COMUNE DI MILANO
IC – RIQUALIFICAZIONE IMPIANTI SPORTIVI
LOTTO 2 – PALAZZETTO DEL GHIACCIO
STIMA ECONOMICA DEGLI INTERVENTI
IL DIRETTORE TECNICO DOTT. ING. FRANCESCO VENZA Ordine degli Ingegneri Milano n° 14647
IL PROGETTISTA RESPONSABILE DOTT. ING. Andrea Pasquale Costa Ordine degli Ingegneri Milano n° A22465
1 12 Dicembre 2017 Lotto 2 – Progetto Preliminare Nocchetti Nocchetti Costa Tornelli
0 Dicembre 2017 Emissione Nocchetti Nocchetti Costa Tornelli
Aggiorn. Data Descrizione Redatto Verificato Acquisito Approvato
COLLABORAZIONE ALLA PROGETTAZIONE:
CODIFICA DOCUMENTO
Commessa Lotto Fase Categoria Opera
Progressivo
0002 IC 2 P G 00
PAGINE TOTALI 23
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Sommario
1 Inquadramento generale ............................................................................................... 3
2 Stato della Struttura ....................................................................................................... 7
3 Interventi da eseguire .................................................................................................. 11
Ulteriori importanti riflessioni relativamente al punto VI (Impianto di Climatizzazione) ............................................................................................................. 14
Intervento su involucro edilizio .............................................................................. 17
Normativa energetica ............................................................................................ 18
Consigli per le aree tecniche e gli impianti ............................................................ 19
4 Conclusioni .................................................................................................................. 20
Tabella riassuntiva opere e costi .......................................................................... 21
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1 Inquadramento generale
L’intervento in oggetto riguarda il Complesso Sportivo Palazzetto/Stadio del Ghiaccio, sito
a Milano in via Ciclamini, civico 23.
Obiettivo dell’intervento è la riqualificazione del complesso sportivo attraverso un’azione che
restituisca aree sportive, aree di servizio, locali e la loro dotazione impiantistica al meglio.
L’Impianto Sportivo occupa una superficie di circa 11.484,00 mq (identificato al Nuovo
Catasto Edilizio Urbano del Comune di Milano al Foglio 464, mappale 111, 117, sub 701) è
composto dal “Palazzetto” e dai suoi spazi esterni, compreso un parcheggio, che si trova
rispetto al cancello d’entrata anteriore, dalla parte opposta della strada (parcheggio che,
però, da attuale PGT è assegnato ad uso pubblico).
L’Impianto Sportivo in questione è attualmente l’unico palazzo del ghiaccio pubblico,
presente nell’area metropolitana, omologato (in quanto è riuscito, almeno sino all’ultimo
anno sportivo, a rispettare le prescrizioni delle norme tecniche F.I.S.G approvate il 28
maggio 1999 e s.m.i.) per lo svolgimento dei campionati di Hockey su ghiaccio categoria “A”
e secondo l’attuale PGT rientra nella categoria “Area per servizi indispensabili”.
Detto quanto sopra: oggi, per l’età (anno di costruzione 1988) e per il suo stato complessivo
appare oggettivamente necessario eseguire opere idonee per la sua riqualificazione.
A nostro avviso, dopo una prima e preliminare analisi, occorre individuare la linea di confine,
in tutto ciò che compone l’odierno palazzetto, tra quanto dell’esistente è ancora
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assolutamente idoneo all’esercizio futuro e quanto, invece, necessita di intervento (in
sostituzione, totale o parziale, o integrazione) per il detto esercizio futuro, valutando anche,
se del caso, integrazioni in aggiunga di dotazioni previste per complessi di nuova
realizzazione.
La suddetta necessità appare implicitamente dettata dalla designazione (da PGT) dell’area
che riflette la sicura volontà di continuare a fornire, nell’area cittadina di pertinenza, l’attuale
servizio sportivo e di permettere lo svolgimento di manifestazioni ed eventi anche
internazionali nelle principali discipline sportive agonistiche sul ghiaccio; magari, anche
ampliando il possibile impiego ad occasionali eventi che non richiedono l’uso della pista
ghiacciata.
Tornando alla presente analisi, riteniamo doveroso fare delle osservazioni
preliminari/premesse perché, già prima di addentrarci nell’analisi più puntuale, ci appare
probabile che questo è un caso in cui (molte volte) la ristrutturazione/riqualificazione ha un
costo confrontabile con quello di abbattimento e ricostruzione; quindi, ritenendo che sia il
caso, cercando di individuare un giusto compromesso tra spesa e risultati, non ragioneremo
“in assoluto” (ovvero riportando interamente al nuovo il complesso, perché in quel caso è
quasi certo che abbattere e ricostruire costerebbe meno o uguale e con risultati molto
probabilmente migliori) ma “in relativo” (cioè, cercando, per quanto possibile, soluzioni di
compromesso decorose e funzionali).
