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COMUNE DI MILANO 2017 Pag. 3 di 23 1 Inquadramento generale L’intervento in oggetto riguarda il...

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COMUNE DI MILANO IC – RIQUALIFICAZIONE IMPIANTI SPORTIVI LOTTO 2 – PALAZZETTO DEL GHIACCIO STIMA ECONOMICA DEGLI INTERVENTI IL DIRETTORE TECNICO DOTT. ING. FRANCESCO VENZA Ordine degli Ingegneri Milano n° 14647 IL PROGETTISTA RESPONSABILE DOTT. ING. Andrea Pasquale Costa Ordine degli Ingegneri Milano n° A22465 1 12 Dicembre 2017 Lotto 2 Progetto Preliminare Nocchetti Nocchetti Costa Tornelli 0 Dicembre 2017 Emissione Nocchetti Nocchetti Costa Tornelli Aggiorn. Data Descrizione Redatto Verificato Acquisito Approvato COLLABORAZIONE ALLA PROGETTAZIONE: CODIFICA DOCUMENTO Commessa Lotto Fase Categoria Opera Progressivo 0002 IC 2 P G 00 PAGINE TOTALI 23
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COMUNE DI MILANO

IC – RIQUALIFICAZIONE IMPIANTI SPORTIVI

LOTTO 2 – PALAZZETTO DEL GHIACCIO

STIMA ECONOMICA DEGLI INTERVENTI

IL DIRETTORE TECNICO DOTT. ING. FRANCESCO VENZA Ordine degli Ingegneri Milano n° 14647

IL PROGETTISTA RESPONSABILE DOTT. ING. Andrea Pasquale Costa Ordine degli Ingegneri Milano n° A22465

1 12 Dicembre 2017 Lotto 2 – Progetto Preliminare Nocchetti Nocchetti Costa Tornelli

0 Dicembre 2017 Emissione Nocchetti Nocchetti Costa Tornelli

Aggiorn. Data Descrizione Redatto Verificato Acquisito Approvato

COLLABORAZIONE ALLA PROGETTAZIONE:

CODIFICA DOCUMENTO

Commessa Lotto Fase Categoria Opera

Progressivo

0002 IC 2 P G 00

PAGINE TOTALI 23

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Sommario

1 Inquadramento generale ............................................................................................... 3

2 Stato della Struttura ....................................................................................................... 7

3 Interventi da eseguire .................................................................................................. 11

Ulteriori importanti riflessioni relativamente al punto VI (Impianto di Climatizzazione) ............................................................................................................. 14

Intervento su involucro edilizio .............................................................................. 17

Normativa energetica ............................................................................................ 18

Consigli per le aree tecniche e gli impianti ............................................................ 19

4 Conclusioni .................................................................................................................. 20

Tabella riassuntiva opere e costi .......................................................................... 21

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1 Inquadramento generale

L’intervento in oggetto riguarda il Complesso Sportivo Palazzetto/Stadio del Ghiaccio, sito

a Milano in via Ciclamini, civico 23.

Obiettivo dell’intervento è la riqualificazione del complesso sportivo attraverso un’azione che

restituisca aree sportive, aree di servizio, locali e la loro dotazione impiantistica al meglio.

L’Impianto Sportivo occupa una superficie di circa 11.484,00 mq (identificato al Nuovo

Catasto Edilizio Urbano del Comune di Milano al Foglio 464, mappale 111, 117, sub 701) è

composto dal “Palazzetto” e dai suoi spazi esterni, compreso un parcheggio, che si trova

rispetto al cancello d’entrata anteriore, dalla parte opposta della strada (parcheggio che,

però, da attuale PGT è assegnato ad uso pubblico).

L’Impianto Sportivo in questione è attualmente l’unico palazzo del ghiaccio pubblico,

presente nell’area metropolitana, omologato (in quanto è riuscito, almeno sino all’ultimo

anno sportivo, a rispettare le prescrizioni delle norme tecniche F.I.S.G approvate il 28

maggio 1999 e s.m.i.) per lo svolgimento dei campionati di Hockey su ghiaccio categoria “A”

e secondo l’attuale PGT rientra nella categoria “Area per servizi indispensabili”.

Detto quanto sopra: oggi, per l’età (anno di costruzione 1988) e per il suo stato complessivo

appare oggettivamente necessario eseguire opere idonee per la sua riqualificazione.

A nostro avviso, dopo una prima e preliminare analisi, occorre individuare la linea di confine,

in tutto ciò che compone l’odierno palazzetto, tra quanto dell’esistente è ancora

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assolutamente idoneo all’esercizio futuro e quanto, invece, necessita di intervento (in

sostituzione, totale o parziale, o integrazione) per il detto esercizio futuro, valutando anche,

se del caso, integrazioni in aggiunga di dotazioni previste per complessi di nuova

realizzazione.

