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come modificato dal D.Lgs. 250/2012 - zerospreco.com · Zonizzazione per la valutazione della...

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Per. Ind . Alessandro Ghiandai , perito fisico industriale ed ambientale
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Per. Ind. Alessandro Ghiandai, perito fisico industriale ed ambientale

Attuazione alla Direttiva 2008/50/Ce relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa.Il D.lgs. n.155/2010 prevede l’adeguamento della zonizzazione del territorio e delle reti di monitoraggio, a cui devono provvedere le regioni e le provincie autonome attraverso la redazione di progetti di zonizzazione e di progetti di valutazione della qualità dell’aria.

D.Lgs. 13-08-2010, n. 155 come modificato dal D.Lgs. 250/2012

D.Lgs. 13-08-2010, n. 155 FINALITA’ (art. 1, comma 1)

a) individuare obiettivi di qualità dell'aria ambiente volti a evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana e per l'ambiente nel suo complesso;

b) valutare la qualità dell'aria ambiente sulla base di metodi e criteri comuni su tutto il territorio nazionale;

c) ottenere informazioni sulla qualità dell'aria ambiente come base per individuare le misure da adottare per contrastare l'inquinamento e gli effetti nocivi dell'inquinamento sulla salute umana e sull'ambiente e per monitorare le tendenze a lungo termine, nonché i miglioramenti dovuti alle misure adottate;

d) mantenere la qualità dell'aria ambiente, laddove buona, e migliorarla negli altri casi;

e) garantire al pubblico le informazioni sulla qualità dell'aria ambiente;f) realizzare una migliore cooperazione tra gli Stati dell'Unione europea in

materia di inquinamento atmosferico.

La zonizzazione dell’intero territorio (nazionale, regionale), nei termini previsti all’art.3, e la classificazione di zone e agglomerati ai fini della valutazione della qualità dell’aria ambiente, prevista all’art. 4, sono il presupposto su cui si organizza l’attività della rete di monitoraggio (nazionale, regionale).

ZONIZZAZIONE

D.Lgs.351/1999: la zonizzazione è finalizzata prioritariamente alla gestione della qualità dell’aria e si basa principalmente sullo stato della qualità dell’aria, sulla situazione di inquinamento e la sua intensità.

D.Lgs. 155/2010: la zonizzazione è finalizzata alla valutazione e gestione della qualità dell’aria e si basa sulla conoscenza delle cause che generano l’inquinamento.

ZONIZZAZIONE

Uno dei vantaggi introdotti dal nuovo sistema consiste nella possibilità di svincolare la valutazione della qualità dell'aria dal rigido sistema dei confini amministrativi delle province a favore di un sistema fondato sulla ripartizione del territorio in zone omogenee dal punto di vista delle fonti di inquinamento, delle caratteristiche orografiche e meteo-climatiche e del grado di urbanizzazione.

ZONIZZAZIONE

ZONIZZAZIONE: CRITERI L’intero territorio nazionale è suddiviso in zone e agglomerati

ai fini della valutazione e gestione della qualità dell’aria ambiente.

L’agglomerato è una zona costituita da un’area urbana o da un insieme di aree urbane che distano tra loro non più di qualche km oppure da un’area urbana principale e dall’insieme delle aree urbane minori che dipendono da quella principale sul piano demografico, dei servizi e dei flussi di persone e merci avente una popolazione superiore a 250.000 abitanti o, se la popolazione è pari o inferiore, una densità di popolazione di 3.000 abitanti.

Le zone sono individuate sulla base del carico emissivo, delle caratteristiche orografiche, delle caratteristiche meteo-climatiche e del grado di urbanizzazione del territorio.

