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Comune di CRESPINA D… · PIANO ATTUATIVO PER LA REALIZZAZIONE DI UN CAMPO DI TIRO A VOLO IN...

Date post: 12-Jul-2020
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Comune di CRESPINA Provincia di Pisa Proprietà: TIBERI FRANCESCA via Lustignano n. 2/L – Crespina (PI), loc. Cenaia c.f. TBR FNC 80M61 G843Z TIBERI ERICA via Togliatti n. 4 – Crespina (PI), loc. Cenaia c.f. TBR RCE 88M49 G843Z Committente: Associazione Sportiva “A.S.D. Tiro a Volo La Torre” Progettista: BOZZI PAOLO ingegnere via San Jacopo n. 33 - Pisa c.f. BZZ PLA 55P04 G702V RELAZIONE DI FATTIBILITA’- sovrapposto PIANO ATTUATIVO PER LA REALIZZAZIONE DI UN CAMPO DI TIRO A VOLO IN LOCALITA’ LAVORIA (UTOE 6A – CRESPINA) P A O L O B O Z Z I ingegnere - A R C H I T E T T U R A & U R B A N I S T I C A Via S.Jacopo n.33 - 56123 Pisa - Tel 050 554442 Fax 050 554442 e-mail: [email protected]
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Comune di CRESPINA Provincia di Pisa

Proprietà: TIBERI FRANCESCA via Lustignano n. 2/L – Crespina (PI), loc. Cenaia c.f. TBR FNC 80M61 G843Z

TIBERI ERICA via Togliatti n. 4 – Crespina (PI), loc. Cenaia c.f. TBR RCE 88M49 G843Z Committente: Associazione Sportiva “A.S.D. Tiro a Volo La Torre” Progettista: BOZZI PAOLO ingegnere via San Jacopo n. 33 - Pisa c.f. BZZ PLA 55P04 G702V

RELAZIONE DI FATTIBILITA’- sovrapposto

PIANO ATTUATIVO PER LA REALIZZAZIONE DI UN CAMPO DI TIRO A VOLO IN LOCALITA’ LAVORIA

(UTOE 6A – CRESPINA)

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PREMESSA

La presente relazione di fattibilità, redatta a supporto del Piano Attuativo di iniziativa privata per l’area

situata a nordovest del confine municipale, a poche centinaia di metri dallo svincolo della SGC FI-PI-LI di

Lavoria, che immette sulla SP31 (Lorenzana-Cucigliana). Il terreno, di tipo agricolo, è costeggiato a nord

dal Canale Scolmatore dell'Arno e a sud dal Torrente Orcina e dall’Antifosso del Fosso Reale.

Il piano ha come obiettivo generale quello di creare un campo di tiro a volo all’interno di un più

generale contesto di parco ludico-sportivo, in attuazione delle disposizioni dettate dal Piano Strutturale

2011, della variante 2013 per l’Utoe 6 e dall’anticipazione 2013 al RU relativamente all’Utoe 6A.

L’intervento è strutturato in maniera tale da favorire l’integrazione fra il parco e l’area sportiva

propriamente detta.

Figura 1. Localizzazione dell’area in oggetto su foto aerea

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DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Il progetto si compone di un parco, accessibile al pubblico, e di una zona sportiva, accessibile solo a chi

svolge l’attività di tiro. Il parco si sviluppa in senso longitudinale (direzione est-ovest), in

continuità/contiguità rispetto alla zona sportiva, secondo la logica del parco lineare. La viabilità

carrabile principale si attesta lungo i limiti sud ed est dell’area.

Il progetto prevede la realizzazione di massimo 6 strutture aperte (a copertura delle postazioni di tiro),

che costituiscono il nucleo dell’attività sportiva, e di 2 edifici (di servizio e per il ricovero mezzi)

localizzati all’interno di una specifica area edificabile (si veda l’estratto di RU in Tav. 1), che tiene conto

della risultanza degli studi idrogeologici e idraulici.

Il progetto prevede la creazione di un sistema di spazi collettivi costituito da un punto di accesso

pedonale, una piazza centrale, situata all’interno dell’area edificabile, e un sistema di percorsi pedonali

che attraversano il parco in tutta la sua lunghezza e mettono in relazione fra loro gli edifici, le postazioni

di tiro, la piazza, la viabilità principale e i parcheggi.