La suddetta necessità appare implicitamente dettata dalla designazione (da PGT) dell’area

che riflette la sicura volontà di continuare a fornire, nell’area cittadina di pertinenza, l’attuale

servizio sportivo e di permettere lo svolgimento di manifestazioni ed eventi anche

internazionali nelle principali discipline sportive agonistiche sul ghiaccio; magari, anche

ampliando il possibile impiego ad occasionali eventi che non richiedono l’uso della pista

ghiacciata.

Tornando alla presente analisi, riteniamo doveroso fare delle osservazioni

preliminari/premesse perché, già prima di addentrarci nell’analisi più puntuale, ci appare

probabile che questo è un caso in cui (molte volte) la ristrutturazione/riqualificazione ha un

costo confrontabile con quello di abbattimento e ricostruzione; quindi, ritenendo che sia il

caso, cercando di individuare un giusto compromesso tra spesa e risultati, non ragioneremo

“in assoluto” (ovvero riportando interamente al nuovo il complesso, perché in quel caso è

quasi certo che abbattere e ricostruire costerebbe meno o uguale e con risultati molto

probabilmente migliori) ma “in relativo” (cioè, cercando, per quanto possibile, soluzioni di

compromesso decorose e funzionali).

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Il complesso è composto da una struttura edilizia situata all’interno di un isolato confinante

all’angolo tra via dei Ciclamini e via delle Orchidee; la sua struttura di base è costituita da

parti prefabbricate del tutto simili a quelle di un capannone industriale, all’interno del quale

sono stati realizzati e/o collocati gli elementi necessari (gradinate, impianti specifici, ecc.)

alla funzione a cui è destinato.

Rispetto alla data di costruzione le attuali Leggi, norme e regole di costruzione sono per

molti aspetti cambiate ma nel caso in esame, trattandosi di riqualificazione, non è

assolutamente necessario che tutto venga adeguato alle nuove regole e questo

permetterebbe di procedere secondo la linea guida indicata prima.

Per una sufficientemente ed esaustiva determinazione delle opere da compiere e dei costi

relativi individuati attraverso una, sia pure sommaria, ipotesi di spesa occorre innanzitutto

effettuare un sufficientemente approfondito esame dello stato di fatto.

Dopo di ciò però, qualunque dovesse essere la scelta delle opere e della loro modalità di

esecuzione/realizzazione, sarà necessario, preceduto da una indagine di idoneità statica1

1 Si osserva in particolare che la struttura della copertura è realizzata con una soluzione di travi di grandi dimensioni,

non usuale soprattutto all’epoca della sua realizzazione, che necessita di tiranti sottostanti e questa è sicuramente una

delle parti che avrà bisogno della verifica di idoneità.

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(che potrebbe condizionare le successive scelte di progetto), la determinazione e stesura

di un dedicato progetto definitivo.

Quanto sopra è apparso ancor più vero dopo le preliminari analisi dei documenti ricevuti,

l’osservazione/visita del complesso e la raccolta di informazioni assunte tramite l’Esercente

attuale e i suoi tecnici.

Sempre per completezza del quadro generale, prima di passare all’esame dello stato di

fatto, si ritiene utile riportare anche il risultato sintetico dell’indagine eseguita a livello

urbanistico.

Le cose che riteniamo più significative ai fini della presente relazione sono:

• Il complesso sportivo si trova in un’area non “soggetta a trasformazioni”, quindi libera

da questo punto di vista2 (cioè dal DDP – Documento di Piano, che insieme a PDR e

al PDS compongono il PGT – Piano Generale del Territorio);

• Non è soggetto a vincoli derivanti dal Piano delle Regole (PDR),

• È identificato come Servizio Indispensabile nel PDS (Piano dei Servizi);

• Non ci sono vincoli in merito alle volumetrie edificabili, e questo sia nell’ottica di

aggiunta di corpi di fabbrica e sia nel caso di ricostruzione;

• Sarebbe possibile, attraverso apposite richieste all’amministrazione pubblica,

espandere l’area del complesso integrando aree circostanti, ad esempio il centro

sportivo ma in pratica però essendo prevedibile un lungo e complicato iter

concessorio/applicativo è una ipotesi che sarebbe meglio escludere;

• Mantenendo le presenze/frequentazioni del complesso nelle attuali consistenze

numeriche (3000 - 4000 persone max), soprattutto di pubblico in occasione di

manifestazioni, non ci sono vincoli particolari/aggiuntivi di viabilità e di trasporto

pubblico.

In sostanza, concludendo: non ci sarebbero per quanto appare vincoli e/o limitazioni al

momento di cui ci si dovrebbe preoccupare, almeno nei limiti individuabili per gli obiettivi che

ragionevolmente si potrebbero porre.