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Il complesso è composto da una struttura edilizia situata all’interno di un isolato confinante
all’angolo tra via dei Ciclamini e via delle Orchidee; la sua struttura di base è costituita da
parti prefabbricate del tutto simili a quelle di un capannone industriale, all’interno del quale
sono stati realizzati e/o collocati gli elementi necessari (gradinate, impianti specifici, ecc.)
alla funzione a cui è destinato.
Rispetto alla data di costruzione le attuali Leggi, norme e regole di costruzione sono per
molti aspetti cambiate ma nel caso in esame, trattandosi di riqualificazione, non è
assolutamente necessario che tutto venga adeguato alle nuove regole e questo
permetterebbe di procedere secondo la linea guida indicata prima.
Per una sufficientemente ed esaustiva determinazione delle opere da compiere e dei costi
relativi individuati attraverso una, sia pure sommaria, ipotesi di spesa occorre innanzitutto
effettuare un sufficientemente approfondito esame dello stato di fatto.
Dopo di ciò però, qualunque dovesse essere la scelta delle opere e della loro modalità di
esecuzione/realizzazione, sarà necessario, preceduto da una indagine di idoneità statica1
1 Si osserva in particolare che la struttura della copertura è realizzata con una soluzione di travi di grandi dimensioni,
non usuale soprattutto all’epoca della sua realizzazione, che necessita di tiranti sottostanti e questa è sicuramente una
delle parti che avrà bisogno della verifica di idoneità.
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(che potrebbe condizionare le successive scelte di progetto), la determinazione e stesura
di un dedicato progetto definitivo.
Quanto sopra è apparso ancor più vero dopo le preliminari analisi dei documenti ricevuti,
l’osservazione/visita del complesso e la raccolta di informazioni assunte tramite l’Esercente
attuale e i suoi tecnici.
Sempre per completezza del quadro generale, prima di passare all’esame dello stato di
fatto, si ritiene utile riportare anche il risultato sintetico dell’indagine eseguita a livello
urbanistico.
Le cose che riteniamo più significative ai fini della presente relazione sono:
• Il complesso sportivo si trova in un’area non “soggetta a trasformazioni”, quindi libera
da questo punto di vista2 (cioè dal DDP – Documento di Piano, che insieme a PDR e
al PDS compongono il PGT – Piano Generale del Territorio);
• Non è soggetto a vincoli derivanti dal Piano delle Regole (PDR),
• È identificato come Servizio Indispensabile nel PDS (Piano dei Servizi);
• Non ci sono vincoli in merito alle volumetrie edificabili, e questo sia nell’ottica di
aggiunta di corpi di fabbrica e sia nel caso di ricostruzione;
• Sarebbe possibile, attraverso apposite richieste all’amministrazione pubblica,
espandere l’area del complesso integrando aree circostanti, ad esempio il centro
sportivo ma in pratica però essendo prevedibile un lungo e complicato iter
concessorio/applicativo è una ipotesi che sarebbe meglio escludere;
• Mantenendo le presenze/frequentazioni del complesso nelle attuali consistenze
numeriche (3000 - 4000 persone max), soprattutto di pubblico in occasione di
manifestazioni, non ci sono vincoli particolari/aggiuntivi di viabilità e di trasporto
pubblico.
In sostanza, concludendo: non ci sarebbero per quanto appare vincoli e/o limitazioni al
momento di cui ci si dovrebbe preoccupare, almeno nei limiti individuabili per gli obiettivi che
ragionevolmente si potrebbero porre.
2 Vuol dire che non è prevista nessuna opera in quell’area che potrebbe contrastare la riqualificazione.
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2 Stato della Struttura
La struttura è costituita da un edificio, in prevalenza di tipo prefabbricato, che da una prima
osservazione dello stato esteriore e dei pochi e parziali documenti che abbiamo potuto
esaminare non dovrebbe richiedere interventi di natura strutturale; questo però, anche e
soprattutto nel caso di interventi incidenti sulle strutture (carichi aggiuntivi, come ad es.
pannelli fotovoltaici o altro … ), non esonererà dall’effettuare (come detto anche prima) le
necessarie verifiche strutturali già prima di qualsiasi progetto, ciò sia per escludere la
necessità di indirizzare il progetto verso scelte obbligate e sia per accertarsi che la struttura
è in buono stato ed è in condizione di sostenere quanto prevedibilmente si farà (ponendo
eventualmente, se necessari, limiti dimensionali).