ZONIZZAZIONE: Appendice I (articolo 3, commi 2 e 4)

Individuazione degli agglomerati Per gli inquinanti con prevalente o totale natura secondaria

tenere conto di caratteristiche orografiche e meteo-climatiche, del carico emissivo, grado di urbanizzazione

Per gli inquinanti primari tenere conto del carico emissivo Aree tra loro non contigue possono essere accorpate in

un’unica zona purché omogenee Per PM10 e PM2,5 stessa zonizzazione preferibilmente Integrazione delle zonizzazioni per i diversi inquinanti Zonizzazione per la valutazione della qualità dell’aria con

riferimento alla vegetazione ed agli ecosistemi non corrisponde necessariamente a quella per la salute umana

ZONIZZAZIONE: TOSCANA

SO2, NO2, C6H6, CO, PM10, PM2,5Pb, As, Cd, Ni, B(a)P

Salute umana

Zona Valdarno Aretino e Val diChianaIn questo bacino continuo che va dallepropaggini meridionali dell’areafiorentina sino alla Val di Chiana, lemaggiori pressioni esercitate sulterritorio somo determinate dalladensita’ di popolazione e dallapresenza do alcuni distretti industriali,oltre alla presenza del tratto toscanodella A1.

ZONIZZAZIONE: TOSCANA

SO2, NO2, C6H6, CO, PM10, PM2,5Pb, As, Cd, Ni, B(a)P

Salute umana

ZONIZZAZIONE: TOSCANA

Per l’ozono (O3)sono considerate prevalenti altre caratteristiche,

legate principalmente all’altitudine e alla vicinanza alla costa,

individuando così una diversa zonizzazione.

ZONIZZAZIONE: TOSCANA

ozono (O3)

STAZIONI DI MONITORAGGIOIl numero e il posizionamento delle stazioni di monitoraggio nelle singole zone dipende dalla popolazione residente e dallo storico delle misure effettuate nella zona, nonchè dai criteri di classificazione previsti dal D.Lgs 155/2010 (Allegati V, VIII e IX) con riferimento al tipo di area (urbana, periferica, rurale) e all'emissione dominante (traffico, fondo, industria).

STAZIONI DI MONITORAGGIO

Tipo di zona• sito fisso di campionamento URBANO: sito fisso inserito in aree

edificate in continuo o almeno in modo predominante;

• sito fisso di campionamento SUBURBANO (o PERIFERICO): sito fisso inserito in aree largamente edificate in cui sono presenti sia zone edificate, sia zone non urbanizzate;

• sito fisso di campionamento RURALE: sito fisso inserito in tutte le aree diverse da quelle individuate per i siti di tipo urbano e suburbano. In particolare, il sito fisso si definisce rurale remoto se é localizzato ad una distanza maggiore di 50 km dalle fonti di emissione.

STAZIONI DI MONITORAGGIOTipo di stazione• stazioni di misurazione di TRAFFICO: ubicate in posizione tale che il livello di

inquinamento sia influenzato prevalentemente da emissioni da traffico, provenienti da strade limitrofe con intensità di traffico medio alta;

• stazioni di misurazione di FONDO: ubicate in posizione tale che il livello di inquinamento non sia influenzato prevalentemente da emissioni da specifiche fonti (industrie, traffico, riscaldamento residenziale, ecc.) ma dal contributo integrato di tutte le fonti poste sopravento alla stazione rispetto alle direzioni predominanti dei venti nel sito;

• stazioni di misurazione INDUSTRIALE: ubicate in posizione tale che il livello di inquinamento sia influenzato prevalentemente da singole fonti industriali o da zone industriali limitrofe.