Figura 2. Inserimento planimetrico

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PARAMETRI URBANISTICI

• Superficie territoriale: 48065 mq

• Superficie fondiaria (area edificabile): 7100 mq

• Destinazioni d’uso: residenziale, direzionale e di att. private di servizio

Parametri di progetto

• Rapporto di copertura (Rc) max: 15%

• Numero massimo di edifici: 2

• Numero massimo di postazioni di tiro: 6

• Slc (max):

funzione residenziale 120 mq

funzione direzionale e di attività private di servizio 500 mq

• It (indice di fabbricabilità territoriale): 0,06 mc/mq

• If (indice di fabbricabilità fondiaria): 0,35 mc/mq

Figura 3. Planimetria generale dell’intervento

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FATTIBILITA’ NORMATIVO-ISTITUZIONALE

PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE E VINCOLI SOVRAORDINATI

Dall’esame della Tav. QC 05 del vigente Piano Strutturale del Comune di Crespina, relativa alla

Ricognizione vincoli sovraordinati e beni culturali individuati dalla provincia di Pisa, la zona situata a

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ovest dell’area oggetto del presente Piano Attuativo risulta soggetta a vincolo idrogeologico Tr20, in

quanto interessata da fenomeni di inondazione dei corsi d’acqua maggiori per tempi di ritorno

compresi tra 20 e 30 anni (Figura 4).

Figura 4. Comune di Crespina – Piano Strutturale 2011. Estratto Tavola QC 05 - Ricognizione vincoli sovraordinati e beni culturali individuati dalla provincia di Pisa.

Come risulta dalla cartografia di sintesi relativa alla Perimetrazione delle aree con pericolosità idraulica

contenuta all’interno del Piano di Bacino del Fiume Arno – Piano Stralcio Assetto Idrogeologico, l’area in

oggetto rientra nelle categorie di pericolosità idraulica P.I.4 (molto elevata) per quanto riguarda la

citata “zona ovest” e P.I.3 (elevata) per quel che riguarda il resto del terreno (Figura 5).

Come stabilito dall’art. 25 della disciplina di Piano del PS 2011, che definisce le Condizioni alla

trasformazione derivanti dal contesto geologico-idraulico, per interventi in aree a Pericolosità elevata

(Classi G.3 e I.3) e molto elevata (Classi G.4 e I.4) è prevista, fra le altre prescrizioni, la redazione di

specifiche “indagini di dettaglio condotte a livello di «area complessiva» […] come supporto alla

redazione di strumenti urbanistici attuativi”.

In ogni caso, i manufatti che ricadono in zona Pi4 (postazioni di tiro, fossa di lancio ed altre strutture di

servizio) dovranno rispettare i dettami della LR 21/2012

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Figura 5. Piano di Bacino del Fiume Arno – Piano Stralcio Assetto Idrogeologico. Perimetrazione delle aree con pericolosità idraulica – livello di sintesi.

Ai sensi del citato art. 25 del PS, sono state redatte la Relazione idraulica (elaborata dall’Ing. Silvia Lucia)

e la relazione geologica (Dott. Geol. Claudio Nencini), entrambe facenti parte della documentazione

allegata al presente Piano Attuativo.

All’interno del capitolo dedicato alla fattibilità idrogeologica e sismica, si farà pertanto esplicito

riferimento agli studi citati.

All’interno dell’art. 13.1.5 del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Pisa, si

segnala che, in merito alle attività dell’osservatorio gravitazionale “VIRGO”, situato in località S. Stefano

in Macerata (Cascina), a meno di 1 km dall’area in oggetto, “il Comune di Cascina e i comuni limitrofi

[…] dovranno vietare l’insediamento, la realizzazione, il funzionamento la trasformazione e

l’effettuazione di attività, impianti ed attrezzature che possano modificare i valori di campo magnetico

AREA IN OGGETTO

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ed elettrico, sismico ed acustico attualmente rilevati, attorno ai laboratori, superando i valori massimi

ammissibili come definiti nel Doc. P7 […]”.

