercizi e verificare che risultino chiare
DEFICIT NELLA COMPRENSIONE DEL TESTO
Eliminare tutto ciò che può creare confusione
PROBLEMI DI MATEMATICA PROBLEMI DI GEOMETRIA
Leggiamo il testo del problema
Forniamo lo schema del problema
DEFICIT NEL RECUPERO DEI DATI
• Forniamo gli strumenti compensativi
Perché anche se non ricorda………..
CAPISCE!!!
MESSAGGIO Il messaggio che deve passare è che i DSA non sono difficoltà per scelta o per comodità ma è una CONDIZIONE INNATA e come tale va accettata, senza colpevolizzazioni, senza sensi di colpa, rabbia o delusione.
…va affrontata con tutti gli aiuti che oggi abbiamo a disposizione!
Perché allora spesso lo si fa con gli studenti con DSA o con altri disturbi?
Perché non gli si dà la possibilità di usare
quegli strumenti o di accedere a quei trattamenti che gli sarebbero di notevole aiuto????
Non dimentichiamo…..
• La possibilità di modificare il futuro di uno studente con DSA o altri disturbi si gioca, per la gran parte dei casi, a scuola.
• Lo studente con DSA non deve sentirsi dire: ”anche oggi “non ti sei impegnato abbastanza”…
• Pensiamo che uno studente con DSA vive la scuola come un «luogo altamente stressante» dove andare tutte le mattine; è importante, quindi, acquisire conoscenze sul problema per cambiare ottica….
…e non per sperare che esistano metodi risolutivi al problema.
«Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce
dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui
passerà l’intera vita a credersi stupido» Albert Einstein