2 Vuol dire che non è prevista nessuna opera in quell’area che potrebbe contrastare la riqualificazione.

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2 Stato della Struttura

La struttura è costituita da un edificio, in prevalenza di tipo prefabbricato, che da una prima

osservazione dello stato esteriore e dei pochi e parziali documenti che abbiamo potuto

esaminare non dovrebbe richiedere interventi di natura strutturale; questo però, anche e

soprattutto nel caso di interventi incidenti sulle strutture (carichi aggiuntivi, come ad es.

pannelli fotovoltaici o altro … ), non esonererà dall’effettuare (come detto anche prima) le

necessarie verifiche strutturali già prima di qualsiasi progetto, ciò sia per escludere la

necessità di indirizzare il progetto verso scelte obbligate e sia per accertarsi che la struttura

è in buono stato ed è in condizione di sostenere quanto prevedibilmente si farà (ponendo

eventualmente, se necessari, limiti dimensionali).

A titolo di ulteriore dettaglio citiamo ad esempio la necessità di verifica delle travi di sostegno

della copertura che sono (anche a causa della notevole lunghezza) del tipo con tiranti

sottostanti (mascherati all’interno di tubi); l’integrità di questi tiranti e delle relative piastre è

fondamentale per la struttura.

Diversamente, per quanto riguarda le parti esposte come facciate, pareti (interne ed

esterne) e infissi che se pure, nel corso degli oltre 30 anni di vita dell’edificio, sono stati

oggetto di qualche intervento saltuario oggi richiedono nuovi interventi.

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Allo stato attuale il sito presenta l’evidenza dovuta agli anni di servizio (circa 30 anni). Si

nota, in linea generale, che della manutenzione ordinaria e alcune opere di manutenzione

straordinaria risultano effettuate ma ciò non toglie che occorrerà intervenire.

Per “filtrare” l’ingresso degli spettatori nel caso di eventi sportivi importanti e evitare che

accedano ad aree fuori da percorsi e zone consentite è stata da tempo realizzata una

recinzione che però non è sufficientemente robusta e infatti presenta una labile capacità di

ritenuta; inoltre, non ci sono i tornelli, che anche le più recenti norme di sicurezza

impongono.

Altro discorso ancora per gli impianti, il loro stato non è omogeneo, questo per più ragioni:

la più importante risiede nel fatto che la vita media di un impianto dipende oltre che dall’uso

e dall’età (e a questo riguardo si osservi che l’uso di ciascuno impianto, o parte di esso, non

è direttamente legato, nello stesso modo per tutti, alle ore di apertura e funzionamento del

centro sportivo) anche dalla sua obsolescenza, sia tecnologica e sia per l’introduzione di

nuove norme.

Prima di continuare con qualche altra considerazione, riportiamo di seguito un elenco di

macrovoci che integra quanto già detto sopra e ci aiuta a rappresentare lo stato di fatto del

sito.

1) L’impianto di refrigerazione della pista risulta ancora degnamente funzionante ma il

gas refrigerante utilizzato (R22) è fuorilegge secondo le vigenti normative.

Precisiamo che secondo il regolamento EU 2037/200, EU 842/2006 e successive

modifiche e/o integrazioni, in merito sulla riduzione dei gas fluorati a effetto serra, il

gas refrigerante R22 (HCFC) risulta non più utilizzabile per impianti nuovi a partire

dall’anno 2000, il reintegro della carica per manutenzione con fluido vergine dal 2010

ed il reintegro della carica per manutenzione con fluido recuperato dall’anno 2015.

Inoltre, l’impianto di refrigerazione del ghiaccio risulta ad espansione diretta di gas

R22 con conseguente notevole quantitativo di carica (circa 8.000 kg salvo errori di

calcolo dovuti alla mancanza di informazioni).

2) L’evaporatore dell’impianto (piano pista in cemento) risulta ovviamente costruito con

tubazione in acciaio al carbonio e nessuno è in grado di stabilire l’obsolescenza di

tali tubazioni in quanto annegate nel cemento.

3) I quadri elettrici al servizio del gruppo di refrigerazione del piano pista risultano privi

di certificazione di rispondenza alle norme attuali e vigenti.

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4) L’impianto di riscaldamento dell’arena risulta ovviamente obsoleto e non conforme

alle esigenze attuali (scarsa/assente deumidificazione e ricambio dell’aria) e questo

tra l’altro è quasi certamente la principale causa della presenza sul soffitto dell’arena

dei segni tipici dell’umidità (muffe) proveniente dal basso (piano pista ghiacciato).

5) L’impianto di illuminazione generale e della pista in particolare risulta con corpi

illuminanti non adeguati (salvo in qualche caso) al risparmio energetico.

6) L’impianto di produzione acqua sanitaria in Centrale Termica, risulta rifatto da pochi

anni ma sicuramente dovrà essere rivisto ed adeguato alle nuove potenzialità

richieste nella riqualificazione.