A tale proposito, il Dr. Geol. Claudio Nencini ha redatto, in appendice alla sopra citata relazione

geologica, una specifica relazione sui limiti di compatibilità tra la struttura di tiro a volo e il

funzionamento dell’antenna interferometrica VIRGO, relativamente ai parametri di inquinamento

dell’ambiente da vibrazioni e rumore. I risultati dello studio, al quale si rimanda per maggiori

approfondimenti, stabiliscono quanto segue:

Le sollecitazioni introdotte nell’ambiente agiscono su frequenze con che non interferiscono con quelle di Virgo. Le

sollecitazioni maggiori sono legate all’azione del vento sulle reti di contenimento del piombo. Le reti sono disposte

pressoché parallelamente alla direzione dei venti prevalenti e pertanto le sollecitazioni appaiono limitate. Tra

Virgo e il campo di tiro è presente una depressione morfologiche che di fatto determina un ostacolo alla

propagazione di sollecitazioni estremamente superficiali.

I dati acquisiti concorrono nel far ritenere che non sussistano interferenze tra l’attività di Virgo e quella del campo

di tiro (testo cit., p. 9, Conclusioni).

PIANIFICAZIONE COMUNALE

L’area oggetto del presente Piano Attuativo è situata a nordovest del territorio comunale di Crespina,

all’interno della Utoe 6A, all’interno del Subsistema del Territorio Aperto, come specificato dal Piano

Strutturale 2011 e sua variante per l’Utoe 6 – Le Polle. L’intervento risulta essere in conformità con tale

strumento, che prevede di “localizzare nell’Utoe un «parco ludico-sportivo» progettato in maniera

compatibile con il contesto rurale e a seguito delle necessarie valutazioni paesaggistiche ed ambientali”,

al cui interno sono consentite le funzioni residenziale, direzionale e di attività private di servizio.

L’area è individuata sulla cartografia della variante anticipatoria al Regolamento Urbanistico riferita

all’Utoe 6A, per la quale si prevede che qualsiasi intervento di trasformazione sia sottoposto a Piano

Attuativo.

FATTIBILITA’ AMBIENTALE

Gli edifici sono stati progettati secondo i principi della sostenibilità e del risparmio energetico, secondo

le normative vigenti in materia, in particolare per quanto attiene l’utilizzo di fonti rinnovabili

(fotovoltaico, solare termico), materiali e tecnologie bioclimatiche, la protezione acustica, il recupero

delle acque meteoriche.

SUPERFICIE PERMEABILE

La superficie permeabile minima ai sensi del D.C.R. 230/94 deve essere pari al 25% della superficie

territoriale (St), cioè 48065 mq. Il progetto rientra largamente all’interno di tale limite, in quanto la sola

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superficie permeabile destinata al campo di tiro (contrassegnata nella Tav. 4 con la dicitura “verde non

accessibile”), considerata al netto della superficie delle fosse lancia piattelli, è pari a 13507 mq,

corrispondente al 28% della St. Se poi si considera anche la superficie dedicata al parco (contrassegnata

in Tav. 4 come “verde accessibile”), pari a 13294 mq, il totale della superficie permeabile sarebbe pari a

circa 26800 mq, ovvero il 55,7% del totale.

In ogni caso, per ridurre ulteriormente l’impatto dell’intervento sotto l’aspetto della

impermeabilizzazione del suolo, si prevede l’utilizzo di grigliato inerbito per la realizzazione degli stalli

dei parcheggi e l’uso di masselli autobloccanti per i percorsi pedonali.

SMALTIMENTO ACQUE METEORICHE

Lo smaltimento delle acque meteoriche, risultanti dal dilavamento della strada, dei percorsi e delle

piazze, saranno convogliate in parte nell’Antifossetto del Fosso Reale, situato sul limite sud dell’area in

oggetto, e in parte nel fossetto situato ad est, come già avviene attualmente.

Le acque meteoriche provenienti dagli edifici verranno invece convogliate in una vasca di accumulo,

situata nei pressi dell’edificio B, e potranno essere utilizzate per l’irrigazione degli spazi verdi oppure

per riempire le cassette dei servizi igienici.