A titolo di ulteriore dettaglio citiamo ad esempio la necessità di verifica delle travi di sostegno
della copertura che sono (anche a causa della notevole lunghezza) del tipo con tiranti
sottostanti (mascherati all’interno di tubi); l’integrità di questi tiranti e delle relative piastre è
fondamentale per la struttura.
Diversamente, per quanto riguarda le parti esposte come facciate, pareti (interne ed
esterne) e infissi che se pure, nel corso degli oltre 30 anni di vita dell’edificio, sono stati
oggetto di qualche intervento saltuario oggi richiedono nuovi interventi.
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Allo stato attuale il sito presenta l’evidenza dovuta agli anni di servizio (circa 30 anni). Si
nota, in linea generale, che della manutenzione ordinaria e alcune opere di manutenzione
straordinaria risultano effettuate ma ciò non toglie che occorrerà intervenire.
Per “filtrare” l’ingresso degli spettatori nel caso di eventi sportivi importanti e evitare che
accedano ad aree fuori da percorsi e zone consentite è stata da tempo realizzata una
recinzione che però non è sufficientemente robusta e infatti presenta una labile capacità di
ritenuta; inoltre, non ci sono i tornelli, che anche le più recenti norme di sicurezza
impongono.
Altro discorso ancora per gli impianti, il loro stato non è omogeneo, questo per più ragioni:
la più importante risiede nel fatto che la vita media di un impianto dipende oltre che dall’uso
e dall’età (e a questo riguardo si osservi che l’uso di ciascuno impianto, o parte di esso, non
è direttamente legato, nello stesso modo per tutti, alle ore di apertura e funzionamento del
centro sportivo) anche dalla sua obsolescenza, sia tecnologica e sia per l’introduzione di
nuove norme.
Prima di continuare con qualche altra considerazione, riportiamo di seguito un elenco di
macrovoci che integra quanto già detto sopra e ci aiuta a rappresentare lo stato di fatto del
sito.
1) L’impianto di refrigerazione della pista risulta ancora degnamente funzionante ma il
gas refrigerante utilizzato (R22) è fuorilegge secondo le vigenti normative.
Precisiamo che secondo il regolamento EU 2037/200, EU 842/2006 e successive
modifiche e/o integrazioni, in merito sulla riduzione dei gas fluorati a effetto serra, il
gas refrigerante R22 (HCFC) risulta non più utilizzabile per impianti nuovi a partire
dall’anno 2000, il reintegro della carica per manutenzione con fluido vergine dal 2010
ed il reintegro della carica per manutenzione con fluido recuperato dall’anno 2015.
Inoltre, l’impianto di refrigerazione del ghiaccio risulta ad espansione diretta di gas
R22 con conseguente notevole quantitativo di carica (circa 8.000 kg salvo errori di
calcolo dovuti alla mancanza di informazioni).
2) L’evaporatore dell’impianto (piano pista in cemento) risulta ovviamente costruito con
tubazione in acciaio al carbonio e nessuno è in grado di stabilire l’obsolescenza di
tali tubazioni in quanto annegate nel cemento.
3) I quadri elettrici al servizio del gruppo di refrigerazione del piano pista risultano privi
di certificazione di rispondenza alle norme attuali e vigenti.
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4) L’impianto di riscaldamento dell’arena risulta ovviamente obsoleto e non conforme
alle esigenze attuali (scarsa/assente deumidificazione e ricambio dell’aria) e questo
tra l’altro è quasi certamente la principale causa della presenza sul soffitto dell’arena
dei segni tipici dell’umidità (muffe) proveniente dal basso (piano pista ghiacciato).
5) L’impianto di illuminazione generale e della pista in particolare risulta con corpi
illuminanti non adeguati (salvo in qualche caso) al risparmio energetico.
6) L’impianto di produzione acqua sanitaria in Centrale Termica, risulta rifatto da pochi
anni ma sicuramente dovrà essere rivisto ed adeguato alle nuove potenzialità
richieste nella riqualificazione.
7) Risulta necessario il rifacimento parziale dell’impermeabilizzazione esterna del tetto
con successive stesura di resina su tutta la superficie al fine di assicurare
l’impermeabilizzazione totale.
8) Occorrerà (nel progetto che dovrà essere redatto) verificare la necessità della
protezione, dell’edificio contro le scariche atmosferiche, esistente e, se non
confermata, eliminarla ovvero provvedere al rifacimento totale secondo nuovo
progetto in caso contrario.
9) Non risultano impianti di efficientamento energetico (pannelli fotovoltaici, termici,
cogeneratori, teleriscaldamento od altro).
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10) Gli spogliatoi per atleti, giudici di gara, istruttori e personale risultano da ristrutturare
nel loro insieme.