7) Risulta necessario il rifacimento parziale dell’impermeabilizzazione esterna del tetto

con successive stesura di resina su tutta la superficie al fine di assicurare

l’impermeabilizzazione totale.

8) Occorrerà (nel progetto che dovrà essere redatto) verificare la necessità della

protezione, dell’edificio contro le scariche atmosferiche, esistente e, se non

confermata, eliminarla ovvero provvedere al rifacimento totale secondo nuovo

progetto in caso contrario.

9) Non risultano impianti di efficientamento energetico (pannelli fotovoltaici, termici,

cogeneratori, teleriscaldamento od altro).

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10) Gli spogliatoi per atleti, giudici di gara, istruttori e personale risultano da ristrutturare

nel loro insieme.

11) La balaustra della pista e le panchine giocatori denunciano i segni degli anni di

attività.

12) Occorre approntare il rifacimento totale della pavimentazione in gomma di contorno

alla pista e di tutti i percorsi di trasferimento/spostamento che i pattinatori possono

correttamente seguire.

13) I locali adibiti a magazzino, distribuzione pattini, servizi vari e deposito rasa ghiaccio

risultano da ristrutturare nel loro insieme.

14) L’impianto elettrico generale risulta asservito da un solo trasformatore di media/bassa

tensione pertanto nelle manifestazioni internazionali o con riprese televisive occorre

un back-up esterno (generatore di scorta non presente in sito).

15) Occorre l’aggiornamento delle certificazioni dell’ascensore e nel caso di mancata

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rispondenza alle leggi e alle norme in vigore (in particolare se, come certo, di servizio

anche come via d'esodo per disabili in caso di incendio o evacuazione del sito) il

necessario adeguamento.

16) Non tutte le tribune risultano provviste (come da norme in vigore) di seggiolini

numerati per il pubblico.

17) Tutte le tribune non hanno i mancorrenti seconde le norme.

18) Occorre adeguare gli accessi ai posti in tribuna con apposite segnalazioni.

19) Mancano i tornelli per il controllo ingresso del pubblico con conseguente area

ispettiva privata.

20) Manca una adeguata biglietteria esterna per il pubblico.

21) Manca un ingresso autonomo per lo spazio commerciale (negozio), del quale per

altro non siamo sicuri se rispetta tutte le norme di sicurezza.

22) Manca la corretta sistemazione delle vie di esodo degli spettatori.

23) Sono sicuramente necessari interventi in merito al sistema di videosorveglianza

interna ed esterna presente.

24) Non risulta che il sistema antincendio sia dotato di tutti gli automatismi necessari.

25) Impianto EVAC e rivelazione incendio non risulta adeguato alle nuove normative in

vigore.

26) I tabelloni elettronici per i punteggi non sono più aderenti agli attuali standard presenti

in tutti gli analoghi contesti di livello nazionale e internazionale (mancano, ad

esempio, sistemi di visualizzazione diretta e registrata del gioco e/o affini).

27) Manca la rete dati fissa e veloce al servizio delle postazioni dei giornalisti.

28) Manca una rete dati WiFi libera per il pubblico.

3 Interventi da eseguire

Alla luce di quanto emerso in relazione allo stato di fatto del palazzetto, risulta evidente la

necessità, pur nell’ottica di una scelta razionale per contenere i costi garantendo un alto

rapporto spesa/risultato, di un radicale intervento per migliorare la qualità del sito nel suo

insieme e in generale per adeguare il complesso agli attuali standard e alle normative

vigenti.

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Di seguito si cercherà di sintetizzare le più importanti azioni/interventi che riteniamo si

debbano eseguire.

I. Ripulitura, rifacimento degli intonaci deteriorati e ritinteggiatura delle pareti esterne e

di pareti e locali interni, ambiti e locali tecnici, e le loro aree di pertinenza (corridoi,

uscite di emergenza, ecc. …);

II. Rimozione e rifacimento della Recinzione interna per controllo accessi in occasione

degli eventi sportivi;

III. Installazione di una barriera di tornelli per l'ingresso controllato (N. 5 di un tipo non

scavalcabile ma possibilmente "sganciabile" per esodo libero) del pubblico;

IV. Rifacimento dell'impermeabilizzazione, senza però, necessariamente, installazione

di pannelli per isolamento termico del tetto (quest’ultimo aspetto verrà chiarito più

avanti);

V. Fornitura, posa e installazione di Impianto fotovoltaico, compresi accessori e

passerelle per ispezione e manutenzione, e compresa anche una scala di accesso

(al tetto) esterna;

VI. Rimozione e sostituzione dell’impianto di climatizzazione con nuovo impianto per le

aree interne destinate al pubblico e alla pista, in particolare distinguendo due tipi

indipendenti di impianto (o uno solo frazionabile), il primo per riscaldamento e

deumidificazione delle gradinate e il secondo per la deumidificazione dell’area

sovrastante la pista, che, inoltre, garantiscano entrambi i necessari ricambi d’aria;