Per smaltire le acque meteoriche ricadenti sul campo di tiro, verrà invece creato un avvallamento del

terreno in corrispondenza nella fascia parallela al terrapieno, in maniera tale da convogliare in quella

zona le acque in eccesso. Questa zona, così come quella fra il terrapieno e l’argine dello scolmatore,

avranno una pendenza tale da indirizzare (superficialmente o mediante canalizzazioni sotterranee) le

acque meteoriche verso il bacino di compensazione idraulica posto a ovest della Utoe 6A. Verrà inoltre

creata una canalizzazione sotterranea per permettere alle acque contenute nel bacino di

compensazione idraulica di confluire all’interno dell’Antifossetto del Fosso Reale, all’altezza del quale

una saracinesca unidirezionale eviterà il riflusso delle acque in caso piena dell’Antifossetto.

Per ogni chiarimento, si rimanda allo “schema acque meteoriche” contenuto nella Tav. 5 degli elaborati

grafici di questo Piano.

SMALTIMENTO LIQUAMI

L’area in oggetto non è servita dal sistema di fognatura nera comunale e non è prevista la sua

realizzazione nel prossimo futuro. Pertanto, si è individuato un sistema autonomo di trattamento. Ai

sensi del DPGR n. 76/R del 17 dicembre 2012, si prevede l’introduzione dei seguenti elementi

costitutivi:

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• Degrassatore

• Fossa Imhoff + Filtro Percolatore con reflui in tabella III

• Recapito in corso d’acqua superficiale (antifossetto del Fosso Reale)

Ai sensi dell’art 36 sexies del citato DPGR n. 76/R, sono rispettate le seguenti distanze minime per

l’utilizzazione agronomica dei liquami:

• 30 m dal pozzo artesiano di nuova creazione

• 10 m dall’argine dell’Antifossetto del Fosso Reale

RETE ELETTRICA

Attualmente non esiste allaccio alla rete elettrica ENEL. È prevista la produzione in autonomia,

mediante l’impiego di pannelli solari integrati rispetto agli edifici esistenti. È previsto comunque il

collegamento privato alla rete ENEL, nelle modalità indicate nello “schema di allaccio alla rete”

contenuto in Tav. 5, sia per eventuali immissioni all’interno della rete principale dell’energia elettrica

prodotta, sia perché, in funzione dei consumi previsti per l’impianto, potrà essere contemplata la

compresenza fra energia prodotta autonomamente ed energia carpita dalla rete esistente.

La definizione impiantistica, che dovrà tenere conto delle necessità reali derivanti dalle previsioni di

apertura e affollamento degli impianti, dovrà essere stabilita in sede di permesso di costruire.

RETE GAS

Per il momento non sono previsti particolari impieghi di questa tipologia di energia, pertanto non è

stato previsto l’allaccio alla rete Gas Metano. Potranno comunque attivarsi sia il collegamento privato

alla rete, sia ricorso a serbatoi di GPL, da attuarsi secondo le vigenti disposizioni in materia.

La definizione impiantistica dovrà essere stabilita in sede di permesso di costruire.

RETE TELECOM

Per il momento non è stato previsto l’allaccio alla rete Telecom. Potrà comunque attivarsi il

collegamento privato alla rete.

La definizione impiantistica dovrà essere stabilita in sede di permesso di costruire.

CONSUMI IDRICI

Non essendo servita dal pubblico acquedotto, l’approvvigionamento idrico sarà assicurato da un pozzo

artesiano, come specificato nel capitolo relativo alla fattibilità idrogeologica e sismica.

In linea generale, si prevede di dotare gli impianti di una serie di misure finalizzate al risparmio idrico

quali l’installazione di cassette di scarico a doppio comando nei servizi sanitari, l'impiego di erogatori

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d’acqua a flusso ridotto, sistemi a basso consumo di acqua per l’irrigazione dei giardini e delle aree

verdi.

INQUINAMENTO ATMOSFERICO

Nonostante le nuove unità immobiliari residenziali, non si prevedono particolari condizioni di traffico di

circolazione.

Per quanto concerne i parcheggi, verranno realizzati in quantità tale da soddisfare adeguatamente le

necessità di sosta delle auto dei residenti; essi saranno inoltre integrati da aree a verde ed alberature.