11) La balaustra della pista e le panchine giocatori denunciano i segni degli anni di
attività.
12) Occorre approntare il rifacimento totale della pavimentazione in gomma di contorno
alla pista e di tutti i percorsi di trasferimento/spostamento che i pattinatori possono
correttamente seguire.
13) I locali adibiti a magazzino, distribuzione pattini, servizi vari e deposito rasa ghiaccio
risultano da ristrutturare nel loro insieme.
14) L’impianto elettrico generale risulta asservito da un solo trasformatore di media/bassa
tensione pertanto nelle manifestazioni internazionali o con riprese televisive occorre
un back-up esterno (generatore di scorta non presente in sito).
15) Occorre l’aggiornamento delle certificazioni dell’ascensore e nel caso di mancata
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rispondenza alle leggi e alle norme in vigore (in particolare se, come certo, di servizio
anche come via d'esodo per disabili in caso di incendio o evacuazione del sito) il
necessario adeguamento.
16) Non tutte le tribune risultano provviste (come da norme in vigore) di seggiolini
numerati per il pubblico.
17) Tutte le tribune non hanno i mancorrenti seconde le norme.
18) Occorre adeguare gli accessi ai posti in tribuna con apposite segnalazioni.
19) Mancano i tornelli per il controllo ingresso del pubblico con conseguente area
ispettiva privata.
20) Manca una adeguata biglietteria esterna per il pubblico.
21) Manca un ingresso autonomo per lo spazio commerciale (negozio), del quale per
altro non siamo sicuri se rispetta tutte le norme di sicurezza.
22) Manca la corretta sistemazione delle vie di esodo degli spettatori.
23) Sono sicuramente necessari interventi in merito al sistema di videosorveglianza
interna ed esterna presente.
24) Non risulta che il sistema antincendio sia dotato di tutti gli automatismi necessari.
25) Impianto EVAC e rivelazione incendio non risulta adeguato alle nuove normative in
vigore.
26) I tabelloni elettronici per i punteggi non sono più aderenti agli attuali standard presenti
in tutti gli analoghi contesti di livello nazionale e internazionale (mancano, ad
esempio, sistemi di visualizzazione diretta e registrata del gioco e/o affini).
27) Manca la rete dati fissa e veloce al servizio delle postazioni dei giornalisti.
28) Manca una rete dati WiFi libera per il pubblico.
3 Interventi da eseguire
Alla luce di quanto emerso in relazione allo stato di fatto del palazzetto, risulta evidente la
necessità, pur nell’ottica di una scelta razionale per contenere i costi garantendo un alto
rapporto spesa/risultato, di un radicale intervento per migliorare la qualità del sito nel suo
insieme e in generale per adeguare il complesso agli attuali standard e alle normative
vigenti.
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Di seguito si cercherà di sintetizzare le più importanti azioni/interventi che riteniamo si
debbano eseguire.
I. Ripulitura, rifacimento degli intonaci deteriorati e ritinteggiatura delle pareti esterne e
di pareti e locali interni, ambiti e locali tecnici, e le loro aree di pertinenza (corridoi,
uscite di emergenza, ecc. …);
II. Rimozione e rifacimento della Recinzione interna per controllo accessi in occasione
degli eventi sportivi;
III. Installazione di una barriera di tornelli per l'ingresso controllato (N. 5 di un tipo non
scavalcabile ma possibilmente "sganciabile" per esodo libero) del pubblico;
IV. Rifacimento dell'impermeabilizzazione, senza però, necessariamente, installazione
di pannelli per isolamento termico del tetto (quest’ultimo aspetto verrà chiarito più
avanti);
V. Fornitura, posa e installazione di Impianto fotovoltaico, compresi accessori e
passerelle per ispezione e manutenzione, e compresa anche una scala di accesso
(al tetto) esterna;
VI. Rimozione e sostituzione dell’impianto di climatizzazione con nuovo impianto per le
aree interne destinate al pubblico e alla pista, in particolare distinguendo due tipi
indipendenti di impianto (o uno solo frazionabile), il primo per riscaldamento e
deumidificazione delle gradinate e il secondo per la deumidificazione dell’area
sovrastante la pista, che, inoltre, garantiscano entrambi i necessari ricambi d’aria;
VII. Completa rimozione e rifacimento di tutti i locali igienici (bagni e docce) sia per il
pubblico e sia per tutto il personale (atleti, arbitri, maestri/e, allenatori, ecc. ...)