VII. Completa rimozione e rifacimento di tutti i locali igienici (bagni e docce) sia per il

pubblico e sia per tutto il personale (atleti, arbitri, maestri/e, allenatori, ecc. ...)

utilizzatore dell'impianto;

VIII. Smontaggio, rimontaggio e sistemazione di arredi e infissi di palestre, spogliatoi e

sale per le varie attività sportive e complementari (es. Locale x visite e fisioterapie),

propedeutico alle risistemazioni al punto successivo;

IX. Risistemazione (tra lo smontaggio e il rimontaggio) di intonaci e tinteggiatura dei

locali al punto precedente (attività già, almeno in parte, implicitamente indicata al

primo punto della lista);

X. Smontaggio/smantellamento integrale (quindi compresi serpentina, collettori e piano

in cemento della pista) dell'attuale impianto di produzione del ghiaccio per la pista,

compreso lo svuotamento e smaltimento del liquido refrigerante estratto dal circuito;

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XI. Fornitura posa e installazione di un nuovo impianto per la produzione del ghiaccio,

comprese tutte le opere accessorie di adeguamento e segregazione dei locali tecnici

destinati a tale impianto3;

XII. Alla sostituzione dell’impianto del ghiaccio al punto precedente va aggiunta la

sostituzione della relativa torre di evaporazione perché quella attuale, pur essendo

stata sostituita in tempi relativamente recenti, non va più bene per le nuove potenze

termiche in gioco, quindi occorre mettere in conto anche la sua rimozione ed

eventuale smaltimento;

XIII. Sostituzione integrale di tutti i corpi illuminanti presenti (~ 200 unità da 400 W/cad.

uno per la pista, ~ 100 unità da 70 W/cad. uno per gradinate, ~ 150 unità da 20-

50 W/cad. uno per uffici e spazi vari come bar, palestre, spogliatoi, ecc. …, ~ 200

3 = A questo riguardo si evidenziano qui alcune riflessioni e considerazioni in merito all'impianto di

produzione del ghiaccio.

L'attuale Impianto è del tipo a condensazione diretta (con due motocompressori da 92 kW ciascuno

a espansione diretta) ed impiega nel circuito un gas di tipo Freon (tra l'altro, come già detto, oggi

vietato e quindi non più utilizzabile) che espandendosi nella serpentina disposta sotto la pista la

raffredda e congela l'acqua con cui viene ricoperta creando lo strato di ghiaccio necessario.

Oggi, per leggi, regolamenti, tecnologie e vari altri motivi non è più applicabile una soluzione di

impianto ad espansione diretta ed è necessario quindi adottare un impianto con "doppio salto", una

soluzione secondo la quale nella serpentina sotto la pista circola un liquido congelante (acqua

glicolata, composta da acqua e liquido anti congelamento che ne abbassa appunto il limite di

congelamento) che viene raffreddato attraverso uno scambiatore; il vero fluido congelante che

raffredda evaporando nel circuito di espansione è quello che circola nel circuito primario dello

scambiatore ed è limitato a pochi litri rispetto a quelli attualmente circolanti nella serpentina sotto

la pista che rappresenta l'attuale circuito di espansione.

Ora, in merito al nuovo impianto, ne esistono essenzialmente di due tipi: il tipo in cui il fluido del

circuito primario è sempre un Freon (ma del tipo, almeno per ora, ammesso) e il tipo in cui il fluido

è l'ammoniaca. Nel primo caso si parla sempre di un fluido potenzialmente più dannoso

all'atmosfera che, sulla base di leggi sempre più attente all'ambiente, potrebbe prima o poi passare

da ammesso a non ammesso; nel secondo caso di un fluido non inquinante e quindi che sarà sempre

ammesso (non a caso è infatti quello che utilizzano già da tempo tutti i paesi, nord Europa in testa,

attenti all’ambiente) ma più pericoloso se usato in grandi quantità, situazione che non sarebbe il

nostro caso perché nel circuito primario dello scambiatore sarebbe necessario un quantitativo ben

al di sotto dei limiti (75 l) di legge (e quindi di pericolosità).