Anche dal punto di vista delle emissioni in atmosfera dovute agli impianti di riscaldamento si prevede il

loro contenimento attraverso l’uso di tecnologie finalizzate al risparmio energetico e l’uso di fonti di

energia rinnovabile (fotovoltaico, solare termico) opportunamente integrate con le architetture di

progetto.

INQUINAMENTO ACUSTICO

Per quanto riguarda la valutazione previsionale dell’impatto acustico, obbligatoria ai sensi dell’art. 8.4

della L.Q. n. 477/95 “per il rilascio di concessioni edilizie relative a nuovi impianti ed infrastrutture

adibiti ad attività […] sportive e ricreative”, si fa riferimento alla specifica relazione redatta dal Dr.

Stefano Rosi, nella quale sono contenuti i risultati delle prove di simulazione dell’attività di tiro

effettuati per l’area in oggetto (Par. 4).

Come si legge al Paragrafo 7 (Conclusioni) della citata valutazione, della quale si riportano di seguito i

passaggi più significativi, l’area è perfettamente compatibile con l’attività prevista:

Le immissioni sonore prodotte dalla attività sportiva che si intende realizzare non sono tali da provocare impatto acustico al di fuori dei limiti massimi imposti dalle leggi vigenti, sia nell’ambiente esterno, sia in quello abitativo durante il periodo diurno. […] Si consiglia comunque una attenta progettazione delle opere per la mitigazione dell’impatto acustico presso le postazioni di tiro al fine di minimizzare anche eventuali effetti di riverbero. […] La presente valutazione previsionale dovrà essere sottoposta a verifica tramite ulteriori indagini fonometriche quando l’attività entrerà in pieno esercizio o in corso d’opera per verificare l’efficacia degli interventi che via via saranno realizzati.

Per ogni ulteriore approfondimento, si rimanda ad un’analisi più attenta del documento del Dr. Rosi,

che si allega alla presente documentazione.

INQUINAMENTO LUMINOSO

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La progettazione dell’illuminazione esterna sarà conforme alla legislazione regionale sull’inquinamento

luminoso1, con utilizzo di corpi illuminanti (per le piazze, i parcheggi ed i percorsi) tali da garantire

l’assenza di flusso luminoso verso la volta celeste. Quando possibile, si dovranno preferire apparecchi di

illuminazione a pavimento o a muro, il più possibile integrati con gli edifici e/o con le altre strutture

presenti (tettoie di protezione delle piazzole di tiro, struttura per stendardi e bandiere, ecc.), oltre che

con il percorso pedonale.

INTERVISIBILITA’

Come si è detto in precedenza, l’area oggetto del presente Piano Attuativo è costeggiata a nord dal

Canale Scolmatore dell'Arno e a sud dal Torrente Orcina e dall’Antifosso del Fosso Reale. Il campo di

tiro si verrebbe a trovare pertanto all’interno di un avvallamento del terreno definito dai loro argini e

risulterebbe difficilmente visibile dai principali punti di osservazione esterni, quali la Strada Provinciale

31 e la superstrada FI-PI-LI, come risulta evidente dagli elaborati progettuali (Tav. 1).

La barriera di protezione balistica, elemento indispensabile per la sicurezza dell’impianto e per la

gestione dei rifiuti (si veda l’art. 8.4 delle NTA), è costituita da un terrapieno di massimo 10 m di altezza,

rastremato verso l’alto, al quale si somma una rete in acciaio inox a maglie fitte di massimo 5 m,

sostenuta da una struttura costituita da pali metallici. Questo sistema per fasce orizzontali è stato

studiato al fine di limitare al massimo l’impatto visivo della struttura. La parte inferiore del terrapieno

(fino a 5 m circa) viene oscurata dall’avvallamento del terreno, mentre quella superiore, fatta eccezione

per i pali metallici, risulta praticamente invisibile per via della rete in acciaio inox.

Inoltre, il telo in materiale plastico posto sulla superficie del terrapieno per favorire la raccolta dei rifiuti

sarà di colore verde, in maniera da simulare il colore dell’erba e quindi limitare ulteriormente l’impatto

visivo della struttura, dall’esterno così come dall’interno (si vedano le immagini contenute nella Tav. 3).