utilizzatore dell'impianto;
VIII. Smontaggio, rimontaggio e sistemazione di arredi e infissi di palestre, spogliatoi e
sale per le varie attività sportive e complementari (es. Locale x visite e fisioterapie),
propedeutico alle risistemazioni al punto successivo;
IX. Risistemazione (tra lo smontaggio e il rimontaggio) di intonaci e tinteggiatura dei
locali al punto precedente (attività già, almeno in parte, implicitamente indicata al
primo punto della lista);
X. Smontaggio/smantellamento integrale (quindi compresi serpentina, collettori e piano
in cemento della pista) dell'attuale impianto di produzione del ghiaccio per la pista,
compreso lo svuotamento e smaltimento del liquido refrigerante estratto dal circuito;
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XI. Fornitura posa e installazione di un nuovo impianto per la produzione del ghiaccio,
comprese tutte le opere accessorie di adeguamento e segregazione dei locali tecnici
destinati a tale impianto3;
XII. Alla sostituzione dell’impianto del ghiaccio al punto precedente va aggiunta la
sostituzione della relativa torre di evaporazione perché quella attuale, pur essendo
stata sostituita in tempi relativamente recenti, non va più bene per le nuove potenze
termiche in gioco, quindi occorre mettere in conto anche la sua rimozione ed
eventuale smaltimento;
XIII. Sostituzione integrale di tutti i corpi illuminanti presenti (~ 200 unità da 400 W/cad.
uno per la pista, ~ 100 unità da 70 W/cad. uno per gradinate, ~ 150 unità da 20-
50 W/cad. uno per uffici e spazi vari come bar, palestre, spogliatoi, ecc. …, ~ 200
3 = A questo riguardo si evidenziano qui alcune riflessioni e considerazioni in merito all'impianto di
produzione del ghiaccio.
L'attuale Impianto è del tipo a condensazione diretta (con due motocompressori da 92 kW ciascuno
a espansione diretta) ed impiega nel circuito un gas di tipo Freon (tra l'altro, come già detto, oggi
vietato e quindi non più utilizzabile) che espandendosi nella serpentina disposta sotto la pista la
raffredda e congela l'acqua con cui viene ricoperta creando lo strato di ghiaccio necessario.
Oggi, per leggi, regolamenti, tecnologie e vari altri motivi non è più applicabile una soluzione di
impianto ad espansione diretta ed è necessario quindi adottare un impianto con "doppio salto", una
soluzione secondo la quale nella serpentina sotto la pista circola un liquido congelante (acqua
glicolata, composta da acqua e liquido anti congelamento che ne abbassa appunto il limite di
congelamento) che viene raffreddato attraverso uno scambiatore; il vero fluido congelante che
raffredda evaporando nel circuito di espansione è quello che circola nel circuito primario dello
scambiatore ed è limitato a pochi litri rispetto a quelli attualmente circolanti nella serpentina sotto
la pista che rappresenta l'attuale circuito di espansione.
Ora, in merito al nuovo impianto, ne esistono essenzialmente di due tipi: il tipo in cui il fluido del
circuito primario è sempre un Freon (ma del tipo, almeno per ora, ammesso) e il tipo in cui il fluido
è l'ammoniaca. Nel primo caso si parla sempre di un fluido potenzialmente più dannoso
all'atmosfera che, sulla base di leggi sempre più attente all'ambiente, potrebbe prima o poi passare
da ammesso a non ammesso; nel secondo caso di un fluido non inquinante e quindi che sarà sempre
ammesso (non a caso è infatti quello che utilizzano già da tempo tutti i paesi, nord Europa in testa,
attenti all’ambiente) ma più pericoloso se usato in grandi quantità, situazione che non sarebbe il
nostro caso perché nel circuito primario dello scambiatore sarebbe necessario un quantitativo ben
al di sotto dei limiti (75 l) di legge (e quindi di pericolosità).
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unità per Targhe ed Emergenza), dei relativi quadri di comando (~ 4 da 60 x 200
cm con le relative partenze) e di tutti i cavi dedicati a partire dal QGBT;
XIV. Sostituzione integrale o semi integrale degli attuali impianti: EVAC, Audio e Luci per
spettacolo e di Messaggistica/Informazione al pubblico (Tabellone Punteggi) con un
più attuale “Cubo Multimediale” (o soluzione equivalente, da posizionare al centro
della pista o comunque in posizioni tali da garantirne la visione ottimale da tutte le
posizioni delle tribune) che inoltre integra, oltre alle funzioni già presenti, anche quella
di rappresentazione di filmati e visione in tempo reale di eventi in corso (se collegato
agli opportuni organi o sistemi di ripresa), tutto ciò ovviamente insieme alla
sostituzione dei relativi cavi di segnale e alimentazione conformi alle nuove leggi in
vigore;
XV. Ulteriori sistemazioni dell’impianto elettrico che tra l’altro dovrà anche prevedere la
possibilità di collegare in modo rapido un gruppo elettrogeno esterno nel caso di
manifestazioni internazionali per le quali ciò è solitamente (tassativamente nel caso
di prime categorie internazionali e riprese televisive) richiesto.