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unità per Targhe ed Emergenza), dei relativi quadri di comando (~ 4 da 60 x 200

cm con le relative partenze) e di tutti i cavi dedicati a partire dal QGBT;

XIV. Sostituzione integrale o semi integrale degli attuali impianti: EVAC, Audio e Luci per

spettacolo e di Messaggistica/Informazione al pubblico (Tabellone Punteggi) con un

più attuale “Cubo Multimediale” (o soluzione equivalente, da posizionare al centro

della pista o comunque in posizioni tali da garantirne la visione ottimale da tutte le

posizioni delle tribune) che inoltre integra, oltre alle funzioni già presenti, anche quella

di rappresentazione di filmati e visione in tempo reale di eventi in corso (se collegato

agli opportuni organi o sistemi di ripresa), tutto ciò ovviamente insieme alla

sostituzione dei relativi cavi di segnale e alimentazione conformi alle nuove leggi in

vigore;

XV. Ulteriori sistemazioni dell’impianto elettrico che tra l’altro dovrà anche prevedere la

possibilità di collegare in modo rapido un gruppo elettrogeno esterno nel caso di

manifestazioni internazionali per le quali ciò è solitamente (tassativamente nel caso

di prime categorie internazionali e riprese televisive) richiesto.

Ulteriori importanti riflessioni relativamente al punto VI (Impianto di Climatizzazione)

A nostro avviso come detto è necessario prevedere il rifacimento dell’impianto di

condizionamento a servizio del campo di gioco e degli spalti in quanto quello attuale

presenta diverse carenze in termini di:

1. Ricambio aria. L’impianto attualmente presente sembra garantire un numero di

ricami d’aria estremamente limitato e sottodimensionato rispetto alla volumetria

complessiva del fabbricato. Il rifacimento dell’impianto di climatizzazione

consentirebbe di ottemperare alle vigenti normative e assicurare un ricambio d’aria

adeguato rispetto alle dimensioni dell’edificio.

L’aumento del ricambio aria potrebbe consentire di risolvere le problematiche legate

alla formazione di muffa all’intradosso della copertura.

L’implementazione del ricambio aria potrebbe pertanto consentire di far fronte ai

fenomeni di formazione di muffa e garantire adeguate condizioni di comfort e

salubrità ambientale per gli occupanti.

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2. Tipologia di impianto. Attualmente l’impianto è costituito da 4 unità termo ventilanti

alimentate a gas metano le quali consentono soltanto di riscaldare l’ambiente. Il

rifacimento dell’impianto consentirebbe di installare delle UTA dedicate alla zona

palco e delle UTA dedicata e agli spalti consentendo il frazionamento dell’impianto

durante i periodi di allenamento e competizione. Inoltre le UTA consentirebbero di

garantire filtrazione dell’aria, il recupero energetico dell’aria espulsa e il trattamento

di una adeguata quantità di aria esterna di ricambio. Inoltre le UTA saranno

alimentate tramite delle pompe di calore al fine di consentire il funzionamento del

sistema in regime di riscaldamento e raffrescamento.

3. Diffusione dell’aria. Attualmente la diffusione dell’aria avviene per mezzo di canali

di diffusioni circolari in tessuto alimentati dalle unità termo ventilanti esterne. Il

rifacimento dell’impianto consentirebbe di installare un sistema di diffusione dell’aria

dimensionato in modo di garantire un adeguato livello di comfort per gli occupanti.

Sotto questo aspetto, l’attuale sistema di diffusione dell’aria pare essere carente.

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Si segnala inoltre che (come si può osservare dalla documentazione fotografia)

l’impianto di condizionamento, almeno in qualche caso, non risulta, anche durante le

manifestazioni, essere in esercizio. Tale fatto indica come la ventilazione (seppur

limitata e carente) non è stata garantita durante periodi più critici e ciò ha determinato

e determina delle condizioni termo igrometriche interne tali per cui si possono

verificare dei fenomeni di formazione di muffa, oltre che di discomfort per gli

occupanti.

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Intervento su involucro edilizio

La tipologia edilizia, costituita da uno scheletro strutturale in cls e da pareti di tamponamento

in blocchetti di cls, sembra presentare delle carenze in termini di isolamento termico.

Nonostante ciò non riteniamo prioritario effettuare degli interventi importanti di coibentazioni

in quanto la parte di fabbisogno legato alle dispersioni termiche potrebbe anche rilevarsi

secondaria rispetto al fabbisogno legato alle necessità di ricambio d’aria (tema da

approfondire).

Per quanto riguarda la formazione di muffa all’intradosso del solaio non è al momento

possibile definire se tale problematica sia legata ad una carente coibentazione della

copertura. Al fine di approfondire tale tematica è necessario effettuare degli approfondimenti

per determinare la stratigrafia della copertura.

Eventuali interventi di carattere edilizio potrebbero essere la realizzazione di un cappotto

isolante, la sostituzione dei serramenti e la coibentazione della copertura. Tali interventi

dovranno comunque essere valutati con maggiore dettaglio tenendo conto del budget a

disposizione e di quanto previsto dalla normativa regionale in materia energetica.

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Normativa energetica

Con riferimento alla vigente normativa regionale in materia energetica si possono

configurare le seguenti condizioni a seconda dell’entità degli interventi che si intendono

effettuare:

1. Rifacimento impianto di climatizzazione: tale intervento si configura come

“riqualificazione energetica”. La normativa prevede di verificare che l’efficienza del

nuovo impianti risulti superiore rispetto ai limiti normativi. Per tale tipologia di

intervento non è obbligatoria l’installazione di impianti a fonte rinnovabile. L’eventuale

integrazioni di fonti rinnovabili resta pertanto una nostra autonoma scelta progettuale.