Per limitare ulteriormente l’intervisibilità verrà conservata la vegetazione esistente sull’argine dello

scolmatore (si veda la Tav. 1) e quella già presente sui confini sud ed est dell’area in oggetto (Tav. 6).

VEGETAZIONE

Il progetto segue la logica del “parco ludico-sportivo”, non quindi tre funzioni distinte (parco, campo di

tiro e spazi edificati, ma piuttosto un ambiente integrato dove le funzioni si inseriscono organicamente

all’interno del parco e la vegetazione costituisce l’elemento predominante. Si prevede la conservazione

1 D.G.R.T. del 27/8/2004, n. 815, Linee Guida per la progettazione, l’esecuzione e l’adeguamento degli impianti di illuminazione esterna, in attuazione della L.R. del 21/3/2000, n. 37, Norme per la prevenzione dell'inquinamento luminoso.

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delle specie arboree esistenti (pioppo, alloro, pino silvestre, acacia, leccio e cipresso) come parte

integrante del parco, all’interno del quale è prevista la messa a dimora di ulteriori alberature di tipo

autoctono ed a bassa manutenzione (quali gelso, acero riccio, acero americano, frassino massimo,

laurotino, ecc.), possibilmente a foglia caduca e resistente ai venti salmastri tipici delle zone prossime al

litorale.

E’ previsto che entrambi i parcheggi siano alberati, sia per garantire l’ombreggiatura dei medesimi sia

per la loro schermatura schermatura. A tal proposito, tra i parcheggi posti a sud e il percorso interno al

parco saranno posizionate opportune siepi o strutture verticali (in metallo, legno, ecc.) per la crescita di

piante rampicanti, in maniera tale da schermare la vista delle auto dall’interno del parco, come indicato

negli elaborati grafici relativi allo stato modificato.

GESTIONE DEI RIFIUTI

A seguito del processo di trasformazione dell’area, si prevede che saranno generati sia rifiuti di

carattere ordinario, derivanti dalle presenza di attività residenziali e di servizio, sia rifiuti “specifici”

(bossoli, borre, piattelli e pallini), derivanti dall’attività di tiro a volo.

L’area attualmente non è servita dal sistema di smaltimento comunale dei rifiuti. I gestori operativi

delle attività che producono rifiuti solidi urbani (residenza, ristorante, ecc.) dovranno convogliare detti

rifiuti ai più vicini punti di raccolta, secondo le ordinarie procedure e modalità previste per il Comune di

Crespina.

Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti “specifici”, si fa comunque riferimento integrale al D. Lgs

152/06, dal quale discende la Nota tecnica sui criteri di classificazione e sulle modalità di smaltimento

dei rifiuti costituiti da bossoli e da rottami di piattelli residuati da attività sportive di tiro a volo, del 30

marzo 2009, elaborata dalla FITAV.

In ogni caso, al fine di ridurre le aree di ricaduta e facilitare la raccolta dei rifiuti di tiro, è prevista la

realizzazione di una barriera artificiale, costituita da un terrapieno ricoperto di un telo in materiale

plastico e da una rete in acciaio inox (si veda l’art. 8.4 delle NTA).

FATTIBILITA’ IDROGEOLOGICA E SISMICA

Con riferimento alla fattibilità idrogeologica e sismica, si riportano di seguito i contenuti del capitolo

Fattibilità delle trasformazioni Condizioni, estrapolati dalla Relazione del Dr. Geol. Claudio Nencini.

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La fattibilità degli interventi risulta omogenea in quanto all’interno dell’area a maggior pericolosità Idraulica I4 sono previsti interventi di scarsa rilevanza (strutture aperte per la copertura delle postazioni di tiro e dei vani tecnici per lancio piattelli). Viceversa gli edifici più significativi interessano un’area a minor pericolosità […]. Sommando Pericolosità e tipologia dell’intervento in progetto si giunge ad una valutazione omogenea del rischio riassumibile nella dizione F2, 3, 2. Fattibilità Geomorfologica FATTIBILITÀ CON NORMALI VINCOLI (F2): si riferisce alle previsioni urbanistiche ed infrastrutturali per le quali è necessario indicare la tipologia di indagini e/o specifiche prescrizioni ai fini della valida formazione del titolo abilitativo all'attività edilizia.