Ulteriori importanti riflessioni relativamente al punto VI (Impianto di Climatizzazione)
A nostro avviso come detto è necessario prevedere il rifacimento dell’impianto di
condizionamento a servizio del campo di gioco e degli spalti in quanto quello attuale
presenta diverse carenze in termini di:
1. Ricambio aria. L’impianto attualmente presente sembra garantire un numero di
ricami d’aria estremamente limitato e sottodimensionato rispetto alla volumetria
complessiva del fabbricato. Il rifacimento dell’impianto di climatizzazione
consentirebbe di ottemperare alle vigenti normative e assicurare un ricambio d’aria
adeguato rispetto alle dimensioni dell’edificio.
L’aumento del ricambio aria potrebbe consentire di risolvere le problematiche legate
alla formazione di muffa all’intradosso della copertura.
L’implementazione del ricambio aria potrebbe pertanto consentire di far fronte ai
fenomeni di formazione di muffa e garantire adeguate condizioni di comfort e
salubrità ambientale per gli occupanti.
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2. Tipologia di impianto. Attualmente l’impianto è costituito da 4 unità termo ventilanti
alimentate a gas metano le quali consentono soltanto di riscaldare l’ambiente. Il
rifacimento dell’impianto consentirebbe di installare delle UTA dedicate alla zona
palco e delle UTA dedicata e agli spalti consentendo il frazionamento dell’impianto
durante i periodi di allenamento e competizione. Inoltre le UTA consentirebbero di
garantire filtrazione dell’aria, il recupero energetico dell’aria espulsa e il trattamento
di una adeguata quantità di aria esterna di ricambio. Inoltre le UTA saranno
alimentate tramite delle pompe di calore al fine di consentire il funzionamento del
sistema in regime di riscaldamento e raffrescamento.
3. Diffusione dell’aria. Attualmente la diffusione dell’aria avviene per mezzo di canali
di diffusioni circolari in tessuto alimentati dalle unità termo ventilanti esterne. Il
rifacimento dell’impianto consentirebbe di installare un sistema di diffusione dell’aria
dimensionato in modo di garantire un adeguato livello di comfort per gli occupanti.
Sotto questo aspetto, l’attuale sistema di diffusione dell’aria pare essere carente.
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Si segnala inoltre che (come si può osservare dalla documentazione fotografia)
l’impianto di condizionamento, almeno in qualche caso, non risulta, anche durante le
manifestazioni, essere in esercizio. Tale fatto indica come la ventilazione (seppur
limitata e carente) non è stata garantita durante periodi più critici e ciò ha determinato
e determina delle condizioni termo igrometriche interne tali per cui si possono
verificare dei fenomeni di formazione di muffa, oltre che di discomfort per gli
occupanti.
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Intervento su involucro edilizio
La tipologia edilizia, costituita da uno scheletro strutturale in cls e da pareti di tamponamento
in blocchetti di cls, sembra presentare delle carenze in termini di isolamento termico.
Nonostante ciò non riteniamo prioritario effettuare degli interventi importanti di coibentazioni
in quanto la parte di fabbisogno legato alle dispersioni termiche potrebbe anche rilevarsi
secondaria rispetto al fabbisogno legato alle necessità di ricambio d’aria (tema da
approfondire).
Per quanto riguarda la formazione di muffa all’intradosso del solaio non è al momento
possibile definire se tale problematica sia legata ad una carente coibentazione della
copertura. Al fine di approfondire tale tematica è necessario effettuare degli approfondimenti
per determinare la stratigrafia della copertura.
Eventuali interventi di carattere edilizio potrebbero essere la realizzazione di un cappotto
isolante, la sostituzione dei serramenti e la coibentazione della copertura. Tali interventi
dovranno comunque essere valutati con maggiore dettaglio tenendo conto del budget a
disposizione e di quanto previsto dalla normativa regionale in materia energetica.
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Normativa energetica
Con riferimento alla vigente normativa regionale in materia energetica si possono
configurare le seguenti condizioni a seconda dell’entità degli interventi che si intendono
effettuare:
1. Rifacimento impianto di climatizzazione: tale intervento si configura come
“riqualificazione energetica”. La normativa prevede di verificare che l’efficienza del
nuovo impianti risulti superiore rispetto ai limiti normativi. Per tale tipologia di
intervento non è obbligatoria l’installazione di impianti a fonte rinnovabile. L’eventuale
integrazioni di fonti rinnovabili resta pertanto una nostra autonoma scelta progettuale.