2. Rifacimento impianto di climatizzazione e coibentazione copertura: tale

intervento si configura come “ristrutturazione importante di primo livello”. La

normativa prevede di verificare che l’efficienza del nuovo impianto e la trasmittanza

termica della copertura rispettino i vincoli normativi. Anche in questo caso non si è

soggetti all’obbligo di integrazione di fonti rinnovabili.

3. Rifacimento impianto di climatizzazione, coibentazione copertura e altri

interventi di coibentazione. Se gli interventi sull’involucro edilizio coinvolgono una

porzione inferiore al 50% della superficie disperdente complessiva (in prima

approssimazione pari a circa 12.280 m2) l’intervento si configura ancora come

“ristrutturazione importante di primo livello” e le verifiche richieste sono similari a

quelle al punto precedente.

4. Se gli interventi sull’involucro edilizio impattano per oltre il 50% della superficie

disperdente l’intervento si configura come “Ristrutturazione importante di secondo

livello” e in questo caso le verifiche sono le stesse previste per gli edifici di nuova

costruzione. In tal caso si è pertanto soggetti all’obbligo di integrazione di fonti

rinnovabili secondo quanto richiesto dalla normativa (obbligo integrazione di circa 85

kW di fonti rinnovabili).

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A questo punto facciamo notare che il fabbricato si trova ad una distanza molto inferiore a

1000 m rispetto alla rete di teleriscaldamento di A2A; per questa ragione potrebbe essere

valutata (direi fortemente consigliata) l’ipotesi di prevedere l’allacciamento dell’impianto

termico alla rete di teleriscaldamento, in tal caso la normativa regionale non richiede che

sia verificata la quota di copertura del fabbisogno da fonti rinnovabili. Ciò vuol dire,

quindi, che non si dovrebbe rispettare l’obbligo sulla potenza di picco da impianti a fonte

rinnovabile (85 kW) e non sarebbero necessari gli interventi di coibentazione/cappotto

isolante.

L’immagine sottostante illustra il percorso delle tubature del teleriscaldamento più prossime

al centro sportivo.

Tra l’altro, una ulteriore considerazione (da cittadino): facendo arrivare il teleriscaldamento

al centro sportivo lo si fa praticamente arrivare anche ai complessi scolastici confinanti, con

tutti i vantaggi che ne potrebbero conseguire.

Consigli per le aree tecniche e gli impianti

Appare abbastanza evidente che per gli impianti di climatizzazione e per le esigenze del

nuovo impianto del ghiaccio gli spazi (aree e locali) tecnici a disposizione non sono

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sufficienti, questo comporterà l’occupazione di spazi “liberi ma preziosi” all’interno dell’area

cintata del centro sportivo.

Per limitare questa “occupazione” si suggerisce la realizzazione di una struttura a ponte sul

lato destro del palazzetto (visto di fronte) per tutta la sua lunghezza, sul quale andare ad

installare tutte le macchine, principalmente UTA e Ciller, necessarie.

In questo modo si realizzerebbe tutto un corridoio tecnico di circa 7 m x 40 m a circa 6 m di

altezza, utile in primo luogo per gli impianti nella parte superiore e poi, eventualmente anche,

di servizio nella parte inferiore.

Inoltre da questa piattaforma si potrebbe creare un agevole percorso esterno di accesso al

tetto sul quale andare a posare i pannelli dell’impianto fotovoltaico che, se pur non

necessario nel caso in cui si scelga la soluzione del teleriscaldamento, sarebbe a nostro

avviso comunque da realizzare come ulteriore contributo energetico.

Naturalmente il progetto degli impianti meccanici dedicati alle “produzioni termiche”

(Macchine per il ghiaccio, Climatizzazione e acqua sanitaria) andrà comunque sviluppato

sfruttando tutte le sinergie possibili per massimizzare l’efficientamento energetico.

4 Conclusioni

Da quanto si è potuto constatare, dai dati e dalle informazioni raccolte, da riflessioni in merito

alla struttura, al contesto cittadino, ai possibili servizi e disservizi e all’inevitabile equilibrio

economico che per le operazioni di riqualificazione e di gestione (insieme e/o

separatamente) ci deve essere, abbiamo elaborato alcune riflessioni.

Si è confermato che il costo della riqualificazione, pur senza fare cose oltre il necessario, è

alto, parimenti, proprio perché confrontabile, sarebbe alto anche il costo di un rifacimento

complessivo.

Il servizio che il centro sportivo offre è classificato come indispensabile, il che farebbe

escludere un abbattimento che provocherebbe un inevitabile “vuoto” per almeno 24-36 mesi.