STAZIONI ZONA VALDARNO ARETINO E VAL DI CHIANA

STAZIONE AR – ACROPOLI (URBANA – FONDO)Coordinate (Gauss Boaga Fuso Est): N:4815974 - E:1733671 -Comune: AREZZO - Provincia: AREZZOO3, NO2, PM10, PM2.5

STAZIONI ZONA VALDARNO ARETINO E VAL DI CHIANA

STAZIONE AR – REPUBBLICA (URBANA – TRAFFICO)Coordinate (Gauss Boaga Fuso Est): N:4816110 - E:1732681 –Comune: AREZZO - Provincia: AREZZONO2, PM10, CO

STAZIONI ZONA VALDARNO ARETINO E VAL DI CHIANA

STAZIONE AR – CASA STABBI (RURALE – FONDO)Coordinate (Gauss Boaga Fuso Est): N:4838124 - E:1733923 -Comune: CHITIGNANO - Provincia: AREZZO O3, NO2, PM10

RETI DI MONITORAGGIO (D.lgs. N.155/2010, art. 1)

• Le reti di misura in siti fissi sono definite nel programma di valutazione (PdV) della qualità dell’aria, che si fonda sulla zonizzazione e la classificazione del territorio

• E’ vietato l’inutile eccesso di stazioni nel rispetto di canoni di efficienza, efficacia e di economicità

• E’ vietato l’uso di stazioni non conformi • Le stazioni della rete di misura sono soggette a controllo

pubblico • Tutte e sole le stazioni inserite nel programma di valutazione

sono utilizzate per la valutazione della qualità dell’aria (l’insieme di tali stazioni costituisce la rete regionale e quella nazionale).

CRITERI E PERCORSO DA SEGUIRE PER LA DEFINIZIONE DI UNA RETE DI MONITORAGGIO

(D.lgs. N.155/2010 e «Linee Guida per la individuazione della rete di monitoraggio della qualita’ dell’aria»)

• Inquinanti da monitorare;• numero minimo di punti di misura in siti fissi per fonti diffuse; • punti di misura in siti fissi aggiuntivi per fonti diffuse;• punti di misura in siti fissi di supporto per fonti diffuse;• tipologia dei punti di misura per fonti diffuse (equilibrio tra punti

di misura FU e TU, privilegiando il fondo; equilibrio tra punti di misura di PM10 e PM2,5; no punti di misura orientati al traffico per O3, privilegiando siti suburbani)

• punti di misura per fonti puntuali (stazioni industriali) • aggregazione dei punti di misura in siti fissi nelle stazioni di

monitoraggio della rete (privilegiare le stazioni attive da tempo, le stazioni dove sono presenti più punti di misura, in particolare PM10 e PM2,5)

RETI DI MONITORAGGIO. PRINCIPALI MOTIVAZIONI PER PUNTI DI MISURA AGGIUNTIVI.

• per valutazioni modellistiche;• area o distretto industriale artigianale;• area densamente popolata;• area con specificità e complessità nell’orografica;• almeno un punto di misura per quegli inquinanti sotto la SVI

(generalmente SO2, CO, C6H6, Pb e metalli) in ogni area, o nelle città capoluogo, o in aree dove si attendono le concentrazioni più alte;

• mantenere serie storica;

• monitoraggio combustione biomasse

RETI DI MONITORAGGIO:INFORMAZIONI AL PUBBLICO

www.arpat.toscana.itlink temi ambientali > aria > qualità dell’aria

• Bollettino Qualità dell’aria: alle ore 13 dei giorni feriali (ogni giorno per il PM10) viene emesso bollettino della qualità dell'aria. Si tratta di una sintesi dei dati rilevati dalla Rete Regionale, dalle Stazioni provinciali e dagli Autolaboratori.

• Mappa della qualità dell’aria in Toscana: sui dati del bollettino viene generata una mappa che consente una indicazione sintetica ed immediata della situazione di qualità dell'aria.

• Grafici per zona omogenea• Scheda Stazione: per ogni stazione della rete di monitoraggio è disponibile una

scheda riepilogativa con le informazioni relative alla collocazione della centralina e una sintesi tabellare e grafica degli ultimi 30 giorni di monitoraggio.

• Archivio storico dei dati orari: dalla pagina è possibile scaricare le serie complete dei dati orari validi rilevate dalle stazioni di monitoraggio. I dati - disponibili dal 2008 -sono raggruppati per provincia ed anno.