2. Rifacimento impianto di climatizzazione e coibentazione copertura: tale
intervento si configura come “ristrutturazione importante di primo livello”. La
normativa prevede di verificare che l’efficienza del nuovo impianto e la trasmittanza
termica della copertura rispettino i vincoli normativi. Anche in questo caso non si è
soggetti all’obbligo di integrazione di fonti rinnovabili.
3. Rifacimento impianto di climatizzazione, coibentazione copertura e altri
interventi di coibentazione. Se gli interventi sull’involucro edilizio coinvolgono una
porzione inferiore al 50% della superficie disperdente complessiva (in prima
approssimazione pari a circa 12.280 m2) l’intervento si configura ancora come
“ristrutturazione importante di primo livello” e le verifiche richieste sono similari a
quelle al punto precedente.
4. Se gli interventi sull’involucro edilizio impattano per oltre il 50% della superficie
disperdente l’intervento si configura come “Ristrutturazione importante di secondo
livello” e in questo caso le verifiche sono le stesse previste per gli edifici di nuova
costruzione. In tal caso si è pertanto soggetti all’obbligo di integrazione di fonti
rinnovabili secondo quanto richiesto dalla normativa (obbligo integrazione di circa 85
kW di fonti rinnovabili).
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A questo punto facciamo notare che il fabbricato si trova ad una distanza molto inferiore a
1000 m rispetto alla rete di teleriscaldamento di A2A; per questa ragione potrebbe essere
valutata (direi fortemente consigliata) l’ipotesi di prevedere l’allacciamento dell’impianto
termico alla rete di teleriscaldamento, in tal caso la normativa regionale non richiede che
sia verificata la quota di copertura del fabbisogno da fonti rinnovabili. Ciò vuol dire,
quindi, che non si dovrebbe rispettare l’obbligo sulla potenza di picco da impianti a fonte
rinnovabile (85 kW) e non sarebbero necessari gli interventi di coibentazione/cappotto
isolante.
L’immagine sottostante illustra il percorso delle tubature del teleriscaldamento più prossime
al centro sportivo.
Tra l’altro, una ulteriore considerazione (da cittadino): facendo arrivare il teleriscaldamento
al centro sportivo lo si fa praticamente arrivare anche ai complessi scolastici confinanti, con
tutti i vantaggi che ne potrebbero conseguire.
Consigli per le aree tecniche e gli impianti
Appare abbastanza evidente che per gli impianti di climatizzazione e per le esigenze del
nuovo impianto del ghiaccio gli spazi (aree e locali) tecnici a disposizione non sono
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sufficienti, questo comporterà l’occupazione di spazi “liberi ma preziosi” all’interno dell’area
cintata del centro sportivo.
Per limitare questa “occupazione” si suggerisce la realizzazione di una struttura a ponte sul
lato destro del palazzetto (visto di fronte) per tutta la sua lunghezza, sul quale andare ad
installare tutte le macchine, principalmente UTA e Ciller, necessarie.
In questo modo si realizzerebbe tutto un corridoio tecnico di circa 7 m x 40 m a circa 6 m di
altezza, utile in primo luogo per gli impianti nella parte superiore e poi, eventualmente anche,
di servizio nella parte inferiore.
Inoltre da questa piattaforma si potrebbe creare un agevole percorso esterno di accesso al
tetto sul quale andare a posare i pannelli dell’impianto fotovoltaico che, se pur non
necessario nel caso in cui si scelga la soluzione del teleriscaldamento, sarebbe a nostro
avviso comunque da realizzare come ulteriore contributo energetico.
Naturalmente il progetto degli impianti meccanici dedicati alle “produzioni termiche”
(Macchine per il ghiaccio, Climatizzazione e acqua sanitaria) andrà comunque sviluppato
sfruttando tutte le sinergie possibili per massimizzare l’efficientamento energetico.
4 Conclusioni
Da quanto si è potuto constatare, dai dati e dalle informazioni raccolte, da riflessioni in merito
alla struttura, al contesto cittadino, ai possibili servizi e disservizi e all’inevitabile equilibrio
economico che per le operazioni di riqualificazione e di gestione (insieme e/o
separatamente) ci deve essere, abbiamo elaborato alcune riflessioni.
Si è confermato che il costo della riqualificazione, pur senza fare cose oltre il necessario, è
alto, parimenti, proprio perché confrontabile, sarebbe alto anche il costo di un rifacimento
complessivo.
Il servizio che il centro sportivo offre è classificato come indispensabile, il che farebbe
escludere un abbattimento che provocherebbe un inevitabile “vuoto” per almeno 24-36 mesi.