I ricavi di gestione per le attività (e nella misura) che sono state svolte fino ad oggi non sono

prevedibilmente così ampi da assicurare il rientro del capitale necessario alla riqualificazione

nei tempi di una usuale concessione.

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Per l’equilibrio economico citato prima sarebbe una buona soluzione trovare il modo di

rendere la struttura più produttiva. Per fare questo abbiamo visto che, sia pure senza troppo

margine, si potrebbero aumentare le volumetrie senza eccedere gli spazi occupabili oltre

l’area recintata del centro sportivo e ridistribuire gli attuali spazi interni.

La riqualificazione, sia senza aumentare i volumi e sia aumentando i volumi, sarebbe

possibile, con una oculata programmazione, anche senza interrompere il servizio che il

centro sportivo offre.

In merito all’aumento della volumetria senza abbattere l’esistente (altrimenti sarebbe più

facile) si può ad esempio pensare a corpi di fabbrica, accostati strutturalmente ma

fisicamente collegati, costruiti sul fronte e/o sul retro.

In questo modo avendo maggiori aree a disposizione si potrebbe pensare anche ad altre

attività (centro fitness, ristorazione, o altro …) per rendere la gestione del complesso più

remunerativa.

Quanto sopra, unito alla necessità inderogabile, qualunque fosse la scelta, di redigere un

progetto, porterebbe a pensare alla ricerca di soggetti, con fondi propri, interessati a

presentare dei loro progetti per, nei limiti già identificati dalla presente analisi, la

riqualificazione e successiva conduzione.

Tabella riassuntiva opere e costi

ID INTERVENTO

(secondo quanto emerge dalla presente indagine)

STIMA

DEGLI

IMPORTI

(APPROSSIMATIVI)

a) Sostituzione integrale dell'impianto di refrigerazione della

pista, con totale rimozione e sostituzione di serpentine,

collettori, fondo e copertura del piano in cemento, compresi

gli interventi sul perimetro della pista e tutti quelli connessi

come la sostituzione della torre di evaporazione, dei quadri

elettrici relativi e le opere civili complementari (es.

compartimentazione) necessarie, nonché smantellamento e

€ 950.000,00

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smaltimento dell’impianto esistente e in particolare del fluido

presente attualmente nel circuito.

b) Nuovo impianto di climatizzazione delle aree interne destinate

al pubblico e alla pista in sinergia con l'impianto di

refrigerazione (che ha la necessità di smaltire il calore

prodotto dal suo funzionamento).

€ 900.000,00

c) Stazione di allacciamento al teleriscaldamento. € 50.000,00

d) Rifacimento parziale della copertura e totale

dell'impermeabilizzazione.

€ 300.000,00

e) Realizzazione di un impianto fotovoltaico in copertura. € 250.000,00

f) Rifacimento dell'impianto di illuminazione con la sostituzione

dei corpi illuminanti (adottando soluzioni a Led) dei cavi e dei

relativi quadri di partenza, nonché della quota parte di impianti

per allacciamenti e predisposizioni varie, compresa quella per

un gruppo elettrogeno esterno.

€ 750.000,00

g) Ristrutturazione degli Spogliatoi per atleti, giudici di gara,

istruttori e personale, compresi i bagni/docce e i bagni per il

pubblico, nonché assistenze e sistemazioni murarie per i

locali tecnici, ritocchi e tinteggiature all’interno e all’esterno,

manutenzione di vetrate e serramenti e, all’interno, creazione

dei “percorsi in gomma” in tutte le aree fuori pista percorse

pattini ai piedi

€ 700.000,00

h) Nuova recinzione interna, ingresso con tornelli e nuove

biglietterie e adeguamento di tutte le aree esterne.

€ 250.000,00

i) Servizi per il pubblico adeguamento tribune alle norme UNI,

UNI SPORT e nuove norme di Sicurezza per eventi pubblici.

€ 300.000,00

j) Adeguamento e certificazione degli impianti idrici, antincendio

e di sollevamento di emergenza.

€ 150.000,00

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k) Adeguamenti normativi e di sicurezza [automazione impianto

antincendio, prescrizioni commissione vigilanza, impianto

rivelazione incendi, impianto EVAC, impianto telecamere

interne ed esterne, impianto illuminazione di emergenza ecc.].

€ 550.000,00

l) Adeguamento e, in assenza, realizzazione di nuovi impianti

tecnologici di comunicazione e infotainment di supporto al

pubblico e agli addetti ai lavori

€ 250.000,00

m) Verifica Idoneità statica e progettazione definitiva € 200.000,00

n) Passerella Tecnica (completa di progettazione, struttura in

acciaio ~ 30t, piano grigliato, fondazioni e scavi)

€ 160.000,00

TOTALE € 5.760.000,00


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