Prescrizioni Dovranno essere eseguite indagini geognostiche conformi al 36/R. Dovrà essere mantenuta la funzionalità del reticolo idraulico superficiale

Fattibilità Idraulica FATTIBILITÀ CONDIZIONATA (F3): si riferisce alle previsioni urbanistiche ed infrastrutturali per le quali, ai fini della individuazione delle condizioni di compatibilità degli interventi con le situazioni di pericolosità riscontrate, è necessario definire la tipologia degli approfondimenti di indagine da svolgersi in sede di predisposizione dei piani complessi di intervento o dei piani attuativi o, in loro assenza, in sede di predisposizione dei progetti edilizi.

PRESCRIZIONI La realizzazione di nuova edificazione (di qualsiasi tipologia) è subordinata alla realizzazione di interventi di messa in sicurezza per eventi con tempo di ritorno di 200 anni. Detti interventi definiti sulla base di studi idrologici e idraulici, non devono aumentare il livello di rischio in altre aree con riferimento anche agli effetti dell’eventuale incremento dei picchi di piena a valle. Deve inoltre essere prodotto schema dettagliato del funzionamento del reticolo idrografico minore coinvolto esteso ad un congruo intorno dell’area di intervento. I vani tecnici per lancio dei piattelli dovranno superare le problematiche idrauliche dell’area mediante dispositivi tecnologici di auto protezione.

Fattibilità Sismica FATTIBILITÀ CON NORMALI VINCOLI (F2) si riferisce alle previsioni urbanistiche ed infrastrutturali per le quali è necessario indicare la tipologia di indagini e/o specifiche prescrizioni ai fini della valida formazione del titolo abilitativo all'attività edilizia.

Prescrizioni Dovranno essere eseguite indagini sismiche conformi alla classe di indagine individuata dal 36/R.

Si riportano inoltre, le Condizioni alla trasformazione contenuto all’interno della medesima Relazione,

dove si riassumono anche le conclusioni dello studio eseguito dall’Ing. Silvia Lucia in merito agli aspetti

idraulici:

CONDIZIONI ALLA TRASFORMAZIONE

Gli interventi in progetto modificano lo stato attuale dei luoghi, al fine di mitigarne gli effetti negativi, sono stati individuati una serie di accorgimenti progettuali la cui realizzazione permetterà di mantenere il sistema in equilibrio.

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PROBLEMATICHE IDRAULICHE

1. La realizzazione dell’intervento è condizionata dalla messa in sicurezza idraulica dell’area per tempi di ritorno 200 anni. Le opere da realizzare sommariamente descritte nel paragrafo precedente sono evidenziate nella relazione idraulica allegata al progetto.

2. La realizzazione dell’intervento modifica pesantemente il reticolo idraulico dell’area cancellandone l’originaria orditura. Le nuove aste di drenaggio dovranno essere realizzate sulla base delle indicazioni riportate nella relazione idraulica eseguita dall’Ing. Silvia Lucia allegata al progetto. La realizzazione delle opere dovrà seguire strettamente le indicazioni sia sotto gli aspetti dislocativi che dimensionali. Dette opere sono evidenziate nella tav. 5 di progetto.

3. L’intervento determina l’aumento delle superfici impermeabilizzate dell’area, determinando una diminuzione dei tempi di corrivazione delle acque nel corpo recettore. Per compensare tale effetto è stata prevista la predisposizione di vasche per l’accumulo delle acque meteoriche ed il rilascio lento e programmato delle stesse nell’Antifossetto (il volume delle vasca sarà determinato considerando l’intensità della pioggia oraria con ritorno ventennale che cade sull’area impermeabilizzata.