I ricavi di gestione per le attività (e nella misura) che sono state svolte fino ad oggi non sono
prevedibilmente così ampi da assicurare il rientro del capitale necessario alla riqualificazione
nei tempi di una usuale concessione.
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Per l’equilibrio economico citato prima sarebbe una buona soluzione trovare il modo di
rendere la struttura più produttiva. Per fare questo abbiamo visto che, sia pure senza troppo
margine, si potrebbero aumentare le volumetrie senza eccedere gli spazi occupabili oltre
l’area recintata del centro sportivo e ridistribuire gli attuali spazi interni.
La riqualificazione, sia senza aumentare i volumi e sia aumentando i volumi, sarebbe
possibile, con una oculata programmazione, anche senza interrompere il servizio che il
centro sportivo offre.
In merito all’aumento della volumetria senza abbattere l’esistente (altrimenti sarebbe più
facile) si può ad esempio pensare a corpi di fabbrica, accostati strutturalmente ma
fisicamente collegati, costruiti sul fronte e/o sul retro.
In questo modo avendo maggiori aree a disposizione si potrebbe pensare anche ad altre
attività (centro fitness, ristorazione, o altro …) per rendere la gestione del complesso più
remunerativa.
Quanto sopra, unito alla necessità inderogabile, qualunque fosse la scelta, di redigere un
progetto, porterebbe a pensare alla ricerca di soggetti, con fondi propri, interessati a
presentare dei loro progetti per, nei limiti già identificati dalla presente analisi, la
riqualificazione e successiva conduzione.
Tabella riassuntiva opere e costi
ID INTERVENTO
(secondo quanto emerge dalla presente indagine)
STIMA
DEGLI
IMPORTI
(APPROSSIMATIVI)
a) Sostituzione integrale dell'impianto di refrigerazione della
pista, con totale rimozione e sostituzione di serpentine,
collettori, fondo e copertura del piano in cemento, compresi
gli interventi sul perimetro della pista e tutti quelli connessi
come la sostituzione della torre di evaporazione, dei quadri
elettrici relativi e le opere civili complementari (es.
compartimentazione) necessarie, nonché smantellamento e
€ 950.000,00
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smaltimento dell’impianto esistente e in particolare del fluido
presente attualmente nel circuito.
b) Nuovo impianto di climatizzazione delle aree interne destinate
al pubblico e alla pista in sinergia con l'impianto di
refrigerazione (che ha la necessità di smaltire il calore
prodotto dal suo funzionamento).
€ 900.000,00
c) Stazione di allacciamento al teleriscaldamento. € 50.000,00
d) Rifacimento parziale della copertura e totale
dell'impermeabilizzazione.
€ 300.000,00
e) Realizzazione di un impianto fotovoltaico in copertura. € 250.000,00
f) Rifacimento dell'impianto di illuminazione con la sostituzione
dei corpi illuminanti (adottando soluzioni a Led) dei cavi e dei
relativi quadri di partenza, nonché della quota parte di impianti
per allacciamenti e predisposizioni varie, compresa quella per
un gruppo elettrogeno esterno.
€ 750.000,00
g) Ristrutturazione degli Spogliatoi per atleti, giudici di gara,
istruttori e personale, compresi i bagni/docce e i bagni per il
pubblico, nonché assistenze e sistemazioni murarie per i
locali tecnici, ritocchi e tinteggiature all’interno e all’esterno,
manutenzione di vetrate e serramenti e, all’interno, creazione
dei “percorsi in gomma” in tutte le aree fuori pista percorse
pattini ai piedi
€ 700.000,00
h) Nuova recinzione interna, ingresso con tornelli e nuove
biglietterie e adeguamento di tutte le aree esterne.
€ 250.000,00
i) Servizi per il pubblico adeguamento tribune alle norme UNI,
UNI SPORT e nuove norme di Sicurezza per eventi pubblici.
€ 300.000,00
j) Adeguamento e certificazione degli impianti idrici, antincendio
e di sollevamento di emergenza.
€ 150.000,00
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k) Adeguamenti normativi e di sicurezza [automazione impianto
antincendio, prescrizioni commissione vigilanza, impianto
rivelazione incendi, impianto EVAC, impianto telecamere
interne ed esterne, impianto illuminazione di emergenza ecc.].
€ 550.000,00
l) Adeguamento e, in assenza, realizzazione di nuovi impianti
tecnologici di comunicazione e infotainment di supporto al
pubblico e agli addetti ai lavori
€ 250.000,00
m) Verifica Idoneità statica e progettazione definitiva € 200.000,00
n) Passerella Tecnica (completa di progettazione, struttura in
acciaio ~ 30t, piano grigliato, fondazioni e scavi)
€ 160.000,00
TOTALE € 5.760.000,00