RETI DI MONITORAGGIO:INFORMAZIONI AL PUBBLICOwww.arpat.toscana.itlink temi ambientali > aria > qualità dell’aria > monitoraggio

CAMPAGNE DI MISURA TEMPORANEE

La flessibilità del sistema di rilevamento e l'esaustività del quadro conoscitivo è assicurata anche grazie alla disponibilità di autolaboratori, che consentono l'effettuazione di campagne di misura temporanee, mediante mezzi mobili, in aree sottoposte a monitoraggio specifico in virtù di situazioni particolari (emergenze ambientali, cantieri di grandi dimensioni, ecc.).

CAMPAGNE DI MISURA TEMPORANEE

CAMPAGNE DI MISURA TEMPORANEE (esempi)

CAMPAGNE DI MISURA TEMPORANEE (esempi)

D.Lgs. 13-08-2010, n. 155 FINALITA’ (art. 1, comma 2 e 3)

Ai fini previsti dal comma 1 il decreto stabilisce al comma 2:a) i valori limite per le concentrazioni nell'aria ambiente di biossido di zolfo,

biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio, piombo e PM10;b) i livelli critici per le concentrazioni nell'aria ambiente di biossido di zolfo e

ossidi di azoto;c) le soglie di allarme per le concentrazioni nell'aria ambiente di biossido di

zolfo e biossido di azoto;d) il valore limite, il valore obiettivo, l'obbligo di concentrazione

dell'esposizione e l'obiettivo nazionale di riduzione dell'esposizione per le concentrazioni nell'aria ambiente di PM2,5;

e) i valori obiettivo per le concentrazioni nell'aria ambiente di arsenico, cadmio, nichel e benzo(a)pirene.

Ai fini previsti dal comma 1 il decreto stabilisce al comma 3 i valori obiettivo, gli obiettivi a lungo termine, le soglie di allarme e le soglie di informazione per l'ozono.

Valori e Soglie di Riferimento: Valore Limite e Soglie di Tolleranza

(Allegato XI al D.lgs. n.155/2010)

valore limite : livello fissato in base alle conoscenze scientifiche, incluse quelle relative alle migliori tecnologie disponibili, al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi per la salute umana o per l'ambiente nel suo complesso, che deve essere raggiunto entro un termine prestabilito e che non deve essere successivamente superato;

margine di tolleranza: percentuale del valore limite entro la quale è ammesso il superamento del valore limite alle condizioni stabilite dal presente decreto.

Valori e Soglie di Riferimento: Soglie di Informazione e Allarme

(Allegato XII al D.lgs. n.155/2010)

soglia di allarme: livello oltre il quale sussiste un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per la popolazione nel suo complesso ed il cui raggiungimento impone di adottare provvedimenti immediati;

soglia di informazione: livello oltre il quale sussiste un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione nel suo complesso ed il cui raggiungimento impone di assicurare informazioni adeguate e tempestive.

Valori e Soglie di Riferimento: Valore Obiettivo

(Allegato XIII al D.lgs. n.155/2010)

valore obiettivo: livello fissato al fine di evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana o per l'ambiente nel suo complesso, da conseguire, ove possibile, entro una data prestabilita.

Valori e Soglie di Riferimento: PM2,5

(Allegato XIV al D.lgs. n.155/2010)

valore obiettivo: livello fissato al fine di evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana o per l'ambiente nel suo complesso, da conseguire, ove possibile, entro una data prestabilita;

obbligo di concentrazione dell'esposizione: livello fissato sulla base dell'indicatore di esposizione media al fine di ridurre gli effetti nocivi sulla salute umana, da raggiungere entro una data prestabilita;

obiettivo nazionale di riduzione dell'esposizione: riduzione, espressa in percentuale, dell'esposizione media della popolazione, fissata, in relazione ad un determinato anno di riferimento, al fine di ridurre gli effetti nocivi per la salute umana, da raggiungere, ove possibile, entro una data prestabilita.


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