PROBLEMATICHE IDROGEOLOGICHE

1. L’area non è servita dal pubblico acquedotto pertanto l’approvvigionamento idrico sarà assicurato da un pozzo artesiano, in grado di assicurare portate stimabili nell’ordine dei 100-150l/min. Il pozzo sarà realizzato adottando tutti i criteri tecnologici atti a garantire la protezione della falda da eventuali inquinanti superficiali. L’autorizzazione alla “ricerca di acque sotterranee e concessione alla derivazione”, seguirà l’iter previsto dagli artt. 4 e 5 del “Regolamento acque pubbliche” della Provincia di Pisa. Per la definizione di potabilità delle acque saranno seguite le indicazioni di ASL e ARPat

2. L’area non è allacciata alla pubblica fognatura e pertanto si procederà alla realizzazione di un impianto autonomo di depurazione delle acque. Considerata la presenza dell’antifosso si procederà alla realizzazione di un impianto autonomo di depurazione con scarico in acque superficiali. La tipologia d’impianto sarà individuata nell’ambito dei trattamenti appropriati individuati dal DPGRT 76R/2012

GEOTECNICHE E SISMICHE

1 Le indagini geognostiche eseguite sono conformi alla realizzazione di interventi ricadenti nella classe di indagine 2. Qualora in fase esecutiva si dovessero ipotizzare tipologie d’intervento ricadenti in una classe superiore le indagini dovranno essere approfondite adeguandole alla classe di indagine individuata. Considerata la consistenza dei terreni presenti nel sottosuolo, si suggerisce in fase di progetto esecutivo, di estendere le indagini all’area direttamente coinvolta dalla realizzazione del rilevato previsto per la posa delle reti per il contenimento del piombo.

INTERFERENZA CON ATTIVITÀ PRESENTI AL CONTORNO In appendice è stata valutata la possibile interferenza tra l’attività del campo di tiro e quella di Virgo. Dai risultati degli approfondimenti eseguiti, sotto l’aspetto dei rumori e delle vibrazioni al suolo non sono emerse interferenze tra le due attività. CONCLUSIONI

La realizzazione del Piano Particolareggiato si colloca all’interno di un’area coinvolta principalmente da problematiche di tipo idraulico. Lo studio predisposto dall’Ing. S. Lucia individua gli interventi necessari alla messa

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in sicurezza per eventi con tempi di ritorno duecentennali. Detto studio individua le opere necessarie al mantenimento della funzionalità del reticolo idraulico superficiale.

Dal lato geomorfologico non sono presenti problematiche significative. Le indagini eseguite hanno permesso di risalire alla successione stratigrafica del sottosuolo, alla caratterizzazione geotecnica dei livelli attraversati e alla determinazione della categoria di suolo.

Il rispetto delle condizioni alla trasformazione permetterà di contenere gli aspetti negativi sull’ambiente che l’intervento potrebbe determinare.

ASPETTI DI ACCESSIBILITA’ E MOBILITA’

Come indicato nella Tav. 1, l’accessibilità all’area è garantita dalla viabilità di servizio lungo l’argine dello

scolmatore, che si immette a sua volta sulla Strada Provinciale n. 31 Cuciglilana-Lorenzana.

L’ASD Tiro a Volo la Torre è già in possesso della relativa Autorizzazione per l’accesso all’area tramite

viabilità di servizio arginale, rilasciata della Provincia di Pisa, Dipartimento del Territorio, U.O.

Concessioni, con provvedimento n. 039331 del 22 ottobre 2012, a seguito di specifica richiesta

depositata in data 6 luglio 2012.

L’ASD Tiro a Volo la Torre è altresì in possesso della relativa Autorizzazione per l’intervento di

miglioramento del percorso di acceso sovrastante l’argine del Canale Scolmatore dell’Arno, rilasciata

della Provincia di Pisa, Servizio Difesa del Suolo, U.O. Idraulica, con provvedimento n. 660 del 4 aprile

2012. Pertanto si provvederà alla valorizzazione del medesimo mediante l’eventuale allargamento della

sede stradale e la stabilizzazione del fondo sterrato.

Per approfondimenti sulle citate autorizzazioni, si veda la Tav. 5 degli elaborati grafici.

La presenza di due aree a parcheggio, tra loro separate e opportunamente distribuite all’interno

dell’area, e la realizzazione di un percorso carrabile di penetrazione a doppio senso permetteranno di

ottimizzare la circolazione e l’accesso al campo di tiro.

Ing. Paolo Bozzi

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